IL PERIODICO D'ARTE IL Periodico d'Arte

Pagina creata da Simona Molinari
 
CONTINUA A LEGGERE
IL PERIODICO D'ARTE IL Periodico d'Arte
IL Periodico d’Arte                   Numero 5

                                                                             Aprile - Giugno

                                                                             TRIMESTRALE ANNO

IL PERIODICO D’ARTE                                                          2021

Questa Testata giornalistica è regolarmente registrata presso il
Tribunale di Torino. Numero di Registro Stampa: n°63/2019

Direttore Responsabile e Giornalista: Dott. Andrea Domenico Taricco
                                                                                 Associazione ALA
Redazione: Via Genova 23 – 10126 Torino                                        Ex Allievi Liceo Artistico
Tel. 349 4412278
Email: arghail.woolf@libero.it
Facebook: Il Periodico d’Arte
Sito: https://ilperiodicod-arte.webnode.it

        Riflessi pandemico-globali sul mondo dell’arte e della cultura
        Dalla politica all’economia: l’effetto domino                        Intervista a Francesco
                                                                             Rodolfo Russo

                                                                                      Continua a pagina 3

                                                                             Libri:

                                                                                       EIDOS
                                                                               Il Secondo Libro della
                                                                                       Natura
                                                                                       (2021)

                “La Venere imbavagliata” (2020) di Andrea Domenico Taricco
                                                                                  Copertina del Libro
                              presso Rinascenza Contemporanea II Pagina 6
                                                                                          Continua a pagina 2
IL PERIODICO D'ARTE IL Periodico d'Arte
1   IL Periodico d’Arte

    CINA (Shanghai)                                          Alta seicentotrentadue metri la Shanghai Tower si trova
                                                             tra la Jin Mao Tower e la World Financial Center nella
                                                             Lujiazui Finance and Trade Zone del Distretto Pudong.
    Shanghai Tower                                           Dopo il Bury Kalhifa di Dubai alta ottocentoventotto
                                                             metri è la seconda struttura più alta al mondo: ricordate
    Complesso avveniristico in Asia                          la Tour Eiffel? E’ alta solo trecento metri; e L’Empire
                                                             State Building (Manhattan)? Solo trecentottantuno metri.
                                                             Ancora lo One World Trade Center (New York)
                                                             cinquecentoquarantuno metri.
                                                             E’ un edificio progettato dallo studio di architettura
                                                             Gensler ad alta efficienza energetica è caratterizzato da
                                                             una forma spiralitica della torre che sale verticalmente
                                                             sulla trasparenza e morbidezza: è interessante proprio la
                                                             relazione della struttura con il vento attraverso l’ausilio
                                                             di materiali che interagiscono con esso considerando
                                                             l’accurata scelta dei materiali in relazione al fatto che la
                                                             zona sia fortemente sismica. La facciata giocata sulla
                                                             trasparenza dei vetri e l’illuminazione naturale
                                                             sviluppano la coibentazione per ottenere il massimo del
                                                             raffreddamento e riscaldamento mediante il risparmio
                                                             energetico: l’impianto geotermico, le turbine eoliche in
                                                             cima all’edificio ed il sistema di riciclo delle acque
                                      Chi è più alto?        piovane ne fanno un esempio di modernità.

    Yayoi Kusama a Berlino                                             Palazzina di Caccia di Stupinigi
                                                                         FRIDA KHALO
                                                                   Through the lens of Nickolas Muray

    Yayoi Kusama, Portrait ©YaYOI KUSAMA, Courtesy:
    Ota Fine Arts, Victoria Miro & david Zwimer

    Dal 19 marzo al 1 agosto 2021 il Gropius Bau di
    Berlino ospiterà una mostra dell’artista giapponese      Prevista per il 2021 è stata rinviata a febbraio 2022 la
    Yayoi Kusama ripercorrendo almeno otto tappe             mostra su Frida: per la prima volta in Europa giungere
    tenute dal 1952 al 1983 spaziando dal Giappone           questa collezione delle foto di Nickolas Murray su Frida
    sino agli Stati Uniti. Dagli anni Sessanta l’aspetto     spaziando in un percorso che parte da caratteri
    polifunzionale di questa artista visionaria ha           multimediali attraverso suoni e rumori che hanno
    stabilito la propria posizione femminista in cui il      l’obiettivo di spingere i visitatori nell’intimità dell’artista
    senso della figura umana nello spazio spesso             sino quasi a farla rivivere. Più di una sessantina di foto che
    decostruito attraverso istallazioni garantiscono         desiderano entrare in profondità sino alle lettere d’amore
    questo spaesamento nei confronti del pubblico.           tra Nickolas e Frida. La mostra era iniziata più di un anno
    Pensiamo a Infinity Mirror Room ovvero                   fa: Frida Kahlo – Il caos dentro sempre nel mese di
    all’istallazione del ’65 in cui le sculture gonfiabili   febbraio 2020 a Milano interrotta poi dalla Pandemia e
    a pois in una sala piena di specchi in cui la            spostata presso la Palazzina di Caccia di Stupinigi
    dimensione psichedelica delinea l’incubo di una          tentando la via di un percorso mnemonico, rumoristico,
    società malata e chiusa in sé stessa: la concettualità   digitale tornando alle atmosfere sensoriali di un tempo
    viene così spinta a conseguenze estreme.                 oramai trascorso in cui la sua opera resterà sempre attuale.

                                           Rinascenza Contemporanea II
IL PERIODICO D'ARTE IL Periodico d'Arte
2   IL Periodico d’Arte

                     EIDOS. Il Secondo Libro della Natura

        Dopo l’uscita di ASHERAH. Il Libro della            In una simile realtà non c’è spazio per i sogni o le
        Natura nel 2020 in cui veniva presentata la         passatiste forme di medio-romanticismo.
        dottrina Sincretosofica e la Teoria Sinaptica       La Rinascenza ampiamente sviluppata nel primo
        Essenziale sino all’elaborazione della Grande       libro della natura attraverso l’Individualesimo che
        Opera siamo giunti nel 2021 a Eidos. Il             approdava attraverso la Post-Avanguardia
        Secondo Libro della Natura.                         Italiana, l’Extraconcettuale ed il Neo-
        Questo     secondo      testo   costituisce    la   Creativismo a quei connotati che mettevano al
        continuazione dell’altro approfondendo non          centro l’emotività del documento dell’anima ora
        soltanto la concezione teorica in cui stabilisce    invece siamo nello stadio successivo: da una parte
        il Dogma ed il Paradigma di funzione da cui         la fase media espressa dallo Smaterialismo in cui
        viene conclusa l’esperienza pittorica dei           diverse correnti come gli Oniristi, le
        maestri Discesi che chiudono il terzo evo           Trasmutatrici e la Vibrazionista ci introducono
        concomitante con la fine del Grande Eone.           alla fase Classica della Rinascenza in cui il
        La filosofia sarà una delle discipline essenziali   Mutazionismo definisce l’Ibridismo nella sua
        per entrare in questo meccanismo pseudo-            forma triadica, l’Ologram.generation attraverso la
        esoterico in cui l’arte diventa lo strumento        nullificazione ed infine la Cyber Art mediante la
        essenziale di analisi portando la mente a           proposizione Chip. Non ci sarà più bisogno dei
        scardinare i criteri precedenti ed aprendosi al     sogni ma della memoria e questa giunge al suo
        nuovo. Non è un caso che venga messa in             compimento robotizzandosi, traslandosi in
        campo la concezione digitalizzante come             nanotecnologie, in circuiti biomorfici mutano in
        fenomenologia stimolante per la fine di un          intelligenza artificiale.
        modo di concepire il mondo. Da questo               L’era post-umana in cui il panteismo della Natura
        momento in avanti la Conversione consiste           esclude l’uomo pone al centro la Pandemia come
        proprio nel concepire l’arte come il fanalino di    funzione purificatrice: l’arte giunge oltre il
        coda di un evo che ha trovato nel COVID             proprio     linguaggio     sino     ad    annullarsi
        l’azzeramento del vecchio mondo ed il tempo         definitivamente.
        T1 per il nuovo. Attraverso queste sequenze         Il processo di analisi definisce il senso di una
        ideali il lettore verrà indotto a riflettere        Natura Madre a cui si incorpora l’immagine-
        scardinando le vecchie convinzioni con le           essenza del Padre (Idolo): i figli di questo
        nuove. L’Eidos appunto proietta l’idolo verso       binomio maschile/femminile siamo noi.
        una nuova concezione in cui la forma,               I depositari della Natura e dell’idolatrismo di essa
        l’apparenza diviene sostanza di un mondo di         ha di conseguenza necessità di una fisicità quale
        immagini digitalizzate.                             espressione di un Tempio.

