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IL Periodico d’Arte Numero 5 Aprile - Giugno TRIMESTRALE ANNO IL PERIODICO D’ARTE 2021 Questa Testata giornalistica è regolarmente registrata presso il Tribunale di Torino. Numero di Registro Stampa: n°63/2019 Direttore Responsabile e Giornalista: Dott. Andrea Domenico Taricco Associazione ALA Redazione: Via Genova 23 – 10126 Torino Ex Allievi Liceo Artistico Tel. 349 4412278 Email: arghail.woolf@libero.it Facebook: Il Periodico d’Arte Sito: https://ilperiodicod-arte.webnode.it Riflessi pandemico-globali sul mondo dell’arte e della cultura Dalla politica all’economia: l’effetto domino Intervista a Francesco Rodolfo Russo Continua a pagina 3 Libri: EIDOS Il Secondo Libro della Natura (2021) “La Venere imbavagliata” (2020) di Andrea Domenico Taricco Copertina del Libro presso Rinascenza Contemporanea II Pagina 6 Continua a pagina 2
1 IL Periodico d’Arte CINA (Shanghai) Alta seicentotrentadue metri la Shanghai Tower si trova tra la Jin Mao Tower e la World Financial Center nella Lujiazui Finance and Trade Zone del Distretto Pudong. Shanghai Tower Dopo il Bury Kalhifa di Dubai alta ottocentoventotto metri è la seconda struttura più alta al mondo: ricordate Complesso avveniristico in Asia la Tour Eiffel? E’ alta solo trecento metri; e L’Empire State Building (Manhattan)? Solo trecentottantuno metri. Ancora lo One World Trade Center (New York) cinquecentoquarantuno metri. E’ un edificio progettato dallo studio di architettura Gensler ad alta efficienza energetica è caratterizzato da una forma spiralitica della torre che sale verticalmente sulla trasparenza e morbidezza: è interessante proprio la relazione della struttura con il vento attraverso l’ausilio di materiali che interagiscono con esso considerando l’accurata scelta dei materiali in relazione al fatto che la zona sia fortemente sismica. La facciata giocata sulla trasparenza dei vetri e l’illuminazione naturale sviluppano la coibentazione per ottenere il massimo del raffreddamento e riscaldamento mediante il risparmio energetico: l’impianto geotermico, le turbine eoliche in cima all’edificio ed il sistema di riciclo delle acque Chi è più alto? piovane ne fanno un esempio di modernità. Yayoi Kusama a Berlino Palazzina di Caccia di Stupinigi FRIDA KHALO Through the lens of Nickolas Muray Yayoi Kusama, Portrait ©YaYOI KUSAMA, Courtesy: Ota Fine Arts, Victoria Miro & david Zwimer Dal 19 marzo al 1 agosto 2021 il Gropius Bau di Berlino ospiterà una mostra dell’artista giapponese Prevista per il 2021 è stata rinviata a febbraio 2022 la Yayoi Kusama ripercorrendo almeno otto tappe mostra su Frida: per la prima volta in Europa giungere tenute dal 1952 al 1983 spaziando dal Giappone questa collezione delle foto di Nickolas Murray su Frida sino agli Stati Uniti. Dagli anni Sessanta l’aspetto spaziando in un percorso che parte da caratteri polifunzionale di questa artista visionaria ha multimediali attraverso suoni e rumori che hanno stabilito la propria posizione femminista in cui il l’obiettivo di spingere i visitatori nell’intimità dell’artista senso della figura umana nello spazio spesso sino quasi a farla rivivere. Più di una sessantina di foto che decostruito attraverso istallazioni garantiscono desiderano entrare in profondità sino alle lettere d’amore questo spaesamento nei confronti del pubblico. tra Nickolas e Frida. La mostra era iniziata più di un anno Pensiamo a Infinity Mirror Room ovvero fa: Frida Kahlo – Il caos dentro sempre nel mese di all’istallazione del ’65 in cui le sculture gonfiabili febbraio 2020 a Milano interrotta poi dalla Pandemia e a pois in una sala piena di specchi in cui la spostata presso la Palazzina di Caccia di Stupinigi dimensione psichedelica delinea l’incubo di una tentando la via di un percorso mnemonico, rumoristico, società malata e chiusa in sé stessa: la concettualità digitale tornando alle atmosfere sensoriali di un tempo viene così spinta a conseguenze estreme. oramai trascorso in cui la sua opera resterà sempre attuale. Rinascenza Contemporanea II
2 IL Periodico d’Arte EIDOS. Il Secondo Libro della Natura Dopo l’uscita di ASHERAH. Il Libro della In una simile realtà non c’è spazio per i sogni o le Natura nel 2020 in cui veniva presentata la passatiste forme di medio-romanticismo. dottrina Sincretosofica e la Teoria Sinaptica La Rinascenza ampiamente sviluppata nel primo Essenziale sino all’elaborazione della Grande libro della natura attraverso l’Individualesimo che Opera siamo giunti nel 2021 a Eidos. Il approdava attraverso la Post-Avanguardia Secondo Libro della Natura. Italiana, l’Extraconcettuale ed il Neo- Questo secondo testo costituisce la Creativismo a quei connotati che mettevano al continuazione dell’altro approfondendo non centro l’emotività del documento dell’anima ora soltanto la concezione teorica in cui stabilisce invece siamo nello stadio successivo: da una parte il Dogma ed il Paradigma di funzione da cui la fase media espressa dallo Smaterialismo in cui viene conclusa l’esperienza pittorica dei diverse correnti come gli Oniristi, le maestri Discesi che chiudono il terzo evo Trasmutatrici e la Vibrazionista ci introducono concomitante con la fine del Grande Eone. alla fase Classica della Rinascenza in cui il La filosofia sarà una delle discipline essenziali Mutazionismo definisce l’Ibridismo nella sua per entrare in questo meccanismo pseudo- forma triadica, l’Ologram.generation attraverso la esoterico in cui l’arte diventa lo strumento nullificazione ed infine la Cyber Art mediante la essenziale di analisi portando la mente a proposizione Chip. Non ci sarà più bisogno dei scardinare i criteri precedenti ed aprendosi al sogni ma della memoria e questa giunge al suo nuovo. Non è un caso che venga messa in compimento robotizzandosi, traslandosi in campo la concezione digitalizzante come nanotecnologie, in circuiti biomorfici mutano in fenomenologia stimolante per la fine di un intelligenza artificiale. modo di concepire il mondo. Da questo L’era post-umana in cui il panteismo della Natura momento in avanti la Conversione consiste esclude l’uomo pone al centro la Pandemia come proprio nel concepire l’arte come il fanalino di funzione purificatrice: l’arte giunge oltre il coda di un evo che ha trovato nel COVID proprio linguaggio sino ad annullarsi l’azzeramento del vecchio mondo ed il tempo definitivamente. T1 per il nuovo. Attraverso queste sequenze Il processo di analisi definisce il senso di una ideali il lettore verrà indotto a riflettere Natura Madre a cui si incorpora l’immagine- scardinando le vecchie convinzioni con le essenza del Padre (Idolo): i figli di questo nuove. L’Eidos appunto proietta l’idolo verso binomio maschile/femminile siamo noi. una nuova concezione in cui la forma, I depositari della Natura e dell’idolatrismo di essa l’apparenza diviene sostanza di un mondo di ha di conseguenza necessità di una fisicità quale immagini digitalizzate. espressione di un Tempio. Rinascenza Contemporanea II
