Il dialogo - L'umanità del lavoro nell'economia dei robot - bimestrale d'informazione e di opinione delle ACLI Svizzera associazioni cristiane ...
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DIALOGO-4-2017OK_4-10.QXD 19.09.2017 09:27 Pagina 1 il dialogo bimestrale d’informazione e di opinione delle ACLI Svizzera associazioni cristiane lavoratori internazionali L’umanità del lavoro nell’economia dei robot settembre 2017 numero 4 - anno XXVII
DIALOGO-4-2017OK_4-10.QXD 19.09.2017 09:27 Pagina 2 La vignetta di Daria Lepori Impressum il dialogo Bimestrale delle ACLI Svizzera Distribuito in abbonamento Stampa 4200 copie Direttore responsabile: Franco Narducci Comitato di redazione: Luciano Alban, Romeo Bertone, Antonio Cartolano, Simone Dimasi, Fra Martino Dotta, Francesco Genova, Moreno Macchi, Marco Montalbetti, Francesco Onorato, Franco Plutino, Antonio Putrino, Luca Rappazzo, Giuseppe Rauseo, Giuseppe Rondinelli, Barbara Sorce Responsabili di zona: AG: Gaetano Vecchio BA-BE-SO: Samantha Vecchio GE-VD: Costanzo Veltro ZH-LU-SG-SZ-TG: Salvatore Dugo TI: Andrea Masullo e Simona Cautela Nuovo indirizzo Patronato ACLI Redazione e recapito: Redazione il dialogo Il Patronato Acli di Zurigo ha traslocato ad Altstetten, ora è al Circolo Acli Lugano, Via Simen 10, seguente indirizzo: 6900 Lugano Patronato Acli, Herostrasse 7, Altstetten telefono 091 921 47 94 segreteria@acli.ch tel. 044-24226383, zurigo@patronato.acli.it www.acli.ch La sede è nelle immediate vicinanze della stazione ferroviaria di Altstetten ed facilmente raggiungibile, con il tram e il bus. Stampa: Orari di apertura: lunedì, giovedì 09:00-12:00 e 14:30-17:30 / Theiler Druck AG 8832 Wollerau martedì 09:00-12:00 / mercoledì 14:30-17:30 Grafica: Corriere degli Italiani ABBONATEVI al Corriere degli Italiani Coordinamento Da 55 anni al servizio dell'emigrazione italiana in Svizzera e impaginazione: Renzo Sbaffi AFFIDATEVI ALLA CONSU- Zurich, LENZA DEI NOSTRI ESPERTI Agenzia Generale Corriere degli Italiani " ! & " %( %#$) PER LA PROTEZIONE COM- Vincenzo Centolanza ! $)& PLETA DEI VOSTRI CARI. I suoi consulenti a *##' vostra disposizione: ! #'' %'# %% '# #'' %'# %& %% Moreno Baggieri 076 339 89 51 ! ! Claudio Campanile 076 565 27 77 È possibile abbonarsi: Ogni settimana sei numeri annuali a fr. 20.- ZURICH ASSICURAZIONI. PER CHI AMA DAVVERO. IMPRONTE 9 GLOBALIZZAZIONE " !# direttamente a casa tua CCP 65 - 272444 - 7 7 " Abbonamento annuo fr. 90.- ! 2'5 # ( ! $* ' ) ;9:? ) %%- % "% '" " 7 !!" 8 !4 semestrale fr. 50.- % ! '"8 #%" &&" "! ,, , "! 1 "! Il prossimo numero sarà recapitato a % * ' 7 , "! %( #! & !'% " % "&( # !" !' %! , "! & % ) %% (!'" #%"#% ' 3 ( # !"#" ' " !( %"& ) !' & !" # !& % ;9:? % &' %- ! "% " '' ) " 7 !!" ! ( "! ,, , "! # %&" & '"1 inizio settembre 2017. La chiusura di C.C.P 60-12862-6, 8004 Zürich (!"&'( " % ' ( && 3 (% '' ! " ! ) !, !( %"& % & $( ( !'" #%"' , "! & "1 ( %% ) (' % "! '' INTERNAZIONALE 6 "#" ' 1 % ##"%'" (! "! (& "! ' 1 !) %% &' % '(''" #%" &&" ! + ,' "! ,, , "! 1 . #"&& " # % 4 redazione per contributi scritti è fis- ' % ! ' # && ) %&" (! & '" # 0 $( % '"3 tel. 044 / 240 22 40 ! ( ) 8 " ,, , "! "&' '( '" "%, "4 ! # 27 !" # 0#"' !' (' !! 83 8 ;9:? & &"!" ) !, ' !' ! " ,, , "! " 7 ) ) " "!"& (' 3 % '' ) '- !' %! , "! 1 !(")" % ' " sata per il 19 agosto 2017. " % " " % "! ,, , "! #" ' % ##% & !' % !!" (! & 83 8 " "%" "!' !( !" % % % !' ! "! " " ,, '" ( % ) " '( ' % 4 & C 2 il dialogo 4/17 ,
DIALOGO-4-2017OK_4-10.QXD 19.09.2017 09:27 Pagina 3 EDITORIALE Industria 4.0, la nuova Sommario numero 4 - anno XXVII frontiera del lavoro Il cuore e la mano 4 Niccolao della Flüe: impegnarsi P rovate a immaginare come sarà il lavoro tra 30-40 per Dio e per il bene comune anni e forse avrete un approccio più coinvolgente a questa edizione che “il Dialogo” dedica a tale inter- Politica 5 rogativo, a partire dall’incontro di studi delle Acli svoltosi a Cittadinanza svizzera Napoli lo scorso fine settimana sul presente e il futuro del norme più rigorose lavoro nell’era della rivoluzione digitale. Chiederselo non è esercizio vano, per lo meno fino a quando sarà valida l’e- ACLI FAI 6 In ricordo di Giovanni Bianchi quazione “lavoro = reddito da occupazione”. Lavoro che dalla prima rivoluzione industriale in poi è stato il centro Dossier 7-12 propulsore di movimenti che hanno scritto la storia dell’800 - Napoli, 50° incontro e del ‘900, che ha visto la nascita della classe operaia, dello nazionale di studio ACLI sfruttamento e dei sotto-salariati, dei moti cruenti con tragici - Intervista a giovani sul lavoro, costi in vite umane, la nascita dei sindacati e delle relazioni di Barbara Sorce industriali. Ed anche dei beni di consumo di massa che inci- dono su economia e occupazione, del benessere diffuso e dell’aumento dell’aspettativa di vita, Filo diretto con il Syna 13 Lavoro 4.0 senza sindacato? dell’accumulo di ricchezze in poche mani e della divaricazione crescente tra ricchi e poveri. Un no-go! Di Selina Tribbia E ancora una volta, come è accaduto con la seconda e terza rivoluzione industriale, la scien- za e le scoperte scientifiche applicate alla produzione e all’economia sollecitano le trasfor- mazioni industriali, e i processi di razionalizzazione e ottimizzazione dei sistemi produt- Patronato 14-15 - Il Parlamento svizzero ha tivi. Nei quali il capitale cognitivo è divenuto una componente ad altissimo valore aggiun- approvato la riforma previdenziale to: i Paesi che negli ultimi decenni hanno sottovalutato l’istruzione, la cultura e la ricerca - Certificato di esistenza in vita sono retrocessi in modo rapidissimo – pur partendo da posizioni favorevoli – nella classifi- ca della dinamicità produttiva e sociale che costituiscono un punto di forza delle democrazie ENAIP 16-17 moderne. Ma le razionalizzazioni, come l’esperienza degli ultimi decenni insegna, sono - ENAIP Schweiz offre quasi sempre accompagnate da drastici tagli all’occupazione, chiusure dei centri di produ- corsi di lingua, perfezionamento zione o delocalizzazioni, spesso in altri Paesi o a centinaia di chilometri, con pesanti riper- professionale e non solo cussioni sull’intera società e sul nostro Welfare. - Al via il nuovo anno scolastico La quarta rivoluzione industriale accelererà in una prima fase - la cui durata è difficilmente con un fitto programma di attività pronosticabile - il processo di esautoramento dei lavoratori e accrescerà l’abisso tra Paesi avanzati e arretrati; un processo su cui incideranno svariati fattori come il già citato capi- tale d’istruzione, la qualità delle scelte di governo, l’efficienza del sistema bancario e la pos- Vita delle ACLI 19-22 sibilità di operare