La città si-cura Uscire dal labirinto delle paure - Missio Vicenza
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DOSSIER_MO_marzo-aprile_2019_Layout 1 28/03/2019 10:12 Pagina 21 La città si-cura Uscire dal labirinto delle paure A CURA DI MIMMO CORTESE E ANNA SCALORI Separazioni, muri e confini: la sicurezza oggi viene contrabbandata con questa ricetta, eludendo sia la complessità dei fenomeni, sia la fatica del cambiamento, necessario e inevitabile, di per sé faticoso e fonte d’incertezza. Se la cultura e la razionalità retrocedono, il loro posto viene preso dalla visceralità, superficialità e ignoranza. Quando si presenta un problema, è inevitabile comprenderlo, ricercarne le possibili soluzioni, non rimuoverlo o lanciarlo oltre confine, come invece propone il Decreto Sicurezza del governo Conte. Come sappiamo bene, i problemi di solito vanno affrontati, solo gli ostacoli si ri- muovono. L’indirizzo dell’attuale governo italiano sembra invece prendere lucciole per lanterne: rimuove piuttosto di risolvere. Su questa direzione si è, purtroppo, mobilitata molta rappresentanza politica in questi ultimi anni. Una scelta politica precisa, populista, che mina le basi della democrazia: dare risposte all’ansia, all’affanno, al senso di perdita e precarietà che ha investito gran parte delle società occidentali nell’ultimo decennio. Offrire rimedi miracolosi, definiti e definitivi, a problemi presunti o reali. Togliere di mezzo ciò che potrebbe causarci difficoltà, provocare ulteriore dolore; eliminarlo, cancellarlo. Il valore simbolico di questa scelta è indubbio, la forza della “rassicurazione” potente. Ma il respiro democratico è corto: i danni promettono di essere profondi e duraturi, i rapporti tra le persone avvelenati, le soluzioni più distanti. Questo dossier di Missione Oggi non si ferma solo all’analisi del labirinto di paure in cui s’è cacciato il nostro paese, ma offre delle prospettive di uscita, per una città più si-cura. DOSSIER
DOSSIER_MO_marzo-aprile_2019_Layout 1 28/03/2019 10:12 Pagina 22 TGCOM24.MEDIASET.IT S A LV AT O R E PA L I D D A Nel labirinto delle paure L’Italia tra necropolitica e biopolitica D a secoli l’economia italiana, europea e america- s’è mai fermata e le migrazioni neanche, proprio perché na, si nutre di migrazioni interne e internazionali. sono la storia. Da sempre le mobilità umane sono essenziali alla storia dell’umanità e da sempre si ignora che i benefici R I G U R G I T I FA S C I S T I E R A Z Z I S T I delle migrazioni vanno soprattutto ai dominanti, sia nei paesi di immigrazione sia in quelli di emigrazione. Per gli Come spiegare i rigurgiti fascisti, razzisti, sessisti e persino emigrati-immigrati sono sempre stati “dolori”, umiliazio- genocidari di Trump, Orban, dei nazisti dei vari paesi e, ni, sacrifici immani, inferiorizzazione violenta e spesso in Italia, di Salvini e accoliti? È evidente che non c’è alcu- razzializzazione e persecuzioni. Comunque, la storia non na ragione, neanche pretestuosa, per giustificarli. In Italia gli immigrati regolari e irregolari producono quasi il 15 per cento del Pil, mentre gli adulti in età lavorativa non Salvatore Palidda, classe 1948, è professore associato di sono neanche il 5 per cento (e il restante, bambini e vec- sociologia generale, della devianza e del controllo sociale e chi, un altro 3,5 per cento). Stando ai numeri dell’Istat e delle migrazioni presso l’Università di Genova. È uno degli del ministeri della giustizia e dell’interno, si può dire che esperti consultati dall'Ocse, dall’Institut des Hautes Études gli immigrati hanno fatto diminuire tutti i reati, anzitutto pour la Sécurité Intérieure, dal Forum Europeo per la Sicurezza Urbana. È autore di numerose pubblicazioni in quelli più gravi: dal 1990 ad oggi gli stranieri in Italia sono varie lingue. aumentati più di cinque volte, invece da circa 10 anni i 22 marzo/aprile 2019
DOSSIER_MO_marzo-aprile_2019_Layout 1 28/03/2019 10:12 Pagina 23 reati diminuiscono e l’Italia è il paese europeo con meno menti alla mercé della nuova schiavitù (raccontata anche omicidi (e i circa 400 all’anno sono quasi tutti opera di nel film Il pane e le rose). Anche gli studi del Parlamento italiani, in famiglia, femminicidi, e solo in parte fra crimi- americano dicono che è grazie a quest’immigrazione re- nali); e questo nonostante le polizie siano state aizzate golare e irregolare che dal 1990, anche dopo la crisi, gli alla criminalizzazione razzista stile statunitense, sino ad Usa hanno avuto una crescita straordinaria. Ma ora arresti senza reati e ad aggravare le imputazioni per reati Trump dice basta; perché? da “poveracci” o ragazzini. Da anni si sa che gli immigrati pagano parte delle pensioni degli italiani e che le spese UN RIMBAMBIMENTO DI MASSA sanitarie o sociali di cui beneficiano sono molto inferiori Confusi nei discorsi correnti, si sono diffusi dei luoghi co- di quelle per gli italiani. Infine, limitandoci all’essenziale, muni in mezzo a una miriade di messaggi e immagini gli stessi numeri degli immigrati sono ridicoli: perché veicolati dai social e dalle tv spazzatura con l’effetto di un’Europa di oltre 550 milioni di abitanti dovrebbe aver un rimbambimento di massa. paura dei 5 milioni di immigrati che potevano arrivare È quindi diventata facile per i demagoghi di turno l’im- nel 2015, al punto che per scongiurare questo sono stati presa di una nuova “distrazione di massa” che designa i dati 5 miliardi a Erdogan che fa schiavizzare oltre 100mila migranti come nemici della “civiltà” dei paesi ricchi, mi- bambini siriani? Questa è l’Europa che pretende di tute- naccia per la “democrazia” e il benessere degli occiden- lare i diritti umani. En passant, un confronto eloquente: tali. In sintesi, oggi le migrazioni “sussumono” tutti i di- in tutta Europa abbiamo circa 36,5 milioni di immigrati sastri e le scelte scellerate dei dominanti. Peraltro, non è NATALIE KEYSSAR ILIKETOWASTEMYTIME.COM CONFUSI NEI DISCORSI CORRENTI, SI SONO DIFFUSI DEI LUOGHI COMUNI IN MEZZO A UNA MIRIADE DI MESSAGGI E IMMAGINI VEICOLATI DAI SOCIAL E DALLE TV SPAZZATURA CON L’EFFETTO DI UN RIMBAMBIMENTO DI MASSA Da sinistra: Tijuana, la polizia federale messicana ispeziona il muro di separazione con gli Usa (2016); l'esplosione della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon nel Golfo un caso che gli stessi imprenditori della nuova feroce del Messico nel 2010. crociata contro i migranti siano gli stessi che proteggono A pag. 22: chi li schiavizza e non vuole che siano messi in regola, una manifestazione di CasaPound a Roma. con gli stessi diritti dei nazionali dei paesi di arrivo (vedi A pag. 24: un gruppo di profughi siriani. il caso della “Valle della gomma”, feudo di Salvini). Proprio per nascondere le loro gravi responsabilità per i continui favori a beneficio delle lobby, banche e loro clientele, l’accanimento contro gli immigrati additati come male (su 550 milioni di abitanti) mentre negli Stati Uniti (da supremo esclude persino il minimo di attenzione per la sempre paese di immigrazione) dal 1990 al 2017 la po- vita dei loro elettori (per esempio nella pianura padana). polazione è aumentata di 72 milioni grazie all’immigra- Basti pensare al disprezzo per il lavoro nero, le neo-schia- zione, nonostante ogni anno siano stati espulsi fra i vitù e i rischi sanitari-ambientali da parte dei signori oggi 400mila e il milione di irregolari e migliaia di ammazzati al governo in Italia, sebbene siano queste le vere insicu- alla frontiera messicana e oltre 13 milioni senza docu- rezze che provocano la maggioranza dei decessi (secon- marzo/aprile 2019 23
