Un voto per l'Europa - AGESCI

Pagina creata da Silvia Cattaneo
 
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1      PUBBLICAZIONE SCOUT PER EDUCATORI
                                           2019
       Un voto per l’Europa
I.R.
S   O   M   M   A   R   I   O

                                         Un voto per l’Europa
    Editoriale – Perché si va a votare                  Andrea Biondi                 pag.    1
1. L’Europa è il nostro destino                         Michele Nicoletti             pag.    3
2. L’idea di Europa: lettura storica                    Agostino Migone               pag.    8
3. La partita mondiale                                  Susi Pesenti                  pag.   11
4. Come sarebbe l’Europa senza l’Unione?                Claudia Cremonesi             pag.   14
5. L’Europa e i migranti                                Cristina De Luca              pag.   17
6. Europa: un po’ di economia domestica                 Ale Alacevich                 pag.   22

Testimonianze
7. Stavoltavoto                                         Federica Fasciolo             pag.   27
                                                        Marta Bizioli
                                                        Alberto Ruschi
                                                        Gaia Celli
                                                        Laura Fasani e Giulia Gitti
                                                        Barbara Franchi
                                                        Lorenzo Pirovano
                                                        Maria Alessandra Martini
                                                        Cristina Ortego Espada
                                                        Francesca Rho

8. Scautismo e Unione europea                           Cristina Loglio               pag.   39

Tre interventi “istituzionali”
9. Il parlamento Europeo                                Antonio Tajani                pag.   41
10. Lavorare per l’Europa                               Silvia Costa                  pag.   42
11. Vale ancora la pena puntare sull’Europa?            Luciana Castellina            pag.   44
Scenari possibili per il futuro della Unione Europea                                  pag.   47
EDITORIALE

                                  Perché si va a votare

I                l prossimo 26 maggio si terranno le elezioni
                 del Parlamento europeo. Circa 400 milioni
                 di cittadini aventi diritto al voto negli Stati
                 membri dell’Unione Europea saranno chia-
                 mati a eleggere i propri rappresentanti.
                 Queste elezioni avvengono ogni cinque
                 anni a partire dal 1979, perché mai dovrem-
mo occuparcene? Perché pensiamo, così come molti
storici e analisti politici, che ci sia molto in gioco nelle
                                                                       tivo e ci pone di fronte a sfide di una complessità senza
                                                                       precedenti: dai cambiamenti climatici alla disoccupazione
                                                                       giovanile, dall’integrazione dei migranti alla protezione
                                                                       dei dati personali. La dura realtà è che nessun paese euro-
                                                                       peo potrà affrontare queste sfide da solo, benché meno
                                                                       conservare quanto è stato conquistato in passato. “Eppure,
                                                                       invece di dedicarci a preparare il futuro, lottiamo per divi-
                                                                       derci il presente, pur sapendo che anche il presente non
                                                                       potrà essere conservato se non rafforzando la nostra unità”
prossime elezioni. Per la prima volta, infatti, la prospettiva         (Romano Prodi, Il Messaggero, 13/1/2019).
di integrazione europea è esplicitamente messa in discus-              Per tutti questi motivi, forse, tanti di noi si avvicinano con
sione da diversi partiti politici nazionali, non solo in Italia.       un senso di smarrimento e di frustrazione a queste elezio-
Inoltre, l’esito nefasto del referendum sulla Brexit ha di-            ni. Non mancano segnali positivi che proprio i giovani
mostrato che l’appartenenza alla UE non è irrevocabile.                stanno dando all’Europa. Ad esempio il Movimento VOLT
I falsi profeti del nazionalismo ci stanno illudendo che il            (https://www.voltitalia.org/), è un movimento di gio-
ritorno alle frontiere nazionali possa essere la soluzione di          vani che ha lanciato un manifesto per un’Europa “che va-
tutti i nostri problemi, che il potere in questi decenni con-          lorizzi i suoi cittadini e residenti, che sia in grado di mas-
sapevolmente devoluto e condiviso a livello comunitario                simizzare il potenziale di ognuno di loro e che si proponga
debba ritornare nelle capitali.                                        l’obiettivo di raggiungere i più alti livelli di sviluppo uma-
Tutto questo mentre il mondo si fa sempre più competi-                 no, sociale, ambientale e tecnologico”.

                                                                   1
EDITORIALE

Come Redazione sentiamo tutta l’urgenza di schierarsi                  Per “attrezzare” il nostro impegno nel processo democra-
per difendere il progetto dell’Europa, pur consapevoli di              tico, forse occorre più consapevolezza di quello che l’U-
quanto sia ancora necessario per svilupparlo nella direzione           nione Europe è oggi. Che cosa fa per noi? Che cosa po-
di istituzioni e politiche al servizio dei cittadini.                  trebbe fare meglio? Rispetto ai suoi tanti limiti, quali sono
Questo numero di Servire è pensato come uno strumento                  le proposte in campo?
di formazione politica per tutti i Capi, interrogandoci su             Bussola e cartina, nel nostro stile, per capire dove siamo e
quanto la scelta o il rifiuto dell’Europa saranno decisivi per         dove andiamo. Troverete alcuni articoli di inquadramento,
il nostro destino futuro. È un quaderno diverso dai prece-             letture agili per contrastare false notizie e narrazioni
denti numeri che sono stati dedicati al tema dell’Europa               infondate sui problemi dell’Europa, il punto di vista di chi
(5/1992 L’Europa e 2/2006 I giovani e l’Europa), perché ri-            riveste ruoli istituzionali; ma soprattutto storie di giovani
teniamo che il tempo che stiamo vivendo richiede tutto il              (scout) in grado di presentare, attraverso il proprio vissuto,
nostro impegno, convinti come cittadini e come scout che               perché l’Europa è il nostro comune destino.
«Per un Paese come il nostro, la cui storia è stata tutta dentro       Al tempo stesso, questo è un numero che cerca di essere
la grande civiltà europea a cui tanto ha contribuito, l’Europa         anche una sirena di allarme al fine di incoraggiare, nelle
è davvero la possibilità di stare nel mondo a testa alta. Dun-         vostre comunità e reti di conoscenze, un’alta affluenza alle
que la scelta è chiara. Una “sempre maggiore unità europea”            prossime elezioni europee.
è il metodo per affrontare le grandi sfide del mondo con-              Difendiamo l’Europa unita da chi la vuole dividere. Buona
temporaneo e per correggere le storture del nostro conti-              lettura e buona scelta!
nente» (M. Nicoletti, Presidente della Delegazione Italiana
presso l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa).                                                               Andrea Biondi

                                                                   2
UN   VOTO   PER   L’ E U RO PA

                                                                                          occorreva renderla più forte, nutrirla di
                                                                                          razzismo e xenofobia e darle un potere
                                                                                          assoluto, totalitario, sulla vita umana.
                                                                                          L’esito fu la Seconda Guerra mondiale
                                                                                          e Auschwitz. Quello che per secoli era
                                                                                          stato il continente dominante nel mon-
                                                                                          do (anche con gravissime responsabilità

