RCS Sport posticipa la data del Giro d'Italia 2020 - Il Discorso

Pagina creata da Greta Murgia
 
CONTINUA A LEGGERE
RCS Sport posticipa la data del Giro d'Italia 2020 - Il Discorso
RCS Sport posticipa la data
del Giro d’Italia 2020

Il Governo ungherese a causa del diffondersi del coronavirus
ha dichiarato lo stato di emergenza che proibisce
l’organizzazione di eventi di massa e rende impossibile
organizzare eventi internazionali.

Di conseguenza il Comitato Organizzatore delle tappe ungheresi
del Giro d’Italia ha dichiarato l’impossibilità di ospitare la
Grande Partenza della Corsa Rosa in Ungheria nelle date
inizialmente previste. Le parti hanno ribadito la loro
determinazione a lavorare insieme per consentire al Giro
d’Italia di partire dall’Ungheria in una data successiva.

RCS Sport, vista la situazione nazionale e internazionale,
comunica che viene posticipata la data del Giro d’Italia 2020.
La nuova data sarà annunciata non prima del 3 aprile quando
termineranno le disposizioni previste dal D.P.C.M. del 4 marzo
2020 e dopo che l’organizzazione si sarà confrontata con il
Governo, gli Enti locali e territoriali e le Istituzioni
sportive italiane e internazionali.

Ufficio Stampa Ciclismo RCS Sport
RCS Sport posticipa la data del Giro d'Italia 2020 - Il Discorso
#iorestoacasa…   Con   gli
artisti  da  domani  sulla
pagina fb del CSS Teatro
stabile del Friuli Venezia
Giulia
#iorestoacasa con…gli artisti. Inaugura domani sabato 14 marzo
ore 21 #iosonoMecenate lo speciale format di visioni in
diretta sulla pagina Facebook del CSS Teatro stabile di
innovazione del FVG e di successivi streaming in differita. La
prima puntata di #iorestoacasa con… permette agli spettatori
digitali di partecipare a “distanza” al teatro – canzone
dell’attrice e cantante Nicoletta Oscuro e del
chitarrista Matteo Sgobino.

“Vogliamo invitarvi a casa – dichiarano i due artisti – per
trascorrere una serata insieme e attraverso la musica, il
canto, la poesia, le parole dei grandi autori e le nostre
riflessioni, stringerci in un abbraccio. Proviamo a proporvi
un esercizio di immaginazione e di speranza e lo faremo con i
mezzi che abbiamo, con il nostro lavoro artistico, perché,
come direbbe Tonino Guerra “… se volgiamo che il mondo vada
avanti dobbiamo tenerci per mano… “anche adesso che non ci
possiamo toccare”
RCS Sport posticipa la data del Giro d'Italia 2020 - Il Discorso
Al progetto #iosonoMecenate hanno già aderito: Marta Cuscunà
(17 marzo), Teho Teardo con la voce di Elio Germano e Daniele
Della Vedova (19 marzo), Teatro Incerto/Claudio Moretti,
Fabiano Fantini, Elvio Scruzzi (21 marzo), Ksenija Martinovic
(24 marzo), Roberto Anglisani (26 marzo), Fabrizio Arcuri (28
marzo), Claudio Moretti (31 marzo), teatrino del Rifo / Manuel
Buttus e Roberta Colacino (2 aprile), Nicoletta Tari con
Filippo Ieraci (4 aprile), Paolo Fagiolo con Alan Malusà Magno
e Federico Petrei (9 aprile), Matteo Bevilacqua (11 aprile),
Francesco Collavino, Giuliano Scarpinato, Gabriele Benedetti,
Rita Maffei, Fabrizio Pallara, Massimo Somaglino e molti altri
se ne aggiungeranno nelle prossime ore.

#iosonoMecenate è un’iniziativa nata dalla volontà di
sostenere anche economicamente gli artisti e che darà la
possibilità al CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli
Venezia Giulia , come centro di produzione teatrale, ma anche
a comuni cittadini, a privati, aziende, associazioni, di dare
un importante contributo diventando “mecenati” grazie allo
strumento dell’Art bonus predisposto dal MiBACT Ministero per
i beni e le attività culturali e per il turismo.
RCS Sport posticipa la data del Giro d'Italia 2020 - Il Discorso
L’Art bonus consente a soggetti privati di effettuare
erogazioni liberali in denaro per il sostegno alla cultura e
al tempo stesso di godere di importanti benefici fiscali sotto
forma di credito di imposta. Il donatore (se lo desidera)
entrerà nell’elenco dei Mecenati per l’Arte e la
Cultura pubblicato sul sito Art bonus, dove potrà scaricare la
ricevuta con l’evidenza della causale “Art bonus – Ente
Beneficiario – Oggetto dell’erogazione” necessaria per
l’ottenimento dell’agevolazione fiscale. Il singolo versamento
potrà essere di qualunque cifra a partire da 1 euro e
l’erogazione liberale potrà essere recuperata nell’ordine
del 65% a titolo di credito di imposta. Va segnalato che anche
la Regione Friuli Venezia Giulia (seconda regione in Italia)
ha deciso di sostenere il mecenatismo culturale attivando
dallo scorso anno un suo Art bonus regionale con la
possibilità di erogazioni più cospicue.

