Lo Spirito assesta le gerarchie - Il Centro Don Vecchi
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SETTIMANALE DELLA FONDAZIONE CARPINETUM COPIA GRATUITA ANNO 17 - N° 21 / Domenica 23 maggio 2021 Lo Spirito assesta le gerarchie di don Gianni Antoniazzi In Italia i cristiani hanno un po’ sot- tovalutato la Pentecoste. La solen- nità, che quest’anno si celebra il 23 Maggio, rischia sempre di passare sottobanco. D’altra parte, in que- sto momento dell’anno si presta attenzione anche alla conclusione della scuola, ai vari tornei sportivi, ai saggi di fine anno, agli esami di ogni ordine e grado e, più ancora, alla programmazione delle vacan- ze. In questo contesto lo Spirito di Pentecoste sembra un figlio minore, una celebrazione fra le tante, alla stregua della Santissima Trinità o del Corpus Domini. Bisogna invece sapere che il dono dello Spirito sta sullo stesso piano della Pasqua. C’è una “Chiesa gerarchica”, verticale, che potremmo chiamare di Pietro. Secondo la Scrittura, infatti, Simone è il primo nella lista degli Apostoli e a Lui Gesù risorto affida la cura del gregge. La Pasqua stessa, di cui Pie- tro è testimone, è una festa vertica- le: Gesù sale dagli “inferi”, dal nulla, al versante del Padre. C’è però an- che una “Chiesa orizzontale”, quella di Pentecoste. È composta da fratel- li, che, senza differenze, ricevono i carismi da parte dell’unico Spirito. La comunità cristiana si sviluppa come le membra del corpo umano dove gli uni esistono per la crescita degli altri: tutti sono importanti. È la Chiesa proposta da Paolo, nelle sue lettere. La prima e la seconda struttura cristiana si completano a vicenda, così come Pasqua e Pente- coste sono due volti della stessa sal- vezza del Padre. Bisogna conservare questo equilibrio e comporlo con passione lì dove si fosse deteriorato.
Il bello della vita Pentecoste per tutti di Plinio Borghi Anche questa festa, che i cristiani celebrano con solennità analoga a quella della Pasqua, si colloca come punto di riferimento sia religioso che laico diventando perciò universale In sé il termine Pentecoste non dice tina di giorni dopo la loro pasqua, figure, si moltiplicano simpatiche granché: 50 giorni. Sì, ma da che? ovviamente con motivazione pro- sovrapposizioni, come quella di far Dalla Resurrezione, dice la Chiesa prie, che però starebbero alla base piovere petali di rose rosse (il colore cattolica che ne dà risalto elevando della successiva scelta dei cristiani. dei paramenti in questo giorno) alla questa Domenica al grado di “Solen- Allineati ci sono i protestanti e, sta- conclusione delle processioni che vi nità”, con tanto di Veglia come al volta, anche gli ortodossi. Il cerchio, si celebrano (da cui anche il nome Sabato Santo e di Sequenza propria, poi, si allarga: è la seconda volta di “Pasqua rosata”); altri celebrano quel bel “Veni Sancte Spiritus”, er- che lo Spirito Santo interviene diret- a scavalco la Madonna della Pace roneamente attribuito a Innocenzo tamente sul progetto della salvezza, (fatalità, non per la stessa coinci- III, che recitiamo prima del vangelo la prima nel concepimento di Gesù e denza, anche da noi cade la stessa e che, cantato in latino, diventa su- oggi con “la fondazione” della Chie- festa nella parrocchia omonima); blime. Perché tutto ciò? In sostanza sa, presente ancora Maria che, pur molti ancora legano la fioritura e la Pentecoste sta alla Pasqua come ripiena di grazia, ha bisogno come la produzione dei campi in questo l’Epifania sta al Natale: non ha senso gli altri di andare oltre il mistero periodo. Nei Paesi del nord, Germa- l’evento se non fosse seguito l’uno nel quale Essa stessa è protagonista. nia in primis, la Pentecoste è molto dalla sua manifestazione e l’altra Maria e lo Spirito diventano allora sentita, venerata e attesa perché dalla comprensione. È una cosa logi- struttura portante della Chiesa, che dà la stura al programma vacanze: ca, e non la evoco io, bensì lo stesso ha per capo lo stesso Gesù, morto, frotte di turisti che anche il nostro Gesù quando dice agli apostoli intan- risorto e tuttora presente in mezzo litorale si appresta a ricevere, pan- to di prendere atto e poi sarà tutto a noi. Bene ha fatto papa France- demia permettendo, a volte pur- chiaro nel ricevere lo Spirito Santo, sco a fissare il lunedì di Pentecoste troppo invertendo le priorità nella con tutti i doni che si porta appresso la festa di Maria Madre della Chie- premura economica più che in quel- e che ognuno potrà andarsi a rivede- sa. C’è di più: anche la Pentecoste, la spirituale. Non importa. Quel che re nel catechismo. I 50 giorni dopo come pressoché tutte le feste reli- conta è che alla fine sia comunque non sono un fatto storico, ma pura- giose, diventa perno e riferimento a Pentecoste per tutti e per noi cri- mente deduttivo e consequenziale, un livello più laico, ma non troppo e stiani in particolare diventi un forte il quale, come tante altre “ricorren- non sempre, di tante altre forme di momento di rilancio della fede, nel ze”, prende spunto o si sovrappone manifestazioni tradizionali. Il fatto quale impariamo veramente a espri- a riferimenti più o meno analoghi già che di norma cada in maggio, mese merci tutti nella stessa lingua e con esistenti. Anche gli ebrei celebrava- di Maria, non è indifferente e, oltre un linguaggio comprensibile, come no la loro pentecoste una cinquan- ad abbinare nel clima di festa le due gli apostoli di allora. Il resto è vita. Testamento a favore della Fondazione Carpinetum La Fondazione Carpinetum ha come scopo il supporto alle persone anziane accolte nei sei Centri don Vecchi pre- senti tra Carpenedo, Marghera, Cam- palto e gli Arzeroni e l’aiuto ai soggetti più fragili che vivono in città. Si so- stiene solo con le offerte e i contri- buti della gente di buona volontà che vengono tutti destinati ad azioni di be- neficienza. Per sostenerla è possibile fare testamento a suo favore: chi non avesse eredi o chi volesse comunque lasciare un legato, sappia che il suo grande gesto di generosità si tradurrà in carità concreta, per fare del bene a vantaggio del prossimo che ha bisogno. 2 ANNO 17 - N° 21 / Domenica 23 maggio 2021
