NO TAP Raccolta di testi riguardo alla lotta contro la costruzione del Gasdotto tra Europa ed Azerbaigian - Round Robin

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NO TAP Raccolta di testi riguardo alla lotta contro la costruzione del Gasdotto tra Europa ed Azerbaigian - Round Robin
NO TAP
 Raccolta di testi riguardo
     alla lotta contro la
  costruzione del Gasdotto
tra Europa ed Azerbaigian
NO TAP Raccolta di testi riguardo alla lotta contro la costruzione del Gasdotto tra Europa ed Azerbaigian - Round Robin
Introduzione
    Recentemente abbiamo assistito all’esplodere della mobilitazione, nella
provincia di Lecce (Puglia), contro la costruzione del TAP (Trans Adriatic
Pipeline), il gasdotto lungo circa 1850 chilometri che partirà dall’Azerbaijan fino
alla Turchia (Tanap: Trans-Anatolian Natural Gas Pipeline) per poi passare da
Grecia e Albania, attraversare il mare Adriatico, e giungere nel litorale Leccese.
    Nelle diverse giornate di mobilitazione si sono registrate cariche da parte delle
forze dell’ordine contro i dimostranti che contestavano l’inizio dei lavori davanti
ai cancelli del cantiere, vicino alle campagne di Melendugno (LE). Nonostante
le offensive poliziesche i contestatori non si sono rassegnati e hanno continuato
a portare avanti la lotta tramite blocchi stradali in cui sono stati bloccati i mezzi
diretti al cantiere intenti a spostare gli ulivi che si trovavano sul percorso del
tunnel. Il fatto che ci siano state queste giornate di conflitto dimostra che le vie
burocratiche, istituzionali e le pratiche di dissenso nei limiti della “legalità” non
potranno scalfire o fermare un’opera di tali dimensioni come il TAP. Il gasdotto
TAP, infatti, si inserisce a pieno regime tra i bisogni del sistema economico
tecnoindustriale e dei governi.
    Le ultime guerre del XX-XXI secolo, dal Nord Africa all’Oriente, sono state
anche generate dal bisogno di controllare risorse come il gas, il petrolio e dagli
interessi geopolitici ed economici che ne derivano: basti pensare ai rapporti che
avevano paesi come gli Stati Uniti e l’Arabia Saudita, i cui interessi giravano
intorno all’ambito del combustibili fossili, dato che entrambi i paesi sono da
considerarsi tra i maggiori produttori di questo “oro nero”. Diverse analisi
geopolitiche ipotizzano come l’Arabia Saudita sia la culla ideologica di Daesh
(IS), come la nascita di questa organizzazione politica dell’islam la possiamo
far risalire ai conflitti che si sono svolti in Iraq, dove gli Stati Uniti, uno dei
maggiori produttori e consumatori di petrolio, ebbero un ruolo da protagonisti.
La realizzazione del TAP è una delle pile che fa funzionare la macchina
dell’economia capitalista e del suo dominio, a partire dal fatto che il progetto
della grande opera costa diversi miliardi di dollari e che ad essere coinvolte
nell’opera sono per la maggior parte privati, cioè le grandi multinazionali
energetiche. Esse sono tra i responsabili di guerre, massacri, devastazioni in giro
per il mondo; ovvero di ciò che costringe migliaia di persone a fuggire dalla
propria casa e cercare una possibilità di sopravvivenza altrove.
    Costruire questo gasdotto, inoltre, vuol dire dare più potere al presidente turco
Erdogan, in quanto gli permetterebbe di controllare una parte del rifornimento
di gas verso l’Europa. A fronte degli arresti di massa, la repressione dei kurdi, le
derive autoritarie e religiose del suo governo, nessuno della democratica UE si
pone il problema di che arma stia costruendo e mettendo tra le sue mani?
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Anche i personaggi che appoggiano la realizzazione di questa opera sono
soggetti legati ad industrie e multinazionali, come Leonardo (ex Finmeccanica),
produttrice di armamenti “da difesa”, che nello sponsorizzare alcuni prodotti,
per esempio i siluri prodotti a Livorno dalla ex Whitehead Sistemi Subacquei,
pubblicizzano tutte le loro caratteristiche formidabili, tranne ovviamente
l’impatto sull’ambiente e sugli esseri viventi, forse per non rovinare la sorpresa.
Ma a tifare per il TAP ci sono anche personaggi legati alle istituzioni, membri
appartenenti a partiti politici come SEL (Sinistra Ecologia e Libertà) che
predicano la politica “verde” appoggiando infrastrutture devastanti e nocive per
l’ambiente, come appunto il TAP. In fondo non è poi una cosa così tanto nuova,
succede infatti molto spesso che partiti socialdemocratici e non, “difensori”
del verde e dell’ambiente si schierano poi proprio dalla parte di chi lo devasta e
saccheggia.

   Questo tipo di lotte, però, agisce anche su un altro piano. La messa in
discussione di questo tipo di Grandi Opere, come anche la TAV, non avviene
solo e soltanto a causa dell’impatto ambientale o dell’arroganza del potere nel
processo decisionale: in qualche modo si percepisce, più o meno cosciente a
seconda dei momenti e dei singoli, l’idea che gli interessi del potere, del sistema,
dello Stato, non siano gli interessi degli individui che vivono un determinato
territorio.
    Esiste quindi uno scollamento tra i rispettivi bisogni, esistono delle necessità
a cui lo Stato e il Capitale non forniscono soddisfazione (la possibilità di
autodeterminare il luogo in cui si vive o di non svenderlo all’industria, per
esempio). Questa è una percezione da approfondire e radicalizzare, perché solo
in questa percezione si può giustificare realmente un’opposizione e una lotta che
mettano a rischio la libertà di chi la conduce: il TAP (o il TAV, l’aeroporto, la
discarica, il CIE, l’autostrada, l’EXPO, il MUOS, i G con i più svariati numeri al
seguito) non va fatto né qui né altrove perché esso è necessario al funzionamento
di questo mondo, e proprio in quanto necessario ad un mondo che rifiutiamo
vogliamo fermarlo.
   Per muovere gli ingranaggi dell’industria e per azionare le presse, infatti, serve
una forza disumana, energia a non finire. Oltre a quella di miliardi di persone,
bloccate alla catena di montaggio o davanti allo scaffale di un supermercato
pronte a consumare ciò che altri hanno prodotto, e di cui non possono fare più
a meno, ecco che occorre spremere ogni singola quantità di energia dal pianeta,
intrappolata nei legami chimici della materia. Centrali nucleari provano ad
imbrigliare la potenza degli atomi, cercando di controllare e gestire il pericolo
radioattivo. Impianti termici bruciano tonnellate e tonnellate di gas e petrolio per
muovere le turbine che produrranno l’elettricità. Distese di pannelli fotovoltaici
e pale eoliche ci daranno l’illusione che questo modo di vivere sia riformabile, e
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che un’alternativa ecologica e pulita, che non conduca al disastro, sia possibile.
Tutta questa energia viene ben presto convogliata in enormi elettrodotti che la
faranno giungere nelle nostre case, per alimentare i nostri televisori, i nostri rasoi
elettrici, i cellulari e gli spremiagrumi automatici. Essi sono il sottile filo a cui le
nostre megalopoli sono appese per non crollare sotto le loro contraddizioni: la
spada di Damocle del blackout pende sull’alienazione e la spersonalizzazione in
cui tutti siamo ridotti, vampirizzati davanti ai nostri schermi e ai nostri frigoriferi
ben pasciuti, che un giorno potrebbero spegnersi. Magari definitivamente.