#Iorestoacasa   con…   prevede   che   gli   artisti   vengano
scritturati per la giornata di lavoro dal CSS, mentre gli
spettatori potranno fruire gratuitamente delle dirette online
e degli streaming in differita, ma soprattutto potranno
diventare “mecenati” e fare il loro Art bonus con
una erogazione tramite bonifico, versamento postale, carta di
credito e altre modalità previste. Quanto raccolto verrà
destinato dal CSS agli artisti stessi          e   corrisposto
interamente in giornate lavorative.

Tutte le istruzioni e informazioni sono online alla
pagina http://www.cssudine.it/stagione-iosonomecenate/2019
RCS Sport posticipa la data del Giro d'Italia 2020 - Il Discorso
Gran Fondo Côte d’Azur Nice
Matin posticipata a domenica
11   ottobre   –   Il   nuovo
calendario del circuito Coppa
Piemonte 2020
Si terrà domenica 11 ottobre l’evento francese che avrebbe
dovuto aprire, domenica 29 marzo, la nuova edizione del
circuito Coppa Piemonte. Sabato 6 giugno la città di Nizza e
la società Sprinter Club de Nice daranno vita sabato 6 giugno
ad una cronometro individuale. Iscrizione gratuita alla gara
contro il tempo per gli abbonati al circuito.

Torino – La Gran Fondo Côte d’Azur Nice Matin è stata
posticipata a domenica 11 ottobre.

In un precedente comunicato del circuito Coppa Piemonte, era
stata comunicata la volontà del comitato organizzatore
RCS Sport posticipa la data del Giro d'Italia 2020 - Il Discorso
dell’evento francese di posticipare la manifestazione.

Oggi la conferma della nuova data di svolgimento: domenica 11
ottobre 2020.

Visto lo spostamento della Gran Fondo inserita nel calendario
gare del circuito Coppa Piemonte 2020, la città di Nizza e la
società Sprinter Club de Nice daranno vita sabato 6 giugno ad
una cronometro individuale.

Il percorso di gara, inserito in diverse edizioni della gara a
tappe professionistica francese Parigi Nizza, misura 9,6
chilometri e il dislivello è di 570 metri. I parteciperanno si
misureranno lungo la Grande Corniche che è la più spettacolare
delle tre strade corniche con curve e tornanti, salite e
discese. Quest’ultima era originariamente un’antica
mulattiera. Successivamente Napoleone commissionò all’Ecole
des Ponts et Chausséès (scuola nazionale di ponti e strade) di
Parigi (il primo istituto di ingegneria civile al mondo) la
progettazione e la costruzione di una strada nazionale da
utilizzare per la sua ambiziosa campagna d’Italia del 1796.

I dirigenti della Sprinter Club de Nice, società che organizza
la Gran Fondo e la cronometro, offrono a tutti gli abbonati al
circuito Coppa Piemonte l’iscrizione gratuita alla gara contro
il tempo di sabato 6 giugno.

Questo il nuovo calendario del circuito Coppa Piemonte 2020:

14 Giugno 2020 a Varzi (PV): Gran Fondo del Penice;

21 Giugno 2020    a Courmajeur (AO): “Granfondo Gaten La
Montblanc;

19 Luglio 2020 a Sestriere (TO): Granfondo Setriere – Colle
delle Finestre;

13 Settembre 2020 a Bra (CN): Granfondo Bra – Bra Specialized
Fenix Grand Prix Dalle Langhe al Roero;
RCS Sport posticipa la data del Giro d'Italia 2020 - Il Discorso
27 Settembre    2020   a   Mondovì   (CN):   Giro   delle   Valli
Monregalesi;

04 Ottobre 2020 a Varese (VA) GF Tre Valli Varesine;

11 Ottobre 2020 a Nizza (Francia): Granfondo Cote d’Azur-Nice-
Matin.

Vi invitiamo a seguire il sito del circuito e la pagina
Facebook per rimanere aggiornati.

Esce “Ferro e ruggine”, il
nuovo singolo dei bolognesi
Nuju
                       Ferro e ruggine
    Il dissenso al black mood dei social firmato Nuju
RCS Sport posticipa la data del Giro d'Italia 2020 - Il Discorso
Esce Ferro e ruggine dei Nuju, singolo e videoclip,   prima di
una serie di tappe di un viaggio che porterà la band
bolognese, di origine calabrese, al nuovo album nella
primavera 2021.

Ferro e ruggine è un brano denso di un ritmo incalzante e di
una melodia che arriva direttamente alla pancia.       Un
contributo in musica da parte della band ad una più ampia
riflessione sull’impatto dei social sulla nostra quotidianità.

In un mondo in cui da animali sociali ci siamo inevitabilmente
trasformati in animali social, i Nuju tornano alle proprie
sonorità più etniche e world per denunciare l’ombra di
negatività che imperversa sulla rete e verso la quale è
diventato ormai imprescindibile opporsi: “sprigionare in un
istante solo ciò che penso…. tutto il mio dissenso”.

