APPUNTI SU COVID-19 E DINTORNI - FASCICOLO "NUOVO SEFIR" 2020

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APPUNTI SU COVID-19 E DINTORNI - FASCICOLO "NUOVO SEFIR" 2020
APPUNTI SU COVID-19 E DINTORNI

     FASCICOLO “NUOVO SEFIR” 2020
APPUNTI SU COVID-19 E DINTORNI - FASCICOLO "NUOVO SEFIR" 2020
APPUNTI SU COVID-19 E DINTORNI - FASCICOLO "NUOVO SEFIR" 2020
PREFAZIONE

    Nel marzo 2020 la pandemia di COVID-                   Le conferenze-dibattito (il 16 ottobre, il
19 investe l’attività dell’associazione                 6 novembre e il 27 novembre 2020), con
Nuovo SEFIR in due sensi. Da un canto                   qualificati relatori non soci, focalizzano su
costringe all’annullamento di alcuni eventi             tre argomenti speciali ma di particolare
in presenza già previsti, dall’altro induce a           significato.
focalizzare la riflessione su aspetti collegati            “COVID-19: distanziamento forzato e
alla pandemia. Più precisamente, creata sul             cura reciproca”, una riflessione filosofica su
sito web un’area accessibile solo ai soci, vi           quella che può sembrare una
si raccoglie in primavera una prima serie di            contraddizione.
riflessioni scritte sull’argomento “Virus e                “Progetto urbanistico, rigenerazione,
dinamismo della natura”, innescate dal                  tutela della città: a partire dalla pandemia
testo di Carlo Cirotto (il Presidente di                di COVID-19”, una riflessione su quel che la
Nuovo SEFIR) contenuto in questo                        pandemia suggerisce in merito alla
fascicolo. Questa prima raccolta si conclude            riscoperta delle nostre città come bene
l’11 maggio 2020 con un seminario in                    comune.
video-conferenza tra tutti i soci.                         “COVID-19: superare il trauma e
    Successivamente, sempre nell’area                   costruire una nuova trama”, una riflessione
riservata ai soci del sito web, si raccoglie            psicoanalitica sulla drammatica situazione
una seconda serie di riflessioni scritte                pandemica.
sull’argomento “Numeri e modelli al tempo                  Una sintesi di ognuna delle tre relazioni
del COVID-19”, innescate dal testo del socio            è anch’essa contenuta in questo fascicolo.
Lamberto Rondoni contenuto in questo                       È convinzione dell’associazione Nuovo
fascicolo. La seconda raccolta si conclude il           SEFIR che i contributi qui raccolti
28 maggio 2020 con un ulteriore seminario               costituiscano utili appunti in merito al
in video-conferenza tra i soci.                         COVID-19 e ai suoi dintorni, come recita il
    Dopo l’estate l’associazione continua a             titolo del fascicolo.
occuparsi di COVID-19 mediante                             L’associazione è grata ai cinque autori,
l’organizzazione di un ciclo di tre                     in particolar modo agli amici non soci che
conferenze-dibattito pubbliche online ,                 nell’autunno del 2020 hanno aderito con
destinate a soci e non soci, pubblicizzate              tanto entusiasmo alla richiesta di Nuovo
sul sito web , ma anche segnalate                       SEFIR.
direttamente agli amici di una mailing list
nonché a realtà associative varie.

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APPUNTI SU COVID-19 E DINTORNI - FASCICOLO "NUOVO SEFIR" 2020
APPUNTI SU COVID-19 E DINTORNI - FASCICOLO "NUOVO SEFIR" 2020
INDICE

    Carlo Cirotto
VIRUS E DINAMISMO DELLA NATURA
    Pagina 1

   Lamberto Rondoni
NUMERI E MODELLI AL TEMPO DEL COVID-19
   Pagina 7

    Giuseppina De Simone
DISTANZIAMENTO FORZATO E CURA RECIPROCA
    Pagina 13

     Maria Antonietta Crippa
PROGETTO URBANISTICO, RIGENERAZIONE, TUTELA DELLA CITTÀ:
A PARTIRE DALLA PANDEMIA DI COVID-19
     Pagina 17

    Nicolò Terminio
COVID-19: SUPERARE IL TRAUMA E COSTRUIRE UNA NUOVA TRAMA
UNA RIFLESSIONE PSICOANALITICA
    Pagina 23

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APPUNTI SU COVID-19 E DINTORNI - FASCICOLO "NUOVO SEFIR" 2020
VIRUS E DINAMISMO DELLA NATURA

