ALPINSCENA - Destinazione Alpi Dove abitanti ed ospiti vivono assieme - Montagne in Rete
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
DEUTSCHE EDIZIONEAUSGABE ITALIANA ISSN 2305-9834 2305-9842 ALPINSCENA LA RIVISTA DELLA CIPRA N° 102 / 2017 Destinazione Alpi Dove abitanti ed ospiti vivono assieme
ALPINSCENA 10 2 / 2 0 17 INDICE Editoriale Pagina 3 Volti delle Alpi Anderson Scantlebury Pagina 4 Destinazione Alpi Il «Parco giochi d’Europa» in balia dell’economia Turismo alpino a un punto di svolta Pagina 5 Né pesce, né uccello I turisti nelle Alpi sono diversi così come lo sono i suoi abitanti Pagina 8 Innovazione sociale invece della crescita Il motore della crescita «Turismo ed edilizia» è ingolfato Pagina 10 Panorama Tanti saluti da… Pagina 12 P5 A colloquio con Verena Winiwarter «Dobbiamo prendere in mano la produzione delle immagini» Pagina 14 Destinazione Alpi!? Saggio di Jens Badura Pagina 17 Perché il turismo ha (ancora) bisogno di protezione della natura Le aree protette integrate in un modello di business Pagina 18 Focus Quando la sostenibilità mette radici 20 anni di «Alleanza nelle Alpi» e di «Città Alpina dell’Anno» Pagina 20 Le Alpi in Pillole Pagina 22 Il Punto Pagina 23 Anteprima Pagina 24 P14 C I P R A , U N ’ O R G A N I Z Z A Z I O N E VA R I E G ATA Esce periodicamente in lingua italiana, tedesca, francese e slovena. La ristampa degli E D A L L E M O LT E S FA C C E T TAT U R E articoli contenuti nell’opuscolo è possibile su richiesta e indicando la fonte. Richiesta copia La CIPRA, Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi, è un’organizzazione non del documento. governativa, strutturata in rappresentanze dislocate nei singoli Paesi alpini, alla quale aderisco- no più di 100 associazioni e organizzazioni attive nei 7 Stati alpini. La CIPRA opera in favore Abbonamento: gratuito da richiedere a CIPRA International international@cipra.org oppure di uno sviluppo sostenibile nelle Alpi e si impegna per la salvaguardia del patrimonio naturale www.cipra.org/alpinscena e culturale, per il mantenimento delle varietà regionali e per la ricerca di soluzioni ai problemi transfrontalieri dello spazio alpino. Alpinscena viene pubblicata dalla CIPRA International con il gentile sostegno del Principato del REDAZIONE Liechtenstein e della fondazione Aage V. Jensen Charity Foundation. Ringraziamo anticipatamente per ogni ulteriore contributo da versare sul conto IBAN LI43 0880 5502 2047 8024 0, Editore: CIPRA Internazionale Redazione: Barbara Wülser (responsabile), Maya Mathias BIC VPBVLI2X (Franchi svizzeri) o IBAN AT18 20604 03100411770, BIC SPFKAT2B (Euro). Edizione Italiana: Direttore Valter Giuliano, redazione c/o CIPRA Italia, Via Pastrengo 13, 10128 Torino. Registrazione del tribunale di Torino n. 70 del 14/12/2009 Collaboratori: Jens Badura, Monika Bandi Tanner, Franco Brunner, Dominik Cremer-Schulte, Bernard Debarbieux, Bettina Hug, Irmi Seidl, Christian Baumgartner, Corinne Buff, Maya Mathias, Barbara Wülser Traduzioni: Claire Simon, Nataša Leskovic Uršič, Reinhold Ferrari, Marianne Maier Lettorato: Violaine Simon, Nina Pirc, Francesco Pastorelli, Barbara Wülser Layout: Jenni Kuck Stampa: Buchdruckerei Lustenau/A Tiratura: 13’500 copie Aage V. Jensen Charity Foundation/LI 2
EDITORIALE ALPINSCENA 10 2 / 2 0 17 Schaan/LI, agosto 2017 Cara lettrice, caro lettore Recentemente sono stata a Maloja, in Svizzera, per partecipare ad un convegno sul valore della cultura. Oggetto della discussione erano i turisti e la popolazione locale e il loro impatto sulla cultura. In quell’occasione io stessa non sapevo quale fosse il mio posto. L’evento aveva luogo nel mio Cantone, ma in un’altra area lingui- stica; il viaggio era durato diverse ore, ho pernottato in un albergo e ho pagato la tassa di soggiorno. Nonostante questo avevo una sensazione di appartenenza. Diventa sempre più difficile tracciare una linea di demarcazione fra Foto di copertina: Jonas Studach, p.2 Heinz Heiss / Zeitenspiegel (in alto), Lukas Schiemer (in basso), Martin Walser (p.3) popolazione locale e ospiti. Non c’è dubbio che esisteva ed esiste un’interazione reciproca. Gli impulsi portati dai turisti influiscono sullo stile di vita dei residenti. Alcuni sentono il richiamo dei luoghi lontani, si fanno ispirare e se ne vanno. Dall’altra parte ci sono turisti che mettono radici e diventano residenti o si trasformano nei cosid- detti “multilocali”. Una destinazione è in primo luogo uno spazio di vita per la popo- lazione locale e gli ospiti. Il turismo non è fine a se stesso, ma un possibile settore dell’economia che offre un reddito alle persone che intendono vivere nelle Alpi. Nel presente numero tematico esami- niamo quindi il core business del turismo e le sue sfide, ma ci inte- ressano ancor più le interazioni reciproche fra questo e altri settori. Ci chiediamo fra l’altro: qual è il contributo del turismo alla coesione della società? Come influisce sulla nostra percezione del paesaggio? Ne siamo fermamente convinti: con un’impostazione e un’implemen- tazione intelligenti, il turismo può collegare diversi ambiti della vita e diversi interessi di popolazioni locali e turisti nelle Alpi, contribuendo alla qualità della vita di tutti. Perché, in definitiva, quello che conta è una buona qualità della vita nelle Alpi – sia d’estate che d’inverno. Vi auguro buona lettura Barbara Wülser, Vicedirettrice CIPRA Internazionale CIPRA INTERNAZIONALE CIPRA Deutschland CIPRA Slovenija Im Bretscha 22, LI-9494 Schaan Mooßstraße 6, D-82279 Eching a. Ammersee društvo za varstvo Alp, Trubarjeva cesta 50, SI-1000 Ljubljana Tel.: +423 237 53 53 Fax: +423 237 53 54 Tel.: +49 8143 271 50 11 Fax: +49 8143 271 50 11 Tel.: +386 59 071 322 E-Mail: slovenija@cipra.org E-Mail: international@cipra.org Web: www.cipra.org E-Mail: deutschland@cipra.org Web: www.cipra.de Web: www.cipra.org/sl CIPRA France R A P P R E S E N TA N Z E N A Z I O N A L I 5, Place Bir Hakeim, F-3800 Grenoble R A P P R E S E N TA N Z A R E G I O N A L E Tel.: +33 476 42 87 06 Fax: +33 6 73 04 16 19 CIPRA Österreich E-Mail: france@cipra.org Web: www.cipra.org/fr CIPRA Südtirol / Alto Adige c/o Alpenkonventionsbüro, Salurner Strasse 1, c/o Dachv. für Natur- und Umweltschutz, 4. Stock, 6020 Innsbruck CIPRA Liechtenstein Kornplatz 10, I-39100 Bozen Tel.: +43 1 401 13 36 Fax: +43 1 401 13 50 c/o LGU, Dorfgasse 46, LI-9491 Ruggell Tel.: +39 0471 97 37 00 Fax: +39 0471 97 67 55 E-Mail: oesterreich@cipra.org Web: www.cipra.org/at Tel.: +423-232 52 62 Fax: +423 237 40 31 E-Mail: info@umwelt.bz.it Web: www.umwelt.bz.it E-Mail: liechtenstein@cipra.org Web: www.cipra.org/li CIPRA Schweiz Socio sostenitore Postfach 22, CH-3800 Interlaken CIPRA Italia Nederlandse Milieu Groep Alpen (NMGA) Tel.: +41 33 822 55 82 Fax: +41 33 822 55 89 c/o Pro Natura, Via Pastrengo 13, I-10128 Torino Keucheniushof 15, NL-5631 NG Eindhoven E-Mail: schweiz@cipra.org Web: www.cipra.ch Tel.: +39 011 54 86 26 Fax: +39 011 503 155 Tel.: +31 40 281 47 84 E-Mail: nmga@bergsport.com E-Mail: italia@cipra.org Web: www.cipra.org/it Web: www.nmga.bergsport.com 3
