Rinnovarsi per crescere - Seguendo l'esempio di chi ci ha preceduto, guardiamo con entusiasmo al futuro - UGEI
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25/01/2022 Rinnovarsi per crescere Seguendo l’esempio di chi ci ha preceduto, guardiamo con entusiasmo al futuro 1
CULTURA SCIENZE JEWISH LIFE ESTERI STORIA ISRAELE POLITICA SPORT 2
Rinnovarsi per crescere: seguendo l’esempio di chi ci ha preceduto, guardiamo con entusiamo al futuro
Luca Spizzichino Luca Clementi Direttore Editoriale Direttore Responsabile Durante il nostro primo anno di Direzione, come Responsabile Desk Jewish Life David Di Segni e sot- spiegato nell’ultimo monotematico pubblicato in oc- to la nostra supervisione tecnica. Con i racconti dei casione di Yom Hatzmaut, abbiamo voluto da un lato testimoni, abbiamo ripercorso le tragiche ore che garantire una continuità con la Direzione del nostro hanno segnato per sempre la vita della Comunità caro David Zebuloni, amico e incredibile mento- ebraica romana. La strategia non solo ci ha condotto re per la nostra crescita personale e professionale, ad una crescita sui social media, ma ci ha anche dato dall’altro compiere step ulteriori nel percorso di rin- la possibilità di essere riconosciuti alla stregua delle novamento del giornale. Questo innanzitutto attra- altre testate ebraiche presenti in Italia, avendo il no- verso la produzione di breaking news per le notizie stro lavoro destato la curiosità dei tanti nuovi lettori di estrema attualità riguardanti l’Italia, Israele e il che si sono nel tempo affezionati a noi. Per questo, mondo ebraico. In linea con la tendenza giornalisti- nel secondo anno di Direzione abbiamo considerato ca attuale, la nostra strategia comunicativa si è inol- fondamentale continuare a dare nuova linfa a que- tre sempre di più focalizzata su una trasmissione sto storico giornale, guardando al futuro, ma senza news fotografica. Numerosi i videoreportage prodot- dimenticarci del nostro passato. È con questo pen- ti su alcuni dei principali eventi riguardanti la co- siero che abbiamo deciso di rinnovare il logo, per munità ebraica italiana e l’UGEI, compresi quelli re- renderlo più accattivante e riconoscibile all’esterno. alizzati nel corso del progetto “Memoria a più Voci”, Un processo di rebranding che guarda avanti, con la in collaborazione con l’Università “La Sapienza” di nascita del profilo Instagram del giornale, ma passa Roma e l’Unione delle Comunità Romanès in Ita- per un tuffo nel passato, con la pubblicazione di un lia, di cui siamo orgogliosamente media partner. Ci cartaceo che raccoglie i migliori articoli scritti dalla sono poi i video esplicativi, creati per raccontare le nostra Redazione nel corso del 2022. Occorre inol- nostre principali festività o per riportare in breve un tre pensare al mantenimento della tendenza. Come determinato accadimento, come i bombardamenti farlo? Guardando alle generazioni che verranno, su suolo israeliano durante il conflitto israelo-pale- avvicinate tanto dal lavoro del Consiglio, della Re- stinese dello scorso anno. Ancora, “Due minuti con dazione stessa e degli altri addetti ai lavori, quanto HaTikwa”, la rubrica nata con lo scopo di esporre dal progetto di formazione nelle scuole da noi intra- la visione della Direzione o del Consiglio dell’Unio- preso, iniziato dall’accordo siglato con Liceo ebrai- ne su un fatto a noi pertinente, quale ad esempio la co di Milano “Federico Jarach”, che rende HaTikwa pronuncia della Corte di Cassazione francese sull’o- partecipe del programma di PCTO elaborato dalla micidio di Sarah Halimi. L’ultima grande sfida in or- Scuola. Alla luce di tutto questo, appare così chiaro dine di tempo è stata il documentario realizzato in il messaggio del titolo del nostro magazine. “Rinno- occasione dei 40 anni dall’attentato palestinese alla varsi per crescere: seguendo l’esempio di chi ci ha Sinagoga di Roma del 9 ottobre 1982, a cura del preceduto, guardiamo con entusiasmo al futuro”. Buona Lettura! 4
David Fiorentini Presidente Unione Giovani Ebrei d’Italia Un tuffo nel passato, quando internet non esiste- va, quando le notizie non viaggiavano da una parte all’altra del globo alla velocità di un click, quando per conoscere gli scoop del momento bisognava aspettare il garzone con il giornale fresco di stampa. Un’epoca in bianco e nero, a cui anche HaTikwa ha contribuito per decenni. Ripescando copie su copie nel fondo degli armadi dei propri genitori, o addi- rittura nonni, l’affetto con cui sono state custodite per così tanti anni, ci hanno ispirato a proporre un contenuto simile, a cui la nostra generazione possa affezionarsi e ricordare per tutta la vita. Ma i tempi sono cambiati, la soglia dell’attenzione diminuisce vertiginosamente, le necessità dei lettori si sono tra- sformate, il modo di comunicare si è evoluto e Ha- Tikwa ha dovuto trovare la forza per rinnovarsi: con i servizi video, le breaking news, i podcast, di do- cumentari e la crescente presenza sui social media. Tante nuove tattiche per implementare la strategia comunicativa della Direzione. Tuttavia, è rimasto questo desiderio di lasciare un ricordo tangibile a tutti coloro che hanno seguito da vicino il nostro la- voro. Quindi, armonizzando la nostalgia con la mo- dernità, con un nuovo brand e una contemporanea prospettiva, abbiamo lanciato “Rinnovarsi per cre- scere: seguendo l’esempio di chi ci ha preceduto, guardiamo con entusiasmo al futuro”. Buona lettura! 5
INTERVISTE ESCLUSIVE - Intervista al presidente del WUJS Jonathan Braun di Luca Spizzichino.........................................................................................................pp 6 - Intervista alla presidente EUJS Avital Grinberg di Giorgia Calò e Luca Spizzichino.................................................................................pp10 - Intervista alla CEO Julia Jassey di Luca Clementi.........................pp14 - Intervista all’artista americano Alex Woz di Ghila Lascar.................................................................................................pp18 INDICE CULTURA - L’oro nelle crepe è la vita di Luca Clementi......................................pp24 - Il significato del giorno della memoria di Daphne Sarah Zelnick..............................................................................pp28 - Quando la musica unisce i popoli, la nostra esperienza all’Euro- vision di Luca Spizzichino e Ghila Lascar.............................................pp30 - Quando il sangue strilla: “Maddalena” di David Di Segni............pp32 -“Era un giorno di festa”: le voci dei testimoni dell’attentato del 9 ottobre 1982 di Giorgia Calò.......................................................................pp34 -“Edith”, al cinema il film sulla ballerina superstite di