I finalisti del Premio Poggio Bustone 2018 - Il Discorso

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I finalisti del Premio Poggio Bustone 2018 - Il Discorso
I finalisti del Premio Poggio
Bustone 2018
Dei ventuno semifinalisti che sabato 23 giugno si sono esibiti
nei Forward Studios di Grottaferrata, ne sono stati scelti
sette. I finalisti della quattordicesima edizione del Premio
Poggio Bustone 2018, provenienti da tutta Italia, sono tutti
giovani cantautori con tanti sogni in tasca e molta musica in
gola e fra le mani.
Ad ascoltarli, insieme ad un ingegnere del suono del calibro
di Luciano Torani, i membri dell’Associazione Musicale Poggio
Bustone.

Non è stato facile scegliere fra tutte le proposte – spiega il
direttore artistico Maria Luisa Lafiandra – una rosa di
artisti. Tutti coloro che sono stati chiamati a dare dei
pareri hanno faticato a decretare i finalisti perché, a parte
qualche progetto veramente ben definito in tutti gli aspetti,
c’era del talento in tutti loro: chi per la voce, chi per il
bellissimo testo, chi per un’esecuzione notevole e chi per la
bellezza del brano che aveva presentato!”.

Prossimo appuntamento il 31 agosto all’interno di Cuore
piccante a Rieti per le finali 2018. Sul palco, oltre ai
finalisti, salirà anche Paolo Longhi, vincitore del Premio
Personalità Artistica 2017.

Finalisti 2018
1 – Angelo Cicchetti – Tutto se ne va – (Matera)
2- Angelo Lazzaro Gargiulo “Un attimo di noi” (Sant’Antonio
Abate – Napoli)
3- Lara Dei “Corri” (L’Aquila)
4- Julian Ross “Piazza Mazzini” (Rieti)
5- Massimo Comencini “Sala d’aspetto” ((Torri del Benaco –
Verona)
6- Matteo Gallina “Tutto esplode” (Avezzano – L’Aquila)
I finalisti del Premio Poggio Bustone 2018 - Il Discorso
7- Walter Piva “Flussi d’incoscienza” (Gela)

COMPAGNIA DEI CAMMINI:I PIU’
PICCOLI IN CAMMINO
Per compiere l’esperienza di mettersi in cammino non bisogna
necessariamente   diventare   grandi!   È   quanto   sostiene   la
“Compagnia dei Bambini”, la sezione de “La Compagnia dei
Cammini” dedicata ai piccoli, da 0 a 15 anni, che come ogni
anno propone una ricca stagione di avventure in cammino.

Condividere il cammino per conoscere il mondo attraverso i
propri passi lenti e osservare quanto ci circonda per imparare
a comprenderlo e rispettarlo è l’avventura fondamentale di
questi viaggi. Dalle mulattiere liguri, le Creuza de mä del
Promontorio di Portofino, fino al cuore del Parco
dell’Appenino Tosco-Emiliano, i cammini della Compagnia dei
Bambini sono tutti ideati mettendo al centro le esigenze dei
più piccoli per conoscere e scoprire la natura. A viaggiare
insieme a loro in cammino saranno anche gli amici asinelli,
guidati dal mastro asinaio Massimo Montanari che li accompagna
nelle passeggiate, offrendo la possibilità di vivere il
viaggio in contatto con questi animali meravigliosi.

Tra le proposte della Compagnia ci sono piacevoli weekend di
cammino o veri e propri viaggi e si può scegliere se
partecipare tutti insieme in famiglia o prenotare solo per i
bambini, in viaggi dedicati specificatamente a loro. Ci sono
poi esperienze itineranti da compiere in tenda o facendo tappa
in comodi rifugi, procedendo di giorno in giorno lungo un
percorso prestabilito, e ci sono viaggi “stanziali”, in cui si
I finalisti del Premio Poggio Bustone 2018 - Il Discorso
pernotta sempre nella stessa struttura da cui si parte per
itinerari giornalieri. I gruppi di viaggio, mai superiori alle
venti persone e adatti a bambini di tutte le età, hanno costi
molto contenuti e sono studiati per andare incontro alle
esigenze di tutti, soprattutto a quelle delle famiglie più
numerose.

Durante i viaggi della Compagnia dei Bambini si possono
praticare tantissime attività straordinarie, come i laboratori
per imparare a riconoscere e piantumare le erbe aromatiche,
trasformare il latte in formaggio e burro, creare con la
creta, mungere le mucche, allattare con i biberon i vitellini
e altre attività nelle fattorie.

Tra i viaggi della Compagnia dei Bambini per l’estate 2018:
dal 21 al 28 luglio in Emilia Romagna una settimana semi-
itinerante dedicata solo ai bimbi dai 6 ai 10 anni, genitori
esclusi, alla scoperta della misteriosa e selvaggia valle del
torrente Dolo a ridosso delle alte vette appenniniche, nel
cuore del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano. Qui,
dalla grande casa dell’ospitalità, partiranno avventure e
camminate giornaliere in compagnia degli asini. Nel bel mezzo
della settimana si vivrà anche una grande avventura: la notte
in tenda al Lago Bargetana, un luogo straordinario, un cammino
di due giorni con partenza e ritorno al rifugio, che permette
di vivere un’esperienza unica per i bimbi.
Un’altra avventura in compagnia del Gufo Gigi della Compagnia
dei Bambini sarà dall’11 al 15 agosto nel Parco nazionale
dell’Appennino Tosco-Emiliano dedicata alle famiglie con
bambini a partire dai 4 anni. Un soggiorno stanziale in cui
tutti i giorni si partirà alla volta della Valle del Dolo:
piccolo torrente spumeggiante, che scende dalle vette oltre i
duemila metri di alcune delle più spettacolari montagne
dell’Appennino.

