Un voto per l'Europa - AGESCI
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1 PUBBLICAZIONE SCOUT PER EDUCATORI 2019 Un voto per l’Europa I.R.
S O M M A R I O Un voto per l’Europa Editoriale – Perché si va a votare Andrea Biondi pag. 1 1. L’Europa è il nostro destino Michele Nicoletti pag. 3 2. L’idea di Europa: lettura storica Agostino Migone pag. 8 3. La partita mondiale Susi Pesenti pag. 11 4. Come sarebbe l’Europa senza l’Unione? Claudia Cremonesi pag. 14 5. L’Europa e i migranti Cristina De Luca pag. 17 6. Europa: un po’ di economia domestica Ale Alacevich pag. 22 Testimonianze 7. Stavoltavoto Federica Fasciolo pag. 27 Marta Bizioli Alberto Ruschi Gaia Celli Laura Fasani e Giulia Gitti Barbara Franchi Lorenzo Pirovano Maria Alessandra Martini Cristina Ortego Espada Francesca Rho 8. Scautismo e Unione europea Cristina Loglio pag. 39 Tre interventi “istituzionali” 9. Il parlamento Europeo Antonio Tajani pag. 41 10. Lavorare per l’Europa Silvia Costa pag. 42 11. Vale ancora la pena puntare sull’Europa? Luciana Castellina pag. 44 Scenari possibili per il futuro della Unione Europea pag. 47
EDITORIALE Perché si va a votare I l prossimo 26 maggio si terranno le elezioni del Parlamento europeo. Circa 400 milioni di cittadini aventi diritto al voto negli Stati membri dell’Unione Europea saranno chia- mati a eleggere i propri rappresentanti. Queste elezioni avvengono ogni cinque anni a partire dal 1979, perché mai dovrem- mo occuparcene? Perché pensiamo, così come molti storici e analisti politici, che ci sia molto in gioco nelle tivo e ci pone di fronte a sfide di una complessità senza precedenti: dai cambiamenti climatici alla disoccupazione giovanile, dall’integrazione dei migranti alla protezione dei dati personali. La dura realtà è che nessun paese euro- peo potrà affrontare queste sfide da solo, benché meno conservare quanto è stato conquistato in passato. “Eppure, invece di dedicarci a preparare il futuro, lottiamo per divi- derci il presente, pur sapendo che anche il presente non potrà essere conservato se non rafforzando la nostra unità” prossime elezioni. Per la prima volta, infatti, la prospettiva (Romano Prodi, Il Messaggero, 13/1/2019). di integrazione europea è esplicitamente messa in discus- Per tutti questi motivi, forse, tanti di noi si avvicinano con sione da diversi partiti politici nazionali, non solo in Italia. un senso di smarrimento e di frustrazione a queste elezio- Inoltre, l’esito nefasto del referendum sulla Brexit ha di- ni. Non mancano segnali positivi che proprio i giovani mostrato che l’appartenenza alla UE non è irrevocabile. stanno dando all’Europa. Ad esempio il Movimento VOLT I falsi profeti del nazionalismo ci stanno illudendo che il (https://www.voltitalia.org/), è un movimento di gio- ritorno alle frontiere nazionali possa essere la soluzione di vani che ha lanciato un manifesto per un’Europa “che va- tutti i nostri problemi, che il potere in questi decenni con- lorizzi i suoi cittadini e residenti, che sia in grado di mas- sapevolmente devoluto e condiviso a livello comunitario simizzare il potenziale di ognuno di loro e che si proponga debba ritornare nelle capitali. l’obiettivo di raggiungere i più alti livelli di sviluppo uma- Tutto questo mentre il mondo si fa sempre più competi- no, sociale, ambientale e tecnologico”. 1
EDITORIALE Come Redazione sentiamo tutta l’urgenza di schierarsi Per “attrezzare” il nostro impegno nel processo democra- per difendere il progetto dell’Europa, pur consapevoli di tico, forse occorre più consapevolezza di quello che l’U- quanto sia ancora necessario per svilupparlo nella direzione nione Europe è oggi. Che cosa fa per noi? Che cosa po- di istituzioni e politiche al servizio dei cittadini. trebbe fare meglio? Rispetto ai suoi tanti limiti, quali sono Questo numero di Servire è pensato come uno strumento le proposte in campo? di formazione politica per tutti i Capi, interrogandoci su Bussola e cartina, nel nostro stile, per capire dove siamo e quanto la scelta o il rifiuto dell’Europa saranno decisivi per dove andiamo. Troverete alcuni articoli di inquadramento, il nostro destino futuro. È un quaderno diverso dai prece- letture agili per contrastare false notizie e narrazioni denti numeri che sono stati dedicati al tema dell’Europa infondate sui problemi dell’Europa, il punto di vista di chi (5/1992 L’Europa e 2/2006 I giovani e l’Europa), perché ri- riveste ruoli istituzionali; ma soprattutto storie di giovani teniamo che il tempo che stiamo vivendo richiede tutto il (scout) in grado di presentare, attraverso il proprio vissuto, nostro impegno, convinti come cittadini e come scout che perché l’Europa è il nostro comune destino. «Per un Paese come il nostro, la cui storia è stata tutta dentro Al tempo stesso, questo è un numero che cerca di essere la grande civiltà europea a cui tanto ha contribuito, l’Europa anche una sirena di allarme al fine di incoraggiare, nelle è davvero la possibilità di stare nel mondo a testa alta. Dun- vostre comunità e reti di conoscenze, un’alta affluenza alle que la scelta è chiara. Una “sempre maggiore unità europea” prossime elezioni europee. è il metodo per affrontare le grandi sfide del mondo con- Difendiamo l’Europa unita da chi la vuole dividere. Buona temporaneo e per correggere le storture del nostro conti- lettura e buona scelta! nente» (M. Nicoletti, Presidente della Delegazione Italiana presso l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa). Andrea Biondi 2
UN VOTO PER L’ E U RO PA occorreva renderla più forte, nutrirla di razzismo e xenofobia e darle un potere assoluto, totalitario, sulla vita umana. L’esito fu la Seconda Guerra mondiale e Auschwitz. Quello che per secoli era stato il continente dominante nel mon- do (anche con gravissime responsabilità L’Europa è il nostro destino nei confronti dei Paesi extraeuropei) venne ridotto a un cumulo di macerie. L’economia in ginocchio. La sua difesa garantita – per la prima volta nella sua storia – da potenze esterne: gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica. La vittoria L’alternativa è chiara: o Europa o disgregazione dei Paesi del nazionalismo segnò la sconfitta europei in una complessa geografia di nuovi Imperi. dell’Europa. Questa dura lezione della storia è stata ben compresa dai protagonisti della 1. La costruzione dell’unità euro- ropeo che volesse bastare a sé stesso. ricostruzione europea nel Dopoguer- pea è un processo inevitabile: Questa idea era chiara agli europeisti ra: per garantire la pace, il rispetto dei già agli inizi del ‘900 quando il mondo diritti umani, lo sviluppo economico, l’Europa è il nostro destino. era avviato ad una prima, forte globa- il