   Ed è in questo scenario che TAP vuole essere una soluzione del sistema ai
problemi stessi del sistema. Solo che ai problemi del sistema pensiamo sia giusto
non fornire le sue risposte, ma il desiderio di qualcosa di altro e diverso che cova
sotto lo scorrere della normalità. Come per la brace sotto la cenere, queste lotte
sono l’occasione per riattizzare l’incendio sociale. Cosa non facile, a fronte di chi
invece rema verso la pacificazione e la creazione di un nuovo potere politico.
Provare è difficile, e probabilmente il tentativo fallirà, ma in ogni caso si saranno
aperte finestre di possibile che altrimenti sarebbero rimaste sbarrate.
     Perché parlare di TAP a Pisa? Il sistema ha la forza di essere Ovunque ed
interconnesso al suo interno. Ma questo dà anche la possibilità, con la giusta
intelligenza e capacità di osservare, di trovare in ogni città un modo per agire.
In ogni caso parlare di un metodo di analisi che provi ad interconnettere
diverse “critiche” non può che dare un buono spunto per la riflessione riguardo
all’approccio che si ha di fronte alle cose che accadono intorno a noi.
    Questa selezione di testi chiaramente è parziale, e il fatto che un testo è stato
ritenuto significativo non vuol dire che ci sia il completo accordo con esso.
                                                                              7 Aprile 2017

Dall’altra parte                                porsi, se solo prestasse attenzione alle
                                                enormi distese di pannelli solari che hanno
Contro il gasdotto TAP e i                      soppiantato i campi agricoli e alle torri
suoi sostenitori                                eoliche che hanno modificato l’orizzonte
                                                e il nostro modo di guardare, cambiando
Puglia: servitù di passaggio e terra di         quindi la relazione sociale che intercorre
accumulazione di fonti energetiche              tra i nostri sensi e il modo di percepire
                                                l’ambiente circostante.
    Trovandoci a discutere del progetto del
gasdotto TAP e delle modalità da porre              La posizione geografica della regione
in campo per provare a contrastarne la          ha senz’altro contribuito a creare queste
realizzazione, ci siamo chiesti – tra l’altro   condizioni, così come accaduto anche
– i motivi per cui la Puglia si trovi ad        altrove. Per esempio, tutte le regioni
essere utilizzata come servitù di passaggio     meridionali sono state colonizzate dal
e accumulazione di fonti energetiche. Una       fotovoltaico, un po’ per ragioni ovvie,
domanda, questa, che chiunque abbia             quali il fatto che le giornate e la quantità di
l’accortezza di guardarsi attorno dovrebbe      sole che si riesce a sfruttare sono maggiori
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rispetto ad altre zone d’Italia, ma non solo.    chiusura di questi impianti, la maschera
La Puglia, insieme alla Sicilia, sono regioni    del ricatto occupazionale sta cadendo
che nello scacchiere europeo occupano            definitivamente. TAP sta giocando,
posizioni di rilievo, essendo le zone più        paradossalmente, proprio la stessa carta
periferiche che si aprono verso nuovi            per cercare di farsi accettare, parlando di
mercati – energetici e non – e verso aree del    un numero imprecisato di posti di lavoro
mondo non ancora “pacificate” secondo            da offrire ad aziende o persone locali,
quelli che sono i parametri occidentali.         sia in fase di costruzione del gasdotto
Appropriarsi e sfruttare le loro fonti           che di gestione della futura centrale di
energetiche è un buon modo per imporre           depressurizzazione del gas. A parte la
la propria egemonia. Non è un caso che           fumosità, interessata, dei dati forniti da
in Sicilia arrivino gasdotti provenienti da      TAP riguardo al numero delle ipotetiche
giacimenti nordafricani e in Puglia sia          unità lavorative, non viene chiarito che per
previsto l’approdo di uno – TAP appunto          realizzare e gestire una simile opera sono
– proveniente dal Mar Caspio e da una ex         richieste figure professionali di altissima
repubblica sovietica. E non basta, perché        specializzazione, e non certo dei comuni
TAP è solo uno dei gasdotti che potrebbero       disoccupati; si tratterà, nella pratica, non
approdare in Puglia, essendone previsto          solo di figure che non risentono certo
un altro a Otranto (IGI Poseidon, sempre         di disoccupazione e crisi economiche,
proveniente dal Mar Caspio) ed un altro          ma di individui che per percorso di
ancora da Israele, chiamato East Med.            studi, specializzazione e ruolo sociale,
Questi per adesso.                               impongono una tecnicizzazione della vita
                                                 che ci rende sempre più succubi dei pochi
    Un altro buon motivo per puntare
                                                 che, appunto, ne detengono le conoscenze,
sulla Puglia è senz’altro quello del
                                                 e dell’idea di sviluppo e di progresso di cui
ricatto economico che, nel Mezzogiorno
                                                 sono portatori.
depresso, è certo un buon incentivo
per molti. Svendere i propri terreni                 Un altro amo lanciato per abbindolare
per la durata di vent’anni, per esempio,         gli allocchi è quello del risparmio
rendendoli sterili e guadagnando una             economico che ne deriverebbe sulla
parte infima rispetto ai profitti di chi lo      bolletta del gas ma, a parte la spudorata
gestirà, è scrupolo che non turba i sonni di     menzogna, perché il metano è destinato al
molti. E siccome ad impiantare i pannelli        mercato europeo, se anche fosse, saremmo
sono per lo più immigrati schiavizzati e         disposti a chiudere gli occhi in cambio
spesso non retribuiti, come negli anni si        delle briciole che ci lasciano cadere dal
è dolorosamente constatato, e che gli altri      loro ricco banchetto? Cedere se stessi, le
posti di lavoro sono quasi esclusivamente        proprie vite e i territori a chi crede che
quelli legati al controllo degli impianti ad     tutto possa essere comprato, è solo la più
opera di istituiti di vigilanza (e talvolta al   abietta forma di prostituzione.
loro furto, ma questo non è ponderato nella
                                                     Accanto al ricatto salariale, è possibile
voce “posti di lavoro” nelle statistiche…),
                                                 che i vari specialisti che indagano il
furbescamente gli imprenditori hanno
                                                 tessuto sociale abbiano identificato
capito che questo era un tasto su cui
                                                 nella popolazione pugliese, e salentina
battere. L’ex presidente di Confindustria,
                                                 in particolare, una notevole dose di
Marcegaglia, per esempio, ha impiantato a
                                                 rassegnazione e fatalismo, effettivamente
Taranto l’azienda per produrre i pannelli
                                                 presente – purtroppo – in buona parte
solari, così come la multinazionale
                                                 di essa. Da troppo tempo abituata ad una
danese Vestas ha fatto per l’eolico ma
                                                 gestione clientelare della vita, per cui ci
ora, ad alcuni anni di distanza, con la
                                                 si rivolge al famoso “santo in paradiso”
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per ottenere qualunque cosa, decenni di         senza ritorno né vie d’uscita. Basti pensare
pacificazione sociale hanno intorpidito         alla MAT, un elettrodotto ad altissima
le menti e sclerotizzato i cuori di molti,      tensione in costruzione in Spagna, che ha
incapaci di pensare che lottando, e non         lo scopo di trasportare l’energia prodotta
mendicando, sia possibile ottenere quanto       in eccesso in varie zone d’Europa,
si vuole. Non riuscire a percepire come         contro la quale si è sviluppata una forte
un nemico chi voglia imporre le proprie         opposizione, in quanto portatrice di nuove
scelte sulla nostra testa o credere che sia     nocività e malattie.
troppo grosso per poterlo combattere, è
                                                    Alla luce di tutto ciò, si capisce come la
una mentalità che porta inevitabilmente
                                                Puglia, e il Salento con essa, sia sottoposta
alla rassegnazione o alla delega, pensando
                                                ad una vera e propria opera di colonialismo
che altri – e non noi in prima persona –
                                                energetico perché, se le parole hanno
possano tutelare le nostre vite meglio di
                                                ancora un senso, il colonialismo altro non
noi stessi.
