FIGURE - Vicentini nel Mondo

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FIGURE - Vicentini nel Mondo
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N.03 I NOVEMBRE 2020 I ANNO 67

 FIGURE

  Ricordando Candido Portinari,
  grande pittore vicentino nato in
  Brasile, e altre persone a noi care

Periodico bimestrale dei “Vicentini nel Mondo” Direzione, Redazione, Amministrazione via E. Montale, 27 - 36100 Vicenza | Tel. 0444 325000 | M. 340.8837741 | info@entevicentini.it
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03 I NOVEMBRE I 2020

SOMMARIO
04    IL DIRETTORE
      Abbiamo scoperto cosa vuol dire distanza
05    IL PRESIDENTE
      Tempi difficili e addii che ci fanno ancora più forti                        PAG.

06    REGIONE
      Elezioni, ha vinto il Veneto
                                                                                   09
08    ATTIVITÀ VICENTINI NEL MONDO
      Una Lusiana dipinta da Candido
09    RITRATTO D’ARTISTA/1
      “Portinari of Brazil”, il volo di una superstar
12    RITRATTO D’ARTISTA/2
      Dall’Onu alle banconote brasiliane, una popolarità planetaria              PAG.
13    ATTIVITA’ VICENTINI NEL MONDO
      Vicentini nel Mondo, i soci crescono                                       14
14    IN MEMORIA
      Karin, vicentina d’Argentina
16    LIBRI
      Vicentini in Australia, prima amici e poi nemici
18    LIBRI
      Un mondo di Disconzi
19    LIBRI
      Zanella, poeta vero. Cioè eterno
20    CRONACHE
      Nasce un premio letterario
21    SPORT
      La “Lanemania” colpisce in Australia
22    COVER STORY                                                                                PAG.
      Ad Asiago il cuore di Baù batte con quello dei neonati
                                                                                                 21
24    STORIE
      Non c’è sabato senza Marta a Radio Tacuarembò
25    STORIE
      Bicego, energia scledense nella moto del futuro
26    STORIE
      In viaggio con Giorgia Miazzo nel passato degli emigranti
27    I CIRCOLI
      VICENTINI NEL MONDO

  Si comunica che la pagina FB ufficiale
  dell’associazione è:
                                                                                          PAG.
  @AssociazioneVicentininelMondo
  Scrivi a:                                                                               25
  info@entevicentini.it

Direttore Responsabile: Stefano Ferrio
Progetto grafico: Lucia Campiello - Workin Studio
Segreteria di redazione: Patrizia Bombi
Ufficio Postale - Vicenza Ferrovia (Italy) - Tassa riscossa / Taxe perçue Reg.
del Trib. di Vicenza N. 206 - 26 gennaio 1967 - Numero di
iscrizione al ROC: 340 29/08/2001
Stampa:
Foto copertina: Vicenza: veduta di San Lorenzo e tela di Candido Portinari
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Il direttore
                                   Stefano Ferrio

     Abbiamo scoperto cosa vuol dire “distanza”
     In questi mesi di pandemia, a Vicenza come a Montréal a Caracas o a Sydney, abbiamo tutti
     avuto modo di meditare sul termine “distanza”. Da cui dipende in buona parte la nostra salvez-
     za. Con effetti a volte paradossali.
     Da una parte, due metri di distanza da una persona, incontrata in piazza a Vicenza o lungo il
     ponte di Bassano, somigliano all’infinito, perché, per evitare rischi di contagio, non possiamo
     colmarli se non per un rapido saluto fatto con i gomiti. Dall’altra, trenta o quarantamila chilo-
     metri di separazione sulla carta geografica, come succede a noi Vicentini nel Mondo sparsi per
     quattro continenti, si annullano nella consapevolezza che stiamo condividendo la medesima an-
     goscia di fronte a una così terribile catastrofe, ma anche la medesima speranza in una sua fine
     più vicina possibile. Perché, è ormai chiaro a tutti che usciremo da questo incubo solo quando
     il virus risulterà debellato “ovunque”: davanti al teatro Olimpico di Vicenza, come fuori dall’ufficio
     postale di Mondelange, o nei pressi di quella Casa Rosada di Buenos Aires da dove ci mandava
     notturne istantanee la cara Karin Orlandi, alla cui memoria di benemerita Vicentina nel Mondo
     dedichiamo in questo numero pagine scritte con il cuore. Il contagio zero in Italia o in Australia
     servirà a ben poco finché persone continueranno ad ammalarsi in altri Paesi, tenendo desto
     l’allarme di nuove infezioni, sofferenze e disagi.
     Fra queste due sensazioni, così inedite fino a un anno fa, la seconda rappresenta un tesoro a
     cui faremo bene a non rinunciare anche quando il Covid sarà un ricordo. Perché, a quel punto,
     se da una parte potremo tornare ad abbracciare e baciare amici e conoscenti incrociati al bar o
     dal fruttivendolo, dall’altra sarà utile per la nostra vita conservare la coscienza di un bene comu-
     ne chiamato “vita umana”. La quale ci unisce tutti in un medesimo destino, anche se separati
     da oceani, continenti e fusi orari. Nel nostro piccolo, abbiamo avuto modo di comprenderlo
     in occasione dello scorso numero della rivista dove, a partire da quei selfie con mascherina in
     copertina, abbiamo composto un reportage di racconti e immagini sui giorni del coronavirus
     provenienti da tanti circoli di Vicentini nel Mondo.
     Così da far risultare chiaro che siamo oggi tutti, allo stesso modo, prigionieri del virus, e che
     solo quando potremo pubblicare quella stessa copertina, ma fatta di selfie senza mascherina,
     avremo diritto di brindare assieme a una “nuova” normalità lungo cui incamminarci. E’ ancora
     presto per avere certezze definitive ma, nel frattempo, questi primi sette mesi di Covid 19 ci
     dicono che, una volta fuori dal tunnel, se lo sviluppo della pandemia continuerà secondo il trend
     attuale, noi italiani potremo forse voltarci indietro con un minimo di desueto orgoglio nazionale.
     Additata all’inizio come Paese fra i più funestati e disastrati dal coronavirus – e i numeri erano,
     in tal senso, tragicamente impietosi – quest’Italia che ha perseguito una politica sanitaria così
     rigorosa, a cui una popolazione di oltre 60 milioni di abitanti si è adeguata in modo ammirevole,
     ha saputo risollevarsi in modo esemplare dalla disastrosa, e terrificante, situazione dello scorso
     marzo.
     Non siamo certo al salvo, come i numeri di morti e contagi ci ricordano ogni giorno. Ciò nono-
     stante, come Vicentini nel Mondo, possiamo sentire di fare la nostra minuscola e preziosissima
     parte di italiani che a questo bislacco e amatissimo mondo vogliono garantire un domani. Un
     futuro in cui ogni distanza sia colmabile.

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Il Presidente
                               Ferruccio Zecchin