                                        Rinascenza Contemporanea II
IL PERIODICO D'ARTE IL Periodico d'Arte
3   IL Periodico d’Arte

           Il grande tessitore. Alla ricerca del Tempo
                       Discutendo con Francesco Rodolfo Russo

                                    Il grande tessitore. Alla ricerca del Tempo è un grande testo antologico
                                    uscito nelle librerie nel 2020 facente parte della Colonna Stigma curata da
                                    Francesco Rodolfo Russo. In questa opera elaborata nella fase del Covid-19
                                    sono intervenuti diversi autori di diversi ambiti di ricerca che dal proprio
                                    punta di vista analizzano il concetto di Tempo sino ad approfondirlo in
                                    maniera specifica.
                                    A questo punto viene naturale chiedere al curatore Russo cosa intenda per
                                    Tempo. E lui ha risposto:
                                    ” Mi sono interrogato su che cosa facesse Dio prima di creare la terra e
                                    sono arrivato alla conclusione che anche il tempo e sia il “prima” sia il
                                    “dopo”, sono derivati dall’attività divina; rimane da spiegare che cosa
                                    facesse Dio prima della creazione. Probabilmente soltanto Dio è fuori dal
                                    tempo, ma con la creazione crea anche il tempo. Penso che soltanto il
                                    presente “è” l’unica certezza, sebbene si tramuti in fretta in passato.”

                    Intervista al curatore del testo: al Tempo del COVID
                 “La virgola che rappresenta la vita”
                                           Dall’universale al particolare sono giunto alla seconda domanda:
                                           ovvero come è nata l’idea di questo libro?
                                           “ Anni fa mi fu proposto di scrivere un pezzo sul tempo legato alla
                                           letteratura per un libro interdisciplinare. Scrissi alcune pagine e le
                                           inviai, ma il libro non vide mai la luce. Ho continuato a pensare
                                           che si potesse realizzare il progetto. A gennaio 2020 mi sono
                                           messo in cerca di compagni di avventura. Sono arrivati i primi sì,
                                           qualche ci provo, poi è arrivata la chiusura totale a causa del
                                           coronavirus: alcuni, costretti in cattività, hanno accettato di
                                           partecipare. Dal male non nasce il bene ma a volte, da situazioni
                                           negative, possono sortire occasioni di aggregazioni qualitative
                                           importanti.”
                                           L’ultima invece di natura filosofica chiude: Credi che sia l’uomo a
                                           dominare il tempo o che sia questo a dominare l’uomo?
                                           “ Fisiologicamente è il tempo che domina l’uomo. Il titolo di una
                                           mia poesia è Si nasce, si muore. La virgola rappresenta la Vita.
    Francesco Rodolfo Russo                Per dirla con Vittorio Messori «Da questa avventura della vita
                                           nessuno di noi uscirà vivo”

                                           Per quanto riguarda il mio contributo al testo mi è stato richiesto di
                                           descrivere il rapporto del tempo con l’arte.
                                           A prescindere dall’analisi che ne è sorta è stato fondamentale
                                           stabilirne Il Paradigma secondo cui il modello di riferimento non è
                                           il rapporto che ogni epoca ha stabilito con il tempo inducendo le
                                           scelte estetiche degli artisti a compararsi o meno con questo
                                           schema bensì consiste nel capovolgimento di ottica secondo cui se
                                           l’approccio universale dell’uomo al tempo consisteva nel venerarlo
                                           (imprimendo negli oggetti creati questa dimensione sacra) sino poi
                                           a stravolgerla (svuotando il tempo della sua sacralità ideale si è
                                           giunti alla perdita di aura all’oggetto stesso).
                                           In altre parole se l’arte tradizionale idealizzava il tempo attraverso
                                           l’esaltazione dell’oggetto creato il passaggio successivo è stato
                                           quello di dissacrare il tempo e l’oggetto che lo rappresentava.

                                  Rinascenza Contemporanea II
IL PERIODICO D'ARTE IL Periodico d'Arte
4   IL Periodico d’Arte

                                             La VETRINA

                              Easypop: serie Heroes (Acrilico su tela)

          La VETRINA di questo numero tocca un artista di fama internazionale denominato Easypop (dalla
          fusione di easy=facile e pop=popolare). Il suo vero nome Roberto Mazzeo è il promotore di questo
          progetto artistico a metà strada tra cartoon e fumetto, tra mito e commercio: grazie all’artista pulio-
          romano il tentativo di raccontare in maniera semplice i miti di una generazione grazie alla quale la
          Pop Art trova uno slancio verso nuove forme di linguaggio. L’artista da me contattato
          telefonicamente al tempo della prima ondata da Covid ha dimostrato una certa apertura alle idee
          innovative e sperimentali: oltre ad averlo inserito in EIDOS. Il secondo Libro della Natura tra i
          maestri della Cyber Art è stato inserito nello spazio virtuale di Rinascenza Contemporanea III
          (ovvero RC3). La mia esigenza di creare uno spazio virtuale è stata determinata dalla Rivoluzione
          Culturale in atto che sta sacrificando la cultura e le arti tradizionali per giungere allo stadio
          successivo della digitalizzazione. Da qui la ricerca di artisti innovatori che aprano al nuovo.
          Secondo questo racconto fantascientifico durante il prossimo passaggio dell’asteroide 99942
          Apophis verrebbe costruito lo spazio RC3 meglio progettato dal sottoscritto come Seraféo: siamo
          lieti di esporre su RC3 i suoi lavori: http://rc3.jimdosite.com

                                       Rinascenza Contemporanea II
IL PERIODICO D'ARTE IL Periodico d'Arte
5     IL Periodico d’Arte

