PASQUA 2021 - Anno XLIII- n.1-2021 - Unità Pastorale parrocchie Arceto e Cacciola
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Sommario Buona Pasqua............................................................................................................................ 3 Il Vescovo di Reggio Emilia-Guastalla………………….................................................................... 4 Una grande figura da ricordare………………………...…………...................................................... 6 Arceto ricorda don Cesare Francia………………........................................................................... 7 Il gruppo missioni e caritas di Arceto........................................................................................ 8 Nuovi diaconi nella nostra Unità Pastorale?.............................................................................. 10 Progettiamo insieme l’oratorio……............................................................................................ 11 Progetto anziani Arceto……........................................................................................................ 13 Sacramenti celebrati nelle nostre parrocchie e defunti ........................................................... 14 Feste e celebrazioni…………………………………………………………………………………………………………….. 16 Presenza dell’Unità pastorale delle Parrocchie di Arceto e Cacciola – Anno XLIII N. 1 - APRILE 2021 Periodico a cura dell’Unità pastorale delle Parrocchie di Arceto e Cacciola Editore Parrocchia S.Maria Assunta di Arceto Aut. Curia Vescovile di Reggio Emilia del 16/12/1994 Redazione Via Pagliani 13, Arceto di Scandiano (RE) – tel 0522 989163 Sito Web: www.arceto-cacciola.up.it/ e-mail: parrocodiarceto@gmail.com Pagina Facebook https://www.facebook.com/Unità-Pastorale-parrocchia-di-Arceto-e-parrocchia- di-Cacciola-1446405745609313 Canale Youtube: unità pastorale Arceto e Cacciola Direttore responsabile Davoli Don Antonio 2
BUONA PASQUA Cari fratelli di Arceto e Cacciola, ci avviciniamo alla Pasqua ancora immersi nel dramma della pan- demia di Covid 19, ma con una buona speranza di superarla grazie alla campagna di “vaccinazioni di massa” appena avviata. La vita sociale è ancora molto impedita dalle restrizioni necessarie per limitare la diffusione di questo contagio così insidioso e pericoloso. Anche nel nostro paese abbiamo perduto persone care e altri hanno avuto situazioni preoccupan- ti. Possiamo tuttavia rallegrarci per il numero limitato di vittime e soprattutto perché il virus non è entrato nella Casa Protetta don Francia. Dobbiamo elogiare il personale della Casa per la coscien- ziosità e costanza con cui hanno adottato e osservato le regole più opportune e le famiglie per aver sopportato la prolungata rinuncia all’incontro con persone care. Similmente ci rallegriamo per la nostra scuola materna: con la rigorosa divisione in “bolle”, cioè sottosezioni, e con il com- portamento esemplare tenuto da insegnanti e genitori non si sono registrati contagi tra i bambini, pur avendo dovuto per ben 5 volte sospendere temporaneamente una “bolla” per singoli casi di contagio, dall’esterno. Di tutto questo ringraziamo il buon Dio che ci ha ispirato e aiutato. Un rin- graziamento lo dobbiamo anche ad alcune persone che con costanza provvedono all’accoglienza in sicurezza dei fedeli nelle varie liturgie. Ora ci avviciniamo alla “Settimana Santa” e alla Pasqua. Quest’anno avremo la possibilità di svolgere le celebrazioni pasquali e, speriamo, con una ragionevole presenza di fedeli; altri avranno la possibilità di seguire le celebrazioni da casa, sia in TV, sia con collegamenti internet alle nostre chiese. In preparazione a questa Pasqua abbiamo avuto da Papa Francesco ripetuti appelli a un rinnova- to impegno per la fraternità tra tutti i popoli. Anche le vicende dell’epidemia ci richiamano a questo impegno. Per uscirne insieme occorre che gli aiuti superino ogni barriera, soprattutto tra 3
paesi ricchi e paesi poveri. Inoltre Papa Francesco ha più volte esortato al dialogo e alla collabora- zione fra tutte le grandi religioni, perché siano una forza di pace e non un pretesto di violenza; appello ripetuto con coraggio nella sua recente visita in Iraq, devastato dalla guerra. Speriamo che la Pasqua di Risurrezione di Nostro Signore segni quest’anno anche la ripresa di una vita normale per tutti noi: che fra qualche settimana possiamo trovarci in una situazione sani- taria più tranquilla e che possano riprendere tante importanti attività. Innanzi tutto la scuola in tutti gli ordini e gradi e il catechismo per saper celebrare adeguatamente i sacramenti dei nostri ragazzi. Speriamo inoltre che il prolungato isolamento ci renda desiderosi di aprirci agli altri e ben disposti a incontrarci e collaborare per belle iniziative. Rivolgo un caro saluto agli infermi, agli anziani e ai ragazzi; in particolare alle famiglie giovani che cercano di educare a una vita