La città si-cura Uscire dal labirinto delle paure - Missio Vicenza

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La città si-cura Uscire dal labirinto delle paure - Missio Vicenza
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             La città si-cura
             Uscire dal labirinto delle paure
                                       A CURA DI MIMMO CORTESE E ANNA SCALORI

         Separazioni, muri e confini: la sicurezza oggi viene contrabbandata con questa ricetta, eludendo sia la
         complessità dei fenomeni, sia la fatica del cambiamento, necessario e inevitabile, di per sé faticoso e
         fonte d’incertezza. Se la cultura e la razionalità retrocedono, il loro posto viene preso dalla visceralità,
         superficialità e ignoranza. Quando si presenta un problema, è inevitabile comprenderlo, ricercarne le
         possibili soluzioni, non rimuoverlo o lanciarlo oltre confine, come invece propone il Decreto Sicurezza
         del governo Conte. Come sappiamo bene, i problemi di solito vanno affrontati, solo gli ostacoli si ri-
         muovono. L’indirizzo dell’attuale governo italiano sembra invece prendere lucciole per lanterne: rimuove
         piuttosto di risolvere. Su questa direzione si è, purtroppo, mobilitata molta rappresentanza politica in
         questi ultimi anni. Una scelta politica precisa, populista, che mina le basi della democrazia: dare risposte
         all’ansia, all’affanno, al senso di perdita e precarietà che ha investito gran parte delle società occidentali
         nell’ultimo decennio. Offrire rimedi miracolosi, definiti e definitivi, a problemi presunti o reali. Togliere
         di mezzo ciò che potrebbe causarci difficoltà, provocare ulteriore dolore; eliminarlo, cancellarlo. Il valore
         simbolico di questa scelta è indubbio, la forza della “rassicurazione” potente. Ma il respiro democratico
         è corto: i danni promettono di essere profondi e duraturi, i rapporti tra le persone avvelenati, le soluzioni
         più distanti. Questo dossier di Missione Oggi non si ferma solo all’analisi del labirinto di paure in cui s’è
         cacciato il nostro paese, ma offre delle prospettive di uscita, per una città più si-cura.

                                                                                                   DOSSIER
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                          S A LV AT O R E PA L I D D A

              Nel labirinto
              delle paure
              L’Italia tra necropolitica e biopolitica

              D
                       a secoli l’economia italiana, europea e america-       s’è mai fermata e le migrazioni neanche, proprio perché
                       na, si nutre di migrazioni interne e internazionali.   sono la storia.
                       Da sempre le mobilità umane sono essenziali alla
              storia dell’umanità e da sempre si ignora che i benefici        R I G U R G I T I FA S C I S T I E R A Z Z I S T I
              delle migrazioni vanno soprattutto ai dominanti, sia nei
              paesi di immigrazione sia in quelli di emigrazione. Per gli     Come spiegare i rigurgiti fascisti, razzisti, sessisti e persino
              emigrati-immigrati sono sempre stati “dolori”, umiliazio-       genocidari di Trump, Orban, dei nazisti dei vari paesi e,
              ni, sacrifici immani, inferiorizzazione violenta e spesso       in Italia, di Salvini e accoliti? È evidente che non c’è alcu-
              razzializzazione e persecuzioni. Comunque, la storia non        na ragione, neanche pretestuosa, per giustificarli. In Italia
                                                                              gli immigrati regolari e irregolari producono quasi il 15
                                                                              per cento del Pil, mentre gli adulti in età lavorativa non
              Salvatore Palidda, classe 1948, è professore associato di       sono neanche il 5 per cento (e il restante, bambini e vec-
              sociologia generale, della devianza e del controllo sociale e   chi, un altro 3,5 per cento). Stando ai numeri dell’Istat e
              delle migrazioni presso l’Università di Genova. È uno degli     del ministeri della giustizia e dell’interno, si può dire che
              esperti consultati dall'Ocse, dall’Institut des Hautes Études
                                                                              gli immigrati hanno fatto diminuire tutti i reati, anzitutto
              pour la Sécurité Intérieure, dal Forum Europeo per la
              Sicurezza Urbana. È autore di numerose pubblicazioni in         quelli più gravi: dal 1990 ad oggi gli stranieri in Italia sono
              varie lingue.                                                   aumentati più di cinque volte, invece da circa 10 anni i

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              reati diminuiscono e l’Italia è il paese europeo con meno         menti alla mercé della nuova schiavitù (raccontata anche
              omicidi (e i circa 400 all’anno sono quasi tutti opera di         nel film Il pane e le rose). Anche gli studi del Parlamento
              italiani, in famiglia, femminicidi, e solo in parte fra crimi-    americano dicono che è grazie a quest’immigrazione re-
              nali); e questo nonostante le polizie siano state aizzate         golare e irregolare che dal 1990, anche dopo la crisi, gli
              alla criminalizzazione razzista stile statunitense, sino ad       Usa hanno avuto una crescita straordinaria. Ma ora
              arresti senza reati e ad aggravare le imputazioni per reati       Trump dice basta; perché?
              da “poveracci” o ragazzini. Da anni si sa che gli immigrati
              pagano parte delle pensioni degli italiani e che le spese         UN RIMBAMBIMENTO DI MASSA
              sanitarie o sociali di cui beneficiano sono molto inferiori       Confusi nei discorsi correnti, si sono diffusi dei luoghi co-
              di quelle per gli italiani. Infine, limitandoci all’essenziale,   muni in mezzo a una miriade di messaggi e immagini
              gli stessi numeri degli immigrati sono ridicoli: perché           veicolati dai social e dalle tv spazzatura con l’effetto di
              un’Europa di oltre 550 milioni di abitanti dovrebbe aver          un rimbambimento di massa.
              paura dei 5 milioni di immigrati che potevano arrivare            È quindi diventata facile per i demagoghi di turno l’im-
              nel 2015, al punto che per scongiurare questo sono stati          presa di una nuova “distrazione di massa” che designa i
              dati 5 miliardi a Erdogan che fa schiavizzare oltre 100mila       migranti come nemici della “civiltà” dei paesi ricchi, mi-
              bambini siriani? Questa è l’Europa che pretende di tute-          naccia per la “democrazia” e il benessere degli occiden-
              lare i diritti umani. En passant, un confronto eloquente:         tali. In sintesi, oggi le migrazioni “sussumono” tutti i di-
              in tutta Europa abbiamo circa 36,5 milioni di immigrati           sastri e le scelte scellerate dei dominanti. Peraltro, non è
                                               NATALIE KEYSSAR

                                                                                              ILIKETOWASTEMYTIME.COM   CONFUSI NEI DISCORSI
                                                                                                                       CORRENTI, SI SONO DIFFUSI
                                                                                                                       DEI LUOGHI COMUNI IN MEZZO
                                                                                                                       A UNA MIRIADE DI MESSAGGI
                                                                                                                       E IMMAGINI VEICOLATI
                                                                                                                       DAI SOCIAL E DALLE TV
                                                                                                                       SPAZZATURA CON L’EFFETTO
                                                                                                                       DI UN RIMBAMBIMENTO
                                                                                                                       DI MASSA