Auschwitz di Redazione......................................................................................................pp36 SCIENCE - Ebraismo e…Scienza di Giulia Limentani.........................................pp40 - Di fronte ad un bivio: esistere o morire? di Ginevra Di Porto, Giulia Limentani, Giulia Sermoneta......................................................................pp42 - Aborto e contraccezione nell’ebraismo, cosa dicono i Maestri? di Giulia Limentani........................................................................................pp44 JEWISH LIFE - Vi presentiamo FEJJE, la neonata Federazione dei Giovani Ebrei di Spagna di Joshua Bonfante.....................................................................pp50 - Storie di memoria dalla Polonia, storie di resistenza dall’Ucraina di Viola Turone.................................................................................................pp52 - Educazione ebraica: la questione Yacov-Esav di Noa Piperno....pp54 - La Memoria come fattore di coesione e connessione: il seminario di Yad Vashem di Vittoria Rivka Bublil...................................................pp56 - La Moishe House apre a Milano di Redazione.................................pp58 - Un Sefer Torah in memoria di Stefano Gaj Taché di Giorgia Calò.................................................................................................pp60 - “Yallagan” la nuova piattaforma dell’intrattenimento ebraico di Redazione..........................................................................................................pp62 - Presentato “Kishreinu – Our Bond” di Ioel Roccas.........................pp64
ESTERI - Intervista ad Alexis Lacroix: “Zemmour è il sintomo di una crisi francese” di David Fiorentini....................................................................pp66 - Quando laicità e libertà di culto entrano in conflitto: il Caso Le Pen di Ginevra Di Porto e Daphne Zelnick............................................pp70 STORIA - Intervista a Daniela Sarfatti: “L’importanza di fare Memoria” di Ioel Roccas.........................................................................................................pp72 - L’incredibile scoperta de ‘’Il Riformista’’: l’Italia è stata base finanziaria dei terroristi palestinesi di Redazione............................pp76 ISRAELE - Tra Occidente ed Oriente: la centralità diplomatica dello Stato d’Israele di David Di Segni.........................................................................pp78 - Cinquant’anni dalla strage alle Olimpiadi di Monaco di David Di Segni............................................................................................pp80 POLITICA -Il peso delle parole: limite tra critica ed offesa – Intervista a David Parenzo di David Di Segni..........................................................................pp82 SPORT - Le origini ebraiche di Camila Giorgi, stella del tennis italiano di Redazione.....................................................................................................pp84
INTERVISTE ESCLUSIVE Intervista al presidente WUJS Jonathan Braun: “La più grande sfida delle nostre comunità: contra- stare la polarizzazione e ritrovare l’unità” di Luca Spizzichino “Sin dall’inizio ho creduto fermamente di poter dare Cosa ti spinse a candidarti come presidente a inizio molto agli studenti ebrei di tutto il mondo”, racconta 2020? Jonathan Braun, presidente del World Union of Jewi- Prima di correre alla presidenza del WUJS, decisi sh Students (WUJS), parlando di cosa lo ha spinto a di correre per quella dell’EUJS. Volevo sostenere candidarsi per una delle posizioni più ambite per un gli studenti ebrei con le competenze e l’esperienza giovane attivista ebreo. che avevo maturato negli anni passati. Tuttavia, non Il World Union of Jewish Students è stato creato nel sono stato eletto. È stata una delle elezioni più com- 1924 dall’avvocato inglese Hersch Lauterpacht con battute, e questo mi ha spinto a non mollare, perché l’idea di opporsi alle quote imposte dalle università sapevo che molti avevano fiducia in me e in quel- in Europa per l’ingresso degli studenti ebrei. In que- lo che potevo dare. Ma come potevo rappresentare sta missione Lauterpacht coinvolse un suo amico, chi viene dall’America Latina oppure dall’Africa e Albert Einstein, che da lì a poco sarebbe diventato il dall’Oceania? Così, tra le due elezioni, ho deciso di primo presidente del WUJS. Negli anni la Union si è imparare e comprendere le loro necessità prima di sviluppata arrivando a quella che è oggi: l’ente che correre come Presidente. Cosa che alla fine ho deci- rappresenta oltre 800mila studenti ebrei e che opera so di fare. in oltre 50 stati in tutto il mondo. Jonathan Braun, nato in Israele e cresciuto in Sviz- Tra poco concluderai il tuo mandato. Come lo giu- zera, ha vissuto in una famiglia ortodossa che, come dichi? racconta, è “sempre stata piuttosto attiva nel mondo Credo sia andato alla grande. Ritengo di aver rag- ebraico”. Per questo per Jonathan è sempre stato na- giunto molti degli obiettivi che mi ero prefissato e turale cercare di dare qualcosa per i giovani studenti paradossalmente il Covid ha influito, soprattutto in ebrei prima in Svizzera e successivamente in Euro- positivo, nel loro raggiungimento. Infatti, la pande- pa e nel mondo. A fine anno terminerà il suo manda- mia ci ha dato la possibilità di pianificare le nostre to, iniziato febbraio 2020. Per l’occasione HaTikwa priorità, ci ha permesso di raddoppiare il nostro bu- ha voluto intervistarlo per parlare del suo percorso e dget e di arrivare a un milione di shekel quest’an- delle sfide che dovranno affrontare gli studenti ebrei no. Oltretutto abbiamo aumentato il numero di pro- in Israele e nella Diaspora. grammi che facciamo, firmato partnership a lungo termine e in generale reso stabile l’organizzazione. 8
Cosa pensi di aver dato in questi anni da presidente? Prima di tutto penso di aver dato molto tempo ed energia. Sicura- mente ho guadagnato qualche capello grigio, ma è qualcosa di scontato quando si fa parte di questo mondo. Ma credo soprat- tutto di aver dato all’organizzazio- ne un’identità e mi piace credere di aver stimolato molte persone a diventare attivisti e leader. Cosa ti ha dato invece il WUJS? Sicuramente la possibilità di fare della mia passione un lavoro. È stata un’enorme opportunità per me. Fare il presidente del World Union of Jewish Students è un’oc- casione unica nella vita. Ho potu- to conoscere persone fantastiche e ho avuto la possibilità di visitare posti meravigliosi. E, naturalmen- te, gestire una struttura così gran- de a questa giovane età ti dà molta esperienza, di cui posso solo che essere grato. Il tuo ruolo è stato ricoperto da grandi personaggi della nostra storia, come Einstein, Freud, Weizmann e molti altri. Come ti senti a far parte di questa lista unica nel suo genere? Onestamente sono orgoglioso. Non posso promettere che otterrò un premio Nobel o che raggiungerò i livelli di Weizmann, Ben Gurion e di tanti altri prima di me. Ma si- curamente farò del mio meglio. Oltretutto essere presidente del WUJS comporta anche un certo ca- rico di responsabilità, perché devi fare in modo di non rovinare tut- to il lavoro fatto da queste persone straordinarie nel corso degli anni. 9
