Modello di percorso diagnostico e terapeutico per la trombosi venosa superficiale - SIDV GIUV
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MINERVA CARDIOANGIOL 2012;60(Suppl. 4 al N. 2):37-50 Modello di percorso diagnostico e terapeutico per la trombosi venosa superficiale G. Milio, G. M. Andreozzi, P. L. Antignani, E. Arosio, G. Arpaia, B. Crescenzi, M. Di Salvo, B. Gossetti, G. Marcucci, a nome del Gruppo di Lavoro SIAPAV con Metis-FIMG, SICVE, SIDV, SIMG, SISET 1. Scopo e Campo di Applicazione Società Italiana di Angiologia e Patologia Vascolare (SIAPAV) (www.siapav.it) I Percorsi Diagnostico-Terapeutici (PDT) sono la traduzione delle racco- mandazioni delle linee guida (LLGG) adattate ad uno specifico contesto orga- 2. Metodologia nizzativo, prevalentemente locale (Uf- fici Servizi Sanitari Regionali, Aziende La metodologia seguita ha in primo luogo Sanitarie Locali, Aziende Ospedaliere, verificato la priorità delle TVS in relazione etc.). Il presente documento, denomi- all’esigenza di definire un PDT ad hoc. Suc- nato Modello di Percorso Diagnosti- cessivamente sono stati definiti i criteri per co e Terapeutico per la Trombosi Ve- l’identificazione del GdL, delle LLGG di rife- nosa Superficiale (TVS), si propone di rimento con relativa valutazione di qualità, fornire ai Medici di Medicina Generale della banca dati di riferimento per la ricerca (MMG) e agli Specialisti Vascolari (SV) degli aggiornamenti, della integrazione e un indirizzo comune finalizzato a rea- contestualizzazione dei contenuti, ponen- lizzare un trattamento medico di qualità do altresì attenzione all’aggiornamento, alla nei pazienti con TVS, in ottemperanza diffusione ed implementazione e, infine, agli standard segnalati da Linee Guida alla valutazione dell’impatto. (LLGG) nazionali ed internazionali. Nel redigere il documento, il Grup- 2.1 Definizione delle Priorità po di Lavoro (GdL) ha seguito le di- rettive nazionali ed internazionali per Le priorità della TVS, al fine di redigere la definizione di un PDT 1 2 3 4 5 6 , e si un Modello di PDT ad hoc, sono state valu- augura che esso possa rappresentare il tate secondo criteri oggettivi di prevalenza, riferimento per la redazione di speci- urgenza, gravità e possibilità di intervento. fici documenti locali, al fine di offrire La TVS, infatti, è una condizione clinica strategie e tattiche assistenziali comuni relativamente frequente, a lungo giudicata ed equivalenti su tutto il territorio na- malattia benigna autolimitante ma di fatto di zionale. potenziale gravità. Essa si presenta come un problema di salute pubblica molto comune nella popolazione occidentale: la prevalen- Autore di contatto: Prof. G. Milio, Via M. Rutelli 9, 90143 za varia dal 3% all’11% 7 8, l’incidenza non è Palermo. E-mail: glauco.milio@unipa.it mai stata stimata con precisione ma è note- Vol. 60 - Suppl. 4 al No. 2 MINERVA CARDIOANGIOLOGICA 37
MILIO Modello di percorso diagnostico e terapeutico per la trombosi venosa superficiale volmente più elevata della Trombosi Venosa quello riportato da 2 studi recenti 20 21, che Profonda (TVP) (1-2 nuovi casi/1000 abitan- hanno dimostrato un ruolo importante di ti/anno) e dell’embolia polmonare (EP) 9. tali fattori genetici nella progressione della La potenziale gravità della TVS ed urgen- TVS al sistema venoso profondo. za di trattamento sono correlate al rilievo Le possibilità di intervento sono moltepli- di uno stretto nesso tra la TVS e la TVP o ci, e comprendono un trattamento medico l’EP, la cui coesistenza può essere spiegata (farmacologico), fisico (compressivo) e, in in parte dall’estensione della TVS al siste- casi selezionati, chirurgico. ma venoso profondo attraverso la giunzio- La strategia di trattamento di questi pa- ne safeno-femorale e le vene perforanti e zienti è in molti casi analoga a quella previ- la conseguente possibile embolizzazione 10. sta per tutte le forme di TEV ma deve tener Una percentuale di pazienti affetti da TVS conto dei seguenti elementi: compresa tra il 6% ed il 36% mostra all’ana- 1) condizioni della vena interessata (sana lisi ecografica una TVP 11, ed una percen- o varicosa); tuale del 33% presenta una concomitante 2) localizzazione della trombosi (coinvol- EP asintomatica dimostrata con scintigrafia gimento della grande safena fino a 2-3 cen- polmonare perfusionale 12. Uno studio re- timetri dalla confluenza o meno); cente, lo studio POST, su una popolazione 3) presenza di fattori di rischio circostan- di 844 pazienti con TVS, riporta la presenza ziali, concausali e stati trombofilici. di TVP diagnosticata con metodica ecogra- fica e di EP sintomatica rispettivamente nel 24.9% e nel 3.9% dei pazienti 13. Nello stu- 2.2 Definizione del Gruppo di Lavoro dio OPTIMEV, su 788 pazienti con TVS, è stata riscontrata una TVP nel 28.8% dei casi Il Consiglio Direttivo in carica nel 2011 e 14. Nello studio CALISTO 15, volto a saggiare il Direttore dell’Ufficio Ricerche della SIA- l’efficacia di fondaparinux rispetto al place- PAV sono il gruppo promotore, ed hanno bo in oltre 3000 pazienti con TVS isolata, il provveduto a redigere la prima bozza del tasso di eventi di Trombo Embolismo Veno- Modello di Percorso Diagnostico e Terapeu- so (TEV) nel gruppo trattato con placebo è tico per la TVS, che è stata pubblicata sul risultato, a 77 giorni, del 6.3%, ma va preci- sito web societario, con invito a tutti i soci a sato che erano esclusi dallo studio i pazienti partecipare al Gruppo di Lavoro. ad alto rischio (neoplasie, TEV recente, TVS Al fine di ottenere un’ampia condivisione, a 3 cm dalla giunzione safeno-femorale). l’invito è stato esteso alle Società Scientifi- I fattori di rischio per la TVS sono gli stes- che di Diagnostica