STAGIONE 2019-2020 "Il Teatro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei Sogni" - La Voce ...

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STAGIONE 2019-2020
   "Il Teatro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei
                               Sogni"

Dal 05 al 06 ottobre
“DIARIO DI ADAMO ED EVA”
di Mark Twain
con Barbara De Rossi e Francesco Branchetti
e con i mimi Umberto Bianchi e Raffaella Zappalà
regia Francesco Branchetti

Mark Twain, attingendo al mito della Creazione, narra come siano andate le cose tra l’uomo e la
donna in una chiave ironica, umoristica ma anche fiabesca e romantica e racconta come possa
essere nata l’attrazione tra i due sessi. ll testo a due voci inizia con l'apparizione di Eva, che Adamo
vede come una creatura bizzarra e fantasiosa; Adamo si ritrova un bel giorno a dover fare i conti
con questa nuova strana creatura «Questo nuovo essere dai capelli lunghi non mi piace, non sono
abituato ad avere compagnia». Nel racconto le due voci si avvicendano in modo commovente e
allegro. Eva una creatura molto bizzarra e fantasiosa ma anche romantica, vanitosa e chiacchierona,
sempre interessata a dare nomi agli animali, alle piante e al creato. Adamo invece è un uomo rude e
facilmente irascibile, un solitario, innervosito dalla continua presenza di Eva, che lo segue
imperterrita e incuriosita, parlando ininterrottamente. Adamo però è molto affascinato da Eva. Il
loro incontro sembra destinato al disastro. Poi Eva mangia la mela e inizia la caduta entrano così nel
mondo della morte, dei figli, del lavoro, della conoscenza; arrivano i figli Caino e poi Abele, esseri
che Adamo per molto tempo non riconosce come umani, ma crede siano una nuova specie di
animali. Le due voci si susseguono fino a che i due nonostante le diversità, si rendono conto che si
amano. E’ l’incontro tra l’uomo e la donna, in questo giardino dell’Eden con tutti gli aspetti e le
caratteristiche dell’uomo e la donna moderni. La regia intende restituire al testo attraverso le voci
degli attori e la fisicità dei mimi, la straordinaria capacità d'indagare l'animo umano e le tortuose
relazioni che abbiamo talvolta con noi stessi e poi con gli altri; ansie, paure, malesseri, malinconie,
gioie, curiosità, attrazioni, dolori, solitudini e sentimenti si alternano e si confondono in una danza
meravigliosa di voci, corpi, suoni e colori, che lascia spazio alla malinconia ma anche all’ironia e
alla tenerezza. Le musiche, le luci e gli interventi dei mimi creeranno magiche atmosfere e daranno
un apporto fondamentale a questo viaggio nel mondo dei rapporti tra uomini e donne.

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Dal 10 al 20 ottobre
“PARLAMI D’AMORE”
di Philippe Claudel
con Nathalie Caldonazzo e Francesco Branchetti
regia Francesco Branchetti

Da anni mi occupo come regista e uomo di teatro di testi che mettono al centro dell’evento teatrale
il rapporto tra uomo e donna nelle sue sfaccettature più vere, profonde ed intime e il testo di
Philippe Claudel è appunto straordinario nel raccontare una società e una coppia in crisi profonda di
valori e di punti di riferimento ed è straordinario nel costruire dei caratteri di clamorosa
rappresentatività di una certa società e di una concezione del rapporto di coppia che qui vede
sgretolarsi i suoi punti cardine e le sue fondamenta. Claudel mostra come sottotraccia possano
convivere moltitudini di sentimenti intrecciati, impulsi contrastanti e come sia denso e irto di
ostacoli il cammino del dialogo tra uomo e donna. Non abbandonando mai uno sguardo
profondamente umano Claudel affonda la ama nelle pieghe più intime e a tratti inconfessabili di un
rapporto di coppia anche attraverso una straordinaria e pungente ironia che accompagna tutto il
testo. Fragilità, debolezze e addirittura in alcuni momenti candore trovano spazio in un duetto di
coppia a tratti terribile ma sempre accompagnato da irresistibile humour e travolgente ironia. Le
interpretazioni dei personaggi sono tese a ricostruire due profili psicologici che fanno riflettere a
quello che a volte un rapporto può diventare e a quanto sia difficile uscire da certi schemi
comportamentali e a volte anche sociali. La regia intende restituire al testo la straordinaria capacità
d'indagare l'animo umano e le tortuose relazioni che abbiamo con noi stessi e poi con gli altri; ansie,
paure, malesseri, malinconie, dolori, solitudini si confondono in una danza che muta di ritmo ad
ogni scambio di battute tra i protagonisti; tra momenti di grande ironia e amarezze profonde ci
muoviamo come investigatori alla ricerca di verità nel “privato” di un rapporto di coppia, di una
relazione, di un incontro. Scene e musiche, daranno un apporto fondamentale a questo viaggio nel
mondo dei rapporti tra uomini e donne, nell'inconscio, nella psiche, di cui sono proiezioni.

