PROGETTO EDUCATIVO DIDATTICO - SPAZIO GIOCO POMERIDIANO LO SCOIATTOLO Anno scolastico 2016/2017 - Trieste Scuola

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PROGETTO EDUCATIVO DIDATTICO - SPAZIO GIOCO POMERIDIANO LO SCOIATTOLO Anno scolastico 2016/2017 - Trieste Scuola
Assessorato all'Educazione, Scuola, Università, Ricerca

               PROGETTO EDUCATIVO DIDATTICO
                           SPAZIO GIOCO POMERIDIANO
                                 LO SCOIATTOLO
                                           Anno scolastico 2016/2017

                                                 Spazio gioco Lo scoiattolo
                                                     Via Manzoni n. 10
                                                       Tel. 040630268
                                                           Trieste
I DIRITTI NATURALI DELLE BAMBINE E DEI BAMBINI

1. IL DIRITTO ALL'OZIO
a vivere momenti di tempo non programmato dagli adulti

2. IL DIRITTO A SPORCARSI
a giocare con la sabbia, la terra, l'erba,
le foglie, l'acqua, i sassi, i rametti

3. IL DIRITTO AGLI ODORI
a percepire il gusto degli odori
riconoscere i profumi offerti dalla natura

4. IL DIRITTO AL DIALOGO
ad ascoltatore e poter prendere la parola
interloquire e dialogare

5. IL DIRITTO ALL'USO DELLE MANI
a piantare chiodi, segare e raspare legni, scartavetrare, incollare,
plasmare la creta, legare corde, accendere un fuoco

6. IL DIRITTO AD UN BUON INIZIO
a mangiare cibi sani fin dalla nascita,
bere acqua pulita e respirare aria pura

7. IL DIRITTO ALLA STRADA
a giocare in piazza liberamente,
a camminare per le strade

8. IL DIRITTO AL SELVAGGIO
a costruire un rifugio-gioco nei boschetti,
ad avere canneti in cui nascondersi,
alberi su cui arrampicarsi

9. IL DIRITTO AL SILENZIO
ad ascoltare il soffio del vento
il canto degli uccelli, il gorgogliare dell'acqua

10. IL DIRITTO ALLE SFUMATURE
a vedere il sorgere del sole e il suo tramonto,
ad ammirare, nella notte, la luna e le stelle

…E ritornò dalla volpe.
“Addio” - disse. “Addio” - disse la volpe. “Ecco il mio segreto. E’ molto semplice: non si vede bene che col
cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”.
“L’essenziale è invisibile agli occhi” - ripeté il Piccolo Principe, per ricordarselo.
“E’ il tempo che tu hai perduto per la tua rosa, che ha fatto la tua rosa così importante”.
“E’ il tempo che ho perduto per la mia rosa…” - sussurrò il Piccolo Principe per ricordarselo.
“Gli uomini hanno dimenticato questa verità ma tu non la devi dimenticare. Tu divieni responsabile per
sempre di quello che hai fatto. Tu sei responsabile della tua rosa…”
“Io sono responsabile della mia rosa…” - ripeté il Piccolo Principe per ricordarselo
Da “Il Piccolo Principe” di Antoine De Saint-Exupery
Presentazione dello spazio gioco - obiettivi del servizio

Lo spazio gioco pomeridiano è un servizio flessibile legato alla tipologia di offerta diversificata
proposta dal nostro Ente, completa l’erogazione di servizi presso gli spazi che ospitano il nido
tradizionale La Barchetta, lo spazio gioco Lo Scoiattolo mattutino in Via Manzoni, 10. Gli spazi gioco
mattina/pomeriggio, sono inseriti in una struttura complessa, che accoglie anche una scuola
dell'infanzia :La Scuola del Sole L'accesso al servizio è comune a tutte le famiglie che usufruiscono
dei servizi sopra elencati nella specificità dell'offerta educativa di ogni servizio.

La struttura è rivolta a bambini di età compresa tra i 18 e i 36 mesi ed offre a differenza del nido
tradizionale, un orario di apertura dalle 14 alle 18 senza limiti per l’entrata e l’uscita. Ciò permette
ai genitori di usufruire del servizio con grande flessibilità. Non è prevista l’erogazione dei pasti e
non è previsto il momento del sonno.

      Di seguito il Regolamento del Comune di Trieste che recepisce le indicazioni del nuovo
Regolamento regionale: D.P. Reg. 4 ottobre 2011 n. 23.

Dal Regolamento dei servizi educativi per la prima infanzia del Comune di Trieste
approvato con delibera consiliare d.d. 10.02.2012.

Disposizioni generali

Art.1- le/I bambine/i come soggetti di diritto

         1.La/il bambina/o è soggetto portatore di diritti inalienabili così come sancito dall’art. 3 della
         Costituzione Italiana e della Convenzione di New York sui diritti del fanciullo del 1989,
         ratificata dal Parlamento italiano con Legge n. 176 del 27- 05.1991.

Capo I

Servizi Integrativi

Art.36 – Obiettivi e caratteristiche

1.I servizi Integrativi per la prima infanzia ampliano l’offerta educativa rispetto ai nidi d’infanzia e
si caratterizzano per la flessibilità della fruizione ed organizzazione. Tali servizi offrono soluzioni
diversificate, sotto il profilo strutturale e organizzativo, in risposta alle esigenze delle famiglie e
delle/dei bambine/i, anche accompagnate/i da genitori o da altri adulti. Non prevedono, salvo nei
casi previsti dalla normativa regionale in materia di servizi per la prima infanzia, il
2.servizio mensa e zona destinata al riposo → Dal D.P. Reg. 4 ottobre 2011 n. 230 -
Regolamento regionale, recepito dal regolamento dei servizi educativi per la prima infanzia del
Comune di Trieste.

Attivita’ comuni e rispetto della non interferenza

Art. 6 (Requisiti organizzativi generali)

        1.…… Qualora il servizio sia ubicato in una struttura condivisa con altro servizio, il
        progetto educativo deve indicare le modalità organizzative e strutturali che garantiscano la
        non interferenza fra i diversi servizi.

Art. 9 (Requisiti strutturali generali)

1.      Le diverse tipologie di servizi alla prima infanzia possono essere ubicate nella medesima
struttura al fine di garantire un migliore utilizzo degli spazi, purché i differenti servizi non
interferiscano fra loro nello svolgimento delle rispettive attività. Gli spazi e i locali destinati alla
prima infanzia dovranno essere distinti da quelli destinati a bambini di età superiore ai tre anni, se
contemporaneamente presenti. La distinzione fra i diversi servizi ubicati nella medesima struttura
deve essere evidenziata all’utenza.

