QUALE IMPRESA - Giovani ...

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LA RIVISTA NAZIONALE DEI GIOVANI IMPRENDITORI   QUALE IMPRESA
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L’innovazione è una questione mentale.

    Testa o noce?
    Che vediate un cervello o un frutto secco avete comunque ragione. La realtà è complessa e non
    è mai univoca. Per questo oggi, per competere, occorre avere una visione di tutte le possibilità
    a disposizione. Compito dei professionisti della comunicazione è assicurarsi che siate capaci
    di farlo. Come? Calandosi nella vostra realtà lavorativa con uno sguardo oggettivo ed esperto,
    apportando soluzioni innovative ed efficaci che vi consentano di risolvere le problematiche
    del vostro business, strategiche e operative. Assicuratevi di questo quando sceglierete i vostri
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SOMMARIO GENNAIO|FEBBRAIO|2012
                   EDITORIALE            28 DIGITAL ECONOMY E CAPITALE UMANO,
                                         DUE GRANDI RISORSE PER IL MEZZOGIORNO
                   02 IL DIRETTORE                                                               di Vincenzo Bove

                   03 IL VICE
                                         30 IL PATTO SOCIALE SI È ROTTO?
                                                                                                 RIPARTIAMO DA GIOVANI E CULTURA
                   STORIA DI COPERTINA                                                           di Anita Magno

                   04  IL SUCCESSO IMPRENDITORIALE?
                                                                                                 32   2012: LA PARTITA SI GIOCHERÀ
                   UNA QUESTIONE DI ECOSISTEMA
                   di Alessandro Addari e Matteo Giudici                                         A LIVELLO EUROPEO
                                                                                                 di Irene Rizzoli

                   IN PRIMO PIANO                                                                34  LE RETI DI IMPRESA:
                   10     FARE RETE. DAVVERO
                   di Maria Carmela Berterame
                                                                                                 UNA OPPORTUNITÀ STRATEGICA PER IL FUTURO
                                                                                                 di Annapaola Trione

                   14    LA FLESSICUREZZA: MODELLI INTERNAZIONALI                                RUBRICHE
                   E RIFLESSI PER LE IMPRESE
                   di Alessandro Addari                                                          36            COMMUNICATION di Enrico Accettola

                                                                                                 38            VIEW a cura di Alessandro Addari
                   INTERVISTA CON PAST PRESIDENT                                                 40             TOOLS a cura di Domenico Del Sorbo
                                                                                                                                                                                  1
                   20 LORENZO GANCIA, IL PIONIERE                                                42            MANAGEMENT di Matteo Giudici
                   DEL MOVIMENTO GIOVANI
                   di Enrico Accettola
                                                                                                 44             WOMAN di Manuela Andreani

                   DAL TERRITORIO
                                                                                                 46            TEAM

                                                                                                 50            BOOKS
                   24 AD AGRIGENTO CON “TERRAMÌCA” FARE IMPRESA
                   È PIÙ FACILE E MENO COSTOSO PER I GIOVANI                                     52            HAPPENING di Filippo Federico
                   di Andrea Messina e Antonio Siracusa
                                                                                                 54            SMILE

                   26 PETROLIO LUCANO:                                                           55            EVENTS
                   RISORSA E OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE
                   di Lorenzo Pagliuca                                                           64            APPOINTMENTS

direttore                                                  consulenza redazionale                                       editore
Alessandro Addari                                          K4b srl » Via Podgora, 16 » 20122 Milano                     Servizio Italiano Pubblicazioni Internazionali S.I.P.I. SpA
                                                           tel. 02 97384119 » fax 02 97384062                           Via Pasteur, 6 » 00144 Roma
vice direttore                                             l.colombo@k4b.it » www.k4b.it                                tel. 06 5918856 » 5920509
Enrico Accettola                                                                                                        Presidente » Daniel Kraus
                                                           coordinatore redazionale                                     Amministratore Delegato » Luigi Paparoni
comitato di redazione                                      Alessandro Corda » Giovani Imprenditori Confindustria
Manuela Andreani, Maria Carmela Berterame, Simone          Viale dell’Astronomia, 30 » 00144 Roma                       stampa e spedizione
Colombo, Nicola Del Din, Anita Magno, Ioanna Mitracos,     tel. 06 5903731 » fax 06 5914529                             Eikon Italia Srl » Via Pietro Micca, 24 » 28100 Novara
Matteo Giudici, Irene Rizzoli, Laura Tessera Chiesa        a.corda@confindustria.it
                                                                                                                        Rivista associata all’Unione della Stampa Periodica
direttore responsabile                                     direzione e redazione Confindustria                           Italiana » Aut. Tib. Roma n. 15373 del 28|01|1974
Giuseppe Rosa                                              Viale dell’Astronomia, 30 » 00144 Roma                       Questo numero è stato chiuso in tipografia il 10|10|2011
                                                           tel. 06 59031 » fax 06 5914529
direttore editoriale                                       www.confindustria.it » www.giovanimprenditori.org             pubblicità
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EDITORIALE

    IL DIRETTORE
    a.addari@partnerforvalue.it

    WELFARE - Il mondo è cambiato e le parole chiave sono velocità e reattività alle variazioni, talvolta inattese, della domanda.
    La pianificazione strategica sembra essere stata depotenziata dalla grande complessità del mondo globalizzato. Si è passati
    dalla navigazione nelle sicure e stabili acque del mediterraneo a quella negli oceani, imprevedibile, con repentine bufere
    alternate a periodi di relativa stabilità. Questa situazione ha caratteri strutturali e non congiunturali. L’oceano tuttavia
    è anche scenario di scoperta di nuove opportunità e le mutate regole del gioco richiedono di adeguare imbarcazione ed
    equipaggio alle sfide che ci attendono.

    Per gli imprenditori significa valutare               percentuale di lavoratori, mettendoli sempre
    l’adeguatezza del modello di business, la            più in rete, proiettandoli nel Web 2.0 e
    propensione al cambiamento, i processi               studiando modelli virtuosi come quello danese
2   organizzativi, la capacità di adeguare le            in cui gli uffici del lavoro sono co-gestiti da
    competenze,        innovare      continuamente       autorità pubbliche, sindacati e imprese.
    processi, prodotti, servizi e riposizionarsi         In questi mesi la Flexicurity è al centro
    nella parte alta della catena del valore.            del dibattito a livello internazionale e la
    In questo quadro, è evidente la necessità            sua applicabilità a diversi sistemi-paese
    per le imprese di flessibilità per adeguarsi          rappresenta la vera sfida da vincere, con
    ai cambiamenti repentini incrementando la            equilibrio, equità e lungimiranza e con grande
    propria competitività; ogni anno occorre             attenzione ai cosiddetti outsider.
    reinventarsi, apprendere, riqualificarsi per          Dobbiamo anche guardare all’interno delle
    essere al passo con i tempi, ricercando nuove        nostre imprese, focalizzandoci sempre più
    opportunità di business.                             sul training dei collaboratori, a tutti i livelli,
    Contestualmente c’è la necessità di creare un        la vera leva competitiva nell’economia della
    sistema virtuoso in cui l’ingresso nel mondo         conoscenza.
    del lavoro sia più rapido per i giovani e l’uscita   Ognuno è chiamato ad assumersi le proprie
    più lenta per gli anziani, adeguata alle nuove       responsabilità, con la forte convinzione
    aspettative di vita.                                 che, come affermato dal Capo dello Stato,
    Un sistema in cui le politiche attive per            riusciremo ad uscire dal “tunnel della crisi”
    il mercato del lavoro assumano un ruolo              usando “l’arma vincente della coesione
    centrale, insieme alla formazione continua e         sociale e nazionale”.
    riqualificazione, per una rapida ricollocazione
    dei lavoratori, coniugando flessibilità,
    sicurezza sociale e occupabilità, favorendo
    un salto culturale che porti a sfatare il mito
    del posto fisso, ancora molto radicato nel
    nostro Paese.
    Occorre ripensare rapidamente il sistema
    dei Centri per l’Impiego su base provinciale
    in Italia, che oggi collocano una bassissima                                      Alessandro Addari
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IL VICE
e.accettola@emporioadv.it

COSTRUIRE UN’EUROPA VERA - Italiani, popolo di santi, navigatori (non è il massimo, visti i recenti fatti) e poeti. Ed eroi,
sarebbe il caso di aggiungere, in questo caso senza ironia. Mai come oggi, nello scenario nebuloso di una situazione economica,
politica e sociale seguita quotidianamente con un tam tam mediatico in stile “Tutto il calcio minuto per minuto”, ai cittadini
è richiesto uno sforzo davvero notevole. Uno sforzo non più solo economico, a cui la popolazione si sta abituando con un vago
senso di assuefazione, ma un passo in più, che riguarda una grande attribuzione di fiducia e di responsabilità sul proprio futuro
alla classe politica dirigente, italiana ma anche degli altri Stati membri dell’Unione Europea.

