"molto addolorato" per Santa Sofia - L'Osservatore Romano il Settimanale
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L’Osservatore il Settimanale Romano Città del Vaticano, giovedì 16 luglio 2020 anno LXXIII, numero 29 (4.053) Francesco: «molto addolorato» per Santa Sofia
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 16 luglio 2020 #editoriale 2 La speranza lieta che cambia il mondo di ANDREA MONDA Papa Francesco ricorda in un tweet san Bene- condo conflitto mondiale. Ebbene proprio nel detto, patrono d’Europa, sottolineando come 1945, un giovane Aldo Moro scriveva questo «dalla fede sgorga sempre una speranza lieta, suo appunto che suona in modo potente al capace di cambiare il mondo». Senz’altro l’Eu- lettore di oggi, proprio alla luce del richiamo ropa può e deve cambiare, ad opera di uomini del Papa a “cambiare il mondo” seguendo che siano animati da quella speranza lieta. l’esempio di san Benedetto, forse perché Moro Oggi l’Europa e il mondo sono attraversati dal era un uomo attraversato da quella stessa fede vento devastante della pandemia che lascia capace di far sgorgare proprio quella speranza macerie dietro di sé e semina paura, incertez- za, mettendo in crisi il senso della solidarietà. di cui oggi l’Europa e il mondo hanno dram- Vengono in mente l’Europa e il mondo di 75 maticamente bisogno. anni fa, tanti sono stati gli eventi che hanno Pubblichiamo quindi volentieri le parole di ricordato l’anniversario, quando terminò il Se- Aldo Moro raccolte dal sito www.gliscritti.it. P ossiamo guardare con fiducia all’avvenire? E possiamo attendere con serenità al nostro lavo- ro, ad ogni nostro lavoro, nella certezza che esso serve pure a qualche cosa, che la vita non è vana, che è anzi degna e buona? Certamente il guardare lontano ed anche intorno a noi, non è esperienza tale da rassicurarci: rovine, miserie, insincerità, decadenza e stanchezza in tutto ed in tutti. Ma forse guardare in noi può darci un sen- so maggiore di pace e di fiducia? Purtroppo no. Se siamo anzi sinceri con noi stessi, dob- biamo riconoscere che la radice vera di questa diffusa inquietudine che pesa su di noi e to- glie respiro alla vita, è proprio nella nostra anima. Siamo noi inquieti, impazienti, esaspe- rati, preoccupati, sempre in posizione di dife- sa e di offesa, senza comprensione né pace. Non possiamo gettare tutta sugli altri la re- sponsabilità di questo stato di cose e sentirci nemici in un mondo nemico, se noi per primi non sappiamo capire, compatire, amare; se non sappiamo sciogliere nel nostro spirito, cesso, di violenza che accompagna il nascere che batta per primo la difficile strada, questo faticoso di un altro mondo, il nostro, lo svol- gelo di sfiducia e di stanchezza che impedisce gersi significante di un tempo nuovo, il no- ogni movimento, che frena in noi ogni gene- stro, quello nel quale siamo stati chiamati a Una meditazione rosità, che ci fa morti in un mondo di morti. vivere. L’OSSERVATORE ROMANO Non possiamo dolerci del nostro tempo, fin- Ma appunto per questo il nostro dovere è di Aldo Moro ché non abbiamo fatto la prova della com- di non essere né impazienti né superficiali, di Unicuique suum Non praevalebunt prensione e dell’amore, finché ciascuno di noi saper vedere ed aspettare, di accettare la mor- del 1945 non ha lavorato, proprio in mezzo alla tempe- tificazione di non poter vedere con soddisfa- Edizione settimanale in lingua italiana sta, per farsi diverso e migliore, finché non si è cente chiarezza l’ordine che questo disordine di grande attualità tentato di placare l’ansia e l’impazienza, per prepara, l’umanità nuova che questa disuma- Città del Vaticano ornet@ossrom.va www.osservatoreromano.va vedere, finché è possibile, cose serene e nor- na vicenda stranamente annuncia. E come è alla luce mali, i profondi motivi umani e costruttivi di male essere frettolosi e disattenti osservatori e ANDREA MONDA D irettore della festa questa tragedia, affioranti dall’abisso in cui siamo caduti. nutrire nel cuore una inutile e cattiva dispera- zione, così è male essere superficiali e fretto- GIANLUCA BICCINI Coordinatore di san Benedetto Come siamo facili tutti alla condanna! Co- losi nei rimedi che vorremmo proporre per PIERO DI D OMENICANTONIO me ci piace estraniarci dal nostro tempo, per una rapida e completa sanazione di tutti i Progetto grafico scuotere da noi pesanti e fastidiose responsa- mali. Redazione bilità! Non amiamo il nostro tempo, perché È come se oggi soltanto ci accorgessimo via del Pellegrino, 00120 Città del Vaticano non vogliamo fare la fatica di capirlo nel suo del male che è nel mondo, oggi che si è tutto fax +39 06 6988 3675 vero significato, in questo emergere impetuo- spiegato e non c’è occhio che possa chiudersi Servizio fotografico so di nuove ragioni di vita, in questa fresca ancora neghittosamente alla vista. Non pen- telefono 06 6988 4797 fax 06 6988 4998 misteriosa giovinezza del mondo. Niente è fi- siamo che questo tempo nasce da quello di photo@ossrom.va www.photo.va nito per fortuna, niente è irrimediabilmente ieri, nel quale abbiamo vissuto chiusi in noi TIPO GRAFIA VATICANA EDITRICE perduto, malgrado lo sperpero che si è fatto stessi e colpevolmente ignari del domani che L’OSSERVATORE ROMANO della bontà e della pace, malgrado l’oscurità si preparava appunto in quella quiete appa- Abbonamenti sconcertante di questa che pur sappiamo esser rente. Italia, Vaticano: € 58,00 (6 mesi € 29,00). un’aurora. Le forme, sì, possono far male; telefono 06 6989 9480 fax 06 6988 5164 può spaventare il peso di irrazionalità, di ec- CONTINUA A PAGINA 16 info@ossrom.va
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 16 luglio 2020 #7giorniconilpapa 3 La fede è missionaria o non è fede. La fede ti porta sempre ad uscire da te. La fede va trasmessa. Non per convincere ” ma per offrire un tesoro. Preghiamo il Signore che ci aiuti a vivere la nostra fede così: una fede a porte aperte, una fede trasparente @Pontifex, 9 luglio GIOVEDÌ 9 il Papa ha autorizzato la medesima Congrega- zione a promulgare i decreti riguardanti il mi- Papa Francesco è vicino ai parroci e ai preti racolo attribuito all’intercessione della venera- che svolgono il loro ministero nei quartieri più bile serva di Dio Maria Antonia Samà, fedele poveri e popolari di Buenos Aires e prega in laica nata il 2 marzo 1875 a Sant’Andrea Jonio particolare per quanti sono stati colpiti dal co- (Italia) e ivi morta il 27 maggio 1953, e le virtù vid-19. Il Pontefice ha voluto far giungere loro eroiche dei servi di Dio: Eusebio Francesco la propria solidarietà con un videomessaggio Chini (detto Kino), sacerdote professo della inviato ai “Curas villeros” attraverso monsi- Compagnia di Gesù nato il 10 agosto 1645 a gnor Eduardo Horacío García, vescovo di San Segno (Italia) e morto a Magdalena (Messico) Justo. «Voglio stare vicino a voi — dice il