Entusiasmo nel lavoro - Il Centro Don Vecchi
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SETTIMANALE DELLA FONDAZIONE CARPINETUM COPIA GRATUITA ANNO 18 - N° 18 / Domenica 1 maggio 2022 Entusiasmo nel lavoro di don Gianni Antoniazzi Il 1° maggio richiama la questio- ne del lavoro. In Occidente mol- ti lo ritengono una fatica, se non addirittura una condanna. I vecchi ricorderanno, per esempio, il ce- lebre versetto della Genesi quan- do, dopo il “peccato originale”, Jahvé pronuncia una maledizione sulle opere umane: «con sudore di fronte, vivrai». Di fatto, nelle anti- che religioni pagane, gli dei erano esentati da ogni occupazione e le persone di rilievo si distinguevano perché non avevano incombenze: i faraoni, i re, i nobili, erano libe- ri dall’affanno quotidiano. Il peso della fatica era riservato piuttosto agli schiavi, gente comunque pri- vata dei progetti. Ancor oggi molti giovani la pensano allo stesso modo e sognano un’esistenza senza pesi. La Bibbia, però, ha una mentalità ben diversa da quella pagana. Se- condo la scrittura Jahvé “lavora” per creare vita e liberare il suo po- polo; allo stesso modo Gesù opera sempre perché anche il Padre lo fa (Gv5,17). Per i cristiani, dunque, il lavoro non è fastidio o alienazio- ne ma è parte stessa della vita di Dio. I mestieri diventano una fonte di disgrazia se rovinano la terra, la vita o i fratelli; la persona si ridu- ce a schiavitù se cede alla cupidigia e l’impiego diventa il fine. Quando invece il lavoro genera vita, allora rende simili a Dio e riempie l’animo di soddisfazione. Il fatto è che mol- ti, forse, sognano un lavoro secondo le attese, e vivono frustrati se non è così. Al rovescio: ogni lavoro può essere riempito di sogni e, col tem- po, diventa fonte di entusiasmo.
Il bello della vita 1° maggio: amarcord di Plinio Borghi Non c’è alcuno che abbia qualche motivo per non dare la dovuta attenzione a questa festa Tuttavia, nel tempo, si è perso molto dello smalto che la caratterizzava. Un ricordo Il primo maggio non ci può passare suo prestigio. E ne aveva ben donde, operativi con gli altri partiti, incluso sulla testa con indifferenza, anche tant’è vero che l’insieme della sfilata il boss locale del Partito Comunista, perché, in qualche modo, coinvol- metteva i brividi, a chi la organizza- al quale espressi la volontà di parte- ge tutti, a prescindere dall’attività, va, a chi la faceva e pure a chi si cipare alla sfilata del primo maggio dalle idee, dalla religione e dal livel- limitava a guardare. Era uso che la con la mia bandiera bianca. Non ha lo istituzionale. L’articolo uno della formazione del corteo avvenisse in potuto negarmelo e così ho fatto, nostra Costituzione mette il lavoro via Torino, all’incrocio con Corso del arrivando al raduno con la mia 500 a fondamento della Repubblica e il Popolo, dove, al momento della par- a tettuccio aperto e bandiera sven- Capo della nostra fede ha ben dedi- tenza, il colpo d’occhio sulla marea tolante. Vi lascio immaginare la pri- cato pressoché tutta la vita al lavo- di bandiere rosse (conosciamo qual è ma reazione della marea rossa, però ro, prima di darsi alla predicazione la genesi di questa ricorrenza), che zittita nel giro di cinque minuti (chi (e mal gliene incolse… ma per for- riempivano tutti gli spazi dalle ram- sapeva aveva preparato i coordinato- tuna faceva parte del progetto divi- pe del cavalcavia alla fine della stra- ri). L’epilogo ha voluto che, arrivati no di quella Redenzione il cui atto da interessata, era impressionante. in piazza, sia apparsa una seconda sublime abbiamo appena rivissuto Non parliamo poi dell’effetto sonoro, bandiera bianca, quella della sezione un paio di settimane fa). Ebbene, tra slogan assordanti e canti! Va da di Ca’ Emiliani, altra zona rosso cari- io sono molto legato a questa festa sé che, per quanto contorto fosse il co. Da allora la storia dei colori ha per il mio passato di attivista politi- tragitto, all’ingresso in piazza della preso strade meno monopolizzate. co e sindacale, senza contare che ho testa del corteo la coda era ancora Bei tempi, che però non torneranno trascorso la mia gioventù all’ombra ferma quasi a Marghera. No problem. più, e non tanto perché sono cam- del campanile della chiesa dedicata Si attendeva l’arrivo di tutti e poi, biati i sistemi di comunicazione e di proprio a San Giuseppe lavoratore ben stipati (cosa che l’attuale situa- partecipazione, bensì, e questo è un in viale San Marco. Al tempo che fu, zione pandemica avrebbe aborrito), guaio, perché i ruoli sono naufragati, pertanto, non mi sono perso una di partivano i discorsi ufficiali. L’evolu- le immagini si sono sbiadite, l’azio- quelle oceaniche sfilate che si or- zione dei rapporti fra le varie espres- ne sindacale ha le unghie spuntate e ganizzavano in questa circostanza, sioni politiche mi rese un bel giorno non c’è più prestigio tale da muovere nella quale il movimento sindacale anche protagonista di una piccola un centesimo di quei livelli. Beh, noi non poteva mancare di esibirsi in svolta locale. Ero allora segretario l’eredità l’abbiamo lasciata e sono fi- grande spolvero, a conferma del suo della sezione della Democrazia Cri- ducioso che prima o poi ci sarà chi la ruolo, a suffragio della sua immagine stiana di viale San Marco, zona rossa raccoglierà, magari con modi e for- e a sostegno della sua azione e del per eccellenza, e in rapporti aperti e me diverse ma altrettanto efficaci. L’editrice L’incontro La nostra editrice pubblica anche: Sole sul nuovo giorno, un quaderno mensile utile per la meditazione quotidiana; Il messaggio di Papa Francesco, settimanale che riporta i passaggi più importanti dei di- scorsi tenuti dal Pontefice; Favole per adulti, quindicinale di racconti di fantasia con una finalità morale; Il libro delle preghiere, delle verità e delle fondamentali regole mora- li per un cristiano, edito in 8 mila copie. Il settimanale è pubblicato in 5 mila copie in distribuzione gratuita in tutta la città, ma può essere letto anche con la versio- ne digitale scaricabile dal sito in- ternet www.centrodonvecchi.org 2 ANNO 18 - N° 18 / Domenica 1 maggio 2022
