Martiri D ONNE CHIESA MOND O - Laudato si' - Vatican News
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DONNE CHIESA MONDO MENSILE DELL’OSSERVATORE ROMANO NUMERO 88 APRILE 2020 CITTÀ DEL VATICANO Martiri Testimoni Asia Bibi Nadia Murad Meriam Ibrahim Meena Barwa Laudato si’ Ambientaliste morte per difendere la loro terra
numero 88 aprile 2020 LE IDEE Un segno di forza uesto numero di «donne chiesa mondo» è dedicato alle Q martiri, alle donne che, dando una testimonianza estre- ma di fede, non obbedendo a chi pretende l’abiura o l’abdicazione ai doveri cristiani, sacrificano la vita. Sono tante. E vedrete negli articoli loro dedicati, che non ap- partengono al passato, non sono il residuo di una persecuzione antica e solo residualmente praticata in zone remote del mondo. Il martirio femminile è una diffusa, tragica e concreta realtà del mon- do moderno. Donne cristiane e yazide in Siria e in Iraq, pakistane, ni- Copertina di Anna Milano geriane, sudanesi, congolesi, somale o eritree. Suore che si sono schiera- te con gli ultimi negli angoli più remoti della terra, contadine, madri, studentesse. Sono loro le nuove martiri. “Le più perseguitate fra i perse- guitati” sono state definite dai pochi che se ne occupano. Gli esseri umani che pagano più degli altri l’adesione a una fede. D ONNE CHIESA MOND O Non parliamo delle donne martiri della fede per avvertire e denuncia- re. O per tentare di eliminare la spontanea e colpevole censura con cui Mensile dell’Osservatore Romano la stampa mainstream occulta la loro vita, la loro scelta e la loro morte. Comitato di Direzione Non scriviamo di loro per compiangerle in quanto vittime sacrificali di RITANNA ARMENI un mondo cattivo e violento. Lo facciamo perché a noi che facciamo FRANCESCA BUGLIANI KNOX ELENA BUIA RUTT questo giornale, che apparteniamo a fedi diverse o siamo laiche — a tut- YVONNE D OHNA SCHLOBITTEN te noi — il loro martirio non appare segno di debolezza, ma di forza, di CHIARA GIACCARDI una grande forza femminile. Come nel passato le nuove martiri sono SHAHRZAD HOUSHMAND ZADEH AMY-JILL LEVINE uccise, spesso barbaramente torturate. Come nel passato il loro essere MARTA RODRÍGUEZ DÍAZ donne le ha rese obiettivi più facili. Come in tempi lontani il loro corpo GIORGIA SALATIELLO CAROLA SUSANI è stato sottoposto alla violenza sessuale e allo stupro. Eppure la loro te- RITA PINCI (coordinatrice) stimonianza — a qualunque religione appartengano — indica una gran- dezza nell’affermazione della fede, una capacità di andare oltre il quoti- In redazione GIULIA GALEOTTI diano, una resistenza spirituale, una forza morale, una coerenza e fedeltà SILVIA GUIDI alla missione affidata che merita riconoscimento e ammirazione. Le mar- VALERIA PENDENZA tiri ci raccontano di un modo di essere donna nella Chiesa e nella fede SILVINA PÉREZ lontano da compromessi e disobbediente alle regole stabilite dal potente Progetto grafico di turno, che si confronta direttamente con un ideale superiore fino alla PIERO DI D OMENICANTONIO rinuncia della vita. In un mondo in cui l’eroismo è ritenuto solo maschi- A cura di le e in cui i pareri e le convinzioni sono malleabili, fluidi e subalterni, le MARCO DE ANGELIS martiri rovesciano lo stereotipo della donna debole e assoggettata ai mo- www.osservatoreromano.va delli dominanti. Per questo costituiscono un modello femminile anche redazione.donnechiesamondo.or@spc.va nella modernità. Soprattutto nella modernità. per abbonamenti: abbonamenti.donnechiesamondo.or@spc.va RITANNA ARMENI
SOMMARIO 8 16 TESTIMONI Asia Bibi 12 30 38 e la libertà dall’odio MARIE CIONZYNSKA A PAGINA 4 NEL MEMORIALE DEI NUOVI MARTIRI ANTICHE MARTIRI ARTE Essere donna La resistenza L’Ultima cena Nadia Murad non protegge, anzi... delle prime cristiane dipinta da una donna e la memoria che vive PAOLO CONTI A PAGINA 13 ANNA CARFORA A PAGINA 26 DARÍO MENOR A PAGINA 38 FAUSTA SPERANZA A PAGINA 6 MARTIROLO GIO CINQUE ANNI FA LA «LAUDATO SI’» Il corpo delle donne IDEE E OPINIONI Meriam Ibrahim Le martiri della terra e la vita oltre le catene come campo di battaglia Un segno di forza LUCIA CAPUZZI A PAGINA 30 MARIE CIONZYNSKA E ROMILDA FERRAUTO RITANNA ARMENI A PAGINA 1 CAROLA SUSANI A PAGINA 8 A PAGINA 16 LE AMBIENTALISTE UCCISE Meena Barwa L’INTERVISTA Una strage silenziosa Essere testimone di fede e la forza di ricominciare IlhamAllah Chiara Ferrero: è una sfida quotidiana PAGINA 31 pluralismo scritto nel Corano CATERINA CIRIELLO A PAGINA 21 FEDERICA RE DAVID A PAGINA 10 FEDERICA RE DAVID A PAGINA 22 LA STORIA E LE STORIE IL RAPPORTO Iacopa, la nobildonna Le donne rileggono RETE INTERCONFESSIONALE Open Doors: così vengono che san Francesco Papa Francesco perseguitate le cristiane Unite contro la tratta chiamò “Frate” SHAHRZAD HOUSMAND ZADEH A PAGINA 35 A PAGINA 12 PAGINA 24 STEFANIA FALASCA A PAGINA 36 D ONNE CHIESA MOND O 2 3 D ONNE CHIESA MOND O
TESTIMONI confortata, Bougouina muore, di notte, nella Asia Bibi cella accanto… O Mamita, una cristiana che ha deciso di dedicare la propria vita ai martiri nelle prigioni pakistane, dopo che la nipote è stata e la libertà dall’odio picchiata a morte dalle guardie del carcere dove era stata gettata per aver rifiutato un matrimo- nio forzato. Mamita le legge la Bibbia e un giorno riesce a darle un pezzo di ostia consacra- ta. Ci sono figure meno anonime, come il gover- natore del Punjab, Salman Taseer, musulmano, di MARIE CIONZYNSKA è una persona qualunque nella storia di Asia Bi- ucciso poco dopo essere andato a visitare Asia bi, ma la persona che l’ha sostenuta fin dall’ini- Bibi in carcere dalla sua guardia del corpo, per zio. Nel 2011 le due donne hanno scritto una ensavamo di sapere tutto di Asia P prima testimonianza, Blasfema (in Italia Monda- Bibi, contadina cristiana condanna- dori, 2011). Dato che la giornalista non era au- ta a morte nel 2010 in Pakistan, do- torizzata ad avere contatti con la giovane rin- La contadina pachistana condannata po essere stata ingiustamente accu- sata di blasfemia, un giorno in cui, chiusa in carcere, era il marito di Asia che a morte e detenuta per 10 anni: «le le poneva una serie di domande per poi riporta- sotto un sole di piombo, una delle donne con leggi anti-blasfemia non puntano solo re le risposte ad Anne Isabelle Tollet, che lo cui lavorava, le aveva rimproverato di aver in- aspettava lì vicino, in una macchina. È stato co- ai cristiani, ma anche ai musulmani» quinato il pozzo riempendosi un bicchiere d’ac- sì che la voce di Asia ha potuto, per la prima qua. Conosciamo il suo volto, giovanile e sorri- volta, aprirsi un varco tra le strette mura della Asia Bibi (foto World Watch Monitor) dente, ripreso di tre quarti, il suo bel sari color sua cella. aver criticato