Guida del Pellegrino Anno Santo Iacobeo
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LA PAROLA del Vescovo S ono ben lieto di presentare questa Guida del pellegri- no, preparata dall’Ufficio Liturgico Diocesano in vista dell’Anno Santo Iacobeo. Coloro che utilizzeranno questa Devo dire che, fin dal momento della mia nomina a Vescovo di Pistoia, sono rimasto affascinato da questa storia antica che ha segnato profondamente le vicende della città, lascian- guida faranno un cammino un po’ particolare: materialmen- do una traccia indelebile nell’animo e nella cultura di questo te molto ridotto ma spiritualmente molto ricco. Attraverso popolo. Mi son detto che niente è per caso, che tutto invece luoghi e chiese della città di Pistoia, saranno condotti nella può avere un significato e racchiudere un messaggio del Si- Cattedrale con un percorso breve, ma dal grande significato gnore. Ecco il perché dell’Anno Santo Iacobeo, che aggancia- umano e cristiano. to al principale che si celebra a Santiago de Compostela, ci Pistoia, come si sa, ha una particolarità unica al mondo: quel- darà la possibilità di vivere un tempo speciale: un tempo di la cioè di custodire fin dal 1145 una preziosa reliquia del corpo ripensamento interiore; un tempo cioè di conversione; per ri- di San Giacomo, proveniente proprio da Santiago de Compo- porsi le domande di fondo sulla vita; un tempo sicuramente stela. Fu donata al vescovo S. Atto di Pistoia direttamente dal anche di potatura, per buttar via il superfluo e tutte quelle vescovo di Santiago prelevandola dai resti mortali del santo incrostazioni che le nostre debolezze e i nostri peccati ci la- apostolo là custoditi, con un gesto che in tutta la cristianità sciano addosso; un tempo per riscoprire il valore del prossi- mai più si è ripetuto. Ciò ha fatto di Pistoia un crocevia di pel- mo e quanto sia importante prendersi cura l’uno dell’altro e legrini per Santiago o da Santiago verso Roma. Molte volte è insieme, della casa comune; un tempo infine per imparare a stata essa stessa meta di pellegrini e viandanti impossibilita- condividere le tante sofferenze che il tempo che stiamo vi- ti di andare oltre. Per questo fu chiamata anche la “Santiago vendo ha portato alla luce. È ciò che auguro di cuore a tutti minor”. Testimoni di questa storia di fede e di carità sono il coloro che intraprenderanno questo cammino per sostare prezioso reliquiario che custodisce la memoria dell’apostolo, davanti alla reliquia del nostro speciale patrono San Jacopo. il magnifico altare argenteo, l’antico ospedale del ceppo con le robbiane che illustrano le opere di misericordia e le feste del 25 luglio che si ripetono ogni anno. Testimoni eloquenti Fausto Tardelli, Vescovo sono anche le magnifiche chiese romaniche che fiorirono in città proprio nella seconda metà del XII° secolo. 2 3
FAUSTO TARDELLI Compostela; per offrire a tutti un tempo speciale di ripensamento interiore e di rinnovamento per Grazia di Dio e designazione della Sede Apostolica spirituale; VESCOVO DI PISTOIA Rilevata l’opportunità per la Comunità Visto, unico in tutta la cristianità, il particolare Diocesana pistoiese di unirsi a questo privilegio della Cattedrale di Pistoia di custodire evento, in stretta comunione con il Giubileo fin dall’anno 1145 la Preziosa Reliquia di San Compostellano, al fine di promuovere un Giacomo detto “il maggiore”, proveniente profondo rinnovamento della vita cristiana da Compostela, prelevata dai resti mortali dei fedeli e della Chiesa pistoiese in tutte le del Santo Apostolo là custoditi e donata sue articolazioni, affinchè – composta da direttamente dal Vescovo di Santiago al Vescovo persone che sappiano essere accanto a ogni S. Atto di Pistoia; uomo e donna ferito dalla vita e dal peccato e quindi lievito di speranza in mezzo agli altri Preso atto della storia di Fede e di Carità che ha annunciando il Vangelo con le parole e con le fatto di Pistoia la “Santiago Minor” per i molti azioni – sull’esempio dell’apostolo Giacomo, la pellegrini che, nei secoli come oggi, stabiliscono nostra Chiesa sia maggiormente radicata sul nella Cattedrale di San Zeno la meta ultima o Signore Gesù, più fraterna e missionaria, più la tappa irrinunciabile del loro Cammino verso attrattiva per la gioia e l’amore che vi si respira; Compostela o verso Roma; Considerato il fatto che proprio questo triste Tenuto conto che, secondo un’antica tradizione, tempo di prova del mondo causato dalla l’anno in cui la festa dell’apostolo, il 25 di luglio pandemia, domanda un più di energia spirituale cade di domenica, è indetto un giubileo speciale per reagire alla durezza del presente e orientarsi per tutta la cristianità che fa capo a Santiago di al futuro con speranza;
Recepito il rescritto della Penitenziaria per la Diocesi Pistoia, dalla domenica 9 gennaio, so- Apostolica del 25 luglio 2020 che – su mandato lennità del Battesimo del Signore al 27 dicembre del Santo Padre Francesco – ricorrendo ai celesti 2021, festa dell’apostolo San Giovanni, fratello di San tesori della Chiesa, indice per Pistoia un Giacomo il Maggiore. Fanno parte integrante del pre- anno giubilare Compostellano “ad instar”, sente Decreto le disposizioni ad esso allegate. concedendo ai fedeli di Cristo di poter ricevere Tutto ciò a vantaggio delle anime, onore della Beata a Pistoia in occasione dell’Anno Santo Iacobeo, Vergine Maria, di San Jacopo e di tutti i Santi e a lode l’indulgenza plenaria alle consuete condizioni e gloria della Santissima Trinità, Padre e Figlio e Spi- (Confessione sacramentale, comunione rito Santo. Eucaristica e preghiera per il Sommo Pontefice) e conformemente ai Riti Giubilari e le Dato a Pistoia, presso la Cattedrale di San Zeno disposizioni previste del Vescovo Diocesano; il giorno 27 del mese di dicembre, invocando Dio Onnipotente e misericordioso, il Fi- festa di S. Giovanni apostolo glio suo unigenito, Verbo immortale e il Santo Spirito nell’anno del Signore 2020. paraclito, nel nome della SS.ma e individua Trinità, confidando nella materna intercessione della Beata Vergine Maria e dell’apostolo Sant’Jacopo nostro pa- trono, con il presente mio atto do esecuzione al predetto rescritto Sac. Roberto Breschi Fausto Tardelli della Penitenzieria Apostolica cancelliere Vescovo e indico solennemente l’Anno Giubilare Compostellano