Camminare insieme La profezia di Chaplin di don Sandro Vigani Nel film "Tempi Moderni" Charlie Chaplin dipingeva un mondo del lavoro in cui l’uomo diventava un mero ingranaggio. Oggi la sua profezia si ritrova in diversi luoghi di lavoro Sessant’anni fa per un giovane tro- un posto a tempo indeterminato e hanno rinunciato a studiare e cerca- vare un lavoro a tempo indetermi- accettare anche per anni occupazio- re un lavoro, vivono in standby. Ma nato nelle nostre zone non costitu- ni precarie, con gravi conseguenze quali sono le differenze tra il mondo iva un problema. Se il padre aveva economiche e sociali: l’impossibilità del lavoro di sessant’anni fa e quel- una attività, spesso il figlio il lavoro di costruirsi una stabilità, acquistare lo odierno? Mi limito ad evidenziare lo aveva in casa. Oppure poteva fa- una casa, farsi presto una famiglia. quella differenza che, a mio parere, cilmente ottenerlo nell’edilizia, nel La mancanza di autonomia econo- ha inciso soprattutto sull’aspetto commercio, nell’agricoltura, nelle mica obbliga molti giovani a dipen- umano del lavoro. Un tempo il la- attività turistiche che si stavano ve- dere per molto tempo dai genitori, voro, il più delle volte manuale, era locemente sviluppando nelle nostre stipendi bassi e i lavori precari of- indubbiamente più duro e faticoso, spiagge. Nei paesi attorno a Mestre fuscano le prospettive e le speran- mancavano quelle garanzie che i il polo d’attrazione per il lavoro era ze per il futuro. In questo contesto sindacati hanno ottenuto con anni costituito dalle fabbriche di Mar- hanno successo quei giovani che di lotta, la sicurezza nei cantieri era ghera. Spesso gli operai avevano posseggono doti di creatività, adat- spesso una chimera. Il lavoro veni- un pezzo di terra, che coltivavano tamento, flessibilità, mentre i più va tuttavia vissuto all’insegna della come doppio lavoro, contribuendo deboli, i meno dotati, rischiano di solidarietà. Quella solidarietà che ad integrare il bilancio familiare. rimanere ai margini, anche perché i spingeva, ad esempio, gli operai di Erano gli anni del boom economico lavori sono sempre più specializzati una stessa ditta a lavorare spesso e l’offerta di lavoro nel nord Italia e richiedono abilità e competenze anche il sabato e la domenica per era abbondante, tanto da attira- un tempo non necessarie. Va anche aiutare il ‘collega’ a costruirsi la re grandi masse di immigrati dal detto che i lavori manuali, che un casa, nella certezza che lui avreb- sud, che trovavano lavoro nelle in- tempo impegnavano la maggior par- be fatto lo stesso per loro. Non esi- dustrie. Si finiva di studiare con la te dei giovani che si affacciavano steva quella competizione che oggi terza media, pochi erano quelli che al mondo del lavoro, oggi non sono avvelena il mondo del lavoro, né frequentavano le superiori e pochis- graditi: si cercano i lavori conside- l’emarginazione del più debole che, simi l’università. Ci si sposava molto rati più ‘qualificati’ e si lasciano i comunque, trovava un proprio ruo- prima di oggi, perché le condizioni lavori manuali, come il muratore, lo. Paradossalmente in un tempo nel economiche lo consentivano. Oggi il il falegname, il contadino, agli im- quale il lavoro era più duro e le sue mercato del lavoro è molto diverso migrati. Cresce di anno in anno il condizioni meno garantite, la perso- per i giovani, che devono sudare per numero dei ‘neet’, quei giovani che na con le sue esigenze aveva anco- ra un posto importante. Lo sviluppo esponenziale della tecnica nell’eco- nomia di mercato, assieme all’indi- vidualismo cresciuto negli anni, fa sì che oggi il lavoratore perda sem- pre di più il carattere di ‘persona’ e diventi un piccolo ingranaggio di una grande macchina che serve per produrre. Competizione, invidie, gelosie, emarginazione del debo- le, esercizio di forme a volte anche gravi di autoritarismo da parte del datore di lavoro sono le conseguen- ze di ciò. Charlie Chaplin in ‘Tempi Moderni’ profetizzò questa situazio- ne, immaginando il protagonista del film ‘mangiato’ dalla grande macchi- na fino a diventarne un ingranaggio. ANNO 18 - N° 18 / Domenica 1 maggio 2022 3
Sottovoce Libertà e riposo di don Gianni Antoniazzi È giusto ricordare che molti fratelli ortodossi hanno ce- ca. Sarebbe importante riflettere sul valore della domeni- lebrato Pasqua con una settimana di ritardo, il 24 aprile. ca, come giorno di riposo nel quale alzare lo sguardo dalle Questo fatto è presto spiegato: nel 1582 papa Gregorio XIII occupazioni, vedere i fratelli e, poco per volta, contempla- ha riformato il calendario e, per ripristinare le stagioni, ha re anche l’Infinito di Dio. La Genesi riferisce che, compiuta tolto 10 giorni e alcuni anni bisestili dal futuro. Col tempo l’opera di creazione, nel 7° giorno, anche Dio si riposò. Se la modifica è diventata universale, ma la Chiesa d’oriente, è servito a lui, figuriamoci quanto non servirà anche a noi. per le celebrazioni liturgiche, volle restare all’antico ca- lendario giuliano (46 a.C.). Poiché la Pasqua cade la prima domenica dopo il plenilunio di primavera, a seconda dei calendari e delle lune, talora fra le Chiese le date coincido- no, talvolta invece si distinguono. Detto questo: la Pasqua Ortodossa è stata festeggiata al don Vecchi insieme alle donne e ai bambini scappati dalla guerra. “Il Prossimo” ha offerto un uovo enorme e il resto è venuto da sé: un tripu- dio. Per restare al tema del lavoro, la Pasqua è però anche liberazione dalla schiavitù e riposo. In Occidente, avremmo bisogno di ricuperare questi riferimenti. Non basta conce- dere qualche giorno in più di ferie. Serve stabilire un riposo comune a tutti, che diventi un momento di incontro coi fra- telli. Da noi, purtroppo, aumentano di continuo gli impegni al punto che anche i più giovani hanno un’agenda freneti- In punta di piedi Il lavoro nei numeri Talvolta ho l'impressione che il nostro lavoro si perda in rubba: al corso giornalisti insegnava che le notizie vanno attività virtuali. Per carità, l’impiego di Internet e dei So- sviluppate