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Dal 24 al 27 ottobre
“OH DIO MIO”
di Anat Gov
con Piero Nuti e Miriam Mesturino
regia Girolamo Angione

In questo testo ironico, intelligente e surreale di una delle più importanti drammaturghe israeliane,
la psicologa Ella, laica, ma desiderosa di una fede, madre single di un ragazzino autistico, riceve un
paziente speciale, che dice di essere Dio. La donna inizialmente è perplessa, ma poi realizza di
trovarsi veramente di fronte a Dio, un dio depresso, malato da 2000 anni, fragile seppur
onnipotente, che sta meditando di spazzare il mondo con un nuovo diluvio universale. In un
dialogo-terapia scoppiettante, ricco di battute divertenti e acute, vengono affrontati problemi
esistenziali, il mistero della creazione, la vita umana, le ingiustizie, i dolori, da due punti di vista
contrapposti, quello di dio, deluso, e dell'uomo, schiacciato da un dio crudele. Una commedia
divertente e profonda di cui noi riteniamo importante con la recitazione e la regia restituire la
particolarità e la modernità dello stile.
Dal 31 ottobre al 03 novembre
“I GENI DELLA BIRO”
di Anita Tremblay
Regia Flavio De Paola
Con Flavio De Paola, Gianluca delle Fontane e Giulia Di Turi

La commedia “I GENI DELLA BIRO” è una fiaba moderna, che con armonia e sarcasmo unisce le
attività degli anni ’60, alle nevrosi dell’uomo contemporaneo, esaltandone i toni più comici. Le
vicende ruotano attorno ad una coppia di scapoli, che con grandi difficoltà gestiscono, dirigono e
producono una rivista alternativa, ma purtroppo sono costantemente alle prese con una cronica
indisponibilità economica. I due cercano di barcamenarsi con esiti penosi, tra pagamenti rimandati e
scadenze non onorate: Norman, vittima di una crisi di inventiva, non riesce a concludere il musical
al quale lavora, consumando i suoi polpastrelli su una vecchia macchina da scrivere, mentre Andy,
produttore un po’ confusionario, divide la sua giornata tra la vendita di abbonamenti della rivista e
le strane idee della Sig.ra Macchinini, loro stravagante padrona di casa. Ad alterare il già precario
equilibrio tra i due ci penserà Sophie, attraente ragazza americana e delusa campionessa di nuoto,
trasferitasi da poco nell’abitazione accanto e in procinto di sposarsi con un marine. L’avvenenza di
Sophie lascerà senza fiato Norman, il quale ne rimarrà estasiato al punto da iniziare una spietata
corte che darà vita a momenti di grande comicità; compito di Andy sarà invece quello di ricondurre
Norman alla ragione, anche perché, avendo perso letteralmente la testa, in pratica smette di
lavorare. Si intreccia, quindi, un rapporto a tre, in cui le tre figure si muovono all’interno delle
maglie di una trama ricca di situazioni esilaranti, ma di cui non vi sveliamo l’evolversi… altrimenti
che gusto c’è!” Per concludere: una commedia divertente e sempre attuale.