ALPINSCENA 10 2 / 2 0 17 V O LT I D E L L E A L P I La cordialità caraibica nelle montagne grigionesi Anderson Scantlebury ha una missione: vuole strappare un sorriso alle persone. Grazie a lui, la seggiovia di Marguns-Plateau Nair sopra Celerina/CH offre una «garanzia di buon umore» sia d’estate che d’inverno. Qualche ospite ci mette forse un po’ di più rispetto a qualche anno trovo molto bene qui», dice Scantlebury, che nel suo paese aveva fa. Ma al più tardi dopo la seconda discesa, Anderson Scantlebury lavorato come insegnante di sport acquatici. La gestione cordiale riesce a far comparire un sorriso sul volto di ogni ospite. Perché è dei suoi ospiti fa parte del suo lavoro. Allora come oggi. «Non im- questa la sua missione: oltre a gestire la seggiovia, vuole anche porta chi e dove siamo, un po’ di buon umore fa bene a tutti», af- rendere soddisfatti gli ospiti. Come funziona? Ridendo egli stesso. ferma Anderson ridendo. Il fiocco giallo-arancione sul suo capellino O sorprendendo i turisti con un piccolo intermezzo cantato. Da 13 verde tiglio dondola annuendo. anni ormai quest’uomo, nativo dell’isola caraibica di Barbados, ha A Marguns la «garanzia del buon umore» è di casa anche nei mesi portato la gioia di vivere nelle montagne grigionesi. O, per essere estivi. Perché Anderson lavora tutto l’anno per la Engadin St. Moritz più precisi, alla seggiovia di Marguns-Plateau Nair sopra Celerina, Mountains AG. In estate non sono gli sciatori, ma gli escursionisti nell’Alta Engadina, in Svizzera. 50enne, padre di due figli, si prende e i mountain biker ad aver diritto alla loro fetta di buon umore: e la tempo per tutti, ospiti grandi e piccoli, quelli locali e quelli venuti mountain bike è uno degli hobby di Anderson, accanto al cricket, da fuori. Come se conoscesse tutti i frequentatori della pista per che gioca con la squadra del Lyceum Alpinum a Zuoz, e allo spac- nome. Lui stesso non riesce più a sciare. La schiena e il ginocchio care la legna, per cui ha sviluppato una passione in Svizzera. Perciò non ci stanno più, racconta, mentre il Piz Corvatsch si riflette nei apprezza particolarmente gli inverni freddi. Foto: Franco Brunner suoi occhiali da sole. Anderson è arrivato in Svizzera 22 anni fa. Per amore, come dice. L’amore per la sua attuale moglie e l’amore per le montagne. «E’ na- Franco Brunner turale che di tanto in tanto mi manchi la spiaggia, ma per il resto mi giornalista free lance, Domat/Ems/CH 4
DESTINA ZIONE ALPI ALPINSCENA 10 2 / 2 0 17 Il «Parco giochi d’Europa» in balia dell’economia Il successo del turismo alpino è al contempo il suo dilemma: com’è possibile conservare e nello stesso tempo valorizzare i grandiosi spazi naturali perché i turisti li possano ammirare? Le Alpi come sfondo: un’unica palma sul Jakobshorn /CH. 5
ALPINSCENA 10 2 / 2 0 17 Paradossi del turismo alpino: le attrazioni delle Alpi dovrebbero avvicinare il turista alla natura, ma dovrebbero anche essere raggiungibili con la propria auto. «The Alps – the Playground of Europe»: così i viaggiatori borghesi CONSERVAZIONE O SVILUPPO? del XIX secolo chiamavano una delle loro mete di viaggio predilette, Le Alpi costituiscono anche oggi uno degli spazi paesaggistici più facendo riferimento al titolo di una monografia dell’alpinista inglese grandiosi d’Europa con un immenso patrimonio naturale e cultu- Leslie Stephen. Più di 100 anni dopo, questa catena montuosa al rale. Ma negli ultimi decenni, alcune parti delle Alpi, eccessiva- centro dell’Europa - uno dei luoghi di nascita del viaggiare moderno mente sfruttate a livello turistico, sono divenute anche l’esempio – è divenuta destinazione turistica classica. paradigmatico di uno sviluppo senza futuro. Ne sono testimonian- Dopo la seconda guerra mondiale le Alpi divennero, prima di al- za più di sette milioni di letti, più di 10.000 funivie, seggiovie e tre regioni, una destinazione per quasi tutti. Il progresso tecnico, skilift, migliaia di strade e grandi infrastrutture, quali impianti di medico e sociale ha cambiato diffusamente il contesto sociale. La innevamento artificiale e campi da golf. E nonostante la stagna- crescita economica in Europa, l’aumento dei redditi anche per la zione della domanda nel turismo invernale classico orientato allo classe lavoratrice, il diritto alle ferie sancito per legge, la diffusione sci, si punta a ampliare ulteriormente i comprensori sciistici e le della mobilità individuale grazie all’automobile alla portata di molti e capacità ricettive. una buona infrastruttura dei trasporti, hanno contribuito a mettere Oggi il turismo alpino si trova in una situazione paradossale: le Alpi, al centro del focus turistico le regioni alpine, fino ad allora poco pur essendo considerate territorio con un ambiente intatto, sono sviluppate. Piccole città situate nelle vallate ai bordi delle Alpi riu- costrette a predisporre la necessaria infrastruttura di alto livello che scirono a prendere piede nel mercato turistico, numerose aziende i turisti si aspettano. Questo conflitto fra conservazione e svilup- agricole offrivano vitto e alloggio per migliorare il loro reddito, all’e- po influisce sul posizionamento delle Alpi in un mercato turistico poca ancora molto modesto, e per scongiurare la povertà. Nac- internazionale. Le regioni alpine sono combattute fra la necessità quero numerosi nuovi centri termali poiché i soggiorni di cura e i di conservare le proprie caratteristiche peculiari che attraggono i trattamenti venivano supportati finanziariamente dallo stato. Oggi turisti – in particolare la natura e il paesaggio – e la tentazione di for- all’incirca un turista su dieci di tutto il mondo pernotta nelle Alpi. zare ulteriormente lo sviluppo e competere con i trend in relazione Nonostante questo, la 4a Relazione sullo stato delle Alpi della Con- agli standard economici e sociali. In questo contesto l’innovazione venzione delle Alpi (2013), da cui sono tratti questi cenni storici, è assai scarsa. indica che non tutte le regioni alpine beneficiano in ugual modo Sul tema del cambiamento climatico e del turismo (invernale) ormai del turismo. Accanto al forte gap fra Alpi occidentali e orientali, tutto è già stato scritto e detto. Il riscaldamento globale delle Alpi esistono immense differenze anche a livello locale. Nel complesso, è un dato di fatto, anche se qua e là viene relativizzato, così come solo nel dieci percento circa dei comuni alpini il reddito è basato il fatto che i comprensori sciistici situati ad altitudini maggiori ne direttamente sul turismo. Quasi la metà dei posti letto è concentra- risentono di meno, perché i turisti vi ripiegano. Molte altre regioni, a ta sul cinque percento dei comuni e il 37 percento dei comuni non quote più basse, dovrebbero presto percorrere strade nuove, lon- dispone nemmeno di un posto letto. tane dal turismo sciistico alpino tradizionale. 6