 L’Europa è il nostro destino                                                             nei confronti dei Paesi extraeuropei)
                                                                                          venne ridotto a un cumulo di macerie.
                                                                                          L’economia in ginocchio. La sua difesa
                                                                                          garantita – per la prima volta nella sua
                                                                                          storia – da potenze esterne: gli Stati
                                                                                          Uniti e l’Unione Sovietica. La vittoria
  L’alternativa è chiara: o Europa o disgregazione dei Paesi                              del nazionalismo segnò la sconfitta
      europei in una complessa geografia di nuovi Imperi.                                 dell’Europa.
                                                                                          Questa dura lezione della storia è stata
                                                                                          ben compresa dai protagonisti della
1. La costruzione dell’unità euro-           ropeo che volesse bastare a sé stesso.       ricostruzione europea nel Dopoguer-
   pea è un processo inevitabile:            Questa idea era chiara agli europeisti       ra: per garantire la pace, il rispetto dei
                                             già agli inizi del ‘900 quando il mondo      diritti umani, lo sviluppo economico,
   l’Europa è il nostro destino.
                                             era avviato ad una prima, forte globa-       il protagonismo nel mondo, serviva
Nessuno Stato europeo è in grado,            lizzazione. Anche allora ci fu una rea-      unità e cooperazione. Si lanciò così la
con le proprie forze e senza unirsi ad       zione dei nazionalisti e dei sovranisti e    sfida degli Stati Uniti d’Europa. L’Am-
altri, di essere protagonista sulla scena    l’Europa conobbe la Prima Guerra             leto europeo non fece il grande passo
del mondo di fronte all’affermarsi de-       mondiale. Al suo termine, nel 1919, il       sognato da molti. Ma in ogni caso si
gli altri grandi Paesi extraeuropei. I       poeta francese Paul Valéry scrisse:          incamminò con prudenza e graduali-
ritmi di crescita economica e demo-          «Adesso su di un’immensa terrazza di         smo sulla strada di una “sempre mag-
grafica degli altri continenti sono in-      Elsinore, che va da Basilea a Colonia, si    giore unità”, come è scritto nei Trat-
comparabili e nel breve periodo sarà         spinge fino alle sabbie di Newport, alle     tati dal 1949 in avanti.
impossibile invertire questa tendenza.       paludi della Somme, ai calcari della         E sulla strada di una “sempre maggiore
Da solo, nessuno Stato europeo, sie-         Champagne e ai graniti dell’Alsazia,         unità” l’Europa ha saputo – fino alla
derà in un futuro G7.                        l’Amleto europeo contempla milioni di        crisi del 2007 – compiere il suo mira-
Le grandi sfide della sicurezza, dello       spettri».                                    colo: dare ai propri popoli pace, diritti
sviluppo economico, sociale e tecnolo-       Negli Anni Venti l’Amleto europeo            e prosperità e unificare tutto il conti-
gico, della gestione dei flussi migratori,   non seppe decidersi e gli spettri e i ri-    nente, allargando, dopo il 1989, il pro-
della tutela dei diritti delle persone e     sentimenti del primo conflitto produs-       prio modo d’essere (democrazia, di-
dell’ambiente, della conservazione della     sero nuovi nazionalismi e sovranismi         ritti umani, Stato di diritto) a tutti i
“civiltà europea” non potranno essere        radicali. Si pensò che la ricetta naziona-   Paesi europei e a quelli che sull’Euro-
affrontate e vinte da nessun Paese eu-       lista non fosse stata abbastanza radicale:   pa si affacciano.

                                                                 3
UN   VOTO    PER   L’ E U RO PA

Negli ultimi dieci anni questo cammino         cifico a fronteggiare la sfida cinese che     2. La costruzione dell’unità
è stato rallentato dalla crisi economica       sta loro contendendo il primato econo-           europea è un processo lungo
mondiale e dalla crisi migratoria, in par-     mico e militare. Il loro messaggio agli
ticolare quella seguita alle cosiddette        europei è chiaro: se volete la sicurezza      Occorre accettare che si tratta di un
primavere arabe. Invece che ricercare          dovete provvedere da voi. E nessuno           processo lungo e complesso. Sarebbe
una “sempre maggiore unità” i Paesi            Stato europeo oggi da solo può provve-        profondamente sbagliato oltre che in-
europei, sotto la duplice pressione delle      dere alla propria sicurezza.                  giusto valutare il processo di unifica-
difficoltà economiche e delle spinte mi-       Dunque l’alternativa è chiara: o Europa       zione europea sull’arco breve di questa
gratorie, si sono rifugiati nella logica del   o disgregazione dei Paesi europei in una      ultima stagione di crisi dal 2007 in
“si salvi chi può” senza rendersi conto        complessa geografia di nuovi Imperi.          avanti. Se guardiamo infatti agli ultimi
che con questa logica – nel mondo              Per l’Italia la scelta dovrebbe essere        settant’anni, la costruzione europea ha
cambiato – si sarebbero salvati solo i più     chiara: se fallisce il disegno europeo, il    fatto passi incredibili: unificazione eti-
forti nel breve periodo e, nel lungo pe-       nostro Paese finirà area marginale, su-       co-giuridica nella cornice dei diritti
riodo, non si sarebbe salvato nessuno.         balterna all’egemonia di altre potenze.       umani con la Convenzione Europea
Ora si fa strada la consapevolezza che         “L’Europa è il nostro destino” non vuol       dei Diritti dell’Uomo e la Corte di
senza una dimensione più grande dello          dire che altri scenari non siano possibili:   Strasburgo, unificazione economica
Stato nazionale nessuno Stato europeo          la storia è ricca di esempi di “destini       con la creazione del mercato unico e
potrà farcela. L’alternativa non è tra Eu-     mancati” e la stessa storia europea è co-     per molti Paesi della moneta unica,
ropa o Stati nazionali, ma tra Europa o        stellata di grandi conquiste, ma anche di     unificazione legislativa con leggi e di-
Imperi. I sostenitori della Brexit non         enormi catastrofi che hanno condanna-         rettive comuni (più dei due terzi della
pensano che la Gran Bretagna possa far-        to l’Europa all’impotenza e alla margi-       legislazione che governa le nostre vite
cela da sola, ma pensano che possa me-         nalità. Ogni scenario alternativo all’unità   è di tipo comunitario), unificazione
glio farcela ridando vita alle relazioni       europea non garantirà la capacità degli       istituzionale con Parlamento, Consi-
del vecchio Impero britannico e al             Stati nazionali di rispondere ai bisogni      glio, Commissione eccetera e magi-
Commonwealth e al particolare rap-             dei loro cittadini, né, tanto meno, al loro   strature, polizie, guardie di frontiera
porto che la lega agli Stati Uniti d’A-        desiderio di essere protagonisti sulla sce-   che cooperano in modo sempre più
merica. La Francia e la Germania raffor-       na del mondo. Li attende un futuro da         stretto. Se l’Europa dovesse un giorno
zano la loro amicizia particolare e, se        gregari. L’unico modo per essere “so-         affiancare in modo strutturale gli Stati
l’Europa non dovesse reggere, possono          vrani” nel mondo di domani, ossia pro-        nazionali e svolgere il ruolo che questi
reinventare una qualche forma di Impe-         tagonisti del proprio destino, è quello di    hanno svolto nell’età moderna, do-
ro carolingio. D’altra parte la Russia e la    essere uniti. O Europei e sovrani, o na-      vremmo chiederci: quanto tempo ci
Turchia già da tempo hanno rispolvera-         zionali e sudditi.                            abbiamo messo a costruire gli Stati
to ideologie e assetti del passato: l’impe-    Se dietro il sovranismo c’è il legittimo      nazionali? Alcuni secoli. E non è stato
ro zarista e l’impero ottomano. E in           desiderio di non farsi governare dagli        un processo facile e univoco. E allora
Medio Oriente i confini degli Stati sfu-       altri, insomma di guidare la propria ca-      possiamo capire che anche un’Europa
mano e si ricostruiscono gli Imperi ara-       noa, di autogovernarsi, è bene essere         unita ha bisogno di tempo.
bo e persiano.                                 chiari: l’unico modo di essere sovrani,       Per l’Italia, dopo i molti secoli di divi-
Nell’epoca degli Imperi che ritornano,         cioè non alle dipendenze di altri, è l’u-     sioni in staterelli, il processo di unifi-
gli Stati Uniti volgono lo sguardo al Pa-      nità europea.                                 cazione è andato dalle guerre d’indi-

