"molto addolorato" per Santa Sofia - L'Osservatore Romano il Settimanale

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"molto addolorato" per Santa Sofia - L'Osservatore Romano il Settimanale
L’Osservatore
il Settimanale
               Romano
Città del Vaticano, giovedì 16 luglio 2020
anno LXXIII, numero 29 (4.053)

                    Francesco:
                    «molto addolorato»
                    per Santa Sofia
"molto addolorato" per Santa Sofia - L'Osservatore Romano il Settimanale
il Settimanale                                                                       L’Osservatore Romano
                                                                                                            giovedì 16 luglio 2020

  #editoriale                                                                                                                        2

La speranza lieta
che cambia il mondo
di ANDREA MONDA        Papa Francesco ricorda in un tweet san Bene-         condo conflitto mondiale. Ebbene proprio nel
                       detto, patrono d’Europa, sottolineando come          1945, un giovane Aldo Moro scriveva questo
                       «dalla fede sgorga sempre una speranza lieta,        suo appunto che suona in modo potente al
                       capace di cambiare il mondo». Senz’altro l’Eu-       lettore di oggi, proprio alla luce del richiamo
                       ropa può e deve cambiare, ad opera di uomini         del Papa a “cambiare il mondo” seguendo
                       che siano animati da quella speranza lieta.          l’esempio di san Benedetto, forse perché Moro
                       Oggi l’Europa e il mondo sono attraversati dal       era un uomo attraversato da quella stessa fede
                       vento devastante della pandemia che lascia
                                                                            capace di far sgorgare proprio quella speranza
                       macerie dietro di sé e semina paura, incertez-
                       za, mettendo in crisi il senso della solidarietà.    di cui oggi l’Europa e il mondo hanno dram-
                       Vengono in mente l’Europa e il mondo di 75           maticamente bisogno.
                       anni fa, tanti sono stati gli eventi che hanno          Pubblichiamo quindi volentieri le parole di
                       ricordato l’anniversario, quando terminò il Se-      Aldo Moro raccolte dal sito www.gliscritti.it.

      P
                       ossiamo guardare con fiducia all’avvenire? E
                       possiamo attendere con serenità al nostro lavo-
                       ro, ad ogni nostro lavoro, nella certezza che
                       esso serve pure a qualche cosa, che la vita non
                       è vana, che è anzi degna e buona? Certamente
                       il guardare lontano ed anche intorno a noi,
                       non è esperienza tale da rassicurarci: rovine,
                       miserie, insincerità, decadenza e stanchezza in
                       tutto ed in tutti.
                          Ma forse guardare in noi può darci un sen-
                       so maggiore di pace e di fiducia? Purtroppo
                       no. Se siamo anzi sinceri con noi stessi, dob-
                       biamo riconoscere che la radice vera di questa
                       diffusa inquietudine che pesa su di noi e to-
                       glie respiro alla vita, è proprio nella nostra
                       anima. Siamo noi inquieti, impazienti, esaspe-
                       rati, preoccupati, sempre in posizione di dife-
                       sa e di offesa, senza comprensione né pace.
                       Non possiamo gettare tutta sugli altri la re-
                       sponsabilità di questo stato di cose e sentirci
                       nemici in un mondo nemico, se noi per primi
                       non sappiamo capire, compatire, amare; se
                       non sappiamo sciogliere nel nostro spirito,          cesso, di violenza che accompagna il nascere
                       che batta per primo la difficile strada, questo      faticoso di un altro mondo, il nostro, lo svol-
                       gelo di sfiducia e di stanchezza che impedisce       gersi significante di un tempo nuovo, il no-
                       ogni movimento, che frena in noi ogni gene-          stro, quello nel quale siamo stati chiamati a
  Una meditazione      rosità, che ci fa morti in un mondo di morti.        vivere.
                                                                                                                                     L’OSSERVATORE ROMANO
                          Non possiamo dolerci del nostro tempo, fin-          Ma appunto per questo il nostro dovere è
     di Aldo Moro      ché non abbiamo fatto la prova della com-            di non essere né impazienti né superficiali, di          Unicuique suum                Non praevalebunt
                       prensione e dell’amore, finché ciascuno di noi       saper vedere ed aspettare, di accettare la mor-
          del 1945     non ha lavorato, proprio in mezzo alla tempe-        tificazione di non poter vedere con soddisfa-            Edizione settimanale in lingua italiana

                       sta, per farsi diverso e migliore, finché non si è   cente chiarezza l’ordine che questo disordine
di grande attualità    tentato di placare l’ansia e l’impazienza, per       prepara, l’umanità nuova che questa disuma-
                                                                                                                                                Città del Vaticano
                                                                                                                                                ornet@ossrom.va
                                                                                                                                             www.osservatoreromano.va
                       vedere, finché è possibile, cose serene e nor-       na vicenda stranamente annuncia. E come è
          alla luce    mali, i profondi motivi umani e costruttivi di       male essere frettolosi e disattenti osservatori e                   ANDREA MONDA
                                                                                                                                                      D irettore
        della festa    questa tragedia, affioranti dall’abisso in cui
                       siamo caduti.
                                                                            nutrire nel cuore una inutile e cattiva dispera-
                                                                            zione, così è male essere superficiali e fretto-                   GIANLUCA BICCINI
                                                                                                                                                    Coordinatore
  di san Benedetto        Come siamo facili tutti alla condanna! Co-        losi nei rimedi che vorremmo proporre per
                                                                                                                                        PIERO DI D OMENICANTONIO
                       me ci piace estraniarci dal nostro tempo, per        una rapida e completa sanazione di tutti i                            Progetto grafico

                       scuotere da noi pesanti e fastidiose responsa-       mali.
                                                                                                                                                     Redazione
                       bilità! Non amiamo il nostro tempo, perché              È come se oggi soltanto ci accorgessimo               via del Pellegrino, 00120 Città del Vaticano
                       non vogliamo fare la fatica di capirlo nel suo       del male che è nel mondo, oggi che si è tutto                        fax +39 06 6988 3675

                       vero significato, in questo emergere impetuo-        spiegato e non c’è occhio che possa chiudersi
                                                                                                                                               Servizio fotografico
                       so di nuove ragioni di vita, in questa fresca        ancora neghittosamente alla vista. Non pen-               telefono 06 6988 4797 fax 06 6988 4998
                       misteriosa giovinezza del mondo. Niente è fi-        siamo che questo tempo nasce da quello di                    photo@ossrom.va     www.photo.va

                       nito per fortuna, niente è irrimediabilmente         ieri, nel quale abbiamo vissuto chiusi in noi                TIPO GRAFIA VATICANA EDITRICE
                       perduto, malgrado lo sperpero che si è fatto         stessi e colpevolmente ignari del domani che                    L’OSSERVATORE ROMANO

                       della bontà e della pace, malgrado l’oscurità        si preparava appunto in quella quiete appa-                             Abbonamenti
                       sconcertante di questa che pur sappiamo esser        rente.                                                    Italia, Vaticano: € 58,00 (6 mesi € 29,00).

                       un’aurora. Le forme, sì, possono far male;                                                                              telefono 06 6989 9480
                                                                                                                                                  fax 06 6988 5164
                       può spaventare il peso di irrazionalità, di ec-                                     CONTINUA A PAGINA 16                    info@ossrom.va
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                                                                                              giovedì 16 luglio 2020

#7giorniconilpapa                                                                                                      3

                                   La fede è missionaria o non è fede. La fede ti porta
                     sempre ad uscire da te. La fede va trasmessa. Non per convincere

                                                                                                            ”
                    ma per offrire un tesoro. Preghiamo il Signore che ci aiuti a vivere
                      la nostra fede così: una fede a porte aperte, una fede trasparente
                                                                                           @Pontifex, 9 luglio

