FREE MAGAZINE.ARTE.DESIGN - NOVEMBRE . DICEMBRE | GENNAIO . FEBBRAIO 2221 - Skart Magazine

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    NOVEMBRE   .
                     TORINO.MILANO.ROMA
                                 . FEBBRAIO
                   DICEMBRE | GENNAIO
                              ANNO14.NUMERO30   22
                                                21
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OMMARIO
                                                                                                                                                                                                           2 FABIO VIALE
                                                                                                                                         FREE.MAGAZINE.ARTE.DESIGN
                                                                                                                                         ANNO 14 N° 30
                                                                                                                                         NOVEMBRE 2021 _ FEBBRAIO 2022                                     6 SALVATORE ASTORE
                                                                                                                                                                                                                                                                            S
                                                                                                          COPERTINA: FABIO VIALE _ LAOCOONTE (2020) _ MARMO BIANCO E PIGMENTI                              8 MARTIN PARR
                                                                                                          CREDITS: NICOLO CAMPO - DB STUDIO

                                                                                                                                                                                                           10 ALBERTO BURRI
                                                                                                          EDITORE      _      . C.SO VITTORIO EMANUELE II 86 TORINO
                                                                                                                           NEW BLU
                                                                                                          DIRETTORE EDITORIALE _ ALESSANDRA ORITI
                                                                                                          CAPOREDATTORE _ CARLA TESTORE
                                                                                                                                                                                                           12 FONDAZIONE CRC
                                                                                                          COORDINAMENTO EDITORIALE _ EMANUELA FAIAZZA
                                                                                                          COLLABORATORI _ LUCIA FRANCA _ SILVIO COCCO                                                      14 I MACCHIAIOLI
                                                                                                          REDAZIONE _ C . SO VITTORIO EMANUELE II 86 . TORINO
                                                                                                          TELEFONO _ 39 335 5652526
                                                                                                                                                                                                           16 DOMENICO GNOLI
                                                                    PITTURA IN                            STAMPA _ TIPOGRAFIA SOSSO . GRUGLIASCO ( TO )
                                                                                                          REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI TORINO N° 71 DEL 8/10/2008
                                                                    PERSONA                                                                                                                                18 MARIO SIRONI
                                                                                 La nuova Collezione
7 novembre 2021 – 6 marzo 2022                                                 della Fondazione CRC
November 7, 2021 - March 6, 2022                                                                          WWW.SKARTMAGAZINE.COM
Complesso Monumentale
                                                          PAINTING IN PERSON                              info@skartmagazine.it
                                                                                     The New Collection                                                                                                    20 RUBY STERLING
di San Francesco, Cuneo                                                              of Fondazione CRC    Instagram: skart_magazine
                                                                                                          Facebook: @skartmagazine
Mar – sab: 15.30 – 18.30 / Tue – Sat: 3.30 pm – 6.30 pm       Per informazioni / Info:                                                                                                                     22 CARAVAGGIO E ARTEMISIA
Dom: 10.30 – 18.30 / Sun: 10.30 am – 6.30 pm                  info@fondazionecrc.it
Ingresso gratuito / Free entry                                fondazionecrc.it
                                                                                                          PUBBLICITÀ
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FABIO VIALE
                                              In bilico tra classicismo e contemporaneità

                                              Fabio Viale, uno dei più noti artisti sulla scena internazionale contemporanea,
                                              è diventato famoso in tutto il mondo per le sue finzioni in marmo. Tanto da aver
                                              raggiunto un buon livello di notorietà proprio grazie alla capacità e alla destrezza
                                              nel trasformare il marmo di Carrara che, si sa bene, è roccia ostinata e caparbia.
                                              Oggi scoprire questa singolare abilità del performer piemontese sarà quanto mai
                                              facile e alla portata di tutti.
                                              Al centro della grande mostra allestita ai Musei Reali di Torino, in
                                              collaborazione con la Galleria Poggiali, figurano infatti come protagoniste le sue
                                              celebri sculture tatuate, in costante bilico tra classicismo e contemporaneità.
                                              Intitolata In Between e fruibile fino al 9 gennaio 2022, l’esposizione offre la
                                              possibilità di cogliere tutta la straordinaria bellezza che scaturisce dalle opere
                                              monumentali di Viale.
                                              E dopo essere state ospitate in importanti istituzioni italiane e straniere come il
                                              Glyptothek Museum di Monaco di Baviera, il Pushkin Museum di Mosca e la

