L'Arcobaleno delle Idee - Le news del gruppo Giovani di Piazza Armerina - UCIIM

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L'Arcobaleno delle Idee - Le news del gruppo Giovani di Piazza Armerina - UCIIM
Settembre 2018
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    L’Arcobaleno delle Idee
     Le news del gruppo Giovani di
           Piazza Armerina
L'Arcobaleno delle Idee - Le news del gruppo Giovani di Piazza Armerina - UCIIM
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                                      Sommario

Frasi che ti scaldano il cuore: da pag. 3 a pag. 5
Riflessioni: pag. 6
Chiesa di San Giovanni: da pag. 7 a pag. 8
Cinema: da pag. 9 a pag. 10
L’angolo dei Baby UCIIM: pag. 11
Associazioni: pag. 12
Viaggio del tempo: da pag. 13 a pag.22
Team: pag. 23
Habemus Papam: da pag. 24 a pag. 2
Il Papa è arrivato: da pag. 29 a pag. 35

Articoli a cura di: Chiara Belluomo
Frasi del cuore a cura di: Giuseppe Paternicò.
Si ringraziano per aver contribuito a questo intenso mese di attività: Giuseppe Pisana,
Katty Tripi, Prof.ssa Cristina Alessi, Chiara Belluomo, Gabriella Marino, prof.ssa Lina
Carini, Giuseppe Paternicò, prof.ssa Marianna La Malfa, Desiree Morgana, prof.ssa Anto-
nella Marino, monsignore Antonino Scarcione e in maniera indiretta gli altri soci UCIIM
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3                        Frasi che ti scaldano il cuore

             Frasi che ti scaldano il cuore
     Per essere sereni, dobbiamo avere pensieri positivi e
               circondarci di persone positive.

    Se ti equipaggi con la completa armatura di Cristo, po-
       trai affrontare tutti i dardi che il nemico ti lancia!

    Tu sei il mio rifugio e la mia fortezza, il mio Dio, in cui
                              confido!

    Il tempo è relativo, il suo unico valore è dato da ciò che
       noi facciamo mentre sta passando. (Albert Einstein)

E’ sempre un buongiorno se siamo qui e possiamo vedere
il sole che sorge, il sorriso delle persone care e ricevere il
   saluto dei nostri amici. E’ sempre il giorno giusto per
            guardarci intorno e dire: “Grazie”.
    La semplicità di un saluto è una gioia che ti rallegra la
                           giornata.
 Qualunque cosa facciate, in parole o in opere, fate ogni
cosa nel nome del Signore Gesù, ringraziando Dio Padre
                    (Colossesi 3:17)
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                            Frasi che ti scaldano il cuore

E’ necessario pregare gli uni per gli altri affinché nessuno porti
                       il carico da solo.

 In realtà il Signore ha insegnato agli uomini quel che è bene,
quel che esige da noi: praticare la giustizia, ricercare la bontà e
     vivere con umiltà davanti al nostro Dio. (Michea 6:8)

     Salmo di Davide. Il Signore è il mio pastore e nulla mi manca.
      Su prati d’erba fresca mi fa riposare; mi conduce ad acque
    tranquille, mi ridona vigore; mi guida sul giusto sentiero: il Si-
                     gnore è fedele! (Salmi 23: 1-3)

           L’amore dona, la grazia provvede, la fede riceve

Vivi sempre con la consapevolezza di non essere inferiore a nes-
suno, ma anche con l’umiltà di non essere superiore a nessuno.

       Ciò che arricchisce la nostra vita sono le benedizioni del
                                  Signore.

              Non servono grandi cose per fare un giorno

     Custodisci il tuo cuore più di ogni altra cosa, poiché da esso
                    provengono le sorgenti della vita
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5                         Frasi che ti scaldano il cuore

    La mente ci fa capire quanto siamo piccoli, il cuore quanto
                     possiamo essere grandi.

Quelli che seminano con lacrime, mieteranno con canti di gioia.

     Spegnete il mondo e accendete la musica. L’anima vuole
                     melodia … Non rumore.

     Il bene si fa, non si dice. E certe medaglie si appendono
                   all’anima, non alla giacca.