Tuttavia, non essere da solo, ma Prima di tutto bisogna precisare anzi avere una squadra che lavora come sia completamente diffe- instancabilmente per gli studenti rente la percezione di quanto sta ebrei, ti fa sentire meno il peso accadendo in Israele. Le comuni- della responsabilità e ti rende or- tà della Diaspora si stanno inter- goglioso del lavoro che si sta por- rogando sul perché le elezioni in tando avanti. Israele abbiano visto una deriva a destra. Ma ci sono alcune cose Parliamo un po’ di attualità. Quali che penso sia importante conte- pensi siano le maggiori sfide che stualizzare. La prima riguarda i giovani ebrei devono affrontare il sistema di voto e il peso speci- oggi? fico dei partiti di estrema destra La prima sfida è a livello finanzia- in Israele, che non è lo stesso rio. Anche se non è un problema della destra in Ungheria o in Ita- prettamente ebraico, credo sia lia. Inoltre, bisogna domandarsi: una minaccia da non sottovalu- quali sono le priorità degli israe- tare. La seconda è il risorgere liani? Sicuramente la stabilità e la dell’antisemitismo, che non viene volontà di avere un governo, poi più condannato sui social media, c’è il costante tema della sicurez- nei talk show e in molti altri posti. za e per ultimo il desiderio dell’e- Spero che ci sia una reazione da lettorato di dare la possibilità ad parte della società. Noi abbiamo altre opzioni. Ci saranno problemi il compito di rendere la questione a lungo termine tra la Diaspora e di primaria importanza. È un pro- Israele, ma penso che l’importan- blema grande, che nessuna orga- te sia, ancora una volta, non pola- nizzazione ebraica può affrontare rizzarsi, cercare di capire perché da sola. L’ultima grande sfida per gli israeliani siano arrivati a que- il mondo ebraico è quella dell’u- sta decisione. Perché lo vogliamo nità. Si sta creando una forte po- o no, non importa chi ci sia al larizzazione delle opinioni: ormai governo, Israele è l’unica casa si- o sei pro o sei contro un determi- cura per gli ebrei. La paura delle nato tema, non si può più essere comunità della Diaspora è che l’e- nel mezzo. Quindi è fondamenta- strema destra possa essere usata le fare in modo che le generazioni contro di loro. Ma se vieni preso più giovani siano in grado di dia- di mira come ebreo o come sio- logare, discutere e sentirsi a pro- nista perché il governo di Israele prio agio. sta facendo qualcosa di sbagliato, il problema è che la persona di In che modo, dal punto di vista di fronte a te è antisemita. un giovane ebreo della Diaspora, i risultati delle elezioni in Israele influiranno sulle nostre comuni- tà? 10
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INTERVISTE ESCLUSIVE Intervista alla presidente EUJS Avital Grinberg: “Se i giovani saranno con- sapevoli delle loro capaci- tà, nessuno potrà ostacolarli” di Giorgia Calò e Luca Spizzichino Durante la scorsa Summer U a Lisbona, il Consiglio Cosa ti ha spinto a candidarti alla presidenza la scor- esecutivo della European Union of Jewish Students sa estate? (EUJS) ha visto un cambio della guardia: dopo un Prima di tutto io avevo già vissuto l’esperienza all’in- anno di mandato, l’ex Presidente Elias Dray ha an- terno dell’ufficio di EUJS e conoscevo le responsabi- nunciato le sue dimissioni. A prendere il suo posto lità del Presidente. Sapevo quindi a cosa sarei anda- come nuova Presidente è stata Avital Grinberg, un ta incontro. Avevo come una narrativa dentro di me volto noto all’interno di EUJS, di cui è stata Project che volevo condividere con gli altri; inoltre sono cu- Manager, oltre ad aver ricoperto il ruolo di Consi- riosa di scoprire come può essere un giovane leader gliera del World Union of Jewish Students (WUJS). ebreo oggi. Abbiamo molti buoni modelli, a cui però manca qualcosa. Volevo vedere come leader della Nata a Berlino da madre proveniente dall’Uzbeki- Union qualcuno che fosse autentico, laborioso e con stan e padre dalla Lituania, sin dalla scuola supe- i piedi per terra. Per questo mi sono messa in gioco. riore Avital ha iniziato a prendere parte all’attivismo Come leader ebrea, determinata, autentica e anche giovanile ebraico, con un particolare interesse al un po’ fuori dagli schemi. dialogo interreligioso. Il vero e proprio esordio arri- va con la JSUD, l’unione giovanile ebraica tedesca, Sei diventata presidente con un Consiglio già forma- nata solo pochi anni prima ma con tanti progetti e to, che situazione hai trovato? tanta voglia di fare. Avital entra a far parte del con- Sicuramente l’esperienza che il Consiglio aveva siglio e vede in quell’ambiente l’opportunità di met- già accumulato è stata preziosa, ma volevo anche tersi in gioco e scendere in campo. incoraggiarli a pensare in modo nuovo. Devo dire Promuovere la conoscenza del mondo ebraico in che mi ha aiutato moltissimo il fatto di non essere tutta Europa, lotta all’antisemitismo attraverso ini- completamente estranea all’ufficio: ci conoscevamo, ziative, essere un punto di riferimento per i giova- avevamo già lavorato insieme; perciò, sin dall’inizio ni studenti ebrei in tutto il mondo; in altre parole c’è stato un clima di grande fiducia. Confido nel fat- “Chutzpah!”, un termine yiddish, il cui significato è to che siamo tutti qui per lo stesso obiettivo, e tutti “spudorata audacia”, che racchiude in sé il signifi- meritano il proprio spazio. Certo abbiamo dovuto cato del programma di Avital e gli obiettivi da rag- un po’ riorganizzarci, nominando anche due nuovi giungere. HaTikwa ha potuto conoscere meglio la membri del Consiglio. C’è una ventata di aria fresca. presidente dell’EUJS con un’intervista. 12
