FIGURE - Vicentini nel Mondo
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03 N.03 I NOVEMBRE 2020 I ANNO 67 FIGURE Ricordando Candido Portinari, grande pittore vicentino nato in Brasile, e altre persone a noi care Periodico bimestrale dei “Vicentini nel Mondo” Direzione, Redazione, Amministrazione via E. Montale, 27 - 36100 Vicenza | Tel. 0444 325000 | M. 340.8837741 | info@entevicentini.it POSTEITALIANE S.p.a. Sped. in abb. postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004 n. 46) art. 1, comma 1, NE/VI Tassa Pagata/Taxe Perçue/Economy MANOSCRITTI E FOTOGRAFIE NON SI RESTITUISCONO
03 I NOVEMBRE I 2020 SOMMARIO 04 IL DIRETTORE Abbiamo scoperto cosa vuol dire distanza 05 IL PRESIDENTE Tempi difficili e addii che ci fanno ancora più forti PAG. 06 REGIONE Elezioni, ha vinto il Veneto 09 08 ATTIVITÀ VICENTINI NEL MONDO Una Lusiana dipinta da Candido 09 RITRATTO D’ARTISTA/1 “Portinari of Brazil”, il volo di una superstar 12 RITRATTO D’ARTISTA/2 Dall’Onu alle banconote brasiliane, una popolarità planetaria PAG. 13 ATTIVITA’ VICENTINI NEL MONDO Vicentini nel Mondo, i soci crescono 14 14 IN MEMORIA Karin, vicentina d’Argentina 16 LIBRI Vicentini in Australia, prima amici e poi nemici 18 LIBRI Un mondo di Disconzi 19 LIBRI Zanella, poeta vero. Cioè eterno 20 CRONACHE Nasce un premio letterario 21 SPORT La “Lanemania” colpisce in Australia 22 COVER STORY PAG. Ad Asiago il cuore di Baù batte con quello dei neonati 21 24 STORIE Non c’è sabato senza Marta a Radio Tacuarembò 25 STORIE Bicego, energia scledense nella moto del futuro 26 STORIE In viaggio con Giorgia Miazzo nel passato degli emigranti 27 I CIRCOLI VICENTINI NEL MONDO Si comunica che la pagina FB ufficiale dell’associazione è: PAG. @AssociazioneVicentininelMondo Scrivi a: 25 info@entevicentini.it Direttore Responsabile: Stefano Ferrio Progetto grafico: Lucia Campiello - Workin Studio Segreteria di redazione: Patrizia Bombi Ufficio Postale - Vicenza Ferrovia (Italy) - Tassa riscossa / Taxe perçue Reg. del Trib. di Vicenza N. 206 - 26 gennaio 1967 - Numero di iscrizione al ROC: 340 29/08/2001 Stampa: Foto copertina: Vicenza: veduta di San Lorenzo e tela di Candido Portinari
Il direttore Stefano Ferrio Abbiamo scoperto cosa vuol dire “distanza” In questi mesi di pandemia, a Vicenza come a Montréal a Caracas o a Sydney, abbiamo tutti avuto modo di meditare sul termine “distanza”. Da cui dipende in buona parte la nostra salvez- za. Con effetti a volte paradossali. Da una parte, due metri di distanza da una persona, incontrata in piazza a Vicenza o lungo il ponte di Bassano, somigliano all’infinito, perché, per evitare rischi di contagio, non possiamo colmarli se non per un rapido saluto fatto con i gomiti. Dall’altra, trenta o quarantamila chilo- metri di separazione sulla carta geografica, come succede a noi Vicentini nel Mondo sparsi per quattro continenti, si annullano nella consapevolezza che stiamo condividendo la medesima an- goscia di fronte a una così terribile catastrofe, ma anche la medesima speranza in una sua fine più vicina possibile. Perché, è ormai chiaro a tutti che usciremo da questo incubo solo quando il virus risulterà debellato “ovunque”: davanti al teatro Olimpico di Vicenza, come fuori dall’ufficio postale di Mondelange, o nei pressi di quella Casa Rosada di Buenos Aires da dove ci mandava notturne istantanee la cara Karin Orlandi, alla cui memoria di benemerita Vicentina nel Mondo dedichiamo in questo numero pagine scritte con il cuore. Il contagio zero in Italia o in Australia servirà a ben poco finché persone continueranno ad ammalarsi in altri Paesi, tenendo desto l’allarme di nuove infezioni, sofferenze e disagi. Fra queste due sensazioni, così inedite fino a un anno fa, la seconda rappresenta un tesoro a cui faremo bene a non rinunciare anche quando il Covid sarà un ricordo. Perché, a quel punto, se da una parte potremo tornare ad abbracciare e baciare amici e conoscenti incrociati al bar o dal fruttivendolo, dall’altra sarà utile per la nostra vita conservare la coscienza di un bene comu- ne chiamato “vita umana”. La quale ci unisce tutti in un medesimo destino, anche se separati da oceani, continenti e fusi orari. Nel nostro piccolo, abbiamo avuto modo di comprenderlo in occasione dello scorso numero della rivista dove, a partire da quei selfie con mascherina in copertina, abbiamo composto un reportage di racconti e immagini sui giorni del coronavirus provenienti da tanti circoli di Vicentini nel Mondo. Così da far risultare chiaro che siamo oggi tutti, allo stesso modo, prigionieri del virus, e che solo quando potremo pubblicare quella stessa copertina, ma fatta di selfie senza mascherina, avremo diritto di brindare assieme a una “nuova” normalità lungo cui incamminarci. E’ ancora presto per avere certezze definitive ma, nel frattempo, questi primi sette mesi di Covid 19 ci dicono che, una volta fuori dal tunnel, se lo sviluppo della pandemia continuerà secondo il trend attuale, noi italiani potremo forse voltarci indietro con un minimo di desueto orgoglio nazionale. Additata all’inizio come Paese fra i più funestati e disastrati dal coronavirus – e i numeri erano, in tal senso, tragicamente impietosi – quest’Italia che ha perseguito una politica sanitaria così rigorosa, a cui una popolazione di oltre 60 milioni di abitanti si è adeguata in modo ammirevole, ha saputo risollevarsi in modo esemplare dalla disastrosa, e terrificante, situazione dello scorso marzo. Non siamo certo al salvo, come i numeri di morti e contagi ci ricordano ogni giorno. Ciò nono- stante, come Vicentini nel Mondo, possiamo sentire di fare la nostra minuscola e preziosissima parte di italiani che a questo bislacco e amatissimo mondo vogliono garantire un domani. Un futuro in cui ogni distanza sia colmabile. 04
