Insediata la Consulta provinciale delle professioni presso la Camera di commercio di Taranto

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Insediata la Consulta provinciale
delle professioni presso la Camera
di commercio di Taranto
 Martedì 19 gennaio 2016 si è insediata presso la Camera di commercio
di Taranto la Consulta provinciale delle professioni, secondo
quanto previsto dalla normativa vigente in materia di Enti camerali e
dallo statuto dell’Ente tarantino. L’organismo, del quale fanno parte
i presidenti degli ordini professionali ed i rappresentanti delle
associazioni maggiormente rappresentative delle professioni sul
territorio provinciale, riveste l’importante funzione di tipo
consultivo in materia di semplificazione degli adempimenti a carico
delle imprese ed un suo rappresentante siederà nel Consiglio camerale.

nella foto il Cav. Luigi Sportelli

La prima riunione si è conclusa con la nomina a Presidente del dr.
Giovanni Antonio Prudenzano, attualmente presidente del Consiglio
provinciale di Taranto dell’ Ordine dei Consulenti del lavoro . “La
presenza e l’operatività di una Consulta di professionisti nell’ambito
camerale, oltre ad essere un obbligo normativo, rappresenta una grande
opportunità di ampliamento della rappresentanza del mondo economico
territoriale in seno all’Ente – commenta il Presidente della Camera di
commercio di Taranto, cav. Luigi Sportelli. Il contributo che le
professioni potranno fornire in termini propositivi al Consiglio
camerale – al quale parteciperanno con un proprio esponente –
costituisce, inoltre, un ulteriore vantaggio per il sistema
imprenditoriale anche nell’ottica di una sempre più efficace
semplificazione dei rapporti fra imprese e pubblica amministrazione.”

Polemiche (inutili) e dintorni…
di Vito Lobasso *
nella foto Vito Lobasso, Presidente
Confesercenti

A dire il vero ce l’aspettavamo. Questo modus operandi è, ormai,
prevedibile e scontato oltre che ripetitivo e improduttivo soprattutto
per una realtà, come il territorio ionico, che non ha bisogno di
polemiche sterili e animate esclusivamente da rancori personali. Anzi,
riteniamo che il tenore aggressivo sugli organi di informazione sia
solo un alibi per nascondere l’assenza, il vuoto e la totale
incapacità di esprimere progettualità, nelle sedi istituzionali come
il Consiglio camerale.

Come rappresentante del commercio e come componente della Giunta
camerale l’aspetto che più mi sconcerta è proprio il voler
continuamente cercare e perseguire il conflitto mediatico piuttosto
che ragionare sui temi. Quali proposte, finora, sono state portate in
Consiglio camerale a sostegno del commercio e del rilancio economico
del nostro territorio? Qual è il livello di interlocuzione
propositiva? Zero. Solo e sempre contrasti frutto non già della
volontà di porre con la forza necessaria le istanze della categoria,
ma delle solite e ben note questioni personali.

Maggiormente energica sarebbe dovuta essere l’azione delle
associazioni se si considera che da un lato assistiamo, spesso inermi
o compiacenti, all’assenza dell’ente civico che oltre al dissesto
persevera nel valzer degli assessori e come ora privando il comparto
di Assessore al ramo, visto i due buchi della durata di nove mesi il
primo e il secondo iniziato da tre mesi ed ancora in atto. Dall’altra
parte abbiamo un Ente, la Camera di commercio di Taranto che, in
questi anni, ha agito concretamente e costantemente per la promozione
del sistema economico locale nonostante il contesto generale di grande
difficoltà e nonostante il taglio delle risorse cui tutto il sistema
camerale è stato sottoposto a seguito della legge di riforma della
Pubblica amministrazione.

A Taranto la Camera ha assunto un ruolo guida nella definizione del
Distretto urbano del commercio, collabora con il Comune e con tutte le
associazioni di categoria ed è grazie a questa attività se alcuni
interventi riguardanti il risanamento della città vecchia sono stati
inseriti nel Contratto istituzionale di sviluppo per l’area di
Taranto. Non vanno dimenticate, inoltre, le numerose iniziative ed il
grande apporto che ogni anno la Camera di commercio, fortemente spinta
dalla nostra associazione, offre in occasione delle festività
natalizie. Interventi che hanno concretamente contribuito a
rivitalizzare il commercio in un periodo particolare dell’anno.
nella foto il presidente della Confcommercio TA, Leonardo Giangrande,
noto solo per le “polemiche”

Infine, sono del tutto incomprensibili e anacronistici i tentativi di
mettere in contrapposizione settori economici diversi: commercio
contro industria. L’appello del presidente Cesareo (Confindustria
Taranto, n.d.r.), infatti, non riguarda solo le sorti dello
stabilimento siderurgico e del suo indotto, ma è l’ennesimo allarme
per chiamare tutti ad una prova di responsabilità, ad una coesione
vera e non di facciata. Qualcuno sembra ancora non averlo capito, ma a
Taranto è a rischio l’intero tessuto economico e sociale.

L’onda d’urto di un eventuale collasso del sistema industriale
travolgerà tutti. Di fronte ad un scenario così serio e drammatico, le
ambizioni personali, appaiono davvero insopportabili. Andiamo oltre,
continuiamo ad affrontare insieme le questioni e contribuiamo,
finalmente a risolvere i problemi. Per immaginare una nuova economia
bisogna innanzitutto abbandonare logiche, queste sì, molto “old” ed
ancora profondamente radicate in certi ambiti.

* Presidente Confesercenti Taranto
Componente Giunta camerale con delega al settore Commercio

Approvato dal Cipe il contratto
istituzionale per Taranto. Dopo la
firma, in arrivo 864 milioni di
euro
 di Marco Ginanneschi

Il CIPE ha assegnato questa sera 38,7 milioni di euro, a valere sul
Fondo sviluppo e coesione 2014-2020, per la realizzazione di un Piano
di interventi per l’area di Taranto. In particolare interventi
sull’Arsenale Militare, a titolarità del Ministero della Difesa, per
37,20 milioni di euro e azioni per l’accelerazione della progettazione
degli interventi prioritari, a titolarità di INVITALIA spa, per 1,5
milioni di euro. Il Comitato ha inoltre salvaguardato gli interventi
finanziati con le risorse FSC 2007-2013 e 2000-2006 (assegnazioni
disposte con delibere nn. 62/2011, 87/2012 e 92/2012) che saranno
ricompresi nel Contratto istituzionale di sviluppo (CIS) per l’Area di
Taranto.

 Gli 864 milioni di euro previsti del contratto istituzionale per
Taranto ora non sono più una promessa, ma una solida realtà.
Duecentocinquanta di questi milioni verranno erogati immediatamente,
dopo l’approvazione del Cipe. Il CIS è lo strumento che individua,
dettaglia e monitora gli interventi di riqualificazione e di sviluppo
del territorio che comprende, oltre alla stessa città di Taranto, i
Comuni di Statte, Crispiano, Massafra e Montemesola.

Fra gli interventi più importanti: 391 milioni di euro destinati al
sistema portuale, 105 per le bonifiche, 99 milioni per l’edilizia
abitativa e per il quartiere Tamburi e la città vecchia, 207 per la
costruzione dell’Ospedale San Cataldo, oltre ai 37 milioni per
l’Arsenale, 24 milioni per altri interventi infrastrutturali fra
cui finanziamenti anche per le aree dei comuni di Massafra, Crispiano,
Montemesola e Statte.