                                                è che una politica di dominio imposta da
    La sciagura di avere un Governatore         alcune potenze a danno di un determinato
considerato persona sensibile e che vanta       territorio e popolazione.
tra il nome del suo partito la parola
“ecologia”, ha anch’essa incrementato           Perché siamo contro il gasdotto TAP
l’accumulo di nocività energetiche in               Il gasdotto che si vuole realizzare
Puglia. Il fatto che alcune fonti di energia    è una nocività. Lo consideriamo tale
– quali appunto eolico e solare – vengano       anche a prescindere da tutte le singole
considerate “rinnovabili”, ha permesso la       caratteristiche che si possono analizzare,
loro proliferazione ben al di là di quelle      come faremo, quale per esempio
che potevano essere le esigenze private dei     l’inquinamento che esso causerà. Nel
singoli, trasformando la regione in una         senso che, se anche i suoi difensori
fabbrica di produzione ed accumulazione         potessero mai dimostrare – e non possono
di energia e, per conseguenza, in una           farlo – che quest’opera è assolutamente
riserva di sfruttamento a disposizione di       non inquinante, essa resterebbe pur
qualunque industria. Col metano che TAP         sempre una nocività in virtù dell’idea che
intende far approdare a San Foca accadrà        la sorregge, nel senso che è già di per sé un
lo stesso, se pensiamo che anche questo         pensiero nocivo credere giusto costruire
tipo di gas viene considerato una “energia      un’opera mastodontica, attraversando
pulita”. Bisogna infatti subito sciogliere un   territori di ogni tipo per quasi 900 km, per
equivoco alimentato ad arte dai sostenitori     trasportare gas e produrre energia di cui
del gasdotto, perché il gas che trasporterà     non esiste nessun bisogno, se non quello
non servirà certo ad accendere le poche         economico di pochi profittatori.
lampadine a risparmio energetico che
abbiamo in casa, né potrà sostituire altre          Per quanto provino ad affermare
fonti energetiche considerate più dannose       il contrario, il gasdotto è certamente
– quali il carbone utilizzato nella centrale    un'opera inquinante, da quando nasce nel
di Cerano – ma, semplicemente, andrà            mar Caspio fino al suo ipotizzato arrivo
ad affiancare tutto ciò che già è presente;     nel Salento e non può essere diversamente,
in pratica, servirà solo alle fabbriche         a prescindere dai dati tecnici forniti dalla
per incrementare le loro produzioni di          multinazionale che intende realizzarlo. È
merci inutili che ci rendono sempre più         infatti impossibile il contrario, sia perché
dipendenti da “beni” di cui, fino al giorno     perforare il suolo in profondità, tagliarlo
prima, non avevamo bisogno, alimentando         per mare e per terra per centinaia di km
nuove forme di nocività in una spirale          comporta inevitabilmente inquinamento,
                                                compreso quello dei mezzi che lavorano
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per anni per realizzare l'opera, nonché        di casa nostra. Si badi che questa non è
quello causato dalle perdite di gas – nei      una esercitazione retorica del linguaggio,
mari, nel sottosuolo e in aria – che,          ma un dato di fatto reale. Se volgiamo lo
seppure in percentuali minime, è ammesso       sguardo a quanto avviene nel territorio in
dalla stessa TAP. Per non parlare, una         cui si sta realizzando un'altra grande opera
volta sbarcato nel Salento, della centrale     in Italia – e cioè la Val di Susa – vedremo
di depressurizzazione che andrebbe ad          come i militari e i mezzi impiegati nel
occupare un'area di 12 ettari e rilascerebbe   controllo del territorio siano gli stessi che
comunque emissioni inquinanti, tanto che       fanno rientro dall'Afghanistan. Insomma,
è stabilita una fascia di sicurezza attorno    i padroni del vapore ci fanno la guerra
ad essa. A guardar bene, l'appropriazione      quotidianamente: è faccenda da tenere in
di larghe fasce di territorio ad opera di      considerazione nel valutare le risposte che
una multinazionale non è da considerarsi       vogliamo dare.
anch'essa una forma di inquinamento,
                                                   A tal proposito, esiste un aspetto che
ambientale e sociale?
                                               proprio non riusciamo a comprendere
    Il fatto è che, quando ci si trova di      e che ci sembra surreale e grottesco:
fronte ad interessi miliardari, tutto ciò      se nell'imporre un'opera, a tutela dei
non viene preso in considerazione; l'opera     colonizzatori di turno c'è lo Stato, come
va imposta sulla testa di una popolazione      dimostrato, come può ritenersi pensabile
che, secondo gli studi di chi vuole imporla,   che, rivolgendosi a pezzi di quello stesso
va considerata – testualmente – come una       Stato questi possano essere dalla nostra
«variabile non significativa». Ecco, questa    parte ed andare contro se stessi? Una
imposizione e questo essere considerati        risposta difficile da fornire...
variabili e per di più non significative,
                                                   Insomma, chi davvero intendesse
dovrebbero da sole essere sufficienti a
                                               giocare la partita contro il gasdotto,
spingerci ad opporci a coloro che, con
                                               deve tenere in conto che opporsi ad esso
affermazioni simili, si manifestano per
                                               significherà anche, necessariamente,
ciò che realmente sono: dei colonizzatori
                                               opporsi allo Stato e all'intero sistema
pronti a tutto pur di affermare i loro
                                               economico e sociale. Possiamo infatti
interessi. Dimostrare che siamo individui
                                               affermare che la realizzazione di quest’opera
vivi, pensanti e significativi, con una
                                               è assolutamente rappresentativa del
dignità da difendere, mostrando loro tutta
                                               sistema in cui viviamo o, per meglio dire,
la nostra più viscerale ostilità, sarebbe
                                               che ci governa. Esattamente come per
davvero il minimo per non sentirsi sviliti
                                               l’energia che dovrebbe produrre, l’intero
e sconfitti nelle proprie vite e incapaci di
                                               sistema economico è fondato su un
fronte ai potenti e prepotenti di turno.
