CHARLES ATLAS OMINOUS, GLAMOROUS, MOMENTOUS, RIDICULOUS 12.03.2020 03.05.2020

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CHARLES ATLAS
OMINOUS, GLAMOROUS, MOMENTOUS,
RIDICULOUS

12.03.2020        03.05.2020

ICA Milano
ICA Milano
                                      CHARLES ATLAS
Via Orobia 26, 20139 Milano
                                      OMINOUS, GLAMOROUS, MOMENTOUS,
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+39 375 5324806                       RIDICULOUS
Metropolitana
M3 fermata Lodi T.I.B.B.
Uscita P.le Lodi V.le Isonzo          A cura di           Curated by
M3 fermata Brenta
                                      Alberto Salvadori   Alberto Salvadori
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OMINOUS, GLAMOROUS, MOMENTOUS, RIDICULOUS                                            The Legend of Leigh Bowery (2002)          artistica sono intrecciate nella sua
                                                                                     e l’installazione immersiva The            opera, rivelando ancora una volta
Fin dai suoi esordi alla fine degli       Profondamente affascinato dall’im-         Waning of Justice (2015), lavori ca-       come arte e vita personale coin-
anni ‘60, Charles Atlas (St. Louis,       patto defamiliarizzante prodotto           paci di raccontare in modo appro-          cidano creando un flusso continuo
Missouri, 1949) ha svolto un ruolo        da tecniche come il chroma-key,            fondito i temi più cari ad Atlas –         di riflessione, scambio, creazione
centrale nello sviluppo del film          è verso la fine degli anni ‘70 e i primi   la relazione tra il video e la danza,      e memoria che egli ha saputo de-
e del video nell’ambito dell’arte         anni ‘80 che inizia ad applicare           le politiche identitarie contem-           codificare attraverso un potente im-
contemporanea.                            le sue sperimentazioni filmiche a          poranee e il glamour underground –         maginario spinto talvolta al limite
Le sue sperimentazioni tecniche,          opere specifiche. Alcune delle sue         e al contempo svela alcune delle           del surreale. Atlas ha trasmesso
formali e contenutistiche hanno           video installazioni, spesso molto          collaborazioni più salienti che ne         tale capacità immaginifica e visio-
spesso portato l’artista alla crea-       complesse a livello tecnico, sono          hanno caratterizzato l’opera duran-        naria anche attraverso l’utilizzo
zione di complesse opere e video-         esplorazioni astratte e giocose            te gli anni più intensi della sua          di un sub-idioma culturale pop gra-
installazioni che hanno nella             di un’iconografia di serie geometri-       produzione artistica.                      zie al quale ha saputo affrontare,
danza e nella performance il loro         che o sequenze numeriche che                                                          in modo sottile, ironico e mai ecces-
centro di gravità.                        esaminano la segmentazione e la            Atlas è spesso citato proprio per          sivamente dichiarato, aspetti del
Atlas inizia il suo percorso a New        costruzione dello spazio visivo, por-      gli importanti progetti collaborativi      biopotere e delle politiche del corpo
York nel 1969, a soli vent’anni, prima    tando la visione verso una rifles-         nei quali ha coinvolto personalità         e dell’identità, tematiche fonda-
come assistente stage manager             sione su tematiche sociali urgenti         come i coreografi Merce Cunning-           mentali tuttora al centro della pro-
e in seguito come filmmaker in            come le strutture e le modalità di         ham (1919-2009) e Michael Clark            duzione artistica contemporanea.
residence per la Merce Cunningham         rappresentazione identitarie nella         (1962) e il performer e fashion            L’opera visionaria di Atlas ha sapu-
Dance Company, celebre compa-             e della contemporaneità.                   designer Leigh Bowery (1961-1994).         to influenzare le generazioni più
gnia di danza fondata e diretta dal                                                  La sua rete di collaboratori e part-       giovani di filmmaker e videoartisti
coreografo e danzatore Merce              La mostra raccoglie molte opere            ner professionali è spesso coincisa        internazionali, che ancora oggi
Cunningham, padre della Modern            fondamentali, mettendo in risalto          con la sua cerchia di amici più            lo considerano una figura chiave
Dance americana. Durante i nume-          la continua e instancabile capa-           intimi: molti dei lavori realizzati        della sperimentazione filmica.
rosi tour, con una camera super-8         cità creativa di Atlas volta a inve-       dall’artista tra gli anni ‘80 e gli anni   Un esempio importante della sua
Atlas inizia a fissare sulla pellicola    stigare il potenziale espressivo dei       ‘90 sono infatti i ritratti di alcuni      cinematografia è il fiction-docu-
il team della compagnia, elabo-           time-based media. Anche questa             dei protagonisti della scena under-        mentario Hail the New Puritan (1986),
rando non solo tecnicamente ma            mostra, come per altre realizzate          ground e del milieu artistico new-         esposto in mostra in una delle sale
anche concettualmente i possi-            dalla Fondazione ICA Milano,               yorkese dell’epoca, di cui Atlas era       al primo piano. Realizzato in colla-
bili utilizzi della cinepresa e delle     percorre una modalità curatoriale          parte integrante.                          borazione con l’allora giovanissimo
attrezzature tecniche all’epoca           che si basa sulla totale libertà                                                      danzatore Michael Clark e dedi-
disponibili. Danza e corpo in movi-       interpretativa dell’artista rispetto       In occasione di OMINOUS,                   cato alla scena underground della
mento sono infatti i soggetti sui         allo spazio, al progetto, al suo           GLAMOROUS, MOMENTOUS,                      Londra di fine anni ‘80, in quest’opera
quali si concentrò e lavorò fin           catalogo, come si sarebbe detto            RIDICULOUS (in italiano traducibile        per la prima volta la camera diven-
dall’inizio. Nel 1983, l’artista decide   negli ambienti della sperimenta-           con “INFAUSTO, ENTUSIASMAN-                ta la reale e attiva controparte del
di lasciare la compagnia prose-           zione all’epoca degli esordi di            TE, ECCEZIONALE, RIDICOLO”),               soggetto. Il film è stato realizzato in
guendo così l’approfondimento             Atlas. Realizzato dopo oltre un anno       prima mostra personale mai re-             piena epoca thatcheriana, momen-
del suo percorso artistico e crean-       d’intenso dialogo con l’artista,           alizzata in Italia dedicata al lavoro      to storico caratterizzato da un duro
do alcuni dei lavori seminali che         il progetto espositivo presenta            di Atlas, l’artista ha infatti scelto      clima sociale imposto dalle rifor-
avrebbero influenzato le future ge-       alcune delle sue opere più celebri         di esporre alcune delle opere che          me di matrice liberista. Atlas sceglie
nerazioni di filmmakers e video-          tra cui Locale (1980); Hail the New        celebrano proprio questi legami:           di creare un’atmosfera quasi ma-
artisti internazionali.                   Puritan (1986); Teach (1992/1998);         vita privata e sperimentazione             gica, in cui il glamour vissuto dal

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protagonista – all’epoca ancora poco      cinamento ed esplorazione dei               sto che semplicemente davanti
conosciuto – e dal suo entourage,         vasti mondi che i corpi stessi abi-         o dietro di loro.