Quali erano gli obiettivi che ti sei prefissata quando ti sei candida- ta? Uno dei primi punti del mio ma- nifesto era far rivivere l’attivismo ebraico come una volta. Un obiet- tivo importante era quello di rida- re luce al progetto “Never Again” e incentivare gli aiuti umanita- ri, come nel caso della guerra in Ucraina. Ho visto così tanti lea- der alzarsi in piedi, aiutare e fare qualcosa e questo mi ha ispirato molto. Un altro punto primario riguar- da la vita ebraica, nello specifico l’istruzione e l’esplorazione della propria identità, ma anche pro- muovere il dibattito nei campus con delle attività volte a far cono- scere agli studenti la cultura e la vita ebraica, al di là dell’antisemi- tismo e della Memoria. Credo che ci stiamo muovendo molto bene in questi ambiti. Sono trascorsi sei mesi dall’inizio del tuo mandato. Come sta andan- do? Senti che potresti fare di più? Se sì, cosa? Penso sempre che potrei fare di più. Finora ho stabilito delle prio- rità di cui sono molto soddisfatta. Sapevo che mi stavo imbarcando in un’impresa difficile e sto an- cora sperimentando cosa signifi- ca davvero essere presidente di EUJS: da una parte nuove sfide e nuovi stimoli, dall’altra le respon- sabilità. Quello di cui sono parti- colarmente orgogliosa è vedere l’ufficio eccellere, perché ho un amore profondo per il nostro staff e siamo cresciuti in modo incre- dibile. 13
Quali progetti realizzerà EUJS per La dichiarazione alla vigilia delle il prossimo anno? elezioni in Israele ha fatto scalpo- Abbiamo sicuramente il progetto re. Cosa ha spinto il Consiglio a della settimana del Jewish Cam- prendere una posizione così net- pus nelle università. Ne stiamo ta? esaminando anche altri, uno le- L’approccio di EUJS, in partico- gato agli aiuti umanitari e un al- lare con il comunicato stampa, è tro consistente in un sistema di stato quello di dividere il nostro opzioni di volontariato per giova- sionismo e la nostra lealtà verso ni studenti ebrei. L’idea è dare ai lo Stato d’Israele dai problemi in- giovani ebrei l’opportunità di spe- terni a quest’ultimo, concernenti rimentare realmente cosa signifi- in particolare l’estrema destra. chi impegnarsi sul campo. Parlare di questi non significa che non essere leali o essere contro Un po’ come hai fatto duran- Israele. In realtà è proprio l’amo- te il primo mese della Guerra in re per esso che ci ha motivato a Ucraina… rilasciare la dichiarazione. Esattamente. Quando ero al confi- ne mi sono davvero resa conto di Come vedi i giovani ebrei europei quanto valore ci sia anche in un nei prossimi dieci anni? lavoro molto semplice. Spero davvero che i cambiamenti che sto iniziando a vedere diven- Quali sono le sfide che i giovani tino più evidenti: noto che i gio- ebrei in Europa devono affronta- vani ebrei d’Europa sono molto re? più sicuri di sé e determinati. C’è Ognuno ha sfide diverse. Inoltre, tanta attenzione per le comunità c’è una grande differenza tra Eu- ebraiche da parte dei giovani, a ropa Orientale e Occidentale, tra differenza di quanto ritenuto dalle grandi e piccole città, tra studenti comunità stesse, che al contrario universitari e giovani adulti. Piut- sono convinte che ci sia disinte- tosto che generalizzare, dividerei resse. Penso che nei prossimi die- tra sfide ebraiche e sfide che ri- ci anni, con una leadership gio- guardano la vita ebraica, ma che vane, le nostre comunità possano non sono esclusivamente perti- davvero crescere. Ciò porterebbe nenti alle comunità. Innanzitut- gli studenti delle nostre Unions ad to, c’è la lotta all’antisemitismo e acquisire maggiore consapevo- all’incitamento all’odio online. Poi lezza delle proprie capacità. Così c’è da considerare la situazione nessuno potrà mai metterli in pe- dello Stato d’Israele, che si trova ricolo o in difficoltà. in una posizione pericolosa, con l’Iran che viene molto sottovalu- tato. 14
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INTERVISTE ESCLUSIVE Da una pagina Instagram alla Casa Bianca: la storia di Jewish On Campus. Intervista alla CEO Julia Jassey di Luca Clementi Nata come una pagina Instagram per denunciare i Ciao Julia, partiamo dalla fine. Parliamo della tavola fenomeni di antisemitismo nei campus statunitensi, rotonda. Cosa ha portato alla sua organizzazione? Jewish On Campus è oggi un’organizzazione che di- Innanzitutto, occorre precisare che è la prima volta fende i diritti degli studenti ebrei nelle università del nella storia degli Stati Uniti in cui qualcuno tra Presi- Nord America. Una crescita progressiva che è valsa dente, Vicepresidente e i loro consorti è ebreo. L’ar- nel 2021 la partnership con il World Jewish Con- rivo di Kamala Harris come Vicepresidente e Doug gress e recentemente la chiamata dall’Amministra- Emhoff come Second Gentleman è stato un momen- zione Biden-Harris per la tavola rotonda ospitata dal to importante per la comunità ebraica americana, Second Gentleman Doug Emhoff sui recenti eventi perché Emhoff è orgogliosamente e apertamente di odio antiebraico nel Paese. HaTikwa ha intervi- ebreo. Inoltre, stiamo assistendo ad un grande au- stato la CEO Julia Jassey. mento di fenomeni di antisemitismo negli Stati Uni- ti. La situazione ha iniziato ad essere preoccupante con la manifestazione neonazista di Charlottesville, in Virginia, nel 2017, durante la quale i manifestanti, muniti di torce, hanno iniziato a cantare “gli ebrei non ci sostituiranno”. Per le comunità ebraiche que- sto è stato il segnale della fine di qualcosa che dava- no per scontato, ovverosia la sicurezza in America, il fatto che questa sia il luogo dove i nostri nonni sono scappati per fuggire da fenomeni come quelli che stanno accadendo. Il tema è diventato ancora più centrale a seguito delle affermazioni antisemite di Kanye West, probabilmente uno dei più importanti artisti del mondo, il quale ha elogiato Hitler e il na- zismo su una piattaforma pubblica. L’antisemitismo è un problema affrontato nelle comunità ebraiche da molto tempo, ma fuori non ha goduto di molta attenzione. Tuttavia, a seguito di ciò, d’improvviso le persone hanno preso consapevolezza della situazio- ne, anche a livello istituzionale, ed Emhoff ha deciso di scendere in campo in prima persona. 16
In foto: Julia Jassey con il Second Gentleman Doug Emhoff Raccontaci dell’incontro alla Casa Bianca. È stato molto interessante. Han- no partecipato e portato il proprio contributo tanti gruppi ebraici differenti, in rappresentanza delle diverse identità ebraiche del Pa- ese. Noi siamo stati l’unica entità studentesca presente, e durante l’incontro è stata sottolineata la nostra importanza, perché gli at- tacchi nei confronti degli ebrei nei campus americani sono fenomeni cresciuti vertiginosamente negli ultimi anni, e Jewish On Campus è stata nel tempo catalizzatrice nel portare questa situazione a di- ventare un argomento di urgente dibattito all’interno della comuni- tà ebraica. E questa chiamata cosa ha rap- presentato per la vostra organiz- zazione? La voce degli studenti ebrei ame- ricani è emersa fortemente negli ultimi anni, portando con sé il messaggio di non voler essere i leader di domani, ma di oggi. È davvero difficile per i gruppi stu- denteschi ottenere il rispetto del- le Istituzioni, ma siamo noi quelli sul campo, quelli che subiscono attacchi antisemiti nei campus e online. Sappiamo da giovani come parlare ai giovani. Guada- gnare questo spazio è la sfida più difficile, e la tavola rotonda è stata in questo senso un’opportunità. Peraltro, è stata proprio l’Ammi- nistrazione a notarci e a chiederci di prendervi parte. Ora abbiamo la possibilità di sedere a quel ta- volo, il nostro impegno è stato va- lorizzato. 17