                                               meccanismo di cui non abbiamo bisogno,
    Qualora dovessimo decidere di farlo,       ma a cui non possiamo sottrarci, ovvero su
c'è un aspetto che non possiamo ignorare.      una produzione sempre maggiore di merci
Da sempre, i potenti sono difesi da chi        e di beni – materiali ed immateriali –
tutela le loro persone ed i loro interessi:    fondamentalmente inutili ma che ci sono
lo Stato, che lo fa per mezzo del suo          resi necessari con l’induzione coatta di
braccio armato, ovvero eserciti e polizie.     necessità fittizie. Tutto ciò ha contribuito a
Uno degli aspetti da considerare quando        creare una società sempre più energivora,
si costruiscono grandi opere è, infatti,       in cui la quantità di energia richiesta per
l'inevitabile incremento di repressione e      mandarla avanti, sempre più veloce verso
militarizzazione dei territori coinvolti. Si   il baratro, è destinata a non diminuire mai,
tratta, in pratica, di un pezzo di mondo       e in cui questa energia viene sperperata
in guerra che viene a trovarci nel giardino    nell'inutile tentativo di produrne
NO TAP Raccolta di testi riguardo alla lotta contro la costruzione del Gasdotto tra Europa ed Azerbaigian - Round Robin
ulteriormente, accompagnando ad essa               proporzionale alla diminuzione di riserve
la creazione di nuove fonti di morte e di          di petrolio e conseguente aumento del suo
nocività. Basti pensare a quanto avviene           prezzo. Lo stesso mercato automobilistico
con una qualunque centrale nucleare o –            legato al metano è in costante crescita, così
per restare vicino a noi – all'Ilva, che spreca    come gli utili ad esso correlati.
quantità enormi di acqua ed energia per
                                                        Ma oltre alle comodità ed al profitto
produrre cancro e tubi in acciaio, magari
                                                   economico legato a qualche particolare
proprio quelli che saranno utilizzati nella
                                                   settore      dell'industria,   ancora     più
costruzione del TAP…
                                                   importante ci pare essere quello legato
     Appare       chiaro,      quindi,      che    ad un tornaconto di tipo politico; negli
l'opposizione al gasdotto che si vuole far         scenari dei prossimi anni, infatti, con
approdare a San Foca deve accompagnarsi            l'assottigliarsi sempre di più delle fonti di
ad una concezione della lotta più generale,        energia, fossile in particolare, chi ne avrà a
e non per difendere il proprio orticello           disposizione di più potrà tenere in scacco
a discapito di quello del vicino, magari           e in condizioni di ricattabilità altre aree
considerato già compromesso; si pensi              del mondo ed altre popolazioni, con tutto
all'ipotesi, più volte e da più parti ventilata,   ciò che ne deriva in termini di Potere. Un
di spostarne il terminale a Brindisi.              Potere a cui, accettando di far arrivare
La logica che ci accompagna non deve               il gasdotto nel Salento, ci si sottomette
essere quella localistica del “padroni a           sempre più, contrariamente a quanto si
casa nostra”, bensì quella solidale del            è soliti credere. Se la falsa ipotesi di una
NO al gasdotto né qui né altrove, perché           diminuzione delle bollette porta infatti
una nocività impiantata lontano da casa            molti a vedere nel TAP una possibilità,
nostra resta pur sempre una nocività che           cosa accadrà quando tutti saranno
danneggia qualcun altro, un altro in cui           dipendenti dal gas e chi lo gestisce potrà
bisogna necessariamente identificarsi e            praticare i prezzi che vuole, non essendo
riconoscersi, in quanto vittima delle stesse       noi più in grado di pensare e garantirci
logiche di profitto che danneggerebbero            alternative, per esempio per cucinare e
noi ed il Salento.                                 scaldarci? Ed ancora, cosa succederebbe
                                                   se, chi ha la mano sui rubinetti del gas,
Corsa al gas e accaparramento di                   ad un certo punto decidesse di chiuderli
fonti energetiche. Su alcuni possibili             per un motivo qualunque, per esempio
motivi                                             per venderlo a più caro prezzo ad un altro
    A parte produrre merci, che scopo ha           acquirente più danaroso o per costringerci
l'accaparramento e l'accumulazione di gas          a recedere da una protesta o una rivolta?
e fonti energetiche? Alla luce della folle             Ipotesi     che    possono    apparire
corsa intrapresa, ci sembra una domanda            fantascientifiche, ma su cui forse sarebbe
di non poco conto.                                 necessario riflettere. Perché, come spesso
    Il motivo più banale che viene in              si è visto, la fantascienza è un passo
mente, è quello di garantire standard di           indietro alla realtà.
vita e comodità ormai irrinunciabili per           Osservazioni sui territori e le
chi vive nel mondo occidentale, contro le          popolazioni coinvolte
legittime aspirazioni di coloro che vivono
nei cosiddetti paesi in via di sviluppo.               In questo paragrafo si andrà ad
Il metano, per esempio, serve anche ad             osservar i rapporti – democratici – con
alimentare riscaldamento e mobilità                cui le multinazionali in questione ed i
e la sua richiesta aumenta in maniera              vari Stati si relazionano agli abitanti dei
                                                   territori di volta in volta interessati dalla
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mega infrastruttura.                            primo esempio al mondo di repubblica
                                                presidenziale ereditaria. La transizione
    I rappresentanti di TAP, nei pochi
                                                generazionale lacera il Paese, numerosi
incontri aperti al pubblico tenuti
                                                sono i casi di omicidi e rapimenti
nel Salento, non hanno mancato di
                                                di chiunque si opponga o di chi,
sottolineare come il discusso gasdotto
                                                appoggiandoli, abbia colpevolmente
potrebbe portare l’Italia e L’Europa a
                                                accumulato troppo potere tra le proprie
liberarsi dalla dipendenza energetica di
                                                mani.
paesi governati da voluttuosi dittatori,
spesso mascherati da presidenti. Ebbene,             A ciò vanno aggiunte le vittime
nell’ottobre 2013 si sono svolte le elezioni    dell’ultimo conflitto con l’Armenia: 20
presidenziali nello Stato in cui giacciono      mila morti ed un milione di profughi; e
le risorse di “oro blu” da cui il tubo          le vittime dell’invasione dell’Iran dell’89,
dovrebbe partire: l’Azerbaigian; elezioni       stimate intorno alle 600 unità. È evidente
che si sono concluse con l’ennesima             quindi, come TAP non veda l’ora, insieme
riconferma del presidentissimo Ilham            all’Italia e all’Europa, di potersi finalmente
con oltre l’80% di preferenze. Il plebiscito,   affrancare dai dittatori grazie al nuovo
però, è stato sporcato dalla diatriba nata      metanodotto, collaborando con essi!
tra i due gruppi di osservatori spediti         Nel ’94 Heidar Aliyev firma il cosiddetto
a Baku dai controllori continentali             “contratto del secolo” con un consorzio di
del capitalismo: Osce e Assemblea               compagnie petrolifere (l’angloamericana
parlamentare del Consiglio d’Europa.            Bp Amoco, la norvegese Statoil e l’italiana
Questa volta gli interessi dei poteri alle      LukAgip) per realizzare un oleodotto,
spalle delle suddette organizzazioni non        riattivando, così, i rapporti diplomatici con
devono essere coincisi alla perfezione,         i Paesi occidentali che, però, continuano a
così alle orecchie dei sudditi occidentali      riconoscere il vecchio presidente destituito
sono giunte due versioni nettamente             con il golpe e non lo stesso Aliyev.
contrastanti. Gli osservatori dell’Osce
                                                    Tornando al gas, questo viene estratto
hanno dichiarato che il voto è stato
                                                dai giacimenti del mar Caspio (costa
accompagnato da “consistenti problemi
                                                orientale dell’Azerbaigian) per essere
e mancanze”, mentre per quelli dell’Apce
                                                immesso in un gasdotto che, attraversato
si è trattato di “elezioni libere, eque e
                                                tutto il paese, arriva in Georgia e, da qui,
trasparenti”. Potrebbe essere una casualità,
                                                in Turchia. Certo non è la via più breve,
ma proprio l’Unione Europea, tramite
                                                ma permette di evitare complicati accordi
Kocijanic, portavoce del Commissario agli
                                                con l’Armenia, storica nemica sia degli
Affari Esteri europeo Cathrine Ashton,
                                                azeri (turcofoni) che dei turchi. La Georgia
ha valutato TAP infrastruttura d’interesse
                                                rimane una delle più povere repubbliche
strategico per l’UE.