              Da sinistra: Tijuana, la polizia federale messicana ispeziona
              il muro di separazione con gli Usa (2016); l'esplosione
              della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon nel Golfo         un caso che gli stessi imprenditori della nuova feroce
              del Messico nel 2010.
                                                                                crociata contro i migranti siano gli stessi che proteggono
              A pag. 22:                                                        chi li schiavizza e non vuole che siano messi in regola,
              una manifestazione di CasaPound a Roma.
                                                                                con gli stessi diritti dei nazionali dei paesi di arrivo (vedi
              A pag. 24:
              un gruppo di profughi siriani.
                                                                                il caso della “Valle della gomma”, feudo di Salvini). Proprio
                                                                                per nascondere le loro gravi responsabilità per i continui
                                                                                favori a beneficio delle lobby, banche e loro clientele,
                                                                                l’accanimento contro gli immigrati additati come male
              (su 550 milioni di abitanti) mentre negli Stati Uniti (da         supremo esclude persino il minimo di attenzione per la
              sempre paese di immigrazione) dal 1990 al 2017 la po-             vita dei loro elettori (per esempio nella pianura padana).
              polazione è aumentata di 72 milioni grazie all’immigra-           Basti pensare al disprezzo per il lavoro nero, le neo-schia-
              zione, nonostante ogni anno siano stati espulsi fra i             vitù e i rischi sanitari-ambientali da parte dei signori oggi
              400mila e il milione di irregolari e migliaia di ammazzati        al governo in Italia, sebbene siano queste le vere insicu-
              alla frontiera messicana e oltre 13 milioni senza docu-           rezze che provocano la maggioranza dei decessi (secon-

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         LE VERE RAGIONI                                                                                                     carbone, petrolio, plutonio e uranio e altri

                                                                                                                  TIME.COM
                                                                                                                             metalli radioattivi.
         DELLA GUERRA                                                                                                        3) L’aumento dei rischi di disastri sanitari-
         ALL’IMMIGRAZIONE                                                                                                    ambientali, insieme alla riproduzione delle
                                                                                                                             guerre permanenti hanno provocato sempre
                                                                                                                             nuove migrazioni “disperate”, dovute anzitutto

         L    e vere ragioni oggi acquistano una
              portata più grave delle ondate razziste
         del secondo dopoguerra. Oggi il razzismo è
                                                                                                                             alle attività delle lobby e multinazionali dei
                                                                                                                             paesi dominanti e invece fatte passare come
                                                                                                                             “colpa” di popoli accusati di essere “incivili”,
         pervasivo e forgia la società contemporanea
                                                               mondiale e per le previsioni catastrofiche                    incapaci di maturare lo sviluppo, in preda a
         (anche nei ranghi dei cattolici e della sinistra),
                                                               della presunta futura penuria di risorse per                  “istinti tribali” ecc. Si fa finta di non sapere
         anzitutto per le seguenti principali ragioni.
                                                               gli abitanti del pianeta e non mancano quelli                 che il commercio diretto e indiretto di
         1) Soprattutto dopo il 1990 la costruzione            che arrivano ad accusare i popoli d’Asia e                    armamenti dei paesi dominanti (e che piace ai
         europea si è forgiata con le caratteristiche del      Africa dell’aumento di emissione di CO2.                      Salvini e alle destre come all’ex-sinistra)
         protezionismo economico e                             Si nasconde invece che grazie alle scoperte                   foraggia anche l’Isis attraverso intermediari,
         proibizionismo delle migrazioni, come un              scientifiche e innovazioni tecnologiche oltre                 “signori della guerra” ed emirati arabi.
         continente chiuso in difesa dei suoi reali o          10 miliardi di persone potrebbero vivere                      E si pensi alle devastazioni da parte di
         presunti privilegi alimentando l’idea che             decentemente sul pianeta, se si eliminasse la                 multinazionali oltre che alle delocalizzazioni
         siano minacciati dai popoli del terzo e quarto        gigantesca e crescente diseguaglianza nella                   di attività produttive che schiavizzano milioni
         mondo (discorso oggi agitato anche da Trump           distribuzione della ricchezza e se tali scoperte              di lavoratori e anche bambini nei “paesi terzi”
         come dalle autorità australiane e giapponesi e        e innovazioni fossero utilizzate non per                      e fra queste opere non mancano quelle
         dai vari Salvini, Orban e austriaci).                 devastare, distruggere e provocare sempre                     dell’Eni e di altre multinazionali italiane
         2) Tanti opinion leader alimentano l’allarme          più povertà e disperazione, producendo                        sostenute con accanimento da destre
         per l’aumento continuo della popolazione              armamenti e tecniche di estrazione e abuso di                 ed ex-sinistra. (s.p.)

               do l’Istat, nel 2017 ci sarebbero stati circa 650mila de-                  re” per avere più manodopera da sfruttare, che paga le
               cessi, oltre ai decessi sul lavoro, per malattie da conta-                 tasse e consuma, “carne da macello” da mandare in
               minazioni o inquinamento dell’aria, dell’acqua, dei cibi e                 guerra. Fior fiore di economisti neoliberisti da tempo teo-
               delle vari componenti dell’ambiente oltre che nel vestia-                  rizzano che le attività più nocive e devastanti devono es-
               rio (vedi Resistenze ai disastri sanitari-ambientali ed eco-               sere delocalizzate nel terzo e quarto mondo. Tra le righe
               nomici nel mediterraneo). Ma i signori al potere nascon-                   si capisce bene la loro paura di fronte allo spettro della
               dono queste vere insicurezze e sbraitano proclami di                       sovrappopolazione mondiale che angoscia i neo-ricchi
               guerra ai migranti e a chi è solidale con questi.                          del mondo (vedi Evan Osnos sul New Yorker). Per questo
                                                                                          sono favorevoli a sprecare gigantesche fortune per la ri-
               T R A “ TA N AT O P O L I T I C A ” E “ B I O P O L I T I C A ”            produzione delle guerre permanenti, per grandi opere
                                                                                          inutili, dannose e iper-costose che generano disastri per
               È probabile che gli attuali governanti in Italia e altrove
                                                                                          poi finanziare i “salvatori” (che non salvano nulla ma, co-
               non durino molto. Però, confusi nel trash dei loro spro-
                                                                                          me a New Orleans dopo Katrina o negli altri posti deva-
               loqui, delle loro apparizioni, nelle migliaia di tweet e altri
                                                                                          stati da tsunami, promuovono uno sviluppo neoliberista
               messaggi via social, senza alcun imbarazzo né ambasce
                                                                                          che non è per tutti). La proliferazione delle catastrofi e
               a stare a fianco di criminali o a proclamare volgarità, i
               Trump e i Salvini sono convinti di cavalcare il cavallo vin-               la diffusione delle pandemie volute dalle lobby del “sal-
               cente. Come sciacalli politici pensano di poter sfruttare                  vataggio” e della farmaceutica sono alcune delle ricette
               l’idea che la maggioranza razzista pensi che l’unica so-                   della necropolitica neoliberista globale. I dominanti non
               luzione (una sorta di “soluzione finale”) è che bisogna                    possono dire che vorrebbero tanti genocidi; ma, nei fatti,
               “lasciarli morire” a casa loro o prima che arrivino qua. Si                è questo che perseguono. In caso di disastri sappiamo
               tratta della “tanatopolitica” che di fatto stanno pratican-                che muoiono soprattutto i più “sfortunati”, i meno ab-
               do sulla pelle della maggioranza delle popolazioni dei                     bienti. Non resta che creare ex-novo nuove capacità di
               paesi terzi e anche, in parte, dei paesi ricchi. È l’opposto               resistenza a questa nuova necropolitica.
               di quella “biopolitica” che invece puntava a “lasciar vive-                                                               S A LV AT O R E PA L I D D A

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La città si-cura Uscire dal labirinto delle paure - Missio Vicenza
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                             L’approccio di genere
                             alla sicurezza
                                 Il nostro stare insieme è fatto di storie. Come creature sociali, creiamo schemi tramite cui
                                 leggere il mondo e vivere in esso. Perciò le storie sono ordinate in modo da rinforzarsi l’una
                                 con l’altra, stabilendo sia senso comune condiviso sia stereotipi su persone e luoghi,
                                 comunità e culture, ideologie e istituzioni. Le narrazioni che ne seguono determinano
                                 il nostro comportamento, confermano il nostro senso di appartenenza o marginalizzazione,
                                 ci dicono chi merita solidarietà o indignazione, ci suggeriscono di cosa avere paura e fidarci.

