Si impara tanto dagli altri ma bisogna seguire la propria strada, perché se il canto è il linguaggio dell'anima allora ogni persona deve dire ...

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Si impara tanto dagli altri ma bisogna seguire la propria strada, perché se il canto è il linguaggio dell'anima allora ogni persona deve dire ...
0 5|2 0 maggio

               INTERVISTA ESCLUSIVA A ERMONELA JAHO

     Si impara tanto dagli altri ma bisogna
seguire la propria strada, perché se il canto è
il linguaggio dell’anima allora ogni persona
  deve dire attraverso il canto la sua storia.
  IN QUESTO NUMERO INTERVISTE ESCLUSIVE A ERMONELA JAHO,
  GIANLUCA MARGHERI, MATTEO MACCHIONI E PAOLO GAVAZZENI
Si impara tanto dagli altri ma bisogna seguire la propria strada, perché se il canto è il linguaggio dell'anima allora ogni persona deve dire ...
0 5|2 0 maggio
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2   OPERALIFEMAGAZINE Maggio 2020
Si impara tanto dagli altri ma bisogna seguire la propria strada, perché se il canto è il linguaggio dell'anima allora ogni persona deve dire ...
SOMMARIOMAGGIO2020
 Musica e Teatro
 L’OPERA NELLE SCUOLE: EDUCARE ALLA CULTURA PER CRESCERE   PG 8
 LA REGIA MODERNA: AMATA O ODIATA?                         PG 10

 Cultura
 IL NOVECENTO                                              PG 18
 JEAN SIBELIUS: NON SOLO SINFONIE                          PG 20

 Emotional
 ALL’ALBA VINCEREMO!                                       PG 32
 LA MUSICOTERAPIA PUÒ SALVARCI                             PG 34

 Storia
 UNA REGINA ALL’OPERA                                      PG 42

 Attualità
 INASPETTATO DEBUTTO ALL’ARENA DI VERONA:
 MUCCINO REGISTA DI CAVALLERIA RUSTICANA E PAGLIACCI
                                                           PG 48
 STREAMING SÌ, STREAMING NO. È QUESTO IL PROBLEMA?         PG 50

 A TU PER TU
 MADAMA BUTTERFLY                                          PG 52

 In questo numero
 INTERVISTE ESCLUSIVE A
 ERMONELA JAHO [PG 12],
 MATTEO MACCHIONI [PG 24] ,
 GIANLUCA MARGHERI [PG 36]
 E PAOLO GAVAZZENI [PG 44]

                                                                   OPERALIFEMAGAZINE Maggio 2020   3
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PICCOLENEWS
                                                                                     Concorsi lirici del 2020 – scadenze di Maggio
                                                                                     Qui di seguito riportiamo le iscrizioni in scadenza a Maggio per vari concorsi.

                                                                                     20° Premio Lirico Internazionale Umberto Giordano (Foggia). Scadenza 12
                                                                                     Maggio.
                                                                                     VI Concorso Lirico Internazionale di Portofino per cantanti lirici (Portofino -
                                                                                     Genova). Scadenza 14 Maggio.
                                                                                     VIII Concorso canto lirico internazionale Jole De Maria per cantanti lirici (Tivoli
                                                                                     - Roma). Scadenza 15 Maggio.
                                                                                     XXVII Concorso Internazionale di Canto Lirico Riccardo Zandonai per cantanti
                                                                                     lirici (Riva del Garda - Trento). Scadenza 21 Maggio.

                                                                                     *A causa dell’emergenza COVID-19, si consiglia di controllare eventuali
                                                                                     variazioni nei bandi dei concorsi.

    L’assassinio di Mozart, ovvero il fenomeno Amadeus

    Una delle leggende più famose nel mondo della musica è quella legata alla
    morte di Mozart. Come raccontato in uno dei nostri articoli in un precedente
    numero, Puškin con la sua opera “Mozart e Salieri” raccontò al pubblico del
    tentativo di assassinio tramite avvelenamento del secondo nei confronti del
    primo. Leggenda poi ripetuta e resa famosa grazie alle trasposizioni teatrali
    e cinematografiche seguenti.

    In nome della verità storica è stato realizzato un documentario intitolato
    “L’assassinio di Mozart, ovvero il fenomeno Amadeus”. Una serie di
    monologhi, interpretati dall’attrice Guia Jelo, intervallati da spezzoni video
    sulle città di Vienna e di Salisburgo, per raccontare la vita e la morte del
    famoso compositore. Ad accompagnare la visione, le musiche del Maestro
    Gianfranco Pappalardo Fiumara.

    Il documentario, la cui uscita è stata posticipata in seguito all’emergenza
    sanitaria attuale, verrà presentato al pubblico il prossimo autunno a
    Bruxelles, in concomitanza di un concerto del celebre soprano Sumi Jo.

4   OPERALIFEMAGAZINE Maggio 2020
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Lena Yokoyama per Cremona

                                                                                    Prima dalla cima del Torrazzo, la torre campanaria situata vicino al duomo, poi
                                                                                    dal tetto dell’ospedale Maggiore, la musicista Lena Yokoyama ha incantato
                                                                                    con il suo violino gli abitanti, i medici ed i pazienti della città di Cremona, da
                                                                                    settimane in lotta contro il coronavirus.

                                                                                    La violinista, nata in Giappone, si è trasferita a Cremona nel 2006, dove si è
                                                                                    diplomata in violino col massimo dei voti e la lode presso l’Istituto Musicale
                                                                                    Pareggiato “Claudio Monteverdi”. Nel 2012 ha fondato il Trio Kanon, insieme al
                                                                                    pianista Diego Maccagnola ed al violoncellista Alessandro Copia.

                                                                                    Le esibizioni, realizzate in collaborazione con l’associazione Pro Cremona,
                                                                                    sono state anche un modo per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle
                                                                                    raccolte di fondi a favore delle unità ospedaliere della zona.

One World: Together at Home

Si è svolto il 18 aprile il mega concerto benefico per la lotta al coronavirus.
Organizzato da Lady Gaga, con il supporto dell’Oms, ha visto la partecipazione
di decine di artisti, tutti collegati in live dalle proprie case. Paul McCartney,
Elton John, Stevie Wonder, Andrea Bocelli, Billie Eilish, Chris Martin, Joe
Armstrong, Eddie Vedder, John Legend, Alanis Morissette solo per nominarne
alcuni.

Con un’audience di centinaia di milioni di persone collegate da tutto il globo,
questo concerto è solo l’ultimo di una lunga serie di iniziative, musicali e non,
volte ad aiutare e sostenere le battaglie veramente importanti. La lotta alla
fame, alle calamità naturali, per la salute ed il benessere di noi tutti e del
nostro pianeta.

We are the world

We are the children

We are the ones who make a brighter day, so let’s start giving

[We Are the World - Michael Jackson e Lionel Richie]

                                                                                                                     OPERALIFEMAGAZINE Maggio 2020                       5
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                                                                      musicale di Giuseppe Verdi e al capolavoro musicale di tutti
                                                                      i tempi, la “Messa da Requiem” scritta in omaggio al grande
                                                                      scrittore e patriota italiano Alessandro Manzoni.

    • La Stilografica – gioiello “Giuseppe Verdi” realizzata dalle Officine Stipula è in pregiata ebanite nera striata
    di viola.
    • Una gemma di ametista cabochon a forma ovale è stata incastonata sulla parte terminale del fermaglio,
    realizzato con la tecnica orafa della microfusione, quasi a simboleggiare una lacrima in segno di lutto per la
    perdita di Alessandro Manzoni.
    • La fascia del cappuccio è un capolavoro dell’oreficeria fiorentina, modellata a mano,
    riproduce le battute iniziali del “Requiem aeternam”.
    • Le prime battute sono contrassegnate con precisione e in rilievo in argento
    microfuso dorato.
    • Nel corpo della stilografica è stata incisa la firma di Giuseppe Verdi.
    • I particolari metallici sono in argento 925/1000 microfuso.
    • Il sistema di caricamento è a pistone fisso.
    • Il pennino è in oro 14K Stiflex.
    • La tiratura è limitata a 150 esemplari numerati.

