Donne corpo e immagine tra simbolo e rivoluzione - Galleria d'Arte ...
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corpo e immagine tra simbolo e rivoluzione Donne Giacomo Balla, Il dubbio, 1907-1908, Roma, Galleria d’Arte Moderna © Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
LA MOSTRA Donne corpo e immagine tra simbolo e rivoluzione L’ invisibilità delle donne nel mondo dell’epoca moderna. È probabile che la Gran- esistenziale dove la donna è raffigurata racchiusa dell’arte è un assioma di cui non si de Guerra abbia rappresentato la prima grande nei confini di una stanza, (Mario Mafai, Donne che può dubitare. L’oblio ha caratterizzato rottura di quell’immaginario consolidato. Di pari si spogliano, Baccio Maria Bacci, Vecchie carte), la produzione delle artiste in tutte le passo all’emancipazione sociale delle donne – quasi appartenesse a un universo indecifrabile. Il epoche e solo negli anni Settanta del XX secolo, dai primi movimenti delle suffragette in Europa voto delle donne nel 1946, conquista ottenuta grazie a pioneristici studi, soprattutto nel mondo alla prepotente entrata nel mondo del lavoro anche grazie alla partecipazione femminile alla anglosassone, sono riapparse alla memoria arti- maschile a causa delle contingenze storiche – guerra di liberazione, rappresentò una svolta ra- ste come Artemisia Gentileschi, Rosalba Carriera, anche la raffigurazione dell’immagine femminile dicale nella storia italiana. Fu solo a partire dalla Frida Kahlo o Benedetta. Il divario tra la presenza nelle arti visive riflesse le contraddizioni di una fine degli anni Sessanta, però, che le lotte per il di artisti maschi in confronto alle artiste donne società che stava cambiando. Alla trasformazio- raggiungimento della parità di diritti produssero resta macroscopico e soprattutto inversamente ne delle dinamiche sociali si aggiunse l’impatto un profondo cambiamento nella percezione di proporzionale alla visibilità del corpo femminile che ebbero le teorie freudiane (L’interpretazione sé da parte delle donne e delle loro possibilità, nella pittura e nella scultura di tutti i periodi. dei sogni è del 1900) su tutta la cultura occiden- e un ampliamento delle prospettive nei più vasti Per secoli l’immagine femminile è stata l’ogget- tale del Novecento, che scardinarono per sem- ambiti compreso quello dell’arte. to prediletto della creatività: il nudo femminile pre l’immagine armonica della famiglia tradizio- Contemporaneamente alla contestazione so- come forma da studiare, modello di bellezza, di nale, ora descritta come coacervo di pulsioni e ciale dei modelli patriarcali, la consapevolezza erotismo o di ludibrio, mentre la modella diven- conflitti. di una nuova identità femminile fu al centro del- tava alternativamente, la musa ispiratrice, la fon- Nella serie dei ritratti esposti al secondo piano la ricerca di molte artiste. (Tomaso Binga, Bacio te di ogni peccato, l’esempio di doti domestiche della mostra spicca il volto di Elisa Marcucci, la indelebile, Giosetta Fioroni, L’altra ego). e di virginale maternità. La selezione delle opere moglie di Giacomo Balla, ritratta mentre si vol- Se appare problematico descrivere le dinamiche presentate in questa mostra, tutte appartenenti ta per guardare qualcosa o qualcuno dietro di e le relazioni tra gli sviluppi dell’arte contem- alle collezioni capitoline, documentano come sé. Il valore iconico dell’immagine, accentuato poranea, l’emancipazione femminile e le lotte nel Ventesimo secolo inizino ad apparire delle in- dal viso illuminato che emerge dal fondo scuro, femministe, resta il fatto che fino ad oggi sembra crinature e delle contraddizioni nel modo di rap- è racchiuso nello sguardo che muta lo stupore che il tempo continui ad operare una selezio- presentare l’immagine della donna, per lo più da in seduzione e curiosità trasformando il ritratto ne di genere nel mondo dell’arte e che “le don- parte di artisti maschi. Tra la fine dell’Ottocento della giovane donna da oggetto da ammirare a ne devono essere nude per entrare nei musei” e i primi anni del XX secolo la figura femminile è soggetto misterioso. Figure allo specchio si in- (Guerrilla girls). incardinata in un ossimoro che ne mostra l’ambi- terrogano sulla propria identità, volti enigmati- È o sarà ancora così? valenza: da una parte viene rappresentata come ci restano ermetici allo sguardo, realistici nudi immagine angelica, figura impalpabile ed eterea, espressionisti si alternano a visioni di un’umanità The works selected for