ha il ruolo principale di contrastare     tano. Dalle opere in mostra emerge          Ancora una volta sono le opere
l’inevitabile disfunzionalità sociale     inoltre come l’interesse di Atlas           a parlare per l’artista, svelandoci
del thatcherismo dell’epoca, di-          si rivolga sovente al filmare tanto         il più ampio progetto di Atlas: il suo
ventando l’unica arma ammissibile         le coreografie quanto i danzatori           interesse nel fornire un’intima vi-
in una realtà così complessa              stessi. Profondamente dedito                sione del mondo della danza come
e delicata.                               ai suoi soggetti, l’artista infatti li ha   metodologia di auto riflessione
Nei lavori di Atlas la danza non          mostrati e ripresi nel dettaglio: nel       su noi stessi, una dimensione pri-
appare mai da sola; è infatti quasi       loro candore, in abbandono e in             vata ma al contempo condivisa che
sempre e intrinsecamente connes-          tensione, sia grazie alla cura e all’at-    rivela i modi in cui tutte le sogget-
sa alla comunità di persone che           tenzione quasi maniacale per i              tività già agiscono come una vera
la rendono possibile. Performer,          dettagli delle inquadrature sia per         e propria performance.
coreografi, compositori, costumisti,      le metodologie e tecniche utilizza-         Sin dall’inizio della sua pratica
scenografi, registi, perfino il pubbli-   te. Tali strategie hanno avuto il           infatti, Atlas ha desiderato vedere,
co stesso. Durante gli anni, la dan-      merito non solo di attrarre il pubbli-      e al contempo mostrare, il vero
za è rimasta una tematica costante        co più vicino ai soggetti che Atlas         sé che giace all’interno di ciascuno
nella ricerca dell’artista, mentre        filmava (grazie alla loro fisicità, alle    dei suoi soggetti. Attraverso le
le diverse comunità in essa attive        qualità del movimento e alle per-           strutture coreografiche, Atlas li ri-
ne sono diventate i duraturi sog-         sonalità emerse), ma anche ai diver-        traeva tuttavia non come danzatori
getti. Una delle sue collaborazioni       si contesti che essi animano nei            o performer, ma come persone.
più longeve e fruttuose è proprio         suoi lavori.                                A questo desiderio si lega indisso-
quella con il coreografo e danzatore      Il ritratto diviene per Atlas un meto-      lubilmente l’interesse dell’artista
Merce Cunningham. Insieme a               do di analisi utile non a focalizzar-       per i mondi delle culture under-
lui Atlas da vita alla pratica della      si sul singolo, ma sulle implicazioni       ground e per il clubbing, mondi tal-
“video dance” o “dance for camera”,       che esso ha in relazione alla col-          volta terribilmente crudi e onesti,
una metodologia per la quale i movi-      lettività, alle collaborazioni e al net-    intrisi di un fascino glamour e bo-
menti sono ideati e coreografati          work in cui agisce, come accade             hémien vissuti come antidoti da
direttamente in relazione alla cine-      in The Myth of Modern Dance (1990)          contrapporre al cinismo e alla
presa e ai suoi spostamenti. Questa       in collaborazione con il danzatore          violenza del mondo, proprio come
tecnica è ben visibile in alcune delle    Douglas Dunn, The Legend of Leigh           ci racconta la drag queen Lady
opere presenti nella mostra e alle-       Bowery (2002) o il già citato Hail          Bunny in The Waning of Justice
stite al primo piano, tra cui Channel/    the New Puritan (1986).                     (2015), dove la sua voce ci abbraccia
Inserts (1981) in collaborazione          Così facendo, Atlas mostra lo slitta-       e ci avvolge: nel mondo ominous,
con lo stesso Merce Cunningham            mento tra gli spazi della vita quo-         glamorous, momentous, ridiculous
o Ex-Romance (1984/1987), in col-         tidiana e della performance, quelli         in cui viviamo tutto è ancora pos-
laborazione con la danzatrice e co-       della vita trasmessa dalla tele-            sibile, persino essere se stessi.
reografa Karole Armitage.                 camera e della vita reale. Le riprese
                                          di Atlas collocano spesso l’osser-          Alberto Salvadori
Per Atlas filmare la danza non con-       vatore esattamente all’interno della        Chiara Nuzzi
sisteva semplicemente nel cattu-          danza o della coreografia, al cen-
rare un corpo in movimento; era           tro dell’azione; tra i danzatori di
e continua a essere un gesto di avvi-     Cunningham o di Armitage piutto-

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OMINOUS, GLAMOROUS, MOMENTOUS, RIDICULOUS                                        explore in depth the themes dear-        that he has been able to decode
                                                                                 est to Atlas—the relationship be-        through a powerful imagination
Since the late 1960s Charles Atlas       the early 1980s that he began to        tween video and dance, contempo-         which is sometimes almost surreal.
(St. Louis, Missouri, 1949) has          apply his film experiments to spe-      rary identity policies and under-        Atlas has also transmitted this
played a central role in the devel-      cific works. Some of his video          ground glamour—at the same time          imaginative and visionary ability
opment of film and video in con-         installations—often very complex        reveal some of the fundamental           through the use of a pop culture
temporary art.                           at a technical level—are abstract       collaborations that characterised        sub-idiom which had enabled him
His technical, formal and content        and playful explorations of an          his work during the most intense         to deal with aspects of bio-power
experiments have often led the           iconography of geometric series         years of his artistic production.        and body and identity politics in a
artist to create complex works and       or numerical sequences that                                                      subtle, ironic and never excessively
video installations that have their      examine the segmentation and            Atlas is often mentioned precisely       stated way, fundamental issues
centre of gravity in dance and           construction of the visual space,       for the important collaborative pro-     still at the centre of contemporary
performance.                             bringing the vision towards a           jects in which he involved person-       artistic production. Atlas’ visionary
Atlas began his career in New York       reflection on urgent social issues      alities such as the choreographers       work has influenced younger
in 1969, at the age of twenty, first     such as structures and ways of          Merce Cunningham (1919-2009)             generations of international film-
as an assistant stage manager and        representing identity in and of the     and Michael Clark (1962) and the         makers and video artists, who still
later as a filmmaker in residence        contemporary time.                      performer and fashion designer           consider him a key figure in film
for the Merce Cunningham Dance                                                   Leigh Bowery (1961-1994). His net-       experimentation. An important ex-
Company, a famous dance com-             The exhibition brings together many     work of collaborators and profes-        ample of his cinematography is the
pany founded and directed by the         fundamental works, highlighting         sional partners has often coincided      fiction-documentary Hail the New
choreographer and dancer Merce           Atlas’ continuous and tireless cre-     with his circle of closest friends:      Puritan (1986), exhibited in one of
Cunningham—father of American            ative ability aimed at investigating    many of the works he created be-         the smaller rooms on the first floor.
