Il lavoro Michele De Palo ha deciso di cedere gratuitamente la sua attività - Lo speciale - Lo Stradone
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Anno 43, N.3/490 - Maggio/Giugno 2022 - Stampa: Typographis - € 3.00 Te lo do io il lavoro Michele De Palo ha deciso di cedere gratuitamente la sua attività Lo speciale MANCA IL LAVORO O MANCANO I LAVORATORI? Lo Stradone/ maggio · giugno 2022 1 X
Sommario COVER STORY 6 Ci do un taglio di Giuseppe Di Bisceglie 6 Nam 8 Manca il lavoro o mancano i lavoratori? di Marianna Lotito e Francesco De Marinis eaquat ECONOMIA laborunt? 14 Terra di conquista di Stefania Leo 18 Da 40 anni la qualità sulla tavola dei coratini di Dino Patruno 20 La macchina del tempo di Rino Scarnera 40 POLITICA 22 Il tassello mancante di Giuseppe Di Bisceglie 24 Il Pungolo Democratico di Giuseppe Di Bisceglie 24 27 SPECIALE ESTATE 32 IL COMUNE INFORMA 34 AGRICOLTURA Lo Stradone Corato nero su bianco 34 Risvegli: dalle proteste a Olio Capitale di Stefania Leo Fondato da Padre Emilio D’Angelo Proprietà/Editore ZOOM Netnews srl Direzione, redazione, 38 Uno spettacolo per pochi di Giuseppe Cantatore amministrazione Vico San Francesco sn SPORT 70033 Corato (Ba) Tel. 080.8983954 40 Stella polare di Francesco De Marinis Email info@lostradone.it Direttore responsabile RUBRICHE Luigi Cialdella Pubblicità 46 Cervelli accessibili di Vincenzo Tota 080.8983954 commerciale@lostradone.it 48 Mythbuster di Giuseppe Magnini Hanno collaborato Gaetano Bucci 50 L'antivirus di Gaetano Bucci Giuseppe Cantatore Francesco De Marinis 51 Il gastronauta di Fabio Leone Giuseppe Di Bisceglie Serena Leo Stefania Leo 52 Pet therapy di Paolo Colella Fabio Leone Marianna Lotito Giuseppe Magnini Dino Patruno Ringraziamo le aziende che con il loro contributo a Lo Stradone rappresentano Cristoforo Scarnera il segno tangibile della partecipazione nel mondo produttivo alla crescita sociale Pasquale Tandoi Vincenzo Tota e culturale della Città. Nicola Ventola Reg. Trib. di Trani, n° 165 del 10/07/79: Registro Nazionale della Per abbonarti Manda una email a Stampa - Presidenza Consiglio dei o fare pubblicità su info@lostradone.it Ministri n. 1176 - 04/05/84 Chiama il numero 080.8983954 Lo Stradone/ maggio · giugno 2022 5 X
Cover Story Ci do un taglio Dopo settant’anni come barbiere e parrucchiere, Michele De Palo chiuderà l’attività a fine giugno. A meno che… di Giuseppe Di Bisceglie I l passaggio di consegne non si è che mai lo abbandonato e che gli ancora concretizzato ma presto sia consentito di tornare nel salone il sogno di Michele De Palo po- ad acconciare i suoi parenti stretti. trebbe avere un lieto fine, con l’affi- «Sono arrivate tantissime richieste, damento della sua attività di parruc- ho incontrato moltissimi aspiranti chiere per uomo e signora ad una parrucchieri. Gran parte di loro sono persona che sia all’altezza di racco- però giovani che hanno da poco ter- gliere il suo testimone. Ottantadue minato la scuola e che non hanno anni, più di settanta passati con le maturato ancora una esperienza forbici e il pettine in mano, Miche- tale da poter gestire in autonomia le è ancora al lavoro nel suo salone l’attività. E questo non corrisponde di via Sant’Elia, nel quale accoglie ai requisiti che ricerco in chi riceverà ancora una nutrita clientela che si il mio testimone» confida Michele. affida alle sue sapienti mani per cu- Negli ultimi giorni, però, si è aper- rare la propria estetica e il proprio to uno spiraglio interessante: «Una look. «Ma è arrivato il momento di bravissima parrucchiera, già forma- dedicarmi alla mia famiglia, di anda- ta, esperta e sapiente ha manifesta- re in pensione, anche se amo il mio to la sua volontà di intraprendere il lavoro ed essere ancora attivo qua- lavoro nel mio salone. Spero davve- si mi diverte» aveva riferito in una ro di poter concludere il passaggio intervista rilasciata a CoratoLive.it, di consegne entro la fine di giugno» primo giornale a raccontare quella continua. Una decisione ormai pre- che può definirsi un’autentica storia sa, sulla quale non si torna indietro. d’amore tra Michele, il suo lavoro, il Michele è determinato a ritirarsi a suo salone e i suoi clienti. Una sto- vita privata e se non riuscirà nel suo ria che ha poi fatto il giro dell’Italia, intento sarà costretto a chiudere il catturando l’interesse di centinaia salone. «Ho preso un impegno coi di migliaia di lettori e telespettatori miei clienti e con i proprietari dei lo- anche di giornali e telegiornali na- cali in cui si trova il salone: di lasciar- zionali. li in buone mani. Per questo la mia selezione è stata attenta» rivela. Le «Sono stato invitato persino in Rai a attrezzature sono tutte a disposizio- Roma per raccontare la mia storia. ne di chi inizierà a lavorare nello sto- Mi chiedo: chissà cosa abbia di spe- rico salone. «Sono tutte funzionan- ciale» ci confida Michele, con mera- ti» assicura, ma non pone alcun veto viglia e con la sua semplicità. Quella circa la loro sostituzione. «Se posso- di Michele De Palo, in realtà, è una no servire le tengano, se ritengono di doverle storia che merita di essere raccontata per dedicando la vita; è la storia di un padre e di sostituire che facciano pure» continua. molteplici ragioni. È la storia di quel bambino un marito che ha compreso che l’amore per la che dall’età di sette anni ha iniziato a lavora- famiglia è ancora più grande per la passione Una bella storia, quella di Michele De Palo, re nella bottega di suo padre per dargli una per il lavoro; è la storia di una brava persona che ha catturato ammirazione ed anche te- mano e che a quindici anni è diventato tito- disposta a regalare il suo salone pur di farlo nerezza. L’auspicio, ora, è che Michele possa lare di impresa, sostituendo prima il genitore continuare a vivere. godersi il meritato riposo dal lavoro, dedicarsi emigrato in Venezuela; è la storia di un arti- come desidera a sua moglie e a suo figlio, con giano che, dopo la morte del padre, ha porta- A due condizioni però: che il suo successore l’animo sollevato per aver fatto di tutto pur di to avanti la sua professione senza mai smet- abbia professionalità ed entusiasmo per di- onorare al meglio chi per tanti anni ha avuto tere di amarla tant’è che ad essa sta ancora ventare punto di riferimento di una clientela fiducia in lui. Lo Stradone/ maggio · giugno 2022 7 X