Tempi difficili e addii che ci fanno ancora più forti
È iniziato l’autunno e stiamo vivendo una fase di grande incertezza. Sono passati sette mesi e
il coronavirus sta minando alle fondamenta i pilastri di una società impaurita. Calcisticamente
parlando, giochiamo solo in difesa perché latitano le menti capaci di imbastire un qualsivoglia
contrattacco, che significa avere idee.
All’aspetto sanitario si aggiunge così quello economico, con una crisi già manifesta che minac-
cia di esplodere con conseguenze inimmaginabili. Le falle, dapprima fessure, stanno diventando
voragini. L’uomo è riuscito a costruire una società che non riesce più a governare, fagocitato
dalla ricerca sfrenata di un benessere fittizio, inconcludente. Nuvole cupe spuntano all’orizzonte,
e il pensiero va alle cause delle grandi migrazioni del passato, che hanno coinvolto milioni di
persone, private della prospettiva di una vita dignitosa. Anche allora si era perso il senso delle
cose, ignorando le difficoltà di un popolo che meritava di essere diversamente governato. Allora
emigrarono tante braccia che contribuirono a fondare “paesi e città” ed economie forti, presup-
posto per raggiungere l’agognata emancipazione.
Ora emigrano le “menti”, impoverendo il nostro tessuto sociale, togliendo quel lievito di cui la
nostra Italia ha tanto bisogno. In un mondo interconnesso appare sempre più evidente che la
situazione è critica a ogni latitudine, ma ciò non deve giustificare la nostra inedia. Gli emigranti e
i loro discendenti stanno vivendo situazioni difficili, analoghe alle nostre.
Come Associazione non cediamo di un passo riguardo agli impegni che ci siamo assunti, so-
stenuti dalla passione dei tanti Sindaci e rappresentanti delle amministrazioni comunali, così
come dalla Provincia di Vicenza, dalle organizzazioni sindacali e di categoria, dalla Camera di
Commercio, dalla Diocesi. Cerchiamo di riaprire il sipario programmando iniziative compatibili
con le norme restrittive vigenti. Lo scopo è quello di essere vicini moralmente e, per quanto pos-
sibile, con nuovi progetti, ai nostri Circoli sparsi nel mondo. Un esempio tra i tanti: il concorso
internazionale della Provincia di Vicenza per la poesia e prosa in dialetto vicentino, organizzato
dai Vicentini nel Mondo assieme al Cenacolo dei Poeti Dialettali, e aperto, con una specifica
sezione, ai nostri emigranti. A questo aggiungo la celebrazione della Festa dell’Emigrante di
Lusiana, con la consegna della Targa d’Oro alla memoria del grande pittore sudamericano
Candido Portinari, figlio di emigrati vicentini in terra brasiliana. Le sue tele hanno raccontato il
dramma umano della gente povera, dell’emigrato che sostituiva la mano d’opera degli schiavi,
senza protezioni e tutele.
Intensificheremo il nostro impegno anche per ricordare i soci che sono stati per anni pilastri del
nostro mondo associativo e che, come dicono gli alpini “hanno deposto lo zaino a terra e sono
andati avanti”. Marisa Martinello e Guido Fochesato da Griffith, sempre disponibili e pronti per le
tante iniziative del Circolo e Karin Orlandi, Presidente del Circolo di Buenos Aires, che un male
incurabile ci ha strappato nel pieno della sua giovane esistenza. Il loro sorriso ci accompagnerà
per sempre.
Infine, un pensiero e un augurio dopo il voto regionale. La riconferma plebiscitaria del Governa-
tore Luca Zaia, apprezzata dalla stragrande maggioranza dei veneti, ci fa sperare nella continu-
ità dell’impegno dell’istituzione. L’obiettivo comune è quello di rafforzare il legame tra il Veneto e
quei figli della nostra terra che vivono lontano ma che hanno il cuore pulsante tra di noi.

                                                                                                         05   N.3.2020
FIGURE - Vicentini nel Mondo
REGIONE
                        VENETO

     Elezioni, ha vinto il Veneto
     CON IL “PLEBISCITARIO” 76,79% DI VOTI RACCOLTI, IL CONFERMATO GOVERNATORE
     LUCA ZAIA RITROVA ANCHE IL CONSENSO DI TANTI CITTADINI SOLITAMENTE SCHIERATI
     CON IL CENTROSINISTRA. A DIMOSTRAZIONE DEL VALORE INDISCUTIBILE DI UN
     “MODELLO VENETO” ESALTATO DALLE RISPOSTE SANITARIE E SOCIALI DATE ALLA
     PANDEMIA IN CORSO. E ORA SI VOLTA PAGINA, FRA IL RITORNO DEL TEMA
     DELL’AUTONOMIA E GLI EXPLOIT DI NUOVI PROTAGONISTI POLITICI, ANCHE VICENTINI

     Un plebiscito, più che una ricon-
     ferma per il governatore in carica
     Luca Zaia, trevigiano di Godega, 52
     anni, dottore in agraria, rappresen-
     tante della Lega Nord, eletto per il
     terzo mandato consecutivo. Que-
     sto è il responso delle consultazioni
     regionali svoltesi in Veneto, il 20 e
     21 settembre, dove hanno votato
     2milioni522mila519 cittadini, pari al
     61,14% degli oltre quattro milioni-
     100mila aventi diritto. Significativa
     percentuale, questa dei votanti,
     aumentata di quattro punti rispet-
     to al 57,16% del 2015. Ciò infatti
     si verifica nell’anno del coronavirus
     che, in linea teorica, si presentava
     come possibile movente di diser-          Luca Zaia, rieletto governatore del Veneto con quasi il 77% dei voti.
     zione delle urne e dei loro inevitabili
     ammassamenti.
     In questo contesto, il 76,79% delle       pressocché speculare i dati regio-            l’autonomia. Quella del coronavirus
     preferenze espresse dai veneti ha         nali: affluenza del 61,8%, 77,44%             è la storia che più ha segnato noi
     premiato la coalizione di centro-         dei voti a Zaia e 15,39% a Loren-             veneti. Sono cosciente che non tut-
     destra formata dalle liste di: “Zaia      zoni. Ciò ha comportato l’elezione            ti quelli che mi hanno votato sono
     Presidente”, Lega, Fratelli d’Italia,     di nove consiglieri vicentini. Sette          del mio partito: voglio garantire che
     Autonomia per il Veneto e Lista Ve-       sono della maggioranza, e per l’e-            rappresenterò tutti, e che cercherò
     neta Autonoma. Ciò comporta l’ele-        sattezza sono quattro della lista             di non deludere anche loro”.
     zione di 40 consiglieri regionali, che    Zaia Presidente – ovvero Roberto              Quando parla di autonomia, Zaia fa
     si affiancheranno in maggioranza al       Ciambetti, Stefano Giacomin, Silvia           riferimento al referendum regionale
     presidente Zaia.                          Maino e Marco Zecchinato – due                del 22 ottobre 2017, quando oltre
     Alla coalizione di centrosinistra for-    della Lega Nord, ovvero Nicola Fin-           il 98% dei votanti si è espresso a
     mata da Partito Democratico, Ve-          co e Manuela Lanzarin, oltre alla             favore di una maggiore autodeter-
     neto che Vogliamo, Europa Verde,          rappresentante di Fratelli d’Italia           minazione politica ed economica
     +Veneto e Sanca Autonomia, per            Elena Donazzan. Per la minoranza              della regione, assecondando uno
     essere guidata dal vicesindaco di         di centrosinistra, i due eletti della         dei punti di forza su cui Zaia basa
     Padova Arturo Lorenzoni, spetta il        provincia di Vicenza sono la rappre-          la propria linea sin dai propri esordi.
     15,72% dei voti, con conseguente          sentante dei Verdi Cristina Guarda e          In questo primo discorso, magari
     nomina di nove consiglieri a palaz-       il democratico Giacomo Possamai.              dettato dall’emozione, e proprio per
     zo Ferro Fini, sede veneziana del-        “Non nego che sono molto emo-                 tale motivo ancora più rivelatore del
     la Regione. Da qui, per mancato           zionato” ha esordito Luca Zaia,               suo stato d’animo, il governatore
     raggiungimento del quorum, reste-         chiamato a commentare il verdet-              lega il tema dell’autonomia a quello
     ranno fuori le altre sette formazio-      to delle urne. E ha poi continuato:           del coronavirus e, conseguente-
     ni politiche presentatesi al voto, a      “Questo terzo mandato mi dà una               mente, della rappresentatività. Non
     cominciare dal Movimento 5 Stelle.        grande responsabilità, è un voto              c’è dubbio che il 2020 sarà ricor-
     A Vicenza e provincia, il voto del        dei veneti per il Veneto. L’obietti-          dato come l’anno della pandemia
     20 settembre rispecchia in modo           vo ora è uno solo: portare a casa             di Covid 19 che ha colpito, e sta

