Corto circuito cinema festival - Senigallia (AN), 2 Luglio - 12 Agosto - Associazione Confluenze
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2 Luglio ............................................. Opere prime internazionali 1 5 Luglio .............................................. Genius Loci BUON CINEMA! 6 Luglio .............................................. Opere prime italiane 1 È con vivo piacere che presentiamo questa nuova edizione del Festival Corto Circuito 8 Luglio .............................................. Selezione cortometraggi ideato e organizzato dall’Associazione Confluenze. Una occasione interessante per tornare a parlare di cultura ed in particolare dell’arte cinematografica dopo questi 12 Luglio .............................................. Focus Chantal Akerman molti, sicuramente troppi, mesi di forzato isolamento, in cui, con i cinema e i teatri 13 Luglio .............................................. Film Ambiente 1 chiusi l’unica possibilità di fruizione degli spettacoli era quella domestica o telematica. Siamo finalmente tornati in presenza, e con tutte le necessarie accortezze, 15 Luglio .............................................. Corti di Fiume torniamo ad incontrarci a vivere la socialità, a fruire degli eventi culturali nei luoghi per cui sono stati pensati con l’augurio che questa possa tornare ad 22 Luglio .............................................. Opere prime internazionali 2 essere presto la nostra quotidianità. Ringraziamo quindi gli organizzatori per questo ricco programma di iniziative che valorizza i molti talenti locali, i nostri “Genius 29 Luglio .............................................. Opere prime Italiane 2 Loci”, mettendo assieme tematiche differenti, che spaziano dalla cultura cinematografica internazionale alle sempre fondamentali tematiche ambientaliste. 5 Agosto ............................................... Film Ambiente 2 Massimo Olivetti Sindaco di Senigallia 12 Agosto ............................................... Opere prime italiane 3 13-29 Luglio ............................................... Laboratorio di cinema
Dopo un anno di arresto forzato torna Corto Circuito. Cambia, diventa Cinema Festival. Un lungo viaggio cinematografico che attraversa l’estate. Diviso in due sezioni tra corto e lungo metraggi. Da non confondere gli uni come anticamera degli altri. Linguaggi autonomi. Una rinnovata esigenza di ricerca e di sperimentazione. Questa ottava edizione esplora diversi temi. L’ambiente innanzitutto. E questo non sorprende. Ma visto con gli occhi degli indigeni. Genius loci: osservatori speciali di sé stessi e del proprio mondo. Che è tutto il mondo. CONTENUTI Diventiamo produttori di film. Che hanno a che fare con il Misa. Ovviamente. Con il nostro lavoro. Sottoposto ai registi che si sono messi in gioco. Sguardi originali che interpretano il nostro fiume. Rivolti alla comunità che lo vive. E poi opere prime: per vedere da dove partono – o da dove sono partiti – molti registi. Per capire o intuire qual è, o potrà essere, il loro percorso artistico. Un omaggio a Chantal Akerman, cineasta belga, per la sua opera multiforme e sperimentale. Ha realizzato numerosi documentari, film di finzione e installazioni. E poi i corti, nostro eterno amore. Che non smetteranno di stupirci per la loro immediatezza. Per la loro forza. Per la loro freschezza. Per la loro originalità. Per finire, ed iniziare, con un laboratorio di cinema. Formazione innovativa aperta a tutti. Nuovi talenti cercansi. Nuove origini. Future opere prime. E il cerchio non si chiude. Prosegue il suo giro. Luciano Montesi Presidente Confluenze APS
venerdì 2 luglio Opere Prime Internazionali 1 Siamo nel 1955 e l'attore/regista rievoca, sulla base di una sceneggiatura di James Agee Fiume Misa campo sportivo di Vallone che si ispira al romanzo di Davis Grubb, il periodo della Depressione in cui l'incertezza sul 21.00 Dolce brindisi di apertura offerto da Pasticceria Doppiozero e Cantina Mezzanotte presente e sul futuro regna sovrana. L'unico appiglio è dato dalla fede che può essere 21.30 Proiezione trasmessa con atti di vero altruismo da una donna come Rachel Cooper (interpretata da una Ingresso libero su prenotazione e, sul posto, a partire da un'ora prima della proiezione solida Lilian Gish) oppure piegata alle più basse intenzioni da uomini come il reverendo Powell. Laughton trova in Robert Mitchum un interprete straordinario che colloca il In principio era Hollywood, in principio era il fiume. Racconti di inizi, racconti di personaggio alle stesse altezze di perversione psicologica di un Norman Bates. natura. Opere che scorrono portatrici di vita, vita che scorre. Powell, sulle cui dita sono scritte le parole amore ed odio, sa come affascinare le Opere prime precorritrici di futuro incerto, eterno fluire dell’acqua. persone con un eloquio apparentemente colto e una straordinaria capacità di suscitare timore ed attrazione. Laughton però non si limita solo a sfruttare queste doti La morte corre sul fiume di Charles Laughton, Usa, 1955, 90’ interpretative (i due bambini sono altrettanto abili nel tenergli testa rimanendo credibili nella loro infantile alternanza di tenacia e paura) ed opera anche sul piano della fotografia. Stanley Cortez (che aveva lavorato per Orson Welles in L'orgoglio degli Amberson e che L'opera prima (ed unica) di Laughton torna qui ad utilizzare la tecnica dell'iride) non si limita ad omaggiare le luci ed ombre regista fa centro e diventa un cult contrastanti dell'espressionismo ma ci regala una sequenza in cui vediamo un cadavere di Giancarlo Zappoli (Mymovies) fluttuare nell'acqua del fiume quasi si trattasse di un incubo artisticamente allucinante. [...] C'è poi, sottolineatura forse