coi piedi, cioè andando di persona a vedere i cial può essere efficace. Rischia però di portarci distante fatti. Al contrario molti si preoccupano non della realtà dalla realtà. Ricordo sempre il mio maestro, Orazio Car- ma di figurare su Linkedin e su FaceBook… di ricevere like e seguire Netflix. Lavorare non significa inventare una re- altà virtuale ma prendere per mano la vita reale, svilup- parla, farla crescere secondo le opportunità di cui dispo- niamo. Così, per esempio, il Centro di Solidarietà Cristiana Papa Francesco sta continuando a lavorare in silenzio per le persone che scappano dalla guerra. I dati non vengono riportati sui social ma annotati sulla vecchia carta, giusto per tener conto di quello che accade. Le foto qui accanto lo testimoniano. Finora sono stati consegnati 2.928 capi di abbigliamento a 459 persone fuggite dall'Ucraina. Pa- recchie di loro vivono in periferia di Mestre ma a tutte è stato ugualmente consegnato l'abbigliamento. Nell'altro foglio invece si legge la situazione degli alimenti. La spe- sa settimanale è stata consegnata fin qui 312 volte (dati aggiornati al 20/04/22). Le persone che hanno ricevuto in modo del tutto gratuito da mangiare sono 887. Molto? Poco? Non sto a discutere su questo ma sul fatto che il lavoro e il servizio sono fatti estremamente reali, pensati per risolvere questioni di vita prima di approdare ai social. 4 ANNO 18 - N° 18 / Domenica 1 maggio 2022
Da sapere Dove c’è lavoro di Matteo Riberto L’indeterminato pare un miraggio per molti ragazzi e tanti sono attratti da falsi, facili guadagni. Ma quali sono i settori con più opportunità? Quali gli studi più spendibili? «Il problema dei giovani è che non studio e impegno. Insomma, anche ce, i lavori più richiesti? Ovviamente cercano il lavoro dei sogni, sogna- il lavoro dei sogni ha sempre die- seguono il trend. Linkedin, piatta- no di non lavorare». La sentenza, tro sacrificio. E, oltretutto, quanti forma nata per sviluppare contati formulata in diversi modi, circola tra i milioni di ragazzi che giocano di lavoro, ha stilato la classifica di molto. Va detto che potrebbe es- a calcio arriveranno in serie A? Po- quelli più ricercati. Al primo posto sere applicata anche a tanti adulti chissimi, anche se sognare, non solo c’è l’ingegnere robotico: figura che che non disdegnerebbero di bearsi per il calcio, fa sempre bene: solo si occupa della progettazione e del- nel dolce far nulla. Fatto sta che chi sogna arriva. Facendo però un la costruzione di robot. Al secondo se si domanda ai giovanissimi cosa discorso più generale, e concreto, l’ingegnere del machine learning, vorrebbero fare da grandi non sono quali sono i percorsi di studio e i che realizza algoritmi di apprendi- pochi quelli che individuano profes- settori dove si trova più facilmente mento automatico e sistemi di intel- sioni che, pensano, gli consentireb- lavoro. Non tutti sono legati a una ligenza artificiale; al terzo l’archi- bero di faticare poco e guadagnare laurea, anzi. Artigiani, tecnici e pro- tetto informatico in grado di creare molto. Rapper e youtuber (persone fessionalità con alta manualità nel software adatti al business di diver- che caricano video sulla piattafor- settore industriale sono sempre più se imprese; al quarto il data engi- ma guadagnando e dalle pubblicità richiesti. Chiedere a Confindustria. neer: l’ingegnere in grado di svilup- che pagano in base al numero di vi- Soffermandosi sulle lauree, l’ulti- pare algoritmi per trasformare dati sualizzazioni) sembrano andare per mo rapporto di Alma Laurea forni- grezzi in utili. Al quinto il sustaina- la maggiore. Hanno soppiantato il sce dati precisi, raccolti attraverso bility manager: professionista che mito del calciatore. Ma c’è un er- un’indagine in cui si chiede a laure- implementa le strategie e i progetti rore. Ogni calciatore - le eccezioni ati di diverse facoltà se hanno trova- di un’impresa per diventare sempre sono poche - ha dovuto allenarsi du- to lavoro entro 5 anni dal titolo. In più sostenibile. Cosa ci dice questa ramente ogni giorno per raggiunge- questa classifica svetta Ingegneria classifica? Che il presente e il futuro re livelli di eccellenza rinunciando (il 93,9% ha trovato lavoro entro i 5 sono nel digitale e nel settore della quasi sempre all’adolescenza. An- anni). Segue Medicina (91%), Archi- sostenibilità. La settimana scorsa, il che per diventare un rapper serve tettura (90,1%) Economia e statisti- patron di Diesel Renzo Rosso (uno sacrificio e gli youtuber, a parte rari ca (89,7), Chimica e farmaceutica dei più importanti imprenditori ita- casi, rischiano di essere meteore (89,5). Si posizionano bene anche liani) era a Venezia e ha risposto a se non sanno rinnovarsi e produrre Agraria (85,6), Lingue (85,2) e Scien- chi gli chiedeva come si salveranno contenuti nuovi; cosa che passa da ze Motorie (83,5). E quali sono, inve- le imprese; che dopo la crisi finan- ziaria e quella del Covid dovranno affrontare anche le ripercussioni economiche derivanti dalla guerra. «Ci salverà la creatività che con- traddistingue gli italiani, la capacità di sfruttare al meglio l’online per ri- uscire a raggiungere nuovi mercati. Sarà poi necessario che le imprese attuino una vera rivoluzione green. In futuro solo le aziende sostenibili sopravvivranno», ha detto ricordan- do che le nuove generazioni sono sempre più sensibili nel premiare le aziende sostenibili e rispettose dell’ambiente. Le imprese dovranno quindi essere sempre più digitali e sostenibili. Cercheranno professioni- sti con competenze in questi ambiti. ANNO 18 - N° 18 / Domenica 1 maggio 2022 5