                             I
                                 l controllo della narrazione – e quindi della visione       IL DECRETO SICUREZZA
                                 “consuetudinaria” del mondo in una data comunità            Il recente decreto legge n. 113/2018 (disposizioni urgenti
                                 – è uno dei punti su cui i gruppi di potere concen-         in materia di protezione internazionale, immigrazione e
                             trano le loro energie: consente di giustificare ogni tipo di    sicurezza) ha le sue fondamenta ideologiche nella nar-
                             violazione dei diritti umani, tiene in piedi ideologicamen-     razione dominante che presenta la società italiana come
                             te la piramide del dominio economico (pochi con molto,          un’entità “in pericolo” per l’ingresso di nuovi elementi.
                             moltissimi con quasi nulla), norma i ruoli sociali di genere    Scientemente, tale narrazione devia i sentimenti di insi-
                             sulla base di discriminazione e diseguaglianza, mistifica       curezza, insoddisfazione e timore relativi al periodo sto-
                             e stravolge ogni istanza e ogni aggregazione che metta          rico che stiamo vivendo – in cui “tutto” è incerto: il futuro
                             in discussione lo status quo.                                   del pianeta stesso viene messo in discussione grazie a
                                                                                             un cambiamento climatico che potrebbe rivelarsi esiziale
                                                                                             nel giro di una dozzina d’anni – dalle questioni reali che
                                                                                             li producono, offrendo a chi li prova un “nemico”.

                             Maria Di Rienzo originaria di Palmanova (Ud), classe 1959,      N O N A U M E N TA L A S I C U R E Z Z A
                             è giornalista, oltre che regista teatrale e commediografa.
                             Negli anni 1997-1998 ha svolto ricerche storiche sulle donne    La tematica principale del decreto è l’immigrazione; le
                             italiane per conto del Dipartimento di storia economica
                                                                                             cifre concettuali che stanno dietro ai singoli provvedi-
                             dell'Università di Sidney (Australia). Collabora con l'Agedo
                             (Associazione genitori di omosessuali) a progetti mirati alla   menti ad essa relativi sono “abolizione”, “restrizione”,
                             prevenzione del disagio giovanile.                              “contenimento”, “revoca”, “espulsione” – in pratica,

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       TRE TIPOLOGIE
       DI INTERVENTO                                                            casa in cui vive è il posto meno sicuro in cui una donna
                                                                                possa trovarsi.
       Il responso superficiale della politica italiana a tutto ciò si
                                                                                La violenza prende forme diverse, dalla sessuale all’eco-
       concentra di solito – a intervalli coincidenti con casi
                                                                                nomica alla psicologica; attraversa tutti i confini geogra-
       particolarmente efferati di femminicidio e/o violenza                    fici, culturali e di classe. Ma i suoi effetti non si fermano
       domestica – su:                                                          alle vittime: lasciano segni duraturi sulle persone con cui
       a) l’inasprimento delle sanzioni – il decreto legge n. 113/2018 lo fa    le vittime hanno relazioni, sulle loro comunità e più in
       menzionando l’uso di dispositivi elettronici, i cosiddetti               generale sulla società in cui vivono. Per cui la violenza
       “braccialetti”, per il controllo dell’ottemperanza a provvedimenti       contro le donne non è un “problema delle donne”, e non
       di allontanamento dalla casa familiare e in relazione ai reati di        si risolve continuando a suggerire liste di comportamenti
       maltrattamenti contro familiari e conviventi e di stalking;              – non uscite la sera, portatevi dietro lo spray al peperon-
       b) l’intervento in percorsi procedurali – i vari “codici” Rosa,
       Rosso ecc., che hanno lo scopo di velocizzare le risposte alla

                                                                                                                               SIGNORPONZA.COM
       violenza. In alcuni casi tali provvedimenti parlano di
       formazione del personale investito dai “codici” senza essere in
       grado di fornirla e situandola in un vuoto storico con la
       cancellazione dell’analisi femminista: infatti spesso istituiscono
       entità-fotocopia dei soggetti che da decenni operano nella rete
       antiviolenza e mancando tranquillamente di finanziare questi
       ultimi stanziano ad esempio 33 milioni di euro per l’anno
       corrente con lo scopo di “aprire centri regionali di pronto
                                                                                                                                                   Lucia Annibali
       intervento” (Codice Rosso);                                                                                                                 sfigurata
       c) l’attuazione, per lo più a livello locale, di iniziative inutili                                                                         con l'acido
                                                                                                                                                   dal fidanzato.
       all’atto pratico ma abbastanza vistose da guadagnare
       attenzione mediatica: fanno parte di questa categoria le
       applicazioni “antiviolenza” per cellulare e le tessere “anti-            cino, non vestitevi in tal modo – perché niente di tutto
       stupro” da inserire nelle apposite colonnine d’allarme. (m.d.r.)         questo ha mai evitato, diminuito o fermato la violenza di
                                                                                genere: la violenza è una scelta di chi la usa (ed è a chi
                                                                                la usa che devono essere indirizzati i consigli comporta-
                                                                                mentali), legittimata a livello collettivo dalla narrazione
                                                                                dominante sino al punto di essere divenuta un disagio
                l’esercizio di arroccamento, chiusura e pugno di ferro          sociale (e un’epidemia globale secondo numerosi pro-
                contro il nemico di cui sopra. Si tratta di una risposta alla   tocolli internazionali).
                paura che è essa stessa paura e per quanti consensi pos-
                sa attrarre nella pubblica opinione o nella sfera politica,     NON SI METTONO IN DISCUSSIONE
                di fatto alimenta e non sopisce l’allarme sociale. Quel che     L E A N T I C H E R A D I C I D E L P AT R I A R C AT O
                le persone sperimentano rispetto a sicurezza, giustizia e
                                                                                Metter fine alla violenza significa, in primo luogo, sapere
                partecipazione varia in modo sostanziale a seconda dei
                                                                                cos’è e come si origina: purtroppo tutte e tre le tipologie
                privilegi che godono o dei rischi che corrono: al di là dei
                                                                                di responsi non vedono le radici della violenza di genere,
                battibecchi da tifoseria politica sui media e social, la cit-
                                                                                nello specifico i suoi legami diretti con patriarcato (che
                tadinanza scoprirà presto che il “decreto sicurezza” non
                                                                                comprende e genera misoginia e sessismo) e militarismo.
                aumenta la sicurezza né nelle sue percezioni né di fatto.
                                                                                Ai decisori e legislatori italiani non mancano le opportu-
                                                                                nità per apprendere; fossero pure totalmente sordi alle
                LA SICUREZZA NON È UN PROBLEMA                                  richieste, ai suggerimenti e alle piattaforme che gruppi
                DELLE DONNE
                                                                                femminili e femministi della società civile indirizzano loro
                Se vogliamo parlare di “sicurezza” da un punto di vista         sistematicamente, hanno firmato e continuano a firmare
                femminile, è principalmente la violenza di genere a ren-        protocolli internazionali che con chiarezza non mistifi-
                dere noi donne insicure, poiché essa è il principale im-        cabile identificano e denunciano le sorgenti e gli alimen-
                pedimento a uno svolgimento dignitoso e sereno delle            tatori della violenza contro le donne e indicano esplici-
                nostre esistenze. Oltre alle ferite fisiche e psicologiche,     tamente il solo controveleno efficace: l’eguaglianza di
                la violenza di genere produce ostacoli alla nostra parte-       genere, una narrazione differente dalle antiche radici in
                cipazione sociale e politica e al nostro uso di abilità e co-   grado di migliorare il futuro di tutte/i.
                noscenze al pieno del potenziale. E spesso, purtroppo, la                                                 MARIA DI RIENZO

