Anguillara Sabazia, elezioni: si pensi al bene della città. A buon intenditor

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Anguillara Sabazia, elezioni: si pensi al bene della città. A buon intenditor
Anguillara Sabazia, elezioni:
si pensi al bene della città.
A buon intenditor…

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Ore cruciali ad Anguillara Sabazia
per definire gli ultimi equilibri politici dei vari
schieramenti in campo per le prossime amministrative che
dovranno decidere chi siederà a palazzo Orsini.

Lo schieramento di centrodestra potrebbe presentarsi unito
qualora si trovasse la quadra su un candidato condiviso.
Diversi i nomi che circolano e i possibili assestamenti che a
seconda del candidato potrebbero inglobare o meno l’intera
compagine.

Sono ore cruciali per i vari aspiranti della possibile
coalizione, composta da Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia
e “AnguillaraSvolta”, che avrebbe tutti i numeri per vincere a
mani basse al primo turno.

Ma esiste anche la possibilità di una rottura, dovuta a
Anguillara Sabazia, elezioni: si pensi al bene della città. A buon intenditor
personalismi e prese di posizione, che porterebbe a una
frammentazione delle forze di centrodestra a beneficio degli
schieramenti avversari.

La premessa che vogliamo fare è che gli aspiranti candidati
sono persone valide, con competenze e esperienze e il nostro
in bocca al lupo va a tutti a prescindere da chi poi sarà il
leader delle rispettive coalizioni. Sebbene il nostro
desiderio, per via del forte attaccamento al territorio di
Anguillara Sabazia, sarebbe quello di un candidato che fosse
condiviso sia dal centrodestra che dal centrosinistra, un
civico non digiuno di esperienze o conoscenza della città ma
al quale sia riconosciuta comunque una sorta di militanza
civica e sociale. Sappiamo che si tratta perlopiù di un
desiderio ambizioso ma poco realizzabile anche se sarebbe la
chiave giusta per risollevare un paese martoriato e ridotto in
ginocchio con le casse comunali a forte rischio dissesto.

Ma torniamo all’analisi dell’attuale compagine di centrodestra
(solo di centrodestra?) che potrebbe anche vedere la
possibilità di riunirsi coesa attorno al nome dell’avvocato
Francesco Falconi, una persona stimata e apprezzata. Falconi,
ex elettore M5s alle comunali 2016 e amministratore del gruppo
Facebook “Save Anguillara” che raccoglie quasi 10mila
iscritti, potrebbe raccogliere con tutta probabilità gran
parte di un elettorato civico che comprende anche gli aderenti
ai partiti ma che probabilmente preferisce averli come
contorno. Un elettorato che vorrebbe scommettere su “Chicco”
dopo la grande delusione pentastellata che ha prodotto il più
profondo fallimento politico amministrativo che si ricordi a
memoria d’uomo ad Anguillara Sabazia. Dunque c’è anche una
seria riflessione proprio su chi in questi anni di
amministrazione del gruppo social si è guadagnato la stima di
tanti sostenitori.

Una scelta sulla sua figura potrebbe rappresentare una
assunzione di responsabilità a seguito di una riflessione che
però per avere efficacia dovrebbe quantomeno essere il più
Anguillara Sabazia, elezioni: si pensi al bene della città. A buon intenditor
estesa possibile. Sicuramente Falconi è apprezzato anche da
una fetta di centrodestra filoberlusconiana ma che guarda con
grande entusiasmo al partito salviniano.

In pole position c’è anche la figura di Sergio Manciuria,
Presidente della civica “AnguillaraSvolta” che indubbiamente
insieme a Silvio Bianchini e Antonio Fioroni non ha mai
mollato l’osso in questi lunghi anni facendo una opposizione
attenta e serrata, condividendo tutti i passi con il suo
bacino di sostenitori, molti civici e altrettanti orientati a
un centrodestra dalle sfumature sociali.

