Matteo Renzi e Nicolas Sarkozy: anatomia di una scalata al potere Made in - U.S.A.
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Matteo Renzi e Nicolas Sarkozy: anatomia di una scalata al potere Made in U.S.A. Cosa accomuna il neo-premier italiano, artefice di una sfolgorante carriera nel Partito Democratico, e Nicolas Sarkozy, stella cadente del partito conversatore francese UMP? Solo l'immagine di uomini energici e vitali al limite dell'iperattività? La passione per il jogging? No, una curiosa serie di analogie nelle carriere, frequentazioni e posizioni in politica estera. Il vento che ha gonfiato le loro vele soffia dall'oceano Atlantico. Federico Dezzani 28 Luglio 2014 Viviamo un'epoca post-ideologica e globalizzata, dove gli organismi sovranazionali ed i grandi trust finanziari erodono giorno per giorno la sovranità degli stati-nazione che avevano egregiamente solcato i marosi della storia dalla pace di Vestfalia del 1648. In questo contesto le posizioni politiche tendono a smussarsi, le grandi battaglie ideologiche latitano (chi nel pieno di una depressione economica che ha cannibalizzato il 10% del PIL italiano e milioni di posti di lavoro considera i matrimoni omosessuali una tematica sociale pressante?) e i programmi politici sono gradualmente sostituiti dal personalismo dei capi di partito. Qualche politologo la chiama americanizzazione della vita politica. Gli elettori, intanto, sembrano non gradire, ed i livelli di partecipazione alle elezioni inanellano di volta in volta un record negativo: persino in Italia, dove la passione politica scorre nelle vene dai tempi degli Orazi e Curiazi, l'affluenza alle ultime elezioni europee, che hanno sancito il trionfo del premier Matteo Renzi, è crollata al 58%. Americanizzazione, confermano i politologi: alto tasso di leaderismo e bassa affluenza. Ma l'americanizzazione della nostra vita politica, della nostra economia (le pagine dedicate dai giornali ai misteri dell'alchimia superano quelle inerenti al super-segreto accordo di libero scambio transatlantico Ue-Usa), e della nostra diplomazia (da Mosca lamentano il totale appiattimento di Bruxelles alla volontà statunitense sulla vicenda ucraina e correlate sanzioni) è frutto solo del dominio incontrastato degli USA nella cultura quotidiana, nei media (i vari esperimenti di Euronews, France24, Deutsche Welle TV e Rai News non sembrano aver scalfito il duopolio britannico- statunitense dell'informazione) e nelle moderne tecnologie? È ancora il vecchio, seppur ammaccato, soft power, puntellato da un discreto ma coercitivo hard power costituito dalle decine di basi militari statunitensi che costellano l'Europa, dal Regno Unito alla Bulgaria, dalla Spagna alla Polonia? Oppure c'è dell'altro?
Qualcuno ricorderà certamente la stigmatizzazione tra Vecchia e Nuova Europa alla vigilia della Seconda Guerra del Golfo: è il gennaio del 2003 e fervono i preparativi per l'invasione dell'Iraq che sarebbe scattata nella primavera successiva. Il segretario della Difesa Donald Rumsfeld esprime il proprio malumore nei confronti degli alleati europei: l'opposizione europea all'uso della forza in Iraq, dice Rumsfeld, significa Francia (presidente Jacques Chirac) e Germania (cancelliere Gerhard Schröder) che sono pezzi della “vecchia” Europa, mentre la “nuova” e vitale Europa, quella dell'Est, guarda con coraggio e ottimismo all'avventura americana nella terra dei Due Fiumi. Donald Rumsfeld: “You look at vast numbers of other countries in Europe. They're not with France and Germany [regarding Iraq], they're with the United States.” 1 Esce nel 2006 il romanzo fantapolitico di Allan Folsom, piuttosto noioso nel complesso e carico di idee affastellate, dal titolo “La Regola di Macchiavelli” (tenete a mente il celebre scrittore fiorentino perché tornerà più avanti nel nostro racconto). Nel libro una società segreta che controlla l'establihment americano deve convincere il neo-eletto presidente a prendere parte di un complotto per l'eliminazione dei capi di stato di Francia e Germania e la loro sostituzione con persone fidate: scopo ultimo dell'operazione è evitare il ripetersi delle fratture diplomatiche registratesi con la guerra dell'Iraq ed avere mano libera per l'eliminazione, tramite l'uso di armi batteriologiche, di buona parte della popolazione araba. Romanzi! Thriller politici buoni per la spiaggia, su cui è possibile concentrarsi solo se la vicina di ombrellone non è in topless. Oppure, potrebbe esserci un fondo di verità? Se si cercasse effettivamente di cancellare gli esponenti della “vecchia” Europa per sostituirli con membri fidati che rispondano alla volontà d'oltre oceano? Soffermiamoci un attimo sui maggiori esponenti politici dell'Europa continentale che, veterani di una lunga carriera politica negli anni della Guerra Fredda, erano ancora legati ad una certa idea di sovranità nazionale, all'equilibrio dell'Europa tra USA e URSS e ad un mondo refrattario all'unilateralismo americano: Jacques Chirac, Helmut Kohl, Giulio Andreotti, Bettino Craxi. Tutti travolti da scandali giudiziari. In Italia, come ammesso dall'ex ambasciatore Reginald Bartholomew poco prima di morire, c'erano un legame diretto tra Washington ed il pool che guidava l'inchiesta di Mani Pulite 2: l'obbiettivo era cancellare la classe politica della DC e del PSI che, nel bene e nel male, avevano garantito il progresso 1 http://www.rferl.org/content/article/1102012.html 2 http://archiviostorico.corriere.it/2012/agosto/31/Mani_Pulite_quei_rapporti_con_co_9_120831017.shtml
e lo sviluppo dell'Italia a partire dal dopoguerra e consegnare il potere alla sinistra che non solo cambiava nome, da PC a PDS, ma pure oggetto sociale: da partito “russo e sovietico” a partito “europeo ed americano”. Le titubanze della sinistra circa l'integrazione europea, la moneta unica (vero Presidente Napolitano?3) e la politica statunitense in Europa (vedi Operation Deliberated Force supportata dal governo tecnico Dini e l'intervento NATO in Kosovo avvallato dal governo D'Alema) dovevano essere accontonate. Definitivamente. Come nel romanzo “La Regola di Macchiavelli” non era sufficiente l'eliminazione degli esponenti della “vecchia” Europa: serviva coltivare anche una classe di nuovi politici che fossero empatici alla volontà americana, per averli nella stanza dei bottoni al momento opportuno. La seconda parte dell'operazione è riuscita? Per rispondere a questa domanda prenderemo due capi di stato europei diversi per età, nazionalità e corrente politica di riferimento. Se riusceremo a dimostrare, con ragionevolezza e solide basi, che entrambi devono la loro fortuna all'assistenza di Washington di cui propugano anche gli interessi, potremo affermare che anche sulla “vecchia” Europa il dominio americano è più saldo che mai. Analizzeremo quindi le sfolgoranti scalate al potere di Nicolas Sarkozy e