8. ………area esterna: i servizi per la prima infanzia hanno di norma un’area esterna di pertinenza
adeguatamente protetta da evidenti rischi infortunistici per i bambini, dotata di zona ombreggiata e
di attrezzature per la permanenza ed il gioco dei bambini. Nelle zone ad alta densità abitativa,
individuate ai sensi della delibera del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica
(CIPE) 13 novembre 2003, n. 87 (Aggiornamento dell’elenco dei comuni ad alta tensione abitativa), i
Comuni possono concedere le deroghe previste ai capi seguenti in relazione alle singole tipologie
di servizio;

Art. 24 Requisiti strutturali

1. Ai sensi dell’articolo 9, comma 8, lett. a), l’area esterna deve avere una superficie di mq 7 per
bambino; se costituita da terrazza, la metratura minima è di mq 3 per bambino.

2. Nelle zone ad alta densità abitativa ai sensi della delibera CIPE 87/2003, i Comuni possono
concedere una deroga alla presenza dell’area esterna; in tal caso, la definizione della superficie netta
dello spazio interno così come di seguito definita dovrà essere aumentata di mq 2 a bambino
riferita alla ricettività.

Il Servizio Integrativo – Spazio Gioco “Lo Scoiattolo” - pomeriggio è ubicato nella stesso
complesso in cui sono collocati anche un nido (nello stesso edificio, al pian terreno) e una scuola
dell’Infanzia (in un edificio attiguo collegato al primo). L’entrata è in comune per tutti, da lì si
accede poi ai singoli servizi.
     Lo spazio gioco è collocato al I piano del primo edificio. I bambini con le loro famiglie entrano
dall’entrata principale; al pian terreno, negli spazi del nido, è allestito uno spogliatoio con gli
armadietti dei bambini sia dello spazio gioco che del nido, raggruppati per servizio. L’accoglienza in
zona attigua risponde ad una precisa scelta pedagogica: i bambini, tutti al di sotto dei 3 anni, pur
fruendo di un servizio che funziona con modalità diverse, hanno la stessa attenzione nel momento
dell’accoglienza, uno spazio sufficientemente ampio dove i genitori possono cambiare i loro
bambini, scambiare delle brevi conversazioni con altri genitori, creare una zona di transizione tra il
momento in famiglia e quello nella comunità del nido e dello spazio gioco. Questa scelta
costituisce un’opportunità per tutti e non intralcia il corretto funzionamento di entrambi i servizi.
    In uscita i bambini ed i genitori dello spazio gioco utilizzano di norma lo spogliatoio insieme ai
bambini del nido “La Barchetta” che usufruiscono del servizio di giornata intera; non si creano
interferenze tra i due servizi.

    Nell’arco della giornata vengono condivisi vari momenti comuni tra spazio gioco e nido, a
seconda delle attività e progetti pedagogici proposti e previsti dai rispettivi progetti educativi, in un
ottica di continuità.
    Attività in continuità sono programmate anche con la scuola dell’infanzia collocata nello stesso
complesso con visite reciproche.

Lo spazio gioco dispone di uno spazio esterno ad uso esclusivo (terrazzo) ed uno (giardino)
utilizzato con il nido in tempi diversi ed opportunamente programmati, tenuto conto che le due
tipologie di servizio hanno tempi ed esigenze diverse .

I servizi educativi collocati nel complesso di via Manzoni usufruiscono dei servizi generali comuni:

•cucina (nido, scuola dell’infanzia ed al bisogno spazio gioco)
•lavanderia/stireria (nido ed al bisogno scuola dell’infanzia ed al bisogno spazio gioco)
•spogliatoio personale (nido , spazio gioco e personale della cucina e della cooperativa)
•ufficio direzione (nido, scuola dell’infanzia e spazio gioco)
•magazzini/ripostigli (nido, scuola dell’infanzia e spazio gioco, piccolo appalto pulizie)

Come previsto dalla LR 20/2005 e successive modifiche, nello spazio gioco sono impiegati
operatori che svolgono funzioni di coordinatore (coordinatore pedagogico che segue
contemporaneamente nido e scuola inf. inserita nella stessa struttura), educatori (3 persone p.t.,
due mattino una pomeriggio ), personale addetto ai servizi generali con le modalità sotto indicate.

Essendo lo spazio gioco collocato in un complesso in cui operano anche un nido ed una scuola
dell’infanzia, parte dei servizi generali sono svolti in modo integrato, soprattutto per lo spazio
gioco ed il nido, come espressamente previsto dalla norma. Le pulizie degli ambienti destinati
all’attività didattica dello spazio gioco sono assicurate tramite appalto: 1 operatore è presente per
questa funzione di norma non contemporaneamente allo svolgimento del servizio. Per tutto
l’orario di apertura del nido (che comprende anche l’orario di apertura dello spazio gioco) per le
funzioni connesse ai servizi generali sono impegnate 3 unità di personale comunale, oltre che il
personale fornito dall’appalto mensa per il nido. Il personale comunale assicura la pulizia degli
ambienti (quelli destinati all’attività didattica del nido e gli spazi di uso comune ad entrambi i
servizi) ed interviene in caso di piccole emergenze sia per il nido che per lo spazio gioco. Pertanto
detta organizzazione del servizio assicura la presenza di almeno un ausiliario nell’edificio durante
tutto l’arco di apertura del servizio.
STRUTTURAZIONE ED ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI

        Lo spazio gioco “Lo Scoiattolo” ha sede a Trieste in via Manzoni n° 10, presso la struttura
del nido tradizionale “La Barchetta” e della scuola dell’infanzia “La Scuola del Sole” con cui
condivide l’ingresso principale e lo spogliatoio; lo spazio gioco ha una ubicazione specifica nella
mansarda situata al piano superiore, sopra il nido tradizionale, che consente di rispettare il
principio della non interferenza.

        Il nido dispone di uno spazio ampio e molto luminoso, con molte finestre e vetrate di
accesso a due terrazze, nonché un bellissimo soffitto molto alto con le travi di legno a vista. C’è
inoltre un bagno dotato di zona antibagno con lavandino e zona wc con tre gabinetti.

