Progetto Oltrepò (bio)diverso - PROGRAMMA ATTIVAREE - FONDAZIONE CARIPLO VALORIZZAZIONE TERRITORIALE
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Percorso 03 Progetto Oltrepò (bio)diverso PROGRAMMA ATTIVAREE – FONDAZIONE CARIPLO VALORIZZAZIONE TERRITORIALE a cura di FONDAZIONE PER LO SVILUPPO DELL’OLTREPÒ PAVESE
INDICE P. V GUIDA ALLA LETTURA P. IX PREFAZIONE P. 01 INTRODUZIONE Se la lentezza governa il territorio, allora parliamo di turismo lento di P. Pileri Trasmettere biodiversità, seminare cultura di S. Assini P. 11 1.MAPPA DELLE AZIONI Schede sintetichea delle azioni Percorso Valorizzazione territoriale in cifre P. 21 2. STRUMENTI IN AZIONE Il bibliobus che trasporta biodiversità La didattica ambientale che attiva I beni culturali che creano spazi di futuro La proposta turistica per un nuovo cammino P. 39 3. TRANSIZIONI Territori futuri. Un ciclo di incontri per immaginare i futuri dell’Oltrepò IL POST – L’Oltrepò e il futuro che verrà di G. Boatti P. 45 ALLEGATI Il profilo del team – Valorizzazione territoriale Dicono di noi
La pubblicazione dei PERCORSI è stata promossa da Fondazione per lo Sviluppo dell’Oltrepò Pavese nell’ambito del Progetto Oltrepò (bio)diverso – Programma AttivAree Intersettoriale di Fondazione Cariplo. L’idea progettuale è stata elaborata da Fondazione per lo Sviluppo dell’Oltrepò Pavese. La progettazione dei PERCORSI è stata condivisa dal Comitato redazionale, che si è occupato anche della revisione. Comitato redazionale: Filippo Barbera (Università degli Studi di di Torino e Collegio Carlo Alberto) Giorgio Boatti (Referente Comunicazione Progetto Oltrepò (bio)diverso) Elena Buscaglia (Fondazione per lo Sviluppo dell’Oltrepò Pavese) Roberto Di Monaco (Università degli Studi di Torino) Paola Fugagnoli (Fondazione per lo Sviluppo dell’Oltrepò Pavese) Raffaella Piazzardi (Fondazione per lo Sviluppo dell’Oltrepò Pavese) Silvia Pilutti (Prospettive ricerca socio-economica) Elena Sinibaldi (Collegio Carlo Alberto) Il presente Percorso è a cura di Elena Sinibaldi
GUIDA ALLA LETTURA Percorso Valorizzazione territoriale Questo lavoro ricostruisce il Percorso Valorizzazione territoriale, nell’ambito del Progetto Oltrepò (bio)diverso – Programma AttivAree di Fondazione Cariplo, che si è dispiegato negli anni 2017-2020 nell’area appenninica dell’Oltrepò Pavese. Un Progetto di sviluppo locale complesso e molto articolato: - 19 soggetti coinvolti nel partenariato1; - 19 Comuni nell’area di intervento2; - 5 linee strategiche: gestione del patrimonio forestale e fondiario; R&S e di- dattica ambientale; difesa della biodiversità; servizi socio-assistenziali di tipo generativo; marketing territoriale; - 25 azioni totali. A partire dalla combinazione del carattere prevalente e dell’obiettivo speci- fico, le azioni di Oltrepò (bio)diverso sono state raggruppate in 3 cluster prin- cipali e dato vita ai seguenti Percorsi: (01) Innovazione aperta; (02) Welfare generativo; (03) Valorizzazione territoriale (Fig. 1). 1 Fondazione per lo Sviluppo dell’Oltrepò Pavese – Capofila di Progetto, Associazione Adara, Auser Comprensoriale di Pavia, Comune di Golferenzo, Cooperativa Sociale Onlus La Sveglia, FinisTerrae Cooperativa Sociale Onlus, Fondazione Adolescere, Fondazione Lombardia Ambiente-FLA, Istituto Comprensivo “P. Ferrari” Varzi, Istituto Comprensivo Santa Maria della Versa, PaviaSviluppo, Sistema Bibliotecario Integrato dell’Oltrepò Pavese, Teti Società Cooperativa Sociale, Unione dei Comuni Lombarda Colline d’Oltrepò, Unione di Comuni Lombarda Terre Dei Malaspina, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università degli Studi di Genova, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Pavia. 2 Comune di Brallo di Pregola, Comune di Cecima, Comune di Golferenzo, Comune di Lirio, Comune di Menconico, Comune di Montalto Pavese, Comune di Montecalvo Versiggia, Comune di Montù Beccaria, Comune di Pietra de’ Giorgi, Comune di Rocca de’ Giorgi, Comune di Romagnese, Comune di San Damiano al Colle, Comune di Santa Maria della Versa, Comune di Santa Margherita di Staffora, Comune di Volpara, Comune di Zavattarello, Comune di Colli Verdi (nato dalla fusione nel dei Comuni contigui di Canevino, Ruino e Valverde). V
Il Percorso Valorizzazione territoriale (03) si apre con una doppia introduzio- ne a cura di Paolo Pileri (DAStU - Politecnico di Milano) e di Silvia Assini (Dipar- timento di Scienze della Terra e dell’Ambiente - Università di Pavia). Nel primo commento, si declina la lentezza alla pratica del vivere quotidiano e del viag- giare: la lentezza è qui intesa come ricerca di esperienza, di riappropriazione di ritmi naturali, di scoperta di territori e comunità. Il secondo commento affronta il tema della conservazione e gestione del patrimonio culturale, nella sua acce- zione allargata che include le attività umane e la biodiversità. A seguire, la PRIMA PARTE presenta una descrizione sintetica delle azioni nei tre seguenti ambiti: programmi educativi e didattica ambientale; patrimonio cul- turale locale; narrazione e marketing territoriale. La SECONDA PARTE illustra le caratteristiche degli strumenti adottati per rag- giungere gli obiettivi prefissati, attraverso il racconto dei protagonisti delle azio- ni. A margine, si abbozza una prima riflessione sugli spazi di trasformazione del progetto, coinvolgendo alcuni testimoni privilegiati dell’area. L’idea è di provare a identificare gli ambiti potenziali all’interno dei quali le attività realizzate si configureranno, in futuro, come inneschi di nuove opportunità. La TERZA PARTE propone una lettura degli interventi progettuali alla luce del- le sfide socio-economiche e di tipo climatico-ambientali. Nel suo insieme, il Percorso Valorizzazione territoriale restituisce le attività del cammino fin qui compiuto nell’ambito del Progetto Oltrepò (bio)diverso, in una forma narrativa e sintetica. Nella figura 1 si illustra l’articolazione complessiva dei 3 Percorsi (e delle 3 relative pubblicazioni), con l’elenco delle azioni del Progetto che li compongono. VI