              Il CANTAFAVOLE

    Gianluca Lalli è una sorta di menestrello contemporaneo che ha scelto di tramandare la cultura mediante un
    processo di oralità che lo ha reinserito a pieno titolo nel panorama artistico italiano. Cantautore, docente e
    regista in concomitanza del Centenario di Gianni Rodari ha realizzato un disco intitolato Favole a telefono
    tratto (come lui stesso afferma in un messaggio telefonico) dall’omonima opera dello scrittore di Omegna. Ciò
    che poi colpisce è il disco Cantafavole ovvero un laboratorio di scrittura che presenta nelle scuole statali in cui
    insegna ai bambini proprio a scrivere canzoni partendo dalle favole e giungendo alla letteratura in generale.
    Sappiamo di lui che nel 2005 vinse il premio Rino Gaetano e che nel 2013 vinse il premio Hard Rock Café al
    festival del cinema di Venezia per un suo lavoro intitolato Il lupo. Poi dal primo album Il tempo degli assassini
    del 2011 è uscito il secondo La fabbrica degli uomini ed ancora Metropolis e Le favole a telefono per
    approdare all’universo dei racconti sino al romanzo storico Dal Vangelo secondo me (2016).
    Da qui nasce il desiderio dell’artista di omaggiare l’antropologo Michael Foucault nel saggio Storia della
    follia nell’età classica che a sua volta riprendeva l’opera satirica del 1494 La nave dei Folli di Sebastian Brant
    in cui si narrava di navi cariche di esseri insensati alle quali non era concesso di attraccare nei porti in cui
    giungevano.” Forse su quelle navi potremmo esserci noi stessi eppure siamo qui a parlarne…”mi disse mentre
    dialogavamo telefonicamente e tra un frammento e l’altro di canzoni che eccezionalmente mi cantava
    accompagnandosi con la chitarra mi ha fatto vivere l’incanto di un sogno antico.
    In questa dimensione soffusa è presente il suo senso estetico in cui i retaggi di una cultura classica strabordano
    dal modo in cui l’artista marchigiano si pone: nella sua umiltà v’è la consapevolezza del suo mestiere e tale
    resta al punto di portarlo al di là dell’epoca in cui vive.
    Intervistandolo telefonicamente durante la seconda quarantena restiamo ore ad ascoltarci curiosi di percepire le
    idee dell’altro: lui del ’76 io del ’75 capiamo di avere in comune miti e leggende di un’epoca al tramonto.
    Il suo stile discendente da De Gregori, Branduardi, De André convive con queste leggende ma le porta avanti
    come una sorta di menestrello, cantastorie, cantafavole appunto modernizzato.
    Mi racconta di sé e nel frattempo mi dedica pezzi ed io lo ascolto incantato perché in quelle parole c’è una
    storia ed in quella storia delle vite, dei sogni, delle emozioni.
    Questi sono gli insegnamenti di Lalli. I suoi giovani allievi imparano a conoscere mediante l’oralità
    quell’antica tradizione canora che anticamente girovagava per le contrade insegnando storie, evocando mondi,
    leggende, miti.
    Una specie di commedia dell’arte in cui questi artisti girovaghi portavano con loro antiche tradizioni e culture
    altrimenti obliate: tutto questo prima di essere trasmessi mediante la scrittura alle generazioni successive.
    Ed ora proprio nel momento in cui la carta sembra smarrirsi nuovamente a favore della rivoluzione tecnologica
    giunge Lalli che ripristina il valore dell’oralità trasmettendo nelle scuole questa conoscenza e questa forma
    d’espressione artistica mai del tutto dimenticata.
    “ L’arte tende a trattenere mai a dimenticare…” mi dice infine”…ed io preferisco starmene fuori dal Sistema
    e vivere a casa, nei miei silenzi, nella creazione pura come un antico oratore…” e comprendo il senso delle
    sue parole trascrivendole come meglio posso.
    Ho percepito la sua voglia di trasmettere emozioni attraverso la profondità delle sue parole mediante il calore
    della sua voce e la delizia delle canzoni che evocavano sapori antichi a metà strada tra il medioevo ed un’epoca
    travagliata come la nostra da cui noi (quelli nati a metà degli anni ’70) ne usciremo invecchiati.
    Dopo l’intervista ho continuato a seguirlo riconoscendo in lui un vero cantafavole. Un puro.

                                                                   Intervista a       Gianluca Lalli

                                             Rinascenza Contemporanea II
IL PERIODICO D'ARTE IL Periodico d'Arte
6   IL Periodico d’Arte

                        Riflessi pandemico-globali sul mondo dell’arte e della cultura
                        Dalla politica all’economia: l’effetto domino
                                      IL Silenzio dell’Arte
       Dopo la prima quarantena dal 9 marzo al 18 maggio siamo caduti in una seconda a partire dal 6 novembre al
       31 gennaio in cui l’Italia passando da zona Rossa ad Arancione a quella Gialla ha definitivamente bandito
       l’arte dai propri schemi di insegnamento e di condivisione col pubblico.
       Uno dei pochi che si è nobilmente battuto per riaprire gli spazi espositivi chiusi è stato Vittorio Sgarbi il
       quale ribadendo al ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini l’importanza dell’arte e della cultura ha
       ricordato il Decreto Colosseo voluto dallo stesso ministro e convertito in legge il 5 novembre 2015 in cui i
       musei italiani sono stati equiparati a servizi pubblici essenziali come la scuola, la sanità ed i trasporti.
       Ottimo nella forma e nullo nella concretezza: scuole, musei e luoghi deputati alla cultura sono stati banditi
       per questioni preventive di distanziamento sociale.
       Molti si stanno chiedendo la motivazione di questa scelta: andare a fare la spesa non espone ulteriormente a
       rischio le persone coinvolte? Sicuramente. Lo stesso vale per andare a passeggio o per svolgere funzioni
       essenziali come andare alle poste, in banca od in qualsiasi luogo pubblico.
       Ergo: se è concesso svolgere a singhiozzo delle funzioni mentre altre no cosa le distingue? E le fasce orarie?
       Il virus considera orari prestabiliti per diffondersi? Preferisce età specifiche o si diffonde casualmente
       ovunque senza badare a tempi e fasce sociali?
       Eppure basterebbe sanificare questi ambienti tra l’altro meno frequentati dei supermercati, magari
       utilizzando la tecnologia per prenotare le visite a musei e tenere sotto controllo il numero delle persone che
       sarebbe monitorato (controllo della temperatura, mascherina, distanza) consentendo così a questo settore che
       costituisce un pilastro dell’economia italiana di andare avanti e di non crollare.
       Oppure dovremmo agire come i Paesi Europei più ricchi come la Germania che finanzia tutte le attività
       chiuse non abbandonando nessuno o creando l’annata bianca sino al nuovo ordinamento.
       Invece non funziona così: dalla scuola ai musei, dalle gallerie ai piccoli spazi espositivi senza poi ricordare i
       teatri, i cinema e tutti i luoghi culturali sono stati esclusi.
       Tutti si limitano ad attendere aiuti, finanziamenti, sacrificando così un settore già in crisi per un Paese che da
       anni tergiversava nel distanziamento culturale privilegiando i luoghi dediti alla vendita di tecnologie, a
       supermercati informatici o filiali automobilistiche a luoghi culturali.
       Queste considerazioni non nascono dal malcontento, dal disagio o da lamentele infondate magari generate in
       un insano ambiente antipolitico o contro-ideologico al sistema: no, assolutamente no!
       Colui che scrive è la fonte diretta di considerazioni che provengono dalla gestione di spazi espositivi su
       suolo italiano e contaminati da anni dall’ignoranza.
       Scrivo con l’obiettivo di far riflettere: nessuna campagna elettorale, nessun orientamento o specificità
       finalistica. Ciò che è scritto è verificato sul campo, sul terreno dei mercati finanziari che hanno investito
       nelle tecnologie e nella pubblicità di sistemi che hanno stimolato negli anni la popolazione a disinteressarsi
       sempre più all’arte ed alla cultura allontanando persino l’interesse accademico degli studenti a certe materie
       umanistiche che costituivano l’humus della cultura italiana e che sono cadute nell’oblio.
       Nei massimi sistemi le economie si occupano delle grosse fondazioni o di quei musei che in un modo o
       nell’altro ce la faranno perché considerati patrimonio nazionale o privato: i piccoli imprenditori, gli art
       Manager invece soccomberanno perché saranno costretti a chiudere non avendo le spalle coperte o bruciando
       quei pochi risparmi che avevano costituito gli sforzi degli ultimi anni.
       In altre parole tutto ciò che aveva a che fare con la cultura e l’arte già abbondantemente sacrificati
       nell’ultimo decennio ora hanno trovato la loro morte definitiva.
       E come dicevamo sopra a parte alcuni schiamazzi insignificanti il mondo dell’arte è rimasto in silenzio a
       vedere: interi reparti di questa filiera entro pochi anni non esisteranno più a meno che un ricco privato o una
       fondazione con interessi pubblici ci metta le mani. Il resto cadrà nel nulla.
       La trasformazione finanziaria globale avvenuta a partire dal 2008 ha inciso sulle diverse economie nazionali
       e l’Italia quale piccola appendice di un’Europa germanocentrica ha elargito finanziamenti con lo scopo di
       azzittire ed appiattire le politiche locali predisposte oramai al loro servizio: non c’è posto per la povertà ed i
       pesci piccoli dovranno soccombere definitivamente.
       L’effetto domino è stato determinato dal Covid: la Pandemia ha rappresentato il colpo di grazia di un sistema
       già in bilico. L’arte è ferma, nel silenzio, nella distanza. Tutti distanti da tutti: in questo modo la Venere del
       Thorvaldsen (1816) divenuta degli Stracci (1967) da Pistoletto l’ho riprodotta imbavagliata per indicare il
       silenzio dell’arte appunto in un’epoca travagliata come quella in corso.