bella i loro figli. Il Signore risorto ci sostenga con l’azione interiore dello Spirito Santo e con un rinnovato senso di comunità fraterna. A nome anche di don Vittorio e dei diaconi un forte augurio di Buona Pasqua. don Antonio IL VESCOVO DI REGGIO EMILIA-GUASTALLA CAMPAGNA DI PREGHIERA Ai preti, diaconi, religiosi, laici della nostra Chiesa A tutti gli uomini e le donne di buona volontà Cari fratelli e sorelle, cari amici, da più di un anno ormai siamo attraversati da una terribile pandemia, che assume volti sempre nuovi e misteriosi. Essa scuote le nostre esistenze, ci se- gna con la malattia e la morte, spesso lontana e isolata, di molti nostri famigliari e amici. Ci al- lontana gli uni dagli altri. Ha obbligato la chiusura di tante nostre imprese. Ha allontanato i no- stri ragazzi dalla scuola e dai loro amici. Ha provocato nuove, gravi povertà. Ha creato disagi psichici di gravissima portata che necessiteranno di lungo tempo per poter essere curati. So- prattutto ha indebolito la nostra speranza. Per molti, purtroppo, tutto ciò ha rappresentato una ragione sufficiente per allontanarsi dalla vita quotidiana della Chiesa, dalla catechesi, dalla celebrazione eucaristica. Non sappiamo quando questa pandemia terminerà. Ora sta passando di mutazione in mutazione. Speriamo che le vaccinazioni, che hanno subito rallentamenti, pos- sano in futuro essere decisive. Durante questi mesi abbiamo assistito al lavoro intenso e talvol- ta eroico di moltissimi medici e operatori sanitari, all’assistenza di tanti famigliari. Abbiamo go- duto della preghiera di molta parte del popolo cristiano, in primo luogo del Papa, che ci ha spinti a confidare in Dio. Accanto a tutto questo, si è insinuata nelle nostre menti una forma subdola di materialismo ateo che ci ha fatto rivolgere alla scienza come all’unico approccio possibile per l’affronto del male. Mentre rinnoviamo il nostro grazie agli scienziati e ai ricerca- tori e li invitiamo a continuare nella loro opera, siamo assieme consapevoli che la scienza non detiene le chiavi ultime della vita: esse stanno in Dio, nostro Padre, che segue, guida e correg- 4
ge la nostra esistenza. Benché Egli non sia l’o- rigine del male, in questo mondo imperfetto, segnato dal peccato e dalla morte, Dio si ser- ve del male per la nostra conversione, per richiamarci a ciò che è essenziale, a ciò che resta, alla vita che non finisce. Chiediamo perciò a Lui, con animo filiale e insistente, la conversione dei nostri cuori e delle nostre giornate per ottenere dalla sua misericordia la fine della pandemia. Preghiamo al mattino e alla sera, in ogni famiglia e comunità, attra- verso l’intercessione di Maria Santissima e di san Giuseppe, affinché cessi questo male e sia rinnovato il bene nella nostra terra e nelle nostre vite. Suggerisco una preghiera che, per la sua brevità ed essenzialità, può essere recitata da soli o as- sieme a famigliari ed amici, appena alzati, prima di dormire o all’inizio del pranzo e della cena. PER LA LIBERAZIONE DALLA PANDEMIA NELLA CONVERSIONE DEI CUORI A Te, Signore Onnipotente e Misericordioso, rivolgiamo la nostra supplica: allontana da noi il peccato che ha fatto entrare la morte nel mondo. Conduci a te i nostri cuori e liberaci dalla pandemia che affligge le nostre esistenze e quelle di tanti nostri fratelli e sorelle. Ridonaci la gioia dell’incontro, la fatica del lavoro, la certezza della vita che non finisce. Riaccendi in noi la sete e la gioia per i sacramenti della Riconciliazione e dell’Eucarestia. Aiutaci ad essere vicini a chi soffre. Guarisci i nostri malati, assisti in modo particolare i nostri ragazzi e le loro famiglie. Dona a tutti la conoscenza di Te, Padre Creatore, del tuo Figlio Salvatore e dello Spirito Santo Consolatore. Per l’intercessione di Maria Santissima e di san Giuseppe, patrono della Chiesa, ottienici presto questa grazia che ti chiediamo con animo fiducioso e filiale. Gloria al Padre… (3 volte) Reggio Emilia, 4 marzo 2021 5
UNA GRANDE FIGURA DA RICORDARE: MONS. GIUSEPPE PAGLIANI (1846 – 1921) Ricorre quest’anno il 1° Centenario della morte di Mons. Giuseppe Pagliani, parroco di Arceto, storico e benefattore, che tanto bene operò nella nostra comunità. Nell’elogio funebre che fu recitato il 20 ottobre 1921, in occasione del trigesimo il Canonico don Giovanni Saccani parla della vita e delle opere di lui con sincera ammirazione. L’oratore, che lo aveva conosciuto di persona, non esita a usare espressioni come questa: “sacerdote santo, ardente di zelo per il bene delle anime, umile e caritatevole”; “mente eletta e ingegno versatile”; “padre ai poveri…esemplare ovunque, fu il modello dei pastori”. Chi fu dunque questo parroco straordinario? Giuseppe Pagliani nacque a San Donnino (Casalgrande) il 16 luglio 1846. Frequentò ad Arceto le prime classi elementari, a Correggio il Ginnasio – Liceo e gli studi Teologici nel Seminario di Reg- gio. Fu ordinato sacerdote l’11 