Ma la stagione della Compagnia dei Bambini non finisce
d’estate: già a settembre, ad esempio, è prevista la grande
traversata del Promontorio di Portofino dal 6 al 9 settembre
in Liguria, per bambini a partire dai 6 anni in compagnia dei
genitori. Il viaggio in tenda itinerante con zaino leggero
porterà alla scoperta della magia del promontorio, per vivere
l’emozione unica di dominare i piani del monte e dormirvi in
tenda, cullati dal vento. Si esplorerà il territorio anche in
canoa alla scoperta delle baie più belle, mentre gli asini che
accompagneranno il cammino rimarranno a brucare nei dintorni.

A ottobre sono in partenza i weekend della Compagnia dei
Bambini, facili passeggiate più brevi rispetto ai viaggi
lunghi. Tra le proposte quella stanziale dal 19 ottobre al 21
ottobre nel Promontorio di Portofino dedicata ai bambini dai 4
anni in su accompagnati dai genitori dove si camminerà
attraverso pinete, faggete, castagneti e calette. Si visiterà
il mulino nascosto e la valle delle felci con un passaggio in
battello dalla pittoresca baia di San Fruttuoso.

Per conoscere anche tutti gli altri affascinanti viaggi
organizzati     dalla    Compagnia     dei    Bambini:
www.compagniadeibambini.it

FRANCESCO GABBANI – Nuovo
tour al via domani da Villa
Manin, primogrande nome di
Villa Manin Estate
Tutto pronto a Villa Manin per il concerto di Francesco
Gabbani, la star delle hit “Occidentali’s karma” e “Tra le
granite e le granate”, trionfatore del Festival di Sanremo
2017, che salirà sul grande palco della villa di Passariano di
Codroipo (Udine) domani, venerdì 6 luglio, primo grande evento
del calendario di Villa Manin Estate, che vedrà in programma
anche i live di Max, Nek e Renga (11 luglio), Gianni Morandi
(14 luglio), Il Volo (16 luglio) e Ermal Meta (23 luglio). I
biglietti per il live di Gabbani saranno disponibili anche
domani, prima del concerto, alla biglietteria, posta in Piazza
dei Dogi a partire dalle 18.30. L’unico ingresso al pubblico,
posto anch’esso in Piazza dei Dogi, arrivando da Rivolto,
aprirà alle 19.30. L’inizio del concerto è previsto invece per
le 21.30. Tutte le informazioni su www.azalea.it .
Francesco Gabbani, il vincitore del Festival di Sanremo 2017,
ritorna live in Friuli Venezia Giulia.
Il cantautore, nato a Carrara nel 1982,
ha raggiunto il successo vincendo due
volte su due partecipazioni il Festival
della musica italiana. La sua carriera
musicale inizia con i Trikobalto, band
che si esibisce nei principali festival
italiani, tra i quali l’Heineken
Jammin’ Festival e apre al BlueNote di
Milano l’unica data italiana degli
Oasis. Una volta abbandonato il gruppo,
Gabbani firma il contratto discografico
per realizzare il suo primo progetto solista: nel 2011 viene
pubblicato il singolo “Estate”, seguito dall’uscita del primo
album ufficiale, “Greitist Iz”. Nel 2016 vince il 66° Festival
di Sanremo nella categoria “Nuove Proposte” con il brano
“Amen”, disco di platino, ottenendo anche il Premio della
Critica Mia Martini, il Premio Sergio Bardotti come miglior
testo e il Premio Emanuele Luzzati. L’anno successivo trionfa
nuovamente a Sanremo tra i Big con “Occidentali’s karma”,
vincendo anche il Premio TIMmusic. La canzone resta in prima
posizione nella classifica italiana per due settimane
consecutive ed entra nelle classifiche di altre quattordici
nazioni. Il brano ottiene il Disco d’Oro e poi di Platino in
breve tempo ed il video conquista il record di maggiori
visualizzazioni in un giorno per un artista italiano. Il 28
aprile 2017 pubblica il suo terzo album, “Magellano”, dal
quale sono estratti i singoli “Tra le granite e le granate” e
“Pachidermi e pappagalli”.

C.L.

ARONA MUSIC FESTIVAL 24 – 25
– 26 LUGLIO Parco della Rocca
Arona (NO)
Il grande jazz sbarca ad Arona, con tre serate live che
vedranno ospiti del Music Festival artisti di fama
internazionale:

Pat Metheny – Yellowjackets – The Italian Trio

Dal 24 al 26 Luglio, nella splendida cornice del Parco della
Rocca Borromea, Arona ospita una manifestazione di alto
livello internazionale: tre serate live sul palco dell’Arona
Music Festival, con artisti di fama mondiale come Pat Metheny,
Yellowjackets e The Italian Trio.

Un progetto che intende coinvolgere la Città, promosso dal
Comune di Arona e prodotto dalla cooperativa Zenart,
all’insegna della musica jazz e a partire dalla forza creativa
di alcuni fra i maggiori esponenti della scena jazz
internazionale e contemporanea.
Ad aprire la rassegna, martedì
                                24 luglio, un progetto esclusivo
                                dall’altissimo valore artistico
                                e totalmente made in Italy. Tre
                                maestri sacri della musica Jazz
                                e       dell’improvvisazione
                                riconosciuti      a     livello
                                internazionale: Dado Moroni al
pianoforte, Rosario   Bonaccorso al contrabbasso e Roberto Gatto
alla batteria per     la prima volta insieme con “The Italian
Trio” che, proprio     in questi giorni, vede in produzione il
loro primo album e    che contiene brani originali, scritti dai
tre musicisti.