Manca il lavoro o mancano i lavoratori? di Marianna Lotito di Francesco De Marinis M anca il lavoro o mancano i lavoratori? O manca il buon lavoro? Quel- lo regolare, degnamente retribuito e organizzato? Il tema è ampio e complesso e varia da figura a figura, da attività ad attività, finanche da caso a caso. In queste pagine abbiamo provato ad ascoltare diversi punti di vista (e ci riserviamo di ascoltarne altri), in modo tale da avere un quadro più preciso. Emerge una presa di coscienza diversa da parte dei lavoratori (vedi il tema della great resignation, le dimissioni di massa che portano a una ricer- ca di condizioni lavorative più vantaggiose in termini economici e non solo). Emerge anche un grande vuoto di figure specializzate nei campi più disparati, dall’artigianato alla meccatronica. Emergono le lacune del mondo della scuo- la, per certi versi stantia e che necessita di una profonda rivoluzione a partire dalle risorse che lo Stato deve necessariamente impiegare. Emerge, infine, un punto di svolta, dettato da quello che è accaduto negli ultimi tre anni e che ha cambiato il volto del mercato del lavoro globale. 8 Lo Stradone/ maggio · giugno 2022 X
Cover Story Artigiani, specie in estinzione Sono sempre meno i ragazzi che vogliono intraprendere un lavoro manuale M ontatori e falegnami, ormai sono funzionali. Risparmiando notevoli somme di i trucchi del mestiere” è fondamentale: pur- “merce rara”. Lo si comprende facil- denaro tra viaggi non fatti, pranzi e cene al ri- troppo i giovani non lo comprendono. Fale- mente ponendo attenzione a quanto storante rinviate e capi di abbigliamento non gnameria a parte, è già successo più volte che numerosi siano gli annunci di lavoro pubbli- acquistati, le famiglie hanno potuto destinare ci chiedano di stare dietro un computer e non cati dalle aziende che lavorano i risparmi a rinnovare la propria casa e ren- a contatto con i clienti. Sarà timidezza? Non il legno, dai mobilifici e da derla sempre più confortevole. solo. Forse anche poca inclinazione al sacrifi- chi realizza scale e infissi. cio: quando sentono che noi lavoriamo anche «Si cercano falegnami, Questo, per il settore del mobi- di sabato, si tirano indietro. Non da ultimo, esperti e apprendisti, le, ha determinato un aumento tra le motivazioni che spingono tante persone da inserire nel nostro significativo del lavoro: dalla a restare a casa invece che a rimboccarsi le organico». È la frase progettazione alla consegna maniche per lavorare c’è il “benedetto” reddi- che più spesso si trova passando per la realizzazione. to di cittadinanza: ce lo hanno detto chiara- sui profili social o su- Gli strascichi di questa ondata mente». gli annunci pubblicitari sono ancora visibili, per questo di chi produce e/o ven- ormai da mesi stiamo cercando de mobili. Una richiesta di aumentare il numero dei no- come questa, così diffusa, stri collaboratori. Sappiamo che da era da diversi anni che non la si sempre i mesi di giugno e luglio sono i riscontrava. peggiori, le consegne si moltiplicano prima dell’arrivo delle ferie: proprio per questo non Sarà perché i giovani non ambiscono più a vogliamo trovarci a corto di personale. quello che un tempo era il desiderio di “impa- rare un mestiere”? oppure dipende dal timore In primis speriamo di trovare collaboratori che sia una mansione troppo pesante o poco che abbiamo già esperienza lavorativa nel remunerativa? Lo abbiamo chiesto a Enia settore; purtroppo, com’è facile intuire, non Scaringella, titolare (insieme a suo fratello è semplice perché i lavoratori “senior” il più Luigi) dell’azienda coratina Casa del mobilio. delle volte hanno già una loro stabilità lavo- Nella loro attività, oltre a realizzare soluzioni rativa. Ci siamo aperti alla possibilità di assu- su misura, vendono anche mobili prodotti mere anche ragazzi giovani alle prime armi. dalle grandi realtà manifatturiere italiane: è Formare “nuove leve” per noi è chiaramente per questo che, oltre a cercare falegnami, da più dispendioso (in termini di tempo e risorse tempo cercano (con non poca difficoltà) an- economiche) ma, guardando al futuro, siamo che operai capaci di montare cucine e came- pure disposti a farlo». rette. Vista la presenza del liceo artistico, si può Da cosa nasce questa esigenza è preso det- ipotizzare che quello sia un bel bacino a cui to: «il lungo periodo di emergenza sanitaria, attingere? «Nella teoria sì, nella pratica no – unito ai bonus statali che agevolano l’acqui- prosegue Enia Scaringella – Il più delle volte sto di nuovi mobili, hanno “dopato” il nostro dopo il diploma i ragazzi decidono di prose- mercato – spiega Enia Scaringella – Rispetto guire gli studi, rendendosi disponibili per il agli anni precedenti, abbiamo registrato un mercato del lavoro solo dopo la laurea. Un la- notevole incremento di clienti che stanno in- voro manuale come quello degli artigiani del vestendo per rinnovare il proprio arredamen- legno non è più ambito: gran parte dei giovani to: la pandemia che ha costretto tutti a vivere spera nei concorsi statali o in carriere di altro gli spazi domestici più a lungo, ha messo in genere. Eppure, va detto, il più bel progetto evidenza le esigenze che prima di altre anda- del mondo resta solo “sulle carte” senza l’in- vano soddisfatte. Le camerette dovevano es- tervento della mano dell’uomo esperto. sere più funzionali per lo studio, i divani più comodi e accoglienti, le cucine più spaziose e Il nostro è un lavoro in cui osservare e “rubare Lo Stradone/ maggio · giugno 2022 9 X
Cover Story Il calciomercato dei lavoratori specializzati Sono poche le figure capaci di ricoprire posizioni sempre più richieste. Così scatta una vera e propria asta al rialzo. E anche la scuola ha le sue colpe… « Il mercato del lavoro nel nostro settore è a scegliere altre mete per crescere. Il rischio è di corsi e ragazzi iscritti, non riesce assoluta- diventato come il calciomercato. Io così che si brucino, intanto noi li abbiamo persi». mente a coprire la richiesta. Gli Its quindi non ne ho persi tre». È questa l’amara rifles- bastano. «È necessario attingere da altri enti Bari continua a crescere nel settore IoT, diver- di formazione come Ifoa. Con loro vogliamo sione di Luigi Maldera, amministratore de- so dalla meccatronica ma che attinge ad un creare una sorta di accademia (a giugno c’è legato di Mbl Solutions, azienda bacino di futuri lavoratori molto simile. stato un incontro promosso dall’Aic sul tema che si occupa di automazione Sempre più multinazionali scelgo- ndr) che formi i profili che servono nella me- dei processi produttivi. Il no il capoluogo barese per apri- talmeccanica. Progetti formativi validi che tema è quello del repe- re una propria sede. «Rischia di all’azienda costino poco. Purtroppo si vuole rimento di figure spe- essere una minaccia per le pic- scaricare