giugno 1870. Venne nominato Arciprete nella parrocchia di Arceto nel 1882, alla morte del vecchio parroco don Pellegrino Messori, del quale era stato coadiutore per 11 anni. Fu parroco di Arceto per qua- rant’anni, fino alla morte. La sua attività pastorale fu intensa: curò con zelo la vita spirituale della Parrocchia, l’amministrazione dei Sacramenti, il Catechismo. Fu grande soprattutto nella carità; ancor oggi di lui si parla con venerazione e si raccontano episodi ammirevoli. Un altro campo di attività pastorale a cui Mons. Pagliani si dedicò intensamente e con grande ca- pacità, fu la predicazione. Veniva chiamato in tutta la diocesi per tenere corsi di esercizi spirituali, ”Missioni”, novene, quaresime, panegirici. La sua predicazione era semplice, senza retorica e sfoggio di erudizione. A lui dobbiamo l’asilo parrocchiale (oggi scuola dell’infanzia) che prese avvio nel 1878 in castello e fu dedicato a Sebastiano Corradi (1503 – 1556), sacerdote e letterato di Arceto. In seguito ne am- pliò i locali e vi aggiunse un salone – ricreatorio. Nel 1914 ottenne la presenza di alcune suore dell’Istituto “Figlie di Maria Missionaria” che per anni si occuparono non solo dei bimbi, ma anche della gioventù femminile. Alla fervida attività pastorale, Mons. Pagliani unì l’amore per la cultura e le ricerche di carattere storico- religioso. A lui dobbiamo le “Notizie civili e religiose di Arceto”, un volume di notevole in- teresse pubblicato nel 1907 e, in seconda edizione, nel 1920 con l’aggiunta di una ricca appendi- ce. Di quest’opera, ormai irreperibile, sarebbe auspicabile una ristampa. Sono numerosi anche altri suoi scritti di carattere locale. 6
Arceto ricorda don Cesare Francia A vent’anni dalla morte, avvenuta il 21 aprile 2001, vogliamo ricordare don Cesare Francia. Nato a Iano il 4 ottobre 1918 e cresciuto a Pratissolo, venne ordinato sacerdote il 27 giugno 1943 dal vescovo monsignor Eduardo Brettoni. Curato prima a Pratissolo (1943-45) e poi a Iano (1945-49), nei difficili anni della guerra e del primo dopo- guerra. Fu priore a Castellazzo dal 1949 al 1966, quando il ve- scovo Gilberto Baroni lo nominò arciprete ad Arceto. Qui svolse il suo ministero dal 1966 al 1993. Lasciato l’incari- co, per raggiunti limiti d’età, ha continuato a prestare il servi- zio sacerdotale a Correggio, nella chiesa di Santa Maria Me- diatrice e in San Quirino, soprattutto come confessore, sem- pre umile e attento. È morto il 21 aprile 2001. Ad Arceto è ri- cordato con una lapide posta davanti alla cappella del cimite- ro. La sua vicenda biografica e pastorale è stata ricostruita con cura in un libro “DON CESARE FRANCIA, Scritti, documenti, testimonianze”, pubblicato nel 2008 in occasione dell’inaugu- razione della “Casa Don Cesare Francia”, la residenza per anziani di Arceto a lui dedicata (si ve- da l’immagine della copertina, ndr). Ad Arceto don Cesare ha operato tantissimo, sia per il bene delle anime, che per dare alla no- stra comunità importanti strutture. Senza mai tralasciare l’attività pastorale, in anni di duro la- voro è riuscito a realizzare il bar parrocchiale, il bocciodromo (ora preziosa sala polivalente), i locali per il catechismo, l’oratorio, il restauro della chiesa, la nuova scuola materna ed il restau- ro della canonica. Tanto fervore di opere ha del prodigioso, se pensiamo che l’impegno nello svolgere il suo ministero sacerdotale non fu meno intenso; alla cura delle anime si è dedicato con sollecitudine e spirito di servizio. Tralasciando gli altri aspetti della sua attività pastorale, in questo periodo di pandemia, in cui tante persone soffrono e muoiono senza poter aver accanto i propri cari, vogliamo ricordare la sua dedizione ad una delle opere di misericordia: visitare gli infermi. Don Cesare ha sempre avuto molta attenzione per gli ammalati, le persone sofferenti ed in diffi- coltà. Ricordava con insistenza di pregare per gli infermi e proprio agli ammalati ha voluto dedi- care la santa Messa del primo venerdì del mese. Non potendo andare personalmente da tutti, volle anche ad Arceto i ministri straordinari dell’Eucarestia, per fare visita e portare la santa Comunione nelle case. Quante volte, su Presenza, il periodico parrocchiale da lui fondato, ci ha richiamato al rispetto della vita umana, dal concepimento alla morte. Constatando il progressivo aumento degli anziani, don Cesare sentiva la necessità, per Arceto, di un luogo dove accogliere le persone sole e più bisognose d’assistenza. Una casa che diventas- se il frutto concreto della nostra carità. Non ebbe il tempo di realizzarla, ma fu lui ad acquistare un terreno vicino alla chiesa ed alle altre opere parrocchiali, dove poteva essere costruita. Col tempo il seme da lui gettato, germogliò. Un gruppo di volontari diede vita alla Onlus “Progetto Anziani Arceto” con lo scopo di raccogliere fondi per realizzare la struttura. La collaborazione tra parrocchia, volontari, tanti arcetani ed enti pubblici (Comune di Scandiano e Regione) portò, dopo anni di lavoro, all’attuale moderna residenza, che fu inaugurata il 23 febbraio 2008. Quando si è deciso di intitolarla, il nome di don Cesare Francia è parso il più ap- 7