Attesissima    la   serata  di
mercoledì   25    Luglio,  con
l’imperdibile  occasione  di
assistere all’esibizione del
chitarrista     e  compositore
statunitense vincitore di ben 20
Grammy Awards, nonché inserito
nella “Hall of Fame” della
prestigiosa rivista americana Downbeat e nominato varie volte
“miglior chitarrista”: Pat Metheny. Con “An evening with Pat
Metheny”, il chitarrista di fama mondiale è stato in tournée
nei migliori templi del jazz come il Blue Note di Tokyo, il
leggendario Ronnie Scotts di Londra, accompagnato dalla sua
band strepitosa composta dal fedele batterista Antonio
Sanchez, la bassista malesiana Linda May Han Oh e il pianista
britannico Gwilym Simcock.
Giovedì 26 Luglio gran finale
                             con gli Yellowjackets, la fusion
                             band per eccellenza nella
                             storia, sul palco dell’Arona
                             Music Festival con la loro
                             straordinaria    ed   esplosiva
                             spinta     ad    innovare      e
                             sperimentare     continuamente
linguaggi nuovi, fusioni e contaminazioni, rivedendo il
proprio orizzonte espressivo alla luce di nuove acquisizioni
stilistiche.

Gli Yellowjackets terranno una Masterclass il 25 Luglio dalle
15.00 alle 18.00 presso il salone polivalente San Carlo in Via
Don Minzoni. Ferrante (pianista e tastierista), Mintzer
(sassofonista), Kennedy (batterista) e Alderson (bassista)
sveleranno al pubblico come sono diventati una delle più note
jazz fusion band al mondo.

Udin&Jazz #takeajazzbreak! I
concerti dell’ultima giornata
– ven. 6 luglio

  Gli eventi del 6 luglio al Teatro
             Palamostre:
   h 20 eMPathia Jazz Duo feat Art
Hirahara

  h 21 Gianni Minà e Max De Tomassi
          raccontano Buarque

  h 22 “Caro Chico” Susanna Stivali
                 4et
         Eventi ad ingresso libero

Venerdì 6 luglio non sarà solo il Brasile della seleção
calcistica a scendere in campo ma anche Udin&Jazz, con una
serata speciale dedicata a questa terra e ad uno dei suoi
figli

Chico e Susi

più celebri: Chico Buarque de Hollanda, che si terrà al Teatro
Palamostre (ingresso libero) in chiusura della prima parte del
festival, in attesa del gran finale con il concerto di Marcus
Miller in programma il 24 luglio al Castello di Udine. La
serata sarà dunque nel segno della musica brasiliana e a
presentarla sarà Max De Tomassi, già conduttore di Brasil e di
Stereonotte – Radio 1 Rai – con la partecipazione speciale di
una delle firme storiche del giornalismo italiano: Gianni
Minà, che con Buarque ha realizzato molte interviste. Minà e
De Tomassi, amici di lunga data dell’intellettuale brasiliano,
ci condurranno nell’universo musicale, poetico e personale di
Chico, avvalendosi di diversi contributi video.
Lo spettacolo inizia alle 20:00 con il concerto del duo
eMPathia di Mafalda Minnozzi, ambasciatrice della musica
italiana in Brasile, con Paul Ricci alla chitarra ed il
featuring del pianista americano Art Hirahara; alle 22.00,
dopo l’incontro con Minà, chiuderà la serata il quartetto di

                                 eMPathia di Mafalda Minnozzi

Susanna Stivali con “Caro Chico”, un omaggio al cantautore
brasiliano.
Nessuna preoccupazione per gli appassionati di calcio e per i
brasiliani presenti in sala, gli aggiornamenti sull’andamento
della partita saranno dati “live” da Max De Tomassi!

Successo internazionale per il duo di Minnozzi e Ricci, che
dall’inizio dell’anno ha già proposto il nuovo spettacolo a
New York, con esibizioni da tutto esaurito in locali culto
della musica jazz come il Birdland, in Germania e in Brasile,
con una “standing ovation” al Blue Note di Rio. In “Cool
Romantics” il duo ha raggiunto un perfetto equlibrio di
fattori in cui emerge la ricerca dell’essenzialità, grazie a
Gianni Minà

raffinati arrangiamenti, al peculiare fingerpicking di Paul
Ricci, chitarrista di fama internazionale, e all’approccio
estetico-espressivo di Mafalda, che inventa, trasforma,
traduce ritmi, timbri e gesti. Al duo si aggiunge lo
straordinario pianista Art Hirahara, tra i jazzisti di
maggiore risalto nel panorama odierno americano.
Il quartetto di Susanna Stivali, con Alessandro Gwis al
pianoforte, Marco Siniscalco al basso elettrico e Marco
Rovinelli alla batteria, presenterà, in anteprima assoluta, il
nuovo album “Caro Chico” pubblicato da Egea. Scoprire e
conoscere il Brasile, le sue bellezze e i suoi linguaggi,
questa è la missione che la cantante romana ha portato a
termine attraverso il lavoro di riarrangiamento e
reinterpretando i brani di Buarque, un grande autore di testi
dalla poetica cangiante ed immaginifica. La forza del
progetto, cantato interamente in italiano, è nell’incontro tra
due culture musicali e idiomi diversi, che si sono spesso
incontrati nella musica di Chico, che conosce bene ed ama la
nostra lingua.
giovedì 5 luglio – Evento
Speciale       dell’estate
Trevigiana
Un evento davvero speciale, a partire dal titolo, quello
che giovedì 5 luglio, dalle ore 21, anima l’Estate Trevigiana
in piazza Rinaldi (in caso di pioggia all’Auditorium
Stefanini): protagonista è l’Orchestra Nazionale Jazz Giovani
Talenti, composta da undici elementi under 35, guidati
dall’esperienza del grande musicista Paolo Damiani in un
repertorio originale raccolto attorno al titolo coraggioso
di Oscene Rivolte.
Esso deriva da un ragionamento sull’etimologia di ‘osceno’:
cioè ‘ob skené’, ‘fuori dalla scena’ intesa come istituzione,
accademia, routine del palcoscenico: un ‘fuori luogo’ di
grande e intelligente provocazione. Il concerto è promosso e
sostenuto dal Comune di Treviso e da Fineco Bank con
l’organizzazione di nusica.org.

