LA BIONDA - MARILYN MONROE - Spettacolo di Sara Hennah Galiza al Teatro San Giovanni - Il Discorso
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
LA BIONDA – MARILYN MONROE Spettacolo di Sara Hennah Galiza al Teatro San Giovanni Marilyn Sabato 23 novembre, alle ore 20.30, al Teatro San Giovanni andrà in scena La bionda – Marilyn Monroe. Fatti della vita della diva! Uno spettacolo di e con Sara Hennah Galiza Sara Hennah Galiza, con la supervisione registica di Francesca Centonze. Una produzione eTielleZeta. E mentre fissavo la notte di Hollywood pensavo: – Ci devono essere migliaia di
ragazze come me, sedute e sole che sognano di diventare una stella del cinema. Ma non devo preoccuparmi di loro. Il mio sogno è più intenso – . Parola di diva! Hollywood fragile, zeppa di sogni, Norma Jean l’aveva inquadrata bene, perché non aveva paura delle debolezze umane. In una di quelle notti è nata Marilyn Monroe e così che la storia ha inizio. Biglietti interi: 12€ / ridotti: 8€. Informazioni e prenotazioni: eTielleZeta Espansioni Culturali / ET 347 22 6488 / LZ 320 0639063 / hello@etiellezeta.it Cioccolato protagonista nei due nuovi panettoni griffati Dall’Ava Bakery Le novità della linea Maria Vittoria per le feste natalizie San Daniele del Friuli (Udine), 19 novembre 2019 – È il cioccolato di qualità il grande protagonista dei nuovi panettoni proposti da Dok Dall’Ava per le festività natalizie 2019. Grazie alla sapiente arte dello chef Sergio Pontoni Junior, pasticciere che con la sua creatività dà vita a vere e proprie delizie nel forno di Ponte San Quirino, la linea bakery “Maria Vittoria” proposta dall’azienda sandanielese si arricchisce di alcune “gemme”. Per conquistare i consumatori più golosi – e non soltanto -, quest’anno sono stati infatti concepiti due panettoni impreziositi dal cioccolato Valrhona francese, a conferma della costante ricerca della materia
prima di grande qualità. Sono nati così il panettone con cioccolato alla fragola abbinato a classici canditi di limone, e quello con cioccolato al lampone con perle di cioccolato fondente per assicurare un sapiente contrasto di sapori. Entrambi i prodotti, ideali in abbinamento con una ribolla vinificata con metodo classico, vengono proposti con le pezzature da 500 grammi, oppure da un chilo, e sono già in vendita nei negozi specializzati, oppure nei ristoranti e prosciutterie Dok Dall’Ava. Chi cerca sapori ormai “classici” nella linea Maria Vittoria Bakery, ma comunque alternativi a quelli tradizionali, può orientarsi sulle varianti all’amarena, zenzero e cannella, cioccolato e arancio, ma anche su quella al caramello salato, lanciato con buoni riscontri in occasione del passato periodo natalizio. L’impasto base, utilizzato in tutte le alternative, è realizzato con ingredienti di prima qualità grazie all’utilizzo di farine macinate a pietra, burro belga, cedro di Diamante e scorze di arance candite (da Morandin), sale di Pirano, vaniglia Bourbon. Nella versione classica, il panettone Dall’Ava è proposto in pezzature che vanno dai 100 grammi ai 20 chili. «Il panettone delle Valli del Natisone – commenta Carlo Dall’Ava, l’imprenditore che nel 2012 ha affiancato alla tradizionale produzione dei prosciutti anche la linea di prodotti da forno – si conferma sul mercato internazionale come uno dei migliori prodotti italiani di categoria. Con le due nuove, golose varianti siamo certi di riuscire a intercettare una fetta di consumatori ancora più ampia».