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UN   VOTO   PER   L’ E U RO PA

pendenza alla Prima Guerra mondiale.        popolo. Altrimenti a che serve un go-        un po’ di giustizia. E ancora solo a pa-
Un processo di 70 anni. 70 anni dopo        verno nazionale se non fa l’interesse        role. Dunque la tutela europea dei di-
la fondazione degli Stati Uniti d’A-        nazionale? Il problema non è affatto         ritti sociali, la lotta europea contro le
merica c’è stata la guerra di secessione    banale. Né è nuovo. Anche nella co-          disuguaglianze, il sostegno europeo a
su due punti fondamentali: sovranità        struzione dello Stato nazionale abbia-       politiche di empowerment fatte dalle
degli Stati e libertà degli schiavi. Oggi   mo avuto dinamiche simili: l’unità           comunità locali e territoriali deve es-
in Europa discutiamo delle stesse cose:     d’Italia è stata guidata da élite, più che   sere molto più forte. Bambini, disabili,
sovranità degli Stati e trattamento di      da masse popolari. Però in un secondo        donne che negli ultimi anni in tanti
quelli che qualcuno vorrebbe come           momento lo Stato ha saputo coinvol-          Paesi europei hanno sofferto il costo
nuovi “schiavi”, ossia gli immigrati. I     gere le masse e costruire un sistema         della crisi non avevano responsabilità
processi di “unità” e di “affermazione      diffuso di protezione sociale, di servizi    nella gestione precedente, eppure in
dei diritti” non sono processi veloci,      sanitari, di istruzione pubblica gratuita    alcuni Paesi hanno pagato il prezzo
né – ahimè – privi di contraddizioni.       eccetera. Lo Stato nazionale, nato co-       più alto. Lo Stato nazionale è stato co-
Noi siamo esattamente nel punto             me costruzioni delle élite – dopo            struzione di pochi ma poi ha saputo
della contraddizione, dove la protesta      molte lotte e difficoltà – è diventato       coinvolgere le masse e costruire siste-
è più aspra perché i vecchi poteri av-      lo Stato di tutti.                           ma di protezione. Lo stesso deve fare
vertono la loro perdita di terreno. Ma                                                   l’Europa rimettendo al centro la giu-
per poter riconquistare la fiducia dei      Un’Europa sociale. L’Europa oggi non         stizia e la solidarietà.
cittadini verso una maggiore unità          è percepita come uno strumento di
europea, occorre avere ben chiaro ciò       protezione. Nel momento della crisi,         L’Europa come ideale. Bisogna poi ri-
negli ultimi anni non ha funzionato.        anziché rafforzare le difese sociali,        costruire un’idealità europea. Dare so-
                                            queste sono state allentate. E spesso ai     stanza e concretezza a ciò che chia-
3. Quale Europa?                            cittadini è stato detto: “ce lo chiede       miamo “civiltà europea”. Non è ne-
                                            l’Europa” senza dire che si trattava di      cessario inventare nulla. È sufficiente
Il problema maggiore che oggi l’Eu-         colpe precedenti. Ma nella percezione        tornare alle radici. L’Europa è anzitut-
ropa sembra fronteggiare è il suo scar-     dei cittadini, lo Stato nazionale è stato    to un modo di vivere collettivo che
so radicamento popolare. Appare più         identificato con il potere buono che         mette al centro i diritti delle persone,
come una costruzione elitaria che co-       dava le pensioni con facilità a tutti,       la loro infinita dignità, indipendente-
me una grande impresa dei popoli eu-        l’Europa, invece, come la potenza cat-       mente dalle loro caratteristiche etni-
ropei. Anzi. I popoli europei – come il     tiva che costringe a lavorare fino a tar-    che, linguistiche, sessuali, eccetera.
popolo americano – sembrano stare           da età e impedisce di fare questo e          Questa è la civiltà europea: una società
su altri fronti: quello del nazionalismo    quello. Così, in assenza di forti politi-    in cui le persone non siano trattate
e del sovranismo. Perché ritengono          che pubbliche, sono cresciute le disu-       come cose, ma come realtà aventi un
che, di fronte alle grandi sfide e mi-      guaglianze. E la risposta dell’Europa è      valore infinito. Non cose, non schiavi,
nacce della globalizzazione, i vecchi       stata nulla o lenta e flebile. Dalla crisi   non servi, ma esseri liberi e uguali. E
Stati nazionali in fondo sappiano me-       del 2007 abbiamo dovuto aspettare il         in cui il potere che deriva dall’econo-
glio difenderli. E i cittadini pretendo-    2017 per avere il pilastro sociale euro-     mia, dalla scienza, dalla tecnologia è al
no che, nella difesa dai pericoli, i loro   peo, che vuol dire il riconoscimento         servizio dell’uomo e dev’essere guida-
governi salvino “prima” di tutti il loro    dell’importanza dei diritti sociali e di     to dall’uomo, dalla sua ragione critica.

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UN   VOTO   PER   L’ E U RO PA

Questa è l’essenza della cultura uma-        rafforzarne la dinamica democratica:         va ora sviluppato nella direzione di
nistica: il grande contributo che l’Eu-      se alla radice del sovranismo c’è la         istituzioni e politiche al servizio dei
ropa ha dato allo sviluppo della civiltà     paura delle persone di essere sposses-       cittadini. Servono per questo idee, de-
e che ancora il mondo si aspetta da lei.     sate della possibilità di governarsi, oc-    terminazione e pazienza, ma servono
Oggi, nelle sfide affascinanti e terribili   corre far sì che l’architettura europea      anche persone, nuove generazioni di-
dei drammi ambientali, delle grandi          esalti il principio di sussidiarietà, la     sposte a giocarsi con coraggio su que-
migrazioni, dello sviluppo dell’intelli-     democrazia locale, regionale, nazionale      sto orizzonte. Appassionante anche se
genza artificiale: cosa vuol dire custo-     e internazionale e non sia invece            talvolta più duro dell’orizzonte rassi-
dire il primato della dignità di ogni        identificata con il regime dei tecno-        curante della propria nazione. Ma per
essere umano? La costruzione del-            crati. Serve che essa si doti di stru-       l’Italia è l’orizzonte fondamentale. Si
l’Europa unita dopo la Seconda Guer-         menti efficaci di difesa e di definizione    tratta di decidere se avere o meno dei
ra mondiale è stata realizzata anche da      dei propri confini. Di affermazione          cittadini europei e una classe dirigente
persone che avevano una forte ispira-        della legalità e di efficace soccorso alle   europea. O se invece chiudersi in se
zione religiosa e spirituale: De Gaspe-      persone in difficoltà. Serve che essa sia    stessa e accettare il proprio malinco-
ri, Adenauer, Schuman. Oggi il rischio       giusta e capace di giustizia. È diffuso      nico declino. Per un Paese come il
è che i nazionalisti e i sovranisti bran-    un disperato bisogno di giustizia e se       nostro, la cui storia è stata tutta dentro
discano l’identità religiosa e cristiana     le autorità politiche – nazionali o in-      la grande civiltà europea a cui tanto
come un’arma contro l’Europa accu-           ternazionali – non sono in grado di          ha contribuito, l’Europa è davvero la
sata di essere materialista e secolarista.   fare un po’ di giustizia, inevitabilmen-     possibilità di stare nel mondo a testa
Per questo rilanciare l’ispirazione spi-     te gli individui sono spinti a farsi giu-    alta. Dunque la scelta è chiara. Una
rituale e umanistica dell’Europa, che        stizia da sé. Cosa che alla fine non         “sempre maggiore unità europea” è il
sta alla base della moderna laicità e        produce ahimè nessuna giustizia effet-       metodo per affrontare le grandi sfide
tolleranza, è essenziale.                    tiva. L’ansia di giustizia dovrebbe in-      del mondo contemporaneo e per cor-
                                             vece essere alla base di una moderna         reggere le storture del nostro conti-
Un’Europa politica. Infine serve il          politica europea.                            nente.
compimento dell’Europa politica oggi
costruita solo per frammenti. Bisogna        Il disegno europeista è solo agli inizi e                              Michele Nicoletti

