NOVEMBRE.DICEMBRE.GENNAIO 2021 - Skart ...

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NOVEMBRE.DICEMBRE.GENNAIO 2021 - Skart ...
FREE MAGAZINE.ARTE.DESIGN

               TORINO.ROMA.MILANO
        NOVEMBRE.DICEMBRE.GENNAIO
                      ANNO13.NUMERO28
                                        2021
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OMMARIO
                                                                                        2 ROBERT CAPA

                               free.magazine.arte.design
                               anno 13 n° 28
                               novembre 2020_gennaio 2021
                                                                                        7 E LUCE FU
                                                                                                                                                               S
COPERTINA: ROBERT CAPA_L’AMERICANA JUDITH STANTON,                                      8 PAOLO VENTURA
ZERMATT, SVIZZERA _ 1949-50
CREDITS ROBERT CAPA INTERNATIONAL CENTER OF PHOTOGRAPHY
MAGNUM PHOTOS
                                                                                        10 GIULIO PAOLINI
EDITORE      _   NEW BLU     . C.SO VITTORIO EMANUELE II 86 TORINO
DIRETTORE EDITORIALE               _ ALESSANDRA ORITI                                   12 BEYOND WALLS DI SAYPE
CAPOREDATTORE            _   CARLA TESTORE
COORDINAMENTO EDITORIALE        _ EMANUELA FAIAZZA
COLLABORATORI _ ALICE LIPARI _ SILVIO COCCO
                                                                                        14 CARLA ACCARDI
REDAZIONE _ C . SO VITTORIO EMANUELE II 86 . TORINO
TELEFONO _ 39 335 5652526                                                               16 ENZO MARI
STAMPA _ TIPOGRAFIA SOSSO . GRUGLIASCO ( TO )
REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI TORINO N° 71 DEL 8/10/2008
                                                                                        18 FRIDA KHALO

WWW.sKartmagazine.Com                                                                   20 MANOLO VALDES
info@skartmagazine.it

                                                                                        22 BANKSY

pubbliCitÀ
Contatti@sKartmagazine.it                                                               24 ARTE IN BREVE

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Capucine, modella e attrice francese al balcone
                                                                                                                                 Roma_Agosto 1951
                                                                                                                                 Credits Robert Capa International
                                                                                                                                 Center of Photography Magnum Photos

                                                                                                       robert Capa
                                                                                                        un’immagine vale più di mille parole
                                                                            Sempre pronto a misurarsi con la storia, le miserie e il caos, Robert Capa si è
                                                                            sempre contraddistinto per un’estetica calata nella realtà. Nato a Budapest nel
                                                                            1913, naturalizzato americano nel 1946, rappresenta il fotoreporter di guerra più
                                                                            famoso di tutti i tempi. Insieme a Henry Cartier-Bresson, David Seymour, George
                                                                            Rodger e William Vandivert è stato il fondatore nel 1947 della storica agenzia di
                                                                            fotogiornalismo Magnum Photos, tra le più importanti al mondo ancora oggi.
                                                                            Uomo d’azione, con la sua opera ha reso testimonianza di ben cinque differenti
                                                                            conflitti bellici: la guerra civile spagnola (1936 - 1939), la seconda guerra sino-
                                                                            giapponese (che seguì nel 1938), la seconda guerra mondiale (1941 - 1945),
                                                                            la guerra arabo-israeliana (1948) e la prima guerra d’Indocina (1954). Noto come
                                                                            maestro della fotografia in bianco e nero, non tutti sanno che, sul finire degli
Humphrey Bogart e Peter Lorre sul set di Il Tesoro dell’Africa_Aprile1953   anni Trenta, Capa iniziò a sperimentare l’uso del Kodachrome, il primo rullino
Credits Robert Capa International Center of Photography Magnum Photos
                                                                            a colori. E, nonostante queste immagini fossero poco commercializzabili, data la
                                                                            scarsa richiesta e i lunghi tempi di elaborazione e stampa, continuò con

