Entusiasmo nel lavoro - Il Centro Don Vecchi

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SETTIMANALE DELLA FONDAZIONE CARPINETUM   COPIA GRATUITA   ANNO 18 - N° 18 / Domenica 1 maggio 2022

Entusiasmo
nel lavoro
di don Gianni Antoniazzi

Il 1° maggio richiama la questio-
ne del lavoro. In Occidente mol-
ti lo ritengono una fatica, se non
addirittura una condanna. I vecchi
ricorderanno, per esempio, il ce-
lebre versetto della Genesi quan-
do, dopo il “peccato originale”,
Jahvé pronuncia una maledizione
sulle opere umane: «con sudore di
fronte, vivrai». Di fatto, nelle anti-
che religioni pagane, gli dei erano
esentati da ogni occupazione e le
persone di rilievo si distinguevano
perché non avevano incombenze:
i faraoni, i re, i nobili, erano libe-
ri dall’affanno quotidiano. Il peso
della fatica era riservato piuttosto
agli schiavi, gente comunque pri-
vata dei progetti. Ancor oggi molti
giovani la pensano allo stesso modo
e sognano un’esistenza senza pesi.
La Bibbia, però, ha una mentalità
ben diversa da quella pagana. Se-
condo la scrittura Jahvé “lavora”
per creare vita e liberare il suo po-
polo; allo stesso modo Gesù opera
sempre perché anche il Padre lo fa
(Gv5,17). Per i cristiani, dunque, il
lavoro non è fastidio o alienazio-
ne ma è parte stessa della vita di
Dio. I mestieri diventano una fonte
di disgrazia se rovinano la terra, la
vita o i fratelli; la persona si ridu-
ce a schiavitù se cede alla cupidigia
e l’impiego diventa il fine. Quando
invece il lavoro genera vita, allora
rende simili a Dio e riempie l’animo
di soddisfazione. Il fatto è che mol-
ti, forse, sognano un lavoro secondo
le attese, e vivono frustrati se non
è così. Al rovescio: ogni lavoro può
essere riempito di sogni e, col tem-
po, diventa fonte di entusiasmo.
Il bello della vita

                        1° maggio: amarcord
                        di Plinio Borghi

Non c’è alcuno che abbia qualche motivo per non dare la dovuta attenzione a questa festa
Tuttavia, nel tempo, si è perso molto dello smalto che la caratterizzava. Un ricordo
Il primo maggio non ci può passare         suo prestigio. E ne aveva ben donde,      operativi con gli altri partiti, incluso
sulla testa con indifferenza, anche         tant’è vero che l’insieme della sfilata    il boss locale del Partito Comunista,
perché, in qualche modo, coinvol-          metteva i brividi, a chi la organizza-    al quale espressi la volontà di parte-
ge tutti, a prescindere dall’attività,     va, a chi la faceva e pure a chi si       cipare alla sfilata del primo maggio
dalle idee, dalla religione e dal livel-   limitava a guardare. Era uso che la       con la mia bandiera bianca. Non ha
lo istituzionale. L’articolo uno della     formazione del corteo avvenisse in        potuto negarmelo e così ho fatto,
nostra Costituzione mette il lavoro        via Torino, all’incrocio con Corso del    arrivando al raduno con la mia 500
a fondamento della Repubblica e il         Popolo, dove, al momento della par-       a tettuccio aperto e bandiera sven-
Capo della nostra fede ha ben dedi-        tenza, il colpo d’occhio sulla marea      tolante. Vi lascio immaginare la pri-
cato pressoché tutta la vita al lavo-      di bandiere rosse (conosciamo qual è      ma reazione della marea rossa, però
ro, prima di darsi alla predicazione       la genesi di questa ricorrenza), che      zittita nel giro di cinque minuti (chi
(e mal gliene incolse… ma per for-         riempivano tutti gli spazi dalle ram-     sapeva aveva preparato i coordinato-
tuna faceva parte del progetto divi-       pe del cavalcavia alla fine della stra-    ri). L’epilogo ha voluto che, arrivati
no di quella Redenzione il cui atto        da interessata, era impressionante.       in piazza, sia apparsa una seconda
sublime abbiamo appena rivissuto           Non parliamo poi dell’effetto sonoro,      bandiera bianca, quella della sezione
un paio di settimane fa). Ebbene,          tra slogan assordanti e canti! Va da      di Ca’ Emiliani, altra zona rosso cari-
io sono molto legato a questa festa        sé che, per quanto contorto fosse il      co. Da allora la storia dei colori ha
per il mio passato di attivista politi-    tragitto, all’ingresso in piazza della    preso strade meno monopolizzate.
co e sindacale, senza contare che ho       testa del corteo la coda era ancora       Bei tempi, che però non torneranno
trascorso la mia gioventù all’ombra        ferma quasi a Marghera. No problem.       più, e non tanto perché sono cam-
del campanile della chiesa dedicata        Si attendeva l’arrivo di tutti e poi,     biati i sistemi di comunicazione e di
proprio a San Giuseppe lavoratore          ben stipati (cosa che l’attuale situa-    partecipazione, bensì, e questo è un
in viale San Marco. Al tempo che fu,       zione pandemica avrebbe aborrito),        guaio, perché i ruoli sono naufragati,
pertanto, non mi sono perso una di         partivano i discorsi ufficiali. L’evolu-    le immagini si sono sbiadite, l’azio-
quelle oceaniche sfilate che si or-         zione dei rapporti fra le varie espres-   ne sindacale ha le unghie spuntate e
ganizzavano in questa circostanza,         sioni politiche mi rese un bel giorno     non c’è più prestigio tale da muovere
nella quale il movimento sindacale         anche protagonista di una piccola         un centesimo di quei livelli. Beh, noi
non poteva mancare di esibirsi in          svolta locale. Ero allora segretario      l’eredità l’abbiamo lasciata e sono fi-
grande spolvero, a conferma del suo        della sezione della Democrazia Cri-       ducioso che prima o poi ci sarà chi la
ruolo, a suffragio della sua immagine       stiana di viale San Marco, zona rossa     raccoglierà, magari con modi e for-
e a sostegno della sua azione e del        per eccellenza, e in rapporti aperti e    me diverse ma altrettanto efficaci.