il modo in cui la legge anti-blasfe- zafferano. Le vicissitudini giudiziarie infinite, mia era diventata «un’arma per regolare o porre Per scrivere Enfin libre! le due donne si sono dallo choc della prima condanna all’assoluzione fine a dispute». Sette mesi dopo, il figlio ven- stito tanto sulla mia religione, ho pensato a lun- incontrate in Canada, dove Asia Bibi subito do- definitiva il 29 gennaio 2019 da parte della Cor- tenne del governatore, Shahbaz, è stato rapito e go che le leggi anti-blasfemia puntassero unica- po la scarcerazione si è rifugiata con il marito e te Suprema del Pakistan, seguita, alcune setti- torturato per cinque anni. Nel 2016 il giovane mente alla comunità cristiana. Mi ci sono voluti le due figlie. Il libro è un concentrato di umani- mane dopo, dall’autorizzazione a lasciare il suo ha testimoniato sul «New York Times» di essere anni per capire che c’erano anche musulmani tà, nei suoi aspetti più oscuri ma anche in quelli paese, dove la sua famiglia e lei erano minaccia- sopravvissuto grazie alla sua fede e al Corano, condannati e che, in fondo, quella legge spaven- più luminosi. Vi incrociamo guardie carcerarie te di morte. al ricordo del padre coraggioso e all’amore della tava tutti perché bastava litigare con un vicino sadiche: uno abbaia ordini e si rallegra della sua Ma chi sa cos’è successo nel cuore, nell’ani- prossima morte, l’altra, una donna, la picchia famiglia. Infine Asia ha potuto anche contare per ritrovarsi condannati a morte o all’ergasto- ma, nel corpo e nella mente di quella donna in mentre dorme. Ma anche angeli custodi. Scono- sul sostegno di Shahbaz Batti, ministro per le lo». Nonostante l’angoscia della separazione quei dieci lunghi anni? La testimonianza forte sciuti, come la musulmana Bougouina, compa- minoranze religiose dal 2008 al 2011, anno in dalla sua famiglia, la solitudine, le violenze e le di quella storia intima è ora il libro di Asia Bibi, gna di detenzione — è stata messa in prigione cui è stato ucciso da un colpo di arma da fuoco ripetute umiliazioni, Asia Bibi non ha ceduto Enfin libre!, pubblicato in Francia da èditions du per adulterio dopo che aveva denunciato il suo mentre usciva dalla casa della madre per recarsi all’odio. Il suo libro è dedicato a tutti coloro Rocher, e basato su un’intervista con la giornali- violentatore — che freme d’indignazione quando al consiglio dei ministri. che si trovano ora nella sua situazione in Paki- sta francese Anne-Isabelle Tollet, grande repor- Asia le confida che le sue figlie sono state pic- In prigione Asia Bibi ha avuto il tempo di ri- stan e sono in attesa di un processo equo. Co- ter, ex corrispondente permanente in Pakistan e chiate e costrette a bere urina, dopo il suo arre- flettere: «La mia dolorosa esperienza mi ha per- me la cristiana che occupa la sua ex cella, Sha- segretario generale dell’associazione Comité In- sto, quando le è stato chiesto di abiurare e di messo di capire che politica e religione non an- gufta Kousar, condannata a morte insieme a suo ternational Asia Bibi. Anne-Isabelle Tollet non prendere un altro marito. Poco dopo averla davano d’accordo. Dato che all’inizio si è insi- marito con l’accusa di blasfemia. D ONNE CHIESA MOND O 4 5 D ONNE CHIESA MOND O
TESTIMONI Nadia Murad e la memoria che vive di FAUSTA SPERANZA il suo impegno — sempre costante — contro la tratta degli esseri umani. Le è valso il Premio Sacharov nel 2016 e il Nobel nel 2018. anno ucciso mia ma- «H La famiglia di Nadia viveva a Kocho, un vil- dre davanti ai miei laggio vicino alla città di Sinjar, nel nord occhi ma non hanno dell’Iraq, a poca distanza dal confine siriano, cancellato i suoi in- Nadia Murad (Ansa Epa) quando il 3 agosto del 2014 uomini armati han- segnamenti di be- no portato l’orrore: hanno trucidato gli uomini, ne»: così Nadia Murad ha iniziato a raccontarci hanno catturato i bambini e le donne, e le han- E i rischi sono due: il radicalismo e il terrorismo aree che permettono l’isolamento acustico nei la sua esperienza di drammatico contatto con no passate in rassegna uccidendo quelle che da una parte, ma anche possibili risposte sba- pressi dell’emiciclo dell’Europarlamento, dove si gli uomini del sedicente stato islamico (Is). La non avrebbero reso soldi al mercato delle schia- gliate a tutto ciò, dall’altra parte». Una consa- muovono politici e giornalisti. Quasi una zona giovane yazida, come altre centinaia di ragazze ve del sesso. Le più giovani sono state messe a pevolezza precisa, oltre i problemi dell’Iraq, al protetta da altri sguardi e altre orecchie. Nadia appartenenti alla stessa minoranza, è stata resa disposizione dei miliziani a Mosul. Ha signifi- di là delle vicende della fede yazida antica di ci ha parlato del sorriso di sua madre: «Lei è “schiava del sesso”. Una condizione patita dalle cato subito una violenza di gruppo per piegare sempre stata una persona piena di rispetto per donne che aggiunge orrore alla campagna di qualunque resistenza e che — ci ha raccontato tutti e mi ha educato all’amore e al bene, mi ha omicidi di massa, sequestri, spettacolari esecu- Nadia — si ripeteva in caso di tentativo di fuga insegnato a pregare. Queste cose l’Is non ha zioni, conversioni forzate di cui si sono mac- o di ribellione. Nello sguardo di Nadia soprav- La yazida schiava del sesso dell’Is chiati i miliziani dell’Is tra il 2014 e il 2017 in un potuto distruggerle». Questa ragazza minuta vive un’eco del terrore, del dolore, del disgusto, premio Nobel per la pace: «Nel territorio tra Iraq e Siria. Ma se non riusciamo a non può dimenticare «le tante ragazzine in del senso di impotenza provati negli otto lun- dimenticare gli occhi di Nadia, dopo una con- ghissimi mesi di prigionia, prima di riuscire a mondo ci sono ancora ragazze mano all’Is che appena hanno potuto si sono versazione tanto grave quanto luminosa, è per scappare. vendute e scambiate come merci» tolte la vita, perché non ce l’hanno fatta a soste- la forza straordinaria che l’ha guidata fino al nere tanto strazio». Ci ha confidato: «Io non Nadia, aiutata da una famiglia irachena dopo ho mai pensato di uccidermi. Più il male mi Premio Nobel per la pace e soprattutto per la essersi allontanata di nascosto dalla casa solidità della sua fede nel bene. toccava e più risentivo in me tutti gli insegna- dell’uomo che l’aveva comprata, avrebbe voluto 4000 anni o del popolo curdo tra i quali è dif- menti di mia madre e della mia gente, ma so- Abbiamo incontrato la prima volta Nadia a dimenticare, ma continua a denunciare: «Il po- fusa; prescinde anche dalla cronaca recente de- prattutto la forza di Dio che mai mi ha abban- Strasburgo, dove aveva ricevuto sostegno dal tere dell’Is è passato ma in qualche parte del gli ultimi sviluppi nei territori ancora sotto i raid in Siria. donata. Più il male mi toccava, più trovavo il Parlamento europeo dopo la fuga dall’Iraq e mondo ci sono ragazzine vendute, scambiate co- bene dentro di me.» l’arrivo in Germania. Non aveva ancora recupe- me merci e io, che so cosa significa, non posso La conversazione ha consentito una certa rato il sorriso e la pienezza che ora vive anche tacere». Dice: «Bisogna prevenire ogni forma di confidenza, e così ci siamo ritrovate sedute su Per questo la storia di Nadia non è più grazie all’uomo che ha accanto e che condivide razzismo, che io invece vedo crescere ovunque. un divanetto a cinque posti rotondo in quelle un’esperienza, si è fatta testimonianza. D ONNE CHIESA MOND O 6 7 D ONNE CHIESA MOND O