3 IL Periodico d’Arte Il grande tessitore. Alla ricerca del Tempo Discutendo con Francesco Rodolfo Russo Il grande tessitore. Alla ricerca del Tempo è un grande testo antologico uscito nelle librerie nel 2020 facente parte della Colonna Stigma curata da Francesco Rodolfo Russo. In questa opera elaborata nella fase del Covid-19 sono intervenuti diversi autori di diversi ambiti di ricerca che dal proprio punta di vista analizzano il concetto di Tempo sino ad approfondirlo in maniera specifica. A questo punto viene naturale chiedere al curatore Russo cosa intenda per Tempo. E lui ha risposto: ” Mi sono interrogato su che cosa facesse Dio prima di creare la terra e sono arrivato alla conclusione che anche il tempo e sia il “prima” sia il “dopo”, sono derivati dall’attività divina; rimane da spiegare che cosa facesse Dio prima della creazione. Probabilmente soltanto Dio è fuori dal tempo, ma con la creazione crea anche il tempo. Penso che soltanto il presente “è” l’unica certezza, sebbene si tramuti in fretta in passato.” Intervista al curatore del testo: al Tempo del COVID “La virgola che rappresenta la vita” Dall’universale al particolare sono giunto alla seconda domanda: ovvero come è nata l’idea di questo libro? “ Anni fa mi fu proposto di scrivere un pezzo sul tempo legato alla letteratura per un libro interdisciplinare. Scrissi alcune pagine e le inviai, ma il libro non vide mai la luce. Ho continuato a pensare che si potesse realizzare il progetto. A gennaio 2020 mi sono messo in cerca di compagni di avventura. Sono arrivati i primi sì, qualche ci provo, poi è arrivata la chiusura totale a causa del coronavirus: alcuni, costretti in cattività, hanno accettato di partecipare. Dal male non nasce il bene ma a volte, da situazioni negative, possono sortire occasioni di aggregazioni qualitative importanti.” L’ultima invece di natura filosofica chiude: Credi che sia l’uomo a dominare il tempo o che sia questo a dominare l’uomo? “ Fisiologicamente è il tempo che domina l’uomo. Il titolo di una mia poesia è Si nasce, si muore. La virgola rappresenta la Vita. Francesco Rodolfo Russo Per dirla con Vittorio Messori «Da questa avventura della vita nessuno di noi uscirà vivo” Per quanto riguarda il mio contributo al testo mi è stato richiesto di descrivere il rapporto del tempo con l’arte. A prescindere dall’analisi che ne è sorta è stato fondamentale stabilirne Il Paradigma secondo cui il modello di riferimento non è il rapporto che ogni epoca ha stabilito con il tempo inducendo le scelte estetiche degli artisti a compararsi o meno con questo schema bensì consiste nel capovolgimento di ottica secondo cui se l’approccio universale dell’uomo al tempo consisteva nel venerarlo (imprimendo negli oggetti creati questa dimensione sacra) sino poi a stravolgerla (svuotando il tempo della sua sacralità ideale si è giunti alla perdita di aura all’oggetto stesso). In altre parole se l’arte tradizionale idealizzava il tempo attraverso l’esaltazione dell’oggetto creato il passaggio successivo è stato quello di dissacrare il tempo e l’oggetto che lo rappresentava. Rinascenza Contemporanea II
4 IL Periodico d’Arte La VETRINA Easypop: serie Heroes (Acrilico su tela) La VETRINA di questo numero tocca un artista di fama internazionale denominato Easypop (dalla fusione di easy=facile e pop=popolare). Il suo vero nome Roberto Mazzeo è il promotore di questo progetto artistico a metà strada tra cartoon e fumetto, tra mito e commercio: grazie all’artista pulio- romano il tentativo di raccontare in maniera semplice i miti di una generazione grazie alla quale la Pop Art trova uno slancio verso nuove forme di linguaggio. L’artista da me contattato telefonicamente al tempo della prima ondata da Covid ha dimostrato una certa apertura alle idee innovative e sperimentali: oltre ad averlo inserito in EIDOS. Il secondo Libro della Natura tra i maestri della Cyber Art è stato inserito nello spazio virtuale di Rinascenza Contemporanea III (ovvero RC3). La mia esigenza di creare uno spazio virtuale è stata determinata dalla Rivoluzione Culturale in atto che sta sacrificando la cultura e le arti tradizionali per giungere allo stadio successivo della digitalizzazione. Da qui la ricerca di artisti innovatori che aprano al nuovo. Secondo questo racconto fantascientifico durante il prossimo passaggio dell’asteroide 99942 Apophis verrebbe costruito lo spazio RC3 meglio progettato dal sottoscritto come Seraféo: siamo lieti di esporre su RC3 i suoi lavori: http://rc3.jimdosite.com Rinascenza Contemporanea II