Proclamati i vincitori del Reggio Film Festival 2019 In un’affollatissima serata di festa, ieri sera al Cinema Rosebud di Reggio Emilia è stato presentato l’esito del workshop condotto da Ado Hasanovic e sono stati proclamati e proiettati i cortometraggi premiati. Ecco i nomi. «Una vera festa del cinema, dell’arte e della gente»: Alessandro Scillitani, direttore artistico del Reggio Film Festival, sintetizza con soddisfazione la serata, avvenuta ieri sera al Cinema Rosebud di Reggio Emilia, che ha chiuso l’edizione numero diciotto di una manifestazione sempre più partecipata sia a livello locale che internazionale. Ecco i cortometraggi premiati, categoria per categoria. Il Primo Premio Giuria Internazionale è stato assegnato a All Inclusive di Corina Schwingruber Ilić (10′, Olanda, 2018), con la seguente motivazione: «La regista usa il micro/macro cosmo del turismo di massa in sofisticati container galleggianti come metafora sociale e, con ironia ed ammirevole distacco, ci coinvolge in una radiografia della assurdità e della superficialità dell’edonismo consumista che definisce il nostro tempo. Senza mostrare nulla di più del necessario e con un notevole senso della fotografia e della composizione, il film centra con precisione l’essenza del proprio intento». Il Premio Giuria Popolare, attribuito dal pubblico in sala, è andato a Skin di Guy Nattiv (20′, USA, 2018).
Tri Sestri di Svetlana Andrianova (8′, Russia, 2019) si è aggiudicato il Premio SNCCI (Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani) – Gruppo Emilia Romagna/Marche, presieduto da Catia Donini, Gianpiero Ariola e Claudio Gaetani, «per aver raccontato nella forma dell’animazione una storia semplice ed emozionante utilizzando con grande efficacia gli elementi più propri del linguaggio cinematografico, trasmettendo originale ironia, drammaticità e senso di poesia». Triplice riconoscimento per la sezione Liberazioni Creative – donne libere da ogni forma di violenza. Primo classificato è risultato Se gli oggetti potessero parlare di Marta Ascari ed A.Eugen Bonta, cortometraggio che «restituisce una sintesi efficace dell’origine culturale, e non episodica o patologica, della sopraffazione maschile sulle donne». Secondo posto a Fanculo di Marco Vivaldi, opera che «invita a riflettere su quanto la misoginia sia stata interiorizzata tanto dagli uomini quanto dalle donne, quanto sia allora difficile prenderne coscienza e fare scelte coerenti con le parole che si usano per condannarla». In terza posizione si colloca Deforme di Camilla Di Bella: «Il corpo, il piacere sessuale, la maternità, la famiglia: sfruttando la potenza dell’immagine, in un gioco di specchi, questo corto mostra la “trasformazione” o meglio la deformazione che questi aspetti del femminile subiscono attraverso la lente del pregiudizio e delle aspettative sociali». Il Premio Social è stato assegnato a Cosa vedi? di Alex Isabelle mentre Iniziativa Laica, d’intesa con il Reggio Film Festival, ha attribuito il Premio per una estetica della Laicità ex aequo a due cortometraggi: Relicious di Eugenio
Villani e Raffaele Palazzo (Italia, 2019) e Eutanazija di Joško Marušić (Croazia, 2018) con le seguenti motivazioni: a Relicious «per avere analizzato, con originale levità e tono divertente (anche se a tratti inquietante) il tema dell’approccio dell’intellettuale con le innumerevoli forme di religione in cui si articola la presunta esigenza dell’umanità di affermare l’esistenza di un dio e/o di una vita ultraterrena»; a Eutanazija per evidenziare «tutte le contraddizioni e le ipocrisie dei sostenitori della “sacralità della vita”, che pretendono di imporre le proprie convinzioni a discapito dell’autodeterminazione dei singoli». Altri riconoscimenti: Il Premio FEDIC è andato a Bautismo di Mauro Vecchi (18′, Italia, 2019); il Premio Chierici, assegnato dagli studenti dell’omonimo Liceo di Reggio Emilia, a Skin di Guy Nattiv (20′, USA, 2018); il Premio Family a Athleticus: Salle D’entrainement di Nicolas Deveaux (2’15”, Francia, 2018); il Premio UNIMORE ex aequo a Inanimate di Lucia Bulgheroni (8′, Italia, 2018) e a Selfies di Claudius Gentinetta (4′, Svizzera, 2018), con una menzione speciale a 2nd Class di Jimmy Olsson (13′, Svezia, 2019); il Premio Energee3 a Eternity di Anna Sobolevska (24′, Ucraina, 2018); il Premio Sound (per il miglior uso del suono nei cortometraggi) a All Inclusive di Corina Schwingruber Ilić e il Premio USAC (University Studies Abroad Consortium) a November 1st dell’inglese Charlie Manton (peraltro ospite al Festival) «per la scelta del regista di descrivere una madre sofferente in cerca di vendetta e il modo in cui la sua sete di giustizia compromette la relazione con la figlia».