la formazione sull’impresa e questo cializzate, difficili da cole aziende come la nostra. – è sbagliato». E qui arriviamo agli istituti tec- trovare. Poche risorse commenta Maldera – I giovani nici come l’industriale e all’alternanza scuo- significa una vera e vedono le multinazionali come la-lavoro. Tra i diplomati sono in pochi che propria compravendi- un porto sicuro dove accrescere vogliono intraprendere questa strada. «Si fa ta che trascina le azien- competenze e prestigio. Le so- pochissima informazione a scuola. Lo studen- de dentro un continuo cietà di recruitment preferiranno te scopre le possibilità di carriera che questo turn over. Non è, quindi, concentrare lì le loro attenzioni, ci sa- mondo offre solo quando si affaccia sul mer- un problema economico ma ranno convenzioni con il politecnico e a cato del lavoro. Poi magari si fa un corso e di numero esiguo di candidati. noi rimarranno solo le capre e quei pochi che cambia idea ma non è la stessa cosa». Quello «Nell’ultimo anno stiamo soffrendo questa ci sceglieranno. Certo, queste grandi aziende che manca davvero però sono le basi. «Non carenza. – esordisce Maldera - Non si trovano portano in dote un numero molto alto di po- è possibile che arrivi gente che non sa cos’è programmatori software neanche a pagarli a sti di lavoro ma sviluppano software, non c’è un plc. Noi dobbiamo fornire l’esperienza sul peso d’oro. Recentemente abbiamo messo indotto che permette ad aziende come la no- campo, elementi più avanzati, non la base. In un annuncio su Linkedin. Abbiamo ricevuto stra di lavorare». questo modo perdiamo molto più tempo e solo tre curriculum. La domanda è così alta ri- spetto all’offerta che il rapporto è di circa una In questo momento la Mbl Solutions può con- per un’impresa il tempo è denaro. Base che in risorsa ogni dieci aziende. Nell’ultimo periodo tare su 16 dipendenti, con un’età media di cir- alcuni casi manca anche ai docenti. Avviere- sono nate così tante attività nel settore 4.0 ca 33 anni che rischia di alzarsi. «Come dicevo mo noi dei corsi di formazione sulla robotica che per trovare un lavoratore specializzato prima, oggi i ragazzi sono soggetti a turnover, agli insegnanti ma è un controsenso. Dovreb- devi letteralmente strapparlo ad altre azien- a spostarsi da un’azienda all’altra, a trasferir- be essere la scuola a fare corsi d’aggiorna- de, cosa che non mi piace fare. È un compor- si al nord o fuori dall’Italia. Per questo stia- mento ma mancano i fondi. Noi non siamo tamento poco etico ma ci sono aziende così in mo puntando su figure senior che in passato formatori, non possiamo sostituirci alla scuo- difficoltà che sono costrette a rubare risorse hanno svolto questo lavoro. Hanno maggior la che andrebbe completamente rifondata. I coprendole d’oro». Capita anche che il cambio esperienza e hanno famiglia, cosa che li por- piani di studio sono vecchi, c’è poco dialogo di casacca avvenga repentinamente, senza o ta a non stravolgere la loro vita spostandosi. con le imprese. In Germania scuola, universi- con pochissimo preavviso. «Noi mica pos- Ecco, nel nostro settore non esiste un proble- tà e impresa sono una sola cosa. Qui il model- siamo fermarci. Siamo costretti a ripiegare ma di età se sei un tecnico specializzato. An- lo tedesco sarebbe impossibile da replicare». su aziende a partita Iva che costano quattro che a 50 anni puoi reinserirti facilmente nel E l’alternanza scuola lavoro? «Un semplice volte tanto. Per ovviare al problema abbiamo mondo del lavoro». atto formale che la scuola è obbligata a fare costituito una società a Milano con un nostro perché imposta dall’Unione Europea. Ma a socio. Lì il problema è grande quanto il nostro Ma come nascono queste figure? Per capire me a che serve la presenza di un ragazzo per perché ci sono ancora più aziende. Però alme- dove avviene il corto circuito bisogna partire una settimana, dieci giorni? Il tempo di am- no il numero di tecnici specializzati è più alto». da lontano. Dalle scuole, dalla formazione. bientarsi ed è andato via. Come faccio a for- Ma quanto ha inciso il Covid? «Abbastanza. In Ci sono le università ma «di lì escono profili marli? Che azienda li assumerebbe? Durasse molti hanno deciso di riconvertirsi e fare al- importanti, di livello più alto. Noi cerchiamo di più il percorso formativo, probabilmente tro. Inoltre la pandemia ha inciso dal punto di un lavoratore di fascia intermedia, che abbia avrebbe un senso. Ma questi ragazzi vengono vista psicologico. In due anni di blocco totale basi di elettrotecnica e una propensione ver- letteralmente buttati nelle aziende e perdono sono mancati i viaggi, le esperienze, le occa- so il mondo dell’automazione». Poi ci sono gli solo tempo. Chi ne paga le conseguenze sono sioni che ora sono tornate e portano i ragazzi Its ma il numero di istituti e di conseguenza loro». 10 Lo Stradone/ maggio · giugno 2022 X
Cover Story La coperta corta dei centri per l’impiego Oggi le strutture presenti in Italia sono congestionate rispetto al numero di utenti, nonostante la campagna di assunzioni avviata qualche mese fa Q ualche mese fa l’Anpal, l’agenzia na- Cpi 1339 utenti. Parliamo di chi ha rilasciato cio, abbiamo notato che sempre più aziende zionale che si occupa delle politiche la dichiarazione immediata di disponibilità si interfacciano con il Centro per l'Impiego attive del lavoro, dichiarava che quello al lavoro e sottoscritto il patto per il lavoro. per avanzare le richieste di nuove figure pro- dei centri per l’impiego è «Un sistema sotto- Un numero nettamente inferiore rispetto a fessionali, esplicitando i requisiti e le com- dimensionato rispetto alle richieste di servizi quello prepandemico. Dal primo gennaio al petenze richieste». Il Cpi, con il suo ufficio da parte dell’utenza e congestionato sul piano 31 dicembre 2019 erano iscritti 3388 utenti, inclusione, si occupa anche della gestione operativo». Una criticità che si ripercuote sulla duemila in più rispetto ad oggi. Qualcosa è delle richieste legate al reddito di cittadinan- capacità dei Cpi di incrociare la domanda dei cambiato. Difficile pensare che tutti abbiano za. Ma come avviene (o dovrebbe avvenire) il lavoratori con l’offerta delle aziende e, di con- trovato un impiego. percorso che i percettori devono svolgere per seguenza, rendere più semplice l’inserimento trovare lavoro? l beneficiari RdC vengono con- (o il reinserimento) del lavoratore nel tempe- La pandemia, in questo caso, ha avuto il suo peso. «È importante evidenziare che le re- vocati, presi in carico se in condizioni di poter stoso mare del mercato