                                                                 6
UN   VOTO   PER   L’ E U RO PA

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                                                                                       conseguente sfruttamento) costituiva-
                                                                                       no mero “oggetto” varie parti del
                                                                                       resto del mondo. Gli stessi Trattati di
                                                                                       Pace del 1919-20, ponendo fine al più

                 L’idea di Europa:                                                     ampio e violento conflitto esploso, di-
                                                                                       segnarono confini spesso avulsi dalle
                                                                                       realtà storiche ed etniche a tutela di

                   lettura storica                                                     interessi statuali singoli e/o di aree di
                                                                                       influenza/controllo coloniale.
                                                                                       A fronte di sviluppi del genere pren-
                                                                                       devano piede nei medesimi decenni
   Un tentativo di (ri)lettura delle relazioni internazionali                          ideali (romantici ma non troppo, pen-
                                                                                       siamo ad es. alla mazziniana “Giovine
    per cercare di capire le radici della situazione odierna.                          Europa”, influenzati anche da espe-
                                                                                       rienze come quella del federalismo
Con tutte le limitazioni che inevita-      cordi essenzialmente stretti fra Stati      nordamericano) che consideravano la
bilmente una “scheda riassuntiva”          europei, è noto che tale equilibrio         possibilità di superare le frontiere fra
come la presente ha in sé, possiamo        non resse a lungo (e in molti casi so-      gli Stati attraverso forme di reciproca
dire che l’idea di Europa, di cui l’U-     pravvisse a fatica e a prezzo di energi-    cooperazione, in nome di un’Europa
nione Europea è oggi l’espressione, si     che repressioni). Le rivoluzioni del        che non si ponesse più di fronte al
è venuta evolvendo in parallelo con le     1848 ed i “risorgimenti” (non solo          mondo come suo caput, ma potesse
vicende di maggior rilievo via via oc-     italiano) portarono nella seconda metà      essere esempio per il mondo di rela-
corse dentro e fuori del nostro Conti-     del secolo XIX da un lato allo sgreto-      zioni pacifiche fra Stati e di prospettive
nente. Può valer la pena di ripercorrere   lamento dei più antichi ed estesi im-       di collaborazione nuove e diverse dal
velocemente la storia delle relazioni      peri (l’austriaco, il russo e l’ottomano    passato, facendo tesoro delle devastanti
internazionali degli ultimi 200 anni       in particolare) e dall’altro lato all’e-    esperienze del millennio precedente.
per cogliervi elementi utili ad una let-   mergere di nuove realtà, nazionali          Tornando ora alla guerra, cui i Trattati
tura della nostra realtà attuale – e per   negli intendimenti (di fatto on sempre      di Pace del 1919-20 posero fine, se
operare in quest’ultima “secondo           precisamente tali) e molto spesso in        essa era scoppiata all’esito di una lunga
scienza e coscienza”.                      conflitto fra loro.                         serie di squilibri, provocazioni e scontri
Se il Congresso di Vienna, mirante alla    Una simile tendenza può individuarsi        intra-europei, fu solo con l’estensione
restaurazione di regimi pre-esistenti      ad esempio in eventi come il Con-           del conflitto oltre i confini dell’Europa
messi in crisi dai rivoluzionari prima     gresso di Berlino del 1878, incentrato      (in particolare con l’entrata in guerra
e da Napoleone poi, cercò di ristabilire   su logiche spartitorie ma confliggenti      degli Stati Uniti: non a caso la guerra
un equilibrio di potenza mediante ac-      degli Stati partecipanti, sostanzialmente   di cui parliamo è nota come Prima

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UN   VOTO    PER   L’ E U RO PA

Guerra Mondiale) che le cose cam-             disfatte di dominio. Ne è un esempio la       Il progressivo capovolgersi delle sorti
biarono significativamente: segno pre-        guerra d’Etiopia, da noi condotta con         della guerra a favore degli Alleati (fra
monitore della crescente mondializza-         modalità atroci (già sperimentate in Li-      il 1942 e il 1943 sui vari fronti, ancora
zione delle dinamiche e delle tensioni        bia e sulle Ardenne).                         una volta dopo l’entrata in guerra sta-
internazionali, che la fine delle ostilità    L’affermarsi delle dittature in questi        tunitense a fine 1941) segna anche il
– ne abbiamo appena finito di cele-           Paesi (ed il parallelo stabilirsi del regi-   lento, ma inesorabile evidenziarsi degli
brare il centenario, senza aver ben ca-       me stalinista in Unione Sovietica, du-        elementi che daranno vita alla “Guerra
pito com’era potuta iniziare, quella          rissimo all’interno e chiuso all’esterno,     Fredda”, che si cominciò a combattere
drôle de guerre – evidenziò .                 non dissimile dai primi due quanto a          ancor prima che terminasse. Al tempo
La (breve) stagione successiva di rico-       mire espansionistiche) accelerò attra-        stesso (e forse proprio per la maggiore
struzione di un clima pacifico e di rela-     verso le varie crisi politiche interna-       coscienza dei rischi che si andavano
zioni di convivenza fra gli Stati trovò sì    zionali degli Anni Trenta il cammino          correndo in un clima di continuo
espressione in forme associative inter-       verso la nuova, inevitabile, tanto più        confronto), Iniziava ad affacciarsi una
nazionali (i 14 punti di Wilson e la So-      grave quanto più ideologicamente              linea di tendenza nuova, che con mag-
cietà delle Nazioni): esse però partirono     connotata, seconda conflagrazione             gior vigore riprendeva gli aneliti dei
con il piede sbagliato (gli Stati Uniti,      mondiale, che vide evolversi ancor            cent’anni precedenti. Due documenti
pur avendola promossa, non vi parteci-        più tristemente, fino alle armi nucleari,     fra loro contestuali (agosto 1941), sot-
parono) e ben presto dimostrarono l’in-       “collaudate” sul Giappone nel 1945,           toscritti nel pieno del conflitto ed an-
capacità dell’organizzazione (e del mon-      le tecnologie di distruzione di massa,        cora nell’incertezza del suo esito, con-
do in generale) di gestire con i soli         capaci di distruggere la vita del genere      tengono l’enunciazione di principi
mezzi diplomatici le nuove tensioni.          umano sull’intero pianeta.                    che possono riconoscersi come fon-
Pensiamo al revanscismo della Germania        Poche voci, ancora una volta, si erano        damento “endogeno” della costruzione
della Repubblica post-prussiana di Wei-       levate in quei decenni a condannare la        europea della seconda metà del secolo
mar, eccessivamente prostrati dai danni       “inutile strage” od a criticare gli assetti   XX: la Carta Atlantica e il Manifesto
di guerra (L’Allemagne paiera! era il ri-     che si venivano delineando (Società           di Ventotene.
tornello dei francesi del primo dopo-         delle Nazioni compresa, dopo il rapido        Entrambi tali documenti – che vale la
guerra, smaniosi di vendicare l’onta di       tramonto delle illusioni dalla stessa         pena di andare a (ri)leggere – colgono
Sedan del 1870, mentre in Germania si         generate), in favore di forme più avan-       acutamente, sia pur con diversi accenti,
pagava un caffè con carriole di biglietti     zate ed efficaci di cooperazione inter-       le ragioni di “crisi della civiltà moder-
da miliardi di marchi – un po’ come           nazionale su base democratica e so-           na” (che in parte si è cercato di deli-
oggi in Venezuela...); ma pensiamo            prattutto di partecipazione popolare:         neare sopra) e la conseguente necessità
anche all’Italia, passata dal 1922 sotto il   esigenza quest’ultima particolarmente         di fissare veri e propri “compiti del
regime fascista, che si riteneva “scippata”   viva nei Paesi europei dell’Occidente,        dopoguerra” (con notevole atto di
di una vittoria, le cui ombre venivano        che soggiacevano alle dittature più fe-       fede nell’esito della guerra. Se nella
sapientemente occultate da “luci” più o       rocemente connotate da nazionalismi           prima era chiaro l’orientamento, a
meno artificiose e da ambizioni insod-        spinti all’estremo.                           guerra finita, verso una forte collabo-