L’impatto della nostra partecipazione, poi, è stato mostrano la situazione di odio antiebraico all’inter- incredibile: tanti giovani hanno manifestato soste- no dei diversi campus. Lavoriamo poi con istituti gno nei nostri confronti, si sono sentiti rappresentati di ricerca per produrre studi che possano aiutare da noi. Se due anni fa, quando eravamo soltanto una le persone a comprendere meglio il fenomeno e a pagina Instagram che denunciava l’antisemitismo guidare le azioni da noi intraprese. Prendiamo inol- nelle università, mi avessero detto che saremmo tre davvero sul serio l’antisemitismo sul web: è im- arrivati a questo punto, probabilmente non ci avrei portante essere dove sono gli studenti, e questi sono creduto. tanto nei campus quanto online; per questo motivo riteniamo importante prendere parte positivamen- Torniamo proprio a quei momenti, a quando la pagi- te al dibattito in rete. Organizziamo anche webinar. na è stata creata. Cosa vi ha spinto a farlo? L’ultimo in ordine di tempo ha visto la partecipazio- Jewish On Campus nasce nell’estate del 2020 da sei ne di Natan Sharansky. ragazzi provenienti da campus differenti, tutti vitti- me di attacchi antisemiti all’interno della propria Ho letto poi del programma Ambassador… università. Durante il periodo del lockdown, parlan- Si tratta di una coalizione di studenti rappresentanti do fra di noi, ci siamo resi conto che dovevano es- delle rispettive università negli Stati Uniti e nel Ca- serci altre persone ad aver vissuto la nostra stessa nada. Questi si occupano sia di organizzare eventi e esperienza. Così abbiamo creato la pagina, e in un creare una comunità all’interno del proprio campus, mese questa ha acquisito diecimila nuovi follower. sia di contribuire alla produzione di dichiarazioni Un fenomeno inusuale, che ci ha spinto a pensare di e risoluzioni a nome dell’organo. In questo modo, poter fare di più. quando viene resa pubblica una dichiarazione, non si tratta soltanto di uno studente che racconta cosa Cosa è successo a te nello specifico? gli è accaduto, ma di un organo che si pronuncia a Mi trovavo in un French Club. Non parlo francese, nome della community. ma ho sentito la parola “Nazi” pronunciata da alcuni ragazzi che stavano chiacchierando tra loro. A quel Un’organizzazione capillare, che vi ha condotti ad punto ho chiesto: “Perché state parlando dei nazi- essere un punto di riferimento per gli studenti ebrei sti? Chiedo perché i miei bisnonni da parte di padre nei campus americani, tanto da essere stati chiamati sono morti durante la Shoah”. Un ragazzo tedesco alla Casa Bianca. Cosa possiamo aspettarci ancora? mi ha risposto: “Sai, da noi diciamo che hanno fatto C’è molto in programma. Consideriamo l’educa- una vacanza prolungata in Germania e non sono più zione una parte importante nella lotta all’antisemi- tornati”. Ero l’unica persona ebrea nella stanza, o tismo, e per questo abbiamo un piano per rendere comunque l’unica ad aver detto di esserlo, non sa- più accessibile agli studenti lo studio dell’ebraismo pevo che fare. Dopo aver condiviso la mia storia e e dell’identità ebraica. Il discorso comprende anche ascoltato quella di altri, ho capito che non potevamo lo Stato d’Israele, essendosi manifestato l’odio antie- più restare in silenzio, dovevamo fare qualcosa. Il braico anche nelle forme più sottili della negazione resto è Storia. del suo diritto ad esistere e della demonizzazione degli israeliani, visti come immorali e complici del Avete di fatto trasformato un accadimento negativo “regime”. Vogliamo poi portare la nostra campagna in qualcosa di positivo per tutti. Passati ormai due oltre il solo mondo ebraico, in linea con le altre bat- anni, di cosa si occupa oggi Jewish On Campus? taglie per l’uguaglianza presenti negli Stati Uniti. Parliamo con gli studenti che hanno subito attacchi Migliore sarà il nostro paese, migliore sarà la vita di antisemitismo, li aiutiamo a reagire attraverso per il nostro popolo, non soltanto come ebrei, ma azioni legali, petizioni o lettere all’amministrazio- anche come americani. Puntiamo inoltre ad un’ulte- ne universitaria. Abbiamo ricevuto oltre duemila riore crescita, per dare sempre più voce agli studenti segnalazioni di atti di antisemitismo in oltre mille e renderli parte del dibattito sui temi che portiamo università. Ognuna di queste storie viene inserita in avanti. In altre parole, come detto, leader di oggi, un database, dal quale vengono ricavati report che non di domani. 18
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INTERVISTE ESCLUSIVE Intervista all’ar- tista americano Alex Woz: “L’arte mi ha avvicinato all’ebraismo” di Ghila Lascar Alex Woz, artista ebreo emergente di Los Angeles, a Come ti sei avvicinato all’arte? soli 24 anni conta oltre 14 mila follower sulla sua pa- Mi sono avvicinato all’arte abbracciando le diverse gina Instagram @woz_art, nella quale mette in mo- culture che ho incontrato nella mia vita. Da bam- stra le sue opere. Queste lo hanno reso un esponen- bino la mia famiglia si è spostata molto a causa del te dell’arte ebraica contemporanea grazie a stampe lavoro di mio padre spostandoci dalla Svezia all’Ita- uniche nel loro genere, che esaltano la cultura, la lia, passando per la Francia, l’Argentina, il Messico e storia e la tradizione ebraica con un pizzico di ironia infine gli Stati Uniti. Oltre a questo, entrambi i rami e di divertimento. HaTikwa lo ha intervistato per co- della mia famiglia sono fuggiti in Argentina: la fa- noscere meglio lui e la sua arte. miglia di mio padre ha origini ashkenazite, con mio nonno che è stato uno dei pochi sopravvissuti alla Shoah, mentre la famiglia di mia madre ha origini siciliane. La mia vena artistica proviene proprio dal- la famiglia materna. Infatti, mia madre, mia nonna e la mia bisnonna hanno dovuto rinunciare a diven- tare delle artiste, nonostante fosse la loro vocazione. Io fin da quando ero bambino non facevo altro che disegnare e, quando ho deciso di intraprendere la carriera di artista, mia madre mi ha sostenuto in tut- to e per tutto. Sono il primo, dopo tante generazioni, a poter essere ciò che voglio essere. Mi ritengo mol- to fortunato. L’ebraismo ha influito in qualche modo nel tuo es- sere artista? Credo che sia stata proprio l’arte ad avermi portato all’ebraismo. Mi sono sempre dedicato all’ebraismo, ma ho cominciato a definirmi ebreo solo più avanti. Sono cresciuto in una zona non ebraica, ero uno 20