Matteo Renzi: dai consigli comunali alla plancia di comando sotto l'ala protettiva dei servizi a stelle e strisce. Una premessa: il lavoro svolto dalla CIA in un Paese strutturato e crocevia di molteplici interessi come la Francia (seggio permanente al Consiglio di Sicurezza dell'ONU, potenza nucleare, 20 imprese nella classifica Top 500 stilata da Fortune contro le 9 italiane) ha richiesto maggiori sforzi che in Paese in balia dei flutti come l'Italia. Matrimonio di secondo letto per Sarkozy, Il Principe di Macchiavelli, Stanford University Florence e consolato statunitense per Renzi: la scelta del personaggio. Immaginate di essere il membro di un potente servizio segreto americano in un paese europeo e che il vostro compito sia vagliare una serie di personalità tra cui scegliere la figura su cui riverserete tutte le vostre risorse finanziarie e mediatiche affinché diventi (auspicabilmente per voi e la vostra carriera) il futuro premier del paese in questione, nonché vostro alfiere. Avete risorse pressoché illimitate, viaggiate in lungo ed in largo sempre in prima classe, frequentate i club più esclusivi, siete invitati alle cene dei notabili più in vista, presiedete convegni sulle tematiche di attualità e siete iscritti ai più 3 http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/05/19/eurozona-quando-giorgio-napolitano-era-contro-la-moneta- unica/987141/
influenti pensatoi: di gente, in somma, ne incontrate molta ed è un bene! Per la vostra missione è necessario infatti conoscere molte persone, essendo l'unico divieto quello di pubblicare l'annuncio per la ricerca di un futuribile capo di stato, amico degli States. La scelta del vostro candidato ricaderà necessariamente tra qualcuno che conoscete direttamente o, al massimo, vi è stata introdotta da un persona di fiducia che avete conosciuto nelle vostre peregrinazioni. Perchè quindi Nicolas Sarkozy e Matteo Renzi? Come è maturato l'incontro con i servizi americani? La risposta è: matrimonio di secondo letto per il presidente francese e la passione di un agente CIA per la celebre opera di Macchiavelli ed il consolato americano di Firenze nel caso del premier italiano. Nel caso di Nicolas Sarkozy rimandiamo all'esauriente articolo di Thierry Meyssan sull'argomento4 e ci limitiamo a qualche breve cenno. Il suo aggancio americano è stato Frank George Wisner II, figlio di Frank George Wisner I che rivestì la carica di capo dell'Office of Stategic Service per l'Europa del Sud finchè l'agenzia governativa assunse l'attuale nome di Central Intelligence Agency. Wisner II è stato sottosegratario alla Difesa durante il mandato di Bush senior e durante la prima presidenza Clinton. In seconde nozze Wisner II impalma Christine de Ganay, anch'essa già reduce da un primo matrimonio. Il suo primo marito era stato Pal Sarkozy de Nagy-Bocsa, padre del loro figlio Olivier Sarkozy, nonchè fratellasto del futuro président de la République française Nicolas Sarkozy. Il rapporto tra la sponda americana e il loro uomo a Parigi è diretto e sono i vincoli di parentela a consentire alla prima di tessere e coltivare i legami con il secondo. Come si conobbero invece Matteo Renzi ed i suoi mentori americani? La figura di Micheal Ledeen, storico e giornalista americano, nonché consulente CIA, appare più volte nelle travagliate fasi della Prima Repubblica, dal rapimento di Aldo Moro alla crisi di Sigonella. L'ammiraglio Fulvio Martini, nelle veste di responsabile del SISMI, lo dichiara nel 1984 persona “indesiderabile” davanti al Comitato interparlamentare di controllo sui servizi di informazione 5 Ledeen, evidentemente, ha contatti altolocati se può tornare in Italia e coltivare i suoi studi storici sul fascismo e D'Annunzio. Nel 1999 Ledeen pubblica “Machiavelli on Modern Leadership: Why Machiavelli's Iron Rules Are As Timely and Important Today as Five Centuries Ago ”. Ledeen coltiva idee originali su Macchiavelli come l'ipotesi che la sua animosità contro la Chiesa cattolica e la sua ammirazione verso Mosé, 4 http://www.voltairenet.org/article157865.html 5 http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/07/31/lo-storico-ledeen-si-tenga-lontano-dall.html
nascessero dal coltivare nel segreto la religione ebraica6. Nella veste di storico e studioso di Macchiavelli, Ledeen è invitato nel maggio 2005 a partecipare al ciclo di eventi che si tengono a Firenze nell'ambito della prima manifestazione de “Genio Fiorentino”, dedicata ai celebri artisti, scienziati e pensatori del capoluogo toscano. A presentare l'evento in un filmato promozionale 7 è proprio Matteo Renzi, in qualità di presidente della provincia di Firenze. Alla conferenza su Nicolò Macchiavelli prendono parte Ledeen ed il sindaco di Firenze Leonardo Domenici8: mentre lo storico americano vede nel pensatore del '500 il primo teorico della guerra preventiva adottata anche da Bush junior, l'allora sindaco di Firenze pone l'accento sulla necessità per il Principe di coltivare la virtù. Domenici non sa ancora che da lì a tre anni, la sua carriera politica volgerà drammaticamente al termine per fare largo al macchiavellico Matteo Renzi. Nell'ottobre del 2005, il presidente della provincia Matteo Renzi riceve a Palazzo Medici Riccardi l'ambasciatore Ronald Spogli9 che proprio a Firenze aveva studiato tra il 1968 ed 1969 presso la sede della Stanford University Florence : il giovane ed ambizioso politico italiano è tenuto sott'occhio dagli americani che decidono di investire su di lui. Una Adnkronos del 25 ottobre 2005 10, riporta che in quell'occasione l'ambasciatore Spogli comunica a Matteo Renzi la vittoria di un Visitor Program, “progetto di scambi del governo degli Stati Uniti”, continua AdnKronos, “che ha un enorme impatto nel mondo e che riguarda i dirigenti che si sono distinti in giovane età”. Il Visitor Program di Matteo Renzi si sarebbe svolto nell'anno successivo, il 2006. Ad accompagnare l'ambasciatore Ronald Spogli c'è, quel giorno del 25 ottobre 2005, anche il console generale Nora Dempsey11, in carica dal luglio del 2005 al luglio del 2008. Il console generale e l'ambasciatore americano parlano con il presidente della provincia Matteo Renzi di come ottenere “Un più stretto rapporto con gli atenei statunitensi presenti sul territorio fiorentino, diffusione della promozione turistica a favore delle famiglie Usa e, ancora, un monitoraggio sul rapporto tra aziende locali e quelle americane, orientare il gemellaggio della Provincia con la Contea di Santa Clara, nella Silicon Valley, per favorire l’innovazione tecnologica 12”. Il rapporto tra Firenze e gli Stati Uniti è reso forte non solo dalla nutrita comunità anglofona che risiede in città e legge il news megazine The Florentine, ma anche dai saldi rapporti economici, dovuti all'acquisto nel 1993 da parte della General Electric della maggiore realtà industriale del capoluogo: la Nuova Pignone fino a quel momento controlla dall'ENI. Non è un caso se l'ex 6 http://www.jewishworldreview.com/0699/machiavelli1.asp 7 https://www.youtube.com/watch?v=LqTjiEl5-FU 8 http://met.provincia.fi.it/news.aspx?id=20730 9 http://www.radicali.it/rassegna-stampa/rete-usa-l-ascesa-matteo 10 http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2005/10/25/Cronaca/FIRENZE-LAMBASCIATORE-USA- RONALD-SPOGLI-RICEVUTO-DA-MATTEO-RENZI-2_150601.php 11 http://met.provincia.fi.it/comunicati/comunicato.asp?id=24257 12 http://met.provincia.fi.it/comunicati/comunicato.asp?id=24257