La figura di Manciuria potrebbe trovare un ampio punto di
incontro, a partire da Antonio Fioroni che crede nella sua
figura. Fioroni avrebbe tutte le carte in regola per fare il
vicesindaco con delega al Sociale e allo Sport perché si è
guadagnato la stima di tanti nella cittadinanza e anche la
caratteristica di essere persona coerente. Non ultimo elemento
da sottovalutare è l’apprezzamento verso Sergio Manciuria
anche da parte del segretario del Pd locale Francesco Pizzorno
che ha riconosciuto al presidente di AnguillaraSvolta una
presenza civica importante e costante.

Enrico Serami si è messo in gioco, anche lui sempre coerente
al suo posto alla guida di Fratelli d’Italia locale. Un
giovane con un gran bel spaccato d’esperienza e militanza che
potrebbe contribuire a portare una ventata nuova a palazzo.

Antonio Pizzigallo, con l’aplomb e la figura del sindaco già
incorporati nella sua statura. Forse il sindaco giusto ma con
una serie oggettiva di mancate opportunità nel curriculum, la
più grande fra tutte è la perdita delle ultime elezioni al
ballottaggio con Sabrina Anselmo. E se da medico ha il polso
della situazione, da politico navigato e di lunga esperienza è
consapevole anche che un cambiamento generazionale è
necessario e forse è proprio per questo motivo che in queste
ore si fa sempre più avanti la proposta di candidatura del
giovane Angelo Pizzigallo, un passaggio di testimone a casa
Anguillara Sabazia, elezioni: si pensi al bene della città. A buon intenditor
del dottore che sicuramente è valida e plausibile ma non
troverebbe forse un largo consenso all’interno del
centrodestra sebbene potrebbe guadagnare un’ottima posizione
all’interno di una ampia coalizione con vocazione più civica…
almeno a questo giro, come si dice nei      migliori salotti
politici.

Dopo questo primo escursus, le considerazioni che non vogliamo
omettere di fare sono che una squadra coesa con una figura
civica e condivisa alla guida potrebbe portare un contributo
importante e necessario per dare una inversione di marcia
positiva alla città di Anguillara Sabazia. Ma i personalismi
vanno assolutamente messi da parte per il bene e il futuro di
Anguillara.

Una coalizione compatta di questa stesura potrebbe addirittura
vincere le elezioni al primo turno.

Il centrosinistra si presenta già unito e la scelta del
proprio candidato potrebbe ricadere su una donna anche se a
tenere banco è stata la possibile candidatura dell’ex
comandante della polizia municipale Francesco Guidi conosciuto
con il nome di Orgone. Una idea che però troverebbe qualche
freno personale e con tutta probabilità si sta dirigendo verso
il naufragio.

Non   è   esclusa   una   figura   femminile   alla   guida   del
centrosinistra come la stimata Lucia Bianchini ma anche un
Michele Cardone o Stefano Mondati per non escludere la
possibilità di una scesa in campo in prima persona di Enrico
Stronati il quale però, e attenzione perchè questo è un dato
interessante, guarda di buon occhio alla figura di Falconi per
la cui causa, riteniamo, possa portare un contributo. Tutto
sta a capire in che maniera e posizione visto che molto
difficilmente Falconi sposterebbe l’attenzione verso il
centrosinistra.

I pentastellati tentano il bis, anche se ormai i sostenitori
Anguillara Sabazia, elezioni: si pensi al bene della città. A buon intenditor
M5s ad Anguillara Sabazia, dopo i tanti fallimenti e mal di
pancia susseguitesi nel corso della consiliatura Anselmo, si
possono contare con il pallottoliere.

Insomma il clima si fa rovente e probabilmente ascoltare i
protagonisti sulla loro visione “piano regolatore” di
Anguillara Sabazia potrebbe accelerare un corso naturale e non
lontano verso una quadra che auspichiamo non sia troppo
squadrata. A buon intenditor…

Stalking giudiziario, prima
condanna in Italia: 4 anni di
reclusione per un avvocato
che perseguitava un suo ex
cliente
Anguillara Sabazia, elezioni: si pensi al bene della città. A buon intenditor
Un avvocato di Usmate Velate (Monza) è stato condannato in
primo grado dal Tribunale di Monza a quattro anni di
reclusione e all’interdizione dalla professione per cinque
anni, con l’accusa di stalking giudiziario nei confronti di un
imprenditore brianzolo. A quanto risulta, è la prima condanna
in Italia per questo reato.