L’incontro era stata preceduto da una riunione a Palazzo
Chigi presieduta dal Sottosegretario alla Presidenza On. Claudio De
Vincenti, affiancato dal Sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi,
che ha visto la partecipazione della Regione Puglia con l’Assessore
allo Sviluppo Economico Loredana Capone (collegata in
videoconferenza), del Sindaco di Taranto Ippazio Stefano, del Sindaco
di Crispiano Vito Ippolito e di esponenti delle altre amministrazioni
comunali interessate. Hanno inoltre portato il loro contributo il
Commissario Straordinario del porto di Taranto Sergio Prete, quello
per gli interventi di bonifica e ambientalizzazione Vera Corbelli, il
Presidente della Camera di Commercio di Taranto Luigi Sportelli (
anch’egli collegato in videoconferenza).

Le amministrazioni centrali sono state rappresentate dal Capo della
Struttura di missione per Taranto Giampiero Marchesi, dal Capo del
Dipartimento per la Coesione Vincenzo Donato, dal Direttore generale
dell’Agenzia per la Coesione Territoriale Ludovica Agrò e da alti
dirigenti dei Ministeri dello Sviluppo Economico, delle
Infrastrutture, dei Beni Culturali e dell’Ambiente. Presente, infine,
per il suo ruolo operativo, Invitalia, con l’Amministratore Delegato
Domenico Arcuri.
AGROMED, 10 MILIONI FERMI IN BANCA
DA 10 ANNI. STEFANO: “È ORA DI
UTILIZZARLI ”
 Il Sindaco di Taranto Ippazio Stefano e l’On. Paolo Rubino        (ex
sindaco di Palagianello) ed attuale consigliere di amministrazione
di Agromed spa, la società partecipata paritetica costituita insieme
alla Camera di Commercio di Taranto e la Provincia di Taranto,
presieduta dal Rag. Luigi Sportelli, attuale Presidente dell’ Ente
camerale,   hanno tenuto oggi una conferenza stampa per illustrare due
progetti con i quali si vorrebbe ridare slancio all’economia locale
attraverso l’utilizzo di 10 milioni di euro stanziati per il progetto
“Agromed” mai utilizzati negli ultimi 10 anni. La prima iniziativa
ipotizzata riguarda il rilancio del “MeTa” (il mercato ortofrutticolo
di Taranto) dove attualmente lavoro oltre 500 persone e che a causa
della crisi economica, stanno rischiano di perdere il loro posto di
lavoro.

 A promuovere l’iniziativa con cui si vorrebbe coinvolgere il
consorzio Agromed è stato stati il rappresentante tarantino di
Unimpresa Emanuele Papalia, Tavolo Verde e Centrale del Latte. “Il
nostro obiettivo – ha detto Papalia – è quello di salvare i 500
lavoratori del Meta e recuperare gli ex dipendenti rimasti disoccupati
della Centrale del Latte (che è fallita a suo tempo n.d.r. ) . Per
farlo si potrebbe attingere dalle risorse a disposizione di Agromed.

“Il consorzio – ha ricordato Papalia – è nato come “centro di servizi
per reefer container o traffici Ro-Ro per i prodotti alimentari
freschi e/o congelati in arrivo dall’estero al Container Terminal o al
Ro-Ro Terminal di Taranto e redistri-bu-zione al mercato di
destinazione via strada o ferrovia”. Adesso però queste risorse
finanziarie non indifferenti potrebbe essere utilizzate per salvare
centinaia di posti di lavoro. La proposta è stata quindi illustrata al
sindaco Ippazio Stefàno ed al consigliere del cda di Agromed, Paolo
Rubino. “Il primo cittadino – ha detto       Papalia – attraverso il
consiglio di amministrazione di Agromed, presenterà questo progetto
all’attenzione degli altri soci del consorzio, ovvero la Camera di
Commercio e la Provincia . La speranza – ha concluso Papalia – è che
questa proposta non trovi ostacoli. Bisogna salvaguardare
l’occupazione, rilanciando Meta e Centrale del Latte”.

I 10 milioni disponibili ed inutilizzati per inspiegabili ragioni da
anni potrebbero essere impiegati per il rilancio della centrale del
latte di Taranto. L’On. Paolo Rubino che dal gennaio 2015 è membro del
Consiglio di amministrazione di Agromed intervenendo alla conferenza
tenutasi a Palazzo di Città, ha detto che ”E’ necessario riunire
quanto prima il CdA per individuare soluzioni urgenti e definitive.”
Ma sia il Sindaco che Rubino hanno la memoria corta….e avrebbero
dovuto ricordarsi della presentazione di Freshport svoltasi nel 2014
 a Palazzo di città, in cui erano stati invitati pubblicamente i
responsabili del progetto, i partner olandesi, gli operatori
dell’agroalimentare ad un confronto operativo. “Agromed – disse a
quell’epoca Sportelli – opera secondo una mission che è quella di
favorire e sviluppare la commercializzazione dei prodotti
agroalimentari attraverso l’infrastrutturazione del territorio. E’
compito di tutti, ma in primo luogo di chi ricopre incarichi pubblici,
evitare la creazione di strutture che possono risultare in eccesso se
non addirittura concorrenti. I doppioni non servono. Occorre, invece,
creare una rete di servizi e di infrastrutture che supporti e
favorisca la commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli. Creando
le giuste sinergie ed operando in modo complementare, Agromed e
Freshport possono rendere un utile servizio all’economia ed allo
sviluppo di un settore strategico per la macro-regione Puglia,
Basilicata, Calabria”.d

il rag. Luigi Sportelli,
presidente Agromed

“La società consortile Agromed – continuava a dire Sportelli
nell’ottobre 2014 – è , frutto di una programmazione che risale ai
primi anni Duemila, si trova oggi ad un punto cruciale anche per la
concomitante presenza di iniziative analoghe. Agromed deve operare
nell’esclusivo interesse del territorio e degli operatori
dell’agroalimentare di Puglia, Basilicata e Calabria. La stessa platea
di riferimento di Freshport ed è per questo che le due realtà devono
incontrarsi per definire percorsi sinergici e complementari”. Parole,
annunci rimasti tali.

Per il Sindaco Stefàno l’obiettivo oggi è utilizzare quei 10 milioni:
“Abbiamo il dovere di provare a recuperare la nostra centrale del
latte. Magari ammodernandola per farla tornare a vivere.” . Assenti i
rappresentanti degli due enti-soci (cioè Provincia di Taranto e CCIAA
di Taranto) ed il presidente della società Luigi Sportelli che era
impegnato alla Camera di Commercio accanto ad un’imbarazzante “Babba
Natale”, per la concomitante conferenza stampa di presentazione della
23° edizione del Presepe Vivente di Faggiano. e successivamente (due
conferenze stampa separate !) e per presentare, infatti, il concerto
dell’orchestra dell’Istituto Musicale Paisiello in programma il 20
dicembre 2015, alle 20, in Piazza Maria Immacolata. Iniziativa questa
“non istituzionale” in quanto rientra nel programma natalizio
dell’associazione onlus “Made in Taranto” di cui ci occuperemo presto
per una serie di comportamenti a dir poco strani ed equivoci.

