LA BIONDA - MARILYN MONROE - Spettacolo di Sara Hennah Galiza al Teatro San Giovanni - Il Discorso

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LA BIONDA - MARILYN MONROE - Spettacolo di Sara Hennah Galiza al Teatro San Giovanni - Il Discorso
LA BIONDA – MARILYN MONROE
Spettacolo di Sara Hennah
Galiza al Teatro San Giovanni

Marilyn

Sabato 23 novembre, alle ore 20.30, al Teatro San Giovanni
andrà in scena La bionda – Marilyn Monroe. Fatti della vita
della diva! Uno spettacolo di e con

                                         Sara Hennah Galiza

Sara Hennah Galiza, con la supervisione registica di Francesca
Centonze. Una produzione eTielleZeta. E mentre fissavo la
notte di Hollywood pensavo: – Ci devono essere migliaia di
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ragazze come me, sedute e sole che sognano di diventare una
stella del cinema. Ma non devo preoccuparmi di loro. Il mio
sogno è più intenso – . Parola di diva! Hollywood fragile,
zeppa di sogni, Norma Jean l’aveva inquadrata bene, perché non
aveva paura delle debolezze umane. In una di quelle notti è
nata Marilyn Monroe e così che la storia ha inizio.

Biglietti interi: 12€ / ridotti: 8€.

Informazioni e prenotazioni: eTielleZeta Espansioni Culturali
/ ET 347 22 6488 / LZ 320 0639063 / hello@etiellezeta.it

Cioccolato protagonista nei
due nuovi panettoni griffati
Dall’Ava Bakery
 Le novità della linea Maria Vittoria per
            le feste natalizie
San Daniele del Friuli (Udine), 19 novembre 2019 – È il
cioccolato di qualità il grande protagonista dei nuovi
panettoni proposti da Dok Dall’Ava per le festività natalizie
2019. Grazie alla sapiente arte dello chef Sergio Pontoni
Junior, pasticciere che con la sua creatività dà vita a vere e
proprie delizie nel forno di Ponte San Quirino, la linea
bakery “Maria Vittoria” proposta dall’azienda sandanielese si
arricchisce di alcune “gemme”. Per conquistare i consumatori
più golosi – e non soltanto -, quest’anno sono stati infatti
concepiti due panettoni impreziositi dal cioccolato Valrhona
francese, a conferma della costante ricerca della materia
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prima di grande qualità. Sono nati così il panettone con
cioccolato alla fragola abbinato a classici canditi di limone,
e quello con cioccolato al lampone con perle di cioccolato
fondente per assicurare un sapiente contrasto di sapori.
Entrambi i prodotti, ideali in abbinamento con una ribolla
vinificata con metodo classico, vengono proposti con le
pezzature da 500 grammi, oppure da un chilo, e sono già in
vendita nei negozi specializzati, oppure nei ristoranti e
prosciutterie Dok Dall’Ava.

Chi cerca sapori ormai “classici” nella linea Maria Vittoria
Bakery, ma comunque alternativi a quelli tradizionali, può
orientarsi sulle varianti all’amarena, zenzero e cannella,
cioccolato e arancio, ma anche su quella al caramello salato,
lanciato con buoni riscontri in occasione del passato periodo
natalizio. L’impasto base, utilizzato in tutte le alternative,
è realizzato con ingredienti di prima qualità grazie
all’utilizzo di farine macinate a pietra, burro belga, cedro
di Diamante e scorze di arance candite (da Morandin), sale di
Pirano, vaniglia Bourbon. Nella versione classica, il
panettone Dall’Ava è proposto in pezzature che vanno dai 100
grammi ai 20 chili.

«Il panettone delle Valli del Natisone – commenta Carlo
Dall’Ava, l’imprenditore che nel 2012 ha affiancato alla
tradizionale produzione dei prosciutti anche la linea di
prodotti da forno – si conferma sul mercato internazionale
come uno dei migliori prodotti italiani di categoria. Con le
due nuove, golose varianti siamo certi di riuscire a
intercettare una fetta di consumatori ancora più ampia».
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Proclamati i vincitori del
Reggio Film Festival 2019
In un’affollatissima serata di festa, ieri sera al Cinema
Rosebud di Reggio Emilia è stato presentato l’esito del
workshop condotto da Ado Hasanovic e sono stati proclamati e
proiettati i cortometraggi premiati. Ecco i nomi.

«Una vera festa del cinema, dell’arte e della gente»:
Alessandro Scillitani, direttore artistico del Reggio Film
Festival, sintetizza con soddisfazione la serata, avvenuta
ieri sera al Cinema Rosebud di Reggio Emilia, che ha chiuso
l’edizione numero diciotto di una manifestazione sempre più
partecipata sia a livello locale che internazionale.