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La storia delle scoperte scientifiche ha             assai ridotte. Il SARS-CoV-2, ad esempio – il
sempre qualcosa da suggerire. Ecco in                virus responsabile della pandemia COVID-
breve come furono scoperti i virus.                  19 (acronimo dell’inglese COrona VIrus
   Verso la fine del 1800, numerosi                  Disease 19) che tanto ci preoccupa – ha un
botanici erano impegnati nell’identificare           diametro che va da 100 a 150 nm (nano
le cause del mosaico del tabacco – malattia          metri), 600 volte più piccolo dello spessore
che provoca l’arresto della crescita delle           di un capello umano. Ciò vuol dire che per
piante di tabacco e conferisce alle foglie un        identificarlo e descriverne la morfologia è
aspetto punteggiato a mosaico – e si                 d’obbligo il ricorso alla microscopia
accorsero che la malattia poteva essere              elettronica. Analizzati con questa tecnica,
trasmessa alle piante sane semplicemente             tutti i virus presentano morfologie che si
spennellando le loro foglie con un estratto          somigliano per alcuni caratteri significativi.
di piante malate. Nel 1892, il botanico              Tutti hanno un corpo formato da una
russo D. Ivanowsky dimostrò che l’estratto           capsula di molecole proteiche (capside)
poteva produrre infezione anche dopo                 che contiene una o più molecole di acido
essere passato attraverso filtri capaci di           nucleico (DNA o RNA). Distribuite sulla
trattenere qualsiasi batterio allora                 superficie e sporgenti verso l’esterno ci
conosciuto. Qualche anno dopo, nel 1898,             sono, poi, altre molecole proteiche
M. Beijerinck, microbiologo olandese, fornì          specializzate nel riconoscimento del tipo di
la prova che l’agente che causava il mosaico         cellule che il virus preferisce infettare. Ad
del tabacco aveva alcune caratteristiche             avvolgere tutto è spesso presente una
proprie degli esseri viventi, ipotizzò che           membrana di natura lipidica.
questo agente infettivo potesse riprodursi               Ci sono quindi virus a DNA e virus a RNA
solo all’interno delle cellule e lo chiamò           con funzioni molecolari diverse.
virus, parola latina che significa ‘veleno’,             Il SARS-CoV-2 è un virus a RNA.
‘secrezione velenosa’.                               Contiene un unico, lungo segmento di
   All’inizio del XX secolo gli scienziati che       questo acido nucleico comprendente 7 geni
studiavano gli agenti infettivi degli animali        che codificano altrettante proteine
e dei batteri evidenziarono comportamenti            necessarie all’attività del virus. La capsula
simili a quelli del virus del mosaico del            proteica è, in questo caso, avvolta da una
tabacco: anch’essi passavano indisturbati            membrana lipidica, sottratta alla cellula da
attraverso i filtri capaci di trattenere i           cui il virus ha avuto origine, e da proteine
batteri ed erano talmente piccoli da non             di diversa natura, prime fra tutte le spicole
essere visibili al microscopio ottico. Non           che si protendono verso l’esterno, simili ad
potevano inoltre crescere in coltura in              altrettanti raggi. È per l’esistenza di questa
assenza di cellule vive.                             raggiera che la numerosa famiglia di virus
   Si decise allora di continuare a chiamare         con caratteri morfologici simili al nostro ha
virus gli agenti che infettavano le cellule          ricevuto il nome di coronavirus. Le fitte
animali e vegetali mentre furono battezzati          spicole infatti ricordano sia i raggi della
batteriofagi quelli che infettavano i batteri.       corona solare che quelle delle corone dei
                                                     re.
Oggi conosciamo alcune migliaia di specie
                                                         La parte terminale delle spicole ha una
di virus, tutte caratterizzate da dimensioni
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struttura che è complementare a quella di               Ogni organismo vivente, monocellulare
alcune proteine che sporgono dalla                   o pluricellulare che sia, dai batteri alle
membrana dei bersagli cellulari preferiti            balene, ha come proprio compito primario
dal virus. La corrispondenza delle proteine          naturale quello di riprodursi, cioè di
dell’una e dell’altra parte è per il virus il        mettere al mondo nuovi individui della sua
segnale di essere in contatto con il partner         stessa specie. Per una cellula, in
giusto e dà il via all’ingresso nella cellula.       particolare, riprodursi significa duplicarsi,
   Nelle figure seguenti sono schematizzate          cioè dividersi in due cellule figlie, identiche
la struttura esterna (sopra) e quella                a sé stessa. Ciò in concreto comporta la
interna (sotto) del virus SARS-CoV-2.                duplicazione di tutto il patrimonio
                                                     molecolare in modo che possa essere
                                                     equamente suddiviso tra le due cellule
                                                     figlie. Operazione impegnativa dal punto di
                                                     vista molecolare e piuttosto pericolosa.
                                                        Per arrivare ad avere due cellule figlie
                                                     identiche alla cellula madre è necessario,
                                                     prima di tutto, che venga duplicata la
                                                     molecola che conserva l’informazione
                                                     genetica, cioè il DNA. Il DNA, però, non può
                                                     auto-copiarsi. Ha bisogno dell’intervento di
                                                     grosse molecole di natura proteica che,
                                                     utilizzandolo come stampo, ne
                                                     costruiscono la copia.
                                                        Non può sfuggire l’importanza che si
                                                     giunga a copie identiche all’originale.
                                                     Errori di copiatura infatti porterebbero a
                                                     delle modifiche locali del DNA (mutazioni)
                                                     che, nelle nuove cellule, potrebbero
                                                     addirittura determinare la produzione di
                                                     proteine deformi, incapaci di svolgere le
                                                     proprie funzioni. Ma è esperienza comune,
                                                     risalente alle elementari, che il momento in
                                                     cui è più facile che in un testo vengano
                                                     inseriti degli errori è proprio il momento
                                                     della copiatura. Sembra esserne a
                                                     conoscenza anche la cellula che al lavoro
                                                     particolarmente meticoloso delle proteine
                                                     che copiano il DNA fa seguire il lavoro
                                                     altrettanto meticoloso di un’altra squadra
                                                     di proteine che rileggono il DNA appena
                                                     copiato, lo confrontano con l’originale,
                                                     identificano gli errori di copiatura e li
                                                     correggono. Non è senza motivo che i
                                                     biologi chiamino questa attività correzione
Il meccanismo dell’infezione virale, anche se        delle bozze.
di primo acchito può apparire complicato,               Ma queste grosse e complesse proteine,
in realtà non lo è. Basta tener presente             che svolgono lavori tanto delicati, da dove
come si svolge la vita in una qualsiasi              vengono? È la cellula stessa che le fabbrica
cellula.                                             perché è in possesso di tutti i macchinari
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adatti a farlo. Ed è lo stesso DNA a fornire        sostituirlo con il proprio. Obbligarle
le informazioni necessarie alla loro                insomma a fabbricare tanti nuovi virus
costruzione. Quindi per attuare la                  identici all’invasore.
duplicazione cellulare è necessario sia il              I virus a DNA entrano nella cellula,
DNA, in quanto molecola che conserva il             inibiscono la duplicazione del DNA
patrimonio d’informazione di tutta la               cellulare promuovendo a suo posto la
cellula, che il complesso macchinario che lo        propria e lasciando che la sintesi proteica
traduce in proteine. Sono loro, le proteine,        prosegua regolarmente con la costruzione
le molecole che fanno tutto all’interno della       delle proteine virali che alla fine si
cellula, ivi compresa la copiatura del DNA.         uniranno al DNA virale per formare
    Adoperando il linguaggio                        altrettanti nuovi virus. L’infezione potrà
dell’Informatica, si può dunque affermare           così continuare sempre più potentemente.
che all’interno di ogni cellula esiste un               Per i virus a RNA, dei quali il SARS-CoV-
software, il DNA, e un hardware, il                 2 è un esponente, il processo è analogo solo
macchinario che traduce l’informazione in           in certi aspetti. La differenza sta nel fatto
concrete molecole proteiche.                        che ad essere coinvolto nel processo
    In ogni cellula il software-DNA è               infettivo non è il DNA della cellula ma
mantenuto rigorosamente separato, anche             l’altro suo acido nucleico, l’RNA, e le
spazialmente, dall’hardware-macchinario             conseguenze sono piuttosto pesanti. Vale
adibito a fabbricare le proteine. Come il           allora la pena di dedicare ancora un po’ del
progetto di una nuova casa è                        nostro tempo ad approfondire l’argomento.
accuratamente conservato nello studio del               L’azione dei virus a RNA è quella di far
progettista, lontano dal trambusto del              copie del proprio acido nucleico per
cantiere, così il DNA è conservato nella            dirigere la produzione delle sue proteine e
zona più interna della cellula, nel nucleo,         ampliare così lo sciame virale.
ben separato dalla fabbrica delle proteine,             A prima vista il processo sembrerebbe
che si trova nel citoplasma. E, come il             migliore rispetto a quello dei virus a DNA
progetto cartaceo della casa non lascia per         perché più diretto. L’azione del virus,
nessun motivo lo studio del progettista ma          infatti, riguarda direttamente
ad essere portate nel cantiere sono le              l’intermediario RNA, saltando a pié pari la
fotocopie di quelle parti di progetto da            fase precedente degli interventi sul DNA. In
attuare nell’immediato, così anche dal              realtà esso è molto più rischioso dell’altro
nucleo escono solo le ‘fotocopie' relative al       perché meno preciso. Per il processo di
piano di costruzione delle proteine di              copiatura dell’RNA, infatti, non esiste nella
interesse immediato. Le ‘fotocopie’ in              cellula nessun meccanismo di correzione
questione sono molecole di RNA che si               degli errori commessi; il procedimento di
trasferiscono nel citoplasma e dirigono             correzione delle bozze è riservato al solo
direttamente la produzione delle relative           DNA. Il risultato è che un virus a RNA ad
proteine.                                           ogni ciclo riproduttivo può inserire errori
                                                    di copiatura nel proprio acido nucleico,
A differenza delle cellule, i virus hanno il
                                                    cioè va incontro a mutazioni genetiche le
software ma non hanno l’hardware. Hanno
                                                    cui conseguenze non sono sempre positive
l’informazione su come ottenere le
                                                    per noi umani. Nel caso particolare del
proteine che rendono possibile la loro
                                                    coronavirus, poi, a questo handicap se ne
riproduzione ma sono privi dei macchinari
                                                    aggiunge un altro legato alle dimensioni del
adatti a costruirle. Non resta loro altra
                                                    suo RNA (circa 30.000 subunità), di gran
possibilità, allora, che comportarsi da
                                                    lunga superiore a quella di qualsiasi altro
parassiti: invadere cellule in grado di
                                                    virus. , ovviamente, quanto più
riprodursi, inibire il loro software e
                                                    abbondante è il materiale da copiare, tanto
                                                3
più alta è la probabilità che vengano                     C’è da tener presente che fra ciò che è
introdotti degli errori. Il risultato è che            senz’alcun dubbio vivo e ciò che altrettanto
questi virus mutano più rapidamente degli              inequivocabilmente non lo è, esistono casi
altri e, come conseguenza, possono                     intermedi, difficili da qualificare. Una
acquisire in modo del tutto inatteso nuove             roccia, ad esempio, sicuramente non è viva.