Camminare insieme La Pasqua delle rose di don Sandro Vigani La Festa di Pentecoste ha tradizioni antiche: alcune sono rimaste, altre si sono perse Il lancio dei petali, la consegna dei colàz, il volo della colomba e la sfilata dei santi La Festa di Pentecoste segna or- di Pentecoste, mentre gli apostoli all’interno della Cattedrale. Oggi mai definitivamente l’ingresso nel e Maria erano raccolti in preghie- a mezzogiorno, una colomba bian- tempo estivo. È l‘ora delle gite ra nel Cenacolo, in alcuni luoghi ca rappresentata su un pannello fuori porta, soprattutto sui col- durante la Messa si imitava con raffigurante il Paradiso vola lungo li Euganei che scoppiano di fiori, le trombe il suono del vento im- una corda metallica percorrendo e tra i boschi delle Dolomiti che petuoso che accompagnò il dono una delle più note vie della città e l’erica dipinge di rosa. Numero- dello Spirito. In Friuli la Penteco- raggiunge la rappresentazione del sissime sono le sagre che si svol- ste era la data tradizionale della Cenacolo, allestito sul sagrato del gevano, in tempi non-covid, in cresima dei ragazzi che, all'uscita Duomo. Se il suo percorso è line- tutta Italia, come a Corte di Pio- dalla chiesa, ricevevano i colàz, are, l’anno sarà buono. In Sicilia, ve di Sacco nel Veneto, a Follina ciambelle che divennero un simbo- a Gangi, la Festa di Pentecoste si in provincia di Treviso. Era detta lo della Cresima. Una norma reli- festeggia nella giornata di lunedì anche “Pasqua rossa” dal colore giosa risalente al 1500 comandava con una solenne processione in cui rosso dei paramenti sacri. Il nome di ridurre il numero di colàz che il vengono fatte sfilare per le vie del- di “Pasqua delle rose” o “Pasqua padrino donava al figlioccio per il la cittadina ben quaranta statue di rosata” risale invece al Medioevo: sacramento, poiché molti esagera- santi. Non mancava mai nelle Mes- a Pentecoste dall’alto della chiesa vano. I colàz venivano legati con se il canto solenne del Veni Crea- si gettavano petali di rosa rossa e fiocchi e indossati dai cresimati. tor, l’inno allo Spirito Santo com- batuffoli di stoppa accesa a signifi- Tra la festa dell'Ascensione e la posto nel secolo IX. “Pentecoste” care le lingue di fuoco che si pose- Pentecoste nelle zone montane le vuol dire letteralmente “cinquan- ro sopra Maria e gli apostoli come ragazze non ancora sposate pre- tina”. Gli ebrei, cinquanta giorni segno del dono dello Spirito Santo. paravano nei boschi dolci chiamati dopo Pasqua, celebravano la festa Questa usanza era viva in alcune las sopos, iu supùs o i crustulìns. della mietitura e delle primizie, regioni d’Italia fino all’Ottocento, La vigilia di Pentecoste era buo- detta anche festa delle settimane ma ancor oggi a Roma nel Panteon na per la semina della canapa. Ad o giorno delle primizie, e più tar- si fanno cadere dall’alto i petali di Orvieto fin dall’epoca medievale a di assemblea solenne o festa con- rosa che coprono come un manto Pentecoste si celebra la festa det- clusiva. Era la festa del raccolto e il pavimento. Sempre per ricor- ta “della palombella”. Una colom- perciò, all’origine, una celebrazio- dare quello che accadde il giorno ba veniva lasciata libera di volare ne sostanzialmente agricola, poi arricchita di significati legati alla storia del popolo ebraico e della sua alleanza con Dio: il ricordo del cinquantesimo giorno dall’uscita dell’Egitto e del dono della Legge. Venivano offerti due pani lievitati, fatti con la farina prodotta col gra- no nuovo, due agnelli, sacrificio di pace, e un capro, il capro espiato- rio, per espiare i peccati del popo- lo. Era un momento di grande gio- ia, durante il quale accorrevano a Gerusalemme, la città Santa, ebrei da ogni parte della Palestina e del mondo allora conosciuto. I cristiani trasformarono questa festa ebraica nella memoria del dono dello Spi- rito Santo sugli apostoli e su Maria. ANNO 17 - N° 21 / Domenica 23 maggio 2021 3
Sottovoce Benedetto e la libertà di Spirito di don Gianni Antoniazzi Sono passati 10 anni da quando papa ciò che lo Spirito Santo ha operato e E in Oriente si tiene sempre a cuore Benedetto XVI ha visitato Venezia e sta operando nelle vostre comunità; la Pentecoste e l’azione dello Spiri- il Triveneto. Sabato 7 maggio 2011 il a leggere con gli occhi della fede le to. La Serenissima Repubblica, come Pontefice ha parlato ai vescovi delle 3 profonde trasformazioni in atto, le una gondola in mezzo alle onde, è Venezie riuniti ad Aquileia. Non era la nuove sfide, le domande emergenti». sempre stata capace di innumerevo- vigilia della Pentecoste ma la seconda Ecco: il Papa di Roma invita la Chiesa li equilibri fra Oriente e Occidente, domenica di Pasqua. In quella circo- di Venezia a contemplare l’azione del- frutto di dialoghi e commerci con- stanza, dunque, il tema era “libero”. lo Spirito. In effetti Venezia è sempre dotti in ogni direzione. Facciamo te- Eppure, il Pontefice ha fatto riferimen- stata legata all’Oriente, più di Roma. soro di questo passato straordinario. to all’azione dello Spirito nelle Chiese. Sentite cosa ha detto in quell’occasio- ne (può sembrare barboso ma è impor- tante leggere): «Lo Spirito Santo parla alle vostre amate Chiese