Gli anziani e il gioco - Il Centro Don Vecchi

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SETTIMANALE DELLA FONDAZIONE CARPINETUM   ANNO 14 - N° 26 / Domenica 1 luglio 2018

Gli anziani
e il gioco
di don Gianni Antoniazzi

Gli italiani sborsano 10 miliardi di
euro l’anno per pagare l’Imu. Per
il gioco d’azzardo, invece, nel 2016
ne hanno spesi più di 90: nove vol-
te tanto. Il settore non conosce cri-
si, anzi, pur nella crisi cresce del
7% all’anno. Giocano soprattutto i
pensionati che hanno entrate sicu-
re, tempo libero e sperano di ac-
comodare figli. Un mio parente ha
dissipato il patrimonio. Secondo il
nonno aveva ereditato “mezzo pa-
ese”. Già negli anni Settanta veniva
al Casinò di Venezia. Non dimenti-
co le lacrime della moglie e l’imba-
razzo del figlio. Neppure la perdita
della casa lo aveva fatto smettere.
In 26 anni di prete ho conosciuto
troppe situazioni analoghe. Ho vi-
sto gente erodere il Tfr, la pensione
e gli affetti. Adesso, poi, l’industria
del rischio è cresciuta: prima c’era
la schedina, poi il superenalotto e
le macchinette, ora invece i siti in-
ternet sono studiati per lasciare la
speranza e togliere la ricchezza. Il
Catechismo della Chiesa Cattolica
è morbido e dice: "I giochi d'az-
zardo o le scommesse non sono in
se stessi contrari alla giustizia" (n.
2413). Aggiunge però che diventano
inaccettabili se privano la persona
del necessario. C'è, comunque, una
bella differenza tra quei 90 miliardi
e la tombola al Centro don Vecchi o
al Ritrovo. Contro l’azzardo servo-
no parole molto marcate. La Scrit-
tura divina condanna i tentativi di
"arricchire velocemente" (Pr 13,11;
23,5; Ec 5,10) e più volte Gesù mette
in guardia dall’amore per il denaro
(1Tm 6,10). La regola è che prima di
tutto viene il bene della persona.
L'intervista

                          "Ridare amore agli anziani"
                          di Alvise Sperandio

Casinò, lotto, gratta e vinci: quasi un pensionato su due gioca d'azzardo. Per il sociologo
Silvano Felisati le persone avanti con gli anni devono tornare protagoniste della vita sociale
Silvano Felisati, sociologo delle dipen-                                                  C'è anche chi tenta la fortuna per
denze, già a lungo in servizio al SerD,                                                   arrotondare una pensione modesta?
da cui è andato in pensione il primo                                                      "Certo, l'altra variabile che incita al
giugno scorso. Qual è la situazione?                                                      gioco in maniera autodistruttiva è la
"Di recente abbiamo svolto una ricerca                                                    povertà. Ci sono anziani che ragiona-
in collaborazione con la sezione Pen-                                                     no così: perso per perso, se mi arriva
sionati di Cgil, Cisl e Uil tra gli anziani                                               il colpo di fortuna, mi cambia la vita.
di Favaro, Marcon e Quarto d'Altino.                                                      Ma il colpo di fortuna poi non arriva
Dai 200 questionari anonimi raccolti è                                                    mai. A tradire è un meccanismo molto
risultato che quasi un anziano su due                                                     furbo: vincere qualche volta è lo zuc-
(il 46%) gioca d'azzardo: Casinò, che è                                                   cherino che inganna e incita a conti-
territorialmente vicino alle tre zone                                                     nuare, così si resta legati alla giocata,
considerate, lotto e superenalotto,                                                       però nel bilancio finale ci si rimette".
gratta e vinci, slot machine, bingo".
                                                                                          Quali sono i rimedi?
E' un dato sorprendente o da esper-                                                       "Limitare i punti gioco è un buon pro-
                                              Silvano Felisati
to se lo aspettava?                                                                       posito, ma non basta. Vanno messi dei
"Sorprendente fino a unn certo punto.          tramandavano ai figli e ai nipoti. Oggi      paletti e vanno spinti i gestori ad esse-
Peraltro è emerso che molti anzia-            non è più così: chi è avanti con gli anni   re più vigili e responsabili, intervenen-
ni ludopatici cadono nelle mani degli         spesso soffre di solitudine e di emargi-     do se ci si accorge di una situazione
usurai alla ricerca delle risorse neces-      nazione. Perciò non si sente più utile      critica. Ma la vera medicina contro la
sarie per continuare a scommettere".          alle nuove generazioni che avanzano".       dipendenza degli anziani è un'altra. E'
                                                                                          necessario promuovere aggregazione
Come si può spiegare tutto questo?            E' dunque un problema relazionale?          e animazione, per far sentire la per-
"Negli ultimi anni la categoria degli         "Non solo. Quando ci si trova a vivere      sona viva, presente, protagonista atti-
anziani ha cambiato profondamente la          una vita piatta, l'anima si ingrigisce:     va partecipe della vita sociale e utile.
sua posizione e il suo ruolo sociale. Un      ecco allora che rapportarsi col rischio     Servono spazi promozionali che stimo-
tempo il nonno e la nonna erano con-          del gioco, quello che gli antichi roma-     lino gli interessi e le capacità cogniti-
siderati i senatori, vale a dire i saggi      ni chiamavano alea genera emozioni.         ve: non basta sedersi a un tavolo ore su
depositari delle esperienza di vita che       Tanti anziani giocano per sentirsi vivi".   ore a giocare a carte e bere l'ombra".

                                                                                          Come si fa in concreto?
                                                                                          "Bisogna aiutare l'anziano a mantener-
                                                                                          si curioso. Una carta vincente è il vo-
                                                                                          lontariato in tutte le sue espressioni.
                                                                                          Se l'anziano resta solo alla fine si isola.
                                                                                          Capita di vedere chi si siede sul divano
                                                                                          e gioca con lo smartphone spiegando
                                                                                          che tanto non perde soldi. D'accordo,
                                                                                          ma intanto si è ritratto socialmente".

                                                                                          Previsioni per il futuro?
                                                                                          "Con queste premesse non c'è da stare
                                                                                          allegri. Bisogna allearsi e combattere
                                                                                          tutti assieme la povertà esistenziale,
                                                                                          frutto dell'egoismo e dell'individuali-
                                                                                          smo sfrenato. Si potrebbe dire che la
                                                                                          ludopatia degli anziani si può sconfig-
                                                                                          gere anzitutto ridando a loro amore".