                                   Dalla crisi, sempre se vogliamo ancora             cui i contorni di una via di uscita dalla grave
                                   definirla con questo nome visto il protrarsi        crisi che ha colpito l’Europa cominciano a
                                   della situazione, non si esce da soli: la          prendere forma, seppur lentamente. È alla
                                   conditio sine qua non è la costruzione di una      coesione politica e sociale fra gli Stati che     3
                                   Unione Europea vera, forte, coesa. Mai come        Monti guarda, con lungimiranza. Si tratta di
                                   in queste condizioni è possibile cementificare      un aspetto primario, predominante rispetto a
                                   le intese, rafforzare il senso di appartenenza     quello meramente economico, dal momento
                                   e contribuire a creare davvero qualcosa di         che, come ha ribadito più volte il premier, le
                                   importante. Qualcuno, leggendo queste righe,       riforme nazionali da sole non possono riuscire
                                   potrebbe pensare “questa congiuntura può           a evitare i rischi di fallimento se non saranno
                                   essere l’occasione per costruire finalmente         sostenute da scelte coerenti compiute
                                   un’Europa unita, non solo sulla carta”. In un      a livello europeo. Il messaggio è chiaro,
                                   certo senso, se è vero che non esiste crisi        indirizzato anche agli anti-europeisti e agli
                                   che non sia un’opportunità, allora possiamo        scettici: mettiamo da parte egoismi nazionali,
                                   anche illuderci che quel progetto voluto dai       compiamo un altro passo di fiducia verso
                                   “padri” della moderna Europa unita, il francese    l’Europa per riscoprire le vie di un’Unione
                                   Robert Schuman, il tedesco Konrad Adenauer         solida e sincera.
                                   e l’italiano Alcide De Gasperi, trovi davvero      In questo modo gli italiani, oltre che popolo
                                   compimento. Suona estremamente curioso             di santi, navigatori e poeti, saranno davvero
                                   e per certi versi intrigante che gli artefici del   eroi.
                                   progetto europeista, nel secondo dopoguerra,
                                   siano stati proprio un italiano, un tedesco e un
                                   francese. Italia, Germania e Francia: gli attori
                                   attorno a cui pare oggi ruotare il destino
                                   dell’Unione Europea. Tre Paesi profondamente
                                   diversi per cultura, economia, aspetti sociali,
                                   ma, oggi, legati come non mai per far sì che
                                   il Vecchio Continente possa riappropriarsi del
                                   ruolo che gli spetta nell’assetto mondiale.
                                   I recenti incontri europei hanno indotto
                                   Mario Monti a un moderato ottimismo, in                                          Enrico Accettola
QUALE IMPRESA - Giovani ...
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QUALE IMPRESA - Giovani ...
STORIA DI COPERTINA

IL SUCCESSO
IMPRENDITORIALE? UNA
QUESTIONE DI ECOSISTEMA
              | di Alessandro Addari |                                                            | di Matteo Giudici |
              Direttore Qualeimpresa                                               Comitato di Redazione Qualeimpresa

Daniel Isenberg è il fondatore e direttore esecutivo di Babson Entrepreneurship Ecosystem Project (BEEP). Riconosciuto come uno dei
più influenti esperti di management e imprenditorialità, ha insegnato nelle più importanti università internazionali tra cui Harvard,
Columbia, Insead e Reykjavik e in istituti prestigiosi come il Theseus e il Technion, l’Istituto Israeliano di tecnologia. È stato un
imprenditore, un venture capitalist e un angel investor. È autore di numerosi saggi sull’imprenditorialità, tra cui “How to Start
an Entrepreneurial Revolution”, pubblicato nel numero di giugno 2010 della Harvard Business Review. Lo abbiamo incontrato per
parlare della sua teoria sugli ecosistemi imprenditoriali e per chiedergli qualche consiglio su come rendere l’Italia un Paese più forte
e competitivo.