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Dal 07 al 10 novembre
“JE SUIS TOUTES LES FEMMES – sognando Dalida“
Con Carol Lauro
e con la partecipazione di Christian Moschettino – NASPER & NACES
Direzione musicale – Gennaro Franco
Testi e regia – Gianni Milano

È uno spettacolo di prosa e canzoni nel quale si celebra l’amore come unico motore della nostra
esistenza, nonché sogno e desiderio di ognuno di noi. Una rappresentazione avvolgente che si
dipana attraverso dinamiche e sfumature di una storia di amore tra un uomo e una donna, con i suoi
alti e bassi, che coinvolgerà ed emozionerà il pubblico. L’amore della protagonista per un’artista
internazionale e straordinaria come Dalida e la voglia di cantare le sue canzoni la salveranno da un
momento difficile riavvicinandola al suo compagno di sempre. “Je suis toutes les femmes -
sognando Dalida” è interpretato da Carol Lauro, con la partecipazione di Christian Moschettino,
prodotto dalla Nasper & Naces Entertainment (NANE). La direzione musicale è affidata al maestro
Gennaro Franco che dirige anche l’ensamble composto da nove elementi che si esibisce unitamente
ai due attori cantanti in teatro.
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Dal 14 novembre al 01 dicembre
“AMICI PER LA PELLE”
di Stefano Reali
con Rodolfo Laganà e Massimiliano Wertmuller
Regia Stefano Reali

All’alba del 5 giugno del 1944, Tazio e Otello, due cinquantenni imboscatisi per tutto il periodo
dell’occupazione nazista, rimangono intrappolati sulle mine che i tedeschi in fuga hanno
disseminato sul ponte di ferro sull’Aniene. I due amici non possono muoversi, altrimenti saltano per
aria insieme a tutto il ponte. In questa costrizione all’immobilità, i due confliggono in un crescendo
tragicomico di accuse reciproche. E quando si rendono conto che nessuno potrà salvarli, dovranno
prendere una dolorosa decisione, sapendo che nessuno saprebbe mai nulla del loro gesto eroico…

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Dal 05 al 08 dicembre
“NEACO’- Neapolitan Contamination”
Luigi Carbone –pianoforte, tastiere, voce e voce narrante
Giovanni Imparato – percussioni e voce
Antonio Carluccio – voce e chitarra classica
Mats Erik Hedberg – TT guitars & Ebow
Davide Grottelli – sax, flauto e clarinetto
Annarita Di Pace – voce e violino
Aldo Perris – basso elettrico e voce

In che modo avviene questa “Neapolitan Contamination”? La scelta del complesso è originale e
coraggiosa: vengono riproposte canzoni, che ripercorrono 5 secoli di storia della musica napoletana
(la canzone più antica, Michelemmà, risale al Seicento, forse prima). Ciascun pezzo viene ibridato
secondo un’influenza diversa, cercando punti di contatto o di contrasto: “si parte dall’America del
Nord (dal più antico genere gospel fino al funky, passando per lo swing, il jazz, il blues, il 5/4 di
Take Five); si scende ai Caraibi, in Germania e a Cuba (con un trio di pezzi calypso, reggae e
salsa) e poi in Argentina con il tango; si attraversa l’Atlantico per arrivare all’ Africa e infine in
Europa, prima in Spagna (con il flamenco) e poi in Italia (con un omaggio allo stile di Fred
Buscaglione). L’accostamento deriva ora dal ritmo, ora dal significato, ma è sempre istruttivo e
orientato all’arricchimento reciproco.
I testi stessi delle canzoni vengono riprodotti ricostruiti e commentati per restituire un’immagine
aperta del futuro, visto come serbatoio di opportunità. Come nella celeberrima “Funiculì
funiculà” (reinterpretata attraverso gli echi del Kilimangiaro), che alla fine dell’Ottocento celebrava
la funicolare del Vesuvio, disinnescando le loro paure: “io ffuoco coce ma si fuje, e nun te corre
appriesso”.
Il risultato è uno straordinario matrimonio di suoni, di ambienti e di atmosfere, dove il contrasto già
implicito nella canzone napoletana – la profondità struggente dell’amore la nostalgia che attraversa
ogni nota, la leggerezza, l’ironia, il peso del male sempre in agguato, la paura e la spensieratezza –
risulta amplificato dagli stili e dalle sonorità che vi vengono innestate. E’ il nome stesso del gruppo
a fornire un’interpretazione di questo fenomeno, che spinge ogni battuta a vibrare assieme a chi
ascolta: “La parola aréteca (noi abbiamo aggiunto solo l’acca) in napoletano descrive uno stato di
irrequietezza, di movimento continuo… Da qui l’idea di muovere le cose, di stimolare il
cambiamento, sviluppo, civiltà attraverso l’arte, grazie al lievito della contaminazione. Per
un’energia che viene generata dalla curiosità e dalla tolleranza”. Un futuro quello racchiuso, in
queste canzoni del passato mescolate con altri ritmi antichi e recenti nel nome di una modernità
rivendicata, verso il quale bisogna muoversi con la voglia di fare le cose perbene.
Oh, yeah. Anzi, jammo, jammo, ‘ncoppa jammo jà…

