Insediata la Consulta provinciale delle professioni presso la Camera di commercio di Taranto
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Insediata la Consulta provinciale delle professioni presso la Camera di commercio di Taranto Martedì 19 gennaio 2016 si è insediata presso la Camera di commercio di Taranto la Consulta provinciale delle professioni, secondo quanto previsto dalla normativa vigente in materia di Enti camerali e dallo statuto dell’Ente tarantino. L’organismo, del quale fanno parte i presidenti degli ordini professionali ed i rappresentanti delle associazioni maggiormente rappresentative delle professioni sul territorio provinciale, riveste l’importante funzione di tipo consultivo in materia di semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese ed un suo rappresentante siederà nel Consiglio camerale. nella foto il Cav. Luigi Sportelli La prima riunione si è conclusa con la nomina a Presidente del dr. Giovanni Antonio Prudenzano, attualmente presidente del Consiglio provinciale di Taranto dell’ Ordine dei Consulenti del lavoro . “La presenza e l’operatività di una Consulta di professionisti nell’ambito camerale, oltre ad essere un obbligo normativo, rappresenta una grande opportunità di ampliamento della rappresentanza del mondo economico territoriale in seno all’Ente – commenta il Presidente della Camera di commercio di Taranto, cav. Luigi Sportelli. Il contributo che le professioni potranno fornire in termini propositivi al Consiglio camerale – al quale parteciperanno con un proprio esponente – costituisce, inoltre, un ulteriore vantaggio per il sistema imprenditoriale anche nell’ottica di una sempre più efficace semplificazione dei rapporti fra imprese e pubblica amministrazione.” Polemiche (inutili) e dintorni… di Vito Lobasso *
nella foto Vito Lobasso, Presidente Confesercenti A dire il vero ce l’aspettavamo. Questo modus operandi è, ormai, prevedibile e scontato oltre che ripetitivo e improduttivo soprattutto per una realtà, come il territorio ionico, che non ha bisogno di polemiche sterili e animate esclusivamente da rancori personali. Anzi, riteniamo che il tenore aggressivo sugli organi di informazione sia solo un alibi per nascondere l’assenza, il vuoto e la totale incapacità di esprimere progettualità, nelle sedi istituzionali come il Consiglio camerale. Come rappresentante del commercio e come componente della Giunta camerale l’aspetto che più mi sconcerta è proprio il voler continuamente cercare e perseguire il conflitto mediatico piuttosto che ragionare sui temi. Quali proposte, finora, sono state portate in Consiglio camerale a sostegno del commercio e del rilancio economico del nostro territorio? Qual è il livello di interlocuzione propositiva? Zero. Solo e sempre contrasti frutto non già della volontà di porre con la forza necessaria le istanze della categoria, ma delle solite e ben note questioni personali. Maggiormente energica sarebbe dovuta essere l’azione delle associazioni se si considera che da un lato assistiamo, spesso inermi o compiacenti, all’assenza dell’ente civico che oltre al dissesto persevera nel valzer degli assessori e come ora privando il comparto di Assessore al ramo, visto i due buchi della durata di nove mesi il primo e il secondo iniziato da tre mesi ed ancora in atto. Dall’altra parte abbiamo un Ente, la Camera di commercio di Taranto che, in questi anni, ha agito concretamente e costantemente per la promozione del sistema economico locale nonostante il contesto generale di grande difficoltà e nonostante il taglio delle risorse cui tutto il sistema camerale è stato sottoposto a seguito della legge di riforma della Pubblica amministrazione. A Taranto la Camera ha assunto un ruolo guida nella definizione del Distretto urbano del commercio, collabora con il Comune e con tutte le associazioni di categoria ed è grazie a questa attività se alcuni interventi riguardanti il risanamento della città vecchia sono stati inseriti nel Contratto istituzionale di sviluppo per l’area di Taranto. Non vanno dimenticate, inoltre, le numerose iniziative ed il grande apporto che ogni anno la Camera di commercio, fortemente spinta dalla nostra associazione, offre in occasione delle festività natalizie. Interventi che hanno concretamente contribuito a rivitalizzare il commercio in un periodo particolare dell’anno.
nella foto il presidente della Confcommercio TA, Leonardo Giangrande, noto solo per le “polemiche” Infine, sono del tutto incomprensibili e anacronistici i tentativi di mettere in contrapposizione settori economici diversi: commercio contro industria. L’appello del presidente Cesareo (Confindustria Taranto, n.d.r.), infatti, non riguarda solo le sorti dello stabilimento siderurgico e del suo indotto, ma è l’ennesimo allarme per chiamare tutti ad una prova di responsabilità, ad una coesione vera e non di facciata. Qualcuno sembra ancora non averlo capito, ma a Taranto è a rischio l’intero tessuto economico e sociale. L’onda d’urto di un eventuale collasso del sistema industriale travolgerà tutti. Di fronte ad un scenario così serio e drammatico, le ambizioni personali, appaiono davvero insopportabili. Andiamo oltre, continuiamo ad affrontare insieme le questioni e contribuiamo, finalmente a risolvere i problemi. Per immaginare una nuova economia bisogna innanzitutto abbandonare logiche, queste sì, molto “old” ed ancora profondamente radicate in certi ambiti. * Presidente Confesercenti Taranto Componente Giunta camerale con delega al settore Commercio Approvato dal Cipe il contratto istituzionale per Taranto. Dopo la firma, in arrivo 864 milioni di euro di Marco Ginanneschi Il CIPE ha assegnato questa sera 38,7 milioni di euro, a valere sul Fondo sviluppo e coesione 2014-2020, per la realizzazione di un Piano di interventi per l’area di Taranto. In particolare interventi sull’Arsenale Militare, a titolarità del Ministero della Difesa, per 37,20 milioni di euro e azioni per l’accelerazione della progettazione degli interventi prioritari, a titolarità di INVITALIA spa, per 1,5 milioni di euro. Il Comitato ha inoltre salvaguardato gli interventi finanziati con le risorse FSC 2007-2013 e 2000-2006 (assegnazioni
disposte con delibere nn. 62/2011, 87/2012 e 92/2012) che saranno ricompresi nel Contratto istituzionale di sviluppo (CIS) per l’Area di Taranto. Gli 864 milioni di euro previsti del contratto istituzionale per Taranto ora non sono più una promessa, ma una solida realtà. Duecentocinquanta di questi milioni verranno erogati immediatamente, dopo l’approvazione del Cipe. Il CIS è lo strumento che individua, dettaglia e monitora gli interventi di riqualificazione e di sviluppo del territorio che comprende, oltre alla stessa città di Taranto, i Comuni di Statte, Crispiano, Massafra e Montemesola. Fra gli interventi più importanti: 391 milioni di euro destinati al sistema portuale, 105 per le bonifiche, 99 milioni per l’edilizia abitativa e per il quartiere Tamburi e la città vecchia, 207 per la costruzione dell’Ospedale San Cataldo, oltre ai 37 milioni per l’Arsenale, 24 milioni per altri interventi infrastrutturali fra cui finanziamenti anche per le aree dei comuni di Massafra, Crispiano, Montemesola e Statte. L’incontro era stata preceduto da una riunione a Palazzo Chigi presieduta dal Sottosegretario alla Presidenza On. Claudio De Vincenti, affiancato dal Sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi, che ha visto la partecipazione della Regione Puglia con l’Assessore allo Sviluppo Economico Loredana Capone (collegata in videoconferenza), del Sindaco di Taranto Ippazio Stefano, del Sindaco di Crispiano Vito Ippolito e di esponenti delle altre amministrazioni comunali interessate. Hanno inoltre portato il loro contributo il Commissario Straordinario del porto di Taranto Sergio Prete, quello per gli interventi di bonifica e ambientalizzazione Vera Corbelli, il Presidente della Camera di Commercio di Taranto Luigi Sportelli ( anch’egli collegato in videoconferenza). Le amministrazioni centrali sono state rappresentate dal Capo della Struttura di missione per Taranto Giampiero Marchesi, dal Capo del Dipartimento per la Coesione Vincenzo Donato, dal Direttore generale dell’Agenzia per la Coesione Territoriale Ludovica Agrò e da alti dirigenti dei Ministeri dello Sviluppo Economico, delle Infrastrutture, dei Beni Culturali e dell’Ambiente. Presente, infine, per il suo ruolo operativo, Invitalia, con l’Amministratore Delegato Domenico Arcuri.
