L'ALTRA VISITA QUINDICI - Unibo

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L'ALTRA VISITA QUINDICI - Unibo
L'INTERVISTA                                POLITICA                                  ECONOMIA
Parla Andrea Cangini, direttore             Le formazioni in campo                    Deliveroo, Foodora, Glovo: a Bologna
del Resto del Carlino e del Qn              a un mese e mezzo dal voto                impazza il food delivery

                                          QUINDICI
                                               ANNO 1 N 3 | 18 GENNAIO 2018

                              L’ALTRA VISITA

                 Supplemento quindicinale di “InCronaca” – giornale del Master in Giornalismo di Bologna
L'ALTRA VISITA QUINDICI - Unibo
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          SOMMARIO

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          4        Quanto costa smaltire i rifiuti?
                   di Simone Fontana

          8        Intervista a Cangini, direttore del QN
                   di Giuseppe Gabrieli e Albachiara Re

          11       Elezioni, il derby delle sinistre bolognesi
                   di Valerio Castrignano

          14       Le palestre popolari: boxe e antifascismo
                   di Ruggero Tantulli

          17       DeliverBo e gli altri
                   di Giampaolo Cattaneo Sala

          20       Il 2017 dei musei
                   di Giulia Gotelli

          22       Il Cartellone di Quindici

     17

22
          Direttore Responsabile: Giampiero Moscato
          Edizione a cura di: Roberto Anselmi
          Desk: Gabriele Bonfiglioli e Gianluca Cedolin

          Rivista informativa: Quindici
          ©Copyright 2017 - Supplemento quindicinale di “InCronaca”
          Giornale del Master in Giornalismo dell’Università di Bologna
          Pubblicazione registrata al Tribunale di Bologna in data
          15/12/2016 numero 8446
          via Azzo Gardino, 23 - 40122 Bologna
          Numero telefonico. 051 2092200
          E-mail: red.incronaca@gmail.com
          Sito Web: www.incronaca.unibo.it
L'ALTRA VISITA QUINDICI - Unibo
La foto di QUINDICI

In un Natale molto burrascoso per gli alberi in Italia (leggi Spelacchio), Bologna saluta l'abete che ha accompagnato le feste in Piazza Nettuno. Net-
tuno, qui coperto dai lavori, che lo scorso 22 dicembre ha fatto il suo grande ritorno dopo quasi due anni di restauri (FOTO di Alberto De Pasquale).

                                                                     Quindici - 3
L'ALTRA VISITA QUINDICI - Unibo
(FOTO)

di Simone Fontana

     METTERE
     LE MANI
     NEL "RUSCO"

       D
                      opo la contesa politica tra il Comune di
                      Roma e la Regione Emilia-Romagna, si
                      riaccendono i riflettori sul costo della
                      gestione dei rifiuti nel territorio che
                      detiene il record di spazzatura prodotta
         per ogni singolo abitante. Soltanto a Bologna
         ogni anno vengono smaltite 223mila tonnellate
         di rifiuti, gestite da Hera, la società partecipata al
         12% dal Comune, ma la quota europea del 65%
         di differenziata è ancora un miraggio. Fuori dalla
         bagarre elettorale, quanto costa davvero il "rusco"
         sotto le Due Torri?
L'ALTRA VISITA QUINDICI - Unibo
V
                enti centesimi al       ta, 38 di vetro e 25 di plastica, per
                chilo, poco più di      un totale di 263 di differenziata
                sedici nel caso di      pro capite che contribuiscono a
                raccolta differen-      mettere in moto una macchina
                ziata. È questo il      che costa complessivamente 16,43
                costo della gestio-     centesimi al kg. La fetta maggiore
ne dei rifiuti in Emilia-Romagna,       del costo della differenziata è co-
un processo che a Bologna è ge-         stituita dalla sua raccolta (11,36
stito in ogni sua fase da Hera, la      centesimi al kg), che avviene por-
multiservizi ad azionariato diffu-      ta a porta o tramite le isole inter-
so partecipata al 12% proprio dal       rate - una modalità inaugurata nel
comune capoluogo emiliano e che         2014 e che in quattro anni ha por-
opera in 358 realtà locali spar-        tato i quartieri centrali della città
se tra Emilia-Romagna, Marche,          a passare dal 25% a quasi il 60% di
Veneto e Friuli Venezia Giulia.         raccolta differenziata. La restante
Notizia di pochi giorni fa è il die-    parte dei costi (circa 5 centesimi
trofront di Ama, la società che si      al kg) è dovuta al trattamento e
occupa del servizio rifiuti a Roma      al riciclo, che avviene per la mag-

                                        N
e che agli inizi di gennaio aveva       gior parte in impianti di recupero
valutato la possibilità di destina-     sparsi per la regione.                                 (FOTO)
re una quota di indifferenziata ai                       ella sola provin-
termovalorizzatori emiliani, salvo                       cia di Bologna
poi cambiare idea a causa dell’alto                      sono presenti 2
costo del servizio, quantificato in                      impianti di recu-
200 euro a tonnellata dall’asses-                        pero dell’umido
sore all’ambiente della Capitale,                        (Sant’Agata Bolo-
Pinuccia Montanari. Abbiamo             gnese e San Pietro in Casale), 3
deciso quindi di mettere le mani        impianti di recupero della carta
nell’immondizia, nel tentativo di       (Mordano, Granarolo e Zola Pre-
dare un prezzo ad ogni fase del         dosa), 4 impianti dedicati al rici-
suo ciclo di smaltimento. Secondo       clo dei metalli (Bologna, Valsa-        Lunedì sera a Bologna: rifiuti indifferenziati
l’annuale rapporto Ispra– l’Istitu-     moggia, Mordano, Ozzano), 2 per
to Superiore per la Protezione e        il legno (Imola e Valsamoggia) e
la Ricerca Ambientale – l’Emi-          7 impianti di prima destinazione
lia-Romagna nel 2016 è stata la         delle apparecchiature elettriche
                                        ed elettroniche (Bologna, Piano-
                                                                                  I bolognesi
terza regione per quantità di ri-
fiuti urbani prodotti, dietro solo
a Lombardia e Lazio. Quasi 3 mi-
                                        ro, Marzabotto, Anzola dell’Emi-
                                        lia, Sala Bolognese). La percen-
                                                                                  raccolgono ogni
lioni di tonnellate di spazzatura:
653 kg di rifiuti per ogni singolo
                                        tuale di recupero, secondo il sito
                                        Hera, ammonta al 94,6% del tota-
                                                                                  anno 263 kg di
abitante – in assoluto il dato pro
capite più alto a livello nazionale -
                                        le, con picchi di oltre il 98% per le
                                        frazioni di verde, legno e ferro. La
                                                                                  differenziata pro
con un trend in crescita dell’1,7%
rispetto al biennio precedente.
                                        gestione dei rifiuti indifferenziati
                                        passa invece per un’altra strada,
                                                                                  capite, per un
Aumenta anche la percentuale di
rifiuti differenziati, che ora si at-
                                        leggermente più costosa. Ogni kg
                                        di spazzatura non differenziata           costo di 16,43
testa attorno al 60% del totale, ma
che comunque non basta a com-
                                        costa 20,58 centesimi, di cui 8,21
                                        solo per la fase di raccolta e tra-       centesimi al kg
petere con la media delle restanti      sporto. Nel 2015, il 72% dell’indif-
regioni del nord Italia. Diversa la     ferenziata è stato conferito tramite
storia a Bologna, che nello stesso      i contenitori stradali, mentre ap-
2016 ha riciclato appena il 46%         pena il 18% è stata prelevata porta
delle 223mila tonnellate di rifiuti     a porta dai veicoli adibiti allo sco-
urbani prodotti. Un dato che stri-      po. Dal momento della raccolta, il
de se comparato con l’oltre 70% di      rifiuto urbano può essere stoccato
differenziata raggiunto dall’intera     o trattato meccanicamente, ma
provincia di Parma. Ciascun abi-        deve terminare necessariamente
tante di Bologna raccoglie ogni         la sua corsa verso l’inceneritore o
anno 58 kg di organico, 91 di car-      verso la discarica.