                                                dell’ex URSS. Le condizioni di vita delle
    Ma chi è Ilham Aliyev? Il padre, Heidar,    popolazioni sono estremamente misere:
era alla guida dell’Azerbaigian dal 1967,       almeno la metà dei georgiani vive al di sotto
anno in cui fu nominato capo del KGB            della soglia di povertà. Eppure continua a
azero e lo rimarrà di fatto fino all’elezione   convogliare su di sé le attenzioni di Russia
del figlio. Sostenuto dai militari, Heidar      e Stati Uniti per via della presenza di fonti
Aliyev riesce con un colpo di stato a re-       energetiche e, in misura maggiore, per il
impossessarsi del potere perso dopo le          transito di un importante oleodotto e del
prime elezioni libere seguite alla caduta       gasdotto.
dell’Unione Sovietica e con una serie
                                                    Anche qui, come in Azerbaigian, il
di riforma spiana la strada all’elezione
                                                leader indiscusso è stato un ex comunista,
di Ilham, facendo dell’Azerbaigian il
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al potere dagli anni ’70 del secolo scorso,      organismi e gli interessi che la muovono
Shevardnadze. Anche lui viene scalzato           sono da sempre “al servizio dei popoli”,
dalle prime elezioni e torna al potere con       delle minoranze e degli individui che
un colpo di stato militare e, anche qui,         si rapportano a loro: ne siano esempio
tutte le elezioni svolte sono considerate        la vicenda della tv pubblica greca o le
dagli osservatori come “irregolari”.             miniere d’oro nella penisola Calcidica,
Quando, infine, prende il potere un anti-        anche queste gestite in maniera fortemente
russo e filo-americano come Saakashvili,         repressiva.
la Georgia sveste i panni di “Bulgaria del
                                                      L’Albania, candidata ufficialmente
Caucaso” e prende una posizione netta
                                                 all’ingresso nell’Unione Europea, non
tra le due super-potenze. Così Mosca
                                                 può ancora farne parte perché, a detta del
reagisce istigando e aiutando militarmente
                                                 Presidente della Commissione Europea
i separatismi interni al sistema georgiano:
                                                 Barroso, sono necessari ulteriori sforzi
Abkhazia, Ossezia del sud e Ajaria.
                                                 nel campo della lotta alla corruzione
    Dal confine georgiano il metano entra        ed al crimine organizzato. Sembra una
in Turchia tramite il cosiddetto TANAP           barzelletta, soprattutto se si pensa alla
(Trans Anatolian Natural Gas Pipeline            situazione di alcuni paesi fondatori, ma è
Project) che conduce il fossile fino al          proprio così.
confine greco. Qui, si vuole solo riportare
                                                     Il paese delle aquile ha dovuto subire
alla memoria come nella primavera
                                                 una gravissima crisi economica nel ’97
2013, il governo abbia introdotto leggi
                                                 che l’ha portata sull’orlo di una guerra
repressive, di forte stampo religioso e che
                                                 civile. Il fallimento a catena di una serie
invadono ancor di più la sfera privata dei
                                                 di finanziarie che avevano rastrellato i
cittadini. In estate ci sono state grosse
                                                 risparmi della gente ridusse la popolazione
dimostrazioni, ma il ligio presidente
                                                 sul lastrico. La rabbia popolare portò a
Erdogan ha potuto dare dimostrazioni
                                                 scontri armati che dilagarono in tutto il
della sua ampia tolleranza, conciliazione e
                                                 paese, provocando circa 1500 morti ed
riguardo per le esigenze del suo variegato
                                                 un nuovo esodo in Grecia, Italia e nord
popolo, e lo ha fatto ancora una volta
                                                 Europa. All’epoca del disastro economico
reprimendo duramente, applicando alla
                                                 era Presidente della Repubblica Sali
sua popolazione ciò che da decenni viene
                                                 Berisha (1992-1997) e proprio lui divenne,
applicato nei confronti dei Kurdi, repressi
                                                 tra la preoccupazione generale, Primo
tra torture e violenze.
                                                 Ministro negli anni degli accordi con TAP
    Il gasdotto fa rientro in Europa dalla       (2005-2013). Oggi l’Albania è una nazione
Grecia, dove finalmente diviene TAP e,           dove il sistema economico liberista si
attraverso la parte continentale del paese,      sta sviluppando a velocità sostenuta,
si collega all’Albania e off-shore all’Italia.   realizzando in pochi anni ciò che altri
                                                 Paesi hanno visto realizzarsi in decenni
    La Grecia, è risaputo, non vanta più
                                                 (grattacieli, industrie, infrastrutture),
neanche lo status id democrazia, ma si
                                                 con quello che tutto ciò comporta per lo
direbbe etero-crazia, cioè governata da
                                                 stravolgimento della vita dei suoi abitanti
altri. Infatti, i governi (tecnici o meno)
                                                 e dell’ambiente.
che si susseguono dall’inizio dell’ennesima
crisi – o ristrutturazione – del capitalismo,       Il metano, dopo aver attraversato le
non devono far altro che mettere in pratica      due regioni d’Europa che per antonomasia
i dettami della famigerata Troika (BCE,          sono considerate instabili (Caucaso e
UE e FMI). Con facile ironia si può dire         Balcani), sbarca in Italia. È necessario
che “fortunatamente” per gli ellenici, gli       spendere qualche parola per l’immaginifico
progetto che hanno in mente diversi            un cantiere come quello per l’infrastruttura
illuminati politici: trasformare la Penisola   in questione per il territorio su sui insiste e
in un hub del gas europeo. Come si leghi       per gli abitanti che ci vivono?
al progetto la questione del continuo calo
                                                    Uno degli aspetti più importanti
di richiesta del mercato per il fossile non
                                               riguardo le conseguenze sociali che
è dato saperlo, in più ci si chiede come sia
                                               ha realizzare un cantiere così vasto, in
possibile fare di un territorio come quello
                                               barba alla manifesta contrarietà della
italiano l’autostrada e la riserva del gas
                                               popolazione, consiste nell’inevitabile
europeo. Lo si chiede perché lo Stivale
                                               militarizzazione del territorio (basti
è praticamente tutto soggetto a rischio
                                               pensare alla scorta armata che già lo Stato
sismico e idrogeologico, ci sono montagne
                                               assicura ai rappresentanti di TAP quando
e vulcani, terreni sulfurei, carsici e coste
                                               sono in pubblico) Il Salento sconta già
franabili.
                                               abbondantemente la servitù militare
     Questo “viaggio” tra le Nazioni che       all’Italia, agli USA ed alla NATO, inoltre,
dovranno essere attraversate dal gasdotto      l’essere terra di confine verso Paesi terzi
porta a considerare che “l’aumento degli       all’UE, lo ha reso più volte interessato al
approvvigionamenti e la diversificazione       fenomeno suddetto.
delle fonti di gas per i mercati europei”,
                                                   Oltre allo squallido militarismo
siano frutto di logiche economiche che
                                               che già influenza il modo di vivere e di
niente hanno a che fare con le popolazioni
                                               pensare delle persone che abitano questa
e i luoghi coinvolti. Al contrario,
                                               e molte altre terre, l’intensificarsi della
queste logiche, oltreché finalizzate
                                               militarizzazione comporterà tutta una
all’accaparramento delle materie prime,
                                               serie di disagi per la popolazione e per
come il gas naturale nel caso specifico,
                                               l’ambiente e, non si illudano i legalisti, non
tentano di mettere in concorrenza il gas
                                               comporterà un aumento della sicurezza,
delle regioni mediorientali con quello
                                               anzi. I militari che scorrazzeranno
di Russia, Algeria, Libia, a esclusivo
                                               “allegramente” anche per queste zone del
vantaggio delle società energetiche, con
                                               Salento non si cureranno di proteggere
tutto quello che ciò comporta a livello di
                                               abitazioni e proprietà, non aiuteranno chi
occupazione dei territori camuffata da
                                               rimanesse con l’auto in panne e men che
interventi umanitari quando le situazioni
                                               meno interverranno se constateranno una
di instabilità politica esplodono; si
                                               qualche palese violazione di chi, lavorando
pensi all’Iraq, all’Afghanistan e la Libia
                                               nel cantiere, creasse un danno ambientale.