Il Presidente Ferruccio Zecchin Tempi difficili e addii che ci fanno ancora più forti È iniziato l’autunno e stiamo vivendo una fase di grande incertezza. Sono passati sette mesi e il coronavirus sta minando alle fondamenta i pilastri di una società impaurita. Calcisticamente parlando, giochiamo solo in difesa perché latitano le menti capaci di imbastire un qualsivoglia contrattacco, che significa avere idee. All’aspetto sanitario si aggiunge così quello economico, con una crisi già manifesta che minac- cia di esplodere con conseguenze inimmaginabili. Le falle, dapprima fessure, stanno diventando voragini. L’uomo è riuscito a costruire una società che non riesce più a governare, fagocitato dalla ricerca sfrenata di un benessere fittizio, inconcludente. Nuvole cupe spuntano all’orizzonte, e il pensiero va alle cause delle grandi migrazioni del passato, che hanno coinvolto milioni di persone, private della prospettiva di una vita dignitosa. Anche allora si era perso il senso delle cose, ignorando le difficoltà di un popolo che meritava di essere diversamente governato. Allora emigrarono tante braccia che contribuirono a fondare “paesi e città” ed economie forti, presup- posto per raggiungere l’agognata emancipazione. Ora emigrano le “menti”, impoverendo il nostro tessuto sociale, togliendo quel lievito di cui la nostra Italia ha tanto bisogno. In un mondo interconnesso appare sempre più evidente che la situazione è critica a ogni latitudine, ma ciò non deve giustificare la nostra inedia. Gli emigranti e i loro discendenti stanno vivendo situazioni difficili, analoghe alle nostre. Come Associazione non cediamo di un passo riguardo agli impegni che ci siamo assunti, so- stenuti dalla passione dei tanti Sindaci e rappresentanti delle amministrazioni comunali, così come dalla Provincia di Vicenza, dalle organizzazioni sindacali e di categoria, dalla Camera di Commercio, dalla Diocesi. Cerchiamo di riaprire il sipario programmando iniziative compatibili con le norme restrittive vigenti. Lo scopo è quello di essere vicini moralmente e, per quanto pos- sibile, con nuovi progetti, ai nostri Circoli sparsi nel mondo. Un esempio tra i tanti: il concorso internazionale della Provincia di Vicenza per la poesia e prosa in dialetto vicentino, organizzato dai Vicentini nel Mondo assieme al Cenacolo dei Poeti Dialettali, e aperto, con una specifica sezione, ai nostri emigranti. A questo aggiungo la celebrazione della Festa dell’Emigrante di Lusiana, con la consegna della Targa d’Oro alla memoria del grande pittore sudamericano Candido Portinari, figlio di emigrati vicentini in terra brasiliana. Le sue tele hanno raccontato il dramma umano della gente povera, dell’emigrato che sostituiva la mano d’opera degli schiavi, senza protezioni e tutele. Intensificheremo il nostro impegno anche per ricordare i soci che sono stati per anni pilastri del nostro mondo associativo e che, come dicono gli alpini “hanno deposto lo zaino a terra e sono andati avanti”. Marisa Martinello e Guido Fochesato da Griffith, sempre disponibili e pronti per le tante iniziative del Circolo e Karin Orlandi, Presidente del Circolo di Buenos Aires, che un male incurabile ci ha strappato nel pieno della sua giovane esistenza. Il loro sorriso ci accompagnerà per sempre. Infine, un pensiero e un augurio dopo il voto regionale. La riconferma plebiscitaria del Governa- tore Luca Zaia, apprezzata dalla stragrande maggioranza dei veneti, ci fa sperare nella continu- ità dell’impegno dell’istituzione. L’obiettivo comune è quello di rafforzare il legame tra il Veneto e quei figli della nostra terra che vivono lontano ma che hanno il cuore pulsante tra di noi. 05 N.3.2020
REGIONE VENETO Elezioni, ha vinto il Veneto CON IL “PLEBISCITARIO” 76,79% DI VOTI RACCOLTI, IL CONFERMATO GOVERNATORE LUCA ZAIA RITROVA ANCHE IL CONSENSO DI TANTI CITTADINI SOLITAMENTE SCHIERATI CON IL CENTROSINISTRA. A DIMOSTRAZIONE DEL VALORE INDISCUTIBILE DI UN “MODELLO VENETO” ESALTATO DALLE RISPOSTE SANITARIE E SOCIALI DATE ALLA PANDEMIA IN CORSO. E ORA SI VOLTA PAGINA, FRA IL RITORNO DEL TEMA DELL’AUTONOMIA E GLI EXPLOIT DI NUOVI PROTAGONISTI POLITICI, ANCHE VICENTINI Un plebiscito, più che una ricon- ferma per il governatore in carica Luca Zaia, trevigiano di Godega, 52 anni, dottore in agraria, rappresen- tante della Lega Nord, eletto per il terzo mandato consecutivo. Que- sto è il responso delle consultazioni regionali svoltesi in Veneto, il 20 e 21 settembre, dove hanno votato 2milioni522mila519 cittadini, pari al 61,14% degli oltre quattro milioni- 100mila aventi diritto. Significativa percentuale, questa dei votanti, aumentata di quattro punti rispet- to al 57,16% del 2015. Ciò infatti si verifica nell’anno del coronavirus che, in linea teorica, si presentava come possibile movente di diser- Luca Zaia, rieletto governatore del Veneto con quasi il 77% dei voti. zione delle urne e dei loro inevitabili ammassamenti. In questo contesto, il 76,79% delle pressocché speculare i dati regio- l’autonomia. Quella del coronavirus preferenze espresse dai veneti ha nali: affluenza del 61,8%, 77,44% è la storia che più ha segnato noi premiato la coalizione di centro- dei voti a Zaia e 15,39% a Loren- veneti. Sono cosciente che non tut- destra formata dalle liste di: “Zaia zoni. Ciò ha comportato l’elezione ti quelli che mi hanno votato sono Presidente”, Lega, Fratelli d’Italia, di nove consiglieri vicentini. Sette del mio partito: voglio garantire che Autonomia per il Veneto e Lista Ve- sono della maggioranza, e per l’e- rappresenterò tutti, e che cercherò neta Autonoma. Ciò comporta l’ele- sattezza sono quattro della lista di non deludere anche loro”. zione di 40 consiglieri regionali, che Zaia Presidente – ovvero Roberto Quando parla di autonomia, Zaia fa si affiancheranno in maggioranza al Ciambetti, Stefano Giacomin, Silvia riferimento al referendum regionale presidente Zaia. Maino e Marco Zecchinato – due del 22 ottobre 2017, quando oltre Alla coalizione di centrosinistra for- della Lega Nord, ovvero Nicola Fin- il 98% dei votanti si è espresso a mata da Partito Democratico, Ve- co e Manuela Lanzarin, oltre alla favore di una maggiore autodeter- neto che Vogliamo, Europa Verde, rappresentante di Fratelli d’Italia minazione politica ed economica +Veneto e Sanca Autonomia, per Elena Donazzan. Per la minoranza della regione, assecondando uno essere guidata dal vicesindaco di di centrosinistra, i due eletti della dei punti di forza su cui Zaia basa Padova Arturo Lorenzoni, spetta il provincia di Vicenza sono la rappre- la propria linea sin dai propri esordi. 15,72% dei voti, con conseguente sentante dei Verdi Cristina Guarda e In questo primo discorso, magari nomina di nove consiglieri a palaz- il democratico Giacomo Possamai. dettato dall’emozione, e proprio per zo Ferro Fini, sede veneziana del- “Non nego che sono molto emo- tale motivo ancora più rivelatore del la Regione. Da qui, per mancato zionato” ha esordito Luca Zaia, suo stato d’animo, il governatore raggiungimento del quorum, reste- chiamato a commentare il verdet- lega il tema dell’autonomia a quello ranno fuori le altre sette formazio- to delle urne. E ha poi continuato: del coronavirus e, conseguente- ni politiche presentatesi al voto, a “Questo terzo mandato mi dà una mente, della rappresentatività. Non cominciare dal Movimento 5 Stelle. grande responsabilità, è un voto c’è dubbio che il 2020 sarà ricor- A Vicenza e provincia, il voto del dei veneti per il Veneto. L’obietti- dato come l’anno della pandemia 20 settembre rispecchia in modo vo ora è uno solo: portare a casa di Covid 19 che ha colpito, e sta 06
