La leadership globale di Atlantia - IDEE PER LA MOBILITÀ DEL FUTURO
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La leadership N° 22 globale di Atlantia marzo 2019 IDEE PER LA MOBILITÀ DEL FUTURO Versione A1 gruppo Direttore Collaboratori Art direction Una rivista di Edita da Responsabile esterni e progetto grafico Autostrade per l’Italia Codice Edizioni Francesco Delzio Elisa Barberis Undesign via A. Bergamini 50 via San Francesco Luca Indemini 00159 Roma da Paola 37 Direttore Editoriale Michele Razzetti Banca immagini www.autostrade.it 10123 Torino Vittorio Bo Enrico Remmert Getty Images t +39 011 19700579 Maria Chiara Voci www.codiceedizioni.it Coordinamento Immagine agora@codiceedizioni.it Editoriale di copertina Traduzioni Silvia Gambadoro © Undesign Laura Culver Stefano Milano su dati Atlantia Joan Rundo Leonie Smushkovich Isabella Spinella Managing Editor Cecilia Toso Redazione Cristina Gallotti Distribuzione esclusiva per l’Italia Agenzia Libraria International srl
contributors Giovanni Stefano Alessandro Stefano Castellucci Gatti Plateroti Sannino Dopo la laurea in Professore Associato del Vicedirettore Ambasciatore d’Italia Ingegneria Meccanica, Dipartimento di Finanza de “Il Sole 24 ORE” in Spagna e ad ha conseguito il master in dell’Università Bocconi, dal giugno del 2009, Andorra dal 2016, è Business Administration è stato Direttore del è stato Caporedattore stato Rappresentante presso la SDA Bocconi. Full Time MBA della delle pagine Permanente d’Italia Dal 1988 al 1999 ha SDA Bocconi School di Finanza e Mercati presso l’Unione Europea operato nell’ambito della of Management, dove ed Economia Italiana a Bruxelles. Ha lavorato BCG; ha poi ricoperto è stato anche Direttore dal 1992 al 2003. a lungo presso la il ruolo di Partner e dell’International Per il quotidiano, è stato Commissione Europea Responsabile di Italian Teachers’ Programme. inoltre corrispondente a Bruxelles ricoprendo Customer Service e Si occupa principalmente da New York. Laureato diversi incarichi relativi Pharma Practices. Nel di ricerca in ambito in Scienze Politiche, a Paesi dell’America gennaio del 2000 è stato di finanza d’impresa ha approfondito Latina e dell’Asia. nominato AD del Gruppo e banca d’investimento le competenze in Dal 2006 al 2008 Barilla e l’anno successivo ed è stato consulente materia economico- è stato Consigliere Direttore Generale del per importanti banche finanziaria con corsi Diplomatico del Gruppo Autostrade. Dal multilaterali di sviluppo di specializzazione Presidente del Consiglio 2005 al 2019 ha assunto la nel campo del Project in Inghilterra e Stati e suo rappresentante carica di AD di Autostrade & Infrastructure Finance. Uniti. È giornalista personale per i Vertici per l’Italia mantenendo Ha all’attivo diverse professionista dal 1987. del G8. In precedenza la responsabilità di pubblicazioni in riviste ha ricoperto incarichi Direttore Generale di di settore ed è membro presso organizzazioni Autostrade S.p.A. Dal del comitato editoriale internazionali e 2006 è Amministratore di “Economia all’interno del Servizio Delegato di Atlantia. & Management”. Diplomatico italiano. Dal 2013 è consigliere di amministrazione di Aeroporti di Roma.
Intervento di Stefano Gatti Qual è il 52 futuro delle infrastrutture? La leadership globale di Atlantia Sei in un Paese meraviglioso 62 Matera 2019: capitale della sommario cultura tra storia e architettura di Elisa Barberis 06 Editoriale Infografica di Francesco Delzio 30 Abertis: le tappe dell’acquisizione Strade Visioni Muoversi con le parole 08 Atlantia 68 Esplorazioni nel mondo di carta di Enrico Remmert Intervista a Stefano Sannino 72 English Italia-Spagna: 38 version Intervista a un’alleanza Giovanni Castellucci che fa scuola 24 La leadership di Maria Chiara Voci globale di Atlantia: strategie industriali e nuovi talenti Intervista ad di Vittorio Bo Alessandro Plateroti 32 Un sistema globale Nizza: l’aeroporto 44 per far crescere che vola alto le imprese italiane di Michele Razzetti di Luca Indemini
07 editoriale «L’Italia è un Paese con vocazione internazionale connaturata» raccon- ta ad Agorà Alessandro Plateroti, Vicedirettore de “Il Sole 24 ORE”. Ma nonostante questa tensione verso l’internazionalizzazione, che storicamente caratterizza il nostro sistema imprenditoriale, sono po- chissime oggi le grandi aziende italiane capaci di affermare la propria leadership su scala globale. La storia del gruppo Atlantia che raccon- tiamo in questo numero di Agorà, quindi, rappresenta al tempo stesso un’eccezione virtuosa e un modello di riferimento. Dopo l’acquisizione di Abertis, con la sua presenza in 16 Paesi del mondo dalle Americhe all’Asia, oltre 14.000 chilometri di autostra- de gestite in concessione e 60 milioni di passeggeri serviti con gli aeroporti di Fiumicino e di Nizza, Atlantia è diventato oggi il lea- der globale nel settore delle infrastrutture autostradali e aeroportuali. Un traguardo raggiunto grazie a una visione strategica e una capacità di sviluppo che mettono al centro competenze, solidità finanziaria e capacità tecnologica, come racconta nella sua intervista ad Agorà l’amministratore delegato del Gruppo Giovanni Castellucci, che ha costruito e perseguito con determinazione l’acquisizione di Abertis, realizzata in partnership con ACS e Hochtief. Un’operazione, quest’ultima, molto rilevante non solo sul piano eco- nomico-finanziario ma anche su quello istituzionale, perché riguarda da vicino gli interessi nazionali di Italia e Spagna. Lo illustra effica- cemente nella sua intervista l’ambasciatore italiano in Spagna Stefano Sannino, secondo cui quest’operazione «mette insieme le competenze, i capitali e le tecnologie dei due Paesi e li rafforza in modo reciproco», in uno scenario comunitario nel quale «l’alleanza tra Spagna e Italia potrebbe far da traino a quell’Europa meridionale che fatica a coor- dinarsi nelle aree di comune interesse. A differenza di ciò che accade per i nostri vicini dell’Europa settentrionale o centrale». La costruzione di un campione globale ha legami stretti anche con la complessa questione della formazione e della selezione della classe di- rigente del nostro Paese, come spiega nella sua intervista Giovanni Ca- stellucci. Perché le grandi aziende con presenza ed esposizione globale possono costituire oggi in Italia, nel deserto creato dalla scomparsa dei tradizionali luoghi di costruzione delle élites, anche la migliore “culla” possibile di una classe dirigente aperta, innovativa e internazionale. Svolgendo (più o meno consapevolmente) un ruolo di “traino” sociale e culturale, di cui il nostro Paese ha un tremendo bisogno. Francesco Delzio Direttore Responsabile di Agorà fotografia ©Archivio Abertis
09 Agorà 22 10 Atlantia Atlantia è leader globale nel settore delle infrastrutture di tra- sporto autostradali e aeroportuali con una presenza articolata in nel mondo 16 Paesi. Il Gruppo gestisce 14.000 chilometri di autostrade a pedaggio e 5 aeroporti, in Italia e Francia. Esporta inoltre tec- nologie per il pedaggiamento e soluzioni di smart mobility grazie al sistema di pagamento Telepass, presente in 11 Paesi europei. Strade Visioni ©Archivio Atlantia fonte: www.atlantia.it (15 marzo 2019)
11 Agorà 22 12 LA PRESENZA MONDIALE DEL GRUPPO ATLANTIA 61 km IRLANDA POLONIA aeroporti servizi per la mobilità autostrade 74 km UNGHERIA REGNO UNITO CANADA 4956 km STATI UNITI BRASILE 3255 km 2 aeroporti (Fiumicino, Ciampino) PORTORICO 175 km ITALIA 90 km ARGENTINA SPAGNA 1559 km CROAZIA COLOMBIA 86 km FRANCIA 1761 km INDIA 3 aeroporti (Aéroports de la Côte d’Azur) 262 km CILE 1088 km