Vivere la comunità Turisti Lente d'ingrandimento di don Gianni Antoniazzi di Daniela Bonaventura Uniti nella solidarietà Gira sul web una lettera indirizzata quista, che ha angoli di una bellezza Per solito dedichiamo questa colon- na ai Centri don Vecchi ma continu- ad un ipotetico turista che volesse sconvolgente. Nel tempo è cambia- iamo a riportare qualche nota circa recarsi a Venezia. Ecco il titolo: “Ami ta: tantissimi giovani hanno dovuto la vita de “Il Prossimo” e l’attivi- Venezia? Non venire a Venezia.” Già lasciarla per mancanza di qualsiasi tà di servizio ai più deboli. Anche così si resta un po’ perplessi: leggen- politica che proteggesse i residenti, questo appartiene ai nostri Centri. dola poi, ancor di più. È lo sfogo di un hanno chiuso negozietti che erano, Nella foto qui sotto l’associazione parkinsoniani di Mestre consegna ex residente che spiega come la sua dopo le bellezze artistiche, il vero città, la più bella del mondo, sia or- patrimonio di Venezia. Ho amato il mai preda di persone che in nome di Carnevale, ho vissuto il suo rinascere: tale bellezza vogliono solo percepire lavoravo, a quel tempo, vicino a Piaz- denaro. Le informazioni che vengono za San Marco e la pausa pranzo era date parlano chiaro: nel 1951 Vene- dedicata alla ricerca di maschere che zia aveva 174.800 abitanti, oggi solo ogni volta mi lasciavano senza paro- 50.412. I posti letto per turisti sono le. Non sono più andata a Venezia du- invece aumentati in maniera esorbi- rante il Carnevale dopo che uscendo tante. La lettera continua con una dalla stazione vidi il ponte degli scal- triste polemica su Venezia che non zi…muoversi: c’era così tanta gen- sopporta il turista (soprattutto quel- te che sembrava si muovesse. Sono lo mordi e fuggi) e cerca di sfruttarlo nati i sensi unici, le vie obbligate per in tutti i modi con negozi che ven- arrivare in centro ed ho capito che dono paccottiglia e bar aperti in ogni non sarebbe più stata la festa che angolo i cui esercenti della storia di tanto mi aveva affascinato. In questi Venezia conoscono poco o niente. La giorni in cui, dopo le feste Pasquali, più di 1300 € di valore in generi di scelta di alcuni facoltosi proprietari si ritorna a parlare di numero chiuso, igiene personale all’Associazione “Il di non rinnovare il contratto a fami- prenotazioni per entrare mi viene un Prossimo”. Si tratta di un dono con- glie ed artigiani ha fatto un po’ alla po’ di tristezza. Prenotare significa segnato da Toni Marra per le per- sone che in questo periodo scap- volta sparire il vero cuore di Venezia trattare Venezia come un museo, non pano dai combattimenti dell’Est. è così sono spariti anche i servizi, come una città. Venezia è una città obbligando tantissimi veneziani a la- con tutti i suoi pregi ed i suoi difetti Il furgone delle scuole sciare, a malincuore, la propria città. una città che sicuramente non puoi Il Plesso scolastico della Spallanza- Anche io amo Venezia: l’amo perché conoscere camminando ammassato ni (via Cima d'Asta 8), il plesso Go- ci ho studiato e lavorato per tanti ad altre persone e mangiando un pa- retti (via Santa Maria Goretti 4), il anni, perché è una città che ti con- nino seduto su degli scalini. Personal- plesso della scuola Bellini (via Mon- mente mi chiedo cosa induca un po- te Berico 16) e il plesso della scuo- la Quadrifoglio (via Santa Maria tenziale turista ad andare a visitare Goretti 1) hanno fatto una straordi- questa bellissima città sapendo che naria raccolta di generi alimentari non riuscirà a viverla per le troppe e di materiale per l’igiene perso- persone presenti. Potremmo stare nale. Gli alunni hanno portato in qui per ore a pensare a cosa fare, a classe e raccolto gli aiuti destinati alle mamme e ai bambini e ragazzi cosa non fare, alle politiche degli ul- che vengono alla guerra in Ucrai- timi decenni, a quanto si è preferito na. Il giovedì prima di Pasqua, 14 trascurare i residenti a scapito del aprile, siamo passati a raccogliere turismo per lamentarcene ora, ma tutto questo materiale e ne abbia- resta per me un mistero la scelta di mo fatto un furgone pieno zeppo. Si tratta di svariati quintali di ma- chi viene a Venezia accontentando- teriale. Ringraziamo gli educato- si di fotografare Piazza San Marco e ri, gli insegnanti, i responsabili di la Basilica stando attenti a non farsi queste scuole e chiaramente, per strattonare o spingere, senza voler primi, gli alunni, che hanno dato conoscere anche gli angoli più carat- una mano così preziosa e garan- tiamo che il loro sostegno arrive- teristici, più veri , per poter capire la rà dove ce n’è urgente bisogno. storia di questa città unica al mondo. 6 ANNO 18 - N° 18 / Domenica 1 maggio 2022
Pensieri a voce alta Il diritto di viaggiare di Federica Causin Ha fatto molto scalpore la vicenda ho capito di dover in qualche modo carrozzina e viaggia in treno sulla di un gruppo di ragazzi con Sindro- correggere il tiro e dare un respiro tratta Bologna-Firenze con cambio me di Down e dei loro accompagna- più ampio alla mia riflessione. “Il a Prato per il quale sono previsti 12 tori che dovevano rientrare a Mila- punto centrale è la mancata tutela minuti. Il suo problema è che la Sala no, dopo una gita in Liguria, ma non di un diritto: quello di viaggiare” ha Blu rifiuta di prenotare l'assistenza sono riusciti a salire sul treno alla dichiarato Giulia Boniardi. “Il mes- se il tempo di cambio è inferiore stazione di Genova. I posti che ave- saggio non è “poveri disabili tratta- ai 15 minuti. Di conseguenza, ogni vano prenotato, infatti, erano stati ti male. Trenitalia doveva garantire volta, lei è obbligata a prendere il occupati da altri passeggeri, che si lo spazio e il servizio a tutti i suoi treno successivo dovendo allungare sono rifiutati di alzarsi. A causa di clienti, compresi i passeggeri con il viaggio di 30/45 minuti, che su una un atto vandalico, era stato neces- disabilità. Tutti i passeggeri presen- tratta del genere vuol dire spesso sario rimpiazzare la vettura diret- ti su quel treno hanno vissuto una renderlo insensato. Un amaro esem- ta a Milano e Trenitalia aveva pre- situazione di forte disagio. Quando pio di quanto l’applicazione troppo disposto bus sostitutivi e un nuovo il convoglio è arrivato, già viaggiava rigida di una regola può compromet- treno sul quale erano stati riservati con i passeggeri ammassati. Le per- tere l’autonomia e la libertà di una i posti per la comitiva, che invece sone che si trovavano su quel treno persona con disabilità. Tre minuti ha dovuto rientrare in autobus con avevano diritto quanto noi a viaggia- per i