vicepresidente della General Electric, Paolo Fresco, sia uno dei più ferventi sostenitori di Matteo Renzi, cui dona “idee e fondi13”. Un mese dopo, nel novembre del 2005, Michael Ledeen è nuovamente a Firenze, questa volta in compagnia di Richard Perle, massimo esponente del neocoservatorimo al potere con Bush Junior. Entrambi intervengono alla conferenza 14, cui partecipa anche il presidente della provincia Matteo Renzi, "La politica di Europa e Stati Uniti di fronte alla globalizzazione". La manifestazione è stata curata dalla neonata Associazione Eunomia, di cui Marco Carrai, amministratore delegato di Firenze Parcheggi, cura le relazioni esterne 15. Consigliere comunale di Firenze dal 2004, Marco Carrai interviene saltuariamente a Palazzo Vecchio esprimendosi su antisemitismo, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, e questione tibetana. Scrive alcuni pezzi su Il Foglio di Giuliano Ferrara, rappresentante italiano del neoconservatorimo a stelle e strisce e strenuo difensore delle istanze di Israele. Il 16 maggio del 2006, nello svolgersi della seconda edizione del Genio Fiorentino patrocinata dalla provincia di Firenze16, si tiene la conferenza “Opportunities and Constraints in the Conduct of Foreign Policy” evento a cura dell’Università di Stanford e del consolato americano: partecipano George Pratt Schultz, (Segretario di Stato sotto Ronald Reagan, Segretario al Tesoro sotto Richard Nixon, consigliere della JPMorgan e membro di diversi pensatoi neocon), l'ambasciatore americano Ronald Spogli e Gerhard Casper (nono presidente della Stanford University nonché affiliato alla commissione Trilateral17) Siamo ormai nel 2007 ed un opuscolo del Dipartimento di Stato ci informa che il Presidente della Provincia Matteo Renzi, impegnato nelle celebrazioni della terza edizione del Genio Fiorentino con il console generale Nora Dempsey, è stato in visita negli Stati Uniti grazie a un Voluntary Visitor Program18, che come abbiamo ricordato sopra, si è svolto l'anno precedente. Il sito dell'ambasciata americana di Roma non descrive in cosa consiste il programma ma, ad esempio, quello dell'ambasciata in Bolivia19 riporta che: The Voluntary Visitors Program offered by the U.S. Department of State provides Bolivian visitors to the U.S. a focused program of professional appointments on topics relevant to the goals of the U.S. Embassy in Bolivia. Visitors must fund their own 13 http://www.matteorenzi.it/paolo-fresco-daro-fondi-e-idee-al-camper-di-matteo-il-vero-rischio-sara-scegliersi-la- squadra/ 14 http://www.radicali.it/rassegna-stampa/rete-usa-l-ascesa-matteo 15 http://archivio.gonews.it/pdf/eunomia.pdf 16 http://met.provincia.fi.it/news.aspx?id=28244 17 http://fsi.stanford.edu/people/gerhard_casper/ 18 http://www.state.gov/documents/organization/191516.pdf 19 http://bolivia.usembassy.gov/vvprogram2010.html
international travel. U.S. Government funding is available for costs of per diem and travel within the U.S. Sappiamo quindi che Matteo Renzi si è recato negli Stati Uniti per discutere di topics, relevant to the goals of the U.S. Embassy in Italy. I viaggi di Matteo Renzi negli Stati Uniti si intensificano ed avvengono ormai a scadenza annuale. Nel giugno del 2007 il presidente della provincia di Firenze è di nuovo in America al seguito del vicepremier nonché ministro alla Cultura, Francesco Rutelli20. La delegazione italiana incontra Hillary Clinton cui Matteo Renzi stringe ossequioso la mano, augurandole di vincere le primarie democratiche e di vederla presto a Firenze come nuovo Presidente degli Stati Uniti. Alle dipendenze del Ministro Francesco Rutelli21, c'è anche in quel momento Giuliano da Empoli, una delle “teste d'uovo” di Matteo Renzi, membro del comitato scientifico della Fondazione Italia- USA22, nonché tessitore di rapporti internazionali di spessore, come i contatti intrattenuti con Matt Browne23. Browne è membro del pensatoio Center for American Progress, il cui scopo è irrobustire le relazioni transatlantiche ed è stato direttore del Policy Network24, un think tank basato a Londra la cui missione è elaborare soluzioni strategiche per i leader progressisti 25. Tra i fondatori del pensatoio londinese appaiono Tony Blair, Gerhard Schröder, Goran Persson e Giuliano Amato (tenete a mente il nome del Dottor Sottile perché tornerà più avanti nel racconto). Sarà proprio l'ex-premieri inglese Tony Blair, considerato dal 22% dei britannici un criminale di guerra26 per le invasioni di Afghanistan e Iraq e sui cui pende la spada di Damocle dell'inchiesta di Sir Chilcot che indaga su come il Regno Unito sia entrato in guerra 27, a pranzare nel giugno del 2012 con l'allora sindaco Matteo Renzi e Giuliano Da Empoli al St. Regis Hotel di Piazza Ognissanti28. I tre si sono già visti la sera prima ad un rinfresco offerto dal colosso bancario JP Morgan a Palazzo Corsini: tra i presenti figurano gli amministratori delegati di JP Morgan, Jamie Dimon, della banca d'investimento Blackstone, Stephen Schwarzman, e di Intesa Sanpaolo, 20 http://met.provincia.fi.it/news.aspx?id=39410 21 http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/06/28/da-empoli-consigliere-di-prodi-rutelli- datemi.html 22 http://www.italiausa.org/index.php?c=staff 23 http://www.ilgiornale.it/news/interni/ecco-corte-potere-che-finanzia-renzi-848625.html 24 http://www.americanprogress.org/about/staff/browne-matt/bio/ 25 http://www.policy-network.net/content/342/about%20us 26 http://www.theguardian.com/world/2013/mar/14/britons-iraq-invasion-wrong-poll 27 http://www.theguardian.com/commentisfree/2014/apr/16/wanted-iraq-war-inquiry-report-promised-not-delivered 28 http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2012/1-giugno-2012/tony-blair-pranza-renzi- 201434225578.shtml