13 Agorà 22 14 I principali asset di Atlantia 01 Italia Con i suoi 3255 chilometri di autostrade a pedaggio, il gruppo Atlantia attraverso Au- tostrade per l’Italia e Abertis è il principale operatore autostradale italiano. È numero uno nel telepedaggio e nell’infomobilità. Il Gruppo gestisce inoltre attraverso ADR gli aeroporti romani di Fiumicino e Ciampi- no. Nel 2018 questo sistema aeroportuale ha accolto circa 48,8 milioni di passeggeri. fotografia F. Esposito Strade Visioni
15 Agorà 22 16 I principali asset di Atlantia 02 Francia Atlantia è presente in Francia attraverso la controllata Abertis con 1761 chilometri di autostrade a pedaggio. Dal 2016 gestisce inoltre gli aeroporti di Nizza e Costa Azzur- ra, attraverso il consorzio Azzurra. Nel 2018 l’aeroporto di Nizza si è confermato il secon- do per transiti in Francia, con circa 13,85 milioni di passeggeri. fotografia Archivio Aéroports de la Côte D’Azur Strade Visioni
17 Agorà 22 18 I principali asset di Atlantia 03 Spagna Attraverso Autopistas, società controlla- ta di Abertis Infraestructuras S.A., che il gruppo Atlantia controlla insieme ad ACS e Hochtief, Atlantia è presente anche in Spagna con 1559 chilometri di autostrade a pedaggio, principalmente nel nordest del Paese e attorno alla capitale, Madrid. fotografia Archivio Abertis Strade Visioni
19 Agorà 22 20 I principali asset di Atlantia 04 America Latina Atlantia gestisce nel continente latino-ame- ricano oltre 6000 chilometri di rete autostra- dale. Primeggia il Brasile (4956 km gestiti attraverso le sub-holding AB Concessões e Arteris*), seguito da Cile (1088 km control- lati attraverso Grupo Costanera, Los Lagos, Vías Chile*), Argentina (175 km gestiti at- traverso Grupo Concesionario del Oeste* e Ausol*), Portorico (90 km gestiti attraverso APR e Metropistas*) e Colombia (86 km ge- stiti attraverso Coviandes*). *Società controllate attraverso Abertis fotografia Archivio Abertis Strade Visioni
21 Agorà 22 22 I principali asset di Atlantia 05 India Nel continente asiatico Atlantia è presente in India con tre concessionarie: Solapur Ex- pressway, TTPL e JEPL, queste ultime due controllate attraverso Abertis Infraestructu- ras S.A. Tre sono le tratte gestite, per un totale di 262 chilometri di rete autostradale. fotografia Archivio Abertis Strade Visioni
23 Agorà 22 24 I Principali principali asset di Atlantia 06 Nord America Presente in diversi stati degli Stati Uniti e in Canada attraverso la consulenza sul pedaggia- mento free flow, Atlantia realizza nel 1995 la prima autostrada a pedaggio degli Stati Uni- ti finanziata con risorse private: la Dulles- Greenway, in Virginia, che conduce anche al Washington Dulles International Airport. fotografia NMelander Strade Visioni
25 Agorà 22 26 La leadership L’anima “industriale” di Atlantia ha consentito al Gruppo globale di Atlantia: di raggiungere a livello globale traguardi che probabil- mente non hanno paragoni nel sistema imprenditoriale italiano. Ciò è stato possibile grazie non soltanto a com- strategie industriali petenze manageriali di primo livello e ad una notevole solidità finanziaria, ma anche ad un’attenzione costante e nuovi talenti verso la ricerca e lo sviluppo di talenti. intervista a di fotografie Giovanni Castellucci Vittorio Bo Archivio Atlantia e archivio Aéroports de la Côte D’Azur
27 Agorà 22 28 D el personaggio mitologico Atlante i poeti e gli scrittori hanno narrato soprattutto la ric- chezza di forza e sapere. A questa solidità si La crescita globale è un’aspirazione o una necessità? È un’aspirazione in quanto necessità, perché nel nostro setto- re per poter competere, per poter crescere, per poter creare è ispirato il progetto Atlantia nello scegliere valore per gli azionisti è indispensabile ottenere stabilità fi- il proprio nome: con una missione che si propone di offrire nanziaria e stabilità delle possibilità di accesso al credito. Con- competenze, know-how, solidità finanziaria e capacità im- dizioni che si possono raggiungere solo con un alto livello di prenditoriali al mondo delle infrastrutture, non poteva sce- diversificazione geografica e attrattività nei confronti delle ri- gliere un “padre” migliore. sorse manageriali. Solo la globalizzazione ci può dare l’oppor- Le continue conquiste internazionali del Gruppo – di cui la tunità di continuare a competere e di investire anche in Italia più recente e importante è l’acquisizione insieme ad ACS con un basso costo del capitale e a condizioni competitive. del gigante spagnolo Abertis – lo hanno portato a raggiun- gere e la leadership globale nel settore delle infrastrutture È una considerazione che vale solo a livello imprendito- da trasporto. Agorà ha chiesto all’Amministratore Delegato riale o anche di sistema-Paese? del Gruppo Giovanni Castellucci, ideatore e protagonista del La capacità di un Paese di competere a livello globale è an- progetto, di raccontare la visione di Atlantia: come si è potuti che funzione della capacità di quel Paese di avere, trattenere, arrivare a un simile risultato e perché un “campione globale” creare leader mondiali o comunque aziende che sono in grado come Atlantia costituisce una risorsa per il nostro Paese. di competere nel mondo. Infatti, la classe dirigente dei Paesi che meglio hanno saputo rispondere alle sfide della globaliz- Atlantia ha avuto negli anni uno sviluppo interessante. zazione proviene in misura rilevante da queste aziende globali Vuole raccontarci questa genesi identitaria, fino all’ope- o ha avuto modo di confrontarsi con esse. Poter avere centri razione Abertis? decisionali di aziende globali è un valore importante per ogni Il cambio di nome da Autostrade ad Atlantia, nel 2007, vuo- Paese avanzato. le rappresentare la volontà di crescita e affermazione globa- le dopo il fallimento del progetto di fusione con Abertis per Atlantia ha seguito un modello di esportazione di know- l’ostilità della politica italiana. Da quel momento si muove a how nei 16 Paesi in cui è presente o piuttosto di com- grandi passi verso la sua identità industriale, consacrata di re- penetrazione? cente da una delle operazioni più grandi al mondo nel settore Per poter competere sui singoli mercati è necessario far leva delle infrastrutture: l’acquisizione del controllo di Abertis. sulle competenze e sulle conoscenze locali, quindi Atlantia è un Peraltro Abertis è una società che è stata a noi “vicina” fin progetto di integrazione delle competenze locali in una visione dall’inizio. Ricordo che alla privatizzazione di Autostrade – globale. Visione che per essere proposta e portata avanti richie- cui partecipò il gruppo Benetton con una posizione di rilievo de un management che sia in grado di affrontare la dimensione – nella cordata era presente anche ACESA, ovvero il nucleo internazionale. Di regola quando integriamo una nuova realtà iniziale di Abertis. I destini di Abertis e Atlantia si sono incro- ciati più di una volta nella storia contemporanea, per poi in- contrarsi definitivamente con questa operazione che abbiamo Atlantia è un In queste pagine concluso recentemente con successo. e nelle pagine progetto di diffusione precedenti: e valorizzazione alcune delle attività Come definirebbe oggi Atlantia? di Atlantia (tratte a livello globale di autostradali Atlantia è oggi il leader globale nel settore delle infrastrutture di trasporto. Ma è anche un progetto di diffusione e valorizza- competenze industriali e aeroporto di Roma Fiumicino). zione a livello globale delle competenze industriali che erano Nell’immagine a fianco, da destra precedentemente concentrate solo su Autostrade per l’Italia e Giovanni Castellucci Aeroporti di Roma. Parlo di questo tipo di ambizioni perché (AD Atlantia), Florentino Pérez dietro al progetto Atlantia c’è una grande famiglia imprendito- (ACS) e Marcelino riale, la famiglia Benetton, attraverso Edizione holding. Fernández Verdes (Hochtief).