DOSSIER_MO_marzo-aprile_2019_Layout 1 28/03/2019 10:12 Pagina 24 LE VERE RAGIONI carbone, petrolio, plutonio e uranio e altri TIME.COM metalli radioattivi. DELLA GUERRA 3) L’aumento dei rischi di disastri sanitari- ALL’IMMIGRAZIONE ambientali, insieme alla riproduzione delle guerre permanenti hanno provocato sempre nuove migrazioni “disperate”, dovute anzitutto L e vere ragioni oggi acquistano una portata più grave delle ondate razziste del secondo dopoguerra. Oggi il razzismo è alle attività delle lobby e multinazionali dei paesi dominanti e invece fatte passare come “colpa” di popoli accusati di essere “incivili”, pervasivo e forgia la società contemporanea mondiale e per le previsioni catastrofiche incapaci di maturare lo sviluppo, in preda a (anche nei ranghi dei cattolici e della sinistra), della presunta futura penuria di risorse per “istinti tribali” ecc. Si fa finta di non sapere anzitutto per le seguenti principali ragioni. gli abitanti del pianeta e non mancano quelli che il commercio diretto e indiretto di 1) Soprattutto dopo il 1990 la costruzione che arrivano ad accusare i popoli d’Asia e armamenti dei paesi dominanti (e che piace ai europea si è forgiata con le caratteristiche del Africa dell’aumento di emissione di CO2. Salvini e alle destre come all’ex-sinistra) protezionismo economico e Si nasconde invece che grazie alle scoperte foraggia anche l’Isis attraverso intermediari, proibizionismo delle migrazioni, come un scientifiche e innovazioni tecnologiche oltre “signori della guerra” ed emirati arabi. continente chiuso in difesa dei suoi reali o 10 miliardi di persone potrebbero vivere E si pensi alle devastazioni da parte di presunti privilegi alimentando l’idea che decentemente sul pianeta, se si eliminasse la multinazionali oltre che alle delocalizzazioni siano minacciati dai popoli del terzo e quarto gigantesca e crescente diseguaglianza nella di attività produttive che schiavizzano milioni mondo (discorso oggi agitato anche da Trump distribuzione della ricchezza e se tali scoperte di lavoratori e anche bambini nei “paesi terzi” come dalle autorità australiane e giapponesi e e innovazioni fossero utilizzate non per e fra queste opere non mancano quelle dai vari Salvini, Orban e austriaci). devastare, distruggere e provocare sempre dell’Eni e di altre multinazionali italiane 2) Tanti opinion leader alimentano l’allarme più povertà e disperazione, producendo sostenute con accanimento da destre per l’aumento continuo della popolazione armamenti e tecniche di estrazione e abuso di ed ex-sinistra. (s.p.) do l’Istat, nel 2017 ci sarebbero stati circa 650mila de- re” per avere più manodopera da sfruttare, che paga le cessi, oltre ai decessi sul lavoro, per malattie da conta- tasse e consuma, “carne da macello” da mandare in minazioni o inquinamento dell’aria, dell’acqua, dei cibi e guerra. Fior fiore di economisti neoliberisti da tempo teo- delle vari componenti dell’ambiente oltre che nel vestia- rizzano che le attività più nocive e devastanti devono es- rio (vedi Resistenze ai disastri sanitari-ambientali ed eco- sere delocalizzate nel terzo e quarto mondo. Tra le righe nomici nel mediterraneo). Ma i signori al potere nascon- si capisce bene la loro paura di fronte allo spettro della dono queste vere insicurezze e sbraitano proclami di sovrappopolazione mondiale che angoscia i neo-ricchi guerra ai migranti e a chi è solidale con questi. del mondo (vedi Evan Osnos sul New Yorker). Per questo sono favorevoli a sprecare gigantesche fortune per la ri- T R A “ TA N AT O P O L I T I C A ” E “ B I O P O L I T I C A ” produzione delle guerre permanenti, per grandi opere inutili, dannose e iper-costose che generano disastri per È probabile che gli attuali governanti in Italia e altrove poi finanziare i “salvatori” (che non salvano nulla ma, co- non durino molto. Però, confusi nel trash dei loro spro- me a New Orleans dopo Katrina o negli altri posti deva- loqui, delle loro apparizioni, nelle migliaia di tweet e altri stati da tsunami, promuovono uno sviluppo neoliberista messaggi via social, senza alcun imbarazzo né ambasce che non è per tutti). La proliferazione delle catastrofi e a stare a fianco di criminali o a proclamare volgarità, i Trump e i Salvini sono convinti di cavalcare il cavallo vin- la diffusione delle pandemie volute dalle lobby del “sal- cente. Come sciacalli politici pensano di poter sfruttare vataggio” e della farmaceutica sono alcune delle ricette l’idea che la maggioranza razzista pensi che l’unica so- della necropolitica neoliberista globale. I dominanti non luzione (una sorta di “soluzione finale”) è che bisogna possono dire che vorrebbero tanti genocidi; ma, nei fatti, “lasciarli morire” a casa loro o prima che arrivino qua. Si è questo che perseguono. In caso di disastri sappiamo tratta della “tanatopolitica” che di fatto stanno pratican- che muoiono soprattutto i più “sfortunati”, i meno ab- do sulla pelle della maggioranza delle popolazioni dei bienti. Non resta che creare ex-novo nuove capacità di paesi terzi e anche, in parte, dei paesi ricchi. È l’opposto resistenza a questa nuova necropolitica. di quella “biopolitica” che invece puntava a “lasciar vive- S A LV AT O R E PA L I D D A 24 marzo/aprile 2019