del lavoro italiano. lavorare e con loro gli operatori stipulano il I centri per l’impiego – gestiti dalla Regione strizioni anti-Covid, le quali prevedevano la chiusura al pubblico degli uffici, hanno por- Patto per il Lavoro. Coloro che versano in con- (Arpal) - hanno il compito di far incontrare la tato l'utente ad interfacciarsi col Cpi telema- dizioni tali da non poter essere inseriti, alme- domanda e l’offerta del proprio territorio. In ticamente. Questa modalità di interlocuzione no per il momento, in percorsi di inclusione sintesi, valutano le competenze dei candidati con gli utenti viene tuttora utilizzata dal no- socio lavorativa sono esonerati sulla base di e raccolgono le offerte di lavoro delle azien- stro CPI e anche dalle sedi territoriali di Arpal un elenco di cause tassativamente contem- de, cercando di far combaciare le une alle altre. Inoltre forniscono una serie di servizi Puglia. Dopo le riaperture, notiamo con pia- plate dalla legge. Invece, coloro che presen- agli utenti iscritti come, banalmente, un tano i requisiti che integrano le ipotesi aiuto a compilare il curriculum vitae. Non di esclusione non saranno più chiamati sono i Cpi, come erroneamente si crede, e sono esclusi dagli obblighi relativi alla a trovare lavoro alle persone ma servono condizionalità, limitandosi in questi casi a facilitare questo processo. Il vero pro- a percepire il sussidio come misura pas- blema, come dicevamo prima, è che sono siva di sostegno al reddito. Coloro che pochi e con poco personale, spesso in là hanno rilasciato la dichiarazione di im- con gli anni e talvolta con scarse compe- mediata disponibilità al lavoro ed hanno tenze. Lo specchio dell’attuale situazione sottoscritto il Patto per il lavoro vengono della pubblica amministrazione. Tuttavia profilati ed in seguito all'orientamento di negli ultimi mesi è partita una capillare base viene effettuata la profilazione qua- campagna di assunzioni per potenziare litativa. Quest'ultima, insieme all'indice i centri con nuove competenze e profes- ricavato dal profiling quantitativo, forni- sionalità, come ci riferisce Arpal Puglia. sce non soltanto una misura attendibile cere il flusso di utenza che si reca nei nostri uffici per usufruire delle attività in presenza della distanza del soggetto dal mercato del Quello della coperta troppo corta non è l’uni- e dei tanti servizi messi a disposizione dei lavoro, ma fa emergere una serie di criticità co problema che i centri per l’impiego devono cittadini. In aumento, invece, sono gli utenti e di problemi multidimensionali che rendono affrontare per venire incontro alle esigenze che usufruiscono della possibilità di ottenere, necessario il rinvio ai Servizi Sociali per il Patto dell’utenza. «L'incontro tra domanda e offer- ad esempio, risposta ad una domanda o per di inclusione sociale e l'avvio di un percorso ta di lavoro – ci scrive l’Agenzia - talvolta pre- richiedere un certificato mediante l'utilizzo congiunto in sinergia e in collaborazione con i senta criticità legate ad un tessuto industriale spesso disaffezionato alla rete dei Centri per della telematica (mail istituzionale)». Viene da Servizi Sociali per fornire alla persona un sup- l'Impiego presenti sul nostro territorio regio- pensare che non tutti i lavoratori abbiano di- porto, di diversa natura, psicologico, clinico, nale. Un'altra criticità è sicuramente legata mestichezza con internet e che abbiano avuto tecnico amministrativo, ecc., propedeutico ad una scarsità di specifiche competenze pro- difficoltà a interfacciarsi on-line con i centri. alla realizzazione delle condizioni per un effi- fessionali da parte dei soggetti disoccupati cace inserimento in un percorso formativo o ll Covid-19 ha bloccato anche l’altra parte del professionale». che, purtroppo, non riescono a trovare lavoro filo: le aziende. «La pandemia ha sicuramente nelle aziende in cerca di personale in quanto i interrotto i rapporti con il tessuto aziendale A Corato ci sono, ad oggi, 1223 beneficiari del profili dei disoccupati non corrispondono alle territoriale. – spiegano dal Cpi - Tuttavia, con reddito di cittadinanza. Sono dati parziali per- richieste del mercato del lavoro». la ripresa delle attività di incrocio tra doman- ché il numero citato fa riferimento soltanto a La pandemia ha acuito le criticità che già c’e- da e offerta di lavoro svolta dall’Arpal e le chi transita dagli uffici del centro per l’impiego rano. Basta citare un po’ di numeri. A Cora- nuove assunzioni che di fatto hanno rafforza- mentre i percettori possono essere indirizzati to, negli ultimi 12 mesi, risultano iscritti al to l'organico e le competenze del nostro uffi- anche verso altri enti come i servizi sociali. Lo Stradone/ maggio · giugno 2022 11 X
Cover Story Dipendente, ma quanto mi costi? Il reale cuneo fiscale e contributivo nel settore privato è pari a 60%, tra i più elevati dei Paesi industrializzati L e aziende faticano a trovare nuovi col- ambita come lo era venti anni fa: io ricordo 104, da ottobre 2020 prevede la riduzione laboratori da assumere eppure, in tan- che prima non si vedeva l’ora di “partire per contributiva del 30 per cento a carico dell’a- ti, dicono che non c’è lavoro. Perché il la stagione”, era un’esperienza importante di zienda; dal 2022 sono state introdotte altre mercato del lavoro sembra così tanto con- vita. La tendenza dei diplomati e dei laureati misure, come la riduzione contributiva dello tradditorio? Lo abbiamo chiesto ad un dot- oggi è di pensare che l’unico sbocco lavorativo 0.8 per cento a carico del dipendente e la mo- tore commercialista specializzato in possibile sia il lavoro impiegatizio, perché difica sia delle aliquote Irpef che delle detra- gestione del personale, Vincenzo in linea con la formazione; ma questo a zioni, con l’obiettivo di incrementare il netto Perrone dello studio T-innova volte diventa un filtro mentale che li- in busta; ulteriori misure sono il bonus 200 Consulting di Corato: «La rispo- mita i percorsi. Sono ormai pochi i ra- euro che sarà erogato a luglio è il già intro- sta a questa domanda – affer- gazzi che comprendono l’importanza dotto “assegno unico” per chi ha i figli a carico ma - parte da un assunto fonda- di svolgere anche “lavori umili” o un oltre al vecchio assegno famigliare per i nuclei mentale: coesistono tanti fattori po’ più distanti dal titolo, in attesa di che non hanno figli. e quasi tutti, guardando la realtà occasioni migliori e più vicine a ciò che dalla propria prospettiva, sanno di hanno studiato: le prime esperienze lavora- Il problema è che spesso queste misure