DESTINA ZIONE ALPI ALPINSCENA 10 2 / 2 0 17 Vista la crescita demografica e lo sviluppo globale del turismo, an- che il traffico turistico e del tempo libero nelle Alpi dovrebbe au- mentare. Il 75 percento delle emissioni di CO 2 dovute al turismo LA CIPRA AGISCE A PIÙ LIVELLI sono da addebitare al traffico; l’84 percento dei viaggi turistici nel- le Alpi viene effettuato con la propria auto. Sono tuttavia presenti I comuni turistici delle Alpi si trovano ad affrontare deci- grandi differenze fra i Paesi alpini. In Svizzera, ad esempio, i turisti sioni difficili: seguire le strade già battute, intraprendere ma anche gli abitanti approfittano di una rete di trasporti pubblici un cambiamento morbido o compiere una svolta drasti- ben sviluppata. Tuttavia, considerando le Alpi nel loro complesso, ca? La presentazione online su alpmonitor.cipra.org di- l’offerta di trasporto pubblico nelle zone montane tende a diminuire, segna un processo decisionale del genere in una regione in particolare nelle regioni rurali, come la CIPRA constata nel suo fittizia, indicandone gli ostacoli e le possibili soluzioni. Il documento di posizione sul turismo invernale 2017 (vedi riquadro). web-dossier «Turismo invernale nelle Alpi» fornisce infor- Fino al 2030 diverse fonti pronosticano un ulteriore aumento di al- mazioni e ulteriori link di approfondimento. meno il 30 percento del traffico del tempo libero. Nel 2065 il turi- Nell’ambito del dibattito attuale sul futuro del turismo al- smo a livello mondiale sarà responsabile di tutte la CO 2 che siamo pino, nel documento di posizione «Transizione nel turismo autorizzati ad emettere, in linea con l’obiettivo di un aumento della invernale» la CIPRA chiede una strategia sostenibile che temperatura globale inferiore a due gradi C. rispetti la finitezza delle risorse e promuova approcci in- novativi. L’importanza sta nel coinvolgimento delle parti in REINVENTARSI causa: nel workshop I-LivAlps a Lecco / I, alla conferenza Le forze trainanti nell’attuale intensificazione della spirale di svilup- sul turismo a Sonthofen / D o ad un forum a Berna / CH, la po risiedono prevalentemente nel settore del turismo, le cui aziende CIPRA ha offerto ad adolescenti, esperti e rappresentanti sono soggette ad un processo di costante concentrazione. Oggi del turismo una piattaforma per discutere sulle opportu- l’intervento regolatore da parte della politica del turismo e della pia- nità e le sfide nel settore del turismo. Gli adolescenti del- nificazione territoriale è quasi completamente assente, a differenza lo «Youth Alpine Express» hanno dato il buon esempio, degli anni 1980 e 1990, quando diverse moratorie alle funivie o il attraversando le Alpi in modo sostenibile e riprendendo piano alpino bavarese fermarono l’ampliamento a dismisura dell’in- così il tema della mobilità come un aspetto importante frastruttura. Si accusano le voci critiche della società civile di spu- del turismo. Camminare è senza alcun dubbio il modo di tare nel piatto che mangiano, invece di riunire tutte le parti in causa viaggiare a minore impatto sull’ambiente: la grande tra- per individuare soluzioni comuni. versata Via Alpina, amministrata dalla CIPRA, attira l’at- Da tempo ormai nelle Alpi sono nati anche approcci e progetti in- tenzione sul tema del turismo sostenibile, cosí come pure novativi che tentano di contrapporre alternative sostenibili ai trend la camminata attraverso le Alpi del programma whatsalp. dominanti. Spesso si tratta di pionieri, resistenti, originali e cosid- detti brontoloni che con perseveranza e audacia creano qualcosa www.cipra.org/turismo-invernale di impensabile fino a quel momento. In parte si tratta di soldi eu- ropei che, attraverso i fondi strutturali e agricoli, alimentano questi progetti faro. Ma è giunta l’ora di andare oltre i modelli pilota e i buoni esempi e di puntare ad un approccio diffuso per la sosteni- bilità nel turismo alpino. Con i circa 100 milioni di visitatori stimati all’anno e una creazione di valore turistica di circa 50 miliardi di Cambiamenti, inversioni di Euro all’anno, secondo il modello del ciclo di vita delle destinazioni tendenze o saperi di volta noti: turistiche di Butler, le Alpi sono arrivate ad una fase di saturazione alpMonitor mostra possibili e di stagnazione. processi decisionali. Il turismo alpino quindi dovrà presto reinventarsi, facendo tesoro delle proprie risorse culturali e naturali e orientandosi alla soste- nibilità, oppure accettare una fase di declino già in atto in alcune delle destinazioni estive e invernali. Un turismo nuovo, innovativo ed olistico della salute, aldilà del tradizionale settore termale e di cura, potrebbe rappresentare un elemento chiave; da un lato produrreb- be una creazione di valore regionale sufficiente per tutto l’anno e dall’altra necessita nel proprio interesse di un paesaggio e di un ambiente sani e il più possibile vicini alla natura e a lungo termine. Perché la sostenibilità sia globale manca «solamente» la creazione Illustrazione: Johannes Gautier di condizioni di lavoro di qualità nel turismo. Christian Baumgartner (testo), Vicepresidente CIPRA Internazionale, Foto: Hans Peter Jost, www.alpen-blicke.ch (de) 7
ALPINSCENA 10 2 / 2 0 17 Né pesce, né uccello Da tempo ormai la gente delle Alpi ha fatto l’abitudine ai volti estranei. E’ inutile fare una distinzione fra popolazione locale e ospiti. C’è bisogno di nuove alleanze per garantire i servizi di interesse generale e la coesione sociale. La storia recente delle Alpi è strettamente legata alla storia del tu- vanno in montagna per passarvi la giornata. E poi ci sono anche i rismo nel suo complesso. Da quando il «Grand Tour» portava la nuovi abitanti stagionali, talvolta anziani, che abitano diversi luoghi nobiltà inglese ad attraversare l’Europa, e quindi anche le Alpi, alla a seconda della stagione. La grande varietà di turisti ed escursio- scoperta di paesaggi e luoghi da vedere, queste ultime sono dive- nisti è ormai tale da impedire la definizione di un profilo tipico, sia nute una delle prime destinazioni del turismo ricreativo. E lo sono esso basato sulle caratteristiche socio-economiche o fondato sulle rimaste fino ad oggi. Gli abitanti delle Alpi quindi hanno avuto abba- motivazioni e sull’impegno. stanza tempo per abituarsi alla presenza di stranieri, di amanti della natura e dei paesaggi e di visitatori in genere, i cui valori e le cui LA PICCOLA LONDRA NELLE ALPI usanze differivano anche sensibilmente dai propri. Ma due secoli Non solo i turisti, ma anche gli stessi abitanti sono diversi gli uni dopo, a che punto è la distinzione fra turisti e popolazione locale dagli altri. La popolazione alpina è da sempre molto stratificata e nelle Alpi? E quali sono i rapporti fra questi gruppi di popolazione? interessata in vario modo alla presenza di turisti e alla disponibilità Si tratta di una domanda difficile, perché il fenomeno del turismo è delle risorse che ne derivano. E’ evidente tuttavia che una parte molto complesso, così come il suo impatto sociale. crescente di abitanti delle Alpi dipende ormai dall’immagine del Nel frattempo i modi di essere turisti nelle Alpi sono talmente tanti turismo o dall’economia associata al turismo nelle Alpi. In alcune da rendere ormai impossibile una collocazione semplice e uniforme vallate e luoghi il turismo è di gran lunga il settore economico più di questa attività. A differenza dell’epoca dei primi viaggiatori, gli importante. In molti comuni alpini si sono insediati nuovi abitanti, attuali turisti rappresentano gruppi di persone molto diversi: escur- che pure continuano a lavorare nelle grandi aree metropolitane ai sionisti e arrampicatori occasionali, sciatori esperti e principianti, margini delle Alpi: Monaco di Baviera, Vienna, Milano, Torino, Gine- ospiti fissi e ospiti occasionali provenienti dall’altra parte del mon- vra, Losanna o ancor più lontano. Centinaia di inglesi, ad esempio, do – il cui rapporto con le Alpi è spesso molto diverso. A questi si si sono trasferiti a Verbier in Svizzera e a Chamonix in Francia, ma aggiungono gli abitanti delle città limitrofe che, di tanto in tanto, a causa del telelavoro e del pendolarismo settimanale continua- 8
