Foglio informativo della parrocchia Santo Stefano Protomartire in Vedano al Lambro anno 7 numero 2
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Nuova edizione anno 7 numero 2 La parola del parroco 3 Santo Stefano Protomartire Pensieri un po’ confusi 4-5 in Vedano al Lambro (MB) all’ombra del campanile… Via della Parrocchia, 1 telefono 039-492744 Oratorio estivo: tutti allOpera 6 Cresima: apro la vela della 7 Responsabile don Eugenio Dalla Libera mia vita al vento Redazione a cura della Commissione cultura e dello Spirito Santo sociale del Consiglio pastorale parrocchiale Gaudete et exsultate: 8-9 l’esortazione apostolica del Papa sulla chiamata alla santità - don Eugenio Dalla Libera 333-2604200 Padre Giulio Mariani e 10 - 11 (parroco) Padre Camillo Galbiati: - don Paolo Confalonieri 347-9063238 sessant’anni di sacerdozio - suore missionarie Sinodo minore 12 via Santo Stefano, 6 039-492303 Chiesa dalle genti Festa del santuario 13 www.santostefanovedano.org Madonna della Misericordia parroco@santostefanovedano.org Eureka, un tappo aiuta l’altro, 13 donpaoloconfa@gmail.com per un cuore più grande suore.oratorio@santostefanovedano.org Festa delle genti 14 Oratorio San Luigi, via Santo Stefano, 2 Con la gioia dello Spirito, 15 - 16 telefono 039-2497912 per non dimenticare segreteriaoratorio@santostefanovedano.org Matrimonio: inizio 17 orari di segreteria: lunedì-venerdì 16-18 del cammino e anniversari Anagrafe parrocchiale 18 Caritas parrocchiale, Centro d’ascolto via Santo Stefano, 59 Scuola dell’infanzia Litta 19 telefono 039-2497028 338-8796625 Calendario parrocchiale 20 Messe festive A questo numero de in chiesa parrocchiale (Ƭno al 24 giugno): sabato ore 18 (vigiliare) domenica ore 8 - 10 - 11.15 - 18 hanno collaborato per testi e immagini don Eugenio, don Paolo, Massimo Castoldi, al santuario della Misericordia: ore 9 Monica Sanvito, Renato Crippa, Paola Lecchi, Messe feriali padre Giulio Mariani, padre Camillo Galbiati, in chiesa parrocchiale: Anna Mandelli, le catechiste di prima media, ore 8.30 tutti i giorni le suore, il consiglio pastorale parrocchiale, la cooperativa Eureka. (ma alle 9 il giovedì); Per l’impostazione graƬca: Federico Crippa ore 18 dal lunedì al giovedì al santuario della Misericordia: Composto e stampato in proprio. alle 20.45 il venerdì Numero chiuso in redazione il 12 maggio 2018 © riproduzione riservata Confessioni sabato ore 16 - 18; In copertina: logo oratorio feriale 2018 tutti i giorni ore 7.30 - 8.15 e 17 - 18.30
La parola del parroco La celebrazione dei sacramenti dell’ini- compagnati da qualche membro della ziazione cristiana è una grande “grazia” famiglia o ospitati da parenti sensibili, per la famiglia e per la comunità parroc- la diversità si può trasformare in ric- chiale, perché testimonia la sua fecon- chezza e in banco di prova per veriƬca- dità. Gesù ha aƯdato i “segni” di sal- re se in loro stanno crescendo solide vezza ai suoi apostoli, dando loro il convinzioni. compito di andare, annunciare, battez- Il tempo delle ferie sia occasione prov- zare e spezzare il pane. Ha legato la sua videnziale per riprendere Ƭato, per presenza a questi “segni” e subito le raƪorzare i legami familiari, per arric- prime comunità hanno preso coscienza chire il cuore e la mente con ciò che la del valore fondamentale dei sacramen- vita oƪre di buono e di bello. Sarà im- ti Ƭno ad arrivare a dichiarare che “il portante riscoprire il linguaggio del cristiano non può vivere senza la messa “noi”, nello sforzo di sconƬggere il pre- domenicale”. potente “io”, riprendendo ad ascoltarsi E’ un’indicazione che vale anche per in un esercizio del cuore. Non è da noi : abbiamo tentato di trasmetterla ai escludere la tecnica del “buon vicinato” ragazzi che si stanno accostando alla ricordataci dall’arcivescovo Mario Delpi- Prima Comunione, abbiamo spiegato ai ni, entrando in contatto con persone genitori che una vita spirituale convinta diverse, in paesi o contrade nuove, con e intensa li rende gioiosi e forti di fron- culture diƪerenti dalla nostra. Siamo te alle inevitabili sƬde quotidiane, ri- sempre ospiti su questa terra e voglia- scuotendo tanti consensi. I ragazzi han- mo lasciare un buon ricordo del nostro no però ancora bisogno di un sostegno passaggio. Regalare il “buongiorno” e il che è fatto di raccomandazioni e di “grazie”, uniti ad un bel sorriso, costa esempi da parte della famiglia e di colo- poca fatica e rende felici noi e chi lo ri- ro che stanno camminando con loro. ceve. E’ soprattutto il tempo delle vacanze E per chi non parte? Ci consoleremo con l’esperienza più delicata: la lontananza due passi al parco o visitando chi non dalla parrocchia e dall’oratorio, con i può uscire di casa: anche queste prati- suoi preti, le suore e le catechiste, il che sono un tempo speso bene! trovarsi in località nuove con ritmi di- Buon cammino e … buone vacanze! versi potrebbe suscitare in loro un cer- to smarrimento. Se però vengono ac- don Eugenio 3