AGROMED, 10 MILIONI FERMI IN BANCA DA 10 ANNI. STEFANO: “È ORA DI UTILIZZARLI ” Il Sindaco di Taranto Ippazio Stefano e l’On. Paolo Rubino (ex sindaco di Palagianello) ed attuale consigliere di amministrazione di Agromed spa, la società partecipata paritetica costituita insieme alla Camera di Commercio di Taranto e la Provincia di Taranto, presieduta dal Rag. Luigi Sportelli, attuale Presidente dell’ Ente camerale, hanno tenuto oggi una conferenza stampa per illustrare due progetti con i quali si vorrebbe ridare slancio all’economia locale attraverso l’utilizzo di 10 milioni di euro stanziati per il progetto “Agromed” mai utilizzati negli ultimi 10 anni. La prima iniziativa ipotizzata riguarda il rilancio del “MeTa” (il mercato ortofrutticolo di Taranto) dove attualmente lavoro oltre 500 persone e che a causa della crisi economica, stanno rischiano di perdere il loro posto di lavoro. A promuovere l’iniziativa con cui si vorrebbe coinvolgere il consorzio Agromed è stato stati il rappresentante tarantino di Unimpresa Emanuele Papalia, Tavolo Verde e Centrale del Latte. “Il nostro obiettivo – ha detto Papalia – è quello di salvare i 500 lavoratori del Meta e recuperare gli ex dipendenti rimasti disoccupati della Centrale del Latte (che è fallita a suo tempo n.d.r. ) . Per farlo si potrebbe attingere dalle risorse a disposizione di Agromed. “Il consorzio – ha ricordato Papalia – è nato come “centro di servizi per reefer container o traffici Ro-Ro per i prodotti alimentari freschi e/o congelati in arrivo dall’estero al Container Terminal o al Ro-Ro Terminal di Taranto e redistri-bu-zione al mercato di destinazione via strada o ferrovia”. Adesso però queste risorse finanziarie non indifferenti potrebbe essere utilizzate per salvare centinaia di posti di lavoro. La proposta è stata quindi illustrata al sindaco Ippazio Stefàno ed al consigliere del cda di Agromed, Paolo Rubino. “Il primo cittadino – ha detto Papalia – attraverso il consiglio di amministrazione di Agromed, presenterà questo progetto all’attenzione degli altri soci del consorzio, ovvero la Camera di Commercio e la Provincia . La speranza – ha concluso Papalia – è che questa proposta non trovi ostacoli. Bisogna salvaguardare l’occupazione, rilanciando Meta e Centrale del Latte”. I 10 milioni disponibili ed inutilizzati per inspiegabili ragioni da
anni potrebbero essere impiegati per il rilancio della centrale del latte di Taranto. L’On. Paolo Rubino che dal gennaio 2015 è membro del Consiglio di amministrazione di Agromed intervenendo alla conferenza tenutasi a Palazzo di Città, ha detto che ”E’ necessario riunire quanto prima il CdA per individuare soluzioni urgenti e definitive.” Ma sia il Sindaco che Rubino hanno la memoria corta….e avrebbero dovuto ricordarsi della presentazione di Freshport svoltasi nel 2014 a Palazzo di città, in cui erano stati invitati pubblicamente i responsabili del progetto, i partner olandesi, gli operatori dell’agroalimentare ad un confronto operativo. “Agromed – disse a quell’epoca Sportelli – opera secondo una mission che è quella di favorire e sviluppare la commercializzazione dei prodotti agroalimentari attraverso l’infrastrutturazione del territorio. E’ compito di tutti, ma in primo luogo di chi ricopre incarichi pubblici, evitare la creazione di strutture che possono risultare in eccesso se non addirittura concorrenti. I doppioni non servono. Occorre, invece, creare una rete di servizi e di infrastrutture che supporti e favorisca la commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli. Creando le giuste sinergie ed operando in modo complementare, Agromed e Freshport possono rendere un utile servizio all’economia ed allo sviluppo di un settore strategico per la macro-regione Puglia, Basilicata, Calabria”.d il rag. Luigi Sportelli, presidente Agromed “La società consortile Agromed – continuava a dire Sportelli nell’ottobre 2014 – è , frutto di una programmazione che risale ai primi anni Duemila, si trova oggi ad un punto cruciale anche per la concomitante presenza di iniziative analoghe. Agromed deve operare nell’esclusivo interesse del territorio e degli operatori dell’agroalimentare di Puglia, Basilicata e Calabria. La stessa platea di riferimento di Freshport ed è per questo che le due realtà devono incontrarsi per definire percorsi sinergici e complementari”. Parole, annunci rimasti tali. Per il Sindaco Stefàno l’obiettivo oggi è utilizzare quei 10 milioni: “Abbiamo il dovere di provare a recuperare la nostra centrale del latte. Magari ammodernandola per farla tornare a vivere.” . Assenti i rappresentanti degli due enti-soci (cioè Provincia di Taranto e CCIAA di Taranto) ed il presidente della società Luigi Sportelli che era impegnato alla Camera di Commercio accanto ad un’imbarazzante “Babba Natale”, per la concomitante conferenza stampa di presentazione della 23° edizione del Presepe Vivente di Faggiano. e successivamente (due
conferenze stampa separate !) e per presentare, infatti, il concerto dell’orchestra dell’Istituto Musicale Paisiello in programma il 20 dicembre 2015, alle 20, in Piazza Maria Immacolata. Iniziativa questa “non istituzionale” in quanto rientra nel programma natalizio dell’associazione onlus “Made in Taranto” di cui ci occuperemo presto per una serie di comportamenti a dir poco strani ed equivoci. Evidentemente il rag. Sportelli non è abituato a guardare sino in fondo i conti correnti delle società pubbliche che amministra, e quei dieci milioni di euro possono continuare a dormire sonni tranquilli… Il Gip di Lecce condanna i “copioni” che volevano diventare avvocato. Anche un “tarantino” Luca Lazzaro presidente di Confagricoltura Taranto nella foto, Luca Lazzàro di Confagricoltura Taranto E’ stata accolta dal Gip di Lecce l’ emissione richiesta di un decreto penale di condanna, a seguito di quanto proposto dal dr. Cataldo Motta, procuratore capo della Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della repubblica di Lecce, al termine le indagini dell’inchiesta aperta nel 2013 a seguito dell’avvenuta scoperta da parte della Commissione di Catania di ben 103 elaborati poco credibili, successivamente annullati, in occasione gli esami di abilitazione alla professione di avvocato che si svolsero a Lecce nel dicembre 2012 ed ai quali si erano presentati oltre 1.000 candidati, originari delle province di Lecce, Brindisi e Taranto. E’ stata quindi emessa un’ordinanza di pagamento per una pena pecuniaria pari a 11 mila euro per ciascuna delle 103 persone coinvolte (che a suo tempo soltanto il Corriere del Giorno – unico giornale a Taranto – aveva rivelato ) nell’inchiesta, 40 delle quali sono iscritte all’albo Praticanti degli Ordini di Lecce, Brindisi e Taranto, uno a quello di Foggia. Al momento contro questo decreto penale di condanna non