5 IL Periodico d’Arte Il CANTAFAVOLE Gianluca Lalli è una sorta di menestrello contemporaneo che ha scelto di tramandare la cultura mediante un processo di oralità che lo ha reinserito a pieno titolo nel panorama artistico italiano. Cantautore, docente e regista in concomitanza del Centenario di Gianni Rodari ha realizzato un disco intitolato Favole a telefono tratto (come lui stesso afferma in un messaggio telefonico) dall’omonima opera dello scrittore di Omegna. Ciò che poi colpisce è il disco Cantafavole ovvero un laboratorio di scrittura che presenta nelle scuole statali in cui insegna ai bambini proprio a scrivere canzoni partendo dalle favole e giungendo alla letteratura in generale. Sappiamo di lui che nel 2005 vinse il premio Rino Gaetano e che nel 2013 vinse il premio Hard Rock Café al festival del cinema di Venezia per un suo lavoro intitolato Il lupo. Poi dal primo album Il tempo degli assassini del 2011 è uscito il secondo La fabbrica degli uomini ed ancora Metropolis e Le favole a telefono per approdare all’universo dei racconti sino al romanzo storico Dal Vangelo secondo me (2016). Da qui nasce il desiderio dell’artista di omaggiare l’antropologo Michael Foucault nel saggio Storia della follia nell’età classica che a sua volta riprendeva l’opera satirica del 1494 La nave dei Folli di Sebastian Brant in cui si narrava di navi cariche di esseri insensati alle quali non era concesso di attraccare nei porti in cui giungevano.” Forse su quelle navi potremmo esserci noi stessi eppure siamo qui a parlarne…”mi disse mentre dialogavamo telefonicamente e tra un frammento e l’altro di canzoni che eccezionalmente mi cantava accompagnandosi con la chitarra mi ha fatto vivere l’incanto di un sogno antico. In questa dimensione soffusa è presente il suo senso estetico in cui i retaggi di una cultura classica strabordano dal modo in cui l’artista marchigiano si pone: nella sua umiltà v’è la consapevolezza del suo mestiere e tale resta al punto di portarlo al di là dell’epoca in cui vive. Intervistandolo telefonicamente durante la seconda quarantena restiamo ore ad ascoltarci curiosi di percepire le idee dell’altro: lui del ’76 io del ’75 capiamo di avere in comune miti e leggende di un’epoca al tramonto. Il suo stile discendente da De Gregori, Branduardi, De André convive con queste leggende ma le porta avanti come una sorta di menestrello, cantastorie, cantafavole appunto modernizzato. Mi racconta di sé e nel frattempo mi dedica pezzi ed io lo ascolto incantato perché in quelle parole c’è una storia ed in quella storia delle vite, dei sogni, delle emozioni. Questi sono gli insegnamenti di Lalli. I suoi giovani allievi imparano a conoscere mediante l’oralità quell’antica tradizione canora che anticamente girovagava per le contrade insegnando storie, evocando mondi, leggende, miti. Una specie di commedia dell’arte in cui questi artisti girovaghi portavano con loro antiche tradizioni e culture altrimenti obliate: tutto questo prima di essere trasmessi mediante la scrittura alle generazioni successive. Ed ora proprio nel momento in cui la carta sembra smarrirsi nuovamente a favore della rivoluzione tecnologica giunge Lalli che ripristina il valore dell’oralità trasmettendo nelle scuole questa conoscenza e questa forma d’espressione artistica mai del tutto dimenticata. “ L’arte tende a trattenere mai a dimenticare…” mi dice infine”…ed io preferisco starmene fuori dal Sistema e vivere a casa, nei miei silenzi, nella creazione pura come un antico oratore…” e comprendo il senso delle sue parole trascrivendole come meglio posso. Ho percepito la sua voglia di trasmettere emozioni attraverso la profondità delle sue parole mediante il calore della sua voce e la delizia delle canzoni che evocavano sapori antichi a metà strada tra il medioevo ed un’epoca travagliata come la nostra da cui noi (quelli nati a metà degli anni ’70) ne usciremo invecchiati. Dopo l’intervista ho continuato a seguirlo riconoscendo in lui un vero cantafavole. Un puro. Intervista a Gianluca Lalli Rinascenza Contemporanea II
6 IL Periodico d’Arte Riflessi pandemico-globali sul mondo dell’arte e della cultura Dalla politica all’economia: l’effetto domino IL Silenzio dell’Arte Dopo la prima quarantena dal 9 marzo al 18 maggio siamo caduti in una seconda a partire dal 6 novembre al 31 gennaio in cui l’Italia passando da zona Rossa ad Arancione a quella Gialla ha definitivamente bandito l’arte dai propri schemi di insegnamento e di condivisione col pubblico. Uno dei pochi che si è nobilmente battuto per riaprire gli spazi espositivi chiusi è stato Vittorio Sgarbi il quale ribadendo al ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini l’importanza dell’arte e della cultura ha ricordato il Decreto Colosseo voluto dallo stesso ministro e convertito in legge il 5 novembre 2015 in cui i musei italiani sono stati equiparati a servizi pubblici essenziali come la scuola, la sanità ed i trasporti. Ottimo nella forma e nullo nella concretezza: scuole, musei e luoghi deputati alla cultura sono stati banditi per questioni preventive di distanziamento sociale. Molti si stanno chiedendo la motivazione di questa scelta: andare a fare la spesa non espone ulteriormente a rischio le persone coinvolte? Sicuramente. Lo stesso vale per andare a passeggio o per svolgere funzioni essenziali come andare alle poste, in banca od in qualsiasi luogo pubblico. Ergo: se è concesso svolgere a singhiozzo delle funzioni mentre altre no cosa le distingue? E le fasce orarie? Il virus considera orari prestabiliti per diffondersi? Preferisce età specifiche o si diffonde casualmente ovunque senza badare a tempi e fasce sociali? Eppure basterebbe sanificare questi ambienti tra l’altro meno frequentati dei supermercati, magari utilizzando la tecnologia per prenotare le visite a musei e tenere sotto controllo il numero delle persone che sarebbe monitorato (controllo della temperatura, mascherina, distanza) consentendo così a questo settore che costituisce un pilastro dell’economia italiana di andare avanti e di non crollare. Oppure dovremmo agire come i Paesi Europei più ricchi come la Germania che finanzia tutte le attività chiuse non abbandonando nessuno o creando l’annata bianca sino al nuovo ordinamento. Invece non funziona così: dalla scuola ai musei, dalle gallerie ai piccoli spazi espositivi senza poi ricordare i teatri, i cinema e tutti i luoghi culturali sono stati esclusi. Tutti si limitano ad attendere aiuti, finanziamenti, sacrificando così un settore già in crisi per un Paese che da anni tergiversava nel distanziamento culturale privilegiando i luoghi dediti alla vendita di tecnologie, a supermercati informatici o filiali automobilistiche a luoghi culturali. Queste considerazioni non nascono dal malcontento, dal disagio o da lamentele infondate magari generate in un insano ambiente antipolitico o contro-ideologico al sistema: no, assolutamente no! Colui che scrive è la fonte diretta di considerazioni che provengono dalla gestione di spazi espositivi su suolo italiano e contaminati da anni dall’ignoranza. Scrivo con l’obiettivo di far riflettere: nessuna campagna elettorale, nessun orientamento o specificità finalistica. Ciò che è scritto è verificato sul campo, sul terreno dei mercati finanziari che hanno investito nelle tecnologie e nella pubblicità di sistemi che hanno stimolato negli anni la popolazione a disinteressarsi sempre più all’arte ed alla cultura allontanando persino l’interesse accademico degli studenti a certe materie umanistiche che costituivano l’humus della cultura italiana e che sono cadute nell’oblio. Nei massimi sistemi le economie si occupano delle grosse fondazioni o di quei musei che in un modo o nell’altro ce la faranno perché considerati patrimonio nazionale o privato: i piccoli imprenditori, gli art Manager invece soccomberanno perché saranno costretti a chiudere non avendo le spalle coperte o bruciando quei pochi risparmi che avevano costituito gli sforzi degli ultimi anni. In altre parole tutto ciò che aveva a che fare con la cultura e l’arte già abbondantemente sacrificati nell’ultimo decennio ora hanno trovato la loro morte definitiva. E come dicevamo sopra a parte alcuni schiamazzi insignificanti il mondo dell’arte è rimasto in silenzio a vedere: interi reparti di questa filiera entro pochi anni non esisteranno più a meno che un ricco privato o una fondazione con interessi pubblici ci metta le mani. Il resto cadrà nel nulla. La trasformazione finanziaria globale avvenuta a partire dal 2008 ha inciso sulle diverse economie nazionali e l’Italia quale piccola appendice di un’Europa germanocentrica ha elargito finanziamenti con lo scopo di azzittire ed appiattire le politiche locali predisposte oramai al loro servizio: non c’è posto per la povertà ed i pesci piccoli dovranno soccombere definitivamente. L’effetto domino è stato determinato dal Covid: la Pandemia ha rappresentato il colpo di grazia di un sistema già in bilico. L’arte è ferma, nel silenzio, nella distanza. Tutti distanti da tutti: in questo modo la Venere del Thorvaldsen (1816) divenuta degli Stracci (1967) da Pistoletto l’ho riprodotta imbavagliata per indicare il silenzio dell’arte appunto in un’epoca travagliata come quella in corso. Rinascenza Contemporanea II
7 IL Periodico d’Arte Andrea Gruccia L’artista ribelle Viso ritrovato su una Grotta interiore (2010) China, ossidi, colla e matita su carta Parlare di un artista del calibro di Andrea Gruccia non è cosa facile. Autonomo, indipendente a volte strafottente è il classico intellettuale fuori dalla righe non tanto per eccentricità o sotto forma di ego smisurato: tutt’altro. Andrea Gruccia è un artista genuino capace di trasmettere attraverso la sua pittura quel senso di oppressione di una civiltà giunta al suo limite ed in crisi. Narra infatti la crisi di un’epoca, di un modo di vivere oramai tramontato e spinge più in là questa ricerca mediante la potenza della forma ottenuta attraverso il colore in cui questo smette di essere tale dialogando diegeticamente con la filosofia dell’opera stessa divenendo quindi espressione del sangue, dell’anima materiale; insomma di quell’humus o linfa vitale che scorre nelle cose e nel farlo le lascia morire, le lascia deteriorarsi sino al vuoto cosmico dell’esistenza. Il nucleo di questa sofferenza ha origine da qui. Il vuoto come riempimento della nullificazione portante: Andrea attraverso la sua pittura è un nullificatore? Rinascenza Contemporanea II
8 IL Periodico d’Arte Andrea Simone Appendino (questo il suo nome completo) ha un talento naturale: come ha dichiarato altrove”…pittura, fotografia, poesia, le mie passioni. Nella fotografia intervengo sui miei scatti digitali stampandoli in bianco e nero su diversi tipi di materiali modificandoli con varie tecniche…” a volte strappa le foto, le ricompone tendendo alla distorsione dell’immagine decontestualizzando il soggetto: “…ricerco nei soggetti e in me stesso ulteriori indagini psicologiche e introspettive. Passando dal digitale in un realtà fisica interagisco con la pittura così le immagini acquisiscono unicità, una pelle, cicatrici. Figure a volte sospese nel vuoto, avvolte da un senso di precarietà e inquietudine che dilaga nella realtà odierna”. La sua storia è complessa e ci aiuta a comprendere il senso della sua pittura: lascia presto gli studi a causa di un’irrequietezza che lo porta a ricercare, a ricercarsi mediante la pittura, la musica e le arti in generale. Ha convissuto con la depressione e conosce un altro artista Maurizio Ferrari con il quale condivide il senso della creazione e della dannazione dell’arte. Lo psichiatra Paolo Berruti crede per primo nella loro arte: eppure tra ricadute e slanci creativi riesce Andrea a diplomarsi partecipando contemporaneamente a diverse mostre sino alla pubblicazione di racconti Capelvenere (2016) e a due romanzi Il Tatto delle cose sporche e nel 2019 La nuda anarchia dell’anima. Leggendo tra la documentazione leggo alcune sue visioni:”…secondo me l’arte pittorica dopo Francis Bacon non è più nulla e nel nulla si deve evolvere. Penso che la distorsione che ha effettuato Francis Bacon abbia aperto le porte ai corpi, alle loro anime sofferenti ha fatto entrare luce nelle caverne affiancando le scoperte dell’inconscio. La pittura è perpetua crocifissione ed è stata crocefissa dalla madre arte quando le sue vesti sono state spartite tra critici e collezionisti e sbranata dal mercato. Non c’è più nulla da rappresentare nella realtà tridimensionale, le false sperimentazioni di M. Cattelan o Damien Hirst sono state patetiche. L’uno ha crocefisso animali veri mettendo i tori in formalina, l’altro ha appeso un cavallo imbalsamato allungandogli le zampe e loro, si sono nascosti nella trincea dell’arte concettuale…” Ed altrove ancora: “…cerco nell’arte una religione che torni a parlare con la voce di un’altra natura, non morta ma viva, l’arte dei fotoni, degli antifotoni. Dell’antimateria.” Ed infine gli ho chiesto di bombardare quanto più sui suoi punti fermi che costituiscono la sua visione personale. Lui così ha commentato:”…c’è un Amazon anche per l’arte contemporanea, l’ individualismo: non vedo nessuna collaborazione tra artisti, cosa che è sempre stata fondamentale: non ci si taglia più un orecchio per un litigio…” e conclude:”…l’arte è un ectoplasma che gli artisti