Foto di Stefania Semplice

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Foto di Stefania Semplice
Mensile gratuito della Pro-Loco di Cese dei Marsi                         Anno VII Numero 69 – 26 febbraio 2012

                                                                                           Foto di Stefania Semplice

   Prologo obbligato visto l’eccezionale evento atmosferico che ha colpito la nostra Marsica, quanto o più rispetto
   ad altre zone della penisola. L’abbondante nevicata ha messo in ginocchio anche Cese, soprattutto perché ha reso
   impraticabili le vie di collegamento alle sedi dei servizi di prima necessità più prossimi al nostro paese. La
   situazione non sarebbe stata insostenibile se solo tali collegamenti fossero stati ripristinati con la stessa celerità
   con cui si è intervenuti su altre zone. Significativo ciò che è successo per la strada che ci collega alla Tiburtina,
   resa percorribile, dopo tre o quattro giorni, nel tratto tra Cappelle e “jo casalo ruscio” e rimasta un ammasso
   nevoso deforme da lì fino a Cese.
   Per quanto riguarda le vie interne, fortunatamente, la maggior parte dei paesani si è data da fare per collaborare
   nella pulizia di strade e spazi pubblici, adoperandosi con i propri mezzi, e le proprie possibilità, per tentare di
   liberare non solo le aree davanti alle proprie abitazioni.
   Purtroppo però, come leggerete nell’articolo che segue, non tutti hanno avuto un comportamento adeguato alla
   situazione.
                                                                                                        Eugenio