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FIGURE - Vicentini nel Mondo
REGIONE
                   VENETO

tuttora colpendo, il Veneto in modo      sere stato votato anche da migliaia       finire nuove leadership e nuove,
massiccio, a cominciare dal primo        di elettori che non si riconoscono        possibili coalizioni, con spazi di
focolaio italiano, sviluppatosi nel      nel suo partito, la Lega Nord. Lo fa      manovra che, sulla carta, potranno
territorio padovano di Vo’ Euganeo,      basandosi soprattutto sul 44,57%          interessare due neoeletti consiglie-
dove abitava anche la prima vittima      di voti che hanno premiato diretta-       ri regionali vicentini, protagonisti
riconosciuta del virus, un pensiona-     mente la sua lista, percentuale con       di formidabili exploit di preferenze.
to deceduto il 21 febbraio scorso.       cui avrebbe comunque vinto cor-           Una è la confermata rappresentan-
Da allora l’azione del virus non si      rendo in solitudine.                      te di Fratelli d’Italia Elena Donaz-
è mai interrotta, così come in ogni      Ora si volta pagina, e probabilmente      zan, bassanese, 48 anni, che con i
parte del mondo, portando a nu-          in modo molto più radicale di quan-       suoi 10mila744 voti, oltre a risultare
meri che, in continua evoluzione, il     to fa pensare questo voto veneto,         la quinta in tutta la regione per nu-
23 settembre scorso toccavano nel        inserito in un contesto elettorale        mero di schede, appare destinata a
Veneto 26mila4 casi di contagio e        dove erano chiamate alle urne altre       una possibile, nuova investitura da
2mila165 decessi. Ma è altrettanto       cinque regioni: la Liguria e le Mar-      assessore nella terza giunta Zaia
indubbio che, fra le regioni italiane,   che, assegnate allo schieramento di       (nella giunta uscente aveva le dele-
a fronte di un’offensiva virale senza    centrodestra; la Campania, la Pu-         ghe al lavoro e all’istruzione). L’altro
precedenti da un secolo a questa         glia e la Toscana, rimaste al centro-     è Giacomo Possamai, vicentino,
parte (dai tempi della pandemia          sinistra. Un risultato di parità, tre a   30 anni, secondo assoluto in tutta
di influenza spagnola, per essere        tre, accompagnato dalla vittoria del      la regione con 11mila515 voti, pre-
chiari), il Veneto si è subito distin-   sì (anche in Veneto) nel referendum       ceduto unicamente dal leghista Ro-
to per politiche virtuose di moni-       confermativo sul taglio dei parla-        berto Marcato. Di lui si parla come
toraggio e contenimento del virus,       mentari proposto dal Movimento 5          di un astro nascente del centrosini-
adottando misure di prevenzione e        Stelle, con futuri riflessi sulla nuova   stra, tanto da essere indicato come
cura grazie a cui la sanità di questa    legge elettorale a cui ora si dovrà       futuro sfidante di Luca Zaia, e forse
regione si è confermata “modello”        mettere mano in vista delle prossi-       su palcoscenici più grandi di quello
di riferimento, e non solo in Italia.    me consultazioni politiche, teorica-      veneto.
Ecco perché Zaia ha ogni ragione         mente fissate per il 2023.
di dichiararsi consapevole di es-        Tre anni non sono pochi per de-                                 Stefano Ferrio

Le sei elezioni comunali
CONGRATULAZIONI DAL BRASILE AL NUOVO SINDACO DI MALO

La tornata elettorale delle regionali    nonché gemellata con Malo.
è stata utilizzata anche per le ele-     Il messaggio porta la firma del pre-
zioni comunali dove si doveva pro-       sidente del consiglio comunale,
cedere al rinnovo dell’amministra-       Aroldo Frigo Junior.
zione per scadenza del mandato           Sempre al centrodestra vanno as-
precedente.                              segnate le elezioni di Albettone,
Erano sei i comuni del Vicentino         dove si afferma Francesca Rigato,
chiamati alle urne il 20 e 21 settem-    e di Cogollo del Cengio, dove resta
bre scorso, con attenzioni anche         in carica Piergildo Capovilla.
dall’estero, coerentemente con una       Vittoria di una lista civica a Posina,
globalizzazione ormai avanzata del       dove il nuovo sindaco è Adelio Cer-
pianeta. Ciò spiega le congratula-       vo, mentre il centrosinistra ottiene
zioni che Moreno Marsetti, appena        due affermazioni: a Lonigo, dove
eletto sindaco di Malo in rappre-        Pier Luigi Giacomello vince al primo
                                                                                   Mascherine e gel disinfettante alle urne.
sentanza della Lega, ha ricevuto         turno, senza bisogno del ballottag-
dal consiglio comunale di Nova Ve-       gio previsto per comuni dai 15mila
neza, cittadina brasiliana sede di       abitanti in su, e a Recoaro, dove si      gato, fino allo scorso anno sindaco
un circolo di Vicentini nel Mondo,       insedia in Comune Armando Cune-           di Valli Del Pasubio.

                                                                                                                      07       N.3.2020
FIGURE - Vicentini nel Mondo
ATTIVITÀ
                        VICENTINI NEL MONDO

     Una Lusiana dipinta da Candido
     JOÃO PORTINARI, FIGLIO DEL GRANDE PITTORE DI ORIGINI VICENTINE, È STATO
     BLOCCATO IN BRASILE DALLA PANDEMIA. CERIMONIA DI PREMIAZIONE RINVIATA,
     MA GIORNATA DELL’EMIGRANTE RICCA COMUNQUE DI EMOZIONI, DOVUTE ALLA
     RIEVOCAZIONE DI UN COSÌ GRANDE ARTISTA, CONSIDERATO COME UN EROE
     NAZIONALE NEL PAESE SUDAMERICANO

     Una domenica come un quadro di
     paese, corale e avvincente, che il
     grandissimo “vicentino del Brasi-
     le” Candido Portinari non ha dipin-
     to sulla tela mentre era in vita, ma
     nell’immaginazione dei presenti,
     quasi sessant’anni dopo la sua
     morte. Così si lascerà ricordare la
     cinquantaduesima edizione della
     Giornata dell’Emigrante organizza-
     ta, il 2 agosto scorso, dal Comune
     di Lusiana Conco con la partecipa-        In senso orario: rappresentanti dei Comuni fuori dalla chiesetta di Velo e il Presidente di Vicentini
                                               nel Mondo, Ferruccio Zecchin assieme alla sindaca di Lusiana, Antonella Corradin, e al giornalista
     zione consueta dell’Associazione          Paolo Meneghini, biografo di Candido
     Vicentini nel Mondo.
     Restrizioni e rinunce dovute alla         zari, nonché Sara Mettifogo, asses-
     pandemia di Covid 19 ancora in            sora del Comune di Chiampo, che
     corso hanno rivoluzionato l’origi-        ha raccontato del gemellaggio im-
     nario programma della Giornata,           postato fra il suo paese, dove nel
     che doveva incentrarsi sulla con-         XIX secolo nasceva Giovanbattista,
     segna della targa, prevista come          padre emigrante del pittore, e Bro-
     momento culminante della mani-            dowski, la cittadina brasiliana dove
     festazione, a João, l’unico figlio di     la famiglia Portinari ha messo radi-
     Candido Portinari. E’ quest’ultimo        ci. A fare gli onori di casa è toccato
     l’artista nato nel 1903 a Brodowski,      alla sindaca di Lusiana Conco, An-
     cittadina dello stato di San Paolo,       tonella Corradin, e al presidente di                  opere riconosciute, fra cui i due af-
     da emigranti di Chiampo, e morto          Vicentini nel Mondo, Ferruccio Zec-                   freschi su guerra e pace dipinti per
     nel 1962 a Rio de Janeiro, onorato        chin, che nel suo intervento ha ri-                   la sede delle Nazioni Unite, a New
     dai connazionali come il più grande       cordato con parole bellissime Karin                   York, onorato in Brasile più di una
     pittore brasiliano di ogni tempo.         Orlandi, la presidente del circolo di                 superstar del calcio, come ci ricor-
     Il perdurare dei contagi sia in Brasi-    Buenos Aires di Vicentini nel Mon-                    dano i tre giorni di lutto nazionale
     le che in Italia ha impedito il viaggio   do, improvvisamente scomparsa.                        decretati per la sua scomparsa, av-
     a João Portinari, costringendo gli        Sul sagrato della chiesetta di Velo,                  venuta il 6 febbraio 1962.
     organizzatori a rinviare al prossimo      la messa è stata poi celebrata da                     In attesa di procedere alla cerimo-
     anno la cerimonia di premiazione,         don Giuseppe Bonato e padre Do-                       nia di consegna della targa intito-
     ma questo ineluttabile “taglio” del       menico Colossi, rispettivamente                       lata alla sua memoria dal Comune
     programma non ha impedito di ri-          delegato per la vita religiosa e diret-               di Lusiana, del figlio degli emigranti
     evocare degnamente l’esistenza, in        tore di Migrantes in seno alla dioce-                 vicentini Giovanbattista Portinari e
     parte avventurosa e sorprendente,         si di Vicenza, assieme al parroco di                  Domenica Turcato hanno parlato,
     di un personaggio di tale grandezza.      Lusiana, don Sante Varotto, mentre                    al teatro di Lusiana Conco, il figlio
     Al teatro di Lusiana sono interve-        a conclusione della giornata è inter-                 João, tramite un video giunto dal
     nuti, per brevi saluti istituzionali,     venuta la deputata della Lega Silvia                  Brasile, e il giornalista Paolo Me-
     il consigliere regionale Maurizio         Covolo, vicentina di Marostica.                       neghini, alla cui magistrale lezione
     Colman, il consigliere provinciale        Ovviamente, protagonista assoluto                     sulla vita dell’artista dedichiamo il
     Giorgio Santini, il consigliere del       dell’intera giornata è stato Candido                  prossimo pezzo di questo stesso
     Comune di Vicenza Andrea Pelliz-          Portinari, autore di oltre 5mila500                   numero di Vicentini nel Mondo.
                                                                                                                                       S.F.
08
FIGURE - Vicentini nel Mondo
RITRATTO
                  D’ARTISTA/1