2                                                                                                 ANNO 14 - N° 26 / Domenica 1 luglio 2018
Pensieri a voce alta

                               Vittime del grande inganno
                               di Federica Causin

Il gioco compulsivo è un fenomeno sempre più diffuso e che coinvolge sempre più anziani
Troppo spesso si scommette per il bisogno di riempire la solitudine di giornate tutte uguali
Quante volte tra amici abbiamo                  azzardo non facesse parte del loro
scherzato dicendo che, se avessi-               vocabolario e che avrebbero, sempre
mo vinto al gioco una cifra con zeri            e comunque, preferito conservare
sufficienti a cambiare vita, sarem-               i risparmi messi da parte con gran-
mo partiti per qualche destinazione             de sacrificio. A quanto pare, invece,
esotica senza dare più notizie di noi.          l’anziano è, in un certo qual modo,
Puntualmente, qualche istante più               il giocatore ideale perché ha bisogno
tardi, qualcuno si premurava di ri-             di uscire di casa per combattere la
cordare che, per vincere, avremmo               solitudine e dispone di un’entrata
dovuto giocare almeno una volta e il            sicura derivante dalla pensione o da
discorso si chiudeva con una sonora             altre rendite. Inoltre, ha più tempo
risata. Io, a dire il vero, ho scoperto         libero in un’età in cui la salute è an-
di avere una discreta fortuna con le            cora buona e deve far fronte a minori
lotterie di beneficenza e colgo sem-             responsabilità familiari, visto che i fi-
pre l’occasione al volo. Chissà, forse          gli sono ormai indipendenti. Ma dove
la dea bendata è sensibile all’altrui-          si gioca? Al bar, in tabaccheria, dove
smo e all’impegno nei confronti dei             sono disponibili le slot machines,
più deboli! Battute a parte, purtrop-           molto richieste, e i gratta e vinci.
                                                                                               Rassegna stampa
po quello che dovrebbe essere lo sva-           Tutti luoghi facilmente raggiungibili         dei fogli parrocchiali
go di un momento, può dare origine              anche da chi non ha la possibilità di      Don Armando Trevisiol invita i parroci
a una drammatica dipendenza legata              allontanarsi moltissimo da casa e che      e i fedeli a inviare le loro pubblicazioni
non al consumo di una sostanza, ma a            magari diventano quella meta che dà        settimanali al Centro don Vecchi di via
                                                                                           dei Trecento Campi, a Carpenedo, af-
un comportamento. La ludopatia è un             uno scopo alla passeggiata quotidia-
                                                                                           finché siano raccolte nel nuovo servizio
fenomeno molto diffuso, che colpisce             na. Si parla addirittura di sovrainde-
                                                                                           di Rassegna stampa consultabile all'in-
tutte le fasce d’età, compresi gli an-          bitamento da gioco che, purtroppo          dirizzo www.donarmandotrevisiol.org.
ziani. Di solito preferisco le parole ai        molto spesso, porta a finire dritti         E' uno strumento utile per far circolare
numeri, tuttavia credo che qualche              nelle mani degli usurai, individui non     le informazioni ed essere informati su
cifra, possa aiutarci a cogliere l’en-          più violenti e sfrontati come in pas-      cosa succede nelle diverse comunità.
tità del problema: il 46%, 48,4% di             sato, che si fanno trovare nel posto
donne e 51,6% di uomini, degli anzia-           giusto al momento giusto (ad esem-
ni gioca d’azzardo. Secondo un’inda-            pio vicino alle sale gioco, alle ricevi-   Testamento a favore della
gine realizzata nel 2013 dal Gruppo             torie e ai “compro-oro”). Dopo aver         Fondazione Carpinetum
Abele Libera, dei 91 intervistati che           letto la testimonianza di una perso-       La Fondazione Carpinetum ha come
giocano, il 20% è a rischio basso e il          na che è riuscita a sconfiggere la sua      suo unico scopo il supporto alle per-
12% ad alto rischio dipendenza. Quel-           ludopatia, ho avuto l’impressione di       sone anziane accolte nei sei Centri
lo che mi ha colpito di più, quando             comprendere meglio. Quest’uomo             don Vecchi presenti tra Carpenedo,
                                                                                           Marghera, Campalto e gli Arzeroni e
mi sono documentata un po’ per scri-            afferma che vincere dà l’illusione di
                                                                                           l’aiuto ai soggetti più fragili che vi-
vere con un minimo di cognizione di             non poter mai perdere e che, prima         vono in città. Si sostiene solamente
causa, è stato che nella terza e nella          o poi, la perseveranza nel gioco verrà     con le offerte e i contributi della
quarta età il gioco d’azzardo viene             premiata da una vincita. Nulla di più      gente di buona volontà che vengo-
praticato per creare socialità e per            falso. Lui si è salvato aggrappandosi      no tutti destinati ad azioni di bene-
                                                alla volontà di non distruggere la vita    ficienza. Per sostenerla è possibile
evadere dalla quotidianità andando
                                                                                           anche fare testamento a suo favore:
alla ricerca di un’emozione forte.              dei suoi cari e non si stanca di ripe-     chi non avesse eredi o chi volesse
Non credevo che la voglia di trasgres-          tere che il gioco va temuto, perché        comunque lasciare un legato, sappia
sione potesse appartenere anche “ai             può spogliare di tutto, compresa la        che il suo grande gesto di generosi-
giovani di ieri”. Nella mia ignoranza,          dignità. La vera ricchezza non viene       tà si tradurrà certamente in carità
                                                dal rischio, bensì dalla capacità d’in-    concreta, per fare del bene a van-
ero convinta che il rischio di perdere
                                                                                           taggio del prossimo che ha bisogno.
li rendesse diffidenti, che il termine            vestire su quello che conta davvero.

ANNO 14 - N° 26 / Domenica 1 luglio 2018                                                                                                3
Considerazioni

                       Fanale di coda
                       di don Gianni Antoniazzi

Giocatori anonimi in parrocchia          ire una svolta e trovare una soluzio-     ne”. Non sarebbe male se anche lo
                                         ne. Una volta iniziato questo lavoro      Stato smettesse di fare pubblicità
In parrocchia a Carpenedo c’è un         il cammino è in discesa. Andrebbe         all’azzardo. Anzi: sarebbe un pas-
gruppo che meriterebbe pubblici-         anche ricordata una frase del Padre       so straordinario. Su questo punto,
tà. Si chiamano “giocatori anoni-        nostro: “Non ci indurre in tentazio-      però, chiedo di leggere qui sotto.
mi” e hanno l’obiettivo di un aiuto
reciproco per superare il vizio del
gioco compulsivo. Ci sono persone
di ogni età, ma prevalentemente
sono avanti negli anni. Cercano so-
luzioni semplici, ma efficaci contro
la seduzione dell’azzardo. L’unico
requisito per divenirne membri è
il desiderio di smettere di giocare.
Non ci sono quote da pagare. Non
è richiesta l’adesione a istituzioni
o partiti. Per privacy non è oppor-
tuno raccontare i risultati di questo
gruppo. Si sappia, tuttavia, che già
il fatto di riconoscere la propria di-
pendenza e viverla aprendosi agli
altri è un passo decisivo per costru-    Foto di repertorio di un gruppo di mutuo aiuto contro la dipendenza da gioco

In punta di piedi
Stato ambiguo e Chiesa trasparente                            cultura. La prospettiva di un guadagno immediato è
                                                              una tentazione grande per qualunque disperato. Date
Per coprire le proprie spese lo Stato organizza il gioco      però le possibilità di vincita praticamente nulle, l’esito
d’azzardo e crea povertà fra le persone più disagiate.        è la rovina completa. Purtroppo senza il gioco d’azzar-
A cercare la fortuna sono i meno ricchi, soprattutto di       do ci sarebbero buchi nel bilancio pubblico. Pertanto,
                                                              da una parte i politici invitano a giocare e dall’altra
                                                              suggeriscono attenzione e responsabilità. Del resto,
                                                              come diceva un vecchio saggio, “lo Stato è come il
                                                              corpo umano: non tutte le sue funzioni sono nobili”.
                                                              La Chiesa da parte sua mantiene un altro profilo e
                                                              come non accetta soldi che vengano da azioni malvage
                                                              o criminali (furto, mafia, contrabbando, droga, prosti-
                                                              tuzione), così non cerca le vincite milionarie, ma vive
                                                              dell’offerta degli umili. Qualcuno scommette con l’idea
                                                              di dare poi qualcosa in beneficienza (e pochi poi lo fan-
                                                              no): il Signore vuole una vita bella ma guadagnata con il
                                                              sudore della fronte. Dio non cerca soldi presi ai poveri
                                                              con la lusinga di trovare ricchezza. Il libro dei Proverbi
                                                              (13,11) scrive così: “La ricchezza male acquistata va di-
                                                              minuendo, ma chi accumula a poco a poco, l’aumenta”.
                                                              È un riferimento, sempre importante da seguire. (d.G.)