TESTIMONI Meriam, uscito nel 2015 per Piemme. Scrive Me- Meriam Ibrahim riam: «L’11 maggio il giudice rurale Abbas Mohammed Al-Khalifa espresse il suo giudizio dopo aver tentato in un colloquio di quaranta e la vita oltre le catene minuti di convincermi a ripudiare la fede». Me- riam viene condannata all’impiccagione, per l’adulterio verrà condannata a cento frustate: «non ho mai vacillato», scrive. In prigione si presenta «una delegazione di imam e di espo- nenti religiosi di associazioni locali. Mi hanno chiesto di pregare con loro. Non erano aggressivi di CAROLA SUSANI donna di un’altra fede, a un’islamica non è per- ma molto pressanti. (…) Ho riposto tutta la mia messo di sposare un cristiano. Daniel Wani, oltre fiducia in Dio e nel mio diritto a seguire la reli- che cittadino statunitense, è del Sudan del Sud. a storia di Meriam Yahia Ibrahim L Il Sudan e il Sudan del Sud si separano nel 2011 Ishag, sudanese condannata all’im- sulla base di un referendum, ma ancora all’epoca piccagione per apostasia e poi pro- La mamma sudanese condannata dei fatti sono in corso controversie sui confini e sciolta, ha segnato il 2014 e scosso un’opinione pubblica spesso intrap- mediazioni delicate sulla questione del petrolio, all’impiccagione per apostasia, e poi che il Sud produce e che il Nord lavora e tra- polata in schemi rigidi, pronta a piangere sui prosciolta, ha partorito la sua seconda sporta. Il Sudan è per lo più islamico, il Sudan corpi delle vittime e raramente in grado di agire del Sud è per lo più animista e cristiano. In Su- figlia in carcere. Ma non ha mai ceduto perché le vittime escano dalla loro condizione. dan, Meriam sulla base della denuncia di un pa- Meriam Ibrahim all’arrivo in Italia (Ansa) Meriam si è trovata a subire una insopportabile rente subisce la prima accusa, di apostasia. Per la ingiustizia, ma pensando a lei difficilmente vie- Sharia, introdotta in Sudan nel 1983, Meriam fi- ne da credere che sia una vittima. È una donna gione che avevo scelto». Meriam è in un carcere giorni in Italia dove incontrano il Papa, infine glia di un musulmano deve seguire la religione minuta nel corpo che con la sua fermezza ha umido e malsano, con il bambino piccolo che sta volano negli Stati Uniti. del padre: rinunciare alla religione islamica del suscitato slancio, coraggio, ha prodotto un con- continuamente male. L’unica crisi la vive quando padre è apostasia ed è punibile con la pena di Un martirio senza sacrificio, in tempi come tagio. Di lei, come sempre dei martiri, si può arriva il momento del parto, si ritrova a partorire morte. In Sudan però il diritto alla libertà di cul- quelli che viviamo è prezioso, smentisce l’aspetta- dire che se l’è cercata. Cosa le si chiedeva in la bambina, Maya, con le catene alle caviglie. to è sancito dalla Costituzione ad interim del tiva dell’impotenza nella quale talvolta ci si cro- fondo? Di rinunciare alla sua religione. Le porte Eppure neanche in quel momento cede. La cam- 2005. La prima rivendicazione di Meriam è quel- giola, dimostra che facendo di se stessi leva di li- del carcere si sarebbero aperte di colpo. Ma lei pagna di opinione a suo favore si fa sempre più la della libertà religiosa. Ma la Corte costituzio- bertà e di bene, rischiando, è possibile produrre non poteva e non voleva. intensa, gli appelli delle ong si rincorrono, gli in- nale non arriverà a doversi esprimere. Meriam è un contagio, estendere l’influenza del bene. La storia comincia sette anni fa, in Sudan: figlia di una etiope ortodossa, il padre musulma- terventi diplomatici, della Santa Sede, degli Stati «L’ho fatto per me, per Maya — scrive Meriam — Meriam viene arrestata, è incinta e ha con sé un no è andato via quando lei era una bambina an- Uniti, dell’Italia accorti e rispettosi, ma determi- e per tutte le donne sudanesi che non hanno mai bambino di poco più di un anno. Ha 27 anni, è cora piccola, perciò non è un’apostata e la sua nati, hanno un ruolo essenziale nella conclusione avuto gli stessi diritti degli uomini. Ma anche una donna laureata, medico, sposata con un cri- fede è quella cristiana trasmessa dalla madre. Ma felice della vicenda. Il 23 giugno del 2014 è il tri- per i cristiani perseguitati», e continua: «Per chi stiano. Il marito, Daniel Wani, che in tutti i mo- il riconoscimento di questo dato come evidente, bunale d’appello sudanese che semplicemente non ha avuto la forza di tener saldo il proprio di le darà sostegno, si muove su una sedia a ro- trova i suoi ostacoli. Meriam resiste. Possiamo scagiona Meriam. La donna esce dal carcere con credo, (…) ho voluto andare fino in fondo. E telle. All’accusa di apostasia, si aggiunge l’accusa leggere le sue parole raccolte nel libro di Anto- i bambini e si riunisce al marito. La famiglia continuerò a portare avanti questa mia battaglia di adulterio per il suo matrimonio con un cristia- nella Napoli, giornalista e attivista, che tanto si è aspetta la partenza e documenti nell’ambasciata per difendere il diritto alla libertà di religione. no. Mentre un uomo islamico può sposare una spesa per la sua salvezza, nel libro Il mio nome è americana, poi da lì partono, si trattengono tre Qualsiasi essa sia». D ONNE CHIESA MOND O 8 9 D ONNE CHIESA MOND O