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ostinazione a realizzarle dando vita a una produzione meno conosciuta ma di                 Attori e registi sui set cinematografici come Ingrid Bergman nel film Viaggio in
    certo non meno ragguardevole. Per la prima volta in Italia ora è possibile                  Italia di Roberto Rossellini, Orson Welles in Black Rose e John Huston in Moulin
    ammirarle in una bellissima mostra allestita nelle sale di Palazzo Chiablese                Rouge. Non mancano poi una serie di istantanee, sempre ottenute con un uso
    dei Musei Reali di Torino fino al 31 gennaio 2021. Intitolata Capa in color,                elegante e raffinato del colore, tra le quali spiccano quella di Picasso, fotografato
    presenta una raccolta di oltre 150 scatti a colori (provenienti dalla collezione            su una spiaggia con il figlio Claude in braccio, quella di Giacometti nel suo studio
    conservata all’International Center of Photography di New York), lettere personali          parigino e quella di Hemingway nella sua casa a Sun Valley. Interessante da
    e appunti, che illustrano la sua smisurata capacità di integrare l’uso del colore           vedere anche il lavoro di Capa per il progetto della Magnum, Generazione X,
    nei reportage sviluppati tra il 1941 e il 1954, anno della sua morte avvenuta in            che coinvolse altri celebri fotografi dell’agenzia. Viaggiando tra Oslo, Essen e il
    Vietnam a causa di una mina calpestata. In questa splendida esposizione le                  nord della Norvegia riuscì a restituire i volti delle giovani generazioni nate prima
    fotografie di guerra sono una minoranza e provengono da alcuni servizi prodotti             dei grandi conflitti per catturarne sogni, aspirazioni e desideri. Una retrospettiva
    nel 1938 in Cina e durante la seconda guerra mondiale. Nella seconda sala la                dunque che traghetta lo spettatore in un viaggio a tutto tondo nello sconfinato
    tematica cambia radicalmente. Sono gli anni dei lavori commissionati da famose              universo di Robert Capa. Reporter di guerra, uomo coraggioso ma anche abituato
    riviste dell’epoca come Holiday, Ladies’Home Journal, Illustrated ed Epoca                  alle frequentazioni celebri e alle donne affascinanti, che osservava il mondo
    che avevano il solo scopo di raccontare al pubblico la quotidianità di persone              a volte con uno sguardo ironico, altre volte serio e altre ancora critico.
    comuni e di paesi lontani con una cifra stilistica ben diversa da quella del                                                       www.skartmagazine.com       Emanuela Faiazza
    reportage di guerra. Risalgono a questo periodo le fotografie della Piazza Rossa
    di Mosca durante un viaggio in Russia nel 1947 per un progetto insieme allo
    scrittore John Steinbeck, o la vita dei primi coloni in Israele nel 1949-50. Sono
    però anche gli anni del dopoguerra e dell’ottimismo, dello stile di vita dell’alta
    società americana e delle località internazionali alla moda. Ed ecco allora
    immortalate le stazioni sciistiche più in voga nel 1949 tra le Alpi svizzere,
    austriache e francesi. Gli scatti ritraggono ricchi turisti d’oltreoceano e celebrità
                                                                                                          Un membro
    del calibro di Billy Wilder e del principe d’Olanda in posture informali e rilassate,             dell’equipaggio
                                                                                            segnala a un’altra nave
    dediti allo sport e al divertimento. A seguire le spiagge francesi di Biarritz e         di un convoglio alleato
                                                                                                       che attraversa
                                                                                                    l’Atlantico_1942
    Deauville, i salotti intellettuali di Roma, la romantica Parigi e la sua Montmartre,        Credits Robert Capa
                                                                                                International Center
                                                                                                      of Photography
    le fotografie di moda lungo le banchine della Senna e di Place Vendôme.                          Magnum Photos

4                                                                                                                                                                                       5
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CUNEO | COMPLESSO MONUMENTALE DI SAN FRANCESCO

                                                                                                                                                                           E LUCE FU

                                                                                                                                             Nel complesso monumentale di San Francesco
                                                                                                                                             a Cuneo, il Castello di Rivoli Museo d’Arte
                                                                                                                                             Contemporanea e la Fondazione CRC presen-
                                                                                                                                             tano la mostra “E luce fu” (fino al 14 febbraio
                                                                                                                                             2021) a cura di Carolyn Christov-Bakargiev
                                                                                                                                             e Marcella Beccaria: un’esperienza immersiva
                                                                                                                                             per i visitatori per ammirare quattro opere
                                                                                                                                             incentrate sulla luce.
                                                                                                                                             Al centro della navata “Feu d’artifice”, realizzata
24 ottobre 2020 – 14 febbraio 2021                                                                                                           da Balla nel 1917 durante gli anni di adesione
October 24, 2020 – February 14, 2021                                                                                                         al Futurismo, il palcoscenico di un teatrino in cui
                                                                                                                                             l’artista raffigura, sulle note di Stravinskij, i suoi

E LUCE FU                                                                                                                                    stati d’animo.
                                                                                                          Di Lucio Fontana è presentato “Ambiente spaziale”, 1967: una vera e propria
                                                                                                          stanza dipinta di nero e illuminata dalla luce di Wood. Fontana comunica con
                                                                                                          il visitatore immerso nella luce fioca che modifica e rende irreale la percezione
Giacomo Balla, Lucio Fontana,                                                                             stessa dello spazio, creando un senso di disorientamento.