risultano depositate impugnazioni, cioè opposizioni, che qualora venissero accolte sfocerebbero in un processo ordinario ….che non sarebbe molto edificante per i “furbetti”…. cioè i copioni del diritto, Fra gli aspiranti avvocati tarantini, rivelatisi in realtà dei “copioni” incapaci di affidarsi alle proprie competenze e qualità, compare anche Luca Lazzàro presidente della Confagricoltura di Taranto, il quale in rappresentanza degli agricoltori ricopriva anche il ruolo di membro della giunta della Camera di Commercio di Taranto nell’ultima giunta camerale dove è stato cooptato soltanto alla fine della primavera scorsa, a poche settimane dalla scadenza naturale del consiglio camerale. Una rappresentanza poco esperta e qualificata, quella di Lazzaro per gli agricoltori tarantini, sopratutto in considerazione del fatto incredibile cheLazzàro non è neanche agricoltore, non svolgendo alcuna attività agricola, dopo la cessione dell’azienda di famiglia avvenuta diversi anni fa. Fu proprioLazzàro in un imbarazzante comunicato ad attaccare la scorsa estate i rappresentanti delle forze di Polizia Giudiziaria e dell’Ispettorato del lavoro, che colpirono in maniera rigida il fenomeno del “caporalato” molto diffuso fra gli agricoltori jonici senza scrupoli. Ancora una volta la collettività deve dire “grazie” al prezioso operato dell’ autorità giudiziaria e sopratutto al procuratore distrettuale antimafia di Lecce dr. Cataldo Motta. Pensate in che mani sarebbero finiti i poveri inconsapevoli futuri clienti di questi 103 “copioni” ! Matera 2019. Al via intesa fra le Camere di commercio di Matera, Bari e Taranto “Matera 2019″ con una marcia in più per portare valore aggiunto e dinamicità al sistema produttivo locale, grazie a una intesa sottoscritta dal presidente delle Camere di commercio di Matera, Angelo Tortorelli, dalla Camera di Bari Alessandro Ambrosi e di Taranto Luigi Sportelli alla presenza dei rispettivi segretari generali Luigi Boldrin, Angela Patrizia Partipilo e Francesco De
Giorgio e del Presidente della Consulta dei giovani imprenditori della Camera di Commercio di Bari, Sergio Ventricelli. Sarà un comitato tecnico di indirizzo, a definire e ad attivare opportunità di collaborazione tra gli operatori economici lucani del Materano e della Puglia e che sarà composto dai rappresentanti degli enti camerali e del sistema imprenditoriale dei tre territori, . Il protocollo di intesa prevede che la Camera di commercio di Matera fornisca alle Camere di Bari e Taranto le informazioni sulle attività che ha messo in campo per la realizzazione del programma di avvicinamento all’appuntamento di Matera 2019. I tre enti camerali definiranno e promuoveranno un programma congiunto finalizzato sia ad indirizzare il flusso turistico nazionale ed estero anche attraverso educational tour su luoghi di interesse, sia ad incentivare opportune forme di collaborazione tra imprese dei rispettivi territori. L’intesa prevede, inoltre, l’organizzazione di momenti pubblici per illustrare le iniziative programmate e le intese definite in vista di Matera 2019. Il protocollo d’intesa ha già individuato la realizzazione di progetti comuni tra i quali “Mirabilia”, che vede Matera capofila e coinvolge, Bari e Taranto, mettendo in rete i siti Unesco di città italiane e straniere. Quest’anno il programma è particolarmente importante per le opportunità di promozione legate all’anno italiano in Giappone. Le altre iniziative riguardano un progetto comunitario nell’ambito del primo bando del programma Interreg Mediterranean, interventi legati alla filiera turistica da crociera, che interessa i porti pugliesi e che ha come effetto l’incremento di flussi turisti che visitano Matera, attività legate alla promozione di prodotti tipici, in particolare nel settore dell’agroalimentare e dell’artigianato. “ La sottoscrizione dell’intesa –ha detto Angelo Tortorelli il presidente della Camera di commercio di Matera, – rappresenta una fase importante nell’attività di promozione e di creazione di opportunità per Matera, capitale europea della cultura per il 2019. La stretta e proficua collaborazione con le Camere di commercio di Bari e Taranto, rafforza un percorso già avviato tra economie e territori contingui che intendono valorizzare e promuovere ulteriormente settori importanti legati al turismo, all’enogastronomia,al commercio, ai servizi, alla produzione, alla logistica. Integrazione e sinergia tra i territori sono il presupposto per coinvolgere anche altre realtà tra le opportunità di Matera 2019’’. Il presidente della Camera di commercio di Bari, Alessandro Ambrosi nel ribadire le opportunità legate a Matera capitale europea della cultura ha detto che la sinergia avviata dai tre enti camerali è un valido esempio di operatività per la promozione dei territori e del Mezzogiorno. “ Ci sono progettualità – ha detto Ambrosi – come
Mirabilia che ci vede coinvolti, ma anche Tif 2.0, shop and ship, legato ai Qr code e ad altre opportunità dei fondi europei sulle quali lavorare. Bari ha infrastrutture di accoglienza e dei trasporti che possono essere un hub per Matera. Sono certo che Matera 2019 sarà un successo per l’Italia come lo è stato Expo 2015’’. Ha parlato di logistica e di turismo, legato a rapporti storici, culturali ed economici, con Matera, il Cav.Luigi Sportelli presidente della Camera di commercio di Taranto “ Le province di Matera e di Taranto – ha detto Sportelli – hanno rapporti e attrazione reciproche. L’arrivo di flussi crocieristici con navi di diversa stazza, che potranno approdare in mar Piccolo e quindi in centro, rappresentano una opportunità per le nostre comunità e per le nostre imprese. Quando i progetti messi in campo, come quelli indicati nel protocollo, sono validi e si lavora insieme hanno credibilità, forza e opportunità per trovare risorse e avere successo’’. Sergio Ventricelli, presidente della consulta dei giovani imprenditori di Bari, che ha auspicato e lavorato insieme ai tre enti camerali per giungere al protocollo d’intesa, ha parlato di occasione irripetibile. “Mettiamo da parte le vergogne del Sud – ha detto Ventricelli– Matera 2019 è l’occasione per riscrivere con dinamismo, creatività e fattività la storia del Mezzogiorno utilizzando appieno le potenzialità del sistema camerale’’. E di dinamismo ha parlato il sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, che ha apprezzato l’azione catalizzatrice delle Camere di commercio e il dinamismo del presidente dell’ente camerale Angelo Tortorelli. “ La sfida di Matera 2019 – ha detto il sindaco De Ruggieri– è nel costruire un modello di Mezzogiorno che funzioni. Un Sud che non si lamenta, che lavori a una qualità progettuale per andare avanti, per un piano di sviluppo territoriale che ha nelle Camere di commercio un alleato forte. Le risorse, quando ci sono qualità, programmazione, si trovano e questo contribuisce a chiudere il cerchio sulle opportunità di ripresa e di promozione dei nostri territori’’. La Confcommercio (Colella e Manzulli) a giudizio per abuso d’ufficio di Antonello de Gennaro
