Anguillara Sabazia, elezioni: si pensi al bene della città. A buon intenditor
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Anguillara Sabazia, elezioni: si pensi al bene della città. A buon intenditor… ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Ore cruciali ad Anguillara Sabazia per definire gli ultimi equilibri politici dei vari schieramenti in campo per le prossime amministrative che dovranno decidere chi siederà a palazzo Orsini. Lo schieramento di centrodestra potrebbe presentarsi unito qualora si trovasse la quadra su un candidato condiviso. Diversi i nomi che circolano e i possibili assestamenti che a seconda del candidato potrebbero inglobare o meno l’intera compagine. Sono ore cruciali per i vari aspiranti della possibile coalizione, composta da Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e “AnguillaraSvolta”, che avrebbe tutti i numeri per vincere a mani basse al primo turno. Ma esiste anche la possibilità di una rottura, dovuta a
personalismi e prese di posizione, che porterebbe a una frammentazione delle forze di centrodestra a beneficio degli schieramenti avversari. La premessa che vogliamo fare è che gli aspiranti candidati sono persone valide, con competenze e esperienze e il nostro in bocca al lupo va a tutti a prescindere da chi poi sarà il leader delle rispettive coalizioni. Sebbene il nostro desiderio, per via del forte attaccamento al territorio di Anguillara Sabazia, sarebbe quello di un candidato che fosse condiviso sia dal centrodestra che dal centrosinistra, un civico non digiuno di esperienze o conoscenza della città ma al quale sia riconosciuta comunque una sorta di militanza civica e sociale. Sappiamo che si tratta perlopiù di un desiderio ambizioso ma poco realizzabile anche se sarebbe la chiave giusta per risollevare un paese martoriato e ridotto in ginocchio con le casse comunali a forte rischio dissesto. Ma torniamo all’analisi dell’attuale compagine di centrodestra (solo di centrodestra?) che potrebbe anche vedere la possibilità di riunirsi coesa attorno al nome dell’avvocato Francesco Falconi, una persona stimata e apprezzata. Falconi, ex elettore M5s alle comunali 2016 e amministratore del gruppo Facebook “Save Anguillara” che raccoglie quasi 10mila iscritti, potrebbe raccogliere con tutta probabilità gran parte di un elettorato civico che comprende anche gli aderenti ai partiti ma che probabilmente preferisce averli come contorno. Un elettorato che vorrebbe scommettere su “Chicco” dopo la grande delusione pentastellata che ha prodotto il più profondo fallimento politico amministrativo che si ricordi a memoria d’uomo ad Anguillara Sabazia. Dunque c’è anche una seria riflessione proprio su chi in questi anni di amministrazione del gruppo social si è guadagnato la stima di tanti sostenitori. Una scelta sulla sua figura potrebbe rappresentare una assunzione di responsabilità a seguito di una riflessione che però per avere efficacia dovrebbe quantomeno essere il più
estesa possibile. Sicuramente Falconi è apprezzato anche da una fetta di centrodestra filoberlusconiana ma che guarda con grande entusiasmo al partito salviniano. In pole position c’è anche la figura di Sergio Manciuria, Presidente della civica “AnguillaraSvolta” che indubbiamente insieme a Silvio Bianchini e Antonio Fioroni non ha mai mollato l’osso in questi lunghi anni facendo una opposizione attenta e serrata, condividendo tutti i passi con il suo bacino di sostenitori, molti civici e altrettanti orientati a un centrodestra dalle sfumature sociali. La figura di Manciuria potrebbe trovare un ampio punto di incontro, a partire da Antonio Fioroni che crede nella sua figura. Fioroni avrebbe tutte le carte in regola per fare il vicesindaco con delega al Sociale e allo Sport perché si è guadagnato la stima di tanti nella cittadinanza e anche la caratteristica di essere persona coerente. Non ultimo elemento da sottovalutare è l’apprezzamento verso Sergio Manciuria anche da parte del segretario del Pd locale Francesco Pizzorno che ha riconosciuto al presidente di AnguillaraSvolta una presenza civica importante e costante. Enrico Serami si è messo in gioco, anche lui sempre coerente al suo posto alla guida di Fratelli d’Italia locale. Un giovane con un gran bel spaccato d’esperienza e militanza che potrebbe contribuire a portare una ventata nuova a palazzo. Antonio Pizzigallo, con l’aplomb e la figura del sindaco già incorporati nella sua statura. Forse il sindaco giusto ma con una serie oggettiva di mancate opportunità nel curriculum, la più grande fra tutte è la perdita delle ultime elezioni al ballottaggio con Sabrina Anselmo. E se da medico ha il polso della situazione, da politico navigato e di lunga esperienza è consapevole anche che un cambiamento generazionale è necessario e forse è proprio per questo motivo che in queste ore si fa sempre più avanti la proposta di candidatura del giovane Angelo Pizzigallo, un passaggio di testimone a casa
