Gli anziani e il gioco - Il Centro Don Vecchi
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SETTIMANALE DELLA FONDAZIONE CARPINETUM ANNO 14 - N° 26 / Domenica 1 luglio 2018 Gli anziani e il gioco di don Gianni Antoniazzi Gli italiani sborsano 10 miliardi di euro l’anno per pagare l’Imu. Per il gioco d’azzardo, invece, nel 2016 ne hanno spesi più di 90: nove vol- te tanto. Il settore non conosce cri- si, anzi, pur nella crisi cresce del 7% all’anno. Giocano soprattutto i pensionati che hanno entrate sicu- re, tempo libero e sperano di ac- comodare figli. Un mio parente ha dissipato il patrimonio. Secondo il nonno aveva ereditato “mezzo pa- ese”. Già negli anni Settanta veniva al Casinò di Venezia. Non dimenti- co le lacrime della moglie e l’imba- razzo del figlio. Neppure la perdita della casa lo aveva fatto smettere. In 26 anni di prete ho conosciuto troppe situazioni analoghe. Ho vi- sto gente erodere il Tfr, la pensione e gli affetti. Adesso, poi, l’industria del rischio è cresciuta: prima c’era la schedina, poi il superenalotto e le macchinette, ora invece i siti in- ternet sono studiati per lasciare la speranza e togliere la ricchezza. Il Catechismo della Chiesa Cattolica è morbido e dice: "I giochi d'az- zardo o le scommesse non sono in se stessi contrari alla giustizia" (n. 2413). Aggiunge però che diventano inaccettabili se privano la persona del necessario. C'è, comunque, una bella differenza tra quei 90 miliardi e la tombola al Centro don Vecchi o al Ritrovo. Contro l’azzardo servo- no parole molto marcate. La Scrit- tura divina condanna i tentativi di "arricchire velocemente" (Pr 13,11; 23,5; Ec 5,10) e più volte Gesù mette in guardia dall’amore per il denaro (1Tm 6,10). La regola è che prima di tutto viene il bene della persona.
L'intervista "Ridare amore agli anziani" di Alvise Sperandio Casinò, lotto, gratta e vinci: quasi un pensionato su due gioca d'azzardo. Per il sociologo Silvano Felisati le persone avanti con gli anni devono tornare protagoniste della vita sociale Silvano Felisati, sociologo delle dipen- C'è anche chi tenta la fortuna per denze, già a lungo in servizio al SerD, arrotondare una pensione modesta? da cui è andato in pensione il primo "Certo, l'altra variabile che incita al giugno scorso. Qual è la situazione? gioco in maniera autodistruttiva è la "Di recente abbiamo svolto una ricerca povertà. Ci sono anziani che ragiona- in collaborazione con la sezione Pen- no così: perso per perso, se mi arriva sionati di Cgil, Cisl e Uil tra gli anziani il colpo di fortuna, mi cambia la vita. di Favaro, Marcon e Quarto d'Altino. Ma il colpo di fortuna poi non arriva Dai 200 questionari anonimi raccolti è mai. A tradire è un meccanismo molto risultato che quasi un anziano su due furbo: vincere qualche volta è lo zuc- (il 46%) gioca d'azzardo: Casinò, che è cherino che inganna e incita a conti- territorialmente vicino alle tre zone nuare, così si resta legati alla giocata, considerate, lotto e superenalotto, però nel bilancio finale ci si rimette". gratta e vinci, slot machine, bingo". Quali sono i rimedi? E' un dato sorprendente o da esper- "Limitare i punti gioco è un buon pro- Silvano Felisati to se lo aspettava? posito, ma non basta. Vanno messi dei "Sorprendente fino a unn certo punto. tramandavano ai figli e ai nipoti. Oggi paletti e vanno spinti i gestori ad esse- Peraltro è emerso che molti anzia- non è più così: chi è avanti con gli anni re più vigili e responsabili, intervenen- ni ludopatici cadono nelle mani degli spesso soffre di solitudine e di emargi- do se ci si accorge di una situazione usurai alla ricerca delle risorse neces- nazione. Perciò non si sente più utile critica. Ma la vera medicina contro la sarie per continuare a scommettere". alle nuove generazioni che avanzano". dipendenza degli anziani è un'altra. E' necessario promuovere aggregazione Come si può spiegare tutto questo? E' dunque un problema relazionale? e animazione, per far sentire la per- "Negli ultimi anni la categoria degli "Non solo. Quando ci si trova a vivere sona viva, presente, protagonista atti- anziani ha cambiato profondamente la una vita piatta, l'anima si ingrigisce: va partecipe della vita sociale e utile. sua posizione e il suo ruolo sociale. Un ecco allora che rapportarsi col rischio Servono spazi promozionali che stimo- tempo il nonno e la nonna erano con- del gioco, quello che gli antichi roma- lino gli interessi e le capacità cogniti- siderati i senatori, vale a dire i saggi ni chiamavano alea genera emozioni. ve: non basta sedersi a un tavolo ore su depositari delle esperienza di vita che Tanti anziani giocano per sentirsi vivi". ore a giocare a carte e bere l'ombra". Come si fa in concreto? "Bisogna aiutare l'anziano a mantener- si curioso. Una carta vincente è il vo- lontariato in tutte le sue espressioni. Se l'anziano resta solo alla fine si isola. Capita di vedere chi si siede sul divano e gioca con lo smartphone spiegando che tanto non perde soldi. D'accordo, ma intanto si è ritratto socialmente". Previsioni per il futuro? "Con queste premesse non c'è da stare allegri. Bisogna allearsi e combattere tutti assieme la povertà esistenziale, frutto dell'egoismo e dell'individuali- smo sfrenato. Si potrebbe dire che la ludopatia degli anziani si può sconfig- gere anzitutto ridando a loro amore". 2 ANNO 14 - N° 26 / Domenica 1 luglio 2018