Ecco i cortometraggi premiati, categoria per categoria.

Il Primo Premio Giuria Internazionale è stato assegnato a All
Inclusive di Corina Schwingruber Ilić (10′, Olanda, 2018), con
la seguente motivazione: «La regista usa il micro/macro cosmo
del turismo di massa in sofisticati container galleggianti
come metafora sociale e, con ironia ed ammirevole distacco, ci
coinvolge in una radiografia della assurdità e della
superficialità dell’edonismo consumista che definisce il
nostro tempo. Senza mostrare nulla di più del necessario e con
un notevole senso della fotografia e della composizione, il
film centra con precisione l’essenza del proprio intento».

Il Premio Giuria Popolare, attribuito dal pubblico in sala, è
andato a Skin di Guy Nattiv (20′, USA, 2018).
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Tri Sestri di Svetlana Andrianova (8′, Russia, 2019) si è
aggiudicato il Premio SNCCI (Sindacato Nazionale Critici
Cinematografici Italiani) – Gruppo Emilia Romagna/Marche,
presieduto da Catia Donini, Gianpiero Ariola e Claudio
Gaetani, «per aver raccontato nella forma dell’animazione una
storia semplice ed emozionante utilizzando con grande
efficacia gli elementi più propri del linguaggio
cinematografico, trasmettendo originale ironia, drammaticità e
senso di poesia».

Triplice riconoscimento per la sezione Liberazioni Creative –
donne libere da ogni forma di violenza. Primo classificato è
risultato Se gli oggetti potessero parlare di Marta Ascari ed
A.Eugen Bonta, cortometraggio che «restituisce una sintesi
efficace dell’origine culturale, e non episodica o patologica,
della sopraffazione maschile sulle donne». Secondo posto a
Fanculo di Marco Vivaldi, opera che «invita a riflettere su
quanto la misoginia sia stata interiorizzata tanto dagli
uomini quanto dalle donne, quanto sia allora difficile
prenderne coscienza e fare scelte coerenti con le parole che
si usano per condannarla». In terza posizione si colloca
Deforme di Camilla Di Bella: «Il corpo, il piacere sessuale,
la maternità, la famiglia: sfruttando la potenza
dell’immagine, in un gioco di specchi, questo corto mostra la
“trasformazione” o meglio la deformazione che questi aspetti
del femminile subiscono attraverso la lente del pregiudizio e
delle aspettative sociali».

Il Premio Social è stato assegnato a Cosa vedi? di Alex
Isabelle mentre Iniziativa Laica, d’intesa con il Reggio Film
Festival, ha attribuito il Premio per una estetica della
Laicità ex aequo a due cortometraggi: Relicious di Eugenio
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Villani e Raffaele Palazzo (Italia, 2019) e Eutanazija di
Joško Marušić (Croazia, 2018) con le seguenti motivazioni: a
Relicious «per avere analizzato, con originale levità e tono
divertente (anche se a tratti inquietante) il tema
dell’approccio dell’intellettuale con le innumerevoli forme di
religione in cui si articola la presunta esigenza dell’umanità
di affermare l’esistenza di un dio e/o di una vita
ultraterrena»; a Eutanazija per evidenziare «tutte le
contraddizioni e le ipocrisie dei sostenitori della “sacralità
della vita”, che pretendono di imporre le proprie convinzioni
a discapito dell’autodeterminazione dei singoli».

Altri riconoscimenti: Il Premio FEDIC è andato a Bautismo di
Mauro Vecchi (18′, Italia, 2019); il Premio Chierici,
assegnato dagli studenti dell’omonimo Liceo di Reggio Emilia,
a Skin di Guy Nattiv (20′, USA, 2018); il Premio Family a
Athleticus: Salle D’entrainement di Nicolas Deveaux (2’15”,
Francia, 2018); il Premio UNIMORE ex aequo a Inanimate di
Lucia Bulgheroni (8′, Italia, 2018) e a Selfies di Claudius
Gentinetta (4′, Svizzera, 2018), con una menzione speciale a
2nd Class di Jimmy Olsson (13′, Svezia, 2019); il Premio
Energee3 a Eternity di Anna Sobolevska (24′, Ucraina, 2018);
il Premio Sound (per il miglior uso del suono nei
cortometraggi) a All Inclusive di Corina Schwingruber Ilić e
il Premio USAC (University Studies Abroad Consortium) a
November 1st dell’inglese Charlie Manton (peraltro ospite al
Festival) «per la scelta del regista di descrivere una madre
sofferente in cerca di vendetta e il modo in cui la sua sete
di giustizia compromette la relazione con la figlia».
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Una toccante testimonianza in
ricordo di Pierluigi Mattioli
recentemente scomparso mentre
disputava una gara in moto.
Pubblichiamo volentieri questa testimonianza del nostro
collaboratore Piercarlo Donda in ricordo dell’amico Pierluigi
Mattioli   scomparso lo scorso 14 novembre a causa di un
arresto cardiocircolatorio mentre stava affrontando la “Sei
giorni” di enduro in Portogallo; Mattioli aveva 57 anni e da
diversi anni ormai correva in moto nella regolarità/enduro per
moto d’epoca, dopo aver gareggiato in più di 200 rally a
partire dagli anni ’80.