non dire il vero». Le aziende non trovano lavora- tive insegnano tanto, sviluppano competenze sono sufficienti, perché, nel frattempo, tutti tori specializzati. «Tantissimi clienti del mio preziose e creano anche occasioni di crescita ci stiamo confrontando con gli aumenti dei studio hanno questo problema – conferma all’interno di un’azienda». prezzi (anche dei beni di primo consumo) e Perrone – Soprattutto tra i più giovani, non quindi dell’inflazione che assorbe totalmente si trovano persone con abilità e competenze Spesso l’obiezione che viene posta rispetto a o in gran parte i benefici di queste misure». specifiche, capaci di giustificare un impegno queste considerazioni è relativa ai compensi, ritenuti inadeguati, troppo bassi. «Bisogna In questo contesto generale, misure come di spesa importante per le aziende in termi- aprire una parentesi molto ampia sul tema – Naspi e Reddito di cittadinanza giocano un ni di tempo per la formazione, retribuzione e argomenta Perrone – Le pagine della cronaca ruolo importante. contribuzione». di settore lo dicono chiaramente: il reale cu- «Esatto. Chi usufruisce di questi aiuti statali, Ci sono imprese che faticano più di altre ad neo fiscale è pari al 60% ed è tra i più elevati prima di accettare un lavoro pone delle condi- ampliare il proprio organico. «Maggiori diffi- dei Paesi industrializzati (il quinto in Europa). zioni retributive migliorative rispetto a quan- coltà le rilevano le aziende metalmeccaniche Per intenderci significa che per un dipendente to percepisce da queste indennità. Quando lo che cercano elettricisti, idraulici e artigiani che riceve mille euro netti al mese in busta strumento del reddito di cittadinanza è stato vari. – precisa Perrone - Dietro queste man- paga, l’azienda sostiene un costo mensile al- introdotto, prevedeva che i beneficiari, oltre sioni ci sono anni di esperienza che un ragaz- meno pari a 1600 euro. Perciò, pur volendo, il al denaro percepito, sfruttassero il tempo a zo neodiplomato ovviamente non ha e, molto datore di lavoro è messo chiaramente in diffi- loro disposizione per formarsi e poi essere spesso, non ambisce ad avere. Si sta assisten- coltà quando gli si chiedono salari più elevati orientati verso nuove opportunità di lavoro do ad un fenomeno sempre più frequente: le in assenza di esperienza. Un discorso a par- attraverso i Centri per l’impiego: la fase votata aziende assumono nuovi dipendenti, offren- te, ovviamente, va fatto per i lavoratori che alla ricollocazione nel mondo del lavoro, tut- do loro un compenso maggiore rispetto a hanno abilità note e/o certificate: in tal caso tavia, non è mai decollata pienamente, anche quello che il lavoratore già percepisce presso le aziende sono disposte a fare investimenti perché le aziende, il più delle volte, non fan- un’altra impresa concorrente. retributivi e contributivi più importanti. no riferimento a questi uffici pubblici per la Attualmente sono in affanno anche le impre- Resta il fatto che la riduzione del cuneo fiscale ricerca del personale. La speranza è che l’im- se che cercano lavoratori stagionali, quelle - ossia il differenziale tra il costo che sostiene plementazione dell’organico negli uffici dei legate al comparto agricolo e quelle che ope- l’azienda e il netto che riceve il lavoratore - è Centri per l’impiego della Regione Puglia pos- rano nel settore turistico, ricettivo ed enoga- alla base dell’aumento del salario netto per i sa dare nuovo impulso a questo meccanismo. stronomico. I dipendenti che si occupano del- dipendenti: per questo il Governo negli ultimi Di fatto, chi percepisce il Reddito di cittadi- la raccolta dell’uva, delle olive o dei prodotti anni (e soprattutto negli ultimi mesi) ha intro- nanza o l’indennità Naspi potrebbe, in manie- da orto, del servizio in sala o del lavoro in dotto alcune misure in tal senso. ra non legale, riuscire a svolgere qualche la- cucina – per citare solo alcuni esempi - sono Per esempio la Decontribuzione Sud, intro- voretto per amici e parenti, accumulando così ormai “merce rara”. L’esperienza di lavoro dotta dal decreto-legge 14 agosto 2020, n. una somma mensile di denaro interessante e che dura due o tre mesi ormai non è per nulla 12 Lo Stradone/ maggio · giugno 2022 X
Dove sono finiti i lavoratori stagionali? Il dibattito va avanti da mesi. C’è una forte carenza di personale nel campo della ristorazione e del turismo. Ne abbiamo parlato con l’imprenditore Silvano Falco D ove sono finiti i camerieri, gli chef, gli parlare le lingue straniere. Figure importanti addetti all’accoglienza e tante altre fi- per un brand, come quello pugliese, capace di gure protagoniste del mercato della rilanciarsi a livello internazionale». Sebbene, ristorazione, soprattutto stagionali? Da qual- che mese se ne parla diffusamente sui giorna- come ci spiega Falco, quello della scarsità di li, in tv e sul web. Le associazioni di categoria risorse umane è un vecchio problema, oggi è denunciano, ad esempio, che all’appello man- maggiormente avvertito. Il Covid ha senz’al- cano 400.000 camerieri. Un numero enorme tro influito. «In molti, in un momento stori- in un Paese che dovrebbe fondare una buona co dominato dall’incertezza, hanno scelto di fetta della sua economia sul turismo. Il dibat- prendere altre vie. Molti camerieri oggi fanno tito, acceso anche dalle dichiarazioni di per- sostitutiva della retribuzione che percepirebbe altro. C’è chi si è dedicato all’agricoltura, chi sonaggi noti come Alessandro Borghese, ha accettando un’offerta di lavoro; così facendo si scoperchiato il proverbiale vaso di Pandora. ha tentato il concorso pubblico, chi lavora per accetta una somma di denaro che comunque Colpa del reddito di cittadinanza? Di giovani altre aziende». ha una durata limitata e si rifiuta una proposta poco inclini a sacrificarsi nei weekend? O esi- di lavoro che potrebbe risolvere problemi eco- ste davvero un cono d’ombra fatto di paghe Esiste anche un problema generazionale. «Il nomici nel medio e lungo periodo». misere, contratti irregolari o addirittura inesi- nostro è un lavoro impegnativo. Lavoriamo stenti, turni massacranti e ambienti di lavoro quando gli altri si riposano. Natale, ferrago- La soluzione, quindi, andrebbe cercata nei nocivi? sto, Pasqua, il sabato, la domenica. Psicolo- cambiamenti strutturali riguardanti più fat- Ne abbiamo parlato con Silvano Falco, da 25 gicamente è pesante ma noi siamo sempre tori: «la formazione scolastica – argomenta anni nel mondo della ristorazione. Gestisce Perrone - dovrebbe rispondere meglio alle lì, in prima linea e se le vecchie