e le guerre mosse nei loro confronti
                                               Al contrario saranno prontissimi a
anche per il controllo diretto delle
                                               perseguitare chiunque solo sospettino sia
fonti energetiche. A ben vedere, questo
                                               contrario all’opera. Quando ci saranno
vantaggio di cui TAP ha parlato, non si
                                               posti di blocco ogni due chilometri,
riesce proprio a riconoscerlo. Molti già
                                               a volte veri e propri check-point, per
lo sapevano semplicemente perché la
                                               fare perquisizioni di mezzi e personali,
democrazia figlia del capitalismo è una
                                               causando intoppi e ritardi, sarà concesso il
parola vuota. L’immagine che la rende al
                                               transito ai soli residenti, sarà obbligatorio
meglio è quella di due lupi ed una pecora
                                               motivare ogni spostamento ed obiettivo
che, democraticamente, decidono cosa
                                               della visita nella zona e molto altro ancora.
mangiare a cena.
                                               E non ci sarebbe da meravigliarsi se si
Conseguenze: cantieri e scenari                assistesse all’incriminazione di pescatori
possibili                                      e contadini perché in possesso di oggetti
                                               contundenti come piombi da lancio o
   Cosa comporta realizzare e condurre         zappe! Per rendere un’idea di ciò che ci
aspetta, si porta ad esempio un semplice         in Val Susa, “mantenimento dell’ordine
dato che paragona due zone che l’Italia          per un’opera strategica”, 415 soldati su 931
ha “gradito” militarizzare: Herat in             residenti, praticamente un militare ogni
Afghanistan, “missione di pace all’estero”,      due abitanti.
1 militare ogni 517 abitanti; Chiomonte

                               Adesso tocca a noi
      Il tempo della mediazione è finito.
      L'avvio dei lavori di Tap, con l'espianto dei primi quattro alberi dall'area di cantiere
 dove dovrà essere realizzato il pozzo di spinta, ha strappato il velo – nel caso ce ne
 fosse stato ancora bisogno – alle ultime illusioni di chi credeva che la via burocratica,
 istituzionale e giudiziaria, potessero realmente bloccare i lavori. Che questo genere
 di opposizione non potesse fermare un'opera gigantesca, che coinvolge più Stati e
 potentati economici fortissimi, era chiaro fin dall'inizio, così come era chiaro che
 qualche amministrazione comunale e qualche ricorso in tribunale non potessero
 bloccare un'opera considerata «di interesse strategico nazionale».
      Ora che la Legge si sta schierando con se stessa, ora che le amministrazioni
 comunali dovranno riallinearsi alle direttive degli organi superiori e sono state
 richiamate all'ordine, ora che il governo regionale, novello Ponzio Pilato, ha lavato
 per bene le sue mani per sentirsi ed apparire incolpevole, non possiamo più farci
 illusioni. Non basterà più appellarsi alla sopravvivenza di alcuni ulivi per fermare le
 ruspe difese da un apparato di vigilanza privato. Non servirà a nulla affermare che
 si deturperanno le coste per impietosire imprenditori che hanno il cuore a forma di
 salvadanai. Non avrà senso puntare sullo sviluppo del turismo per far ragionare un
 mercenario a capo della sorveglianza di Tap. Non sarà opportuno chiedere alla forze
 dell'ordine di intervenire a tutela dei cittadini: sarà lo Stato a chiedergli di tenere
 d'occhio i cittadini.
      Una sola strada è rimasta percorribile: quella del nostro intervento diretto, a tutela
 del territorio che viviamo, della nostra salute, delle nostre vite e della nostra dignità.
 Metterci in mezzo in prima persona per bloccare un'opera inutile e nociva, ennesimo
 progetto di devastazione calato a forza sulle nostre teste per i soliti interessi di pochi.
 I lavori veri e propri sono appena partiti e, fino alla completa ultimazione, saranno
 ancora lunghi. Possiamo ancora fare tanto per bloccarli e rendere difficoltoso il loro
 progetto costruito sulla nostra sopraffazione.
      Ci saremo tutti?
              [volantino distribuito il 21/3/17 davanti al cantiere TAP e a Melendugno]
Tra parassiti e avvoltoi                          tra Roma e la periferia, ora Palazzo Chigi
                                                  consulta la periferia e poi fa come gli
    Da 8 a 500 in pochi giorni. Sono i            pare». Si tratta di una arroganza davvero
numeri dei manifestanti che nei pressi di         disdicevole, perché fa a meno di ricorrere
Melendugno, in Salento, si sono messi in          alle figure dei Grandi Mediatori i quali si
mezzo per bloccare i lavori in un cantiere        vedono così messi in disparte, arretrati
del Tap. La questione era nota da tempo,          dietro le quinte del palcoscenico, senza
ed è bastata la determinazione dei pochi          uno straccio di ruolo e di prebenda di una
per accendere quella dei molti. Senza             certa importanza. Povero Vendola...
dover elemosinare consensi preliminari,               Dopo il vecchio politico che consiglia
senza ricorrere a patetici travestimenti da       mugugnando, il giovane politico che
piacioni. Salita alla ribalta delle cronache,     scalpita sbraitando. Alessandro Di Battista,
la vitalità della lotta contro il Tap sta         maggiordomo del Grillo, è convinto che
ovviamente attirando l’attenzione dei             lo Stato di cui egli è rappresentante e
soliti parassiti della politica, incravattati     difensore non abbia nulla a che vedere
parlamentari o trasandati militanti che           con il Tap, la cui intera responsabilità
siano. Stanno calando come mandrie sul            va attribuita al «potere finanziario che
Salento, spingendosi l’un l’altro con la sella    impone opere inutili come il Tap sulle
in mano. Ce n’è per tutti i disgusti.             spalle dei cittadini». È la solita favola che
    C’è l’ex presidente della regione Puglia,     da anni ci viene raccontata, quella di un
Nichi Vendola, il quale da un lato incensa la     potere politico talvolta birichino ma tutto
difesa degli ulivi della sua terra e dall’altro   sommato bonario che viene adescato
assicura che «non c’è stata una preclusione       e traviato da un potere finanziario
ideologica nei confronti della discussione        malvagio. I due si sono incontrati per
sul mercato del gas nello scacchiere geo-         puro caso, non si conoscono, non hanno
politico del Mediterraneo». Bisogna essere        alcun legame, sia chiaro! Se siamo tutti
concreti, pratici, più realisti del re: non si    nei guai è perché il primo è tanto ingenuo,
tratta di preclusioni ideologiche, si tratta di   mentre il secondo è tanto subdolo. Ah,
interessi economici e politici! Il gasdotto va    se solo il potere politico venisse affidato
fatto, altro che! E va fatto in Puglia, certo!    alle persone giuste! Allora sì che... che...