Una toccante testimonianza in ricordo di Pierluigi Mattioli recentemente scomparso mentre disputava una gara in moto. Pubblichiamo volentieri questa testimonianza del nostro collaboratore Piercarlo Donda in ricordo dell’amico Pierluigi Mattioli scomparso lo scorso 14 novembre a causa di un arresto cardiocircolatorio mentre stava affrontando la “Sei giorni” di enduro in Portogallo; Mattioli aveva 57 anni e da diversi anni ormai correva in moto nella regolarità/enduro per moto d’epoca, dopo aver gareggiato in più di 200 rally a partire dagli anni ’80. La cronaca locale ha dato il dovuto risalto all’accaduto ma quanto scritto da Piercarlo Donda, ex giornalista ed amico del
compianto Pierluigi Mattioli delinea meglio quello che era Pierluigi sia dal punto di vista sportivo che da quello umano: “È la seconda volta che mi trovo a scrivere un articolo su di te, la prima fu nel 2011 quando scrivevo per Tuttorally+ e decisi, come conclusione di un ciclo di interviste programmate, di intervistarti. Un’intervista per me molto speciale, una raccolta di tutte le chiacchierate che avevamo fatto dal 1995, anno in cui ti conobbi e cominciai a frequentare la tua carrozzeria. Tu, tutto orgoglioso, mi aspettavi nel tuo ufficio e sulla scrivania, sopra le innumerevoli scartoffie, spiccava il tuo curriculum sportivo che aggiornavi con fierezza dopo ogni gara. Visto che da quel maledetto 14 novembre che ti ha portato via mentre stavi facendo la cosa che più amavi si è parlato – purtroppo – molto di te, volevo farlo anch’io, però in maniera diversa: ripubblicando quell’intervista, facendo finta che tu sia ancora qui, tra di noi. Con quella tua gentilezza e disponibilità che ti contraddistingueva, con la passione che trasmettevi quando raccontavi le tue avventure motoristiche, quando per l’ennesima volta ti chiedevo di raccontarmi qualcosa di cui conoscevo già ogni particolare, o di quando ci confrontavamo e ti chiedevo consigli sulle gare che andavo ad affrontare. Si perché è solo grazie a te che mi sono appassionato a questo sport, il rally. Quando venni da te le prime volte e trovavo la tua Sierra Cosworth parcheggiata fuori, dietro la siepe, ancora con la fanaliera reduce dall’ultima gara, rimasi affascinato da questo mondo e ti feci la promessa che un giorno anch’io ce l’avrei fatta. Mi ricordo quel rally della Sedia a Manzano, quando correvi con l’Escort Wrc di Rossi, era il 1999 avevo da poco fatto la patente e venni anch’io a “fare” assistenza, oppure l’anno successivo quando venni assieme ad Andrea e Daniel e fare assistenza al Rally della Carnia. Mi ricordo anche del rally della Sedia del 2000, con la Escort gruppo N quando le sere prima della gara, mentre stavi preparando la macchina dicesti scherzando che “se
non va come deve, la metto di tetto”, e cosi andò. Mi ricordo anche il giorno dopo la mia prima gara, nel 2002, quando venni a raccontarti com’era andata. E mi ricordo ancora la tua faccia quando al rally di Gorizia 2003 dove correvamo entrambi, mi trovasti li all’assistenza dopo il primo giro di prove e mi chiedesti: “cosa fai già qua?!?” e io ti risposi che avevamo rotto il cambio sulla prima prova. Potrei andare avanti per giorni raccontando i ricordi bellissimi che porto dentro di me di quella persona speciale che eri e resterai sempre. Ultima cosa, mi avevi promesso che prima o poi una gara assieme l’avremmo fatta… non è andata così, purtroppo. Grazie Gigi, grazie per essermi stato vicino e di supporto quando venivo a confidarmi da te su qualsiasi problema avessi, per il supporto anche se a distanza nelle gare, grazie per avermi talvolta sgridato, grazie di tutto, veramente. Di cuore.“ Piercarlo Donda Di seguito l’intervista: 11 febbraio 2011 intervista per Tuttorally+ Pierluigi Mattioli 01/01/1962 imprenditore convive con Roberta, 2 figlie Giorgia e Marta all’attivo oltre 200 gare esordio come pilota Rally Colli Goriziani 1984 su Ford Escort Rs2000 Mk2 1^ vittoria assoluta, Rally Valli del Torre 1988 su Opel Manta gruppo A vincitore campionato Triveneto 1984