        Quest’anno gli spazi non subiranno modifiche:

            1.Vi è un angolo per il gioco simbolico,
            2.Gli angoli del gioco con gli animali e le macchinine, separato dall’angolo del gioco della
            casetta da alcuni mobili contenitore. Tutti i giochi da poter utilizzare in questo spazio
            sono stati messi ad un’altezza tale da consentirne l’uso autonomo da parte del bambino.
            3.Completano lo spazio altri tre tavoli, ognuno separato dall’altro, da utilizzare per la
            merenda, le attività a tavolino, il gioco con la sabbia (tavolo a vasca).
            4.L’angolo lettura, completato di un divanetto in vimini per consentire ai bambini di
            leggere comodamente in modo autonomo.
            5.L’angolo morbido.
            6.Il mobile alto contenente giochi a batteria, chiodini, puzzles, i libri che vengono letti
            dagli educatori è rimasto appoggiato alla parete vicino alla porta d’entrata, cosicché il
            muro di confine con le scale rimane completamente libero, per la realizzazione del
            progetto “Il bosco dello Scoiattolo”, progetto oramai facente parte in via permanente
            delle attività del nido.

        La suddivisione dello spazio unico del salone in vari angoli e centri di interesse si rivela
ancora una volta una strategia molto utile per condurre contemporaneamente attività diverse con
gruppi diversi di bambini. La loro posizione opportunamente studiata ne facilita l’uso appropriato,
che li utilizzano in modo autonomo.

       Per il gioco delle costruzioni (Lego) e il gioco euristico viene utilizzato lo spazio morbido
opportunamente liberato dai cuscini; lo stesso spazio è adibito anche alla lettura quando questa
viene proposta e condotta da un’educatrice.

        Sui davanzali delle finestre ci sono dei piccoli box .

         La terrazza, viene utilizzate per “andare in triciclo”, per le attività con l’acqua, per le attività
espressive con i gessetti. Nel corso di tutto l’anno viene utilizzato anche il giardino del nido
d’infanzia La Barchetta, durante l’orario in cui questo non viene utilizzato dai suoi piccoli utenti;
nonché, grazie alla collaborazione con il personale della scuola dell’infanzia, il giardino della stessa e
il loro salone motorio.
ORGANIZZAZIONE DEL PERSONALE

Lo spazio gioco “Lo scoiattolo” è funzionante al pomeriggio con il seguente orario: dalle 14.00 alle
18.00.

Il personale che vi opera è così composto ed organizzato:
Coordinatrice pedagogica: Louvier Consuelo
Educatore: Gregori Raffaella, in servizio 4 ore al giorno dalle 14.00 alle 18.00;
Referente: Scalembra Chiara;
Personale d’appoggio addetto ai servizi generali: personale d'appoggio del nido d'infanzia e un
dipendente della cooperativa in servizio dalle 17.30 alle 18.15.

Dalla Carta dei Servizi degli Spazi Gioco del Comune di Trieste:

Punti qualificanti del servizio:

a. il progetto pedagogico/educativo
Viene adottato un progetto educativo nel quale sono esplicitati gli obiettivi in relazione alle attività
educative proposte, ai metodi, alle modalità organizzative, alle modalità di verifica e
documentazione.
Il progetto educativo indica le modalità educative e strutturali che, pur in un’ottica di continuità e
collegamento con gli altri servizi, ne garantiscano la non interferenza.
Il progetto viene condiviso con le famiglie. Gli educatori elaborano una programmazione mensile
delle attività proposte, in linea con il progetto educativo.

Programmazione educativo-didattica.

IL MODELLO PEDAGOGICO

Le finalità - I bambini

Lo spazio gioco “Lo Scoiattolo” pomeridiano è un servizio che accoglie 7 bambini dai diciotto ai
trentasei mesi e si propone di affiancare la famiglia nel perseguire e curare la crescita e lo sviluppo
armonico degli stessi.
Obiettivi principali del servizio sono la formazione e la socializzazione dei bambini, nella
prospettiva del loro benessere psicofisico e dello sviluppo delle loro potenzialità cognitive, affettive,
relazionali e sociali.
Nel servizio è prevista la presenza di un educatore. I bambini che frequentano lo spazio gioco
pomeridiano, (secondo il principio della non interferenza)), condividono il pomeriggio attività,
giochi, canti ecc. ecc con i bambini che hanno scelto il tempo prolungato al nido tradizionale: dalle
16.00 alle 17.30. Si attuano percorsi comuni ricongiungendosi presso gli spazi dello scoiattolo o
barchetta in funzione delle attività proposte, e sempre nel rispetto delle regole legate alla non
interferenze dei servizi.
L'AMBIENTAMENTO-INSERIMENTO

L’ingresso al nido rappresenta per molti bambini un primo distacco dalla famiglia ed un modo
totalmente diverso di trascorrere parte della giornata. Data la delicatezza che tale cambiamento
richiede, sia per la famiglia sia per il bambino, è necessario e fondamentale che l’educatore sia in
grado di predisporre un percorso educativo pensato e condiviso da tutte le persone che saranno
coinvolte in questa esperienza. Un bambino ben inserito, infatti, è un bambino felice di stare al nido,
capace di ottimizzare tutte le risorse che questa esperienza gli può offrire.
A questo proposito, un momento fondamentale è rappresentato dal primo colloquio in cui i
genitori hanno l’opportunità di “raccontare” il proprio figlio e gli educatori di ricevere informazioni
utili per pensare e predisporre un’accoglienza adeguata.
Come abbiamo detto in precedenza, l’inserimento è un momento molto delicato sia per il bambino
sia per il genitore perché segna il primo ingresso in un’istituzione educativa, e quindi in un servizio
dove si condivide il pomeriggio/la giornata . Per questi motivi è necessario che avvenga in maniera
graduale.
Durante la fase dell’inserimento è necessario che l’educatore predisponga un distacco graduale del
bambino dalle figure parentali, che favorisca nel bambino la conoscenza del nuovo ambiente
attraverso l’esplorazione degli spazi e dei materiali e che instauri con esso un rapporto di fiducia.
Contemporaneamente, l’educatore deve facilitare il re-inserimento ed il benessere dei bambini già
frequentanti e facilitare il rapporto dei nuovi bambini con i coetanei.
La strategia ottimale perché un bambino “ viva “ felicemente la fase dell’inserimento è sicuramente
rappresentata dalla gradualità. Stare al nido in modo progressivo permette al bambino di osservare
e imparare a conoscere l’ambiente con tranquillità, esplorare lo spazio, scoprire i giochi, conoscere
i suoi coetanei e creare un rapporto personale con l’educatore.
Un altro punto fondamentale è la presenza del genitore durante la prima fase dell’inserimento: la
possibilità di avere una figura di riferimento costituisce per il bambino una fonte di sicurezza in un
momento di novità e cambiamento.
Secondo una modalità generale che viene di volta in volta modificato a seconda delle esigenze del
singolo bambino e delle famiglie, le prime due giornate prevedono la permanenza del bambino e
del genitore per circa due ore. Il genitore viene invitato ad accomodarsi all’interno del nido
cercando di mantenere un ruolo discreto. Un compito molto importante del genitore è quello di
riuscire a farsi mediatore tra il proprio bambino e l’educatore.
Il terzo giorno viene chiesto al genitore di allontanarsi dopo aver salutato il bambino; durante
questo primo distacco il genitore rimane comunque nella struttura. Nelle giornate successive il
genitore si allontana per periodi progressivamente più lunghi, fino ad arrivare alla fase in cui il
genitore porta il bambino al nido e lo saluta.