the exhibition testify how puro spirito immateriale, dall’altra come minac- felice in uno spazio senza tempo. Il forte richiamo at the start of the XX century the representation cia tentatrice, fonte di peccato e perdizione. Da alla famiglia italica tradizionale propagandato dal of the female body starts bursting at the seams. Le Vergini savie e le Vergini stolte di Sartorio, alle Fascismo, insieme al decremento dell’occupa- Following the deep impact of the Second World modelle discinte in pose provocanti dei pittori zione femminile, al fine di sottolineare l’esclusivo War, Feminism and Freud’s theories, the female divisionisti, passando a L’angelo dei crisantemi di ruolo della donna come madre, trovò riscontro representation started reflecting the contradi- Carosi, la donna vive sospesa tra il suo essere allo in molte delle espressioni artistiche coeve. Ep- ctions of a rapidly changing society. However, it stesso tempo ninfa gentile e crudele seduttrice, pure quel modello, fatto proprio da molta arte is only from the beginning of the 1960s that the Musa o Sfinge, analogamente a quanto avveni- degli anni Trenta e Quaranta, venne spesso di- struggle for equal rights generates a deep chan- va nella contemporanea letteratura simbolista e satteso pur nella ripresa di un analogo soggetto. ge in female self-perception and a widening in decadente di D’Annunzio e dei poeti d’oltralpe, (Antonietta Raphaël, Riflesso allo specchio; Luigi women’s perspectives in many environments, e nelle stupefacenti pellicole cinematografiche Trifoglio, Maternità). L’intimità delle mura dome- including the artistic one. che facevano vivere sullo schermo le prime dive stiche diventò un luogo segnato dalla solitudine E INOLTRE DA MARZO 2019 vorzio, introdotta a livello legale in Italia nel 1970, alla riforma del diritto di famiglia del 1975, grazie protagoniste della propria storia familiare. Imma- gini di nonne, madri, sorelle, compagne, amiche saranno organizzate iniziative scientifiche e cul- alla quale la condizione della donna è radical- ritratte al lavoro, a scuola, in casa o in altri luo- turali – incontri, presentazioni, readings, perfor- mente e realmente mutata, fino alla cosiddetta ghi di vita, di attività e di impegno sociale, civile mances, proiezioni – nel segno dell’interdisci- “Legge 194” del ’78 con le “Norme per la tutela e politico, un modo per documentare le tante plinarietà. Una serie di eventi per approfondire sociale della maternità e sull’interruzione volon- storie di donne del nostro passato recente ma temi e problematiche relative alla donna con- taria della gravidanza”, la legge che ha depena- che appartengono di diritto al nostro presente. temporanea, in modo da comporre un tracciato lizzato e disciplinato le modalità di accesso all’a- Tutte le fotografie pervenute saranno trasmesse culturale specifico, pur nella complessità dei vari borto. Esempi eclatanti di una rivoluzione sociale in mostra, tramite un monitor, in un’area apposi- aspetti affrontati. Saranno quindi attivati focus e civile che ha anche invaso, in contemporanea, tamente allestita. sulla rappresentazione della donna del XX-XXI l’universo culturale e delle arti in Italia. Nel riflet- secolo, in particolare nelle arti figurative, nella tere quindi sull’immagine della figura femminile The exhibition will be accompanied by a series fotografia e nel cinema, così come per le atti- nella visione di artisti e artiste che hanno rappre- of events (talks, readings, performances), starting vità culturali, sociali e civili svolte dalle donne. sentato le donne nelle diverse correnti artistiche from March 2019. The GAM (Modern Art Gallery) Scrittura, teatro, musica, moda e in generale il e temperie culturali tra fine Ottocento e lungo is also launching an online and social media call mondo culturale occidentale, declinato appunto tutto il Novecento, la GAM Galleria d’Arte Moder- to action #donneGAM, inviting the public to post al femminile. Senza dimenticare però il mondo na lancia, attraverso il suo sito e i social network, pictures of women as key players of their family del lavoro e dell’impegno politico e sociale che anche il contest #donneGAM, attivo dal 21 mar- history from the start of the XX century until the ha portato alle grandi trasformazioni civili della zo, che invita il pubblico a postare fotografie di 1970s. All the photos will be on display for the seconda metà del Novecento. Dalla legge sul di- donne del Novecento, fino agli anni Settanta, duration of the exhibition.