La cronaca locale ha dato il dovuto risalto all’accaduto ma
quanto scritto da Piercarlo Donda, ex giornalista ed amico del
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compianto Pierluigi Mattioli delinea meglio quello che era
Pierluigi sia dal punto di vista sportivo che da quello umano:

“È la seconda volta che mi trovo a scrivere un articolo su di
te, la prima fu nel 2011 quando scrivevo per Tuttorally+ e
decisi, come conclusione di un ciclo di interviste
programmate, di intervistarti. Un’intervista per me molto
speciale, una raccolta di tutte le chiacchierate che avevamo
fatto dal 1995, anno in cui ti conobbi e cominciai a
frequentare la tua carrozzeria. Tu, tutto orgoglioso, mi
aspettavi nel tuo ufficio e sulla scrivania, sopra le
innumerevoli scartoffie, spiccava il tuo curriculum sportivo
che aggiornavi con fierezza dopo ogni gara.

Visto che da quel maledetto 14 novembre che ti ha portato via
mentre stavi facendo la cosa che più amavi si è parlato –
purtroppo – molto di te, volevo farlo anch’io, però in maniera
diversa: ripubblicando quell’intervista, facendo finta che tu
sia ancora qui, tra di noi. Con quella tua gentilezza e
disponibilità che ti contraddistingueva, con la passione che
trasmettevi quando raccontavi le tue avventure motoristiche,
quando per l’ennesima volta ti chiedevo di raccontarmi
qualcosa di cui conoscevo già ogni particolare, o di quando ci
confrontavamo e ti chiedevo consigli sulle gare che andavo ad
affrontare. Si perché è solo grazie a te che mi sono
appassionato a questo sport, il rally. Quando venni da te le
prime volte e trovavo la tua Sierra Cosworth parcheggiata
fuori, dietro la siepe, ancora con la fanaliera reduce
dall’ultima gara, rimasi affascinato da questo mondo e ti feci
la promessa che un giorno anch’io ce l’avrei fatta. Mi ricordo
quel rally della Sedia a Manzano, quando correvi con l’Escort
Wrc di Rossi, era il 1999 avevo da poco fatto la patente e
venni anch’io a “fare” assistenza, oppure l’anno successivo
quando venni assieme ad Andrea e Daniel e fare assistenza al
Rally della Carnia. Mi ricordo anche del rally della Sedia del
2000, con la Escort gruppo N quando le sere prima della gara,
mentre stavi preparando la macchina dicesti scherzando che “se
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non va come deve, la metto di tetto”, e cosi andò. Mi ricordo
anche il giorno dopo la mia prima gara, nel 2002, quando venni
a raccontarti com’era andata. E mi ricordo ancora la tua
faccia quando al rally di Gorizia 2003 dove correvamo
entrambi, mi trovasti li all’assistenza dopo il primo giro di
prove e mi chiedesti: “cosa fai già qua?!?” e io ti risposi
che avevamo rotto il cambio sulla prima prova. Potrei andare
avanti per giorni raccontando i ricordi bellissimi che porto
dentro di me di quella persona speciale che eri e resterai
sempre. Ultima cosa, mi avevi promesso che prima o poi una
gara assieme l’avremmo fatta… non è andata così, purtroppo.

Grazie Gigi, grazie per essermi stato vicino e di supporto
quando venivo a confidarmi da te su qualsiasi problema avessi,
per il supporto anche se a distanza nelle gare, grazie per
avermi talvolta sgridato, grazie di tutto, veramente. Di
cuore.“

                                                Piercarlo Donda

Di seguito l’intervista:

11 febbraio 2011 intervista per Tuttorally+

Pierluigi Mattioli

01/01/1962

imprenditore

convive con Roberta, 2 figlie Giorgia e Marta

all’attivo oltre 200 gare

esordio come pilota Rally Colli Goriziani 1984 su Ford Escort
Rs2000 Mk2

1^ vittoria assoluta, Rally Valli del Torre 1988 su Opel Manta
gruppo A

vincitore campionato Triveneto 1984
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vittoria Coppa Italia Quarta Zona 1987 – Opel Manta Gte gruppo
A con accesso alla Finale al Rally del Gargano (rit. Rottura
guarnizione di testa)

navigatori : Bruno Cotic, Monica Malisan, Luciano Blasutto

ha corso con varie vetture : A112 trofeo, Ford Escort Rs 2000
Mk2, Opel Ascona gruppo A, Opel Manta Gte gruppo A, Renault
5Gt turbo gruppo N, Fiat Ritmo 75 gruppo 2, Fiat Ritmo 130
gruppo A, Ford Sierra Cosworth gr.N/A, Ford Escort Cosworth
gruppo N e WRC, Toyota Celica gruppo N, Mazda 323 gruppo A,
Delta Integrale gruppo N, BMW M3 E30 gruppo A, Peugeot 306
gruppo A, Mitsubishi Lancer Evo 9, Peugeot 207 S2000.

Hai cominciato a correre come navigatore nel 1980, appena
compiuti i 18 anni, per poi subito dopo passare sul sedile di
sinistra, come mai questa scelta?

Dopo un po’ di gare da naviga ho voluto capire a che livello
sarei potuto essere come pilota, ed ho visto che poi così
tanto male non ero. Da qui in avanti ho scelto di continuare
come pilota. Dalla gara di esordio mi sono subito difeso bene
riuscendo ad insediarmi nelle parti alte della classifica
assoluta.

Dall’esordio ad oggi ha partecipato ad oltre 200 gare, quale
rappresenta il tuo più bel ricordo?

Sicuramente tutte le gare che ho corso con la M3 gruppo A mi
hanno lasciato un gran bel ricordo, ma ricordo con particolare
piacere il Città di Modena, del 1994 dove nettamente in debito
di cavalli rispetto alle vetture turbo 4×4, dopo una gara
tutta d’attacco, sono riuscito a finire 3° assoluto a ridosso
di una Toyota Celica del vincitore e di una Escort Cosworth
gr. A del secondo classificato. Purtroppo però per una
dimenticanza da parte del team nel dichiarare e farsi
punzonare in fase di verifica le zavorre per l’ottenimento del
peso regolamentare, che, pur essendo rimaste sempre al loro
posto, venni squalificato. A Modena, però, lungo il percorso,
c’era uno spettatore d’eccezione, ovvero l’ing. Forghieri,
famoso progettista della Ferrari ai tempi di Lauda, e
responsabile della Oral Engineering che seguiva per conto di
BMW Italia il programma rally con le 318 is che mi chiamò per
sondare la possibilità di gareggiare nel Campionato Italiano
Rally come compagno di squadra di Alex Fiorio, invito
purtroppo declinato per la mancanza del budget necessario.

In tutti questi anni di gare qual è la macchina che più ti è
piaciuta?

Fino a prima di aver provato le moderne S2000 avrei risposto
la M3 e30 di gruppo A, era la massima espressione delle
autovetture a trazione posteriore. Ora invece rispondo la
Peugeot 207 s2000 che sicuramente è la migliore nella sua
categoria e tra le vetture moderne.

Cosa prevede il 2011?

Sicuramente parteciperò al Campionato Italiano di Enduro
d’Epoca, e poi, budget permettendo, dovrei partecipare alla
seconda edizione del Ronde dell’Isontino sempre con una
Peugeot 207 S2000 cercando di arrivare alla vittoria assoluta
nel rally di casa. E poi in calendario c’è anche un nuovo
rally nella nostra zona, il Rally della Venezia Giulia a cui
vorrei partecipare.

Alcune immagini della carriera rallystica di Pierluigi:
Con la pubblicazione di questa intervista l’amico Piercarlo
Donda (ma anche la redazione di questa testata) ha voluto
rendere omaggio a quella straordinaria persona che era
Pierluigi Mattioli.

Pordenone: . Il 19 e 20
febbraio ritornano AquaFarm e
NovelFarm
. Il 19 e 20 febbraio ritornano AquaFarm e NovelFarm, i due
eventi in contemporanea sulle tendenze attuali e future delle
produzioni alimentari, dedicati all’allevamento di specie
acquatiche e alla coltivazione di alghe, alle colture indoor e
al vertical farming.
L’edizione 2020 sarà totalmente all’insegna dell’innovazione e
della sostenibilità ambientale.

AquaFarm, giunta alla quarta edizione, è l’appuntamento
annuale    per    gli    operatori   dell’intera     filiera
dell’acquacoltura. Fin dal suo debutto, è realizzata in
collaborazione con API e AMA, le due associazioni italiane di
riferimento del settore.

