"Non siete il futuro ma l'adesso di Dio" - PERIODICO D'INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI RAGUSA MARZO 2019 ANNO XXXV - N. 636 - Insieme Ragusa

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"Non siete il futuro ma l'adesso di Dio" - PERIODICO D'INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI RAGUSA MARZO 2019 ANNO XXXV - N. 636 - Insieme Ragusa
Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (cov. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCBRagusa Pubbl. inf. 45% CAMPIONE GRATUITO

                                                                                                              DELLA DIOCESI DI RAGUSA
                                                                                                              PERIODICO D’INFORMAZIONE

«Non siete il futuro
ma l’adesso di Dio»
                                                                                                      # g i o v a n
                                                                                                             ANNO XXXV - N. 636
                                                                                                                  MARZO 2019
                                                                                                                    i
"Non siete il futuro ma l'adesso di Dio" - PERIODICO D'INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI RAGUSA MARZO 2019 ANNO XXXV - N. 636 - Insieme Ragusa
# Giovani
                                   3 Educare con la sapienza dell’amore
                                           Mario Cascone
                                   4 La Giornata della Gioventù di Panama
                                           M. Michela Nicolais
                                   6 Una Chiesa giovane per i giovani
                                           Riccardo Spatola
                                   7 L’aiuto dei padri e maestri di vita
                                           Luca Farruggio
                                   8 In cammino al fianco dei giovani
                                           Graziano Martorana
                                   10 I giovani e la Sicilia: tempo di resilienza
Reg. Trib. RG n.71 del 6.12.1977           Paolo La Terra
         ROC n. 1954               12 Il coraggio di chi resta a Ragusa
                                           Eleonora Pisana
    Direttore Responsabile         13 Vivo a Trento e vi spiego perché
       Mario Cascone                       Elisabetta Migliore
                                   14 Quale rapporto tra università e lavoro
        Condirettore                       Martina Occhipinti
   Alessandro Bongiorno            15 Resto al Sud o scappo al Nord?
                                           Emanuele Occhipinti
  In redazione, segreteria e
                                   16 L’emozione del servizio civile
       amministrazione
                                           Salvatore Schininà
     Gabriella Chessari
                                   17 La San Vincenzo ha un cuore giovane
                                   18 Da Ragusa all’Istituto di astrofisica
   Via Roma, 109 Ragusa
                                           Silvio Biazzo
     Tel. 0932646419
                                   19 La festa dei ragazzi di Azione Cattolica
insieme@diocesidiragusa.it
                                           Raffaella Refano
                                   20 L’oratorio Spazio ricorda Adelia
            Stampa
                                   21 Il teatro come sistema educativo
      NonsololibriSrls
                                           Lorenzo Bertolone
   Tel. e Fax 0932621130
                                   22 Le difficoltà di una quindicenne
     Impaginazione a cura di
                                           Sarah Ines Savasta
       Gabriella Chessari
                                   In Diocesi
                                   24 Che bella la Giornata per la vita
       Numero chiuso il                    Carlo e Maria Moltisanti
      25 Febbraio 2019             25 «Così Dio mi ha indicato la sua strada»
                                           Luca Roccaro
                                   26 Gli esercizi spirituali del clero diocesano
                                           Giuseppe Di Corrado
                                   27 Il Gen Rosso entusiasma Ragusa
                                           Carmelo La Porta
                                   28 Santa Croce onora San Giuseppe
                                           Luisella Lorefice
                                   Chiesa e società
                                   31 «Sfruttare le persone è una bestemmia»
                                   32 Il lavoro che prova a cambiare il mondo
                                           Elisa Gulino
                                   Attualità
                                   33 Sul palco con la lingua dei segni
                                           Cettina Divita
                                   34 In pensione con quota 100
                                           Vito Piruzza
"Non siete il futuro ma l'adesso di Dio" - PERIODICO D'INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI RAGUSA MARZO 2019 ANNO XXXV - N. 636 - Insieme Ragusa
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                                                                                                                             3

                                                                                                                           # giovani
Educare con la sapienza dell’amore
Il ruolo insostituibile della famiglia
N     onostante tutte le minacce, che
      continuamente imperversano
contro di essa, si può dire che ancora
                                         parte, anche se non totalmente, il ri-
                                         sultato di quest’eredità biologica ed
                                         educativa.
                                                                                  sto motivo il processo educativo non
                                                                                  si limita ad un fatto di tecnica peda-
                                                                                  gogica. Esso si fonda su una solida
la famiglia “tiene”. Certo, non igno-       Decisivi sono i primi anni di vita    base valoriale, indicando di volta in
riamo i mille problemi che la attana-    del bambino, specialmente grazie ai      volta e con la necessaria gradualità
gliano, ma grosso modo possiamo          meccanismi di imitazione e di iden-      ciò che veramente “vale”, ossia quali
affermare che la famiglia è dura a       tificazione che si innescano tra lui e   sono i criteri che devono guidare le
morire… In un’ottica di fede, che ci     i genitori. Fondamentale è inter-        scelte di vita, quali devono essere le
fa guardare i problemi sempre con        pretare il processo educativo come       motivazioni del nostro agire. Non
speranza, possiamo dire che “le          un itinerario teso a far emergere il     esiste neutralità morale in campo
forze degli inferi non prevarrano        meglio della persona. Questo av-         educativo, perché ogni processo for-
contro di essa”. La famiglia infatti     viene soprattutto nella misura in cui    mativo è sempre trasmissione di va-
nasce nel cuore stesso di Dio, che ha    ognuno si sente accolto, accettato       lori, anche quando ci si imponesse di
creato l’uomo a sua immagine e so-       nella sua diversità, orientato con pa-   non trasmetterne nessuno: anche
miglianza, facendolo perciò come un      zienza e fiducia verso i valori, senza   questa sarebbe una scelta etica…
essere aperto alla comunione e al        venire mortificato per gli insuccessi       Nessuna scienza pedagogica può
dialogo. È Lui che ha voluto la fami-    o le cadute. “Non sai fare niente!”,     sostituire la sapienza dell’amore che
glia, e l’ha voluta come icona della     “Non combinerai mai nulla di             i genitori possiedono in modo natu-
Trinità, ossia come “luogo” in cui       buono!” sono frasi che penalizzano       rale, anzi… soprannaturale! Dio
regna l’amore in tutte le sue forme:     l’autostima e forse producono la         stesso dona loro una capacità unica
coniugale, paterno, materno, fra-        chiusura in se stessi, inducendo a       di conoscenza e di guida dei figli.
terno, filiale.                          pensare: “Sono così e basta, non         Nessuno come loro sa come com-
   Alla luce di queste considerazioni,   posso più cambiare!”.                    portarsi con il frutto del loro amore,
possiamo dire che la famiglia rimane        Educare vuol dire invece espri-       come orientare i figli, come condurli
ancora l’ambiente più idoneo alla        mere se stessi in pienezza, mettere a    fino alla fonte stessa dell’amore, che
formazione della persona. L’influsso     frutto tutte le proprie potenzialità,    è Dio!
educativo che i genitori esercitano      tendere sempre al massimo. Per que-                             Mario Cascone
sui figli è sicuramente di grande ef-
ficacia. Ogni persona porta impresse
in sé, nel corpo e nello spirito, le
                                              Il processo formativo è sempre trasmissione di valori
tracce indelebili dei propri legami           È Dio che dona ai genitori la capacità di guida dei figli
coi genitori. Ogni uomo è in gran
"Non siete il futuro ma l'adesso di Dio" - PERIODICO D'INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI RAGUSA MARZO 2019 ANNO XXXV - N. 636 - Insieme Ragusa
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# giovani

