I finalisti del Premio Poggio Bustone 2018 - Il Discorso
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
I finalisti del Premio Poggio Bustone 2018 Dei ventuno semifinalisti che sabato 23 giugno si sono esibiti nei Forward Studios di Grottaferrata, ne sono stati scelti sette. I finalisti della quattordicesima edizione del Premio Poggio Bustone 2018, provenienti da tutta Italia, sono tutti giovani cantautori con tanti sogni in tasca e molta musica in gola e fra le mani. Ad ascoltarli, insieme ad un ingegnere del suono del calibro di Luciano Torani, i membri dell’Associazione Musicale Poggio Bustone. Non è stato facile scegliere fra tutte le proposte – spiega il direttore artistico Maria Luisa Lafiandra – una rosa di artisti. Tutti coloro che sono stati chiamati a dare dei pareri hanno faticato a decretare i finalisti perché, a parte qualche progetto veramente ben definito in tutti gli aspetti, c’era del talento in tutti loro: chi per la voce, chi per il bellissimo testo, chi per un’esecuzione notevole e chi per la bellezza del brano che aveva presentato!”. Prossimo appuntamento il 31 agosto all’interno di Cuore piccante a Rieti per le finali 2018. Sul palco, oltre ai finalisti, salirà anche Paolo Longhi, vincitore del Premio Personalità Artistica 2017. Finalisti 2018 1 – Angelo Cicchetti – Tutto se ne va – (Matera) 2- Angelo Lazzaro Gargiulo “Un attimo di noi” (Sant’Antonio Abate – Napoli) 3- Lara Dei “Corri” (L’Aquila) 4- Julian Ross “Piazza Mazzini” (Rieti) 5- Massimo Comencini “Sala d’aspetto” ((Torri del Benaco – Verona) 6- Matteo Gallina “Tutto esplode” (Avezzano – L’Aquila)
7- Walter Piva “Flussi d’incoscienza” (Gela) COMPAGNIA DEI CAMMINI:I PIU’ PICCOLI IN CAMMINO Per compiere l’esperienza di mettersi in cammino non bisogna necessariamente diventare grandi! È quanto sostiene la “Compagnia dei Bambini”, la sezione de “La Compagnia dei Cammini” dedicata ai piccoli, da 0 a 15 anni, che come ogni anno propone una ricca stagione di avventure in cammino. Condividere il cammino per conoscere il mondo attraverso i propri passi lenti e osservare quanto ci circonda per imparare a comprenderlo e rispettarlo è l’avventura fondamentale di questi viaggi. Dalle mulattiere liguri, le Creuza de mä del Promontorio di Portofino, fino al cuore del Parco dell’Appenino Tosco-Emiliano, i cammini della Compagnia dei Bambini sono tutti ideati mettendo al centro le esigenze dei più piccoli per conoscere e scoprire la natura. A viaggiare insieme a loro in cammino saranno anche gli amici asinelli, guidati dal mastro asinaio Massimo Montanari che li accompagna nelle passeggiate, offrendo la possibilità di vivere il viaggio in contatto con questi animali meravigliosi. Tra le proposte della Compagnia ci sono piacevoli weekend di cammino o veri e propri viaggi e si può scegliere se partecipare tutti insieme in famiglia o prenotare solo per i bambini, in viaggi dedicati specificatamente a loro. Ci sono poi esperienze itineranti da compiere in tenda o facendo tappa in comodi rifugi, procedendo di giorno in giorno lungo un percorso prestabilito, e ci sono viaggi “stanziali”, in cui si
pernotta sempre nella stessa struttura da cui si parte per itinerari giornalieri. I gruppi di viaggio, mai superiori alle venti persone e adatti a bambini di tutte le età, hanno costi molto contenuti e sono studiati per andare incontro alle esigenze di tutti, soprattutto a quelle delle famiglie più numerose. Durante i viaggi della Compagnia dei Bambini si possono praticare tantissime attività straordinarie, come i laboratori per imparare a riconoscere e piantumare le erbe aromatiche, trasformare il latte in formaggio e burro, creare con la creta, mungere le mucche, allattare con i biberon i vitellini e altre attività nelle fattorie. Tra i viaggi della Compagnia dei Bambini per l’estate 2018: dal 21 al 28 luglio in Emilia Romagna una settimana semi- itinerante dedicata solo ai bimbi dai 6 ai 10 anni, genitori esclusi, alla scoperta della misteriosa e selvaggia valle del torrente Dolo a ridosso delle alte vette appenniniche, nel cuore del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano. Qui, dalla grande casa dell’ospitalità, partiranno avventure e camminate giornaliere in compagnia degli asini. Nel bel mezzo della settimana si vivrà anche una grande avventura: la notte in tenda al Lago Bargetana, un luogo straordinario, un cammino di due giorni con partenza e ritorno al rifugio, che permette di vivere un’esperienza unica per i bimbi. Un’altra avventura in compagnia del Gufo Gigi della Compagnia dei Bambini sarà dall’11 al 15 agosto nel Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano dedicata alle famiglie con bambini a partire dai 4 anni. Un soggiorno stanziale in cui tutti i giorni si partirà alla volta della Valle del Dolo: piccolo torrente spumeggiante, che scende dalle vette oltre i duemila metri di alcune delle più spettacolari montagne dell’Appennino. Ma la stagione della Compagnia dei Bambini non finisce d’estate: già a settembre, ad esempio, è prevista la grande traversata del Promontorio di Portofino dal 6 al 9 settembre
