Martiri D ONNE CHIESA MOND O - Laudato si' - Vatican News

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Martiri D ONNE CHIESA MOND O - Laudato si' - Vatican News
DONNE CHIESA MONDO
MENSILE DELL’OSSERVATORE ROMANO   NUMERO   88   APRILE   2020   CITTÀ DEL VATICANO

                     Martiri

                                                                      Testimoni
                                                                      Asia Bibi
                                                                      Nadia Murad
                                                                      Meriam Ibrahim
                                                                      Meena Barwa

                                                                      Laudato si’
                                                                      Ambientaliste
                                                                      morte
                                                                      per difendere
                                                                      la loro terra
Martiri D ONNE CHIESA MOND O - Laudato si' - Vatican News
numero 88
aprile 2020

                                                                                                 LE IDEE

                                         Un segno di forza
                                                           uesto numero di «donne chiesa mondo» è dedicato alle

                                         Q                 martiri, alle donne che, dando una testimonianza estre-
                                                           ma di fede, non obbedendo a chi pretende l’abiura o
                                                           l’abdicazione ai doveri cristiani, sacrificano la vita. Sono
                                                           tante. E vedrete negli articoli loro dedicati, che non ap-
                                         partengono al passato, non sono il residuo di una persecuzione antica e
                                         solo residualmente praticata in zone remote del mondo.
                                             Il martirio femminile è una diffusa, tragica e concreta realtà del mon-
                                         do moderno. Donne cristiane e yazide in Siria e in Iraq, pakistane, ni-
Copertina di Anna Milano
                                         geriane, sudanesi, congolesi, somale o eritree. Suore che si sono schiera-
                                         te con gli ultimi negli angoli più remoti della terra, contadine, madri,
                                         studentesse. Sono loro le nuove martiri. “Le più perseguitate fra i perse-
                                         guitati” sono state definite dai pochi che se ne occupano. Gli esseri
                                         umani che pagano più degli altri l’adesione a una fede.
D ONNE CHIESA MOND O                         Non parliamo delle donne martiri della fede per avvertire e denuncia-
                                         re. O per tentare di eliminare la spontanea e colpevole censura con cui
Mensile dell’Osservatore Romano
                                         la stampa mainstream occulta la loro vita, la loro scelta e la loro morte.
    Comitato di Direzione                Non scriviamo di loro per compiangerle in quanto vittime sacrificali di
             RITANNA ARMENI              un mondo cattivo e violento. Lo facciamo perché a noi che facciamo
    FRANCESCA BUGLIANI KNOX
            ELENA BUIA RUTT
                                         questo giornale, che apparteniamo a fedi diverse o siamo laiche — a tut-
  YVONNE D OHNA SCHLOBITTEN              te noi — il loro martirio non appare segno di debolezza, ma di forza, di
           CHIARA GIACCARDI              una grande forza femminile. Come nel passato le nuove martiri sono
 SHAHRZAD HOUSHMAND ZADEH
             AMY-JILL LEVINE             uccise, spesso barbaramente torturate. Come nel passato il loro essere
       MARTA RODRÍGUEZ DÍAZ              donne le ha rese obiettivi più facili. Come in tempi lontani il loro corpo
          GIORGIA SALATIELLO
              CAROLA SUSANI
                                         è stato sottoposto alla violenza sessuale e allo stupro. Eppure la loro te-
     RITA PINCI (coordinatrice)          stimonianza — a qualunque religione appartengano — indica una gran-
                                         dezza nell’affermazione della fede, una capacità di andare oltre il quoti-
                   In redazione
                 GIULIA GALEOTTI
                                         diano, una resistenza spirituale, una forza morale, una coerenza e fedeltà
                     SILVIA GUIDI        alla missione affidata che merita riconoscimento e ammirazione. Le mar-
                VALERIA PENDENZA         tiri ci raccontano di un modo di essere donna nella Chiesa e nella fede
                    SILVINA PÉREZ
                                         lontano da compromessi e disobbediente alle regole stabilite dal potente
                 Progetto grafico        di turno, che si confronta direttamente con un ideale superiore fino alla
     PIERO DI D OMENICANTONIO
                                         rinuncia della vita. In un mondo in cui l’eroismo è ritenuto solo maschi-
                        A cura di        le e in cui i pareri e le convinzioni sono malleabili, fluidi e subalterni, le
               MARCO DE ANGELIS
                                         martiri rovesciano lo stereotipo della donna debole e assoggettata ai mo-
            www.osservatoreromano.va     delli dominanti. Per questo costituiscono un modello femminile anche
redazione.donnechiesamondo.or@spc.va     nella modernità. Soprattutto nella modernità.
                     per abbonamenti:
abbonamenti.donnechiesamondo.or@spc.va                                                             RITANNA ARMENI
Martiri D ONNE CHIESA MOND O - Laudato si' - Vatican News
SOMMARIO
                                                           8                                                                                         16

TESTIMONI

Asia Bibi
                                                           12                                                                                        30                                                38
e la libertà dall’odio
                       MARIE CIONZYNSKA   A PAGINA   4
                                                          NEL   MEMORIALE DEI NUOVI MARTIRI                     ANTICHE   MARTIRI                                   ARTE

                                                          Essere donna                                          La resistenza                                       L’Ultima cena
Nadia Murad                                               non protegge, anzi...                                 delle prime cristiane                               dipinta da una donna
e la memoria che vive
                                                                                  PAOLO CONTI   A PAGINA   13                       ANNA CARFORA    A PAGINA   26                     DARÍO MENOR     A PAGINA      38
                        FAUSTA SPERANZA   A PAGINA   6
                                                          MARTIROLO GIO                                         CINQUE   ANNI FA LA   «LAUDATO       SI’»

                                                          Il corpo delle donne                                                                                       IDEE   E OPINIONI
Meriam Ibrahim                                                                                                  Le martiri della terra
e la vita oltre le catene                                 come campo di battaglia                                                                                    Un segno di forza
                                                                                                                                    LUCIA CAPUZZI   A PAGINA   30
                                                                 MARIE CIONZYNSKA    E   ROMILDA FERRAUTO                                                                         RITANNA ARMENI     A PAGINA   1
                          CAROLA SUSANI   A PAGINA   8
                                                                                               A PAGINA 16

                                                                                                                LE   AMBIENTALISTE UCCISE

Meena Barwa                                               L’INTERVISTA                                          Una strage silenziosa                                Essere testimone di fede
e la forza di ricominciare                                IlhamAllah Chiara Ferrero:                                                                                 è una sfida quotidiana
                                                                                                                                                     PAGINA 31
                                                          pluralismo scritto nel Corano                                                                                         CATERINA CIRIELLO   A PAGINA   21
                   FEDERICA RE DAVID   A PAGINA      10
                                                          FEDERICA RE DAVID   A PAGINA   22                     LA   STORIA E LE STORIE

IL   RAPPORTO
                                                                                                                Iacopa, la nobildonna                                Le donne rileggono
                                                          RETE   INTERCONFESSIONALE
Open Doors: così vengono                                                                                        che san Francesco                                    Papa Francesco
perseguitate le cristiane                                 Unite contro la tratta                                chiamò “Frate”
                                                                                                                                                                       SHAHRZAD HOUSMAND ZADEH      A PAGINA   35
                                          A PAGINA   12                                          PAGINA 24                      STEFANIA FALASCA    A PAGINA   36

D ONNE CHIESA MOND O     2                                                                                                                                                               3   D ONNE CHIESA MOND O
Martiri D ONNE CHIESA MOND O - Laudato si' - Vatican News
TESTIMONI

                                                                                                            confortata, Bougouina muore, di notte, nella

                Asia Bibi                                                                                   cella accanto… O Mamita, una cristiana che ha
                                                                                                            deciso di dedicare la propria vita ai martiri nelle
                                                                                                            prigioni pakistane, dopo che la nipote è stata

         e la libertà dall’odio                                                                             picchiata a morte dalle guardie del carcere dove
                                                                                                            era stata gettata per aver rifiutato un matrimo-
                                                                                                            nio forzato. Mamita le legge la Bibbia e un
                                                                                                            giorno riesce a darle un pezzo di ostia consacra-
                                                                                                            ta.
                                                                                                              Ci sono figure meno anonime, come il gover-
                                                                                                            natore del Punjab, Salman Taseer, musulmano,
           di MARIE CIONZYNSKA                         è una persona qualunque nella storia di Asia Bi-     ucciso poco dopo essere andato a visitare Asia
                                                       bi, ma la persona che l’ha sostenuta fin dall’ini-   Bibi in carcere dalla sua guardia del corpo, per
                                                       zio. Nel 2011 le due donne hanno scritto una
              ensavamo di sapere tutto di Asia

