TEATRO GIORDANO Stagione teatrale 2017/18 - Università di Foggia
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CITTA’ DI FOGGIA TEATRO PUBBLICO PUGLIESE TEATRO GIORDANO Stagione teatrale 2017/18 PROSA giovedì 14 e venerdì 15 dicembre 2017 Factory Compagnia Transadriatica LA BISBETICA DOMATA di William Shakespeare traduzione e adattamento Francesco Niccolini con Dario Cadei, Ippolito Chiarello, Franco Ferrante, Antonio Guadalupi, Filippo Paolasini, Angela De Gaetano, Luca Pastore, Fabio Tinella musiche Paolo Coletta scene e realizzazione pittorica Roberta Dori Puddu scenotecnica costruttiva Luigi Conte costumi Lapi Lou luci Davide Arsenio regia TONIO DE NITTO Questa e' la storia di Caterina, di sua sorella Bianca e di un intero villaggio. Questa e' la storia di un villaggio che ha ferito e svenduto un bene prezioso. Questa e' una storia che avrebbe potuto essere una favola. Caterina l'inadeguata, la non allineata e' la pazza per questo villaggio. Dietro di lei, spigolosa ma pura e vera, un mondo di mercimoni, di padri calcolatori, di figlie in vendita, di capricci lontani dall'amore, di burattinai e burattini non destinati a vivere l'amore, ma a contrattualizzarlo. La nostra Caterina non sta a questo gioco e come in una fiaba aspetta, pur non mostrando di volerlo, un liberatore, un nuovo inizio che suo malgrado potrà costarle molto più di quanto immagini. Ed ecco che la commedia si fa favola nera, grottesca, più contemporanea forse, nel cinico addomesticamento che non è molto diverso dallo spietato soccombere. PROSA martedì 9 e mercoledì 10 gennaio 2018 Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale / Teatro Stabile di Genova Eros Pagni SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE di Luigi Pirandello con Eros Pagni, Angela Pagano, Gaia Aprea, Paolo Serra, Maria Basile Scarpetta, Silvia Biancalana, Paolo Cresta, Federica Granata, Gianluca Musiu, Alessandra Pacifico Griffini, Giacinto Palmarini, Federica Sandrini, Ivano Schiavi, Enzo Turrin scene e costumi Marta Crisolini Malatesta luci Gigi Saccomandi musiche Ran Bagno video Alessandro Papa regia LUCA DE FUSCO Il regista Luca De Fusco mette in scena un lavoro che segue il suo percorso di contaminazione tra teatro e cinema, iniziato nel 2010 con Vestire gli ignudi. Sei personaggi in cerca di autore è la massima riflessione sulla natura stessa del teatro nella drammaturgia del Novecento e questi sei personaggi che si offrono alla rappresentazione sembrano provenire dal mondo del cinema e chiedere di far sfociare il cinema nel teatro. La scenografia dello spettacolo è basata su un grande specchio sistemato sul palcoscenico apparentemente per delle prove di danza alla sbarra. Questo specchio è in realtà anche un grande schermo cinematografico. All’inizio i sei personaggi, invece di provenire dalla sala come sempre, escono dallo schermo come i protagonisti di Broadway Danny rose” di Woody Allen. Essi infatti provengono dal cinema. Non è un caso che tutte le obiezioni del capocomico alla irraprensentabilità della storia dei sei personaggi, cadono di colpo se si pensa la loro storia in termini filmici. Alla compagnia stabile del Teatro si affianca un prestigioso artista ospite quale Eros Pagni.