Ma non in quel punto, semplice. «Quello           che... Anche il maggiordomo, come l’ex
che davvero è incredibile è che a fronte degli    presidente della regione, sa bene dove
865 km di costa pugliese sia stato scelto         batte il suo cuore: «noi vogliamo uno Stato
per l’approdo del gasdotto Tap il territorio      sovrano dal punto energetico». Ecco qual è
di Melendugno (Lecce): un concentrato             il problema: perché devastare il territorio
singolare di bellezza e soprattutto un            per sfruttare le risorse energetiche di altri
giacimento straordinario di ricchezza             paesi, quando si può devastare il territorio
naturalistica ed archeologica». I governanti      per sfruttare quelle del proprio paese? Che
nei palazzi di Roma sono zucconi, non             le fabbriche continuino a funzionare, che
capiscono che simili progetti non possono         le merci continuino a circolare, che questo
né infierire su chi si ritrova già con i veleni   miserabile mondo continui a girare, ma
fino al collo (anche grazie a Vendola,            che lo faccia usando energia made in
per altro), né colpire chi potrebbe venire        Italy. Smessi i panni del giustizialista che
sfruttato per bene attraverso l’industria         si eccita al tintinnare delle manette, Di
del turismo. Si fossero informati, almeno,        Battista ha tirato fuori la pelliccia da leone
avessero chiesto... tutto sarebbe stato più       e da scaltro stratega non lesina esortazioni
semplice: «prima c’era l’obbligo dell’intesa      e suggerimenti tattici a chi lotta: «andate
al presidio e non dovrete sbagliare niente,       di autorità: i sindaci che sono qui sono
non dite nemmeno le parolacce... mettetevi        le istituzioni perché le istituzioni sono il
una cravatta se necessario». Manifestanti,        luogo in cui i conflitti si trasformano in
fate i bravi ragazzi e andate a bloccare i        progetti, mentre la legge impone». E chi
cancelletti del cantiere!                         fa la legge: il potere finanziario brutto e
                                                  cattivo? Oppure proprio quelle istituzioni
    Non solo i politici di fama, pure quelli
                                                  da cui si continua a pretendere rispetto,
affamati si interessano alla lotta contro
                                                  ad aspettare soccorso, anziché iniziare
il Tap. C’è l’immondo Luca Casarini il
                                                  a metterle in discussione e trattarle con
quale, nella sua eterna caccia a una riserva
                                                  l’ostilità che meritano?
elettorale in grado finalmente di mandarlo
lassù, va in estasi davanti a quanto vede              A proposito di sindaci, la voce di
configurarsi in Salento: «mi sembra una           alcuni di loro è scesa dalla montagna
lotta straordinaria: ci sono i sindaci, ci sono   settentrionale perennemente ribelle per
tanti giovani...». Casarini, quando vede una      arrivare sulle spiagge del mare meridionale
fascia tricolore, si sente a suo agio, è come     solitamente frivolo (la coscienza non
se fosse a casa. Per lui i movimenti devono       si misura, l’altitudine sì). I sindaci della
possedere «caratteristiche costituenti», per      Valle di Susa si lagnano del fatto che
essere efficace l’opposizione deve riuscire a     «troppo spesso gli Amministratori locali e i
creare una condizione precisa: «l’intreccio       cittadini non vengono ascoltati e coinvolti
tra istituzioni locali e movimenti». Questo       nelle decisioni che li riguardano», motivo
intreccio «è un elemento di forza perché          per cui non possono «che rinnovare i
quando i poliziotti devono caricare uno con       nostri appelli per un paese migliore, che
la fascia tricolore oppure quando hanno           guardi alle opere utili e necessarie, piccole e
davanti delle famiglie che probabilmente          concrete». Ovviamente gli Amministratori
sono venute perché c’è il loro sindaco, è         locali amministrano per conto del governo
una cosa diversa che caricare un ragazzo».        centrale, sono ai suoi ordini e dipendono
Dunque, i sovversivi che vogliono                 dai suoi finanziamenti. Se ogni tanto può
combattere i progetti dello Stato devono          capitare che difendano i cittadini contro le
ingraziarsi i piccoli rappresentanti dello        prepotenze del governo, resta il fatto che
Stato al fine di evitare la repressione           il loro compito è servire e rappresentare
scatenata dai grandi rappresentanti dello         lo Stato. Ecco, allora, a chi lanciano i loro
Stato. Bizzarro suggerimento su cui vale          appelli? Chi dovrebbe decidere dell’utilità,
la pena soffermarsi un attimo. Già l’idea         della necessità, della limitatezza e della
di usare sindaci e famiglie come scudo            concretezza delle opere da intraprendere?
protettivo anti-manganello la dice lunga sul      Sono quasi imbarazzanti questi sindaci
conto di chi coltiva simili nobili propositi.     della Valle di Susa, i quali esprimono
Ma che dire della lungimiranza di chi affida      «comprensione e un ideale abbraccio
i propri desideri di trasformazione sociale       ai nostri colleghi del Sud che difendono
alla radicalità dei piccoli rappresentanti        la loro terra e cercano di ridurre la
dello Stato, perennemente stretti fra             distanza tra la gente e le Istituzioni». Il
ordini dall’alto e spinte dal basso? Può          loro pensiero va solo ai colleghi, di cui
un sindaco, ovvero un funzionario dello           capiscono bene le ambasce. Non è facile
Stato, andare risolutamente contro lo             stare in equilibrio quando si tengono i
Stato stesso? Per Casarini non si tratta          piedi in due staffe. Non è facile da un lato
di fare a meno dell’autorità, ma di               difendere la protesta della gente e dall’altro
modificarla: «Cambia anche il concetto            difendere la legittimità delle istituzioni.
No, non è facile. E da parte nostra        d’obbedienza», quella secondo cui esistono
faremo il possibile perché diventi sempre       poteri buoni. Ma non troveranno solo
più difficile. Tutti questi parassiti della     coglioni e minchioni. Le istituzioni e i loro
rivolta – siano essi aderenti a partiti «di     rappresentanti, piccoli o grandi che siano,
lotta e di governo», o amministratori           non sono una possibile soluzione: sono
che vogliono tenere vicino la gente e le        il problema. Non vanno cercate, blandite
istituzioni, o militanti dalla conflittualità   e persuase. Vanno allontanate, criticate e
alternata – stanno calando in Salento per       combattute.
allenare i manifestanti alla «ginnastica

                                La guerra in casa
     “Noi dobbiamo sgomberare l’area in ogni modo”. Queste le parole di un dirigente
 di polizia soprannominato “sicario”, di fronte a dei manifestanti seduti per terra che
 tentano di impedire ai camion di una subappaltata di Tap di uscire dal cantiere e
 portare via degli alberi d’ulivo, preludio di un inizio dei lavori per la realizzazione
 del gasdotto sulla sponda italiana. In questi giorni il vero volto dello Stato lo stanno
 conoscendo in tanti: manifestanti, singoli, addirittura sindaci con le fasce tricolori. Lo
 Stato, il suo Governo e il suo Parlamento passano sopra tutti quanti, non risparmiano
 proprio nessuno: la terra, gli alberi, le persone, le idee, il cuore, i corpi. Ciò che
 importa è tutelare la multinazionale Tap, di cui anche lo Stato italiano è parte, tramite
 Saipem e Snam, e consentirle di eseguire i lavori utili a costruire un’opera che nel
 Salento nessuno vuole e per le più svariate ragioni. E così lo Stato e l’Economia fanno
 vedere che cosa vuol dire essere in guerra, agire contro le popolazioni e i territori, ed
 è ciò che accade in ogni parte del mondo laddove gli interessi economici, il denaro, il
 profitto, lo sfruttamento delle risorse, della natura e delle persone sono la quotidianità.