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Il bello della vita

                              Dalla briscola alla ludopatia
                              di Plinio Borghi

Non sono mai stato un appassiona-                più attenti e sensibili, allora, hanno    totocalcio o del lotto sono state ra-
to del gioco in genere, sebbene non              adottato come diversivo quello di         pidamente emarginate per lasciare
abbia mai disdegnato una partitina               ritrovarsi attorno ai cantieri aperti     il posto a sistemi mangiasoldi ben
fra amici, ma sempre in famiglia,                in città per osservare l’andamento        più sofisticati, fra i quali prevaleva-
mai in luoghi pubblici, a meno che               dei lavori, scambiarsi qualche pa-        no e prevalgono miriadi di “gratta
non si trattasse di mini golf o di pin-          rere in merito e magari sentirsi in       e vinci”, tutti comunque ben im-
gpong. Unica eccezione era quando                dovere, forti di analoghe esperienze      postati per evitare la seppur vaga
andavo in ferie con i miei suoceri               lavorative, di interloquire (per usa-     ipotesi che il banco possa saltare,
in montagna, dove mi facevo coin-                re un eufemismo) con gli addetti. È       come era previsto una volta, ma
volgere dai loro amici, assidui fre-             forse per ciò che a un certo pun-         che garantiscono invece di irretire
quentatori del bar, per le classiche             to tutti i cantieri si sono blindati,     il giocatore con mega premi, fino a
partite a carte (briscola, scopa,                sottraendosi alla vista dall’esterno.     farlo ammalare nel vero senso del
tressette, madrasso, ecc.) quando                Nel frattempo l’informatica e il di-      termine. Con gli attuali anziani, or-
mancava “il quarto”. Era il classico             gitale avevano iniziato a prendere        mai già un po’ svezzati da lavoratori
passatempo degli anziani dei miei                piede e, come in tutte le novità, si      a confrontarsi con i nuovi sistemi,
tempi, pure in città: si giocava per             sono riversati sia nelle cose utili, ci   gli affetti da ludopatia crescono in
giocare, a volte con una certa grin-             mancherebbe!, ma anche in quelle          modo esponenziale e il nostro set-
ta, per vincere al massimo un giro di            inutili e dannose: il gioco, appunto,     timanale diocesano Gente Veneta,
“ombre”; raramente lo si faceva per              in primis. Se da un lato i giovani si     proprio la scorsa settimana, in un
soldi. I casinò erano posti per ricchi           sono fatti coinvolgere in pieno, stra-    ampio reportage ha evidenziato
e ci si andava per mangiarsi il capi-            volgendo il loro modo di vivere e di      dati allarmanti. Che fare? Secondo
tale, non la pensione, così almeno               rapportarsi, per gli anziani il pro-      me tre cose: stanare e curare chi
mi riferivano i miei colleghi ispet-             cesso è stato molto più lento, data       sta male, ovviamente; sradicare
tori ai giochi. Col benessere e una              la loro generalizzata refrattarietà       a monte l’imperversare dei giochi
certa evoluzione culturale, specie               all’uso di quegli strani aggeggi che      malefici (speriamo che il sedicente
in campo salutista, la successiva ge-            invadevano il mercato o all’approc-       Governo del cambiamento si adope-
nerazione di anziani ha cominciato               cio alle macchinette che comincia-        ri per darci un taglio); e, perché no?,
a diradare i lunghi soggiorni in oste-           vano a occupare i bar al posto dei        tornare alla cara, vecchia e classica
ria, perché si diceva che non faceva             tavoli da gioco. Tuttavia era desti-      partita a briscola (o scala a quaran-
bene stare troppo al chiuso, magari              no che, da una parte o dall’altra, si     ta) in famiglia, come mia moglie ed
in ambienti fumosi, e che la bibita,             dovesse cadere nella trappola e ci        io facciamo di solito alla sera, men-
in presenza di un’alimentazione più              hanno pensato le lotterie naziona-        tre sbirciamo la tv. È pure un modo
consistente, avrebbe compromes-                  li, complice lo Stato, ad agevolare il    per evitare la videodipendenza,
so gli effetti di una buona dieta. I              percorso: le classiche schedine del       ma questo è un altro argomento.

                                                                                            Appartamento in vendita
                                                                                            È in vendita un appartamento di
                                                                                            grandi dimensioni che si affaccia
                                                                                            sulla Rotonda Garibaldi e sul par-
                                                                                            co di Villa Franchin. Si trova al
                                                                                            terzo piano del condominio con
                                                                                            ascensore ed è così composto:
                                                                                            entrata, cucina, salone, 3 came-
                                                                                            re da letto, doppi servizi, studio,
                                                                                            ripostiglio, due terrazze e gara-
                                                                                            ge. Tutti gli impianti sono a nor-
                                                                                            ma e l’appartamento è abitabile
                                                                                            da subito. Chiunque sia interes-
                                                                                            sato può rivolgersi alla segrete-
                                                                                            ria della parrocchia di Carpe-
                                                                                            nedo chiamando lo 0415352327.

ANNO 14 - N° 26 / Domenica 1 luglio 2018                                                                                          5
La riflessione