“Portinari of Brazil”, il volo di una superstar
COSÌ IL GRANDE PITTORE DI ORIGINI VICENTINE FU CHIAMATO DALLA STAMPA
AMERICANA NEI PRIMI ANNI ‘40. ALLA GIORNATA DI LUSIANA IL GIORNALISTA PAOLO
MENEGHINI HA RACCONTATO LA SUA VITA CON UNA BELLISSIMA LEZIONE, DA CUI
ABBIAMO TRATTO UN ESTRATTO.

di Paolo Meneghini*

Nel giorno del riconoscimento
all’eccellenza di Candido Portinari
da parte dell’Associazione Vicenti-
ni nel Mondo, tocca indegnamente
ma orgogliosamente a me il compi-
to di tracciare un profilo di questo
straordinario personaggio che con
la sua arte ha dato lustro, oltre che
al Brasile, al nostro Paese, alla no-
stra regione, alla provincia di Vicen-
za e alla comunità di Chiampo.
Eppure, il nome di Candido Porti-
nari, probabilmente, alla maggior
parte di voi fino ad oggi non ha
detto molto, se non nulla. Ma se
in Brasile, paese dove Portinari è
nato e vissuto, fate il suo nome alla
prima persona che incontrate per         Candido Portinari mentre osserva il figlio João intento a provare la gioia della pittura.
strada, quasi sicuramente vi sen-
tirete rispondere immediatamente:
“Portinari? O pintor!”- Per avere        no 60 anni. È commovente pensare                dello Stato. Ma torniamo all’inizio.
un’idea della popolarità globale di      che si tratta di una vera e propria             Candido Portinari nasce il 30 di-
questo artista, provate a digitare       morte sul lavoro – o meglio per il              cembre del 1903 nella fazenda di
il suo nome su Google: il risultato      lavoro – perché la vita del pittore             caffè Santa Rosa nei pressi di Bro-
sarà una valanga di pagine, articoli,    viene stroncata da un letale avve-              dowski, cittadina nello Stato di San
immagini e notizie.                      lenamento causato dalle sostanze                Paolo che allora conta 700 abitanti.
Ma perché oggi siamo qui a ren-          tossiche contenute nei colori che               Candido è il secondo dei dodici figli
dere omaggio a Portinari? Perché         usava quotidianamente per dipin-                di Gianbattista Portinari e di Dome-
egli appartiene a quella numerosis-      gere i suoi quadri. Ma la cosa tra-             nica Turcato, entrambi vicentini che
sima schiera di oriundi, ovvero di       gicamente bella – per me e, credo,              si sono conosciuti in Brasile: il pa-
discendenti di nostri emigrati, che      anche per voi – è che le sue ulti-              dre di Chiampo, la madre di Tezze
ha vissuto e vive dall’altra parte       me parole, sussurrate dal letto di              sul Brenta.
dell’oceano. Nel caso di Portinari, il   morte al medico che si trova al suo             Quell’area all’interno della Stato
papà Gianbattista era di Chiampo,        capezzale, sono dette in dialetto vi-           di San Paolo – siamo a più di 300
e la mamma, Domenica Turcato, di         centino, veneto: la lingua che lo ha            chilometri dalla capitale, oggi ci si
Tezze sul Brenta.                        accompagnato fin dai primi anni di              impiegano circa 5 ore di macchi-
Nel tracciare un profilo di questo       vita, la lingua dei suoi genitori, del-         na – è tradizionalmente la terra dei
straordinario personaggio, vor-          la sua famiglia. Pensate che, alla              grandi baroni del caffè, ma anche
rei iniziare dalla fine, che a me, in    sua morte, il Presidente della Re-              un punto di passaggio delle caro-
quanto vicentino, emoziona ogni          pubblica João Goulart decreta tre               vane di disperati che periodica-
volta che la racconto. Candido Por-      giorni di lutto ufficiale, cosicché ai          mente si spostano dalle zone più
tinari muore prematuramente il 6         funerali, celebrati in forma solen-             povere e aride del Brasile in cer-
febbraio 1962, che non ha nemme-         ne, partecipano le più alte cariche             ca di lavoro. A questo proposito è