Papa il 15 marzo 1711; Mariano Giuseppe de Ibar- — in questo momento in cui so che state com- güengoitia y Zuloaga, sacerdote diocesano, co- battendo». Il pensiero di Francesco è per i sa- fondatore dell’Istituto delle Serve di Gesù, na- cerdoti colpiti dal coronavirus: «Tre dei parro- to l’8 settembre 1815 a Bilbao (Spagna) e ivi ci che lavorano tra voi — ricorda — sono mala- morto il 31 gennaio 1888; Maria Félix Torres, ti. Penso principalmente a padre “Bachi”, il fondatrice della Compagnia del Salvatore, na- ta il 25 agosto 1907 ad Albelda (Spagna) e morta a Madrid (Spagna) il 12 gennaio 2001; Angiolino Bonetta, fedele laico dell’associazio- ne Silenziosi operai della Croce, nato il 18 set- tembre 1948 a Cigole (Italia) e ivi morto il 28 gennaio 1963. LUNEDÌ 13 Attraverso la nunziatura apostolica in Brasi- le, il Papa ha donato un respiratore all’ospeda- le da campo di Marabá, nello Stato di Pará. L’ordinario locale, il vescovo Vital Corbellini, in un video pubblicato sul sito web della dio- cesi, auspica che esso venga usato soprattutto per le popolazioni indigene, perché sono le più bisognose in questo tempo di pandemia. Monsignor Corbellini spiega che il respiratore — uno dei quattro inviati dal Vaticano in terra brasiliana — potrà essere utilizzato da chiun- que ne abbia necessità, con la speranza di riu- scire a salvare più vite possibili, e ringrazia di cuore il Papa e il rappresentante pontificio. Il presidio sanitario e un misuratore di tempera- tura erano arrivati a Marabá domenica 12 lu- «Nel giorno del giudizio pioniere di Villa Palito, e che dopo ha lavorato glio e il giorno dopo sono stati consegnati dal non saremo giudicati per le nostre a San Petersburgo, Puerta de Hierro, tutti quei presule al coordinatore dell’equipe medica im- idee, ma per la compassione quartieri ai quali dedica la sua vita. In questo pegnata a contrastare l’emergenza provocata che avremo avuto» momento sta combattendo». Si tratta di Basi- dal covid-19. (@Pontifex_it, 14 luglio) licio Brítez, ricoverato dal 21 giugno nella cli- nica San Camillo di Buenos Aires dopo essere risultato positivo al test per il covid-19. Vive e svolge attività pastorale nella parrocchia di San Roque González e compagni martiri del barrio Almafuerte. «Sta combattendo — ag- giunge il Pontefice — perché non sta bene. Vo- glio dirgli che sono vicino a voi, che prego per voi, che vi accompagno in questo momento». Poi il Papa assicura solidarietà della comunità ecclesiale verso i suoi pastori e, in particolare, verso i “Curas villeros”, preti in prima linea che affrontano ogni giorno l’emergenza della pandemia tra difficoltà e carenze di ogni gene- re: «Tutto il popolo di Dio — sottolinea Bergo- glio — insieme ai suoi parroci malati. È il mo- mento di ringraziare Dio per la testimonianza di quei sacerdoti, pregare per la salute e anda- re avanti». VENERDÌ 10 Il Pontefice ha ricevuto in udienza il cardi- nale Angelo Becciu, prefetto della Congrega- zione delle cause dei santi. Durante l’udienza,
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 16 luglio 2020 #chiesa 4 L’ultimo saluto di Benedetto XVI a suo fratello C aro Vescovo Rudolf! Nel momento in cui tu rendi a mio fratello l’ultimo servizio fraterno accompagnandolo nell’ultimo tratto di strada terrena, io sono con voi. Mi preme esprimere una parola di ringra- ziamento per tutto quello che in queste setti- mane di commiato tu hai fatto e fai. Il mio ringraziamento va anche a tutti quelli che in queste settimane, in modo visibile o celata- mente sono stati accanto a lui mostrandogli la loro gratitudine per quello che nella sua vita egli ha fatto e patito per loro. L’eco della sua vita e della sua opera, che in questi giorni mi ha raggiunto attraverso lette- re, telegrammi ed e-mail, va ben oltre quello che avrei potuto immaginare. Persone di molti Paesi, di tutti i ceti e professioni mi hanno scritto in un modo che ha profondamente toc- cato il mio cuore. Ciascuno meriterebbe in ve- rità una risposta personale. Purtroppo mi mancano il tempo e le forze, e in questa occasione non posso far altro che ringraziare tutti per l’accompagnarmi in questi In occasione della morte momenti e in questi giorni. Proprio ora si rive- di suo fratello, monsignor lano vere per me le parole del cardinale New- Georg Ratzinger, il Papa man: Cor ad cor loquitur. Il cuore parla al cuo- emerito ha indirizzato re attraverso la carta scritta e oltre lo scritto. il 7 luglio dalla Città Tre, soprattutto, sono state le qualità di mio del Vaticano una lettera fratello, che sempre ritornano in diverse varia- personale al vescovo zioni e che in questo momento di commiato di Ratisbona, monsignor riflettono anche i miei sentimenti personali. Rudolf Voderholzer. Innanzitutto e soprattutto è detto di continuo che mio fratello accolse e concepì la vocazione un uomo dal parlare franco, che esprimeva La missiva è stata letta apertamente le sue convinzioni. Per più di dall’arcivescovo Georg al sacerdozio al contempo come vocazione musicale. Già a Tittmoning, nei suoi primi an- vent’anni ha vissuto nella quasi completa ceci- Gänswein al termine tà e in questo modo è stato tagliato fuori da delle esequie del prelato ni di vita scolastica, egli non solo si informava accuratamente sulla musica sacra, ma faceva una buona parte della realtà. Questa grande celebrate nel duomo anche i primi passi per apprenderla. A Tittmo- rinuncia è stata sempre pesante per lui. Ma della diocesi bavarese ning o ad Aschau chiedeva come si denomi- l’ha anche sempre profondamente accettata e mercoledì 8. nasse la funzione che un sacerdote esercita nel sopportata. Pubblichiamo, in una Duomo riguardo alla musica sacra. Apprese Se comunque dovessimo dire che cosa nel traduzione italiana, il testo così il termine “Maestro di Cappella del Duo- profondo è stato, egli è stato un uomo di Dio. integrale della lettera mo”, nel quale vide in qualche modo delineata di Benedetto XVI. la strada della sua vita. Quando effettivamente Anche se non mostrava la sua devozione, que- sta è stata, oltre la sua grande schiettezza e so- Il testo divenne Maestro di Cappella a Ratisbona, la nomina fu per lui motivo di gioia e di dolore brietà, l’autentico centro della sua vita. della lettera Infine vorrei ringraziare di esser potuto sta- a un tempo, perché nostra madre era stata chiamata a sé dal Signore quasi contempora- re ancora una volta insieme a lui negli ultimi del Papa emerito giorni della sua vita. Egli non mi aveva chiesto neamente al Maestro di Cappella Schmerens. di fargli visita. Ma ho percepito che era il mo- letta durante Se mia madre avesse continuato a vivere, egli non avrebbe accettato la nomina a capo dei mento di andare ancora un’ultima volta da lui. i funerali “Passeri del Duomo di Ratisbona”. Questo Sono profondamente grato di questo segno servizio è stato sempre più una gioia per lui, che