Marzo 2021 Continuità - Alatel Abruzzo e Molise
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DAI NOSTRI SOCI Il nome Il toponimo significa “taglio nella roccia” – dal latino talus (taglio) e cotium (roccia) – e starebbe ad indicare la fenditura che divide il monte e nella quale si è sviluppato l’insediamento urbano. Lo spirito del luogo Una località ricca di storia, appartenente principalmente al Medioevo ma che può essere vissuta attraverso tutti i suoi luoghi. Si passa da una piazza meravigliosa, tra le più armoniche e scenografiche del Centro Italia, a viuzze che danno la sensazione di ritornare indietro di qualche secolo. Per cogliere l’essenza del borgo, occorre arrivare nel suo cuore antico: oltre l’arco romano, proseguendo verso l’interno, si incontrano case, palazzi, chiese, vicoli e strade in un concentrato di tradizioni e tipicità. La storia di Tagliacozzo oscilla tra due stemmi: quello degli Orsini – lo scudo con la rosa – e quello dei Colonna – la sirena bicaudata (o la colonna lievemente inclinata). I due contendenti hanno lasciato sul posto gli emblemi del loro potere e, altre famiglie, i segni della loro distinzione. C’è anche un fiume che precipita dall’alto e s’infila in un cunicolo sotterraneo, mentre sulla sua destra s’innalza una pineta che conduce alla vetta del monte. Questa è Tagliacozzo, maledetta dagli svevi, amata dal condottiero Roberto Orsini, ricca di testimonianze architettoniche e culturali. Veduta panoramica Scorcio del borgo antico La storia Il territorio fu, nell’antichità, prima degli Equi e poi del fiero popolo dei Marsi. È documentata nel XI sec. l’esistenza di un abitato con base nel castello sul Monte Civita, appartenente alla Contea dei Marsi. Nel 1173 il feudo passa ai De Pontibus, antica famiglia della zona e nel 1230 ca., dopo la morte di San Francesco, Tommaso da Celano e altri frati si stanziano presso la chiesetta di Santa Maria in Silvis, dando vita ad uno dei conventi più antichi e importanti d’Abruzzo. L’anno 1268 Carlo I d’Angiò, re di Sicilia, sconfigge a Tagliacozzo Corradino di Svevia: la battaglia segnò il destino dell’Europa in favore degli angioini e la fine del dominio degli svevi: la battaglia si svolse nei Piani Palentini, tra Scurcola Marsicana e Avezzano, ma Dante, nel ricordarla nella Divina Commedia, dà come punto di riferimento proprio Tagliacozzo, allora città più importante della Marsica: "E là da Tagliacozzo/, dove senz'armi vinse il vecchio Alardo". Grazie all’appoggio dato a Carlo d’Angiò, si consolida il potere dei De Pontibus, ma in seguito il feudo passa per via matrimoniale agli Orsini che lo tengono fino al 1497. Il papa Alessandro V stacca la Contea di Tagliacozzo dal Regno di Napoli e la aggrega allo Stato Pontificio, confermandone la titolarità a Giacomo Orsini. Nel 1806, dopo la Rivoluzione Francese, il territorio entra a far parte del Regno di Napoli e, con la fine della feudalità, il paese perde il suo ruolo centrale nella Marsica e si avvia alla decadenza. Prima dell’unità d’Italia Tagliacozzo è agitata da fermenti filo-borbonici e anti- piemontesi. Marzo 2021 Continuità – Alatel Abruzzo e Molise 19 Marzo 2021 Continuità - Alatel Abruzzo e Molise 19
DAI NOSTRI SOCI Da vedere Sulle pendici settentrionali dei monti Simbruini, non lontano dal confine con il Lazio, sorge l‘antico centro storico, la cui cinta muraria del 1410 contava cinque porte e la cui difesa era affidata a un castello oggi in totale rovina. I ruderi del Castello La Porta dei Marsi La parte più interessante è quella che s’incontra superando l’arco romano verso l’interno, ad iniziare da piazza Obelisco, una delle piazze più armoniche dell’Abruzzo, il centro pulsante del borgo sin da quando si chiamava piazza da’ Piedi. È contornata di eleganti palazzi, alcuni ristrutturati e altri in