NOVEMBRE.DICEMBRE.GENNAIO 2021 - Skart ...
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OMMARIO 2 ROBERT CAPA free.magazine.arte.design anno 13 n° 28 novembre 2020_gennaio 2021 7 E LUCE FU S COPERTINA: ROBERT CAPA_L’AMERICANA JUDITH STANTON, 8 PAOLO VENTURA ZERMATT, SVIZZERA _ 1949-50 CREDITS ROBERT CAPA INTERNATIONAL CENTER OF PHOTOGRAPHY MAGNUM PHOTOS 10 GIULIO PAOLINI EDITORE _ NEW BLU . C.SO VITTORIO EMANUELE II 86 TORINO DIRETTORE EDITORIALE _ ALESSANDRA ORITI 12 BEYOND WALLS DI SAYPE CAPOREDATTORE _ CARLA TESTORE COORDINAMENTO EDITORIALE _ EMANUELA FAIAZZA COLLABORATORI _ ALICE LIPARI _ SILVIO COCCO 14 CARLA ACCARDI REDAZIONE _ C . SO VITTORIO EMANUELE II 86 . TORINO TELEFONO _ 39 335 5652526 16 ENZO MARI STAMPA _ TIPOGRAFIA SOSSO . GRUGLIASCO ( TO ) REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI TORINO N° 71 DEL 8/10/2008 18 FRIDA KHALO WWW.sKartmagazine.Com 20 MANOLO VALDES info@skartmagazine.it 22 BANKSY pubbliCitÀ Contatti@sKartmagazine.it 24 ARTE IN BREVE La Direzione non si assume alcuna responsabilità per marchi, foto, immagini, slogan usati dagli inserzionisti; eventuali variazioni alla programmazione di date, orari e luoghi delle mostre/eventi. È vietata la riproduzione totale o parziale delle parti e/o dei contenuti, senza espressa autorizzazione dell’Editore.
Capucine, modella e attrice francese al balcone Roma_Agosto 1951 Credits Robert Capa International Center of Photography Magnum Photos robert Capa un’immagine vale più di mille parole Sempre pronto a misurarsi con la storia, le miserie e il caos, Robert Capa si è sempre contraddistinto per un’estetica calata nella realtà. Nato a Budapest nel 1913, naturalizzato americano nel 1946, rappresenta il fotoreporter di guerra più famoso di tutti i tempi. Insieme a Henry Cartier-Bresson, David Seymour, George Rodger e William Vandivert è stato il fondatore nel 1947 della storica agenzia di fotogiornalismo Magnum Photos, tra le più importanti al mondo ancora oggi. Uomo d’azione, con la sua opera ha reso testimonianza di ben cinque differenti conflitti bellici: la guerra civile spagnola (1936 - 1939), la seconda guerra sino- giapponese (che seguì nel 1938), la seconda guerra mondiale (1941 - 1945), la guerra arabo-israeliana (1948) e la prima guerra d’Indocina (1954). Noto come maestro della fotografia in bianco e nero, non tutti sanno che, sul finire degli Humphrey Bogart e Peter Lorre sul set di Il Tesoro dell’Africa_Aprile1953 anni Trenta, Capa iniziò a sperimentare l’uso del Kodachrome, il primo rullino Credits Robert Capa International Center of Photography Magnum Photos a colori. E, nonostante queste immagini fossero poco commercializzabili, data la scarsa richiesta e i lunghi tempi di elaborazione e stampa, continuò con 2 3
ostinazione a realizzarle dando vita a una produzione meno conosciuta ma di Attori e registi sui set cinematografici come Ingrid Bergman nel film Viaggio in certo non meno ragguardevole. Per la prima volta in Italia ora è possibile Italia di Roberto Rossellini, Orson Welles in Black Rose e John Huston in Moulin ammirarle in una bellissima mostra allestita nelle sale di Palazzo Chiablese Rouge. Non mancano poi una serie di istantanee, sempre ottenute con un uso dei Musei Reali di Torino fino al 31 gennaio 2021. Intitolata Capa in color, elegante e raffinato del colore, tra le quali spiccano quella di Picasso, fotografato presenta una raccolta di oltre 150 scatti a colori (provenienti dalla collezione su una spiaggia con il figlio Claude in braccio, quella di Giacometti nel suo