ingenti investimenti. Intanto si moltiplicano le analisi di studiosi chiamati - Giornata formativa della al capezzale del malato, in un quadro in cui la lotta competitiva nella produzione, nel com- ACLI Interc. Svizzera Centro mercio e nella finanza mondiale ha rimesso radicalmente in discussione certezze che sem- Orientale bravano granitiche. Gli italiani, ad esempio, considerano l’insicurezza economica e la scom- - Circolo Weinfelden e direttivo parsa del ceto medio le principali fonti di preoccupazione e guardano, soprattutto i giovani, - Convegno nazionale delle ACLI all’emigrazione come unica speranza per un posto di lavoro. Svizzera: “Il lavoro nell’era dell’industria 4.0” Ma la prospettiva politica nella “società globale del rischio”, citando l’espressione coniata da - In poche battute Ulrich Beck, dovrebbe restare pur sempre quella di una responsabilità collettiva che ai debo- - Losanna, Daniele Lupatelli li unisca il maggior numero possibile di forti e dovrebbe essere nell’interesse di tutti che nuovo operatore patronato ACLI Industria 4.0 non imbocchi la strada percorsa dall’agricoltura nell’800. Finora abbiamo contrastato il perenne ritornello della “società dei due terzi”, del “20:80” e “tittytainment” coniati nel 1995 dai pragmatici riuniti nell’hotel Fairmont di San Francisco. Dovremmo Editoria superare anche la visione dell’economia postindustriale basata sugli Stati che si servono di 23 - Mio fratello insegue i dinosauri altri Stati; non sarà facile ma è in gioco il futuro. Intanto le nuove frontiere dell’automa- zione sono i robot collaborativi (cobot) e gli esoscheletri, che per inciso non versano i contri- Sale e Pepe 23 buti per le nostre pensioni. - Soupe Grasse Franco Narducci franco.narducci@gmail.com 3 il dialogo 4/17
DIALOGO-4-2017OK_4-10.QXD 19.09.2017 09:27 Pagina 4 IL CUORE E LA MANO Nicolao della Flüe: impegnarsi per Dio e per il bene comune di fra Martino Dotta, assistente spirituale ACLI Svizzera il giusto equilibrio tra la preservazione degli interessi particolari legittimi e l’interesse della società nel suo insieme”. Sono convinto che, in La promozione del bene comune in chiave cristiana tempi ben diversi rispetto ai nostri, Nicolao significa entrare nella dimensione del servizio e del della Flüe abbia incarnato questo ideale univer- dono. L’esserci per gli altri è un modo politico di realiz- sale. Ha partecipato a pieno titolo alla vita socia- zare il precetto evangelico dell’amore del prossimo le del Paese, in un periodo storico nel quale cor- ruzione, interessi di parte e degrado morale R icorre il 25 settembre la festa liturgica di scuotevano le coscienze. Con modestia e deter- san Nicolao della Flüe, di cui si festeg- minazione, egli ha dimostrato che ci si può met- giano quest’anno i seicento anni dalla tere al servizio del bene comune senza cercare nascita. Contadino, soldato, magistrato e misti- un proprio tornaconto immediato. Colto da una co, in tempi difficili per la società e per la profonda crisi esistenziale, Bruder Klaus ha Chiesa, ha saputo conciliare vita credente a capito che si possono servire Dio e la Patria impegno pubblico. Anche dopo essersi ritirato senza dimenticare i bisogni contingenti delle nell’eremo del Ranft, a poche centinaia di metri persone, in primo luogo della propria cerchia dall’abitazione della sua famiglia e del villaggio familiare. La ricerca della verità e della giustizia, di Sarnen, Nicolao non ha mai smesso di inte- a cominciare dalle situazioni più prossime, ha ressarsi di quanto avveniva attorno a lui. Al con- significato per lui impostare i rapporti interper- trario, ha continuato ad accompagnare nella pre- sonali e sociali all’insegna dell’onestà e del ghiera, nel raccoglimento interiore, nel digiuno e rispetto. Tutto ciò è possibile, se nasce dalla con il consiglio i suoi concittadini. Fu perciò consapevolezza che il baricentro dell’esistenza apprezzato confidente di prelati, ambasciatori e politica non è il singolo, bensì la collettività. Va semplici fedeli. da sé che per il medievale Nicolao, comunità L’importante anniversario è già stato sottolinea- civile e religiosa coincidono, mentre Stato e to in vari modi nel nostro Paese. Credo che Chiesa perseguono i medesimi ideali spirituali. valga perciò la pena soffermarsi sul valore esem- Eppure, anche in un regime di separazione degli plare – tuttora attuale – del suo agire nel nome ambiti, per l’Eremita del Ranft, nel porre l’altro della propria fede a favore della collettività. Mi (o l’Altro, cioè l’essere umano e la creazione nel sembra una forma adatta per riflettere sulla real- suo insieme e Dio) al centro della propria atten- tà complessa del mondo civile, di cui il lavoro è zione si trovano la vera pace e il vero bene! una componente fondamentale, e sulla ricerca Oggi come nella primo nucleo federale di sei spirituale. In una prospettiva credente, l’una non secoli fa, la testimonianza di Nicolao mostra può essere separata dall’altra, se non si vuol cor- quanto sia utile superare divisioni e contrappo- rere il rischio di cadere in una sorta di schizo- sizioni a favore di una collettività più attenta a frenia esistenziale, individuale e collettiva. chi corre il pericolo di cadere al di fuori dalla La promozione del bene comune in rete sociale. chiave cristiana significa entrare nella Può essere il nostro modesto e concreto contri- dimensione del servizio e del dono. buto a rendere più giusto e fraterno il mondo L’esserci per gli altri è un modo ‘poli- nella sua interezza. Nel mondo del lavoro come tico’ di realizzare il precetto evangeli- in ogni Nazione, è necessario garantire a chiun- co dell’amore del prossimo. que la possibilità di condividere lo stesso pro- Come ricordavano nel 2001 le Chiese getto collettivo. svizzere, a conclusione della San Nicolao mostra ancora come sia illusorio Consultazione ecumenica per il futu- voler creare benessere, escludendo i più deboli. ro sociale ed economico della È nel riconoscere le comuni radici storiche, isti- Svizzera, in riferimento all’insegna- tuzionali e spirituali che si può davvero pro- mento sociale cristiano, “la nozione muovere insieme il bene di tutti, con tutti e per di bene comune è un invito a cercare tutti gli esseri umani. 3 4 il dialogo 4/17