dei pochi ragazzi ebrei nel mio li- ceo e questo mi ha esposto a tan- to antisemitismo. . Inizialmente, quando venivo attaccato, la mia difesa era la risata e pensavo che inserendomi in questa dinamica sarei stato protetto e non sarei di- ventato un bersaglio. Questo ha funzionato per tanto tempo, ma poi, crescendo, ho realizzato che non era giusto: la mia identità ha molto più valore di quelle perso- ne. Quindi ho iniziato a studiare e ciò mi ha condotto ad essere chi sono oggi. Adesso è impossibile separare la mia identità ebraica da ciò che faccio. L’arte è diven- tata la mia voce, per questo sento una grande responsabilità verso gli altri. Sulla tua pagina Instagram hai scritto: “Aiutare ad amare sé stessi attraverso l’arte”. È il tuo motto? La comprensione della mia iden- tità ebraica è avvenuta tramite l’antisemitismo e questo mi ha portato ad esplorare diversi temi ebraici nella mia arte. Non solo: mi ha anche permesso di con- nettermi a D-o e con me stesso, migliorandomi. Io voglio aiutare i miei fratelli a rafforzare ciò che sono e riprendere il controllo del- la loro storia tramite le immagini. In generale l’arte e le illustrazioni hanno il grande potere di far cam- biare prospettiva alle persone. Un esempio è la propaganda. Voglio far cambiare la relazione che le persone hanno con loro stesse. Per tanto tempo ho basato la mia identità ebraica sull’antisemiti- smo, però non è giusto, perché c’è tanto altro. 21
Nonostante l’antisemitismo faccia Credo che la prima volta che ho tra Israele e Hamas nella Striscia paura, è necessario ricordare cosa sentito parlare di lui sia stato at- di Gaza. Queste generalmente dicono i nostri Maestri: “Dobbia- traverso “Arringa per la mia ter- trasmettono gioia, come sei riu- mo essere reattivi o proattivi?”. ra”. Poi ho cominciato a scoprire scito a trasmetterla in un periodo Per ora vedo le persone essere re- tutta la sua produzione artistica, i del genere? attive, io ho deciso di essere pro- suoi disegni e la sua musica. Era Nel 2021 la situazione era tesa attivo: una cosa che faccio quando un vero e proprio prodigio. Ol- e ho pensato di usare colori per vedo tanto odio verso gli ebrei è tre a dedicarmi all’arte, anche io esprimere gioia. Mi ha permes- fare una Mitzvà o della Tzedakà. sono un musicista e uno scrittore, so di “accendere una candela Questo perché mi ricorda quanto e credo che ciò caratterizzi il mio in una stanza buia”, pensando è bello essere ciò che sono, anzi- attivismo ebraico. Sento di condi- ad un importante insegnamento ché pensare a quanto le persone videre molto con Herbert Pagani, ebraico. Ho cercato di aiutare gli mi odino per il mio essere ebreo. a partire dal suo pensiero. altri a guarire dai propri traumi Una delle mie grafiche è dedicata attraverso una rappresentazione Parliamo della tua arte nel detta- proprio a Pagani. In questa stam- positiva della nostra cultura e del glio. Qual è il tuo quadro preferi- pa ho citato un verso di “Arringa nostro Popolo. E nel far ciò penso to? Ce ne è uno che ti ha ispirato per la mia terra”. In generale però che alla fine abbia guarito anche o che in qualche modo ti rappre- sento di condividere molto con me stesso. senta? tutti i grandi artisti ebrei. Quando La crocifissione di Marc Chagall, creo, penso di essere circondato uno degli artisti ebrei più famosi da loro. Pagani e Chagall su tutti. Per concludere, hai progetti per il di sempre. Il quadro che ho citato futuro? Vuoi condividere qualcosa rappresenta Gesù sulla croce con Come crei le tue grafiche? con noi? talled e tefillin. È una forte affer- Nel 2017, quando ho aperto la pa- Ho tanti progetti per il futuro: sto mazione verso il mondo cristia- gina Instagram, pubblicavo dise- lavorando a qualcosa che non no: se uccidete gli ebrei, uccidete gni, ma dopo aver definito il mio ho mai fatto prima e sono molto Gesù. Trasmettere questo tipo di stile, ho cancellato tutto e ho ri- emozionato al riguardo. Non ne messaggio vivendo in uno shtetl cominciato. Al momento utilizzo posso parlare, ma spero di farlo in Russia è stato un grande atto di la tecnica del collage. A maggio presto. Coinvolgerà altri artisti coraggio. 2021, quando ho visto le persone ebrei. Sono convinto che il feno- essere così discriminate e vittime meno degli artisti ebrei sia nuovo, Ci sono altri artisti che ti hanno di attacchi di antisemitismo, ho perché per tanto tempo ci è stato ispirato? preso le forbici e ho cominciato a privato di esprimerci. Quindi è ne- Assolutamente. La mia più gran- tagliare immagini di ebrei da tut- cessario capire che il movimento de ispirazione è Herbert Paga- to il mondo dal libro “Portrait of dell’arte ebraica è una novità ed è ni, un fiero difensore del popolo Israel”. Ho preso le immagini, le necessario dargli rilevanza. ebraico, che è riuscito a fondere ho scannerizzate e ho cominciato insieme l’attivismo e l’arte in un a lavorarci su Photoshop, insieme modo mai visto prima. a paesaggi presi da vecchie riviste della National Geographic. Una Come hai conosciuto le sue ope- volta fatto questo, aggiungo le ti- re? pografie. Sai, come figlio di immigrati ita- liani, Herbert Pagani fa parte del Hai cominciato a pubblicare le tue mio bagaglio culturale. opere nel bel mezzo del conflitto 22
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“Non voglio morire” HaTikwa ricorda il 9 ottobre 1982 Ai giovani la missione di David Di Segni di tramandare la memoria I n occasione dei quarant’anni dall’attentato pa- non colpiti direttamente dal frastuono delle bombe lestinese alla Sinagoga di Roma del 9 ottobre e dalla lacerazione delle schegge, ma comunque se- 1982, HaTikwa ha presentato il documentario gnati da un dolore generazionale che si tramanda nel “Non voglio morire”. tempo. Per farlo, abbiamo intervistato i diretti testi- In occasione dei quarant’anni dall’attentato pale- moni, chiedendo loro di aprirsi ai più profondi e tor- stinese alla Sinagoga di Roma del 9 ottobre 1982, mentati ricordi: non avremo mai abbastanza parole HaTikwa ha presentato il documentario “Non vo- per ringraziarli. Trovare un equilibrio tra il dovere glio morire”. Un cortometraggio per ripercorrere i del racconto e le emozioni che questo evoca è sta- tragici avvenimenti che portarono al ferimento di ta la sfida più difficile, perché anche noi siamo figli trentasette persone ed alla morte del piccolo Stefa- di quel dolore. Siamo entrati in punta di piedi nella no Gaj Taché, di soli due anni. Quella mattina, oltre storia, facendoci catapultare non solo nel luogo della Shabbat, si celebrava anche Sheminì Atzeret, festa tragedia, ma anche nelle vicende di ciò che è succes- in cui le famiglie accorrono numerose al Tempio so dopo. Il lutto, la disperazione, la richiesta di una per impartire la tradizionale benedizione sui bam- giustizia mai arrivata. In appena venticinque minuti bini. Al termine della funzione, l’aria di gioia e di di video, abbiamo cercato di unire l’emotività alla ri- spensieratezza si spense in un istante: i terroristi si costruzione storica, spiegando l’accaduto e le cause posizionarono fuori la Sinagoga di Roma, sparando che l’hanno scatenato. Da qui la narrazione scende raffiche di mitra e lanciando granate sui fedeli. Un nelle ombre che ruotano attorno all’attentato, con un momento tragico, fortemente impresso e mai sopito focus sulle responsabilità morali e materiali sia della nella memoria degli ebrei romani. Un ricordo che politica italiana che dei media. “Non voglio morire”, a sentiamo il dovere di trasmettere. Noi, quei giovani cura di David Di Segni e con la supervisione tecnica 24