studio conservata all’International Center of Photography di New York), lettere personali parigino e quella di Hemingway nella sua casa a Sun Valley. Interessante da e appunti, che illustrano la sua smisurata capacità di integrare l’uso del colore vedere anche il lavoro di Capa per il progetto della Magnum, Generazione X, nei reportage sviluppati tra il 1941 e il 1954, anno della sua morte avvenuta in che coinvolse altri celebri fotografi dell’agenzia. Viaggiando tra Oslo, Essen e il Vietnam a causa di una mina calpestata. In questa splendida esposizione le nord della Norvegia riuscì a restituire i volti delle giovani generazioni nate prima fotografie di guerra sono una minoranza e provengono da alcuni servizi prodotti dei grandi conflitti per catturarne sogni, aspirazioni e desideri. Una retrospettiva nel 1938 in Cina e durante la seconda guerra mondiale. Nella seconda sala la dunque che traghetta lo spettatore in un viaggio a tutto tondo nello sconfinato tematica cambia radicalmente. Sono gli anni dei lavori commissionati da famose universo di Robert Capa. Reporter di guerra, uomo coraggioso ma anche abituato riviste dell’epoca come Holiday, Ladies’Home Journal, Illustrated ed Epoca alle frequentazioni celebri e alle donne affascinanti, che osservava il mondo che avevano il solo scopo di raccontare al pubblico la quotidianità di persone a volte con uno sguardo ironico, altre volte serio e altre ancora critico. comuni e di paesi lontani con una cifra stilistica ben diversa da quella del www.skartmagazine.com Emanuela Faiazza reportage di guerra. Risalgono a questo periodo le fotografie della Piazza Rossa di Mosca durante un viaggio in Russia nel 1947 per un progetto insieme allo scrittore John Steinbeck, o la vita dei primi coloni in Israele nel 1949-50. Sono però anche gli anni del dopoguerra e dell’ottimismo, dello stile di vita dell’alta società americana e delle località internazionali alla moda. Ed ecco allora immortalate le stazioni sciistiche più in voga nel 1949 tra le Alpi svizzere, austriache e francesi. Gli scatti ritraggono ricchi turisti d’oltreoceano e celebrità Un membro del calibro di Billy Wilder e del principe d’Olanda in posture informali e rilassate, dell’equipaggio segnala a un’altra nave dediti allo sport e al divertimento. A seguire le spiagge francesi di Biarritz e di un convoglio alleato che attraversa l’Atlantico_1942 Deauville, i salotti intellettuali di Roma, la romantica Parigi e la sua Montmartre, Credits Robert Capa International Center of Photography le fotografie di moda lungo le banchine della Senna e di Place Vendôme. Magnum Photos 4 5
CUNEO | COMPLESSO MONUMENTALE DI SAN FRANCESCO E LUCE FU Nel complesso monumentale di San Francesco a Cuneo, il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e la Fondazione CRC presen- tano la mostra “E luce fu” (fino al 14 febbraio 2021) a cura di Carolyn Christov-Bakargiev e Marcella Beccaria: un’esperienza immersiva per i visitatori per ammirare quattro opere incentrate sulla luce. Al centro della navata “Feu d’artifice”, realizzata 24 ottobre 2020 – 14 febbraio 2021 da Balla nel 1917 durante gli anni di adesione October 24, 2020 – February 14, 2021 al Futurismo, il palcoscenico di un teatrino in cui l’artista raffigura, sulle note di Stravinskij, i suoi E LUCE FU stati d’animo. Di Lucio Fontana è presentato “Ambiente spaziale”, 1967: una vera e propria stanza dipinta di nero e illuminata dalla luce di Wood. Fontana comunica con il visitatore immerso nella luce fioca che modifica e rende irreale la percezione