DISPOSIZIONI naggio verso la Cattedrale di Pistoia e all’interno di San Zeno lo speciale itinerario che conduce alla preziosissi- per l’Anno giubilare ma Reliquia del Santo Apostolo Giacomo. Compostellano 3 In questo Anno Santo, ogni fedele è invitato a pregare più intensamente, a ripensare alla propria vita e a con- tinuare ad amare, alla scuola dell’apostolo San Jacopo. Invito inoltre a compiere un pellegrinaggio, cioè un cammino di rinascita e di vita nuova. Oltre che material- 1 Come afferma il Rescritto apostolico, con la concessione mente, esso può essere compiuto anche solo spiritual- e indizione dell’Anno giubilare Compostellano “ad in- mente in diverse forme, secondo quanto da me sugge- star” e l’annessa indulgenza plenaria, i fedeli, veramen- rito nella lettera pastorale che accompagna il presente te pentiti e mossi dalla carità, potranno ricevere tale in- Decreto. dulgenza, partecipando devotamente a qualche celebra- zione liturgica, particolarmente al sacrificio della Messa 4 Tutte le Parrocchie, unità pastorali o parrocchie in alle- nella Chiesa Cattedrale, oppure a qualche pio esercizio anza, Associazioni e Movimenti (norme igienico - sani- in onore di San Giacomo, oppure ancora sostando in tarie permettendolo), compiano in quest’anno un pelle- meditazione e preghiera, particolarmente recitando il grinaggio a san Giacomo nella Cattedrale. La diocesi nel Padre Nostro e il Credo, per un congruo spazio di tempo, suo insieme si farà pellegrina, la vigilia della Solennità da soli o in gruppo: di San Jacopo, il 24 luglio 2021. a) il giorno 9 di gennaio 2021, inizio solenne dell’anno san- to e il 27 dicembre del 2021, chiusura dell’anno santo; 5 Nella città di Pistoia è istituito un percorso giubilare ver- b) il giorno della festa dell’apostolo San Giacomo, il 25 so la Cattedrale. Questo “Cammino del Pellegrino” si ar- luglio 2021; ticola in sette tappe: la Chiesa di Sant’Andrea, la Basilica c) ogni volta che per devozione, singolarmente o in della Madonna dell’Umiltà, la Chiesa di San Giovanni gruppo, verranno pellegrini alla Cattedrale; Fuorcivitas, la Chiesa di San Bartolomeo in Pantano, lo d) una volta durante l’anno, nel giorno da loro scelto, Spedale del Ceppo, il Battistero e naturalmente la Basi- lica Cattedrale di San Zeno. Le tappe del Cammino sono accompagnate da una “Guida del Pellegrino”, redatta 2 Il pio esercizio di cui si fa menzione nel Rescritto del- appositamente dall’Ufficio Liturgico Diocesano. la Penitenzieria apostolica, consiste nel passaggio della Porta Santa della venerabile Basilica Cattedrale di San 6 Anche all’interno della Cattedrale è previsto un piccolo Zeno che, nel periodo che va dal 9 gennaio al 27 dicem- ma significativo itinerario spirituale: il passaggio della bre dell’anno del Signore 2021, resterà aperta. A questo Porta Santa, una sosta al Fonte Battesimale (preghiera gesto, chiedo di aggiungere, come segno del desiderio del Padre Nostro), la Confessione Sacramentale (come profondo di vera conversione, un seppur breve pellegri- 8 9
manifestazione della volontà di totale distacco da ogni le proprie preghiere e sofferenze. Ciò varrà in modo par- peccato), la venerazione dell’immagine della Madonna ticolare per i degenti dei nostri ospedali e case di cura, delle Porrine (preghiera per la persona del Papa e le in- come anche per i detenuti nella casa circondariale della tenzioni che egli porta nel cuore), la venerazione della città. Reliquia di San Giacomo (Professione di Fede), la parte- cipazione al Banchetto Eucaristico (Messa). 10 Nella memoria dell’apostolo San Jacopo che ha ispira- to nei secoli la creazione di tanti luoghi di ospitalità e 7 Tutti i fedeli sono caldamente invitati in tali occasioni di rifugio per pellegrini, viandanti e bisognosi, l’anno ad accostarsi devotamente al Sacramento della Peni- giubilare dovrà essere segnato profondamente dall’im- tenza e a partecipare all’Eucaristia. Aiutati dallo stile pegno della carità sulla traccia delle conosciute “opere amorevole dei pastori, sarà facile accedere al perdono di misericordia spirituali e corporali”. Ogni parrocchia o divino che si riceve per mezzo della Chiesa. Ogni giorno unità pastorale, riprendendo quanto già me suggerito in poi nella Cattedrale sarà celebrata una Santa Messa per passato, si adoperi nella misura massima del possibile i pellegrini. Ai fini dell’ottenimento dell’Indulgenza ci per aprire un luogo, un appartamento o una casa di ac- si potrà accostare al Sacramento della Riconciliazione coglienza per Pellegrini e viandanti, siano essi Pellegrini (Confessione) e partecipare alla Messa anche nei giorni in senso tradizionale, oppure senza fissa dimora, immi- immediatamente precedenti o entro alcuni giorni suc- grati o persone comunque in qualche disagio. Partico- cessivi. lare attenzione sarà fatta dalla diocesi alle donne che vivono situazioni di difficoltà. 8 Perché i fedeli possano accedere con facilità al Sacra- mento delle Penitenza, il servizio del Canonico Peniten- 11 Le modalità di realizzazione di quanto sopra disposto ziere della Cattedrale sarà incrementato da quello dei dovranno essere adattate alle norme vigenti ratione canonici del Capitolo della Cattedrale e da altri sacerdo- temporis dalle Autorità Civili e Sanitarie in merito al ti anche nelle varie chiese del centro storico. Sempre per contrasto della diffusione del virus SARS-CoV-2. facilitare l’accesso a questi momenti di grazia, saranno comunicati e resi ben visibili e consultabili orari e luo- ghi delle celebrazioni. 9 Gli anziani e gli infermi e tutti coloro che per gravi moti- vi non possono uscire di casa – come ricorda il Rescritto apostolico – potranno comunque ricevere l’indulgenza plenaria se, detestato in sé ogni peccato ed espressa l’in- tenzione per quanto possibile di assolvere alle tre solite condizioni già ricordate, unendosi spiritualmente alle celebrazioni giubilari, offriranno a Dio misericordioso 10 11