         GIOVEDÌ 9                                            il Papa ha autorizzato la medesima Congrega-
                                                              zione a promulgare i decreti riguardanti il mi-
         Papa Francesco è vicino ai parroci e ai preti        racolo attribuito all’intercessione della venera-
         che svolgono il loro ministero nei quartieri più     bile serva di Dio Maria Antonia Samà, fedele
         poveri e popolari di Buenos Aires e prega in         laica nata il 2 marzo 1875 a Sant’Andrea Jonio
         particolare per quanti sono stati colpiti dal co-    (Italia) e ivi morta il 27 maggio 1953, e le virtù
         vid-19. Il Pontefice ha voluto far giungere loro     eroiche dei servi di Dio: Eusebio Francesco
         la propria solidarietà con un videomessaggio         Chini (detto Kino), sacerdote professo della
         inviato ai “Curas villeros” attraverso monsi-        Compagnia di Gesù nato il 10 agosto 1645 a
         gnor Eduardo Horacío García, vescovo di San          Segno (Italia) e morto a Magdalena (Messico)
         Justo. «Voglio stare vicino a voi — dice il Papa     il 15 marzo 1711; Mariano Giuseppe de Ibar-
         — in questo momento in cui so che state com-         güengoitia y Zuloaga, sacerdote diocesano, co-
         battendo». Il pensiero di Francesco è per i sa-      fondatore dell’Istituto delle Serve di Gesù, na-
         cerdoti colpiti dal coronavirus: «Tre dei parro-     to l’8 settembre 1815 a Bilbao (Spagna) e ivi
         ci che lavorano tra voi — ricorda — sono mala-       morto il 31 gennaio 1888; Maria Félix Torres,
         ti. Penso principalmente a padre “Bachi”, il         fondatrice della Compagnia del Salvatore, na-
                                                              ta il 25 agosto 1907 ad Albelda (Spagna) e
                                                              morta a Madrid (Spagna) il 12 gennaio 2001;
                                                              Angiolino Bonetta, fedele laico dell’associazio-
                                                              ne Silenziosi operai della Croce, nato il 18 set-
                                                              tembre 1948 a Cigole (Italia) e ivi morto il 28
                                                              gennaio 1963.

                                                              LUNEDÌ 13
                                                                 Attraverso la nunziatura apostolica in Brasi-
                                                              le, il Papa ha donato un respiratore all’ospeda-
                                                              le da campo di Marabá, nello Stato di Pará.
                                                              L’ordinario locale, il vescovo Vital Corbellini,
                                                              in un video pubblicato sul sito web della dio-
                                                              cesi, auspica che esso venga usato soprattutto
                                                              per le popolazioni indigene, perché sono le
                                                              più bisognose in questo tempo di pandemia.
                                                              Monsignor Corbellini spiega che il respiratore
                                                              — uno dei quattro inviati dal Vaticano in terra
                                                              brasiliana — potrà essere utilizzato da chiun-
                                                              que ne abbia necessità, con la speranza di riu-
                                                              scire a salvare più vite possibili, e ringrazia di
                                                              cuore il Papa e il rappresentante pontificio. Il
                                                              presidio sanitario e un misuratore di tempera-
                                                              tura erano arrivati a Marabá domenica 12 lu-                  «Nel giorno del giudizio
         pioniere di Villa Palito, e che dopo ha lavorato     glio e il giorno dopo sono stati consegnati dal          non saremo giudicati per le nostre
         a San Petersburgo, Puerta de Hierro, tutti quei      presule al coordinatore dell’equipe medica im-              idee, ma per la compassione
         quartieri ai quali dedica la sua vita. In questo     pegnata a contrastare l’emergenza provocata                      che avremo avuto»
         momento sta combattendo». Si tratta di Basi-         dal covid-19.                                                (@Pontifex_it, 14 luglio)
         licio Brítez, ricoverato dal 21 giugno nella cli-
         nica San Camillo di Buenos Aires dopo essere
         risultato positivo al test per il covid-19. Vive e
         svolge attività pastorale nella parrocchia di
         San Roque González e compagni martiri del
         barrio Almafuerte. «Sta combattendo — ag-
         giunge il Pontefice — perché non sta bene. Vo-
         glio dirgli che sono vicino a voi, che prego per
         voi, che vi accompagno in questo momento».
         Poi il Papa assicura solidarietà della comunità
         ecclesiale verso i suoi pastori e, in particolare,
         verso i “Curas villeros”, preti in prima linea
         che affrontano ogni giorno l’emergenza della
         pandemia tra difficoltà e carenze di ogni gene-
         re: «Tutto il popolo di Dio — sottolinea Bergo-
         glio — insieme ai suoi parroci malati. È il mo-
         mento di ringraziare Dio per la testimonianza
         di quei sacerdoti, pregare per la salute e anda-
         re avanti».

         VENERDÌ 10
            Il Pontefice ha ricevuto in udienza il cardi-
         nale Angelo Becciu, prefetto della Congrega-
         zione delle cause dei santi. Durante l’udienza,
"molto addolorato" per Santa Sofia - L'Osservatore Romano il Settimanale
il Settimanale                                                                         L’Osservatore Romano
                                                                                                                          giovedì 16 luglio 2020

  #chiesa                                                                                                                                          4

L’ultimo saluto
di Benedetto XVI a suo fratello

         C
                                   aro Vescovo Rudolf!
                                      Nel momento in cui tu rendi a mio fratello
                                   l’ultimo servizio fraterno accompagnandolo
                                   nell’ultimo tratto di strada terrena, io sono con
                                   voi. Mi preme esprimere una parola di ringra-
                                   ziamento per tutto quello che in queste setti-
                                   mane di commiato tu hai fatto e fai. Il mio
                                   ringraziamento va anche a tutti quelli che in
                                   queste settimane, in modo visibile o celata-
                                   mente sono stati accanto a lui mostrandogli la
                                   loro gratitudine per quello che nella sua vita
                                   egli ha fatto e patito per loro.
                                      L’eco della sua vita e della sua opera, che in
                                   questi giorni mi ha raggiunto attraverso lette-
                                   re, telegrammi ed e-mail, va ben oltre quello
                                   che avrei potuto immaginare. Persone di molti
                                   Paesi, di tutti i ceti e professioni mi hanno
                                   scritto in un modo che ha profondamente toc-
                                   cato il mio cuore. Ciascuno meriterebbe in ve-
                                   rità una risposta personale.
                                      Purtroppo mi mancano il tempo e le forze,
                                   e in questa occasione non posso far altro che
                                   ringraziare tutti per l’accompagnarmi in questi
   In occasione della morte        momenti e in questi giorni. Proprio ora si rive-
  di suo fratello, monsignor       lano vere per me le parole del cardinale New-
  Georg Ratzinger, il Papa         man: Cor ad cor loquitur. Il cuore parla al cuo-
      emerito ha indirizzato       re attraverso la carta scritta e oltre lo scritto.
      il 7 luglio dalla Città         Tre, soprattutto, sono state le qualità di mio
    del Vaticano una lettera       fratello, che sempre ritornano in diverse varia-
         personale al vescovo      zioni e che in questo momento di commiato
   di Ratisbona, monsignor         riflettono anche i miei sentimenti personali.
          Rudolf Voderholzer.      Innanzitutto e soprattutto è detto di continuo
                                   che mio fratello accolse e concepì la vocazione       un uomo dal parlare franco, che esprimeva
   La missiva è stata letta                                                              apertamente le sue convinzioni. Per più di
      dall’arcivescovo Georg       al sacerdozio al contempo come vocazione
                                   musicale. Già a Tittmoning, nei suoi primi an-        vent’anni ha vissuto nella quasi completa ceci-
        Gänswein al termine                                                              tà e in questo modo è stato tagliato fuori da
    delle esequie del prelato      ni di vita scolastica, egli non solo si informava
                                   accuratamente sulla musica sacra, ma faceva           una buona parte della realtà. Questa grande
          celebrate nel duomo
                                   anche i primi passi per apprenderla. A Tittmo-        rinuncia è stata sempre pesante per lui. Ma
       della diocesi bavarese
                                   ning o ad Aschau chiedeva come si denomi-             l’ha anche sempre profondamente accettata e
                  mercoledì 8.
                                   nasse la funzione che un sacerdote esercita nel       sopportata.
       Pubblichiamo, in una
                                   Duomo riguardo alla musica sacra. Apprese                Se comunque dovessimo dire che cosa nel
traduzione italiana, il testo
                                   così il termine “Maestro di Cappella del Duo-         profondo è stato, egli è stato un uomo di Dio.
        integrale della lettera
                                   mo”, nel quale vide in qualche modo delineata
            di Benedetto XVI.      la strada della sua vita. Quando effettivamente
                                                                                         Anche se non mostrava la sua devozione, que-
                                                                                         sta è stata, oltre la sua grande schiettezza e so-
                                                                                                                                                   Il testo
                                   divenne Maestro di Cappella a Ratisbona, la
                                   nomina fu per lui motivo di gioia e di dolore
                                                                                         brietà, l’autentico centro della sua vita.                della lettera
                                                                                            Infine vorrei ringraziare di esser potuto sta-
                                   a un tempo, perché nostra madre era stata
                                   chiamata a sé dal Signore quasi contempora-           re ancora una volta insieme a lui negli ultimi            del Papa emerito
                                                                                         giorni della sua vita. Egli non mi aveva chiesto
                                   neamente al Maestro di Cappella Schmerens.
                                                                                         di fargli visita. Ma ho percepito che era il mo-
                                                                                                                                                   letta durante
                                   Se mia madre avesse continuato a vivere, egli
                                   non avrebbe accettato la nomina a capo dei            mento di andare ancora un’ultima volta da lui.            i funerali
                                   “Passeri del Duomo di Ratisbona”. Questo              Sono profondamente grato di questo segno
                                   servizio è stato sempre più una gioia per lui,        che il Signore mi ha dato. Quando, la mattina             di monsignor
                                   acquistata d’altra parte a prezzo di molte sof-       di lunedì 22 giugno, mi sono accomiatato da
                                   ferenze.                                              lui, sapevamo entrambi che sarebbe stato un               Georg Ratzinger
                                                                                         commiato per sempre da questo mondo. Ma
                                      Ostilità e contestazione non mancarono sin
                                   dall’inizio. E tuttavia egli è diventato padre        sapevamo anche che il buon Dio, che ci aveva              a Ratisbona
                                   per tanti giovani che, come suoi “Passeri del         donato lo stare insieme in questo mondo, re-
                                   D uomo”, gli sono stati e gli stanno a fianco         gna anche nell’altro mondo e lì ci donerà un
                                   con riconoscenza. Anche a tutti loro va il mio        nuovo stare insieme. Dio ti ricompensi, caro
                                   cordiale ringraziamento in questo momento in          Georg, per tutto quello che hai fatto, che hai
                                   cui ho potuto nuovamente sperimentare e ap-           patito e che mi hai donato!
                                   prendere come, da sacerdote e da musicista,              E Dio ricompensi ancora una volta te, caro
                                   egli sia sempre stato e sempre rinnovatamente         vescovo Rudolf, per tutti gli straordinari sforzi
                                   divenuto un’anima sacerdotale.                        da te compiuti in queste settimane non facili
                                      Vorrei menzionare ancora una seconda qua-          per entrambi.
                                   lità di mio fratello: la sua socievolezza lieta, il      Cordialmente tuo
                                   suo humor, la sua gioia per i doni della crea-
                                   zione, da un lato. Al contempo, però, egli era                                          BENEDETTO     XVI
"molto addolorato" per Santa Sofia - L'Osservatore Romano il Settimanale
il Settimanale                                                                         L’Osservatore Romano
                                                                                                              giovedì 16 luglio 2020

