Nikolajewka, 75 anni dopo il "cerchio spezzato"
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ANNO 58 - N. 1 PERIODICO QUADRIMESTRALE DELLA SEZIONE A.N.A. DI BRESCIA Fondato nel 1961 - copie stampate 13.500 - in omaggio ai soci MARZO 2018 poste italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. L. 27/2/2004) art. 1 comma 2, DCB Brescia Nikolajewka, 75 anni dopo il “cerchio spezzato” 1
Appuntamenti sezionali APRILE GIUGNO 7, Marcheno: Trofeo Panazza 2-3 ADUNATA SEZIONALE A CALCINATO gara di corsa in montagna 6, Lumezzane P: Inizio torneo di calcio 8, Lumezzane: 95° di Fondazione dei tre 10, Collebeato: 90° di Fondazione Gruppi S.Apollonio, Pieve 14, sede Sezione: Consiglio direttivo e S. Sebastiano 17, Carpenedolo: 80° di Fondazione 12, sede sezione Consiglio direttivo 24, Bovegno: 90° di Fondazione 15, Trenzano: 50° di Fondazione LUGLIO 17, sede sezione: S. Messa in suffragio degli 1, Polaveno: 80° di Fondazione Alpini Andati Avanti nel 7, Lumezzane P. Finali torneo di calcio corso dell’utlimo anno 8, Adro: 95° di Fondazione 21, Calcinato: Trofeo Pezzi - gara di MTB 15, Villaggio Sereno: 41° di Fondazione 22, Calvisano: 70° di Fondazione 21, Irma Consiglio direttivo 29, Marcheno: 80° di Fondazione 22, Irma: Gara di marcia di regolarità in montagna MAGGIO 29, Brione: 40° di Fondazione 3, sede Sezione: Consiglio direttivo 6, Dello: 45° di Fondazione Appuntamenti nazionali 19, Gardone V.T. Trofeo Lantieri - gara di tiro a segno MAGGIO 20, Villa Carcina: 85° di Fondazione 11-13, Trento: ADUNATA NAZIONALE 27, Cellatica: 90° di Fondazione 27, Milano: Assemblea dei Delegati GIUGNO 7-10, Bassano del Grappa: Alpiniadi estive Salò: nuovo Presidente Sergio Poinelli è il nuovo Presidente della Sezione ANA Salò-Montesuello: eletto dall’ultima assemblea dei De- legati succede a Romano Micoli, che lascia la carica dopo nove anni. A lui i migliori auguri di buon lavoro dalla nostra Sezione ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI Sezione di Brescia e-mail: ocioalapena@anabrescia.it Direttore Editoriale: Gian Battista Turrini Direttore Responsabile: Massimo Cortesi Comitato di Redazione: Franco Richiedei, Giuseppe Lamberti Hanno collaborato: Piero Cravotti, Battista Ravelli, Ferruccio Casali, Enzo Rizzi, Domenico Castelnovo Per le fotografie si ringraziano: Giuseppe Valetti, Foto Digital Bertazzoli, New Eden Group, Luca Geronutti Autorizzazione del Tribunale di Brescia n. 15/2012 del 19/07/2012 Stampa: REGGIANI S.p.A. - Via Rovera 40- 21026 Gavirate (VA) Abbonamento: 10,00 euro all’anno contattare la segreteria sezionale allo 030 2003976 2
LA PAROLA AL PRESIDENTE Avanti tutti insieme Archiviata, non senza ramma- sapevole e responsabile soprattutto da rico per come si sono svolti i fatti, la parte di alcuni giovani, già inseriti nel- bocciatura delle Sezioni Bresciane a l’ambiente alpino, che hanno raggiun- favore di Rimini quale candidata del to abbondantemente la maturità. Non 2° raggruppamento per l’Adunata mi riferisco solo ai vertici sezionali, ma Nazionale del 2020, apprestiamoci a anche e soprattutto ai Gruppi. riprendere il cammino con la stessa Partecipando all’assemblea di determinazione che ha caratterizzato una nostra consorella, ho appreso che, il nostro “modus operandi” di questi nel 2017, si è verificato un cambio al futuro. Come ho espresso nella rela- ultimi anni. vertice per un terzo dei gruppi, più zione morale, possiamo anche avere Ringraziando per la quasi una- della metà dei quali ha eletto divergenze di opinione e possiamo di- nime fiducia che il CDS mi ha voluto Capogruppo alpini di età compresa tra scutere sulle modalità di gestire la vita rinnovare, non posso fare a meno di i 35 e i 50 anni. Una bella scossa rivi- associativa, ma è necessario mettere sottolineare il clima distensivo respi- talizzante! E’ evidente che i cambi de- in secondo piano le situazioni che ci rato durante la recente Assemblea dei vono essere programmati, preparati dividono e valorizzare di più il lavoro Delegati che ha riconfermato 8 Con- e assistiti. Non si possono mandare che ci unisce. Con questo spirito, ri- siglieri uscenti e ratificato un rientro, allo sbaraglio giovani digiuni di vita as- prendiamo il cammino gratificati dal- a copertura del posto lasciato vacan- sociativa e ignari di storia e tradizioni l’esaltante successo del 75° anniver- te (per scelta personale) da Battista alpine. Il Capogruppo uscente deve sario della battaglia di Nikolajewka Ravelli. Permettetemi di esprimere al- essere l’angelo custode (invisibile) del (che vivrà una importante appendice l’ex Vicario il mio più vivo apprezza- subentrante, a disposizione senza in- a settembre in Russia con l’inaugura- mento e la gratitudine di tutti noi per il terferire direttamente, o contrastarlo, zione del “Ponte dell’Amicizia” e la suo impegno in tanti anni di servizio nel suo lavoro che potrebbe seguire firma del Patto di Fratellanza) e con il che, sono certo, continuerà anche sen- una metodologia diversa dal suo pre- rammarico di aver perso l’opportuni- za la carica. Un esempio che, mi au- decessore, purchè condivisa e tà di celebrare il nostro centenario con guro, possa essere imitato per favori- supportata dal Consiglio e in linea con l’Adunata Nazionale. re il ricambio, quando si presenterà le direttive sezionali e associative. Trasformiamo questa delusio- l’opportunità. Naturalmente, per rin- Regole che vanno lette, imparate e ne in opportunità: far slittare di un novare servono candidati che, in que- applicate. Solo così la nostra ammira- anno questo grande impegno, ci con- sta tornata, non ci sono stati. E’ tem- ta e, a volte, invidiata Associazione sentirà di dedicarci di più e meglio ai po di pensare ad un impegno più con- d’Arma potrà continuare ad avere un nostri progetti già in programma: Scuo- la Nikolajewka, Cantiere Maniva, 80° della Casa di Irma, 40° del Bivacco Baroni, Ponte dell’Amicizia. Per un paio d’anni basta e avanza. Tra qual- che giorno inizieranno le manifesta- zioni per celebrare gli anniversari dei nostri Gruppi: un’opportunità di incon- trarci, spesso e volentieri, in prepara- zione degli eventi più attesi come l’adunata di Trento, la sezionale di Calcinato e il raduno di raggruppa- mento a Mariano Comense. Ci divide da tutto ciò una im- portante pausa spirituale da trascor- Il Presidente Turrini con l’Alpino Alessandro Pezzotti, suo ex collega di lavoro e rere in famiglia e nelle nostre comu- storico segretario del gruppo di Torbiato, colpito dalla SLA. Con loro anche il figlio nità religiose, motivo di ulteriore rifles- Marco, attuale segretario. Alessandro, nonostante l’infermità, mantiene la carica di sione sul nostro modo di essere Alpini consigliere, coadiuvato dal figlio e dai suoi Alpini. E’ sempre informato su tutto BUONA PASQUA a tutti !!! quanto succede e anche se non può parlare nè uscire di casa ha ancora voce in Gian Battista Turrini capitolo sull'andamento della vita di Gruppo. 3