                                   FIRENZE 1903 Vallecchi 1903 Srl - Via del Ponte all’Asse 7 - 50144 Firenze (FI)
                                              Tel: (+39) 055 0467325 - Email: info@firenze1903.it

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L’opera nelle scuole:
                                    educare alla cultura
                                    per crescere
                                    “Oggi abbiamo conosciuto
                                    Aida e Radames!”

                                    Racconta così Matteo, quarta elementare,
                                    tornato a casa dopo una piacevole mattina
                                    trascorsa a teatro. Sì, avete letto bene: a
                                    teatro! Moltissime sono, infatti, le scuole
                                    che decidono di aderire a svariati progetti di
                                    avvicinamento dei bambini, dall’infanzia sino
                                    alle scuole medie, al mondo della musica e
                                    dell’opera.

                                    Sale da concerto, auditorium e teatri quali l’Opera di
                                    Roma, la Scala, il San Carlo, i teatri del circuito lombardo
                                    aprono le proprie porte per avvicinare e coinvolgere i
                                    giovani all’arte della Danza e della Musica e offrire loro
                                    nuove opportunità per conoscere la grande tradizione
                                    del Teatro Musicale, nostro patrimonio culturale da
                                    valorizzare e tramandare. Migliaia di ragazzi partecipano
                                    alle proposte didattico-educative del teatro: incontri,
                                    laboratori, spettacoli, attività formativa.
                                    Con approcci mirati, in base alle fasce di età, gli studenti
                                    di ogni ordine e grado possono scoprire i segreti della
                                    vita quotidiana di un grande teatro e le diverse creatività
                                    artistiche e tecniche che si esprimono e si realizzano
                                    negli allestimenti: le prove d’orchestra, le prove di scena,
                                    il canto, la regia, le scene, le luci, i costumi, fino allo
                                    spettacolo finale.

8   OPERALIFEMAGAZINE Maggio 2020
Particolare è la proposta che il Maggio Musicale Fiorentino   dagli 0 ai 30 anni, garantisce proposte di qualità e
ha promosso insieme all’Associazione Venti Lucenti,           coerenti con le esigenze delle diverse fasce d’età.
una compagnia costituita da professionisti del teatro,        Con questo progetto, l’opera entra nelle scuole di ogni
la cui mission consiste nella promozione della cultura        ordine e grado, coinvolgendo bambini fin dalla più
musicale e della lirica come asse portante dell’attività      piccola età, insegnando loro a cantare arie, comprendere
sul territorio nazionale. L’originalità dell’approccio        i testi e partecipare attivamente, elaborando strategie
della compagnia è che per imparare ad amare la lirica         didattiche e teatrali divertenti, ma soprattutto adatte
bisogna…farla! Centinaia di bambini sul palco che             ognuna al proprio pubblico di riferimento. Imparare a
cantano, recitano e ballano, mentre l’orchestra suona         cantare alcune arie e costruire piccoli oggetti di scena
e cantanti professionisti interagiscono con loro; scene,      con cui intervenire dal proprio posto in platea, sono
costumi, luci in un crescendo di coinvolgimento emotivo       alcune delle attività di Opera Domani che trasformano i
che lascia il segno e che aiuta a comprendere quanto la       piccoli spettatori in coprotagonisti di uno spettacolo di
musica sia vitale.                                            opera lirica di elevata qualità artistica. È a tutti gli effetti
Nello specifico, la collaborazione con il Teatro del Maggio   un’opera partecipata perché il pubblico è coinvolto sia
prevede la rappresentazione della riduzione di un’opera       prima che durante lo spettacolo.
di cartellone della stagione messa in scena con un coro       In conclusione, utilizzando le parole del Prof. Carlo
costituito dai bambini delle scuole primarie e secondarie     Delfrati, possiamo dire che grazie al peculiare linguaggio
del Comune di Firenze, selezionati tramite operatori          dell’opera lirica, così diverso da quello che pratichiamo
teatrali di Venti Lucenti, affiancati da cantanti solisti     quotidianamente, e all’universalità del linguaggio
professionisti e dalla prestigiosa Orchestra del Maggio       musicale, tutti possiamo accedere ad una comprensione
Musicale Fiorentino.                                          libera e unificata di questa forma d’arte. Annullare le
Ecco quindi, per citare alcune opere, che Carmen è            distanze, le incomprensioni, per scoprire che la diversità
diventata La Donna di Siviglia, e il Barbiere di Siviglia è   è un bene prezioso in ognuno di noi, che ci unisce e ci
diventato Tutti mi chiamano!                                  arricchisce.
Il progetto negli anni si è ampliato ed è cresciuto, fino     Come dice il Maestro Riccardo Muti: nulla ha più forte
ad arrivare a coinvolgere ogni anno 900 bambini in            potere aggregatore del canto.
palcoscenico, 6000 in platea e 12000 spettatori ogni          E allora: cantiamo tutti insieme!
anno!
Un simile progetto, ma con un target ancora più vasto,        Alessandro Bugno
è promosso dall’Associazione Opera Education/Opera
Domani, piattaforma italiana che dal 1996 promuove la
passione per l’opera lirica nel giovane pubblico come
strumento per una formazione più completa. Il progetto,
nato dall’intuizione educativa e artistica di Barbara
Minghetti, è ideato e realizzato da AsLiCo, Associazione
Lirica e Concertistica Italiana.
Opera Education coltiva il naturale entusiasmo dei giovani
per la musica sinfonica e per l’opera lirica, producendo
con professionisti emergenti, spettacoli adattati per la
sua speciale audience e, grazie ai sei format dedicati

                                                                                           OPERALIFEMAGAZINE Maggio 2020         9
La regia
                                   moderna:
                                   amata o
                                   odiata?

