QUARESIMA, TEMPO PER RISCOPRIRE LA GRANDEZZA DEL NOSTRO BATTESIMO
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Febbraio 2018 - Anno 12 - Numero 1 Periodico della Parrocchia di Santa Maria Nascente Piazza Santa Maria Nascente, 2 20148 Milano Orario delle S. Messe a Santa Maria Nascente PREFESTIVO ore 18.30 sabato/vigilie - FESTIVO ore 8.30 - 10.15 - 11.30 - 18.00 - FERIALE ore 8.30 - 18.00 QUARESIMA, TEMPO PER RISCOPRIRE LA GRANDEZZA DEL NOSTRO BATTESIMO Carissimi parrocchiani finale del quarto secolo; la società, in siamo entrati nel mese di febbraio che quel periodo, era in via di progressiva vedrà quest’anno l’inizio del tempo liturgi- cristianizzazione e molti pagani, che si co della Quaresima che ci accompagna alla convertivano al cristianesimo, chiede- Pasqua di risurrezione. Tutti conoscono vano il battesimo diventando catecu- quanto sia importante la Quaresima per meni. un cristiano, in particolare per quel tratto Il termine “catecumeno” proviene dal che lo sollecita ad una conversione nella greco katà-oikoumène e lo possiamo memoria del proprio battesimo, giacché letteralmente tradurre “davanti alla proprio a tale finalità risponde questo tem- chiesa”. Con esso si indicava la con- po tradizionalmente caratterizzato da un dizione di coloro che, ancora non impegno particolare da parte di tutti i fede- cristiani (perché non battezzati) non li: riscoprire la propria identità di battezzati. facevano ancora parte a pieno tito- La Quaresima, infatti, non è stata inventa- lo della Chiesa, ma vi erano vicini, vi ta come tempo di penitenza dopo il carne- erano proprio “davanti”, pronti per vale; è andata piuttosto configurandosi nel entrarvi a far parte mediante il battesi- tempo (ci riferiamo qui ai primi sei secoli mo e gli altri sacramenti dell’Iniziazio- della storia della Chiesa) come periodo di ne cristiana (la cresima e l’eucaristia). preparazione al battesimo che veniva allora Ebbene, la Quaresima nasce proprio in amministrato dal Vescovo una sola volta questo contesto storico e, come si può all’anno e precisamente durante la veglia ben capire, non tanto come generico pasquale. Dire qualcosa a proposito delle periodo di preparazione alla Pasqua, Piero della Francesca, Battesimo di Gesù, 1440 ca., sue origini e, in riferimento ad esse, com- bensì come tempo in cui i catecume- Londra, National Gallery. L’opera, originariamente prenderne i contenuti, può dunque essere ni concludevano il loro cammino di nell’Abbazia camaldolese di Sansepolcro (Arezzo), presenta una struttura ad arco nella parte superiore nella quale è di aiuto a viverla con spirito rinnovato e preparazione per ricevere il battesimo. inscrivibile un cerchio che include il busto di Cristo. Lungo con i giusti intendimenti. “Concludevano” – si noti! – perché il l’asse mediano verticale, al centro del cerchio, è dipinta la Chi è solito frequentare la Santa Messa periodo di preparazione non si limi- colomba raffigurante lo Spirito Santo, mentre il cielo che ricorderà che le domeniche di Quaresima tava alla Quaresima: chi chiedeva di fa da sfondo richiama la presenza del Padreterno. Tutte sono caratterizzate da lunghi brani di Van- diventare cristiano, cominciava un per- le figure che attorniano Cristo battezzato sono incluse gelo che di anno in anno si ripetono. È – corso abbastanza lungo di preparazio- nella parte quadrata della tavola. La sovrapposizione del cerchio (il Cielo) col quadrato (la Terra) ha come questa – una struttura che affonda le radici ne, che lo avrebbe condotto a ricevere i figura inclusa Cristo, vero Dio e vero uomo. L’albero sulla al tempo di Sant’Ambrogio nello scorcio tre sacramenti e ad esprimere con tutta sinistra è interpretabile come l’“arbor vitae”, la croce che Don Mario rappresenta l’esito della vita pubblica di Cristo, iniziata (continua a pagina 2) proprio col Battesimo nel Giordano. Orario delle S. Messe nel Santuario di Lampugnano PREFESTIVO ore 17.30 sabato/vigilie FESTIVO ore 10.00
VITA TRA NOI (segue da pag. 1) la grazia necessaria le esigenze della vita di congruo contro la fede fede. È il tempo del catecumenato. S. Ago- professata dalla Chiesa. stino delinea così tale itinerario: “All’inizio Prima del battesimo, i del catecumenato i catecumeni, come grano catecumeni avrebbero riposto nel granaio, vengono macinati per un “restituito” al Vescovo il lungo periodo con digiuni, preghiere ed esorci- simbolo di fede recitan- smi, per poter giungere al fonte battesimale ed do a memoria il Credo e essere imbevuti di acqua, poi, cotti dal fuoco facendo così la loro pro- dello Spirito, diventare pane del Signore”. fessione di fede (è que- Esso durava anche diversi anni ed era ge- sta la Redditio Symboli). Resti della vasca battesimale di San Giovanni alle Fonti (sec.IX) sotto il sagrato stito in prima persona dal Vescovo stesso. Ulteriore gesto che pre- del Duomo di Milano. Ai catecumeni veniva trasmessa la dottrina cedeva il battesimo, era della fede, la conoscenza delle Scritture, e l’unzione con l’olio dei la progressiva partecipazione alla vita della catecumeni, una sorta Chiesa, attraverso dei riti, costituiti da pre- di esorcismo che mette- ghiere, letture e gesti. Questo lungo itinera- va in grado il battezzato rio si concludeva quindi con la Quaresima di combattere contro il che conduceva alla notte pasquale nella male. quale si ricevevano i tre sacramenti. Du- Questa prassi che carat- rante questo periodo si intensificava la pre- terizzava la Quaresima parazione, e la si verificava; in particolare, comportò, nel tempo la 3°,4°,5° domenica erano chiamate le do- a seguire, che essa assu- meniche degli scrutini: una sorta di esami messe quel forte carat- attraverso i quali il Vescovo stesso verificava tere battesimale che la se il candidato al battesimo avesse imparato liturgia ambrosiana ha e capito quanto gli era stato insegnato e se conservato fino ai no- Volta di San Giovanni in Fonte, Battistero paleocristiano di Napoli. le sue disposizioni ad aderire a quanto ave- stri giorni. Basterebbe va ascoltato, fossero idonee. passare in rassegna i Vangeli delle domeni- saremo ricondotti alla professione di fede Nelle stesse domeniche venivano rispettiva- che quaresimali, rileggendoli attraverso la nel Dio uno e trino fatta poco prima del mente letti tre brani evangelici: l’incontro chiave di lettura della liturgia battesimale lavacro battesimale. di Gesù con la samaritana (Gv.4), la gua- come, del resto, gli stessi prefazi ambrosiani La domenica di Abramo ci ricorda l’inse- rigione del cieco nato (Gv.9) e la risurre- ci suggeriscono. rimento nella Chiesa, il vero e definitivo zione di Lazzaro (Gv.11) che favorivano La Quaresima si apre con il brano delle ten- popolo di Dio composto dai discendenti un ulteriore approfondimento