                                                                                                                              09     N.3.2020
FIGURE - Vicentini nel Mondo
RITRATTO
                        D’ARTISTA/1

                                                                                             vanbattista e mamma Domenica
                                                                                             hanno la sensibilità fuori dal comu-
                                                                                             ne che quel loro secondo figliuolo
                                                                                             è diverso dagli altri, perché madre
                                                                                             natura gli ha dato un grande dono.
                                                                                             Rio de Janeiro, all’epoca capita-
                                                                                             le del Brasile, non è propriamente
                                                                                             dietro l’angolo: da Brodowski sono
                                                                                             740 chilometri. E per un ragazzino
                                                                                             di 15 anni passare da un villaggio di
                                                                                             campagna di 700 anime a una città
                                                                                             che all’epoca conta già 1 milione
                                                                                             e 200 mila abitanti, dove peraltro
                                                                                             non conosce nessuno, dev’essere
                                                                                             un bel salto nel vuoto; soprattutto
                                                                                             sapendo che da lì in avanti avreb-
                                                                                             be potuto contare solo sulle proprie
                                                                                             forze. Sono anni di grandi ristrettez-
                                                                                             ze economiche e in verità Portinari
                                                                                             resta povero fino alla seconda metà
                                                                                             degli anni Trenta, cioè fino ai suoi
                                                                                             35 anni. Pensate che nei primi tem-
                                                                                             pi a Rio trova da dormire non in una
     Figure circensi, tema molto amato da Candido Portinari                                  stanza in affitto, ma nel bagno di
                                                                                             una pensione e a patto di lasciarlo
     bello sottolineare che ancora oggi           fra le terre sconfinate del Brasile ru-    libero ogni giorno alle 5 di mattina,
     in paese si ricorda che la famiglia          rale si muovono gruppi di artigiani        quando gli altri inquilini iniziano a
     Portinari apriva le porte di casa a          italiani – soprattutto pittori, scultori   svegliarsi. Dopo aver presentato a
     questa gente per donare un piatto            ed ebanisti – che si procurano da          Rio de Janeiro la sua prima espo-
     di minestra o qualche moneta. E lo           vivere decorando gli interni delle         sizione individuale con 25 ritratti,
     stesso accadeva anche con i leb-             chiesette dei villaggi. Quando un          nel giugno del 1929 Candido Por-
     brosi, il cui arrivo in città era prean-     bel giorno arriva a Brodowski un           tinari s’imbarca per l’Europa, dove
     nunciato dal suono dei campanelli            gruppo di questi artisti-artigiani         resterà per un anno e mezzo, grazie
     che portavano addosso. Ebbene,               itineranti, nonostante sia ancora          ai soldi di una borsa di studio vinta
     si tramanda che mentre la maggior            un bambino, Candido si propone             con pieno merito. A Parigi Candido
     parte delle famiglie di Brodowski, al        come aiutante. L’entusiasmo del            incontra una giovane ragazza uru-
     suono di quelle campanelle, si bar-          ragazzino è tale da convincere i gi-       guaiana, di origini italiane anche lei:
     ricava in casa per paura del conta-          rovaghi ad assumerlo e a dargli da         si chiama Maria Vittoria Martinelli
     gio, Gianbattista e Domenica Por-            dipingere di giallo le stelle della vol-   e ha 19 anni. È il classico colpo di
     tinari cercavano, come possibile,            ta celeste nella cappella della chie-      fulmine: i due s’innamorano, si spo-
     di dare ristoro anche a quei poveri          setta di Brodowski.                        sano, e tornano insieme in Brasile.
     esseri umani.                                «Voglio fare il pittore” confessa ai       Maria sarà la compagna di vita, la
     Tutto ciò per dire che fin dalla tene-       genitori dopo quell’esperienza, e la       consigliera, l’amministratrice, la cri-
     ra età Candido assiste quasi quoti-          convinzione è tanta che poco tem-          tica più severa, ma anche la musa
     dianamente a scene pietose desti-            po dopo, a 15 anni, Candido parte          ispiratrice durante tutta la vita di
     nate a incidersi per sempre nei suoi         per Rio de Janeiro, dove si iscrive        Candido. Quando rientrano a Rio de
     ricordi, per essere poi magistral-           alla Scuola nazionale di belle arti,       Janeiro, nel 1931, Candido e Maria
     mente immortalate, anni più tardi,           l’unico istituto in tutto il Brasile       sono in bolletta. Per mantenere
     in molti dei suoi capolavori.                dove all’epoca si insegna arte e           dignitosamente la famiglia, Candi-
     È fuor di dubbio che Candido Por-            architettura. Provate un momento           do si offre come ritrattista, al solo
     tinari sia nato con un talento natu-         ad immaginarvi la famiglia Portina-        scopo di sopravvivere. Nel tempo
     rale per la pittura. Mentre frequenta        ri. Contadini, gente semplice, poco        che gli rimane – e molto spesso le
     le scuole elementari, realizza il suo        istruita; il padre che lavora sodo         sue giornate finiscono alle due di
     primo ritratto (quello del composi-          dalla mattina alla sera nella pianta-      notte – inizia a dipingere in maniera
     tore Carlos Gomes) e poco più tardi          gione di caffè, la madre in casa che       forsennata, quasi compulsiva, se-
     - siamo nel 1918 - accade un fatto           tira su una prole di 12 figli. Ebbene,     guendo solo il suo istinto, il suo stile
     decisivo per le sue scelte future.           nonostante la scarsa istruzione e le       e la sua ispirazione. Ma quei qua-
     Dovete sapere che in quell’epoca             ristrettezze economiche, papà Gio-         dri, in Brasile, non li vuole nessuno.

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RITRATTO
                   D’ARTISTA/1

Da Portinari gli esponenti dell’alta       te culturale della sua epoca, si im-
borghesia, gli aristocratici, i politici   pegna politicamente per perorare
e i potenti ottusi e poco avveduti         le cause sociali dei più deboli, ese-
vogliono solamente ritratti. Invece,       gue costumi di scena per il balletto
gli Stati Uniti iniziano a conoscerlo      e il teatro, crea illustrazioni di libri
nel 1935, quando l’Istituto Carnegie       per l’infanzia. È l’epoca dei grandi
di Pittsburgh invita Argentina, Bra-       capolavori epici, di enormi dimen-
sile e Cile a presentare a un’espo-        sioni, commissionati da importanti
sizione internazionale i loro artisti      banche e istituzioni brasiliane, ma
contemporanei più rappresentativi.         anche da ministeri ed enti pubblici.
Il Brasile propone otto pittori, fra       Un esempio significativo è l’enor-
i quali c’è Portinari, che decide di       me opera “Tiradentes” (18 metri di
mandare la tela “O Café”. Il New           lunghezza per 3 di altezza), un la-
York World-Telegram scrive: “Il la-        voro drammatico che rappresenta
voro di Portinari non è solamente          il sacrificio di un eroe brasiliano –
il migliore fra quelli presentati dal      Tiradentes, appunto – che oggi si          Altra opera di Candido Portinari.
suo Paese, ma noi crediamo il mi-          trova esposto permanentemente al
gliore di tutte le 365 opere esposte       Memorial da América Latina di San          la morte del pittore. Date le enormi
quest’anno”.                               Paolo, all’interno di un padiglione        distanze, Portinari e Luraghi s’in-
“Portinari of Brazil” – questo il titolo   appositamente disegnato dal gran-          contrano fisicamente molto poco
della personale che viene inaugura-        de architetto brasiliano Oscar Nie-        – forse in tre o quattro occasioni –
ta al MoMA di New York l’8 ottobre         meyer.                                     ma in compenso si scrivono tantis-
1940 – riscuote grande successo di         Festeggiando la vicentinità e l’ita-       simo. L’epistolario fra i due – stiamo
pubblico e, soprattutto, di critica: i     lianità di Portinari, non posso non        parlando di centinaia di lettere – è
giornalisti americani la definiscono       fare un cenno a colui che fu uno dei       oggi conservato all’archivio stori-
un “one-man show”. L’esposizione           suoi più fraterni amici. Si tratta di      co dell’Università di Pavia. Visto
presenta 94 dipinti, una quarantina        Giuseppe Eugenio Luraghi, un ita-          il fraterno legame fra i due, penso
di studi per affreschi e murales, 30       liano importante perché nella sua          sia interessante chiudere con un
disegni e altrettante incisioni, per       lunga carriera di “top manager”,           piccolo ritratto che Luraghi fa del
un totale di oltre 200 lavori.             come si direbbe oggi, Luraghi ha           suo amico italo-brasiliano: “Il rapi-
Frastornato da tanta popolarità,           un ruolo fondamentale nella fase           do nascere e il continuo rafforzarsi
l’artista decide di passare tre mesi       della ricostruzione e poi del boom         della mia amicizia con quest’uomo
a Brodowski, la sua piccola città          economico del nostro Paese come            straordinario, rappresentarono un
natale. E qui avvengono due fatti          Presidente via via di Pirelli, Finmec-     periodo felice della mia vita. Candi-
molto toccanti, che mi piace ricor-        canica, Alfa Romeo, Mondadori,             do era veramente un fanatico della
dare. Candido dipinge un bellissi-         nonché amministratore delegato             sua arte, ma nella vita normale era
mo Sant’Antonio per la chiesetta           della vicentina Lanerossi.                 proprio come un bambino, coi suoi
del suo paese. E poi l’omaggio alla        Luraghi conosce Portinari nel 1949,        occhi celesti che a volte ammicca-
nonna Pellegrina: l’anziana e ama-         in occasione di un viaggio di lavoro       vano furbescamente ma, in caso
tissima nonna è ormai inferma per          in Sudamerica, grazie alle racco-          di irritazione improvvisa, si accen-
le conseguenze della rottura del           mandazioni del poeta spagnolo –            devano. Gli piaceva parlare in tono
femore. La donna, molto devota, è          esule in Argentina – Rafael Alberti.       semplice e dimesso soprattutto con
caduta in uno stato di prostrazione        Quella con Luraghi è un’amicizia           la gente della campagna. A Bro-
perché non può più partecipare alle        “a prima vista” che dura fino alla         dowski i contadini ritenevano che
celebrazioni della messa. Cosa fa          morte del pittore: Luraghi, che è          un uomo famoso come lui dovesse
allora Candido Portinari?: affresca        persona di grande cultura, capi-           saper fare qualunque cosa, sicché
con immagini sacre una parte della         sce subito di trovarsi di fronte a un      gli portavano orologi da aggiustare,
casa di famiglia e crea quella che         personaggio straordinario. E’ lui          macchine da far funzionare, lettere
oggi è conosciuta come “Cappelli-          ad accompagnarlo nell’unica visi-          da scrivere e lui, per non deluderli,
na della Nonna”. La carriera del pit-      ta che il pittore compie nel 1950 a        faceva di tutto per soddisfarli. Ogni
tore di origini vicentine, apprezza-       Chiampo, dove era nato suo padre,          manufatto lo meravigliava, e la tec-
tissimo anche in Francia, ha il suo        approfittando dell’invito a esporre        nologia lo esaltava, perché gli apri-
massimo fulgore fra il 1940 e la fine      alla Biennale di Venezia. E si deve        va un campo sconosciuto”.
degli anni cinquanta: un ventennio         sempre a Luraghi l’unica mostra di
durante il quale dipinge tantissimo,       Portinari finora mai realizzata in Ita-
al punto che alla fine i suoi lavori       lia: quella del 1963 al Palazzo Reale        * Giornalista vicentino, autore di
catalogati sono oltre 5000. Paralle-       di Milano, allestita con un notevole       documentari per la Rai, biografo di
lamente è molto attivo nell’ambien-        numero di lavori pochi mesi dopo                            Candido Portinari.