Enrico Cucchiani. Torniamo al 2007. Matteo Renzi è pronto per iniziare la scalata al potere, proprio mentre il governo Prodi II vacilla e l'uomo della CIA a Roma, Robert Gorelich, fa sapere all'allora Guardasigilli Clemente Mastella che gli americani sarebbero molto riconoscenti a chi avesse posto fine al governo di centrosinistra29. È possibile però per Matteo Renzi raggiungere la vetta da un'istituzione vetusta e screditata agli occhi dei cittadini come la provincia? No, è necessario che Renzi traslochi da Palazzo Medici Riccardi a Palazzo Vecchio e, perché ciò sia possibile, lo scranno occupato dal sindaco Leonardo Domenici deve essere liberato. Apriti Sesamo! Scandali giudiziari travolgono gli avversari politici di Nicolas Sarkozy e Matteo Renzi, consentendo loro una rapida scalata del proprio partito. Rivestite i panni dell'agente segreto americano assegnato ad una piacevole missione in Europa: dovete assolutamente concludere con successo l'operazione se non volete che il vostro prossimo incarico sia in Nigeria o in Yemen! Il muro del vostro ufficio è tappezzato di foto dell'uomo su cui avete deciso di puntare tutto affinché diventi capo di stato nonché fidato esecutore dei vostri ordini. Avete anche un bel faldone contente i suoi vizi e magagne, nel caso in cui, una volta installatosi nel Palazzo Presidenziale, questi decida che è tempo di recidere il cordone ombelicale con gli States. Quel faldone, però, al momento non vi serve. Ne state infatti sfogliando un altro, dove sono schedati tutti i concorrenti di partito e gli avversari politici con relative magagne e vizietti. Questo volume è costantemente alimentato da CIA, NSA e servizi indigeni collusi e ora lo state leggendo attentamente alla ricerca di qualche appiglio che liberi da ogni intralcio il cammino del vostro alfiere. Dovete infatti assicuravi che: il vostro uomo raggiunga il vertice del proprio partito i rivali politici più pericolosi siano eliminati, se possibile non fisicamente. Vediamo come hanno agito nel caso di Nicolas Sarkozy e Matteo Renzi. Nicolas Sarkozy, alle presidenziali francesi del 1995, decide di appoggiare la candidatura di Édouard Balladur contro quella ufficiale del partito conservatore, incarnata da Jacques Chirac. Balladur, la cui campagna elettorale risulterà essere stata finanziata dai fondi neri provenienti da commesse militari 29 http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03/08/prodi-caduta-del-governo-de-gregorio-cia-riconoscente-a- mastella/524040/
destinate all'Arabia Saudita ed al Pakistan 30, esce sconfitto dalle elezioni. Inizia quindi un lungo purgatorio per Sarkozy, relegato a Neuilly-sur-Seine come sindaco, dal momento che il primo ministro Alain Juppé, suo acerrimo rivale, non gli concede nessun incarico nel nuovo governo. Nel 2002 Juppé diventa presidente del neonato partito UMP, che raccoglie conservatori, gollisti e liberali, e contribuisce alla vittoria di Chirac per il secondo settennato come Presidente della Repubblica. Con Juppé alla presidenza del partito conservatore e Chirac all'Eliseo, le possibilità di Sarkozy, divenuto Ministro dell'Interno, di vincere la faida interna contro les chiraquiens e guadagnare la leadership del partito sono ridotte al lumicino. Come si agisce? Scandalo giudiziario. Si scava nel passato di Jacques Chirac e Alain Juppé, quando questi erano rispettivamente sindaco e sindaco aggiunto di Parigi, e si scoprono alcune malversazioni nella gestione del municipio dove impiegati dello staff di Chirac erano assunti con falsi impieghi mentre lavoravano in realtà alla campagna elettorale del 199531. Chirac, sempre dichiaratosi innocente, sarà condannato a due anni nel 2011 ma, nel frattempo, il tribunale di Nanterre giudica colpevole Juppé per abuso d'ufficio, spalancando nel novembre del 2004 la porte della presidenza dell'UMP a Sarkozy. Avanti il prossimo! E questa volta tocca ad un pezzo da novanta della cerchia di Chirac, su cui il nuovo obbiettivo esercita un'influenza ben maggiore, tanto da esserne definito l'éminence grise32: Dominique de Villepin. Dominique de Villepin è un avversario non solo agguerrito ma anche molto odiato par les Américains, incarnando alla perfezione il prototipo del politico europeo vecchio stampo che a Washington si vuole debellare: ostile agli Stati Uniti, antica borghesia della Francia profonda, portamento fiero al limite della spavalderia, grande estimatore di Napoleone, appassionato di poesia, ed abile oratore. E proprio grazie ad un discorso infuocato al Consiglio di Sicurezza dell'ONU, il 14 febbraio 2003 33, che Villepin conquista la ribalta. L'oggetto dell'arringa, un duro atto di accusa contro l'imminente guerra in Iraq di cui si intendono iniziare le operazioni senza l'avvallo dell'ONU, fa precipitare i rapporti tra Parigi e Washington e manda su tutte le furie i neocon americani. Ne riportiamo un passaggio34: “Et c'est un vieux pays, la France, un vieux continent comme le mien, l'Europe, qui vous le dit aujourd'hui, qui a connu les guerres, l'Occupation, la barbarie. Un pays qui n'oublie pas et qui sait tout ce qu'il doit aux combattants de la liberté venus d'Amérique et 30 http://www.rfi.fr/france/20130626-france-ziad-takieddine-financement-campagne-balladur-1995-retrocommissions/ 31 http://www.corriere.it/esteri/11_dicembre_15/chirac-condannato-impieghi_c898f1d0-2704-11e1-853d- c141a33e4620.shtml 32 http://lci.tf1.fr/biographies/dominique-de-villepin-4883884.html 33 https://www.youtube.com/watch?v=MJ_1hWqSz6I 34 http://www.publicsenat.fr/lcp/politique/14-fevrier-2003-discours-dominique-villepin-contre-guerre-irak-22102
d'ailleurs. Et qui pourtant n'a cessé de se tenir debout face à l'Histoire et devant les hommes. Fidèles à ses valeurs, il veut agir résolument avec tous les membres de la communauté internationale. Il croit en notre capacité à construire ensemble un monde meilleur” Le azioni di Villepin schizzano verso il cielo, diventando il paladino dell'opposizione alla guerra all'Iraq lanciata dagli Stati Uniti di Bush Junior e dalla Gran Bretagna di Tony Blair senza il placet della comunità internazionale. Ministro degli Esteri dal 2002 al 2004, passa agli Interni fino al maggio del 2005, per poi assumere la carica di primo ministro: mancano due anni alle elezioni presidenziali e Villepin è in testa al gruppo che sta correndo l'ultimo miglio. Urge abbatterlo ad ogni costo, per due motivi: è il principale oppositore di Sarkozy nel partito conservatore ed è considerato, come si evince da un sulfureo dipinto che ne fa l'Economist35, come un fervente antiamericano. Come si elimina Villepin? Scandalo giudiziario: gli affari affari Clearstream 1 e 2. Tutto nasce da un giro di tangenti ruotanti attorno alla vendita di fregate alla marina di Taiwan. Una parte del denaro che scaturisce dai prezzi gonfiati delle navi, torna in Europa, sui alcuni conti corrente in Lussemburgo, intestati alla società Clearstream. Il secondo atto della vicenda vede recapitare nel 2004 al giudice Renaud Van Ruymbeke, che indaga sul giro di mazzette, una serie di lettere anonime, contenenti alcuni CD-ROM su cui erano riportati i nomi di illustri politici che hanno accesso ai conti di Clearstream, tra cui Nicolas Sarkozy. I CD-ROM si rilevano da subito un clamoroso falso e Villepin nel 2006 è messo in stato d'accusa per “complicità in denuncia calunniosa36” finalizzata a