proprietà, come la capacità di infettare               E neppure una membrana cellulare privata
nuovi tipi di cellule o persino nuove specie           del suo corredo genetico e della capacità di
viventi.                                               propagarsi, lo è. Un batterio, invece, è
                                                       decisamente vivo: nonostante sia un
Coronavirus è un termine che quasi
                                                       organismo unicellulare è in grado di
certamente era sconosciuto alla maggior
                                                       promuovere al suo interno un flusso di
parte di noi prima di quest’anno. ppure
                                                       energia, di produrre molecole necessarie
c’è da scommettere che tanti di noi lo
                                                       alla propria sopravvivenza e anche di
hanno già incontrato essendo la causa di
                                                       riprodursi. Ma che dire dei globuli rossi del
molti dei comuni raffreddori. Altri tipi di
                                                       nostro sangue circolante? Sono strutture
coronavirus, più aggressivi, causano
                                                       piccole, prive di acidi nucleici, incapaci di
malattie endemiche in alcune popolazioni
                                                       trasformare l’energia, di sintetizzare
animali ma fino a meno di due decenni fa,
                                                       proteine e di riprodursi. Li possiamo
tutte le varietà umane conosciute
                                                       definire vivi? E che dire dei virus?
provocavano disturbi talmente lievi che la
                                                          Il fatto è che domande di tal genere sono
ricerca sui coronavirus non era al centro
                                                       semplici solo all’apparenza. Hanno come
degli interessi dei ricercatori.
                                                       presupposto infatti che si sappia definire di
   Quasi certamente il coronavirus nuovo,
                                                       preciso che cos’è la ‘vita’.
che ci costringe a casa, il SARS-CoV-2, ha
                                                          Il concetto di vita, invece, sfugge da
avuto origine nei pipistrelli. Questi animali,
                                                       sempre a una precisa definizione
però, non c'erano nel mercato di Wuhan, in
                                                       scientifica. Di solito si cerca di supplire a
Cina, dove si ritiene che sia iniziata l'attuale
                                                       questa carenza utilizzando come parametri
epidemia. Probabilmente è avvenuto che,
                                                       alcune qualità della vita sulle quali
di mutazione in mutazione, è stata
                                                       concordano tutti gli addetti ai lavori. Ad
coinvolta una specie animale intermedia,
                                                       esempio, perché un organismo possa
presente nel mercato di Wuhan, che ha poi
                                                       essere considerato vivo deve godere di un
facilitato il passaggio del virus all’uomo.
                                                       certo grado di autonomia biochimica, deve
Simili passaggi in ospiti intermedi
                                                       essere in grado di svolgere alcune attività
sembrano essere una caratteristica molto
                                                       metaboliche fondamentali come l’utilizzo
diffusa in questo genere di epidemie. Gli
                                                       dell’energia e la sintesi delle molecole
ospiti intermedi infatti aumentano la
                                                       necessarie alla cellula e all’organismo di cui
diversità genetica facilitando la comparsa
                                                       eventualmente fa parte. Questo però è un
delle mutazioni e stabilizzandole.
                                                       elenco di caratteristiche, non una
I virus sono vivi? È la domanda che sorge              definizione.
spontanea a questo punto della trattazione.               Un modo di concepire la vita – a mio
Sulla base di quanto ho qui sopra esposto,             parere abbastanza convincente – è di
infatti, un virus sembra assomigliare di più           considerarla come una proprietà che
a un complesso di molecole chimiche che a              emerge, in modo impossibile da prevedere,
un organismo vivente e questo                          da un insieme complesso di interazioni tra
giustificherebbe la conclusione che i virus            elementi indubbiamente non viventi.
sono semplicemente dei parassiti inanimati             Anche la coscienza, intesa come
dei sistemi viventi. Attenti però a non                consapevolezza, è una proprietà che
trarre conclusioni troppo affrettate.                  emerge da una complessità di elementi. Un
                                                       neurone isolato, ad esempio, non è
                                                   4
consapevole. Perché ci sia consapevolezza            maggioranza dei virus sia in realtà innocua,
deve essere presente la complessità                  non patogena. Alcuni di essi si insediano
dell’intero cervello con tutte le interazioni        all’interno delle cellule dove possono
interne che lo strutturano. Analogamente             rimanere per lungo tempo in uno stato
non sono vivi, di per sé, né i geni cellulari,       quiescente e riacquisire virulenza solo a
né quelli virali né tantomeno le proteine.           seguito di stimoli metabolici o ambientali,
   Neanche i virus raggiungono il livello di         Altri sfruttano l’apparato di replicazione
complessità critica che è proprio della vita         cellulare per riprodursi a un ritmo molto
perché sono privi delle strutture capaci di          lento. Altri ancora possono colonizzare in
assicurare un hardware autonomo. Al                  modo permanente la cellula che li ospita,
tempo stesso, però essi sono più che                 aggiungendo geni virali al patrimonio
semplice materia inerte essendo in                   cellulare e diventando, alla fine, una
possesso degli stessi elementi basilari della        componente del genoma stesso. Può anche
vita già opportunamente organizzati.                 accadere che questa integrazione del
Insomma, non credo sia da rigettare la               genoma virale avvenga nelle cellule della
definizione che vede i virus come ‘strutture         linea germinale dell'ospite, nel qual caso
organizzate che tendono alla vita’.                  può essere ereditato e passare da una
                                                     generazione all'altra. Studi recenti
Virus ed evoluzione Non si deve pensare
                                                     dimostrano che, di fatto, questo processo si
che il dibattito sulla natura vivente o meno
                                                     è verificato molte volte nella storia dei
dei virus sia un puro esercizio accademico
                                                     vertebrati e oggi queste antiche sequenze
capace di coinvolgere più i filosofi della
                                                     genetiche possono essere studiate come
scienza che coloro che la scienza la
                                                     ‘fossili genomici’ utili per ricostruire la
praticano nella concretezza di un
                                                     storia evolutiva - finora ben poco
laboratorio. Prendiamo ad esempio i
                                                     approfondita - di questi lontani
biologi che studiano l’evoluzione degli
                                                     colonizzatori di genomi.
organismi viventi. Quelli di loro che sono
                                                         I virus, insomma, possono essere fonte
fermi nella convinzione che i virus sono dei
                                                     di effetti evolutivi assai più rapidi e più
parassiti inanimati tenderanno a non
                                                     diretti di quelli esercitati dalle forze
considerarli come agenti che spingono
                                                     selettive esterne che si limitano a operare
‘dall’interno’ i processi evolutivi ma a
                                                     una cernita fra variazioni genetiche interne
collocarli sul medesimo piano dei tanti
                                                     prodotte molto più lentamente per
fattori ambientali ‘esterni’, che operano la
                                                     mutazioni casuali. Le enormi dimensioni
selezione naturale. Che selezionano cioè gli
                                                     delle popolazioni virali – secondo stime
organismi più capaci di sopravvivere e
                                                     recenti, gli oceani ospiterebbero qualcosa
prosperare nonostante le infezioni virali.
                                                     come 1030 particelle virali – unite alla
Una chiara prova di questa diffusa
                                                     rapidità con cui questi organismi si
convinzione sta nel fatto che delle 1205
                                                     replicano e mutano, fanno di loro una fonte
pagine di cui è composto il rapporto
                                                     non secondaria di innovazione genetica: i
annuale 2002 della “ ncyclopedia of
                                                     virus ‘inventano’ di continuo nuovi geni e le
  volution”, solo quattro sono quelle
                                                     varianti di geni virali possono viaggiare,
dedicate ai virus.
                                                     andando a inserirsi in altri organismi e
   Indagini di questi ultimi anni, però,
                                                     contribuendo attivamente ai cambiamenti
hanno dimostrato con crescente evidenza
                                                     evolutivi.
che i virus sono anche degli agenti attivi nei
                                                         I virus, insomma, svolgono un ruolo non
processi evolutivi.
                                                     secondario nell’evoluzione dei viventi
   È probabile che ad alcuni lettori, avvezzi
                                                     delineando il confine in continuo divenire
ad associare l’idea di virus a infezioni ed
                                                     fra la sfera biologica e quella biochimica.
epidemie, risulti nuovo il fatto che la
                                                     Già nel 1959, il premio Nobel Salvador
                                                 5
Luria, riflettendo sull’influenza che i virus                  contengano solo materiale genetico
riescono a esercitare sull’evoluzione,                         ‘rubato’ alle cellule, e suggerisce che siano,
domandava: «È possibile che non                                in termini genetici, dei veri creatori di
riusciamo a percepire che nei virus e nella                    novità. Hanno anche permesso di
loro fusione con il genoma cellulare da cui                    ricostruire un passaggio fondamentale
poi riemergono, osserviamo le unità e il                       dell'evoluzione dei virus: lo sviluppo del
processo che, nel corso dell’evoluzione,                       capside. È probabilmente avvenuto non
hanno creato gli schemi genetici vincenti                      molto tempo dopo la stessa comparsa delle
che stanno alla base di tutte le cellule                       cellule batteriche, avvenuta circa 3,5
viventi?» 1 .                                                  miliardi di anni fa.
    Solo nei casi fortunati di alcuni virus è                     Spero di essere riuscito a delineare una
stato possibile tracciare un percorso                          panoramica delle attuali conoscenze
evolutivo plausibile che desse indicazioni                     fondamentali che riguardano i virus e di
sui tempi della loro comparsa nella storia                     aver fatto soprattutto intravedere quanto
della vita. L’elevato tasso di variabilità                     sia ancora lunga la strada che i virologi
genomica rende evidentemente difficoltoso                      devono percorrere.
disegnare un albero evolutivo di queste
strutture sulla base della frequenza delle
mutazioni geniche.                                             Carlo Cirotto è professore universitario di
    Un nuovo e originale modo di affrontare                    prima fascia di Anatomia Comparata e
il problema è stato favorito dallo                             Citologia in quiescenza.
straordinario sviluppo che in questi ultimi
anni hanno avuto le tecniche di
informatizzazione delle analisi di
laboratorio e di elaborazione dei big data.
Si tratta dell’analisi dei proteomi, cioè
dell'insieme delle proteine di un gran
numero di cellule e di virus. Oggetto delle
indagini sono state, in particolare, le
strutture spaziali delle proteine – in
termini tecnici ‘strutture terziarie’ – cioè il
loro modo di ripiegarsi nello spazio. È noto
infatti che le strutture tridimensionali delle
proteine, nel corso dell’evoluzione si
mantengono più stabili della rispettiva
sequenza genica. Analizzando più di 5000
organismi, tra cui 3.460 virus, con questi
avanzati metodi di bioinformatica, i
ricercatori hanno identificato 442 strutture
tridimensionali condivise tra cellule e virus
e 66 che sono esclusivamente virali.
    Questi risultati contraddicono l'ipotesi,
che tuttora va per la maggiore, che i virus