in Liguria, per bambini a partire dai 6 anni in compagnia dei genitori. Il viaggio in tenda itinerante con zaino leggero porterà alla scoperta della magia del promontorio, per vivere l’emozione unica di dominare i piani del monte e dormirvi in tenda, cullati dal vento. Si esplorerà il territorio anche in canoa alla scoperta delle baie più belle, mentre gli asini che accompagneranno il cammino rimarranno a brucare nei dintorni. A ottobre sono in partenza i weekend della Compagnia dei Bambini, facili passeggiate più brevi rispetto ai viaggi lunghi. Tra le proposte quella stanziale dal 19 ottobre al 21 ottobre nel Promontorio di Portofino dedicata ai bambini dai 4 anni in su accompagnati dai genitori dove si camminerà attraverso pinete, faggete, castagneti e calette. Si visiterà il mulino nascosto e la valle delle felci con un passaggio in battello dalla pittoresca baia di San Fruttuoso. Per conoscere anche tutti gli altri affascinanti viaggi organizzati dalla Compagnia dei Bambini: www.compagniadeibambini.it FRANCESCO GABBANI – Nuovo tour al via domani da Villa Manin, primogrande nome di Villa Manin Estate Tutto pronto a Villa Manin per il concerto di Francesco Gabbani, la star delle hit “Occidentali’s karma” e “Tra le granite e le granate”, trionfatore del Festival di Sanremo 2017, che salirà sul grande palco della villa di Passariano di Codroipo (Udine) domani, venerdì 6 luglio, primo grande evento
del calendario di Villa Manin Estate, che vedrà in programma anche i live di Max, Nek e Renga (11 luglio), Gianni Morandi (14 luglio), Il Volo (16 luglio) e Ermal Meta (23 luglio). I biglietti per il live di Gabbani saranno disponibili anche domani, prima del concerto, alla biglietteria, posta in Piazza dei Dogi a partire dalle 18.30. L’unico ingresso al pubblico, posto anch’esso in Piazza dei Dogi, arrivando da Rivolto, aprirà alle 19.30. L’inizio del concerto è previsto invece per le 21.30. Tutte le informazioni su www.azalea.it . Francesco Gabbani, il vincitore del Festival di Sanremo 2017, ritorna live in Friuli Venezia Giulia. Il cantautore, nato a Carrara nel 1982, ha raggiunto il successo vincendo due volte su due partecipazioni il Festival della musica italiana. La sua carriera musicale inizia con i Trikobalto, band che si esibisce nei principali festival italiani, tra i quali l’Heineken Jammin’ Festival e apre al BlueNote di Milano l’unica data italiana degli Oasis. Una volta abbandonato il gruppo, Gabbani firma il contratto discografico per realizzare il suo primo progetto solista: nel 2011 viene pubblicato il singolo “Estate”, seguito dall’uscita del primo album ufficiale, “Greitist Iz”. Nel 2016 vince il 66° Festival di Sanremo nella categoria “Nuove Proposte” con il brano “Amen”, disco di platino, ottenendo anche il Premio della Critica Mia Martini, il Premio Sergio Bardotti come miglior testo e il Premio Emanuele Luzzati. L’anno successivo trionfa nuovamente a Sanremo tra i Big con “Occidentali’s karma”, vincendo anche il Premio TIMmusic. La canzone resta in prima posizione nella classifica italiana per due settimane consecutive ed entra nelle classifiche di altre quattordici nazioni. Il brano ottiene il Disco d’Oro e poi di Platino in breve tempo ed il video conquista il record di maggiori visualizzazioni in un giorno per un artista italiano. Il 28 aprile 2017 pubblica il suo terzo album, “Magellano”, dal
quale sono estratti i singoli “Tra le granite e le granate” e “Pachidermi e pappagalli”. C.L. ARONA MUSIC FESTIVAL 24 – 25 – 26 LUGLIO Parco della Rocca Arona (NO) Il grande jazz sbarca ad Arona, con tre serate live che vedranno ospiti del Music Festival artisti di fama internazionale: Pat Metheny – Yellowjackets – The Italian Trio Dal 24 al 26 Luglio, nella splendida cornice del Parco della Rocca Borromea, Arona ospita una manifestazione di alto livello internazionale: tre serate live sul palco dell’Arona Music Festival, con artisti di fama mondiale come Pat Metheny, Yellowjackets e The Italian Trio. Un progetto che intende coinvolgere la Città, promosso dal Comune di Arona e prodotto dalla cooperativa Zenart, all’insegna della musica jazz e a partire dalla forza creativa di alcuni fra i maggiori esponenti della scena jazz internazionale e contemporanea.
Ad aprire la rassegna, martedì 24 luglio, un progetto esclusivo dall’altissimo valore artistico e totalmente made in Italy. Tre maestri sacri della musica Jazz e dell’improvvisazione riconosciuti a livello internazionale: Dado Moroni al pianoforte, Rosario Bonaccorso al contrabbasso e Roberto Gatto alla batteria per la prima volta insieme con “The Italian Trio” che, proprio in questi giorni, vede in produzione il loro primo album e che contiene brani originali, scritti dai tre musicisti. Attesissima la serata di mercoledì 25 Luglio, con l’imperdibile occasione di assistere all’esibizione del chitarrista e compositore statunitense vincitore di ben 20 Grammy Awards, nonché inserito nella “Hall of Fame” della prestigiosa rivista americana Downbeat e nominato varie volte “miglior chitarrista”: Pat Metheny. Con “An evening with Pat Metheny”, il chitarrista di fama mondiale è stato in tournée nei migliori templi del jazz come il Blue Note di Tokyo, il leggendario Ronnie Scotts di Londra, accompagnato dalla sua band strepitosa composta dal fedele batterista Antonio Sanchez, la bassista malesiana Linda May Han Oh e il pianista britannico Gwilym Simcock.