Evidentemente il rag. Sportelli non è abituato a guardare sino in
fondo i conti correnti delle società pubbliche che amministra, e quei
dieci milioni di euro possono continuare a dormire sonni tranquilli…

Il Gip di Lecce condanna i
“copioni” che volevano diventare
avvocato. Anche un “tarantino” Luca
Lazzaro presidente di
Confagricoltura Taranto

nella foto, Luca Lazzàro di
Confagricoltura Taranto

E’ stata accolta     dal Gip di Lecce l’ emissione richiesta di
un decreto penale di condanna, a seguito di quanto proposto dal dr.
Cataldo Motta, procuratore capo della Direzione Distrettuale Antimafia
presso la Procura della repubblica di Lecce, al termine le indagini
dell’inchiesta aperta nel 2013 a seguito dell’avvenuta scoperta da
parte della Commissione di Catania di ben 103 elaborati poco
credibili, successivamente annullati, in occasione gli esami di
abilitazione alla professione di avvocato che si svolsero a Lecce nel
dicembre 2012 ed ai quali si erano presentati oltre 1.000 candidati,
originari delle province di Lecce, Brindisi e Taranto. E’ stata
quindi emessa un’ordinanza di pagamento per una pena pecuniaria pari a
11 mila euro per ciascuna delle 103 persone coinvolte (che a suo tempo
soltanto il Corriere del Giorno – unico giornale a Taranto – aveva
rivelato ) nell’inchiesta, 40 delle quali sono iscritte all’albo
Praticanti degli Ordini di Lecce, Brindisi e Taranto, uno a quello di
Foggia. Al momento contro questo decreto penale di condanna non
risultano depositate impugnazioni, cioè opposizioni, che qualora
venissero accolte sfocerebbero in un processo ordinario ….che non
sarebbe molto edificante per i “furbetti”…. cioè i copioni del
diritto,

 Fra gli aspiranti avvocati tarantini, rivelatisi in realtà dei
“copioni” incapaci di affidarsi alle proprie competenze e qualità,
compare anche Luca Lazzàro presidente della Confagricoltura di
Taranto, il quale in rappresentanza degli agricoltori ricopriva anche
il ruolo di membro della giunta della Camera di Commercio di Taranto
nell’ultima giunta camerale dove è stato cooptato soltanto alla fine
della primavera scorsa, a poche settimane dalla scadenza naturale del
consiglio camerale. Una rappresentanza poco esperta e qualificata,
quella di Lazzaro per gli agricoltori tarantini, sopratutto in
considerazione del fatto incredibile cheLazzàro non è neanche
agricoltore, non svolgendo alcuna attività agricola, dopo la cessione
dell’azienda di famiglia avvenuta diversi anni fa.                 Fu
proprioLazzàro in un imbarazzante comunicato ad attaccare la scorsa
estate i rappresentanti delle forze di Polizia Giudiziaria e
dell’Ispettorato del lavoro, che colpirono in maniera rigida il
fenomeno del “caporalato” molto diffuso fra gli agricoltori jonici
senza scrupoli.

Ancora una volta la collettività deve dire “grazie” al prezioso
operato dell’ autorità giudiziaria e sopratutto al procuratore
distrettuale antimafia di Lecce dr. Cataldo Motta. Pensate in che mani
sarebbero finiti i poveri inconsapevoli futuri clienti di questi 103
“copioni” !

Matera 2019. Al via intesa fra le
Camere di commercio di Matera, Bari
e Taranto

“Matera 2019″ con una marcia in più per portare valore aggiunto e
dinamicità al sistema produttivo locale, grazie a una intesa
sottoscritta dal presidente delle Camere di commercio di Matera,
Angelo Tortorelli, dalla Camera di Bari Alessandro Ambrosi e di
Taranto Luigi Sportelli alla presenza dei rispettivi segretari
generali Luigi Boldrin, Angela Patrizia Partipilo e Francesco De
Giorgio e del Presidente della Consulta dei giovani imprenditori della
Camera di Commercio di Bari, Sergio Ventricelli. Sarà un comitato
tecnico di indirizzo, a definire e ad attivare opportunità di
collaborazione tra gli operatori economici lucani del Materano e della
Puglia e che sarà composto dai rappresentanti degli enti camerali e
del sistema imprenditoriale dei tre territori, . Il protocollo di
intesa prevede che la Camera di commercio di Matera fornisca alle
Camere di Bari e Taranto le informazioni sulle attività che ha messo
in campo per la realizzazione del programma di avvicinamento
all’appuntamento di Matera 2019. I tre enti camerali definiranno e
promuoveranno un programma congiunto finalizzato sia ad indirizzare il
flusso turistico nazionale ed estero anche attraverso educational tour
su luoghi di interesse, sia ad incentivare opportune forme di
collaborazione tra imprese dei rispettivi territori. L’intesa prevede,
inoltre, l’organizzazione di momenti pubblici per illustrare le
iniziative programmate e le intese definite in vista di Matera 2019.

Il protocollo d’intesa ha già individuato la realizzazione di progetti
comuni tra i quali “Mirabilia”, che vede Matera capofila e coinvolge,
Bari e Taranto, mettendo in rete i siti Unesco di città italiane e
straniere. Quest’anno il programma è particolarmente importante per le
opportunità di promozione legate all’anno italiano in Giappone. Le
altre iniziative riguardano un progetto comunitario nell’ambito del
primo bando del programma Interreg Mediterranean, interventi legati
alla filiera turistica da crociera, che interessa i porti pugliesi e
che ha come effetto l’incremento di flussi turisti che visitano
Matera, attività legate alla promozione di prodotti tipici, in
particolare nel settore dell’agroalimentare e dell’artigianato. “ La
sottoscrizione dell’intesa –ha detto Angelo Tortorelli il presidente
della Camera di commercio di Matera, – rappresenta una fase importante
nell’attività di promozione e di creazione di opportunità per Matera,
capitale europea della cultura per il 2019. La stretta e proficua
collaborazione con le Camere di commercio di Bari e Taranto, rafforza
un percorso già avviato tra economie e territori contingui che
intendono valorizzare e promuovere ulteriormente settori importanti
legati al turismo, all’enogastronomia,al commercio, ai servizi, alla
produzione, alla logistica. Integrazione e sinergia tra i territori
sono il presupposto per coinvolgere anche altre realtà tra le
opportunità di Matera 2019’’.

Il presidente della Camera di commercio di Bari, Alessandro Ambrosi
nel ribadire le opportunità legate a Matera capitale europea della
cultura ha detto che la sinergia avviata dai tre enti camerali è un
valido esempio di operatività per la promozione dei territori e del
Mezzogiorno. “ Ci sono progettualità – ha detto     Ambrosi – come
Mirabilia che ci vede coinvolti, ma anche Tif 2.0, shop and ship,
legato ai Qr code e ad altre opportunità dei fondi europei sulle quali
lavorare. Bari ha infrastrutture di accoglienza e dei trasporti che
possono essere un hub per Matera. Sono certo che Matera 2019 sarà un
successo per l’Italia come lo è stato Expo 2015’’.