vittoria Coppa Italia Quarta Zona 1987 – Opel Manta Gte gruppo A con accesso alla Finale al Rally del Gargano (rit. Rottura guarnizione di testa) navigatori : Bruno Cotic, Monica Malisan, Luciano Blasutto ha corso con varie vetture : A112 trofeo, Ford Escort Rs 2000 Mk2, Opel Ascona gruppo A, Opel Manta Gte gruppo A, Renault 5Gt turbo gruppo N, Fiat Ritmo 75 gruppo 2, Fiat Ritmo 130 gruppo A, Ford Sierra Cosworth gr.N/A, Ford Escort Cosworth gruppo N e WRC, Toyota Celica gruppo N, Mazda 323 gruppo A, Delta Integrale gruppo N, BMW M3 E30 gruppo A, Peugeot 306 gruppo A, Mitsubishi Lancer Evo 9, Peugeot 207 S2000. Hai cominciato a correre come navigatore nel 1980, appena compiuti i 18 anni, per poi subito dopo passare sul sedile di sinistra, come mai questa scelta? Dopo un po’ di gare da naviga ho voluto capire a che livello sarei potuto essere come pilota, ed ho visto che poi così tanto male non ero. Da qui in avanti ho scelto di continuare come pilota. Dalla gara di esordio mi sono subito difeso bene riuscendo ad insediarmi nelle parti alte della classifica assoluta. Dall’esordio ad oggi ha partecipato ad oltre 200 gare, quale rappresenta il tuo più bel ricordo? Sicuramente tutte le gare che ho corso con la M3 gruppo A mi hanno lasciato un gran bel ricordo, ma ricordo con particolare piacere il Città di Modena, del 1994 dove nettamente in debito di cavalli rispetto alle vetture turbo 4×4, dopo una gara tutta d’attacco, sono riuscito a finire 3° assoluto a ridosso di una Toyota Celica del vincitore e di una Escort Cosworth gr. A del secondo classificato. Purtroppo però per una dimenticanza da parte del team nel dichiarare e farsi punzonare in fase di verifica le zavorre per l’ottenimento del peso regolamentare, che, pur essendo rimaste sempre al loro posto, venni squalificato. A Modena, però, lungo il percorso,
c’era uno spettatore d’eccezione, ovvero l’ing. Forghieri, famoso progettista della Ferrari ai tempi di Lauda, e responsabile della Oral Engineering che seguiva per conto di BMW Italia il programma rally con le 318 is che mi chiamò per sondare la possibilità di gareggiare nel Campionato Italiano Rally come compagno di squadra di Alex Fiorio, invito purtroppo declinato per la mancanza del budget necessario. In tutti questi anni di gare qual è la macchina che più ti è piaciuta? Fino a prima di aver provato le moderne S2000 avrei risposto la M3 e30 di gruppo A, era la massima espressione delle autovetture a trazione posteriore. Ora invece rispondo la Peugeot 207 s2000 che sicuramente è la migliore nella sua categoria e tra le vetture moderne. Cosa prevede il 2011? Sicuramente parteciperò al Campionato Italiano di Enduro d’Epoca, e poi, budget permettendo, dovrei partecipare alla seconda edizione del Ronde dell’Isontino sempre con una Peugeot 207 S2000 cercando di arrivare alla vittoria assoluta nel rally di casa. E poi in calendario c’è anche un nuovo rally nella nostra zona, il Rally della Venezia Giulia a cui vorrei partecipare. Alcune immagini della carriera rallystica di Pierluigi:
Con la pubblicazione di questa intervista l’amico Piercarlo Donda (ma anche la redazione di questa testata) ha voluto rendere omaggio a quella straordinaria persona che era Pierluigi Mattioli. Pordenone: . Il 19 e 20 febbraio ritornano AquaFarm e NovelFarm . Il 19 e 20 febbraio ritornano AquaFarm e NovelFarm, i due eventi in contemporanea sulle tendenze attuali e future delle produzioni alimentari, dedicati all’allevamento di specie acquatiche e alla coltivazione di alghe, alle colture indoor e al vertical farming.