Giovedì 26 Luglio gran finale con gli Yellowjackets, la fusion band per eccellenza nella storia, sul palco dell’Arona Music Festival con la loro straordinaria ed esplosiva spinta ad innovare e sperimentare continuamente linguaggi nuovi, fusioni e contaminazioni, rivedendo il proprio orizzonte espressivo alla luce di nuove acquisizioni stilistiche. Gli Yellowjackets terranno una Masterclass il 25 Luglio dalle 15.00 alle 18.00 presso il salone polivalente San Carlo in Via Don Minzoni. Ferrante (pianista e tastierista), Mintzer (sassofonista), Kennedy (batterista) e Alderson (bassista) sveleranno al pubblico come sono diventati una delle più note jazz fusion band al mondo. Udin&Jazz #takeajazzbreak! I concerti dell’ultima giornata – ven. 6 luglio Gli eventi del 6 luglio al Teatro Palamostre: h 20 eMPathia Jazz Duo feat Art
Hirahara h 21 Gianni Minà e Max De Tomassi raccontano Buarque h 22 “Caro Chico” Susanna Stivali 4et Eventi ad ingresso libero Venerdì 6 luglio non sarà solo il Brasile della seleção calcistica a scendere in campo ma anche Udin&Jazz, con una serata speciale dedicata a questa terra e ad uno dei suoi figli Chico e Susi più celebri: Chico Buarque de Hollanda, che si terrà al Teatro Palamostre (ingresso libero) in chiusura della prima parte del festival, in attesa del gran finale con il concerto di Marcus Miller in programma il 24 luglio al Castello di Udine. La serata sarà dunque nel segno della musica brasiliana e a presentarla sarà Max De Tomassi, già conduttore di Brasil e di
Stereonotte – Radio 1 Rai – con la partecipazione speciale di una delle firme storiche del giornalismo italiano: Gianni Minà, che con Buarque ha realizzato molte interviste. Minà e De Tomassi, amici di lunga data dell’intellettuale brasiliano, ci condurranno nell’universo musicale, poetico e personale di Chico, avvalendosi di diversi contributi video. Lo spettacolo inizia alle 20:00 con il concerto del duo eMPathia di Mafalda Minnozzi, ambasciatrice della musica italiana in Brasile, con Paul Ricci alla chitarra ed il featuring del pianista americano Art Hirahara; alle 22.00, dopo l’incontro con Minà, chiuderà la serata il quartetto di eMPathia di Mafalda Minnozzi Susanna Stivali con “Caro Chico”, un omaggio al cantautore brasiliano. Nessuna preoccupazione per gli appassionati di calcio e per i brasiliani presenti in sala, gli aggiornamenti sull’andamento della partita saranno dati “live” da Max De Tomassi! Successo internazionale per il duo di Minnozzi e Ricci, che dall’inizio dell’anno ha già proposto il nuovo spettacolo a New York, con esibizioni da tutto esaurito in locali culto della musica jazz come il Birdland, in Germania e in Brasile, con una “standing ovation” al Blue Note di Rio. In “Cool Romantics” il duo ha raggiunto un perfetto equlibrio di fattori in cui emerge la ricerca dell’essenzialità, grazie a
Gianni Minà raffinati arrangiamenti, al peculiare fingerpicking di Paul Ricci, chitarrista di fama internazionale, e all’approccio estetico-espressivo di Mafalda, che inventa, trasforma, traduce ritmi, timbri e gesti. Al duo si aggiunge lo straordinario pianista Art Hirahara, tra i jazzisti di maggiore risalto nel panorama odierno americano. Il quartetto di Susanna Stivali, con Alessandro Gwis al pianoforte, Marco Siniscalco al basso elettrico e Marco Rovinelli alla batteria, presenterà, in anteprima assoluta, il nuovo album “Caro Chico” pubblicato da Egea. Scoprire e conoscere il Brasile, le sue bellezze e i suoi linguaggi, questa è la missione che la cantante romana ha portato a termine attraverso il lavoro di riarrangiamento e reinterpretando i brani di Buarque, un grande autore di testi dalla poetica cangiante ed immaginifica. La forza del progetto, cantato interamente in italiano, è nell’incontro tra due culture musicali e idiomi diversi, che si sono spesso incontrati nella musica di Chico, che conosce bene ed ama la nostra lingua.