                                                                                                                                           5

   PROFESSOR ISENBERG, ABBIAMO                l’imprenditorialità è creazione di valore          L’imprenditorialità non vive
AVUTO IL PIACERE DI INCONTRAR-                aggiunto; non è necessariamente inno-              di stabilità ma di cambiamento,
LA IN OCCASIONE DEL G20 DEI GIO-              vazione, tecnologia o start-up. Il punto           per stimolarla in maniera efficace
VANI IMPRENDITORI A NIZZA ED È                focale è la creazione di valore. Sembra            bisogna creare un contesto
STATO MOLTO APPREZZATO IL SUO                 scontato, ma non lo è. L’imprenditore              favorevole.
DISCORSO RIGUARDANTE LA TEO-                  è colui che vede opportunità che al-
RIA DELL’ECOSISTEMA IMPRENDI-                 tri non scorgono e che riesce a trar-
TORIALE; QUAL È LA GENESI DELL’I-             ne valore e vantaggi. È fondamentale
DEA? PERCHÉ QUESTO MODELLO                    che questo valore sia creato in maniera
È IMPORTANTE PER I GIOVANI IM-                non convenzionale, anche in situazioni
PRENDITORI?                                   o settori che sembrano privi di risorse.
La teoria nasce dal mio lavoro in tanti       L’imprenditorialità non vive di stabili-
anni a contatto con imprese coinvolte         tà ma di cambiamento, per stimolarla
in un importante processo di transizio-       in maniera efficace bisogna creare un
ne, dalla mia attività accademica, e in-      contesto favorevole. Il modello nasce
fine dalla mia personale esperienza su        dall’osservazione di come straordinarie
cosa significa essere un imprenditore.        imprese siano emerse in luoghi dif-
Ho avuto la fortuna di vedere il proble-      ferenti come Israele, Irlanda e Taiwan
ma da diverse prospettive e questo mi         grazie a numerosi fattori ambientali
ha permesso di avere un quadro molto          che si sono verificati contestualmente
ampio e arrivare a conclusioni sorpren-       e per un lungo periodo. Da qui è nata
denti su che cosa è l’imprenditorialità.      l’idea che esista un vero e proprio eco-
La prima è che se la politica vuole           sistema, un processo di evoluzione na-
stimolare la nascita di nuove impre-          turale che forse può essere accelerato
se, deve capire che prima di tutto che        intenzionalmente.
QUALE IMPRESA - Giovani ...
LEADESHIP                                              IL MODELLO DELL’ECOSISTEMA IMPRENDITORIALE DI DANIEL ISENBERG
    • unequivocal support
    • social legitimacy
    • open door for advocate
    • entrepreneurship strategy
    • urgency, crisis and challenge
    GOVERNMENT
    • institutions - e.g. investment, support
    • financial supportare -e.g. for R&D, jump start
    funds
    • regulatory framework incentives - e.g. tax benefits
    • research institutes
    • venture-friendly legislation                                                                    ENTREPRENEURSHIP
    • e.g. Bankruptcy, contract enforcement, property
    rights, and labour
    FINANCIAL CAPITALS
    • micro-loans
    • angel investors, friends and family
    • zero-stage venture capital
    • venture capital funds
    • private equity
    • public capital markets
    • debt
    SUCCESS STORIES
    • visible successes
    • wealth generation for founders
                                                                                                      LEADERSHIP
    • international reputation
                                                                                                      GOVERNMENT
    SOCIETAL NORMS
    • tolerance of risk, mistakes, failure
    • innovation, creativity, experimentation
    • social status of entrepreneur
6   • wealth creation                                                                                 FINANCIAL CAPITAL
    • ambition, drive, hunger
    NON-GOVERNMENT INSTITUTIONS
    • entrepreneurship promotion in non-profits
                                                                                                      SUCCESS STORIES
    • business plan contests
    • conferences                                                                                     SOCIETAL NORMS
    • entrepreneur-friendly associations
    SUPPORT PROFESSIONS
    • legal
    • accounting                                                                                      NON-GOVERNMENT INSTITUTIONS
    • investment bankers                                                                              SUPPORT PROFESSIONS
    • technical exprts, advisors
                                                                                                      INFRASTRUCTURE
    INFRASTRUCTURE
    • telecommunications
    • transportation & logistics
    • energy
    • zones, incubation centers, clusters                                                             LABOR
    EDUCATIONAL INSTITUTIONS                                                                          EDUCATIONAL INSTITUTIONS
    • general degrees (professionals and academic)
    • specific entrepreneurship training
    LABOUR
    • skilled and unskilled
    • serial entrepreneurs                                                                            NETWORKS
    • later generation family                                                                         EARLY CUSTOMERS
    NETWORKS
    • entrepreneur’s networks
    • diaspora networks
    • multinational corporations
    EARLY CUSTOMERS
    • early adopters for proof-of-concept
    • expertise in producing
    • reference customer                                                 © 2009, 2010, 2011 Daniel Isenberg
    • first reviews
    • distribution channels
È UN MODELLO VALIDO PER OGNI              di nuove idee imprenditoriali. L’ecces-
SITUAZIONE O HA BISOGNO DI UN                 sivo conformismo è molto negativo e
ADATTAMENTO PAESE PER PAESE?                  lo dimostra il caso di Singapore, dove
Il modello è universale, ma la sostan-        nonostante la ricchezza diffusa, il
za, il processo e i dettagli variano da       tasso di imprenditorialità rimane bas-
regione a regione anche all’interno di        so a causa dell’eccessiva rigidità della
uno stesso paese. Anche in Italia, al-        struttura sociale. Al contrario, in paesi
cune regioni sono considerate più fer-        come Israele e l’Islanda, società più li-
tili per intraprendere rispetto ad altre.     bere e aperte, ci sono molte più perso-
C’è tuttavia un elemento decisivo per-        ne pronte ad andare controcorrente e
ché il sistema funzioni ed è l’apertura       dunque a far nascere nuove imprese.
alla novità e il confronto tra opinioni
differenti. Le società che favorisco-            DA QUESTO PUNTO DI VISTA,
no l’imprenditorialità sono quelle che        COME VEDE L’ITALIA E L’EUROPA?
riescono a coniugare la definizione di        Non ho avuto la possibilità di studiare
regole comuni con la libertà di agire         in maniera approfondita l’Italia ma la
in modo non convenzionale. Un po’             mia impressione è quella di un Paese
di caos è fondamentale per la nascita         non omogeneo dal punto di vista so-

                                                                                           Se si vuole aumentare la presenza
                                                                                           di venture capital in un sistema
                                                                                           economico si deve fare di tutto per
                                                                                           renderlo competitivo e di successo.
                                                                                                                                 7

ciale e imprenditoriale. Sebbene ci sia       all’interno di questi, mettere in moto le
una sostanziale unità politica e legale,      istituzioni locali - non solo politiche ma
le differenze tra il nord e il sud riman-     anche finanziarie educative e imprendi-
gono ancora rilevanti dal punto di vista      toriali - in modo da stimolare le forze
del livello di industrializzazione e della    imprenditoriali presenti sul territorio.
società. Questo significa che se voles-       Gli ecosistemi imprenditoriali funzio-
simo analizzare l’ecosistema imprendi-        nano bene solo quando, all’interno di
toriale italiano sarebbe difficile definire   una specifica regione, gli obiettivi sono
un quadro nazionale perché le differen-       definiti chiaramente e tutte le istitu-
ze locali contano ancora molto. Forse         zioni collaborano tra di loro per creare
bisognerebbe ragionare su diversi eco-        le condizioni che favoriscono l’attività
sistemi che interagiscono tra di loro e,      imprenditoriale.
QUALI SUGGERIMENTI DAREB-            imprenditoriale, nel senso che fati-
                                               BE A UN GIOVANE IMPRENDITORE             cano a crescere e pensano a man-
                                               CHE HA APPENA INIZIATO LA SUA            tenere la loro nicchia di mercato
                                               ATTIVITÀ?                                senza pensare in grande. Prese sin-
                                               Non penso che l’età sia una discri-      golarmente sono molto spesso delle
                                               minante nel successo di un impresa,      ottime realtà, ma non sono efficaci
                                               non esistono evidenze empiriche su       nel creare un ecosistema imprendi-
                                               come la differenza di età possa in-      toriale capace di espandersi. Sono
                                               fluenzare l’attività imprenditoriale.    convinto che, nonostante molti la
                                               Detto questo, penso che per un sin-      pensino in maniera opposta, le PMI
                                               golo imprenditore, giovane o vecchio     non sono necessariamente un driver
                                               che sia, è fondamentale compren-         per la crescita economica. O meglio,
                                               dere l’ecosistema in cui si agisce e     lo sono soltanto se sono capaci di
                                               non vederlo come un “nemico”, ma         trasformarsi e hanno l’ambizione di
                                               una fonte di sfide e di opportunità.     crescere, creando nuovi prodotti e
                                               In molti casi il sistema è bloccato      scoprendo nuovi mercati.
                                               dalla burocrazia e questo viene visto
                                               comprensibilmente come un limite            LE PICCOLE IMPRESE ITALIANE
                                               da parte degli imprenditori. Tuttavia,   SPESSO NON CRESCONO PERCHÉ
                                               pensare di poter cambiare il sistema     HANNO DIFFICOLTÀ NEL TROVARE
8                                              è illusorio e frustrante, per questo     I FINANZIAMENTI GIUSTI. QUAN-
                                               l’imprenditore deve capire come          TO CONTA QUESTO ASPETTO?
                                               trarre vantaggio da questi limiti, e     Per quanto riguarda l’Italia non pos-
                                               questo si può fare solo se si ha una     so dirlo con certezza perché non
                                               visione molto ampia e non conven-        ho dati a sufficienza sull’argomen-
                                               zionale del contesto in cui si opera.    to, ma in generale molto spesso la
                                                                                        presenza di investitori disponibili a
                                                   PENSA CHE QUESTA REGOLA              scommettere su start-up è l’effetto
                                               VALGA SOLO A LIVELLO LOCALE O            di un sistema imprenditoriale di suc-
                                               SI APPLICA ANCHE AGLI IMPREN-            cesso, non la causa. Spesso i busi-
                                               DITORI CHE HANNO UNA PRO-                ness angels sono imprenditori che
                                               SPETTIVA GLOBALE?                        hanno avuto successo in altri settori
                                               Si può applicare a entrambi anche        e poiché hanno fiducia nel sistema
                                               perché un’azienda che nasce loca-        decidono di investire su nuove idee
                                               le presto può espandersi e imporsi       imprenditoriali. Se si vuole aumenta-
                                               su mercati più ampi. Ciò che conta       re la presenza di venture capital in
                                               è l’ambizione, e nel caso dell’Italia    un sistema economico si deve fare di
    Occorre coniugare la definizione            questo aspetto è importante perché       tutto per renderlo competitivo e di
    di regole comuni con la libertà di agire   è un Paese ricco di piccole e medie      successo, una volta fatto questo gli
    in modo non convenzionale.                 imprese. Il problema è che poche         investitori arriveranno.
                                               di queste hanno una reale capacità
SE POTESSE DARE TRE SUGGERIMENTI              cui operano. Il terzo è non copiare le so-
AI GIOVANI IMPRENDITORI PER MIGLIO-              luzioni semplici che non sempre funziona-
RARE IL NOSTRO ECOSISTEMA COSA                   no. Mi riferisco agli incubatori di imprese,
DIREBBE?                                         al crowd founding, angel networks. Non
Il primo è di essere capaci di incoraggia-       penso che siano inefficaci in assoluto, ma
re, identificare e premiare il successo. Il      è importante capire che non funzionano
vostro è un Paese ricco di imprenditori di       “di per sé”, ogni contesto ha bisogno del-
successo: dovete valorizzarli di più, e non      la sua specifica soluzione. In generale però
è necessario che siano grandi imprenditori,      sono convinto che sia difficile, e in qualche
possono essere anche piccoli casi di suc-        modo sbagliato, dire agli imprenditori cosa
cesso con grandi potenzialità. Il secondo è      dovrebbero fare. Gli imprenditori sono per
di capire che per favorire il cambiamento e      loro natura dei decision maker e devono
il miglioramento del vostro ecosistema im-       avere la libertà di scegliere quali sono le
prenditoriale dovete trovare delle soluzioni     strategie migliori per creare valore. Quello
specifiche per i diversi contesti territoriali   che possiamo fare è dare dei suggerimenti
e agire in ciascuno di questi per favorire la    alle istituzioni per mettere gli imprenditori
nascita di imprese veloci, ambiziose e ca-       nelle condizioni migliori per creare ricchez-
paci di sfruttare in maniera non convenzio-      za e sviluppo. Possiamo agire sull’ecosiste-
nale le opportunità presenti nel contesto in     ma, ma non sugli attori.