Negli anni i progetti musicali dell’Orchestra Nazionale Jazz
Giovani Talenti sono stati presentati nei migliori teatri e
festival, da Bruxelles allo Strehler di Milano, da Umbria Jazz
al Conservatorio di Santa Cecilia, dalla Francia alla Piazza
del Duomo dell’Aquila, sempre con grande successo di pubblico
e critica.

 In repertorio per il Concerto Speciale di Treviso sono
previste alcune importanti pagine che hanno scritto la storia
della musica contemporanea.

Paolo Damiani, che dirige la compagine, è contrabbassista,
violoncellista e compositore; la band vede tra le fila due
voci femminili, violino, chitarra, pianoforte, ottoni e
sezione ritmica. Si tratta di un ensemble di solisti non
tradizionale e legato alle potenzialità strumentali del jazz
contemporaneo.

Damiani è un musicista di grande progettualità, che ha
sviluppato un linguaggio jazzistico di ampio respiro e si è
distinto per la capacità di far vivere l’estetica del jazz in
contesti differenti da quelli tradizionali. È stato, tra le
altre esperienze, nell’Italian Instabile Orchestra e direttore
dell’Orchestre National De Jazz francese.

L’Orchestra Nazionale Jazz Giovani Talenti ha debuttato l’11
ottobre 2014 a Firenze, al Teatro Puccini: da un’originale
formazione di 26 musicisti, nel nuovo progetto della CASA DEL
JAZZ di Roma l’Orchestra è passata a 11 elementi, tutti under
35, scelti tra i migliori tra quelli selezionati tre anni fa
ed integrato con tre neolaureati del Dipartimento jazz del
Conservatorio S. Cecilia, diretto dallo stesso Damiani. Nel
2015 L’ONJGT ha pubblicato il primo cd “Ma che ci fanno le
foglie negli armadi” per Camilla Records.

I componenti dell’orchestra sono: Camilla Battaglia e Costanza
Alegiani, voci; Mattia Feliciani e Simone Alessandrini, sax;
Giacomo Tantillo e Francesco Fratini, tromba; Michele
Fortunato, trombone; Federico Zaltron, violino; Manuel
Magrini, pianoforte; Massimo Imperatore, chitarra; Bernardo
Guerra, batteria; Paolo Damiani, contrabbasso e direzione

Andrea Forliano

VENERDI’ 6 LUGLIO AL CASTELLO
DI SPESSA (GO) IL PREMIO
GIACOMO CASANOVA 2018.
– E’ in programma domani, venerdì 6 luglio, dalle ore 20 al
Castello di Spessa la cerimonia di Premiazione del Premio
Giacomo Casanova 2018, promosso dall’Associazione culturale
Amici di Giacomo Casanova con l’Azienda Castello di Spessa e
Civibank. Va ad Andrea Segrè – docente universitario,
saggista, promotore di progetti visionari fondati sulla
sostenibilità ecologica e la circolarità dell’economia – la
16^ edizione del Premio, «per aver raccontato con passione,
autorevolezza e tenacia il cibo e il suo contrario, lo spreco;
per averci sedotto con tante narrazioni intorno al cibo e per
averne saputo preservare il valore più alto, proteggendolo
dalle mode e dalle “bulimie” del nostro tempo. Ma soprattutto
per aver tramandato ai giovani “II gusto per le cose giuste”
nella sua recentissima Lettera alla Generazione Z
(Mondadori)». Ancora una volta, dunque, la seduzione, la
capacità al tempo stesso di raccontarla e di rappresentarla –
in rapporto a una costante seduttiva del nostro immaginario,
il cibo – saranno al centro del Premio dedicato a Casanova,
che nei suoi “Mémoires” confesso’: “Coltivare i piaceri dei
sensi è stata per tutta la vita la mia principale occupazione,
e non ne ho mai avuta altra più importante. Ho molto amato
anche la buona tavola e insieme tutte le cose che eccitano la
curiosità…”
Andrea Segrè domani sera offrirà una anteprima della sua
performance     dedicata    a   “Food&Wine:     seduzioni    e
contraddizioni”. Subito dopo sarà proposto il talk dedicato a
“Vino e territorio: comunicare, narrare, coinvolgere”,
coordinato da “Doctor Wine” Daniele Cernilli, personalità fra
le più influenti in ambito enologico internazionale:
interverranno i giornalisti Alfonso Di Leva, direttore del
magazine IES, la nuova rivista di cultura turistica dedicata a
Trieste, “città da vivere, da scoprire, da gustare”; Cristina
Favento, corrispondente La Presse e firma del giornalismo
turistico, di ristorazione ed enogastronomia per il quotidiano
Il Piccolo e per altre testate;Richard Baudains, giornalista
ed enologo, collaboratore storico del magazine di settore
Decanter; e Morello Pecchioli, nota firma del giornalismo
enogastronomico di nord-est, direttore del blog Goloso&Curioso
e autore per Gribaudo di vari saggi a tema storico ed
enogastronomico. La 16^ edizione del Premio Casanova potrà
contare sulle musiche dell’arpista Tadeja Kralj, dal 2009
membro dell’orchestra “Ventaglio d’Arpe” con la quale ha
suonato in oltre 100 concerti in Italia e all’estero; da
settembre 2017 è prima arpa dell’Opera di Ljubljana e
collabora con l’orchestra della Glasbena Matica. Il Premio
Giacomo Casanova festeggia nel 2018 la sua 16^ edizione. Un
riconoscimento promosso da tre realtà di riferimento per il
territorio – l’Associazione Amici di Casanova, il Castello di
Spessa e Civibank – assegnato nel tempo ad Antonia Arslan,
Andrea Vitali, Giannola Nonino, Mario Luzzatto Fegiz, Daniela
Barcellona, Giuseppe Piccioni, Anna Maria Mori, Giorgio
Pressburger e Quirino Principe.