Scrivo queste righe al termine di un pe- ragazzi vedere che non sono solo “pochi riodo di altissima stagione per sƬgati” (chiedo scusa per l’eufemismo “l’agenzia viaggi”. Nel mese scorso ab- ma rende meglio l’idea) e che quindi biamo accompagnato i ragazzi preado- l’avventura cristiana è qualcosa che ha lescenti nei pellegrinaggi diocesani a radici solide. I ragazzi di seconda media in pellegrinaggio ad Assisi, qui ritratti insieme al nostro arcivescovo monsignor Delpini Roma e ad Assisi e gli adolescenti alla Abbiamo celebrato le Cresime e ci ap- Notte bianca della fede a Brescia dove prestiamo a vivere le Prime Comunioni. siamo stati accolti personalmente, noi Solitamente, durante queste celebra- vedanesi e il gruppo di Lissone, dal ve- zioni, mi piazzo sempre di Ƭanco al ve- scovo Pierantonio Tremolada, nativo scovo durante l’unzione con il Crisma e della Bareggia, nel palazzo vescovile di di Ƭanco al parroco mentre i bambini Brescia. Spesso mi domando se i ragazzi, ricevono la Prima Comunione, per riu- soprattutto quelli delle medie, riescono scire a vedere bene in faccia i ragazzi. E ad apprezzare e a cogliere Ƭno in fondo quando li guardo, come del resto cerca- la bellezza di queste esperienze. La cosa no di fare i genitori, seppure un po’ più importante è comunque la dimensione da lontano, penso a come questi ragaz- di Chiesa che si portano a casa i ragazzi. zi, anche se a volte non è così semplice Tutte queste esperienze vedono la par- accompagnarli, sono una benedizione di tecipazione di migliaia di ragazzi da tut- Dio. Penso che una comunità cristiana ta la diocesi ed è fondamentale per i debba rendere grazie continuamente a 4
Dio per quei suoi Ƭgli che si accostano Molti si chiedono se ha ancora senso all’Eucaristia e che ricevono il dono del- aƯdare i bambini ad adolescenti mino- lo Spirito. Abbiamo avuto poi il dono renni. InƬne, con numeri così alti, mi del Battesimo di alcuni catecumeni, due domando se l’oratorio estivo è ancora ragazzi e una giovane. I sacramenti pur- un’esperienza educativa autentica. troppo sono visti da molti ormai come Questi sono i pensieri nei quali sono gesti tradizionali di una consuetudine immerso in questo periodo di prepara- sociale ma sono molto, molto di più! zione. Ma ogni anno, grazie al cielo, Ecco perché non smetteremo mai di queste mie preoccupazioni trovano raccomandare alle famiglie la parteci- grande consolazione nel vedere quasi pazione alla messa. L’Eucaristia è il cuo- un centinaio di adolescenti che deside- re di tutto, non c’è comunità senza Eu- rano mettersi a servizio dei più piccoli. caristia e viceversa. Mi è capitato recen- E questi adolescenti li conosco bene, temente di incontrare alcuni ragazzi, sono ragazzi seri, certo a volte si perdo- appena cresimati, in piazza il sabato no un po’ via, ma meritano tutta la sti- sera e di dire loro: “Ragazzi, domani è ma e la Ƭducia possibile. Perché, coi domenica, è il giorno del…” e la rispo- tempi che corrono, trovare adolescenti sta è stata: “del torneo”. Che tristezza! che si mettono a servizio è davvero una Se la domenica non è più il giorno del benedizione. E poi sono consolato da Signore non penso che possiamo avere tutti i bambini che vengono all’oratorio il diritto di chiamarci cristiani. Cristiani col sorriso e che ti dicono che l’oratorio non si è solo perché “ci si comporta be- estivo è una delle esperienze più belle ne”, questo si chiama moralismo. Ricor- che fanno. Tutto questo è consolante. diamoci di Madre Teresa. Lei aiutava i Non voglio dare l’idea di malavoglia o di poveri perché ogni mattina pregava per scoraggiamento ma solamente condivi- almeno due ore. Mi ha molto colpito dere il fatto che spesso la responsabili- una sua frase: “Senza Dio siamo troppo tà di così tanti ragazzi può destare poveri per aiutare i poveri”. preoccupazione. InƬne si avvicina l’estate con l’oratorio Per questo motivo chiedo a tutti i geni- estivo, i campeggi e il pellegrinaggio in tori e agli educatori di credere nell’al- Terra Santa dei giovani. Ormai mi cono- leanza educativa. Spesso sentiamo in scete bene e devo essere sincero con televisione fatti di cronaca preoccupan- voi. Sapete bene che non vedo l’ora di ti, fatti che mettono in risalto le con- andare in campeggio e di accompagna- trapposizioni tra le diverse realtà edu- re i giovani a Gerusalemme, per cammi- cative, in particolare la famiglia e la nare dove ha camminato Gesù. Ma se scuola. Qui non deve essere così! Dob- dovessi dirvi di essere così entusiasta biamo essere alleati, ogni problema dell’oratorio estivo vi direi una bugia. può essere risolto con un dialogo paca- Qualche anno fa era tutto più semplice, to e sincero. il mondo era più semplice. Adesso tutto Allora ci apprestiamo a iniziare l’estate è complesso. La macchina organizzativa prendendo sul serio quello che sarà il è complicata, le responsabilità, le leggi, tema dell’oratorio estivo: “All’opera. le norme, aumentate a dismisura, alcuni Secondo il suo disegno”. Ecco la rispo- comportamenti diƯcilissimi da gestire. sta a tante domande. Noi seminiamo, 5
noi collaboriamo all’opera di Dio. È lui il mondo: “Dio vide quanto aveva fatto, vero educatore, il seminatore. Non sta a ed ecco, era cosa molto buona”. Buon noi pretendere di raccogliere i frutti. Ma cammino e buona estate! ci auguriamo che il Signore possa dire di noi quello che disse dopo aver creato il don Paolo I ragazzi di terza media in occasione del pellegrinaggio a Roma durante le feste pasquali La proposta prosegue idealmente l'av- Dio ci ha voluto nel mondo e ci ha aƯ- ventura dell'esta- dato un compito: ci ha creati perché ci te scorsa. Dopo mettessimo tutti « allOpera»! Lo slogan aver contemplato della prossima estate in oratorio ci apre il creato come alla comprensione del disegno del Pa- splendido dono di dre su ciascuno di noi. Capiamo che alla Dio è ora di rim- contemplazione non può che seguire boccarsi le mani- l’azione e che la vita va spesa mettendo che e darsi da fa- a frutto le nostre aspirazioni, le nostre re: all’opera! doti e qualità in qualcosa che non solo realizza noi stessi ma ci rende capace di Ora tocca a te, all’opera! trasformare il mondo intorno a noi. Tu prendi questa vita e giocala! Chiederemo ai ragazzi di mettersi Avrai il coraggio di chi il mondo «allOpera» tenendo conto del sottotito- cambierà… lo dell’oratorio estivo 2018: « secondo il suo disegno » . 6
