Ristorazione & Ospitalità - AMIRA ITALIA

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Ristorazione & Ospitalità - AMIRA ITALIA
Ristorazione
& Ospitalità
     Organo ufficiale dell’AMIRA					                      Anno 43 - Numero 11
     Associazione Maîtres Italiani Ristoranti e Alberghi       Novembre 2019

All’interno:

Speciale Grappa
                                      - Le diverse abilità nel
                                      mondo della Ristorazione
                                      - I vini della Puglia
                                      - I vini del Portogallo
Ristorazione & Ospitalità - AMIRA ITALIA
Ristorazione & Ospitalità - AMIRA ITALIA
Ristorazione & Ospitalità - AMIRA ITALIA
Sommario
        Ristorazione
        & Ospitalità                                                                     7

               Anno 43 n° 11
               Novembre 2019                               6

          Rivista di alimentazione,
       gastronomia, enologia e turismo

             EDITORE AMIRA
         Associazione Maîtres Italiani
            Ristoranti e Alberghi

       DIRETTORE RESPONSABILE
            Diodato Buonora
           dbuonora@libero.it
                                            17
                                                                                    21

         DIRETTORE EDITORIALE                                  12
             Valerio Beltrami

                                                      20
       GRAFICA E IMPAGINAZIONE
             Veronica Gatta                 L’EDITORIALE

                                             6
                                                  Grazie a...
         CONTRIBUTI EDITORIALI                    Diodato Buonora
      Vincenzo Alvaro, Rodolfo Amodeo,      IN PRIMO PIANO

                                             7
      Valerio Beltrami, Diodato Buonora,          Non c’è personale competente
     Alfonso Del Forno, Antonio Di Ciano,
     Alessandro Dini, Antonio Di Mattia,          Il problema dell’ospitalità
     Giovanni Favuzzi, Rodolfo Introzzi,          Valerio Beltrami
     Carmine Lamorte, Renato Malaman,
      Michele Policelli, Claudio Recchia,   EVENTI
             don Beppe de Ruvo.
                                            10 2°Abilità
                                                   Concorso Nazionale “Le diverse
                                                         nel mondo della Ristorazione”
              SITO UFFICIALE
                www.amira.it                      Claudio Recchia
                                            VINI DAL MONDO
        FILO DIRETTO CON AMIRA
              Tel. 02 49458768              12 Rodolfo
                                               Il Portogallo e i suoi vini
                                                        Introzzi
                dalle 9 alle 12
            dal lunedì al venerdì           VINI ITALIANI

                                            17
                info@amira.it                     Alla scoperta dei vini italiani
             sedelegale@amira.it                  regione per regione. La Puglia
                                                  Michele Policelli
      REGISTRAZIONE TRIBUNALE
        n. 16754 del 26 marzo 1977          IL MAESTRO

             ASSOCIATO USPI                 20 siIl Gran Maestro William Randini
                                                    racconta - Claudio Recchia

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Ristorazione & Ospitalità - AMIRA ITALIA
Sommario

                          25                                                   28
                          44

                    29

42                                              43

                                45
ALIMENTAZIONE E NUTRIZIONE                           RUBRICA

21 Fave e cicoria: il piatto pugliese
   Giovanni Favuzzi                                  44 Spigolature
                                                        Antonio Di Ciano
BIRRA IN TAVOLA                                      CURIOSITÀ

25
     Il consumo della birra nelle famiglie
     italiane - Alfonso Del Forno                    45   Degustazione di vino alla cieca
                                                          Diodato Buonora
DISTILLATI E DINTORNI                                SEZIONE SICILIA COSENZA-SILA

28 Alambicchi:   anche le forme contano
   (1ª parte) - Antonio Di Mattia                    46
                                                          Visita nel Pollino per valorizzare l’eno-
                                                          gastronomia locale - Vincenzo Alvaro
SPECIALE GRAPPA

29
     La grappa, il nobile distillato italiano        SEZIONE SICILIA ORIENTALE
     Carmine Lamorte
A TAVOLA CON IL MAÎTRE                               48 Randazzo: i maîtres dell’A.M.I.R.A.
                                                        “infiammano” l’Istituto “Enrico Medi”

42 Alessandro Dini
     Tordi saltati all’uva e porcini                      Rodolfo Amodeo
                                                     SEZIONE VENETO COLLI EUGANEI
“COME COLUI CHE SERVE” (LC 22, 27)
                                                     50 L’antica Trattoria Da Nicola di

43 Riflessione spiriturale
   di don Beppe de Ruvo
                                                        Montegrotto premiata dall’Amira con il
                                                          Cravattino d’oro - Renato Malaman
                                                                   Novembre 2019 | R & O | 5
Ristorazione & Ospitalità - AMIRA ITALIA
L’editoriale

            Grazie a …

 S
       u questo numero tocca a        il nostro bel mestiere; continuo      seguiamo con il dott. Giovanni
       me fare l’editoriale perché    con Michele Policelli della se-       Favuzzi, biologo nutrizionista,
       il Presidente Beltrami e la    zione Capitanata. Mensilmen-          che ci dà ampie informazioni
 giunta sono impegnati negli ul-      te e puntualmente ci sta pre-         e consigli sull’alimentazione e
 timi dettagli organizzativi del      sentando, regione per regione,        nutrizione; per le notizie del be-
 congresso che (mentre leggete)       tutte le denominazioni vinicole       verage ci siamo affidati all’ami-
 si sta svolgendo nella bella Sira-   italiane, che, a mio giudizio, è      co Carmine Lamorte, consiglie-
 cusa. State guardando la dician-     uno strumento utile per gli ad-       re nazionale A.B.I. professional,
 novesima rivista che ricevete        detti ai lavori della ristorazio-     che ci illustra il mondo bar con
 da quando abbiamo iniziato la        ne; che dire di Rodolfo Introzzi      cocktail classici e inediti, ol-
 versione digitale. Il successo è     (sezione Ticino) che, dopo una        tre a delucidazioni su liquori e
 andato oltre le aspettative. Ho      serie di articoli professionali, ci   distillati di tutto il mondo. Mi
 ricevuto i complimenti da tan-       sta portando alla scoperta dei        piace molto lo “speciale grap-
 tissime persone (soci e non), sia    vini di tutto il pianeta; poi, ab-    pa” che troviamo su questo
 per i contenuti che per la pun-      biamo il Gran Maestro Alessan-        numero. Concludo con 2 amici
 tualità: siamo usciti puntual-       dro Dini che, con il suo spazio       personali: Alfonso Dal Forno,
 mente il 10 di ogni mese. Colgo      “a tavola con il maître”, ci pro-     grande esperto di birra che re-
 l’occasione con questo edito-        pone ricette inedite di stagione      golarmente ci propone la rubri-
 riale per ringraziare tutti quelli   che possono essere elaborate          ca “birra in tavola” e Antonio
 che hanno fatto i complimenti        alla lampada; non dimentichia-        Di Mattia, titolare della piccola
 a me personalmente e all’Ami-        mo il nostro segretario naziona-      distilleria Berolà in provincia di
 ra, ma, consentitemi di ringra-      le, Antonio Di Ciano che, con le      Caserta, che mensilmente ci sta
 ziare, uno per uno, tutti quelli     sue “spigolature”, ci fa scoprire     illustrando tutti i segreti della
 che, con le rubriche fisse, mi       simpatiche e istruttive curiosità     distillazione. Spero di non aver
 aiutano a rendere la rivista bel-    del mondo del food & bevera-          dimenticato nessuno. È grazie
 la e professionale. In ordine ca-    ge; molto apprezzate da tutti, le     alla disponibilità di questi amici
 suale, inizio dal Cancelliere dei    riflessioni spirituali “Come co-      se abbiamo tanto successo. Ho
 Grandi Maestri della ristorazio-     lui che serve” di Don Beppe de        approfittato di questo spazio
 ne, Claudio Recchia. Con la sua      Ruvo, padre spirituale dell’A-        per ringraziarli pubblicamen-
 rubrica “Il Maestro” ci sta pre-     mira. Tutti sappiamo che, da          te. Vuoi aggiungerti anche tu a
 sentando tutti i Grandi Maestri      sempre, la nostra associazione        loro? Scrivimi: dbuonora@libe-
 iscritti all’Amira che raccontano    crede nella fede cattolica e la       ro.it
 in breve la loro carriera profes-    presenza di Don Beppe, sulla                          Diodato Buonora
 sionale e danno consigli ai gio-     rivista e ai congressi, non può                 Direttore Responsabile
 vani che vogliono intraprendere      farci che enorme piacere; pro-              Ristorazione & Ospitalità

6 | R & O | Novembre 2019
Ristorazione & Ospitalità - AMIRA ITALIA
In primo piano
 Che fine fanno tutti gli allievi di sala delle scuole alberghiere?