TESTIMONI Meena Barwa e la forza di ricominciare Meena Barwa (foto da Asianews) di FEDERICA RE DAVID to gli occhi di tutti, poi la legarono con padre che continuano a soffrire». Perché in India, se- Ma, chiarisce suor Meena, «pretendere giusti- Chellan, picchiato a sua volta e li trascinarono condo un report del Governo, ogni quarto d’ora zia non ha a che fare con il perdono». Perché nudi per 5 chilometri, mentre la folla e i rapitori una donna denuncia uno stupro, quasi 34.000 quello c’è stato: «La Grazia di Dio mi ha per- uello che è successo a «Q continuavano a colpirli. «L’indifferenza dei po- nel 2018; in poco più dell’85 per cento dei casi messo di perdonare tutti coloro che mi hanno me, non dovrebbe patirlo liziotti, che guardavano senza muovere un dito, si è arrivati a un processo e solo nel 27 per cen- inflitto dolore, di non provare sentimenti malati nessuno. Però mi ha resa è stata una delle cose più dolorose. In India la to a una condanna. come l’odio. Auguro loro soltanto di vivere una più forte, più ottimista, polizia non aiuta chi appartiene a minoranze re- vita buona, spero diventino persone capaci di mi ha insegnato ad anda- ligiose», racconta. Conforta però suor Meena vedere che «sem- portare pace e armonia nella società. È per que- re avanti. Io credo in Dio e mi fido di lui: è lui pre più donne trovano il coraggio di denuncia- Hanno provato a distoglierla dal denunciare, sto che prego ogni giorno. Come potrei, altri- che mi ha salvata dai miei aguzzini. Io sono re, di dire: questo è successo a me, voglio vivere suor Meena, perché in India di stupro è meglio menti, dire di essere una cristiana, una religiosa? grata e sarò sempre grata a Dio per avermi la- senza nasconderlo, essere riconosciuta come vit- non parlare. «È una vergogna, un disonore che Quello che sento ora è che sto vivendo la mia sciato vivere ancora la vita». Al telefono dall’In- tima». E le parole moltiplicano parole: «Chi ha la società non accetta», ci spiega dopo aver ot- vita normale, una vita felice, proprio perché ho dia, suor Meena Barwa parla con serenità e fer- tenuto che trenta persone venissero incriminate perdonato. Non ho più paura né bisogno di na- mezza del suo viaggio attraverso il dolore. per aver preso parte alle violenze di cui è stata scondermi». E c’è di più: «Ogni giorno io dico Era il 25 agosto 2008 quando, nel distretto di vittima. Nove sono state giudicate, tre condan- La suora indiana vittima di violenza il Padre Nostro e chiedo a Dio il suo perdono: Kandmahal, Stato di Orissa, i radicali indù ad- nate, altri processi si faranno. Il prezzo è stato come possono queste preghiere arrivare, se non debitarono a «una cospirazione cristiana inter- degli indù radicali si è laureata in perdono io?». altissimo: oltre alle umiliazioni subìte in tribu- nazionale» l’uccisione di un leader locale. Si nale, per sfuggire alle vendette, ha dovuto na- legge: «Voglio aiutare quelle che hanno Per i cristiani come lei, i problemi restano. scatenò un’ondata di violenza spaventosa, un scondere la sua identità, allontanarsi da casa, in- sofferto ciò che ho sofferto io» «Non posso dire che l’India sia una terra di pa- pogrom contro i cristiani: oltre cento morti, 395 terrompere i rapporti con la famiglia per cinque ce. Continuano ad esserci incidenti, chiese e re- chiese distrutte, seimila case rase al suolo, 64 anni; ancora preferisce non rivelare dove vive. ligiosi attaccati da estremisti, sia musulmani che mila persone costrette a fuggire dalla loro terra; indù. E sacerdoti e sorelle che svolgono attività Ma in futuro, in tribunale non tornerà solo e sette innocenti finiti in carcere per anni. di assistenza, come le suore di Carità, o chi ge- da vittima: nel 2015 si è iscritta all’Università e fatto coming out, spesso si mette al lavoro per la Suor Meena, 29 anni, era come ogni giorno adesso è laureata in legge. «Non posso ancora giustizia, per la salvezza di altre donne, per aiu- stisce istituti per gli orfani, sono messi in diffi- nel Centro pastorale Divyajyoti. Con i suoi esercitare come avvocato, ma ho avuto il per- tarle a denunciare e tornare a vivere». Ed è per coltà dalle leggi. Questo non è certo un Paese a compagni e il direttore, padre Thomas Chellan, messo dalla mia Congregazione per cominciare questo che lei è diventata testimonial della cam- favore dei cristiani o delle minoranze in gene- fuggì nel bosco e si rifugiò nella casa di una fa- il praticantato dopo marzo, sto cercando il po- pagna «#MeToo per tutte», con cui Aiuto alla re». Intanto però, suor Meena si è ripresa la sua miglia indù. Ma i fondamentalisti la trovarono, sto giusto». Il percorso che seguirà è quello Chiesa che soffre vuole dare voce alle migliaia identità: «Ora, ovunque vada, io dico alle per- la portarono nel Centro sociale cattolico che an- scritto nella sua storia: «Voglio aiutare le donne di donne che subiscono violenza per motivi reli- sone chi sono e lo farò sempre, perché voglio cora bruciava, la spogliarono, la stuprarono sot- che hanno sofferto quello che ho sofferto io, giosi. una vita normale». D ONNE CHIESA MOND O 10 11 D ONNE CHIESA MOND O
NEL MEMORIALE DEI NUOVI MARTIRI Essere donna non protegge, anzi... Il pianto di una donna etiope (courtesy of Open Doors) «Rende più vulnerabili» dice il rettore di San Bartolomeo a Roma Così vengono perseguitate le cristiane Rapporto Open Doors: matrimoni coatti e violenze sessuali contro le donne e le ragazze di PAOLO CONTI pen Doors, organizzazione globale a intenzionalmente per disonorare la O «L scopo benefico che lavora per donna/ragazza cristiana e, di conseguenza, la a condizione femminile non solo non protegge le donne impegnate sostenere i cristiani perseguitati nel sua famiglia e comunità. Sebbene il matrimonio nelle Missioni cattoliche nel mondo ma, anzi, le rende più deboli e mondo, ha pubblicato a fine febbraio il suo coatto possa offrire una parvenza di più vulnerabili. Negli atti di violenza e nelle persecuzioni, soprattut- rapporto 2020 sulla persecuzione religiosa di rispettabilità, può anche diventare solo un to quando c’è un conflitto sullo sfondo». Don Angelo Romano è il genere: la relazione analizza in modo più contratto per giustificare la violenza sessuale, giovane rettore della basilica di San Bartolomeo sull’Isola Tiberina. approfondito le ripercussioni della persecuzione Un luogo dalla lunga e particolare storia ma che, appena vent’anni dal quale una donna non può scappare e subita in modo diverso dagli uomini e dalle fa, ha aggiunto un capitolo contemporaneo. nell’ambito del quale possono essere esercitate donne. I due tipi di persecuzione altre forme di violenza e pressione. Nei Paesi in Nel 1999, durante del Grande giubileo del 2000, san Giovanni maggiormente segnalati nei confronti delle cui è più difficile vivere come cristiani, donne e Paolo II istituì una Commissione dei nuovi martiri per indagare sul donne e delle ragazze cristiane sono, a livello martirio cristiano del XX secolo. La commissione lavorò due anni ragazze subiscono questa persecuzione, nella globale, la violenza sessuale e il matrimonio proprio nei locali della basilica di San Bartolomeo, affidata già nel sua massima espressione, come una sorta di coatto. Entrambi sono stati citati dall’84 per 1993 da san Giovanni Paolo II alla Comunità di Sant’Egidio, racco- “morte vivente” (violenza sessuale, matrimonio cento delle persone che hanno partecipato alla gliendo circa 