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    Photo Credits: Nicolo Campo | DB Studio
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Biennale di Venezia, approdano ora nel capoluogo sabaudo per essere allestite
    in Piazzetta Reale e all’interno di Palazzo Reale. Immerse nella luce, in
    dialogo con le architetture degli edifici circostanti e lo spazio urbano,
    testimoniano l’incessante sperimentazione dell’artista e mettono in scena una
    porzione del nostro immaginario moderno. Il percorso “esplora il rapporto tra
    immortalità dell’arte classica e immaginario contemporaneo; tra arte ufficiale e
    tribalismo metropolitano; tra patrimonio culturale e gesto creativo; tra marmo
    levigato e pelle viva; tra saperi tradizionali e tecnologia a controllo numerico; tra
    autenticità e inganno”.
    La personale presenta un corpus di dieci sculture, di cui due inedite, che
    tracciano un suggestivo itinerario che consente allo spettatore di immergersi
    totalmente nella poetica colta ed eccentrica dell’artista cuneese. Ecco allora
    apparire tra le altre, nell’area antistante Palazzo Reale, le
    statue di Laocoonte, Torso Belvedere, Venus: un ensemble                                una delle più misteriose icone del Cristianesimo, riproducendo la Pietà Vaticana
    di corpi imponenti e delicate figure femminili, capolavori di                           di Michelangelo senza la presenza del figlio tra le braccia della Vergine.
    maestri come Canova e Michelangelo, alla cui purezza                                    Utilizzata già per Lucky Hey, per l’apertura della sede milanese della Galleria
    marmorea si somma l’aggressività di tatuaggi colorati,                                  Poggiali, a prendere il posto del Cristo era stato un giovane rifugiato nigeriano
    irriverenti, vistosi che disegnano le superfici. Una pratica                            di religione cattolica sfuggito alle persecuzioni nel suo Paese.
    innovativa grazie alla quale Viale utilizza un inchiostro che                           Nell’Armeria Reale poi l’opera originale Lorica è l’invenzione di un’armatura in
    penetra nella porosità del materiale in maniera molto                                   marmo rosa, perfettamente indossabile, realizzata sulla base di una scansione
    simile a quello dei tatuaggi che dipingono la pelle umana.                              tridimensionale ad alta risoluzione del corpo del celebre rapper Fedez e gioca sul
    L’esposizione prosegue all’interno con Amore e Psiche,                                  tema dell’eroizzazione del personaggio pubblico.
    opera inedita presente nel Salone delle Guardie Svizzere                                A dicembre 2021 infine prenderà forma una seconda tappa della mostra all’interno
    e che riproduce il capolavoro di Canova, stravolgendolo attraverso la tatuatura         delle nuove Sale delle Antichità Reali e dedicata alle finzioni dei materiali: il marmo
    del corpo femminile con i motivi nuziali delle spose afgane. Un ponte tra passato       diventa legno, plastica, gomma, polistirolo, carta. Un confronto/ossimoro tra la
    e presente che invita a riflettere sulla condizione della donna intorno ai temi di      statuaria greco-romana raccolta dai Savoia e le raffinate sperimentazioni che
    conquista, sofferenza e salvezza.                                                       hanno fortificato la fama di Fabio Viale a livello globale.
    Nella Cappella della Sindone, Souvenir Pietà (Cristo) del 2006 si confronta con
                                                                                                                                   www.skartmagazine.com         Emanuela Faiazza

4                                                                                                                                                                                     5
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PIEMONTE | TORINO

                     SALVATORE ASTORE
                                 Anatomia Umana

                                                                                        Nel gruppo scultoreo l’artista, da sempre affascinato dai disegni anatomici
                                                                                        del genio di Leonardo, riprende le tematiche già indagate nella sua lunga
                                                                                        carriera con particolare riferimento alle raffigurazioni di calotte craniche di
                                                                                        notevoli dimensioni rappresentate come corazze a difesa della mente umana.
                                                                                        La nuova installazione è formata da due sculture verticali in acciaio inox
                                                                                        di cinque metri d’altezza, ciascuna caratterizzata da un grande foro
                                                                                        sagomato a forma di calotta attraverso il quale si aprono lunghe prospettive
                                                                                        sulla città fino a vedere sullo sfondo il monumento al Re Vittorio Emanuele II.
                                                                                        La scelta del materiale metallico evoca il processo industriale connesso alla
                                                                                        storia di Torino mentre le forme scelte per i vuoti ed i pieni delle sculture,
                                                                                        lasciano spazio all’immaginazione.
                                                                                                                                 www.skartmagazine.com     Carla Testore