                                                                  9
UN   VOTO    PER   L’ E U RO PA

razione militare dell’Occidente euro-            con missioni militari di manteni-             enti oggi facenti parte dell’Unione
peo-nordamericano, destinata a contrap-          mento ... forzoso della pace (i “ca-          Europea di cui ricordiamo gli
porsi al blocco sovietico ed europeo-            schi blu”) per la soluzione delle             aspetti e i passi salienti:
orientale (di cui la UEO e la NATO, al-          controversie internazionali, cre-             • la portata innovativa degli accordi
leanze sorte a breve distanza nel 1948/49,       scente è stato il ruolo del Consiglio             che diedero vita alla Comunità
sono espressione), conteneva dall’altro          Economico e Sociale e delle diver-                Europea del Carbone e dell’Ac-
lato, nei suoi otto punti, un impegno a          se agenzie nell’affrontare i problemi             ciaio (1950) facendo diventare
dar vita a un sistema di stati nazionali at-     più cruciali dell’economia, della sa-             patrimonio comune dell’Europa
tenti, nell’interesse fondamentale dei loro      lute, del lavoro, dell’ambiente etc.              risorse naturali che per secoli
popoli a non veder ripetere ulteriori          – nella nostra Costituzione del 1948                avevano costituito fonte di guerre
stermini, alla reciproca collaborazione          (art. 11, citare per... credere): “L’Ita-         e lutti;
nel quadro di organizzazioni internazio-         lia ripudia la guerra come stru-              • il fallimento della Comunità Eu-
nali stabili, dotate di mezzi di pressione       mento di offesa alla libertà degli al-            ropea di Difesa (1953), progetto
più efficaci di mere dichiarazioni di            tri popoli e come mezzo di risolu-                forse troppo ambizioso ma cen-
principio e capaci di intervenire nel            zione delle controversie interna-                 trale in prospettiva, se si vuole
campo economico, visto come sempre               zionali; consente, in condizioni di               pensare ad un’istituzione davvero
più condizionante degli assetti politici.        parità con gli altri Stati, alle limita-          unica sul piano delle relazioni
In questa prospettiva possono inqua-             zioni di sovranità necessarie ad un               internazionali;
drarsi ancor oggi le forme di organiz-           ordinamento che assicuri la pace e            • i Trattati di Roma (1957), che su
zazione della coesistenza fra gli stati          la giustizia fra le Nazioni; promuo-              una base più realistica e condivisa
(che, magari in modo non perfetto, fi-           ve e favorisce le organizzazioni in-              affiancarono alla CECA la Co-
nora ci hanno evitato una terza guerra           ternazionali rivolte a tale scopo”;               munità Economica Europea,
mondiale) e della cooperazione inter-                                                              esempio di mercato comune (il
nazionale a livello globale e continen-        In ambito europeo i principi sopra ri-              “MEC”) privo di dazi al proprio
tale. I principi di quei documenti             chiamatisi ritrovano attuati                        interno e con propria tariffa co-
sono recepiti                                  – nel Consiglio d’Europa, istituito                 mune verso l’esterno ed all’espe-
– nello Statuto delle Nazioni Unite               nel 1949 con finalità di tutela dei              rienza pionieristica dell’EURA-
    (1945), cui si deve la Dichiarazione          diritti dell’uomo, la democrazia e               TOM, che permette all’Europa
    Universale dei Diritti dell’Uomo              l’identità europea, che ha promul-               un accesso comune e pacifico al-
    (1948) e degli organismi ad esse fa-          gato la Carta Sociale Europea e                  l’energia nucleare (facendo, è il
    centi capo: nei primi anni di guerra          istituito nel 1959, con apposita                 caso di dirlo, “massa critica” senza
    fredda e nella successiva fase, in            Convenzione, la Corte Europea per                rischiare di aggravare situazioni
    particolare nell’epoca della decolo-          i Diritti dell’Uomo (CEDU), che                  conflittuali già in essere).
    nizzazione, ha avuto un ruolo pre-            può condannare, come sappiamo,             Tutti questi sono (stati) passi concreti
    valente il Consiglio di Sicurezza,            gli Stati;                                 ma non ancora decisivi verso il supe-
    grazie alla possibilità di intervenire     – nella genesi e nella struttura degli        ramento dell’assetto economico e po-

                                                                   10
UN   VOTO    PER   L’ E U RO PA

litico prevalente nelle relazioni inter-
nazionali, che chiameremo “intersta-
tuale”, verso un’autentica prospettiva
sovranazionale, che dovrebbe vedere
unificati moneta (ma anche elementi
basilari dell’economia, come banche,
fisco, lavoro, commercio ...), politica
estera e difesa.
Il processo è in corso, ciascuno di noi,
                                                              La partita mondiale
secondo conoscenza e coscienza, è
chiamato a parteciparvi e concorrervi              Sicurezza, benessere e libertà possono essere mantenuti e
con metodo democratico. Per restare
                                                                 difesi solo dagli europei tutti insieme.
in citazioni “centenarie” è un appello
non così diverso da quello rivolto “a
tutti gli uomini moralmente liberi e social-    Basta guardare una mappa per rendersi         posto con 19,39 trilioni di dollari
mente evoluti, a quanti nell’amore alla         conto, oltre ogni ragionevole dubbio,         (24,4% del Pil globale), seguiti da Cina
Patria sanno congiungere il giusto senso        del perché l’Europa debba restare uni-        (12,24 trilioni, 15,4%) e Giappone
dei diritti e degl’interessi nazionali con un   ta. Siamo delle dimensioni di un gatto        (4,87 trilioni, 6,15%), gli unici paesi
sano internazionalismo, a quanti apprez-        rispetto a un elefante, nei confronti         sopra alla soglia dei cinque punti per-
zano e rispettano le virtù morali del nostro    degli altri continenti. Se torniamo agli      centuali. Gli stati europei raggiungono
popolo” (Manifesto del Partito Popolare         stati-nazione, siamo mangiabili eco-          grandezze più ridotte, ma anche più
Italiano, 1919).                                nomicamente, ricattabili politicamente,       omogenee. Nel 2018 la Germania, pri-
                                                irrilevanti nel gioco mondiale.               ma in graduatoria, arrivava al 4,64%
                            Agostino Migone     Come Unione Europea contiamo di               del Pil globale; poi Regno Unito
                                                più. Sicuramente dal punto di vista           (3,31%), Francia (3,26%), Italia (2,44%),
                                                economico. Sul totale della ricchezza         Spagna (1,66%). Un benessere distri-
                                                planetaria, grosso modo l’Asia vale           buito che permette anche di realizzare
                                                35,4% della produzione mondiale, il           meglio che altrove i diritti umani e di
                                                Nord America il 28,5%, l’Europa il            avere un livello di welfare buono.
                                                26,6%.                                        L’Unione europea infatti è l’unica or-
                                                Una ricchezza prodotta da industrie di        ganizzazione continentale che finora,
                                                prim’ordine, spesso ad alta tecnologia,       coniugando economia e (bene o male)
                                                strategiche. Un mercato di consumatori        ideali sociali, ha massimizzato i van-
                                                attraenti e mediamente ben distribuiti.       taggi e ridotto gli svantaggi del capi-
                                                Infatti, se si considera la ricchezza delle   talismo liberale, ottenendo pace dura-
                                                nazioni, gli Stati Uniti sono al primo        tura e processi democratici allargati.