                                       Osvaldo Cipollone
                         DOPO LA NEVICATA E I COMPRENSIBILI DISAGI,
                     I CESENSI SONO APPARSI PAZIENTI, MA NON CIECHI…
  La fortuna ci ha risparmiato i problemi correlati alla mancanza di energia elettrica, ma la malasorte - oltre alla
  bufera - ha evidenziato un “piano neve” inadeguato e gestito in modo maldestro. Isolati dal resto del mondo,
  come fossimo arroccati su alte montagne, abbiamo conosciuto ancora una volta l’impraticabilità della
  “provinciale”, delle vie comunali ed interpoderali. Non è stato certamente il monte Salviano a separarci dalla
  Tiburtina e dalla SS 82, ma un’atavica indifferenza dimostrata nei nostri confronti da parte del comune di
  Avezzano, incapace di affrontare i disagi della frazione; impegnativi, ma prevedibili.
                                                                                                         (Continua a pag.2)
Foto di Stefania Semplice
(…Continua da pag.1)
               Dopo le note previsioni meteorologiche, anche i
    mezzi della Provincia dovevano essere più tempestivi; chi ci
    amministra, soprattutto in tempo di crisi economica, avrebbe
    dovuto finalizzare i pochi fondi in bilancio per la prevenzione
    e la sicurezza, potenziando la propria struttura di mezzi idonei.
    Ad Avezzano, comunque, le strade sono risultate percorribili
    dopo un paio di giorni; da noi, il 17 di febbraio restava
    ancora la “montagna di neve” sulle scalette della chiesa, nelle
    piazzette e su tante strade: Via Serao, Via Petrarca, Via
    Dell’Arco, Via Mandre, Via San Bonaventura, Via General
    Cantore, Via Alighieri, Via Alfieri e Via Ariosto. “La neve è
    tanta, ci vuole tempo…”, si giustificavano gli addetti. Ma quanto tempo si è perso per sgomberare proprietà private,
    spazi non pubblici ed interni? E perché si è pulito qua e là se si offrivano pranzi o combustibile? E quanta priorità
    è stata data ad abitazioni lontane dal punto operativo di lavoro?
               Chi non condivide queste osservazioni molto probabilmente ha usufruito di qualche favore, soprattutto a
    spese di chi non possedeva nemmeno una pala.
               Un episodio su tutti: dopo varie richieste, un nostro
    compaesano si è visto negare l’accesso al garage (situato in una
    piazzetta pubblica) nonostante proprio nello stesso luogo ne
    venissero liberati tre attigui. «Non abbiamo tempo!». «Ci è finita la
    nafta!». «Ce ne siamo dimenticati!»(sic!!!). Dopo questa affermazione
    (del 17 febbraio), lo sfortunato si è visto costretto ad ore di
    fatica, quando sarebbero bastati tre minuti di “paletta”… o le
    giuste amicizie...
               Per questo e per altri motivi, si può ben ritenere che la
    gestione dei lavori in alcuni c asi sia stata di tipo clientelare, ed
    abbia seguito logiche di dubbia obiettività.
               Lo studio della dottoressa Livia, ad esempio, così come le abitazioni di medici e paramedici, ha atteso
    giorni per essere ripulito, quando invece avrebbe potuto rivendicare priorità. Un’Amministrazione all’altezza della
    situazione, fra l’altro, di fronte a queste emergenze avrebbe
    Dovuto avvalersi di un funzionario e di un vigile, coadiuvati
    magari da una persona del posto che segnalasse le abitazioni
    occupate e quelle libere. Ha affidato, invece, lo stesso arduo
    impegno a chi saprà far bene altre cose, ma non possiede capacità
    organizzative e doti di imparzialità.
               Per fortuna, ad alcune evidenti difficoltà, a carenze
    strutturali e a disservizi eclatanti hanno sopperito alcuni ragazzi
    volenterosi, muniti di pale e di un piccolo mezzo. È forse
    questo l’aspetto più bello all’interno di un disservizio
    generalizzato; è questa la bella eccezione che ha fatto la differenza
    con alcuni egoismi...
               Per quanto riguarda, poi, il problema della nettezza urbana, il comune avrebbe dovuto suggerire alla
    società che gestisce il servizio la dotazione di un mezzo idoneo, oppure pale, mascherine e guanti da utilizzare per
    spostare i cassonetti ghiacciati. I sacchetti traboccanti dai secchioni sono stati infatti rimossi solo il 16.
               In questo caso, oltre all’incoscienza di alcuni automobilisti, si è registrata purtroppo anche qualche
    negligenza da parte di pochi abitanti; l’inerzia di chi ci amministra, però, ci induce a protestare fermamente. Di