Modern Dance.                            the expressive potential of time-       tween the 80s and 90s are in fact        Created in collaboration with the
During numerous tours, Atlas begins      based media. Like other exhibitions     the portraits of some of the protago-    then very young dancer Michael
to follow the company’s team with        conceived by the Fondazione             nists of the underground scene and       Clark and dedicated to the London
a super-8 camera, and to develop         ICA Milano, it follows a curatorial     the New York artistic milieu of the      underground scene of the late
the possible uses of the camera and      approach that is based on the           time of which Atlas was an integral      1980s, for the first time in this work
equipment available at the time          artist’s total freedom of interpre-     part.                                    the camera becomes the real and
from both a technical and concep-        tation with respect to the space, the                                            active counterpart of the subject.
tual perspective. From the very          project, and its catalogue, in much     On the occasion of OMINOUS,              The film was made in the middle of
beginning, dance and the body in         the same way as the experimental        GLAMOROUS, MOMENTOUS,                    the Thatcher era, a historical mo-
movement were the subjects he            environments in which Atlas moved       RIDICULOUS, the first personal exhi-     ment characterised by a harsh so-
concentrated upon. In 1983 he de-        at the beginning. Realised after        bition ever realized in Italy dedi-      cial climate arising out of liberal
cided to leave the company, and          a year of intense dialogue with the     cated to the work of Charles Atlas,      reforms. Atlas chooses to create an
furthering his artistic career he cre-   artist, the exhibition project pre-     the artist has in fact chosen to         almost magical atmosphere, in
ated some of his seminal works           sents some of his most famous           exhibit some of the works which          which the glamour experienced by
that would influence future genera-      works including Locale (1980); Hail     celebrate precisely these ties.          the protagonist—still little known
tions of international filmmakers        the New Puritan (1986); Teach (1992/    In his work, private life and artistic   at the time—and his entourage,
and video artists.                       1998); The Legend of Leigh Bowery       experimentation are intertwined,         has the main role of contrasting the
Deeply fascinated by the de-famil-       (2002) on the first floor and the       once again revealing how art and         inevitable social dysfunctional
iarising impact produced by tech-        immersive installation The Waning       personal life coincide, creating         nature of Thatcherism of the time,
niques such as chroma-key, it was        of Justice (2015) installed on the      a continuous flow of reflection, ex-     becoming the only admissible
towards the end of the 1970s and         ground floor. These works, which        change, creation and memory              weapon in an extremely complex

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and delicate context. In Atlas’ works,   fact showed them and reproduced         sion which reveals the ways in
dance never appears alone; it is         them in detail: in their candour, in    which all subjectivities already act
in fact almost always intrinsically      abandonment and in tension, both        as a real performance.
connected to the community of            thanks to the almost obsessive care     Since the beginning of his practice,
people who make it possible. Per-        and attention to the detail of the      in fact, Atlas has wanted to see,
formers, choreographers, com-            shots and in the methodologies          and at the same time show, the
posers, costume designers, set           and techniques used. These strate-      true self that lies within each of his
designers, directors, even the public    gies have not only brought the          subjects. However, through the
itself. Over the years, dance has        public closer to the subjects that      choreographic structures, Atlas
remained a constant theme in the         Atlas filmed (thanks to their physi-    portrayed them not as dancers or
artist’s research, while the various     cality, the qualities of the move-      performers, but as people. This
communities active in it have be-        ment and the personalities that         desire is inextricably linked to the
come its enduring subjects.              emerged), but also to the different     artist’s interest in the worlds of
One of his most long-lived and           contexts that they animate in his       underground cultures and clubbing,
fruitful collaborations is precisely     works.                                  worlds which are sometimes
that with the choreographer and          For Atlas, the portrait becomes         terribly raw and honest, imbued
dancer Merce Cunningham. To-             a method of analysis useful not to      with a glamorous and bohemian
gether with him, Atlas gives life to     focus on individuals, but on the        charm. They are lived as antidotes
the practice of “video dance” or         implications that they have in rela-    to be opposed to the cynicism
“dance for camera”, a methodology        tion to the community, the collabo-     and violence of the world, just like
for which movements are con-             rations and the network in which        the drag queen Lady Bunny in
ceived and choreographed directly        they act, like in The Myth of Modern    The Waning of Justice (2015) tells us
in relation to the camera and its        Dance (1990) in collaboration with      in a voice that embraces us and
motions. This technique is clearly       Douglas Dunn, The Legend of Leigh       envelops us: in the ominous, glam-
visible in some of the works in the      Bowery (2002) or the aforemen-          orous, momentous, ridiculous world
exhibition and set up on the first       tioned Hail the New Puritan (1986).     in which we live everything is still
floor, including Channel/Inserts         In doing so, Atlas shows the shift      possible, even being yourself.
(1981) in collaboration with Merce       between the spaces of daily life and
Cunningham or Ex-Romance (1984/          performance, that of life transmitted   Alberto Salvadori
1987), in collaboration with the         by the camera and real life. Atlas’     Chiara Nuzzi
dancer and choreographer Karole          filming often places the observer
Armitage.                                within the dance or choreography,
For Atlas, filming dance was not         right at the centre of the action;
simply about capturing a moving          among the dancers of Cunningham
body; it was and continues to be         or Armitage rather than simply
a gesture that involves approaching      in front of or behind them.
and exploring the vast worlds that       Once again it is the works that speak
the bodies themselves inhabit. The       for the artist, revealing the wider
works on display also show that          Atlas’ project: his interest in pro-
Atlas’ interest often focuses on the     viding an intimate vision of the
dancers as well, and not solely          world of dance as a method of self-
on the choreographies. Deeply dedi-      reflection on ourselves, a private
cated to his subjects, the artist in     but at the same time shared dimen-

10                                                                               11
Le opere                                                   2                                                          teplici azioni riprese tuttavia in luoghi separati.            grafo Fergus Greer e del musicista Richard Torry.
                                                           Blue Studio: Five Segments, 1976                           Ispirati infatti alle azioni parallele presenti in alcune      Nell’opera emergono la straordinaria forza e influen-
La mostra, concepita interamente con l’artista, si         Collaborazione con Merce Cunningham                        scene de Il Padrino, girato nel 1972 da Francis Ford           za che Bowery esercitò sulla comunità artistica
sviluppa su entrambi i piani della Fondazione. Gli         Blue Studio: Five Segments nasce dalla collaborazio-       Coppola, Cunningham e Atlas dividono le diverse                dell’epoca, oltrepassando le mere discipline della
ambienti sono stati appositamente trasformati per          ne tra Atlas e il coreografo e danzatore statunitense      location della regia in sedici aree dove tre coppie di         moda e del design grazie alla sua personalità ribelle
accogliere le opere di Charles Atlas, realizzando          Merce Cunningham. Nel 1973 Cunningham decide               danzatori compiono romantici duetti, privi tuttavia            e colma di contrasti.
così un percorso narrativo specifico nel quale l’arti-     di lavorare con il video e chiede ad Atlas di collabo-     di una narrazione specifica. Grazie all’insieme delle
sta guida il visitatore attraverso una selezione dei       rare insieme a lui. L’artista inizia così a sperimentare   coreografie di Cunningham, dei costumi disegnati               5
suoi lavori seminali culminando al primo piano, il cui     varie tecniche di regia, editing e montaggio, sco-         da Atlas e della musica dalle sonorità apocalittiche,          Ex-Romance, 1984/1987
spazio più ampio intitolato dall’artista I Am Beautiful,   prendo le relazioni tra la camera e il corpo e le possi-   il risultato è un’opera dalla struttura di un vero             Ex-Romance, progetto in collaborazione con la dan-
accoglie due diverse videoinstallazioni, Teach (1992/      bilità date dall’attrezzatura tecnica dell’epoca. Par-     e proprio film.                                                zatrice e coreografa Karole Armitage, avrebbe
1998) e Turning Portraits (2020). Quest’ultima è la        ticolarmente affascinati dal chroma key – una delle                                                                       dovuto essere girato in Italia sui colli romani, ma il
nuova importante produzione realizzata in occasione        tecniche usate per realizzare effetti di sovrappo-         3                                                              budget raccolto non fu sufficiente a coprire le spese
della mostra presso la Fondazione ICA Milano.              sizione di due diverse immagini (o due diversi video)      Hail the New Puritan, 1986                                     del viaggio. Il film venne così realizzato all’aeroporto
                                                           grazie alla quale è possibile rimuovere il colore di       Hail the New Puritan è una lettera d’amore dedicata            di Providence, Rhode Island, e nelle sue vicinanze.