Secondo le indagini coordinate dal Pm di Monza Michela
Versini, l’avvocato avrebbe intentato oltre 200 cause civili e
penali nei confronti di un suo ex cliente da quando, nel 2011,
questi avrebbe deciso di interrompere la loro collaborazione,
di fatto cominciando a sconvolgere la sua vita e quella della
sua famiglia. “Con il ricorso sistematico e strumentale ad
incessanti e infondate azioni giudiziarie”, si legge nel capo
di imputazione, l’avvocato “arrecava molestie ai predetti,
costringendoli a modificare le loro abitudini di vita ed
esponendoli a continue spese processuali e a gravi ricadute
sul piano dell’immagine professionale e personale”.

Albano Laziale, Movimento
Futuro Italia sostiene il
candidato a sindaco Matteo
Mauro Orciuoli
Anguillara Sabazia, elezioni: si pensi al bene della città. A buon intenditor
Il Movimento Futuro Italia, sostiene il candidato a Sindaco
della Città di Albano Laziale, Matteo Mauro Orciuoli. Di
seguito la nota di Marica Roma, leader del Movimento. “

L’incontro con il centro destra del Movimento Futuro Italia è
stato proficuo, un confronto serrato e costruttivo sulle linee
programmatiche, sugli obiettivi da raggiungere nell’interesse
della città di Albano e del benessere dei cittadini, ci ha
visto coprotagonisti nel condividerne i contenuti rinnovando
quell’entusiasmo sopito in questo periodo di quarantena,
entusiasmo che riprende vita come una fenice dalle proprie
ceneri, ora che la campagna elettorale sta entrando nel vivo..

Ritrovarci intorno ad un tavolo dove senza filtri né finte
intese, rivolgendo lo sguardo ai meriti degli intenti e agli
intenti degli scopi, il Movimento Futuro Italia con i
rappresentanti della coalizione di centro destra si sono
quindi trovati a ragionare su modi, progetti e possibilità di
far tornare, rendere e creare un albano tutta migliore.
Anguillara Sabazia, elezioni: si pensi al bene della città. A buon intenditor
Per questo e sempre nell’intento di perseguire, quelle che
sono le proposte che hanno unito gli uomini e le donne (i veri
protagonisti del cambiamento, portatori delle richieste del
territorio), candidati nella lista del Movimento Futuro
Italia, guidata da Marica Roma, hanno deciso di sostenere la
candidatura a Sindaco di Matteo Mauro Orciuoli”.

Lutto nel mondo del calcio:
morto Mario Corso
Anguillara Sabazia, elezioni: si pensi al bene della città. A buon intenditor
Mario Corso, fenomenale mancino della Grande Inter campione
euromondiale negli anni Sessanta è morto. Lo ha reso noto
l’ANSA che lo ha appreso da ambienti calcistici. Corso, che
avrebbe compiuto 79 anni il prossimo 25 agosto, era ricoverato
da giorni in ospedale.

“Mario Corso era l’unico calciatore che Pelè dichiaratamente
avrebbe voluto nel suo Brasile: questo per far capire ai
giovani la portata della classe del mio amico”. Massimo
Moratti al telefono con l’ANSA si commuove nel ricordo: “Era
il mio preferito della Grande Inter, ma anche mio padre lo
adorava, e lui rimase sempre vicino alla nostra famiglia.
Anguillara Sabazia, elezioni: si pensi al bene della città. A buon intenditor
Tecnica sopraffina, gioco in controtempo, le punizioni
cosiddette ‘a foglia morta – conclude Moratti- era un piacere
vederlo giocare…”.

