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COMUNE DI TIVOLI Elezione diretta del Sindaco e del Consiglio comunale 26 MAGGIO 2019 Il programma della coalizione progressista 1
D’una Città non godi le sette o settantasette meraviglie ma la risposta che dà a una tua domanda. Meraviglia. Questo è Tivoli. La meraviglia delle sue Ville, dei suoi templi, dei suoi luoghi antichi. La meraviglia delle sorgenti termali, delle cave e delle vecchie cartiere. La meraviglia del suo fiume, dei monti e della campagna romana che la cingono. Meraviglia, meraviglia ovunque. E nelle meraviglie c’è orgoglio, c’è senso di appartenenza, un po’ di sana vanità, tanta potenzialità inespressa. C’è il racconto dell’importanza che abbiamo avuto nei secoli. C’è la storia che ci ha preceduto e quella che seguirà. C’è un sacco di cose. Ma le meraviglie non danno risposte alle nostre domande. È dall’esigenza di avere risposte che nasce IdeAzioni: l’unione delle forze progressiste, democratiche, riformiste, civiche e ambientaliste. Risposte ai bisogni, alle passioni, ai sogni. Abbiamo raccolto centinaia di contributi da parte di tutti voi, nelle passeggiate di quartiere, con i questionari cartacei e sul web, con i tavoli tematici aperti. È al termine di questo intenso cammino di partecipazione attiva che abbiamo iniziato a scrivere il nostro programma. Che resta aperto. Come il finale in uno di quei film di cui non vedi l’ora che esca il seguito. Perché la partecipazione è un cammino senza fine che porta con sé trasparenza e garantisce la possibilità di ricostruire una comunità in grado di comprendere le scelte che la politica fa. Ed è lungo questo cammino senza fine che continueremo a raccogliere quei bisogni, all’apparenza personali ma in realtà collettivi: mai dimenticare che c’è sempre qualcuno che ha il nostro stesso problema. Compito delle istituzioni è risolverlo per tutti, non per l’uno o per l’altro. A tal proposito vogliamo che siano chiare due cose. Non ci saranno più possibilità per nessun egoismo, se non ci saranno opportunità uguali per tutti. E non ci saranno più i conflitti di interesse che la storia, passata e recente, ci ha raccontato. Inizia un viaggio che guarda lontano, ben al di là dei nostri confini, ben al di là dei prossimi cinque anni. È questo il senso della politica. La politica che crea sviluppo e opportunità, guardando oltre l’ordinario e oltre il destino dei singoli, lavorando per scrivere la storia di tutti. È ORA di dare alla Città una visione e una vocazione. 2
L o diciamo in molti, da tempo: Tivoli ha smarrito l’intreccio virtuoso tra attività economiche e produttive che ne ha caratterizzato la storia moderna e contemporanea. Negli ultimi decenni il perseguimento della vocazione turistica non ha prodotto i risultati attesi, e nel frattempo si sono impoveriti il PIL cittadino, i redditi, l’occupazione. Alle ragioni strutturali e alle contingenze globali si è sommata una ridotta capacità di garantire alle diverse attività una coesistenza sostenibile e fruttuosa. Parallelamente si è acuita la diseguaglianza tra le aree del territorio comunale, prodotta dalla lettura di una Città in cui le periferie si sono sviluppate in modo disarmonico, a ridosso di esigenze specifiche. Villa Adriana nasce come centro abitato legato alla Pirelli (oggi Trelleborg). Campolimpido assume la fisionomia di insediamento residenziale. Bagni, oggi Tivoli Terme, rimane avviluppata alla questione del Parco Termale, mai del tutto risolta. Anche l’annosa vicenda della Nathan merita di essere affrontata avendo presente il potenziale simbolico per la Città che quell’area racchiude. L’osservazione del nostro presente impone, a Tivoli come altrove, la necessità di ricucire un tessuto sociale sfilacciato, e che anche per questo fatica a far fronte a un mondo che cambia. Le espressioni di crescente pluralismo culturale che contraddistinguono i nostri tempi richiedono all’amministratore pubblico di rivolgere un’attenzione scrupolosa al tema dell’integrazione, per disinnescare gli scontri di civiltà e tramutarli in opportunità di incontro e pacifica convivenza. Dal punto di vista urbanistico si tratta, oggi, di ripensare la Città in senso policentrico. In questo senso, si avverte la necessità di ridisegnare la vivibilità di Tivoli alleggerendo il centro di alcune funzioni e servizi da destinare in pianura. Appare inoltre di vitale importanza rovesciare la tendenza romanocentrica delle domande di lavoro, istruzione, cultura, sanità e tempo libero. C’è poi il tema più strettamente economico dei tre «distretti regionali» (travertino, aerospazio e turismo) che trovano sede nell’area tiburtina. Cuore e cervello d’una nuova Tiburtina Valley potrà essere il Tecnopolo Tiburtino, dove l’insediamento più recente, il «Data center Aruba», nel 2020 ospiterà circa duecento nuovi posti di lavoro. Sull’asse tiburtino ricade una decisiva responsabilità rispetto alla condizione di precarietà dei piccoli Comuni che lo circondano. Un progetto che punti sulla crescita e sullo sviluppo sostenibile della pianura risponderebbe, infatti, anche alle attese delle comunità montane. La condizione di partenza è che Tivoli e Guidonia Montecelio si rendano conto della funzione «metropolitana» delle loro azioni e scelte. Più in generale, non si può continuare a pensare che Tivoli sia in grado di rispondere autonomamente alla ingente domanda di servizi, lavoro e istruzione che insiste sul proprio bacino demografico. Tivoli deve ambire a diventare il baricentro di un territorio da risanare, dalle Valli dell’Aniene e del Giovenzano fino al GRA. Visto il deperimento dell’ente Provincia e le difficoltà di Roma Capitale, per fare questo occorre stipulare un “patto d’area vasta”, in cui siano coinvolti tutti gli enti locali e che faccia perno su un meccanismo policentrico, assegnando funzioni e competenze diffuse. In quest’ottica, la Città potrebbe delegare al «patto», in tutto o in parte, alcune attività: dalla giustizia alla sanità, fino alla gestione del ciclo dei rifiuti. Bisognerebbe, infine, porsi obiettivi simbolici, ma non effimeri, che rappresentino per Tivoli una svolta radicale e al tempo stesso una valorizzazione del suo prestigioso passato, antico e moderno. Ad esempio trasformare le aree manifatturiere dismesse parzialmente o totalmente (cartiere, cave) in spazi museali, dedicati all’archeologia industriale come all’arte contemporanea. Oppure concepire appuntamenti culturali di risonanza internazionale che siano occasione di promozione territoriale e abbiano un impatto di massa senza perdere di vista la qualità. È ORA di costruire un ponte tra passato e futuro, per ricostruire la Storia di Tivoli. 3