Vascolare (SIDV), di Chi- si dimostrati per il TEV, e comprendono le rurgia Vascolare ed Endovascolare (SICVE), varici, la gravidanza, gli stati post-operatori, per lo Studio dell’Emostasi e Trombosi (SI- l’immobilizzazione, le neoplasie maligne, le SET), e alle due principali Società di Medici- malattie autoimmunitarie, l’obesità, i traumi, na Generale (FIMMG e SIMG), richiedendo l’uso di contraccettivi orali o di terapie or- la designazione di propri referenti. monali, precedenti episodi di TEV, uso di L’elenco completo del Gruppo di Lavoro CVC, infusione di soluzioni ipertoniche o è riportato in appendice. sostanze endoteliolesive 16. Analogamente, la presenza frequente di trombofilia eredi- taria, come il Fattore V Leiden, la Mutazione 2.3 R icerca delle Linee Guida di Riferi- G20210A della Protrombina o il deficit di mento, relativa valutazione di qua- Proteina C o S o di Antitrombina III, sug- lità e scelta della banca dati di ri- gerisce una etiopatogenesi comune. Alcuni ferimento per gli aggiornamenti studi riportano una prevalenza dei diver- si fattori trombofilici nei soggetti affetti da Le Linee Guida identificate come riferi- TVS di circa 2-3 volte maggiore rispetto ai mento iniziale per la redazione del docu- controlli 17 18 19; ma il dato più interessante è mento sono le seguenti: 38 MINERVA CARDIOANGIOLOGICA Aprile 2012
Modello di percorso diagnostico e terapeutico per la trombosi venosa superficiale MILIO a) American College of Chest Physicians. gli aggiornamenti rispetto alle Linee Guida Antithrombotic Therapy for venous throm- citate è stata Medline Pub-Med. boembolic disease. (2008) 22 Durante la revisione delle varie bozze è b) Collegio Italiano di Flebologia (C.I.F.). stato richiesto al gruppo di lavoro di iden- Linee Guida sulla diagnosi, prevenzione tificare eventuali carenze nei contenuti, po- e terapia della Malattia Tromboembolica. nendo particolare attenzione all’adattamento (2003) 23 dei contenuti ai contesti clinico-organizzativi c) SIAPAV, SISET, SIDV-GIUV, CIF. Linee- e gestionali italiani, in modo da ottenere un guida per la diagnosi e il trattamento della documento di sintesi completo e fruibile. Trombosi Venosa Profonda. (2000) 24 La veste grafica prescelta comprende ta- d) American Academy of Family Phisi- vole sinottiche che raggruppano tutte le in- cians, American College of Physicians. Man- dicazioni principali, affiancate da un testo agement of Venous Thromboembolism: a esplicativo. systematic revue for a Practice Guideline. (2007) 25 e) Institute for Clinical Systems Improve- 2.4 I ntegrazione e contestualizzazione ment (ICSI). Health Care Guidelines: VTE dei contenuti Thromboembolism (2007) 26 f) Belgium Society on Thrombosis and Il processo di integrazione e contestualiz- Haemostasis, Belgian Working Group on zazione dei contenuti delle LLGG all’interno Angiology. Superficial Thrombophlebitis of del PDT è stato uno degli aspetti più di- the lower limb. Practical recommendation battuti dal GdL, che ha dovuto tener conto for diagnosis and treatment. (2005) 27 dell’attuale organizzazione assistenziale ita- g) Société Suisse de Médecine Géné- liana ma anche dei progetti di rimodulazio- rale, Société Suisse de Médicine Interne. ne indicati dalle autorità regolatorie. La thrombophlébite superficielle : une vue Il Medico di Medicina Generale (MMG) e d’ensamble. Recommandé/accrédité per la lo Specialista Vascolare (SV) sono i princi- SSMG et la SSMI. (2006) 28 pali riferimenti perché il paziente con TVS h) Agence Francaise de Sécurité Sanitarie riceva un trattamento medico di qualità des Produits de Santé (AFSSAPS). Recom- (best medical treatment). I primi sono orga- mandations e bonne pratique. Prévention nizzati capillarmente sul territorio nazionale et traitement de la maladie thromboembo- ed assistono una popolazione ben identi- lique veineuse en médecine. (2009) 29 ficata e da loro conosciuta; i secondi ope- Le linee guida sopra citate adottano dif- rano presso strutture ospedaliere o presso ferenti criteri per indicare il peso delle evi- ambulatori specialistici territoriali. denze e la forza delle raccomandazioni. Il Per la realizzazione del best medical tre- GdL ha ritenuto di operarne una sintesi, atment è necessario che i singoli ruoli ed i per cui la gradazione indicata accanto ai rapporti collaborativi tra le due figure pro- principali suggerimenti decisionali è la se- fessionali siano ampiamente condivisi. guente: In particolare, come schematizzato in Ta- GRADO A: suggerimento supportato da bella I, è il MMG, primo diagnosta e primo studi clinici controllati e randomizzati, coin- terapeuta, che in prima istanza valuta il pa- volgenti un ampio numero di pazienti; ziente e procede alla diagnosi clinica di cer- GRADO B: suggerimento che deriva da tezza o di sospetto alla luce di quanto è già un numero limitato di studi, condotti su a sua conoscenza anche rispetto a comorbi- campioni relativamente ridotti, o da corret- lità e precedenti anamnestici. Il MMG pro- te metanalisi di studi non randomizzati o da cederà, nei casi ritenuti necessari per sede, registri osservazionali; estensione e condizioni del singolo paziente, GRADO C: suggerimento basato su docu- all’approfondimento diagnostico inviandolo, menti di consenso tra esperti 30. mediante richiesta di consulenza, allo Spe- La banca dati prescelta per la ricerca de- cialista Vascolare; quest’ultimo provvederà Vol. 60 - Suppl. 4 al No. 2 MINERVA CARDIOANGIOLOGICA 39