Pensieri a voce alta Vittime del grande inganno di Federica Causin Il gioco compulsivo è un fenomeno sempre più diffuso e che coinvolge sempre più anziani Troppo spesso si scommette per il bisogno di riempire la solitudine di giornate tutte uguali Quante volte tra amici abbiamo azzardo non facesse parte del loro scherzato dicendo che, se avessi- vocabolario e che avrebbero, sempre mo vinto al gioco una cifra con zeri e comunque, preferito conservare sufficienti a cambiare vita, sarem- i risparmi messi da parte con gran- mo partiti per qualche destinazione de sacrificio. A quanto pare, invece, esotica senza dare più notizie di noi. l’anziano è, in un certo qual modo, Puntualmente, qualche istante più il giocatore ideale perché ha bisogno tardi, qualcuno si premurava di ri- di uscire di casa per combattere la cordare che, per vincere, avremmo solitudine e dispone di un’entrata dovuto giocare almeno una volta e il sicura derivante dalla pensione o da discorso si chiudeva con una sonora altre rendite. Inoltre, ha più tempo risata. Io, a dire il vero, ho scoperto libero in un’età in cui la salute è an- di avere una discreta fortuna con le cora buona e deve far fronte a minori lotterie di beneficenza e colgo sem- responsabilità familiari, visto che i fi- pre l’occasione al volo. Chissà, forse gli sono ormai indipendenti. Ma dove la dea bendata è sensibile all’altrui- si gioca? Al bar, in tabaccheria, dove smo e all’impegno nei confronti dei sono disponibili le slot machines, più deboli! Battute a parte, purtrop- molto richieste, e i gratta e vinci. Rassegna stampa po quello che dovrebbe essere lo sva- Tutti luoghi facilmente raggiungibili dei fogli parrocchiali go di un momento, può dare origine anche da chi non ha la possibilità di Don Armando Trevisiol invita i parroci a una drammatica dipendenza legata allontanarsi moltissimo da casa e che e i fedeli a inviare le loro pubblicazioni non al consumo di una sostanza, ma a magari diventano quella meta che dà settimanali al Centro don Vecchi di via dei Trecento Campi, a Carpenedo, af- un comportamento. La ludopatia è un uno scopo alla passeggiata quotidia- finché siano raccolte nel nuovo servizio fenomeno molto diffuso, che colpisce na. Si parla addirittura di sovrainde- di Rassegna stampa consultabile all'in- tutte le fasce d’età, compresi gli an- bitamento da gioco che, purtroppo dirizzo www.donarmandotrevisiol.org. ziani. Di solito preferisco le parole ai molto spesso, porta a finire dritti E' uno strumento utile per far circolare numeri, tuttavia credo che qualche nelle mani degli usurai, individui non le informazioni ed essere informati su cifra, possa aiutarci a cogliere l’en- più violenti e sfrontati come in pas- cosa succede nelle diverse comunità. tità del problema: il 46%, 48,4% di sato, che si fanno trovare nel posto donne e 51,6% di uomini, degli anzia- giusto al momento giusto (ad esem- ni gioca d’azzardo. Secondo un’inda- pio vicino alle sale gioco, alle ricevi- Testamento a favore della gine realizzata nel 2013 dal Gruppo torie e ai “compro-oro”). Dopo aver Fondazione Carpinetum Abele Libera, dei 91 intervistati che letto la testimonianza di una perso- La Fondazione Carpinetum ha come giocano, il 20% è a rischio basso e il na che è riuscita a sconfiggere la sua suo unico scopo il supporto alle per- 12% ad alto rischio dipendenza. Quel- ludopatia, ho avuto l’impressione di sone anziane accolte nei sei Centri lo che mi ha colpito di più, quando comprendere meglio. Quest’uomo don Vecchi presenti tra Carpenedo, Marghera, Campalto e gli Arzeroni e mi sono documentata un po’ per scri- afferma che vincere dà l’illusione di l’aiuto ai soggetti più fragili che vi- vere con un minimo di cognizione di non poter mai perdere e che, prima vono in città. Si sostiene solamente causa, è stato che nella terza e nella o poi, la perseveranza nel gioco verrà con le offerte e i contributi della quarta età il gioco d’azzardo viene premiata da una vincita. Nulla di più gente di buona volontà che vengo- praticato per creare socialità e per falso. Lui si è salvato aggrappandosi no tutti destinati ad azioni di bene- alla volontà di non distruggere la vita ficienza. Per sostenerla è possibile evadere dalla quotidianità andando anche fare testamento a suo favore: alla ricerca di un’emozione forte. dei suoi cari e non si stanca di ripe- chi non avesse eredi o chi volesse Non credevo che la voglia di trasgres- tere che il gioco va temuto, perché comunque lasciare un legato, sappia sione potesse appartenere anche “ai può spogliare di tutto, compresa la che il suo grande gesto di generosi- giovani di ieri”. Nella mia ignoranza, dignità. La vera ricchezza non viene tà si tradurrà certamente in carità dal rischio, bensì dalla capacità d’in- concreta, per fare del bene a van- ero convinta che il rischio di perdere taggio del prossimo che ha bisogno. li rendesse diffidenti, che il termine vestire su quello che conta davvero. ANNO 14 - N° 26 / Domenica 1 luglio 2018 3
Considerazioni Fanale di coda di don Gianni Antoniazzi Giocatori anonimi in parrocchia ire una svolta e trovare una soluzio- ne”. Non sarebbe male se anche lo ne. Una volta iniziato questo lavoro Stato smettesse di fare pubblicità In parrocchia a Carpenedo c’è un il cammino è in discesa. Andrebbe all’azzardo. Anzi: sarebbe un pas- gruppo che meriterebbe pubblici- anche ricordata una frase del Padre so straordinario. Su questo punto, tà. Si chiamano “giocatori anoni- nostro: “Non ci indurre in tentazio- però, chiedo di leggere qui sotto. mi” e hanno l’obiettivo di un aiuto reciproco per superare il vizio del gioco compulsivo. Ci sono persone di ogni età, ma prevalentemente sono avanti negli anni. Cercano so- luzioni semplici, ma efficaci contro la seduzione dell’azzardo. L’unico requisito per divenirne membri è il desiderio di smettere di giocare. Non ci sono quote da pagare. Non è richiesta l’adesione a istituzioni o partiti. Per privacy non è oppor- tuno raccontare i risultati di questo gruppo. Si sappia, tuttavia, che già il fatto di riconoscere la propria di- pendenza e viverla aprendosi agli altri è un passo decisivo per costru- Foto di repertorio di un gruppo di mutuo aiuto contro la dipendenza da gioco In punta di piedi Stato ambiguo e Chiesa trasparente cultura. La prospettiva di un guadagno immediato è una tentazione grande per qualunque disperato. Date Per coprire le proprie spese lo Stato organizza il gioco però le possibilità di vincita praticamente nulle, l’esito d’azzardo e crea povertà fra le persone più disagiate. è la rovina completa. Purtroppo senza il gioco d’azzar- A cercare la fortuna sono i meno ricchi, soprattutto di do ci sarebbero buchi nel bilancio pubblico. Pertanto, da una parte i politici invitano a giocare e dall’altra suggeriscono attenzione e responsabilità. Del resto, come diceva un vecchio saggio, “lo Stato è come il corpo umano: non tutte le sue funzioni sono nobili”. La Chiesa da parte sua mantiene un altro profilo e come non accetta soldi che vengano da azioni malvage o criminali (furto, mafia, contrabbando, droga, prosti- tuzione), così non cerca le vincite milionarie, ma vive dell’offerta degli umili. Qualcuno scommette con l’idea di dare poi qualcosa in beneficienza (e pochi poi lo fan- no): il Signore vuole una vita bella ma guadagnata con il sudore della fronte. Dio non cerca soldi presi ai poveri con la lusinga di trovare ricchezza. Il libro dei Proverbi (13,11) scrive così: “La ricchezza male acquistata va di- minuendo, ma chi accumula a poco a poco, l’aumenta”. È un riferimento, sempre importante da seguire. (d.G.) 4 ANNO 14 - N° 26 / Domenica 1 luglio 2018