cercano di accaparrarsi per avere più visibilità. Siamo nella stasi di un passaggio, una quarta dimensione che è virtuale ma meccanizzata, non interiore…” e dialogando per messaggi infine aggiunge: “:..forse è l’insegnamento dell’arte sbagliato alla base: van Gogh andrebbe studiato partendo dalle lettere al fratello, dalla perizia con la quale cercava gli accostamenti di colori. Amo gli autodidatti. In tutti questi anni l’arte non è stata in grado di concepire il concetto stesso di bellezza: la bellezza è un male che distoglie la creatività. Siamo ancora ai tempi in cui Carol Rama disegnava donne che cagavano mentre il popolo e gli addetti ai lavori ridevano. E’ ancora rischioso essere liberi nell’arte. Certi argomenti sono ancora tabù ed i grandi hanno pagato l’ignoranza dei pochi…”. Nella sua creazione vivono queste parole, trasudano espressioni ribelli di una mente fertile, esplosiva, unica: Andrea Gruccia è l’artista filosofo che soffre l’isolamento creativo da un’epoca ancora troppo giovane per comprenderlo. Rinascenza Contemporanea II
9 IL Periodico d’Arte MOSTRA di PRIMAVERA MARIA CARMEN SALIS I percorsi dell’anima (2016) tempera grassa e olio su tavola Parlando di Maria Carmen Salis entriamo nella seconda mostra del ciclo Le Stagioni dell’anima in cui l’artista sarda rievoca la mostra di Primavera (12 marzo 2021 – 12 maggio 2021). L’artista nata ad Angera (VA) nel 1967 lavora e vive in Sardegna ed esattamente a Chia: parlando con la pittrice fu la madre a trasmetterle questa passione donandole una tavolozza all’età di tredici anni e da allora non ha mai abbandonato l’arte. Dopo aver frequesntato il Liceo Artistico ha fatto un corso triennale di restauro è entrata a contatto con altri maestri e tecniche antiche come la tempera all’uovo che utilizzerà sempre: laureatasi in Pittura presso l’Accademia delle Belle Arti di Carrara approfondirà il suo percorso con maestri del calibro di Umberto Buscioni e Omar Galliani per divenire conseguentemente lei stessa Docente delle Discipline Pittoriche. Questo l’iter che ha spinto la sua creatività ad esporre in collettive e personali. Ora la ospitiamo presso Rinascenza Contemporanea II di Torino con una mostra stagionale che avrà come modello la Primavera vivaldiana. Dopo l’inverno evocato da Anna Actis Caporale ora è tempo di risorgere con la pittura che verte al calore di una metafisica onirica oramai protesa ad obliare l’Onirismo precedente del Gruppo degli Otto spingendo il senso emotivo sempre di più in quello mnemonico in cui il ricordo, la sensazione e l’atmosfera di quel dato evento oramai scardinano la mente dalla realtà per restituirla ad una sfera idealizzante. Anche lei Trasmutatrice oramai proietta l’onirismo precedente nell’istintivismo puro grazie al quale nonostante il tormento di un’epoca come la nostra strutturata sulla malattia e sul dolore si spinge oltre consentendo all’osservatore di rivivere momenti lontani che fanno parte dell’esperienza personale. Siamo nel pieno dello Smaterialismo e nella fase media della Rinascenza in cui il Covid trasforma le nostre abitudini. Rinascenza Contemporanea II
10 IL Periodico d’Arte Tra le opere costitutive Cinema Italiano Slovankà epopej ricordiamo i titoli più importanti Il capolavoro di Mucha che oramai faranno parte dell’entourage: Il Figlio più piccolo Gli slavi nella loro patria; La celebrazione di Svantovit; di Pupi Avati Dopo un secolo dalla morte di Alfons Mucha è stato a Praga L’introduzione della liturgia realizzato uno spazio per slava; Lo zar Simeone di contenere la Slovanska epopej Bulgaria; Il re boemo Premysl ovvero un ciclo di oltre venti Otakar II; L’incoronazione dello pezzi che narrava il mito del zar dei serbi Stefano Dusan popolo slavo. come imperatore romano Questa epopea slava contiene d’Oriente; Jan Milic di venti tele appunto di grosso Kromeritz; Jan Hus che predica formato realizzate tra il 1910 ed alla cappella di Betlemme; il 1928 e fu donata dall’artista L’incontro di Krizky; Dopo la alla città di Praga con lo scopo battaglia di Gruwald; Dopo la che la città edificasse qualcosa battaglia di Vitkov; Petr per accogliere questa mega-opera Chelcicky a Vodnany; Il re Jiri testamento. di Podebrady; La difesa di Ciò che forse incise per Srinsky; La stampa della Bibbia catapultare il capolavoro nel di Kralice a Ivancice; Gli ultimi silenzio fu sicuramente il giorni di Jan Amos Komensky a secondo conflitto mondiale in Narden; Il monte Athos; Il seguito al quale le opere furono giuramaneto di Omlandina; nascoste per evitare che i nazisti L’abolizione della servitù in Capolavoro di Pupi Avati del 2010 se ne impadronissero o che le Russia; L’apoteosi degli slavi. in cui un cast eccezionale di attori del distruggessero. L’artista sin da giovane dimostrò calibro di Christian De Sica, Laura Nel dopoguerra però fu la volta una certa dedizione per l’arte se Morante, Luca Zingaretti si dei sovietici: anche in questo pensiamo a tutta una serie di intersecano in uno spaccato caso l’artista non era accetto ed i disegni che trasmettono il senso decadente della società italiana di suoi lavori furono trasferiti della forma nella contemplazione quegli anni in cui la corruzione, la presso Moravsky Krumlov delle cose: la formazione trasformazione dei costumi, delle ovvero città della Moravia religiosa fu il trampolino per un famiglie così come degli intrighi per meridionale dove rimasero fino al senso ulteriore di venerazione, raggiungere la ricchezza si 2012. osservazione silenziosa ed umile avvicendano in una storia avvincente Da qui la città di Praga ha lottato verso la Creazione. che ci descrive l’Italia di oggi. per riappropriarsi dei lavori Lavorò come scenografo a Da una parte l’imprenditore romano dell’artista. Le sue tele Vienna sino poi ad entrare Luciano Baietti (Christian De Sica) nonostante sporadiche successivamente nell’Accademia che non guarda in faccia nessuno per esposizioni non hanno trovato di Monaco di Baviera. raggiungere i propri scopi e su grandi risonanze eppure dopo Ma fu Parigi il luogo magico in suggerimento del suo amico quasi un secolo l’azienda anglo- cui entrò in contatto con il confidente avvocato Sergio Bollino ceca denominata del gruppo mondo dell’arte contemporanea (Luca Zingaretti) decidono di invitare Crestyl ha annunciato che il ciclo sino poi all’incontro con Sarah il figlio della sua ex compagna di Mucha sarà accolto presso il Bernhardt. Aderì alla massoneria (Laura Morante) per accaparrargli complesso Savarin, un sito di divenendo esponente dell’Art tutte le proprietà, i debiti e le oltre quindicimila metri Nouveau sino a sbarcare negli problematiche legali che espositivi proprio nel cuore di Stati Uniti. Fu dal 1911 che si incriminerebbero l’imprenditore. Praga. dedicò alla epopea slava Il figlio ingenuamente firma tutto Qui sarà costruito uno spazio divorando testi sull’argomento e perché convinto di riconciliarsi col apposito dall’architetto inglese consultandosi con grandi padre che alla fine sarà arrestato: Thomas Heatherwick e studiosi: già nel 1928 le tele proprio nel momento in cui tutto seguiteranno oggetti della erano pronte in concomitanza al sembra perduto la vecchia famiglia famiglia dell’artista stesso: decimo anno della repubblica accoglierà l’uomo corrotto in attesa fotografie, documenti, bozzetti e cecoslovacca e fu definito artista di tornare a delinquere. disegni. Avrà lo spazio più di una nazionalista. Durante Commedia brillante che ha premiato decina di metri d’altezza per dare l’occupazione nazista fu De Sica e Zingaretti con il Nastro idea di grandezza e interrogato e morì nel ’39 per d’Argento 2010. magniloquenza. problemi polmonari. Rinascenza Contemporanea II
11 IL Periodico d’Arte ROBERTO BOLLE: Laura Sechi: dal il divino della Danza Classica Vitanova a Cuochi d’Italia E’ stato nel mese di gennaio 2020 quando il grandioso Roberto Bolle in un programma televisivo Danza con me di Rai 1 ha danzato con Svetlana Zakharova prima ballerina assoluta del teatro Bol’soj di Mosca. Laureata in Lettere Antiche ha lavorato fino a due anni Impressionante viaggio nella bellezza in cui fa nella Pubblica Amministrazione: da sempre ha ordine, equilibrio e leggerezza si sono fusi in un manifestato una fascinazione per il mondo della cucina solo corpo. e della creazione di cibi sofisticati. D’altro canto Roberto Bolle è stato magistrale. Notata in televisione nel celebre programma Cuochi Nato a Casale Monferrato il 26 marzo 1975 è un d’Italia giunto alla sua tredicesima edizione in onda su genio della danza classica senza precedenti se TV8 condotto da Alessandro Borghese in cui i due pensiamo che al momento stesso Etoile del teatro giudici Gennaro Esposito e Cristiano Tomei che alla Scala di Milano e Principal Dancer scelgono tra i maestri della cucina italiana i piatti dell’American Ballet Theatre di New York. vincenti. Ebbene proprio una sera la Laura Sechi in gara Sappiamo che già all’età di dodici anni Bolle è per la regione Sardegna mi ha colpito per l’eleganza del entrato all’Accademia del Teatro alla Scala e fu piatto e la sicurezza con la quale lo realizzava. notato da Rudolf Nureyev per interpretare Tadzio Mentre preparava la sua pietanza contro l’esponente per La morte a Venezia. della regione Lazio il conduttore Borghese le ha chiesto Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti: da come è iniziata la sua passione e da qui è tornata Cenerentola, al Lago dei Cigni al Romeo e indietro nel tempo ricordando le sue passeggiate in Giulietta. barca con suo padre quando andavano a caccia di Dal Royal Ballet di Londra al Balletto di ostriche presso Tharros, città romana in provincia di Stoccarda sino al Tokio Ballet si è esibito in tutto Oristano. La sua poetica e l’amore delle radici mi hanno il mondo dimostrando eleganza, disciplina e incuriosito e telematicamente siamo entrati in contatto dedizione di un artista senza precedenti. sino alla mia intervista telefonica in cui mi ha spiegato Riconosciuto dai palcoscenici di tutto il mondo la passione per le ricette che rievocavano la sua ha presentato anche programmi televisivi. Ha un famiglia, l’origine ispanica, la sperimentazione tra il curriculum assolutamente invidiabile pensando salato ed il dolce. Mi ha così descritto la fondazione del ad esempio alla collaborazione con il direttore suo locale Vitanova cucina e dolci di Cagliari dal nome d’orchestra David Garforth vincendo premi dell’opera dantesca in cui lei e la sua amica Rita Caletti prestigiosi come il Premio Gino Tani nel 1999 ed hanno creduto: colpisce il suo amore per l’arte il premio Galileo 2000 persino Cavaliere ricordando la zia ovvero la sorella di suo padre pittrice dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana negli Stati Uniti e dall’altro il senso che lei dà alla nel 2012. cucina: “ Abbiamo dato un taglio femminile al locale Mancava solo che divenisse conduttore televisivo perché è un tipo di cucina raffinata, studiata con ricette per chiudere il cerchio. Maestranza di un talento che non danno poco sfogo all’improvvisazione” mi ha naturale che attraverso la consapevolezza e la detto mentre annotavo sul taccuino. Rispecchia ciò che bravura ha raggiunto una padronanza del corpo e è visibile dai suoi piatti: freschezza, sintesi, pulizia. dello spazio che domina incontrastato. Rinascenza Contemporanea II
12 IL Periodico d’Arte Metissage della Moda 2021 Lucia Marcucci fu un’artista esponente del Gruppo 70 tra cui spiccavano Luciano Ori e Ketty La Rocca: il loro scopo di rivalutare la parola nella fase evolutiva dei mass media. La Marcucci evocava gli slogan pubblicitari, collage ed emancipazione femminile. La maison Dior omaggia l’artista italiana un secolo dopo dalla Belle époque Lucia Marcucci in passerella da DIOR L’annata Covid non tira indietro il mondo della Arte del Fumetto moda: concetti come reclusione, isolamento e ritorno alla vita domestica spingono i grandi della moda ad incarnare questo stato di rilassamento Astérix e Obélix (domestico) da una parte e tensione (sociale) dall’altra. Pensiamo alle grandi firme come nelle collezioni Gucci, Dior o Moschino in cui i pattern irregolari predominano sino alle geometrie esaltanti in forme e tagli piuttosto abbondanti. La tendenza quasi vuole sfoggiare la tranquillità, il desiderio di allontanarsi dai centri abitati confondendosi con la natura, con decorazioni a pois sino al giocoso ed all’armonia. Abbiamo tinte dominanti pastellate pensando al rosa, al