quali Alice si sta battendo, nel- non pochi disagi: l’assenza di servizi re. La responsabilità di quanto suc- la speranza di ottenere che sia pos- igienici sul mezzo, un ritardo di due cesso non è di chi non si è alzato, sibile prenotare l’assistenza anche ore rispetto all’orario di rientro pre- ma di chi non ha garantito il servi- con 12 minuti, visto che le condizio- visto, la mancanza d’informazioni zio”. Concordo con questa lettura ni della stazione di Prato lo permet- sul luogo di arrivo preciso (un det- dell’accaduto, anche se credo che tono. Come ribadisce il giornalista e taglio indispensabile per le famiglie dovrebbe comunque esserci maggior scrittore Claudio Imprudente, “non dei partecipanti) e l’impossibilità di conoscenza e rispetto dei bisogni è cancellando la disabilità che si fa recuperare le valigie in sicurezza. speciali di persone che, come chiun- inclusione, ma mettendo al centro Avendo sentito la notizia di sfuggita que altro, hanno il diritto di muover- la relazione, facendo in modo che al telegiornale, avevo pensato all’en- si, di vivere le città, di rapportarsi la persona possa, con le sue gam- nesimo gesto d’inciviltà e di scarsa, e che dovrebbero poter disporre di be, le sue ruote o i suoi vari ausili, per non dire nessuna, considerazio- soluzioni che agevolano la loro mo- partecipare alla vita che desidera, ne delle difficoltà altrui. Tuttavia, bilità e la loro capacità relazionale. dentro o fuori dalle porte che si tro- dopo aver letto le dichiarazioni della Tornando al diritto di viaggiare, vor- verà di volta in volta davanti.” Un responsabile di Haccade, l’associa- rei riportare un’altra testimonianza cambiamento di prospettiva che po- zione con cui i ragazzi viaggiavano, che mi ha colpito: Alice si muove in trebbe fare un’enorme differenza. Il nostro aiuto è rivolto a tutti Molti pensano che i generi alimentari, la frutta e la verdura, i mobili, gli indu- menti e gli oggetti per la casa, distri- buiti al Centro Papa Francesco, siano destinati esclusivamente ai senza tet- to, ai disperati e ai mendicanti. In re- altà tutto ciò che viene raccolto e che si può ricevere a fronte di un’offerta simbolica, destinata ai costi di gestio- ne, è a disposizione di chiunque abbia una difficoltà ad arrivare alla fine del mese: disoccupati, precari, lavorato- ri con stipendio inadeguato, famiglie numerose o in situazioni di disagio. Per fortuna di prodotti e materiali ne abbiamo spesso in abbondanza: chi ne avesse bisogno non esiti a farsi avanti! ANNO 18 - N° 18 / Domenica 1 maggio 2022 7
Viaggio nel tempo Il senso della vita di Adriana Cercato A molti potrà sembrare incredibile, divenire adulti, questa ricerca del che perfino nell'ipotesi che tutte le ma la fede religiosa è l'unica in gra- “perché” non scompare, al contrario possibili domande scientifiche abbia- do di fornire una risposta definitiva cresce e si stratifica con l'accumular- no avuto risposta, i nostri problemi al problema del senso dell'esistenza si delle conoscenze, trasformandosi vitali non sarebbero ancora neppure umana, problema riassunto in ma- in un interrogativo su se stessi e sul stati sfiorati. E bisogna anche stare niera impeccabile da Blaise Pascal, significato della propria esistenza. È guardinghi dal credere che il senso come segue: “Quando considero la infatti vero che nessuno di noi può della vita “risieda nell’appagamen- piccola durata della mia vita, assor- fare a meno di assegnare un signifi- to e nella realizzazione di se stessi bita nell'eternità precedente e se- cato al proprio esistere, dal momen- per mezzo di se stessi…, come se guente… il piccolo spazio che riem- to che - come ci ricorda Guitton - l'uomo esistesse solo per soddisfa- pio… io mi sgomento e mi stupisco noi siamo già a bordo della zattera re dei bisogni”, come chiarisce V. E. di vedermi piuttosto che ; della vita e non possiamo scendere; Frankl; al contrario, è proprio que- infatti non c'è alcuna ragione perché dobbiamo decidere se navigare in un sta raffigurazione della vita a rive- piuttosto che , perché nel mondo che ci appare spesso assur- larsi estremamente ingannatrice, piuttosto che . do, inspiegabile, oppure nutrire fidu- perché l'uomo è fatto per qualcosa Pertanto mi chiedo: chi mi ci ha mes- cia in una spiegazione trascendente. o qualcuno che ci trascende. Chi so?”. Il dilemma viene ripreso anche Ciascun individuo della nostra specie prova a soffocare questa ricerca di dal filosofo cristiano J. Guitton, che si pone dunque - almeno una volta senso e questo bisogno di trascen- sostiene che tra l'assurdità della vi- nella vita - il problema del senso del- denza, presto o tardi verrà svegliato sione del mondo e la scelta ragione- la propria esistenza: lo fa in forme mentre si trova a combattere con- vole dei teologi non c'è paragone, diverse, in momenti differenti e a un tro qualche avversità o situazione infatti: “Tra l'assurdo e il mistero, ho livello di consapevolezza diseguale, critica. L’esperienza ci insegna che scelto il mistero. L’assurdità non è a seconda della sua storia personale, la nostra vita assomiglia a un'imbar- una via, è il traguardo; il mistero in- della sua cultura e della sua sensi- cazione, sicura di non poter solcare vece è una via”. Il dilemma del sen- bilità. Bisogna tuttavia stare atten- sempre mari tranquilli, perché alme- so della vita comincia già dai nostri ti a dove si cercano tali risposte: il no una volta tutti ci troviamo cata- primi anni di vita: come classificare primo passo in questa direzione, sia pultati in una burrasca esistenziale, altrimenti quel compulsivo doman- per gli scienziati, sia per i creden- che ci fa sobbalzare ed interrogare: dare: “Perché?” che caratterizza i ti, consiste nel non farsi irretire che “perché?”. La giusta rotta e il giusto bambini non appena sono in grado tutte le risposte si trovino soltanto porto non possono provenire diret- di parlare, se non come il bisogno nella natura o nel mondo materiale. tamente dalle conoscenze scienti- innato di cercare una spiegazione La scienza da sola, infatti, non forni- fiche, per loro natura limitate, ma e quindi un senso a tutto ciò che li sce e non può fornire una risposta a scaturiscono esclusivamente da un circonda? Col passare degli anni, nel tutti i problemi dell'uomo. Sappiamo corretto dialogo tra scienza e fede. Centro di Solidarietà Cristiana Papa Francesco Vi invitiamo a visitare il Centro di So- lidarietà Cristiana Papa Francesco. È un ambiente accogliente, semplice, familiare, diverso dai supermercati ai quali siamo abituati. Desidera essere un luogo di fraternità concreta: chi può dà una mano mentre chi ha biso- gno trova un soccorso. Al momento il Centro si occupa di raccogliere e di- stribuire abiti, di provvedere a mobili usati, di impiegare il cibo in prossimi- tà di scadenza, che rimane invenduto negli scaffali della grande distribuzio- ne. Il Centro offre anche alimenti a lunga scadenza che giungono da Agea e dal Banco alimentare di Verona. 8 ANNO 18 - N° 18 / Domenica 1 maggio 2022