                         Premi molto più importanti
                         di Luciana Mazzer

In passato, per i più, il gioco di
maggior “azzardo” furono le in-                                                         Lente d’ingrandimento
terminabili partite della domenica
                                                                                         Sorte, azzardo e Bibbia
pomeriggio giocate in osteria o al
bar sotto casa. La posta in gioco                                                      Nella bibbia qualcuno si è affidato
quanto mai modesta: un caffè, a                                                         alla “sorte”. Il sacerdote Aronne,
volte corretto, un “bicerin de s’gna-                                                  tirando il dado, ha scelto tra il
pa” o un bicchiere di vino. Se la dea                                                  capro sacrificale e il capro espia-
bendata era stata particolarmente                                                      torio (Lv 16,8). Giosuè tirò a sorte
benevola con un giocatore di scopa,                                                    per stabilire la ripartizione del
briscola o tresette, poteva capitare                                                   paese alle varie tribù (Gs 17,1 ; Gs
che il fortunato facesse ritorno a                                                     18,6). Neemia fece altrettanto per
casa alquanto brillo. Nulla che non                                                    determinare chi avrebbe vissuto
si potesse risolvere con una buona                                                     o meno all’interno delle mura di
dormita. Per quasi un secolo, Sisal                                                    Gerusalemme. Anche gli apostoli
prima, poi totocalcio, una schedina                                                    usarono lo stesso strumento per
                                                                                       stabilire chi dovesse sostituire
di poche lire, permetteva a tutti di         tologia, malattia. Così il “malato”
                                                                                       Giuda. Lo si faceva con fede, come
sognare la ricchezza. Da anni pur-           paga due volte, la prima come gioca-
                                                                                       diceva un antico libro (Pr 16,33):
troppo molto è cambiato. Il gioco            tore, la seconda come contribuente.       “Si getta la sorte nel grembo, ma
miete le sue numerosissime vittime           La mancanza di interessi, amicizie,       ogni decisione viene dal Signore”.
proprio fra i ceti più modesti. Primi        rapporti umani, sono negli anziani la     Sull'azzardo ci sono dei principi
fra tutti, i pensionati. Basta entrare       causa prima di questa dipendenza.         che mettono in guardia. Il gioco
in una delle moltissime ricevitorie-         Le molte ore di solitudine trascorse      per guadagnare e le scommes-
bar-tabaccherie e non solo nei primi         davanti alla televisione, la pigrizia,    se nascono da un cuore avido,
giorni del mese. Il pienone di teste         l’apatia, l’inedia che ne conseguono,     sentimento che Dio odia (1Cor
grigie la dice lunga. Macchinette,           vengono apparentemente interrotte         6,9.10; Ef 5,3.5). Chi gioca spera
gratta e vinci di ogni importo e nome        “dal brivido” della giocata. Anche al     di ricavare del denaro dalle per-
e rimane sempre, se pur meno get-            Centro don Vecchi e al Ritrovo si gio-    dite altrui, ma la Bibbia vieta di
tonato, il gioco dell’otto. Ai più pigri     ca. Da sempre, al poker si preferisce     prendere quello che è degli altri
ecco venire in aiuto la televisione o        la tombola. Ma in palio c'è qualcosa      (Es 20,17; Rm 7,7; 13,9.10). Gio-
internet, con giochi dalle multiformi        di più importante del denaro. Nella       care anche piccole somme può
versioni. Il merito di tali insidiosi tra-   "bisca" del Don Vecchi la posta in gio-   far nascere un pericolo del vizio
bocchetti, solo in apparenza innocui         co è il piacere di stare in compagnia,    (1Tm 6,9.10). Chi gioca fa spesso
passatempi, va quasi sempre allo             fare quattro chiacchere, qualche          affidamento sulla superstizione
                                                                                       o sulla fortuna. E questo diventa
Stato. Nelle casse pubbliche entra-          pettegolezzo, di costatare come la
                                                                                       una forma di idolatria (Is 65,11).
no giornalmente milioni e milioni di         vicina sia più o meno fortunata. Al
                                                                                       Al posto di alimentare il deside-
euro provenienti dalle tasche di chi,        Ritrovo, essendoci dei premi in palio,
                                                                                       rio per una vincita senza fati-
con grande dabbenaggine, gioca non           il gioco è più rischioso. Loredana,       ca, la Bibbia incoraggia a darsi
solo il denaro che ha, ma spesso an-         da sempre, assolve con scrupolo e         da fare (Qo 2,24; Ef 4,28). Per-
che quello che non ha. Sono cinque,          attenzione l’incarico di provvede-        ché alla fine è giusto che mangi
dieci, venti euro alla volta: sommati,       re di volta in volta alla vincite. Le     solo chi lavora (2Tes 3,10.12).
ogni fine settimana, ogni fine mese,           accanite, assidue giocatrici, se for-     In effetti il gioco d’azzardo è
fanno l’intero reddito del giocatore         tunate, possono far ritorno a casa        una droga silenziosa che rovina
compulsivo. L’errata convinzione è           con una scatola di fagioli, o piselli,    le relazioni, genera falsità per
sempre la stessa: prima o poi vinco          o di passata, oppure con un chilo di      nascondere le perdite, impove-
pareggiando le perdite precedenti.           pasta, o una confezione di dolci sfo-     risce la famiglia e umilia la vita.
Seguono debiti impossibili da estin-         gliatine! Al piacere del pomeriggio       Chi anche dovesse guadagnare
guere. Ma lo Stato sa essere generoso        trascorso in compagnia, si aggiun-        da questo strumento dovrebbe
con le sue vittime! Ecco ambulatori          ge, quello del tutto secondario, di       chiedersi che cosa sta realmen-
e personale medico specializzato per         gustare un piatto di pasta a costo        te producendo per il bene della
guarire pazienti affetti da ludopatia.        zero. Giocare senza farsi giocare è       società e capirebbe come stia
Dal greco ludos, giochi e patia, pa-         possibile e molto più divertente.         buttando la sua stessa esistenza.

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Il punto di vista

                              Battere le proprie ali
                              di don Fausto Bonini

Siamo chiamati a imparare a volare e a insegnare agli altri a volare. La storia del gabbiano
Livingston ci insegna che solo seguendo le nostre passioni possiamo dare un senso alla vita
Jonathan Livingston: un gabbiano famoso                  rare a volare formando in poco tempo un gruppo
Ancora un suggerimento di lettura per l'estate. E’       ben nutrito. La voglia di volare diventa contagiosa.
un libro dedicato ai giovani. Non i giovani anagra-
fici, ma i giovani “dentro”. Ottantenni compresi e        “Più alto vola il gabbiano e più vede lontano”
anche oltre. Il titolo è: Il gabbiano Jonathan Livin-    Il messaggio del libro, pubblicato nel 1970 da Ri-
gston. L’autore è un pilota americano di nome Ri-        chard Bach, come dicevamo pilota americano di
chard Bach. La casa editrice è Bur Rizzoli. Prezzo       professione, “è una metafora - scrive l’autore - che
modestissimo. Jonathan è un gabbiano diverso da          ci insegna che solo ciò che amiamo dà senso alla
tutti quei gabbiani, divoratori di cibo, che in questo   vita. Non a caso, tutte le persone di successo hanno
periodo creano problemi a Venezia tanto da me-           seguito le loro passioni. Per me è stato il volo, per
ritare titoli e fotografie nei giornali locali. Mentre    altri la danza, la tecnologia, la pubblicità. Se si se-
tutti gli altri gabbiani si affannano per trovare il      guono le passioni, le nostre vite saranno certo più
cibo e sopravvivere, senza badare ad altro, il gab-      complicate di chi vi rinuncia. Ma saranno anche più
biano Jonathan adora volare e si allena per diven-       felici”. Nella vita è importante imparare a volare
tare perfetto nel volo. Per questo è rimproverato        ed insegnare ad altri a volare, come si diceva, nella
dagli altri componenti del suo stormo, lo Stormo         convinzione che volare sia la più grande emozione
Buonappetito, che non comprendono la sua passio-         e gioia. Volare significa aver coraggio delle proprie
ne per il volo. Alla fine il Consiglio degli Anziani      azioni, non aver rimpianto per il passato, risveglia-
decide di esiliarlo per la sua condotta spericolata,     re in noi quella persona ribelle che c’è in fondo a
inappropriata per un gabbiano. Così Jonathan si ri-      ognuno. Ribelle non con cattiveria, ma ribelle per
tira presso delle scogliere solitarie e si perfeziona    amore e con amore. Capace di trasmettere valo-
nel volo acrobatico fino a raggiungere la velocità        ri e di lasciare in eredità la voglia di sognare. Il
del pensiero, seguendo le lezioni del più anziano        contagio funziona. Anche nel bene, per fortuna. Ri-
ed esperto del gruppo. Finalmente altri gabbiani lo      chard Bach dedica la sua opera al “vero Gabbiano
raggiungono e Jonathan assume il ruolo del mae-          Jonathan, che vive dentro tutti noi” e che ci spin-
stro e riesce a trasmettere ad altri la sua passio-      ge a volare e a insegnare a volare. Buona lettura.
ne per il volo convinto che volare sia la più grande
emozione e gioia. Le lezioni di volo di Jonathan al      Con questo consiglio mi prendo una breve pausa esti-
giovane Fletcher non passano inosservate e pian          va e saluto i miei lettori. Ci rivediamo verso metà set-
piano altri gabbiani si uniscono ai due per impa-        tembre. Grazie della vostra attenzione e simpatia!