                                                                                                                                9
                                                                                                 Il vostro è un Paese ricco
                                                                                                 di imprenditori di successo:
                                                                                                 dovete valorizzarli di più
IN PRIMO PIANO

     FARE RETE. DAVVERO.
     | di Maria Carmela Berterame | Comitato di Redazione Qualeimpresa

     Il Contratto di Rete è una nuova forma giuridica nata per consentire alle imprese di sviluppare network, mantenendo
     l’individualità, ma regolando i rapporti giuridici derivanti da una collaborazione stabile basata su obiettivi strategici. Abbiamo
     chiesto a Fulvio D’Alvia, Direttore di RetImpresa quali sono le iniziative di Confindustria in questo settore e quali sono i
     vantaggi per un’azienda giovane che decide di entrare a far parte di una rete di imprese.

10       CHE COS’È RETIMPRESA E DA QUALI                                                  PRESE APPARTENENTI ALLA MEDESIMA
     ESIGENZE DEGLI IMPRENDITORI PRENDE                                                   FILIERA. DI CHE NATURA PUÒ ESSERE
     LE MOSSE?                                                                            UN PROGRAMMA DI UN CONTRATTO DI
     Le aggregazioni in rete sono un patrimonio                                           RETE?
     proprio delle imprese italiane, che da tempo                                         La verità è che l’aggregazione è uno stru-
     attuano diverse forme di collaborazione ed                                           mento fondamentale per il nostro tessuto
     integrazione tra di loro. In questa fase dell’e-                                     imprenditoriale troppo frammentato, ma se
     conomia, fare rete costituisce vero e proprio                                        gli imprenditori non hanno un obiettivo con-
                                                         Fulvio D’Alvia,
     “plus“ per accrescere la competitività del Si-                                       diviso e un progetto imprenditoriale valido
                                                         direttore di RetiImpresa
     stema sui mercati. Confindustria è da sempre                                          non è certo il contratto di rete la risposta ad
     molto sensibile al tema delle aggregazioni e                                         ogni problema. Il contratto di rete è impor-
     nel corso della Presidenza Marcegaglia è sta-                                        tante perché obbliga a fare un programma, a
     ta affidata al Vice Presidente Aldo Bonomi la                                         depositarlo e monitorarlo e a capire dunque
     realizzazione di un progetto ad hoc. È così                                          qual’ è l’obiettivo che si vuole raggiungere e
     che nel 2009 è nata RetImpresa - L’Agenzia                                           come lo si realizza. Il programma di rete può
     Confederale per le Reti d’Imprese - con l’o-                                         essere “cucito su misura” adattandosi alle
     biettivo di creare condizioni favorevoli per la                                      esigenze e alle caratteristiche delle aziende
     diffusione e la valorizzazione delle aggrega-                                        ed è proprio questo che costituisce il mag-
     zioni in rete. L’Agenzia ha sviluppato numerosi                                      gior elemento di innovazione del contratto
     progetti ad alto valore aggiunto a favore delle                                      di rete. Questo elemento di progettualità
     imprese, anche attivando importanti collabo-                                         aumenta dunque il valore del contratto ren-
     razioni con i soggetti esterni al sistema più                                        dendolo unico nel suo genere per caratteri-
     direttamente interessati, nel mondo del cre-                                         stiche e contenuti, permettendo a soggetti
     dito, della formazione e delle professioni.                                          terzi quali istituti Bancari e Pubblica Ammi-
                                                                                          nistrazione di averne una conoscenza chiara
         IL CONTRATTO DI RETE NASCE CON                                                   e approfondita e quindi di apprezzare sul
     IL PRECIPUO INTENTO DI CONDIVISIONE                                                  concreto la validità dell’iniziativa imprendi-
     DI UN PROGRAMMA DA PARTE DI IM-                                                      toriale che si vuole realizzare in rete.
I NUMERI
DI RETIMPRESA
39 Associazioni Territoriali
10 Confindustrie Regionali
8 Federazioni di Settore
2 Associazioni di Categoria
2 Soci Aggregati (Reti di imprese)

