Nikolajewka, 75 anni dopo il "cerchio spezzato"

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Nikolajewka, 75 anni dopo il "cerchio spezzato"
ANNO 58 - N. 1   PERIODICO QUADRIMESTRALE DELLA SEZIONE A.N.A. DI BRESCIA
                                                  Fondato nel 1961 - copie stampate 13.500 - in omaggio ai soci
 MARZO 2018      poste italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. L. 27/2/2004) art. 1 comma 2, DCB Brescia

   Nikolajewka, 75 anni dopo
      il “cerchio spezzato”                           1
Nikolajewka, 75 anni dopo il "cerchio spezzato"
Appuntamenti sezionali
                           APRILE                                                      GIUGNO
7, Marcheno:               Trofeo Panazza                             2-3     ADUNATA SEZIONALE A CALCINATO
                           gara di corsa in montagna
                                                                      6, Lumezzane P:         Inizio torneo di calcio
8, Lumezzane:              95° di Fondazione dei tre                  10, Collebeato:         90° di Fondazione
                           Gruppi S.Apollonio, Pieve                  14, sede Sezione:       Consiglio direttivo
                           e S. Sebastiano                            17, Carpenedolo:        80° di Fondazione
12, sede sezione           Consiglio direttivo                        24, Bovegno:            90° di Fondazione
15, Trenzano:              50° di Fondazione                                                LUGLIO
17, sede sezione:          S. Messa in suffragio degli                1, Polaveno:            80° di Fondazione
                           Alpini Andati Avanti nel                   7, Lumezzane P.         Finali torneo di calcio
                           corso dell’utlimo anno                     8, Adro:                95° di Fondazione
21, Calcinato:             Trofeo Pezzi - gara di MTB                 15, Villaggio Sereno:   41° di Fondazione
22, Calvisano:             70° di Fondazione                          21, Irma                Consiglio direttivo
29, Marcheno:              80° di Fondazione                          22, Irma:               Gara di marcia di regolarità
                                                                                              in montagna
                          MAGGIO                                      29, Brione:             40° di Fondazione
3, sede Sezione:          Consiglio direttivo
6, Dello:                 45° di Fondazione                             Appuntamenti nazionali
19, Gardone V.T.          Trofeo Lantieri - gara di tiro
                          a segno                                                          MAGGIO
20, Villa Carcina:        85° di Fondazione                           11-13, Trento:       ADUNATA NAZIONALE
27, Cellatica:            90° di Fondazione                           27, Milano:        Assemblea dei Delegati
                                                                                           GIUGNO
                                                                      7-10, Bassano del Grappa: Alpiniadi estive

                          Salò: nuovo Presidente
                         Sergio Poinelli è il nuovo Presidente
                         della Sezione ANA Salò-Montesuello:
                         eletto dall’ultima assemblea dei De-
                         legati succede a Romano Micoli, che
                         lascia la carica dopo nove anni. A lui
                         i migliori auguri di buon lavoro dalla
                         nostra Sezione

                                         ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI
                                                   Sezione di Brescia
                                           e-mail: ocioalapena@anabrescia.it

 Direttore Editoriale:   Gian Battista Turrini
 Direttore Responsabile: Massimo Cortesi
 Comitato di Redazione: Franco Richiedei, Giuseppe Lamberti

 Hanno collaborato: Piero Cravotti, Battista Ravelli, Ferruccio Casali, Enzo Rizzi, Domenico Castelnovo

 Per le fotografie si ringraziano: Giuseppe Valetti, Foto Digital Bertazzoli, New Eden Group, Luca Geronutti

                            Autorizzazione del Tribunale di Brescia n. 15/2012 del 19/07/2012

                              Stampa: REGGIANI S.p.A. - Via Rovera 40- 21026 Gavirate (VA)
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                                                                  2
Nikolajewka, 75 anni dopo il "cerchio spezzato"
LA PAROLA AL PRESIDENTE

Avanti tutti insieme
        Archiviata, non senza ramma-         sapevole e responsabile soprattutto da
rico per come si sono svolti i fatti, la     parte di alcuni giovani, già inseriti nel-
bocciatura delle Sezioni Bresciane a         l’ambiente alpino, che hanno raggiun-
favore di Rimini quale candidata del         to abbondantemente la maturità. Non
2° raggruppamento per l’Adunata              mi riferisco solo ai vertici sezionali, ma
Nazionale del 2020, apprestiamoci a          anche e soprattutto ai Gruppi.
riprendere il cammino con la stessa                  Partecipando all’assemblea di
determinazione che ha caratterizzato         una nostra consorella, ho appreso che,
il nostro “modus operandi” di questi         nel 2017, si è verificato un cambio al       futuro. Come ho espresso nella rela-
ultimi anni.                                 vertice per un terzo dei gruppi, più         zione morale, possiamo anche avere
        Ringraziando per la quasi una-       della metà dei quali ha eletto               divergenze di opinione e possiamo di-
nime fiducia che il CDS mi ha voluto         Capogruppo alpini di età compresa tra        scutere sulle modalità di gestire la vita
rinnovare, non posso fare a meno di          i 35 e i 50 anni. Una bella scossa rivi-     associativa, ma è necessario mettere
sottolineare il clima distensivo respi-      talizzante! E’ evidente che i cambi de-      in secondo piano le situazioni che ci
rato durante la recente Assemblea dei        vono essere programmati, preparati           dividono e valorizzare di più il lavoro
Delegati che ha riconfermato 8 Con-          e assistiti. Non si possono mandare          che ci unisce. Con questo spirito, ri-
siglieri uscenti e ratificato un rientro,    allo sbaraglio giovani digiuni di vita as-   prendiamo il cammino gratificati dal-
a copertura del posto lasciato vacan-        sociativa e ignari di storia e tradizioni    l’esaltante successo del 75° anniver-
te (per scelta personale) da Battista        alpine. Il Capogruppo uscente deve           sario della battaglia di Nikolajewka
Ravelli. Permettetemi di esprimere al-       essere l’angelo custode (invisibile) del     (che vivrà una importante appendice
l’ex Vicario il mio più vivo apprezza-       subentrante, a disposizione senza in-        a settembre in Russia con l’inaugura-
mento e la gratitudine di tutti noi per il   terferire direttamente, o contrastarlo,      zione del “Ponte dell’Amicizia” e la
suo impegno in tanti anni di servizio        nel suo lavoro che potrebbe seguire          firma del Patto di Fratellanza) e con il
che, sono certo, continuerà anche sen-       una metodologia diversa dal suo pre-         rammarico di aver perso l’opportuni-
za la carica. Un esempio che, mi au-         decessore, purchè condivisa e                tà di celebrare il nostro centenario con
guro, possa essere imitato per favori-       supportata dal Consiglio e in linea con      l’Adunata Nazionale.
re il ricambio, quando si presenterà         le direttive sezionali e associative.                Trasformiamo questa delusio-
l’opportunità. Naturalmente, per rin-        Regole che vanno lette, imparate e           ne in opportunità: far slittare di un
novare servono candidati che, in que-        applicate. Solo così la nostra ammira-       anno questo grande impegno, ci con-
sta tornata, non ci sono stati. E’ tem-      ta e, a volte, invidiata Associazione        sentirà di dedicarci di più e meglio ai
po di pensare ad un impegno più con-         d’Arma potrà continuare ad avere un          nostri progetti già in programma: Scuo-
                                                                                          la Nikolajewka, Cantiere Maniva, 80°
                                                                                          della Casa di Irma, 40° del Bivacco
                                                                                          Baroni, Ponte dell’Amicizia. Per un
                                                                                          paio d’anni basta e avanza. Tra qual-
                                                                                          che giorno inizieranno le manifesta-
                                                                                          zioni per celebrare gli anniversari dei
                                                                                          nostri Gruppi: un’opportunità di incon-
                                                                                          trarci, spesso e volentieri, in prepara-
                                                                                          zione degli eventi più attesi come
                                                                                          l’adunata di Trento, la sezionale di
                                                                                          Calcinato e il raduno di raggruppa-
                                                                                          mento a Mariano Comense.
                                                                                                  Ci divide da tutto ciò una im-
                                                                                          portante pausa spirituale da trascor-
Il Presidente Turrini con l’Alpino Alessandro Pezzotti, suo ex collega di lavoro e        rere in famiglia e nelle nostre comu-
storico segretario del gruppo di Torbiato, colpito dalla SLA. Con loro anche il figlio    nità religiose, motivo di ulteriore rifles-
Marco, attuale segretario. Alessandro, nonostante l’infermità, mantiene la carica di      sione sul nostro modo di essere Alpini
consigliere, coadiuvato dal figlio e dai suoi Alpini. E’ sempre informato su tutto                 BUONA PASQUA a tutti !!!
quanto succede e anche se non può parlare nè uscire di casa ha ancora voce in                              Gian Battista Turrini
capitolo sull'andamento della vita di Gruppo.
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Nikolajewka, 75 anni dopo il "cerchio spezzato"
75° DI NIKOLAJEWKA