    fronte a noi non abbiamo un interlocutore attento, ma riscontriamo solo incomprensione ed il muro della sordità
    mentale. L’elenco (negativo) delle cose promesse e non realizzate è lungo; lo risparmiamo al lettore per lasciare
    spazio ad altri articoli e foto documentali. Ricordiamo, comunque, all’Amministrazione, ai candidati sindaci e a chi
    si presenterà alla prossima consultazione amministrativa, che la maggior parte degli abitanti di Cese paga le tasse e
    tornerà a votare, nonostante tutto...
               Per ultimo rammentiamo che nel 1962 i cesensi, dopo lunga
    prova di sopportazione, sottoscrissero una protesta (già riportata
    in altro contesto), indirizzata al Prefetto dell’Aquila che recitava
    così: «I sottoscritti abitanti di Cese, frazione di Avezzano, stanchi del modo in
    cui sono stati sempre trattati e stanchi dell’abbandono più completo in cui si
    trova questo loro paese, rivolgono istanza all’Eccellenza Vostra affinché
    intervenga in loro favore per potersi staccare dal Comune di Avezzano e passare
    sotto il Comune di Scurcola Marsicana. Fiduciosi del Suo Intervento ringraziano
    e si sottoscrivono ».
    Seguivano 150 firme. Ora, più di ieri, è il caso di meditare.
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Foto di Stefania Semplice
Roberto Cipollone
                 Intervista a Italo Cipollone, nuovo candidato sindaco
È di questi giorni la notizia della candidatura a sindaco di Avezzano del Dottor Italo
Cipollone, stimato primario del reparto di Pediatria dell'ospedale cittadino, con lo
schieramento di Centrodestra, che in una prima fase sembrava puntare sull’avvocato
Antonio Milo.
Abbiamo raggiunto telefonicamente il dottor Cipollone per una breve intervista.
Dottor Cipollone, la sua è una candidatura a sorpresa o un aggiustamento in corsa, dopo il forfait di Milo?
         La mia è una candidatura della società civile; già in una prima fase c’era stato un
         avvicinamento a cui non mi ero sentito di rispondere positivamente, poi qualcosa è stato rivisto
         e ho deciso di dare la mia disponibilità.
Possiamo dunque parlare di una professionalità prestata alla politica?
         Assolutamente sì: sono una persona al di fuori e al di sopra della politica. Se per Milo si poteva
         parlare di reale schieramento politico, per la mia candidatura si deve far riferimento alla base,
         alla società civile come dicevo, perché è da lì che arriva. Il Gruppo di Centrodestra ha voluto
         puntare su di me anche per questo. D’altra parte, se si vuole costruire un programma valido
         con un’ampia base di consenso è necessario avere alle spalle una struttura solida.
Con quale spirito affronta questo impegno e quest’avventura?
         Con entusiasmo, con lo spirito di chi, giunto pressappoco al termine della propria carriera
         professionale, sente di poter dare ancora molto, in termini di impegno e di professionalità
         generica (quella politica arriverà certamente in corso d’opera), alla propria comunità ed ai
         propri concittadini. D’altra parte la politica è questo: mettersi al servizio di tutti.
Ha già individuato quelle che potrebbero essere le priorità per il territorio di Avezzano?
         La prossima settimana inizieremo a lavorare sul programma vero e proprio, ma qualche idea
         c’è già. Oltre all’aspetto legato alla vivibilità della città e delle frazioni, sarà sicuramente
         necessario mettere a punto alcune cose che sono già in cantiere, come la ristrutturazione e
         messa in sicurezza delle scuole e la tutela delle strutture sanitarie cittadine, tema quest’ultimo
         che occorrerà ovviamente condividere con la Regione in relazione ai finanziamenti disponibili.
         Tuttavia, la priorità che vorrei affrontare con maggior urgenza è quella dei giovani, che ad oggi
         ricevono meno rispetto agli altri e rappresentano la fascia di popolazione più maltrattata. È ora
         di impostare delle politiche a loro dedicate.
Il potenziale candidato di Centrosinistra e Terzo polo, Di Pangrazio, non è ancora uscito allo scoperto…
         Di Pangrazio è in ogni caso una persona validissima e conosce bene le dinamiche della
         politica; rispetto a me è un candidato schierato. Sono assolutamente sicuro che il nostro sarà
         uno “scontro” del tutto civile.
Per chiudere, come riassumerebbe il suo impegno politico?
         Futuro e giovani, senza retorica né facile populismo, solo concretezza.