                                La Giornata Mondiale
                            Papa Francesco: «Non siete
            Q     uattro abbracci con i giovani,
                  tre parole d’ordine ricorrenti:
            amore, passione, concretezza, per
                                                    mondo, facendo sedimentare l’espe-
                                                    rienza vivificante del Sinodo sui gio-
                                                    vani e mettendosi in cammino per
                                                                                              isolatamente, uniti, creando uno
                                                                                              spazio in comune. Uno spazio che
                                                                                              non si regala né lo vinciamo alla lot-
            realizzare insieme un sogno co-         Lisbona, sede nel 2022 della 37.          teria, ma uno spazio per cui anche
            mune chiamato Gesù. Questa, in          Giornata mondiale della gioventù.         voi dovete combattere».
            sintesi, la Gmg di Panama, in cui          Dal Sinodo a Panama. Nella messa          «Non siete il futuro, ma l’adesso di
            Francesco ha esortato i giovani a       al Metro Park, occasione per il           Dio». L’appello del Papa: «Lui vi
            prendere coscienza di un’urgenza:       quarto e ultimo abbraccio con i gio-      convoca e vi chiama nelle vostre co-
            «Voi non siete il futuro, siete         vani (erano circa 700mila), il Papa       munità e città ad andare in cerca dei
            l’adesso di Dio». L’esempio da se-      ha tracciato un “filo rosso” tra il Si-   nonni, degli adulti; ad alzarvi in
            guire è quello di Maria, la più         nodo sui giovani e la Gmg da lui for-     piedi e insieme a loro prendere la
            grande “influencer” della storia al-    temente voluta in questa piccola, ma      parola e realizzare il sogno con cui
            l’insegna del primato della concre-     strategica periferia che fa da cer-       il Signore vi ha sognato. Non do-
            tezza del reale sul mondo spesso        niera alle due Americhe. «La ric-         mani ma adesso. Sentite di avere
            illusorio e fuorviante del digitale.    chezza dell’ascolto tra generazioni,      una missione e innamoratevene, e
            Ma anche quello di Oscar Arnulfo        la ricchezza dello scambio e il valore    da questo dipenderà tutto», la con-
            Romero, il suo “sentire con la          di riconoscere che abbiamo bisogno        segna al popolo giovane: «Potremo
            Chiesa” come bussola per testimo-       gli uni degli altri, che dobbiamo         avere tutto, ma se manca la passione
            niare da cristiani nelle sfide poste    sforzarci di favorire canali e spazi in   dell’amore, mancherà tutto. La-
            dal mondo. Dalla città-istmo tra due    cui coinvolgerci nel sognare e co-        sciamo che il Signore ci faccia inna-
            oceani, definita “hub” della spe-       struire il domani già da oggi»,           morare!».
            ranza, Francesco sprona i giovani ad    l’elenco di Francesco di cui i giovani       «Dio è reale perché l’amore è
            essere protagonisti di «una nuova       e la Chiesa, in relazione reciproca,      reale, Dio è concreto perché
            Pentecoste» per la Chiesa e il          sono chiamati a far tesoro: «Ma non       l’amore è concreto», la tesi di Fran-
                                                                                              cesco, che chiede ai giovani un “sì”
                          Il Papa detta tre parole d’ordine:                                  per «una nuova Pentecoste al
                                                                                              mondo e alla Chiesa». Non domani,
                            amore, passione, concretezza                                      ma adesso, perché per Dio non c’è
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in
                                                                                                                                 5

                                                                                                                               # giovani
 della Gioventù di Panama
 futuro ma l’adesso di Dio»
un “frattanto”: nel “frattanto” i          la vita». Come aveva già fatto nel suo    ammala quando vive la mormora-
sogni perdono quota e diventano            primo giorno a Panama, Francesco          zione che schiaccia e condanna,
«illusioni rasoterra», piccole e tristi.   torna sul primato del reale sul vir-      senza sensibilità». Ritornano alla
   «Senza lavoro, senza istruzione,        tuale, di cui la “testimonial” più ce-    mente le parole pronunciate nel
senza comunità, senza famiglia”:           lebre è Maria: «Non basta stare tutto     primo abbraccio di Pietro al popolo
sono i quattro “senza” che “ucci-          il giorno connessi per sentirsi rico-     giovane di Panama: «Siete veri mae-
dono». Li elenca il Papa rispon-           nosciuti e amati. Sentirsi conside-       stri e artigiani della cultura dell’in-
dendo alle domande dei giovani,            rato e invitato a qualcosa è più          contro». Ancora una volta, come al
durante la veglia al Metro Park:           grande che stare nella rete».             Sinodo, i giovani salgono in catte-
«Senza istruzione è difficile sognare         «Ognuno di noi è molto di più          dra. È da loro che gli adulti devono
il futuro; senza lavoro è molto diffi-     delle sue etichette», il monito dal       imparare: per una «politica autenti-
cile sognare il futuro; senza famiglia     carcere minorile di Pacora, esempio       camente umana» che dica “no” alla
e comunità è quasi impossibile so-         di eccellenza nell’inclusione, nel        corruzione, per accogliere, pro-
gnare il futuro. Perché sognare il fu-     reinserimento e nell’integrazione:        muovere, proteggere e integrare i
turo significa imparare a rispondere       «Una società si ammala quando non         migranti, molti dei quali hanno un
non solo perché vivo, ma per chi           è capace di far festa per la trasforma-   volto giovane.
vivo, per chi vale la pena di spendere     zione dei suoi figli: una comunità si                M. MichelaNicolais (Sir)

   “Tornare a far sognare i giovani con intelligenza e amore”
    «Bisogna ritornare a far sognare i giovani. Non possiamo essere i
    controllori dei loro sogni. Devono sognare con intelligenza, con amore,
    con grazia. Dobbiamo essere i custodi dei loro sogni. Anche i vecchi
    hanno i sogni e quando i vecchi e i giovani sognano insieme diventano la
    forza di Dio».

    Sono parole del presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti, al
    rientro dalla Giornata mondiale della Gioventù di Panama.
"Non siete il futuro ma l'adesso di Dio" - PERIODICO D'INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI RAGUSA MARZO 2019 ANNO XXXV - N. 636 - Insieme Ragusa
in   6
            Da Panama alla nostra Ragusa
            Una Chiesa giovane per i giovani
            S   i è da poco conclusa la Giornata
                Mondiale della Gioventù di Pa-
            nama, ma le parole pronunciate da
                                                     scere già tutto, ma che siano compa-
                                                     gni di viaggio nel cammino dell’esi-
                                                     stenza terrena, che sappiano
                                                                                                un fine comune: «in pratica la “sino-
                                                                                                dalità” comporta il dialogo e la co-
                                                                                                municazione tra i diversi soggetti
# giovani

            Papa Francesco durante la messa          ascoltare e che siano esempi edifi-        ecclesiali e la partecipazione a
            conclusiva, risuonano ancora dal         canti ai quali poter guardare con am-      un’opera comune secondo il proprio
            campo “San Juan Pablo II” e giun-        mirazione, come un modello da              stato di vita nella Chiesa». La Chiesa
            gono fino al cuore della Diocesi di      seguire. Occuparsi dei giovani è una       Sinodale è, pertanto, capace di
            Ragusa, una Chiesa che gode di           missione troppo importante che non         gioire della presenza dei ragazzi al
            molte risorse umane e spirituali che     può essere demandata solo a qualche        proprio interno, è capace di amare i
            è chiamata adesso a mettere a dispo-     giovane educatore, ma è un compito         giovani e di ritenerli un tesoro pre-
            sizione delle nuove generazioni.         che deve stimolare e mettere in crisi      zioso da valorizzare e non come una
              I giovani, infatti, oggi chiedono      tutta la comunità cristiana. Questo è      minaccia alla logica atrofizzante del
            alla Chiesa ragusana di essere ac-       sicuramente un cammino impegna-            “si è fatto sempre così”.
            compagnati nella ricerca del senso       tivo, perché si tratta di far incontrare     I giovani, inoltre, non sognano una
            della vita; hanno bisogno di porsi       generazioni diverse, per cui tale ini-     Chiesa che offra una spiritualità sen-
            un’autentica domanda vocazionale:        ziativa può realizzarsi solo in un         sazionalistica, che ricerchi l’emo-
            «Signore, cosa vuoi che faccia? Dove     clima di fiducia reciproca, che pre-       zione del momento ma che poi
            posso applicare me stesso, le mie        suppone una richiesta d'aiuto dei          svanisce nella quotidianità; essi vo-
            doti e i miei interessi? Dove vuoi in-   giovani verso gli adulti, ma anche vi-     gliono vivere un’esperienza di Fede
            viarmi, in quale sofferenza?». Per       ceversa, degli adulti verso i giovani.     incarnata, che consenta loro di per-
            questo abbiamo bisogno di adulti           I giovani sognano una “Chiesa Si-        cepire che non si è soli nel cammino
            che non mostrino la pretesa di cono-     nodale”, che cammina insieme verso         della vita, ma che il Dio di Gesù Cri-
                                                                                                sto vive e cammina con l’uomo per le
                                                                                                strade del mondo, nelle occupazioni
                                                                                                comuni e ordinarie. Essi chiedono
                                                                                                una spiritualità che renda abili a vi-
                                                                                                vere da cristiani credibili, ma hanno
                                                                                                bisogno di testimoni autentici che
                                                                                                trasmettano la bellezza della fede.
                                                                                                Essi sognano comunità nelle quali è
                                                                                                bello vivere insieme, lontane dalle
                                                                                                logiche pessimistiche del mondo e
                                                                                                dalla chiusura alla novità del Van-
                                                                                                gelo. I giovani della Chiesa ragusana
                                                                                                vogliono gridare al mondo: noi non
                                                                                                siamo il futuro, noi siamo il pre-
                                                                                                sente, l’adesso di Dio!. Crediamo
                                                                                                pertanto, che un vero cammino si-
                                                                                                nodale, un cammino di rinnova-
                                                                                                mento, con l’aiuto di Dio, possa
                                                                                                divenire realtà… crediamo una
                                                                                                Chiesa Giovane per i giovani.
                                                                                                                    Riccardo Spatola