È ORA! C’è una questione che prima di ogni altra abbraccia il nostro tempo: la mancanza di LAVORO. È necessario, qui e ora, creare possibilità. Per tutti quei giovani che fuggono dalla Città e spesso varcano addirittura i confini nazionali. Per gli adulti, che all’improvviso perdono il lavoro. È una questione che riguarda tutti. A prescindere dallo studio, dall’apprendimento di una professione, dalle difficoltà che la vita ci pone. Il lavoro nobilita l’uomo. Ma nobilita anche le città. Lo abbiamo detto: oggi la nostra è una Città in cui le piccole e medie imprese fanno una grande fatica a restare in vita, in cui il lavoro legato alle pubbliche amministrazioni è saturo, in cui il pendolarismo vive disagi senza pari, in cui si investe poco e in cui i redditi sono bassi. È ORA di impegnarsi a investire risorse umane ed economiche per essere travolti dai finanziamenti regionali ed europei: strumenti essenziali per un Comune in difficoltà. Altra ricchezza aggiunta sarà portata dal turismo. E lo diciamo senza paura. Con la consapevolezza che tutti ne hanno sempre parlato e che tutti hanno fallito. Da sempre in questa Città Il turismo è stato lasciato all’improvvisazione della politica e all’impegno dei singoli. Noi gli daremo il rispetto che merita: come a oggi i corsi universitari di tutto il mondo ci raccontano, il turismo non è un’arte. È una scienza. E come tale va trattato, avvalendosi di chi sa, studia, programma, pianifica. Se lo scopo deve essere produrre lavoro la nostra deve divenire una Città innovativa, dinamica, agile. Oggi siamo soffocati dal traffico, dal disordine, dai parcheggi irrazionali, e dai trasporti pubblici disorganizzati. Muoversi all’interno dei nostri confini è difficile per chi abita qui e per chi proviene da fuori. Come lo è andare a Roma per studiare o lavorare. Per questo È ORA di investire nella pianificazione della mobilità, perché anch’essa è una scienza. La scienza che risponde a uno dei più grandi bisogni di tutti noi. Chiunque deve spostarsi o ha bisogno di qualcuno che lo faccia per lui. E ciò ha a che fare con ciò che abbiamo di più prezioso e irripetibile: il tempo. Quel tempo che tanti vorrebbero poter trascorrere anche nei parchi e nei giardini. Ma da quasi dieci anni queste aree, sia del centro che della periferia, vivono uno stato di profondo degrado: dieci generazioni di bambini non hanno avuto l’opportunità di scoprire cosa sia uno spazio pubblico curato, rispettato, studiato rispetto al contesto in cui si colloca e funzionale alle esigenze di tutte le età. Capiremo tra qualche anno le conseguenze di questa incuria. Intanto È ORA di restituire vita e senso ai parchi, ovunque essi si trovino. Così come le scuole. Tutti i quartieri ne hanno una. È ORA di costruire una proposta innovativa di utilizzo formativo e comunitario di questi luoghi negli orari non scolastici, per i bambini, i ragazzi e gli adulti. Lo faremo insieme a chi dirige e lavora nella scuola e insieme all’immenso patrimonio di associazioni della Città: è attorno alla scuola e ai parchi che le comunità di quartiere potranno costituirsi e trovare nuovi stimoli e prospettive. Solidarietà. È con essa che le comunità crescono. Per questo È ORA di affrontare il disagio sociale guardandolo negli occhi, fornendo servizi adeguati, strutturando interventi i cui i risultati siano misurabili e valutabili dagli operatori del settore ma anche dalla cittadinanza. Il diritto all’abitare, l’attenzione a chi è solo, il bisogno di chi vive in una situazione di difficoltà, sia essa fisica, psicologica o economica. Questi sono valori che ci sono propri. 4
È ORA di dare attenzione ai nostri amici animali. Con aree dedicate. Favorendo le iniziative di educazione al rapporto con un animale domestico e le adozioni quando in custodia presso una struttura. Il mondo è tanto loro quanto nostro. Le comunità si distinguono per la cultura. È ORA che la cultura sia intesa come creazione dal basso, come occasione di incontro, di apprendimento, di formazione della persona. E non può essere quindi ovunque la stessa, uguale per tutti. Perché la nostra Città è fatta di tante città. Ed è una cosa di cui la politica deve prendere atto. E farne una ricchezza. Così come le manifestazioni tradizionali e quelle di nuova ideazione devono comportare un arricchimento diffuso, umano e materiale. E poi sport. È ORA dello sport: il luogo dove si sviluppa più forte il senso di comunità, dove si impara a rispettare le regole, dove la competizione nasce da sani principi. Lo sport è sociale, economia, turismo, formazione. Lo sport è una sfida di partecipazione, dove tutti insieme, società sportive e Comune, siedono attorno a un tavolo per programmare un grande futuro corale: vogliamo che lo sport a Tivoli sia per tutti, che gli spazi siano per tutti e che in questo modo il movimento sportivo cresca. Una Città che fa sport è una Città in salute. Una salute che dipende anche dall’ambiente. È ORA di controllo, tanto sulle nuove fonti di inquinamento, come quello da onde elettromagnetiche, quanto sulle vecchie. È ORA di spegnere i “roghi tossici” anche quando provengono da un altro Comune. L’ambiente è anche lo spazio che viviamo. E quindi È ORA del decoro urbano inteso come battaglia al degrado ma anche come accoglienza ai turisti degna di una Città della nostra importanza. Senza tralasciare l’uno per l’altro. Ed È ORA di maggior sicurezza: da un lato telecamere nei punti più sensibili per la sicurezza pubblica e in quelli più strategici a difesa della sicurezza privata, dall’altro massimo supporto alla protezione civile. Parlando di pianificazione territoriale, che riteniamo essere la funzione più importante a cui è chiamata la politica, stanzieremo come atto più importante le risorse necessarie alla redazione del nuovo piano regolatore della Città. Si è perso troppo tempo, la Città ha bisogno di incontrare il suo futuro e non può attendere ancora. È ORA di dare un’anima a quei quartieri che hanno diritto e chiedono a gran voce di divenire centri urbani, tutti con pari diritti e pari dignità. È ORA del fiume Aniene, della sua analisi e tutela, dello sfruttamento delle sue sponde. È ORA della Città termale perché una ricchezza come l’acqua sulfurea è una rarità preziosa. Ma l’atto della pianificazione necessita di uno sforzo ulteriore, che vada oltre il territorio. Perché è vero che la politica è l’arte della possibilità: ma non esisteranno possibilità concrete se il Comune di Tivoli, nella sua forma di Ente pubblico, non sarà rivoluzionato. E questa rivoluzione dovrà avvenire investendo fin da subito nell’informatizzazione completa e nel personale, valorizzando i lavoratori già presenti e assumendone di nuovi. Una rivoluzione che dovrà anche portare il Comune a possedere una cosa fondamentale che oggi non ha: i dati e la loro analisi. Su ogni cosa. Perché una politica che compie scelte in assenza di dati preziosi per conoscere la realtà che ci circonda e per poter misurare i risultati delle proprie azioni, è una politica che sta facendo due cose: prima con arroganza improvvisa, poi con astuzia racconta una realtà che non esiste. È ORA di progresso. È ORA di innovazione. È ORA di Tivoli. Tante Città nella stessa Città. 5