N ella rappresentazione della donna tra Otto e Novecento si manifestano i segnali delle profonde mutazioni e della progressiva presa Camillo Innocenti, La sultana, 1913, olio su tela, Roma, Galleria d’Arte Moderna, inv. AM 19 di coscienza del mondo femminile, che porteranno all’inarrestabile Ritratto di Henriette Bernhardt -Archivio Luce processo di emancipazione da un sistema sociale e familiare di tipo patriarcale verso la consapevole ricerca AMOR e della donna come Alba d’Oltrevita, protago- di una identità e di vampiro, che si nista di Rapsodia Satanica, con la sua ricca gamma di sfaccettature un’autonomia. SACRO nutre dell’energia della passione femminile, vitali- stica, erotica e sensuale, fino gli In una realtà in continua trasfor- vitale dell’uomo estremi della follia e della morte. E AMOR fino a consumarlo e mazione segnata dal progresso, Attrici produttrici come Francesca dalle ricerche scientifiche, dalle contraddizioni del pensiero posi- distruggerlo. Bertini, Diana Karenne, icone del divismo insieme a Pina Menichelli, PROFANO tivista e la sua crisi, si evidenziano Leda Gys, Lina Cavalieri che, fino inquietudini culturali che dalla sco- Simbolo negativo in una società agli anni Venti, faranno tendenza perta dell’inconscio e le sue con- maschilista la donna fatale nella incidendo sulla moda e sulla so- seguenti ricadute nell’ambito della sua declinazione cinematografica cietà proponendo modelli lontani sessualità e dei ruoli di genere, tro- trova però nella figura della diva dai ruoli subalterni tradizional- vano espressione anche in nuovi la sua valenza positiva, un model- mente riservati alle donne. Ruoli linguaggi narrativi. Le lotte per l’u- lo di donna indipendente che è in che tra melodramma e commedia guaglianza e la conquista della pa- grado di gestirsi da sola, di elevare il fascismo riproporrà nel cinema rità dei diritti, tra cui quello di voto, il suo status sociale e intellettuale tra gli anni Venti e Trenta, insieme che i movimenti femminili sosten- diventando lei stessa imprenditri- all’immagine convenzionale e ras- nero in Europa e negli Stati Uniti, ce e artefice del proprio destino. sicurante della donna-madre an- mettono in discussione la con- Attrici capocomiche come Lyda gelo del focolare. venzionale posizione della donna Borelli che, applaudita interprete all’interno della famiglia e della vita teatrale di Salomè, è la prima diva Between the XIX and XX century, culturale e politica. In letteratu- riconosciuta del cinema italiano; beside the feminine ideal of the An- ra, come nelle arti visive, all’ideale veste moderno, ama la velocità gel in the house, the unsettling fi- femminile della donna angelicata dell’automobile e i voli in aeropla- gure of the femme fatale emerges: (G.A. Sartorio, Le Vergini savie e le no, nelle sale si propone in ruoli feared and craved at the same time, Vergini stolte, 1890-91; G. Carosi, che spaziano dai drammi passio- she becomes a diva on screen, an L’Angelo dei crisantemi, 1921) si af- nali di Ma l’amor mio non muo- independent woman, in charge of fiancano modelli e canoni estetici re! alla complessità di personaggi her own destiny. di derivazione decadentista in cui si confermano stereotipi idealiz- zanti legati al mito, alla leggenda, al divino (C. Innocenti, La sulta- na, 1913; L. Kuzmikl Papini, Judith, 1928). Lilith, Eva, Salomè, Circe, Giuditta, Medea, Cleopatra, Armida sono solo alcuni degli archetipi che nell’immaginario trovano una nuo- va incarnazione nella figura desta- bilizzante della donna fatale in cui, Giuseppe Carosi, Angelo dei crisantemi (L’Angelo del dolore), 1921, olio su tavola, Roma, Galleria d’Arte Moderna, inv. AM 3998 ambiguamente, l’aspirazione alla Senio, Amor sacro e Amor profano, 1900-1917, matita e acquerello su carta, Roma, Galleria d’Arte Moderna, inv. AM 737 libertà e all’emancipazione convive con l’idea della donna spregiudica- ta e distruttiva. La femme fatale, nata dalla fantasia maschile, temuta e desiderata e protagonista di opere letterarie, artistiche, teatrali e cinematografiche, prende le sembianze della donna tentatrice