del dottore che sicuramente è valida e plausibile ma non troverebbe forse un largo consenso all’interno del centrodestra sebbene potrebbe guadagnare un’ottima posizione all’interno di una ampia coalizione con vocazione più civica… almeno a questo giro, come si dice nei migliori salotti politici. Dopo questo primo escursus, le considerazioni che non vogliamo omettere di fare sono che una squadra coesa con una figura civica e condivisa alla guida potrebbe portare un contributo importante e necessario per dare una inversione di marcia positiva alla città di Anguillara Sabazia. Ma i personalismi vanno assolutamente messi da parte per il bene e il futuro di Anguillara. Una coalizione compatta di questa stesura potrebbe addirittura vincere le elezioni al primo turno. Il centrosinistra si presenta già unito e la scelta del proprio candidato potrebbe ricadere su una donna anche se a tenere banco è stata la possibile candidatura dell’ex comandante della polizia municipale Francesco Guidi conosciuto con il nome di Orgone. Una idea che però troverebbe qualche freno personale e con tutta probabilità si sta dirigendo verso il naufragio. Non è esclusa una figura femminile alla guida del centrosinistra come la stimata Lucia Bianchini ma anche un Michele Cardone o Stefano Mondati per non escludere la possibilità di una scesa in campo in prima persona di Enrico Stronati il quale però, e attenzione perchè questo è un dato interessante, guarda di buon occhio alla figura di Falconi per la cui causa, riteniamo, possa portare un contributo. Tutto sta a capire in che maniera e posizione visto che molto difficilmente Falconi sposterebbe l’attenzione verso il centrosinistra. I pentastellati tentano il bis, anche se ormai i sostenitori
M5s ad Anguillara Sabazia, dopo i tanti fallimenti e mal di pancia susseguitesi nel corso della consiliatura Anselmo, si possono contare con il pallottoliere. Insomma il clima si fa rovente e probabilmente ascoltare i protagonisti sulla loro visione “piano regolatore” di Anguillara Sabazia potrebbe accelerare un corso naturale e non lontano verso una quadra che auspichiamo non sia troppo squadrata. A buon intenditor… Stalking giudiziario, prima condanna in Italia: 4 anni di reclusione per un avvocato che perseguitava un suo ex cliente
Un avvocato di Usmate Velate (Monza) è stato condannato in primo grado dal Tribunale di Monza a quattro anni di reclusione e all’interdizione dalla professione per cinque anni, con l’accusa di stalking giudiziario nei confronti di un imprenditore brianzolo. A quanto risulta, è la prima condanna in Italia per questo reato. Secondo le indagini coordinate dal Pm di Monza Michela Versini, l’avvocato avrebbe intentato oltre 200 cause civili e penali nei confronti di un suo ex cliente da quando, nel 2011, questi avrebbe deciso di interrompere la loro collaborazione, di fatto cominciando a sconvolgere la sua vita e quella della sua famiglia. “Con il ricorso sistematico e strumentale ad incessanti e infondate azioni giudiziarie”, si legge nel capo di imputazione, l’avvocato “arrecava molestie ai predetti, costringendoli a modificare le loro abitudini di vita ed esponendoli a continue spese processuali e a gravi ricadute sul piano dell’immagine professionale e personale”. Albano Laziale, Movimento Futuro Italia sostiene il candidato a sindaco Matteo Mauro Orciuoli
Il Movimento Futuro Italia, sostiene il candidato a Sindaco della Città di Albano Laziale, Matteo Mauro Orciuoli. Di seguito la nota di Marica Roma, leader del Movimento. “ L’incontro con il centro destra del Movimento Futuro Italia è stato proficuo, un confronto serrato e costruttivo sulle linee programmatiche, sugli obiettivi da raggiungere nell’interesse della città di Albano e del benessere dei cittadini, ci ha visto coprotagonisti nel condividerne i contenuti rinnovando quell’entusiasmo sopito in questo periodo di quarantena, entusiasmo che riprende vita come una fenice dalle proprie ceneri, ora che la campagna elettorale sta entrando nel vivo.. Ritrovarci intorno ad un tavolo dove senza filtri né finte intese, rivolgendo lo sguardo ai meriti degli intenti e agli intenti degli scopi, il Movimento Futuro Italia con i rappresentanti della coalizione di centro destra si sono quindi trovati a ragionare su modi, progetti e possibilità di far tornare, rendere e creare un albano tutta migliore.