        Una splendida giornata alpina                                                                                               v

Onori al Labaro Nazionale in Piazza Arnaldo: a scortarlo c’erano il Gen. Federico Bonato e il Presidente SebastianoFavero

        Non potevamo chiedere di più         vallerizza dalla Commissione cultura-       danze e canzoni scatenate, con splen-
per il 75° anniversario della Battaglia      le della Sezione di Brescia, Commis-        didi costumi e sfoggio di doti acroba-
di Nikolajewka. Una stupenda gior-           sione che, con l’Associazione Artisti       tiche del corpo di ballo.
nata di sole ed una partecipazione           Bresciani, ha promosso un’altra mo-                  Per il 75º di Nikolajewka ab-
imponente. I numeri sono eloquenti:          stra, “Il cerchio spezzato”, nella anti-    biamo anche ospitato Associazioni di
41 i Vessilli sezionali dietro il Labaro     ca pieve di Urago Mella. Un centina-        rievocazione storica, che hanno rico-
nazionale, seguiti dai gagliardetti di ol-   io di quadri e sculture ispirati            struito un campo italiano in Russia nel
tre 320 Gruppi e da quasi diecimila          dall’epopea alpina in Russia.               1942: oltre cento i figuranti, con divi-
Penne Nere.                                          E proprio in quell’ambito è sta-    se ed armi (inerti) dell’epoca, sia ita-
        Brescia ha assolto ancora            to presentato il volume «Fausto Gam-        liane sia russe. Alcuni rievocatori han-
splendidamente all’onere-onore di or-        ba, la breve vita di un eroe», curato       no anche dormito nell’accampamen-
ganizzare la manifestazione naziona-         da Sergio Boem e Davide Forlani:            to, sul terreno di Campo Marte, ex sta-
le che ogni anno (ogni 5 in forma so-        Gamba, sottotenente alpino caduto sul       dio militare, ora del Comune e, nel-
lenne), ricorda l’epico tragico scontro      Don, fu decorato di Medaglia d’Oro          l’occasione, intitolato a Fausto “Sam”
del 26 gennaio 1943 che permise agli         al Valor Militare, ma di lui si era quasi   Quilleri, politico bresciano, ufficiale
Alpini di sfondare l’accerchiamento          persa memoria; grazie alle lettere cu-      alpino a Nikolajewka prima e parti-
russo e “tornare a baita”.                   stodite da un nipote si è potuto rico-      giano poi.
        La sfilata del 28 gennaio è sta-     struirne la splendida vicenda.                       La “parte alpina” ha avuto un
ta il coronamento di tante iniziative                Anche lo spettacolo ha avuto        ruolo rilevante: a cominciare sabato
che hanno interessato Brescia per due        la sua parte: giovedì 25, infatti, in un    27 dalla deposizione di corone di fiori
settimane, attirando centinaia e centi-      esaurito Teatro Grande, si è esibita la     a tutti i monumenti ai Caduti bresciani
naia di visitatori. Una ricca mostra sto-    “Compagnia di Stato di danza dei            di ogni tempo; quindi la tradizionale
rica, “Albania, Grecia e Russia: gli         cosacchi di Russia”, invitati dalla Se-     cerimonia alla Scuola Nikolajewka,
Alpini in guerra”, allestita nell’Ex Ca-     zione di Brescia: due ore e mezzo di        “monumento vivente” costruito dagli
                                                                    4
Nikolajewka, 75 anni dopo il "cerchio spezzato"
na   vissuta tra orgoglio e ricordo
     alpini nel 40º della battaglia, che oggi
     assiste 120 disabili e, come sappiamo,
     ha da poco iniziato i lavori per rad-
     doppiare la struttura. Poi l’onore ai Ca-
     duti al Sacrario nel cimitero cittadino.
     Il pomeriggio, una prima sfilata, col
     Labaro, ha portato gli Alpini in Piazza
     della Loggia per ascoltare il sindaco,
     dott. Emilio Del Bono, che ha ringra-
     ziato le Penne Nere definite
     “costruttrici di pace e testimoni di so-
     lidarietà”.
             Poi, dopo la Messa in Cattedra-
     le, celebrata dal Vescovo emerito,
     Monsignor Luciano Monari, il momen-
     to più significativo: la presentazione         Erano oltre 320 i gagliardetti dei Gruppi che hanno sfilato nelle vie di Brescia
     in Municipio del Patto di fratellanza
     tra le genti bresciane e quelle russe di
     Livenka (Nikolajewka), che a settem-
     bre sarà firmato là, in occasione del-
     l’inaugurazione del Ponte dell’Amici-
     zia.
             Le firme preliminari in calce alla
     “promessa di Patto” sono state quelle
     del Presidente nazionale, Sebastiano
     Favero e del Presidente della nostra
     Sezione, Gian Battista Turrini; per la
     città ha firmato il sindaco Del Bono,
     mentre la delegazione russa era com-
     posta da Vladimir Prikhotko, vice go-
     vernatore di Birjuc, capoluogo del
     Krasnogovardejskij, a cui fa riferimen-
     to Livenka, accompagnato dal col.             Reduci in Piazza Vittoria: da sin. Bettinsoli, Dal Dosso, Viviani, Mora e Seminario
     Sergej Chukhrov, addetto militare del-
     l’Ambasciata russa a Roma e dal col.
     Dmitri Stoliarov, suo collaboratore, da
     anni amico degli Alpini bresciani.
             Infine, domenica 28, la grande
     sfilata, in una splendida giornata di sole,
     dei cui numeri abbiamo detto: una
     grande prova di “alpinità” che ha col-
     pito persino il generale Federico
     Bonato, alla sua ultima uscita in veste
     di comandante delle Truppe Alpine,
     perché destinato ad un altro incarico.
     A lui sono andati il riconoscente gra-
     zie del nostro Presidente nazionale ed
     il lungo applauso degli Alpini e della
     folla che gremiva Piazza Vittoria.
                           Massimo Cortesi
                                                      Il Presidente Turrini saluta al termine della sfilata il Gen. Federico Bonato
                                                                  5
Nikolajewka, 75 anni dopo il "cerchio spezzato"
75° DI NIKOLAJEWKA

 Gli artisti rendono omaggio alla e
        Grazie alla collaborazione tra gli
amici della Pieve di Urago Mella e la
Sezione ANA di Brescia, sabato 20
gennaio alle ore 17,30 si è potuta inau-
gurare una mostra di artisti bresciani
e presentare un libro nel ricordo di
quanti nell’adempimento del proprio
dovere non tornarono dalla terra di
Russia. Il taglio del nastro, da parte
del Vicepresidente vicario Ravelli con
il consigliere regionale Sala e Roberto
Paderno presidente dell’associazio-
ne Amici della Pieve, è avvenuto alla
presenza di numerose autorità e
gagliardetti alpini. Dopo l’introduzio-
ne da parte di Paderno, in una sala
gremita di gente, la professoressa
Marta Mai ha presentato la mostra dal
titolo “Nikolajewka, il cerchio spezza-      zione per la qualità delle stesse. Da     Fausto Gamba avendo così la possi-
to” trovando, grazie alla sua compe-         evidenziare la donazione da parte di      bilità di contattarlo. Francesco Gam-
tenza, un filo conduttore per la lettura     Pierluigi Concheri e Katia Sellini di     ba, questo è il nome dell’unico nipote
delle opere eseguite da pittori e scul-      una loro opera che troverà la sua na-     ancora esistente, dopo un primo
tori bresciani. Hanno esposto le loro        turale collocazione in quel monumen-      scambio di idee con Davide Forlani
opere 33 pittori e 10 scultori includen-     to vivente che è la Scuola                ed un incontro con la presidenza e i
do nomi di rilievo del panorama arti-        Nikolajewka.                              componenti della commissione cultu-
stico bresciano. Durante la pausa tra               In seguito a circostanze fortui-   ra della Sezione ANA Brescia, ha
i due eventi, il pubblico ha avuto modo      te che il destino qualche volta ci ri-    messo a disposizione la corrisponden-
di visionare le numerose opere espo-         serva, si è venuti a conoscenza del-      za di Fausto custodita amorevolmen-
ste esternando commenti di ammira-           l’esistenza di un nipote della MOVM       te per tanti anni. L’idea era di riuscire