10 OPERALIFEMAGAZINE Maggio 2020
Bentrovati fedeli lettori di OperaLife, oggi ci troviamo ad affrontare   scène, alternando nelle programmazioni teatrali regie tradizionali
uno dei temi più contorti e discussi del mondo del teatro: le            e regie moderne, permettendo al pubblico una grande varietà.
regie moderne. Registi e direttori artistici si trovano spesso alle      Accanto ai grandi allestimenti tradizionali, abbiamo visto
prese con l’ardua scelta di quale spettacolo rappresentare sul           affiancarsi, con il passare degli anni, anche quelle moderne in tutte
palcoscenico, ma forse non è questa la parte più difficile. Oltre        le forme possibili. Le discussioni non sono mai mancate, tuttavia:
a decidere cosa inserire nel cartellone teatrale della stagione,         per ogni regista che tenta l’impresa e riesce ad affascinare
si deve anche definire quale tipo di allestimento teatrale possa         critica e spettatori, ce ne sono tanti altri che rischiano di ricevere
essere il più apprezzato, andando incontro alle aspettative e alle       stroncature, terminando in clamorosi flop.
esigenze del pubblico.                                                   In fin dei conti, probabilmente, le regie moderne ci insegnano
Si deve, quindi, pianificare se mettere in scena una                     una grande lezione, che si manifesta nel gusto del rischio. Ogni
rappresentazione delle opere nelle modalità tradizionali oppure          volta che un regista decide di portare nei teatri una rivisitazione
riviste in chiave moderna, sapendo che questa decisione sarà             di un successo classico e ormai consolidato, ci dimostra quanto
sicuramente vittima di aspre critiche.                                   effettivamente la regia e l’allestimento scenico sia importante.
Le regie tradizionali godono sicuramente della tutela del                Abituati spesso al solo ascolto dell’opera, non sempre
compositore, che spesso segna per filo e per segno cosa si               accompagnata dalla visione della scena, a volte ci dimentichiamo
aspetta dalla messa in scena teatrale. Nei manoscritti possiamo,         di quanto le melodie che tanto amiamo siano connesse a
infatti, trovare spesso le indicazioni non solo per la cura in ogni      personaggi profondi e articolati, inseriti a loro volta in scenografie
singolo dettaglio della scenografia ma anche le descrizioni degli        complesse. Andando a teatro, fisico o virtuale che sia, e studiando
spostamenti e delle azioni sceniche dei cantanti.                        dettagliatamente la scena, ci rendiamo conto di quanto sia
Oltre alle indicazioni sceniche esplicite, poi, lo spartito musicale     multiforme il melodramma, quel meraviglioso capolavoro,
diventa spesso un vero e proprio “copione di regia”, attraverso          riassunto di mondi artistici differenti.
sonorità che suggeriscono in modo più o meno implicito gli               Inoltre, le regie in chiave moderna permettono di rinnovare
accadimenti che devono svolgersi sul palco, siano essi azioni dei        costantemente i valori che le opere trasmettono, raccontandoci
personaggi, modificazioni della scena o utilizzo di oggetti.             storie che non sono solo del passato, ma che ci coinvolgono in
L’arduo compito della regia moderna è quello di considerare tutte        ogni giorno della nostra vita. Forse, caro lettore, è anche grazie a
queste informazioni, rispettando la dettagliata pianificazione           quella Traviata in chiave moderna che hai visto e non ti è piaciuta,
di compositore e librettista e a esse aggiungere anche una               se l’altro giorno ti sei sentito un po’ come Violetta; o, ancora, è
nuova lettura dell’opera. Il regista si trova, a questo punto, a         a causa di quelle Nozze di Figaro minimaliste, che tanto hai
rappresentare un prodotto nuovo, un mix di una composizione già          criticato, se affrontando il tuo capo a lavoro ti sei sentito un po’
apprezzata e acclamata e un nuovo progetto artistico originale e         come Figaro.
ancora ignoto al pubblico.                                               Insomma, in fin dei conti, i gusti sono gusti e non si può
Se già è un procedimento complesso a parole, nei fatti diventa           assolutamente generalizzare le messe in scena teatrali in poche
ancora più complicato, divenendo un vero e proprio rompicapo             righe: la prossima volta che andate a teatro, però, provate a
per chi cura l’allestimento nella sua interezza sul palco scenico.       mettervi nei panni del regista, provate a capire il messaggio che vi
A complicare le cose vi è di solito un libretto dettagliato, che         vuole trasmettere e i valori di una composizione antica che vuole
nomina elementi e oggetti incompatibili con la nuova resa scenica        portare alla luce. A volte, per mantenere viva l’opera è necessario
partorita dall’estro creativo del regista.                               apportare qualche cambiamento, trovare nuovi piani di lettura e
Qual è allora il risultato? Non vi è una risposta univoca: nella         nuove prospettive, anche se vuol dire sacrificare qualcosa. La
maggior parte dei casi il pubblico si schiera in due fazioni.            cosa essenziale, cari aspiranti registi, è consegnare al pubblico
La prima preferisce le regie tradizionali, che mantengono                in modo chiaro le idee del compositore, onorando un capolavoro e
collocazione temporale, allestimento scenico e costumi della             mostrando una fresca artisticità.
prima rappresentazione, seguendo le indicazioni originali della
partitura. La seconda parte di pubblico, spesso in minoranza,            Samuele Peruzzi
difende il lavoro del regista, sottolineandone l’originalità. Queste
persone, spesso “sacrificano” il disegno originale del compositore,
apprezzando il tentativo di trovare una nuova chiave di lettura
della composizione musicale.
Il panorama odierno riesce a comprendere entrambe le mise en

                                                                                                         OPERALIFEMAGAZINE Maggio 2020            11
OperaLife incontra
            Ermonela Jaho
12 OPERALIFEMAGAZINE Maggio 2020
INTERVISTA ESCLUSIVA A ERMONELA JAHO

           Si impara tanto dagli altri ma bisogna
      seguire la propria strada, perché se il canto è
      il linguaggio dell’anima allora ogni persona
        deve dire attraverso il canto la sua storia.
1. Come ti sei avvicinata alla musica e allo studio del canto?             Il mio repertorio è veramente molto vasto, da Monteverdi a Puccini
                                                                           etc... Puccini è diretto e in qualche maniera mi sono trovata
La musica è ossigeno per la nostra anima, ce ne rendiamo conto             abbastanza libera nell’esprimermi. Le eroine di Puccini sono
e ne diventiamo coscienti durante il tragitto della nostra vita.           allo stesso tempo così vulnerabili e forti che in qualche maniera
Da bambina molto timida, l’unica cosa dove trovavo rifugio era             risuonano con me.
il canto. Questo i miei genitori lo avevano percepito e mi hanno
iscritta come membro del festival per i bambini, il corrispondente
del vostro zecchino d’oro. Così all’età di 5-6 anni mi sono trovata        4. Hai cantato nei più grandi teatri del mondo, quale ti ha
sul palcoscenico. Poi è venuto il momento di proseguire gli studi          lasciato un ricordo particolare?
della scuola media e all’università ho pregato i miei genitori di
continuare professionalmente lo studio del canto e parallelamente          Ogni teatro ha una sua magia. Ogni volta che salgo sul
anche quello delle altre materie indispensabili per il bagaglio            palcoscenico mi viene in mente quel momento in Albania, quando
culturale del mio futuro. Ma il vero studio del canto è arrivato           sognavo di cantare nei teatri in giro per il mondo ed ogni volta
quando sono andata per la prima volta a vedere dal vivo un’opera           è vivere quel sogno che cresce con me come artista ed essere
con mio fratello, avevo 14 anni. Quella sera era in scena la Traviata.     umano. Il palcoscenico per un artista è un posto sacro. Poi per
Ebbene, dopo le prime battute dell’Ouverture è stato come un               me ogni recita la considero come fosse la mia ultima perché del
amore a primo ascolto e alla fine dissi a mio fratello, con l’impulso      domani non si sa mai e penso che bisogna vivere appieno quel
e passione che ci caratterizza: “Non morirò se non canterò almeno          momento, sentirti sull’altare del tuo sogno.
una volta quest’opera” ... da allora il ruolo di Violetta l’ho cantato
circa 300 volte ed è ancora nel mio repertorio dopo 26 anni di
carriera. Tutto è possibile se ci credi e lotti per arrivare dove il tuo   5. Quale compositore ti piacerebbe eseguire perché senti più
cuore, la testa e l’anima vogliono.                                        vicino a te per sensibilità e caratteristiche?