Per questo e sempre nell’intento di perseguire, quelle che sono le proposte che hanno unito gli uomini e le donne (i veri protagonisti del cambiamento, portatori delle richieste del territorio), candidati nella lista del Movimento Futuro Italia, guidata da Marica Roma, hanno deciso di sostenere la candidatura a Sindaco di Matteo Mauro Orciuoli”. Lutto nel mondo del calcio: morto Mario Corso
Mario Corso, fenomenale mancino della Grande Inter campione euromondiale negli anni Sessanta è morto. Lo ha reso noto l’ANSA che lo ha appreso da ambienti calcistici. Corso, che avrebbe compiuto 79 anni il prossimo 25 agosto, era ricoverato da giorni in ospedale. “Mario Corso era l’unico calciatore che Pelè dichiaratamente avrebbe voluto nel suo Brasile: questo per far capire ai giovani la portata della classe del mio amico”. Massimo Moratti al telefono con l’ANSA si commuove nel ricordo: “Era il mio preferito della Grande Inter, ma anche mio padre lo adorava, e lui rimase sempre vicino alla nostra famiglia.
Tecnica sopraffina, gioco in controtempo, le punizioni cosiddette ‘a foglia morta – conclude Moratti- era un piacere vederlo giocare…”. ”È stato un calciatore che ha fatto sognare la mia generazione. Ma oggi io ho perso un amico, una delle più belle persone che la vita mi ha fatto incontrare”: così il sindaco di Milano Beppe Sala su Twitter. Alex Zanardi, intervento andato bene: tenuto in coma farmacologico
Alex Zanardi è tenuto in coma farmacologico nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Siena dopo l’intervento neurochirurgico di ieri sera che è “riuscito, che è andato come doveva andare”, ma le “condizioni iniziali erano molto gravi”. Lo ha detto il neurochirurgo Giuseppe Oliveri, direttore della Neurochirurgia delle Scotte, che ha effettuato l’intervento. Zanardi, aggiunge Oliveri, “è arrivato con un trauma cranico facciale importante, aveva due ossa frontali fratturate con affondamento delle stesse più quello che chiamiamo ‘fracasso facciale’, cioè tutte le ossa della faccia rotte. E’ stato operato per rattoppare la situazione e al momento” le condizioni “permettono di curarlo”. “Tutti i numeri sono buoni – sottolinea Oliveri -, ovviamente neurologicamente in questo momento non è valutabile pur rimanendo la situazione tanto grave”. A Zanardi è stata fatta una Tac dopo l’intervento ma “adesso
non ne facciamo, ha un cateterino per la misurazione della pressione intracranica che ci tiene informati”. In futuro “dovranno intervenire poi i colleghi chirurghi maxillo- facciali”, conclude Oliveri. Intanto è stato iscritto nel registro degli indagati per lesioni gravissime il conducente del camion contro il quale ieri a Pienza (Siena) è andato a scontrarsi in handbike Alex Zanardi. “E’ un atto dovuto” ha detto oggi il procuratore capo Salvatore Vitello, con riferimento agli accertamenti che sono in corso sulla dinamica dell’incidente. Per ricostruire quanto accaduto lungo la statale che da Pienza porta a Montalcino, dove all’altezza di una curva c’è stato lo scontro, i carabinieri, oltre a sequestrare i mezzi coinvolti, hanno acquisito un video amatoriale che potrebbe rivelarsi utile. Accertamenti anche sull’organizzazione dell’evento a cui stava partecipando Zanardi, una tappa della staffetta Obiettivo tricolore, in particolare sui permessi relativi alla sicurezza. Grande risalto sui media internazionali per lo spaventoso incidente di Alex Zanardi. L’edizione online del giornale spagnolo Marca racconta il dramma