                                  Una spiritualità per vivere da cristiani credibili
                                  in comunità lontane dalle logiche pessimistiche
"Non siete il futuro ma l'adesso di Dio" - PERIODICO D'INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI RAGUSA MARZO 2019 ANNO XXXV - N. 636 - Insieme Ragusa
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                                                                                                                                  7

                                                                                                                                # giovani
        Imparare a guardare dentro di sé
       con l’aiuto di padri e maestri di vita
F    ino a che età si può dire di essere
     giovani? Tra chi si offende se
non viene definito tale e chi non lo
                                           poeta: «Lei domanda se i suoi versi
                                           siano buoni. Lo domanda a me.
                                           Prima lo ha domandato ad altri. Li
vorrebbe più essere perché sosta nel-      invia alle riviste. Li confronta con
l’incertezza, oggi è difficile com-        altre poesie, e si allarma se certe re-
prendere e definire il significato         dazioni rifiutano le sue prove. Ora,
della giovinezza. In tale confusione i     poiché mi ha autorizzato a consi-
valori spesso si invertono; ad esem-       gliarla, le chiedo di rinunciare a tutto
pio ci sono madri che si mettono in        questo. Lei guarda all’esterno, ed è
competizione con le figlie in que-         appunto questo che ora non do-
stione di bellezza, o figli che preten-    vrebbe fare. Nessuno può darle con-
dono di insegnare la vita ai propri        siglio o aiuto, nessuno. Non v’è che                Luca Farruggio
padri pur portando a casa una pagella      un mezzo. Guardi dentro di sé. Si in-              Docente di filosofia
piena di due e di tre.                     terroghi sul motivo che la intima di          Rilke, come ogni grande maestro,
   È evidente che ormai esiste poca        scrivere; verifichi se esso protenda le    non esalta e non idolatra il giovane
oggettività su questo “vivo con-           radici nel punto più profondo del          ammiratore, ma lo mette di fronte
cetto”. Si potrebbe fare una sana ri-      suo cuore; confessi a se stesso: mo-       “alla cosa stessa”. Proprio di tali
cerca e leggere opere sulla                rirebbe, se le fosse negato di scri-       maestri abbiamo bisogno, prima che
giovinezza. Di certo, in altre epoche,     vere? Questo soprattutto: si               la crisi dei valori ci immetta in un
c’era sicuramente più chiarezza! Ma        domandi, nell’ora più quieta della         caos poco raccomandabile. Per que-
ciò che intendo sottolineare, oggi         sua notte: devo scrivere? Frughi den-      sto, nel non lontanissimo 1983, un
più che mai, è qualcosa di stabile:        tro di sé alla ricerca di una profonda     altro grande maestro come Franco
ogni giovane (reale o immaginario)         risposta. E se sarà di assenso, se lei     Battiato cantava in Tramonto Occi-
ha un grande bisogno di una guida e        potrà affrontare con un forte e sem-       dentale: “L’analista sa che la famiglia
di un maestro. In tutte le tradizioni      plice “io devo” questa grave do-           è in crisi da più generazioni per man-
degne di rispetto il giovane cresce        manda, allora costruisca la sua vita       canza di padri”. Sì, abbiamo un
sempre sotto la guida di un maestro,       secondo questa necessità. La sua           grande bisogno di padri e di maestri
per diventare egli stesso un saggio        vita, fin dentro la sua ora più indiffe-   che ci possano invitare con costanza
capace di essere maestro di altre per-     rente e misera, deve farsi insegna e       alla ricerca della “profonda risposta”
sone in ricerca.                           testimone di questa urgenza».              rilkiana.
   Per questo voglio ricordare le pa-
role che Rilke scrisse a un giovane                                    I giovani hanno bisogno di adulti
                                                                         che sappiano essere significativi
"Non siete il futuro ma l'adesso di Dio" - PERIODICO D'INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI RAGUSA MARZO 2019 ANNO XXXV - N. 636 - Insieme Ragusa
in Mettiamoci in cammino, insieme,
      8

     con la gioia del Vangelo come
             «L       a nostra gioventù ama il
                      lusso, è maleducata, si burla
                                                        e in paziente attesa dei loro passi, a
                                                        volte veloci da frenare, a volte lenti
 # giovani

             dell'autorità e non ha alcun rispetto      da spronare. La realtà giovanile,
             degli anziani. I bambini di oggi sono      sempre mutevole e mai statica, è in-
             dei tiranni. Non si alzano quando un       vitata, assieme alla famiglia, a vivere
             vecchio entra in una stanza, rispon-       quell’ “Evangelii gaudium” che
             dono male ai genitori. In una parola       porta alla testimonianza della “Gau-
             sono cattivi».                             dete et exultate” della vita cristiana:
                Iniziare un articolo con queste pa-     è chiaro allora il progetto pastorale
             role produce due distinti e distanti       del Santo Padre per tutta la Chiesa
             atteggiamenti: il lettore più “adulto”     che partendo da una fede che è gioia
             si rispecchia in questo messaggio e        del Vangelo, produce frutti di santità
             plaude perché in esso vede un fonda-       nella vita quotidiana, scuotendoci
             mento di verità; il lettore più gio-       prima di tutto dai nostri salotti co-
             vane, invece, non continuerebbe            modi per correre, perché no, il ri-
             oltre la lettura perché questo mes-        schio di essere ospedali da campo e
             saggio se lo sente ripetere sempre e       non musei. Questo i giovani lo
             si sentirà vittima di un luogo co-         hanno capito molto bene e ce lo
             mune.                                      chiedono, anche perché loro sono
                Ma non forse tutti sanno che que-       disposti a scommettersi.
             ste parole non sono state scritte oggi       La citazione con cui ho aperto
             o cinquanta o cento anni fa; risal-        questo articolo non serve dunque a
             gono al 470 avanti Cristo e sono del       cadere nei piagnistei e nei rimpianti,
             filosofo Socrate e quindi vuol dire        serve invece a rimboccarci le mani-
             che accompagnare i giovani è stata,        che e a scuotere noi adulti a non la-
             è e sarà una sfida che appartiene al       mentarci dei giovani, ma a
             genere umano di ogni tempo e di            incontrarli, a dialogare a interessarci
             ogni spazio.                               alle loro vite. Questo ci porta a rive-
                Non a caso Papa Francesco, dopo         dere la nostra prassi e il nostro agire
             il sinodo sulla famiglia, ha voluto for-   pastorale, perché se un tempo le no-
             temente il sinodo sui giovani, perché      stre parrocchie e i nostri oratori
             anche al Chiesa possa affiancare i         erano luoghi di aggregazione e di in-
             giovani nel loro cammino di discer-        contro per i giovani, oggi non lo
             nimento e di fede. I padri sinodali,       sono più, lo sono forse per i bambini
             infatti, hanno cercato di cogliere i       e i preadolescenti, ma sicuramente
             segni dei tempi, con lo sguardo pro-       non per i giovani. Re-inventare la pa-
             teso al futuro che si intravede nel        storale giovanile vuol dire capire e
             presente dei giovani: non dunque           conoscere i nuovi “riti sociali” i
             destinatari di progetti e programmi        nuovi spazi di incontro, i loro inte-
             pastorali, ma protagonisti dal di den-     ressi e i loro gusti, i loro nuovi modi
             tro a partire dalla capacità degli         di comunicare: capire e conoscere
             adulti di mettersi in paziente ascolto     per poter essere sullo stesso piano