      Non c’è personale competente
       Il problema dell’ospitalità
 Nonostante le scuole alberghiere siano molte e con tanti iscritti,
      è sempre più difficile trovare personale qualificato,
                       soprattutto in sala.
     Questo perché è un lavoro che richiede molti sacrifici
                                                                                        di Valerio Beltrami

T
       utti i giorni, se apriamo        ghiera statali, private o regio-
       un giornale nello spazio         nali come mai non si riesce a
       dedicato alle offerte di         trovare personale? E pensare
lavoro, si vedono annunci di            che girando in lungo e largo
hotel e ristoranti che cercano          l’Italia troviamo centinaia di
figure professionali tra maître,        indirizzi formativi, con numeri
camerieri, chef, barman, segre-         esorbitanti che toccano i 1.500
tari e altro.                           - 1.600 allievi... Che fine fanno
Una cosa simile accade anche a          tutti?
noi che apparteniamo alle tante         Da una recente indagine pare
categorie del settore: non dico         che dopo il secondo anno tra-
ogni ora, ma quotidianamente            scorso dal momento in cui que-      un apprendistato. È vero che
ci squilla il telefono e ci viene       sti ragazzi, “futuri professioni-   lavorare in hotel può essere
chiesto se disponiamo di per-           sti”, si diplomano, circa l’80%     logorante e stressante, sia fisi-
sonale qualificato da inserire          abbandonino la professione.         camente che mentalmente (si è
nello staff di chi ci contatta.         A questo punto la domanda è         sempre a contatto con svariate
La domanda allora mi vie-               un’altra: perché? Forse la loro     persone, ognuna con problemi
ne spontanea: ma con tutte le           scelta dipende dalle poche ore      diversi), le ore di lavoro sono
scuole di formazione alber-             di pratica o dalla mancanza di      molte, non esistono domeni-

                                                                            Novembre 2019 | R & O | 7
Ristorazione & Ospitalità - AMIRA ITALIA
In primo piano
 che o festività, spesso si è molto lontani dalle
 proprie famiglie e dalle proprie città. Tuttavia,
 come accade per ogni medaglia, se proviamo a
 vederne “l’altra faccia”, scopriamo una fanta-
 stica realtà che permette di conoscere e girare il
 mondo, imparare lingue, entrare in contatto con
 culture e gente differenti.
 Noi di Amira - Associazione maître italiani risto-
 ranti e alberghi - ci stiamo battendo per cercare
 di migliorare questa situazione, cominciando
 dal mondo della scuola: abbiamo avuto incon-
 tri e avanzato proposte presso il ministero della
 Pubblica istruzione, firmando anche un proto-
 collo di intesa con il Miur. Non sappiamo cosa
 potremo e riusciremo a fare, di sicuro ci battere-
 mo per far sì che questi tanti allievi scoraggiati
 imparino ad amare questa fantastica professio-
 ne. In Italia ormai le grandi industrie chiudono,
 tanti comuni si stanno sfollando, non ci resta
 che il Turismo: abbiamo mare, montagne, laghi,
                                                    re, sicuramente non per noi che il nostro tempo
 città, cultura, gastronomia, vini che il mondo ci
                                                    lo abbiamo passato, ma per i giovani che saran-
 invidia.
                                                    no il futuro dell’Italia.
 Questa è la grande carta che ci dobbiamo gioca-
                                                                              Da: italiaatavola.net

   TUTTI I VINI CAMPANI
                            (o quasi)
  Vuoi inserire vini campani particola-
          ri sulla tua carta dei vini?
   Greco, Fiano, Biancolella, Falanghina, Coda di

     Volpe, Aglianico, Primitivo, Piedirosso, ecc.

  Consegniamo anche piccole quantità
            per ristoranti e privati.
              Prezzi da grossista.
              Contatta Diodato Buonora

                 dbuonora@libero.it

                     329 724 2207

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Ristorazione & Ospitalità - AMIRA ITALIA
Ristorazione & Ospitalità - AMIRA ITALIA
Eventi
                                                                           I partecipanti al concorso

           2° Concorso Nazionale
             “Le diverse Abilità
       nel mondo della Ristorazione”
                                                                                di Claudio Recchia

  G
           iovedì 17 ottobre 2019, presso il Park   pagnati dai loro docenti/accompagnatori,
           Hôtel di Siracusa, con la perfetta       davanti alla presenza di un folto pubblico,
           organizzazione e supervisione del        hanno dato sfoggio delle loro abilità, cono-
  Gran Maestro Luciano Graziano, la presenza        scenze e tecniche nella preparazione del loro
  del Presidente Nazionale A.M.I.R.A. Vale-         piatto. Nella gara era anche previsto un esa-
  rio Beltrami, del Cancelliere dell’Ordine dei     me organolettico del vino in accompagna-
  Grandi Maestri della Ristorazione Claudio         mento al piatto.
  Recchia e con la collaborazione del Cerimo-       Alla presenza del Sindaco Francesco Italia
  niere A.M.I.R.A. Giavannangelo Pappagallo         e di vari assessori della città di Siracusa, la
  e del Tesoriere A.M.I.R.A. Cesare Lo Verde,       gara ha avuto inizio alle ore 10.
  si è tenuto il secondo concorso Nazionale “Le     Una giuria esperta composta dal Cancelliere
  diverse Abilità nel mondo della Ristorazio-       dell’ordine dei Grandi Maestri Claudio Rec-
  ne”.                                              chia (presidente di giuria), dal Past-President
  A presenziare dieci squadre di diversi Istitu-    Carlo Hassan, dal vicecancelliere Vito Guz-
  ti Alberghieri della Regione Sicilia. Il tema     zardi, dalla dottoressa Bernadette Lo Bianco
  della gara era “le crêpes”. I ragazzi, accom-     (Assessore) e dalla dottoressa Patrizia Ma-

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Eventi

                         Foto di gruppo con gli allievi della scuola alberghiera

gliocco, ha dovuto esprimere      La Porta e Daniele Bruccoleri          ha fatto vivere veramente dei
il suo giudizio sulle tecniche    sezione A.M.I.R.A. Centrale.           giorni speciali.
di preparazione, l’abbina-        - Micaela di Caro e Arfaoui            Come detto dal presiden-
mento del vino e il gusto del     Skander dell’Istituto “Princi-         te del Consiglio comunale,
piatto.                           pe Grimaldi” di Chiaramon-             Moena Scala. “L’inclusione
Le squadre cosi composte:         te Gulfi (RG).                         valorizza le qualità e le com-
- Andrea D’Andrea dell’Isti-      - Giulia Marasco e Antonio             petenze di questi ragazzi
tuto “Di Poppa Rozzi” di Te-      Spada dell’Istituto “Federico          nel contesto sociale e la loro
ramo.                             II Di Svevia” di Siracusa              esperienza è un arricchimen-
- Francesco Paolo e Fabrizio      Alla fine, tutti i concorrenti         to per tutti. È una dimensione
Brignone dell’Istituto “Pietro    sono risultati ex aequo al pri-        che deve riguardare ciascuno
Piazza” di Palermo.               mo posto.                              di noi e che ci deve sensibi-
- Fabio Motegno Cappucinel-       Per        noi        associati        lizzare, anche noi politici, a
lo ed Edoardo Salvini dell’I-     dell’A.M.I.R.A. è stata un’e-          portare avanti progetti come
stituo “Giovanni Falcone” di      sperienza davvero emozio-              quelli che oggi possono esse-
Giarre (CT).                      nante e gratificante. Il valore        re finanziati con la legge su
- Nicoletta Sastri, Stefano San   aggiunto di questi ragazzi ci          Dopo di Noi”.
Filippo, Simone Indellicato e
Vittorio Costantino dell’As-
sociazione persone Down di
Siracusa.
- Maria Chiara Rizzo, Sa-
muele Saccullo e Francesco
Carciola dell’Istituto “Enrico
Medi” di Randazzo (CT).
- Ernesto Di Francesco e Da-
niel Di Marco dell’Istituto “S.
Pugliatti” di Taormina (ME).
- Alessia Gullotta e Gessica
Maita dell’Istituto “Fortuna-
to Fedele” di Centuripe (EN).     G. Pappagallo, C. Recchia, Bernadette Lo Bianco (Presidente Ass. Sicilia
- Giuseppe Mazzola, Antonio              Turismo per tutti), Valerio Beltrami e Luciano Graziano