giovedì 5 luglio – Evento Speciale dell’estate Trevigiana Un evento davvero speciale, a partire dal titolo, quello che giovedì 5 luglio, dalle ore 21, anima l’Estate Trevigiana in piazza Rinaldi (in caso di pioggia all’Auditorium Stefanini): protagonista è l’Orchestra Nazionale Jazz Giovani Talenti, composta da undici elementi under 35, guidati dall’esperienza del grande musicista Paolo Damiani in un repertorio originale raccolto attorno al titolo coraggioso di Oscene Rivolte. Esso deriva da un ragionamento sull’etimologia di ‘osceno’: cioè ‘ob skené’, ‘fuori dalla scena’ intesa come istituzione, accademia, routine del palcoscenico: un ‘fuori luogo’ di grande e intelligente provocazione. Il concerto è promosso e sostenuto dal Comune di Treviso e da Fineco Bank con l’organizzazione di nusica.org. Negli anni i progetti musicali dell’Orchestra Nazionale Jazz Giovani Talenti sono stati presentati nei migliori teatri e festival, da Bruxelles allo Strehler di Milano, da Umbria Jazz al Conservatorio di Santa Cecilia, dalla Francia alla Piazza del Duomo dell’Aquila, sempre con grande successo di pubblico e critica. In repertorio per il Concerto Speciale di Treviso sono previste alcune importanti pagine che hanno scritto la storia della musica contemporanea. Paolo Damiani, che dirige la compagine, è contrabbassista, violoncellista e compositore; la band vede tra le fila due voci femminili, violino, chitarra, pianoforte, ottoni e sezione ritmica. Si tratta di un ensemble di solisti non tradizionale e legato alle potenzialità strumentali del jazz
contemporaneo. Damiani è un musicista di grande progettualità, che ha sviluppato un linguaggio jazzistico di ampio respiro e si è distinto per la capacità di far vivere l’estetica del jazz in contesti differenti da quelli tradizionali. È stato, tra le altre esperienze, nell’Italian Instabile Orchestra e direttore dell’Orchestre National De Jazz francese. L’Orchestra Nazionale Jazz Giovani Talenti ha debuttato l’11 ottobre 2014 a Firenze, al Teatro Puccini: da un’originale formazione di 26 musicisti, nel nuovo progetto della CASA DEL JAZZ di Roma l’Orchestra è passata a 11 elementi, tutti under 35, scelti tra i migliori tra quelli selezionati tre anni fa ed integrato con tre neolaureati del Dipartimento jazz del Conservatorio S. Cecilia, diretto dallo stesso Damiani. Nel 2015 L’ONJGT ha pubblicato il primo cd “Ma che ci fanno le foglie negli armadi” per Camilla Records. I componenti dell’orchestra sono: Camilla Battaglia e Costanza Alegiani, voci; Mattia Feliciani e Simone Alessandrini, sax; Giacomo Tantillo e Francesco Fratini, tromba; Michele Fortunato, trombone; Federico Zaltron, violino; Manuel Magrini, pianoforte; Massimo Imperatore, chitarra; Bernardo Guerra, batteria; Paolo Damiani, contrabbasso e direzione Andrea Forliano VENERDI’ 6 LUGLIO AL CASTELLO DI SPESSA (GO) IL PREMIO
GIACOMO CASANOVA 2018. – E’ in programma domani, venerdì 6 luglio, dalle ore 20 al Castello di Spessa la cerimonia di Premiazione del Premio Giacomo Casanova 2018, promosso dall’Associazione culturale Amici di Giacomo Casanova con l’Azienda Castello di Spessa e Civibank. Va ad Andrea Segrè – docente universitario, saggista, promotore di progetti visionari fondati sulla sostenibilità ecologica e la circolarità dell’economia – la 16^ edizione del Premio, «per aver raccontato con passione, autorevolezza e tenacia il cibo e il suo contrario, lo spreco; per averci sedotto con tante narrazioni intorno al cibo e per averne saputo preservare il valore più alto, proteggendolo dalle mode e dalle “bulimie” del nostro tempo. Ma soprattutto per aver tramandato ai giovani “II gusto per le cose giuste” nella sua recentissima Lettera alla Generazione Z (Mondadori)». Ancora una volta, dunque, la seduzione, la capacità al tempo stesso di raccontarla e di rappresentarla – in rapporto a una costante seduttiva del nostro immaginario, il cibo – saranno al centro del Premio dedicato a Casanova, che nei suoi “Mémoires” confesso’: “Coltivare i piaceri dei sensi è stata per tutta la vita la mia principale occupazione, e non ne ho mai avuta altra più importante. Ho molto amato anche la buona tavola e insieme tutte le cose che eccitano la curiosità…” Andrea Segrè domani sera offrirà una anteprima della sua performance dedicata a “Food&Wine: seduzioni e contraddizioni”. Subito dopo sarà proposto il talk dedicato a “Vino e territorio: comunicare, narrare, coinvolgere”, coordinato da “Doctor Wine” Daniele Cernilli, personalità fra le più influenti in ambito enologico internazionale: interverranno i giornalisti Alfonso Di Leva, direttore del magazine IES, la nuova rivista di cultura turistica dedicata a Trieste, “città da vivere, da scoprire, da gustare”; Cristina Favento, corrispondente La Presse e firma del giornalismo turistico, di ristorazione ed enogastronomia per il quotidiano