MILIO Modello di percorso diagnostico e terapeutico per la trombosi venosa superficiale Tabella I. — Ruoli e rapporti collaborativi tra MMG e SV nella gestione del paziente con TVS. MMG Diagnosi o sospetto clinico di TVS Approccio terapeutico iniziale Eventuale richiesta di consulenza specialistica: per approfondimento diagnostico per terapie specialistiche specifiche In sintesi: a)Valutazione clinica generale; b) Terapia medica di fondo; c) Individuazione dei casi da avviare allo SV per consulenza e/o eventuale presa in carico; c) Follow-up SV Prima visita, su richiesta del MMG Esecuzione di esami strumentali Formulazione del percorso di approfondimento diagnostico con eventuale valutazione laboratoristica Indicazioni ed eventuale erogazione delle terapie specialistiche Visite di controllo, su richiesta del MMG o dello stesso SV In sintesi: a) Diagnosi clinico-strumentale; b) Terapia specialistica; c) Gestione dei casi complessi; d) Follow-up Relazione MMG « SV MMG: Richiesta di consulenza e/o esami strumentali, fornendo preciso quesito diagnostico e dati anamnestici utili alla valutazione. SV: Referto diagnostico dettagliato e circostanziato, con eventuali suggerimenti terapeutici. Indicazione di eventuali altre consulenze specialistiche da richiedere, e relativa motivazione. Indicazioni di strategia e tattica terapeutica per la gestione comune e condivisa dei casi complessi Integrazione MMG « SV Accesso comune e gestione integrata dei dati computerizzati (ove possibile) all’approfondimento clinico strumentale, an- vità del quadro clinico, cui corrisponde la che per accertare eventuale coinvolgimen- priorità delle prestazioni da erogare, secon- to del sistema venoso profondo e valutare do quanto previsto dal sistema sanitario na- l’eventuale rischio di EP, suggerendo altresì zionale (Tabella II). eventuali terapie specialistiche. In questi casi sarà necessaria la condivisione fra SV e MMG del percorso terapeutico personalizzato, per 2.6 Aggiornamento dare al paziente un ruolo veramente centra- le condividendone i problemi complessivi in Il gruppo di lavoro prevede un aggiorna- assoluta continuità assistenziale. Nei casi se- mento del PDT-TVS almeno triennale, in li- lezionati di maggiore complessità l’assisten- nea con la durata in carica del Consiglio Di- za specialistica ospedaliera dovrebbe attuare rettivo della Società. L’aggiornamento sarà la procedura di presa in carico dei pazienti realizzato secondo le direttive del Consiglio (“intervento gestionale dello SV”), senza ne- Direttivo in carica. cessità di affido formale da parte del MMG per il “passaggio in cura”. La strategia di condivisione del percor- 2.7 Diffusione e Implementazione so diagnostico-terapeutico e della gestione del follow up rafforzerà il patto a favore del La diffusione del PDT-TVS avverrà me- malato, consentendo l’attuazione delle mi- diante pubblicazione dei siti web della SIA- gliori pratiche nei confronti di esso. PAV e delle Società Partecipanti. Ritenendo comunque di per se insufficiente la sola pubblicazione, il GdL fa espresso in- 2.5 S core per la graduazione delle vito ai lettori di partecipare alla implementa- priorità delle prestazioni zione del documento, segnalando soprattutto eventuali ostacoli rilevati nella applicazione E’ stato ritenuto opportuno, da parte del dello stesso, anche in relazione alla differente GdL, adottare uno score a colori per la gra- tipologia di professionisti coinvolti. 40 MINERVA CARDIOANGIOLOGICA Aprile 2012
Modello di percorso diagnostico e terapeutico per la trombosi venosa superficiale MILIO Tabella II. — Codice colorimetrico di gravità. Codice colore Descrizione Codice richiesta Codice Quadro clinico che prevede l’intervento del 118. (Emergenza) Rosso Codice Quadro clinico che prevede l’avvio del paziente al Pronto Soccorso. Lo Specialista U Giallo Ospedaliero eseguirà la prestazione su richiesta del Medico di Pronto Soccorso, nel Urgente contesto delle procedure locali di triage. In alternativa il MMG può attivare un contatto diretto con il proprio Specialista di riferimento. Codice Quadro clinico che prevede prestazioni da eseguire entro 10 giorni dalla richiesta. B Verde Breve Codice Quadro clinico che prevede prestazioni da eseguire entro 11-30 giorni dalla richiesta. D Azzurro Differibile Codice Quadro clinico che prevede prestazioni da eseguire entro 180 giorni dalla richiesta. P Bianco Programmabile Per la TVS solitamente codici giallo e verde 2.8 Valutazione dell’impatto e dolente. Tuttavia l’impiego dell’ecocolor (a cura dell’Ufficio Studi e Ricerche della SIAPAV). Doppler è fortemente raccomandato 16, data la possibile estensione prossimale L’Ufficio Ricerche della SIAPAV elabore- ed il possibile coinvolgimento delle vene rà degli indicatori misurabili e monitorabili profonde, ed anche in considerazione del- per valutare l’impatto del Modello di PDT- la opportunità di definire le caratteristiche TVS nella pratica clinica italiana. della malattia in rapporto alle condizioni della vena interessata, localizzazione e pa- togenesi. 3. Classificazione della Trombosi Veno- Spesso, infatti, la TVS presenta una rile- sa Superficiale vanza clinica che eccede la semplice loca- lizzazione, tanto da dover essere considera- Numerose sono le classificazioni riscon- ta in molti casi come una TVP. trate in Letteratura 31; la più completa e più idonea ad un corretto approccio diagnostico e terapeutico è quella clinico-patogenetica, ri- 4.1 Condizioni della vena interessata portata in Tabella III, che distingue le TVS su vena varicosa o varicoflebiti da quelle su vena Va considerata la diversa presentazio- sana e da quelle non classificabili nei primi ne clinica di una TVS su vena varicosa due gruppi: nell’ambito di ciascun gruppo (cordone sottocutaneo duro, rilevato, cal- vengono poi distinte varie forme correlate al do e dolente in corrispondenza di una quadro etiopatogenetico e fisiopatologico. precedente varicosità), rispetto ad una TVS su vena sana, che può localizzarsi in qualsiasi distretto, sempre lungo il de- 4. Approccio clinico-diagnostico alla corso di una vena superficiale, è spesso TVS recidivante e/o migrante, e talora presen- tarsi in assenza di segni di flogosi cuta- La diagnosi di Trombosi Venosa Super- nea sovrastante. Una TVS su vena sana è ficiale è generalmente stabilita sulla base talvolta una TVS paraneoplastica oppure dei segni clinici (rubor, calor, tumor, do- una TVS rivelatricie di neoplasie o di altra lor) lungo il decorso anatomico delle vene patologia non neoplastica: in queste ulti- superficiali e/o dalla presenza di un cor- me condizioni l’episodio flebotrombotico done sottocutaneo palpabile, duro, caldo precede, talora di molti mesi, la fase di Vol. 60 - Suppl. 4 al No. 2 MINERVA CARDIOANGIOLOGICA 41