DESTINA ZIONE ALPI ALPINSCENA 10 2 / 2 0 17 Una buona vita: nelle città come Annecy/F i confini tra residenti ed ospiti si confondono. DA DESTINAZIONE A SPAZIO DI VITA L’Alto Adige si sta confrontando con l’impatto interno del processo di branding. In passato il marchio era riferito in primo luogo al turismo e all’agricoltura. Il branding attua- le invece ha messo in primo piano una visione: rafforzare l’Alto Adige come spazio di vita. I responsabili del «mar- no a rimanere «Londinesi». Questi nuovi abitanti non sono turisti chio Alto Adige» puntano a vivere ed offrire agli ospiti nell’accezione classica del termine, ma hanno scelto le Alpi come una «simbiosi ricca di contrasti fra alpino e mediterraneo, residenza per approfitare dell’ambiente turistico. fra spontaneità e affidabilità, fra natura e cultura». Tutto La tradizionale distinzione fra turisti e popolazione locale, che è ciò è retto dalla convinzione che l’offerta per gli ospi- spesso al centro del dibattito pubblico, non funziona più. Perciò la ti e i clienti possa essere credibile solo se è in perfetta sfida sociale e culturale che gli abitanti delle Alpi sono oggi chiamati sintonia con ciò che vive ed ama anche la popolazione ad affrontare è questa: sono in grado di resistere o meno allo sfaldar- locale, come sostiene Thomas Aichner, responsabile co- si delle strutture sociali tradizionali e all’estrema individualizzazione municazione della IDM Alto Adige. «Il processo strate- di valori e usanze? Quale può essere il contributo del turismo o che gico ha certamente contribuito alla coesione tra questi cosa implica la mancanza di tale contributo? Sia che si tratti di locali, due gruppi.» nuovi residenti o ospiti in transito, come possono formare nuove co- Andreas Riedl, direttore della CIPRA Alto Adige, accoglie munità forti e alleanze, soprattutto in prospettiva di obiettivi quali la con favore gli sforzi volti ad abbandonare una valorizza- protezione del paesaggio, la vita associativa e la garanzia dei servizi zione puramente turistica della destinazione e a promuo- di interesse generale? Oggi tutto ciò è ancora garantito nelle Alpi. Ma vere un approccio più olistico allo spazio di vita. «Tutta- il futuro delle società locali nelle Alpi dipende in grande misura dalla via», spiega Riedl, «qui, nello ‹spazio vitale più ambito capacità di tutti di intrecciare e curare nuovi legami sociali fra tutti gli d’Europa›, i desiderata e la realtà continuano a scontrarsi abitanti – sia la popolazione locale che i nuovi arrivati, i turisti mordi e duramente, come mostrano gli esempi del massiccio im- Foto: Antoine Berger fuggi e i turisti con permanenze prolungate – e di impegnarsi insieme piego di pesticidi nella frutticoltura o l’impatto negativo per il loro ambiente. sul territorio della sempre più forte pressione turistica.» Bernard Debarbieux, Università di Ginevra/CH 9
ALPINSCENA Il mercato è saturo: La richiesta di alternative alla crescita passa per le nuove costruzioni/infrastrutture. Innovazione sociale invece di crescita Il motore della crescita «turismo ed edilizia» è ingolfato. C’è piuttosto bisogno di nuove pratiche sociali, di cambiamenti istituzionali e di processi partecipativi. Il territorio alpino è soggetto a una pressione di sviluppo perma- riflette nella forte rivalutazione del Franco svizzero) o i cambiamenti nente. Alcuni driver dello sviluppo, fra cui il cambiamento demo- delle norme di legge, fra cui quella sulle seconde abitazioni. L’im- grafico, la globalizzazione e il consumo di risorse in costante cre- patto è particolarmente violento quando gli effetti dei singoli driver scita, coprono un arco di tempo maggiore. Ne consegue una forte si manifestano in rapida successione, si amplificano a vicenda e pressione di adattamento, di competizione, di cambiamento e di colpiscono industrie di punta trainanti delle aree alpine, quali il turi- diversificazione. Altri sviluppi si impongono all’improvviso e fanno smo, con le sue numerose piccole aziende, o l’edilizia. Foto: CIPRA sobbalzare. In Svizzera, ad esempio, il mancato arrivo dei turisti Quest’amplificazione reciproca è alla base dei problemi economici tedeschi a causa della crisi finanziaria ed economica (che peraltro si di numerose destinazioni e si manifesta tra l’altro nel numero de- 10
DESTINA ZIONE ALPI ALPINSCENA 10 2 / 2 0 17 crescente di pernottamenti nelle strutture alberghiere o nel rallenta- mento del motore di crescita regionale «turismo ed edilizia», finora trainante. I segni della frenata sono frutto anche della scarsità di terreni edificabili. Parallelamente è avvenuto un cambiamento del mix di ospiti, con il venir meno di quelli provenienti dai mercati vicini, ad esempio la Germania, e la loro compensazione solo parziale con quelli provenienti da mercati lontani, quali quelli asiatici, con cui la creazione di valore è spesso inferiore. Infine, gli investimenti sono dettati anche da deboli impulsi di crescita nelle regioni di provenien- za degli ospiti e nelle pianure circostanti. Le prospettive di una rin- novata crescita simile al passato appaiono scarse; il cambiamento strutturale invece avanza rapido e richiede una modifica della rotta. Più grande, più alto, sempre di più: la voglia di crescita DAL CENTRO DEL LEGNO FINO di alcuni impianti di risalita non conosce limiti. ALLO SHARING DEL PERSONALE Come si configurano allora i modelli di business del turismo e dell’e- dilizia capaci di futuro e improntati ad una minore crescita? Lo svi- luppo quantitativo del passato deve fare spazio ad uno qualitativo; TURISMO SCIISTICO — QUO VADIS? questo richiede creatività, volontà costruttiva e integrazione delle diverse esigenze e preoccupazioni; in poche parole: innovazioni Sono diverse le ricerche scientifiche che si occupano sociali. Nei comuni processi di innovazione, nuove pratiche sociali, dell’indebitamento e delle sovvenzioni erogate agli impian- cambiamenti istituzionali e processi partecipativi possono dare luo- ti di risalita e del loro impatto a lungo termine. Un istituto di go a nuove opportunità di sviluppo per il turismo e l’edilizia. ricerca, che aveva promesso alla CIPRA Internazionale un In Svizzera, ad esempio, il progetto «Futuro Hasliberg», promosso contributo su questo argomento a proposito dell’Austria, dal comune, è un modello di innovazione sociale: in un processo lo ha ritirato all’ultimo momento. Secondo l’autore, il ritiro partecipato che ha coinvolto più di 100 fra cittadini e proprietari era dettato dalla paura di provocare dei conflitti