infangare in primis Nicolas Sarkozy. Nel 2011 Villepin è assolto anche in appello, ma nel frattempo la sua carriera politica è stata stroncata alla vigilia delle presidenziali del 2007. Villepin si è sempre difeso, anche davanti al Parlamento37, dichiarandosi innocente e di essere lui la vittima dell'orchestrazione, di uno scandalo nello scandalo. Il generale di servizi segreti, Philippe Rondot, che aveva lavorato con Villepin nel dipanare la matassa dell'affare Clearstream, corroborerà la tesi di Villepin in un intervista a Le Figaro38, affermando che il primo ministro Villepin non aveva mai esercito pressioni perché lui indagasse sui politici che comparivano nei CD-ROM fasulli. Vi è rimasta qualche curiosità? Chi aveva inviato al giudice il materiale falso con cui inscenare lo scandalo? Jean-Louis Gergorin, diplomatico francese ed ex-vicepresidente del gigante eurospaziale EADS. Lui, non Villepin, sarà condannato per denuncia calunniosa il 20 ottobre 2009. È stato lui a 35 http://www.economist.com/node/5323762 36 http://www.lemonde.fr/politique/article/2011/09/19/villepin-definitivement-relaxe-dans-l-affaire- clearstream_1574554_823448.html 37 http://archiviostorico.corriere.it/2006/maggio/03/Villepin_Non_dimetto_Sono_vittima_co_9_060503054.shtml 38 http://dominiquedevillepin.over-blog.com/article-2598912.html
fabbricare i CD-ROM? No, alla pagina 177 della condanna 39 si dice che i documenti sono stati prodotti dalla Hakluyt & Company, società londinese che offre servizi di intelligence ai privati e nel cui consiglio di amministrazione siede Frank Wisner II40, marito della prima moglie di Pal Sarkozy de Nagy-Bocsa, padre di Nicolas Sarkozy. Eliminato Villepin, all'uomo degli americani a Parigi non resta che vincere le elezioni presidenziali. E Matteo Renzi? Non ci siamo dimenticati di lui, tranquilli! Lo abbiamo lasciato che doveva insediarsi come sindaco di Firenze, poltrona che era allora occupata da Lorenzo Domenici. A essere precisi non non è esattamente il sindaco in carica a presentare una minaccia per Matteo Renzi: sebbene Domenici godesse di un gradimento del 60% tra i propri cittadini 41, era in carica dal 1999 e non poteva certo presentarsi per un terzo mandato. Nella giunta di Domenici, c'è però una figura molto energica, carismatica e popolare, tanto da essere considerato da qualcuno l'ispiratore di Domenici: è l'assessore alla salute ed alla sicurezza Graziano Cioni, famoso in tutta Italia come l'”assessore- sceriffo42” per le sue misure contro il degrado urbano, come l'accattonaggio ed i lavavetri. Siamo infatti nel 2008 ed a Firenze si pensa già alla successione di Domenici: i nomi più caldi sono proprio quello di Graziano Cioni, seguito dal 44enne e promettente Lapo Pistelli e dall'assessore Daniela Lastri. In quel momento Matteo Renzi non ha ancora scelto come muoversi e chiama a raccolta i suoi per “decidere insieme cosa fare da grandi”43. Ora, un breve passo indietro. Abbiamo ricordato in apertura come l'ex ambasciatore americano Reginald Bartholomew, pochi giorni prima di morire all'età di 76 anni per malattia, abbia rilevato l'esistenza di un filo diretto tra Washington e il pool di Manipulite. Scrive Maurizio Molinari su La Stampa44, riportando le parole di Reginald Bartholomew: Se fino a quel momento il predecessore Peter Secchia aveva consentito al Consolato di Milano di gestire un legame diretto con il pool di Mani Pulite, «d’ora in avanti tutto ciò con me cessò». Molinari poi intervista il console in questione45, Peter Semler, che conferma: 39 http://www.voltairenet.org/article163805.html 40 https://wikispooks.com/wiki/Hakluyt 41 http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/politica/sondaggi-2008/sondaggi-2008/sondaggi-2008.html 42 http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/cronaca/firenze-mendicanti/firenze-mendicanti/firenze-mendicanti.html 43 http://millemiglia.wordpress.com/2008/09/28/le-danze-sono-aperte-quanti-pretendenti-per-firenze/ 44 http://www.lastampa.it/2012/08/29/italia/cronache/cosi-intervenni-per-spezzare-il-legame-tra-usa-e-mani-pulite- tTSX3uC51vAtqfACDDKGUI/pagina.html 45 http://www.lastampa.it/2012/08/30/italia/cronache/di-pietro-mi-preannuncio-l-inchiesta-su-craxi-e-la-dc-
«Parlai con Di Pietro, lo incontrai nel suo ufficio, mi disse su cosa stava lavorando prima che l’inchiesta sulla corruzione divenisse cosa pubblica. Mi disse che vi sarebbero stati degli arresti». Si deduce quindi che i consolati americani sul territorio hanno ampia autonomia e se possono coordinare una vicenda come Mani Pulite, è facile immaginare che possano seguire da vicino qualche scandalo giudiziario che faciliti il loro alfiere in una città di medie dimensioni come Firenze. Serve, però, qualcuno di grande esperienza, perché Matteo Renzi sta vivendo un passaggio molto delicato della propria vita politica e una sconfitta in questo momento potrebbe stroncare l' enfant prodige come una polmonite fulminante. Nel settembre del 2008, torna46 al consolato americano di Firenze, Mary Ellen Countryman, al posto di Nora Dempsey che copriva la carica dal 2005. La Countryman non è funzionario qualsiasi del Dipartimento di Stato Americano, dal momento che ha accumulato esperienza ai vertici della struttura, sotto le amministrazioni Clinton e Bush. Leggiamo infatti in un comunicato stampa redatto in occasione di una in visita al comune di Sassuolo47: Mary Ellen Countryman è arrivata a Firenze in qualità di Console Generale nel settembre 2008. Ha iniziato la sua carriera diplomatica nel 1991 ed ha prestato servizio a San Pietroburgo, Rangoon, Tokyo, Milano e Roma. Al Dipartimento di Stato ha lavorato presso l’Ufficio per gli Affari Giapponesi. Ha poi prestato servizio come Direttore Senior per gli Affari Pubblici (portavoce) presso il Consiglio Nazionale per la Sicurezza e, contemporaneamente, come vice Segretario dell’Ufficio Stampa della Casa Bianca durante la presidenza di William Clinton e di George W. Bush. Il Consiglio Nazionale per la Sicurezza è l'organo che fornisce informazioni ed assistenza al Presidente per quanto concerne la sicurezza interna e la politica estera: garantisce infatti il coordinamento di Esercito, Aviazione, Marina, CIA, ed altre agenzie. Nella veste di portavoce del Consiglio Nazionale per la sicurezza, troviamo infatti la Countryman in un articolo di Repubblica del 3 aprile 2001 48: la tensione tra l'amministrazione di Bush Junior e la Repubblica Popolare Cinese è alle stelle dopo che un aereo spia Ep-3 è entrato in collisione con un caccia cinese ed stato costretto ad un atterraggio di emergenza sull'isola cinese di Hainan. La Countryman rassicura che l'incidente non è una minaccia per i rapporti bilaterali sino-americani. DOydQU77k6yZcRwHkpJc9I/pagina.html 46 http://www.sssup.it/UploadDocs/10438_ToscanaIN_Pontedera310111.pdf 47 http://www.comune.sassuolo.mo.it/kcms/KWeb/ShowFile.aspx?pkentity=6c7a0fdafcf641be8a5215491c151b85 48 http://www.repubblica.it/online/mondo/caccia/crisi/crisi.html