                                                     Quindici - 5
L'ALTRA VISITA QUINDICI - Unibo
N
                                     el 2016, in Emi-       dati raccolti da Arpae nel 2014,
 Nel 2016                            lia-Romagna sono
                                     stati inceneriti un
                                                            sono prodotti dall’Emilia-Roma-
                                                            gna in una quantità vicina ai 13,7
in Emilia-                           milione e 554mila
                                     tonnellate di rifiu-
                                                            milioni di tonnellate. Per questo
                                                            genere di rifiuti, per lo più sco-
Romagna sono                         ti, di cui 213mila
                   nell’impianto di Granarolo nell’E-
                                                            rie risultanti dal trattamento de-
                                                            gli stessi rifiuti urbani e delle ac-
stati inceneriti   milia e i restanti negli altri 7
                   impianti presenti sul territorio
                                                            que reflue, il processo standard è
                                                            quello del recupero (nel caso di
un milione         regionale, per un recupero ener-
                   getico totale di 4,5mila GWh elet-
                                                            rifiuti speciali non pericolosi) o
                                                            dello smaltimento. La regione non
e 554mila          trici e circa 2mila GWh di termi-
                   ci. Nello stesso periodo sono finiti
                                                            è tuttavia in grado di raggiunge-
                                                            re la completa autosufficienza e
tonnellate         in discarica 475mila tonnellate di
                   rifiuti, il 16% del totale prodotto,
                                                            per questo esporta 2,3 milioni di
                                                            tonnellate di scarti – in particolar
                   distribuiti tra i 13 impianti regio-     modo verso la Lombardia – pur
                   nali, dei quali 2 sono situati nella     importandone 3,4 milioni. Il co-
                   provincia di Bologna (Sant’Agata         sto complessivo della gestione dei
                   Bolognese e Gaggio Montano). Il          rifiuti in un comune come Bolo-
                   costo complessivo del trattamen-         gna ammonta - basandosi sui dati
                   to e dello smaltimento dell’in-          forniti dal rapporto Ispra - a 41,7
                   differenziata è di 11,67 centesi-        milioni di euro ogni anno, circa
                   mi al kg - 117 euro a tonnellata         107 euro pro capite, a cui vanno
                   - la cifra che l’assessore regionale     sommate le spese sostenute per
                   all’Ambiente Paola Gazzolo aveva         la pulizia delle strade. Secondo
                   contrapposto alla stima dell’am-         il bilancio consuntivo del 2015
                   ministrazione capitolina. Ma vale        approvato dal Consiglio Comu-
                   la pena specificare che i 117 euro       nale di Bologna, i fondi trasferiti
                   rappresentano una media tra lo           ad Hera per “il servizio di pulizia
                   smaltimento in discarica e quello        delle strade e piazze e il servizio
                   tramite inceneritore (mentre la ri-      di raccolta differenziata e smal-
                   chiesta di Ama riguardava il solo        timento dei rifiuti solidi urba-
                   incenerimento). Per di più la cifra      ni” ammontano a 73,3 milioni di
                   non comprende il riconoscimento          euro. Un onere che, nel 2016, è
                   degli oneri di disagio ambientale        stato bilanciato dagli 85,5 milioni
                   e il costo del servizio di traspor-      di euro derivanti dal gettito della
                   to da Roma (come l’assessore ha          Tari – la tassa sui rifiuti – e che se
                   giustamente specificato). Capito-        si raggiungesse l’obiettivo europeo
                   lo a parte per la gestione dei rifiu-    del 65% di raccolta differenziata si
                   ti speciali, che secondo gli ultimi      ridurrebbe di 1,8 milioni di euro.

                                 Quindici - 6
L'ALTRA VISITA QUINDICI - Unibo
“Cest,
         vit audio
         voleseque
         doluptibus
         intusdae. Ut
         qui blat qui cus

(FOTO)
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L'intervista

                Faccia a faccia con i ragazzi del master in giornalismo

   Andrea Cangini a ruota libera: «Vedo male l'Europa»

Il direttore del Quotidiano Nazionale e del Carlino si racconta a InCronaca, tra futuro della
professione e politica, con uno sguardo alla situazione bolognese

di Giuseppe Gabrieli e Albachiara Re

D
                alla passione politica e giornalistica        sa del rapporto conflittuale con mio padre. Tutto è
                scoperta per caso durante un viag-            cambiato quando sono partito per l’Irlanda, finito
                gio in Irlanda fino al ruolo di diret-        il liceo. Ero a studiare inglese a Dublino e da lì mi
                tore del Resto del Carlino e del Quo-         spostai a Belfast. Rimasi affascinato dalle dinami-
                tidiano Nazionale, Andrea Cangini,            che di quegli anni, fatti di contestazioni e scontri
                è diventato una figura di spicco del          per l’indipendenza dell’Ulster. Preso dall’eccitazio-
mondo dell’editoria. L’incontro con InCronaca è               ne di ritrovarmi a stretto contatto con la notizia,
stato ricco di aneddoti e spunti di riflessione. Non          mi finsi giornalista. Riuscii a intervistare Gerry
solo la morte del padre Franco, che pure fu diret-            Adams, leader dello Sinn Féin e, in quel momento,
tore del giornale della città, ma anche la situazione         ho capito il mestiere che avrei voluto fare».
politica italiana, il quadro europeo e quello inter-
nazionale.                                                    Da quel giorno ne è passato di tempo e ora è diret-
                                                              tore del Resto del Carlino. Qual è la decisione più
Direttore, quando e come ha deciso di diventare               difficile presa ricoprendo questo ruolo?
giornalista?                                                  «Ce n'è da prendere di continuo, è un mestiere per
«Ero determinato a non fare il giornalista a cau-             cui è naturale farsi dei nemici. Ad esempio, nello

                                                    Quindici - 8
L'ALTRA VISITA QUINDICI - Unibo
stesso giorno, ho ricevuto critiche sia da Renzi che
da Berlusconi. Il primo ha chiamato l’editore chie-
dendo la mia testa, il secondo mi ha telefonato per
convincermi che avevo torto. È stato interessante
perché mi confermò una certa idea che mi ero fat-
to su entrambi. La mossa di Berlusconi è stata più
intelligente perché, dal giorno dopo, il mio unico
obiettivo diventò "rimettere a posto" Renzi».