#magistero                                                                                                                             5

Il Vangelo
e i segni
dei tempi

      Q
                        uest’anno ricorrono i 20 anni della canonizza-
                        zione di santa Faustina Kowalska, apostola
                        della Divina Misericordia, e i 40 anni della en-
                        ciclica Dives in misericordia. Papa Wojtyła ha
                        percorso profeticamente la strada della miseri-
                        cordia, «seguendo — come scrive in quel testo
                        — la dottrina del concilio Vaticano II» e spin-
                        to, «in questi tempi critici e non facili»,
                        dall’esigenza di scoprire in «Cristo ancora una
                        volta il volto del Padre, che è misericordioso e
                        Dio di ogni consolazione (...). È per questo
                        che conviene ora volgerci a quel mistero: lo
                        suggeriscono molteplici esperienze della Chie-
                        sa e dell’uomo contemporaneo; lo esigono an-
                        che le invocazioni di tanti cuori umani, le loro
                        sofferenze e speranze, le loro angosce ed atte-
                        se».
                           San Giovanni Paolo II in quell’enciclica lan-
                        cia «un vibrante appello» perché la Chiesa
                        faccia conoscere sempre di più la misericordia
                        di Dio «di cui l’uomo e il mondo contempora-
                        neo hanno tanto bisogno. E ne hanno bisogno
                        anche se sovente non lo sanno». Anche perché
                        «la mentalità contemporanea, forse più di
                        quella dell’uomo del passato — sottolinea —
                        sembra opporsi al Dio di misericordia e tende
                        altresì ad emarginare dalla vita e a distogliere
                        dal cuore umano l’idea stessa della misericor-       bile la loro rabbia: credevano di essere giusti e
                        dia. La parola e il concetto di misericordia         si sentivano criticati con asprezza. Credevano
                        sembrano porre a disagio l’uomo».                    di difendere Dio e Dio li correggeva con paro-
                                                                             le dure.
                           Francesco, sulla scia del concilio Vaticano II
                        e dei suoi predecessori, afferma con forza che          Le parole più dure sono le sette maledizioni
                        questo è il tempo della misericordia (Lettera        rivolte da Gesù agli scribi e ai farisei. Leggia-
                        apostolica Misericordia et misera, 2016). Un an-     mo una parte del testo di Matteo: «Guai a
                                                                             voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il re-
                        nuncio proclamato con passione che riempie
                                                                             gno dei cieli davanti agli uomini; perché così
                        di gioia i cuori di molte persone, ma che non
                                                                             voi non vi entrate, e non lasciate entrare nem-
                        manca di suscitare in alcuni, anche all’interno
                                                                             meno quelli che vogliono entrarci. Guai a voi,
                        della Chiesa, dubbi e perplessità se non aperta
                                                                             scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e
                        ostilità. Ci ritroviamo nella stessa situazione
                                                                             la terra per fare un solo proselito e, ottenutolo,
                        descritta dai Vangeli 2000 anni fa: la miseri-       lo rendete figlio della Geenna il doppio di voi
                        cordia diventa parola “buonista” e vuota per         (...) Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pa-
                        chi non sente di averne bisogno, una parola          gate la decima della menta, dell’anèto e del
        La strada       nemica di tante nostre “giustizie” che sanno         cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi
                        solo accusare e condannare in modo somma-            della legge: la giustizia, la misericordia e la fe-
 della misericordia     rio: la giustizia di Dio, invece, salva.             deltà. Queste cose bisognava praticare, senza
                           Per Benedetto XVI «la misericordia è in real-     omettere quelle. Guide cieche, che filtrate il
                        tà il nucleo centrale del messaggio evangelico,      moscerino e ingoiate il cammello! Guai a voi,
                        è il nome stesso di Dio, il volto con il quale       scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del
                        Egli si è rivelato nell’antica Alleanza e piena-     bicchiere e del piatto mentre all’interno sono
                        mente in Gesù Cristo, incarnazione dell’Amore        pieni di rapina e d’intemperanza (...) Guai a
                        creatore e redentore» (Regina Caeli, 30 marzo        voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a
                        2008). Gli evangelisti ci dicono che i primi a       sepolcri imbiancati: essi all’esterno son belli a
                        contrastare Gesù erano gli scribi e i farisei, che   vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti
                        non sopportavano che il Signore si comportas-        e di ogni putridume. Così anche voi apparite
di SERGIO CENTOFANTI    se in modo misericordioso con i peccatori, an-       giusti all’esterno davanti agli uomini, ma den-
                        che quelli più noti e odiati, e fosse particolar-    tro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità (...) Ser-
                        mente duro con loro, che si ritenevano giusti,       penti, razza di vipere, come potrete scampare
                        veri osservanti e difensori della Legge trasmes-     dalla condanna della Geenna?» (Mt 23, 13-33).
                        sa dai padri, che pure già parlava del «Dio             Quando gli scribi e i farisei gli domandano
                        misericordioso e pietoso» (Es 34, 6). Ma loro        perché i suoi discepoli trasgrediscano la tradi-
                        sapevano vedere solo un Dio giudice e castiga-       zione degli antichi, Gesù risponde: «Perché
                        tore dei peccatori, gli altri, e accusavano Gesù     voi trasgredite il comandamento di Dio in no-
                        di trasgredire la Legge, di bestemmiare e addi-
                        rittura di essere un indemoniato. È comprensi-                                         CONTINUA A PAGINA 6
"molto addolorato" per Santa Sofia - L'Osservatore Romano il Settimanale
il Settimanale                                                                           L’Osservatore Romano
                                                                                                  giovedì 16 luglio 2020

#magistero                                                                                                                        6