                                                                                                                          11   N.3.2020
RITRATTO
                        D’ARTISTA/2

     Dall’Onu alle banconote brasiliane
     una popolarità planetaria
     GRAZIE ANCHE ALL’IMPEGNO DEL FIGLIO JOÃO, IL NOME E LE OPERE DI CANDIDO
     PORTINARI HANNO CONOSCIUTO UN SUCCESSO CRESCENTE E DIFFUSO, CON
     EFFETTI VISIBILI OVUNQUE, FRANCOBOLLI E LATTINE DI CAFFÈ COMPRESI

     Di padre in figlio - João Portinari,       americano (la prima è stata la pittri-
     oggi ottantunenne, docente univer-         ce messicana Frida Kahlo).
     sitario di matematica, è l’unico figlio
     avuto da Candido Portinari e dalla         Il dittico per le Nazioni Unite -
     moglie Maria Vittoria Martinelli.          Sull’onda del successo ottenuto in
     Pur avendo convissuto in maniera           America, nei primi mesi del 1941
     non sempre facile con la figura di         l’Università di Chicago pubblica il
     un genitore molto amato, ma reso           volume “Portinari, His life and Art”,
     “ingombrante”         dall’eccezionale     mentre un buon numero dei lavori
     popolarità, dopo la sua morte sco-         presentati al MoMA di New York,
     pre all’improvviso la necessità di         nel 1940, viene successivamente
     tramandarne le opere, conquistato          esposto a Syracuse, Terre Haute,
     alla causa dalla lettura di un articolo    Chicago, Kansas City, Minnea-
     di giornale sul pericolo di perdere la     polis, San Francisco, Pittsburgh,
     memoria di persone e fatti. Anche          St. Louis, Washington, Pittsfield,
     dal suo impegno nasce la redazio-          Grand Rapids, Newport, Indiana-
     ne di “Progetto Portinari”, catalogo       polis e Denver.
     in cinque volumi sull’opera del pit-       Nel gennaio del 1942 sono inau-
     tore donato dalla presidenza della         gurati gli affreschi di Portinari alla
     Repubblica del Brasile ai capi di          Biblioteca del Congresso di Wa-
     Stato stranieri in visita ufficiale. Una   shington. Il feeling fra l’artista di
     copia è conservata anche al Comu-          origini vicentine e gli Stati Uniti tro-
     ne di Chiampo.                             verà infine definitiva consacrazione
     La sua opera su Google - Da cir-           con il monumentale dittico Guerra
     ca un anno Candido Portinari è pre-        e Pace che sarà installato perma-
     sente sulla piattaforma d’arte Goo-        nentemente al Palazzo di Vetro
     gle Arts & Culture con una grande          delle Nazioni Unite di New York,
     retrospettiva virtuale dal titolo “Por-    nel 1958. Nell’occasione la critica
     tinari: il pittore del popolo”. Sono       Emily Genauer scrive sull’Herald
     presenti nel portale culturale di Go-      Tribune: “Finalmente le Nazioni Uni-
     ogle circa 5mila lavori di Portinari,      te hanno due opere degne dell’alta
     oltre a 15 mila fra lettere, documenti     finalità che intendono perseguire e
     e fotografie che ripercorrono tut-         della bellezza architettonica del pa-
     ta la sua vita. Molti dei capolavori       lazzo che occupano. Portinari, che
     di Portinari si possono ammirare           è il più importante pittore brasiliano
     in altissima risoluzione (gigapixel)       e uno dei più importanti al mondo,         Altra foto di Candido con il piccolo João
                                                                                           e sotto: tela di Portinari
     grazie alla tecnologia di ultima ge-       ha saputo trarre forza e freschezza
     nerazione messa in campo da Go-            espressiva da un tema nel quale già
     ogle (Art Camera) con la possibilità       molti si sono cimentati, scadendo          risultati tangibili nei più vari campi:
     di effettuare degli straordinari zoom      però spesso nel banale”.                   mentre il volto dell’artista è stato
     e tour virtuali sulle opere del pitto-                                                effigiato per un certo periodo sulle
     re brasiliano di genitori vicentini.       Petroliere e autostrade con il             banconote da 5mila cruzados, gli
     La vasta collezione digitale perma-        suo nome - La popolarità ecce-             sono stati intitolati e dedicati pezzi
     nente su Portinari è la seconda che        zionale di cui Candido Portinari ha        di autostrada, francobolli, lattine di
     Google dedica ad un artista latino         beneficiato in patria ha portato a         caffè, addirittura petroliere.

12
ATTIVITÀ
                   VICENTINI NEL MONDO

Vicentini nel Mondo, i soci crescono
NELL’ASSEMBLEA SVOLTASI A SOVIZZO, IL PRESIDENTE ZECCHIN HA SOTTOLINEATO
L’AMPLIARSI DELL’ENTE, GRAZIE ALL’INGRESSO DI NUOVI SOGGETTI ISTITUZIONALI.
LA SUA RELAZIONE, APPROVATA ALL’UNANIMITÀ, HA POI TOCCATO I PUNTI DI
UN’ATTIVITÀ QUANTO MAI INTENSA E ARTICOLATA

Si è svolta nel Comune di Sovizzo,
lo scorso 25 giugno, l’assemblea di
Vicentini nel mondo, con approva-
zione all’unanimità sia della relazio-
ne presentata per il 2019 dal Pre-
sidente Ferruccio Zecchin, che del
bilancio sottoposto all’attenzione
dei presenti dal tesoriere Giuseppe
Sbalchiero.
“L’impegno costante è stato quel-
lo di rapportarsi con le istituzioni in
modo sempre più frequente – ha
detto Zecchin nella sua relazione -
in quanto l’associazione ha senso
di esistere proprio per la presenza
al suo interno dei rappresentanti di
comuni, sindacati, Camera di Com-
mercio, Provincia, Diocesi. Questi
contatti miravano e mirano a tenere
rapporti diretti con le Amministra-
zioni, accompagnandole anche              Da sinistra: il tesoriere di Vicentini nel Mondo Giuseppe Sbalchiero, il Presidente Ferruccio
nelle loro iniziative, come è stato       Zecchin, il Presidente dei revisori dei conti Stefano Morello, e il consigliere del direttivo Maurizio
                                          Romagna, benemerito Vicentino nel Mondo.
fatto in occasione del gemellaggio
tra Chiampo e Brodowski, cittadina        corso del 2019 è stata quanto mai                      il MIUR e l’Ufficio Istruzione Regio-
di 25mila abitanti nello stato bra-       intensa e articolata, come sempre                      nale Veneto. Si tratta di un’attività
siliano di San Paolo, dove è nato         resa possibile grazie al contribu-                     che l’Associazione aveva già svolto
Candido Portinari, il più famoso          to essenziale della Regione Vene-                      autonomamente in passato, mentre
pittore brasiliano di sempre, figlio di   to. Si è spaziato fra l’assistenza                     ora è prevista una sinergia struttu-
due emigrati da Chiampo alla fine         informativa e operativa a favore                       rata con l’ufficio statale competen-
dell’Ottocento”.                          di vicentini nel mondo, i servizi di                   te, che prevede dapprima corsi per
                                          comunicazione (rivista compresa),                      gli insegnati nelle 4 aree provinciali
“Alcuni Comuni – ha proseguito            la partecipazione a iniziative regio-                  scolastiche e successivamente in-
Zecchin - hanno manifestato uffi-         nali come la Consulta e la Giornata                    contri nelle scuole con gli studenti.
cialmente la volontà di riassociarsi:     dei Veneti nel mondo, il sostegno a                    Tutto ciò compatibilmente con lo
Arzignano e San Pietro Mussolino          corsi di formazione, l’organizzazio-                   sviluppo della situazione determi-
hanno fatto il loro ingresso ufficia-     ne di eventi e soggiorni, i viaggi di                  nata dalla pandemia in corso di Co-
le all’inizio di quest’anno. Diamo il     rappresentanza, la realizzazione di                    vid 19. Sempre in ambito scolastico
benvenuto e contiamo molto sui            molteplici convegni, incontri, acco-                   va considerata l’ospitalità riservata
loro suggerimenti. Importante è sta-      glienze riservate a gruppi e rappre-                   a due insegnanti brasiliane di storia,
to il rientro della Diocesi di Vicenza,   sentanti di vicentini nel mondo.                       provenienti dal circolo di Flores da
socio fondatore, che ha nominato          Attenzione rilevante è stata dedi-                     Cunha per approfondire le origini
monsignor Giuseppe Bonato come            cata all’attività di formazione per                    dell’emigrazione vicentina, e accol-
suo rappresentante”.                      gli insegnanti sul tema dell’emi-                      te grazie al contributo del Consor-
Zecchin ha poi toccato nel dettaglio      grazione veneta, come previsto dal                     zio Medio Chiampo.
i punti di un’attività annuale che nel    protocollo sottoscritto nel 2018 tra                                                     S.F.