                                                    Riempi la vita di cose
                                                   che contano: di amici-
                                                   zia, di amore, di altrui-
                                                   smo e di speranza. E la
                                                    tua vita non sarà mai

                                                            vuota.
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6                                  Riflessioni

             Famiglia, luogo di perdono …

Omelia che Papa Francesco ha scritto sulla famiglia.
Non esiste una famiglia perfetta. Non abbiamo genitori perfetti, non siamo per-
fetti, non sposiamo una persona perfetta, non abbiamo figli perfetti. Abbiamo
lamentele da parte di altri. Ci siamo delusi l’un l’altro.
Pertanto non esiste un matrimonio sano senza l’esercizio del perdono. Il perdo-
no è vitale per la nostra salute emotiva e per la nostra sopravvivenza spirituale
… Senza perdono la famiglia diventa un’arena di conflitti e di punizioni.
Senza il perdono, la famiglia si ammala. Colui che non perdona non ha pace
nell’anima o comunione con Dio. Il dolore è un veleno che intossica e uccide.
Mantenere il dolore nel cuore è un gesto autodistruttivo. Colui che non perdona
                                                       diventa fisicamente, emo-
                                                       tivamente e spiritualmen-
                                                       te malato.
                                                       Ed è per questo che la fa-
                                                       miglia ha bisogno d esse-
                                                       re un luogo di vita e non
                                                       di morte; il territorio del-
                                                       la cura e non della ma-
                                                       lattia. Lo scenario del
                                                       perdono e non della col-
                                                       pa. Il perdono porta gio-
                                                       ia dove il dolore produce
                                                       tristezza; e dove il dolore
                                                       ha causato malattia.
                                                                     Papa Francesco
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7          Chiesa di San Giovanni

    Chiese aperte continua …
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    Chiesa di San Giovanni
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9                                                   Cinema

    Lasciatemi tutte le rughe, ci ho messo una
            vita per farmele spuntare
                                      Anna Magnani è nata il 7 maggio 1908 a Roma. Sua madre era una
                                      sarta e crebbe senza padre, andando sin da piccola ad abitare dalla
                                      nonna e dalle zie. In gioventù ha studiato presso l'Accademia di Arti
                                      Drammatiche nella sua città e nei primi anni della sua carriera li ha
                                      dedicati alla music-hall, collaborando in uno spettacolo anche con il
                                      grande Totò.
                                      Anche se partecipò a piccoli ruoli in vari film in seguito, la svolta della
                                      sua carriera cinematografica avvenne con T e r e s a V e n e r dì , film
                                      del 1941 diretto da Vittorio de Sica. Anna Magnani recita in Roma cit-
                                      tà aperta di Roberto Rossellini, un film che è stato un grande successo
                                      ed è ancora oggi considerato un simbolo del neorealismo. Intervenne
                                      successivamente in diversi film, alcuni dello stesso Rossellini e altri di
                                      Luchino Visconti, fra cui uno dei più famosi della carriera di Anna
                                      Magnani è Bellissima, dove recita il ruolo di una madre ossessionata
                                      dal voler far entrare la propria figlia nel mondo dello spettacolo.
                                     Un grande anno per l'attrice è stato il 1955, quando Anna Magnani gira
                                     La rosa tatuata, il suo primo lungometraggio in inglese, con il regista
                                     Daniel Mann. Era un adattamento dell'opera di Tennessee Williams,
che lo scrittore, un grande amico dell'attrice, ha dichiarato di aver scritto per lei. Questo ruolo le ha fatto
guadagnare il Golden Globe e l'Oscar per la migliore attrice.
Ha continuato a lavorare con prestigiosi registi come Pier Paolo Pasolini. Allo stesso tempo, ha partecipato
a diverse opere teatrali, dal momento che ha sempre amato molto il contatto diretto con il suo pubblico.
Anche se nel 1972 fece un cameo nel film R o m a di Federico Fellini, in cui si pronuncia la celebre frase
«Lei è Roma» per definire la Magnani, il suo ultimo film risale a qualche anno prima, nel 1969, ovvero Il
s e g r e t o di S a n t a Vit t o ria , con cui ha detto addio al grande schermo.
La Magnani non è una delle tante; e nemmeno può essere considerata semplicemente come “una” delle
grandi: lei è l’attrice al di sopra dei giochi, la donna-donna; l’anima pulsante dell’Italia del dopoguerra; per
citare Fellini [Carrano 1982]: “La più italiana delle Attrici”. Qualcosa di simile a ciò che Bette Davis è per
l’America e che Jeanne Moreau sarà per la Francia: il simbolo di una nazione, l’immagine di un modo di
vita, di uno stile.
La Magnani non è una diva, anzi si trova, al pari di quasi tutte le altre grandi attrici dello schermo, agli an-
tipodi della mitizzazione divistica, poiché ricerca ed esprime con schiettissima immediatezza una verità
tanto più universale quanto più legata al mondo in cui essa è cresciuta. Ma la stessa sua natura scorbutica,
ribelle e mordace ha fatto di lei un fenomeno, anche, pittoresco.
Quella di Nannarella è un idea di femminilità tutta mediterranea e terrestre, che cancella d’un sol colpo
l’incorporea bellezza della donna in stile telefoni bianchi. Basta con le libellule del cinema fascista. Nanna-
rella è la diva dal volto umano, l’attrice che sa riversare la sua drammatica vicenda personale nei personag-
gi interpretati sullo schermo. La Magnani supera il confine tra finzione e realtà, proprio come sta facendo il
nuovo cinema italiano.
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10                                                Cinema