12.000 dossier. Il fondatore della Comunità, Andrea coatto e arresti domiciliari), specialmente se si ricerca nei primi 50 Paesi in cui è più difficile sono convertite da un’altra fede, come l’islam o Riccardi, lavorò su circa 9.600 casi e dopo il giubileo, san Giovanni vivere come cristiani, secondo la World Watch il buddismo. Queste giovani donne sono Paolo II volle che la basilica divenisse il luogo Memoriale dei nuovi List 2020 di Open Doors/Porte Aperte. La fisicamente vive, ma sono nascoste e isolate, martiri dei nostri tempi: sacrificati negli anni del nazismo, del comu- combinazione tra violenza sessuale e perciò la loro sofferenza è spesso ignota. Sono nismo, o più recentemente sul fronte delle Missioni o dei tanti con- matrimonio coatto significa che, in ogni regione inoltre lontane dalla comunità cristiana ed flitti contemporanei. La proclamazione fu solennemente celebrata il del mondo, tale tipo di violenza continua ad escluse dal futuro della Chiesa. Questa esistenza 12 ottobre 2002. essere il mezzo più diffuso per esercitare potere e controllo sulle donne e ragazze cristiane, perseguitata può essere quindi evidenziata dai Venne collocata anche la grande Icona dei Nuovi martiri testimoni nonché uno strumento di punizione. Spesso la tipi di pressione citati dalle donne, che si della fede del XX e XXI secolo, dipinta da Renata Sciachi, della Co- violenza sessuale è esterna al matrimonio, ma classificano entrambi al terzo posto nel munità di Sant’Egidio, collocata davanti all’altare maggiore. Nelle talvolta una donna/ragazza è costretta a rapporto: violenza fisica e divorzio coatto (citati cappelle laterali, testimonianze di martirii avvenuti tra seconda guer- sposarsi con il violentatore stesso. È utilizzata dal 64 per cento dei primi 50 Paesi). ra mondiale e nuovo millennio. E moltissime sono donne. D ONNE CHIESA MOND O 12 13 D ONNE CHIESA MOND O
Dice don Angelo Romano: «Le donne hanno una Poi ci sono realtà in cui la questione religiosa si intreccia a quella caratteristica, anche nelle aree più difficili, che le ac- sociale, spiega don Angelo: «In Pakistan i cristiani appartengono alle comuna tutte. Quella di esporre con un immenso fasce socialmente bassissime della popolazione. E così le donne cri- coraggio la propria vita mettendola a disposizione stiane sono soggette a violenze, soprusi, conversioni forzate, a cosid- delle sorelle e dei fratelli affidati alle loro cure. Ep- detti “matrimoni riparatori”. Atti che suscitano spesso la riprovazione pure sappiamo bene che proprio le donne, in conte- e la condanna delle stesse autorità islamiche locali. Materia comples- sti politici, ideologici, religiosi o di conflitto partico- sa: persino da noi in Italia il matrimonio riparatore è scomparso non larmente duri, sono l’obiettivo preferito, anche a da molto tempo, e c’è voluta la rivolta di Franca Viola per cambiare scopo dimostrativo. Eppure mostrano un coraggio le cose». eccezionale». Gli esempi sono innumerevoli, spiega il sacerdote: «Vorrei ricordare la suora colombiana In quanto al mondo islamico, non è sinonimo di inimicizia. Anzi, Gloria Cecilia Narvaez, rimasta volontariamente da il contrario, racconta don Romano: «Molto esemplificativa la storia sola nel villaggio di Karangasso, nella complessa ga- di suor Leonella Sgorbati, missionaria della Consolata a Mogadiscio. lassia del Mali. Restare lì, era una scelta forte ed Alle 12.30 del 17 settembre 2006 aveva da poco finito la lezione alla estrema. E suor Gloria Cecilia l’ha compiuta. Venne Scuola infermieri che lei aveva fondato all’ospedale di Mogadiscio. Icona dei Nuovi Martiri rapita l’8 febbraio 2017». La responsabilità venne attribuita a un Appena uscita, venne uccisa da sette proiettili sparati da una banda «Ci sono realtà nella Basilica gruppo estremista vicino ad Al Qaida, da allora non si è più saputo armata. La sua guardia del corpo e autista, Mohamed Mahamud, di San Bartolomeo a Roma musulmano, papà di quattro figli, tentò di farle da scudo e di difen- in cui la questione nulla di sicuro. Prosegue don Angelo Romano: «Qui conserviamo lo dipinta da Renata Sciachi stetoscopio e la Bibbia di suor Veronika Theresia Ràckovà, medico e derla ma morì con lei». religiosa A pag. 12 il rettore missionaria della Congregazione delle suore missionarie Serve dello In tutto questo, la Rete ha un suo peso: «Viviamo in un mondo si intreccia don Angelo Romano Spirito Santo, morta in Sud Sudan il 20 maggio del 2016. Una don- complesso. La globalizzazione, accanto alla contemporaneità e alle a quella sociale (foto Marco Pavan) na stava per partorire nella piccola clinica in cui suor Veronika ope- nuove tecnologie, pone anche mondi arcaici. Realtà che un tempo Le cristiane rava. Cominciarono serie complicazioni, così decise di trasportarla non avrebbero potuto interagire, oggi si confrontano. Un quadro subito in un ospedale più grande e attrezzato. Era sola, senza esitare nuovissimo che alimenta conflitti ed estremisti» sono soggette si mise alla guida dell’ambulanza. E da sola stava tornando: alcuni a violenze, soprusi, soldati di una pattuglia notturna la uccisero. Insomma, le donne ap- E a proposito di contemporaneità, l’idea di martirio non appare paiono sempre pronte a mettere la propria vita al servizio degli altri, antica, desueta, lontana dai nostri tempi? Don Angelo Romano è si- conversioni forzate, senza alcun calcolo sulla propria sicurezza e pur sapendo di essere curissimo del contrario: «Le storie dei martiri moderni, donne e uo- a “matrimoni soggetti particolarmente fragili, come lo sono in quelle condizioni mini, sono sempre bellissime. Nessun protagonismo, nessuna ricerca riparatori”. anche gli anziani e i bambini». della morte a tutti i costi ma un amore che splende, che rischia e non si ferma di fronte a niente. Vite che ci parlano di Gesù, del suo mes- Atti che suscitano Poi ci sono esempi di immensa fierezza e dignità, anche quando c’è chi vorrebbe cancellare ogni traccia di identità umana: «Suor Re- saggio di salvezza e di redenzione. Basterebbe uno solo o una sola di spesso riprovazione stituta Kaffa, austriaca, lavorava nell’ospedale di Mödling presso questi martiri di oggi per mostrare eccezionalità, straordinarietà, irri- e condanna Vienna. Dopo l’annessione dell’Austria alla Germania nazista nel petibilità. C’è un mistero della Grazia che agisce e che parla ai giova- delle autorità 1938, cominciò a opporsi al nazionalsocialismo continuando a esporre ni di oggi, che spesso restano affascinati da biografie che non sono di sconfitti ma di vincenti. In fondo anche la stessa figura di Gesù islamiche locali» il simbolo della Croce contrapponendolo alla svastica. Alla fine ven- ne arrestata, processata per alto tradimento, decapitata il 30 marzo potrebbe apparire quella di un perdente, di uno sconfitto. Invece c’è 1943. Ebbe la forza di cantare alcuni inni religiosi poco prima di mo- la vittoria della Risurrezione. La stessa Croce, nata come strumento rire insieme ad altri condannati a morte cattolici. E l’umiliante impo- di morte, è diventata un simbolo di vita eterna. Tertulliano sosteneva sizione di dover indossare un vestito di carta al posto dell’abito pri- che il sangue dei martiri è il seme per la crescita di nuovi cristiani. Io ma del patibolo, non piegò la sua forza» ne sono più che convinto» D ONNE CHIESA MOND O 14 15 D ONNE CHIESA MOND O