La   manifestazione      riflette    il   ruolo    crescente
dell’acquacoltura a livello mondiale. Secondo i dati più
recenti pubblicati della FAO, il 53% delle specie acquatiche
destinato all’alimentazione umana a livello mondiale proviene
da allevamenti, a cui si devono aggiungere circa 30 milioni di
tonnellate di vegetali acquatici e di macro e microalghe. Il
consumo complessivo viene stimato a 20,5 Kg a testa, con un
incremento medio del 3,2% ogni anno dal 1961 ad oggi,
superando sia la crescita della popolazione sia l’assunzione
di proteine provenienti da specie terrestri. Con il totale dei
prodotti della pesca sostanzialmente fermo ai livelli della
fine degli anni ’80, la crescita è sostenuta, e lo sarà anche
di più in futuro, dall’acquacoltura.

Un dato interessante che emerge dalle rilevazioni FAO è che
metà della produzione da allevamenti è relativo a specie
acquatiche che vengono definite “estrattive”. Sono quelle che
ricavano dall’ambiente il proprio nutrimento, filtrando
l’acqua; in questo modo utilizzano anche gli scarti prodotti
da quelle specie che invece devono essere nutrite dall’uomo,
realizzando così una produzione integrata e riducendo
l’impatto ambientale. La FAO e i produttori puntano molto su
questi allevamenti per coniugare sostenibilità e aumento della
produzione di cibo con l’acquacoltura.

Il programma 2020 punta su tre tematiche. La sostenibilità
ambientale, intesa sia come riduzione dell’impatto
dell’allevamento sull’ecosistema sia come resilienza della
produzione in presenza di cambiamenti ambientali, non solo
climatici ma anche dovuti a inquinamento chimico e
microplastiche. La ricerca e l’innovazione in tutti i comparti
della filiera con una particolare attenzione ai progetti
cooperativi a livello europeo. Il prodotto finito da
acquacoltura, raccontato anche attraverso degustazioni rivolte
alla distribuzione e alla ristorazione individuale e
collettiva.

NovelFarm, alla seconda edizione, è la mostra-convegno
internazionale dedicata all’innovazione nell’agritech, con
approfondimenti su colture fuori suolo, economia circolare
delle nuove coltivazioni e urban farming.

Il programma conferenze di NovelFarm 2020 analizzerà alcune
sfide per il nostro pianeta nei prossimi anni, alle quali
proprio l’innovazione agricola del fuori suolo cerca di dare
delle risposte. Nutrire la crescente popolazione riducendo lo
spreco alimentare e gli impatti della logistica e dei
trasporti portando la produzione primaria di cibo il più
possibile vicino ai luoghi di consumo; adottando metodi di
coltura che moltiplichino le rese e garantiscano massima
qualità e stabilità delle caratteristiche organolettiche e
nutritive.

Nell’area espositiva, le aziende proporranno impianti per
coltivazioni fuori suolo e vertical farming, LED,
biostimolanti, biotecnologie, sensori, robot e sistemi di
automazione.

Maggiori informazioni su AquaFarm e NovelFarm sono disponibili
sui siti web delle due manifestazioni: www.aquafarmexpo.it e
www.novelfarmexpo.it.
Teatro Pasolini Cervignano: i
“Contrasti Sonori” del nuovo
repertorio      del      Coro
Polifonico    di    Ruda    –
mercoledì 20 novembre, alle
20.45
Secondo appuntamento con la musica, a cura di Euritmica, nel
cartellone della nuova stagione artistica del Teatro Pasolini
di Cervignano del Friuli, “La forma delle emozioni”.

Mercoledì 20 novembre, con inizio alle 20.45, il palcoscenico
cervignanese ospiterà una delle eccellenze culturali del
Friuli Veneza Giulia: il Coro Polifonico di Ruda.

Diretto da Fabiana Noro e da sempre coro a voci pari maschili,
questo ensemble vocale vanta una straordinaria storia di 74
anni, durante i quali si è esibito in tutto il mondo con
concerti e riconoscimenti di prestigio in Russia, America del
Nord e del Sud, Asia e in quasi tutta Europa. Estensione della
tradizione musicale friulana, il coro si distingue per la sua
progettualità contemporanea.