Ma la Magnani è anche una tigre: non rifiuta mai il confronto con le rivali, neanche con le più agguerrite.
Così, in Siamo donne, film scritto da Cesare Zavattini, si ritrova a fianco con Ingrid Bergman, che ha or-
mai avuto dal “suo” Roberto Rossellini tre figli, e Alida Valli. Ma le due attrici sono in due differenti epi-
sodi: la Bergman è diretta da Rossellini, la Valli da Franciolini e lei si affida ancora a Luchino Visconti.
 Agli occhi degli spettatori e dei lettori dei rotocalchi, persona e personaggio finiscono ormai per coincide-
re e l’episodio di Siamo donne può essere visto come un esame critico del mitico status della Magnani in
questo immaginario collettivo. In superficie l’episodio rivela come il successo della diva nel vaudeville è
la naturale estensione della sua identità lontano dalle scene, caratterizzata da quel tipo di teatralità sponta-
nea e umoristica prontezza di spirito che la rende abile a divertire e a deliziare un intero squadrone di cara-
binieri. La sua naturale performatilità ha l’effetto di trasformare ogni spazio che lei occupa in una scena, e
ogni persona che incontra in un attore e nella spalla per le sue performance comiche
Nel 1956 Anna Magnani è la prima italiana a ricevere il premio Oscar. Lo ottiene per un film che il com-
mediografo Tennessee Williams ha scritto su misura per lei, La rosa tatuata, diretta da Daniel Mann.
 Ma la sua carriera non può finire così. La sterzata giusta viene da un regista di nome Pier Paolo Pasolini.
In Mamma Roma Nannarella ridiventa la tigre passionale di sempre: è lei mamma Roma, ex prostituta di-
venuta fruttivendola, lo stesso mestiere di Campo de’Fiori e Abbasso la ricchezza, una donna che caparbia-
mente vuole un domani migliore per il figlio. Mamma Roma era lei, “Una poveraccia di buone intenzioni
che cerca di costruire una strada al figlio, con timore e speranza” spiegava Anna “ma per colpa
dell’ambiente e dell’ignoranza sbaglia, sbaglia tutto”. La sua mamma Roma non è altro che la sora Pina di
Roma città aperta con qualche lustro in più sulle spalle: ha lo stesso temperamento da combattente, la stes-
sa passione di donna, anche se agisce sullo sfondo di un’altra Roma.
 La sua ultima apparizione sul grande schermo però è in Roma del grande Federico Fellini dove fa una pic-
cola, ma molto simbolica, parte nel ruolo di se stessa. La Carrano ricorda il regista che cerca di convincere
l’attrice ad apparire nel film: “Fellini era andato a chiederle di comparire per un attimo soltanto alla fine
del suo film Roma:
11                                             L’angolo dei baby UCIIM