  Re-inventare la pastorale giovanile vuol dire capire e conoscere i nuovi “riti sociali”
i nuovi spazi di incontro, i loro interessi e i loro gusti, i loro nuovi modi di comunicare
"Non siete il futuro ma l'adesso di Dio" - PERIODICO D'INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI RAGUSA MARZO 2019 ANNO XXXV - N. 636 - Insieme Ragusa
al fianco dei giovani                                                                           in
                                                                                                 9

compagna di viaggio
          dialogico, consapevoli che sono più

                                                                                               # giovani
          i nostri esempi a parlare che le no-
          stre parole.
             E i giovani che hanno fiuto capi-
          scono quando gli adulti facciamo le
          cose per servizio o per interesse e
          sanno fiutare bene. La vivacità di al-
                                                            Graziano Martorana
          cune realtà ecclesiali della diocesi ri-
                                                       Direttore del Servizio Diocesano
          mandano          a     questa     “arte
                                                        per la Pastorale dei Giovani
          dell’educatore” che facendosi com-
          pagno di viaggio, riesce ad entrare in     nale dei vescovi a conclusione dei la-
          dialogo con il giovane e lo aiuta a        vori sinodali: il camminare insieme,
          leggere la propria vita in Dio e Dio       il fare la stessa strada, il portare lo
          nella propria vita: sono le esperienze     stesso zaino mette educatore ed
          di primo annuncio come il Tlc, il          educando sullo stesso piano, apre i
          Campo Base, il 12X12 che rispon-           cuori e le menti all’incontro e al con-
          dono a questi bisogni del cuore dei        fronto, ed evita gli atteggiamenti di
          giovani, ma anche percorsi e cam-          maestro/alunno: questo lo sanno
          mini strutturati come gli oratori,         molto bene gli scout; questo ab-
          l’Azione Cattolica e lo scautismo che      biamo vissuto con alcuni giovani lo
          mirano alla formazione personale,          scorso mese di agosto percorrendo
          umana, sociale e cristiana di ogni in-     insieme gli ultimi 100 chilometri
          dividuo. Un bel ruolo gioca pure           della Via Francigena; questo inse-
          l’esperienza del Servizio Civile che       gna ogni cammino; questo ha fatto
          tramite la Caritas Diocesana e la          Gesù con i suoi discepoli. I giovani
          Fondazione San Giovanni Battista           sono in cammino e mettono il
          accompagna i giovani per un anno in        mondo e l’umanità in continui cam-
          un’occasione di servizio.                  biamenti, ai tempi di Socrate e ai no-
             Certo molto ci sarebbe da fare per      stri tempi. A noi adulti non resta che
          proporre alle parrocchie e alle asso-      iniziare a metterci in cammino: e il
          ciazioni dei percorsi di crescita:         primo cammino da fare è il cambia-
          penso a una scuola per educatori, a        mento di mentalità, l’uscire fuori
          una scuola di formazione politica, a       dalle nostre abitudini e dalle nostre
          percorsi per educare i teenagers al-       esperienze che seppur belle e
          l’affettività e all’amore, a incentivare   buone, rischiano di chiuderci e di
          il progetto Policoro, a “caffè teolo-      fossilizzarci, privandoci di ardori, di
          gici” nei luoghi di ritrovo dei gio-       slanci e di entusiasmo che solo i gio-
          vani: tutte occasioni, che insieme a       vani sanno darci. Sì, abbiamo biso-
          quelle esistenti, potrebbero essere        gni di riscoprire nella nostra azione
          una nuova opportunità perché la            pastorale l’entusiasmo nel senso eti-
          Diocesi di Ragusa si faccia compa-         mologico del termine: con Dio den-
          gna di viaggio dei giovani.                tro di sé, ognuno può riprendere il
             E l’idea dei compagni di viaggio è      cammino e tracciare una strada la-
          l’idea che sottostà al documento fi-       sciando un segno del suo passaggio.
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in I giovani e la Sicilia: tempo
   10

            ovvero tempo di speranza e
# giovani

                          Paolo La Terra
               Cancelliere, assistente nazionale scout
               d’Europa -FSE, assistente Fuci e Meic

            P    iero Messina, in un articolo pub-
                 blicato sul numero dello scorso
            maggio di Limes, la rivista italiana di
                                                        base,peraltro molto apprezzata e
                                                        spesso prossima all’eccellenza. Poi
                                                        andranno via, e qualcun altro – per-
                                                                                                    delle università, dal canto suo, basato
                                                                                                    soltanto sul numero di iscritti, pena-
                                                                                                    lizza ulteriormente una situazione già
            geopolitica, afferma con crudo reali-       sona, luogo, istituzione, impresa, etc.     precaria di suo.
            smo: «Per gli analisti la ripresa eco-      – se li godrà, campando di rendita             Potrei continuare ad aggiungere ul-
            nomica della Sicilia potrà avvenire         sulle risorse investite da noi a fondo      teriori elementi a questo quadro de-
            soltanto a partire dal 2030».               perduto. Sì, torneranno per le va-          pressivo, ma preferisco fermarmi qui.
               Michele Guccione, dal canto suo,         canze, ma spesso per poco tempo e              Cosa fare, dunque? Come bloccare
            in un recente articolo pubblicato su        insofferenti per la differenza di situa-    – o quantomeno contrastare – questo
            La Sicilia dello scorso 8 febbraio, ri-     zione e stile di vita, che ritroveranno     drammatico trend?
            portando i recenti dati dell’Istat, af-     a casa e in cui non si ritroveranno più,       Il cardinale Bassetti, nella sua prima
            ferma: «I siciliani continuano in           ormai assuefatti a stili di vita e menta-   prolusione al consiglio permanente
            massa a cambiare residenza per mo-          lità “forestiere”.                          della Cei, ha caldeggiato la presenza
            tivi di lavoro. Infatti, nel 2018 l’isola      E l’università in Sicilia? È senz’al-    di un “pensiero lungo”, da attivare
            ha perso ben 25.000 dei suoi “figli”.       tro presente, in alcuni casi, una qua-      principalmente nell’ambito della ri-
            In quattro anni abbiamo perso               lità rilevante nella formazione e nella     flessione su lavoro e Mezzogiorno, la-
            90.000 cittadini, in media 22.500           didattica, ma i contatti con imprese e      voro e famiglia, lavoro e giovani.
            l’anno». A scuro coronamento di             opportunità professionali di alto li-          Il “pensiero lungo” di cui parla il
            questo quadro demografico, va ag-           vello non ci sono; ma la presenza dei       cardinale Bassetti necessita dell’eser-
            giunto che il saldo tra nati e deceduti,    baroni continua ad imperversare, gat-       cizio – nella nostra Isola – della virtù
            nella nostra Isola, è negativo per          topardescamente adeguatasi alle mu-         della resilienza. La resilienza è molto
            10.600 unità.                               tate situazioni legislative; ma gli         più della semplice resistenza: la resi-
               In Sicilia, a quanto pare, non c’è       sbocchi lavorativi e professionali non      lienza è la capacità di resistenza dei
            spazio per i giovani; o, meglio, c’è        si vedono; ma c’è anche la moda di          metalli alle violente sollecitazioni cui
            spazio solo per la loro crescita fino       andare a studiare fuori della Sicilia.      sono sottoposti.
            alla fine delle scuole superiori: giusto    Alla fine, nella gran parte dei casi,          La resilienza, a livello ecclesiale,
            il tempo di investire energie familiari,    resta a studiare in Sicilia chi non può     sociale e politico, si esprime attra-
            valoriali ed economiche nella loro          permettersi di andare a studiare fuori;     verso la speranza e la profezia.
            formazione umana e scolastica di            e il sistema di finanziamento pubblico         Se la ripresa della Sicilia inizierà nel
di resilienza                                                                                                                   in
                                                                                                                                 11