                                     11
SI PARLA DI RETI D’IMPRESA             • i distretti come uno dei fattori at-
     RETIMPRESA AREEE                               COME SUPERAMENTO, O INTE-                  traverso i quali indirizzare le politiche
                                                    GRAZIONE, DELL’AGGREGAZIO-                 da sviluppare a livello territoriale per
     DI INTERVENTO                                  NE BASATA SULLA DIMENSIONE                 creare un contesto favorevole all’atti-
                                                    TERRITORIALE, CHE SI REALIZZA              vità d’impresa (efficienza energetica,
     FORMAZIONE                                     ATTRAVERSO I DISTRETTI. QUALI              infrastrutture, logistica, formazione,
       Scuola di Alta formazione per Manager        SONO I VANTAGGI DI UNA RETE                ecc.)
       di Rete                                      D’IMPRESA RISPETTO AD UN DI-               • le “reti d’impresa” quali forme di
       Cicli di formazione per funzionari           STRETTO INDUSTRIALE?                       libera aggregazione tra soggetti pri-
       del Sistema                                  Superare il concetto distrettuale          vati sulle quali veicolare gli interventi
                                                    vuol dire offrire alle imprese coin-       diretti alle imprese (incentivi, agevo-
     ACCESSO AL CREDITO                             volte possibilità di collaborazione più    lazioni, semplificazioni …).
       Accordi con importanti istituti bancari      estese. Lo sviluppo dei mezzi di co-
                                                    municazione e delle tecnologie e il più        PER RENDERE EFFETTIVA UNA
     SENSIBILIZZAZIONE                              generale processo di globalizzazione       RETE D’IMPRESA SI PASSA AT-
       Ciclo di seminari e convegni                 che ha coinvolto il sistema produtti-      TRAVERSO IL CONTRATTO DI
       Accordo con Unioncamere                      vo italiano hanno reso in molti casi la    RETE. QUALI SONO I VANTAGGI E
       Pubblicazione della Guida Pratica            collaborazione su base esclusivamen-       QUALI INVECE I LIMITI?
       al contratto di rete                         te territoriale insufficiente per rispon-   Il contratto di rete è per definizione
       Intesa con AIDI (Associazione Italiana       dere ai crescenti bisogni di scambio       un contratto tra le parti che permette
12     dei docenti di impianti industriali)         di tipo relazionale, informativo ed        alle imprese che lo sottoscrivono di
                                                    economico delle imprese. Mentre il         poter ufficializzare la propria colla-
     ASSEVERAZIONE                                  distretto si riferisce per definizione      borazione attraverso uno strumento
       RetInsieme srl, organismo di asseverazione   ad un fenomeno locale e dunque cir-        che ne metta in risalto le peculiarità
       dei contratti di rete espressione            coscritto, in cui le imprese sono spe-     e ne evidenzi le prospettive di svilup-
       di Confindustria                              cializzate in un determinato settore, il   po. Il contratto di rete è dunque da
                                                    concetto di rete invece abbraccia un       considerarsi come l’ufficializzazione
                                                    ideale di collaborazione tra imprese       di un rapporto di collaborazione che
     RETI ASSOCIATIVE
                                                    più ampio, basato non solo sulla vi-       metta in evidenza i singoli attraver-
       Contratti di rete tra le società
                                                    cinanza geografica, ma sulla reale ed       so la rete stessa, una forma di aggre-
        di servizi delle Associazioni
                                                    effettiva possibilità di accrescere la     gazione più flessibile ed innovativa
                                                    competitività, anche tra imprese ge-       rispetto a quelle tradizionali, in grado
     COMUNICAZIONE                                  ograficamente distanti o di settori di-     di aumentare la capacità competitiva
       Web: www.retimpresa.it                       versi, attraverso lo scambio di tecno-     delle imprese senza però costringerle
                                                    logie, informazioni e conoscenze. Per      a rinunciare alla propria autonomia.
                                                    questo motivo la rete, mettendo in         In sostanza il “contratto di rete” non
                                                    comunicazione imprese provenienti          sostituisce gli strumenti già esistenti
                                                    da diversi ambienti, ma che possono        nel nostro ordinamento, ma li affian-
                                                    trovare vantaggi nel reciproco scam-       ca permettendo la creazione di una
                                                    bio di saperi e conoscenze, si confi-       struttura gestionale:
                                                    gura come la naturale evoluzione del       • semplice
                                                    modello di collaborazione del sistema      • senza sovrastrutture burocratiche
                                                    produttivo moderno.Di qui l’orienta-       • di natura privatistica
                                                    mento di Confindustria, confermato          • con piena autonomia fra le parti.
                                                    anche da quanto va maturando a li-         Per gli interessati ad approfondire,
                                                    vello comunitario, che riconosce:          RetImpresa ha recentemente
I CONTRATTI DI RETE IN ITALIA

   Dati Unioncamere del 5 Dicembre:

   • 214 contratti di rete
   • 1063 imprese in rete
   • 86 province e 19 regioni coinvolte

                                                                                                                    Elaborazione Retimpresa
                                                                                                                        su dati Unioncamere
                                                                                                               aggiornate al 5 dicembre 2011

                                                                                                                                               13
realizzato La Guida Pratica al contratto di   tori a investire nella rete eventuali utili.    esperienze. Il network è una realtà che
rete d’impresa che è a disposizione degli     Importanti istituti bancari hanno già rea-      caratterizza il nostro tempo, dalla sfera
imprenditori.                                 lizzato e reso disponibili servizi e prodotti   sociale a quella lavorativa. La collabo-
                                              per le aziende che lavorano in rete attra-      razione in rete ha in sé delle peculiarità
   FACCIAMO UN FOCUS SULLO STATO              verso accordi sviluppati con RetImpresa.        che la rendono robusta verso l’esterno
DELL’ARTE IN ITALIA, IN CUI SI SONO           Regioni come Emilia Romagna, Marche,            ma estremamente duttile al suo interno.
PREVISTE 4 LINEE D’INTERVENTO A               Toscana, Piemonte Lombardia e Basilica-         Il contratto di rete si inserisce in questo
SUPPORTO DI QUESTA NUOVA FORMA                ta hanno realizzando misure e bandi per         contesto non è perciò corretto indicare
AGGREGATIVA          (SEMPLIFICAZIONE,        la creazione e lo sviluppo di contratti di      un settore di riferimento perché si rivolge
INCENTIVAZIONE, SUPPORTO FINAN-               rete e molti altri saranno i progetti regio-    a tutte le tipologie di impresa. Dall’analisi
ZIARIO E AGEVOLAZIONE FISCALE).               nali nel corso dei prossimi mesi. Anche il      dei primi 200 contratti emerge che il set-
QUALI DI QUESTE LINEE HA AVUTO                mondo accademico sta seguendo questo            tore che conta il maggior numero di reti è
UNA SUA CONCRETEZZA E IN CHE                  strumento come ad esempio l’AIDI (l’As-         il manifatturiero nelle sue diverse artico-
MODO?                                         sociazione Italiana dei Docenti di Impian-      lazioni, stanno però già sviluppandosi reti
Rispetto all’avvio del progetto, sono stati   ti Industriali) che si è resa disponibile a     nel mondo dei servizi (energia, ambiente,
fatti importanti passi in avanti, le oppor-   supportare le Associazioni e le Imprese         del commercio, della consulenza e delle
tunità per le imprese sono numerose e         nella realizzazione dei programmi di rete       infrastrutture).Certamente un contributo
stanno crescendo nel tempo. Il Gover-         per i profili tecnologici.                       fondamentale potrà arrivare dai Giovani
no ha cercato di supportare e favorire                                                        Imprenditori perché la logica che c’è die-
la collaborazione a rete dotandola di un         QUALI SONO I SETTORI IN CUI È                tro le reti è familiare alle nuove genera-
istituto giuridico ad hoc: “il contratto di   PIÙ VANTAGGIOSO INVESTIRE IN UN                 zioni, abituate a confrontarsi in contesti
rete”. A questo strumento è stata affian-      CONTRATTO DI RETE?                              allargati, a partecipare ai social network,
cata una misura fiscale che ha messo a         Partiamo da un concetto: fare rete              a superare il contesto locale ampliando
disposizione 48 mln di euro in tre anni       conviene a prescindere perché ci si             sempre di più i propri orizzonti.
con l’obbiettivo di spingere gli imprendi-    scambiano informazioni, conoscenze e
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IN PRIMO PIANO

LA FLESSICUREZZA: MODELLI
INTERNAZIONALI E RIFLESSI
PER LE IMPRESE
              | di Alessandro Addari | Direttore Qualeimpresa

Flessibilità e competitività delle imprese in un mercato in continua e rapida evoluzione e, al contempo, politiche attive per il
mercato del lavoro in grado di proteggere i giovani dal rischio che la flessibilità diventi sinonimo di precarietà a vita. Queste
le sfide che ci attendono per rilanciare insieme occupazione e produttività.