                                                                                        Ph.@GianfrancoRoselli

     La Galleria Mazzoleni dona alla città una nuova opera dell’artista Salvatore
     Astore, concepita e realizzata per instaurare un nuovo dialogo con lo spazio
     urbano circostante all’incrocio tra via Cernaia e corso Galileo Ferraris
     a Torino.
     Si tratta di un progetto realizzato in collaborazione con la Città di Torino per
     celebrare la ricorrenza del quinto centenario della morte di Leonardo da
     Vinci. L’intervento artistico site specific dal titolo “Anatomia umana”
     è collocato in modo permanente, partecipando alla rivalutazione di un luogo

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     pubblico in una delle zone più centrali di Torino.
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TORINO | CAMERA - CENTRO ITALIANO PER LA FOTOGRAFIA

                                    MARTIN PARR
                      L’ironia che racconta lo sport
                                                                                              membro di Magnum Photos, ha dedicato ai più rilevanti tornei di tennis degli
                                                                                              ultimi anni così come a tanti altri sport. Realizzata in collaborazione con
                                                                                              Gruppo Lavazza, la mostra raccoglie circa 150 immagini, tutte caratterizzate
                                                                                              da un linguaggio facilmente comprensibile da chiunque e pertanto aderente
                                                                                              alla realtà e al presente. Con un percorso che prende avvio da una selezione
                                                                                              di opere in bianco e nero, concentra la propria attenzione sull’atteggiamento
                                                                                              e la postura di chi è intento a praticare o a osservare le diverse discipline
                                                                                              sportive: dalla corsa dei cavalli sulle spiagge irlandesi, come avviene nella
                                                                                              sezione intitolata A Day at the Races, al calcio e ai suoi scatti di ambientazione
                                                                                              cinematografica; dal Tai Chi per le strade di Shangai al tennis, con le immagini
                                                                                              realizzate dal fotografo a partire dal 2014, frequentando i quattro tornei del
                                                                                              Grande Slam, e che descrivono le dinamiche degli spalti e dei campi da gioco.
                                                                                              Come ogni grande artista, Parr utilizza la macchina fotografica per ritrarre la
                                                                                              quotidianità delle persone che percorrono le strade parallele ai grandi eventi
                                                                                              e ai grandi personaggi con uno sguardo ironico, uno stile sincero e immediato,
                                                                                              un realismo intransigente ma positivo.

                                                                                                                                    www.skartmagazine.com      Emanuela Faiazza

    Fin dagli esordi Martin Parr, mito assoluto della fotografia contemporanea, ha
    ritratto la società con pungente ironia, realizzando immagini che sono
    diventate vere e proprie icone della nostra epoca. Con i contrasti di colore,
    tipici del suo stile, ha immortalato gli aspetti grotteschi e contraddittori di un
    mondo sempre più globalizzato. Tema ricorrente nella sua lunga produzione
    è lo sport, raccontato attraverso le coreografie, le divise, l’esultanza sfrenata
    dei tifosi, i gadget vistosi, i travestimenti appariscenti, i rituali degli spettatori.
    La rassegna allestita negli spazi espositivi di CAMERA – Centro Italiano per
    la Fotografia di Torino è senza dubbio una buona occasione per scoprire
    questo talento. Aperta al pubblico fino al 13 febbraio 2022, Martin Parr.
    We Love Sports è un viaggio variegato tra gli scatti che l’autore inglese,