A sinistra, una delle opere esposte alla Pieve di Urago Mella, e, a destra, Sergio Boem e Davide Forlani col libro su Gamba
                                                                  6
Nikolajewka, 75 anni dopo il "cerchio spezzato"
lla epopea del “Cerchio spezzato”
                                                                                              è attivati riuscendo ad ottenere un’in-
                                                                                              tervista proiettata poi durante la pre-
                                                                                              sentazione del libro. Con l’introduzio-
                                                                                              ne di Massimo Cortesi e un breve di-
                                                                                              scorso del nipote Francesco Gamba
                                                                                              è iniziata la presentazione del libro da
                                                                                              parte degli autori Boem e Forlani, ad
                                                                                              un attento pubblico. Molte e belle emo-
                                                                                              zioni quelle che si sono lette sul volto
                                                                                              dei presenti in particolar modo quello
                                                                                              della nipote della MO Gnutti... impa-
                                                                                              gabili....
                                                                                                      Un altro momento carico di si-
                                                                                              gnificato e fortemente voluto si è avu-
                                                                                              to durante la consegna di una copia
                                                                                              del libro da parte del Gamba ai figli. Il
                                                                                              Coro Alpino Palazzolese sottolinea-
                                                                                              va tutto questo con brani alpini.
     a scrivere un libro su questa Meda-         battaglia, si è potuto dar vita a un libro   La manifestazione alla Pieve è termi-
     glia d’Oro bresciana, della quale poco      che riempie un vuoto nella nostra me-        nata con Sergio e Davide impegnati a
     o nulla si sa, da presentare nella ri-      moria. Quasi al termine di tutto que-        scrivere dediche sui numerosi libri ac-
     correnza del 75° della battaglia di         sto lavoro si è venuti a conoscenza del-     quistati dai presenti a dimostrazione
     Nikolajewka. In primis Davide               l’esistenza di ancora una persona a          che questo lavoro è stato gradito. La
     Forlani, Sergio Boem e la commis-           Foggia che aveva conosciuto Fausto.          serata si è conclusa in una sala mes-
     sione tutta si sono impegnati a stu-        Si tratta del colonnello degli Alpini in     sa a disposizione dall’oratorio dove il
     diare, confrontare e cercare fotogra-       pensione Giovanni Corvino, amico e           Gruppo Alpini di Fiumicello ha offerto
     fie per potere scrivere e illustrare que-   collega di Fausto,che l’aveva visto          un rinfresco.
     sto libro. Dall’incrocio con altre te-      pure ferito. Non potendolo avere                                     Roberto Rossi
     stimonianze di chi fu al suo fianco in      come ospite, vista l’avanzata età, ci si

          A sinistra, una delle sculture della rassegna e, a destra, un momento dell’introduzione della serata ad Urago Mella
                                                                 7
Nikolajewka, 75 anni dopo il "cerchio spezzato"
75° DI NIKOLAJEWKA

Gli Alpini in guerra, dalla Grecia al
        Eravamo in cerca di una
location che ci aiutasse a raggiungere
il nostro obiettivo, cioè quello di pro-
porre ai visitatori un percorso ideale
nel quale con illustrazioni, foto e re-
perti si potesse riproporre il cammino
che ha visto protagonisti tanti soldati
durante l’ultimo conflitto mondiale e a
tal proposito l’amministrazione Comu-
nale di Brescia ci ha gentilmente mes-
so a disposizione la Sala della Caval-
lerizza di via Cairoli,9. L’edificio (ex
Chiesa di Sant’Antonio Abate) dal-
l’aprile del ‘46 ha ospitato la sede del-
la Società Sportiva Equestre presie-
duta dal Conte Alessandro Bettoni; più
tardi e fino al ‘67 è stata Scuola Co-
munale di Equitazione, quindi sede
dove si tenevano convegni e mostre
per poi essere utilizzata fino a poco
tempo fa come sala di lettura comu-
nale.
        Le sue notevoli dimensioni ci
hanno permesso di creare questo per-
corso ideale che dalle vicende del
fronte Greco Albanese ci ha condotto
verso la drammatica ritirata di Rus-
sia.
        Un cammino che per i prota-
gonisti sappiamo è stato lungo e fati-
coso, pieno di insidie, sofferenze, de-
lusioni e che purtroppo per tanti di loro
non ha portato al raggiungimento del-
la meta finale, cioè il “ritorno a baita”.
        Nella Mostra. inaugurata nella
mattinata di sabato 13 gennaio e chiu-
sa al pubblico domenica 28, si sono
potute apprezzare immagini significa-
tive nella loro cruda realtà, che,
unitamente ai reperti esposti e ad una
efficace descrizione storica dei fatti,
tramite i Roll – Up, hanno aiutato i
visitatori (oltre mille) a comprendere
appieno la situazione drammatica in
cui si sono trovati coloro che hanno
vissuto quei tragici eventi.
        Buon successo anche per la
bancarella del libro che ci ha confer-
mato quanto interesse susciti ancora
oggi la nostra storia; anche le proie-
                                             8
Nikolajewka, 75 anni dopo il "cerchio spezzato"
ia alla Russia
    zioni sul tema, proposte nello spazio
    dell’abside, sono state molto apprez-
    zate.
           Molto significativi inoltre i vari
    commenti che moltissimi visitatori
    hanno voluto scrivere sull’apposito li-
    bro. Ne riportiamo alcuni nel riqua-
    dro colorato.
                        Ferruccio Casali

                                                 **Mio padre era tra loro, é ritor-    **S. L. figlio del Reduce di Gre-
                                                nato congelato, e di tutto ciò non     cia, Albania e Russia S.G. classe
                                                raccontò nulla a noi, chiudeva gli     1917 Battaglione Vestone condu-
                                                occhi e in silenzio piangeva.    G.    cente della mula Berca reduce
                                                L. B.                                  della Battaglia di Nikolajewka.
                                                                                       S. L. L.
                                                **Il nonno dal ’15 al ’18
                                                sull’Adamello. Il papà in Albania,     **Bellissima mostra con foto che
                                                poi in Russia era nel 5° Reggimen-     non avevo mai visto e uniformi che
                                                to Alpini dell’Edolo nella             pensavo di non vedere mai da vi-
                                                Tridentina, coinvolto nella batta-     cino. Argomento che mi è sempre
                                                glia di Nikolajewka. Sempre gran-      interessato approfondire in quan-
                                                de emozione in queste ricorrenze.      to mio nonno, seppur non Alpino,
                                                M. L. M.                               partecipò alla Campagna di Rus-
                                                                                       sia. Mostra che spero possa esse-
                                                  **Se tutto ciò avesse insegnato      re visitata dalle “nuove genera-
                                                qualche cosa!!! Gloria e Onore ai      zioni”, per non dimenticare il sa-
                                                Caduti!.    L.                         crificio degli Alpini. M. N.

                                                   ** Una bella mostra che ricorda     **A G.S. Reduce del Don. A te, che
                                                le gesta dei nostri Alpini attraver-   grazie alla tua “pellaccia dura”
                                                so documentazione fotografica det-     sei tornato vivo. Alla tua scorza
                                                tagliata ed esauriente. Avanti così!   devo il mio essere qui oggi. Gra-
                                                V.P.                                   zie per avermi insegnato a non
                                                                                       mollare, a sperare, a guardare in
                                                **Decisamente una interessantissi-     alto e avanti, sempre, nonostante
                                                ma mostra che mi ha aiutato a co-      tutto. Grazie nonno. A. S.
                                                noscere meglio la storia della riti-
                                                rata in Russia delle truppe italia-    ** Mostra bella, interessante e
                                                ne, e quella personale di mio pa-      toccante, Onore agli Alpini, orgo-
                                                dre. Un sincero”grazie” alla Sezio-    glioso di voi.
                                                ne ANA di Brescia. Una lezione         Fare memoria!!! Pace. T. B.
                                                sempre attuale.    N. A.