Giacomo Balla, Lucio Fontana, stessa dello spazio, creando un senso di disorientamento. Olafur Eliasson, Renato Leotta Suggestiva anche l’installazione di Olafur Eliasson “The sun has no money”: con una serie di strutture concentriche in movimento l’artista crea giochi di luce Complesso Monumentale di San Francesco, Cuneo e ombre che proiettano sugli antichi muri cerchi di dimensioni diverse. Lungo tutto il percorso espositivo si trovano fanali recuperati dalle automobili dismesse che l’artista torinese Via Santa Maria 10, Cuneo Per informazioni / For info: 0171/452711 Renato Leotta ha installato per dar Mar – sab: 15.30 – 18.30 / Tue – Sat: 3.30 pm – 6.30 pm Dom: 10.30 – 18.30 / Sun: 10.30 am – 6.30 pm www.fondazionecrc.it luce ai dettagli della chiesa. Ingresso gratuito / Free entry @fondazionecrc PER INFO_WWW.FONDAZIONECRC.IT Con il sostegno di / With the support of Con il patrocinio di / Under the patronage of www.skartmagazine.com Carla Testore
TORINO | CAMERA - CENTRO ITALIANO PER LA FOTOGRAFIA PAOLO VENTURA Elogio del doppio e della finzione realizza parte dei suoi celebri lavori. CAMERA, Centro Italiano per la Fotografia, di Torino offre la possibilità di intraprendere un percorso per scoprirne la sua eclettica carriera. Con la mostra Carousel, visitabile fino all’8 dicembre 2020, si presentano al pubblico alcune delle opere più suggestive degli ultimi quindici anni, provenienti da svariate collezioni e dallo studio dello stesso artista. In una mescolanza di linguaggi che comprende disegni, modellini, scenografie, maschere di cartapesta e costumi teatrali, ci si addentra nella vera e autentica poetica di Ventura in cui fondamentale è il tema del doppio – fonte di equivoci, malintesi, ambiguità – e della finzione, della maschera e del travestimento. Non si tratta però di un percorso lineare o di una retrospettiva, quanto piuttosto di una messa in scena di tutti i temi Figlio di Pietro Ventura, autore di libri per bambini, Paolo Ventura (Milano ricorrenti del suo estro creativo. Presenti anche due progetti inediti: Grazia 1968) dagli anni ’90 comincia a lavorare come fotografo di moda, Ricevuta, rivisitazione ironica dell’ex voto e di quella cultura popolare tanto collaborando con riviste quali Elle, Marie Claire, Amica, Vogue. Agli inizi del amata dal fotografo milanese; La Gamba Ritrovata, frutto di una residenza Duemila si trasferisce a New York per dedicarsi alla propria ricerca stilistica che svolta presso l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione di Roma. convoglia fotografia, pittura, scultura e teatro. Ottenuti i primi importanti Da una riflessione sulla rappresentazione delle vicende risorgimentali, Ventura riconoscimenti come l’inserimento nel documentario della BBC, The Genius of indaga il tema della guerra e della sua resa in fotografia. A conclusione una Photography, grazie a War Souvenir, rielaborazione delle atmosfere della Prima grande installazione che trasforma il corridoio di CAMERA nel palcoscenico sul Guerra Mondiale attraverso piccoli set teatrali e burattini, rientra in Italia dove quale appare e si sviluppa una città immaginaria. www.skartmagazine.com Alessandra Oriti 8 9