Il bello della vita Dalla briscola alla ludopatia di Plinio Borghi Non sono mai stato un appassiona- più attenti e sensibili, allora, hanno totocalcio o del lotto sono state ra- to del gioco in genere, sebbene non adottato come diversivo quello di pidamente emarginate per lasciare abbia mai disdegnato una partitina ritrovarsi attorno ai cantieri aperti il posto a sistemi mangiasoldi ben fra amici, ma sempre in famiglia, in città per osservare l’andamento più sofisticati, fra i quali prevaleva- mai in luoghi pubblici, a meno che dei lavori, scambiarsi qualche pa- no e prevalgono miriadi di “gratta non si trattasse di mini golf o di pin- rere in merito e magari sentirsi in e vinci”, tutti comunque ben im- gpong. Unica eccezione era quando dovere, forti di analoghe esperienze postati per evitare la seppur vaga andavo in ferie con i miei suoceri lavorative, di interloquire (per usa- ipotesi che il banco possa saltare, in montagna, dove mi facevo coin- re un eufemismo) con gli addetti. È come era previsto una volta, ma volgere dai loro amici, assidui fre- forse per ciò che a un certo pun- che garantiscono invece di irretire quentatori del bar, per le classiche to tutti i cantieri si sono blindati, il giocatore con mega premi, fino a partite a carte (briscola, scopa, sottraendosi alla vista dall’esterno. farlo ammalare nel vero senso del tressette, madrasso, ecc.) quando Nel frattempo l’informatica e il di- termine. Con gli attuali anziani, or- mancava “il quarto”. Era il classico gitale avevano iniziato a prendere mai già un po’ svezzati da lavoratori passatempo degli anziani dei miei piede e, come in tutte le novità, si a confrontarsi con i nuovi sistemi, tempi, pure in città: si giocava per sono riversati sia nelle cose utili, ci gli affetti da ludopatia crescono in giocare, a volte con una certa grin- mancherebbe!, ma anche in quelle modo esponenziale e il nostro set- ta, per vincere al massimo un giro di inutili e dannose: il gioco, appunto, timanale diocesano Gente Veneta, “ombre”; raramente lo si faceva per in primis. Se da un lato i giovani si proprio la scorsa settimana, in un soldi. I casinò erano posti per ricchi sono fatti coinvolgere in pieno, stra- ampio reportage ha evidenziato e ci si andava per mangiarsi il capi- volgendo il loro modo di vivere e di dati allarmanti. Che fare? Secondo tale, non la pensione, così almeno rapportarsi, per gli anziani il pro- me tre cose: stanare e curare chi mi riferivano i miei colleghi ispet- cesso è stato molto più lento, data sta male, ovviamente; sradicare tori ai giochi. Col benessere e una la loro generalizzata refrattarietà a monte l’imperversare dei giochi certa evoluzione culturale, specie all’uso di quegli strani aggeggi che malefici (speriamo che il sedicente in campo salutista, la successiva ge- invadevano il mercato o all’approc- Governo del cambiamento si adope- nerazione di anziani ha cominciato cio alle macchinette che comincia- ri per darci un taglio); e, perché no?, a diradare i lunghi soggiorni in oste- vano a occupare i bar al posto dei tornare alla cara, vecchia e classica ria, perché si diceva che non faceva tavoli da gioco. Tuttavia era desti- partita a briscola (o scala a quaran- bene stare troppo al chiuso, magari no che, da una parte o dall’altra, si ta) in famiglia, come mia moglie ed in ambienti fumosi, e che la bibita, dovesse cadere nella trappola e ci io facciamo di solito alla sera, men- in presenza di un’alimentazione più hanno pensato le lotterie naziona- tre sbirciamo la tv. È pure un modo consistente, avrebbe compromes- li, complice lo Stato, ad agevolare il per evitare la videodipendenza, so gli effetti di una buona dieta. I percorso: le classiche schedine del ma questo è un altro argomento. Appartamento in vendita È in vendita un appartamento di grandi dimensioni che si affaccia sulla Rotonda Garibaldi e sul par- co di Villa Franchin. Si trova al terzo piano del condominio con ascensore ed è così composto: entrata, cucina, salone, 3 came- re da letto, doppi servizi, studio, ripostiglio, due terrazze e gara- ge. Tutti gli impianti sono a nor- ma e l’appartamento è abitabile da subito. Chiunque sia interes- sato può rivolgersi alla segrete- ria della parrocchia di Carpe- nedo chiamando lo 0415352327. ANNO 14 - N° 26 / Domenica 1 luglio 2018 5
La riflessione Premi molto più importanti di Luciana Mazzer In passato, per i più, il gioco di maggior “azzardo” furono le in- Lente d’ingrandimento terminabili partite della domenica Sorte, azzardo e Bibbia pomeriggio giocate in osteria o al bar sotto casa. La posta in gioco Nella bibbia qualcuno si è affidato quanto mai modesta: un caffè, a alla “sorte”. Il sacerdote Aronne, volte corretto, un “bicerin de s’gna- tirando il dado, ha scelto tra il pa” o un bicchiere di vino. Se la dea capro sacrificale e il capro espia- bendata era stata particolarmente torio (Lv 16,8). Giosuè tirò a sorte benevola con un giocatore di scopa, per stabilire la ripartizione del briscola o tresette, poteva capitare paese alle varie tribù (Gs 17,1 ; Gs che il fortunato facesse ritorno a 18,6). Neemia fece altrettanto per casa alquanto brillo. Nulla che non determinare chi avrebbe vissuto si potesse risolvere con una buona o meno all’interno delle mura di dormita. Per quasi un secolo, Sisal Gerusalemme. Anche gli apostoli prima, poi totocalcio, una schedina usarono lo stesso strumento per stabilire chi dovesse sostituire di poche lire, permetteva a tutti di tologia, malattia. Così il “malato” Giuda. Lo si faceva con fede, come sognare la ricchezza. Da anni pur- paga due volte, la prima come gioca- diceva un antico libro (Pr 16,33): troppo molto è cambiato. Il gioco tore, la seconda come contribuente. “Si getta la sorte nel grembo, ma miete le sue numerosissime vittime La mancanza di interessi, amicizie, ogni decisione viene dal Signore”. proprio fra i ceti più