                                                                                                                                            13     N.3.2020
IN MEMORIA

     Karin, “vicentina d’Argentina”
     COSÌ RICORDEREMO KARIN ORLANDI, LA PRESIDENTE DEL CIRCOLO DI BUENOS
     AIRES, IMPROVVISAMENTE SCOMPARSA NELLO SCORSO LUGLIO, A SOLI 51 ANNI DI
     ETÀ. LA SUA È STATA UNA FIGURA ESEMPLARE

     di Renzo Facchin*                         giore.
                                               Karin assume ruolo dirigenziale nel
     Il 27 luglio scorso, a soli 51 anni di    circolo Vicentini di Buenos Aires a
     età, è mancata improvvisamente            partire dell’anno 2000. Inizia come
     Karin Orlandi. Presidente del cir-        segretaria prima, e vicepresidente
     colo Vicentini nel Mondo di Bue-          poi, durante il doppio mandato pre-
     nos Aires, Karin è stata donna dai        sidenziale di Desio Zen, per essere
     grandi meriti, per impegno e spirito      eletta una prima volta presidente
     di iniziativa, nella storia dell’ultimo   nel 2010, e una seconda nel 2018.
     ventennio dell’associazione Vi-           Prima di questo mandato, interrotto
     centini nel Mondo. Figlia unica del       dalla sua scomparsa, è stata vice
     matrimonio fra i genitori, Giovanni       del precedente presidente, Luca
     e Susana Orlandi, era sposata con         De Biasio.
     Esteban Roni, con cui ha messo            Una volta nato il CAVA, i diversi
     al mondo due figli: Martin e Victo-       gruppi giovanili di oriundi veneti di
     ria. Così mi piace ricordare la sua       Argentina incominciarono a orga-
     esemplare presenza.                       nizzarsi per fondare una loro isti-
                                               tuzione di carattere federale. Ebbe
     Ho conosciuto Karin quando aveva          inizio così la storia della GVA, Gio-
     poco più di vent’anni, in un periodo      ventù Veneta Argentina, dove Karin
     di poco successivo alla fondazio-         svolse ruolo da protagonista.
     ne del CAVA, ossia la Federazione         Forte di questa formazione, Karin
     dei Veneti d’Argentina. Quest’ulti-       Orlandi svolse un ruolo d’impor-
     ma acquisì ben presto importanza,         tanza in seno all’istituzione madre
     grazie alla sua capacità di aggrega-      dell’associazionismo veneto argen-
     re una grande quantità di giovani         tino: il CAVA. Qui iniziò come segre-
     oriundi veneti i quali, assieme ai        taria durante la mia presidenza del
     dirigenti storici delle varie associa-    quadriennio 1997-2001, dopodichè
     zioni di emigranti, capirono che esi-     continuò a ricoprire ruoli dirigenzia-
     stevano diverse comunità di veneti        li, fino a diventare a sua volta pre-
     non solo a Buenos Aires, ma anche         sidente dell’ente, dal 2016 al 2018.
     in tante altre provincie del Paese.       Sempre nel contesto dell’italianità
     Karin capì immediatamente la po-          di Argentina, Karin ha assunto ruo-
     sitività di questa nuova modalità         li importanti in seno a Feditalia, la
     di coinvolgere i componenti del           confederazione dell’associazioni-
     mondo dell’immigrazione veneta,           smo italiano di Argentina, ma anche
     ma anche “italiana” in senso lato,        al Comites (comitato degli italiani       Due immagini della nostra cara Karin Orlandi.
     iniziando una formazione come di-         all’estero) di Buenos Aires. In par-
     rigente in un contesto dove si lavo-      ticolare, di Feditalia, sotto la presi-
     ra “ad honorem” e dove filantropia        denza di Luigi Pallaro, dal 2004 al
     e amore per le proprie radici sono        2010, ha fatto parte del consiglio        gruppo che, in seno a Fediba (fede-
     le virtù essenziali. I suoi primi pas-    direttivo con la carica di segreta-       razione delle associazioni italiane di
     si furono nel circolo Vicentini nel       ria, medesimo ruolo assunto nel           Buenos Aires) fonda il Crenai (Con-
     Mondo di Buenos Aires, una delle          Comites di Buenos Aires dal 2015          siglio regionale nord delle associa-
     prime associazioni venete, fondata        al 2020, durante la presidenza di         zioni italiane).
     nel 1958. Karin era infatti oriunda       Dario Signorini.
     vicentina, dato che suo padre Gio-        Infine, è doveroso segnalare di           * Presidente del circolo Vicentini nel
     vanni era nato a Montecchio Mag-          Karin Orlandi la partecipazione al        Mondo di Cordoba

14
IN MEMORIA

   L’ultimo articolo di Karin sull’eroe nazionale Belgrano
  LO SCORSO GIUGNO LA NOSTRA CARA AMICA DI BUENOS AIRES, DA RICORDARE FRA I COLLA-
  BORATORI PIÙ PROLIFICI E GENEROSI DELLA RIVISTA VICENTINI NEL MONDO, CI INVIÒ QUESTO
  SERVIZIO SULLE ORIGINI DELLA FESTA ARGENTINA DEDICATA AGLI IMMIGRATI ITALIANI