     In questi giorni ci sentiamo più vicini all’Iraq, all’Afghanistan, all’Azerbaijan, alla
 Nigeria, al North Dakota dove le risorse vengono depredate e i luoghi colonizzati.
 Ed è questo che è diventato il Salento ormai da decenni. Le nocività ambientali
 si aggiungono una a una, dall’affare Xylella che vuole favorire la trasformazione
 dell’agricoltura tradizionale in industriale, alle cosiddette energie rinnovabili,
 passando per Ilva e Cerano fino ai rifiuti tossici interrati da decenni nelle campagne
 salentine. Ora si aggiunge il gasdotto Tap il cui responsabile per la sicurezza, presente
 nel cantiere, è un contractor, un ex parà al soldo delle multinazionali in giro per il
 mondo. Un altro pezzo di guerra che ci deve far aprire gli occhi. L’autodeterminazione
 e la rabbia dimostrata in questi giorni da tanti individui che tentano di bloccare i
 mezzi di Tap, accerchiati da centinaia di uomini di forze di polizia, per impedire di
 espiantare gli alberi è una delle risposte che si potevano mettere in campo. Insieme al
 forte vento di tramontana, anche aneliti di vita e di sogno continuano a soffiare e le
 scintille attizzano il fuoco.
     No Tap no Stato no Capitalismo
                [Volantino diffuso a Lecce durante una manifestazione no tap 2/4/2017]
La distruzione di persone e                 giacimento di gas al mondo, fra Qatar
                                            e Iran), a Damasco. La possibilità
di terre: la guerra del gas                 di rifornire gas liquefatto all’Europa
                                            attraverso i porti del Mediterraneo della
    Il 25 giugno del 2011 s’inaugura la     Siria mette in ombra il “gasdotto Nabucco”
costruzione di un nuovo gasdotto Iran-      promosso invece dall’UE, e rischia di
Iraq-Siria, che avrebbe dovuto entrare in   scontentare sia gli alleati che riforniscono
funzione nel 2014-2016, soprannominato      gli stati e le economie occidentali di gas
“gasdotto islamico”, e che collega il       proveniente dal Golfo Persico e anche
North Dome/South pars (il più grande        la Turchia, che viene di fatto estromessa.
Oltretutto il “gasdotto islamico” è in effetti   e preparare la “nuova Siria”. Lo schema
un “gasdotto sciita” nel senso che dall’Iran     ricorda quello del 1920, quando Francia
sciita attraversa l’Iraq a maggioranza sciita    e Regno Unito decisero di spartirsi il
approdando nel territorio nelle mani dello       Medio Oriente. La borghesia francese
sciita-alawita Assad, ed è dunque visto di       vuole creare le condizioni per realizzare
malocchio dalla “santa alleanza sunnita”.        un progetto di un gasdotto nuovo di zecca
La Francia, invece, forte della sua storia,      che da Qatar giunga all’Europa passando
è in alleanza con gli anglo-americani ed         per la Turchia ed Israele, un gasdotto che
appoggiata dalle petromonarchie, per             metta in ombra non solo il “Nabucco”, ma
spezzare l’asse sciita Iran-Siria-Hezbollah      anche il South Stream spezzando il quasi
oligopolio russo sul gas europeo. Per            Medio oriente e dalla regione del Caspio,
questo sin dall’inizio del conflitto siriano,    ai mercati europei). Il nodo dello scontro
la direzione operativa del DSGE (servizi         fra potenze in atto in Siria è da cercarsi nel
segreti francesi) s’è impegnata ad inviare       Qatar.
agenti speciali nel nord del Libano ed in
                                                      Per gli affari dello sceicco Hamad Al
Turchia con la missione precisa d’istruire
                                                 Thani, il regime di Assad, legato a doppio
e strutturare contingenti armati dell’ELS,
                                                 filo alla Russia di Putin, è un ostacolo
raggruppare migliaia di disertori, reclutare
                                                 rilevante. Il Qatar condivide con l’Iran la
combattenti “stranieri” e scatenare la
                                                 sovranità sul più grande giacimento di gas
guerra civile ora in atto in Siria. Oltre a
                                                 naturale al mondo: il South Pars-North
questi agenti speciali vennero spediti in
                                                 Dome field, un bacino di gas naturale da
Siria diversi membri del “Comando delle
                                                 51 mila miliardi di metri cubi (pari al 20 %
operazioni speciali francese” (COS) per
                                                 delle riserve mondiali), da cui Doha ricava
iniziare disertori e jihadisti alla guerriglia
                                                 gran parte della sua ricchezza. Il Qatar
urbana contro l’esercito regolare di Assad.
                                                 oggi è il terzo produttore di gas naturale
Il COS risponde direttamente agli ordini
                                                 al mondo, dopo Russia e Iran. Ma le sue
dello stato maggiore dell’esercito francese
                                                 esportazioni (77 milioni di tonnellate
(CEMA). Lo scenario siriano s’è in questi
                                                 all’anno) sono dirette soprattutto verso
anni complicato, scatenando una guerra
                                                 l’Asia. Per arrivare all’Europa, il Qatar
totale dove non ci sono ne vincitori ne
                                                 avrebbe bisogno che un gasdotto
vinti, ma solo interessi geopolitici ed
                                                 trasportasse il suo gas attraverso la Siria,
economici per accaparrarsi il primato
                                                 provvista di sbocco sul Mediterraneo.
energetico in Medio Oriente. Il gas si
                                                 Damasco, sotto pressione degli alleati
sa è altamente infiammabile, ma questa
                                                 russi, si è sempre opposta al progetto.
volta rischia di appiccare il fuoco a tutta
                                                 Il gasdotto sarebbe una rivoluzione in
la regione provocando un incendio di
                                                 termini geopolitici. La questione è così
proporzioni inimmaginabili che rischia
                                                 delicata che si mormora che il principe
di diventare mondiale. Il grande assente,
                                                 Bandar Al Sultan, capo dei servizi segreti
purtroppo, in questo scenario apocalittico,
                                                 dell’Arabia Saudita, già vicinissimo a
è il fuoco della dignità della rivolta contro
                                                 Bush, abbia cercato di convincere Mosca a
questo schifo.
                                                 smettere di proteggere Assad assicurando
     L’Arabia Saudita fornisce armi ai           che comunque il gasdotto qatariota
jihadisti, e il Qatar finanzia con milioni di    non si sarebbe fatto. Ma Mosca non ha
dollari i mercenari di Al-Qaeda, visto che       abboccato. Da sempre l’alleato principale
il paese ha forti interessi per costruire un     della Siria è stata la Russia. Secondo un
gasdotto in Siria per poter vendere gas in       professore dell’università di California,
Europa. La Turchia ha forti interessi, vi sto    Daniel Treisman, l’industria russa ancora
che ospita gli impianti di stoccaggio USA        fa i conti delle perdite causate dalle
di Nabucco, il progetto euro-americano           sanzioni internazionali in Iran (13000
antagonista della “Gazprom” russa, e il          milioni di dollari), e dalla cancellazione di
Qatar ha proposto infatti un gasdotto dal        contratti in Libia (4500 milioni di dollari).
Golfo alla Turchia. I capitalisti statunitensi   Anche per questo motivo la Russia non
difendono gli interessi economici del            si può permettere di perdere anche la
progetto “Nabucco” (progettato al fine di        Siria, dove tra esportazione di armi e
convogliare gas per 3900 km, dalla Turchia       progetti agricoli o di infrastrutture, ha
all’Austria, e trasportare 31 miliardi di        investito 19400 milioni di dollari. E per
metri cubi di gas naturale all’anno dal          quanto riguarda la Cina? Il quotidiano
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