degrado. Si notano graziose bifore, un loggiato con archi a tutto sesto e finestre rinascimentali. Nel passato era circondata da portici, chiusi nel 1810 per ordine di Gioacchino Murat, re di Napoli, e al centro recava il pilozzo, un sedile di pietra per debitori insolventi esposti alla pubblica gogna, sostituito intorno al 1825 dalla fontana con obelisco. II teatro Talia, ex convento benedettino adibito a teatro nel 1686, dopo alterne vicende è stato rinnovato nel 2002. Ha una sobria ed elegante facciata e tre ordini di palchi all’interno, dove può ospitare oltre 200 persone. Fontana dell’Obelisco Palazzo Ducale Teatro Talia Il Palazzo Ducale, la perla del patrimonio artistico di Tagliacozzo, risale alla prima metà del XIV secolo, mentre la seconda fase costruttiva si colloca nella seconda metà del secolo seguente sotto il conte condottiero Roberto Orsini, raffigurato con la moglie negli affreschi della stanza e sul fregio della porta recante la scritta RUBERTUS COMES ET CAPITANEUS. Altre modifiche furono apportate quando il palazzo passò dagli Orsini ai Colonna: di entrambe le casate restano i simboli, come testimoniano gli stemmi nel portale d’ingresso e nel cortile d’onore. Molti gli elementi che attestano la bellezza di questo edificio: le finestre istoriate, le bifore, le sale ornamentali, i dipinti, gli scaloni e particolarmente la cappellina in cui sono ancora visibili splendidi affreschi di gusto tardo-gotico raffiguranti la vita di Cristo: quelli della Natività 20 20 Continuità - Alatel Abruzzo Continuità – Alatel Abruzzo e Molise e Molise Marzo Marzo2021 2021
DAI NOSTRI SOCI hanno somiglianze con il Benozzo Gozzoli della pinacoteca Vaticana (stesso soggetto, stessa astratta eleganza). Altri affreschi e ornamenti sono conservati al Museo di Celano per i lavori di restauro nel palazzo Ducale, dopo decenni d’incuria e interventi inappropriati. Non c’è certezza del passaggio di San Francesco a Tagliacozzo, anche se nella chiesa e Convento di San Francesco è ospitata la tomba del primo biografo del poverello di Assisi, il Beato Tommaso da Celano (1190-1260). La chiesa francescana, citata in una bolla papale del 1252, è posteriore alla morte del Santo, mentre la primitiva costruzione con il nome di Santa Maria in Eloreto (cioè “in un bosco d’alloro”) è menzionata già nel 1115. Fu ristrutturata all’inizio del ‘600 contemporaneamente alla costruzione del chiostro, affrescato con vicende della vita di San Francesco. Resa barocca nel XVIII secolo con evidente stacco rispetto al passato, fu chiusa dagli editti napoleonici del 1809 e adibita a servizi comunali. Restaurata nel 1960, ha ripreso la sua vocazione francescana e l’iniziale sobrietà. Bellissimi la facciata e l’antico portale; un capolavoro il rosone gotico con fregi orsiniani. All’interno, spazioso e austero, molti lavori bronzei e lignei. Chiesa di San Francesco Chiostro del Convento La chiesa dei Santi Cosma e Damiano è la più antica e ricca di memorie, malgrado i furti e le spoliazioni di cui è stata oggetto nel tempo. Risale all’VIII secolo e presenta uno stile romanico. Apparteneva ai Benedettini di Montecassino e fu causa di lunghe contese tra il papato e il vescovo dei Marsi. Per un secolo e mezzo, dal 1230 al 1380, conservò il diritto di seppellirvi i defunti. Notevoli sono la facciata con il portale e il rosone, il campanile, l’altare centrale; interessanti i dipinti. L’annesso, austero monastero ospita monache di clausura e custodisce un quadro detto Volto Santo, riproduzione della Veronica del Cristo, icona molto venerata dai fedeli cui è dedicata una festa. Dell’antica chiesa di Santa Maria del Soccorso, già esistente nel 1115, restano solo i due locali posteriori. La chiesa della Misericordia, sede territoriale dei Cavalieri di Malta, è datata XVI secolo e presenta una