L'ACCOGLIENZA ED IL RICONGIUNGIMENTO

Al nido parlare di entrata e di uscita significa parlare del “lasciarsi”/distacco               e del
“ritrovarsi”/ricongiungimento. L’ingresso è un momento particolarmente importante, dal momento
che per il bambino non è mai facile separarsi dal proprio genitore. Per questo motivo è importante
non rendere mai l’accoglienza un’”abitudine” e togliere quindi a questo momento il suo significato
principale che è quello di accogliere il bambino con calore, in una situazione facilitante e
rassicurante per tutti. E’ importante inoltre rispettare i tempi di ogni singolo bambino, senza
forzare le situazioni. Anche il “ritrovarsi” deve avvenire in una situazione che consenta un “rituale”
di passaggio solido e tranquillo.
LE ATTIVITÀ PER I BAMBINI

I bambini frequentanti il spazio gioco pomeridiano appartengono ad una fascia di età in cui la
sicurezza nei movimenti e nella deambulazione permette loro di rapportarsi correttamente con lo
spazio.
C’è inoltre un maggiore interesse verso gli oggetti che, in questa fase, il bambino inizia a
denominare; emerge quindi la necessità di considerare l’aspetto linguistico e verbale.
Ai bambini vengono proposte esperienze con diversi materiali da manipolare: impasti, acqua, farina,
pasta di sale bianca e colorata, colla, carta da strappare e da accartocciare.
Altre proposte vedono come protagonisti i colori: pennarelli, colori a matita e colori a cera. Con
molta attenzione e a piccoli gruppi si possono sperimentare anche acquerelli e pittura con le mani
su grandi fogli di carta bianca o colorata.
In questo periodo aumenta anche l’interesse verso l’altro. I bambini più grandi conoscono il nome
dei compagni. Nella prima fase di avvicinamento si verificano alcune manifestazioni come: mordere,
abbracciarsi, cercarsi, tirarsi i capelli.
A livello motorio, aumenta la voglia di arrampicarsi, di salire i gradini, di saltare; l’angolo morbido
diventa un’occasione per fare i “tuffi” e la stanza per fare percorsi esplorativi come “il viaggio nella
giungla”. Infine, si favorisce l’attenzione con l’ascolto di canzoni e racconti e si raccontano e
drammatizzano storie con e senza illustrazioni.

IL COINVOLGIMENTO DELLE FAMIGLIE

Uno dei compiti degli educatori è quello di riuscire ad instaurare una buona relazione con i
genitori/famiglie del bambino. A questo proposito, la collaborazione, la condivisione e la
partecipazione sono requisiti fondamentali per riuscire a lavorare insieme per un progetto comune
a favore del benessere dei bambini, dei genitori e degli educatori.
Il momento del ricongiungimento, la preparazione di una festa possono essere momenti di incontro
per parlare del proprio figlio. In queste occasioni è possibile raccontare le piccole cose di tutti i
giorni o una nuova conquista e condividere situazioni ed emozioni.
Allo spazio gioco sono previsti poi alcuni momenti in cui lo scambio con i genitori assume una
forma più strutturata:

Primo Colloquio

E’ il primo vero momento di conoscenza tra i genitori e gli educatori. Esso si svolge in modo
individualizzato in uno spazio e in un tempo destinato alla singola famiglia. Di norma precede
l’inserimento e serve per “raccogliere” tutte le informazioni relative al bambino (abitudini, interessi,
allergie, giochi preferiti) utili agli educatori per organizzare nel miglior modo possibile l’accoglienza
e l’inserimento del bambino al nido.

Colloquio individuale

Si differenzia dal primo colloquio per la finalità dell’incontro. Nel colloquio individuale gli educatori
incontrano i genitori per restituire l’immagine del bambino all’interno del gruppo
In questo momento si apre il confronto sui traguardi e sulle autonomie raggiunte e da raggiungere,
si creano le condizioni per collaborare alla crescita e allo sviluppo del bambino.
Assemblea dei genitori(eventuale)

Per condividere con i genitori la progettazione del servizio, si può organizzare un' assemblea al fine
di facilitare lo scambio e la condivisione partecipata alla vita del nido. Questo è un momento
dedicato all’adulto, che di norma non prevede la partecipazione dei bambini.
E’ un momento attraverso il quale, dato il numero di persone che fruiscono di questo servizio, c’è
la possibilità del confronto sugli stili educativi genitoriali e del nido, al fine di condividere
quell’alleanza educativa necessaria alla crescita e sviluppo armonico dei bambini e delle bambine.

Poiché la famiglia rappresenta il riferimento fondamentale al quale il bambino si appoggia per
andare alla scoperta del mondo e delle relazioni in esso contenute,è di fondamentale importanza
che il nido crei un contesto attraverso il quale la famiglia si senta ben accolta, ma soprattutto
partecipe delle varie scelte educative che in esso troveranno realizzazione. Allo spazio gioco non è
prevista l’istituzione di organi di gestione sociale come al nido tradizionale. Ciò nonostante sin
dall’inizio dell’anno si sono condivisi, costruiti e proposti degli strumenti affinché la partecipazione
dei genitori sia reale, quali:

• Assemblea  iniziale o giugno o agosto
• Un’ eventuale assemblea generale durante l’anno scolastico.
• Colloqui individuali ( due nel corso dell’anno )
• Colloqui informali giornalieri all’entrata e all’uscita del bambino
• Presenza dei genitori al nido durante feste o iniziative particolari (v. progetto UN GIORNO AL
NIDO)
•Quaderno intitolato “LO SCOIATTOLO RACCONTA…” nel quale giornalmente l’educatrice
descrive nel modo più completo possibile quanto è avvenuto nell’arco del pomeriggio. I genitori
inoltre sono invitati ad adoperare essi stessi questo strumento per segnalare loro idee, perplessità,
o quant’altro ritengano debba essere condiviso con l'intera comunità.
•I colloqui di verifica non vengono richiesti singolarmente ma solo proposti a chi ne sentisse la
necessità; un secondo colloquio verrà richiesto espressamente a tutti verso la fine dell’anno.