DOSSIER_MO_marzo-aprile_2019_Layout 1 28/03/2019 10:12 Pagina 25 EN.WIKIPEDIA.ORG MARIA DI RIENZO L’approccio di genere alla sicurezza Il nostro stare insieme è fatto di storie. Come creature sociali, creiamo schemi tramite cui leggere il mondo e vivere in esso. Perciò le storie sono ordinate in modo da rinforzarsi l’una con l’altra, stabilendo sia senso comune condiviso sia stereotipi su persone e luoghi, comunità e culture, ideologie e istituzioni. Le narrazioni che ne seguono determinano il nostro comportamento, confermano il nostro senso di appartenenza o marginalizzazione, ci dicono chi merita solidarietà o indignazione, ci suggeriscono di cosa avere paura e fidarci. I l controllo della narrazione – e quindi della visione IL DECRETO SICUREZZA “consuetudinaria” del mondo in una data comunità Il recente decreto legge n. 113/2018 (disposizioni urgenti – è uno dei punti su cui i gruppi di potere concen- in materia di protezione internazionale, immigrazione e trano le loro energie: consente di giustificare ogni tipo di sicurezza) ha le sue fondamenta ideologiche nella nar- violazione dei diritti umani, tiene in piedi ideologicamen- razione dominante che presenta la società italiana come te la piramide del dominio economico (pochi con molto, un’entità “in pericolo” per l’ingresso di nuovi elementi. moltissimi con quasi nulla), norma i ruoli sociali di genere Scientemente, tale narrazione devia i sentimenti di insi- sulla base di discriminazione e diseguaglianza, mistifica curezza, insoddisfazione e timore relativi al periodo sto- e stravolge ogni istanza e ogni aggregazione che metta rico che stiamo vivendo – in cui “tutto” è incerto: il futuro in discussione lo status quo. del pianeta stesso viene messo in discussione grazie a un cambiamento climatico che potrebbe rivelarsi esiziale nel giro di una dozzina d’anni – dalle questioni reali che li producono, offrendo a chi li prova un “nemico”. Maria Di Rienzo originaria di Palmanova (Ud), classe 1959, N O N A U M E N TA L A S I C U R E Z Z A è giornalista, oltre che regista teatrale e commediografa. Negli anni 1997-1998 ha svolto ricerche storiche sulle donne La tematica principale del decreto è l’immigrazione; le italiane per conto del Dipartimento di storia economica cifre concettuali che stanno dietro ai singoli provvedi- dell'Università di Sidney (Australia). Collabora con l'Agedo (Associazione genitori di omosessuali) a progetti mirati alla menti ad essa relativi sono “abolizione”, “restrizione”, prevenzione del disagio giovanile. “contenimento”, “revoca”, “espulsione” – in pratica, marzo/aprile 2019 25
DOSSIER_MO_marzo-aprile_2019_Layout 1 28/03/2019 10:12 Pagina 26 TRE TIPOLOGIE DI INTERVENTO casa in cui vive è il posto meno sicuro in cui una donna possa trovarsi. Il responso superficiale della politica italiana a tutto ciò si La violenza prende forme diverse, dalla sessuale all’eco- concentra di solito – a intervalli coincidenti con casi nomica alla psicologica; attraversa tutti i confini geogra- particolarmente efferati di femminicidio e/o violenza fici, culturali e di classe. Ma i suoi effetti non si fermano domestica – su: alle vittime: lasciano segni duraturi sulle persone con cui a) l’inasprimento delle sanzioni – il decreto legge n. 113/2018 lo fa le vittime hanno relazioni, sulle loro comunità e più in menzionando l’uso di dispositivi elettronici, i cosiddetti generale sulla società in cui vivono. Per cui la violenza “braccialetti”, per il controllo dell’ottemperanza a provvedimenti contro le donne non è un “problema delle donne”, e non di allontanamento dalla casa familiare e in relazione ai reati di si risolve continuando a suggerire liste di comportamenti maltrattamenti contro familiari e conviventi e di stalking; – non uscite la sera, portatevi dietro lo spray al peperon- b) l’intervento in percorsi procedurali – i vari “codici” Rosa, Rosso ecc., che hanno lo scopo di velocizzare le risposte alla SIGNORPONZA.COM violenza. In alcuni casi tali provvedimenti parlano di formazione del personale investito dai “codici” senza essere in grado di fornirla e situandola in un vuoto storico con la cancellazione dell’analisi femminista: infatti spesso istituiscono entità-fotocopia dei soggetti che da decenni operano nella rete antiviolenza e mancando tranquillamente di finanziare questi ultimi stanziano ad esempio 33 milioni di euro per l’anno corrente con lo scopo di “aprire centri regionali di pronto Lucia Annibali intervento” (Codice Rosso); sfigurata c) l’attuazione, per lo più a livello locale, di iniziative inutili con l'acido dal fidanzato. all’atto pratico ma abbastanza vistose da guadagnare attenzione mediatica: fanno parte di questa categoria le applicazioni “antiviolenza” per cellulare e le tessere “anti- cino, non vestitevi in tal modo – perché niente di tutto stupro” da inserire nelle apposite colonnine d’allarme. (m.d.r.) questo ha mai evitato, diminuito o fermato la violenza di genere: la violenza è una scelta di chi la usa (ed è a chi la usa che devono essere indirizzati i consigli comporta- mentali), legittimata a livello collettivo dalla narrazione dominante sino al punto di essere divenuta un disagio l’esercizio di arroccamento, chiusura e pugno di ferro sociale (e un’epidemia globale secondo numerosi pro- contro il nemico di cui sopra. Si tratta di una risposta alla tocolli internazionali). paura che è essa stessa paura e per quanti consensi pos- sa attrarre nella pubblica opinione o nella sfera politica, NON SI METTONO IN DISCUSSIONE di fatto alimenta e non sopisce l’allarme sociale. Quel che L E A N T I C H E R A D I C I D E L P AT R I A R C AT O le persone sperimentano rispetto a sicurezza, giustizia e Metter fine alla violenza significa, in primo luogo, sapere partecipazione varia in modo sostanziale a seconda dei cos’è e come si origina: purtroppo tutte e tre le tipologie privilegi che godono o dei rischi che corrono: al di là dei di responsi non vedono le radici della violenza di genere, battibecchi da tifoseria politica sui media e social, la cit- nello specifico i suoi legami diretti con patriarcato (che tadinanza scoprirà presto che il “decreto sicurezza” non comprende e genera misoginia e sessismo) e militarismo. aumenta la sicurezza né nelle sue percezioni né di fatto. Ai decisori e legislatori italiani non mancano le opportu- nità per apprendere; fossero pure totalmente sordi alle LA SICUREZZA NON È UN PROBLEMA richieste, ai suggerimenti e alle piattaforme che gruppi DELLE DONNE femminili e femministi della società civile indirizzano loro Se vogliamo parlare di “sicurezza” da un punto di vista sistematicamente, hanno firmato e continuano a firmare femminile, è principalmente la violenza di genere a ren- protocolli internazionali che con chiarezza non mistifi- dere noi donne insicure, poiché essa è il principale im- cabile identificano e denunciano le sorgenti e gli alimen- pedimento a uno svolgimento dignitoso e sereno delle tatori della violenza contro le donne e indicano esplici- nostre esistenze. Oltre alle ferite fisiche e psicologiche, tamente il solo controveleno efficace: l’eguaglianza di la violenza di genere produce ostacoli alla nostra parte- genere, una narrazione differente dalle antiche radici in cipazione sociale e politica e al nostro uso di abilità e co- grado di migliorare il futuro di tutte/i. noscenze al pieno del potenziale. E spesso, purtroppo, la MARIA DI RIENZO 26 marzo/aprile 2019