Il suo quotidiano è il più letto a Bologna. Come
giudica, fino a questo momento, l’operato del
sindaco Merola?
«Non bene. Bologna ha sempre avuto un peso impor-
tante sulla scena nazionale grazie a una classe dirigen-
te di rilievo. Merola, però, non è all'altezza di questa
tradizione. È una persona perbene, ma con un carat-
tere debole: ha rischiato di essere troppo dipendente
dai "poteri forti" della città. La lotta per la competizio-
ne della segreteria del Pd, nei mesi scorsi, ha mostra-            «Stanno venendo meno i tradizio-
to uno stato di cattiva salute della società bolognese.
Stanno venendo meno i tradizionali pilastri della so-              nali pilastri della società bologne-
cietà bolognese: il partito e le coop».                            se: il partito e le coop»
I sondaggi danno il Movimento 5 Stelle come primo
partito. Vista l’impossibilità di formare un governo               Renzi e Berlusconi continuano a influenzare lo sce-
monocolore, con quale partito potrebbero andare                    nario in vista delle elezioni. Come sono cambiate le
in coalizione i grillini?                                          priorità di Berlusconi dopo il nuovo accordo con
«Il loro obiettivo è d’immagine. Vogliono far crede-               Lega e Fratelli d’Italia?
re al proprio elettorato che quello dato a loro non è              «Renzi e Berlusconi difficilmente potranno esprimere
un voto sterile. Qualora Di Maio ricevesse l’incarico,             una maggioranza omogenea. Ma il ‘Cavaliere’ oscilla
dopo le consultazioni, il capo dello Stato gli garantirà           tra due ipotesi: la prima è che il centrodestra abbia una
di poter costituire una maggioranza. La loro idea è di             maggioranza di governo con Lega e FdI, cosa ad oggi
annunciare un programma in Parlamento e vedere chi                 difficile ma non impossibile. La seconda vede Berlu-
aderisce. Ma non credo che ci saranno le condizioni                sconi che, giocoforza, cercherà di mettere in piedi un
per un governo dei 5 stelle con delle alleanze. Allo sta-          governo di larghe intese insieme a Renzi ed è probabi-
to attuale potrebbe esserci un accordo più con Liberi e            le che Salvini non ci stia. Bisognerà trovare i numeri in
Uguali che con la Lega, ma lo stesso partito di Grasso             Parlamento. Ci attende, dunque, un periodo di grandi
è diviso al proprio interno sulla questione».                      contrattazioni a Roma. Gli scenari sono infiniti.

                                                         Quindici - 9
L'ALTRA VISITA QUINDICI - Unibo
«La candidatura di Casini è un prezzo che il Pd bolo-
                                                                gnese paga per gli interessi a livello nazionale dei de-
                                                                mocratici. È un costo abbastanza alto, in termini di
                                                                voti. Proprio oggi (mercoledì 17 gennaio, ndr) si sono
                                                                incontrati Renzi e Critelli per discutere. Con ogni
                                                                probabilità, "ingoiare il rospo Casini" consentirà alla
                                                                segreteria bolognese di avere carta bianca su tutte le
                                                                altre candidature. Su Forza Italia, invece, nessuna idea
                                                                riguardo eventuali nomi».

                                                                Lei ha scritto in un suo editoriale che suo padre,
                                                                scomparso lo scorso 8 ottobre, ha voluto essere sep-
                                                                pellito con la camicia nera. Oggi ha ancora senso la
                                                                dualità fascismo e antifascismo?
                                                                «Ho deciso di parlare della vicenda di mio padre anche
                                                                per elaborare il lutto. Parafrasando Cossiga ho cerca-
                                                                to di “storicizzare” mio padre per uscire dalla fase di
                                                                dolore. Dichiararsi o fascista o antifascista è oggi una
Maroni potrebbe farsi carico di una scissione all’inter-        scelta individuale. Storicamente non ha più senso».
no della Lega ed è difficile che i gruppi parlamentari
restino bloccati in una situazione del genere. Ci sarà          «Mio padre seppellito con la camicia
un po’ di movimento.
Secondo me, un governo di larghe intese, in una fase            nera? Dichiararsi fascista o antifa-
ancora precaria per l’Italia, è auspicabile rispetto a un
avventuroso governo grillino, che potrebbe essere un            scista è oggi una scelta individua-
ulteriore inciampo per la credibilità nazionale».               le. Storicamente non ha più senso»
La presenza di Casini candidato a Bologna danneg-
gia il Pd o lo avvantaggia? Quale potrebbe essere il            Qual è, quindi, il suo giudizio sul fascismo?
candidato di Forza Italia per la città?                         «È stato un espediente della storia per consentire a un
                                                                Paese che non aveva coscienza di sé di modernizzarsi,
                                                                mettendosi al passo con gli altri stati europei. L’idea
                                                                era quella di completare il Risorgimento, dando una
                                                                identità a un popolo. Bisogna riconoscere che il fasci-
                                                                smo non è stata una parentesi, ma una fase importante
                                                                della storia nazionale e prenderne atto. Credo che con
                                                                le rimozioni i paesi non evolvano. Avere una visione
                                                                più lucida e onesta del proprio passato farebbe bene
                                                                alla coscienza nazionale».

                                                                L’Europa sta cercando di costruire un’unità politica
                                                                per fronteggiare l’ascesa delle potenze economiche
                                                                asiatiche. Come vede il suo futuro?
                                                                «Molto male, la stessa costituzione europea è stata
                                                                fatta prescindendo da un'unione politica, che dubito
                                                                avverrà a breve. Proprio per questo, l’Europa è un sog-
                                                                getto che sulla scena internazionale non esiste: non c’è
                                                                un argomento su cui si sia espressa come un fronte
                                                                compatto. Continuiamo ancora a soffrire dell’ordine
                                                                che ci ha imposto il mondo a seguito della Guerra
                                                                Fredda, cioè quello di guardiano globale. Adesso non
                                                                è più così. Si stanno affermando sistemi autoritari che
                                                                hanno la forza economica e gli spazi per pianificare il
                                                                futuro. La Cina sta comprando interi blocchi di Afri-
                                                                ca per procurarsi materie prime e la Russia sta facen-
                                                                do lo stesso. È un paese più debole economicamente
                                                                rispetto a quello asiatico, ma ha un’alta visione di sé
                                                                e ciò l’ha reso un interlocutore imprescindibile tra le
                                                                potenze mondiali».
                                                      Quindici - 10
Politica

     Il 4 marzo le elezioni nazionali: radiografia della politica verso il voto

             Derby a sinistra, nuove speranze a destra

Niente sfida tra Casini e Bersani, ma la partita tra Pd e LeU si annuncia un
Risiko ricco di incognite. La mappa dei collegi e le truppe in campo

di Valerio Castrignano

L
         e elezioni politiche del 4 marzo si avvicinano.        metropolitana, tranne una porzione dell’Unione di
         Tante però sono le incertezze: cerchiamo               Imola. Il collegio proporzionale del Senato sarà più
         dunque di fare chiarezza. Il territorio di             ampio e comprenderà anche la Romagna. In ogni
         Bologna sarà diviso alla Camera in 4 collegi           collegio uninominale la singola coalizione potrà
         uninominali e maggioritari: Bologna-                   sostenere un solo nome, e quindi i territori dovranno
Mazzini (quasi tutto il comune capoluogo); Bologna-             essere spartiti tra gli alleati. Poi tra i candidati sarà
Casalecchio di Reno (quartiere Borgo Panigale-Reno,             eletto chi avrà preso un voto in più degli altri. Nel
unione Valli di Reno-Savino-Samoggia, la parte più              weekend sarà deciso chi candidare in ogni collegio e
occidentale delle unioni Appennino Bolognese e                  i cambiamenti sono repentini. Ecco il quadro attuale.
Alto Reno); Imola (Unione Imola, Savena-Idice, la               La sfida più annunciata, Pierferdinando Casini all’uni-
parte orientale di Appennino Bolognese e il comune              nominale contro Pierluigi Bersani, probabilmente non
di Camugnano); San Giovanni in Persiceto (Terre                 ci sarà. Il Pd cederà agli alleati Centristi per l'Europa
d’Acqua, Reno Galliera e Terre di Pianura). Sempre              e a Casini la possibilità di correre all’uninominale del
alla Camera ci sarà un collegio plurinominale                   Senato sul collegio che ingloba Bologna, nonostante
proporzionale, unico per l’intero territorio. Al                i mal di pancia interni. Da qui era nata la suggestio-
Senato il collegio uninominale su Bologna sarà uno              ne per la sfida storica tra Bersani, che correrebbe con
e comprenderà la gran parte del territorio della città          Liberi e Ugual, e Casini candidato da Matteo Renzi e
                                                      Quindici - 11
I dem bolognesi prevedono di rac-
cogliere un risultato tra il 30 e il
40%. Con questi numeri elegge-
ranno 9 parlamentari: 6 alla came-
ra e 3 al senato