del campione italiano, soffermandosi sul suo impegno per affrontare la disabilità. “Il mondo dello sport è scioccato dalle notizie e segue ogni dettaglio dell’incidente e dello stato di Zanardi con trepidazione” scrive Marca. Il Mundo Deportivo parla dell’ex pilota di Formula 1 come di un’icona da quando ha subito un grave incidente nel 2001 in una gara in Germania che gli costò l’amputazione di entrambe le gambe. Da allora si è sempre distinto per il suo spirito di miglioramento, la sua lotta e il suo positivismo. Il giornale spagnolo ricorda che ha vinto quattro medaglie paralimpiche su handbike, oltre a continuare a competere come pilota professionista con una ruota adattata. Largo spazio anche sull’edizione online della Bbc che riporta un pensiero dell’ex campione del mondo di Formula 1 Mario Andretti: “Sono così ansioso e spaventato per Alex Zanardi che
trattengo il respiro. Sono il suo fan. Sono suo amico”. Di ‘incidente horror’ scrive in primo piano l’edizione online del quotidiano tedesco Bild, corredando di foto e particolari la drammatica vicenda. Genova, arrestato “Boutique”. Il corriere della cocaina: ammanettato mentre era incolonnato per uscire dal porto GENOVA – Arrestato Y.B. soprannominato “Boutique” il 34 enne marocchino ricercato dopo che nella notte tra il 6 ed il 7
maggio i carabinieri avevano arrestato 15 persone disarticolando tre distinte compagini criminali che, nell’asse Novara, Turbigo e Legnano, approvvigionavano di chili di cocaina l’Alto Milanese ed alcune località della provincia di Varese, Mantova e Reggio Emilia. Il marocchino, che nel corso dell’indagine è stato denominato “Boutique” in quanto come attività di copertura possedeva un furgoncino con cui aveva, nei mercati, venduto abbigliamento e che teneva ancora parzialmente carico, nel corso dell’indagine era stato monitorato mentre, con una Ford Kuga effettuava ingenti consegne di cocaina. Al momento della esecuzione delle Ordinanze di Custodia Cautelare emesse dal GIP di Busto Arsizio D.ssa Nicoletta Guerrero, su richiesta del Pubblico Ministero che aveva condotto le indagini, la D.ssa Martina Melita, “Boutique” si trovava in Marocco dove era rimasto bloccato a causa del “lockdown” conseguente alla pandemia per il COVID-19. Ma il 18 giugno era partito da Tangeri con una nave, destinazione Genova Allo scalo a Barcellona i Carabinieri, in contatto con l’Interpol, avevano accertato che non fosse sceso. L’autovettura su cui viaggiava, una Opel Insigna di colore nero era stivata sulla nave. Così è scattato il blitz a Genova dove i Militari Legnanesi, in collaborazione con i colleghi dell’Ufficio Polizia di Frontiera Marittimo ed Aereo di Genova della Polizia di Stato, hanno attesto che dalla nave scendessero i passeggeri, monitorando con personale a bordo il veicolo del marocchino. Incolonnati per uscire dal Porto, al controllo i militari si sono fatti avanti insieme ai colleghi e lo hanno bloccato. L’autovettura è stata perquisita. L’uomo, dopo le formalità di rito è stato trasferito alla Casa Circondariale di Genova Marassi. Nella notte tra il 6 ed il 7 maggio erano state arrestate 15