giallo, al rosso al lilla sino alle sfumature più neutre di Max Mara e Burberry magari spinte al beige od al floreale di Sarah Burton od all’animalier per Versace comprendiamo che il femminile si mascolizza ed il maschile si femminilizza in una sorta di metissage. Circa un anno fa ed esattamente il 24 marzo del 2020 La moda rievoca un senso di ritorno al domestico è mancato i fumettista Albert Uderzo, il creatore di ed alla vita comoda data dal lavoro da casa e dal Asterix. Figlio di genitori italiani ha lavorato per più distanziamento sociale. di cinquant’anni in Francia e con la collaborazione di Queste tendenze si sviluppano circa un secolo dopo René Goscinny scomparso prematuramente nel 1977 da quegli anni ’20 che uscivano dal primo conflitto ha creato una serie di personaggi fantastici sino a mondiale: uomini e donne necessitavano di un quando proprio nel 1959 Radio Luxembourg decise di ritorno alla normalità mediante un eccesso di fondare un giornale per giovani utilizzando la radio e costumi che spingessero verso una sorta di la pubblicità: con Francois Clauteaux nasce così vitalismo, di vita sociale e positiva. Pilote un giornale per bambini in cui esordì Asterix. Gli abiti erano pratici, per tutti e ci si apprestava ad Scrisse il direttore Clauteaux: “Asterix incarna uno stile di vita più dinamico: si accorciano le maliziosamente tutte le virtù dei nostri antenati Galli. gonne al polpaccio poi a partire dal’25 in L’umorismo di René Guscinny e Uderzo vi farà amare concomitanza con il charleston, con i jazz ed il fox- questo piccolo guerriero baffuto, personaggio nuovo trot si arriva al ginocchio. dei fumetti” L’idea di dare al pubblico francese una Un secolo dopo il dinamismo diventa stasi e la sensazione di folklore. Il numero 1 intitolato Asterix moda raggiunge la quiete dei tempi impantofolati. le Galois esce su Pilote nel 1959 e successivamente fu La corsa futurista, la guerra ed il dinamismo del proprio Uderzo ad immaginare una spalla per Asterix: secolo scorso sono passati di moda: ora la saggezza fu in questo modo che nacque Obelix, grasso, gioviale per le piccole cose domina incontrastato. e guerriero. Dapprima con un’ascia era da contorno Quelli erano gli anni di Chanel, Patou, Lavin in cui poi diventa essenziale per Asterix e gli mettono un si diffondevano le Flapper girl ovvero le ragazze menhir sulle spalle. Asterix il modello ed Obelix all’avanguardia dal trucco eccessivo, gonne e quello carico di difetti simpatici e tutti i personaggi capelli corti: ora si sono accasate! collocati nel villaggio di Armorica. Rinascenza Contemporanea II
13 IL Periodico d’Arte Aste da capogiro: La Crypo arte Sotheby’s a New York Dalla Realtà alla Virtualità Sandro Botticelli battuto all’asta negli Stati Uniti al valore di 92.184.000 dollari Nata come conseguenza al Bitcoin ovvero criptovalute Ci risiamo. Made in Italy ed aste da capogiro che ci (valute digitali) che dal 2009 si sono diffuse in rete a fanno ricordare il valore di ciò che esce dal nostro prescindere da banche centrali di riferimento sino al Bel Paese: verso la fine di gennaio per una cifra di Ethereum cioè un blockchain (ovvero unità di hash circa novantadue milioni di dollari è stato venduto crittografici costituenti un blocco appunto, ovvero una all’asta l’opera di Sandro Botticelli intitolata sorta di libro aperto e distribuito). Ritratto di giovane con medaglione. Ebbene l’influenza di questa tendenza ha delineato L’opera realizzata da Alessandro di Mariano tecnologicamente un mercato decentralizzato che ha Filipepi (in arte Sandro Botticelli) è un dipinto a sicuramente minato i luoghi dell’arte che facevano tempera su tavola di pioppo risalente circa al parte della tradizione artistica del secolo precedente. periodo compreso tra il 1470 ed il 1480 con le In questo senso l’opera d’arte digitale od in ogni caso dimensioni di 58,4 x 39,4 cm. digitalizzata viene appunto pubblicata su un blockcain Il capolavoro pittorico della ritrattistica a livello di NFT ovvero token non fungibile che dà rinascimentale rappresenta un giovine abbigliato di all’opera dignità come proprietà, garanzia e dignità corsetto in posa innanzi ad una finestra mentre commerciale valida e certificata per definire una tiene tra le mani un medaglione con la compravendita. rappresentazione di un santo (con incisa un’opera Su questo argomento esistono visioni contraddittorie: trecentesca attribuita al pittore senese Bartolomeo da una parte coloro che vogliono definire l’arte Bulgarini). crittografica hanno serie difficoltà ad esempio se Secondo gli studi di Keith Christiansen il ritratto considerassimo il blockcain per registrare ed inserito nel dipinto sarebbe un anacronismo e non autenticare opere fisicamente reali. In questo caso si conoscerebbe realmente l’identità del giovane siamo in una zona spuria in cui la tecnologia dovrebbe raffigurato. interagire solo con opere digitali o digitalizzate mentre Tra le altre cose sappiamo che già un altro supera il proprio confine tendendo digitalmente a dare Botticelli aveva trionfato all’asta: nel 2013 presso un valore concreto. Sappiamo che questo sistema è Christie’s una Madonna con bambino e san diventato un territorio avveniristico in cui i pionieri Giovannino era stato venduta a 10,4 milioni di stanno aprendo vie che nel tempo dovranno dollari ma in questo caso la distanza economica è sicuramente raggiungere restrizioni o quantomeno impressionante. nuovi equilibri: ad esempio nel 2015 fu l’artista Sara Sarà per il mistero della raffigurazione risalente Meyohas a lanciare Bitcoin e successivamente Ascribe evidentemente al periodo in cui l’artista si iscrisse utilizzava la Blockchain di Bitcoin per spingere gli alla Compagnia di San Luca fase in cui le artisti a definire la proprietà del loro lavoro sino poi a concezioni neoplatoniche offrirono a lui una serie Verisart che spinse a utilizzare la Blockchain per di visioni che avrebbe inserito nelle opere: verificare l’autenticità delle opere d’arte stesse sino pensiamo ai contrasti con le teorie ecclesiaste in alla creazione di un registro di opere autenticate. cui esaltava il misticismo tardo-pagano. Arriviamo all’artista Beeple che sulla piattaforma Dall’ambiente mediceo sarà la fase in cui Nifty Gateway di Gemini vende nel 2020 un’intera raggiunse il suo estro sino poi a spingerlo verso la collezione di circa venti pezzi a più di 3,5 milioni di Roma papalina in cui lo attendeva la Cappella dollari. Cosa ci riserverà il futuro? L’algoritmo digitale Sistina. Realizzò l’opera a cavallo di queste lo saprà sicuramente. convinzioni filosofiche e tendenze stilistiche che segnarono la sua carriera artistica. Rinascenza Contemporanea II