GIACOMO Sul monte della Trasfigurazione e su quello dell’agonia di Zebedeo Giacomo è testimone della gloria di Gesù, dell’evento della Trasfigurazione: «Gesù – scrive l’evangelista Matteo - prese di Lucia Gai con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello, e li condus- Tratto da “Le Opere e i Giorni” se sopra un alto monte, in disparte. E fu trasfigurato davanti anno IV, nn. 1-2, 2001 a loro; la sua faccia risplendette come il sole e i suoi vestiti divennero candidi come la luce». L’apostolo è anche testimo- ne dell’agonia di Gesù nell’orto del Getsemani: «Presi con sé Pietro, Giacomo e Giovanni – si ricorda nel Vangelo di Marco Pescatore di uomini – cominciò a sentire paura e angoscia». Giacomo, fratello dell’apostolo Giovanni, è detto “Maggiore” per distinguerlo dall’apostolo omonimo, Giacomo di Alfeo. Primo apostolo martire La sua vita cambia radicalmente quando accoglie l’invito di Gesù a diventare “pescatore di uomini”. Andando oltre - si Gesù gli preannuncia il martirio. «Potete bere – scrive Mat- legge nel Vangelo secondo Matteo – Gesù «vide altri due fra- teo - il calice che io sto per bere?». Giacomo e Giovanni gli telli, Giacomo di Zebedeo e Giovanni suo fratello, che nella rispondono: «Lo possiamo». La sua morte è descritta negli barca insieme con Zebedeo, loro padre, riassettavano le reti. Atti degli Apostoli: «In quel tempo il re Erode cominciò a Ed essi subito, lasciata la barca e il padre, lo seguirono». Di perseguitare alcuni membri della Chiesa. Fece uccidere di carattere impetuoso, lui e suo fratello sono chiamati da Gesù spada Giacomo, fratello di Giovanni». Dopo la decapitazione, stesso con l’appellativo di “boanerghès” (figli del tuono). secondo la Legenda Aurea del frate domenicano Jacopo da Varagine, il suo corpo viene traslato in Spagna. La tomba di Giacomo Secondo la tradizione, nell’831, dopo un prodigioso fenome- no luminoso in prossimità del monte Liberon, viene scoperto un sepolcro con la scritta: «Qui giace Jacobus, figlio di Zebe- deo e di Salome». Il luogo viene denominato campus stellae (“campo della stella”), nome da cui deriverà poi quello della città di Santiago di Compostela. Nel 1075 inizia la costruzio- ne della basilica a lui dedicata e fin dal Medioevo, il Santua- rio è meta di pellegrinaggi, prima da tutta Europa e poi da ogni parte del mondo. 14 15
GIACOMO confutando gli errori del paganesimo, arrivando a vincere le diaboliche argomentazioni del mago Ermogene ed a conver- e il suo culto tirlo col discepolo di costui Fileto. Catturato dai Giudei, Gia- como era riuscito a convincerli della divinità di Gesù e a farli pentire delle loro credenze ma il sommo Sacerdote Abiathar di Lucia Gai lo aveva fatto imprigionare e deferire dinanzi ad Erode, che Tratto da “Le Opere e i Giorni” lo aveva condannato alla decapitazione, Giacomo, mentre anno IV, nn. 1-2, 2001 veniva condotto al martirio da Josias uno scriba dei Farisei, aveva guarito un paralitico e convertito per questo miracolo lo stesso Josias, che aveva recitato una sintetica formula del Credo. Prima di essere decapitato, Giacomo aveva battezzato Josias, che l’aveva seguito nel martirio, dopo una lunga pre- Il Codex Calixtinus ghiera recitata dall’apostolo, nella quale si ricapitolava tutta A Santiago di Compostella, divenuto fra X e XI secolo un im- la sua missione di predicatore del Vangelo. Inginocchiatosi, portante centro di pellegrinaggio e il luogo di culto delle spo- l’apostolo era stato decapitato e il capo, rotolato fra le sue glie apostoliche, verso gli inizi del secolo XII, quando già era braccia levate al cielo, era rimasto fra di esse, nel corpo ir- in costruzione la grandiosa cattedrale destinata a rimpiazzare rigidito, fino a sera. Al momento della mortesi era verificato la chiesa precedente, il vescovo - poi arcivescovo - Diego Gel- un pauroso terremoto, accompagnato da cupi tuoni. La notte mírez si preoccupava di accreditare ufficialmente una sola i discepoli avevano recuperato il corpo, ponendolo insieme versione leggendaria, sfrondando le varianti più incredibili col capo distaccato entro un involucro dì pelle di cervo e lo dalla rigogliosa fioritura agiografica iacopea. La leggenda ac- avevano trasportato per mare da Gerusalemme fino in Gali- creditata dal potere episcopale compostellano fu trascritta e zia, guidati da un angelo, Infine lo avevano seppellito dove conservata nel testo principe per il culto e il pellegrinaggio poi sarebbe, stato fatto segno dì continua venerazione. iacopeo: il Codex Calixtinus, in cinque libri, compilato per la maggior parte entro il primo quarantennio del secolo XII I prodigi attorno al corpo del santo e tuttora custodito nell’Archivio Capitolare della cattedrale compostellana. Il II libro del Codex Calixtinus la narrazione leggendaria pro- segue col felice arrivo dei discepoli con le spoglie di Giacomo sulle coste di Galizia. Direttisi ad oriente, essi chiedono aiuto Leggende sulla vita e il martirio alla signora del luogo, la matrona Luparia, la quale fingendo di Nel I libro del Codex, dedicato alla liturgia e all’omiletica, volerli soccorrere li indirizza al sovrano pagano della regione. venne trascritta la Passio sancti lacobi, riguardante la vita e Ma i discepoli, accortisi che egli li voleva far uccidere, riescono il martirio di Giacomo di Zebedeo, fino al trasporto del suo a sfuggire alle sue insidie e ritornano al palazzo di Luparia. Le corpo per mare fino alle coste di Galizia. Vi si legge che l’a- chiedono un tempietto dedicato agli dei pagani, da consacrare postolo durante la vita aveva predicato in Giudea e Samaria, a Dio e adibire a sepolcro dell’apostolo. La matrona, che persi- 16 17
steva nella sua doppiezza, li aveva inviati su di un monte, dove a suo dire avrebbero trovato bovi con cui poter trasportare mate- riali da costruzione per l’adattamento del tempietto. Ma su quel monte, popolato da spiriti infernali che i discepoli mettono in fuga col segno della Croce, i bovi si rivelano feroci tori selvaggi. Ma gli animali vengono ammansiti con l’aiuto divino e, aggio- gati, vengono condotti fino al palazzo di Luparia. Finalmente convinta a cedere all’onnipotenza di Dio e alla fede dei suoi se- guaci, Luparia si converte e possono così iniziare senza ulterio- ri contrasti i lavori per la costruzione dell’edicola sepolcrale in pietra dove poi viene riposto il corpo di Giacomo di Zebedeo. La quale edicola, ornata di un altare, diviene il primo luogo di trasporto del corpo dell’apostolo Giacomo il maggiore verso il luogo del suo ultimo riposo, a Compostella. culto verso il quale si dirigono le popolazioni circostanti. Due dei discepoli, rima- stivi più a lungo, una volta morti vengono sepolti accanto al loro maestro, destinato a patrocinare con sicuro successo in cielo le richieste e le preghiere di quanti si rivolgono a lui. Altre tradizioni agiografiche La “leggenda” iacopea compostellana, arricchitasi di un inte- ressante corpus di miracoli inseriti nel II libro del Codex Calixti- nus e risalenti a un periodo compreso fra gli ultimi due decenni del secolo XI ed i primi del secolo XII, era così ormai consolidata e pronta a circolare per l’Europa, tramite gli ambienti colti dei monaci cluniacensi, del clero e delle alte gerarchie ecclesiasti- che, ma anche variamente riferita dalla tradizione orale di pel- legrini e altri visitatori del santuario gallego. La prova di que- sta circolazione di temi e immagini iacopei legati al culto e al pellegrinaggio è parallelamente fornita dal fiorire, soprattutto dal tardo secolo XII in poi, di una ricca iconografia riferentesi all’apostolo patrono del pellegrinaggio occidentale, presente in chiese e cappelle erette lungo o presso gli itinerari principali e sulle vie minori di collegamento, ed è anche fornita dalla ma- 18 19