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Dal 28 dicembre al 16 gennaio
SPECIAL EVENT CAPODANNO 2019
“Spettacolo da definire”
 Regia Flavio De Paola
con Flavio De Paola, Gianluca delle Fontane, Ilario Crudetti, Serena Renzi

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Dal 22 al 25 gennaio
“SUL LAGO DORATO”
di Ernest Thompson
Adattamento di Mario Scaletta
Regia Diego Ruiz

Commedia che narra di un professore in pensione che alla vigilia dei suoi ottant’anni ospita la figlia
e il nipote nella sua villa nel New England. Tra il vecchio e il ragazzo, dopo le schermaglie iniziali e
l’immancabile conflitto generazionale, nasce un grande affetto che continuerà ben oltre quell’estate.
La commedia divenne celebre perché fu portata sullo schermo nel 1981 dal regista Mark Ridell con
l’interpretazione di due mostri sacri, Henry Fonda e Katherine Hepburn -che vinsero entrambi
l’Oscar- oltre che di Jane Fonda. In Italia è stata proposta anni fa con grandissimo successo. E’ una
commedia “divertente e sentimentale” che interessa tre generazioni. La ricchezza dei dialoghi che
proviene dalla situazione (affettuosamente) conflittuale tra i personaggi, e il linguaggio del
protagonista maschile, completamente spiazzato dal nuovo e moderno modo di parlare adottato dal
nipote, creano di continuo situazioni di divertente conflitto tra i diversi antagonisti. Ma è anche e
soprattutto un ironico ed affettuoso sguardo a mondi diversi che si ritrovano al di là delle
convenzioni sociali e delle età, una commedia di divertente ironia e sentimenti che ha fatto sognare
tantissimi spettatori. Emozionarsi non è stato mai cosi divertente.

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Dal 30 gennaio al 02 febbraio
“IL RE DELLA FORESTA”
con la compagnia degli Audaci
Regia Gianluca delle Fontane

Il futuro re è figlio di un sovrano temuto e rispettato, che non cerca la guerra e sa stare entro gli
ampi confini del proprio regno. Ma qualcuno trama nell'ombra per sovvertire l'ordine costituito e le
promesse future: l'invidioso fratello minore del re, pronto a macchiarsi del più atroce delitto e a
prendere il potere con l'inganno. Esiliato e convinto a torto di essere responsabile della fine
dell'amato padre, il futuro re cresce lontano dalla Rupe dei Re finché il passato non torna a cercarlo
e a domandargli di assumersi le sue responsabilità.