PREFAZIONE Nel 2016 Fondazione Cariplo ha lanciato il programma AttivAree mirato a riatti- vare e aumentare l’attrattività delle aree interne nel territorio della Fondazione promuovendo uno sviluppo locale sostenibile, valorizzando le risorse ambientali, economiche, sociali e culturali locali, nonché i legami di collaborazione, solida- rietà e appartenenza. Due sono stati i progetti realizzati grazie al programma: “Oltrepò (bio)diverso” e “Valli Resilienti”, svoltosi nelle Valli bresciane Trompia e Sabbia. AttivAree sta ormai giungendo alla sua conclusione e, dopo quattro anni, possiamo affermare di aver raggiunto degli importanti risultati, facendo leva sulle risorse della comunità e mettendo a sistema le esperienze e le competenze del territorio per una nuova prospettiva di rilancio sostenibile. La Fondazione per lo Sviluppo dell’Oltrepò Pavese, in partenariato con altri enti del Terso settore del territorio, Comuni, Università, PaviaSviluppo, Istituti scolastici, ha saputo condurre e realizzare il progetto “Oltrepò (bio)diverso”, agendo su più fronti e su diversi aspetti, sia di forza, che di criticità che caratte- rizzano questo lembo di Appennino. “Oltrepò (bio)diverso” propone una visione di cambiamento molto interessan- te, basata sulla biodiversità come fattore di competitività, connessione e svilup- po. Infatti, la biodiversità è intesa anche in senso sociale, culturale e intercultu- rale, attribuendo un rinnovato ruolo all’agricoltura e al paesaggio e collegandoli ad altri ambiti quali quello scientifico, sociale, culturale e di sviluppo locale. Il capitale naturale, di cui l’Oltrepò è ricco, viene considerato come un elemen- to attrattivo per un’agricoltura e una viticoltura più sostenibili e più sane, che parlano a nuovi consumatori, e come una forte leva per il turismo lento e di prossimità. Collegata a questa visione di valorizzazione della ricchezza naturale, vi è l’idea di aprire la comunità locale a giovani e migranti e di sviluppare nuovi servizi che favoriscano il ripopolamento rurale e la conciliazione lavoro-famiglia, nonché la riattivazione di luoghi che favorisca il processo di identità culturale collettiva. IX
La collana di Quaderni dedicati al progetto ben restituisce il percorso che ha portato alla nascita e al rafforzamento delle reti sociali e dell’imprenditoria locale, alla valorizzazione di luoghi naturali e alla riqualificazione di spazi per l’aggregazione e lo studio, a un forte coinvolgimento del mondo della ricerca scientifica e del nonprofit. Ci auguriamo che la diffusione delle buone pratiche qui raccolte possa fungere da ispirazione e da manuale per stimolare in altri con- testi periferici la realizzazione di azioni di rinascita basate sulla ricchezza e sulle diversità del proprio territorio. Elena Jachia Direttore Area Ambiente e Coordinatore programma AttivAree X
INTRODUZIONE
Foto: Vista sull’Oltrepò Pavese (ph L. Merisio) SE LA LENTEZZA GOVERNA sia effettivamente e se è o può es- IL TERRITORIO, sere lei la protagonista della coppia ALLORA PARLIAMO DI o se invece rischia la sopraffazione TURISMO LENTO del suo compagno, il turismo. Par- Paolo Pileri (DAStU Politecnico di tiamo dall’intendere la lentezza Milano) come un modo di stare al mondo, di abitare la terra, di gettare lo Tra le molteplici interpretazioni del sguardo fuori da noi. In un presente concetto di turismo, quello lento in cui siamo sommersi di velocità, sta riscuotendo sempre più atten- in cui dicono che chi è veloce vince zione. e guadagna e chi è lento rimane in- Lo chiamano lento perché si fa a dietro e perde, proviamo a spiegare piedi o in bici, pagaiando o reman- che la lentezza è una risorsa pre- do. Il fatto di legarlo a una mobilità ziosa, inclusiva, rigenerativa, con la a basso o nullo impatto fa sì che in quale arriva lavoro per i giovani, fe- molti lo considerino sostenibile per licità per tutti ed economie sane e diritto. Non è ovviamente così per- locali. Sentieri, ciclovie, cammini, ché sappiamo bene che il turismo a ippovie, vie d’acqua sono fili anti- impatto zero non esiste (Christin, chi ma oggi dimenticati, interrotti, 2019; D’Eramo, 2017), anche quan- spezzati. Non consideriamo quan- do gli aggettivi sono promettenti. do dovremmo (e potremmo) che Ma di questo diremo poi, mentre quelle linee lente sono una grande ora ci preme soffermarci sul con- opera pubblica a basso costo e ad cetto di lentezza per capire cosa alto rendimento. di camminanti e 2
pedalanti ridando linfa a territori sec- paesaggi “saltati” che diceva Eugenio cati dall’indifferenza di tanti anni di Turri, paesaggista dalla sensibilità po- governo del territorio a quasi esclusiva etica (Turri, 1998). Ma non può essere trazione metropolitana. Una linfa vita- l’effetto post-COVID a ridare ossigeno le e ad impatto zero. Infrastrutture a duraturo alle terre di mezzo, sempli- basso costo e alta resa, sia di indotto cemente perché sono mancati gli argo- che sociale che culturale. Linee pron- menti che convincono al cambiamento te a ricucire la bellezza sparsa e di- duraturo. Occorre intervenire presto menticata nelle pieghe di valli, piane, e bene, altrimenti quei paesaggi sal- colline, promontori e rocche. Linee tati rischiano di tornare tali appena leggere pronte a rigenerare l’Italia ci si toglierà la mascherina perché è dell’Appennino, delle campagne, dei ancora forte il desiderio di tornare a borghi, delle montagne e delle piccole quella ‘normalità’, quando si correva e medie città proponendo un progetto dietro alla velocità perdendo di vista politico pubblico e cooperativo, visio- – è proprio il caso di dirlo – quel che nario e concreto. Ma questo protago- stava in mezzo. Ma non tutto è perso. nismo della coppia linee-lentezza non Paradossalmente quella noncuranza ha può arrivare per tentativi e improv- risparmiato alcuni di quei paesaggi dal visazioni: va desiderato, pianificato cemento, dalla bruttezza, dal degrado seguendo regole, argomenti e paradig- lasciandoli ancora molto belli e carichi mi culturali diversi e solidi, spiegati di segni e storie. E qui entra in gioco e condivisi. Non è automatico che un la possibilità della lentezza ovvero Paese molto convinto della velocità di un modo di progettare la ri-cono- sia di botto pronto ad accettare che si scenza di quelle terre, di abitarle pur può crescere proprio rallentando. Va se di passaggio, di intuirne le tracce spiegato che la lentezza che proponia- che possono divenire linee di lentezza mo non vuole frenare lo sviluppo, ma sulle quali viaggiare a piedi o in bici aprire una nuova strada che fino ad o a cavallo o, chissà, a dorso di mulo. oggi è stata di fatto preclusa. Paesaggi e terre che cercano lettori per raccontarsi, degustatori per far- La celebrazione della mobilità veloce si assaggiare, pensatori per regalare con le relative scelte urbanistiche e idee, osservatori che si incantano per culturali hanno perfino azzerato l’idea un muretto a secco, un campo, una che tra un’origine e una destinazio- vigna, un mattone. ne vi sia qualcosa che conta vedere, di cui sapere. Quindi la sensibilità è Tutte cose che accadono a bassa velo- acerba sebbene il post-COVID abbia, cità: sotto i 25 km/h. Esperienze che per forza di cose, ridato protagoni- fanno bene al senso di cittadinanza, smo al turismo di prossimità nell’e- che fanno da argine all’idea che la state 2020, facendo tornare tante velocità sia norma sociale prevalente persone là dove non mettevano più (Rosa, 2015), che mitigano il senso di piede da anni, catturati dal turismo continua dissociazione tra noi e quel esotico lontano. L’Oltrepò pavese o che abbiamo intorno, che danno di- quello mantovano, la val Tidone o la rezione alle nostre corse che corrono val Grue, Pobietto o Polesella hanno senza sapere dove vanno. È fatalmen- ritrovato fiato e nella parentesi di te curioso che nella lingua del bel un’estate hanno smesso di essere i Paese, dove la bellezza è di casa da 3