2. Cosa è stato importante per te durante questo percorso?                 Come sopra accennato, uno è Puccini ma non solo. Ho scoperto
                                                                           nel tempo che, in ogni epoca, i compositori e librettisti hanno
Durante questo percorso, dove grazie a Dio sto ancora                      collaborato così strettamente per esprimere i sentimenti umani
camminando, è stata molto importante la volontà e il lavoro                che a noi esecutori bisogna dare il tempo di entrare in profondità,
immenso per migliorare sempre. Quando si inizia non si può                 per capire e trovare quello che risuona con noi. La musica è arrivata
piacere a tutti e poi tutti daranno una loro opinione su di te,            fino ai giorni nostri perché ci dice qualcosa, sono i sentimenti
giudicandoti, ma mai gettare la spugna, perché se veramente è              umani enfatizzati nella musica.
quello che libera la tua anima, si lavora con grande diligenza e           E tocca a noi tirarli fuori attraverso la nostra sensibilità, come un
sacrifici per diventare così in gamba e migliorare a tal punto che         ponte che va dall’artista al pubblico. Se ci dirà a noi come artisti
nessuno ti potrà più ignorare.                                             qualcosa di profondo, senz’altro lo dirà anche al pubblico.
                                                                           Questo ho sentito quando ho cantato Monteverdi, Bach, Haendel,
                                                                           Mozart, Bellini, Donizetti, Verdi, i compositori francesi, etc. etc. …
3. Nel tuo repertorio ci sono molte opere di Puccini e tante
recite pucciniane, come è il rapporto con questo autore?
                                                                           6. Quale ruolo senti maggiormente tuo e ti è più caro?
                                                                                                           OPERALIFEMAGAZINE Maggio 2020            13
I ruoli di grande emotività. Non ne ho uno solo... Scopri ruoli nuovi
    e ti innamori, oppure in ruoli cantati centinaia di volte scopri
    sensazioni che non hai potuto vedere prima. Noi cambiamo
    sempre, l’esperienza umana ci arricchisce e diventiamo più
    coscienti di certi valori della vita, così succede anche nella
    musica... per esempio ripetendo Violetta o Madama Butterfly, i
    ruoli che ho cantato di più, ho trovato delle sfumature che non
    avevo mai visto prima.

    7. Come si svolge la tua giornata tipo e come affronti la
    preparazione?

    La mia giornata è molto piena: mi sveglio abbastanza presto e
    faccio attività fisica, che è una componente molto importante per
    la tecnica di un cantante, per il benessere e la salute; mi prendo
    cura della famiglia e poi mi concentro sullo studio del ruolo che
    devo cantare sia tecnicamente che musicalmente. La preparazione
    è diventata la mia vita, il ritmo del lavoro è così intenso che oramai
    ho trovato un mio modo di imparare ruoli nuovi in una settimana.
    Quando ci si prepara ci vuole dedizione e concentrazione, il focus
    totale fa sì che quello che studi rimanga per evitare la confusione.

    8. In merito alle tue origini albanesi, come viene incentivata/
    divulgata l’opera e la musica classica in Albania? Esistono
    scuole che fin dall’inizio sensibilizzano i bambini alla pratica e
    all’ascolto della musica?

    Quando io ero piccola la musica era parte delle materie che si
    studiavano, ma a livello generale come per esempio leggere le note
    e melodie brevi dai classici. Parlo di una scuola normale, statale,
    dove io ho studiato, mentre c’erano scuole dove lo studio molto più
    approfondito della musica aveva un suo peso extra, era aggiunto
    alle materie normali e riguardava soprattutto gli strumenti.
    L’Opera arrivava dopo, verso i 14 anni d’età. In quel periodo ho
    fatto l’audizione per entrare al liceo artistico, dove ricordo di aver
    cantato l’aria di Oscar tratta da “Un Ballo in maschera”.
    L’Albania è un Paese piccolo ma di grandissima storia e uno dei
    suoi valori è sempre stata la cultura, mantenendo quella che era
    la nostra tradizione ma avendo sete di conoscere le culture fuori
    dai nostri confini, effetto che veniva anche dalla chiusura totale...
    per capire quanto viene incentivata l’Opera, basta tenere il conto
    di tutti gli artisti illustri venuti fuori dall’Albania, che si trovano ad
    oggi nelle scene ed orchestre più importanti del mondo. La cultura
    è lo spirito di un Paese.

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mio meglio sempre. Ogni volta la considero come se fosse l’ultima
9. Ci sono delle cose che non possono mancare mai prima di             e la vivo e mi do in scena senza risparmiarmi emotivamente e
uno spettacolo?                                                        vocalmente. Nulla durerà per sempre ma ogni volta vorrei viverla
                                                                       come un sogno toccandolo con le mie mani.
Il mio spartito.

10. Sei considerata una grandissima artista, capace di                 14. Cosa consiglieresti ai giovani che vogliono avvicinarsi al
coinvolgere emotivamente il pubblico; c’è un segreto per               mondo dell’opera?
comunicare in modo così dirompente?
                                                                       Non esistono ricette ma una cosa
Ho sempre avuto empatia con le persone e questo senza rendermi
conto ha arricchito il mio cuore, la mia anima e la mia vita,          posso dirla: se l’Opera è una
diventando un archivio umano che mi ha aiutato sul palcoscenico        necessità della tua anima solo il
ed è stata la mia carta vincente. Attraverso la voce, con grande
                                                                       lavoro diligente, la dedizione totale
onestà, ho cantato la mia anima con tutti i suoi colori gioiosi e
tristi e quella verità ha parlato al pubblico. Il canto per me è una   e l’essere veri ed onesti con se stessi
vera terapia e attraverso il canto ho canalizzato i miei sentimenti    sono gli ingredienti giusti per
e sono stata vera. Il pubblico non lo puoi ingannare, perché capirà
subito la tua onestà o la tua falsità. Penso che sia in questa
                                                                       arrivare e rimanere.
maniera che ho potuto risuonare con loro.
                                                                       15. C’è un grande o una grande voce a cui ti ispiri come modello
                                                                       artistico?

11. Qual è la lezione più grande che la musica ti ha insegnato?
                                                                       Quando ho iniziato, Maria Callas come voce che tocca l’anima e
                                                                       tecnicamente Mariella Devia. Col tempo ho imparato che dovevo
La musica mi ha insegnato a non arrendermi mai e a migliorare
                                                                       seguire il mio percorso per trasmettere la mia esperienza e non
me stessa costantemente. In questo percorso di miglioramenti, ho
                                                                       quella degli altri. Si impara tanto dagli altri ma bisogna seguire la
imparato ad esprimermi, a collaborare con gli altri, a raggiungere
                                                                       propria strada, perché se il canto è il linguaggio dell’anima allora
una perfetta sintonia nella vita, un’armonia perfetta come nella
                                                                       ogni persona deve dire attraverso il canto la sua storia.
musica.

                                                                       16. Parlaci dei tuoi prossimi impegni.
12. Se avessi la possibilità di incontrare la te che è ancora agli
inizi della carriera, cosa ti diresti?
                                                                       Come sopra vivo ogni recita come fosse l’ultima della mia
                                                                       vita e dato agli ultimi eventi che il mondo sta passando, i
Quello che ho fatto fino adesso. Ogni grande sogno richiede
                                                                       teatri potrebbero essere gli ultimi a tornare alla normalità...
grande lavoro, sofferenza, ma mai dubitare di quella voce interiore.
                                                                       Comunque il mio programma copre un arco di 5 anni di lavoro...
Se il tuo sogno è grande ti chiederà altrettanti grandi sacrifici
                                                                       Dovevo debuttare Adriana Lecouvreur e Traviata che sono state
e su questo verrai testato nel percorso della vita. Mi direi però
                                                                       cancellate, in maggio a Madrid il debutto di Iris-Mascagni, Bohème
di perdonarmi di più se certe cose hanno impiegato più tempo
                                                                       a Parigi, Butterfly al ROH Londra, Bohème a Munchen, Les Contes
per essere assimilate, perché ognuno ha un proprio tempo per
                                                                       d’Hoffmann a Londra e Barcellona, Les dialogues di Carmelites -
arrivare.
                                                                       Munchen per il 2020, più altri impegni nei prossimi anni come il
                                                                       ritorno al Met, Vienna etc etc.

13. Dopo i tuoi innumerevoli successi, cosa ti aspetti ancora
dalla tua carriera e dalla tua vita?
                                                                       Ringraziamo di cuore Ermonela Jaho per la sua disponibilità e le
                                                                       auguriamo il meglio per i suoi prossimi progetti.
La vita mi ha insegnato a non avere nessuna aspettativa da
nessuno tranne che da me stessa, nell’essere vera e nel fare il
                                                                       Edoardo Manzardo
                                                                                                       OPERALIFEMAGAZINE Maggio 2020           17
Il Novecento
    Il passaggio dall’Ottocento al Novecento crea differenze
    politiche e sociali ed è chiaro che un contesto diverso porti anche
    l’Arte ad esplorare nuove strade. Dal punto di vista musicale,
    molti compositori abbandonano il lirismo, andando alla
    ricerca di partiture sperimentali, dove si comincia a entrare
    in contatto con la poliritmia, la distonia, ritmi swing, presi in
    prestito dal Jazz, così accade per alcune personalità di questo
    periodo, come: Khachaturian, Stravinsky, Berg, Schönberg,
    Gershwin e molti altri.