È il messaggio che abbiamo trasmesso ai nostri ragazzi e ragazze, con l’augurio che si aƯdino al “vento amico” (dalla lettera dell’Arcivescovo Mario) per realizzarsi sia come persone, sia come cristiani: “pietre vive” della Chiesa. In questi anni di catechismo abbia- mo accolto con amore i ragazzi del nostro gruppo, li abbiamo visti cre- scere e ci siamo aƪezionati… e, per il loro bene, conƬ- diamo proseguano il cammino intra- preso, frequentan- do i gruppi pre-ado, ado… per prepararsi responsabilmente alla loro vocazione nella vita. Il Don ripete sempre che la Cresima non è il Sacramento del “Ciao”, dell’addio alla fre- quentazione della Messa e dei Sacramenti e qui ci rivolgiamo alle famiglie, a volte trop- po impegnate, di ascoltare questo monito e di consigliare i ragazzi a continuare il cam- mino con Gesù. A noi catechiste non resta che ringraziare il Signore per la “grazia” che ci è stata data per svolgere questo servizio, che a volte ci ha viste entusiaste e a volte, dopo qualche incontro negativo, un po’demoralizzate. Ma sappiamo bene che il risultato non dipende da noi; il nostro compito è solo quello di seminare dando il meglio di noi stesse… Lo Spirito Santo provvederà a far crescere e Gesù raccoglierà il raccolto. Un grazie sentito va a don Eugenio e a don Paolo che ci hanno seguito e sostenute spi- ritualmente e a monsignor Patrizio Garascia che, con la sua benevolenza, ha saputo tra- smettere serenità tra i partecipanti la cerimonia del Sacramento della Confermazione. Ragazzi , il 26 maggio tutti a San Siro Le catechiste di prima media 7
Paolo chiamava i cristiani delle diverse comunità "santi": santi sono cioè tutti i battezzati, coloro che hanno ricevuto e accolto lo spirito di Dio e che si sentono perciò attratti verso il bene al servizio degli uomini. Si trova qui il fondamento di questa chiamata universale alla santi- tà che il Concilio Vaticano II ha con for- za riproposto nel capitolo 5 della costi- L’esortazione apostolica Gaudete et ex- tuzione dogmatica Lumen gentium. Un sultate che papa Francesco ci consegna appello che resta il più necessario e il in questo periodo, vuole farci riƮettere più urgente adempimento del Concilio, sulla chiamata alla santità nel mondo perché senza di esso tutti gli altri adem- contemporaneo, santità che si fonda pimenti sono impossibili o inutili. sulle parole delle Beatitudini che Gesù Papa Francesco lo ha fatto proprio. «Un non solo ha proclamato ma anche vissu- grande dono del Concilio Vaticano II è to. stato quello di aver recuperato una vi- Gandhi diceva che queste delle Beatitu- sione di Chiesa fondata sulla comunio- dini sono «le parole più alte del pensie- ne, e di aver ricompreso anche il princi- ro umano». Disarmano. Ma soprattutto pio dell’autorità e della gerarchia in tale disegnano un altro modo di essere, di prospettiva. Questo ci ha aiutato a capi- vivere da uomini. Prima ancora di chie- re meglio che tutti i cristiani, in quanto dersi che cosa ci rende cristiani bisogna battezzati, hanno uguale dignità davan- infatti chiedersi che cosa ci rende vera- ti al Signore e sono accomunati dalla mente uomini. La risposta è una sola: la stessa vocazione, che è quella alla santi- santità, cioè realizzare gli insegnamenti tà. Non è perciò una prerogativa soltan- delle Beatitudini. Nella prospettiva cri- to di alcuni: è un dono che viene oƪerto stiana, questo non è possibile senza la a tutti. Ora ci domandiamo: in che cosa grazia di Dio. Essa non annulla la natura consiste questa vocazione universale a umana, ma la perfeziona, come dice essere santi? E come possiamo realiz- Tommaso d’Aquino; diventare santo si- zarla?». Continua il papa: «La santità gniƬca così avvicinarsi sempre più alla non è qualcosa che ci procuriamo noi, perfezione per la quale la natura umana che otteniamo noi con le nostre qualità è fatta. e le nostre capacità. La santità è un do- Se non siamo santi, non siamo piena- no, è il dono che ci fa il Signore Gesù, mente uomini né pienamente cristiani, quando ci prende con sé e ci riveste di perché i santi non sono solo quelli cano- sé stesso, ci rende come Lui». E se la nizzati né supereroi o Ƭgure da immagi- santità è la stoƪa della vita cristiana, le netta fuori dalle faccende ordinarie. San Beatitudini ne sono “la carta d’identità”. 8
Nell’esortazione, papa Francesco le de- Beatitudini, la loro logica cambia il cuo- clina ai tempi attuali, indicando nuove re, lo guariscono perché sia possibile situazioni per viverle. «In queste parole così prendersi cura del prossimo e del c’è tutta la novità portata da Cristo, e mondo, risucchiato dalla melma dell’in- tutta la novità di Cristo è in queste pa- dividualismo e della barbarie. role. In eƪetti, le Beatitudini sono il ri- La storia, la storia di ognuno si gioca su tratto di Gesù, la sua forma di vita; e questa disponibilità all’apertura verso sono la via della vera felicità, che anche Dio e i fratelli. Aƪondare qui le radici è noi possiamo percorrere con la grazia il colpo d’ala, il punto più alto e cruciale, che Gesù ci dona». il succo della storia anche di un pontiƬ- Questo delle Beatitudini, dice ancora cato non misurato secondo categorie papa Bergoglio, «è il programma di vita ideologiche e mondane, che ha illumi- che ci propone Gesù... ci dà anche altre nato come l’amore di Dio e l’amore del indicazioni, un protocollo sul quale noi prossimo non possono andare separati. saremo giudicati: 'Sono stato aƪamato «Nella storia della Chiesa, i veri rinnova- e mi hai dato da mangiare, ero assetato tori sono i santi. Sono loro i veri rifor- e mi hai dato da bere, ero ammalato e matori, quelli