                                        Rinascenza Contemporanea II
IL PERIODICO D'ARTE IL Periodico d'Arte
7   IL Periodico d’Arte

                                                Andrea Gruccia
                                                L’artista ribelle

                                        Viso ritrovato su una Grotta interiore (2010)
                                            China, ossidi, colla e matita su carta

          Parlare di un artista del calibro di Andrea Gruccia non è cosa facile. Autonomo, indipendente
          a volte strafottente è il classico intellettuale fuori dalla righe non tanto per eccentricità o sotto
          forma di ego smisurato: tutt’altro. Andrea Gruccia è un artista genuino capace di trasmettere
          attraverso la sua pittura quel senso di oppressione di una civiltà giunta al suo limite ed in crisi.
          Narra infatti la crisi di un’epoca, di un modo di vivere oramai tramontato e spinge più in là
          questa ricerca mediante la potenza della forma ottenuta attraverso il colore in cui questo
          smette di essere tale dialogando diegeticamente con la filosofia dell’opera stessa divenendo
          quindi espressione del sangue, dell’anima materiale; insomma di quell’humus o linfa vitale
          che scorre nelle cose e nel farlo le lascia morire, le lascia deteriorarsi sino al vuoto cosmico
          dell’esistenza. Il nucleo di questa sofferenza ha origine da qui. Il vuoto come riempimento
          della nullificazione portante: Andrea attraverso la sua pittura è un nullificatore?

                                        Rinascenza Contemporanea II
IL PERIODICO D'ARTE IL Periodico d'Arte
8   IL Periodico d’Arte

            Andrea Simone Appendino (questo il suo nome completo) ha un talento naturale: come ha
            dichiarato altrove”…pittura, fotografia, poesia, le mie passioni. Nella fotografia intervengo
            sui miei scatti digitali stampandoli in bianco e nero su diversi tipi di materiali modificandoli
            con varie tecniche…” a volte strappa le foto, le ricompone tendendo alla distorsione
            dell’immagine decontestualizzando il soggetto: “…ricerco nei soggetti e in me stesso
            ulteriori indagini psicologiche e introspettive. Passando dal digitale in un realtà fisica
            interagisco con la pittura così le immagini acquisiscono unicità, una pelle, cicatrici. Figure
            a volte sospese nel vuoto, avvolte da un senso di precarietà e inquietudine che dilaga nella
            realtà odierna”.
            La sua storia è complessa e ci aiuta a comprendere il senso della sua pittura: lascia presto gli
            studi a causa di un’irrequietezza che lo porta a ricercare, a ricercarsi mediante la pittura, la
            musica e le arti in generale. Ha convissuto con la depressione e conosce un altro artista
            Maurizio Ferrari con il quale condivide il senso della creazione e della dannazione dell’arte.
            Lo psichiatra Paolo Berruti crede per primo nella loro arte: eppure tra ricadute e slanci
            creativi riesce Andrea a diplomarsi partecipando contemporaneamente a diverse mostre sino
            alla pubblicazione di racconti Capelvenere (2016) e a due romanzi Il Tatto delle cose
            sporche e nel 2019 La nuda anarchia dell’anima.
            Leggendo tra la documentazione leggo alcune sue visioni:”…secondo me l’arte pittorica
            dopo Francis Bacon non è più nulla e nel nulla si deve evolvere. Penso che la distorsione
            che ha effettuato Francis Bacon abbia aperto le porte ai corpi, alle loro anime sofferenti ha
            fatto entrare luce nelle caverne affiancando le scoperte dell’inconscio. La pittura è perpetua
            crocifissione ed è stata crocefissa dalla madre arte quando le sue vesti sono state spartite tra
            critici e collezionisti e sbranata dal mercato. Non c’è più nulla da rappresentare nella realtà
            tridimensionale, le false sperimentazioni di M. Cattelan o Damien Hirst sono state patetiche.
            L’uno ha crocefisso animali veri mettendo i tori in formalina, l’altro ha appeso un cavallo
            imbalsamato allungandogli le zampe e loro, si sono nascosti nella trincea dell’arte
            concettuale…”
            Ed altrove ancora: “…cerco nell’arte una religione che torni a parlare con la voce di
            un’altra natura, non morta ma viva, l’arte dei fotoni, degli antifotoni. Dell’antimateria.”
            Ed infine gli ho chiesto di bombardare quanto più sui suoi punti fermi che costituiscono la
            sua visione personale. Lui così ha commentato:”…c’è un Amazon anche per l’arte
            contemporanea, l’ individualismo: non vedo nessuna collaborazione tra artisti, cosa che è
            sempre stata fondamentale: non ci si taglia più un orecchio per un litigio…” e
            conclude:”…l’arte è un ectoplasma che gli artisti cercano di accaparrarsi per avere più
            visibilità. Siamo nella stasi di un passaggio, una quarta dimensione che è virtuale ma
            meccanizzata, non interiore…” e dialogando per messaggi infine aggiunge: “:..forse è
            l’insegnamento dell’arte sbagliato alla base: van Gogh andrebbe studiato partendo dalle
            lettere al fratello, dalla perizia con la quale cercava gli accostamenti di colori. Amo gli
            autodidatti. In tutti questi anni l’arte non è stata in grado di concepire il concetto stesso di
            bellezza: la bellezza è un male che distoglie la creatività. Siamo ancora ai tempi in cui Carol
            Rama disegnava donne che cagavano mentre il popolo e gli addetti ai lavori ridevano. E’
            ancora rischioso essere liberi nell’arte. Certi argomenti sono ancora tabù ed i grandi hanno
            pagato l’ignoranza dei pochi…”. Nella sua creazione vivono queste parole, trasudano
            espressioni ribelli di una mente fertile, esplosiva, unica: Andrea Gruccia è l’artista filosofo
            che soffre l’isolamento creativo da un’epoca ancora troppo giovane per comprenderlo.