Olafur Eliasson, Renato Leotta                                                                            Suggestiva anche l’installazione di Olafur Eliasson “The sun has no money”:
                                                                                                          con una serie di strutture concentriche in movimento l’artista crea giochi di luce
Complesso Monumentale di San Francesco, Cuneo                                                             e ombre che proiettano sugli antichi muri cerchi di dimensioni diverse. Lungo
                                                                                                          tutto il percorso espositivo si trovano
                                                                                                          fanali recuperati dalle automobili
                                                                                                          dismesse che l’artista torinese
Via Santa Maria 10, Cuneo
                                                          Per informazioni / For info:
                                                          0171/452711
                                                                                                          Renato Leotta ha installato per dar
Mar – sab: 15.30 – 18.30 / Tue – Sat: 3.30 pm – 6.30 pm
Dom: 10.30 – 18.30 / Sun: 10.30 am – 6.30 pm              www.fondazionecrc.it                            luce ai dettagli della chiesa.
Ingresso gratuito / Free entry                                      @fondazionecrc
                                                                                                          PER INFO_WWW.FONDAZIONECRC.IT
Con il sostegno di / With the support of                  Con il patrocinio di / Under the patronage of
                                                                                                          www.skartmagazine.com     Carla Testore
NOVEMBRE.DICEMBRE.GENNAIO 2021 - Skart ...
TORINO | CAMERA - CENTRO ITALIANO PER LA FOTOGRAFIA

                          PAOLO VENTURA
           Elogio del doppio e della finzione

                                                                                          realizza parte dei suoi celebri lavori. CAMERA, Centro Italiano per la
                                                                                          Fotografia, di Torino offre la possibilità di intraprendere un percorso per
                                                                                          scoprirne la sua eclettica carriera. Con la mostra Carousel, visitabile fino
                                                                                          all’8 dicembre 2020, si presentano al pubblico alcune delle opere più
                                                                                          suggestive degli ultimi quindici anni, provenienti da svariate collezioni e dallo
                                                                                          studio dello stesso artista. In una mescolanza di linguaggi che comprende
                                                                                          disegni, modellini, scenografie, maschere di cartapesta e costumi teatrali,
                                                                                           ci si addentra nella vera e autentica poetica di Ventura in cui fondamentale
                                                                                          è il tema del doppio – fonte di equivoci, malintesi, ambiguità – e della finzione,
                                                                                          della maschera e del travestimento. Non si tratta però di un percorso lineare
                                                                                          o di una retrospettiva, quanto piuttosto di una messa in scena di tutti i temi
    Figlio di Pietro Ventura, autore di libri per bambini, Paolo Ventura (Milano          ricorrenti del suo estro creativo. Presenti anche due progetti inediti: Grazia
    1968) dagli anni ’90 comincia a lavorare come fotografo di moda,                      Ricevuta, rivisitazione ironica dell’ex voto e di quella cultura popolare tanto
    collaborando con riviste quali Elle, Marie Claire, Amica, Vogue. Agli inizi del       amata dal fotografo milanese; La Gamba Ritrovata, frutto di una residenza
    Duemila si trasferisce a New York per dedicarsi alla propria ricerca stilistica che   svolta presso l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione di Roma.
    convoglia fotografia, pittura, scultura e teatro. Ottenuti i primi importanti         Da una riflessione sulla rappresentazione delle vicende risorgimentali, Ventura
    riconoscimenti come l’inserimento nel documentario della BBC, The Genius of           indaga il tema della guerra e della sua resa in fotografia. A conclusione una
    Photography, grazie a War Souvenir, rielaborazione delle atmosfere della Prima        grande installazione che trasforma il corridoio di CAMERA nel palcoscenico sul
    Guerra Mondiale attraverso piccoli set teatrali e burattini, rientra in Italia dove   quale appare e si sviluppa una città immaginaria.
                                                                                                                                 www.skartmagazine.com      Alessandra Oriti

8                                                                                                                                                                              9
NOVEMBRE.DICEMBRE.GENNAIO 2021 - Skart ...
RIVOLI TO | CASTELLO DI RIVOLI - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA
                                                                                                                                                                   raccoglie opere custodite dallo stesso Paolini
                                          GIULIO PAOLINI                                                                                                           e nuovi lavori appositamente realizzati per
                 Maestro e protagonista dell’Arte Povera
                                                                                                                                                                   il Castello di Rivoli. Il tutto prende le mosse da
                                                                                                                                                                   Disegno geometrico del 1960 che accoglie
                                                                                                                                                                   i visitatori nella prima sala della residenza
                                                                                                                                                                   juvarriana (Sala 18). A partire dal suo tracciato,
                                                                                                                                                                   l’ambiente si trasforma in una versione
                                                                                                                                                                   tridimensionale, amplificata e percorribile
                                                                                                                                                                   dell’opera stessa; il pavimento, le pareti e lo
                                                                                                                                                                   spazio ospitano gli elementi che costituiscono
                                                                                               Ph. © Luciano Romano             Ph. Luca Vianello © Giulio Paolini
                                                                                                                                                                   lo schema compositivo di Disegno geometrico,
                                                                                                                      le sue diagonali rosse e i nove punti di squadratura del foglio segnati con
                                                                                                                      il compasso. Ognuno dei nove punti è scandito da un cavalletto e da una teca
                                                                                                                      trasparente che custodisce frammenti e ritagli di libri solitamente conservati
                                                                                                                      nello studio dell’artista. Nove è poi anche il numero delle lettere che
                                                                                                                      compongono il nome di Mnemosine, la madre delle nove Muse. Le quattro
                                                                                                                      pareti, infine, presentano possibili varianti dell’opera, ingrandite in proporzione