Il video, un gioco di macchie di colore che si inseguono nel
dipingere volti, urla e fughe verso un mondo migliore, è stato
disegnato e montato dal fumettista e videomaker Lorenzo
Menini, ormai partner storico della band.
RCS Sport posticipa la data del Giro d'Italia 2020 - Il Discorso
Con alle spalle un percorso artistico che viaggia ormai dal
2009 (per la bio completa), i Nuju hanno sempre abbinato
l’impegno sui contenuti sociali e di riflessione politica ad
una ricerca senza confini e pregiudizi, fra rock e musica
etnica, sfociando in un vero e proprio genere urbano meticcio.

Fabrizio Cariati: voce, synth, cori
Marco “Goran” Ambrosi: chitarre, bouzouki
Davide “Ferro” Ferretti: batteria, percussioni
Gianluca Calò: basso
Lorenzo Iori: violino e synth

Registrato da Andrea Rovacchi al Bunker Studio di Rubiera (RE)
Mixato da Andrea Rovacchi al Sonic Temple Studio di Parma
Assistente di studio Lorenzo Iori
Masterizzato da Andrea Rovacchi
Produzione artistica di Andrea Rovacchi

Testo di Fabrizio Cariati
Musica di Marco Ambrosi e Fabrizio Cariati

                                                           Fe
rro e ruggine
Come siam finiti qui, c’è una voragine
di perfidia e intolleranza ferro e ruggine
camminiamo su macerie siamo complici
di un processo e di una gogna, mai colpevoli.
L’Italia agli italiani prima ai fascisti e ai puritani sono
italiano e me ne vergogno quando stuprate la costituzione
la vostra mancanza di etica la vostra violenza gratuita
RCS Sport posticipa la data del Giro d'Italia 2020 - Il Discorso
profilo fake villano ricorda da dove veniamo.

Non mi azzardo a pensare al domani
qui si azzannano come animali
ho paura del buio quello degli altri

Voglio urlare a squarciagola tutto il mio dissenso
sprigionare in un istante solo ciò che penso
mi disperdo in una folla inconsistente
non lasciatemi qui

Un giorno col fucile un altro invece il crocifisso
con questi pesci in rete abbocca un altro fesso e confesso,
malmesso il mio paese che se ne frega tutto nega e tutto tace,
questo clima non mi piace
e mi pare assurdo legittimare, si infrangono le onde non le
regole del mare, tutto questo male per nuocere e basta,
scoppia nella testa dunque manifesta
il dissenso e in compenso puoi salvare la tua dignità
regalando alla terra un briciolo di umanità

Non mi azzardo a pensare al domani
qui si azzannano come animali
ho paura del buio quello degli altri

Voglio urlare a squarciagola tutto il mio dissenso
sprigionare in un istante solo ciò che penso
mi disperdo in una folla inconsistente
non lasciatemi qui
Arriva l’operazione 1Euro
Promotion   per   sostenere
artisti e scrittori
Finalmente una buona notizia per gli amici artisti. Grazie al
contributo di privati, addetti ai lavori e sostenitori
dell’Arte, della Musica e della Cultura, è stato possibile
fare partire l’operazione 1EURO PROMOTION. In cosa consiste?
Nella possibilità di aver garantiti 3 mesi di promozione a un
euro al giorno (praticamente 90,00 euro + IVA per tre mesi!!!)
per il tuo prodotto. Hai un album? Un singolo? Un videoclip?
Un romanzo? Ecco una bella occasione da non perdere.
In tanti stanno cercando di far sì che il sistema resista, non
muoia, causa questa infernale maledizione che sta colpendo il
mondo, la vita, la nostra già complessa e inquieta
quotidianità.         Per       informazioni         scrivete
a    1europromotion@gmail.com.       #lamusicauccidelamorte
#iorestoacasa

Una bella storia d’altri
tempi sul motorsport nella
vicina Slovenia
Pubblichiamo una testimonianza inerente al motorsport
ricevuta dai nostri collaboratori Assale Nord e Plume
Sport, due loghi dietro i quali si nascondono delle
persone appassionate di fotografia nell’ambito del
motorsport:

Anzitutto ci presentiamo: siamo un gruppetto di amici appassionati di
sport motoristici, ci piace fotografarli, congelare attimi di
passione, fermare un momento preciso dell’azione perché una bella
fotografia rivela un evento, un luogo, uno stato d’animo, insomma
riesce a raccontare una storia ed in molti casi una bella foto è più
evocativa di un testo, oltretutto una bella foto resterà per sempre un
gradevole ricordo. Abbiamo così creato i due loghi Assale Nord e Plume
Sport attraverso i quali pubblichiamo sul blog e sulla pagina facebook
Plume Sport le immagini delle competizioni a cui assistiamo per dare
modo a tutti di vederle e, magari, per qualcuno, anche di rivedersi in
azione.