                                                                         Novembre 2019 | R & O | 11
Vini dal mondo

   Il Portogallo e i suoi vini

                                                                 Rubrica a cura di Rodolfo Introzzi

  I
      l Portogallo è un piccolo     vennero, grazie agli Inglesi,    gallo che si prolungò fino
      paese che ha una superfi-     i protagonisti dell’enologia     agli anni ’70. La coltivazione
      cie vitata di circa 200.000   portoghese.                      della vite in Portogallo non è
  ettari e una produzione di        L’isola di Madeira, infatti,     certamente fra le più agevo-
  circa 6 milioni di hl/anno. La    strategicamente posizionata      li. Il torrido clima estivo e le
  storia della sua viticoltura,     al largo dell’Oceano Atlanti-    critiche condizioni fertili del
  inizialmente introdotta dai       co, rappresentava un attrac-     suolo di certe zone rendono
  Cartaginesi ed ampliata dai       co importante per le navi in     la coltura della vite piutto-
  Romani, è legata inevitabil-      rotta verso il Nuovo Mondo       sto difficoltosa. Inoltre, nel-
  mente a quella della penisola     che qui caricavano le stive      la zona orientale del nord
  Iberica. Nei secoli successivi,   anche con i vini locali. A ca-   del paese, in particolare nel
  i rapporti commerciali con        vallo del ‘900, la comparsa      Douro, la conformazione del
  l’Inghilterra fecero espan-       della fillossera provocò lo      terreno è piuttosto scoscesa,
  dere la produzione di vino,       stesso disastro che avvenne      caratterizzata da scomodi
  soprattutto il settore dei vini   in tutte le regioni viticole e   pendii dove la coltivazione
  fortificati, adatti a soppor-     la ripresa fu particolarmente    della vite si può praticamen-
  tare lunghe traversate ma-        lenta anche a causa dell’iso-    te definire “eroica”. A livello
  rittime. Porto e Madeira di-      lamento politico del Porto-      di menzioni tradizionali, il
                                                                     sistema portoghese è simile a
                                                                     quello francese, dove le AOC
                                                                     prendono il nome di Deno-
                                                                     minação de Origem Contro-
                                                                     lada (DOC). Se vi è l’indi-
                                                                     cazione del vitigno sui vini
                                                                     monovarietali corrisponde
                                                                     ad una percentuale minima
                                                                     dell’85% . Le altre menzioni
                                                                     utilizzate sono: Indicação de
                                                                     Proveniencia Regulamenta-
                                                                     da (IPR), corrispondente al
                                                                     livello Europeo IGP, i Vinhos
                                                                     Regionales (Vini regionali),
                                                                     che corrispondono ai Vins
                                                                     de Pays francesi, ed infine i
                                                                     Vinhos de Mesa, ossia vini
                                                                     da tavola. Altre menzioni
           Bel panorama di Porto, la città dell’omonimo vino         particolari presenti nelle eti-

12 | R & O | Novembre 2019
Vini dal mondo
chette dei vini portoghesi
sono: Verde, utilizzato per i
vini bianchi (o rossi), da bere
giovani; Maturo, per i vini
che hanno subito una certa
maturazione e che possono
essere ulteriormente affinati
in bottiglia; Garrafeira, uti-
lizzato per vini di qualità,
equivale a riserva.
Il fenomeno della diffusione
delle cosiddette uve “inter-
nazionali” non sembra avere
avuto effetti. Le varietà, in
portoghese castas, a bacca
bianca più diffuse sono: Al-
varinho, Bual, Códega, En-
cruzado, Gouveio, Lourei-                           Vigneti a Bairrada, centro del Portogallo
ro, Malvasia Fina, Pedernã,
Rabigato, Sercial, Trajadura,
                                   Le zone di produzione più             to il Portogallo. I vini che se
Verdelho e Viosinho.
                                   importanti sono: Douro,               ne ottengono sono robusti e
Le varietà a bacca nera: Al-
                                   che si estende lungo il cor-          corposi. In genere le uve uti-
frocheiro Preto, Aragonez,
                                   so del fiume omonimo. Qui             lizzate per la produzione del
Azal Tinto, Baga, Bastardo,
                                   la coltura della vite è resa          Porto vengono pigiate con i
Jaén, Periquita, Tinta Barro-
                                   difficile dalle pendenze del          piedi in grandi vasche, qui
ca, Tinta da Barca, Tinta Ne-
                                   terreno collinare e i vigneti         dette lagares, secondo la se-
gra, Tinta Roriz, Tinto Cão,
                                   sono collocati in terrazza-           colare tradizione con cui si è
Touriga Francesa, Touriga
                                   menti; non si produce solo            da sempre prodotto questo
Nacional, Trincadeira Preto
                                   Porto ma anche vini rossi da          vino. Il mosto viene in ge-
e Vinhao.
                                   tavola, tra i migliori di tut-        nere lasciato macerare sulle
                                                                         bucce per un giorno circa e
                                                                         quando la metà dello zuc-
                                                                         chero è stato trasformato in
                                                                         alcol, la fermentazione viene
                                                                         bloccata aggiungendo alcol
                                                                         etilico, o brandy, che pro-
                                                                         voca la neutralizzazione dei
                                                                         lieviti. Il risultato di questa
                                                                         operazione è un vino dolce,
                                                                         con circa il 10% di zuccheri
                                                                         residui, con un grado alcoli-
                                                                         co di circa 20 gradi. A questo
                                                                         punto inizia il processo più
                                                                         delicato e importante della
                                                                         produzione di Porto, la ma-
                                                                         turazione, che ne determi-
                                                                         na anche lo stile. I Porto si
              Bottiglie pregiate da collezione di Porto                  dividono essenzialmente in
                                                                         due categorie, quelli matu-

                                                                         Novembre 2019 | R & O | 13
Vini dal mondo
                                                                       storia di questo grande vino
                                                                       fortificato è legata al traspor-
                                                                       to dei vini via mare e risale
                                                                       alla fine del 1500. All’epo-
                                                                       ca i vini Madeira non erano
                                                                       fortificati; solo a seguito del
                                                                       trasporto via mare, in stive
                                                                       nelle quali raggiungevano
                                                                       alte temperature, il vino ri-
                                                                       sultava “cotto” e totalmente
                                                                       ossidato. Oggi la “cottura”
                                                                       del vino non è lasciata alle
                                                                       stive e al caldo equatoriale,
                                                                       ma avviene in maniera con-
                                                                       trollata in apposite “estufas”
                                                                       e il processo di cottura pren-
                                                                       de il nome di “estufagem”,
                   Vigneti nella regione del Douro
                                                                       oppure in modo naturale in
                                                                       appositi locali sottoposti a
  rati in botte e quelli maturati   namento in bottiglia. I Porto      riscaldamento solare. Il vino
  in bottiglia. I Porto bianchi     più ricercati e pregiati sono      viene lasciato a temperature
  vengono prodotti con uve di       i Vintage, che portano l’indi-     di circa 40-45°C per perio-
  vitigni a bacca bianca: Cód-      cazione del millesimo, ven-        di variabili tra i tre e i sette
  ega, Gouveio, Malvasia Fina,      gono prodotti solamente in         mesi, che possono anche ar-
  Rabigato e Viosinho. I Por-       annate favorevoli e fatti ma-      rivare a diversi anni nel caso
  to rossi sono prodotti con        turare in botte per due anni.      di affinamento naturale. Le
  le uve Tinta Barroca, Tinta       Sono in assoluto i Porto più       botti in cui il vino matura
  Roriz, Tinto Cão, Touriga         costosi ma anche i più stra-       sono lasciate parzialmente
  Francesa e Touriga Nacional.      ordinari e vanno apprezzati        scolme per favorire l’ossida-
  Il Ruby è la tipologia base,      al meglio dopo almeno dieci        zione, che conferisce al vino
  affinato in botte per due o       anni di affinamento in botti-      la sua caratteristica comples-
  tre anni, dal gusto semplice      glia.                              sità. Per la vinificazione del
  e fruttato. I Tawny giovani       Madeira si trova a circa 850       Madeira si usano uve a bacca
  sono semplici e diretti, fatti    chilometri a sud del Porto-        bianca come Bual, Malmsey,
  maturare in botte per due o       gallo, ad ovest della costa        Sercial e Verdelho.
  tre anni. I Tawny invecchiati     del Marocco. Come detto, la        La regione del Minho, al con-
  sono lasciati maturare nel-
  le botti fino anche a 30 anni
  e sono vini di straordinaria
  complessità e qualità. I Late
  Bottled Vintage (LBV) matu-
  rano da quattro a sei anni in
  botte e sono vini interessanti
  e di buona qualità. I Tradi-
  tional Late Bottled Vintage,
  prodotti nelle migliori an-
  nate, sono fatti maturare in
  botte per quattro anni e sono
                                                 Cantina portoghese della regione di Minho,
  vini adatti per il lungo affi-
                                                        rinomata per il Vinho Verde