tura elaborazione della Legenda aurea di Jacopo da Varazze, lungo e pericoloso viaggio di ritorno da Compostella i due ave- la cui compilazione cade nei decenni centrali della seconda vano affrontato molte avventure e molti rischi, che avevano po- metà del secolo XIII. Il testo dedicato a san Giacomo maggio- tuto superare grazie alla protezione dell’apostolo la cui reliquia re in quest’opera prova la diffusione fra la cultura degli Ordini stavano portando a Pistoia. Miracolosamente avevano potuto mendicanti (e quindi nella predicazione fra il popolo da questi traversare a cavallo un fiume dalla corrente troppo impetuosa svolta) dei temi iacopei di diretta derivazione compostellana. Il per potersi guadare; un altro prodigio era accaduto nella locan- contenuto agiografico del Codex Calixtinus vi è opportunamen- da dove i due stanchi viaggiatori avevano trovato riposo per la te riassunto, e così anche i principali e più straordinari miracoli notte, dato che la reliquia si era messa a risplendere nelle tene- compiuti dall’apostolo Giacomo di Zebedeo in tutto il mondo bre, dando origine all’equivoco che i due non avessero spento cristiano: miracoli anch’essi riportati nel Codex. Ma l’ultimo il lume prima di coricarsi, suscitando le proteste dei presenti. di questi prodigi che Jacopo da Varazze riferisce e che sarebbe avvenuto nel 1238 non deriva dalla raccolta agiografica compo- stellana, ma dalla tradizione iacopea formatasi a Pistoia, dopo I miracoli di Giacomo a Pistoia l’istituzione ufficiale del culto avvenuta secondo le coeve fonti Anche a Pistoia, subito dopo la consacrazione dell’altare e della locali nel 1145. Significa che Jacopo da Varazze conosceva an- cappella dedicati a San Jacopo, destinati a custodire la reliquia che la tradizione pistoiese, dalla quale peraltro scelse il solo mi- iacopea ea divenire ben presto meta di pellegrinaggio e centro racolo del giovane presunto colpevole di aver bruciato i campi di culto per le popolazioni circonvicine, erano accaduti molti del suo tutore disonesto. Condannato al rogo, con la pena del miracoli. Questi per la maggior parte consistevano nel risana- taglione, si era raccomandato a Giacomo ed era rimasto illeso mento di storpi e rattratti, o comunque malati nelle gambe: a dal fuoco. Ciò appunto sarebbe avvenuto nel 1238. dimostrazione della potenza taumaturgica di colui che, come protettore dei pellegrini e dei devoti in cammino, doveva pre- Sant’Atto e la nascita del culto iacobeo a Pistoia servare integra la funzionalità degli arti, specialmente di quelli inferiori. Ma alcuni dei miracoli pistoiesi fanno eccezione a que- Ma la tradizione agiografica pistoiese si presentava con grande sta tipologia: il miracolo della colomba (che una fanciulla con- ricchezza di particolari e con storie meravigliose. Vi si attestava tadina poté avere mansueta in mano raccomandandosi a san che una reliquia del corpo di Santiago (denominazione in spa- Jacopo; il volatile poi fu portato Cattedrale), il miracolo dell’in- gnolo dell’apostolo Giacomo di Zebedeo), e precisamente una credulità del medico (che l’apostolo aveva salvato dall’impulso particola ossea del cranio, era stata donata a Pistoia dall’arcive- irresistibile di suicidarsi buttandosi in un pozzo), il miracolo scovo Diego Gelmírez di Compostella, per la speciale considera- della mula imbizzarrita (capitato al chierico Cantarino che ave- zione che tale presule aveva per il vescovo di Pistoia Atto, il qua- va registrato per scritto i prodigi avvenuti subito dopo la conce le aveva avanzato la richiesta per ottenere il santo patrocinio zione dell’altare ove era riposta la reliquia iacopea). Altri mira- tramite Ranieri, ecclesiastico di rilievo oriundo di Pistoia e ben coli si concentrano tra gli inizi del ’200 e i primi cenni dello stes- inserito nell’ambiente del clero della cattedrale compostellana. so secolo: ai quali appartiene anche quello riferito sotto l‘anno Incaricati di portare in patria la reliquia iacopea sarebbero stati 1238 da Jacopo da Varazze. Quest’ultimo gruppetto di miracoli due fedeli vassalli del vescovo Atto, Mediovillano e Tebaldo. Nel si riferisce esclusivamente all’ambiente comunale pistoiese e 20 21
probabilmente è indizio del restringersi al solo ambito locale un profondo significato “giubilare” e sicuramente ha avuto del culto iacopeo facendo capo alla cappella dell’apostolo esi- origine dopo la prima “grande perdonanza” del Giubileo del stente nel duomo di Pistoia. 1300. In occasione della quale ritornò in auge il riferimento di- retto al giubileo ebraico, ricorrenza sacra e anno di liberazione della terra e degli uomini per ritornare a Dio, durante il quale Sviluppo della devozione e del culto iacobeo si prescriveva di condonare i debiti e lasciare liberi coloro che per i debiti avevano perduto la propria libertà. Dal medioevo ad oggi, riti, tradizioni, costumanze vennero sedimentandosi per secoli fra la comunità soprattutto cittadi- na, mentre il territorio diocesano pare rimanere estraneo né La Giostra dell’orso in esso si radicano altri luoghi religiosi dedicati all’apostolo: probabilmente per la rivendicata supremazia di Pistoia nel- Nel pomeriggio del giorno festivo avveniva la “corsa dei barbe- la gestione, promozione e valorizzazione del culto. Le cele- ri”, detta anche “corsa del palio”, un tempo organizzata -come brazioni in onore di san Jacopo, divenuto nel corso del ’200 la processione della vigilia e gli altri atti di culto -dall’Opera patrono del popolo pistoiese, consistevano principalmente di S. Jacopo. Ancora nel ’700, i cavalli da corsa purosangue in tre distinti momenti: la solenne processione della vigilia; venivano benedetti, dinanzi al loggiato del duomo, al termine le cerimonie liturgiche del giorno festivo, il 25 luglio; la cor- della processione della vigilia. Cavalli e fantini infatti, nella sa “dei barberi”, detta anche corsa del Palio. Alla processione pericolosa gara, potevano rischiare la vita: e dunque, occorre- della vigilia, già in essere nella prima metà del secolo XI, par- va la protezione di quel san Giacomo di cui non si dimenti- tecipavano le autorità religiose e civili, clero e cittadini, cor- cava il carattere anche ardito e cavalleresco, sottolineato alle porazioni di mestiere e rappresentanti dei Comuni rurali del origini del culto compostellano. Della corsa del