Quanto stiamo per raccontare è una di quelle storie che per chi ama il
motorsport è la realizzazione di un sogno ad occhi aperti; è una
storia d’altri tempi che si svolge nella vicina Slovenia a pochi
chilometri dal confine, la storia di una famiglia racing che coinvolge
un papà, i suoi due figli e i rally, il tutto condito dall’entusiasmo
e   dalla passione.

Tutto ha avuto inizio il 29 giugno 2019 al 6° Rally Zelezniki. Avevamo
individuato quella gara per le caratteristiche del percorso e per le
bellezze naturalistiche della zona, una volta arrivati in prova
speciale per immortalare i concorrenti ci siamo accorti che, anche a
causa della lunghezza del viaggio, i nostri tempi erano un po’ stretti
e dopo esserci “appostati” fra i pascoli e i prati del passo di Colle
Pietro abbiamo deciso di fotografare un unico passaggio della prova
speciale del Rally Zelezniki; in seguito le immagini della gara sono
state pubblicate, come di consueto, sulla nostra pagina facebook.
Qualche giorno dopo un signore sloveno si è messo in contatto con noi
tramite i social perché interessato alle immagini di una vettura, la
Zastava Yugo blu e rossa numero 68 dell’equipaggio Jan Mrevlje e
Danijel Mrevlje. Chi ci ha chiesto le fotografie, poi speditegli come
richiesto,    è   tale   Danijel   Mrevlje   (copilota   della   Yugo)   che
nell’occasione ci ha invitato al Rally di Nova Gorica – in programma
il terzo fine settimana di settembre – dove avremmo potuto conoscerci
di persona.
La Zastava Yugo di Jan Mrevlje e Danijel Mrevlje (credits Assale
  Nord)

Ricordiamoci questo cognome: “Mrevlje”.

Al Rally di Nova Gorica ci siamo poi effettivamente andati ma, sempre
per i tempi stretti e la voglia di vedere e fotografare quanto più
possibile le auto in azione, abbiamo preferito il campo di gara ai
parchi assistenza e così non siamo riusciti ad incontrare Danijel.

Al rally abbiamo immortalato gli equipaggi impegnati sul salto
presente fra le case di Kambreško, un dosso molto pronunciato su un
incrocio, dove la Renault Clio blu numero 49 dell’equipaggio Vasja
Miklavcic e Martin Černigoj ci ha veramente impressionato per il gran
bel “gesto atletico” effettuato, l’abbiamo poi ripresa anche al salto
di Lokovec dove la Clio ha letteralmente spiccato il volo; insomma, la
sensazione è stata quella di trovarsi davanti ad un pilota che sembra
“non mollare mai”.
La sequenza del salto della Clio di Vasja Miklavcic e Martin
Černigoj (credits Plume Sport)
Siamo così giunti all’ultimo rally del campionato sloveno, quello di
Idrija, dove il tempo a disposizione è stato meno tiranno e così, dopo
aver fotografato due passaggi a Gore, siamo scesi in centro a Idrija
al parco assistenza; tra una foto, un saluto e una chiacchiera siamo
arrivati proprio davanti al “box” di quella Clio “volante”, abbiamo
iniziato a parlare con un membro dello staff dell’equipaggio di quella
Clio che ci ha confidato che il pilota Vasja Miklavcic è considerato
in Slovenia il nuovo “Ragnotti”, un giovane pilota che ha molto da
dare e che farà sicuramente parlare di se.

  Vasja Miklavcic e Martin Černigoj impegnati al Rally di Idrija
  (credits Plume Sport)

Presentandoci con i nostri “nomi di battaglia” su facebook gli abbiamo
fatto vedere sullo schermo del cellulare le immagini del salto della
Clio al Rally di Nova Gorica, al che lui, riconosciutici, ci ha
rivelato di essere Danijel Mrevlje! Il destino ha voluto che
incontrassimo proprio lui! Nel ringraziarci per le foto del Rally
Zelezniki ci ha svelato in un perfetto italiano perché per lui erano
così importanti: il giorno del suo compleanno i suoi figli Jan e
Denis, entrambi piloti di rally e cresciuti con la sua grande passione
per questo sport, tanto da aver creato un team con il loro nome, gli
hanno regalato la partecipazione ad una gara.

Sicuramente avrà notato i nostri occhi sgranati e increduli, lui ha
continuato   il   racconto   aggiungendo:   “Si,   mi   hanno   regalato
l’iscrizione come navigatore al Rally Zelezniki a bordo della Zastava
65 del Team Mrevlje Racing, con mio figlio Jan alla guida; nella busta
c’era tutto l’occorrente, dalla licenza all’iscrizione”; per lui è
stato un sogno che si è avverato e i suoi occhi luccicavano mentre ci
raccontava questa storia di vero amore dei suoi figli verso il padre e
verso i rally.