    Lo splendore ha lasciato campo alla nebbia, provocata dalle polveri alzate dalla guerra. Il mondo è
    sfatto, è stato distrutto, distrutto come il poema del Diddi, invaso da “Scarpe chiodate e cingoli di
    carro”. Ormai niente più potrà essere lineare, no, non sarà più possibile perdersi nel sogno del teatro.
    Stridono i fucili e così stridono anche le note. Regna il caos sulla terra e regnerà anche sulla partitura,
    fatta di caos, composta da un’armonia che nasconde dolore e violenza. S’innalza una nota di jazz: una
    speranza finalmente, una lieta melodia che s’insinua nella notte, la quale non pare vedere il giorno.
    Sì, una luce luccica ed è di buon auspicio. Il mondo è ridotto a brandelli, ma sarà ricostruito e sarà
    più nuovo e più bello, sfavillerà, uccidendo l’ombra. È il caso di accettare il cambiamento dei tempi,
    guardare al passato per costruire il futuro. Ascolto note sperimentali, modulazioni originali, fraseggi
    coraggiosi. Ascolto frammenti, che tassello dopo tassello s’uniranno, per consolidarsi insieme e per
    rinascere.

                                                                                     Stefano Duranti Poccetti

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Jean Sibelius:
                                   non solo sinfonie
                                   di Valérie Morisi

20 OPERALIFEMAGAZINE Maggio 2020
Sibelius: considerato il più importante compositore dalla terra dei mille laghi, nonché il più famoso, Jean Sibelius è conosciuto
e apprezzato in particolare per le sue sette sinfonie e per i poemi sinfonici, tra cui il grande omaggio alla nazione Finlandia e le
composizioni ispirate al poema finlandese Kalevala (ad esempio Kullervo, la Lemminkäinen Suite e Tapiola).
Nato l’8 dicembre del 1865 a Hämeenlinna, nel sud della Finlandia, Jean Sibelius (in origine Johan Christian Julius Sibelius) dopo la
prematura perdita del padre Christian Gustaf Sibelius a soli tre anni e la conseguente rovina finanziaria della famiglia, crebbe tra
la casa della nonna materna Katarina Borg e quella della nonna paterna Katarina Fredrika Sibelius, e fin dalla tenera età entrambe
le famiglie mostrarono al giovane Sibelius le meraviglie del mondo della musica.
Il seme piantato agli inizi della sua primavera germogliò presto: se la zia Julia fu la prima a dargli lezioni di piano, alla scuola
secondaria si affiancarono le lezioni private di violino e poi all’università di legge di Helsinki il conservatorio. Eccellente studente
di violino, la composizione divenne gradualmente il suo tratto distintivo, tanto da valergli una borsa di studio prima per Berlino
e poi Vienna.
Tra i numerosi viaggi di Sibelius non mancò l’Italia, che visitò ben cinque volte nell’arco della propria vita, viaggi durante i quali si
dedicò sia alla sua Seconda Sinfonia che al poema sinfonico Tapiola. L’Italia a sua volta ricambia l’attenzione che il compositore
dimostrò per il nostro Paese, con un intero festival musicale a lui dedicato che si svolge nel Golfo del Tigullio (in Liguria) dal 2015.
Libri su libri sono stati scritti sulla storia musicale di questo genio, ma al momento mi limiterò ad osservare un aspetto meno
noto della sua produzione, ovvero la sua unica opera lirica compiuta, Jungfrun i tornet (“La fanciulla nella torre”, originariamente
scritta in svedese), e il precedente tentativo, abbandonato, intitolato Veneen luominen (“La costruzione della barca”, scritta in
finlandese).
Veneen luominen era basata sui runi ottavo e sedicesimo del Kalevala (i runi sono i canti che compongono questo poema)
e la trama dell’opera sarebbe ruotata attorno a Väino/Wäino (che riprende la figura del personaggio principale del Kalevala,
Väinämöinen) il quale si innamora di Kuutar (la fanciulla della luna) scorgendola al tramonto. Essa promette di sposarlo se
egli sarà in grado di creare una barca dai pezzi di un fuso usando la magia del canto. Nella seconda scena Väino si cimenta
nell’impresa ma fallisce, non conoscendo tutte le parole necessarie per compiere questo prodigio. Si reca perciò, nella terza
scena, a Tuonela, il regno dei morti, per acquisire la conoscenza che gli manca, ed è Tuonetar, la signora dell’oltretomba, a
rivelargli le parole magiche di cui ha bisogno. Infine, nell’ultima scena, Väino salpa a bordo della barca magicamente costruita,
cantando il suo amore per Kuutar, che nel crepuscolo si rivela, portando così all’unione dei due.
L’overture per questa opera, del 1893, è divenuta in seguito Il cigno di Tuonela, parte della famosa Lemminkäinen Suite. Sibelius
mostrò la bozza del poeta Juhana Heikki Erkko per il libretto prima al drammaturgo Kaarlo Bergbom, ma non ebbe fortuna e decise
quindi di rivolgersi al poeta Paavo Cajander l’anno seguente, dopo aver apportato varie modifiche alla sua creazione: nel secondo
atto Väino discute con i paesani, e nel terzo atto l’eroe incontra la figlia della Morte nell’al di là. La fa innamorare di sé ed ella lo
salva dagli spiriti dell’oltretomba. Nell’atto finale Väino si dichiara a Luonnotar (non Kuutar), la quale però si rivela così fredda che
l’eroe decide di rinunciare al suo sogno e di vivere solo.
Più fortunata di Veneen luominen, l’opera lirica Jungfrun i tornet vide la luce nel 1896. Commissionata per un evento di beneficenza
dell’orchestra filarmonica di Helsinki, l’opera è composta di un solo atto di breve durata (si tratta di soli 35 minuti circa), il cui
libretto è stato realizzato da Rafael Herzberg (scrittore finlandese di lingua svedese). Jungfrun i tornet debuttò il 7 novembre del
1896 a Helsinki, ma dopo appena due rappresentazioni Sibelius cominciò a rifiutarsi di riproporla, dichiarando di voler rivedere
l’opera, sebbene alla fine questa supposta revisione non avvenne mai. La trama rimase pertanto la seguente: un balivo vede
una bella fanciulla raccogliere fiori in un prato e invaghitosene tenta di sedurla con le proprie ricchezze. Il tentativo fallisce,
ma l’uomo non si rassegna e la rapisce. Nella seconda scena la fanciulla lamenta il suo fato mentre nella terza si aggiunge il
coro che biasima la ragazza, supponendo che ella abbia ceduto alle lusinghe dell’oro. Nella quarta scena l’amato della fanciulla
piange il suo amore perduto, ma nella quinta scena la scorge prigioniera in una torre: la realtà della situazione viene spiegata e i
due innamorati si ripromettono fedeltà. Nella sesta scena l’innamorato e il balivo discutono per la fanciulla e si sfidano a duello,
finché, nella scena successiva, non appare la castellana che li interrompe e una volta scoperto quanto accaduto fa arrestare il
balivo. Infine, nell’ottava scena, la fanciulla liberata festeggia assieme al suo fidanzato ed essi ringraziano la castellana per il
suo intervento.
Sibelius è una porta straordinaria per la cultura finlandese, voce di un periodo romantico di riscoperta e formazione identitaria
nazionale, e le sue composizioni con gli infiniti richiami al folklore e l’amore per la natura che nell’immaginario da sempre
contraddistingue la Finlandia sono un viaggio fantastico, nel tempo e nello spazio, sulla strada tracciata dalle note sullo spartito
e nel cuore di chi vi presta orecchio: è tempo per noi di percorrere anche questi sentieri meno conosciuti.