MILIO Modello di percorso diagnostico e terapeutico per la trombosi venosa superficiale Tabella III. — Classificazione delle TVS. Fattori Sede Fattori predisponenti scatenanti TVS SU VENA VARICOSA Grande safena, più Alterazioni strutturali endoteliali Traumi, raramente piccola microtraumi, safena o collaterali Alterazioni dell’assetto emodinamico infezioni Sede Fattori determinanti Alterazioni della bilancia TVS GRAVIDICHE coagulativa e fibrinolitica TVS DA CONTRACETTIVI TVS SU VENA SANA Qualsiasi vena Trombofilie congenite TVS PARANEOPLASTICHE (*) T superficiale TVS DI BURGER (*) V Alterazioni strutturali o TVS DI BEÇHET microstrutturali endoteliali TVS DI MONDOR S (*) TVS rivelatrici Sede ALTRE TVS POST-TRAUMATICHE TVS DA USTIONI (su vena sana o Prevalentemente arti inferiori o superiori varicosa) TVS IATROGENE TVS SETTICHE clinical patency della malattia, per cui la TVP e/o EP, di cui la terapia deve tener correttezza e la tempestività dell’inqua- conto. dramento nosografico consente una dia- Inoltre, deve essere individuata l’even- gnosi precoce della patologia nascosta, tuale estensione al circolo profondo, la cui con evidente beneficio per il paziente. frequenza ha rappresentato e rappresenta tuttora motivo di controversia. Sebbene il primo caso di TVP e conseguente EP le- ocalizzazione della TVS (Sede ed 4.2 L tale successivi a TVS fosse stato descritto estensione) da Richter già nel 1905, solo la diffusio- ne dello studio US ha permesso di rive- Le TVS vanno suddivise in 3 grandi ca- lare a volte insospettabili estensioni del tegorie: quelle che coinvolgono un piccolo processo trombotico ed ha consentito di segmento non associato a varicosità; quelle avere indicazioni più precise circa le di- che coinvolgono un piccolo segmento as- mensioni reali del problema. I numerosi sociato a varicosità; quelle safeniche che lavori presenti in Letteratura riportano dati coinvolgono un segmento esteso. Questa non sovrapponibili e talora contrastanti stratificazione comporta importanti diffe- (TVP 6-44%, EP asintomatica 20-33%, EP renze nella gestione diagnostica e nel ma- sintomatica 2-13%): tali oscillazioni pos- nagement terapeutico: le TVS della prima sono essere verosimilmente correlate alla categoria spesso sono correlate ad una ma- diversità della metodica utilizzata, al diver- lattia sistemica che va individuata e trattata; so modo di considerare il coinvolgimento quelle del secondo gruppo non richiedono del sistema profondo (trombosi estese per approfondimenti diagnostici ma trattamen- contiguità oppure quelle associate ma non to sintomatico ed eventualmente chirurgico contigue), o anche alla distinzione fra TVS per le varici; quelle del terzo gruppo pre- su vena sana e su vena varicosa riportata sentano una frequente associazione con da alcuni ma non da altri 32. 42 MINERVA CARDIOANGIOLOGICA Aprile 2012
Modello di percorso diagnostico e terapeutico per la trombosi venosa superficiale MILIO 4.2a Ruolo dell’ecocolordoppler 33 Cosa chiedere all’ECD Note La clinica sottostima le dimensioni del trombo rispetto alla Valutare le dimensioni del trombo realtà anatomica Valutare l’estensione del trombo Possibile coinvolgimento delle vene profonde Studiare tutto il sistema venoso Possibile concomitante TVP di vene non contigue TVS estesa a 2-3 cm dalla giunzione safeno-femorale o safeno- Studiare le “giunzioni” e le valvole ostiali e periostiali poplitea: trattare come TVP Studiare le caratteristiche morfo-strutturali del trombo Trombo ipoecogeno = di probabile recente insorgenza Studiare l’evoluzione anatomo-strutturale della TVS Organizzazione o ricanalizzazione 4.3 Patogenesi Milio et al. si sono occupati di valutare se la presenza di fattori trombofilici (FV Leiden, Altro obiettivo da considerare è stabilire le Mutazione G20210A della Protrombina, Mu- caratteristiche patogenetiche della malattia, in- tazione MTHFR C677T) o di deficit di ini- dividuando se essa sia idiopatica o seconda- bitori naturali della coagulazione giocassero ria, ed in questo caso se sia sostenuta da una un qualche ruolo nella insorgenza delle TVS patologia neoplastica; a tal proposito bisogna e nella loro progressione al circolo venoso interrogarsi sulla opportunità di uno screening profondo. I dati riportati confermano l’im- approfondito oppure limitato, comprendente portanza dei fattori di rischio genetici per la una valutazione clinica, tests di laboratorio di trombosi 20, ma anche dei deficit degli ini- routine, una radiografia del torace ed una eco- bitori 21, nel determinismo delle TVS, ana- grafia addome e pelvi e/o TC addome, come logamente a quanto ormai precedentemente indica l’orientamento attuale 33. dimostrato per le TVP. Ciò è particolarmente Infine, non va trascurata la ricerca di fattori rilevante per le TVS su vena sana insorte in trombofilici, specie di natura congenita, con assenza di altre cause apparenti dimostra- l’intento