DIALOGO-4-2017OK_4-10.QXD 19.09.2017 09:27 Pagina 5 POLITICA Cittadinanza svizzera, norme più rigorose di Luciano Alban, Segretario organizzativo ACLI Svizzera I l primo gennaio 2018 entrerà in vigore la nuova legge federale sulla cittadinanza e le condizioni per ottenerla saranno più rigorose, soprattutto per quanto riguarda la conoscenza della lingua locale. Coloro che intendono natura- lizzarsi dovranno presentare la domanda entro la fine del 2017, potranno così usufruire della legge vigente, meno rigida. Occorre tuttavia precisare che ogni Cantone dispone delle proprie regole che possono essere più restrittive di quanto previsto dalla Confederazione. Un aspetto positivo della nuova legge è che si può presentare la domanda dopo aver vissuto 10 anni in Svizzera e non più dodici. Il cuore e la ragione Le cifre riguardanti la comunità italiana in Svizzera nel 2006 il Canton Zurigo ha stabilito una tassa di 500 franchi per mostrano un tiepido interesse ad acquisire la citta- il comune e altrettanti per il Cantone. La tassa federale è di 150 dinanza elvetica. Oltre a doversi sottoporre ad un franchi per famiglia e di 100 franchi per persona singola. A seguito esame e pagare una tassa, conta anche l’aspetto di ciò, il fattore determinate non è più il costo, ma il fatto di dover psicologico legato al passato della prima genera- presentare una domanda con un lungo iter e sottoporsi a un esame zione. Anche se a tutt’oggi circa il 50% degli ita- di “idoneità”. Le naturalizzazioni in Svizzera, pur rimanendo tra le liani residenti in Svizzera hanno la doppia cittadi- più difficili da ottenere in Europa, dal 1992 al 2016 sono passate, nanza, molti altri giovani di seconda e terza gene- da poco più di 4.500 a 42.900 le ordinarie e le agevolate, di compe- razione potrebbero richiederla. Probabilmente tenza federale, sono arrivate a 10.000 annue. La cittadinanza age- non si distingue la differenza tra cittadinanza e volata riguarda soprattutto i matrimoni misti. La popolazione stra- nazionalità. Con la naturalizzazione non si perde la niera in Svizzera è tra le più alte al mondo: ¼ degli abitanti della propria nazionalità, ma si acquisiscono i diritti Svizzera sono cittadini stranieri, e di essi ben 900.000 potrebbero civili del Paese dove si vive e non si è considerati richiedere la naturalizzazione, tra cui molti italiani. Sul piano pro- più stranieri. La nazionalità definisce l'appartenen- cedurale è il Comune che in primo luogo concede la cittadinanza, za ad una comunità per storia, religione, tradizio- la concessione del Cantone e della Confederazione diventa poi ne, cultura e lingua. La cittadinanza è la condizio- quasi automatica. ne giuridica del cittadino alla quale l'ordinamento A fine luglio 2017 risiedevano in Svizzera 626.873 italiani, 100.000 di uno Stato identifica la pienezza dei diritti politi- in più rispetto a dieci anni fa. Circa il 50% del totale possiede la ci e civili e, più precisamente, l'insieme dei diritti. doppia cittadinanza. In Svizzera il diritto di cittadinanza si trasmet- Il cuore rimane italiano, ma la ragione dovrebbe te per discendenza, secondo il princi- spingerci ad essere cittadini a pieno titolo nel pio dello “ius sanguinis”, e non in luogo in cui si vive. base al luogo di nascita previsto dalla Fino al 1992, anno in cui venne riconosciuto dalla “ius soli”. Quasi tutti i paesi del conti- Svizzera il diritto alla doppia cittadinanza, “il com- nente americano applicano la ius soli prarsi svizzero” era considerato un tabù, un dis- in modo automatico e senza condizio- pregio, quasi un tradimento poiché comportava la ni. Alcuni Paesi europei (Francia, rinuncia a quella italiana. Fino a tale data le donne Germania, Irlanda e Regno Unito) italiane che sposavano uno svizzero perdevano concedono altresì la cittadinanza con automaticamente, in modo discriminatorio, la cit- la ius soli, sebbene condizionata. tadinanza italiana. Dopo il 1992, a frenare le natu- Questo argomento è di fortissima ralizzazioni rimasero due aspetti: i costi puttosto attualità anche in Italia, ma il fatto che elevati e il servizio militare per gli uomini. I costi venga trattato a ridosso delle votazio- di naturalizzazione variano da Cantone a Cantone, ni politiche ne inquina il dibattito.3 5 il dialogo 4/17
DIALOGO-4-2017OK_4-10.QXD 19.09.2017 09:28 Pagina 6 ACLI FAI In ricordo di Giovanni Bianchi a cura di Giuseppe Rauseo, vicepresidente FAI e presidente ACLI Svizzera G iovanni Bianchi (foto in basso), è stato un Fu proprio Giovanni che nel grande presidente delle ACLI e amico 1991 lanciò la Convenzione delle ACLI all’estero. Negli ultimi anni, dell’Associazionismo, un primo nei suoi frequenti interventi ai nostri Congressi e tentativo di dare uno statuto ori- Convegni, ci ha sempre ricordato instancabilmen- ginale ai mondi associativi esal- te l’attualità delle tre fedeltà delle Acli, alla classe tandone l’autonomia e la funzio- operaia, alla democrazia, alla Chiesa, e le qualità ne di promozione sociale e di svi- che deve avere chi si occupa della "cosa pubblica": luppo dell’azione volontaria. Da eticamente credibile, professionalmente capace, quell’intuizione, dall’avere capito politicamente abile. Siamo certi che dalla sua che le realtà associative non pote- nuova Casa continuerà a vegliare sulle ACLI e su vano essere considerate come propaggini dei partiti e che il mondo tutti noi. Dal giorno della sua scomparsa, lo scor- del volontariato rappresentava una nuova frontiera dell’azione so 24 luglio, in molti hanno ricordato la figura di sociale, si posero le basi per la nascita del Forum del Terzo Settore Giovanni Bianchi, presidente delle Acli tra il 1987 e del suo riconoscimento avvenuto nel 1998. Il 50° Incontro nazio- e il 1994, alla guida di un’associazione che si chie- nale di studi di Napoli, al quale Giovanni sarebbe stato presente se deva quale ruolo assumere in un’Italia che passava la malattia non ce l’avesse portato via, non ha mancato di dedicar- – con incedere un po’ faticoso e incerto – dalla gli uno spazio per ripercorrere la sua vita fatta di studio, riflessione, Prima alla cosiddetta Seconda Repubblica: tutti gli dibattito e confronto pacato, di amicizia calda e profonda, ma articoli, i messaggi e i ricordi che abbiamo letto in soprattutto di quella sua capacità di mettere in relazione mondi queste settimane ci danno la profondità di quello diversi, che derivava dalla sua grande capacità di ascolto. Il lascito che Giovanni è stato all’interno della società italia- più prezioso di Giovanni, secondo Franco Passuello - suo succes- na più ancora che della nostra associazione. sore alla guida delle Acli - è proprio la sua vita, una vita capace di “Con Giovanni Bianchi se ne va un grande uomo testimonianza. Giovanni è una figura luminosa di laico cristiano, e un grande presidente delle Acli ha affermato che ci chiede di non smettere di pensare al destino del cristianesi- Roberto Rossini, presidente nazionale delle Acli . mo democratico. Il suo lascito sta anche nel continuare a porsi la Un uomo che, nonostante i numerosi