14 | R & O | Novembre 2019
Vini dal mondo
fine con la Spagna, è princi-
palmente conosciuta per il
Vinho Verde. Letteralmente
“vino verde”, l’espressione
non indica tuttavia il colore
del vino, ma fa riferimento
alla sua giovinezza, adatto
all’affinamento e da consu-
marsi nell’anno della sua
immissione sul mercato. Per
questa ragione spesso non vi
è indicazione dell’anno del-
la vendemmia sull’etichetta.
A Dão, a sud del Douro, si
producono soprattutto vini               Paesaggio portoghese con botti di Porto in primo piano
rossi da uve Touriga Nacio-
nal, Tinta Roriz, Alfrocheiro
Preto, Jaée e Bastardo. L’uva     l’olio extravergine di oliva,      le trippe tipiche della città
a bacca bianca più coltivata      i formaggi tipici, le carni e      di Porto cucinate con fagioli
è l’Encruzado. La Bairrada        le verdure si affiancano alle      bianchi in una densa salsa di
si trova invece al centro del     numerose spezie il cui uso         pomodoro.
Portogallo ed è nota anch’es-     risale all’epoca coloniale.        Ho avuto modo di visita-
sa per i vini e spumanti rossi.   Anche i salumi rivestono un        re più volte questa bellissi-
All’estremo sud del paese vi      ruolo importante. Di otti-         ma nazione, camminando a
è la zona dell’Alentejo, dove     ma qualità sono la morcela         nord attraverso il Cammino
si producono vini rossi con       (salsiccia di sanguinaccio), il    di Santiago Portoghese, vi-
uve Periquita, Aragonez e         chouriço (una specie di sala-      sitando la Valle del Douro
Trincadera Preta.                 me affumicato e piccante), la      e i suoi vigneti, e ne porterò
Dal momento che il Porto-         linguiça (salsiccia sottile ed     sempre un felice ricordo. Ad
gallo si affaccia totalmente      allungata, insaporita con pa-      ogni modo, vi è una possibi-
sull’Oceano Atlantico, in cu-     prika ed aglio) e la farinheira    lità ancor più facile di pren-
cina il pesce riveste un ruolo    (salsiccia affumicata con fa-      dere conoscenza delle varie
fondamentale. I lusitani sono     rina bianca e spezie). Il pre-     produzioni regionali ed è la
la nazione in Europa che con-     sunto è un prosciutto crudo,       fiera del vino che si tiene nel
suma la maggior quantità di       stagionato per almeno un           periodo di carnevale a Porto,
pesce annua pro capite. Fa-       anno; il fiambre è invece il       chiamata Essencia do Vinho.
mose le sardinhas grelhadas.      prosciutto cotto locale. Fa-       Partecipare a questa manife-
Il bacalhau (baccalà) è un        mosi piatti tipici sono: la fei-   stazione permette di cono-
elemento fondamentale del-        joada (fagiolata) che viene        scere la città e, attraversan-
la cucina portoghese e si dice    preparata con carne bovina         do il fiume, si può arrivare
che esista una ricetta diversa    e suina, salsicce assortite e      a Vila Nova de Gaia dove vi
per ogni giorno dell’anno!        verdure come cavolo, carote        sono tutte le maggiori azien-
Ottimi, ad esempio, i paste-      e pomodori; Il cabrito assa-       de produttrici di Porto. Fra
linhos de bacalhau, polpet-       do servito con contorno di         una degustazione e l’altra,
tine preparate con patate,        riso, patate arrosto e verdu-      un pranzo o cena in riva al
uova, cipolla, prezzemolo e       re; Il cozido à Portuguesa         fiume, si ha la possibilità di
noce moscata che vengono          uno stufato a base di manzo,       entrare a contatto con tradi-
fritte nell’olio d’oliva.         maiale e pollo cucinati con        zioni, usi e costumi di questo
Gli ingredienti locali come       carote, cavoli, patate, rape;      popolo molto accogliente.

                                                                     Novembre 2019 | R & O | 15
Vini italiani

Alla scoperta dei vini italiani
regione per regione

                 La Puglia                                                   di Michele Policelli

                                  - Aleatico di Puglia
                                  - Alezio
                                  - Barletta
                                  - Brindisi
                                  - Cacc’e mmitte di Lucera
                                  - Castel del Monte
                                  - Colline Joniche Tarantine
                                  - Copertino
Vini DOP:                         - Galatina                    - Salice Salentino
                                  - Gioia del Colle             - San Severo
• Vini a Denominazione d’O-       - Gravina                     - Squinzano
rigine Controllata e Garantita    - Leverano                    - Tavoliere delle Puglie o Tavo-
                                  - Lizzano                     liere
- Primitivo di Manduria Dolce     - Locorotondo                 - Terra d’Otranto
Naturale                          - Martina o Martina Franca
- Castel del Monte Bombino        - Matino
Nero                              - Moscato di Trani            Vini IGP
- Castel del Monte Nero di Tro-   - Nardò
ia Riserva                        - Negroamaro di Terra d’O-    - Daunia
- Castel del Monte Rosso Riser-   tranto                        - Murgia
va                                - Orta Nova                   - Puglia
                                  - Ostuni                      - Salento
• Vini a Denominazione d’O-       - Primitivo di Manduria       - Tarantino
rigine Controllata                - Rosso di Cerignola          - Valle d’Itria

                                                                Novembre 2019 | R & O | 17
Vini italiani
                                                            uguali da nord a sud, ma
                                                            esaminando i vari disci-
                                                            plinari oltre all’utilizzo
                                                            di vitigni nazionali, tro-
                                                            viamo a nord e centro
                                                            vitigni come l’Aglianico,
                                                            Nero di Troia, Bombi-
                                                            no Nero, Bombino Bian-
                                                            co,   Verdeca,     Minuto-
                                                            lo, Malvasia e Moscato,
                                                            quest’ultimo vitigno uti-
                                                            lizzato per la produzione
                                                            di vini dolci tra cui il più
                                                            conosciuto è il Moscato
                                                            di Trani. Nelle province
                                                            a sud troviamo vitigni
                                                            unici per le loro caratte-
                                                            ristiche come il Primitivo
                                                            “anche liquoroso”, l’Ale-
                         Negroamaro                         atico ed il Negroamaro.

                                                            Estratti di alcuni disci-
  Il territorio della Puglia    per la produzione di uva    plinari
  è uno dei meno montuo-        da tavola “IGP uva di       I VINI DOCG
  si dell’Italia. La sua pia-   Puglia” per il 70% della
  nura “Il Tavoliere delle      richiesta, principalmen-    CASTEL DEL MONTE
  Puglie”, situata a nord       te con le varietà Italia,   BOMBINO NERO
  della regione, è seconda      Regina b., Victoria b.
  solo alla pianura Pada-       sia per la produzione di    Vitigno/i: Bombino Nero
  na; anche se il clima mite    vino.                       (90-100%); altri vitigni
  d’inverno e caldo d’e-        Possiamo trovare vitigni    autorizzati (0-10%)
  state e con scarsissime
  precipitazioni nella me-
  dia, la renderebbe meno
  importante, dopo essere
  stata bonificata è diven-
  tata tra le più apprezzate
  nella produzione agro-
  alimentare. Regione co-
  nosciuta anche per la sua
  estensione costiera, circa
  850 Km, e bagnata dal
  mare Adriatico e dallo
  Ionio.