che cambiano, quelli che mi hai visitato, ero in carcere e sei venu- trasformano, che sviluppano e risuscita- to a trovarmi'». Così «si può vivere la no il cammino». La santità è perciò una vita cristiana a livello di santità. Poche necessità primaria, è necessaria come parole, semplici parole, ma pratiche a l’aria, il respiro. Da chiedere per noi tutti, perché il cristianesimo è una reli- stessi oggi. È questa la riforma, la vera gione pratica: non è per pensarla, è per rivoluzione. praticarla, per farla». Se si accolgono le da Avvenire del 9 aprile 2018 Suor Zanita Ravasio delle suore Adoratrici di Rivolta d’Adda è tor- nata alla casa del Padre il 17 gennaio. Durante la sua permanenza a Vedano, si è prodigata con umiltà nello svolgimento di alcuni servi- zi: in parrocchia si occupava della cura dei paramenti sacri e all’in- terno della scuola materna Litta insegnava canti ai bambini, accom- pagnandoli con la sua pianola. La ricordiamo con simpatia quando sfrecciava per le vie del paese con la sua bicicletta. Dall’omelia del suo funerale, cogliamo questo pensiero: “l’esistenza di una vita uma- na non si misura dalla sua perfezione ma dal bene che fa e che a volte noi non conoscia- mo ma che non sfugge allo sguardo di Dio”. Grazie, suor Zanita per il bene che hai fatto 9
La nostra comunità parrocchiale festeggia con gioia il sessantesimo anniversario di sa- cerdozio di padre Giulio Mariani (missionario del PIME) e di padre Camillo Galbiati (frate minore francescano). I due sacerdoti vedanesi saranno insieme a noi domenica 10 giu- gno per la celebrazione della messa solenne alle 11,15 in chiesa parrocchiale. Per l’occasione i ragazzi della prima Comunione aiuteranno con i loro risparmi i bambini delle missioni del Pime nelle Filippine e dei francescani a Betlemme. Scrivo questo del paese, genitori, catechisti e tante articolo per il persone semplici che mi hanno seguito Campanile nel con la loro preghiera. In missione, per giorno in cui, vent’anni negli Stati Uniti e ventitré nel- sessant’anni fa, le Filippine, non solo mi sono sentito, venivo ordinato ma anche sempre presentato alla gente sacerdote mis- come un ‘inviato’ della nostra comunità sionario nel Se- parrocchiale dove avevo ricevuto la fe- minario del PIME de. (PontiƬcio Istitu- Ripensando a tutti questi anni, è stata to Missioni Estere) a Newark, Ohio una gioia rendere presente Cristo Si- (USA) per mano di monsignor Isseman, gnore nell’Eucaristia tutti i giorni, cele- Vescovo di Cleveland. brare la misericordia di Dio innumerevo- Sull’immaginetta ricordo che distribuirò li volte nel Sacramento della Confessio- il 10 giugno, giorno della festa per i miei ne, spezzare la Parola di Dio nella predi- sessant’anni di ordinazione sacerdotale, cazione e nell’accoglienza delle persone oltre che apparire tra le braccia del Si- in cerca di conforto, battezzare, nelle gnore, ho scritto: Celebrate con me il Filippine, tanti, tanti bambini, e stare Signore, esaltiamo insieme il suo nome! vicino ai più poveri ed emarginati. (Salmo 33) Porto nel cuore e nella preghiera le tan- Questo è il senso di quella festa: un te persone che il Signore mi ha fatto giorno di grazia in cui, tutti insieme, rin- incontrare sia negli Stati Uniti che nelle graziare il Signore per il suo amore e la Filippine insieme alle quali ho cammina- sua fedeltà alla mia persona, prete mis- to per costruire il Regno di Dio. Posso sionario nel PIME. In tutti questi anni è dire che, sia pure con le inevitabili diƯ- Lui che è stato fedele a me più che io a coltà incontrate e i miei errori, tutto è Lui, e mi ha voluto bene, mi ha protetto stato dono. e sostenuto al di là dei miei limiti. Per La festa sarà, dunque, occasione prezio- questo desidero esaltare e celebrare il sa per ringraziare il Signore con voi e Signore con voi, la comunità cristiana pregare per voi, ricordando con gratitu- che è in Vedano. dine la Madonna della Misericordia, la La storia della mia vocazione presbitera- nostra Madonna, che mi ha sempre ac- le e missionaria ha avuto inizio con il compagnato in tutti questi anni. Battesimo che ho ricevuto qui ed è cre- 26 aprile 2018 sciuta qui con l’esempio dei sacerdoti padre Giulio Mariani 10
Partito da casa ospedale di Brescia come Cappellano il 12 settembre per più di vent’anni. 1945, dopo do- Il ricordo di questa mia esperienza mi dici anni di stu- ha oƪerto anzitutto una vasta occasio- dio: ginnasio, ne di incontri, che hanno arricchito il liceo e teologia mio bagaglio umano e spirituale. Dal e l’anno di novi- malato ho imparato ad ascoltare, ad ziato nel quale accogliere – nella vasta gamma del loro si lasciano gli vissuto – i grandi esempi della loro for- studi per impa- te speranza, del loro coraggio e del loro rare a vivere da autentici seguaci di san grido implorante. Posso dire di aver Francesco, Ƭnalmente venni consacrato imparato a leggere nelle più disparate Sacerdote di Cristo il 15 agosto 1958 manifestazioni della malattia una certa dal Vescovo missionario della Somalia sacralità della persona soƪerente, an- monsignor Venanzio Filippini. che quando sembra il contrario. È quin- di vero per me che dal malato è più 60 anni di Sacerdozio! quanto da lui si impara e riceve che Sono stati sessanta anni di intensa vita quanto egli si dà. sacerdotale spesi in molteplici attività Per questo, ritorno, con tanta ricono- religiose – non scelte da me, ma aƯda- scenza al Signore, ai ricordi del mio vis- temi dai miei superiori. Missioni popola- suto all’ospedale, e sento il dovere di ri, Quarant’ore, tridui (specialmente concretare il mio grazie al Signore con prima del Concilio). Per molti anni sono la preghiera. Nella memoria, poi, que- stato con i nostri giovani, come Supe- sto ricordo mi riporta a una sequenza di riore ed educatore. volti, incontri e situazioni che il tempo Soprattutto ho prestato le mie cure non riuscirà mai più a cancellare. amorose agli ammalati nel grande padre Camillo Galbiati padre Giulio concelebra durante la prima messa di padre Camillo 11