                                               Manuela Cipollone
                  Gli angeli del pane… Se la Protezione Civile siamo noi!
Tanta neve così non l’ho mai vista in vita mia. Me lo hanno ripetuto in tantissimi alla fine della scorsa settimana,
quando alla fine sono riuscita a tornare a Cese dopo lo stop forzato causa-neve. Autostrada chiusa (anche se la
Strada dei Parchi è classificata come autostrada di montagna e costa di più delle altre perché in teoria la sua
manutenzione è più impegnativa; in teoria, perché alla fine la A24 e la A25 sono stati gli unici due tratti a
chiudere in tutta Italia) e strade locali impraticabili – e non devo raccontarlo a chi era qui – mi hanno trattenuto
a Roma, ma le notizie sono arrivate, così come le foto del paese sommerso e bloccato dalla neve. Per questo, è
stato con gratitudine e tanto orgoglio che ho letto sui giornali marsicani online della iniziativa della Pro Loco di
Cese, che nei giorni dell’emergenza ha comprato e distribuito il pane ai cittadini. A dimostrazione che la prima,
più efficace "protezione civile" siamo noi, i membri di una comunità, ogni volta che si pensa al bene e ai bisogni
della comunità. Che forse con una pagnotta fresca in casa si è sentita meno isolata, un po’ coccolata,
sicuramente considerata.
Ai consiglieri e ai soci che l’hanno pensato, ma soprattutto che l’hanno fatto: grazie!
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Foto di Stefania Semplice
LoRenzo Cipollone
                          CIÒ CHE VORREMMO FARE NEL MESE
                                    DI MARZO 2012
    24 marzo, sabato ore 20,30 – CELEBRAZIONE PENITENZIALE
                                – Organizzata dalla Confraternita della SS Trinità, la celebrazione è
                                aperta a tutta la comunità parrocchiale.
                                Saranno presenti tre confessori.
                                Durante la celebrazione sarà cantata “Compieta”
                                Cerchiamo di essere presenti tutti.
    25 marzo, Domenica       - FESTA DEGLI ANZIANI
                             L’Azione Cattolica di Cese e la Pro Loco di Cese sono orgogliose di
                             organizzare l’annuale Festa degli Anziani.
                             Sono invitate tutte le persone di Cese che hanno compiuto 60 anni.
                             Quando si dice TUTTE si intende dire TUTTE.
                             Escludendo le persone che purtroppo non possono proprio muoversi,
                             per le quali riserviamo le nostre preghiere, vorremmo che tutte le altre
                             fossero presenti.
                             In questo chiediamo la collaborazione dei giovani di famiglia per
                             un’opera di convinzione.
                                    Ore 11,30 CELEBRAZIONE EUCARISTICA
                                    Ore 12,30 PRANZO NEI LOCALI DELLA CHIESA VECCHIA
    30 marzo, venerdì               -PROCESSIONE DELLA MADONNA ADDOLORATA
    31 marzo, sabato                -VIA CRUCIS PER IL PAESE
                         SALVO ERRORI OD OMISSIONI E SEMPRE “SE DIO VUOLE”