                                                                         Ph. © Agostino Osio
                                                                                                                      allo spazio espositivo. Nelle sale successive le installazioni ruotano attorno
                                                                                                                      ai temi della Vertigine e del concetto di Fine senza fine alimentando la ricerca
                                                                                                                      di Paolini sulla struttura dello sguardo e della visione.

     Nato a Genova nel 1940, Giulio Paolini è considerato uno tra i più illustri                                                                                            www.skartmagazine.com   Emanuela Faiazza
     protagonisti dell’Arte Povera, emersa in Italia intorno agli anni Sessanta del
     secolo scorso. In occasione del suo ottantesimo compleanno, il Castello
     di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea gli dedica una rassegna significativa
     che sarà fruibile al pubblico fino al 31 gennaio 2021. Intitolata
     Le Chef-d’oeuvre inconnu, dal celebre racconto di Honoré de Balzac, suggella

                                                                                                                                       Ph. Luca Vianello © Giulio Paolini
     la profonda relazione del Museo con l’artista, da sempre presente nelle sue
     collezioni con alcune delle opere più iconiche che hanno contribuito a scrivere
     la storia dell’arte contemporanea. Sviluppata a stretto contatto con il maestro,
     la personale include creazioni che testimoniano un accordo tra svariate
     tecniche: dalla fotografia alla scultura, dal disegno all’installazione. Attraverso
     un percorso inedito che rilegge oltre sessant’anni di produzione artistica,