ancor più disturbante per il pubblico dell'epoca, una riflessione sulla sessualità che in tempi di Codice Hays ancora operativo, si può considerare coraggiosa. Harry Powell, in prigione per un furto d'auto, viene a sapere dal suo compagno di cella, che è Powell soggioga le sue vittime con una violenza sottile e pervasiva ma si astiene dal sesso. stato condannato a morte, dell'esistenza del bottino della sua ultima rapina. Il denaro è stato Anche da quello coniugale rivelandosi come un sessuofobo che basta a se stesso. nascosto da qualche parte presso la sua abitazione. Una volta uscito dal carcere Powell, che Il moralismo ipocrita era servito. non smette mai di esibire la propria professione di pastore protestante, raggiunge Willa, la vedova dell'uomo, la sposa e cerca di scoprire dove si trovano i soldi. Il segreto però è custodito dai due figli piccoli. Powell inizia a perseguitarli ed avendo già ucciso delle donne per impossessarsi dei loro averi, pensa di liberarsi della donna per avere maggiore possibilità di intimorire i bambini.
Lunedì 5 luglio Genius Loci To die 10 times di Edoardo Pasquini 2021, 5'21'', Prima Nazionale Teatro La Fenice, 21.30 È una commediola nata dal puro piacere che si prova nel vedere due vecchi rugosi scherzare sulla morte, morte che potrebbe colpirli ad ogni Ingresso libero su prenotazione e, sul posto, a partire da un'ora prima della proiezione instante, anche durante le riprese (il che per fortuna non è successo). La produzione ha forzato il contesto "covid" perché è trandy. I registi saranno presenti in sala The Calling di Stop2, 2020, 3'30'' Uno scrittore alle prese con un'improvvisa mancanza di ispirazione e qualche drink di troppo fa impazzire il protagonista della sua storia. Una "chiamata", forse, può sistemare le cose per entrambi. Una commedia surreale che ci interroga su cosa è reale. Il progetto si concentra sul fertile territorio senigalliese che esprime diverse personalità artistiche. Sono i Visionari del Tempo Presente e hanno il dono di interpretare i messaggi che il loro luogo di origine trasmette. Movements di Stop2, 2021, 8’, Prima Nazionale Una melodia insolita turba il silenzio del teatro con una domanda: come conversano artista e fruitore? Il Genius loci fa riferimento alla possibilità di questi autori di ristabilire un rapporto con ambiente, storia, luogo; Movements invita ad assumere prospettive impreviste, rivelando, nella molteplicità dei suoi linguaggi, la forza dell'espressione artistica. di coglierne l’anima e l’essenza primordiale. Il reale è sempre al suo posto di Maurizio Cesarini, 2019, 2’33” Il titolo è una frase di Jacques Lacan che indica una componente del soggetto. L'idea è quella di una identità instabile posta tra due schermi che Golden Square - Insite di Francesco di Loreto, 2019, 3'28'' mostrano una realtà autonoma e stabile. Con l'istallazione "Golden Square " – “La porta d'occidente” - nell’ambito di Insite, inaugurazione del porto Della Rovere di Senigallia - Andrea Donna Cirilla Laura di Simone Francescangeli, 2017, 4’40” Franceschini (Billy), intendeva ridar voce, far riesplodere ovunque il grido di aiuto, il grido di dolore inascoltato di migliaia di esseri umani privati Nata negli altopiani dei campesinos boliviani, è stata venduta a 12 anni dai suoi genitori per darle la possibilità di sopravvivere e avere un futuro di identità di forza e dignità. Un grido muto, inghiottito dal Mediterraneo, aurea culla della civiltà occidentale, un mare d'oro disseminato di economico più sicuro. All'epoca, negli anni '40 e '50, i minatori erano gli unici con salario e cibo certo. Rimase vedova dopo pochi anni a causa esseri umani ormai statue abissali impotenti, infinite storie per sempre perdute, chiuse come i libri dispersi sulla sua superficie. Era il settembre della silicosi di cui soffriva il marito. L'unico figlio morì anch'esso della stessa malattia quando aveva solo 26 anni. Alle donne non è permesso 2019, anno tragico. lavorare nei tunnel delle miniere. La montagna, la terra sono esseri femminili e solo i "maschi" possono entrare. Fu così costretta a raccogliere Dream/Un sospiro/Drive/Numbers di Stop2, 2019, 1' cad e rompere pietre cercandole tra gli scarti di lavorazione delle miniere e vendendo i minerali trovati al mercato nero. Sempre sola. Per più di 50 L’haiku è una breve poesia giapponese di soli tre versi. È una poesia del non detto, la fotografia di un attimo di vita chiuso in pochissime sillabe. anni ha vissuto tra le pietre dei fianchi della montagna, a 4100 metri sul livello del mare. Si è spenta nel 2017. Un haiku parla restando in silenzio. Ci è stato chiesto se fosse possibile scrivere un haiku in immagini, girare un film di soli sessanta secondi. Abbiamo accettato la sfida e ne abbiamo girati una serie. Psi-Covid-19 di Simone Francescangeli, 2021, 50” Due mesi passati dentro un'unica stanza... zona rossa, lock down, isolamento, covid19... due mesi vissuti in un unico luogo, dentro mille Clapper di Edoardo Pasquini, 2021, 9’ realtà parallele condensate in un unico "respiro". Difficile distinguere realtà "fisica" da quella virtuale o psicologica, difficile gestire l'affanno dei Johan Clapper ci insegna a superare le nostre paure e ascendere in quanto super-individui, iniziandoci alla pioneristica arte dell'applauso. contatti con i cari, con gli amici. Contatti anch'essi virtuali. Assenza di relazioni dirette, comunicazioni elettroniche, attraverso un microfono o uno Questo video-corso include un'introduzione a posture e tecniche necessarie a sviluppare una conoscenza di base del Tenohira Na Dou, la "via schermo. Uno sguardo rivolto al mio stato d'animo, alla mia psiche...Un racconto psi-cade-lico, una navigazione senza direzione... PSI-COVID-19. dell'applauso".