                                                                                  Camere disponibili
                                                                                al Centro don Vecchi 6
                                                                              Al Centro don Vecchi 6, l'ultima strut-
                                                                              tura realizzata in ordine di tempo e
                                                                              inserita nel complesso del Villaggio
                                                                              solidale degli Arzeroni, a non molta
                                                                              distanza dalla zona commerciale del
                                                                              Terraglio e dall’ospedale dell’Ange-
                                                                              lo, ci sono stanze a disposizione di
                                                                              chi deve trascorrere un certo perio-
                                                                              do a Mestre per lavorare oppure per
                                                                              assistere i propri parenti ricoverati
                                                                              in città. Sono a disposizione anche
                                                                              di chi abbia per qualsiasi motivo una
                                                                              necessità abitativa di carattere tem-
                                                                              poraneo. Per prenotare una stanza
                                                                              è possibile chiamare lo 0413942214.

ANNO 14 - N° 26 / Domenica 1 luglio 2018                                                                                7
Mondo volontariato

                        Libera nos a malo
                        di Luca Bagnoli

Colloquio con Lorenzo Lazzari                                                     malavita. Sono circa 200 milioni di
responsabile del presidio "Libera"                                                euro all'anno. L'eredità della Mala
di Venezia e terraferma.                                                          del Brenta di Felice Maniero è stata
                                                                                  raccolta dalla Banda dei Mestrini.
Che cos'è Libera?                                                                 Un monopolio di evasione fiscale
“Nacque a metà degli anni Novanta                                                 ottenuto con violenza, oggi sostitu-
come antimafia sociale, al fianco di                                                ita da legalissime agenzie di viag-
quella istituzionale, per rispondere                                              gio, che danno meno nell'occhio.
alla logica stragista di Cosa Nostra.                                             Nel 2014 è stato arrestato proprio
La sua anima è don Luigi Ciotti, che                                              a Mestre Vito Galatolo, boss paler-
si occupava di stupefacenti, ieri                                                 mitano che lavorava per una socie-
come oggi nelle mani della crimina-                                               tà di navigazione riconducibile a
lità organizzata. Raccogliemmo mi-                                                Otello Novello, detto il Cocco Cine-
gliaia di firme per riutilizzare i beni                                            se, attualmente sotto processo per
confiscati ai mafiosi. Fu un atto poli-                                             concorso esterno in associazione
tico. E il Parlamento votò all'unani-     Lorenzo Lazzari                         mafiosa. Noi cerchiamo di contra-
mità. Libera è 'contro' e 'per'. Si op-                                           stare la disinformazione e colgo
pone alla mafia, ma per ricostruire.       come certi governatori regionali...”.   quest'occasione per ringraziare il
Serve tenacia, proposta, non basta                                                giornalista Maurizio Dianese, fir-
indignarsi. E poi dobbiamo condi-         Come definirebbe la mafia ope-            ma storica del Gazzettino, che più
videre, in modo corresponsabile”.         rante nel Veneto orientale?             di tutti ha trattato l'argomento”.
                                          “Economica. Presente in tutte le
Come agite?                               provincie della regione. Tra Bibio-     Quali strumenti vi potrebbero
“Sensibilizzando sul riutilizzo dei       ne e Caorle hanno investito nel         aiutare?
beni, per evitare che i vecchi pro-       settore edilizio. Al Lido di Venezia    “Spazi pubblici di cui disporre. Le
prietari se li ricomprino. Educando       un boss della 'Ndrangheta vole-         parrocchie in questo senso ci han-
i giovani delle scuole e delle uni-       va acquistare tutte le attività del     no sempre dato una grossa mano
versità alla giustizia e alla legali-     gran viale Santa Maria Elisabetta.      fornendoci occasioni di dibattito”.
tà. E poi c'è la memoria. Ogni 21         Giocano su due tavoli, tra latitan-
marzo ricordiamo, pronunciando            za e riconoscibilità, magari com-       Il vostro presidio si chiama Vitti-
nome per nome, tutte le vittime           prando la squadra di calcio locale”.    me dei Veleni del Petrolchimico:
innocenti di mafia. Il nostro pre-                                                 sono morti di mafia?
sidio ha organizzato diversi eventi       Che cosa dire a proposito della         “No. Ma è una storia d'ingiustizia
pubblici, tornei sportivi, attività in    questione Tronchetto a Veneziadi        sociale consumata sulla pelle di
merito al Petrolchimico, spettaco-        cui spesso parlano le cronache?         operai e famiglie. E noi, sull'esem-
li teatrali, feste di tesseramento        “Il 100 per 100 del turismo che         pio di don Luigi Ciotti, siamo qui
e giornate dedicate alle politiche        arriva in pullman è gestito dalla       per “saldare la terra con il cielo”.
sociali, che sono il vero e proprio
motore di una cultura antimafia”.
                                             La scheda
Come si approcciano i giovani a            Libera è una rete di 1500 associazioni impegnate a sollecitare la so-
questi temi?                               cietà civile nella lotta alle mafie, costruendo sinergie politiche e or-
“Alcuni prodotti letterari e cinema-       ganizzative che diffondano la cultura della legalità e della giustizia. Si
tografici distorcono la realtà, mitiz-      dedica inoltre all'uso sociale dei beni confiscati, lotta contro la cor-
zando i criminali. Ma la censura non       ruzione, formazione antimafia, progetti su lavoro e sviluppo, attività
                                           antiusura. Il presidio di Venezia e terraferma favorisce il collegamen-
serve. Forniamo ai ragazzi i mezzi
                                           to tra promotori e sostenitori di progetti volti alla legalità in ambito
per leggere correttamente ciò che
                                           culturale, economico, educativo, assistenziale e sportivo. Libera è ri-
li circonda. In fondo sembrano già
                                           conosciuta dal Ministero competente come associazione di promozione
preparati e consapevoli che la ma-         sociale, nonché inserita dall'Eurispes tra le eccellenze italiane. Contat-
fia è presente anche al nord, diver-        ti: via Palladio 3, Marghera; www.libera.it; presidio.venezia@libera.it.
samente dagli adulti negazionisti,