facciata con portale e timpano interessanti. Risale alla prima metà del ’400 la chiesa di Sant’Antonio Abate, come si ricava dall’iscrizione sul portale, mentre quella dell’Annunziata, fondata nel 1475 da Roberto Orsini, ha subito varie ristrutturazioni. Da vedere, infine, nelle immediate vicinanze, il santuario di Maria Santissima dell’Oriente, risalente al XIV secolo o alla prima metà del XIII, l’epoca della sacra immagine che vi viene venerata, scampata alla furia iconoclasta di Leone III Isaurico. Ristrutturata in modo radicale nel 1868, la chiesa ha poi subito altri danni che hanno risparmiato, però, le pregevoli decorazioni absidali della navata e della cupola. Santuario Maria SS. dell’Oriente Icona Santa Maria del Soccorso Marzo 2021 Continuità – Alatel Abruzzo e Molise 21 Marzo 2021 Continuità - Alatel Abruzzo e Molise 21
DAI NOSTRI SOCI La Battaglia dei Piani Palentini – 23 agosto 1268 I protagonisti di questo storico combattimento – denominato anche Battaglia di Tagliacozzo - furono due personaggi molto diversi tra di loro: da una parte il diciottenne Corradino di Svevia, figlio di Corrado e nipote del grande imperatore Federico II di Svevia; dall’altra Carlo I d’Angiò, molto più grande di Corradino, fratello di re Luigi IX di Francia che sarà poi proclamato santo dalla chiesa cattolica. Ma quali eventi portarono questi due mondi così diversi alla guerra? Lo scontro iniziò quando il Regno di Sicilia venne concesso, dal papa Clemente IV - al secolo il francese Guy La Gross, morto il 29 novembre del 1268 - a Carlo I d’Angiò. Questo provocò le ire dei ghibellini siciliani che chiesero aiuto al giovanissimo Corradino. Il principe univa in sé sia le speranze di vedere una nuova unificazione del sud Italia e sia la grandezza di suo nonno, Federico II di Svevia. Nonostante la sconfitta subita dallo zio Manfredi nella battaglia di Benevento nel 1266, la stella di Corradino non si offuscò, anzi. Nel febbraio del 1268, la città di Lucera fedele alla casata degli Svevia, venne assediata da Carlo I per liberarla dalle poche sacche arabe presenti in città: quale banco di prova più adatto per il giovane principe. Da quel momento i due sovrani iniziarono un gioco alla rincorsa che si arrestò nei pressi dei Piani Palentini. L’esercito di Corradino poteva vantare ben 9.000 soldati mentre quello di Carlo I circa 6.000. Il 23 agosto 1268 ebbe così inizio un vero e proprio scontro “internazionale”: arabi, spagnoli, tedeschi, romani e pisani schierati con Corradino mentre francesi ed italiani combattevano per Carlo I. Le truppe di Corradino erano divise in tre armate: la prima comandata dallo stesso Corradino e da Federico I Baden-Baden, la seconda da Galvano De Lancia e la terza da Enrico De Lancia. Mentre le truppe di Carlo I vennero divise in due armate, l’una comandata dal famoso Alardo De Valèry e l’altra da Guglielmo Stendardo. All’inizio dello scontro sembrava determinarsi una netta vittoria del giovane Corradino, favorita anche dalla superiorità numerica e tecnica del suo esercito. Ma il giovane principe fece male i suoi calcoli, nell’esercito angioino c’era Alardo de Valèry, che aveva combattuto le crociate e dai nemici saraceni aveva assorbito delle tattiche militari vincenti. Egli fece indossare gli abiti da guerra del re a Henry De Cousances, aiutante di campo di Carlo, I che venne subito ucciso dalle truppe di Corradino. Queste, galvanizzate dalla notizia della morte dell’odiato francese, abbassarono la guardia e fu proprio questo errore a portare alla disfatta lo Svevia. Corradino ed il suo seguito furono costretti a fuggire verso sud dove, a Torre Astura nei pressi di Nettuno, venne tradito da Giovanni Frangipane e fu consegnato a re Carlo. Corradino fu decapitato presso la Piazza del Mercato di Napoli, nuova capitale del Regno, il 29 ottobre del 1268. 22 Continuità – Alatel Abruzzo e Molise Continuità - Alatel Abruzzo e Molise Marzo 2021 Marzo 2021 22