sempre, la parola lentezza custodisca ‘giusto’ e, soprattutto, quali limiti dentro di sé la parola lente (Pileri, definire. Anche per questo preferiamo 2020) Mano a mano che disveliamo i pensare il turismo lento entro quello benefici della lentezza, capiamo che che chiamiamo progetto di territorio non si tratta di allestire un pacchetto spostando così il baricentro dalla sfera turistico nella maniera nota al mer- mercantile, privata, a quella cultura- cato, ma di immaginare una società e le, che impegna le politiche pubbliche un progetto di territorio entro il quale a prendere posizione e dare indiriz- scrivere cosa è il turismo lento e cosa zi, a maggior ragione oggi dove, con ci aspettiamo generi ed eviti. Accet- l’avvento dei portali come Booking o tato il carattere complesso della len- Airbnb, dalla sera alla mattina molti tezza, possiamo affiancargli con meno sono diventati operatori turistici, ma ansia la pericolosa parola ‘turismo’. senza sapere nulla di turismo se non Viceversa il turismo, come un tarlo, che è qualcosa che produce guadagno farà il suo buco indebolendo questi se si ha una stanza da affittare. In territori ‘saltati’ dell’Italia interna, questo autodidattismo pericoloso, la vulnerabili e fragili per natura e per lentezza è ancor più vulnerabile di pri- destino. È vero che la pratica del cam- ma e rischia di essere sopraffatta dalla mino o quella del cicloturismo sono rendita turistica. molto promettenti per tanti territori Ci vuole allora pensiero, visione, pro- (Russo, 2019), ma senza una visione e getto. Più che dare incentivi per far una regia pubbliche e ambiziose che aprire B&B o distribuire fondi per ‘pro- ne arginino gli effetti indesiderati i mozionare’ i territori, il nostro sugge- rischi di degrado sono in agguato: l’o- rimento iniziale è di investire proprio mologazione delle tradizioni, la com- nella formalizzazione del concetto di mercializzazione della bellezza, l’ero- lentezza e di viaggio lento più che di sione dei valori di una vita, l’eventifi- turismo. Viaggiare implica un sogno, cazione di ogni cosa, la banalizzazione un’aspettativa e, soprattutto, una delle storie locali in storytelling in relazione non fugace ma avida di ap- nome dell’attrattività, l’espulsione dei prendimento. Nel viaggio l’esperienza ceti deboli dalle aree rigenerate (… ) è fare conoscenza dell’altro e non pro- , e così via, (Stehlin, 2019). Purtroppo vare i brividi dell’adrenalina per una non possiamo dimenticare, anche di- discesa spericolata in bicicletta lungo scutendo di turismo lento, che ad oc- un sentiero o per gareggiare pedalan- cuparsi di turismo sono quasi esclusi- do velocemente. Cose che si possono vamente le discipline economiche del fare ovunque, senza una relazione marketing (Maeran, 2004), alle quali con i luoghi. Il viaggio lento attinge interessa vendere e fabbricare bisogni dal flaneur ovvero da colui che arriva che si traducono in acquisti. addirittura a perdersi tanto è rapito L’urbanistica ha poco riflettuto di da quel che vive e trova sul cammi- turismo. Le scienze della natura del- no. È una esperienza spirituale ma la agricoltura pure. Soprattutto non non religiosa. È una grande occasione hanno riflettuto a dovere sugli effetti pedagogica per un Paese che vuol far negativi. Quindi se il turismo lento crescere i propri cittadini e i suoi ospi- può essere una leva strategica per le ti. Ma, ripeto, tutto questo non capita terre di mezzo, non possiamo rinun- per caso, ma per volontà. Anche gli ciare a domandarci quale turismo è indotti economici miliardari (nove) 4
che la Germania genera ogni anno Pavese, ha bisogno di un progetto di con il solo cicloturismo (ADFC, 2019) territorio che non può inciampare nei arrivano da anni densi di una precisa capricci della frammentazione delle volontà a disegnare e realizzare una politiche di governo del territorio o rete di 50.000 km di assi ciclabili volu- delle pro-loco, che non può spezzare tamente di lunga distanza (100-150 km narrazioni che hanno bisogno di essere continui) al fine di indurre i cittadini riunite. Le lunghe dorsali cicloturisti- a stare fuori casa la notte così da go- che come VENTO (www.cicloviavento. dere appieno i benefici della lentezza it), i cammini come la via Francigena, e, allo stesso tempo, depositare eco- di cui fa parte anche la Via degli Abati nomie sui tanti territori attraversati. che attraversa l’Oltrepò Pavese (Carta Un esito figlio di una volontà pubblica, dei Cammini dell’Appenino di Lom- di investimenti, di regolazioni, di tec- bardia –Touring Club Italiano), devono niche di progettazione e realizzazione intendersi come il filo di una collana le delle ciclabili, di formazione tecnica e cui perle sono i comuni, i castelli, le culturale e, infine, solo infine di pro- cascine, i vigneti, gli alberi secolari, le mozione. Oggi nei paesi d’oltralpe più piazze, le aziende agricole, le locande avanzati, la ciclabilità turistica arriva e i musei che si trovano a essere, così, a sostenere cinque occupati per km un grande gioiello. E per fare questo vi ed è una seria risposta alla domanda è necessità di alzare lo sguardo sopra i di sviluppo sostenibile delle aree in- territori e i confini. terne (Pileri et al, 2015). Visioni por- tate avanti da politiche pubbliche, da Con queste premesse, crediamo, il investimenti pubblici e anche da un turismo lento potrà essere una risorsa inedito coraggio a proporre che que- fondamentale, felice, non invasiva e ste linee lente e lunghe superino le capace di produrre rigenerazione sen- resistenze e i blocchi della frammen- za svilire i territori, con la delicatezza tazione amministrativa. Un cammino di una mano che entra in un guanto. e una ciclabile turistica non possono Lo spazio per generare tutto ciò c’è. fermarsi ad ogni confine comunale, né Le tracce delle linee antiche ci sono. Il si può sperare in un coordinamento tempo è maturo. I giovani sono pronti. spontaneo tra comuni. La rigenerazio- Le terre interne aspettano progetti su ne di un antico cammino, come può misura per loro e tutti noi abbiamo da essere la via degli Abati nell’Oltrepò imparare da loro. 5