         CONTINUAZIONE DALLA PAGINA 5                          fede così grande» (Mt 8, 10). L’amore supera
                                                               ogni barriera o etichetta.
         me della vostra tradizione? (...) Così avete an-         A nessuno piace essere chiamato fariseo. Ma
         nullato la parola di Dio in nome della vostra         dentro ognuno di noi c’è un “dottore della
         tradizione. Ipocriti! Bene ha profetato di voi        legge” che giudica il prossimo e si sente mi-
         Isaia, dicendo: Questo popolo mi onora con le         gliore del pubblicano di turno, come racconta
         labbra ma il suo cuore è lontano da me. Inva-         la celebre parabola (Lc 18, 9-14): abbiamo bi-
         no essi mi rendono culto, insegnando dottrine         sogno di essere corretti, a volte anche in modo
         che sono precetti di uomini» (Mt 15, 3-9).            forte per essere scossi nella nostra durezza. A
            Sono sconcertanti anche le parole che Gesù         tutti noi, Gesù dice: «Se la vostra giustizia
         preannuncia di rivolgere un giorno ad alcuni          non supererà quella degli scribi e dei farisei,
         che si ritengono credenti: «Non chiunque mi           non entrerete nel regno dei cieli» (Mt 5, 20).
         dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei         La giustizia di Gesù è quella misericordia che
         cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio       arriva ad amare il nemico. La giustizia di Gesù
         che è nei cieli. Molti mi diranno in quel gior-       è salvezza.
         no: Signore, Signore, non abbiamo noi profe-             Il Signore nel Vangelo ci invita a leggere i
         tato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo           segni dei tempi per saper riconoscere quando
         nome e compiuto molti miracoli nel tuo no-            viene (cfr. Lc 12, 54-59). Con l’ultimo concilio,
         me? Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai            la Chiesa ha continuato il suo cammino nella
         conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori        comprensione della verità della misericordia di
         di iniquità» (Mt 7, 21-23).                           Dio. Francesco continua a percorrere questo
            A quel tempo si era arrivati ad accumulare         cammino, come indicato da san Giovanni Pao-
         tante norme religiose, molto dettagliate, che         lo II: «Al di fuori della misericordia di Dio
         potevano dare sicurezza, ma che avevano fatto         non c’è nessun’altra fonte di speranza per gli
         perdere l’essenziale. Gesù, criticato dai farisei     esseri umani» (Omelia nel santuario della Di-
         perché mangiava insieme a pubblicani e pecca-         vina Misericordia a Cracovia-Łagiewniki, 17
         tori, dice: «Non sono i sani che hanno biso-          agosto 2002).
         gno del medico, ma i malati. Andate dunque e
         imparate che cosa significhi: Misericordia io
         voglio e non sacrificio. Infatti non sono venu-
         to a chiamare i giusti, ma i peccatori» (Mt 9,
         12-13).
            I farisei erano soliti porre domande-trappola
         a Gesù perché rispondesse un sì o un no sec-
         chi per metterlo con le spalle al muro. Altre
         volte lo mettevano semplicemente alla prova.
         A uno di loro che gli chiede quale sia il più
         grande comandamento della legge, Gesù rivela
         con chiarezza che l’essenza del cristianesimo è
         la carità: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto
         il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la
         tua mente. Questo è il più grande e il primo
         dei comandamenti. E il secondo è simile al
         primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso.
         Da questi due comandamenti dipendono tutta
         la Legge e i Profeti» (Mt 22, 37-40).
            Sappiamo che saremo giudicati sull’amore e
         già conosciamo le domande per l’esame del
         giudizio finale. Sono le opere di misericordia:
         «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua
         gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul tro-
         no della sua gloria. E saranno riunite davanti
         a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni da-
         gli altri, come il pastore separa le pecore dai
         capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri
         alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che stan-
         no alla sua destra: Venite, benedetti del Padre
         mio, ricevete in eredità il regno preparato per
         voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io
         ho avuto fame e mi avete dato da mangiare,
         ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero fo-
         restiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete
         vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e
         siete venuti a trovarmi» (Mt 25, 31-36).
            La nostra tentazione perenne è quella di in-
         gabbiare Gesù nei nostri schemi, ma Lui va ol-
         tre, come ci ricorda la parabola del buon sa-
         maritano (Lc 25, 10-37): un uomo considerato
         eretico che compie un gesto di carità, a diffe-
         renza del sacerdote e del levita che vedono un
         uomo lasciato mezzo morto dai briganti ma
         non intervengono. Il samaritano, invece, ha
         compassione, si ferma e si prende cura di
         quell’uomo. Il giudizio di Dio è diverso dai
         nostri giudizi. Le parole di maggiore stima
         pronunciate da Gesù sono per due persone
         apparentemente lontane che si avvicinano a
         Lui non per sé stesse ma per la guarigione di
         una figlia e di un servo. A una cananea dice:
         «Donna, davvero grande è la tua fede!» (Mt
         15, 28). E a un centurione dice: «In verità vi                              Chiesa di Santo Spirito in Sassia, 19 aprile 2020
         dico, presso nessuno in Israele ho trovato una                    Papa Francesco celebra la messa nella domenica della Divina misericordia
"molto addolorato" per Santa Sofia - L'Osservatore Romano il Settimanale
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                                                                                                              giovedì 16 luglio 2020

  #libri                                                                                                                               7

«“A
                       ccendi la televisione, subito! Guarda cosa ha
                       fatto, guarda!”. Non ricordo esattamente chi
                       me lo abbia urlato al telefono con tutta
                       quell’emozione. Se prima Maso o Erasmo o
                       Mattia. Ma ricordo esattamente cosa ho prova-
                       to quando ho visto l’immagine di quella croce
                       esposta all’ingresso del Palazzo apostolico, in
                       Vaticano. La nostra croce, costruita da Maso
                       con la resina e poi vestita col giubbotto salva-
                       gente che abbiamo ritrovato il 3 luglio in mez-
                       zo al Mediterraneo. Quel giubbotto a cui bi-
                       sognava dare un significato, che è stata la pri-
                       ma cosa che abbiamo incontrato in quel mare,
                       che ci ha ricordato cosa dovessimo fare, in tut-
                       ti i giorni seguenti, che ci ha indicato la rotta,
                       che abbiamo portato a terra con noi. Papa
                       Francesco ne sta parlando, sta parlando di noi,
                       sta parlando, attraverso di noi, di una storia
                       che racchiude tutte le storie: “La croce — dice
                       il Papa — è trasparente, ed esorta a guardare
                       con maggiore attenzione e a cercare sempre la
                       verità”».
                          Così Alessandra Sciurba chiude Salvarsi in-
                       sieme (Ponte alle Grazie 2020), diario di un
                       salvataggio compiuto dalla barca a vela Alex,
                       una delle due imbarcazioni di Mediterranea
                       Saving Humans, ong nata nel 2018 per soccor-
                       rere i migranti lungo la rotta libica.
                          Quella che scrive Sciurba — attivista, ricer-
                       catrice, operatrice socio-legale e presidente di
                       Mediterranea — è la «storia di una barca a ve-
                       la sulla rotta dell’umanità» (come recita il sot-
                       totitolo), testimonianza diretta, appassionata e,
                       soprattutto, necessaria.
        Una storia        Una storia che si svolge nel luglio del 2019
     di salvataggio    — nel periodo di maggiore criminalizzazione
                       del salvataggio in mare — quando Alex soccor-
  nel Mediterraneo     re 59 persone in un tratto del Mediterraneo
                       controllato dalla Libia. Gli undici membri
                       dell’equipaggio sfidano dunque il divieto di
                       solidarietà e la proclamata chiusura dei porti
                       italiani per portare al sicuro decine di donne,
                       bambini e uomini in fuga da bombe, fame e
                       torture. Sciurba ci racconta il salvataggio dalla
                       prospettiva di chi l’ha voluto e vissuto, invi-
                       tandoci all’ascolto di una realtà che ci coinvol-
                       ge tutti.
                          Se bombe, fame e torture non sono una no-
                       vità, lo è invece — come stanno raccontando
                       da tempo (con profondità e intelligenza) don-
                       ne e uomini, giornalisti, scrittori e attivisti — la
                       trasformazione dei salvataggi in mare da atti
                       umani e solidali a gesti criminali. È esistito in-     ne di sequestro della barca, senza potere lavo-
                       fatti un tempo in cui «il tratto di mare in cui        rare, persino pene severe, processi infiniti».
                       ci troviamo era pieno di navi: una flotta civile          Il diario dalla Alex si apre con pagine de-
                       e militare, coi centri di coordinamento maritti-       gne di un romanziere o di un regista delle mi-
                       mo di soccorso di diversi Paesi europei che di-        gliori trame di azione, invece è tutto dramma-
                       rigevano anche le imbarcazioni delle organiz-          ticamente vero: Alarm Phone (il telefono che
                                                                              rilancia gli sos dei migranti alla deriva in ma-
                                                                              re) avverte che un’imbarcazione di gomma blu
                                                                              sta chiedendo aiuto. Il tempo è prezioso non