                                                                    11
UN   VOTO    PER   L’ E U RO PA

L’Europa, pur con tanti problemi e li-          soffrono la sfida economica che l’U-          nologie e lo spazio), il progetto della
miti, è la torta del mondo; fatta oltre-        nione rappresenta (con la Germania in         ‘Nuova via della seta’ (il complesso si-
tutto con una ricetta scomoda per chi           testa); e non sopportano le regole fiscali    stema di apertura e raccordo fra vie di
crede solo nella libertà (e prepotenza?)        e in tema di concorrenza, che il sistema      comunicazione di mare e di terra eura-
individuale; o nella mano santa del             europeo oppone alle multinazionali            siatiche in nome del commercio e della
mercato; o ritiene le istituzioni parla-        statunitensi, come General Electric o         cooperazione) si sviluppa più in dire-
mentari un’inutile perdita di tempo e           Microsoft e ai giganti dei big data.          zione est-ovest che al contrario. Dietro
di efficienza.                                  L’Europa postbellica sotto tutela va          le opportunità per le aziende europee,
Non resta che mangiarsela e farla spa-          bene, un’Europa partner alla pari, molto      si intravede da parte cinese una sperata
rire. Ma per mangiarla bisogna tagliarla        meno.                                         penetrazione pervasiva dei mercati, che
a fette.                                        Geograficamente sul continente, ma            può rappresentare un’alternativa soft al-
Ed è molto triste che commentatori e            extra-Ue, la Russia raggiunge solo            l’occupazione diretta di vasti territori
analisti ritengano proprio l’Italia, in         l’1,99% del Pil globale. Un’espansione        (come sta accadendo in Africa). E
anni lontani stato co-fondatore delle           apparentemente morbida in Europa              un’Europa disgregata, senza coscienza
istituzioni europee, il ‘cavallo di Troia’,     (‘via Italia’, la vecchia frontiera occi-     (politica e culturale) di sé, sarebbe una
individuato per motivi diversi dal pre-         dentale del dopoguerra) le permette-          facile preda per il dragone.
sidente degli Stati Uniti Donald Trump          rebbe di blindare il mercato per l’export     Non a caso, con manipolazioni diverse
e da quello russo Vladimir Putin per            del suo gas e di rosicchiare la tenuta        delle opinioni pubbliche europee, dalla
indebolire l’Unione.                            della Nato per riallargarsi in almeno al-     disinformazione digitale, alle ingerenze
La situazione italiana, in recessione sul       cuni dei paesi nell’ex orbita sovietica.      elettorali, alla proposta di modelli cul-
piano economico, confusa su quello              Il terzo attore internazionale, interessato   turali asfittici per le giovani generazioni,
politico, debole su quello culturale, in        a indebolire l’Unione europea, è la           si vendono come attrattivi e vincenti
parte tentata da nuovi totalitarismi, an-       Cina. Per il dragone, impegnato ad at-        modelli nazionalistici e autoritari, che
cora parte della Ue ma sempre più               trezzarsi per il confronto commerciale        appannano nelle coscienze i valori de-
fonte di disagio per gli altri stati europei,   e militare a due, con la superpotenza         mocratici e di coesione sociale europei.
ne fa un terreno ideale per lanciare lo         Usa per il controllo del mondo nel
sfondamento dell’Unione.                        XXI secolo, l’Europa rappresenta un           Tocca agli europei reagire
Usa, Russia e Cina hanno tutti interesse        fattore di incertezza per la sua capacità
a tenere sotto scacco l’Europa.                 di mobilitare risorse economiche e di-        E dare un segnale al mondo?
Gli Usa trumpiani tendono infatti a             plomatiche per aprire scenari alternativi     Indubbiamente. Un’Europa davvero
non considerare gli europei interlocu-          e contenere le crisi internazionali. Per      unita sarebbe seconda solo agli Usa. In-
tori politici alla pari sulle scelte strate-    quanto l’asse del confronto Cina-Usa si       vece, anche al tavolo icona della mon-
giche politiche e militari; e hanno an-         sia spostato a est verso il Pacifico, e a     dialità, l’Onu, l’Unione europea parla
nunciato un progressivo ridimensiona-           nord sul controllo delle rotte artiche        ancora attraverso i suoi Stati.
mento dell’impegno in ambito Nato.              (per non parlare della sfida per le tec-      Per questo, un diplomatico d’esperienza
Contemporaneamente, essi da sempre              nologie della comunicazione, le biotec-       come Stefano Stefanini (in carriera di-