modesti. Primi rapporti umani, sono negli anziani la Sull'azzardo ci sono dei principi fra tutti, i pensionati. Basta entrare causa prima di questa dipendenza. che mettono in guardia. Il gioco in una delle moltissime ricevitorie- Le molte ore di solitudine trascorse per guadagnare e le scommes- bar-tabaccherie e non solo nei primi davanti alla televisione, la pigrizia, se nascono da un cuore avido, giorni del mese. Il pienone di teste l’apatia, l’inedia che ne conseguono, sentimento che Dio odia (1Cor grigie la dice lunga. Macchinette, vengono apparentemente interrotte 6,9.10; Ef 5,3.5). Chi gioca spera gratta e vinci di ogni importo e nome “dal brivido” della giocata. Anche al di ricavare del denaro dalle per- e rimane sempre, se pur meno get- Centro don Vecchi e al Ritrovo si gio- dite altrui, ma la Bibbia vieta di tonato, il gioco dell’otto. Ai più pigri ca. Da sempre, al poker si preferisce prendere quello che è degli altri ecco venire in aiuto la televisione o la tombola. Ma in palio c'è qualcosa (Es 20,17; Rm 7,7; 13,9.10). Gio- internet, con giochi dalle multiformi di più importante del denaro. Nella care anche piccole somme può versioni. Il merito di tali insidiosi tra- "bisca" del Don Vecchi la posta in gio- far nascere un pericolo del vizio bocchetti, solo in apparenza innocui co è il piacere di stare in compagnia, (1Tm 6,9.10). Chi gioca fa spesso passatempi, va quasi sempre allo fare quattro chiacchere, qualche affidamento sulla superstizione o sulla fortuna. E questo diventa Stato. Nelle casse pubbliche entra- pettegolezzo, di costatare come la una forma di idolatria (Is 65,11). no giornalmente milioni e milioni di vicina sia più o meno fortunata. Al Al posto di alimentare il deside- euro provenienti dalle tasche di chi, Ritrovo, essendoci dei premi in palio, rio per una vincita senza fati- con grande dabbenaggine, gioca non il gioco è più rischioso. Loredana, ca, la Bibbia incoraggia a darsi solo il denaro che ha, ma spesso an- da sempre, assolve con scrupolo e da fare (Qo 2,24; Ef 4,28). Per- che quello che non ha. Sono cinque, attenzione l’incarico di provvede- ché alla fine è giusto che mangi dieci, venti euro alla volta: sommati, re di volta in volta alla vincite. Le solo chi lavora (2Tes 3,10.12). ogni fine settimana, ogni fine mese, accanite, assidue giocatrici, se for- In effetti il gioco d’azzardo è fanno l’intero reddito del giocatore tunate, possono far ritorno a casa una droga silenziosa che rovina compulsivo. L’errata convinzione è con una scatola di fagioli, o piselli, le relazioni, genera falsità per sempre la stessa: prima o poi vinco o di passata, oppure con un chilo di nascondere le perdite, impove- pareggiando le perdite precedenti. pasta, o una confezione di dolci sfo- risce la famiglia e umilia la vita. Seguono debiti impossibili da estin- gliatine! Al piacere del pomeriggio Chi anche dovesse guadagnare guere. Ma lo Stato sa essere generoso trascorso in compagnia, si aggiun- da questo strumento dovrebbe con le sue vittime! Ecco ambulatori ge, quello del tutto secondario, di chiedersi che cosa sta realmen- e personale medico specializzato per gustare un piatto di pasta a costo te producendo per il bene della guarire pazienti affetti da ludopatia. zero. Giocare senza farsi giocare è società e capirebbe come stia Dal greco ludos, giochi e patia, pa- possibile e molto più divertente. buttando la sua stessa esistenza. 6 ANNO 14 - N° 26 / Domenica 1 luglio 2018
Il punto di vista Battere le proprie ali di don Fausto Bonini Siamo chiamati a imparare a volare e a insegnare agli altri a volare. La storia del gabbiano Livingston ci insegna che solo seguendo le nostre passioni possiamo dare un senso alla vita Jonathan Livingston: un gabbiano famoso rare a volare formando in poco tempo un gruppo Ancora un suggerimento di lettura per l'estate. E’ ben nutrito. La voglia di volare diventa contagiosa. un libro dedicato ai giovani. Non i giovani anagra- fici, ma i giovani “dentro”. Ottantenni compresi e “Più alto vola il gabbiano e più vede lontano” anche oltre. Il titolo è: Il gabbiano Jonathan Livin- Il messaggio del libro, pubblicato nel 1970 da Ri- gston. L’autore è un pilota americano di nome Ri- chard Bach, come dicevamo pilota americano di chard Bach. La casa editrice è Bur Rizzoli. Prezzo professione, “è una metafora - scrive l’autore - che modestissimo. Jonathan è un gabbiano diverso da ci insegna che solo ciò che amiamo dà senso alla tutti quei gabbiani, divoratori di cibo, che in questo vita. Non a caso, tutte le persone di successo hanno periodo creano problemi a Venezia tanto da me- seguito le loro passioni. Per me è stato il volo, per ritare titoli e fotografie nei giornali locali. Mentre altri la danza, la tecnologia, la pubblicità. Se si se- tutti gli altri gabbiani si affannano per trovare il guono le passioni, le nostre vite saranno certo più cibo e sopravvivere, senza badare ad altro, il gab- complicate di chi vi rinuncia. Ma saranno anche più biano Jonathan adora volare e si allena per diven- felici”. Nella vita è importante imparare a volare tare perfetto nel volo. Per questo è rimproverato ed insegnare ad altri a volare, come si diceva, nella dagli altri componenti del suo stormo, lo Stormo convinzione che volare sia la più grande emozione Buonappetito, che non comprendono la sua passio- e gioia. Volare significa aver coraggio delle proprie ne per il volo. Alla fine il Consiglio degli Anziani azioni, non aver rimpianto per il passato, risveglia- decide di esiliarlo per la sua condotta spericolata, re in noi quella persona ribelle che c’è in fondo a inappropriata per un gabbiano. Così Jonathan si ri- ognuno. Ribelle non con cattiveria, ma ribelle per tira presso delle scogliere solitarie e si perfeziona amore e con amore. Capace di trasmettere valo- nel volo acrobatico fino a raggiungere la velocità ri e di lasciare in eredità la voglia di sognare. Il del pensiero, seguendo le lezioni del più anziano contagio funziona. Anche nel bene, per fortuna. Ri- ed esperto del gruppo. Finalmente altri gabbiani lo chard Bach dedica la sua opera al “vero Gabbiano raggiungono e Jonathan assume il ruolo del mae- Jonathan, che vive dentro tutti noi” e che ci spin- stro e riesce a trasmettere ad altri la sua passio- ge a volare e a insegnare a volare. Buona