  I vitigni più rappresen-
  tativi:
  la viticultura è molto
  diffusa sul territorio sia                          Primitivo

18 | R & O | Novembre 2019
Vini italiani

              Nero di Troia                        Moscato Bianco o Moscato Reale

Zona di produzione: Bari,     Caratteristiche     visive:   Caratteristiche gustati-
Barletta-Andria-Trani         rosso rubino tendente al      ve: armonico, di corpo
Affinamento: non previ-       granato se invecchiato        GAM: 13%
sto                           Caratteristiche olfattive:
Caratteristiche    visive:    caratteristico, delicato      PRIMITIVO DI MAN-
rosa più o meno intenso       Caratteristiche gustati-      DURIA DOLCE NATU-
Caratteristiche olfattive:    ve: armonico, di corpo        RALE
caratteristico, delicato,     GAM: 13%
fruttato                                                 Vitigno/i:        Primitivo
Caratteristiche gustati-    CASTEL DEL MONTE (100%)
ve: armonico, asciutto      ROSSO RISERVA                Zona     di    produzione:
GAM: 12%                                                 Brindisi, Taranto
                            Vitigno/i: Nero di Troia Affinamento: 1 anno ob-
CASTEL DEL MONTE (65-100%); altri vitigni bligatorio e fino a 5 anni
NERO DI TROIA RI- autorizzati (0-35%)                    Caratteristiche      visive:
SERVA                       Zona di produzione: Bari, rosso intenso, tendente
                            Barletta-Andria-Trani        al granato se invecchiato
Vitigno/i: Nero di Troia Affinamento: 2 anni ob- Caratteristiche olfattive:
(90-100%); altri vitigni bligatori di cui 1 in botti profumato con sentori di
autorizzati (0-10%)         di legno                     frutti rossi, ricco
Zona di produzione: Bari, Caratteristiche        visive: Caratteristiche gustati-
Barletta-Andria-Trani       rosso rubino, tendente al ve: asciutto, caldo, sapi-
Affinamento: 2 anni ob- granato se invecchiato           do, secco
bligatori di cui 1 in botti Caratteristiche olfattive: GAM: 13+3%
di legno                    caratteristico, fine

                                                            Novembre 2019 | R & O | 19
Il Maestro

  Il Gran Maestro
  William Randini
  si racconta…
                                                                    Rubrica a cura di Claudio Recchia,
                                                                           Cancelliere dell’Ordine dei
                                                                    Grandi Maestri della Ristorazione

 C
         ontinua la rubrica del                                          po da dedicare ai giovani, per
         Cancelliere       Claudio                                       formarli ed istruirli in modo
         Recchia con i maestri                                           che tutti noi potremo avere un
  che vogliono “raccontarsi”.                                            futuro.
  L’appuntamento di questo nu-                                           5 - Ci potresti raccontare un
  mero è con William Randini                                             aneddoto che hai vissuto nella
  della sezione Ticino (Svizzera).                                       tua brillante carriera?
  1 - Ci puoi raccontare in bre-                                         Potrei scrivere un’enciclope-
  ve la tua carriera?                                                    dia. Ad esempio, non dimenti-
  Sono nato nel 1945. All’età di                                         cherò mai quando al mio primo
  15 anni ho scelto di lavorare                                          flambé (una volta si che se ne
  nel settore alberghiero, per-                                          faceva), in una struttura dove
  ché ti garantiva vitto e allog-                                        avevo appena iniziato a lavo-
  gio. Ho preso presto la via                                            rare, un collega aveva manda-
  dell’estero facendo esperienze             Il Gran Maestro             to dietro di me, logicamente a
  in Europa. Sono stato a Lo-                William Randini             mia insaputa, una cameriera
  sanna, Bonn, Monaco e poi a                                            con l’estintore, creando l’ilarità
  Londra, cercando ogni volta        cattedra divenendo docente          non solo dei clienti che avevo
  di crescere professionalmente      di Tecnica di Servizio Teori-       davanti. Nulla però potette far-
  e frequentando corsi o scuole      co/Pratico sia presso la Scuo-      mi arrabbiare in quel momen-
  che mi facessero apprendere        la Alberghiera di Bellinzona,       to, ma la vendetta fu servita a
  la nuova lingua. Appena riu-       di cui sono fondatore, che nel-     breve, quando sostituii con del
  scivo a capire e a farmi capi-     la Scuola Esercenti della Ga-       tè freddo il cognac che questo
  re, era il momento di rifare la    stroTicino.                         collega doveva usare per il suo
  valigia. Ho iniziato a fare il     2 - Da quanti anni fai parte        flambé. Non vi dico di certo
  Maître d’Hotel in Sudafrica ed     della grande famiglia chiama-       come andò a finire.
  ho avuto esperienze in Cen-        ta A.M.I.R.A.?                      6 - Che consigli daresti ad un
  troamerica. Rientrato in Sviz-     Sono       iscritto    all’Amira    giovane cameriere che ha de-
  zera ho gestito per tanti anni     dall’1974.                          ciso di intraprendere la nostra
  diversi locali a Lugano ed ho      3 - Che cosa significa per te ap-   carriera?
  avuto modo di averne anche         partenere all’A.M.I.R.A.?           Gli farei seguire le mie orme:
  dei miei che sono sempre stati     Professionalità, serietà, perse-    lavorare e nello stesso tempo
  ben graditi dalla mia clientela.   veranza e umiltà.                   dedicarsi allo studio per mi-
  Una costante della mia vita è      4 - Cosa distingue un maître        gliorarsi e perfezionarsi, girare
  stato lo studio e il perfeziona-   professionista?                     il mondo ed imparare le lingue.
  mento professionale. Passione      La sua caparbietà nel trovare,      Così facendo, la “Giacca Nera”,
  che mi ha portato un giorno        in mezzo a tante cose da fare       come si suole dire, arriverà di
  anche dall’altra parte della       non solo professionali, il tem-     certo presto.

20 | R & O | Novembre 2019
Alimentazione e nutrizione

                   Fave e cicoria:
                 il piatto pugliese
                                                            Rubrica a cura del dott. Giovanni Favuzzi

C
        on l’avvicinarsi dell’in-   molfettese è stata già inserita    nolettiche. La caratteristica che
        verno, ricordo sempre       nell’elenco nazionale dei pro-     le accomuna è l’inconfondibi-
        che è molto importante      dotti agroalimentari tradizio-     le sapore amarognolo che, in
avere un’alimentazione che ri-      nali, ottenuto con decreto del     base alla varietà, può essere
spetti la stagionalità degli ali-   17/06/2015 del Ministero del-      più o meno accentuato.
menti.                              le Politiche Agricole Alimen-      Una delle varietà più note e
Le fave e le cicorie sono due       tari e Forestali e pubblicato      presenti sulle tavole degli ita-
alimenti molto importanti per-      sulla Gazzetta Ufficiale Italia-   liani è la catalogna, nota an-
ché nutraceutici e costituisco-     na n.168 del 22/07/2015 ed è       che come “cicoria asparago”,
no uno dei piatti tipici pugliesi   anche stato avviato il processo    caratterizzata da un cespo a
che lega Carpino e Molfetta.        per ottenere il riconoscimento     costa di altezza variabile e da
Infatti, la fava di Carpino è       IGP (indicazione geografica        foglie verdi che possono esse-
un presidio Slow Food, è di         protetta).                         re lisce, larghe o frastagliate.
dimensioni medio piccole con                                           Ci sono catalogne da cuocere o
una fossetta nella parte infe-      Quante varietà di cicoria esi-     da mangiare crude.
riore e al momento della rac-       stono?                             Le puntarelle sono i germogli
colta è verde e, con il tempo,      Esistono differenti varietà di     di una particolare varietà di ci-
diventa color bianco sabbia.        cicoria che si diversificano per   coria catalogna che si presenta
Mentre, la Cicoria puntarella       aspetto e per proprietà orga-      come un cespo di foglie di un
                                                                       bel verde intenso e di forma
                                                                       allungata, con la costa bian-
                                                                       ca e la parte verde seghettata.
                                                                       All’interno del cespo si trova-
                                                                       no i talli, delle cimette simili
                                                                       per aspetto ad asparagi bian-
                                                                       chi. Questi talli, che sono i ger-
                                                                       mogli della cicoria che sta per
                                                                       spigare, cioè prepararsi a pro-
                                                                       durre fiori e semi, sono quelli
                                                                       da cui si ricavano le puntarel-
                                                                       le. I talli hanno un caratteristi-
                                                                       co e gradevole gusto lievemen-
                                                                       te amarognolo, sono tenere e
                                                                       croccanti e in cucina sono con-
                                                                       sumate sia crude che cotte.
                                                                       Dalla Puglia arrivano due delle
                                                                       principali varietà di puntarelle
               Fave e cicoria, un piatto tipico pugliese               italiane, quelle di Molfetta e di
                                                                       Galatina.

                                                                       Novembre 2019 | R & O | 21
Alimentazione e nutrizione
                                                                               va mangiato?