                                                                                                     OPERALIFEMAGAZINE Maggio 2020          21
Non abbiate fretta, c’è un tempo per ogni cosa:
                          uno per nascere, uno per crescere, uno per amare
                              e uno per costruire insieme una famiglia.
                        Concedetevi il tempo, aspirate alla saggezza interiore,
                alla conoscenza del vostro valore e vedrete che, quando sarete pronte,
                                   l’amore vero sarà lì ad aspettarvi.
                                           Madama Butterfly

                                             Continua a pagina 52

22 OPERALIFEMAGAZINE Maggio 2020
Illustrazione di Giorgia The Luca • Profilo Instagram @giorgiatheluca
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Cari amici di OperaLife, siamo                                          4. Nel 2017 hai cantato al Teatro alla Scala di Milano ne “La
    entusiasti di intervistare Matteo                                       gazza ladra” di Rossini, magistralmente diretta da Riccardo
                                                                            Chailly per la regia di Gabriele Salvatores. Emozioni e ricordi di
    Macchioni, giovane tenore di Sassuolo,                                  quella esperienza?
    innamoratosi prima del pianoforte e
    poi del canto lirico, Matteo Macchioni,                                 Mi sono trovato benissimo alla Scala. Lavorare con il Maestro
    dopo la partecipazione ad Amici                                         Chailly e Gabriele Salvatores è stato un grande privilegio. Spero di
    di Maria De Filippi, nel 2009 (fu il                                    ritornare a cantarci nuovamente in futuro.

    primo tenore a partecipare al talent),                                  5. A meno di imprevisti dovuti all’emergenza sanitaria di queste
    ha continuato con la carriera teatrale                                  settimane, ti appresti a calcare il palco dell’Opera Nazionale
    raggiungendo ottimi risultati in campo                                  gallese, a Cardiff. Quale altro palcoscenico sogni di calcare e
    nazionale e internazionale. Lo spirito                                  perché?
    giovane di OperaLife si trova in linea
                                                                            Parlando di Inghilterra, certamente sarebbe bello poter portare la
    con lo spirito fresco e intraprendente                                  mia voce anche al Londra, al Covent Garden. Ci sono tanti luoghi
    di Matteo, che incontriamo in una                                       dove ancora non ho cantato e spero di poterlo fare in futuro.
    piacevole chiacchierata.
                                                                            6. Nel 2010 hai partecipato alla trasmissione “Amici”,
    1. Partiamo dall’inizio: come nasce il tuo amore per la musica e        posizionandoti come quarto classificato in Finale, ma
    poi per l’opera? La tua famiglia ti è stata d’appoggio in questa        l’aspetto curioso è che sei stato il primo tenore nella storia del
    scelta?                                                                 programma. Come ricordi quell’esperienza? Pensi sia stata poi
                                                                            il tuo trampolino di lancio?
    La passione per la musica è nata fin da piccolissimo. A sei anni ho
    iniziato subito a studiare pianoforte, prima privatamente, poi mi       Bisogna fare una opportuna premessa: quando partecipai ad Amici
    sono iscritto all’Istituto Peri di Reggio Emilia. Non provengo da una   ero un pianista con in tasca un diploma accademico di secondo
    famiglia di musicisti professionisti, ma amanti della musica. Devo      livello. Non ero un cantante formato e non sapevo ancora quale
    dire che ho avuto sempre il massimo incoraggiamento e supporto.         fosse la mia strada artisticamente parlando. In quell’esperienza
    Gran parte di quello che sono è merito loro, di mia madre e di mio      mi notò Daniel Oren e mi fece debuttare a Salerno ancora da
    padre.                                                                  studente. Dopo sono venuti anni di gavetta, studio, audizioni e
                                                                            tanto impegno. Non è partito tutto immediatamente.
    2. Tra i tuoi personaggi troviamo Don Ottavio dal Don Giovanni,
    Basilio dalle Nozze di Figaro e tanti, tantissimi Don Ramiro dalla      7. Abbiamo parlato molto della tua professione, ma come
    Cenerentola e Conte di Almaviva dal Barbiere di Siviglia: c’è tra       impieghi il tuo tempo libero, hai qualche passione/interesse
    questi un personaggio che ami in modo particolare e che ritieni         particolare?
    essere più vicino alla tua sensibilità e personalità?
                                                                            Ho un milione di passioni e poco tempo per coltivarle. Correre, fare
    Mi diverte sempre molto cantare Almaviva, ma non ne ho uno              snorkeling, escursioni e passeggiate in montagna, amo molto il
    preferito. A questi personaggi si aggiunge anche Ferrando, che mi       cinema, mi diverto a scrivere e comporre. Sono una persona con
    sta dando tante soddisfazioni.                                          molti interessi.

    3. Mozart e Rossini, due compositori assoluti, che hanno                8. Un tuo difetto e un tuo pregio che ritieni essere un tuo punto
    plasmato con la loro musica il mondo dell’opera. Quale tra i due        di forza anche per la tua carriera?
    preferisci e perché?
                                                                            Un difetto è l’essere a volte troppo perfezionista, un pregio è
    Amo l’estrema eleganza della musica di Mozart, come amo la              sicuramente la tenacia. Bisogna avere una corazza dura per
    perenne primavera fiorita (musicalmente parlando) di Rossini.           camminare nel mondo dello spettacolo.
    Anche qui non posso sbilanciarmi in una preferenza.

24 OPERALIFEMAGAZINE Maggio 2020
OperaLife incontra
Matteo
Macchioni

                     OPERALIFEMAGAZINE Maggio 2020 25
9. Moltissime le opere e i concerti in giro per l’Europa: il tempo di
    tornare a casa ed occorre già preparare un’altra valigia. Come
    vivi questo mestiere nella tua quotidianità? Ci sono piccole
    e grandi rinunce o sacrifici, se ce ne sono, che hai dovuto
    affrontare o devi affrontare tuttora?

    Questo è il tasto dolente. Io amo casa mia, amo la campagna, amo
    il silenzio e, ti sembrerà una contraddizione, se c’è un aspetto che
    mal digerisco del mio lavoro è il costante viaggiare, lo svegliarsi
    a volte senza sapere dove ti trovi. Quando lavoro ho imparato a
    vivere la mia quotidianità cercando di fare quello che mi piace,
    ho compreso il grande valore del silenzio fra una performance
    ed un’altra. Quando posso cerco di non fare mai trasferte molto
    lunghe da solo.

    10. Hai amici e conoscenti che non sono mai entrati in contatto
    con il mondo dell’opera, ma che grazie a te hanno scoperto
    questo nuovo mondo? Se sì, come sei riuscito a catturare la
    loro attenzione?

    Io ho sempre fatto musica per il piacere di farla. Quando riesci
    a divertirti e a godere di quello che fai, per empatia, arrivi a
    coinvolgere anche altre persone.

    11. A tal proposito, un argomento che ci sta molto a cuore sono
    proprio i giovani e il teatro. Quale messaggio daresti a quei
    ragazzi che si stanno avvicinando al mondo dell’opera? Perché
    venire a teatro?

    In teatro si possono provare emozioni vivide e forti, si può piangere,
    si può sorridere. Vale la pena entrarci!

    12. Abbiamo trascorso e stiamo trascorrendo giorni impegnativi
    per l’emergenza sanitaria, isolati dal mondo fisico ma connessi
    grazie alla rete web a 360 gradi. Molti sono i teatri che hanno
    reso disponibili in streaming nelle loro piattaforme bellissime
    opere di stagioni passate. Credi che anche questo possa far
    parte di una riscoperta della musica, del piacere all’ascolto e
    possa portare al grande pubblico l’opera italiana?