Ha parlato di logistica e di turismo, legato a rapporti storici,
culturali ed economici, con Matera, il Cav.Luigi Sportelli presidente
della Camera di commercio di Taranto “ Le province di Matera e di
Taranto – ha detto       Sportelli – hanno rapporti e attrazione
reciproche. L’arrivo di flussi crocieristici con navi di diversa
stazza, che potranno approdare in mar Piccolo e quindi in centro,
rappresentano una opportunità per le nostre comunità e per le nostre
imprese. Quando i progetti messi in campo, come quelli indicati nel
protocollo, sono validi e si lavora insieme hanno credibilità, forza e
opportunità per trovare risorse e avere successo’’.

Sergio Ventricelli, presidente della consulta dei giovani imprenditori
di Bari, che ha auspicato e lavorato insieme ai tre enti camerali per
giungere al protocollo d’intesa, ha parlato di occasione
irripetibile. “Mettiamo da parte le vergogne del Sud – ha detto
Ventricelli– Matera 2019 è l’occasione per riscrivere con dinamismo,
creatività e fattività la storia del Mezzogiorno utilizzando appieno
le potenzialità del sistema camerale’’. E di dinamismo ha parlato il
sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, che ha apprezzato l’azione
catalizzatrice delle Camere di commercio e il dinamismo del presidente
dell’ente camerale Angelo Tortorelli. “ La sfida di Matera 2019 – ha
detto il sindaco De Ruggieri– è nel costruire un modello di
Mezzogiorno che funzioni. Un Sud che non si lamenta, che lavori a una
qualità progettuale per andare avanti, per un piano di sviluppo
territoriale che ha nelle Camere di commercio un alleato forte. Le
risorse, quando ci sono qualità, programmazione, si trovano e questo
contribuisce a chiudere il cerchio sulle opportunità di ripresa e di
promozione dei nostri territori’’.

La Confcommercio (Colella e
Manzulli) a giudizio per abuso
d’ufficio
di Antonello de Gennaro
Era il 29 novembre 2011 quando la Camera di Commercio di Taranto
pubblicò un avviso pubblico per l’erogazione di 105mila euro di
contributi alle piccole e medie imprese per l’installazione di sistemi
di videoallarme e videosorveglianza antirapina da collegare alle
centrali operative della Polizia di Stato, Carabinieri o istituti di
vigilanza privata. A seguito del bando furono numerose le richieste di
adesione, ma agli organismi di vigilanza e controllo della Camera di
Commercio balzo agli occhi un’anomalia: un’impresa esecutrice degli
impianti, la Infosystem srl controllata da Aldo Manzulli (un
professore di scuola statale n.d.r.) e suo fratello Gaetano,
amministrata dalla moglie Daniela Caforio, presentava “una ricorrenza
anomala” sul totale, con “un’incidenza pari al 56,9%. Detta
percentuale si incrementa fino a raggiungere il 93,9% nell’ambito
delle istanze inoltrate da Confcommercio Taranto“, associazione di cui
Aldo Manzulli nonostante sia indagato da più Procure della repubblica
italiane, ricopre la carica di vice presidente vicario. Ed è proprio
grazie a Confcommercio che il Manzulli, violando la Legge è componente
del consiglio dell’ Ente Camera di Commercio di Taranto.

 Furono queste anomalie ad indurre la Camera di Commercio di Taranto
ad informare l’ Autorità Giudiziaria, in quanto dall’esame delle
pratiche presentate attraverso la Confcommercio di Taranto, si accertò
documentalmente che la Infosystem fra le varie anomalie ed abusi,
aveva attestato il falso, cioè, autocertificato una quietanza
liberatoria per una domanda di contributo ad un impianto che aveva
realizzato per la ditta “Jenny Gold di Gualtiero Gennarina“,
attestando contrariamente al vero che era stato pagato tutto
regolarmente, allegando nello stesso tempo “copia fotostatica di
numero 3 assegni datati e posteriori rispetto alla data di quietanza e
addirittura uno priva di data” come si evince dal verbale di sommarie
informazioni del 28 gennaio 2014 sottoscritto e firmato alla Sezione
di Polizia Giudiziaria Carabinieri della Procura della Repubblica di
Taranto, a seguito delle indagini ed accertamenti disposti dal pm
Daniela Putignano, indagini che si sono rivelate a dir poco lacunose
ed incomplete.

 A dire questo è stato il GIP dr. Giuseppe Tommasino che martedì
scorso 27 ottobre 2015, accogliendo l’opposizione della Camera di
Commercio, rappresentata dall’ avv. Vincenzo Vozza che ha chiesto la
prosecuzione delle indagini preliminari indicando l’oggetto della
investigazione suppletiva e i relativi elementi di prova
ai sensi dell’art. 409 e 410 cpp, alla frettolosa archiviazione
richiesta dal pm dr.ssa. Putignano, ha fissato un procedimento in
camera di consiglio per il prossimo 22 gennaio 2016 quando davanti
al Tribunale di Taranto dovranno comparire Aldo Manzulli ed Angelo
Colella, rispettivamente vice presidente vicario e direttore della
Confcommercio di Taranto indagati entrambi ai sensi dell’art. 323 cp
(“abuso d’ufficio“).

Arriva quindi dal Tribunale la conferma delle ipotesi e notizie che
questo quotidiano online aveva raccontato e denunciato con una propria
inchiesta giornalistica dello scorso 19 aprile (vedi QUI ).

Siamo certi che un magistrato attento e competente come il dr.
Tommasino valuterà e giudicherà l’accaduto molto meglio di quanto
accaduto sinora. Anche a Taranto, e non solo a Berlino, c’è un giudice
!

Il Pd si confronta con i commissari
governativi sul risanamento dell’
ILVA
All’ incontro organizzato dal Pd sul tema “Ilva Taranto,
ambientalizzazione e bonifiche. A che punto siamo?” svoltosi presso la
Cittadella delle imprese della Camera di Commercio di Taranto, hanno
partecipato il segretario provinciale     Walter Musillo, l’onorevole
Alessandro Bratti Presidente della Commissione parlamentare di
inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su
illeciti ambientali ad esse correlati, Corrado Carrubba Commissario
straordinario dell’ ILVA , il Commissario alle Bonifiche di Taranto
Vera Corbelli, i deputati tarantini Michele Pelillo e Ludovico Vico, e
il senatore brindisino Salvatore Tomaselli

Il Sen. Tomaselli, capogruppo del Pd nella Commissione Industria del
Senato della Repubblica, aprendo il panel degli interventi ha
ricordato che “siamo in presenza della più grande e complessa crisi
industriale che l’Europa abbia conosciuto negli ultimi decenni.
L’urgenza è quella di definire un percorso positivo di fuoriscuìita da
questa situazione. Siamo impegnati nel salvare lo stabilimento,
riconvertirlo da punto di vista ambientale e garantire lavoro e
salute. La relazione Ispra che in questo momento è       in attesa di
validazione dal Ministero dell’Ambiente fornisce un dato importante e
significativo che     al momento indica il rispetto del 91% delle
prescrizioni Aia da parte dello stabilimento siderurgico tarantino che
mi sembra un buon dato”.