È ORA di generare lavoro Sviluppo territoriale L’eredità gloriosa di Tivoli come avanguardia manifatturiera del nostro Paese richiede un impegno finalizzato a rimettere in circolo la capacità dei produttori locali di fare sistema, per acquisire know-how, condividerlo e metterlo al servizio della comunità, anche grazie a una riuscita cooperazione tra pubblico e privato. L’economia territoriale ripartirà accogliendo e coordinando le istanze degli operatori del territorio (imprenditori, artigiani, commercianti, ecc.) in un tavolo di lavoro permanente al quale sarà chiesta partecipazione attiva: proposte, programmazione e monitoraggio di azioni e iniziative con la consapevolezza che centro e periferia devono far parte dello stesso sistema di crescita e sviluppo, con le loro differenze e le loro particolarità. Dalla Regione e dall’Europa: tanti sono i fondi per lo sviluppo territoriale a cui accedere. Tivoli non può restare chiusa in se stessa perché ricchezza aggiunta è necessaria: vivere di sole tasse e mutui è vivere senza sogni, senza speranze. È vivere indebitando chi verrà dopo di noi. Per questo sarà necessario creare all’interno del Comune un UFFICIO EUROPA in grado di intercettare, sviluppare e coordinare progetti senza i quali la finanza europea è un miraggio, tanto per il Comune quanto per le realtà imprenditoriali, come per quelle della cooperazione sociale e del terzo settore. Grazie a questi finanziamenti pubblici siamo certi riprenderanno anche gli investimenti privati: una Città che cresce è una Città stimolante e attrattiva, anche all’esterno. Innovazione Non c’è sviluppo senza progresso, questo ci è ben chiaro. Le possibilità di un avanzamento civile che sia fruibile dalla collettività risiedono nell’utilizzo delle risorse che la tecnologia ci mette a disposizione, attraverso i big data, e nella consapevolezza che per trarne beneficio è assolutamente necessario sviluppare una padronanza di questi mezzi che sia il più possibile diffusa nella popolazione. Il Comune ha un’importanza strategica nella promozione del sistema produttivo locale che vanta la presenza di intere filiere, come quelle nei settori dell’artigianato e dell’agricoltura, rimaste per troppo tempo prive del necessario supporto. Sarà necessario che l’Amministrazione si adegui al contesto economico attuale lavorando alla possibilità di estendere i confini delle iniziative commerciali anche attraverso l’utilizzo di piattaforme digitali. Le realtà produttive e le eccellenze territoriali dovranno essere accompagnate nella ricerca di iniziative per lo sviluppo di impresa: non è sufficiente la promozione dell’immagine della Città. Sarà necessario istituire patti territoriali tra le istituzioni coinvolte (Regione, MISE, Istituto Commercio Estero, ecc.) e gli operatori locali, in modo da favorire la nascita di un modello di sviluppo realmente partecipato. Il Comune, grazie a specifiche intese con istituti bancari, potrà intervenire al fine di reperire garanzie economiche e, rimodulando l’applicazione dei tributi locali, potrà incentivare la nascita e la crescita di nuove imprese tra giovani, anche attraverso l’individuazione di spazi comuni (coworking) all’interno dei quali condividere le conoscenze e favorire la nascita di start up e il loro successivo consolidamento sul 6
mercato (incubatori e acceleratori di impresa). Commercio e artigianato Gli esercizi commerciali distribuiti sul territorio costituiscono da sempre un valore aggiunto, per la funzione di prossimità rispetto ai bisogni dei cittadini, che anche grazie ad essi vivono i quartieri. Il riconoscimento di tale funzione passerà attraverso misure volte a evitare la chiusura dei cosiddetti “negozi di vicinato”, impedendo che gli aggregati urbani si trasformino in quartieri dormitorio privi di storia. Allo stesso tempo si dovrà proteggere e accrescere il capitale umano delle conoscenze artigiane. Sarà necessario produrre nuovi regolamenti e rimodulare le imposte comunali (ad es. in materia di pubblicità, insegne, occupazione suolo pubblico, ecc.), individuando gli strumenti in grado di dare sostegno e prospettiva a entrambi i settori. Sarà indispensabile promuovere la nascita di veri e propri distretti dell’artigianato con una particolare attenzione al centro storico. Sarà necessario incoraggiare la costituzione di centri commerciali naturali prevedendo anche una rimodulazione delle imposte comunali (ad esempio in materia di pubblicità, insegne, occupazione suolo pubblico ecc.), al fine di fornire uno strumento capace di innescare processi di una trasformazione progressiva, in grado di coniugare marketing urbano con il marketing imprenditoriale promosso dai privati, costruendo, su questa base, azioni di marketing territoriale quali sintesi utile e proficua di una rinnovata convergenza tra attori pubblici e privati. Agricoltura L’agricoltura dovrà avere un ruolo centrale e propulsivo nell’economia territoriale. Si dovrà incoraggiare lo sviluppo della filiera locale dei prodotti a chilometro zero, attraverso l’individuazione di spazi destinati all’organizzazione della distribuzione locale e al commercio, aprendo anche alla possibilità di consumare in loco prodotti freschi del territorio. Sarà importante restituire alla cittadinanza il senso del valore sociale dell’agricoltura, favorendo la realizzazione di orti sociali di quartiere o di condominio e incoraggiando l’utilizzo dei prodotti locali nelle attività di ristorazione e nelle mense scolastiche. Gli agricoltori locali dovranno essere tutelati attraverso la creazione di un marchio di qualità per i prodotti del territorio (DE.CO.). Il Comune dovrà incoraggiare il recupero delle coltivazioni sui terreni a oggi incolti, favorendo lo sviluppo di modelli cooperativi, soprattutto a partecipazione giovanile. Bisognerà attivare immediatamente il Tavolo Verde quale strumento di partecipazione delle realtà territoriali, per la condivisione dei programmi di sviluppo e sostegno alla creazione di una rete tra imprese, che consenta di raggiungere dimensioni ottimali per ottenere un risparmio economico nell’utilizzo di servizi condivisi. Occorrerà introdurre una visione multifunzionale dell’agricoltura, facendo sì che i cicli agricoli e zootecnici possano essere impiegati anche per la fornitura di servizi alla popolazione: agri-asili, agriturismo, gruppi di acquisto solidale e di acquisto terreni, mercati agricoli di vendita diretta, vivai, didattica, cultura, tempo libero. 7