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ALBA | FONDAZIONE FERRERO

                                  ALBERTO BURRI
           L’arte informale e poetica della materia
                                                                                                                                           Burri. La poesia della materia
                                                                                                                                           – a suggerire come il fare
                                                                                                                                           poetico non sia appannaggio
                                                                                                                                           solo della scrittura in versi, ma
                                                                                      di ogni altro linguaggio (dalla pittura alla musica) capace di dare risalto
                                                                                      all’essenza più profonda della realtà. Organizzata in collaborazione con la
                                                                                      Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, sarà visitabile gratuitamente
                                                                                      fino al 30 gennaio 2022, confermando ancora una volta il mecenatismo
                                                                                      come uno degli elementi sostanziali della famiglia Ferrero. Presenti in mostra
                                                                                      circa quarantacinque opere, tra cui lavori di notevoli dimensioni, ripartite in
                                                                                      otto sale complessive. L’insieme ripercorre una parabola temporale che va dal
                                                                                      1945 con i primi Catrami (1948) fino alle ultime produzioni Oro e nero del
                                                                                      1993. Ad aggiungersi anche alcune delle esordienti prove artistiche di Burri,
                                                                                      ascrivibili ai cicli dei catrami, delle muffe, dei sacchi, delle combustioni, dei
                                                                                      legni, dei ferri, delle plastiche, dei tessuti, del caolino, del vinavil, delle colle e
                                                                                      della pietra pomice. È una materia che si anima di una genialità che prima non
                                                                                      aveva, poiché l’artista le conferisce una forma, una dimensione e una
                                                                                      spazialità. Il nero è il suo colore intimo, i materiali sono poveri e obsoleti,
                                                                                      chiaro rimando al periodo in cui, come ufficiale medico in Africa durante la
                                                                                      Seconda Guerra Mondiale, prese confidenza con la pittura per dare un senso
                                                                                      alla reclusione vissuta nei campi di prigionia, prima in Inghilterra, poi negli
                                                                                      Usa e infine in Texas. In contemporanea alla mostra, negli spazi di Palazzo
                                                                                      Banca d’Alba, è possibile visitare un’altra
                                                                                      esposizione: Burri. Il Cretto di Gibellina.
                                                                                      Un omaggio all’imponente opera di land
                                                                                      art e site-specific che il maestro creò nel
     Dopo le retrospettive su Giacomo Balla, Felice Casorati e Carlo Carrà, la        paese siciliano distrutto dal terremoto del
     Fondazione Ferrero di Alba ospita una nuova rassegna antologica dedicata         Belice nel 1968.
     all’arte informale di Alberto Burri (Città di Castello 1915 – Nizza 1995), tra
     i più insigni protagonisti del Novecento. Emblematico il titolo della mostra –   www.skartmagazine.com      Emanuela Faiazza

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CUNEO | COMPLESSO MONUMENTALE DI SAN FRANCESCO
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                                         FONDAZIONE CRC                            Contemporanea e allestita presso il Complesso Monumentale di San
                                                                                   Francesco a Cuneo.
                                                                                   Visitabile gratuitamente fino al 6 marzo 2022, l’esposizione presenta al
                                                                                   pubblico una serie di opere inedite, elaborate appositamente per l’occasione,
                                                                                   e una miscellanea di dipinti realizzati da circa trentadue talenti emergenti,
                                                                                   tutti acquisiti di recente dalla Fondazione CRC attraverso il progetto ColtivArte.
                                                                                   A questi si aggiungono ulteriori interventi site-specific ideati dagli artisti nel
                                                                                   corso della rassegna. Si tratta di un percorso studiato nei minimi dettagli
                                                                                   e pensato per scoprire le nuove tendenze dell’arte contemporanea
                                                                                   internazionale, con un focus particolare rivolto al linguaggio della pittura, alla
                                                                                   sua vitalità e alla sua forza espressiva. Azione quanto mai importante oggi
                                                                                   se si pensa all’aggressività della mediazione tecnologica e alla
                                                                                   smaterializzazione causate dai lunghi mesi di pandemia. Così corpo fisico,
                                                                                   ingombro spaziale, materialità tattile e addirittura profumo specifico della
                                                                                   tecnica pittorica sono gli elementi che le curatrici, Carolyn Christov-Bakargiev
                                                                                   e Marcella Beccaria (Direttore e Capo curatore delle Collezioni del Castello di
                                                                                   Rivoli Museo d’Arte Contemporanea), hanno deciso di porre in risalto, rispetto
                                                                                   alle complesse sfide imposte dal mondo contemporaneo. Una mostra che
                                                                                   aggiunge un altro tassello all’iter intrapreso da anni per consolidare il ruolo
                                                                                   di Cuneo come centro di produzione artistica di
                                                                                   alto livello, in grado di garantire un’offerta
                                                                                   culturale all’avanguardia e di grande valore.