DOSSIER_MO_marzo-aprile_2019_Layout 1 28/03/2019 10:12 Pagina 27 TERNILIFE.IT G I O R G I O B E R E T TA Legittima difesa Una riforma pericolosa I l disegno di legge già approvato alla Camera che a fi- terno del domicilio, di un’attività commerciale, profes- ne marzo arriverà al Senato per la votazione definitiva sionale o imprenditoriale “usa un’arma legittimamente si compone di 9 articoli. Oltre ad apportare modifiche detenuta o altro mezzo idoneo per difendere la propria in materia di legittima difesa domiciliare e di eccesso col- o la altrui incolumità ed i beni propri o altrui, quando non poso, interviene su alcuni reati contro il patrimonio (furto vi è desistenza e vi è pericolo d’aggressione”. Non solo: in abitazione e rapina) e sulla violazione di domicilio ina- la nuova norma ritiene sempre in stato di legittima difesa sprendone le pene. Prevede inoltre che, nei casi di legit- anche “colui che compie un atto per respingere l’intru- tima difesa domiciliare, venga esclusa la responsabilità sione posta in essere con violenza o minaccia di uso di civile di chi si è difeso anche di fronte ad eventuali ri- armi o di altri mezzi di coazione fisica, da parte di una o chieste di risarcimento ed infine intende assicurare la più persone”. priorità ai processi che riguardano questi casi. Infine, viene modificato l’articolo 55 del Codice penale (eccesso colposo) introducendo l’esclusione di punibilità T R E M O D I F I C H E S O S TA N Z I A L I anche per chi, per salvaguardare la propria o altrui inco- lumità, ha agito “in condizioni di grave turbamento, de- Innanzitutto viene modificato l’articolo 52 del Codice pe- rivante dalla situazione di pericolo in atto”. nale introducendo la parola “sempre.” Il nuovo testo Si introduce così nella legittima difesa la presunzione del considera “sempre” proporzionale l’azione di chi all’in- requisito di proporzionalità, presunzione che è da rite- nersi assoluta considerato il ricorso all’avverbio “sempre”. Giorgio Beretta svolge attività di ricerca sul commercio U N A R I F O R M A I N G I U S T I F I C ATA di armamenti. Ha pubblicato diversi studi per l’Osservatorio Non vi è alcun indicatore dei reati che giustifichi la mo- permanente sulle armi leggere e le politiche di sicurezza e difesa (Opal) di Brescia, oltre a numerosi contributi per varie difica della legge sulla legittima difesa. Questa modifica, riviste e per il portale Unimondo. infatti, non dipende dall’aumento dei crimini in Italia, marzo/aprile 2019 27
DOSSIER_MO_marzo-aprile_2019_Layout 1 28/03/2019 10:12 Pagina 28 SALVINI CONTINUA A NEGARLO. MA LA MODIFICA DELLA LEGGE SULLA LEGITTIMA DIFESA PORTERÀ MOLTI ITALIANI AD ARMARSI. CON EFFETTI NEFASTI SULLA SICUREZZA PER TUTTI bensì è stata fatta per capitalizzare, per scopi politico- elettorali, la percezione di insicurezza che molti italiani, soprattutto i più anziani, provano a fronte del mutamen- to del tessuto sociale e dei fenomeni migratori. I dati uf- ficiali dell’Istat – che i promotori della legge si guardano bene dal far conoscere – sono eloquenti. Innanzitutto, gli omicidi sono in forte calo rispetto agli anni Novanta (da 1916 omicidi nel 1991 a 368 nel 2017): in particolare mostrano una consistente diminuzione gli omicidi com- piuti dalla criminalità organizzata (da 342 a 55) e ancor più quelli commessi dalla criminalità comune (da 879 a 144). I furti nelle abitazioni sono tornati ai livelli di tren- t’anni fa, prima cioè del fenomeno dell’immigrazione. Le rapine negli esercizi commerciali nell’ultimo decennio sono in consistente calo (da 8.149 nel 2007 a 4.517 nel 2017) e anche quelle nelle abitazioni sono meno di dieci anni fa (erano 2.529 nel 2007, sono state 2.301 nel 2017). Ma soprattutto sono più che dimezzati gli omicidi per cidi, cioè tanti quanti ne commettono le mafie o la cri- furti o rapine: si passa da una media annuale di oltre 80 minalità comune. Come avverte una ricerca del Censis, omicidi ad inizi anni Novanta a circa 30 nell’ultimo quin- “con il cambio delle regole e un allentamento delle pre- quennio. Nel 2017 gli omicidi per furti o rapine nelle case scrizioni, ci dovremmo abituare ad avere tassi di omicidi degli italiani sono stati 16: è il numero più basso da volontari con l’utilizzo di armi da fuoco più alti e simili a trent’anni ad oggi. Dov’è l’emergenza? quelli che si verificano oltre Oceano. Le vittime da arma da fuoco potrebbero salire in Italia fino a 2.700 ogni anno, contro le 150 attuali, per un totale di 2.550 morti in più”. UNA RIFORMA PERICOLOSA Nessuna maggior sicurezza, quindi, anzi l’esatto contrario. Come ha evidenziato l’Associazione italiana dei professori di diritto penale (Aipdp) questa modifica ci fa passare dal LE LICENZE PER ARMI “diritto di legittima difesa” al “diritto di difesa” nelle abi- tazioni, negli esercizi commerciali e professionali. E so- L’Osservatorio permanente sulle armi leggere (Opal) già prattutto alla difesa con le armi. La nuova norma renden- nel 2017, quando l’allora maggioranza di governo inten- do infatti sempre legittima la difesa “con armi legittima- deva modificare la legge sulla legittima difesa, mise in mente detenute” porterà molte persone ad armarsi. Vi sa- guardia ed avanzò delle proposte molto precise eviden- ranno due prevedibili conseguenze entrambe molto pe- ziando soprattutto la necessità di una revisione in senso ricolose. Innanzitutto avremo un aumento degli omicidi più restrittivo delle norme sul rilascio delle licenze per ar- a seguito di furti e rapine, ma non è affatto detto che le mi e maggiori controlli sia all’atto del rilascio sia per chi vittime saranno solo o principalmente i rapinatori perché detiene armi. Spesso si sente dire che “in Italia non è co- anche costoro si doteranno di armi e le useranno per ag- me negli Stati Uniti dove chiunque può comprare un fu- gredire e difendersi. Ma, soprattutto, vi sarà un consisten- cile al supermercato”. Pochi sanno che la normativa ita- te aumento di omicidi con armi da fuoco in ambito fa- liana è invece sostanzialmente permissiva, anche rispetto miliare e interpersonale che sono, già oggi, gli ambiti più ad alcuni Stati americani. In Italia, la licenza per detenere pericolosi e in cui si verificano più di un terzo degli omi- armi in casa viene infatti generalmente concessa a tutti i 28 marzo/aprile 2019