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Tradizioni popolari

                              Il calendario del contadino
                              di don Sandro Vigani

Da san Martino a san Martino                   bestiame lo mangiasse volentieri. Le      ci sarebbero stati più maschi. Con
“Co’ San Martin, ano novo par el               viti andavano potate in luna crescen-     la luna calante invece più femmi-
contadin”, si diceva un tempo. Nel-            te se non si voleva avere poco frut-      ne. Le giovani potevano rimanere
le campagne venete il ciclo annuale            to. Gli innesti non si potevano fare      incinte se guardavano a lungo la
incominciava il giorno di san Marti-           “a occhio” quando la luna era “in         luna piena. Si credeva che i par-
no, l’11 novembre, e si concludeva             moto”, cioè cresceva o calava perché      ti fossero più numerosi con la luna
a San Martino dell’anno successivo.            non avrebbero attecchito. L’aratura       piena. Se il neonato veniva espo-
Infatti, al principio di novembre,             dei campi si faceva in luna calante e     sto alla luce della luna piena, sa-
con la vendemmia dell’uva, i rac-              così anche la concimazione per favo-      rebbe stato più forte e robusto.
colti terminavano e con essa veniva            rire la decomposizione del concime.       Anche l’umore poteva essere influen-
sciolto il contratto tra il datore di          Le semine: le patate si seminavano        zato dalla luna. Chi dormiva col capo
lavoro – il padrone del latifondo – e          in luna calante e nei giorni senza        esposto ai raggi lunari, poteva diven-
il lavoratore. Se il padrone non rin-          “R”.; l’insalata, il sedano, il prez-     tar sonnambulo o matto. “Lunatica”
novava il contratto, la famiglia con-          zemolo in Luna calante altrimenti         era la persona che, subendo l’influen-
tadina doveva far su e so robe e tro-          andavano in semenza. Il cavolfio-          za della luna, aveva sbalzi d’umore,
var ‘n altro paròn, trasferirsi in un          re si seminava in luna crescente,         si arrabbiava improvvisamente ed
altro latifondo, perché purtroppo,             il grano con la luna nuova; aglio,        altrettanto repentinamente diven-
nella vita contadina, bisogna taca-            porri, cipolle con la luna piena;         tava euforico. Oppure era un tipo
re el musso dove che vol el paròn.             rape e ravanelli con la luna nuova.       bizzarro, stravagante ed eccentrico.
                                               Lavori agricoli in casa: il maiale do-
Il Lunario                                     veva essere ucciso in luna crescente      I pronostici dall’aspetto della luna
La civiltà contadina attribuiva un             altrimenti gli insaccati sarebbero an-    Le macchie della luna che si vedono
valore     fondamentale     all’influs-         dati a male. I capelli si tagliavano in   dalla terra la fanno rassomigliare al
so della Luna sul globo terrestre.             luna crescente perché non crescesse-      volto di un uomo: questo faceva sì
Misurava l’anno, e perciò tut-                 ro troppo in fretta; le pecore andava-    che il contadino attribuisse al satelli-
ta l’esistenza, sulle fasi lunari. Il          no tosate in Luna calante; se si face-    te terrestre un aspetto antropomor-
suo calendario si chiamava infat-              va il bucato in Luna piena, risultava     fico. Tale aspetto dava vita a vari
ti Lunario. Gli ambiti dell’influen-            tutto macchiato; le uova raccolte con     pronostici. E così: se aveva macchie
za lunare erano sostanzialmente                la Luna d’agosto venivano conservate      scure, sarebbe piovuto. Mezza luna
tutti quelli della vita contadina.             per tutto l’anno. Il vino andava trava-   rossa portava vento. Se nel terzo o
I lavori agricoli nei campi: la po-            sato in luna calante e in luna calante    quarto giorno era sottile e limpida,
tatura, la vendemmia, la raccolta              si raccoglievano anche la frutta e gli    portava invece serenità. Se il suo
del fieno, l’aratura, la raccolta del-          ortaggi da mettere sotto conserva.        cerchio era rosso, chiamava grandi-
la frutta, del grano. Il fieno andava           Il parto: se vitelli, agnelli, pulci-     ne. Se era piena, con un alone nero,
tagliato in Luna crescente perché il           ni nascevano con la luna crescente        portava infine pioggia. (4/continua)

                                                                                            Pranzo della domenica
                                                                                            Invito per anziani soli
                                                                                          La Fondazione Carpinetum ricorda che
                                                                                          la prima e la terza domenica di ogni
                                                                                          mese sono invitati a pranzo tutti gli
                                                                                          anziani della città che vivono da soli e
                                                                                          le persone che non hanno compagnia.
                                                                                          L'appuntamento è al Senior Restaurant
                                                                                          del Centro don Vecchi 1, con ingresso
                                                                                          da via dei Trecento campi a Carpene-
                                                                                          do, dietro viale Don Sturzo. È neces-
                                                                                          sario soltanto prenotare telefonica-
                                                                                          mente in orario d’ufficio contattando
                                                                                          la segreteria al numero 0415353000.
                                                                                          Il prossimo pranzo è fissato per do-
                                                                                          menica 1 luglio, alle ore 12.30.

ANNO 14 - N° 26 / Domenica 1 luglio 2018                                                                                             9
I mestieri di una volta

                       Il lustrascarpe
                       di Adriana Cercato

Il mestiere del lustrascarpe consi-      to dell’avventore ponendolo sullo
steva nel pulire e lucidare le scar-     zoccolo di legno rialzato sulla sua                5 per mille
pe altrui, generalmente sulla stra-      cassetta, ripuliva la scarpa dal fan-    Un modo concreto per aiutare
da. Nell'Italia meridionale del Do-      go e dalla polvere e la ungeva con
                                                                                 Il 5 per mille è una parte delle nostre
poguerra e nel periodo delle grandi      una piccola quantità della sua mi-      tasse a cui lo Stato "rinuncia" per so-
migrazioni dall'Italia verso gli Stati   stura. La seconda parte del lavoro      stenere un ente benefico che aiuta
Uniti, chi si guadagnava da vive-        era la più importante: lo strofinio.     il prossimo in difficoltà. Non costa
re facendo il lustrascarpe per le        Dopo aver pulito e lucidato la pri-     nulla e se non si sceglie di donarlo
strade, per lo più ragazzini, veniva     ma scarpa, avvertiva il cliente con     rimane comunque allo Stato. Il 5 per
spesso chiamato “sciuscià”, termi-       un toc di spazzola sulla cassetta, di   mille non sostituisce l’8 per mille
                                                                                 destinato alle confessioni religiose.
ne derivato dall’italianizzazione        cambiare piede, senza tuttavia di-
                                                                                 Sono due opportunità diverse di de-
della denominazione inglese “shoe-       sturbarlo mentre leggeva il giorna-     stinare le proprie imposte per fini
shiner”. Gli attrezzi del lustrascar-    le. Infine una passata vigorosa con      differenti. Amici lettori vi chiedia-
pe consistevano in una cassetta di       la seta di un vecchio ombrello, te-     mo di impiegare bene le tasse sce-
legno, dalla quale sporgevano due        nuta ben tesa tra le mani in avanti e   gliendo, nella dichiarazione dei red-
sagome di legno dove il cliente          indietro, concludeva l’operazione.      diti, come destinare il 5 per mille.
poggiava i piedi, vari tipi di spazzo-   Un tempo diffuso in gran par-                   Tre possibilità di scelta
le, lucido e anilina nera o marrone,     te del mondo, il mestiere del lu-
                                                                                 Se credete opportuno il lavoro fat-
a seconda del colore delle scarpe        strascarpe è per lo più progressi-
                                                                                 to con gli anziani e le famiglie in
da lucidare. Spesso il corredo di        vamente scomparso in Europa e           difficoltà proponiamo di dare il 5
lavoro prevedeva anche una pol-          nel Nordamerica. Va anche detto         permille alla Fondazione Carpine-
trona dove il cliente si accomodava      che le nuove tipologie di scarpe,       tum dei Centri don vecchi: codi-
per tutta la durata dell’operazio-       fabbricate non più in cuoio ben-        ce fiscale 94064080271. Se inve-
ne. Seduto su uno scannetto e con        sì in stoffa o materiali sintetici,      ce preferite sostenere i bambini
la cassetta degli attrezzi a lato, il    necessitano poco o affatto di un         si può aiutare il Centro Infanzia Il
                                                                                 Germoglio che da più di 100 anni
lustrascarpe sistemava il pezzo di       lustrascarpe. Così la professione
                                                                                 si occupa della formazione e del-
legno su cui far poggiare il piede       è scomparsa, proprio come la ne-        la crescita dei bambini in via Ca’
del cliente e, dopo aver tirato fuo-     cessità di pulirsi le scarpe! Que-      Rossa: codice fiscale 90178890274.
ri dalla cassetta spazzole dure e        sto mestiere resta comunque un          Da ultimo invece, per chi ritiene
morbide, lucido di diversi colori e      ricordo d’altri tempi, come tanti       di sostenere le donne in difficoltà
panno per lucidare, iniziava a pu-       ormai scomparsi, ma che rimango-        da secoli c’è l’Associazione Pia-
lire le scarpe. Quando si accingeva      no patrimonio della nostra tradi-       vento: codice fiscale 90017970279.
all’opera, poggiava il piede calza-      zione e della nostra cultura locale.              Come destinarlo
                                                                                 Se compili il Modello 730 o il Modello
                                                                                 Redditi, nel riquadro “Sostegno del
                                                                                 volontariato…” firma e scrivi il co-
                                                                                 dice fiscale dell'ente prescelto. Se
                                                                                 non sei tenuto a presentare la di-
                                                                                 chiarazione dei redditi puoi comun-
                                                                                 que donare il tuo 5 per mille: nella
                                                                                 scheda fornita insieme alla Certifi-
                                                                                 cazione Unica dal tuo datore di la-
                                                                                 voro o dall’ente che eroga la pensio-
                                                                                 ne, firma nel riquadro “Sostegno del
                                                                                 volontariato…” e scrivi nel riquadro
                                                                                 il codice fiscale dell'ente prescel-
                                                                                 to. Inserisci la scheda in una busta
                                                                                 chiusa e scrivici “Destinazione 5 per
                                                                                 mille Irpef” insieme al tuo cognome,
                                                                                 nome e codice fiscale, consegnala
                                                                                 poi gratuitamente ad un ufficio po-
                                                                                 stale, al Caf o al tuo commercialista.