29 Agorà 22 30 per la Spagna. Quindi un’interlocuzione con il Governo spa- gnolo è stata necessaria. Difficile in una prima fase, costruttiva in una fase successiva anche grazie al nostro partner ACS. Così come lo è oggi. Le aspettative di questa collaborazione seguono una lo- gica win-win? Se non riusciamo a essere noi, come concessionaria, una solu- zione per i Governi dei Paesi in cui operiamo rischiamo di per- Una delle priorità dere molta della nostra utilità. Noi diamo soluzioni ai problemi di Atlantia per i infrastrutturali dei Paesi perché abbiamo capacità manageriali, prossimi anni è abbiamo costo del capitale basso, ma anche perché capiamo quali sono le loro esigenze. L’insieme di queste cose fa sì che, rafforzare la laddove noi operiamo, tendenzialmente (le eccezioni sono vera- fucina di talenti, mente molto sporadiche) siamo visti come un’opportunità. creandone di nuovi Come si colloca in questa visione il turnaround dell’ae- roporto di Fiumicino? Fiumicino è l’esempio di come capacità manageriale, passione dei lavoratori e interlocuzione efficace con tutti gli stakeholder In queste pagine: sopra, tendiamo a dare fiducia al management. Ma all’interno di una possano trasformare in pochissimi anni il peggior aeroporto Giovanni Castellucci all’inaugurazione della strategia chiara e di obiettivi molto stringenti di competitività. europeo in quello che è diventato il miglior aeroporto del Variante di Valico; mondo occidentale. E tutto questo è avvenuto a Roma, dove a destra, l’aeroporto di Nizza. L’attenzione rivolta di recente alla Spagna è stata deter- tutti lo percepiscono orgogliosamente come un’isola felice. minata dalle opportunità o da una strategia? È un’opportunità che rientra all’interno di una strategia di lun- Quanto può giocare in termini di stimolo nei rapporti go termine, che è stata solo accelerata dall’operazione Abertis. tra Italia e Spagna l’operazione Abertis? È la strategia di globalizzazione, di diversificazione dei Paesi Può aiutare a creare rapporti diversi tra i due Paesi. Perché di presenza da parte del gruppo Atlantia, che negli ultimi nonostante abbiano sempre avuto molti interessi in comune, anni (ben prima dell’operazione Abertis) aveva costruito una Italia e Spagna non sono mai riuscite a trovare una convergen- crescita internazionale graduale e finanziariamente sostenibi- za o un dialogo adeguato, spesso a causa di gelosie e forti attri- le. Questa strategia si è poi intersecata con l’opportunità di ti alimentati da altri. Mi auguro, dunque, che questa vicinanza dare agli azionisti Abertis una prospettiva di valore superiore possa aiutare i due Governi a “scoprire” di avere molte più rispetto a quella che trovavano in Abertis stessa, intesa come strategie e obiettivi in comune di quanto non sia attualmente. singola entità industriale. È questo che li ha portati ad accet- tare l’offerta fatta insieme al gruppo ACS. Abertis: punto di arrivo o trampolino di lancio? Il meglio di Atlantia deve ancora venire… Se dovessi stabi- Quali sono stati gli ostacoli principali da superare per lire una priorità per i prossimi anni è sicuramente quella di finalizzare l’acquisizione? rafforzare la nostra “classe dirigente”, creando nuovi talenti Noi abbiamo a che fare con aziende “importanti” per i Paesi e mettendoli alla prova in ambito internazionale. Le sfide che in cui operano e Abertis era percepita come molto importante abbiamo davanti ci consentono di farlo.
31 Agorà 22 32 L’ingresso di Atlantia nel mercato spagnolo ABERTIS: LE TAPPE attraverso Abertis Infraestructuras S.A. è stato caratterizzato da diversi passaggi. Dal lancio dell’Opas al dialogo con il Governo spagnolo DELL’ACQUISIZIONE per arrivare, infine, all’accordo con Hochtief. Infografica a cura di Undesign Il gruppo Atlantia annuncia la decisione La Comisión Nacional del La Commissione Europea Atlantia sottoscrive un accordo di Atlantia, ACS e Hochtief firmano Assemblea degli azionisti di promuovere un’Opas, un’offerta Mercado de Valores autorizza e l’Autorità antitrust cilena principio di carattere vincolante l’accordo d’investimento. di Abertis per approvare il pubblica di acquisto e/o scambio l’Opas sulla totalità delle autorizzano l’operazione di avente a oggetto un’operazione di delisting. volontaria, sulla totalità delle azioni azioni emesse da Abertis concentrazione risultante investimento congiunto in Abertis emesse da Abertis Infraestructuras Infraestructuras S.A. dall’esecuzione dell’offerta Infraestructuras S.A. con Actividades S.A. L’obiettivo è creare il più grande pubblica di acquisto su Abertis. de Construcción y Servicios (ACS) e polo autostradale al mondo, con più di Hochtief. 14.000 chilometri di vie a pedaggio e un EBITDA aggregato di oltre 7 miliardi. MA GGIO 20 TOBRE 20 OTT OBRE 2 ARZO 20 MARZO 20 LIO LUG 20 OT 3M 23 25 01 15 18 18 18 17 13 17 1 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 9 7 4 29 17 18 18 17 10 OT OT M A R O 201 OT 15 GIU TO B R E 20 TO B R E 20 1 TO B R E 20 12 17 APR 8 1 8 G N O 20 Z I L E 20 Atlantia deposita presso Il Consiglio di Amministrazione Atlantia ritira l’offerta pubblica di la Comisión Nacional del di Atlantia delibera a favore acquisto e/o scambio volontaria Mercado de Valores (CNMV) della proposta di approvazione sulla totalità delle azioni il documento di offerta sulle dell’investimento congiunto ordinarie emesse da Abertis Si conclude l’investimento azioni di Abertis, richiedendo Inizia il periodo di validità Lancio della contro Opa da con ACS e Hochtief in Abertis in esecuzione degli accordi congiunto ATL/ACS/HOC in la relativa autorizzazione. dell’offerta Opas. parte del gruppo Hochtief. Infraestructuras S.A. raggiunti con Hochtief e ACS. Abertis Infraestructuras S.A.