Della Countryman si trova anche un cablogramma 49 nel database di Wikileaks, datato 25 luglio 2003 ed inviato da Yangon, allora capitale delle Birmania. Il cablo, di cui consigliamo caldamente la lettura, è classificato come “confidential” e potrebbe quindi causare “danni” se pubblicato. Dal cablo emerge come la Countryman partecipi ai classici progetti di “rivoluzioni colorate” e “regime change”come quelle avutesi in Georgia (2003), Ucraina (2004), Libano (2006), la stessa Birmania (rivoluzione dello zafferano, 2007), Iran (rivoluzione verde del 2009, evento che citerà poi Matteo Renzi parlando di politica estera). La Countryman chiede infatti fondi a Washington per potenziare “l'addestramento democratico” e svolgere le stesse attività del Dipartimento di Stato tramite una Organizzazione Non Governativa cui andranno i fondi. (...)2. (SBU) Summary: In order to expand its democracy training and outreach, Embassy proposes to establish an American Center Teaching Annex in Mandalay (…) (...)6. (SBU) The American Center Teaching Annex in Mandalay need not be an open-ended commitment. In the period before democracy returns to Burma, and in the transition period, it would be in a unique position to provide valuable training for civil society organizations, particularly the democratic opposition. Once democracy returns, the USG could investigate deeding the facility and its apparatus to a local institution as a democracy think tank or an American Studies Institute, as was done with many USIS libraries during the 1990's. (…) (...)22. (SBU) By leasing the property to the NGO, the USG is no longer obligated by regulation to bring the property up to security standards mandated for USG diplomatic installations. However, because the site has strong association with the United States, and because American citizens may be among the grantee,s staff, the place may run some risks of being a target of terrorism, as do many American NGO's around the world. The Department will have to decide whether it has a perceived obligation to provide the same security upgrades it would to an American Center. (...) Ricordiamo che la Birmania è governata da una giunta militare che siede su un vulcano pronto a eruttare: il paese è un mosaico di etnie e gli scontri a carattere religioso tra mussulmani e buddisti sono all'ordine del giorno. Gli americani, come in Iraq ed Afghanistan, credono comunque alla svolta democratica e puntano tutto sull'attivista nonché Premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi, immortalata nel 2012 mentre stringe la mano a Hillary Clinton e Barack Obama che le fanno visita nella sua villa a Yangon dove è tenuta ai domiciliari. Se la Countryman con la sua esperienza di regime change torna al consolato generale di Firenze nel 49 https://search.wikileaks.org/plusd/cables/03RANGOON890_a.html
2008, significa che è tempo di una rivoluzione colorata made in U.S.A. anche in riva all'Arno? Non siamo però in Birmania né nella Firenze rinascimentale: rivolte di bonzi o una sommossa di guelfi neri sono quindi da escludere. Siete ormai però degli agenti segreti scafati e sapete qual è lo strumento più rapido e sicuro per segare le gambe agli avversari del vostro protégé. Una trappola giudiziaria! O, meglio, per usare una terminologia in voga in Italia: uno scandalo politico- mediatico-giudiziario. Nel caso della piccola Tangentopoli50 che scuote come un fuscello Palazzo Vecchio è importante sottolineare il ruolo dei media, in particolare quelli della corazzata del Gruppo Editoriale L'Espresso del finanziere svizzero Carlo De Benedetti: il giornale La Repubblica riverserà tutto la propria influenza sulla vicenda, affinché, qualsiasi sia l'esito del processo, i politici coinvolti ne escano comunque bruciati. La vicenda, ruotante attorno a presunti abusi edilizi-urbanistici nell'area di Castello, zona a Nord- Ovest di Firenze al confine con Sesto Fiorentino, trova il suo antefatto addirittura nell'amministrazione precedente al primo mandato di Leonardo Domenici. La giunta Primicerio lascia nel 1999 in eredità a Domenici un progetto che contempla nei quartieri Castello, sui terreni di proprietà di Fondiaria-SAI, l´edificazione di 1 milione e 400mila metri cubi. Durante i due mandati di Domenici non è presa nessun delibera per aumentare la volumetria che rimane invariata dal 1999: al contrario, dice Domenici, sono respinte forti pressioni da parte di Fondiaria-SAI per aumentare la superficie utile lorda, quella residenziale ed edificare un ipermercato 51. I terreni che fanno capo a Fondiaria-SAI dove è prevista la suddetta edificazione ammontano a 168 ettari e gli accordi siglati tra la società di Ligresti ed il comune prevede che 130 ettari di questa proprietà siano ceduto a titolo gratuito all'amministrazione di Palazzo Vecchio che prevede di usarne 80 per allestire un parco52. L'idea del parco a Domenici non è mai piaciuta e si rafforza l'idea che quell'area sia destinata al nuovo stadio della Fiorentina, caldeggiato dal patron di Tod's, Diego dalla Valle: all'hotel Four Seasons è presentato il 19 settembre 2008 il progetto firmato Fuksas 53. È da notare che Matteo Renzi, nella veste di Presidente della Provincia, non solo è favorevole allo stadio ma anche alla sua collocazione nell'area Castello 54. Nel novembre del 2008 scoppia lo scandalo giudiziario, nato, scrive Repubblica, “per caso” 55. Mentre gli inquirenti ascoltavano le intercettazioni inerenti un l'altra indagine56, 50 http://www.tempi.it/se-non-credete-a-berlusconi-sulla-giustizia-credete-almeno-a-domenici-ex-sindaco-rosso-di- firenze-maciullato-ingiustamente-da-pm-e-giornali#.U80igvl_uSp 51 http://firenze.repubblica.it/dettaglio/domenici-difende-la-giunta-mai-favori-a-fondiaria/1550267/2 52 http://www.tempi.it/la-verita-sul-caso-domenici-l-ex-sindaco-rosso-di-firenze-fulminato-dal-cortocircuito- mediatico-giudiziario-che-spiano-la-strada-a-renzi#.U80iPvl_uSo 53 http://www.gazzetta.it/Calcio/Primo_Piano/2008/09/19/stadio.shtml 54 http://www.nove.firenze.it/a809231504-uno-stadio-al-posto-del-parco-mr-fuksas.htm 55 http://firenze.repubblica.it/dettaglio/logiche-di-guadagno-o-di-scontro-politico/1552753 56 http://firenze.repubblica.it/dettaglio/logiche-di-guadagno-o-di-scontro-politico/1552753/2