                                                                                          www.skartmagazine.com     Emanuela Faiazza

 Si può a buon diritto ritenere che si sia aperta una nuova stagione per la
 collezione permanente della Fondazione CRC di Cuneo. Un nuovo capitolo
 nato dalla volontà del presidente Giandomenico Genta che, accanto alle opere
 storiche già acquisite dall’ente, ha sempre pensato alla necessità di sostenere
 giovani artisti emergenti. Ed è grazie a questo presupposto che si è inaugurata
 da poco la mostra Pittura in persona. La nuova Collezione della Fondazione

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FREE MAGAZINE.ARTE.DESIGN - NOVEMBRE . DICEMBRE | GENNAIO . FEBBRAIO 2221 - Skart Magazine
ASTI | PALAZZO MAZZETTI

                             I MACCHIAIOLI
               La reazione moderna del colore
                                                                                                                                          in nome della tradizione, di
                                                                                                                                          accogliere nuove prospettive
                                                                                                                                          di indagine sulle caratteristiche
                                                                                                                                          formali e concettuali della pittura.
                                                                                                                                          Teorici e artisti come Telemaco
                                                                                                                                          Signorini, Diego Martelli e Adriano
                                                                                                                                          Cecioni, definirono l’autenticità
                                                                                                                                          della sintesi formale, secondo la
                                                                                                                                          quale la costruzione dei volumi
                                                                                                                                          viene condotta dall’occhio grazie
                                                                                                                                          alla percezione di luce, ombre e
                                                                                                                                          macchie di colore accostate tra loro.
                                                                                                                                          L’intenzione di conferire un peso
                                                                                                                                          democratico       alla     naturale
                                                                                            percezione visiva, libera da ogni influenza accademica e tradizionale,
                                                                                            rispondeva all’esigenza di verità, condivisa dal popolo italiano nel contesto
                                                                                            storico di unificazione nazionale. Gli autori come Giovanni Fattori, Silvestro
                                                                                            Lega, e altri frequentatori del primo ritrovo fiorentino Caffè Michelangiolo,
                                                                                            dove tutto ebbe inizio, sono stati capaci di riflettere lo stato emotivo italiano
                                                                                            dell’Ottocento: sullo sfondo di ingiustizie e denunce sociali, raccontato anche
     Dopo un periodo di dura prova per il nostro paese, come per tutto il mondo,            nei capolavori letterari di Giovanni Verga, si formava sempre più il sentimento
     la tenacia dell’identità italiana si racconta attraverso la storia dell’arte, e la     collettivo, caratterizzato dal desiderio di indipendenza dal passato, dalla forza
     si può riscoprire nella mostra I Macchiaioli. L’avventura dell’arte moderna,           della democrazia e da uno sguardo verso l’innovazione moderna.
     la corrente artistica più rivoluzionaria dell’Ottocento italiano. A Palazzo            Le stesse prerogative costituiscono anche le basi dei punti teorici e formali
     Mazzetti di Asti dal 19 novembre 2021 al 1 maggio 2022, oltre 80 opere                 della corrente macchiaiola, delineando due voci parallele, quella artistica
     ricoprono l’intero percorso degli artisti, dalla iniziale attribuzione dispregiativa   e quella sociale, che hanno infine tradotto il comune desiderio di indipendenza
     di “macchiaioli”, fino all’ultima fase dello sviluppo espressivo in direzione del      in una nascita di identità nazionale.
     naturalismo toscano.
     I Macchiaioli diedero vita ad un’esperienza in cui la chiave di lettura fu quella
     reazionaria, rivolta verso le istituzioni accademiche e la loro impossibilità,                                                     www.skartmagazine.com     Lucia Franca

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FREE MAGAZINE.ARTE.DESIGN - NOVEMBRE . DICEMBRE | GENNAIO . FEBBRAIO 2221 - Skart Magazine
MILANO | FONDAZIONE PRADA