”È stato un calciatore che ha fatto sognare la mia
generazione. Ma oggi io ho perso un amico, una delle più belle
persone che la vita mi ha fatto incontrare”: così il sindaco
di Milano Beppe Sala su Twitter.

Alex   Zanardi,  intervento
andato bene: tenuto in coma
farmacologico
Alex Zanardi è tenuto in coma farmacologico nel reparto di
terapia intensiva dell’ospedale di Siena dopo l’intervento
neurochirurgico di ieri sera che è “riuscito, che è andato
come doveva andare”, ma le “condizioni iniziali erano molto
gravi”. Lo ha detto il neurochirurgo Giuseppe Oliveri,
direttore della Neurochirurgia delle Scotte, che ha effettuato
l’intervento.

Zanardi, aggiunge Oliveri, “è arrivato con un trauma cranico
facciale importante, aveva due ossa frontali fratturate con
affondamento delle stesse più quello che chiamiamo ‘fracasso
facciale’, cioè tutte le ossa della faccia rotte. E’ stato
operato per rattoppare la situazione e al momento” le
condizioni “permettono di curarlo”. “Tutti i numeri sono buoni
– sottolinea Oliveri -, ovviamente neurologicamente in questo
momento non è valutabile pur rimanendo la situazione tanto
grave”.
A Zanardi è stata fatta una Tac dopo l’intervento ma “adesso
non ne facciamo, ha un cateterino per la misurazione della
pressione intracranica che ci tiene informati”. In futuro
“dovranno intervenire poi i colleghi chirurghi maxillo-
facciali”, conclude Oliveri.

Intanto è stato iscritto nel registro degli indagati per
lesioni gravissime il conducente del camion contro il quale
ieri a Pienza (Siena) è andato a scontrarsi in handbike Alex
Zanardi. “E’ un atto dovuto” ha detto oggi il procuratore capo
Salvatore Vitello, con riferimento agli accertamenti che sono
in corso sulla dinamica dell’incidente. Per ricostruire quanto
accaduto lungo la statale che da Pienza porta a Montalcino,
dove all’altezza di una curva c’è stato lo scontro, i
carabinieri, oltre a sequestrare i mezzi coinvolti, hanno
acquisito un video amatoriale che potrebbe rivelarsi utile.
Accertamenti anche sull’organizzazione dell’evento a cui stava
partecipando Zanardi, una tappa della staffetta Obiettivo
tricolore, in particolare sui permessi relativi alla
sicurezza.

Grande risalto sui media internazionali per lo spaventoso
incidente di Alex Zanardi. L’edizione online del giornale
spagnolo Marca racconta il dramma del campione italiano,
soffermandosi sul suo impegno per affrontare la disabilità.
“Il mondo dello sport è scioccato dalle notizie e segue ogni
dettaglio dell’incidente e dello stato di Zanardi con
trepidazione” scrive Marca. Il Mundo Deportivo parla dell’ex
pilota di Formula 1 come di un’icona da quando ha subito un
grave incidente nel 2001 in una gara in Germania che gli costò
l’amputazione di entrambe le gambe. Da allora si è sempre
distinto per il suo spirito di miglioramento, la sua lotta e
il suo positivismo. Il giornale spagnolo ricorda che ha vinto
quattro medaglie paralimpiche su handbike, oltre a continuare
a competere come pilota professionista con una ruota adattata.
Largo spazio anche sull’edizione online della Bbc che riporta
un pensiero dell’ex campione del mondo di Formula 1 Mario
Andretti: “Sono così ansioso e spaventato per Alex Zanardi che
trattengo il respiro. Sono il suo fan. Sono suo amico”. Di
‘incidente horror’ scrive in primo piano l’edizione online del
quotidiano tedesco Bild, corredando di foto e particolari la
drammatica vicenda.