                                                        Antonietta Faonio
              Dalla riunione del Consiglio della Pro-loco: elezione del nuovo Presidente
    Lo scorso 27 Gennaio il nuovo Consiglio della Pro Loco, approvato all'unanimità dall'assemblea dei soci riunitasi
    il 6 Gennaio, ha eletto come suo nuovo presidente il giovane e talentuoso Francesco Bonari. La carica di vice
    presidenti è assegnata a Giuseppe Cipollone e a Elisa Cipollone. Il nuovo presidente ha poi nominato come sua
    segretaria Antonietta Faonio. Questo nuovo Consiglio, caratterizzato dalla presenza di molti giovani e di molte più
    quote rosa, certamente si impegnerà a fare del suo meglio per il prossimo biennio anche grazie alla collaborazione
    di tutti i suoi soci. Un ringraziamento particolare va sicuramente al presidente uscente Giuseppe Cipollone che con
    la sua disponibilità e gentilezza è riuscito a mettere d'accordo giovanissimi e non, avvicinandoli all'associazione
    dimostrando loro quanto può essere gratificante fare qualcosa per il paese. Con la certezza che anche Francesco
    saprà fare altrettanto gli facciamo un grande in bocca al lupo! Detto questo... diamoci da fare!!

    Notizie dal Comune…
             Servizio di trasporto gratuito per gli ultrasessantacinquenni sotto un certo reddito
    Dal primo marzo verrà attivato il servizio di Anteas con il patrocinio del Comune per i residenti delle frazioni di
    Avezzano entro dei limiti di reddito. Avezzano - Comune e Anteas al fianco degli anziani delle frazioni. Dal 1 marzo
    sarà attivato il servizio di trasporto gratuito a chiamata (tel. 366/5405058) riservato agli ultrasessantacinquenni
    autosufficienti residenti nelle frazioni del comune di Avezzano (Antrosano, Borgo Incile, Borgo via Nuova,
    Castelnuovo, Cese, Paterno e San Pelino) che si trovano in situazione di disagio (reddito Isee inferiore a 7.500 euro
    annuali). Il servizio a sfondo sociale, assicurato dall’associazione nazionale terza età attiva per la solidarietà con il
    patrocinio dell’amministrazione Floris, è co-finanziato con i fondi del 5 per mille. “L’iniziativa di Anteas mirata ad
    alleviare le difficoltà di spostamento degli anziani delle frazioni”, affermano il sindaco Antonio Floris e l’assessore alle
    frazioni Vincenzo “Pissino” Gallese, “rappresenta una testimonianza concreta di aiuto verso i rappresentanti della terza
    età che hanno difficoltà negli spostamenti, soprattutto per le necessità di natura sanitaria”. I volontari dell’associazione
    Anteas, infatti, su prenotazione alla centrale operativa, saranno a disposizione degli anziani per: accompagnamento alle
    visite o agli esami medici in ospedale o nei centri di cura e di riabilitazione; ritiro e consegna di analisi cliniche a
    domicilio; acquisto e consegna di farmaci a domicilio. Il servizio di trasporto a chiamata (le prenotazioni si possono
    effettuare dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.30), grazie ai fondi affluiti nelle casse di Anteas derivanti dalla
    dichiarazione dei redditi dei cittadini, in questa prima fase, funzionerà fino alla fine dell’anno 2012. “Per aiutare i più
    deboli basta un semplice gesto di solidarietà”, afferma il presidente dell’associazione, Mario Gatti, “destinando la quota
    del 5 per mille della dichiarazione dei redditi del 2012 ad Anteas, codice 90030360664. Fondi che potranno consentire
    all’associazione di proseguire il servizio di trasporto gratuito agli anziani anche per il futuro”.
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Foto di Stefania Semplice
Cristina Cipollone
                                La Biblioteca de “La Voce delle Cese”
                                         Voltaire, ‘Candido’
Sebbene, nel giorno in cui scrivo, l’accesso all’asilo, ove è custodita la nostra biblioteca, sia ancora
bloccato dalla neve, consiglio a chiunque mi legga, di iniziare a richiedere in prestito il libro che
raccontiamo questo mese, perché davvero merita.