Pure la società AMD Gorica (la società sportiva organizzatrice) di cui
fa parte la famiglia Mrevije ha dato risalto alla notizia dedicando
nel comunicato stampa finale del Rally Železniki una nota che tradotta
in italiano citava testualmente: “Questa volta i suoi cari gli hanno
fatto una sorpresa per il compleanno. I figli gli hanno presentato un
modulo di iscrizione per il 6° Rally Zelezniki, dove lui e Jan hanno
conquistato il 2 ° posto nella Yugo Cup”.

Una storia d’altri tempi dicevamo, anche se svoltasi nei giorni nostri
e a poca distanza dal confine, una storia che testimonia però
l’ostracismo e la burocrazia vigente nel nostro paese nel settore
automobilistico a differenza di quanto avviene negli stati a noi
confinanti (pure in Austria ed in Croazia le normative sono più
favorevoli); in Italia una cosa del genere non sarebbe stata
assolutamente possibile, le difficoltà per poter partecipare ad una
competizione sono ben maggiori con il risultato di un impoverimento
generale della specialità.

Servizio e foto a cura di Assale Nord e Plume Sport

The Grudge: la recensione del
reboot di Nicolas Pesce,
ultimo capitolo della saga
nata con Ju-on

Tutto ebbe origine nel 2000, quando uscì Ju-on, di
Takashi Shimizu. Un film a basso budget, destinato
al solo mercato home-video, che diede origine a una
saga di film dell’orrore, creando il mito di Kayako
Saeki. Questo personaggio incarna uno stereotipo del
folklore giapponese, l’onryō, una sorta di fantasma,
di solito di sesso femminile, che vaga sulla terra
in cerca di vendetta. La pellicola ottenne un
successo inaspettato, tanto che ne venne fatta nello
stesso anno una versione per il cinema, seguita da
un sequel, Ju-on 2, e nel 2004 da un remake
americano, The Grudge, seguito da diversi altri
sequel.
Il reboot di Nicolas Pesce, prodotto da Sam Raimi,
potrebbe in realtà anche essere considerato un
sequel, ed è l’ultimo capitolo di questa saga,
uscito vent’anni dopo l’originale Ju-on, in piena
emergenza Coronavirus.

La storia incomincia quando Fiona Landers lascia la
sua casa a Tokyo, per trasferirsi in una piccola
cittadina     della   provincia    americana,    in
Pennsylvania, al numero civico 44 di Rayburn Drive.
Lei non ne è consapevole, ma si porta dietro la
maledizione che aveva dimora nella sua abitazione
orientale, che la spinge a massacrare figlia e
marito, prima di suicidarsi. Ma la maledizione
continua    a   infestare    la  casa,    colpendo
inesorabilmente chiunque vi metta piede.

Il nome del film da cui la saga si è originata, Ju-
on, in giapponese significa rancore (grudge in
inglese), e allude a un’altra credenza locale, per
cui se uno muore in preda a una furia cieca,
accumula energia negativa nel luogo ove avviene il
fattaccio, che ne rimane contaminato per sempre,
dando origine a una maledizione. Una maledizione che
si diffonde come un virus, seminando orrore e morti
atroci. Tutti i film della serie ruotano attorno a
questa credenza popolare giapponese, dimostrando per
l’ennesima volta l’inestricabile intreccio tra
cinema, cultura e società.

The Grudge: una storia che si dipana su diversi
piani temporali
La storia è ambientata tra il 2004 e il 2006, e
scorre su tre piani temporali principali. La
protagonista del film può essere considerata la
detective Muldoon, interpretata dalla brava Andrea
Riseborough, che si trova a indagare su un
misterioso incidente, nel quale ha perso la vita una
donna legata ai terribili eventi in Rayburn Drive.

Parallelamente si possono seguire i tragici fatti
accaduti nella casa infestata, che ha ereditato la
maledizione di Kayako Saeki, travasatasi nel corpo
di Fiona Landers. Assistiamo quindi alla mattanza
dei coniugi Peter e Nina Spencer, titolari di
un’agenzia immobiliare che cerca di mettere in
vendita la casa al numero 44 di Rayburn Drive, che
stanno attraversando una crisi coniugale legata alla
difficile gravidanza di Nina. I loro problemi
troveranno un tragico epilogo.

Il terzo piano temporale descrive i tragici fatti
accaduti alla famiglia Matheson, formata da due
anziani, che si trovano a dovere affrontare una
tragica situazione: lei è una malata terminale, e il
suo consorte pensa bene di chiamare un persona
esperta in eutanasia per aiutare la moglie ad
andarsene senza soffrire. Il demone che possiede la
casa ha però un’idea diversa su come gestire la
faccenda, che terminerà in un lago di sangue.

Le tre storie si intrecciano, mantenendo sullo
sfondo il massacro della famiglia di Fiona Landers,
suicidatasi tagliandosi la gola dopo avere
barbaramente massacrato la sua famigliola.

Insomma, il film è un’ordalia di mattanze che si
intersecano, e seguirle in parallelo non è facile
per uno spettatore, anche perché il numero dei
personaggi coinvolti è esorbitante.

The Grudge: un reboot non all’altezza dei primi film
della saga
L’affollamento di personaggi che si contendono la
scena non permette certo di approfondire il loro
spessore psicologico, anche perché vengono in genere
macellati vivi prima che si possa creare qualche
empatia con loro.