Attirerò tut- All’interno della nostra comunità si avver- ti a me te, per un numero limitato, la partecipa- Nel nostro zione alla liturgia e alle proposte parroc- paese il feno- chiali ma senza innescare una trasforma- meno migra- zione o un cambiamento signiƬcativo nel- torio è ancora la pastorale ordinaria. abbastanza Alcune iniziative si sono tuttavia realizza- limitato: Le te: mostre e dibattiti sul tema delle mi- famiglie rie- grazioni, volontariato per corsi di lingua scono ad in- con la nascita di relazioni di amicizia, in- serirsi soprat- contri periodici con le famiglie straniere e tutto grazie con la comunità, “festa delle genti” per ai Ƭgli che mettere in risalto la presenza di famiglie frequentano le scuole e l’oratorio, am- provenienti da altri Paesi. bienti che facilitano la socializzazione. In parrocchia il loro inserimento è facilitato Chiesa dalle genti dall’azione del parroco e del coadiutore, La presenza della diversità nella nostra delle religiose missionarie provenienti dal comunità è uno stimolo per crescere in Perù, dalle attività della Caritas e di altre Cristo, riscoprendo l’originalità e la novità agenzie di aiuto presenti; sono però passi dell’annuncio cristiano. Occorre sempre quasi esclusivamente legati ai bisogni del- fare la fatica di liberarci dai pregiudizi che le persone e raramente vengono toccate impediscono di riconoscerci Ƭgli di un uni- esigenze di tipo spirituale. Altri momenti co Padre. di attenzione e di accoglienza sono deter- Andare al cuore del cristianesimo è la via minati dalla richiesta del battesimo e dei dell’incontro con l’altro: è necessario più sacramenti dell’iniziazione cristiana. Il Si- dialogo su una base di reciprocità, occor- nodo ci può certamente aiutare ad instau- re fare la fatica di riconoscere ed accetta- rare legami più profondi per una fattiva re la diversità che è dono dello Spirito. esperienza di comunione. Serve avviare processi per un reale cam- biamento che richiede tempo, pazienza Tempo di meticciato per le terre ambro- ed impegno. siane Sono uscite proposte per la pastorale: Il termine “meticciato” non sembra molto organizzare incontri per conoscere la spi- adeguato e può risultare ambiguo perché ritualità di altri Paesi, conoscere le altre indica una mescolanza e meno un incon- religioni presenti sul territorio, organizza- tro tra diversità. Nell’ambito della fede, re incontri interreligiosi, celebrare le mes- poiché la centralità è l’incontro con Cristo se inserendo periodicamente preghiere risorto, la ricchezza sta proprio nella di- dei fedeli e canti nella lingua degli altri versità con la quale ognuno vive questa fratelli. esperienza e non genera divisione ma co- munione: uomini e donne diversi che si Il Consiglio Pastorale Parrocchiale riconoscono fratelli nell’unico Padre. 12
Sabato 19 maggio alle 20.45 Rosario – apertura del mercatino di beneƬcenza Domenica 20 maggio alle 9 Messa solenne alle 16 Vesperi e rosario alle 20.30 Processione mariana (ritrovo davanti alla chiesa – via santo Stefano – via Rimembranze – via Leopardi – via Parada – via Europa – Santuario) Lunedì 21 maggio Festa del santuario della Madonna della Misericordia alle 10 Messa solenne – alle 15 Messa per anziani e ammalati con Unzione degli Infermi alle 20.45 Messa conclusiva, seguita dal concerto del Corpo Musicale san Luigi Durante la festa rimarrà aperto il mercatino di beneƬcenza. Sarà possibile acquistare biglietti della lotteria e oggetti ri- cordo del Santuario. Da un paio d'anni, la cooperativa sociale Eureka promuove la raccolta di tappi di plastica, un'iniziativa che l'ha portata a farsi conoscere da molti vedanesi che collaborano in vario modo: singoli cittadini e fami- glie conservano i tappi per donarli ad Eureka. Li portano direttamente nella nostra sede di viale Battisti 23 oppure presso altri punti di raccol- ta: il Gruppo Alpini di via Italia 13, Cai e Sci-Cai in via Santo Stefano 89, La Casìta di via Santo Stefano 59, la Banca del Tempo alla Casa arti e mestieri di via Piave 8/D, l'edicola di viale Battisti 21 e il Salone73 di via Santo Stefano 7, la scuola dell'infanzia Litta e l'oratorio San Luigi (durante l'oratorio estivo, le squadre dei gialli, verdi, rossi e blu fanno a gara a portare più tappi che negli ultimi due anni sono stati poi donati ad Eureka). Negli ultimi mesi, il progetto tappi di Eureka ha coinvolto anche le scuole vedanesi ed ora i bidoni bianchi e rossi (in foto) della cooperativa si trovano anche alle elementari e alle medie. Cosa facciamo dei tappi raccolti? Li portiamo ad una ditta di Lissone che ce li paga pochi centesimi di euro al chilo. Siamo contenti che, anche grazie a questa iniziati- va, molte persone hanno conosciuto la nostra realtà, nata nel 2012. Ringraziamo tutti coloro che, in modi diversi, ci sostengono nel progetto “Un tappo aiuta l'altro”. Chi vo- lesse saperne di più o iniziare, ad esempio, una raccolta che coinvolga amici, conoscenti, vicini di casa o di pianerottolo, può chiamare il numero 392 – 310.80.99. Oggi, Eureka ha un cuore più grande: dal mese di marzo, infatti, si è passati da tre a cin- que appartamenti, per accogliere ogni giorno tredici persone con disabilità in residenzia- lità stabile e altre quindici persone a turno, nei Ƭne settimana, per dare un sollievo alle famiglie. Grazie di cuore! La cooperativa Eureka 13