P
                                                       prima testimonianza, Blasfema (in Italia Monda-
              Bibi, contadina cristiana condanna-
                                                       dori, 2011). Dato che la giornalista non era au-
              ta a morte nel 2010 in Pakistan, do-     torizzata ad avere contatti con la giovane rin-       La contadina pachistana condannata
              po essere stata ingiustamente accu-
              sata di blasfemia, un giorno in cui,
                                                       chiusa in carcere, era il marito di Asia che           a morte e detenuta per 10 anni: «le
                                                       le poneva una serie di domande per poi riporta-
sotto un sole di piombo, una delle donne con                                                                 leggi anti-blasfemia non puntano solo
                                                       re le risposte ad Anne Isabelle Tollet, che lo
cui lavorava, le aveva rimproverato di aver in-        aspettava lì vicino, in una macchina. È stato co-     ai cristiani, ma anche ai musulmani»
quinato il pozzo riempendosi un bicchiere d’ac-        sì che la voce di Asia ha potuto, per la prima
qua. Conosciamo il suo volto, giovanile e sorri-       volta, aprirsi un varco tra le strette mura della                                                                  Asia Bibi (foto World Watch Monitor)
dente, ripreso di tre quarti, il suo bel sari color    sua cella.                                           aver criticato il modo in cui la legge anti-blasfe-
zafferano. Le vicissitudini giudiziarie infinite,                                                           mia era diventata «un’arma per regolare o porre
                                                          Per scrivere Enfin libre! le due donne si sono
dallo choc della prima condanna all’assoluzione                                                             fine a dispute». Sette mesi dopo, il figlio ven-      stito tanto sulla mia religione, ho pensato a lun-
                                                       incontrate in Canada, dove Asia Bibi subito do-
definitiva il 29 gennaio 2019 da parte della Cor-                                                           tenne del governatore, Shahbaz, è stato rapito e      go che le leggi anti-blasfemia puntassero unica-
                                                       po la scarcerazione si è rifugiata con il marito e
te Suprema del Pakistan, seguita, alcune setti-                                                             torturato per cinque anni. Nel 2016 il giovane        mente alla comunità cristiana. Mi ci sono voluti
                                                       le due figlie. Il libro è un concentrato di umani-
mane dopo, dall’autorizzazione a lasciare il suo                                                            ha testimoniato sul «New York Times» di essere        anni per capire che c’erano anche musulmani
                                                       tà, nei suoi aspetti più oscuri ma anche in quelli
paese, dove la sua famiglia e lei erano minaccia-                                                           sopravvissuto grazie alla sua fede e al Corano,       condannati e che, in fondo, quella legge spaven-
                                                       più luminosi. Vi incrociamo guardie carcerarie
te di morte.                                                                                                al ricordo del padre coraggioso e all’amore della     tava tutti perché bastava litigare con un vicino
                                                       sadiche: uno abbaia ordini e si rallegra della sua
   Ma chi sa cos’è successo nel cuore, nell’ani-       prossima morte, l’altra, una donna, la picchia       famiglia. Infine Asia ha potuto anche contare         per ritrovarsi condannati a morte o all’ergasto-
ma, nel corpo e nella mente di quella donna in         mentre dorme. Ma anche angeli custodi. Scono-        sul sostegno di Shahbaz Batti, ministro per le        lo». Nonostante l’angoscia della separazione
quei dieci lunghi anni? La testimonianza forte         sciuti, come la musulmana Bougouina, compa-          minoranze religiose dal 2008 al 2011, anno in         dalla sua famiglia, la solitudine, le violenze e le
di quella storia intima è ora il libro di Asia Bibi,   gna di detenzione — è stata messa in prigione        cui è stato ucciso da un colpo di arma da fuoco       ripetute umiliazioni, Asia Bibi non ha ceduto
Enfin libre!, pubblicato in Francia da èditions du     per adulterio dopo che aveva denunciato il suo       mentre usciva dalla casa della madre per recarsi      all’odio. Il suo libro è dedicato a tutti coloro
Rocher, e basato su un’intervista con la giornali-     violentatore — che freme d’indignazione quando       al consiglio dei ministri.                            che si trovano ora nella sua situazione in Paki-
sta francese Anne-Isabelle Tollet, grande repor-       Asia le confida che le sue figlie sono state pic-       In prigione Asia Bibi ha avuto il tempo di ri-     stan e sono in attesa di un processo equo. Co-
ter, ex corrispondente permanente in Pakistan e        chiate e costrette a bere urina, dopo il suo arre-   flettere: «La mia dolorosa esperienza mi ha per-      me la cristiana che occupa la sua ex cella, Sha-
segretario generale dell’associazione Comité In-       sto, quando le è stato chiesto di abiurare e di      messo di capire che politica e religione non an-      gufta Kousar, condannata a morte insieme a suo
ternational Asia Bibi. Anne-Isabelle Tollet non        prendere un altro marito. Poco dopo averla           davano d’accordo. Dato che all’inizio si è insi-      marito con l’accusa di blasfemia.

D ONNE CHIESA MOND O   4                                                                                                                                                                     5    D ONNE CHIESA MOND O
Martiri D ONNE CHIESA MOND O - Laudato si' - Vatican News
TESTIMONI

          Nadia Murad
     e la memoria che vive
             di FAUSTA SPERANZA                          il suo impegno — sempre costante — contro la
                                                         tratta degli esseri umani. Le è valso il Premio
                                                         Sacharov nel 2016 e il Nobel nel 2018.
                               anno ucciso mia ma-

«H
                                                            La famiglia di Nadia viveva a Kocho, un vil-
                               dre davanti ai miei       laggio vicino alla città di Sinjar, nel nord
                               occhi ma non hanno        dell’Iraq, a poca distanza dal confine siriano,
                               cancellato i suoi in-                                                                                                    Nadia Murad (Ansa Epa)
                                                         quando il 3 agosto del 2014 uomini armati han-
                               segnamenti di be-         no portato l’orrore: hanno trucidato gli uomini,
ne»: così Nadia Murad ha iniziato a raccontarci          hanno catturato i bambini e le donne, e le han-      E i rischi sono due: il radicalismo e il terrorismo    aree che permettono l’isolamento acustico nei
la sua esperienza di drammatico contatto con             no passate in rassegna uccidendo quelle che          da una parte, ma anche possibili risposte sba-         pressi dell’emiciclo dell’Europarlamento, dove si
gli uomini del sedicente stato islamico (Is). La         non avrebbero reso soldi al mercato delle schia-     gliate a tutto ciò, dall’altra parte». Una consa-      muovono politici e giornalisti. Quasi una zona
giovane yazida, come altre centinaia di ragazze          ve del sesso. Le più giovani sono state messe a      pevolezza precisa, oltre i problemi dell’Iraq, al      protetta da altri sguardi e altre orecchie. Nadia
appartenenti alla stessa minoranza, è stata resa         disposizione dei miliziani a Mosul. Ha signifi-      di là delle vicende della fede yazida antica di        ci ha parlato del sorriso di sua madre: «Lei è
“schiava del sesso”. Una condizione patita dalle         cato subito una violenza di gruppo per piegare
                                                                                                                                                                     sempre stata una persona piena di rispetto per
donne che aggiunge orrore alla campagna di               qualunque resistenza e che — ci ha raccontato
                                                                                                                                                                     tutti e mi ha educato all’amore e al bene, mi ha
omicidi di massa, sequestri, spettacolari esecu-         Nadia — si ripeteva in caso di tentativo di fuga
                                                                                                                                                                     insegnato a pregare. Queste cose l’Is non ha
zioni, conversioni forzate di cui si sono mac-           o di ribellione. Nello sguardo di Nadia soprav-           La yazida schiava del sesso dell’Is
chiati i miliziani dell’Is tra il 2014 e il 2017 in un                                                                                                               potuto distruggerle». Questa ragazza minuta
                                                         vive un’eco del terrore, del dolore, del disgusto,         premio Nobel per la pace: «Nel
territorio tra Iraq e Siria. Ma se non riusciamo a                                                                                                                   non può dimenticare «le tante ragazzine in
                                                         del senso di impotenza provati negli otto lun-
dimenticare gli occhi di Nadia, dopo una con-            ghissimi mesi di prigionia, prima di riuscire a
                                                                                                                     mondo ci sono ancora ragazze                    mano all’Is che appena hanno potuto si sono
versazione tanto grave quanto luminosa, è per            scappare.                                                 vendute e scambiate come merci»                   tolte la vita, perché non ce l’hanno fatta a soste-
la forza straordinaria che l’ha guidata fino al                                                                                                                      nere tanto strazio». Ci ha confidato: «Io non
                                                            Nadia, aiutata da una famiglia irachena dopo                                                             ho mai pensato di uccidermi. Più il male mi
Premio Nobel per la pace e soprattutto per la
                                                         essersi allontanata di nascosto dalla casa
solidità della sua fede nel bene.                                                                                                                                    toccava e più risentivo in me tutti gli insegna-
                                                         dell’uomo che l’aveva comprata, avrebbe voluto       4000 anni o del popolo curdo tra i quali è dif-
                                                                                                                                                                     menti di mia madre e della mia gente, ma so-
   Abbiamo incontrato la prima volta Nadia a             dimenticare, ma continua a denunciare: «Il po-       fusa; prescinde anche dalla cronaca recente de-
                                                                                                                                                                     prattutto la forza di Dio che mai mi ha abban-
Strasburgo, dove aveva ricevuto sostegno dal             tere dell’Is è passato ma in qualche parte del       gli ultimi sviluppi nei territori ancora sotto i
                                                                                                              raid in Siria.                                         donata. Più il male mi toccava, più trovavo il
Parlamento europeo dopo la fuga dall’Iraq e              mondo ci sono ragazzine vendute, scambiate co-
                                                                                                                                                                     bene dentro di me.»
l’arrivo in Germania. Non aveva ancora recupe-           me merci e io, che so cosa significa, non posso         La conversazione ha consentito una certa
rato il sorriso e la pienezza che ora vive anche         tacere». Dice: «Bisogna prevenire ogni forma di      confidenza, e così ci siamo ritrovate sedute su          Per questo la storia di Nadia non è più
grazie all’uomo che ha accanto e che condivide           razzismo, che io invece vedo crescere ovunque.       un divanetto a cinque posti rotondo in quelle          un’esperienza, si è fatta testimonianza.