                                                              9
Nikolajewka, 75 anni dopo il "cerchio spezzato"
75° DI NIKOLAJEWKA

Un bel libro per Fausto Gamba
         Da alcuni anni la nostra Sezio-      dell’inutilità di quella guerra,            sporto all’ospedale da campo ed i suc-
ne ha deciso di arricchire le comme-          minimizzerà i pericoli.                     cessivi calvari.
morazioni della battaglia di                         Sarà invece meno diplomatico                 Il libro è poi completato dal pa-
Nikolajewka pubblicando dei libri che         con Tide (al secolo Aristide Fortina di     rere del dottor Carlo Arrigo, profes-
tramandino il ricordo di Alpini bresciani     Rezzato), il giovane cugino del cuore,      sionista della medicina d’urgenza, nel-
combattenti in terra di Russia.               a cui rivelerà anche la delusione per       l’interpretazione delle ferite di Fausto
         Nel 2017 è stata narrata la vi-      la caduta degli ideali nati e coltivati     Gamba e della probabile evoluzione del
cenda di un reduce, Rino Dal Dosso,           dal fascismo.                               quadro clinico.
tornato a baita, nel libro “Una Storia               Struggente la lettera con cui ri-            L’eclettico           Domenico
Alpina”, mentre quest’anno si è volu-         vela al papà la natura della ferita, mi-    Castelnovo ha scovato quello che for-
ta celebrare la figura della Medaglia         tigandola con la bugia di una probabi-      se è l’ultimo testimone oculare dei
d’Oro al Valor Militare alla memoria          le futura guarigione e ripristino delle     combattimenti di cui fu protagonista
Fausto Gamba con il volume “La bre-           funzioni ora paralizzate.                   Fausto Gamba, l’allora sottotenente
ve vita di un eroe”.                                 Davide Forlani, nell’ideale se-      Giovanni Corvino, che ha rilasciato
         Fausto Gamba è sempre rima-                                                      una preziosa testimonianza.
sto un eroe poco conosciuto dal gran-                                                             Fausto Gamba è morto il 28
de pubblico e tale sarebbe rimasto se                                                     gennaio 1943 all’ospedale militare di
Davide Forlani non avesse, con ca-                                                        Dnjepropetrowsk dove è rimasto se-
parbietà, scoperto durante le sue ri-                                                     polto per 55 anni fino alla traslazione
cerche che a Brescia dimoravano                                                           nel tempio di Cargnacco, a fianco di
ancora numerosi suoi parenti che han-                                                     altri Caduti della “Julia” in terra di
no conservato con orgoglio e devo-                                                        Russia.
zione lettere, fotografie ed il diario del                                                        Fausto Gamba, una delle 7
loro congiunto.                                                                           Medaglie d’Oro che fregiano il ves-
         La Commissione Cultura ha                                                        sillo della Sezione A.N.A. di Brescia,
così deciso di ricordarlo con la stesu-                                                   non ha partecipato alla tragica epopea
ra di un libro, affidato all’opera sapien-                                                della ritirata sfociata nello sfondamen-
te di Sergio Boem e Davide Forlani,                                                       to finale a Nikolajewka, le ferite glielo
strutturato in due parti che si interse-                                                  hanno impedito, ma non di meno il suo
cano abilmente. Sergio Boem ha sa-                                                        sacrificio e la sua figura ben si affian-
puto narrare la vita del giovane Fau-                                                     cano idealmente alla dolorosa prova
sto seguendone, attraverso la propo-                                                      che hanno vissuto migliaia di Alpini.
sizione di alcune lettere, la vita giova-                                                         Un’ultima annotazione: alla
nile, la maturazione, i desideri, gli amori   conda parte, ha saputo inquadrare la        presentazione del libro, tenutasi il 20
e la volontà di essere utile a quel gran-     breve vita militare di Fausto Gamba         gennaio nella Pieve di Urago Mella,
de ideale che è la Patria, volendola          nella grande tragedia della Campagna        si è svolto un ideale passaggio di con-
servire nel miglior corpo militare, gli       di Russia, ben sviluppando la parteci-      segne tra il nipote di Fausto, France-
Alpini.                                       pazione italiana. La sua ricerca ha         sco Gamba, ed i tre giovani nipoti del-
         Da questi stralci traspare l’or-     saputo spezzettare la tragedia dello        la nobile schiatta Gamba-Gnutti, che
goglio di indossare il cappello con la        sfondamento del fronte italiano, pro-       hanno ricevuto a mo’ di lascito il libro
penna e l’onore di vedersi aggregato,         vocato con l’operazione “Piccolo            con le gesta del loro eroico avo.
lui ed il “Val Cismon”, dal 7° Reggi-         Saturno” dall’Armata Rossa, con i                   Il libro, prezioso contributo al
mento della “Pusteria” al 9° Reggi-           movimenti delle singole compagnie           ricordo di Fausto Gamba, si può tro-
mento della “Julia”. Confessa anche           alpine portate a costruire un “muro di      vare in vendita alla bancarella del li-
l’imbarazzo di ricevere, lui che non c’è      protezione” contro il dilagare dei re-      bro nella sede della Sezione a Bre-
stato, l’affetto dell’intera comunità di      parti sovietici.                            scia.
Udine alla loro “Julia” ed ai reduci                 Grazie a testimonianze dirette                              Giuseppe Vezzoli
della Grecia.                                 è stato in grado di ricostruire l’opera
         Commoventi sono poi gli scritti      di comando di Fausto Gamba e gli at-
ai genitori in cui, già in Russia conscio     timi dei suoi ferimenti, il doloroso tra-
                                                                    10
75° DI NIKOLAJEWKA

Voci di tre cori in S. Faustino
         Da “Va l’alpin” a “Ta-pum”, da
“Al comando dei nostri ufficiali” a
“Joska la rossa”: le più famose cante
legate alla storia ed alle tradizioni de-
gli Alpini sono risuonate sotto le volte
della Basilica dei Santi Faustino e
Giovita nel ricordo dei Caduti e dei
Dispersi sul fronte russo 75 anni fa.
         La serata di sabato 13 genna-
io, infatti, ha visto riuniti i cori Brigata
Tridentina            in         congedo,
“Vallecamonica” ed “Alte Cime” per
dare vita ad un concerto interamente
dedicato ai canti alpini e della monta-
gna, melodie che se da una parte han-
no accompagnato il passo dei nostri
veci sui ghiacciai dell’Adamello, sui
sentieri fangosi della Grecia e sulle
piste della steppa innevata, dall’altra
hanno contribuito a perpetuarne la
memoria tra le nuove generazioni di
Alpini.
         Ad aprire lo spettacolo, in una
Basilica gremita fino all’inverosimile
ed alla presenza dei rappresentanti di
tutte e tre le Sezioni bresciane, sono
stati i componenti del Coro della Bri-
gata Tridentina in congedo che, diretti
dal maestro Roberto Micheletti, han-
no eseguito brani cari a tutte le Penne
Nere come “Era una notte che piove-
va”, “L’ultima notte degli alpini” e la
commovente “Io resto qui”. Al termi-
ne della loro esibizione i coristi hanno
voluto, poi, rendere omaggio al redu-
ce Rino Dal Dosso, presente alla se-
rata in prima fila.
         Subito dopo è toccato al Coro
“Vallecamonica”, guidato dal maestro
Francesco Ghezza, far ritornare con
la memoria gli spettatori ai tempi tra-
                                               Dall’alto: il Coro della Brigata Tridentina in congedo; il Coro ANA di Valle
gici della guerra con cante quali “Ti
                                               Camonica ed, infine, il Coro ANA della Sezione di Brescia “Alte Cime”
ricordi la sera dei baci”, “Monte Ca-
nino” e “Da Udin siam partiti”.
         Il testimone dell’ultima frazio-      “La mia bela la mi aspeta” a “Il             re prima la toccante “Voci di
ne di questa impegnativa staffetta             Golico”.                                     Nikolajewka”, esecuzione diretta da
canora è quindi passato al Coro “Alte                   Questa splendida serata dedi-       Ghezza, poi la melanconica “Benia
Cime” della nostra Sezione che, sotto          cata al canto alpino ed al ricordo, dopo     calastoria” con la direzione di Gerardi
la direzione del maestro Gianmario             la scambio di doni tra i rappresentanti      ed infine la struggente “Signore delle
Gerardi, ha proposto alcune delle me-          dei tre cori, si è quindi conclusa con       Cime” con la guida di Micheletti.
lodie più conosciute degli Alpini, da          tutti i coristi riuniti insieme ad intona-                     Giuseppe Lamberti
                                                              11
75° DI NIKOLAJEWKA
      Grazie ai rievocatori tornano a vi

 Un angolo dell’accampamento allestito dai rievocatori storici sul terreno dell’ex stadio militare intitolato a Sam Quilleri