RIVOLI TO | CASTELLO DI RIVOLI - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA raccoglie opere custodite dallo stesso Paolini GIULIO PAOLINI e nuovi lavori appositamente realizzati per Maestro e protagonista dell’Arte Povera il Castello di Rivoli. Il tutto prende le mosse da Disegno geometrico del 1960 che accoglie i visitatori nella prima sala della residenza juvarriana (Sala 18). A partire dal suo tracciato, l’ambiente si trasforma in una versione tridimensionale, amplificata e percorribile dell’opera stessa; il pavimento, le pareti e lo spazio ospitano gli elementi che costituiscono Ph. © Luciano Romano Ph. Luca Vianello © Giulio Paolini lo schema compositivo di Disegno geometrico, le sue diagonali rosse e i nove punti di squadratura del foglio segnati con il compasso. Ognuno dei nove punti è scandito da un cavalletto e da una teca trasparente che custodisce frammenti e ritagli di libri solitamente conservati nello studio dell’artista. Nove è poi anche il numero delle lettere che compongono il nome di Mnemosine, la madre delle nove Muse. Le quattro pareti, infine, presentano possibili varianti dell’opera, ingrandite in proporzione Ph. © Agostino Osio allo spazio espositivo. Nelle sale successive le installazioni ruotano attorno ai temi della Vertigine e del concetto di Fine senza fine alimentando la ricerca di Paolini sulla struttura dello sguardo e della visione. Nato a Genova nel 1940, Giulio Paolini è considerato uno tra i più illustri www.skartmagazine.com Emanuela Faiazza protagonisti dell’Arte Povera, emersa in Italia intorno agli anni Sessanta del secolo scorso. In occasione del suo ottantesimo compleanno, il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea gli dedica una rassegna significativa che sarà fruibile al pubblico fino al 31 gennaio 2021. Intitolata Le Chef-d’oeuvre inconnu, dal celebre racconto di Honoré de Balzac, suggella Ph. Luca Vianello © Giulio Paolini la profonda relazione del Museo con l’artista, da sempre presente nelle sue collezioni con alcune delle opere più iconiche che hanno contribuito a scrivere la storia dell’arte contemporanea. Sviluppata a stretto contatto con il maestro, la personale include creazioni che testimoniano un accordo tra svariate tecniche: dalla fotografia alla scultura, dal disegno all’installazione. Attraverso un percorso inedito che rilegge oltre sessant’anni di produzione artistica, 10 11
TORINO | PORTE PALATINE _ GALLERIA SABAUDA braccio possa rappresentare una individualità BEYOND WALLS DI SAYPE attraverso il colore della pelle, dei tatuaggi o altri dettagli identificativi. Pioniere della Field Painting infatti, Saype attribuisce un’impronta ecologista ai suoi interventi pittorici: i suoi soggetti sono dapprima abbozzati su carta e poi trasferiti sul prato grazie a particolari aerografi che utilizzano una vernice a base di pigmenti naturali al 100% biodegradali. La transitorietà che ne deriva è la caratteristica di questi dipinti che possono durare per un periodo di tempo compreso tra i quindici e i novanta giorni a seconda degli eventi atmosferici e soprattutto della velocità di crescita del manto erboso che fa da supporto. Da anni Lavazza condivide con Saype questi messaggi e, essendo riuscita a portare a Torino il lavoro dell’artista sia en plein air sia con una mostra fotografica di alcune sue opere presso la Galleria Sabauda (fino al 17 gennaio 2021), testimonia anche la rinnovata comunione di intenti con la Città di Torino nel riconoscere all’arte urbana il valore di linguaggio universale sia sui temi della sostenibilità che dell’unione tra le genti. Lasciare traccia di sé fa parte della natura umana e l’immortalità di un’opera www.skartmagazine.com Carla Testore è una delle più alte ambizioni di un artista, Guillaume Legros, in arte Saype, CREDITS: Beyond Walls-Saype Torino by Valentin Flauraud for Saype @saype_artiste quando inizia un’opera non sa quanto tempo