PROSA sabato 20 e domenica 21 gennaio 2018 Centro Teatrale Bresciano / Teatro degli Incamminati / Piccolo teatro di Milano Franco Branciaroli MEDEA di Euripide; traduzione Umberto Albini con Alfonso Veneroso, Antonio Zanoletti, Tommaso Cardarelli, Elena Polic Greco, Livio Remuzzi coro Francesca Mària, Serena Mattace Raso, Odette Piscitelli, Elena Polic Greco, Alessandra Salamida, Elisabetta Scarano, Arianna Di Stefano e con Raffaele Bisegna e Matteo Bisegna regia di LUCA RONCONI ripresa da Daniele Salvo Medea è il prototipo della minaccia impersonata da uno straniero, che approda in una terra che si vanta di avere il primato della civiltà. Medea – leggiamo nelle note di regia di Ronconi – è una 'minaccia', che incombe imminente anche sul pubblico. Per questo suo essere una creatura misteriosa e mostruosa può anche essere interpretata da un uomo. La sua non è una tragedia della femminilità, ma della diversità. “Io non interpreto una donna, sono nei panni di un uomo che recita una parte femminile, è molto diverso. Medea è un mito: rappresenta la ferocia della forza distruttrice. Rimettiamoci nei panni del pubblico greco: vedendo la tragedia, saprà che arriverà ad Atene una forza che si accanisce sulle nuove generazioni, i suoi figli: Medea dallo sguardo di toro, come viene definita all'inizio. Lei è una smisurata, dotata di un potere sinistro. Che usa la femminilità come maschera, per commettere una serie mostruosa di delitti: non è un caso che la prima a cadere sia una donna, la regina, la nuova sposa di Giasone”. Franco Branciaroli PROSA sabato 27 e domenica 28 gennaio 2018 Artisti Associati / Pierfrancesco Pisani / Parmaconcerti Monica Guerritore, Francesca Reggiani MARITI E MOGLI dal film omonimo di Woody Allen con Ferdinando Maddaloni, Cristian Giammarini e con Enzo Curcurù, Lucilla Mininno, Malvina Ruggiano, Angelo Zampieri adattato e diretto da MONICA GUERRITORE Nella scrittura originale di Monica Guerritore tutto accade in una notte piena di pioggia, in un luogo che, con il passare delle ore, diventa una sala da ballo, una sala d'attesa, un ristorante, un luogo della mente dove gli otto protagonisti (mariti, mogli, amanti) si ritrovano, come nelle parole di Allen, in un “girotondo di piccole anime che sempre insoddisfatte girano e girano intrappolate nell’insoddisfazione cronica di una banale vita borghese”. Nelle simultaneità delle relazioni e degli intrecci clandestini, nelle rotture e nelle improvvise riconciliazioni, nei vagheggiamenti a volte comicissimi a volte paradossali, si percepiscono le “piccole altezze degli esseri umani”, così familiari a Bergman, a Strindberg. E, nel perdersi in danze all'unisono, su musiche bellissime da Louis Armstrong a Etta James, Cechov e il tempo che intanto scivola via… Danza sabato 3 febbraio 2018 – FUORI ABBONAMENTO Balletto di Roma GIULIETTA E ROMEO coreografia FABRIZIO MONTEVERDE light designer Emanuele De Maria musiche Sergej Prokof’ev assistente alle coreografie Anna Manes Balletto in due atti liberamente ispirato alla tragedia di William Shakespeare. La Verona degli amanti infelici di William Shakespeare si trasforma, nella versione monteverdiana, in un Sud buio e polveroso, reduce da una guerra e alle soglie di una rivoluzione: un muro decrepito mantiene il ricordo di un conflitto mondiale che ha azzerato morale e sentimento, e annuncia, oltre le macerie, un futuro di rinascita e ricostruzione. Nell’Italia contraddittoria del secondo dopoguerra, immobile e