Foto: Polyommatus thersites (ph Associazione IOLAS) TRASMETTERE BIODIVERSITÀ, azioni scorrette sono state intrapre- SEMINARE CULTURA se in suo nome o questo vocabolo è Silvia Assini (Dipartimento di Scienze stato usato in modo inappropriato. della Terra e dell’Ambiente - Universi- Che cos’è allora la biodiversità e tà di Pavia) quali benefici può apportare? La biodiversità è la ricchezza della Mai come ora abbiamo bisogno di vita sulla Terra e si esprime a tre valorizzare la biodiversità all’inter- livelli: diversità di risorse genetiche no del più ampio e articolato con- degli organismi viventi, diversità cetto di cultura, trasmettendo una di specie, diversità di ecosistemi e vera e propria “cultura della biodi- paesaggi. versità”. In una società che ha fatto La storia evolutiva della Terra ha perdere a molti il contatto con la fatto sì che nei diversi continenti si Natura, stravolgendone componenti sviluppasse una biodiversità carat- fondamentali per l’equilibrio del teristica per ciascuno di essi, sepa- pianeta, con conseguenze cata- rata da quella degli altri da barrie- strofiche in molte parti della Terra, re geografiche invalicabili. il concetto di biodiversità diventa Conservare e valorizzare la biodi- cruciale per ritrovare l’identità cul- versità di un territorio significa per- turale di un territorio e il benessere tanto conservarne e valorizzarne la di chi vi abita. varietà di patrimoni genetici nelle Ma per trasmettere biodiversità, specie originarie, la varietà di spe- seminando cultura, bisogna capirne cie native, la varietà di habitat ed il linguaggio perché troppo spesso ecosistemi tipici. 6
La mia formazione professionale, in nose per la biodiversità locale perché qualità di botanica, mi porta inevita- concorrono a una sua banalizzazione e bilmente a focalizzare la biodiversità impoverimento. sui suoi aspetti vegetali, ma a questi Sviluppare allora una cultura della sono legati anche quelli animali. Le biodiversità significa non utilizzare più piante infatti sono fondamentali per la queste piante negli spazi verdi privati vita animale poiché le uniche in grado e pubblici, ma piuttosto utilizzare le di sintetizzare zuccheri, tramite la fo- piante native del territorio in cui si tosintesi clorofilliana. Parlando di bio- vive. Nel caso dell’Oltrepò pavese ne diversità vegetale, due concetti sono costituiscono un esempio la farnia, la importanti: la flora e la vegetazione. roverella, il cerro, il frassino minore, La flora è l’insieme delle specie vege- l’acero campestre (tra gli alberi) op- tali spontanee che possiamo ritrovare pure il viburno, il nocciolo, la ginestra in un territorio, mentre la vegetazione odorosa, il citiso a foglie sessili, la è l’insieme delle comunità vegetali rosa canina, l’evonimo (tra gli arbu- (quali boschi, arbusteti, praterie) for- sti). mate da tali specie. Le piante non comprendono solo alberi Il concetto di flora riguarda quindi le e arbusti. Molto più numerose sono specie selvatiche e non quelle colti- le erbe. In quest’ottica, una cultura vate dall’uomo (provenienti spesso della biodiversità dovrebbe mirare a da altri continenti e pertanto definite conservare e a non raccogliere quelle alloctone), a meno che queste ultime più rare e minacciate, quali orchidee, non si naturalizzino sfuggendo dagli gigli, garofani, gladioli, tulipani, che ambienti coltivati e crescendo sponta- in Oltrepò pavese sono ancora ben neamente al di fuori di essi, talvolta in presenti, costituendo un vanto e un modo veramente invasivo. Quando ciò pregio del territorio e concorrendo a accade, possono generarsi problemi valorizzare anche altri prodotti che lo per le specie native che, trovandosi a stesso fornisce. L’Oltrepò pavese ospi- competere con specie alloctone natu- ta una flora ricchissima che include ralizzate e invasive, vengono da esse più di 1800 taxa, tra cui sono presenti soppiantate e possono anche scompa- diverse entità endemiche, ossia entità rire. Deve allora essere chiaro che la a distribuzione molto limitata, che biodiversità può essere minacciata da rappresentano una specificità di tale alcune specie coltivate e che è neces- territorio, quali ad esempio Anemo- sario contrastarle quando si comporta- noides trifolia subspecie brevidentata no da invasive. Spesso le persone sono (che vive nelle faggete), Astragalus ormai così abituate a vedere queste sirinicus (che si ritrova sul Monte Le- specie alloctone invasive ampiamente sima), Cherleria laricifolia subspecie diffuse nel proprio territorio da pen- ophiolitica e Odontarrhena argentea sare che esse contribuiscano positiva- (che vivono sugli affioramenti ofioliti- mente alla biodiversità e magari ne ci). Sono poi presenti diversi taxa pro- determinano una ulteriore diffusione. tetti inclusi nella Lista Rossa della Flo- È il caso della robinia, del ciliegio ra Italiana, quali ad esempio Epipactis tardivo, della quercia rossa america- palustris, Fritillaria tenella, Arnica na, dell’albero delle farfalle, piante montana, Galanthus nivalis. È infine esteticamente accattivanti e spesso presente Himantoglossum adriaticum, utili all’uomo, ma estremamente dan- un’orchidea protetta a livello euro- 7
peo che è inclusa nell’Allegato II della nell’Allegato I che elenca gli Habitat Direttiva 92/43/CEE, la cosiddetta di interesse conservazionistico per Direttiva Habitat che tutela gli habitat l’Europa. La loro presenza ha consen- e le specie di importanza conservazio- tito di riconoscere aree speciali per nistica per l’Europa. la conservazione, che insieme a tutte Oltre che le specie (flora), la biodiver- quelle istituite in Italia e negli altri sità vegetale include anche le comuni- stati europei, hanno determinato la tà vegetali (vegetazione), la cui com- realizzazione della Rete Natura 2000, posizione può variare da un territorio la più importante rete di aree protette all’altro concorrendo a costituirne la in Europa. In Oltrepò sono presenti sua identità e originalità. ben 3 di queste aree: la ZSC Monte In Oltrepò pavese, sono presenti co- Alpe, il SIC Sassi Neri-Pietra Corva e il munità vegetali caratterizzate da una SIC Le Torraie – Monte Lesima, ognuno composizione floristica caratteristica con specificità floristiche e vegetazio- che include specie a diversa distribu- nali diverse. zione geografica. L’area, infatti, oc- Tutelare le comunità vegetali non si- cupa la porzione più meridionale della gnifica tutelare solo la biodiversità, Regione Biogeografica Continentale, a ma anche tutti quei servizi ecosistemi- contatto con la Regione Biogeografica ci (benefit) che esse forniscono, diret- Mediterranea, consentendo la convi- tamente o indirettamente, all’uomo. venza di specie ad impronta più mar- Un approfondimento sui servizi ecosi- catamente centro-europea con quelle stemici richiederebbe uno spazio am- a impronta submediterranea in cui si pio che andrebbe aldilà delle finalità ritrovano, alle quote più elevate, an- di questa Introduzione. Tuttavia, è che specie ad impronta alpina e specie utile evidenziarne alcuni per sensibi- ad impronta appenninica. L’Oltrepò lizzare i lettori di questo quaderno, pavese, inoltre, durante le glaciazio- facendo loro comprendere l’importan- ni della nostra penisola, è stato un za di tutelare le comunità vegetali e crocevia di specie che si muovevano gli habitat del proprio territorio. da Nord verso Sud, e viceversa, per Fra questi servizi, si sottolinea la for- rifugiarsi nelle aree più favorevoli alla nitura di animali e