Piano terra                                                sfondo in post-produzione e sostituirlo con qualsiasi      alla città di Londra e agli straordinari personaggi            Sebbene Atlas la ricordi come una delle esperienze
                                                           altra immagine – i due artisti realizzano una compo-       che ne hanno caratterizzato parte della scena under-           lavorative più complesse a causa della scarsa di-
1                                                          sizione di cinque segmenti girati tutti su uno sfondo      ground negli anni ‘80. Incaricato da Channel 4,                sponibilità economica e della necessità di ripensare
The Waning of Justice, 2015                                blu. In ciascuno di essi, Cunningham compie un             importante emittente televisiva pubblica britannica,           continuamente le scene da girare e quelle da esclu-
Realizzata con diversi elementi, tre video proiezioni      movimento diverso, coreografando cinque assoli             di realizzare un documentario dedicato all’arte,               dere, per l’artista fu un momento di apprendimento
(Ethel’s Fortune, Kiss the Day Goodbye e Here              e interpretandoli personalmente, nonostante non            Atlas decide di coinvolgere il danzatore Micheal               importante nel quale riuscì a combinare la danza
She Is… v1), una scultura (Chai) e un video a monitor      amasse essere ripreso dalla telecamera, in costumi         Clark che all’epoca, appena ventenne, non aveva                alla narrazione. Ispiratosi per le scene iniziali al film
(Terri’s Option), The Waning of Justice è la prima         diversi. L’ultimo segmento li raccoglie tutti, per-        ancora raggiunto la piena celebrità. L’artista si reca         Viaggio in Italia (1954) di Roberto Rossellini, in
opera ad accogliere lo spettatore portandolo               mettendogli di apparire sullo schermo in una volta         quindi a Londra, dove insieme a Clark s’immerge                quest’occasione Atlas lavorò per la prima volta con
nell’universo immaginifico e nella poetica di Atlas.       sola e in tutte e cinque le versioni.                      nella comunità artistica locale entrando in contatto           degli scrittori. In particolare, coinvolse il critico
44 tramonti fiammeggianti, ripresi dall’artista in                                                                    con diversi personaggi, tra cui l’artista e stilista           teatrale e scrittore Hilton Als, di cui era amico, come
Florida, combinazioni di effetti grafici, found footage    Locale, 1980                                               drag australiano Leigh Bowery, con il quale stringerà          voce fuori campo che descriveva i personaggi e al-
ed elementi numerici sono proiettati su alcune             Collaborazione con Merce Cunningham                        un’intima e duratura amicizia. Totalmente disinte-             cuni momenti della narrazione. Influenzato inoltre
delle pareti della Fondazione. Simultaneamente, la         L’invenzione della steadicam (il supporto meccanico        ressato a realizzare un documentario tradizionale,             dai primi programmi della TV via cavo, Atlas costru-
voce della leggendaria performer drag newyorkese           sul quale montare la camera sostenuto dall’opera-          Atlas costruisce un antidocumentario imperniato                isce una bizzarra intervista nella quale gli attori
Lady Bunny, la cui immagine si staglia imponente           tore) aveva affascinato Atlas sin dal momento della        sulla danza. Nel film – una versione stilizzata della          si esibiscono in un’assurda cronaca in diretta sui
e sofisticata sulla parete al fondo della sala, ci rag-    sua diffusione per le nuove possibilità di speri-          vita di Michael Clark – quasi tutto è fittizio: i caratteri,   danzatori; il risultato è una messa in scena che dona
giunge con la sua narrazione di episodi della pro-         mentazione nella ripresa in movimento, L’artista           i luoghi e i dialoghi stessi sono spesso esagerati e           ulteriore organicità alle diverse parti del video.
pria vita, riflessioni su temi universali come la pace,    decise quindi di testarne le potenzialità nell’ambito      portati all’eccesso. Nel film Atlas utilizza le tecniche
la collettività, le politiche americane: un decalogo       della coreografia con l’amico e collega Merce              di ripresa della danza apprese precedentemente                 As Seen on TV, 1987
per la civiltà. Un grande orologio digitale occupa         Cunningham. Per la prima volta, grazie a questa            adattandole alle atmosfere ricreate con Clark e con-           Collaborazione con Bill Irwin
il centro della sala riproducendo senza fine un conto      innovazione tecnica, il regista non era più vincolato      ferendo inoltre un ruolo importante alla musica,               Commissionato dal servizio di distribuzione tele-
alla rovescia che va dai 18 minuti allo zero (il tem-      dai movimenti stazionari delle telecamere dell’epo-        elemento fondamentale nelle dirompenti coreo-                  visiva americana Public Broadcasting Service
po impiegato dal sole per tramontare). L’installazione     ca e poteva dunque seguire ogni passo dei danza-           grafie del danzatore inglese.                                  (PBS), As Seen on TV è una delle maggiori produzioni
presenta una riflessione poetica ed evocativa              tori muovendosi liberamente senza limiti per entrare                                                                      di Atlas, alla cui realizzazione collaborò il clown
dell’artista sulla caducità della vita e l’eterna ten-     nel vivo della coreografia. Le riprese di questo           4                                                              e attore Bill Irwin. Concepita come una sorta di
denza dell’umanità verso l’esercizio del potere            video furono tutt’altro che semplici: la troupe doveva     The Legend of Leigh Bowery, 2002                               “viaggio” di Bill Irwin nel mondo dell’artista (vi sono
e la sopraffazione.                                        infatti ingegnarsi continuamente per evitare che           In seguito alla morte prematura dell’amico e colla-            infatti numerosi camei che vedono la partecipazione
                                                           i cavi della steadicam e gli specchi della sala da         boratore Leigh Bowery, artista e fashion designer              di amici di Atlas provenienti dalla scena clubbing
Primo Piano                                                ballo apparissero nell’inquadratura. Tuttavia, come        molto noto negli ambienti del clubbing, della moda             e underground), la storia venne ideata dai due in un
                                                           racconta Atlas, a lui e a Cunningham piaceva               e dell’arte londinese e newyorkese morto nel 1994              processo collaborativo e creativo condiviso. Irwin
Le opere video allestite al primo piano rappre-            cimentarsi in nuove sfide.                                 di AIDS, Atlas decide di realizzare un documentario            interpreta un personaggio alla Buster Keaton che
sentano un excursus dell’intera produzione di Atlas                                                                   che potesse rendere giustizia alla sua complessa               durante un’audizione attraversa una serie di vicissi-
a partire dagli anni ‘70 fino ad oggi e raccontano         Channels / Inserts, 1981                                   personalità artistica. L’opera rappresenta un atto             tudini per poi finire fuori dalla finestra. Per la rea-
l’approccio sperimentale che ha caratterizzato il suo      Collaborazione con Merce Cunningham                        d’amore tramite il quale l’artista cerca di trasmettere        lizzazione del film, Atlas utilizzò found footage pro-
utilizzo dell’immagine in movimento, in particolare        In Channels / Inserts, Cunningham e Atlas sviluppano       al pubblico, soprattutto a quello più giovane, la di-          venienti dagli archivi della PBS tra cui immagini di
in relazione con la danza. Le quattro piccole sale         ulteriormente le loro sperimentazioni con la cine-         cotomia di genialità e brutalità, a tratti crudele, che        documentari sugli animali ed estratti di alcune soap
accolgono video differenti e sono dedicate ciascuna        presa, utilizzando le steadicams (supporti mecca-          caratterizzò Bowery durante la sua vita e la sua               opera, conferendo al video un’atmosfera comica
a una specifica collaborazione intercorsa negli anni       nici sui quali montare la camera sostenuti dall’ope-       carriera. Mosso dal desiderio di riportare un ritratto         e ilare.