                                                                    12
UN   VOTO    PER   L’ E U RO PA

plomatica dal 1974 al 2013, consigliere       capacità di contrattazione e negozia-          che tengano conto degli andamenti del
diplomatico del presidente della Re-          zione di accordi col resto del mondo e,        ciclo economico e rendano possibile il
pubblica Giorgio Napolitano, rappre-          di nuovo, piccoli stati isolati sarebbero      necessario processo di armonizzazione
sentante permanente d’Italia alla Nato        allegramente mangiati da colossi de-           nel lungo periodo”. Il secondo obiettivo
e vice dell’ambasciatore d’Italia a Wa-       mografici aggressivi, come India e Cina;       è l’esercito europeo, il terzo una politica
shington, oltre ad aver prestato servizio     o come gli Usa, incuranti di regole e          industriale e dell’ambiente “con imprese
a New York all’Onu e a Mosca) osserva         tutele che non siano a loro vantaggio.         europee capaci di essere protagoniste
che “L’idea di nazione non s’improvvisa;      Per non parlare, oltre l’economia tradi-       anche nei settori ora dominati da ame-
a noi europei manca il cemento di             zionale, dell’economia digitale, che ha        ricani e cinesi”. Secondo e terzo obiet-
un’identità nazionale unica, a differenza     solo dato qualche assaggio della potenza       tivo sono impossibili senza una decisa
di americani, russi o cinesi. Con l’Ue        che può dispiegare. E un conto è nego-         accelerazione della ricerca scientifica e
abbiamo già fatto un miracolo. Tenia-         ziare con il rappresentante unico di un        tecnologica. L’assetto di potere mondiale
mocelo stretto, ma resteremo un’Europa        mercato di 500 milioni di consumatori          che si sta disegnando infatti include
di nazioni”.                                  e un altro è avere a che fare con ‘merca-      come protagonisti non solo stati giganti
Tuttavia, nella terza generazione di eu-      tini’ nazionali.                               orientali come Cina e India, ma anche
ropei, i giovani adulti, i cui nonni          Anche la nostra idea di libertà è minac-       entità globali inedite, generate dalla fu-
hanno ricostruito l’Europa e i cui geni-      ciata; solo come cittadini che si consi-       sione di tecnologie digitali, finanziarie,
tori ne hanno goduto i vantaggi, si af-       derano prima di tutto europei sarà più         biologiche, robotiche delle quali la po-
faccia sempre più chiaramente la co-          facile rimanere lucidi di fronte alle          litica tradizionale sa pochissimo. Inoltre,
scienza della posta in gioco.                 sirene autoritarie, che invogliano molti       sotto la spinta demografica, acqua e
Sicurezza, benessere e libertà possono        a rinunciare alle fatiche e alle responsa-     cibo costituiscono la grande fame del
essere mantenuti e difesi solo dagli eu-      bilità della democrazia.                       secolo, accanto a quella di energia e
ropei tutti insieme. Nessuno stato può        Nel report di fine anno 2018 per l’Ispi        materie prime.
pensare di farcela da solo a tenere testa     (Istituto di studi politici internazionali),   Il sistema di regole, che bene o male
all’instabilità generata dai processi mal     Romano Prodi sostiene che avvicinare           conosciamo in occidente e che ci hanno
governati della globalizzazione, tra il       di nuovo i cittadini all’Europa è possi-       fin qui condotto a partire dal 1945, sarà
terrorismo internazionale e il riaccen-       bile, ma “gli obiettivi condivisi debbono      sottoposto a stress e dovrà raccogliere la
dersi in nuovi scenari di guerre calde e      essere chiari, semplici e di grande rilie-     sfida di evolvere, senza perdere la libertà
fredde. Non è un caso che si stiano fi-       vo”. E suggerisce, per il rilancio dell’U-     e il desiderio di pace e di un minimo di
nalmente muovendo i primi passi verso         nione, il completamento della politica         giustizia. A livello mondiale, solo come
un discorso di difesa europea autonoma        monetaria, con regole comuni per una           europei uniti possiamo avere voce per
dall’impegno NATO. E non solo per la          progressiva armonizzazione delle poli-         sperare di moderare le derive prossime
mutata posizione americana.                   tiche di bilancio:“Nessuno può chiedere        venture, tra capitalismi neoimperiali e
La qualità di vita europea, intesa in tutti   che gli Stati più prosperi prestino soc-       del selvaggio west.
i suoi aspetti (lavoro, welfare, cibo, am-    corso agli altri, ma tutti debbono chie-
biente, cultura) si regge su una continua     dere che si costruiscano almeno regole                                        Susi Pesenti

                                                                  13
UN   VOTO   PER   L’ E U RO PA

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                                                                                       oltre 70 anni, settanta anni di pace
                                                                                       basata sulla democrazia e sullo Stato di
                                                                                       diritto: con i suoi valori e il suo stile di
                                                                                       vita, l’Europa è un modello globale di

       Come sarebbe l’Europa                                                           progresso, rispetto dei diritti e cambia-
                                                                                       mento democratico. È il motivo per
                                                                                       cui nel 2012 l’Unione europea ha ri-
                                                                                       cevuto il Premio Nobel per la pace.

         senza l’Unione?                                                               2. Per molto tempo poter viaggiare
                                                                                       senza controlli alle frontiere in un’Eu-
                                                                                       ropa unita è stato il sogno degli europei.
        Per chi non c’era: come è cambiata la nostra vita                              Oggi sono 26 gli Stati membri che
                                                                                       fanno parte dello spazio Schengen, che
                         negli ultimi trent’anni?                                      conta 400 milioni di abitanti. Nello
                                                                                       spazio Schengen i controlli alle frontiere
La nostra tanto criticata Europa si oc-    Europea era un fatto già compiuto.          interne sono aboliti. I viaggiatori che
cupa di noi cittadini molto più di         Ma come erano le cose prima? Come           attraversano una frontiera non hanno
quanto potremmo pensare. Un primo          potrebbero essere se non fossimo più        più bisogno di mostrare i documenti di
giudizio poco informato ci potrebbe        parte dell’Unione?                          identità e non vengono controllati. Mi-
portare a credere che in fondo l’Europa    Vorrei fare qui alcuni esempi che           lioni di pendolari attraversano quoti-
è stata più un’invenzione dell’econo-      hanno, appunto, solo titolo esemplifi-      dianamente le frontiere interne Schen-
mia, della politica e che ha poco im-      cativo, ma sono messaggi forti e sim-       gen per recarsi al lavoro e gli europei
patto nella vita di tutti giorni di noi    bolici su quanto l’Unione Europea           compiono ogni anno circa 1,25 miliardi
cittadini. Insomma una sorta di sovra-     abbia in realtà profondamente miglio-       di viaggi interni all’UE. La libera cir-
struttura inutile e costosa, della quale   rato le nostre esperienze di vita.          colazione delle persone è un diritto
forse potremmo fare a meno, rispar-        1. Senza Unione Europea l’Europa            per tutti i cittadini dei paesi appartenenti
miando in questo modo molti soldi e        oggi sarebbe più conflittuale. Mentre i     allo spazio Schengen e rappresenta uno
molto tempo.                               nostri padri e i nostri nonni si facevano   dei maggiori successi dell’integrazione
È davvero così o non è forse un giu-       la guerra, noi oggi possiamo fidarci dei    europea.
dizio un po’ affrettato?                   nostri vicini: una guerra all’interno       3. Nell’UE tutti i cittadini hanno il
Molti di noi non hanno conosciuto la       dell’UE è oggi semplicemente impen-         diritto e la libertà di scegliere il luogo
vita prima dell’Unione Europea e pri-      sabile. È una conquista straordinaria,      in cui vivere, dove trascorrere la pen-
ma dell’Euro. I capi della nostra asso-    che tendiamo troppo spesso a sottova-       sione, dove studiare o costituire un’im-
ciazione sono cresciuti dentro una         lutare. Guardandoci indietro, mai nella     presa. Ogni cittadino di uno Stato
cultura e una mentalità in cui l’Unione    storia d’Europa vi era stato un periodo     membro è contemporaneamente an-

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UN   VOTO    PER   L’ E U RO PA