fremente, provinciale e inquieta, Giulietta sarà protagonista e vittima di una ribellione giovanile e folle, in fuga da una condizione femminile imposta e suicida di un amore inammissibile. Romeo, silenziosamente appassionato e incoscientemente sognatore, sarà martire della propria fede d’amore innocente. Tra loro, le madri Capuleti e Montecchi, padrone ossessive e compiaciute di una trama resa ancor più tragica dall’intenzionalità dell’odio e dall’istigazione alla vendetta. Riscrittura drammaturgica originale, percorsa dai fotogrammi inquieti del cinema neorealista e autonoma nell’introspezione dei personaggi, l’opera di Fabrizio Monteverde denuda la trama shakespeariana e ne espone il sentimento cinico e rabbioso, così vicino al suo stesso impeto coreografico. PROSA mercoledì 7 e giovedì 8 febbraio 2018 Teatro dell’Archivolto Neri Marcorè QUELLO CHE NON HO canzoni di Fabrizio De Andrè voci e chitarre Giua, Pietro Guarracino e Vieri Sturlini arrangiamenti musicali Paolo Silvestri scene e costumi Guido Fiorato luci Aldo Mantovani collaborazione alla drammaturgia Giulio Costa drammaturgia e regia GIORGIO GALLIONE Quello che non ho è un affresco teatrale che, utilizzando la forma del teatro canzone, cerca di interrogarsi sulla nostra epoca, in precario equilibrio tra ansia del presente e speranza del futuro. Ispirazione principale di questo percorso sono le canzoni di De Andrè (in particolare del concept album “Le nuvole”) e le visioni lucide e beffarde di Pier Paolo Pasolini, apocalittiche, visionarie profezie (contenute nel poema filmico “La rabbia”) che raccontano di una “nuova orrenda preistoria”, che sta minando politicamente ed eticamente la società contemporanea: storie emblematiche, quasi parabole del presente, che raccontano (anche in forma satirica) nuove utopie, inciampi grotteschi e civile indignazione. Storie di sfruttamento dell’uomo e dell’ambiente, di esclusione, di ribellione, di guerra, di illegalità, rilette con un filtro grottesco, ghignante e aristofanesco. PROSA martedì 13 e mercoledì 14 febbraio 2018 Compagnie MIA (Parigi) / Il Funaro (Pistoia) Daniel Pennac UN AMORE ESEMPLARE Gioco teatrale fra racconto e fumetto tratto dal fumetto pubblicato da Dargaud “Un Amour Exemplaire” di Daniel Pennac e Florence Cestac adattamento teatrale di Clara Bauer e Daniel Pennac con Daniel Pennac, Massimiliano Barbini, Florence Cestac, Ludovica Tinghi luci e collaborazione artistica Ximo Solano musica Alice Pennacchioni elementi di scena Antonella Carrara assistente alla regia Pako Ioffredo regia CLARA BAUER coproduzione Laila / Comicon Napoli È la storia di un matrimonio riuscito fra persone di classi sociali diverse, i cui protagonisti, Jean e Germaine, sprigionano un tale incanto di fantasia erotica e tenera, da conquistare con il loro amore un ragazzino, che adotta questa coppia non comune, l’adotta per sempre, pienamente. Questo ragazzino era il piccolo Daniel Pennac. Niente figli, niente lavoro, Jean e Germaine vivevano un amore senza intermediari, un amore sedentario, un amore esemplare! Diventato adulto e scrittore Daniel Pennac racconta alla sua amica disegnatrice Florence Cestac, la memorabile storia dei suoi cari, Jean e Germaine e le affida la missione di trasformarla in fumetto.
PROSA martedì 20 e mercoledì 21 febbraio 2018 Teatro dell’Archivolto Claudio Bisio FATHER AND SON ispirato a “Gli Sdraiati” e “Breviario comico” di Michele Serra con i musicisti Laura Masotto – violino, Marco Bianchi - chitarra scene e costumi Guido Fiorato musiche Paolo Silvestri luci Aldo Mantovani regia GIORGIO GALLIONE Father and son racconta il rapporto padre/figlio radiografato senza pudori e con un linguaggio in continua oscillazione tra l'ironico e il doloroso, tra il comico e il tragico. E' una riflessione sul nostro tempo inceppato e sul futuro dei nostri figli, sui concetti – entrambi consumatissimi – di libertà e di autorità, che rivela in filigrana una società spaesata e in metamorfosi, ridicola e zoppa, verbosa e inadeguata. Una società di “dopo-padri”, educatori inconcludenti e nevrotici, e di figli che preferiscono nascondersi nelle proprie felpe, sprofondare nei propri divani, circondati e protetti dalle loro protesi tecnologiche, rifiutando o disprezzando il confronto. Da questa assenza di rapporto nasce un racconto beffardo e tenerissimo, un monologo interiore (ovviamente del padre, verboso e invadente quanto il figlio è muto e assente) a tratti spudoratamente sincero. La forza satirica di Serra si alterna a momenti lirici e struggenti, con la musica in continuo dialogo con le parole. PROSA sabato 3 e domenica 4 marzo 2018 Promo Music - Corvino