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         TERNILIFE.IT

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                        Legittima difesa
                        Una riforma pericolosa

                        I
                            l disegno di legge già approvato alla Camera che a fi-        terno del domicilio, di un’attività commerciale, profes-
                            ne marzo arriverà al Senato per la votazione definitiva       sionale o imprenditoriale “usa un’arma legittimamente
                            si compone di 9 articoli. Oltre ad apportare modifiche        detenuta o altro mezzo idoneo per difendere la propria
                        in materia di legittima difesa domiciliare e di eccesso col-      o la altrui incolumità ed i beni propri o altrui, quando non
                        poso, interviene su alcuni reati contro il patrimonio (furto      vi è desistenza e vi è pericolo d’aggressione”. Non solo:
                        in abitazione e rapina) e sulla violazione di domicilio ina-      la nuova norma ritiene sempre in stato di legittima difesa
                        sprendone le pene. Prevede inoltre che, nei casi di legit-        anche “colui che compie un atto per respingere l’intru-
                        tima difesa domiciliare, venga esclusa la responsabilità          sione posta in essere con violenza o minaccia di uso di
                        civile di chi si è difeso anche di fronte ad eventuali ri-        armi o di altri mezzi di coazione fisica, da parte di una o
                        chieste di risarcimento ed infine intende assicurare la           più persone”.
                        priorità ai processi che riguardano questi casi.                  Infine, viene modificato l’articolo 55 del Codice penale
                                                                                          (eccesso colposo) introducendo l’esclusione di punibilità
                        T R E M O D I F I C H E S O S TA N Z I A L I                      anche per chi, per salvaguardare la propria o altrui inco-
                                                                                          lumità, ha agito “in condizioni di grave turbamento, de-
                        Innanzitutto viene modificato l’articolo 52 del Codice pe-        rivante dalla situazione di pericolo in atto”.
                        nale introducendo la parola “sempre.” Il nuovo testo              Si introduce così nella legittima difesa la presunzione del
                        considera “sempre” proporzionale l’azione di chi all’in-          requisito di proporzionalità, presunzione che è da rite-
                                                                                          nersi assoluta considerato il ricorso all’avverbio “sempre”.

                        Giorgio Beretta svolge attività di ricerca sul commercio          U N A R I F O R M A I N G I U S T I F I C ATA
                        di armamenti. Ha pubblicato diversi studi per l’Osservatorio
                                                                                          Non vi è alcun indicatore dei reati che giustifichi la mo-
                        permanente sulle armi leggere e le politiche di sicurezza e
                        difesa (Opal) di Brescia, oltre a numerosi contributi per varie   difica della legge sulla legittima difesa. Questa modifica,
                        riviste e per il portale Unimondo.                                infatti, non dipende dall’aumento dei crimini in Italia,

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                    SALVINI CONTINUA A NEGARLO.
                    MA LA MODIFICA DELLA LEGGE
                         SULLA LEGITTIMA DIFESA
                          PORTERÀ MOLTI ITALIANI
                 AD ARMARSI. CON EFFETTI NEFASTI
                      SULLA SICUREZZA PER TUTTI

              bensì è stata fatta per capitalizzare, per scopi politico-
              elettorali, la percezione di insicurezza che molti italiani,
              soprattutto i più anziani, provano a fronte del mutamen-
              to del tessuto sociale e dei fenomeni migratori. I dati uf-
              ficiali dell’Istat – che i promotori della legge si guardano
              bene dal far conoscere – sono eloquenti. Innanzitutto,
              gli omicidi sono in forte calo rispetto agli anni Novanta
              (da 1916 omicidi nel 1991 a 368 nel 2017): in particolare
              mostrano una consistente diminuzione gli omicidi com-
              piuti dalla criminalità organizzata (da 342 a 55) e ancor
              più quelli commessi dalla criminalità comune (da 879 a
              144). I furti nelle abitazioni sono tornati ai livelli di tren-
              t’anni fa, prima cioè del fenomeno dell’immigrazione. Le
              rapine negli esercizi commerciali nell’ultimo decennio
              sono in consistente calo (da 8.149 nel 2007 a 4.517 nel
              2017) e anche quelle nelle abitazioni sono meno di dieci
              anni fa (erano 2.529 nel 2007, sono state 2.301 nel 2017).
              Ma soprattutto sono più che dimezzati gli omicidi per             cidi, cioè tanti quanti ne commettono le mafie o la cri-
              furti o rapine: si passa da una media annuale di oltre 80         minalità comune. Come avverte una ricerca del Censis,
              omicidi ad inizi anni Novanta a circa 30 nell’ultimo quin-        “con il cambio delle regole e un allentamento delle pre-
              quennio. Nel 2017 gli omicidi per furti o rapine nelle case       scrizioni, ci dovremmo abituare ad avere tassi di omicidi
              degli italiani sono stati 16: è il numero più basso da            volontari con l’utilizzo di armi da fuoco più alti e simili a
              trent’anni ad oggi. Dov’è l’emergenza?                            quelli che si verificano oltre Oceano. Le vittime da arma
                                                                                da fuoco potrebbero salire in Italia fino a 2.700 ogni anno,
                                                                                contro le 150 attuali, per un totale di 2.550 morti in più”.
              UNA RIFORMA PERICOLOSA
                                                                                Nessuna maggior sicurezza, quindi, anzi l’esatto contrario.
              Come ha evidenziato l’Associazione italiana dei professori
              di diritto penale (Aipdp) questa modifica ci fa passare dal
                                                                                LE LICENZE PER ARMI
              “diritto di legittima difesa” al “diritto di difesa” nelle abi-
              tazioni, negli esercizi commerciali e professionali. E so-        L’Osservatorio permanente sulle armi leggere (Opal) già
              prattutto alla difesa con le armi. La nuova norma renden-         nel 2017, quando l’allora maggioranza di governo inten-
              do infatti sempre legittima la difesa “con armi legittima-        deva modificare la legge sulla legittima difesa, mise in
              mente detenute” porterà molte persone ad armarsi. Vi sa-          guardia ed avanzò delle proposte molto precise eviden-
              ranno due prevedibili conseguenze entrambe molto pe-              ziando soprattutto la necessità di una revisione in senso
              ricolose. Innanzitutto avremo un aumento degli omicidi            più restrittivo delle norme sul rilascio delle licenze per ar-
              a seguito di furti e rapine, ma non è affatto detto che le        mi e maggiori controlli sia all’atto del rilascio sia per chi
              vittime saranno solo o principalmente i rapinatori perché         detiene armi. Spesso si sente dire che “in Italia non è co-
              anche costoro si doteranno di armi e le useranno per ag-          me negli Stati Uniti dove chiunque può comprare un fu-
              gredire e difendersi. Ma, soprattutto, vi sarà un consisten-      cile al supermercato”. Pochi sanno che la normativa ita-
              te aumento di omicidi con armi da fuoco in ambito fa-             liana è invece sostanzialmente permissiva, anche rispetto
              miliare e interpersonale che sono, già oggi, gli ambiti più       ad alcuni Stati americani. In Italia, la licenza per detenere
              pericolosi e in cui si verificano più di un terzo degli omi-      armi in casa viene infatti generalmente concessa a tutti i

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          GLI INTERESSI

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          IN GIOCO

          V      i è un chiaro interesse da parte dei
                 produttori italiani di armi a sostenere tutte
          quelle politiche che incentivano la diffusione
          delle armi. Da diversi anni, infatti, il mercato delle
          armi da caccia è in forte crisi e, per trovare nuovi
          acquirenti, le aziende produttrici di armi hanno
          dato il loro sostegno ad associazioni il cui
          obiettivo dichiarato è quello di promuovere “i
          diritti” dei detentori legali di armi, ma la loro
          reale intenzione è quella di introdurre in Italia un
          vero e proprio “diritto alle armi”, come negli Stati
          Uniti. Il leader della Lega, Matteo Salvini, si è
          fatto promotore delle istanze di queste
          associazioni consapevole della capacità di queste
          associazioni e dei produttori di armi di
                                                                                    Il ministro dell'interno Salvini imbraccia un fucile
          convogliare verso di lui il voto di quella parte                          in occasione di una manifestazione sportiva.
          dell’elettorato che invoca a gran voce norme
                                                                                    A pag. 27:
          meno restrittive sulle armi e, soprattutto, di                            un posto di blocco della Polizia di Stato.
          poterle usare con maggior facilità. (g.b.)