sul dono tazioni di Gesù nel deserto: esse, insieme di Abramo secondo la fede, piuttosto che del battesimo. Il periodo della Quaresima alla vittoria su Satana, alludono alla lotta secondo il sangue e la carne: e tale inseri- come periodo di preparazione al battesimo che il catecumeno (ma anche il battezzato) mento si realizza efficacemente attraverso il conosceva altri riti. Il sabato precedente il deve sostenere contro il male. Ascoltando battesimo. Le domeniche quarta e quinta triduo pasquale - chiamato il sabato in tra- quell’episodio avremo modo di pensare alla introducono il tema del peccato originale: ditone symboli - nella chiesa di Milano si rinuncia a satana e al male che abbiamo fat- senza Cristo l’uomo è irrimediabilmente svolgeva un altro rito significativo: appunto to (i nostri genitori hanno fatto per noi) il cieco (domenica del cieco nato) o - peggio la Traditio symboli, ovvero la consegna da giorno del nostro battesimo e all’unzione ancora - è morto (domenica di Lazzaro); parte del Vescovo ai catecumeni del testo prebattesimale che ci ha messo nelle condi- senza Cristo l’umanità porta dentro di sé del “credo”. Veniva loro affidato oralmente zioni di sostenere tale lotta. una menomazione che lo aliena da Dio e perché lo imparassero a memoria, e dun- Nella seconda domenica il prefazio am- da se stesso. Ma nel battesimo Cristo libera que senza alcun testo scritto affinché esso brosiano afferma che Cristo, fermatosi al l’uomo dalla sua cecità, illuminandolo, e non cadesse improvvidamente nelle mani pozzo di Giacobbe, aprì alla fede il cuore gli dona di risorgere dalla morte del pec- di chi ne avrebbe potuto fare un uso in- della Samaritana: e, anche in questo caso, cato alla vita di grazia. Nascono da qui i 2
due riti post-battesimali della consegna al Quaresima battesimale era la condizione biate: vivere ogni anno la Quaresima come neo-battezzato della lampada accesa e della necessaria perché il catecumeno, prove- riscoperta del battesimo e delle esigenze che veste bianca. niente dal paganesimo, venisse ammesso al da esso derivano, è condizione necessaria Ed è così che anche noi di domenica in do- sacramento del battesimo e diventasse cri- non tanto per diventare cristiani (visto che menica, a partire dai Vangeli che ascoltere- stiano, oggi per noi, che abbiamo ricevuto almeno anagraficamente lo siamo già), ma mo, andremo rivivendo il nostro battesimo il battesimo nei primi giorni della nostra per esserlo effettivamente e soprattutto per Se nell’antichità compiere il cammino della vita, le cose non sono sostanzialmente cam- restarlo. Don Mario IL VALORE DELLA PENITENZA È una parola spesso dimenticata ma, dice Benedetto XVI, “poter fare penitenza è il dono della grazia”. Al di fuori della Chiesa la parola Peniten- divina tramite Cristo incarnato, morto in quando vedi uno ignudo tu lo copra, e che tu za viene scritta con l’iniziale minuscola. croce e risorto. non ti nasconda a colui ch’è carne della tua È una parola comune, con un’accezione Un esempio significativo che prolunga nei carne? Allora la tua luce spunterà come l’au- negativa, un sinonimo di castigo e di pu- secoli l’iniziativa divina verso l’uomo per- rora, e la tua guarigione germoglierà pronta- nizione. Mutuata dal mondo degli adulti, ché offra il suo cuore contrito a Dio è la mente; la tua giustizia ti precederà, e la gloria era presente nei giochi dei bambini in cui solenne benedizione papale “Urbi et Orbi” dell’Eterno sarà la tua retroguardia”. chi dirigeva sceglieva, per coloro che falli- contenente una formula per la remissione Collego queste parole del profeta a una vano, la modalità della penitenza, metten- dei peccati con indulgenza. Al suo interno riflessione di Benedetto XVI: “(…) La pe- do alla prova il penitente e divertendo gli è contenuta l’espressione latina “spatium nitenza è grazia; è una grazia che noi rico- altri giocatori. Essa era presente nelle civil- verae et fructuosae penitentiae, cor semper pa- nosciamo il nostro peccato, è una grazia che tà antiche come forma di espiazione; non enitens”. La frase intera in cui è contenuta conosciamo di aver bisogno di rinnovamento, tragica come la vendetta, risposta cruenta può tradursi così: “Dio onnipotente e mise- di cambiamento, di una trasformazione del e talora mortale ad un’aggressione o ad una ricordioso vi dia l’indulgenza, l’assoluzione e nostro essere. Penitenza, poter fare penitenza, ribellione, ma come rituale per allontana- il perdono di tutti i vostri peccati, un periodo è il dono della grazia. E devo dire che noi re da sé, con fuoruscite di sangue e lavacri di pentimento genuino e fruttuoso, un cuore cristiani, anche negli ultimi tempi, abbiamo sacri, la vendetta divina prima che questa sempre penitente e una conversione della vita, spesso evitato la parola penitenza, ci appari- prendesse corpo. Presso il popolo d’Israe- la grazia e il consiglio dello Spirito Santo, e va troppo dura. Adesso, sotto gli attacchi del le l’offesa recata a Dio s’interiorizzò dando la perseveranza continua nelle opere buone”. (continua a pagina 4) origine al pentimento e al rimorso per evol- In passato le penitenze più diffuse, parti- vere verso forme di espiazione formali tipi- colarmente sottolineate nel periodo quare- che del Fariseismo. La “metànoia” dei greci, simale, erano la preghiera, il digiuno e le pur tradotta col termine latino “paeniten- opere di carità, così come ancor oggi siamo tia”, che significa pentimento, introduce il invitati a fare. Utile a ciò la meditazione del concetto di “conversione” che sarà poi dei cap. 58 del libro di Isaia in cui, tra l’altro, cristiani. Nelle parti iniziali dei tre Vangeli è scritto: “È questo il digiuno di cui io mi sinottici è riportato l’invito al pentimento compiaccio? Il giorno in cui l’uomo affligge come conversione dei cuori da parte di san l’anima sua? Curvar la testa come un giunco, Giovanni Battista (Matteo, III, 2; Marco, I, sdraiarsi sul sacco e sulla cenere, è egli questo 4; Luca, III, 3). che tu chiami un digiuno, un giorno accetto Le vicende di Gesù narrate nel Vangelo, la all’Eterno? Il digiuno di cui mi compiaccio catechesi e la partecipazione viva alla co- non è egli questo: che si spezzino le catene munità cristiana ci insegnano il legame tra della malvagità, che si sciolgano i legami del il Battesimo, remissione del peccato origi- giogo, che si lascino liberi gli oppressi, e che nale e incorporazione nella Chiesa visibile s’infranga ogni sorta di giogo? Non è egli que- e invisibile, e la Confessione, successiva sto: che tu divida il tuo pane con chi ha fame, Tintoretto, Maddalena penitente, 1598, remissione dei peccati, doni della bontà che tu meni a casa tua gl’infelici senz’asilo, che Roma, Musei Capitolini. 3