anche di valutare un eventuale ruolo bili, piuttosto che per le TVS su vena ma- nella progressione della trombosi. Uno studio lata, in cui l’alterazione parietale già di per di De Moerlose, ad esempio, effettuato su un sé rappresenta un importante stimolo alle campione di 112 pazienti consecutivi affetti complicanze trombotiche. Ma è soprattutto da TVS e confrontato con 180 controlli, ha nell’estensione del processo trombotico dal dimostrato che il Fattore V Leiden era pre- versante superficiale a quello profondo che sente nel 14.3% dei pazienti con TVS e nel le alterazioni genetiche trombofiliche, in par- 6.1% dei controlli, con una differenza signifi- ticolare il Fattore V Leiden e la mutazione cativa all’analisi statistica; anche la Mutazione dell’enzima MTHFR C677T, ma anche i de- G20210A della Protrombina era incrementata ficit di inibitori naturali, svolgono un ruolo nei pazienti con TVS (3.6%) rispetto ai con- di assoluta importanza, e ciò indipendente- trolli (1.1%) ma la differenza non era signifi- mente dal fatto che la TVS sia insorta su vena cativa 17. Gillet ha riportato in un gruppo di sana o su vena malata 32. 100 pazienti con TVS la presenza di altera- zioni trombofiliche nel 19.8% dei casi (8 Mu- tazioni FV Leiden, 3 deficit Prot.C, 2 deficit 5. Approccio terapeutico alle TVS Prot.S, 2 deficit AT III, 2 LAC), alcuni dei quali caratterizzati da estensione al sistema profon- La terapia delle TVS non può essere at- do 18. Schonauer ha dimostrato in uno studio tuata secondo uno schema univoco e ge- effettuato su 615 pazienti con TVS che elevate neralizzato. L’approccio terapeutico 34 infatti concentrazioni di Fattore VIII rappresentano deve essere mirato e non può prescindere non solo un fattore di rischio indipendente oltre che dal quadro clinico anche da quel- per le TVS ma anche per episodi di TEV 19. lo etiopatogenetico. Vol. 60 - Suppl. 4 al No. 2 MINERVA CARDIOANGIOLOGICA 43
MILIO Modello di percorso diagnostico e terapeutico per la trombosi venosa superficiale 5a.1 TVS su vena varicosa o associata a legatura della safena o a TAO, perché produce la minor incidenza di esten- L’apparente esiguità della sintomatologia sione del trombo 37. Al termine del ciclo di e la possibile risoluzione spontanea indu- trattamento anticoagulante, può essere in- cono spesso ad una sottostima dell’impe- dicata una terapia con fibrinolitici minori gno diagnostico e terapeutico; in realtà, la (sulodexide o mesoglicano) in prevenzione varicoflebite può evolvere, specie in sog- secondaria. La compressione graduata va getti a rischio o con precedenti trombotici, sempre praticata per ridurre l’edema ed il in quadri clinici più impegnativi per il pro- dolore, facilitare l’adesione del trombo alla gressivo coinvolgimento del circolo profon- parete ed accelerarne la lisi 38. do; questo avviene secondo tre modalità 24, che condizionano altrettanti quadri clinici: a) varicoflebite centripeta (dalla collaterale 5a.2 TVS su vena sana verso la perforante); b) varicoflebite ascen- dente (dal basso verso l’alto e quindi dalla Come riportato in Tabella III, costituisco- safena verso la crosse); c) varicoflebite della no un gruppo eterogeneo per patogenesi e crosse (dalla crosse nel circolo profondo). clinica, ma hanno come caratteristica comu- In tutti i casi di interessamento del cir- ne la normalità della vena su cui si impianta- colo profondo, confermato con ecodoppler, no; comprendono anche le TVS “rivelatrici”, il paziente deve essere anticoagulato con che rappresentano un sintomo “sentinella” di eparina frazionata o calcica o fondaparinux altre patologie, neoplastiche e non. alle dosi terapeutiche o intermedie 35 36. Lo Le TVS in gravidanza si verificano fre- studio ultrasonografico darà indicazioni sul- quentemente, e sono correlate a quelle mo- la durata del trattamento e sulla eventuale dificazioni ormonali e coagulative (aumen- possibilità, rara, di considerare un interven- to del progesterone, produzione di estriolo, to di crossectomia. Il trattamento anticoagu- deficit di Proteina S, aumento dei fattori VII, lante di cui sopra associato ad elastocom- VIII, X e fibrinogeno, ridotta deformabilità pressione è da preferire ad altri protocolli eritrocitaria), che unitamente alle alterazioni che utilizzano l’elastocompressione da sola emodinamiche (stasi, congestione pelvica) Tvs su vena varicosa (Codice giallo) Quando sospettarla: In presenza di cordone sottocutaneo duro, rilevato, caldo e dolente in corrispondenza di una precedente varicosità Esami da richiedere: ECD Venoso arti inferiori - valutare l’estensione ed il rischio di embolizzazione - seguire l’evoluzione e stabilire la durata del trattamento - valutare l’eventuale crossectomia Management: Obiettivi: - prevenire l’estensione e la possibile embolizzazione - risolvere la flogosi ed il quadro clinico Trattamento: - EBPM o ENF a dosi profilattiche o intermedie per una durata variabile in funzione del quadro clinico (in media 4 settimane) (Grado A) 3 22 35 36 - Fondaparinux a dosi profilattiche (2.5 mg/die) per 45 giorni (Grado A) 15 - FANS nelle forme poco estese e lontane dalle crosses o da vene perforanti (Grado C) - Compressione graduata (Grado B) Note: - Forme estese al sistema profondo o a 2-3 cm dalle crosse = trattare come TVP - Valutare rischio di EP (se sospetto fondato Codice rosso) - Valutare legatura chirurgica La scelta di un dosaggio più o meno aggressivo di EBPM o ENF è in relazione alla presenza o meno di altri fattori di rischio, all’estensione e gravità del quadro clinico 44 MINERVA CARDIOANGIOLOGICA Aprile 2012