Genova, arrestato “Boutique”.
Il corriere della cocaina:
ammanettato     mentre    era
incolonnato per uscire dal
porto

GENOVA – Arrestato Y.B. soprannominato “Boutique” il 34 enne
marocchino ricercato dopo che nella notte tra il 6 ed il 7
maggio i carabinieri avevano arrestato 15 persone
disarticolando tre distinte compagini criminali che, nell’asse
Novara, Turbigo e Legnano, approvvigionavano di chili di
cocaina l’Alto Milanese ed alcune località della provincia di
Varese, Mantova e Reggio Emilia.

Il marocchino, che nel corso dell’indagine è stato denominato
“Boutique” in quanto come attività di copertura possedeva un
furgoncino con cui aveva, nei mercati, venduto abbigliamento e
che teneva ancora parzialmente carico, nel corso dell’indagine
era stato monitorato mentre, con una Ford Kuga effettuava
ingenti consegne di cocaina.

Al momento della esecuzione delle Ordinanze di Custodia
Cautelare emesse dal GIP di Busto Arsizio D.ssa Nicoletta
Guerrero, su richiesta del Pubblico Ministero che aveva
condotto le indagini, la D.ssa Martina Melita, “Boutique” si
trovava in Marocco dove era rimasto bloccato a causa del
“lockdown” conseguente alla pandemia per il COVID-19.

Ma il 18 giugno era partito da Tangeri
con una nave, destinazione Genova
Allo scalo a Barcellona i Carabinieri, in contatto con
l’Interpol, avevano accertato che non fosse sceso.
L’autovettura su cui viaggiava, una Opel Insigna di colore
nero era stivata sulla nave. Così è scattato il blitz a Genova
dove i Militari Legnanesi, in collaborazione con i colleghi
dell’Ufficio Polizia di Frontiera Marittimo ed Aereo di Genova
della Polizia di Stato, hanno attesto che dalla nave
scendessero i passeggeri, monitorando con personale a bordo il
veicolo del marocchino. Incolonnati per uscire dal Porto, al
controllo i militari si sono fatti avanti insieme ai colleghi
e lo hanno bloccato. L’autovettura è stata perquisita. L’uomo,
dopo le formalità di rito è stato trasferito alla Casa
Circondariale di Genova Marassi.

Nella notte tra il 6 ed il 7 maggio erano state arrestate 15
persone che si riferivano ad un primo gruppo di spaccio
all’ingrosso legnanese capeggiato da C.O., il 33enne Legnanese
detto “Kojak”, e di cui facevano parte il padre, G.O. 57enne
detto “d’Artagnan”, la moglie 29enne albanese detta “Commessa”
e due gregari: il 68enne Legnanese R.S. detto “Padrino” e
M.S., il 47enne Legnanese detto il “Mongolese”. Proprio a
questo gruppo di criminali, in una ulteriore perquisizione
effettuata a fine maggio erano stati sequestrati 212’000 €uro
stivati in una cassetta di sicurezza di una banca legnanese;
nel corso delle indagini gliene erano stati già sequestrati
105’000. Un altro gruppo di trafficanti era a Bellinzago
Novarese (NO) con a capo R.M., 30enne, detto “Gigante”, a cui
i Carabinieri avevano sequestrato già 6 kg di cocaina e
105’000 €uro in contanti. In quell’occasione venne arrestata
anche la moglie che lo aveva accompagnato a consegnare la
droga a Turbigo nelle mani di J.A. italiano 38enne, detto il
“Mulo”.
Quest’ultimo, con il padre E.A. 59enne, detto “Netturbino”,
responsabile dello smaltimento dei residui di lavorazione
della droga, e sua madre M.P. 58enne, detta “Vedetta”, perché
uno dei suoi compiti era vigilare durante i ritiri degli
ingenti quantitativi di Cocaina, costituiva il terzo gruppo di
trafficanti, anello di congiunzione tra il Piemonte e l’Alto
Milanese. Tutti e tre vennero arrestati in flagranza nel 2019,
all’atto dell’ultimo ritiro da “Gigante” di quei 6 kg di
cocaina. Dentro l’abitazione i Carabinieri, con l’ausilio dei
cinofili di Casatenovo (LC) avevano trovato un altro Kg di
stupefacente, 120’000 €uro in contanti, una pressa meccanica e
delle forme per il confezionamento dei panetti di droga. In
quell’occasione vennero sequestrate anche due autovetture, una
Fiat Panda ed una Ford Kuga, entrambe con degli imboschi
elettrici per nascondere la droga. Ma il “Mulo”, nel corso
dell’indagine era stato notato con un’altra Ford Kuga,
identica per modello e colore a quella sequestratagli. I
Carabinieri l’avevano seguita per lungo tempo fino a quando
egli l’aveva ceduta proprio a Y.B., il 34enne marocchino
arrestato dai Carabinieri a Genova.
Acqui Terme, discarica con
rifiuti        pericolosi:
sequestrata    l’area    e
denunciati proprietario e
utilizzatore