Dato che è stato confermato dal commissario straordinario Corrado
Carruba, il quale ha aggiunto che “l’obiettivo che ci è stato
assegnato dal Governo è stato raggiunto”, precisando che        nelle
attuali prescrizioni AIA “non rientra però la copertura dei parchi
minerali per la quale ha aggiunto “stiamo procedendo all’attuazione
e     realizzazione delle opere propedeutiche, faremo i
previsti interventi di caratterizzazione e messa in sicurezza dei
parchi, azione che si sta attuando anche in contraddittorio con Arpa
Puglia” . Carruba ha precisato che “per tali interventi la tempistica
  è quella prevista dai tempi necessari per realizzare una serie di
interventi che solo in parte dipendono direttamente dall’ ILVA –
aggiungendo che – siamo nel bel mezzo di una rivoluzione green. Non
dobbiamo soltanto ambientalizzare il più grande siderurgico d’Europa,
ma dobbiamo anche restituire la dovuta dignità e rispettoai cittadini
di Taranto. Il nostro lavoro è quello di dare giustizia ad una città
che ha subito inquinamento e morte”

Nel suo intervento il Sen. Tomaselli si è       soffermato anche sui
recenti messaggi di allarme dei giorni scorsi del presidente di
 Confindustria Taranto , Vincenzo Cesareo, presente fra il pubblico,
per la tutela dell’esposizione delle imprese dell’indotto che
attendono pagamenti per circa 150 milioni di euro. “Da parte del
Pd c‘è massima attenzione , anche sull’indotto ILVA – ha detto
Tomaselli –In merito all’assenza di misure, all’interno della legge di
stabilità, per il sostegno al credito delle imprese che lavorano per
l’ ILVA, faremo in modo e siamo fiduciosi che la misura venga
reintrodotta. Si è trattato di un problema tecnico e troppo rigido da
parte del Ministero delle Finanze ma stiamo già lavorando per
superarlo. Sono fiducioso che ce la faremo.”

Nel suo intervento, particolarmente schietto ed apprezzato dal
pubblico, il commissario Carruba ha detto che “Stiamo lavorando per
far si che l’ ILVA non fallisca. Abbiamo un grande interesse affinchè
l’ azienda rientri presto nel mercato dell’acciaio qualificato. Chi
pensa che il futuro dell’Ilva si basi soltanto sulla quantita del
materiale prodotto e non sulla qualità, sbaglia. Lavoriamo però con
grande     difficoltà      e   dolore     ed   andiamo     avanticon
l’ambientalizzazione.Il nostro impegnoè anche su altri problemi di
natura ambientale, tra cui anche la gestione dei rifiuti”.

Il Commissario governativo alle bonifiche del Mar Piccolo,     Vera
Corbelli, ha precisato nel suo intervento “la rigenerazione del Mar
Piccolo deve tenere in considerazione tutto e non solo una parte”
e che il lavoro in corso a Taranto “deve diventare un laboratorio
ambientale italiano a livello europeo” aggiungendo che “Taranto deve
vivere anche di altro e non solo di ILVA

L’onorevole Michele Pelillo, capogruppo del Pd nella Commissione
Finanze della Camera dei Deputati, nel suo intervento che ha chiuso i
lavori, ha ricordato che “vi è un’antipolitica che scommette contro il
Pd, contro Renzi, che strumentalizza il problema scommettendo sulla
scommessa     che   il   risanamento     dell’    ILVA    non   debba
riuscire. A complicare il lavoro svolto dal Partito Democratico è il
Movimento 5 Stelle, che ostacola l’azione del Governo” aggiungendo
che “sarà possibile rimuovere ogni diffidenza solo con fatti concreti
e simbolici, quali ad esempio la copertura dei parchi minerali,
maggiore attenzione al Mar Piccolo che rappresenta per i tarantini un
simbolo della città” invitando i commissari dell’ ILVA ad “avere più
riguardo nei confronti delle società dell’ indotto che sono state
trascurate, a cui viene data poca attenzione“. Rivolgendosi al mondo
delle imprese dell’indotto, Pelillo ha invitato a “stare un pò più
insieme, ad essere meno deboli. Stare insieme per essere più forti”
ricordando l’alibi della famiglia Riva quando accusava le società
dell’indotto tarantino sostenendo “siete troppo piccoli, non avete
competenze adeguate“.

nella foto Carruba, l’ On. Pelillo
(Pd) e l’on. Bratti (Pd)

Al termine dell’ intervento dell’ on. Pelillo, abbiamo assistito a due
fenomeni a dir poco squallidi. Ha iniziato il giornalista Luigi
Abbate, alla ricerca di momenti di protagonismo con il microfono di un
suo programma autoprodotto e sponsorizzato prevalentemente da piccoli
esercizi commerciali presso i quali Abbate si reca a proporre la
vendita della pubblicità ed a incassare le sue fatturine (attività
vietata dal codice deontologico giornalistico su cui l’ Ordine dei
Giornalisti di Puglia dovrebbe intervenire) trasmesso su un semi-
sconosciuto canale del digitale terreste, il quale in maniera
sicuramente poco ortodossa ha cercato di incalzare il deputato
tarantino Pelillo ed il sen. Tommaselli con delle domande che definire
fuori luogo è ben poca cosa, in quanto altro non erano altro che delle
palesi evidenti provocazioni. Ma questa volta, purtroppo per lui,
nessuno gli ha tolto il microfono dalle mani, onde evitare di farlo
diventare nuovamente un “presunto martire” del giornalismo dei due
mari.

Puntuale….la contestazione finale da parte degli attivisti del
Movimento 5 Stelle presenti in sala, i quali pretendevano di prendere
la parola per un confronto pubblico, nonostante si trovassero in una
manifestazione-convegno di un altro partito, cioè il Pd. Pretendere di
fare i padroni a casa degli altri, non è una manifestazione nè di
buona educazione, nè di corretta politica, anche perchè i deputati
tarantini “grillini” Furnari e Labriola eletti a Taranto alle ultime
elezioni politiche dal Movimento Cinque Stelle non erano presenti e
tantomeno invitati. A loro Taranto interessa poco. Preferiscono
occuparsi dei loro stipendi “pieni” da parlamentari. Altro che le
2.500 euro al mese, quale tetto massimo per i loro stipendi ed impegno
politico che sbandieravano in campagna elettorale…

Mirabilia: ai giapponesi piace
Taranto e la sua provincia

Bilancio positivo per la IV edizione della Borsa Internazionale del
Turismo Culturale svoltasi a Lipari ed organizzata nell’ambito di
Mirabilia European Network of Unesco Sites, la rete dei territori sedi
di monumenti e siti Unesco. Il progetto, nato nel 2012, attualmente,
coinvolge dodici Camere di commercio: Taranto, Matera (ente capofila),
Bari, Brindisi, Lecce, Perugia, Siena, Udine, Messina, Genova, La
Spezia, Chieti. Una vetrina internazionale all’interno della quale,
per due giorni, hanno si sono incontrati 62 buyers del settore
turistico e 98 aziende. Nutrita la partecipazione pugliese. Due le
realtà della provincia di Taranto che hanno aderito alla
chiamata della Camera di commercio di Taranto: il Gruppo De Padova di
Avetrana e il B&B Iris di Laterza.