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Dal 06 al 09 febbraio
“VOLARE”
Concerto musicale dedicato a Domenico Modugno
con Gennaro Cannavacciuolo
regia di MARCO METE
musiche eseguite dal vivo da:
Marco Bucci – pianoforte
Francesco Marquez – violoncello Andrea Tardioli – clarinetto e sax contralto
Luci: Michele Lavanga Fonica: Alfonso d’Emilio

Definito dalla critica “un autentico gioiello”, lo spettacolo dal titolo “Volare” è tutto dedicato a
Domenico Modugno: un tuffo emozionante nella storia della grande canzone italiana. Lo spettacolo
nasce con la collaborazione di Domenico Modugno nel lontano 1988: dopo un mese di repliche, è
poi rimasto “nel cassetto” sino al 2010 quando è stato ripreso in una versione arricchita, ma sempre
secondo le indicazioni date a suo tempo dal grande cantautore. Il recital di Gennaro Cannavacciuolo
propone in una reinterpretazione personale le varie strade musicali percorse da Modugno. Nella
prima parte, via con le canzoni dialettali e macchiettistiche, da “O ccafè” a “La donna riccia”, da
“La cicoria” e “U pisci spada”, alla più famosa “Io mammeta e tu”; fino ai monologhi teatrali e al
suggestivo dialogo tra madre e figlio tratto dalla commedia musicale “Tommaso D’Amalfi” di
Eduardo de Filippo, eseguito con l’apporto della voce registrata di Pupella Maggio che volle dare il
suo contributo a questo spettacolo. Nella seconda parte da atmosfera brechtiana, largo alle canzoni
d’amore più famose lanciate da Modugno come “Vecchio frac”, “Tu si na cosa grande”, “Resta cu
mme” e così via sino all’ormai inno nazionale “Nel blu dipinto di blu”, cantato e danzato a mo di
Tip Tap alla maniera di Fred Astaire. Uno spettacolo coinvolgente ed interattivo, applaudito dalla
critica più esigente, che propone un alternarsi sottile di momenti comici e di alcuni più melanconici,
di aspetti gioiosi e di suggestive evocazioni poetiche; uno spettacolo in cui Gennaro
Cannavacciuolo miscela il pathos di Di Giacomo al realismo triste-ironico di Eduardo, approdando
con successo ad una comicità teatral-musicale dai mille volti.

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Dal 13 febbraio al 01 marzo
“RUMORI FUORI SCENA”
di Michael Frayn
con Flavio De Paola, Antonio Coppola, Serena Renzi, Gianluca delle Fontane, Antonella Rebecchi,
Ilario Crudetti, Giorgia Ferrara, Michele Schena, Aurora Sebastiani
Regia Flavio De Paola

Una commedia brillante, scritta da Michael Frayn e rappresentata per la prima volta in Italia nel
1983. Una commedia che ha saputo oltrepassare i confini del tempo e dello spazio, rimanendo di
grande attualità e continuando, con la sua verve dal gusto anglosassone, a divertire il pubblico come
trent’ anni prima. Uno spettacolo nello spettacolo, con protagonista una stravagante compagnia
teatrale alle prese con una rappresentazione da portare in scena. Le prove a sipario aperto danno
luogo a gag, equivoci e singolari situazioni con grande coinvolgimento del pubblico che, ormai, è
affezionato a questa pièce. Una commedia che, dopo tanti anni di repliche, continua a non stancare
mai. Portato per la prima volta in Italia sul palco del Teatro Vittoria Rumori fuori scena si guadagna,
a pieno diritto, l’ inserimento in cartellone al Teatro degli Audaci anche per questa nuova stagione,
dato il successo ottenuto nella precedente.

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Dal 05 al 15 marzo
“NOVECENTO”
di Alessandro Baricco
Interpretato da Flavio De Paola
Regia Pablo Maximo Taddei

Tratto dall’omonimo racconto di Alessandro Baricco, Novecento narra la storia di un neonato
abbandonato sul transatlantico Virginian, dove viene trovato, per caso, da un marinaio di colore
Danny Boodman, che decide di adottarlo e fargli da padre. Il bambino, all’età di otto anni, rimane
orfano perché il suo tutore muore a seguito di una ferita riportata durante una tempesta. Il ragazzo
scompare misteriosamente, per poi “ricomparire sulla scena” e cominciare ad allietare con melodie
jazz, al pianoforte, gli ospiti del piroscafo: sarà proprio questo strumento che segnerà tutta la sua
vita. Danny Boodman T.D. Lemon Novecento, il nostro protagonista, viene descritto dal narratore e
suo amico musicista Tim Tooney (Flavio De Paola), come un uomo dalle grandi capacità di
apprendimento; un uomo in grado di vivere attraverso i desideri e le passioni altrui, riuscendo ad
esprimere le sue attraverso la musica, vivendo sospeso tra il pianoforte e il mare, con il quale è in
grado di emozionarsi ad ogni viaggio. Il monologo sarà ospitato in una scena “altrove”: un
groviglio oscuro, nebbioso, dove il racconto del narratore, magicamente, lo riaccenderà e rianimerà
rendendolo vitale e misterioso. Voci, musica e luci saranno i complici di queste magie.