  di Karin Orlandi                           di Salamanca e Valladolid, in Spa-           manda l’esercito del Nord che lotta
                                             gna. Avvocato, giornalista, econo-           per l’indipendenza del Paese, di-
  Il 3 giugno di ogni anno cade la           mista, diplomatico, prende la cari-          ventando fra l’altro il creatore della
  Giornata degli immigrati italiani di       ca di segretario del Consolato del           bandiera argentina e della coccar-
  Argentina. Per capire le origini della     Commercio di Buenos Aires e, dal             da nazionale. Promotore dell’edu-
  ricorrenza, bisogna ricordare che          momento in cui fa ritorno nel Paese          cazione libera per tutte le classi so-
  tra i due eroi nazionali dell’Argen-       natio, partecipa a tutti gli eventi im-      ciali, ma anche dell’uguaglianza tra
  tina, uno, José de San Martín, era         portanti della storia argentina, fino        uomini e donne, è propulsore della
  d’origine spagnola, mentre l’altro,        alla morte. Lotta contra l’invasione         riforma agraria, favorendo i prodotti
  Manuel Belgrano, era d’origine ita-        inglese, diventando patriota, ed en-         nazionali sulle importazioni.
  liana. Figlio di Domenico Belgrano         tra a fare parte del primo governo           Belgrano muore povero, a 50 anni,
  Peri, un commerciante italiano di          nazionale nel 1810, assieme al suo           il 20 giugno 1820, a Buenos Aires.
  Oneglia (Imperia), e di Josefa Gon-        cugino di origine veneta Giovanni            Nel posto preciso dove innalza per
  zález, Manuel Belgrano nasce a             Castelli: entrambi consiglieri del-          la prima volta la bandiera argentina,
  Buenos Aires il 3 giugno 1770 nel          la prima giunta di governo, sono i           nel 1812, viene costruito un mo-
  seno di una famiglia borghese del-         principali oratori della settimana di        numento e un pantheon dove ora
  la nascente capitale Buenos Aires,         maggio che precede l’inizio della            riposano i suoi resti. Data la sua im-
  sei anni prima della creazione del         guerra di indipendenza contro la             portanza nella storia della repubbli-
  Virreinato del Rio de la Plata, isti-      Spagna e contro le forze nazionali           ca, nel 1995 il senatore Avelin pre-
  tuzione precedente alla Repubbli-          fedeli alla corona spagnola, durata          senta un progetto che finalmente
  ca Argentina. Nato come Manuel             fino al 1825. Come giornalista, Ma-          diventa la legge 24.561 dove si isti-
  José Joaquín del Corazón de Jesús          nuel Belgrano scrive sui giornali più        tuisce che il 3 giugno, giorno della
  Belgrano, da giovane studia nella          importanti dell’epoca, promuoven-            nascita di Manuel Belgrano, diventi
  scuola di San Carlo a Buenos Ai-           do la libertà d’espressione, nonché          Giornata dell’immigrante italiano in
  res e poi continua nelle Università        quella politica. Come militare, co-          Argentina.

L’addio a Gabriele Zanetti. Fu segretario dei “Vicentini”
In un’estate che di lutti, purtroppo,      le, apprezzata per la passione e la
non è stata avara per i Vicentini nel      competenza con cui svolgeva le
Mondo, è scomparso anche Ga-               proprie mansioni”.
briele Zanetti, che per sedici anni,       “Durante i sedici anni in cui è sta-
dal 1998 al 2014, è stato segre-           to segretario, Gabriele Zanetti ha
tario generale dell’Associazione.          tenuto relazioni continuative e vir-
Zanetti, che era vicentino fiero di        tuose con quasi cinquanta circoli
essere nato a Valdagno, è mancato          di Vicentini nel Mondo” sottolinea
lo scorso luglio, all’età di 71 anni,      Giuseppe Sbalchiero, che è stato
dopo avere a lungo lottato contro la       Presidente dell’associazione dal
malattia. Lascia la moglie Emilia e il     2003 al 2015. “Di sè aveva lasciato
figlio Marco.                              ovunque un ottimo ricordo – con-            Gabriele Zanetti (a destra) assieme a Cezar
“Con Gabriele eravamo uniti da             tinua Sbalchiero, attualmente te-           Redenzio Zordan, all’epoca Presidente dei Vi-
                                                                                       centini nel Mondo di Erechim (Brasile).
una lunga frequentazione – rac-            soriere di Vicentini nel Mondo – e,
conta Ferruccio Zecchin, Presiden-         a testimonianza di ciò, sono giunti
te dell’associazione Vicentini nel         messaggi di cordoglio da numerosi           venete dell’emigrazione, è dedicato
Mondo. - Assieme agli altri che lo         circoli di Vicentini nel Mondo”.            anche un ricordo pubblicato nell’ul-
hanno conosciuto lo ricorderò sem-         Alla figura di Gabriele Zanetti, figura     timo numero del periodico Bellune-
pre come persona precisa, puntua-          apprezzata da tutte le associzioni          si nel Mondo.

                                                                                                                                  15   N.3.2020
LIBRI

     Vicentini in Australia, prima amici e poi nemici
     IL TERZO ROMANZO DI RENATO GIARETTA È UNA SAGA FAMILIARE AMBIENTATA
     NELLA VAL POSINA. FRA I TEMI, SPICCA ANCHE QUELLO DELL’EMIGRAZIONE,
     TRATTATO NEL CAPITOLO OFFERTO AI LETTORI DI VICENTINI NEL MONDO. DOVE
     SI PARLA DI COSA SUCCESSE NEL CONTINENTE OCEANICO A TANTI NOSTRI
     CONTERRANEI DOPO L’ENTRATA IN GUERRA DELL’ITALIA FASCISTA

     Saga familiare ambientata nella Val
     Posina, “Giàsso” è il terzo romanzo
     di Renato Giaretta, scrittore vicenti-
     no che di professione fa il medico,
     e che è noto anche per un’intensa
     attività svolta come musicista e pit-
     tore.
     A pubblicarlo è Ronzani, nuova
     casa editrice vicentina che nel giro
     di pochi anni ha saputo conquistare
     spazi importanti nel mercato regio-
     nale e nazionale.
     Il suo è un successo da attribuire a
     collane di narrativa, poesia e saggi-
     stica in grado di spaziare con intel-
     ligenza dagli autori del proprio terri-
     torio, come per l’appunto Giaretta,
     a nomi importanti del ‘900 italiano
     come Salvatore Mannuzzu e Nico
     Naldini.
     Come nelle sue precedenti due
     opere narrative, “Il canto di Ester”      Lo scrittore e medico vicentino Renato Giaretta, a destra: copertina del romanzo “Giasso”
     e “L’erba del gran priore”, anche in
     “Giàsso” Renato Giaretta esplora le
     nostre radici costruendo una trama,
     documentata e avvincente, grazie          bottiglia.                                           tutto, ma quello è davvero unico.
     a cui rileggere pagine importanti e       “Cari miei - iniziò Tilde - non è sta-               È come se un gigante l’avesse tirato
     drammatiche del nostro passato.           to facile. Siamo partiti, io con una                 come un lenzuolo, tirato così tanto,
     Fra queste, oltre alle due guerre         tristezza immensa, che non mi la-                    che all’orizzonte sembra piegarsi.
     mondiali, spicca il tema dell’emi-        sciava tregua, e Oreste con tanta,                   Gli operai avevano bisogno di una
     grazione, scelta a cui, durante il        troppa rabbia dentro. Sulle prime                    cuoca e così sono andata anche io.
     ‘900, furono costrette tante famiglie     siamo stati aiutati da un prete che                  Dormivamo in tenda, ho imparato
     vicentine per sfuggire alla fame e        ci ha trovato una stanza a Sydney,                   ad andare a cavallo e gèro proprio
     alla disoccupazione.                      ma dopo neanche un mese ci siano                     brava. Gli animali erano dappertut-
     Per gentile concessione di Ronzani        trasferiti nel Bush... Come se dìse                  to, grandi, piccoli, belli e brutti. A
     Editore, pubblichiamo di “Giàsso”         in talian? ’Na specie de bosco ma                    me non facevano paura neanche i
     (che è in vendita anche online) un        grando, grando. Oreste aveva tro-                    serpenti che se i te mòrsega, ti si
     capitolo dedicato ai viaggi del-          vato lavoro come operaio in un’im-                   beo che morto, ma i ragni quelli
     la speranza fino all’altro capo del       presa che faceva strade. Non po-                     proprio no, mi facevano morire di
     mondo.                                    tete immaginare quanto è grande                      paura.
                                               quel paese. Boschi che no’ finìse                    Ancora adesso se ne vedo uno,
                      ***                      mai, prati immensi e poi le monta-                   sìgo come ’na mata, vero John?
                                               gne così diverse dalle nostre, te le                 I xe grosi come sórze! Oreste la-
     “Adesso raccontaci dell’Australia -       puoi trovare davanti all’improvviso,                 vorava di continuo e alla domeni-
     disse Teresa - voglio sapere tutto”.      enormi, e il mare che ti fa sentire                  ca, quando tutti si riposavano, se
     «Sì, sì tutto», aggiunse Attilio, in-     sempre lontano, ma quello che ve-                    eravamo vicini a una zona abitata,
     daffarato a cuocere delle castagne,       ramente è diverso, è il cielo.                       cercava qualche altra occupazione.
     mentre Alfonso apriva l’ennesima          Direte che il cielo è uguale dapper-                 La paga era buona, non c’era tan-

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