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Martiri D ONNE CHIESA MOND O - Laudato si' - Vatican News
TESTIMONI

                                                                                                               Meriam, uscito nel 2015 per Piemme. Scrive Me-

      Meriam Ibrahim                                                                                           riam: «L’11 maggio il giudice rurale Abbas
                                                                                                               Mohammed Al-Khalifa espresse il suo giudizio
                                                                                                               dopo aver tentato in un colloquio di quaranta

   e la vita oltre le catene                                                                                   minuti di convincermi a ripudiare la fede». Me-
                                                                                                               riam viene condannata all’impiccagione, per
                                                                                                               l’adulterio verrà condannata a cento frustate:
                                                                                                               «non ho mai vacillato», scrive. In prigione si
                                                                                                               presenta «una delegazione di imam e di espo-
                                                                                                               nenti religiosi di associazioni locali. Mi hanno
                                                                                                               chiesto di pregare con loro. Non erano aggressivi
              di CAROLA SUSANI                         donna di un’altra fede, a un’islamica non è per-        ma molto pressanti. (…) Ho riposto tutta la mia
                                                       messo di sposare un cristiano. Daniel Wani, oltre       fiducia in Dio e nel mio diritto a seguire la reli-
                                                       che cittadino statunitense, è del Sudan del Sud.
             a storia di Meriam Yahia Ibrahim

L
                                                       Il Sudan e il Sudan del Sud si separano nel 2011
             Ishag, sudanese condannata all’im-
                                                       sulla base di un referendum, ma ancora all’epoca
             piccagione per apostasia e poi pro-                                                                   La mamma sudanese condannata
                                                       dei fatti sono in corso controversie sui confini e
             sciolta, ha segnato il 2014 e scosso
             un’opinione pubblica spesso intrap-
                                                       mediazioni delicate sulla questione del petrolio,          all’impiccagione per apostasia, e poi
                                                       che il Sud produce e che il Nord lavora e tra-
polata in schemi rigidi, pronta a piangere sui                                                                  prosciolta, ha partorito la sua seconda
                                                       sporta. Il Sudan è per lo più islamico, il Sudan
corpi delle vittime e raramente in grado di agire
                                                       del Sud è per lo più animista e cristiano. In Su-       figlia in carcere. Ma non ha mai ceduto
perché le vittime escano dalla loro condizione.
                                                       dan, Meriam sulla base della denuncia di un pa-                                                                       Meriam Ibrahim all’arrivo in Italia (Ansa)
Meriam si è trovata a subire una insopportabile
                                                       rente subisce la prima accusa, di apostasia. Per la
ingiustizia, ma pensando a lei difficilmente vie-
                                                       Sharia, introdotta in Sudan nel 1983, Meriam fi-
ne da credere che sia una vittima. È una donna                                                                 gione che avevo scelto». Meriam è in un carcere         giorni in Italia dove incontrano il Papa, infine
                                                       glia di un musulmano deve seguire la religione
minuta nel corpo che con la sua fermezza ha                                                                    umido e malsano, con il bambino piccolo che sta         volano negli Stati Uniti.
                                                       del padre: rinunciare alla religione islamica del
suscitato slancio, coraggio, ha prodotto un con-                                                               continuamente male. L’unica crisi la vive quando
                                                       padre è apostasia ed è punibile con la pena di                                                                     Un martirio senza sacrificio, in tempi come
tagio. Di lei, come sempre dei martiri, si può                                                                 arriva il momento del parto, si ritrova a partorire
                                                       morte. In Sudan però il diritto alla libertà di cul-                                                            quelli che viviamo è prezioso, smentisce l’aspetta-
dire che se l’è cercata. Cosa le si chiedeva in                                                                la bambina, Maya, con le catene alle caviglie.
                                                       to è sancito dalla Costituzione ad interim del                                                                  tiva dell’impotenza nella quale talvolta ci si cro-
fondo? Di rinunciare alla sua religione. Le porte                                                              Eppure neanche in quel momento cede. La cam-
                                                       2005. La prima rivendicazione di Meriam è quel-                                                                 giola, dimostra che facendo di se stessi leva di li-
del carcere si sarebbero aperte di colpo. Ma lei                                                               pagna di opinione a suo favore si fa sempre più
                                                       la della libertà religiosa. Ma la Corte costituzio-                                                             bertà e di bene, rischiando, è possibile produrre
non poteva e non voleva.                                                                                       intensa, gli appelli delle ong si rincorrono, gli in-
                                                       nale non arriverà a doversi esprimere. Meriam è                                                                 un contagio, estendere l’influenza del bene.
   La storia comincia sette anni fa, in Sudan:         figlia di una etiope ortodossa, il padre musulma-       terventi diplomatici, della Santa Sede, degli Stati     «L’ho fatto per me, per Maya — scrive Meriam —
Meriam viene arrestata, è incinta e ha con sé un       no è andato via quando lei era una bambina an-          Uniti, dell’Italia accorti e rispettosi, ma determi-    e per tutte le donne sudanesi che non hanno mai
bambino di poco più di un anno. Ha 27 anni, è          cora piccola, perciò non è un’apostata e la sua         nati, hanno un ruolo essenziale nella conclusione       avuto gli stessi diritti degli uomini. Ma anche
una donna laureata, medico, sposata con un cri-        fede è quella cristiana trasmessa dalla madre. Ma       felice della vicenda. Il 23 giugno del 2014 è il tri-   per i cristiani perseguitati», e continua: «Per chi
stiano. Il marito, Daniel Wani, che in tutti i mo-     il riconoscimento di questo dato come evidente,         bunale d’appello sudanese che semplicemente             non ha avuto la forza di tener saldo il proprio
di le darà sostegno, si muove su una sedia a ro-       trova i suoi ostacoli. Meriam resiste. Possiamo         scagiona Meriam. La donna esce dal carcere con          credo, (…) ho voluto andare fino in fondo. E
telle. All’accusa di apostasia, si aggiunge l’accusa   leggere le sue parole raccolte nel libro di Anto-       i bambini e si riunisce al marito. La famiglia          continuerò a portare avanti questa mia battaglia
di adulterio per il suo matrimonio con un cristia-     nella Napoli, giornalista e attivista, che tanto si è   aspetta la partenza e documenti nell’ambasciata         per difendere il diritto alla libertà di religione.
no. Mentre un uomo islamico può sposare una            spesa per la sua salvezza, nel libro Il mio nome è      americana, poi da lì partono, si trattengono tre        Qualsiasi essa sia».