martedì 6 luglio Opere Prime Italiane 1 Sia per loro che per chi giunge iconicamente vergine dinanzi a questa storia va detto che tutti i Teatro La Fenice, 21.30 personaggi hanno trovato l'attore giusto che ha offerto loro carne, sangue e voce. A partire da Ingresso libero su prenotazione e, sul posto, a partire da un'ora prima della proiezione Toni Servillo che aderisce con grande partecipazione alle azioni e ai pensieri di un uomo che In collaborazione con Centro Studi Cinematografici vede la propria attività di killer come un lavoro faticoso che ha una propria (distorta) morale. Lui, Buccirosso, Golino e tutti gli altri fino ai ruoli minori sanno offrire caratterizzazioni da 5 è il numero perfetto di Igort, Italia, 2019, 100' cinema anni '70 innervate da uno sguardo, quello di Igort, che sa come andare 'oltre' la storia riuscendo a far diventare protagonisti gli spazi e gli edifici in ogni inquadratura. Qui si vede l'anima dell'artista eclettico che, tavola dopo tavola, ha dovuto 'ambientare' le proprie storie con tutta la libertà che offre il disegno. Questo non è però stato di ostacolo alla Un film attentissimo al dettaglio che si spinge 'oltre' la ricerca delle location ma, sembrerebbe, di stimolo all'individuazione delle vie, dei palazzi, storia e riserva tante gradite sorprese delle scale in cui collocare le vicende. di Giancarlo Zappoli (Mymovies) Si potrebbe gestire un intero semestre universitario sul rapporto tra cinema e architettura con questo film in cui le sorprese (che non mancano) potrebbero anche non esserci sul piano della sceneggiatura. Perché a sorprendere sono, una dopo l'altra, le scene Peppino Lo Cicero è un sicario di seconda classe della camorra in pensione, costretto a in cui anche il minimo dettaglio assume un senso. Non succede spesso nel cinema (italiano tornare in azione dopo l'omicidio di suo figlio. Questo avvenimento tragico innesca una e non). Quando accade va reso onore al merito. serie di azioni e reazioni violente ma è anche la scintilla per cominciare una nuova vita. Gli appassionati di graphic novel di qualità non hanno bisogno di particolari presentazioni di Igort, maestro riconosciuto a livello internazionale. Coloro che non frequentano questa forma d'arte hanno ora la possibilità di conoscerlo e forse potranno apprezzarne le qualità di regista con quella libertà di valutazione che ci si può consentire quando, nel passaggio da una forma di espressione ad un'altra, non si conosce il modello. Perché questo film nasce dal volume omonimo pubblicato nel 2002. Chi lo ha concepito sulla carta ora lo ha diretto per il grande schermo.In questi casi il lavoro del casting è più che mai fondamentale perché i personaggi hanno già ricevuto una caratterizzazione sulla pagina che ha lasciato un'impronta ben precisa nell'immaginario di chi ha letto e apprezzato.