L’edizione 2020 sarà totalmente all’insegna dell’innovazione e della sostenibilità ambientale. AquaFarm, giunta alla quarta edizione, è l’appuntamento annuale per gli operatori dell’intera filiera dell’acquacoltura. Fin dal suo debutto, è realizzata in collaborazione con API e AMA, le due associazioni italiane di riferimento del settore. La manifestazione riflette il ruolo crescente dell’acquacoltura a livello mondiale. Secondo i dati più recenti pubblicati della FAO, il 53% delle specie acquatiche destinato all’alimentazione umana a livello mondiale proviene da allevamenti, a cui si devono aggiungere circa 30 milioni di tonnellate di vegetali acquatici e di macro e microalghe. Il consumo complessivo viene stimato a 20,5 Kg a testa, con un incremento medio del 3,2% ogni anno dal 1961 ad oggi, superando sia la crescita della popolazione sia l’assunzione di proteine provenienti da specie terrestri. Con il totale dei prodotti della pesca sostanzialmente fermo ai livelli della fine degli anni ’80, la crescita è sostenuta, e lo sarà anche di più in futuro, dall’acquacoltura. Un dato interessante che emerge dalle rilevazioni FAO è che metà della produzione da allevamenti è relativo a specie acquatiche che vengono definite “estrattive”. Sono quelle che ricavano dall’ambiente il proprio nutrimento, filtrando l’acqua; in questo modo utilizzano anche gli scarti prodotti da quelle specie che invece devono essere nutrite dall’uomo, realizzando così una produzione integrata e riducendo l’impatto ambientale. La FAO e i produttori puntano molto su questi allevamenti per coniugare sostenibilità e aumento della produzione di cibo con l’acquacoltura. Il programma 2020 punta su tre tematiche. La sostenibilità ambientale, intesa sia come riduzione dell’impatto dell’allevamento sull’ecosistema sia come resilienza della produzione in presenza di cambiamenti ambientali, non solo
climatici ma anche dovuti a inquinamento chimico e microplastiche. La ricerca e l’innovazione in tutti i comparti della filiera con una particolare attenzione ai progetti cooperativi a livello europeo. Il prodotto finito da acquacoltura, raccontato anche attraverso degustazioni rivolte alla distribuzione e alla ristorazione individuale e collettiva. NovelFarm, alla seconda edizione, è la mostra-convegno internazionale dedicata all’innovazione nell’agritech, con approfondimenti su colture fuori suolo, economia circolare delle nuove coltivazioni e urban farming. Il programma conferenze di NovelFarm 2020 analizzerà alcune sfide per il nostro pianeta nei prossimi anni, alle quali proprio l’innovazione agricola del fuori suolo cerca di dare delle risposte. Nutrire la crescente popolazione riducendo lo spreco alimentare e gli impatti della logistica e dei trasporti portando la produzione primaria di cibo il più possibile vicino ai luoghi di consumo; adottando metodi di coltura che moltiplichino le rese e garantiscano massima qualità e stabilità delle caratteristiche organolettiche e nutritive. Nell’area espositiva, le aziende proporranno impianti per coltivazioni fuori suolo e vertical farming, LED, biostimolanti, biotecnologie, sensori, robot e sistemi di automazione. Maggiori informazioni su AquaFarm e NovelFarm sono disponibili sui siti web delle due manifestazioni: www.aquafarmexpo.it e www.novelfarmexpo.it.
Teatro Pasolini Cervignano: i “Contrasti Sonori” del nuovo repertorio del Coro Polifonico di Ruda – mercoledì 20 novembre, alle 20.45 Secondo appuntamento con la musica, a cura di Euritmica, nel cartellone della nuova stagione artistica del Teatro Pasolini di Cervignano del Friuli, “La forma delle emozioni”. Mercoledì 20 novembre, con inizio alle 20.45, il palcoscenico cervignanese ospiterà una delle eccellenze culturali del Friuli Veneza Giulia: il Coro Polifonico di Ruda. Diretto da Fabiana Noro e da sempre coro a voci pari maschili, questo ensemble vocale vanta una straordinaria storia di 74 anni, durante i quali si è esibito in tutto il mondo con concerti e riconoscimenti di prestigio in Russia, America del Nord e del Sud, Asia e in quasi tutta Europa. Estensione della tradizione musicale friulana, il coro si distingue per la sua progettualità contemporanea. Al Pasolini, il polifonico di Ruda presenta il nuovo repertorio: un viaggio musicale nel complesso ed intenso universo dei sentimenti umani, tra generi e stili diversi tra loro, nel quale le voci sono strumenti che interpretano magistralmente la preghiera più intima e delicata, la denuncia quasi gridata degli orrori della guerra, la leggerezza e spensieratezza delle musiche da film, il doloroso ricordo di tragedie della nostra storia, con la solita qualità e professionalità apprezzata ovunque nel mondo.