D ONNE CHIESA MOND O   8                                                                                                                                                                           9     D ONNE CHIESA MOND O
TESTIMONI

      Meena Barwa
e la forza di ricominciare
                                                                                                                                                   Meena Barwa (foto da Asianews)

           di FEDERICA RE DAVID                       to gli occhi di tutti, poi la legarono con padre      che continuano a soffrire». Perché in India, se-           Ma, chiarisce suor Meena, «pretendere giusti-
                                                      Chellan, picchiato a sua volta e li trascinarono      condo un report del Governo, ogni quarto d’ora          zia non ha a che fare con il perdono». Perché
                                                      nudi per 5 chilometri, mentre la folla e i rapitori   una donna denuncia uno stupro, quasi 34.000             quello c’è stato: «La Grazia di Dio mi ha per-
                        uello che è successo a

«Q
                                                      continuavano a colpirli. «L’indifferenza dei po-      nel 2018; in poco più dell’85 per cento dei casi        messo di perdonare tutti coloro che mi hanno
                        me, non dovrebbe patirlo      liziotti, che guardavano senza muovere un dito,       si è arrivati a un processo e solo nel 27 per cen-      inflitto dolore, di non provare sentimenti malati
                        nessuno. Però mi ha resa      è stata una delle cose più dolorose. In India la      to a una condanna.                                      come l’odio. Auguro loro soltanto di vivere una
                        più forte, più ottimista,     polizia non aiuta chi appartiene a minoranze re-                                                              vita buona, spero diventino persone capaci di
                        mi ha insegnato ad anda-      ligiose», racconta.                                      Conforta però suor Meena vedere che «sem-
                                                                                                                                                                    portare pace e armonia nella società. È per que-
re avanti. Io credo in Dio e mi fido di lui: è lui                                                          pre più donne trovano il coraggio di denuncia-
                                                         Hanno provato a distoglierla dal denunciare,                                                               sto che prego ogni giorno. Come potrei, altri-
che mi ha salvata dai miei aguzzini. Io sono                                                                re, di dire: questo è successo a me, voglio vivere
                                                      suor Meena, perché in India di stupro è meglio                                                                menti, dire di essere una cristiana, una religiosa?
grata e sarò sempre grata a Dio per avermi la-                                                              senza nasconderlo, essere riconosciuta come vit-
                                                      non parlare. «È una vergogna, un disonore che                                                                 Quello che sento ora è che sto vivendo la mia
sciato vivere ancora la vita». Al telefono dall’In-                                                         tima». E le parole moltiplicano parole: «Chi ha
                                                      la società non accetta», ci spiega dopo aver ot-                                                              vita normale, una vita felice, proprio perché ho
dia, suor Meena Barwa parla con serenità e fer-
                                                      tenuto che trenta persone venissero incriminate                                                               perdonato. Non ho più paura né bisogno di na-
mezza del suo viaggio attraverso il dolore.
                                                      per aver preso parte alle violenze di cui è stata                                                             scondermi». E c’è di più: «Ogni giorno io dico
   Era il 25 agosto 2008 quando, nel distretto di     vittima. Nove sono state giudicate, tre condan-        La suora indiana vittima di violenza                   il Padre Nostro e chiedo a Dio il suo perdono:
Kandmahal, Stato di Orissa, i radicali indù ad-       nate, altri processi si faranno. Il prezzo è stato                                                            come possono queste preghiere arrivare, se non
debitarono a «una cospirazione cristiana inter-
                                                                                                               degli indù radicali si è laureata in                 perdono io?».
                                                      altissimo: oltre alle umiliazioni subìte in tribu-
nazionale» l’uccisione di un leader locale. Si        nale, per sfuggire alle vendette, ha dovuto na-       legge: «Voglio aiutare quelle che hanno
                                                                                                                                                                       Per i cristiani come lei, i problemi restano.
scatenò un’ondata di violenza spaventosa, un          scondere la sua identità, allontanarsi da casa, in-        sofferto ciò che ho sofferto io»                   «Non posso dire che l’India sia una terra di pa-
pogrom contro i cristiani: oltre cento morti, 395     terrompere i rapporti con la famiglia per cinque                                                              ce. Continuano ad esserci incidenti, chiese e re-
chiese distrutte, seimila case rase al suolo, 64      anni; ancora preferisce non rivelare dove vive.                                                               ligiosi attaccati da estremisti, sia musulmani che
mila persone costrette a fuggire dalla loro terra;                                                                                                                  indù. E sacerdoti e sorelle che svolgono attività
                                                         Ma in futuro, in tribunale non tornerà solo
e sette innocenti finiti in carcere per anni.                                                                                                                       di assistenza, come le suore di Carità, o chi ge-
                                                      da vittima: nel 2015 si è iscritta all’Università e   fatto coming out, spesso si mette al lavoro per la
   Suor Meena, 29 anni, era come ogni giorno          adesso è laureata in legge. «Non posso ancora         giustizia, per la salvezza di altre donne, per aiu-     stisce istituti per gli orfani, sono messi in diffi-
nel Centro pastorale Divyajyoti. Con i suoi           esercitare come avvocato, ma ho avuto il per-         tarle a denunciare e tornare a vivere». Ed è per        coltà dalle leggi. Questo non è certo un Paese a
compagni e il direttore, padre Thomas Chellan,        messo dalla mia Congregazione per cominciare          questo che lei è diventata testimonial della cam-       favore dei cristiani o delle minoranze in gene-
fuggì nel bosco e si rifugiò nella casa di una fa-    il praticantato dopo marzo, sto cercando il po-       pagna «#MeToo per tutte», con cui Aiuto alla            re». Intanto però, suor Meena si è ripresa la sua
miglia indù. Ma i fondamentalisti la trovarono,       sto giusto». Il percorso che seguirà è quello         Chiesa che soffre vuole dare voce alle migliaia         identità: «Ora, ovunque vada, io dico alle per-
la portarono nel Centro sociale cattolico che an-     scritto nella sua storia: «Voglio aiutare le donne    di donne che subiscono violenza per motivi reli-        sone chi sono e lo farò sempre, perché voglio
cora bruciava, la spogliarono, la stuprarono sot-     che hanno sofferto quello che ho sofferto io,         giosi.                                                  una vita normale».

D ONNE CHIESA MOND O   10                                                                                                                                                                      11   D ONNE CHIESA MOND O
NEL MEMORIALE DEI NUOVI MARTIRI

                                                                                                                      Essere donna
                                                                                                                   non protegge, anzi...
                            Il pianto di una donna etiope (courtesy of Open Doors)                              «Rende più vulnerabili» dice il rettore di San Bartolomeo a Roma

            Così vengono perseguitate le cristiane
     Rapporto Open Doors: matrimoni coatti e violenze sessuali contro le donne e le ragazze
                                                                                                                                                            di PAOLO CONTI

          pen Doors, organizzazione globale a             intenzionalmente per disonorare la