alleato del Pd. Bersani è presente tra i nomi proposti
da LeU per correre a Bologna, ma se l’ex segretario Pd
lo farà (si parla ancora di una sua candidatura in altri
territori), sarà per la camera all’uninominale sul colle-
gio di Bologna centro. Sfida indiretta invece tra Casi-
ni e Errani, che potrebbe essere presente al Senato su
Bologna, ma al proporzionale come primo della lista.
I dem bolognesi prevedono di raccogliere un risultato
tra il 30 e il 40%. Con questi numeri eleggeranno 9 par-
lamentari: 4 all’uninominale della Camera; 1 all’uni-
nominale del Senato; 2 al proporzionale della Camera;            Rizzo Nervo. Per gli ultimi due posti ci sarebbero più
2 al proporzionale del Senato. Quali nomi candiderà il           nomi, tra i quali Marilena Fabbri, Ernesto Carbone,
Pd per questi 9 posti? Oltre a Casini, in pole position          Stefano Caliandro e Benedetto Zacchiroli. Meno pro-
ci sono gli onorevoli Andrea De Maria, Gianluca Be-              babile l’ipotesi di cedere un collegio uninominale agli
namati e Sandra Zampa. Daniele Manca sarà candida-               alleati di Insieme (Giulio Santagata), progetto dal forte
ta alla Camera: o nel collegio uninominale di Imola o            legame con Bologna perché intreccia le sue radici con
al proporzionale. Quella parte del partito che ha so-            l’Ulivo di Prodi. De Maria andrà nell’uninominale alla
stenuto nell’ultimo congresso Luca Rizzo Nervo come              Camera. L’onorevole ha tre opzioni: dimostrare di es-
segretario provinciale, chiede di esprimere due nomi,            sere la vera sinistra di Bologna e rafforzare il suo peso
una donna e un uomo: Francesca Puglisi e lo stesso               in città sfidando Bersani (ma sembra più probabile lo
                                                                 faccia la prodiana Zampa); candidarsi a San Giovanni
                                                                 dove è più forte oppure scegliere il collegio di Casa-
                                                                 lecchio, considerato il più sicuro d’Italia per il Pd. Si
                                                                 tratta però di un territorio dove forte è Rizzo Nervo,
                                                                 che potrebbe rivendicarlo alla sua corrente. Oltre a
                                                                 Mdp e Pd, a sinistra c’è anche Potere al Popolo. Alla
                                                                 Camera nel collegio uninominale di Bologna-Mazzi-
                                                                 ni sarà candidato Giorgio Cremaschi, ex leader Fiom.
                                                                 Sempre all’uninominale ci saranno: Claudia Cando-
                                                                 lero (Bologna-Casalecchio), Olawale Oladejo (Imola)
                                                                 e Rachele Via (San Giovanni). Al Senato sempre per
                                                                 il maggioritario ci sarà Francesca Fortuzzi. Primo in
                                                                 lista al proporzionale per la Camera sarà Mauro Albo-
                                                                 resi, al Senato Stefano Grondona.
                                                                 Le divisioni a sinistra aprono nuove speranze a destra:
                                                                 «Bologna è nota per essere la grassa, la dotta e la ros-
                                                                 sa. Dopo queste elezioni sarà un po’ meno rossa», ha
                                                                 detto Tommaso Foti, leader regionale di Fratelli d’I-
                                                                 talia. A Bologna Giorgia Meloni, candidato premier
                                                                 di Fratelli d’Italia, punta al voto dei “malpancisti” di
                                                                 sinistra e, sulla candidatura di Casini, dice: «Non mi
                                                                 sorprende affatto, il Pd da tempo non fa scelte di sini-
                                                                 stra». La Meloni ha poi chiarito che le sue candidatu-
                                                                 re dipenderanno dalle scelte dei territori e che non ci
                                                                 saranno vip in lista: «Non credo nel mito della società
                                                                 civile, credo che non ci sia nulla di più civile di una
                                                       Quindici - 12
sana militanza». Fratelli d’Italia avrà forse un collegio
uninominale su Bologna e sicuramente uno a Piacen-
za, per Foti. Piacenza è uno degli 8 territori considerati
contendibili per la destra in Emilia-Romagna. La Lega
avrà due collegi uninominali nel bolognese, le candi-
dature più probabili sono quelle di Lucia Borgonzo-
ni e Gianluca Vinci, mentre più difficile è la ventilata
sfida diretta tra Matteo Salvini e Casini. Forza Italia
Bologna chiede un collegio uninominale alla Came-
ra e uno al Senato. I bolognesi che saranno candidati,
anche al di fuori della città metropolitana sono: Anna
Maria Bernini, Galeazzo Bignami, Massimo Palmizio
(che si propone come sfidante di Casini al Senato) e
uno dei sindaci della Bassa.
Nelle parlamentarie online del M5s, conclusesi il 17
gennaio alle 14, corrono per un posto nei collegi di
Bologna 221 iscritti. Cercano la riconferma tutti i par-
lamentari pentastellati bolognesi: Paolo Bernini, Elisa              «Bologna è nota per essere la gras-
Bulgarelli, Matteo Dall’Osso e Michela Montevecchi.
Polemiche per l'esclusione dal voto di Davide Zanno-                 sa, la dotta e la rossa. Dopo queste
ni, Silvia Patini e Maria Grazia Gattari. Tra le nuove
proposte c’è l’attore Paolo Maria Veronica, il dirigente
                                                                     elezioni sarà un po’ meno rossa»,
delle Generali Luigi Altavilla, l'attivista per i diritti dei        ha detto Tommaso Foti, leader re-
disabili Max Ulivieri e i giornalisti Riccardo Forni e
Dalio Pattacini.                                                     gionale di Fratelli d’Italia
Il Rosatellum, la nuova legge elettorale, consiste in un             Il 4 marzo, giorno del voto, l’elettore sceglie se:
sistema misto proporzionale e maggioritario. Senatori                -mettere la croce sul nome del candidato di collegio, e
e deputati sono eletti un terzo in collegi uninomina-                in quel caso il voto si estende anche ai partiti collegati,
li, con un solo candidato per coalizione, due terzi con              contribuendo quindi al risultato nella parte propor-
un sistema proporzionale. Le soglie di sbarramento su                zionale
base nazionale, sia alla Camera sia al Senato, sono:                 -mettere la croce sul simbolo del partito (o di uno dei
-il 3% per i singoli partiti                                         partiti) collegati al candidato, estendendo il voto al
-il 10% per le coalizioni                                            candidato del collegio

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Sport

                                    Viaggio nelle palestre popolari

                                Boxe, calcio e antifascismo

Bologna, con quattro strutture e mille persone, è all'avanguardia in questa nuova ten-
denza: lo sport romantico e anticapitalista a buon mercato