GLI ORTI SOCIALI E URBANI L’introduzione di orti sociali e urbani in tutto il territorio comunale avrà una serie di importanti benefici per molti cittadini. Per realizzare questa misura l’Amministrazione metterà a disposizione aree destinate all’agricoltura (o non utilizzabili per altri scopi) di proprietà pubblica, anche coinvolgendo altri enti. Le aree destinate a orti sociali saranno dotate delle necessarie opere di servizio (recinzioni, illuminazione, rete per l’irrigazione, ricoveri per attrezzi), saranno divise in lotti e i singoli lotti saranno assegnati in concessione ai cittadini, attraverso bandi a evidenza pubblica che dovranno favorire prima di tutto le persone in condizioni economiche svantaggiate. Allo stesso modo saranno individuate porzioni di aree verdi pubbliche per realizzare orti urbani e di quartiere in collaborazione con associazioni territoriali, degli istituti scolastici dei centri polivalenti per anziani e di altre organizzazioni. L’introduzione di orti urbani e sociali produrrà notevoli benefici sociali ed economici. Oltre al risparmio nell’acquisto di prodotti ortofrutticoli, i cittadini coinvolti nel progetto avranno a disposizione alimenti freschi e sani. Il progetto comprende anche la costituzione di una rete cooperativa per distribuire il surplus della produzione, non solo ai consumatori ma anche a ristoranti, mense ecc. per favorire una grande rete a “chilometro zero”, anche con l’introduzione di un marchio di qualità specifico da esporre nei locali pubblici. Sono previsti anche strumenti di sussidiarietà come l’introduzione di una specifica banca del tempo, in cui i cittadini più esperti, come gli anziani, potranno scambiare saperi e conoscenze con attività di lavoro negli orti. Disoccupazione L’inoccupazione di chi non ha mai lavorato o la disoccupazione di chi il lavoro lo ha perso necessiteranno di interventi specifici che si sovrappongano all’impegno per lo sviluppo territoriale, l’innovazione e il supporto alle filiere economiche presenti. Fondamentale sarà coinvolgere le imprese nella definizione dei percorsi di formazione professionale, in modo da creare di profili che corrispondano realmente alle esigenze del mercato del territorio: un’iniziativa con cui far emergere opportunità di lavoro. Si dovrà affrontare la fuoriuscita dal mercato del lavoro: un momento che può essere particolarmente traumatico, non soltanto dal punto di vista economico, ma anche sul piano della fragilità psicologica. Per questo l’Amministrazione definirà interventi integrati multidisciplinari (sociali, formativi, economici) attraverso protocolli di intesa con le istituzioni competenti, finalizzati alla rapida attivazione di misure a supporto della persona che sostengano il reinserimento nel mercato del lavoro. Sarà necessario coinvolgere i Centri per l’Impiego al fine di non disperdere nessuna delle risorse destinate all’inserimento lavorativo. Sarà indispensabile affrontare ciò che deriverà dall’applicazione del reddito di cittadinanza sia a livello di formazione che di impiego dei destinatari per lavori di pubblica utilità: il Comune andrà organizzato per far fronte a questa novità, studiando forme e modi per impiegare le risorse umane disponibili e sfruttando le possibilità per la formazione offerte dalla sua società Tivoli Forma srl. Turismo L’impegno per la valorizzazione delle bellezze del territorio, a partire dalle sue “Villae”, è inscritto nel patrimonio genetico della Città. Questo destino apparentemente ineluttabile non ha trovato conforto nelle politiche finora perseguite dalle amministrazioni, che nell’avvicendarsi hanno adottato provvedimenti non pienamente rispondenti alle necessità di pieno sviluppo turistico del contesto tiburtino. Affinché la Città possa davvero vivere di turismo, sarà necessario realizzare immediatamente un piano strategico integrato turistico quinquennale (con relativo piano di marketing territoriale) e introdurre la figura del destination manager, che metta in rete e coordini le azioni di tutti i partner (Comune, Terme, Villae, Fai, Reti di 8
Impresa, Associazioni di categoria, ecc.). Le azioni prive di coordinamento e non professionali rendono vano ogni sforzo e causano un dannoso spreco di risorse pubbliche. Per valorizzare il Brand Tivoli sarà necessario individuare le corrette ed efficaci strategie per la promozione con i Tour Operator di programmi di visita che invoglino il turista a permanere sul territorio più di una notte, innescando così dei processi virtuosi di crescita del mercato (offerta di posti letto, ristorazione, artigianato e commercio di qualità, ecc.). Al fine di migliorare l’offerta il Comune dovrà realizzare, anche in partenariato pubblico-privato, aree camper attrezzate in diverse zone del territorio, oltre a promuovere la nascita di micro o medie strutture ricettive nel centro storico che valorizzino le varie zone, anche quelle meno percorse, ispirandosi al concetto di albergo diffuso. Imprescindibile per la valorizzazione dell’offerta turistica sarà risolvere l’annosa questione di Ponte Lucano, lavorando in sinergia con tutti gli Enti interessati alla tutela dell’area al fine di coordinare e promuovere le attività necessarie a restituire finalmente una parte di territorio di estremo valore alla Città, ai cittadini dei quartieri circostanti e ai turisti, istituendo un tavolo permanente di lavori, in cui il Comune si farà promotore e coordinatore della risoluzione delle complesse tematiche legate all’area del Mausoleo dei Plautii, oggi tristemente svilita. Alta rilevanza simbolica potrebbe avere la trasformazione della Cartiera Segrè- Tiburtine in una pietra miliare dell’archeologia industriale. L’edificio, collocato all’interno dell’area del Santuario di Ercole Vincitore, potrebbe ospitare un’area museale che riunisca alcuni reperti risalenti alle epoche in cui quei locali sono stati LE AZIONI CONCRETE PER IL TURISMO Siamo tutti convinti che, nell’anno 2019, Tivoli debba puntare su un turismo di qualità e sostenibile per poter sviluppare la propria economia e creare posti di lavoro, non soltanto per i giovani. Dopo tante parole, è ora di passare ai fatti. Le prime azioni concrete, da realizzare nei primi sei mesi di amministrazione, saranno la redazione di un Piano strategico per il turismo e la nomina di un destination manager, che abbia il compito di guidare i processi di governance. La redazione del Piano strategico, che avrà un orizzonte temporale di cinque anni, dovrà seguire il seguente percorso: - fase preliminare di ascolto, con coinvolgimento degli operatori e delle organizzazioni di Tivoli; - fase di raccolta, studio e di analisi dei dati; - individuazione delle azioni concrete da compiere. Gli indirizzi relativi agli obiettivi da raggiungere con il Piano: - potenziare la competitività del sistema turistico cittadino; - riorganizzare completamente il sistema dell’accoglienza, con particolare riferimento alla crescita graduale dei posti letto disponibili, al decoro, al sistema informativo, ai parcheggi e alla mobilità interna; - rinnovare, specializzare e integrare l’offerta turistica cittadina, con l’obiettivo di far vivere al visitatore l’esperienza che più si adatta alle proprie attitudini; - definire il relativo piano di marketing territoriale; - valorizzare e ripensare gli attrattori, intesi anche come manifestazioni tradizionali e di livello nazionale e internazionale, che coinvolgano la comunità e facciano vivere una vera esperienza al visitatore. Anche attraverso azioni per la valorizzazione dell’artigianato artistico e di qualità; - organizzare la rete degli attori, attraverso un reale percorso di partecipazione che coinvolga associazioni e organizzazioni di categoria; - riorganizzare il sistema della formazione, con l’obiettivo di creare le professionalità adeguate alla crescita dell’offerta di lavoro. Completa le azioni da compiere l’istituzione di una Fondazione pubblica per la cultura e il turismo. 9