    Il sangue che scorre nelle vene dei teatri sono gli artisti in carne ed
    ossa. Mandare registrazioni in streaming può aiutare certamente
    a mantenere un filo conduttore con il pubblico da parte dei teatri,
    ma la speranza mia e credo di tutti gli artisti è quella di poter
    tornare presto a cantare “fisicamente” per il pubblico. Non è un
    momento semplice, ma restare positivi e razionali è la cosa più
    importante.

26 OPERALIFEMAGAZINE Maggio 2020
13. Quali saranno i tuoi prossimi impegni, salvo imprevisti degli
ultimi tempi?

Se Dio vorrà a maggio parto per l’Inghilterra dove mi aspettano
due recite di Barbiere di Siviglia che poi riprenderò in autunno ed
eseguirò in tour fino a novembre. Insieme a questa produzione
farò diversi concerti che sono stati tutti posticipati alla seconda
parte 2020, vista questa emergenza sanitaria. Ho tanto lavoro in
programma, ma tutto dipende da quando le autorità decideranno
di riaprire la circolazione italiana e internazionale.

Ringraziamo moltissimo Matteo Macchioni per la sua positività,
spontaneità e disponibilità. Gli auguriamo il meglio per i prossimi
impegni e lo ringraziamo per questa intervista! A presto Matteo!

Alessandro Bugno

                                                                      OPERALIFEMAGAZINE Maggio 2020   27
28 OPERALIFEMAGAZINE Maggio 2020
OPERALIFEMAGAZINE Maggio 2020 29
GRA
     Alberto Di Benedetto • Alda Potenza • Angelo Crisafulli • Angelo Pio Cannizzo • Anita Massidda • Anna Pavanello
           Anna Serio • Antonella D’angelo • Antonio Messina • Barbara La Russa • Chiara Ficano • Chiara Terzo
        Clio Recinelli • Cristina Colombo• Davide Corvaia • Davide Sciacchitano • Elenia Rinaldi • Elisa Di Giovanni
     Eva Boddi • Federica D’Amuri • Francesca Colacci • Francesca Rio • Francesco Scrimenti • Gianfranco Incandela
          Gioacchino Calabrese • Giorgia Cau • Giovanna Tocco • Giulia Podagrosi • Grazia Longo • Ilaria Bazzoni

30 OPERALIFEMAGAZINE Maggio 2020
AZIE
  Ilaria Faggi • Ilenia Lo Iacono • Laura Schirò • Luisa Santini • Manuel Maggiulli • Marcella Liberace
  Marco Buono • Maria Sinatra • Mario Birtone • Martina Nisi • Martina Turiani • Maurizio Contarino
    Mauro Toia • Meghi Dede • Miriam Seidita • Nicolò Dalvecchio • Paolo Malign • Rachele Ciancia
 Roberto Scardetta • Rosario Realmonte • Rossella Negri • Sabrina Ponziglione • Salvatore Messina
               Tanina Colantoni • Valentina Bichi • Veruska Caprarese • Vittoria Paolucci

                                                                                OPERALIFEMAGAZINE Maggio 2020   31
All’alba
                                                                                                          Sto scrivendo questo articolo-memorie con un miscuglio di
                                                                                                          emozioni. Faccio veramente fatica a distinguerle.
Massimiliano Mazza (io a sinistra) , il Presidente di Rve Davide Burei (centro) e mio papà Luca Mazza     La prima è sicuramente il fatto che sentirmi chiamare
           (a destra) a fine lavori con la tenda. Alla mattina avevo appreso della scomparsa di mio zio
                                                                                                          “eroe” mi dà terribilmente fastidio.
                                                                                                          Gli eroi sono altri, noi siamo persone umane, semplici
                                                                                                          cittadini che scelgono di mettersi a disposizione per un
                                                                                                          aiuto; con questo spirito c’eravamo prima e ci saremo
                                                                                                          anche dopo questa emergenza. Ci saremo sempre, tutti.
                                                                                                          Come volontario di Protezione Civile presso RVE- Reparto
                                                                                                          Volo Emergenze, sono stato formato e addestrato anche
                                                                                                          “sul campo” su come affrontare un’emergenza: la frana,
                                                                                                          l’acqua, il fango, le macerie, la neve, etc. … qui però non c’è
                                                                                                          niente di tutto questo.
                                                                                                          Stavolta il nemico è invisibile e potenzialmente non
           Io e il collega Antonino “Tony” Giannilivigni al Coc (centro operativo comunale) di Garda      risparmia nessuno. Il suo nome è SARS COV 2, responsabile
                                                                                                          della malattia e dell’emergenza chiamate Covid19.
                                                                                                          Partiamo dall’inizio: con la prima attivazione anche la
                                                                                                          mia associazione ha messo a disposizione le nostre tende,
                                                                                                          che abbiamo montato, nei primi giorni dell’emergenza,
                                                                                                          da adibire a pre-triage fuori dagli ospedali; un’altra
                                                                                                          struttura l’abbiamo, invece, montata per il pre-ricovero
                                                                                                          di persone risultate positive al Covid 19. In associazione ci
                                                                                                          eravamo da tempo interessati di sanificazione, e in questa
                                                                                                          emergenza abbiamo anche sperimentato un possibile
                                                                                                          intervento sui treni, oltre che a mantenere sanificate le
                                                                                                          tende stesse. Con RVE stiamo dando supporto ad un’altra
                                                                                Interno tenda allestita   squadra di Protezione civile per la gestione del loro COC
                                                                                                          (Centro Operativo Comunale) attivo a Garda. Usciamo su
                                                                                                          attivazione, in piccoli gruppi e sempre facendo attenzione
                                                                                                          a tutte le regole previste.
                                                                                                          Ho perso anche mio zio durante questa emergenza, non per
                                                                                                          il coronavirus comunque. Ero in servizio, stavo allestendo
                                                                                                          proprio quella tenda da pre-ricovero. Avevo preso servizio
                                                                                                          all’incirca da un’ora. Ricevo quella notizia. Ho provato
                                                                                                          una sensazione di vuoto, come se lo stomaco fosse sparito
                                                                                                          improvvisamente. Esco dalla tenda, a pochi metri da me
                                                                                                          c’è il pronto soccorso. Il Comandante mi chiede se voglio
                                                                                                          tornare a casa. Guardo tutta quella gente che va a fare
                                                                   Spostamenti a distanza di sicurezza
                                                                                                          il tampone… i loro sguardi spenti; l’ennesimo paziente
                                                                                                          positivo che deve essere ricoverato, caricato in ambulanza
                                                                                                          per il trasferimento. Non c’è tempo per piangere i morti…
                                                                                                          mi rimetto a lavorare.
                                                                                                          Sabato, vigilia di Pasqua, rientrando dal servizio sul
                                                                                                          Lago di Garda passo a controllare una delle nostre tende
                                                                                                          pneumatiche di un ospedale (gonfiaggio, tensione delle
                                                                                                          corde, etc.). Entro per prendere la nostra pompa per il
                                                                                                          gonfiaggio; scambio due parole con il personale medico…
                                                                                                          dal pronto soccorso stavano andando a prendere un
                                                                                                          bambino positivo che doveva essere ricoverato. Il pensiero
                                                                                                          va subito a lui e alla famiglia. Poi subentra nuovamente la
                                     Posizionamento del telone trasparente sul pavimento della tenda
                                                                                                          consapevolezza che il virus colpisce tutti.
                                                                                                          Pasqua… ancora in servizio a Garda. Ero fuori dalla sala
                                                                                                          operativa comunale. A mezzogiorno suona l’inno d’Italia,