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Dal 19 al 22 marzo
“CALL CENTER 3.0”
di Roberto D’Alessandro
con Franco Oppini, Milena Miconi, Luca Capuano, Karen Proia, Pietro Genuardi, Cecilia Taddei
Regia Roberto D’Alessandro

Chi di noi non ha mai ricevuto una telefonata da un Call Center? Sembrava essere una delle tante
per Giovanna che l'ultimo giorno dell'anno si ostina a raggiungere il suo obiettivo di fine
produzione ed invece compone un numero di telefono che coinvolgerà l’intero Call Center in un
episodio dal risvolto tragicomico. Una commedia di situazione, dove l’umanità dei personaggi e i
loro rapporti animano una notte di San Silvestro per tutti indimenticabile. Una commedia brillante,
a tratti tragica, a tinte rosa, con un finale che porta speranza e felicità come solo l’ultimo dell’anno
sa fare.

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Dal 26 marzo al 05 aprile
“HO RISORTO”
di ANDREA RIVERA
con Andrea Rivera

Il nuovo spettacolo di Andrea Rivera, un lavoro in continua evoluzione, ci propone in modo attento
ed ironico uno sguardo sull’oggi, sui fatti, sugli accadimenti quotidiani, con le armi della satira e
l’arte dell’improvvisazione in un particolarissimo esempio di teatro canzone. Rivera riesce ad aprire
spazi di riflessione profonda sulla situazione socio-politica del nostro paese senza comunque
tralasciare la comicità e creando un’atmosfera di dialogo con il pubblico. Il titolo dello spettacolo
vuole esprimere però una doppia connotazione: se da un lato segue le vicende dell’attualità,
dall’altro manifesta anche una continuità con il passato e con le tematiche sociali che, purtroppo,
con il passare degli anni non riescono a trovare soluzione. Un continuo atto di denuncia che guida
lo spettatore attraverso le storie più controverse del nostro paese.

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Dal 16 al 26 aprile
“L’IMBIANCHINO”
di Donald Churchill
con Martufello, Manuela Villa, Nadia Rinaldi
Regia Claudio Insegno