Era il 29 novembre 2011 quando la Camera di Commercio di Taranto pubblicò un avviso pubblico per l’erogazione di 105mila euro di contributi alle piccole e medie imprese per l’installazione di sistemi di videoallarme e videosorveglianza antirapina da collegare alle centrali operative della Polizia di Stato, Carabinieri o istituti di vigilanza privata. A seguito del bando furono numerose le richieste di adesione, ma agli organismi di vigilanza e controllo della Camera di Commercio balzo agli occhi un’anomalia: un’impresa esecutrice degli impianti, la Infosystem srl controllata da Aldo Manzulli (un professore di scuola statale n.d.r.) e suo fratello Gaetano, amministrata dalla moglie Daniela Caforio, presentava “una ricorrenza anomala” sul totale, con “un’incidenza pari al 56,9%. Detta percentuale si incrementa fino a raggiungere il 93,9% nell’ambito delle istanze inoltrate da Confcommercio Taranto“, associazione di cui Aldo Manzulli nonostante sia indagato da più Procure della repubblica italiane, ricopre la carica di vice presidente vicario. Ed è proprio grazie a Confcommercio che il Manzulli, violando la Legge è componente del consiglio dell’ Ente Camera di Commercio di Taranto. Furono queste anomalie ad indurre la Camera di Commercio di Taranto ad informare l’ Autorità Giudiziaria, in quanto dall’esame delle pratiche presentate attraverso la Confcommercio di Taranto, si accertò documentalmente che la Infosystem fra le varie anomalie ed abusi, aveva attestato il falso, cioè, autocertificato una quietanza liberatoria per una domanda di contributo ad un impianto che aveva realizzato per la ditta “Jenny Gold di Gualtiero Gennarina“, attestando contrariamente al vero che era stato pagato tutto regolarmente, allegando nello stesso tempo “copia fotostatica di numero 3 assegni datati e posteriori rispetto alla data di quietanza e addirittura uno priva di data” come si evince dal verbale di sommarie informazioni del 28 gennaio 2014 sottoscritto e firmato alla Sezione di Polizia Giudiziaria Carabinieri della Procura della Repubblica di Taranto, a seguito delle indagini ed accertamenti disposti dal pm Daniela Putignano, indagini che si sono rivelate a dir poco lacunose ed incomplete. A dire questo è stato il GIP dr. Giuseppe Tommasino che martedì scorso 27 ottobre 2015, accogliendo l’opposizione della Camera di Commercio, rappresentata dall’ avv. Vincenzo Vozza che ha chiesto la prosecuzione delle indagini preliminari indicando l’oggetto della investigazione suppletiva e i relativi elementi di prova ai sensi dell’art. 409 e 410 cpp, alla frettolosa archiviazione richiesta dal pm dr.ssa. Putignano, ha fissato un procedimento in camera di consiglio per il prossimo 22 gennaio 2016 quando davanti al Tribunale di Taranto dovranno comparire Aldo Manzulli ed Angelo Colella, rispettivamente vice presidente vicario e direttore della Confcommercio di Taranto indagati entrambi ai sensi dell’art. 323 cp
(“abuso d’ufficio“). Arriva quindi dal Tribunale la conferma delle ipotesi e notizie che questo quotidiano online aveva raccontato e denunciato con una propria inchiesta giornalistica dello scorso 19 aprile (vedi QUI ). Siamo certi che un magistrato attento e competente come il dr. Tommasino valuterà e giudicherà l’accaduto molto meglio di quanto accaduto sinora. Anche a Taranto, e non solo a Berlino, c’è un giudice ! Il Pd si confronta con i commissari governativi sul risanamento dell’ ILVA All’ incontro organizzato dal Pd sul tema “Ilva Taranto, ambientalizzazione e bonifiche. A che punto siamo?” svoltosi presso la Cittadella delle imprese della Camera di Commercio di Taranto, hanno partecipato il segretario provinciale Walter Musillo, l’onorevole Alessandro Bratti Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati, Corrado Carrubba Commissario straordinario dell’ ILVA , il Commissario alle Bonifiche di Taranto Vera Corbelli, i deputati tarantini Michele Pelillo e Ludovico Vico, e il senatore brindisino Salvatore Tomaselli Il Sen. Tomaselli, capogruppo del Pd nella Commissione Industria del Senato della Repubblica, aprendo il panel degli interventi ha ricordato che “siamo in presenza della più grande e complessa crisi industriale che l’Europa abbia conosciuto negli ultimi decenni. L’urgenza è quella di definire un percorso positivo di fuoriscuìita da questa situazione. Siamo impegnati nel salvare lo stabilimento, riconvertirlo da punto di vista ambientale e garantire lavoro e salute. La relazione Ispra che in questo momento è in attesa di validazione dal Ministero dell’Ambiente fornisce un dato importante e significativo che al momento indica il rispetto del 91% delle prescrizioni Aia da parte dello stabilimento siderurgico tarantino che mi sembra un buon dato”. Dato che è stato confermato dal commissario straordinario Corrado Carruba, il quale ha aggiunto che “l’obiettivo che ci è stato