e importan- domanda di quale possa essere il contributo al bene comune dei tissimi incarichi istituzionali a livello politico cattolici che hanno a cuore la democrazia. Alle Acli è chiesta “una nazionale, è rimasto sempre attaccato alla nostra creatività spirituale nella politica, non per farsi partito ma per rac- associazione. Era con noi anche nell’ultimo incon- cogliere e rielaborare anche politicamente, insieme a tutti quelli che tro di spiritualità delle Acli a Bose. Con lui, se ne ci stanno, un giacimento di valori, di testimonianze, culture politi- va un amico e una guida”. che, che tanti cristiani hanno sedimentato lungo una storia che non Andrea Olivero, ex presidente delle Acli, ricorda è mai stata lineare, gloriosa, trionfante ma sempre animata da una come da Presidente nazionale delle Acli Giovanni sincera passione per il bene degli esseri umani e per il bene comu- ci abbia dato lezioni di pacifismo popolare, abbia ne.” Grazie di tutto Giovanni e resta con noi nel cammino.3 gettato le basi per la nascita del Terzo Settore organizzato, abbia teorizzato la politicità della società civile. Giovanni non era un uomo di pote- re e neppure un leader carismatico di quelli che vanno di moda oggi. Non era animato da attivi- smo forsennato e isterico. Sapeva invece trasmet- tere a tutti – e ai giovani in primo luogo – passio- ne civile e amore per la giustizia. Ma con mitezza, senza proclami, come un vero costruttore di pace e un autentico uomo di fede. Anche Luigi Bobba, ex presidente delle Acli, ricor- da le novità della presidenza Bianchi: passaggio dall’ispirazione cristiana alla vita cristiana nelle Acli; ricoperta del popolarismo e del cattolicesimo sociale e intuizione che il futuro delle Acli stava nel Terzo Settore. 6 il dialogo 4/17
DIALOGO-4-2017OK_4-10.QXD 19.09.2017 09:28 Pagina 7 DOSSIER Valore lavoro di Luca Rappazzo, vice presidente ACLI Ticino Dal 14 al 16 settembre si è svolto a Napoli il 50° Incontro nazionale di studi delle Acli sul tema del lavoro e del suo cambiamento epocale. L’intelligenza artificiale e la robo- tizzazione sconvolgeranno il mondo del lavoro con riper- cussioni imprevedibili, una sfida che metterà a dura prova l’umanità e la dignità del lavoro. Economia dei robot: i catastrofismi e gli ingenui entusiasmi i sistemi. La sfida posta dalla quarta rivoluzione La lettura superficiale degli studi dell’Ocse e dell’università di industriale si giocherà sul terreno delle competen- Oxford sull’impatto dell’intelligenza artificiale nel mondo del lavo- ze, della loro centralità rispetto alle mutevoli esi- ro ha provocato non pochi allarmismi nell’opinione pubblica. genze del tessuto produttivo; la risposta quindi Queste ricerche sostanzialmente sono concordi nel prevedere la non potrà che partire dal rafforzamento e amplia- scomparsa di circa il 40% dei profili professionali attuali, di cui solo mento dell'offerta formativa nel suo complesso. una parte sarà rimpiazzata. È comprovato che l’innovazione tecno- logica è da sempre un fattore cruciale di cambiamento dei sistemi Le trasformazioni del mondo del lavoro sociali e delle organizzazioni. Internet ha rivoluzionato il nostro Con le relazioni di Ivana Pais e Leonardo modo di vivere, di comunicare, di lavorare, di pensare, ha creato Becchetti si sono affrontate alcune potenzialità e si nuove mansioni caratterizzate da un’elevata qualificazione, ma ha sono individuati alcuni rischi delle trasformazioni anche contribuito a sottrare spazio ai lavoratori poco qualificati. Un introdotte dalla quarta rivoluzione industriale. generale aumento della disoccupazione e delle disuguaglianze che Ivana Pais ha evidenziato le due possibili direzioni appare ineluttabile agli occhi dei più pessimisti. del cambiamento. Il primo è il mondo della gig I tecnoentusiasti sostengono invece che i robot non potranno fun- economy, teso a soddisfare i desideri dei consuma- zionare senza l’input del lavoratore esperto e anche se i macchinari tori in tempo reale. Qui il rapporto di lavoro si può grazie al fatto di essere in costante comunicazione tra loro potran- aprire e chiudere con un click: i fattorini si attiva- no risolvere più facilmente gli imprevisti, vi sarà sempre qualche no attraverso un messaggio ricevuto tramite una aspetto che potrà sfuggire al controllo della tecnologia. Dunque si App per prelevare e consegnare la pizza per la cena dovrebbe parlare di una nuova centralità del lavoratore nel proces- o il nuovo libro da leggere. Monitorando in questo so produttivo, in cui fra l’altro gli operai dell’Industria 4.0 dovran- modo il servizio le aziende possono controllare un no avere salari più elevati in virtù della loro alta qualificazione. esercito di lavoratori occasionali. Di fronte a queste due posizioni, l’invito è di guardare con spirito Il mondo della sharing economy ruota invece critico questo importante passaggio storico affidandosi alle istitu- attorno al principio della condivisione tra pari. Le zioni politiche e al decisivo ruolo di critica da parte della società relazioni che nascono dalle connessioni di app civile e delle organizzazioni dei lavoratori. gestite dalle piattaforme web si fondano su scam- bi di servizi e di lavori, basati sulla collaborazione. Lo scenario della quarta rivoluzione industriale Questa diventa un’opportunità di arricchimento, Il contributo di Francesco Seghezzi, direttore della fondazione perché si tenta di riorganizzare in modo più vivi- Adapt, ha aiutato a delineare i contorni delle nuove caratteristiche bile tempi e spazi, e perché si prova ad allocare del lavoro. Di fatto non c’è più la netta separazione tra intelligenza risorse, sulla base delle disponibilità di ogni parte- e manualità, ma si entra in una fase interdisciplinare dove si richie- cipante. de un’integrazione tra lavoro e pensiero. Nasceranno nuove oppor- Con Leonardo Becchetti si è potuto analizzare il tunità ma bisognerà comprendere l’esistenza dei presupposti per- contesto di questa rivoluzione: la concorrenza glo- ché queste possano essere colte. bale e la nuova fase di innovazione tecnologica. Si Uno dei punti da curare con particolare attenzione è l’accompa- tratta di due forze che spingono verso il basso gnamento all’innovazione delle imprese. Gli investimenti impliche- salari e la dignità del lavoro essendo decisamente ranno un forte ingresso di tecnologia 2.0 nei processi produttivi che orientate verso la creazione di profitto e di benes- connetteranno nuove macchine fra loro. Il lavoro impegnativo sarà sere dei consumatori. svolto da macchine, mentre al lavoratore sarà chiesto di impostare (segue a pagina 8) 7 il dialogo 4/17