piante edibili, di loro sopravvivenza. Tutto ciò ha con- risorse naturali come legname, mine- ferito alle comunità vegetali dell’Ol- rali, metalli, fibre, resine, ma anche trepò pavese una ricchezza floristica e la fornitura appunto di biodiversità una peculiarità uniche. che permette, tra l’altro, di disporre Tra le comunità vegetali più tipiche di sostanze naturali e principi attivi e e diffuse sul territorio vanno sicura- consente la riproduzione di piante e mente citate le faggete, le cerrete, i l’allevamento di animali. boschi a roverella, gli ostrieti (boschi Non meno importanti sono poi la rego- dominati dal carpino nero), le praterie lazione del bilancio ossigeno/anidri- collinari e montane, talvolta ricche di de carbonica, il mantenimento dello orchidee, e le formazioni erbacee che strato di ozono (che protegge dai raggi si sviluppano in corrispondenza degli ultravioletti dannosi), consentendo di affioramenti ofiolitici. avere aria pulita e respirabile, la rego- Molte di queste comunità sono tute- lazione del tempo e del clima (sia lo- late a livello europeo dalla già cita- calmente, sia globalmente, attraverso ta Direttiva Habitat e sono incluse la complessa interazione tra le carat- 8
teristiche della circolazione regionale/ delle specie e delle sottospecie ospi- globale e le caratteristiche fisiche tate le informazioni degli adattamenti degli habitat), la regolazione dei flussi ambientali acquisisti in oltre 3.5 mi- idrogeologici. liardi di anni di evoluzione. La copertura vegetale e il sistema del- Infine, non vanno dimenticati i be- le radici giocano un ruolo importante nefici culturali non materiali che la nel controllo dell’erosione, contri- popolazione ottiene dalle comunità e buendo a contenere il dissesto idroge- dagli habitat naturali attraverso arric- ologico dovuta alle piogge e al vento chimento spirituale, sviluppo cogniti- e, tra l’altro, a mantenere la produt- vo, riflessione, esperienze ricreative tività agricola riducendo la perdita di ed estetiche (traendo ispirazione per terreno fertile. arte, folklore, simboli, architettura, Le comunità vegetali e gli habitat pubblicità). È noto che molte persone forniscono il servizio di impollina- traggano benessere psicologico dallo zione: senza le specie impollinatrici scenario di paesaggi e dalle aree na- selvatiche molte specie di piante si turali in cui ricercano la bellezza o il estinguerebbero e gli attuali livelli di valore estetico, e opportunità per at- produttività potrebbero essere mante- tività ricreative, turistiche, di tempo nuti solamente a costi veramente alti libero e sportive (passeggiate, escur- attraverso l’impollinazione artificiale. sioni, campeggio, pesca, nuoto, studio Nel fornire spazi vitali, zone di rifugio della natura). e protezione a piante e animali selva- Conservare il patrimonio culturale tici (soprattutto nella fase riprodutti- dell’Oltrepò pavese significa anche va), le comunità vegetali e gli habitat conservarne la sua biodiversità. Fac- naturali possono essere visti come un ciamone tesoro e questo territorio ce una “libreria genetica” in cui sono ne sarà grato! immagazzinate nel materiale genetico 9
1. mappa delle azioni
di “Osservazione del sole” con Rota- ry Club Valle Staffora; conferenze, stage e summer camp; - Inaugurazione Scuola di Astronomia “F. Barbaglia” di Serra del Monte. B3 / Biblioteca della biodiversità (ph M. Tavoliere) SOGGETTO ATTUATORE: B4 / Tutti a scuola di astronomia Sistema Bibliotecario dell’Oltrepò- SBO SOGGETTO ATTUATORE: Coop. Teti e Ass. culturale ADARA PARTNER PROGETTO: Fondazione per lo Sviluppo dell’Oltrepò Pave- PARTNER PROGETTO: Fondazione se, Biblioteca civica di Santa Maria per lo Sviluppo dell’Oltrepò Pavese, Credits E. Poggi Bettapoggi fotolia della Versa e Biblioteca civica di Comune di Cecima, Unione di Co- Varzi muni Lombarda Terre Dei Malaspina, B5 / Naturalmente musei Fondazione per lo Sviluppo dell’Ol- COLLABORAZIONI trepò Pavese SOGGETTO ATTUATORE: Istituto comprensivo di Santa Maria Sistema Bibliotecario dell’Oltrepò- della Versa e Istituto Comprensivo COLLABORAZIONI SBO “P. Ferrari” di Varzi, Civica Biblio- Istituto comprensivo di Santa Maria teca Ricottiana di Voghera della Versa e Istituto Comprensivo PARTNER PROGETTO: Fondazione “P. Ferrari” di Varzi, Rotary Club per lo Sviluppo dell’Oltrepò Pave- ATTIVITÀ SVOLTE Minerva, Rotary Club Valle Staffora, se, Comuni di Montecalvo Versiggia, - Miglioramento dei servizi biblio- Ass. IOLAS, Albo Ingegneri di Pavia, Montalto Pavese, Romagnese, Za- tecari; Touring Club Italiano, Istituto Nazio- vattarello - Selezione e acquisizione di volumi nale di Astrofisica di Torino, Dipar- sul tema della biodiversità; timento di Fisica Nucleare dell’Uni- COLLABORAZIONI - Creazione di una sezione di pub- versità di Pavia Associazione naturalistica La Pietra blicazioni dedicata alla biodiversità Verde, Comune di Codevilla, Co- in dotazione al servizio di prestito ATTIVITÀ SVOLTE mune di Ruino, Comune di Brallo di itinerante BiblioBus; - Ri-funzionalizzazione ex Scuola di Pregola, Coop. Finis Terrae e Cen- - Creazione di 2 sezioni di pubbli- Serra del Monte (Cecima); tro di accoglienza migranti di Casa cazioni dedicate alla biodiversità - Sviluppo di percorsi per una mi- Matti presso le biblioteche della Valle gliore fruizione pubblica; Staffora e Versa, sede di plesso - Realizzazione di percorsi, pac- ATTIVITÀ SVOLTE scolastico. chetti didattici e laboratori per le - Interventi di rinnovamento strut- scuole; turale e degli allestimenti dei Mu- IN PRATICA: - Organizzazione di eventi di ani- sei: MaPLo di Romagnese; Museo - Acquisto di 381 nuove pubbli- mazione territoriale e divulgazione delle Api di Montalto Pavese; Museo cazioni e letture per bambini sul scientifica. del Cavatappi di Montecalvo Versig- tema della biodiversità; gia; - Realizzazione del Servizio perio- IN PRATICA: - Elaborazione di nuovi contenuti dico di BiblioBus presso le scuole e Acquisto di attrezzature: robotiz- multimediali interattivi; i Comuni del territorio dell’area- zazione telescopio maggiore, vide- - Realizzazione di riprese-video e di progetto; oproiettore per il planetario, e cu- installazioni-video. - Attività di animazione e comu- pola planetario nicazione in collaborazione con le - Realizzazione nuove postazioni fis- IN PRATICA: scuole e gli enti attivi nell’ambito se (casette); - Rinnovo esposizioni e ri-cataloga- culturale dell’area. - Partecipazione a eventi in rete, zione dei reperti; per es. Astroparty; - Nuovi allestimenti dei Musei di Ro- - Attività di divulgazione e forma- magnese e Montalto Pavese: teche, zione scientifica per università e video, testimonianze e documenti; scuole: Maratona Messier; 2 gite - Inaugurazione (16 aprile 2019) del al Parco astronomico Astrobrallo MaPLo 4 P – Museo dell’Appennino con gli studenti di Fisica Nucleare Lombardo delle 4 Province, ex-Mu- dell’Università di Pavia; 1 Giornata seo Civico di Arte contadina. 12