Giovedì 8 luglio Selezione Cortometraggi Teatro La Fenice, 21.30 Ingresso libero su prenotazione e, sul posto, a partire da un'ora prima della proiezione Alcuni registi e organizzatori di festival saranno presenti in sala Anna di Dekel Berenson, Ucraina, 2019, 15' - Firenze Film Corti Festival 7 (Migliore opera) Il primo giorno di Matilde di Rosario Capozzolo, Italia, 2019, 9'55'' - Fabriano Film Festival 8 (Premio "Claudio Casadio Tarabusi" Occhi sul mondo) Cortometraggio ambientato nell’Ucraina orientale devastata dalla guerra, che racconta la storia di una madre single anziana, disperatamente desiderosa di un cambiamento radicale della propria vita. Il primo giorno di scuola non si scorda mai. Claudio lo sa e non vuole perdersi quello di sua figlia Matilde. Farà di tutto per accompagnarla e per lasciarle scolpita in testa quella mattina, nonostante le circostanze. 3 Sleeps di Cristopher Holt, Regno Unito, 2019, 18' - Mediterraneo Festival Corto 10 (Migliore opera) Pilgrims di Ali Asgari Farnoosh e Samadi, Turchia, 2020, 16'25'' - Corto Dorico Festival XVII (Menzione speciale ai due bambini protagonisti) Casey (9) e le sue due giovani sorelle vengono lasciate a casa da sole dalla loro madre tormentata. Muoversi in un mondo adulto non è facile. Le cose prendono una brutta piega quando la ragazza più Due bambini decidono di trasgredire al volere del padre e partire per Istanbul, intraprendendo da soli un giovane si ammala gravemente. Casey è ora in bilico tra proteggere sua madre e salvare la vita di sua viaggio alla ricerca della loro madre. sorella. Mall di Jerry Hoffmann, Germania, 2019, 14'25'' - Ennesimo Film Festival 2020 (Menzione miglior Indimenticabile di Gianluca Santoni, Italia, 2019, 15' sceneggiatura) CAPODARCO L'ALTRO FESTIVAL XIV - menzione speciale, sezione "Cortometraggi di fiction" Quando l'introverso Didi viene sorpreso a rubare una sirena giocattolo, suo padre non sa come gestire La storia di Luna e Angel è un insolito racconto d’innamoramento, che supera le gabbie in cui gli occhi la situazione. Che conseguenze avrà questo furto sulla vita famigliare? degli altri vorrebbero chiuderlo.
lunedì 12 luglio Focus Chantal Akerman a cura di Giulia Casagrande 18.30, Libreria Mondadori Corso 2 Giugno, 61 Presentazione libro Chantal Akerman. Uno schermo nel deserto Je, tu, il, elle: la via crucis profana di Chantal Akerman Ingresso libero Ennio Cretella (Auralcrave) Chantal Akerman. Uno schermo nel deserto […] In meno di un’ora e mezza è condensata la storia – in bianco e nero, e ad episodi – del particolare viaggio di Presentazione del libro Chantal Akerman. Uno schermo nel deserto di Ilaria Gatti e Alessandro Cappabianca Chantal, come intuibile dal titolo la divisione episodica è correlata con i pronomi personali francesi del titolo. in presenza dell'autrice Ilaria Gatti. Procediamo con ordine. Chantal Akerman. Uno schermo nel deserto: Tutto il materiale prodotto da Chantal Akerman - regista Je. Io, io donna, io regista, io attrice. Il lungo tormento della solitudine. Chantal Akerman è sola nella sua casa: sperimentale e video artista belga di grande rilievo internazionale scomparsa nel 2015 a 65 anni - può essere sommersa di lettere, che scrive e riscrive, legge e rilegge in un lunghissimo flusso di coscienza. [...] considerato un autoritratto filmico, un sistema di sovrapposizioni, pause, ricordi, verità, fisicità, tipiche di un Il. Lui, lui camionista, lui perverso. Il secondo atto del viaggio introduce un personaggio – lui soggetto moderno frammentato che percepisce la casualità del nostro stare al mondo. Il suo film più famoso è (nessuno ha un nome nel film – nemmeno la protagonista – un po’ come a dettare una separazione tra "Jeanne Dielman, Quai du Commerce, 1080 Bruxelles" (1975) che costituisce ancora oggi un punto l’uomo, che ha un nome ed un’identità, e questi personaggi paragonabili all’animale ed al suo istinto naturale) – di riferimento nella storia del cinema. quello del camionista, che Chantal incontrerà dopo essere finalmente uscita di casa ed aver fatto l’autostop. Ha diretto Juliette Binoche, Delphine Seyrig, William Hurt, Catherine Deneuve, Aurore Clément e ha documentato il lavoro di Pina Bausch; nel 2004 il Centre Pompidou le ha dedicato una retrospettiva con installazioni e catalogo. A Elle. Lei, una donna, l’amore, l’eros. Si conclude con un ultimo incontro il viaggio di Chantal – una donna questa volta tutt'oggi non esisteva una monografia critica, completa di regesto di tutte le sue opere (film, libri e installazioni); il – probabilmente un’amica di vecchia data. Sono sole a casa di lei, c’è silenzio. Sguardi, gesti, cucchiai che affondano volume