La nostra diocesi sta vivendo il momento del Sinodo minore per diventare Chiesa dalle genti. Si tratta di prendere sempre più consapevolezza che la nostra comunità è formata da cristia- ni provenienti da altre regioni italiane ma anche da altri paesi e altri continenti. Riconoscerci fratelli è dono dello Spirito ma è anche responsabilità nostra. Si tratta quindi di valorizzare occa- sioni che ci aiutino a crescere con questa mentalità nuova. L’anno scorso abbiamo organizzato la Festa delle genti alla quale hanno aderito di- verse famiglie ma soprattutto straniere: abbiamo pregato insieme, ci siamo cono- sciuti sotto gli stand, assaggiato dolcetti tipici, applaudito danze con costumi folclo- ristici. Domenica 27 maggio 2018 proporremo la seconda edizione, con lo stesso stile: x parteciperemo alla messa delle ore 11.15, con preghiere dei fedeli nelle diverse lingue e dialetti, x nel pomeriggio, in oratorio: allestimento degli stands con esplosioni di colori, sapori, lingue, balli e musica. Il tema di quest’anno sarà “I santuari”: si tratta di andare alla scoperta dei vari san- tuari dislocati nelle diverse regioni italiane e nei paesi di provenienza delle famiglie straniere che vivono sul territorio. Sotto lo stand saranno illustrati i santuari, con notizie storiche e possibilmente con foto o altro materiale, e spiegati alle persone che parteciperanno alla festa, gustando anche un dolcetto tipico in un clima di con- divisione fraterna. Ogni regione o paese avrà a disposizione uno stand, con tavolo e sedie e una bacheca sulla quale attaccare il materiale in esposizione. Il servizio di Retrouvaille, un aiuto alle coppie in crisi, è attivo in questi giorni e orari: dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 14 e dalle 16 alle 21; il sabato dalle 10 alle 12 (numero verde 800 123 958). Da cellulare, chiamare il numero 346 22 25 896 (Marilena e Paolo). Sito internet Il Consultorio familiare della Fondazione Centro Orientamento Famiglia si trova a Monza, in via Vittorio Emanuele 1; il numero di telefono è 039 23 26 463. Orari di segreteria: lunedì e martedi10 -12; 15 - 18; da mercoledì a venerdì 15 - 18; 9,30 - 12,30 (sito internet: www.cofmonza.it). I servizi di counselling sono gratuiti, le prestazioni sanitarie prevedono il pagamento del ticket secondo le tariƪe del Servizio sanitario nazionale. 14
Con la gioia dello spirito è il titolo della sortazione apostolica Gaudete in Domino raccolta degli interventi pronunciati da aƪerma: «In Dio tutto è gioia poiché tutto Papa Francesco nel corso della sua visita è dono». La gioia pertanto è collegata col pastorale a Milano lo scorso 25 marzo dono ed è la gioia stessa del donare, la 2017. gioia per il dono ricevuto e oƪerto; la gioia è in ogni caso un segno chiarissimo “Come il Padre ha amato me, così anch'io della presenza dello Spirito santo. Se vo- ho amato voi. Rimanete nel mio amo- gliamo capire dove lo Spirito sta operan- re. Se osserverete i miei comandamenti, do, sta agendo in una comunità, in una rimarrete nel mio amore, come io ho os- persona, in una decisione, in una coppia, servato i comandamenti del Padre mio e in una famiglia, dobbiamo veriƬcare la rimango nel suo amore. Questo vi ho det- presenza o l'assenza della gioia. to perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.” (Gv. 15, 9-11) Di che gioia sei? Nella nostra società postmoderna, la gioia L'amore, frutto dello Spirito, è fonte di è diventata un imperativo categorico: devi gioia essere felice! E per esserlo soddisfa tutti i La gioia è un sentimento talmente pri- tuoi desideri, le tue pulsioni, anche andan- mordiale che è persino diƯcile deƬnirlo; do contro qualsiasi legge sociale, morale, è più facile sperimentarlo che dire che etica. La gioia viene associata al concetto cosa è. Un grande esegeta, Heinrich di consumo e di possesso di beni. Ci tro- Schlier, chiama la gioia «l'esplosione della viamo di fronte ad un uomo che investe le speranza», e certamente la gioia cristiana proprie energie e capacità, tutta la pro- ha a che fare con la speranza della gioia pria vita, in nome di una gioia che però perfetta e piena, già anticipata sulla terra. sperimenta eƯmera. E più si colma di co- In altre parole, la gioia è l’atteggiamento se, più avverte di non essere nella gioia che rende tutto più facile, che rende in che queste cose promettevano, ma di vi- particolare più facile il dono. vere sempre più nello sconforto, nella tri- Aƪerma infatti san Paolo: «Dio ama chi stezza, nell'ansia, a volte nella depressio- dona con gioia» (2Cor 9,7), perché chi do- ne, trascinato verso la propria rovina. Il na con gioia dona bene. Paolo VI nell'e- problema della nostra società non è quel- 15
lo di dare troppa gioia, ma quello di dona- to il mondo in Piazza San Pietro per la re piaceri poveri, banali, vuoti di contenu- Giornata della Famiglia nell’ambito delle ti ideali, che non portano alla vera gioia, celebrazioni dell’Anno della fede 2013. «È ma solo ad uno sterile “divertimento” che possibile vivere questa gioia o non è pos- non riesce a nutrire lo spirito dell’uomo, sibile? Ma alla base di questo sentimento anzi ne accentua il bisogno e la fame. di gioia profonda c’è la presenza di Dio nella famiglia, c’è il suo amore accoglien- Ma la vera gioia, quella che realmente te, misericordioso, rispettoso verso tutti". riempie la vita, non ha nulla a che fare con La vera gioia in famiglia è dinamica, è mo- una visione individualistica, quanto invece vimento: da un amore ricevuto a un amo- con la relazione; e non può essere rac- re donato; amore che si è manifestato chiusa in noi come in un cassetto. Se è pienamente