33 Agorà 22 34 Un sistema globale Internazionalizzazione non vuol dire delocalizzazione. Aprir- si ai mercati esteri significa investire, esportare un know- per far crescere how, vivere l’impresa con una certa progettualità diffusa. L’Italia fatica ancora in questo sistema, escluse alcune ecce- le imprese italiane zioni, come Atlantia. Il Vicedirettore de “Il Sole 24 ORE” racconta ad Agorà cosa servirebbe per invertire la rotta. intervista ad di fotografie Alessandro Plateroti Luca Indemini Getty Images
35 Agorà 22 36 L’ Italia è «un Paese con vocazione internazio- nale connaturata. Il problema è che troppo spesso consideriamo assorbito nell’interna- zionalizzazione il concetto di delocalizzazione». Nelle parole di Alessandro Plateroti, Vicedirettore de “Il Sole 24 ORE”, sono fotografati il potenziale e il limite dell’impresa italia- na sulla scena internazionale. A complicare il panorama, si aggiunge il divario tra le poche grandi aziende che hanno saputo imporsi all’estero e le troppe piccole e medie imprese che faticano a varcare i confini nazionali, oltre alla mancanza di una regia politica. In questo contesto spiccano poi alcune eccezioni, casi partico- lari come Atlantia che ha saputo mescolare «controllo italiano e coinvolgimento di investitori internazionali di alto livello». Alessandro Plateroti, dal suo osservatorio privilegiato: a che punto le sembra il percorso di internazionalizzazio- ne delle imprese italiane? Siamo un popolo di esportatori, i mercati li conosciamo, ab- biamo sempre vissuto di esportazione. Oggi però accusiamo un problema che si è presentato a partire dagli anni Novanta, quando c’è stata una significativa ristrutturazione industriale. Nei primi anni Duemila abbiamo però provato a metter- Le medie imprese straniere hanno saputo trasformarsi prima e ci in pari; cosa non ha funzionato? più rapidamente delle nostre, tanto in termini di innovazione, Non siamo stati molto fortunati, è arrivata la crisi del 2008, quanto di organizzazione del lavoro. Ci si doveva misurare con abbiamo subito una doppia recessione e la situazione internazio- l’Europa e con una globalizzazione finanziaria forzata, e noi nale era particolarmente confusa, con la Cina che avanzava e gli siamo arrivati con grande ritardo nel proiettarci come imprese Stati Uniti che andavano a “fare shopping” in giro per il mondo. all’estero, non solo con le esportazioni ma soprattutto attra- In questo contesto ci siamo trovati con poche, grandi imprese verso operazioni societarie. fortemente internazionalizzate, penso ad esempio ad Autostra- de per l’Italia o a Pirelli – che ha fabbriche in mezzo mondo, con capitale cinese e italiano – ma che io considero italiana, così come Luxottica. O ancora a Fiat, che con FCA ha acqui- sito Chrysler. In tutto sono quattro o cinque, poi ci sono le Oggi accusiamo altre che fanno fatica sui mercati internazionali. un problema che si è presentato a partire Però l’Italia è principalmente un Paese di piccole e me- dagli anni Novanta, die imprese… quando le medie Questo è il nodo della questione: pochi grandi ce l’hanno fatta, imprese straniere le medie faticano, le piccole sono escluse dal discorso. Oggi il vero problema è far sì che quella che chiamiamo internazio- hanno saputo nalizzazione arrivi alle PMI. Quello che manca è un sistema. trasformarsi prima Da questo punto di vista paghiamo tutto il substrato che gira e più rapidamente attorno al mondo imprenditoriale: finanza, mercato di capitali, di quelle italiane sistema Paese, burocrazia…
37 Agorà 22 38 Da dove si parte per recuperare il tempo perso? Bisogna smettere di confondere internazionalizzazione e deloca- Quella di Autostrade è stata una privatizzazione molto particolare. lizzazione. Il nodo non è delocalizzare, strategia che serve solo a La società è stata comprata da persone che non cercavano solo far produrre a basso costo, ma aiutare la media impresa a com- una rendita, ma hanno puntato sulla crescita. La gestione privata prare all’estero, ad allargare i propri orizzonti. Su questo punto ha permesso di espandersi ma anche di innovare nel settore tecnologico lo Stato può fare molto: SACE e SIMEST dovrebbero mettere in moto un percorso di promozione all’estero delle PMI. L’obiettivo Nelle pagine precedenti Torniamo a parlare dei grandi che hanno saputo aprirsi finale deve essere la crescita del Paese e può solo essere il frutto e in queste pagine: ai mercati internazionali: come racconterebbe il percor- di uno sforzo collettivo, in cui ognuno deve giocare il suo ruolo. alcune delle realtà industriali italiane. so di Atlantia? L’impresa lasciata da sola non cresce, o delocalizza o vende. A pagina 34: Alessandro Quella di Autostrade è stata una privatizzazione molto parti- Altro aspetto da non sottovalutare è la creazione di sistemi di Pateroti, Vicedirettore de “Il Sole 24 ORE”. colare. La società è stata comprata da persone che non cer- rilevazione reale del commercio internazionale, per capire esat- cavano solo una rendita, ma hanno puntato sulla crescita. La tamente dove pende la bilancia tra import ed export. Il commer- gestione privata ha permesso a una società di infrastrutture di cio internazionale oggi è molto confuso: se faccio un netto dei espandersi come dimensioni geografiche, ma anche di innova- bilanci commerciali cambiano le stime e gli equilibri. Mi spiego: re nel settore tecnologico. Si pensi al Telepass, un concetto di gli Stati Uniti realizzano all’estero almeno un terzo, forse la metà infrastruttura digitale con sistema radio. Quando è stato creato della loro produzione, ma un prodotto americano fatto in Cina non esistevano sistemi digitali di pagamento, è stato un driver risulta poi come esportazione asiatica. Le istituzioni dovrebbero nel settore. tenerne conto, è un punto importante ma poco discusso. Quello di Atlantia è un caso un po’ unico, ma sarebbe bello se Un Paese è sano quando ha un buon bilanciamento tra mercato si riuscisse a fare sistema tra le eccellenze, penso ad esempio interno e mercato internazionale: non si vive solo di estero, se alle gomme Pirelli. Si potrebbero mettere assieme trasporti, non crei domanda nel Paese, il sistema non cresce. tecnologia, componentistica e un modello vincente da espor- tazione. Il Made in Italy può ancora essere un punto di forza? Ci sono settori su cui siamo fortissimi, da sempre: siamo un Auto elettrica o a guida autonoma rappresentano una Paese di produttori intermedi, bulloni, componentistica, pic- nuova sfida per Atlantia? cole imprese nate attorno alla Fiat. La meccanica è il vero Rappresentano nuove opportunità. Il primo passo sarà creare Made