IL nella rappresentazione della don- na, in tutte le possibili variazioni coerenti con la propria estetica, il CORPO senso profondo dell’esistenza e, in termini più specifici, di elabo- rare la formulazione più autentica, NUDO secondo la propria sensibilità, del rapporto fra arte e realtà umana. La donna, tra forma e vita, nella sua dimensione più intima, come presenza nuda, indifesa, inerme, fragile, come immagine di grazia e bellezza, diventa l’incarnazione dell’essenza poetica dell’artista, la figura emblematica della sua estetica. Arturo Dazzi, Nudo di donna, 1926, tecnica mista su cartoncino, Roma, Galleria d’Arte Moderna, inv. AM 162 Dalla visione più realistica a quella impregnata di suggestivi psicolo- gismi e valenze allegoriche; dalla figura della donna spogliata di ogni connotazione quotidiana e messa in posa nella sua nuda identità; da oggetto, più che soggetto, fino al trionfo della nudità come purez- za e armonia, il corpo nudo fem- minile sembra porsi la questione fondamentale del senso dell’esi- stenza e, al tempo stesso, dichiara la sua paziente disponibilità come oggetto di pittura e scultura fino L ad arrivare, nell’arte più contem- poranea, a mostrarsi come mezzo a raffigurazione del corpo umano che, per implicazioni divenendo, nel secolo di riscatto, segno dell’emancipa- filosofiche, sociali, identita- scorso, oggetto di zione, capace di raggiungere una nuova vitalità espressiva, un corpo rie, è stata oggetto di molte- indagine: reduce di un’unità perduta, par- plici variazioni, ha trovato spazio in ziale e incompleto, che racchiude ogni epoca e in ogni ambito figu- la donna rappresentata nella sua ed esprime pulsioni, desideri e fra- rativo con forme in grado di con- più intima nudità, nella sua grazia gilità. ciliare l’espressività dell’artista con e nella sua bellezza, incarna come la sensibilità e il gusto del tempo. nessun altro soggetto la poetica The female naked body, in its Se alla fine dell’Ottocento i segua- degli artisti. Le figure femmini- most intimate dimension is hel- ci della tradizione e i partigiani del- li sono una presenza che va ben pless, powerless, fragile, a sublime la modernità propugnavano visioni al di là di un normale interesse di example of grace and beauty, the contrastanti – da un lato la perfe- pittori e scultori per questo tema incarnation of the artists’ poetic zione fisica e dall’altro il realismo classico. Al contrario, attraverso essence, the emblematic embodi- anatomico con il tentativo, raffor- un’indagine appassionata ed in- ment of their aesthetics. zato dall’invenzione della fotogra- terrotta, vi è il tentativo di cogliere fia, di considerare il corpo in modo più naturalistico –, nel Novecento si diffuse un’acuta sensibilità per la complessa e polimorfa realtà del corpo che, lontano dall’essere considerato un’entità immota nella sua fissità, iniziò ad essere offerto dagli artisti come un gioco di forze molteplici. Il corpo nudo femminile, in Riccardo Bettini, Studio di nudo, 1900 c., Roma, Museo di Roma, XD 1919 particolare, acquista con il tempo un’essenzialità sempre più marcata, capace di trasmettere attraverso il linguaggio figurativo i moti sottili dell’anima Mario Ceroli, Goldfinger/Miss, 1964, legno dorato, Roma, MACRO, inv. AM 4007