O
                                                                                                                «L
          scopo benefico che lavora per                   donna/ragazza cristiana e, di conseguenza, la                            a condizione femminile non solo non protegge le donne impegnate
          sostenere i cristiani perseguitati nel          sua famiglia e comunità. Sebbene il matrimonio                           nelle Missioni cattoliche nel mondo ma, anzi, le rende più deboli e
mondo, ha pubblicato a fine febbraio il suo               coatto possa offrire una parvenza di                                     più vulnerabili. Negli atti di violenza e nelle persecuzioni, soprattut-
rapporto 2020 sulla persecuzione religiosa di             rispettabilità, può anche diventare solo un                              to quando c’è un conflitto sullo sfondo». Don Angelo Romano è il
genere: la relazione analizza in modo più                 contratto per giustificare la violenza sessuale,                         giovane rettore della basilica di San Bartolomeo sull’Isola Tiberina.
approfondito le ripercussioni della persecuzione                                                                                   Un luogo dalla lunga e particolare storia ma che, appena vent’anni
                                                          dal quale una donna non può scappare e
subita in modo diverso dagli uomini e dalle                                                                                        fa, ha aggiunto un capitolo contemporaneo.
                                                          nell’ambito del quale possono essere esercitate
donne. I due tipi di persecuzione                         altre forme di violenza e pressione. Nei Paesi in                            Nel 1999, durante del Grande giubileo del 2000, san Giovanni
maggiormente segnalati nei confronti delle                cui è più difficile vivere come cristiani, donne e                       Paolo II istituì una Commissione dei nuovi martiri per indagare sul
donne e delle ragazze cristiane sono, a livello                                                                                    martirio cristiano del XX secolo. La commissione lavorò due anni
                                                          ragazze subiscono questa persecuzione, nella
globale, la violenza sessuale e il matrimonio                                                                                      proprio nei locali della basilica di San Bartolomeo, affidata già nel
                                                          sua massima espressione, come una sorta di
coatto. Entrambi sono stati citati dall’84 per                                                                                     1993 da san Giovanni Paolo II alla Comunità di Sant’Egidio, racco-
                                                          “morte vivente” (violenza sessuale, matrimonio
cento delle persone che hanno partecipato alla                                                                                     gliendo circa 12.000 dossier. Il fondatore della Comunità, Andrea
                                                          coatto e arresti domiciliari), specialmente se si
ricerca nei primi 50 Paesi in cui è più difficile
                                                          sono convertite da un’altra fede, come l’islam o                         Riccardi, lavorò su circa 9.600 casi e dopo il giubileo, san Giovanni
vivere come cristiani, secondo la World Watch
                                                          il buddismo. Queste giovani donne sono                                   Paolo II volle che la basilica divenisse il luogo Memoriale dei nuovi
List 2020 di Open Doors/Porte Aperte. La
                                                          fisicamente vive, ma sono nascoste e isolate,                            martiri dei nostri tempi: sacrificati negli anni del nazismo, del comu-
combinazione tra violenza sessuale e
                                                          perciò la loro sofferenza è spesso ignota. Sono                          nismo, o più recentemente sul fronte delle Missioni o dei tanti con-
matrimonio coatto significa che, in ogni regione
                                                          inoltre lontane dalla comunità cristiana ed                              flitti contemporanei. La proclamazione fu solennemente celebrata il
del mondo, tale tipo di violenza continua ad
                                                          escluse dal futuro della Chiesa. Questa esistenza                        12 ottobre 2002.
essere il mezzo più diffuso per esercitare potere
e controllo sulle donne e ragazze cristiane,              perseguitata può essere quindi evidenziata dai                              Venne collocata anche la grande Icona dei Nuovi martiri testimoni
nonché uno strumento di punizione. Spesso la              tipi di pressione citati dalle donne, che si                             della fede del XX e XXI secolo, dipinta da Renata Sciachi, della Co-
violenza sessuale è esterna al matrimonio, ma             classificano entrambi al terzo posto nel                                 munità di Sant’Egidio, collocata davanti all’altare maggiore. Nelle
talvolta una donna/ragazza è costretta a                  rapporto: violenza fisica e divorzio coatto (citati                      cappelle laterali, testimonianze di martirii avvenuti tra seconda guer-
sposarsi con il violentatore stesso. È utilizzata         dal 64 per cento dei primi 50 Paesi).                                    ra mondiale e nuovo millennio. E moltissime sono donne.

D ONNE CHIESA MOND O   12                                                                                                                                                         13    D ONNE CHIESA MOND O
Dice don Angelo Romano: «Le donne hanno una                   Poi ci sono realtà in cui la questione religiosa si intreccia a quella
                                                  caratteristica, anche nelle aree più difficili, che le ac-    sociale, spiega don Angelo: «In Pakistan i cristiani appartengono alle
                                                  comuna tutte. Quella di esporre con un immenso                fasce socialmente bassissime della popolazione. E così le donne cri-
                                                  coraggio la propria vita mettendola a disposizione            stiane sono soggette a violenze, soprusi, conversioni forzate, a cosid-
                                                  delle sorelle e dei fratelli affidati alle loro cure. Ep-     detti “matrimoni riparatori”. Atti che suscitano spesso la riprovazione
                                                  pure sappiamo bene che proprio le donne, in conte-            e la condanna delle stesse autorità islamiche locali. Materia comples-
                                                  sti politici, ideologici, religiosi o di conflitto partico-   sa: persino da noi in Italia il matrimonio riparatore è scomparso non
                                                  larmente duri, sono l’obiettivo preferito, anche a            da molto tempo, e c’è voluta la rivolta di Franca Viola per cambiare
                                                  scopo dimostrativo. Eppure mostrano un coraggio               le cose».
                                                  eccezionale». Gli esempi sono innumerevoli, spiega
                                                  il sacerdote: «Vorrei ricordare la suora colombiana              In quanto al mondo islamico, non è sinonimo di inimicizia. Anzi,
                                                  Gloria Cecilia Narvaez, rimasta volontariamente da            il contrario, racconta don Romano: «Molto esemplificativa la storia
                                                  sola nel villaggio di Karangasso, nella complessa ga-         di suor Leonella Sgorbati, missionaria della Consolata a Mogadiscio.
                                                  lassia del Mali. Restare lì, era una scelta forte ed          Alle 12.30 del 17 settembre 2006 aveva da poco finito la lezione alla
                                                  estrema. E suor Gloria Cecilia l’ha compiuta. Venne           Scuola infermieri che lei aveva fondato all’ospedale di Mogadiscio.
   Icona dei Nuovi Martiri       rapita l’8 febbraio 2017». La responsabilità venne attribuita a un             Appena uscita, venne uccisa da sette proiettili sparati da una banda         «Ci sono realtà
              nella Basilica     gruppo estremista vicino ad Al Qaida, da allora non si è più saputo            armata. La sua guardia del corpo e autista, Mohamed Mahamud,
di San Bartolomeo a Roma                                                                                        musulmano, papà di quattro figli, tentò di farle da scudo e di difen-
                                                                                                                                                                                             in cui la questione
                                 nulla di sicuro. Prosegue don Angelo Romano: «Qui conserviamo lo
 dipinta da Renata Sciachi
                                 stetoscopio e la Bibbia di suor Veronika Theresia Ràckovà, medico e            derla ma morì con lei».                                                      religiosa
                  A pag. 12
                    il rettore
                                 missionaria della Congregazione delle suore missionarie Serve dello              In tutto questo, la Rete ha un suo peso: «Viviamo in un mondo              si intreccia
       don Angelo Romano         Spirito Santo, morta in Sud Sudan il 20 maggio del 2016. Una don-              complesso. La globalizzazione, accanto alla contemporaneità e alle           a quella sociale
       (foto Marco Pavan)        na stava per partorire nella piccola clinica in cui suor Veronika ope-
                                                                                                                nuove tecnologie, pone anche mondi arcaici. Realtà che un tempo              Le cristiane
                                 rava. Cominciarono serie complicazioni, così decise di trasportarla
                                                                                                                non avrebbero potuto interagire, oggi si confrontano. Un quadro
                                 subito in un ospedale più grande e attrezzato. Era sola, senza esitare
                                                                                                                nuovissimo che alimenta conflitti ed estremisti»
                                                                                                                                                                                             sono soggette
                                 si mise alla guida dell’ambulanza. E da sola stava tornando: alcuni                                                                                         a violenze, soprusi,
                                 soldati di una pattuglia notturna la uccisero. Insomma, le donne ap-              E a proposito di contemporaneità, l’idea di martirio non appare
                                 paiono sempre pronte a mettere la propria vita al servizio degli altri,        antica, desueta, lontana dai nostri tempi? Don Angelo Romano è si-           conversioni forzate,
                                 senza alcun calcolo sulla propria sicurezza e pur sapendo di essere            curissimo del contrario: «Le storie dei martiri moderni, donne e uo-         a “matrimoni
                                 soggetti particolarmente fragili, come lo sono in quelle condizioni            mini, sono sempre bellissime. Nessun protagonismo, nessuna ricerca           riparatori”.
                                 anche gli anziani e i bambini».                                                della morte a tutti i costi ma un amore che splende, che rischia e non
                                                                                                                si ferma di fronte a niente. Vite che ci parlano di Gesù, del suo mes-
                                                                                                                                                                                             Atti che suscitano
                                    Poi ci sono esempi di immensa fierezza e dignità, anche quando
                                 c’è chi vorrebbe cancellare ogni traccia di identità umana: «Suor Re-          saggio di salvezza e di redenzione. Basterebbe uno solo o una sola di        spesso riprovazione
                                 stituta Kaffa, austriaca, lavorava nell’ospedale di Mödling presso             questi martiri di oggi per mostrare eccezionalità, straordinarietà, irri-    e condanna
                                 Vienna. Dopo l’annessione dell’Austria alla Germania nazista nel               petibilità. C’è un mistero della Grazia che agisce e che parla ai giova-     delle autorità
                                 1938, cominciò a opporsi al nazionalsocialismo continuando a esporre           ni di oggi, che spesso restano affascinati da biografie che non sono
                                                                                                                di sconfitti ma di vincenti. In fondo anche la stessa figura di Gesù
                                                                                                                                                                                             islamiche locali»
                                 il simbolo della Croce contrapponendolo alla svastica. Alla fine ven-
                                 ne arrestata, processata per alto tradimento, decapitata il 30 marzo           potrebbe apparire quella di un perdente, di uno sconfitto. Invece c’è
                                 1943. Ebbe la forza di cantare alcuni inni religiosi poco prima di mo-         la vittoria della Risurrezione. La stessa Croce, nata come strumento
                                 rire insieme ad altri condannati a morte cattolici. E l’umiliante impo-        di morte, è diventata un simbolo di vita eterna. Tertulliano sosteneva
                                 sizione di dover indossare un vestito di carta al posto dell’abito pri-        che il sangue dei martiri è il seme per la crescita di nuovi cristiani. Io
                                 ma del patibolo, non piegò la sua forza»                                       ne sono più che convinto»