DIALOGO-4-2017OK_4-10.QXD 19.09.2017 09:28 Pagina 8 DOSSIER Valore lavoro (da pagina 7) Per rendere più umano questa siste- ma economico, l’economista ha sug- gerito di rifarsi al concetto chiave di generatività, inteso come creazione di valore economico verso un model- lo socialmente ed economicamente sostenibile. L’economia nella prospettiva dell’ecologia integrale È auspicabile quindi che le trasfor- mazioni della quarta rivoluzione industriale valorizzino l’idea di un’e- conomia circolare che ponga al cen- di senso da legami significativi tra normative internazionali”, perché tro l’umanità e il suo lavoro in armo- realtà concrete, tra persone in carne e l’area di impiego di alcune piattafor- nia con la natura. In questo senso è ossa. Anche l’imprenditorialità dovrà me eccederà i confini nazionali. interessante il parallelismo proposto coinvolgere il territorio valorizzando dall’economista Alessandra Smerilli le risorse comunitarie, la cultura, le Il lavoro è la dignità dell’uomo che cita il lavoro di ricerca del neuro- relazioni in un rapporto dinamico La dimensione del lavoro come dono biologo Stefano Mancuso sul mondo con i processi produttivi aziendali. da fare agli altri, un dono di carità e delle piante: i vegetali sono in grado La questione della tutela del lavoro amore sostenuto dalla preghiera. di resistere al cospetto delle più gravi Il tema delicato della sempre più pre- Si può riassumere in queste poche crisi del clima e di sopravvivere per- ponderante precarietà dei lavoratori parole il cuore della riflessione di dendo l’80% del proprio corpo; ciò è e della loro tutela è stato al centro don Giovanni Nicolini, assistente possibile grazie al principio di sussi- della relazione del giuslavorista spirituale delle Acli, dopo la lettura diarietà che regola il loro mondo. Michele Faioli. del Vangelo di S. Giovanni della Secondo la Smerilli, allo stesso modo In questa fase transitoria, sarà fonda- lavanda dei piedi. “La lavanda dei anche il sistema economico-sociale mentale conciliare diverse forme piedi – ha spiegato Nicolini – è dell’essere umano dovrebbe incen- lavorative per raggiungere un reddito un’immagine del lavoro, Cristo trarsi sul principio della relazione da lavoro decoroso. In questo scena- esprime la dignità del lavoro. Mentre orizzontale e paritetica del mondo rio si aprono due diverse e nuove con Adamo il lavoro era diventato vegetale, abbandonando il modello aree a rischio di tutela. una maledizione, con Cristo è una organizzativo gerarchico tipico del Nella gig economy si nascondono le condizione paradisiaca dominata mondo animale su cui si è fondata la dimensioni più critiche e gravi: si dalla carità. società fino ad ora. La rivoluzione di lavora su domanda senza essere tute- Il lavoro è fatica ma è anche un internet e della rete hanno intrinseca- lati da contratti di lavoro temporal- dono che le persone si fanno a mente le caratteristiche della connes- mente definiti. vicenda, dalla mamma che cura i sione e della condivisione; due con- Non c’è solo precarietà, c’è anche bambini, alla maestra, all’artista, cetti chiave indispensabili per uscire perdita di competenze, mancanza di ogni lavoro è un atto di carità che si dall’arroccamento individualista e prospettive per aspirare a migliorare fa verso gli altri”. Le Acli, attraver- per innescare nuove forme di solida- la propria condizione, deresponsabi- so le parole del presidente Roberto rietà che permettano di concepire un lizzazione verso la persona in rap- Rossini nella sua relazione finale, nuovo modello di società. porto di subordinazione. La seconda non possono che ribadire la centra- In questo senso solo un’ecologia area di tutela riguarda la cosiddetta lità del lavoro nella propria visione integrale è in grado di comporre un smart-working e chiama in causa due di società: “Il lavoro richiama lo svi- intreccio ideale tra ambiente, econo- questioni chiave per il futuro: la luppo sociale, non è solo occupa- mia e modelli sociali che valorizzi le prima riguarda la capacità di offrire zione. Per noi il lavoro è senso in sensibilità artistiche, storiche e scien- percorsi di formazione professiona- sé. Connettere il lavoro allo svilup- tifiche e che promuova spazi pubbli- le, adeguati a una visione integrata e po di una persona, di una collettivi- ci e beni comuni. Le connessioni tec- globalizzata del lavoro; la seconda tà significa leggere il lavoro in una nologiche vanno arricchite e riempite riguarda la richiesta di “convergenze ottica politica”. 3 8 il dialogo 4/17
DIALOGO-4-2017OK_4-10.QXD 19.09.2017 09:28 Pagina 9 DOSSIER Ricerca IREF sui giovani e il lavoro: perché i giovani italiani non lavorano di Simona Cautela I n poco più di un decennio la disoccupazio- ne giovanile in Italia è raddoppiata. Il dato è macroscopico e agghiacciante: fra i 15 e i 24 anni il tasso di disoccupazione registrato a fine 2006 era del 20,3%, dieci anni dopo si è arrivati al 43,3%. Fra i giovani adulti fra i 25 e i 34 anni il trend è lo stesso, si è avuto un salto dal 10% al 20%. In uno scenario del genere è più semplice com- prendere perché il precariato si erge a categoria centrale fra le manifestazioni economiche che stanno rivoluzionando il modo di intendere il capitalismo. La “gig economy”, vale a dire la cosiddetta economia dei lavoretti, finisce col rappresentare la soluzione flessibile e immedia- ta per quanti considerano il tanto agognato tempo indeterminato ormai un miraggio. Ma flessibilità e precarietà sono il connubio perfet- to per scatenare la tempesta, e chi non vuole arrendersi ad un destino instabile finisce con lavorano come cuochi e camerieri, agli psicologi del lavoro che l’emigrare all’estero. si occupano di logistica…e così via. Oltre il 77% dei giovani con istruzione elevata Non studio, non lavoro: il caso NEET che lavorano in Italia non è soddisfatto della Quando lo scoraggiamento occupazionale si combina con la retribuzione, contro il 43% degli espatriati; fra mancata partecipazione al sistema formativo si scatena poi una questi ultimi, ben il 38% dichiara di fare “il particolare forma di inattività. Da qui l’acronimo NEET (Not lavoro dei sogni” contro il 28% dei ragazzi che currently engaged in Education, Employment or Training), lavorano in Italia, un dato che scende al 22% se coniato alla fine degli anni Ottanta nel Regno Unito per indica- si tratta di giovani di seconda generazione, vale re i giovani non occupati e fuoriusciti dal circuito formativo in a dire con entrambi i genitori stranieri. modo prematuro. La dinamica di scoraggiamento è abbastanza Questi sono alcuni dei risultati cui giunge un’in- evidente: se a seguito di ricerche ripetute e non focalizzate su