di profezia

                                                                                                                               # giovani
2030, è fondamentale uno sforzo           anche lungimirante e accorto.              gno a livello sociale e politico; di un
educativo e formativo che permetta ai       E sul versante universitario? Un         episcopato che – in modo compatto
giovani, che in quell’anno finiranno      grande segnale di speranza e profezia      – crei le condizioni per l’implanta-
l’università o si approcceranno al        sarebbe l’apertura di alcune facoltà       zione dell’Università cattolica in Si-
mondo del lavoro, di farsi trovare        strategiche dell’Università Cattolica      cilia, senza far mancare attenzione
pronti. Ciò vuol dire curare al meglio    in Sicilia. Non è giusto che moltissimi    alle istituzioni universitarie già pre-
la crescita dei ragazzi e degli adole-    giovani siciliani siano costretti ad an-   senti nella nostra Isola.
scenti che oggi frequentano la scuola     dare a Milano o a Roma per studiare          E se questa resilienza inducesse
media e superiore, e che magari sono      alla Cattolica, sradicandosi dalla loro    una inversione di tendenza? E se la
ancora inseriti nei percorsi di cate-     terra. Non è giusto che la Cattolica, a    Sicilia, da alcuni immaginata e pro-
chesi parrocchiale o nei gruppi eccle-    vocazione nazionale, si stia svilup-       gettata come la Florida dell’Europa,
siali; e questo nonostante le recenti     pando soltanto in Lombardia – e in         luogo di turismo e di amene resi-
parole, ostili ed insipienti, del mini-   ogni caso vicino a Milano: la deserti-     denze assistite per anziani, si riap-
stro dell’istruzione, che lo scorso 9     ficazione generazionale e culturale        propriasse del suo ruolo storico di
febbraio ha lasciato intendere chiara-    del Sud non può essere alimentata          centro del Mediterraneo, crocevia di
mente che per lui Sud è una terra di      proprio da una realtà “cattolica”, che     popoli e ponte culturale tra Europa,
lavativi e parassiti.                     dovrebbe assicurare presenza e re-         Africa e Medio Oriente? E se…?
  Occorrono adulti significativi, che     spiro nazionale. Ma su questo tema           “A Muntagna brucia, eppuri a nivi
esercitino la resilienza in questo pe-    preciso, sarà opportuno tornare in         è sempri ddà!”, canta Carlo Mura-
riodo così pesante, facendosi carico      modo più disteso in seguito.               tori: è questa la resilienza di cui
dell’educazione, della formazione,          Tutto ciò richiede la resilienza di      siamo debitori alla nostra Terra, di
dell’animazione sociale e di un ritro-    comunità che alimentano la speranza        cui siamo debitori verso i nostri gio-
vato impegno politico, di profondo        e la profezia; di fedeli che non ab-       vani. Nella speranza e nella profezia.
respiro valoriale e culturale, ma         biano paura di caricarsi di un impe-

                                          Un segnale potrebbe essere l’apertura in Sicilia
                                 di alcune facoltà strategiche dell’Università Cattolica
in Il coraggio di chi resta a Ragusa
   12

             nella più difficile delle sfide
             S    e sei un giovane a un certo punto
                 della tua vita ti trovi per certo a
             chiederti: “Vado o resto?”. Una do-
                                                        cenzo, «perché la più difficile delle
                                                        sfide è quella di apportare dei cam-
                                                        biamenti. Se si ama la propria città,
# giovani

             manda obbligata sia se decidi di con-      il minimo che si possa fare è di rea-
             tinuare gli studi dopo il diploma, sia     lizzare qualcosa per essa. Ciò che ti
             se preferisci buttarti subito nel          spinge a restare è lo stesso motivo
             mondo del lavoro. L’antifona ri-           che un po’ ti porterebbe ad allonta-
             torna: restare o andare?                   narti, cioè quello che non piace: per
                Se sei giovane, vivere a Ragusa è       migliorare quello che non piace si
             un atto di coraggio. Come spiega           resta».
             Vincenzo, di 27 anni, che, dopo un            È bene tenere però conto che,                 Eleonora Pisana
             periodo di studio al Nord Italia, ha       come sottolinea Elisabetta, una ra-           Volontaria Servizio Civile
             scelto di tornare: «Dietro lo sce-         gusana 26enne che ha vissuto al-
             gliere tra stare o andarsene c’è un        l’estero per conoscere e studiare        tanto ciò che manca in città: «Vorrei
             vero e proprio conflitto continuo do-      nuove culture, ma che attualmente è      che i ragusani si accorgessero di quel
             vuto alla forza un po’ insulare, all’at-   ritornata nella sua città natale:        piccolo gioiello che hanno tra le mani,
             taccamento alla propria terra che          «L’amore per una città dipende dallo     c’è arte, c’è tradizione, c’è natura, ma
             trattiene. Dall’altro però c’è la con-     stato d’animo e dalle esperienze per-    nessuno ne sa sfruttare le potenzialità
             sapevolezza che quello che il territo-     sonali». A Ragusa le opportunità bi-     al meglio, preferiscono piuttosto la-
             rio può offrire sia poco, ma c’è anche     sogna saperle creare e quest’ottica      mentarsi piuttosto che essere fattivi
             la voglia di riscatto di persone che vi-   ancora non è insita nel nostro retag-    (ma non tutti)».
             vono in una realtà ancora incantata,       gio culturale, troppo spesso il lavoro     «Dalla mia città vorrei un’apertura,
             poco propensa a cambiamenti che si         lo si cerca e non lo si crea, proprio    una presa di consapevolezza del pro-
             discostano un po’ troppo dalle sue         perché mancano le competenze ne-         prio valore. Bisognerebbe investire
             abitudini tipiche».                        cessarie nell’inventare qualcosa.        del tempo ad ascoltare chi propone
                Un elemento importante è l’atteg-          Vincenzo, Marzia, Federico, Elisa-    qualcosa di diverso, vedere con
             giamento che assumono i giovani nel        betta, Carmelo: sono solo alcuni dei     occhi nuovi. Una città che investa
             vivere a Ragusa. C’è chi resta, quasi      ragazzi che lottano per amore della      sulla diversità come valore, in un pe-
             “parcheggiato”, nell’attesa di poter       propria città. Affrontano con orgoglio   riodo di conformismo. Si dovrebbe
             trovare un’alternativa, con un fare        le difficoltà perché un domani Ragusa    puntare alla valorizzazione del terri-
             quasi disfattista. E poi c’è chi ri-       possa tornare a riempirsi di giovani.    torio, della storia. Confronto, aper-
             mane, come spiega ancora Vin-              L’appello che lanciano non riguarda      tura, dialogo: isola, ma non chiusa!».

            Migliorare la città dove ci sono le radici
            puntando alla valorizzazione del territorio
Vivo a Trento, cercando quel di più                                                                                                in
                                                                                                                                    13

che la nostra terra non può dare
[  …] Il Mezzogiorno sembra si stia
   spegnendo. Dal Sud in 15 anni se
ne sono andate via 800mila persone,
                                          parte dei servizi. Durante la stesura
                                          della mia tesi di laurea mi sono tro-
                                          vata a dover fare i conti con il mio fu-