D ONNE CHIESA MOND O     14                                                                                                                                                                  15   D ONNE CHIESA MOND O
MARTIROLO GIO

  Il corpo delle donne
come campo di battaglia
Leonella, Olga e purtroppo tante altre: uccise fisicamente e nell’anima
                                                                                                                               Murales raffigurante suor Maura Clarke e le martiri del Salvador (Wikipedia)

           di MARIE CIONZYNSKA                            Sulla piccola isola Tiberina, nel cuore di Ro-    rà». Le sue ultime parole, prima di morire, sono           no alla fine di confortare le altre sussurrando lo-
           e ROMILDA FERRAUTO                          ma, la basilica di San Bartolomeo è dedicata al-     state: «Io perdono, perdono».                              ro che stavano andando incontro al loro sposo
                                                       la memoria dei nuovi martiri del XX e XXI seco-         È sempre in un contesto di guerra civile che            celeste, Cristo Re.
                                                       lo. È lì che dal 2008 è conservata la croce di       settant’anni prima, alla fine del 1936 a Madrid,              Avevano donato la propria vita all’Africa e
              erché parlare dei martiri al femmi-

P
                                                       Leonella Sgorbati, assassinata due anni prima a      María Carmen Lacaba Andía viene uccisa in-                 avevano scelto di restarvi fino alla fine, piutto-
              nile? Una «internazionale dell’umi-      Mogadiscio. Questa religiosa italiana, missiona-     sieme ad altre tredici religiose dell’ordine delle         sto che trascorrere gli anni della vecchiaia tran-
              liazione delle donne», ecco come la      ria della Consolata, infermiera prima in Kenya       francescane dell’Immacolata Concezione. Le                 quillamente in Italia. La loro era stata un scelta
              biblista francese Anne-Marie Pellet-
                                                       poi in Somalia, è stata uccisa da terroristi isla-   quattordici religiose contemplative non sono               lucida. Nel giugno 2013, ossia un anno prima
              tier definisce «la barbarie che colpi-                                                        morte lo stesso giorno e nello stesso luogo, ma            della sua morte, suor Olga Raschietti aveva
                                                       mici, in una paese lacerato dalla guerra civile,
sce per prime le donne, laddove imperversa la                                                               sono state tutte uccise per la loro condizione di          confessato a un’altra suora: «Ho quasi ot-
                                                       dalla carestia, dal banditismo e dal fondamenta-
guerra». Se è vero che occorre tener conto delle                                                            vita e la loro totale adesione a Cristo e alla             tant’anni. L’ultima volta che sono tornata in
                                                       lismo religioso. Era appena uscita dall’ospedale
situazioni storiche e dei condizionamenti socio-                                                            Chiesa. Suor María Carmen Lacaba Andía vive-               Italia, i miei superiori erano indecisi se lasciarmi
                                                       pediatrico per ritornare al suo convento, a po-
culturali, è altrettanto vero che le donne sono                                                             va in un monastero di contemplative sulla linea            ritornare in Burundi. Un giorno, durante l’ado-
                                                       chi metri da lì. Era in compagnia della sua
generalmente più maltrattate degli uomini. Ma                                                               del fronte che separava le truppe nazionaliste a           razione [eucaristica] ho pregato: “Gesù, sia fatta
                                                       guardia del corpo, un musulmano, ucciso anche
è nel rapporto con il corpo che si constatano                                                               nord da quelle repubblicane a sud. Quando i                la tua volontà, ma tu sai che io voglio tornarci”.
                                                       lui, in strada. Suor Leonella era andata a Moga-
specificità più femminili. Quanti corpi di donne                                                            conventi erano presi d’assalto dalle milizie re-           E ho sentito chiaramente queste parole nella
abusati nelle loro componenti materna e sessua-        discio per aprire una scuola per infermiere, per
                                                                                                            pubblicane e dalle bande di anarchici, al grido            mia testa: “Olga, pensi di salvare l’Africa?
le, profanati, mutilati, esposti, esibiti, per diso-   soddisfarne il crescente bisogno. «Donna di
                                                                                                            di morte alle religiose, le comunità si disperde-          L’Africa è mia. Comunque sono contento che tu
norarli, persino dopo la morte? Quanti tentativi       dialogo», dotata di un cuore «extra-large», svol-
                                                                                                            vano e le suore si rifugiavano nelle case vicine.          parta; vai a donare la tua vita!”. Da allora non
di fare del corpo delle donne un campo di bat-         geva la sua missione sempre con il sorriso sulle
                                                                                                            Se venivano scoperte, erano sottoposte a umilia-           ho più avuto il minimo dubbio». Un anno do-
taglia, fatto che ricorda che le forze dell’odio si    labbra, «lo sguardo rivolto al futuro». Quando       zioni e vessazioni per spingerle all’apostasia.            po è stata ritrovata malmenata e sgozzata accan-
riconoscono dal loro accanimento nel volere di-        le consorelle esprimevano la loro preoccupazio-      Madre María Carmen invece aveva deciso di re-              to a suor Lucia Pulici, 75 anni, nel loro conven-
struggere la bellezza e la vita? Nessun martiro-       ne per la sua sicurezza, rispondeva: «Io mi sono     stare con le compagne più anziane, tra le quali            to di Kamenge, quartiere povero della capitale
logio può pretendere di essere esaustivo, tanto i      donata al Signore, Lui può fare di me quel che       un’invalida. Un testimone ha raccontato che                del Burundi, Bujumbura. Come Bernardetta
martiri abbondano, ma le storie riportate di se-       vuole». In un’intervista, poco prima della sua       madre María Carmen e le sue compagne furono                Bogian, 79 anni, assassinata il giorno dopo.
guito tratteggiano l’infinita gamma della resi-        morte, aveva detto: «C’è un proiettile con il mio    uccise in una piazza di Madrid, una ad una.                Quest’ultima aveva scritto, poco prima di mori-
stenza spirituale al femminile.                        nome scritto sopra e Dio solo sa quando arrive-      Madre María Carmen, che fu l’ultima, cercò fi-             re: «Nonostante la situazione complessa e con-

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Suor Olga Raschietti (Ansa);
                                                                                                                                                                    a sinistra, Maria Elizabeth Macias Castro (Fair use);
                                                                                                                                                                    sotto, Kayla Mueller (Ansa)