Festival delle Valli del
Natisone che si terrà dal 14
al 21 luglio 2018.
Presentato oggi a Udine il cartellone del Festival delle Valli
del Natisone che si terrà dal 14 al 21 luglio 2018.
Nove i comuni delle Valli che si passeranno il testimone
nell’ospitare spettacoli internazionali prodotti da 12
compagnie.

Oltre i confini di un Festival.
Ogni giorno una meravigliosa atmosfera attraverso antichi
borghi e suggestivi paesaggi guiderà al Festival delle Valli.

Otto giorni di rappresentazioni, di camminate teatrali nel
verde, di danza e musica, di burattini e marionette che vedono
protagonisti artisti e compagnie provenienti da Slovenia,
Spagna, Francia, Senegal, Repubblica Ceca, Argentina e Italia.

UDINE 27 giugno 2018. Alla presenza dei Sindaci di Grimacco,
Drenchia, Stregna e San Leonardo, è stato presentato il
nutrito ed internazionale programma che caratterizzerà la 24°
edizione del Festival delle Valli del Natisone. «Il festival
delle Valli del Natisone, che siamo orgogliosi di sostenere,
con la sua forte connotazione di manifestazione capace di
valorizzare il patrimonio culturale e l’identità dell’area con
le sue peculiarità, contribuisce a far conoscere non solo le
Valli ma tutta la nostra regione attraverso un turismo
sostenibile, la riscoperta delle tradizioni locali e
suggestivi spettacoli teatrali e, non da ultimo, rende il
territorio riconoscibile e attrattivo ha commentato
l’Assessore regionale al Turismo – Sergio Emidio Bini – . Sono
convinto che bisogna proseguire ad investire nell’accoglienza,
nei servizi ed infrastrutture perché un luogo ospitale, già
ricco di paesaggi, storia, enogastronomia e in grado di
garantire comodità e vivibilità ai suoi abitanti è senza
dubbio un luogo attrattivo anche per i turisti. Mi preme
sottolineare come il festival, che ha la capacità di ampliare
l’offerta culturale dell’intero territorio, offre la
possibilità di guardare al mondo da una prospettiva sempre
nuova in un contesto straordinario» ha concluso l’Assessore
regionale Bini.
Il teatro è un’arte sociale: può emozionare, divertire,
trasmettere bellezza, ma soprattutto rappresenta un modo per
comunicare e ascoltare, capire e crescere insieme.
Un’occasione d’incontro e uno strumento di relazioni che
riesce a esaltare l’autenticità di un territorio unico come
quello delle Valli del Natisone. Ne sono convinti Fernando
Marchiori e Roberto Piaggio, direttori artistici a quattro
mani del Festival che rinforza quest’anno la sua vocazione
sempre più itinerante, transfrontaliera e multiculturale:
marionette e burattini pur restando il cuore della
manifestazione sono sempre più in dialogo con gli altri
linguaggi della scena, in un orizzonte artistico che abbraccia
anche il teatro d’attore e di narrazione, il teatro musicale,
la danza e il nouveau cirque.