                                                                                                                                  # giovani
perlopiù giovani […].                     turo prossimo e con le scelte che
  Giorni fa ho letto un articolo          avrebbero dato una nuova rotta alla
dell’Huffington Post, e davanti a         mia vita: così, su consiglio dei miei
queste parole mi sono detta: tra          docenti, ho deciso di continuare gli
quelle migliaia di persone adesso ci      studi a Trento, considerata da molti
sono anche io.                            la patria della Sociologia e del Servi-
  Sono sempre stata legata alla mia       zio Sociale.
terra, al mio paese, orgogliosamente        Da qualche mese vivo in Trentino
fiera delle tradizioni e della bellezza   e ho iniziato a conoscere il territorio
                                                                                           Elisabetta Migliore
che da sempre colorano la Sicilia.        e le sue opportunità; ho scoperto
                                                                                     Studentessa universitaria a Trento
Cresciuta tra piazze e campanili          una qualità superiore del mondo dei
delle valli “viscarane”, felicemente      Servizi alla persona: lavorare qui, nel    vano in poco tempo lavoro; i servizi,
ancorata ai pranzi domenicali a casa      settore che ho scelto, è possibile. Le     qui, hanno bisogno di voi”.
dei nonni, quando vedevo i miei           imprese sociali, le cooperative, svi-        Era la prima volta che percepivo il
amici o familiari che per motivi di       luppano progetti all’avanguardia, in       mio lavoro come necessario alla so-
studio o lavoro si trasferivano al        perenne movimento e sviluppo,              cietà.
nord, ripetevo a me stessa: “io non       tanto che nel piano di studi è stato da      Come me, molti altri giovani della
riuscirei mai a lasciare tutto questo”.   poco inserito il corso di “Servizi So-     mia generazione hanno scelto di la-
  Così, tre anni fa, ho scelto di stu-    ciali Innovativi”. Da studenti siamo       sciare la Sicilia alla ricerca di quel “di
diare Scienze del Servizio sociale        bombardati di opportunità forma-           più” che purtroppo la nostra terra
all’Università di Catania; una “laurea    tive, corsi e aggiornamenti sul            sembra non riesca a dare. Perché
debole” di fronte ad altri corsi che      mondo del sociale, stimolati a cono-       questo evidente divario di opportu-
danno maggiore possibilità di tro-        scere di più e a metterci in gioco in      nità deve continuare a esistere nel
vare l’agognato posto di lavoro; ma       maniera appassionata e competente.         tempo? E se i giovani come me (per
io ho sempre avuto una passione per       Non dimenticherò mai il saluto del         forza di cose) decidono di portare le
l’essere umano, una predilezione          presidente del corso di laurea all’ini-    loro competenze altrove, chi riuscirà
per coloro che sono considerati “al       zio dell’anno accademico: “Quasi il        a ricostruire bellezza al sud?
margine” e che per questo necessi-        100% degli studenti che studiano             Me lo chiedo, spesso. E chissà,
tano di un supporto maggiore da           presso questo corso di laurea tro-         forse un giorno tornerò anche io.

Tante opportunità e la sensazione
di sentirsi importanti per la società
in 14
# giovani

                        Il rapporto studi universitari-lavoro
                        Ripensare la facoltà di Lingue di Ibla?
            L    a questione della percezione del
                 rapporto fra università e lavoro
            tra gli studenti ragusani è estrema-
                                                      paesaggistico di cui il nostro territo-
                                                      rio è molto ricco. A tal proposito, è
                                                      stato aperto anche un tavolo Mast
            mente eterogenea e il quadro che ne       (Management per lo Sviluppo Terri-
            risulta è coerente, anche se non          toriale) ed è stata ampliata la collabo-
            molto positivo.                           razione con il Con (Centro
               In termini occupazionali, si rileva    Orientamento e Formazione).
            una limitata domanda di lavoro qua-         È indubbio che l’Università di Ibla
            lificato nel nostro territorio: la con-   stia attraendo risorse umane qualifi-
            trazione del mercato, anche               cate: funzione che, come nota Gian-
            ragusano, a seguito della crisi del       franco Viesti, «si aggiunge alle altre
                                                                                                           Martina Occhipinti
            2008, si è accompagnata a una mag-        ormai note (accumulazione di capi-
                                                                                                          Presidente Fuci Ragusa
            giore mobilità dei ragazzi in uscita      tale umano, creazione e trasferi-
            verso centri cittadini più dinamici e     mento          della        conoscenza,      le condizioni del mercato del lavoro
            ricchi di opportunità lavorative e        miglioramento della qualità delle            locale, malgrado siano con esso
            professionali. Non indifferente, a tal    economie locali e dei sistemi poli-          compatibile.
            proposito, è il peso del fattore sala-    tici). Ma i dati relativi all’occupa-          E tutto questo, per di più, in un
            riale: la retribuzione, infatti, è un     zione dei laureati risentono di una          quadro di politiche nazionali che pa-
            elemento non determinante ma in-          notevole distorsione legata alla situa-      ventano nuovi tagli all’istruzione e
            fluente nella scelta dei ragazzi.         zione ambientale».                           che pongono a rischio la mediazione
               Tra i fattori endogeni della Strut-      Infatti, esclusi alcuni laboratori in      culturale e l’insegnamento della lin-
            tura Didattica di Lingue a Ragusa,        ambito culturale, quali, ad esempio,         gua ai non comunitari.
            che favoriscono l’inserimento pro-        gli incubatori d’impresa come Bassi            La strada è senz’altro in salita: è
            fessionale dello studente, sono da        Comunicanti, le realtà esterne al-           auspicabile una maggiore assun-
            annoverare le maggiori occasioni di       l’Università risultano insufficienti         zione di consapevolezza da parte di
            formazione postlaurea (con la re-         sotto tutti i profili: dai fattori di con-   tutti gli attori coinvolti – a livello so-
            cente predisposizione di un master)       testo che non incontrano le aspetta-         ciale, economico, politico ed eccle-
            e il miglioramento qualitativo del        tive di benessere dei laureati, ai           siale – orientata ad imprimere una
            processo di progettazione dei corsi       diversissimi sbocchi professionali,          discontinuità significativa a questo
            di studio nei confronti dell’adegua-      cui prepara la Facoltà di Ibla (nel-         trend, che, se continuasse, provo-
            mento degli sbocchi professionali,        l’area dei trasporti, del marketing,         cherebbe una penalizzazione sempre
            tra cui l’insegnamento per l’accesso      comunicazione, mediazione lingui-            più forte della nostra realtà accade-
            ai concorsi e quello turistico, orien-    stica, etc.), che si scontrano con un        mica e un impoverimento del nostro
            tato verso il patrimonio culturale e      bassissimo tasso di occupazione per          tessuto sociale ed economico.
Resto al Sud o scappo al nord?                                                                                                   in
Ecco l’opportunità per restare o tornare                                                                                          15

R    estare o partire? Intere genera-
     zioni, non solo i giovani di que-
sti nostri anni, hanno lasciato le loro
                                           natari. Interessa tutti i giovani,
                                           anche chi lo è meno, basta avere
                                           un’età inferiore a 46 anni, residenti
                                                                                      per cento dell’investimento com-
                                                                                      plessivo e un finanziamento banca-
                                                                                      rio a tasso zero per il restante 65 per
città ed i loro paesi per trovare la-      nelle regioni del Sud, che non hanno       cento. Ciascun aspirante imprendi-

                                                                                                                                # giovani
voro al nord Italia o all’estero. Il fe-   un rapporto di lavoro a tempo inde-        tore o professionista può ricevere
nomeno è oggi lievitato causa la crisi     terminato o non sono già titolari di       fino a 50mila euro e, se costituisce
economica che aggredisce le econo-         un’attività d’impresa; e pure chi          una società o una cooperativa,
mie più deboli e che stenta a tra-         vuole esercitare una libera profes-        50mila euro per ogni socio che
montare.                                   sione.                                     abbia i requisiti, fino ad un massimo
  A chi ha un’idea di business e             Cosa si può fare? Si può aprire un       di 200mila euro.
vuole avviare un’impresa, a chi vuole      bed&breakfast, una bottega artigia-          Si possono spendere le somme ri-
cimentarsi nella libera professione        nale o un panificio, si possono fare       cevute per l’acquisto di impianti,
ed avviare uno studio, a chi vuole         conserve di marmellata o di sottoli,       macchinari, attrezzature e pro-
tornare in un sud a misura d’uomo e        si può aprire un asilo o si può fare       grammi informatici oltre che, con
provare, pur nelle difficoltà, a fare      una software house; cioè tutto             delle limitazioni, per le spese di ri-
impresa, viene in soccorso un’age-         quanto rientra nei settori della pro-      strutturazione degli immobili e per
volazione particolarmente interes-         duzione di beni nei settori industria,     le principali voci di spesa corrente
sante per le semplici modalità con le      artigianato, trasformazione dei pro-       utili all’avvio dell’attività.
quali avanzare le istanze e soprat-        dotti agricoli, pesca e acquacoltura,        Verificati i requisiti, subito sul
tutto per la certezza dei tempi di         fornitura di servizi alle imprese e alle   web, sito di Invitalia, per predi-
concessione del contributo.                persone e turismo. Purtroppo non si        sporre l’istanza esclusivamente on-
  È la misura Resto al Sud, l’incen-       può aprire un negozio, né produrre         line. Il resto vi sarà svelato poco a
tivo che sostiene la nascita di nuove      fiori in serra poiché sono escluse dal     poco, come in un libro giallo, ma chi
attività imprenditoriali avviate dagli     finanziamento le attività agricole e il    è curioso fin d’ora può trovarlo sul
under 46 nelle regioni del Mezzo-          commercio.                                 sito citato.
giorno, affidata alla gestione di Invi-      Quali sono i numeri che contano?           Per chi volesse un’opportunità in
talia e che si muove su una                Il finanziamento copre il 100 per          più, presso la fondazione San Gio-
piattaforma web e su un’app parti-         cento delle spese e consiste in con-       vanni       Battista      di   Ragusa
colarmente gradita ai giovani desti-       tributo a fondo perduto pari al 35         (info@fsgb.it) si svolgono i corsi
                                                                                      “Yes I start up”, iniziative di forma-
                                                                                      zione per l’avvio d’impresa e di pre-
                                                                                      sentazione di ulteriori opportunità
                                                                                      di finanziamenti e agevolazioni.