(...)sulle trattative Comune-Fondiaria è piombata l´ipotesi di collocare nell´area di Castello il nuovo stadio di calcio. Per gli inquirenti è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso dei dubbi sulla correttezza dello stesso iter amministrativo relativo a Castello (…) Dice lo stesso articolo di Repubblica: (…) L´elemento centrale dell´inchiesta è lo stesso che infiamma in questi giorni il dibattito politico: il parco urbano di 80 ettari che, in base alla convenzione stipulata il 18 aprile 2005 con il Comune, il Gruppo Ligresti deve realizzare su 80 ettari è «la parte essenziale» e qualificante del nuovo insediamento e doveva essere la prima delle opere ad essere messa in cantiere. In realtà le concessioni sinora rilasciate riguardano edificazioni private di Ligresti, mentre le sorti del parco sembrano sfumare nel poco o nel nulla, specie dopo l ´ipotesi di realizzare a Castello il nuovo stadio di calcio.(...). Il 18 novembre ricevono una perquisizione l'assessore-sceriffo Graziano Cioni, l'assessore Gianni Biagi ed il presidente onorario di Fondiaria-SAI Salvatore Ligresti. Il 22 novembre su Repubblica, che segue palmo a palmo la vicenda, compare un altro articolo 57 da cui estraiamo un passaggio: Fondiaria Sai è stata indebitamente avvantaggiata nelle sue iniziative economiche e imprenditoriali fiorentine, «finalizzate fra l´altro alla massima valorizzazione dell ´investimento privato connesso allo sfruttamento urbanistico dell´area di Castello». E´ l ´ipotesi di accusa formulata dalla procura di Firenze nei confronti degli assessori Graziano Cioni e Gianni Biagi, che in cambio avrebbero ottenuto indebiti vantaggi per sé o per altri e che per questo sono sotto inchiesta per corruzione. Ma in che modo Fondiaria sarebbe stata avvantaggiata? Risponde il procuratore Giuseppe Quattrocchi: «Se lo dicessi svelerei le carte dell´inchiesta. Spero che fra poco tutto possa essere reso noto. Ora dico soltanto che non è giusto concentrarsi solo su una posizione». Il 26 novembre l'area di Castello in questione è messa sotto sequestro 58 e pochi giorni dopo, il 3 dicembre 200859, La Repubblica pubblica una serie di intercettazioni tra cui una telefonata di Gianni Biagi e Leonardo Domenici. Il titolo dell'articolo parla già da sé: Domenici, Ligresti, Della Valle, un pranzo e lo stadio va a Castello 57 http://firenze.repubblica.it/dettaglio/domenici-difende-la-giunta-mai-favori-a-fondiaria/1550267/1 58 http://corrierefiorentino.corriere.it/cronache/articoli/2008/11_Novembre/26/castello_sequestro_area.shtml 59 http://firenze.repubblica.it/dettaglio/domenici-ligresti-della-valle-un-pranzo-e-lo-stadio-va-a-castello/1556085
L´intesa tra Domenici, Ligresti e Della Valle due mesi prima che il patron viola annunciasse la cittadella. "Non do ragione a Diego, il parco mi fa c..." L´accordo nelle intercettazioni: "Sto andando a un incontro riservato" Dentro si legge: Il 30 settembre Domenici aggiusta l´atto di indirizzo su Castello al telefono con Biagi. Domenici: «...oh! spero che tutti capiscano che il sindaco vuole toccare il parco! cioè vorrei che su questo non ci fossero dubbi.. io voglio toccare il parco». Biagi: «..su questo lo sanno tutti...». Domenici: «... e non perché io voglio dare ragione a Della Valle.. ma perché quel parco mi fa cagare da sempre... è chiaro?». Leonardo Domenici, neppure indagato, va su tutte le furie per il modo con cui il giornale di Carlo De Benedetti sta trattando la vicenda: la condanna è già stata emessa prima ancora che inizi il processo ed il sindaco, l'assessore-sceriffo e Gianni Biagi finisco nel tritacarne mediatico. Nella prima settimana di dicembre il settimanale L'Espresso rincara la dose con la copertina “Compagni Spa” dedicata agli scandali che riguardano le amministrazioni di sinistra tra cui Firenze60 ed il 5 dicembre, Alberto Statera, pubblica un durissimo articolo 61 contro la “sinistra immobiliare” incarnata dalla giunta Domenici, dal titolo “L’ex Fgci e il plurinquisito, la maledizione fiorentina torna a colpire la sinistra”. Molto significativo il passaggio dove Statera tratteggia gli aspiranti alla poltrona di sindaco: “Istituzioni e politica volgari, grottesche, approssimative e arruffone”, ha scolpito Daniela Lastri, la ragazza (è del 1958 NDR), candidata alle primarie con Matteo Renzi, il giovane (quello da votare NDR), Lapo Pistelli, il democristiano (poco raccomandabile NDR), e Graziano Cioni, il vecchio (ritirati! NDR). Anche la stampa di destra62 si accorge come l'attacco contro Domenici e Cioni provenga essenzialmente dal gruppo editoriale di Carlo De Benedetti. A questo punto il sindaco in carica prima querela il Gruppo L'Espresso e poi compie un'azione spettacolare, incatenandosi davanti alla sede romana di La Repubblica 63. Espone due cartelli: «Sì alla difesa dell'onorabilità e della dignità» e «No all'informazione distorta». Nel marzo del 2012 rincarerà la 60 http://archiviostorico.corriere.it/2008/dicembre/05/Espresso_attacca_Compagni_Spa_co_8_081205015.shtml 61 http://francescomedaglia.wordpress.com/page/5/ 62 http://www.ilgiornale.it/news/repubblica-linea-nell-assedio.html 63 http://www.corriere.it/cronache/08_dicembre_06/sindaco_firenze_domenici_incatenato_repubblica_roma_espresso_ protesta_a3a40180-c389-11dd-b8a5-00144f02aabc.shtml
dose affermando64: “Un gruppo politico-editoriale per le sue scelte ha voluto aprire una campagna di linciaggio mediatico semplicemente perché l’ingegner De Benedetti riteneva che per far svoltare il Pd bisognava decapitare un’intera generazione di gente che proveniva dai Ds, Pds e prima ancora dal Pci”. Torniano al novembre 2008. Graziano Cioni, ancora convinto di essere primo nei sondaggi come gradimento65, si interroga se lo scandalo sarebbe scoppiato qualora non si fosse presentato alle primarie del PD per la poltrona di sindaco 66 e, dopo fortissime pressioni interne al partito 67, è costretto a ritirarsi. Cioni doveva aver fiutato il pericolo quando aveva affermato verso la fine di novembre: «O vinco io o vince Renzi e va bene... o vince la Lastri e è un disastro... o vince Pistelli ed è un´epoca secondo me di quelle micidiali... quindi bisogna che si corra tutti e due, Renzi e io: se vince lui gli fo da vicesindaco, se vinco io fa il vicesindaco lui». Ma è ormai troppo tardi! Il principale concorrente di Matteo Renzi è stato eliminato! Ma come finiscono le beghe giudiziarie ruotanti attorno ai terreni di Fondiaria-SAI nell'area Castello di Firenze, ricordando che Leonardo Domenici non era neppure indagato? L'assessore-sceriffo Graziano Cioni è assolto nel marzo del 2013 perché il fatto non sussiste, l'area è restituita agli aventi diritto ed i giudici sottolineano68: Fare o non fare il Parco nell’area di Castello, fare o non fare lo stadio di calcio (…) era ed è decisione che spetta discrezionalmente soltanto alle Autorità politiche . Tanto peggio per Cioni, tagliato fuori dai giochi quattro anni prima! Soffermiamoci ora sugli artefici dell'eliminazione del più pericoloso concorrente di Matteo Renzi. Il gruppo editoriale di Carlo De Benedetti ed il procuratore di Firenze, Giuseppe Quattrocchi. 64 http://www.tempi.it/la-verita-sul-caso-domenici-l-ex-sindaco-rosso-di-firenze-fulminato-dal-cortocircuito- mediatico-giudiziario-che-spiano-la-strada-a-renzi#.U80iPvl_uSo 65 http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/politica/2008/22-dicembre-2008/cioni-candida-albini-se-sono- troppo-vuol-dire-che-pd-non-mio-partito-150840179917.shtml 66 http://corrierefiorentino.corriere.it/cronache/articoli/2008/11_Novembre/19/cioni_otel_inchiesta.shtml 67 http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/politica/2008/17-dicembre-2008/primarie-partito-preme-cioni- assessore-un-passo-rinuncia--150826678289.shtml 68 http://www.tempi.it/la-verita-sul-caso-domenici-l-ex-sindaco-rosso-di-firenze-fulminato-dal-cortocircuito- mediatico-giudiziario-che-spiano-la-strada-a-renzi#.U80iPvl_uSo