                          DOMENICO GNOLI
        La pittura come teatro sensuale e carnale
                                                                                     purtroppo nell’aprile 2020 senza avere la possibilità di vedere il progetto
                                                                                     ultimato e inaugurato. Visitabile fino al 27 febbraio 2022, la mostra
                                                                                     Domenico Gnoli raduna più di cento dipinti e altrettanti disegni, opere
                                                                                     grafiche e documenti realizzati dall’artista dal 1949 al 1969. Un concentrato
                                                                                     di storia dell’arte contemporanea che ricostruisce la traiettoria biografica e
                                                                                     artistica del pittore a distanza di oltre cinquant’anni dalla morte (Roma 1933
                                                                                     – New York 1970). I due piani espositivi del Podium sono stati così suddivisi
                                                                                     in due aree tematiche: da una parte la ricostruzione cronologica
                                                                                     e documentaristica con materiali storici, fotografie e diverse testimonianze;
                                                                                     dall’altra l’attenzione si focalizza sul tracciato artistico. E qui l’apparizione
                                                                                     improvvisa sulla tela di elementi apparentemente incongrui quali busti,
                                                                                     ciocche di capelli, poltrone, scarpe, cassetti, cravatte, bottoni, tavoli da pranzo
                                                                                     rappresenta uno stimolo visivo e mentale per lo spettatore. Un invito
                                                                                     a considerare da una
                                                                                     prospettiva diversa questi
                                                                                     primi piani di dettagli,
                                                                                     queste immagini misteriose,
                                                                                     sempre in bilico tra realtà e
 Morto a soli 36 anni nel 1970, Domenico Gnoli è stato un artista di notorietà       immaginazione. Una pittura
 internazionale e di enorme originalità. Nipote di Domenico e figlio di              che valorizza i colori, i
 Umberto Gnoli, entrambi critici e storici dell’arte, la sua carriera si è           materiali e le superfici, e che
 sviluppata su un doppio binario: da un lato l’esperienza come illustratore,         conserva una relazione con il
 scenografo e disegnatore di costumi, dall’altro l’attività come pittore. Un         contemporaneo grazie al suo
 solitario che, come tale, non si è mai riconosciuto nelle correnti artistiche che   taglio fotografico.
 gli gravitavano attorno. Un autentico outsider, di quelli che incuriosiscono
 tanto la Fondazione Prada di Milano che, dopo Edward Kienholz – Leon
 Golub – William Copley, gli dedica una grande retrospettiva, completa e               Alessandra Oriti
 definitiva. Un lavoro immenso, concepito da Germano Celant, scomparso               www.skartmagazine.com

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MILANO | MUSEO DEL NOVECENTO
                                                                                      sua produzione, densa di angoscia per il presente e avida di progresso per il
                                         MARIO SIRONI                                 domani. Ecco allora in esposizione dipinti che riconducono al simbolismo degli
            L’avventura poliedrica di un grande artista
                                                                                      anni più acerbi, al futurismo, alla metafisica, al classicismo del Novecento,
                                                                                      alla crisi espressionista e alla pittura monumentale. Molto ben rappresentato
                                                                                      il ciclo riguardante i paesaggi urbani, sfumati e personalissimi; il tema più
                                                                                      famoso di Sironi che si fa interprete dello squallore urbano tramutato in
                                                                                      bellezza. Ne sono testimonianza Sintesi di paesaggio urbano (1921),
                                                                                      La Cattedrale (1921), Paesaggio urbano col tram (1925-28) e Periferia (1943).
                                                                                      Proseguendo nelle sale centrali si scoprono le sue figure umane, perse nella
                                                                                      fluidità della materia, come Nudo (1923), Donna con vaso (1924), Pescatore
                                                                                      (1925), Niobide (1931) e il celebre Lazzaro (1946) che, per la prima volta
                                                                                      nell’iconografia del soggetto, non risorge. È il simbolo del crollo di tutte le
                                                                                      illusioni di Sironi, fascismo compreso. Ampia risonanza è poi dedicata al
                                                                                      legame con la pittura murale negli anni Trenta, di cui fu teorico e interprete.
                                                                                      Presenti capolavori monumentali quali la luminosa Vittoria alata, il gigantesco
                                                                                      studio per l’aula magna della Sapienza di Roma e il visionario Condottiero
                                                                                      a cavallo, tutti realizzati nel 1935.