VITA TRA NOI (segue da pag. 3) Le tentazioni di Gesù, mosaico, Venezia, Basilica di San Marco Giuseppe Molteni, La confessione, 1863, Milano, Gallerie d’Italia mondo che ci parlano dei nostri peccati, ve- lasciarsi trasformare. Il dolore della penitenza, nità, chiede al battezzato, affinché realizza- diamo che poter fare penitenza è grazia. E cioè della purificazione, della trasformazione, re il programma radicale della comunità vediamo che è necessario far penitenza, cioè questo dolore è grazia, perché è rinnovamento, cristiana, di confessarsi almeno una volta riconoscere quanto è sbagliato nella nostra è opera della misericordia divina”. l’anno e di comunicarsi almeno a Pasqua. vita, aprirsi al perdono, prepararsi al perdono, Per questo la Chiesa, nella sua larga mater- Emanuele Atanassiu LA CARITATIVA NEL CARCERE DI SAN VITTORE Ho iniziato deversi anni fa l’esperienza della caritativa in carcere poi- sità dell’universo, la letteratura, l’arte, la musica, le scienze, le figure ché sono stata colpita dal cambiamento della vita di alcuni detenuti dei santi, la nostra compagnia… Per noi è molto importante comu- che avevo incontrato al Meeting di Rimini. Il mio desiderio era quel- nicarci il più possibile come noi e i detenuti viviamo i momenti di lo di portare l’esperienza di bellezza che avevo incontrato a persone incontro e ricordarci sempre reciprocamente che è un gesto di comu- che vivevano un grande dolore, con le quali dovevo e volevo essere nione e non di affermazione di noi stessi. vera e non teorica. È sempre l’incontro con un grande dolore, con un’umanità nascosta La proposta mi è venuta da un gruppo di amici che andavano in che esce fuori in alcuni momenti (come quando ci parlano dei figli o carcere da molti anni. La nostra caritativa consiste in un momento di dei genitori) e anche con la gioia e la speranza suscitate in loro da una incontro in carcere, in cui facciamo ai detenuti una compagnia sem- testimonianza vera come è stata l’esperienza del coro venuto da loro plice, senza progetti perché, in particolare nella realtà di San Vittore, a Natale. È un dolore che ci portiamo anche a casa, che ci fa pregare la persona puoi incontrarla una volta e poi più. Sappiamo che non per loro, che ci interroga su quello che è il mio e il loro vero bisogno. possiamo risolvere chissà quali problemi, inadeguati, ma più consa- Li affidiamo a Gesù e capiamo che dobbiamo fare memoria di Gesù pevoli che Gesù è la risposta. Cerchiamo di aiutarli a riprendere con- in ogni momento. sapevolezza della loro umanità, del valore della loro persona, del loro È un’esperienza che mi toglie dal formalismo con cui vivo tante volte desiderio e di portare loro una speranza certa. i rapporti e mi rende più vera (quella che era stata l’intuizione iniziale) Negli anni abbiamo incontrato esperienze di grande umanità e anche anche quando torno a casa, nei rapporti quotidiani. di fede; sono iniziati, e con qualcuno andati avanti dopo la scarcera- La caritativa non è un volontariato perché è volontariato se non an- zione, dei rapporti sempre però condivisi con gli amici con cui erano diamo all’origine del nostro gesto, che è il rapporto con Cristo, per iniziati; è diventato il gesto di ognuno dentro una compagnia. guardarli. Nel tempo ci siamo sentiti fare questa domanda: “Chi ve Adesso continuo questo gesto insieme con alcune amiche quasi tutte lo fa fare?”. La condivisione è segno della presenza di un altro: Gesù in pensione; abbiamo intitolato i nostri incontri in carcere “Incontro è venuto a farci compagnia. con la bellezza”. La bellezza l’abbiamo incontrata attraverso l’immen- Laura e le amiche della caritativa di San Vittore 4
PER LA FESTA DELLA FAMIGLIA DA SANTA GIANNA BERETTA MOLLA In pellegrinaggio nei luoghi in cui la santa visse ed è sepolta. La testimonianza della figlia. Eravamo in più di un centinaio domenica 21 gennaio a recarci in pellegrinaggio, gui- dati da don Mario, ai luoghi in cui visse e dove oggi è sepolta la santa Gianna Beretta Molla per celebrare così, con una settimana di anticipo, la Festa della famiglia. Mesero, Magenta, Ponte Nuovo sono a una manciata di chilometri da Milano. Ci siamo arrivati in fretta in una giornata di sole con il profilo delle montagne inneva- te all’orizzonte. Sono località come tante, ma che brillano della luce particolare della santità da quando il 16 maggio 2004 san Giovanni Paolo II ha proclamato Gianna santa come madre di famiglia. La prima madre dei nostri tempi a salire agli altari e la seconda canonizzazione della diocesi mi- Altare laterale del Santuario di Mesero. Ai lati ex voto lasciati da donne che, dopo aver pregato santa Gianna, sono riuscite ad avere bambini. (Foto di Sergio Malloggi). lanese dopo quella di san Carlo Borromeo nel lontano 1610. della madre porta il nome - ci ha aiutato le rivelasse la Sua volontà nelle scelte della Abbiamo recitato il S. Rosario e celebrato a fare. Ci ha raccontato in modo sincero e sua vita e perché ‘l’apostolato si fa in gi- la S. Messa per preparare i nostri cuori ad umile tanto della sua santa mamma, e an- nocchio’. Un luogo preciso, di per sé poco incontrare questa grande testimonianza. Il che del suo papà, entrando nei particolari importante, ma che ci ha permesso di co- contesto di assoluta semplicità degli am- più semplici come quando ci ha mostrato gliere l’accadere ‘fisico’ di una preghiera che bienti aiuta molto ad entrare nello spirito il banco della chiesa in cui la mamma era contraddice la mentalità in cui oggi siamo di questa donna, così come la figlia - che solita inginocchiarsi per pregare Dio che immersi, dove domina un accentuato indi- vidualismo e dove le scelte della vita sono dettate da noi stessi. La figlia Gianna Emanuela ha detto a un certo punto: “La santità non si improvvisa, si vive da santi e si muore da santi”. Abbia- mo ascoltato il racconto di una vita in cui la santità è maturata pian piano a partire dal proposito emerso durante degli esercizi spi- rituali nel 1938 (‘Voglio amare Gesù’) e si è accresciuta attraverso l’amore per il marito e i figli – sei anni e mezzo di matrimonio, 4 figli e due aborti spontanei - e attraverso la dedizione agli altri nel lavoro di medico, attraverso il forte senso della comunione Santa Messa officiata da don Mario e don Alessandro. (Foto di Anna Carini). (continua a pagina 6) 5