                                                                               Assolutamente sì, infatti le
                                                                               fave costituiscono una buona
                                                                               fonte di proteine vegetali.
                                                                               Le fave fresche sono un le-
                                                                               gume molto nutriente e poco
                                                                               calorico; le fave secche sono
                                                                               circa 4 volte più caloriche di
                                                                               quelle secche. Le fave hanno
                                                                               una buona quota di ferro e di
                                                                               vitamina C che ne favorisce
                                                                               l’assorbimento, sono quindi
                                                                               indicate nelle anemie. Essendo
                                                                               molto ricche di fibra alimenta-
             La catalogna, una delle varietà di cicoria più note
                                                                               re, favoriscono il buon funzio-
                                                                               namento dell’intestino. Sono
                                                                               inoltre diuretiche e benefiche
                                        ze amare che contiene aiutano          per reni e apparato urinario.
  Quali sono le caratteristiche         la digestione e contribuiscono
  nutraceutiche della catalo-           a stimolare la circolazione san-       Ci sono altre proprietà benefi-
  gna?                                  guigna. La catalogna, inoltre,         che delle fave?
  La catalogna è ricca di sali mi-      esercita un’azione coleretica;
  nerali e vitamine; contiene, in       stimola, cioè, la secrezione dei       Le fave fresche contengono la
  particolare, vitamina A, vita-        succhi biliari fondamentali            Levodopa (o L-dopa), un ami-
  mina C, calcio, potassio e fosfo-     per la digestione e l’assorbi-         noacido che aiuta a migliorare
  ro. Grazie a questa ricchezza di      mento dei lipidi.                      la concentrazione di dopamina
  nutrienti, può essere conside-                                               nel cervello.
  rata un alimento rimineraliz-         Le fave sono un alimento che           La Levodopa è il principio at-
  zante, soprattutto se mangiata
  cruda. Con la cottura, infatti,
  perde gran parte dei suoi nu-
  trienti, in tal caso è consigliabi-
  le bere un bicchiere dell’acqua
  di cottura, ricca di minerali.
  Ha un’azione diuretica e un
  potere calorico piuttosto limi-
  tato (100 g di catalogna con-
  tengono 10 kcal), per questi
  motivi è indicata anche nelle
  diete disintossicanti e per chi
  voglia perdere peso. In par-
  ticolare, a questo scopo sono
  adatte le puntarelle mangiate
  crude, in quanto aiutano a ri-
  durre l’assorbimento dei glu-
  cidi.
  È adatta a chi soffre di sti-
  tichezza, in quanto esercita                                     La cicoria di Molfetta
  un’azione lassativa. Le sostan-

22 | R & O | Novembre 2019
Alimentazione e nutrizione
tivo dei principali farmaci uti-
lizzati nella terapia del Morbo
di Parkinson; le fave, quindi,
sono attualmente oggetto di
diversi studi che hanno lo sco-
po di valutare l’effettivo be-
neficio che possono apportare
nella cura di questa patologia.
Il consumo di fave, sia prima
che durante la gravidanza,
contrasta la carenza di acido
folico, di cui sono ricche. Que-
sto è importante per evitare
alcune malformazioni fetali,
come la spina bifida. Infatti,
come abbiamo visto, l’acido
folico è fondamentale in gra-
vidanza per la crescita e lo                                     Le fave
sviluppo neuronale, per cui,
una sua carenza predispone al
rischio di malformazioni nel
feto, irreversibili.                Ci sono delle controindica-        zima, quando ingerisce fave,
Il buon contenuto di potassio       zioni legate al consumo delle      ha un’improvvisa distruzione
delle fave permette di contra-      fave?                              dei globuli rossi, e quindi si
stare la ritenzione idrica, favo-                                      ha anemia emolitica con colo-
rendo la diuresi. Questo ha un      Le fave presentano alcune con-     razione giallastra della pelle. Il
effetto positivo sia per chi sof-   troindicazioni. In particolare,    consumo di fave è vietato a chi
fre di pressione alta, in quanto,   non possono essere assoluta-       è allergico e sconsigliato a chi
eliminando l’acqua in eccesso,      mente consumate da chi soffre      soffre di diarrea, dato l’effetto
la pressione si abbassa, sia per    di favismo, un difetto genetico    lassativo di questi legumi. In
soggetti con l’inestetismo del-     dell’enzima glucosio 6-fosfato     caso di diabete, il consumo di
la cellulite, causata soprattutto   deidrogenasi, presente solita-     fave sarebbe da limitare e da
da una tendenza eccessiva ad        mente nei globuli rossi. Il sog-   assumersi sempre nell’ambito
accumulare liquidi.                 getto con carenza di questo en-    di una dieta varia e controllata.

                                                                       Novembre 2019 | R & O | 23
Birra in tavola

       Il consumo della birra
       nelle famiglie italiane
                                                                 Rubrica a cura di Alfonso Del Forno
                                                                            www.alfonsodelforno.it

C
       onoscere le dinami-       studiato il mercato dal pun-        avuto aumenti di consumo
       che di mercato che        to di vista della produzione,       negli ultimi dieci anni, men-
       interessano il consu-     ha analizzato anche quello          tre il consumo del vino è di-
matore finale è fondamen-        riguardante il consumo del-         minuito notevolmente. Que-
tale per gli operatori della     le famiglie italiane. Il primo      sti dati sul consumo sono
ristorazione.     Unionbirrai,   dato da evidenziare è la per-       interessanti da studiare an-
l’associazione di categoria      centuale di penetrazione del        che in funzione dell’età dei
dei piccoli birrifici indipen-   prodotto, con una media na-         consumatori. Nelle giovani
denti, ha realizzato uno stu-    zionale di persone che ogni         generazioni c’è un maggior
dio sul mercato della birra      giorno consumano birra pari         consumo di birra anche fuo-
artigianale, in collaborazio-    al 5%, con il picco nelle iso-      ri dai pasti, mentre gli adulti
ne con OBIArt, laboratorio       le (5,4%), mentre il minimo         abitualmente bevono vino
dell’Università degli Studi      riguarda le famiglie del sud        durante i pasti. Si stima che
di Firenze dedicato allo stu-    (4,4%). Interessante vede-          il progressivo cambio gene-
dio del settore brassicolo ar-   re come la birra sia l’unica        razionale porterà un aumen-
tigianale italiano. Dopo aver    bevanda alcolica che abbia          to del consumo della birra,

                                     Diverse birre artigianali

                                                                      Novembre 2019 | R & O | 25
Birra in tavola
                                                   ne del territorio. Altro tassello importante è
                                                   quello concernente gli elementi informativi
                                                   che influenzano il consumo della birra. In
                                                   generale il passaparola o la conoscenza del
                                                   produttore è il motivo principale di scelta di
                                                   un prodotto, accompagnato dal consiglio dei
                                                   gestori, soprattutto nel caso della birra arti-
                                                   gianale, dove ci si affida alla bravura e cono-
                                                   scenza del gestore, elemento fondamentale
                                                   nel caso di vendita assistita. Per quel che ri-
                                                   guarda la comunicazione della birra artigia-
                                                   nale, il panel di consumatori ha risposto che
                                                   la birra artigianale è poco (55%) o per niente
                                                   pubblicizzata (15%). Davvero molto interes-
                                                   sante è leggere con quali aggettivi è definita
           L’interno di un microbirrificio
                                                   la birra artigianale dal consumatore di bir-
                                                   ra industriale: particolare, costosa, gustosa,
 con gli adulti di domani che porteranno con       buona, di qualità, originale, genuina, ricer-
 sé l’abitudine di bere birra.                     cata, forte, unica, fresca, naturale e salutare.
 Il consumo domestico della birra vede nella       Questa ricerca, che ha analizzato anche tan-
 GDO il canale di maggiore approvvigiona-          te sfaccettature più puntuali, è di certo una
 mento, anche se a farla da padrona è l’indu-      base sulla quale riflettere quando si tratta di
 stria. Pur essendoci una crescita delle birre     offrire ai propri clienti una birra di qualità.
 speciali nella vendita in GDO, molto spesso       La grande importanza che si dà ai gestori dei
 sono proprio i marchi delle birre industriali,    locali, che hanno la grande responsabilità di
 realizzate per sembrare artigianali, che insi-    poter determinare le scelte attuali e future
 diano la diffusione della birra artigianale nel   dei consumatori, fa riflettere sulla prepara-
 consumo domestico. Nella ricerca sono state       zione che queste stesse persone devono ave-
 poste delle domande ai consumatori di birre       re per diffondere nel modo migliore la cultu-
 industriali per capire quali potessero essere     ra della birra di qualità in una nazione, come
 gli elementi che spingerebbero a comprare         l’Italia, che nonostante abbia bassi valori di
 birra artigianale. Il 77% degli intervistati ha   consumo pro-capite, vede comunque la bir-
 dichiarato che comprerebbe birra artigianale      ra crescere nei consumi in maniera esponen-
 se il prezzo fosse più basso. Il 68% vorrebbe     ziale rispetto al vino. Cheers!
 che ci fosse più offerta nei negozi e ci fosse-
 ro più eventi pubblici dove berla. Il 60% ha
 chiesto di voler individuare con chiarezza i
 prodotti artigianali per distinguerli dagli al-
 tri, magari grazie all’adozione di un marchio
 identificativo.
 Molto interessante è capire quali sono i pre-
 gi che il consumatore medio attribuisce alla
 birra artigianale. Tra le cose qualitativamen-
 te rilevanti c’è il gusto più ricco e diversi-
 ficato, l’essere più aromatica e più buona,
 più genuina, naturale, di maggiore qualità.
 Interessante ciò che emerge dal punto di vi-
 sta etico, parlando di consumo che sostiene          La birra piace sempre di più anche alle donne
 i piccoli produttori locali e la valorizzazio-