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NOVEMBRE.DICEMBRE.GENNAIO 2021 - Skart ...
TORINO | PORTE PALATINE _ GALLERIA SABAUDA
                                                                                                                      braccio possa rappresentare una individualità
             BEYOND WALLS DI SAYPE                                                                                    attraverso il colore della pelle, dei tatuaggi o
                                                                                                                      altri dettagli identificativi.
                                                                                                                      Pioniere della Field Painting infatti, Saype
                                                                                                                      attribuisce un’impronta ecologista ai suoi
                                                                                                                      interventi pittorici: i suoi soggetti sono
                                                                                                                      dapprima abbozzati su carta e poi trasferiti sul
                                                                                    prato grazie a particolari aerografi che utilizzano una vernice a base di
                                                                                    pigmenti naturali al 100% biodegradali.
                                                                                    La transitorietà che ne deriva è la caratteristica di questi dipinti che possono
                                                                                    durare per un periodo di tempo compreso tra i quindici e i novanta giorni a
                                                                                    seconda degli eventi atmosferici e soprattutto della velocità di crescita del
                                                                                    manto erboso che fa da supporto.
                                                                                    Da anni Lavazza condivide con Saype questi messaggi e, essendo riuscita a
                                                                                    portare a Torino il lavoro dell’artista sia en plein air sia con una mostra
                                                                                    fotografica di alcune sue opere presso la Galleria Sabauda (fino al 17
                                                                                    gennaio 2021), testimonia anche la rinnovata comunione di intenti con la
                                                                                    Città di Torino nel riconoscere all’arte urbana il valore di linguaggio universale
                                                                                    sia sui temi della sostenibilità che dell’unione tra le genti.
 Lasciare traccia di sé fa parte della natura umana e l’immortalità di un’opera                                                                     www.skartmagazine.com   Carla Testore
 è una delle più alte ambizioni di un artista, Guillaume Legros, in arte Saype,
                                                                                    CREDITS: Beyond Walls-Saype Torino by Valentin Flauraud for Saype @saype_artiste
 quando inizia un’opera non sa quanto tempo potrà durare, ma sa che lascerà
 un immagine negli occhi del pubblico e un nuovo sogno nel cuore.
 Questo giovane artista autodidatta è nato nel 1989 a Belfort, in Francia. Le sue
 opere propongono un’inedita fusione tra Land Art e Graffitismo.
 Beyond Walls è un progetto che Saype ha iniziato nel 2019 e che arriva alla
 sua settima tappa nel capoluogo piemontese. Di fronte alle Porte Palatine
 della città l’artista ha dipinto ai primi di ottobre sull’erba una gigantesca
 immagine che raffigura più braccia incrociate e che fa parte del ciclo di opere,
 sempre con lo stesso soggetto, iniziato a Parigi di fronte alla Tour Eiffel e
 proseguito in Svizzera, Germania e Africa. L’obiettivo è quello di raggiungere
 più di trenta siti nei cinque continenti nell’arco di cinque anni, realizzando
 simbolicamente la più grande catena umana del pianeta nella quale ogni
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NOVEMBRE.DICEMBRE.GENNAIO 2021 - Skart ...
MILANO | MUSEO DEL NOVECENTO
                                                                                          costellato di confronti linguistici che restituiscono il ritratto di una donna
                                             CARLA ACCARDI                                coraggiosa e sperimentatrice; la capacità rivoluzionaria di affermarsi in un
                      Un’artista coraggiosa e sperimentatrice                             momento in cui la pittura era di competenza pressoché maschile. Nove sale
                                                                                                                      allestite in sequenza cronologica ripercorrono le
                                                                                                                      tappe fondamentali della sua traiettoria artistica,
                                                                                                                      dalla nascita agli studi per arrivare alle prime
                                                                                                                      esperienze nel mondo dell’arte: l’esordio corale nel
                                                                                                                      costruttivismo di Gruppo Forma 1; le Strutture
                                                                                                                      degli anni ’50; le riflessioni sui Colori dei primi
                                                                                                                      anni ’60; le proposte con Plastiche e Installazioni
                                                                                                                      nei secondi anni ’60; la riduzione concettuale dei
                                                                                                                      Trasparenti e dei Telai degli anni ’70; il ritorno alla
                                                                                                                      pittura testimoniato dalle grandi tele eseguite
                                                                                                                      negli anni ’80. Una selezione di opere – dipinti,
                                                                                                                      plastiche, sicofoil (una plastica trasparente ora
                                                                                                                      fuori produzione) e installazioni – che consentono
                                                                                                                      di scoprire i diversi cambiamenti stilistici di Carla
                                                                                                                      Accardi che vanno dai negativi ai grandi formati
                                                                                                                      che ricordavano la cartellonistica pubblicitaria, dai
                                                                                                                      colori accesi al neon. Un viaggio che sintetizza la
                                                                                                                      virtù di recepire gli stimoli visivi del suo tempo e di
     Siciliana, nata a Trapani il 9 ottobre del 1924, trasferitasi presto a Roma con                                  tessere trame e relazioni tra opere e artisti.
     il marito Sanfilippo, Carla Accardi è l’unica donna del Gruppo Forma 1,
     fondato nel 1947 da un ristretto cerchio di astrattisti radicali come Perilli,                                              www.skartmagazine.com      Emanuela Faiazza
     Dorazio, Turcato, Consagra e lo stesso Sanfilippo. Considerata tra gli esponenti
     di spicco dell’astrattismo italiano, il Museo del Novecento di Milano le dedica
     una grande mostra monografica a sei anni dalla sua scomparsa. Visitabile
     fino al 27 giugno 2021 e intitolata Carla Accardi. Contesti, spalanca una
     finestra ampia su tutta la sua carriera. Una settantina di opere, fotografie e
     documenti raccontano la vita della prima pittrice astrattista italiana che ha
     ottenuto un riconoscimento internazionale, proponendone anche una lettura
     nuova. Al centro dell’indagine spiccano il contesto storico, politico e sociale
     con cui l’artista si è rapportata nel corso degli anni; il vivace orizzonte visivo