il Signore mi ha dato. Quando, la mattina di monsignor acquistata d’altra parte a prezzo di molte sof- di lunedì 22 giugno, mi sono accomiatato da ferenze. lui, sapevamo entrambi che sarebbe stato un Georg Ratzinger commiato per sempre da questo mondo. Ma Ostilità e contestazione non mancarono sin dall’inizio. E tuttavia egli è diventato padre sapevamo anche che il buon Dio, che ci aveva a Ratisbona per tanti giovani che, come suoi “Passeri del donato lo stare insieme in questo mondo, re- D uomo”, gli sono stati e gli stanno a fianco gna anche nell’altro mondo e lì ci donerà un con riconoscenza. Anche a tutti loro va il mio nuovo stare insieme. Dio ti ricompensi, caro cordiale ringraziamento in questo momento in Georg, per tutto quello che hai fatto, che hai cui ho potuto nuovamente sperimentare e ap- patito e che mi hai donato! prendere come, da sacerdote e da musicista, E Dio ricompensi ancora una volta te, caro egli sia sempre stato e sempre rinnovatamente vescovo Rudolf, per tutti gli straordinari sforzi divenuto un’anima sacerdotale. da te compiuti in queste settimane non facili Vorrei menzionare ancora una seconda qua- per entrambi. lità di mio fratello: la sua socievolezza lieta, il Cordialmente tuo suo humor, la sua gioia per i doni della crea- zione, da un lato. Al contempo, però, egli era BENEDETTO XVI
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 16 luglio 2020 #magistero 5 Il Vangelo e i segni dei tempi Q uest’anno ricorrono i 20 anni della canonizza- zione di santa Faustina Kowalska, apostola della Divina Misericordia, e i 40 anni della en- ciclica Dives in misericordia. Papa Wojtyła ha percorso profeticamente la strada della miseri- cordia, «seguendo — come scrive in quel testo — la dottrina del concilio Vaticano II» e spin- to, «in questi tempi critici e non facili», dall’esigenza di scoprire in «Cristo ancora una volta il volto del Padre, che è misericordioso e Dio di ogni consolazione (...). È per questo che conviene ora volgerci a quel mistero: lo suggeriscono molteplici esperienze della Chie- sa e dell’uomo contemporaneo; lo esigono an- che le invocazioni di tanti cuori umani, le loro sofferenze e speranze, le loro angosce ed atte- se». San Giovanni Paolo II in quell’enciclica lan- cia «un vibrante appello» perché la Chiesa faccia conoscere sempre di più la misericordia di Dio «di cui l’uomo e il mondo contempora- neo hanno tanto bisogno. E ne hanno bisogno anche se sovente non lo sanno». Anche perché «la mentalità contemporanea, forse più di quella dell’uomo del passato — sottolinea — sembra opporsi al Dio di misericordia e tende altresì ad emarginare dalla vita e a distogliere dal cuore umano l’idea stessa della misericor- bile la loro rabbia: credevano di essere giusti e dia. La parola e il concetto di misericordia si sentivano criticati con asprezza. Credevano sembrano porre a disagio l’uomo». di difendere Dio e Dio li correggeva con paro- le dure. Francesco, sulla scia del concilio Vaticano II e dei suoi predecessori, afferma con forza che Le parole più dure sono le sette maledizioni questo è il tempo della misericordia (Lettera rivolte da Gesù agli scribi e ai farisei. Leggia- apostolica Misericordia et misera, 2016). Un an- mo una parte del testo di Matteo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il re- nuncio proclamato con passione che riempie gno dei cieli davanti agli uomini; perché così di gioia i cuori di molte persone, ma che non voi non vi entrate, e non lasciate entrare nem- manca di suscitare in alcuni, anche all’interno meno quelli che vogliono entrarci. Guai a voi, della Chiesa, dubbi e perplessità se non aperta scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e ostilità. Ci ritroviamo nella stessa situazione la terra per fare un solo proselito e, ottenutolo, descritta dai Vangeli 2000 anni fa: la miseri- lo rendete figlio della Geenna il doppio di voi cordia diventa parola “buonista” e vuota per (...) Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pa- chi non sente di averne bisogno, una parola gate la decima della menta, dell’anèto e del La strada nemica di tante nostre “giustizie” che sanno cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi solo accusare e condannare in modo somma- della legge: la giustizia, la misericordia e la fe- della misericordia rio: la giustizia di Dio, invece, salva. deltà. Queste cose bisognava praticare, senza Per Benedetto XVI «la misericordia è in real- omettere quelle. Guide cieche, che filtrate il tà il nucleo centrale del messaggio evangelico, moscerino e ingoiate il cammello! Guai a voi, è il nome stesso di Dio, il volto con il quale scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del Egli si è rivelato nell’antica Alleanza e piena- bicchiere e del piatto mentre all’interno sono mente in Gesù Cristo, incarnazione dell’Amore pieni di rapina e d’intemperanza (...) Guai a creatore e redentore» (Regina Caeli, 30 marzo voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a 2008). Gli evangelisti ci dicono che i primi a sepolcri imbiancati: essi all’esterno son belli a contrastare Gesù erano gli scribi e i farisei, che vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti non sopportavano che il Signore si comportas- e di ogni putridume. Così anche voi apparite di SERGIO CENTOFANTI se in modo misericordioso con i peccatori, an- giusti all’esterno davanti agli uomini, ma den- che quelli più noti e odiati, e fosse particolar- tro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità (...) Ser- mente duro con loro, che si ritenevano giusti, penti, razza di vipere, come potrete scampare veri osservanti e difensori della Legge trasmes- dalla condanna della Geenna?» (Mt 23, 13-33). sa dai padri, che pure già parlava del «Dio Quando gli scribi e i farisei gli domandano misericordioso e pietoso» (Es 34, 6). Ma loro perché i suoi discepoli trasgrediscano la tradi- sapevano vedere solo un Dio giudice e castiga- zione degli antichi, Gesù risponde: «Perché tore dei peccatori, gli altri, e accusavano Gesù voi trasgredite il comandamento di Dio in no- di trasgredire la Legge, di bestemmiare e addi- rittura di essere un indemoniato. È comprensi- CONTINUA A PAGINA 6