Viaggio nella mente Disagi moderni (parte 2) di Nelio Fonte È una percezione collettiva, odierna "Psicanalisi della società contem- questo punto c'è da chiedersi: "dove e comune quella di essere stati priva- poranea"; dove viene sottolineato possiamo ancora trovare la persona, ti del futuro. È col pressante deside- quanto l'essere umano non può esse- il suo valore, la sua essenza, il suo rio di gratificazioni contingenti che si re abbassato a livello di puri impulsi significato? Come possiamo in que- è cercato spesso di evadere quotidia- animali, come fame, sete e procrea- sto quadro nefasto ancora cercare e namente da un clima di monotonia e zione: perché la comunione, la veri- trovare la fede, la speranza, la ca- tedio facendo ricorso ad esperienze tà, la giustizia, l'affetto, gli interessi rità?". Forse nella loro traduzione in alienanti; in un contesto dove l'adulto culturali, religiosi e sociali s'impongo- solidarietà, in coscienza collettiva, in non può essere né felice, né sereno, no e reclamano la loro realizzazione. opera di volontariato. Dobbiamo es- né tantomeno sano. Siccome lo "star L'odierna società purtroppo enfatizza sere consapevoli che l'essere umano bene" ha a che fare soprattutto con le esigenze di ordine fisico, fornendo matura lentamente a se stesso e che le pressioni del contesto in cui vivia- beni materiali in grande quantità e man mano impara ad impossessarsi mo, molto spesso queste influenzano varietà, che però non sono sufficien- del suo destino ...e che niente è più negativamente la nostra mente, la ti a soddisfare l'animo umano. Il di- ricco di insegnamenti di quanto sia- nostra personalità, la nostra salute. sagio esistenziale dell'adulto di oggi no le esperienze del sacrificio, della Ecco che, prima ancora di farlo fisica- è quindi dovuto essenzialmente alla sofferenza, del dolore; perché pon- mente, ci si ammala psichicamente: sproporzione tra i valori edonistici gono l'individuo di fronte alle proprie la persona si trova allora aggredita individuali e quelli etici collettivi. responsabilità, alle proprie scelte e da un complesso di stimoli sfavorevo- Inoltre vi è da dire che, nell'attuale decisioni, senza concedergli possi- li, di fronte ai quali è facile reagisca situazione, la progressiva crescita bilità di sostituzioni vicarie o fughe. nella forma dell'insofferenza, dell'in- tecnologica non è stata accompagna- Il malessere quindi è tutto nostro e soddisfazione, dell'indifferenza o ta da un'adeguata educazione dello siamo noi che lo dobbiamo accettare, dell'ira. Il disordine interiore che spirito e quindi come conseguenza si sopportare, affrontare e combattere: viene così a crearsi – dovuto princi- incorre in una alquanto difficile, se qui non è ammesso alcun anonimato, palmente alla mancanza di senso per non pericolosa, frustrazione emoti- né alcuna scappatoia; non ci si può l'instabilità emotiva, nonché ai falsi vo-affettiva, che potrebbe sfociare nascondere dietro alcuna masche- diversivi e fatui impegni dei quali successivamente in disturbi funzio- ra. Siamo tutti costretti ad uscire, l'attuale adulto si nutre abitualmente nali, se non adirittura organici. Tale a mostrarci e ad esprimerci ognuno – predispone le condizioni più adatte malessere dilaga accompagnato dal- con la propria autenticità. Rendia- per l'insorgere della malattia: qual- la decadenza e dall'inadeguatezza moci conto perciò che "la salvezza" siasi essa sia. A conclusioni analoghe delle Istituzioni che, impotenti nelle c'è ed è nella condivisione, ovvero era già arrivato nel 1955 lo psicoana- loro funzioni e vocazioni, continuano nell'affrontare qualsiasi problema lista Erich Fromm, affrontando l'argo- comunque ad esistere solo per man- mai da soli, ma assieme all'altro, an- mento salute e comunità nel suo libro tenersi in vita ed autolegittimarsi. A che se questi è molto diverso da noi. Domanda per entrare ai Centri don Vecchi Ai Centri don Vecchi il turnover degli appartamenti è costante. Chi pen- sasse di presentare domanda d’inse- rimento, mettendosi in lista d'attesa, può consegnarla in direzione al Cen- tro don Vecchi 2 di via dei Trecento campi a Carpenedo. Per richiedere un alloggio occorre: non avere meno di 65 anni e più di 83; trovarsi in una condizione economica modesta; es- sere normalmente autosufficienti; disporre di un garante che si assu- ma la responsabilità di intervenire qualora la persona abbia necessità di una diversa collocazione, in se- guito alla perdita dell’autonomia. ANNO 18 - N° 18 / Domenica 1 maggio 2022 9