                                                                                                                            www.skartmagazine.com    Emanuela Faiazza
                                                                                      © SIAE 2021

 Mario Sironi (Sassari 1885 – Milano 1961) ha sempre vissuto l’urgenza di
 allargare gli orizzonti spaziali del proprio estro creativo. Non amava i confini,
 rifuggiva i perimetri, evitava le cornici. La retrospettiva allestita al Museo del
 Novecento di Milano lo dimostra con dovizia di particolari. Intitolata Mario
 Sironi. Sintesi e grandiosità, fruibile fino al 27 marzo 2022, ne celebra
 l’originale percorso artistico a sessant’anni dalla morte. Un’occasione preziosa
 per ripercorrere, attraverso le 110 opere presenti, l’avventura poliedrica di un
 personaggio singolare del Novecento. Coinvolto nelle sparatorie di fine regime,
 salvato dal partigiano Rodari, distrutto dal suicidio della figlia Rossana e alla
 fine gravemente malato, l’esistenza tormentata di Sironi si rispecchia nella

18
ROMA | GAGOSIAN
                                                                                        delle ossa, tramite collage di riviste archeologiche, spezzando bruscamente le
                              RUBY STERLING                                             grandi pennellate curve e interrompendo la lettura visiva del colore.
     Future Present: conflitto in società e forma
                                                                                        Sterling compie un’osservazione del mondo circostante indagando sui
                                                                                        messaggi che l’essere umano lascia lungo il proprio cammino e si interroga
                                                                                        sugli effetti che vengono scaturiti in lui da ogni prospettiva culturale e umana
                                                                                        su cui si imbatte. Restituisce le reazioni del suo profondo attraverso l’identità
                                                                                        dei materiali tra cui ceramica, carta, legno, stoffa che lavora in diverse
                                                                                        tecniche: collage, spray painting, cucito, saldatura.
                                                                                        All’interno dello spazio ovale della galleria Gagosian, sono collocati sei
                                                                                        basamenti monocromi di fòrmica sui quali poggiano grandi gocce di
                                                                                        vetroresina dello stesso colore. I materiali dialogano con l’ambiente
                                                                                        circostante, riflettendo in modo armonioso la luce sulla superficie liscia delle
                                                                                        gocce, mentre i basamenti, contaminati da graffiti e applicazioni materiche,
                                                                                        si presentano statici rappresentanti dei tributi di cui mostrano inscritto il nome.
                                                                                        Il conflitto tra le forme, riflette l’opposizione tra grezzo ed elaborato, tra puro
                                                                                        e incontaminato, tra pubblico e privato. Sterling sperimenta soluzioni artistiche
                                                                                        e le seleziona per lasciare un segno visivo, materiale e tangibile di una
                                                                                        riflessione sui paradossi della società, responsabili dell’inquinamento
                                                                                        ambientale e di uno sguardo inerme verso il futuro.
                                                                                                                                   www.skartmagazine.com       Lucia Franca

 Il lavoro di Ruby Sterling si ripresenta negli spazi espositivi Gagosian, questa
 volta nella omonima galleria di Roma, dal 20 novembre 2021 al 5 febbraio
 2022, attraverso la mostra Future Present e nella Sala della Toletta di Venere,
 presso la Galleria Doria Pamphilj, inserendo due singoli pezzi visibili solo dal
 20 novembre al 19 dicembre 2021.
 L’artista americano di origini olandesi ha incentrato la sua ricerca artistica sulla
 natura ciclica umana e riconosce nell’uomo un’azione costante di rielaborazione
 del passato, fino a maneggiarlo come se fosse presente, spesso senza lasciare
 segni tangibili. Nella città romana dalla lunga tradizione storica, Sterling prende
 in prestito un’icona del passato e, nella serie DRFTRS, inserisce nelle sue tele