                                                                                              per cui sono rilasciate. Non si capisce, infatti, perché a
                                                                                              chi intende praticare degli sport con le armi sia permes-
                                                                                              so di detenere anche armi da caccia e soprattutto per-
                                                                                              ché sia possibile tenere in casa le munizioni, visto che
               cittadini incensurati, non alcolisti o tossicodipendenti cro-                  negli spazi abitativi è vietato praticare attività con l’uso
               nici ed esenti da malattie nervose e psichiche dopo aver                       di armi. Lo stesso vale per la licenza per “uso venatorio”
               superato un breve corso di maneggio delle armi. Ma c’è                         che permette di detenere revolver e altre armi che non
               di più: con una qualsiasi licenza si possono detenere 3 pi-                    possono essere usate per la caccia. Vi è poi il cosiddetto
               stole o revolver, 12 armi cosiddette “sportive” (tra cui fi-                   “nulla osta” che permette di detenere tutte le armi so-
               gurano gli AR-15, i fucili semiautomatici più usati nelle                      praelencate anche a chi non solo non pratica alcuna di-
               stragi negli Stati Uniti) e un numero illimitato di fucili da                  sciplina sportiva o venatoria ma, nella stragrande mag-
               caccia e relative munizioni. Ogni acquisto di arma va ri-                      gioranza, nemmeno si tiene esercitato per usare un’arma.
               portato alle autorità competenti, ma con una semplice li-                      È urgente pertanto un’ampia revisione delle norme e –
               cenza, qualsiasi cittadino può acquistare un vero e pro-                       se necessario – introdurre una specifica licenza per armi
               prio arsenale.                                                                 “per difesa abitativa” che dovrà prevedere regole molto
                                                                                              precise, attenti controlli e soprattutto concedere l’utilizzo
                                                                                              di armi e munizioni solo di tipo non letale proprio per evi-
               C H E FA R E ?
                                                                                              tare che le armi nelle case degli italiani vengano usate –
               Dovrebbe pertanto essere messa subito in campo una                             come oggi troppo spesso avviene – per ammazzare un
               forte mobilitazione per promuovere un’ampia revisione                          familiare, la moglie o la compagna, un vicino fastidioso,
               delle norme sulle licenze per armi. Oggi in Italia, non so-                    la madre o la figlia ammalata. Una cosa è certa: in tempi
               lo è troppo facile ottenere una licenza che permette di                        di rancore dilagante, di manifestazioni xenofobe e razziste
               acquistare un gran numero di armi, ma soprattutto le                           e di pulsioni nazifasciste, la modifica della legge sulla le-
               norme attuali non corrispondono alla ragione d’essere                          gittima difesa non fa presagire niente di buono. E la sal-
               delle varie licenze. Tranne la licenza di “porto d’armi per                    datura dei comitati per il “diritto alle armi” e delle aziende
               difesa personale” che permette, a fronte di una motivata                       produttrici con i partiti che cavalcano le paure e i rancori
               ragione valutata dal Prefetto, di portare con sé un’arma,                      degli italiani fa già intravvedere le nubi pesanti della si-
               tutte le altre licenze consentono infatti di acquistare ar-                    tuazione americana sul nostro orizzonte.
               mi e munizioni che nulla hanno a che fare con l’attività                                                                    G I O R G I O B E R E T TA

               marzo/aprile 2019
                                                                                                                                                                29
La città si-cura Uscire dal labirinto delle paure - Missio Vicenza
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                                                                  A CURA DI ANTONIO TREBESCHI

                                     Il decreto sicurezza
                                     visto da un sindaco
                                     C
                                              ollebeato è un paese di 4600 abitanti alla     di limiti nel nostro agire. Con questo spirito cer-
                                              periferia di Brescia. Quando sono stato        chiamo di essere attenti anche a ciò che succe-
                                              eletto sindaco la prima volta, circa 8 anni    de fuori per capire se la richiesta di aiuto che ci
                                     fa, ero preoccupato di non essere adeguato al           arriva può essere sostenuta mettendosi in gioco,
                                     ruolo, ma fiducioso che con gli altri componenti        promuovendo concretamente quell’idea di co-
                                     della giunta e del gruppo di maggioranza ci sa-         munità aperte e dialoganti che sta alla base del-
                                     remmo impegnati per il bene della nostra co-            lo spirito fondativo europeo.
                                     munità. “Persone – Territorio – Comunità” è il ti-
                                     tolo che abbiamo scelto per il nostro program-          PER UN’ACCOGLIENZA DIFFUSA
           Antonio Trebeschi,        ma, che stiamo cercando di realizzare sforzan-
           originario di Brescia,                                                            È avvenuto così che nel 2014 abbiamo aderito
                                     doci di amministrare il paese non soltanto “fa-
       classe 1967, laureato in
                                     cendo quadrare i conti”, ma promuovendo i va-           alla rete Sprar accogliendo i primi tre richiedenti
        ingegneria, sindaco di
           Collebeato, comune        lori in cui crediamo: solidarietà, giustizia sociale,   asilo. Con Adl a Zavidovici come ente gestore,
       attivo da decenni nella       rispetto per i diritti umani e per l’ambiente.          una delle realtà bresciane più esperte, con ope-
    salvaguardia del territorio                                                              ratori preparati e motivati, siamo passati in po-
     (premio nazionale "Città
                                                                                             chi anni, da tre agli attuali 15 beneficiari accolti.
    per il Verde" 2018) e sulle      C O M U N I TÀ A P E R TA E D I A L O G A N T E
         tematiche della pace.                                                               Certamente la presenza di “persone altre” ha
          È rappresentante del       A Collebeato, come in tante altre realtà, sono          prodotto una certa effervescenza sociale che ha
                Coordinamento        numerosi i cittadini che, con grande responsa-          richiesto impegno nell’indirizzare le legittime
    provinciale progetti Sprar
                                     bilità, si impegnano nel volontariato e ci rendo-       preoccupazioni verso una crescita culturale fatta
       (Sistema di protezione
           per richiedenti asilo     no orgogliosi di rappresentarli, spronandoci a fa-      di prossimità, conoscenza reciproca e condivi-
                     e rifugiati).   re meglio e a non preoccuparci troppo dei gran-         sione. I richiedenti o titolari di protezione inter-