MARTIROLO GIO Il corpo delle donne come campo di battaglia Leonella, Olga e purtroppo tante altre: uccise fisicamente e nell’anima Murales raffigurante suor Maura Clarke e le martiri del Salvador (Wikipedia) di MARIE CIONZYNSKA Sulla piccola isola Tiberina, nel cuore di Ro- rà». Le sue ultime parole, prima di morire, sono no alla fine di confortare le altre sussurrando lo- e ROMILDA FERRAUTO ma, la basilica di San Bartolomeo è dedicata al- state: «Io perdono, perdono». ro che stavano andando incontro al loro sposo la memoria dei nuovi martiri del XX e XXI seco- È sempre in un contesto di guerra civile che celeste, Cristo Re. lo. È lì che dal 2008 è conservata la croce di settant’anni prima, alla fine del 1936 a Madrid, Avevano donato la propria vita all’Africa e erché parlare dei martiri al femmi- P Leonella Sgorbati, assassinata due anni prima a María Carmen Lacaba Andía viene uccisa in- avevano scelto di restarvi fino alla fine, piutto- nile? Una «internazionale dell’umi- Mogadiscio. Questa religiosa italiana, missiona- sieme ad altre tredici religiose dell’ordine delle sto che trascorrere gli anni della vecchiaia tran- liazione delle donne», ecco come la ria della Consolata, infermiera prima in Kenya francescane dell’Immacolata Concezione. Le quillamente in Italia. La loro era stata un scelta biblista francese Anne-Marie Pellet- poi in Somalia, è stata uccisa da terroristi isla- quattordici religiose contemplative non sono lucida. Nel giugno 2013, ossia un anno prima tier definisce «la barbarie che colpi- morte lo stesso giorno e nello stesso luogo, ma della sua morte, suor Olga Raschietti aveva mici, in una paese lacerato dalla guerra civile, sce per prime le donne, laddove imperversa la sono state tutte uccise per la loro condizione di confessato a un’altra suora: «Ho quasi ot- dalla carestia, dal banditismo e dal fondamenta- guerra». Se è vero che occorre tener conto delle vita e la loro totale adesione a Cristo e alla tant’anni. L’ultima volta che sono tornata in lismo religioso. Era appena uscita dall’ospedale situazioni storiche e dei condizionamenti socio- Chiesa. Suor María Carmen Lacaba Andía vive- Italia, i miei superiori erano indecisi se lasciarmi pediatrico per ritornare al suo convento, a po- culturali, è altrettanto vero che le donne sono va in un monastero di contemplative sulla linea ritornare in Burundi. Un giorno, durante l’ado- chi metri da lì. Era in compagnia della sua generalmente più maltrattate degli uomini. Ma del fronte che separava le truppe nazionaliste a razione [eucaristica] ho pregato: “Gesù, sia fatta guardia del corpo, un musulmano, ucciso anche è nel rapporto con il corpo che si constatano nord da quelle repubblicane a sud. Quando i la tua volontà, ma tu sai che io voglio tornarci”. lui, in strada. Suor Leonella era andata a Moga- specificità più femminili. Quanti corpi di donne conventi erano presi d’assalto dalle milizie re- E ho sentito chiaramente queste parole nella abusati nelle loro componenti materna e sessua- discio per aprire una scuola per infermiere, per pubblicane e dalle bande di anarchici, al grido mia testa: “Olga, pensi di salvare l’Africa? le, profanati, mutilati, esposti, esibiti, per diso- soddisfarne il crescente bisogno. «Donna di di morte alle religiose, le comunità si disperde- L’Africa è mia. Comunque sono contento che tu norarli, persino dopo la morte? Quanti tentativi dialogo», dotata di un cuore «extra-large», svol- vano e le suore si rifugiavano nelle case vicine. parta; vai a donare la tua vita!”. Da allora non di fare del corpo delle donne un campo di bat- geva la sua missione sempre con il sorriso sulle Se venivano scoperte, erano sottoposte a umilia- ho più avuto il minimo dubbio». Un anno do- taglia, fatto che ricorda che le forze dell’odio si labbra, «lo sguardo rivolto al futuro». Quando zioni e vessazioni per spingerle all’apostasia. po è stata ritrovata malmenata e sgozzata accan- riconoscono dal loro accanimento nel volere di- le consorelle esprimevano la loro preoccupazio- Madre María Carmen invece aveva deciso di re- to a suor Lucia Pulici, 75 anni, nel loro conven- struggere la bellezza e la vita? Nessun martiro- ne per la sua sicurezza, rispondeva: «Io mi sono stare con le compagne più anziane, tra le quali to di Kamenge, quartiere povero della capitale logio può pretendere di essere esaustivo, tanto i donata al Signore, Lui può fare di me quel che un’invalida. Un testimone ha raccontato che del Burundi, Bujumbura. Come Bernardetta martiri abbondano, ma le storie riportate di se- vuole». In un’intervista, poco prima della sua madre María Carmen e le sue compagne furono Bogian, 79 anni, assassinata il giorno dopo. guito tratteggiano l’infinita gamma della resi- morte, aveva detto: «C’è un proiettile con il mio uccise in una piazza di Madrid, una ad una. Quest’ultima aveva scritto, poco prima di mori- stenza spirituale al femminile. nome scritto sopra e Dio solo sa quando arrive- Madre María Carmen, che fu l’ultima, cercò fi- re: «Nonostante la situazione complessa e con- D ONNE CHIESA MOND O 16 17 D ONNE CHIESA MOND O