tra Atlas e alcuni tra i più importanti artisti della      ratore) e numerose carrellate. Se il video Locale,         completo e veritiero, Atlas si recò sia in Australia
scena underground degli anni ‘80, in particolare i co-     di poco precedente, era basato sui movimenti della         per intervistare la famiglia di Bowery sia a Londra,           The Myth of Modern Dance, 1990
reografi e danzatori Merce Cunningham, Michael             camera, in questo lavoro, girato di notte e quindi         epicentro culturale della comunità di cui egli faceva          Collaborazione con Douglas Dunn (coreografia)
Clark, Karole Armitage e Douglas Dunn, l’artista           con luci artificiali, gli artisti conferiscono maggior     parte, riuscendo così a ottenere immagini e mate-              L’opera, nata originariamente come un assolo
e fashion designer Leigh Bowery e l’attore, comico         importanza al montaggio spezzato, nel tentativo            riali provenienti dagli archivi di alcuni amici di Leigh,      di danza eseguito dal ballerino Douglas Dunn, fu
e clown Bill Irwin.                                        di far percepire al pubblico la simultaneità delle mol-    tra cui quelli dell’artista Lucian Freud, del foto-            adattata per la televisione su richiesta della

12                                                                                                                    13
produttrice Susan Dowling. Il video inizia con alcune      Works                                                    2
riprese di Dunn mentre legge un testo scientifico                                                                   Blue Studio: Five Segments, 1976
riguardo al mito dell’evoluzione inteso come pro-          The exhibition layout, conceived entirely together       Collaboration with Merce Cunningham
cesso lineare che viene qui interpretato in analogia       with the artist, is spread over both floors of the       Blue Studio: Five Segments is one of the works
con l’dea di progresso della danza stessa. Essendo         Foundation. Some rooms have been specially trans-        arising from the collaboration between Atlas and
la pratica di Dunn caratterizzata da una forte com-        formed to accommodate the works of Charles Atlas,        the American choreographer and dancer Merce
ponente umoristica, perfettamente in linea con             thus creating a specific narrative path in which         Cunningham. In 1973 Cunningham decides to work
l’approccio di Atlas, tale collaborazione portò ad un      the artist guides the visitor through some of his        with video and asks Atlas to collaborate with him.
risultato piuttosto divertente. Strutturato in brevi       seminal works, culminating on the first floor where      The artist thus begins to experiment with various
sezioni differenti, nelle quali Dunn interpreta di volta   the main space, named by the artist I Am Beautiful,      directing, editing and montage techniques, discover-
in volta un personaggio diverso, come per il prece-        accommodates two different video installations:          ing the relationships between the camera and the
dente Blue Studio (1976), anche The Myth of Modern         Teach (1992/1998) and Turning Portraits (2020).          body and the possibilities the technical equipment
Dance è ispirato al concetto della sovrapposizione         The latter is the important new production created       of the time offered. Particularly fascinated by the
di elementi e sfondi diversi che scorrono dentro           in occasion of Atlas’ solo show at Fondazione            chroma key—one of the techniques used to create
e fuori l’immagine, permettendo ad Atlas di rivisitare     ICA Milano.                                              overlapping effects of two different images (or two
con una variazione l’idea sviluppata in precedenza.                                                                 different videos) thanks to which it is possible to
                                                           Ground floor                                             remove the background colour of the first and re-
6                                                                                                                   place it with any other—the two artists create a com-
I Am Beautiful, 2020                                       The Waning of Justice, 2015                              position made of five segments shot on a blue back-
                                                           Made of different elements including three video         ground. In each of these, Cunningham performs a
Teach, 1992/1998                                           projections (Ethel’s Fortune, Kiss the Day Goodbye       different movement, choreographing five solos and
Anche il video Teach è dedicato a Leigh Bowery,            and Here She Is ... v1), a sculptural element (Chai)     interpreting them personally, although he did not
performer e fashion designer australiano icona della       and a monitor video (Terri’s Option), The Waning of      like being filmed by the camera, in different cos-
scena clubbing e underground inglese degli anni            Justice is the first work to welcome viewers by imme-    tumes. The last segment collects them all, allowing
‘80 con cui Atlas era solito collaborare come regista.     diately immersing them in the imaginative uni-           them to appear on the screen in one go and in all
Nel video Bowery indossa delle labbra finte, fissa-        verse and poetics of Atlas. 44 flaming sunsets shot      five versions.
te sulla propria bocca con delle spille da balia,          personally by the artist in Florida, combinations
canta in lip-sync la canzone “Take a Look” di Aretha       of graphic effects, found footage and numerical          Locale, 1980
Franklin, che Atlas scelse per l’allusione all’atto        elements are projected onto some of the walls of the     Collaboration with Merce Cunningham
del ‘guardarsi allo specchio’. Lo specchio – spiega        Foundation while the voice of the legendary New          Thanks to the new possibilities for experimenting
Atlas – gli ricordava il periodo in cui Bowery si          York drag performer Lady Bunny, whose imposing           with shooting in movement, the invention of the
trovava da lui a New York. In quell’occasione, il per-     and sophisticated image stands out on the wall           steadicam (the mechanical structure on which to
former gli chiese di comprare più specchi poiché           at the back of the room, recounts episodes of her life   mount the camera supported by the operator)
riteneva che quelli presenti a casa di Atlas non fos-      and reflects on issues related to the history of hu-     had fascinated Atlas since its diffusion. The artist
sero per lui sufficienti. Il materiale registrato quel     manity such as peace, the community, and politics.       therefore decided to experiment with its potential
giorno rimase inutilizzato per un lungo periodo e fu       A large digital clock stands within the room, end-       in the choreography with his friend and colleague
solo alla morte di Bowery che l’artista decise di          lessly reproducing a countdown from 18 minutes to        Merce Cunningham. For the first time, thanks
tornare a lavorare al montaggio delle riprese. Il video    zero (the time taken by the sun to set). The installa-   to this equipment, the director was no longer bound
diventa così un ulteriore intimo ricordo dell’amici-       tion represents a poetic and evocative reflection on     by the stationary movements of the cameras of the
zia tra Atlas e Bowery.                                    the themes of peace and humanity’s eternal ten-          time and could therefore follow every step of the
                                                           dency towards power and oppression.                      dancers, moving freely without technical limits and
Turning Portraits, 2020                                                                                             entering the heart of the choreography. The filming
L’opera, una nuova produzione video realizzata             First Floor                                              of this video was far from simple: the crew had to
appositamente per la mostra personale dell’artista                                                                  continually strive to prevent the steadicam cables
presso la Fondazione ICA Milano, è un remix di             The video works on the first floor of the Foundation     and mirrors from the ballroom from appearing in the
ritratti video girato durante il tour di TURNING e         make an excursus that runs through Atlas’ entire         frame. However, as Atlas says, he and Cunningham
realizzato nel 2006; una collaborazione con Anohni,        production from the 70s to today, recounting the ex-     liked new challenges.