Da questo punto di vista, le morti atroci che si
susseguono lungo la storia alle volte sembrano fuori
luogo, sia perché troppo prevedibili, sia perché
spezzano la narrazione, rendendo difficile la
comprensione del racconto, che salta continuamente
tra un piano temporale e l’altro.

Fiona Sanders, è bene sottolinearlo chiaramente, non
è in grado di sostituire con efficacia l’originale
Kayako Saeki, diventata ormai una icona del genere
horror. Pensare di fare un reboot eliminando quella
che è diventata la bandiera della saga, che
probabilmente è rimasta scolpita nell’immaginario
collettivo occidentale proprio in quanto appartenete
a una altra cultura, che utilizza un repertorio
iconico differente dal nostro, è forse uno degli
errori più grossi fatti nel concepire questa
pellicola.

Nel film sono ovviamente presenti delle scene che
citano la versione originale, come la comparsa dello
spettro ai piedi del letto o la vasca da bagno
riempita con acqua scura, da cui emerge l’entità
malefica. Lungi dal ricreare l’effetto delle scene
originali, in questo reboot diventano dei sbiaditi
déjà-vu, destinati a rendere più prevedibili delle
scene che dovrebbero invece sorprendere e
terrorizzare lo spettatore.

Che dopo un po’ può anche cominciare a sbadigliare,
dal momento che seguire l’intreccio delle storie che
si intersecano richiede un impegno cognitivo non
indifferente. Visto che il film non ripaga lo
sforzo, non proponendo nulla di nuovo e originale, è
molto probabile che lo spettatore dopo una
mezz’oretta cominci a pensare alla lista della
spesa.

Peccato, anche perché la recitazione è di buon
livello, in particolare quella della protagonista,
l’attrice britannica Andrea Riseborough, e quella di
Demian Bichir, che interpreta il suo collega,
Goodman. Personaggio, quest’ultimo, detto per
inciso, al quale si fatica a trovare una funzione
narrativa.

Il The Grudge di Nicolas Pesce è l’ennesima
testimonianza di quanto la moda di riciclare
continuamente i miti cinematografici del passato sia
spesso un’operazione destinata a lasciare lo
spettatore con l’amaro in bocca, anche se il
produttore può assaporare un discreto successo al
botteghino.

Tra l’altro Sam Raimi si è anche risparmiato la
fatica di aggiungere un numero alla fine del titolo,
cosa che creerà qualche problema a chi deve, o
vuole, tenere la contabilità dei film di questa
saga. Ma forse è meglio così: di questa pellicola
tra un mese non si ricorderà più nessuno, e forse
non vale la pena distinguere tra i vari sequel,
reboot, cross-over, spin-off e chi più ne ha più ne
metta.

Film che, inspiegabilmente, continuano a dare spesso
molte soddisfazioni economiche ai loro produttori.
Misteri del cinema.
Teatro in emergenza : grave
crisi del settore!!
Per la grave situazione creata da questa emergenza pubblichiamo volentieri   il pensiero

del direttore della Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Napoli

Se le restrizioni imposte sono dettate dalla necessità di
salvaguardare la salute pubblica, valore essenziale e di
indiscutibile priorità, noi gente di teatro, nel comprendere
la difficoltà del momento, non possiamo dimenticare quanto
tutto questo si tramuti in incubo per coloro che – e sono la
maggior parte – vivono nella precarietà e anzi hanno fin qui
fatto della precarietà stessa, se non un punto di forza (se
mai fosse possibile), certamente uno stile di vita.

In questo momento tanti colleghi senza lavoro e senza alcuna
protezione si trovano in serie, serissime difficoltà e senza
una possibilità di previsione sui tempi per l’uscita
dall’incubo. Andrebbe riformulato tutto il settore e pensiamo
ci sia una questione: garantire i lavoratori dello spettacolo
che in situazioni come queste dovrebbero poter contare su uno
stipendio minimo, di dignità.

Adesso il tema è soprattutto trovare come proteggere i più
deboli di una categoria già debole e precaria per suo statuto.
Il pensiero va molto concretamente ad alcuni colleghi docenti,
giovani e meno giovani, che non hanno spettacoli perché
saltati e non hanno produttori alle spalle, e che dunque le
prove erano pagate attraverso gli incassi previsti o i ben
ridotti cachet quando va bene, e non hanno ora nessun introito
attraverso l’insegnamento, la trasmissione della loro arte.
Semplicemente, drammaticamente fermi. Anzi fermi non lo sono
perché non lo sono mai stati e di certo stanno provando nuovi
spettacoli. Ma molti di loro non possono contare su depositi o
prestiti bancari per sopravvivere a questo momento. In altri
paesi sarà certo sempre dura, ma questa protezione garantita
in una qualche forma differenziata esiste… In questo caso
inoltre si tratta di stato di emergenza e si dovrebbe poter
coprire almeno il mancato guadagno attraverso semplici
verifiche. Credo che da artisti dovremmo approfittare per
imparare da questa esperienza e reimpostare tutto il settore e
non lasciare indietro nessuno, garantendo un salario minimo
almeno in questo tempo di calamità.