persone che si riferivano ad un primo gruppo di spaccio all’ingrosso legnanese capeggiato da C.O., il 33enne Legnanese detto “Kojak”, e di cui facevano parte il padre, G.O. 57enne detto “d’Artagnan”, la moglie 29enne albanese detta “Commessa” e due gregari: il 68enne Legnanese R.S. detto “Padrino” e M.S., il 47enne Legnanese detto il “Mongolese”. Proprio a questo gruppo di criminali, in una ulteriore perquisizione effettuata a fine maggio erano stati sequestrati 212’000 €uro stivati in una cassetta di sicurezza di una banca legnanese; nel corso delle indagini gliene erano stati già sequestrati 105’000. Un altro gruppo di trafficanti era a Bellinzago Novarese (NO) con a capo R.M., 30enne, detto “Gigante”, a cui i Carabinieri avevano sequestrato già 6 kg di cocaina e 105’000 €uro in contanti. In quell’occasione venne arrestata anche la moglie che lo aveva accompagnato a consegnare la droga a Turbigo nelle mani di J.A. italiano 38enne, detto il “Mulo”. Quest’ultimo, con il padre E.A. 59enne, detto “Netturbino”, responsabile dello smaltimento dei residui di lavorazione della droga, e sua madre M.P. 58enne, detta “Vedetta”, perché uno dei suoi compiti era vigilare durante i ritiri degli ingenti quantitativi di Cocaina, costituiva il terzo gruppo di trafficanti, anello di congiunzione tra il Piemonte e l’Alto Milanese. Tutti e tre vennero arrestati in flagranza nel 2019, all’atto dell’ultimo ritiro da “Gigante” di quei 6 kg di cocaina. Dentro l’abitazione i Carabinieri, con l’ausilio dei cinofili di Casatenovo (LC) avevano trovato un altro Kg di stupefacente, 120’000 €uro in contanti, una pressa meccanica e delle forme per il confezionamento dei panetti di droga. In quell’occasione vennero sequestrate anche due autovetture, una Fiat Panda ed una Ford Kuga, entrambe con degli imboschi elettrici per nascondere la droga. Ma il “Mulo”, nel corso dell’indagine era stato notato con un’altra Ford Kuga, identica per modello e colore a quella sequestratagli. I Carabinieri l’avevano seguita per lungo tempo fino a quando egli l’aveva ceduta proprio a Y.B., il 34enne marocchino arrestato dai Carabinieri a Genova.
Acqui Terme, discarica con rifiuti pericolosi: sequestrata l’area e denunciati proprietario e utilizzatore ACQUI TERME (AL) – Nei giorni scorsi, personale del Distaccamento Polizia Stradale di Acqui Terme rinveniva una vasta area di oltre 1000 mq. ai margini della città termale che veniva utilizzata per scaricare rifiuti speciali di tipo non pericoloso (gomme, vetri, parti in metallo), tutti provenienti dallo smontaggio di vetture.
A seguito di attento esame svolto dagli Agenti in merito ai veicoli in transito sulle strade che conducono ad Acqui Terme, direzione “Regione Barbato”, veniva avviata un’accurata attività d’indagine che permetteva di riscontrare come molte delle autovetture di passaggio trasportassero parti di macchine smontate, che venivano poi abbandonate nell’area suindicata. Da successivo sopralluogo espletato dagli Agenti della Stradale di Acqui Terme, all’interno della zona interessata veniva anche constatata la presenza di rifiuti pericolosi, tra i quali vi erano oltre 40 quintali di eternit proveniente dalla rimozione di tetti e coperture. Per tale ragione, veniva dunque interessato il personale ARPA, il quale classificava l’intera zona “a rischio” per l’inquinamento. Tutta l’area veniva infine sottoposta a sequestro ed il proprietario del terreno, R.D. di anni 65, nonché
l’utilizzatore D.M. di anni 39, entrambi residenti in Acqui Terme, venivano deferiti all’Autorità Giudiziaria in quanto responsabili di aver realizzato una discarica abusiva. Caposele, un fine settimana con l’area archeologica che torna protagonista CAPOSELE (LT) – L’area archeologica di Caposele sarà scenario questo fine settimana per le giornate europee dell’archeologia.