è suddiviso in 12 capitoli che individuano i temi più importanti che attraversano i suoi lavori. in un barattolo di Nutella e mani che affondano nella carne. Sono sul letto, ora. Si spogliano lentamente, giochi di sguardi, il ritmo della scena che avanza come il battito del cuore di chi guarda: nude, le due donne, iniziano a fare 21.30, Teatro La Fenice, l’amore, non sesso – amore. In una delle scene di amore saffico più belle della storia del cinema, pose plastiche che si Ingresso libero su prenotazione e, sul posto, a partire da un’ora prima della proiezione incatenano tra di loro come una scultura del Bernini in movimento. [...] Ho volutamente saltato un pronome, sopra. Saute ma ville di Chantal Akerman Belgio, 1968, 13’ Tu. Tu spettatore, tu voyer, tu feticista. Una ragazza entra in casa, si chiude in cucina, compie delle azioni sempre più incoerenti fino a provocare un’esplosione. Je, tu, il, elle di Chantal Akerman, Francia/Belgio 1974, 86’
martedì 13 Luglio Film Ambiente Teatro La Fenice, 21.30 Ingresso libero su prenotazione e, sul posto, a partire da un'ora prima della proiezione Deforestazione made in Italy di Francesco De Augustinis, documentario, Italia, 2019, 67’ Consigliato da Friday for Future Italia Due anni di indagini, viaggi, ricerche, racchiusi in un documentario ambientato tra Italia, Europa e Brasile. Uno scorcio inedito sul rapporto diretto che esiste tra le principali eccellenze del Made in Italy La soledad de los cipreses chilenos di Simone Francescangeli, Italia, 2019, 19’12” e la deforestazione tropicale. Siamo nel Nordest del Brasile, in Pará, nel cuore della foresta Amazzonica. il regista sarà presente in sala Eppure lo scenario non è quello che ci aspettiamo di trovare. Non ci sono alberi, non ci sono animali esotici che si muovono da un ramo all’altro. C’è una grande distesa di terra battuta, rossastra, solcata da Jorge, taglialegna cileno. Vive nella regione australe del Cile, a chilometri di distanza dal primo centro decine e decine di camion. È da questo luogo desolato che partono per un lungo viaggio i tronchi tagliati abitato in un villaggio di palafitte e passerelle in legno. Una storia di una vita dura, fatta di fatica, solitudine illegalmente nella foresta e le altre merci prodotte in questa regione, legate a doppio filo con e continuo confronto con la sopravvivenza ed il futuro. la deforestazione. Attraverso una serie di salti da una parte all’altra dell’Oceano, sulla stessa rotta delle grandi navi cargo, seguiamo il legname illegale, la carne di manzo, la pelle, la soia, fino in Europa, in Italia. Qui queste commodity a rischio sono utilizzate per produrre la maggior parte del- le eccellenze del Made in Italy: dai mobili, alla moda, alla gastronomia famosa in tutto il mondo. Ma si può davvero parlare di eccellenza, quando queste industrie si fondano sulla deforestazione tropicale? Deforestazione Made in Italy nasce da un crowdfunding portato a termine nel 2017. Da allora sono passati due anni di inchieste e viaggi, in Italia, Europa e Brasile.
giovedì 15 Luglio Corti di Fiume Teatro La Fenice, 21.30 Ingresso libero su prenotazione e, sul posto, a partire da un'ora prima della proiezione Quattro opere brevi prodotte da Confluenze inerenti al Misa. Prima assoluta. Non ho più acqua di Federico Pergolesi, 2021, 7’ Apertura Il sentiero conduce, il sentiero nasconde fantasie che potrebbero emergere durante il percorso. Se non ci si pongono domande più facile sarà attraversare la connessione tra la rappresentazione e la lettura. Un aiuto può venire dalla propria attitudine a celarsi di fronte all'inaspettato. Il fiume nel cuore di 3B, 3C, 4B tus Ist. Tecnico Panzini Senigallia, 2021, 4’15” Flumen di Lorenzo Cicconi Massi, 2021, 4’30” In volo sul Misa di Luciano Gioia, 2021, 3'48'' Ho scoperto solo ora il fiume e il suo corso apparentemente insensato. Un mondo a parte che taglia in due la terra in cui viviamo. Dentro i suoi argini si sprigionano tante suggestioni, ascoltate da una voce, lette in un romanzo oppure viste al cinema. Provo a rappresentarle attraverso il bianco e nero delle mie fotografie. I fiumi non tornano indietro di Simone Francescangeli, 2021, 8’ L'annosa ricerca della forma, del senso... dell'acqua. Incertezze, inciampi, gioie e dolori; l'eterno avanzare verso... il mare. I fiumi non possono tornare indietro. Andante di Stop2, 2021, 10’ Partendo dalle immagini dei lavori di manutenzione del fiume Misa ad opera dell’Associazione Confluenze, il documentario Andante è una riflessione sul rapporto tra i cittadini e il Misa, e per esteso sul rapporto uomo-natura, che è di per sé andante, per l'appunto, come il fiume, ma verso dove?