Proverbi africani La fame di padre Oliviero Ferro, missionario saveriano La fame è una realtà presente, ma ta nessun alimento. La fame è una la fame nella vita sociale dell’uo- negativamente vissuta dagli africa- condizione di estrema debolezza e mo. Ricordiamoci la storia del con- ni. Essa conduce ad atti più ignobili necessità). “Un pezzetto di manioca te Ugolino nella “Divina Commedia” come la mendicità, il parassitismo, non è mai caldo per chi è affama- nel canto 33° dell’Inferno “poscia, La disonestà…Per evitare la fame, to” (Ntomba, Congo RDC) (la fame più che ‘l dolor, potè il digiuno”). si consiglia di lavorare, di fare prov- mette l’uomo in una condizione di “Quando lo stomaco di un altro gri- vigioni, scorte, per il futuro. Ed ora debolezza tale che vengono persino da aiuto, nessuno l’ascolta” (Hutu, sotto con i proverbi. “Colui che non molte facoltà meno vitali). “Il più Rwanda) (nell’esperienza di fame, cerca i suoi alimenti, morirà senza dolce degli alimenti è colui che ha la persona è sola; non la condivide malattia” (Mossi, Togo) (la persona trovato in te la fame” (Peul, Sene- con un’altra). “Se lo stomaco non che non lavora, può morire di fame). gal) (nella tradizione italiana si di- dorme, l’occhio non si chiude mai” “Colui che è sazio rende orgoglioso rebbe che l’alimento più gioiosamen- (Bamoun, Cameroun) (la fame pro- lo spendaccione; l’affamato invece te accolto è quello del primo piatto, voca l’insonnia). “Quando si attacca non crea spendaccioni, egli genera i perché trova l’uomo ancora in stato qualcuno allo stomaco, quest’ultimo ladroni” (Peul, Senegal) (l’abbondan- di fame e di necessità. Quello che dice “menti” (Tutsi, Rwanda) (quan- za rende orgogliosi, la carestia rende viene dopo è soltanto un supplemen- do uno è affamato, usa ogni mezzo ladroni. Sono due vizi capitali. Tra i to. Il più grande riconoscimento va per procurarsi il cibo). “Non si man- due si preferisce l’orgoglio, giudica- alla persona che ti viene in aiuto, da un leopardo a seppellire in mor- to un male minore rispetto alla di- quando sei in stato di bisogno). “I to” (Bassar, Togo) (non mandare un sonestà). “Il ventre affamato non ha cattivi alimenti tienili per il rientro affamato con un cibo da portare a coraggio” (Hutu, Rwanda) (nella cul- dal campo” (Tutsi, Rwanda) (quan- qualcuno. Non confidare il potere a tura francese, un popolare proverbio do uno ha fame, mangia senza se- uno che nulla possiede). “Finiti i vi- dice che il ventre affamato non ha lezionare gli alimenti. L’abbondanza veri, si mangia anche quello che si orecchie. L’autore africano hutu usa ha qualità, la fame ha la quantità. rifiutava” (Hutu, Burundi) (la fame una virtù morale al posto di un ele- L’esperienza del lavoro dei campi non ha scelta di alimenti; attacca la mento anatomico. Il significato è lo è fatto di lavori duri, a lunghissime vita dell’uomo nei suoi punti nevral- stesso. Si richiama soltanto a saziare distanze dal villaggio. Quando un gici). “Chi vuol levare la mosca dal le persone, se le vuol tenere buone rientra dal suo campo, la sua fame suo piatto è sazio” (Basuto, Lesotho) e docili. Il proverbi si indirizza so- e la sua stanchezza sono veramen- (chi ha fame non guarda alla qualità prattutto a chi ha responsabilità su te eccezionali). “A volte lo stomaco del cibo, mangerebbe persino gli ali- un gruppo di persone). “Un uomo vale più del figlio” (Sakalave, Mada- menti a rischio sulla vita. Le mosche affamato che beve mangiando, non gascar) (la fame rende egoista fino spesso volteggiano sul cibo…). “Un guarda mai agli escrementi” (Efik, a lasciare perire i propri figli. È una sacco vuoto non si tiene in piedi” (Sa- Senegal) (l’uomo affamato non rifiu- delle conseguenze a cui può portare kalave, Madagascar). (128 continua) I recapiti dei Centri don Vecchi Don Vecchi 1: Carpenedo - viale don Sturzo, 53 - tel. 0415353000 Don Vecchi 2: Carpenedo - via dei 300 campi, 6 - tel. 0415353000 Don Vecchi 3: Marghera - via Carra- ra, 10 - tel. 0412586500 Don Vecchi 4: Campalto - via Orlan- da, 187 - tel. 0415423180 Don Vecchi 5: Arzeroni - via Marsala, 14 - tel. 0413942480 Don Vecchi 6: Arzeroni - via Marsala, 14 - tel. 0413942214 Don Vecchi 7: Arzeroni - via Marsala, 14 - tel. 0413942214 10 ANNO 18 - N° 18 / Domenica 1 maggio 2022
Per trasparenza Per il Centro di Solidarietà Cristiana Sottoscrizione cittadina: tutti i fondi a favore del funzionamento della nuova opera di bene La nipote della defunta Tersilla Una persona rimasta sconosciuta di azione, pari a € 40, in memoria Castellaro ha sottoscritto quattro ha sottoscritto, sabato 12 febbraio, di Ofelia e di tutti i defunti della azioni, pari a € 200, per onorare la un’azione, pari a € 50. famiglia Patrizio. memoria della sua cara zia. È stato sottoscritto un quinto di Le tre figlie della defunta Ada La dottoressa Giustina Saccardo azione, pari a € 10, in ricordo della Nalon hanno sottoscritto quattro Scaldaferro ha sottoscritto dieci defunta Marisa. azioni, pari a € 200, per onorare la azioni, pari a € 500, in memoria dei memoria della loro cara madre. defunti della sua famiglia. I familiari della defunta Vittoria hanno sottoscritto quasi mezza I nipoti della defunta Lidia Rita La moglie del defunto Giuseppe azione, pari a € 20, in memoria Doris (chiamata llde) hanno Scaccianoce ha sottoscritto della loro cara congiunta. sottoscritto un’azione, un’azione, pari a € 50, per onorare pari a € 50, per onorare la cara la memoria del marito. La famiglia Trinchillo ha sottoscritto memoria della loro congiunta. quasi mezza azione, pari a € 20, in I familiari della defunta Argia ricordo del loro caro Antonio. I tre figli della defunta Carla Pergoli hanno sottoscritto Paronetto hanno sottoscritto tre un’azione, pari a € 50, per I familiari dei defunti Giulietta azioni, pari a € 150, per onorare la onorare la memoria della loro cara e Ottavio hanno sottoscritto memoria della loro cara madre. congiunta. un’azione, pari a € 50, in onore dei loro congiunti. La famiglia Longo ha sottoscritto I familiari dei defunti: Maria quasi mezza azione, Teresa, Adolfo, Rita, Vally e Antonio È stata sottoscritta un’azione, pari pari a € 20, in memoria della loro hanno sottoscritto quasi mezza a € 50, in memoria dei defunti della cara Oliva. azione, pari a € 20, in suffragio di famiglia Semenzato. questi loro cari congiunti. Una persona ha sottoscritto due È stato sottoscritto un quinto di azioni, pari a € 100, in suffragio di È stato sottoscritto un quinto di azione, pari a € 10, in memoria Luisa e Carlo. azione, pari a € 10, in ricordo del della defunta Marisa. defunto Sergio. La nipote della defunta Lucia Il signor Piccardi Ceci ha Poropat ha sottoscritto due azioni, È stata sottoscritta quasi mezza sottoscritto un’azione, pari a € 50, pari a € 