potrà durare, ma sa che lascerà un immagine negli occhi del pubblico e un nuovo sogno nel cuore. Questo giovane artista autodidatta è nato nel 1989 a Belfort, in Francia. Le sue opere propongono un’inedita fusione tra Land Art e Graffitismo. Beyond Walls è un progetto che Saype ha iniziato nel 2019 e che arriva alla sua settima tappa nel capoluogo piemontese. Di fronte alle Porte Palatine della città l’artista ha dipinto ai primi di ottobre sull’erba una gigantesca immagine che raffigura più braccia incrociate e che fa parte del ciclo di opere, sempre con lo stesso soggetto, iniziato a Parigi di fronte alla Tour Eiffel e proseguito in Svizzera, Germania e Africa. L’obiettivo è quello di raggiungere più di trenta siti nei cinque continenti nell’arco di cinque anni, realizzando simbolicamente la più grande catena umana del pianeta nella quale ogni 12 13
MILANO | MUSEO DEL NOVECENTO costellato di confronti linguistici che restituiscono il ritratto di una donna CARLA ACCARDI coraggiosa e sperimentatrice; la capacità rivoluzionaria di affermarsi in un Un’artista coraggiosa e sperimentatrice momento in cui la pittura era di competenza pressoché maschile. Nove sale allestite in sequenza cronologica ripercorrono le tappe fondamentali della sua traiettoria artistica, dalla nascita agli studi per arrivare alle prime esperienze nel mondo dell’arte: l’esordio corale nel costruttivismo di Gruppo Forma 1; le Strutture degli anni ’50; le riflessioni sui Colori dei primi anni ’60; le proposte con Plastiche e Installazioni nei secondi anni ’60; la riduzione concettuale dei Trasparenti e dei Telai degli anni ’70; il ritorno alla pittura testimoniato dalle grandi tele eseguite negli anni ’80. Una selezione di opere – dipinti, plastiche, sicofoil (una plastica trasparente ora fuori produzione) e installazioni – che consentono di scoprire i diversi cambiamenti stilistici di Carla Accardi che vanno dai negativi ai grandi formati che ricordavano la cartellonistica pubblicitaria, dai colori accesi al neon. Un viaggio che sintetizza la virtù di recepire gli stimoli visivi del suo tempo e di Siciliana, nata a Trapani il 9 ottobre del 1924, trasferitasi presto a Roma con tessere trame e relazioni tra opere e artisti. il marito Sanfilippo, Carla Accardi è l’unica donna del Gruppo Forma 1, fondato nel 1947 da un ristretto cerchio di astrattisti radicali come Perilli, www.skartmagazine.com Emanuela Faiazza Dorazio, Turcato, Consagra e lo stesso Sanfilippo. Considerata tra gli esponenti di spicco dell’astrattismo italiano, il Museo del Novecento di Milano le dedica una grande mostra monografica a sei anni dalla sua scomparsa. Visitabile fino al 27 giugno 2021 e intitolata Carla Accardi. Contesti, spalanca una finestra ampia su tutta la sua carriera. Una settantina di opere, fotografie e documenti raccontano la vita della prima pittrice astrattista italiana che ha ottenuto un riconoscimento internazionale, proponendone anche una lettura nuova. Al centro dell’indagine spiccano il contesto storico, politico e sociale con cui l’artista si è rapportata nel corso degli anni; il vivace orizzonte visivo 14 15