Giovedì 22 luglio Opere Prime Internazionali 2 C'è il cinema degli anni Sessanta in quest'opera prima messicana, che canta note stonate a casa di Lorena e Gabriele, Via San Bonaventura 309 per il coro degli "autori rurali" e scandalosi della stessa generazione di Ruizpalacios, un 20.00 Cena ritrovato piacere nel racconto per il racconto, una voglia fuori dal normale di mettere in 21.30 Proiezione scena un'avventura strampalata che è soprattutto momento formativo e di maturazione. Ingresso su prenotazione riservato ai soci di Confluenze Il bianco e nero, dopo poco che si entra in contatto con Tomás e con le sue incertezze, smette di essere un vezzo così come si percepiva nella prima "sequenza ad effetto", Gueros di Alonso Ruizpalacios, Messico, 2014, 111’ diventando l'unica soluzione possibile per un film che mastica il primo Kassovitz e Godard, Jarmusch, Kaurismäki, qualcosa del Coppola "minore" e le commedie americane degli anni Ottanta. La vita universitaria di Fede (detto Sombra), e Santos, il loro essere "in sciopero Un film che più cinematografico non può essere contro lo sciopero" organizzato dai loro stessi compagni di studio, l'incertezza di una in cui si respira l'aria delle "nuove ondate" che furono e vita che sta per affacciarsi all'età adulta, tutto concorre a dipingere l'ultimo rigurgito di saranno, la voglia di scardinare, rinnovare e riscrivere fanciullezza prima della crescita. In questo, le dinamiche famigliari dei due fratelli, la Recensione di Marco Chiani (Mymovies) memoria del padre, i ricordi di un'infanzia di cui conosciamo poche tracce, hanno come esito naturale l'incontro con il musicista misterioso. Che solo apparentemente si risolve in una specie di nulla di fatto, di delusione annunciata, ma comunque cercata per voltare pagina: anche se Epigmenio Tomás è un adolescente a suo modo turbolento. O almeno così pensa la madre, che decide aveva le carte in regola per salvare dalla rovina la scena rock messicana e non di spedirlo da Veracruz, dove abitano, nel caseggiato popolare di Città del Messico in cui il è riuscito nell'obiettivo per la poca attenzione delle masse, forse Tomás e Santos figlio maggiore vivacchia in attesa di laurearsi. A casa del fratello Fede, Tomás arriva con una riescono a salvare se stessi, soltanto mettendosi sulle sue tracce e guardandolo musicassetta di Epigmenio Cruz, musicista commercialmente sfortunato e geniale, autore negli occhi. Di un'originalità a suo modo classica, anche nei pezzi di bravura in cui la scelta di una canzone che, si dice, una volta ha fatto piangere persino Bob Dylan. Informati da dei quadri e gli stacchi di montaggio lavorano insieme per stupire lo spettatore, Güeros è un un trafiletto di giornale della convalescenza in ospedale del misterioso cantautore, Tomás, altro racconto sulla crudeltà del passaggio alla vita adulta, una cronaca famigliare condotta Fede e il coinquilino Santos scelgono di andare a cercarlo. Fa piacere notare quanto Alonso con leggera profondità. Un film piccolo, a suo modo sorprendente, che richiede spettatori Ruizpalacios, navigato regista di teatro nonostante la giovane età, riesca a licenziare un film romanticamente sgangherati. che più cinematografico non poteva essere. In Güeros si respira l'aria delle "nuove ondate" Premiato con l'Orso d'oro come migliore opera prima al Festival del Cinema di Berlino 2014. che furono e saranno, la voglia di scardinare, rinnovare e riscrivere con una macchina da presa mobilmente inventiva, magari anche compiaciuta, eppure sempre capace di stupire.
Giovedì 29 luglio Opere Prime Italiane 2 a un sopruso apparentemente banale (un compaesano che si toglie l'immondizia da casa a casa di Cinzia, Strada del Giardino 190 depositandola davanti all'abitazione dei genitori della ragazza) rispetto al più grave tema 20.00 Cena che il film affronta. Siamo davanti a un film che senza falsi pudori ma anche senza gridare 21.30 Proiezione slogan, evidenzia come talvolta basterebbe un po' più di ricerca e di impegno per superare Ingresso su prenotazione riservato ai soci di Confluenze ostacoli solo apparentemente insormontabili. Nica ama la terra che ha lasciato e a cui torna per mettere in pratica ciò che ha appreso nei Semina il vento di Danilo Caputo, Italia/Francia/Grecia, 2020, 91’ laboratori universitari. Si trova però davanti un mondo al contempo troppo 'moderno' (nel senso deteriore del termine) e troppo 'antico' (con una religiosità più da festa patronale che da fede vissuta e praticata). Resta qualche rito atavico che chi è anziano continua a ritenere Un film ottimista su una generazione che non si arrende, valido ma che rischia di essere travolto dagli sversamenti industriali. "Chi semina il vento vero argine contro i parassiti, naturali e sociali raccoglie tempesta" recita un proverbio popolare ma quello di Caputo non è un film di Giancarlo Zappoli (Mymovies) pessimista. Si assume il compito, con l'ottimismo della volontà, di ricordare che non tutto è perduto e che nelle giovani generazioni si può ancora trovare un Dopo 3 anni di assenza, Nica, studentessa di agronomia, torna nel suo paese in Puglia. antagonismo positivo attrezzato per combattere