75° DI NIKOLAJEWKA Una splendida giornata alpina v Onori al Labaro Nazionale in Piazza Arnaldo: a scortarlo c’erano il Gen. Federico Bonato e il Presidente SebastianoFavero Non potevamo chiedere di più vallerizza dalla Commissione cultura- danze e canzoni scatenate, con splen- per il 75° anniversario della Battaglia le della Sezione di Brescia, Commis- didi costumi e sfoggio di doti acroba- di Nikolajewka. Una stupenda gior- sione che, con l’Associazione Artisti tiche del corpo di ballo. nata di sole ed una partecipazione Bresciani, ha promosso un’altra mo- Per il 75º di Nikolajewka ab- imponente. I numeri sono eloquenti: stra, “Il cerchio spezzato”, nella anti- biamo anche ospitato Associazioni di 41 i Vessilli sezionali dietro il Labaro ca pieve di Urago Mella. Un centina- rievocazione storica, che hanno rico- nazionale, seguiti dai gagliardetti di ol- io di quadri e sculture ispirati struito un campo italiano in Russia nel tre 320 Gruppi e da quasi diecimila dall’epopea alpina in Russia. 1942: oltre cento i figuranti, con divi- Penne Nere. E proprio in quell’ambito è sta- se ed armi (inerti) dell’epoca, sia ita- Brescia ha assolto ancora to presentato il volume «Fausto Gam- liane sia russe. Alcuni rievocatori han- splendidamente all’onere-onore di or- ba, la breve vita di un eroe», curato no anche dormito nell’accampamen- ganizzare la manifestazione naziona- da Sergio Boem e Davide Forlani: to, sul terreno di Campo Marte, ex sta- le che ogni anno (ogni 5 in forma so- Gamba, sottotenente alpino caduto sul dio militare, ora del Comune e, nel- lenne), ricorda l’epico tragico scontro Don, fu decorato di Medaglia d’Oro l’occasione, intitolato a Fausto “Sam” del 26 gennaio 1943 che permise agli al Valor Militare, ma di lui si era quasi Quilleri, politico bresciano, ufficiale Alpini di sfondare l’accerchiamento persa memoria; grazie alle lettere cu- alpino a Nikolajewka prima e parti- russo e “tornare a baita”. stodite da un nipote si è potuto rico- giano poi. La sfilata del 28 gennaio è sta- struirne la splendida vicenda. La “parte alpina” ha avuto un ta il coronamento di tante iniziative Anche lo spettacolo ha avuto ruolo rilevante: a cominciare sabato che hanno interessato Brescia per due la sua parte: giovedì 25, infatti, in un 27 dalla deposizione di corone di fiori settimane, attirando centinaia e centi- esaurito Teatro Grande, si è esibita la a tutti i monumenti ai Caduti bresciani naia di visitatori. Una ricca mostra sto- “Compagnia di Stato di danza dei di ogni tempo; quindi la tradizionale rica, “Albania, Grecia e Russia: gli cosacchi di Russia”, invitati dalla Se- cerimonia alla Scuola Nikolajewka, Alpini in guerra”, allestita nell’Ex Ca- zione di Brescia: due ore e mezzo di “monumento vivente” costruito dagli 4
na vissuta tra orgoglio e ricordo alpini nel 40º della battaglia, che oggi assiste 120 disabili e, come sappiamo, ha da poco iniziato i lavori per rad- doppiare la struttura. Poi l’onore ai Ca- duti al Sacrario nel cimitero cittadino. Il pomeriggio, una prima sfilata, col Labaro, ha portato gli Alpini in Piazza della Loggia per ascoltare il sindaco, dott. Emilio Del Bono, che ha ringra- ziato le Penne Nere definite “costruttrici di pace e testimoni di so- lidarietà”. Poi, dopo la Messa in Cattedra- le, celebrata dal Vescovo emerito, Monsignor Luciano Monari, il momen- to più significativo: la presentazione Erano oltre 320 i gagliardetti dei Gruppi che hanno sfilato nelle vie di Brescia in Municipio del Patto di fratellanza tra le genti bresciane e quelle russe di Livenka (Nikolajewka), che a settem- bre sarà firmato là, in occasione del- l’inaugurazione del Ponte dell’Amici- zia. Le firme preliminari in calce alla “promessa di Patto” sono state quelle del Presidente nazionale, Sebastiano Favero e del Presidente della nostra Sezione, Gian Battista Turrini; per la città ha firmato il sindaco Del Bono, mentre la delegazione russa era com- posta da Vladimir Prikhotko, vice go- vernatore di Birjuc, capoluogo del Krasnogovardejskij, a cui fa riferimen- to Livenka, accompagnato dal col. Reduci in Piazza Vittoria: da sin. Bettinsoli, Dal Dosso, Viviani, Mora e Seminario Sergej Chukhrov, addetto militare del- l’Ambasciata russa a Roma e dal col. Dmitri Stoliarov, suo collaboratore, da anni amico degli Alpini bresciani. Infine, domenica 28, la grande sfilata, in una splendida giornata di sole, dei cui numeri abbiamo detto: una grande prova di “alpinità” che ha col- pito persino il generale Federico Bonato, alla sua ultima uscita in veste di comandante delle Truppe Alpine, perché destinato ad un altro incarico. A lui sono andati il riconoscente gra- zie del nostro Presidente nazionale ed il lungo applauso degli Alpini e della folla che gremiva Piazza Vittoria. Massimo Cortesi Il Presidente Turrini saluta al termine della sfilata il Gen. Federico Bonato 5
75° DI NIKOLAJEWKA Gli artisti rendono omaggio alla e Grazie alla collaborazione tra gli amici della Pieve di Urago Mella e la Sezione ANA di Brescia, sabato 20 gennaio alle ore 17,30 si è potuta inau- gurare una mostra di artisti bresciani e presentare un libro nel ricordo di quanti nell’adempimento del proprio dovere non tornarono dalla terra di Russia. Il taglio del nastro, da parte del Vicepresidente vicario Ravelli con il consigliere regionale Sala e Roberto Paderno presidente dell’associazio- ne Amici della Pieve, è avvenuto alla presenza di numerose autorità e gagliardetti alpini. Dopo l’introduzio- ne da parte di Paderno, in una sala gremita di gente, la professoressa Marta Mai ha presentato la mostra dal titolo “Nikolajewka, il cerchio spezza- zione per la qualità delle stesse. Da Fausto Gamba avendo così la possi- to” trovando, grazie alla sua compe- evidenziare la donazione da parte di bilità di contattarlo. Francesco Gam- tenza, un filo conduttore per la lettura Pierluigi Concheri e Katia Sellini di ba, questo è il nome dell’unico nipote delle opere eseguite da pittori e scul- una loro opera che troverà la sua na- ancora esistente, dopo un primo tori bresciani. Hanno esposto le loro turale collocazione in quel monumen- scambio di idee con Davide Forlani opere 33 pittori e 10 scultori includen- to vivente che è la Scuola ed un incontro con la presidenza e i do nomi di rilievo del panorama arti- Nikolajewka. componenti della commissione cultu- stico bresciano. Durante la pausa tra In seguito a circostanze fortui- ra della Sezione ANA Brescia, ha i due eventi, il pubblico ha avuto modo te che il destino qualche volta ci ri- messo a disposizione la corrisponden- di visionare le numerose opere espo- serva, si è venuti a conoscenza del- za di Fausto custodita amorevolmen- ste esternando commenti di ammira- l’esistenza di un nipote della MOVM te per tanti anni. L’idea era di riuscire A sinistra, una delle opere esposte alla Pieve di Urago Mella, e, a destra, Sergio Boem e Davide Forlani col libro su Gamba 6