                                       Rinascenza Contemporanea II
IL PERIODICO D'ARTE IL Periodico d'Arte
9   IL Periodico d’Arte

                                             MOSTRA di PRIMAVERA
                                             MARIA CARMEN SALIS

                                                       I percorsi dell’anima (2016) tempera grassa e olio su tavola

    Parlando di Maria Carmen Salis entriamo nella seconda mostra del ciclo Le Stagioni dell’anima in cui l’artista sarda
    rievoca la mostra di Primavera (12 marzo 2021 – 12 maggio 2021).
    L’artista nata ad Angera (VA) nel 1967 lavora e vive in Sardegna ed esattamente a Chia: parlando con la pittrice fu la
    madre a trasmetterle questa passione donandole una tavolozza all’età di tredici anni e da allora non ha mai
    abbandonato l’arte. Dopo aver frequesntato il Liceo Artistico ha fatto un corso triennale di restauro è entrata a
    contatto con altri maestri e tecniche antiche come la tempera all’uovo che utilizzerà sempre: laureatasi in Pittura
    presso l’Accademia delle Belle Arti di Carrara approfondirà il suo percorso con maestri del calibro di Umberto
    Buscioni e Omar Galliani per divenire conseguentemente lei stessa Docente delle Discipline Pittoriche. Questo l’iter
    che ha spinto la sua creatività ad esporre in collettive e personali.
    Ora la ospitiamo presso Rinascenza Contemporanea II di Torino con una mostra stagionale che avrà come modello la
    Primavera vivaldiana. Dopo l’inverno evocato da Anna Actis Caporale ora è tempo di risorgere con la pittura che
    verte al calore di una metafisica onirica oramai protesa ad obliare l’Onirismo precedente del Gruppo degli Otto
    spingendo il senso emotivo sempre di più in quello mnemonico in cui il ricordo, la sensazione e l’atmosfera di quel
    dato evento oramai scardinano la mente dalla realtà per restituirla ad una sfera idealizzante.
    Anche lei Trasmutatrice oramai proietta l’onirismo precedente nell’istintivismo puro grazie al quale nonostante il
    tormento di un’epoca come la nostra strutturata sulla malattia e sul dolore si spinge oltre consentendo all’osservatore
    di rivivere momenti lontani che fanno parte dell’esperienza personale. Siamo nel pieno dello Smaterialismo e nella
    fase media della Rinascenza in cui il Covid trasforma le nostre abitudini.

                                          Rinascenza Contemporanea II
10   IL Periodico d’Arte

                                              Tra     le     opere      costitutive   Cinema Italiano
     Slovankà epopej                          ricordiamo i titoli più importanti
     Il capolavoro di Mucha                   che oramai faranno parte
                                              dell’entourage:                         Il Figlio più piccolo
                                              Gli slavi nella loro patria; La
                                              celebrazione       di     Svantovit;
                                                                                       di Pupi Avati
     Dopo un secolo dalla morte di
     Alfons Mucha è stato a Praga             L’introduzione della liturgia
     realizzato uno spazio per                slava; Lo zar Simeone di
     contenere la Slovanska epopej            Bulgaria; Il re boemo Premysl
     ovvero un ciclo di oltre venti           Otakar II; L’incoronazione dello
     pezzi che narrava il mito del            zar dei serbi Stefano Dusan
     popolo slavo.                            come       imperatore        romano
     Questa epopea slava contiene             d’Oriente; Jan Milic               di
     venti tele appunto di grosso             Kromeritz; Jan Hus che predica
     formato realizzate tra il 1910 ed        alla cappella di Betlemme;
     il 1928 e fu donata dall’artista         L’incontro di Krizky; Dopo la
     alla città di Praga con lo scopo         battaglia di Gruwald; Dopo la
     che la città edificasse qualcosa         battaglia di Vitkov; Petr
     per accogliere questa mega-opera         Chelcicky a Vodnany; Il re Jiri
     testamento.                              di Podebrady; La difesa di
     Ciò che forse incise per                 Srinsky; La stampa della Bibbia
     catapultare il capolavoro nel            di Kralice a Ivancice; Gli ultimi
     silenzio fu sicuramente il               giorni di Jan Amos Komensky a
     secondo conflitto mondiale in            Narden; Il monte Athos; Il
     seguito al quale le opere furono         giuramaneto di Omlandina;
     nascoste per evitare che i nazisti       L’abolizione della servitù in
                                                                                      Capolavoro di Pupi Avati del 2010
     se ne impadronissero o che le            Russia; L’apoteosi degli slavi.
                                                                                      in cui un cast eccezionale di attori del
     distruggessero.                          L’artista sin da giovane dimostrò
                                                                                      calibro di Christian De Sica, Laura
     Nel dopoguerra però fu la volta          una certa dedizione per l’arte se
                                                                                      Morante,      Luca       Zingaretti    si
     dei sovietici: anche in questo           pensiamo a tutta una serie di
                                                                                      intersecano      in     uno     spaccato
     caso l’artista non era accetto ed i      disegni che trasmettono il senso
                                                                                      decadente della società italiana di
     suoi lavori furono trasferiti            della forma nella contemplazione
                                                                                      quegli anni in cui la corruzione, la
     presso        Moravsky Krumlov           delle cose: la formazione
                                                                                      trasformazione dei costumi, delle
     ovvero città della Moravia               religiosa fu il trampolino per un
                                                                                      famiglie così come degli intrighi per
     meridionale dove rimasero fino al        senso ulteriore di venerazione,
                                                                                      raggiungere       la     ricchezza     si
     2012.                                    osservazione silenziosa ed umile
                                                                                      avvicendano in una storia avvincente
     Da qui la città di Praga ha lottato      verso la Creazione.
                                                                                      che ci descrive l’Italia di oggi.
     per riappropriarsi dei lavori            Lavorò come scenografo a
                                                                                      Da una parte l’imprenditore romano
     dell’artista.    Le       sue    tele    Vienna sino poi ad entrare
                                                                                      Luciano Baietti (Christian De Sica)
     nonostante                sporadiche     successivamente nell’Accademia
                                                                                      che non guarda in faccia nessuno per
     esposizioni non hanno trovato            di Monaco di Baviera.
                                                                                      raggiungere i propri scopi e su
     grandi risonanze eppure dopo             Ma fu Parigi il luogo magico in
                                                                                      suggerimento        del    suo     amico
     quasi un secolo l’azienda anglo-         cui entrò in contatto con il
                                                                                      confidente avvocato Sergio Bollino
     ceca denominata del gruppo               mondo dell’arte contemporanea
                                                                                      (Luca Zingaretti) decidono di invitare
     Crestyl ha annunciato che il ciclo       sino poi all’incontro con Sarah
                                                                                      il figlio della sua ex compagna
     di Mucha sarà accolto presso il          Bernhardt. Aderì alla massoneria
                                                                                      (Laura Morante) per accaparrargli
     complesso Savarin, un sito di            divenendo esponente dell’Art
                                                                                      tutte le proprietà, i debiti e le
     oltre       quindicimila        metri    Nouveau sino a sbarcare negli
                                                                                      problematiche           legali       che
     espositivi proprio nel cuore di          Stati Uniti. Fu dal 1911 che si
                                                                                      incriminerebbero l’imprenditore.
     Praga.                                   dedicò alla epopea slava
                                                                                      Il figlio ingenuamente firma tutto
     Qui sarà costruito uno spazio            divorando testi sull’argomento e
                                                                                      perché convinto di riconciliarsi col
     apposito dall’architetto inglese         consultandosi          con grandi
                                                                                      padre che alla fine sarà arrestato:
     Thomas         Heatherwick          e    studiosi: già nel 1928 le tele
                                                                                      proprio nel momento in cui tutto
     seguiteranno       oggetti      della    erano pronte in concomitanza al
                                                                                      sembra perduto la vecchia famiglia
     famiglia      dell’artista    stesso:    decimo anno della repubblica
                                                                                      accoglierà l’uomo corrotto in attesa
     fotografie, documenti, bozzetti e        cecoslovacca e fu definito artista
                                                                                      di tornare a delinquere.
     disegni. Avrà lo spazio più di una       nazionalista.               Durante
                                                                                      Commedia brillante che ha premiato
     decina di metri d’altezza per dare       l’occupazione         nazista      fu
                                                                                      De Sica e Zingaretti con il Nastro
     idea       di      grandezza        e    interrogato e morì nel ’39 per
                                                                                      d’Argento 2010.
     magniloquenza.                           problemi polmonari.