propriato e resta a testimoniare il compimento dell’ultimo grande desiderio di un parroco che ha speso tutta la sua vita per gli altri. Il testamento spirituale fu scritto in data 11 febbraio 2000 e dedicato alla Beata Vergine di Lour- des, luogo in cui andava spesso in pellegrinaggio con giovani ed anziani, già dagli anni ’50. Mon- signor Emilio Landini, nella prefazione del libro conclude così: “Vorrei augurare che la lettura di queste pagine invogli a scoprire o a risvegliare la grande personalità umana e cristiana di questo prete ‘all’antica’ che appare più attuale che mai. Questo può suscitare nuove disponibilità alla collabo- razione nei diversi ambiti della vita parrocchiale e ravvivare creatività e coraggio nella generosa comu- nità di Arceto”. I parrocchiani di Arceto IL GRUPPO MISSIONI E CARITAS DI ARCETO “Essere un GRUPPO MISSIONARIO non vuole dire oc- cuparsi soltanto di sostenere i nostri amici missionari nei paesi lontani, ma oggi più che mai chiede di essere missionari qui, tra la nostra gente. Questo gruppo vuole migliorare la COMUNICAZIONE tra le persone, essere RIFERIMENTO per le richieste di aiuto, stimola- re la PARTECIPAZIONE e il VOLONTARIATO e proporre INCONTRI di formazione e di confronto.” Questa è la presentazione che due anni fa abbiamo scelto per descrivere gli obiettivi del nuovo Gruppo missionario che stava nascendo in quel perio- do. Purtroppo con l’avvento della pandemia da Covid 19 i progetti e le attività del Gruppo Missio- ni/Caritas hanno subito una forte limitazione per il divieto di ritrovarsi, di organizzare incontri in presenza e di spostarsi liberamente. Ben presto ci siamo resi conto che la crisi pandemica e quella economica stavano provocando intorno a noi nuove forme di povertà ed era necessario attivarci in qualche modo. Per questo, già a partire dal primo lockdown, sono state portate avanti alcune iniziative per aiutare famiglie bisognose: gesti piccoli e semplici, attuati nel rispetto delle direttive anti-covid, dalle poche persone che per il momento contribuiscono attivamente al gruppo. Elenchiamo alcune delle iniziative svolte: la RACCOLTA ALIMENTARE ogni prima domenica del mese; permette di raccogliere grazie al vostro contributo una considerevole quantità di alimenti che vengono portati al Centro Ca- ritas di Scandiano; la distribuzione ad Arceto e a Cacciola del VOLANTINO con cui si offrivano l’aiuto e il sostegno della parrocchia a chiunque si trovasse in difficoltà; la consegna diretta di CESTI NATALIZI DI ALIMENTI ad alcune famiglie bisognose della nostra comunità; la RACCOLTA DI INDUMENTI per una famiglia disagiata con quattro figli; 8
la COMUNICAZIONE costante tramite il bollettino parrocchiale settimanale e il gruppo wha- tsapp “ Missioni/Caritas Arceto” di INIZIATIVE del Centro Missionario di Reggio, della Cari- tas diocesana e in generale delle proposte di volontariato che ci vengono segnalate. Le attività del Gruppo Missioni/Caritas sono pienamente sostenute da don Antonio e da don Vittorio, dai diaconi delle nostre due parrocchie e dal Consiglio pastorale che considera la cari- tà fraterna verso il prossimo un aspetto essenziale della comunità cristiana. Ci auguriamo che altri si uniscano al gruppo per aumentare le occasioni di confronto e l’aiuto alle situazioni difficili. Chi è interessato può partecipare liberamente agli incontri durante i quali condividiamo idee e riflessioni ed organizziamo le attività. Referenti: Elia tel. 342 0319040 Sandra tel. 349 3556638 Claudio tel. 338 8422260 Paolo tel. 340 5689208 ORTI SOLIDALI AD ARCETO L’iniziativa è promossa dal Gruppo Missioni/ Caritas della nostra unità pastorale con l’intento di creare una rete che permetta a chiunque coltivi un orto o abbia degli alberi da frutto di donare una parte del raccolto alle famiglie bisognose della nostra comunità. Chi coltiva un orto può destinare alcune piante a questa iniziativa. Il raccolto verrà ritirato da al- cuni volontari e consegnati alle famiglie in difficoltà. Si potranno segnalare anche le eccedenze che non verrebbero consumate dai proprietari degli orti o frutti di piante che non sarebbero rac- colti. Si mette a disposizione un numero telefonico per comunicare l’adesione all’iniziativa e se- gnalare la presenza di ortaggi pronti da ritirare. I ritiri avverranno due volte alla settimana, il mar- tedì e il venerdì, nel pomeriggio. L’iniziativa può coinvolgere anche chi non coltiva un orto, c’è bisogno di volontari per il ritiro, lo smistamento e la consegna dei prodotti. Ecco dunque quanto viene richiesto: 1. COMUNICARE L’ADESIONE ALL’INIZIATIVA (nome, cognome ,indirizzo) 2. DESTINARE ALCUNE PIANTE A QUESTO SCOPO 3. SEGNALARE LA PRESENZA