        Molte le emozioni suscitate dal       gloriosi moschetti 1891, accuratamente      ali in tenuta da campagna, proprio
passaggio dei rievocatori storici che         custoditi per le grandi occasioni. La       come era un tempo.
sono giunti a Brescia per le celebra-         bandiera di un gruppo piemontese con                Possiamo ben dire che insieme
zioni solenni del 75° di Nikolajewka.         lo scudo sabaudo, domenica 28 gen-          a loro ha sfilato, in quei momenti, la
Sorpresa, curiosità, ammirazione so-          naio, anticipava la marcia di Fanti e       storia eroica ma anche sofferta di
prattutto per chi assisteva alla sfilata      Alpini, rappresentanti dei molti repar-     questo nostro Paese.
al di là dalle transenne ma anche per         ti dai nomi gloriosi e delle specialità             Non sono certo frequenti in Ita-
coloro che portano la penna sul cap-          che con quelle armi e dotazioni furo-       lia, le manifestazioni in cui si possono
pello e forse diverse tra loro, solo per      no testimoni del sacrificio di tanti.       ammirare oltre 70 rievocatori che in-
l’intensità. Quelle pesanti divise infatti,           Inutile dire che la loro marcia     dossano le divise italiane della Secon-
erano quelle dei padri e portate con          ha suscitato l’ammirazione e lo stu-        da Guerra Mondiale ed era anche ben
orgoglio da molti Alpini dei vari gruppi      pore di molti in città, grandi e piccini,   rappresentato quel giorno l’impegno
storici, hanno fatto correre il pensiero      grazie anche ad una impeccabile re-         degli Alpini della terra bresciana, con
di tutti a dei tempi apparentemente           gia, che ha visto sfilare con onore nelle   il plotone di “Avanti Brixia” che a lun-
antichi, in cui i nostri ragazzi partirono    strade del centro, gli Alpini come le       go si era prodigato nei giorni prece-
per i fronti della guerra europea.            crocerossine del Regio Esercito, un         denti, per l’organizzazione dell’even-
        Da Trieste come da Cuneo e            ammirato reparto di rievocatori con le      to.
da molti altre città, per l’occasione         divise dell’Armata Rossa, come gli                  Quella sfilata dei rievocatori
solenne, sono accorsi a Brescia un            sciatori del “Cervino”. Una lunga co-       storici a Brescia insomma è una “pri-
numero considerevole di appassionati          lonna a cui faceva eco il passo pe-         ma” degna della celebrazione solen-
con le loro divise, spesso originali, do-     sante scandito dagli scarponi chiodati      ne di quest’anno e che ha ben mo-
tate di zaini e borracce, lunghi sci e        e preceduta ai lati dai Carabinieri Re-     strato oltretutto, l’organizzazione del-
                                                                    12
a vivere le immagini della storia
    la Sezione Ana di Brescia, che, grazie
    alla collaborazione della Commissio-
    ne cultura e alla Presidenza, ha ben
    gestito l’accoglienza e dato ospitalità
    a quei gruppi nelle due giornate bre-
    sciane. Meritevole di nota, anche la
    fattiva collaborazione della Pc provin-
    ciale che ha allestito una
    tensostruttura, gestendo in modo mi-
    rabile gli ospiti, nonchè la gradita di-
    sponibilità della Polgai di Brescia, che
    ha messo a disposizione i suoi locali
    per l’alloggio di tutti. Non è mancato
    anche l’impegno dell’Amministrazio-
    ne comunale, che ha concesso l’uti-
    lizzo dell’antico Campo Marte, oggi
    Sam Quilleri, per dare sede e inizio al
    raduno delle divise storiche.
            Diverse tende, allestimenti e
    mezzi miltari dell’epoca infatti, erano
    qui radunati per la gioia del pubblico,
    tutti messi a disposizione da diversi
    appassionati collezionisti e associazioni
    storiche della provincia, tra i tanti
    “Cenni storici” e il referente di “Avanti
    Brixia” Mirko Marini . Un campo che,
    nelle due giornate delle celebrazioni,
    ha visto uno afflusso continuo di visi-
    tatori e curiosi tra cui, non attesi, due
    Reduci alpini; passo stentato ma men-
    te salda, si aggiravano tra le tende, i
    tavoli-mensa e ai camion, che ben
    avevano visto in azione 75 anni orsono.
    Molte le loro emozioni suscitate dai
    sidecar come dai telefoni da campo,
    dalle dotazioni che loro stessi aveva-       Sopra, alcune armi originali (inertizzate) e, sotto, i “Russi” che sfilano in centro
    no utilizzato su quel fronte lontano, di-
    versi i racconti sofferti evocati dalle      senza pari. I nostri gloriosi veci in se-    l’accoglienza della città e alla Sezio-
    domande dei curiosi. Poi, il plotone dei     guito hanno chiesto se potevano ve-          ne, per la sua ammirata organizzazio-
    rievocatori russi che stava svolgendo        dere da vicino, toccare, valutare, quei      ne, una bandiera tenuta alta in primis,
    l’addestramento formale sulla pista, ha      materiali che indossavano i loro obbli-      da Fausto Cazzanelli della Commis-
    voluto sfilare davanti a quei due glo-       gati nemici. Momenti e scambi di opi-        sione cultura, che ha assolto
    riosi Reduci alpini del fronte russo         nioni, ricordi e memorie, sensazioni ed      minuziosamente il compito difficile ed
    1943. Quelle figure così anziane e           emozioni che in un attimo solo hanno         ingrato, della pianificazione e ospitali-
    cariche di ricordi, si sono irrigidite nel   ripagato gli organizzatori presenti del-     tà alberghiera dei tanti partecipanti e
    saluto ricevendo l’omaggio di quel re-       le lunghe fatiche delle settimane pre-       per il quale tutti noi rievocatori, senti-
    parto e il presentat’arm a loro dedi-        cedenti.                                     tamente lo ringraziamo.
    cato ha scatenato in tutti i fortunati               I commenti successivi dei
    presenti una tempesta di emozioni dif-       rievocatori rientrati alle loro sedi sono                         Daniele Barbieri
    ficili da descrivere ma di una intensità     stati lusinghieri e grati ai bresciani per

                                                                13
75° DI NIKOLAJEWKA

A scuola con gli Alpini
        Nel fitto programma delle ma-
nifestazioni del 75° anniversario della
battaglia di Nikolajewka, quest’anno
commemorato in forma solenne, non
potevano non trovare spazio gli incon-
tri degli Alpini della nostra Sezione con
gli alunni degli istituti scolastici citta-
dini “Giovanni Pascoli”, “Divisione
Tridentina” e Liceo Classico “Cesare
Arici”, mantenendo così una consue-
tudine ormai consolidata.
        Il 20 gennaio, grazie all’impe-
gno degli Alpini del Gruppo Volta Bre-
sciana, abbiamo incontrato gli alunni
del corso C della scuola secondaria
“Pascoli”.
        Si è parlato della costituzione
del Corpo degli Alpini, del loro impie-
go nei teatri di guerra, soprattutto nel-
le Campagne di Grecia-Albania e di
Russia e dei gesti di riappacificazione
con i cittadini dov’era posto il Coman-
do del Corpo d’Armata Alpino.
        Era presente il reduce Rino Dal
Dosso, del Btg.Verona, che ha rispo-
sto in modo compiuto alle molte do-
mande che gli sono state rivolte.
        Conclusa la parte storica in
aula, l’incontro è poi proseguito al mo-
numento delle “Penne Mozze”, eret-
to nel 1973 dagli Alpini del Gruppo Vol-
ta Bresciana e posto nel giardino del-        so. Due giorni dopo, al teatro Grande,    in un momento dell “Ariciana”, serie
la scuola: alzabandiera, deposizione di       gli alunni della scuola avrebbero ese-    articolata di approfondimenti e dibat-
un serto di fiori, brevi discorsi della       guito, all’inizio dello spettacolo “I     titi organizzati dai docenti e dagli stu-
Vicedirigente prof.ssa Maddalena Pa-          Cosacchi di Russia”, la canzone “L’ul-    denti, per trattare il tema: “La ritirata
squali Coluzzi e del Vicepresidente vi-       tima notte” e, con il coro cosacco, “Va   di Russia: quadro storico e testimo-
cario Battista Ravelli, rivolti soprattutto                                             nianze”.
agli alunni. Presenti numerosi                                                                  Del nostro intervento dà noti-
gagliardetti, cittadini e Alpini.                                                       zia nella pagina successiva lo studen-
        Medesimo programma alla                                                         te Riccardo Pozzi del Liceo “Cesare
scuola media “Divisione Tridentina”,                                                    Arici”.
il 23 gennaio,presenti il Presidente del-
la Sezione Gian Battista Turrini,il                                                                        Filippo Martinazzi
vicepresidente Claudio Turati, tre clas-                                                                      Marcello Gallo
si di terza media: alzabandiera, depo-
sizione di un serto di fiori al monumen-
to dedicato alla “Divisione Tridentina”,
discorso di benvenuto della                   l’alpin”. Il 26 gennaio, anniversario
Vicedirigente prof.ssa De Ninis e in-         della battaglia di Nikolajewka,ci sia-
contro con il Reduce Rino Dal Dos-            mo recati all’Istituto “Cesare Arici”
                                                                   14
75° DI NIKOLAJEWKA