palio, amatis- distretto pistoiese. Tutti costoro si radunavano ai Vespri sulla sima dai pistoiesi per secoli, sono oscure le origini. A Pistoia è piazza del Comune (che nel ’200 era ancora l’attuale piazza S. documentata almeno fin dai primi del ’200, ma non è escluso Francesco) per poi dirigersi attraverso alcune delle principali che essa possa risalire al secolo precedente, quando i cavalieri vie cittadine fino alla cappella di S. Jacopo in cattedrale. Dagli crociati potrebbero aver introdotto in Europa questa gara di inizi del ’400 era invalso l’uso di portare solennemente in que- selvaggia potenza, che essi avevano forse imparato ad apprez- sta processione il reliquiario di S. Jacopo, come testimonianza zare dagli stessi nemici musulmani. Resa impossibile dalla tangibile della presenza protettrice e taumaturgica del santo nuova lastricatura delle vie cittadine effettuata nell’’800 che patrono della città. Durò a lungo la consuetudine, attestata da faceva rovinosamente scivolare i cavalli, la corsa del palio fu documenti comunali del ’300, di ‘offrire’ a san Jacopo almeno sostituita gradualmente, già fin dal tardo ’700, da corse eque- un paio, se non di più, di incarcerati per debiti, durante la fa- stri “in tondo” che si svolgevano intorno alla piazza S. Fran- stosa cerimonia degli “omaggi”, di cui erano protagonisti i rap- cesco. Questa mutazione all’origine di una riedizione similare presentanti del potere politico, giudiziario, amministrativo di della gara messa a punto nei primi decenni del ’900, che tut- Pistoia, e che serviva a solennizzare il giorno della festa del tavia ebbe lo spiccato carattere di una “quintana” e si chiamò santo patrono, insieme con la celebrazione da parte del vesco- “Giostra dell’Orso”, ispirandosi all’animale araldico della città vo della messa dedicata all’apostolo. Tale consuetudine aveva di Pistoia. 22 23
IN CAMMINO con San Jacopo 24 25
UN CAMMINO Lasciare la nostra terra Basilica della Madonna spirituale dell’Umiltà Pag. 47 A chi parte basta l’essenziale. Così accade anche per chi sceglie. Non a tutti e non sempre sarà possibile vivere “fisicamen- A Maria sono bastate la parola di te” il pellegrinaggio iacobeo. Per questo e per offrire un’ul- Dio e la disponibilità della sua teriore pista di riflessione proponiamo le seguenti tappe giovane età. riprese dalla lettera pastorale del vescovo “La proposta di Il cammino che vogliamo com- un cammino”. Ti consigliamo di accompagnarle meditan- piere con la grazia di Dio è infatti do il brano della sacra scrittura proposto alla pagina se- un cammino dalla schiavitù alla gnalata per ogni tappa. libertà, dalla morte alla vita. Portando con noi soltanto l’essen- ziale. Che cosa devi lasciarti alle Le tappe del cammino spalle? Partire Chiesa di Sant’Andrea Insieme ad altri Pag. 41 viandanti Chiesa di San Giovanni Cosa muove i Magi Fuorcivitas al cammino? Cosa li spinge a partire? Pag. 55 Facciamo un po’ L’Eucaristia è comunione con di silenzio. Do- Dio e con i fratelli. La vita di mandiamoci: Gesù è una vita per gli altri che cosa cerco, chiede di aprire gli occhi e il cuo- cosa voglio, re ai fratelli. dove intendo Abbiamo coscienza della presen- andare nella za degli altri nella nostra vita? E mia vita? quanto contano per noi? 26 27
La fatica Sostare per del cammino riprendere fiato Chiesa di San Bartolomeo Battistero di San Giovanni in Corte Pag. 63 Pag. 79 Agli apostoli, che invia in tut- to il mondo, Gesù fa anche una Gesù dice: «Se qualcuno ha sete, promessa: «io sono con voi tutti i venga a me, e beva». Nel cammino giorni, fino alla fine del mondo». della vita sperimentiamo la sete e la Ricordiamolo anche noi, nel mez- fame di senso, di verità, di speranza. zo tra i guai e le fatiche della vita Ci dobbiamo chiedere se ci sono mo- e delle fede. menti di ricarica spirituale; se dia- In questa tappa dobbiamo fare mo spazio alla preghiera, alla me- pace con le nostre stanchezze e ditazione, nell’ascolto attento delle con le difficoltà. Ci può forse es- sacre scritture. sere un cammino senza fatica? L’arrivo e l’esempio Per boschi, valli e dell’apostolo Giacomo colline, attraverso Cattedrale di San Zeno borghi e città Pag. 85 Antico Spedale del Ceppo San Jacopo ha accolto le parole Pag. 71 del Maestro, le ha fatte sue fino al Tutto è connesso. Le opere di dono della vita. misericordia ci invitano a guar- Afferrati da Cristo e rinati con lui dare gli altri e il mondo intero a vita nuova, sceglieremo con con- con uno sguardo diverso. vinzione di servire i nostri fratelli Forse è il momento per valutare e le nostre sorelle nell’amore, lavo- quale sia il nostro atteggiamento rando per un mondo migliore, più verso il creato e quale sia la no- giusto e pacifico? stra responsabilità. Sappiamo custodire la nostra casa comune? Leggi per intero la lettera pastorale La proposta di un cammino sul sito www.annnosantoiacobeo.it 28 29
PREMESSA I l semplice impegno di camminare, di fare in un giorno a piedi nel Centro storico di Pistoia, quanto potresti fare in mezzora di macchina ti cambia tutto il senso del tempo. Per ogni “tappa” del Cammino del Pellegrino potrai trovare in questo libretto: Puoi accorgerti delle cose perché vai lentamente, rifletti su tutto ciò che ti capita, ma anche sul cammino passato ■■ Un brano della Sacra Scrittura da cui far scaturire la tua riflessione. e presente. Ti accorgi poi delle persone che camminano con te e di che ■■ Un invito ad alzare gli occhi per puntarli su un particolare del luogo dove ti trovi perché anche solo un cosa significa avere dei limiti. Che siamo diversi da persona a dettaglio ti resti in mente e ti aiuti ad interiorizzare il persona te ne accorgi bene camminando. percorso che stai facendo. Nei giorni precedenti il pellegrinaggio a Pistoia e alla sua ■■ Un suggerimento per elevare una preghiera di lode Cattedrale, scrigno della preziosissima Reliquia di San perché – nonostante gli ostacoli della vita - ti trovi Giacomo (Jacopo), trova il tempo per una buona confes- su una una strada di conversione che ti porterà – per sione. Altrimenti cerca di confessarti nei giorni seguenti. mano a San Giacomo - a ritrovarti con il Signore. Nel recarti verso la Cattedrale di San Zeno e la Porta San- ■■ Le Parole del Giubileo. ■■ Il tesoro dell’Anno Santo, un impegno concreto che ta, vivi il percorso da fare a piedi come un vero pellegri- naggio verso il Signore. Se fai il pellegrinaggio con la tua famiglia o con alcuni amici uno di voi assuma il compito potresti riporre nel tuo ideale bagaglio, riportare a casa della guida (G) e gli altri rispondano insieme (T). e praticare con sincerità di cuore come frutto del tuo Pellegrinaggio ad limina Sancti Jacobi. Per ogni informazione: www.annosantoiacobeo.it - info@annosantoiacobeo.it 30 31