DEL RACCOLTO PRONTO. Per aderire a questa iniziativa contattare Lorella – tel. 333 2222255. E’ possibile utilizzare wathsapp, SMS o chiamare direttamente. DOPOSCUOLA IN STAND BY A causa del covid anche il doposcuola parrocchiale ha dovuto sospendere i due incontri settima- nali sempre attesi con impazienza dai ragazzi. Si è cercato, e si cerca tuttora, di mantenere vivo qualche contatto per non spezzare il filo, in attesa di tempi migliori. La comunità non ha dimenticato questo servizio e alcune persone che sono rimaste nell’anonima- to hanno devoluto al doposcuola un’offerta consistente. I volontari hanno deciso tutti insieme di destinarla a due progetti di solidarietà proposti dal Centro Missionario di Reggio: l’adozione a di- stanza di 4 bambini malgasci e il sostegno economico alla povera e piccola scuola di Duga, nel sud dell’Etiopia. Quale modo migliore per ricordarci dei bambini in questo tempo amaro e sospeso?! 9
NUOVI DIACONI NELLA NOSTRA UNITA’ PASTORALE? Il 13 gennaio scorso si sono compiuti 8 anni da quando Leonardo, Andrea ed io siamo diventati diaconi della nostra unità pastorale. Quando è ar- rivato nella nostra parrocchia il diacono Euro Po- letti, in aiuto a don Ciro ammalato, in pochi sape- vano chi è e cosa fa un diacono. E’ stato per l’ini- ziativa di Euro, sostenuta da don Antonio, allora appena arrivato, che anche la nostra comunità ha potuto avere dei diaconi. Il percorso di formazione è durato cinque anni: due di cosiddetto discerni- mento (incontro con altri diaconi) e tre di scuola di teologia. La parola diàkonos (in greco antico” servo”) si in- contra spesso nei vangeli. Gesù stesso si è definito nostro servo, venuto per servire e non per essere servito, come ha dimostrato nel gesto simbolico di lavare i piedi ai suoi discepoli durante l’ultima cena. Dopo quel gesto disse:” Se dunque io, il Si- gnore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho da- to infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi.” Essere servi (diaconi) gli uni de- gli altri è quindi una caratteristica fondamentale per tutti coloro che si dicono cristiani. Il diacono istituito è qualcuno che si è impegnato davanti alla sua comunità a vivere in maniera particolare questa dimensione del servizio. I diaconi sono apparsi molto presto nella storia della chiesa, a servizio delle loro comunità so- prattutto nell’ambito della carità. Di diaconi e diaconesse parla già San Paolo nelle sue lettere. Ma poi la figura del diacono è caduta in disuso ed è rimasta solo come uno stadio nella formazione dei futuri sacerdoti. Ancora oggi coloro che diventano sacerdoti sono diaconi nell’anno che prece- de la loro ordinazione. Il Concilio Vaticano II ha voluto ripristinare la figura dei diaconi permanen- ti, cioè di diaconi non destinati a diventare sacerdoti. Tre caratteristiche spiegano la natura del diaconato. La prima: diaconi non si diventa per scelta personale. Nella nostra diocesi i candidati diaconi vengono indicati dalle comunità di appartenen- za. Così è stato anche nel nostro caso. Durante la messa ogni parrocchiano ha anonimamente scritto su un foglio i nomi di quelli che pensava fossero adatti a diventare diaconi. Tutti coloro che hanno ricevuto un significativo numero di indicazioni sono stati contattati in modo riservato da don Antonio per valutare la loro disponibilità. Quella del diacono quindi è una vera vocazione, cioè una chiamata da parte della propria comunità. Un’altra significativa caratteristica è che l’ordinazione a diacono impegna per la vita. Occorre ave- re almeno 35 anni e, se non si è ancora sposati, rimanere celibi. Non solo, se il diacono rimane ve- 10
dovo, non può risposarsi. Non per questo si deve pensare che il diaconato vada a scapito della vi- ta matrimoniale. Un diacono sposato è sempre prima di tutto un marito e sarebbe controprodu- cente che il suo essere diacono andasse a detrimento della serenità familiare. Ultima caratteristica: il diacono non percepisce alcun compenso e di conseguenza deve lavorare per mantenere sé e la propria famiglia. Questo, se da un lato penalizza il servizio che può essere svolto solo nel tempo libero, d’altro canto rende il diacono più sensibile alle problematiche della vita quotidiana della gente. Nella mia esperienza personale l’essere diventato diacono non ha comportato un aumento dei miei impegni in parrocchia. Il tempo dedicato alla comunità non è aumentato. E’ migliorato in qualità, perché il diaconato mi ha dato una motivazione nuova per continuare a fare quello che avevo sempre fatto. Devo ammettere che il maggior beneficiario del mio essere diacono sono sempre io. Come diaco- no sono spinto a confrontarmi quotidianamente con la mia fede e sollecitato in quella ricerca (la fede è anche ricerca) che altrimenti sarebbe stata meno urgente. Per questo motivo e perciò po- co o tanto che si fa al servizio della propria comunità, mi piacerebbe che altri della nostra unità