                                             Anastasia
                                                                           A San Pietroburgo nel 1916 viveva
                                                                           una giovane principessa di nome Ana-
                                                                           stasia, figlia dei Romanov, dinastia
                                                                           regnante in Russia da 300 anni. Tor-
                                                                           nato dall'esilio, il malvagio Rasputin
                                                                           aveva giurato di vendicarsi della fami-
                                                                           glia. Ecco scoppiare in tutto il Paese
                                                                           la rivoluzione, che distrugge gran par-
                                                                           te dei Romanov. Con l'aiuto del gar-
                                                                           zone Dimitri, l'imperatrice madre Ma-
                                                                           ria e sua nipote fuggono verso Parigi.
                                                                           Ma all'ultimo Anastasia non ce la fa,
perde la memoria e a 18 anni è un'orfana di nome Anya con un girocollo con la scritta "Insieme a Parigi".
Anya vuole scoprire la propria identità. Intanto Dimitri si sta dando da fare per trovare una ragazza che rie-
sca a convincere l'anziana Maria che Anastasia
è ancora viva. Convince Anya a farsi passare
per Anastasia e insieme arrivano a Parigi. Biso-
gna persuadere la nonna, ormai delusa dopo
tanti tentativi andati a vuoto. Passata una inizia-
le diffidenza, Maria nota la scritta intorno al
collo di Anya e capisce che finalmente è arriva-
ta la vera Anastasia. La sera del debutto in so-
cietà, Rasputin attira nei giardini Anastasia per
ucciderla. L'arrivo di Dimitri risolve la situa-
zione con l'eliminazione di Rasputin. Per Ana-
stasia e Dimitri comincia una nuova, felice vita
insieme.
Don Bluth e il co-regista Gary Goldman, firmano con 'Anastasia' la loro opera più ambiziosa. La faticosa e
costosa scelta di girare un cartoon in cinemascope e la cura maniacale nella corretta ricostruzione di arredi
e arazzi d'epoca, li ha costretti a creare sontuosi fondali, affollati di scene di massa realizzate con la tecno-
logia digitale che, (sorpresa!) è stata supervisionata dal guru italiano Giovanni Colombo e gestita dal sof-
tware Toonz, distribuito dalla Softimage, ma creato a Roma dalla Digital Video.Anche se la colonna sonora
di David Newman non pare in grado di competere con quelle del pluripremiato Alan Menken che, da 'La
Sirenetta' a oggi, ha 'dato il tempo' ai cartoons della nuova generazione Disney, l'idea di Don Bluth di e-
                                                                                   splorare una via alternativa al
                                                                                   musical Disney, funziona.
                                                                                   Bluth arriva così per primo, nel
                                                                                   battaglione di cartoonist che
                                                                                   mirano a creare un'animazione
                                                                                   adulta, dove tematiche, perso-
                                                                                   naggi e persino musiche fanno
                                                                                   riferimento alla realtà anziché
                                                                                   alla favola, ritornando però alla
                                                                                   perfezione tecnica delI'anim-
                                                                                   azione classica disneyana".
Associazioni
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                                                                   Habemus Papam
                                                                  Continuano i lavori organizzativi per la ve-
                                                                  nuta del Papa il giorno 15 settembre. Piazza
                                                                  Armerina è nel pieno dei preparativi.
                                                                  L’UCIIM ha contributo a tale clima con la
                                                                  stesura di un programma.
                                                                  Inoltre per organizzare la Veglia di giorno
                                                                  11 settembre si sono incontrati in curia tutti