                                             Rinascenza Contemporanea II
11   IL Periodico d’Arte

     ROBERTO BOLLE:                                           Laura Sechi: dal
     il divino della Danza
     Classica                                               Vitanova a Cuochi d’Italia

     E’ stato nel mese di gennaio 2020 quando il
     grandioso Roberto Bolle in un programma
     televisivo Danza con me di Rai 1 ha danzato con
     Svetlana Zakharova prima ballerina assoluta del
     teatro Bol’soj di Mosca.                               Laureata in Lettere Antiche ha lavorato fino a due anni
     Impressionante viaggio nella bellezza in cui           fa nella Pubblica Amministrazione: da sempre ha
     ordine, equilibrio e leggerezza si sono fusi in un     manifestato una fascinazione per il mondo della cucina
     solo corpo.                                            e della creazione di cibi sofisticati.
     D’altro canto Roberto Bolle è stato magistrale.        Notata in televisione nel celebre programma Cuochi
     Nato a Casale Monferrato il 26 marzo 1975 è un         d’Italia giunto alla sua tredicesima edizione in onda su
     genio della danza classica senza precedenti se         TV8 condotto da Alessandro Borghese in cui i due
     pensiamo che al momento stesso Etoile del teatro       giudici Gennaro Esposito e Cristiano Tomei che
     alla Scala di Milano e Principal Dancer                scelgono tra i maestri della cucina italiana i piatti
     dell’American Ballet Theatre di New York.              vincenti. Ebbene proprio una sera la Laura Sechi in gara
     Sappiamo che già all’età di dodici anni Bolle è        per la regione Sardegna mi ha colpito per l’eleganza del
     entrato all’Accademia del Teatro alla Scala e fu       piatto e la sicurezza con la quale lo realizzava.
     notato da Rudolf Nureyev per interpretare Tadzio       Mentre preparava la sua pietanza contro l’esponente
     per La morte a Venezia.                                della regione Lazio il conduttore Borghese le ha chiesto
     Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti: da      come è iniziata la sua passione e da qui è tornata
     Cenerentola, al Lago dei Cigni al Romeo e              indietro nel tempo ricordando le sue passeggiate in
     Giulietta.                                             barca con suo padre quando andavano a caccia di
     Dal Royal Ballet di Londra al Balletto di              ostriche presso Tharros, città romana in provincia di
     Stoccarda sino al Tokio Ballet si è esibito in tutto   Oristano. La sua poetica e l’amore delle radici mi hanno
     il mondo dimostrando eleganza, disciplina e            incuriosito e telematicamente siamo entrati in contatto
     dedizione di un artista senza precedenti.              sino alla mia intervista telefonica in cui mi ha spiegato
     Riconosciuto dai palcoscenici di tutto il mondo        la passione per le ricette che rievocavano la sua
     ha presentato anche programmi televisivi. Ha un        famiglia, l’origine ispanica, la sperimentazione tra il
     curriculum assolutamente invidiabile pensando          salato ed il dolce. Mi ha così descritto la fondazione del
     ad esempio alla collaborazione con il direttore        suo locale Vitanova cucina e dolci di Cagliari dal nome
     d’orchestra David Garforth vincendo premi              dell’opera dantesca in cui lei e la sua amica Rita Caletti
     prestigiosi come il Premio Gino Tani nel 1999 ed       hanno creduto: colpisce il suo amore per l’arte
     il premio Galileo 2000 persino Cavaliere               ricordando la zia ovvero la sorella di suo padre pittrice
     dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana        negli Stati Uniti e dall’altro il senso che lei dà alla
     nel 2012.                                              cucina: “ Abbiamo dato un taglio femminile al locale
     Mancava solo che divenisse conduttore televisivo       perché è un tipo di cucina raffinata, studiata con ricette
     per chiudere il cerchio. Maestranza di un talento      che non danno poco sfogo all’improvvisazione” mi ha
     naturale che attraverso la consapevolezza e la         detto mentre annotavo sul taccuino. Rispecchia ciò che
     bravura ha raggiunto una padronanza del corpo e        è visibile dai suoi piatti: freschezza, sintesi, pulizia.
     dello spazio che domina incontrastato.