Al Pasolini, il polifonico di Ruda presenta il nuovo
repertorio: un viaggio musicale nel complesso ed intenso
universo dei sentimenti umani, tra generi e stili diversi tra
loro, nel quale le voci sono strumenti che interpretano
magistralmente la preghiera più intima e delicata, la denuncia
quasi gridata degli orrori della guerra, la leggerezza e
spensieratezza delle musiche da film, il doloroso ricordo di
tragedie della nostra storia, con la solita qualità e
professionalità apprezzata ovunque nel mondo.
Questi “Contrasti Sonori” vengono declinati attraverso i
diversi organici che danno varietà al programma, dove i brani
a cappella, dalla rigorosa essenzialità, si alternano a
composizioni arricchite dalle sonorità del pianoforte solo ed
ancora del trio pianoforte, violoncello e percussioni, che
regalano un’intensa gamma di sfumature cromatiche.

Nasce cosi un raffinato gioco in cui voci e strumenti
dialogano e si rincorrono, facendo emergere delicate e
raffinate pagine musicali; un percorso che tocca le ieratiche
atmosfere del massimo compositore sacro russo Chesnokov, la
vena poetica delle musiche di Schubert, le stranianti alchimie
di Whitacre, le provocatorie composizioni di Sollima per
giungere ai spensierati e coinvolgenti temi di Piovani,
Vangelis e Cohen.

Info ai siti: www.teatropasolini.it e www.euritmica.it

Credito fotografico: Hector Leka

euritmica – associazione culturale

Via Caterina Percoto 2 – 33100 Udine

Tel +39 0432 1720214

Ufficio Stampa e Comunicazione: Marina Tuni (+39 339 4510118 o
+39 345 6968954)

PROGRAMMA:

2019

6 novembre, ore 20.45

Riccardo Sinigallia / Ciao Cuore Tour

20 novembre, ore 20.45
Coro Polifonico di Ruda / Contrasti sonori

Coro diretto da Fabiana Noro

12 dicembre, ore 18.00 (eventi fuori abbonamento ed ad
ingresso libero)

Ore 17 film Romanzo di una strage di M.T. Giordana

Ore 19 docufilm 12 dicembre di P.P. Pasolini – in
collaborazione con la Fondazione Pasolini di Casarsa ed
introdotto dal suo direttore, Piero Colussi,

Ore 20.45 Incontro con il Magistrato Felice Casson, conduce
Fabio Turchini

Ore 21.30 Concerto:

COJ & SECOND TIME

12 Dicembre Nero – Memoria di una strage (suite inedita –
prima assoluta)

Claudio Cojaniz, pianoforte / Mirko Cisilino, tromba, flicorno
/ Alessandro Turchet, contrabbasso / Franco          Feruglio,
contrabbasso / Luca Grizzo, percussioni

16 dicembre, ore 20.45

Green Waves / Irish Christmas

Fulvia Pellegrini, violino / Michele Budai, percussioni, voce
/ Massimiliano D’Osualdo, fisarmonica, piano / Lorenzo
Marcolina, hornpipes, gaita, clarinetto, thin whistle /
Michele Pucci, chitarra

2020

9 gennaio, ore 20.45
Paolo Jannacci & Band in concerto – presentazione nuovo cd
“Canterò”

Paolo Jannacci, piano, voce / Stefano Bagnoli, batteria /
Marco Ricci, basso elettrico / Daniele Moretto, tromba

13 febbraio, ore 20.45

Mauro Pagani / Crêuza de mä – Il viaggio continua…

Mauro Pagani, voce, violino, bouzouki / Mario Arcari, fiati /
Eros Cristiani, tastiere, fisarmonica / Joe Damiani, batteria,
percussioni

5 marzo, ore 20.45

Claudia Grimaz – Loris Vescovo – Leo Virgili / Las feminas
In/cjant

Claudia Grimaz, voce / Loris Vescovo, voce, chitarra / Leo
Virgili, chitarra, fiati

26 marzo, ore 20.45

Amaro Freitas Trio / Rasif

Amaro Freitas, piano / Hugo Medeiros, batteria, percussioni /
Jean Elton, contrabasso

TOCCARE               LA     BELLEZZA                Maria
Montessori Bruno Munari La
Mole ANCONA 10 novembre 2019
– 8 marzo 2020
Fino all’8 marzo 2020 si tiene presso la settecentesca Mole
Vanvitelliana di Ancona, la mostra TOCCARE LA BELLEZZA Maria
Montessori Bruno Munari.

L’esposizione è promossa e organizzata dal Museo Tattile
Statale Omero e dal Comune di Ancona, in collaborazione con
la Fondazione Chiaravalle Montessori e l’Associazione Bruno
Munari. È possibile percepire, riconoscere ed apprezzare la
bellezza anche tramite il tatto? E se si volesse promuovere
questa consapevolezza estetica presso chiunque voglia
sperimentare tale possibilità, quali strategie si potrebbero
porre in essere?