“La scelta dell’ area archeologica Caposele non è casuale ma è
nella narrazione della città, nello svelare bellezza in un museo all’aperto che può competere con Ercolano e Pompei: dalla tomba di Cicerone alla Villa di Mamurra, Formia cammina nella storia” il commento del vice sindaco e assessore alla cultura e ai servizi sociali Carmina Trillino, durante la presentazione della conferenza stampa tenutasi ieri nel sito. Lavoro di sinergia, scelta di continuità, impegno nella valorizzazione, consapevolezza del potenziale patrimoniale della città sono stati gli argomenti dei commenti degli assessorati ai lavori pubblici Pasquale Forte, al Patrimonio Paolo Mazza e alle politiche ambientali Orlando Giovannone. Il sito archeologico è stato liberato da rifiuti abbandonati da tempo, è stato attenzionato da interventi manutentivi e di pulizia del verde restituendo la visibilità di una parte del patrimonio archeologico. “Dall’ inizio dell’ assessorato perseguo con veemenza l’idea che i luoghi hanno un’anima attraverso la quale una comunità si narra. I luoghi non nascondono l’anima della comunità, la conservano migliorandone l’aspetto. Al cambiamento non si oppone resistenza, si agevola qualora esprima esigenze nuove e inedite della Comunità. Lo studio, i pareri, le esigenze, la necessità, la differenza tra reale e realtà. L’abitare è vivere ” ha aggiunto il vice sindaco. Sono seguiti i ringraziamenti per la Soprintendenza in particolare alla dottoressa Paola Refice, con cui il Conune di Formia crede nello spirito collaborativo. Giusto e grande merito alla Rta Sinus Formianus rappresentata dal presidente Vito Auriemma che mai fa mancare supporto alla conoscenza e alla divulgazione dei siti archeologici della città. L’evento organizzato dalla Rta Sinus Formianus vede già il tutto completo con trecento prenotazioni e nel pieno rispetto del protocollo anti Covid-19 “Restituire bellezza a bellezza il fine da seguire e perseguire “.
Vitorchiano, arrestato un pusher del luogo già noto alle forze dell’Ordine VITORCHIANO (VT) – In manette un 19enne del luogo, già noto alle forze dell’Ordine, con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti. I carabinieri della stazione di Vitorchiano hanno notato il 19enne, durante un sevizio di osservazione e controllo in Piazza Umberto finalizzato a reprimere episodi di spaccio nella cittadina, mentre cedeva una dose di 5 grammi di marijuana ad un altro giovane. I militari sono quindi intervenuti immediatamente bloccando l’azione di spaccio. Perquisita l’abitazione dello spacciatore sono stati trovati altri 50 grammi di marijuana. Il pusher a quel punto è stato dichiarato in arresto dai carabinieri e ristretto presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari. Il giovane
assuntore con atti a parte verrà invece segnalato alla Prefettura di Viterbo . Trapani, caccia al superboss Matteo Messina Denaro: il cerchio si stringe ancora TRAPANI – La Polizia di Stato di Trapani, in collaborazione con i Reparti Prevenzione Crimine della Sicilia e della Calabria, di unità cinofile e del Reparto Volo di Palermo, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo ha eseguito numerose perquisizioni e arresti nei confronti dei
favoreggiatori di Matteo Messina Denaro. 15 indagati a vario titolo per associazione mafiosa, estorsione, detenzione di armi, favoreggiamento della latitanza del boss mafioso Perquisita anche l´abitazione di Castelvetrano, residenza anagrafica del latitante Messina Denaro. L’indagine, denominata “ERMES Fase 3”, ha disvelato che i 15 indagati, membri o contigui dei mandamenti mafiosi di Mazara del vallo e di Castelvetrano, si sono adoperati per garantirne gli interessi economici, il controllo del territorio e delle attività produttive da parte dell´associazione e per aver favorito, in passato, la comunicazione riservata con il latitante Matteo Messina Denaro. Le attività investigative hanno fatto luce sugli interessi economici e sui rapporti fra i sodali del mandamento mafioso di Mazara del Vallo, e sui rapporti che il capo mafia mazarese, deceduto in data 13/07/2017, intratteneva con altri appartenenti alla famiglia mafiosa di Marsala, di Campobello di Mazara e di Castelvetrano. Nel corso di incontri riservati e attraverso lo scambio di “pizzini” si decideva il compimento di estorsioni nella compravendita di fondi agricoli e nell´esecuzione di lavori pubblici. L´indagine ha dimostrato anche l´intestazione fittizia di beni riconducibili a mafiosi e l´intervento dell´organizzazione per risolvere partite di debito/credito fra soggetti vicini alle “famiglie”. Le decisioni in merito ad alcune estorsioni venivano assunte su indicazione diretta del latitante Matteo Messina Denaro. Dalle indagini è emerso che uno degli indagati ha costituito un punto di riferimento nel segreto circuito di comunicazioni finalizzate alla