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 16 luglio 2020 #magistero 6 CONTINUAZIONE DALLA PAGINA 5 fede così grande» (Mt 8, 10). L’amore supera ogni barriera o etichetta. me della vostra tradizione? (...) Così avete an- A nessuno piace essere chiamato fariseo. Ma nullato la parola di Dio in nome della vostra dentro ognuno di noi c’è un “dottore della tradizione. Ipocriti! Bene ha profetato di voi legge” che giudica il prossimo e si sente mi- Isaia, dicendo: Questo popolo mi onora con le gliore del pubblicano di turno, come racconta labbra ma il suo cuore è lontano da me. Inva- la celebre parabola (Lc 18, 9-14): abbiamo bi- no essi mi rendono culto, insegnando dottrine sogno di essere corretti, a volte anche in modo che sono precetti di uomini» (Mt 15, 3-9). forte per essere scossi nella nostra durezza. A Sono sconcertanti anche le parole che Gesù tutti noi, Gesù dice: «Se la vostra giustizia preannuncia di rivolgere un giorno ad alcuni non supererà quella degli scribi e dei farisei, che si ritengono credenti: «Non chiunque mi non entrerete nel regno dei cieli» (Mt 5, 20). dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei La giustizia di Gesù è quella misericordia che cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio arriva ad amare il nemico. La giustizia di Gesù che è nei cieli. Molti mi diranno in quel gior- è salvezza. no: Signore, Signore, non abbiamo noi profe- Il Signore nel Vangelo ci invita a leggere i tato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo segni dei tempi per saper riconoscere quando nome e compiuto molti miracoli nel tuo no- viene (cfr. Lc 12, 54-59). Con l’ultimo concilio, me? Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai la Chiesa ha continuato il suo cammino nella conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori comprensione della verità della misericordia di di iniquità» (Mt 7, 21-23). Dio. Francesco continua a percorrere questo A quel tempo si era arrivati ad accumulare cammino, come indicato da san Giovanni Pao- tante norme religiose, molto dettagliate, che lo II: «Al di fuori della misericordia di Dio potevano dare sicurezza, ma che avevano fatto non c’è nessun’altra fonte di speranza per gli perdere l’essenziale. Gesù, criticato dai farisei esseri umani» (Omelia nel santuario della Di- perché mangiava insieme a pubblicani e pecca- vina Misericordia a Cracovia-Łagiewniki, 17 tori, dice: «Non sono i sani che hanno biso- agosto 2002). gno del medico, ma i malati. Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venu- to a chiamare i giusti, ma i peccatori» (Mt 9, 12-13). I farisei erano soliti porre domande-trappola a Gesù perché rispondesse un sì o un no sec- chi per metterlo con le spalle al muro. Altre volte lo mettevano semplicemente alla prova. A uno di loro che gli chiede quale sia il più grande comandamento della legge, Gesù rivela con chiarezza che l’essenza del cristianesimo è la carità: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti» (Mt 22, 37-40). Sappiamo che saremo giudicati sull’amore e già conosciamo le domande per l’esame del giudizio finale. Sono le opere di misericordia: «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul tro- no della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni da- gli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che stan- no alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero fo- restiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi» (Mt 25, 31-36). La nostra tentazione perenne è quella di in- gabbiare Gesù nei nostri schemi, ma Lui va ol- tre, come ci ricorda la parabola del buon sa- maritano (Lc 25, 10-37): un uomo considerato eretico che compie un gesto di carità, a diffe- renza del sacerdote e del levita che vedono un uomo lasciato mezzo morto dai briganti ma non intervengono. Il samaritano, invece, ha compassione, si ferma e si prende cura di quell’uomo. Il giudizio di Dio è diverso dai nostri giudizi. Le parole di maggiore stima pronunciate da Gesù sono per due persone apparentemente lontane che si avvicinano a Lui non per sé stesse ma per la guarigione di una figlia e di un servo. A una cananea dice: «Donna, davvero grande è la tua fede!» (Mt 15, 28). E a un centurione dice: «In verità vi Chiesa di Santo Spirito in Sassia, 19 aprile 2020 dico, presso nessuno in Israele ho trovato una Papa Francesco celebra la messa nella domenica della Divina misericordia
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 16 luglio 2020 #libri 7 «“A ccendi la televisione, subito! Guarda cosa ha fatto, guarda!”. Non ricordo esattamente chi me lo abbia urlato al telefono con tutta quell’emozione. Se prima Maso o Erasmo o Mattia. Ma ricordo esattamente cosa ho prova- to quando ho visto l’immagine di quella croce esposta all’ingresso del Palazzo apostolico, in Vaticano. La nostra croce, costruita da Maso con la resina e poi vestita col giubbotto salva- gente che abbiamo ritrovato il 3 luglio in mez- zo al Mediterraneo. Quel giubbotto a cui bi- sognava dare un significato, che è stata la pri- ma cosa che abbiamo incontrato in quel mare, che ci ha ricordato cosa dovessimo fare, in tut- ti i giorni seguenti, che ci ha indicato la rotta, che abbiamo portato a terra con noi. Papa Francesco ne sta parlando, sta parlando di noi, sta parlando, attraverso di noi, di una storia che racchiude tutte le storie: “La croce — dice il Papa — è trasparente, ed esorta a guardare con maggiore attenzione e a cercare sempre la verità”». Così Alessandra Sciurba chiude Salvarsi in- sieme (Ponte alle Grazie 2020), diario di un salvataggio compiuto dalla barca a vela Alex, una delle due imbarcazioni di Mediterranea Saving Humans, ong nata nel 2018 per soccor- rere i migranti lungo la rotta libica. Quella che scrive Sciurba — attivista, ricer- catrice, operatrice socio-legale e presidente di Mediterranea — è la «storia di una barca a ve- la sulla rotta dell’umanità» (come recita il sot- totitolo), testimonianza diretta, appassionata e, soprattutto, necessaria. Una storia Una storia che si svolge nel luglio del 2019 di salvataggio — nel periodo di maggiore criminalizzazione del salvataggio in mare — quando Alex soccor- nel Mediterraneo re 59 persone in un tratto del Mediterraneo controllato dalla Libia. Gli undici membri dell’equipaggio sfidano dunque il divieto di solidarietà e la proclamata chiusura dei porti italiani per portare al sicuro decine di donne, bambini e uomini in fuga da bombe, fame e torture. Sciurba ci racconta il salvataggio dalla prospettiva di chi l’ha voluto e vissuto, invi- tandoci all’ascolto di una realtà che ci coinvol- ge tutti. Se bombe, fame e torture non sono una no- vità, lo è invece — come stanno raccontando da tempo (con profondità e intelligenza) don- ne e uomini, giornalisti, scrittori e attivisti — la trasformazione dei salvataggi in mare da atti umani e solidali a gesti criminali. È esistito in- ne di sequestro della barca, senza potere lavo- fatti un tempo in cui «il tratto di mare in cui rare, persino pene severe, processi infiniti». ci troviamo era pieno di navi: una flotta civile Il diario dalla Alex si apre con pagine de- e militare, coi centri di coordinamento maritti- gne di un romanziere o di un regista delle mi- mo di soccorso di diversi Paesi europei che di- gliori trame di azione, invece è tutto dramma- rigevano anche le imbarcazioni delle organiz- ticamente vero: Alarm Phone (il telefono che rilancia gli sos dei migranti alla deriva in ma- re) avverte che un’imbarcazione di gomma blu sta chiedendo aiuto. Il tempo è prezioso non La