  32 OPERALIFEMAGAZINE Maggio 2020
vinceremo!
“Il Silenzio” e “rinascerò rinascerai”. Guardavo il lungolago
deserto, da pelle d’oca vedere una desolazione del genere
e l’acqua piatta. Mi sento chiamare, dal controllo radio         Personale sulla barca incaricato di fare “ponte” via radio per le comunicazioni tra terra e gli aerei
                                                                 in fase di attracco
fanno sapere che i piloti di RVE stanno rientrando, erano
in sorvolo con i loro ultraleggeri, su ordinanza del Prefetto,
a supporto delle Forze dell’Ordine. Era infatti ora di pausa
–pranzo; di solito ci arrangiamo con dei panini ma anche
la gentilezza delle persone può stupire! Da una pizzeria del
posto ci vengono offerte 20 pizze appena sfornate solo per
noi, farcite con qualsiasi cosa possibile ed immaginabile.
Inutile dire che sono durate pochi minuti. E in tutto questo,
ora, non faccio più caso alla mascherina, ai segni e al
fastidio.
Quando torni a casa da qualsiasi servizio vorresti
dimenticare tutto e uscire con la fidanzata o andare a bere      Disegno appeso fuori da un ospedale di cui abbiamo sanificato le tende

una birra al bar con gli amici. Ma non si può. Difatti arrivi
e l’ordine delle azioni è: lavatrice, doccia, cena, preparare
l’altra divisa per domani mattina. Accendi la TV, il Nessun
Dorma ovunque, chissà che qualcuno non vada ad
approfondire che cos’è veramente e si appassioni all’Opera;
poi bollettino di guerra trasmesso dal TG e immagini di
paesi e città vuote e di qualche “trasgressore”. Chiami il
cugino volontario in ambulanza, a fine turno, per sfogarci
a vicenda, e ti chiedi “ma chi me l’ha fatto fare?”.
Quella sera arrivò un messaggio con scritto “grazie per
quello che fate” e poi un video di 700 bambini che cantano
il Nessun Dorma.                                                 Interno tenda prima della sanificazione con macchinari e letti da sanificare

Impossibile trattenere le lacrime. In Arena lo ascoltavo
in arcovolo prima di rientrare in scena. Il sentimento
prevalente era l’orgoglio: orgoglioso di essere italiano,
orgoglioso di essere veronese (Adami e Simoni erano
Veronesi). Poi quello tsunami di applausi, che travolge
tutto e copre l’orchestra (non riesco a spiegarmi come
l’Arena possa reggere). A casa, normalmente, è la scena
del balcone nel “Romeo e Giulietta”. Ma in questo caso, è
la risposta ad un’altra domanda: “perché ho scelto di fare
il volontario?”. Mi ha dato una carica indescrivibile, ha
rinnovato l’entusiasmo di aiutare. Aveva un sapore diverso
                                                                 Tenda ultimata fuori dal pronto soccorso
quel “grazie per quello che fate”, era qualcosa tipo “mi
manchi”.
Io non sono Rambo e non sto facendo tutto da solo, il singolo
non arriva a niente. Tra tutti ci si integra, ognuno con le
proprie competenze; anche per la comunicazione abbiamo
una volontaria-responsabile che aiuta a raccontare di
noi. Sono quindi parte di un gruppo, e nel mio piccolo,
aiuto facendo ciò che mi viene chiesto. Porto con orgoglio
il mio nome sulla divisa, ma il successo di una missione lo
porta a casa tutta la squadra insieme. E a ben pensare la
squadra, in questa emergenza, è composta da 60 milioni di
persone… il suo nome è Italia.
                                                                 Logo di Rve
All’alba vinceremo!

Volontario Massimiliano Mazza

                                                                                                             OPERALIFEMAGAZINE Maggio 2020 33
34 OPERALIFEMAGAZINE Maggio 2020
La musicoterapia                                                  in questi casi è sicuramente di supporto psico-emotivo, in
                                                                  quanto i benefici attraverso il supporto terapeutico del canale
                                                                  musicale sono molteplici come ad esempio la riduzione

può salvarci                                                      degli stati ansiosi, maggiore serenità mentale, positività
                                                                  nell’affrontare le situazioni e maggiore consapevolezza di se
                                                                  stessi.

Abbiamo deciso di fare un’intervista speciale, presentandovi      3. Come si può fare Musicoterapia in questo
un argomento diverso dal solito, ma non distante dal              periodo, date le restrizioni?
meraviglioso mondo musicale e artistico che ci caratterizza.
Si sa, questa situazione di isolamento, quarantena prolungata     Sicuramente fare Musicoterapia in questo periodo è
e disagi di varia natura provocati da questa pandemia,            impossibile poiché è il contatto diretto con la persona la base
mettono a dura prova la nostra mente e la nostra anima,           fondamentale per istaurare una buona e vera relazione di cura.
poiché privati delle cose più belle al mondo: la libertà, gli
affetti, la socializzazione.                                      4. Quali consigli ti senti di dare ai nostri lettori
Tutto ciò ci ha fatto trarre una conclusione: è il momento di     per essere autonomi nell’utilizzo della musica per
parlare di Musicoterapia e dei benefici che quest’ultima può      trarre benefici?
portarci in questo duro momento.
Abbiamo deciso di intervistare Paolo Padalino, Musicista,         Il mio consiglio è di utilizzare la musica non solo come
Musicologo, Musicoterapeuta, Direttore d’orchestra,               ascolto fine a se stesso, ma come mezzo di auto espressione
Direttore scientifico e Coordinatore didattico e titolare della   per regolare l’equilibrio e l’armonia del nostro benessere
cattedra di Musicoterapia presso il Centro Studi e Ricerche       psicofisico.
in Musicoterapia “Notevoli Note” di Agrigento, Professore di
Musicoterapia presso il Centro Studi di Musicoterapia Alto        5. Cosa ne pensi di com’è stata e viene utilizzata la
Vicentino di Thiene (VI).                                         musica nelle interazioni sociali come, flashmob e le
                                                                  varie iniziative proposte sul web?
Il Centro Studi e Ricerche in Musicoterapia “Notevoli Note”
di Agrigento nasce nel 2018 ad opera dei due fondatori Prof.      Credo che la musica attraverso queste iniziative riesca a
Paolo Padalino e la Prof.ssa Giuseppina Sciacca. Si occupa        dimostrare il potere, l’immediatezza         e le emozioni che
di formazione specialistica in Musicoterapia, interventi          la musica può suscitare in ognuno di noi, riuscendo, in un
di musicoterapia individuali e di gruppo, realizzazione e         periodo difficile         come questo, ad annullare le distanze
supporto di progetti di musicoterapia presso istituzioni          ed a creare una grande unione universale.
pubbliche e private, ricerca scientifica.
È la realtà più importante e autorevole per quanto concerne la
Musicoterapia in Sicilia.                                         Siamo grati a Paolo Padalino per averci gentilmente concesso
                                                                  quest’intervista, nella speranza che le sue illuminanti e
1. La musica può contribuire al benessere psico-                  confortevoli parole possano essere fonte di luce e coraggio in
fisico di tutti noi che stiamo attraversando questo               un momento di buio e paura. Siamo speranzosi in un futuro più
periodo?                                                          roseo e felice possibile, dove la Musica e l’Arte possano essere
                                                                  veicolo di serenità ed emozioni positive.
Certo, poiché la musica interviene in aree importanti presenti
in ogni individuo come l’area sensoriale, relazionale ed
emozionale.                                                       Miriam Bissanti

2. Come, secondo te, la Musicoterapia può
intervenire a supporto dei vari tipi di conseguenze
che possono scaturire da questa situazione di
emergenza che stiamo vivendo?

In questa situazione di emergenza sono diversi i tipi di
conseguenze che possono scaturire quali l’ansia, lo stress,
la paura e la depressione. La funzione della Musicoterapia

                                                                                                 OPERALIFEMAGAZINE Maggio 2020 35
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