                                           Rinascenza Contemporanea II
12   IL Periodico d’Arte

                                                                       Metissage della
                                                                       Moda 2021
                                                                       Lucia Marcucci fu un’artista esponente del
                                                                       Gruppo 70 tra cui spiccavano Luciano Ori e
                                                                       Ketty La Rocca: il loro scopo di rivalutare la
                                                                       parola nella fase evolutiva dei mass media.
                                                                       La Marcucci evocava gli slogan pubblicitari,
                                                                       collage ed emancipazione femminile. La
                                                                       maison Dior omaggia l’artista italiana un
                                                                       secolo dopo dalla Belle époque
                             Lucia Marcucci in passerella da DIOR

     L’annata Covid non tira indietro il mondo della            Arte del Fumetto
     moda: concetti come reclusione, isolamento e
     ritorno alla vita domestica spingono i grandi della
     moda ad incarnare questo stato di rilassamento
                                                                Astérix e Obélix
     (domestico) da una parte e tensione (sociale)
     dall’altra. Pensiamo alle grandi firme come nelle
     collezioni Gucci, Dior o Moschino in cui i pattern
     irregolari predominano sino alle geometrie
     esaltanti in forme e tagli piuttosto abbondanti.
     La tendenza quasi vuole sfoggiare la tranquillità, il
     desiderio di allontanarsi dai centri abitati
     confondendosi con la natura, con decorazioni a
     pois sino al giocoso ed all’armonia.
     Abbiamo tinte dominanti pastellate pensando al
     rosa, al giallo, al rosso al lilla sino alle sfumature
     più neutre di Max Mara e Burberry magari spinte
     al beige od al floreale di Sarah Burton od
     all’animalier per Versace comprendiamo che il
     femminile si mascolizza ed il maschile si
     femminilizza in una sorta di metissage.                    Circa un anno fa ed esattamente il 24 marzo del 2020
     La moda rievoca un senso di ritorno al domestico           è mancato i fumettista Albert Uderzo, il creatore di
     ed alla vita comoda data dal lavoro da casa e dal          Asterix. Figlio di genitori italiani ha lavorato per più
     distanziamento sociale.                                    di cinquant’anni in Francia e con la collaborazione di
     Queste tendenze si sviluppano circa un secolo dopo         René Goscinny scomparso prematuramente nel 1977
     da quegli anni ’20 che uscivano dal primo conflitto        ha creato una serie di personaggi fantastici sino a
     mondiale: uomini e donne necessitavano di un               quando proprio nel 1959 Radio Luxembourg decise di
     ritorno alla normalità mediante un eccesso di              fondare un giornale per giovani utilizzando la radio e
     costumi che spingessero verso una sorta di                 la pubblicità: con Francois Clauteaux nasce così
     vitalismo, di vita sociale e positiva.                     Pilote un giornale per bambini in cui esordì Asterix.
     Gli abiti erano pratici, per tutti e ci si apprestava ad   Scrisse il direttore Clauteaux: “Asterix incarna
     uno stile di vita più dinamico: si accorciano le           maliziosamente tutte le virtù dei nostri antenati Galli.
     gonne al polpaccio poi a partire dal’25 in                 L’umorismo di René Guscinny e Uderzo vi farà amare
     concomitanza con il charleston, con i jazz ed il fox-      questo piccolo guerriero baffuto, personaggio nuovo
     trot si arriva al ginocchio.                               dei fumetti” L’idea di dare al pubblico francese una
     Un secolo dopo il dinamismo diventa stasi e la             sensazione di folklore. Il numero 1 intitolato Asterix
     moda raggiunge la quiete dei tempi impantofolati.          le Galois esce su Pilote nel 1959 e successivamente fu
     La corsa futurista, la guerra ed il dinamismo del          proprio Uderzo ad immaginare una spalla per Asterix:
     secolo scorso sono passati di moda: ora la saggezza        fu in questo modo che nacque Obelix, grasso, gioviale
     per le piccole cose domina incontrastato.                  e guerriero. Dapprima con un’ascia era da contorno
     Quelli erano gli anni di Chanel, Patou, Lavin in cui       poi diventa essenziale per Asterix e gli mettono un
     si diffondevano le Flapper girl ovvero le ragazze          menhir sulle spalle. Asterix il modello ed Obelix
     all’avanguardia dal trucco eccessivo, gonne e              quello carico di difetti simpatici e tutti i personaggi
     capelli corti: ora si sono accasate!                       collocati nel villaggio di Armorica.

                                            Rinascenza Contemporanea II
13   IL Periodico d’Arte

     Aste da capogiro:                                                  La Crypo arte
      Sotheby’s a New York                                     Dalla Realtà alla Virtualità
     Sandro Botticelli battuto all’asta negli Stati Uniti
     al valore di 92.184.000 dollari

                                                             Nata come conseguenza al Bitcoin ovvero criptovalute
     Ci risiamo. Made in Italy ed aste da capogiro che ci    (valute digitali) che dal 2009 si sono diffuse in rete a
     fanno ricordare il valore di ciò che esce dal nostro    prescindere da banche centrali di riferimento sino al
     Bel Paese: verso la fine di gennaio per una cifra di    Ethereum cioè un blockchain (ovvero unità di hash
     circa novantadue milioni di dollari è stato venduto     crittografici costituenti un blocco appunto, ovvero una
     all’asta l’opera di Sandro Botticelli intitolata        sorta di libro aperto e distribuito).
     Ritratto di giovane con medaglione.                     Ebbene l’influenza di questa tendenza ha delineato
     L’opera realizzata da Alessandro di Mariano             tecnologicamente un mercato decentralizzato che ha
     Filipepi (in arte Sandro Botticelli) è un dipinto a     sicuramente minato i luoghi dell’arte che facevano
     tempera su tavola di pioppo risalente circa al          parte della tradizione artistica del secolo precedente.
     periodo compreso tra il 1470 ed il 1480 con le          In questo senso l’opera d’arte digitale od in ogni caso
     dimensioni di 58,4 x 39,4 cm.                           digitalizzata viene appunto pubblicata su un blockcain
     Il capolavoro pittorico della ritrattistica             a livello di NFT ovvero token non fungibile che dà
     rinascimentale rappresenta un giovine abbigliato di     all’opera dignità come proprietà, garanzia e dignità
     corsetto in posa innanzi ad una finestra mentre         commerciale valida e certificata per definire una
     tiene tra le mani un medaglione con la                  compravendita.
     rappresentazione di un santo (con incisa un’opera       Su questo argomento esistono visioni contraddittorie:
     trecentesca attribuita al pittore senese Bartolomeo     da una parte coloro che vogliono definire l’arte
     Bulgarini).                                             crittografica hanno serie difficoltà ad esempio se
     Secondo gli studi di Keith Christiansen il ritratto     considerassimo il blockcain per registrare ed
     inserito nel dipinto sarebbe un anacronismo e non       autenticare opere fisicamente reali. In questo caso
     si conoscerebbe realmente l’identità del giovane        siamo in una zona spuria in cui la tecnologia dovrebbe
     raffigurato.                                            interagire solo con opere digitali o digitalizzate mentre
     Tra le altre cose sappiamo che già un altro             supera il proprio confine tendendo digitalmente a dare
     Botticelli aveva trionfato all’asta: nel 2013 presso    un valore concreto. Sappiamo che questo sistema è
     Christie’s una Madonna con bambino e san                diventato un territorio avveniristico in cui i pionieri
     Giovannino era stato venduta a 10,4 milioni di          stanno aprendo vie che nel tempo dovranno
     dollari ma in questo caso la distanza economica è       sicuramente raggiungere restrizioni o quantomeno
     impressionante.                                         nuovi equilibri: ad esempio nel 2015 fu l’artista Sara
     Sarà per il mistero della raffigurazione risalente      Meyohas a lanciare Bitcoin e successivamente Ascribe
     evidentemente al periodo in cui l’artista si iscrisse   utilizzava la Blockchain di Bitcoin per spingere gli
     alla Compagnia di San Luca fase in cui le               artisti a definire la proprietà del loro lavoro sino poi a
     concezioni neoplatoniche offrirono a lui una serie      Verisart che spinse a utilizzare la Blockchain per
     di visioni che avrebbe inserito nelle opere:            verificare l’autenticità delle opere d’arte stesse sino
     pensiamo ai contrasti con le teorie ecclesiaste in      alla creazione di un registro di opere autenticate.
     cui esaltava il misticismo tardo-pagano.                Arriviamo all’artista Beeple che sulla piattaforma
     Dall’ambiente mediceo sarà la fase in cui               Nifty Gateway di Gemini vende nel 2020 un’intera
     raggiunse il suo estro sino poi a spingerlo verso la    collezione di circa venti pezzi a più di 3,5 milioni di
     Roma papalina in cui lo attendeva la Cappella           dollari. Cosa ci riserverà il futuro? L’algoritmo digitale
     Sistina. Realizzò l’opera a cavallo di queste           lo saprà sicuramente.
     convinzioni filosofiche e tendenze stilistiche che
     segnarono la sua carriera artistica.