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              nazionale sono diventati i nuovi vicini di casa con i quali      stema dell’asilo in Italia. Nel bresciano siamo passati in
              confrontarci e crescere come comunità accogliente ver-           pochi anni da tre a 13 progetti Sprar con 38 enti locali
              so tutte le forme di fragilità. Somalia, Gambia, Pakistan,       coinvolti per 420 posti e numerose richieste di amplia-
              Costa d’Avorio, Senegal, Nigeria, Ghana, Congo, Afghani-         mento e nuove attivazioni, purtroppo ferme da mesi al
              stan, Burkina Faso, Mali, Guinea, Camerun, Sierra Leone,         ministero.
              Liberia e Niger i paesi di provenienza. Tra loro un padre
              che ha lasciato i sei figli e la moglie al villaggio distrutto   IL DECRETO INGROSSERÀ LE FILA
              dai bombardamenti, uno studente scappato dall’univer-            D E L L A M A R G I N A L I TÀ
              sità senza passare da casa, un dissidente politico fatto
                                                                               In realtà togliendo il permesso di soggiorno per motivi
              evadere da un carceriere della sua etnia, un diciottenne
                                                                               umanitari, riservando l’accesso allo Sprar solo per rico-
              analfabeta, un ragazzo omosessuale. Tante esperienze
                                                                               nosciuti motivi e riducendo drasticamente tutti i servizi
              positive vissute con loro: dalle testimonianze a scuola,
                                                                               di integrazione, se non eliminandoli completamente per
              all’oratorio e all’annuale marcia della pace del paese; alla
                                                                               i richiedenti, si è prodotta una chiusura totale verso la
              marcia Perugia-Assisi; al volontariato fatto insieme du-
                                                                               possibilità di governare il fenomeno agendo sul principio
              rante le Feste delle pesche e in altre occasioni come “Pu-
              liamo il mondo” e “Verde pulito”, con alpini e cacciatori;

                                                                                                                                                     ILGIORNALE.IT
              agli incontri di conversazione italiana organizzati da uni-
              versitari del paese; al volontariato sociale con disoccupati
              locali; alla partita di calcio con gli ospiti della comunità
              di recupero. Diverse tra le persone accolte, dopo aver
              concluso il periodo di permanenza e trovato altrove un
              alloggio e un’attività, sono tornate a Collebeato per un
              incontro, una festa, o per fare ancora volontariato.

              O LT R E L A P A U R A D E L D I V E R S O

              Tutto questo mentre cresceva sempre più dentro il lin-
              guaggio politico, nel discorso pubblico, fino ad intaccare
              il senso comune, un’idea pericolosa di comunità: quella
              dell’ansia di perdere i propri vantaggi, della paura del di-
              verso, del “prima noi”, dell’incitazione al sospetto e al-
              l’odio verso chi non è “dei nostri”, fomentata soprattutto
              sui social. Un sentimento sempre più pervasivo che ha            di una accoglienza integrata e dialogante con le realtà
              portato anche all’approvazione del decreto sicurezza. Le         territoriali. Una delle maggiori preoccupazioni è che, nel
              preoccupazioni principali che emergono derivano dal              medio lungo termine, verranno espulse dal sistema del-
              fatto che le nuove norme modificano profondamente                l’accoglienza migliaia di persone che, senza avere nessun
              l’impostazione del sistema di accoglienza previgente.            titolo per stare sul territorio nazionale, andranno ad in-
                                                                               grossare le fila della marginalità e dello sfruttamento la-
                                                                               vorativo e potranno pesare enormemente sui servizi so-
              A L L’ I N T E R N O D E L C O O R D I N A M E N T O
              PROVINCIALE SPRAR                                                ciali dei singoli comuni, soprattutto dei centri maggiori.

              Il nostro impegno insieme a diverse amministrazioni lo-
                                                                               “ A C C O G L I C O M E V O R R E S T I E S S E R E A C C O LT O ”
              cali bresciane, in particolare all’interno del Coordinamen-
              to provinciale Sprar, era indirizzato al superamento del         Ora, con lo Sprar trasformato in Sipromi (Sistema di pro-
              sistema dei Centri di accoglienza straordinari (Cas) per         tezione per titolari di protezione internazionale e per mi-
              far confluire gli interventi di accoglienza in un unico si-      nori stranieri non accompagnati), andiamo avanti e, do-
              stema con protagonisti i comuni e il terzo settore. Grazie       po aver partecipato ad azioni per richiedere correttivi al
              al piano di equa ripartizione concordato tra Anci e Vimi-        decreto, abbiamo aderito al progetto “Accogli come vor-
              nale a fine 2016 si stava, seppur ancora lentamente, cer-        resti essere accolto” promosso a Brescia da Forum del
              cando di ridurre le pesanti problematiche derivanti dalla        Terzo Settore, Coordinamento Sprar e numerose altre re-
              gestione emergenziale condotta da tutti i precedenti go-         altà, per cercare comunque di continuare a promuovere
              verni, attraverso una condivisione sempre più ampia e            una cultura non escludente, volta all’integrazione, alla
              strutturata. Un sistema Sprar che potesse assorbire, go-         coesione sociale e all’attenzione verso tutte le forme di
              vernare adeguatamente, monitorare e controllare con              fragilità.
              criteri precisi, acquisiti in anni di esperienza, tutto il si-                       A CURA DI ANTONIO TREBESCHI

              marzo/aprile 2019
                                                                                                                                                31
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                                                                     A C U R A D I F R A N C E S C A PA R M I G I A N I

                                     Il decreto sicurezza al vaglio
                                     della Costituzione
                                     Lo scorso 28 novembre                                          Non è chiara, infatti, l’emergenzialità del fenome-
                                                                                                    no migratorio – con il quale il nostro Paese, pe-
                                     il Parlamento ha approvato
                                                                                                    raltro, convive da decenni – se consideriamo il
                                     la legge n. 132/2018 di                                        contesto nel quale il citato atto normativo è stato
                                     conversione, con modificazioni,                                adottato, connotato dal susseguirsi di dichiara-
                                     del decreto legge n. 113/2018                                  zioni del ministro dell’interno Salvini circa la sen-
                                                                                                    sibile riduzione (nella misura dell’80 per cento)
                                                                                                    del numero degli sbarchi. A fortiori difetta la sus-
                                                                                                    sistenza dei citati presupposti se consideriamo
                                     C R I T I C I TÀ C O S T I T U Z I O N A L I                   altri contenuti del provvedimento, rientranti in
                                     DI ORDINE FORMALE
                                                                                                    ambiti che avrebbero dovuto essere disciplinati
       Francesca Parmigiani,

                                     V
       classe 1981, è avvocato                 olendo sintetizzare – senza pretese di               da leggi ordinarie, approvate dalle Camere nel-
        e dottoressa di ricerca                completezza – le principali criticità in             l’esercizio di quella funzione legislativa che – no-
      in diritto costituzionale.               chiave costituzionale che tale testo nor-            nostante i reiterati abusi degli esecutivi – conti-
              Eletta consigliere     mativo pone, è utile prendere le mosse dall’ana-               nua a spettare ad esse, ai sensi dell’art. 70 Cost.
     comunale a Brescia nelle
       elezioni amministrative       lisi dei suoi possibili vizi formali, riconducibili –          Parimenti, sin dalla lettura della titolazione del
                del 2013, è stata    da un lato – al difetto dei presupposti di “neces-             provvedimento, si ravvisa la mancanza del re-
                presidente della     sità” e “urgenza”, la cui sussistenza è richiesta              quisito dell’omogeneità materiale o teleologica;
      Commissione consiliare                                                                        senza considerare poi che il binomio “immigra-
                                     dall’art. 77 c.2 Cost., ai fini del ricorso alla decre-
     “Politiche della sicurezza,
    vigilanza, decentramento         tazione d’urgenza, e – dall’altro - alla mancanza              zione-sicurezza pubblica” evoca un’equazione
    dei servizi e partecipazione”.   di “omogeneità” dei contenuti del testo.                       costituzionalmente inaccettabile: quella per cui

                 32                                                                                                                    marzo/aprile 2019
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              la tutela della sicurezza passerebbe attraverso la riduzio-
              ne degli spazi della protezione umanitaria. A tale propo-
              sito corre, peraltro, l’obbligo di segnalare che, già all’atto
              della promulgazione del decreto, il presidente della Re-
              pubblica aveva inviato una lettera al presidente del Con-
              siglio, sottolineando che, in materia, “restano fermi gli
              obblighi costituzionali e internazionali dello Stato”.