veicolazione dei “pizzini” del latitante Matteo Messina Denaro E´ intervenuto nella risoluzione dei conflitti interni alla consorteria mafiosa o comunque per essa rilevanti; ha partecipato ad incontri e riunioni riservate con altri membri dell´organizzazione mafiosa, anche finalizzati allo scambio di informazioni e ha mantenuto contatti con altri esponenti di vertice dell´associazione. Anche un altro soggetto ha partecipato a riunioni e incontri con altri membri dell´organizzazione e ha favorito lo scambio di informazioni, anche operative, con membri e vertici delle famiglie mafiose della Provincia di Trapani e di altre province. Il soggetto è anche intervenuto nella risoluzione dei conflitti interni alla consorteria mafiosa e si è imposto nel territorio quale imprenditore del settore di carburanti in posizione dominante in forza dalla sua appartenenza a “cosa nostra”. Tale soggetto è indagato, in concorso, anche per aver costretto, con l´intimidazione mafiosa, un dipendente di una società per la vendita di carburanti di Campobello di Mazara a rassegnare le proprie dimissioni, rinunciando al pagamento degli stipendi arretrati ed alle altre spettanze economiche derivanti dal suo rapporto di lavoro. L´indagato era stato condannato per aver favorito la latitanza di un noto boss mafioso e successivamente per danneggiamento aggravato ai danni dell´abitazione di un uomo politico di Castelvetrano. L´attività investigative hanno dimostrato che l’assoggettamento del territorio e il controllo delle attività economico-imprenditoriali passava attraverso minacce e azioni violente, per la realizzazione delle quali era fondamentale un costante scambio di informazioni fra i vertici delle varie famiglie della provincia. Sono state documentate le pressioni estorsive esercitate su un agricoltore marsalese, al fine di costringerlo a cedere a un membro dell´associazione un appezzamento di terreno, che invece avrebbe voluto acquistare per sè.
Le indagini hanno fatto luce anche sui contrasti fra uno degli indagati mafiosi e alcuni imprenditori agricoli e allevatori e su gli incontri tra mafiosi finalizzati a ricercare una soluzione. L´intervento di “cosa nostra” era essenziale anche per risolvere dissidi per l´utilizzo di alcuni fondi agricoli e per il pascolo nelle campagne di Castelvetrano. Attraverso le attività tecniche di intercettazione è stato disvelato il tentativo di estorsione nei confronti degli eredi del defunto boss mafioso campobellese, affinchè cedessero la proprietà di un vasto appezzamento di terreno in contrada Zangara di Castelvetrano, appartenuto al boss Salvatore Riina. Le minacce dalla cosca mafiosa di Campobello, rappresentata dal boss mafioso, furono avallate anche da una lettera intimidatoria attribuita al latitante Matteo Messina Denaro, risalente al 2013. Viterbo, domani torna il mercatino dell’antico
L’assessore Mancini: “Un’altra iniziativa che torna finalmente alla normalità. Rispettiamo le disposizioni anti Covid” VITERBO – Domenica 21 giugno, terza domenica del mese, torna l’appuntamento in centro con il Mercatino dell’antico. A ricordarlo è l’assessore allo sviluppo economico e alle attività produttive Alessia Mancini. “ Un’altra iniziativa che torna finalmente alla normalità. Un ritorno dopo la sospensione dovuta all’emergenza epidemiologica. È con grande piacere che annuncio il ritorno di questo appuntamento. Durante la fase di lockdown i nostri mercati alimentari non si sono mai interrotti, nel rispetto delle normative. I non alimentari sono ripartiti subito, non appena consentito dalla Regione. E domenica, terza domenica del mese, sarà la volta del nostro Mercatino dell’antico dedicato al collezionismo, all’hobbistica, all’oggettistica, all’antiquariato e al modernariato”. L’appuntamento si terrà come di consueto in piazza dei Caduti e via Ascenzi, dalle 8 alle 20, nel rispetto delle misure di sicurezza previste dai vigenti provvedimenti.
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