protagonismo nel mondo, serviva Nessuno Stato europeo è in grado, lizzazione. Anche allora ci fu una rea- unità e cooperazione. Si lanciò così la con le proprie forze e senza unirsi ad zione dei nazionalisti e dei sovranisti e sfida degli Stati Uniti d’Europa. L’Am- altri, di essere protagonista sulla scena l’Europa conobbe la Prima Guerra leto europeo non fece il grande passo del mondo di fronte all’affermarsi de- mondiale. Al suo termine, nel 1919, il sognato da molti. Ma in ogni caso si gli altri grandi Paesi extraeuropei. I poeta francese Paul Valéry scrisse: incamminò con prudenza e graduali- ritmi di crescita economica e demo- «Adesso su di un’immensa terrazza di smo sulla strada di una “sempre mag- grafica degli altri continenti sono in- Elsinore, che va da Basilea a Colonia, si giore unità”, come è scritto nei Trat- comparabili e nel breve periodo sarà spinge fino alle sabbie di Newport, alle tati dal 1949 in avanti. impossibile invertire questa tendenza. paludi della Somme, ai calcari della E sulla strada di una “sempre maggiore Da solo, nessuno Stato europeo, sie- Champagne e ai graniti dell’Alsazia, unità” l’Europa ha saputo – fino alla derà in un futuro G7. l’Amleto europeo contempla milioni di crisi del 2007 – compiere il suo mira- Le grandi sfide della sicurezza, dello spettri». colo: dare ai propri popoli pace, diritti sviluppo economico, sociale e tecnolo- Negli Anni Venti l’Amleto europeo e prosperità e unificare tutto il conti- gico, della gestione dei flussi migratori, non seppe decidersi e gli spettri e i ri- nente, allargando, dopo il 1989, il pro- della tutela dei diritti delle persone e sentimenti del primo conflitto produs- prio modo d’essere (democrazia, di- dell’ambiente, della conservazione della sero nuovi nazionalismi e sovranismi ritti umani, Stato di diritto) a tutti i “civiltà europea” non potranno essere radicali. Si pensò che la ricetta naziona- Paesi europei e a quelli che sull’Euro- affrontate e vinte da nessun Paese eu- lista non fosse stata abbastanza radicale: pa si affacciano. 3
UN VOTO PER L’ E U RO PA Negli ultimi dieci anni questo cammino cifico a fronteggiare la sfida cinese che 2. La costruzione dell’unità è stato rallentato dalla crisi economica sta loro contendendo il primato econo- europea è un processo lungo mondiale e dalla crisi migratoria, in par- mico e militare. Il loro messaggio agli ticolare quella seguita alle cosiddette europei è chiaro: se volete la sicurezza Occorre accettare che si tratta di un primavere arabe. Invece che ricercare dovete provvedere da voi. E nessuno processo lungo e complesso. Sarebbe una “sempre maggiore unità” i Paesi Stato europeo oggi da solo può provve- profondamente sbagliato oltre che in- europei, sotto la duplice pressione delle dere alla propria sicurezza. giusto valutare il processo di unifica- difficoltà economiche e delle spinte mi- Dunque l’alternativa è chiara: o Europa zione europea sull’arco breve di questa gratorie, si sono rifugiati nella logica del o disgregazione dei Paesi europei in una ultima stagione di crisi dal 2007 in “si salvi chi può” senza rendersi conto complessa geografia di nuovi Imperi. avanti. Se guardiamo infatti agli ultimi che con questa logica – nel mondo Per l’Italia la scelta dovrebbe essere settant’anni, la costruzione europea ha cambiato – si sarebbero salvati solo i più chiara: se fallisce il disegno europeo, il fatto passi incredibili: unificazione eti- forti nel breve periodo e, nel lungo pe- nostro Paese finirà area marginale, su- co-giuridica nella cornice dei diritti riodo, non si sarebbe salvato nessuno. balterna all’egemonia di altre potenze. umani con la Convenzione Europea Ora si fa strada la consapevolezza che “L’Europa è il nostro destino” non vuol dei Diritti dell’Uomo e la Corte di senza una dimensione più grande dello dire che altri scenari non siano possibili: Strasburgo, unificazione economica Stato nazionale nessuno Stato europeo la storia è ricca di esempi di “destini con la creazione del mercato unico e potrà farcela. L’alternativa non è tra Eu- mancati” e la stessa storia europea è co- per molti Paesi della moneta unica, ropa o Stati nazionali, ma tra Europa o stellata di grandi conquiste, ma anche di unificazione legislativa con leggi e di- Imperi. I sostenitori della Brexit non enormi catastrofi che hanno condanna- rettive comuni (più dei due terzi della pensano che la Gran Bretagna possa far- to l’Europa all’impotenza e alla margi- legislazione che governa le nostre vite cela da sola, ma pensano che possa me- nalità. Ogni scenario alternativo all’unità è di tipo comunitario), unificazione glio farcela ridando vita alle relazioni europea non garantirà la capacità degli istituzionale con Parlamento, Consi- del vecchio Impero britannico e al Stati nazionali di rispondere ai bisogni glio, Commissione eccetera e magi- Commonwealth e al particolare rap- dei loro cittadini, né, tanto meno, al loro strature, polizie, guardie di frontiera porto che la lega agli Stati Uniti d’A- desiderio di essere protagonisti sulla sce- che cooperano in modo sempre più merica. La Francia e la Germania raffor- na del mondo. Li attende un futuro da stretto. Se l’Europa dovesse un giorno zano la loro amicizia particolare e, se gregari. L’unico modo per essere “so- affiancare in modo strutturale gli Stati l’Europa non dovesse reggere, possono vrani” nel mondo di domani, ossia pro- nazionali e svolgere il ruolo che questi reinventare una qualche forma di Impe- tagonisti del proprio destino, è quello di hanno svolto nell’età moderna, do- ro carolingio. D’altra parte la Russia e la essere uniti. O Europei e sovrani, o na- vremmo chiederci: quanto tempo ci Turchia già da tempo hanno rispolvera- zionali e sudditi. abbiamo messo a costruire gli Stati to ideologie e assetti del passato: l’impe- Se dietro il sovranismo c’è il legittimo nazionali? Alcuni secoli. E non è stato ro zarista e l’impero ottomano. E in desiderio di non farsi governare dagli un processo facile e univoco. E allora Medio Oriente i confini degli Stati sfu- altri, insomma di guidare la propria ca- possiamo capire che anche un’Europa mano e si ricostruiscono gli Imperi ara- noa, di autogovernarsi, è bene essere unita ha bisogno di tempo. bo e persiano. chiari: l’unico modo di essere sovrani, Per l’Italia, dopo i molti secoli di divi- Nell’epoca degli Imperi che ritornano, cioè non alle dipendenze di altri, è l’u- sioni in staterelli, il processo di unifi- gli Stati Uniti volgono lo sguardo al Pa- nità europea. cazione è andato dalle guerre d’indi- 4