26 | R & O | Novembre 2019
Distillati e dintorni

    Alambicchi: anche le
  forme contano (1ª parte)
                                                                     Rubrica a cura di Antonio Di Mattia

 D
           istillazione continua o     per la produzione di alcol in-
           discontinua? Alambicco      dustriale, anche per produrre
           a fuoco diretto, a bagno-   distillati dove il grado di pu-
  maria o a corrente di vapore?        rezza rappresenta un fattore
  E la distillazione: singola, dop-    determinante per definirne la
  pia o tripla? Gli alambicchi non     qualità, un esempio su tutti è la
  sono tutti uguali e ogni stru-       Vodka. L’impianto discontinuo
  mento ha delle peculiarità che       (la materia prima va caricata
  caratterizzano il risultato fina-    ad alambicco fermo) prevede
  le della distillazione. Nel corso    invece solitamente una doppia
  dei secoli sono stati sviluppati     distillazione con il taglio delle
  strumenti sempre più sofisticati     teste e delle code effettuato nel-
  e con criteri di funzionamento       la seconda distillazione. Questa
  differenti; presentarne alcuni ci    tecnica produttiva garantisce la
  consentirà di definire le caratte-   purezza e la salubrità del distil-
  ristiche che contraddistinguono      lato senza far perdere tutte le
  i distillati a seconda dell’im-      caratteristiche della materia pri-     Alambicco bagnomaria Berolà
  pianto di distillazione utilizza-    ma. Gli alambicchi discontinui
  to.                                  o Pot Still (per la somiglianza
  Così, volendo ricostruire l’iden-    delle caldaie alla forma di una      a bagnomaria è quella che con-
  tikit di un distillato, possiamo     pentola) sono comunemente            sente il miglior controllo delle
  fare una prima distinzione tra       considerati alambicchi artigia-      temperature garantendo un di-
  impianto di distillazione conti-     nali e si possono distinguere in     stillato più morbido al palato.
  nuo e discontinuo. L’impianto        alambicchi a fuoco diretto, a ba-    C’è anche un incremento dei
  di distillazione continuo, mes-      gnomaria e a vapore. L’alambic-      tempi di distillazione rispetto
  so a punto da Aeneas Coffey          co a fuoco diretto caratterizza in   agli alambicchi a vapore, im-
  (da qui il nome Coffey Still),       modo più marcato il distillato       piegati tradizionalmente per le
  non è considerato un sistema         a causa delle alte temperature       vinacce, dove il vapore fa rag-
  artigianale. Questo prevede so-      che si possono raggiungere con       giungere temperature superiori
  litamente colonne con piatti di      il contatto diretto della fiamma     ai 100°C.
  rettifica che rendono il distilla-   sulla caldaia. È storicamente        Al di là delle distinzioni fatte,
  to più neutrale portandolo ad        l’alambicco dei contadini e il       ogni alambicco ha la sua forma
  alto grado alcolico in un’unica      più difficile da controllare. Con    e le sue proporzioni che si sono
  distillazione. Una caratteristi-     questa tipologia di alambicco        adattate nel tempo in base alle
  ca dell’alambicco continuo è la      alcuni maestri distillatori op-      quantità e alle tipologie del-
  facilità di caricamento progres-     tano per un’unica distillazione      le materie prime da distillare.
  sivo della materia prima senza       con dei tagli più netti della fra-   Così ancora oggi le caratteristi-
  necessità di bloccare l’impian-      zione di testa e di coda in modo     che costruttive di un alambicco
  to produttivo. Questo tipo di        da conservare una certa rustici-     sono un segreto custodito da
  impianto si utilizza, oltre che      tà del distillato. La lavorazione    pochi artigiani.

28 | R & O | Novembre 2019
Speciale Grappa
                                                                                     Vinacce per grappa

     La Grappa,
      il nobile                                                             SPECIALE GRAPPA
                                                                                     Inserto di

      distillato
                                                                      Ristorazione & Ospitalità
                                                                                    Numero 11
                                                                                Novembre 2019

      italiano                                                       a cura di Carmine Lamorte

Quello della Grappa è un argomento di          provenienza e tipologia, o almeno un posto
assoluta importanza nell’ambito della ri-      di rilievo nella bottigliera o carrello di qual-
storazione italiana e del bar, a partire dai   siasi locale di somministrazione di alimenti
più modesti per giungere a quelli più bla-     e bevande, non fosse altro perché la Grap-
sonati, dove la grappa dovrebbe avere un       pa è l’unico vero distillato italiano, con una
trattamento degno di quello del vino, con      propria storia, una propria origine e meto-
una propria lista suddivisa per regione di     do di produzione.
Definizione di grappa                             Quindi, oltre alla denominazione Grappa
È un’acquavite di vinaccia (le bucce e i semi     che copre l’intero territorio nazionale, vi
ottenuti a seguito del processo di vinifica-      sono al giorno d’oggi 9 Indicazioni Geo-
zione) la quale, per poter fregiarsi del nome     grafiche Tipiche (IGT) che corrispondono
“Grappa”, deve essere prodotta unicamen-          alle regioni e alle sottozone appena citate.
te con uve coltivate e vinificate in Italia se-   Ogni IGT propone Grappe dalle caratteri-
condo il regolamento n. 1.576 del 12 giugno       stiche peculiari, in un ventaglio di profu-
1989 dell’Unione Europea. Inoltre, la comu-       mi e aromi che rispecchiano l’unicità del
nità Europea ha concesso l’uso del termine        territorio da cui provengono.
Grappa anche al distillato prodotto in Can-
ton Ticino in Svizzera (Grappa del Ticino)        Origine e storia dell’alambicco
e ad una Ice Grappa prodotta in Canada. È         La parola alambicco deriva dal greco am-
consentito l’uso e l’importazione di vinacce      bix e significa vaso, tazza. La lingua araba
da altri stati extra Italia. Tale acquavite non   l’ha ripresa nei secoli e l’ha trasformata in
può fregiarsi del termine Grappa, ma in eti-      al – imbiq, dandole definitivamente il si-
chetta avrà l’indicazione di “Acquavite”. In      gnificato di vaso per distillare.
conclusione, quando si dice Grappa si in-         La storia dell’alambicco parte da un’anti-
dica il prodotto italiano con materia prima       ca civiltà, evoluta e molto organizzata: la
italiana. La Grappa non è tutta uguale. Ad        civiltà mesopotamica. In origine, gli alam-
essere più precisi, dovremmo infatti parlare      bicchi servivano per produrre “Balsami,
di Grappe e non di Grappa in generale. Sei        essenze ed olii cosmetici” e non per pro-
sono le regioni indicate nel 1989 dalla Co-       durre acquavite.
munità Europea:

- Piemonte (con la sottozona di Barolo)
- Lombardia
- Veneto
- Trentino
- Alto Adige
- Friuli Venezia Giulia

Nel 2008, non senza polemiche, la denomi-
nazione è stata estesa anche alla regione
- Sicilia (con la sottozona di Marsala)