100, per onorare la azione, pari a € 20, per ricordare per ricordare la moglie Giuseppina. memoria di sua zia. i defunti delle famiglie Pauletto e Chiaro. Il signor Umberto Bottecchia e I due fratelli della defunta la figlia dottoressa Paola hanno Gabriella Degan hanno sottoscritto È stato sottoscritto un quinto di sottoscritto un’azione, pari a € 50, due azioni, pari a € 100, per azione, pari a € 10, in memoria in ricordo dei loro cari defunti: onorare la memoria della loro cara dei defunti: Dora, Lorenzo, Maria, Franca, Sergio e Guido. congiunta. Guido e dei defunti della famiglia Crosara. La signora Silvia Tommasoni ha I figli della defunta Clelia M. hanno sottoscritto un’azione, pari a € sottoscritto otto azioni, pari a € L’ingegner Paolo Piovesana assieme 50, per ricordare la defunta Vilma 400, per onorare la memoria della alle figlie Maria Paola e Valeria ha Scognamiglio, in occasione del terzo loro carissima madre. sottoscritto tre azioni, pari a € 150, anniversario della sua morte. per ricordare la loro amatissima La moglie del defunto Paolo Bruna. Sono state sottoscritte due azioni, Semenzato ha sottoscritto cinque pari a € 100, per onorare la azioni, pari a € 250, per onorare la La signora Federica e la signora memoria dei defunti: Onorina, memoria di suo marito. Elena hanno sottoscritto quasi Marsilio, Paola, Marino, Giuseppina, mezza azione, apri a € 20, in Cesare e Rosina. La famiglia dei defunti Saverio e occasione del terzo anniversario Tosca ha sottoscritto un quinto di della morte di Maria Baldo. Sono stati sottoscritti quattro quinti azione, pari a € 10. ANNO 18 - N° 18 / Domenica 1 maggio 2022 11
Il punto di vista Costruire futuro di don Fausto Bonini “Datemi un punto d’appoggio e solle- Candiani progettato nel 1978 e com- anni. Una scuola che non trasmet- verò il mondo” è una frase attribuita pletato nel 2013 con un progetto di ri- te solo conoscenze, ma sperimenta ad Archimede, grande matematico e qualificazione dell’architetto mestri- una nuova didattica per i lavori del fisico di Siracusa, vissuto nel terzo no Giovanni Caprioglio e, per quanto futuro. Purtroppo Mestre non sente secolo prima di Cristo. Da allora la riguarda il piazzale esterno, con una questa presenza che resta ai margi- ricerca del punto di appoggio ha an- pavimentazione policroma disegnata ni della città perché manca quasi del gustiato tutti i ricercatori di futuro, dall’artista Luigi Gardenal. Una strut- tutto la residenzialità degli studenti compresi noi mestrini che ci affannia- tura grande e bella, ma priva di un che qui vivono sparsi in vari appar- mo nella costruzione del futuro della “cervello” che produca cultura. Ospi- tamenti privati. La Casa studentesca nostra città. Di una cosa sono ferma- ta cultura, ma non ne produce. L’altro San Michele, della Diocesi di Venezia, mente convinto e lo vado ripetendo è il Museo M9, bella architettura di che si trova in via Carducci, è l’unica in continuità: il futuro si crea dal fu- avanguardia che sta cercando a fatica struttura ricettiva per universitari. turo e non dal passato. Il che significa una sua strada, ma con buone pre- Un po’ poco per una città come Me- che, all’interno della città, bisogna messe per un futuro diverso e mag- stre, mentre a Venezia sono numero- andare alla ricerca dei luoghi in cui giormente integrato con la città. Però se le case per studenti, sia quelle ge- si pensa al futuro e questi sono i luo- né al Candiani, né all’M9 troverete i stite dall’Università sia quelle gestite ghi della cultura e i luoghi frequentati giovani. Ma a Mestre ci sono luoghi da religiosi. A proposito dell’incontro dai giovani. Però, per costruire novi- della cultura frequentati da giovani? fra giovani cultura e città vale la pena tà, le due cose devono stare insieme. Certo che ce ne sono. Peccato che si ricordare un prossimo convegno che Anche Mestre, come ogni altro agglo- trovino ai margini della città e quin- si terrà a Venezia venerdì 6 maggio merato urbano, alla sera si anima di di non si vedono e soprattutto non a partire dalle 14.30 presso la Scuo- gruppi di giovani che prendono l’ape- sono significativi per la città. In via la Grande di San Teodoro sul tema: ritivo in compagnia in vari punti della Torino e al Centro Vega 2.500 giova- UNIVERSITARI CITTA’ FUTURO, orga- città. È un modo di vivere il presente, ni frequentano l’università di Ca’ Fo- nizzato per celebrare i quarant’anni di superare lo stress di una giornata di scari. Altri 2.000 giovani frequentano della Casa studentesca Santa Fosca. lavoro, di ritrovarsi tra amici per fare l’università salesiana alla Gazzera. Il Convegno si concluderà con una quattro chiacchiere, ma nient’altro. Altri ancora frequentano l’H-Farm a Tavola rotonda per “riflettere sulle In questi luoghi di incontro giovanile Roncade, in provincia di Treviso, un prospettive della residenzialità uni- non si costruisce futuro. Per quanto Campus inaugurato nel 2020 sulla riva versitaria e sul rapporto con la città”. riguarda i luoghi della cultura, a Me- del fiume Sile che ingloba aule per Mi auguro che qualche mestrino vi stre ce ne sono due di molto signifi- corsi universitari e una scuola per 450 prenda parte perché su questo tema cativi. Mi riferisco al Centro culturale bambini e giovani dai tre ai diciotto si gioca il futuro anche di Mestre. Per chi ha un basso reddito Tutti i concittadini che han- no un reddito inferiore ai 6000 euro “annuali” possono prendere contatto col “Ban- co solidale” dell’Ipermercato per ricevere ogni settimana un pacco di viveri in maniera totalmente gratuita in rap- porto al numero di compo- nenti della relativa famiglia. Giorni di apertura: martedì e giovedì dalle ore 9 alle 12. Pubblicazione settimanale a cura della Fondazione Carpinetum dei Centri don Vecchi presenti a Carpenedo, Marghera, Campalto e Arzeroni - Autorizzazione del Tribunale di Venezia del 5/2/1979 - Direttore responsabile: don Gianni Antoniazzi; grafica: Maurizio Nardi - Via dei Trecento campi - Mestre (Ve), www.fondazionecarpinetum.org e incontro@centrodonvecchi.org
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