lettura. ne per il volo convinto che volare sia la più grande emozione e gioia. Le lezioni di volo di Jonathan al Con questo consiglio mi prendo una breve pausa esti- giovane Fletcher non passano inosservate e pian va e saluto i miei lettori. Ci rivediamo verso metà set- piano altri gabbiani si uniscono ai due per impa- tembre. Grazie della vostra attenzione e simpatia! Camere disponibili al Centro don Vecchi 6 Al Centro don Vecchi 6, l'ultima strut- tura realizzata in ordine di tempo e inserita nel complesso del Villaggio solidale degli Arzeroni, a non molta distanza dalla zona commerciale del Terraglio e dall’ospedale dell’Ange- lo, ci sono stanze a disposizione di chi deve trascorrere un certo perio- do a Mestre per lavorare oppure per assistere i propri parenti ricoverati in città. Sono a disposizione anche di chi abbia per qualsiasi motivo una necessità abitativa di carattere tem- poraneo. Per prenotare una stanza è possibile chiamare lo 0413942214. ANNO 14 - N° 26 / Domenica 1 luglio 2018 7
Mondo volontariato Libera nos a malo di Luca Bagnoli Colloquio con Lorenzo Lazzari malavita. Sono circa 200 milioni di responsabile del presidio "Libera" euro all'anno. L'eredità della Mala di Venezia e terraferma. del Brenta di Felice Maniero è stata raccolta dalla Banda dei Mestrini. Che cos'è Libera? Un monopolio di evasione fiscale “Nacque a metà degli anni Novanta ottenuto con violenza, oggi sostitu- come antimafia sociale, al fianco di ita da legalissime agenzie di viag- quella istituzionale, per rispondere gio, che danno meno nell'occhio. alla logica stragista di Cosa Nostra. Nel 2014 è stato arrestato proprio La sua anima è don Luigi Ciotti, che a Mestre Vito Galatolo, boss paler- si occupava di stupefacenti, ieri mitano che lavorava per una socie- come oggi nelle mani della crimina- tà di navigazione riconducibile a lità organizzata. Raccogliemmo mi- Otello Novello, detto il Cocco Cine- gliaia di firme per riutilizzare i beni se, attualmente sotto processo per confiscati ai mafiosi. Fu un atto poli- concorso esterno in associazione tico. E il Parlamento votò all'unani- Lorenzo Lazzari mafiosa. Noi cerchiamo di contra- mità. Libera è 'contro' e 'per'. Si op- stare la disinformazione e colgo pone alla mafia, ma per ricostruire. come certi governatori regionali...”. quest'occasione per ringraziare il Serve tenacia, proposta, non basta giornalista Maurizio Dianese, fir- indignarsi. E poi dobbiamo condi- Come definirebbe la mafia ope- ma storica del Gazzettino, che più videre, in modo corresponsabile”. rante nel Veneto orientale? di tutti ha trattato l'argomento”. “Economica. Presente in tutte le Come agite? provincie della regione. Tra Bibio- Quali strumenti vi potrebbero “Sensibilizzando sul riutilizzo dei ne e Caorle hanno investito nel aiutare? beni, per evitare che i vecchi pro- settore edilizio. Al Lido di Venezia “Spazi pubblici di cui disporre. Le prietari se li ricomprino. Educando un boss della 'Ndrangheta vole- parrocchie in questo senso ci han- i giovani delle scuole e delle uni- va acquistare tutte le attività del no sempre dato una grossa mano versità alla giustizia e alla legali- gran viale Santa Maria Elisabetta. fornendoci occasioni di dibattito”. tà. E poi c'è la memoria. Ogni 21 Giocano su due tavoli, tra latitan- marzo ricordiamo, pronunciando za e riconoscibilità, magari com- Il vostro presidio si chiama Vitti- nome per nome, tutte le vittime prando la squadra di calcio locale”. me dei Veleni del Petrolchimico: innocenti di mafia. Il nostro pre- sono morti di mafia? sidio ha organizzato diversi eventi Che cosa dire a proposito della “No. Ma è una storia d'ingiustizia pubblici, tornei sportivi, attività in questione Tronchetto a Veneziadi sociale consumata sulla pelle di merito al Petrolchimico, spettaco- cui spesso parlano le cronache? operai e famiglie. E noi, sull'esem- li teatrali, feste di tesseramento “Il 100 per 100 del turismo che pio di don Luigi Ciotti, siamo qui e giornate dedicate alle politiche arriva in pullman è gestito dalla per “saldare la terra con il cielo”. sociali, che sono il vero e proprio motore di una cultura antimafia”. La scheda Come si approcciano i giovani a Libera è una rete di 1500 associazioni impegnate a sollecitare la so- questi temi? cietà civile nella lotta alle mafie, costruendo sinergie politiche e or- “Alcuni prodotti letterari e cinema- ganizzative che diffondano la cultura della legalità e della giustizia. Si tografici distorcono la realtà, mitiz- dedica inoltre all'uso sociale dei beni confiscati, lotta contro la cor- zando i criminali. Ma la censura non ruzione, formazione antimafia, progetti su lavoro e sviluppo, attività antiusura. Il presidio di Venezia e terraferma favorisce il collegamen- serve. Forniamo ai ragazzi i mezzi to tra promotori e sostenitori di progetti volti alla legalità in ambito per leggere correttamente ciò che culturale, economico, educativo, assistenziale e sportivo. Libera è ri- li circonda. In fondo sembrano già conosciuta dal Ministero competente come associazione di promozione preparati e consapevoli che la ma- sociale, nonché inserita dall'Eurispes tra le eccellenze italiane. Contat- fia è presente anche al nord, diver- ti: via Palladio 3, Marghera; www.libera.it; presidio.venezia@libera.it. samente dagli adulti negazionisti, 8 ANNO 14 - N° 26 / Domenica 1 luglio 2018