ACQUI TERME (AL) – Nei giorni scorsi, personale del
Distaccamento Polizia Stradale di Acqui Terme rinveniva una
vasta area di oltre 1000 mq. ai margini della città termale
che veniva utilizzata per scaricare rifiuti speciali di tipo
non pericoloso (gomme, vetri, parti in metallo), tutti
provenienti dallo smontaggio di vetture.
A seguito di attento esame svolto dagli Agenti in merito ai
veicoli in transito sulle strade che conducono ad Acqui Terme,
direzione “Regione Barbato”, veniva avviata un’accurata
attività d’indagine che permetteva di riscontrare come molte
delle autovetture di passaggio trasportassero parti di
macchine smontate, che venivano poi abbandonate nell’area
suindicata.

Da successivo sopralluogo espletato dagli Agenti della
Stradale di Acqui Terme, all’interno della zona interessata
veniva anche constatata la presenza di rifiuti pericolosi, tra
i quali vi erano oltre 40 quintali di eternit proveniente
dalla rimozione di tetti e coperture. Per tale ragione, veniva
dunque interessato il personale ARPA, il quale classificava
l’intera zona “a rischio” per l’inquinamento.

Tutta l’area veniva infine sottoposta a sequestro ed il
proprietario del terreno, R.D. di anni 65, nonché
l’utilizzatore D.M. di anni 39, entrambi residenti in Acqui
Terme, venivano deferiti all’Autorità Giudiziaria in quanto
responsabili di aver realizzato una discarica abusiva.

Caposele, un fine settimana
con l’area archeologica che
torna protagonista

CAPOSELE (LT) – L’area archeologica di Caposele sarà scenario
questo    fine   settimana    per   le   giornate    europee
dell’archeologia.
“La scelta dell’ area archeologica Caposele non è casuale ma è
nella narrazione della città, nello svelare bellezza in un
museo all’aperto che può competere con Ercolano e Pompei:
dalla tomba di Cicerone alla Villa di Mamurra, Formia cammina
nella storia” il commento del vice sindaco e assessore alla
cultura e ai servizi sociali Carmina Trillino, durante la
presentazione della conferenza stampa tenutasi ieri nel sito.
Lavoro di sinergia, scelta di continuità, impegno nella
valorizzazione, consapevolezza del potenziale patrimoniale
della città sono stati gli argomenti dei commenti degli
assessorati ai lavori pubblici Pasquale Forte, al Patrimonio
Paolo Mazza e alle politiche ambientali Orlando Giovannone. Il
sito archeologico è stato liberato da rifiuti abbandonati da
tempo, è stato attenzionato da interventi manutentivi e di
pulizia del verde restituendo la visibilità di una parte del
patrimonio archeologico. “Dall’ inizio dell’ assessorato
perseguo con veemenza l’idea che i luoghi hanno un’anima
attraverso la quale una comunità si narra. I luoghi non
nascondono l’anima della comunità, la conservano migliorandone
l’aspetto. Al cambiamento non si oppone resistenza, si agevola
qualora esprima esigenze nuove e inedite della Comunità. Lo
studio, i pareri, le esigenze, la necessità, la differenza tra
reale e realtà. L’abitare è vivere ” ha aggiunto il vice
sindaco.