                                                                                                                                    15
    PROFESSOR ROSINA, FLEXICURITY E             riguarda soprattutto: a) la formazione, in
FLEXINSURANCE SONO PAROLE CHIAVE                modo che i periodi di inattività siano utiliz-
NEL DIBATTITO INTERNAZIONALE, QUALI             zati come opportunità per aggiornamento
SONO I MODELLI CUI ISPIRARSI E QUA-             delle competenze b) la ricerca attiva di un
LI RITIENE MAGGIORMENTE APPLICABILI             nuovo impiego, potenziando le possibilità di
ALLA REALTÀ ITALIANA?                           adeguato reinserimento. Nella “flessicurez-
La flessibilità è considerata positivamente      za”, la sicurezza non si riferisce quindi né al
dalle aziende perché consente loro di essere    lavoro sicuro né ad un sussidio sicuro. È la
più competitive in uno scenario sempre più      combinazione tra sostegno economico, for-
globalizzato, adattandosi al meglio ad un       mazione e assistenza nella transizione ad un
mercato in continua e rapida evoluzione. La     nuovo impiego. La Danimarca è generalmen-
flessibilità è però tanto più positiva quanto    te considerata il punto di riferimento per le
più favorisce occupabilità e produttività.      politiche attive della “flessicurezza”. In que-
In particolare se consente ai lavoratori di     sto Paese l’indennità di disoccupazione arri-
cumulare esperienza e migliorare progres-       va al 90% del precedente stipendio nel primo
sivamente la propria posizione nel mercato      anno e scende poi gradualmente. L’indennità
del lavoro. La flessibilità espone, tuttavia,    è condizionata alla realizzazione di un piano
anche a nuovi rischi ed è quindi importante     individuale di attivazione, che prevede corsi
prevedere adeguati strumenti di protezione,     di formazione professionale e azioni di ri-
in particolare di sostegno al reddito tra la    collocamento. Esistono in ogni caso diverse
fine di un contratto e un nuovo lavoro. La       esperienze interessanti in Europa e non una
“flessicurezza” prevede misure attive, non       che sia necessariamente migliore delle altre.
                                                                                                     Alessandro Rosina
in logica assistenzialista ma, al contrario,    L’Italia dovrà quindi aderire ai principi di base
                                                                                                     insegna Demografia
mirate a ridurre la passività nei periodi di    della “flessicurezza” e adeguarli alle sue spe-
                                                                                                     e Statistica sociale
inoccupazione, aiutando e allo stesso tem-      cificità, più che copiare semplicemente quan-
                                                                                                     all’Università Cattolica
po responsabilizzando le persone. L’azione      to fatto dagli altri Paesi.                          di Milano.
A PROPOSITO DI ESPERIENZE IN-              caratteristiche del nostro paese, è il caso     impegnano a seguire le attività necessa-
     TERNAZIONALI, QUALI SONO I PRIN-                della Francia. I cugini d’oltralpe hanno        rie per migliorare la propria condizione
     CIPALI PUNTI DI FORZA E DEBO-                   attivato uno strumento che si chiama            occupazionale. Molto interessante è an-
     LEZZA DEI MODELLI DI WELFARE?                   Revenue de Solidarité Active (RSA) e che        che il caso dell’Olanda che presenta tassi
     GENERALMENTE SI CITANO OLANDA                   funziona sia da “reddito minimo” per chi        di disoccupazione dei giovani particolar-
     E DANIMARCA MA ANCHE FRANCIA                    non lavora, sia da integrazione del reddi-      mente bassi. Per aver diritto ad un sussi-
     E GERMANIA HANNO SISTEMI PIUT-                  to per la categoria sempre più estesa dei       dio di disoccupazione è necessario avere
     TOSTO “COLLAUDATI”.                             working poor. Era inizialmente rivolto a        avuto almeno un’esperienza lavorativa. I
     Abbiamo già citato la Danimarca. In             chi ha più di venticinque anni ma è sta-        giovani sono però in questo Paese incen-
     Germania la flessibilità, più che la pos-        to poi esteso anche ai disoccupati sotto        tivati a fare esperienze lavorative già in
     sibilità di licenziare, riguarda gli orari di   tale età. L’entità del sostegno al reddito      concomitanza con il percorso formativo.
     lavoro. È quindi soprattutto una flessi-         rimane comunque molto bassa, tale da            Difficilmente quindi una persona senza
     bilità interna che consente alle aziende        non disincentivare il ritorno al lavoro. Il     lavoro dopo gli studi non ha mai lavorato
     di adattarsi alle fluttuazioni del merca-        reddito minimo per un single senza figli è       e rischia di trovarsi per questo senza di-
     to, accorciando o allungando in modo            di 466 euro mensili, ma dà diritto anche        ritto a un sussidio. Esiste anche qui una
     molto elastico l’orario di lavoro. Per chi,     a esenzioni di imposte sull’abitazione e a      forma di reddito minimo garantito della
     poi, perde l’occupazione è prevista un’in-      riduzione di tariffe su telefono e traspor-     quale possono godere anche i giovani,
     dennità pubblica che può arrivare fino al        ti, considerate spese utili per chi cerca la-   pur con entità minore rispetto a quanto
     67% della retribuzione. Particolarmente         voro. Per godere della RSA il beneficiario       previsto per la popolazione adulta.
     interessante, per la vicinanza ad alcune        deve sottoscrivere alcuni contratti che lo
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                                                                                                     Fa parte del consiglio direttivo
                                                                                                     della Società Italiana di Statistica.
                                                                                                     Presiede l’associazione ITalents.
                                                                                                     Collabora con varie riviste e quotidiani
                                                                                                     scrivendo soprattutto di cambiamento
                                                                                                     sociale, rapporti generazionali
                                                                                                     e di genere, lavoro e welfare.
                                                                                                     Tra i suoi libri più recenti: “Non è un
                                                                                                     paese per giovani” (con E. Ambrosi,
                                                                                                     Marsilio), “Il secolo degli anziani.
                                                                                                     Come cambierà l’Italia” (con A. Golini,
                                                                                                     il Mulino), è in arrivo un libro
                                                                                                     per Laterza sugli alibi italiani
                                                                                                     che frenano la crescita.
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    IN TERMINI DI EQUITÀ INTERGENERA-              La flessicurezza           2008 (dato più recente Eurostat) pari allo
ZIONALE, QUALE DOVREBBE ESSERE IL                  prevede misure             0,5% del PIL, contro una spesa del 16,1% di
GIUSTO EQUILIBRIO DELLE VOCI DI SPESA              attive, non in logica      protezione dai rischi della vecchiaia. I corri-
IN ITALIA?                                         assistenzialista           spondenti valori medi europei (EU-27) sono
In tutti i Paesi con i quali ci confrontiamo, e    ma, al contrario,          pari a 1,3% per disoccupazione e 11,5% per
in generale nell’Europa nord-occidentale, si       mirate a ridurre la        vecchiaia. Un riequilibrio che ci riavvicini alla
investe di più in politiche attive per il merca-   passività nei periodi      media europea è quindi necessario e urgente.
to del lavoro, in grado di proteggere i giovani    di inoccupazione,
                                                   aiutando e allo
dal rischio che la flessibilità diventi preca-                                     QUALI RIFLESSI GENERANO I SISTEMI
                                                   stesso tempo
rietà a vita. L’anomalia italiana a svantaggio                                DI WELFARE NEL MERCATO DEL LAVORO
                                                   responsabilizzando le
dei giovani, deriva dalla combinazione dei                                    E PER LE IMPRESE?
                                                   persone. L’Italia dovrà
due seguenti aspetti: a) la flessibilità è sta-                                Attivando meglio le capacità e le competenze
                                                   aderire ai principi di
ta inserita solo per i nuovi entranti, creando     base della flessicurezza    delle nuove generazioni e superando gli squi-
così un mercato del lavoro “duale”; b) non è       e adeguarli alle sue       libri di un mercato duale, si ottiene un mer-
stata accompagnata da adeguati ammortiz-           specificità, più che        cato del lavoro più dinamico, con maggiori
zatori sociali. Abbiamo quindi il peggio del       copiare semplicemente      possibilità per una efficiente valorizzazione
bilanciamento tra flessibilità e sicurezza ed       quanto fatto dagli altri   delle risorse umane. Mario Draghi nelle sue
il carico è quasi tutto sulle nuove generazio-     Paesi.                     considerazioni finali come Governatore della
ni, costringendole così a dipendere a lungo                                   Banca d’Italia (31 maggio 2011), ha del re-
dalla famiglia di origine. Questo si è ancor                                  sto affermato che agire verso un welfare più
più accentuato durante la crisi perché, in un                                 equilibrato “migliorerebbe le aspirazioni di
mercato duale, è più facile non rinnovare il                                  vita dei giovani; spronerebbe le unità produt-
contratto di un giovane che licenziare un la-                                 tive a investire di più nella formazione delle
voratore maturo, anche se magari il primo è                                   risorse umane, a inserirle nei processi produt-
più produttivo del secondo. In Italia la spesa                                tivi, a dare loro prospettive di carriera”. Qual-
a difesa dei rischi di disoccupazione era nel                                 che svantaggio lo potrebbero avere
le imprese poco virtuose, quelle che cer-       QUALI SONO I CRITERI PER EVITARE
     cano di rimanere sul mercato solo pagan-        CHE NON SI TRADUCA IN UNA RICER-
     do i nuovi assunti con contratti al mas-        CA “INATTIVA” DEL LAVORO
     simo ribasso. Per le altre si aprono più        Il “reddito minimo” è una forma di so-
     possibilità di valorizzazione del capitale      stegno al reddito non legata all’anzianità
     umano, con conseguente maggiore pro-            lavorativa. È uno strumento di protezione
     duttività e competitività. Nel complesso        rispetto al rischio di povertà, utile per chi
     verrebbe favorita una maggior crescita          non ha altri strumenti di sostegno e si
     del Paese. Le politiche nello spirito della     trova sotto il 60% del reddito medio del
     “flessicurezza” non sono, infatti, assi-         Paese. Il Parlamento Europeo ha più volte
     stenzialiste, ma specificamente mirate           sottolineato l’utilità che i vari Stati mem-
     all’occupazione di qualità, possibilmente       bri si dotino di tale strumento. Misure di
     coerente con aspirazioni e professionali-       questo tipo sono attualmente presenti
     tà, e alla crescita economica.                  in quasi tutti i Paesi europei, rimangono
                                                     fuori, oltre all’Italia, Grecia e Ungheria
       ALTRA ESPRESSIONE ENTRATA PRE-                soltanto. Questo strumento è declinato in
     POTENTEMENTE NEL DIBATTITO PUB-                 vari modi nei diversi Paesi. L’idea di base
     BLICO È “REDDITO DI CITTADINANZA”.              è di incentivare fortemente la persona a
     COME È APPLICATO IN EUROPA E                    migliorare la propria condizione