sede di una fabbrica di cannoni per l’esercito pontificio e di un impianto di produzione cartaria all’avanguardia per la tecnologia del tempo. Di semplice realizzazione ma con evidenti risvolti sarà la pianificazione di itinerari guidati, opportunamente segnalati attraverso l’utilizzo di una segnaletica turistica efficace. Sarà necessario istituire un punto di informazioni turistiche presso la Stazione Ferroviaria di Tivoli e quella di Tivoli Terme. Bisognerà, inoltre, rilanciare l’area Termale attraverso azioni di rigenerazione urbana, per migliorare l’attrattività della zona con benefici indiretti all’indotto economico delle attività turistiche e commerciali della zona. ll Comune dovrà promuovere corsi e iniziative di formazione per mantenere vive le professioni artigianali e artistiche che producano veri souvenir per i turisti, e dovrà incentivare la nascita di botteghe d’arte lungo le vie principali frequentate dai visitatori e di mercati dell’artigianato artistico e tradizionale da realizzare anche in collaborazione con i mercati agricoli a chilometro zero. È ora di vivere la città È ora che una gestione intelligente dello spazio urbano, pianificato e conforme alle mutate esigenze sociali ed economiche diventi l’obiettivo fondamentale per l’Amministrazione. Il territorio accoglie i nostri luoghi di vita, di incontro e di lavoro e deve essere in grado di far coesistere servizi ed esigenze diverse che ci consentano di condurre le nostre vite in modo pienamente soddisfacente. Sarà necessario intervenire in modo da ottenere un complessivo innalzamento della qualità della vita degli abitanti, che sia indirizzata al superamento del concetto di “periferie”, in favore di una Città diffusa e policentrica. Tutti i quartieri dovranno avere pari dignità e decoro e dovranno essere valorizzati in relazione alle proprie caratteristiche, in modo da poter diventare, in alcuni casi, anche elementi di sviluppo del territorio. Un esempio sono i murales artistici sugli edifici privati, che in molti contesti urbani sono diventati degli attrattori turistici oltre che dei motori di riqualificazione delle aree in cui sono stati inseriti. Mobilità e trasporti La prima azione necessaria ed imprescindibile sarà la redazione del Piano urbano della mobilità, del piano dei parcheggi e della sosta, del piano urbano del traffico: è essenziale un riordino complessivo che ponga fine alle continue azioni singole che spesso si sono rivelate infruttuose o addirittura dannose. La nuova rete di mobilita’ dovra’ essere programmata, tenendo doverosamente conto dell’opera straordinaria che a breve non solo andra’ a modificare la natura dei flussi di circolazione, ma determinera’ le scelte d’insediamento territoriale dei prossimi decenni: IL RADDOPPIO DEL BINARIO FERROVIARIO DELLA ROMA/PESCARA NEL TRATTO LUNGHEZZA - TIVOLI TERME, con l’attesa opportunita’ di affidare il servizio ‘da’ e ‘per’ Roma ad una metropolitana di superfice, con utilizzo da parte dei cittadini e frequenze moltiplicate rispetto ad oggi. Il raddoppio della ferrovia sara’ di per se’ elemento di riequilibrio delle dinamiche urbane, unitamente al collegamento con le grandi infrastrutture recentemente realizzate (qualcuna in via di completamento) quali lo snodo di Ponte Lucano e il nuovo Ponte degli Arci e con la pianificazione del passante tra la curva dei Regressi 10
IL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE L’Unione europea ci impone di concludere entro l’anno l’affidamento del servizio per il trasporto pubblico locale, da mettere a gara insieme ai Comuni di Marcellina e Guidonia Montecelio. Quest’ultima amministrazione avrà il ruolo di capofila, secondo quanto già approvato dalla precedente Amministrazione. I tempi sono molto stretti e il piano sarà sviluppato dall’agenzia regionale AREMOL, che seguirà le indicazioni fornite dai Comuni. Riteniamo pertanto indispensabile che il Comune di Tivoli investa risorse in questa pianificazione, che per la sua fondamentale importanza strategica non può essere eseguita sulla base di sensazioni e in assenza di informazioni. Sarà necessario dunque: finanziare uno studio approfondito, indagando la domanda di trasporto attuale e quella che potrebbe essere generata. concordare con COTRAL e Ferrovie dello Stato un biglietto unico. potenziare il servizio nelle aree non coperte dal COTRAL. immaginare un servizio completamente ristrutturato in cui gli autobus non passino una volta l’ora perché percorrono tratte lunghissime, ma percorrano tratte più brevi aumentando la frequenza dei passaggi. Com’è noto, il trasporto pubblico funziona quando gli autobus servono costantemente e con continuità gli utenti in attesa. imporre a chi vincerà la gara innovazioni nel servizio: dalle paline luminose alle fermate principali a una app per la geolocalizzazione degli autobus in transito. Vogliamo una Città dinamica e agile in cui ci sia la libertà di spostarsi senza mezzi privati. e la provinciale Empolitana. È urgente affrontare i principali nodi del traffico: la rotatoria dell’Ospedale, via Empolitana, la via Tiburtina internamente a Villa Adriana e a Tivoli Terme: un traffico congestionato è fonte di inquinamento e stress. È urgente dare a Campolimpido una viabilità pedonale, completando il progetto della doppia viabilità veicolare a senso unico e programmando così la realizzazione di marciapiedi in ambedue le strade. Saranno pianificati parcheggi periferici per la sosta di visitatori e lavoratori che vengono da fuori Città: si deve evitare di congestionare ulteriormente il traffico. Tali parcheggi dovranno essere organizzati con un sistema di trasporto ecologico e veloce per raggiungere i servizi cittadini e gli attrattori culturali. In quest’ottica di riorganizzazione i parcheggi del centro saranno destinati alla sosta breve nonché ai residenti e alle persone con specifiche necessità (parcheggi rosa/parcheggi disabili) Nei quartieri periferici è necessario realizzare percorsi ciclopedonali protetti per la mobilità urbana e di quartiere: si deve disincentivare l’utilizzo dei mezzi a motore privati per spostamenti brevi, ridurre il traffico e i tempi di percorrenza oltre che l’inquinamento derivante. Si promuoverà la revisione completa della mobilità extra comunale partendo dall’istituzione di un tavolo tecnico con i Comuni vicini e con la Regione, allo scopo di migliorare le infrastrutture e i trasporti giornalmente utilizzati negli spostamenti pendolari da e per Roma. Compito del tavolo tecnico sarà anche quello di concertare l’equiparazione della tariffa nel casello di Tivoli e di Castel Madama al fine di ridurre il traffico dentro Tivoli, per sgravare da smog e congestione il nucleo urbano della Città. Scuole, parchi e giardini Affinché la vita associata possa davvero coinvolgere tutte le fasce di popolazione sarà necessaria la rigenerazione completa del sistema dei parchi e dei giardini pubblici comunali. Per questo bisognerà procedere alla ridefinizione delle aree in funzione 11