Sono seguiti i ringraziamenti per la Soprintendenza in
particolare alla dottoressa Paola Refice, con cui il Conune di
Formia crede nello spirito collaborativo.

Giusto e grande merito alla Rta Sinus Formianus rappresentata
dal presidente Vito Auriemma che mai fa mancare supporto alla
conoscenza e alla divulgazione dei siti archeologici della
città.

L’evento organizzato dalla Rta Sinus Formianus vede già il
tutto completo con trecento prenotazioni e nel pieno rispetto
del protocollo anti Covid-19 “Restituire bellezza a bellezza
il fine da seguire e perseguire “.
Vitorchiano, arrestato un
pusher del luogo già noto
alle forze dell’Ordine

VITORCHIANO (VT) – In manette un 19enne del luogo, già noto
alle forze dell’Ordine, con l’accusa di spaccio di sostanze
stupefacenti.

I carabinieri della stazione di Vitorchiano hanno notato il
19enne, durante un sevizio di osservazione e controllo in
Piazza Umberto finalizzato a reprimere episodi di spaccio
nella cittadina, mentre cedeva una dose di 5 grammi di
marijuana ad un altro giovane.

I militari sono quindi intervenuti immediatamente bloccando
l’azione di spaccio.

Perquisita l’abitazione dello spacciatore sono stati trovati
altri 50 grammi di marijuana. Il pusher a quel punto è stato
dichiarato in arresto dai carabinieri e ristretto presso la
sua abitazione in regime di arresti domiciliari. Il giovane
assuntore con atti a parte verrà invece segnalato alla
Prefettura di Viterbo .

Trapani, caccia al superboss
Matteo Messina Denaro: il
cerchio si stringe ancora

TRAPANI – La Polizia di Stato di Trapani, in collaborazione
con i Reparti Prevenzione Crimine della Sicilia e della
Calabria, di unità cinofile e del Reparto Volo di Palermo, su
delega della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo ha
eseguito numerose perquisizioni e arresti nei confronti dei
favoreggiatori di Matteo Messina Denaro.

15 indagati a vario titolo per associazione
mafiosa, estorsione, detenzione di armi,
favoreggiamento della latitanza del boss mafioso

Perquisita anche l´abitazione di Castelvetrano, residenza
anagrafica del latitante Messina Denaro.       L’indagine,
denominata “ERMES Fase 3”, ha disvelato che i 15 indagati,
membri o contigui dei mandamenti mafiosi di Mazara del vallo e
di Castelvetrano, si sono adoperati per garantirne gli
interessi economici, il controllo del territorio e delle
attività produttive da parte dell´associazione e per aver
favorito, in passato, la comunicazione riservata con il
latitante Matteo Messina Denaro.

Le attività investigative hanno fatto luce sugli interessi
economici e sui rapporti fra i sodali del mandamento mafioso
di Mazara del Vallo, e sui rapporti che il capo mafia
mazarese, deceduto in data 13/07/2017, intratteneva con altri
appartenenti alla famiglia mafiosa di Marsala, di Campobello
di Mazara e di Castelvetrano.

Nel corso di incontri riservati e attraverso lo scambio di
“pizzini” si decideva il compimento di estorsioni nella
compravendita di fondi agricoli e nell´esecuzione di lavori
pubblici. L´indagine ha dimostrato anche l´intestazione
fittizia di beni riconducibili a mafiosi e l´intervento
dell´organizzazione per risolvere partite di debito/credito
fra soggetti vicini alle “famiglie”. Le decisioni in merito ad
alcune estorsioni venivano assunte su indicazione diretta del
latitante Matteo Messina Denaro.