e a tutti voi singolarmente, sostenendovi per una più matura crescita nella comunione e nella reciproca collaborazione». E continua più avanti: «Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chie- se (Ap 2,7). I vostri Pastori hanno ri- petuto questo invito dell'Apocalisse a tutte le vostre singole Chiese e alle diverse realtà ecclesiali. Vi hanno così sollecitato a scoprire e a “narrare” In punta di piedi Il crisma di don Armando Ciascuno di noi ha doni personali. Non siamo fatti in serie, me, anche complementari fra loro. Ed è importante che con lo stampo. Ciascuno di noi è un colore a sé stante ognuno impari ad apprezzare il bello compiuto dagli altri e tutti insieme diamo origine ad una realtà variegata e e faccia, da parte sua, il possibile per portare a termine il viva. Le diverse sensibilità di fede non vanno interpretate proprio compito nella storia: ciascuno, come tralcio unito come segni di tensione o elementi di divisione: è giusto alla vite, porti il frutto di cui è capace. Don Armando ha e bene che ci siano nella comunità cristiana tante ani- avuto una spiccata sensibilità per le persone bisognose. Nella sua vecchia parrocchia di Carpenedo alcuni cappel- lani hanno proposto una pastorale anche catechistica e liturgica. Negli ultimi anni lui si è occupato delle persone più affaticate. È un dono straordinario che oggi continua ancora a portare frutto. È un carisma che trova concre- to sviluppo nella Fondazione Carpinetum. Sicuramente ci sono stati confratelli e vescovi con sensibilità diverse e complementari fra loro. Nessun problema. Nella natura c’è spazio per tutti i colori con composizioni ricchissime. Guai se ci fosse un appiattimento, una sorta di architettura anni ’60, tutta uguale. L’uniformità che appiattisce crea la morte umana. Quant’è importante allora che nella nostra diocesi i molteplici carismi possano comporsi insieme. Im- portante è che ciascuno porti il frutto che gli corrisponde. 4 ANNO 17 - N° 21 / Domenica 23 maggio 2021
Gruppi e comunità Spirito di Cristo e democrazia di don Gianni Antoniazzi La Pentecoste, nell’arte, è rappresentata con figure e immagini che spesso si ripetono Icone simbolo della comunità cristiana che accoglie in ugual misura il dono dello Spirito Dall’antichità fino ai nostri giorni, l’arte delle icone cenacolo per timore dei Giudei. In questa icona c’è raffigura la Pentecoste con immagini quasi sempre dunque tutta la comunità cristiana, con tutte le sue analoghe. In questa pagina l’immagine che riprodu- vicende umane, che accoglie in egual misura il dono ciamo si presenta con toni di grigio ma chi lo desi- dello Spirito. In basso, al centro, avvolto in uno spa- dera può facilmente trovare in internet foto a colori. zio tenebroso, è d’uso porre un vecchio re. È accom- Cerchiamo di commentarne qualche dettaglio. L’icona pagnato tradizionalmente dalla scritta «‘O Cosmos». di Pentecoste mette al centro il dono dello Spirito Indica il mondo delle logiche umane, che ha fatto il di Gesù. In alto vi è una mandorla, in forma di el- suo tempo. In effetti l’umanità ha una regalità tutta lisse, segno di perfezione. Il cromatismo è di colore sua, che corrisponde alle logiche del successo e del azzurro e procede, dall’esterno verso il centro, con potere. È una regalità oscura. Ha in mano un drappo tonalità sempre più scure ad indicare che il mistero bianco con 12 o 24 rotoli bianchi. Sta uscendo dal- dello Spirito di Dio non può essere del tutto compreso la tenebra alla luce perché ha ricevuto il messaggio dall’uomo. È più chiaro verso l’esterno per significare di salvezza da quanti sono illuminati dallo Spirito del l’irraggiamento dello Spirito a tutta l’umanità. Escono Risorto. I 12 uomini sono seduti con Maria tutti sullo i raggi chiarissimi che si distendono in egual modo su stesso piano. Non vi è fra loro una gerarchia. Ciascu- tutti i presenti. Si contano 12 figure maschili sedute no ha ricevuto dei carismi e una dignità analoga agli ai lati, al centro una femminile, Maria, e in basso un altri: sono a servizio del mondo. Vi è nella Pente- ultimo personaggio, simile ad un re, con un drappo di coste una democrazia di servizio, una parità assolu- tessuto in mano. Nelle icone, sia antiche che moder- ta, anche di genere, per il bene della storia umana. ne, talvolta il seggio centrale viene lasciato libero: è il posto riservato alla venuta del Cristo glorioso, che sederà a giudicare la storia. Con la posa delle proprie mani, Maria indica la disponibilità alla volontà di Dio. Il gesto non è di per sé quello della preghiera ma ri- corda quello di un servo, disponibile al suo padrone. Alle spalle di Maria c’è Pietro. Ha una caratteristica non visibile nell’immagine grigia. In effetti i perso- naggi hanno un abito blu, ad indicare la natura umana comune a tutti. Il manto superiore è diverso per cia- scuno. Quello di Pietro, di norma è giallo. È il colore del dubbio e del rinnegamento. Tutti e 12 hanno in mano un rotolo bianco: indica il testo delle Scritture, il messaggio del Maestro da portare nel mondo. Il suo colore bianco è simbolo della luce. Ci sono alcuni per- sonaggi che tengono un libro: quello accanto a Maria di solito è Paolo, mentre Luca è il terzo a sinistra. Anche Marco ha il libro in mano. I 12 uomini non sono dunque gli apostoli ma rappresentano la comunità cristiana, al suo completo, con le fragilità quotidiane, illuminata dallo Spirito, luce che scende dalla man- dorla del Padre. Abitualmente la scena è ambientata idealmente nel cenacolo, stanza del piano superiore, luogo distaccato dalla pura mentalità umana e aperto all’azione di Dio. Il cenacolo è anche il luogo dove è istituita l’Eucaristia e al contempo lo spazio dove si è consumato il tradimento, è l’ambiente della preghie- ra ma anche della paura. Gli apostoli si chiudono nel ANNO 17 - N° 21 / Domenica 23 maggio 2021 5