                                                      Bernadetta Boggian ( Ansa)
                                                      A sinistra, Etty Hillesum (Wikipedia)

flittuale nella regione dei Grandi Laghi, perce-      la tranquillità e le tradizioni dell’ambiente da      che la importuna da tre anni. Quell’uomo pur-           postava regolarmente informazioni sul traffico,
pisco la presenza del regno dell’amore che si         cui proveniva. Nel corso di una conversione spi-      troppo l’aspettava sotto casa. Colpito da turbe         per cercare di prevenire le violenze e di aiutare
sviluppa, crescendo come un granello di senape,       rituale e umana, si era messa dalla parte dei più     psichiche, Giuseppe era stato espulso dal semi-         la polizia, nel sito collaborativo locale. Il 22 set-
da un Gesù presente per tutti».                       bisognosi. «La mia paura della morte — affer-         nario e aveva cominciato a prendersela con i            tembre 2011, Maria Elisabeth Macías Castro,
    Si dice che suor Maura Clarke abbia com-          mava — è costantemente sfidata quando bambi-          credenti. Inviava a Santa lettere deliranti e mes-      laica della comunità delle Missionarie di San
piuto una rivoluzione del Vangelo. Appartenen-        ni, adorabili ragazze e anziani vengono uccisi        saggi blasfemi. Le chiedeva di rinunciare a Dio         Carlo, veniva rapita da uno di quei cartelli. È
te alla comunità irlandese di New York, ha par-       con armi da fuoco, o alcuni a colpi di machete,       per dedicarsi a lui. Una volta aveva addirittura        stata ritrovata due giorni dopo, decapitata e
tecipato alle marce per la liberazione dei più        e i loro corpi vengono gettati in strada, con il      cercato di violentarla. E finirà con l’ucciderla        atrocemente mutilata, in una strada trafficata di
poveri negli anni Settanta in America centrale.       divieto per le famiglie di sotterrarli».              colpendola ripetutamente con un coltello. Santa         Nuevo Laredo, accanto a una tastiera da com-
Suora domenicana missionaria di Maryknoll,               Lontano dagli orrori della guerra civile, San-     Subito, il documentario dedicato alla giovane, ha       puter e una nota: «Sono la Nena di Laredo e
Maura Clarke difendeva i contadini e gli emar-        ta Scorese era una studentessa e attivista cattoli-   commosso gli spettatori in Italia ed è stato pre-       sono qui a causa dei miei articoli (on line) e dei
ginati, nel solco del concilio Vaticano II, al tem-   ca italiana, che aveva deciso di diventare missio-    miato al Festival del Cinema di Roma 2019.              vostri».
po in cui gli squadroni della morte seminavano        naria. Aveva 23 anni quando è stata assassinata          In Messico si dice che fa parte di una lista            Ha resistito all’odio fino alla fine quest’altra
il terrore. Insieme ad altre due religiose e una      da uno psicopatico. Era il 1991, vicino Bari, nel     nera: quella dei giornalisti assassinati dai cartelli   giovane, dando prova di una maturità spirituale
laica, fu violentata ed uccisa da militari salvado-   sud dell’Italia. La sera della sua morte, Santa       della droga, come rappresaglia per il loro impe-        straordinaria. «Grazie a Dio, grazie alle vostre
regni, in una afosa notte di dicembre del 1980,       era andata a visitare una famiglia a cui offriva      gno nelle reti sociali. Aveva 39 anni e due figli,      preghiere, mi sono lasciata cullare teneramente.
poco tempo dopo l’assassinio del vescovo Óscar        assistenza materiale e spirituale. Aveva poi rag-     era caporedattore del giornale «Primera Hora»,          Ho visto la luce nelle tenebre e ho imparato che
Romero. Secondo diverse indagini, l’assassinio        giunto i giovani dell’Azione cattolica per un in-     a Nuevo Laredo, città nota per essere la sede           persino in carcere si può essere liberi. Sono gra-
delle quattro missionarie era stato commissiona-      contro di catechesi. Le attività di quell’ultima      della «guerra dell’erba», nome dato agli scontri        ta per questo. Mi sono resa conto che c’è del
to da alti responsabili della Guardia nazionale.      serata costituiscono il suo testamento spirituale:    tra i cartelli che rivaleggiano per ottenere il mo-     buono in ogni situazione, a volte basta cercar-
Ma solo gli esecutori materiali sono stati con-       carità e formazione cristiana. Alle 22, quando i      nopolio del traffico della droga. Ma molti la co-       lo». Queste parole strazianti e piene di luce le
dannati. Due generali coinvolti sono emigrati in      suoi amici si offrono di accompagnarla a casa,        noscono con lo pseudonimo, «La Nena de La-              ha scritte dal carcere ai suoi genitori Kayla
Florida. Maura Clarke era nota per il coraggio e      lei rifiuta, aggiungendo che la cosa peggiore che     redo», nome di penna della giustiziera masche-          Mueller, attivista protestante evangelica di 25
l’incrollabile fede che l’avevano spinta a lasciare   le può capitare è d’incontrare Giuseppe, l’uomo       rata, con la verità come unica arma. Con altri,         anni rapita dai miliziani dell’Is, poco prima di

D ONNE CHIESA MOND O   18                                                                                                                                                                        19    D ONNE CHIESA MOND O
La fede in quanto virtù teologale è un dono di Dio. Questo dovrebbe aiutarci
                                                                                                                                     a comprendere che non possiamo gestirla come qualcosa di nostro,
                                                                                                                                     pretendendo di averla o non, ma solo impegnarci ad accrescerla con speranza,
                                                                                                                                     carità e preghiera. Anche per questo non è semplice esserne autentici
                                                                                                                                     testimoni, specie al giorno d’oggi. Il mondo in cui viviamo, infatti,
                                                                                                                                     si va progressivamente svuotando di valori che ci aiutavano a vivere con
                                                                                                                                     speranza e ad avere uno sguardo che andava oltre ciò che si poteva vedere.
                                                                                                                                     La fede dei nostri nonni e genitori era una testimonianza
                                                                                                                                     ed un aiuto per chi si affacciava alla vita. Oggi non più. Chi vuole essere
                                                                                                                                     esempio di fede in questa società globalizzata va incontro a persecuzioni,
                                                                                                                                     poiché è più facile seguire le mode e non ciò che dà senso alla vita.
                                                                                                                                     La fede, però, non si applica alle idee o alle persone. Fede non è “fedeltà”,
                                                                                                                                     a qualcuno, ma è “altro”: è affrontare — credendo in Colui che è veramente
                                                                                                                                     fedele — qualsiasi avversità, sapendo che — vada come vada — saremo salvati.
                                                                                                                                     Al presente chi manifesta il proprio credo religioso è sbeffeggiato, isolato,
                                                                                                                                     umiliato e perfino ucciso. Ma la grande assurdità è che attestare
                                                                                                                                     la propria fede — soprattutto per i cristiani, adesso i più perseguitati —
                                                                                                                                     comporta oppressione e morte anche nei paesi più sviluppati.
                                                                                                                                     Donne e uomini vivono quotidianamente questo martirio, costretti
                                                                                                                                                                                      anche all’apostasia senza che
                                                                                                                TRIBUNA APERTA                                                        nessuno faccia nulla, nella totale
                                         Suor Leonella Sgombati (Ansa)                                                                                                                indifferenza di chi vi assiste.