Il Piccolo e per altre testate;Richard Baudains, giornalista ed enologo, collaboratore storico del magazine di settore Decanter; e Morello Pecchioli, nota firma del giornalismo enogastronomico di nord-est, direttore del blog Goloso&Curioso e autore per Gribaudo di vari saggi a tema storico ed enogastronomico. La 16^ edizione del Premio Casanova potrà contare sulle musiche dell’arpista Tadeja Kralj, dal 2009 membro dell’orchestra “Ventaglio d’Arpe” con la quale ha suonato in oltre 100 concerti in Italia e all’estero; da settembre 2017 è prima arpa dell’Opera di Ljubljana e collabora con l’orchestra della Glasbena Matica. Il Premio Giacomo Casanova festeggia nel 2018 la sua 16^ edizione. Un riconoscimento promosso da tre realtà di riferimento per il territorio – l’Associazione Amici di Casanova, il Castello di Spessa e Civibank – assegnato nel tempo ad Antonia Arslan, Andrea Vitali, Giannola Nonino, Mario Luzzatto Fegiz, Daniela Barcellona, Giuseppe Piccioni, Anna Maria Mori, Giorgio Pressburger e Quirino Principe. Festival delle Valli del Natisone che si terrà dal 14 al 21 luglio 2018. Presentato oggi a Udine il cartellone del Festival delle Valli del Natisone che si terrà dal 14 al 21 luglio 2018. Nove i comuni delle Valli che si passeranno il testimone nell’ospitare spettacoli internazionali prodotti da 12 compagnie. Oltre i confini di un Festival. Ogni giorno una meravigliosa atmosfera attraverso antichi
borghi e suggestivi paesaggi guiderà al Festival delle Valli. Otto giorni di rappresentazioni, di camminate teatrali nel verde, di danza e musica, di burattini e marionette che vedono protagonisti artisti e compagnie provenienti da Slovenia, Spagna, Francia, Senegal, Repubblica Ceca, Argentina e Italia. UDINE 27 giugno 2018. Alla presenza dei Sindaci di Grimacco, Drenchia, Stregna e San Leonardo, è stato presentato il nutrito ed internazionale programma che caratterizzerà la 24° edizione del Festival delle Valli del Natisone. «Il festival delle Valli del Natisone, che siamo orgogliosi di sostenere, con la sua forte connotazione di manifestazione capace di valorizzare il patrimonio culturale e l’identità dell’area con le sue peculiarità, contribuisce a far conoscere non solo le Valli ma tutta la nostra regione attraverso un turismo sostenibile, la riscoperta delle tradizioni locali e suggestivi spettacoli teatrali e, non da ultimo, rende il territorio riconoscibile e attrattivo ha commentato l’Assessore regionale al Turismo – Sergio Emidio Bini – . Sono convinto che bisogna proseguire ad investire nell’accoglienza, nei servizi ed infrastrutture perché un luogo ospitale, già ricco di paesaggi, storia, enogastronomia e in grado di garantire comodità e vivibilità ai suoi abitanti è senza dubbio un luogo attrattivo anche per i turisti. Mi preme sottolineare come il festival, che ha la capacità di ampliare l’offerta culturale dell’intero territorio, offre la
possibilità di guardare al mondo da una prospettiva sempre nuova in un contesto straordinario» ha concluso l’Assessore regionale Bini. Il teatro è un’arte sociale: può emozionare, divertire, trasmettere bellezza, ma soprattutto rappresenta un modo per comunicare e ascoltare, capire e crescere insieme. Un’occasione d’incontro e uno strumento di relazioni che riesce a esaltare l’autenticità di un territorio unico come quello delle Valli del Natisone. Ne sono convinti Fernando Marchiori e Roberto Piaggio, direttori artistici a quattro mani del Festival che rinforza quest’anno la sua vocazione sempre più itinerante, transfrontaliera e multiculturale: marionette e burattini pur restando il cuore della manifestazione sono sempre più in dialogo con gli altri linguaggi della scena, in un orizzonte artistico che abbraccia anche il teatro d’attore e di narrazione, il teatro musicale, la danza e il nouveau cirque. Otto giornate in cui saranno presentati 21 spettacoli, tra cui una prima nazionale, molte prime regionali e due progetti speciali, sparpagliati in piazzette, fienili, sagrati, boschi o suggestive corti. In calendario anche alcuni appuntamenti più strutturati, come il pubblico stesso ormai richiede e come ci si attende da un’iniziativa che intende valorizzare paesi e comunità richiamando un turismo di qualità, ospiti grandi e piccini, contenti di inerpicarsi per le stradine solitarie, i sentieri nei boschi, lungo il fiume, attraversando nel verde minuscoli e silenziosi borghi, fermi in un tempo che il teatro ha saputo riconoscere e rispettare. Un legame che si è rinforzato, edizione dopo edizione, quello con le Valli del Natisone e il loro verde paesaggio, le loro acque e le loro genti che hanno saputo e sanno aprire i cortili e le case a chi arriva. Un posto magico e antico dove l’aria è frizzante e il sole si conquista le ombre dei campanili dei piccoli paesi dai nomi che sfidano le lingue e impegnano i navigatori satellitari: Masarolis, San Giovanni d’Antro, Špietar (San Pietro al Natisone), Bordon, Cepletischis, Iesizza, Cicigolis,
Tercimonte, Kobarid, Clastra, Tribil, Clodig, Prepotto, Togliano, Sorzernto, Oculis, Peternel… «Il Festival oggi è molto più di una rassegna di burattini e marionette – ha illustrato Roberto Piaggio, co-direttore del Festival – . È un lavoro in divenire dai tanti linguaggi ed espressioni, un mosaico di esperienze che compongono un progetto di cittadinanza culturale orientato anche alla produzione, con la partecipazione attiva delle comunità locali insieme agli organizzatori e agli artisti. Esprime il genius loci delle Valli. L’anima di quei luoghi che durante gli otto giorni di rappresentazioni diventano essi stessi teatro». Ecco allora il ritorno delle fortunate passeggiate teatrali, tutti i pomeriggi (ore 17.00) con un percorso nella natura dedicato alla fiaba di Hänsel e Gretel a cura di Massimiliano Donato e Marta Riservato, e il tecno-filò di Marco Paolini, di nuovo nelle Valli dopo l’indimenticata serata con Jack London di alcuni anni fa. Ecco il travolgente Cappuccetto rosso senegalese del Ker Théâtre e una raffinata e divertente Anna Karenina ceco-slovena con Fekete Seretlek/Studio Damúza. Ecco il cabaret multilingue, mitteleuropeo e balcanico, di Sandra Mangini e una Tauromachia franco-ispanica per burattini. Ma le teste di legno si riprenderanno la scena