REGIONE VENETO tuttora colpendo, il Veneto in modo sere stato votato anche da migliaia finire nuove leadership e nuove, massiccio, a cominciare dal primo di elettori che non si riconoscono possibili coalizioni, con spazi di focolaio italiano, sviluppatosi nel nel suo partito, la Lega Nord. Lo fa manovra che, sulla carta, potranno territorio padovano di Vo’ Euganeo, basandosi soprattutto sul 44,57% interessare due neoeletti consiglie- dove abitava anche la prima vittima di voti che hanno premiato diretta- ri regionali vicentini, protagonisti riconosciuta del virus, un pensiona- mente la sua lista, percentuale con di formidabili exploit di preferenze. to deceduto il 21 febbraio scorso. cui avrebbe comunque vinto cor- Una è la confermata rappresentan- Da allora l’azione del virus non si rendo in solitudine. te di Fratelli d’Italia Elena Donaz- è mai interrotta, così come in ogni Ora si volta pagina, e probabilmente zan, bassanese, 48 anni, che con i parte del mondo, portando a nu- in modo molto più radicale di quan- suoi 10mila744 voti, oltre a risultare meri che, in continua evoluzione, il to fa pensare questo voto veneto, la quinta in tutta la regione per nu- 23 settembre scorso toccavano nel inserito in un contesto elettorale mero di schede, appare destinata a Veneto 26mila4 casi di contagio e dove erano chiamate alle urne altre una possibile, nuova investitura da 2mila165 decessi. Ma è altrettanto cinque regioni: la Liguria e le Mar- assessore nella terza giunta Zaia indubbio che, fra le regioni italiane, che, assegnate allo schieramento di (nella giunta uscente aveva le dele- a fronte di un’offensiva virale senza centrodestra; la Campania, la Pu- ghe al lavoro e all’istruzione). L’altro precedenti da un secolo a questa glia e la Toscana, rimaste al centro- è Giacomo Possamai, vicentino, parte (dai tempi della pandemia sinistra. Un risultato di parità, tre a 30 anni, secondo assoluto in tutta di influenza spagnola, per essere tre, accompagnato dalla vittoria del la regione con 11mila515 voti, pre- chiari), il Veneto si è subito distin- sì (anche in Veneto) nel referendum ceduto unicamente dal leghista Ro- to per politiche virtuose di moni- confermativo sul taglio dei parla- berto Marcato. Di lui si parla come toraggio e contenimento del virus, mentari proposto dal Movimento 5 di un astro nascente del centrosini- adottando misure di prevenzione e Stelle, con futuri riflessi sulla nuova stra, tanto da essere indicato come cura grazie a cui la sanità di questa legge elettorale a cui ora si dovrà futuro sfidante di Luca Zaia, e forse regione si è confermata “modello” mettere mano in vista delle prossi- su palcoscenici più grandi di quello di riferimento, e non solo in Italia. me consultazioni politiche, teorica- veneto. Ecco perché Zaia ha ogni ragione mente fissate per il 2023. di dichiararsi consapevole di es- Tre anni non sono pochi per de- Stefano Ferrio Le sei elezioni comunali CONGRATULAZIONI DAL BRASILE AL NUOVO SINDACO DI MALO La tornata elettorale delle regionali nonché gemellata con Malo. è stata utilizzata anche per le ele- Il messaggio porta la firma del pre- zioni comunali dove si doveva pro- sidente del consiglio comunale, cedere al rinnovo dell’amministra- Aroldo Frigo Junior. zione per scadenza del mandato Sempre al centrodestra vanno as- precedente. segnate le elezioni di Albettone, Erano sei i comuni del Vicentino dove si afferma Francesca Rigato, chiamati alle urne il 20 e 21 settem- e di Cogollo del Cengio, dove resta bre scorso, con attenzioni anche in carica Piergildo Capovilla. dall’estero, coerentemente con una Vittoria di una lista civica a Posina, globalizzazione ormai avanzata del dove il nuovo sindaco è Adelio Cer- pianeta. Ciò spiega le congratula- vo, mentre il centrosinistra ottiene zioni che Moreno Marsetti, appena due affermazioni: a Lonigo, dove eletto sindaco di Malo in rappre- Pier Luigi Giacomello vince al primo Mascherine e gel disinfettante alle urne. sentanza della Lega, ha ricevuto turno, senza bisogno del ballottag- dal consiglio comunale di Nova Ve- gio previsto per comuni dai 15mila neza, cittadina brasiliana sede di abitanti in su, e a Recoaro, dove si gato, fino allo scorso anno sindaco un circolo di Vicentini nel Mondo, insedia in Comune Armando Cune- di Valli Del Pasubio. 07 N.3.2020
ATTIVITÀ VICENTINI NEL MONDO Una Lusiana dipinta da Candido JOÃO PORTINARI, FIGLIO DEL GRANDE PITTORE DI ORIGINI VICENTINE, È STATO BLOCCATO IN BRASILE DALLA PANDEMIA. CERIMONIA DI PREMIAZIONE RINVIATA, MA GIORNATA DELL’EMIGRANTE RICCA COMUNQUE DI EMOZIONI, DOVUTE ALLA RIEVOCAZIONE DI UN COSÌ GRANDE ARTISTA, CONSIDERATO COME UN EROE NAZIONALE NEL PAESE SUDAMERICANO Una domenica come un quadro di paese, corale e avvincente, che il grandissimo “vicentino del Brasi- le” Candido Portinari non ha dipin- to sulla tela mentre era in vita, ma nell’immaginazione dei presenti, quasi sessant’anni dopo la sua morte. Così si lascerà ricordare la cinquantaduesima edizione della Giornata dell’Emigrante organizza- ta, il 2 agosto scorso, dal Comune di Lusiana Conco con la partecipa- In senso orario: rappresentanti dei Comuni fuori dalla chiesetta di Velo e il Presidente di Vicentini nel Mondo, Ferruccio Zecchin assieme alla sindaca di Lusiana, Antonella Corradin, e al giornalista zione consueta dell’Associazione Paolo Meneghini, biografo di Candido Vicentini nel Mondo. Restrizioni e rinunce dovute alla zari, nonché Sara Mettifogo, asses- pandemia di Covid 19 ancora in sora del Comune di Chiampo, che corso hanno rivoluzionato l’origi- ha raccontato del gemellaggio im- nario programma della Giornata, postato fra il suo paese, dove nel che doveva incentrarsi sulla con- XIX secolo nasceva Giovanbattista, segna della targa, prevista come padre emigrante del pittore, e Bro- momento culminante della mani- dowski, la cittadina brasiliana dove festazione, a João, l’unico figlio di la famiglia Portinari ha messo radi- Candido Portinari. E’ quest’ultimo ci. A fare gli onori di casa è toccato l’artista nato nel 1903 a Brodowski, alla sindaca di Lusiana Conco, An- cittadina dello stato di San Paolo, tonella Corradin, e al presidente di opere riconosciute, fra cui i due af- da emigranti di Chiampo, e morto Vicentini nel Mondo, Ferruccio Zec- freschi su guerra e pace dipinti per nel 1962 a Rio de Janeiro, onorato chin, che nel suo intervento ha ri- la sede delle Nazioni Unite, a New dai connazionali come il più grande cordato con parole bellissime Karin York, onorato in Brasile più di una pittore brasiliano di ogni tempo. Orlandi, la presidente del circolo di superstar del calcio, come ci ricor- Il perdurare dei contagi sia in Brasi- Buenos Aires di Vicentini nel Mon- dano i tre giorni di lutto nazionale le che in Italia ha impedito il viaggio do, improvvisamente scomparsa. decretati per la sua scomparsa, av- a João Portinari, costringendo gli Sul sagrato della chiesetta di Velo, venuta il 6 febbraio 