Serenissima La città celeste di don Valter Perini Dieci anni fa papa Benedetto visitava Venezia e dava un messaggio di speranza alla città Cosa dobbiamo riprendere di quell’incontro per risollevare una città fortemente ferita? L’ 8 maggio del 2011 papa Benedet- un simile dramma pur riconoscendo l’amore per Venezia, “città della vita to concludeva la sua visita a Venezia loro il grande impegno nell’aiutare i e della bellezza”. Ancora una volta - nella Basilica della Madonna della cittadini. In questi dieci anni certa- continuava il papa - i veneziani sono Salute. Parlando al mondo della cul- mente abbiamo vissuto esperienze chiamati a rinnovare la bellezza di tura, usò tre metafore legate alla cit- pesanti che ci hanno fatto toccare questa splendida città “attingendo tà e in particolare al luogo in cui si la fragilità dell’uomo e la sua impo- dalle sorgenti benefiche dell’arte, del trovava: acqua, Salute e Serenissima. tenza di fronte alle forze della natura sapere, delle relazioni tra gli uomini Voleva consegnare alla città soltan- e alle malattie. L’uomo che poteva e tra i popoli”. È bellissimo questo in- to degli “spunti molto sintetici, uti- sembrare un “piccolo dio” in realtà vito alla speranza che affonda le sue li per la riflessione e per l’impegno ha rivelato anche l’altro lato, quello radici nello stupore e nella gratitudi- comune”.[1] A distanza di dieci anni che si preferisce tenere nascosto, la ne del dono ricevuto e che diventa ci chiediamo: hanno ancora qualche sua strutturale limitatezza. Eppure poi compito personale e comunitario. significato queste metafore? In riferi- riconoscere anche questa dimensio- Ma indispensabile, per risollevarci, è mento all’acqua abbiamo sperimen- ne come costitutiva dell’uomo non si- riscoprire soprattutto la persona di tato la paura dell’acqua granda del gnifica essere pessimisti ma persone Gesù, il Dominus humanissimus, “che 2019 insieme alle sofferenze patite che guardano alla realtà per quella salva l’uomo ponendolo nuovamente per le ferite inferte al patrimonio ar- che è, consapevoli che sia la storia nella relazione salutare con il Padre tistico, per i disagi e i danni provocati personale che quella di una città e lo scioglie dalle paralisi fisiche, psi- all’economia. Nonostante i pellegri- devono continuamente fare i conti chiche e spirituali”. Gesù “si prende naggi della nostra gente alla Basilica con questa totalità ambivalente che cura della nostra salute in senso pie- della Madonna della Salute, ancora ci costituisce e di cui Venezia, città no”. Si capisce allora l’espressione una volta una pandemia, il Covid 19, splendida e fragile, ne è simbolo. Chi di S. Ireneo che “la gloria di Dio è la si è abbattuta sul mondo mettendo salverà questo piccolo grande uomo? piena salute dell’uomo”. La gloria di in ginocchio l’economia e portando È forse destinato, come una pallina di Dio è anche l’uomo che accoglie Gesù restrizioni alla nostra libertà, lutti pin pong, a oscillare tra entusiasmi e nella sua vita liberamente, volentieri e povertà nelle nostre case. Infine depressioni, o esiste una via più con- e con gioia. Venezia, resterà sem- il titolo bellissimo, quasi utopico, di sona alla sua dignità? E chi salverà la pre la città Serenissima, se prende- Venezia città Serenissima, ci ha fatto città dell’uomo? Suonano profetiche rà coscienza che è in cammino verso toccare come la mancanza di un pia- le parole che papa Benedetto ci ha la città celeste che è la Serenissima no pandemico abbia trovato i nostri rivolto allora nella simbolica Basilica in senso pieno e che si pone come governanti impreparati di fronte ad della Madonna della Salute. Ci salverà “meta che muove i cuori degli uomini e spinge i loro passi, che anima l’im- pegno faticoso e paziente per miglio- rare la città terrena”. Nessuna no- stalgia dei tempi passati, gloriosi ma intrisi anche di ingiustizie, neppure nessun utopismo che sogna una città che mai si potrà costruire perché non aderente alla realtà. La nostra cit- tà, semplicemente, non deve avere paura del Vangelo che è la più grande forza di trasformazione del mondo, ma non è un’utopia, né un’ideologia. Il Vangelo è la “via”, cioè “il modo di vivere che Cristo ha praticato per primo e che ci invita a seguire”. [1] Benedetto XVI, Un cuor solo e un’anima sola. Benedetto XVI alle Chiese del Nordest Marcianum Press, Venezia, 2011 6 ANNO 17 - N° 21 / Domenica 23 maggio 2021
Partecipazione Una tappa speciale di Simone Scremin La visita del Papa è stata anche una grande prova di organizzazione che ha coinvolto una comunità che in quei giorni ha dimostrato, a tutti i livelli, l’entusiasmo della fede Sarebbero tanti i racconti e gli aned- portò all’organizzazione di tutti i ge- doti riguardanti la visita di Benedetto sti, compresa la S. Messa della mat- XVI alle Chiese del Nordest e in parti- tina dell’8 maggio per tutti i fedeli colare a quella veneziana svoltasi nel delle quindici diocesi del Triveneto. maggio del 2011 e che ho avuto il pri- È quindi un percorso di una Chiesa, vilegio e l’onere di seguire molto da non solo locale, che ha voluto fare un vicino con ruoli organizzativi come gesto comune, che ha voluto vivere segretario generale: fatiche (tante), una tappa speciale di un cammino di gioie, anche momenti divertenti (cre- fede. Certo, questi “eventi” non sono do di essere l’unico al mondo ad aver “cadute sulla via di Damasco”, ma chiamato un papa con un ascensore!). possono essere comunque occasione Ho quindi un punto di vista particola- di