musicista precedentemente parte della celebre              perimental approach that characterised his use
band americana Antony and The Johnsons.                    of the moving image and the practice of dance. The       Channels / Inserts, 1981
                                                           four rooms, which welcome different videos, are          Collaboration with Merce Cunningham
                                                           each dedicated to a specific collaboration between       In Channels / Inserts, Cunningham and Atlas further
                                                           Atlas and some of the most important artists of          develop their experiments with the camera, using
                                                           the American underground scene of the 80s, in par-       steadicams (mechanical apparatuses on which
                                                           ticular the choreographers and dancers Merce             to mount the camera supported by an operator) and
                                                           Cunningham, Michael Clark, Karole Armitage and           numerous tracking shots. While the earlier video
                                                           Douglas Dunn, the artist and fashion designer            Locale is based on camera movements, in this work
                                                           Leigh Bowery and the actor, comedian and clown           shot at night and therefore with artificial lights, the
                                                           Bill Irwin.                                              artists give greater importance to the broken mon-
                                                                                                                    tage. It is an attempt to make the public perceive
                                                                                                                    the simultaneity of multiple actions, yet shot in dif-

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ferent places. Inspired in fact by the parallel actions   time, going beyond the mere disciplines of fashion         of dance itself. Since Dunn’s practice is characterised
present in some scenes of Francis Ford Coppola’s          and design thanks to his rebellious personality            by a strong humorous component perfectly in line
1972 film The Godfather, Cunningham and Atlas             full of contrasts.                                         with Atlas’ approach, this collaboration led to a rather
divide the different locations of the direction into                                                                 amusing result. Structured in different short sec-
sixteen areas where three couples of dancers                                                                         tions in which Dunn plays a different character from
perform romantic duets, albeit without a specific         5                                                          time to time, like the previous Blue Studio (1976)
narration, choreographed by Cunningham. The               Ex-Romance, 1984/1987                                      so too is The Myth of Modern Dance inspired by the
costumes, designed by Atlas, and the apocalyptic          Ex-Romance, a project in collaboration with the            concept of the superposition of different elements
music, give the work the character of a real film.        dancer and choreographer Karole Armitage, should           that also flow in and out of the image and the use
                                                          have been shot in Italy in the Roman hills, but the        of different backgrounds, allowing Atlas to revisit
3                                                         funds raised were not sufficient to cover the travel       a previously developed idea with a variation.
Hail the New Puritan, 1986                                expenses. The film was thus made at Providence
Hail the New Puritan is a love letter dedicated to        Airport, Rhode Island, and nearby. Although Atlas          6
the city of London and the extraordinary personali-       remembers it as one of the most complex work               I Am Beautiful, 2020
ties who characterised part of the underground            experiences due to the low budget and the need to
scene during the 1980s. Hired by the major British        continually rethink the scenes to be shot and those        Teach, 1992/1998
public broadcaster Channel 4 to make a documen-           to be excluded, for the artist it was an important         The video Teach is also dedicated to Leigh Bowery,
tary dedicated to art, Atlas decides to involve the       learning experience in which he managed to combine         an Australian performer and fashion designer
dancer Micheal Clark who at the time, in his early        dance with storytelling. Inspired by the opening           who was an icon of the English clubbing and under-
twenties, had not yet become a full celebrity. He then    scenes of Roberto Rossellini’s film Journey to Italy       ground scene of the 1980s and with whom Atlas
went to London, where together with Clark he im-          (1954), Atlas worked with writers for the first time.      collaborated as a director. In the video Bowery, who
mersed himself in the local artistic community, com-      In particular, he involved the writer and theatre critic   wears fake lips fixed on his mouth with safety pins,
ing into contact with several personalities including     Hilton Als, with whom he was a friend, for the reali-      sings in lip-sync the song “Take a Look” by Aretha
the Australian drag artist and stylist Leigh Bowery,      sation of some parts in voice-over that described          Franklin, which Atlas chose for the allusion to the act
with whom he would form an intimate and lasting           the characters as well as parts of the narration. Also     of ‘looking in the mirror.’ The mirror—Atlas ex-
friendship. Totally uninterested in making a tradi-       influenced by the first cable TV programs, Atlas           plains—reminded him of the time when Bowery was
tional documentary, Atlas builds an anti-documen-         stages a bizarre interview in which the actors per-        with him in New York. On that occasion, the per-
tary focused on dance. In the film, a stylised version    form an absurd live report on the dancers, a staging       former asked him to buy more mirrors because he
of Michael Clark’s life, almost everything is ficti-      that gives organicity to the parts of the video.           believed that those present at Atlas’ house were
tious: the characters, places and dialogues them-                                                                    not enough for him. The material recorded that day
selves are often exaggerated and carried to excess.       As Seen on TV, 1987                                        remained unused for a long period and it was only
In the film Atlas uses the techniques of filming          Collaboration with Bill Irwin                              after the death of the Australian performer that
the dance learned previously by adapting them to          Commissioned by the American Public Broadcasting           the artist decided to return to work on the editing of
the atmospheres recreated with Clark and also             Service (PBS), As Seen on TV is one of the mayor           the shooting. The video thus becomes a further
giving an important role to music, a fundamental          productions realized by the artist. The clown and          intimate reminder of the friendship between Atlas
element in the disruptive choreography of the             actor Bill Irwin collaborated to the project, which was    and Bowery.