di Ruggero Tantulli

«
         Cosa sono cinque milioni di dollari in confronto          a tartaruga o ansia da prestazione agonistica, solo la
         all’amore di otto milioni di cubani?». Si potrebbe        convinzione che promuovere, gratuitamente o a costi
         riassumere con questa frase, pronunciata nel              accessibili, una cultura sportiva fondata sul rispetto
         1976 da Teofilo Stevenson, secondo pugile                 dell’avversario possa giovare al benessere individuale
         nella storia a vincere tre medaglie d’oro alle            e all’integrazione sociale. E così, quale disciplina è
Olimpiadi, il fenomeno delle palestre popolari.                    meglio del pugilato per gettare le basi di un progetto
Rifiutando le offerte dei promoters americani, che                 così ambizioso?
gli proponevano il passaggio al professionismo con                 Sport proletario per eccellenza, da sempre strumento
un ingaggio milionario, l’ex peso massimo cubano                   di rivalsa sociale, la boxe ha goduto per molto tempo
rinunciò a sfidare Muhammad Ali per non lasciare                   di una grande popolarità. Eppure, da alcuni decenni
la sua terra e non tradire i suoi ideali. Riportare                il pugilato ha subito un drastico ridimensionamento,
l’etica nello sport, inquinato dalla ricerca del profitto,         sia in termini di iscrizioni, che di visibilità mediatica,
eliminando le barriere di ogni tipo, economico-sociali             complici anche i pregiudizi che lo associano ad un’e-
in primis, è l’obiettivo delle palestre popolari, un               tica violenta e fascista. Nasce, invece, proprio intorno
fenomeno di aggregazione dal basso che negli ultimi                alla boxe il circuito delle palestre popolari, un vero e
anni si sta diffondendo in tutto il mondo. Alla base,              proprio insieme di laboratori autogestiti che dal ring
la rivendicazione dell’attività sportiva come un diritto           sta esportando gli stessi principi anche in altre disci-
per tutti e non un lusso per pochi. Niente addominali              pline, sportive e artistiche. Londra, Amsterdam, Saint
                                                         Quindici - 14
Etienne, Salonicco, Madrid, Roma. Un proliferare di
esperienze, radicate prevalentemente in quartieri di
periferia, che coniugano il bisogno di sentirsi bene
facendo attività sportiva e il sogno di ricostruire un
tessuto sociale sempre più frammentato. In Italia si
contano ormai decine di palestre popolari, collegate in
molti casi ai centri sociali, occupati o in concessione.
Bologna, con le sue quattro palestre popolari, si dimo-
stra una città all’avanguardia nel panorama nazionale.
A fare da apripista è stata la palestra del Tpo (Teatro
Polivalente Occupato), con i primi corsi di pugilato e
autodifesa nella vecchia sede di viale Lenin, dopo il
primo sgombero. Ma è nel 2010, nella nuova struttura
di via Casarini, che prende forma il solido progetto,
che trasforma ben presto la palestra popolare in po-
lisportiva affiliata alla Uisp. Oltre ai corsi di boxe, in-
fatti, nascono quelli di muay thai (sotto la direzione di
Riccardo Pedrini, chitarrista del gruppo punk Nabat e
scrittore, tra i membri del collettivo Wu Ming fino al
2015), tessuti aerei, yoga, danza afro e danza contact.
Della Polisportiva "Hic Sunt Leones", dal nome della               «La nostra palestra nasce per
squadra di calcio amatoriale fondata nel 2011 dopo                 creare aggregazione in quartieri
i Mondiali antirazzisti di Bosco Albergati (Modena),
fanno ora parte anche le squadre di pallavolo (mista) e            meno agiati, sulla base di princi-
rugby (maschile e femminile). Attorno a questa gran-
de famiglia, di casa al Tpo, gravitano più di cinquecen-           pi quali l’antifascismo, l'antiraz-
to persone, di varie estrazione sociale e provenienza.             zismo e l'antisessismo»
Non è un caso che la palestra sorga a pochi metri dalla
scuola di italiano per migranti. «La nostra palestra,              della squadra di calcio – continua –. Prima che na-
come tutte quelle popolari, nasce per creare aggrega-              scesse la Hsl, nel centro sportivo Pizzoli di via Zanar-
zione in quartieri meno agiati, sulla base di principi             di c’era un campo abbandonato, in una zona difficile.
fondamentali quali l’antifascismo, l’antirazzismo e                Oggi, grazie al pallone, si allenano lì più di cinquanta
l’antisessismo», racconta Mino Zigrino, pugile e tec-              ragazzini. Inoltre siamo riusciti a coinvolgere intere
nico federale. «Le nostre attività hanno una funzione              famiglie che vengono da mezzo mondo, con pranzi o
sociale non indifferente. Basta pensare all’esperienza             iniziative che hanno reso vivo quel quartiere».

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A spiccare, in termini di partecipazione, però, resta il
pugilato, che al Tpo richiama più di duecento persone.
La quota mensile è di 35 euro (15 per gli under 18)
e un rapporto complicato con alcuni dogmi della Fpi
(Federazione pugilistica italiana). Inizialmente, infatti,
la palestra del centro sociale non rientrava nel circuito
della Federazione nazionale, ma nel 2014 la palestra
del Tpo ha scelto di aderire alla Fpi, che in regione non
ha mai ostacolato l'esperimento. Un percorso comune
a molte palestre popolari, che porta un beneficio reci-
proco. Molti ragazzi, infatti, cominciando in una pale-
stra popolare, si appassionano al pugilato e decidono
di continuare poi nel circuito tradizionale.
Accettando le palestre popolari all’interno della Fpi,
d’altra parte, si consente a molti ragazzi di combattere
anche restando nel circuito della boxe popolare. È ciò
che è successo a Omar, un rifugiato ivoriano che ave-
va iniziato alla Palestrina Beltrame di via Sabatucci,
palestra popolare nel quartiere Cirenaica, e ora con-
tinua anche al Tpo, dove, grazie al tesseramento, può
disputare incontri. La Palestrina, nata nel 2012 grazie
all’attivismo di alcune associazioni all’interno dell’ex
dormitorio pubblico Beltrame, a due passi dal Vag61,
è uno spazio che offre corsi di boxe e di muay thai, ma           Omar, un rifugiato ivoriano,
anche di yoga e teatro.
Succede, in situazioni di emergenza, che delle palestre
                                                                  aveva iniziato alla Palestrina
diventino dormitori. Alla Beltrame, invece, il semin-             Beltrame, palestra popolare nel
terrato di un dormitorio è diventato una palestra non
commerciale, in un condominio che dà vita a riunio-               quartiere Cirenaica, e ora conti-
ni, concerti e mercatini. Agli stessi principi risponde
la palestra popolare dentro l’XM24, in via Fioravanti.
                                                                  nua anche al Tpo, dove grazie al
Dedicata proprio a Teofilo Stevenson, la palestra nata            tesseramento disputa incontri
                                                                  nel 2014 rifiuta la mercificazione dello sport, contrap-
                                                                  ponendo una visione collettiva e autogestita del pugi-
                                                                  lato, dove, in estrema sicurezza, si possano diffondere
                                                                  i valori del sacrificio e della lealtà dentro e fuori dal
                                                                  ring. Chi frequenta i corsi della Stevenson, gratuiti, si
                                                                  impegna a partecipare alla gestione della palestra, dal-
                                                                  le riunioni alle iniziative di autofinanziamento, come
                                                                  vendita di materiale, presentazioni di libri e concerti.
                                                                  Attività svolte in collaborazione con i frequentato-
                                                                  ri della Palestrina Libera, sempre nel centro sociale,
                                                                  dove si tengono laboratori e corsi di ginnastica.
                                                                  Negli spazi di XM24, nel maggio 2018 dovrebbe ripe-
                                                                  tersi un torneo internazionale di boxe popolare, con
                                                                  pugili da tutta Europa. Un evento di rilievo per questa
                                                                  disciplina, dove, da regolamento, il ko è vietato. Dall’e-
                                                                  sperienza della Stevenson nasce, infine, l'associazione
                                                                  Bolognina Boxe, all'interno della storica palestra Gino
                                                                  Milli, nel circolo Arci Guernelli di via Gandusio. Oltre
                                                                  ai corsi di boxe, la palestra ospita sport come pallavolo
                                                                  e pallacanestro.
                                                                  Un migliaio di persone in città, complessivamente,
                                                                  frequenta le palestre popolari. Una visione romantica-
                                                                  mente anti-capitalistica dello sport, che dal sudore dei
                                                                  guantoni si proietta nelle relazioni sociali del tessuto
                                                                  urbano.