in Gesù che ha donato la sua vera e profonda, è anche diƪusiva e non vita per noi annunciando così all'uomo il può restare nascosta. Traspare dagli oc- vero volto del Padre. L’amore dono di sé chi, dal volto e viene intuita da chi ci è è il fondamento del sacro legame del ma- vicino. trimonio, l'amore come dono di sé è il Come posso possedere questa gioia? fondamento della fecondità nei Ƭgli e nel Amando! Amando gli altri come Gesù ci mondo. La gioia vera nella famiglia non è ha amati, vivendo in una totale donazione qualcosa di superƬciale, non viene dalle agli altri senza cercare gratiƬcazioni di cose, dalle circostanze favorevoli. La sorta. Quando nella fede e in comunione gioia vera viene da un’armonia profonda con Gesù mi dono, da questo amore na- tra le persone, che tutti sentono nel cuo- sce la vera gioia e la nostra vita, anche nei re, e che fa sentire la bellezza di essere momenti diƯcili, sprigiona quel senso di insieme, di sostenersi a vicenda nel cam- serenità che coinvolge tutti. E' il capovol- mino della vita. La famiglia è il luogo dove gimento della mentalità del consumo e si insegna a cogliere le ragioni e la bellez- dell'avere; paradossalmente più dono, più za della fede, a pregare e a servire il pros- scopro di sperimentare quella gioia che simo, il luogo dove ci si rallegra della feli- non mi lascia vuoto, anzi, mi riempie di cità dell’altro. E' il luogo dell’amicizia, do- senso e realizza il mio più profondo e ve- ve si costruiscono e si rinsaldano i legami ro desiderio. La gioia non è un aspetto e dove si crea la fraternità e la comunio- secondario del messaggio cristiano che ne. Un amore vissuto nella gioia è frutto proprio per questo motivo è stato deƬni- di uno sforzo condiviso. Non è esente da to come una lieta, gioiosa, gaia notizia. limiti e rischi ed esige vigile attenzione. L'annuncio della risurrezione del Signore Richiede di imparare a riconoscere i pro- trascina l'umanità intera verso la letizia pri errori, a rispettare l’altra persona, a senza Ƭne. ringraziarla per la sua presenza. È un amore realistico, capace di accettare an- Famiglia, la gioia dell'amore che limiti e povertà dell'altro. Senza mini- «Come va la gioia a casa tua?». Papa Fran- mizzare le grandi possibilità di male e i cesco ha interrogato così, semplicemen- rischi di caduta a cui la famiglia è esposta te, migliaia di pellegrini convenuti da tut- quotidianamente, proprio per l’alto grado 16
di amore e vicinanza che in essa si realiz- Una famiglia che prega, una famiglia che za, può trovare spazio un amore che dona custodisce la fede, una famiglia che vive il gusto di contemplare e apprezzare ciò la gioia. Essa diventa così buona notizia di che è bello e sacro di ogni persona. Le Dio e gioia per il mondo. caratteristiche fondamentali della fami- glia cristiana? la commissione famiglia Il gruppo dei Ƭdanzati alla messa conclusiva del corso di preparazione al matrimonio lo scorso 25 marzo Domenica 16 settembre festeggeremo comunitariamente le coppie che que- st’anno ricordano un anniversario signiƬcativo del loro matrimonio: un invito specia- le è rivolto agli sposi del 2017 e a quelli che ricordano 5, 10, 15, 20, 25, … e 70 anni di matrimonio, e cioè che hanno detto il loro ”sì” nel 2013, 2008, 2003, 1998, 1993, 1988, 1983, 1978, 1973, 1968, 1963, 1958, 1953 e, andando indietro, si suggerisce di festeggiare ogni anno. Cosa faremo? Ci sarà un incontro con tutti i festeggiati presso l’auditorium in oratorio: speciƬche- remo più avanti la data e il relatore. Domenica 16 settembre: messa solenne alle ore 11 con rinnovo comunitario delle promesse matrimoniali, la foto di gruppo, la consegna di un piccolo regalo della par- rocchia e della pergamena. Per coloro che lo desiderano, sarà possibile pranzare in- sieme in oratorio, con la possibilità di estendere l’invito anche a familiari e parenti: la quota che verrà chiesta sarà comunicata più avanti, quando apriremo le iscrizioni. 17
Lorenzo Davanzo e Annalisa de Fabris Fabio Villa e Silvia Pradella Guglielmo Di Matteo di Federico e Giulia Maria Ferrari Gabriele Orazio di Daniele e Alessandra De Cagna Marta Pichi di Paolo e Maria Luigia Rizzo Margarita Shehu di Rrapo Shehaj e Hatene Shehaj Helena Eva Pozzi di Luca Angelo Giovanni e Anna Maria D’Oria Gaia Brivio di Andrea e Silvia Magni Gabriele Alberto di Gianluca Alberto e Ada Sarita Tumialan Marco Serghej Malavasi di Antonio e Rosaria Lombardi Matteo Zappa di Riccardo e Jennifer Zappa Sirio Giovannelli di Francesco e Silvia Pirovano Vittoria Laura Longoni di Andrea e Chiara Nespolo Rosalda Sanlorenzo vedova Ponsone Cesarina Colombo vedova Colombo Rosina Capra vedova Riboldi Elvira Franquillo vedova Petricciuolo Renata Maria Frigerio vedova Crotti Angelo Colombo Giuseppe Randaccio Rina Temporali vedova Tremolada Ermanno Castoldi Maria Galliani vedova Longoni Alda Guidotti vedova Zuccari Marcella Maria Giannoli vedova Dorides Franca Giusti in Tamiro Angela Fumagalli vedova Arosio Francesca Braghetto vedova Bonelli Pasqualina Lacquaniti vedova Scigliano Letizia Luigia Magni vedova Brambilla Francesca Luigia Brambilla vedova Brioschi Francesca Viganò vedova Lissoni Virginia Carena vedova Castelli Valter Giulio Dissette Angelo Saccà Lucia Barzaghi Grazia Tortorelli vedova Carbone Giulio Silvio Colombo Gradito Romualdi Giovanna Cariboni CARITAS PARROCCHIALE Centro di ascolto mercoledì dalle 15 alle 17 Servizio indumenti consegna lunedì dalle 9 alle 11 distribuzione mercoledì dalle 9.30 alle 11.30 Distribuzione medicinali mercoledì dalle 17 alle 19 primo venerdì del mese dalle 9 alle 12 Via Santo Stefano 59 - Telefono 039.2497028 338.8796625 18