SGUARDI La storia degli sguardi è empatica, nella vita del ritratto, tale da creare empatia tra chi guarda e il soggetto, ove ciò storia dei ritratti e il ritratto è che sembra veramente importante è ferma- DELL’ANIMA espressione di una tensione di rapporto che non racconta, re un attimo che appaia fuggevole. Attraver- so lo sguardo dei personaggi ritratti, pittori e scultori sembrano spiare intimità consapevoli ma trattiene per in-trattenere dello sguardo altrui, espressioni, a volte, di un rapporto esclusivo con sé solitudini esistenziali che, spesso, sono quelle degli artisti stessi i quali, seppur consapevoli e gli altri. della propria “onestà” nella rappresentazio- ne, sono altresì convinti delle oggettive diffi- Nel Novecento l’irruzione della fotografia e coltà – se non impossibilità – di dipingere e dell’indagine psicologica trasformano il ri- scolpire senza mentire. Per mezzo della forza tratto non solo in un genere, ma in una rap- visiva ed evocativa dello sguardo, oltre che presentazione della percezione che gli arti- della sua influenza sugli altri da parte di chi sti hanno di sé e dell’umanità, raccontando guarda su chi è guardato e viceversa, il ritratto quanto l’apparecchio meccanico non era in diventa snodo affettivo e mentale che l’artista grado di offrire nel suggerire lo spazio di un conosce, prova e restituisce all’osservatore sentimento, di un’emozione. Abili nel cat- cogliendo ed immortalando particolari sfu- Antonio Barrera, Ritratto, 1929, olio su compensato, Roma, Galleria d’Arte Moderna, inv. AM 587 G li occhi e la vista sono, come dichiarò Platone nel Fedro, “il più chiaro dei sensi che si possiede, brillante di una superiore chiarezza”. Lo sguardo genera un incontro, un colloquio intimo tra chi ritrae e chi del ritratto è oggetto, colmando una distanza che diventa vicinanza, e il rapporto che si crea è tra il soggetto ritratto, il suo esecutore e l’osservatore. Il ritratto è il modo in cui il pit- tore “cicatrizza” sul volto il fissarsi d’occhi e, catturando una parte della persona raffigurata, ne crea l’immagine eterna, rendendo il visibile oltre l’invisibile: l’incontro del- lo sguardo di chi quello sguardo osserva ha l’ambizione di eternità. Lionne (Enrico Della Leonessa), Violette, 1913, olio su tela, Roma, Galleria d’Arte Moderna, inv. AM 30 Vittoria Morelli, Ritratto, 1914-1916, olio su tela, Roma, Galleria d’Arte Moderna, inv. AM 502 turare al di là della “finestra” dello spazio fi- mature del comportamento femminile in un gurativo un momento rubato nella vita delle singolo momento che si fissa così per sempre donne ritratte – sedute o in piedi, per lo più come semplice attimo che diventa eterno. immobili, con lo sguardo fisso o perso altro- ve, non sempre identificabili e ordinarie per In the XX century, photography and abbigliamento e contesto – gli artisti le scel- psychological investigation transform gono credendo di riconoscervi, in un gioco portraiture into a representation of the di spazio interno ed esterno, il loro animo, e artists’ perception of themselves and of rivelano attraverso l’attenzione riservata allo other people; they depict women belie- sguardo una tale sensibilità per le sfumature ving they can ascertain their own soul, del comportamento umano da realizzare una their most profound inner sense. sorta di incursione privata, profondamente