1Citato da Luis P. Villarreal nell’articolo I virus sono
vivi? , in “le Scienze”, n. 438, febbraio 2005, pp. 39-
45.

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NUMERI E MODELLI AL TEMPO DEL COVID-19

                                                                                    Lamberto Rondoni

Stiamo vivendo un momento senza                               Saggiatore, 2019), intervistato ad Aprile
precedenti nella storia, nel quale dati e                     2020 dal New York Times 3, ha affermato di
statistiche hanno invaso ogni angolo della                    avere avvisato le autorità statunitensi del
nostra vita e sono stati inoculati anche ai                   pericolo devastante costituito dal COVID-
più refrattari a questo tipo di informazione.                 19 già a metà febbraio e ha sostenuto di
La pandemia di COVID-19 ha portato sotto                      essersi sentito rispondere: “tutto questo
gli occhi di tutti numeri carichi di                          avviene nel tuo computer, non nella realtà”
preoccupazioni, anche con la complicità                       aggiungendo poi “nessuno ferma una
dell’isolamento sociale, che inevitabilmente                  nazione a causa di un modello”.
ha spinto chi ha a disposizione mezzi di                      In effetti, poco dopo che il presidente
comunicazione di massa telematici (TV,                        Trump si era adeguato all’idea che di serio
radio, internet) a farne molto più uso che in
                                                              pericolo si trattasse, nella primavera 2020,
passato. Nonostante l’Italia sia meno                         e che qualcosa si dovesse fare, veniva detto
attrezzata di altri paesi, cosa che sta                       che gli USA sarebbero stati bravi se si
comportando difficoltà, per esempio a                         fossero verificati meno di 200mila decessi
molti studenti, la frazione di popolazione                    legati al virus. A distanza di poche
non raggiunta da questo diluvio di dati è                     settimane si pensava che avrebbero potuto
sicuramente ridotta.                                          limitarsi a 60-70mila, al momento (12
    Ma perché? È solo il fatto che da sempre                  dicembre 2020), si contano qualcosa come
le buone notizie televisivamente “non                         296mila vittime. Uno studio dell’Imperial
bucano”, mentre le cattive notizie                            College di Londra a marzo 2020 aveva
catturano l’attenzione e possono essere                       previsto sei milioni di infetti in Lombardia;
utilizzate ai fini dell’Auditel e dei suoi                    la conclusione che si sarebbe potuto trarre
epigoni moderni e, quindi, a scopi                            è che si sarebbe potuto autorizzare la
commerciali? I quali sono poi il motore di
                                                              riapertura della regione, in quanto già
tutto?                                                        allora sarebbe stata raggiunta l’immunità
    Servono a qualche cosa tutti questi dati?                 di gregge… Ovviamente e per fortuna,
E ci fanno veramente intravedere il                           questo non è stato fatto; stime successive
possibile futuro, dandoci strumenti per                       hanno poi ridotto quel numero a meno di
indirizzarlo nel miglior modo possibile,                      due milioni. Lo stesso Vespignani, nella sua
come ci viene implicitamente ed anche                         intervista al New York Times, dopo aver
esplicitamente detto? 2                                       snocciolato i numeri di infetti previsti dai
Alessandro Vespignani, italiano alla guida                    suoi modelli, riconosceva che: “i numeri
del Network Science Institute della                           reali potrebbero essere sostanzialmente
Northeastern University di Boston, autorità                   inferiori o superiori a quelli previsti”,
mondiale dei cosiddetti Big Data e                            involontariamente dando ragione a quei
dell’intelligenza artificiale applicata                       funzionari o politici che non
all’epidemiologia, oltre che autore del                       bloccherebbero una nazione, cosa che
volume “L’algoritmo e l’oracolo” (Il                          comporta conseguenze pesantissime, solo