MILANO | TRIENNALE Le 250 opere raccolte, selezionate fra ENZO MARI i circa 2000 progetti firmati Il design è comunicazione del sapere dall’artista, raccontano il suo carattere multisfaccettato che gravita dall’architettura alla filosofia, dall’arte al design, dalla didattica alla grafica. Nato dal costante scambio e dialogo intercorsi negli anni tra lo stesso Mari e il curatore Hans Ulrich Obrist, il percorso espositivo è articolato in due sezioni principali. La prima, a cura di Francesca Giacomelli, è prettamente storica; la seconda invece riunisce una serie di contributi di artisti e progettisti internazionali – Virgil Abloh, Tacita Dean, Mimmo Jodice, Adrian Paci, Dominique Gonzalez-Foerster, Nanda Scomparso lo scorso 19 ottobre, all’età di 88 anni, il Vigo – chiamati a celebrare il Maestro designer Enzo Mari è considerato uno dei più grandi attraverso installazioni site-specific e progettisti, artisti e teorici del design italiano e nuovi lavori appositamente mondiale. Autore di oltre 1.500 oggetti, realizzati commissionati per l’occasione. soprattutto da prestigiose aziende italiane, nel corso della sua esperienza Tra tutti è il contributo di Nanda Vigo lavorativa ha ricevuto ben cinque Compassi d’Oro, l’ultimo nel 2011 alla carriera. che ci riporta alla poetica di Mari, Le sue opere sono esposte nei principali musei d’arte e design del pianeta; e reinterpretando con la luce due dei proprio in questo periodo, a rendere omaggio ai suoi oltre sessant’anni di suoi lavori più famosi: i 16 animali e i attività, ci pensa una magnifica esposizione alla Triennale di Milano. Enzo Mari 16 pesci. Tutti i pezzi in mostra curated by Hans Ulrich Obrist with Francesca Giacomelli è dedicata al suo lavoro pertanto – libri, design, architettura, e al suo pensiero, entrambi documentati attraverso progetti, modelli, disegni, nuovi processi – trasformano il lavoro materiali spesso inediti e provenienti dall’Archivio Mari. Visitabile fino al 18 di Mari in una dichiarazione d’amore per la durevolezza. aprile 2021, la mostra costituisce un’occasione unica per approfondire la sua figura, offrendo nuovi spunti interpretativi e chiavi di lettura. www.skartmagazine.com Alessandra Oriti 16 17
MILANO | FABBRICA DEL VAPORE del Messico, assimilò i valori della rivoluzione del proprio paese, tra cui FRIDA KHALO l’amore per la cultura popolare. Le canzoni, gli abiti indigeni, gli oggetti Simbolo di emancipazione e libertà d’artigianato e i giocattoli tradizionali creano un legame profondo fra la sua produzione artistica e la storia del Messico. Un’occasione unica per osservare da vicino la vita, le opere, la quotidianità e gli elementi della tradizione folkloristica a lei tanto cari, è offerta dalla mostra allestita negli spazi della Fabbrica del Vapore a Milano. Frida Khalo – Il caos dentro è il titolo scelto che ben racchiude il travaglio esistenziale di un’artista capace di superare ogni epoca. Visitabile fino al 28 marzo 2021, la mostra, supportata dalla tecnologia, è disposta su due piani. Al piano terra c’è una sezione che riproduce con minuzia gli ambienti più importanti della sua casa: la camera con il letto a baldacchino, sormontato dallo specchio grazie al quale realizzava i celebri autoritratti. La stanza è arredata con sculture di pietra e pupazzi di cartapesta, quadri e fotografie, libri, mobili e le stampelle personali. Lo studio riproduce lo scrittoio, la scrivania con le boccette dei colori e i pennelli, il diario, la sedia a rotelle e il cavalletto. Nel giardino di Casa Azul, la magione di famiglia, dove andò a vivere con Rivera e dove morì il 13 luglio del 1954, ci si immerge in una vegetazione ricca in cui convivevano scimmie e pappagalli. Nell’ultima sala del primo piano sono raccolte le fotografie che Leonet Matiz Espinoza, artista colombiano, scattò a Frida e alla sua famiglia. Lo sguardo intenso e la fierezza della postura immortalano una donna che ha raggiunto una piena indipendenza. Al secondo piano le lettere scritte al marito e al medico curante raccontano invece il lato intimo e personale di una delle Che Frida Khalo sia una figura centrale dell’arte messicana e la personalità più affascinanti del secolo pittrice latinoamericana più famosa del XX secolo, ormai non c’è scorso. dubbio. Con il marito Diego Rivera, tra i maggiori muralisti del Messico, forma una delle coppie più emblematiche della storia dell’arte mondiale. Nata nel 1907 a Coyoácan, a sud di Città www.skartmagazine.com Emanuela Faiazza 18 19