                                                        Quindici - 16
Economia

                Le start-up all'assalto della patria della gastronomia

                                DeliverBo e i suoi fratelli

Bologna terra fertile per la consegna di cibo a domicilio, tra nuovi operatori e tante
possibilità di scelta per i clienti. A ognuno il suo food delivery preferito
di Giampaolo Cattaneo Sala

N
              ove mesi di pizze, sushi e hamburger              sedersi a un tavolo per discutere delle condizioni di
              a domicilio, nove mesi di Deliveroo a             lavoro dei rider.
              Bologna. 75 rider e circa 100 ristoranti,         Proteste a parte, il servizio garantito dalla compa-
              questi i numeri del "canguro" sotto le            gnia inglese è eccellente e ordinare del cibo dal-
              due torri. Un’esperienza fino ad ora              la propria abitazione o dalla scrivania dell’ufficio
molto redditizia, nonostante la polemica relativa allo          non è mai stato così facile. Basta scaricare l’app per
sfruttamento dei ciclo-fattorini che consegnano il              smartphone e tablet oppure accedere al sito dal pro-
cibo direttamente nelle case degli utenti. Le principali        prio computer, scegliere il ristorante e cosa si vuole
lamentele riguardano la mancanza di contratti                   mangiare e effettuare il pagamento, rigorosamente
regolari e l’assegnazione dell’orario di lavoro, che            con carta di credito o Postepay. Sono un centinaio i
avviene attraverso un algoritmo basato sui commenti,            locali della città che aderiscono al progetto del can-
negativi o positivi, espressi dai clienti.                      guro e il numero è in continuo aumento. Il costo di
Venerdì 12 gennaio si è svolto il primo incontro tra            consegna è di 2,50 euro, con la possibilità di lascia-
la delegazione di "Rider Union Bologna" e i vertici             re la mancia al rider.
della città, il sindaco Virginio Merola e l’assesso-            Il successo economico di questa start-up, così come
re Matteo Lepore. Entrambe le parti condividono                 per Uber e Amazon, sta nel continuo afflusso di
l’urgenza di affrontare questo tema a livello poli-             capitali su cui l’azienda può contare. Deliveroo è
tico e cittadino, ma l’amministrazione comunale                 apparentemente in rosso, a Bologna, in Italia e in
dovrà provare a convincere le aziende di delivery a             tutto il mondo. Perde esattamente tutto quello che

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guadagna dai ristoranti che ne sfruttano il servizio.
Nel 2016 ha registrato un rosso di 129 milioni di
sterline (dati dell’ottobre 2017); le perdite sono cre-
sciute del 300%, nonostante i ricavi siano aumen-
tati del 615%: il problema dunque è da attribuire
all’aumento più che proporzionale dei costi rispetto
ai ricavi. Poco male, almeno apparentemente, per-
ché nel frattempo sono arrivati oltre 385 milioni
dall’afflusso di capitali per un valore totale di circa
2 miliardi di euro. Se si tratta di una bolla specula-
tiva sull’onda della New Economy o di una crescita
sostenuta anche sul lungo periodo lo scopriremo
solo nei prossimi anni. Ma da dove provengono
questi soldi? Si tratta di angel investor, soggetti fa-
coltosi che provvedono fondi in cambio di obbli-
gazioni e quote di capitale o incubatrici e investi-
tori privati che credono nello sviluppo futuro della
start up. «In questo modo Deliveroo può continua-
re a progettare novità: cucine dedicate, nate sull’on-
da del servizio “scelti per te” proposta da Spotify                    toli e libri. Costi di consegna fino a un massimo di
nell’ambito musicale, nuovi algoritmi per le conse-                    4,90 euro, la possibilità di seguire in tempo reale
gne e l’estensione del servizio in altre 12 città nel                  gli spostamenti del rider e pagamento che viene ef-
mondo (sono già 150 in 12 paesi)», ha spiegato il                      fettuato solo a servizio concluso: queste le carat-
fondatore William Shu in una nota. Il progetto più                     teristiche principali della nuova delivery company
accattivante riguarda i locali delivery-only, battez-                  sempre più popolare del nostro paese.
zati "Editions": ristoranti dove è disponibile solo il                 Connazionale di Deliveroo è JustEat, nata in Da-
servizio a domicilio, maggiormente personalizzato                      nimarca ma quotata alla Borsa di Londra, ormai
per consegne più veloci e puntuali.                                    da diversi anni nel panorama del cibo a domicilio
Tra i principali competitor c’è la compagnia spa-                      mondiale e italiano. Il suo valore ammonta addirit-
gnola Glovo, che da novembre gestisce anche il                         tura a 4,6 miliardi di euro. Più popolare e a buon
servizio di delivery di McDonald’s a Bologna. Una                      mercato, specializzata in kebab, pizze al trancio
novità che tra i giovani e gli studenti della città sta                e dolci di vario genere, permette il pagamento in
avendo un successo enorme. È possibile ordinare                        contanti, una pratica rischiosa ma che avvicina al
praticamente qualsiasi cosa sia trasportabile in bici                  servizio anche i più giovani che non hanno una
o in motorino, spese al supermercato, abiti, giocat-                   carta di credito. A Bologna è stato celebre il suo

       Arriva dalla Basilicata la favola Piz-                                                un device distribuito ai ristoranti
       zabo, la startup leader nelle con-      IL CASO PIZZABO,                              dai due founder per trasmettere le
       segne a domicilio a Bologna tra il                                                    comande.
       2009 e il 2016. Invenzione di due      PIONIERA DEL FOOD                              Tutto bene dunque, fino all acquisi-
       studenti fuorisede, l’azienda, fon-                                                   zione del febbraio 2016 di Pizzabo
       data da Christian Sarcuni e Livio          DELIVERING                                 da parte di Just Eat, marketplace di-
       Lifranchi, viene comprata nel 2015                                                    gitale con sede a Londra specializ-
       per 51,2 milioni di euro dai tedeschi                                                 zata nella consegna di cibo a domi-
       di Rocket Internet e poi rivenduta al colosso inglese Just    cilio. La volontà dell'azienda inglese è quella di trasferire
       Eat, che ne cancella il marchio originale.                    da Bologna a Milano i 34 dipendenti della startup. Dopo
       Nata con l’idea di riunire in un’unica piattaforma web ri-    numerose fumate nere, finalmente le parti riescono a tro-
       storanti e pizzerie che offrono cibo da asporto, Pizzabo      vare un accordo: una parte del personale viene spostata
       diventa ben presto un’istituzione in città, grazie ad una     nel capoluogo lombardo, mentre chi non accetta il trasfe-
       forma di autofinanziamento particolarmente redditizia         rimento usufruisce delle garanzie stabilite dalla legge. È la
       e all’aumento costante dei clienti, soddisfatti non solo      fine di Pizzabo.
       dall’efficienza del servizio, ma anche dalle promozioni.      La sede bolognese chiude ufficialmente il 15 giugno 2016,
       Numerosi infatti i locali che garantiscono sconti: bevan-     con tanto di saluti ufficiali da parte dei fondatori e pizzata
       de in regalo, pizze omaggio e, per i fidelizzati, consegne    organizzata dagli utenti per commemorare questo brand
       gratuite. L’invenzione più innovativa? Lo “stampaordini”,     così amato e così funzionale per la città.