conversione, nel senso di verifica e re che vorrei brevemente condivide- correzione di un percorso e, non ul- ci comunali, tra le forze dell’ordine, re. Voglio ricordare in particolare, e timo, di slancio (anche emotivo, per- presso l’ASL, ecc. Mi ha colpito il loro velocemente, il percorso che ho po- ché no) per mettere in moto energie desiderio sincero di far in modo che il tuto seguire fin dalla genesi. All’epo- e idee e risvegliare la fede. Credo – Papa potesse essere accolto con tut- ca mi occupavo della segreteria della per esperienza – che a volte ci voglia to il calore possibile (non solo a scopi Conferenza Episcopale Triveneto e qualche spinta per svegliarsi un po’ pubblicitari: non credo che Venezia del Coordinamento della pastorale in (penso al senso dei campiscuola, del- ne abbia bisogno): anche questa era diocesi. In Conferenza si stava pen- le GMG, dei pellegrinaggi, ecc.). La fede, a modo suo; forse semplice, sando ad un nuovo convegno ecclesia- cosa però che più mi colpì da subito forse inespressa e non del tutto co- le di Aquileia (celebrato poi nel 2012), in tutto questo è stato l’entusiasmo sciente, ma il Papa rappresenta per mentre in diocesi stava terminando di tutti quanti hanno contribuito, a tutti il messaggio del Vangelo e la la visita pastorale del patriarca An- diversi livelli e in diverso modo. Un Chiesa di Cristo. E che dire di tutte le gelo. Si ebbe quindi una doppia intui- entusiasmo che, certo mosso anche persone “dei nostri” provenienti da zione: invitare il papa ad Aquileia per dall’evento così speciale, non era parrocchie, movimenti e associazioni dare avvio al cammino del secondo per un’autoaffermazione di qualcu- che si son spesi con generosità (per- convegno ecclesiale delle Chiese del no, un interesse, un doppio fine: ri- dendo ore di sonno, donando tempo Nordest e a Venezia per una terza cordo quante persone si son messe ed energie) sapendo che, per motivi assemblea ecclesiale a chiusura del- in gioco con massima disponibilità e di servizio, non avrebbero partecipa- la visita pastorale. Questa l’idea che mi hanno aperto le porte negli uffi- to ai vari momenti e non avrebbero probabilmente nemmeno visto in lontananza il papa. Cosa li ha mossi se non il desiderio di dare testimo- nianza del loro “sì” a Cristo metten- dosi a disposizione per i loro fratelli? Proprio in questi giorni leggevo in Facebook – si, anche io ci casco ogni tanto – i commenti di quanti hanno partecipato al momento più bello e importante: la S. Messa. Molti han- no ancora nel cuore questo momen- to che ancora parla loro. Ricordo le parole del Card. Scola già al ritorno dall’aeroporto: ci diceva che il papa aveva avuto la sensazione di essere in una cattedrale, tanto era stato il clima di partecipazione e raccogli- mento nonostante il luogo, la situa- zione, il numero di persone, la fatica. ANNO 17 - N° 21 / Domenica 23 maggio 2021 7
Gruppi e comunità Spirito e carismi dalla Redazione A Venezia sono attivi da anni gruppi cattolici carismatici che si rifanno alla Pentecoste Tra i principali, il Rinnovamento Carismatico Cattolico e il Rinnovamento nello Spirito Non tutti conoscono i gruppi catto- possono uscire dall’incontro con lo Ci racconta chi siete? lici carismatici che si rifanno alla Spirito Santo che è il punto d’arrivo "Siamo un gruppo preghiera che Pentecoste attivi nel nostro terri- dei nostri incontri". si riunisce una volta alla settima- torio. Ne presentiamo brevemente na. Nella nostra Diocesi ce ne sono due: essendo impossibile esaurire Vi ritrovate sia in chiesa che in sette: 3 a Venezia, 2 a Mestre, 1 in poche righe le loro attività e il casa giusto? a Caorle e 1 a Lido al quale io ap- loro messaggio, invitiamo chiunque "Si ci troviamo in chiesa a Chirigna- partengo e che si chiama Divina Mi- lo volesse ad approfondire in au- go, a Santa Maria del Carmelo, alla sericordia. Ognuno dei sette ha un tonomia la loro conoscenza consi- Cipressina, a San Pietro Orseolo. suo nome specifico". derando questo articolo solo come Nelle case ci troviamo invece in uno spunto per una ricerca. Il primo piccoli gruppi perché la preghiera Cosa fate? gruppo che andiamo a presentare è in quel caso ha bisogno di intimi- "Impossibile spiegarlo in poche pa- La Comunità Emmanuel del Rinno- tà. Chi vuole conoscerci meglio può role. Bisognerebbe partecipare a vamento Carismatico Cattolico pre- venire in uno degli incontri che fac- uno degli incontri per capirlo re- sieduta da Andrea Bevilacqua. ciamo in chiesa". almente e chiunque voglia capire meglio chi siamo e cosa facciamo Andrea ci racconta chi siete e Quanto è importante per voi Pen- lo invito a partecipare. Sono co- cosa fate? tecoste? munque incontri di preghiera in "Siamo una comunità di circa 75 per- "Fondamentale: dopo la Pasqua di cui si fa un percorso per arrivare sone che è stata riconosciuta per Resurrezione è la data più impor- a un rinnovamento nello Spirito diritto canonico dal cardinale Scola tante dell’anno. È la discesa dello Santo". nel 2004. La nostra comunità esce Spirito Santo, l’evento che guida e ed annuncia il Vangelo: evangeliz- dà senso a tutti gli incontri che fac- Cioè? ziamo in 10 chiese e 4 Diocesi ma ciamo e che si richiamano appunto "È un percorso di preghiera comu- facciamo anche incontri in casa". allo Spirito Santo". ne perché s’infondi lo Spirito Santo nelle persone. Ci sono tanti passag- Ci spiega meglio? Altro gruppo attivo sul territorio è gi, ma il più importante è la pre- "Quando ci troviamo in casa faccia- il Rinnovamento nello Spirito. Ne ghiera che diciamo viene fatta su mo dei cenacoli di preghiera, dei parliamo con Giovanna Fabbro, del una persona per invocare lo Spiri- percorsi per