in Italy. Dobbiamo recuperarlo come settore, il Paese un network di impianti di ricarica delle batterie per le auto deve dare un indirizzo alle imprese, deve dire dove vuole an- elettriche lungo la rete autostradale. L’auto a guida autonoma dare. Ci vuole una politica industriale da parte del Governo. propone ulteriori sfide, affrontarle cogliendole in anticipo vuol Abbiamo un’eccellenza come i Politecnici: esportiamo inge- dire sfruttare nuove opportunità. La crescita non è legata solo gneri, sono un altro prodotto Made in Italy. Ma lo Stato do- alla capacità di diversificare, ma soprattutto all’abilità di vede- vrebbe dare delle linee guida: servono ingegneri, ma in che re i trend prima del tempo. campo? Si potrebbero modulare i corsi di studio in base alla direzione che si vuole prendere. A proposito di trend: tra gli obiettivi di Atlantia c’è Altro caso interessante è quello dello spazio: ci siamo innamo- quello di gestire il mercato della mobilità delle mega- rati di AstroSamantha e abbiamo scoperto che siamo astronau- lopoli del mondo. Quali sono le sfide da affrontare in ti. L’industria aerospaziale italiana ha una buona tradizione, questo percorso? ma non investiamo. Però ci piace AstroSamantha. È un terreno con un potenziale enorme. La sfida principale credo sia la capacità di fare sistema con le altre aziende che si occupano di mobilità, per creare offerte integrate. Le macchi- ne hanno ogni tipo di computer a bordo, navigatori, eppure Quello di Atlantia è un caso un po’ unico, ma sarebbe bello non sento mai dire “con Telepass incorporato”. Ci dovrebbero se si riuscisse a fare sistema tra le eccellenze. Si potrebbero essere meno gelosie tra imprenditori, ne guadagneremmo tut- mettere assieme trasporti, tecnologia, componentistica ti. L’impresa non può fare sistema da sola. e un modello vincente da esportazione
39 Agorà 22 40 Italia-Spagna: Operazioni come quella di Atlantia, ACS e Hochtief su Abertis sprigionano tutta la forza delle sinergie europee. un’alleanza Gli interessi dei Paesi dell’UE si confermano su binari comuni ed è per questo che la logica di collaborazione è oggi molto più efficace di quella competitiva. A dimo- che fa scuola strazione che, nonostante le difficoltà, l’Europa non ha perso di significato. intervista a Stefano Sannino di Maria Chiara Voci fotografie Archivio Abertis, Getty Images
41 Agorà 22 42 Atlantia si propone oggi a tutti gli effetti come leader globale nel settore delle infrastrutture: quanto sono im- portanti operazioni di questa portata nello scenario eco- nomico non solo italiano e spagnolo ma europeo? Le ricadute a livello europeo e globale di un caso così spinto di cooperazione imprenditoriale sono evidenti. Nel medio-lungo periodo gli interessi dei due Paesi tenderanno naturalmente a convergere, e non solo sul settore di competenza specifi- ca, creando una sinergia molto più ampia. Grazie a questa operazione è nato un leader mondiale delle infrastrutture di trasporto, con una presenza articolata in 16 Paesi, 7 dei quali europei. Parliamo di Italia, Spagna, Francia, Irlanda, Croazia, Polonia e Regno Unito. In totale: una rete autostradale gestita in concessione pari a oltre 14.000 chilometri, quasi 32.000 dipendenti complessivi e ricavi superiori a 11 miliardi di euro. Si tratta di un progetto che crea valore per i cittadini europei e per gli azionisti del gruppo italospagnolo. Dovremmo essere orgogliosi del fatto che la leadership in un settore tanto impor- tante rimanga saldamente in mano a player europei. A proposito di Europa ed economia dell’eurozona, dopo trent’anni di carriera diplomatica qual è la sua visione L a parola d’ordine, per vincere la complessità del della politica economica europea? In queste pagine: mercato contemporaneo, è collaborazione. L’esatto la Spagna e le sue strade; L’Unione Europea, sin dalla sua fondazione, ha dimostrato di opposto della logica di competizione che fino a ieri In basso, l’ambasciatore essere la soluzione più efficace ai problemi collettivi del Con- Sannino. Nelle pagine ha dominato la cultura economica italiana e mon- seguenti, la sede di Abertis tinente, economici e non solo. Molti passi in avanti sono stati diale. «Se la capacità di fare network vede coinvolti Infraestructuras. compiuti nel corso degli ultimi trent’anni. Tuttavia è indubi- soggetti di Paesi diversi, uniti per uno stesso obiettivo, alla fine le ricadute non potranno che essere positive per tutti». Ne è convinto Stefano Sannino, da due anni ambasciatore italiano a Madrid. Una lunga carriera diplomatica alle spalle che lo ha portato prima a Bruxelles alla Commissione Europea e succes- L’operazione sivamente a rappresentare l’Italia in Belgio. rappresenta uno fra i più L’accordo raggiunto tra Atlantia, ACS e Hochtief per importanti progetti di l’acquisizione di Abertis quali scenari apre? collaborazione tra Italia L’operazione rappresenta uno fra i più importanti progetti di e Spagna, attraverso collaborazione tra Italia e Spagna, attraverso la creazione di una partnership nel una partnership nel settore delle costruzioni e delle infrastrut- settore delle costruzioni ture. Un’iniziativa che mette insieme le competenze, i capitali e delle infrastrutture. e le tecnologie dei due Paesi e li rafforza in modo reciproco. Un’iniziativa che mette Collaborazione anziché competizione. Un concetto importan- te. Inoltre, l’acquisizione di Abertis ha creato i presupposti insieme le competenze, per avviare una sinergia strategica tra Italia e Spagna nel set- i capitali e le tecnologie tore delle telecomunicazioni, con il significativo ingresso di dei due Paesi e li rafforza capitale italiano in Cellnex. in modo reciproco