English dancer.                                           conceived as a kind of “journey” by Irwin within
                                                          Atlas’ world (there are in fact several cameos played      Turning Portraits, 2020
4                                                         by personalities from the underground and club-            The work, a new video production realized specifi-
The Legend of Leigh Bowery, 2002                          bing contexts who were close friends of Atlas him-         cally for the artist’s solo show at Fondazione ICA
Following the premature death of his friend and col-      self). Both Atlas and Irwin conceived the plot together    Milano, is a remix of live video portraits shot during
laborator Leigh Bowery (of AIDS in 1994)—an artist        as a collaborative and shared creative process.            the 2006 tour of TURNING, a collaboration with
and fashion designer well known in the London and         Within the film Irwin plays a character à la Buster        the musician Anohni (formerly of Antony and The
New York clubbing, fashion and art circles—Atlas          Keaton who, during an audition, experiences some           Johnsons).
decided to make a documentary that could do justice       vicissitudes ending up out of the window. For the
to Leigh’s complex artistic personality. The work         realization of the film, the artist used found footage
represents an act of love through which Atlas tries       materials from the archives of PBS, such as images
to convey to the public, especially to the youth,         of animals’ documentaries and extracts of soap
the brilliant genius and almost cruel brutality that      operas, giving the video a comic and funny atmos-
characterised Bowery. Moved by the desire to create       phere.
a complete and truthful portrait, Atlas went both
to Australia to interview the Bowery family, and          The Myth of Modern Dance, 1990
to London, the cultural epicentre of the community        Collaboration with Douglas Dunn (coreography)
of which he was a part, thus managing to obtain           The work, originally conceived as a solo dance per-
images and materials from the archives of some            formed by the dancer Douglas Dunn, was adapted
friends of Leigh, including those of the artist Lucian    for television at the request of producer Susan
Freud, the photographer Fergus Greer and the              Dowling. The video begins with some shots of Dunn
musician Richard Torry. The work reveals the extra-       as he reads a scientific text about the myth of evo-
ordinary strength and influence that Bowery was           lution understood as a linear process which is inter-
able to exert on the artistic community of the            preted here as a sort of analogy with the progress

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Piano terra / Ground floor           Piano terra / Ground Floor                                5
                                                                                                       Charles Atlas
                                             1                                                         Ex-Romance, 1984/1987
                                             Charles Atlas                                             Film 16mm trasferito su video, sonoro /
                                             The Waning of Justice, 2015                               16mm film transferred to video, sound
                                             Installazione video, sonoro / Video installation, sound   Durata / Duration: 48’23’’
                                             Durata / Duration: 24’36’’
                                                                                                       Charles Atlas
                             1                                                                         Collaborazione con / Collaboration with Bill Irwin
                                             Primo piano / First floor                                 As Seen on TV, 1987
co muro/finestra                                                                                       Film 16mm trasferito su video, sonoro /
                                             2                                                         16mm film transferred to video, sound
                                             Charles Atlas                                             Durata / Duration: 25’10’’
                                             Collaborazione con / Collaboration with
                                             Merce Cunningham                                          Charles Atlas
                                             Blue Studio: Five Segments, 1976                          Collaborazione con / Collaboration with
                                             Video muto / Video, silent                                Douglas Dunn (coreografia / choreography)
                                             Durata / Duration: 16’00’’                                The Myth of Modern Dance, 1990
                                                                                                       Video, sonoro / Video, sound
                                             Charles Atlas                                             Durata / Duration: 24’41’’
                                             Collaborazione con / Collaboration with
                                             Merce Cunningham                                          6
                                             Channels / Inserts, 1981                                  Charles Atlas
                                             Film 16mm, sonoro / 16mm film, sound                      I Am Beautiful, 2020
                                             Durata / Duration: 31’40’’                                Installazione video, sonoro / Video installation,
                                                                                                       sound
                                             Charles Atlas                                             Durata / Duration: 13’57’’
                                             Collaborazione con / Collaboration with
                                             Merce Cunningham                                          Charles Atlas
                                             Locale, 1980                                              Teach, 1992/1998
                                             Film 16mm, sonoro / 16mm film, sound                      Video proiezione mono canale, sonoro /
                                             Durata / Duration: 29’36’’                                Single-channel video projection, sound
       Primo piano / First floor                                                                       Durata / Duration: 7’47’’
                                             3
                                             Charles Atlas                                             Charles Atlas
                                             Hail the New Puritan, 1986                                Turning Portraits, 2020
                                             Film 16mm trasferito su video, sonoro /                   Video proiezione quattro canali, sonoro /
                             6               16mm film transferred to video, sound                     Four-channel video projection, sound
                                     3   4   Durata / Duration: 84’54’’                                Durata / Duration: 6’13’’

                                             4
                                             Charles Atlas
                   6                         The Legend of Leigh Bowery, 2002
                                             Video, sonoro / Video, sound
                                             Durata / Duration: 82’20’’
                                     2   5
                         6

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PERCHÉ PERMETTIAMO ALLA POLIZIA DI PORTARE LA PISTOLA?                           Delilah (1991), un mediometraggio        niera come un’altra di rivolgersi al
di Johanna Fateman                                                               dai toni teatrali e pieno di sangue      pubblico. Può essere un’afferma-
                                                                                 finto. Nel film un killer uccide         zione a sé stante, semplicemente
Il testo di seguto pubblicato è stato scritto originariamente per il catalogo    le star dello show Downtown, ma          qualcosa che si abbia voglia di dire.”
della mostra Charles Atlas: The Waning of Justice, 2015, Beeler Gallery,         si arrende al fascino di Delilah.
Columbus College di Arte & Design, Columbus, Ohio, USA.                          Interpretata dall’artista e performer    Il titolo premonitore della sua ultima
                                                                                 John Kelly, Delilah canta un’aria        installazione multicanale, The
A partire dall’estate del 2013, all’in-   fatto prima”. Nello spazio caverno-    di fronte a un enorme murale in cui      Waning of Justice (2015), ne è un
circa ogni settimana, ho portato          so di un ex capannone, le pareti       è rappresentato un tramonto nel          esempio. Questa volta però, l’affer-
il mio piccolo registratore vocale        erano coperte di linee semoventi       deserto su una confezione di pre-        mazione del titolo non è poi così
a casa di Charles Atlas, sulla 14a.       e griglie in continua espansione.      servativi Trojan. Atlas disse che,       distante dal contenuto dell’opera,
Per quasi un anno ci siamo incon-         Sequenze e turbinii di numeri sovra-   soltanto dopo averla completata,         che riunisce svariati elementi già
trati per ripercorrere la sua carriera,   stavano e trafiggevano i visitatori.   gli fu chiaro che l’opera era            consolidati nella pratica di Atlas.
discutendo di più di 75 opere tra         La mostra aveva un che di geo-         un’allegoria dell’AIDS.                  Ci sono un mucchio di tramonti in
film e video, dalle sue prime colla-      logico, di metafisico, di infinito                                              The Waning of Justice. E ci sono
borazioni con Merce Cunningham            e di maestosamente impersonale.        Atlas non crea opere con contenuti       anche numeri, politica e – grazie al
negli anni ‘70 ai successivi lavori       Ma ciò che l’autore della recen-       esplicitamente politici o recanti        cielo – una drag queen.
per la televisione, fino alle per-        sione si chiedeva sconvolto era:       un “messaggio”, pur interrogandosi
formance di video-mixing dal vivo         dove sono le drag queen?               su come possa far spazio nel suo         Atlas dice di non sapere esatta-
e alle sue installazioni più recenti.                                            lavoro alle proprie idee e pre-          mente perché abbia ripreso con
(Queste interviste, trascritte ed         È una reazione comprensibile. Il       occupazioni. Riguardo i “number          la propria videocamera i tramonti
editate, sono diventate il testo scrit-   pubblico conosce il lavoro di Atlas    pieces” – una serie iniziata nel 2008,   nel corso di due estati passate
to in prima persona che ha accom-         attraverso varie aree d’interesse      l’anno in cui rimanemmo svegli           alla Rauschenberg Residency su
pagnato l’esaustiva monografia            e momenti della sua vita differenti    fino a notte fonda temendo una           Captiva Island, Florida. Sono bellis-
Charles Atlas, pubblicata all’inizio      (i film di danza, quelli nei club,     vittoria della coppia McCain-Palin –     simi, ovviamente, ma non più belli
dell’anno.) Quando abbiamo affron-        i suoi documentari), oppure vi entra   egli stesso si chiede le ragioni di      di una scatola di preservativi o
tato il discorso dei suoi “number         in contatto tramite i suoi esperti     questa svolta verso l’astrazione.        di un palcoscenico; hanno qualcosa
pieces” abbiamo riso insieme di una       collaboratori (Cunningham ovvia-       Era forse “un abbandono della poli-      che rimanda alle immagini stock.