Modello di percorso diagnostico e terapeutico per la trombosi venosa superficiale MILIO Tvs su vena sana (Codice giallo) Quando sospettarla: In presenza di cordone sottocutaneo duro, rilevato, caldo e dolente o con scarsa componente flogistica in corrispondenza di una vena precedentemente sana di qualsiasi distretto Esami da richiedere: ECD Venoso - valutare l’estensione ed il rischio di embolizzazione - seguire l’evoluzione e stabilire la durata del trattamento - ricercare eventuale concomitante TVP Management: Obiettivi: - prevenire l’estensione e la possibile embolizzazione - risolvere la flogosi ed il quadro clinico Trattamento: - EBPM o ENF a dosi profilattiche o intermedie per una durata variabile in funzione del quadro clinico (in media 4 settimane) (Grado A) 3 22 35 36 - Fondaparinux a dosi profilattiche (2.5 mg/die) per 45 giorni (Grado A) 15 - In alternativa TAO (INR 2-3) per 4 settimane (Grado B) 22 - Compressione graduata (Grado B) Note: - Forme estese al sistema profondo o a 2-3 cm dalle crosse = trattare come TVP - Valutare rischio di EP (se sospetto fondato Codice rosso) Follow up Eseguire emocromo e coagulazione dopo 7 giorni Visita di controllo dopo 20 giorni + eventuale ECD Valutare eventuale trombofilia Ricercare neoplasie occulte o altre patologie “rivelabili” La scelta di un dosaggio più o meno aggressivo di EBPM o ENF è in relazione alla presenza o meno di fattori di rischio, all’estensione e gravità del quadro clinico. La TAO è preferibile nei pazienti con stati trombofilici, progressione e recidive multiple scatenano l’evento trombotico 39 40 . La tera- ze procoagulanti (tromboplastina tissutale, pia si basa sull’impiego di eparina, calcica o cancer procoagulant) o a fattori generali, con- frazionata, che non supera il filtro placentare nessi alla reattività dell’ospite (alterazioni del e pertanto può essere utilizzata con assoluta metabolismo proteico, infiltrazione gangliare sicurezza, diversamente dai FANS e dagli ste- e della parete venosa, modificazioni emodi- roidi, che invece possono essere responsa- namiche): esse possono manifestarsi in qual- bili di malformazioni fetali. La compressione siasi distretto e sono solitamente “saltanti” o graduata è d’obbligo, mentre sono controin- “migranti”. L’evidenza di TVS con tali caratteri- dicati per l’effetto teratogeno gli anticoagu- stiche ed in assenza di manifestazioni di altra lanti orali, specie nel primo trimestre, ma patologia, deve far sospettare, e di conseguen- sono consentiti nel puerperio. Mancano ad za ricercare, una neoplasia occulta (pancreas, oggi studi specifici con Fondaparinux, per polmone, stomaco, colon, ovaie, prostata). La cui questo farmaco è sconsigliato. terapia deve essere mirata sia alla risoluzione Le TVS da contraccettivi riconoscono mo- del processo trombotico sia verso la neopla- venti etiopatogenetici analoghi a quelle gra- sia stessa. Le TVS paraneoplastiche rientrano vidiche e sono favorite dalla concomitante nel gruppo delle TVS “rivelatrici” (Tabella IV), presenza di anomalie genetiche della coa- analogamente alle TVS idiopatiche, come ve- gulazione (fattore V Leiden, mutazione del nivano un tempo denominate quelle forme gene G20210A della protrombina, sindrome senza causa apparente, ma alla base delle da anticorpi antifosfolipidi) 17. La sospensio- quali molto spesso si pone uno stato trom- ne del contraccettivo è necessaria e riduce bofilico legato ad alterazioni congenite o alla i sintomi ma deve essere consigliata la tera- presenza di anticorpi anticardiolipina 41. pia farmacologia e fisica specifiche. Le TVS legate ad anomalie dell’endotelio Le TVS paraneoplastiche sono correlate a sono solitamente ad evoluzione benigna, fattori specifici, quali la produzione di sostan- senza diffusione al circolo profondo, talora Vol. 60 - Suppl. 4 al No. 2 MINERVA CARDIOANGIOLOGICA 45
MILIO Modello di percorso diagnostico e terapeutico per la trombosi venosa superficiale Tabella IV. — Forme morbose che possono sottostare provvedimento terapeutico da adottare è ad una TVS. la rimozione dell’agente causale, ove esso — Neoplasie persista, come nel caso delle forme iatro- — Ernia jatale gene, in cui è rappresentato da un elemen- — Malattia di Buerger e di Beçhet, arteriti di Horton e to meccanico (ago, cannula o catetere) o Takayasu chimico (sostanze endoteliolesive quali — Collagenopatie (LES, panarterite nodosa) soluzioni ipertoniche, chemioterapici, anti- — Malattie dismetaboliche (diabete mellito, iperuricemia) — Emopatie e coagulopatie (anemia ipocromica, blastici, mdc). La terapia specifica si avvale policitemia secondaria, m. di Vaquez, leucemie, m. di farmaci antinfiammatori steroidei o non di Hodgkin, trombocitosi primitive o secondarie, steroidei per uso orale o topico 22 e del- trombofilie acquisite o congenite, crioglobulinemia la compressione graduata (a seconda della e crioagglutininemia, emoglobinuria parossistica notturna) sede); solo nei casi, estremamente rari, di — Patologie infettive e virali (tifo, influenza, foci dentari, estensione al circolo profondo, si ricorre genitali, urinari), tubercolosi, afte orali o genitali alla terapia eparinica, mentre nelle TVS set- — Neoplasie delle vene tiche va associata la terapia antibiotica 42. — Patologie iatrogene da medicamenti (chemioterapici, antiblastici) 5b. Approccio terapeutico in relazione al quadro clinico delle TVS “rivelatrici” come quella di Buerger, talora “migranti”, talvolta localizzate alla parete to- L’altro elemento che condiziona ed orien- racica anterolaterale, come quella di Mon- ta la scelta terapeutica nelle TVS è la loca- dor, che invece può essere associata a ne- lizzazione ed estensione. Le linee guida 24 oplasie o stati di ipercoagulabilità. In ogni distinguono tre diverse evenienze: caso, il trattamento è rivolto al controllo della flogosi, con