perdere la vita in circostanze mai chiarite. La           tiri offre, come contrappunto, un modello di
                                                                                                                Essere testimone di fede                                              Per le donne, poi, tutto si
                                                                                                                                                                                      trasforma in un film dell’orrore:
                                                                                                                                                                                      picchiate, stuprate, esposte
lettera è stata consegnata ai genitori in seguito,
da un ex ostaggio liberato. Lei che, sul suo
blog, dichiarava di voler essere «attiva nel mon-
                                                          eroismo femminile intessuto di resistenza,
                                                          d’istinto protettore e di amore per la vita, più
                                                          forte degli atti di forza e più forte persino della
                                                                                                                è una sfida quotidiana                                                al pubblico ludibrio e infine
                                                                                                                                                                                      uccise perché doppiamente
do per fare il bene», prima di recarsi in Siria                                                                 di CATERINA CIRIELLO *                                                colpevoli: donne e cristiane, e
                                                          morte. Meditando su Etty Hillesum giovane
aveva lavorato in una clinica per sieropositivi                                                                                                                                       perché le madri sono in assoluto
                                                          donna ebrea e mistica, morta ad Auschwitz a 29
nella città natale di Prescott e in un centro di                                                                                     le prime catechiste.
                                                          anni, la biblista s’interroga: «Sarebbe indebito
assistenza per donne senzatetto. «Trovo Dio ne-                                                                                      Nessuna di loro cerca la morte, così come si ordinava ai primi cristiani, ed è
                                                          sottolineare che c’è in lei una nota particolare e
gli occhi sofferenti che si riflettono nei miei»,                                                                                    sempre lei a sorprenderle inermi mentre cucinano, lavano o accudiscono i
                                                          profondamente femminile, quando passa da un
aveva spiegato al padre. E da allora, aveva deci-                                                                                    bambini. Molti pensano che non si può perdere la vita per qualcosa di
                                                          “Dio che aiuta” alla sua decisione di “aiutare
so di non abbassare lo sguardo davanti alle sof-                                                                                     “intangibile”: è da pazzi. E così per tante persone la fede diventa abito da
                                                          D io”?». E conclude: «Bisogna forse essere don-
ferenze dell’umanità. Ex compagne di cella ya-                                                                                       indossare nel privato, per non perdere la faccia.
                                                          ne per giungere a questo estremo di semplicità
zide hanno raccontato che non ha mai accettato                                                                                       Anche i giovani fanno fatica a testimoniare ciò in cui credono, e chi lo fa va
                                                          nella relazione con Dio».
di rinnegare la sua religione, e che, persino do-                                                                                    controcorrente.
po essere stata più volte abusata dal capo                   Questo articolo è dedicato anche a suor Jeanne                          Ma la fede è una sfida quotidiana anche per chi si è consacrato a Dio.
dell’organizzazione terroristica, la sua preoccu-         Yegmane, suor Clémentine Anuarite, suor Denise                             Non sono poche le contraddizioni e le ragioni opposte alla carità ed alla
pazione era di proteggere le altre prigioniere,           Kahambu Muhayirwa, suor Angelina, suor Clara                               fraternità, ed è forte la voglia di prevalere sugli altri con la scusa del “potere”.
condividendo con loro il suo cibo.                        Kahambu, Luisa Guidotti Mistrali, Marta Obre-                              Anche in questo caso sono le donne ad essere più vessate
   Nel momento in cui, come scrive Anne-Marie             gon, Daphrose Rugamba, le sei donne martiri d’Al-                          perché ricattabili psicologicamente. Perciò c’è chi continua a camminare con
Pelletier, «il crollo di modelli identitari tradizio-     geria, Raghada al-Wafi e le vittime dell’attentato                         fede e chi non ne può più. «Considerate perfetta letizia, miei fratelli, quando
nali del maschile tendono a riabilitare, per con-         nella cattedrale di Baghdad, suor Marguerite Bartz,                        subite ogni sorta di prove, sapendo che la vostra fede, messa
traccolpo, una figura di virilità conquistatrice,         suor Valsha John, suor Lukrecija Mamic, suor Gi-                           alla prova, produce pazienza» (Gc 1, 2-3). Nessuno più vuole abbracciare la
che esibisce la forza dei propri muscoli, vive nel        na Simionato, suor Liliana Rivetta, Anne Thole,                            follia della Croce?
rapporto di forza, e pertanto nel disprezzo di            Shama Masih, Mariah Manista, suor Mary Tacke,
tutto ciò che ha volto di femminilità attenta alla        suor Irma Francisca, suor Paula Merrill e suor                                *Suore Figlie di Gesù, docente stabile di Teologia spirituale e Storia della Spiritualità
vulnerabilità dell’altro», ognuna di queste mar-          Margaret Held, e tutte le altre.                                              - Pontificia Università Urbaniana, Roma

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L’INTERVISTA

               Il pluralismo
           è scritto nel Corano
          IlhamAllah Chiara Ferrero, segretario generale della Coreis

             di FEDERICA RE DAVID                              sua, non sempre condivisa. Vogliamo sostenerlo,
                                                               gli siamo grati per aver dato il coraggio a molti
                                                               vescovi e sacerdoti di compiere azioni nuove in
                             i sono convertita

«M
                                                               questa direzione.
                             24 anni fa, in tem-                                                                                  IlhamAllah Chiara Ferrero e il marito imam Yahya Sergio Pallavicini con Papa Francesco il 3 novembre 2016
                             pi più tranquilli.                Lo ha incontrato personalmente?
                             Papà, docente di
                                                                  Due volte in Vaticano e avevo sempre il velo,             confessionale che porta alla violenza, l’identità            Come se ne può uscire?
                             filosofia   all’Uni-
                                                               che porto solo quando prego o in contesti reli-              religiosa non è di per sé estremista. Se si conti-
versità di Genova, studiava Dante e l’Islam; con                                                                                                                                            Il dramma è anche nella difficoltà di una co-
                                                               giosi: con una delegazione internazionale poco               nua a dare la colpa alle religioni, in fondo si
lui ho conosciuto il padre del mio futuro mari-                                                                                                                                          munità religiosa che non riesce a gestire una si-
                                                               dopo il suo insediamento e per una conferenza                misconosce la loro funzione di avvicinamento al
to. La mia conversione ha a che fare con l’amo-                                                                                                                                          tuazione non più attinente al sacro. Gli Stati
                                                               alla fine del giubileo della misericordia. Abbia-            Dio Unico.
re, con la fede e con la curiosità intellettuale                                                                                                                                         sfruttano la religione a fini di potere per coprire
                                                               mo parlato, sono stati momenti belli; il Papa ri-
che ho ricevuto in dono dai miei genitori».                                                                                                                                              crisi di identità, quando invece dovrebbero ga-
                                                               corda e saluta sempre con grande affetto mio                 Chi altro va chiamato in causa?
    A parlare è IlhamAllah Chiara Ferrero, segre-              marito. Un altro momento significativo è stato a                                                                          rantire il pluralismo come è scritto nel Corano.
                                                                                                                               In alcuni contesti, il problema è lo Stato; in
tario generale della Coreis, la Comunità religio-              Gerusalemme durante la visita del Papa nel                                                                                Ricordiamo le origini dell’Islam, i diversi scam-
                                                                                                                            altri, sono i movimenti politici islamisti estremi-
sa islamica italiana presieduta da suo marito                  2014.                                                                                                                     bi proficui del Profeta Muhammad con i cristia-
                                                                                                                            sti che mettono in atto comportamenti persecu-
Yahya Sergio Yahe Pallavicini, Imam della mo-                                                                                                                                            ni. E Omar, il secondo Califfo, che quando en-
                                                                                                                            tori per destabilizzare la società e chi la go-
schea Al-Wahid di Milano e figlio del fondato-                 Papa Francesco pone spesso l’attenzione sul sacrificio dei                                                                trò a Gerusalemme, visitò il Santo Sepolcro ma
                                                                                                                            verna. Mi dispiace che il mondo politico occi-
re.                                                            cristiani perseguitati nel mondo.                                                                                         rifiutò di pregare lì, perché voleva preservare
                                                                                                                            dentale non riconosca che si tratta di questioni
                                                                 Voglio esprimere il mio pieno sostegno alle                politiche. Si è un po’ strizzato l’occhio ad alcu-           quel luogo per i cristiani, evitare che si prendes-
La Coreis è fortemente impegnata nel campo del dialogo                                                                                                                                   se la sua preghiera a pretesto per costruirci una
                                                               persone perseguitate e la totale condanna di chi             ni di questi movimenti: da una parte perché fa-
interreligioso, con una storia di intensa interlocuzione con                                                                                                                             moschea. Del resto è sempre accaduto che ci si
                                                               fa loro violenza. Il dramma è l’Islam politicizza-           ceva comodo che destabilizzassero il potere cen-
la Santa Sede. Come procede?                                                                                                                                                             ospitasse nei luoghi di culto fra diverse religio-
                                                               to che usa la religione per fomentare un nazio-              trale; dall’altra perché, presentandosi come
  Quando Papa Francesco è stato eletto, con                    nalismo che non ha senso nel mondo globaliz-                 esclusivi e verticistici, sono sembrati interlocuto-         ni, in caso di necessità. E nel mondo islamico ci
nostro figlio ci siamo trasferiti a Roma per es-               zato. Si comincia invitando insistentemente alla             ri più accessibili per chi aveva difficoltà a con-           sono molti esempi di chiese e sinagoghe vicino
sergli più vicini, per la grande apertura che ha               conversione gli studenti di altre fedi nelle scuole          frontarsi con una realtà plurale come la comuni-             alle moschee: sono queste le immagini che do-
mostrato fin dall’inizio. È una strada difficile, la           e si arriva alle persecuzioni. È l’esclusivismo              tà islamica.                                                 vremmo mostrare. Purtroppo però, molte chiese

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