                                          Rinascenza Contemporanea II
14   IL Periodico d’Arte

                            Hirst: capofila dell’YBAs
          Lo Young British Artists è il gruppo artistico capeggiato da Damien Hirst artista britannico che si fa
          portavoce di un modo di intendere l’arte: ripristinando il linguaggio creativo da Rembrandt a Bacon
          a Soutine il senso dello squarcio, del malato, sino a carcasse animali che mostrano apertamente il
          senso della morte e del putrido. L’YBAs roteava introno a questo e lui anziché cedere alle lusinghe
          del mercato e degli intenditori ha congelato romanticamente l’immagine di questi universi macabri
          spinti oltre l’immaginario: è da questi postulati che iconizza macchine visionarie al limite del
          possibile in cui l’aspetto psichedelico di una realtà deformata viene a galla portando con sé tutti i
          paradossi di una società malata ed in contraddizione con i valori che spaccia come autentici e che
          invece cadono nelle contraddizioni.
          Nato a Bristol nel 1965 Hirst ha continuato ad esprimere questo disagio.
          Pensiamo ai corpi tormentati di animali imbalsamati così come quelli immersi in formaldeide quasi
          come generasse teche criogeniche o spazi siderali che prendono spunto dalle antiche tombe egizie in
          cui la vita veniva appunto imbalsamata per essere proiettata nell’aldilà.
          A partire dagli anni ’90 Hirst celebra la morte attraverso la conservazione, l’accettazione, il
          congelamento, la cristallizzazione.
          La sua è un‘arte fredda, lunare, femminile, congelata che mira alla terra: lo squalo tigre di oltre
          quattro metri messo in una vetrina in formaldeide è diventato il simbolo artistico britannico degli
          anni Novanta esponendo così in tutti i musei prestigiosi del mondo.
          Hirst è storia dell’arte vivente. Convivono Pop Art, Informale, Action Painting generando gli Spin
          Painting ovvero dipingendo superfici circolari in movimento sino agli Spot Painting in cui fondeva
          le righe colorate che traevano spunto dalla pubblicità: l’artista concepisce l’idea di copia secondo cui
          i lavori di teche vitree cariche di pillole, medicinali e pietre preziose costituiscono istallazioni
          sostituibili e vendibili su scala internazionale.

                             L’impossibilità fisica della morte nella mente di un vivo (1991)

                                         Rinascenza Contemporanea II
15   IL Periodico d’Arte

     Nota del Direttore                         La situazione è precipitata           Il Periodico d’Arte
                                                ulteriormente anche sul piano
                                                culturale partendo dalle scuole
                                                chiuse in cui le nuove                Redazione:
                                                generazioni dovranno dialogare        Via Genova 23- 10126 Torino
                                                ed imparare in smart working da       Tel: 349 4412278
                                                remoto mentre musei, gallerie,
                                                teatri, cinema rimarranno chiusi      Proprietario:
                                                a singhiozzo.                         Andrea Domenico Taricco
                                                D’altronde cosa dovrebbero fare
                                                i coordinatori amministrativi         Direttore Responsabile:
                                                che si alternano nella gestione       Andrea Domenico Taricco
                                                dei territori compromessi?
     Cari lettori, questo 2021 si               La distanza tra le persone            Caporedattore:
     preannuncia come un anno                   sembra l’unica via possibile: il      Andrea Domenico Taricco
     complesso sotto il profilo                 resto sono solo slogan.
     politico-economico,             socio-     Per quanto riguarda l’arte
     sanitario, artistico-culturale.            stendiamo un velo pietoso.
     L’uno influenza l’altro: la                Come ho avuto modo di
     situazione politica sterminata dal         esprimere ampiamente dai miei         Sommario:
     trasformismo partitico in cui non          testi di filosofia artistica
     si riesce a delineare un governo           pubblicati         autonomamente      Guardandoci intorno:
     stabile capace di far fronte alla          stiamo assistendo alla morte di       pag. 1 - 2
     gravissima crisi economica in cui          un modo di intendere l’arte
     da una parte abbiamo un’Europa             partendo       dai     meccanismi     Interviste
     disposta a finanziare l’Italia             creativi a quelli post-produttivi     Pag. 3 - 4 – 5
     indebitandola almeno per il                del Sistema Arte tradizionale
     prossimo trentennio, dall’altra            non più in grado di concepire ad      Monografie:
     una compromessa situazione                 esempio l’idea di pittore/artista,    pag. 6 - 7 - 8 – 9
     globale in cui la caduta                   galleria/spazio         espositivo,
     repubblicana statunitense allarga          valore/ immortalità.                  Teorie:
     apparentemente          le      intese     La      dequalificazione      della   pag. 10
     occidentali verso l’Atlantico.             fisicità ha smaterializzato l’arte
     Su questo scenario assistiamo in           in tutti i suoi meccanismi            Curiosità:
     Italia ad una disorganizzazione            consentendo                    alla   pag. 11
     amministrativa complicata dal              digitalizzazione                 di
     mostro burocratico che aspira              impossessarsi       degli    spazi    Approfondimenti:
     tutto ciò che sia in grado di              deputati all’esposizione (oramai      pag. 12
     alimentarlo e del quale si servono         virtuale) al mercato (pensiamo
     i poltronisti per continuare a             alla Crypto arte) fino agli artisti   Cultura:
     spartirsi il potere mentre il popolo       oramai imprenditori in giacca e       pag. 13 - 14
     affonda        nei       debiti      e     cravatta che fanno business in
     nell’incertezza. La Pandemia               rete di opere/prodotto/merce che      Nota del Direttore:
     continua vorticosa a seminare              viaggiano attraverso Amazon su        pag. 15
     vittime:          entro          breve     scala globale.
     raggiungeremo i tre milioni di             I panorami che si aprono sono
     morti ed i vaccini sembrano più            molteplici così come quelli che
     un fatto politico che sanitario.           via via andranno chiudendosi a
     I distanziamenti sociali e le              macchia                     d’olio.
     restrizioni sono aumentate in              Giornalisticamente mi trovo a
     maniera esponenziale intaccando            descrivere questi fatti con
     anche la sfera psicologica in cui          oggettività ma da libero
     le masse isolate nei rispettivi            imprenditore, critico d’arte,
     luoghi di residenza sono state             gallerista, art manager di questo
     trasformate in individui silenziosi,       primo ventennio da XXI secolo
     teledipendenti ed incapaci di              purtroppo, mi trovo nella
     reagire a questa situazione: dopo          posizione infausta di coloro che
     la seconda quarantena il silenzio.         vedono un mondo trasformarsi.

                                              Rinascenza Contemporanea II
Puoi anche leggere