43 Agorà 22 44 tabile che esistano ancora diversi nodi da sciogliere. In parti- L’alleanza tra Spagna e Italia potrebbe far colare, la risposta europea alla crisi economica si è focalizzata da traino a quell’Europa meridionale che quasi esclusivamente sulla stabilità dei bilanci statali, assieme a fatica a coordinarsi nelle aree di comune significativi interventi a sostegno del sistema bancario. Al con- trario, ci si è preoccupati poco delle ricadute di tali interventi interesse. A differenza di ciò che accade in termini sociali. Tutta l’attenzione è stata rivolta all’econo- per l’Europa settentrionale o centrale mia finanziaria, a discapito di quella reale. A questo proposito, ci sono stati errori? L’unico intervento sull’economia reale dell’Europa è stato il cosiddetto piano di investimenti Juncker, attraverso il qua- inestimabili a cui nessuno vuole rinunciare. Penso alla libe- le sono stati mobilitati investimenti privati controgarantiti ra circolazione di persone, beni, capitali e servizi, ai benefici dall’UE. Per il resto è mancata l’azione. Ai Paesi che chiede- della concorrenza e della competitività, alla stabilità garantita vano più flessibilità di spesa è stato risposto che la necessità dalla moneta unica. La stessa Brexit sta aiutando gli altri Paesi prioritaria era rimettere i conti in ordine, prima di allentare i europei a capire a fondo quale sia la forza di tanti Stati che vincoli di bilancio. Semmai, è stata ventilata la possibilità di parlano con una sola voce. condividere alcuni rischi (gli eurobond). Il risultato paradossa- le è stata la nascita, nell’Unione Europea, di un dibattito molto Italia-Spagna: due Paesi vicini per cultura e attitudini. ideologico sul principio di responsabilità e quello di solidarietà Questo potenziale asse viene oggi adeguatamente sfrut- e su quale dei due debba prevalere o precedere l’altro. In re- tato dai due Paesi? altà, credo vada trovato un punto di equilibrio: i due principi Italia e Spagna sono vicini perché accomunati dal clima, dalla devono essere attuati allo stesso tempo e occorrerebbe inoltre tradizione, dagli stili di vita, dalla cultura e dall’economia e, puntare alla qualità della spesa pubblica, quella che investe su soprattutto, dalla geografia. Sono i più importanti produttori infrastrutture, istruzione, ricerca. di vino e olio, sono forti partner economici e tra le loro so- cietà c’è grande sintonia. Più di 200.000 italiani vivono oggi Lei si definisce non solo europeista, ma europeista “mi- in Spagna e le due nazioni sono, rispettivamente, la prima litante”: è preoccupato? L’Europa ha un futuro? destinazione degli studenti Erasmus. Il progetto ITmakES Mi definisco europeista militante perché, in una realtà glo- (letteralmente, ciò che Italia e Spagna fanno assieme) avviato bale come quella di oggi, l’Europa è la dimensione necessaria dall’Ambasciata nei settori del design, dell’enogastronomia e per affrontare le sfide che abbiamo davanti. D’altronde, in un della fabbricazione digitale ci ha permesso di valorizzare ulte- mondo che sta tornando al multipolarismo – quello fondato riormente i nostri legami, coinvolgendo in particolare i giova- cioè sull’esistenza di più blocchi di potere – da soli si è in- ni. Solo sul piano politico-istituzionale, purtroppo, la diversa dubbiamente più deboli. Oggi l’Europa deve affrontare molte connotazione politica dei Governi non ha permesso, negli anni, prove: la sicurezza, la ripresa economica, la crisi migratoria e di cogliere appieno il potenziale del rapporto bilaterale. L’al- la ferita della Brexit. Tuttavia, il progetto di Unione Europea leanza, invece, potrebbe far da traino a quell’Europa meridio- ha certamente un futuro, poiché la sua tutela e il suo raf- nale che fatica a coordinarsi nelle aree di comune interesse. forzamento sono nell’interesse di tutti. Al di là delle critiche A differenza di ciò che accade per i nostri vicini dell’Europa che le vengono mosse, l’UE ha infatti garantito dei vantaggi settentrionale o centrale. Un nuovo asse che dal “sud” potrebbe trascinare lo svi- luppo? Ne sono convinto. Anche il recente vertice Med7, svoltosi a La parola d’ordine, per vincere la Cipro, ha confermato la necessità di rafforzare il polo meri- complessità del mercato contemporaneo, dionale dell’UE. Occorrono strategie condivise per affrontare è collaborazione. L’esatto opposto della logica questioni di comune interesse come la migrazione, l’occupa- di competizione che fino a ieri ha dominato zione, la crescita. Sempre con un approccio alla collaborazione la cultura economica italiana e mondiale che rende più solidi.
45 Agorà 22 46 Nizza: l’aeroporto L’aeroporto di Nizza, che insieme a quello di Cannes che vola alto Mandelieu e Saint-Tropez fa parte del gruppo Aéro- ports de la Côte D’Azur, si è confermato nel 2018 il secondo di Francia. Merito di una gestione di cui Atlantia è uno degli attori principali. fotografie di Michele Razzetti Archivio Aéroports de la Côte D’Azur, Getty Images
47 Agorà 22 48 S toricamente Nizza deve parte della propria fortuna alle sue infrastrutture. Un legame in- con il tempo si sono evolute e oggi vedo- no come protagonista un aeroporto che nel 2018 si è confermato il secondo di passeggeri che transitano in questo scalo, oltre nove milioni nel 2018. L’Europa, con il Regno Unito come capofila, resta stauratosi poco dopo la fonda- Francia grazie a un numero imponente di la prima zona di provenienza, ma cresce zione di questo centro, presto diventato passeggeri: 13,85 milioni. Insieme a quel- il numero dei viaggi dalla costa orientale un rilevante porto commerciale, e prose- li di Cannes e Saint-Tropez, fa parte del degli Stati Uniti e dai Paesi del Golfo. guito fino al Seicento, quando un periodo gruppo Aéroports de la Côte D’Azur, dal La Cina è senza dubbio un altro Pae- di prosperità coincise proprio con l’aper- 2016 gestito da Azzurra Aeroporti, di cui se cui l’aeroporto guarda con interesse. tura dei porti da parte del duca di Guisa. Atlantia è azionista di maggioranza. Per rendere la permanenza nello scalo A lungo contesa fra Stati che sorgeva- Nizza ha molto da offrire: è un centro af- più agevole per i passeggeri cinesi, sono no sull’attuale territorio italiano, regno fascinante, ma è anche facile da raggiun- stati predisposti terminali interattivi e Nel 2018 l’aeroporto di Nizza si sabaudo in primis, e la Francia, cui fu gere da un numero crescente di Paesi nel segnaletiche in mandarino, ma anche è confermato il secondo di Francia, annessa definitivamente nel 1860 (susci- mondo. Già, perché l’attitudine all’in- istituita un’apposita linea di assistenza grazie a un numero imponente tando non pochi malumori), sul finire ternazionalità di questo centro si riflette su WeChat per rispondere alle loro ne- di passeggeri: 13,85 milioni. Insieme dell’Ottocento, durante la Belle Époque, anche nella strategia del suo aeroporto, cessità all’atterraggio. Nizza divenne quel centro turistico raf- l’unico all’infuori di Parigi che garanti- Ma chi si accontenta dei risultati ot- a quelli di Cannes e Saint-Tropez, finato che oggi tutti conoscono. sce quattro tratte regolari a lungo raggio. tenuti non cresce. E all’aeroporto di fa parte del gruppo Aéroports In questo processo un ruolo cruciale è Non stupisce quindi che proprio su voli Nizza intendono volare alto. Per questo de la Côte D’Azur, di cui Atlantia stato svolto dalle sue infrastrutture, che internazionali sieda la maggior parte dei motivo sono in cantiere diversi proget- è azionista di maggioranza In queste pagine: l’aeroporto e la città di Nizza.