lla epopea del “Cerchio spezzato” è attivati riuscendo ad ottenere un’in- tervista proiettata poi durante la pre- sentazione del libro. Con l’introduzio- ne di Massimo Cortesi e un breve di- scorso del nipote Francesco Gamba è iniziata la presentazione del libro da parte degli autori Boem e Forlani, ad un attento pubblico. Molte e belle emo- zioni quelle che si sono lette sul volto dei presenti in particolar modo quello della nipote della MO Gnutti... impa- gabili.... Un altro momento carico di si- gnificato e fortemente voluto si è avu- to durante la consegna di una copia del libro da parte del Gamba ai figli. Il Coro Alpino Palazzolese sottolinea- va tutto questo con brani alpini. a scrivere un libro su questa Meda- battaglia, si è potuto dar vita a un libro La manifestazione alla Pieve è termi- glia d’Oro bresciana, della quale poco che riempie un vuoto nella nostra me- nata con Sergio e Davide impegnati a o nulla si sa, da presentare nella ri- moria. Quasi al termine di tutto que- scrivere dediche sui numerosi libri ac- correnza del 75° della battaglia di sto lavoro si è venuti a conoscenza del- quistati dai presenti a dimostrazione Nikolajewka. In primis Davide l’esistenza di ancora una persona a che questo lavoro è stato gradito. La Forlani, Sergio Boem e la commis- Foggia che aveva conosciuto Fausto. serata si è conclusa in una sala mes- sione tutta si sono impegnati a stu- Si tratta del colonnello degli Alpini in sa a disposizione dall’oratorio dove il diare, confrontare e cercare fotogra- pensione Giovanni Corvino, amico e Gruppo Alpini di Fiumicello ha offerto fie per potere scrivere e illustrare que- collega di Fausto,che l’aveva visto un rinfresco. sto libro. Dall’incrocio con altre te- pure ferito. Non potendolo avere Roberto Rossi stimonianze di chi fu al suo fianco in come ospite, vista l’avanzata età, ci si A sinistra, una delle sculture della rassegna e, a destra, un momento dell’introduzione della serata ad Urago Mella 7
75° DI NIKOLAJEWKA Gli Alpini in guerra, dalla Grecia al Eravamo in cerca di una location che ci aiutasse a raggiungere il nostro obiettivo, cioè quello di pro- porre ai visitatori un percorso ideale nel quale con illustrazioni, foto e re- perti si potesse riproporre il cammino che ha visto protagonisti tanti soldati durante l’ultimo conflitto mondiale e a tal proposito l’amministrazione Comu- nale di Brescia ci ha gentilmente mes- so a disposizione la Sala della Caval- lerizza di via Cairoli,9. L’edificio (ex Chiesa di Sant’Antonio Abate) dal- l’aprile del ‘46 ha ospitato la sede del- la Società Sportiva Equestre presie- duta dal Conte Alessandro Bettoni; più tardi e fino al ‘67 è stata Scuola Co- munale di Equitazione, quindi sede dove si tenevano convegni e mostre per poi essere utilizzata fino a poco tempo fa come sala di lettura comu- nale. Le sue notevoli dimensioni ci hanno permesso di creare questo per- corso ideale che dalle vicende del fronte Greco Albanese ci ha condotto verso la drammatica ritirata di Rus- sia. Un cammino che per i prota- gonisti sappiamo è stato lungo e fati- coso, pieno di insidie, sofferenze, de- lusioni e che purtroppo per tanti di loro non ha portato al raggiungimento del- la meta finale, cioè il “ritorno a baita”. Nella Mostra. inaugurata nella mattinata di sabato 13 gennaio e chiu- sa al pubblico domenica 28, si sono potute apprezzare immagini significa- tive nella loro cruda realtà, che, unitamente ai reperti esposti e ad una efficace descrizione storica dei fatti, tramite i Roll – Up, hanno aiutato i visitatori (oltre mille) a comprendere appieno la situazione drammatica in cui si sono trovati coloro che hanno vissuto quei tragici eventi. Buon successo anche per la bancarella del libro che ci ha confer- mato quanto interesse susciti ancora oggi la nostra storia; anche le proie- 8
ia alla Russia zioni sul tema, proposte nello spazio dell’abside, sono state molto apprez- zate. Molto significativi inoltre i vari commenti che moltissimi visitatori hanno voluto scrivere sull’apposito li- bro. Ne riportiamo alcuni nel riqua- dro colorato. Ferruccio Casali **Mio padre era tra loro, é ritor- **S. L. figlio del Reduce di Gre- nato congelato, e di tutto ciò non cia, Albania e Russia S.G. classe raccontò nulla a noi, chiudeva gli 1917 Battaglione Vestone condu- occhi e in silenzio piangeva. G. cente della mula Berca reduce L. B. della Battaglia di Nikolajewka. S. L. L. **Il nonno dal ’15 al ’18 sull’Adamello. Il papà in Albania, **Bellissima mostra con foto che poi in Russia era nel 5° Reggimen- non avevo mai visto e uniformi che to Alpini dell’Edolo nella pensavo di non vedere mai da vi- Tridentina, coinvolto nella batta- cino. Argomento che mi è sempre glia di Nikolajewka. Sempre gran- interessato approfondire in quan- de emozione in queste ricorrenze. to mio nonno, seppur non Alpino, M. L. M. partecipò alla Campagna di Rus- sia. Mostra che spero possa esse- **Se tutto ciò avesse insegnato re visitata dalle “nuove genera- qualche cosa!!! Gloria e Onore ai zioni”, per non dimenticare il sa- Caduti!. L. crificio degli Alpini. M. N. ** Una bella mostra che ricorda **A G.S. Reduce del Don. A te, che le gesta dei nostri Alpini attraver- grazie alla tua “pellaccia dura” so documentazione fotografica det- sei tornato vivo. Alla tua scorza tagliata ed esauriente. Avanti così! devo il mio essere qui oggi. Gra- V.P. zie per avermi insegnato a non mollare, a sperare, a guardare in **Decisamente una interessantissi- alto e avanti, sempre, nonostante ma mostra che mi ha aiutato a co- tutto. Grazie nonno. A. S. noscere meglio la storia della riti- rata in Russia delle truppe italia- ** Mostra bella, interessante e ne, e quella personale di mio pa- toccante, Onore agli Alpini, orgo- dre. Un sincero”grazie” alla Sezio- glioso di voi. ne ANA di Brescia. Una lezione Fare memoria!!! Pace. T. B. sempre attuale. N. A. 9