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Per trasparenza

La Cittadella della solidarietà
Sottoscrizione cittadina a favore della costruzione della nuova opera di bene
Il dottor Giancarlo Florio ha sottoscritto     La signora Emilia Battistella ha sottoscritto   È stata sottoscritta un’azione, pari a €
la sua azione mensile, pari a € 50, per        quasi mezza azione, pari a € 20.                50, per onorare la memoria della defunta
ricordare la sua cara sposa Chiara.                                                            Lina Simi.
                                               La moglie del defunto Giorgio ha
La signora Bonafé ha sottoscritto              sottoscritto quasi mezza azione, pari a €       È stata sottoscritta quasi mezza azione,
un’azione, pari a € 50, in memoria del         20, per onorare la memoria del suo caro         pari a € 20, in memoria di: Umberto,
marito Roberto e del genero Millo.             marito.                                         Vittorina, Luciano e dei defunti delle
                                                                                               famiglie Sandre e Carraro.
Una signora ha sottoscritto quasi mezza        I signori Ida e Fernando Ferrari hanno
azione, pari a € 20, per ricordare il          sottoscritto un’azione, pari a € 50, in         La signora Paola Haymar ha sottoscritto
defunto Primo.                                 ricordo dei loro cari defunti: Fernando,        un’azione, pari a € 50, in memoria dei
                                               Maria ed Enrico.                                defunti della sua famiglia e di quelli della
Una signora di Mirano ha sottoscritto                                                          famiglia di suo marito.
più di mezza azione, pari a € 35, per          La signora Rossi ha sottoscritto un’azione,
ricordare i seguenti defunti: Piero,           pari a € 50, per ricordare la defunta Isetta.   La moglie del defunto Romolo, titolare
Adolfo, Rita, Anna, Vally, Antonio e                                                           della bottega alimentare di Via Trezzo, ha
Patrizia.                                      Sono stati sottoscritti quattro quinti          sottoscritto quattro azioni, pari a € 200.
                                               di azione, pari a € 40, per ricordare i
La signora Natalina Michielon ha               defunti delle famiglie: Dalla Libera Longo,     La moglie del defunto Silvano Scussel ha
sottoscritto quasi mezza azione, pari a €      Florian, Chinellato e Sartori.                  sottoscritto quasi mezza azione, pari a €
20, in ricordo dell’amica Severina.                                                            20, in ricordo del marito.
                                               Il marito della defunta Giuseppina Piccardi,
La signora Emanuela Brusaferro ha              in occasione del secondo anniversario della     La moglie del defunto Alessandro ha
sottoscritto un’azione, pari a € 50, per       sua morte, ha sottoscritto un’azione, pari a    sottoscritto quasi mezza azione, pari a €
ricordare i defunti: Edvige, Antonio e         € 50, in sua memoria.                           20, in ricordo di suo marito.
Domenico.
                                               Un residente del Centro Don Vecchi di           I coniugi Pinelli hanno sottoscritto quasi
È stata sottoscritta un’azione, pari a € 50,   Campalto, il 24 aprile, in occasione della      mezza azione, pari a € 20, per onorare la
in memoria dei defunti: Agnese Magro e         benedizione delle case, ha sottoscritto         memoria del loro caro Renzo.
Primo Giacomazzi.                              un’azione, pari a € 50.
                                                                                               I cinque fratelli Bommarco hanno
È stata sottoscritta quasi mezza azione,       Sei residenti del Centro Don Vecchi di          sottoscritto quattro azioni, pari a €
pari a € 20, in ricordo dei defunti:           Campalto hanno sottoscritto quasi mezza         200, per onorare la memoria della loro
Adriana, Giacomo, Angelo e Danilo.             azione, pari a € 20, ciascuno.                  amatissima madre Giovanna Chersini
La signora Dogà Parisen ha sottoscritto        Il signor Riccardo Rocchi ha sottoscritto       Bommarco.
quasi mezza azione, pari a € 20, in            un’azione, pari a € 50.                         La signora Elena Fuchs ha sottoscritto
ricordo dei defunti della sua famiglia e di                                                    quasi mezza azione, pari a € 20,
quelli delle famiglie Carlin e Dogà.           I due figli della defunta Guglielmina
                                               Castelletti hanno sottoscritto tre azioni,      in ricordo dell’amica defunta Ada
È stata sottoscritta quasi mezza azione,       pari a € 150, per onorare la memoria            Tagliapietra.
pari a € 20, in memoria dei defunti            della loro anziana madre, scomparsa             Il figlio del defunto Armando Senigaglia
Ermanno, Iginia e Gustavo.                     recentemente.                                   ha sottoscritto un’azione, pari a € 50, in
La figlia di Giuseppe Tessaro ha                I familiari della defunta Gioia Cecchinato      ricordo di suo padre.
sottoscritto quasi mezza azione, pari a €      hanno sottoscritto un’azione, pari a € 50,
                                                                                               Una persona amica del defunto Armando
20, in memoria di suo padre.                   per onorare la memoria della loro cara
                                                                                               Senigaglia, che ha voluto rimanere
                                               congiunta.
Il signor Vincenzo D’Antonio ha sottoscritto                                                   anonima, ha sottoscritto un’azione, pari a
un’azione, pari a € 50, in memoria dei         Il figlio del defunto Renato Tiozzo ha           € 50, in sua memoria.
defunti: Pia, Angela, Ada, Giulio, Federico,   sottoscritto mezza azione, pari a € 25, in
Pietro, Teresa, Francesca, Giulio, Amalia,     ricordo di suo padre.                           La signora Busato ha sottoscritto
Andrea e Vincenzo.                                                                             un’azione, pari a € 50, in memoria del
                                               I tre figli della defunta Giulia Castelli        marito Bruno e del figlio Dario.
I signori Laura e Francesco Ronchin hanno      hanno sottoscritto quasi un’azione e
sottoscritto quasi due azioni e mezza,         mezza, pari a € 70, in ricordo della loro       I due figli della defunta Marisa Zinelli De
pari a € 120.                                  madre.                                          Lorenzi hanno sottoscritto tre azioni, pari
                                                                                               a € 150, per onorare a memoria della loro
I volontari che fanno i camerieri presso       Una nipote della defunta Giulia Castelli        carissima madre.
il Senior Restaurant hanno sottoscritto        ha sottoscritto un’azione, pari a € 50, in
quasi mezza azione, pari a € 20.               ricordo della nonna.                            La signora Morini ha sottoscritto quasi
                                                                                               mezza azione, pari a € 20.
I due figli del defunto Antonio Di Giacomo      Il figlio del defunto Luigi Contin ha
hanno sottoscritto due azioni, pari a €        sottoscritto un’azione, pari a € 50, in         I coniugi Fassetta hanno sottoscritto due
100, al fine di onorare la memoria del          ricordo di suo padre.                           azioni, pari a € 100, per festeggiare il 45°
loro padre.                                                                                    anniversario di matrimonio.
                                               Il marito e la figlia della defunta Paola
Il figlio della defunta Daria Dolber ha         Novello hanno sottoscritto due azioni,          Il figlio della defunta Silvana Bortolin ha
sottoscritto quasi mezza azione, pari a €      pari a € 100, per onorare la memoria            sottoscritto quattro azioni, pari a € 200,
20, per onorare la memoria di sua madre.       della loro cara congiunta.                      per ricordare la sua carissima madre.