2 Questo testo, scritto a fine aprile del 2020, è stato       3https://www.nytimes.com/2020/04/23/us/
leggermente rivisto il 12 dicembre 2020.                      coronavirus-early-outbreaks-cities.html.
                                                          7
sulla base delle previsioni epidemiologiche.          quando l’orizzonte è costantemente
Altre considerazioni, per esempio suggerite           alterato da una nube di smog? Ma si può
da un principio di prudenza sollecitato               farne a meno? In fenomeni complessi, poi,
anche dalle previsioni dei modelli                    il buon senso non basta. Si può gestire un
matematici, potranno semmai giustificare              aeroporto sulla base del solo buon senso? I
tali drastiche risoluzioni.                           dati su che cosa è successo e che cosa sta
   Tante e tali fluttuazioni su stime e loro          succedendo diventano indispensabili.
deviazioni dalla realtà sono avvenute in un           I dati sono la traduzione quantitativa e
periodo inferiore ai dieci mesi. Già solo il          sperabilmente quanto più oggettiva
titolo di un libro su un argomento simile,            possibile dell’esperienza. Averli, però, non
scritto in tempi non sospetti da Luca                 basta a capire a che cosa questi preludano
Gammaitoni e Angelo Vulpiani, la dice                 e a suggerire come affrontare le
lunga sul peso da dare ai modelli                     conseguenze future del passato e del
matematici di fenomeni così complessi                 presente. Servono modelli interpretativi
come una pandemia: “Perché è difficile                dei dati. Magari questi modelli potranno
prevedere il futuro. Il sogno più sfuggente           essere elaborati per noi da macchine
dell’uomo sotto la lente della fisica”                istruite a imparare – questo è un altro
(Dedalo, 2019).                                       argomento delicato – ma servono modelli.
   Cosa possono fare i nostri politici, messi         D’altro canto, in certi ambiti, hanno
fra incudine e martello? Da un lato la triste         dimostrato capacità predittive al limite
e innegabile evidenza delle morti                     dell’incredibile; pensiamo a cosa voglia
quotidiane, dall’altro i giustificati timori di       dire avere inviato una sonda nello spazio,
crisi economiche devastanti, che possono              per poi adagiarsi su una cometa. Perché
indurre altrettanti morti, come modelli               non usarli nelle previsioni delle epidemie?
matematici analoghi a quelli epidemiologici           Vespignani ci dice che si può fare molto
possono quantificare. Si può stare a vedere           meglio degli indovini, al punto che
cosa succederà, senza agire, perché i                 dovremmo cominciare a preoccuparci di
modelli non sono affidabili? Si può agire             non esagerare nel far prevedere a degli
affidandosi agli esperti che comunque                 algoritmi i nostri gusti, le nostre carriere, la
decidono di affidarsi a modelli per dedurre           nostra fine … pena forse il diventare
delle strategie? E quanti e quali tipi di             succubi delle macchine.
vittime sono accettabili o non accettabili? E
noi cittadini, a che cosa e a chi dobbiamo            Non tento nemmeno di dare risposte,
credere?                                              prendo invece in esame il modello
                                                      epidemiologico che è salito alla ribalta, il
Domande impellenti e prive di una risposta            cosiddetto SIR, che significa “suscettibile-
semplice. La complessità del mondo e delle            infetto-rimosso”. Nota bene: la R è spesso
sue dinamiche non ci fa sconti: serve                 espressa come “ristabilito”, ma questo non
maggior cultura scientifica e cultura tout            corrisponde alla realtà del modello; nel
court, per comprendere questo fatto. Vie              modello, guariti e deceduti sono contati
d’uscita semplici e indolori non esistono. Il         insieme; il termine “rimossi” li qualifica
miglior antidoto in qualunque circostanza è           meglio come non più suscettibili o infetti.
la coscienza della complessità e spesso
della problematicità dell’esistenza.                  Che cosa ci si può attendere dall’evoluzione
                                                      di un’epidemia, ma anche delle ricchezze
Cerchiamo di capire. Se non ci affidiamo              accumulabili da un individuo o dal
all’esperienza, su cosa possiamo far conto?           successo di un autoveicolo nel mercato
Certo, anche l’esperienza può essere                  dell’auto, ecc.? Facciamo alcune ipotesi:
inadatta e insufficiente o superata: come si
fa a dire “rosso di sera, bel tempo si spera”
                                                  8
1. Immaginiamo di avere una                        tempo, in quanto ogni rimosso resterà tale,
popolazione di individui, che non varia                mentre dagli infetti ne arriveranno altri. Gli
sensibilmente nel lasso di tempo preso in              infetti, invece, potranno subire diverse
considerazione; per un’infezione può                   evoluzioni: potrebbero calare, se i
essere un periodo variabile dai 6 mesi a               suscettibili si infettassero meno
qualche anno, ma poco importa in un                    rapidamente di quanto fossero rimossi, per
discorso qualitativo e non quantitativo. Si            esempio per la scarsa infettività del virus
tratta di una ipotesi che comunque esclude             e/o per la bontà delle strutture sanitarie.
che l’infezione possa intaccare visibilmente           Potrebbero crescere, in condizioni
il numero dei cittadini, cosa che può essere           contrarie. In ogni caso, a un certo punto gli
giusta oppure no. In Italia si è da poco               infetti saranno comunque obbligati a
superato il limite dei decessi dell’ 1 per             calare; se non prima, quando tutti i
mille abitanti. Forse siamo ancora entro il            suscettibili saranno stati infettati. Una volta
limite di validità di questa ipotesi.                  che gli infetti fossero ridotti a zero, la
    2. Supponiamo che gli individui della              popolazione si dividerebbe fra rimossi e
popolazione possano essere suddivisi in tre            suscettibili mai infettati.
classi, cui daremo i nomi di “suscettibili”,           Senza alcuna conoscenza del fenomeno, le
“infetti” e “rimossi”. Questo significa che            considerazioni appena fatte consentono di
altre categorie come, per esempio, gli                 disegnare un grafico, qualitativamente di
asintomatici, non siano da trattare                    questo tipo:
separatamente e possano ricadere in una
delle tre classi già stabilite. Questo significa
anche non si facciano differenze fra classi
sociali, regioni geografiche, ecc.
    3. Diciamo che un suscettibile possa
infettarsi, ma non sempre, venendo a
contatto con un infetto e che gli infetti nel
tempo diventino rimossi (guariti o
deceduti che siano). Questo esclude, per
esempio, che nell’arco di tempo di
considerato ci siano coloro che si sono
infettati ma non sono guariti, o che possano
esserci coloro che sono rimossi (per
esempio deceduti) senza mai aver avuto a               (fonte: https://medium.com/data-for-
che fare con un infetto, forse perché colpiti          science/epidemic-modeling-101-or-why-
da infarto. Se non si aggiungono altre                 your-covid19-exponential-fits-are-wrong-
ipotesi, questo significa pure che i rimossi           97aa50c55f8).
non si infetteranno mai più, cosa che è poi            E si può poi immaginare un modello
stata smentita.                                        matematico in grado di produrre una figura
    4. Diamo infine per conosciuta la                  simile 4 . Il SIR fa esattamente questo,
popolazione iniziale, composta di un certo             attraverso un semplicissimo sistema di
numero di suscettibili e un certo numero di            equazioni differenziali (non importa
infetti, supponendo che inizialmente non ci            conoscerne la matematica), che ora
siano rimossi. Questo esclude che ci siano             illustriamo:
sacche di casi sconosciuti.
    Si capisce, senza invocare conoscenze
                                                       4Le curve degli infetti e dei suscettibili
matematiche, che i suscettibili caleranno
                                                       continueranno a scendere, ma la decrescita può
nel tempo, in quanto una loro frazione si              diventare estremamente lenta, tanto da sembrare
infetterà. I rimossi, invece, cresceranno nel          praticamente cessata come in figura.
                                                   9
mortalità e (insieme) con la capacità di
                                                       guarire, la quale comprende, per esempio,
                                                       la bontà delle strutture sanitarie.
                                                       È evidente che sono state fatte una serie di
                                                       assunzioni, forse ragionevoli, ma
                                                       sicuramente parziali. Per esempio, a singoli
                                                       parametri si è chiesto di rappresentare
                                                       realtà estremamente complesse; non si è
    La prima equazione dice che la                     data alcuna importanza alla distribuzione
variazione nel tempo della frazione                    geografica o sociale della popolazione e
suscettibile della popolazione, , è                    delle tre classi; non si è tenuto in conto che
proporzionale al numero dei suscettibili               i comportamenti delle persone possono
(più ce ne sono, più possono infettarsi) ed            cambiare, per esempio in conseguenza di
è pure proporzionale al numero di infetti,             nuove norme e direttive. Tutti i punti
(più ce ne sono, più è facile che colpiscano           presentati potrebbero pertanto essere
un suscettibile). Matematicamente, questo              modificati e discussi a lungo, elencando le
corrisponde a ritenere che gli individui               tipologie escluse dalla classificazione in tre
siano indipendenti, cosa che non può                   gruppi, ecc. ecc. Ma converrebbe
essere vera quando una delle popolazioni               aumentare la complessità del modello?
domina abbondantemente l’altra: se i                   Ecco il grafico della situazione italiana degli
suscettibili sono pochi, è inutile che gli             infetti, aggiornato al 25 aprile 2020 (fonte:
infetti siano tanti. Il segno meno a destra            https://lab24.ilsole24ore.com/coronavirus
indica che si sta riducendo il numero dei              /):
suscettibili e l’assenza di altri termini
indica che una volta usciti dalla classe dei
suscettibili non vi si fa più ritorno.
    La seconda equazione dice che la
frazione di infetti, , varia nel tempo
perché acquisisce i soggetti che erano
suscettibili e che si sono poi infettati. Il
segno più nel primo termine del membro di
destra rappresenta questo contributo alla
crescita degli infetti. A seguire c’è un
termine con il segno meno, che sta a dire
che gli infetti tendono a ridursi                         Sembrerebbe, ingrandito, il grafico degli
spontaneamente, senza interventi esterni, e            infetti riportato sopra per il modello SIR. In
tanti più essi sono, tanti più lasciano la             altre parole, sembrerebbe che il modello
classe degli infetti. Questi ultimi infine             riproduca quanto comunque ci aspettiamo:
(terza equazione) vanno a incrementare la              che gli infetti partano da pochi, diventino
classe dei rimossi.                                    tanti e poi si riducano fino a essere di
    Ci sono due coefficienti che compaiono             nuovo pochi o scomparire del tutto. Se
in questo modello:          e . Il primo indica        l’andamento del modello dicesse il vero,
l’infettività del virus rispetto alla                  potremmo prendere quei parametri che
popolazione, perché tanto più è grande,                fanno sì che la prima parte della curva del
tanto più velocemente diminuiscono i                   modello si sovrapponga alla curva reale,
suscettibili e crescono gli infetti. Il secondo        sperando che la parte non ancora avvenuta
parametro rappresenta concisamente tutto               nella realtà, ma prevista dal modello, possa
quanto, al netto, ha a che vedere con la               corrispondere a quanto dovrà accadere nel
                                                  10
tempo a venire. Questo servirebbe a chi ha              Quanto diversa appare da quando era
il compito di decidere come gestire la crisi,        nascosta assieme al resto! Evidentemente,
quando poter riaprire in sicurezza ecc.              troppa informazione non facilita la
                                                     comprensione di un fenomeno e gli stessi
Sarebbe meglio avere un modello più                  dati possono essere rappresentati in modi
complesso? Più realistico?                           che lasciano impressioni diverse. Se il
   Confrontiamo l’intelligibilità di una             modello deve essere di qualche utilità, è
figura più dettagliata dei nuovi casi                bene che non sia troppo complicato, è bene
giornalieri, con una meno dettagliata,               che si riferisca alle sole variabili veramente
relativa alla prima ondata e con il                  importanti ed è bene che le informazioni
lockdown ancora in corso (fonte: https:              siano riportate in modi che ci risultino
//lab24.ilsole24ore.com/coronavirus/):               significativi.
                                                     Se questo è possibile nel caso di fenomeni
                                                     conosciuti, chi è in grado di farlo nel caso di
                                                     fenomeni sconosciuti? Possiamo fidarci di
                                                     strumenti di questo tipo, di cui il SIR è di
                                                     per sé un esempio molto semplice, ma è
                                                     anche parte di modelli più sofisticati? E se
                                                     le cose stessero in modi molto diversi? E
                                                     che cosa è significativo?
                                                     Le specie di campane che si possono
                                                     disegnare, apportando dei ritocchi al
                                                     modello, possono essere piuttosto diverse,
                                                     pur conservando l’idea di ciò che dovrebbe
                                                     succedere agli infetti. Questa varietà
                                                     andrebbe a suggerire interventi legislativi
                                                     sostanzialmente diversi; si veda per
                                                     esempio la figura che segue, dove vengono
                                                     considerate più popolazioni. Si osservi
                                                     come le tre variazioni portino
   In alto l’andamento giorno per giorno; in
                                                     qualitativamente a circa lo stesso
basso quello mediato su una settimana.
                                                     andamento del numero degli infetti, ma con
Entrambe sono fedeli rappresentazioni
                                                     differenze quantitative notevoli: passano
della realtà, ma non è molto più chiara la
                                                     un paio di mesi fra la prima e l’ultima delle
figura in basso?
                                                     fini dell’epidemia (ovvero le riduzioni a
   Ed ecco la figura dei decessi (la curva
                                                     valori bassi del numero di infetti):
nera nelle due figure qui sopra), se isolata
dal resto (fonte: https:
//lab24.ilsole24ore.com/coronavirus/):