                                                             Quindici - 18
Il mondo del food-delivery in
Italia e a Bologna è in continua
espansione, con nuovi unicorni
(start up dal valore superiore al
miliardo di dollari) che si affac-
ciano ogni anno sul mercato
contenzioso con l’emiliana Pizzabo, regina delle
consegne della città agli inizi del decennio.
Dalla Germania arriva invece Delivery Hero, a capo
del marchio Foodora, disponibile da pochi giorni
anche a Bologna e presente in oltre 10 paesi e 50
città. Nell’ambito delle Offerte pubbliche iniziali
(Ipo) tedesche, rivolte al pubblico indistinto di in-
vestitori, è la più importante degli ultimi tre anni,
con un valore di circa 6 miliardi di euro. Con la sua
rapida crescita in pochi anni la società berlinese è
diventata uno dei colossi globali, potendo contare            Una menzione d’onore merita sicuramente Sgnam,
su 300mila ristoranti e oltre 5mila componenti del-           l’app sviluppata del 2012 da Giovanni Cavallo e
lo staff in 53 paesi. Nel capoluogo emiliano è già            Lorenzo Lelli, partiti da zero senza nessuna espe-
disponibile il servizio “ritiro”, che permette di pre-        rienza imprenditoriale e arrivati a insidiare i co-
levare il cibo ordinato direttamente nei ristoranti,          lossi stranieri a Bologna, Ferrara, Reggio Emilia
e la piattaforma per le aziende Foodora corporate             e Modena. Più faticosi l’inserimento nel mercato
che traccia gli ordini aziendali e suddivide i costi          delle altre città, ma l’efficienza delle consegne e la
in modo corretto tra i dipendenti.                            comodità del servizio per i ristoranti sono i fiori
                                                              all’occhiello di questa start up tutta italiana. Se la
                                                              maggior parte dei concorrenti infatti deve instal-
                                                              lare un Pos fisico nell’esercizio commerciale, con
                                                              Sgnam è sufficiente scaricare l’app per diventare
                                                              operativi e gestire gli ordini. Questa piattaforma
                                                              collabora esclusivamente con ristoranti di fascia
                                                              medio-alta e può contare a Bologna su un team di
                                                              110 persone, tra rider e componenti della logisti-
                                                              ca. La crescita settimanale del numero di clienti è
                                                              circa del 5% e alcuni locali tra gli oltre 100 affiliati
                                                              hanno raggiunto oltre 10mila euro di ricavi mensili
                                                              aggiuntivi.
                                                              Il mondo del food delivery in Italia e a Bologna è in
                                                              continua espansione, con nuovi unicorni, ovvero
                                                              start up dal valore superiore al miliardo di dollari,
                                                              che si affacciano ogni anno sul mercato del nostro
                                                              paese. Possibilità enormi di guadagno che han-
                                                              no attirato anche l’attenzione di due colossi come
                                                              Uber e Amazon, già pronti a investire centinaia di
                                                              milioni di dollari nei rispettivi progetti legati alle
                                                              consegne del cibo d’asporto. Comodità per tutte le
                                                              tasche e garanzia di qualità, almeno per la maggior
                                                              parte dei locali che usufruiscono di questi servizi
                                                              a domicilio. Attività che, soprattutto in una delle
                                                              città più famose a livello culinario del nostro Paese,
                                                              permette anche a coloro che non vogliono uscire
                                                              di poter mangiare nella tranquillità della propria
                                                              cucina le specialità, locali e non.

                                                    Quindici - 19
Cultura

         Buona affluenza nei luoghi dell'arte pur senza eventi di cartello

                    La carica dei 300mila, ma non basta

I musei bolognesi chiudono il 2017 in positivo, in attesa delle grandi mostre

di Giulia Gotelli

«
       Il museo, per i bolognesi, deve essere una               continuamente». Durante il 2016, infatti, mentre
       seconda casa - inizia Roberto Grandi, il                 il Mambo aveva ospitato la mostra su David
       presidente dell’Istituzione Bologna Musei,               Bowie, il Museo Archeologico era stato teatro di
       incontrato al Mambo – i maggiori punti di                un’esposizione basata sull’antico Egitto: da sole
       interesse sono un bookshop ben organizzato               avevano attirato 303.110 visitatori. Perché nel 2017
e una bella caffetteria: quella del Mambo è stata               non si è fatto lo stesso, visto l’enorme successo
recensita come la migliore di Bologna!». Il 2017, per i         di questi eventi di massa? «La grande mostra di
musei della città, si chiude con un bilancio positivo           quest’anno è Revolutjia – spiega Grandi, attorniato
in linea con la media nazionale: nonostante non sia             da scaffali candidi dove svettano, a colori vivaci,
stato caratterizzato, infatti, da grandi mostre, i primi        tutti i libri pubblicati dal museo – ma per quanto
dieci mesi registrano 295.588 visitatori. «Un dato              riguarda il 2017, non potendo chiudere il bilancio
positivo, perché conferma che, pur avendo dovuto                in passivo, non abbiamo potuto investire su
contare soltanto sulle collezioni permanenti e sulle            iniziative costose. Senza contare che una mostra
temporanee minori, possiamo fissare l’asticella                 di grandi dimensioni ha un costo decisamente
di base su quasi 300mila visitatori – commenta                  superiore alle nostre possibilità e abbiamo
Grandi, soddisfatto - anche se, ovviamente, non                 bisogno di un finanziamento esterno, privato.
bisogna mai accontentarsi e cercare di migliorare               Solitamente collaboriamo con associazioni come

                                                      Quindici - 20
Arthemisia, Cms e Skira: noi stanziamo 10mila
euro e chi organizza veramente la mostra si assume
il rischio di impresa, aggiungendo la somma
mancante. Il problema emerge in particolare per
le mostre di arte contemporanea, perché non si
guadagna. Il Museo Archeologico registra sempre
una grande affluenza, ma nel 2017, per problemi
organizzativi, non abbiamo potuto fare un'altra
grande mostra». Anche la partecipazione si attesta
su dati positivi: 118.430 persone hanno potuto
prendere parte alla vita del museo tramite visite
guidate ed eventi culturali. L’elemento didattico
rimane fondamentale: l’obiettivo dell’Istituzione,
soprattutto attraverso i campi estivi, è infatti
coinvolgere i più giovani portandoli a «costruire
l’arte tutti assieme». Per attirare gli adulti bisogna
ricorrere, invece, a campagne di comunicazione
efficace (al momento non adeguatamente
finanziate) e a un nuovo format di visite brevi, in
modo da non dover pianificare un’intera giornata
per poter frequentare i musei. Quindici minuti per                    «Bisogna far conoscere a bologne-
abbandonarsi alla sindrome di Stendhal di fronte
alle collezioni più importanti ospitate in città:                     si e turisti il museo, la sua storia,
è questa la principale novità degli ultimi anni,
proposta grazie all’abbonamento alla Bologna
                                                                      renderli parte di un'esperienza»
Card, che garantisce anche sconti rilevanti e che ha                  commenta il presidente
avuto un discreto successo nel 2017, tanto da essere
riproposta nel 2018. Merito anche di una campagna                     pare, sono stati gli orari. Il Museo Archeologico e
di comunicazione che ha colto nel segno, secondo                      quello Medievale, fino a giugno, chiudevano alle 15
Grandi. «La parola d’ordine è raccontare: riuscire a                  penalizzando i visitatori, infastiditi dalla presenza
far conoscere a bolognesi e turisti il museo, la sua                  dilagante delle gite scolastiche durante la mattina.
storia, renderli parte di un’esperienza – commenta                    Dall’estate, però, l’orario è stato prolungato fino alle
il presidente -. Ma per fare ciò serve una grande                     18.30 e il 33% di visite sono state registrate proprio
comunicazione e senza questa, per la quale serve                      nella fascia pomeridiana.
un budget esterno, abbiamo le mani legate». Un                        Per quanto riguarda i turisti, i musei della città sono la
altro problema fondamentale dei musei, a quanto                       meta prediletta di stranieri e non: il 60% di visitatori è
                                                                      composto da vacanzieri europei, che non rinunciano
                                                                      a una tappa culturale nel proprio percorso, in parti-
                                                                      colare francesi, inglesi e tedeschi. Un dato ricavabile
                                                                      dall’ampia diffusione delle Card Bologna Welcome,
                                                                      acquistate preventivamente in blocco dai tour ope-
                                                                      rator. Mentre le preferenze dei bolognesi si aggirano
                                                                      attorno alle mostre temporanee, gli stranieri si foca-
                                                                      lizzano sulle permanenti. «Uno si trova a Bologna e
                                                                      pensa: “O la vedo ora o mai più”. La mostra perma-
                                                                      nente diventa una tappa obbligata del soggiorno in
                                                                      città – racconta Grandi: - I giapponesi in particolare
                                                                      sono grandi amanti di Morandi: ricordo una comitiva
                                                                      che voleva assolutamente visitare la casa dell’artista».
                                                                      Visto il successo del 2017, è inevitabile fare prono-
                                                                      stici sull’anno appena iniziato, dando qualche an-
                                                                      ticipazione sulle future mostre. «Vogliamo ripen-
                                                                      sare Palazzo D’Accursio - conclude Grandi - entro
                                                                      giugno, il sindaco ha promesso di riaprire la Torre
                                                                      dell’orologio, che attirerà non solo turisti ma anche
                                                                      bolognesi, che non l’hanno mai vista. Per far vivere
                                                                      il museo al suo pubblico, abbiamo anche pensato
                                                                      di aprire, all’ultimo piano, un bar affacciato sulla
Roberto Grandi, presidente dell'Istituzione Bologna Musei             piazza».