Questi “Contrasti Sonori” vengono declinati attraverso i diversi organici che danno varietà al programma, dove i brani a cappella, dalla rigorosa essenzialità, si alternano a composizioni arricchite dalle sonorità del pianoforte solo ed ancora del trio pianoforte, violoncello e percussioni, che regalano un’intensa gamma di sfumature cromatiche. Nasce cosi un raffinato gioco in cui voci e strumenti dialogano e si rincorrono, facendo emergere delicate e raffinate pagine musicali; un percorso che tocca le ieratiche atmosfere del massimo compositore sacro russo Chesnokov, la vena poetica delle musiche di Schubert, le stranianti alchimie di Whitacre, le provocatorie composizioni di Sollima per giungere ai spensierati e coinvolgenti temi di Piovani, Vangelis e Cohen. Info ai siti: www.teatropasolini.it e www.euritmica.it Credito fotografico: Hector Leka euritmica – associazione culturale Via Caterina Percoto 2 – 33100 Udine Tel +39 0432 1720214 Ufficio Stampa e Comunicazione: Marina Tuni (+39 339 4510118 o +39 345 6968954) PROGRAMMA: 2019 6 novembre, ore 20.45 Riccardo Sinigallia / Ciao Cuore Tour 20 novembre, ore 20.45
Coro Polifonico di Ruda / Contrasti sonori Coro diretto da Fabiana Noro 12 dicembre, ore 18.00 (eventi fuori abbonamento ed ad ingresso libero) Ore 17 film Romanzo di una strage di M.T. Giordana Ore 19 docufilm 12 dicembre di P.P. Pasolini – in collaborazione con la Fondazione Pasolini di Casarsa ed introdotto dal suo direttore, Piero Colussi, Ore 20.45 Incontro con il Magistrato Felice Casson, conduce Fabio Turchini Ore 21.30 Concerto: COJ & SECOND TIME 12 Dicembre Nero – Memoria di una strage (suite inedita – prima assoluta) Claudio Cojaniz, pianoforte / Mirko Cisilino, tromba, flicorno / Alessandro Turchet, contrabbasso / Franco Feruglio, contrabbasso / Luca Grizzo, percussioni 16 dicembre, ore 20.45 Green Waves / Irish Christmas Fulvia Pellegrini, violino / Michele Budai, percussioni, voce / Massimiliano D’Osualdo, fisarmonica, piano / Lorenzo Marcolina, hornpipes, gaita, clarinetto, thin whistle / Michele Pucci, chitarra 2020 9 gennaio, ore 20.45
Paolo Jannacci & Band in concerto – presentazione nuovo cd “Canterò” Paolo Jannacci, piano, voce / Stefano Bagnoli, batteria / Marco Ricci, basso elettrico / Daniele Moretto, tromba 13 febbraio, ore 20.45 Mauro Pagani / Crêuza de mä – Il viaggio continua… Mauro Pagani, voce, violino, bouzouki / Mario Arcari, fiati / Eros Cristiani, tastiere, fisarmonica / Joe Damiani, batteria, percussioni 5 marzo, ore 20.45 Claudia Grimaz – Loris Vescovo – Leo Virgili / Las feminas In/cjant Claudia Grimaz, voce / Loris Vescovo, voce, chitarra / Leo Virgili, chitarra, fiati 26 marzo, ore 20.45 Amaro Freitas Trio / Rasif Amaro Freitas, piano / Hugo Medeiros, batteria, percussioni / Jean Elton, contrabasso TOCCARE LA BELLEZZA Maria
Montessori Bruno Munari La Mole ANCONA 10 novembre 2019 – 8 marzo 2020 Fino all’8 marzo 2020 si tiene presso la settecentesca Mole Vanvitelliana di Ancona, la mostra TOCCARE LA BELLEZZA Maria Montessori Bruno Munari. L’esposizione è promossa e organizzata dal Museo Tattile Statale Omero e dal Comune di Ancona, in collaborazione con la Fondazione Chiaravalle Montessori e l’Associazione Bruno Munari. È possibile percepire, riconoscere ed apprezzare la bellezza anche tramite il tatto? E se si volesse promuovere questa consapevolezza estetica presso chiunque voglia sperimentare tale possibilità, quali strategie si potrebbero porre in essere? Esploriamo tutta la ricchezza di questi interrogativi con l’aiuto di due tra i più illustri personaggi della cultura italiana moderna, riconosciuti e apprezzati in tutto il mondo e per la prima volta insieme in una mostra. Entrambi, pur muovendosi in ambiti assai diversi, si sono posti queste stesse domande, occupandosi degli argomenti in questione, che in questa mostra diventano oggetto di uno specifico approfondimento.L’esposizione offre dunque l’opportunità per un’ampia e complessa riflessione incontrando il pensiero e i materiali di Maria Montessori e le idee e i lavori originali di Bruno Munari. L’allestimento, a cura di Fabio Fornasari, ha come filo conduttore il tatto, al quale sono ispirati i nuclei tematici