Suor Olga Raschietti (Ansa); a sinistra, Maria Elizabeth Macias Castro (Fair use); sotto, Kayla Mueller (Ansa) Bernadetta Boggian ( Ansa) A sinistra, Etty Hillesum (Wikipedia) flittuale nella regione dei Grandi Laghi, perce- la tranquillità e le tradizioni dell’ambiente da che la importuna da tre anni. Quell’uomo pur- postava regolarmente informazioni sul traffico, pisco la presenza del regno dell’amore che si cui proveniva. Nel corso di una conversione spi- troppo l’aspettava sotto casa. Colpito da turbe per cercare di prevenire le violenze e di aiutare sviluppa, crescendo come un granello di senape, rituale e umana, si era messa dalla parte dei più psichiche, Giuseppe era stato espulso dal semi- la polizia, nel sito collaborativo locale. Il 22 set- da un Gesù presente per tutti». bisognosi. «La mia paura della morte — affer- nario e aveva cominciato a prendersela con i tembre 2011, Maria Elisabeth Macías Castro, Si dice che suor Maura Clarke abbia com- mava — è costantemente sfidata quando bambi- credenti. Inviava a Santa lettere deliranti e mes- laica della comunità delle Missionarie di San piuto una rivoluzione del Vangelo. Appartenen- ni, adorabili ragazze e anziani vengono uccisi saggi blasfemi. Le chiedeva di rinunciare a Dio Carlo, veniva rapita da uno di quei cartelli. È te alla comunità irlandese di New York, ha par- con armi da fuoco, o alcuni a colpi di machete, per dedicarsi a lui. Una volta aveva addirittura stata ritrovata due giorni dopo, decapitata e tecipato alle marce per la liberazione dei più e i loro corpi vengono gettati in strada, con il cercato di violentarla. E finirà con l’ucciderla atrocemente mutilata, in una strada trafficata di poveri negli anni Settanta in America centrale. divieto per le famiglie di sotterrarli». colpendola ripetutamente con un coltello. Santa Nuevo Laredo, accanto a una tastiera da com- Suora domenicana missionaria di Maryknoll, Lontano dagli orrori della guerra civile, San- Subito, il documentario dedicato alla giovane, ha puter e una nota: «Sono la Nena di Laredo e Maura Clarke difendeva i contadini e gli emar- ta Scorese era una studentessa e attivista cattoli- commosso gli spettatori in Italia ed è stato pre- sono qui a causa dei miei articoli (on line) e dei ginati, nel solco del concilio Vaticano II, al tem- ca italiana, che aveva deciso di diventare missio- miato al Festival del Cinema di Roma 2019. vostri». po in cui gli squadroni della morte seminavano naria. Aveva 23 anni quando è stata assassinata In Messico si dice che fa parte di una lista Ha resistito all’odio fino alla fine quest’altra il terrore. Insieme ad altre due religiose e una da uno psicopatico. Era il 1991, vicino Bari, nel nera: quella dei giornalisti assassinati dai cartelli giovane, dando prova di una maturità spirituale laica, fu violentata ed uccisa da militari salvado- sud dell’Italia. La sera della sua morte, Santa della droga, come rappresaglia per il loro impe- straordinaria. «Grazie a Dio, grazie alle vostre regni, in una afosa notte di dicembre del 1980, era andata a visitare una famiglia a cui offriva gno nelle reti sociali. Aveva 39 anni e due figli, preghiere, mi sono lasciata cullare teneramente. poco tempo dopo l’assassinio del vescovo Óscar assistenza materiale e spirituale. Aveva poi rag- era caporedattore del giornale «Primera Hora», Ho visto la luce nelle tenebre e ho imparato che Romero. Secondo diverse indagini, l’assassinio giunto i giovani dell’Azione cattolica per un in- a Nuevo Laredo, città nota per essere la sede persino in carcere si può essere liberi. Sono gra- delle quattro missionarie era stato commissiona- contro di catechesi. Le attività di quell’ultima della «guerra dell’erba», nome dato agli scontri ta per questo. Mi sono resa conto che c’è del to da alti responsabili della Guardia nazionale. serata costituiscono il suo testamento spirituale: tra i cartelli che rivaleggiano per ottenere il mo- buono in ogni situazione, a volte basta cercar- Ma solo gli esecutori materiali sono stati con- carità e formazione cristiana. Alle 22, quando i nopolio del traffico della droga. Ma molti la co- lo». Queste parole strazianti e piene di luce le dannati. Due generali coinvolti sono emigrati in suoi amici si offrono di accompagnarla a casa, noscono con lo pseudonimo, «La Nena de La- ha scritte dal carcere ai suoi genitori Kayla Florida. Maura Clarke era nota per il coraggio e lei rifiuta, aggiungendo che la cosa peggiore che redo», nome di penna della giustiziera masche- Mueller, attivista protestante evangelica di 25 l’incrollabile fede che l’avevano spinta a lasciare le può capitare è d’incontrare Giuseppe, l’uomo rata, con la verità come unica arma. Con altri, anni rapita dai miliziani dell’Is, poco prima di D ONNE CHIESA MOND O 18 19 D ONNE CHIESA MOND O
La fede in quanto virtù teologale è un dono di Dio. Questo dovrebbe aiutarci a comprendere che non possiamo gestirla come qualcosa di nostro, pretendendo di averla o non, ma solo impegnarci ad accrescerla con speranza, carità e preghiera. Anche per questo non è semplice esserne autentici testimoni, specie al giorno d’oggi. Il mondo in cui viviamo, infatti, si va progressivamente svuotando di valori che ci aiutavano a vivere con speranza e ad avere uno sguardo che andava oltre ciò che si poteva vedere. La fede dei nostri nonni e genitori era una testimonianza ed un aiuto per chi si affacciava alla vita. Oggi non più. Chi vuole essere esempio di fede in questa società globalizzata va incontro a persecuzioni, poiché è più facile seguire le mode e non ciò che dà senso alla vita. La fede, però, non si applica alle idee o alle persone. Fede non è “fedeltà”, a qualcuno, ma è “altro”: è affrontare — credendo in Colui che è veramente fedele — qualsiasi avversità, sapendo che — vada come vada — saremo salvati. Al presente chi manifesta il proprio credo religioso è sbeffeggiato, isolato, umiliato e perfino ucciso. Ma la grande assurdità è che attestare la propria fede — soprattutto per i cristiani, adesso i più perseguitati — comporta oppressione e morte anche nei paesi più sviluppati. Donne e uomini vivono quotidianamente questo martirio, costretti anche all’apostasia senza che TRIBUNA APERTA nessuno faccia nulla, nella totale Suor Leonella Sgombati (Ansa) indifferenza di chi vi assiste. perdere la vita in circostanze mai chiarite. La tiri offre, come contrappunto, un modello di Essere testimone di fede Per le donne, poi, tutto si trasforma in un film dell’orrore: picchiate, stuprate, esposte lettera è stata consegnata ai genitori in seguito, da un ex ostaggio liberato. Lei che, sul suo blog, dichiarava di voler essere «attiva nel mon- eroismo femminile intessuto di resistenza, d’istinto protettore e di amore per la vita, più forte degli atti di forza e più forte persino della è una sfida quotidiana al pubblico ludibrio e infine uccise perché doppiamente do per fare il bene», prima di recarsi in Siria di CATERINA CIRIELLO * colpevoli: donne e cristiane, e morte. Meditando su Etty Hillesum giovane aveva lavorato in una clinica per sieropositivi perché le madri sono in assoluto donna ebrea e mistica, morta ad Auschwitz a 29 nella città natale di Prescott e in un centro di le prime catechiste. anni, la biblista s’interroga: «Sarebbe indebito assistenza per donne senzatetto. «Trovo Dio ne- Nessuna di loro cerca la morte, così come si ordinava ai primi cristiani, ed è sottolineare che c’è in lei una nota particolare e gli occhi sofferenti che si riflettono nei miei», sempre lei a sorprenderle inermi mentre cucinano, lavano o accudiscono i profondamente femminile, quando passa da un aveva spiegato al padre. E da allora, aveva deci- bambini. Molti pensano che non si