preparare le persone Gruppo di Preghiera nel Rinnova- to. E’ un percorso in cui si dice Sì al a ricevere lo Spirito Santo. Inizia- mento dello Spirito del Lido. battesimo sul quale in molti non si mo con il Santo Rosario, la Lode soffermano mai a riflettere". spontanea, i Canti carismatici, l’in- segnamento sulla Parola e anche le È un richiamo del battesimo o testimonianze di persone che han- semplifichiamo troppo? no ricevuto doni dal Signore". "Un po'. È un dire sì allo Spirito Santo da adulti, in maniera più Cioè? consapevole, dopo che lo abbia- "Il nostro nome – Carismatici – de- mo ricevuto nel battesimo e negli riva dalla prima lettera ai Corinzi altri Sacramenti. Il nostro gruppo che parla dei carismi. Ognuno di nella sostanza fa un percorso spi- noi ne ha, ma serve che lo Spiri- rituale, che si richiama ovviamente to Santo li faccia emergere. Tra i alla Pentecoste, nel quale si arriva carismi ci sono per esempio la pre- all’Effusione dello Spirito, ad acco- ghiera di guarigione, l’accoglienza, glierlo di nuovo in sé e a dirgli di la capacità d’insegnamento. Tutti Sì. È un’esperienza che ti cambia doni che sono latenti in noi e che la vita". 8 ANNO 17 - N° 21 / Domenica 23 maggio 2021
Da sapere Arte al kilo 5x1000 Un modo concreto per aiutare di Matteo Riberto Molti già cominciano con la dichia- Se la gente non s'avvicina all'arte mercato coperto San Michele di razione dei redditi. Ricordiamoci serve avvicinare l'arte al pubbli- Mestre tra i vari banchi di frut- della scelta del 5x1000. Non sono co. Esponendola al di fuori dei ta, verdura, carne e formaggi, in cifre stellari ma ugualmente pre- musei, ad esempio tra i banchi di via Fapanni. I cittadini potran- ziose. Con 5 pani e 2 pesci Gesù un mercato. È lo scopo che si pre- no visionarle, porre domande in ha sfamato una folla. Il 5x1000 non figge "Arte al kilo", mostra d'arte merito ai commercianti ed even- costa niente e sostiene la Fonda- contemporanea in programma al tualmente acquistarle in un se- zione Carpinetum. Si tratta di uno mercato San Michele di Mestre condo momento". La mostra sarà strumento gratuito che lo Stato dal 17 maggio al 30 giugno. Le inoltre animata da un ricco pro- italiano mette nelle nostre mani. Al momento di fare la nostra di- opere, realizzate da diciassette gramma di talk, organizzati nel chiarazione dei redditi, possiamo artisti italiani, saranno esposte Polo M9. Si tratta di momenti di indicare nell’apposita casella a tra i banchi di generi alimentari, riflessione e dibattito sull'arte quale ente destinare il contributo. insolito contesto di vita quotidia- contemporanea tra 'addetti ai na. L'iniziativa è stata illustrata lavori'. I talk si svolgeranno il 4, Tre possibilità di scelta in una conferenza stampa all'Au- l’11 e il 18 giugno alle 18. "L'ar- Se credete opportuno il lavoro fat- ditorium dell'M9 di Mestre dalla te è fonte di innovazione, anche to con gli anziani e le famiglie in sua ideatrice e curatrice Mari- di pensiero – ha sottolineato il difficoltà proponiamo di dare il na Bastianello insieme al presi- presidente della Fondazione Ve- 5x1000 alla Fondazione Carpinetum dente della Fondazione Venezia nezia Michele Bugliesi - Uscendo dei Centri don vecchi: codice fisc. Michele Bugliesi. A introdurre da se stessa riesce a sorprende- 94064080271. Se invece preferite 'Arte al kilo' è stata la stessa, re, come questo binomio inedi- sostenere i bambini si può aiutare il Marina Bastianello: "Da qualche to arte-cibo che darà vitalità Centro Infanzia Il Germoglio che da anno con la mia galleria d'arte ed energia a città e cittadini". più di 100 anni si occupa della for- sto seguendo progetti urbani – mazione e della crescita dei bam- ha spiegato Bastianello - 'Arte al bini in via Ca’ Rossa: codice fisc. Il nostro settimanale kilo' è uno di questi. L'obiettivo 90178890274. Da ultimo invece, per è spiegare alla cittadinanza cos'è Ogni settimana L'incontro è di- chi ritiene di sostenere le donne in stribuito gratuitamente in 5 mila l'arte contemporanea. Il nome difficoltà da secoli c’è l’Associazione copie in molte parrocchie e nei fa riferimento al peso specifico posti più importanti della cit- Piavento: codice fisc. 90017970279. che ha l'arte in questo momen- tà. Inoltre è consultabile anche Come destinarlo to storico. Le opere, tutte di ar- sul sito www.centrodonvecchi.org tisti italiani, saranno eposte al Se compili il Modello 730 o il Model- lo Redditi, nel riquadro “Sostegno del volontariato…” firma e scrivi il codice fiscale dell'ente prescelto. Se non sei tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi puoi co- munque donare il tuo 5x1000: nella scheda fornita insieme alla Certifica- zione Unica dal tuo datore di lavoro o dall’ente che eroga la pensione, firma nel riquadro “Sostegno del volontariato…” e scrivi nel riquadro il codice fiscale dell'ente prescelto. Inserisci la scheda in una busta chiu- sa e scrivici “Destinazione 5x1000 Ir- pef” insieme al tuo cognome, nome e codice fiscale, consegnala poi gra- tuitamente ad un ufficio postale, al Caf oppure al tuo commercialista. ANNO 17 - N° 21 / Domenica 23 maggio 2021 9