UN VOTO PER L’ E U RO PA pendenza alla Prima Guerra mondiale. popolo. Altrimenti a che serve un go- un po’ di giustizia. E ancora solo a pa- Un processo di 70 anni. 70 anni dopo verno nazionale se non fa l’interesse role. Dunque la tutela europea dei di- la fondazione degli Stati Uniti d’A- nazionale? Il problema non è affatto ritti sociali, la lotta europea contro le merica c’è stata la guerra di secessione banale. Né è nuovo. Anche nella co- disuguaglianze, il sostegno europeo a su due punti fondamentali: sovranità struzione dello Stato nazionale abbia- politiche di empowerment fatte dalle degli Stati e libertà degli schiavi. Oggi mo avuto dinamiche simili: l’unità comunità locali e territoriali deve es- in Europa discutiamo delle stesse cose: d’Italia è stata guidata da élite, più che sere molto più forte. Bambini, disabili, sovranità degli Stati e trattamento di da masse popolari. Però in un secondo donne che negli ultimi anni in tanti quelli che qualcuno vorrebbe come momento lo Stato ha saputo coinvol- Paesi europei hanno sofferto il costo nuovi “schiavi”, ossia gli immigrati. I gere le masse e costruire un sistema della crisi non avevano responsabilità processi di “unità” e di “affermazione diffuso di protezione sociale, di servizi nella gestione precedente, eppure in dei diritti” non sono processi veloci, sanitari, di istruzione pubblica gratuita alcuni Paesi hanno pagato il prezzo né – ahimè – privi di contraddizioni. eccetera. Lo Stato nazionale, nato co- più alto. Lo Stato nazionale è stato co- Noi siamo esattamente nel punto me costruzioni delle élite – dopo struzione di pochi ma poi ha saputo della contraddizione, dove la protesta molte lotte e difficoltà – è diventato coinvolgere le masse e costruire siste- è più aspra perché i vecchi poteri av- lo Stato di tutti. ma di protezione. Lo stesso deve fare vertono la loro perdita di terreno. Ma l’Europa rimettendo al centro la giu- per poter riconquistare la fiducia dei Un’Europa sociale. L’Europa oggi non stizia e la solidarietà. cittadini verso una maggiore unità è percepita come uno strumento di europea, occorre avere ben chiaro ciò protezione. Nel momento della crisi, L’Europa come ideale. Bisogna poi ri- negli ultimi anni non ha funzionato. anziché rafforzare le difese sociali, costruire un’idealità europea. Dare so- queste sono state allentate. E spesso ai stanza e concretezza a ciò che chia- 3. Quale Europa? cittadini è stato detto: “ce lo chiede miamo “civiltà europea”. Non è ne- l’Europa” senza dire che si trattava di cessario inventare nulla. È sufficiente Il problema maggiore che oggi l’Eu- colpe precedenti. Ma nella percezione tornare alle radici. L’Europa è anzitut- ropa sembra fronteggiare è il suo scar- dei cittadini, lo Stato nazionale è stato to un modo di vivere collettivo che so radicamento popolare. Appare più identificato con il potere buono che mette al centro i diritti delle persone, come una costruzione elitaria che co- dava le pensioni con facilità a tutti, la loro infinita dignità, indipendente- me una grande impresa dei popoli eu- l’Europa, invece, come la potenza cat- mente dalle loro caratteristiche etni- ropei. Anzi. I popoli europei – come il tiva che costringe a lavorare fino a tar- che, linguistiche, sessuali, eccetera. popolo americano – sembrano stare da età e impedisce di fare questo e Questa è la civiltà europea: una società su altri fronti: quello del nazionalismo quello. Così, in assenza di forti politi- in cui le persone non siano trattate e del sovranismo. Perché ritengono che pubbliche, sono cresciute le disu- come cose, ma come realtà aventi un che, di fronte alle grandi sfide e mi- guaglianze. E la risposta dell’Europa è valore infinito. Non cose, non schiavi, nacce della globalizzazione, i vecchi stata nulla o lenta e flebile. Dalla crisi non servi, ma esseri liberi e uguali. E Stati nazionali in fondo sappiano me- del 2007 abbiamo dovuto aspettare il in cui il potere che deriva dall’econo- glio difenderli. E i cittadini pretendo- 2017 per avere il pilastro sociale euro- mia, dalla scienza, dalla tecnologia è al no che, nella difesa dai pericoli, i loro peo, che vuol dire il riconoscimento servizio dell’uomo e dev’essere guida- governi salvino “prima” di tutti il loro dell’importanza dei diritti sociali e di to dall’uomo, dalla sua ragione critica. 5
UN VOTO PER L’ E U RO PA Questa è l’essenza della cultura uma- rafforzarne la dinamica democratica: va ora sviluppato nella direzione di nistica: il grande contributo che l’Eu- se alla radice del sovranismo c’è la istituzioni e politiche al servizio dei ropa ha dato allo sviluppo della civiltà paura delle persone di essere sposses- cittadini. Servono per questo idee, de- e che ancora il mondo si aspetta da lei. sate della possibilità di governarsi, oc- terminazione e pazienza, ma servono Oggi, nelle sfide affascinanti e terribili corre far sì che l’architettura europea anche persone, nuove generazioni di- dei drammi ambientali, delle grandi esalti il principio di sussidiarietà, la sposte a giocarsi con coraggio su que- migrazioni, dello sviluppo dell’intelli- democrazia locale, regionale, nazionale sto orizzonte. Appassionante anche se genza artificiale: cosa vuol dire custo- e internazionale e non sia invece talvolta più duro dell’orizzonte rassi- dire il primato della dignità di ogni identificata con il regime dei tecno- curante della propria nazione. Ma per essere umano? La costruzione del- crati. Serve che essa si doti di stru- l’Italia è l’orizzonte fondamentale. Si l’Europa unita dopo la Seconda Guer- menti efficaci di difesa e di definizione tratta di decidere se avere o meno dei ra mondiale è stata realizzata anche da dei propri confini. Di affermazione cittadini europei e una classe dirigente persone che avevano una forte ispira- della legalità e di efficace soccorso alle europea. O se invece chiudersi in se zione religiosa e spirituale: De Gaspe- persone in difficoltà. Serve che essa sia stessa e accettare il proprio malinco- ri, Adenauer, Schuman. Oggi il rischio giusta e capace di giustizia. È diffuso nico declino. Per un Paese come il è che i nazionalisti e i sovranisti bran- un disperato bisogno di giustizia e se nostro, la cui storia è stata tutta dentro discano l’identità religiosa e cristiana le autorità politiche – nazionali o in- la grande civiltà europea a cui tanto come un’arma contro l’Europa accu- ternazionali – non sono in grado di ha contribuito, l’Europa è davvero la sata di essere materialista e secolarista. fare un po’ di giustizia, inevitabilmen- possibilità di stare nel mondo a testa Per questo rilanciare l’ispirazione spi- te gli individui sono spinti a farsi giu- alta. Dunque la scelta è chiara. Una rituale e umanistica dell’Europa, che stizia da sé. Cosa che alla fine non “sempre maggiore unità europea” è il sta alla base della moderna laicità e produce ahimè nessuna giustizia effet- metodo per affrontare le grandi sfide tolleranza, è essenziale. tiva. L’ansia di giustizia dovrebbe in- del mondo contemporaneo e per cor- vece essere alla base di una moderna reggere le storture del nostro conti- Un’Europa politica. Infine serve il politica europea. nente. compimento dell’Europa politica oggi costruita solo per frammenti. Bisogna Il disegno europeista è solo agli inizi e Michele Nicoletti 6