generazioni –con i suoi fratelli, Aldo e Felice - la sala rice- richieste delle aziende del territorio, serve più erano consce dei sacrifici che questo lavoro vimenti New Lions a Molfetta che lavora pra- collaborazione fra l’istituzione scuola, le azien- ticamente tutto l’anno. «Non abbiamo proble- comporta, i più giovani se ne rendono conto de del territorio e le associazioni di categoria; mi di reperimento del personale – ci spiega solo dopo, quando tastano con mano, forse la formazione in azienda dovrebbe essere – perché abbiamo messo in campo una serie accecati dai modelli che passano in televisio- di meccanismi che ci permettono di avere ne, quelli di Masterchef, per intenderci. Mo- una costante, specie in considerazione degli sempre l’organico al completo. L’azienda è eventi degli ultimi anni, in modo da ottenere delli che non ci appartengono». gestita da noi fratelli e da alcuni dipendenti, risorse polifunzionali capaci di rispondere alle le figure di riferimento per mandare avanti esigenze del mercato e ai conseguenti muta- Manca qualcosa anche sul fronte formazione. questo tipo di attività. Loro rappresentano menti organizzativi aziendali; i giovani diplo- lo zoccolo duro, al quale si affiancano colla- «Noi abbiamo coltivato fruttuose collabora- mati/laureati dovrebbero poter accumulare boratori storici, che lavorano con me anche zioni con gli istituti alberghieri ma credo an- più esperienze lavorative possibili e dall’altro da vent’anni e una piccola parte di persone che che le scuole dovrebbero imparare di più lato le aziende dovrebbero dare loro la pos- che ruotano. Tutte con regolare contratto e a parlare con le aziende, a capire quali sono stipendio adeguato. Negli anni abbiamo lavo- sibilità di sperimentare, di proporre idee in- le problematiche del settore, a partire dai do- rato sulla crescita del personale, costruendo novative e di conoscere il mondo aziendale; attorno a loro un ambiente lavorativo sano, centi che comunque si impegnano moltissi- lo Stato dovrebbe intervenire sempre di più cordiale e flessibile. Sono loro a scegliere i tur- mo. È fondamentale che chi insegna, capisca per ridurre il cuneo fiscale e incentivare le ni di riposo». il nostro mondo. Un’idea è quella di avviare aziende ad assumere sia giovani che soggetti un’attività post diploma, come gli Its, con corsi svantaggiati che vogliono rientrare nel merca- Dalle parole di Falco si può dedurre che, alla base, ci debba essere un rapporto economi- di approccio al mondo del lavoro». to del lavoro: servono attraverso agevolazio- co, contrattuale e lavorativo “umano”. Ma se ni consistenti e strutturali come il contratto l’imprenditore coratino ha saputo costruire Impossibile non parlare del reddito di cittadi- di apprendistato, in tutte le sue tipologie. Si con i suoi fratelli una struttura tale da eludere nanza, additato da tantissimi ristoratori e non potrebbe pensare anche di sostenere a livello la carenza di personale, l’emergenza rimane come una delle cause principali alla cronica locale quelle persone, giovani e meno giovani, anche al netto di paghe e condizioni lavora- mancanza di lavoratori. «Capita di fare collo- che vorrebbero mettersi in proprio e creare tive. «Oggi manca soprattutto il personale di qui con persone che percepiscono il reddito la loro attività: la semplificazione burocratica sala – conferma Falco – ma anche in cucina si fa fatica. Personalmente riscontro più dif- di cittadinanza e vorrebbero mantenerlo ma e la partecipazione ai costi in fase di start-up per noi il nostro modo di lavorare è inconci- ficoltà a trovare addetti alla ricezione. Gente (utenze e fitti per esempio) sarebbero un’otti- in grado di accogliere gli ospiti e che sappia liabile». ma partenza». Lo Stradone/ maggio · giugno 2022 13 X
Economia Terra di conquista Imprenditori “forestieri” a Corato: un modello di successo ad alto tasso di replica di Stefania Leo C Il caso hi guarda oltre il confine della città sti valenti, artigiani di lunga esperienza e gio- afferma che Corato sia un posto acco- vani con la testa sulle spalle. È la nuova classe gliente, prospero e di gente dedita al imprenditoriale che tra alti e bassi è destinata lavoro. Insomma, un modello esemplare da a portare avanti la storia del commercio pae- A volte la pianificazione lascia spazio al caso e anche al destino, se si vuole chiamarlo così. È seguire e a cui integrarsi. Sono in molti, da An- sano. Molti li chiamano ancora “forestieri” ma la storia di Riccardo Volpe, hairstylist e volto dria principalmente, ad affacciarsi al territorio con la loro attività sono diventati parte inte- di Hairmooving. Riccardo, ancora giovane, si coratino pronti per iniziare un’avventura lavo- grante del tessuto sociale cittadino diversifi- è trovato a portare avanti il sogno di un’im- rativa degna di nota e dalle prospettive posi- cando un’offerta al passo con i tempi e adatta prenditrice coratina che ha scelto di andare tive. Alcuni scelgono di replicare un modello per soddisfare una clientela sempre più infor- altrove ma di non disperdere l’opera già av- già vincente altrove, altri, invece, rischiano, mata ed esigente. Tra i principali esponenti de- viata. “Tu sei quello giusto” è l’incipit adatto e pure tanto, mettendosi in gioco con nuove gli imprenditori ne sono stati scelti alcuni che si per questo racconto. «Avevo 23 anni quando idee. Ma perché Corato ha tutto questo ap- mi si è prospettata l’opportunità di avere qual- dedicano al settore dell’artigianato, cura della cosa di mio. In quel momento non ci pensavo, peal? Di certo è bene allargare il raggio e di persona, vendita di abbigliamento e non solo. puntavo essenzialmente alla formazione ma il andare oltre i classici caseifici andriesi che Tutte storie che, per il caso o per opportunità, caso ha voluto che la precedente proprietaria tanto piacciono al grande pubblico, è neces- si sono intrecciate per dare vita a un fenome- del salone si mettesse sulla mia strada e mi sario pensare anche ad altre realtà artigianali, no che rende Corato una terra di “conquista” e stravolgesse la vita chiedendo di continuare quelle che non ci si aspetta. Sono professioni- una piazza economicamente attraente. il lavoro già iniziato da lei. L’ho conosciuta Hairstylist Riccardo Volpe, andriese, è arrivato a Corato per caso Foto Ottavio Mastrapasqua 14 Lo Stradone/ maggio · giugno 2022 X