pastorale diventassero diaconi. Vedo infatti nella nostra comunità diverse persone che potrebbe- ro esserlo come e meglio di me. Non parlo solo di figure maschili (fino ad ora possono essere dia- coni solo i maschi), ma di famiglie diaconali perché è palese che il sostegno della moglie è fonda- mentale per un diacono. Almeno così è stato per me. Paolo Bertocchi PROGETTIAMO INSIEME L’ORATORIO Il Consiglio pastorale delle nostre parrocchie di Arceto e Cacciola si è interrogato a lungo su come poter migliorare la capacità delle nostre comunità di educare nella crescita umana e cristiana i ra- gazzi e i giovani. Da sempre c’è stato molto impegno su questo fronte, ma i risultati raggiunti non sempre hanno soddisfatto la volontà di crescita dei ragazzi stessi e convinto gli educatori e i cate- chisti di aver trasmesso la gioia della fede. Per questo motivo il Consiglio pastorale ha ha dato mandato ad una commissione per avviare un progetto di oratorio nuovo, commissione che ha deciso di rivolgersi ad esperti dell’Ufficio Diocesano per la pastorale giovanile. Don Carlo Pagliari, responsabile diocesano del servizio per la pastorale giovanile, ed Emmanuele si sono resi disponi- bili ad ascoltarci e ad aiutarci. Riportiamo in sintesi che cosa è stato detto nell’incontro a cui era presente anche chi scrive. Da cinque-sei anni la Chiesa diocesana sta ripensando la catechesi dei ragazzi e dei giovani mettendo al centro non più gli obiettivi e i programmi ma le persone, nello specifico i ragazzi, nel loro passaggio all’adolescenza fino all’età giovanile adulta. In questo passaggio i ragazzi hanno bi- sogno di essere accompagnati dagli educatori e dai catechisti in modo continuativo. Al centro ci devono essere i ragazzi e il cammino con il Signore che cammina con loro, con l’obiettivo priorita- rio di aiutarli a maturare la loro vocazione. Se dunque alla base poniamo lo sguardo sui ragazzi è chiaro che i nostri programmi devono cam- biare struttura e prospettive. Ad esempio, l’obiettivo ultimo della catechesi non sarà più la prepa- 11
razione ai sacramenti (Confessione, Comu- nione, Cresima), ma l’accompagnamento personale dei ragazzi; riceveranno i sacra- menti quando saranno pronti per farlo. La figura stessa del catechista dovrà cambiare: non si dirà più: “Devo portare i ragazzi al tal sacramento”, ma si dirà:” Devo accompa- gnare quei ragazzi per un certo numero di anni “. E’ un cambiamento della visione catechisti- co – educativa molto importante: diventa- no meno importanti i programmi, che comunque non devono mancare, e molto più fondamentali la vita e il cammino dei ragazzi. Se mutano gli obiettivi dovrà cambiare di conseguenza anche il modo di agire dei catechisti e degli educatori nelle nostre parrocchie. Assolutamente da eliminare in questa nuova visione l’impronta scolastica che fino ad ora ha prevalso, a partire dagli spazi in cui si svolge il catechismo (presenza di banchi e lavagna come a scuola) alle modalità dell’incontro (uso di quaderni e assegnazione di compiti, ad esempio) ai tempi (la classica ora scolastica). L’esperienza cristiana non può essere limitata all’ora settimanale di catechismo e a qualche iniziativa durante l'anno. L’esperienza cri- stiana è vivere la vita ordinaria con uno sguardo diverso che ispiri relazioni e rapporti interperso- nali diversi. I ragazzi devono poter ricevere questi strumenti per utilizzarli negli ambienti in cui vi- vono e sarà compito degli educatori e dei catechisti fornirli loro con le modalità e i vari linguaggi di cui chi si occupa di educazione è capace. L’oratorio diventa così non solo il luogo dove i ragazzi si incontrano per stare insieme, ma uno sti- le diverso per essere con loro. E’ importante allora accompagnare chi come noi vuole intrapren- dere questo nuovo cammino nelle nostre due parrocchie. Che fare allora? Prima di tutto è necessario coinvolgere la comunità parrocchiale, condividere questo nuovo modo di intendere la catechesi e non avere fretta di trovare chi fa questo o chi fa quello o di ottenere subito dei risultati. Proponiamo perciò una prima fase in cui incontrarsi con i catechisti, gli educatori, i giovani over 20 e i genitori per recuperare tutta la comunità educante ed evitare la frammentazione delle nostre parrocchie in vari settori. Si vuole recuperare un “noi” che veda il ragazzo al centro della comunità e la comunità riesca a vedere questa centralità del ragazzo, dimostrando così che solo l'oratorio è tutto ciò che si può fare per l'educazione e l'acco- glienza. Se invece non ci sarà questa riflessione, non ci sarà la partecipazione sperata, la comunità adulta dimostrerà di non essere comunità con un desiderio, con un cuore condiviso per fare “casa “con i ragazzi, dovremo allora abbandonare i nostri buoni propositi e progetti. Questa prima fase prevede due incontri: il primo, seguito dagli esperti dell’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile, sarà di ASCOLTO per capire la realtà delle nostre comunità, che cosa si è fatto e si sta facendo e valorizzare quanto di positivo esiste già. Ci partirà necessariamente dalla nostra realtà. Il secondo sarà invece focalizzato sulla nuova visione di oratorio proposta dalla dio- 12