                                                     (fonte: https://medium.com/data-for-
                                                     science/epidemic-modeling-101-or-why-
                                                11
your-covid19-exponential-fits-are-wrong-            decisamente utile a chi deve prendere
97aa50c55f8).                                       decisioni, mostrando loro gli esiti dei
   Se questo è quanto dei semplici ritocchi         diversi meccanismi e dei possibili
possono produrre, pensiamo cosa                     interventi.
succederebbe con variazioni più
sostanziali, come quelle suggerite nella
discussione delle equazioni del SIR. Alla           Lamberto Rondoni è professore
fine dei conti, tutte le campane                    universitario di prima fascia di Fisica
corrispondono all’intuizione sul fenomeno,          Matematica al Politecnico di Torino.
a ciò che anche il solo buon senso ci
farebbe pensare, prima gli infetti crescono,
poi decrescono, ma un conto è il ritorno
alla normalità nell’arco di tre mesi e un
altro conto sarebbe se richiedesse due
anni.
Dovremo concludere che dati e modelli
sono inutili e tutto sommato tanto vale
rivolgersi alla Sibilla Cumana?
   Certo che no, ma non sarebbe meglio
utilizzare tutti gli strumenti disponibili,
compresi i modelli matematici, muniti sia
di interesse che di un sano distacco e di
buon senso, senza pretendere che
forniscano la soluzione finale ai nostri
problemi?
In effetti, si deve spezzare una lancia a
favore dei modelli matematici, perché, pur
nella consapevolezza che vanno utilizzati
con cautela, hanno l’enorme vantaggio,
rispetto ad altri modi di ragionare, di
rappresentare una quantità di scenari
possibili, in tempi rapidi e a costi
ridottissimi. Si possono infatti facilmente
variare nella loro struttura, come pure nei
loro parametri. Nel costruire un modello,
diventano evidenti la scelta delle variabili
ritenute essenziali e le assunzioni che ne
determinano l’evoluzione nel tempo.
Quando ci si accorgesse, anche grazie
all’uso del modello, che essenziali sono
invece altre variabili, si potrebbe
facilmente sostituire le vecchie con le
nuove o si potrebbe decidere di affiancare
alle vecchie altre variabili ancora. Si
possono modificare i meccanismi di
interazione fra i diversi soggetti ecc.
Mentre non è detto che questo sfoci in una
vera comprensione del fenomeno, torna
                                               12
DISTANZIAMENTO FORZATO E CURA RECIPROCA