UN VOTO PER L’ E U RO PA solo europei: di tali logiche (e del conseguente sfruttamento) costituiva- no mero “oggetto” varie parti del resto del mondo. Gli stessi Trattati di Pace del 1919-20, ponendo fine al più L’idea di Europa: ampio e violento conflitto esploso, di- segnarono confini spesso avulsi dalle realtà storiche ed etniche a tutela di lettura storica interessi statuali singoli e/o di aree di influenza/controllo coloniale. A fronte di sviluppi del genere pren- devano piede nei medesimi decenni Un tentativo di (ri)lettura delle relazioni internazionali ideali (romantici ma non troppo, pen- siamo ad es. alla mazziniana “Giovine per cercare di capire le radici della situazione odierna. Europa”, influenzati anche da espe- rienze come quella del federalismo Con tutte le limitazioni che inevita- cordi essenzialmente stretti fra Stati nordamericano) che consideravano la bilmente una “scheda riassuntiva” europei, è noto che tale equilibrio possibilità di superare le frontiere fra come la presente ha in sé, possiamo non resse a lungo (e in molti casi so- gli Stati attraverso forme di reciproca dire che l’idea di Europa, di cui l’U- pravvisse a fatica e a prezzo di energi- cooperazione, in nome di un’Europa nione Europea è oggi l’espressione, si che repressioni). Le rivoluzioni del che non si ponesse più di fronte al è venuta evolvendo in parallelo con le 1848 ed i “risorgimenti” (non solo mondo come suo caput, ma potesse vicende di maggior rilievo via via oc- italiano) portarono nella seconda metà essere esempio per il mondo di rela- corse dentro e fuori del nostro Conti- del secolo XIX da un lato allo sgreto- zioni pacifiche fra Stati e di prospettive nente. Può valer la pena di ripercorrere lamento dei più antichi ed estesi im- di collaborazione nuove e diverse dal velocemente la storia delle relazioni peri (l’austriaco, il russo e l’ottomano passato, facendo tesoro delle devastanti internazionali degli ultimi 200 anni in particolare) e dall’altro lato all’e- esperienze del millennio precedente. per cogliervi elementi utili ad una let- mergere di nuove realtà, nazionali Tornando ora alla guerra, cui i Trattati tura della nostra realtà attuale – e per negli intendimenti (di fatto on sempre di Pace del 1919-20 posero fine, se operare in quest’ultima “secondo precisamente tali) e molto spesso in essa era scoppiata all’esito di una lunga scienza e coscienza”. conflitto fra loro. serie di squilibri, provocazioni e scontri Se il Congresso di Vienna, mirante alla Una simile tendenza può individuarsi intra-europei, fu solo con l’estensione restaurazione di regimi pre-esistenti ad esempio in eventi come il Con- del conflitto oltre i confini dell’Europa messi in crisi dai rivoluzionari prima gresso di Berlino del 1878, incentrato (in particolare con l’entrata in guerra e da Napoleone poi, cercò di ristabilire su logiche spartitorie ma confliggenti degli Stati Uniti: non a caso la guerra un equilibrio di potenza mediante ac- degli Stati partecipanti, sostanzialmente di cui parliamo è nota come Prima 8
UN VOTO PER L’ E U RO PA Guerra Mondiale) che le cose cam- disfatte di dominio. Ne è un esempio la Il progressivo capovolgersi delle sorti biarono significativamente: segno pre- guerra d’Etiopia, da noi condotta con della guerra a favore degli Alleati (fra monitore della crescente mondializza- modalità atroci (già sperimentate in Li- il 1942 e il 1943 sui vari fronti, ancora zione delle dinamiche e delle tensioni bia e sulle Ardenne). una volta dopo l’entrata in guerra sta- internazionali, che la fine delle ostilità L’affermarsi delle dittature in questi tunitense a fine 1941) segna anche il – ne abbiamo appena finito di cele- Paesi (ed il parallelo stabilirsi del regi- lento, ma inesorabile evidenziarsi degli brare il centenario, senza aver ben ca- me stalinista in Unione Sovietica, du- elementi che daranno vita alla “Guerra pito com’era potuta iniziare, quella rissimo all’interno e chiuso all’esterno, Fredda”, che si cominciò a combattere drôle de guerre – evidenziò . non dissimile dai primi due quanto a ancor prima che terminasse. Al tempo La (breve) stagione successiva di rico- mire espansionistiche) accelerò attra- stesso (e forse proprio per la maggiore struzione di un clima pacifico e di rela- verso le varie crisi politiche interna- coscienza dei rischi che si andavano zioni di convivenza fra gli Stati trovò sì zionali degli Anni Trenta il cammino correndo in un clima di continuo espressione in forme associative inter- verso la nuova, inevitabile, tanto più confronto), Iniziava ad affacciarsi una nazionali (i 14 punti di Wilson e la So- grave quanto più ideologicamente linea di tendenza nuova, che con mag- cietà delle Nazioni): esse però partirono connotata, seconda conflagrazione gior vigore riprendeva gli aneliti dei con il piede sbagliato (gli Stati Uniti, mondiale, che vide evolversi ancor cent’anni precedenti. Due documenti pur avendola promossa, non vi parteci- più tristemente, fino alle armi nucleari, fra loro contestuali (agosto 1941), sot- parono) e ben presto dimostrarono l’in- “collaudate” sul Giappone nel 1945, toscritti nel pieno del conflitto ed an- capacità dell’organizzazione (e del mon- le tecnologie di distruzione di massa, cora nell’incertezza del suo esito, con- do in generale) di gestire con i soli capaci di distruggere la vita del genere tengono l’enunciazione di principi mezzi diplomatici le nuove tensioni. umano sull’intero pianeta. che possono riconoscersi come fon- Pensiamo al revanscismo della Germania Poche voci, ancora una volta, si erano damento “endogeno” della costruzione della Repubblica post-prussiana di Wei- levate in quei decenni a condannare la europea della seconda metà del secolo mar, eccessivamente prostrati dai danni “inutile strage” od a criticare gli assetti XX: la Carta Atlantica e il Manifesto di guerra (L’Allemagne paiera! era il ri- che si venivano delineando (Società di Ventotene. tornello dei francesi del primo dopo- delle Nazioni compresa, dopo il rapido Entrambi tali documenti – che vale la guerra, smaniosi di vendicare l’onta di tramonto delle illusioni dalla stessa pena di andare a (ri)leggere – colgono Sedan del 1870, mentre in Germania si generate), in favore di forme più avan- acutamente, sia pur con diversi accenti, pagava un caffè con carriole di biglietti zate ed efficaci di cooperazione inter- le ragioni di “crisi della civiltà moder- da miliardi di marchi – un po’ come nazionale su base democratica e so- na” (che in parte si è cercato di deli- oggi in Venezuela...); ma pensiamo prattutto di partecipazione popolare: neare sopra) e la conseguente necessità anche all’Italia, passata dal 1922 sotto il esigenza quest’ultima particolarmente di fissare veri e propri “compiti del regime fascista, che si riteneva “scippata” viva nei Paesi europei dell’Occidente, dopoguerra” (con notevole atto di di una vittoria, le cui ombre venivano che soggiacevano alle dittature più fe- fede nell’esito della guerra. Se nella sapientemente occultate da “luci” più o rocemente connotate da nazionalismi prima era chiaro l’orientamento, a meno artificiose e da ambizioni insod- spinti all’estremo. guerra finita, verso una forte collabo- 9