LE ATTIVITÀ PROFESSIONALI

La professione di educatore prevede alcune attività molto importanti che costituiscono dei
momenti fondamentali per l’impostazione del lavoro educativo e per la condivisione del proprio
operato con la famiglia.

L’osservazione

L’osservazione occasionale e sistematica consente di conoscere le esigenze dei bambini e quindi di
mettere a punto proposte educative sulla base delle loro risposte. Saper vedere come si
comportano i bambini nei diversi contesti è di grande aiuto per l’impostazione della
programmazione educativa.
Si possono ipotizzare due livelli di osservazione: uno maggiormente adatto a quelle situazioni per
cui non si hanno informazioni preliminari, e un secondo più adatto al controllo di aspetti specifici
basati su ipotesi dettagliate nei casi in cui una situazione è già nota da un punto di vista descrittivo.

La documentazione e la verifica

Documentare significa svolgere un lavoro di raccolta e rielaborazione di materiali significativi per
renderli funzionali alla formazione di una memoria.
La scelta della documentazione è un processo mirato, critico e continuativo, frutto di un lavoro
impegnativo di ricerca, progettazione e riflessione.
Documentare per non perdere i ricordi (tramite l'esposizione delle opere create dai bambini;
cartelloni illustranti le attività e i progetti, contenenti una parte descrittiva e una documentazione
fotografica; il quaderno “Lo scoiattolo racconta”; Il quaderno personale del bambino), per non
rendere vano il senso delle cose fatte e per permettere ad ogni bambino di rintracciare il proprio
percorso al nido e rivisitarlo con consapevolezza.
L’importanza della documentazione si riflette anche sull’attività dell’educatore: poter rivedere le
singole esperienze con spirito critico e poterle rileggere con sguardi diversi.
Le forme che la documentazione assume all’interno del nido sono le più svariate: gli albi fotografici
che documentano le attività svolte con i bambini, i cartelloni che rievocano i momenti di
partecipazione delle famiglie. Ci sono poi i filmati e le foto di momenti più importanti della vita al
nido. Il quaderno quotidiano, strumento condiviso con le famiglie.
Tutto il materiale raccolto al nido diventa testimonianza, patrimonio e ricchezza dell’esperienza che
quotidianamente si vive nel servizio.
Tutto il percorso che segue l'osservazione e precede la documentazione ma “sostiene” entrambe è
la verifica. Dall'analisi di partenza secondo la metodologia della Ricerca Azione che ci consente di
progettare per il futuro, tutti gli eventi processuali del nido passano attraverso le verifiche: in itinere
e finali.

L’ORGANIZZAZIONE DEI TEMPI

Nella Carta dei Servizi sopraccitata si legge: ”Pur non prevedendo il pasto, il servizio dedica molta
attenzione al ruolo dell’alimentazione nella crescita dei bambini, sia sotto il profilo della corretta
educazione alimentare, sia in quanto momento di socialità ad alta valenza emotiva. Ai bambini viene
data la possibilità di condividere momenti educativi conviviali in cui si creano occasioni per stare
assieme, assaggiando delle semplici merende fornite dalle famiglie nel rispetto delle indicazioni
sanitarie in materia. “.
C’è una ripetizione temporale che dà una certa sicurezza al bambino aiutandolo a prevedere il
susseguirsi degli eventi, pertanto lo spazio-tempo si può così suddividere:

   •Dalle 14.00 alle 15.00 vengono attivati giochi di gruppo, (gioco simbolico - giochi con la musica
   - giochi a tavolino chiodini e puzzle – costruzioni – fattoria - lettura e tempo permettendo
   tricicli e gessetti nel terrazzo);
   •Dalle 15.00 alle 16.00 vengono proposte attività quali: pittura, pasta di sale, travasi con la farina
   gialla, travestimenti, giochi con l'acqua, attività musicali;
   •Dalle 16.00 alle 16.30 i bambini vanno in bagno e/o si cambiano il pannolino. Il momento del
   cambio è molto importante in quanto mette in relazione bambino ed educatrice e creando la
   consapevolezza che c’è qualcuno che si prende cura di lui, che lo sostiene dove “non riesce”
stimolandolo all’autonomia. Si giunge al momento della merenda che prevede anche quest’anno
   alimenti di tipo secco da portare da casa (fette biscottate, cracker, pane, grissini);
   •Dalle 16.30 alle 17.30 i bambini dello spazio gioco pomeridiano vengono raggiunti da un
   gruppo di bambini del nido tradizionale che usufruiscono del prolungamento. Si gioca un po’
   tutti assieme, generalmente ad un gioco libero, girotondi, si va nel motorio, in giardino durante
   le stagione primaverile, ma si organizzano anche piccole attività specifiche;
   •Dalle 17.30 alle 18.00 inizia quello che si può definire il momento dell’uscita e nell’attesa
   dell’arrivo dei genitori vengono proposti dei giochi tranquilli, come ad esempio la lettura di una
   storia o canzoncine.

CONTINUITA' E RETE - RAPPORTI CON IL TERRITORIO

In sede di programmazione educativa si valutano anche alcune opportunità educative offerte dal
territorio, alcune in condivisione con il nido tradizionale La Barchetta (Sfilata di Carnevale...).
Con la Scuola del Sole verranno avviati degli incontri sia presso le loro sezioni sia presso lo spazio
gioco, per favorire la conoscenza reciproca sia degli bambini che degli educatori. Tale collaborazione
è da ritenersi di fondamentale importanza. Con lo spazio gioco “Lo scoiattolo” della mattina, che
occupa gli stessi ambienti, si cerca la collaborazione attraverso la realizzazione di progetti in
comune come “Il bosco degli Scoiattoli“, “Guardiamo i piedini, scendiamo le scale” o l’addobbo
della stanza in occasione degli eventi, festività e/o ricorrenze (Festa dei nonni, Natale, Carnevale,
Primavera, etc.)..Anche per alcune uscite è prevista la presenza di entrambi i servizi.