DOSSIER_MO_marzo-aprile_2019_Layout 1 28/03/2019 10:12 Pagina 29 GLI INTERESSI ONDAROSSA.INFO IN GIOCO V i è un chiaro interesse da parte dei produttori italiani di armi a sostenere tutte quelle politiche che incentivano la diffusione delle armi. Da diversi anni, infatti, il mercato delle armi da caccia è in forte crisi e, per trovare nuovi acquirenti, le aziende produttrici di armi hanno dato il loro sostegno ad associazioni il cui obiettivo dichiarato è quello di promuovere “i diritti” dei detentori legali di armi, ma la loro reale intenzione è quella di introdurre in Italia un vero e proprio “diritto alle armi”, come negli Stati Uniti. Il leader della Lega, Matteo Salvini, si è fatto promotore delle istanze di queste associazioni consapevole della capacità di queste associazioni e dei produttori di armi di Il ministro dell'interno Salvini imbraccia un fucile convogliare verso di lui il voto di quella parte in occasione di una manifestazione sportiva. dell’elettorato che invoca a gran voce norme A pag. 27: meno restrittive sulle armi e, soprattutto, di un posto di blocco della Polizia di Stato. poterle usare con maggior facilità. (g.b.) per cui sono rilasciate. Non si capisce, infatti, perché a chi intende praticare degli sport con le armi sia permes- so di detenere anche armi da caccia e soprattutto per- ché sia possibile tenere in casa le munizioni, visto che cittadini incensurati, non alcolisti o tossicodipendenti cro- negli spazi abitativi è vietato praticare attività con l’uso nici ed esenti da malattie nervose e psichiche dopo aver di armi. Lo stesso vale per la licenza per “uso venatorio” superato un breve corso di maneggio delle armi. Ma c’è che permette di detenere revolver e altre armi che non di più: con una qualsiasi licenza si possono detenere 3 pi- possono essere usate per la caccia. Vi è poi il cosiddetto stole o revolver, 12 armi cosiddette “sportive” (tra cui fi- “nulla osta” che permette di detenere tutte le armi so- gurano gli AR-15, i fucili semiautomatici più usati nelle praelencate anche a chi non solo non pratica alcuna di- stragi negli Stati Uniti) e un numero illimitato di fucili da sciplina sportiva o venatoria ma, nella stragrande mag- caccia e relative munizioni. Ogni acquisto di arma va ri- gioranza, nemmeno si tiene esercitato per usare un’arma. portato alle autorità competenti, ma con una semplice li- È urgente pertanto un’ampia revisione delle norme e – cenza, qualsiasi cittadino può acquistare un vero e pro- se necessario – introdurre una specifica licenza per armi prio arsenale. “per difesa abitativa” che dovrà prevedere regole molto precise, attenti controlli e soprattutto concedere l’utilizzo di armi e munizioni solo di tipo non letale proprio per evi- C H E FA R E ? tare che le armi nelle case degli italiani vengano usate – Dovrebbe pertanto essere messa subito in campo una come oggi troppo spesso avviene – per ammazzare un forte mobilitazione per promuovere un’ampia revisione familiare, la moglie o la compagna, un vicino fastidioso, delle norme sulle licenze per armi. Oggi in Italia, non so- la madre o la figlia ammalata. Una cosa è certa: in tempi lo è troppo facile ottenere una licenza che permette di di rancore dilagante, di manifestazioni xenofobe e razziste acquistare un gran numero di armi, ma soprattutto le e di pulsioni nazifasciste, la modifica della legge sulla le- norme attuali non corrispondono alla ragione d’essere gittima difesa non fa presagire niente di buono. E la sal- delle varie licenze. Tranne la licenza di “porto d’armi per datura dei comitati per il “diritto alle armi” e delle aziende difesa personale” che permette, a fronte di una motivata produttrici con i partiti che cavalcano le paure e i rancori ragione valutata dal Prefetto, di portare con sé un’arma, degli italiani fa già intravvedere le nubi pesanti della si- tutte le altre licenze consentono infatti di acquistare ar- tuazione americana sul nostro orizzonte. mi e munizioni che nulla hanno a che fare con l’attività G I O R G I O B E R E T TA marzo/aprile 2019 29
DOSSIER_MO_marzo-aprile_2019_Layout 1 28/03/2019 10:12 Pagina 30 LAPROVINCIAONLINE.INFO A CURA DI ANTONIO TREBESCHI Il decreto sicurezza visto da un sindaco C ollebeato è un paese di 4600 abitanti alla di limiti nel nostro agire. Con questo spirito cer- periferia di Brescia. Quando sono stato chiamo di essere attenti anche a ciò che succe- eletto sindaco la prima volta, circa 8 anni de fuori per capire se la richiesta di aiuto che ci fa, ero preoccupato di non essere adeguato al arriva può essere sostenuta mettendosi in gioco, ruolo, ma fiducioso che con gli altri componenti promuovendo concretamente quell’idea di co- della giunta e del gruppo di maggioranza ci sa- munità aperte e dialoganti che sta alla base del- remmo impegnati per il bene della nostra co- lo spirito fondativo europeo. munità. “Persone – Territorio – Comunità” è il ti- tolo che abbiamo scelto per il nostro program- PER UN’ACCOGLIENZA DIFFUSA Antonio Trebeschi, ma, che stiamo cercando di realizzare sforzan- originario di Brescia, È avvenuto così che nel 2014 abbiamo aderito doci di amministrare il paese non soltanto “fa- classe 1967, laureato in cendo quadrare i conti”, ma promuovendo i va- alla rete Sprar accogliendo i primi tre richiedenti ingegneria, sindaco di Collebeato, comune lori in cui crediamo: solidarietà, giustizia sociale, asilo. Con Adl a Zavidovici come ente gestore, attivo da decenni nella rispetto per i diritti umani e per l’ambiente. una delle realtà bresciane più esperte, con ope- salvaguardia del territorio ratori preparati e motivati, siamo passati in po- (premio nazionale "Città chi anni, da tre agli attuali 15 beneficiari accolti. per il Verde" 2018) e sulle C O M U N I TÀ A P E R TA E D I A L O G A N T E tematiche della pace. Certamente la presenza di “persone altre” ha È rappresentante del A Collebeato, come in tante altre realtà, sono prodotto una certa effervescenza sociale che ha Coordinamento numerosi i cittadini che, con grande responsa- richiesto impegno nell’indirizzare le legittime provinciale progetti Sprar bilità, si impegnano nel volontariato e ci rendo- preoccupazioni verso una crescita culturale fatta (Sistema di protezione per richiedenti asilo no orgogliosi di rappresentarli, spronandoci a fa- di prossimità, conoscenza reciproca e condivi- e rifugiati). re meglio e a non preoccuparci troppo dei gran- sione. I richiedenti o titolari di protezione inter- 30 marzo/aprile 2019