BENEDIZIONE all’inizio del pellegrinaggio (Al momento della partenza verso Pistoia) Saluto Tutti fanno il segno della croce, mentre la Guida dice: G. - Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. T. - Amen. La Guida, se Presbitero o Diacono, saluta i presenti con le seguenti parole: G. - Il Signore, che viene a visitarci come sole che sorge per guidare i nostri passi sulla via della pace, sia con tutti voi. T. - E con il tuo spirito. Se la Guida è un Laico, saluta i presenti dicendo: G. - Il Signore rivolga il suo sguardo su di noi e guidi i nostri passi sulla via della pace. T. - Amen. 32 33
La Guida introduce con queste parole: Responsorio G. - Stiamo iniziando il cammino Giubilare che ci condurrà Quindi si recita in forma responsoriale il Salmo a Pistoia, la Santiago Minor, fino alla Cattedrale di San Dal Salmo 102 (103) Zeno per attraversare la Porta Santa e ottenere l’indul- genza. Rivolgiamoci al Signore perché possiamo ini- Il Signore ha pietà del suo popolo. ziare e concludere felicemente il nostro pellegrinaggio. Benedici il Signore, anima mia, Sulle strade del mondo ci sia concesso di lodare Dio quanto è in me benedica il suo santo nome. nelle sue creature e, sperimentando la sua bontà, por- Benedici il Signore, anima mia, tiamo a ogni uomo la lieta notizia della salvezza. non dimenticare tutti i suoi benefici. Affabili e cordiali con tutti, siamo in grado di prestarci Il Signore ha pietà del suo popolo. a vicenda aiuto, consolazione e misericordia. Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue infermità, Ascolto della Parola di Dio salva dalla fossa la tua vita, Un lettore legge il seguente testo della Sacra Scrittura: ti circonda di bontà e misericordia. Il Signore ha pietà del suo popolo. Ascoltate la Parola del Signore dal Vangelo secondo Luca Il Signore compie cose giuste, (4,16-21) difende i diritti di tutti gli oppressi. In quel tempo, Gesù venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e Ha fatto conoscere a Mosè le sue vie, secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò le sue opere ai figli d’Israele. a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e Il Signore ha pietà del suo popolo. trovò il passo dove era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha Misericordioso e pietoso è il Signore, mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare lento all’ira e grande nell’amore. ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in Perché quanto il cielo è alto sulla terra, libertà gli oppressi e proclamare l’anno di grazia del Signore». così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono. Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Il Signore ha pietà del suo popolo. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Segue la preghiera comune 34 35
Invocazioni La Guida, con le braccia allargate se Presbitero o Diacono, con le mani giunte se Laico, pronuncia la Preghiera di Benedizione G. - Invochiamo con fiducia Dio, principio e termine di tut- te le nostre vie. G. - Dio onnipotente ed eterno, che guidasti il nostro padre Preghiamo insieme e diciamo: Abramo, esule dalla sua terra e dalla sua stirpe, accom- T. - Veglia, Signore, sul nostro cammino. pagnaci nel cammino e donaci la tua benedizione alla partenza, conforto e sostegno lungo la via, difesa nei Padre santo, il tuo unico Figlio pericoli, perché raggiungiamo la meta del pellegrinag- si è fatto per noi viandante e via, per venire a te, gio, e torniamo felicemente alle nostre case. fa che lo seguiamo con perseveranza Per Cristo nostro Signore. mentre ci precede e ci apre la strada. T. - Amen. T. - Veglia, Signore, sul nostro cammino. Tu sei vicino sempre e dovunque a chi ti serve, Conclusione custodisci e proteggi i tuoi figli, perché ti sentano compagno lungo la via La Guida, se Presbitero o Diacono, stendendo le mani sui Pellegri- e commensale nella patria. ni dice: G. - Il Signore tenga su di noi la sua santa mano e ci guidi T. - Veglia, Signore, sul nostro cammino. sempre con la sua protezione. Tu nel deserto dell’esodo T. - Amen. guidasti il tuo popolo verso la terra promessa, accompagnaci con la tua protezione, perché, superato ogni ostacolo, Quindi benedice tutti i presenti dicendo: torniamo sani e salvi alle nostre case. G. - E su voi tutti qui presenti, scenda la benedizione di Dio T. - Veglia, Signore, sul nostro cammino. onnipotente, Padre, Figlio + e Spirito Santo. Tu consideri l’ospitalità offerta al pellegrino T. - Amen. come titolo d’ingresso nel tuo regno, fa’ che gli esuli e i senzatetto Se la Guida è un Laico, invoca sui presenti la benedizione e facen- possano finalmente trovare una patria e una casa. dosi il segno di croce dice: T. - Veglia, Signore, sul nostro cammino. G. - Dio onnipotente ci benedica, esaudisca le nostre pre- ghiere e ci conceda un cammino prospero e sereno. Segue la Preghiera del Signore: T. - Amen. Un canto corale può chiudere il momento di preghiera Padre Nostro… 36 37
PIAZZETTA SCALCEATI PIAZZA V IA SAN FRANCESCO SA D’ASSISI NT A V IA SA N T’ A ND R EA PIAZZA PIAZZA DEL CARMINE SAN LORENZO VIA DEL MOLINU ZZO CO VI PIAZZETTA AR A SANT’ANDREA EL P IE VIA D INE V IA D L CE PPO M E LLE IA D E TR CARM PA PP V SA N O E BO ZA ZIE N PIAZZA A ZZ RT I PA A BB V IA GIOVANNI XXIII I PO V IA DI PIAZZA D E’ R VIA PELLEG RIN O AN TON PIAZZETTA N TI A VIA X X DELLA SAPIENZA FA VI INI SAN FILIPPO ON O SS U V IA RE S TO VI AB I A I OMB V LP G RA M SC CUR II A DE VIACTATILINA V IA DI PRI V IA TA T LA LE PIAZZA DEL ITÀ RIPA MUN PIAZZA V IA SAN F IL I ON E O A N TO N IO DELLO SPIRITO C RI BARTOLOMEO D EL VIA DEI CAN CEL L IE PIAZZA PPO SANTO A LE EM DEL LS DU CC IN EL LI DE PA C VIA AN TO NIO PU A CA DUOMO R IP ON T V ER D I IN I C O R SO V IA G IU SE PP E A FI ANA OR VIA VENTUR A V IT LI E D EG RR VIA DEL BOTTACCIO RA TO V IA IA D E L LA V VIA VIA PISTOIA DE N NA B ’ F A B BRI PIAZZA V IA RO DO ON VIA ROM A SA RU N DELLA A NP ST I AM SALA IE T VIA DEL SEM INA RIO OB E LL LE il cammino RO PA IA D U OZ V PIAZZA A SAN LEONE ZI VI V IA D ELL’OS PIZIO del pellegrino VIA C. CAVOUR V IA DE GLI SCAL ZI VIA DE I BU TI VIA GIO SUÈ CA RD UC CI PIAZZA R IS P I PIAZZETTA HI GAVINANA V IA DEL LA R O SA E L GELS O SANTO VIA PA N CIATIC E SC O C STEFANO A N B IA N C O V IA C IN O I NC V IA D C IN 1 Chiesa di CSant’Andrea V IA F R A P U 2 Basilica C O LÒ della Madonna dell’Umiltà VIA D EL T VIA A M A TI EL C N I PIAZZA 3V IA Chiesa di San Giovanni Fuorcivitas V IA D GIUSEPPE GARIBALDI 4 Chiesa di San Bartolomeo in Pantano C OR S O OL A SIL V A N O ND VIA FON DA DI CITTÀ C HI ANNUCCI FED I ME C O R SO A E C ES PIAZZA VIA DEL LA COS TITU ZION 5 Antico Spedale del Ceppo SAN DOMENICO V IA D U C IC A 6 Battistero di San Giovanni in Corte R RA T V IA A TTO V 7 Cattedrale di San Zeno V IA C A V IA LO D O V IC O LA ZZ PIAZZA DELLA V IA L E A N T A RO ZA M EN H O FF RESISTENZA O N IO P A C IN O TTI