Editoriale in treno, per caso, mentre viaggiavo verso i miei primi corsi professionalizzanti, aveva vi- Fratelli La pianificazione sto in me qualcosa che a quell’età non avrei mai pensato di avere: la forza per iniziare da Michele e Riccardo Montingelli, andriesi, dal ’96 a Corato con Art Per raccontare questa storia bisogna anda- zero». Riccardo avrebbe voluto attendere per Vetro re un po’ più indietro nel tempo. Siamo nel avviare il suo cammino professionale in ma- pieno fermento economico tipico degli anni niera autonoma, ma il caso, che non esiste, novanta, Corato era considerato un paradi- mette sul suo cammino questa grande oppor- Complice il supporto di uno staff competente so fiorente dai paesi vicini, tutti guardavano tunità e facendo le valutazioni necessarie, si è e adeguatamente formato, la proposta verso a questa città, senza esagerazione, con am- buttato in una storia del tutto nuova «O la va la clientela è sempre innovativa e al passo mirazione. A volersi ritagliare uno spazio tra o la spacca perché a 23 non si fanno valuta- le attività del posto erano soprattutto gli ar- zioni a lungo termine ma si coglie l’opportuni- con i tempi, fondamentale quando si parla tigiani dell’edilizia, complice il momento par- tà quando questa si presenta». L’accoglienza di “teste alla moda”. A questo punto sorge ticolarmente positivo per il settore. Proprio a Corato come è stata? «È stata dura perché spontanea una riflessione: lavorare a Corato da Andria, molto prima della rinascita cultu- all’inizio è una sfida, affermarsi in un territorio significa fare un investimento anche nell’e- rale e lavorativa di questa città, a voler aprire diverso da casa mia non è semplice e a ripen- conomia del paese, cercando di dare il pro- un’attività a soli 10 chilometri circa da lì sono sarci mi vengono ancora i brividi per tutto ciò prio contributo. Interessante situazione che due fratelli, Michele e Riccardo Montigelli. I che ho dovuto affrontare. Di una cosa, però sono sicuro: rifarei tutto. A Corato ho trova- garantisce maggiore incremento del lavoro e due si mettono in proprio come vetrai e fanno to una clientela nelle mie corde, il target del delle opportunità in diversi campi, dall’edilizia all in su Corato con Art Vetro. A raccontare salone ha permesso di potermi esprimere fino a nuovi impieghi che in città sembrano l’esperienza è stato Michele. Art Vetro nasce al meglio, mettendoci del mio e affermando nel 1996 a Corato come seconda vetreria del essere sempre più carenti. Questa condizio- la mia figura professionale riconosciuta non paese «Abbiamo pensato al posto migliore ne si è prospettata per Hairmooving nell’anno solo in città». Si, perché i clienti di Riccardo per poter iniziare la nostra attività e questa più difficile per il commercio, il 2020, anno in non sono solo coratini, infatti alcuni si sposta- ci è sembrata una buona idea. Corato è più cui Riccardo Volpe sceglie di ampliare il suo semplice da raggiungere ma ciò che ci ha no da Trani o dalla stessa Andria, verso Hair- salone per poter accogliere in spazi più gran- spinto ad investire qui è stata la possibilità di mooving. Perché succede questo? «Proprio sulla base della fiducia che la persona ripone di la clientela. Ad oggi si è rivelata una mano- crescere professionalmente perché proprio in me le permette di fare qualche chilometro vra vincente perché si riesce a lavorare in un in quel momento storico gli investimenti nel in più per concedersi un momento di relax da ambiente che ha garantito il distanziamento mercato edilizio erano maggiori, quindi per dedicare alla cura dei capelli. Inoltre assicuro sociale e il rispetto delle regole con cui abbia- noi un’opportunità da non perdere». Riccardo una certa esclusività nel campo dei prodotti mo imparato a convivere. Corato è solo una e Michele hanno contribuito al prosperare di e servizi. Una scelta che premia ogni giorno». nuovi quartieri grazie anche alle loro opere “scuola” dedicata alla crescita lavorativa? No, Un’occasione colta può diventare sinonimo affermandosi come realtà affidabile. Il merca- alcuni hanno anche trovato il modo di costru- di successo professionale prima e persona- to coratino, però ha subito una flessione che ire una famiglia e di stabilirsi in città. Ecco, ha modificato il lavoro dei due fratelli. Cos’è le poi? Certamente, il caso di Riccardo Volpe ne è la dimostrazione. Con Hairmooving ha questo è successo anche a Riccardo Volpe che successo? «Da quando abbiamo aperto fino trovato la sua dimensione ideale non trascu- qui ha trovato la sua compagna di vita e un ad oggi abbiamo constatato un calo del flusso rando mai la crescita della sua idea di attività. concetto di famiglia destinato ad allargarsi. lavorativo dovuto alla mancanza di nuove co- Lo Stradone/ maggio · giugno 2022 15 X
Cronaca struzioni. Noi contribuiamo non solo al setto- re strutturale ma anche all’arredo, per cui se non si costruisce sul territorio il giro d’affari è destinato a calare». D’altro canto si rivelano in crescita le opportunità di lavoro fuori da Cora- to e ad incentivarlo è un passaparola referen- ziato, da sempre funzionante, un investimen- to pubblicitario mirato e l’affidabilità, marchio di fabbrica dei fratelli. Michele lo conferma: «Siamo ancora un punto di riferimento assie- me ai nomi storici del settore». I due fratelli Il curioso caso di via Duomo che da più di 25 anni lavorano gomito a gomi- to da perfetto team, guardano a Corato come la scelta della vita, però il diminuire delle op- S portunità dovuto non solo alla generale crisi u via Duomo quasi la metà delle attività commerciali sono “straniere”. Prin- economica che ha coinvolto tutti i settori, ma cipalmente di andriesi, molte del settore dell’abbigliamento. Ci sono storie anche l’instabilità politica degli ultimi anni ha comuni e non, scelte di vita e operazioni commerciali. Tanti andriesi, diceva- generato lo stallo delle costruzioni. «Mi augu- mo, noti per lo spirito imprenditoriale e per l’attitudine al commercio. I negozi che ro che nel prossimo futuro ci sia maggiore at- popolano la via più centrale della città spesso fanno parte di piccole catene, che tenzione anche al settore dell’edilizia» A dirlo hanno punti vendita nelle città vicine ad Andria, come Canosa, Barletta o molto è Michele che vede il futuro con un certo otti- meno spesso Trani. Alcune sono collegate ad aziende (sempre andriesi) di maglie- mismo, complice il buon lavoro svolto finora. ria, altre sono figlie di una consolidata tradizione mercatale. Dal mondo degli am- bulanti viene anche Francesco Di Tullio, biscegliese, che da un ventennio ha messo radici su via Duomo con Re’verse e ha anche un punto vendita a Molfetta. Non solo abbigliamento e accessori. Anche Marco Ficco è di Bisceglie e, ormai da dieci anni, ha scelto Corato per il suo negozio di ottica diventando un punto di riferimento per Chiazziere i suoi clienti. A influire sulla scelta dei commercianti di fuori, spesso, è la nomea che Corato ha costruito nel tempo, di città tranquilla dove poter svolgere bene la pro- Alessandro Ficco, ruvese, con uno pria attività. Ma non mancano le criticità, in primis quella dell’ormai tanto discussa dei suoi collaboratori all’interno del ztl. Tema che spacca l’opinione dei commercianti di via Duomo, tra chi vorrebbe magazzino del suo ortofrutta abolirla e chi vorrebbe ampliarla e regolamentarla, passando ovviamente da un restyling doveroso che potrebbe portare più imprenditori a scegliere Corato (e via Duomo). In questo caso dovrà essere la politica a dare le giuste risposte. (FdM) 16 Lo Stradone/ maggio · giugno 2022 X