delle singole particolarità delle stesse e del loro contesto: si studieranno soluzioni destinate ad attività specifiche, dallo studio alla pratica sportiva, dalle aree ludiche a quelle per gli animali; mettere a punto il piano economico-finanziario affinché sia direttamente il Comune a occuparsi delle aree verdi senza doverle necessariamente dare in affidamento, modalità che nel tempo può essere causa di contenziosi, sequestri e inutilizzazione. Sarà ottimizzato l’utilizzo delle strutture scolastiche al di fuori degli orari didattici per la realizzazione di attività culturali e/o ricreative rivolte a ciascuna fascia di età, di concerto con dirigenti scolastici e docenti, anche attraverso il coinvolgimento delle tantissime associazioni del territorio. Ogni quartiere ha almeno un plesso scolastico: vogliamo che le scuole siano il cuore pulsante delle nostre comunità. Si migliorerà il ruolo dei centri anziani: costruiremo luoghi di incontro intergenerazionale, all’insegna di esperienze arricchenti che testimonino come le diverse fasce d’età possano essere partecipi di uno scambio reciproco. Sarà istituita una Consulta permanente degli istituti scolastici cittadini che si occuperà anche delle politiche di dimensionamento. Saranno introdotte azioni per il potenziamento dell’offerta formativa scolastica comunale per le fasce di età da zero a tre anni e da tre a sei anni. Servizi La digitalizzazione dei processi e l’abbandono della carta sono condizioni necessarie a un miglioramento nell’accessibilità dei servizi da parte del cittadino. Hanno, inoltre, degli effetti collaterali positivi sul piano ambientale: alleggeriscono la Città del traffico veicolare e dal conseguente inquinamento atmosferico che deriva da spostamenti che la tecnologia può rendere del tutto superflui e, dunque, evitabili. In futuro, infatti, la gestione integrale delle pratiche on-line consentirà al cittadino di poter fare tutto da casa. A chi non usa internet, tuttavia, sarà garantita la disponibilità di uno Sportello unico per il cittadino che, gradualmente, dovrà essere aperto in tutti i quartieri, prendendo il posto delle delegazioni, ormai anacronistiche per concezione e funzionamento. Attraverso la realizzazione di servizi di prossimità sarà possibile restituire alla collettività ambiti abbandonati, contribuendo alla riappropriazione di spazi e tempi di libertà. 12
È ORA di vivere meglio È ora che l’Amministrazione Comunale affronti le difficoltà dei propri cittadini, con determinazione e nel rispetto del principio di uguaglianza, attuando politiche attive di sostegno e inclusione per accompagnare le persone verso l’autosufficienza. Fuori e oltre il bisogno. La presenza importante di realtà associative sul territorio è una risorsa preziosa per contrastare il fenomeno dell’abbandono scolastico e per prevenire il rischio di emarginazione sociale. Per questo vogliamo aumentare le possibilità per le associazioni di accedere agli spazi pubblici come scuole, biblioteche o altre strutture pubbliche, siano esse già esistenti o da aprire nei quartieri, perché crediamo nei valori della condivisione e del coinvolgimento attivo della cittadinanza. Vivere insieme aiuta a decidere meglio. Welfare L’esistenza di un sistema di politiche sociali efficaci e rispondenti alle esigenze della collettività consente alla nostra Città di dare un contributo all’attuazione della nostra carta costituzionale, che ci impone di adempiere ai compiti di solidarietà e alla rimozione degli ostacoli all’eguaglianza sostanziale tra i cittadini. È necessario riprogettare insieme il processo di integrazione del servizio sociale comunale con i servizi sociosanitari distrettuali, come il Centro di Assistenza Domiciliare, il Servizio Tossicodipendenze, o il Dipartimento Salute Mentale, per pianificare gli investimenti fino all’ultima risorsa disponibile, attraverso la ridefinizione del Punto Unico di Accesso alle prestazioni sociosanitarie (PUA), evitando sprechi o duplicazioni inutili dei servizi. Negli ultimi anni, alla preoccupante recidiva derivante dalle dipendenze legate al consumo di droghe e all’abuso di alcool, si sono aggiunte nuove forme di dipendenza come le ludopatie: definiremo percorsi specifici di prevenzione e sensibilizzazione, anche tramite programmi coordinati con il SERD. Sarà inoltre necessario attuare misure di contrasto alla ludopatia attraverso campagne informative nelle scuole e sui mezzi di comunicazione La particolare attenzione al mondo dei più giovani esposti all’ulteriore deriva del (cyber)bullismo è un atto necessario affinché si tenda ad eliminare fenomeni di marginalizzazione. Gli impatti traumatici che ciascuno di questi fenomeni possiede sulla vita delle persone e dei rispettivi affetti dovranno spingere l’Amministrazione Comunale ad avere un ruolo centrale nell’attività di prevenzione del disagio sociale. Sanità L’Ospedale di Tivoli è il riferimento sanitario di un insieme vastissimo di Comuni. Ci batteremo affinché torni centrale nella sanità laziale. Ci faremo garanti di un presidio istituzionale permanente presso tutte le Amministrazioni sovraordinate che hanno le specifiche competenze per migliorare la situazione della sanità e dei presidi sanitari territoriali locali. Richiederemo un’indagine epidemiologica per mettere in luce l’incidenza di malattie che possano essere derivate da fattori sociali e/o ambientali di particolare gravità. 13
Abitare È ORA che abitare divenga un diritto uguale per tutte e tutti. La verifica delle unità immobiliari di proprietà comunale è alla base dell’elaborazione di un piano per la casa, che consenta di liberare nuove risorse da impiegare per la riduzione della distanza tra fabbisogno sociale e domanda effettiva di abitazioni. il Comune deve recuperare maggiore centralità nell’interlocuzione istituzionale con gli altri soggetti coinvolti nelle politiche abitative (Regione e Ater in primis), anche attraverso un UFFICIO CASA in grado di funzionare orientando i processi e ponendosi come snodo del rapporto pubblico-privato. Per migliorare le performance comunali nell’ambito degli interventi disponibili si attueranno azioni volte a: recuperare e razionalizzare gli immobili e gli alloggi di edilizia residenziale pubblica; accedere ai fondi regionali destinati ai Comuni per realizzare interventi di riqualificazione; destinare contributi alle morosità incolpevoli; destinare contributi a favore delle famiglie in difficoltà per l’acquisto della prima casa; favorire il risanamento o il contenimento energetico degli alloggi di proprietà pubblica. Vogliamo favorire il ricorso a ulteriori interventi per riscontrare le esigenze del fabbisogno abitativo, come ad esempio: l’individuazione di nuovi strumenti per il reperimento