La vicenda prende le mosse a casa di Marta Valenti, ricca e affascinante signora dell’alta borghesia,
appena rientrata dalle vacanze trascorse con il suo amante. La presenza in casa di un imbianchino
che deve finire un lavoro di tinteggiatura rappresenta per Marta solo una scocciatura, che la spinge
con freddezza e snobismo a trattare male il povero disgraziato. Lui, Walter, è un depresso al quale il
destino non ha regalato nulla e fa parte di un gruppo di sedicenti attori, persone depresse come lui,
che recitano per motivi terapeutici. Mentre la signora è in attesa che suo marito ritorni da un viaggio
di lavoro, irrompe in casa Gilda, la moglie del suo amante, che, decisa a vendicarsi per il tradimento
di questi con Marta, annuncia che ritornerà quella sera stessa per raccontare tutto al marito di Marta.
Quest’ultima, colta dal panico, si rivolge proprio a quell’imbianchino che prima ha trattato con
disprezzo, e gli chiede di interpretare la parte di suo marito davanti all’altra donna. Nonostante il
suo scarso successo come attore, Walter prende molto seriamente questo incarico come interprete
del marito di Marta. Le prove in vista della scena del confronto con l’altra donna, lo vedono pieno
dell’orgoglio del professionista, declamare, gesticolando, delle battute ricordate solo a metà da
commedie famose e prendersela con Marta se solo si azzarda ad avanzare anche la più cauta delle
critiche. Walter minaccia ripetutamente di andarsene se Marta non è in grado di apprezzare la sua
arte, e al contempo se la prende sprezzantemente con lei perché non riesce ad interpretare il ruolo
che lui ha ideato per lei. Finalmente l’inganno ha luogo, con esilaranti risultati per i tre protagonisti:
la moglie che riteneva di aver subito un torto da Marta decide che la maniera migliore di vendicarsi
è quella di andare lei a letto col marito di quella (ovvero Walter, l’imbianchino), il che si dimostra
un’esperienza da estasi per tutti e due. E quando Marta apprende che l’imbianchino/attore/marito è
andato a letto con la sua rivale, esige di avere l’opportunità di dimostrare a Walter quanto sia brava
a letto anche lei! Tre caratteri a confronto, tre ossessioni diverse, tipiche della nostra società, per un
finale a sorpresa. Sarà l’imbianchino a modificare le due signore e ad esprimere con la sua
emarginazione tragicomica quanto l’uomo di oggi viva un’esistenza arida, stereotipata ed
angosciosa. “L’ imbianchino” è un testo di impatto comico, ma che nasconde anche poi uno
spessore umano e psicologico molto profondo e che parla anche delle paranoie e dei problemi
dell’uomo d’oggi. E’ un testo tutto giocato su equivoci e qui pro quo, ricco di comicità e ironia
paradossale, sospeso tra il meccanismo della farsa e una cifra grottesca che sconfina nel surreale.

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Dal 30 aprile al 03 maggio
“ASPETTANDO GODOT”
di Samuel Beckett
Regia Flavio De Paola,
con Flavio De Paola, Gianluca delle Fontane, Ilario Crudetti, Emiliano Ottaviani

Aspettando Godot è senza dubbio la più celebre opera teatrale di Samuel Beckett nonché uno dei
testi più noti del teatro del Novecento. Due uomini vestiti come vagabondi, Estragone e Vladimiro,
si trovano sotto un albero in una strada di campagna. Sono lì perché un certo Godot ha dato loro
appuntamento. Il luogo e l’orario dell’appuntamento sono vaghi. I due non sanno neanche
esattamente chi sia questo Godot, ma credono che quando arriverà li porterà a casa sua, gli darà
qualcosa di caldo da mangiare e li farà dormire all’asciutto. Mentre attendono passa sulla stessa
strada una strana coppia di personaggi: Pozzo, un proprietario terriero, e il suo servitore, Lucky,
tenuto al guinzaglio dal primo. Pozzo si ferma a parlare con Vladimiro ed Estragone. I due sono ora
incuriositi dall’istrionismo del padrone, ora spaventati dalla miseria della condizione del servo.
Lucky si rivela tuttavia una sorpresa quando inizia un delirante monologo erudito che culmina in
una rovinosa zuffa tra i personaggi. Pozzo e Lucky riprendono il loro cammino. Intanto è calata la
sera. Godot non si è fatto vivo. Arriva però un ragazzo, un giovane messaggero di Godot, il quale
dice a Vladimiro e a Estragone che il signor Godot si scusa, ma che questa sera non può proprio
venire. Arriverà però sicuramente domani. I due prendono in considerazione l’idea di suicidarsi, ma
rinunciano. Poi pensano di andarsene, ma restano. Il primo atto finisce qui. Nel secondo atto
accadono esattamente le stesse cose. Vladimiro ed Estragone attendono sotto l’albero l’arrivo di
Godot. Di nuovo vedono passare Pozzo e Lucky (Pozzo nel frattempo è diventato cieco, sull’albero
sono spuntate due o tre foglie). Di nuovo si intrattengono con il padrone e il servo. Di nuovo Pozzo
e Lucky se ne vanno. Di nuovo arriva il messaggero a dire che Godot stasera non può venire ma
verrà sicuramente domani. Di nuovo prendono in considerazione l’idea di mollare tutto. Di nuovo
rinunciano. Fine.