LA PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA

Nell’ambito del progetto educativo si definisce la programmazione educativa , quell’insieme di
attività aventi obiettivi specifici a breve, medio e lungo termine che vengono proposte ai bambini, in
relazione alla loro età e ai bisogni specifici correlati ad essa.
Le attività consuete del nido:
    •manipolazione con la pasta di sale
    •travasi con la farina gialla,pasta o acqua,
    •giochi d’acqua
    •letture
    •attività grafico-pittoriche
    •gioco euristico;
queste sono alcune delle tante attività che vengono proposte secondo modalità costanti; i progetti
didattici, i quali mirano al raggiungimento di ulteriori obiettivi specifici attraverso modi e tempi che
vengono pensati sono soggetti a verifica in itinere e finale, affinché si possano valutare la qualità del
lavoro l’apprezzamento per i bambini..
Nello spazio gioco tutti i progetti elaborati sono rivolti ad un’utenza di età compresa tra i 18 e i 36
mesi. Quest’anno l’età dei bambini è abbastanza omogenea.
         La programmazione e la progettazione vengono redatte annualmente dal personale e messe
a disposizione dei genitori. Gli educatori elaborano anche una programmazione mensile delle
attività proposte, in linea con il progetto educativo.
PROGETTO “RICCIO CAPRICCIO”

        In base all’ ex D.Lgs.626/94 oggi D.L. 81 e 242/96 è fatto obbligo per tutte le strutture
pubbliche di avere il piano di emergenza ed evacuazione,che il personale dipendente nelle singole
realtà è tenuto a conoscere e ad applicare in caso di necessità.
        Vista l’età degli utenti del nido d’infanzia, si è creato un progetto che permettesse ai
bambini di apprendere alcuni comportamenti da adottare in caso di emergenza sotto forma di
gioco. Si è scelto come protagonista del progetto un personaggio particolare, Riccio Capriccio,
personaggio che è stato adottato a tale scopo da tutti i nidi comunali della città, seppure inserito in
storie diverse rispondenti alle esigenze dei piani di evacuazione propri di ogni struttura.
        Lo Scoiattolo in particolare,ha dovuto adottare delle strategie precise per aiutare i bambini
a scendere le scale, essendo tale servizio posto al primo piano.Per questo ci si riallaccia al progetto
“Guardiamo i piedini, scendiamo le scale “ già attuato negli anni precedenti.

OBIETTIVI:
rendere i bambini autonomi nella salita/discesa delle scale di accesso al nido; far conoscere e
distinguere ai bambini i segnali indicatori delle uscite di emergenza; abituarli a raccogliersi tutti
assieme in un punto previsto del salone quando sentono il suono del fischietto; portarli alla
consapevolezza che,dopo il fischietto, bisognerà sempre scendere le scale con ordine ma anche
velocemente.
TEMPI:
tutto l’anno scolastico, con “prove“ quasi giornaliere
METODOLOGIA:
per la preparazione della scala verranno fatti dipingere di tempera verde dai bambini due grandi
fogli di carta. Successivamente, a pittura asciutta, verranno prese le impronte dei piedi di ciascun
bambino e ritagliate; le orme verranno poi affisse al pavimento tramite carta adesiva trasparente a
segnare la strada da seguire durante la salita e la discesa. Ad inizio percorso e a fine percorso
vengono affisse le impronte dei piedi delle maestre, ad indicare che debbono sempre esserci degli
adulti che accompagnano i bambini durante la loro discesa.
Ogni volta che si dovrà scendere al piano di sotto, per andare in giardino o nel salone motorio,
verrà usato il fischietto per chiamare a raccolta i bambini e verrà spiegato loro che le scale vanno
scese seguendo le impronte dei loro piedi.
A rinforzo di ciò le educatrici faranno uso della storia documentata fotograficamente di Riccio
Capriccio, in cui si fa menzione anche dell’uscita in strada e del raggiungimento del punto di
raccolta, parti queste che non possono essere “provate” giornalmente come la discesa delle scale.
VERIFICA: durante l’anno le educatrici valuteranno attraverso l’uso quotidiano delle scale, quanto il
dispositivo attuato faciliti l’uso corretto delle scale stesse da parte dei bambini; quanto i bambini
riescano ad essere veloci a riunirsi una volta sentito il suono del fischietto e, possibilmente, senza
ulteriori rinforzi verbali; quanto essi riescano a discriminare, tra gli altri, i cartelli di uscita di
emergenza. Se possibile, verrà effettuata un’uscita di “emergenza” fino al punto di raccolta previsto
dal piano di evacuazione, punto di raccolta che comunque verrà posto all’evidenza dei bambini in
sede di altre uscite .

PROGETTO: “IL BOSCO DEGLI SCOIATTOLI”

Per il bambino, nel quale il concetto di tempo non è ancora presente e stabile come nell’adulto,
avere la possibilità di rievocare delle situazioni corrisponde a dargli la possibilità di rivivere in quel
momento l’evento stesso. La situazione che più volte al nido egli vorrebbe rivivere è quella
dell’abbraccio della madre, del ritorno dei suoi famigliari. Si è pensato perciò, attraverso la
creazione di questo bosco, in cui ogni foglia o ogni animaletto contiene la foto di una famiglia,di
dare la possibilità in ogni momento ai bambini di poter parlare della propria famiglia o anche
semplicemente di sentirsi più vicini ad essa.
OBIETTIVI: portare il bambino, attraverso l’uso della fotografia, ad iniziare ad avere consapevolezza
dei vissuti emozionali.
TEMPI DI ATTUAZIONE: entro fine anno.
METODOLOGIA: l’educatrice crea lo sfondo del bosco, attaccandolo al pannello predisposto a tale
scopo. Successivamente i bambini decideranno in quale posizione vorranno attaccare la foto della
loro famiglia. Tale progetto viene attuato in collaborazione con lo spazio gioco di mattina, quindi nel
bosco ritroveremo 22 famiglie e i bambini avranno l’opportunità di conoscere i loro coetanei
attraverso le foto.
VERIFICA: le educatrici valuteranno nel corso dell’anno il grado di apprezzamento di questo lavoro,
osservando quanto i bambini vengono spinti da esso a parlare delle loro famiglie, esplicitando
serenamente le loro emozioni.