              I P O S S I B I L I V I Z I D I L E G I T T I M I TÀ
              COSTITUZIONALE

              Venendo ai contenuti del provvedimento, i parametri in-
              dicati da numerosi costituzionalisti a fondamento di pos-
              sibili vizi di legittimità costituzionale sono riassumibili ne-
              gli artt. 2, 3, 10 c.3, 13, 22, 24, 27 c.2 e 117 c.1 Cost. Proprio   “LO STATO NEGHEREBBE
              l’art. 10 c.3 parrebbe violato dall’abrogazione del “per-            SE STESSO, QUALORA TOGLIESSE
              messo di soggiorno per motivi umanitari”, qualificabile              LA CITTADINANZA AD UN CITTADINO.
              come forma di attuazione e necessario svolgimento del
              diritto d’asilo costituzionalmente garantito. La tipizzazio-
                                                                                   CONTRO I CITTADINI INDEGNI
              ne introdotta dal legislatore attraverso la previsione di            LO STATO HA ALTRI MEZZI
              permessi di soggiorno speciali e temporanei parrebbe, in-            DI DIFESA”
              fatti, incidere non sul quomodo – cioè sulle modalità –
              bensì sull’an (cioè sul se sia dovuta la protezione), con-
              traddicendo la previsione costituzionale. Pone dubbi di
              costituzionalità – con riferimento al diritto di difesa ex art.      Si segnala, peraltro, come diventi revocabile una cittadi-
              24 Cost. e alla presunzione di non colpevolezza ex art. 27           nanza che, contestualmente, appare ancor più difficile
              c.2 Cost. – anche la previsione – per chi sia sottoposto a           ottenere: dopo il naufragio, al termine della scorsa legi-
              procedimento penale o condannato anche in via non de-                slatura, del disegno di legge in materia di ius soli e ius cul-
              finitiva – di un procedimento immediato dinanzi alla                 turae, il decreto convertito ora estende da 24 a 48 mesi
              Commissione territoriale per il riconoscimento della pro-            il termine per la conclusione dei procedimenti di ricono-
              tezione internazionale all’esito del quale, in caso di rigetto       scimento della cittadinanza per naturalizzazione e per
              della domanda, il richiedente ha “l’obbligo di lasciare il           matrimonio.
              territorio nazionale, anche in pendenza di ricorso avverso
              la decisione della Commissione”. Parimenti configura una
                                                                                   U N A V I S I O N E S TAT I C A D E L L A C I T TA D I N A N Z A
              compressione della libertà personale, tramite provvedi-
              menti amministrativi – e non, come previsto dall’art. 13             Dal quadro descritto si evince, in sintesi, come i cittadini
              Cost., giurisdizionali – la previsione concernente il pro-           non iure sanguinis siano destinati a rimanere “stranieri
              lungamento fino a 180 giorni della durata massima del                per sempre”, in quanto titolari di una cittadinanza revo-
              trattenimento dello straniero irregolare in attesa di espul-         cabile e, quindi, precaria; elemento questo che – anche
              sione nei Centri di permanenza per il rimpatrio.                     a voler tacere dei rischi di apolidia (in potenziale contra-
              Tra i profili di possibile incostituzionalità spicca poi la pre-     sto con la Convenzione delle Nazioni Unite del 1961) –
              visione relativa alla revoca della cittadinanza italiana a           sembra configurare un’uscita del nostro paese dalla ci-
              fronte della condanna definitiva per reati di particolare            viltà giuridica. Un’esasperazione del motto “prima gli ita-
              gravità, tra i quali, ad esempio, i delitti commessi per fina-       liani”, attraverso una precisazione – se possibile – ancor
              lità di terrorismo o eversione dell’ordinamento costituzio-          più aberrante: solo quelli “per nascita”.
              nale; ciò, tuttavia, unicamente per coloro che abbiano ot-           Siamo di fronte alla frantumazione della nozione di cit-
              tenuto la cittadinanza per beneficio di legge o per con-             tadinanza, che rappresenta il fondamento stesso dello
              cessione, non – quindi – per i cittadini iure sanguinis.             Stato costituzionale, come rilevato già in Assemblea Co-
              Tale disposizione non solo sembra violare l’art. 22 Cost.            stituente dagli on. Merlin e Mancini, nella cui relazione si
              (“nessuno può essere privato, per motivi politici... della           legge: “Lo Stato negherebbe se stesso, qualora togliesse
              cittadinanza”), ma è suscettibile di introdurre nell’ordi-           la cittadinanza ad un cittadino. Contro i cittadini indegni
              namento una difformità di trattamento, non giustificata              lo Stato ha altri mezzi di difesa”. Contro un atto norma-
              sul piano della ragionevolezza, tale da porsi in contrasto           tivo con evidenti vizi di incostituzionalità, invece, non ci
              con l’art. 3 c.1 Cost., che vieta ogni forma di discrimina-          resta che attendere il sindacato della Corte.
              zione basata sulle “condizioni personali” del soggetto.                            A C U R A D I F R A N C E S C A PA R M I G I A N I

              marzo/aprile 2019
                                                                                                                                                      33
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                           F R A N C O VA L E N T I

              I migranti
              sacrificati
              sull’altare della sicurezza
              A
                       ncora una volta la parola “sicurezza” mette in       strofi costruite e pianificate a dovere da Stati e governi
                       causa le relazioni sociali di intere comunità na-    sono semplicemente eventi-danni collaterali, che spesso
                       zionali e internazionali. Dopo l’11 settembre 2001   si concretizzano negli ambiti delle cosiddette “missioni
              pare che ogni problema o controversia tra le nazioni, ol-     militari di pace”. Le istanze di giustizia e uguaglianza ben
              treché nelle comunità di prossimità, debba essere affron-     ancorate formalmente nelle costituzioni di molti paesi
              tato con sistemi di controllo e limitazione delle libertà     civili trovano di fatto la loro legittimazione limitata solo
              individuali o collettive. La libertà sfregiata e malriposta   nell’esercizio discrezionale dei poteri dello Stato. La sin-
              in alcuni individui, diventa elemento di pericolo genera-     drome di accerchiamento e la paranoia degli immaginari
              lizzato, foriero di catastrofi improvvise. Mentre le cata-    virtuali, fatti passare come oggettivamente reali, mani-
                                                                            polano le coscienze, spesso fragili e ingenue, del cosid-
                                                                            detto indefinito e fumoso “popolo sovrano”.

              Franco Valenti è laureato in morale sociale alla Facoltà
              Teologica di Friburgo (Svizzera), con specializzazione in     L A D E U M A N I Z Z A Z I O N E D E L L’ A LT R O
              sociologia urbana, membro del gruppo di ricerca Cities
                                                                            Il mantra della sicurezza ha fatto evaporare gli ideali che
              for Local Integration Policies (Clip), facente capo
              all’Agenzia Europea di Dublino Eurofound. Fa parte della      erano stati alla base della carta delle Nazioni Unite e delle
              redazione di Missione Oggi.                                   stessa formazione dell’Ue. La paura e l’angoscia sono i

              34                                                                                                              marzo/aprile 2019
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        L’ONESTÀ E LA SOLIDARIETÀ                                                 sono i caratteri più salienti di questa deriva. Ma il pro-
                                                                                  cesso che dà forma a questo progetto di riaggregazione
        REATI PERSEGUIBILI                                                        sociale al negativo, prodotta sostanzialmente dal conflit-
                                                                                  to dichiarato contro le minoranze impotenti e talvolta