UN VOTO PER L’ E U RO PA razione militare dell’Occidente euro- con missioni militari di manteni- enti oggi facenti parte dell’Unione peo-nordamericano, destinata a contrap- mento ... forzoso della pace (i “ca- Europea di cui ricordiamo gli porsi al blocco sovietico ed europeo- schi blu”) per la soluzione delle aspetti e i passi salienti: orientale (di cui la UEO e la NATO, al- controversie internazionali, cre- • la portata innovativa degli accordi leanze sorte a breve distanza nel 1948/49, scente è stato il ruolo del Consiglio che diedero vita alla Comunità sono espressione), conteneva dall’altro Economico e Sociale e delle diver- Europea del Carbone e dell’Ac- lato, nei suoi otto punti, un impegno a se agenzie nell’affrontare i problemi ciaio (1950) facendo diventare dar vita a un sistema di stati nazionali at- più cruciali dell’economia, della sa- patrimonio comune dell’Europa tenti, nell’interesse fondamentale dei loro lute, del lavoro, dell’ambiente etc. risorse naturali che per secoli popoli a non veder ripetere ulteriori – nella nostra Costituzione del 1948 avevano costituito fonte di guerre stermini, alla reciproca collaborazione (art. 11, citare per... credere): “L’Ita- e lutti; nel quadro di organizzazioni internazio- lia ripudia la guerra come stru- • il fallimento della Comunità Eu- nali stabili, dotate di mezzi di pressione mento di offesa alla libertà degli al- ropea di Difesa (1953), progetto più efficaci di mere dichiarazioni di tri popoli e come mezzo di risolu- forse troppo ambizioso ma cen- principio e capaci di intervenire nel zione delle controversie interna- trale in prospettiva, se si vuole campo economico, visto come sempre zionali; consente, in condizioni di pensare ad un’istituzione davvero più condizionante degli assetti politici. parità con gli altri Stati, alle limita- unica sul piano delle relazioni In questa prospettiva possono inqua- zioni di sovranità necessarie ad un internazionali; drarsi ancor oggi le forme di organiz- ordinamento che assicuri la pace e • i Trattati di Roma (1957), che su zazione della coesistenza fra gli stati la giustizia fra le Nazioni; promuo- una base più realistica e condivisa (che, magari in modo non perfetto, fi- ve e favorisce le organizzazioni in- affiancarono alla CECA la Co- nora ci hanno evitato una terza guerra ternazionali rivolte a tale scopo”; munità Economica Europea, mondiale) e della cooperazione inter- esempio di mercato comune (il nazionale a livello globale e continen- In ambito europeo i principi sopra ri- “MEC”) privo di dazi al proprio tale. I principi di quei documenti chiamatisi ritrovano attuati interno e con propria tariffa co- sono recepiti – nel Consiglio d’Europa, istituito mune verso l’esterno ed all’espe- – nello Statuto delle Nazioni Unite nel 1949 con finalità di tutela dei rienza pionieristica dell’EURA- (1945), cui si deve la Dichiarazione diritti dell’uomo, la democrazia e TOM, che permette all’Europa Universale dei Diritti dell’Uomo l’identità europea, che ha promul- un accesso comune e pacifico al- (1948) e degli organismi ad esse fa- gato la Carta Sociale Europea e l’energia nucleare (facendo, è il centi capo: nei primi anni di guerra istituito nel 1959, con apposita caso di dirlo, “massa critica” senza fredda e nella successiva fase, in Convenzione, la Corte Europea per rischiare di aggravare situazioni particolare nell’epoca della decolo- i Diritti dell’Uomo (CEDU), che conflittuali già in essere). nizzazione, ha avuto un ruolo pre- può condannare, come sappiamo, Tutti questi sono (stati) passi concreti valente il Consiglio di Sicurezza, gli Stati; ma non ancora decisivi verso il supe- grazie alla possibilità di intervenire – nella genesi e nella struttura degli ramento dell’assetto economico e po- 10
UN VOTO PER L’ E U RO PA litico prevalente nelle relazioni inter- nazionali, che chiameremo “intersta- tuale”, verso un’autentica prospettiva sovranazionale, che dovrebbe vedere unificati moneta (ma anche elementi basilari dell’economia, come banche, fisco, lavoro, commercio ...), politica estera e difesa. Il processo è in corso, ciascuno di noi, La partita mondiale secondo conoscenza e coscienza, è chiamato a parteciparvi e concorrervi Sicurezza, benessere e libertà possono essere mantenuti e con metodo democratico. Per restare difesi solo dagli europei tutti insieme. in citazioni “centenarie” è un appello non così diverso da quello rivolto “a tutti gli uomini moralmente liberi e social- Basta guardare una mappa per rendersi posto con 19,39 trilioni di dollari mente evoluti, a quanti nell’amore alla conto, oltre ogni ragionevole dubbio, (24,4% del Pil globale), seguiti da Cina Patria sanno congiungere il giusto senso del perché l’Europa debba restare uni- (12,24 trilioni, 15,4%) e Giappone dei diritti e degl’interessi nazionali con un ta. Siamo delle dimensioni di un gatto (4,87 trilioni, 6,15%), gli unici paesi sano internazionalismo, a quanti apprez- rispetto a un elefante, nei confronti sopra alla soglia dei cinque punti per- zano e rispettano le virtù morali del nostro degli altri continenti. Se torniamo agli centuali. Gli stati europei raggiungono popolo” (Manifesto del Partito Popolare stati-nazione, siamo mangiabili eco- grandezze più ridotte, ma anche più Italiano, 1919). nomicamente, ricattabili politicamente, omogenee. Nel 2018 la Germania, pri- irrilevanti nel gioco mondiale. ma in graduatoria, arrivava al 4,64% Agostino Migone Come Unione Europea contiamo di del Pil globale; poi Regno Unito più. Sicuramente dal punto di vista (3,31%), Francia (3,26%), Italia (2,44%), economico. Sul totale della ricchezza Spagna (1,66%). Un benessere distri- planetaria, grosso modo l’Asia vale buito che permette anche di realizzare 35,4% della produzione mondiale, il meglio che altrove i diritti umani e di Nord America il 28,5%, l’Europa il avere un livello di welfare buono. 26,6%. L’Unione europea infatti è l’unica or- Una ricchezza prodotta da industrie di ganizzazione continentale che finora, prim’ordine, spesso ad alta tecnologia, coniugando economia e (bene o male) strategiche. Un mercato di consumatori ideali sociali, ha massimizzato i van- attraenti e mediamente ben distribuiti. taggi e ridotto gli svantaggi del capi- Infatti, se si considera la ricchezza delle talismo liberale, ottenendo pace dura- nazioni, gli Stati Uniti sono al primo tura e processi democratici allargati. 11