Prima Tappa Chiesa di Sant’Andrea IN CAMMINO Siamo venuti per adorarlo ■■ La visita dei Magi Dal Vangelo secondo Matteo (2,1-16) Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”». Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi 40 41
accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, è raffigurata l’Annunciazione e nella parte interna la figura fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo». di S. Anna. Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto Per la Chiesa credente e orante, i Magi d’Oriente che sotto la spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo guida della stella hanno trovato la via verso Betlemme sono dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una solo l’inizio di una grande processione che attraversa la sto- gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con ria. Come i pastori che, quali primi ospiti presso il Bimbo ne- Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. onato giacente nella mangiatoia, personificano i poveri d’I- sraele e, in genere, le anime umili che interiormente vivono Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso molto vicino a Gesù, così gli uomini provenienti dall’Oriente e mirra. personificano il mondo dei popoli, la Chiesa dei gentili – gli Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra uomini che attraverso tutti i secoli si incamminano verso il strada fecero ritorno al loro paese. Bambino di Betlemme, onorano in Lui il Figlio di Dio e si pro- strano davanti a Lui. Se guardiamo il fatto che, fin da quell’inizio, uomini di ogni provenienza, di tutte le diverse culture e modi di pensiero e di vita, sono stati e sono in cammino verso Cristo, possiamo dire veramente che questo pellegrinaggio e questo incontro con Dio nella figura del Bambino è un’Epifania della bontà di Dio e del suo amore per gli uomini (cfr Tt 3,4). Gli uomini che allora partirono verso l’ignoto erano, in ogni caso, uomini dal cuore inquieto. Uomini spinti dalla ricerca inquieta di Dio e della salvezza del mondo. Uomini in attesa, ■■ Alza gli occhi e contempla che non si accontentavano della loro posizione sociale for- se considerevole. Erano alla ricerca della realtà più grande. sopra il portale della chiesa Non volevano soltanto sapere tante cose. Volevano sapere so- prattutto l’essenziale. Volevano sapere come riuscire a essere Come precisa un’iscrizione, l’architrave è firmato dai fratel- persona umana. E per questo volevano sapere se Dio esista, li scultori Gruamonte e Adeodato ed è datato 1166. Vi sono dove e come Egli sia; Se Egli si curi di noi e come noi pos- raffigurati la visita (o “Cavalcata”) dei Magi ad Erode (si noti siamo incontrarlo. Volevano non soltanto sapere. Volevano il drago scolpito sul trono, simbolo del male) e la successiva riconoscere la verità sugli uomini e su Dio e il mondo. Il loro visita alla Madonna e a Gesù bambino. All’estrema destra è pellegrinaggio esteriore era espressione del loro essere inte- rappresentato San Giuseppe. riormente in cammino, dell’interiore pellegrinaggio del loro I capitelli che sorreggono l’architrave (attribuiti al Maestro cuore. Erano uomini che cercavano Dio e, in definitiva, erano Enrico) a sinistra raffigurano l’annuncio dell’angelo a Zacca- in cammino verso di Lui. Erano ricercatori di Dio. ria e - nella parte interna - la Visitazione. Sul capitello destro 42 43
■■ Eleva la tua lode ■■ Il tesoro dell’Anno Santo (Guida) È bello cantare la tua gloria, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. In Cristo luce del mondo tu hai rivelato ai popoli il mistero della salvezza, e in lui apparso nella nostra carne mortale ci hai rinnovati con la gloria dell’immortalità divina. E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli, ai Troni e alle Dominazioni (Albergare i pellegrini – Dal Fregio dell’antico Spedale del Ceppo) e alla moltitudine dei Cori celesti, vogliamo innalzare la tua lode: «Mio padre era un Arameo errante; scese in Egitto, vi (tutti) stette come un forestiero» (Dt 26,5) Lodate il Signore nel suo santuario, Diffidenza e paura ci hanno tolto la gioia dell’ospitalità: come Lodatelo nel firmamento della sua potenza. ritrovarla? Non è problema da poco. Ma sarebbe già gran cosa Lodatelo per i suoi prodigi, essere ospitali con gli amici, accogliere in casa i nostri vecchi, Lodatelo per la sua immensa grandezza. mettersi a disposizione di organizzazioni serie di soccorso Lodatelo con squilli di tromba, lodatelo con arpa e cetra; quando chiedono collaborazione per iniziative particolari. Lodatelo con timpani e danze, lodatelo sulle corde e sui flauti. “Ospitare i pellegrini” è oggi, però, soprattutto una provocazio- Lodatelo con cembali sonori, lodatelo con cembali squillanti; ne per le nostre responsabilità politiche. Gli imponenti fenome- Ogni vivente dia lode al Signore. (dal Salmo 150) ni migratori mettono la coscienza cristiana di ciascuno di fron- te al dovere di collaborare alla solidarietà e all’accoglienza. Si è ben consapevoli della complessità dei problemi che il fenomeno ■■ Le parole del Giubileo comporta e del fatto che anche fra cristiani si daranno inevita- bili disparità di giudizio sulla via migliore per risolverli. Però chi si professa cristiano non può chiudere la porta senza il timo- Pellegrinaggio re di sentirsi dire un giorno dal Signore: «Ero forestiero e non mi Il pellegrinaggio, cioè il mettersi in cammino per raggiunge- avete ospitato» (Mt 25,43). re luoghi sacri, è simbolo del viaggio che ogni persona compie Fai tesoro dell’esperienza dell’Anno Santo Iacobeo: oggi nella vita. È un percorso personale sulle orme del Redentore: tu sei “pellegrino”, domani ci saranno moderni forestieri un itinerario di ascesi, di pentimento per le proprie fragilità, che busseranno alla tua porta. di preparazione interiore a un rinnovamento del cuore. 44 45
Seconda Tappa Basilica della Madonna dell’Umiltà L’INCARNAZIONE Il Verbo si fece Carne ■■ L’Annunciazione Dal Vangelo secondo Luca (1,26-38) Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla 46 47
luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio della Madonna, leggermente chino, è circondato da un’aure- dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo ola ornata di piccoli raggi e dodici stelle che, insieme alla luna padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo posta sotto i suoi piedi, presenta la Vergine come la donna regno non avrà fine». «vestita di sole» del libro dell’Apocalisse (12,1). In basso a sini- stra, è ritratta in ginocchio una donna, l’offerente, dall’aspetto Allora Maria disse all’angelo: «Come è possibile? Non conosco senile, con le mani giunte, che guarda fissa nel volto amoroso uomo». e serio della Madonna. Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su Circa un secolo dopo la realizzazione dell’affresco, Pistoia è te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui ancora sprofondata nella violenza e nello sconforto. In città, che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. infatti, infuria di nuovo un sanguinoso conflitto civile. Il 17 Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, luglio 1490 alcune pie persone stanno assistendo alla Messa ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, celebrata dal Sacerdote Tommaso Benannati all’Altare della che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio». Madonna. All’improvviso i presenti vedono chiaramente tra- Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, sudare dal volto della Madre di Dio alcune gocce che scendono avvenga di me quello che hai detto». E l’angelo partì da lei. fino ai piedi della Vergine, segnando una larga striscia. Questo sudore dura per più settimane e le sue tracce sono tuttora visi- bili. Entrambe le parti che stanno combattendo violentemente ■■ Alza gli occhi e contempla cessano il conflitto ed è allora che comincia a farsi strada tra la gente il convincimento che sia l’o- L’affresco della Madonna dell’Umiltà e la Cupola stinazione all’odio e alla violenza Tra la fine del Medioevo e l’età moderna corrono tempi tristis- dei pistoiesi a riempire di tristezza simi per gli abitanti di Pistoia a motivo della crisi delle isti- e dolore il cuore di Maria. Pisto- tuzioni comunali, per la perdita dell’autonomia politica e le ia si fa, così, vicina alla Vergine e continue lotte tra famiglie potenti e prepotenti. Grande però piange con Lei del suo dolore. E è la devozione della popolazione per la Beata Vergine Maria si prega intensamente per invoca- alla quale sono dedicate numerose cappelle. Tra queste, poco re l’intercessione della Madonna, fuori della cerchia antica delle mura della città, presso la Porta affinché curi le miserie della città Vecchia, sorge una piccola chiesetta detta Santa Maria Fori- e accompagni per sempre il giura- sportam (Santa Maria Fuori dalla Porta). Sulla parete di un mento comune di tutti i pistoiesi altare secondario, alle fine del Trecento, un pittore ha affresca- di mantenere la pace. Confermata, ta l’immagine della Madonna, la medesima che oggi si venera dopo accurati esami, l’autenticità sull’Altare maggiore del Santuario. La Beata Vergine Maria è del miracolo da parte del Vescovo raffigurata in una piccola stanza, nell’atteggiamento di allat- Niccolò Pandolfini, l’entusiasmo tare il Bambino Gesù che stringe delicatamente con la destra e la devozione popolare verso la al seno, seduta su un cuscino, non in trono, ma per terra, e per Madonna dell’Umiltà crescono a questo motivo indicata come Madonna dell’Umiltà. Il capo dismisura, tanto che subito sorge 48 49
la necessità di provvedere a un ampliamento della piccola Il Sub Tuum praesidium (in italiano: sotto la Tua protezio- chiesa. L’architetto pistoiese Ventura Vitoni, prepara e conse- ne) è il più antico tropàrion (composizione poetico-musicale gna al Comune nel 1492 il suo progetto. Altri grandi architetti di una stanza di uso liturgico) devozionale cristiano a Maria, del tempo, quali ad esempio Giuliano e Antonio da Sangallo, Madre di Gesù, risalente al III secolo e ancora oggi usato in contribuiscono alla realizzazione del progetto definitivo e il tutti i principali riti liturgici cristiani. È un’invocazione col- 3 settembre 1495, con una processione solenne che si snoda lettiva che lascia intravedere la consuetudine, da parte della dalla Cattedrale, il vescovo benedice “il primo sasso” della ba- comunità cristiana, di rivolgersi direttamente alla Madonna, silica. I lavori iniziano subito, ma - anche in seguito alla morte che fin dalla remota antichità è chiamata theotòkos, Dei Ge- del Vitoni (1522) - essi rallentano fino ad essere sospesi. Dopo netrix, Madre di Dio, invocando il suo aiuto nelle ore difficili. il 1550, il progetto viene affidato all’architetto Giorgio Vasari Il testo del Sub Tuum Praesidium esprime con efficacia la fi- il quale porta a termine l’opera e soprattutto la Cupola (che ducia nell’intercessione della Vergine. però, già nel 1575 dovrà essere rinforzata dall’architetto Barto- ■■ Le parole del Giubileo lomeo Ammannati), trasformando e caratterizzando per sem- pre lo skyline della Città. Finalmente il 19 dicembre del 1578 il Santuario viene solennemente benedetto, aperto al culto e la Madonna dell’Umiltà eletta compatrona della Diocesi di Giubileo Pistoia. Il 31 dicembre 1585 viene consacrato. Nel 1931, Papa Il Giubileo per i Cattolici è un tempo straordinario di grazia, Pio XI concede al grandioso Santuario rinascimentale il titolo dedicato alla riconciliazione e alla remissione dei peccati. Il di Basilica Minore. primo fu indetto da Papa Bonifacio VIII nel 1300. L’origine del Giubileo è da trovare nell’Antico Testamento dove una legge ■■ Invoca la protezione di Mosè prevedeva che ogni cinquant’anni fosse dichiarato un anno santo (Lv 25,10). L’Anno Santo è un tempo in cui ricor- di Maria Santissima dare che tutto proviene da Dio, un anno in cui donare libertà Sotto la Tua Protezione Sub Tuum Praesídium a prigionieri e debitori, astenersi dalla semina della terra per cerchiamo rifugio, confúgimus, sperimentare la provvidenza di Dio, vivere relazioni nuove, santa Madre di Dio: sancta Dei Génetrix; alla luce della consapevolezza che tutto è dono. Nel XV secolo non disprezzare le suppliche nostras deprecatiónes la Chiesa stabilì che il Giubileo fosse indetto ogni venticinque di noi che siamo nella prova, ne despícias in necessitátibus, anni, periodo di tempo che ancora oggi definisce il Giubileo e liberaci da ogni pericolo, sed a perículis cunctis Ordinario. Il Papa può tuttavia indire Giubilei straordinari o Vergine gloriosa líbera nos semper, in concomitanza di eventi o periodi storici particolari. e benedetta. Virgo gloriósa et benedícta. 50 51
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