Viviani affascina gli studenti
        Il 26 gennaio all’Istituto Cesa-     vere l’ordine di ritirata dal Don, ini-      perare il blocco nemico. Sono seguite
re Arici di Brescia si è svolta una as-      ziarono il ripiegamento potendo con-         anche altre letture tratte da due capi-
semblea degli studenti per la comme-         tare solo sui viveri che riuscirono a        saldi della letteratura alpina come “Il
morazione della battaglia di                 portare con sé e pochissime munizio-         sergente nella neve” di Mario Rigoni
Nikolajewka. Sono intervenuti gli Al-        ni. La fila di Alpini si estendeva per       Stern e “Ritorno” di Nelson Cenci, ri-
pini Marcello Gallo, Filippo Martinazzi,     decine di chilometri nella steppa            spettivamente consegnati alle voci
Gian Enrico Manzoni e l’ex alunno del-       innevata e solo pochi, ancora in forze       degli studenti Giaele Ronchi, Antonio
l’Istituto e Reduce Angelo Viviani           e armati, conducevano la schiera reg-        Franchi, Aurora Zambelli e Agnese
(nella foto), che ha arricchito la con-      gendo agli attacchi nemici. Quelli che       Tomaselli. I testi sono stati commen-
ferenza con la sua testimonianza.            si lasciavano cadere, sfiniti, nella neve,   tati da tutti gli alpini presenti, che han-
        Dopo l’introduzione del prof.        non erano più in grado di rialzarsi, così    no anche risposto a domande del pub-
Manzoni, Marcello Gallo si è occupa-         moltissimi morirono assiderati dal           blico.
to della ricostruzione storica della pri-    momento che non erano ovviamente                     Da ultimo, l’antico ariciano
ma parte della Seconda guerra mon-           presenti mezzi di soccorso.                  Angelo Viviani ha raccontato i mesi
diale, focalizzando l’attenzione sui                                                      di guerra passati in Russia, ricordan-
mesi immediatamente precedenti l’av-                                                      do anche quando, prima della guerra,
vio dell’operazione Barbarossa in Rus-                                                    si trovava sul lago di Garda, ignaro del
sia. Sono quindi state analizzate le cau-                                                 fatto che solo due anni dopo sarebbe
se della decisione di avviare una cam-                                                    stato chiamato alle armi.
pagna militare che solo in seguito si                                                             I ricordi si sono susseguiti, ma
dimostrò fallimentare. Il relatore ha il-                                                 quello su cui il Reduce si è soffermato
lustrato il numero delle forze messe                                                      maggiormente è stato l’incontro in
in campo dall’Italia soffermandosi sui                                                    un’isba con una donna russa e i suoi
battaglioni alpini dell’Armir sul Don.                                                    due bambini piccoli. La donna, affe-
        E’ stato descritto anche l’equi-                                                  zionatasi all’Alpino, gli regalò un
paggiamento del soldato italiano e, con                                                   colbacco per ripararsi dal rigido inver-
l’aiuto del racconto del Reduce                                                           no russo che poteva raggiungere an-
Viviani, sono state sottolineate le spro-                                                 che i 40° sotto zero. Questo copricapo
porzioni di vestiario e armamento tra                                                     addirittura gli salvò la vita, quando,
gli italiani e i tedeschi. I primi poteva-                                                ferito durante la ritirata, venne rico-
no contare su scarponi leggeri, di qua-                                                   nosciuto proprio grazie a tale indumen-
lità scadente e non adatti al clima rus-                                                  to: fu aiutato e portato in salvo da un
so. Inoltre le giacche, come ha ricor-                                                    suo amico. Il medesimo colbacco è
dato il Reduce ariciano con un sorriso               L’operazione russa Piccolo           stato indossato dal Reduce quasi cen-
abbozzato, erano prodotte con il tes-        Saturno prevedeva l’accerchiamento           tenario per tutta la durata dell’incon-
suto autarchico, che, appena bagna-          della Divisione alpina. Ciò costringe-       tro.
to, iniziava a sfaldarsi. I soldati del      va i nostri battaglioni a combattere per             L’assemblea si è conclusa con
Terzo Reich invece erano dotati del          aprirsi un varco verso il piccolo pae-       la proiezione di una serie di fotografie
migliore equipaggiamento possibile,          se di Nikolajewka.                           portate da Angelo Viviani, tra le quali
addirittura superiore a quello russo. I              A questo punto il racconto del-      alcune erano state scattate proprio
tedeschi avevano anche una capacità          la cruenta battaglia è stata lasciata        sotto i portici dell’Istituto Cesare Arici
di fuoco ben superiore a quella italia-      alla lettura, affidata agli studenti Anna    quando lui frequentava le elementari.
na. Dopo questa introduzione storica,        Montini e Riccardo Pozzi, di un pas-         Spiccavano anche le immagini scat-
Filippo Martinazzi ha descritto il lun-      so tratto da “Centomila gavette di           tate durante la spedizione russa con
go ed estenuante ritorno in patria dei       ghiaccio” di Giulio Bedeschi. Poi è          alcuni suoi amici, tra i quali però solo
resti della Divisione Tridentina, che du-    stato mostrato il bilancio della sangui-     lui riuscì a salvarsi. Al termine di un
rante la ritirata riuscì a sfondare il 26    nosa battaglia che costò più di tremi-       lungo applauso della platea sono state
gennaio del ’43 la linee difensiva rus-      la vite in un solo giorno, tra cui anche     scattate foto con tutti gli Alpini.
sa a Nikolajewka e ad aprire la stra-        quella del generale Giulio Martinat,                                   Riccardo Pozzi
da verso casa. Gli alpini, ultimi a rice-    sacrificatosi durante la carica per su-                                       Classe V
                                                                                                    Liceo classico Cesare Arici
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75° DI NIKOLAJEWKA
Trecentomila passi nella steppa p

Alcuni dei protagonisti della marcia sulle tracce della Tridentina davanti alla meta: il sottopasso della ferrovia di Nikolajewka