e dal ti- di seconde case, sono nate idee su come rivitalizzare lo sviluppo more dell’istituto di perdere commesse. regionale, ad esempio con un centro del legno, una casa multi- Alcune ricerche pubblicate permettono invece di seguire generazionale oppure tramite possibilità di presentazione delle lo sviluppo del comportamento dei turisti. Come risulta piccole aziende locali. Ad Adelboden si è pensato di rafforzare i dal documento di posizione della CIPRA «Transizione nel cicli economici regionali, inducendo i proprietari di seconde case turismo invernale», il numero di pernottamenti nelle Alpi è bisognose di manutenzione a ristrutturarle con il supporto finan- in calo da diversi anni, perfino nei comprensori sciistici cui ziario e di personale del comune e delle piccole aziende locali. Al il successo aveva arriso per anni. Anche il numero di skier termine delle operazioni di ristrutturazione, si prevede di affittare days, di coloro cioè che in un determinato giorno usano gli appartamenti vacanza per una parte dell’anno. Per continuare: per la prima volta un impianto di risalita, è tendenzialmen- aziende alberghiere dei Grigioni e del Ticino condividono personale te in calo in tutti i Paesi alpini da cinque anni, così come la specializzato per coprire i picchi stagionali. Queste cooperazioni durata dei soggiorni. In particolare fra i giovani, solo alcuni sono volte ad ottimizzare l’impiego del personale che peraltro ha praticano gli sport invernali e perlopiù occasionalmente. la possibilità di qualificarsi ulteriormente, aumentando in questo Da un quarto ad un terzo delle stazioni sciistiche è in de- modo i livelli occupazionali dei lavoratori. ficit. Le richieste di finanziamenti pubblici per attività di Le innovazioni sociali possono portare ad una redistribuzione di fat- marketing e infrastrutture si fanno sempre più pressanti e turati e utili e consentire una gestione oculata delle risorse. Richie- il rischio di impresa viene trasferito alla collettività. dono però un elevato livello di coordinamento e di comunicazione e Le ricerche indicano anche che l’attuale tendenza alla mettono in primo piano le qualità materiali e immateriali. In questo fusione di aree sciistiche non garantisce affatto un au- senso sono necessarie anche formazione e qualificazione. Spesso mento del numero di presenze. Certo, è possibile che l’e- queste innovazioni riducono il potenziale rischio, hanno un minore stensione dell’offerta attiri a breve nuovi ospiti. Ma appe- impatto sul paesaggio e, con il loro modello di business integrato, na si allargherà un altro comprensorio, se ne andranno. mostrano anche alle generazioni future come vivere in maniera so- Il numero complessivo di sciatori è tendenzialmente in stenibile nelle regioni alpine insieme ai turisti. calo; domina quindi la competizione intralpina per acca- Foto: Pete Coleman, flickr parrarsi le presenze. Monika Bandi Tanner, Università di Berna / CH, Centro di ricerca sul turismo (CRED-T) Barbara Wülser, CIPRA Internazionale Irmi Seidl, Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio Birmensdorf/CH 11
ALPINSCENA 10 2 / 2 0 17 P A N O Tanti saluti da … Che cosa cercano i turisti in montagna e nelle città alpine? … Tolm Come passano il loro tempo e che immagini portano a casa? i n , S lov enia Sei cartoline di vacanza personali di diversi paesi alpini Ho sce lto la S love n ia raccontano ciò che “muove” le visitatrici e i visitatori delle Alpi. qui ho p otu to p e rc h é m o lto v fa re u n p a ri o c h ro g ra m e comp ma c it tà e re n d e n a tu ra , p e rc o rr senza d e re lu n ove r M i im p g h e d is ta re s s io n n ze. il pae s a a s o p ra g g io. tt u tto enstein , Liecht …Vaduz e ll a el sud d o in v acanza n ste in S ia m L ie c h n te a n ia e v is ita re il o G e rm n ic a. Fa re m a s io n e u e s i v ic in i, è u n’o c c i p a ta ti n a a nche ne n - una pun ie c hte ze ra. Il L s tr ia e in S v iz z zo in A u to in e m p ic c o lo sta ste in è u n pa re h c c ie E s to n ia m o fatto a J a n o, ri . A b b ia q u i, Fa m ig li ad a lt a n q u illo b e ll o e tr en za e s c u rs io n i; è o rn o d i p e rm a n is ta d e ll e m o n tag n e att g li a nti c h i –> 1 giorno la v o a e c i p iac c io n ti c è fa nta s d i Vad u z . i e l’a rc h itettu ra e d ifi c … E ng e l b e rg , S v i z ze ra En g e lb e rg è u g iro d i n a d e ll e S v iz ze ra sta zio n i del con un c h e sti a a c o m it m o fac iva. A n d endo m o nte ia m o s u T itlis e l Le mon v is itia m tag n e im o d e ll e c a s c ate la n atu ra b ia n c ate . e la pac d i n eve e , pa r ti c o m i p iac la re, e s c io n o in e il pa n o p rattu o ra m a tto il T it s o n o im lis C’è m o p re s s io In r a (3 lta n atu n a nti. 5) e Ra in c re d ib ra q u i, ja n i di una b (4 0 ), In il e. E’ u e ll ez z a d ia p otre b b n lu o g o –> 2 giorn e m o rire per cui . s i o d i p e rm an enza 12
R A M A ALPINSCENA 10 2 / 2 0 17 al di Non, R o m e n o, Alta v … o, Italia Trentin lo». a un me in iz ia ti v a «Adott o all‘ o Partecip n o ve n g u n a v o lt a a ll’a n m e lo, A lm e n o d e l m io o e m i occupo a Rome n re ra c c o lg o o to . In s e tte m b a lb e ro. lo p i m e le d i q u e s t’ ne d it to u n c a rto va h o d ir q u e s t’in iz ia ti . Fa b io (4 2 ), G ra z ie a va c a n z a c o n to s u ll a m ia tte a , It a li a ad uno s u i g ià s e , To s c a n i s o n o ve nu to q San M in s to n In tre a n in pa rtic o la re iac c io n o anenza vo lt e . M i p l’o rd in e e il io rn i d i p e rm , la tr a n q u illi tà, –> 3 g la pac e C r a ig (3 io. 5 ), G r a pae sagg n Bret a gna –> 12 giorn i d i p e rm anenza in S love n ia e una m attin ata a To lm in … Term i d e l p a g non ne l c rc o d e u o re Fr a n c lla Va ia noi s e , Ho sc e lto q i pesc ue sta i n e i fi d e stin u a zio n e q u i. B m i. S o per enché no un io a m o s p ite e l’ac c i ques fi s s o o g li e n to a m la p e s z a , ve b ie n te c a. ngo q u i s o lo per Didie r (5 0) , Cham b é r y, Fr a n c ia –> 4 gio rn i di pe rma nenza , o ra rlberg r etta, V … Silv ia Austr rc o r s i p e r i bei pe t a g n a; Sono qui in a lt a mon mo . alpinis q u e s to di sci fa m o so per e z za et ta è b e ll il S il v r ic o la re la r i, Au s t r ia c e in p a r t 0 m et u r g o, M i p ia p iù di 2 0 0 ,S a li s b e sagg io a lp in is t a . it ( 5 8 ) del pa n i s c ia Marg o g per za tu s ia s m a u ro p a manen che en d a t ut ta E io r n i di per ne gen te –>2g Q u i v ie is m o. r e s c i a lp in fa 13
ALPINSCENA 10 2 / 2 0 17 I N T E R V I S TA A V E R E N A W I N I WA R T E R «Dobbiamo prendere in mano la produzione delle immagini» Noi crediamo in ciò che vediamo. La storica dell’ambiente Verena Winiwarter ritiene che il mondo immaginario delle Alpi non rappresenti la realtà, ma sia costruito in base a caratteristiche tipiche che spesso nascondono interessi economici. Verena Winiwarter esplora l'interazione tra le cartoline idilliache e la realtà del turismo. 14