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NOVEMBRE.DICEMBRE.GENNAIO 2021 - Skart ...
MILANO | TRIENNALE
                                                                                                                           Le 250 opere raccolte, selezionate fra
                                     ENZO MARI                                                                             i circa 2000 progetti firmati
            Il design è comunicazione del sapere
                                                                                                                           dall’artista, raccontano il suo carattere
                                                                                                                           multisfaccettato         che        gravita
                                                                                                                           dall’architettura alla filosofia, dall’arte
                                                                                                                           al design, dalla didattica alla grafica.
                                                                                                                           Nato dal costante scambio e dialogo
                                                                                                                           intercorsi negli anni tra lo stesso Mari
                                                                                                                           e il curatore Hans Ulrich Obrist, il
                                                                                                                           percorso espositivo è articolato in due
                                                                                                                           sezioni principali. La prima, a cura di
                                                                                                                           Francesca Giacomelli, è prettamente
                                                                                                                           storica; la seconda invece riunisce una
                                                                                                                           serie di contributi di artisti e progettisti
                                                                                                                           internazionali – Virgil Abloh, Tacita
                                                                                                                           Dean, Mimmo Jodice, Adrian Paci,
                                                                                                                           Dominique Gonzalez-Foerster, Nanda
                            Scomparso lo scorso 19 ottobre, all’età di 88 anni, il                                         Vigo – chiamati a celebrare il Maestro
                            designer Enzo Mari è considerato uno dei più grandi                                            attraverso installazioni site-specific e
                            progettisti, artisti e teorici del design italiano e                                           nuovi        lavori       appositamente
                            mondiale. Autore di oltre 1.500 oggetti, realizzati                                            commissionati per l’occasione.
 soprattutto da prestigiose aziende italiane, nel corso della sua esperienza                                               Tra tutti è il contributo di Nanda Vigo
 lavorativa ha ricevuto ben cinque Compassi d’Oro, l’ultimo nel 2011 alla carriera.                                        che ci riporta alla poetica di Mari,
 Le sue opere sono esposte nei principali musei d’arte e design del pianeta; e                                             reinterpretando con la luce due dei
 proprio in questo periodo, a rendere omaggio ai suoi oltre sessant’anni di                                                suoi lavori più famosi: i 16 animali e i
 attività, ci pensa una magnifica esposizione alla Triennale di Milano. Enzo Mari                                          16 pesci. Tutti i pezzi in mostra
 curated by Hans Ulrich Obrist with Francesca Giacomelli è dedicata al suo lavoro                                          pertanto – libri, design, architettura,
 e al suo pensiero, entrambi documentati attraverso progetti, modelli, disegni,                                            nuovi processi – trasformano il lavoro
 materiali spesso inediti e provenienti dall’Archivio Mari. Visitabile fino al 18     di Mari in una dichiarazione d’amore per la durevolezza.
 aprile 2021, la mostra costituisce un’occasione unica per approfondire la sua
 figura, offrendo nuovi spunti interpretativi e chiavi di lettura.                                                            www.skartmagazine.com     Alessandra Oriti

16                                                                                                                                                                         17
MILANO | FABBRICA DEL VAPORE
                                                                    del Messico, assimilò i valori della rivoluzione del proprio paese, tra cui
                        FRIDA KHALO                                 l’amore per la cultura popolare. Le canzoni, gli abiti indigeni, gli oggetti
      Simbolo di emancipazione e libertà
                                                                    d’artigianato e i giocattoli tradizionali creano un legame profondo fra la sua
                                                                    produzione artistica e la storia del Messico.
                                                                    Un’occasione unica per osservare da vicino la vita, le opere, la quotidianità
                                                                    e gli elementi della tradizione folkloristica a lei tanto cari, è offerta dalla
                                                                    mostra allestita negli spazi della Fabbrica del Vapore a Milano. Frida Khalo
                                                                    – Il caos dentro è il titolo scelto che ben racchiude il travaglio esistenziale di
                                                                    un’artista capace di superare ogni epoca. Visitabile fino al 28 marzo 2021,
                                                                    la mostra, supportata dalla tecnologia, è disposta su due piani. Al piano terra
                                                                    c’è una sezione che riproduce con minuzia gli ambienti più importanti della
                                                                    sua casa: la camera con il letto a baldacchino, sormontato dallo specchio
                                                                    grazie al quale realizzava i celebri autoritratti. La stanza è arredata con
                                                                    sculture di pietra e pupazzi di cartapesta, quadri e fotografie, libri, mobili
                                                                    e le stampelle personali. Lo studio riproduce lo scrittoio, la scrivania con
                                                                    le boccette dei colori e i pennelli, il diario, la sedia a rotelle e il cavalletto.
                                                                    Nel giardino di Casa Azul, la magione di famiglia, dove andò a vivere
                                                                    con Rivera e dove morì il 13 luglio del 1954, ci si immerge in una vegetazione
                                                                    ricca in cui convivevano scimmie e pappagalli.
                                                                    Nell’ultima sala del primo piano sono raccolte le fotografie che Leonet Matiz
                                                                    Espinoza, artista colombiano, scattò a Frida e alla sua famiglia. Lo sguardo
                                                                    intenso e la fierezza della postura immortalano una donna che ha raggiunto
                                                                    una piena indipendenza. Al secondo piano le lettere scritte al marito e al
                                                                                                             medico curante raccontano invece
                                                                                                             il lato intimo e personale di una delle
 Che Frida Khalo sia una figura centrale dell’arte messicana e la                                            personalità più affascinanti del secolo
 pittrice latinoamericana più famosa del XX secolo, ormai non c’è                                            scorso.
 dubbio. Con il marito Diego Rivera, tra i maggiori muralisti del
 Messico, forma una delle coppie più emblematiche della storia
 dell’arte mondiale. Nata nel 1907 a Coyoácan, a sud di Città                                              www.skartmagazine.com      Emanuela Faiazza