DOSSIER_MO_marzo-aprile_2019_Layout 1 28/03/2019 10:12 Pagina 31 nazionale sono diventati i nuovi vicini di casa con i quali stema dell’asilo in Italia. Nel bresciano siamo passati in confrontarci e crescere come comunità accogliente ver- pochi anni da tre a 13 progetti Sprar con 38 enti locali so tutte le forme di fragilità. Somalia, Gambia, Pakistan, coinvolti per 420 posti e numerose richieste di amplia- Costa d’Avorio, Senegal, Nigeria, Ghana, Congo, Afghani- mento e nuove attivazioni, purtroppo ferme da mesi al stan, Burkina Faso, Mali, Guinea, Camerun, Sierra Leone, ministero. Liberia e Niger i paesi di provenienza. Tra loro un padre che ha lasciato i sei figli e la moglie al villaggio distrutto IL DECRETO INGROSSERÀ LE FILA dai bombardamenti, uno studente scappato dall’univer- D E L L A M A R G I N A L I TÀ sità senza passare da casa, un dissidente politico fatto In realtà togliendo il permesso di soggiorno per motivi evadere da un carceriere della sua etnia, un diciottenne umanitari, riservando l’accesso allo Sprar solo per rico- analfabeta, un ragazzo omosessuale. Tante esperienze nosciuti motivi e riducendo drasticamente tutti i servizi positive vissute con loro: dalle testimonianze a scuola, di integrazione, se non eliminandoli completamente per all’oratorio e all’annuale marcia della pace del paese; alla i richiedenti, si è prodotta una chiusura totale verso la marcia Perugia-Assisi; al volontariato fatto insieme du- possibilità di governare il fenomeno agendo sul principio rante le Feste delle pesche e in altre occasioni come “Pu- liamo il mondo” e “Verde pulito”, con alpini e cacciatori; ILGIORNALE.IT agli incontri di conversazione italiana organizzati da uni- versitari del paese; al volontariato sociale con disoccupati locali; alla partita di calcio con gli ospiti della comunità di recupero. Diverse tra le persone accolte, dopo aver concluso il periodo di permanenza e trovato altrove un alloggio e un’attività, sono tornate a Collebeato per un incontro, una festa, o per fare ancora volontariato. O LT R E L A P A U R A D E L D I V E R S O Tutto questo mentre cresceva sempre più dentro il lin- guaggio politico, nel discorso pubblico, fino ad intaccare il senso comune, un’idea pericolosa di comunità: quella dell’ansia di perdere i propri vantaggi, della paura del di- verso, del “prima noi”, dell’incitazione al sospetto e al- l’odio verso chi non è “dei nostri”, fomentata soprattutto sui social. Un sentimento sempre più pervasivo che ha di una accoglienza integrata e dialogante con le realtà portato anche all’approvazione del decreto sicurezza. Le territoriali. Una delle maggiori preoccupazioni è che, nel preoccupazioni principali che emergono derivano dal medio lungo termine, verranno espulse dal sistema del- fatto che le nuove norme modificano profondamente l’accoglienza migliaia di persone che, senza avere nessun l’impostazione del sistema di accoglienza previgente. titolo per stare sul territorio nazionale, andranno ad in- grossare le fila della marginalità e dello sfruttamento la- vorativo e potranno pesare enormemente sui servizi so- A L L’ I N T E R N O D E L C O O R D I N A M E N T O PROVINCIALE SPRAR ciali dei singoli comuni, soprattutto dei centri maggiori. Il nostro impegno insieme a diverse amministrazioni lo- “ A C C O G L I C O M E V O R R E S T I E S S E R E A C C O LT O ” cali bresciane, in particolare all’interno del Coordinamen- to provinciale Sprar, era indirizzato al superamento del Ora, con lo Sprar trasformato in Sipromi (Sistema di pro- sistema dei Centri di accoglienza straordinari (Cas) per tezione per titolari di protezione internazionale e per mi- far confluire gli interventi di accoglienza in un unico si- nori stranieri non accompagnati), andiamo avanti e, do- stema con protagonisti i comuni e il terzo settore. Grazie po aver partecipato ad azioni per richiedere correttivi al al piano di equa ripartizione concordato tra Anci e Vimi- decreto, abbiamo aderito al progetto “Accogli come vor- nale a fine 2016 si stava, seppur ancora lentamente, cer- resti essere accolto” promosso a Brescia da Forum del cando di ridurre le pesanti problematiche derivanti dalla Terzo Settore, Coordinamento Sprar e numerose altre re- gestione emergenziale condotta da tutti i precedenti go- altà, per cercare comunque di continuare a promuovere verni, attraverso una condivisione sempre più ampia e una cultura non escludente, volta all’integrazione, alla strutturata. Un sistema Sprar che potesse assorbire, go- coesione sociale e all’attenzione verso tutte le forme di vernare adeguatamente, monitorare e controllare con fragilità. criteri precisi, acquisiti in anni di esperienza, tutto il si- A CURA DI ANTONIO TREBESCHI marzo/aprile 2019 31
DOSSIER_MO_marzo-aprile_2019_Layout 1 28/03/2019 10:12 Pagina 32 CITTAGIUSTA.IT A C U R A D I F R A N C E S C A PA R M I G I A N I Il decreto sicurezza al vaglio della Costituzione Lo scorso 28 novembre Non è chiara, infatti, l’emergenzialità del fenome- no migratorio – con il quale il nostro Paese, pe- il Parlamento ha approvato raltro, convive da decenni – se consideriamo il la legge n. 132/2018 di contesto nel quale il citato atto normativo è stato conversione, con modificazioni, adottato, connotato dal susseguirsi di dichiara- del decreto legge n. 113/2018 zioni del ministro dell’interno Salvini circa la sen- sibile riduzione (nella misura dell’80 per cento) del numero degli sbarchi. A fortiori difetta la sus- sistenza dei citati presupposti se consideriamo C R I T I C I TÀ C O S T I T U Z I O N A L I altri contenuti del provvedimento, rientranti in DI ORDINE FORMALE ambiti che avrebbero dovuto essere disciplinati Francesca Parmigiani, V classe 1981, è avvocato olendo sintetizzare – senza pretese di da leggi ordinarie, approvate dalle Camere nel- e dottoressa di ricerca completezza – le principali criticità in l’esercizio di quella funzione legislativa che – no- in diritto costituzionale. chiave costituzionale che tale testo nor- nostante i reiterati abusi degli esecutivi – conti- Eletta consigliere mativo pone, è utile prendere le mosse dall’ana- nua a spettare ad esse, ai sensi dell’art. 70 Cost. comunale a Brescia nelle elezioni amministrative lisi dei suoi possibili vizi formali, riconducibili – Parimenti, sin dalla lettura della titolazione del del 2013, è stata da un lato – al difetto dei presupposti di “neces- provvedimento, si ravvisa la mancanza del re- presidente della sità” e “urgenza”, la cui sussistenza è richiesta quisito dell’omogeneità materiale o teleologica; Commissione consiliare senza considerare poi che il binomio “immigra- dall’art. 77 c.2 Cost., ai fini del ricorso alla decre- “Politiche della sicurezza, vigilanza, decentramento tazione d’urgenza, e – dall’altro - alla mancanza zione-sicurezza pubblica” evoca un’equazione dei servizi e partecipazione”. di “omogeneità” dei contenuti del testo. costituzionalmente inaccettabile: quella per cui 32 marzo/aprile 2019