La Borsa del Turismo Culturale si è svolta nella suggestiva cornice
della chiesa dell’Immacolata di Lipari. Qui sono stati accolti buyers
e aziende provenienti da Canada, Cina, Israele, Giappone, Sud Africa,
Usa, Belgio, Germania, Irlanda, Olanda, Spagna, Svizzera, Ungheria,
Danimarca, Repubblica Ceca, Russia, Francia, Regno Unito e Slovacchia.

 “L’importanza e l’intuizione di Mirabilia – ha dichiarato il
presidente della Camera di commercio di Taranto, cav. Luigi Sportelli
– è aver messo in collegamento per la prima volta territori accomunati
da importanti testimonianze storiche, culturali ed ambientali. Una
rete unica che attraversa l’Italia da Nord a Sud abbracciando aree
geografiche diverse con il comune intento di promuovere tesori ancora
poco noti al grande pubblico. Con Mirabilia abbiamo valorizzato e
fatto conoscere l’intera provincia ionica attraverso le brochure ed il
video che è stato proiettato a Lipari alla presenza di operatori del
turismo provenienti da tutto il mondo. Allo stesso tempo alcune
aziende della nostra provincia si sono affacciate su una vetrina
internazionale con la possibilità di farsi conoscere sul mercato
nazionale ed estero”.

La Puglia delle masserie, dell’olio extravergine d’oliva, delle
eccellenze enogastronomiche, delle bellezze artistiche e
paesaggistiche, piace molto a giapponesi, statunitensi e canadesi. La
conferma arriva da Francesco Cazzolla, direttore commerciale del
Gruppo De Padova. Una realtà che oltre all’ospitalità offre ai turisti
la possibilità di conoscere l’intera filiera dell’olio extravergine
d’oliva. “I buyers giapponesi che abbiamo incontrato a Lipari – spiega
Cazzolla – erano entusiasti della possibilità di soggiornare in
campagna, in mezzo agli ulivi e, allo stesso tempo di scoprire il
ciclo produttivo dell’olio attraverso i tour guidati nella nostra
azienda. L’esperienza della Borsa di Lipari è stata sicuramente
positiva, abbiamo partecipato a due B2B. Il primo con giapponesi,
statunitensi e canadesi è stato incentrato sulla produzione olearia.
Con l’altro B2B abbiamo incontrato 32 aziende turistiche, soprattutto
europee, interessate alle nostre masserie ed alla possibilità di
effettuare cicloturismo. Ora dobbiamo entrare nella fase operativa e
dare concretezza ai contatti”.

La Borsa del Turismo Culturale non poteva ignorare Matera Capitale
Europea della Cultura 2019. Su questo importante appuntamento si è
concentrata l’attività del B&B Iris. “Noi operiamo a Laterza – dice
Liliana Dell’Aquila – siamo a poche decine di chilometri da Matera e
vogliamo cogliere appieno questa opportunità. L’accoglienza a Lipari è
stata ottima ed abbiamo avuto la possibilità di stringere un buon
numero di contatti. Una manifestazione molto interessante e ben
riuscita. Il bilancio è positivo, grande interesse nei nostri
confronti da parte di tedeschi, belgi e irlandesi. Siamo già al lavoro
per raccogliere i frutti di questa trasferta”.

Tavolo Istituzionale per Taranto:
raggiunto accordo per 800 milioni
per riqualificazione aree
 Nel corso della riunione nella sede della Prefettura di Taranto, alla
presenza del ,    del Tavolo Istituzionale per Taranto     presieduta
 dall’ on.Claudio De Vincenti, Sottosegretario alla Presidenza del
Consiglio , accompagnato dal Sottosegretario alla Difesa Domenico
Rossi – è stato definito il Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS),
e concordato un sistema che dovrà identificare e monitorare gli
interventi necessari per la riqualificazione e lo sviluppo del
territorio esteso, oltre al capoluogo,     anche i Comuni di Statte,
Crispiano, Massafra e Montemesola. Il Cis è una delle misure varate
dal governo per risollevare le sorti di Taranto, dopo la crisi
dell’acciaieria ILVA – la più grande d’Europa, oggi sotto
amministrazione straordinaria – a seguito dei livelli elevati di
inquinamento atmosferico e della conseguente indagine della
magistratura.

Il Contratto – precisa una nota diramata da Palazzo Chigi – vale circa
800 milioni, di cui in particolare 390 milioni per il sistema
portuale, 207 milioni per il completamento dell’ospedale, 91 milioni
per le bonifiche, 89 milioni per l’edilizia abitativa e la
riqualificazione del quartiere Tamburi e del centro storico, 30
milioni per altre infrastrutture. Si è anche concordato per quanto
riguarda l’Arsenale di prevedere, a fianco dell’utilizzo di una parte
dell’area a fini di sviluppo turistico e culturale, la valorizzazione
della capacità produttiva del sito per la manutenzione e le ricadute
sulla cantieristica.

Hanno preso parte ai lavori l’Assessore allo Sviluppo Economico della
Regione Puglia Loredana Capone, il Presidente della Provincia di
Taranto Martino Tamburrano, il Sindaco di Taranto Ippazio Stefàno e il
Sindaco di Statte Angelo Miccoli, quest’ultimo anche in rappresentanza
degli altri Comuni dell’area (i cui primi cittadini hanno comunque
presenziato all’appuntamento). Hanno portato inoltre il loro
contributo il Commissario straordinario pro-tempore del Porto di
Taranto , quello per gli interventi di bonifica e ambientalizzazione
Vera Corbelli, l’Ammiraglio del Comando Marittimo Sud Ermenegildo
Ugazzi e il Presidente della Camera di Commercio di Taranto Luigi
Sportelli. Presenti anche, a rappresentare la complessità e
l’interdipendenza del progetto, alti dirigenti dei Ministeri dello
Sviluppo Economico, delle Infrastrutture, dei Beni culturali,
dell’Ambiente, nonché dirigenti della Struttura di missione, del
Dipartimento per le Politiche di Coesione, dell’Agenzia per la
Coesione Territoriale e di Invitalia.

 “A questo punto – ha osservato il Sottosegretario – possiamo ritenere
rispettata la road map che ci eravamo dati fin dall’inizio e quindi
puntare ad arrivare a breve, entro i primi giorni di novembre, al Cipe
per l’approvazione del Contratto, per passare poi alla firma vera e
propria entro il prossimo mese”.    “La delibera Cipe – ha aggiuntoDe
Vincenti – assegna questi 800 milioni ai vari interventi che
costituiscono il Contratto istituzionale di sviluppo. Credo che
possiamo essere molto soddisfatti perché la giornata di oggi significa
che stiamo mettendo fino in fondo in campo questo progetto per
Taranto”. In merito alle vicende dell’ ILVA, il sottosegretario De
Vincenti ha sottolineato l’impegno del governo per Taranto, volto alla
difesa di una politica della salute, ma volto anche al miglioramento
della qualità dell’acciaio prodotto in ILVA ed ha fatto presente che
l’azienda deve “riposizionarsi su settori di più alta qualità nella
produzione siderurgica per dare un futuro forte allo stabilimento.
L’operazione fatta dal governo ha puntato in primo luogo alla messa in
sicurezza della tenuta economica del siderurgico, che è un patrimonio
per la città di Taranto e per l’economia italiana“.