18                                                                                                                                                        19
ROMA | PALAZZO CIPOLLA
                                                                                    franchista, ne ripercorre le tappe salienti della carriera. Aperta al pubblico
                                   MANOLO VALDES                                    fino al 10 gennaio 2021, raccoglie una settantina di opere provenienti dallo
                         Un intreccio tra realtà e illusione
                                                                                    studio dell’artista e da importanti collezioni private. Dipinti e sculture
                                                                                    realizzate con materiali differenti – legno, marmo, bronzo, alabastro, ottone,
                                                                                    acciaio, ferro – alcune delle quali di grandi dimensioni, danno conto della
                                                                                    ricerca creativa e figurativa di Valdés. Nella sua ricca produzione attinge con
                                                                                    rigore dal patrimonio artistico spagnolo e dai suoi immediati predecessori.
                                                                                    Velázquez, Rubens, El Greco, Zurbarán, Ribera, Matisse, Léger, Lichtenstein,
                                                                                    ma anche Manolo Millares, Antonio Saura e Antoni Tàpies, diventano
                                                                                    interlocutori con cui intrattenere un contatto giornaliero e a cui rendere
                                                                                    omaggio. Ampliando il raggio d’azione del proprio lavoro, è come se
                                                                                    l’immagine attinta dal passato si fosse trasformata per assorbire i mutamenti
                                                                                    dell’arte successiva (soprattutto quella informale e quella della Pop Art)
                                                                                    e approdare a una nuova veste, con i buchi e le lacerazioni della materia
                                                                                    impressi da questo lungo viaggio nel tempo. L’opera guida del suo incessante
                                                                                    peregrinare nel mondo della storia dell’arte è Las Meninas di Velázquez,
                                                                                    simbolo dell’intreccio tra realtà e illusione, verità e apparenza che
                                                                                    costituiscono il cuore di quel capolavoro ma anche del lavoro dello stesso
                                                                                    Valdés.
                                                                                                                         www.skartmagazine.com    Emanuela Faiazza

                                       L’ultima esposizione in Italia di Manolo
                                      Valdés, artista spagnolo di fama
 internazionale, risale al 1995 quando fu organizzata dalla Galleria Il Gabbiano
 di Roma. Visionario, acuto e per certi versi poetico, oggi torna con la sua arte
 dirompente nelle sale di Palazzo Cipolla a Roma a distanza di ben 25 anni.
 L’ampia mostra personale – Manolo Valdés. Le forme del Tempo – ricostruisce il
 suo percorso creativo dai primi anni Ottanta ai giorni nostri. Partendo dalla
 conclusione dell’esperienza nel gruppo Equipo Crónica, fondato nel 1965
 insieme a Rafael Solbes e Juan Antonio Toledo, con l’intento di utilizzare
 tematiche della Pop Art per sviluppare uno sguardo critico verso il regime

20                                                                                                                                                                    21
CHIOSTRO DEL BRAMANTE | ROMA
                                                                                                                                       Intitolata Banksy. A visual protest e
                                                 BANKSY                                                                                aperta al pubblico fino all’11 aprile
                         L’invisibilità è un superpotere                                                                               2021, raccoglie oltre 100 opere, tutte
                                                                                                                                       provenienti da collezioni private, che
                                                                                                                                       narrano l’enigmatico mondo dell’artista e
                                                                                                                                       writer inglese. Da Jack & Jill, opera scelta
                                                                                                                                       come immagine guida dell’esposizione,
                                                                                                                                       al famoso Flower Thrower, il lanciatore di
                                                                                                                                       fiori riprodotto nel 2003 anche su un
                                                                                                                                       muro in Palestina; da Love is in the Air
                                                                                                                                       a Girl whit Balloon; da Queen Vic
                                                                                                                                       a Napalm; da Toxic Mary a HMV; dalle
                                                                                                                                       stampe realizzate per Barely Legal ai
                                                                                                                                       progetti discografici creati per vinili e CD.
                                                                                          L’intero percorso espositivo copre un arco temporale che va dal 2001 al 2017,
                                                                                          trasformando la splendida architettura cinquecentesca romana nella custode delle
                                                                                          idee, dei messaggi e dei temi affrontati da Banksy e riguardanti la guerra,
                                                                                          la povertà, la globalizzazione, il consumismo, l’ecologia e la ricchezza.
                                                                                          Grazie allo stencil, sono presenti anche stampe realizzate su carta o su tela, oltre
                                                                                          a una selezione di opere uniche ottenute con tecniche diverse: dall’olio all’acrilico
                                                                                          su tela, dallo stencil su metallo o cemento allo spray su tela, dalle sculture di
 Su Banksy è stato detto quasi tutto ma nessuno conosce la sua identità.                  resina polimerica dipinta a quelle di bronzo verniciato. Quella di Banksy è dunque
 Presumibilmente nato a Bristol all’inizio degli anni Settanta, sappiamo che si è         una comunicazione diretta, nel rifiuto del sistema e delle regole. Le opere sono
 formato nella scena underground della capitale del Sud Ovest dell’Inghilterra dove       testi visivi capaci di informare e far riflettere, rivolgendosi al pubblico senza filtri.
 ha collaborato con diversi artisti e musicisti. La sua produzione è iniziata alla fine
                                                                                                                                     www.skartmagazine.com         Alessandra Oriti
 degli anni Novanta, portandolo a invadere numerose città – da Bristol a Londra, da
 Gerusalemme a New York – con graffiti, performance e incursioni varie, e a essere
 ritenuto uno dei maggiori esponenti della street art.
 Oggi il popolare artista sconosciuto, che ha conquistato il mondo con opere intrise
 di ironia, denuncia, protesta, politica e intelligenza, trova spazio in una mostra
 allestita al Chiostro del Bramante di Roma.