                                                                                                   Emanuele Occhipinti

Un incentivo statale sostiene la nascita di nuove attività
avviate dagli under 46 nelle regioni del Mezzogiorno
in          Dare una mano e riceverne cento
            L’emozione del servizio civile
   16

            I  ncontro Giovanni al bar, siamo
               amici da anni, è sempre la stessa
            giornata ma qualcosa di diverso è
                                                     a cui era stato assegnato, e mi ri-
                                                     sponde che c’era preoccupazione,
                                                     ovviamente, e che il timore di non
# giovani

            successo: da un mese ho iniziato il      riuscire ad aiutare i beneficiari del
            servizio civile. Giovanni ha fatto il    centro e non saper dar nessun soste-
            servizio l’anno scorso in un centro      gno era concreto. Ma l’entusiasmo e
            d’accoglienza gestito dalla fonda-       la voglia di fare gli hanno permesso
            zione San Giovanni Battista. I nostri    di inserirsi velocemente e capire fin
                                                                                                         Salvatore Schininà
            sono progetti differenti, ma accomu-     da subito la sua reale possibilità di
                                                                                                       Volontario servizio civile
            nati dalla stessa voglia di mettersi a   servire la comunità. Ma, una volta ca-
            servizio della comunità.                 pita la reale possibilità di incidere e      civile non solo sia dare ma anche ri-
              So bene quello che erano i suoi        quindi trasformare responsabilità in         cevere.
            compiti al centro, ne abbiamo par-       opportunità, l’esperienza è diventata          Gli faccio un’ultima domanda:
            lato tante volte, e tante volte mi ha    non solo crescita professionale e co-        cosa ha provato finendo il suo anno
            convinto, parlandone, di attivarmi e     gnitiva ma anche e soprattutto per-          di servizio. La risposta immediata è
            di iniziare anch’io questo percorso.     sonale: un’emozione.                         stata tristezza, ma tutto passa in se-
              Ma qualcosa è appunto differente,         I beneficiari del centro hanno co-        condo piano rispetto all’emozione di
            e quindi gli chiedo cosa ha provato      minciato a consideralo una figura di         aver contribuito con impegno e
            durante il suo anno. Mi risponde che     riferimento per le loro vite dentro e        quindi sentirsi un cittadino attivo di
            le sue aspettative erano quelle di       fuori la struttura. I consigli, le richie-   una comunità unica e vitale.
            un’esperienza a metà tra lavoro e for-   ste e i racconti dei ragazzi hanno per-        Perché questo è il fine ultimo del-
            mazione, e che, pronto ad assorbire      messo, col passare dei mesi, la              l’anno di servizio civile: dare una
            ogni lezione di vita e di professio-     creazione di un rapporto non solo            mano e riceverne cento, prendere
            nale, era curioso di inserirsi in un     formale ma anche amichevole. Im-             coscienza di vivere all’interno di un
            gruppo di lavoro, misurandosi in un      provvisamente si rese conto che non          unico organismo, che necessita di
            ambiente fin lì conosciuto solo da       solo lui poteva dare tanto a loro ma         impegno e partecipazione, di profes-
            lontano.                                 che anche loro potevano dare tanto           sionalità e di energie, ma capace di
              E di quell’ambiente conosciuto da      a lui. E se la prima presa di coscienza      restituire emozioni e gratificazione,
            lontano iniziamo a parlare. Gli          era stata subito chiara e fa parte di        crescita e coscienza.
            chiedo quale sia stato l’impatto e       quel processo di formazione profes-            Mi chiedo se sarà così anche per
            quali fossero le sue emozioni la         sionale, la seconda è la chiave essen-       me, e mentre vado via mi rispondo:
            prima volta che è entrato nel centro     ziale per capire quanto il servizio          certamente sì.

                Un’esperienza tra lavoro e formazione che aiuta a crescere anche a livello umano
Quando la solidarietà colora la vita                                                                                             in
La San Vincenzo ha un cuore giovane
                                                                                                                                  17

P   roprio così, ci sono dei giovani
    in San Vincenzo, anche nella vo-
stra città, se c’è la Società di San

                                                                                                                                # giovani
Vincenzo De Paoli. Vi chiederete
“cosa è”, “dove è” e soprattutto
“cosa fa” questa San Vincenzo?
  Ebbene, basta cercarla e vi accor-
gerete che è tutt’intorno a voi anche
se non ve ne accorgete; cosa è può
essere descritto da questa espres-
sione di San Vincenzo: “Dobbiamo
amare Dio e i poveri, ma a spese
delle nostre braccia e col sudore
della nostra fronte” e possiamo
anche aggiungere: “perché dare una
mano colora la vita”; ciò che fa è così
semplice ed umile, che per molti
quasi non è degna di nota. A questo
punto potete sostenere di non aver
mai letto la frase: “dare una mano
colora la vita” con il logo che ne
completa il messaggio?
  Cercatelo.
  Potremmo parlare di tante attività
della San Vincenzo, ma oggi vo-            razione del nostro spirito fa sì che la    contributo, forti della fede e del-
gliamo raccontare l’esperienza che         carità senza l’umiltà si riduca a filan-   l’amicizia, che ci permettono di so-
noi ragazzi vincenziani delle provin-      tropica e verbosa; si parla di carità      stenerci l’un l’altro nelle difficoltà
cia di Ragusa, ed in particolare           senza farla”, riflettendoci possiamo       indicando la strada da percorrere,
dell’Associazione Consiglio Cen-           renderci conto di come il messaggio        per poter poi affermare come Pino
trale di Vittoria, abbiamo vissuto a       di Ozanam ,espresso alla fine del          Daniele: Yes I know my way”!
Bergamo, il 12 e 13 gennaio scorso.        1800 sia così attuale, anzi così pre-         Abbiamo scoperto che è vero che
Un incontro che è stato il prosieguo       sente nella realtà di questo nostro        “dare una mano colora la vita”; basta
del campo Ozanam, tenutosi in ago-         mondo.                                     ricordarsi sempre che proprio per
sto, nel quale si è fatta esperienza di-     Proprio di questo si è parlato a         questo ne abbiamo due, con una aiu-
retta del servizio. A Bergamo ci si è      Bergamo, dell’incontro-scontro con         tiamo e con l’altra ci aiutiamo,
soffermati sulle due colonne del Ca-       le povertà, tutte le povertà quelle vi-    dando spazio a tutte le altre esigenze
risma vincenziano: la missione (an-        sibili e quelle nascoste, anche delle      che ci appartengono.
nunciare la misericordia del padre)        nostre povertà di giovani del terzo           Aiutiamo coloro che, intorno a
e la carità (testimoniare l’amore di       millennio. Sono tante, tantissime e        noi, si trovano in difficoltà e riusci-
Dio nelle opere concrete), il tutto        non possiamo permetterci il lusso di       remo anche noi a trovare il nostro
con l’umiltà tanto amata dal nostro        rimanere ancora fermi con le mani          posto nella vita. Venite a cono-
fondatore, il beato Federico Oza-          su uno smartphone se veramente             scerci! Un abbraccio.
nam.                                       sogniamo ed esigiamo un “mondo
  Sì, umiltà e carità insieme! Fede-       migliore”. Allora è tempo di rimboc-                   I Giovani Vincenziani
rico Ozanam sostiene che: “un’alte-        carsi le maniche e dare il proprio                    della Diocesi di Ragusa