Tradizioni popolari Il calendario del contadino di don Sandro Vigani Da san Martino a san Martino bestiame lo mangiasse volentieri. Le ci sarebbero stati più maschi. Con “Co’ San Martin, ano novo par el viti andavano potate in luna crescen- la luna calante invece più femmi- contadin”, si diceva un tempo. Nel- te se non si voleva avere poco frut- ne. Le giovani potevano rimanere le campagne venete il ciclo annuale to. Gli innesti non si potevano fare incinte se guardavano a lungo la incominciava il giorno di san Marti- “a occhio” quando la luna era “in luna piena. Si credeva che i par- no, l’11 novembre, e si concludeva moto”, cioè cresceva o calava perché ti fossero più numerosi con la luna a San Martino dell’anno successivo. non avrebbero attecchito. L’aratura piena. Se il neonato veniva espo- Infatti, al principio di novembre, dei campi si faceva in luna calante e sto alla luce della luna piena, sa- con la vendemmia dell’uva, i rac- così anche la concimazione per favo- rebbe stato più forte e robusto. colti terminavano e con essa veniva rire la decomposizione del concime. Anche l’umore poteva essere influen- sciolto il contratto tra il datore di Le semine: le patate si seminavano zato dalla luna. Chi dormiva col capo lavoro – il padrone del latifondo – e in luna calante e nei giorni senza esposto ai raggi lunari, poteva diven- il lavoratore. Se il padrone non rin- “R”.; l’insalata, il sedano, il prez- tar sonnambulo o matto. “Lunatica” novava il contratto, la famiglia con- zemolo in Luna calante altrimenti era la persona che, subendo l’influen- tadina doveva far su e so robe e tro- andavano in semenza. Il cavolfio- za della luna, aveva sbalzi d’umore, var ‘n altro paròn, trasferirsi in un re si seminava in luna crescente, si arrabbiava improvvisamente ed altro latifondo, perché purtroppo, il grano con la luna nuova; aglio, altrettanto repentinamente diven- nella vita contadina, bisogna taca- porri, cipolle con la luna piena; tava euforico. Oppure era un tipo re el musso dove che vol el paròn. rape e ravanelli con la luna nuova. bizzarro, stravagante ed eccentrico. Lavori agricoli in casa: il maiale do- Il Lunario veva essere ucciso in luna crescente I pronostici dall’aspetto della luna La civiltà contadina attribuiva un altrimenti gli insaccati sarebbero an- Le macchie della luna che si vedono valore fondamentale all’influs- dati a male. I capelli si tagliavano in dalla terra la fanno rassomigliare al so della Luna sul globo terrestre. luna crescente perché non crescesse- volto di un uomo: questo faceva sì Misurava l’anno, e perciò tut- ro troppo in fretta; le pecore andava- che il contadino attribuisse al satelli- ta l’esistenza, sulle fasi lunari. Il no tosate in Luna calante; se si face- te terrestre un aspetto antropomor- suo calendario si chiamava infat- va il bucato in Luna piena, risultava fico. Tale aspetto dava vita a vari ti Lunario. Gli ambiti dell’influen- tutto macchiato; le uova raccolte con pronostici. E così: se aveva macchie za lunare erano sostanzialmente la Luna d’agosto venivano conservate scure, sarebbe piovuto. Mezza luna tutti quelli della vita contadina. per tutto l’anno. Il vino andava trava- rossa portava vento. Se nel terzo o I lavori agricoli nei campi: la po- sato in luna calante e in luna calante quarto giorno era sottile e limpida, tatura, la vendemmia, la raccolta si raccoglievano anche la frutta e gli portava invece serenità. Se il suo del fieno, l’aratura, la raccolta del- ortaggi da mettere sotto conserva. cerchio era rosso, chiamava grandi- la frutta, del grano. Il fieno andava Il parto: se vitelli, agnelli, pulci- ne. Se era piena, con un alone nero, tagliato in Luna crescente perché il ni nascevano con la luna crescente portava infine pioggia. (4/continua) Pranzo della domenica Invito per anziani soli La Fondazione Carpinetum ricorda che la prima e la terza domenica di ogni mese sono invitati a pranzo tutti gli anziani della città che vivono da soli e le persone che non hanno compagnia. L'appuntamento è al Senior Restaurant del Centro don Vecchi 1, con ingresso da via dei Trecento campi a Carpene- do, dietro viale Don Sturzo. È neces- sario soltanto prenotare telefonica- mente in orario d’ufficio contattando la segreteria al numero 0415353000. Il prossimo pranzo è fissato per do- menica 1 luglio, alle ore 12.30. ANNO 14 - N° 26 / Domenica 1 luglio 2018 9
I mestieri di una volta Il lustrascarpe di Adriana Cercato Il mestiere del lustrascarpe consi- to dell’avventore ponendolo sullo steva nel pulire e lucidare le scar- zoccolo di legno rialzato sulla sua 5 per mille pe altrui, generalmente sulla stra- cassetta, ripuliva la scarpa dal fan- Un modo concreto per aiutare da. Nell'Italia meridionale del Do- go e dalla polvere e la ungeva con Il 5 per mille è una parte delle nostre poguerra e nel periodo delle grandi una piccola quantità della sua mi- tasse a cui lo Stato "rinuncia" per so- migrazioni dall'Italia verso gli Stati stura. La seconda parte del lavoro stenere un ente benefico che aiuta Uniti, chi si guadagnava da vive- era la più importante: lo strofinio. il prossimo in difficoltà. Non costa re facendo il lustrascarpe per le Dopo aver pulito e lucidato la pri- nulla e se non si sceglie di donarlo strade, per lo più ragazzini, veniva ma scarpa, avvertiva il cliente con rimane comunque allo Stato. Il 5 per spesso chiamato “sciuscià”, termi- un toc di spazzola sulla cassetta, di mille non sostituisce l’8 per mille destinato alle confessioni religiose. ne derivato dall’italianizzazione cambiare piede, senza tuttavia di- Sono due opportunità diverse di de- della denominazione inglese “shoe- sturbarlo mentre leggeva il giorna- stinare le proprie imposte per fini shiner”. Gli attrezzi del lustrascar- le. Infine una passata vigorosa con differenti. Amici lettori vi chiedia- pe consistevano in una cassetta di la seta di un vecchio ombrello, te- mo di impiegare bene le tasse sce- legno, dalla quale sporgevano due nuta ben tesa tra le mani in avanti e gliendo, nella dichiarazione dei red- sagome di legno dove il cliente indietro, concludeva l’operazione. diti, come destinare il 5 per mille. poggiava i piedi, vari tipi di spazzo- Un tempo diffuso in gran par- Tre possibilità di scelta le, lucido e anilina nera o marrone, te del mondo, il mestiere del lu- Se credete opportuno il lavoro fat- a seconda del colore delle scarpe strascarpe è per lo più progressi- to con gli anziani e le famiglie in da lucidare. Spesso il corredo di vamente scomparso in Europa e difficoltà proponiamo di dare il 5 lavoro prevedeva anche una pol- nel Nordamerica. Va anche detto permille alla Fondazione Carpine- trona dove il cliente si accomodava che le nuove tipologie di scarpe, tum dei Centri don vecchi: codi- per tutta la durata dell’operazio- fabbricate non più in cuoio ben- ce fiscale 94064080271. Se inve- ne. Seduto su uno scannetto e con sì in stoffa o materiali sintetici, ce preferite sostenere i bambini la cassetta degli attrezzi a lato, il necessitano poco o affatto di un si può aiutare il Centro Infanzia Il Germoglio che da più di 100 anni lustrascarpe sistemava il pezzo di lustrascarpe. Così la professione si occupa della formazione e del- legno su cui far