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     La Danimarca è generalmente considerata il punto di riferimento per le politiche attive della flessicurezza. L’indennità è condizionata
     alla realizzazione di un piano individuale di attivazione. In Italia la flessibilità è stata inserita solo per i nuovi entranti, creando così
     un mercato del lavoro “duale” e non è stata accompagnata da adeguati ammortizzatori sociali.

     sociale. Se coniugato con lo spirito della      causa degli alti livelli di lavoro sommerso
     “flessicurezza”, non svolge solo la funzio-      e di evasione fiscale. Tuttavia questi limiti
     ne di contrasto alla povertà, ma anche          non possono essere un alibi per non agire
     di stimolo ad attivarsi. In particolare il      in materia.
     disoccupato è incentivato a seguire spe-
     cifici programmi concordati con i servizi            I CENTRI PER L’IMPIEGO IN ITA-
     per l’impiego, pena la revoca del sussidio,     LIA POTREBBERO SOSTENERE LA
     lasciando solo una minima copertura di          RICOLLOCAZIONE DEI LAVORATORI
     base. L’esempio più interessante è forse        NELL’OTTICA DELLA FLEXICURITY?
     il già accennato caso francese. In tutte le     COME DOVREBBERO ESSERE RIOR-
     esperienze si tende però ad allentare la        GANIZZATI CONSIDERANDO I BENCH-
     parte sanzionatoria e a potenziare il più       MARK INTERNAZIONALI?
     possibile i canali di accesso alle oppor-       In Italia il sostegno al reddito è di tipo
     tunità lavorative. La strategia è quella del    tradizionale, fortemente frammentato e
     bastone e della carota, ma privilegian-         lascia fuori un’ampia quota di lavoratori
     do fortemente la carota. Le difficoltà di        non stabili, incentivando così la preca-
     applicazione alla situazione italiana non       rietà. Inoltre, chi riceve un sussidio di
     sono solo i costi, ma anche i limiti dell’ef-   disoccupazione non è tenuto a cercare
     fettiva valutazione delle condizioni di         attivamente un nuovo lavoro e i centri
     occupazione e di reddito delle persone, a       per l’impiego sono largamente inefficien-
19

ti nel proporre nuove soluzioni. In molti casi il    I servizi per l’impiego     Non sono da intendere come sale d’attesa
lavoratore percepisce l’aiuto statale rimanen-       vanno intesi come dei       ferroviarie, in cui si passa più o meno util-
do passivamente a casa o svolgendo lavori in         “pit stop” della Formula    mente il tempo, aspettando la coincidenza
nero di vario tipo. Nei Paesi che si ispirano alla   uno: ci si ferma per fare   successiva. Vanno intese piuttosto come dei
“flessicurezza”, si cerca di combinare la prote-      benzina, ma si coglie       “pit stop” della Formula uno: ci si ferma per
zione della continuità del reddito con un’as-        anche l’occasione per       fare benzina, ma si coglie anche l’occasione
sistenza intensiva nella ricerca della nuova         cambiare le gomme e         per cambiare le gomme e adattarle ai cam-
occupazione e con l’investimento sull’aggior-        adattarle ai cambia-        biamenti del tempo, oltre che per ricalibrare
namento professionale. I servizi per l’impiego       menti del tempo.            gli strumenti dell’auto da corsa. In modo da
hanno un ruolo cruciale in tutto questo. La                                      tornare in pista più veloci di prima.
loro funzione è quella di valutare le esigen-
ze formative, di potenziare le competenze, di
fornire orientamento, di agevolare l’incontro
tra domanda e offerta di lavoro, di sorvegliare
l’effettiva realizzazione delle azioni previste.
20

     “... L’eccessivo presenzialismo
     non mi piace, e poi si corre il
     rischio di far piovere commenti
     dall’alto solo perché si è
     stati protagonisti degli stessi
     appuntamenti, anni prima.”
INTERVISTA CON PAST PRESIDENT GI

LORENZO GANCIA, IL PIONIERE
DEL MOVIMENTO GIOVANI
               | di Enrico Accetola | Vice Direttore Qualeimpresa

“Libertà d’impresa, competizione, merito e senso dello Stato: Giovani Imprenditori, non abbiate mai timore di esprimere le vostre
idee”. Un lungo applauso e una platea commossa, vibrante, che si alza in piedi e mentre batte forte le mani torna con la mente
a quarant’anni fa, e a tutta la strada percorsa. Così Lorenzo Vallarino Gancia, primo Presidente dei Giovani Imprenditori di
Confindustria, al vertice del Movimento dal 1966 al 1970, è stato accolto sul palco di Santa Margherita Ligure nella due giorni
dedicata al Convegno dello scorso giugno. A distanza di quasi un anno Gancia - Presidente dell’omonima Casa vinicola canellese
- ricorda con un sorriso quella manifestazione spontanea di stima e affetto. “Ci tenevo davvero ad essere presente a Santa
Margherita – dice – è stata un’occasione speciale, anche perché non vado spesso ai convegni. È da sempre una mia scelta: credo
che gli “ex” debbano dosare i propri interventi nell’ambito di questi eventi. L’eccessivo presenzialismo non mi piace, e poi si corre
il rischio di far piovere commenti dall’alto solo perché si è stati protagonisti degli stessi appuntamenti, anni prima”.                21