UN VOTO PER L’ E U RO PA L’Europa, pur con tanti problemi e li- soffrono la sfida economica che l’U- nologie e lo spazio), il progetto della miti, è la torta del mondo; fatta oltre- nione rappresenta (con la Germania in ‘Nuova via della seta’ (il complesso si- tutto con una ricetta scomoda per chi testa); e non sopportano le regole fiscali stema di apertura e raccordo fra vie di crede solo nella libertà (e prepotenza?) e in tema di concorrenza, che il sistema comunicazione di mare e di terra eura- individuale; o nella mano santa del europeo oppone alle multinazionali siatiche in nome del commercio e della mercato; o ritiene le istituzioni parla- statunitensi, come General Electric o cooperazione) si sviluppa più in dire- mentari un’inutile perdita di tempo e Microsoft e ai giganti dei big data. zione est-ovest che al contrario. Dietro di efficienza. L’Europa postbellica sotto tutela va le opportunità per le aziende europee, Non resta che mangiarsela e farla spa- bene, un’Europa partner alla pari, molto si intravede da parte cinese una sperata rire. Ma per mangiarla bisogna tagliarla meno. penetrazione pervasiva dei mercati, che a fette. Geograficamente sul continente, ma può rappresentare un’alternativa soft al- Ed è molto triste che commentatori e extra-Ue, la Russia raggiunge solo l’occupazione diretta di vasti territori analisti ritengano proprio l’Italia, in l’1,99% del Pil globale. Un’espansione (come sta accadendo in Africa). E anni lontani stato co-fondatore delle apparentemente morbida in Europa un’Europa disgregata, senza coscienza istituzioni europee, il ‘cavallo di Troia’, (‘via Italia’, la vecchia frontiera occi- (politica e culturale) di sé, sarebbe una individuato per motivi diversi dal pre- dentale del dopoguerra) le permette- facile preda per il dragone. sidente degli Stati Uniti Donald Trump rebbe di blindare il mercato per l’export Non a caso, con manipolazioni diverse e da quello russo Vladimir Putin per del suo gas e di rosicchiare la tenuta delle opinioni pubbliche europee, dalla indebolire l’Unione. della Nato per riallargarsi in almeno al- disinformazione digitale, alle ingerenze La situazione italiana, in recessione sul cuni dei paesi nell’ex orbita sovietica. elettorali, alla proposta di modelli cul- piano economico, confusa su quello Il terzo attore internazionale, interessato turali asfittici per le giovani generazioni, politico, debole su quello culturale, in a indebolire l’Unione europea, è la si vendono come attrattivi e vincenti parte tentata da nuovi totalitarismi, an- Cina. Per il dragone, impegnato ad at- modelli nazionalistici e autoritari, che cora parte della Ue ma sempre più trezzarsi per il confronto commerciale appannano nelle coscienze i valori de- fonte di disagio per gli altri stati europei, e militare a due, con la superpotenza mocratici e di coesione sociale europei. ne fa un terreno ideale per lanciare lo Usa per il controllo del mondo nel sfondamento dell’Unione. XXI secolo, l’Europa rappresenta un Tocca agli europei reagire Usa, Russia e Cina hanno tutti interesse fattore di incertezza per la sua capacità a tenere sotto scacco l’Europa. di mobilitare risorse economiche e di- E dare un segnale al mondo? Gli Usa trumpiani tendono infatti a plomatiche per aprire scenari alternativi Indubbiamente. Un’Europa davvero non considerare gli europei interlocu- e contenere le crisi internazionali. Per unita sarebbe seconda solo agli Usa. In- tori politici alla pari sulle scelte strate- quanto l’asse del confronto Cina-Usa si vece, anche al tavolo icona della mon- giche politiche e militari; e hanno an- sia spostato a est verso il Pacifico, e a dialità, l’Onu, l’Unione europea parla nunciato un progressivo ridimensiona- nord sul controllo delle rotte artiche ancora attraverso i suoi Stati. mento dell’impegno in ambito Nato. (per non parlare della sfida per le tec- Per questo, un diplomatico d’esperienza Contemporaneamente, essi da sempre nologie della comunicazione, le biotec- come Stefano Stefanini (in carriera di- 12
UN VOTO PER L’ E U RO PA plomatica dal 1974 al 2013, consigliere capacità di contrattazione e negozia- che tengano conto degli andamenti del diplomatico del presidente della Re- zione di accordi col resto del mondo e, ciclo economico e rendano possibile il pubblica Giorgio Napolitano, rappre- di nuovo, piccoli stati isolati sarebbero necessario processo di armonizzazione sentante permanente d’Italia alla Nato allegramente mangiati da colossi de- nel lungo periodo”. Il secondo obiettivo e vice dell’ambasciatore d’Italia a Wa- mografici aggressivi, come India e Cina; è l’esercito europeo, il terzo una politica shington, oltre ad aver prestato servizio o come gli Usa, incuranti di regole e industriale e dell’ambiente “con imprese a New York all’Onu e a Mosca) osserva tutele che non siano a loro vantaggio. europee capaci di essere protagoniste che “L’idea di nazione non s’improvvisa; Per non parlare, oltre l’economia tradi- anche nei settori ora dominati da ame- a noi europei manca il cemento di zionale, dell’economia digitale, che ha ricani e cinesi”. Secondo e terzo obiet- un’identità nazionale unica, a differenza solo dato qualche assaggio della potenza tivo sono impossibili senza una decisa di americani, russi o cinesi. Con l’Ue che può dispiegare. E un conto è nego- accelerazione della ricerca scientifica e abbiamo già fatto un miracolo. Tenia- ziare con il rappresentante unico di un tecnologica. L’assetto di potere mondiale mocelo stretto, ma resteremo un’Europa mercato di 500 milioni di consumatori che si sta disegnando infatti include di nazioni”. e un altro è avere a che fare con ‘merca- come protagonisti non solo stati giganti Tuttavia, nella terza generazione di eu- tini’ nazionali. orientali come Cina e India, ma anche ropei, i giovani adulti, i cui nonni Anche la nostra idea di libertà è minac- entità globali inedite, generate dalla fu- hanno ricostruito l’Europa e i cui geni- ciata; solo come cittadini che si