poggiare il piede è scomparsa, proprio come la ne- la crescita dei bambini in via Ca’ del cliente e, dopo aver tirato fuo- cessità di pulirsi le scarpe! Que- Rossa: codice fiscale 90178890274. ri dalla cassetta spazzole dure e sto mestiere resta comunque un Da ultimo invece, per chi ritiene morbide, lucido di diversi colori e ricordo d’altri tempi, come tanti di sostenere le donne in difficoltà panno per lucidare, iniziava a pu- ormai scomparsi, ma che rimango- da secoli c’è l’Associazione Pia- lire le scarpe. Quando si accingeva no patrimonio della nostra tradi- vento: codice fiscale 90017970279. all’opera, poggiava il piede calza- zione e della nostra cultura locale. Come destinarlo Se compili il Modello 730 o il Modello Redditi, nel riquadro “Sostegno del volontariato…” firma e scrivi il co- dice fiscale dell'ente prescelto. Se non sei tenuto a presentare la di- chiarazione dei redditi puoi comun- que donare il tuo 5 per mille: nella scheda fornita insieme alla Certifi- cazione Unica dal tuo datore di la- voro o dall’ente che eroga la pensio- ne, firma nel riquadro “Sostegno del volontariato…” e scrivi nel riquadro il codice fiscale dell'ente prescel- to. Inserisci la scheda in una busta chiusa e scrivici “Destinazione 5 per mille Irpef” insieme al tuo cognome, nome e codice fiscale, consegnala poi gratuitamente ad un ufficio po- stale, al Caf o al tuo commercialista. 10 ANNO 14 - N° 26 / Domenica 1 luglio 2018
Per trasparenza La Cittadella della solidarietà Sottoscrizione cittadina a favore della costruzione della nuova opera di bene Il dottor Giancarlo Florio ha sottoscritto La signora Emilia Battistella ha sottoscritto È stata sottoscritta un’azione, pari a € la sua azione mensile, pari a € 50, per quasi mezza azione, pari a € 20. 50, per onorare la memoria della defunta ricordare la sua cara sposa Chiara. Lina Simi. La moglie del defunto Giorgio ha La signora Bonafé ha sottoscritto sottoscritto quasi mezza azione, pari a € È stata sottoscritta quasi mezza azione, un’azione, pari a € 50, in memoria del 20, per onorare la memoria del suo caro pari a € 20, in memoria di: Umberto, marito Roberto e del genero Millo. marito. Vittorina, Luciano e dei defunti delle famiglie Sandre e Carraro. Una signora ha sottoscritto quasi mezza I signori Ida e Fernando Ferrari hanno azione, pari a € 20, per ricordare il sottoscritto un’azione, pari a € 50, in La signora Paola Haymar ha sottoscritto defunto Primo. ricordo dei loro cari defunti: Fernando, un’azione, pari a € 50, in memoria dei Maria ed Enrico. defunti della sua famiglia e di quelli della Una signora di Mirano ha sottoscritto famiglia di suo marito. più di mezza azione, pari a € 35, per La signora Rossi ha sottoscritto un’azione, ricordare i seguenti defunti: Piero, pari a € 50, per ricordare la defunta Isetta. La moglie del defunto Romolo, titolare Adolfo, Rita, Anna, Vally, Antonio e della bottega alimentare di Via Trezzo, ha Patrizia. Sono stati sottoscritti quattro quinti sottoscritto quattro azioni, pari a € 200. di azione, pari a € 40, per ricordare i La signora Natalina Michielon ha defunti delle famiglie: Dalla Libera Longo, La moglie del defunto Silvano Scussel ha sottoscritto quasi mezza azione, pari a € Florian, Chinellato e Sartori. sottoscritto quasi mezza azione, pari a € 20, in ricordo dell’amica Severina. 20, in ricordo del marito. Il marito della defunta Giuseppina Piccardi, La signora Emanuela Brusaferro ha in occasione del secondo anniversario della La moglie del defunto Alessandro ha sottoscritto un’azione, pari a € 50, per sua morte, ha sottoscritto un’azione, pari a sottoscritto quasi mezza azione, pari a € ricordare i defunti: Edvige, Antonio e € 50, in sua memoria. 20, in ricordo di suo marito. Domenico. Un residente del Centro Don Vecchi di I coniugi Pinelli hanno sottoscritto quasi È stata sottoscritta un’azione, pari a € 50, Campalto, il 24 aprile, in occasione della mezza azione, pari a € 20, per onorare la in memoria dei defunti: Agnese Magro e benedizione delle case, ha sottoscritto memoria del loro caro Renzo. Primo Giacomazzi. un’azione, pari a € 50. I cinque fratelli Bommarco hanno È stata sottoscritta quasi mezza azione, Sei residenti del Centro Don Vecchi di sottoscritto quattro azioni, pari a € pari a € 20, in ricordo dei defunti: Campalto hanno sottoscritto quasi mezza 200, per onorare la memoria della loro Adriana, Giacomo, Angelo e Danilo. azione, pari a € 20, ciascuno. amatissima madre Giovanna Chersini La signora Dogà Parisen ha sottoscritto Il signor Riccardo Rocchi ha sottoscritto Bommarco. quasi mezza azione, pari a € 20, in un’azione, pari a € 50. La signora Elena Fuchs ha sottoscritto ricordo dei defunti della sua famiglia e di quasi mezza azione, pari a € 20, quelli delle famiglie Carlin e Dogà. I due figli della defunta Guglielmina Castelletti hanno sottoscritto tre azioni, in ricordo dell’amica defunta Ada È stata sottoscritta quasi mezza azione, pari a € 150, per onorare la memoria Tagliapietra. pari a € 20, in memoria dei defunti della loro anziana madre, scomparsa Il figlio del defunto Armando Senigaglia Ermanno, Iginia e Gustavo. recentemente. ha sottoscritto un’azione, pari a € 50, in La figlia di Giuseppe Tessaro ha I familiari della defunta Gioia Cecchinato ricordo di suo padre. sottoscritto quasi mezza azione, pari a € hanno sottoscritto un’azione, pari a € 50, Una persona amica del defunto Armando 20, in memoria di suo padre. per onorare la memoria della loro cara Senigaglia, che ha voluto rimanere congiunta. Il signor Vincenzo D’Antonio ha sottoscritto anonima, ha sottoscritto un’azione, pari a un’azione, pari a € 50, in memoria dei Il figlio del defunto Renato Tiozzo ha € 50, in sua memoria. defunti: Pia, Angela, Ada, Giulio, Federico, sottoscritto mezza azione, pari a € 25, in Pietro, Teresa, Francesca, Giulio, Amalia, ricordo di suo padre. La signora Busato ha sottoscritto Andrea e Vincenzo. un’azione, pari a € 50, in memoria del I tre figli della defunta Giulia Castelli marito Bruno e del figlio Dario. I signori Laura e Francesco Ronchin hanno hanno sottoscritto quasi un’azione e sottoscritto quasi due azioni e mezza, mezza, pari a € 70, in ricordo della loro I due figli della defunta Marisa Zinelli De pari a € 120. madre. Lorenzi hanno sottoscritto tre