Missione, carità e umiltà le parole chiave di un impegno al servizio dei più poveri
in          Da Ragusa all’Istituto di astrofisica
   18
            E ora via alla scoperta di Mercurio
# giovani

            U     na missione nei misteri del-
                  l’Universo della quale va orgo-
            gliosa l’Italia anche per il
                                                       razione tra Esa (Agenzia Spaziale
                                                       Europea) e Jaxa (Agenzia Spaziale
                                                       Giapponese). Prevede un viaggio in-
                                                                                                 gherà circa sette anni prima di giun-
                                                                                                 gere a destinazione.
                                                                                                   La consorte Katia da anni alterna
            determinante apporto dell’inge-            terplanetario di sette anni per un to-    la sua vita di moglie e madre con
            gnere aerospaziale Michele Zusi,           tale di nove miliardi di chilometri       quella di scrupolosa ricercatrice,
            originario di San Martino Buon Al-         prima di raggiungere Mercurio, il         professione che l’ha portata ad effet-
            bergo in quel di Verona, marito di         pianeta di tipo terrestre più piccolo     tuare le sue ricerche focalizzate prin-
            una nostra concittadina Katia              e meno esplorato del Sistema So-          cipalmente su stelle in formazione
            Biazzo, ricercatrice laureata in Fisica    lare».                                    nella nostra Via Lattea e in galassie
            all’Università di Catania: la meta è il      L’ingegnere Michele Zusi, in col-       esterne e sui pianeti extrasolari,
            primo pianeta del nostro sistema so-       laborazione con molteplici colleghi       ossia pianeti al di fuori del nostro Si-
            lare, Mercurio. Dopo diversi anni di       anche internazionali, ha lavorato con     stema Solare. Autrice di molteplici
            gestazione si è finalmente arrivati al     scrupolo, costanza e tanta professio-     pubblicazioni apparse su prestigiose
            via, avvenuto alle 3.45 della notte tra    nalità per mettere a punto Simbio-        testate scientifiche internazionali, le
            venerdì 19 e sabato 20 ottobre 2018.       SYS, uno degli strumenti della            sue ricerche l’hanno portata in mol-
            Gli ultimi preparativi si sono svolti a    missione collocati a bordo della          tissimi istituti ed osservatori astrofi-
            Kourou, la base di lancio europea          sonda, e deputato all’investigazione      sici esistenti in Europa e nel mondo.
            nella Guyana Francese da cui è poi         chimica e geomorfologica della su-          È proprio il caso di dire che la gio-
            partito il satellite della missione “Be-   perficie di Mercurio. «Si tratta in       vane famiglia Zusi-Biazzo (entrambi
            piColombo” a bordo del vettore             pratica di una macchina fotografica a     fanno parte dell’Istituto Nazionale di
            Ariane 5. «La missione – spiega l’in-      tre occhi – ha dichiarato ancora Zusi     Astrofisica) è una di quelle eccel-
            gegnere Zusi – è frutto della collabo-     – uno spettrometro per identificare       lenze italiane che vive con la “testa
                                                       la composizione chimico-mineralo-         tra le stelle”: le ricerche della coppia
                                                       gica della superficie, una camera ste-    Zusi-Biazzo sono tra quelle che
                                                       reoscopica la ricostruzione in 3D         stanno arricchendo la conoscenza
                                                       della topografia e infine una camera      dello sconfinato e tutto da scoprire
                                                       ad alta risoluzione spaziale studiata     universo che ci circonda e che non
                                                       per ottenere immagini della superfi-      cessa mai di stupirci grazie al lavoro
                                                       cie con un livello di dettaglio e niti-   e all’abnegazione anche di tanti
                                                       dezza prima d’ora impensabile nelle       scienziati italiani che come loro
                                                       esplorazioni spaziali». La sonda          fanno parte dell’Istituto Nazionale di
                                                       come già sopra accennato impie-           Astrofisica.                       S.B.

                                                       La giovane famiglia Zusi-Biazzo è una eccellenza scientifica italiana
La festa dei ragazzi di Azione Cattolica                                                                                        in
In marcia verso un futuro di pace
                                                                                                                                 19

L    a sveglia di domenica 17 febbraio
     non ha mai suonato! L’adrena-
lina scorre nelle vene, il buon umore
                                           “Sono loro il nostro futuro!” non è
                                           solo un motto da tirare fuori nelle
                                           grandi occasioni ma diventa obiet-
                                                                                     commozione del sindaco Peppe
                                                                                     Cassì, nel vedere la città che rappre-
                                                                                     senta con un nuovo volto, allegro e
scopre un sorriso smagliante. Anche        tivo di un progetto che va accompa-       motivato. La gratitudine del diret-

                                                                                                                               # giovani
quest’anno l’Azione Cattolica dei          gnato e tutelato. Ma la mattina           tore della Caritas, Domenico Leggio
Ragazzi festeggia la Pace, con una ta-     riserva tantissime sorprese, a comin-     e del cappellano del carcere, don
vola apparecchiata e con un menù da        ciare dalla scoperta che la parola è      Carmelo Mollica, nel ricevere i tanti
leccarsi i baffi. Nessun particolare è     strumento importante da utilizzare        doni raccolti dai ragazzi. Tra un
stato trascurato, dalla tovaglietta per    con consapevolezza, perché siamo          canto e un ballo la festa volge al ter-
ospitare i piatti, alle ricette più gu-    bulli e non ce ne rendiamo conto e        mine e i ragazzi ringraziano il buon
stose. Mancano gli invitati. Ancora        infine un sano e corretto utilizzo dei    Gesù per aver vissuto una giornata
poche ore al loro arrivo! Sono 776         social network, ha visto i nostri cari    ricca di emozioni. Grazie ragazzi,
anime colorate e saporite che aspet-       12/14 alle prese con la ricerca del       grazie Acr e, come un bambino a cui
tano solo di essere accolti. Tutto è       post migliore da condividere.             trema la voce, grazie a Te che non ti
pronto! Un suono di tromba e inizia          Arriva l’ora del pranzo e “con stu-     stanchi mai di prenderti cura di me,
la giornata. Tra una classificazione di    pore provo la ricetta, l’assaporo a       di prenderti cura di noi.
paste e di calorie e un giro di pizza,     fondo, senza fretta”; ci siamo nutriti,                       Raffaella Refano
ci si ferma a giocare con gli amici        insieme al vescovo Carmelo ed ai no-
della lontana Africa, che propon-          stri assistenti, con il Pane che forti-
gono il gioco “Samanachighel”, ti-         fica e abbeverati con il Sangue che
pico della loro infanzia, detto tra noi    rallegra. Recuperate le forze si parte        # good ne ws
una rivisitazione africana del cono-       marciando per le strade di Ragusa,
sciutissimo gioco “pugno-cutugno”,         verso villa Margherita. Un impasto di       Durante la mattinata i ragazzi dai
perché in fondo, la voglia di mettersi     colori, un coro di voci all’unisono,        12 ai 14 anni si sono cimentati in un
in gioco e di divertirsi non diversifica   rendeva visibile la Pace; e pensare         gioco che li ha visti diventare
ma solo accomuna. Anche la chia-           che la Pace è sempre presente e ne-         giornalisti e divulgatori di
mata al servizio dei piccoli è stata ac-   anche la vediamo. I nostri piccoli          #goodnews sui social network.
colta da insegnanti, genitori,             soci di A.C. ci hanno preso proprio         Hanno sperimentato l’importanza
educatori, medici, dirigenti di banca      gusto a marciare per la Pace, hanno         di selezionare con cura tra le tante
e persino il presidente dell’ordine        superato ostacoli, hanno incontrato
                                                                                       notizie che riceviamo giornalmente
dei dottori commercialisti, perché in      personaggi insoliti e finalmente sono
                                                                                       quelle vere ed attendibili,
fondo i piccoli ci stanno a cuore.         arrivati a destinazione. La gioia, la
                                                                                       di scegliere le parole più adatte al
                                                                                       contenuto e di evitare le diffusione
                                                                                       di fake news.
                                                                                       Nella retro copertina abbiamo
                                                                                       pubblicato alcune delle notizie che
                                                                                       hanno catturato la loro attenzione
                                                                                       e che vogliono raccontare.
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