teressante ricerca, progettata dall’IREF e realiz- una particolare occupazione, si continua a non trovare lavoro è zata con la collaborazione del Dipartimento abbastanza naturale iniziare ad auto-percepirsi come un sogget- Studi e Ricerche delle ACLI, basata sulle rispo- to inadeguato, e si esce fuori dai giochi colpevolizzandosi. ste raccolte nel periodo compreso fra aprile e Diritti in sospeso: il lavoro “in deroga” in funzione del mante- giugno 2017 da parte di oltre 2500 giovani con nimento dell’occupazione un’età compresa tra i 18 e i 29 anni, apparte- Altri invece, stando alla ricerca IREF, sono disposti ad accetta- nenti a tre diversi target: giovani “espatriati” re qualsiasi cosa pur di restare a galla. In un’ipotesi di immi- (expat), giovani “nazionali”, giovani “di secon- nente licenziamento, si è chiesto agli intervistati a cosa sareb- da generazione”. bero disposti a rinunciare pur di mantenere il posto di lavoro. Solo il 32% del campione ritiene sia meglio farsi licenziare piut- Il disagio occupazionale italiano deriva in parte tosto di rinunciare ai propri diritti. Due intervistati su tre, inve- dal mismatch, il cattivo allineamento fra ce, sarebbero disposti a fare qualche “concessione”: il 27,6% domanda e offerta di lavoro, ma anche tra istru- rinuncerebbe ai festivi, il 16,7% alle ferie, il 12,4% a una parte zione e occupazione. Si pensi ai laureati in let- dello stipendio e il 10,5% ai giorni di malattia. Di questi tempi, tere che fanno gli agricoltori, agli avvocati che dunque, l’importante è tenersi il lavoro. Purtroppo.3 9 il dialogo 4/17
DIALOGO-4-2017OK_4-10.QXD 19.09.2017 09:28 Pagina 10 DOSSIER Industria 4.0: come cambia la formazione professionale di Giuseppe Rauseo G li avvenimenti economici e le evoluzioni sociali sono trop- po complessi e governati da troppi fattori, tanto che non è possibile misurarli né prevedere in maniera affidabile in che modo l’economia e la società evolveranno nei prossimi anni. Tuttavia, è chiaro che il cambiamento è in atto ed è sempre più rapi- do. Le mega-tendenze, che sono all’origine di questo cambiamento, si sono già delineate o sono quanto meno riconoscibili. Esse modifi- cano e influenzano diversi settori della società e dell’economia. La Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI) ha recentemente messo in consultazione il documento “Formazione professionale 2030 – Visione e linee guida strategiche”, che mostra la direzione da seguire e getta le basi per un’azione coor- dinata ed efficace dei partner (Confederazione, Cantoni e mondo economico). Tramite interviste e incontri con esperti è stato possibi- le identificare alcune mega-tendenze, in particolare nove, e discutere delle loro ripercussioni sulla formazione professionale: 1) Digitalizzazione: come ogni sviluppo tecnologico, la digitalizzazione ra, i consumi, i media e il sistema formativo; 6) – insieme alla cosiddetta «Industria 4.0» – implica una modifica dei Cambiamenti demografici: la popolazione svizzera processi di produzione e chiede ai lavoratori di acquisire nuove com- invecchia. Di conseguenza, i lavoratori che vanno in petenze. Anche nel campo dei servizi, alcuni compiti di routine pensione sono più dei giovani qualificati che entra- saranno sostituiti da nuove tecnologie. Il processo di cambiamento in no nel mercato del lavoro. All’economia, quindi, sé non è nuovo, ma il ritmo con cui avviene è sempre più rapido; 2) manca personale qualificato; 7) Migrazioni: secon- Aggiornamento e perfezionamento delle competenze: in un’econo- do lo scenario di riferimento dell’Ufficio federale di mia dinamica e sempre più complessa, le competenze, le conoscenze statistica, nei prossimi anni l’immigrazione di lavo- e il potenziale innovativo dei collaboratori rivestono grande impor- ratori stranieri continuerà, pur perdendo intensità tanza. Le imprese, infatti, richiedono personale sempre più qualifica- nel corso del tempo. Sempre secondo la stessa to e cresce il livello di istruzione delle persone attive professional- fonte, continuerà ad aumentare la percentuale di mente; 3) Società dei servizi: negli anni settanta crisi economiche, popolazione straniera con un diploma di livello ter- globalizzazione e digitalizzazione hanno ridotto l’importanza del set- ziario (università), mentre diminuiranno le persone tore industriale rispetto all’occupazione totale. Negli ultimi quaran- in possesso di un titolo del livello secondario II o t’anni, infatti, il tasso d’occupazione nell’ambito dei servizi è aumen- senza formazione post-obbligatoria; 8) Impiego tato notevolmente; 4) Mobilità e flessibilità crescenti nelle relazioni di efficiente delle risorse: l’ultima crisi finanziaria lavoro: in questi ultimi anni le relazioni di lavoro tra aziende e colla- mondiale ha provocato un forte indebitamento in boratori hanno subito una profonda evoluzione. Questa tendenza, molti Paesi. La situazione in Svizzera è più favore- dovuta allo sviluppo tecnologico e ai trend sociali, dovrebbe prose- vole grazie alla politica di contenimento del debito guire. Nuove forme di collaborazione, infatti, stanno sostituendo le e alla stabilità del benessere economico. Anche qui, relazioni di lavoro tradizionali, contraddistinte da un attaccamento tuttavia, si osserva una diminuzione delle entrate pluriennale all’azienda, un impiego stabile a tempo pieno, legami con fiscali e un aumento delle aspettative dei cittadini il territorio e un avanzamento lineare nella carriera. Assumeranno nei confronti dello Stato; 9) Differenze generazio- sempre maggiore importanza il lavoro a tempo parziale e la flessibi- nali: il divario tra le nuove generazioni e quelle più lità degli orari, l’assunzione legata a progetti specifici e il riorienta- anziane non è una novità. I giovani di oggi hanno mento professionale; 5) Globalizzazione: la globalizzazione aumenta maggiori aspettative per quanto riguarda il loro il livello di interconnessione tra gli Stati. Nell’economia, ciò si mani- avvenire professionale. Vogliono esercitare una pro- festa con un’accentuazione del carattere transnazionale degli scambi fessione «che abbia un senso» e che permetta loro commerciali, dei processi produttivi, dei mercati del lavoro e delle di partecipare attivamente alle decisioni e di assu- strutture societarie. In ambito sociale si registra una tendenza alla mersi delle responsabilità. mescolanza ma anche all’assimilazione per quanto riguarda la cultu- Fonte: www.formazioneprofessionale2030.ch 10 il dialogo 4/17