14 IL Periodico d’Arte Hirst: capofila dell’YBAs Lo Young British Artists è il gruppo artistico capeggiato da Damien Hirst artista britannico che si fa portavoce di un modo di intendere l’arte: ripristinando il linguaggio creativo da Rembrandt a Bacon a Soutine il senso dello squarcio, del malato, sino a carcasse animali che mostrano apertamente il senso della morte e del putrido. L’YBAs roteava introno a questo e lui anziché cedere alle lusinghe del mercato e degli intenditori ha congelato romanticamente l’immagine di questi universi macabri spinti oltre l’immaginario: è da questi postulati che iconizza macchine visionarie al limite del possibile in cui l’aspetto psichedelico di una realtà deformata viene a galla portando con sé tutti i paradossi di una società malata ed in contraddizione con i valori che spaccia come autentici e che invece cadono nelle contraddizioni. Nato a Bristol nel 1965 Hirst ha continuato ad esprimere questo disagio. Pensiamo ai corpi tormentati di animali imbalsamati così come quelli immersi in formaldeide quasi come generasse teche criogeniche o spazi siderali che prendono spunto dalle antiche tombe egizie in cui la vita veniva appunto imbalsamata per essere proiettata nell’aldilà. A partire dagli anni ’90 Hirst celebra la morte attraverso la conservazione, l’accettazione, il congelamento, la cristallizzazione. La sua è un‘arte fredda, lunare, femminile, congelata che mira alla terra: lo squalo tigre di oltre quattro metri messo in una vetrina in formaldeide è diventato il simbolo artistico britannico degli anni Novanta esponendo così in tutti i musei prestigiosi del mondo. Hirst è storia dell’arte vivente. Convivono Pop Art, Informale, Action Painting generando gli Spin Painting ovvero dipingendo superfici circolari in movimento sino agli Spot Painting in cui fondeva le righe colorate che traevano spunto dalla pubblicità: l’artista concepisce l’idea di copia secondo cui i lavori di teche vitree cariche di pillole, medicinali e pietre preziose costituiscono istallazioni sostituibili e vendibili su scala internazionale. L’impossibilità fisica della morte nella mente di un vivo (1991) Rinascenza Contemporanea II
15 IL Periodico d’Arte Nota del Direttore La situazione è precipitata Il Periodico d’Arte ulteriormente anche sul piano culturale partendo dalle scuole chiuse in cui le nuove Redazione: generazioni dovranno dialogare Via Genova 23- 10126 Torino ed imparare in smart working da Tel: 349 4412278 remoto mentre musei, gallerie, teatri, cinema rimarranno chiusi Proprietario: a singhiozzo. Andrea Domenico Taricco D’altronde cosa dovrebbero fare i coordinatori amministrativi Direttore Responsabile: che si alternano nella gestione Andrea Domenico Taricco dei territori compromessi? Cari lettori, questo 2021 si La distanza tra le persone Caporedattore: preannuncia come un anno sembra l’unica via possibile: il Andrea Domenico Taricco complesso sotto il profilo resto sono solo slogan. politico-economico, socio- Per quanto riguarda l’arte sanitario, artistico-culturale. stendiamo un velo pietoso. L’uno influenza l’altro: la Come ho avuto modo di situazione politica sterminata dal esprimere ampiamente dai miei Sommario: trasformismo partitico in cui non testi di filosofia artistica si riesce a delineare un governo pubblicati autonomamente Guardandoci intorno: stabile capace di far fronte alla stiamo assistendo alla morte di pag. 1 - 2 gravissima crisi economica in cui un modo di intendere l’arte da una parte abbiamo un’Europa partendo dai meccanismi Interviste disposta a finanziare l’Italia creativi a quelli post-produttivi Pag. 3 - 4 – 5 indebitandola almeno per il del Sistema Arte tradizionale prossimo trentennio, dall’altra non più in grado di concepire ad Monografie: una compromessa situazione esempio l’idea di pittore/artista, pag. 6 - 7 - 8 – 9 globale in cui la caduta galleria/spazio espositivo, repubblicana statunitense allarga valore/ immortalità. Teorie: apparentemente le intese La dequalificazione della pag. 10 occidentali verso l’Atlantico. fisicità ha smaterializzato l’arte Su questo scenario assistiamo in in tutti i suoi meccanismi Curiosità: Italia ad una disorganizzazione consentendo alla pag. 11 amministrativa complicata dal digitalizzazione di mostro burocratico che aspira impossessarsi degli spazi Approfondimenti: tutto ciò che sia in grado di deputati all’esposizione (oramai pag. 12 alimentarlo e del quale si servono virtuale) al mercato (pensiamo i poltronisti per continuare a alla Crypto arte) fino agli artisti Cultura: spartirsi il potere mentre il popolo oramai imprenditori in giacca e pag. 13 - 14 affonda nei debiti e cravatta che fanno business in nell’incertezza. La Pandemia rete di opere/prodotto/merce che Nota del Direttore: continua vorticosa a seminare viaggiano attraverso Amazon su pag. 15 vittime: entro breve scala globale. raggiungeremo i tre milioni di I panorami che si aprono sono morti ed i vaccini sembrano più molteplici così come quelli che un fatto politico che sanitario. via via andranno chiudendosi a I distanziamenti sociali e le macchia d’olio. restrizioni sono aumentate in Giornalisticamente mi trovo a maniera esponenziale intaccando descrivere questi fatti con anche la sfera psicologica in cui oggettività ma da libero le masse isolate nei rispettivi imprenditore, critico d’arte, luoghi di residenza sono state gallerista, art manager di questo trasformate in individui silenziosi, primo ventennio da XXI secolo teledipendenti ed incapaci di purtroppo, mi trovo nella reagire a questa situazione: dopo posizione infausta di coloro che la seconda quarantena il silenzio. vedono un mondo trasformarsi. Rinascenza Contemporanea II
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