PROGETTO “ GIOCHIAMO CON LA MUSICA “

La musica è un linguaggio che, come quello verbale, ha un ruolo fondamentale nella formazione
della personalità dell’uomo, anche se spesso il suo apprendimento e uso viene trascurato.
Si è voluto quindi creare un percorso di musica sotto forma di gioco, nella quale il bambino abbia la
possibilità di vivere e comprendere emozioni nuove, sperimentare lo spazio esterno e del proprio
corpo,scoprire l’aspetto socializzante della musica e la sua carica espressiva.
OBIETTIVI: accrescere le capacità espressive dei bambini attraverso a musica; far loro
scoprire, riconoscere e dominare le emozioni che la musica provoca; aumentare la conoscenza
dello spazio che li circonda e quello del proprio corpo.
METODOLOGIA: il percorso Giochiamo con la musica si sviluppa attraverso la presentazione e
l’ascolto di alcuni brani, ai quali nel tempo si aggiungono testi, movimenti, drammatizzazione. I brani
proposti hanno delle finalità specifiche e si svolgono tutti sotto forma di gioco. Li indichiamo qui di
seguito :

•LA COCCA NERA: in questo gioco i bambini imparano ad attendere il loro turno, a dialogare
nell’ambito di un brano musicale.
•GIACOMO CHE DANZA: si tratta di un girotondo che alterna a fasi comuni ( girare dandosi la
mano ) fasi di attività singola di scoperta delle parti del proprio corpo (toccarsi le parti nominate).
 LA JUNGLA PERICOLOSA: in questo gioco viene creato un vero e proprio percorso motorio che
prevede l’uso di schemi quali lo strisciare, il saltare, il camminare carponi, il correre in un contesto
immaginario di “caccia al leone”. Si portano i bambini anche ad ascoltare con attenzione i vari
rumori di sottofondo, collegandoli alle varie azioni.
•LA BELLA LAVANDERINA / LA LEPRE: sono due girotondi in cui i bambini ascoltano e compiono
le azioni previste dal brano.
•LA BALENA: è questo un brano dal contenuto emozionale molto forte, in cui si alterna musica
che provoca paura a musica di rilassamento. Il bambino, a cui vengono dati anticipatamente gli
strumenti per combattere la paura e quindi consentendogli di affrontarla, viene così portato a
riconoscere in sé emozioni particolari molto intense, a viverle in maniera sociale attraverso il
confronto con i suoi compagni, a fronteggiarle secondo un suo percorso personale.
•LA CARAMELLA MAGICA: l’educatore “fa finta” di consegnare a ciascun bambino due caramelle
magiche, che se mangiate “ti trasformano prima in un nanetto poi in gigante”, per ritornare poi alla
grandezza originale: Attraverso questo brano il bambino viene portato a vedere il mondo
circostante dalle posizioni alto – basso nonché ad acquisire i concetti di piccolo/grande sul suo
corpo.
TEMPI D’ATTUAZIONE: durante tutto l’anno, inizialmente su proposta dell’educatrice, poi su
richiesta dei bambini.
VERIFICA: in itinere durante l’anno per aumentare o variare le difficoltà dei vari giochi osservando
i bambini.

PROGETTO: “ MUSICA ATTIVA ”

Si tratta di musica attiva perché consente a tutti, anche a coloro che di note non hanno mai sentito
parlare, come i bambini appunto, di suonare e/o di fare “ il direttore d’orchestra”.
OBIETTIVI: dare ai bambini la possibilità di sperimentare strumenti e ritmi nel totale rispetto dei
suoi tempi.
TEMPI D’ATTUAZIONE: da gennaio in poi.
METODOLOGIA : le luci della stanza vengono chiuse in modo da creare un ambiente più
tranquillo e rilassante,i bambini vengono fatti sedere attorno al tavolino e segue poi una sorta di
rituale “iniziatorio”, che viene ripetuto tutte le volte. Il rituale prevede che:
•gli strumenti vadano svegliati battendo assieme le mani; l’educatrice poi li toglie fuori dalla valigia
uno ad uno e li fa suonare, pronunciando il loro nome .
•Solo gli strumenti che sono stati tolti dalla valigia possono partecipare al gioco, gli altri continuano
a dormire.
•una volta svegliati i bambini possono suonarli a loro piacimento per un tempo che varia di volta in
volta e senza che l’educatrice intervenga per far vedere loro il “modo giusto” di tenerli in mano. Gli
interventi dell’adulto,quando ci sono, sono rivolti solo ad impedire che lo strumento venga rotto o
usato per far male agli altri.
•Dopo l’uso libero è prevista una fase in cui uno solo degli strumenti viene passato a tutti i
bambini. L’educatrice passa lo strumento al primo della fila, gli altri devono ascoltare e attendere
che lo strumento arrivi fino a loro. Chi non lo vuole suonare deve comunque prenderlo in mano e
passarlo al compagno.
L’educatrice esegue ritmi molto semplici o alternanze di piano/forte/silenzio e li fa ripetere ai
bambini.
E’ importante che, durante l’attività, l’educatrice faccia in modo che tutti i bambini abbiano la
possibilità di provare tutti gli strumenti messi a disposizione, impedendo la monopolizzazione di
quelli più amati, come il tamburo. Da questa fase iniziale si passa poi ad altri giochi che portano i
bambini alla conoscenza del ritmo. I giochi vengono proposti dopo varie volte che il gruppo ha
partecipato a “musica attiva” e si trovano coinvolti nell’attività.
La valigia degli strumenti è comunque la base per poter operare e deve essere esteticamente
semplice poiché i bambini devono essere attratti dal suo contenuto e non dal suo aspetto. Deve
contenere strumenti numericamente pari almeno al numero dei bambini che partecipano all’attività
e deve trattarsi di strumenti veri e vari come ad esempio: tamburi, maracas, guiro, cimbali, sonagli,
legnetti.
VERIFICA : data la tipologia del progetto e l’obiettivo principale consistente unicamente nel dare ai
bambini la possibilità di sperimentare un modo di fare musica e di usare gli strumenti, la verifica
consisterà nell’osservazione del percorso stesso.

PROGETTO “ UN GIORNO AL NIDO “

Per consentire ai genitori una sempre più ampia partecipazione alla vita del nido si è pensato di
aprire le porte di quest’ultimo e consentire ad essi di vivere una giornata educativa assieme ai loro
figli. Ciò con lo scopo di far conoscere giochi, attività, routine proprie della vita al nido e osservare
le dinamiche relazionali tra bambino-bambino e bambino-educatore, dinamiche spesso sconosciute
ai genitori o note solo per sentito dire dagli educatori stessi.
OBIETTIVI: permettere ai genitori di entrare nella vita del nido affinché raggiungano una miglior
consapevolezza e conoscenza di tutti quegli elementi che costituiscono una parte importante della
vita dei loro figli. Raccogliere le opinioni anche critiche dei genitori basate su questa esperienza
;arricchire la documentazione propria del nido.
METODOLOGIA: viene proposto ai genitori un calendario composto da cinque date a partire da
febbraio, in cui potersi prenotare per un massimo di due adulti per giornata. Le attività, i giochi, le
scansioni temporali non subiscono alcuna modifica rispetto alla giornata tipica del nido.
TEMPI DI ATTUAZIONE: a partire da gennaio una volta ogni due settimane al fine di permettere a
tutti i genitori di partecipare ad almeno una giornata. Un’eventuale giornata di recupero può essere
fissata in coda alle altre.
VERIFICA: viene attuata immediatamente alla fine della giornata chiedendo ai genitori che hanno
partecipato di scrivere il loro pensiero rispetto l’esperienza passata all’interno del quaderno “Lo
Scoiattolo racconta “. Le educatrici valutano inoltre l’impatto che ha la presenza di alcuni genitori
sui bambini.