farmaci antinfiammatori steroidei o non steroidei, raramente si fa ri- 5b.1 TVS della grande safena aggettante corso all’eparina; l’ASA a dosi antiflogistiche in vena femorale comune ed i farmaci agenti a livello endoteliale qua- li i GAG possono essere utili per il controllo Va considerata a tutti gli effetti una TVP e dei sintomi e la stabilizzazione del risultato. trattata come tale con terapia anticoagulante. Diversamente da quanto avveniva in passa- 5a.3 TVS altre to, allorchè vi era chi sosteneva 43 che una legatura della giunzione safeno-femorale as- Nelle TVS di questo gruppo, general- sociata a stripping era superiore alla terapia mente correlate a causa esogena, il primo anticoagulante standard in termini di rapidità TVS “altre” (Codice giallo o Codice verde) Quando sospettarla: In presenza di stria o cordone sottocutaneo caldo e dolente lungo il decorso di una vena traumatizzata o utilizzata per infusione, scleroterapia o inserimento di CVC, o in soggetto con focolaio settico Esami da richiedere Talora ECD Venoso (secondo giudizio clinico) Management: Obiettivi: - risolvere la flogosi ed il quadro clinico Trattamento: - Rimozione della causa (Grado C) - FANS per via sistemica o topica (Grado C) - Eventuale antibioticoterapia nelle forme settiche (Grado C) - Compressione graduata (Grado B) - EBPM o Fondaparinux solo in casi selezionati (Grado C) 46 MINERVA CARDIOANGIOLOGICA Aprile 2012
Modello di percorso diagnostico e terapeutico per la trombosi venosa superficiale MILIO di miglioramento dei sintomi e presentava ai dati riportati da altri Autori per pazienti un migliore rapporto costo-beneficio, e chi, trattati farmacologicamente. invece, riportava i vantaggi in termini socio- economici della terapia con EBPM 44, oggi “We recommend medical treatment with an- 5b.3 TVS in altre sedi ticoagulants over surgical treatment (Grade 1B) 22. L’approccio chirurgico può, comun- E’ indicata l’eparina calcica o EBPM a que, trovare indicazioni in casi selezionati dosi profilattiche per due settimane asso- (controindicazione o intolleranza al tratta- ciata ad antinfiammatori. Nelle varicoflebiti mento anticoagulante, TVS gravidiche). insorgenti su gavoccioli varicosi grandi e dolenti possono essere proposte la flebo- tomia e lo svuotamento o spremitura. Di 5b.2 TVS della grande e della piccola estrema importanza è il bendaggio elasto- safena non estesa al sistema pro- compressivo, con bende ad elasticità me- fondo dio-alta con basso differenziale pressione di lavoro/pressione di riposo. Una volta risolto La terapia di scelta è l’EBPM (in rapporto l’episodio acuto è consigliabile la flebochi- al peso del soggetto, a dosi terapeutiche) rurgia, se si è trattato di TVS su vena vari- protratta per 2-4 settimane o il Fondapa- cosa (stripping) o di TVS di vene collaterali rinux (2.5 mg in unica somministrazione (flebectomia distrettuale) 48. giornaliera) per 45 giorni 15 o l’eparina cal- Nel considerare la possibilità di una delle cica (25000 U/die in 2 somministrazioni sot- opzioni chirurgiche indicate nei paragrafi tocutanee, mantenendo l’aPTT tra 1,5 e 2,5 precedenti va tuttavia tenuto presente che volte il valore di controllo). l’approccio chirurgico è comunque grava- Le EBPM ed il Fondaparinux risultano più to da una più elevata incidenza di eventi maneggevoli in funzione della possibilità TEV, rispetto al trattamento anticoagulante, di trattamento senza monitoraggio labora- come dimostrato dal braccio placebo del toristico, con l’esclusione del monitoraggio sottogruppo dello studio CALISTO 15 che piastrinico nell’uso prolungato di EBPM. E’ è stato avviato a procedure chirurgiche di tuttavia da segnalare che fondaparinux è trombectomia o di deconnessione. E’ per- oggi in Italia l’unico farmaco che presen- tanto opportuno, qualora si optasse per una ta in CRP l’indicazione al trattamento della soluzione chirurgica, non omettere il tratta- TVS sintomatica in assenza di TVP, per cui mento con EBPM o Fondaparinux. il suo impiego potrebbe già inizialmente essere adottato dai MMG. Tuttavia, va te- nuto in considerazione il rapporto costo- 5c. Prospettive future beneficio 45 , anche se i dati riportati fanno riferimento al contesto USA, ove il costo Non esistono a tutt’oggi trials d’intervento della terapia con fondaparinux e di con- che abbiano valutato i nuovi anticoagulanti seguenza il rapporto costo/beneficio risul- orali (Dabigatran, Rivaroxaban, Apixaban, tano sostanzialmente superiori al contesto etc) nel trattamento della TVS. italiano. Alcuni suggeriscono di associare Date le caratteristiche farmacologiche la legatura della crosse quando il processo (rapidità d’azione, risposta prevedibile, trombotico arriva a 3 cm dalla giunzione somministrazione orale ed a dose fissa) e safeno-femorale (o safeno-poplitea) 46 ed i l’efficacia già dimostrata nella prevenzione segni di flogosi al terzo superiore di coscia. del TEV, specie in chirurgia ortopedica, e Uno studio retrospettivo 47 riporta un’inci- nel trattamento di patologie cardiache (Sin- denza di TEV, in un follow up di 5 anni, in dromi coronariche acute, fibrillazione atria- pazienti con TVS trattati con legatura pre- le), si ha motivo di ritenere che possano coce della safena dello 0.75% e di EP dello trovare, a breve, razionale applicazione in 0,5%, valori sensibilmente inferiori rispetto questa patologia. Vol. 60 - Suppl. 4 al No. 2 MINERVA CARDIOANGIOLOGICA 47