DIALOGO-4-2017OK_4-10.QXD 19.09.2017 09:28 Pagina 11 DOSSIER Donne e lavoro 4.0: il gap di genere costa all’Europa 370 miliardi l’anno di Simona Cautela N el lavoro, il gap di genere costa all’Europa Se le competenze, soft e hard, determineranno sempre più la fortu- 370 miliardi l’anno. La ricerca di na occupazionale di chi lavora, e il tempo e lo spazio non saranno più Eurofund1 lancia la bomba: la parità, scri- determinanti, tutto ciò andrà a vantaggio del genere femminile. Il ve Irene Giuntella su IlSole24Ore, non è solo una cosiddetto smart work permetterà di conciliare impegni familiari e di battaglia femminile, ma anche una scelta economi- cura con il lavoro. Ma è comunque piuttosto inquietante l’enfasi con ca. Il costo dell’esclusione di una donna dal lavoro cui lo smart working venga richiamato a favore delle donne. Fa leva per tutta la sua vita lavorativa è stimato fra gli 1,2 e su una divisione iniqua delle responsabilità familiari e di cura, che in i 2 milioni di euro, a seconda del suo livello di istru- questo modo promette di mantenersi in eterno2. zione. La cifra citata è la somma dei costi delle risor- Un dato sconcertante riguarda il passaggio delle donne dall’universi- se, cioè le perdite di guadagni e i mancati contribu- tà al mondo del lavoro. La presenza femminile nelle università italia- ti previdenziali di individui, e dei costi delle finanze ne si attesta al 55% durante il loro percorso di studi, ma diminuisce pubbliche, che comprendono i trasferimenti previ- man mano che si sale la scala gerarchica. In particolare, la percentua- denziali individuali e le prestazioni sociali. le delle donne cala drasticamente fra i professori ordinari, dove que- Le cause sono molteplici: dalla sottovalutazione ste rappresentano solo il 21,4%. Che fine fanno le laureate che man- delle qualifiche e competenze delle donne alla diffi- cano all’appello? Da una parte, una forte penalizzazione delle donne coltà nel trovare un equilibrio fra vita familiare e nel mondo del lavoro sorge quando le stesse diventano madri: il 20% lavorativa. Si pensi anche al lavoro domestico e di delle donne lavoratrici due anni dopo la nascita del primo figlio non cura, immesso gratuitamente dalle stesse all’interno lavora più3. Dall’altra, il fenomeno si spiega con la scarsa presenza della famiglia e della società. La verità è dunque che delle studentesse nello studio delle discipline STEM (Science, gli effetti del fenomeno non sono solo sconvenien- Tecnology, Engineering and Mathematics). Uno degli stereotipi esi- ti dal punto di vista sociale, ma anche a livello eco- stenti è quello appunto di una scarsa attitudine delle donne verso le nomico. Sarà dunque la volta buona che si riesca ad discipline tecniche, che porta ad un divario di genere dapprima nel invertire un’antica tendenza? percorso di studi e successivamente nelle scelte professionali. La que- La rivoluzione dell’Industria 4.0 ci viene incontro. stione non riguarda soltanto le donne italiane, ma gli Stati Uniti e l’Europa tutta. Tant’è che l’ONU ha indetto per l’11 febbraio 2016 la prima giornata mondiale delle donne nella scienza. Dall’analisi dei dati del Programma per la valutazione internazionale degli studenti (Pisa) 2012, si evince che lo svantaggio femminile in campo scientifico non deriva da limiti cognitivi strutturali – com’è ovvio – ma da un portato di natura socioculturale, costituito dalle aspettative genitoriali e degli insegnanti, dall’influenza dei media e dalla minore presenza femminile in certi ambiti professionali. È emerso che la percezione delle studentesse di non essere all’altez- za delle competenze tecnico scientifiche riguarda soprattutto quelle più brave. Le disparità di genere nel modo in cui ragazzi e ragazze vengono indirizzati e motivati nella scelta del proprio percorso di studi, hanno un effetto molto più forte delle differenze di genere nelle performance effettive4. In Italia, il Dipartimento per le pari opportunità ha avviato allora varie iniziative che hanno l’obiettivo di contrastare tali stereotipi. L’efficacia delle misure politiche future sarà forse determinante per risolvere il moderno gap di genere. 1 Mascherini, Bisello, Rioboo Leston (Eurofound), The gender employment gap: Challenges and solutions, 11 ottobre 2016. 2 De Fazi, Le donne e il lavoro 4.0, luglio 2017. 3 Lo ha sottolineato il presidente dell’Inps, Tito Boeri, intervenendo a Milano alla presentazione della settimana del lavoro agile lanciata dal Comune. 4 Barbara Leda Kenny, Quali lavori per le ragazze? Ecco il mercato del futuro, 1 dicembre 2016. 11 il dialogo 4/17
DIALOGO-4-2017OK_4-10.QXD 19.09.2017 09:28 Pagina 12 DOSSIER Giovani, istruiti ed emigrati, il lavoro e le nuove mobilità Intervista di Barbara Sorce Capire le nuove forme di lavoro nel tempo della quarta rivoluzione industriale signi- fica anche mettere a fuoco l’enorme potenziale costituito dai giovani laureati italiani che vanno a cercare un lavoro soddisfacente all’estero, come si evince dalla testimo- nianza di Mariangela Mortato. Perché sei emigrata, perché hai scelto la Svizzera? Sono emigrata dopo il dottorato per arricchirmi dal punto di vista per- sonale e professionale con un’esperienza all’estero. Ho svolto un primo postdoc all’Istituto per le molecole e i materiali dell’Università di Nimega, in Olanda, e poi un secondo presso l’Istituto Merkle dell’Università di Friborgo. Mi sono trasferita in Svizzera perché vole- vo proseguire la mia attività di ricerca in un progetto interdisciplinare presso un istituto d’eccellenza nel campo delle nanoscienze e volevo vivere in un Paese con un’alta qualità di vita e stabilità economica. Svolgi un’attività internazionale o locale? Lavoro come ingegnere di sviluppo presso AVALON Industries a ingegno umano avranno sempre un ruolo chiave per Muttenz nel Basel-Land, un’azienda che produce composti chimici da la competitività in un mondo industriale globale e biomassa rinnovabile. L’impianto operante nell’Infrapark Baselland a automatizzato. Lo sviluppo tecnologico cambia il Muttenz è il primo al mondo per la produzione di 5- mercato del lavoro, le figure professionali e le com- idrossimetilfurfurale (5-HMF), un composto chimico che funge da petenze richieste, ma non sostituisce completamente piattaforma per la produzione di polimeri, resine, adesivi e fibre che il lavoratore. trova impiego anche nell’industria alimentare e farmaceutica. Sviluppo nuovi processi chimici su scala di laboratorio, che poi vengono imple- E il fattore umano ha ancora importanza in un mentati su scala industriale, e ottimizzo i processi già esistenti per la siffatto quadro? produzione di 5-HMF e FDCA. Mi confronto ogni giorno con nuove Trovare un equilibrio tra le richieste di un mercato sfide e lavoro in un team di colleghi di diverse nazionalità in progetti globalizzato e