cesi. Al termine del secondo incontro gli accompagnatori diocesani chiederanno di elaborare un pro- getto che rispecchi il nuovo progetto diocesano. Sarà sviluppato dall’equipe dell’oratorio che si formerà pian piano con coloro che vorranno aderire alla proposta. Il progetto sarà poi discusso con gli accompagnatori diocesani, essi forniranno strumenti e sostegno per avviare il cammino. Serviranno tutte le nostre capacità e tutta la nostra creatività. Vi comunicheremo le date degli incontri, ai quali siete tutti invitati! PROGETTO ANZIANI ARCETO Carissimi amici, parrocchiani e concittadini, come tutti sappiamo stiamo ancora vivendo una situazione molto difficile a causa della pande- mia da Covid 19. Tanti sono purtroppo i contagiati, i ricoverati, i malati in terapia intensiva e i de- cessi. All’emergenza sanitaria si è aggiunta poi quella economica e sociale: sono aumentati il disa- gio psicosociale e la povertà di varie fasce di popolazione. Ma la luce in fondo al tunnel può esse- re vicina se ognuno di noi continuerà a fare la sua parte e il Governo e le istituzioni la loro. In Italia e in tutto il resto del mondo è stata avviata una indispensabile CAMPAGNA VACCINALE di massa con l’obiettivo di tornare al più presto alla normalità; nel contempo però le istituzioni e la società civile devono iniziare a programmare il dopo pandemia. Ci sarà tanto da ripensare e da fare La nostra associazione di volontariato PROGETTO ANZIANI ARCETO ODV non ha mai smesso di lavorare, dopo la realizzazione della residenza per anziani Don Cesare Francia, per il suo nuovo progetto Casa Palestra, una struttura socio-sanitaria che vuole essere al servizio della collettività del nostro Comune, dell’Unione dei Comuni “ Tresinaro Secchia” e dell’ AUSL. La particolare situazione sanitaria non ci ha permesso di svolgere iniziative pubbliche a sostegno di questo progetto, ma ora che si è completata la progettazione architettonica e strutturale e si è ottenuto dal Comune di Scandiano il permesso di costruire, abbiamo una motivazione in più per riprendere con determinazione anche maggiore il nostro impegno di volontariato: dalla raccolta di fondi presso privati ed aziende, alla richiesta di possibili contributi economici dalla nostra Re- gione, alla collaborazione con l’amministrazione comunale, la Fondazione Manodori e altre isti- tuzioni pubbliche. Guardare al futuro con fiducia e speranza per la nostra associazione significa non solo rilanciare il progetto, ma possibilmente iniziare un primo stralcio dei lavori della Casa Pa- lestra entro la fine di quest’anno. Con tale auspicio e l’ottimismo che la caratterizza, l’associazione PROGETTO ANZIANI ARCETO ODV vuole contribuire attivamente al superamento della tragedia sanitaria, economica e sociale che l’Italia e il mondo intero hanno dovuto affrontare nel 2020 e che ancora ci affligge. Ci auguriamo che quanto avvenuto ci renda più consapevoli della fragilità della nostra condizione umana e dell’ambiente che ci circonda e ci spinga a dare un senso nuovo alla nostra vita e a quel- la altrui. E’ doveroso continuare a ringraziare chi opera quotidianamente per salvaguardare la salute e la sicurezza di tutti noi, a cominciare dal personale sanitario. 13
Invitiamo a rispettare le disposizioni delle autorità istituzionali e sanitarie, ad evitare gli assem- bramenti, a mantenere il distanziamento, ad usare correttamente la mascherina, a seguire le nor- me igieniche consigliate. Un pensiero di vicinanza alle persone più fragili, ai bambini e ai ragazzi che alternano la didattica in presenza a quella a distanza, agli anziani che vivono a casa o sono ospiti delle case protette del nostro territorio. A tutti un augurio di Buona Pasqua! Associazione PROGETTO ANZIANI ODV e-mail: progettoanziani380@gmail.com Per destinare il 5 per mille dell’ Irpef al PROGETTO ANZIANI ARCETO firma nel riquadro SOSTE- GNO AL VOLONTARIATO nella dichiarazione dei redditi e scrivi il CODICE FISCALE: 91073140351. SACRAMENTI CELEBRATI NELLE NOSTRE PARROCCHIE Nota: alcuni battesimi di Arceto e Cacciola sono stati rinviati al 2021, a motivo dell’epidemia di Covid 19”. Di alcuni autorizzati a ricevere il sacramento in altre parrocchie, manca la conferma dell’avvenuto battesimo. Ci auguriamo di poter pubblicare l’elenco completo in un prossimo numero di Presenza Battezzati nel 2020 ad Arceto 1 - Benvenuto Luna Maria 2 - Ciampi Matilde 3 - Di Liberto Giulia 4 - Di Liberto Lorenzo 5 - Diletto Martina 6 - Ferretti Viola 7 - Fontana Melissa 8 - Gabrielli Aron 9 - Mattiello Beatrice 10 - Messori Dylan 11 - Paone Olivia 12 - Pelati Edoardo 13 - Rathnayake Nelith M. 14 - Riva Beatrice 15 - Riva Giulia 16 - Rivi Rebecca Rosa Prima Comunione Un gruppo, di 28 bambini ha ricevuto la Prima Comunione ad Arceto domenica 18 ottobre, e l’elenco è già stato pubblicato. Un secondo gruppo riceverà il sacramento a Cacciola domenica 6 14