1962. organizzatori a rinviare al prossimo la messa è stata poi celebrata da In attesa di procedere alla cerimo- anno la cerimonia di premiazione, don Giuseppe Bonato e padre Do- nia di consegna della targa intito- ma questo ineluttabile “taglio” del menico Colossi, rispettivamente lata alla sua memoria dal Comune programma non ha impedito di ri- delegato per la vita religiosa e diret- di Lusiana, del figlio degli emigranti evocare degnamente l’esistenza, in tore di Migrantes in seno alla dioce- vicentini Giovanbattista Portinari e parte avventurosa e sorprendente, si di Vicenza, assieme al parroco di Domenica Turcato hanno parlato, di un personaggio di tale grandezza. Lusiana, don Sante Varotto, mentre al teatro di Lusiana Conco, il figlio Al teatro di Lusiana sono interve- a conclusione della giornata è inter- João, tramite un video giunto dal nuti, per brevi saluti istituzionali, venuta la deputata della Lega Silvia Brasile, e il giornalista Paolo Me- il consigliere regionale Maurizio Covolo, vicentina di Marostica. neghini, alla cui magistrale lezione Colman, il consigliere provinciale Ovviamente, protagonista assoluto sulla vita dell’artista dedichiamo il Giorgio Santini, il consigliere del dell’intera giornata è stato Candido prossimo pezzo di questo stesso Comune di Vicenza Andrea Pelliz- Portinari, autore di oltre 5mila500 numero di Vicentini nel Mondo. S.F. 08
RITRATTO D’ARTISTA/1 “Portinari of Brazil”, il volo di una superstar COSÌ IL GRANDE PITTORE DI ORIGINI VICENTINE FU CHIAMATO DALLA STAMPA AMERICANA NEI PRIMI ANNI ‘40. ALLA GIORNATA DI LUSIANA IL GIORNALISTA PAOLO MENEGHINI HA RACCONTATO LA SUA VITA CON UNA BELLISSIMA LEZIONE, DA CUI ABBIAMO TRATTO UN ESTRATTO. di Paolo Meneghini* Nel giorno del riconoscimento all’eccellenza di Candido Portinari da parte dell’Associazione Vicenti- ni nel Mondo, tocca indegnamente ma orgogliosamente a me il compi- to di tracciare un profilo di questo straordinario personaggio che con la sua arte ha dato lustro, oltre che al Brasile, al nostro Paese, alla no- stra regione, alla provincia di Vicen- za e alla comunità di Chiampo. Eppure, il nome di Candido Porti- nari, probabilmente, alla maggior parte di voi fino ad oggi non ha detto molto, se non nulla. Ma se in Brasile, paese dove Portinari è nato e vissuto, fate il suo nome alla prima persona che incontrate per Candido Portinari mentre osserva il figlio João intento a provare la gioia della pittura. strada, quasi sicuramente vi sen- tirete rispondere immediatamente: “Portinari? O pintor!”- Per avere no 60 anni. È commovente pensare dello Stato. Ma torniamo all’inizio. un’idea della popolarità globale di che si tratta di una vera e propria Candido Portinari nasce il 30 di- questo artista, provate a digitare morte sul lavoro – o meglio per il cembre del 1903 nella fazenda di il suo nome su Google: il risultato lavoro – perché la vita del pittore caffè Santa Rosa nei pressi di Bro- sarà una valanga di pagine, articoli, viene stroncata da un letale avve- dowski, cittadina nello Stato di San immagini e notizie. lenamento causato dalle sostanze Paolo che allora conta 700 abitanti. Ma perché oggi siamo qui a ren- tossiche contenute nei colori che Candido è il secondo dei dodici figli dere omaggio a Portinari? Perché usava quotidianamente per dipin- di Gianbattista Portinari e di Dome- egli appartiene a quella numerosis- gere i suoi quadri. Ma la cosa tra- nica Turcato, entrambi vicentini che sima schiera di oriundi, ovvero di gicamente bella – per me e, credo, si sono conosciuti in Brasile: il pa- discendenti di nostri emigrati, che anche per voi – è che le sue ulti- dre di Chiampo, la madre di Tezze ha vissuto e vive dall’altra parte me parole, sussurrate dal letto di sul Brenta. dell’oceano. Nel caso di Portinari, il morte al medico che si trova al suo Quell’area all’interno della Stato papà Gianbattista era di Chiampo, capezzale, sono dette in dialetto vi- di San Paolo – siamo a più di 300 e la mamma, Domenica Turcato, di centino, veneto: la lingua che lo ha chilometri dalla capitale, oggi ci si Tezze sul Brenta. accompagnato fin dai primi anni di impiegano circa 5 ore di macchi- Nel tracciare un profilo di questo vita, la lingua dei suoi genitori, del- na – è tradizionalmente la terra dei straordinario personaggio, vor- la sua famiglia. Pensate che, alla grandi baroni del caffè, ma anche rei iniziare dalla fine, che a me, in sua morte, il Presidente della Re- un punto di passaggio delle caro- quanto vicentino, emoziona ogni pubblica João Goulart decreta tre vane di disperati che periodica- volta che la racconto. Candido Por- giorni di lutto ufficiale, cosicché ai mente si spostano dalle zone più tinari muore prematuramente il 6 funerali, celebrati in forma solen- povere e aride del Brasile in cer- febbraio 1962, che non ha nemme- ne, partecipano le più alte cariche ca di lavoro. A questo proposito è 09 N.3.2020
RITRATTO D’ARTISTA/1 vanbattista e mamma Domenica hanno la sensibilità fuori dal comu- ne che quel loro secondo figliuolo è diverso dagli altri, perché madre natura gli ha dato un grande dono. Rio de Janeiro, all’epoca capita- le del Brasile, non è propriamente dietro l’angolo: da Brodowski sono 740 chilometri. E per un ragazzino di 15 anni passare da un villaggio di campagna di 700 anime a una città che all’epoca conta già 1 milione e 200 mila abitanti, dove peraltro non conosce nessuno, dev’essere un bel salto nel vuoto; soprattutto sapendo che da lì in avanti avreb- be potuto contare solo sulle proprie forze. Sono anni di grandi ristrettez- ze economiche e in verità Portinari resta povero fino alla seconda metà degli anni Trenta, cioè fino ai suoi 35 anni. Pensate che nei primi tem- pi a Rio trova da dormire non in una Figure circensi, tema molto amato da Candido Portinari stanza in affitto, ma nel bagno di una pensione e a patto di lasciarlo bello sottolineare che ancora oggi fra le terre sconfinate del Brasile ru- libero ogni giorno alle 5 di mattina, in paese si ricorda che la famiglia rale si muovono gruppi di artigiani quando gli altri inquilini iniziano a Portinari apriva le porte di casa a italiani – soprattutto pittori, scultori svegliarsi. Dopo aver presentato a questa gente per donare un piatto ed ebanisti – che si procurano da Rio de Janeiro la sua prima espo- di minestra o qualche moneta. E lo vivere decorando gli interni delle sizione individuale con 25 ritratti, stesso accadeva anche con i leb- chiesette dei villaggi. Quando un nel giugno del 1929 Candido Por- brosi, il cui arrivo in città era prean- bel giorno arriva a Brodowski un tinari s’imbarca per l’Europa, dove nunciato dal suono dei campanelli gruppo di questi artisti-artigiani resterà per un anno e mezzo, grazie che portavano addosso. Ebbene, itineranti, nonostante sia ancora