ciale ed economica. Strumento esemplare, tra i molti, i Fasci Femminili, ebbero come obiettivo la “ricostru- zione della famiglia suprema base sociale” cui doveva- no concorrere le qualità spirituali e morali della donna, esaltata e “modernizzata”, nella sua presunta vocazione identitaria e nelle sue funzioni, attraverso la disciplina Antonietta Raphael Mafai, Riflesso allo specchio, 1945-1961, gesso, Roma, Galleria d’Arte Moderna, inv. AM 2985 - fotografia © Zeno Colantoni e l’organizzazione scientifica della gestione della casa, apprese nei corsi di economia domestica. Insieme alla cura del focolare, suo destino-dovere primario era quello della maternità intesa soprattutto come valore sociale e finalizzata a preservare e perpetuare la raz- za italica (B. Saetti, Madre veneziana, 1937; V. Tomescu Scrocco, Mater dolorosa, 1931 c.; E. Drei, Intimità fami- liare, 1930). Ma il modello femminile, che nel ventennio tra le due guerre attraversò due generazioni, accanto all’immagine tipo della madre prolifica, propose quello della “donna nuova”, caro anch’esso alla propaganda di regime perché plasmato ai suoi valori da una politica ambigua che guardando al composito mondo fem- minile diverso per cultura, ceto, ambiente, promosse attività sociali e collettive, al di fuori della famiglia, fi- nalizzate al consenso e a formare cittadine pronte a ri- spondere alle necessità della patria. L’italiana moderna trovò anche nella letteratura, nel cinema, nella stam- pa specializzata e nei rotocalchi, modelli e suggestioni che concorsero a modificarne abitudini e comporta- menti, aprendo varchi alla riflessione, all’inquietudine e al desiderio di emancipazione. During Italy’s fascist era, the female representa- tion swung between two opposite archetypes: MOGLI E MADRI the prolific mother and the “new woman”, aiming at obtaining consensus and at creating ideal wo- men citizens, ready to respond to the country’s Pino Pascali, La gravida (Maternità), 1964, tecnica mista, Roma MACRO, inv. AM 5061 needs. L a mobilitazione femminile che durante la Prima Guerra Mondiale aveva consentito a molte donne di occupare posti di lavoro tradizionalmente ricoperti dagli uomini e impegnarsi in opere di supporto e assistenza in ambito civile attraverso forme di aggregazione moderne ed efficienti, trova in organizzazioni come il Consiglio delle Donne Italiane uno strumento per confermare l’impegno patriottico e le aspirazioni emancipazioniste. L’impegno, le responsabilità, l’abnegazione e i risultati raggiunti dalle donne durante il conflitto, peraltro ri- conosciuti ed apprezzati anche da molti politici, non ebbero tuttavia alcun riscontro nel riconoscimento del Luigi Trifoglio, Maternità, 1921, olio su tela, Roma, Galleria d’Arte Moderna, inv. AM 600 diritto al voto o al principio di parità di trattamento e di pari opportunità nel mondo del lavoro. Sebbene in am- bito letterario e artistico anche un movimento d’avan- guardia come il Futurismo avesse nella sua fase iniziale sostenuto l’idea di una donna consapevole dei propri diritti e propugnato la liberalizzazione dell’istituto ma- trimoniale, il divorzio e l’abolizione dell’autorizzazione maritale, il ruolo della donna restò ambiguamente in bilico tra l’acquisita consapevolezza di sé, insieme al conseguente desiderio di partecipazione alla vita so- ciale, e i richiami al “ritorno all’ordine” che negli anni Trenta il fascismo attuerà con una capillare politica so-
S e la pubblicazione nel 1900 de L’interpreta- zione dei sogni di Sigmund Freud, rivelando nuovi campi di esplorazione sulle immagini Ferruccio Ferrazzi, Frammento di composizione, 1920-1921, olio su tela, Roma, Galleria d’Arte Moderna, inv. AM 23 e sulle pulsioni che abitano la psiche di cui la donna e il desiderio sessuale sono l’epicentro, ha mo- dificato completamente la percezione della famiglia e del rapporto tra i sessi, la massiccia immissione del- le donne nel mondo del lavoro, causata dalla Prima Guerra Mondiale, ha comportato una trasformazione strutturale irreversibile nel tessuto