        Ricorderò per tutta la vita         ciare a cercare, sondare a fondo per                  Partiti poi il 18 gennaio per
l’esperienza del gennaio 2018. E’ sta-      capire, sapere anche quale fosse sta-         Mosca, siamo arrivati il 20 sul Don,
to uno slancio inaspettato che a no-        ta la sorte di uno zio di mio padre,          da dove è iniziata la “nostra ritirata”
vembre mi ha spinto ad aderire a quel-      scomparso nel nulla nell’inverno del          con una prima tappa da Belogorye a
la proposta ambiziosa, finita sotto i       1943, che aveva lasciato come unico           Podgornoje, 30 km di marcia. Le tem-
miei occhi, navigando nei meandri di        ricordo di sé solo un nome: Tarcisio;         perature non sono più quelle del 1942-
internet: ripercorrere a piedi l’itinera-   nome poi attribuito qualche anno dopo         43. Oggi arrivano al massimo a meno
rio della Divisione Alpina Tridentina       proprio a mio padre. Un destino tre-          22. La differenza a volte la fa il ven-
gli stessi giorni di 75 anni prima. In      mendo quello di Tarcisio, come miglia-        to, che spazza e spezza, ma l’affiata-
inverno, nella neve.                        ia e migliaia di altri soldati. Si è aperto   mento ed i moderni capi di abbiglia-
        Alla fine l’ho fatto senza pen-     così un mondo. Associazioni di fami-          mento sportivo, senza considerare i
sarci. Nel 2013 ero stato già in quei       liari, letture, studi, pagine facebook, fo-   viveri, hanno alleviato le sofferenze.
luoghi con i miei genitori: un viaggio      tografie, fogli matricolari, siti internet            Secondo giorno: da Podgornoje
toccante. Ma è stato un anno prima          e banche dati di ricerca, mappe di            a Postojaly passando per Opyt. In quei
che incominciai ad interessarmi a quel-     ospedali e cimiteri militari. Mi sono ri-     luoghi mi sono tornate alla mente mol-
la parte di storia mai raccontata: mi       cordato di essere un Alpino: ho               te storie lette, mi ricordo del tenente
bastò assistere nel mio paese alla con-     rispolverato il mio cappello della Scuo-      Giobatta Danda che tutta la notte del
segna di un piastrino militare reperito     la Militare Alpina di Aosta e, dopo           21 dovette stare a Opyt sdraiato nella
in Russia al commosso figlio del di-        essermi iscritto al Gruppo di Calcinato,      neve coi suoi Alpini, nel disperato ten-
sperso, che non aveva mai visto il pa-      non me ne sono più separato.                  tativo di tenere calda una mitragliatri-
dre. Oggi so che quel disperso era un                A dicembre, ho potuto per la         ce, per coprire la ritirata del suo
bersagliere della “Celere”, allora era      prima volta incontrare a Milano i miei        Vestone e della Tridentina.
solo un soldato e i luoghi da cui pro-      compagni di viaggio: dieci, da tutto il               Il giorno seguente partiamo alla
venivano i piastrini erano solo Russia.     Nord Italia, da Treviso a Torino, tra         volta di Novo Karcowka, altri 23 km.
Oggi quei posti hanno un nome preci-        cui anche il bresciano Roberto                Il paesaggio ci ripaga delle ridotte co-
so, si collocano in un contesto logico-     Bettinsoli, del Gruppo di Marmentino,         modità cui siamo sottoposti. L’orizzon-
storico che conosco.                        con cui instaurerò subito un rapporto         te bianco sconfinato si confonde con
        Ho voluto così anche io comin-      di complicità.                                il cielo monogrigio e spesso non se ne
                                                                   16
pa per raggiungere Nikolajewka
     vede il distacco. Le balche in lonta-          Nikolajewka. Gli ultimi metri che ci         26 gennaio del 1943. Poveri giovani!
     nanza non consentono di fornire det-           separano dal manufatto li percorria-         Più di una volta mi ritrovo a pensare
     tagli tali da stimarne la distanza: si ha      mo correndo, nonostante la neve alta.        che, se non avessero avuto vent’anni,
     la sensazione di non avanzare mai. La          Possiamo appendere i nostri                  da quell’inferno di gelo e disperazione
     neve caduta abbondante nei due gior-           gagliardetti al muro in mattoni del ter-     non ne sarebbe uscito vivo uno.
     ni precedenti ci impone di alternarci a        rapieno che costituisce il traguardo fi-             Per noi invece è il momento di
     battere il sentiero nei tratti “fuoripista”.   nale, il monumento ai nostri morti in        tornare a casa…, veloci senza aspet-
     Dieci minuti ciascuno, poi si passa in         Russia più importante e conosciuto.          tare altro, raggiungiamo coi mezzi la
     coda fino al proprio successivo turno,         Non mancano le preghiere, le lacri-          stazione di Rossosch. Finalmente dor-
     come quando i ciclisti in gruppo si al-        me. Ancora i muri del sottopasso sono        miremo in un letto: quello caldo del
     ternano a tagliare il vento ai compa-          increspati dai colpi che ricevettero         vagone letto che ci riporta a Mosca
     gni.                                                                                               ninnandoci di tanto in tanto. An-
             Pernottiamo una volta                                                                      cora dobbiamo smaltire l’emo-
     in un alberghetto, altre volte                                                                     zione che siamo già in Italia.
     in stanze attigue a chiese,                                                                               In Italia, grazie alla eco
     messe a disposizione da preti                                                                      data da giornali e tv, ricevo mol-
     ortodossi. Si dorme nei nostri                                                                     tissime chiamate e mail di pa-
     sacchi a pelo. Una notte al-                                                                       renti di soldati dispersi. Qualcu-
     loggiamo in una vera isba, di                                                                      no mi esprime la solidarietà per
     proprietà di una vedova sui                                                                        il viaggio, altri ancora mi chie-
     sessantacinque anni che sem-                                                                       dono notizie dei loro cari. Pur-
     bra davvero uscita da un libro                                                                     troppo non so darne, ma mi sen-
     di Rigoni Stern. Accompagna-                                                                       to grato per l’attenzione che ri-
     ta dal suo gatto nero, possia-                                                                     cevo e per il fatto che quei ra-
     mo solo cercare di comunica-                                                                       gazzi non sono stati dimenticati:
     re con lei a gesti mentre ci cu-                                                                   di questo vorrei ringraziare tutti.
     cina una zuppa di rape rosse.                                                                      Nulla mi impedirà di ricordare
     Quella notte dormirò sdraiato                                                                      per sempre questi fratelli sfor-
     sotto il tavolo della tappezza-                                                                    tunati, in nulla diversi da me, se
     ta cucina.                                                                                         non per anagrafe.
             Le tappe dei giorni se-                                                                           Vorrei con tutto me stes-
     guenti sono Scheljiakino e                                                                         so che il loro sacrificio non fos-
     Warwarowka dove non man-                                                                           se vano. Non penso che l’uomo
     chiamo di commemorare il sa-                                                                       saprà vivere in pace fino a quan-
     crificio del Morbegno. Il 25 ar-                                                                   do non riuscirà a mettere sem-
     riviamo a Nikitovka, paese at-                                                                     pre sopra ogni cosa il rispetto per
     tiguo ad Arnautovo. Luoghi                                                                         la dignità dell’essere umano,
     sacri ai battaglioni Alpini e ai gruppi di     nella strenua difesa del paese da par-       cancellando definitivamente ogni pre-
     artiglieria, lì vennero decimati. Come         te delle mitragliatrici dell’esercito rus-   giudizio, ogni barriera, ogni confine,
     non pensare al Gruppo Bergamo e agli           so. Si dice che l’uscita del tunnel ver-     ogni odio, ogni cieco orgoglio, la cui
     Alpini del Tirano che tra il 25 e 26 gen-      so l’abitato fosse intasata di soldati       permanenza non consentirà mai
     naio 1943 vennero martoriati in que-           italiani caduti nel disperato tentativo      l’estinzione dei conflitti fra i popoli.
     ste balche?                                    di passare. Quanta sofferenza! Una                   Fratelli miei sfortunati rimasti
             Il 26 gennaio finalmente partia-       battaglia vinta dalla moltitudine di         nella gelida steppa dopo un martirio
     mo da Nikitovka alla volta di                  sbandati sospinti dalla disperazione.        fatto di ghiaccio e stenti di ogni gene-
     Nikolajewka, oggi Livenka. Solo 16             Dopo quell’ostacolo ci furono ancora         re, giovani strappati alla vostra terra e
     km. Passiamo Arnautovo di buon pas-            tormentate giornate di gelo e centi-         alle vostre famiglie mai stanche di cre-
     so e poi alcune balche, fino ad arriva-        naia di km di marcia, ma il nemico           dere nel vostro ritorno, io vi abbraccio
     re finalmente all’agognata meta: il            non cercò più di accerchiare la              tutti!
     sottopasso della ferrovia di                   Tridentina, come aveva fatto sino al                                 Christian Abate

                                                                   17
75° DI NIKOLAJEWKA

Da Marmentino al sottopasso
        Ritornare nei luoghi della tragi-
ca ritirata del gennaio 1943 per ricor-
dare tutti i Caduti della campagna di
Russia: in questo modo alcuni Alpini
hanno deciso di commemorare l’an-
niversario della battaglia di
Nikolajewka a 75 anni da quelle tra-
giche giornate.
        Tra i componenti di questa
“spedizione” lungo i sentieri innevati
del ricordo c’erano anche due Penne
Nere bresciane, Christian Abate del
Gruppo di Calcinato (che ha scritto
l’articolo riportato alle due pagine pre-
cedenti) e Roberto Bettinsoli di
Marmentino, che ha voluto condivide-
re questa indimenticabile e toccante
esperienza con tutti noi. Ecco la sua
testimonianza:                                Sopra, gli Onori al cippo dell’ANA che ricorda i Caduti di Nikolajewka e, sotto,
        “Mi chiamo Roberto Bettinsoli         Roberto Bettinsoli in posa soddisfatto a fianco dello storico sottopasso
e faccio parte del Gruppo Alpini di
Marmentino. Sono nipote di un redu-
ce di Russia, Antonio Bettinsoli clas-
se 1917, della 45ª batteria, andato
avanti nel 2000.
        Quest’anno, in occasione del
75° anniversario della battaglia di
Nikolajewka, ho voluto ripercorrere a
piedi, con altri dieci compagni, un trat-
to di quella ritirata. Siamo partiti da
Rossosch e, dopo aver camminato per
nove giorni e circa 180 chilometri,
abbiamo raggiunto Nikolajewka.
        Calpestando quella neve, ascol-
tando la voce del silenzio, facendo
scorrere lo sguardo tra le balche fino
all’orizzonte infinito, resistendo al fred-
do ed al vento pungente, mi è sem-
brato per un attimo di ricordare tutti
quei poveri ragazzi che hanno vissuto
le atrocità della guerra.
        Ringrazio i miei compagni di
viaggio che hanno condiviso con me
queste forti emozioni e con i quali è
nata un’amicizia rinsaldata dall’aver
fatto gruppo in ogni situazione. Un rin-
graziamento particolare va all’organiz-
zatore, Danilo Dolcini, che ha reso
possibile quest’esperienza.”