rivoluzione solo per l’estremo pericolo che vivono le per- sone a bordo, ma perché si tratta di arrivare prima dei libici, che le riporteranno all’infer- no. «“Più veloce, più veloce, ecco, ci siamo”. Ora si distinguono le teste, tantissime teste, della comunità una sagoma unica e frastagliata. Quanti sono? Decine, almeno cinquanta persone. Ascoltate, si sente anche un pianto di bambino, acuto, altissimo che spezza il silenzio del deserto e sembra increspare l’acqua intorno». Sono forse questi i particolari del diario che, ancora una volta, colpiscono come un pugno. di GIULIA GALEOTTI zazioni non governative. Perché l’obiettivo era Il fatto che situazioni e racconti estremi — e unico: salvare il più possibile, salvare tutti. quindi per definizione lontani — siano fatti an- Ora, invece, questo mare-cimitero è anche un che di scene e immagini a noi così familiari, deserto. Neppure i pescatori lo attraversano come il pianto di un neonato, una donna che più per paura di essere abbordati dai libici — allatta, le mestruazioni, domande di routine prosegue Sciurba — e soprattutto per non ri- («“Come ti senti?”. Sono spiazzati dalla do- trovarsi davanti al dilemma terribile tra soccor- manda. Forse sono anni che nessuno glielo rere dei naufraghi e affrontare le conseguenze chiede»). per averlo fatto: perché invece che medaglie, in questo mondo capovolto, rischiano settima- CONTINUA A PAGINA 15
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 16 luglio 2020 #copertina 8/9 Francesco: «molto addolorato» La decisione del Consiglio di Stato turco per Santa Sofia nonostante gli appelli di rappresentanti cristiani Da basilica cristiana di rito bizantino (inaugurata nel 537 sotto l’imperatore Giustiniano) a sede patriarcale greco-ortodossa, poi cattedrale cattolica, quindi moschea (quando gli ottomani nel 1453 conquistarono Costantinopoli ribattezzandola Istanbul), museo, «Penso a Santa Sofia, e sono molto mane soffocata, non è forte, muore o qual è il seme che Dio ti offre, e pensare adesso di nuovo moschea: cambia ancora lo status di Santa Sofia. Il addolorato»: lo ha detto il Papa non porta frutto. con quale terra io lo ricevo. 10 luglio, dopo la decisione del Consiglio di Stato di annullare il decreto con il quale nel 1934 il padre fondatore della Turchia commentando la decisione turca Infine — la quarta possibilità —, pos- La Vergine Maria, modello perfetto di moderna, Mustafa Kemal Atatürk, l’aveva trasformata in museo, il di riconvertire in moschea il complesso siamo accoglierla come il terreno buono. terra buona e fertile, ci aiuti, con la sua presidente della Repubblica, Recep Tayyip Erdoğan, ha firmato un museale a Istanbul. Le sue parole, insieme Qui, e soltanto qui il seme attecchisce e preghiera, a diventare terreno disponibi- provvedimento che stabilisce il trasferimento della gestione del sito con quelle di gratitudine per quanti sono porta frutto. La semente caduta su que- le senza spine né sassi, affinché possia- bizantino dal ministero della Cultura alla presidenza degli Affari vicini ai malati in tempo di pandemia, sto terreno fertile rappresenta coloro che mo portare buoni frutti per noi e per i religiosi, convertendo di fatto in moschea Santa Sofia. Con un sono riecheggiate dalla finestra dello studio nostri fratelli. discorso alla nazione, il capo dello Stato turco ha annunciato che ascoltano la Parola, la accolgono, la cu- privato del Palazzo apostolico vaticano venerdì 24 luglio vi si terrà la prima preghiera musulmana. stodiscono nel cuore e la mettono in L’istanza al Consiglio di Stato era stata presentata nel 2016 da una al termine dell’Angelus recitato pratica nella vita di ogni giorno. Dopo l’Angelus il Papa ha anche ricordato piccola associazione islamista locale per la protezione dei a mezzogiorno del 12 luglio con i fedeli la Giornata internazionale del mare, monumenti storici. Nei giorni precedenti, soprattutto da parte Questa del seminatore è un po’ la presenti in piazza San Pietro — nel rispetto “madre” di tutte le parabole, perché par- salutando quanti lavorano ortodossa, erano giunti numerosi appelli affinché Santa Sofia delle misure di sicurezza adottate la dell’ascolto della Parola. Ci ricorda sulle imbarcazioni e nei porti «lontani restasse museo. Il patriarca ecumenico Bartolomeo, arcivescovo di per evitare il diffondersi del contagio dai loro cari e dal loro Paese». Costantinopoli, aveva denunciato i rischi del suo ritorno a moschea: che essa è un seme fecondo ed efficace; da covid-19 — e con quanti lo seguivano «Spingerà milioni di cristiani in tutto il mondo contro l’islam», le e Dio lo sparge dappertutto con genero- Cari fratelli e sorelle, sue parole, sottolineando il ruolo di Santa Sofia come centro di vita attraverso i media. Prima della preghiera sità, senza badare a sprechi. Così è il mariana, il Pontefice ha offerto una in questa seconda domenica di luglio ri- «nel quale si abbracciano Oriente e Occidente». La sua cuore di Dio! Ognuno di noi è un terre- corre la Giornata Internazionale del Mare. riconversione in luogo di culto islamico «sarà causa di rottura tra riflessione sulla parabola del seminatore no su cui cade il seme della Parola, nes- questi due mondi». Nel XXI secolo — ha ribadito Bartolomeo — è Rivolgo un affettuoso saluto a tutti co- al centro del Vangelo della domenica. suno è escluso. La Parola è data a ognu- «assurdo e dannoso che Hagia Sophia, da luogo che adesso loro che lavorano sul mare, specialmente no di noi. Possiamo chiederci: io, che ti- quelli che sono lontani dai loro cari e permette ai due popoli di incontrarsi e ammirare la sua grandezza, po di terreno sono? Assomiglio alla stra- dal loro Paese. Saluto quanti sono con- possa di nuovo diventare motivo di contrapposizione e scontro». La Chiesa ortodossa russa, che attraverso il patriarca Cirillo aveva C ari fratelli e sorelle, buongiorno! da, alla terra sassosa, al roveto? Se vo- venuti stamattina nel porto di Civitavec- lanciato un accorato appello, ha accolto con «grande pena e Nel Vangelo di questa domenica (cfr. gliamo, con la grazia di Dio possiamo chia-Tarquinia per la celebrazione euca- dolore» la decisione. Il metropolita Hilarion, presidente del Mt 13, 1-23) Gesù racconta a una grande diventare terreno buono, dissodato e ristica. Dipartimento per le relazioni esterne del patriarcato di Mosca, l’ha folla la parabola — che tutti conosciamo coltivato con cura, per far maturare il E il mare mi porta un po’ lontano col definita «un duro colpo per l’ortodossia mondiale», mentre il bene — del seminatore, che getta la se- seme della Parola. Esso è già presente pensiero: a Istanbul. Penso a Santa So- portavoce Vladimir Legoida ha dichiarato all’agenzia Interfax che mente su quattro tipi diversi di terreno. nel nostro cuore, ma il farlo fruttificare fia, e sono molto addolorato. «la preoccupazione di milioni di cristiani non è