Produzioni / Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano / Comune di Caltanissetta Moni Ovadia, Valeria Contadino, Mario Incudine IL CASELLANTE di Andrea Camilleri e Giuseppe Dipasquale dal romanzo di Andrea Camilleri, Sellerio Editore con Sergio Seminara, Giampaolo Romania musiche dal vivo con Antonio Vasta, Antonio Putzu musiche originali Mario Incudine con la collaborazione di Antonio Vasta scene Giuseppe Dipasquale costumi Elisa Savi luci Gianni Grasso la canzone La crapa avi li corna è di Antonio Vasta regia GIUSEPPE DIPASQUALE Il casellante è, fra i libri di Andrea Camilleri, uno dei più struggentemente divertenti del ciclo cosiddetto “mitologico”. Affogato nel mondo mitologico di Camilleri, costellato di personaggi reali fantasiosamente trasfigurati, Il casellante parla di una metamorfosi che passa attraverso il dolore della maternità negata e della guerra, ma è anche una narrazione in musica divertita e irridente del periodo fascista nella Sicilia degli anni Quaranta. Personale, originalissima e sperimentale, la lingua di Camilleri calca e ricalca, in una teatralissima sinfonia di parlate, una meravigliosa “sicilitudine”, tra neologismi e modi di dire mutuati dal dialetto e rielaborati in chiave colta. PROSA mercoledì 21 e giovedì 22 marzo 2018 Compagnia Umberto Orsini e Teatro di Roma – Teatro Nazionale Umberto Orsini, Massimo Popolizio e con Giuliana Lojodice COPENAGHEN di Michael Frayn scene Giacomo Andrico costumi Gabriele Mayer luci Carlo Pediani
suono Alessandro Saviozzi regia MAURO AVOGADRO co-produzione con CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia In un luogo che ricorda un'aula di fisica, in un'atmosfera irreale, tre persone parlano di cose successe in un lontano passato, quando tutti e tre erano ancora vivi. Sono Niels Bohr, sua moglie Margrethe e Werner Heisenberg. Il loro tentativo è di chiarire che cosa avvenne nel lontano 1941 a Copenaghen quando improvvisamente il fisico tedesco Heisenberg fece visita al suo maestro Bohr in una Danimarca occupata dai nazisti. Entrambi coinvolti nella ricerca scientifica, ma su fronti opposti, probabilmente vicini ad un traguardo che avrebbe portato alla bomba atomica, i due scienziati ebbero una conversazione nel giardino della casa di Bohr, il soggetto di quella conversazione ancora oggi resta un mistero e per risolverlo la Storia ha avanzato svariate ipotesi. L'asse portante attorno al quale ruota lo spettacolo è dunque il motivo per cui l’allievo andò a Copenaghen a trovare il suo maestro. Essendo Heisenberg a capo del programma nucleare militare tedesco voleva, in nome della vecchia amicizia, offrire a Bohr, che era mezzo ebreo, l'appoggio politico della Gestapo in cambio di qualche segreto? Su questi presupposti l'autore dà vita ad un appassionante groviglio in cui i piani temporali si sovrappongono, dando un valore universale alle questioni poste dai protagonisti. PROSA martedì 10 e mercoledì 11 aprile 2018 Elledieffe / NEST Napoli Est Teatro / Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale Francesco Di Leva, Giovanni Ludeno IL SINDACO DEL RIONE SANITÀ di Eduardo De Filippo con Adriano Pantaleo, Giuseppe Gaudino, Daniela Ioia, Ivan Castiglione, Viviana Cangiano, Salvatore Presutto, Lucienne Perreca, Mimmo Esposito, Morena Di Leva, Ralph P, Armando De Giulio, Daniele Baselice scene Carmine Guarino; costumi Giovanna Napolitano; luci Cesare Accetta; musiche originali Ralph P; regista collaboratore Giuseppe Miale Di Mauro; assistente scenografo Mauro Rea regia MARIO MARTONE Il sindaco del Rione Sanità è una commedia di Eduardo De Filippo in cui il protagonista, Antonio Barracano è “il sindaco” della Sanità. Qui amministra le vicende del rione, un “uomo d’onore” che distingue tra “gente per bene e gente carogna”. In una sorta di ribaltamento del sistema legalitario, Don Antonio si avvale da anni dell’aiuto di Fabio Della Ragione, un medico che, con la sua opera, sostanzialmente impedisce di portare alla conoscenza della Legge i risultati delle sparatorie e dei regolamenti di conti che avvengono