        L     a sottrazione alle vittime del loro essere di natura umana,
              permette di non provare compassione, di non avere crisi di
        coscienza in quanto il baco della sopraffazione e dell’arroganza ne
                                                                                  invisibili, è la “deumanizzazione” dell’altro, del gruppo-
                                                                                  bersaglio, in modo che non possa trovare alcun luogo
                                                                                  solidale in cui essere accolto. Deve essere scacciato dap-
        ha preso possesso. Ai promotori “deumanizzanti” danno fastidio            prima simbolicamente per poi essere perseguito e pos-
        le coscienze sveglie e attente; l’onestà e la solidarietà diventano
                                                                                  sibilmente annichilito fisicamente.
        reati perseguibili in quanto vi si ravvisano tradimenti o diserzioni
        nei confronti del “popolo virtuale”. Affermazioni derisorie come          L’ A G U Z Z I N O N O N S I S E N T E C O L P E V O L E
        quelle che annunciano la fine della “pacchia” per le vittime di           È un processo lento, di lungo periodo, che modella una
        traumi subiti in patria o nell’itineranza migratoria, portano a           forma mentis di autoassoluzione. Le circa 200 vittime del
        legalizzare l’infierire, senza motivo, nei confronti delle vittime        muro di Berlino scandalizzavano l’Europa e il mondo oc-
        prescelte. Inoltre chi “deumanizza” con scienza e coscienza lascia        cidentale, oggi gli oltre 40mila scomparsi nelle acque del
        fare il lavoro sporco soprattutto ad altri, gruppuscoli suprematisti      Mediterraneo e degli oceani non suscitano la benché mi-
        o sovranisti in salsa nazional-popolare, o a milizie di altri Stati,      nima compassione o bandiere a mezz’asta. Le sofferenze
        vedi la Libia, sfruttatori di uomini, donne e bambini che hanno la        inflitte a innocenti, alle migliaia di morti sepolti nel Me-
        turpe colpa di cercare un futuro dignitoso o sfuggire a guerre e
        persecuzioni. In questo impoverimento culturale, etico e politico
        occorre affermare con forza, “a tempo opportuno e inopportuno”,                       LA PAURA E L’ANGOSCIA
        l’intangibilità della dignità di ogni essere umano, figli e figlie                    SONO I CARATTERI PECULIARI
        dell’unica terra che Dio ci ha dato “in affitto” e a nessuno in
                                                                                              DI QUESTO VENTENNIO TRISTE.
        esclusiva proprietà. La strutturazione per linee parallele della
        convivenza civile, così come sta avvenendo, oltre e al di là del solo
                                                                                              SENTIMENTI INDOTTI E
        fenomeno migratorio, porta con sé il pericolo della dissoluzione                      COMMERCIALIZZATI A BENEFICIO
        dei rapporti sociali di solidarietà trasversale a beneficio di tutti e                DI PROGETTI POLITICI DIVISIVI
        relega i ceti più deboli, migranti o no, nelle riserve della miseria e
        dell’impotenza. Gli ampi ed alti valori ideali, un tempo
        determinanti per la costruzione sociale, si abbassano sempre di           diterraneo, mare di casa, in cui sono annegate una per-
        più fino a limitarsi al “qui” e “subito”. (f.v.)                          sona su 38 arrivi nel 2017 e una su 17 nel 2018, non do-
                                                                                  vrebbero lasciare le coscienze indifferenti. Nonostante la
                                                                                  retorica della diminuzione degli sbarchi, aumenta di fatto
                                                                                  la percentuale delle vittime, lasciate morire, e quindi uc-
                                                                                  cise, impunemente. Queste vittime rimarranno indele-
                                                                                  bilmente segnate sulla coscienza di un popolo e di un
               caratteri peculiari di questo ventennio triste. Sentimenti         continente. L’aguzzino non si sente colpevole per il do-
               indotti e commercializzati a beneficio di progetti politici        lore e la sofferenze che procura alla sua vittima. È la vit-
               divisivi. La mobilità umana contemporanea rientra in uno           tima stessa che è ritenuta colpevole della propria sorte
               dei maggiori fenomeni strumentalizzati ai fini dell’incre-         in quanto non avrebbe dovuto semplicemente nascere
               mento delle percezioni di insicurezza. Gli “altri”, “diversi”      o presentarsi in un luogo che non la desidera.
               e “plurali”, sono additati come la causa del degrado delle
               relazioni solidali di prossimità e come tali vanno sacrifi-
                                                                                  L’ I M P E R AT I V O D E L L A D I G N I TÀ U M A N A
               cati sull’altare dello scambio sacrificale, simbolico, per ri-
               compattare una collettività dalle relazioni sfilacciate. Ov-       Ora, nonostante le intimidazioni e gli sberleffi di gover-
               viamente, essendo l’esercizio del potere nazional-popu-            nanti orgogliosi della propria ignoranza, maestri delle gi-
               lista di per sé violento, esclusivo, appannaggio di co-            ravolte opportuniste, cinici sulla sorte di migliaia di per-
               scienze deturpate dal sospetto e foraggiate dall’etica             sone, per loro purtroppo umane, diventa imperativo ca-
               dell’agire opportunista, le vittime designate vengono fa-          tegorico riaffermare la nostra dignità umana condivisa
               cilmente individuate tra coloro che non hanno tutele e             con ogni essere umano vivente su questo pianeta. La bu-
               che possono essere impunemente descritti, senza pos-               riana dell’ignoranza e della tracotanza finirà e finirà nelle
               sibilità di appello, come i fautori occulti o palesi, delle cri-   tragiche cianfrusaglie della nostra storia contemporanea.
               ticità proprie della società triste. Xenofobia e islamofobia                                                  F R A N C O VA L E N T I

               marzo/aprile 2019
                                                                                                                                                35
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                          LUCIANO EUSEBI

              La città si-cura
              con una giustizia diversa
              L
                     a condizione umana è plurale. Lo attesta la stessa      cui ogni realtà dev’essere letta in termini “dialettici” ri-
                     relazione originaria femminile-maschile, cui da         spetto alle realtà con cui storicamente interagisce (e,
                     sempre è collegato il riprodursi dell’umanità. Ep-      quindi, nel suo superarsi accedendo con esse, per tale
              pure non di rado le realtà plurali vengono avvertite come      via, a una forma di espressione più autentica e più piena),
              un pericolo: fino a ritenere che ogni “dualità”, nei settori   ha finito per essere intesa non già come esigenza di me-
              più diversi – tra condizioni personali, Stati, popoli, per-    diazione, dialogo o integrazione fra tali realtà, bensì come
              corsi religiosi, opinioni politiche, perfino nell’ambito dei   inevitabilità della competizione, della rivalità o lotta, fra
              rapporti affettivi – implichi per sua natura un conflitto.     le medesime: con l’esito del prevalere dell’una – cioè del-
              Tutto questo, anzi, lo si è sovente teorizzato come un         la sua “vittoria” – a discapito dell’altra (ma pur sempre
              aspetto non già patologico, ma tipico della suddetta con-      in vista di una contrapposizione successiva e, pertanto,
              dizione. Così che, per esempio, l’intuizione di Hegel per      di ulteriori ferite, che difficilmente rimarginano).

                                                                             C O N L A L O G I C A D E L L A C O R R I S P E T T I V I TÀ
              Luciano Eusebi è professore ordinario di Diritto penale
              nella Facoltà di Giurisprudenza dell'Università Cattolica di   Il fatto è che la nostra cultura ha coltivato, da millenni,
              Milano. Nei suoi scritti ha approfondito, soprattutto, la      una concezione della giustizia – rappresentata dall’im-
              riforma del sistema sanzionatorio penale, i criteri di
                                                                             magine della bilancia – che fa propria, attraverso lo sche-
              prevenzione dei reati, gli elementi della colpevolezza e la
              teoria del reato. È presidente del Centro Studi Paolo VI       ma della corrispettività, l’idea del conflitto. Secondo que-
              “Mai più la guerra” di Brescia.                                sta idea, infatti, è doveroso agire in modo positivo (solo)

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