.

“Scegli il commercialista”. Al via
la campagna dell’ Ordine dei
Dottori Commercialisti ed esperti
contabili di Taranto
L’ Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Taranto
propone al territorio e ai suoi iscritti una campagna di
comunicazione, che ha l’obiettivo di riaffermare la professionalità
del commercialista e la serietà del suo lavoro. Due i momenti
comunicativi programmati, si terranno nel mese di ottobre 2015 e di
gennaio 2016, e che prevedono poster in città e nei comuni della
provincia, un nuovo logo, ed una campagna di comunicazione.

nela foto, Cosimo Damiano Latorre
La campagna, e la nuova veste del logo che identifica
l’Ordine verranno presentati in conferenza stampa del       Presidente
dell’Ordine dott Cosimo Damiano Latorre, venerdì 2 ottobre 2015 presso
la Sala Monfredi della Camera di Commercio di Taranto. Il Presidente
dell’Ordine dott. Cosimo Damiano Latorre spiega le motivazioni della
campagna. “Ci siamo resi conto che era arrivato il momento di
riaffermare il ruolo del commercialista. Forse siamo stati troppo
dietro una scrivania, a lavorare per il cliente; ci preme evidenziare
al territorio tutto le nostre competenze, la nostra professionalità,
la nostra capacità di trovare la soluzione migliore per ogni problema,
insomma il grande cuore del commercialista”. I commercialisti e gli
esperti contabili di Taranto intendono investire sul proprio futuro e
lo fanno ricordando al territorio, e a se stessi, il loro ruolo
fondamentale nel seguire il singolo cittadino o l’azienda, in un
momento storico difficilissimo (caratterizzato da una crisi economica
che ha messo in ginocchio aziende e società) ma che spinge a guardare
il presente con lucidità e lungimiranza.

Hello Fish: bilancio positivo per
Taranto

nella foto il Cav. Luigi Sportelli

 ” Per una città circondata dal mare partecipare a Hello Fish era
doveroso” ha detto il Cav. Luigi Sportelli presidente della Camera di
commercio di Taranto, che ha aderito con convinzione alla campagna
promossa da Unioncamere e dal Ministero delle Politiche
Agricole “perché credo nella blue economy come importante elemento di
sviluppo del territorio.    In questo momento il settore è in grande
difficoltà e questo non va dimenticato: dopo i problemi legati
all’inquinamento, infatti, il gran caldo ha distrutto le coltivazioni
di mitili e ostriche. Certo, l’acquacoltura è solo un segmento della
più vasta economia del mare ma è una parte significativa non solo dal
punto di vista economico, ma anche perché educa al consumo di prodotti
allevati che garantiscono qualità e tracciabilità ed impone elevati
standard di produzione. Un buon numero di pescherie e di ristoranti ha
partecipato all’iniziativa esponendo il materiale informativo e
allestendo menù specifici, a loro    va il nostro ringraziamento. Resta
alta l’attenzione della Camera di    commercio di Taranto sulle risorse
del mare e sulle sue enormi          potenzialità, un patrimonio da
salvaguardare e da valorizzare. Il   nostro impegno non finisce qui”.

Con queste parole il presidente della Camera di commercio di Taranto,
commenta la conclusione di Hello Fish, il progetto di Unioncamere e
Ministero delle Politiche Agricole Lo scopo era quello di incentivare
il consumo dei prodotti ittici di allevamento e per questo è stata
coinvolta la parte finale della filiera: pescherie, ristoranti,
consumatori. Il progetto ha avuto anche contenuti didattici
soprattutto in relazione al ruolo di ammortizzatore che l’acquacoltura
può svolgere tra le attività della pesca e l’ecosistema marino.
Finalità diverse, quindi, ma comuni: informare i cittadini
sull’opportunità di consumare i prodotti dell’acquacoltura, migliorare
l’immagine dell’intero comparto, considerare la problematica
determinata dal rapporto pesca/ambiente.

 I risultati di Hello Fish si sono rivelati particolarmente positivi.
 Alla campagna di sensibilizzazione hanno collaborato nei territori
coinvolti    ben 149 ristoranti e 172 punti vendita contattando
direttamente così ben 268 mila clienti ai quali i ristoratori hanno
proposto menu di degustazione con ricette ad hoc per far provare ai
consumatori la bontà dei prodotti di acquacoltura e hanno distribuito
103.000 folder informativi e 42.000 ricettari. Le attività di
comunicazione su stampa, tv, radio, cinema e affissioni hanno colpito
capillarmente circa 18 milioni di contatti. Anche il web è stato
protagonista della promozione: sul sito www.hellofish.it si contano
dal 22 luglio al 31 agosto 91.000 visitatori per un totale di 217.000
pagine viste.

Nello stesso arco temporale la pagina Facebook che ha ottenuto 1.600
“like” ed ha raggiunto ben 409.000 persone italiane e straniere con un
totale di 1,8 milioni di copertura dei post. A Taranto hanno aderito i
ristoranti: Il Grillo, La Fattoria, Le Fogge, Conte Ristorante,
Trattoria Gesù Cristo, Al Faro, Nautilus, Ristorante La Paranza; le
pescherie: Perimetro Sud – Iperfamila, Maximarket Srl – Famila,
Megagest Srl – Dok, Maricoltura del Mar Grande scrl, Pescheria
Ipercoop, Conte pescheria, Pescheria Ricchiuti Cosimo. Le pescherie ed
i ristoranti hanno esposto e distribuito il materiale informativo di
Hello Fish, i ristoranti hanno predisposto anche menù specifici con
prodotti di acquacoltura cui era legato il concorso “hello click” con
il quale si chiedeva di fotografare piatti realizzati con prodotti di
acquacoltura in uno dei ristoranti aderenti all’iniziativa. A Taranto
è stato premiato un classico della tradizione culinaria di mare
preparato da “la Fattoria”.

Sportelli (CCIAA Taranto): “Il
Governo Renzi sia coerente Taranto
deve restare Autorità portuale”

di Luigi Sportelli*

Il porto di Taranto è uno dei 14 Core Ports individuati in funzione
dei quattro corridoi Ten-T (Trans European Network–Transport) che
attraversano l’Italia. E’ compreso nel corridoio strategicamente più
rilevante per il nostro Paese, quello scandinavo-mediterraneo che
parte dal Brennero, scende fino a Napoli e si biforca verso Palermo e
Taranto. Di Taranto e del suo porto si sono occupati in più occasioni
gli ultimi governi. L’esecutivo ed il Parlamento in carica sono
intervenuti, anzi, in maniera ancora più convinta e incisiva
dei predecessori con la legge 20/2015 che, all’articolo 7 parla
espressamente del porto di Taranto riconoscendone la centralità e la
strategicità in virtù degli interventi di potenziamento e
di ammodernamento infrastrutturale di cui è beneficiario.

Come è noto il Governo, in attuazione del suo programma di riforme,
sta procedendo alla ridefinizione del Piano strategico nazionale della
portualità e della logistica. Il ministro Delrio ipotizza un nuovo
modello di governance che supera le attuali Autorità portuali,
prevedendo la creazione di Autorità di Sistema Portuale (Adsp) in
numero non superiore a quello dei Core Ports. Si apre, quindi, una
partita molto delicata e importante che riguarda la definizione degli
ambiti e delle sedi delle Autorità di Sistema Portuale.