anche nel Pinocchio rivisitato dal Laborincolo, nel Racconto d’estate di Patrizio Dall’Argine e nel Trovatello di Gigio Brunello e Gyula Molnár. Tra i molti riconoscimenti attribuiti in Italia e all’estero al burattinaio veneto, vi è anche la Marionetta d’oro vinta a furor di popolo nelle Valli del Natisone nel 1997 proprio per questo spettacolo. A distanza di vent’anni, riproporre il Trovatello al nostro Festival è insieme un segno di continuità nel rinnovamento e un omaggio a un maestro della scena internazionale del Teatro di figura. E infine ricordiamo che gli sconfinamenti saranno anche fisici, con la narrazione itinerante di Luisa Battistig che quest’anno ci porterà oltre frontiera, e con la doppia proposta del Cta: A spasso con Olivia andrà in scena “a specchio” in Italia e in Slovenia, con un’attrice italiana e una slovena nelle due lingue. Un altro modo per superare i confini e per aprire nuovi dialoghi
e confronti, com’è nella natura transfrontaliera del Festival, nella sua storia lunga ormai un quarto di secolo. A inaugurare il Festival sabato 14 luglio – ore 17.00 – “Hänsel e Gretel nelle Valli” – prodotto dal CTA – Centro Teatrale Animazione e Figure di Gorizia con Marta Riservato e Massimiliano Donato – che vedrà i partecipanti coinvolti in una suggestiva passeggiata dove i due attori saranno le guide per entrare nella fiaba dei fratelli Grimm e trasformare tutti in Hänsel e Gretel nello scenario naturale delle Valli. Uno spettacolo a stazioni ideale per un pubblico di tutte le età. Riprendendo la fortunata serie di passeggiate teatrali intitolate Lungo il fiume e tra gli alberi, il percorso si snoderà quest’anno in un paesaggio di grande bellezza e forte suggestione: un anello in gran parte pianeggiante, che partendo dalla chiesetta di Santo Spirito, sopra l’abitato di Spignon (Pulfero), attraverserà boschi e prati aperti. Sullo sfondo le colline, il Matajur, le vette oltre confine. Appuntamento con la passeggiata che si rinnoverà ogni giorno alle ore 17.00 sino a venerdì 20 luglio. Alle ore 21.00 il sipario si alzerà a Sorzento (San Pietro al Natisone) sulla prima nazionale “Kar” uno spettacolo che, nato dall’unione di due compagnie, una Slovena e una della Repubblica Ceca, propone una divertente, particolarissima e raffinata rilettura del romanzo di Anna Karenina, unendo musica, teatro, cabarte e teatro d’oggetti. Domenica 15 luglio alle ore 18.00 andrà in scena una prima regionale “Tauromachia”, uno spettacolo con burattini a guanto costruiti e manovrati dall’artista spagnola Paz Tatay su musica di Philippe de Truchis. Ispirandosi al teatro popolare, la compagnia Pelele trasporterà gli spettatori in un mondo assurdo e affascinante, dove i burattini sono i principali attori. La precisione nella manipolazione, le musiche eseguite dal vivo, il ritmo sostenuto delle scene e la tensione comica, ricca di slanci sorprendenti, manterranno viva l’attenzione del pubblicoin quell’incontro unico e irripetibile che, per Pelele, è ogni spettacolo. Alle ore 20.00, in occasione de “Il ritorno dei falciatori”, andrà in scena un ulteriore prima
regionale “Parfumul Strazilor Il profumo delle strade” – Piccolo Varietà dell’Est. Si tratta di un progetto di Sandra Mangini con Stefano Marzanni al pianoforte e costumi di Giacomo Sega. Lo spettacolo è un piccolo varietà, un contenitore tascabile di musica e teatro, il diario di un viaggio immaginato, un gioco poetico di trasformismo che guarda a Est dell’Adriatico – a Est dinoi – verso una terra concittadini. Terra di culture straordinarie, di grandi letterature, di voci dissenzienti e resistenti: quelle della tradizione dalmata, yiddish e lituana, per esempio, e quelle di Mickey Katz, Kurt Weill/Bertolt Brecht, Béla Bartók, Alexandru Prodan, Boulat Okoudjava, Vladimir Vysotskij, Aleksandr Skrjabin, Ljiliana Petrovi Buttler. Lunedì 16 luglio appuntamento alle ore 21.00 a Clastra (San Leonardo) con la prima regionale “Somari”, della compagnia Il Labirincolo per la regia di Gyula Molnár e Marco Lucci, uno spettacolo di burattini in baracca. Il Labirincolo è un progetto teatrale fondato in Umbria nel 2005 con l’intenzione di approfondire i linguaggi e le forme del teatro di figura, di rivolgersi al pubblico dell’infanzia con storie non infantili, di sperimentare le capacità espressive di questi strumenti teatrali. E per nulla infantile è la storia di Somari che “… in un vero e proprio delirio di personaggi ed apparizioni, si dipana una trama surreale dove tutti i personaggi di Pinocchio vogliono prendere posto in un teorema di Collodi di difficile spiegazione. Marco Lucci, da par suo, conduce il gioco di tutti i personaggi sul filo dell’ironia, dando loro sostanza e credibilità. …siamo davanti ad un teatro che diverte e che soprattutto stupisce, fornendoti dimensioni inaspettate, ciò che vogliamo da un teatro che si rispetti.” Alle ore 21.00 Prepotto ospiterà il travolgente “Thioro. Un Cappuccetto rosso senegalese” del Ker Théâtre Mandiaye N’Diaye, una reinvenzione dal respiro africano di Cappuccetto rosso, una delle fiabe europee più popolari e di cui esistono numerose varianti; Thioro porta lo spettatore alla scoperta non del bosco, ma della savana, e all’incontro non con il