                                                                           Giuseppina De Simone

Un’apparente contraddizione                              richiesto è un pensiero che sappia ascoltare
Nel titolo che è stato indicato per il mio               le emozioni, i moti del cuore, che sappia
intervento c’è un ossimoro che reca in sé                accogliere le provocazioni della vita.
un’apparente contraddizione: ci può essere                   Sono tante le emozioni provate in
cura reciproca essendo distanziati, vale a               questo strano tempo. La misura del
dire che si può essere uniti pur essendo                 distanziamento sociale resa necessaria per
separati da uno spazio fisico, pur non                   il contenimento del contagio suscita
potendo fisicamente entrare in contatto.                 anch’essa differenti stati d’animo e si
    Si potrebbe pensare ai legami affettivi              discute su ciò che essa implica o produce.
che permangono pur nella distanza,                       Distanziamento sociale o distanziamento
rafforzandosi anche, talvolta. Ma qui il                 fisico? La distanza richiesta non è di tipo
riferimento non è a situazioni particolari, a            sociale: non si tratta di allentare o recidere
relazioni specifiche. Distanti ma uniti, come            i legami, ma di rimanere a distanza
lo si può essere nella cura reciproca ossia              fisicamente, di evitare il contatto. Quanto
rivolti verso l’altro e legati all’altro, lo si è        però il distanziamento fisico possa minare
essenzialmente, lo siamo in quanto esseri                le relazioni, o comunque incidere su di
umani.                                                   esse, è questione aperta; e molto dipende
    Siamo uniti da un legame assolutamente               da come si è disposti a comprendere e a
reale che prescinde dal nostro volere e che,             vivere tale distanziamento.
prima ancora di essere scelto, ci è dato. Un                 Ciò che si coglie in questa misura
legame che, a rifletterci, appare evidente:              adottata è prima di tutto il suo carattere di
per il fatto che non possiamo essere senza               divieto: ciò che non possiamo fare, ciò a cui
gli altri, che abbiamo bisogno gli uni degli             dobbiamo rinunciare. Non possiamo
altri in una imprescindibile                             abbracciarci, stringerci le mani, restare
interdipendenza, per il fatto che le scelte di           vicini per un tempo prolungato, non
ciascuno si riflettono sugli altri                       possiamo vedere parenti e amici, come
implicandoli inevitabilmente. Ma quella che              eravamo abituati a fare, non possiamo far
si dà come un’evidenza fattuale è anche                  festa insieme. E non è questa forse una
qualcosa che interpella la nostra                        limitazione della nostra libertà, una
responsabilità, chiama in causa la nostra                coercizione delle nostre relazioni? C’è chi
capacità di risposta e di consapevolezza.                ha visto in tutto questo una pericolosa
    Così dinanzi a quanto sta accadendo, e               forma di controllo che pretende di
alla inedita situazione di relazioni che                 spingersi fino ai livelli più privati
impone, non possiamo non interrogarci su                 dell’esistenza. Chi può dirci come
che cosa possa significare per noi.                      dobbiamo vivere le relazioni con chi ci è
                                                         caro, chi può stabilire quando e come
Pensare ciò che accade
                                                         incontrarci?
Quanto è accaduto ci ha indubbiamente
                                                             Dalla sofferenza che indubbiamente
colto di sorpresa. Non avremmo mai
                                                         producono queste limitazioni nasce la
immaginato di poterlo vivere. Lo choc che
                                                         protesta di molti. Il disagio, lo sgomento
ne è derivato chiede di essere pensato, di
                                                         avvertito, il senso di incertezza, alimentano
essere attraversato con la forza e il
                                                         le manifestazioni più esasperate. Non sono
coraggio del pensiero. Ma il pensiero che è
                                                    13
in pochi a negare il problema della                      comprensione della nostra umanità, in
pandemia, a minimizzarne la portata,                     ordine a un divenire umani?
spiegandolo nella maniera più bizzarra,                     Quello che stiamo sperimentando è
oppure immaginando complotti da cui                      certamente il venir meno di un assetto che
tutto sarebbe derivato. Un atteggiamento                 sembrava solidissimo e irreversibile; il
che viene rivendicato spesso in nome di                  vacillare di alcune rassicuranti certezze che
una capacità critica alla quale non                      implicitamente reggevano il nostro
possiamo rinunciare.                                     quotidiano. È sotto i nostri occhi
                                                         l’esplodere di disuguaglianze che forse
Elaborare il senso
                                                         conoscevamo ma che la pandemia ha
Ma è veramente così che funziona la nostra
                                                         radicalizzato in tutta la loro insostenibile
 capacità di pensare? È così che si muove il
                                                         drammaticità; l’emergere di un sommerso
nostro pensiero: sospettando, negando,
                                                         volutamente ignorato o tollerato in quello
ridisegnando la realtà a partire da quello
                                                         che pensavamo fosse un ordine generale
che vorremmo?
                                                         non sostituibile.
   Il pensiero si rapporta ai fatti, a quello
                                                            E su tutto, quello che prevale è il senso
che accade e alle evidenze che attesta,
                                                         della
procedendo prima di tutto nella direzione
                                                          precarietà e della vulnerabilità. Ci
di una ricognizione e raccolta dei dati, per
                                                         sentiamo tutti più fragili e incredibilmente
poi rintracciare i nessi, ed elaborare
                                                         esposti.
proiezioni prospettiche.
   Ma lo spazio che è ancor più essenziale               L’avvertimento della precarietà
al pensiero e al nostro stesso vivere è lo               C’è chi ha parlato a tale proposito della
spazio della riflessione e della elaborazione            «sindrome del limbo» 6 subentrata alla
del senso, dell’appropriazione e                         paura e al disorientamento, più forti nella
risignificazione di quanto accade                        prima fase della pandemia. Uno stato di
lasciandosi da esso interrogare.                         sospensione, in cui diventa difficile fare
   È questo lo spazio proprio                            progetti. Una crescente difficoltà a pensare
dell’esperienza umana. Aldous Huxley, voce               il futuro di cui sarebbe ulteriore conferma
geniale della letteratura distopica, afferma             un netto calo delle nascite.
in tal senso: l’esperienza «non è ciò che                    E in questo clima di spaesamento,
accade a un uomo: è ciò che un uomo fa                   nell’avvertimento della propria precarietà,
con quel che gli accade» 5 .                             può accadere che prevalga la logica del si
   C’è nella nozione stessa di esperienza il             salvi chi può. Non più il senso di solidarietà
senso del viaggio, dell’attraversamento. Un              emerso di fronte al primo profilarsi di un
attraversamento doloroso che implica                     dramma che coinvolgeva tutti
l’essere esposti. Fare esperienza è accettare            indistintamente, ma la difesa del proprio
di essere trasformati da quello che viviamo.             spazio individuale, dei propri diritti ai quali
   Non subire semplicemente, ma agire,                   non si è disposti a rinunciare; la
implica accogliere e dare senso, o meglio,               rivendicazione di tutele e di garanzie; e, in
riconoscere il senso di quanto accade. E ciò
dentro una storia nella quale siamo e nella
quale ci costruiamo come esseri umani.                   6P. Di Thiene, Ansia da limbo, il nuovo disagio di