azioni, pari a € 150, per onorare a memoria della loro I volontari che fanno i camerieri presso Una nipote della defunta Giulia Castelli carissima madre. il Senior Restaurant hanno sottoscritto ha sottoscritto un’azione, pari a € 50, in quasi mezza azione, pari a € 20. ricordo della nonna. La signora Morini ha sottoscritto quasi mezza azione, pari a € 20. I due figli del defunto Antonio Di Giacomo Il figlio del defunto Luigi Contin ha hanno sottoscritto due azioni, pari a € sottoscritto un’azione, pari a € 50, in I coniugi Fassetta hanno sottoscritto due 100, al fine di onorare la memoria del ricordo di suo padre. azioni, pari a € 100, per festeggiare il 45° loro padre. anniversario di matrimonio. Il marito e la figlia della defunta Paola Il figlio della defunta Daria Dolber ha Novello hanno sottoscritto due azioni, Il figlio della defunta Silvana Bortolin ha sottoscritto quasi mezza azione, pari a € pari a € 100, per onorare la memoria sottoscritto quattro azioni, pari a € 200, 20, per onorare la memoria di sua madre. della loro cara congiunta. per ricordare la sua carissima madre. ANNO 14 - N° 26 / Domenica 1 luglio 2018 11
La nostra storia Lo stemma di Mestre di Sergio Barizza Ogni città, grande o piccola, ha i dei confederati della Lega di Cam- suoi simboli. Tra questi il più impor- brai nel 1513. Su questo stemma, tante è sicuramente lo stemma nel all'inizio del 1917, quando venne quale solitamente si sintetizzano al- finalmente formalizzata la doman- cuni dei principali aspetti della vita da di concessione del titolo di cit- cittadina: le famiglie più rilevanti, tà, venne richiesto di sovrapporre le vittorie, i lavori, il paesaggio con la corona turrita che simboleggiava colline, montagne e acque, i frutti appunto l'acquisizione del nuovo della terra… Il Comune di Mestre, status. Il titolo di città venne con- istituito nel 1806 sotto la domina- cesso dal re Vittorio Emmanuele zione francese, non ne fu all’inizio III, con decreto del 6 maggio 1923, dotato. A colmare il vuoto provvide quand'erano ormai trascorsi più di il governo austriaco una volta che sei anni dalla richiesta. Il 30 agosto Venezia e la vicina terraferma pas- successivo quel titolo veniva tra- sarono, dopo un lungo assedio, sot- scritto nei registri della consulta to il suo dominio il 20 aprile 1814. Il araldica, unitamente allo "stemma 7 aprile 1815 sarebbero state inglo- di cui il Comune aveva diritto di bate nell’appena costituito Regno fare uso", che rimaneva sostanzial- Lombardo Veneto che, salvo l’inter- mente invariato rispetto alla forma ruzione rivoluzionaria del 1848/49 , ormai usuale fissata nel 1837, salvo sarebbe durato fino al 1866 quando la sovrapposizione della corona a ri- il 3 ottobre, con la pace di Vienna, cordare il nuovo status della città di Venezia con tutto il Veneto e parte Mestre e la torsione del leone posto del Friuli, vennero annesse al Re- nel primo quarto. Diligenti ricerche In punta di penna gno d’Italia. Cominciarono ricerche archivistiche, di cui la commissione di Alvise Sperandio d’archivio per delineare definitiva- araldica prese atto, avevano infatti mente i contorni dello stemma: la messo in risalto come sotto la Do- A (quasi) ogni giardino, una protesta. Cancelleria Imperiale di Vienna si minante la faccia del leone fosse Non è un periodo facile per le aree rivelò molto pignola nel verificare e costantemente voltata verso la cro- verdi della città, molte delle quali approvare i singoli elementi. Final- ce centrale, mentre dagli austriaci sono in preda a problemi di droga e di degrado. Purtroppo Mestre sem- mente, una ventina d’anni dopo, il era stato girato, a guardare verso bra tornata la capitale dello spac- 14 novembre 1837, al municipio di l'esterno, in modo da porgere alla cio com'era trent'anni fa, tanto che Mestre venne concesso il proprio croce, sprezzantemente, "il dere- nell'ultimo anno ci sono state ben 16 stemma dall'imperatore d'Austria tano". Eccone comunque la precisa morti per overdose. In questi giorni si Ferdinando I°. Venne così fissato da nuova descrizione (R.D. 27/8/1923): è levata forte la denuncia dei cittadini un decreto della cancelleria impe- "D'azzurro alla croce d'argento, ac- sull'invivibilità del parco di villa Queri- ni, che sarebbe una perla dove andare riale del successivo 24 marzo 1838: compagnata al primo canto dal nel tempo libero se non fosse in mano "Scudo bleu con croce argentea; in leone di San Marco, al terzo dal- a delinquenti che seminano morte e alto nel quadrato destro un leone la lettera maiuscola M, al quarto a balordi che bivaccano dappertutto. alato di S. Marco; sotto a destra la dalla lettera pure maiuscola F, en- A poca distanza non se la passa bene lettera M ed a sinistra la lettera F trambe in oro, in carattere roma- neanche il giardino di via Antonio Da in caratteri d'oro lapidari. Intorno no. Lo scudo sarà sormontato dalla Mestre. Tutta la zona sta pagando tan- tissimo la situazione in cui versa l'area allo scudo vi sarà un ornato in oro corona di città". Questo stemma dell'ex ospedale Umberto I. Lo scorso con decorazione arabesca". Le let- e il relativo gonfalone rifatto con 14 giugno è stato il decimo anniver- tere M e F, cioè Mestre Fidelissima, qualche leggera modifica nel 1925 sario della chiusura dell'ospedale, poi richiamavano il privilegio concesso principalmente per potervi proprio demolito. Da allora è rimasto tutto dalla Serenissima di riportare quel- apporre la corona e ridisegnare il abbandonato e soluzioni all'orizzonte le lettere nei documenti ufficiali a leone voltato verso la croce cen- non se ne intravedono tuttora. Uno ricordo della resistenza e successi- trale, sono tuttora i simboli ufficiali scandalo in centro città che grida ven- detta. Ma qualcuno ne risponderà mai? va distruzione della città, da parte della città di Mestre. (22/continua) Pubblicazione settimanale della Fondazione Carpinetum dei Centri don Vecchi di Mestre e del polo solidale in favore di chi versa in disagio economico - Autorizzazione del Tribunale di Ve del 5/2/1979 Direttore responsabile: don Gianni Antoniazzi; caporedattore: Alvise Sperandio; grafica: Maurizio Nardi Conto Corrente Postale n. 12534301 - www.fondazionecarpinetum.org - incontro@centrodonvecchi.org
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