                                                    Un alambicco in una distilleria di grappa

                                                  È dal 1200 in poi che si inizia a parla-
                                                  re di acquavite prodotta dal vino, e dal
                                                  1400 che iniziano a fare la loro compar-
                                                  sa le prime serpentine immerse in acqua
                                                  fredda per la condensazione dei vapori
                                                  alcolici. Dal 1600, si sperimentano, sem-
                                                  pre in Italia, alambicchi a colonna che ri-
                                                  escono a distillare in un’unica distillazio-
 Giannola Nonino della Distilleria Nonino
ne l’acquavite riuscendo ad eliminare le      tipologia, invecchiamento, ricordandosi
parti impure di testa e di coda, ma siamo     di indicare la distilleria.
ancora agli albori. Infatti, questa tecnica   In questi ultimi anni la grappa sta entran-
ed invenzione deve attendere quasi due        do anche nel mondo dei cocktail, grazie
secoli prima che venga messa a punto in       alla collaborazione avviata tra A.N.A.G.
modo definitivo attribuendone il merito       (Ass. Naz. Assagg. Grappa) ed A.B.I. P.
prima a Robert Stein nel 1826 ed in se-       (Ass. Barman Italiani Professionisti) ed
guito all’Irlandese Aeneas Coffey che ne      alcuni distillatori. Sicuramente le grappe
perfezionò e brevettò il metodo, rivolu-      giovani, morbide e mono vitigno saranno
zionando la distillazione fino ad allora      le più indicate, ma anche alcune tipologie
conosciuta e molto usata nel mondo della      invecchiate.
grappa.                                       Vi propongo due semplici ricette di
In Italia conosciamo solo alcune delle più    cocktail: una da servire come aperitivo e
famose distillerie di grappa, ma in real-     una come digestivo:
tà queste sono molte di più. Alcune sono
conosciute solo in ambito regionale o lo-             Italian Martini (aperitivo)
cale.                                          5 cl. Grappa di Arneis Montanaro (di-
                                                            still. Montanaro)
Il servizio della Grappa                             2 cl. Vermouth Dry Carpano
La grappa merita attenzione duran-            Preparato nel mixing glass con ghiaccio
te il servizio. Andrebbe sempre servita              e servito in coppetta cocktail
nell’apposito calice studiato ad hoc per la             Sprizzo di lemon twist
sua degustazione, oppure in un bicchiere                       Oliva verde
a calice con stelo largo sotto e affusolato
a camino stretto verso l’alto, per permet-           Gran Madre (digestivo)
terne una perfetta degustazione, oltre che           4 cl. Grappa invecchiata
nel gusto e nell’aroma, anche nell’olfatto.                3 cl. Disaronno
Di grappe ve ne sono di diverse specie e      Preparato direttamente nel bicchiere old
tipologie, ogni azienda ha un ampio pa-               fashioned con ghiaccio
norama di scelta, dalle grappe cosiddette     Spruzzata vaporizzata di olio essenziale
giovani e fresche a quelle di vinacce di                      di limone
monovitigno sia bianco che rosso, per ar-
rivare poi a quelle invecchiate per breve,
medio e lungo periodo in botte, facendo
diventare la Grappa un distillato nobilis-
simo dove l’aroma ed i profumi saranno
di altissimo pregio, portando di fatto la
grappa tra i grandi distillati.
La grappa può anche essere servita fresca
se parliamo di grappe bianche giovani e
di vinacce bianche, mentre invece quelle
invecchiate necessitano una temperatura
ambiente.
In un ristorante importante potremmo
decidere di allestire un carrello dedicato
alle grappe, meglio se riuscissimo ad ap-
prontare una lista ad esse dedicate, sud-
dividendole per regione di provenienza,                     Cocktail Gran Madre
Le distillerie Italiane                          impianto continuo in corrente di vapore.
PIEMONTE
                                                 Distilleria Ceretto
Antica Distilleria di Altavilla di Laura         Trent’anni, tanti ne sono passati da quan-
Raimondo Mazzetti                                do è sorta questa storica distilleria nella
È la più antica distilleria del Piemonte, in     zona del Barolo.
attività dal 1846.
                                                 Distilleria Cooperativa Rosignano Cella-
Antica Distilleria Domenico Sibona               monte
Sibona è una delle distillerie storiche del      Risale ai primi del secolo scorso l’alambic-
Piemonte, tanto che si era vista assegnare       co a caldaiette in rame di questa piccola
la licenza di distillazione N.1.                 distilleria.

Antica Grapperia Bosso                           Distilleria Dott. Mario Montanaro
Sin dal 1888 per tradizione di famiglia i        Francesco Trussoni, nonno di Giuseppe
Bosso si tramandano l’arte del distillare.       Montanaro, nel lontano 1885 ebbe l’intui-
                                                 zione di creare la Grappa di Barolo traen-
Bocchino                                         dola dalle vinacce della varietà Nebbiolo
Sulla collina di Villanuova di Canelli è si-     che concorrono all’uvaggio del celebre
tuata la sede della Bocchino, fin dal 1898.      “Re dei vini e vino dei Re”.

Distilleria Astigiana                            Distilleria F.lli Revel Chion
La distilleria Astigiana ha iniziato l’attivi-   Il più antico documento con data certa
tà nel 1948.                                     1850, redatto dal servizio di Pesi e Misure,
                                                 iscrisse al numero 53 Battista Revel Chion,
Distilleria Beccaris                             attribuendogli la qualifica di distillatore.
Tra Langhe e Monferrato opera la distille-       Ma già nel secolo precedente nella Corpo-
ria Beccaris, nata negli anni ‘50.               razione degli Acquavitai era citato un avo
                                                 degli attuali proprietari quale detentore di
Distilleria Berta                                un alambicco.
Nel 1947 nasce la ditta Berta con la produ-
zione di grappe, liquori e affini.               Distilleria Gualco
                                                 Fondata nel 1870 da Paolo Gualco, si tra-
Distilleria Castelli G.                          mandano di generazione in generazione i
Dal 1968 opera la distilleria Castelli con un    segreti delle sue grappe.

                               Le Distillerie Berta in Piemonte
Distilleria Magnoberta                           ni successive.
Fondata nel 1918 da Domenico Magno e
Paolo Berta è passata dal 1944 in capo alla      LOMBARDIA
famiglia Luparia.
                                              Bianchini G. di Gianolini Vittorio & C.
Distilleria Santa Teresa dei Fratelli Ma- È tra i verdi e tipici paesaggi della Valtel-
rolo                                          lina che si trova la distilleria G. Bianchini,
La distilleria, nata nel 1977, testimonia un’azienda che opera nella provincia di
come Paolo Marolo, con le sue acquaviti, Sondrio dal lontano 1911.
ha desiderato trasformare un prodotto tra-
dizionale in un prodotto che tale rimanes- Cantina Sociale La Versa
se e che fosse di sicura soddisfazione per il Le produzioni della grapperia La Versa,
bevitore saggio grazie alla materia prima nata nel 1977, si affiancano a quelle vini-
utilizzata.                                   cole dell’azienda fondata già nel lontano
                                              1905.
Distilleria Villa Rosati
Grapperia di recente costituzione, per- Cantina Storica di Montù Beccaria
segue la filosofia di lavorare le vinacce La cantina sociale di Montù Beccaria è sta-
fresche e quindi conta su un impianto di ta fondata, tra le prime in Italia, nel lon-
distillazione misto in cui la disalcolazione tano 1902. Abbandonata in seguito all’av-
avviene in modo continuo per poi distil- vento della meccanizzazione agricola e lo
lare le flemme con due alambicchi bagno- spostamento a valle dell’enologia, è stata
maria.                                        riportata all’antico splendore, dopo un
                                              secolo, dalle famiglie di Franco Tonalini,
Distillerie Francoli Spa                      notaio di origine agricola, e di Riccardo
La famiglia Francoli ha mosso i primi pas- Ottina.
si nel mondo degli alambicchi intorno alla
seconda metà del 1800 in provincia di Son- Distilleria La Valtellinese - Invitti Enrico
drio. La distilleria di Ghemme è stata però L’azienda “La Valtellinese” ricopre un
fondata nel 1922.                             ruolo di spicco nel panorama delle distille-
                                              rie della Valtellina, distillando quasi l’80%
Distillerie Inga & C.                         delle vinacce prodotte nella zona. Nata nel
La famiglia Inga, originaria dalla provincia 1948, qualche anno dopo la fine della Se-
di Siracusa, ha fondato nel 1832 la Gam- conda Guerra Mondiale.
barotta. Nel 1938 Gaetano Inga, trasferita
l’azienda nell’alessandrino, ne cambia la
ragione sociale in Distillerie Inga che, nel
1958, torna a chiamarsi Gambarotta. Nel
1978 la società si divide in due parti: Gam-
barotta e Distillerie Inga.

Fratelli Rovero
Distilleria fondata nel 1880. Il bisnonno
degli attuali titolari girava con il suo alam-
bicco per produrre grappa nelle varie ca-
scine. Ma il vero creatore è stato il nonno
che, nel 1920, di ritorno dall’America, ha
trasmesso la sua vocazione alle generazio-
                                                       Grappa in affinamento in barrique
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