DOSSIER_MO_marzo-aprile_2019_Layout 1 28/03/2019 10:12 Pagina 33 FANPAGE.IT la tutela della sicurezza passerebbe attraverso la riduzio- ne degli spazi della protezione umanitaria. A tale propo- sito corre, peraltro, l’obbligo di segnalare che, già all’atto della promulgazione del decreto, il presidente della Re- pubblica aveva inviato una lettera al presidente del Con- siglio, sottolineando che, in materia, “restano fermi gli obblighi costituzionali e internazionali dello Stato”. I P O S S I B I L I V I Z I D I L E G I T T I M I TÀ COSTITUZIONALE Venendo ai contenuti del provvedimento, i parametri in- dicati da numerosi costituzionalisti a fondamento di pos- sibili vizi di legittimità costituzionale sono riassumibili ne- gli artt. 2, 3, 10 c.3, 13, 22, 24, 27 c.2 e 117 c.1 Cost. Proprio “LO STATO NEGHEREBBE l’art. 10 c.3 parrebbe violato dall’abrogazione del “per- SE STESSO, QUALORA TOGLIESSE messo di soggiorno per motivi umanitari”, qualificabile LA CITTADINANZA AD UN CITTADINO. come forma di attuazione e necessario svolgimento del diritto d’asilo costituzionalmente garantito. La tipizzazio- CONTRO I CITTADINI INDEGNI ne introdotta dal legislatore attraverso la previsione di LO STATO HA ALTRI MEZZI permessi di soggiorno speciali e temporanei parrebbe, in- DI DIFESA” fatti, incidere non sul quomodo – cioè sulle modalità – bensì sull’an (cioè sul se sia dovuta la protezione), con- traddicendo la previsione costituzionale. Pone dubbi di costituzionalità – con riferimento al diritto di difesa ex art. Si segnala, peraltro, come diventi revocabile una cittadi- 24 Cost. e alla presunzione di non colpevolezza ex art. 27 nanza che, contestualmente, appare ancor più difficile c.2 Cost. – anche la previsione – per chi sia sottoposto a ottenere: dopo il naufragio, al termine della scorsa legi- procedimento penale o condannato anche in via non de- slatura, del disegno di legge in materia di ius soli e ius cul- finitiva – di un procedimento immediato dinanzi alla turae, il decreto convertito ora estende da 24 a 48 mesi Commissione territoriale per il riconoscimento della pro- il termine per la conclusione dei procedimenti di ricono- tezione internazionale all’esito del quale, in caso di rigetto scimento della cittadinanza per naturalizzazione e per della domanda, il richiedente ha “l’obbligo di lasciare il matrimonio. territorio nazionale, anche in pendenza di ricorso avverso la decisione della Commissione”. Parimenti configura una U N A V I S I O N E S TAT I C A D E L L A C I T TA D I N A N Z A compressione della libertà personale, tramite provvedi- menti amministrativi – e non, come previsto dall’art. 13 Dal quadro descritto si evince, in sintesi, come i cittadini Cost., giurisdizionali – la previsione concernente il pro- non iure sanguinis siano destinati a rimanere “stranieri lungamento fino a 180 giorni della durata massima del per sempre”, in quanto titolari di una cittadinanza revo- trattenimento dello straniero irregolare in attesa di espul- cabile e, quindi, precaria; elemento questo che – anche sione nei Centri di permanenza per il rimpatrio. a voler tacere dei rischi di apolidia (in potenziale contra- Tra i profili di possibile incostituzionalità spicca poi la pre- sto con la Convenzione delle Nazioni Unite del 1961) – visione relativa alla revoca della cittadinanza italiana a sembra configurare un’uscita del nostro paese dalla ci- fronte della condanna definitiva per reati di particolare viltà giuridica. Un’esasperazione del motto “prima gli ita- gravità, tra i quali, ad esempio, i delitti commessi per fina- liani”, attraverso una precisazione – se possibile – ancor lità di terrorismo o eversione dell’ordinamento costituzio- più aberrante: solo quelli “per nascita”. nale; ciò, tuttavia, unicamente per coloro che abbiano ot- Siamo di fronte alla frantumazione della nozione di cit- tenuto la cittadinanza per beneficio di legge o per con- tadinanza, che rappresenta il fondamento stesso dello cessione, non – quindi – per i cittadini iure sanguinis. Stato costituzionale, come rilevato già in Assemblea Co- Tale disposizione non solo sembra violare l’art. 22 Cost. stituente dagli on. Merlin e Mancini, nella cui relazione si (“nessuno può essere privato, per motivi politici... della legge: “Lo Stato negherebbe se stesso, qualora togliesse cittadinanza”), ma è suscettibile di introdurre nell’ordi- la cittadinanza ad un cittadino. Contro i cittadini indegni namento una difformità di trattamento, non giustificata lo Stato ha altri mezzi di difesa”. Contro un atto norma- sul piano della ragionevolezza, tale da porsi in contrasto tivo con evidenti vizi di incostituzionalità, invece, non ci con l’art. 3 c.1 Cost., che vieta ogni forma di discrimina- resta che attendere il sindacato della Corte. zione basata sulle “condizioni personali” del soggetto. A C U R A D I F R A N C E S C A PA R M I G I A N I marzo/aprile 2019 33
DOSSIER_MO_marzo-aprile_2019_Layout 1 28/03/2019 10:12 Pagina 34 IBTIMES.COM F R A N C O VA L E N T I I migranti sacrificati sull’altare della sicurezza A ncora una volta la parola “sicurezza” mette in strofi costruite e pianificate a dovere da Stati e governi causa le relazioni sociali di intere comunità na- sono semplicemente eventi-danni collaterali, che spesso zionali e internazionali. Dopo l’11 settembre 2001 si concretizzano negli ambiti delle cosiddette “missioni pare che ogni problema o controversia tra le nazioni, ol- militari di pace”. Le istanze di giustizia e uguaglianza ben treché nelle comunità di prossimità, debba essere affron- ancorate formalmente nelle costituzioni di molti paesi tato con sistemi di controllo e limitazione delle libertà civili trovano di fatto la loro legittimazione limitata solo individuali o collettive. La libertà sfregiata e malriposta nell’esercizio discrezionale dei poteri dello Stato. La sin- in alcuni individui, diventa elemento di pericolo genera- drome di accerchiamento e la paranoia degli immaginari lizzato, foriero di catastrofi improvvise. Mentre le cata- virtuali, fatti passare come oggettivamente reali, mani- polano le coscienze, spesso fragili e ingenue, del cosid- detto indefinito e fumoso “popolo sovrano”. Franco Valenti è laureato in morale sociale alla Facoltà Teologica di Friburgo (Svizzera), con specializzazione in L A D E U M A N I Z Z A Z I O N E D E L L’ A LT R O sociologia urbana, membro del gruppo di ricerca Cities Il mantra della sicurezza ha fatto evaporare gli ideali che for Local Integration Policies (Clip), facente capo all’Agenzia Europea di Dublino Eurofound. Fa parte della erano stati alla base della carta delle Nazioni Unite e delle redazione di Missione Oggi. stessa formazione dell’Ue. La paura e l’angoscia sono i 34 marzo/aprile 2019