lupo, ma con Buky la iena, in un viaggio immaginifico e bruciante attraverso l’Africa. Un viaggio dal ritmo pulsante, che intreccia diverse lingue, ritmi, suoni e immaginari, e fa incontrare e mette in corto circuito la fiaba europea con la tradizione africana partendo dalla suggestione di come l’origine esatta di Cappuccetto rosso continui a essere un’incognita. Narrazioni ispirate allo stesso tema si possano trovare non solo nel folklore europeo, ma anche nella tradizione orientale e africana. Nato in Senegal, lo spettacolo è una nuova occasione di incontro nel solco della feconda relazione del Teatro delle Albe con Diol Kadd e gli attori legati a Mandiaye NDiaye, attore cardine del Teatro delle Albe (scomparso nel 2014) che ha fondato l’associazione Takku Ligey coinvolgendo i giovani del villaggio e creando un’alternativa di lavoro e di vita. Un “meticciato teatrale” che prosegue il percorso delle “Albe afro-romagnole”. Nel 1988, infatti, la compagnia ravennate, intrecciando la lezione della tradizione teatrale alla ricerca del nuovo, acquisì al suo interno dei griots senegalesi, coniugando drammaturgia, danza, musica, dialetti, invenzione e radici, e costruendo un importante percorso artistico, sociale e culturale che ha portato alla nascita in Senegal di una realtà teatrale e culturale di rilievo, da cui prende vita anche questo spettacolo. Mercoledì 18 luglio alle ore 21.00 ritorna nelle Valli del Natisone, a Cicigolis, Marco Paolini con lo spettacolo “Tecno- filò”. «Non sono un esperto di Internet, non sono un utente dei social. Non conosco la meccanica quantistica, né le neuroscienze e la fisica, né la robotica e le intelligenze artificiali. Ma tutto questo mi riguarda e mi interessa. So che la mia vita sta cambiando grazie o per colpa delle tecnologie che da queste innovazioni derivano e di cui faccio uso anch’io come i miei simili. Provo a riflettere a voce alta su questo mettendo insieme piccole storie unite da un filo di ragionamenti. Una volta, nelle veglie invernali si chiamavano
filò le narrazioni degli anziani che raccontavano qualcosa di unico e prezioso. Senza presunzione di riuscirci, ritengo necessario provare a narrare il nostro tempo crisalide.» Marco Paolini. Giovedì 19 luglio alle ore 18.30, a Togliano, il sipario si alzerà su “A spasso con Olivia”, uno spettacolo prodotto dal CTA – Centro Teatro Animazione e Figure di Gorizia che, ispirato a uno spettacolo con testo e figure di Altan, è trasformato in ungioco in cui i piccolispettatori accompagnano Olivia alla scoperta del mondo: del sole, del mare, dei colori, delle cose, e delle parole che alle cose danno un nome. Insieme a lei si meravigliano, si entusiasmano, gioiscono delle vittorie, si arrabbiano per le piccole sconfitte. QuiOliviaè circondata da tante scatole diverse, e aprirle a una a una rappresenta per lei una nuova esperienza. Sullo sfondo, lo sguardo sorridente di Altan con il vecchio pupazzo giallo dai grandi occhioni utilizzato per lo spettacolo Olivia Paperina. Un regalo del CTA a un grande artista. Alle ore 21.00, nella suggestiva cornice di Castelmonte, in calendario “Il burattinaio di Banfield” di e con Sergio Mercurio, l’attore argentino acclamato nei festival internazionali. Nel Burattinaio di Banfield, per la prima volta in Italia, interpreta se stesso, mentre i pupazzi che prendono vita dal suo corpo-voce sono i personaggi pittoreschi del quartiere popolare in cui vive a Banfield in provincia di Buenos Aires. Grazie alle capacità improvvisative dell’artista, questi personaggi si animano tra il pubblico, ricreando una dimensione di vicinato e coinvolgendo gli spettatori. Uno spettacolo divertente, irriverente, poetico, che incanta e sorprende inogni istante. Venerdì 20 luglio alle ore 18.30, a Caporetto, per la regia di Jelena Sitar e con Urska Cvetko, andrà in scena “Račka Olivija gre v svet”, la versione in lingua slovena di A spasso con Olivia. Alle ore 21.00, a Iesizza (San Leonardo), il Teatro medico
Ipnotico presenterà “Racconto d’estate”: in questo capitolo delle stagioni di Sandrone i protagonisti sono i bambini. I figli di celebri burattini, dall’emiliano Sandrone al francese Guignol, passano l’estate in città con altri amici, giocando sotto ad un ponte. Infatti nessuno ha un soldo per andare in vacanza. In un normale pomeriggio di canicola la realtà supera la fantasia trasformando la noia in avventura. Questo racconto è ispirato ai film di Francois Truffaut, che nella sua opera ha sempre conservato uno sguardo verso l’infanzia, ai suoi incanti e alle sue amarezze. Quest’anno, nella giornata conclusiva, sabato 21 luglio, alle ore 17.00, Luisa Battistig raccoglie per il Festival le sue storie lungo un sentiero transfrontaliero che dalla località di Vartačia (Savogna/Sauodnja) porta a Jevšček (Kobarid/Caporetto). Nel borgo sloveno la narrazione proseguirà con Katja Ros all’interno della Nježna hiša, la casa piùantica del paese, testimonianza di un modo di vivere più vicino alla natura e ai ritmi del lavoro contadino. Un percorso tra ricordi personali, aneddoti popolari, vicende storiche e antiche leggende, luoghi popolati da personaggi fantastici, uomini e animali a volte divisi dai confini, ma uniti nella comune appartenenza a queste valli. Un percorso da ascoltare. Perché «ci sono luoghi della nostra terra che sanno raccontare qualcosa di unico». Si raccomandano calzature e abbigliamento adeguati. E alle 21.00, a Cepletischis (Savogna), il sipario si alzerà su “Un trovatello a casa del diavolo”, con Gigio Brunello che, a vent’anni dallasua premiazione conla Marionetta d’oro, torna al Festival delleValli del Natisone con un classico del Teatrodi figura. La partecipazione agli eventi è libera. A pagamento lo spettacolo di Marco Paolini: ingresso € 12. Prevendita circuito Vivaticket (www.vivaticket.it) e da sabato 14 a mercoledì 18 luglio (ore 17-19) presso l’Albergo Al Vescovo-Pulfero.