IN CORSO: - Sviluppo sito web e profili social dl sistema museale; - Rinnovo degli allestimenti nei tre musei oggetto di intervento; - Allestimento delle vetrine e atti- vazione QR code del Museo del Ca- vatappi di Montecalvo Versiggia. B7 / Oltre L.A.R.A. (ph Associazione IOLAS) SOGGETTO ATTUATORE: B8 / Laboratorio ambientale Fondazione Adolescere SOGGETTO ATTUATORE: PARTNER PROGETTO: Fondazione Comune di Colli Verdi (nuovo Co- per lo Sviluppo dell’Oltrepò Pave- mune nato il 1 gennaio 2019 dalla se, Istituto Comprensivo Santa Ma- fusione dei comuni di Valverde, Ca- ria della Versa e Istituto Compren- nevino e Ruino) sivo “P. Ferrari” di Varzi, 19 Comuni area-progetto PARTNER PROGETTO: Fondazione per lo Sviluppo dell’Oltrepò Pavese, B6 / Atelier innovativi COLLABORAZIONI Unione dei Comuni Lombardi del Ti- Scuole del territorio provinciale ed done Pavese SOGGETTO ATTUATORE: extra provinciale (Milano, Piacenza, Istituto Comprensivo Santa Maria Alessandria), Comuni di Romagnese, COLLABORAZIONI della Versa e Istituto Comprensivo Zavattarello, Colli Verdi (nato dalla ERSAF (Ente Regionale Servizi Agri- “P. Ferrari” di Varzi fusione di Valverde, Canevino e Rui- coltura e Foreste), Fondazione Ado- PARTNER PROGETTO: Fondazione no), Ass. IOLAS, Ass. Volo di Rondine, lescere, Fondazione Lombardia per per lo Sviluppo dell’Oltrepò Pavese Ass. Apicoltori Oltrepò Montano, Mu- l’Ambiente, I.C. Comprensivo “P. sicisti tradizionali delle 4 Province, Ferrari” di Varzi e di Santa Maria COLLABORAZIONI M.AP.LO 4P di Romagnese, Magazzino della Versa, Coop. Eliante, Ass. IO- Associazione Amici dei Boschi, As- dei Ricordi di Zavattarello, Giardino LAS, Università di Pavia, Università sociazione Amici Orto botanico di Alpino Pietra Corva, Eremo Sant’Al- Cattolica del Sacro Cuore, Consola- Pavia, Associazione Artemista, Eco- berto di Butrio, Guardie ecologiche to italiano ad Hannover e Università museo di Canneto Pavese, Parco volontarie PV, Salumificio Valverde, di Hannover. del Ticino- Progetto Life-Ticino Bio- Az. ag. Casa di Paglia, Coop. agrico- source, Associazione Autieri, Museo ATTIVITÀ SVOLTE la Canedo, Az. ag. Calatroni Calice di Scienze naturali di Voghera. - Ri-funzionalizzazione del Centro dei Cherubini, Az. ag. Terre Villane, Comunale Polifunzionale; ATTIVITÀ SVOLTE Az. ag. Boscasso, Az. ag. Bonizzoni, - Adeguamento della strumentazio- - Formazione del personale docente Panificio Provendola. ne tecnologica ed informatica PLIS sull’uso delle nuove tecnologie; ATTIVITÀ SVOLTE Castello Verde; - Trasferimento di competenze per - Informazione degli istituti scolasti- - Miglioramento dotazione di stru- la realizzazione di progetti di digital ci di pianura; menti per la divulgazione culturale storytelling attraverso corsi; - Stage residenziali per classi di scuo- e la didattica laboratoriale nell’a- - Creazione di supporti didattici per le di pianura (secondarie di primo e rea; le lezioni. secondo grado) su temi ambientali; - Creazione di un programma di la- IN PRATICA: - Laboratori di facilitazione di per- boratori didattici collegati al PLIS - Implementazione di sito web per corsi per l’alternanza scuola lavoro. Castello Verde. la catalogazione e la diffusione del IN PRATICA: IN PRATICA: materiale: www.oltrepo-oltre.it; - Realizzazione di percorsi forma- - Predisposizione di nuove postazio- - Organizzazione percorsi formativi tivi di didattica ambientale Oltre ni informatiche per i laboratori di e laboratoriali in classe svolti da L.A.R.A.; biodiversità; esperti sui temi della biodiversità - Ideazione di percorsi didattici - Creazione pacchetti didattici su colturale, vegetale, animale; esperienziali; temi ambientali; - Realizzazione di progetti digitali - Adozione di Protocolli d’Intesa con - Accoglienza studenti partecipanti da parte degli studenti, disponibili gli istituti scolastici coinvolti; a laboratori e workshop; al sito web. - Stage residenziali presso Settebor- - Promozione e comunicazione delle ghi e Penicina di Romagnese, Centro attività del centro e del butterfly Montano di Pietragavina. watching. 13
- 6 percorsi mappati di butterfly - Cicli di incontri di discussione e watching e relativa cartellonistica; disseminazione del progetto; - 7 Brochure - Collana biodiversità. - Collaborazione e partecipazione a eventi nel territorio nazionale e internazionale; - Partecipazioni a fiere e festival; - Supporto agli eventi realizzati dai partner-progetto. IN PRATICA: - 4 corti, 2 docu-film, 2 spot; E1 / Promozione e marketing ter- - 1 cortometraggio “Oltrepò, pron- ritoriale ti per il futuro Deborah, Charles, SOGGETTO ATTUATORE: Samba”; Fondazione per lo Sviluppo dell’Ol- - Blog di Narrazione Territoriale; trepò Pavese - Eventi di lancio e divulgazione (ph M. Garavana) Guida Touring Oltrepò Pavese; PARTNER PROGETTO: - Ciclo di incontri e conferenze. Comuni dell’area-progetto, Fonda- E2 / Programmazione di eventi cul- zione Lombardia Ambiente (FLA), turali Coop. FinisTerrae SOGGETTO ATTUATORE: COLLABORAZIONI Fondazione per lo Sviluppo dell’Ol- Ass. IOLAS, Comuni di Brallo di Pre- trepò Pavese gola, Menconico, Montalto P. e San- ta Margherita S., NEOS Giornalisti PARTNER PROGETTO: di viaggio associati, Strada del Vino Comuni area-progetto, IC “P. Fer- e dei Sapori Oltrepò Pavese, Tou- rari” Varzi e IC Santa Maria della ring Club Italiano, Avanzi-Progetto Versa, Fondazione Adolescere Sustainability is Human. COLLABORAZIONI ATTIVITÀ SVOLTE Ministero dei Beni e delle Attività - Attività di promozione locale at- Culturali, Soprintendenza Belle Arti F1 / Coordinamento e consulenza traverso campagne di comunicazio- di MI PV e LO, Consolato Italiano strategica ne e attivazione di reti con soggetti Hannover, Giffoni Innovation Hub, SOGGETTO REFERENTE: che si occupano di turismo; IIS L.G. Faravelli di Stradella, IIS Fondazione per lo Sviluppo dell’Ol- - Azioni di marketing dell’area- Baratta di Voghera, ITAS Gallini di trepò Pavese progetto attraverso la produzione Voghera, Liceo Galilei di Voghera, di contenuti per la stampa, post di Liceo Golgi di Broni, Comune di Vo- SOGGETTO ATTUATORE: narrazione territoriale, elaborazio- ghera, Comune di Stradella, Ordine Collegio Carlo Alberto; Prospettive ne di materiali cartacei, brochure, Agronomi e Forestali Prov. Milano, Ricerca Socio-Economica. cartellonistica, prodotti editoriali e Ordine Architetti, Ordine Ingegneri audiovisivi; e Collegio Geometri di Pavia, Con- ATTIVITÀ SVOLTE - Sviluppo del Piano di comuni- sorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, - Attività trasversali alle azioni del cazione attraverso il sito web del Ass. Gite in Lombardia, ASD Ap- Programma Oltrepò (bio)diverso progetto, un ufficio stampa, blog pennino Bike Tour, Ass. Terre della per il raccordo e coordinamento di narrazione territoriale e profili Montagnina, Ass. Apicoltori Oltre- delle