La rivoluzione                                                                solo per l’estremo pericolo che vivono le per-
                                                                              sone a bordo, ma perché si tratta di arrivare
                                                                              prima dei libici, che le riporteranno all’infer-
                                                                              no. «“Più veloce, più veloce, ecco, ci siamo”.
                                                                              Ora si distinguono le teste, tantissime teste,

della comunità
                                                                              una sagoma unica e frastagliata. Quanti sono?
                                                                              Decine, almeno cinquanta persone. Ascoltate,
                                                                              si sente anche un pianto di bambino, acuto,
                                                                              altissimo che spezza il silenzio del deserto e
                                                                              sembra increspare l’acqua intorno».
                                                                                 Sono forse questi i particolari del diario che,
                                                                              ancora una volta, colpiscono come un pugno.
di GIULIA GALEOTTI     zazioni non governative. Perché l’obiettivo era        Il fatto che situazioni e racconti estremi — e
                       unico: salvare il più possibile, salvare tutti.        quindi per definizione lontani — siano fatti an-
                       Ora, invece, questo mare-cimitero è anche un           che di scene e immagini a noi così familiari,
                       deserto. Neppure i pescatori lo attraversano           come il pianto di un neonato, una donna che
                       più per paura di essere abbordati dai libici —         allatta, le mestruazioni, domande di routine
                       prosegue Sciurba — e soprattutto per non ri-           («“Come ti senti?”. Sono spiazzati dalla do-
                       trovarsi davanti al dilemma terribile tra soccor-      manda. Forse sono anni che nessuno glielo
                       rere dei naufraghi e affrontare le conseguenze         chiede»).
                       per averlo fatto: perché invece che medaglie,
                       in questo mondo capovolto, rischiano settima-                                          CONTINUA A PAGINA 15
"molto addolorato" per Santa Sofia - L'Osservatore Romano il Settimanale
il Settimanale                                                                                                                                                        L’Osservatore Romano
                                                                                                                                                                                           giovedì 16 luglio 2020

#copertina                                                                                                                                                                                                              8/9

                                                     Francesco: «molto addolorato»                                                                                                La decisione
                                                                                                                                                                           del Consiglio di Stato turco

                                                            per Santa Sofia                                                                                                   nonostante gli appelli
                                                                                                                                                                            di rappresentanti cristiani
                                                                                                                                                                      Da basilica cristiana di rito bizantino (inaugurata nel 537 sotto
                                                                                                                                                                      l’imperatore Giustiniano) a sede patriarcale greco-ortodossa, poi
                                                                                                                                                                      cattedrale cattolica, quindi moschea (quando gli ottomani nel 1453
                                                                                                                                                                      conquistarono Costantinopoli ribattezzandola Istanbul), museo,
                      «Penso a Santa Sofia, e sono molto                mane soffocata, non è forte, muore o           qual è il seme che Dio ti offre, e pensare     adesso di nuovo moschea: cambia ancora lo status di Santa Sofia. Il
                      addolorato»: lo ha detto il Papa                  non porta frutto.                              con quale terra io lo ricevo.                  10 luglio, dopo la decisione del Consiglio di Stato di annullare il
                                                                                                                                                                      decreto con il quale nel 1934 il padre fondatore della Turchia
                      commentando la decisione turca                       Infine — la quarta possibilità —, pos-         La Vergine Maria, modello perfetto di       moderna, Mustafa Kemal Atatürk, l’aveva trasformata in museo, il
                      di riconvertire in moschea il complesso           siamo accoglierla come il terreno buono.       terra buona e fertile, ci aiuti, con la sua    presidente della Repubblica, Recep Tayyip Erdoğan, ha firmato un
                      museale a Istanbul. Le sue parole, insieme        Qui, e soltanto qui il seme attecchisce e      preghiera, a diventare terreno disponibi-      provvedimento che stabilisce il trasferimento della gestione del sito
                      con quelle di gratitudine per quanti sono         porta frutto. La semente caduta su que-        le senza spine né sassi, affinché possia-      bizantino dal ministero della Cultura alla presidenza degli Affari
                      vicini ai malati in tempo di pandemia,            sto terreno fertile rappresenta coloro che     mo portare buoni frutti per noi e per i        religiosi, convertendo di fatto in moschea Santa Sofia. Con un
                      sono riecheggiate dalla finestra dello studio                                                    nostri fratelli.                               discorso alla nazione, il capo dello Stato turco ha annunciato che
                                                                        ascoltano la Parola, la accolgono, la cu-
                      privato del Palazzo apostolico vaticano                                                                                                         venerdì 24 luglio vi si terrà la prima preghiera musulmana.
                                                                        stodiscono nel cuore e la mettono in                                                          L’istanza al Consiglio di Stato era stata presentata nel 2016 da una
                      al termine dell’Angelus recitato                  pratica nella vita di ogni giorno.             Dopo l’Angelus il Papa ha anche ricordato      piccola associazione islamista locale per la protezione dei
                      a mezzogiorno del 12 luglio con i fedeli                                                         la Giornata internazionale del mare,           monumenti storici. Nei giorni precedenti, soprattutto da parte
                                                                           Questa del seminatore è un po’ la
                      presenti in piazza San Pietro — nel rispetto      “madre” di tutte le parabole, perché par-      salutando quanti lavorano                      ortodossa, erano giunti numerosi appelli affinché Santa Sofia
                      delle misure di sicurezza adottate                la dell’ascolto della Parola. Ci ricorda       sulle imbarcazioni e nei porti «lontani        restasse museo. Il patriarca ecumenico Bartolomeo, arcivescovo di
                      per evitare il diffondersi del contagio                                                          dai loro cari e dal loro Paese».               Costantinopoli, aveva denunciato i rischi del suo ritorno a moschea:
                                                                        che essa è un seme fecondo ed efficace;
                      da covid-19 — e con quanti lo seguivano                                                                                                         «Spingerà milioni di cristiani in tutto il mondo contro l’islam», le
                                                                        e Dio lo sparge dappertutto con genero-        Cari fratelli e sorelle,                       sue parole, sottolineando il ruolo di Santa Sofia come centro di vita
                      attraverso i media. Prima della preghiera         sità, senza badare a sprechi. Così è il
                      mariana, il Pontefice ha offerto una                                                             in questa seconda domenica di luglio ri-       «nel quale si abbracciano Oriente e Occidente». La sua
                                                                        cuore di Dio! Ognuno di noi è un terre-        corre la Giornata Internazionale del Mare.     riconversione in luogo di culto islamico «sarà causa di rottura tra
                      riflessione sulla parabola del seminatore         no su cui cade il seme della Parola, nes-                                                     questi due mondi». Nel XXI secolo — ha ribadito Bartolomeo — è
                                                                                                                       Rivolgo un affettuoso saluto a tutti co-
                      al centro del Vangelo della domenica.             suno è escluso. La Parola è data a ognu-                                                      «assurdo e dannoso che Hagia Sophia, da luogo che adesso
                                                                                                                       loro che lavorano sul mare, specialmente
                                                                        no di noi. Possiamo chiederci: io, che ti-     quelli che sono lontani dai loro cari e        permette ai due popoli di incontrarsi e ammirare la sua grandezza,
                                                                        po di terreno sono? Assomiglio alla stra-      dal loro Paese. Saluto quanti sono con-        possa di nuovo diventare motivo di contrapposizione e scontro». La
                                                                                                                                                                      Chiesa ortodossa russa, che attraverso il patriarca Cirillo aveva