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Dal 07 al 24 maggio
“LA VERA STORIA DI STRIMPELLI & VINILE”
Scritto e diretto da Attilio Fontana e Emiliano Reggente
con la partecipazione di Clizia Fornasier

Attilio Fontana & Emilano Reggente riscoprono da un archivio degli anni Cinquanta la straordi-
naria storia di Joe Strimpelli & Gigi Vinile. Un duo di artisti all'avanguardia che avrebbero potuto
lasciare un segno indelebile nella storia dello Show business mondiale ma di cui si sono perse le
tracce a causa di irreparabili incomprensioni e conflitti tra i due. L'unica cosa che rimane è il
canovaccio del copi-one di uno spettacolo mai andato in scena.
AUDACI IN FAMIGLIA

Anche la stagione 2019/2020 del Teatro degli Audaci rivolge ai più piccoli e alle loro famiglie una
particolare attenzione offrendo una programmazione più ampia e sempre speciale. Gli spettacoli ci
saranno il sabato alle ore 16:30 e la domenica alle ore 11:00.

"LE AVVENTURE DI ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE"
Regia di Gianluca Delle Fontane

DOMENICA 29 SETTEMBRE ORE 11:00
SABATO 5 OTTOBRE ORE 16:30
SABATO 12 OTTOBRE ORE 16:30
DOMENICA 13 OTTOBRE ORE 11:00

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"LA SPADA NELLA ROCCIA"
Regia di Gianluca Delle Fontane

SABATO 19 OTTOBRE ORE 16:30
DOMENICA 27 OTTOBRE ORE 11:00
SABATO 2 NOVEMBRE ORE 16:30

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"LA BELLA E LA BESTIA"
Regia di Gianluca Delle Fontane

SABATO 9 NOVEMBRE ORE 16:30
DOMENICA 17 NOVEMBRE ORE 11:00
SABATO 23 NOVEMBRE ORE 16:30
SABATO 30 NOVEMBRE ORE 16:30

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"COME IL GRINCH RUBÒ IL NATALE"
Regia di Gianluca Delle Fontane

SABATO 14 DICEMBRE ORE 16:30
SABATO 21 DICEMBRE ORE 16:30
DOMENICA 22 DICEMBRE ORE 11:00
SABATO 4 GENNAIO ORE 16:30

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"FROZEN…LA REGINA DELLE NEVI"
Regia di Gianluca Delle Fontane
SABATO 11 GENNAIO ORE 16:30
DOMENICA 19 GENNAIO ORE 11:00
SABATO 25 GENNAIO ORE 16:30

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"IL RE DELLA FORESTA"
 (VERSIONE BAMBINI)
Regia di Gianluca Delle Fontane

SABATO 1 FEBBRAIO ORE 16:30
DOMENICA 2 FEBBRAIO ORE 11:00

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"LE AVVENTURE DI CHARLIE E LA
FABBRICA DI CIOCCOLATO"
Regia di Gianluca Delle Fontane

SABATO 8 FEBBRAIO ORE 16:30
DOMENICA 9 FEBBRAIO ORE 11:00

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"MARY POPPINS"
Regia di Gianluca Delle Fontane

SABATO 15 FEBBRAIO ORE 16:30
DOMENICA 23 FEBBRAIO ORE 11:00
SABATO 29 FEBBRAIO ORE 16:30

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"ALADINO"
Regia di Gianluca Delle Fontane

SABATO 7 MARZO ORE 16:30
SABATO 14 MARZO ORE 16:30
DOMENICA 22 MARZO ORE 11:00

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"LA SIRENETTA"
Regia di Gianluca Delle Fontane

SABATO 28 MARZO ORE 16:30
SABATO 4 APRILE ORE 16:30
DOMENICA 5 APRILE ORE 11:00
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"VIAGGIO A BUGIARLANDIA"
Regia di Gianluca Delle Fontane

SABATO 18 APRILE ORE 16:30
DOMENICA 26 APRILE ORE 11:00
SABATO 2 MAGGIO ORE 16:30

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"MAUI…OCEANIA"
Regia di Gianluca Delle Fontane

SABATO 9 MAGGIO ORE 16:30
DOMENICA 10 MAGGIO ORE 11:00
SABATO 16 MAGGIO ORE 16:30

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