Dalle indagini è emerso che uno degli indagati ha
costituito un punto di riferimento nel segreto
circuito di comunicazioni finalizzate alla
veicolazione dei “pizzini” del latitante Matteo
Messina Denaro
E´ intervenuto nella risoluzione dei conflitti interni alla
consorteria mafiosa o comunque per essa rilevanti; ha
partecipato ad incontri e riunioni riservate con altri membri
dell´organizzazione mafiosa, anche finalizzati allo scambio di
informazioni e ha mantenuto contatti con altri esponenti di
vertice dell´associazione. Anche un altro soggetto ha
partecipato a riunioni e incontri con altri membri
dell´organizzazione e ha favorito lo scambio di informazioni,
anche operative, con membri e vertici delle famiglie mafiose
della Provincia di Trapani e di altre province. Il soggetto è
anche intervenuto nella risoluzione dei conflitti interni alla
consorteria mafiosa e si è imposto nel territorio quale
imprenditore del settore di carburanti in posizione dominante
in forza dalla sua appartenenza a “cosa nostra”. Tale soggetto
è indagato, in concorso, anche per aver costretto, con
l´intimidazione mafiosa, un dipendente di una società per la
vendita di carburanti di Campobello di Mazara a rassegnare le
proprie dimissioni, rinunciando al pagamento degli stipendi
arretrati ed alle altre spettanze economiche derivanti dal suo
rapporto di lavoro.

L´indagato era stato condannato per aver favorito la latitanza
di un noto boss mafioso e successivamente per danneggiamento
aggravato ai danni dell´abitazione di un uomo politico di
Castelvetrano. L´attività investigative hanno dimostrato che
l’assoggettamento del territorio e il controllo delle attività
economico-imprenditoriali passava attraverso minacce e azioni
violente, per la realizzazione delle quali era fondamentale un
costante scambio di informazioni fra i vertici delle varie
famiglie della provincia. Sono state documentate le pressioni
estorsive esercitate su un agricoltore marsalese, al fine di
costringerlo a cedere a un membro dell´associazione un
appezzamento di terreno, che invece avrebbe voluto acquistare
per sè.
Le indagini hanno fatto luce anche sui contrasti fra uno degli
indagati mafiosi e alcuni imprenditori agricoli e allevatori e
su gli incontri tra mafiosi finalizzati a ricercare una
soluzione. L´intervento di “cosa nostra” era essenziale anche
per risolvere dissidi per l´utilizzo di alcuni fondi agricoli
e per il pascolo nelle campagne di Castelvetrano. Attraverso
le attività tecniche di intercettazione è stato disvelato il
tentativo di estorsione nei confronti degli eredi del defunto
boss mafioso campobellese, affinchè cedessero la proprietà di
un vasto appezzamento di terreno in contrada Zangara di
Castelvetrano, appartenuto al boss Salvatore Riina. Le minacce
dalla cosca mafiosa di Campobello, rappresentata dal boss
mafioso, furono avallate anche da una lettera intimidatoria
attribuita al latitante Matteo Messina Denaro, risalente al
2013.

Viterbo, domani torna                                    il
mercatino dell’antico
L’assessore Mancini: “Un’altra iniziativa che
torna finalmente alla normalità. Rispettiamo le
disposizioni anti Covid”
VITERBO – Domenica 21 giugno, terza domenica del mese, torna
l’appuntamento in centro con il Mercatino dell’antico. A
ricordarlo è l’assessore allo sviluppo economico e alle
attività produttive Alessia Mancini. “

Un’altra iniziativa che torna finalmente alla normalità. Un
ritorno dopo la sospensione dovuta all’emergenza
epidemiologica. È con grande piacere che annuncio il ritorno
di questo appuntamento. Durante la fase di lockdown i nostri
mercati alimentari non si sono mai interrotti, nel rispetto
delle normative. I non alimentari sono ripartiti subito, non
appena consentito dalla Regione. E domenica, terza domenica
del mese, sarà la volta del nostro Mercatino dell’antico
dedicato al collezionismo, all’hobbistica, all’oggettistica,
all’antiquariato e al modernariato”.

L’appuntamento si terrà come di consueto in piazza dei Caduti
e via Ascenzi, dalle 8 alle 20, nel rispetto delle misure di
sicurezza previste dai vigenti provvedimenti.
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