“ LA MEMORIA DEL 9 OTTOBRE È AL SICURO, I GIOVANI CI SONO “ dei direttori Luca Clementi e Taché, sebbene già strappato fisi- Luca Spizzichino, è un progetto camente a questa terra dalla furia ambizioso che ha la peculiarità antisemita, non dovrà morire nel- di partire dai giovani. “Ne andia- la memoria collettiva del paese, mo davvero orgogliosi - sottolinea come già rischiato di accadere. Il Clementi - Non soltanto per il do- documentario allora serve a tra- cumentario in sé, ma per il mes- mandare il ricordo, per impedire saggio inequivocabile che porta: che possa essere diluito nel tem- la memoria del 9 ottobre è al sicu- po, e a chiedere verità e giustizia. ro, i giovani ci sono”. Un dovere, “Ancora oggi molte persone non ma soprattutto una missione, che sanno quanto accaduto in quegli può essere spiegata analizzando anni alla Comunità Ebraica di il titolo del cortometraggio. “Non Roma, tornata ad essere ogget- SCAN ME voglio morire” è la frase che Da- to della violenza antiebraica. Per niela Gaj, madre di Stefano, pro- questo è un nostro dovere che nuncia mentre cade a terra sotto la memoria resti viva”, conclude le esplosioni delle bombe. In quel- Spizzichino. Poiché in ogni gene- le parole è possibile captare un razione d’Israele qualcuno insor- significato trasversale ed egual- ge per distruggerlo, come scritto mente profondo. Se da una parte nella Haggadah di Pesach, allora c’è un’esplicita richiesta di vita, ogni ebreo avrà il compito di pre- dall’altra questa risuona come un servare non solo la vita, ma la me- imperativo morale nei confronti moria da cui essa deriva. della giovane vittima: Stefano Gaj 25
CULTURA SCIENCE JEWISH LIFE ESTERI STORIA ISRAELE POLITICA SPORT L’oro nelle crepe è la vita di Luca Clementi Intervista a Noà Milano, autrice di ‘’Mosaico dolente’’ Che cos’è ‘’Mosaico dolente’’? ‘’L’oro nelle crepe è la vita’’. Questo ci ho elaborato nel corso del tem- È la concretizzazione di un’e- racconta Noà Milano, 19enne di Roma po, mentre in altri arriva lì sul sigenza, il mio modo di ana- che ha da poco pubblicato il suo libro momento. In pratica rendo tan- lizzare il problema prima di di poesie ‘’Mosaico dolente’’. È l’oro che gibili dei ragionamenti che in affrontarlo. Ho iniziato a scri- ricostruisce un piatto rotto, lo trasfor- un certo senso non sapevo di vere queste poesie tra i 16 e i 17 ma. Così è il viaggio che ha affrontato, avere o che percepivo ma non anni, quindi prima che venisse ma che caratterizza un po’ tutti noi. ero in grado di inquadrare. a mancare mia madre. Per que- Mi serve per riuscire a ca- sto si tratta di un vero e proprio viaggio. La scrittura pirmi di più. Ciò che ho scritto peraltro non mi ha permesso di non implodere, di tirare fuori. era nemmeno concepito per la pubblicazione. Cosa ti ha spinto ad iniziare? E come si arriva quindi al libro? Una sera, frustrata dal momento che stavo viven- Ci sono arrivata per caso. Questo lo rende molto più do, ho deciso di buttare giù un pensiero e, non so autentico. Era passato meno di un mese dal lutto, perché, ho scelto di farlo attraverso la poesia. Non ho letto su internet che la casa editrice ‘’Gruppo ho mai avuto dei diari: scrivere è sempre stato un Albatros Il Filo’’ aveva indetto un concorso di scrit- modo per esprimermi, ma lo faccio solamente quan- tura e ho deciso di mandare le poesie. Non avrei do sono pronta ad affrontare la concretizzazione mai pensato che sarebbero stati interessati, e in- di un mio pensiero. In alcuni casi è qualcosa che vece mi hanno contattato e mi hanno proposto di scrivere un libro. Ho deciso di accettare perchè si 26
18/01/2022 “ scrivere è sempre stato un modo per esprimermi “ trattava di un progetto in cui inve- Il fatto che lo stia pubblicando quanto criticabili, spesso sono stire, qualcosa che potesse darmi ora non è un caso: è l’idea della parte del nostro futuro, quello che soddisfazione in un periodo in cui chiusura di un capitolo. La ma- noi saremo. Secondo me ci sono non credevo neanche di voler con- lattia di mia madre è durata 13 due modi per reagire ad un’edu- tinuare il mio percorso universita- mesi e ha richiesto un passaggio cazione: il primo è opporsi com- rio. Mi ha permesso di uscire da- repentino da una dimensione pletamente al modello, mentre gli schemi ed evadere dalla realtà. bambina ad una adulta, ed è stato l’altro, forse più comune, è quello faticoso, perché ho avuto la sen- di riprodurre determinati com- Un bel passo. Ma le poesie sazione che mi siano stati rubati portamenti. sono esattamente come le hai degli anni di leggerezza. Penso scritte o hai cambiato qualcosa e conduco la mia vita come una Dopo aver vissuto questo cam- per poterle pubblicare? persona più grande della mia età. biamento interiore, cosa dire- Non ho mai stravolto nulla, per- sti ad un adolescente in con- ché ricordo il momento in cui le Un esempio di questo scarto di flitto coi genitori, ora che tua ho scritte e come mi sentivo. Ho pensiero? madre non c’è più? cambiato giusto alcune scelte sti- Le poesie sulla conflittualità con Gli direi che è giusto così. Ti per- listiche e ho aggiunto due poesie i genitori, che ho scritto prima mette di apprezzare determinati per dare una rappresentazione della malattia. Mi sono sentita cambiamenti, di scoprirti. Una coerente e completa del mio per- nemica della mia carne: il lega- delle cose più tristi che mi capita corso. Questo chiaramente non è me con il genitore fa parte di te, è di vedere in giro sono i figli fatti minarne l’autenticità: rappresen- nel tuo sangue. Crescendo, però, con lo stampino. Si vede dalle opi- ta comunque l’interazione tra la inizi ad avere un tuo pensiero, la nioni che hanno, da come parla- me di allora e di adesso. necessità di ribellione, e quindi è no o come si vestono. Non che si come se diventassi nemica di te debbano rinnegare i genitori, ma Che poi è il filo conduttore del stessa. Doversi confrontare con una delle cose più importanti del- libro. La tua evoluzione come la contrapposizione tra amore e la vita è imparare a ragionare con persona. conflittualità è tipicamente ado- la propria testa. Dobbiamo inter- lescenziale. I nostri genitori, per facciarci con il mondo, 27