L'intervista La vita è più forte (parte 2) di Daniela Bonaventura Ecco la seconda parte dell’arti- la mia gravidanza si è spostata in un che si trova una forza indescrivibile colo della scorsa settimana: altre terreno instabile: alla paura del par- durante il parto. Io l’ho trovata an- tre mamme che hanno avuto un to si sono aggiunti la sospensione del che dopo. Sono ancora sullo stesso bimbo nell’anno del Covid mi han- corso pre-parto, l’isolamento dagli terreno instabile di un anno fa ma no raccontato come hanno vissu- affetti più cari, la paura del conta- gli altri hanno fatto la differenza to il prima, il durante e il dopo. gio, di dover partorire da sola senza e a loro sarò eternamente grata". la presenza di Andrea, mio marito. Federica: "Faccio la barista e appe- E di seguito sono arrivati un sacco di Elisa: Un terzo figlio in pandemia na ho saputo che ero incinta sono ri- quesiti sul dopo parto: come avrei è stato diverso. I controlli senza la masta a casa dal lavoro proprio una fatto da sola? Mia mamma avrebbe presenza del papà e la non condivi- settimana prima del lockdown. Non potuto starmi vicino? Non c’erano sione del momento della gravidanza mezzi di collegamento ed Andrea ed io ci siamo sentiti abbandonati. Ho cercato di tranquillizzarmi aggrap- pandomi all’unica speranza: che il mio piccolo nascesse sano e forte. Non scorderò mai le passeggiate da sola con un peso al cuore. Non mi è mai stata ufficializzata la depressio- ne post-partum, ma ho iniziato a sof- frire di crisi di panico dopo 6 mesi. Mi sono sentita ancora più vulnera- bile. Non è bastato “aggrapparmi” a mio marito, ad uno psicologo ...solo quando ho scelto di condividere il sono stati un po’ diversi rispetto alle mio dolore con il gruppo sposi del- altre due gravidanze vissute, ma es- la parrocchia di cui faccio parte le sendo andato tutto bene non posso cose hanno cominciato a cambiare. lamentarmi di come è stata gestita L’affetto ed il sostegno che ho rice- sia a livello personale che medico. ho potuto dare l’annuncio a voce vuto da parte di tutti mi hanno aiu- Anche la maternità è stata diversa. a parenti, e gli amici li ho avvisati tato ad uscire piano piano da quel- Mi sono ritrovata passeggiando per tardi perché speravamo di poterli ri- le paure e da quell’isolamento che strada con molte persone che mi vedere e fare festa insieme. Ho co- era diventato ormai mentale e non hanno chiesto “e questo marmoc- munque trascorso un periodo molto solo sociale. Adesso Stefano ha un chio da dove è spuntato?” Poche tranquillo e mio marito mi è potuto anno ed io sono in ripresa. La ma- erano a conoscenza del fatto e que- stare molto più vicino che in un pe- ternità cambia la vita di ogni donna. sto ha reso più intimo il momento riodo normale. Anche dopo il parto Vissuta in pandemia mi ha stravol- e più bella la rivelazione della na- il papà ha potuto godersi la piccola to. Molte mamme mi hanno detto scita. Il ricordo più triste è stato il essendo stato a casa più del solito momento dell’ospedale. Un evento ed io avevo un valido aiuto. Ave- come il parto porta la voglia di vo- vamo dubbi e paure ma li abbiamo ler condividere con amici e parenti superati insieme e con i consigli...a questa gioia che va a compensare le distanza. Ci è mancata l’umanità grandi fatiche del parto e dei giorni della comunicazione, a volte una successivi. Non porto alcun ricordo semplice carezza vale più di mille negativo della mia terza gravidanza. parole. Metteremo questa pande- Porto con me e con Jacopo il ricordo mia in un cassetto prima o poi fa- di come i legami in tempo di pande- cendo il possibile perché non segni mia siano stati messi alla prova e di in maniera indelebile le nostre vite". come in realtà essi siano fondamen- tali. Condividere le fatiche ma anche Maria: "Ho vissuto gli ultimi due le gioie rende tutto più facile. Fare mesi prima del parto in lockdown e insieme è sempre mezza fatica”. 10 ANNO 17 - N° 21 / Domenica 23 maggio 2021
Per trasparenza Per realizzare il Centro di solidarietà Sottoscrizione cittadina: tutti i fondi a favore della costruzione della nuova opera di bene La signora Bin ha sottoscritto hanno sottoscritto un’azione, La signora Sambo ha sottoscritto una azione pari ad euro 50, in pari a 50 euro per festeggiare il quasi mezza azione, pari ad ricordo del marito Gilberto, compleanno di don Armando. euro 20 in memoria dei suoi cari per onorarne la memoria e per defunti Giorgio ed Adele. suffragare tutti i defunti della La signora Giuseppina Massignani famiglia. ha sottoscritto un’azione pari La famiglia La paluda, ha ad euro 50 per festeggiare il sottoscritto mezza azione I familiari dei defunti: Marisa, compleanno di don Armando. in memoria del loro caro Maria Chiara e Dennis, hanno Emanuele. sottoscritto quasi mezza azione Le signore Marcella, Valeria, pari ad euro 20 in loro suffragio. Mariella, Silvana, Rossana ed Il signor Giorgio Ruzzene, ha Agnese del Centro don Vecchi sottoscritto quattro quarti di La signora Esterina Pistolato, ha 2 hanno sottoscritto 2 azioni azini pari ad euro 40 in suffragio sottoscritto un’azione pari ad abbondanti pari a euro 110 per di Gianfranco,Milena, Vittorio, euro 50 per festeggiare il suo festeggiare i 92 anni di don e dei defunti della famiglia compleanno. Armando. Ruzzene e Sottana. I volontari residenti e quelli Pure la signora Antonietta Gori, I dirigenti e i dipendenti dei esterni, i referenti, gli operatori, ha sottoscritto un’azione pari supermercati Cadoro, con i dipendenti, i dirigenti, i ad euro 50 per lo stesso motivo il ricavato di una lotteria simpatizzanti, i benefattori e delle precedenti sei signore. aziendale hanno sottoscritto 29 l’intera Comunità del Centro azioni pari ad euro 1455. don Vecchi di Campalto, hanno La signora Natalina Michielon sottoscritto quasi 17 azioni pari sempre per il motivo del La signora Bonora e la sua a euro 840 per festeggiare il 92° compleanno di don Armando, famiglia hanno sottoscritto 2 compleanno di don Armando. ha sottoscritto 2 azioni pari ad azioni pari ad euro 100 per euro 100. onorare la memoria della lora Il dottor Adriano Pinelli e cara Olga. della moglie Mariuccia hanno La signora Pizzolato ha sottoscritto quasi mezza azione sottoscritto un’azione pari