competitivo, le possibilità dell’impiego nazionali e internazionali. di nuove tecnologie e l’impatto umano non è sempli- ce. A una globalizzazione economica e industriale Veniamo al tema di fondo della nostra intervista. Cosa pensi di non ne corrisponde una sociale. Di conseguenza Industria 4.0? l’impatto umano nel mondo del lavoro non ha la La quarta rivoluzione industriale rappresenta una grande opportunità stessa importanza in tutte le parti del mondo e i lavo- ma anche una sfida. Da un lato essa consentirà di ottimizzare e rende- ratori non sono tutelati ovunque nello stesso modo. re più efficiente il sistema produttivo e dei servizi. Darà uno slancio notevole al progresso e grazie all’automazione, mansioni manuali e Torniamo alla Svizzera, cosa sta facendo per lo alienanti saranno eliminate. Dall’altro lato lo sviluppo e l’impiego delle sviluppo dell’industria 4.0? nuove tecnologie in modo sostenibile e a ridotto impatto ambientale Il sistema industriale svizzero, che ha sempre punta- rappresentano una sfida. La fase di transizione tra il vecchio e il nuovo to su ricerca, sviluppo e qualità, si trova in una posi- sistema industriale richiede notevoli investimenti per l’innovazione tec- zione favorevole per l’adeguamento ai nuovi sistemi nologica. Una riorganizzazione sociale e del sistema formativo è neces- produttivi. Le principali azioni sono volte a incre- saria per far fronte alle nuove richieste del mercato del lavoro. mentare ancora di più gli investimenti in ricerca e svi- luppo e a favorire una sempre maggiore sinergia tra In molti sostengono che la tecnologia esautora i lavoratori ... industria e ricerca accademica. Altre iniziative, come La tecnologia può sostituire il lavoro automatizzabile e questo a mio ad esempio lo sviluppo della piattaforma digitale avviso è un aspetto positivo. Lavori fisicamente usuranti, alienanti e “Industria 2025” mirano a supportare le imprese ripetitivi scompariranno. Le tecnologie per quanto complesse richiede- nella fase di transizione verso il nuovo sistema indu- ranno sempre la supervisione e il controllo dell’uomo. Creatività e striale. 12 il dialogo 4/17
DIALOGO-4-2017OK_4-10.QXD 19.09.2017 09:28 Pagina 13 FILO DIRETTO CON SYNA Industria 4.0 senza sindacato? Un no-go! In Svizzera la digitalizzazione è a uno stadio molto avanzato. Per l’economia, il mercato del lavoro essa comporta parec- chi cambiamenti, alcuni dei quali sono in discussione anche nel mondo politico. Queste profonde trasformazioni sociali ed economiche devono essere accompa- gnate dai sindacati – a salvaguardia degli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori! di Selina Tribbia I ndustria 4.0», ovvero la quarta rivoluzione indu- striale, la quarta profonda trasformazione dell’in- dustria dopo la meccanizzazione, la rivoluzione dell’energia elettrica e l’introduzione dell’elettronica a anni di servizio i lavoratori più anziani siano meglio tutelati attraverso partire dagli anni ottanta. Queste trasformazioni periodi di preavviso più lunghi. E, non da ultimo, la cassa disoccupa- hanno avuto forti ripercussioni anche sulla maniera zione deve offrire misure di formazione adeguate per compensare la di produrre e sull’intera offerta di nuovi prodotti e temuta penuria di lavoratori qualificati. servizi, che hanno avuto, a loro volta, un impatto incisivo sulla coabitazione sociale. Con la digitalizza- Flessibilizzazione zione, ad esempio, il nostro frigorifero ci comunica I datori di lavoro esigono la piena disponibilità del personale. E con via SMS che il latte e il burro stanno finendo e ci stila informazioni sugli ordini ricevuti o sulle attività in sospeso fruibili ven- una lista della spesa; il collarino del cane misura i tiquattr’ore su ventiquattro tramite smartphone, è piuttosto difficile valori del nostro amico a quattro zampe e, in caso di staccare la spina dopo il lavoro. Sovraccarico e burnout sono le conse- problemi, ci consiglia di portarlo dal veterinario; la guenze da non prendere sotto gamba. Ben due iniziative parlamentari nostra forchetta registra se mangiamo troppo o trop- chiedono un allentamento massiccio dell’obbligo di registrare la dura- po velocemente ed emette relativi segnali d’avviso. ta del lavoro. Syna prevede già un duro confronto tra sindacati e grup- Tutto ciò può anche risultare utile alle persone che pi di imprenditori. Ma innanzitutto occorre dare ai nostri associati la nello stress quotidiano dimenticano facilmente simili possibilità di esprimersi sulle richieste. Per una persona giovane, senza dettagli. Ma il discorso è diverso quando parliamo di famiglia e in formazione, un impiego temporaneo durante un proget- animali robot rivestiti di peluche utilizzati per attiva- to, o il lavoro nelle ore serali e notturne, non è un problema come per re, stimolare terapeuticamente e tenere occupati una donna con obblighi famigliari. Per poter insistere sugli aspetti pazienti affetti da demenza. essenziali nelle consultazioni politiche, il sindacato deve pertanto conoscere bene le esigenze dei propri affiliati. Vincitori o perdenti? L’evoluzione tecnologica è una conquista che deve tornare a vantaggio A livello strutturale, anche le tre precedenti rivoluzio- dei lavoratori organizzati. L’agevolazione del lavoro attraverso l’impie- ni tecnologiche hanno prodotto vincitori e perdenti. go di macchine è enorme. Un gruppo a rischio sono i lavoratori poco qualifica- Ma quando le macchine sostituiscono le persone, le assicurazioni ti, che non dispongono della necessaria formazione sociali si vedono sottrarre importanti contributi. Perciò, il sistema di di base. Per singole imprese può apparire attrattivo finanziamento delle assicurazioni sociali primarie, possibile soltanto investire non tanto nella formazione dei lavoratori con le deduzioni salariali, va urgentemente rivisto. Se queste sfide ver- più anziani, ma nel loro licenziamento. Nelle trattati- ranno affrontate con suc- ve contrattuali occorre pertanto esigere che il datore cesso, potremo parlare di un di lavoro permetta al proprio personale di formarsi e effetto positivo della digita- aggiornarsi. Syna sostiene la formazione continua dei lizzazione. Altrimenti essa suoi affiliati attraverso contributi finanziari e consi- causerà unicamente un’ulte- gliandoli sui possibili iter formativi. Attualmente stia- riore erosione dello Stato mo anche valutando prestazioni più avanzate per i sociale, disoccupazione e nostri affiliati ai fini del loro orientamento professio- aumento delle disparità di nale. Esigiamo inoltre che dopo un certo numero di reddito e di ricchezza.3 il dialogo 4/17 13
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