recensione che avevo letto sulla          mente, ma anche Michael Clark,         tica? Una reazione?” L’enigmatico        In Ethel’s Fortune (2015), l’opera
sua mostra da Luhring Augustine           Yvonne Rainer, Marina Abramović,       titolo di quella prima mostra da         che riempie interamente la sala
nel 2012. Nel nuovo, enorme spazio        o ANOHNI). Il critico perplesso        Luhring Augustine, The Illusion of       principale di The Waning of Justice,
della galleria Newyorkese a Brook-        aveva conosciuto l’opera di Atlas      Democracy non era di certo colle-        alcune coppie di parole come
lyn, Atlas aveva mostrato il suo          nella programmazione di un cinema      gato in maniera evidente ai “number      “HISTORY SHADOW” e “QUINOA
lavoro più astratto fino a quel mo-       queer. Cita infatti Mrs. Peanut        pieces”. Atlas mi disse che, messo       VOODOO” appaiono sulla linea
mento: tre proiezioni video in bianco     Visits New York (1992-99), un breve    sotto pressione per consegnare           dell’orizzonte di proiezioni a tutta
e nero, senza suono e di dimen-           lavoro in cui Leigh Bowery, fashion    i materiali da inserire nel comuni-      parete. Scritto con il font “sans
sioni monumentali. Era un chiaro          designer e icona della club culture,   cato stampa della mostra, prese          serif” e in maiuscolo, il testo non
e intenzionale dietrofront da parte       affronta la giornata in un look che    ispirazione da Why Are We in Viet-       è poesia né pubblicità. Forse le
di un artista conosciuto per il suo       sembrerebbe adatto a un locale         nam?, un racconto di Norman              parole sono semplicemente delle
lavoro innovativo sul movimento del       notturno: un costume morphsuit         Mailer del 1967 in cui l’argomento       forme. Il sole si tuffa nell’acqua
corpo. Mi disse che aveva voluto          che evoca la controparte femminile     della guerra viene affrontato            mentre un orologio digitale su un
creare “qualcosa che non assomi-          di Mr. Peanut. La recensione fa        solo velatamente. Atlas decise che       piedistallo distaccato dalle pareti
gliasse a niente che aveva già            riferimento anche a Son of Sam and     “il titolo per un artista è una ma-      accelera fino alle ore 18:00:00.

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Il tempo sta scadendo – è un senti-      amici artisti, tutti girati nel suo stu-   ci mostrava la luce alla fine del
mento sottolineato dall’invettiva        dio (ovvero il proprio salotto) su         mondo, mentre Atlas cancellava
contro il neoliberismo globale che       sfondi a tinta unita, Atlas carpisce       la collaborazione con la drag dalla
sopraggiunge da una sala sul retro,      le performance caratteristiche             sua lista dei desideri.
in cui Lady Bunny dà udienza agli        dei suoi soggetti esibizionisti prima
spettatori in un video-ritratto di       di sospenderli elegantemente               Atlas annota idee e colleziona filma-
grandi dimensioni. Il suo atto di        nello spazio del video attraverso          ti, lasciando le cose nel dimentica-
accusa contro i grandi giri d’affari,    dispositivi formali che intensificano      toio per anni, a volte per decenni,
la guerra senza fine e il fazioso        le loro insolite presentazioni di se       confidando nel fatto che tutto tro-
battibecco che maschera un una-          stessi. In un’opera sintetica e stiliz-    verà il suo posto in maniere ina-
nime disprezzo per i poveri, è co-       zata degli anni ‘90, l’immagine di         spettate quando ci sarà l’opportu-
stellato di terribili parti comiche      Johanna Constantine, artista, dan-         nità di una mostra. E poi eccolo
(una cosa positiva di avere Hillary      zatrice e frequente collaboratrice         correre per rispettare la scadenza,
Clinton come erede alla presidenza       di Atlas, è suddivisa in pannelli ver-     lavorando ad animazioni ed editing
è che dovremmo “pagarla soltanto         ticali. In un’altra, Anne Iobst (dive-     scrupolosi fino all’ultimo momento
la metà”), ma tutto decisamente          nuta famosa per il progetto DANCE-         disponibile. La confluenza di ten-
schietto. Ecco un momento saliente:      NOISE) viene trasformata nel suo           denze rilassate e ossessive, di
                                         figlio neonato. Il modo in cui Atlas       intuizione e precisione, di umori-
     No, non riuscirete a opprimerci.    tratta la figura di Bunny è decisamen-     smo graffiante e totale serietà,
     Non prenderete i nostri soldi       te più semplice e, forse, più disar-       conferisce alla sua opera una sin-
     per andare a combatterci una        mante. Ne silenzia regolarmente la         golare tensione. Atlas mantiene
     guerra. No, non ci discriminerete   voce, lasciandoci contemplare la           la bizzarra e invidiabile fede che le
     in maniera razzista. No, non ci     sua forma – una sagoma di lustrini         cose più disparate avranno sen-
     stuprerete. No, non ci darete       sul grigio immutabile dello sfondo –       so una volta messe insieme, per
     ordini su cosa entra nella nostra   e la naturale esuberanza dei suoi          il semplice fatto che lui le ha conce-
     vagina.                             movimenti.                                 pite. E io adoro l’idea che un titolo
                                                                                    possa stare al di fuori di tutto, come
Bunny è la crème delle drag. In un       Il loop di Here she is…v1 termina          una lapide o un cartello di protesta,
certo senso tradizionalista con          non con l’apocalittica rabbia di           semplicemente lì a dire qualcosa
le sue parrucche cotonate, tette         Bunny, ma con un pezzo da disco-           che hai voglia di dire.
a siluro, i modi di fare volgari della   teca. Con testi tristi su una musica
stand-up comedy e gli sketch             dance contagiosa e ritmata, si
satirici di lip-sync, Bunny emerse       rammarica di aver lasciato naufra-
dalla scena anni ‘80 del Pyramid         gare una relazione. Lo sapevo,
Club nell’East Village. Atlas, un pa-    ma l’ho mandata all’aria, sì / Tu eri
tito delle leggendarie serate drag       l’unico, l’unico per me, la vediamo
del locale, desiderava fare un lavo-     cantare in abiti uno più folle
ro con lei da anni, ma non ci era        dell’altro. Il pubblico col quale mi
mai riuscito – fino allo scorso inver-   trovavo nella parte retrostante
no, quando girò le riprese per           della galleria durante l’inaugura-
Here she is…v1 (2015) durante la         zione di Waning esplose in un
tempesta di neve che bloccò New          applauso al termine dell’opera.
York. Per gli altri ritratti dei suoi    La magnifica performance di Bunny

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