assegnato dal Governo è stato raggiunto”, precisando che nelle attuali prescrizioni AIA “non rientra però la copertura dei parchi minerali per la quale ha aggiunto “stiamo procedendo all’attuazione e realizzazione delle opere propedeutiche, faremo i previsti interventi di caratterizzazione e messa in sicurezza dei parchi, azione che si sta attuando anche in contraddittorio con Arpa Puglia” . Carruba ha precisato che “per tali interventi la tempistica è quella prevista dai tempi necessari per realizzare una serie di interventi che solo in parte dipendono direttamente dall’ ILVA – aggiungendo che – siamo nel bel mezzo di una rivoluzione green. Non dobbiamo soltanto ambientalizzare il più grande siderurgico d’Europa, ma dobbiamo anche restituire la dovuta dignità e rispettoai cittadini di Taranto. Il nostro lavoro è quello di dare giustizia ad una città che ha subito inquinamento e morte” Nel suo intervento il Sen. Tomaselli si è soffermato anche sui recenti messaggi di allarme dei giorni scorsi del presidente di Confindustria Taranto , Vincenzo Cesareo, presente fra il pubblico, per la tutela dell’esposizione delle imprese dell’indotto che attendono pagamenti per circa 150 milioni di euro. “Da parte del Pd c‘è massima attenzione , anche sull’indotto ILVA – ha detto Tomaselli –In merito all’assenza di misure, all’interno della legge di stabilità, per il sostegno al credito delle imprese che lavorano per l’ ILVA, faremo in modo e siamo fiduciosi che la misura venga reintrodotta. Si è trattato di un problema tecnico e troppo rigido da parte del Ministero delle Finanze ma stiamo già lavorando per superarlo. Sono fiducioso che ce la faremo.” Nel suo intervento, particolarmente schietto ed apprezzato dal pubblico, il commissario Carruba ha detto che “Stiamo lavorando per far si che l’ ILVA non fallisca. Abbiamo un grande interesse affinchè l’ azienda rientri presto nel mercato dell’acciaio qualificato. Chi pensa che il futuro dell’Ilva si basi soltanto sulla quantita del materiale prodotto e non sulla qualità, sbaglia. Lavoriamo però con grande difficoltà e dolore ed andiamo avanticon l’ambientalizzazione.Il nostro impegnoè anche su altri problemi di natura ambientale, tra cui anche la gestione dei rifiuti”. Il Commissario governativo alle bonifiche del Mar Piccolo, Vera Corbelli, ha precisato nel suo intervento “la rigenerazione del Mar
Piccolo deve tenere in considerazione tutto e non solo una parte” e che il lavoro in corso a Taranto “deve diventare un laboratorio ambientale italiano a livello europeo” aggiungendo che “Taranto deve vivere anche di altro e non solo di ILVA L’onorevole Michele Pelillo, capogruppo del Pd nella Commissione Finanze della Camera dei Deputati, nel suo intervento che ha chiuso i lavori, ha ricordato che “vi è un’antipolitica che scommette contro il Pd, contro Renzi, che strumentalizza il problema scommettendo sulla scommessa che il risanamento dell’ ILVA non debba riuscire. A complicare il lavoro svolto dal Partito Democratico è il Movimento 5 Stelle, che ostacola l’azione del Governo” aggiungendo che “sarà possibile rimuovere ogni diffidenza solo con fatti concreti e simbolici, quali ad esempio la copertura dei parchi minerali, maggiore attenzione al Mar Piccolo che rappresenta per i tarantini un simbolo della città” invitando i commissari dell’ ILVA ad “avere più riguardo nei confronti delle società dell’ indotto che sono state trascurate, a cui viene data poca attenzione“. Rivolgendosi al mondo delle imprese dell’indotto, Pelillo ha invitato a “stare un pò più insieme, ad essere meno deboli. Stare insieme per essere più forti” ricordando l’alibi della famiglia Riva quando accusava le società dell’indotto tarantino sostenendo “siete troppo piccoli, non avete competenze adeguate“. nella foto Carruba, l’ On. Pelillo (Pd) e l’on. Bratti (Pd) Al termine dell’ intervento dell’ on. Pelillo, abbiamo assistito a due fenomeni a dir poco squallidi. Ha iniziato il giornalista Luigi Abbate, alla ricerca di momenti di protagonismo con il microfono di un suo programma autoprodotto e sponsorizzato prevalentemente da piccoli esercizi commerciali presso i quali Abbate si reca a proporre la vendita della pubblicità ed a incassare le sue fatturine (attività vietata dal codice deontologico giornalistico su cui l’ Ordine dei Giornalisti di Puglia dovrebbe intervenire) trasmesso su un semi- sconosciuto canale del digitale terreste, il quale in maniera sicuramente poco ortodossa ha cercato di incalzare il deputato tarantino Pelillo ed il sen. Tommaselli con delle domande che definire fuori luogo è ben poca cosa, in quanto altro non erano altro che delle palesi evidenti provocazioni. Ma questa volta, purtroppo per lui, nessuno gli ha tolto il microfono dalle mani, onde evitare di farlo diventare nuovamente un “presunto martire” del giornalismo dei due
mari. Puntuale….la contestazione finale da parte degli attivisti del Movimento 5 Stelle presenti in sala, i quali pretendevano di prendere la parola per un confronto pubblico, nonostante si trovassero in una manifestazione-convegno di un altro partito, cioè il Pd. Pretendere di fare i padroni a casa degli altri, non è una manifestazione nè di buona educazione, nè di corretta politica, anche perchè i deputati tarantini “grillini” Furnari e Labriola eletti a Taranto alle ultime elezioni politiche dal Movimento Cinque Stelle non erano presenti e tantomeno invitati. A loro Taranto interessa poco. Preferiscono occuparsi dei loro stipendi “pieni” da parlamentari. Altro che le 2.500 euro al mese, quale tetto massimo per i loro stipendi ed impegno politico che sbandieravano in campagna elettorale… Mirabilia: ai giapponesi piace Taranto e la sua provincia Bilancio positivo per la IV edizione della Borsa Internazionale del Turismo Culturale svoltasi a Lipari ed organizzata nell’ambito di Mirabilia European Network of Unesco Sites, la rete dei territori sedi di monumenti e siti Unesco. Il progetto, nato nel 2012, attualmente, coinvolge dodici Camere di commercio: Taranto, Matera (ente capofila), Bari, Brindisi, Lecce, Perugia, Siena, Udine, Messina, Genova, La Spezia, Chieti. Una vetrina internazionale all’interno della quale, per due giorni, hanno si sono incontrati 62 buyers del settore turistico e 98 aziende. Nutrita la partecipazione pugliese. Due le realtà della provincia di Taranto che hanno aderito alla chiamata della Camera di commercio di Taranto: il Gruppo De Padova di Avetrana e il B&B Iris di Laterza. La Borsa del Turismo Culturale si è svolta nella suggestiva cornice della chiesa dell’Immacolata di Lipari. Qui sono stati accolti buyers e aziende provenienti da Canada, Cina, Israele, Giappone, Sud Africa, Usa, Belgio, Germania, Irlanda, Olanda, Spagna, Svizzera, Ungheria, Danimarca, Repubblica Ceca, Russia, Francia, Regno Unito e Slovacchia. “L’importanza e l’intuizione di Mirabilia – ha dichiarato il presidente della Camera di commercio di Taranto, cav. Luigi Sportelli – è aver messo in collegamento per la prima volta territori accomunati da importanti testimonianze storiche, culturali ed ambientali. Una