Breve, almeno nel numero di pagine, ma ricco di racconto. Ogni pagina è intensa di avvenimenti.

In Westfalia, nel castello del barone di Thunder-ten-tronckh, vivono felici e ingenui Candido, figlio
della sorella del barone, madamigella Cunegonda, sua figlia e Pangloss, insegnante di "metafisico-
teologo-cosmoscemologia" e convinto dall'inizio alla fine che tutto sia BENE in questo mondo.
Un giorno Cunegonda, scopre Pangloss tra i cespugli con la cameriera e ne imita subito l'esperienza
abbracciando Candido dietro un paravento.
Sorpresi dal signor Barone, Candido é cacciato a pedate dal castello.
Candido, così, si scontra subito con l'atrocità del mondo. Morto di fame e di stanchezza, é arruolato a
forza tra i Bulgari e costretto a suon di bastonate a fare gli esercizi militari della celebre armata
di Federico II di Svevia.
Dopo una rovinosa battaglia fugge e si rifugia in Olanda, ed inizia a mendicare. Viene raccolto da un
pietoso anabattista, Giacomo, e a casa di questi incontra Pangloss reso irriconoscibile dalla sifilide.
Pangloss gli racconta che il castello dove era cresciuto era stato distrutto dai nemici e Cunegonda
violentata e uccisa.
I tre si imbarcano per Lisbona ma durante il viaggio una tempesta fa naufragare la nave e Giacomo
perde la vita. A Lisbona avviene un terribile terremoto che miete 30.000 vittime. Una volta arrivati in
città Candido e Pangloss vengono arrestati poiché ritenuti eretici e condannati a morte: Pangloss viene
impiccato mentre Candido se la cava con una fustigazione.
Lo stesso giorno, la terra trema di nuovo. A Candido si avvicina misteriosamente una vecchia.
La vecchia conduce Candido da Cunegonda. Questa, violentata e rovinata dai Bulgari, che avevano
messo a ferro e a fuoco il castello, non era morta, come invece aveva raccontato Pangloss, ma venduta
ad un giudeo che ne divideva i favori con il Grande Inquisitore. Candido uccide i due uomini e fugge
con la vecchia e Cunegonda a Buenos Aires.
Arrivati a Buenos Aires, Cunegonda é accolta dal governatore, di cui diventa la favorita, ma Candido,
perseguitato dalla giustizia, é costretto a fuggire in Paraguay. Ritrova qui il fratello di Cunegonda al
quale rivela l’intenzione di sposarla. Il giovane gli sputa in faccia la diversità del ceto sociale così
Candido lo uccide, ne indossa gli abiti e fugge.
Dopo varie peripezie giunge in Eldorado. E' il regno della felicità, dove non esistono denaro, né
violenza, né tribunali, né preti. Dopo un periodo di tranquillità decide di tornare alla ricerca di
Cunegonda; manda un suo compagno a riscattarla, confidando di rincontrarli entrambi in Europa.
Disperato per la malvagità umana, cerca come compagno di viaggio il più infelice uomo della regione.
Entra così in scena Martin, il filosofo pessimista, tutto l'opposto di Pangloss.
Martin, durante il viaggio verso l'Europa, espone a Candido il suo pessimismo, secondo cui esistono
due princìpi , il bene e il male, Dio e il Diavolo che si contendono l'universo. A Venezia, dove sperava
di ritrovare Cunegonda, Candido incontra Paquette, la vecchia amante di Pangloss, divenuta
prostituta. Viene a sapere che Cunegonda si trova a Costantinopoli, dove è divenuta schiava di un
avventuriero.
Sulla nave, diretto alla ricerca dell’amata, Candido riconosce nei due forzati incatenati ai remi il
filosofo Pangloss, sopravvissuto all’impiccagione, e il fratello di Cunegonda, curato dalla ferita mortale
inflittagli da Candido.
Li riscatta entrambi e tutti quanti giungono in Turchia. A Costantinopoli Candido spende le sue ultime
ricchezze per liberare Cunegonda, invecchiata e diventata orrendamente brutta e noiosa. La sposa e si
stabilisce in una piccola fattoria insieme a tutti gli altri.
Il lavoro di tutti fa fruttare il terreno poiché ciascuno esercita i propri talenti, filosofando e ragionando
il meno possibile.
Se vuoi leggere per esteso questa storia, contatta Manuela o Arianna, oppure scrivi a
lavocedellecese@tiscali.it.
L’elenco    completo     dei     titoli     disponibili     in   biblioteca   è   consultabile   dal    link:
http://www.lavocedellecese.it/modificabili/elenco_libri.pdf
                                                                                                                5
Foto di Stefania Semplice
Arianna Cipollone
                                                   Ridere, piangere o…
    La tassa sull’ombra?????? Congelata, ancora una volta, dall’ennesima
    notizia al tg, mi domando se sia ancora un’iperbole pour parler dire che
    prima o poi “ci faranno pagare anche l’aria” o se ci stiamo davvero
    arrivando, all’assurdo che diventa realtà dico. Insomma dopo aver sentito
    della tassa sull’ombra che le insegne dei negozi proiettano sui marciapiedi
    o quella delle tende che finiscono con “l’occupare il suolo pubblico”,
    un veloce giro sul web ed eccole: le tasse più ridicole che abbiamo in Italia.
    Sfuggirà infatti ad alcuni, almeno ai più giovani, io ne ignoravo diverse, che nel nostro Belpaese paghiamo
    imposte tipo:
    Tassa sui gradini: la devono pagare tutti coloro che sono proprietari di case che hanno i gradini d’ingresso su una strada
    pubblica.
    La tassa sui ballatoi: riesumata dal Comune di Agrigento nel 2008 va pagata dai condomini che abbiano ballatoi rivolti
    sulla strada pubblica.
    Tassa sui funghi: c’è un’imposta di bollo sui permessi per raccogliere i funghi.
    Tassa sul tricolore: anche per esporre la bandiera italiana si rischia di dover pagare una tassa sulla pubblicità. E’ recente il
    caso di un signore di Desio che si è visto richiedere un importo di 280 euro per avere esposto fuori dal suo albergo la bandiera
    dell’Unione europea e quella italiana.
    Tassa sui cani: alcuni Enti locali hanno o sono in procinto di istituire nuovamente la tassa sul possesso dei cani (divenne
    obbligatoria definitivamente nel 1931). La tassa consiste nel pagamento di un corrispettivo annuale per il possesso di ogni
    singolo cane custodito che varia dai 20 euro ai 50 euro per ogni cane di proprietà a seconda della taglia dell’animale.
    Tassa sugli sposi: alcuni enti locali per consentire il matrimonio in Comune hanno previsto il pagamento di un corrispettivo.
    A Roma, ad esempio, per sposarsi in Campidoglio nel week-end bisogna pagare 200 euro; 150 euro se ci si sposa nei giorni
    feriali. Dalla tassa sugli sposi il Comune di Sorrento incassa, addirittura, 6 milioni di euro all’anno.
    Tra parentesi -ma per onor di cronaca va detto- anche in diverse parrocchie -non nella nostra Deo gratias- si
    chiede ai futuri sposi una quota fissa (non un’offerta libera!!) per poter celebrare il matrimonio in Chiesa.