può perdere la vita per qualcosa di “Dio che aiuta” alla sua decisione di “aiutare so di non abbassare lo sguardo davanti alle sof- “intangibile”: è da pazzi. E così per tante persone la fede diventa abito da D io”?». E conclude: «Bisogna forse essere don- ferenze dell’umanità. Ex compagne di cella ya- indossare nel privato, per non perdere la faccia. ne per giungere a questo estremo di semplicità zide hanno raccontato che non ha mai accettato Anche i giovani fanno fatica a testimoniare ciò in cui credono, e chi lo fa va nella relazione con Dio». di rinnegare la sua religione, e che, persino do- controcorrente. po essere stata più volte abusata dal capo Questo articolo è dedicato anche a suor Jeanne Ma la fede è una sfida quotidiana anche per chi si è consacrato a Dio. dell’organizzazione terroristica, la sua preoccu- Yegmane, suor Clémentine Anuarite, suor Denise Non sono poche le contraddizioni e le ragioni opposte alla carità ed alla pazione era di proteggere le altre prigioniere, Kahambu Muhayirwa, suor Angelina, suor Clara fraternità, ed è forte la voglia di prevalere sugli altri con la scusa del “potere”. condividendo con loro il suo cibo. Kahambu, Luisa Guidotti Mistrali, Marta Obre- Anche in questo caso sono le donne ad essere più vessate Nel momento in cui, come scrive Anne-Marie gon, Daphrose Rugamba, le sei donne martiri d’Al- perché ricattabili psicologicamente. Perciò c’è chi continua a camminare con Pelletier, «il crollo di modelli identitari tradizio- geria, Raghada al-Wafi e le vittime dell’attentato fede e chi non ne può più. «Considerate perfetta letizia, miei fratelli, quando nali del maschile tendono a riabilitare, per con- nella cattedrale di Baghdad, suor Marguerite Bartz, subite ogni sorta di prove, sapendo che la vostra fede, messa traccolpo, una figura di virilità conquistatrice, suor Valsha John, suor Lukrecija Mamic, suor Gi- alla prova, produce pazienza» (Gc 1, 2-3). Nessuno più vuole abbracciare la che esibisce la forza dei propri muscoli, vive nel na Simionato, suor Liliana Rivetta, Anne Thole, follia della Croce? rapporto di forza, e pertanto nel disprezzo di Shama Masih, Mariah Manista, suor Mary Tacke, tutto ciò che ha volto di femminilità attenta alla suor Irma Francisca, suor Paula Merrill e suor *Suore Figlie di Gesù, docente stabile di Teologia spirituale e Storia della Spiritualità vulnerabilità dell’altro», ognuna di queste mar- Margaret Held, e tutte le altre. - Pontificia Università Urbaniana, Roma D ONNE CHIESA MOND O 20 21 D ONNE CHIESA MOND O
L’INTERVISTA Il pluralismo è scritto nel Corano IlhamAllah Chiara Ferrero, segretario generale della Coreis di FEDERICA RE DAVID sua, non sempre condivisa. Vogliamo sostenerlo, gli siamo grati per aver dato il coraggio a molti vescovi e sacerdoti di compiere azioni nuove in i sono convertita «M questa direzione. 24 anni fa, in tem- IlhamAllah Chiara Ferrero e il marito imam Yahya Sergio Pallavicini con Papa Francesco il 3 novembre 2016 pi più tranquilli. Lo ha incontrato personalmente? Papà, docente di Due volte in Vaticano e avevo sempre il velo, confessionale che porta alla violenza, l’identità Come se ne può uscire? filosofia all’Uni- che porto solo quando prego o in contesti reli- religiosa non è di per sé estremista. Se si conti- versità di Genova, studiava Dante e l’Islam; con Il dramma è anche nella difficoltà di una co- giosi: con una delegazione internazionale poco nua a dare la colpa alle religioni, in fondo si lui ho conosciuto il padre del mio futuro mari- munità religiosa che non riesce a gestire una si- dopo il suo insediamento e per una conferenza misconosce la loro funzione di avvicinamento al to. La mia conversione ha a che fare con l’amo- tuazione non più attinente al sacro. Gli Stati alla fine del giubileo della misericordia. Abbia- Dio Unico. re, con la fede e con la curiosità intellettuale sfruttano la religione a fini di potere per coprire mo parlato, sono stati momenti belli; il Papa ri- che ho ricevuto in dono dai miei genitori». crisi di identità, quando invece dovrebbero ga- corda e saluta sempre con grande affetto mio Chi altro va chiamato in causa? A parlare è IlhamAllah Chiara Ferrero, segre- marito. Un altro momento significativo è stato a rantire il pluralismo come è scritto nel Corano. In alcuni contesti, il problema è lo Stato; in tario generale della Coreis, la Comunità religio- Gerusalemme durante la visita del Papa nel Ricordiamo le origini dell’Islam, i diversi scam- altri, sono i movimenti politici islamisti estremi- sa islamica italiana presieduta da suo marito 2014. bi proficui del Profeta Muhammad con i cristia- sti che mettono in atto comportamenti persecu- Yahya Sergio Yahe Pallavicini, Imam della mo- ni. E Omar, il secondo Califfo, che quando en- tori per destabilizzare la società e chi la go- schea Al-Wahid di Milano e figlio del fondato- Papa Francesco pone spesso l’attenzione sul sacrificio dei trò a Gerusalemme, visitò il Santo Sepolcro ma verna. Mi dispiace che il mondo politico occi- re. cristiani perseguitati nel mondo. rifiutò di pregare lì, perché voleva preservare dentale non riconosca che si tratta di questioni Voglio esprimere il mio pieno sostegno alle politiche. Si è un po’ strizzato l’occhio ad alcu- quel luogo per i cristiani, evitare che si prendes- La Coreis è fortemente impegnata nel campo del dialogo se la sua preghiera a pretesto per costruirci una persone perseguitate e la totale condanna di chi ni di questi movimenti: da una parte perché fa- interreligioso, con una storia di intensa interlocuzione con moschea. Del resto è sempre accaduto che ci si fa loro violenza. Il dramma è l’Islam politicizza- ceva comodo che destabilizzassero il potere cen- la Santa Sede. Come procede? ospitasse nei luoghi di culto fra diverse religio- to che usa la religione per fomentare un nazio- trale; dall’altra perché, presentandosi come Quando Papa Francesco è stato eletto, con nalismo che non ha senso nel mondo globaliz- esclusivi e verticistici, sono sembrati interlocuto- ni, in caso di necessità. E nel mondo islamico ci nostro figlio ci siamo trasferiti a Roma per es- zato. Si comincia invitando insistentemente alla ri più accessibili per chi aveva difficoltà a con- sono molti esempi di chiese e sinagoghe vicino sergli più vicini, per la grande apertura che ha conversione gli studenti di altre fedi nelle scuole frontarsi con una realtà plurale come la comuni- alle moschee: sono queste le immagini che do- mostrato fin dall’inizio. È una strada difficile, la e si arriva alle persecuzioni. È l’esclusivismo tà islamica. vremmo mostrare. Purtroppo però, molte chiese D ONNE CHIESA MOND O 22 23 D ONNE CHIESA MOND O
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