                                                                  18
75° DI NIKOLAJEWKA

I Cosacchi, che spettacolo
        Musica, balli, canti, acrobazie
e splendidi costumi: sono stati gli in-
gredienti di un evento indimenticabile
che ha rinsaldato ancora di più i lega-
mi tra la terra bresciana e quella rus-
sa. Stiamo parlando dello spettacolo
messo in scena dai Cosacchi dello
“The State Dance Theatre” il 25 gen-
naio a Brescia, in un Teatro Grande
gremito in ogni ordine di posti.
        L’ensemble russo, in occasio-
ne del 75° anniversario della batta-
glia di Nikolajewka, ha infatti portato
nella nostra città una vera e propria
rappresentazione dell’anima e della
storia russe, una rappresentazione che
ha strappato agli spettatori ripetuti
applausi a scena aperta.
        Ad aprire questa splendida se-
rata sono stati gli studenti della scuo-
la media “Tridentina” eseguendo
magistralmente la canzone “L’ultima
notte” e, insieme al coro cosacco, la
canta “Va l’alpin”. Subito dopo si è
entrati nel vivo dello spettacolo con
un vorticoso alternarsi di danze, canti
e musiche che non hanno lasciato un
attimo di respiro sia agli artisti che agli
spettatori.
        Balli tipici della tradizione
cosacca, che raccontano di un popo-
lo duro, attaccato alla propria terra,
alle proprie origini ed alle proprie tra-
dizioni; costumi ricercati e fedelmen-
te riprodotti, danze al suono di spade
scintillanti, tristi e malinconiche rap-
presentazioni di addii tra soldati e le       Funiculì-funicula alle struggenti melo-     artistico del balletto che ha ringrazia-
loro morose. Poi l’immancabile rap-           die russe. Un’annotazione a parte me-       to gli Alpini bresciani, e a nome del
presentazione a sfondo militare con           ritano i duetti con la balalaika,           Coro dell’Armata Russa ha ricambia-
tanto di bandiera rossa sulla quale fa-       magistralmente eseguiti, che hanno          to il dono del Coro Alte Cime, il cui
ceva capolino la falce e il martello, a       proposto ad un ritmo vertiginoso canti      Presidente Gianpietro Zilberti ha rin-
ricordare il recente passato della re-        del tempo di guerra e famose compo-         graziato a sua volta. Alla fine della
gione che oggi si chiama Kazakistan           sizioni.                                    seconda parte, la serata è terminata
(da cui l’italiano “cosacco”).                        Lo spettacolo, durato quasi tre     con il lunghissimo applauso tributato
        Anche nel canto le voci soliste       ore, è stato intervallato da un breve       agli eccezionali artisti del corpo di ballo
ed il gruppo canoro hanno saputo tra-         intervento del Presidente Turrini che       russo.
smettere al pubblico vere emozioni,           ha elogiato il lavoro del segretario Pie-                      Giuseppe Lamberti
passando dai brani tradizionali risa-         ro Cravotti, che si è prodigato per riu-
lenti anche alle guerre napoleoniche          scire a portare a Brescia il corpo di
a quelli popolari, dall’italianissima         ballo russo. Dopo i saluti del direttore
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NUOVA SCUOLA NIKOLAJEWKA

Il cantiere avanza rapidamente

    La posa della prima pietra il 26 novembre 2017, al centro i Presidenti Anelli e Cortesi, col Sindaco Emilio Del Bono

        I lavori procedono molto rapi-
damente: i locali seminterrati e la
soletta del piano terra ai primi di feb-
braio erano già stati edificati. Se non
ci saranno imprevisti, la Nuova Scuo-
la Nikolajewka dovrebbe essere pron-
ta per la primavera del 2019.
        La posa della prima pietra, av-
venuta il 26 novembre scorso, è stata
l’auspicio migliore per questa nuova
grande opera che garantirà ai 120
disabili ospiti della struttura una acco-
glienza e dei servizi decisamente al-
l’avanguardia, realizzando al tempo
stesso notevoli risparmi energetici e
alleviando il lavoro degli oltre 100 ope-
ratori specializzati impegnati quotidia-
namente. Naturalmente l’aiuto di tutti
è ancora necessario: l’impegno finan-
ziario, infatti, resta davvero gravoso.     Il Presidente Favero firma la pergamena che è stata inserita nella prima pietra

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IL 2 E 3 GIUGNO

Adunata sezionale a Calcinato
            PROGRAMMA PROVVISORIO
                 SABATO 14 APRILE
Ore 8.30     Esercitazione del Nucleo P.C.

                  SABATO 21 APRILE
Ore 14.30    Centro Sportivo “V. Bianchi” in via
             Stazione 69:
             Gara sezionale di Mountain Bike - Trofeo
             “Franco Pezzi a.m.”

                VENERDI 18 MAGGIO
Ore 11.00    Sala Consigliare della Sede Sezionale ANA:
             Conferenza Stampa di presentazione
             dell’Adunata Sezionale 2018

                  SABATO 19 MAGGIO
Ore 9.30     Casa della Carità di via Garibaldi n. 119:
             Inaugurazione mostra sezionale con mate-
             riale del Museo Storico dell’ANA di Brescia
             ed esposizione dei lavori delle Scuole Ma-
             terne, Primarie e Medie del territorio
Ore 11.00 Deposizione serti di fiori ai Monumenti
          cittadini di Calcinato
Ore 20.45    Chiesa parrocchiale di Calcinatello:
             Concerto del Coro “Carmines Cantores” e
             della compagnia “La Pieve di Erbusco” “La
             guerra dei poveri” canti e lettere di soldati   Ore 17.15    Onore ai Caduti
             calcinatesi ai fronte                           Ore 17.30    Municipio di Calcinato:
Ore 22.00    Fiaccolata al Monumento dell’Alpino Pa-                      Incontro con l’Amministrazione Comu-
             dre Marcolini                                                nale
                                                             Ore 20.45    Chiesa Parrocchiale di Ponte San Marco:
                 SABATO 26 MAGGIO                                         Concerto del Coro Alte Cime e presen-
Ore 21,00    Piazza Repubblica di Calcinato, Istituto Com-                tazione ufficiale della nuova incisione
             prensivo di Calcinato, Scuola primaria:
             classi 4°A di Ponte S. Marco, 5°A di                           DOMENICA 3 GIUGNO
             Calcinato, Scuola Media classe 3°C, pre-        Ore 8.00     Centro sportivo “Vincenzo Bianchi” di via
             sentano lo Spettacolo teatrale “Ti scrivo dal                Stazione 69: Ammassamento
             Fronte”                                         Ore 9. 15:   Inizio sfilata
                                                             Ore 10.30    Chiesa Parrocchiale di San Vincenzo in
              MERCOLEDI 30 MAGGIO                                         Calcinato: S. Messa
Ore 21.00    Cimitero di Calcinato:                          Ore 12.30    Ristorante “Sullivan” di Ponte S. Marco,
             Santa Messa in suffragio di tutti i Caduti e                 via Statale n. 135: pranzo
             degli Alpini Andati Avanti                      Ore 16.30    Passaggio della stecca
                                                                          Ammainabandiera
                 SABATO 2 GIUGNO
Ore 16.00    Oratorio Calcinatello:                                    PER INFO E PRENOTAZIONI
             Alzabandiera e Onore ai Caduti                       328 4788639 Camossi - 329 5454164 Corsini
Ore 17.00    Piazza Repubblica a Calcinato                         333 8478181 Bocchio - 335 472455 Agosti
             ammassamento                                                    www.alpinicalcinato.it
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