di immobili anche attraverso nuove forme di compartecipazione pubblico-privato, verificando la possibilità di raggiungere intese con l’istituto di vendite giudiziarie, finalizzate all’ampliamento dell’offerta abitativa, a canone sostenibile, tramite il riuso del patrimonio immobiliare in vendita giudiziaria, situato in aree urbane socialmente sensibili; l’implementazione di progetti pilota di riattivazione del patrimonio pubblico e privato non locato, favorendo l’incontro domanda/offerta nel mercato privato della locazione sostenibile, attraverso garanzie economiche complementari; l’attivazione di intese con Cassa Depositi e Prestiti, finalizzate alla valutazione della sostenibilità di proposte di housing sociale, da parte di operatori privati del territorio, per ampliare l’offerta di alloggi sociali per la locazione a canone calmierato e la vendita a prezzi convenzionati; l’allargamento della platea degli interventi in favore di persone con disabilità grave previsti dalla Legge n. 112/2016 “Dopo di Noi”, in caso di riutilizzo di patrimoni resi disponibili da familiari e da reti associative di familiari di persone con disabilità (es. Co-housing). Integrazione e pari opportunità La nostra Città ospita comunità straniere che in questo territorio vivono e lavorano e che, affinché possa migliorare l’integrazione, devono essere riconosciute valutando le diversità culturali come fattore di crescita collettiva e lavorando affinché l’immigrazione di seconda generazione possa sentirsi parte della comunità. L’integrazione tuttavia non riguarda solamente le comunità straniere ma è un fenomeno che attiene anche allo scambio intergenerazionale: la costruzione di un rapporto forte con la propria comunità potrà essere raggiunta attivando spazi alternativi di incontro e di ascolto, prevedendo lo sviluppo di attività che raggiungano i giovani e mirino a facilitare processi di comunicazione con gli altri, sia ragazzi che adulti, sia italiani che di origine straniera. 14
Non meno importante per una comunità davvero integrata è l’intervento che l’Amministrazione dovrà mettere in atto per contrastare fenomeni di emarginazione derivanti dall’impossibilità di fruire gli spazi pubblici. Per questo sarà realizzato un censimento di tutte le barriere architettoniche presenti sul territorio comunale al fine di programmare concretamente gli interventi necessari alla loro rimozione. Tutela degli animali Per una corretta tutela degli animali è necessario gestire il presente e insieme programmare il futuro. Saranno necessari adeguati interventi sul territorio, anche a supporto e sensibilizzazione della cittadinanza al fine di garantire il benessere degli animali. Sarà necessario valutare la fattibilità della realizzazione di un canile/gattile sanitario comunale, da realizzarsi anche in partenariato pubblico-privato al fine di abbattere i costi sostenuti dal Comune e di migliorare il controllo sulle condizioni degli animali ospitati. Per contrastare il fenomeno del randagismo, è necessario istituire un Tavolo di coordinamento con la Regione Lazio, il Comune di Guidonia, il Comune di Roma e il Dipartimento di prevenzione veterinaria della ASL RM 5, allo scopo di individuare strumenti di promozione delle adozioni e di sensibilizzazione in grado di garantire la maggior incidenza possibile di animali sterilizzati, privati o liberi, sul territorio comunale. 15
È ORA di crescere insieme La crescita di una collettività è reale solo quando condivisa. Partecipazione Sarà di fondamentale importanza il coinvolgimento dei cittadini, singoli o associati, nelle varie fasi dell’amministrazione comunale. Ciò è essenziale per poter effettuare una continua analisi dei bisogni collettivi e per individuare correttamente le azioni concrete da svolgere. I partiti e i movimenti restano, come afferma la Costituzione, gli strumenti naturali attraverso i quali i cittadini concorrono democraticamente a determinare la vita politica. Ma allo stesso tempo sono fondamentali le altre forme di partecipazione che possono consentire ai cittadini, singoli o associati, di essere coinvolti nell’analisi e nell’individuazione delle soluzioni. Allo stesso modo è fondamentale che i cittadini possano essere costantemente informati sui risultati ottenuti con le azioni amministrative introdotte, misurando, laddove possibile, gli effetti soprattutto in termini di miglioramento della qualità della vita e di risoluzione dei problemi. Gli obiettivi del complesso di azioni associate alla partecipazione sono così riassunti: rafforzare gli istituti di partecipazione e le forme di sussidiarietà orizzontale e circolare, al fine di coinvolgere la comunità tiburtina nei processi decisionali; consentire ai cittadini da un lato di poter verificare l’andamento ed il rispetto del programma elettorale e i risultati ottenuti, dall’altro di poter incidere sulle scelte amministrative. Le azioni concrete da mettere in campo: approvazione del regolamento per i referendum popolari consultivi su temi di grande interesse per la collettività; per temi di particolare interesse, introduzione di Consigli comunali aperti, con la possibilità di intervento da parte dei relativi portatori di interessi collettivi; attivazione reale delle Consulte, che devono essere coinvolte nell’attività di analisi, studio e programmazione; introduzione degli istituti delle Assemblee tematiche e delle Assemblee di quartiere, che si riuniscono periodicamente alla presenza del Sindaco e della Giunta; attivazione dei tavoli tematici permanenti con gli operatori e le categorie; attivazione del tavolo permanente per le manifestazioni e il calendario unico, a disposizione di organizzatori e operatori del settore, con una programmazione anticipata dei principali eventi; introduzione di forme di consultazione affinché i cittadini, singoli o associati, possano effettuare proposte sulla destinazione dei capitoli di spesa (bilancio partecipato); introduzione del bilancio sociale annuale, attraverso il quale i cittadini possano essere informati in modo assolutamente trasparente sugli obiettivi realmente raggiunti e sui risultati ottenuti per ogni singola voce di spesa. Apertura dell’ufficio delle idee, con l’obiettivo di ricevere le proposte innovative da parte dei cittadini sui temi dello sviluppo della Città. Cultura È ORA che cultura e turismo non siano più confusi. Perché la cultura è quella che abbraccia le nostre strade, le nostre piazze, le nostre scuole e le accademie, le cantine di chi fa musica e dipinge, le piccole compagnie teatrali, le associazioni che inventano 16