20
ROMA | PALAZZO BARBERINI
                                                                                       dentro la scena, con le opere di autori, tra cui Lavinia Fontana e Jacopo Robusti
               CARAVAGGIO E ARTEMISIA                                                  detto il Tintoretto, che poggiano l’occhio e dirigono la mano sulla
                  Vendetta sotto la luce del Barocco
                                                                                       rappresentazione del momento violento del racconto.
                                                                                       Nella seconda sezione La Giuditta di Caravaggio e i suoi interpreti, Caravaggio
                                                                                       immortala nella tela la drammaticità della decapitazione, alla quale lui stesso
                                                                                       venne condannato, genio talvolta al di fuori delle regole. La carica emotiva
                                                                                       esplode con l’uso della luce, strumento di sperimentazione per gli artisti tra il
                                                                                       Cinquecento e Seicento, tra cui, di quelli esposti in mostra, Luis Finson, Bartolomeo
                                                                                       Mendozzi, Valentin de Boulogne.
                                                                                       Artemisia Gentileschi e il teatro di Giuditta, terza sezione, vede la donna autrice
                                                                                       del quadro ma anche artefice del delitto: la coesione tra sensualità e crudeltà si
                                                                                       inserisce nei lavori di Artemisia Gentileschi, del padre Orazio, e di altri autori
                                                                                       esposti.
                                                                                       L’ultima sessione Giuditta e David, Giuditta e Salomè mette in dialogo altri
                                                                                       soggetti mitologici che incarnano il sentimento di rivalsa, dove la voce
                                                                                                                                              dell’oppresso risuona e
                                                                                                                                              incombe sul malvagio, come
                                                                                                                                              il giovane David che vince sul
                                                                                                                                              mostro Golia, e la Salomè che
                                                                                                                                              con la sua seduzione, in
 A settant’anni dalla sua scoperta, la tela di Caravaggio “Giuditta e Oloferne” si                                                            passato concetto legato
 presenta sotto le luci della mostra Caravaggio e Artemisia: La sfida di Giuditta.                                                            a dolcezza e bellezza, diventa
 Violenza e seduzione nella pittura tra Cinquecento e Seicento, ospitata dal 26                                                               uno strumento di persuasione
 novembre 2021 al 27 marzo 2022 nelle Gallerie nazionali di Arte Antica presso                                                                pericoloso e violento, che
 Palazzo Barberini di Roma.                                                                                                                   ribalta lo scenario dei sessi in
 Il capolavoro di Michelangelo Merisi, attribuito a lui nel 1951 da Pico Cellini, da                                                          cui ora la forza diventa
 origine al tema della mostra che, divisa in quattro sezioni, raggruppa in focus                                                              donna.
 principali le opere di diversi artisti, delineando un percorso visivo tra soluzioni
 espressive in opposizione ai tradizionali canoni del passato.                                                                                                   Lucia Franca
 La prima sezione Giuditta tra maniera e natura porta lo spettatore direttamente                                                                    www.skartmagazine.com

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arteinbreve
        FATTORI. CAPOLAVORI E APERTURE SUL ’900 | GAM
        TORINO | FINO AL 20 MARZO 2022
        Il percorso espositivo presenta oltre 60 capolavori dell’artista
        livornese Giovanni Fattori, uno dei maestri assoluti dell’Ottocento
        italiano che seppe interpretare in modo originale e innovativo
        tanto i temi delle grandi battaglie risorgimentali quanto i soggetti
        legati alla vita dei campi e al paesaggio rurale a cui seppe
        infondere, analogamente ai ritratti, nuova dignità e solennità.
        Tele di grande formato, preziose tavolette e una selezione di
        acqueforti articolano le nove sezioni e coprono un ampio arco
        cronologico che dal 1854 giunge al 1894.

                                                                                   Open to the Future
        ETTORE SPALLETTI. IL CIELO IN UNA STANZA | GALLERIA
        NAZIONALE D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA |
        ROMA | FINO AL 27 FEBBRAIO 2022
        Un corpus selezionatissimo di opere, tra pittura e scultura,
        riscrivono gli spazi del Salone Centrale trasformandolo in un
        paesaggio che esprime il senso e la portata della ricerca artistica di                 Serramenti in alluminio
        Ettore Spalletti, protagonista di un percorso solitario e caratterizzato
        da tratti di unicità nella storia dell’arte contemporanea italiana, da
                                                                                   ad alta efficienza energetica ed ecosostenibili
        quando, a partire dagli esordi negli anni Settanta, ha attraversato
        il turbinio delle avanguardie da una prospettiva distaccata,
        originale e fortemente coerente.

        PIET MONDRIAN. DALLA FIGURAZIONE ALL'ASTRA-
        ZIONE | MUDEC MILANO | FINO AL 27 MARZO 2022
        La mostra porta per la prima volta a Milano un progetto espositivo
        interamente dedicato all’artista olandese e al processo evolutivo
        artistico che lo portò dalla figurazione all’astrazione, dalla
        tradizione del paesaggio olandese allo sviluppo del suo stile
        unico, che l’ha reso inconfondibile e universalmente celebre.
        Questo evento è stato realizzato grazie alla collaborazione del
        Kunstmuseum Den Haag (L’Aia), detentore della più importante
        collezione di opere di Mondrian al mondo.
                                                                                                More info: fresialluminio.com
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