    C
                      ari fratelli e sorelle, buongiorno!               da, alla terra sassosa, al roveto? Se vo-      venuti stamattina nel porto di Civitavec-
                                                                                                                                                                      lanciato un accorato appello, ha accolto con «grande pena e
                      Nel Vangelo di questa domenica (cfr.              gliamo, con la grazia di Dio possiamo          chia-Tarquinia per la celebrazione euca-       dolore» la decisione. Il metropolita Hilarion, presidente del
                      Mt 13, 1-23) Gesù racconta a una grande           diventare terreno buono, dissodato e           ristica.                                       Dipartimento per le relazioni esterne del patriarcato di Mosca, l’ha
                      folla la parabola — che tutti conosciamo          coltivato con cura, per far maturare il           E il mare mi porta un po’ lontano col       definita «un duro colpo per l’ortodossia mondiale», mentre il
                      bene — del seminatore, che getta la se-           seme della Parola. Esso è già presente         pensiero: a Istanbul. Penso a Santa So-        portavoce Vladimir Legoida ha dichiarato all’agenzia Interfax che
                      mente su quattro tipi diversi di terreno.         nel nostro cuore, ma il farlo fruttificare     fia, e sono molto addolorato.                  «la preoccupazione di milioni di cristiani non è stata ascoltata». Per
                      La Parola di Dio, simboleggiata dai se-           dipende da noi, dipende dall’accoglien-                                                       l’arciprete Nikolai Balashov, vice capo delle relazioni esterne,
                                                                                                                          Saluto tutti voi, fedeli di Roma e pel-     «questo è un evento che potrebbe avere serie conseguenze per
                      mi, non è una Parola astratta, ma è Cri-          za che riserviamo a questo seme. Spesso        legrini di vari Paesi, in particolare le fa-   l’intera civiltà umana».
                      sto stesso, il Verbo del Padre che si è in-       si è distratti da troppi interessi, da trop-   miglie del Movimento dei Focolari. Sa-         Da Washington a Bruxelles ad Atene: in tanti hanno provato a
                      carnato nel grembo di Maria. Pertanto,            pi richiami, ed è difficile distinguere, fra   luto con gratitudine i rappresentanti del-     fermare lo strappo. Anche l’Unesco si è profondamente rammaricata
                      accogliere la Parola di Dio vuol dire ac-         tante voci e tante parole, quella del Si-      la Pastorale della Salute della Diocesi di     per la decisione della Turchia, che cambia il «valore universale
                      cogliere la persona di Cristo, lo stesso          gnore, l’unica che rende liberi. Per que-      Roma, pensando a tanti sacerdoti, reli-        eccezionale» del sito, «potente simbolo di dialogo». Un paese —
                      Cristo.                                           sto è importante abituarsi ad ascoltare la     giose, religiosi e laici che sono stati ac-    afferma l’agenzia delle Nazioni Unite — «deve assicurarsi che
                         Ci sono diversi modi di ricevere la Pa-        Parola di Dio, a leggerla. E torno, una        canto e stanno accanto ai malati in que-       nessuna modifica mini lo straordinario valore universale di un sito
                      rola di Dio. Possiamo farlo come una              volta in più, su quel consiglio: portate       sto periodo di pandemia. Grazie! Grazie        sul suo territorio che si trova nella lista. Ogni modifica deve essere
                      strada, dove subito vengono gli uccelli e                                                        di quello che avete fatto e state facendo.     notificata dal paese all’Unesco e verificata dal World Heritage
                                                                        sempre con voi un piccolo Vangelo,
                      mangiano i semi. Questa sarebbe la di-                                                                                                          Commitee».
                                                                        un’edizione tascabile del Vangelo, in ta-      Grazie!
                                                                                                                                                                      Dal canto suo Erdoğan ha risposto alle critiche invocando la
                      strazione, un grande pericolo del nostro          sca, in borsa... E così, leggete ogni gior-       E auguro a tutti una buona domenica.        sovranità nazionale e assicurando che le porte di Santa Sofia
                      tempo. Assillati da tante chiacchiere, da         no un pezzetto, perché siate abituati a        Per favore, non dimenticatevi di pregare       continueranno a essere aperte a tutti, musulmani e non musulmani,
                      tante ideologie, dalle continue possibili-        leggere la Parola di Dio, e capire bene        per me. Buon pranzo e arrivederci.             come avviene per ogni moschea.
                      tà di distrarsi dentro e fuori di casa, si
                      può perdere il gusto del silenzio, del
                      raccoglimento, del dialogo con il Signo-
                      re, tanto da rischiare di perdere la fede,
Il ringraziamento     di non accogliere la Parola di Dio. Stia-
                      mo vedendo tutto, distratti da tutto, dal-
    a quanti sono     le cose mondane.
                         Un’altra possibilità: possiamo acco-
  vicini ai malati    gliere la Parola di Dio come un terreno
                      sassoso, con poca terra. Lì il seme ger-
          in tempo    moglia presto, ma presto pure si secca,
                      perché non riesce a mettere radici in
     di pandemia      profondità. È l’immagine di quelli che
                      accolgono la Parola di Dio con l’entusia-
                      smo momentaneo che però rimane su-
                      perficiale, non assimila la Parola di Dio.
                      E così, davanti alla prima difficoltà,
                      pensiamo a una sofferenza, a un turba-
                      mento della vita, quella fede ancora de-
                      bole si dissolve, come si secca il seme
                      che cade in mezzo alle pietre.
                         Possiamo, ancora — una terza possibi-
                      lità di cui Gesù parla nella parabola —,
                      accogliere la Parola di Dio come un ter-
                      reno dove crescono cespugli spinosi. E
                      le spine sono l’inganno della ricchezza,
                      del successo, delle preoccupazioni mon-
                      dane... Lì la Parola cresce un po’, ma ri-
"molto addolorato" per Santa Sofia - L'Osservatore Romano il Settimanale
il Settimanale                                                                         L’Osservatore Romano
                                                                                               giovedì 16 luglio 2020

#domenicadelmare                                                                                                        10

Difendere il lavoro
e i diritti dei marittimi

                                                                                                     In questa #DomenicadelMare
                                                                                              affidiamo a Maria, Stella del Mare
                                                                                            i marittimi, i pescatori e loro famiglie
                                                                                                    che con sacrifici, anche durante
                                                                                                    il lock-down, hanno continuato
                                                                                                               a lavorare per fornirci
                                                                                                          ciò di cui abbiamo bisogno
                                                                                                                          (@Pontifex_it)