DAI NOSTRI SOCI I piatti del borgo La gastronomia del luogo trae alimento dalle coltivazioni agricole dei Campi Palentini e della piana del Fucino, nonché dagli allevamenti e dai pascoli dei monti circostanti. È quindi sostanzialmente montanara con influssi partenopei e romani. La pasta all’uovo fatta in casa, gnocchetti con ceci, celebrati con una sagra ad inizio agosto; la polenta di farina di mais con salsicce e spuntature servita in piatti di legno (le scifellette), le carni d’agnello, la secolare tradizione della lavorazione della carne di maiale con salsicce, prosciutti, lonze, coppa, fegatelli e ancora salami, guanciali e pancetta, sono gli alimenti più rappresentativi. La produzione dei dolci segue le ricorrenze: a Natale la pizza con le noci e le nevole ripiene; a Carnevale le frittelle e le zeppole con castagnole al miele e nocchietelle; a Pasqua la pizza e soprattutto i biscotti (cavallucci e palombelle). E ancora biscotti con semi d’anice, mostaccioli al cioccolato, amaretti alle mandorle, ciambelle al vino o con la glassa di zucchero. cui pure è dedicata una sagra ai primi di dicembre. Il Festival Internazionale di Mezza Estate Tra le iniziative culturali e artistiche di maggior rilievo va annoverato il Festival Internazionale di Mezza Estate, Città di Tagliacozzo, che nacque nel 1985 su iniziativa di Lorenzo Tozzi, giornalista del quotidiano “Il Tempo”, storico della musica e musicista, con vastissime competenze e conoscenze nel mondo dello spettacolo e della danza. Fu proprio Tozzi che assumendo la direzione artistica del Festival gli conferì la caratteristica divisione nei tre settori principali: danza, musica e teatro. Sin dall’inizio nomi importanti occuparono le pagine del catalogo del Festival: per la danza, Vladimir Derevianko, Alicia Alonso, Diana Ferrara, Micha Van Hoecke, Loredana Furno, Luciana Savignano, Elisabetta Terabust, Carla Fracci; per la musica Giorgio Gatti, Miwako, Ruggero Ricci, Alirio Diaz, Rene’ Zosso, Gidon Kramer, Alexander Lonquich, Ines Salazar, Dafo String Quartett, Roberto Cappello, Andrea Lucchesini, Alessandro Carbonare, Stefano di Battista, Francesco Cafisio, Bobby Watson; per il settore teatro si sono esibiti attori del calibro di Bianca Toccafondi, Paola Gassman, Ugo Pagliai, Lucia Poli, Paolo Poli, Piera degli Esposti, Mario Scaccia, Anna Mazzamauro, Giorgio Albertazzi, Glauco Mauri, Massimo Venturiello, Luigi de Filippo, Nando Gazzolo, Valeria Moriconi, Paolo Ferrari, Salvo Randone, Peppe Barra, Mariano Rigillo, Marco Paolini, Oreste Lionello. Per alcuni anni Giorgio Albertazzi ha tenuto dell’ambito del Festival corsi di recitazione che sono diventati spettacoli di successo. A partire dalla XXIV edizione la direzione del Festival fu affidata alla Professoressa Lucia Bonifaci musicista e docente di storia della musica, con vastissime competenze anche nel campo della danza e in quello del teatro. La sua assidua collaborazione con l’Accademia di Santa Cecilia ha comportato per il Festival il patrocinio del prestigioso Ente musicale. Collaborazione proficua, che ha permesso esibizioni come quella dell’Orchestra Barocca dell’Accademia di Santa Cecilia, dei solisti dell’Opera studio di Renata Scotto, degli Ottoni dell’Accademia, del sestetto Stradivari. Dopo 5 anni il Festival è stato affidato al Maestro Giuseppe Berardini, membro e cofondatore di un prestigioso quartetto di sassofoni. Grazie a Berardini, il Festival si è arricchito della presenza di alcuni tra i più noti jazzisti internazionali: Trio di Bobby Watson, Maurizio di Fulvio, Mike Rossi, Fabrizio Bossi e Antonello Salis, Danilo Rea, Banda Osiris, Bepi d’Amato. A partire dalla ventottesima edizione il Festival si è Marzo 2021 Continuità – Alatel Abruzzo e Molise 23 Marzo 2021 Continuità - Alatel Abruzzo e Molise 23