sociale e culturale del paese. Pur senza allontanarsi dal perimetro for- male dell’arte figurativa e di una composta normalità, le opere sono attraversate da un sentimento di cri- Luigi Di Sarro, Senza titolo, 1975, gelatina bromuro d’argento, Roma, MACRO, inv. AM 5013 si e di inquietudine che riflette, anche nell’universo artistico, l’incertezza interpretativa di ruoli fino allora codificati. Le dinamiche del rapporto amoroso, così come la rappresentazione dell’ intimità femminile diventano terreni maschile e della virtù femminile diviene nel dipinto di Casorati espressione dell’incomunicabilità e del silen- sdrucciolevoli non più ancorati a zio. Silenziose sono anche le raffigurazioni di interni significati certi. dove donne sole, in meditazione, per lo più assorte, occupano uno spazio interiore, un rifugio nascosto L’opera di Casorati, Susanna, rievoca la storia narra- o in penombra. Spesso le donne sono ritratte mentre ta nell’Antico Testamento: nel racconto la bellissima leggono, quasi che la lettura possa rappresentare una IDENTITÀ protagonista si bagna nel giardino della sua casa ma maggior consapevolezza di sé e dei propri sentimenti, viene spiata da due anziani che le intimano di con- l’espressione di una vita intellettuale vissuta in solitu- cedersi minacciando, altrimenti, di denunciarla come dine. Anche il topos dello specchio, per secoli espres- INQUIETA adultera. Nel dipinto la donna nuda è seduta su una sione della vanità femminile e da sempre accompa- sedia, il suo corpo formoso è in piena luce, il volto re- gnato alla nudità, non è più uno strumento attraverso clinato è impassibile, mentre un uomo vestito di gri- il quale trasformare la donna in connivente del suo gio, alle sue spalle, la osserva immobile. L’iconogra- essere osservata ma diviene espressione di una ricer- fia consolidata della rappresentazione del desiderio ca identitaria. Ci si guarda per capire il proprio essere femminile, la propria identità, oltre l’apparenza e lo schermo corporeo. Nei ritratti di gruppo femminili i volti si scompongono e ricompongono nel confronto tra l’uno e l’altro, facendo affiorare diversità e somi- glianze (C. Breviglieri, Le sorelle, 1929-30; F. Ferrazzi, Composizione, 1920-21). Perfino il tema della donna alla finestra, con il suo portato simbolico di confine tra due mondi – il mondo esterno e il segreto paesaggio interiore protetto dalle mura domestiche – sembra perdere il suo significato originario. Se in precedenza solo le prostitute potevano atteggiarsi senza impedi- menti per essere ammirate, ora è la donna stessa che si affaccia liberamente alla vita sociale. Anche le gam- be accavallate, postura considerata poco appropria- ta per la donna “per bene” secondo un consolidato galateo gestuale, diviene il segnale di una maggiore libertà nei comportamenti. Il percorso di liberazione da un destino segnato dall’ “obbligo” biologico della maternità e da una penalizzante divisione dei ruoli passa attraverso la consapevolezza che “Donna non si nasce, lo si diventa” – come scrisse Simone de Beauvoir. Ed anche per questo molte delle opere più recenti di donne artiste riflettono sull’analisi e ricomposizione di un corpo disgiunto, diviso, a volte ostile, ma vivo nella sua complessità, soggetto Felice Casorati, Susanna, 1929, olio su tela, Roma, Galleria d’Arte Moderna, inv. AM 794 attivo e non più oggetto della rappresentazione maschile. The XX century social, cultural and political changes determine a new perception of the family and of gender relationships; art reflects the interpretative uncertainties of until then codified roles, the new dynamics of romantic love, the representation of a new feminine inwardness.