 S
        arà dedicata al «mondo marittimo» la prossi-          nuare a vivere normalmente in queste circo-
        ma intenzione di preghiera proposta dal Papa          stanze difficili» — come i prodotti farmaceutici
        alla Chiesa universale. Lo ha annunciato il           e le attrezzature mediche — «hanno continuato
        cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, pre-            a navigare». E prima di fermarsi del tutto, an-
        fetto del Dicastero per il servizio dello svilup-     che «l’industria delle crociere ha lottato per
        po umano integrale, nel messaggio per la Do-          convincere i governi e le autorità portuali a te-
        menica del mare 2020 celebrata il 12 luglio.          nere aperti i porti ove poter far sbarcare in si-
        «Tutte le comunità cattoliche del mondo sa-           curezza i loro ospiti», cercando «il modo di
        ranno invitate a pregare per tutti coloro che         contenere la diffusione dell’infezione tra i pas-
        lavorano e vivono del mare, tra cui i marittimi,      seggeri e gli equipaggi».
        i pescatori e le loro famiglie» ha spiegato il           Resta il fatto che, nonostante il ruolo fonda-
        porporato, leggendo nell’iniziativa di France-        mentale svolto dai lavoratori del mare per
        sco una testimonianza della sua «grande               l’«economia globale», le legislazioni «attuali e
        preoccupazione» per l’umanità e per la Chiesa         le politiche prevalenti li hanno appena consi-
        soprattutto in questo tempo di pandemia.              derati». Per questo, secondo il cardinale Tur-
           Proprio per questo il cardinale ha voluto as-      kson, la Domenica del mare rappresenta
        sicurare ai marittimi e alle loro famiglie la vici-   un’opportunità «per rivalutare il ruolo dei ma-
        nanza e la solidarietà di tutto il popolo dei         rittimi e ricordare alcune delle problematiche
        credenti. «Non siete soli. Nessuno vi abbando-        che incidono negativamente sulla loro vita, e
        nerà» ha ripetuto più volte nel messaggio, ri-        che sono ora acutizzati dal sospetto e dalla
        badendo che «i cappellani e i volontari della         paura del contagio».
        Stella Maris sono con voi ovunque voi siate,             Il porporato ha rimarcato la situazione
        non necessariamente in cima alla passerella» —        drammatica dei membri degli equipaggi, che
        viste le limitazioni imposte dalla diffusione del     dopo i tanti mesi trascorsi a bordo si sono vi-
        coronavirus — ma anche attraverso una “cap-           sti «estendere il periodo di lavoro». Con la              Messaggio
        pellania virtuale” che «si tiene in contatto con      conseguenza di «un aumento della fatica per-
        voi mediante i social media». Essi, ha aggiun-        sonale e di un’assenza prolungata dai loro ca-            del cardinale
        to, «saranno con voi nei prossimi mesi, quan-         ri». I centomila marittimi che ogni mese
        do la vostra capacità di resilienza sarà messa        «completano il proprio turno contrattuale e               Turkson
        alla prova», e cercheranno di «rispondere ai          sono ansiosi di tornare a casa», non hanno po-
        vostri bisogni materiali e spirituali», soprattut-    tuto farlo a causa del covid-19 e della chiusura
        to «alleviando le vostre preoccupazioni, difen-       dei confini. Di conseguenza, migliaia di lavo-
        dendo il vostro lavoro e i vostri diritti e com-      ratori «pronti a partire per il necessario avvi-
        battendo la discriminazione».                         cendamento sono rimasti bloccati in hotel e
           «Ci sentiamo angosciati e disorientati per         dormitori in tutto il mondo, ridotti a elemosi-
        l’incertezza del futuro» ha ammesso il porpo-         nare da istituti caritativi per le loro esigenze
        rato, che ha ricordato come la pandemia abbia         fondamentali».
        costretto molti Paesi «a imporre un lockdown             Così, a causa dell’impossibilità di scendere a
        completo e a chiudere molte aziende». Anche           terra e «dell’accesso limitato al porto per effet-
        in queste difficili condizioni, tuttavia, l’indu-     tuare visite a bordo», i marittimi sulla nave
        stria marittima «ha continuato a operare, ag-         «soffrono isolamento e grave stress fisico e
        giungendo così una moltitudine di sfide alla          mentale», che porta molti membri dell’equi-
        vita già di per sé problematica dei marittimi,        paggio «sull’orlo della disperazione fino ad ar-
        mettendoli in prima linea nella lotta contro il       rivare, purtroppo, a suicidarsi». Vi sono situa-
        coronavirus». Le navi che trasportano circa il
        90 per cento dei prodotti «necessari per conti-                                       CONTINUA A PAGINA 13
"molto addolorato" per Santa Sofia - L'Osservatore Romano il Settimanale
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                                                                                                                      giovedì 16 luglio 2020

  #intervista                                                                                                                                  11

«U
                              na volta che sapremo dove andare, arrivarci sa-
                              rà molto più semplice». Muhammad Yunus,
                              economista, premio Nobel per la pace 2006,
                              ideatore del microcredito moderno, ha idee
                              piuttosto chiare sul cosa fare in un mondo po-
                              tenzialmente cambiato dalla pandemia. Intan-
                              to, proteggere tutti, tutto il mondo, dal virus,
                              grazie a un vaccino che sia dichiarato “bene
                              comune globale”. Poi, semplicemente, proget-
                              tare un mondo molto diverso.

                              Lei ha sottolineato, in sintonia con il Papa, che
                              dopo la crisi del covid-19 sarà necessario trovare
                              un nuovo modello. Non possiamo tornare indietro;
                              niente sarà più come prima. Secondo lei, in che
                              modo si può far comprendere questo messaggio a         sere irresponsabili e di spingerli verso un mon-
                              coloro che detengono il potere?                        do in cui non hanno futuro. Dico loro: questa
                                 Mi fa molto piacere constatare che Papa             è la vostra occasione. Potete costruire il mon-
                              Francesco la pensi esattamente come me. Tor-           do che desiderate. Quindi unitevi e fatelo. Si
                              nare indietro al vecchio mondo sarebbe un at-          tratta di convincere la gente in generale e i
                              to folle, perché il mondo dal quale veniamo è          giovani in particolare. È una questione di co-
                              un mondo molto inospitale, un mondo terrifi-           municazione. Se Papa Francesco assume la
                              cante, un mondo che si stava uccidendo con il          guida, il messaggio diventa subito potente. La
                              riscaldamento globale, la concentrazione delle         gente rispetta il suo pensiero a livello globale,
                              ricchezze, l’intelligenza artificiale che toglieva     a prescindere dall’affiliazione religiosa. Ricor-
                              il lavoro agli esseri umani. A quel punto tutto        diamo l’impatto che le sue opinioni hanno
                              convergeva e rimanevano solo pochi anni pri-           avuto sui negoziati di Parigi per raggiungere
                              ma che l’intero mondo crollasse. Dal punto di          un consenso sulla crisi ambientale globale. Il
                              vista del riscaldamento globale resta pochissi-        suo appello al mondo ha aiutato a giungere
                              mo tempo prima che il mondo diventi invivi-            all’Accordo di Parigi. Papa Francesco può
                              bile. Lo stesso vale per la concentrazione delle       svolgere un ruolo molto importante in questo
                              ricchezze, che è una bomba a orologeria inne-          momento. Gli chiedo di svolgere questo ruolo
                              scata che può esplodere politicamente, social-         con fermezza.
                              mente, con rabbia, e anche per l’intelligenza
                              artificiale, a causa della quale non ci saranno        In una recente lezione in streaming alla Pontificia
                              più lavoro o impiego per le persone. Non è il          Università Lateranense lei ha sottolineato che la
                              genere di mondo al quale vorremmo ritornare.           ripresa dopo il covid-19 è costellata di
                              È questo il punto. E il coronavirus ci ha fatto
                              un grande favore pur avendo creato una situa-
                                                                                     opportunità, ma solo se passa per una nuova
                                                                                     consapevolezza sociale e ambientale, un uso
                                                                                                                                               Conversazione
                              zione terribile per il pianeta, perché ha ferma-       dell’economia non come mera scienza utile a               con il premio
                              to la macchina nella sua corsa verso la morte.         massimizzare i profitti, ma piuttosto come
                              Quindi oggi, almeno, non stiamo correndo da            strumento per realizzare la felicità degli individui      Nobel
                              nessuna parte. Il treno si è fermato. Possiamo         e della comunità. Come possiamo realizzare questo
                              semplicemente guardarci intorno, possiamo              obiettivo?                                                Muhammad
                              scendere dal treno che ci portava verso una fi-
                              ne certa e decidere dove vogliamo andare per           Spiegando alla gente che cos’è questo obiet-              Yunus
                              trovare certezza e sicurezza. Di certo non vo-      tivo. Che cosa c’era di sbagliato, perché non
                              gliamo tornare indietro: è questo il punto.         dobbiamo tornare indietro. La gente conosce i
                              Non tornare indietro significa che abbiamo la       pericoli insiti nel vecchio mondo ma non è
                              possibilità di andare altrove.                      consapevole delle opportunità create che la
                                                                                  crisi del coronavirus ha creato per sfuggire a
                                                                                  quei pericoli. Non penso che l’economia prati-
                            È ciò che dice lei. Ma se le persone nelle alte sfere
                                                                                  cata oggi nel mondo meriti di essere definita
                            e coloro che prendono le decisioni non lo
                                                                                  scienza sociale. Non ha nulla di sociale. La
                            accettano?
                                                                                  sua unica preoccupazione è la massimizzazio-
                               Ebbene, se la gente vuole andare altrove, a        ne del profitto personale. Non si preoccupa
                            chi prende le decisioni non rimane molta scel-        dell’interesse comune della gente. Si occupa
                                                                                                       solo di come accrescere la
                                                                                                       ricchezza delle nazioni
                                                                                                       senza domandarsi quante,