ANNO 14 - N° 26 / Domenica 1 luglio 2018                                                                                                 11
La nostra storia

                        Lo stemma di Mestre
                        di Sergio Barizza

Ogni città, grande o piccola, ha i          dei confederati della Lega di Cam-
suoi simboli. Tra questi il più impor-      brai nel 1513. Su questo stemma,
tante è sicuramente lo stemma nel           all'inizio del 1917, quando venne
quale solitamente si sintetizzano al-       finalmente formalizzata la doman-
cuni dei principali aspetti della vita      da di concessione del titolo di cit-
cittadina: le famiglie più rilevanti,       tà, venne richiesto di sovrapporre
le vittorie, i lavori, il paesaggio con     la corona turrita che simboleggiava
colline, montagne e acque, i frutti         appunto l'acquisizione del nuovo
della terra… Il Comune di Mestre,           status. Il titolo di città venne con-
istituito nel 1806 sotto la domina-         cesso dal re Vittorio Emmanuele
zione francese, non ne fu all’inizio        III, con decreto del 6 maggio 1923,
dotato. A colmare il vuoto provvide         quand'erano ormai trascorsi più di
il governo austriaco una volta che          sei anni dalla richiesta. Il 30 agosto
Venezia e la vicina terraferma pas-         successivo quel titolo veniva tra-
sarono, dopo un lungo assedio, sot-         scritto nei registri della consulta
to il suo dominio il 20 aprile 1814. Il     araldica, unitamente allo "stemma
7 aprile 1815 sarebbero state inglo-        di cui il Comune aveva diritto di
bate nell’appena costituito Regno           fare uso", che rimaneva sostanzial-
Lombardo Veneto che, salvo l’inter-         mente invariato rispetto alla forma
ruzione rivoluzionaria del 1848/49 ,        ormai usuale fissata nel 1837, salvo
sarebbe durato fino al 1866 quando           la sovrapposizione della corona a ri-
il 3 ottobre, con la pace di Vienna,        cordare il nuovo status della città di
Venezia con tutto il Veneto e parte         Mestre e la torsione del leone posto
del Friuli, vennero annesse al Re-          nel primo quarto. Diligenti ricerche                           In punta di penna
gno d’Italia. Cominciarono ricerche         archivistiche, di cui la commissione                               di Alvise Sperandio
d’archivio per delineare definitiva-         araldica prese atto, avevano infatti
mente i contorni dello stemma: la           messo in risalto come sotto la Do-                      A (quasi) ogni giardino, una protesta.
Cancelleria Imperiale di Vienna si          minante la faccia del leone fosse                       Non è un periodo facile per le aree
rivelò molto pignola nel verificare e        costantemente voltata verso la cro-                     verdi della città, molte delle quali
approvare i singoli elementi. Final-        ce centrale, mentre dagli austriaci                     sono in preda a problemi di droga e
                                                                                                    di degrado. Purtroppo Mestre sem-
mente, una ventina d’anni dopo, il          era stato girato, a guardare verso                      bra tornata la capitale dello spac-
14 novembre 1837, al municipio di           l'esterno, in modo da porgere alla                      cio com'era trent'anni fa, tanto che
Mestre venne concesso il proprio            croce, sprezzantemente, "il dere-                       nell'ultimo anno ci sono state ben 16
stemma dall'imperatore d'Austria            tano". Eccone comunque la precisa                       morti per overdose. In questi giorni si
Ferdinando I°. Venne così fissato da         nuova descrizione (R.D. 27/8/1923):                     è levata forte la denuncia dei cittadini
un decreto della cancelleria impe-          "D'azzurro alla croce d'argento, ac-                    sull'invivibilità del parco di villa Queri-
                                                                                                    ni, che sarebbe una perla dove andare
riale del successivo 24 marzo 1838:         compagnata al primo canto dal
                                                                                                    nel tempo libero se non fosse in mano
"Scudo bleu con croce argentea; in          leone di San Marco, al terzo dal-                       a delinquenti che seminano morte e
alto nel quadrato destro un leone           la lettera maiuscola M, al quarto                       a balordi che bivaccano dappertutto.
alato di S. Marco; sotto a destra la        dalla lettera pure maiuscola F, en-                     A poca distanza non se la passa bene
lettera M ed a sinistra la lettera F        trambe in oro, in carattere roma-                       neanche il giardino di via Antonio Da
in caratteri d'oro lapidari. Intorno        no. Lo scudo sarà sormontato dalla                      Mestre. Tutta la zona sta pagando tan-
                                                                                                    tissimo la situazione in cui versa l'area
allo scudo vi sarà un ornato in oro         corona di città". Questo stemma
                                                                                                    dell'ex ospedale Umberto I. Lo scorso
con decorazione arabesca". Le let-          e il relativo gonfalone rifatto con                     14 giugno è stato il decimo anniver-
tere M e F, cioè Mestre Fidelissima,        qualche leggera modifica nel 1925                        sario della chiusura dell'ospedale, poi
richiamavano il privilegio concesso         principalmente per potervi proprio                      demolito. Da allora è rimasto tutto
dalla Serenissima di riportare quel-        apporre la corona e ridisegnare il                      abbandonato e soluzioni all'orizzonte
le lettere nei documenti ufficiali a          leone voltato verso la croce cen-                       non se ne intravedono tuttora. Uno
ricordo della resistenza e successi-        trale, sono tuttora i simboli ufficiali                   scandalo in centro città che grida ven-
                                                                                                    detta. Ma qualcuno ne risponderà mai?
va distruzione della città, da parte        della città di Mestre. (22/continua)

                                            Pubblicazione settimanale della Fondazione Carpinetum dei Centri don Vecchi di Mestre e del polo
                                            solidale in favore di chi versa in disagio economico - Autorizzazione del Tribunale di Ve del 5/2/1979
                                            Direttore responsabile: don Gianni Antoniazzi; caporedattore: Alvise Sperandio; grafica: Maurizio Nardi
                                            Conto Corrente Postale n. 12534301 - www.fondazionecarpinetum.org - incontro@centrodonvecchi.org
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