                                                                  i rappresentanti delle corali delle Parrocchie
                                                                  di Piazza Armerina con lo scopo di organiz-
                                                                  zare un “supercoro” che unisca voci, canti
                                                                  e balli in attesa del Papa.
1 settembre 2018
Un minuto di silenzio per pregare in onore dei disastri ambientali, riflettere
e per chi fuma astensione da qualche sigaretta.
8 settembre 2018
Mostra dei Paramenti Sacri nella chiesa di San Giovanni
9 settembre 2018
Chiesa di San Giovanni: Apertura della Chiesa al pubblico
10 settembre 2018
Chiesa di San Giovanni: “La profezia di Papa Francesco tra utopia e possi-
bilità” relatore don Crapanzano
11 settembre 2018
Chiesa di San Giovanni: Veglia cittadina con studenti, giovani e associazioni. Canti e musica ad opera dei
cori parrocchiali cittadini
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     Mostra Paramenti Religiosi alla chiesa di
                 San Giovanni
Giorno 8 settembre 2018 si è tenuta presso la Chiesa di San Giovanni la Mostra di paramenti religiosi risalenti al XVII secolo.
In occasione dell’inaugurazione, il gruppo UCIIM Seniores e Juniores ha realizzato una piccola fiction inerente la celebrazione
di investitura monacale. Desiree Morgana nei panni della giovane Ottavilla Trigona , Katty Tripi nei panni della madre badessa,
Federica Calcagno e Chiara La Versa nei panni di due giovani novizie e altre tre giovani studentesse dell’Istituto Magistrale nei
panni delle nobili che hanno accompagnato Ottavilla nel prendere i voti.
Ottavilla con un bellissimo abito blu è accompagnata dalla sorella con un abito azzurro e bianco e i bellissimi capelli castani,
all’altare, dove stanno sedute la madre badessa e altre suore. Ottavilla si inchina davanti la madre badessa, la quale con un paio
di forbici d’argento le taglia una ciocca di capelli e la ripone su di un vassoio di argento.
Ad aprire la cerimonia di inaugurazione padre Paci che, iper l’occasione ha indossato un abito risalente al XVII secolo con intar-
si in oro e corallo. Commovente il suo discorso e quello di padre Scarcione riguardo l’amore per la chiesa di San Giovanni e
l’enorme impegno per portare alla luce la Cappella Sistina di Sicilia.
 Entra in scena Chiara Belluomo nei panni di Ginevra, giovane viaggiatrice rinascimentale, che, dopo aver esplorato i fondali del
Mediterraneo a bordo di una nave, indossando i panni maschili del tempo, giovane cavallerizza dell’epoca, ha portato alla corte
nobile e monacale le sue preziose informazioni sul corallo.
Ad accompagnarla la prof.ssa Marianna La
Malfa, anche lei in vesti da cavallerizza del
tempo, che ha narrato le imprese nobili della
giovane Ottavilla e ogni fase della cerimonia
di investitura.
Ora Ottavilla è pronta per essere una novizia
tra la gioia di parenti e della sua nuova fami-
glia. La vita del convento e la clausura la at-
tendono.
 E’ il momento della prof.ssa Cristina Alessi
che, salpando sulla stessa nave di Ginevra, ha
documentato sapientemente ogni momento
del viaggio nel tempo, mostrando su power
point ogni oggetto prezioso presente alla mo-
stra, aiutata da Monsignore, capitano della
nave che ha attraversato il Mediterraneo, alla
ricerca di tesori e coralli. Il viaggio dei nostri
ricercatori medievali si è concluso idealmente
a Trapani, insieme al fotografo di corte Giu-
seppe Pisana, che ha immortalato in splendidi
scatti ogni momento della rappresentazione.
Infine, Giuseppe Falciglia e Gianluca Furnari,
nei panni di musici rinascimentali, hanno
allietato con il dolce suono del pianoforte e
del flauto la cerimonia di inaugurazione.
Una fiction degna dell’ Oscar, che ha visto i
soci intenti in prove generali, con costumi di
scena e copioni.
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La mostra dei paramenti consente di ammirare dei capolavori di pregevole fattura di secoli fa. Ombrelli,
paramenti tutti sapientemente intarsiati in oro e in corallo.
Il corallo è un minerale molto raro e pregiato che rende i fondali marini splendidi. Il corallo ha delle origini
mitologiche. La leggenda narra che quando Perseo uccise Medusa tagliandole la testa, dal sangue di Medu-
sa mescolato con l’acqua del mare nacque il corallo. I primi oggetti in corallo risalgono alle civiltà della
Mesopotamia e all’Antico Egitto. Nel corso della storia tale minerale ha avuto un significato negativo, nel
corso dei secoli è diventato molto famoso per essere contro il malocchio. Da notare alcuni portachiavi in
corallo con statuette in argento di San Sebastiano per combattere il male.
In Sicilia a Trapani aveva sede il laboratorio artigianale per eccellenza del corallo. Dove grandi maestri e
artigiani lavoravano dei piccoli grandi capolavori. Nella mostra il corallo rende pregiati i paramenti e an-
che un ostensorio in oro e argento.
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                                   In attesa del Papa