                             Esploriamo tutta la ricchezza di
                             questi interrogativi con l’aiuto
                             di due tra i più illustri
                             personaggi     della    cultura
                             italiana moderna, riconosciuti e
                             apprezzati in tutto il mondo
                             e per la prima volta insieme in
                             una mostra. Entrambi, pur
muovendosi in ambiti assai diversi, si sono posti queste
stesse domande, occupandosi degli argomenti in questione, che
in questa mostra diventano oggetto di uno specifico
approfondimento.L’esposizione offre dunque l’opportunità per
un’ampia e complessa riflessione incontrando il pensiero e i
materiali di Maria Montessori e le idee e i lavori originali
di Bruno Munari.

L’allestimento, a cura di Fabio Fornasari, ha come filo
conduttore il tatto, al quale sono ispirati i nuclei tematici
che scandiscono il percorso: le forme, i materiali, la pelle
delle cose, manipolare e costruire, alfabeti e narrazioni
tattili. L’obiettivo dell’iniziativa è promuovere per tutti,
nessuno escluso, una significativa esperienza della tattilità
dal punto di vista artistico ed estetico.

Del poliedrico artista e designer Bruno Munari saranno
esposte oltre 100 opere (tra cui un nucleo importante di
tavole tattili, realizzate da Roberto Arioli ispirandosi al
concetto di “tavole tattili” realizzate da Bruno Munari negli
anni 1970), e lavori editoriali, che testimoniano come tutto
il suo lungo percorso creativo, a partire dagli anni Quaranta
del secolo scorso, sia stato sempre caratterizzato da una
forte attenzione ai temi della multisensorialità – della
tattilità in particolare – e dall’impiego a livello artistico
di una grande quantità e varietà di materiali naturali e
industriali     anche   a   fini   pedagogici.     Di   Maria
Montessori verranno presentati sia il modello educativo, sia i
numerosi materiali, con particolare riferimento a quelli
inerenti l’educazione sensoriale e della mano, quest’ultima
considerata da lei stessa come “l’organo dell’intelligenza”.

La mostra è anche un’occasione per celebrare, nel 2020, la
ricorrenza dei 150 anni dalla nascita di Maria Montessori. Il
percorso    della    mostra    è
arricchito da approfondimenti,
ambienti e stanze interattive.
Gli approfondimenti intendono
far conoscere sia i principi
culturali ed esperienziali ai
quali i due protagonisti hanno
fatto riferimento all’inizio e
durante il loro percorso professionale, sia alcune
applicazioni, sviluppi, riscontri e influenze, che il loro
operato ha determinato e sta determinando attualmente. Tra gli
ambienti allestiti in mostra si troverà la ricostruzione di
un’aula montessoriana e spazi interattivi come “Il bosco
tattile” ispirato alla creatività di Munari, dove il fruitore
sarà protagonista di coinvolgenti e inusuali esperienze
tattili e multisensoriali. Durante il periodo della mostra,
con    la    partecipazione       di    esperti,     saranno
organizzati laboratori didattici per le scuole e le famiglie
secondo il metodo Bruno Munari e il modello montessoriano
nonché workshop e giornate di formazione rivolti ai docenti,
educatori ed operatori museali.

Sabato 25 gennaio 2020 è previsto un convegno internazionale
legato al tema della mostra con la partecipazione di illustri
relatori e nello stesso mese uscirà il catalogo a cura di
Corraini edizioni.

In esposizione anche l’unita medaglia che il Capo dello Stato,
Sergio Mattarella, ha voluto destinare alla mostra come premio
di rappresentanza.

NIKITCH  & KUNA  MAZE 23
novembre al teatro Miela
Trieste
Un progetto molto raffinato, godibile, dalla grande energia e
modernità che esplora i nuovi linguaggi artistici del jazz e
della musica elettronica.
Anche dal vivo riescono a sincronizzare perfettamente il loro
suono con i vivaci colori del jazz mescolati con il frenetico
battito di footwork e juke in combinazione con le texture
cosmiche e granulari del synth e le improvvisazioni al flauto.
Ad aprire la serata:
BST QUARTET
Giovani e talentuosi musicisti triestini che già dimostrano di
sapersi destreggiare in un genere, quello del jazz-funk / acid
jazz, che da sempre ha riscosso il nostro favore, coniugando
la qualità musicale all’energia e al divertimento.