Il programma completo su www.festivaldellevallidelnatisonoe.net. Probabilmente a scuola. “Abbiamo calcolato la probabilità come meglio abbiamo potuto, poi abbiamo gettato i dadi” dice Jimmy Carter annunciando la sua candidatura nel giugno 1976. Martin Gardner, eclettico matematico, filosofo, illusionista nonchè affascinante divulgatore di bellezza matematica, lo cita all’inizio del capitolo Parliamo di dadi dedicato alla storia di giochi, giocatori, bari e ragionamenti probabilistici nel suo libro Show di magia matematica. Il gioco con i dadi, testimoniato nell’antico Egitto e nell’Oriente tutto, si diffonde nella cultura greca e romana diventando “nel Medioevo uno dei passatempi preferiti dai cavalieri e dai membri del clero”. Nel XVII secolo è Pascal, stimolato da interrogativi riguardanti paradossi, stime e vil denaro, a porre le basi teoriche della probabilità, con i contributi di Fermat e poi di Huygens: l’incertezza entra di diritto nel regno delle certezze matematiche. Ed ai giochi d’azzardo la matematica probabilistica drammaticamente torna oggi, quando cerca di convincere il giocatore incallito, col ragionamento e col calcolo, che la sua sconfitta è, nel lungo periodo, certa. La matematica dell’incerto. Insegnamento delle probabilità e della statistica è il titolo della Scuola Estiva di Formazione per docenti delle Superiori organizzata dalla Mathesis sezioni di Napoli e di Castellammare di Stabia e dall’Accademia Piceno-Aprutina dei Velati in Teramo. La Scuola si terrà dal 15 al 18 luglio a Castellammare di Stabia, nella bella cornice marina dell’Istituto Suore Compassioniste. Nei 4 giorni sono in programma lavori di gruppo e seminari, basati sulle relazioni dei professori Salvatore Rao (Napoli, Direttore
della Scuola), Roberto Tortora (Università di Napoli), Carlo Toffalori (Università di Camerino), Ferdinando Casolaro (Università di Napoli), Luciano Corso (Mathesis Verona), Antonio Maturo (Università di Pescara), Aniello Buonocore (Università di Napoli). I temi dei seminari coinvolgeranno modi e ragioni dell’introduzione della matematica dell’incerto nella Scuola Secondaria di secondo grado, esempi di problemi di correlazione e regressione, il calcolo combinatorio e la probabilità discreta, la probabilità soggettiva. Il professor Carlo Toffalori, logico, matematico, autore di saggi di divulgazione come Algoritmi, Il matematico in giallo e L’aritmetica di Cupido, tratterà l’argomento Algoritmi probabilistici e numeri primi. (“Un approccio algoritmico alla vita aiuta a sopravvivere nelle isole deserte, favorisce i rapporti con le suocere e assicura molti altri vantaggi”). Il problema antico del saper guardare all’incertezza con strumenti adatti e certi spazia ora dai territori della Psicologia e della Medicina a quelli della vita democratica e dei sistemi elettorali. Centrale nella Fisica, necessario negli ambiti di valutazione del rischio, vive nei Casinò come nei giochi finanziari, attraversando la lunga storia del dubbio e incrociando mondi distantissimi tra loro come la scommessa di Pascal sull’esistenza di Dio, l’incredulità di Einstein verso una Divinità che gioca a dadi, persino i mitici giocatori di poker del West alla Wyatt Earp e Doc Holliday o le scelte quotidiane di noi esseri senzienti. Da qualche anno la probabilità è a ragione entrata stabilmente nella scuola e nei quesiti dell’Esame di Stato. Come ebbe a dire Laplace, “Le domande più importanti della vita sono per la gran parte soltanto problemi di probabilità”. Dianella Pez
A Robert Harris il Premio Crédit Agricole FriulAdria Va allo scrittore, storico e giornalista inglese Robert Harris il Premio Crédit Agricole FriulAdria “La storia in un romanzo”: «con il best seller “Fatherland” – spiegano le motivazioni – Harris ha messo in scena uno sviluppo alternativo della storia occidentale». Accolto da uno straordinario successo, il libro esplora il “fertile terreno di intersezione fra la storia degli storici e la fiction romanzesca”. E con il recentissimo “Monaco” (Mondadori), Harris ci aiuta a decodificare gli scenari della storia europea alle soglie del secondo conflitto mondiale, quando le grandi scelte furono davvero cruciali. «Perchè – sottolinea Harris – quanto ci appare oggi al passato, un tempo era al futuro: dobbiamo esserne sempre consapevoli rileggendo la storia». Robert Harris riceverà il premio a pordenonelegge sabato 22 settembre. Assegnato nel 2017 a Wole Soyinka, nelle precedenti edizioni il riconoscimento era andato a Javier Cercas, Emmanuel Carrère, Umberto Eco, Martin Amis, Ian Mcewan, Alessandro Baricco, Art Spiegelman, Abraham Yehoshua e Arturo Peréz-Reverte. E.L.
Puoi anche leggere