                                                            Quindici - 21
TEATRO                                  CINEMA
                   Peter Pan guarda sotto le gonne
                   Presentato alla scorsa Biennale,
                   questo spettacolo di Livia Ferracchiati
                   racconta la storia di un bambino che
                   cresce in un corpo femminile.
                   19 gennaio ore 20.30
                   Teatro Arena del Sole
                   Biglietti da 8,50 a 17 euro
                                                             L'ora più buia
                   La Bohème                                 Nel 1940, in pieno pericolo nazista,
                   L'opera di Giacomo Puccini torna          in Gran Bretagna si erge la figura di
                   in scena al Comunale con la regia di      Churchill, la cui interpretazione ha re-
                   Graham Vick e la direzione di Miche-      galato a Oldman il Golden Globe.
                   le Mariotti.                              di J. Wright (G. Bretagna/2017) 114'
                   19-28 gennaio (tranne 22 e 26)            dal 18 gennaio
                   Teatro Comunale di Bologna                Roma d'Essai 16.00 18.30 21.00
                   Riduzione under 30

                                                             Ella & John - The leisure seeker
                                                             Una coppia di acciaccati ottantenni
                                                             rispolvera il vecchio camper "Leisure
IL CARTELLONE DI

                                                             Seeker" per ripartire all'avventura.
                                                             di P. Virzì (Ita-Fra/2017) 112'
                                                             dal 18 gennaio
                                                             Lumière 15.45 18.00 20.15 22.30

                                                             Downsizing
                                                             In un mondo che consuma troppa
                                                             energia, uno scienziato inventa una
                   Vito & Duo Sconcerto                      formula per far sopravvivere gli uomi-
                   "Il bar al portico", serata comico-mu-
                   sicale per beneficenza, con incasso       ni: rimpicciolirsi. Con Matt Damon.
                   devoluto all'Associazione Epilessia ER.   di A.Payne (USA/2017) 140'
                   27 gennaio ore 21.00                      dal 25 gennaio
                   Teatro Consorziale di Budrio              Medica Palace

                   Orchestra filarmonica di Bologna
                   Diretta da Rory Macdonald, l'Ofbo
                   suona il "Concerto per pianoforte e
                   orchestra n.23 in la magg, K488" di
                   Mozart e la "Sinfonia n.5 in do diesis
                   minore" di Mahler.
                   29 gennaio ore 21.00
                   Auditorium Manzoni

                                                             Made in Italy
                                                             La storia di Riko (Stefano Accorsi), un
                                                             uomo che ama l'Italia ma arrabbiato
                                                             con il suo tempo. Regia e musica di
                                                             Luciano Ligabue.
                                                             di L. Ligabue (Ita/2018) 104'
                                                             dal 25 gennaio 2018
                                                             The Space Cinema 19.55 22.25
MOSTRE                                       MUSICA                                      EVENTI
The Wall                                     Show audiovisivo sperimentale             Duello letterario
Una mostra multimediale che ha come          Mix di generi in uno spettacolo unico     Luca Briasco con "Americana. Libri,
protagonista il muro in tutte le sue         del gruppo francese Chinese Man, in       autori e storie dell'America contem-
sfaccettature, da simbolo di esclusione      tour dopo l'uscita dell'album "Shikan-    poranea" si confronta con Alessandra
a luogo di memoria.                          taza".                                    Sarchi e il suo "La notte ha la mia
Fino al 6 maggio                             19 gennaio ore 22.00                      voce", finalista all'ultimo Campiello.
Palazzo Belloni                              Estragon Club                             19 gennaio ore 19.00
Biglietti 7-15 euro                          Biglietto 17 euro                         Confraternita dell'Uva

Le nuove avanguardie russe
"It's OK to change your mind!" presen-
ta le opere di ventuno artisti russi delle
ultime generazioni, delineando un pa-
norama vario e interessante.
Dal 20 gennaio al 18 marzo
Inaugurazione il 19 alle 18.00
Villa delle Rose

Revolutija                                   Renga, Nek e Max Pezzali                  Bologna-Benevento
I migliori capolavori russi del Nove-        Tre grandi voci italiane si esibiran-     La squadra di Donadoni, che non vin-
cento, provenienti dal Museo di Stato        no in un imperdibile concerto, dove       ce in casa dallo scorso 25 novembre,
di San Pietroburgo. Da Chagall a Male-       canteranno insieme i grandi successi      nella ventunesima giornata ospita al
vich, passando per Kandinsky.                di ognuno.                                Dall'Ara il fanalino di coda Beneven-
Fino al 13 maggio                            20 gennaio ore 21.00                      to, reduce da due successi di fila.
MAMbo                                        Unipol Arena                              21 gennaio ore 15.00
Biglietti 12-14 euro                         Biglietti da 35 euro                      Stadio dall'Ara
                                             Musica elettronica all'Off                Trekking a sei zampe
                                             Il duo elettronico iBerlino presenta il   Riservato ai soci dell'associazione Le
                                             loro nuovo album "Hai mai mangiato        Ortiche, un percorso di 5-6 chilometri
                                             un uomo?", nato nella cucina del loro     con il proprio cane nella splendida
                                             appartamento.                             natura di Villa Ghigi e nell'Eremo di
                                             24 gennaio ore 20.30                      Ronzano.
                                             Off (gratuito)                            27 gennaio ore 8.30
                                                                                       Ritrovo via San Mamolo 128, 15 euro
                                             Tributo ai Pink Floyd
                                             La band riminese Sound Project in
                                             "Waiting for Roger", un concerto che
                                             introduce la tournée italiana dell'ex
                                             Pink Floyd Roger Waters.
                                             27 gennaio ore 21.30
                                             Teatro Arena del Sole
                                             Biglietti 16-20 euro

Luigi Busi                                                                             Mercato ritrovato
"L'eleganza del vero 1837-1888",                                                       Ultimo appuntamento al sabato
prima monografica nella sua Bologna                                                    mattina per il mercato contadino, in
del pittore realista ottocentesco: oltre                                               collaborazione con la Cineteca. Tanti
quaranta opere di carattere storico.                                                   prodotti locali a chilometro zero.
Dal 27 gennaio al 18 marzo                                                             27 gennaio
Inaugurazione il 27 alle 17.30                                                         Piazzette Pasolini e Magnani
Palazzo d'Accursio, Sala Ercole                                                        Davanti al cinema Lumière
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