DOSSIER_MO_marzo-aprile_2019_Layout 1 28/03/2019 10:13 Pagina 35 L’ONESTÀ E LA SOLIDARIETÀ sono i caratteri più salienti di questa deriva. Ma il pro- cesso che dà forma a questo progetto di riaggregazione REATI PERSEGUIBILI sociale al negativo, prodotta sostanzialmente dal conflit- to dichiarato contro le minoranze impotenti e talvolta L a sottrazione alle vittime del loro essere di natura umana, permette di non provare compassione, di non avere crisi di coscienza in quanto il baco della sopraffazione e dell’arroganza ne invisibili, è la “deumanizzazione” dell’altro, del gruppo- bersaglio, in modo che non possa trovare alcun luogo solidale in cui essere accolto. Deve essere scacciato dap- ha preso possesso. Ai promotori “deumanizzanti” danno fastidio prima simbolicamente per poi essere perseguito e pos- le coscienze sveglie e attente; l’onestà e la solidarietà diventano sibilmente annichilito fisicamente. reati perseguibili in quanto vi si ravvisano tradimenti o diserzioni nei confronti del “popolo virtuale”. Affermazioni derisorie come L’ A G U Z Z I N O N O N S I S E N T E C O L P E V O L E quelle che annunciano la fine della “pacchia” per le vittime di È un processo lento, di lungo periodo, che modella una traumi subiti in patria o nell’itineranza migratoria, portano a forma mentis di autoassoluzione. Le circa 200 vittime del legalizzare l’infierire, senza motivo, nei confronti delle vittime muro di Berlino scandalizzavano l’Europa e il mondo oc- prescelte. Inoltre chi “deumanizza” con scienza e coscienza lascia cidentale, oggi gli oltre 40mila scomparsi nelle acque del fare il lavoro sporco soprattutto ad altri, gruppuscoli suprematisti Mediterraneo e degli oceani non suscitano la benché mi- o sovranisti in salsa nazional-popolare, o a milizie di altri Stati, nima compassione o bandiere a mezz’asta. Le sofferenze vedi la Libia, sfruttatori di uomini, donne e bambini che hanno la inflitte a innocenti, alle migliaia di morti sepolti nel Me- turpe colpa di cercare un futuro dignitoso o sfuggire a guerre e persecuzioni. In questo impoverimento culturale, etico e politico occorre affermare con forza, “a tempo opportuno e inopportuno”, LA PAURA E L’ANGOSCIA l’intangibilità della dignità di ogni essere umano, figli e figlie SONO I CARATTERI PECULIARI dell’unica terra che Dio ci ha dato “in affitto” e a nessuno in DI QUESTO VENTENNIO TRISTE. esclusiva proprietà. La strutturazione per linee parallele della convivenza civile, così come sta avvenendo, oltre e al di là del solo SENTIMENTI INDOTTI E fenomeno migratorio, porta con sé il pericolo della dissoluzione COMMERCIALIZZATI A BENEFICIO dei rapporti sociali di solidarietà trasversale a beneficio di tutti e DI PROGETTI POLITICI DIVISIVI relega i ceti più deboli, migranti o no, nelle riserve della miseria e dell’impotenza. Gli ampi ed alti valori ideali, un tempo determinanti per la costruzione sociale, si abbassano sempre di diterraneo, mare di casa, in cui sono annegate una per- più fino a limitarsi al “qui” e “subito”. (f.v.) sona su 38 arrivi nel 2017 e una su 17 nel 2018, non do- vrebbero lasciare le coscienze indifferenti. Nonostante la retorica della diminuzione degli sbarchi, aumenta di fatto la percentuale delle vittime, lasciate morire, e quindi uc- cise, impunemente. Queste vittime rimarranno indele- bilmente segnate sulla coscienza di un popolo e di un caratteri peculiari di questo ventennio triste. Sentimenti continente. L’aguzzino non si sente colpevole per il do- indotti e commercializzati a beneficio di progetti politici lore e la sofferenze che procura alla sua vittima. È la vit- divisivi. La mobilità umana contemporanea rientra in uno tima stessa che è ritenuta colpevole della propria sorte dei maggiori fenomeni strumentalizzati ai fini dell’incre- in quanto non avrebbe dovuto semplicemente nascere mento delle percezioni di insicurezza. Gli “altri”, “diversi” o presentarsi in un luogo che non la desidera. e “plurali”, sono additati come la causa del degrado delle relazioni solidali di prossimità e come tali vanno sacrifi- L’ I M P E R AT I V O D E L L A D I G N I TÀ U M A N A cati sull’altare dello scambio sacrificale, simbolico, per ri- compattare una collettività dalle relazioni sfilacciate. Ov- Ora, nonostante le intimidazioni e gli sberleffi di gover- viamente, essendo l’esercizio del potere nazional-popu- nanti orgogliosi della propria ignoranza, maestri delle gi- lista di per sé violento, esclusivo, appannaggio di co- ravolte opportuniste, cinici sulla sorte di migliaia di per- scienze deturpate dal sospetto e foraggiate dall’etica sone, per loro purtroppo umane, diventa imperativo ca- dell’agire opportunista, le vittime designate vengono fa- tegorico riaffermare la nostra dignità umana condivisa cilmente individuate tra coloro che non hanno tutele e con ogni essere umano vivente su questo pianeta. La bu- che possono essere impunemente descritti, senza pos- riana dell’ignoranza e della tracotanza finirà e finirà nelle sibilità di appello, come i fautori occulti o palesi, delle cri- tragiche cianfrusaglie della nostra storia contemporanea. ticità proprie della società triste. Xenofobia e islamofobia F R A N C O VA L E N T I marzo/aprile 2019 35
DOSSIER_MO_marzo-aprile_2019_Layout 1 28/03/2019 10:13 Pagina 36 AFP PHOTO LUCIANO EUSEBI La città si-cura con una giustizia diversa L a condizione umana è plurale. Lo attesta la stessa cui ogni realtà dev’essere letta in termini “dialettici” ri- relazione originaria femminile-maschile, cui da spetto alle realtà con cui storicamente interagisce (e, sempre è collegato il riprodursi dell’umanità. Ep- quindi, nel suo superarsi accedendo con esse, per tale pure non di rado le realtà plurali vengono avvertite come via, a una forma di espressione più autentica e più piena), un pericolo: fino a ritenere che ogni “dualità”, nei settori ha finito per essere intesa non già come esigenza di me- più diversi – tra condizioni personali, Stati, popoli, per- diazione, dialogo o integrazione fra tali realtà, bensì come corsi religiosi, opinioni politiche, perfino nell’ambito dei inevitabilità della competizione, della rivalità o lotta, fra rapporti affettivi – implichi per sua natura un conflitto. le medesime: con l’esito del prevalere dell’una – cioè del- Tutto questo, anzi, lo si è sovente teorizzato come un la sua “vittoria” – a discapito dell’altra (ma pur sempre aspetto non già patologico, ma tipico della suddetta con- in vista di una contrapposizione successiva e, pertanto, dizione. Così che, per esempio, l’intuizione di Hegel per di ulteriori ferite, che difficilmente rimarginano). C O N L A L O G I C A D E L L A C O R R I S P E T T I V I TÀ Luciano Eusebi è professore ordinario di Diritto penale nella Facoltà di Giurisprudenza dell'Università Cattolica di Il fatto è che la nostra cultura ha coltivato, da millenni, Milano. Nei suoi scritti ha approfondito, soprattutto, la una concezione della giustizia – rappresentata dall’im- riforma del sistema sanzionatorio penale, i criteri di magine della bilancia – che fa propria, attraverso lo sche- prevenzione dei reati, gli elementi della colpevolezza e la teoria del reato. È presidente del Centro Studi Paolo VI ma della corrispettività, l’idea del conflitto. Secondo que- “Mai più la guerra” di Brescia. sta idea, infatti, è doveroso agire in modo positivo (solo) 36 marzo/aprile 2019
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