Otto giornate in cui saranno presentati 21 spettacoli, tra cui
una prima nazionale, molte prime regionali e due progetti
speciali, sparpagliati in piazzette, fienili, sagrati, boschi
o suggestive corti. In calendario anche alcuni appuntamenti
più strutturati, come il pubblico stesso ormai richiede e come
ci si attende da un’iniziativa che intende valorizzare paesi e
comunità richiamando un turismo di qualità, ospiti grandi e
piccini, contenti di inerpicarsi per le stradine solitarie, i
sentieri nei boschi, lungo il fiume, attraversando nel verde
minuscoli e silenziosi borghi, fermi in un tempo che il teatro
ha saputo riconoscere e rispettare. Un legame che si è
rinforzato, edizione dopo edizione, quello con le Valli del
Natisone e il loro verde paesaggio, le loro acque e le loro
genti che hanno saputo e sanno aprire i cortili e le case a
chi arriva. Un posto magico e antico dove l’aria è frizzante e
il sole si conquista le ombre dei campanili dei piccoli paesi
dai nomi che sfidano le lingue e impegnano i navigatori
satellitari: Masarolis, San Giovanni d’Antro, Špietar (San
Pietro al Natisone), Bordon, Cepletischis, Iesizza, Cicigolis,
Tercimonte, Kobarid, Clastra, Tribil, Clodig, Prepotto,
Togliano, Sorzernto, Oculis, Peternel…
«Il Festival oggi è molto più di una rassegna di burattini e
marionette – ha illustrato Roberto Piaggio, co-direttore del
Festival – . È un lavoro in divenire dai tanti linguaggi ed
espressioni, un mosaico di esperienze che compongono un
progetto di cittadinanza culturale orientato anche alla
produzione, con la partecipazione attiva delle comunità locali
insieme agli organizzatori e agli artisti. Esprime il genius
loci delle Valli. L’anima di quei luoghi che durante gli otto
giorni di rappresentazioni diventano essi stessi teatro».
Ecco allora il ritorno delle fortunate passeggiate teatrali,
tutti i pomeriggi (ore 17.00) con un percorso nella natura
dedicato alla fiaba di Hänsel e Gretel a cura di Massimiliano
Donato e Marta Riservato, e il tecno-filò di Marco Paolini, di
nuovo nelle Valli dopo l’indimenticata serata con Jack London
di alcuni anni fa. Ecco il travolgente Cappuccetto rosso
senegalese del Ker Théâtre e una raffinata e divertente Anna
Karenina ceco-slovena con Fekete Seretlek/Studio Damúza. Ecco
il cabaret multilingue, mitteleuropeo e balcanico, di Sandra
Mangini e una Tauromachia franco-ispanica per burattini. Ma le
teste di legno si riprenderanno la scena anche nel Pinocchio
rivisitato dal Laborincolo, nel Racconto d’estate di Patrizio
Dall’Argine e nel Trovatello di Gigio Brunello e Gyula Molnár.
Tra i molti riconoscimenti attribuiti in Italia e all’estero
al burattinaio veneto, vi è anche la Marionetta d’oro vinta a
furor di popolo nelle Valli del Natisone nel 1997 proprio per
questo spettacolo. A distanza di vent’anni, riproporre il
Trovatello al nostro Festival è insieme un segno di continuità
nel rinnovamento e un omaggio a un maestro della scena
internazionale del Teatro di figura. E infine ricordiamo che
gli sconfinamenti saranno anche fisici, con la narrazione
itinerante di Luisa Battistig che quest’anno ci porterà oltre
frontiera, e con la doppia proposta del Cta: A spasso con
Olivia andrà in scena “a specchio” in Italia e in Slovenia,
con un’attrice italiana e una slovena nelle due lingue. Un
altro modo per superare i confini e per aprire nuovi dialoghi
e confronti, com’è nella natura transfrontaliera del Festival,
nella sua storia lunga ormai un quarto di secolo.
A inaugurare il Festival sabato 14 luglio – ore 17.00 –
“Hänsel e Gretel nelle Valli” – prodotto dal CTA – Centro
Teatrale Animazione e Figure di Gorizia con Marta Riservato e
Massimiliano Donato – che vedrà i partecipanti coinvolti in
una suggestiva passeggiata dove i due attori saranno le guide
per entrare nella fiaba dei fratelli Grimm e trasformare tutti
in Hänsel e Gretel nello scenario naturale delle Valli. Uno
spettacolo a stazioni ideale per un pubblico di tutte le età.
Riprendendo la fortunata serie di passeggiate teatrali
intitolate Lungo il fiume e tra gli alberi, il percorso si
snoderà quest’anno in un paesaggio di grande bellezza e forte
suggestione: un anello in gran parte pianeggiante, che
partendo dalla chiesetta di Santo Spirito, sopra l’abitato di
Spignon (Pulfero), attraverserà boschi e prati aperti. Sullo
sfondo le colline, il Matajur, le vette oltre confine.
Appuntamento con la passeggiata che si rinnoverà ogni giorno
alle ore 17.00 sino a venerdì 20 luglio.
Alle ore 21.00 il sipario si alzerà a Sorzento (San Pietro al
Natisone) sulla prima nazionale “Kar” uno spettacolo che, nato
dall’unione di due compagnie, una Slovena e una della
Repubblica Ceca, propone una divertente, particolarissima e
raffinata rilettura del romanzo di Anna Karenina, unendo
musica, teatro, cabarte e teatro d’oggetti.
Domenica 15 luglio alle ore 18.00 andrà in scena una prima
regionale “Tauromachia”, uno spettacolo con burattini a guanto
costruiti e manovrati dall’artista spagnola Paz Tatay su
musica di Philippe de Truchis. Ispirandosi al teatro popolare,
la compagnia Pelele trasporterà gli spettatori in un mondo
assurdo e affascinante, dove i burattini sono i principali
attori. La precisione nella manipolazione, le musiche eseguite
dal vivo, il ritmo sostenuto delle scene e la tensione comica,
ricca di slanci sorprendenti, manterranno viva l’attenzione
del pubblico​in quell’incontro unico e irripetibile che, per
Pelele, è ogni spettacolo. Alle ore 20.00, in occasione de “Il
ritorno dei falciatori”, andrà in scena un ulteriore prima
regionale “Parfumul Strazilor Il profumo delle strade” –
Piccolo Varietà dell’Est. Si tratta di un progetto di Sandra
Mangini con Stefano Marzanni al pianoforte e costumi di
Giacomo Sega. Lo spettacolo è un piccolo varietà, un
contenitore tascabile di musica e teatro, il diario di un
viaggio immaginato, un gioco poetico di trasformismo che
guarda a Est dell’Adriatico – a Est di​noi – verso una terra
concittadini. Terra di culture straordinarie, di grandi
letterature, di voci dissenzienti e resistenti: quelle della
tradizione dalmata, yiddish e lituana, per esempio, e quelle
di Mickey Katz, Kurt Weill/Bertolt Brecht, Béla Bartók,
Alexandru Prodan, Boulat Okoudjava, Vladimir Vysotskij,
Aleksandr Skrjabin, Ljiliana Petrovi Buttler.​
Lunedì 16 luglio appuntamento alle ore 21.00 a Clastra (San
Leonardo) con la prima regionale “Somari”, della compagnia Il
Labirincolo per la regia di Gyula Molnár e Marco Lucci, uno
spettacolo di burattini in baracca. Il Labirincolo è un
progetto teatrale fondato in Umbria nel 2005 con l’intenzione
di approfondire i linguaggi e le forme del teatro di figura,
di rivolgersi al pubblico dell’infanzia con storie non
infantili, di sperimentare le capacità espressive di questi
strumenti teatrali. E per nulla infantile è la storia di
Somari che “… in un vero e proprio delirio di personaggi ed
apparizioni, si dipana una trama surreale dove tutti i
personaggi di Pinocchio vogliono prendere posto in un teorema
di Collodi di difficile spiegazione. Marco Lucci, da par suo,
conduce il gioco di tutti i personaggi sul filo dell’ironia,
dando loro sostanza e credibilità. …siamo davanti ad un teatro
che diverte e che soprattutto stupisce, fornendoti dimensioni
inaspettate, ciò che vogliamo da un teatro che si rispetti.”