La signora Flora Manente ci ha pari ad euro 20 in memoria di ad euro 50 in occasione del consegnato euro 200 pari a 4 suor Michela. compleanno di don Armando. azioni a nome delle cognate, cognati, nipoti: Manente, Scapin Il signor Umberto Bottecchia e Una signora del centro e Manfrin. Per onorare la la figlia dott. ssa Paola hanno don Vecchi 1 che desidera memoria di Anna Salini sottoscritto un’azione pari a l’anonimato, ha sottoscritto 2 vedova Manente, deceduta il euro 50 in memoria dei loro cari azioni pari ad euro 100 sempre 14/3/2021. defunti Franca e Sergio. per motivo del compleanno di don Armando. Il marito e i due figli della La signora Pierro ha sottoscritto defunta Amalia Costantini, mezza azione pari a 25 euro in I coniugi Emanuela Brusaferro chiamata Tina, hanno memoria dei suoi cari defunti e Ferruccio Scarpa, hanno sottoscritto 2 azioni per onorare Titina e Ignazio. sottoscritto una azione pari la memoria della loro cara a euro 50 per festeggiare il congiunta. Il dottor Adriano Pinelli e compleanno di don Armando. la moglie Mariuccia hanno La signora Donatella Ravanato sottoscritto una azione pari I figli della defunta Bianca in occasione del secondo a euro 50 per festeggiare il Lubiato hanno sottoscritto anniversario della morte del compleanno di don Armando. 2 azioni pari a euro 100 per fratello Renzo ha sottoscritto onorare la memoria della loro u’azione pari a 50 euro per I coniugi Lina e Paolo Tavolin cara madre. ricordarlo. ANNO 17 - N° 21 / Domenica 23 maggio 2021 11
Il punto di vista Ri-generare una città di don Fausto Bonini Mestre è una città giovane. Ovvia- a casa per cena e la piazza, di sera, di un nuovo papa o in quarantena mente ha una storia alle spalle, ma torna ad essere vuota. E allora i gio- come si fa per uscire da una malat- è solo dal secondo dopoguerra che vani, i ventenni e i trentenni, dove tia! Scherzi a parte, smettiamola di la sua popolazione è aumentata in sono? Come e cosa fare per intercet- pensare noi per loro. Le nostre pro- modo vorticoso, anche se ora si è tarli? Secondo me questo è il grande poste saranno rifiutate, magari solo abbastanza stabilizzata. Città giova- problema. Se in città i giovani non perché sono nostre anche se molto ne dovrebbe significare anche tanti ci sono, vuol dire che vanno altrove. buone, a parer nostro, ovviamente. giovani. Infatti a Mestre le scuole Vuol dire che i loro luoghi di incon- Personalmente conto molto sulla superiori sono molto numerose e tro sono altrove. Allora il problema nuova gestione dell’M9, dove ci sono affollate e coprono tutti gli indirizzi di fondo che dobbiamo porci con spazi, e mi auguro anche idee, per scolastici possibili. Nel passato re- urgenza è quello di capire in quale far passare Mestre dal novecento al cente la città si è anche arricchita tipo di proposte coinvolgerli. Pen- duemila. L’M9 al centro della città, di due poli universitari, quello di Ca’ so soprattutto alle proposte di tipo il polo universitario di Ca’ Foscari a Foscari in via Torino e lo Iusve dei culturale, sempre molto frequen- est e quello dello Iusve dei salesiani salesiani alla Gazzera. Quattromila tate ma con scarsa partecipazione a ovest, quasi a stringere il centro studenti universitari, molti dei quali di giovani. Che fare, allora? Non ho di Mestre in un assedio per una sua provenienti da altre città e che in nessuna ricetta da proporre, anche rigenerazione culturale, mettendo buona parte hanno trovato alloggio perché sarebbe la ricetta di un ul- assieme quello che di buono esiste, in terraferma. Mestre è una città traottantenne, cioè di un fuori tem- ma che purtroppo vive in maniera giovane, ma i giovani non si vedono, po massimo per quanto riguarda le separata e quindi poco incisiva sul se consideriamo la fascia terminale problematiche giovanili. Comunque tessuto umano di questa città. Con dell’adolescenza e quella dei ven- io farei così: chiuderei in una stanza tanti giovani protagonisti ad anima- tenni. Provate ad andare in piazza, venti-trenta giovani ventenni e tren- re questa città, con spazi a loro de- al centro di Mestre, al pomeriggio e tenni, per alcuni giorni a pane e ac- stinati e da loro gestiti. Diversamen- nei giorni di festa. La troverete pie- qua, ai quali chiederei di formulare te i giovani se ne andranno altrove na di ragazzini adolescenti che arri- delle richieste e delle proposte per snobbando tutte le nostre belle ini- vano al centro con i mezzi pubblici, far sentire la loro presenza in cit- ziative. Magari solo perché nostre. perché non sono ancora patentati, tà, soprattutto sul versante cultu- anche dalle municipalità che stan- rale. In clausura non causa covid19, no attorno a Mestre, ma di giovani ma per una causa molto nobile. In I recapiti zero. Questi ragazzini poi rientrano clausura come si fa per la nomina dei Centri don Vecchi Don Vecchi 1: Carpenedo - viale don Sturzo, 53 - tel. 0415353000 Don Vecchi 2: Carpenedo - via dei 300 campi, 6 - tel. 0415353000 Don Vecchi 3: Marghera - via Car- rara, 10 - tel. 0412586500 Don Vecchi 4: Campalto - via Or- landa, 187 - tel. 0415423180 Don Vecchi 5: Arzeroni - via Mar- sala, 14 - tel. 0413942480 Don Vecchi 6: Arzeroni - via Mar- sala, 14 - tel. 0413942214 Don Vecchi 7: Arzeroni - via Mar- sala, 14 - tel. 0413942214 Pubblicazione settimanale a cura della Fondazione Carpinetum dei Centri don Vecchi presenti a Carpenedo, Marghera, Campalto e Arzeroni - Autorizzazione del Tribunale di Venezia del 5/2/1979 - Direttore responsabile: don Gianni Antoniazzi; grafica: Maurizio Nardi - Via dei Trecento campi - Mestre (Ve), www.fondazionecarpinetum.org e incontro@centrodonvecchi.org
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