75° DI NIKOLAJEWKA Un bel libro per Fausto Gamba Da alcuni anni la nostra Sezio- dell’inutilità di quella guerra, sporto all’ospedale da campo ed i suc- ne ha deciso di arricchire le comme- minimizzerà i pericoli. cessivi calvari. morazioni della battaglia di Sarà invece meno diplomatico Il libro è poi completato dal pa- Nikolajewka pubblicando dei libri che con Tide (al secolo Aristide Fortina di rere del dottor Carlo Arrigo, profes- tramandino il ricordo di Alpini bresciani Rezzato), il giovane cugino del cuore, sionista della medicina d’urgenza, nel- combattenti in terra di Russia. a cui rivelerà anche la delusione per l’interpretazione delle ferite di Fausto Nel 2017 è stata narrata la vi- la caduta degli ideali nati e coltivati Gamba e della probabile evoluzione del cenda di un reduce, Rino Dal Dosso, dal fascismo. quadro clinico. tornato a baita, nel libro “Una Storia Struggente la lettera con cui ri- L’eclettico Domenico Alpina”, mentre quest’anno si è volu- vela al papà la natura della ferita, mi- Castelnovo ha scovato quello che for- ta celebrare la figura della Medaglia tigandola con la bugia di una probabi- se è l’ultimo testimone oculare dei d’Oro al Valor Militare alla memoria le futura guarigione e ripristino delle combattimenti di cui fu protagonista Fausto Gamba con il volume “La bre- funzioni ora paralizzate. Fausto Gamba, l’allora sottotenente ve vita di un eroe”. Davide Forlani, nell’ideale se- Giovanni Corvino, che ha rilasciato Fausto Gamba è sempre rima- una preziosa testimonianza. sto un eroe poco conosciuto dal gran- Fausto Gamba è morto il 28 de pubblico e tale sarebbe rimasto se gennaio 1943 all’ospedale militare di Davide Forlani non avesse, con ca- Dnjepropetrowsk dove è rimasto se- parbietà, scoperto durante le sue ri- polto per 55 anni fino alla traslazione cerche che a Brescia dimoravano nel tempio di Cargnacco, a fianco di ancora numerosi suoi parenti che han- altri Caduti della “Julia” in terra di no conservato con orgoglio e devo- Russia. zione lettere, fotografie ed il diario del Fausto Gamba, una delle 7 loro congiunto. Medaglie d’Oro che fregiano il ves- La Commissione Cultura ha sillo della Sezione A.N.A. di Brescia, così deciso di ricordarlo con la stesu- non ha partecipato alla tragica epopea ra di un libro, affidato all’opera sapien- della ritirata sfociata nello sfondamen- te di Sergio Boem e Davide Forlani, to finale a Nikolajewka, le ferite glielo strutturato in due parti che si interse- hanno impedito, ma non di meno il suo cano abilmente. Sergio Boem ha sa- sacrificio e la sua figura ben si affian- puto narrare la vita del giovane Fau- cano idealmente alla dolorosa prova sto seguendone, attraverso la propo- che hanno vissuto migliaia di Alpini. sizione di alcune lettere, la vita giova- Un’ultima annotazione: alla nile, la maturazione, i desideri, gli amori conda parte, ha saputo inquadrare la presentazione del libro, tenutasi il 20 e la volontà di essere utile a quel gran- breve vita militare di Fausto Gamba gennaio nella Pieve di Urago Mella, de ideale che è la Patria, volendola nella grande tragedia della Campagna si è svolto un ideale passaggio di con- servire nel miglior corpo militare, gli di Russia, ben sviluppando la parteci- segne tra il nipote di Fausto, France- Alpini. pazione italiana. La sua ricerca ha sco Gamba, ed i tre giovani nipoti del- Da questi stralci traspare l’or- saputo spezzettare la tragedia dello la nobile schiatta Gamba-Gnutti, che goglio di indossare il cappello con la sfondamento del fronte italiano, pro- hanno ricevuto a mo’ di lascito il libro penna e l’onore di vedersi aggregato, vocato con l’operazione “Piccolo con le gesta del loro eroico avo. lui ed il “Val Cismon”, dal 7° Reggi- Saturno” dall’Armata Rossa, con i Il libro, prezioso contributo al mento della “Pusteria” al 9° Reggi- movimenti delle singole compagnie ricordo di Fausto Gamba, si può tro- mento della “Julia”. Confessa anche alpine portate a costruire un “muro di vare in vendita alla bancarella del li- l’imbarazzo di ricevere, lui che non c’è protezione” contro il dilagare dei re- bro nella sede della Sezione a Bre- stato, l’affetto dell’intera comunità di parti sovietici. scia. Udine alla loro “Julia” ed ai reduci Grazie a testimonianze dirette Giuseppe Vezzoli della Grecia. è stato in grado di ricostruire l’opera Commoventi sono poi gli scritti di comando di Fausto Gamba e gli at- ai genitori in cui, già in Russia conscio timi dei suoi ferimenti, il doloroso tra- 10
75° DI NIKOLAJEWKA Voci di tre cori in S. Faustino Da “Va l’alpin” a “Ta-pum”, da “Al comando dei nostri ufficiali” a “Joska la rossa”: le più famose cante legate alla storia ed alle tradizioni de- gli Alpini sono risuonate sotto le volte della Basilica dei Santi Faustino e Giovita nel ricordo dei Caduti e dei Dispersi sul fronte russo 75 anni fa. La serata di sabato 13 genna- io, infatti, ha visto riuniti i cori Brigata Tridentina in congedo, “Vallecamonica” ed “Alte Cime” per dare vita ad un concerto interamente dedicato ai canti alpini e della monta- gna, melodie che se da una parte han- no accompagnato il passo dei nostri veci sui ghiacciai dell’Adamello, sui sentieri fangosi della Grecia e sulle piste della steppa innevata, dall’altra hanno contribuito a perpetuarne la memoria tra le nuove generazioni di Alpini. Ad aprire lo spettacolo, in una Basilica gremita fino all’inverosimile ed alla presenza dei rappresentanti di tutte e tre le Sezioni bresciane, sono stati i componenti del Coro della Bri- gata Tridentina in congedo che, diretti dal maestro Roberto Micheletti, han- no eseguito brani cari a tutte le Penne Nere come “Era una notte che piove- va”, “L’ultima notte degli alpini” e la commovente “Io resto qui”. Al termi- ne della loro esibizione i coristi hanno voluto, poi, rendere omaggio al redu- ce Rino Dal Dosso, presente alla se- rata in prima fila. Subito dopo è toccato al Coro “Vallecamonica”, guidato dal maestro Francesco Ghezza, far ritornare con la memoria gli spettatori ai tempi tra- Dall’alto: il Coro della Brigata Tridentina in congedo; il Coro ANA di Valle gici della guerra con cante quali “Ti Camonica ed, infine, il Coro ANA della Sezione di Brescia “Alte Cime” ricordi la sera dei baci”, “Monte Ca- nino” e “Da Udin siam partiti”. Il testimone dell’ultima frazio- “La mia bela la mi aspeta” a “Il re prima la toccante “Voci di ne di questa impegnativa staffetta Golico”. Nikolajewka”, esecuzione diretta da canora è quindi passato al Coro “Alte Questa splendida serata dedi- Ghezza, poi la melanconica “Benia Cime” della nostra Sezione che, sotto cata al canto alpino ed al ricordo, dopo calastoria” con la direzione di Gerardi la direzione del maestro Gianmario la scambio di doni tra i rappresentanti ed infine la struggente “Signore delle Gerardi, ha proposto alcune delle me- dei tre cori, si è quindi conclusa con Cime” con la guida di Micheletti. lodie più conosciute degli Alpini, da tutti i coristi riuniti insieme ad intona- Giuseppe Lamberti 11