stata ascoltata». Per La Parola di Dio, simboleggiata dai se- dipende da noi, dipende dall’accoglien- l’arciprete Nikolai Balashov, vice capo delle relazioni esterne, Saluto tutti voi, fedeli di Roma e pel- «questo è un evento che potrebbe avere serie conseguenze per mi, non è una Parola astratta, ma è Cri- za che riserviamo a questo seme. Spesso legrini di vari Paesi, in particolare le fa- l’intera civiltà umana». sto stesso, il Verbo del Padre che si è in- si è distratti da troppi interessi, da trop- miglie del Movimento dei Focolari. Sa- Da Washington a Bruxelles ad Atene: in tanti hanno provato a carnato nel grembo di Maria. Pertanto, pi richiami, ed è difficile distinguere, fra luto con gratitudine i rappresentanti del- fermare lo strappo. Anche l’Unesco si è profondamente rammaricata accogliere la Parola di Dio vuol dire ac- tante voci e tante parole, quella del Si- la Pastorale della Salute della Diocesi di per la decisione della Turchia, che cambia il «valore universale cogliere la persona di Cristo, lo stesso gnore, l’unica che rende liberi. Per que- Roma, pensando a tanti sacerdoti, reli- eccezionale» del sito, «potente simbolo di dialogo». Un paese — Cristo. sto è importante abituarsi ad ascoltare la giose, religiosi e laici che sono stati ac- afferma l’agenzia delle Nazioni Unite — «deve assicurarsi che Ci sono diversi modi di ricevere la Pa- Parola di Dio, a leggerla. E torno, una canto e stanno accanto ai malati in que- nessuna modifica mini lo straordinario valore universale di un sito rola di Dio. Possiamo farlo come una volta in più, su quel consiglio: portate sto periodo di pandemia. Grazie! Grazie sul suo territorio che si trova nella lista. Ogni modifica deve essere strada, dove subito vengono gli uccelli e di quello che avete fatto e state facendo. notificata dal paese all’Unesco e verificata dal World Heritage sempre con voi un piccolo Vangelo, mangiano i semi. Questa sarebbe la di- Commitee». un’edizione tascabile del Vangelo, in ta- Grazie! Dal canto suo Erdoğan ha risposto alle critiche invocando la strazione, un grande pericolo del nostro sca, in borsa... E così, leggete ogni gior- E auguro a tutti una buona domenica. sovranità nazionale e assicurando che le porte di Santa Sofia tempo. Assillati da tante chiacchiere, da no un pezzetto, perché siate abituati a Per favore, non dimenticatevi di pregare continueranno a essere aperte a tutti, musulmani e non musulmani, tante ideologie, dalle continue possibili- leggere la Parola di Dio, e capire bene per me. Buon pranzo e arrivederci. come avviene per ogni moschea. tà di distrarsi dentro e fuori di casa, si può perdere il gusto del silenzio, del raccoglimento, del dialogo con il Signo- re, tanto da rischiare di perdere la fede, Il ringraziamento di non accogliere la Parola di Dio. Stia- mo vedendo tutto, distratti da tutto, dal- a quanti sono le cose mondane. Un’altra possibilità: possiamo acco- vicini ai malati gliere la Parola di Dio come un terreno sassoso, con poca terra. Lì il seme ger- in tempo moglia presto, ma presto pure si secca, perché non riesce a mettere radici in di pandemia profondità. È l’immagine di quelli che accolgono la Parola di Dio con l’entusia- smo momentaneo che però rimane su- perficiale, non assimila la Parola di Dio. E così, davanti alla prima difficoltà, pensiamo a una sofferenza, a un turba- mento della vita, quella fede ancora de- bole si dissolve, come si secca il seme che cade in mezzo alle pietre. Possiamo, ancora — una terza possibi- lità di cui Gesù parla nella parabola —, accogliere la Parola di Dio come un ter- reno dove crescono cespugli spinosi. E le spine sono l’inganno della ricchezza, del successo, delle preoccupazioni mon- dane... Lì la Parola cresce un po’, ma ri-
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 16 luglio 2020 #domenicadelmare 10 Difendere il lavoro e i diritti dei marittimi In questa #DomenicadelMare affidiamo a Maria, Stella del Mare i marittimi, i pescatori e loro famiglie che con sacrifici, anche durante il lock-down, hanno continuato a lavorare per fornirci ciò di cui abbiamo bisogno (@Pontifex_it) S arà dedicata al «mondo marittimo» la prossi- nuare a vivere normalmente in queste circo- ma intenzione di preghiera proposta dal Papa stanze difficili» — come i prodotti farmaceutici alla Chiesa universale. Lo ha annunciato il e le attrezzature mediche — «hanno continuato cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, pre- a navigare». E prima di fermarsi del tutto, an- fetto del Dicastero per il servizio dello svilup- che «l’industria delle crociere ha lottato per po umano integrale, nel messaggio per la Do- convincere i governi e le autorità portuali a te- menica del mare 2020 celebrata il 12 luglio. nere aperti i porti ove poter far sbarcare in si- «Tutte le comunità cattoliche del mondo sa- curezza i loro ospiti», cercando «il modo di ranno invitate a pregare per tutti coloro che contenere la diffusione dell’infezione tra i pas- lavorano e vivono del mare, tra cui i marittimi, seggeri e gli equipaggi». i pescatori e le loro famiglie» ha spiegato il Resta il fatto che, nonostante il ruolo fonda- porporato, leggendo nell’iniziativa di France- mentale svolto dai lavoratori del mare per sco una testimonianza della sua «grande l’«economia globale», le legislazioni «attuali e preoccupazione» per l’umanità e per la Chiesa le politiche prevalenti li hanno appena consi- soprattutto in questo tempo di pandemia. derati». Per questo, secondo il cardinale Tur- Proprio per questo il cardinale ha voluto as- kson, la Domenica del mare rappresenta sicurare ai marittimi e alle loro famiglie la vici- un’opportunità «per rivalutare il ruolo dei ma- nanza e la solidarietà di tutto il popolo dei rittimi e ricordare alcune delle problematiche credenti. «Non siete soli. Nessuno vi abbando- che incidono negativamente sulla loro vita, e nerà» ha ripetuto più volte nel messaggio, ri- che sono ora acutizzati dal sospetto e dalla badendo che «i cappellani e i volontari della paura del contagio». Stella Maris sono con voi ovunque voi siate, Il porporato ha rimarcato la situazione non necessariamente in cima alla passerella» — drammatica dei membri degli equipaggi, che viste le limitazioni imposte dalla diffusione del dopo i tanti mesi trascorsi a bordo si sono vi- coronavirus — ma anche attraverso una “cap- sti «estendere il periodo di lavoro». Con la Messaggio pellania virtuale” che «si tiene in contatto con conseguenza di «un aumento della fatica per- voi mediante i social media». Essi, ha aggiun- sonale e di un’assenza prolungata dai loro ca- del cardinale to, «saranno con voi nei prossimi mesi, quan- ri». I centomila marittimi che ogni mese do la vostra capacità di resilienza sarà messa «completano il proprio turno contrattuale e Turkson alla prova», e cercheranno di «rispondere ai sono ansiosi di tornare a