rete unica che attraversa l’Italia da Nord a Sud abbracciando aree geografiche diverse con il comune intento di promuovere tesori ancora poco noti al grande pubblico. Con Mirabilia abbiamo valorizzato e fatto conoscere l’intera provincia ionica attraverso le brochure ed il video che è stato proiettato a Lipari alla presenza di operatori del turismo provenienti da tutto il mondo. Allo stesso tempo alcune aziende della nostra provincia si sono affacciate su una vetrina internazionale con la possibilità di farsi conoscere sul mercato nazionale ed estero”. La Puglia delle masserie, dell’olio extravergine d’oliva, delle eccellenze enogastronomiche, delle bellezze artistiche e paesaggistiche, piace molto a giapponesi, statunitensi e canadesi. La conferma arriva da Francesco Cazzolla, direttore commerciale del Gruppo De Padova. Una realtà che oltre all’ospitalità offre ai turisti la possibilità di conoscere l’intera filiera dell’olio extravergine d’oliva. “I buyers giapponesi che abbiamo incontrato a Lipari – spiega Cazzolla – erano entusiasti della possibilità di soggiornare in campagna, in mezzo agli ulivi e, allo stesso tempo di scoprire il ciclo produttivo dell’olio attraverso i tour guidati nella nostra azienda. L’esperienza della Borsa di Lipari è stata sicuramente positiva, abbiamo partecipato a due B2B. Il primo con giapponesi, statunitensi e canadesi è stato incentrato sulla produzione olearia. Con l’altro B2B abbiamo incontrato 32 aziende turistiche, soprattutto europee, interessate alle nostre masserie ed alla possibilità di effettuare cicloturismo. Ora dobbiamo entrare nella fase operativa e dare concretezza ai contatti”. La Borsa del Turismo Culturale non poteva ignorare Matera Capitale Europea della Cultura 2019. Su questo importante appuntamento si è concentrata l’attività del B&B Iris. “Noi operiamo a Laterza – dice Liliana Dell’Aquila – siamo a poche decine di chilometri da Matera e vogliamo cogliere appieno questa opportunità. L’accoglienza a Lipari è stata ottima ed abbiamo avuto la possibilità di stringere un buon numero di contatti. Una manifestazione molto interessante e ben riuscita. Il bilancio è positivo, grande interesse nei nostri confronti da parte di tedeschi, belgi e irlandesi. Siamo già al lavoro per raccogliere i frutti di questa trasferta”. Tavolo Istituzionale per Taranto:
raggiunto accordo per 800 milioni per riqualificazione aree Nel corso della riunione nella sede della Prefettura di Taranto, alla presenza del , del Tavolo Istituzionale per Taranto presieduta dall’ on.Claudio De Vincenti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio , accompagnato dal Sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi – è stato definito il Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS), e concordato un sistema che dovrà identificare e monitorare gli interventi necessari per la riqualificazione e lo sviluppo del territorio esteso, oltre al capoluogo, anche i Comuni di Statte, Crispiano, Massafra e Montemesola. Il Cis è una delle misure varate dal governo per risollevare le sorti di Taranto, dopo la crisi dell’acciaieria ILVA – la più grande d’Europa, oggi sotto amministrazione straordinaria – a seguito dei livelli elevati di inquinamento atmosferico e della conseguente indagine della magistratura. Il Contratto – precisa una nota diramata da Palazzo Chigi – vale circa 800 milioni, di cui in particolare 390 milioni per il sistema portuale, 207 milioni per il completamento dell’ospedale, 91 milioni per le bonifiche, 89 milioni per l’edilizia abitativa e la riqualificazione del quartiere Tamburi e del centro storico, 30 milioni per altre infrastrutture. Si è anche concordato per quanto riguarda l’Arsenale di prevedere, a fianco dell’utilizzo di una parte dell’area a fini di sviluppo turistico e culturale, la valorizzazione della capacità produttiva del sito per la manutenzione e le ricadute sulla cantieristica. Hanno preso parte ai lavori l’Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia Loredana Capone, il Presidente della Provincia di Taranto Martino Tamburrano, il Sindaco di Taranto Ippazio Stefàno e il Sindaco di Statte Angelo Miccoli, quest’ultimo anche in rappresentanza degli altri Comuni dell’area (i cui primi cittadini hanno comunque presenziato all’appuntamento). Hanno portato inoltre il loro contributo il Commissario straordinario pro-tempore del Porto di Taranto , quello per gli interventi di bonifica e ambientalizzazione Vera Corbelli, l’Ammiraglio del Comando Marittimo Sud Ermenegildo Ugazzi e il Presidente della Camera di Commercio di Taranto Luigi Sportelli. Presenti anche, a rappresentare la complessità e l’interdipendenza del progetto, alti dirigenti dei Ministeri dello Sviluppo Economico, delle Infrastrutture, dei Beni culturali, dell’Ambiente, nonché dirigenti della Struttura di missione, del Dipartimento per le Politiche di Coesione, dell’Agenzia per la
Coesione Territoriale e di Invitalia. “A questo punto – ha osservato il Sottosegretario – possiamo ritenere rispettata la road map che ci eravamo dati fin dall’inizio e quindi puntare ad arrivare a breve, entro i primi giorni di novembre, al Cipe per l’approvazione del Contratto, per passare poi alla firma vera e propria entro il prossimo mese”. “La delibera Cipe – ha aggiuntoDe Vincenti – assegna questi 800 milioni ai vari interventi che costituiscono il Contratto istituzionale di sviluppo. Credo che possiamo essere molto soddisfatti perché la giornata di oggi significa che stiamo mettendo fino in fondo in campo questo progetto per Taranto”. In merito alle vicende dell’ ILVA, il sottosegretario De Vincenti ha sottolineato l’impegno del governo per Taranto, volto alla difesa di una politica della salute, ma volto anche al miglioramento della qualità dell’acciaio prodotto in ILVA ed ha fatto presente che l’azienda deve “riposizionarsi su settori di più alta qualità nella produzione siderurgica per dare un futuro forte allo stabilimento. L’operazione fatta dal governo ha puntato in primo luogo alla messa in sicurezza della tenuta economica del siderurgico, che è un patrimonio per la città di Taranto e per l’economia italiana“. . “Scegli il commercialista”. Al via la campagna dell’ Ordine dei Dottori Commercialisti ed esperti contabili di Taranto L’ Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Taranto propone al territorio e ai suoi iscritti una campagna di comunicazione, che ha l’obiettivo di riaffermare la professionalità del commercialista e la serietà del suo lavoro. Due i momenti comunicativi programmati, si terranno nel mese di ottobre 2015 e di gennaio 2016, e che prevedono poster in città e nei comuni della provincia, un nuovo logo, ed una campagna di comunicazione. nela foto, Cosimo Damiano Latorre