VITA TRA NOI (segue da pag. 5) Sagrato del Santuario di Mesero. A destra: l’interno della piccola cappella nel cimitero di Mesero, in cui riposa santa Gianna insieme ai suoi familiari. In basso: particolari della figlia di santa Gianna, Emanuela, che ci ha parlato della mamma nel Duomo di Magenta dove è custodita la veste battesimale della santa. (Foto di Sergio Malloggi e Anna Carini). bedienza e di offerta in cui il bene dell’altro Paolo II ha pronunciato nel 1980 a propo- è sempre stato preferito al proprio proget- sito di san Benedetto e che risentivo attuali to. La lettura di alcuni passi delle lettere fra nella vita di questa santa: “realizzare il pro- marito e moglie hanno commoventemente gramma radicale della santità evangelica, in documentato un matrimonio vissuto come una forma ordinaria, nelle dimensioni del- strada alla santità. la vita quotidiana di tutti gli uomini. Era ecclesiale e la sua passione educativa per i Oggi santa Beretta Molla è diventata una necessario che l’eroico diventasse normale, più giovani. Questa donna sapeva ‘vedere’ santa molto conosciuta. La figlia ci raccon- quotidiano, e che il normale, quotidiano tutto –la bellezza della natura e la sua vita ta di tanti viaggi da lei compiuti nel mondo diventasse eroico.” Daria Carenzi familiare – come dono di Dio. È Lui che per testimoniare la vita della sua mamma e fa tutto e la figlia, raccontando, ha sempre come in America ci siano tantissime bam- messo in evidenza questo: anche la santità bine che portano in suo onore il nome di è di Dio che la fa in chi a Lui totalmente Gianna. Una santa alla cui intercessione ri- si affida, diventandone strumento. Il sa- corrono molte coppie per chiedere il dono crificio della vita perché potesse nascere la dei figli o perché vivono gravidanze difficili. figlia, con cui santa Beretta Molla ha con- Mentre tornavamo a casa, con il cuore lieto cluso il suo cammino terreno, si rivela così e riflettendo sulla ricchezza della giornata, come un gesto preparato da una vita di ob- mi ricordavo le parole che san Giovanni 6
FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ, COME ESSERE AIUTATE DALLA CHIESA “La Chiesa, sulle orme del suo Maestro e Signore, vuole essere Madre che non abbandona ma che si avvicina e si prende cura”. ( Papa Francesco, 25 febbraio 2017) Grazie all’interessamento di don Mario da diversi anni e in alcuni casi hanno già grado di far loro comprendere come nel ho avuto modo di dialogare con don Lu- generato dei figli, altre coppie convivono sacramento del matrimonio l’azione dello igi Verga, un sacerdote particolarmente senza porsi il problema del matrimonio; la Spirito, trasfigurando sempre più l’amore preparato sul delicato tema delle crisi co- grande diminuzione delle nascite. umano, permette agli sposi di vivere una niugali, che purtroppo sono sempre più Diverse sono state le cause che concorro- comunione- unità sempre più grande e frequenti all’interno di molte famiglie e no a spiegare questa crisi, ne indico alcu- quindi fonte di una gioia crescente. che sono causa di tanta sofferenza sui di- ne. 1) Il cambiamento della cultura attra- Da una inchiesta sui giovani risulta che retti interessati e sull’intero nucleo fami- verso il fenomeno della “secolarizzazione” una grande maggioranza desidera il ma- gliare. ha sviluppato una mentalità individua- trimonio, che viene considerato come Don Luigi Verga, sacerdote dal 1972, è listica in cui la propria libertà è ritenuta una meta da raggiungere. Questo dato stato direttore del Consultorio di ispira- un assoluto. Pertanto si ritiene giustificata non contraddice quanto sopra esposto in zione cristiana del decanato di Magenta ogni scelta che di fatto scioglie da legami quanto manifesta la verità profonda del- dal 1988 al 2011. Dal 2011 è responsa- liberamente assunti e non si considera a la natura dell’amore a cui anela il cuore bile della Comunità pastorale “Maria Ma- sufficienza il fatto che la stessa scelta cau- di tutti gli uomini. Questa affermazione dre della Chiesa” di Bareggio e dal 2015 sa altri problemi al coniuge, ai figli e ai dell’inchiesta è bella e significativa e chie- membro dell’Ufficio accoglienza separati membri delle famiglie d’origine. 2) L’in- de alla Chiesa di considerarla come la e divorziati della diocesi ambrosiana, vo- troduzione delle leggi sul divorzio e sull’a- possibile via per un nuovo cammino edu- luto dal cardinale Angelo Scola prima del- borto hanno ulteriormente reso fragile da cativo che rilancia la speranza. Occorre lo svolgimento del secondo Sinodo sulla parte di molti la concezione della famiglia ripensare la preparazione al matrimonio famiglia e che ha la propria sede nella Cu- fondata sulla indissolubilità, sulla fedeltà e e il cammino pastorale degli adolescenti ria di Milano. È anche membro del Con- sull’apertura alla vita. Dallo Stato inoltre e giovani. siglio di amministrazione della Fondazio- non si è mai attuata una positiva e efficace ne “Fare Famiglia” che gestisce i consultori politica per la famiglia. 3) Lo stesso inse- La vita matrimoniale è spesso contrasse- familiari di Assago, Bollate, Magenta e gnamento della Chiesa, nella pastorale di gnata da momenti difficili, di non dialogo, Binasco. Ecco l’intervista con don Verga. base, non sempre ha messo in luce ade- di profonda crisi, fino ad arrivare talvolta guatamente la bellezza e il compimento alla rottura definitiva del legame coniugale. Oggi si ha spesso l’impressione che i valo- dell’amore coniugale nell’esperienza del Nella realtà milanese esiste la possibilità per ri fondanti della famiglia, anche di quella cammino della coppia e della famiglia, in una coppia in crisi di trovare aiuto, sostegno cristiana, siano quasi del tutto sovvertiti o grado di percepire il grande compito edu- e conforto e di prevenire la fine del matri- in via di dissolvimento. Quale è la sua opi- cativo sociale che essa svolge mettendo in monio? nione sullo stato di salute della famiglia, in relazione le varie generazioni. Si sviluppa La Chiesa milanese da vari decenni ha svi- particolare di quella cristiana? quindi nella società un orizzonte di bene luppato una rete di consultori di ispirazio- È evidente che oggi l’istituto famiglia è comune e sociale. 4) Forse la Chiesa ha ne cristiana sul suo territorio, proprio per fortemente in crisi; per rendersene conto compreso in ritardo il cambiamento aiutare le singole persone, le coppie e le fa- indico tre dati. Le statistiche riguardanti che nella società era in corso. La fede in miglie ad affrontare i vari problemi che la le separazioni e i divorzi da decenni mo- Gesù Cristo, non più considerata come vita suscita e/o le situazioni di crisi. In essi strano numeri in crescita; la maggior parte fondamento della vita, non ha permesso lavorano vari professionisti, quali psicolo- delle giovani coppie, anche cristiane, che alle nuove generazioni di sviluppare una gi, ginecologi, assistenti sociali, ostetriche, si apprestano a frequentare i “corsi fidan- cultura familiare: oggi nei giovani la fede avvocati, consulenti familiari, sacerdoti e zati” per prepararsi alla celebrazione del rappresenta una lieve ispirazione, staccata personale amministrativo e di segreteria in sacramento del matrimonio convivono dalla vita reale, e di conseguenza non è in grado di affrontare tutte le diverse proble- 7