Ne è passata di acqua sotto i ponti da quan-          Lorenzo Vallarino                   NEL MAGGIO DEL ‘62 FU LEI A LAN-
do Gancia, e con lui i “genitori” del Movi-           Gancia, classe 1930,             CIARE UN DURO ATTACCO AI VERTICI DI
mento dei Giovani Imprenditori di Confin-              è esponente della                CONFINDUSTRIA ACCUSANDOLI DI NON
dustria, a metà degli anni ‘60 ha saputo              quarta generazione della         ESSERE IN GRADO DI ELABORARE VALI-
cogliere la sferzata del cambiamento che in           famiglia Gancia a capo           DE PROPOSTE DI STRATEGIA ECONOMI-
quegli anni scuoteva l’assetto economico e            dell’omonima azienda             CA E SOCIALE E DI ESSERE UN GRUP-
sociale del Paese per ridisegnare l’impian-           produttrice di spumanti          PO SORDO ALLE PRESSIONI DEL PAESE.
to dell’organizzazione di rappresentanza              fondata nel 1850. Dal            COSA È CAMBIATO DA ALLORA?
                                                      1966 al 1970 è stato il
dell’industria italiana. Era il 1962 quando                                            Tra la realtà di oggi e quella di allora ci
                                                      primo Presidente dei
a un convegno a Venezia, negli anni in cui                                             sono profonde differenze. Quando abbia-
                                                      Giovani Imprenditori di
ancora non esisteva una struttura naziona-                                             mo iniziato a “fare rivoluzione” volevamo
                                                      Confindustria.
le dei Giovani Imprenditori, il futuro primo                                           cambiare la Confindustria, che in quegli
presidente - Vallarino Gancia appunto - at-                                            anni appariva isolata: secondo noi era stato
taccò i vertici di Confindustria accusandoli                                            delegato troppo alla classe politica. Vole-
di delegare troppo alla politica, di non saper                                         vamo un cambiamento netto, quello che è
cogliere i fermenti di novità che nascevano                                            poi avvenuto grazie all’adozione da parte di
nella società. Quattro anni dopo il presiden-                                          Confindustria del documento Pirelli, che per
te confederale Angelo Costa istituiva il “Co-                                          me rappresenta uno dei momenti più alti
mitato Centrale dei Giovani Industriali”, con                                          della cultura espressa dall’impresa. Aprire
l’obiettivo di farlo diventare “uno strumento                                          il mondo imprenditoriale a una visione più
di forza per l’organizzazione tutta dell’indu-                                         ampia delle proprie responsabilità sociali e
stria”, che eleggeva alla presidenza Lorenzo                                           politiche era per noi una priorità per la qua-
Vallarino Gancia.                                                                      le era d’obbligo battersi con forza: i temi
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     che portavamo all’attenzione erano                 COME SI È EVOLUTO IL MOVIMEN-
     quelli dell’innovazione, dell’apertura          TO IN QUESTI ANNI?
     verso la società, della trasparenza. Vo-        Il mio era un Movimento di “ragazzacci”,
     levamo “sprovincializzare” la Confindu-          di banditi, con tante idee in testa e tanta
     stria che ci pareva autoreferenziale e          energia. All’epoca avevamo quattromila
     davvero troppo chiusa. La nostra grande         iscritti ma questi erano solo “sulla car-
     vittoria è stata quella di collaborare al       ta”. Erano impalpabili. Io giravo tutta
     documento Pirelli e, appunto, di riuscire       Italia per incontrarli e confrontarmi con
     a farlo adottare. Lo Statuto Pirelli rece-      loro ma oggi le relazioni sono diverse, gli
     piva, in parte, quelle che erano le nostre      strumenti per dialogare sono cambiati e
     istanze e ha segnato un risultato im-           la partecipazione è tangibile. Negli anni
     portante, perché riconosce e valorizza il       il nostro Movimento, che ha rappresen-
     Movimento all’interno dell’organizzazio-        tato e continua a rappresentare l’inno-
     ne. Lo riconosco: il mio discorso all’as-       vazione, si è nobilitato e ha conquista-
     semblea di Venezia nel ‘62 fu “al vetrio-       to credibilità e autorevolezza in tutti
     lo”, violentissimo, tant’è che lasciò senza     i settori. Sono convinto che i Giovani
     fiato tutti. Ricordo che la sera stessa era      Imprenditori debbano continuare ad es-
                                                                                                   Negli anni in cui ancora non
     in programma un incontro conviviale e           sere la coscienza critica di tutto il corpo   esisteva una struttura nazionale
     durante l’incontro molti mi “guardavano         imprenditoriale e che non bisogna mai         dei Giovani Imprenditori, il futuro
     strano” tenendomi quasi isolato. Oggi           stancarsi di sottolineare l’importanza        primo presidente - Vallarino Gancia
     chiaramente la mia “uscita” sarebbe fuo-        di valori come la libertà dell’impresa, la    - attaccò i vertici di Confindustria
     ri tempo: le nostre richieste sono state        competizione, la competenza, il merito,       accusandoli di delegare troppo
     tutte più che recepite. Si guarda oltre,        il senso dello Stato. Un’azione più che       alla politica, di non saper cogliere
     com’ è ovvio: la società cambia, e con          mai importante in un momento di crisi         i fermenti di novità che nascevano
     lei il tessuto imprenditoriale e le priorità.   di valori come quello che stiamo              nella società
attraversando. Io d’altronde lo dico        Ai miei tempi i Senior non ci lasciavano
sempre: “Non mi preoccupa tanto la          certo fare ma ora è tutto cambiato, c’è
presenza di falsi dèi, quanto quella        stata una legittimazione totale. Quella
della mancanza di qualsiasi fede”. In-      dei Giovani Imprenditori, ormai è chia-
tendo dire che bisogna avere convin-        ro a tutti, è una voce importante: un
zioni profonde e battersi per queste,       imprenditore sotto i quarant’anni che
mettendo sempre in conto che si può         crede nei valori del Movimento ed è
sbagliare.                                  pronto ad impegnarsi per raggiungere
                                            certi obiettivi deve per definizione es-
                                                                                         Il 3 agosto 1966 il Presidente
   I GIOVANI IMPRENDITORI DEVO-             sere innovatore nel Dna, la sua “forza”
                                                                                         confederale Angelo Costa istituiva
NO RITAGLIARSI IL PROPRIO SPAZIO            viene dalla validità delle proposte fatte,
                                                                                         il “Comitato Centrale dei Giovani
E FAR SENTIRE LA PROPRIA VOCE               dai valori che sono alla base delle singo-   Industriali”, augurandosi che potesse
MA NON SEMPRE È SEMPLICE. LEI               le azioni. Anche i politici hanno capito     divenire “uno strumento di forza per
COSA SENTE DI SUGGERIRE?                    l’importanza innovativa dei giovani e il     l’organizzazione tutta dell’industria”
Oggi Confindustria - e non solo - guar-      grande contributo che possono dare, e        e affidandone la presidenza a Lorenzo
da con interesse ai Giovani Imprenditori.   finalmente li ascoltano.                      Vallarino Gancia.

“Il mio era un Movimento di “ragazzacci”, di banditi, con tante idee in testa
e tanta energia. All’epoca avevamo quattromila iscritti ma questi erano
solo “sulla carta”. Erano impalpabili. Io giravo tutta Italia per incontrarli e
confrontarmi con loro ma oggi le relazioni sono diverse, gli strumenti per                                                           23
dialogare sono cambiati e la partecipazione è tangibile.”

   COME SONO CAMBIATI I CON-                dare lontano per vedere oltre”, come è
VEGNI DEI GIOVANI IMPRENDITORI              stato detto e più volte ribadito al con-
IN QUESTI ANNI E COSA SUGGERI-              vegno di Santa Margherita Ligure del
REBBE PER MIGLIORARLI ANCORA?               2011 dal Presidente Morelli.
Non partecipo spesso ai convegni
perché, come dicevo, non mi piace              COSA AUGURA AL PRESIDENTE?
in questi contesti l’idea di una pre-       A Jacopo Morelli auguro il meglio, e
senza assidua dell’ “ex” di turno che       lo invito a continuare a fare ciò che
dispensa consigli o critiche sulla base     fa con la stessa convinzione e grinta,
della propria esperienza, o di ciò che      con lo stesso spirito e la stessa pas-
ha vissuto molti anni prima. A tutti i      sione. Viviamo una fase complessa,
giovani e a chi guida oggi il Movimen-      dove sono poche le certezze e il fu-
to, come a chi lo guiderà negli anni a      turo presenta molte incognite anche
venire, consiglio di non avere mai ti-      per gli imprenditori, ma proprio in
more nell’esprimere le proprie idee, di     questo momento difficile i Giovani
                                                                                         “Ai miei tempi i Senior non ci lasciavano
continuare a innovare e a fungere “da       Imprenditori possono far sentire più
                                                                                         certo fare ma ora è tutto cambiato, c’è
pungolo”, se serve. Insomma a “guar-        forte la propria voce.                       stata una legittimazione totale.”
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