49 Agorà 22 50 «La nostra strategia è quella di offrire ai passeggeri uno scalo di qualità, permettendo di raggiungere il numero più alto possibile di destinazioni». L’obiettivo prefissato è ambizioso: una capacità annua totale di 18 milioni di viaggiatori entro il 2021 (Dominique Thillaud) ti per favorire l’ulteriore sviluppo delle rotte internazionali, fra cui l’amplia- mento del Terminal 2. L’obiettivo prefissato è ambizioso: una capacità annua totale di 18 milioni di viag- giatori entro il 2021. «La nostra strategia è quella di offrire ai passeggeri uno scalo di qualità, permettendo di raggiungere il numero più alto possibile di destinazioni. La nostra convinzione è che l’aumento del traffico aereo e la saturazione dei cieli francesi giustificano un ripensamento del modello centralizzato che predomina ora, come è già successo in tutti i grandi Paesi In queste pagine: viaggi d’affari su cui il Gruppo, con il suo velivoli transitati nell’aeroporto di Niz- europei. Un orientamento che ha un ri- la città, la sua operatore Sky Valet, punta con decisione. za hanno avuto un load factor notevole: costa e le piste svolto prettamente economico, ma anche dell’aeroporto. «I viaggi d’affari sono un vettore di cre- sono riusciti cioè a occupare una per- ambientale» commenta Dominique Thil- scita per il nostro Gruppo e un motore di centuale molto alta dei posti disponibili, laud, Amministratore Delegato del grup- attrattività e di sviluppo economico per i che nei mesi estivi è arrivata a sfiorare po Aeroporti della Costa Azzurra. territori in cui operiamo» aggiunge Do- il tutto esaurito. E questo anche grazie Se da un lato i progetti e gli obiettivi sono minique Thillaud. all’utilizzo di una flotta più moderna, sfidanti, i traguardi tagliati finora fanno A questo record si accompagna un al- più capiente e meno inquinante. E pro- ben sperare. Il numero di passeggeri tro dato che potrebbe apparire a prima prio nel corso dell’estate i collegamenti dell’aeroporto di Nizza, infatti, continua vista contraddittorio: la diminuzione dei sono arrivati a un numero fino ad allo- a crescere incessantemente da otto anni. movimenti degli aerei. Cosa significa- ra ineguagliato: 121 luoghi connessi alla Una performance sostenuta anche dai no questi dati di segno opposto? Che i Costa Azzurra, di cui 17 inediti.
51 Agorà 22 52 All’aeroporto di Nizza cresce anche l’attenzione per l’impatto ambientale: nel 2016 è stato il primo tra quelli francesi a diventare Carbon Neutral Ma il successo di uno scalo non può es- che gli altri due aeroporti hanno fatto lo sere valutato solo sulla base della per- stesso. Guardando oltre ai pezzi di car- formance nei periodi di alta stagione. E ta, si scopre che le emissioni di CO2 per così l’aeroporto di Nizza, non volendo passeggero di questo scalo sono meno essere colto impreparato, ha istituito an- di un decimo della media europea: 130 che nei mesi invernali 12 nuove rotte. contro 1610 grammi. Il risultato? Rispetto al 2017 la crescita A questo si aggiunge il contributo che maggiore si è avuta proprio nei mesi in- il Gruppo ha messo a disposizione per vernali: +7,8%. «La nostra politica di permettere l’ampliamento della tratta collaborazione con le compagnie aeree ci del tramway, un treno elettrico che dal permette di mitigare sempre di più gli dicembre 2018 raggiunge lo scalo, con effetti della stagionalità che tradizional- la possibilità di trasportare ogni giorno mente segnano la nostra attività» spiega 15.000 persone fra viaggiatori e dipen- ancora Dominique Thillaud. denti dei terminal. Insieme ai numeri, all’aeroporto di Niz- «Questo ultimo collegamento chiude za cresce anche un altro aspetto, fonda- simbolicamente un anno segnato dalla mentale per chiunque abbia una visione consacrazione delle nostre azioni in fa- lungimirante: l’attenzione all’impatto vore dell’ambiente. Domani, al centro ambientale delle proprie attività. Nel di un sistema intermodale che combina 2016, a coronamento di un percorso ferrovia, autostrada e voli, l’aeroporto iniziato nel 2011, è diventato il primo di Nizza rinforzerà ancor di più la sua aeroporto francese Carbon Neutral con capacità di posizionarsi come uno scalo livello 3+ di Carbon Accreditation, il per i passeggeri alla ricerca di un’alter- più alto degli standard definiti per que- nativa ai tradizionali hub parigini» con- sto parametro. E due anni più tardi, an- clude Thillaud.
53 Agorà 22 54 Qual è il futuro delle infrastrutture? Le infrastrutture sono considerate oggi la base per rilanciare le economie. Ma sono un investimento realmente affidabile? Il professor Stefano Gatti in una lectio magistralis analizza i megatrend che ne influenzeranno lo sviluppo nei prossimi anni. di Stefano Gatti fotografie Archivio Atlantia
55 Agorà 22 56 Q LE INFRASTRUTTURE 250 Netto trend al rialzo: aumento RIPAGANO della concorrenza sui prezzi uattro anni fa, nel marzo del Vorrei ora entrare nel vivo del mio in- GLI INVESTITORI? 200 (ricalcolato a base 100 al 31 dic. 2007) 197,5 192,7 2015, ho invitato in Bocconi tervento, che coprirà tre aree principali. Confronto tra Preqin Index: Rendimento dell’indice Infrastructures, All Private Alain Rauscher, fondatore di Per cominciare, descriverò lo stato at- 150 Equity e S&P 500 Global Antin (società indipendente di private tuale degli investimenti in infrastrutture Infrastructure TR Index. 116,5 equity focalizzata sugli investimenti in- e spiegherò come gli investitori stanno 100 frastrutturali) insieme a Mark Crosbie, affrontando questa asset class alternativa; affinché tenesse un incontro nell’ambito in secondo luogo, presenterò un’analisi 50 del mio corso Structured and Project Fi- di alcuni fondamentali megatrend che a Preqin Infrastructure nance. Alain ha accettato con entusiasmo. mio parere rivoluzioneranno la nostra Preqin All Private Equity 0 Da allora, il rapporto tra Antin e Bocconi concezione di infrastruttura. Compren- dic 07 giu 08 dic 08 giu 09 dic 09 giu 10 dic 10 giu 11 dic 11 giu 12 dic 12 giu 13 dic 13 giu 14 dic 14 giu 15 dic 15 giu 16 dic 16 dIc 17 S&P Global Infrastructure TR Index si è consolidato. La cattedra associata in dere questi megatrend è essenziale per Infrastructure Finance è l’ultimo tassello gli investitori a lungo termine che mi- di questa produttiva collaborazione. L’o- rano a individuare le migliori opportu- biettivo è quello di realizzare ricerche di nità di investimento disponibili. Infine FUNDRAISING alta qualità sul tema degli investimenti in illustrerò le implicazioni di questi me- GLOBALE 70 infrastrutture che possano trovare appli- gatrend nel settore degli investiment i in INFRASTRUTTURE: 64 LIQUIDITÀ 60 cazione non solo in ambito accademico, infrastrutture. 54 ma anche professionale e politico. I tempi Liquidità per infrastrutture 50 Liquidità (miliardi $) non quotate suddivisa per sono perfetti: stiamo uscendo da uno dei A che punto siamo? Lo stato dell’arte focus geografici principali, 40 periodi di crisi più profonda dalla secon- degli investimenti infrastrutturali 2007-2017. 