VITA TRA NOI (segue da pag. 7) matiche familiari che possono sorgere. alla comunità, non li hai mai esclusi; li ha ri familiari. Si possono trovare tutti gli indirizzi dei affidati ai confessori, ai padri spirituali e consultori di ispirazione cristiana sul sito a gruppi preposti a un cammino cristia- Un’ ultima domanda su un aspetto che cre- FELCEAF di Milano, che così si presen- no. Ribadisce anche oggi che è necessaria do a molti risulti particolarmente confuso: ta: “La rete della Federazione Lombarda una cordiale accoglienza verso tutti che che cosa è realmente cambiato da parte della Centri Assistenza alla Famiglia opera nelle permetta loro un reale progresso nella vita Chiesa ufficiale verso i divorziati risposati proprie strutture accreditate offrendo ser- cristiana. Per questo anche l’esortazione circa la loro possibilità di sentirsi comunque vizi di consulenza alla persona e alla fami- sinodale Amoris Laetitia propone alle fa- parte della comunità cristiana? glia attraverso proprie figure professionali. miglie “ferite” di farsi accompagnare dalla Papa Francesco non ha cambiato la dot- Offre inoltre consulenza formativa alle stessa Chiesa, attraverso i suoi sacerdoti e trina del sacramento del matrimonio, ma scuole, alle parrocchie, alle agenzie edu- i suoi canali istituzionali, a intraprendere vuole far sentire a tutti, anche alle famiglie cative del territorio regionale avvalendosi un cammino che porti a un sempre mi- molto ferite, l’accoglienza misericordiosa del bagaglio di esperienza e competenze gliore discernimento, nella certezza che di Cristo nella sua Chiesa, al fine di dona- maturate in 40 anni di impegno nel cam- l’intenzione profonda di ogni azione ec- re a tutti la speranza della salvezza. po della formazione, dell’educazione agli clesiale esprime e attua la misericordia che Credo che la confusione possa nascere affetti e alla sessualità, e il sostegno alla Gesù ha rivelato con la sua morte e risur- da una comunicazione e interpretazione genitorialità”. rezione. dell’esortazione apostolica non sempre È possibile, nel caso dei separati o dei di- lineare (ricordiamo come tutti i media Un altro tema delicato riguarda la situazio- vorziati, verificare se il matrimonio era re- hanno presentato questa esortazione!) e ne di tante tipologie di coppia, quali separa- almente valido e quindi iniziare una causa dal fatto che alcune prospettive hanno ti, conviventi, divorziati risposati, eccetera, di nullità. Per questo motivo la diocesi mi- bisogno di un ulteriore approfondimen- che si sentono in parte o del tutto esclusi dal- lanese ha aperto l’ufficio in curia (piazza to. Il rischio che a volte vedo attuarsi tra la vita comunitaria cristiana, a causa della Fontana 2) “Accoglienza separati e divor- i pastori consiste nel fatto di proporre loro situazione al di fuori dei canoni uffi- ziati” per permettere tale verifica che può una soluzione già preconfezionata a pre- ciali della Chiesa cattolica. Che cosa possono concludersi con l’indicazione di rivolgersi scindere dalla coscienza retta dei fedeli e fare queste persone, se comunque sentono e al Tribunale ecclesiastico per presentare la senza un reale cammino di conoscenza e vivono il loro stato con sofferenza e si sento- domanda di nullità, oppure si indirizzano di proposta integrale di vita cristiana. Il no ai margini? i fedeli a percorrere altre strade possibili, al discernimento richiede un tempo lungo e La Chiesa ha sempre rivolto un’attenzione fine di aiutare a fare chiarezza su situazio- una conoscenza della persona e della sua particolare a tutte le tipologie di coppia, ni personali a volte molto complesse. In storia molto profonda. Non è un caso che quali i separati, i conviventi, i divorzia- questa prospettiva si consiglia ai fedeli in- i vescovi lombardi stanno preparando una ti risposati, ecc. Ha sempre proposto un teressati di farsi accompagnare dal parroco nota esplicativa sull’esortazione Amoris cammino che potesse aiutarli a progredire o dal confessore; in altri casi si suggerisce Laetitia. nella fede e nella coscienza di appartenere di compiere un “lavoro” presso i consulto- Claudia Gariboldi FAMIGLIE IN CAMMINO, OLTRE LA MORTE DI UN FIGLIO Il gruppo fondato nel 1991 da alcuni genitori in seguito ad un dolore difficile da accettare. Nell’ambito della “Festa della famiglia” perdita di un figlio. Per la nostra men- zo, della morte di bambini e giovani a che la Chiesa Ambrosiana ha celebrato te tale morte è assurda: non riusciremo causa di malattie inguaribili o a seguito il 28 gennaio vi voglio parlare di fami- mai ad accettare il perché di certi inci- di atti di violenza. glie che hanno vissuto il dramma della denti mortali, del suicidio di un ragaz- Occorre andare oltre, alla ricerca di 8
“qualcuno” che dia speranza e forza per proposta la lettura di brani significa- anche un periodo di vacanza estiva a cui andare avanti. tivi. partecipare. “Famiglie in cammino” è un gruppo Non mancano i momenti conviviali: Adagio, adagio, con perseveranza e fidu- fondato nel 1991 da alcuni genitori – la domenica precedente il Natale e la cia, questo cammino guarisce le ferite, segnati da questa esperienza - che par- domenica delle Palme ci si ritrova al dà la forza e la serenità per guardare al tecipavano agli esercizi spirituali della mattino e, dopo la celebrazione della S. futuro. Concludo con le belle parole fraternità di Comunione e Liberazio- Messa, si sta insieme a pranzo, ciascuno che don Giussani ha scritto nel 1992 ne. Il desiderio di aiutarsi a vicenda li porta qualcosa da mangiare o da bere, a proposito di Famiglie in Cammino: ha spinti a condividere quel tremendo si condivide tra tutti i presenti, sono “Io mi sento piccolo di fronte al cuore dolore nell’ottica della speranza cristia- benaccetti anche altri parenti o amici. grande con cui voi, accettando da Dio na. Il cammino non è certo facile. Ma la Nel tempo sono nate delle belle ami- una ferita che non si rimargina se non in trasfigurazione del dolore passa obbliga- cizie che proseguono anche al di fuori Cielo, volete farne per la terra un solco toriamente attraverso l’accettazione del- del gruppo. Don Giancarlo propone di seminagione buona per testimoniare la croce di Cristo che salva e rigenera. pellegrinaggi, gite giornaliere, incontri e per confortare”. Non ce la possiamo fare da soli.... di preghiera comunitaria e, volendo, M. Giovanna Piglionica Malloggi L’assistente spirituale che dall’inizio ha voluto condividere questa esperienza di dolore e speranza è don Giancarlo Greco, amico carissimo di don Carlo Casati, con cui ha condiviso gli anni del seminario. Don Giancarlo è da pochi mesi presso la parrocchia di San Vittore Martire a San Vittore Olona, provincia di Milano. Gli incontri si tengono una volta al mese, di domenica pomeriggio, nei locali del centro parrocchiale; la par- tecipazione è libera, non ci sono regole né iscrizioni. In genere funziona il pas- saparola, ma vi è un sito ufficiale: www. famiglieincammino.org Chiunque sia schiacciato da un dolore troppo grande da sopportare da soli, può unirsi a questo gruppo di genitori che negli anni si è naturalmente modi- ficato, con persone che sono riuscite a proseguire da sole il cammino, alcune si sono allontanate, altre si sono aggiunte, accolte da un sorriso e da una stretta di mano che dicono più di tante parole. Ci si sente in “famiglia”, liberi di espri- mere le proprie emozioni e i propri sen- timenti, sentendosi accolti, compresi, confortati. Don Giancarlo ascolta tutti, l’esperienza di ciascuno può essere di aiuto agli altri, si prega insieme e viene 9