PROGETTO “ TANTE FESTE PER TUTTO L’ANNO “

Poiché nel bambino il senso del tempo è dato da avvenimenti che accadono con una certa
ripetitività o dal prepararsi all’avvento di determinate cose, si è pensato di usare le festività che si
succedono nel corso dell’anno scolastico come base per dare un significato allo scorrere del
tempo. Pertanto, durante tutto l’anno, i bambini verranno coinvolti nella preparazione di lavori e
attività sulle varie festività, consentendo loro di elaborarle prima del loro avvento reale.
OBIETTIVI: consentire al bambino di elaborare anticipatamente determinati avvenimenti che a
volte possono anche creare timori ; prepararli al fatto che nel corso dell’anno ci sono giorni
speciali che richiedono certi “ preparativi “ e permetter loro di essere protagonisti in questa fase di
preparazione della festa.
METODOLOGIA: gli educatori inizieranno a parlare con i bambini delle varie festività (S. Nicolò,
Natale, Carnevale, Pasqua, fine dell’anno scolastico) un mese circa prima del loro arrivo,
preparando assieme ad essi degli elaborati (disegni, cartelloni, lettere, alberi, canzoni
particolari,etc.) relativi alla festività stessa .Verrà fatta anche una festa in ottobre con i nonni nei
quali verrà organizzato un piccolo laboratorio di pasta di sale. Verrà sottolineato, anche attraverso
l’uso di letture specifiche, il significato delle varie feste e cosa di solito accade durante il loro
avvento.
TEMPI: tutto l’anno, trattando una festività alla volta per un periodo di circa un mese.
VERIFICA: all’arrivo della festività le educatrici valuteranno quanto il lavoro svolto in precedenza ha
reso il bambino maggiormente consapevole di quanto sta accadendo.

PROGETTO “ PROFUMI E COLORI DELLE STAGIONI”

L’osservazione dell’ambiente circostante è fondamentale per lo sviluppo e la crescita del bambino
in quanto egli si rende conto che tutto ciò che lo circonda è in continua evoluzione.
Le esperienze e le conoscenze relative ai mutamenti stagionali favoriscono la percezione del tempo
(concetto che non è ancora tale in senso adulto), come successione periodica dando spessore alle
nozioni spazio-temporali del bambino.
L’ osservazione avviene anche attraverso vari eventi, (Natale-Carnevale-Pasqua), o momenti di vita
quotidiana.
OBIETTIVI: Osservare che l’ambiente muta con l’alternarsi delle stagioni e rilevare alcuni
cambiamenti della natura, stimolando e favorendo una vasta gamma di esperienze, soffermandosi su
alcuni aspetti: alberi – foglie – animali – frutta - il profumo - tempo atmosferico. Riconoscere i
colori fondamentali (rosso, giallo, blu, verde) legati all’ambiente che ci circonda, riconoscere oggetti
in base al colore; abbinare oggetti per uguaglianza nel colore; raggruppare oggetti per colore;
denominare correttamente i colori fondamentali.
TEMPI DI ATTUAZIONE: da ottobre a giugno
METODOLOGIA: Per l’attivazione del progetto verranno svolte varie attività, tra le quali la
realizzazione dell’albero delle stagioni, fatto dipingere di marrone dai bambini,successivamente fatto
asciugato e ritagliato dall’educatrice. L’albero verrà decorato a seconda delle stagioni,in autunno
verranno attaccate le foglie e dei piccoli rami; in inverno il cotone per la neve; in primavera dei fiori
e delle foglie verdi. Tutti gli elaborati saranno appesi all’interno del vano scale per dar modo ai
bambini di vedere esposto il proprio lavoro e ci accompagnerà nel corso di tutto l’anno.
Verranno utilizzate altre tecniche come la manipolazione dei diversi materiali e utilizzo di
colori con pennelli, rulli, stampini.
VERIFICA: Le educatrici verificheranno nel corso dell’anno mediante l’osservazione dei bambini se
attraverso questo progetto i bambini riusciranno ad esprimere ed interpretare i mutamenti
dell’ambiente in maniera naturale e spontanea.

Nel corso dell’anno ipotizziamo/auspichiamo di partecipare al progetto già in essere da molti anni
sugli Orti.
Il progetto nasce con l’obiettivo di recuperare il rapporto con la terra, i sapori …I Servizi
Integrativi ,Spazio Gioco Lo Scoiattolo con il Nido La Barchetta e la Scuola dell’ Infanzia La Scuola
del Sole, parteciperanno a questo percorso attivando presso l’ITIS - Azienda per i Servizi alla
Persona un’attività di “orto”, nell’ottica della collaborazione ed integrazione intergenerazionale,
territoriale, ed anche presso gli spazi dello spazio gioco attiveremo una piccola attività orticola.
Il progetto ha perciò lo scopo di riavvicinare i bambini ai profumi ed al piacere di vedere crescere
le piantine coltivate da loro, con l'aiuto delle insegnanti e del personale .

       Destinatari:

   •Bambini
   •Educatori.
   •Genitori

       Durata:
       Annuale

PROGETTO: “ LETTURA E NATI PER LEGGERE”

Nello spazio gioco si articolano molteplici attività con l'obiettivo di promuovere e sostenere la
lettura ad alta voce per i bambini fin nella primissima infanzia. Nei nostri servizi educativi
potenzieremo ulteriormente le seguenti azioni educative – didattiche in favore della lettura :

   •La lettura quotidiana, la quale viene svolta tutti i giorni, dopo il momento del cambio o dopo la
   merenda. In questo momento i bambini si siedono e ascoltano la storia (ogni giorno una
   diversa) drammatizzata dall'educatrice
   •Promuovere l'uso autonomo del libro da parte dei bambini, lasciando loro una selezione di
   libri di diversa tipologia e tematica. In tal modo ogni bambino può scegliere quando prenderne
   uno e di che genere, così poi può sedersi e leggerlo.
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