DESTINA ZIONE ALPI ALPINSCENA 10 2 / 2 0 17 Signora Winiwarter, un luogo mente staccate dal luogo. Proprio queste Le persone in questi luoghi percepiscono come diventa attrazione? immagini dei fiori sono presenti sulle car- ciò che viene loro proposto dalla produzio- Qualcuno afferma che un luogo interessan- toline postali di Schladming, Fieberbrunn o ne immaginaria turistica come parte della te da vedere è il frutto del vissuto delle per- Absam. L’attrazione quindi è costituita da propria identità. sone. Il tutto è riducibile ad alcune differen- un lato dall’unicità e dall’altro dalla tipologia Diversa è l’immagine delle Alpi sulla stam- ze: noi produciamo attrazioni attribuendo a ideale. pa locale: qui viene raffigurato ciò che ve- questo frammento di paesaggio più qualità ramente conta per la gente; e si tratta piut- positive di un altro. Troviamo questi artefi- Come vengono trasmesse agli tosto della nuova sede dei vigili del fuoco, o ci delle attrazioni alpine già fra i viaggiatori ospiti queste attrazioni? dello sbarramento antivalanghe. Conta cioè inglesi del XVIII secolo. Loro frequentava- Esistono diversi mondi immaginari turi- quello che è importante giorno per giorno. no luoghi dotati di infrastrutture adeguate, stici: il mondo immaginario della cartolina dove c’era qualcosa di particolare da sco- postale, quello della brochure – si tratta di In che misura la percezione delle prire. L’attrazione è sempre qualcosa di icone onnipresenti. Perfino sullo skipass, Alpi influisce sull’immagine che unico. Considerare qualcosa un’attrazione nel dépliant di ogni pensione o sulla car- i suoi abitanti hanno di se stessi? o meno è una scelta culturale che cam- tina stradale del luogo c’è un’immagine Nel corso della mia ricerca sulle cartoline bia nel tempo. E poi ci sono i processi di delle Alpi. Tutti questi stampati e anche la postali, in estate il mio collega è andato costruzione: gli imprenditori che agiscono pubblicità turistica in internet seguono lo nell’osteria di Sankt Aegyd am Neuwalde e nell’ambito del turismo, ad esempio, crea- stesso schema: l’immagine che s’impone ha chiesto all’ostessa che vendeva anche no attrazioni. Impongono delle unicità per caratterizza la percezione di molte persone cartoline postali se non ci fossero cartoline commercializzarle di conseguenza. e si riflette su coloro che producono le im- estive. La sua risposta: «Da noi è bello solo magini. A un certo punto perfino i fotografi in inverno». E’ questa una forma di strania- E’ lo sguardo esterno a riescono a fotografare le Alpi solo come le mento rispetto al proprio territorio che io definire l’attrazione, oppure può Alpi vanno fotografate, perché rischiano di faccio risalire al fatto che la gente perce- venire anche dall’interno? non vendere più i loro scatti. Nell’ambito pisce «bello» il paesaggio solo se è econo- La percezione sensoriale dominante del ve- della grafica degli oggetti d’uso, i produt- micamente valorizzato. Per puntare ad uno dere viene spesso dall’esterno; è una forma tori di immagini sono costretti ad adattarsi sviluppo sostenibile delle Alpi è necessario di percezione per chi gira, per chi viaggia, al gusto prestabilito e a recitare un mondo anche cambiare l’immagine. Fino a quando per il turista. Le questioni che occupano immaginario sempre identico e completa- però è il solo turismo a definire la bellezza, gli abitanti delle Alpi sono diverse: il sen- mente standardizzato. le persone saranno sempre influenzate da tiero è protetto dalle valanghe, l’alpeggio questa percezione esterna. è produttivo, le vacche rischiano di ferirsi, L’immagine quindi è sempre creata il meteo è favorevole? Apprezzano il terri- secondo la stessa logica? Cos’è cambiato nel tempo nei torio dalla prospettiva di chi ci vive, di chi Sì, nel turismo è così. Naturalmente ci sono soggetti tipici? per tutto l’anno deve vivere e lavorare con anche altre immagini delle Alpi, come ad Non molto. Già le cartoline postali degli il paesaggio. esempio nell’arte o a livello scientifico. Per- anni Venti mettono in scena lo sguardo fino chi fa ricerca nell’ambito del paesaggio dominante sulle Alpi dall’alto, icone che Quali sono le attrazioni tipiche culturale è schiavo delle immagini turistiche esistono fino ad oggi. Già allora esisteva- delle Alpi? dominanti. Anche nella topografia sociale, no le cartoline ironiche che si allontanano Se io digito «Alpi» in un motore di ricerca laddove si riproducono le persone, le im- dal luogo. Oggi si vendono cartoline con ottengo tutto ciò che è tipico per questa magini sono costruite secondo caratteristi- un’immagine satellitare della terra con una catena di montagne nelle prime 15 imma- che precise: si osserva la popolazione ru- freccia indicante «Kitzbühel». Questa vir- gini. Esistono due modalità percettive. La rale autoctona nel suo habitat; e la gente si tualizzazione dell’immagine è resa possibi- prima è quella della neve, le Alpi in inver- mette in costume davanti a case, chiesette, le perché la cartolina non viene più spedita no – fra le prime 15 immagini ve ne è una montagne tipiche. Tutto ciò si riflette su co- a casa per poi far parte della documenta- con una seggiovia. Quello che affascina me loro che sono oggetto di queste immagini. zione di viaggio; le foto ormai chiunque le fa sono queste immagini di conquista da par- te dell’uomo: tracce di sci e di scarponi nel- la neve fresca. E poi c’è l’immagine estiva delle Alpi: escursionisti, ciclisti, fiori alpini. « L’attrazione è da un lato unica e Io parlo del tricolore alpino: stella alpina, rododendro, genziana. E quando i fiori non dall’altro è il prototipo ideale.» ci sono, vengono montati ad arte. A un cer- to punto queste immagini sono completa- 15
ALPINSCENA 10 2 / 2 0 17 I N T E R V I S TA A V E R E N A W I N I WA R T E R piene di fiorellini, poche mucche, qualche pecora, sono prive di ferrovie, ma qualche STORICA AMBIENTALE volta ci sono strade di montagna. L’Italia DALLA VISTA LUNGA fa una certa concessione all’urbanità delle Alpi: ci sono laghi con le rive, città con pas- Verena Winiwarter, nativa di Vienna, seggiate e palme, e dietro le montagne. Si è la «Scienziata dell’anno 2013» au- sviluppano certi modelli regionali che sono striaca ed è docente all’Università dominanti rispetto ad altri. Alpen-Adria di Klagenfurt. Il suo contributo è stato determinante Come si configurerebbe una per creare le basi scientifiche del- comunicazione più onesta? la storia ambientale in Austria. Si è Il sistema sociale che tratta queste imma- fatta un nome con la ricerca sulle gini non prevede il requisito dell’onestà. Le cartoline postali delle Alpi. Oltre a cartoline postali sono ritoccate e tutti lo ciò è impegnata a divulgare la sto- sanno. Passando due settimane a Schlad- ria ambientale al di fuori del mondo ming, le condizioni meteo non saranno scientifico. Ha sviluppato materiali sempre quelle della cartolina. Il consuma- Verena Winiwarter invita a creare didattici tematici per le scuole pro- tore non ne è sorpreso. L’abbiamo accetta- nuove immagini, invece di copiarle. fessionali superiori nel settore tec- to. Occorre invece riformulare la domanda: nico, commerciale ed artistico. possiamo produrre immagini per un altro scopo che non sia quello di accelerare ul- per conto proprio. Il grande cambiamento www.umweltgeschichte. teriormente