parassiti naturali, ideologici e sociali. Qui trova una situazione complessa: gli uliveti di proprietà della famiglia sono stati invasi da un parassita, il padre è pronto a qualsiasi compromesso pur di portare a casa soldi, la madre versa in una sorta di depressione a causa della mancata apertura di un negozio che avrebbe voluto gestire. Nica però non ha dimenticato i valori che la nonna le ha trasmesso e si impegna, contro tutto e tutti, per trovare una soluzione. Dopo La mezza stagione, e dopo avertrovato lavoro come postino a Parigi, Danilo Caputo, come la sua Nica, non si arrende e torna a fare cinema nella sua terra. Ci sono pseudoregisti che potrebbero essere ottimi postini ma che si ostinano a dirigere pseudofilm. C'è, fortunatamente, un postino (che sarà sicuramente bravo) che non rinuncia a fare il regista e si fa valere ricordandoci indirettamente il monito di una canzone di Bruce Springsteen: "No retreat no surrender". Caputo non si vuole arrendere al 'vivi e lascia vivere' che mette in bocca alla madre di Nica quando questa intende ribellarsi
Giovedì 5 Agosto Film ambiente 2 a casa di Laura e Carlo, Via Squartagallo 123 20.00 Cena 21.30 Proiezione Ingresso su prenotazione riservato ai soci di Confluenze Proiezione del cortometraggio realizzato all’interno del laboratorio condotto da Giulia Casagrande a seguire: Antropocene di Jennifer Baichwal e Edward Burtynsky, Canada, 2018, 87' il pianeta, compromettendone lo stato e con conseguenze potenzialmente ancora più Immagini spettacolari dal forte impatto visivo in un gravi, ma sviluppata in maniera organica e complessa con immagini spettacolari, che siano documentario sviluppato in maniera organica e complessa aeree o subacquee, dal forte impatto visivo e suono che sottolinea ed enfatizza. L'uomo ha di Nicola Falcinella (Mymovies) superato i limiti e questo assunto esce da ogni immagine filmata in 43 luoghi di 20 diversi Paesi. Città che si espandono inarrestabili, ma anche i fenomeni meteorologici sempre più estremi: l'innalzamento dei mari, le barriere erette in Cina e l'acqua alta a Venezia. Anthropocene è il completamento, dopo Manufactured Landscapes (2006) e Watermark Se documentari di questo tipo non sono nuovi (tra gli altri, lo stesso Mettler o (2013), di una trilogia di documentari sull'impatto delle attività umane sul nostro pianeta. Un l'austriaco Nikolaus Geyrhalter) e diversi filmmaker negli ultimi anni si stanno viaggio in sei continenti, narrato dalla voce di Alicia Vikander, per accostare i diversi modi nei dedicando a questi temi, il lavoro del trio Baichwal, de Pencier e Burtynsky si fa apprezzare quali l'uomo sta sfruttando le risorse terrestri e modificando la Terra come mai prima, più di per lo spessore della ricerca e per il tono che non è di denuncia, ma finalizzato a creare quanto facciano i fenomeni naturali. La tesi dell'Anthropocene Working Group, che ha avviato consapevolezza. Uno dei meriti degli autori è collegare tra loro fatti che possono i suoi studi nel 2009, è che gli ultimi 10.000 anni costituiscano un'era geologica vera e propria. sembrare slegati, ma senza forzature. Oltre alla cura formale nelle immagini e nel sonoro, da Un film con una tesi non nuova: ovvero che l'umanità sta sfruttando, più del dovuto sottolineare il commento essenziale e senza enfasi.
Giovedì 12 Agosto Opere Prime Italiane 3 Il lato oscuro del film è anche il suo opposto solare. Il regista affonda la camera a casa di Marella e Rinaldo, Loc. Casini soccorso 18 digitale nelle viscere della sua forma cinematografica ed espone le “parti” per comporre 20.00 Cena la sua visione personale, compatibilmente con le sue prelibate ispirazioni: Cronenberg, 21.30 Proiezione certamente, ma è persino il geniale Giulio Questi ad affiorare nello stile. Un film del Ingresso su prenotazioe riservato ai soci di Confluenze suo tempo, il primo decennio del nuovo millennio: girato in digitale, crudo, secco, misterioso tanto da poter risultare sgradevole ma coraggioso. (Confluenze Cinema). Tagliare le parti in grigio di Vittorio Rifranti, Italia, 2007, 93’ Col suo cinema introflesso, compattato attorno a un rigore che non è mai formale (come in altre espressioni della “scuola milanese”) ma anzi è sempre permeabile all'incognita della vita, Vittorio Rifranti è capace di transitare attraverso un sentimento dell'esistere che lascia sgomenti. Regista raro ma costante, Rifranti è infatti è uno dei pochi giovani autori italiani che pratica territori indefiniti, inconsci, staccati da un malinteso senso della realtà: Sui flani di una volta avrebbero scritto: da lui non c'è mai da attendersi pulsioni ombelicali, facili giravolte sentimentali, cerca e “Il film che non vedrete mai in televisione” sempre trova storie e personaggi che, nella quotidianità distratta che scorre dietro l'angolo della vita, provano esperienze di disarticolazione emotiva in cui si riflettono – sordamente e non per parabola – alcuni degli interrogativi nodali della nostra realtà. (Sentieri Selvaggi) Cinema malsano, nudo e crudele, con ambizioni liriche e un cast femminile intrigante, la discesa agli inferi di Vittorio Rifranti, premiata a Locarno come miglior opera prima. Rappresentazione “hard... tistica” del corpo come sofferenza. Storia di Nada, Paola e Massimo che si conoscono in ospedale, dopo un lungo periodo di coma, in seguito ad un incidente che ha lasciato profonde cicatrici, non solo nella carne. Dopo aver visto la morte in faccia, i tre non possono più vivere: tagliano le parti in grigio, abitano un mondo assoluto, a parte. L'incontro casuale con la body art, tra pratiche di scarnificazione e mutilazione, segna un passaggio estremo ma cruciale della loro riabilitazione, nel tentativo, probabilmente inutile, di esorcizzare i fantasmi del trauma. Riavvicinarsi al dolore fisico per sconfiggere il dolore interiore. (FilmTv)