La sera del 6 settembre 2018 il gruppo UCIIM Seniores e Juniores si è riunito in un bar della città per di-
scutere durante un apericena cosa preparare per la venuta di Papa Bergoglio. Il clima è molto frizzante e le
idee per questo evento storico non mancano. Auguriamoci il meglio. Con l’occasione Giuseppe Paternicò
e sua moglie Angela sono stati gentilissimi da portare i confetti per ricordare il loro matrimonio. I giovani
Desiree Morgana, Alessio Natola, Giuseppe ed Angela, Laura D’Ipolito, Chiara Belluomo e Alessandro
Di Dio Ciantia intenti a discutere di cosa sia opportuno preparare: bandierine, cartelloni ecc.
I soci Seniore prof.ssa Alessi, prof.ssa La Malfa, monsignore Scarcione super attivi nel movimento orga-
nizzativo. Possiamo proprio dirlo: stiamo lavorando per voi.
Serata divertente e costruttiva.
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 La Profezia di Papa Francesco: tra utopia e
                 possibilità.
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                     Habemus Papam

      Veglia in attesa del Papa e supercoro:
     Tutte le corali delle parrocchie di Piazza
 Armerina unite in un momento di immensa
         gioia e grande fraternità
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                      La vigilia del grande giorno

Il pomeriggio del 14 settembre 2018 il gruppo misto di giovani Uciim e altri amici di varie parti della Sici-
lia e anche di Milano si sono riuniti nel gruppo “Il Papa ci chiama” sotto il nome di UCIIM Giovani per riti-
rare i pass. Il pass è bianco. Il gruppo ha la possibilità di entrare in piazza Falcone Borsellino e vedere il
papa che dal palco farà sentire la sua parola. Braccialetti colorati, pass bianchi, tanta grinta e pronti per scri-
vere la storia.
I protagonisti di tale avventura tutti insieme per ricordare un evento memorabile che segnerà la storia di
Piazza Armerina:
Chiara Belluomo, Martina Parlascino, Miriana Digli, Rosa Placca, Arianna Scavuzzo, Alessandro Di Dio
Ciantia, Alessandro Farina, Alessio Catalano, Alessio Natola, Desiree Morgana, Annalisa Grillo, Dario Ca-
talano, Fabiola Pecoraro, Federica Calcagno, Filippo Giongrandi, Franca Alù, Giuseppe Di Giunta, France-
sco Giunta, Giuseppe Giunta, Salvatore Lo Maglio, Sara Calandra, Valentina La Monica, Yasmine Caruso.
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28   Habemus Papam
Il Papa è arrivato
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                            Il Papa è arrivato !!!!!
                 Papa Francesco uno di noiiiiiii
E’ bello il sole della Sicilia!
Queste le parole d’esordio di Papa Francesco dal palco di Piazza Falcone Borsellino. Per l’occasione espo-
sta accanto alla postazione del Santo Padre la sacra Immagine di Maria Santissima delle Vittorie. Un di-
scorso breve, ma intenso. I giovani di oggi non hanno più il seme dell’amore, ma solo quello della violen-
za. “Prendetevi cura dei nonni -ha ricordato ai noi giovani il Pontefice- dobbiamo custodire la saggezza
che ci tramandano, le nostre radici, la nostra stessa vita”.
Bisogna credere nella propria vita. Arrivare la sera stanchi e non soffrire della stanchezza, perché se siamo
stanchi vuol dire che abbiamo costruito qualcosa. Addormentarsi con l’ausilio dei farmaci vuol dire che
qualcosa va storto e che la nostra vita va sistemata.
La visita di Papa Bergoglio, in occasione del bicentenario della Diocesi di Piazza Armerina e
dell’anniversario della morte di Don Pino Puglisi a Palermo, simboleggia una mano tesa ad una terra defi-
nita periferia di valori, dove regna la disoccupazione, dove sono sovrani i problemi sociali, un sostegno a
non mollare di fronte a tali avversità.
Non odiare il tuo nemico, ma amalo. Ama chi ti odia. Ama i tuoi nemici. E non invocare vendetta, ma
chiedi a Dio, l’unico amico che non ti abbandonerà mai, di aiutarti ad affrontare la rabbia e ad amare.
Il 15 settembre 2018 è una data storica per la città di Piazza Armerina. Oggi è stata scritta una pagina di
storia per la nostra città, una pagina da ricordare nei cuori dei 40 mila fedeli che hanno popolato le strade
di Piazza urlando il nome di Francesco.
Papa Francesco ci ha affidato alle dolci mani di Maria Santissima delle Vittorie e ci ha lasciato la sua be-
nedizione, tra gli applausi e gli urli di gioia di giovani, adulti e bambini che con fede e tanta tenacia sono
stati oggi presenti ad accogliere il Santo Padre nella nostra città.
Il Papa è arrivato
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                          Pro manuscripto. Stampato in proprio.
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