Molti ricordano in questi giorni quanto sia fondamentale la
Sanità Pubblica e non sia stata una buona idea risparmiare su
essa.

Noi crediamo che alla sanità dei corpi debba essere affiancata
la Sanitas dell’anima della cultura e della bellezza
attraverso teatro musica danza etc. etc. perché garantiscono
la sopravvivenza della parte specificatamente umana
dell’umanità…. Dobbiamo ora agire assieme e pensare sia
all’adesso con interventi urgenti e mirati sia al dopo. Non
possiamo aspettarci che un giorno si dirà: “pericolo scampato,
ne siamo fuori ” e tutti di corsa torneranno a teatro. Ci
vorrà tempo per ricostruire e ricucire, per ristabilire un
rapporto che questa interruzione ha fatto crollare rivelandosi
terremoto dell’anima oltre che epidemia, o pandemia se sarà
definita tale. Se questa Quaresima pare essere tremendamente
assimilata a quelle dei secoli passati in cui gli attori non
potevano lavorare e che vedevano come portatrice di miseria
(aborrendo il colore viola) è il momento per riflettere e
creare condizioni più umane e solidali … È urgente e
necessaria una seria riflessione per queste categorie così a
rischio e attivare delle protezioni che invece sono presenti
in altri paesi a diversi livelli tutelando ad esempio il
lavoro a intermittenza.

La nostra solidarietà va a tutti i colleghi e colleghe e amici
che vedono annullati gli impegni e sono rimandati a casa, alle
associazioni culturali, alle compagnie, ai gruppi alle
organizzazioni e ai singoli attori registi danzatori musicisti
e lavoratori tutti delle arti performative. Il nostro pensiero
attuale e il lavoro che proseguiamo alacremente con contatti
quotidiani e continue rimodulazioni dei programmi accademici è
volto a garantire che nulla verrà perso e recupereremo ogni
docente facendo tutto il possibile e oltre…

Ma intanto in questa difficile contingenza vogliamo esprimere
vicinanza ai tanti colleghi e alle colleghe affinché non si
sentano soli. Rivolgiamo un appello alle autorità – Stato,
Regione e Comuni – perché non facciano mancare il loro pieno
appoggio a categorie che operano per la qualità della vita,
per donare bellezza, per stimolare la coscienza critica.

Un segnale di incoraggiamento che osserviamo sta nei nostri
allievi della Nico Pepe, che oltre al lavoro giornaliero che
svolgono isolatamente con la nostra guida a distanza, hanno
organizzato in totale autonomia una serie di interventi
attraverso letture e azioni di “pronto intervento per la
salute dell’anima” effettuate nel pieno rispetto delle norme
di restrizione e a distanza di sicurezza, convinti che la
poesia, il sorriso attraverso il gesto e la parola che si
fanno arte e cultura, siano azioni vitali e necessarie.

Siamo solidali e vicini ai cittadini e alle cittadine, che ci
seguono e sostengono nelle tante occasioni di incontro che
abbiamo proposto e che continueremo a proporre e li
assicuriamo che non vediamo l’ora di ritornare a incontrarli
per proseguire, forse con maggior consapevolezza, il magnifico
dialogo finora intessuto.

Claudio de Maglio

Direttore della Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe
Cambia la data della 24° Gran
Fondo   Via  del   Sale,   si
correrà l’11 ottobre

               COMUNICAZIONE UFFICIALE
           24ma Granfondo Via del Sale
      spostata dal 19 aprile all’11 ottobre
“L’essere umano deve sempre affrontare due grandi problemi: il
primo è sapere quando cominciare; il secondo è capire quando
fermarsi.” (Paulo Coelho)

Ci sono tempi di semina, altri di raccolto, alcuni in cui
fermarsi è la cosa giusta da fare, per sé e per gli altri. Nel
difficile momento attuale, determinato dall’emergenza
internazionale Coronavirus, il Comitato Organizzatore della
Granfondo Via del Sale Fantini Club in accordo con
l’Amministrazione Comunale e gli enti territoriali e
allineandosi alla campagne di prevenzione da contagio promosse
dalla presidenza del Consiglio dei Ministri, ha preso la
decisione di spostare la data della 24ma edizione della GF Via
del Sale dal 19 aprile a domenica 11 ottobre 2020.

Si tratta di una decisione sofferta, ma necessaria, in quanto
la situazione attuale non garantirebbe la completa sicurezza
della manifestazione e la salute dei partecipanti, aspetto
prioritario e imprescindibile.

“Siamo tutti chiamati ad un gesto di responsabilità, al quale
certamente non vogliamo sottrarci come organizzazione, proprio
in considerazione del fatto che amiamo il nostro territorio e
il nostro paese. Siamo certi che tutti gli amici ciclisti
possano comprendere questa scelta, ed essere con noi a Cervia
dal 9 all’11 ottobre per vivere in serenità un grande week end
di festa e di eventi per tutta la famiglia, in occasione della
24ª Granfondo Via del Sale Fantini Club”.