il potenziamento dell’infrastrut- è rappresentato dai mondi immaginari più uni-klu.ac.at (de, en) tura alpina e la colonizzazione delle Alpi? specificatamente rivolti ai vari target. Una E’ difficile cambiare le preferenze estetiche. produzione sempre maggiore di immagini Io tenterei di mettere la gente in condizione si è ormai molto differenziata. di farsi la propria immagine. Nelle località D’altro canto in passato esisteva una pro- turistiche, ad esempio, organizzerei dei duzione autoctona di immagini. Le im- come una buona parte delle Alpi si debba concorsi per foto di turisti che vengono magini venivano scattate da persone che presentare. valutate dalla popolazione locale e per foto abitavano il territorio. Un fotografo del Bre- Una certa pressione è esercitata anche di locali valutate dai turisti. In questo modo genzerwald creava, stampava e vendeva le dal mondo del cinema e della televisione. I potremmo dare spazio anche all’immagine cartoline sul posto. Oggi gli autori di queste parchi naturali sono sempre più sotto pres- della popolazione locale. Io mi assumo la immagini sono le case editrici. Forse il cam- sione e puntano al turismo d’avventura? Un responsabilità del paesaggio, ammesso biamento è rappresentato da un’astrazione evento deve esserci per forza, anche se che non sia qualcosa che io consumo, ancora maggiore del luogo. non si muove una foglia. Forse si incontra ma che io stesso produco. Si può mette- un orso. O se l’incontro con l’orso resta una re in moto un processo di autoriflessione. Ci sono destinazioni che tentano chimera, il guardiaparco deve almeno es- Impossessatevi della produzione di im- di comunicare un’immagine più sere in grado di far vedere le feci dell’orso e magini e non fotografando con il cellulare autentica delle Alpi, ad esempio le dire: «Qui è passato l’orso!» In realtà i parchi quello che è tipico, ma fotografando ciò riserve di biosfera o i parchi naturali. dovrebbero indurre la gente a meravigliarsi che è importante per voi. Può trattarsi di Riescono nel loro intento? delle piccole cose. un pino mugo ingobbito che segna il punto La logica economica di commercializzazio- del sentiero di particolare interesse per voi. ne di un parco lo costringe in definitiva a Nei paesi alpini esistono Se vogliamo alternative rispetti ai parchi te- formulare anche un’offerta turistica. Un of- differenze a livello di comunicazione matici outdoor simili a Disneyland abbiamo ferta del tipo «Stia lontano e lasci in pace la del paesaggio alpino? bisogno di immagini diverse, più rispettose. natura» non permette di finanziare un par- Decisamente. Le alpi svizzere sono piene di Siamo noi stessi a doverci occupare della co naturale. Occorre fare entrare la gente, mucche e di corni alpini. Gli svizzeri hanno produzione di immagini. anche per motivi didattici. Io ho osservato molti Cantoni con molti stemmi ed esiste un che anche i parchi naturali soccombono e segnale di accessibilità, ossia i treni alpini. si sottomettono a questo immaginario col- Sono molte le cartoline postali con il tre- Intervista di Bettina Hug, lettivo turistico dominante che prescrive no in primo piano. Le Alpi austriache sono foto di Lukas Schiemer, Vienna/A 16
DESTINA ZIONE ALPI ALPINSCENA 10 2 / 2 0 17 Destinazione Alpi!? Che «vocazione» hanno le regioni alpine turistiche? Il filoso culturale Jens Badura parla di ambienti di vita, mondi esperienziali e orizzonti delle aspettative. Il termine latino «destinatio» viene tradotto con «destinazione». An- destinazioni per un quadrante di mercato. Ciò non esclude affatto che la parola francese «destin» – destino o sorte, appunto – ha la il successo in ambito turistico proprio di questi comuni, proprio stessa origine semantica. Il concetto di destinazione tratto dal vo- perché non disposti ad accettare la sorte di una destinazione ete- cabolario turistico, invece, risulta più legato alla terra, è cioè «uno rodiretta, conservando in tal modo la propria attrattiva e peculiarità. spazio geografico scelto da un viaggiatore/ospite (o da un segmento Questa sostenibilità culturale è determinante non ultimo per il di- di turisti) come meta di viaggio», come recita il glossario di econo- battito sul turismo sostenibile, che oggi corre il rischio di diventare mia Gabler. E qui s’impone la domanda: essere una destinazione di una sorta di segmento di destinazione in cui messaggi specifici questo genere è forse il destino, la vocazione delle regioni alpine? quali la mobilità dolce, un’atmosfera decelerata, una regionalità ad Le destinazioni del turismo non sono altro che unità competitive impatto zero sul clima, ecc. vengono comunicati con gli stessi stru- tradotte in marchi di destinazione e – attraverso la gestione delle menti di gestione delle destinazioni di quei segmenti specializzati destinazioni – posizionate nel mercato del turismo come un insieme rappresentati dai diversi Ischgl delle Alpi. Anche in questo caso di prodotti di destinazione ben ponderati. Ciò che qui viene posizio- vale quanto segue: solo se gli attori locali e regionali consolidano nato sui mercati dell’attenzione turistica è essenzialmente questo: lo la loro accezione di sostenibilità, solo se la vivono con tutte le sue spazio e il mondo di coloro che vi risiedono – incluse le loro basi di spigolosità invece di mettere in scena parole d’ordine e messaggi vita culturali. Le tante questioni di grande attualità nella politica alpi- figurativi moderni quali apparente nucleo identitario del marchio, la na - fra cui la demografia, le identità future, le prospettive economi- destinazione non è più destino. che, insieme a nuove forme di lavoro e di comunicazione – dipendo- no in massima parte da come queste basi di vita culturali potranno essere conservate, svilupparsi a servizio della vita e aperte verso il futuro. Tutto ciò richiede spazi per contese produttive che consen- tano una negoziazione aperta e autodeterminata di esperienze ed aspettative individuali e collettive della popolazione locale, con le loro peculiarità generazionali e i loro legami con l’origine. Quando la contrattazione è caratterizzata dallo stile dei processi strategici di creazione dei marchi, ciò si riflette pesantemente sui processi futuri. La messa in scena di forme di vita apparentemente orientate ai clienti stabilizza gli schemi pregiudiziali quali quelli della FILOSOFO CULTURALE popolazione locale verso i turisti, la tradizione verso il moderno, la E GUIDA ALPINA città contro il villaggio ecc. Questi vengono consolidati in visioni del mondo ricche di cliché, con un’estetica dei buoni vecchi tempi e Jens Badura è filosofo culturale abilitato alla do- dell’ordine; e non solo nelle teste degli ospiti/clienti che giungono cenza, gestisce il berg_kulturbüro nel villaggio degli con una serie di aspettative, ma soprattutto nell’immagine che colo- alpinisti Ramsau presso Berchtesgaden / D e dirige ro che riempiono di vita le «destinazioni» hanno di se stessi. il creativealps_lab alla Scuola superiore delle arti di Quale alternativa si pone quindi? Troviamo esempi di comuni in cui, Zurigo (ZHdK), dove è docente di filosofia culturale ed proattivamente e con la partecipazione più ampia possibile, si ra- estetica. Il suo legame con le Alpi è rafforzato dalla giona e si realizza un maggiore «sentirsi a casa propria». Dove per- sua attività di guida alpina presso il Soccorso alpino sone di diversa provenienza puntano a un percorso comune verso di Salisburgo. Foto: Anita Affentranger il futuro, essendo disposti anche a gestire conflitti, e dove una resi- denza accettata non ha bisogno di una discendenza locale. Dove www.bergkulturbuero.org (de) appunto non sono quelle concezioni del mondo ad imporre il per- corso immaginario previsto dall’attuale strategia di marketing delle 17