ROMA | PALAZZO CIPOLLA franchista, ne ripercorre le tappe salienti della carriera. Aperta al pubblico MANOLO VALDES fino al 10 gennaio 2021, raccoglie una settantina di opere provenienti dallo Un intreccio tra realtà e illusione studio dell’artista e da importanti collezioni private. Dipinti e sculture realizzate con materiali differenti – legno, marmo, bronzo, alabastro, ottone, acciaio, ferro – alcune delle quali di grandi dimensioni, danno conto della ricerca creativa e figurativa di Valdés. Nella sua ricca produzione attinge con rigore dal patrimonio artistico spagnolo e dai suoi immediati predecessori. Velázquez, Rubens, El Greco, Zurbarán, Ribera, Matisse, Léger, Lichtenstein, ma anche Manolo Millares, Antonio Saura e Antoni Tàpies, diventano interlocutori con cui intrattenere un contatto giornaliero e a cui rendere omaggio. Ampliando il raggio d’azione del proprio lavoro, è come se l’immagine attinta dal passato si fosse trasformata per assorbire i mutamenti dell’arte successiva (soprattutto quella informale e quella della Pop Art) e approdare a una nuova veste, con i buchi e le lacerazioni della materia impressi da questo lungo viaggio nel tempo. L’opera guida del suo incessante peregrinare nel mondo della storia dell’arte è Las Meninas di Velázquez, simbolo dell’intreccio tra realtà e illusione, verità e apparenza che costituiscono il cuore di quel capolavoro ma anche del lavoro dello stesso Valdés. www.skartmagazine.com Emanuela Faiazza L’ultima esposizione in Italia di Manolo Valdés, artista spagnolo di fama internazionale, risale al 1995 quando fu organizzata dalla Galleria Il Gabbiano di Roma. Visionario, acuto e per certi versi poetico, oggi torna con la sua arte dirompente nelle sale di Palazzo Cipolla a Roma a distanza di ben 25 anni. L’ampia mostra personale – Manolo Valdés. Le forme del Tempo – ricostruisce il suo percorso creativo dai primi anni Ottanta ai giorni nostri. Partendo dalla conclusione dell’esperienza nel gruppo Equipo Crónica, fondato nel 1965 insieme a Rafael Solbes e Juan Antonio Toledo, con l’intento di utilizzare tematiche della Pop Art per sviluppare uno sguardo critico verso il regime 20 21
CHIOSTRO DEL BRAMANTE | ROMA Intitolata Banksy. A visual protest e BANKSY aperta al pubblico fino all’11 aprile L’invisibilità è un superpotere 2021, raccoglie oltre 100 opere, tutte provenienti da collezioni private, che narrano l’enigmatico mondo dell’artista e writer inglese. Da Jack & Jill, opera scelta come immagine guida dell’esposizione, al famoso Flower Thrower, il lanciatore di fiori riprodotto nel 2003 anche su un muro in Palestina; da Love is in the Air a Girl whit Balloon; da Queen Vic a Napalm; da Toxic Mary a HMV; dalle stampe realizzate per Barely Legal ai progetti discografici creati per vinili e CD. L’intero percorso espositivo copre un arco temporale che va dal 2001 al 2017, trasformando la splendida architettura cinquecentesca romana nella custode delle idee, dei messaggi e dei temi affrontati da Banksy e riguardanti la guerra, la