La campagna, e la nuova veste del logo che identifica l’Ordine verranno presentati in conferenza stampa del Presidente dell’Ordine dott Cosimo Damiano Latorre, venerdì 2 ottobre 2015 presso la Sala Monfredi della Camera di Commercio di Taranto. Il Presidente dell’Ordine dott. Cosimo Damiano Latorre spiega le motivazioni della campagna. “Ci siamo resi conto che era arrivato il momento di riaffermare il ruolo del commercialista. Forse siamo stati troppo dietro una scrivania, a lavorare per il cliente; ci preme evidenziare al territorio tutto le nostre competenze, la nostra professionalità, la nostra capacità di trovare la soluzione migliore per ogni problema, insomma il grande cuore del commercialista”. I commercialisti e gli esperti contabili di Taranto intendono investire sul proprio futuro e lo fanno ricordando al territorio, e a se stessi, il loro ruolo fondamentale nel seguire il singolo cittadino o l’azienda, in un momento storico difficilissimo (caratterizzato da una crisi economica che ha messo in ginocchio aziende e società) ma che spinge a guardare il presente con lucidità e lungimiranza. Hello Fish: bilancio positivo per Taranto nella foto il Cav. Luigi Sportelli ” Per una città circondata dal mare partecipare a Hello Fish era doveroso” ha detto il Cav. Luigi Sportelli presidente della Camera di commercio di Taranto, che ha aderito con convinzione alla campagna promossa da Unioncamere e dal Ministero delle Politiche Agricole “perché credo nella blue economy come importante elemento di sviluppo del territorio. In questo momento il settore è in grande difficoltà e questo non va dimenticato: dopo i problemi legati all’inquinamento, infatti, il gran caldo ha distrutto le coltivazioni di mitili e ostriche. Certo, l’acquacoltura è solo un segmento della più vasta economia del mare ma è una parte significativa non solo dal punto di vista economico, ma anche perché educa al consumo di prodotti allevati che garantiscono qualità e tracciabilità ed impone elevati standard di produzione. Un buon numero di pescherie e di ristoranti ha partecipato all’iniziativa esponendo il materiale informativo e
allestendo menù specifici, a loro va il nostro ringraziamento. Resta alta l’attenzione della Camera di commercio di Taranto sulle risorse del mare e sulle sue enormi potenzialità, un patrimonio da salvaguardare e da valorizzare. Il nostro impegno non finisce qui”. Con queste parole il presidente della Camera di commercio di Taranto, commenta la conclusione di Hello Fish, il progetto di Unioncamere e Ministero delle Politiche Agricole Lo scopo era quello di incentivare il consumo dei prodotti ittici di allevamento e per questo è stata coinvolta la parte finale della filiera: pescherie, ristoranti, consumatori. Il progetto ha avuto anche contenuti didattici soprattutto in relazione al ruolo di ammortizzatore che l’acquacoltura può svolgere tra le attività della pesca e l’ecosistema marino. Finalità diverse, quindi, ma comuni: informare i cittadini sull’opportunità di consumare i prodotti dell’acquacoltura, migliorare l’immagine dell’intero comparto, considerare la problematica determinata dal rapporto pesca/ambiente. I risultati di Hello Fish si sono rivelati particolarmente positivi. Alla campagna di sensibilizzazione hanno collaborato nei territori coinvolti ben 149 ristoranti e 172 punti vendita contattando direttamente così ben 268 mila clienti ai quali i ristoratori hanno proposto menu di degustazione con ricette ad hoc per far provare ai consumatori la bontà dei prodotti di acquacoltura e hanno distribuito 103.000 folder informativi e 42.000 ricettari. Le attività di comunicazione su stampa, tv, radio, cinema e affissioni hanno colpito capillarmente circa 18 milioni di contatti. Anche il web è stato protagonista della promozione: sul sito www.hellofish.it si contano dal 22 luglio al 31 agosto 91.000 visitatori per un totale di 217.000 pagine viste. Nello stesso arco temporale la pagina Facebook che ha ottenuto 1.600 “like” ed ha raggiunto ben 409.000 persone italiane e straniere con un totale di 1,8 milioni di copertura dei post. A Taranto hanno aderito i ristoranti: Il Grillo, La Fattoria, Le Fogge, Conte Ristorante, Trattoria Gesù Cristo, Al Faro, Nautilus, Ristorante La Paranza; le pescherie: Perimetro Sud – Iperfamila, Maximarket Srl – Famila, Megagest Srl – Dok, Maricoltura del Mar Grande scrl, Pescheria Ipercoop, Conte pescheria, Pescheria Ricchiuti Cosimo. Le pescherie ed i ristoranti hanno esposto e distribuito il materiale informativo di Hello Fish, i ristoranti hanno predisposto anche menù specifici con prodotti di acquacoltura cui era legato il concorso “hello click” con il quale si chiedeva di fotografare piatti realizzati con prodotti di
acquacoltura in uno dei ristoranti aderenti all’iniziativa. A Taranto è stato premiato un classico della tradizione culinaria di mare preparato da “la Fattoria”. Sportelli (CCIAA Taranto): “Il Governo Renzi sia coerente Taranto deve restare Autorità portuale” di Luigi Sportelli* Il porto di Taranto è uno dei 14 Core Ports individuati in funzione dei quattro corridoi Ten-T (Trans European Network–Transport) che attraversano l’Italia. E’ compreso nel corridoio strategicamente più rilevante per il nostro Paese, quello scandinavo-mediterraneo che parte dal Brennero, scende fino a Napoli e si biforca verso Palermo e Taranto. Di Taranto e del suo porto si sono occupati in più occasioni gli ultimi governi. L’esecutivo ed il Parlamento in carica sono intervenuti, anzi, in maniera ancora più convinta e incisiva dei predecessori con la legge 20/2015 che, all’articolo 7 parla espressamente del porto di Taranto riconoscendone la centralità e la strategicità in virtù degli interventi di potenziamento e di ammodernamento infrastrutturale di cui è beneficiario. Come è noto il Governo, in attuazione del suo programma di riforme, sta procedendo alla ridefinizione del Piano strategico nazionale della portualità e della logistica. Il ministro Delrio ipotizza un nuovo modello di governance che supera le attuali Autorità portuali, prevedendo la creazione di Autorità di Sistema Portuale (Adsp) in numero non superiore a quello dei Core Ports. Si apre, quindi, una partita molto delicata e importante che riguarda la definizione degli ambiti e delle sedi delle Autorità di Sistema Portuale. Escludere Taranto dalle sedi delle Autorità di sistema sarebbe una scelta non condivisibile, incomprensibile e contraddittoria nei confronti delle stesse decisioni sinora attuate dal Governo. Non avrebbe senso, infatti, aprire il Tavolo Istituzionale Permanente nel quale si discutono nuove ipotesi di sviluppo per il capoluogo ionico e, contemporaneamente, declassare il porto ionico con una scelta che