VITA TRA NOI LA PREGHIERA DELLE MAMME Gli incontri, anche nel nostro quartiere, per affidare i loro figli a Dio. Una mia cara amica, una suora, direb- troppa!) mi sono rivolta al priore che è tenuto a raccontare i propri problemi be che ho incontrato il gruppo Mothers conoscevo e che mi ha rassicurato, di- con i figli, se ciò avviene le altre mamme Prayers, cioè La Preghiera delle Madri cendomi che mi sarebbe stato molto devono mantenere la massima riserva- per… “Dioincidenza”, ovvero Provvi- utile partecipare all’incontro. E così è tezza, dunque tenere per sé le confiden- denza, in un momento di difficoltà nel stato. Da quel lunedì di marzo, giorno ze ricevute. rapporto educativo e quotidiano con del mio primo incontro con “La Pre- Altro punto importante, non si danno i miei figli. Un momento di notevo- ghiera delle Madri” è iniziato per me un consigli: ogni figlio è diverso, per ognu- le preoccupazione in cui paura e ansia cammino di crescita nella fiducia verso no Dio ha il suo progetto ed è lo Spirito offuscavano l’obiettiva consapevolezza il progetto buono che Dio ha per i no- Santo che guida ogni mamma a capire della realtà e delle azioni più indicate stri figli e che continua tutt’ora, grazie come accompagnarne la crescita. Non a da compiere per il loro bene. Ma Dio, ad altre mamme. Recitando le preghiere caso nella preghiera iniziale ci si rivolge e non finirò mai di ringraziarLo, mi ha contenute nel libretto Mothers Prayers allo Spirito Santo e una delle frasi che si accompagnata nel cammino e una do- (è tradotto in 40 lingue) con le indica- dicono insieme è: “Spirito Santo… Fa menica di 12 anni fa a Santa Maria del- zioni da seguire, perché l’incontro av- che questo incontro sia totalmente del le Grazie, dopo la Messa, ho visto nella venga nel rispetto della volontà di Dio, Signore. Allontana da noi i nostri pensie- bacheca della sacrestia un cartello con da subito mi sono sentita alleggerita da ri e metti al loro posto i tuoi… Donaci la scritta: “Le mamme che Pregano si ansia e paura e ho sentito l’amore e la il dono dell’intercessione, perché possia- trovano nella cappellina della Madonna comprensione delle altre mamme. Que- mo portarTi i nostri figli, con il desiderio alle 16 tutti i lunedì”. sto senza aver espresso i motivi delle mie di fare la Tua volontà…”. Spiego breve- Attratta dalla possibilità di pregare con preoccupazioni, cosa che è uno degli mente in cosa consiste questa preghiera altre mamme, ma non certa della serie- aspetti più importanti della Preghiera che vede gruppi di mamme riunirsi in tà del gruppo (la prudenza non è mai delle Mamme: nessuno, se non vuole, molti case e chiese sia di Milano sia in tutta Italia e ormai in diversi Paesi del mondo (oltre all’Europa, anche in Brasi- le, Australia, Canada, Papua Nuova Gui- nea, Tonga, Isole Fiji…) e che è nata nel novembre 1995 da una signora inglese, Veronica Williams, e da sua cognata che sentivano il desiderio di pregare in modo più costante, come aiuto per risolvere i problemi dei loro figli. La Preghiera delle Madri è aperta a tut- te le donne, tutte quelle che hanno un cuore di madre. Non ci sono differenze fra una donna fisicamente madre, una donna nubile o sposata senza figli, tutte sono benvenute. Ecco il semplice sche- ma che viene seguito da tutti i gruppi nel mondo: si recitano 9 brevi preghie- re, si legge il Vangelo del giorno o un brano che ha particolarmente colpito una delle mamme del gruppo, si intona- no uno o più canti di lode, poi a turno Mamme in preghiera. (Foto di Barbara Valli). 10
ogni mamma si inginocchia davanti ad a una crescita nella fede, perché spes- e da pochissimo a Bergamo è nato un un crocefisso e prega in silenzio per i so c’è una nuova mamma che arriva e piccolo gruppo di papà che ha iniziato figli suoi e di altri, mentre sempre in si- chiede informazioni, cosa che ci aiuta a pregare per i figli. lenzio le altre mamme si uniscono alle a ridirci ogni volta le ragioni per cui Antonella Franchini sue intenzioni. Il tutto richiede circa ci incontriamo: cioè l’affidamento dei mezz’ora, ma è di conforto per molte, nostri figli a Dio e la fiducia nel pro- Per informazioni: stare poi qualche minuto insieme dopo getto che ha per loro. Così la preghie- www.mothersprayers.org la fine della preghiera. ra delle mamme continua a diffondersi info per l’Italia italia@motherprayers.or È straordinaria la pace che si riceve dal- la preghiera comune ed è straordinaria la rapidità con cui si sta diffondendo la Preghiera delle Madri, grazie solo al passaparola che, a volte, vede persino l’intervento dei figli per cui si è prega- to. Così è successo a me e a Barbara, della Parrocchia di Santa Maria Na- scente nel quartiere QT8, che ormai da anni, ogni 15 giorni circa, ospita a casa sua un gruppo di mamme che pregano. Lei conosceva uno dei miei figli, ma non me, ed è stato proprio lui a parlarle della Preghiera delle Mamme e a portarle spontaneamente il libret- to. Io non avevo fatto proprio nulla in proposito, aveva agito il Signore attraverso mio figlio: un insegnamen- to ad affidarmi a Lui e a non pensare che tutto dipenda da me. L’incontro da Barbara è particolarmente di aiuto LE VOCI DEI RAGAZZI Cosa passa di questi tempi nei loro cuori? Ecco una serie di testimonianze tratte dai loro compiti in classe di religione. La cronaca ci ha recentemente messo li accompagna giorno per giorno, fino a segue è una testimonianza che mi ha davanti alle vicende di baby-gang, di ra- quando un tema assegnato in classe por- molto colpito, e che trovo particolar- gazzi a rischio, bulli, delinquenti preco- ta a galla tutto in un istante, innescando mente rivelativa di quale impegnativa ci: ragazzi che, abbandonati a se stessi, dramma su dramma. sfida affrontino i ragazzi nel loro diven- sconfinano in comportamenti antiso- Ma cosa passa di questi tempi nei cuori tare grandi (e di quale parallela sfida ciali e perdono il controllo della loro di tanti ragazzi? sono chiamati a condividere con loro impulsività fino a diventare pericolo- Qualche volta trapela in ore di scuola gli adulti educatori, le famiglie). Sono samente violenti; oppure di ragazzi che intensamente vissute e nei compiti in voci che meritano di essere ascoltate e tentano di soffocare dentro il dolore che classe. Anche di religione. Il testo che ringraziate. (continua a pagina 12) 11