consi- sione di tecnologie digitali, finanziarie, tori ne hanno goduto i vantaggi, si af- derano prima di tutto europei sarà più biologiche, robotiche delle quali la po- faccia sempre più chiaramente la co- facile rimanere lucidi di fronte alle litica tradizionale sa pochissimo. Inoltre, scienza della posta in gioco. sirene autoritarie, che invogliano molti sotto la spinta demografica, acqua e Sicurezza, benessere e libertà possono a rinunciare alle fatiche e alle responsa- cibo costituiscono la grande fame del essere mantenuti e difesi solo dagli eu- bilità della democrazia. secolo, accanto a quella di energia e ropei tutti insieme. Nessuno stato può Nel report di fine anno 2018 per l’Ispi materie prime. pensare di farcela da solo a tenere testa (Istituto di studi politici internazionali), Il sistema di regole, che bene o male all’instabilità generata dai processi mal Romano Prodi sostiene che avvicinare conosciamo in occidente e che ci hanno governati della globalizzazione, tra il di nuovo i cittadini all’Europa è possi- fin qui condotto a partire dal 1945, sarà terrorismo internazionale e il riaccen- bile, ma “gli obiettivi condivisi debbono sottoposto a stress e dovrà raccogliere la dersi in nuovi scenari di guerre calde e essere chiari, semplici e di grande rilie- sfida di evolvere, senza perdere la libertà fredde. Non è un caso che si stiano fi- vo”. E suggerisce, per il rilancio dell’U- e il desiderio di pace e di un minimo di nalmente muovendo i primi passi verso nione, il completamento della politica giustizia. A livello mondiale, solo come un discorso di difesa europea autonoma monetaria, con regole comuni per una europei uniti possiamo avere voce per dall’impegno NATO. E non solo per la progressiva armonizzazione delle poli- sperare di moderare le derive prossime mutata posizione americana. tiche di bilancio:“Nessuno può chiedere venture, tra capitalismi neoimperiali e La qualità di vita europea, intesa in tutti che gli Stati più prosperi prestino soc- del selvaggio west. i suoi aspetti (lavoro, welfare, cibo, am- corso agli altri, ma tutti debbono chie- biente, cultura) si regge su una continua dere che si costruiscano almeno regole Susi Pesenti 13
UN VOTO PER L’ E U RO PA di pace così lungo, che dura ormai da oltre 70 anni, settanta anni di pace basata sulla democrazia e sullo Stato di diritto: con i suoi valori e il suo stile di vita, l’Europa è un modello globale di Come sarebbe l’Europa progresso, rispetto dei diritti e cambia- mento democratico. È il motivo per cui nel 2012 l’Unione europea ha ri- cevuto il Premio Nobel per la pace. senza l’Unione? 2. Per molto tempo poter viaggiare senza controlli alle frontiere in un’Eu- ropa unita è stato il sogno degli europei. Per chi non c’era: come è cambiata la nostra vita Oggi sono 26 gli Stati membri che fanno parte dello spazio Schengen, che negli ultimi trent’anni? conta 400 milioni di abitanti. Nello spazio Schengen i controlli alle frontiere La nostra tanto criticata Europa si oc- Europea era un fatto già compiuto. interne sono aboliti. I viaggiatori che cupa di noi cittadini molto più di Ma come erano le cose prima? Come attraversano una frontiera non hanno quanto potremmo pensare. Un primo potrebbero essere se non fossimo più più bisogno di mostrare i documenti di giudizio poco informato ci potrebbe parte dell’Unione? identità e non vengono controllati. Mi- portare a credere che in fondo l’Europa Vorrei fare qui alcuni esempi che lioni di pendolari attraversano quoti- è stata più un’invenzione dell’econo- hanno, appunto, solo titolo esemplifi- dianamente le frontiere interne Schen- mia, della politica e che ha poco im- cativo, ma sono messaggi forti e sim- gen per recarsi al lavoro e gli europei patto nella vita di tutti giorni di noi bolici su quanto l’Unione Europea compiono ogni anno circa 1,25 miliardi cittadini. Insomma una sorta di sovra- abbia in realtà profondamente miglio- di viaggi interni all’UE. La libera cir- struttura inutile e costosa, della quale rato le nostre esperienze di vita. colazione delle persone è un diritto forse potremmo fare a meno, rispar- 1. Senza Unione Europea l’Europa per tutti i cittadini dei paesi appartenenti miando in questo modo molti soldi e oggi sarebbe più conflittuale. Mentre i allo spazio Schengen e rappresenta uno molto tempo. nostri padri e i nostri nonni si facevano dei maggiori successi dell’integrazione È davvero così o non è forse un giu- la guerra, noi oggi possiamo fidarci dei europea. dizio un po’ affrettato? nostri vicini: una guerra all’interno 3. Nell’UE tutti i cittadini hanno il Molti di noi non hanno conosciuto la dell’UE è oggi semplicemente impen- diritto e la libertà di scegliere il luogo vita prima dell’Unione Europea e pri- sabile. È una conquista straordinaria, in cui vivere, dove trascorrere la pen- ma dell’Euro. I capi della nostra asso- che tendiamo troppo spesso a sottova- sione, dove studiare o costituire un’im- ciazione sono cresciuti dentro una lutare. Guardandoci indietro, mai nella presa. Ogni cittadino di uno Stato cultura e una mentalità in cui l’Unione storia d’Europa vi era stato un periodo membro è contemporaneamente an- 14
UN VOTO PER L’ E U RO PA che cittadino dell’Unione europea. l’UE. Il trattato di Lisbona stabilisce che la salute, l’inclusione sociale, la costruzione Tali diritti – libera circolazione dei la- l’UE ambisce a creare un’«economia e ristrutturazione di alloggi e strutture, voratori, libertà di stabilimento e libera sociale di mercato competitiva» che l’amministrazione, l’accoglienza dei mi- prestazione dei servizi – sono sanciti mira alla prosperità e alla piena occupa- granti, la tutela ambientale o l’assistenza dai trattati europei. Ciascuno Stato zione, garantendo nel contempo sicu- alle persone colpite da catastrofi naturali. membro, quanto al lavoro, alla sicurezza rezza sociale ai lavoratori. Per questo I partecipanti ricevono o un regolare sti- sociale e alle tasse, ha il dovere di trat- motivo, per chi vive al di fuori dei pendio o la copertura delle spese di tare i cittadini dell’Unione in maniera nostri confini, l’Europa rappresenta una viaggio e di soggiorno, oltre all’alloggio identica ai propri cittadini. promessa di prosperità. e a un importo in denaro per le piccole 4. Il mercato interno più grande del 6. Il programma europeo Erasmus ha spese. Questa iniziativa sta particolar- mondo. 