ai soldi di una borsa di studio vinta si tramanda che mentre la maggior un bambino, Candido si propone con pieno merito. A Parigi Candido parte delle famiglie di Brodowski, al come aiutante. L’entusiasmo del incontra una giovane ragazza uru- suono di quelle campanelle, si bar- ragazzino è tale da convincere i gi- guaiana, di origini italiane anche lei: ricava in casa per paura del conta- rovaghi ad assumerlo e a dargli da si chiama Maria Vittoria Martinelli gio, Gianbattista e Domenica Por- dipingere di giallo le stelle della vol- e ha 19 anni. È il classico colpo di tinari cercavano, come possibile, ta celeste nella cappella della chie- fulmine: i due s’innamorano, si spo- di dare ristoro anche a quei poveri setta di Brodowski. sano, e tornano insieme in Brasile. esseri umani. «Voglio fare il pittore” confessa ai Maria sarà la compagna di vita, la Tutto ciò per dire che fin dalla tene- genitori dopo quell’esperienza, e la consigliera, l’amministratrice, la cri- ra età Candido assiste quasi quoti- convinzione è tanta che poco tem- tica più severa, ma anche la musa dianamente a scene pietose desti- po dopo, a 15 anni, Candido parte ispiratrice durante tutta la vita di nate a incidersi per sempre nei suoi per Rio de Janeiro, dove si iscrive Candido. Quando rientrano a Rio de ricordi, per essere poi magistral- alla Scuola nazionale di belle arti, Janeiro, nel 1931, Candido e Maria mente immortalate, anni più tardi, l’unico istituto in tutto il Brasile sono in bolletta. Per mantenere in molti dei suoi capolavori. dove all’epoca si insegna arte e dignitosamente la famiglia, Candi- È fuor di dubbio che Candido Por- architettura. Provate un momento do si offre come ritrattista, al solo tinari sia nato con un talento natu- ad immaginarvi la famiglia Portina- scopo di sopravvivere. Nel tempo rale per la pittura. Mentre frequenta ri. Contadini, gente semplice, poco che gli rimane – e molto spesso le le scuole elementari, realizza il suo istruita; il padre che lavora sodo sue giornate finiscono alle due di primo ritratto (quello del composi- dalla mattina alla sera nella pianta- notte – inizia a dipingere in maniera tore Carlos Gomes) e poco più tardi gione di caffè, la madre in casa che forsennata, quasi compulsiva, se- - siamo nel 1918 - accade un fatto tira su una prole di 12 figli. Ebbene, guendo solo il suo istinto, il suo stile decisivo per le sue scelte future. nonostante la scarsa istruzione e le e la sua ispirazione. Ma quei qua- Dovete sapere che in quell’epoca ristrettezze economiche, papà Gio- dri, in Brasile, non li vuole nessuno. 10
RITRATTO D’ARTISTA/1 Da Portinari gli esponenti dell’alta te culturale della sua epoca, si im- borghesia, gli aristocratici, i politici pegna politicamente per perorare e i potenti ottusi e poco avveduti le cause sociali dei più deboli, ese- vogliono solamente ritratti. Invece, gue costumi di scena per il balletto gli Stati Uniti iniziano a conoscerlo e il teatro, crea illustrazioni di libri nel 1935, quando l’Istituto Carnegie per l’infanzia. È l’epoca dei grandi di Pittsburgh invita Argentina, Bra- capolavori epici, di enormi dimen- sile e Cile a presentare a un’espo- sioni, commissionati da importanti sizione internazionale i loro artisti banche e istituzioni brasiliane, ma contemporanei più rappresentativi. anche da ministeri ed enti pubblici. Il Brasile propone otto pittori, fra Un esempio significativo è l’enor- i quali c’è Portinari, che decide di me opera “Tiradentes” (18 metri di mandare la tela “O Café”. Il New lunghezza per 3 di altezza), un la- York World-Telegram scrive: “Il la- voro drammatico che rappresenta voro di Portinari non è solamente il sacrificio di un eroe brasiliano – il migliore fra quelli presentati dal Tiradentes, appunto – che oggi si Altra opera di Candido Portinari. suo Paese, ma noi crediamo il mi- trova esposto permanentemente al gliore di tutte le 365 opere esposte Memorial da América Latina di San la morte del pittore. Date le enormi quest’anno”. Paolo, all’interno di un padiglione distanze, Portinari e Luraghi s’in- “Portinari of Brazil” – questo il titolo appositamente disegnato dal gran- contrano fisicamente molto poco della personale che viene inaugura- de architetto brasiliano Oscar Nie- – forse in tre o quattro occasioni – ta al MoMA di New York l’8 ottobre meyer. ma in compenso si scrivono tantis- 1940 – riscuote grande successo di Festeggiando la vicentinità e l’ita- simo. L’epistolario fra i due – stiamo pubblico e, soprattutto, di critica: i lianità di Portinari, non posso non parlando di centinaia di lettere – è giornalisti americani la definiscono fare un cenno a colui che fu uno dei oggi conservato all’archivio stori- un “one-man show”. L’esposizione suoi più fraterni amici. Si tratta di co dell’Università di Pavia. Visto presenta 94 dipinti, una quarantina Giuseppe Eugenio Luraghi, un ita- il fraterno legame fra i due, penso di studi per affreschi e murales, 30 liano importante perché nella sua sia interessante chiudere con un disegni e altrettante incisioni, per lunga carriera di “top manager”, piccolo ritratto che Luraghi fa del un totale di oltre 200 lavori. come si direbbe oggi, Luraghi ha suo amico italo-brasiliano: “Il rapi- Frastornato da tanta popolarità, un ruolo fondamentale nella fase do nascere e il continuo rafforzarsi l’artista decide di passare tre mesi della ricostruzione e poi del boom della mia amicizia con quest’uomo a Brodowski, la sua piccola città economico del nostro Paese come straordinario, rappresentarono un natale. E qui avvengono due fatti Presidente via via di Pirelli, Finmec- periodo felice della mia vita. Candi- molto toccanti, che mi piace ricor- canica, Alfa Romeo, Mondadori, do era veramente un fanatico della dare. Candido dipinge un bellissi- nonché amministratore delegato sua arte, ma nella vita normale era mo Sant’Antonio per la chiesetta della vicentina Lanerossi. proprio come un bambino, coi suoi del suo paese. E poi l’omaggio alla Luraghi conosce Portinari nel 1949, occhi celesti che a volte ammicca- nonna Pellegrina: l’anziana e ama- in occasione di un viaggio di lavoro vano furbescamente ma, in caso tissima nonna è ormai inferma per in Sudamerica, grazie alle racco- di irritazione improvvisa, si accen- le conseguenze della rottura del mandazioni del poeta spagnolo – devano. Gli piaceva parlare in tono femore. La donna, molto devota, è esule in Argentina – Rafael Alberti. semplice e dimesso soprattutto con caduta in uno stato di prostrazione Quella con Luraghi è un’amicizia la gente della campagna. A Bro- perché non può più partecipare alle “a prima vista” che dura fino alla dowski i contadini ritenevano che celebrazioni della messa. Cosa fa morte del pittore: Luraghi, che è un uomo famoso come lui dovesse allora Candido Portinari?: affresca persona di grande cultura, capi- saper fare qualunque cosa, sicché con immagini sacre una parte della sce subito di trovarsi di fronte a un gli portavano orologi da aggiustare, casa di famiglia e crea quella che personaggio straordinario. E’ lui macchine da far funzionare, lettere oggi è conosciuta come “Cappelli- ad accompagnarlo nell’unica visi- da scrivere e lui, per non deluderli, na della Nonna”. La carriera del pit- ta che il pittore compie nel 1950 a faceva di tutto per soddisfarli. Ogni tore di origini vicentine, apprezza- Chiampo, dove era nato suo padre, manufatto lo meravigliava, e la tec- tissimo anche in Francia, ha il suo approfittando dell’invito a esporre nologia lo esaltava, perché gli apri- massimo fulgore fra il 1940 e la fine alla Biennale di Venezia. E si deve va un campo sconosciuto”. degli anni cinquanta: un ventennio sempre a Luraghi l’unica mostra di durante il quale dipinge tantissimo, Portinari finora mai realizzata in Ita- al punto che alla fine i suoi lavori lia: quella del 1963 al Palazzo Reale * Giornalista vicentino, autore di catalogati sono oltre 5000. Paralle- di Milano, allestita con un notevole documentari per la Rai, biografo di lamente è molto attivo nell’ambien- numero di lavori pochi mesi dopo Candido Portinari. 11 N.3.2020
RITRATTO D’ARTISTA/2 Dall’Onu alle banconote brasiliane una popolarità planetaria GRAZIE ANCHE ALL’IMPEGNO DEL FIGLIO JOÃO, IL NOME E LE OPERE DI CANDIDO PORTINARI HANNO CONOSCIUTO UN SUCCESSO CRESCENTE E DIFFUSO, CON EFFETTI VISIBILI OVUNQUE, FRANCOBOLLI E LATTINE DI CAFFÈ COMPRESI Di padre in figlio - João Portinari, americano (la prima è stata la pittri- oggi ottantunenne, docente univer- ce messicana Frida Kahlo). sitario di matematica, è l’unico figlio avuto da Candido Portinari e dalla Il dittico per le Nazioni Unite - moglie Maria Vittoria Martinelli. Sull’onda del successo ottenuto in Pur avendo convissuto in maniera America, nei primi mesi del 1941 non sempre facile con la figura di l’Università di Chicago pubblica il un genitore molto amato, ma reso volume “Portinari, His life and Art”, “ingombrante” dall’eccezionale mentre un buon numero dei lavori popolarità, dopo la sua morte sco- presentati al MoMA di New York, pre all’improvviso la necessità di nel 1940, viene successivamente tramandarne le opere, conquistato esposto a Syracuse, Terre Haute, alla causa dalla lettura di un articolo Chicago, Kansas City, Minnea- di giornale sul pericolo di perdere la polis, San Francisco, Pittsburgh, memoria di persone e fatti. Anche St. Louis, Washington, Pittsfield, dal suo impegno nasce la redazio- Grand Rapids, Newport, Indiana- ne di “Progetto Portinari”, catalogo polis e Denver. in cinque volumi sull’opera del pit- Nel gennaio del 1942 sono inau- tore donato dalla presidenza della gurati gli affreschi di Portinari alla Repubblica del Brasile ai capi di Biblioteca del Congresso di Wa- Stato stranieri in visita ufficiale. Una shington. Il feeling fra l’artista di copia è conservata anche al Comu- origini vicentine e gli Stati Uniti tro- ne di Chiampo. verà infine definitiva consacrazione La sua opera su Google - Da cir- con il monumentale dittico Guerra ca un anno Candido Portinari è pre- e Pace che sarà installato perma- sente sulla piattaforma d’arte Goo- nentemente al Palazzo di Vetro gle Arts & Culture con una grande delle Nazioni Unite di New York, retrospettiva virtuale dal titolo “Por- nel 1958. Nell’occasione la critica tinari: il pittore del popolo”. Sono Emily Genauer scrive sull’Herald presenti nel portale culturale di Go- Tribune: “Finalmente le Nazioni Uni- ogle circa 5mila lavori di Portinari, te hanno due opere degne dell’alta oltre a 15 mila fra lettere, documenti finalità che intendono perseguire e e fotografie che ripercorrono tut- della bellezza architettonica del pa- ta la sua vita. Molti dei capolavori lazzo che occupano. Portinari, che di Portinari si possono ammirare è il più importante pittore brasiliano in altissima risoluzione (gigapixel) e uno dei più importanti al mondo, Altra foto di Candido con il piccolo João e sotto: tela di Portinari grazie alla tecnologia di ultima ge- ha saputo trarre forza e freschezza nerazione messa in campo da Go- espressiva da un tema nel quale già ogle (Art Camera) con la possibilità molti si sono cimentati, scadendo risultati tangibili nei più vari campi: di effettuare degli straordinari zoom però spesso nel banale”. mentre il volto dell’artista è stato e tour virtuali sulle opere del pitto- effigiato per un certo periodo sulle re brasiliano di genitori vicentini. Petroliere e autostrade con il banconote da 5mila cruzados, gli La vasta collezione digitale perma- suo nome - La popolarità ecce- sono stati intitolati e dedicati pezzi nente su Portinari è la seconda che zionale di cui Candido Portinari ha di autostrada, francobolli, lattine di Google dedica ad un artista latino beneficiato in patria ha portato a caffè, addirittura petroliere. 12
ATTIVITÀ VICENTINI NEL MONDO Vicentini nel Mondo, i soci crescono NELL’ASSEMBLEA SVOLTASI A SOVIZZO, IL PRESIDENTE ZECCHIN HA SOTTOLINEATO L’AMPLIARSI DELL’ENTE, GRAZIE ALL’INGRESSO DI NUOVI SOGGETTI ISTITUZIONALI. LA SUA RELAZIONE, APPROVATA ALL’UNANIMITÀ, HA POI TOCCATO I PUNTI DI UN’ATTIVITÀ QUANTO MAI INTENSA E ARTICOLATA Si è svolta nel Comune di Sovizzo, lo scorso 25 giugno, l’assemblea di Vicentini nel mondo, con approva- zione all’unanimità sia della relazio- ne presentata per il 2019 dal Pre- sidente Ferruccio Zecchin, che del bilancio sottoposto all’attenzione dei presenti dal tesoriere Giuseppe Sbalchiero. “L’impegno costante è stato quel- lo di rapportarsi con le istituzioni in modo sempre più frequente – ha detto Zecchin nella sua relazione - in quanto l’associazione ha senso di esistere proprio per la presenza al suo interno dei rappresentanti di comuni, sindacati, Camera di Com- mercio, Provincia, Diocesi. Questi contatti miravano e mirano a tenere rapporti diretti con le Amministra- zioni, accompagnandole anche Da sinistra: il tesoriere di Vicentini nel Mondo Giuseppe Sbalchiero, il Presidente Ferruccio nelle loro iniziative, come è stato Zecchin, il Presidente dei revisori dei conti Stefano Morello, e il consigliere del direttivo Maurizio Romagna, benemerito Vicentino nel Mondo. fatto in occasione del gemellaggio tra Chiampo e Brodowski, cittadina corso del 2019 è stata quanto mai il MIUR e l’Ufficio Istruzione Regio- di 25mila abitanti nello stato bra- intensa e articolata, come sempre nale Veneto. Si tratta di un’attività siliano di San Paolo, dove è nato resa possibile grazie al contribu- che l’Associazione aveva già svolto Candido Portinari, il più famoso to essenziale della Regione Vene- autonomamente in passato, mentre pittore brasiliano di sempre, figlio di