Economia La voglia di riscatto Poco prima di Natale cominciammo ad ingra- nare. Ottenni l’autorizzazione per esporre la Perché Corato piace merce all’esterno e da allora la crescita non Quella di Alessandro Ficco, invece, è una si è arrestata. Fui costretto a spostarmi in un Non c’è dubbio, quindi, Corato “tira” ancora. storia di riscatto che si intreccia con la nostra locale più grande e ad assumere nuovi dipen- La città che sembra non essere apprezzata a città. Quella dei Ficco è una famiglia storica di denti». Oggi sono 7 le persone che lavorano sufficienza dagli “autoctoni” diventa un luo- ortolani e fruttaioli ruvesi, che affonda le pro- da Ficco con regolare contratto e servono tra go di conquista per chi ha una buona idea o prie radici almeno in un paio di generazioni i cinquecento e i mille clienti al giorno. «Buo- semplicemente riscontra una certa affinità col addietro, un po’ come i Ventura a Corato. «In na parte del mio successo, è merito loro», territorio. Le opportunità commerciali, nono- adolescenza sono stato un ragazzo difficile. – afferma Alessandro che possiede anche un stante il momento non proprio positivo per racconta – Ad un certo punto mio padre mi auto lavaggio nella sua Ruvo e non è l’unico comprò un camioncino, mi fece prendere la l’economia in generale, continuano a piacere fruttivendolo “forestiere” di Corato. «Forse patente e mi disse: “Se sei buono, trova tu la agli imprenditori forestieri, ma la domanda siamo più fruttivendoli di fuori che di Cora- soluzione”. E così finì a fare l’ambulante. Gira- da porsi è se c’è un adeguato supporto che to, – conferma – noi poi abbiamo un modo vo per Corato con il mio camioncino. La scelsi può essere dato dalle istituzioni. Di certo una diverso di lavorare rispetto ai fruttivendoli co- perché avevo tanti amici coratini, diciamo per risposta unica non c’è: si può investire molto ratini. Siamo “chiazzieri”, tra gli ultimi rimasti. simpatia». All’inizio non è facile, Alessandro di più per rinnovare l’immagine delle strade, Ovvero “urliamo” le offerte che quotidiana- non conosce bene il territorio. Si stabilisce creare zone commerciali sempre più “di gri- mente offriamo ai nostri avventori. Purtrop- su via Prenestina dove comincia, pian piano, do” o predisporre delle soluzioni che facilitino a creare il suo giro di clienti. Ma non è quel- po è una tipologia di fruttivendolo che si va estinguendo». Ma come mai molti forestieri il lavoro dal punto di vista pratico, diminuire lo che voleva. Desiderava un vero e proprio scelgono Corato? La qualità della piazza aiuta, la burocrazia superflua. Tutte buone idee e negozio, per dimostrare a suo padre che, con come spiega il giovane fruttivendolo ruvese. richieste che molti dei commercianti fanno da dedizione, ce l’avrebbe fatta anche lui. L’oc- «Ci sono piazze buone e piazze meno buone. un bel po’ di tempo. Per iniziare a ragionare in casione arriva nel 2006. «Il 12 dicembre, me lo ricordo ancora, aprii un piccolo negozietto Giovinazzo e Terlizzi, ad esempio, sono tra le tal senso serve una progettazione nel lungo con mio fratello, anche lui fruttivendolo. È migliori. Città piccole che spendono tanto per periodo, una ritrovata fiducia verso un modo qui a fianco al mio negozio. Ora lo utilizziamo mangiare bene, a differenza di Andria e Tra- di fare della politica che deve tornare al ser- come deposito. Anche in questo caso i clienti ni, più grandi e con priorità diverse. Corato è vizio della comunità e al prosperare del com- erano pochi, neanche una decina al giorno. un’ottima via di mezzo». (FdM) mercio, quello sano, quello made in Corato. Lo Stradone/ maggio · giugno 2022 17 X
Economia LA PIZZICHERIA Da 40 anni la qualità sulla tavola dei coratini Ormai il cuore della città è diventato luogo di ritrovo, soprattutto per i più giovani. Questa è la sua storia recente di Dino Patruno I l 3 febbraio del 1982 cominciava la storia consapevolezza di avere davanti a sé un com- tutto, ma anche i biscotti Russo che, qualcuno di una delle attività commerciali più note pito impegnativo ma supportato da un gran- forse ricorderà, erano conservati nelle loro in città grazie alla passione e al piglio di de entusiasmo e dal completo sostegno della coloratissime scatole di latta, oltre poi ad al- un ventenne coratino animato dalla voglia di sua famiglia. Felice ama raccontare di essere tri prodotti anche non alimentari ben ordinati continuare una bella tradizione familiare e letteralmente nato in una salumeria. Infatti, il in un piccolo ambiente utilizzato anche come nello stesso tempo diventare un punto di rife- abitazione. Nonna Angelina, di cui Felice con- 31 marzo 1962, il nostro eroe nasceva in casa, serva in negozio gelosamente alcuni cimeli, rimento per la città per quanto riguardava l’of- precisamente in via Fratti al numero 3, pro- come la Licenza di vendita con l’attestazione ferta di generi alimentari. Infatti, coniugando prio nella stessa palazzina in cui sua nonna del pagamento dell’imposta di fabbricazione fin da subito la ricerca della qualità attraverso Angela Maria Lupo, detta Angelina la Rossa sugli spiriti e l’antica scansia da lei utilizzata la scelta dei migliori prodotti e l’apprendimen- a causa delle sue gote perennemente arros- per contenere gli alimenti e che oggi, affettuo- to continuo teso alla completa acquisizione sate, esercitava fin dagli anni 40 una piccola samente recuperata, fa bella mostra di sé nel- di tutti i segreti del mestiere, Felice Bove co- attività di quartiere finalizzata alla vendita di la saletta degustazione, aveva intrapreso tale minciava il suo percorso professionale con la prodotti alimentari sfusi. Pasta e pane soprat- attività in seguito alla prematura scomparsa 18 Lo Stradone/ maggio · giugno 2022 X
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