nel quartiere. Chi “tiene santi” va in Paradiso e chi non ne tiene va da Don Antonio, è così da sempre. Quando però gli si presenta disperato Rafiluccio Santaniello, il figlio del fornaio, risoluto ad ammazzare il padre Arturo, Don Antonio, cogliendo nel giovane la stessa determinazione che lo spinse all’omicidio in gioventù, si propone come mediatore avviandosi così all’incontro fatale con Arturo. PROSA sabato 21 e domenica 22 aprile 2018 Nuovo Teatro Luigi Lo Cascio, Sergio Rubini DELITTO/CASTIGO adattamento teatrale di Sergio Rubini e Carla Cavalluzzi progetto sonoro G.U.P. Alcaro regista collaboratore Gisella Gobbi regia SERGIO RUBINI co produzione Fondazione Teatro della Toscana Vertigine e disagio accompagnano il lettore di Delitto e Castigo. La vertigine di essere finiti dentro l’ossessione di una voce che individua nell’omicidio la propria e unica affermazione di esistenza. E quindi il delitto come specchio del proprio limite e orizzonte necessario da superare per l’autoaffermazione del sé. Un conflitto che crea una febbre, una scissione, uno sdoppiamento; un omicidio che produce un castigo, un’arma a doppio taglio. Come è la scrittura del romanzo, dove la realtà, attraverso il racconto in terza persona, è continuamente interrotta e aggredita dalla voce pensiero, in prima, del protagonista. Ed è proprio questa natura bitonale di Delitto e Castigo a suggerire la possibilità di portarlo in scena attraverso una lettura a due voci.
Danza sabato 28 e domenica 29 aprile 2018 Teatri Kombetar - Balletto dell’Opera di Tirana NOCES (il matrimonio) Creation 1989 coreografia ANGELIN PRELJOCAJ musica Igor Stravinski - Les Noces Interpretazione Percussions de Strasbourg and Choeur contemporain d'Aix-en-Provence, diretto da Roland Hayrabedian con Enada Hoxha – direttore corpo di ballo, Alisa Gjoni – assistente di balletto e progettista di luce e con Gerd Vaso, Ervis Nallbani, Dion Gjinika, Ledja Sulaj, Lori Bala, Odeta Dishnica, Eltjon Merja, Andi Vrapi, Kristi Dushmani, Jonida Onuzi, Adela Mucollari, Rovena Shqevi, Elda Logo Due balletti contemporanei che fanno parte del repertorio di TKOBAP, nati dalla collaborazione con il coreografo e il ballerino francese di origine albanese Angjel Preljocaj e la sua compagnia "Ballet Preljocaj”, centro coreografico nazionale in Provenza. Dagli studi classici all’approccio con il contemporaneo con Merce Cunningham a New York, ha diretto e creato alcune tra le più importante performance di danza contemporanea internazionale. Di “Noces”, creato nel 1989 per la Biennale di Danza di Val-de-Marne, il coreografo dice: “Sin dai primi ricordi, i matrimoni mi sono sempre sembrati come delle strane tragedie. Dalla tradizione balcanica o dalla fantasia di bambino irrequieto, sapevo che il mistero sarebbe cresciuto progressivamente intorno alla sposa.” Da qui la scelta di lavorare ad una sua visione dell’opera di Stravinski. LA STRAVAGANZA Creation 1997 for 13 dancers coreografia ANGELIN PRELJOCAJ e NOÉMIE PERLOV musica Antonio Vivaldi (Concerto n o 8, RV249, extraits de Dixit Dominus, Laudate Pueri Dominum), Evelyn Ficarra (Source of Uncertainty), Serge Morand (Naïves), Robert Normandeau (Eclats de voix), Åke Parmerud (Les objets abscurs) “Essendo figlio di emigranti, questa città è sempre stata un mito per me. Da un lato c’era chi ha lasciato tutto, portandosi dietro tutta la sua antica cultura dell’Est, dall’altro c’era l’America, Broadway, Balanchine. Volevo raccontare una storia, il passato che ritorna come un boomerang. Stravaganza parla della mia personale vita, il percorso che ho seguito. È toccante vederlo rappresentato dai ballerini del Teatro Nazionale di Tirana: sono molto fiero di vederli trasferire questa creazione con la loro identità” Angelin Preljocaj COSTO DEI BIGLIETTI Per tutti gli spettacoli in allegato il prezzo ridotto per gli studenti sarà 10,00 euro in loggione invece di 12,00 e 18,00 euro. Per info e prenotazioni chiamate 3204552550 email associazionemamama@gmail.com Giovanna Maffei
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