to. Si è spaziato fra l’assistenza ora è prevista una sinergia struttu- due emigrati da Chiampo alla fine informativa e operativa a favore rata con l’ufficio statale competen- dell’Ottocento”. di vicentini nel mondo, i servizi di te, che prevede dapprima corsi per comunicazione (rivista compresa), gli insegnati nelle 4 aree provinciali “Alcuni Comuni – ha proseguito la partecipazione a iniziative regio- scolastiche e successivamente in- Zecchin - hanno manifestato uffi- nali come la Consulta e la Giornata contri nelle scuole con gli studenti. cialmente la volontà di riassociarsi: dei Veneti nel mondo, il sostegno a Tutto ciò compatibilmente con lo Arzignano e San Pietro Mussolino corsi di formazione, l’organizzazio- sviluppo della situazione determi- hanno fatto il loro ingresso ufficia- ne di eventi e soggiorni, i viaggi di nata dalla pandemia in corso di Co- le all’inizio di quest’anno. Diamo il rappresentanza, la realizzazione di vid 19. Sempre in ambito scolastico benvenuto e contiamo molto sui molteplici convegni, incontri, acco- va considerata l’ospitalità riservata loro suggerimenti. Importante è sta- glienze riservate a gruppi e rappre- a due insegnanti brasiliane di storia, to il rientro della Diocesi di Vicenza, sentanti di vicentini nel mondo. provenienti dal circolo di Flores da socio fondatore, che ha nominato Attenzione rilevante è stata dedi- Cunha per approfondire le origini monsignor Giuseppe Bonato come cata all’attività di formazione per dell’emigrazione vicentina, e accol- suo rappresentante”. gli insegnanti sul tema dell’emi- te grazie al contributo del Consor- Zecchin ha poi toccato nel dettaglio grazione veneta, come previsto dal zio Medio Chiampo. i punti di un’attività annuale che nel protocollo sottoscritto nel 2018 tra S.F. 13 N.3.2020
IN MEMORIA Karin, “vicentina d’Argentina” COSÌ RICORDEREMO KARIN ORLANDI, LA PRESIDENTE DEL CIRCOLO DI BUENOS AIRES, IMPROVVISAMENTE SCOMPARSA NELLO SCORSO LUGLIO, A SOLI 51 ANNI DI ETÀ. LA SUA È STATA UNA FIGURA ESEMPLARE di Renzo Facchin* giore. Karin assume ruolo dirigenziale nel Il 27 luglio scorso, a soli 51 anni di circolo Vicentini di Buenos Aires a età, è mancata improvvisamente partire dell’anno 2000. Inizia come Karin Orlandi. Presidente del cir- segretaria prima, e vicepresidente colo Vicentini nel Mondo di Bue- poi, durante il doppio mandato pre- nos Aires, Karin è stata donna dai sidenziale di Desio Zen, per essere grandi meriti, per impegno e spirito eletta una prima volta presidente di iniziativa, nella storia dell’ultimo nel 2010, e una seconda nel 2018. ventennio dell’associazione Vi- Prima di questo mandato, interrotto centini nel Mondo. Figlia unica del dalla sua scomparsa, è stata vice matrimonio fra i genitori, Giovanni del precedente presidente, Luca e Susana Orlandi, era sposata con De Biasio. Esteban Roni, con cui ha messo Una volta nato il CAVA, i diversi al mondo due figli: Martin e Victo- gruppi giovanili di oriundi veneti di ria. Così mi piace ricordare la sua Argentina incominciarono a orga- esemplare presenza. nizzarsi per fondare una loro isti- tuzione di carattere federale. Ebbe Ho conosciuto Karin quando aveva inizio così la storia della GVA, Gio- poco più di vent’anni, in un periodo ventù Veneta Argentina, dove Karin di poco successivo alla fondazio- svolse ruolo da protagonista. ne del CAVA, ossia la Federazione Forte di questa formazione, Karin dei Veneti d’Argentina. Quest’ulti- Orlandi svolse un ruolo d’impor- ma acquisì ben presto importanza, tanza in seno all’istituzione madre grazie alla sua capacità di aggrega- dell’associazionismo veneto argen- re una grande quantità di giovani tino: il CAVA. Qui iniziò come segre- oriundi veneti i quali, assieme ai taria durante la mia presidenza del dirigenti storici delle varie associa- quadriennio 1997-2001, dopodichè zioni di emigranti, capirono che esi- continuò a ricoprire ruoli dirigenzia- stevano diverse comunità di veneti li, fino a diventare a sua volta pre- non solo a Buenos Aires, ma anche sidente dell’ente, dal 2016 al 2018. in tante altre provincie del Paese. Sempre nel contesto dell’italianità Karin capì immediatamente la po- di Argentina, Karin ha assunto ruo- sitività di questa nuova modalità li importanti in seno a Feditalia, la di coinvolgere i componenti del confederazione dell’associazioni- mondo dell’immigrazione veneta, smo italiano di Argentina, ma anche ma anche “italiana” in senso lato, al Comites (comitato degli italiani Due immagini della nostra cara Karin Orlandi. iniziando una formazione come di- all’estero) di Buenos Aires. In par- rigente in un contesto dove si lavo- ticolare, di Feditalia, sotto la presi- ra “ad honorem” e dove filantropia denza di Luigi Pallaro, dal 2004 al e amore per le proprie radici sono 2010, ha fatto parte del consiglio gruppo che, in seno a Fediba (fede- le virtù essenziali. I suoi primi pas- direttivo con la carica di segreta- razione delle associazioni italiane di si furono nel circolo Vicentini nel ria, medesimo ruolo assunto nel Buenos Aires) fonda il Crenai (Con- Mondo di Buenos Aires, una delle Comites di Buenos Aires dal 2015 siglio regionale nord delle associa- prime associazioni venete, fondata al 2020, durante la presidenza di zioni italiane). nel 1958. Karin era infatti oriunda Dario Signorini. vicentina, dato che suo padre Gio- Infine, è doveroso segnalare di * Presidente del circolo Vicentini nel vanni era nato a Montecchio Mag- Karin Orlandi la partecipazione al Mondo di Cordoba 14
IN MEMORIA L’ultimo articolo di Karin sull’eroe nazionale Belgrano LO SCORSO GIUGNO LA NOSTRA CARA AMICA DI BUENOS AIRES, DA RICORDARE FRA I COLLA- BORATORI PIÙ PROLIFICI E GENEROSI DELLA RIVISTA VICENTINI NEL MONDO, CI INVIÒ QUESTO SERVIZIO SULLE ORIGINI DELLA FESTA ARGENTINA DEDICATA AGLI IMMIGRATI ITALIANI di Karin Orlandi di Salamanca e Valladolid, in Spa- manda l’esercito del Nord che lotta gna. Avvocato, giornalista, econo- per l’indipendenza del Paese, di- Il 3 giugno di ogni anno cade la mista, diplomatico, prende la cari- ventando fra l’altro il creatore della Giornata degli immigrati italiani di ca di segretario del Consolato del bandiera argentina e della coccar- Argentina. Per capire le origini della Commercio di Buenos Aires e, dal da nazionale. Promotore dell’edu- ricorrenza, bisogna ricordare che momento in cui fa ritorno nel Paese cazione libera per tutte le classi so- tra i due eroi nazionali dell’Argen- natio, partecipa a tutti gli eventi im- ciali, ma anche dell’uguaglianza tra tina, uno, José de San Martín, era portanti della storia argentina, fino uomini e donne, è propulsore della d’origine spagnola, mentre l’altro, alla morte. Lotta contra l’invasione riforma agraria, favorendo i prodotti Manuel Belgrano, era d’origine ita- inglese, diventando