che cittadino dell’Unione europea.            l’UE. Il trattato di Lisbona stabilisce che   la salute, l’inclusione sociale, la costruzione
Tali diritti – libera circolazione dei la-    l’UE ambisce a creare un’«economia            e ristrutturazione di alloggi e strutture,
voratori, libertà di stabilimento e libera    sociale di mercato competitiva» che           l’amministrazione, l’accoglienza dei mi-
prestazione dei servizi – sono sanciti        mira alla prosperità e alla piena occupa-     granti, la tutela ambientale o l’assistenza
dai trattati europei. Ciascuno Stato          zione, garantendo nel contempo sicu-          alle persone colpite da catastrofi naturali.
membro, quanto al lavoro, alla sicurezza      rezza sociale ai lavoratori. Per questo       I partecipanti ricevono o un regolare sti-
sociale e alle tasse, ha il dovere di trat-   motivo, per chi vive al di fuori dei          pendio o la copertura delle spese di
tare i cittadini dell’Unione in maniera       nostri confini, l’Europa rappresenta una      viaggio e di soggiorno, oltre all’alloggio
identica ai propri cittadini.                 promessa di prosperità.                       e a un importo in denaro per le piccole
4. Il mercato interno più grande del          6. Il programma europeo Erasmus ha            spese. Questa iniziativa sta particolar-
mondo. 30 milioni di imprese generano         celebrato nel 2017 il suo 30º anniversa-      mente a cuore alla Commissione euro-
i 14.000 miliardi di euro del PIL del-        rio ed è il più importante programma          pea, in quanto la solidarietà è l’essenza
l’Unione. In un mondo globalizzato,           per studenti, tirocinanti e insegnanti al     stessa dell’Unione europea. È possibile
con le sue molteplici sfide, nessun paese     mondo. Ogni anno oltre 30.000 studenti        candidarsi al Corpo europeo di solidarietà
dell’UE è più abbastanza grande da            italiani partono con Erasmus per un’u-        sul sito https://europa.eu/youth/SO-
solo per farsi valere e affermare i nostri    niversità europea, e circa 20.000 studenti    LIDARITy_it.
valori: soltanto l’Unione può farlo. Il       europei sono ospitati in Italia. Gli stu-     8. Tutela dei consumatori. L’Europa
mercato unico europeo, in vigore dal          denti hanno diritto a un sussidio com-        può contare su standard molto elevati
1993, ha reso l’offerta dei prodotti più      preso tra 150 e 250 euro al mese e sono       per gli alimenti e su un importante re-
ampia e variegata. Grazie alla concor-        esonerati dalle tasse universitarie even-     golamento che disciplina l’etichettatura
renza e alla fine dei monopoli nazionali,     tualmente previste nell’università di ar-     dei prodotti alimentari. Le confezioni
molti beni e servizi costano oggi meno        rivo. Il programma è sinonimo di una          danno immediatamente l’idea di ciò
di prima. Il mercato unico, uno spazio        filosofia di vita: la «generazione Erasmus»   che si sta acquistando e devono riportare
senza confini per 510 milioni di europei,     vive e impara ad apprezzare la diversità      una tabella nutrizionale (la stessa in
è il progetto europeo più ambizioso e         e la bellezza del continente, fa parte di     tutta l’UE).Tutte le indicazioni devono
al tempo stesso il fulcro dell’integrazione   una rete europea di contatti e si sente       riferirsi a quantità di prodotto pari a
economica dei 28 Stati membri e senza         europea.                                      100 grammi o 100 millilitri (unità di
dubbio è una delle maggiori conquiste         7. Alla fine del 2016 la Commissione          misura uguali per tutti!). Nel caso delle
dell’Europa.                                  europea ha inoltre istituito il «Corpo        carni bovine e delle carni fresche di
5. Uguali diritti per tutti. Nell’UE i        europeo di solidarietà», un nuovo pro-        suini, ovini, caprini e pollame, sulla
dipendenti non possono essere licenziati      gramma che dà ai giovani la possibilità       confezione deve essere indicata l’origine.
da un giorno all’altro; le donne in gra-      di impegnarsi nel volontariato in tutta       Inoltre, se un alimento è geneticamente
vidanza godono di una tutela speciale         Europa e fare esperienza all’estero. I        modificato, l’informazione deve essere
sul lavoro; e le imprese non possono          giovani volontari, di età compresa tra i      riportata in etichetta. Oltre all’etichet-
formare cartelli per imporre i prezzi.        18 e i 30 anni, possono essere impegnati      tatura dei prodotti alimentari l’UE ha
Sono tutte garanzie che dobbiamo al-          in progetti che riguardano l’istruzione,      introdotto anche altri marchi di qualità

                                                                  15
UN   VOTO   PER   L’ E U RO PA

uniformi, come il ben noto marchio            medico all’estero può ottenere il rim-       Ma da questi esempi io traggo due
CE o il marchio per i prodotti biologici,     borso grazie alla tessera europea di as-     conclusioni importanti:
che aiutano i consumatori a orientarsi        sicurazione malattia. L’UE garantisce        a. l’Unione europea ha enormemente
nella scelta.                                 che i propri cittadini, anche in vacanza     facilitato e velocizzato accordi sovrana-
9. Tutela dei viaggiatori. Se il volo è       o in viaggio d’affari, godano di una         zionali tra gli Stati membri, che prima
in overbooking o viene cancellato o           sufficiente copertura sanitaria. Le ri-      erano semplicemente impensabili;
se il bagaglio viene smarrito, il passeg-     cette rilasciate in altri paesi dell’UE      b. molte delle cose sopra citate sono
gero ha diritto a un risarcimento, san-       sono valide ovunque. Inoltre, la tessera     state ottenute perché al tavolo delle
cito da disposizioni uniformi in tutta        europea di assicurazione malattia è          trattative c’era la forza di un soggetto
l’UE. Lo stesso principio si applica ai       una tessera gratuita che dà diritto al-      negoziale più grande e importante: l’U-
viaggi in treno. In un’Europa senza           l’assistenza sanitaria statale in caso di    nione Europea. Gli stati europei non
frontiere, sempre più persone si met-         permanenza temporanea in tutti i 28          avrebbero ottenuto tanti diritti o facili-
tono in viaggio, soprattutto in aereo.        paesi dell’UE, nonché in Islanda, Nor-       tazioni (e tanto velocemente) se ognuno
Se in passato si verificava un problema       vegia, Liechtenstein e Svizzera, alle        avesse negoziato per sé.
con il volo, erano i passeggeri a rimet-      stesse condizioni e allo stesso costo        Mi sembra quindi che, per il futuro,
terci. L’UE ha deciso di rimediare a          (gratuitamente in alcuni paesi) degli        sarebbe importante continuare su que-
questa situazione e nel 2005 ha adot-         assistiti del paese in cui ci si trova.      sta strada. Dare più forza negoziale
tato un regolamento che introduce             12. Sin dal 1996 ogni Stato membro           all’Unione e non meno. In un mondo
una serie di diritti per tutti i passeggeri   riconosce le patenti di guida rilasciate     globalizzato, con le sue molteplici
dei voli di linea e charter che partono       in un altro paese dell’UE. Da allora         sfide, nessun paese dell’UE è abbastanza
da un aeroporto dell’UE o che sono            esiste anche la patente di guida unica       grande da solo per farsi valere e affer-
diretti all’interno dell’UE.                  europea. Una volta la patente di guida       mare i propri valori: soltanto l’Unione
10. Fino a pochi anni fa, le tariffe sul      portata da casa non era sempre accet-        può farlo. «Vi sono due tipi di Stati
traffico telefonico e internet da un          tata da polizia e autorità di altri paesi.   membri», sostiene Frans Timmermans,
paese a un altro erano altissime. L’U-        Oggi, grazie all’armonizzazione rea-         primo vicepresidente della Commis-
nione europea ha combattuto per anni          lizzata dall’UE, le patenti di guida         sione europea, «quelli piccoli e quelli
questo fenomeno e alla fine ha vinto:         sono riconosciute reciprocamente da          che non si sono ancora resi conto di
dal 15 giugno 2017 tutti gli europei          tutti gli Stati membri, permettendo          essere piccoli»1.
che viaggiano nell’UE non devono              agli automobilisti di recarsi senza in-
pagare le spese di roaming. Dal 1998          toppi burocratici ovunque nell’UE.                                      Claudia Cremonesi
l’UE ha abolito tutti i monopoli te-          Nell’UE circolano ben 110 tipi diversi
                                                                                           1
lefonici nazionali: un mercato aperto         di patente di guida.                             Commissione europea, rappresentanza
significa maggiore concorrenza e, dun-                                                         in Italia, 60 buone ragioni per cui abbiamo
que, prezzi più bassi.                        Ecco, sono solo esempi, alcuni più               bisogno dell’Unione europea, pag. 7, htt-
11. Copertura sanitaria. Chi ha ne-           importanti e fondativi, altri più pratici        ps://ec.europa.eu/italy/sites/italy/fi-
cessità di consultare rapidamente un          e orientati a semplificare la burocrazia.        les/60buoneragioni.pdf, Marzo 2017.

                                                                 16
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