   Che cosa ha da dire allora quello che sta             Covid-19, in “ la Repubblica” 18 ottobre 2020.
                                                         «Quello che preoccupa la Società italiana di
accadendo in ordine a una più profonda
                                                         psichiatria (Sip) è una nuova forma di ansia,
                                                         cosiddetta ‘da limbo’: una situazione di
                                                         ‘sospensione’, di ‘stasi’ che, nell’era del Covid, sta
5A. Huxley, Texts and Pretexts, an Anthology with        cominciando ad abbracciare un numero elevato di
Commentaries, Chatto & Windus, London 1932, p.           persone».
282.
                                                    14
maniera generalizzata, l’aggrapparsi al già          alla quale siamo irriducibilmente affidati.
noto, la strenua difesa di equilibri ed              Che siamo affidati gli uni agli altri e che
assetti precedenti, nell’attesa che tutto            solo la cura può far fiorire l’umano. Lo
passi, l’invocare una normalità da                   sperimentiamo nelle tante situazioni di
ripristinare quando tutto sarà finito.               ogni giorno, nelle piccole come nelle grandi
   Può accadere anche che a prevalere sia            questioni della vita. Anche se spesso
la paura dell’altro, avvertito come una              tendiamo a dimenticarcene.
minaccia nella sua stessa presenza.                     Ma la precarietà ci dice anche che della
Protocolli esasperati di sanificazione, la           cura ha bisogno il mondo, la nostra casa
medicalizzazione o quasi di alcuni ambienti          comune; che non serve a nulla pretendere
di vita possono indurre a pensare che                di ritagliarsi isole felici o spazi di benessere
dall’altro occorre difendersi ad ogni costo          costruiti sulla povertà di altri o di altri
neutralizzandone la presenza in una                  luoghi della terra. È l’aver cura che può far
dimensione di asetticità.                            fiorire il mondo: il mondo in cui viviamo e
   Ma c’è un’altra via di confronto con la           il mondo di tutti. Oltre ogni forma di
precarietà, certamente più faticosa. Ed è la         prevaricazione e di rapina, oltre ogni
via di una consapevole assunzione della              contrapposizione, occorre aver cura gli uni
precarietà e della fragilità che ne deriva:          degli altri e, insieme, del mondo che ci è
non la fuga o la neutralizzazione, ma il loro        affidato.
riconoscimento come cifra dell’umano.                   È solo in questa prospettiva che
   La precarietà è ciò che ci unisce, perché         possiamo comprendere il senso delle
è di tutti, e ci appartiene in quanto esseri         regole imposte dalla situazione attuale.
umani, scritta com’è nella nostra                    Stare “a un metro di distanza”, per quanto
condizione creaturale. È questa precarietà           paradossale possa sembrare, è un modo
che ci spinge a non smettere mai di                  per aver cura dell’altro. Significa che non
camminare. E a imparare a farlo insieme.             solo la mia salute, ma la salute dell’altro mi
                                                     sta a cuore, e in modo particolare quella dei
Il valore della cura
                                                     più fragili che magari non conosco, ma
La mia libertà incontra quella dell’altro che
                                                     della cui condizione scelgo di farmi carico
non è per essa una minaccia ma condizione
                                                     non come concessione dall’alto, ma come
del suo stesso farsi. Non si può essere
                                                     riconoscimento di una comune fragilità che
veramente liberi senza l’altro. Occorre
                                                     solo insieme possiamo portare.
perciò guardarsi – come ha recentemente
                                                        Le regole non sono una limitazione della
ricordato il presidente Mattarella nel
                                                     libertà, sono un modo per viverla
discorso tenuto all’Università di Macerata –
                                                     consapevolmente e responsabilmente in
dal virus di un ego smisurato e solidificato,
                                                     una rete di relazioni senza cui non siamo e
forse ancor più di quanto occorra
                                                     dentro la quale riconoscersi. Sono un modo
difendersi dal virus della pandemia. Un ego
                                                     per sentirsi parte di una comunità. A
che tende ad essere senza limiti e che
                                                     questo indirizza la norma nelle regole che
proprio per questo presidia solidamente i
                                                     una comunità si dà a partire
suoi confini, difende in maniera strenua ciò
                                                     dall’intelligenza delle situazioni. Le regole
che è suo e che rivendica come tale.
                                                     ci aiutano a vivere appieno la nostra
    La precarietà ci ricorda invece che
                                                     umanità nella sua imprescindibile natura
abbiamo bisogno gli uni degli altri, che non
                                                     relazionale, assumendo la precarietà e la
bastiamo a noi stessi e soprattutto che
                                                     fragilità come punto di forza
abbiamo bisogno di cura.
                                                     nell’esperienza condivisa dell’aver cura.
    La precarietà ci fa cogliere che,
                                                        Questa inedita situazione che ci
continuamente e non solo in situazioni
                                                     troviamo a vivere può allora aiutarci a
straordinarie, veniamo dalla cura dell’altro
                                                     comprendere meglio, e in maniera
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concretissima, le dimensioni portanti                    dell'impotenza, poiché una delle cose più
dell’umano. Prima fra tutte il valore della              urgenti da apprendere è il potere della
cura. E questo, proprio nel distanziamento               nostra vulnerabilità. Liberaci, Signore, dal
forzato che siamo tenuti ad osservare.                   virus delle notti senza fine, poiché tu non
                                                         smetti di ricordarci che tu stesso ci hai
Sentinelle dell’aurora
                                                         posto a sentinelle dell'aurora».
Vivere l’aver cura in questo tempo significa
però anche ritrovare la capacità di
guardare avanti, garantirsi lo spazio per
ripensare il nostro stare insieme e il nostro            Giuseppina De Simone è ordinaria di
stare al mondo: lo spazio per prospettare,               filosofia alla Pontificia Facoltà Teologica
immaginare, creare strade nuove lungo le                 dell’Italia Meridionale (sezione San Luigi –
quali camminare, esponendosi al nuovo,                   Napoli).
piuttosto che rimpiangere il già stato.
    È un aver cura esigente che richiede la
capacità di sognare, e di sognare insieme,
senza di cui nessun futuro può darsi,
recuperando la prospettiva realissima e
sempre da costruire dell’ essere uniti al di
là e attraverso ogni distanza, di una
fraternità che ci è data in radice ma che
chiede di essere pazientemente costruita
con tenacia e coraggio, così come
l’artigiano cesella l’opera che è affidata alle
sue mani.
    Chiudo con un bel testo di José Tolentino
Mendonça pubblicato su “Avvenire”
domenica 11 ottobre 2020. È una preghiera
che possiamo fare nostra.
    «Liberaci, Signore, da questo virus, e da
tutti gli altri virus. Liberaci dal virus del
panico disseminato, che invece di
infondere saggezza ci scaraventa impotenti
nel labirinto dell'angoscia. Liberaci dal
virus dello scoraggiamento, che ci ruba la
forza dell'anima, grazie alla quale si
possono affrontare meglio le ore difficili.
Liberaci dal virus del pessimismo, che non
ci lascia vedere che, se non possiamo aprire
la porta, possiamo ancora aprire le finestre.
Liberaci dal virus dell'isolamento interiore
che disgrega: il mondo continua a essere
una comunità viva. Liberaci dal virus
dell'individualismo che fa ergere muraglie,
e fa saltare in aria tutti i ponti intorno a noi.
Liberaci dal virus della comunicazione
vuota a dosi massicce, che si sovrappone
alla verità delle parole che ci raggiungono
dal silenzio. Liberaci dal virus
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