casa», non hanno po- vostri bisogni materiali e spirituali», soprattut- tuto farlo a causa del covid-19 e della chiusura to «alleviando le vostre preoccupazioni, difen- dei confini. Di conseguenza, migliaia di lavo- dendo il vostro lavoro e i vostri diritti e com- ratori «pronti a partire per il necessario avvi- battendo la discriminazione». cendamento sono rimasti bloccati in hotel e «Ci sentiamo angosciati e disorientati per dormitori in tutto il mondo, ridotti a elemosi- l’incertezza del futuro» ha ammesso il porpo- nare da istituti caritativi per le loro esigenze rato, che ha ricordato come la pandemia abbia fondamentali». costretto molti Paesi «a imporre un lockdown Così, a causa dell’impossibilità di scendere a completo e a chiudere molte aziende». Anche terra e «dell’accesso limitato al porto per effet- in queste difficili condizioni, tuttavia, l’indu- tuare visite a bordo», i marittimi sulla nave stria marittima «ha continuato a operare, ag- «soffrono isolamento e grave stress fisico e giungendo così una moltitudine di sfide alla mentale», che porta molti membri dell’equi- vita già di per sé problematica dei marittimi, paggio «sull’orlo della disperazione fino ad ar- mettendoli in prima linea nella lotta contro il rivare, purtroppo, a suicidarsi». Vi sono situa- coronavirus». Le navi che trasportano circa il 90 per cento dei prodotti «necessari per conti- CONTINUA A PAGINA 13
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 16 luglio 2020 #intervista 11 «U na volta che sapremo dove andare, arrivarci sa- rà molto più semplice». Muhammad Yunus, economista, premio Nobel per la pace 2006, ideatore del microcredito moderno, ha idee piuttosto chiare sul cosa fare in un mondo po- tenzialmente cambiato dalla pandemia. Intan- to, proteggere tutti, tutto il mondo, dal virus, grazie a un vaccino che sia dichiarato “bene comune globale”. Poi, semplicemente, proget- tare un mondo molto diverso. Lei ha sottolineato, in sintonia con il Papa, che dopo la crisi del covid-19 sarà necessario trovare un nuovo modello. Non possiamo tornare indietro; niente sarà più come prima. Secondo lei, in che modo si può far comprendere questo messaggio a sere irresponsabili e di spingerli verso un mon- coloro che detengono il potere? do in cui non hanno futuro. Dico loro: questa Mi fa molto piacere constatare che Papa è la vostra occasione. Potete costruire il mon- Francesco la pensi esattamente come me. Tor- do che desiderate. Quindi unitevi e fatelo. Si nare indietro al vecchio mondo sarebbe un at- tratta di convincere la gente in generale e i to folle, perché il mondo dal quale veniamo è giovani in particolare. È una questione di co- un mondo molto inospitale, un mondo terrifi- municazione. Se Papa Francesco assume la cante, un mondo che si stava uccidendo con il guida, il messaggio diventa subito potente. La riscaldamento globale, la concentrazione delle gente rispetta il suo pensiero a livello globale, ricchezze, l’intelligenza artificiale che toglieva a prescindere dall’affiliazione religiosa. Ricor- il lavoro agli esseri umani. A quel punto tutto diamo l’impatto che le sue opinioni hanno convergeva e rimanevano solo pochi anni pri- avuto sui negoziati di Parigi per raggiungere ma che l’intero mondo crollasse. Dal punto di un consenso sulla crisi ambientale globale. Il vista del riscaldamento globale resta pochissi- suo appello al mondo ha aiutato a giungere mo tempo prima che il mondo diventi invivi- all’Accordo di Parigi. Papa Francesco può bile. Lo stesso vale per la concentrazione delle svolgere un ruolo molto importante in questo ricchezze, che è una bomba a orologeria inne- momento. Gli chiedo di svolgere questo ruolo scata che può esplodere politicamente, social- con fermezza. mente, con rabbia, e anche per l’intelligenza artificiale, a causa della quale non ci saranno In una recente lezione in streaming alla Pontificia più lavoro o impiego per le persone. Non è il Università Lateranense lei ha sottolineato che la genere di mondo al quale vorremmo ritornare. ripresa dopo il covid-19 è costellata di È questo il punto. E il coronavirus ci ha fatto un grande favore pur avendo creato una situa- opportunità, ma solo se passa per una nuova consapevolezza sociale e ambientale, un uso Conversazione zione terribile per il pianeta, perché ha ferma- dell’economia non come mera scienza utile a con il premio to la macchina nella sua corsa verso la morte. massimizzare i profitti, ma piuttosto come Quindi oggi, almeno, non stiamo correndo da strumento per realizzare la felicità degli individui Nobel nessuna parte. Il treno si è fermato. Possiamo e della comunità. Come possiamo realizzare questo semplicemente guardarci intorno, possiamo obiettivo? Muhammad scendere dal treno che ci portava verso una fi- ne certa e decidere dove vogliamo andare per Spiegando alla gente che cos’è questo obiet- Yunus trovare certezza e sicurezza. Di certo non vo- tivo. Che cosa c’era di sbagliato, perché non gliamo tornare indietro: è questo il punto. dobbiamo tornare indietro. La gente conosce i Non tornare indietro significa che abbiamo la pericoli insiti nel vecchio mondo ma non è possibilità di andare altrove. consapevole delle opportunità create che la crisi del coronavirus ha creato per sfuggire a quei pericoli. Non penso che l’economia prati- È ciò che dice lei. Ma se le persone nelle alte sfere cata oggi nel mondo meriti di essere definita e coloro che prendono le decisioni non lo scienza sociale. Non ha nulla di sociale. La accettano? sua unica preoccupazione è la massimizzazio- Ebbene, se la gente vuole andare altrove, a ne del profitto personale. Non si preoccupa chi prende le decisioni non rimane molta scel- dell’interesse comune della gente. Si occupa solo di come accrescere la ricchezza delle nazioni senza domandarsi quante, Il progetto o quante poche, persone ricevono tale ricchezza. Non si preoccupa neppure della sicurezza del pianeta. Al massimo possiamo defi- di un mondo nuovo nire l’economia una scien- za degli affari, non una scienza sociale. La scienza sociale deve affrontare i problemi della società, che cosa è bene per la gente, Il vaccino contro il covid-19 deve essere dichiarato “bene comune globale” che cosa è bene per il pia- neta, e deve proporre idee che rendano la vita delle persone migliore e il pia- di ANDREA MONDA ta. Alla fine è la gente a decidere dove andare. neta più sicuro. Per ottenere un mondo nuovo È questa la democrazia. Se l’opinione pubbli- dobbiamo ridisegnare l’economia, dandole un ca diventa forte, non penso che la cosa si pos- orientamento sociale. Dovrà essere un’econo- sa ignorare. Cerco di incoraggiare i giovani a mia guidata dalla consapevolezza sociale, esaminare la situazione per poi prendere una un’economia guidata dalla consapevolezza am- decisione. Sono gli adolescenti a marciare nel- bientale. L’economia attuale non ha mai rico- le strade dietro gli striscioni di “Fridays for nosciuto l’interesse collettivo. Si basa solo sul Future”. Dicono al mondo che siamo sulla strada sbagliata. Accusano i loro genitori di es- CONTINUA A PAGINA 12