che scandiscono il percorso: le forme, i materiali, la pelle delle cose, manipolare e costruire, alfabeti e narrazioni tattili. L’obiettivo dell’iniziativa è promuovere per tutti, nessuno escluso, una significativa esperienza della tattilità dal punto di vista artistico ed estetico. Del poliedrico artista e designer Bruno Munari saranno esposte oltre 100 opere (tra cui un nucleo importante di tavole tattili, realizzate da Roberto Arioli ispirandosi al concetto di “tavole tattili” realizzate da Bruno Munari negli anni 1970), e lavori editoriali, che testimoniano come tutto il suo lungo percorso creativo, a partire dagli anni Quaranta del secolo scorso, sia stato sempre caratterizzato da una forte attenzione ai temi della multisensorialità – della tattilità in particolare – e dall’impiego a livello artistico di una grande quantità e varietà di materiali naturali e industriali anche a fini pedagogici. Di Maria Montessori verranno presentati sia il modello educativo, sia i numerosi materiali, con particolare riferimento a quelli inerenti l’educazione sensoriale e della mano, quest’ultima considerata da lei stessa come “l’organo dell’intelligenza”. La mostra è anche un’occasione per celebrare, nel 2020, la ricorrenza dei 150 anni dalla nascita di Maria Montessori. Il percorso della mostra è arricchito da approfondimenti, ambienti e stanze interattive. Gli approfondimenti intendono far conoscere sia i principi culturali ed esperienziali ai quali i due protagonisti hanno fatto riferimento all’inizio e durante il loro percorso professionale, sia alcune applicazioni, sviluppi, riscontri e influenze, che il loro operato ha determinato e sta determinando attualmente. Tra gli ambienti allestiti in mostra si troverà la ricostruzione di un’aula montessoriana e spazi interattivi come “Il bosco
tattile” ispirato alla creatività di Munari, dove il fruitore sarà protagonista di coinvolgenti e inusuali esperienze tattili e multisensoriali. Durante il periodo della mostra, con la partecipazione di esperti, saranno organizzati laboratori didattici per le scuole e le famiglie secondo il metodo Bruno Munari e il modello montessoriano nonché workshop e giornate di formazione rivolti ai docenti, educatori ed operatori museali. Sabato 25 gennaio 2020 è previsto un convegno internazionale legato al tema della mostra con la partecipazione di illustri relatori e nello stesso mese uscirà il catalogo a cura di Corraini edizioni. In esposizione anche l’unita medaglia che il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha voluto destinare alla mostra come premio di rappresentanza. NIKITCH & KUNA MAZE 23 novembre al teatro Miela Trieste Un progetto molto raffinato, godibile, dalla grande energia e modernità che esplora i nuovi linguaggi artistici del jazz e della musica elettronica. Anche dal vivo riescono a sincronizzare perfettamente il loro suono con i vivaci colori del jazz mescolati con il frenetico battito di footwork e juke in combinazione con le texture cosmiche e granulari del synth e le improvvisazioni al flauto. Ad aprire la serata:
BST QUARTET Giovani e talentuosi musicisti triestini che già dimostrano di sapersi destreggiare in un genere, quello del jazz-funk / acid jazz, che da sempre ha riscosso il nostro favore, coniugando la qualità musicale all’energia e al divertimento. Un autunno di fuoco: in scena Milena Vukotic e Maximilian Nisi La pièce dello statunitense Eric Coble è prodotta da La Contada di Trieste Commedia dolce e graffiante sui delicati e spesso esplosivi rapporti tra madri e figli ARTEGNA – NUOVO TEATRO MONS. LAVARONI giovedì 21 novembre – ore 20.45 ZOPPOLA – AUDITORIUM COMUNALE venerdì 22 novembre – ore 20.45 LESTIZZA – AUIDITORIUM COMUNALE Sabato 23 novembre –