Il finanziere svizzero Carlo De Benedetti, è tanto noto in Italia quanto potente. In questa sede ci basta riportare qualche notizia estrapolata dalla biografia che appare sul sito del Gruppo L'Espresso 69: membro del Consiglio di Sorveglianza della Compagnie Financière Edmond de Rothschild Banque, membro del European Advisory Committee della New York Stock Exchange, membro dell'International Council del CSIS‐Center for Strategic & International Studies ( Washington). I suoi giornali, che collaborano con Bloomberg L.P. e The Huffington Post, sono da sempre vettori degli interessi americani in Italia: opposizione al nucleare, diffidenza verso Vladimir Putin, ostilità verso la Libia del Colonnello Gheddafi, svilimento della classe politica, diffusione di un senso di corruzione dilagante, tutela degli interessi israeliani, sostegno al processo di integrazione europea. L'influenza esercita da Carlo De Benedetti su Matteo Renzi è palesata nel febbraio del 2014, quando, al momento di formare il primo governo Renzi, il finanziere svizzero ha piena facoltà di scegliere a chi assegnare i dicasteri, come ammesso dall'ex-ministro Fabrizio Barca vittima, a sua insaputa, di uno scherzo telefonico di Radio2470. Passiamo ora al meno conosciuto, ma non per questo meno importante, Procuratore di Firenze Giuseppe Quattrocchi: dopotutto è grazie a lui che è stato possibile iscrivere l'assessore-sceriffo nel registro degli indagati e sottoporlo a perquisizione. Chi è costui? Come è arrivato alla procura di Firenze? Ebbene Giuseppe Quattrocchi si è insediato in Procura due mesi prima dello scandalo che travolge la giunta Domenici, in sostituzione di un collega andato in pensione. Il plenum del CSM che decide però la sua nomina si spacca quasi a metà: sedici votano a favore di Quattrocchi, fino a quel momento responsabile della procura di Lucca, mentre nove votano per Franco Roberti, procuratore aggiunto a Napoli dove coordina la direzione distrettuale antimafia 71. Quali correnti della magistratura votano per Giuseppe Quattrocchi? Magistratura indipendente, Unicost e Magistratura Democratica. A quest'ultima, Giuseppe Quattrocchi è anche iscritto7273. E sapete a quale corrente apparteneva il capo del pool di Mani Pulite, Gerardo D'Ambrosio, che abbiamo visto prima lavorava gomito a gomito con il consolato americano di Milano? La risposta è Magistratura Democratica74. 69 http://www.gruppoespresso.it/it/governance/management/curriculum/carlo-de-benedetti.html 70 http://www.ilgiornale.it/news/interni/barca-smaschera-de-benedetti-trama-nellombra-993222.html 71 http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/07/18/quattrocchi-nuovo-procuratore-della- repubblica.html 72 http://www.magistraturademocratica.it/mdem/intervento_all.php?a=on&s=&id=1235 73 http://old.magistraturademocratica.it/platform/node/2205/print 74 http://temi.repubblica.it/micromega-online/gerardo-d%E2%80%99ambrosio-il-giudice-daltonico/
E gli altri membri del pool di Mani Pulite che, come sostenuto dall'ambasciatore americano Reginald Bartholomew75, avevano un contatto diretto con il consolato americano di Milano? Gherardo Colombo? Magistratura Democratica76. Ilda Bocassini? Magistratura Democratica ai tempi di Tangentopoli77. Francesco Saverio Borrelli? Magistratura Democratica78. Ora, sappiamo che due ex-diplomatici americani di primo livello erano in contatto con gli esponenti di Magistratura Democratica che guidavano l'inchiesta di Tangentopoli. Per la piccola Tangentopoli di Firenze, utile solo a eliminare politicamente gli avversari di Matteo Renzi, è ipotizzabile che il console americano di Firenze, Mary Ellen Countryman, fosse in contatto con il locale procuratore, anch'esso membro di Magistratura Democratica? Giudicate voi. Siete però agenti segreti e nel vostro mestiere, le coincidenze non esistono. A questo punto, il penultimo scoglio che Matteo Renzi deve superare per sedersi sulla tanto agognata poltrona di Sindaco, è vincere le primarie del PD che si tengono nel febbraio 2009. Eliminato l'assessore-sceriffo Graziano Cioni, il prossimo avversario è il “democristiano”, come lo definisce Repubblica, Lapo Pistelli, di cui peraltro Matteo Renzi “il giovane” è stato il portaborse79. È da notare come entrambi fossero originari dell'anima cattolica del PD, provenendo tutti e due dalla Margherita e non dai PC-PDS-DS: non a caso, quando nel 2007 Matteo Renzi incontra Hillary Clinton, è al seguito del Vicepremier Francesco Rutelli, leader della Margherita. Renzi e Pistelli hanno anche scritto insieme un libro: “Ma le Giubbe Rosse non uccisero Aldo Moro”. Il regolamento per votare alle primarie di Firenze prevede albo degli elettori e doppio turno, salvo che un candidato superi il 40% dei voti validi. I candidati che si presentano alle primarie sono ben cinque e Matteo Renzi vince a sorpresa80 al primo colpo ottenendo un consenso di oltre il 40% sui 37.000 votanti ( su un corpo elettorale di 274.000 persone in Firenze 81), contro il 27% di Lapo Pistelli. Lapo Pistelli la prende molto male: dopo l'esito degli scrutini non si presenta al proprio comitato elettorale e si congratula con Matteo Renzi mediante lo staff. Si limita a dire: "Se Matteo Renzi passa al primo turno, gli auguro buon lavoro82". Pistelli non torna più sull'argomento, non analizza le cause 75 http://www.lastampa.it/2012/08/29/italia/cronache/cosi-intervenni-per-spezzare-il-legame-tra-usa-e-mani-pulite- tTSX3uC51vAtqfACDDKGUI/pagina.html 76 http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/01/22/lex-magistrato-gherardo-colombo-italiani-piu-sudditi-che- cittadini/852588/ 77 http://www.ilgiornale.it/news/interni/cos-magistratura-democratica-conquist-procura-milano-1002300.html 78 http://www.camilloblog.it/archivio/1997/04/23/francesco-saverio-borrelli/ 79 http://www.lanazione.it/cronaca/2012/09/13/771382- pistelli_boccia_portaborse_avversario_vince_facendo_gioco_della_torre.shtml 80 http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2009/02/Primarie-Firenze-Renzi.shtml?uuid=ABs9Rbt 81 http://wwwext.comune.fi.it/elettorale/poli2006/elezione_ID_1_ELE_2.htm 82 http://firenze.repubblica.it/dettaglio/primarie-renzi-vince-al-primo-turno-con-il-4052-e-il-candidato-
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