iniziative. dedicati al progetto sui principali pò Montano, Ass. Calyx, Ass. Amici IN PRATICA: social media. San Colombano, Gruppo Micologico - Percorso di capacity building con i Vogherese, ASD Walking OP, CAI Vo- referenti-progetto; IN PRATICA: ghera, La Pernice Rossa. - Organizzazione di incontri con - Moduli didattici e workshop all’in- terno della Scuola di Narrazione ATTIVITÀ SVOLTE attori territoriali per la gestione Territoriale; - Formazione rivolta a studenti del futura delle azioni; - Blog Narrazione Territoriale; territorio per la realizzazione di - Organizzazione di giornate per lo - Guida Touring Club Italiano “Ol- prodotti audio-visivi; scambio di buone pratiche; trepò Pavese. L’Appennino di Lom- - Organizzazione di eventi itineran- - Progettazione e organizzazione di bardia”; ti di promozione culturale ed eno- eventi territoriali; - 12 pannelli “Oltrepò (bio)diverso: gastronomica; - Elaborazione di testi e materiali una meravigliosa scoperta”; - Organizzazione di escursioni di divulgativi. eco-turismo e di educational tour; 14
PERCORSO valorizzazione territoriale IN CIFRE 19 COMUNI PARTNER DEL PROGETTO 2 UNIONI DI COMUNI COMUNE DI CODEVILLA COMUNE DI STRADELLA COMUNE DI VOGHERA FONDAZIONE PER LO SVILUPPO DELL’OLTREPO FONDAZIONE ADOLESCERE Collaborazioni locali FONDAZIONE LOMBARDIA PER L’AMBIENTE e partenariali ISTITUTO COMPRENSIVO P. FERRARI 36 IC SANTA MARIA DELLA VERSA UNIVERSITÀ DI PAVIA UNIVERSITÀ SACRO CUORE DI MILANO SISTEMA BIBLIOTECARIO OLTREPO’ PAVESE –SBO SISTEMA MUSEALE DELL’OLTREPO’ PAVESE EREMO SAN’ALBERTO DI BUTRIO ECOMUSEO DI CANNETO PAVESE COOP. FINIS TERRAE COOP. TETI GIARDINO BOTANICO ALPINO DI PIETRA CORVA ERSAF-REGIONE LOMBARDIA SETTORE AGRICOLTURA E FORESTE CONSOLATO ITALIANO – HANNOVER Istituzioni sovra-locali MINISTERO DEI BENI CULTURALI- SOPRINTENDENZA DELLE 4 BELLE ARTI DI MILANO, PAVIA, LODI PARCO DEL TICINO Istituto Faravelli di Stradella Istituti scolastici IIS Baratta di Voghera provinciali ITAS Gallini di Voghera 5 Liceo Galilei di Voghera Liceo Scientifico Golgi Broni Istituto Nazionale di Astrofisica di Torino Centri di ricerca Dipartimento di Fisica Nucleare 3 dell’Università di Pavia Università di Hannover 16
ASSOCIAZIONE ADARA ASSOCIAZIONE TERRE DELLA MONTAGNINA ASSOCIAZIONE IOLAS ASSOCIAZIONE LA PIETRA VERDE ASSOCIAZIONE CALYX ASSOCIAZIONE AMICI DEI BOSCHI ASSOCIAZIONE AMICI ORTO BOTANICO - PV ASSOCIAZIONE ARTEMISTA ASSOCIAZIONE AUTIERI D’ITALIA ASSOCIAZIONE VOLO DI RONDINE ASSOCIAZIONE APICOLTORI OLTREPO Associazioni & ASSOCIAZIONE GITE IN LOMBARDIA Organizzazioni di ASSOCIAZIONE AMICI DI SAN COLOMBAN Rappresentanza MAGAZZINO DEI RICORDI DI ZAVATTARELLO 29 ASD APPENNINO BIKE TOUR ASD WALKING OLTREPO PAVESE MUSICISTI DELLE 4 PROVINCE GRUPPO MICOLOGICO DI VOGHERA GUARDIE ECOLOGICHE VOLONTARIE (GEV) CAI DI VOGHERA TOURING CLUB ITALIANO NEOS GIORNALISTI DI VIAGGIO ASSOCIATI ALBO INGEGNERI DI PAVIA ORDINE AGRONOMI E FORESTALI – MILANO ORDINE DEGLI ARCHTETTI – PAVIA ORDINE DEI GEOMETRI – PAVIA ORDINE DEGLI INGEGNERI - PAVIA ROTARY CLUB MINERVA ROTARY CLUB VALLE STAFFORA Az. agricola Val di Nizza, Az. agrico- la Casa di Paglia, Az. agricola Terre Villane, Az. agricola Boscasso, Az. agricola Bonizzoni, Az. agri-turistica Aziende agro- La Pernice Rossa, Az. agrituristica Calatroni Calice dei Cherubini, Az. alimentari agri-turistica Cascina Serzegno, Az. & Consorzi 16 agri-turistica Cascina Mirani, Coop. agricola Canedo, Salumificio Valver- de, Panificio Provendola, Ristorante Osteria del Castello, Ristorante La Quercia, Strada del Vino e dei Sapori dell’Oltrepò Pavese, Consorzio Tute- la Vini Oltrepò Pavese Sustainability is Human – AVANZI Progetti in rete Giffoni Opportunity – Giffoni Innova- 3 tion Hub - Oltrenatura 17
NETWORKING Oltre alle reti tra i partner del progetto si sono instaurati rapporti di collaborazione con soggetti pubblici e privati, a livello locale, nazionale ed europeo, di ambiti differenti PATRIMONIO CULTURALE, PROGETTI EDUCATIVI, NARRAZIONE DELL’INDENTITÀ Il Percorso Valorizzazione territoriale promuove lo sviluppo dell’area appenninica dell’Oltrepo Pavese facendo leva sul suo patrimonio culturale e naturalistico. In quest’ottica le varie attività hanno realizzato interventi a favore dell’accesso e della fruizione dei beni museali e culturali; il rafforzamento di competenze che facilitano la comprensione del contesto ambientale; l’elaborazione di una offerta di un turismo lento rispettoso dei luoghi e degli usi localiStudi di Milano 18
PERCORSI DIDATTICI INNOVATIVI E MULTIDISCIPLINARI Gli studenti di primo e secondo grado coinvolti in “Oltre LARA” (Fondazione Adolescere) e “Atelier innovativi” (Istituti comprensivi partner del progetto) hanno sperimentato varie modalità di didattica ambientale: lezioni frontali con esperti alternate a laboratori in aula e outdoor; laboratori residenziali quali spazi di esperienza di gruppo LEARNING BY DOING Gli allievi delle scuole secondarie di I e II grado hanno sperimentato i Project Work, strumenti formativi basati sull’imparare facendo. I 100 studenti degli istituti coinvolti nel progetto Giffoni Experience Oltrepò hanno seguito e corsi, in presenza e online, prima di realizzare i materiali audio-visivi come prova pratica. Un lavoro in più fasi: scrittura della sceneggiatura, riprese, regia, recitazione. Dal conto loro, i 348 studenti degli istituti comprensivi partner del progetto hanno realizzato progetti digitali di storytelling, che hanno richiesto l’ascolto e il dialogo con il territorio, la raccolta di storie, l’elaborazione dei contenuti per la comunicazione FORMAZIONE ESPERIENZIALE TRA CIELO E TERRA Anche la formazione per adulti e studenti universitari ha combinato una dimensione teorica con una dimensione applicativa, promuovendo competenze abilitanti che facilitano l’interpretazione del territorio e, più in generale, dell’ambiente naturale 19
2. strumenti in azionE