30 milioni di imprese generano celebrato nel 2017 il suo 30º anniversa- mente a cuore alla Commissione euro- i 14.000 miliardi di euro del PIL del- rio ed è il più importante programma pea, in quanto la solidarietà è l’essenza l’Unione. In un mondo globalizzato, per studenti, tirocinanti e insegnanti al stessa dell’Unione europea. È possibile con le sue molteplici sfide, nessun paese mondo. Ogni anno oltre 30.000 studenti candidarsi al Corpo europeo di solidarietà dell’UE è più abbastanza grande da italiani partono con Erasmus per un’u- sul sito https://europa.eu/youth/SO- solo per farsi valere e affermare i nostri niversità europea, e circa 20.000 studenti LIDARITy_it. valori: soltanto l’Unione può farlo. Il europei sono ospitati in Italia. Gli stu- 8. Tutela dei consumatori. L’Europa mercato unico europeo, in vigore dal denti hanno diritto a un sussidio com- può contare su standard molto elevati 1993, ha reso l’offerta dei prodotti più preso tra 150 e 250 euro al mese e sono per gli alimenti e su un importante re- ampia e variegata. Grazie alla concor- esonerati dalle tasse universitarie even- golamento che disciplina l’etichettatura renza e alla fine dei monopoli nazionali, tualmente previste nell’università di ar- dei prodotti alimentari. Le confezioni molti beni e servizi costano oggi meno rivo. Il programma è sinonimo di una danno immediatamente l’idea di ciò di prima. Il mercato unico, uno spazio filosofia di vita: la «generazione Erasmus» che si sta acquistando e devono riportare senza confini per 510 milioni di europei, vive e impara ad apprezzare la diversità una tabella nutrizionale (la stessa in è il progetto europeo più ambizioso e e la bellezza del continente, fa parte di tutta l’UE).Tutte le indicazioni devono al tempo stesso il fulcro dell’integrazione una rete europea di contatti e si sente riferirsi a quantità di prodotto pari a economica dei 28 Stati membri e senza europea. 100 grammi o 100 millilitri (unità di dubbio è una delle maggiori conquiste 7. Alla fine del 2016 la Commissione misura uguali per tutti!). Nel caso delle dell’Europa. europea ha inoltre istituito il «Corpo carni bovine e delle carni fresche di 5. Uguali diritti per tutti. Nell’UE i europeo di solidarietà», un nuovo pro- suini, ovini, caprini e pollame, sulla dipendenti non possono essere licenziati gramma che dà ai giovani la possibilità confezione deve essere indicata l’origine. da un giorno all’altro; le donne in gra- di impegnarsi nel volontariato in tutta Inoltre, se un alimento è geneticamente vidanza godono di una tutela speciale Europa e fare esperienza all’estero. I modificato, l’informazione deve essere sul lavoro; e le imprese non possono giovani volontari, di età compresa tra i riportata in etichetta. Oltre all’etichet- formare cartelli per imporre i prezzi. 18 e i 30 anni, possono essere impegnati tatura dei prodotti alimentari l’UE ha Sono tutte garanzie che dobbiamo al- in progetti che riguardano l’istruzione, introdotto anche altri marchi di qualità 15
UN VOTO PER L’ E U RO PA uniformi, come il ben noto marchio medico all’estero può ottenere il rim- Ma da questi esempi io traggo due CE o il marchio per i prodotti biologici, borso grazie alla tessera europea di as- conclusioni importanti: che aiutano i consumatori a orientarsi sicurazione malattia. L’UE garantisce a. l’Unione europea ha enormemente nella scelta. che i propri cittadini, anche in vacanza facilitato e velocizzato accordi sovrana- 9. Tutela dei viaggiatori. Se il volo è o in viaggio d’affari, godano di una zionali tra gli Stati membri, che prima in overbooking o viene cancellato o sufficiente copertura sanitaria. Le ri- erano semplicemente impensabili; se il bagaglio viene smarrito, il passeg- cette rilasciate in altri paesi dell’UE b. molte delle cose sopra citate sono gero ha diritto a un risarcimento, san- sono valide ovunque. Inoltre, la tessera state ottenute perché al tavolo delle cito da disposizioni uniformi in tutta europea di assicurazione malattia è trattative c’era la forza di un soggetto l’UE. Lo stesso principio si applica ai una tessera gratuita che dà diritto al- negoziale più grande e importante: l’U- viaggi in treno. In un’Europa senza l’assistenza sanitaria statale in caso di nione Europea. Gli stati europei non frontiere, sempre più persone si met- permanenza temporanea in tutti i 28 avrebbero ottenuto tanti diritti o facili- tono in viaggio, soprattutto in aereo. paesi dell’UE, nonché in Islanda, Nor- tazioni (e tanto velocemente) se ognuno Se in passato si verificava un problema vegia, Liechtenstein e Svizzera, alle avesse negoziato per sé. con il volo, erano i passeggeri a rimet- stesse condizioni e allo stesso costo Mi sembra quindi che, per il futuro, terci. L’UE ha deciso di rimediare a (gratuitamente in alcuni paesi) degli sarebbe importante continuare su que- questa situazione e nel 2005 ha adot- assistiti del paese in cui ci si trova. sta strada. Dare più forza negoziale tato un regolamento che introduce 12. Sin dal 1996 ogni Stato membro all’Unione e non meno. In un mondo una serie di diritti per tutti i passeggeri riconosce le patenti di guida rilasciate globalizzato, con le sue molteplici dei voli di linea e charter che partono in un altro paese dell’UE. Da allora sfide, nessun paese dell’UE è abbastanza da un aeroporto dell’UE o che sono esiste anche la patente di guida unica grande da solo per farsi valere e affer- diretti all’interno dell’UE. europea. Una volta la patente di guida mare i propri valori: soltanto l’Unione 10. Fino a pochi anni fa, le tariffe sul portata da casa non era sempre accet- può farlo. «Vi sono due tipi di Stati traffico telefonico e internet da un tata da polizia e autorità di altri paesi. membri», sostiene Frans Timmermans, paese a un altro erano altissime. L’U- Oggi, grazie all’armonizzazione rea- primo vicepresidente della Commis- nione europea ha combattuto per anni lizzata dall’UE, le patenti di guida sione europea, «quelli piccoli e quelli questo fenomeno e alla fine ha vinto: sono riconosciute reciprocamente da che non si sono ancora resi conto di dal 15 giugno 2017 tutti gli europei tutti gli Stati membri, permettendo essere piccoli»1. che viaggiano nell’UE non devono agli automobilisti di recarsi senza in- pagare le spese di roaming. Dal 1998 toppi burocratici ovunque nell’UE. Claudia Cremonesi l’UE ha abolito tutti i monopoli te- Nell’UE circolano ben 110 tipi diversi 1 lefonici nazionali: un mercato aperto di patente di guida. Commissione europea, rappresentanza significa maggiore concorrenza e, dun- in Italia, 60 buone ragioni per cui abbiamo que, prezzi più bassi. Ecco, sono solo esempi, alcuni più bisogno dell’Unione europea, pag. 7, htt- 11. Copertura sanitaria. Chi ha ne- importanti e fondativi, altri più pratici ps://ec.europa.eu/italy/sites/italy/fi- cessità di consultare rapidamente un e orientati a semplificare la burocrazia. les/60buoneragioni.pdf, Marzo 2017. 16
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