penalizzerebbe la portualità e l’intero sistema logistico, asset strategici per il rilancio dell’economia ionica. Per Taranto sarebbe un’ulteriore penalizzazione in tema di mobilità che già vede la nostra provincia già fortemente colpita da carenze del sistema stradale (l’autostrada si interrompe a 20 km da Taranto), ferroviario (esclusione dall’alta velocità) e addirittura aeroportuale con l’inspiegabile e non condivisa chiusura del nostro grande aeroporto intercontinentale ai voli L’auspicio della Camera di commercio di Taranto è, quindi, quello che il Governo adotti scelte coerenti con i suoi stessi atti, con le linee programmatiche dell’Unione europea e con i traffici sviluppati da ciascuno scalo, riconfermando il ruolo che compete ad un grande porto come quello di Taranto e la sua strategicità in ambito nazionale ed internazionale. Presidente Camera di Commercio di Taranto Al via il progetto di unione delle Camere di Commercio di Taranto e Brindisi Avviata la fase operativa con il percorso di accorpamento delle Camere di commercio di Taranto e di Brindisi in ossequio a quanto previsto dalla legge delega di riforma della Pubblica Amministrazione. Come è noto, il testo prevede, tra le altre cose, la ridefinizione delle circoscrizioni territoriali camerali, dalle attuali 105 a non più di 60, “mediante accorpamento sulla base di una soglia dimensionale minima di 75mila imprese e unità locali iscritte o annotate nel registro delle imprese”. Le giunte camerali delle Camere di Commercio di Brindisi e Taranto hanno già deliberato l’avvio del processo di accorpamento in ragione delle affinità presenti storicamente nel tessuto economico, associativo e sociale dei due territori. Un ulteriore passo è stato compiuto nell’ultima riunione del Consiglio camerale di Taranto tenutasi il 7 settembre che ha dato pieno mandato al Presidente Cav. Luigi Sportelli ed alla Giunta di intraprendere le azioni e le procedure necessarie per completare il percorso. “Questo accorpamento – spiega Sportelli – porterà alla creazione di una delle più grandi Camere di Commercio di Puglia non solo in termini
di presenza delle imprese. Il nuovo Ente, infatti, potrà far valere a livello nazionale il suo importante peso specifico che deriva dalla presenza di insediamenti industriali strategici per lo Stato, da un diffuso e capillare sistema produttivo che abbraccia tutti i comparti (agricoltura, industria, commercio, artigianato, turismo), dalle grandi infrastrutture logistiche di portata internazionale (due porti e due aeroporti) che dovranno, ancora meglio, essere messe a sistema come leva fondamentale ed imprescindibile della crescita e dello sviluppo economico del territorio” “Questa sarà l’unica Camera di commercio in Italia – aggiunge Sportelli – che si affaccia su due mari, l’Adriatico e lo Jonio, un ponte concreto tra le due sponde della Puglia. Un progetto ambizioso, quindi, che migliorerà il livello di servizio dei nostri Enti che ancora di più sapranno cogliere le necessità delle imprese e rispondere alle loro rinnovate esigenze. Una prova concreta, infine, di come il Sistema camerale sia in grado di riformarsi, non solo a parole, ma nei fatti, senza autoreferenzialità, salvaguardando i presidi originari delle due strutture camerali, ma con lo sguardo rivolto soprattutto e prioritariamente al bene dei territori e delle imprese”. Il ministro della Difesa Pinotti restituisce alla città di Taranto la banchina della Marina il Ministro Pinotti accolto dal Prefetto di Taranto Umberto Guidato Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti ha incontrato ieri in Prefettura, a Taranto, Michele Emiliano presidente della Regione Puglia, il presidente della Provincia di Taranto Martino Tamburrano ed il Sindaco di Taranto Ippazio Stefano, il presidente della Camera di commercio cav. Luigi Sportelli , il presidente di Confindustria Taranto Vincenzo Cesareo, il commissario straordinario dell’Autorità portuale Sergio Prete, il capo di Gabinetto del Ministero della Difesa ed il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare De Giorgi,ai quali ha garantito che non vi sarà alcuna “privatizzazione” degli Arsenali
della Marina Militare, confermando la cessione dalla Marina al Demanio e all’Autorità portuale di Taranto della banchina della stazione torpediniere sul Mar Piccolo per consentirne la sua riconversione a fini turistici, impegnandosi altresì a reperire i mezzi finanziari necessari al completamento del piano “Brin” per l’ammodernamento dello stabilimento, e quindi poter rilanciare l’indotto navalmeccanico ed alle manutenzioni di Taranto. il molo della stazione torpediniere nel mar Piccolo di Taranto Il molo della stazione torpediniere che affaccia nel mar Piccolo della città è stato per anni utilizzato per consentire alla Marina Militare attraccare le sue navi. Successivamente con il trasferimento nella la nuova base militare nel Mar Grande, alla stazione torpediniere erano rimasti all’ormeggio soltanto i sommergibili e le navi in disarmo. Dopo gli accordi intercorsi, buona parte del molo verrà restituito dalla Marina alla città per realizzare , come ha dichiarato in conferenza stampa il ministro Pinotti “un progetto condiviso quale è quello della riconversione dell’infrastruttura“. E’ già stato realizzato nel frattempo uno studio di fattibilità dell’Autorità portuale che prevede, con un investimento previsto di 30 milioni, la possibilità di fare attraccare al molo (da ristrutturare) delle navi da crociera di media dimensione e degli yacht anche di grandi dimensioni . “Questo progetto dovrà essere portato al vaglio del Tavolo istituzionale Taranto – ha detto il ministro Pinotti – e pensiamo che possa unirsi all’altro progetto prefigurato per l’ Arsenale della Marina, ovvero valorizzare con tre percorsi, due via terra e uno via mare, tutta la parte di archeologia industriale di questo sito. Messi insieme, i due progetti potranno fornire un contributo concreto al rilancio turistico di Taranto”. il ministro Pinotti ed il prefetto Guidato durante la conferenza stampa Ma il ministro Pinotti si è soffermato anche sull’ammodernamento dell’ Arsenale, ricordando il ministro, che il dicastero della Difesa ha subito importanti tagli finanziari negli ultimi anni che si sono scaricati “non potendo tagliare gli stipendi” su investimenti, manutenzioni e spese intermedie. Il piano Brin cioè quello relativo
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