patriota, ed en- nazionali sulle importazioni. liana. Figlio di Domenico Belgrano tra a fare parte del primo governo Belgrano muore povero, a 50 anni, Peri, un commerciante italiano di nazionale nel 1810, assieme al suo il 20 giugno 1820, a Buenos Aires. Oneglia (Imperia), e di Josefa Gon- cugino di origine veneta Giovanni Nel posto preciso dove innalza per zález, Manuel Belgrano nasce a Castelli: entrambi consiglieri del- la prima volta la bandiera argentina, Buenos Aires il 3 giugno 1770 nel la prima giunta di governo, sono i nel 1812, viene costruito un mo- seno di una famiglia borghese del- principali oratori della settimana di numento e un pantheon dove ora la nascente capitale Buenos Aires, maggio che precede l’inizio della riposano i suoi resti. Data la sua im- sei anni prima della creazione del guerra di indipendenza contro la portanza nella storia della repubbli- Virreinato del Rio de la Plata, isti- Spagna e contro le forze nazionali ca, nel 1995 il senatore Avelin pre- tuzione precedente alla Repubbli- fedeli alla corona spagnola, durata senta un progetto che finalmente ca Argentina. Nato come Manuel fino al 1825. Come giornalista, Ma- diventa la legge 24.561 dove si isti- José Joaquín del Corazón de Jesús nuel Belgrano scrive sui giornali più tuisce che il 3 giugno, giorno della Belgrano, da giovane studia nella importanti dell’epoca, promuoven- nascita di Manuel Belgrano, diventi scuola di San Carlo a Buenos Ai- do la libertà d’espressione, nonché Giornata dell’immigrante italiano in res e poi continua nelle Università quella politica. Come militare, co- Argentina. L’addio a Gabriele Zanetti. Fu segretario dei “Vicentini” In un’estate che di lutti, purtroppo, le, apprezzata per la passione e la non è stata avara per i Vicentini nel competenza con cui svolgeva le Mondo, è scomparso anche Ga- proprie mansioni”. briele Zanetti, che per sedici anni, “Durante i sedici anni in cui è sta- dal 1998 al 2014, è stato segre- to segretario, Gabriele Zanetti ha tario generale dell’Associazione. tenuto relazioni continuative e vir- Zanetti, che era vicentino fiero di tuose con quasi cinquanta circoli essere nato a Valdagno, è mancato di Vicentini nel Mondo” sottolinea lo scorso luglio, all’età di 71 anni, Giuseppe Sbalchiero, che è stato dopo avere a lungo lottato contro la Presidente dell’associazione dal malattia. Lascia la moglie Emilia e il 2003 al 2015. “Di sè aveva lasciato figlio Marco. ovunque un ottimo ricordo – con- Gabriele Zanetti (a destra) assieme a Cezar “Con Gabriele eravamo uniti da tinua Sbalchiero, attualmente te- Redenzio Zordan, all’epoca Presidente dei Vi- centini nel Mondo di Erechim (Brasile). una lunga frequentazione – rac- soriere di Vicentini nel Mondo – e, conta Ferruccio Zecchin, Presiden- a testimonianza di ciò, sono giunti te dell’associazione Vicentini nel messaggi di cordoglio da numerosi venete dell’emigrazione, è dedicato Mondo. - Assieme agli altri che lo circoli di Vicentini nel Mondo”. anche un ricordo pubblicato nell’ul- hanno conosciuto lo ricorderò sem- Alla figura di Gabriele Zanetti, figura timo numero del periodico Bellune- pre come persona precisa, puntua- apprezzata da tutte le associzioni si nel Mondo. 15 N.3.2020
LIBRI Vicentini in Australia, prima amici e poi nemici IL TERZO ROMANZO DI RENATO GIARETTA È UNA SAGA FAMILIARE AMBIENTATA NELLA VAL POSINA. FRA I TEMI, SPICCA ANCHE QUELLO DELL’EMIGRAZIONE, TRATTATO NEL CAPITOLO OFFERTO AI LETTORI DI VICENTINI NEL MONDO. DOVE SI PARLA DI COSA SUCCESSE NEL CONTINENTE OCEANICO A TANTI NOSTRI CONTERRANEI DOPO L’ENTRATA IN GUERRA DELL’ITALIA FASCISTA Saga familiare ambientata nella Val Posina, “Giàsso” è il terzo romanzo di Renato Giaretta, scrittore vicenti- no che di professione fa il medico, e che è noto anche per un’intensa attività svolta come musicista e pit- tore. A pubblicarlo è Ronzani, nuova casa editrice vicentina che nel giro di pochi anni ha saputo conquistare spazi importanti nel mercato regio- nale e nazionale. Il suo è un successo da attribuire a collane di narrativa, poesia e saggi- stica in grado di spaziare con intel- ligenza dagli autori del proprio terri- torio, come per l’appunto Giaretta, a nomi importanti del ‘900 italiano come Salvatore Mannuzzu e Nico Naldini. Come nelle sue precedenti due opere narrative, “Il canto di Ester” Lo scrittore e medico vicentino Renato Giaretta, a destra: copertina del romanzo “Giasso” e “L’erba del gran priore”, anche in “Giàsso” Renato Giaretta esplora le nostre radici costruendo una trama, documentata e avvincente, grazie bottiglia. tutto, ma quello è davvero unico. a cui rileggere pagine importanti e “Cari miei - iniziò Tilde - non è sta- È come se un gigante l’avesse tirato drammatiche del nostro passato. to facile. Siamo partiti, io con una come un lenzuolo, tirato così tanto, Fra queste, oltre alle due guerre tristezza immensa, che non mi la- che all’orizzonte sembra piegarsi. mondiali, spicca il tema dell’emi- sciava tregua, e Oreste con tanta, Gli operai avevano bisogno di una grazione, scelta a cui, durante il troppa rabbia dentro. Sulle prime cuoca e così sono andata anche io. ‘900, furono costrette tante famiglie siamo stati aiutati da un prete che Dormivamo in tenda, ho imparato vicentine per sfuggire alla fame e ci ha trovato una stanza a Sydney, ad andare a cavallo e gèro proprio alla disoccupazione. ma dopo neanche un mese ci siano brava. Gli animali erano dappertut- Per gentile concessione di Ronzani trasferiti nel Bush... Come se dìse to, grandi, piccoli, belli e brutti. A Editore, pubblichiamo di “Giàsso” in talian? ’Na specie de bosco ma me non facevano paura neanche i (che è in vendita anche online) un grando, grando. Oreste aveva tro- serpenti che se i te mòrsega, ti si capitolo dedicato ai viaggi del- vato lavoro come operaio in un’im- beo che morto, ma i ragni quelli la speranza fino all’altro capo del presa che faceva strade. Non po- proprio no, mi facevano morire di mondo. tete immaginare quanto è grande paura. quel paese. Boschi che no’ finìse Ancora adesso se ne vedo uno, *** mai, prati immensi e poi le monta- sìgo come ’na mata, vero John? gne così diverse dalle nostre, te le I xe grosi come sórze! Oreste la- “Adesso raccontaci dell’Australia - puoi trovare davanti all’improvviso, vorava di continuo e alla domeni- disse Teresa - voglio sapere tutto”. enormi, e il mare che ti fa sentire ca, quando tutti si riposavano, se «Sì, sì tutto», aggiunse Attilio, in- sempre lontano, ma quello che ve- eravamo vicini a una zona abitata, daffarato a cuocere delle castagne, ramente è diverso, è il cielo. cercava qualche altra occupazione. mentre Alfonso apriva l’ennesima Direte che il cielo è uguale dapper- La paga era buona, non c’era tan- 16
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