Alle ore 21.00 Prepotto ospiterà il travolgente “Thioro. Un
Cappuccetto rosso senegalese” del Ker Théâtre Mandiaye
N’Diaye, una reinvenzione dal respiro africano di Cappuccetto
rosso, una delle fiabe europee più popolari e di cui esistono
numerose varianti; Thioro porta lo spettatore alla scoperta
non del bosco, ma della savana, e all’incontro non con il
lupo, ma con Buky la iena, in un viaggio immaginifico e
bruciante attraverso l’Africa. Un viaggio dal ritmo pulsante,
che intreccia diverse lingue, ritmi, suoni e immaginari, e fa
incontrare e mette in corto circuito la fiaba europea con la
tradizione africana partendo dalla suggestione di come
l’origine esatta di Cappuccetto rosso continui a essere
un’incognita. Narrazioni ispirate allo stesso tema si possano
trovare non solo nel folklore europeo, ma anche nella
tradizione orientale e africana. Nato in Senegal, lo
spettacolo è una nuova occasione di incontro nel solco della
feconda relazione del Teatro delle Albe con Diol Kadd e gli
attori legati a Mandiaye NDiaye, attore cardine del Teatro
delle Albe (scomparso nel 2014) che ha fondato l’associazione
Takku Ligey coinvolgendo i giovani del villaggio e creando
un’alternativa di lavoro e di vita. Un “meticciato teatrale”
che prosegue il percorso delle “Albe afro-romagnole”. Nel
1988, infatti, la compagnia ravennate, intrecciando la lezione
della tradizione teatrale alla ricerca del nuovo, acquisì al
suo interno dei griots senegalesi, coniugando drammaturgia,
danza, musica, dialetti, invenzione e radici, e costruendo un
importante percorso artistico, sociale e culturale che ha
portato alla nascita in Senegal di una realtà teatrale e
culturale di rilievo, da cui prende vita anche questo
spettacolo.

Mercoledì 18 luglio alle ore 21.00 ritorna nelle Valli del
Natisone, a Cicigolis, Marco Paolini con lo spettacolo “Tecno-
filò”.
«Non sono un esperto di Internet, non sono un utente dei
social. Non conosco la meccanica quantistica, né le
neuroscienze e la fisica, né la robotica e le intelligenze
artificiali. Ma tutto questo mi riguarda e mi interessa. So
che la mia vita sta cambiando grazie o per colpa delle
tecnologie che da queste innovazioni derivano e di cui faccio
uso anch’io come i miei simili. Provo a riflettere a voce alta
su questo mettendo insieme piccole storie unite da un filo di
ragionamenti. Una volta, nelle veglie invernali si chiamavano
filò le narrazioni degli anziani che raccontavano qualcosa di
unico e prezioso. Senza presunzione di riuscirci, ritengo
necessario provare a narrare il nostro tempo crisalide.» Marco
Paolini.
Giovedì 19 luglio alle ore 18.30, a Togliano, il sipario si
alzerà su “A spasso con Olivia”, uno spettacolo prodotto dal
CTA – Centro Teatro Animazione e Figure di Gorizia che,
ispirato a uno spettacolo con testo e figure di Altan, è
trasformato in un​gioco in cui i piccoli​spettatori
accompagnano Olivia alla scoperta del mondo: del sole, del
mare, dei colori, delle cose, e delle parole che alle cose
danno un nome. Insieme a lei si meravigliano, si entusiasmano,
gioiscono delle vittorie, si arrabbiano per le piccole
sconfitte. Qui​Olivia​è circondata da tante scatole diverse, e
aprirle a una a una rappresenta per lei una nuova esperienza.
Sullo sfondo, lo sguardo sorridente di Altan con il vecchio
pupazzo giallo dai grandi occhioni utilizzato per lo
spettacolo Olivia Paperina. Un regalo del CTA a un grande
artista.
Alle ore 21.00, nella suggestiva cornice di Castelmonte, in
calendario “Il burattinaio di Banfield” di e con Sergio
Mercurio, l’attore argentino acclamato nei festival​
internazionali. Nel Burattinaio di Banfield, per la prima
volta in Italia, interpreta se stesso, mentre i pupazzi che
prendono vita dal suo corpo-voce sono i personaggi pittoreschi
del quartiere popolare in cui vive a Banfield in provincia di
Buenos Aires. Grazie alle capacità improvvisative
dell’artista, questi personaggi si animano tra il pubblico,
ricreando una dimensione di vicinato e coinvolgendo gli
spettatori. Uno spettacolo divertente, irriverente, poetico,
che incanta e sorprende in​ogni istante.
Venerdì 20 luglio alle ore 18.30, a Caporetto, per la regia di
Jelena Sitar e con Urska Cvetko, andrà in scena “Račka Olivija
gre v svet”, la versione in lingua slovena di A spasso con
Olivia.

Alle ore 21.00, a Iesizza (San Leonardo), il Teatro medico
Ipnotico presenterà “Racconto d’estate”: in questo capitolo
delle stagioni di Sandrone i protagonisti sono i bambini. I
figli di celebri burattini, dall’emiliano Sandrone al francese
Guignol, passano l’estate in città con altri amici, giocando
sotto ad un ponte. Infatti nessuno ha un soldo per andare in
vacanza. In un normale pomeriggio di canicola la realtà supera
la fantasia trasformando la noia in avventura. Questo racconto
è ispirato ai film di Francois Truffaut, che nella sua opera
ha sempre conservato uno sguardo verso l’infanzia, ai suoi
incanti e alle sue amarezze.

Quest’anno, nella giornata conclusiva, sabato 21 luglio, alle
ore 17.00, Luisa Battistig raccoglie per il Festival le sue
storie lungo un sentiero transfrontaliero che dalla località
di  Vartačia   (Savogna/Sauodnja)  porta  a Jevšček
(Kobarid/Caporetto). Nel borgo sloveno la narrazione
proseguirà con Katja Ros all’interno della Nježna hiša, la
casa più​antica del paese, testimonianza di un modo di vivere
più vicino alla natura e ai ritmi del lavoro contadino. Un
percorso tra ricordi personali, aneddoti popolari, vicende
storiche e antiche leggende, luoghi popolati da personaggi
fantastici, uomini e animali a volte divisi dai confini, ma
uniti nella comune appartenenza a queste valli. Un percorso da
ascoltare. Perché «ci​ sono luoghi della nostra terra che
sanno raccontare qualcosa di unico». Si raccomandano calzature
e abbigliamento adeguati.