Il comitato organizzatore della Granfondo Via del Sale Fantini
Club.

                         Vai al sito

Per ogni informazione in merito al cambio data, ti invitiamo a
      rimanere aggiornato sui nostri canali ufficiali di
            comunicazioni, o ad inviare una mail a
                info@granfondoviadelsale.com.

  L’ufficio sarà chiuso nei prossimi giorni per garantire a
tutti igiene e sicurezza, ti risponderemo il prima possibile.

Esce il video di “NERO”, il
brano sul caporalato dei
Grace N Kaos, vincitore del
Premio Amnesty Emergenti 2019
ANCORA APERTO IL BANDO 2020 DEL CONTEST PER CANZONI SUI
                     DIRITTI UMANI
Si intensificano le attività in vista della 23a edizione del festival
“Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty”, in programma dal 17
al 19 luglio a Rosolina Mare (Rovigo).

Da quest’anno c’è una opportunità in più per gli artisti che si
iscriveranno al bando per il Premio Amnesty International Italia nella
sezione Emergenti, riservato a brani sui diritti umani in qualsiasi
lingua o dialetto e di qualsiasi genere musicale. Gli artisti che si
iscriveranno entro il 16 marzo avranno infatti la possibilità di
aggiudicarsi il Premio MEI Musplan, contest collaterale a quello
principale (che scadrà invece lunedì 4 maggio). Il bando di concorso è
disponibile sul sito www.vociperlaliberta.it . I semifinalisti saranno
otto in totale: oltre al vincitore del Premio MEI Musplan, gli altri
sette saranno selezionati tra tutti gli iscritti al bando. Gli otto si
esibiranno durante “Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty”.

Molti i premi in palio, fra cui la produzione di un video del brano
vincitore. Proprio in questi giorni è uscito quello della band che ha
prevalso nella scorsa edizione, i Grace N Kaos. La canzone è “Nero” e
tratta il tema dello sfruttamento del lavoro. Il video, realizzato da
“Andrea Artosi – studioartax”, rielabora visualmente il testo della
canzone, ma senza essere didascalico e lasciando aperte varie
interpretazioni. L’idea è quella di accendere i riflettori su una
piaga che colpisce tutti indistintamente e incentivare la lotta contro
il caporalato e ogni forma di soppressione della dignità nel lavoro.
Il videoclip è stato realizzato all’interno della suggestiva cornice
della Romanina Eventi a Crespino (Rovigo).

Il videoclip è ora disponibile sul canale YouTube della band:
https://youtu.be/hVQ5A9A5PdM

Grazie   ad   un    bando   del   NUOVOIMAIE,    realizzato     con   i   fondi
dell’articolo 7 L. 93/92 e vinto dal festival “Voci per la Libertà”, i
Grace N Kaos sono entrati nel roster dell’agenzia Maninalto! e
quest’estate saranno in tour in tutt’Italia. Ad anticipare il tour
sarà un concerto il 25 aprile a Verona in occasione dell’Assemblea
Generale di Amnesty International Italia.

Il brano “Nero” è anche all’interno del cd-book “20×22”, un’opera che
vuole ricordare la scorsa edizione di “Voci per la Libertà”. Nel
booklet, a fianco di ciascun brano compare un’illustrazione di un
artista contemporaneo che ha rappresentato la canzone con una sua
opera. Il cd “20×22” non è solo un prodotto fisico (distribuito
tramite Amnesty International Italia, l’associazione Voci per la
Libertà e sul sito www.apogeoeditore.it) ma anche un progetto
multimediale       visionabile    su   www.20×22.it,   che   vede   alternarsi
illustrazioni, musiche, fotografie, luci, video e grafiche.

Intanto Amnesty International Italia e Voci per la Libertà hanno
annunciato le dieci canzoni candidate quest’anno al Premio Amnesty
International Italia nella sezione Big. Un riconoscimento che va a
brani sui diritti umani pubblicati da nomi affermati della musica
italiana nell’anno precedente. Sono in lizza (elencati in ordine
alfabetico per artista): Brunori Sas con “Al di là dell’amore”,
Niccolò Fabi con “Io sono l’altro”, Levante con “Andrà tutto bene”,
Fiorella Mannoia con “Il peso del coraggio”, Motta con “Dov’è
l’Italia”, Willie Peyote con “Mostro”, Daniele Silvestri con “Qualcosa
cambia”, Tre allegri ragazzi morti feat. Pierpaolo Capovilla con
“Lavorare per il male”, Margherita Vicario con “Mandela”, The Zen
Circus con “L’amore è una dittatura”. Il vincitore, che sarà premiato
durante la prossima edizione di “Voci per la Libertà”, viene scelto da
una folta giuria di composta da giornalisti, conduttori radiofonici e
televisivi, intellettuali, addetti ai lavori, referenti di Amnesty
International e di Voci per la Libertà.

—

Ufficio stampa: Monferr’Autore
Puoi anche leggere