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e il primo sbocco con quello degli adulti sono i ge- Qual è il tuo oro nel piatto? nitori, è quella la chiave di accesso. È giusto che di- È la ricostruzione del filo logico di tutte le mie ventino i nostri modelli, ma anche che guardiamo identità in un’unica, che è Noà. È la consapevo- al loro comportamento in modo critico. Una cosa lezza che è oro, non colla per riattaccare qual- costruttiva si può fare è cercare di capire se in quel cosa che non ci sarà più. È l’evolversi del tempo, momento vale la pena discutere o cercare di affron- è la stessa vita. tare la diversità di opinione attraverso uno scambio. A posteriori il rimpianto è impossibile che non ci sia, Nel tuo processo di ricostruzione personale esiste ed esisterà sempre per quante cose tu possa qual è stato il ruolo della tua famiglia, degli fare. Il fatto è che la vita è un continuo rimpianto, affetti e della società che ti circonda? perché piena di scelte. Ogni persona non è un’entità singola, ma è an- che frutto delle persone e dell’ambiente che fre- E alla te prima di affrontare questo percorso quenta. Inizialmente ho avuto l’esigenza di iso- cosa consiglieresti? larmi, di stare in silenzio, ma poi ho capito che Di fare psicoterapia. La faccio da anni e credo che sentivo il bisogno di riconnettermi con quello sia uno dei più grandi passi che una persona possa che sono in realtà, e questo comprendeva il rap- compiere per acquisire consapevolezza di sé stes- porto con la famiglia, con gli amici, ma anche sa e del mondo che la circonda. La cosa importante con la fede, dalla quale mi ero allontanata dopo non è arrivare alla scoperta, ma mettersi sul cam- il lutto. L’ebraismo in realtà permane in tutte mino giusto. Ognuno deve costruirsi la sua verità e le poesie, è uno dei mille frammenti di me che serve quel pungiglione che ti stimoli a farlo. però sta anche in tutti gli altri. Il titolo ‘’Mosaico dolente’’ nasce proprio dal Cosa vorresti lasciare a coloro che leggono concetto di ricostruzione di sé? ‘’Mosaico dolente’’? È lo stesso di una delle poesie del libro. Cercavo un Il libro è anche un tentativo di dare agli altri un punto in comune tra gli argomenti che ho affronta- libretto di istruzioni sulla mia persona. Mi au- to. Le poesie sono personali, anche quando faccio guro che chi mi conosce possa confrontarsi con considerazioni sulla collettività, ma il mio percorso me su quello che c’è dentro, e in generale chi lo è comune a tutti gli uomini. Ognuno di noi prima o legge possa mettere in discussione le mie parole poi diventerà un mosaico dolente, e per una qualsia- o trovare il modo di cucirsele addosso. Questo si ragione sarà costretto a ricostruire la propria vita. faccio io quando leggo poesia. Non c’è un giudice del dolore, ognuno ha un motivo personale per farlo. Perciò ho scelto questa immagi- ne per il libro: si tratta di un piatto ricomposto attra- verso una tecnica giapponese (kintsugi) che prevede l’utilizzo di un metallo, come l’oro o l’argento. Non è possibile far ritornare l’oggetto com’era prima che cadesse in pezzi, ma si può impreziosirlo. Questo è l’augurio che faccio a me stessa e a tutte le persone che stanno combattendo. 29
CULTURA SCIENCE JEWISH LIFE ESTERI STORIA ISRAELE POLITICA SPORT Il significato del giorno della memoria di Daphne Sarah Zelnick O gni anno il 27 gennaio celebriamo la Gior- Lo strumento del Giorno della Memoria è importante, nata della Memoria per ricordare l’evento nonostante non sia una data di qualche fatto accaduto tragico della Shoah. Ugo Volli nel suo libro in uno Stato. Bisogna utilizzarlo bene, senza mischiar- “MAI PIU! Usi e abusi della “Giorno della lo ad altri crimini accaduti, poiché è rilevante che Memoria”, analizza il significato attribuito alla ricor- ogni infamia abbia il suo ricordo e la sua condanna. renza evidenziando l’importanza di commemorare, La differenza con i Pogrom è questa: non c’è un ma anche il rischio di banalizzare i fatti accaduti, giorno dedicato, internazionalmente parlando. proprio perché si è scelto il giorno dedicato alla Me- Per evitare la banalizzazione la Shoah deve essere stu- moria. L’autore nel suo libro compie un percorso che diata, documentata, compresa nella sua individualità, parte dalla scelta del 27 gennaio come Giorno inter- e soprattutto va spiegato con pazienza e intransigen- nazionale per ricordare e parlare della Shoah, fonda- za l’inesistenza dei paragoni con altri avvenimenti”. mentale secondo Volli, ma la scelta di una unica data tralascia alcuni dettagli come la storicizzazione dei Nella Presentazione del libro che c’è stata a Mi- fatti. Quindi come si può continuare a parlare di me- lano il 16 gennaio, ha sottolineato la questione moria senza generalizzare o banalizzare questo con- dell’occultazione della cultura ebraica all’inter- cetto? In un’intervista per HaTikwa, il Professor Volli no dei Memoriali, come pensa si possa cambiare? spiega alcuni meccanismi che esplicita nel suo libro. “La shoah nasce da un percorso lunghissimo: inizia nel 1100 con piccole “shoah” anche semplicemente In che modo si potrebbe abusare della Memo- per quello che si diceva sul conto degli ebrei, che non ria? era proprio razzismo, ma odio su cui bisogna interro- “Nel momento in cui si deforma il ricordo, come ad garsi. La shoah non è un atto isolato, ma un insieme esempio il festival della memoria a Ferrara, quando di fatti. Questo è il modo per integrare l’ebraismo; Moni Ovadia ha paragonato la condizione degli armeni il Memoriale è il posto per insegnare che l’antise- alla Shoah, o addirittura quando i negazionisti sosten- mitismo è un fatto permanente e non segregato”. gono che le camere a gas servissero per disinfestare. Ecco in questi casi si parla di abuso della Memoria”. Parlando invece degli attuali fenomeni di anti- semitismo: il funerale nazista di qualche giorno Cosa si dovrebbe fare perché il ricordo di quan- fa, i no vax che si paragonano agli ebrei perse- to accaduto inciti le persone a portare avanti la guitati. Questo è un abuso della memoria che Memoria senza correre il rischio di banalizzarla? aumenta l’odio? Come reagire a questi episodi? “Circa venti anni fa è stato istituito l’Holocaust Re- “Il funerale con svastica resta un culto del fascismo meberance Day, perché si stava perdendo il si- e del nazismo: piccoli e pericolosi che qualvolta agi- gnificato di tutto l’accaduto, sia a causa dei ne- scono, come accade negli Stati Uniti. Bisogna fare gazionisti, sia per la scomparsa dei sopravvissuti. una distinzione: come per funerale sono neonazisti 30
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