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 16 luglio 2020 #intervista 12 CONTINUAZIONE DALLA PAGINA 11 proprio interesse. Se nell’economia includiamo l’interesse collettivo questa diventa subito di- versa. Abbiamo bisogno di due tipi differenti di economia, uno per la massimizzazione dei profitti e l’altro per risolvere i problemi comu- ni della gente, con profitto personale zero. La stessa persona può svolgerle entrambe. Non abbiamo bisogno di due persone diverse per farlo. In un tipo di economia una persona si prende cura di se stessa e nell’altro si prende cura di tutti gli altri e del pianeta. Questo nuovo tipo di economia io lo definisco econo- mia sociale. È questa l’economia che s’impe- gna a risolvere i problemi della gente e del possa scuotersi e ascoltarlo. Adesso lui è la vo- pianeta senza alcun intento di guadagno per- ce morale del mondo intero. È quindi molto sonale. Questa nuova economia sarà la base importante che continui a insistere sulla que- per la costruzione del mondo nuovo. stione. Sì, è possibile cambiare questo mondo. Gli uomini riescono a fare tutto ciò che vo- Lei ha lanciato un’iniziativa a favore di un gliono. È la forza della loro volontà che lo vaccino gratuito e accessibile a tutti. Come pensa renderà possibile. Quando decidiamo di non sia possibile sottrarre la ricerca medica, tornare indietro, dobbiamo sviluppare politi- specialmente in situazioni come questa, alla logica che, istituzioni e strutture per assicurarci di del profitto? andare nella giusta direzione e di arrivarvi ra- Dovremmo andare più a fondo nella que- pidamente. Dobbiamo chiedere ai governi di stione. Vede, non è corretto affermare che le canalizzare i loro fondi di salvataggio a soste- aziende stanno spendendo soldi per sviluppare gno delle iniziative volte a non tornare indie- il vaccino. Nella maggior parte dei casi sono le tro piuttosto che destinarli ad accelerare il pro- università a contribuire con la loro conoscenza cesso contrario. Le risorse non sono un pro- e creatività e i governi a pagare grosse somme blema: alcune sono già state mobilitate per fi- per la ricerca, specialmente per quella sui vac- ni sbagliati. L’impegno è di destinarle alla cini. Perché le università dovrebbero rinuncia- causa giusta. Abbiamo bisogno di un mondo re al loro diritto? Perché il governo dovrebbe nuovo costruito per noi. Che tipo di mondo rinunciare al suo diritto? Non sto negando alle deve essere? È ovvio che deve essere un mon- aziende un giusto ritorno sui loro investimenti. do molto diverso da quello dal quale provenia- Possiamo discutere su quanto è stato ingente mo. Nel nuovo mondo non ci sarà riscalda- l’investimento e quale dovrebbe essere il giusto mento globale. Papa Francesco si è già espres- profitto. Le aziende possono essere pagate per so su questo. Adesso dobbiamo tradurlo in rendere il vaccino un bene comune globale. realtà. Non si tratta semplicemente di una di- Ma la proprietà deve essere del popolo, non di chiarazione fatta dal Papa: dobbiamo tutti un’azienda. Deve essere un bene open source, di unirci e tradurla in realtà. Il nuovo mondo sa- modo che possa essere prodotto ovunque, da rà un mondo con zero emissioni nette di car- chiunque, rispettando tutti i requisiti normati- bonio. Sarà un mondo con zero concentrazio- vi. Se vogliamo renderlo accessibile alla gente ne di ricchezza. Sarà un mondo in cui condi- in tutto il mondo nello stesso momento, deve videremo la ricchezza invece di monopolizzar- essere prodotto in tutto il mondo. Non solo in la come avviene oggi. Sarà un mondo con di- uno o due posti, come constatiamo che si sta soccupazione zero. Il mondo nuovo sarà quasi facendo ora. Un’azienda ha già dichiarato che l’esatto contrario di quello attuale. Una volta i primi vaccini prodotti verranno consegnati che sapremo dove andare, arrivarci sarà molto agli Stati Uniti, un’altra che i primi andranno più semplice. Per passare al mondo nuovo, in Europa. E il resto del mondo? Se non si dà dobbiamo verificare quali attività contribuisco- il vaccino al resto del mondo, si porrà un altro no al riscaldamento globale, alla concentrazio- problema. Si creerà subito una nuova mega-at- ne delle ricchezze o alla disoccupazione. Dob- tività di produzione e vendita di vaccini falsi. biamo creare posti di controllo per impedire Occorrerà tempo perché il vaccino autentico alle attività sbagliate di entrare in questo mon- arrivi a miliardi di persone, quindi la difficoltà do nuovo. Non possiamo portare l’economia ad accedervi porterà a tale situazione. La gen- dei combustibili fossili nel mondo nuovo. te nei paesi poveri cadrà vittima di questo Dobbiamo dire: tornate con le energie rinno- commercio, non potendo competere con i vabili se volete stare nel settore energetico. Se maggiori offerenti nel mercato del vaccino au- è un’azienda che produce inquinamento, dicia- tentico. Prima che venga a crearsi una situa- mole di ritornare con attività che creino zione del genere, il mondo deve dichiarare il un’economia circolare. vaccino un bene comune globale. Ieri ho lan- ciato ai leader mondiali un appello, sottoscrit- Lei ritiene che ciò possa avvenire? to anche da molte figure importanti di tutto il mondo. Ripeto questo appello attraverso lei, Se ci decidiamo, può avvenire. Si tratta di al fine di fare pressione sui governi affinché deciderci. Stiamo affrontando la sfida esisten- s’impegnino a fare questa dichiarazione al più ziale più grande. Quando la crisi è al suo sta- presto: rendete il vaccino per il covid-19 un dio più profondo, dobbiamo proporre le solu- bene comune globale. Chiedo al Papa di so- zioni più audaci. stenere l’iniziativa con la sua voce potente. Lei ritiene che la spiritualità sia importante per Come ha detto il Pontefice, la pandemia, oltre a questo cambiamento, la forza per realizzare questo essere una tragedia planetaria, rappresenta cambiamento? un’opportunità per sviluppare un futuro diverso. Certo, è molto importante. Il coronavirus ha Come immagina questo futuro o come vede il cambiato tutto, creando una situazione in cui nuovo equilibrio mondiale? non possiamo incontrarci fisicamente. Siamo Sono pienamente d’accordo con quanto det- costretti a rimanere chiusi dentro le nostre case to dal Papa. Ha fatto un’affermazione chiara: e il distanziamento sociale è diventato parte non dobbiamo tornare indietro. Papa France- della nostra vita. Essendo privati dalla prossi- sco deve continuare a ripeterlo in modo molto mità fisica, questa diventa una buona occasio- audace di modo che tutti lo sentano e la gente ne per realizzare un’unità spirituale.
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