Escludere Taranto dalle sedi delle Autorità di sistema sarebbe una
scelta non condivisibile, incomprensibile e contraddittoria nei
confronti delle stesse decisioni sinora attuate dal Governo. Non
avrebbe senso, infatti, aprire il Tavolo Istituzionale Permanente nel
quale si discutono nuove ipotesi di sviluppo per il capoluogo ionico
e, contemporaneamente, declassare il porto ionico con una scelta che
penalizzerebbe la portualità e l’intero sistema logistico, asset
strategici per il rilancio dell’economia ionica.

Per Taranto sarebbe un’ulteriore penalizzazione in tema di mobilità
che già vede la nostra provincia già fortemente colpita da carenze del
sistema stradale (l’autostrada si interrompe a 20 km da Taranto),
ferroviario (esclusione dall’alta velocità) e addirittura aeroportuale
con l’inspiegabile e non condivisa chiusura del nostro grande
aeroporto intercontinentale ai voli L’auspicio della Camera di
commercio di Taranto è, quindi, quello che il Governo adotti scelte
coerenti con i suoi stessi atti, con le linee programmatiche
dell’Unione europea e con i traffici sviluppati da ciascuno scalo,
riconfermando il ruolo che compete ad un grande porto come quello di
Taranto e la sua strategicità in ambito nazionale ed internazionale.

    Presidente Camera di Commercio di Taranto

Al via il progetto di unione delle
Camere di Commercio di Taranto e
Brindisi
 Avviata la fase operativa con il percorso di accorpamento delle
Camere di commercio di Taranto e di Brindisi in ossequio a quanto
previsto dalla legge delega di riforma della Pubblica Amministrazione.
Come è noto, il testo prevede, tra le altre cose, la ridefinizione
delle circoscrizioni territoriali camerali, dalle attuali 105 a non
più di 60, “mediante accorpamento sulla base di una soglia
dimensionale minima di 75mila imprese e unità locali iscritte o
annotate nel registro delle imprese”.

 Le giunte camerali delle Camere di Commercio di Brindisi e Taranto
hanno già deliberato l’avvio del processo di accorpamento in ragione
delle affinità presenti storicamente nel tessuto economico,
associativo e sociale dei due territori.

Un ulteriore passo è stato compiuto nell’ultima riunione del Consiglio
camerale di Taranto tenutasi il 7 settembre che ha dato pieno mandato
al Presidente Cav. Luigi Sportelli ed alla Giunta di intraprendere le
azioni e le procedure necessarie per completare il percorso.

 “Questo accorpamento – spiega Sportelli – porterà alla creazione di
una delle più grandi Camere di Commercio di Puglia non solo in termini
di presenza delle imprese. Il nuovo Ente, infatti, potrà far valere a
livello nazionale il suo importante peso specifico che deriva dalla
presenza di insediamenti industriali strategici per lo Stato, da un
diffuso e capillare sistema produttivo che abbraccia tutti i comparti
(agricoltura, industria, commercio, artigianato, turismo), dalle
grandi infrastrutture logistiche di portata internazionale (due porti
e due aeroporti) che dovranno, ancora meglio, essere messe a sistema
come leva fondamentale ed imprescindibile della crescita e dello
sviluppo economico del territorio”

“Questa sarà l’unica Camera di commercio in Italia – aggiunge
Sportelli – che si affaccia su due mari, l’Adriatico e lo Jonio, un
ponte concreto tra le due sponde della Puglia. Un progetto ambizioso,
quindi, che migliorerà il livello di servizio dei nostri Enti che
ancora di più sapranno cogliere le necessità delle imprese e
rispondere alle loro rinnovate esigenze. Una prova concreta, infine,
di come il Sistema camerale sia in grado di riformarsi, non solo a
parole, ma nei fatti, senza autoreferenzialità, salvaguardando i
presidi originari delle due strutture camerali, ma con lo sguardo
rivolto soprattutto e prioritariamente al bene dei territori e delle
imprese”.

Il ministro della Difesa Pinotti
restituisce alla città di Taranto
la banchina della Marina

il Ministro Pinotti accolto dal Prefetto di
Taranto Umberto Guidato

Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti      ha incontrato ieri in
Prefettura, a Taranto,    Michele Emiliano presidente della Regione
Puglia, il presidente della Provincia di Taranto Martino Tamburrano
ed il Sindaco di Taranto Ippazio Stefano, il presidente della Camera
di commercio cav. Luigi Sportelli , il presidente di Confindustria
Taranto Vincenzo Cesareo, il commissario straordinario dell’Autorità
portuale Sergio Prete, il capo di Gabinetto del Ministero della Difesa
ed il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare De Giorgi,ai quali
ha garantito che non vi sarà alcuna “privatizzazione” degli Arsenali
della Marina Militare, confermando la cessione dalla Marina al Demanio
e all’Autorità portuale di Taranto della banchina della stazione
torpediniere sul Mar Piccolo per consentirne la sua riconversione a
fini turistici, impegnandosi altresì a reperire i mezzi finanziari
necessari al completamento del piano “Brin” per l’ammodernamento dello
stabilimento, e quindi poter rilanciare l’indotto navalmeccanico ed
alle manutenzioni di Taranto.

il molo della stazione torpediniere nel mar
Piccolo di Taranto

Il molo della stazione torpediniere che affaccia nel mar Piccolo della
città è stato per anni utilizzato per consentire alla Marina Militare
attraccare le sue navi. Successivamente con il trasferimento nella la
nuova base militare nel Mar Grande, alla stazione torpediniere
erano rimasti all’ormeggio soltanto i sommergibili e le navi in
disarmo. Dopo gli accordi intercorsi,     buona parte del molo verrà
restituito dalla Marina alla città per realizzare , come ha dichiarato
in conferenza stampa il ministro Pinotti “un progetto condiviso quale
è quello della riconversione dell’infrastruttura“.

E’ già stato realizzato nel frattempo uno studio di fattibilità
dell’Autorità portuale che prevede, con un investimento previsto di 30
milioni, la possibilità di fare attraccare al molo (da ristrutturare)
delle navi da crociera di media dimensione e degli yacht anche di
grandi dimensioni . “Questo progetto dovrà essere portato al vaglio
del Tavolo istituzionale Taranto – ha detto il ministro Pinotti – e
pensiamo che possa unirsi all’altro progetto prefigurato per l’
Arsenale della Marina, ovvero valorizzare con tre percorsi, due via
terra e uno via mare, tutta la parte di archeologia industriale di
questo sito. Messi insieme, i due progetti potranno fornire un
contributo concreto al rilancio turistico di Taranto”.

il ministro Pinotti ed il prefetto Guidato durante la conferenza
stampa

Ma il ministro Pinotti si è soffermato anche sull’ammodernamento dell’
Arsenale, ricordando il ministro, che il dicastero della Difesa ha
subito importanti tagli finanziari negli ultimi anni che si sono
scaricati “non potendo tagliare gli stipendi” su investimenti,
manutenzioni e spese intermedie. Il piano Brin cioè quello relativo
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