dal 13 al 29 Luglio Settimana 2 19 Luglio LABORATORIO DI CINEMA con Giulia Casagrande 16.30-18.30 in classe: proiezione prime immagini fiume. Scrittura storia. Preparazione riprese 20 Luglio 16.30-18.30 in classe: ricerche e preparazione riprese Laboratorio di formazione audiovisiva aperto a tutti gli appassionati di cinema, senza limiti di età, che 21 Luglio intendono imparare o affinare le diverse fasi di realizzazione di un breve cortometraggio. Il laboratorio 16.30 -19.30 riprese fiume esplorerà in particolare il fiume Misa, la sua biodiversità e le sue trasformazioni. 22 Luglio 16.30-18.30 termine riprese registrazione suoni PROGRAMMA LABORATORIO CINEMA FIUME MISA Settimana 3 20 ore di corso in presenza 29 Luglio Settimana 1 16.30-18.30 in classe: montaggio e proiezione 13 Luglio 16.30-18.30 in classe: presentazione del laboratorio, conoscenza dei partecipanti, proiezione Il laboratorio si svolgerà presso la Biblioteca Comunale, per un numero massimo estratti film, prime idee, discussione. Le fasi di lavorazione di un film, il vocabolario tecnico. di 8 partecipanti, dai 13 anni in poi; costo di partecipazione €40. 14 Luglio 16.30-19.30 in classe + fiume: presentazione materiale ( videocamera, treppiede, microfono, registratore, asta microfonica). Esercizi di ripresa. Giulia Casagrande è una regista e insegnante di cinema. 15 Luglio Ha realizzato alcuni cortometraggi e il documentario “Clara e le vite immaginarie” (Premio Paris 16.30-18.30 in classe: proiezione e analisi riprese fatte 14 luglio, scrittura prime idee Jeunes Talents del Comune di Parigi). Da anni insegna cinema in laboratori sperimentali e innovativi 16 Luglio all’interno di residenze artistiche, nelle scuole, in ambito culturale e associativo. 16.30-18.30 sopralluoghi al fiume con i partecipanti: esercizi video e foto. Inizio riflessione riprese: cosa mostrare, perché, ect. PER INFO 340 6120985
C O N F U E N Z E Selezione opere Nives Ballabene, Marco Bertolini, Enrico Carli, Sonja Censi, Federico Fringuelli, Confluenze è una associazione che si occupa di cultura ambiente e società. Nei suoi 25 anni di vita ha Gianluca Gasparini, Massimo Gennaro, Luciano Montesi, Edoardo Pasquini, Federico promosso e organizzato una grandissima quantità di attività volte a valorizzare il territorio, Pergolesi, Paola Santini, Mattia Settembrini, Giancarlo Zappoli Comunicazione Federico Fringuelli, l'ambiente, il paesaggio, le persone e le tradizioni popolari. Al centro della sua azione c'è sempre Gianluca Gasparini Squadra proiezioni esterne Graziano Barzetti, Sonja Censi, stato il fiume Misa, valori e problemi compresi, da cui prende spunto il nome. Nome che ha assunto valore Giovanna Esposito, Federico Fringuelli, Gianluca Gasparini, Luciano Montesi Liberatorie fortemente metaforico: l'incontro ed il mescolamento tra le persone, identità che si confrontano. Paola Santini Siae Emanuela Balducci Informazioni, segreteria Nives Ballabene Abbiamo sempre preferito la ricerca al facile successo. Il ricchissimo mondo dei cortometraggi Ufficio stampa Luciano Montesi, Federico Pergolesi è emblematico di questa identità culturale. Per questo ci appassiona e ci gratifica. Da qui nasce Corto Circuito nel 2013, che ci ha portati ad indagare il linguaggio cinematografico dei corti e, nel 2019, La sigla del Festival è stata realizzata da Federico Pergolesi; con Emilia Bastida e Andrea Togni protagonisti; a non limitare la nostra azione al tempo della rassegna ma a proseguire con una programmazione montaggio Emilia Bastida. riguardante il cinema corto e per la prima volta i lungometraggi, alla Piccola Fenice in convenzione con il Comune di Senigallia. Un ringraziamento particolare all’Amministrazione comunale per la concessione gratuita del Teatro La Fenice e della Biblioteca Comunale, ai proprietari delle case in campagna per l’ospitalità e a tutti i INFO E PRENOTAZIONI volontari di Confluenze per il loro instancabile contributo. tel 340 6120985 email assconfluenze@gmail.com Le serate con ingresso riservato ai soci prevedono un costo per la cena e film di €12, solo film €5. Chi vuole può rinnovare l’iscrizione a Confluenze per il 2021 scaricando il modulo dal nostro sito o richiedendolo al momento della prenotazione. www.confluenze.org @assconfluenze @confluenzesenigallia Rispetto norme covid su distanziamento, mascherine, sanificazione e assembramenti: è bene prenotare anche per gli appuntamenti ad ingresso libero.
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