Il progetto
                                                                                                       o quante poche, persone
                                                                                                       ricevono tale ricchezza.
                                                                                                       Non si preoccupa neppure
                                                                                                       della sicurezza del pianeta.
                                                                                                       Al massimo possiamo defi-

di un mondo nuovo
                                                                                                       nire l’economia una scien-
                                                                                                       za degli affari, non una
                                                                                                       scienza sociale. La scienza
                                                                                                       sociale deve affrontare i
                                                                                                       problemi della società, che
                                                                                                       cosa è bene per la gente,
Il vaccino contro il   covid-19 deve essere dichiarato “bene comune globale”                           che cosa è bene per il pia-
                                                                                                       neta, e deve proporre idee
                                                                                                       che rendano la vita delle
                                                                                                       persone migliore e il pia-
di ANDREA MONDA             ta. Alla fine è la gente a decidere dove andare.      neta più sicuro. Per ottenere un mondo nuovo
                            È questa la democrazia. Se l’opinione pubbli-         dobbiamo ridisegnare l’economia, dandole un
                            ca diventa forte, non penso che la cosa si pos-       orientamento sociale. Dovrà essere un’econo-
                            sa ignorare. Cerco di incoraggiare i giovani a        mia guidata dalla consapevolezza sociale,
                            esaminare la situazione per poi prendere una          un’economia guidata dalla consapevolezza am-
                            decisione. Sono gli adolescenti a marciare nel-       bientale. L’economia attuale non ha mai rico-
                            le strade dietro gli striscioni di “Fridays for       nosciuto l’interesse collettivo. Si basa solo sul
                            Future”. Dicono al mondo che siamo sulla
                            strada sbagliata. Accusano i loro genitori di es-                                      CONTINUA A PAGINA 12
il Settimanale                                                                             L’Osservatore Romano
                                                                                                     giovedì 16 luglio 2020

#intervista                                                                                                                   12

          CONTINUAZIONE DALLA PAGINA 11

          proprio interesse. Se nell’economia includiamo
          l’interesse collettivo questa diventa subito di-
          versa. Abbiamo bisogno di due tipi differenti
          di economia, uno per la massimizzazione dei
          profitti e l’altro per risolvere i problemi comu-
          ni della gente, con profitto personale zero. La
          stessa persona può svolgerle entrambe. Non
          abbiamo bisogno di due persone diverse per
          farlo. In un tipo di economia una persona si
          prende cura di se stessa e nell’altro si prende
          cura di tutti gli altri e del pianeta. Questo
          nuovo tipo di economia io lo definisco econo-
          mia sociale. È questa l’economia che s’impe-
          gna a risolvere i problemi della gente e del
                                                                   possa scuotersi e ascoltarlo. Adesso lui è la vo-
          pianeta senza alcun intento di guadagno per-
                                                                   ce morale del mondo intero. È quindi molto
          sonale. Questa nuova economia sarà la base
                                                                   importante che continui a insistere sulla que-
          per la costruzione del mondo nuovo.
                                                                   stione. Sì, è possibile cambiare questo mondo.
                                                                   Gli uomini riescono a fare tutto ciò che vo-
          Lei ha lanciato un’iniziativa       a favore di un       gliono. È la forza della loro volontà che lo
          vaccino gratuito e accessibile a   tutti. Come pensa     renderà possibile. Quando decidiamo di non
          sia possibile sottrarre la          ricerca medica,      tornare indietro, dobbiamo sviluppare politi-
          specialmente in situazioni come    questa, alla logica   che, istituzioni e strutture per assicurarci di
          del profitto?                                            andare nella giusta direzione e di arrivarvi ra-
             Dovremmo andare più a fondo nella que-                pidamente. Dobbiamo chiedere ai governi di
          stione. Vede, non è corretto affermare che le            canalizzare i loro fondi di salvataggio a soste-
          aziende stanno spendendo soldi per sviluppare            gno delle iniziative volte a non tornare indie-
          il vaccino. Nella maggior parte dei casi sono le         tro piuttosto che destinarli ad accelerare il pro-
          università a contribuire con la loro conoscenza          cesso contrario. Le risorse non sono un pro-
          e creatività e i governi a pagare grosse somme           blema: alcune sono già state mobilitate per fi-
          per la ricerca, specialmente per quella sui vac-         ni sbagliati. L’impegno è di destinarle alla
          cini. Perché le università dovrebbero rinuncia-          causa giusta. Abbiamo bisogno di un mondo
          re al loro diritto? Perché il governo dovrebbe           nuovo costruito per noi. Che tipo di mondo
          rinunciare al suo diritto? Non sto negando alle          deve essere? È ovvio che deve essere un mon-
          aziende un giusto ritorno sui loro investimenti.         do molto diverso da quello dal quale provenia-
          Possiamo discutere su quanto è stato ingente             mo. Nel nuovo mondo non ci sarà riscalda-
          l’investimento e quale dovrebbe essere il giusto         mento globale. Papa Francesco si è già espres-
          profitto. Le aziende possono essere pagate per           so su questo. Adesso dobbiamo tradurlo in
          rendere il vaccino un bene comune globale.               realtà. Non si tratta semplicemente di una di-
          Ma la proprietà deve essere del popolo, non di           chiarazione fatta dal Papa: dobbiamo tutti
          un’azienda. Deve essere un bene open source, di          unirci e tradurla in realtà. Il nuovo mondo sa-
          modo che possa essere prodotto ovunque, da               rà un mondo con zero emissioni nette di car-
          chiunque, rispettando tutti i requisiti normati-         bonio. Sarà un mondo con zero concentrazio-
          vi. Se vogliamo renderlo accessibile alla gente          ne di ricchezza. Sarà un mondo in cui condi-
          in tutto il mondo nello stesso momento, deve             videremo la ricchezza invece di monopolizzar-
          essere prodotto in tutto il mondo. Non solo in           la come avviene oggi. Sarà un mondo con di-
          uno o due posti, come constatiamo che si sta             soccupazione zero. Il mondo nuovo sarà quasi
          facendo ora. Un’azienda ha già dichiarato che            l’esatto contrario di quello attuale. Una volta
          i primi vaccini prodotti verranno consegnati             che sapremo dove andare, arrivarci sarà molto
          agli Stati Uniti, un’altra che i primi andranno          più semplice. Per passare al mondo nuovo,
          in Europa. E il resto del mondo? Se non si dà            dobbiamo verificare quali attività contribuisco-
          il vaccino al resto del mondo, si porrà un altro         no al riscaldamento globale, alla concentrazio-
          problema. Si creerà subito una nuova mega-at-            ne delle ricchezze o alla disoccupazione. Dob-
          tività di produzione e vendita di vaccini falsi.         biamo creare posti di controllo per impedire
          Occorrerà tempo perché il vaccino autentico              alle attività sbagliate di entrare in questo mon-
          arrivi a miliardi di persone, quindi la difficoltà       do nuovo. Non possiamo portare l’economia
          ad accedervi porterà a tale situazione. La gen-          dei combustibili fossili nel mondo nuovo.
          te nei paesi poveri cadrà vittima di questo              Dobbiamo dire: tornate con le energie rinno-
          commercio, non potendo competere con i                   vabili se volete stare nel settore energetico. Se
          maggiori offerenti nel mercato del vaccino au-           è un’azienda che produce inquinamento, dicia-
          tentico. Prima che venga a crearsi una situa-            mole di ritornare con attività che creino
          zione del genere, il mondo deve dichiarare il            un’economia circolare.
          vaccino un bene comune globale. Ieri ho lan-
          ciato ai leader mondiali un appello, sottoscrit-         Lei ritiene che ciò possa avvenire?
          to anche da molte figure importanti di tutto il
          mondo. Ripeto questo appello attraverso lei,                Se ci decidiamo, può avvenire. Si tratta di
          al fine di fare pressione sui governi affinché           deciderci. Stiamo affrontando la sfida esisten-
          s’impegnino a fare questa dichiarazione al più           ziale più grande. Quando la crisi è al suo sta-
          presto: rendete il vaccino per il covid-19 un            dio più profondo, dobbiamo proporre le solu-
          bene comune globale. Chiedo al Papa di so-               zioni più audaci.
          stenere l’iniziativa con la sua voce potente.
                                                                   Lei ritiene che la spiritualità sia importante per
          Come ha detto il Pontefice, la pandemia, oltre a         questo cambiamento, la forza per realizzare questo
          essere una tragedia planetaria, rappresenta              cambiamento?
          un’opportunità per sviluppare un futuro diverso.           Certo, è molto importante. Il coronavirus ha
          Come immagina questo futuro o come vede il               cambiato tutto, creando una situazione in cui
          nuovo equilibrio mondiale?                               non possiamo incontrarci fisicamente. Siamo
            Sono pienamente d’accordo con quanto det-              costretti a rimanere chiusi dentro le nostre case
          to dal Papa. Ha fatto un’affermazione chiara:            e il distanziamento sociale è diventato parte
          non dobbiamo tornare indietro. Papa France-              della nostra vita. Essendo privati dalla prossi-
          sco deve continuare a ripeterlo in modo molto            mità fisica, questa diventa una buona occasio-
          audace di modo che tutti lo sentano e la gente           ne per realizzare un’unità spirituale.
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