75° DI NIKOLAJEWKA Grazie ai rievocatori tornano a vi Un angolo dell’accampamento allestito dai rievocatori storici sul terreno dell’ex stadio militare intitolato a Sam Quilleri Molte le emozioni suscitate dal gloriosi moschetti 1891, accuratamente ali in tenuta da campagna, proprio passaggio dei rievocatori storici che custoditi per le grandi occasioni. La come era un tempo. sono giunti a Brescia per le celebra- bandiera di un gruppo piemontese con Possiamo ben dire che insieme zioni solenni del 75° di Nikolajewka. lo scudo sabaudo, domenica 28 gen- a loro ha sfilato, in quei momenti, la Sorpresa, curiosità, ammirazione so- naio, anticipava la marcia di Fanti e storia eroica ma anche sofferta di prattutto per chi assisteva alla sfilata Alpini, rappresentanti dei molti repar- questo nostro Paese. al di là dalle transenne ma anche per ti dai nomi gloriosi e delle specialità Non sono certo frequenti in Ita- coloro che portano la penna sul cap- che con quelle armi e dotazioni furo- lia, le manifestazioni in cui si possono pello e forse diverse tra loro, solo per no testimoni del sacrificio di tanti. ammirare oltre 70 rievocatori che in- l’intensità. Quelle pesanti divise infatti, Inutile dire che la loro marcia dossano le divise italiane della Secon- erano quelle dei padri e portate con ha suscitato l’ammirazione e lo stu- da Guerra Mondiale ed era anche ben orgoglio da molti Alpini dei vari gruppi pore di molti in città, grandi e piccini, rappresentato quel giorno l’impegno storici, hanno fatto correre il pensiero grazie anche ad una impeccabile re- degli Alpini della terra bresciana, con di tutti a dei tempi apparentemente gia, che ha visto sfilare con onore nelle il plotone di “Avanti Brixia” che a lun- antichi, in cui i nostri ragazzi partirono strade del centro, gli Alpini come le go si era prodigato nei giorni prece- per i fronti della guerra europea. crocerossine del Regio Esercito, un denti, per l’organizzazione dell’even- Da Trieste come da Cuneo e ammirato reparto di rievocatori con le to. da molti altre città, per l’occasione divise dell’Armata Rossa, come gli Quella sfilata dei rievocatori solenne, sono accorsi a Brescia un sciatori del “Cervino”. Una lunga co- storici a Brescia insomma è una “pri- numero considerevole di appassionati lonna a cui faceva eco il passo pe- ma” degna della celebrazione solen- con le loro divise, spesso originali, do- sante scandito dagli scarponi chiodati ne di quest’anno e che ha ben mo- tate di zaini e borracce, lunghi sci e e preceduta ai lati dai Carabinieri Re- strato oltretutto, l’organizzazione del- 12
a vivere le immagini della storia la Sezione Ana di Brescia, che, grazie alla collaborazione della Commissio- ne cultura e alla Presidenza, ha ben gestito l’accoglienza e dato ospitalità a quei gruppi nelle due giornate bre- sciane. Meritevole di nota, anche la fattiva collaborazione della Pc provin- ciale che ha allestito una tensostruttura, gestendo in modo mi- rabile gli ospiti, nonchè la gradita di- sponibilità della Polgai di Brescia, che ha messo a disposizione i suoi locali per l’alloggio di tutti. Non è mancato anche l’impegno dell’Amministrazio- ne comunale, che ha concesso l’uti- lizzo dell’antico Campo Marte, oggi Sam Quilleri, per dare sede e inizio al raduno delle divise storiche. Diverse tende, allestimenti e mezzi miltari dell’epoca infatti, erano qui radunati per la gioia del pubblico, tutti messi a disposizione da diversi appassionati collezionisti e associazioni storiche della provincia, tra i tanti “Cenni storici” e il referente di “Avanti Brixia” Mirko Marini . Un campo che, nelle due giornate delle celebrazioni, ha visto uno afflusso continuo di visi- tatori e curiosi tra cui, non attesi, due Reduci alpini; passo stentato ma men- te salda, si aggiravano tra le tende, i tavoli-mensa e ai camion, che ben avevano visto in azione 75 anni orsono. Molte le loro emozioni suscitate dai sidecar come dai telefoni da campo, dalle dotazioni che loro stessi aveva- Sopra, alcune armi originali (inertizzate) e, sotto, i “Russi” che sfilano in centro no utilizzato su quel fronte lontano, di- versi i racconti sofferti evocati dalle senza pari. I nostri gloriosi veci in se- l’accoglienza della città e alla Sezio- domande dei curiosi. Poi, il plotone dei guito hanno chiesto se potevano ve- ne, per la sua ammirata organizzazio- rievocatori russi che stava svolgendo dere da vicino, toccare, valutare, quei ne, una bandiera tenuta alta in primis, l’addestramento formale sulla pista, ha materiali che indossavano i loro obbli- da Fausto Cazzanelli della Commis- voluto sfilare davanti a quei due glo- gati nemici. Momenti e scambi di opi- sione cultura, che ha assolto riosi Reduci alpini del fronte russo nioni, ricordi e memorie, sensazioni ed minuziosamente il compito difficile ed 1943. Quelle figure così anziane e emozioni che in un attimo solo hanno ingrato, della pianificazione e ospitali- cariche di ricordi, si sono irrigidite nel ripagato gli organizzatori presenti del- tà alberghiera dei tanti partecipanti e saluto ricevendo l’omaggio di quel re- le lunghe fatiche delle settimane pre- per il quale tutti noi rievocatori, senti- parto e il presentat’arm a loro dedi- cedenti. tamente lo ringraziamo. cato ha scatenato in tutti i fortunati I commenti successivi dei presenti una tempesta di emozioni dif- rievocatori rientrati alle loro sedi sono Daniele Barbieri ficili da descrivere ma di una intensità stati lusinghieri e grati ai bresciani per 13
75° DI NIKOLAJEWKA A scuola con gli Alpini Nel fitto programma delle ma- nifestazioni del 75° anniversario della battaglia di Nikolajewka, quest’anno commemorato in forma solenne, non potevano non trovare spazio gli incon- tri degli Alpini della nostra Sezione con gli alunni degli istituti scolastici citta- dini “Giovanni Pascoli”, “Divisione Tridentina” e Liceo Classico “Cesare Arici”, mantenendo così una consue- tudine ormai consolidata. Il 20 gennaio, grazie all’impe- gno degli Alpini del Gruppo Volta Bre- sciana, abbiamo incontrato gli alunni del corso C della scuola secondaria “Pascoli”. Si è parlato della costituzione del Corpo degli Alpini, del loro impie- go nei teatri di guerra, soprattutto nel- le Campagne di Grecia-Albania e di Russia e dei gesti di riappacificazione con i cittadini dov’era posto il Coman- do del Corpo d’Armata Alpino. Era presente il reduce Rino Dal Dosso, del Btg.Verona, che ha rispo- sto in modo compiuto alle molte do- mande che gli sono state rivolte. Conclusa la parte storica in aula, l’incontro è poi proseguito al mo- numento delle “Penne Mozze”, eret- to nel 1973 dagli Alpini del Gruppo Vol- ta Bresciana e posto nel giardino del- so. Due giorni dopo, al teatro Grande, in un momento dell “Ariciana”, serie la scuola: alzabandiera, deposizione di gli alunni della scuola avrebbero ese- articolata di approfondimenti e dibat- un serto di fiori, brevi discorsi della guito, all’inizio dello spettacolo “I titi organizzati dai docenti e dagli stu- Vicedirigente prof.ssa Maddalena Pa- Cosacchi di Russia”, la canzone “L’ul- denti, per trattare il tema: “La ritirata squali Coluzzi e del Vicepresidente vi- tima notte” e, con il coro cosacco, “Va di Russia: quadro storico e testimo- cario Battista Ravelli, rivolti soprattutto nianze”. agli alunni. Presenti numerosi Del nostro intervento dà noti- gagliardetti, cittadini e Alpini. zia nella pagina successiva lo studen- Medesimo programma alla te Riccardo Pozzi del Liceo “Cesare scuola media “Divisione Tridentina”, Arici”. il 23 gennaio,presenti il Presidente del- la Sezione Gian Battista Turrini,il Filippo Martinazzi vicepresidente Claudio Turati, tre clas- Marcello Gallo si di terza media: alzabandiera, depo- sizione di un serto di fiori al monumen- to dedicato alla “Divisione Tridentina”, discorso di benvenuto della l’alpin”. Il 26 gennaio, anniversario Vicedirigente prof.ssa De Ninis e in- della battaglia di Nikolajewka,ci sia- contro con il Reduce Rino Dal Dos- mo recati all’Istituto “Cesare Arici” 14