    Tassa sulle centrali fantasma: in bolletta elettrica i consumatori pagano un fondo per un premio ai Comuni che ospitano
    centrali nucleari. Si paga un euro ogni 5000 kWh. Probabilmente non ci saranno centrali almeno per i prossimi 10 anni, ma
    intanto la bolletta continua ad addebitare questo costo.
    Tassa sul morto: se uno muore, va pagata una tassa per il rilascio del certificato di constatazione di decesso rilasciato
    dall’ufficiale sanitario dell’Asl, 35 euro più un euro di bollettino postale.
                                                                                                        (fonte: www.borsaitaliana.it)
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    Imposta sull’uscita di casa: E’ la tassa sui passi carrai che ricorda le imposte medievali ma nasce nel 1997.
    Tassa sulle paludi: Nasce nel 1904 da un regio decreto che prevedeva il pagamento di un contributo per la bonifica delle
    paludi che diventavano terre coltivabili. Intanto si continua a pagare.
    Tassa sulla disoccupazione: Si tratta della nota tassa per la partecipazione nei concorsi pubblici. Da un decennio si riscontra
    sempre più spesso nei bandi di concorsi pubblici la c.d. tassa di concorso, che in mancanza di pagamento ed esibizione di
    avvenuto pagamento, diventa condizione di esclusione dalla procedura concorsuale
    Tassa per guidare: Anche il rilascio di patenti per l’autorizzazione alla guida dei veicoli è soggetta a tassa.
    Tassa sul frigorifero: E’ soggetta a tassa sulle concessioni governative l’autorizzazione a detenere macchine frigorifere
    Tassa sullo studente: lo studente universitario è tenuto ha pagare un’imposta regionale per il diritto allo studio universitario.
                                                                                                          (fonte: www.abindustria.it)

    A me personalmente è capitato di dover pagare una sorta di tassa all’Università de L’Aquila pari a 50 € per
    richiedere il riconoscimento dei crediti degli esami della laurea e, qualora essi mi fossero stati globalmente o
    anche parzialmente riconosciuti ed io avessi “accettato” la legittimità di tale riconoscimento, avrei dovuto
    ancora pagare un supplemento di tassa di 150€, bah…
                        --------------------------------------------------------------------------------------
    …e tralascio, perché già comparsa sulle pagine di questo giornale (cfr. La Voce delle Cese, Nr 14), la disamina
    delle accise….alimenterebbe solo il nostro già ingombrante fastidio.
    Insomma non mi pare di essere tanto lontani da quando lo zar Pietro il Grande introdusse la tassa
    sull’anima (credenti o non credenti non faceva differenza, www.qnm.it); era il 1718.
    Ed era il 1° secolo d.C. quando Vespasiano impose quella sulle urine (da qui il detto “pecunia non olet”).
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Foto di Stefania Semplice
Altre istantanee delle Cese innevata… (foto prese dai Cesaroli su Facebook)

La piazza del monumento ai caduti (Roberto)               La casa del parroco (Roberto)

              Il corso (Roberto)                Jo Burghitto (verso la Pro-Loco) (Roberto)

              Via San Sebastiano (Mirko)                 Le scalette della Chiesa (Mirko)

 Piccoli Cesaroli crescono… (Eugenio)              Via Madonna delle Grazie (Roberto)
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Foto di Stefania Semplice
Dallo scorso numero…

                                      Giacomo Torge                   Antonio Casale e Enzo Natale

Articoli e rubriche curati da Arianna, Cristina, Eugenio, Lorenzo, Manuela, Osvaldo e Roberto Cipollone;
Antonietta Faonio. Grazie ad Adele, Alfredo, Osvaldo e Roberto Cipollone per le foto ed ai “consulenti” per il
prezioso supporto. Per informazioni, proposte, commenti e suggerimenti scrivete a: Redazione “La Voce delle
Cese”, Pro Loco Cese dei Marsi, Via C.Cattaneo 2, 67050 Cese di Avezzano (AQ) oppure a:
lavocedellecese@tiscali.it .          Sito web: www.lavocedellecese.it .
Foto di Stefania Semplice Foto di Stefania Semplice
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