e quelle che suonano, quelle che producono e quelle che combattono, i comitati che festeggiano e quelli che difendono il proprio quartiere. E in questi luoghi di incontro che la cultura viene prodotta Tivoli ha bisogno di un progetto culturale vasto e di medio termine che riproponga il percorso di crescita fatto da Matera. Ha bisogno di una visione complessiva di quello che vuole fare e di dove vuole arrivare affinché tutte le iniziative si possano inserire in una visione d’insieme e, passo dopo passo, possano concorrere alla realizzazione di una Tivoli “Fabbrica di Cultura”, capace di promuovere manifestazioni e iniziative anche di respiro internazionale ma che nascano dal basso, con il coinvolgimento dell’intera comunità. Tivoli è una Città dalle enormi potenzialità mai davvero analizzate e promosse. I suoi abitanti, organizzati in gruppi o associazioni, hanno sempre mostrato uno straordinario fermento culturale da valorizzare. Bisogna ora fare in modo che, così come avvenuto a Matera, siano messi in condizione di trasformarsi da spettatori a protagonisti dello sviluppo culturale della propria Città. Creeremo una Fondazione che guidi il processo di trasformazione della comunità in fabbrica diffusa di cultura, che abbia un controllo pubblico e coinvolga tutti i soggetti della società civile che ne vogliano far parte. Apriremo le “officine dell’arte e della cultura” distribuite su tutto il territorio comunale in cui si organizzino corsi e laboratori e in cui ci siano a disposizione strumenti e attrezzature. Superando il sistema dei bandi comunali per l’assegnazione in via esclusiva dell’organizzazione delle manifestazioni tradizionali si potrà garantire la partecipazione di chiunque voglia dare un contributo, senza che nessuno rimanga escluso. A tal fine si istituirà un “Comitato organizzatore unico delle associazioni e dei comitati”, con statuto approvato dal Consiglio Comunale, che garantisca la partecipazione democratica di tutte le organizzazioni. L’Amministrazione Comunale avrà il ruolo di delineare gli indirizzi e di chiedere al Comitato unico di presentare una proposta in linea con gli indirizzi e con lo stanziamento di fondi comunali. Al fine di garantire la massima partecipazione sarà inoltre istituito un tavolo permanente per la programmazione degli eventi, che avrà il compito di programmare un calendario delle manifestazioni in modo da evitare sovrapposizioni e consentire agli operatori del settore ricettivo di promuovere pacchetti dedicati alle manifestazioni, oltre che le manifestazioni stesse, attraverso i propri canali pubblicitari. L’amministrazione Comunale dovrà svolgere il ruolo di stimolo alle associazioni organizzatrici delle manifestazioni affinché, laddove possibile, siano organizzate in modo da permettere al visitatore di vivere un’esperienza diretta, partecipando da protagonista e non da spettatore passivo. Le manifestazioni, inoltre, dovranno essere organizzate in tutti i luoghi del territorio comunale, anche nei quartieri più lontani dal centro, cercando di individuare e valorizzare le peculiarità e le tradizioni di ciascuna zona. Il Comune si farà promotore anche dell’organizzazione di festival e manifestazioni di interesse nazionale e internazionale a patto che abbiano caratteristiche tali da rendere l’evento un volano di crescita per la collettività. Manifestazioni e tradizione Per incentivare il turismo sarà fondamentale “offrire un’esperienza” al visitatore affinché non resti solo un 17
fruitore passivo. Ciò significa mettere in rete tutto quello che è possibile fare o visitare a Tivoli e nelle immediate vicinanze: passeggiate a cavallo, passeggiate in montagna, rafting, discese su fune, esperienze nei laboratori artigiani e nella raccolta dell’olio, ecc. Offrire un’esperienza significa permettere al visitatore di essere parte attiva nelle attività del territorio e nelle manifestazioni culturali, alcune già presenti e partecipate nel nostro territorio. Ad esempio partecipando da figurante alle Idi Adrianensi, attraverso convegni e rievocazioni che dovrebbero svolgersi sotto la supervisione di un comitato scientifico e in cui il visitatore dovrebbe potersi immergere nella rappresentazione ambientata in epoca romana, mangiando, dormendo e vivendo davvero come il personaggio storico interpretato. Allo stesso modo si potrebbero immaginare eventi immersivi di tipo analogo ambientati, ad esempio, nel periodo rinascimentale all’interno di Villa d’Este. Affinché le manifestazioni culturali possano davvero essere un volano anche per lo sviluppo turistico e sociale della Città è necessario assicurare che i contributi alle associazioni siano erogati sempre nella massima trasparenza e secondo criteri chiari, ideando e valorizzando manifestazioni da svolgersi anche nei quartieri più lontani dal centro e ponendo al contempo fine al sistema dei bandi esclusivi per l’organizzazione delle manifestazioni tradizionali. Questo tipo di manifestazioni (Carnevale, Fiera di San Giuseppe, Sagra del Pizzutello, Settembre Tiburtino, Natale di Tivoli, Presepe Vivente, Rievocazioni storiche, ecc.), che appartengono alla cultura e alla tradizione locale devono infatti essere organizzate con il coinvolgimento di tutte le associazioni e i comitati che intendono partecipare attivamente, sull’esempio di quanto fatto nella fiera revival al Carapone e nella Festa di Mezza Estate alla Cittadella del 2017. Questo obiettivo è realizzabile attraverso l’istituzione della Fondazione della cultura o di altro soggetto analogo, il cui statuto sia definito dal Comune, che sia in grado di far partecipare e coinvolgere tutte le associazioni e i comitati del territorio, che formuleranno proposte in linea con gli indirizzi forniti dall’ l’Amministrazione Comunale e con lo stanziamento di fondi comunali. I festival, invece, per essere davvero attrattivi e incentivare un vero turismo stanziale dovranno essere concentrati nel tempo, avere un tema declinato in tutte le sue forme e coinvolgere l’intera comunità. Per far questo è necessaria l’istituzione di un tavolo permanente per la programmazione delle manifestazioni al fine di evitare sovrapposizioni e per permettere agli operatori del settore ricettivo di promuoverli con largo anticipo e di vendere pacchetti specifici. Perché sia funzionale allo sviluppo LE OFFICINE DELL’ARTE E DELLA CULTURA Le officine dell’arte e della cultura, da aprire in particolare nei quartieri più lontani dal centro, saranno i luoghi in cui si pianteranno i semi per una vera crescita che parte dal basso. Esse saranno attivate anche usufruendo di specifici contributi economici che da diversi anni la Regione Lazio mette a disposizione dei Comuni. Le officine saranno luoghi aperti anche alle associazioni e saranno delle vere e proprie fabbriche di cultura e di arte, oltre a diventare luoghi di incontro, di ritrovo e di socializzazione. Esse saranno anche degli incubatori e dei moltiplicatori del fermento culturale che anima la nostra Città. Nelle officine saranno organizzati corsi e laboratori (gratuiti per i cittadini in condizioni economiche svantaggiate) aperti a tutti. Le officine saranno anche dotate di strumenti e attrezzature (palchi, sedie, amplificazione, luci, proiettori per videomapping ecc.) che saranno a disposizione gratuitamente delle associazioni locali che intendono organizzare manifestazioni in luoghi pubblici. 18
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