povertà, la globalizzazione, il consumismo, l’ecologia e la ricchezza. Grazie allo stencil, sono presenti anche stampe realizzate su carta o su tela, oltre a una selezione di opere uniche ottenute con tecniche diverse: dall’olio all’acrilico su tela, dallo stencil su metallo o cemento allo spray su tela, dalle sculture di Su Banksy è stato detto quasi tutto ma nessuno conosce la sua identità. resina polimerica dipinta a quelle di bronzo verniciato. Quella di Banksy è dunque Presumibilmente nato a Bristol all’inizio degli anni Settanta, sappiamo che si è una comunicazione diretta, nel rifiuto del sistema e delle regole. Le opere sono formato nella scena underground della capitale del Sud Ovest dell’Inghilterra dove testi visivi capaci di informare e far riflettere, rivolgendosi al pubblico senza filtri. ha collaborato con diversi artisti e musicisti. La sua produzione è iniziata alla fine www.skartmagazine.com Alessandra Oriti degli anni Novanta, portandolo a invadere numerose città – da Bristol a Londra, da Gerusalemme a New York – con graffiti, performance e incursioni varie, e a essere ritenuto uno dei maggiori esponenti della street art. Oggi il popolare artista sconosciuto, che ha conquistato il mondo con opere intrise di ironia, denuncia, protesta, politica e intelligenza, trova spazio in una mostra allestita al Chiostro del Bramante di Roma. 22
arteinbreve CHEN ZHEN. SHORT-CIRCUITS | PIRELLI HANGAR BICOCCA | MILANO | FINO AL 21 FEBBRAIO 2021 oltre venti installazioni su larga scala realizzate da Chen zhen negli ultimi dieci anni della sua carriera, fino al 2000, presentate grazie a numerosi prestiti provenienti da prestigiose istituzioni e collezioni italiane e internazionali. I3)+). un percorso attraverso opere estremamente rilevanti dell’artista, capaci di rappresentare l’interdipendenza tra materiale e spirituale e di mantenere aperta la riflessione sull’azione curativa e purificatoria dell’arte e sui processi metaforici di malattia T DPQS J M FNP[ JPOF EF MM F MFU US JDP .FS DFEF T e guarigione. LA VIA SELVATICA | DAL 12 SETTEMBRE 2020 AL 12 SETTEMBRE 2021 | WWW.CERETTO.COM la famiglia Ceretto ha ideato un progetto curato dal giornalista matteo Caccia intitolato “la via selvatica”. saranno in tutto 12 le interviste che verranno proposte su www.ceretto.com ogni 12 del mese, da settembre 2020. 12 dialoghi con personaggi particolari: un funambolo, un paesaggista, una lupologa, un allenatore sportivo, un meteorologo, una scrittirce, un navigatore, un eploratore... - BOV PWB HB NNB TU BB SSJ WBOEP lo scenario saranno i luoghi all’interno dei territori Ceretto. &MF UUS J[ [BUJ EB JOSEF KOUDELKA. RADICI | ROMA | MUSEO DELL'ARA PACIS | DAL 1° GENNAIO ALL’11 APRILE 2021 per la prima volta nella capitale sarà possibile ammirare l’unica tappa italiana della mostra che documenta lo straordinario viaggio fotografico di Koudelka con grandi, spettacolari, immagini, alla ricerca delle radici della nostra storia in più di cento siti archeologici 5 PSJ OP .PO DBM J FSJ #V TUP "S TJ [J P7B SFT F- FHO BOP /PW BSB #J FM MB * WSF B del mediterraneo. realizzate tra la siria, la grecia, la turchia, XXX BVU PDF OUB VSP J U il libano, Cipro (nord e sud), israele, la giordania, l’egitto, la libia, la tunisia, l’algeria, il marocco, il portogallo, la spagna, la francia, "V UP$F OUB VSP !B VUPD FOU BVS P l’albania la Croazia e naturalmente l’italia, questo lavoro sceglie di dare respiro a ciò che resta delle vestigia di queste antiche civiltà. 25
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