VITA TRA NOI (segue da pag. 11) “Dopo i primi giorni, in cui ero pieno gli altri prof. Proprio per questo mi indi- ciamolo chiaro... si capisce che anche lei di entusiasmo per la scuola che ave- spone e mi infastidisce: perché sento che è pasticcione come me”. vo scelto, sono cominciati ad arrivare i mi vuole bene e secondo me, invece, non “Quel ragazzo di prima che le ha scrit- primi voti e ho cominciato a piangere c’è proprio nulla a cui volere bene”. “Ad to che era contento i primi giorni ma perché mi rendevo conto che niente era un certo punto con tutte quelle sue can- adesso non sa più se sia all’altezza di come mi aspettavo, che in fondo io non zoni prese da spotify, quelle frasi quasi vivere mi ha raccontato del compito di ero all’altezza non solo della scuola, ma sussurrate, quelle parole che a volte dice religione e ho iniziato a stare con lui e forse della stessa vita”. “Viviamo in un praticamente piangendo da quanto le ad aiutarlo a fare i compiti. Perché tutti tempo di confusione in cui non c’è più sono costate, viene il dubbio atroce che siamo all’altezza di vivere”. “Tra que- nulla di certo e ci domandiamo perfino ci sia dell’altro nella vita, qualcosa che ste aule, in questi corridoi, con le nostre se abbia senso stare al mondo: come Cai- non si è ancora preso in considerazione”. facce, succedono a volte cose straordina- no abbiamo paura di non essere amati e “Io penso che gli ebrei ci stessero bene in rie: la gente piange, muore, si preoccu- non capiamo più nulla”. Egitto e che Mosè non sia altro che quel- pa, scappa, ma tutto il casino del mondo “Tutto crolla: la politica, la società, la la voce fastidiosa che a volte senti dentro non sembra fermare il sole che sorge e il fede. Non ci si può più rifugiare in nien- e che ti dice: questa schiavitù non è alla bene che avanza. C’è qualcosa che sfug- te perché niente è sicuro e questo, an- tua altezza. Questa canna non è alla ge al nostro male e ho pensato che questo che se non lo diciamo, ci fa stare male tua altezza, questo sesso non è alla tua qualcosa debba per forza essere il Bene”. terribilmente”. “Nella mia vita questo altezza, questi amici non sono alla tua “In questi mesi siamo cambiati e il per- dolore si è riaperto con la morte di mio altezza... io lo capisco il Faraone... deve ché è molto semplice: in questa scuola nonno: da quando non c’è più, capisco essere stato fastidiosissimo avere a che abbiamo incontrato qualcosa. Già... la che ad essersene andato è un pezzo di fare con uno così”. “Ad un certo punto scuola... dove nessuno vuole venire, ma me. Non so come sia perdere un figlio di quest’ora di religione non ne puoi più dove invece tutto può succedere!”. “Io o un marito, ma deve essere una cosa fare a meno. La aspetti, la cominci ad non so quale sarà il futuro del mondo, simile: piangi e ti ripeti che una cosa del aspettare. Solo per poter vedere un prof se in Palestina ci sarà la pace o i miei genere non può succedere, non è giusta, che ti aspetta”. si rimetteranno insieme. Quello che so è che nessun Dio può permetterla”. “Quando l’anno scorso sono andato al che ho cominciato a desiderare di parti- “Per questo anche i discorsi della Chie- gay pride io lo sapevo che lei lo sapeva e re, di andare. Come gli Ebrei anch’io ho sa sono appunto discorsi: ce li ripetono mi domandavo quando mi avrebbe fat- scoperto che il deserto non è uno spazio fin da quando siamo bambini e anch’io to la predica. Poi un giorno lei mi si è vuoto, ma un luogo inesplorato dove ri- qualche volta li ho ripetuti, ma poi cre- avvicinato e mi ha detto che a volte i trovare se stessi”. sci, vuoi vivere, fare l’amore, smettere di desideri si urlano, altre volte si pregano. “E dopo tutto questo non posso che dire: soffrire e quando dici queste cose al tuo E io sono rimasta lì come una deficien- qualunque cosa io viva, qualunque tri- prete o ai tuoi catechisti ti guardano in te. Perché a tutto avevo pensato tranne stezza o dolore senta, non è la fine. Ma, un modo assurdo. Come persone che ab- che al fatto che l’amore e il bene si po- come ci dice sempre a lezione, è il Con- biano smesso di desiderare”. “Ci si sente tessero chiedere. Da allora alla sera mi fine. Il luogo in cui finisce ciò che sai e come Giuseppe in Egitto: abbandonati e ritrovo a pregare e a pensarla. Lei non comincia l’imprevisto. Come ci ha detto delusi da quelli che dovrebbero essere i mi ha condannato, ma mi ha impedito una volta prima di Natale guardando- tuoi fratelli, pieni di gente che pensa di di farmi del male. E questo proprio non ci con occhi che io non dimenticherò sapere tutto di te quando invece non ha me lo aspettavo”. mai... ragazzi non temete di attraver- capito che tu volevi solo sognare ed essere “Tutto ricomincia, sempre. Sei tu che sare il deserto: quello che vi aspetta si speciale almeno per qualcuno”. hai gli occhi dall’altra parte e, pieno chiama Pasqua, si chiama Resurrezione. “Lei prof entra in classe calmo e tran- della tua rabbia e del tuo dolore, non E la Resurrezione, prof, è la vita che ri- quillo, come se l’unica cosa che deside- vedi più niente”. “Davvero non so chi comincia. All’improvviso”. rasse fosse quella di incontrarci mentre sia Dio, ma so che se è suo amico, prof I ragazzi che hanno commosso io non desidero affatto vedere né lei, né potrebbe esserlo anche mio perché... di- Don Alessandro 12