IL BIBLIOBUS L’INTERVENTO CHE TRASPORTA L’attività dei Bibliobus della Civica Biblioteca Ricottiana di Voghera è iniziata nel 2003, divenendo uno BIODIVERSITÀ dei servizi di maggior successo del Sistema Bibliotecario dell’Oltrepò con una media di 3.000 prestiti all’anno. Disponibile 3 giorni alla settimana, il servizio coinvolge 17 comuni e 15 Fu la scoperta più importante istituzioni scolastiche, raggiungendo i luoghi più remoti del territorio di tutta la sua vita. Sapeva montano della Valle Staffora e della leggere. Val di Nizza. Possedeva l’antidoto contro il terribile veleno della L’intervento progettuale, coordinato con le Biblioteche civiche di Santa vecchiaia. Sapeva leggere. Ma Maria della Versa e di Varzi, ha non aveva niente da leggere ampliato la dotazione del sistema (Luis Sepulveda) bibliotecario con nuove sezioni di testi tecnici, divulgativi e di narrativa, sui temi della biodiversità. IL CONTESTO La realizzazione dell’azione ha portato alla creazione di 2 sezioni Nell’ambito del Percorso specializzate presso le biblioteche Valorizzazione territoriale, di Santa Maria della Versa e di Varzi l’ampliamento della sezione dedicata e di una terza sezione itinerante alla biodiversità rappresenta uno degli in dotazione al Bibliobus. In totale strumenti di qualificazione dell’offerta l’offerta bibliografica è stata formativa e culturale in chiave arricchita di 381 volumi. ecologica. Il bibliobus è una biblioteca itinerante che porta libri nei luoghi dove le ESITI biblioteche non ci sono. Il servizio ambulante venne sperimentato in L’iniziativa ha destato un forte Inghilterra alla metà dell’Ottocento. interesse, nel territorio, specie tra gli In Italia, la prima esperienza di studenti. bibliobus è quella dell’intellettuale Luciano Bianciardi che, nelle vesti di “Le biblioteche di Santa direttore provvisorio della Biblioteca Chelliana di Grosseto, a bordo di un Maria della Versa e di Varzi furgone iniziò a diffondere la lettura hanno registrato un sensibile tra i contadini e i minatori della aumento di utenti, anche provincia maremmana. Dagli anni ‘50 in relazione alle attività ad oggi il modello ha conosciuto una ampia diffusione territoriale, in aree promosse dalle scuole. Il urbane e rurali. servizio bibliobus ha visto un 23
particolare interesse per la Il Catalogo dei libri è disponibile nuova sezione soprattutto la nei documenti scaricabili sul sito narrativa per ragazzi” del Progetto Oltrepo (bio)diverso: Paolo Paoletti, Referente progetto di SBO www.attivaree-oltrepo(bio)diverso. it/sfide/ricerca-e-didattica/ biblioteca-della-biodiversita-2/ 24
LA DIDATTICA L’INTERVENTO AMBIENTALE L’intervento si è articolato in 3 iniziative principali: -Atelier innovativi, azione coordinata CHE ATTIVA dagli Istituti Comprensivi di Santa Maria della Versa e Varzi; -Oltre LARA, azione coordinata dalla Fondazione Adolescere; -Giffoni Experience in Oltrepò, Uno degli svantaggi dell’istru- coordinato dalla Fondazione per lo Sviluppo dell’Oltrepò Pavese in zione ecologica è che ti fa vive- collaborazione con le scuole del re da solo in un mondo di feri- territorio provinciale. te. I danni che abbiamo inflitto alla terra restano in gran parte invisibili al profano (Aldo Leo- Atelier innovativi pold) L’iniziativa progettuale ha arricchito Ai bambini va insegnato come la proposta didattica scolastica con pensare, non a cosa pensare percorsi formativi relativi alla cultura locale e alla biodiversità, attraverso (Margaret Mead) l’uso delle tecnologie digitali. La formazione ha avuto un carattere laboratoriale e di tipo esperienziale, IL CONTESTO con uscite all’aperto. Nel corso dei 2 anni scolastici del La creazione di sezioni bibliotecarie Progetto Oltrepò (bio)diverso (2017- sulla biodiversità si è accompagnata 18 e 2018-19), gli studenti di tutte allo sviluppo di percorsi didattici le classi della scuola primaria sono rivolti a studenti di ogni ordine e stati coinvolti in laboratori che hanno grado. L’offerta formativa elaborata si previsto l’intervento di esperti. In qualifica innanzitutto per i contenuti, particolare, sono stati organizzati focalizzati sui temi ambientali. workshop sulla storia e sulle tradizioni L’educazione ecologica permette dell’area e momenti laboratoriali sui di comprendere i processi che temi della biodiversità faunistica e regolano gli ecosistemi, a partire vegetale. Queste attività pratiche dall’esplorazione e conoscenza hanno consentito una riqualificazione del proprio territorio. Un’altra di vari spazi scolastici (per esempio, caratteristica della proposta educativa la creazione di orti e di giardini per le riguarda i metodi, basati sulla farfalle nei cortili) ed extra-scolastici sperimentazione attiva dei contenuti. (per esempio, la piantumazione del Si tratta di strumenti improntati Parco degli Autieri a S. Maria della alla metodologia del learning by Versa). Le uscite outdoor si sono doing che, a seguito della fase di rivelate un allenamento sensoriale apprendimento, prevede lo sviluppo di sul campo. Le escursioni sono un progetto. state accompagnate da attività di 25
osservazione e ascolto, da un percorso La piattaforma didattica è olfattivo e tattile che hanno stimolato disponibile al seguente link: l’utilizzo dei sensi e l’immersione nella natura. www.oltrepo-oltre.it Il lavoro degli studenti ha richiesto una raccolta di informazioni, che è avvenuta attraverso interviste Oltre LARA – Un patto di reciprocità ai nonni e a testimoni privilegiati nella scuola tra montagna e città del territorio. A ciò è seguita una elaborazione narrativa della storia Oltre LARA è un programma che orale che si è realizzata per lo più prevede stage residenziali per classi in forma collettiva e condivisa. di scuole della pianura (secondarie di La restituzione ha dato avvio alla primo e secondo grado) con l’obiettivo realizzazione di progetti di digital di insegnare l’ambiente inteso come storytelling, che sono disponibili nella spazio naturale (OLTRE) e relazionale piattaforma appositamente creata per (LARA: Laboratorio sulle Aggregazioni promuovere la didattica ambientale e e sulle Relazioni degli Adolescenti). la conoscenza del territorio. Alla didattica il programma affianca esperienze di alternanza scuola- “Nel corso del progetto lavoro. La metodologia LARA, ideata e perfezionata nel corso degli si è prodotta una mole di ultimi 20 anni dalla Fondazione materiale, caricato nel sito. Adolescere, mira a trasformare la La piattaforma si configura classe e/o un insieme di persone in come una vera repository. un gruppo. Gli stage attivati si sono svolti presso strutture attrezzate per L’interesse sviluppato negli accogliere gruppi: il Centro Montano alunni, nelle famiglie e nei di Pietragavina (Varzi), i Setteborghi soggetti esterni coinvolti di Casa Casarini (Romagnese) e la costituiscono un patrimonio Penicina (Romagnese). che l’istituto farà fruttare, Uno degli aspetti innovativi del assumendolo nel Piano programma – rivolto alle scuole Triennale dell’Offerta superiori di primo e secondo grado - è Formativa come parte il suo carattere “metro-montano”: gli stage e i percorsi di alternanza scuola- integrante della propria lavoro hanno coinvolto studenti di identità” pianura creando reti tra gli istituti di Elena Bassi, IC Santa Maria della Versa vari contesti urbani e le aziende del territorio oltrepadano. L’intervento ha riguardato anche la Per l’implementazione del programma formazione del corpo docenti sull’uso è stata svolta un’attività preliminare delle attrezzature acquisite nel di informazione dei dirigenti degli corso del progetto e, più in generale, istituti scolastici dell’area pavese, sull’introduzione delle tecnologie milanese e dell’alessandrino. È multimediali nell’ambito delle attività seguita la firma di un protocollo di didattiche. intesa con i singoli istituti coinvolti 26
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