giugno. Santa Cresima La celebrazione della Santa Cresima è stata rinviata a domenica 25 aprile per un primo gruppo di ragazzi e a domenica 2 maggio per gli altri, situazione sanitaria permettendo. Matrimoni nel 2020 Matrimoni di nostri parrocchiani celebrati altrove 1- Rivi Ignazio con Ruini Dominika 2- Cigarini Matteo con Torricelli Ilenia. Nelle chiese di Arceto e Cacciola: Qualche Matrimonio già previsto è stato rinviato al 2021. 30 - REVERBERI ADA, di anni 90 Defunti 2020 31 - RINALDI MARINA, di anni 77 Con ESEQUIE in chiesa (o al cimitero) di ARCE- 32 - RIVI MARIA (Rosa), di anni 53 TO 33 - ROGGIANI BICE, di anni 66 1 - ANDREOLI VINCENZINA, di anni 83 34 - RUOZZI ELDA, di anni 91 2 - BARBIERI AZELMA, di anni 94 35 - SAZZI FERNANDO, di anni 81 3 - BEDESCHI GERMANA, di anni 79 36 - SPADONI FRANCO, di anni 85 4 - BENASSI ANGELA, di anni 90 37 - UMBERTINI LEDA, di anni 74 5 - BENASSI MAFALDA, di anni 94 38 - UMBERTINI LOREDANA, di anni 77 6 - BONDI EGIDIO, di anni 91 39 - VENTURELLI BENITO, di anni 88 7 - BORGHI ERMANNA, di anni 72 40 - VENTURELLI ARMANDO, di anni 84 8 - BRAGLIA GIUSEPPINA, di anni 90 41 - ZAMBELLI ALESSANDRO, di anni 91 9 - BRAGLIA LEPIDO (Netto), di anni 80 42 - ZAMBELLI MARIS, di anni 75 10 - CERLINI ANTONIO, di anni 86 Con esequie nella chiesa di Cacciola 11 - CILLONI ALMA, di anni 85 1 - BARICCHI ADELE ROSA, di anni 78 12 - CORRADINI ANTONIO, di anni 75 2 - BONACINI ANNA "SEVERINA", di anni 85 13 - DAVOLI RINA, di anni 96 3 - FERRARI LUCIA, di anni 65 14 - FABBI ARMIDA, di anni 89 4 - GANASSI ADRIANO, di anni 75 15 - FILIPPINI ELISA, di anni 85 5 - VASSALLI PAOLA, di anni 54 16 - FILIPPINI ROMEO, di anni 76 ALTRI DEFUNTI di Arceto o Cacciola 17 - FRIGIERI MARISA, di anni 81 che hanno avuto funerale altrove o in forma civile. 18 - FRIGNANI ALFONSO, di anni 83 1 - BONEZZI ISMAELE, di anni 93 19 - GILIOLI VANNA, di anni 67 2 - CALUZZI GIOVANNA, di anni 76 20 - MALFETTONE MARIO, di anni 80 3 - CASOLARI MAURO, di anni 81 21 - MARANI ORFEO, di anni 86 4 - COLLI CLAUDIO, di anni 56 22 - MATTIOLI GABRIELLA, di anni 79 5 - FERRARI ETTORE, di anni 74 23 - MATTIOLI LIDIA, di anni 92 6 - FRANCIA GOLIARDO, di anni 84 24 - MATTIOLI LUIGI, di anni 88 7 - INCERTI FERNANDO, di anni 85 25 - MATTIOLI VITTOR, di anni 57 8 - MARTINELLI MIRCA, di anni 81 26 - NOTARI ELDA, di anni 86 9 - ROTA ERIBERTO, di anni 81 27 - PACIOTTI FRANCO, di anni 71 10 - ZAMBELLI SILVESTRO, di anni 84 28 - PERVILLI ELEONORA, di anni 95 (chiediamo scusa di eventuali errori 29 - PRANDINI GIOVANNI, di anni 70 o incompletezze.) 15
Unità Pastorale Arceto e Cacciola SETTIMANA SANTA E CELEBRAZIONI PASQUALI 2021 (ATTENZIONE: per le messe delle Palme e di Pasqua, si raccomanda di prenotarsi (con un messaggino al 3384359100: Leonardo ) Domenica 28 marzo DOMENICA DELLE PALME ore 8,00 Messa festiva (già con benedizione semplice dell'ulivo ) ore 9.30 A Cacciola Messa festiva con benedizione dell'ulivo ore 11.00 Santa Messa ad Arceto, in Sala Polivalente (senza processione) Giovedì Santo 1° aprile 19.00 Santa Messa della Cena del Signore: a Cacciola ! 20.30 Santa Messa della Cena del Signore: ad Arceto Venerdì 2 aprile ore 15.00 Via Crucis in chiesa di Arceto ore 19.00 Celebrazione liturgica della Passione: a Cacciola ore 20.30: :: Liturgia della Passione del Signore: In chiesa di Arceto (No: Via Crucis all’aperto) Sabato 3 aprile ore 20.00 ad Arceto: Veglia Pasquale e Messa di Resurrezione Domenica 4 aprile PASQUA DI RISURREZIONE ore 8.00 Santa Messa festiva ad Arceto ore 9.30 Santa Messa solenne a Cacciola ore 11.00 Santa Messa solenne ad Arceto in Sala Polivalente ! Lunedì 5 aprile ore 9.30 S.Messa a Cacciola ore 11.00 S.Messa ad Arceto ALTRE DATE IMPORTANTI Domenica 25 aprile ore 10.30 S.Cresima ad Arceto, in Sala Polivalente (gruppo A) Domenica 2 maggio ore 10.30 S.Cresima ad Arceto, in Sala Polivalente (gruppo B) Domenica 12 maggio, ore 10.30 - Sagra di Maria ss.ma, madre di Gesù: ad Arceto Domenica 6 giugno Festa del Corpo del Signore ore 8.00 S.Messa ad Arceto ore 10.30: s.Messa di Prima Comunione a Cacciola (all’aperto) INFORMAZIONI: 1- VISITE ALLE FAMIGLIE. Anche quest’anno il parroco non farà le solite visite alla case per “benedizioni pasquali”, via per via, ma vedrà di visitare infermi e alcune altre famiglie, appena si potrà. Destinazione dell’ “8 per mille” Ricordiamo che è possibile devolvere l’8 per mille della propria dichiarazione dei redditi alla Chie- sa Cattolica per sostenere le sue attività principali e le opere caritative. E’ importante per deter- minare la ripartizione dei fondi. anche la firma di chi non ha bisogno di fare la dichiarazione dei redditi 16
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