DONNE NON SI NASCE SI DIVENTA Tomaso Binga (Bianca Pucciarelli Menna), Bacio indelebile, fine anni Sessanta, collage, plastica, Roma, MACRO, inv. AM 4335 D a oggetto del desiderio e segno ancestrale, parola, azione. partecipazione alla vita pubblica e della rappresentazione, il Scegliendo la via dell’ironia o quel- di un’espressione individuale final- corpo femminile diventa, a la della drammatizzazione, la paro- mente libera da fraintendimenti e partire dagli anni Sessanta, dia dissacrante o l’enfasi, sovrastrutture. protagonista del dibattito politico e strumento diretto dell’espressione le artiste indagano il From the 1960s the female body, no artistica. All’interno del movimento longer an object of desire and re- femminista le attiviste sollecitano mistero dell’identità presentation, takes on a leading role in vario modo l’analisi dei modelli e femminile e della within the political debate becoming dei ruoli femminili codificati, degli stereotipi ereditati dalla cultura tra- sessualità, esplorano a key player in the artistic expression: thanks to the feminist movement dizionale e spesso perpetuati an- famiglia e istituzioni, and to women art performers, the che dai nuovi media. L’azione dei mettono in luce body becomes a powerful mean collettivi femministi è fondamenta- le nell’alimentare la riflessione sulla inquietudini e paure of communication, investigating the mystery of the female’s identity and differenza di genere e sul sessismo profonde, sexuality, exploring the family and e maschilismo che permeano da other institutions, highlighting anxie- secoli il “sistema” politico, sociale, portavoce del nuovo desiderio di ties and deepest fears. culturale occidentale. Finalmente il punto di vista delle donne rivendica visibilità e voce. Alcuni gruppi diventano culla di giornali, periodici, testate radiofo- niche, esperienze editoriali, o au- togestiscono spazi dedicati all’in- formazione e alla formazione, al Flor Garduño, Gatomonte, México, 1998, gelatina bromuro d’argento, Roma, Museo di Roma in Trastevere, MRT 793 teatro e alle mostre; altri promuo- vono una produzione artistica po- liticamente impegnata, contenu- tisticamente provocatoria, che in molte occasioni abbandona deli- beratamente i luoghi istituzionali per svolgersi nelle strade e nelle piazze. Nella produzione delle ar- tiste performer, partecipi della sta- gione internazionale della Body Art e del teatro sperimentale, il corpo – nudo, vestito, travestito, ferito, smembrato – si fa, proprio dai de- cenni Sessanta-Settanta, poten- te strumento linguistico e diventa
Ragazze in posa. Concorso Miss Universo 1956 - Archivio Luce Donne corpo e immagine 24.01|13.10 2019 Galleria d’Arte Moderna tra simbolo e rivoluzione Via Francesco Crispi, 24 Women mar-dom 10.00|18.30 progetto grafico: Alessandra Meneghello - Zètema Progetto Cultura tue-sun 10 am|6.30 pm body and image info 060608 between symbolism and revolution galleriaartemodernaroma.it in collaborazione con media partner organizzazione
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