30 Netto trend al rialzo: aumento da guerra mondiale e stiamo entrando in Dal 2004 al 2017, i fondi infrastrutturali della concorrenza sui prezzi un’epoca in cui le infrastrutture possono non quotati hanno vissuto una crescita 20 20 Nord America 16 agire come un vero e proprio catalizzato- notevole, passando dai soli 2 miliardi di 10 Europa re della crescita. dollari del 2004 a un picco di 78 miliardi Asia 0 dic 07 giu 08 dic 08 giu 09 dic 09 giu 10 dic 10 giu 11 dic 11 giu 12 dic 12 giu 13 dic 13 giu 14 dic 14 giu 15 dic 15 giu 16 dic 16 giu 17 Resto del mondo FUNDRAISING GLOBALE INFRASTRUTTURE 2004-2017 Capitale raccolto Numero di closing finali Fonte: Preqin (per entrambi 90 60 78 di dollari nel 2016. Inoltre, nonostante per le infrastrutture ha raggiunto quota i grafici) 80 la turbolenza provocata dalla crisi finan- 197,5 a dicembre 2016 partendo da una 50 Numero di fondi con closing finale 70 ziaria, le infrastrutture hanno dimostrato base di 100 nel dicembre 2007. Il dato di essere un’asset class molto resiliente. corrispondente per l’All Private Equity 60 40 Le politiche monetarie ultra espansi- era 192,7 nel 2016, mentre per lo S&P miliardi di USD 50 ve attuate dalle banche centrali dopo il Global Infrastructure Index era 116,5. 40 42 30 crollo di Lehman Brothers nel 2008 e L’appetito degli investitori per questa 40 35 32 28 la conseguente compressione dei rendi- asset class sembra indicare un interes- 30 25 24 20 menti hanno contribuito ad aumentare se stabile per le infrastrutture. Da un 18 19 21 l’interesse degli investitori verso questa sondaggio realizzato da IPE Real Assets 20 11 10 asset class. nell’ottobre 2017 è emerso che il 75% 5 10 2 Con le dovute differenze tra le diverse degli investitori istituzionali intervista- sottoclassi, le infrastrutture hanno of- ti allocava nelle infrastrutture la stessa 0 0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 JTD giu ferto agli investitori rendimenti relati- percentuale di asset del 2016. Inoltre, la 2017 Fonte: Probitas Partners; Preqin, Infrastructure Investor, Private Equity Analyst vamente buoni. I dati forniti da Preqin classifica mondiale dei 100 principali in- Nota: Non include i fondi infrastrutturali indicano che l’indice di performance vestitori in infrastrutture stilata da IPE
57 Agorà 22 58 UN ESTREMO BISOGNO Investimento globale 2013-30 Trilioni di $, costante $ 2010 esercita un effetto diretto sulle infra- lennial implica che i valori e i bisogni 9,5 57,3 DI INVESTIMENTI strutture, per due ragioni. Da un lato di questa parte della popolazione di- STRUTTURALI 11,6 aumenta la percentuale della popolazio- venteranno cruciali negli anni a veni- Sulla base delle 12,2 ne relativamente giovane (i cosiddet- re. I millennial sono molto più attenti proiezioni della domanda di ti millennial). Dall’altro si assiste a un delle generazioni passate ai temi am- infrastrutture, 4,5 0,7 2,0 progressivo aumento della percentuale bientali, sociali e di governance (ESG, suddivisa per segmenti, 16,6 di popolazione più anziana (la cosiddetta dall’inglese Environmental, Social e entro il 2030 silver society). Governance). La sfiducia verso lo sta- serviranno circa Sul fronte dei millennial, il 50% della tus quo, l’attenzione verso le energie 57 trilioni di dollari, pari al popolazione mondiale oggi ha meno di pulite e l’interesse per i veicoli elettrici 3,5% del PIL 30 anni, mentre per quanto riguarda con un minore impatto sull’atmosfera globale. Strade Ferrovie Porti Aeroporti Energia Acqua Telecomunicazioni Totale la silver society, il tasso di fertilità è in sono già evidenti in questa parte della continua diminuzione. In effetti, le sti- popolazione. Diversi sondaggi e analisi La stima OCSE sulle telecomunicazioni copre solo i Paesi OCSE più Brasile, Cina e India Nota: la somma potrebbe non essere esatta a causa degli arrotondamenti me indicano che il numero di persone di mercato indicano che l’importanza di Fonte: OCSE; IHS Global Insight; GWI; IEA; analisi del McKinsey Global Institute over 60 aumenterà a 2,1 miliardi entro questi settori aumenterà nel prossimo il 2050, rispetto ai 900 milioni del 2015. futuro. Inoltre, l’80% delle persone che rien- I millennial sono anche nativi digitali. Real Estate Assets indica che l’allocazio- nell’universo degli investimenti alter- trano nella silver society è affetto da al- In altre parole, hanno una forte ten- ne media nelle infrastrutture è di circa il nativi. La regolamentazione dei vari meno una malattia cronica. denza a raccogliere informazioni e tra- 3%, su un totale di investimenti di circa settori, le alte barriere all’ingresso, la Questi numeri hanno un impatto evi- scorrono una quantità significativa di 360 miliardi di dollari. domanda stabile e le coperture contro dente sul business delle infrastrutture. tempo connessi a reti di informazione e l’inflazione erano fattori che consentiva- L’aumento della percentuale dei mil- social network. Naturalmente, l’impiego di un simile ca- no agli investitori di beneficiare di flussi pitale in questa asset class ha conseguen- di cassa stabili e difesi dall’inflazione per ze importanti. I dati di Preqin indicano lunghi periodi di tempo. che la liquidità a disposizione degli asset Investitori e asset manager tuttavia sono manager di infrastrutture ha raggiunto il sempre più attenti ai mutamenti a lungo record di 156 miliardi di dollari a giugno termine che il settore si troverà a fron- 2017. Di questi, 118 miliardi di dollari si teggiare nei prossimi anni. riferiscono a Nord America ed Europa. Cambiamenti demografici, progressi Inoltre, i prezzi delle transazioni sono au- tecnologici e una crescente consapevo- mentati costantemente dal 2008. J.P. Mor- lezza dell’importanza della tutela della gan stima che il rendimento medio degli Terra sono alcuni di quelli che io chia- investimenti in infrastrutture core sia dimi- mo “megatrend”, ed essi avranno riper- nuito del 3-3,5% dal 2010 al 2015, anche cussioni sul business model consolidato se le valutazioni non sono così negative in delle infrastrutture. tutti i settori infrastrutturali. In generale, i dati indicano che il settore Vorrei concentrarmi su tre di questi me- in fase di maturazione sta attraversan- gatrend: il cambiamento demografico; le do un processo di cambiamento. Questa infrastrutture e l’ambiente; l’urbanizza- tendenza pone importanti interrogativi a zione, il ruolo mutevole dei trasporti, e investitori e asset manager. le smart city. I megatrend che trasformano il settore Il cambiamento demografico delle infrastrutture Il primo megatrend è relativo alle di- Storicamente, le infrastrutture sono sta- namiche demografiche. Il cambiamento te considerate uno dei porti più sicuri strutturale della demografia mondiale
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