Un autunno di fuoco: in scena
Milena Vukotic e Maximilian
Nisi
La pièce dello statunitense Eric Coble è prodotta da La
Contada di Trieste

Commedia dolce e graffiante sui delicati e spesso esplosivi
rapporti tra madri e figli

            ARTEGNA – NUOVO TEATRO MONS. LAVARONI
               giovedì 21 novembre – ore 20.45

                ZOPPOLA – AUDITORIUM COMUNALE
               venerdì 22 novembre – ore 20.45

               LESTIZZA – AUIDITORIUM COMUNALE

                    Sabato 23 novembre –
Ritorna nel Circuito ERT, dopo le date della scorsa stagione,
Un autunno di fuoco, la produzione de La Contrada di Trieste
che ha per protagonisti, diretti da Marcello Cotugno, Milena
Vukotic e Maximilian Nisi. Tre gli appuntamenti in programma:
giovedì 21 novembre al Nuovo Teatro Monsignor Lavaroni di
Artegna, venerdì 22 novembre all’Auditorium Comunale di
Zoppola e sabato 23 novembre all’Auditorium Comunale di
Lestizza. Tutte e tre le serate avranno inizio alle 20.45.

Un autunno di fuoco, commedia dolce e graffiante sui delicati
e spesso esplosivi rapporti tra madri e figli scritta dal
drammaturgo statunitense Eric Coble, inizia con una donna
anziana barricata in casa e con un intruso che si infila dalla
finestra.
Alessandra, la protagonista, non è affatto una vecchietta
indifesa, bensì un’artista quasi ottantenne alla resa dei
conti con la sua famiglia per stabilire dove trascorrerà i
suoi ultimi anni di vita. Con un’arguzia inaspettata in una
donna dall’aspetto così gentile, una passione vulcanica e una
pila di bombe Molotov, Alessandra si chiude in casa
minacciando di dar fuoco a tutto piuttosto che finire in una
casa di riposo.
L’intruso è Chris, il più giovane dei tre figli, quello che
con la madre ha avuto il rapporto più problematico tanto da
allontanarsi dalla famiglia per molti anni. Ed è sempre lui a
dover convincere Alessandra a lasciare la sua casa, mentre le
prime bombe emotive iniziano a detonare.

NUOVO           TEATRO            COMUNALE               DI
GRADISCA D’ISONZO ‘Otto donne
e un mistero’ martedì 26
novembre
‘Otto donne e un mistero’ sarà il prossimo attesissimo
spettacolo in programma al Nuovo Teatro Comunale di Gradisca
d’Isonzo,      martedì     26    novembre,      alle     21.

In scena Anna Galiena, Debora Caprioglio, Caterina Murino, con
la partecipazione di Paola Gassman e con Antonella Piccolo,
Claudia Campagnola, Giulia Fiume e Mariachiara Di Mitri: un
‘parterre des reines’ dirette da Guglielmo Ferro, che muove
queste grandi attrici in questa macchina ad orologeria scritta
da Robert Thomas (tradotto dalla Galiena e adattato da Micaela
Milano).
È Natale, fuori nevica ed è perfetto così, i regali sono al
loro posto sotto l’albero, le luci e le note festose hanno
invaso le stanze e su tutto si è appeso violentemente un
profumo da donna. Di quale donna, delle otto che
sfarfalleggiano in casa? Forse quella che ha pugnalato Marcel,
tagliato i fili del telefono, trasformando una bella dimora di
campagna in una prigione di paura. E quando il fiato è
sospeso, alla fine sotto quel profumo di donna si scopre un
gran puzzo di morte. C’è un mistero e intorno a esso… otto
donne. Adesso sì che è tutto perfetto. La struttura
drammaturgica della commedia thriller di Robert Thomas è un
ingranaggio perfetto per sedurre lo spettatore contemporaneo
ormai abituato alla nuova generazione di criminologia
psicologica. Thomas offre inoltre quel valore aggiunto dei
grandi scrittori di dosare con maestria la comicità noir
d’oltralpe, di fare emergere sfacciatamente la lamina
sarcastica e comica della vita contro la morte. E lo fa
attraverso la figura madre: la donna. Ne sceglie otto: le più
diverse, perché non sono personaggi ma personificazioni
distinte della stessa identità-matrice. Come una Grande Madre
che si fa Natura, Madonna, Dea, Terra e Morte.

Una prova d’attrice che con questa messinscena vogliamo fare
emergere in chiave contemporanea, sia da un punto di vista
recitativo che registico. Una compagnia di donne di talento
che scuoteranno le viscere drammaturgiche del testo con i loro
segreti, le loro ambizioni verminose, le perverse visioni
interpersonali, la loro arcaica animalità. Nessuna complicità,
nessuna affinità non battezzata come ipocrisia e invidia tra
le donne, come è e come sempre sarà. Per loro solo un fine:
famelica sopravvivenza.
Prevendite martedì dalle 17 alle 19 e sabato dalle 10.30 alle
12.30 e un’ora prima dello spettacolo.
E. L.
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