75° DI NIKOLAJEWKA Viviani affascina gli studenti Il 26 gennaio all’Istituto Cesa- vere l’ordine di ritirata dal Don, ini- perare il blocco nemico. Sono seguite re Arici di Brescia si è svolta una as- ziarono il ripiegamento potendo con- anche altre letture tratte da due capi- semblea degli studenti per la comme- tare solo sui viveri che riuscirono a saldi della letteratura alpina come “Il morazione della battaglia di portare con sé e pochissime munizio- sergente nella neve” di Mario Rigoni Nikolajewka. Sono intervenuti gli Al- ni. La fila di Alpini si estendeva per Stern e “Ritorno” di Nelson Cenci, ri- pini Marcello Gallo, Filippo Martinazzi, decine di chilometri nella steppa spettivamente consegnati alle voci Gian Enrico Manzoni e l’ex alunno del- innevata e solo pochi, ancora in forze degli studenti Giaele Ronchi, Antonio l’Istituto e Reduce Angelo Viviani e armati, conducevano la schiera reg- Franchi, Aurora Zambelli e Agnese (nella foto), che ha arricchito la con- gendo agli attacchi nemici. Quelli che Tomaselli. I testi sono stati commen- ferenza con la sua testimonianza. si lasciavano cadere, sfiniti, nella neve, tati da tutti gli alpini presenti, che han- Dopo l’introduzione del prof. non erano più in grado di rialzarsi, così no anche risposto a domande del pub- Manzoni, Marcello Gallo si è occupa- moltissimi morirono assiderati dal blico. to della ricostruzione storica della pri- momento che non erano ovviamente Da ultimo, l’antico ariciano ma parte della Seconda guerra mon- presenti mezzi di soccorso. Angelo Viviani ha raccontato i mesi diale, focalizzando l’attenzione sui di guerra passati in Russia, ricordan- mesi immediatamente precedenti l’av- do anche quando, prima della guerra, vio dell’operazione Barbarossa in Rus- si trovava sul lago di Garda, ignaro del sia. Sono quindi state analizzate le cau- fatto che solo due anni dopo sarebbe se della decisione di avviare una cam- stato chiamato alle armi. pagna militare che solo in seguito si I ricordi si sono susseguiti, ma dimostrò fallimentare. Il relatore ha il- quello su cui il Reduce si è soffermato lustrato il numero delle forze messe maggiormente è stato l’incontro in in campo dall’Italia soffermandosi sui un’isba con una donna russa e i suoi battaglioni alpini dell’Armir sul Don. due bambini piccoli. La donna, affe- E’ stato descritto anche l’equi- zionatasi all’Alpino, gli regalò un paggiamento del soldato italiano e, con colbacco per ripararsi dal rigido inver- l’aiuto del racconto del Reduce no russo che poteva raggiungere an- Viviani, sono state sottolineate le spro- che i 40° sotto zero. Questo copricapo porzioni di vestiario e armamento tra addirittura gli salvò la vita, quando, gli italiani e i tedeschi. I primi poteva- ferito durante la ritirata, venne rico- no contare su scarponi leggeri, di qua- nosciuto proprio grazie a tale indumen- lità scadente e non adatti al clima rus- to: fu aiutato e portato in salvo da un so. Inoltre le giacche, come ha ricor- suo amico. Il medesimo colbacco è dato il Reduce ariciano con un sorriso L’operazione russa Piccolo stato indossato dal Reduce quasi cen- abbozzato, erano prodotte con il tes- Saturno prevedeva l’accerchiamento tenario per tutta la durata dell’incon- suto autarchico, che, appena bagna- della Divisione alpina. Ciò costringe- tro. to, iniziava a sfaldarsi. I soldati del va i nostri battaglioni a combattere per L’assemblea si è conclusa con Terzo Reich invece erano dotati del aprirsi un varco verso il piccolo pae- la proiezione di una serie di fotografie migliore equipaggiamento possibile, se di Nikolajewka. portate da Angelo Viviani, tra le quali addirittura superiore a quello russo. I A questo punto il racconto del- alcune erano state scattate proprio tedeschi avevano anche una capacità la cruenta battaglia è stata lasciata sotto i portici dell’Istituto Cesare Arici di fuoco ben superiore a quella italia- alla lettura, affidata agli studenti Anna quando lui frequentava le elementari. na. Dopo questa introduzione storica, Montini e Riccardo Pozzi, di un pas- Spiccavano anche le immagini scat- Filippo Martinazzi ha descritto il lun- so tratto da “Centomila gavette di tate durante la spedizione russa con go ed estenuante ritorno in patria dei ghiaccio” di Giulio Bedeschi. Poi è alcuni suoi amici, tra i quali però solo resti della Divisione Tridentina, che du- stato mostrato il bilancio della sangui- lui riuscì a salvarsi. Al termine di un rante la ritirata riuscì a sfondare il 26 nosa battaglia che costò più di tremi- lungo applauso della platea sono state gennaio del ’43 la linee difensiva rus- la vite in un solo giorno, tra cui anche scattate foto con tutti gli Alpini. sa a Nikolajewka e ad aprire la stra- quella del generale Giulio Martinat, Riccardo Pozzi da verso casa. Gli alpini, ultimi a rice- sacrificatosi durante la carica per su- Classe V Liceo classico Cesare Arici 15
75° DI NIKOLAJEWKA Trecentomila passi nella steppa p Alcuni dei protagonisti della marcia sulle tracce della Tridentina davanti alla meta: il sottopasso della ferrovia di Nikolajewka Ricorderò per tutta la vita ciare a cercare, sondare a fondo per Partiti poi il 18 gennaio per l’esperienza del gennaio 2018. E’ sta- capire, sapere anche quale fosse sta- Mosca, siamo arrivati il 20 sul Don, to uno slancio inaspettato che a no- ta la sorte di uno zio di mio padre, da dove è iniziata la “nostra ritirata” vembre mi ha spinto ad aderire a quel- scomparso nel nulla nell’inverno del con una prima tappa da Belogorye a la proposta ambiziosa, finita sotto i 1943, che aveva lasciato come unico Podgornoje, 30 km di marcia. Le tem- miei occhi, navigando nei meandri di ricordo di sé solo un nome: Tarcisio; perature non sono più quelle del 1942- internet: ripercorrere a piedi l’itinera- nome poi attribuito qualche anno dopo 43. Oggi arrivano al massimo a meno rio della Divisione Alpina Tridentina proprio a mio padre. Un destino tre- 22. La differenza a volte la fa il ven- gli stessi giorni di 75 anni prima. In mendo quello di Tarcisio, come miglia- to, che spazza e spezza, ma l’affiata- inverno, nella neve. ia e migliaia di altri soldati. Si è aperto mento ed i moderni capi di abbiglia- Alla fine l’ho fatto senza pen- così un mondo. Associazioni di fami- mento sportivo, senza considerare i sarci. Nel 2013 ero stato già in quei liari, letture, studi, pagine facebook, fo- viveri, hanno alleviato le sofferenze. luoghi con i miei genitori: un viaggio tografie, fogli matricolari, siti internet