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Modello di percorso diagnostico e terapeutico per la trombosi venosa superficiale MILIO 36. The VESALIO Investigators Group. High vs low dos- 47. Krause U, Kock HJ, Kroger K, Albrecht K, Rudofsky es of low-molecular-weight-heparin for the treat- G. Prevention of deep venous thrombosis associated ment of superficial vein thrombosis of the legs: a with superficial thrombophlebitis of the leg by early double-blind, randomized trial. J Thromb Haemost saphenous vein ligation. VASA 1998;27:43-8. 2005;3:1152-7. 48. Lohr JM, McDevitt DT, Lutter KS, Roedersheimer 37. Belcaro G, Nicolaides AN, Erpichi BM, Cesarone MR, LR, Sampson MG. Operative management of great- De Sanctis MT, Incandela L, et al. Superficial throm- er saphenous vein thrombophlebitis involving the bophlebitis of the legs: a randomised, controlled, saphenofemoral junction. Am J Surg 1992;164:269-75. follow-up study. Angiology 1999;50:523-9. 38. Agus GB, Allegra C, Arpaia G, Botta G, Cataldi A, Gasbarro V, et al. Linee guida sulla terapia elastocom- Elenco dei partecipanti al Gruppo di lavoro: pressiva. Acta Phlebol 2000;1(s2):3-26. — Glauco Milio, team leader (SIAPAV - Consiglio Diret- 39. James KV. Venous thrombotic complications of preg- tivo Nazionale) nancy. Cardiovasc Surg 1996;6:777-82. — Giuseppe Maria Andreozzi (SIAPAV - Presidente Na- 40. McColl MD, Ramsay JE, Tait RC, Walker ID, McCall zionale) F, Conkie JA, et al. Superficial vein thrombosis : — Donatella Alesso (Metis – FIMMG) incidence in association with pregnancy and preva- — Leonardo Aluigi (SIDV-GIUV) lence of thrombophilic defects. Thromb Haemost — Pier Luigi Antignani (SIAPAV - Consiglio Direttivo Na- 1998;79:741-2. zionale) 41. Pereira de Godoy JM, Batigalia F, Braile DM. Superfi- — Enrico Arosio (SIAPAV - Consiglio Direttivo Nazio- cial thrombophlebitis and anticardiolipin antibodies. nale) Angiology 2001;52:127-9. 42. Scaramuzzino L, De Franciscis S. La terapia delle — Guido Arpaia (SIAPAV - Consiglio Direttivo Naziona- tromboflebiti superficiali. In: Mancini S, eds. Trattato le) di Flebologia e Linfologia. Torino, UTET 2001; vol — Giuseppe Camporese (SIAPAV - Sezione Triveneto) I:331-49. — Claudio Cimminiello (SIAPAV - Ufficio Studi e Ricer- 43. Sullivan V, Denk PM, Sonnad SS, Eagleton MJ, Wa- che) kefield TW. Ligation versus anticoagulation: treat- — Basilio Crescenzi (SIAPAV - Consiglio Direttivo Nazio- ment of above-knee superficial thrombophlebitis not nale) involving the deep venous system. J Am Coll Surg — Gianmarco De Donato (SICVE) 2001;193:556-62. — Sergio De Marchi (SIAPAV - Sezione Triveneto) 44. Lozano FS, Almazan A. Low-molecular-wieght-he- — Michelangelo M. Di Salvo (SIAPAV - Consiglio Diret- parin versus saphenofemoral disconnection for the tivo Nazionale) treatment of above-knee greater saphenous throm- — Alessandro Filippi (SIMG) bophlebitis: a prospective study. Vasc Endovascular — Bruno Gossetti (SIAPAV - Consiglio Direttivo Nazio- Surg 2003;37:415-20. nale) 45 Blondon M, Righini M, Bounameaux H, Veenstra DL. — Domenico Grimaldi (Metis - FIMMG) Fondaparinux for isolated superficial-vein thrombosis — Renzo Laurora (SIMG) of the legs : a cost-effectiveness analysis. Chest 2011; — Giustino Marcucci (SIAPAV - Consiglio Direttivo Na- [epub ahead of print]. zionale) 46. Bergan JJ. Surgical management of superficial and — Gualtiero Palareti (SISET) deep femoral venous thrombosis. In: Ernst CB, — Guido Sanna (Metis - FIMMG) Stanley JC, eds. Current therapy in vascular surgery. — Carlo Setacci (SICVE) Philadelphia, BC Decker Inc 1991;972-4. — Adriana Visonà (SIAPAV - Sezione Triveneto) Vol. 60 - Suppl. 4 al No. 2 MINERVA CARDIOANGIOLOGICA 49
MILIO Modello di percorso diagnostico e terapeutico per la trombosi venosa superficiale Glossario Acronimo Acronimo Definizione Inglese TVS Trombosi Venosa Superficiale: ostruzione trombotica di vena del sistema venoso superficiale SVT PDT Percorsi Diagnostico-Terapeutici: suggerimenti e raccoman- dazioni operative per ottenere un DTP trattamento medico di qualità EBPM Eparine a Basso Peso Molecolare: categoria di sostanze derivate dall’ENF ed a struttura chimica LMWH più semplice, somministrabili per via parenterale, che interferiscono con il meccanismo della coagulazione, inibendo prevalentemente il FXa ECD Eco Color Doppler: metodica diagnostica strumentale, basata sull’impiego di ultrasuoni, che abbina CCDUS un sistema ecografico (informazioni prevalentemente morfologiche) ad un sistema doppler e un modulo colore (informazioni prevalentemente emodinamiche) ENF Eparina Non Frazionata o eparina standard: sostanza farmacologica, somministrabile per via UFH o parenterale, che interferisce con il meccanismo della coagulazione, inibendo il FXa ed il FIIa UH EP Embolia Polmonare: occlusione parziale o totale di arterie polmonari causata da un coagulo PE distaccatosi da un trombo venoso FANS Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei: categoria di farmaci che possiedono effetto antinfiammatorio NSAID e struttura non steroidea GdL Gruppo di Lavoro: insieme dei soggetti che hanno partecipato attivamente alla stesura del WG documento LLGG Linee Guida: indicazioni procedurali, prodotte secondo le migliori evidenze scientifiche disponibili, GL finalizzate ad assistere gli operatori per decidere sulle modalità assistenziali più adeguate in specifiche circostanze MMG Medico di Medicina Generale: Medico di Famiglia, Medico Generalista GP o FP SV Specialista Vascolare (angiologo e/o chirurgo vascolare) VS TAO Terapia Anticoagulante Orale: trattamento con farmaci somministrati per os che interferiscono con OAT il meccanismo della coagulazione, bloccando l’azione della Vitamina K TEV Trombo Embolismo Venoso: evento trombotico all’interno del sistema venoso associato o no ad VTE embolia polmonare TVP Trombosi Venosa Profonda: ostruzione trombotica di vena del sistema venoso profondo DVT 50 MINERVA CARDIOANGIOLOGICA Aprile 2012
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