IL CONTRIBUTO DEI LAICI ALLA SACRA LITURGIA Lettori, cantori, chierichetti, ministri straordinari, da qualche tempo anche una “voce guida” raccomandata dall’Arcivescovo. Lettori, voce guida, cantori, chierichet- soprattutto aiuta i fedeli a seguire il suc- ti, ministri straordinari, sagrestani, fio- cedersi delle letture dall’antico al nuo- risti, addetti alle tovaglie e agli arredi, vo testamento cogliendo la potenza di cerimonieri… direzione che il manifestarsi di Dio ad Per i laici, prima ancora di essere un un popolo e il Suo incarnarsi ha dato servizio alla Chiesa, la partecipazione all’umanità. alla sacra liturgia è una grazia e un dono L’esercizio a seguire la voce guida ci ricevuto. Il dono in cui si fa evidente il arriva come esortazione ad una attitu- nostro essere parte viva del corpo di Cri- dine più attenta e pensante e indica a sto. In parrocchia i turni dei lettori del- ciascuno di noi un passaggio di crescita la Messa del mattino, un lettore diverso umana e personale. Ci porta, da una per ogni giorno della settimana, risalgo- partecipazione sentimentale-individua- no indietro nel tempo e ognuno si tiene le, o anche mistica, alla sacra liturgia, a stretto al suo compito. Ciascuno con- una partecipazione più consapevole alla sapevole del dono ricevuto. Il dono di Parola che accompagna ogni rito e al poter prestare la nostra incerta voce alla mistero stesso dell’Eucarestia. certa parola di Dio. Personalmente ho Nel processo in corso nella Chiesa del conquistato il mio mercoledì di lettura passaggio da una partecipazione con- per mandato o forse solo per concessione Giotto, San Lorenzo diacono, 1320 ca. , Parigi, venzionale a una esperienza reale quo- Museo Jacquemart-André. della Teresina De Capitani che lo teneva tidiana di Cristo, questa maggior at- ‘da sempre’. Per qualche anno l’ho sosti- Da qualche tempo anche una ‘voce gui- tenzione alla liturgia e alla parola può tuita quando mancava e oggi che lei è in da’ raccomandata dalla Diocesi milane- venir presa come un ritorno ad una cielo, ogni volta che con emozione pre- se accompagna l’assemblea nelle parti ubbidienza ordinata, tenuta per dovere, paro la lettura del mercoledì penso a lei, comuni della liturgia festiva. La ‘voce che ormai ha svuotato le chiese. Ma se alla sua vita così più grande e luminosa guida’ detta il ritmo della celebrazione rimaniamo saldi nel percorso fatto nel- della mia, e umilmente provo a seguirla. aiutando l’assemblea ad essere una cosa la carne, ora, seguendo la profondità Per la Messa della domenica alle 11.30 sola: guidandola ad unità e attenzione della Parola/liturgia, diveniamo attivi e alcuni anni fa ci è stata chiesta una di- di preghiera anche nei piccoli gesti ma (continua a pagina 14) sponibilità. Molti di noi hanno risposto partecipando a un breve corso parroc- chiale di 3 o 4 lezioni, teoriche e prati- che. Ci è stato spiegato che non si tratta semplicemente di ‘leggere’ ma di ‘pro- clamare la parola di Dio’. Abbiamo fat- to anche delle prove di dizione al micro- fono (alle quali io sono stata bocciata) e soprattutto, dopo la distribuzione dei turni, non più di un turno al mese per- ché in molti potessimo partecipare, ab- biamo imparato a prepararci, leggendo e rileggendo il testo in modo che, anche da debole voce, arrivasse all’assemblea la fede di chi leggendo intende quello che dice e lo annuncia. Gesù Buon Pastore, Ravenna, Mausoleo di Galla Placidia 13
VITA TRA NOI (segue da pag. 13) maturi nell’intenderla come costitutiva feticamente annunciato nella visione di della nostra esperienza medesima. Allo- don Giussani: “IO SONO TU CHE ra questo passaggio diviene una prova di MI FAI”. (Quanto diverso dall’uomo di consapevolezza e di matura disposizione Pascal “fuscello... ma pensante”...). ad un rapporto oggettivo con un TU. Non possiamo pretendere che questo Oggi il riconoscimento di un TU, di un passaggio avvenga rapidamente, né ALTRO che ci dà la vita non è compito confonderlo con il tornare ad una ubbi- solo interno alla Chiesa, ma la Chiesa è dienza, ad una tradizione seguita passi- chiamata ad annunciarLo ad una socie- vamente, ma dobbiamo perseguirlo con tà che, irretita a volte intrappolata in un la fede nel manifestarsi di Cristo nella ripiegamento introspettivo individuale, storia, nel corpo vivo della Chiesa. lo nega e disperatamente lo attende. Paola Marzoli Pulpito, Milano, Basilica di Sant’Ambrogio Questo è il passaggio conoscitivo pro- IL DIALOGO COL CONSIGLIO PASTORALE Mi aggancio volentieri all’articolo di Paola Marzoli sui laici che dan- Se è vero che pian piano ci abitueremo alla presenza di tale figura, è no il proprio contributo a servizio della sacra liturgia per dare luogo tuttavia utile dirci o ridirci il senso e le ragioni della sua presenza e a quanto è emerso in Consiglio pastorale proprio in merito alla par- dei suoi interventi e, riproponendomi di parlarne anche sui prossimi ticolare attenzione raccomandata dall’Arcivescovo alla celebrazione numeri del nostro mensile, inizio oggi col dire del perchè di quel … eucaristica. Mi riferisco alla opportunità di accompagnare i parroc- “ci alziamo” piuttosto che “ci sediamo” che ci sentiamo ripetere du- chiani in talune novità che hanno avuto modo di registrare in questi rante la celebrazione della Messa. È vero, tutti sappiamo quando ci si mesi durante le assemblee liturgiche. Un compito che ben volentieri deve sedere e quando ci si deve mettere in piedi ma… volete mettere raccolgo iniziando col ringraziare i componenti del Consiglio pasto- una assemblea che simultaneamente – all’unicrono verrebbe da dire rale i quali, attraverso un dialogo costruttivo e appassionato, hanno se esistesse la parola – si siede per mettersi in ascolto di una breve aiutato, in questo caso, il parroco a non dare per scontato quello che didascalia che introduca una lettura piuttosto che un gesto o piutto- per lui risulterebbe del tutto pacifico. Ma solo per lui! sto che il silenzio, o si alza subito dopo essere stata invitata al canto Già non poco è stato detto della figura della Voce Guida il cui com- dell’alleluia? Anche questo è un segno che, oltre ad allietare la vista pito – importantissimo – è di garantire uno svolgimento della liturgia del parroco, se accolto nella sua autentica istanza di favorire l’ordine e che sia consono alla natura della liturgia stessa favorendo, in modo non di meno la bellezza, ci educa al Mistero che sempre e comunque particolare una unità dei gesti e delle parole che abbia a evocare l’unità supera le nostre misure. più profonda del cuore e dell’animo: un cuor solo e un’anima sola. Don Mario GLI EVENTI DELL’11 FEBBRAIO Dalla prima apparizione della Madonna di Lourdes alle dimissioni di Benedetto XVI, dalla nascita della Città del Vaticano (e dei Patti Lateranensi ) al riconoscimento della Fraternità di CL. E al primo compleanno che don Mario festeggia con noi. Il fatto che più mi sorprende è che sono forse neppure lo abbiamo compreso fino in lata Concezione”, cioè persona creata così ormai cinque anni da che Papa Benedet- fondo. come Dio aveva avuto in mente all’inizio la to XVI ha rinunciato alla Cattedra e si è Ma non possiamo scordare che l’11 feb- creatura umana, e tale da rendere possibile ritirato nel monastero Mater Ecclesiae. braio è soprattutto il giorno della prima il mistero dell’incarnazione. Cinque anni e tuttavia sembra ieri perchè apparizione della Madonna a Lourdes, Quando l’11 febbraio 1858 Maria si mo- l’avvenimento continua a esserci presente e della Madonna che si è definita “Immaco- strò a Bernadette e iniziò quel dialogo 14
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