Secondo giorno: da Podgornoje toccante. Ma è stato un anno prima e banche dati di ricerca, mappe di a Postojaly passando per Opyt. In quei che incominciai ad interessarmi a quel- ospedali e cimiteri militari. Mi sono ri- luoghi mi sono tornate alla mente mol- la parte di storia mai raccontata: mi cordato di essere un Alpino: ho te storie lette, mi ricordo del tenente bastò assistere nel mio paese alla con- rispolverato il mio cappello della Scuo- Giobatta Danda che tutta la notte del segna di un piastrino militare reperito la Militare Alpina di Aosta e, dopo 21 dovette stare a Opyt sdraiato nella in Russia al commosso figlio del di- essermi iscritto al Gruppo di Calcinato, neve coi suoi Alpini, nel disperato ten- sperso, che non aveva mai visto il pa- non me ne sono più separato. tativo di tenere calda una mitragliatri- dre. Oggi so che quel disperso era un A dicembre, ho potuto per la ce, per coprire la ritirata del suo bersagliere della “Celere”, allora era prima volta incontrare a Milano i miei Vestone e della Tridentina. solo un soldato e i luoghi da cui pro- compagni di viaggio: dieci, da tutto il Il giorno seguente partiamo alla venivano i piastrini erano solo Russia. Nord Italia, da Treviso a Torino, tra volta di Novo Karcowka, altri 23 km. Oggi quei posti hanno un nome preci- cui anche il bresciano Roberto Il paesaggio ci ripaga delle ridotte co- so, si collocano in un contesto logico- Bettinsoli, del Gruppo di Marmentino, modità cui siamo sottoposti. L’orizzon- storico che conosco. con cui instaurerò subito un rapporto te bianco sconfinato si confonde con Ho voluto così anche io comin- di complicità. il cielo monogrigio e spesso non se ne 16
pa per raggiungere Nikolajewka vede il distacco. Le balche in lonta- Nikolajewka. Gli ultimi metri che ci 26 gennaio del 1943. Poveri giovani! nanza non consentono di fornire det- separano dal manufatto li percorria- Più di una volta mi ritrovo a pensare tagli tali da stimarne la distanza: si ha mo correndo, nonostante la neve alta. che, se non avessero avuto vent’anni, la sensazione di non avanzare mai. La Possiamo appendere i nostri da quell’inferno di gelo e disperazione neve caduta abbondante nei due gior- gagliardetti al muro in mattoni del ter- non ne sarebbe uscito vivo uno. ni precedenti ci impone di alternarci a rapieno che costituisce il traguardo fi- Per noi invece è il momento di battere il sentiero nei tratti “fuoripista”. nale, il monumento ai nostri morti in tornare a casa…, veloci senza aspet- Dieci minuti ciascuno, poi si passa in Russia più importante e conosciuto. tare altro, raggiungiamo coi mezzi la coda fino al proprio successivo turno, Non mancano le preghiere, le lacri- stazione di Rossosch. Finalmente dor- come quando i ciclisti in gruppo si al- me. Ancora i muri del sottopasso sono miremo in un letto: quello caldo del ternano a tagliare il vento ai compa- increspati dai colpi che ricevettero vagone letto che ci riporta a Mosca gni. ninnandoci di tanto in tanto. An- Pernottiamo una volta cora dobbiamo smaltire l’emo- in un alberghetto, altre volte zione che siamo già in Italia. in stanze attigue a chiese, In Italia, grazie alla eco messe a disposizione da preti data da giornali e tv, ricevo mol- ortodossi. Si dorme nei nostri tissime chiamate e mail di pa- sacchi a pelo. Una notte al- renti di soldati dispersi. Qualcu- loggiamo in una vera isba, di no mi esprime la solidarietà per proprietà di una vedova sui il viaggio, altri ancora mi chie- sessantacinque anni che sem- dono notizie dei loro cari. Pur- bra davvero uscita da un libro troppo non so darne, ma mi sen- di Rigoni Stern. Accompagna- to grato per l’attenzione che ri- ta dal suo gatto nero, possia- cevo e per il fatto che quei ra- mo solo cercare di comunica- gazzi non sono stati dimenticati: re con lei a gesti mentre ci cu- di questo vorrei ringraziare tutti. cina una zuppa di rape rosse. Nulla mi impedirà di ricordare Quella notte dormirò sdraiato per sempre questi fratelli sfor- sotto il tavolo della tappezza- tunati, in nulla diversi da me, se ta cucina. non per anagrafe. Le tappe dei giorni se- Vorrei con tutto me stes- guenti sono Scheljiakino e so che il loro sacrificio non fos- Warwarowka dove non man- se vano. Non penso che l’uomo chiamo di commemorare il sa- saprà vivere in pace fino a quan- crificio del Morbegno. Il 25 ar- do non riuscirà a mettere sem- riviamo a Nikitovka, paese at- pre sopra ogni cosa il rispetto per tiguo ad Arnautovo. Luoghi la dignità dell’essere umano, sacri ai battaglioni Alpini e ai gruppi di nella strenua difesa del paese da par- cancellando definitivamente ogni pre- artiglieria, lì vennero decimati. Come te delle mitragliatrici dell’esercito rus- giudizio, ogni barriera, ogni confine, non pensare al Gruppo Bergamo e agli so. Si dice che l’uscita del tunnel ver- ogni odio, ogni cieco orgoglio, la cui Alpini del Tirano che tra il 25 e 26 gen- so l’abitato fosse intasata di soldati permanenza non consentirà mai naio 1943 vennero martoriati in que- italiani caduti nel disperato tentativo l’estinzione dei conflitti fra i popoli. ste balche? di passare. Quanta sofferenza! Una Fratelli miei sfortunati rimasti Il 26 gennaio finalmente partia- battaglia vinta dalla moltitudine di nella gelida steppa dopo un martirio mo da Nikitovka alla volta di sbandati sospinti dalla disperazione. fatto di ghiaccio e stenti di ogni gene- Nikolajewka, oggi Livenka. Solo 16 Dopo quell’ostacolo ci furono ancora re, giovani strappati alla vostra terra e km. Passiamo Arnautovo di buon pas- tormentate giornate di gelo e centi- alle vostre famiglie mai stanche di cre- so e poi alcune balche, fino ad arriva- naia di km di marcia, ma il nemico dere nel vostro ritorno, io vi abbraccio re finalmente all’agognata meta: il non cercò più di accerchiare la tutti! sottopasso della ferrovia di Tridentina, come aveva fatto sino al Christian Abate 17
75° DI NIKOLAJEWKA Da Marmentino al sottopasso Ritornare nei luoghi della tragi- ca ritirata del gennaio 1943 per ricor- dare tutti i Caduti della campagna di Russia: in questo modo alcuni Alpini hanno deciso di commemorare l’an- niversario della battaglia di Nikolajewka a 75 anni da quelle tra- giche giornate. Tra i componenti di questa “spedizione” lungo i sentieri innevati del ricordo c’erano anche due Penne Nere bresciane, Christian Abate del Gruppo di Calcinato (che ha scritto l’articolo riportato alle due pagine pre- cedenti) e Roberto Bettinsoli di Marmentino, che ha voluto condivide- re questa indimenticabile e toccante esperienza con tutti noi. Ecco la sua testimonianza: Sopra, gli Onori al cippo dell’ANA che ricorda i Caduti di Nikolajewka e, sotto, “Mi chiamo Roberto Bettinsoli Roberto Bettinsoli in posa soddisfatto a fianco dello storico sottopasso e faccio parte del Gruppo Alpini di Marmentino. Sono nipote di un redu- ce di Russia, Antonio Bettinsoli clas- se 1917, della 45ª batteria, andato avanti nel 2000. Quest’anno, in occasione del 75° anniversario della battaglia di Nikolajewka, ho voluto ripercorrere a piedi, con altri dieci compagni, un trat- to di quella ritirata. Siamo partiti da Rossosch e, dopo aver camminato per nove giorni e circa 180 chilometri, abbiamo raggiunto Nikolajewka. Calpestando quella neve, ascol- tando la voce del silenzio, facendo scorrere lo sguardo tra le balche fino all’orizzonte infinito, resistendo al fred- do ed al vento pungente, mi è sem- brato per un attimo di ricordare tutti quei poveri ragazzi che hanno vissuto le atrocità della guerra. Ringrazio i miei compagni di viaggio che hanno condiviso con me queste forti emozioni e con i quali è nata un’amicizia rinsaldata dall’aver fatto gruppo in ogni situazione. Un rin- graziamento particolare va all’organiz- zatore, Danilo Dolcini, che ha reso possibile quest’esperienza.” 18