ALPINSCENA 10 2 / 2 0 17 Perché il turismo ha (ancora) bisogno di protezione della natura Pur essendo spesso in conflitto fra di loro, il turismo e la protezione della natura dipendono l’uno dall’altra. Nel lontano futuro è forse immaginabile una via che renda superflue le aree protette? Foto: Parc naturel régional des Baronnies provençales Alla ricerca di avventura, esperienze a contatto con la natura e sfide sportive: turismo naturale nel parco naturale regionale Baronnies Provençales / F. 18
DESTINA ZIONE ALPI ALPINSCENA 10 2 / 2 0 17 Gli ampliamenti del comprensorio sciisticio si moltiplicano: dal trovare un rapporto equilibrato fra protezione ed utilizzo. I trend Riedberger Horn in Germania, la zona di Les Vans in Chamrousse o attuali e le nuove offerte potrebbero diventare fenomeni di massa, del Vallon du Lou a Saint Michelle de Belleville in Francia. In aggiunta com’è il caso in questi ultimi anni con lo sci alpinismo. ci sono anche i collegamenti fra comprensori sciistici, come quello fra l’Hinterstoder-Höss e Wurzeralm in Alta Austria o il fallito progetto IL BENE COMUNE AL CENTRO del parco nazionale Adula in Svizzera (vedi riquadro): i paesaggi e DELL’ATTENZIONE gli spazi naturali alpini sono ancora una volta al centro di interessi In alcune località delle Alpi sta spuntando un modello economico economici, ecologici e sociali. Non è una novità per il territorio di alta diverso: iniziative locali superano la divisione settoriale fra turismo e montagna densamente popolato e, a livello turistico, più sfruttato al protezione della natura e incontrano le sfide correnti con una visione mondo. Quello che è nuovo è la mediatizzazione dei conflitti che ampia ed eticamente rispettosa della natura, dell’economia e delle supera i confini locali, regionali e addirittura nazionali. comunità locali. E il bene comune è al centro di tutti gli sforzi (vedi In questo intreccio di interessi e convinzioni si scontrano due mo- pagina 10). Di fronte alla grande varietà di approcci e processi loca- delli economici dissimili: l’uno è tradizionalmente basato sulla divi- li, democratici e partecipativi, non esiste alcun modello di sviluppo sione (settoriale) fra turismo e protezione della natura ed ha come universalmente valido e trasferibile. Applicato al turismo questo signi obiettivo principe la creazione di valore economico. Con filoni quali fica decelerare la commercializzazione e lo sviluppo di offerte, ma la green economy e il turismo vicino alla natura, e la loro interpreta- anche farlo diventare meno importante di altri settori dell’economia. zione, questo modello basato sulla crescita (a breve termine) vede Una trasformazione sociale del genere potrebbe (in futuro) rendere da alcuni anni emergere nuove opportunità. Esso punta a tutelare superflue le aree protette. La diffusione del bene comune tuttavia è le risorse naturali e culturali e a sfruttarle miratamente per il tu lenta, soprattutto per il fatto che le prestazioni e gli effetti vengono rismo. Un modello completamente diverso è invece osservabile in oggi di norma misurati con indicatori del modello di crescita conven- numerose iniziative locali. Queste strategie pongono il bene a lungo zionale, come ad esempio il numero di pernottamenti. Perciò solo termine dell’uomo e della natura al centro di tutti gli sforzi econo- raramente riesce ad essere convincente a livello politico. mici attuali e mettono in discussione l’orientamento esclusivamente turistico dell’economia. Dominik Cremer-Schulte, Alparc LE REGOLE SONO DETTATE DAL MERCATO Nel primo modello, ampiamente diffuso, gli attori economici ten- tano di gestire i cambiamenti del mercato con modelli di business PARC ADULA: FALLIMENTO consolidati e con conseguenti innovazioni di prodotto. Esso pone al O TRAGUARDO DI TAPPA? centro la valorizzazione della natura, della cultura e del paesaggio delle Alpi con relativi servizi ecosistemici per la popolazione locale Nel novembre 2016, otto dei 17 comuni del Ticino e e per i turisti. Il consumo di questi beni deve generare il valore ag- dei Grigioni si sono espressi contro il progetto di un giunto economico. Per le regioni alpine questo è sinonimo di orien- secondo parco nazionale svizzero che avrebbe po- tamento alla crescita, concorrenza interregionale fra destinazioni tuto entrare nella storia come primo parco naziona- – in molti casi portata all’estremo – ed esigenza di una continua le democraticamente legittimato del mondo. Ma alla innovazione (tecnologica). fine sono mancate le maggioranze, soprattutto nei Il turismo vicino alla natura invece promuove con nuove offerte e comuni con parte del territorio situato nella zona cen- prestazioni segmenti di mercato dal grande potenziale, ad esempio trale del parco. Sono così andati in fumo 16 anni di i «Silver Agers» o la «Generazione Y». Il potenziale economico del tu- intensi preparativi. Nella regione attorno al Piz Adula, rismo vicino alla natura è considerato molto elevato, in quanto inter- che conta 14.000 abitanti, hanno dominato le paure di cetta le esigenze attuali e le richieste emozionali della società urba- restrizioni, tutele e cambiamenti. na, in particolare il desiderio di avventura, le sfide sportive, la libertà, In quanto progetto partecipato, Parc Adula è risultato ma anche la decrescita, la salute e il ritorno alla natura. Non tutte sia iniziativa, sia strumento del futuro; avrebbe dovu- le regioni alpine dispongono però dello stesso potenziale a livello di to esprimere una protezione della natura nuova e su turismo naturale. Il turismo vicino alla natura non è perciò per tutte basi volontarie da parte della popolazione locale. Il le regioni alpine rurali periferiche quella panacea evocata da molti. progetto è fallito per il suo label e per le idee ancora- Nelle strategie attuali basate sulla crescita, le più di 1 000 aree te al passato. Il voto però può essere considerato la protette alpine hanno un ruolo determinante. Proteggono, infatti, tappa di un lungo processo in cui cambia l’idea che la lo spazio naturale da un impatto economico, infrastrutturale e tu società ha del rapporto fra natura ed economia. ristico (eccessivo) e garantiscono quindi la disponibilità delle carat- teristiche distintive naturali e culturali per la commercializzazione e www.umweltgeschichte.uni-klu.ac.at (de, en) l’utilizzo turistico (la parola chiave è «Unique Selling Proposition»). Pur essendo inferiori gli investimenti, le risorse e le infrastrutture necessarie per il turismo vicino alla natura, occorre comunque 19
Puoi anche leggere