E alle 21.00, a Cepletischis (Savogna), il sipario si alzerà
su “Un trovatello a casa del diavolo”, con Gigio Brunello che,
a vent’anni dalla​sua premiazione con​la Marionetta d’oro,
torna al​ Festival delle​Valli del Natisone con un classico
del Teatrodi figura.

La partecipazione agli eventi è libera.
A pagamento lo spettacolo di Marco Paolini: ingresso € 12.
Prevendita circuito Vivaticket (www.vivaticket.it) e da sabato
14 a mercoledì 18 luglio (ore 17-19) presso l’Albergo Al
Vescovo-Pulfero.
Il           programma            completo                 su
www.festivaldellevallidelnatisonoe.net.

Probabilmente a scuola.
“Abbiamo calcolato la probabilità come meglio abbiamo potuto,
poi abbiamo gettato i dadi” dice Jimmy Carter annunciando la
sua candidatura nel giugno 1976. Martin Gardner, eclettico
matematico, filosofo, illusionista nonchè affascinante
divulgatore di bellezza matematica, lo cita all’inizio del
capitolo Parliamo di dadi dedicato alla storia di giochi,
giocatori, bari e ragionamenti probabilistici nel suo libro
Show di magia matematica. Il gioco con i dadi, testimoniato
nell’antico Egitto e nell’Oriente tutto, si diffonde nella
cultura greca e romana diventando “nel Medioevo uno dei
passatempi preferiti dai cavalieri e dai membri del clero”.
Nel XVII secolo è Pascal, stimolato da interrogativi
riguardanti paradossi, stime e vil denaro, a porre le basi
teoriche della probabilità, con i contributi di Fermat e poi
di Huygens: l’incertezza entra di diritto nel regno delle
certezze matematiche. Ed ai giochi d’azzardo la matematica
probabilistica drammaticamente torna oggi, quando cerca di
convincere il giocatore incallito, col ragionamento e col
calcolo, che la sua sconfitta è, nel lungo periodo, certa.
La matematica dell’incerto. Insegnamento delle probabilità e
della statistica è il titolo della Scuola Estiva di Formazione
per docenti delle Superiori organizzata dalla Mathesis sezioni
di Napoli e di Castellammare di Stabia e dall’Accademia
Piceno-Aprutina dei Velati in Teramo. La Scuola si terrà dal
15 al 18 luglio a Castellammare di Stabia, nella bella cornice
marina dell’Istituto Suore Compassioniste. Nei 4 giorni sono
in programma lavori di gruppo e seminari, basati sulle
relazioni dei professori Salvatore Rao (Napoli, Direttore
della Scuola), Roberto Tortora (Università di Napoli), Carlo
Toffalori (Università di Camerino), Ferdinando Casolaro
(Università di Napoli), Luciano Corso (Mathesis Verona),
Antonio Maturo (Università di Pescara), Aniello Buonocore
(Università di Napoli). I temi dei seminari coinvolgeranno
modi e ragioni dell’introduzione della matematica dell’incerto
nella Scuola Secondaria di secondo grado, esempi di problemi
di correlazione e regressione, il calcolo combinatorio e la
probabilità discreta, la probabilità soggettiva. Il professor
Carlo Toffalori, logico, matematico, autore di saggi di
divulgazione come Algoritmi, Il matematico in giallo e
L’aritmetica di Cupido, tratterà l’argomento Algoritmi
probabilistici e numeri primi. (“Un approccio algoritmico alla
vita aiuta a sopravvivere nelle isole deserte, favorisce i
rapporti con le suocere e assicura molti altri vantaggi”).
Il problema antico del saper guardare all’incertezza con
strumenti adatti e certi spazia ora dai territori della
Psicologia e della Medicina a quelli della vita democratica e
dei sistemi elettorali. Centrale nella Fisica, necessario
negli ambiti di valutazione del rischio, vive nei Casinò come
nei giochi finanziari, attraversando la lunga storia del
dubbio e incrociando mondi distantissimi tra loro come la
scommessa di Pascal sull’esistenza di Dio, l’incredulità di
Einstein verso una Divinità che gioca a dadi, persino i mitici
giocatori di poker del West alla Wyatt Earp e Doc Holliday o
le scelte quotidiane di noi esseri senzienti. Da qualche anno
la probabilità è a ragione entrata stabilmente nella scuola e
nei quesiti dell’Esame di Stato. Come ebbe a dire Laplace, “Le
domande più importanti della vita sono per la gran parte
soltanto problemi di probabilità”.
Dianella Pez
A Robert Harris il Premio
Crédit Agricole FriulAdria
Va allo scrittore, storico e giornalista inglese Robert Harris
il Premio Crédit Agricole FriulAdria “La storia in un
romanzo”: «con il best seller “Fatherland” – spiegano le
motivazioni – Harris ha messo in scena uno sviluppo
alternativo della storia occidentale». Accolto da uno
straordinario successo, il libro esplora il “fertile terreno
di intersezione fra la storia degli storici e la fiction
romanzesca”.

E con il recentissimo “Monaco” (Mondadori), Harris ci aiuta a
decodificare gli scenari della storia europea alle soglie del
secondo conflitto mondiale, quando le grandi scelte furono
davvero cruciali. «Perchè – sottolinea Harris – quanto ci
appare oggi al passato, un tempo era al futuro: dobbiamo
esserne sempre consapevoli rileggendo la storia».

Robert Harris riceverà il premio a pordenonelegge sabato 22
settembre. Assegnato nel 2017 a Wole Soyinka, nelle precedenti
edizioni il riconoscimento era andato a Javier Cercas,
Emmanuel Carrère, Umberto Eco, Martin Amis, Ian Mcewan,
Alessandro Baricco, Art Spiegelman, Abraham Yehoshua e Arturo
Peréz-Reverte.

E.L.
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