75° DI NIKOLAJEWKA I Cosacchi, che spettacolo Musica, balli, canti, acrobazie e splendidi costumi: sono stati gli in- gredienti di un evento indimenticabile che ha rinsaldato ancora di più i lega- mi tra la terra bresciana e quella rus- sa. Stiamo parlando dello spettacolo messo in scena dai Cosacchi dello “The State Dance Theatre” il 25 gen- naio a Brescia, in un Teatro Grande gremito in ogni ordine di posti. L’ensemble russo, in occasio- ne del 75° anniversario della batta- glia di Nikolajewka, ha infatti portato nella nostra città una vera e propria rappresentazione dell’anima e della storia russe, una rappresentazione che ha strappato agli spettatori ripetuti applausi a scena aperta. Ad aprire questa splendida se- rata sono stati gli studenti della scuo- la media “Tridentina” eseguendo magistralmente la canzone “L’ultima notte” e, insieme al coro cosacco, la canta “Va l’alpin”. Subito dopo si è entrati nel vivo dello spettacolo con un vorticoso alternarsi di danze, canti e musiche che non hanno lasciato un attimo di respiro sia agli artisti che agli spettatori. Balli tipici della tradizione cosacca, che raccontano di un popo- lo duro, attaccato alla propria terra, alle proprie origini ed alle proprie tra- dizioni; costumi ricercati e fedelmen- te riprodotti, danze al suono di spade scintillanti, tristi e malinconiche rap- presentazioni di addii tra soldati e le Funiculì-funicula alle struggenti melo- artistico del balletto che ha ringrazia- loro morose. Poi l’immancabile rap- die russe. Un’annotazione a parte me- to gli Alpini bresciani, e a nome del presentazione a sfondo militare con ritano i duetti con la balalaika, Coro dell’Armata Russa ha ricambia- tanto di bandiera rossa sulla quale fa- magistralmente eseguiti, che hanno to il dono del Coro Alte Cime, il cui ceva capolino la falce e il martello, a proposto ad un ritmo vertiginoso canti Presidente Gianpietro Zilberti ha rin- ricordare il recente passato della re- del tempo di guerra e famose compo- graziato a sua volta. Alla fine della gione che oggi si chiama Kazakistan sizioni. seconda parte, la serata è terminata (da cui l’italiano “cosacco”). Lo spettacolo, durato quasi tre con il lunghissimo applauso tributato Anche nel canto le voci soliste ore, è stato intervallato da un breve agli eccezionali artisti del corpo di ballo ed il gruppo canoro hanno saputo tra- intervento del Presidente Turrini che russo. smettere al pubblico vere emozioni, ha elogiato il lavoro del segretario Pie- Giuseppe Lamberti passando dai brani tradizionali risa- ro Cravotti, che si è prodigato per riu- lenti anche alle guerre napoleoniche scire a portare a Brescia il corpo di a quelli popolari, dall’italianissima ballo russo. Dopo i saluti del direttore 19
NUOVA SCUOLA NIKOLAJEWKA Il cantiere avanza rapidamente La posa della prima pietra il 26 novembre 2017, al centro i Presidenti Anelli e Cortesi, col Sindaco Emilio Del Bono I lavori procedono molto rapi- damente: i locali seminterrati e la soletta del piano terra ai primi di feb- braio erano già stati edificati. Se non ci saranno imprevisti, la Nuova Scuo- la Nikolajewka dovrebbe essere pron- ta per la primavera del 2019. La posa della prima pietra, av- venuta il 26 novembre scorso, è stata l’auspicio migliore per questa nuova grande opera che garantirà ai 120 disabili ospiti della struttura una acco- glienza e dei servizi decisamente al- l’avanguardia, realizzando al tempo stesso notevoli risparmi energetici e alleviando il lavoro degli oltre 100 ope- ratori specializzati impegnati quotidia- namente. Naturalmente l’aiuto di tutti è ancora necessario: l’impegno finan- ziario, infatti, resta davvero gravoso. Il Presidente Favero firma la pergamena che è stata inserita nella prima pietra 20
IL 2 E 3 GIUGNO Adunata sezionale a Calcinato PROGRAMMA PROVVISORIO SABATO 14 APRILE Ore 8.30 Esercitazione del Nucleo P.C. SABATO 21 APRILE Ore 14.30 Centro Sportivo “V. Bianchi” in via Stazione 69: Gara sezionale di Mountain Bike - Trofeo “Franco Pezzi a.m.” VENERDI 18 MAGGIO Ore 11.00 Sala Consigliare della Sede Sezionale ANA: Conferenza Stampa di presentazione dell’Adunata Sezionale 2018 SABATO 19 MAGGIO Ore 9.30 Casa della Carità di via Garibaldi n. 119: Inaugurazione mostra sezionale con mate- riale del Museo Storico dell’ANA di Brescia ed esposizione dei lavori delle Scuole Ma- terne, Primarie e Medie del territorio Ore 11.00 Deposizione serti di fiori ai Monumenti cittadini di Calcinato Ore 20.45 Chiesa parrocchiale di Calcinatello: Concerto del Coro “Carmines Cantores” e della compagnia “La Pieve di Erbusco” “La guerra dei poveri” canti e lettere di soldati Ore 17.15 Onore ai Caduti calcinatesi ai fronte Ore 17.30 Municipio di Calcinato: Ore 22.00 Fiaccolata al Monumento dell’Alpino Pa- Incontro con l’Amministrazione Comu- dre Marcolini nale Ore 20.45 Chiesa Parrocchiale di Ponte San Marco: SABATO 26 MAGGIO Concerto del Coro Alte Cime e presen- Ore 21,00 Piazza Repubblica di Calcinato, Istituto Com- tazione ufficiale della nuova incisione prensivo di Calcinato, Scuola primaria: classi 4°A di Ponte S. Marco, 5°A di DOMENICA 3 GIUGNO Calcinato, Scuola Media classe 3°C, pre- Ore 8.00 Centro sportivo “Vincenzo Bianchi” di via sentano lo Spettacolo teatrale “Ti scrivo dal Stazione 69: Ammassamento Fronte” Ore 9. 15: Inizio sfilata Ore 10.30 Chiesa Parrocchiale di San Vincenzo in MERCOLEDI 30 MAGGIO Calcinato: S. Messa Ore 21.00 Cimitero di Calcinato: Ore 12.30 Ristorante “Sullivan” di Ponte S. Marco, Santa Messa in suffragio di tutti i Caduti e via Statale n. 135: pranzo degli Alpini Andati Avanti Ore 16.30 Passaggio della stecca Ammainabandiera SABATO 2 GIUGNO Ore 16.00 Oratorio Calcinatello: PER INFO E PRENOTAZIONI Alzabandiera e Onore ai Caduti 328 4788639 Camossi - 329 5454164 Corsini Ore 17.00 Piazza Repubblica a Calcinato 333 8478181 Bocchio - 335 472455 Agosti ammassamento www.alpinicalcinato.it 21
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