DAI NOSTRI SOCI ARCHIVIO STORICO TIM / INTERVISTA La nostra memoria aziendale, arricchito di una nuova sezione “Tagliacozzo in Film”, rassegna di film d’autore corredata di mostre, visioni di cortometraggi, discussioni e dibattiti da cineforum. Il tutto affidato alle competenze di Veronica Flora, critica cinematografica e giornalista di spettacolo. Nelle ultime edizioni a collaborare con la direzione patrimonio di storia e cultura nazionale artistica è stato chiamato Gabriele Ciaccia, attore, regista e promotore di spettacoli teatrali. Nel 2017 viene nominato come nuovo direttore artistico il celebre direttore d’orchestra italiano Jacopo Sipari di Pescasseroli. L’Archivio Storico TIM, il più grande in Italia e fra i maggiori archivi storici d’impresa europei, custodisce a Torino il patrimonio documentario delle aziende pubbliche e private che nel XX secolo hanno costruito il sistema delle telecomunicazioni, settore strategico nel processo di modernizzazione del nostro Paese. A raccontarcelo è il suo Responsabile, il collega Daniele Cerrato. Dove Dormire Dove Mangiare “Q uesta è TIM”, ormai ci è diventata familia- Con sede a Torino, l’Archivio Storico TIM, il più canzone interpretata da Mina nello re la Miramonti Hotel grande in Italia La Ristorante e fra i maggiori Vecchia archivi d’impresa eu- Posta spot celebrativo dei 100 anni di innova- ropei, custodisce Le Bistrot da Gianni il patrimonio documentario delle Hotel Park zione tecnologica nelle telecomunicazioni, andato in aziende pubbliche e private che nel XX secolo han- laIl prima Paradiso d’Oriente Osteria del Borgonovo onda per volta lo scorso 31 dicembre, subito no costruito il sistema delle telecomunicazioni, uno prima del discorso di fine anno La Dimora di San del Presidente della Francesco dei Agriturismo settori Il Timonel processo di modernizza- strategici Repubblica Sergio Relais BorgoMattarella. Poggetello zione del nostro Ristorante Paese. Il Girasole Mina canta Casa sulleSorriso note di2un musical: “Questa è la sto- Per valorizzare Giardino l’importanza Resta Restaurantdella memoria & cocktail bar azien- ria di un’idea e di chi trovò la strada per farne una dale, abbiamo Il Boscaiolo realizzato una prima intervista – ne Fascinating realtà. Seppure Apartment noi siamo withciGarden lontani fa sentire più seguirà un’altra nel prossimo numero - al collega Ristorante Bar Pizzeria Al Setaccio vicini e meno soli”.Agrituristica La Giarda Azienda Daniele Cerrato, 61 anni, piemontese di Alba, Lo spot L’arrosticino che ripercorre Agriturismo le tappe e le sfide di un intero se- Le Gemme dal 2016 ne è il Responsabile. colo, prendendo B&B La dolce vita dalle immagini storiche le mosse Daniele, Locanda puoi Di dirci che cosa Gioacchino racconta il patri- Franca delle telefoniste e dei laboratori tecnici di Torino che monio documentario Ristorante da Claudiocustodito nell’Archivio B&B da Laura permisero le prime conversazioni telefoniche. Storico TIM? Ristorante La Castagna Osteria La Parigina 1 2 1 Vercelli, 1958, Ristorante Al Corradino di Svevia STIPEL al tecnico lavoro di riparazione di un filo interrotto al multiplo. 2 Treviso, anni ’30, telefoniste nella sala di commutazione INFORMAZIONI TURISTICHE: Azienda di Promozione Turistica - Piazza dell’Obelisco,interurbana 1 Tel. 0863 TELVE. 610318 3 1941, pubblicità aziendale STIPEL, TELVE, TIMO. 4 Torino, giugno 1960, cerimonia della consegna della cuffia di telefonista STIPEL. 3 4 Palazzo municipale Disegno di Tagliacozzo di Amy Atkinson, 1908 248 24 Continuità- -Alatel Continuità Abruzzo e Molise Continuità Abruzzo e Molise e Molise – Alatel Abruzzo Marzo 2021 Marzo Marzo 2021 2021
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