22
arteinbreve   CHEN ZHEN. SHORT-CIRCUITS | PIRELLI HANGAR
              BICOCCA | MILANO | FINO AL 21 FEBBRAIO 2021
              oltre venti installazioni su larga scala realizzate da Chen zhen
              negli ultimi dieci anni della sua carriera, fino al 2000, presentate
              grazie a numerosi prestiti provenienti da prestigiose istituzioni
              e collezioni italiane e internazionali.

                                                                                                        I3)+).
              un percorso attraverso opere estremamente rilevanti dell’artista,
              capaci di rappresentare l’interdipendenza tra materiale e
              spirituale e di mantenere aperta la riflessione sull’azione curativa
              e purificatoria dell’arte e sui processi metaforici di malattia                      T
                                                                                                   DPQS
                                                                                                      J
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                                                                                                           JPOF
                                                                                                              EF
                                                                                                                MM
                                                                                                                 F
                                                                                                                  MFU
                                                                                                                    US
                                                                                                                     JDP
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                                                                                                                          DFEF
                                                                                                                             T
              e guarigione.

              LA VIA SELVATICA | DAL 12 SETTEMBRE 2020 AL
              12 SETTEMBRE 2021 | WWW.CERETTO.COM
              la famiglia Ceretto ha ideato un progetto curato dal giornalista
              matteo Caccia intitolato “la via selvatica”. saranno in tutto 12 le
              interviste che verranno proposte su www.ceretto.com ogni 12 del
              mese, da settembre 2020.
              12 dialoghi con personaggi particolari: un funambolo, un
              paesaggista, una lupologa, un allenatore sportivo, un
              meteorologo, una scrittirce, un navigatore, un eploratore...
                                                                                                      -
                                                                                                      BOV
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                                                                                                           HB
                                                                                                             NNB 
                                                                                                                  
                                                                                                                   
                                                                                                                    
                                                                                                                    
                                                                                                                     TU
                                                                                                                       BB
                                                                                                                         SSJ
                                                                                                                           WBOEP
              lo scenario saranno i luoghi all’interno dei territori Ceretto.
                                                                                                             &MF
                                                                                                               UUS
                                                                                                                 J[
                                                                                                                  [BUJ
                                                                                                                     EB
              JOSEF KOUDELKA. RADICI | ROMA | MUSEO DELL'ARA
              PACIS | DAL 1° GENNAIO ALL’11 APRILE 2021
              per la prima volta nella capitale sarà possibile ammirare l’unica
              tappa italiana della mostra che documenta lo straordinario viaggio
              fotografico di Koudelka con grandi, spettacolari, immagini, alla
              ricerca delle radici della nostra storia in più di cento siti archeologici     5
                                                                                             PSJ
                                                                                               OP
                                                                                                 .PO
                                                                                                   DBM
                                                                                                     J
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                                                                                                       #V
                                                                                                         TUP
                                                                                                           "S
                                                                                                             TJ
                                                                                                              [J
                                                                                                               P7B
                                                                                                                  SFT
                                                                                                                    F-
                                                                                                                      FHO
                                                                                                                        BOP
                                                                                                                           /PW
                                                                                                                             BSB
                                                                                                                                #J
                                                                                                                                 FM
                                                                                                                                  MB
                                                                                                                                    *
                                                                                                                                    WSF
                                                                                                                                      B
              del mediterraneo. realizzate tra la siria, la grecia, la turchia,
                                                                                                         XXX
                                                                                                            BVU
                                                                                                              PDF
                                                                                                                OUB
                                                                                                                  VSP
                                                                                                                    J
                                                                                                                     U
              il libano, Cipro (nord e sud), israele, la giordania, l’egitto, la libia, la
              tunisia, l’algeria, il marocco, il portogallo, la spagna, la francia,
                                                                                                     "V
                                                                                                      UP$F
                                                                                                         OUB
                                                                                                           VSP             !B
                                                                                                                            VUPD
                                                                                                                               FOU
                                                                                                                                 BVS
                                                                                                                                   P
              l’albania la Croazia e naturalmente l’italia, questo lavoro sceglie di
              dare respiro a ciò che resta delle vestigia di queste antiche civiltà.
                                                                                                                                       25
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