Ritorna nel Circuito ERT, dopo le date della scorsa stagione, Un autunno di fuoco, la produzione de La Contrada di Trieste che ha per protagonisti, diretti da Marcello Cotugno, Milena Vukotic e Maximilian Nisi. Tre gli appuntamenti in programma: giovedì 21 novembre al Nuovo Teatro Monsignor Lavaroni di Artegna, venerdì 22 novembre all’Auditorium Comunale di Zoppola e sabato 23 novembre all’Auditorium Comunale di Lestizza. Tutte e tre le serate avranno inizio alle 20.45. Un autunno di fuoco, commedia dolce e graffiante sui delicati e spesso esplosivi rapporti tra madri e figli scritta dal drammaturgo statunitense Eric Coble, inizia con una donna anziana barricata in casa e con un intruso che si infila dalla finestra. Alessandra, la protagonista, non è affatto una vecchietta indifesa, bensì un’artista quasi ottantenne alla resa dei conti con la sua famiglia per stabilire dove trascorrerà i suoi ultimi anni di vita. Con un’arguzia inaspettata in una donna dall’aspetto così gentile, una passione vulcanica e una pila di bombe Molotov, Alessandra si chiude in casa minacciando di dar fuoco a tutto piuttosto che finire in una casa di riposo. L’intruso è Chris, il più giovane dei tre figli, quello che con la madre ha avuto il rapporto più problematico tanto da allontanarsi dalla famiglia per molti anni. Ed è sempre lui a dover convincere Alessandra a lasciare la sua casa, mentre le prime bombe emotive iniziano a detonare. NUOVO TEATRO COMUNALE DI
GRADISCA D’ISONZO ‘Otto donne e un mistero’ martedì 26 novembre ‘Otto donne e un mistero’ sarà il prossimo attesissimo spettacolo in programma al Nuovo Teatro Comunale di Gradisca d’Isonzo, martedì 26 novembre, alle 21. In scena Anna Galiena, Debora Caprioglio, Caterina Murino, con la partecipazione di Paola Gassman e con Antonella Piccolo, Claudia Campagnola, Giulia Fiume e Mariachiara Di Mitri: un ‘parterre des reines’ dirette da Guglielmo Ferro, che muove queste grandi attrici in questa macchina ad orologeria scritta da Robert Thomas (tradotto dalla Galiena e adattato da Micaela Milano). È Natale, fuori nevica ed è perfetto così, i regali sono al loro posto sotto l’albero, le luci e le note festose hanno invaso le stanze e su tutto si è appeso violentemente un profumo da donna. Di quale donna, delle otto che sfarfalleggiano in casa? Forse quella che ha pugnalato Marcel,
tagliato i fili del telefono, trasformando una bella dimora di campagna in una prigione di paura. E quando il fiato è sospeso, alla fine sotto quel profumo di donna si scopre un gran puzzo di morte. C’è un mistero e intorno a esso… otto donne. Adesso sì che è tutto perfetto. La struttura drammaturgica della commedia thriller di Robert Thomas è un ingranaggio perfetto per sedurre lo spettatore contemporaneo ormai abituato alla nuova generazione di criminologia psicologica. Thomas offre inoltre quel valore aggiunto dei grandi scrittori di dosare con maestria la comicità noir d’oltralpe, di fare emergere sfacciatamente la lamina sarcastica e comica della vita contro la morte. E lo fa attraverso la figura madre: la donna. Ne sceglie otto: le più diverse, perché non sono personaggi ma personificazioni distinte della stessa identità-matrice. Come una Grande Madre che si fa Natura, Madonna, Dea, Terra e Morte. Una prova d’attrice che con questa messinscena vogliamo fare emergere in chiave contemporanea, sia da un punto di vista recitativo che registico. Una compagnia di donne di talento che scuoteranno le viscere drammaturgiche del testo con i loro segreti, le loro ambizioni verminose, le perverse visioni interpersonali, la loro arcaica animalità. Nessuna complicità,
nessuna affinità non battezzata come ipocrisia e invidia tra le donne, come è e come sempre sarà. Per loro solo un fine: famelica sopravvivenza. Prevendite martedì dalle 17 alle 19 e sabato dalle 10.30 alle 12.30 e un’ora prima dello spettacolo. E. L.
Puoi anche leggere