“Non succede che amando una cosa, la si veda meglio e più esattamente di quando non la si ami?” Così scriveva Vincent Van Gogh, in una sua lettera del 9 maggio 1889 e così abbiamo pensato noi alla Litta insegnando ai nostri bambini ad aƯnare lo sguardo per conoscere ed ammirare tutti gli aspetti della realtà. La proposta di quest’anno che si sta per concludere è stata “Lasciare traccia di sé – Una compagnia di artisti”. Ma che cos’è la traccia? E chi è l’artista? Un bambino, e chiunque abbia il naturale desiderio di lasciare un segno, traccia la sua personalissima e inimitabile impronta raccontando in di- versi modi la sua presenza in un dato spazio e tempo, come a dire "Io ci sono!". Che sia trami- te una produzione graƬca (pittura, disegno, manipolazione…) o una costruzione o ancora una storia o un movimento nello spazio. Da sempre, lasciare un segno manifesta il desiderio di esserci per sempre, di essere riconosciuti tramite una forma percepibile. I bambini hanno scoperto così il mondo dei colori, mescolandoli ed utilizzandoli con tecniche nuove e divertenti; hanno approcciato le diverse linee e i loro andamenti (preparandosi così ad aƪrontare la scrittura e l’orientamento nello spazio) Ƭno a conoscere le forme e creare con esse delle immagini. Ma perché tutto questo non suonasse teorico e staccato dall’espe- rienza, abbiamo condotti i nostri bambini a scoprire queste cose osservando direttamente il dato di realtà e le opere degli artisti: abbiamo dato il via all’allestimento delle stanze piene di oggetti e materiale non strutturato blu, giallo e rosso, per un tuƪo nella materia colorata con tutti e 5 i sensi; abbiamo proposto la stampa con frutta e verdura, il ritratto dal vero e la visione di quadri con una riƮessione e reinterpretazione successiva, come a dire: “Matisse usava le forme ritagliate per comporre i suoi quadri, ora lo faccio anche io!”. Non abbiamo certo avuto la pretesa di chiedere ai piccoli di copiare i quadri, ma di considerare l’artista co- me uno che usa tantissimo gli occhi per guardare attentamente le cose e farsi sorprendere dalla loro bellezza. Questo lo possiamo fare proprio tutti! Accompagnati quindi dalle insegnanti di sezione, dall’atelierista e dalla specialista di psico- motricità, i piccoli della Litta hanno potuto fare esperienza in diversi campi della proposta unitaria della scuola, che mira al loro sviluppo globale ed armonioso tramite un rapporto po- sitivo con se stessi, gli altri (maestre e compagni) e ciò che ci circonda. Siamo Ƭeri del fatto che in molti ci hanno scelto come ambito di crescita per i propri Ƭgli: l’anno venturo contiamo 115 iscritti e i posti del centro estivo che si attiverà a luglio sono praticamente esauriti. A breve porteremo i grandi, pronti per il grande salto, a conoscere la scuola primaria, e accoglieremo in più occasioni i nuovi iscritti, in visita coi loro genitori o dai nidi di provenienza. Così noi adulti ci sentiremo gli atleti di una staƪetta, che prendono e lasciano andare il testi- mone, certi di correre per una buona causa…Abbiamo però bisogno del tifo di tanti! I bisogni si fanno sentire: in particolare una caldaia nuova che sostituisca quella a gasolio, obsoleta e poco green, chiede uno sforzo economico considerevole. Non ci siamo persi d’animo: il grup- po docente ha inventato occasioni di sostegno alla Scuola per far fronte alle spese. La “Litteria” con due estrazioni (il primo giugno ai remigini e il 9 giugno alla Festa del Grazie) promette fantastici premi, oƪerti generosamente dalle realtà del territorio, a quanti vorran- no acquistare direttamente a scuola un numero fortunato (1 numero=1 euro). Anna Mandelli Direttrice della scuola dell’infanzia Litta 19
Domenica 13 alle 11.15 prima Comunione (primo gruppo) Domenica 20 alle 11.15 prima Comunione (secondo gruppo) Domenica 20 e lunedì 21 Giovedì 24 pellegrinaggio sulle orme di Paolo VI a Concesio e Brescia Sabato 26 incontro dei cresimandi con l’arcivescovo allo stadio di san Siro Domenica 27 festa delle Genti – alle 15.30: celebrazione battesimi Giovedì 31 Corpus Domini: processione eucaristica alla cappella del Mira- bello Sabato 2 alle 21 concerto del Corpo Musicale san Luigi Giovedì 7 dalle 15 alle 17.30 adorazione - alle 21 serata Emmaus Venerdì 8 in oratorio: festa di inizio estate - mandato agli animatori Sabato 9 al mattino: raccolta alimenti Caritas parrocchiale Domenica 10 Lunedì 11 inizio oratorio estivo Lunedì 18 alle 21: incontro del Consiglio Pastorale Parrocchiale Venerdì 22 in oratorio: festa di mezza estate Domenica 24 alle 15.30: celebrazione battesimi Giovedì 28 - sabato 30 mini vacanza per ragazzi e ragazze di terza elementare a Madesi- mo Venerdì 6 Vedan da cursa Lunedì 9 partenza per il campeggio (primo turno) Venerdì 13 conclusione oratorio estivo – festa Ƭnale Sabato 14 partenza per il campeggio (secondo turno) Sabato 21 partenza per il campeggio (terzo turno) Domenica 22 alle 15.30: celebrazione battesimi Sabato 26 conclusione campeggio Lunedì 30 chiusura dell’oratorio per manutenzione (Ƭno al 25 agosto) Mercoledì 8 partenza giovani per Terra Santa (Ƭno al 16 agosto) Mercoledì 22 gita estiva parrocchiale Domenica 26 riapertura dell’ oratorio Domenica 16 festa degli anniversari di matrimonio Domenica 23 alle 15.30: celebrazione battesimi Domenica 30 festa di apertura dell’oratorio Fino a domenica 24 giugno l’orario delle messe festive sarà quello consueto: ore 8 - 9 (santuario della Misericordia) - 10 - 11.15 - 18 A partire da domenica 1 luglio e Ƭno a domenica 23 settembre verrà introdotto l’orario estivo: ore 8 - 9,30 (santuario della Misericordia) - 11- 18 20
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