                                                                                          L’editrice L’incontro
                                                                                      La nostra editrice pubblica anche:
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                                                                                      Francesco, settimanale che riporta
                                                                                      i passaggi più importanti dei di-
                                                                                      scorsi tenuti dal Pontefice; Favole
                                                                                      per adulti, quindicinale di racconti
                                                                                      di fantasia con una finalità morale;
                                                                                      Il libro delle preghiere, delle verità
                                                                                      e delle fondamentali regole mora-
                                                                                      li per un cristiano, edito in 8 mila
                                                                                      copie. Il settimanale è pubblicato
                                                                                      in 5 mila copie in distribuzione
                                                                                      gratuita in tutta la città, ma può
                                                                                      essere letto anche con la versio-
                                                                                      ne digitale scaricabile dal sito in-
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2                                                                                          ANNO 18 - N° 18 / Domenica 1 maggio 2022
Camminare insieme

                             La profezia di Chaplin
                             di don Sandro Vigani

Nel film "Tempi Moderni" Charlie Chaplin dipingeva un mondo del lavoro in cui l’uomo
diventava un mero ingranaggio. Oggi la sua profezia si ritrova in diversi luoghi di lavoro
Sessant’anni fa per un giovane tro-           un posto a tempo indeterminato e          hanno rinunciato a studiare e cerca-
vare un lavoro a tempo indetermi-             accettare anche per anni occupazio-       re un lavoro, vivono in standby. Ma
nato nelle nostre zone non costitu-           ni precarie, con gravi conseguenze        quali sono le differenze tra il mondo
iva un problema. Se il padre aveva            economiche e sociali: l’impossibilità     del lavoro di sessant’anni fa e quel-
una attività, spesso il figlio il lavoro       di costruirsi una stabilità, acquistare   lo odierno? Mi limito ad evidenziare
lo aveva in casa. Oppure poteva fa-           una casa, farsi presto una famiglia.      quella differenza che, a mio parere,
cilmente ottenerlo nell’edilizia, nel         La mancanza di autonomia econo-           ha inciso soprattutto sull’aspetto
commercio, nell’agricoltura, nelle            mica obbliga molti giovani a dipen-       umano del lavoro. Un tempo il la-
attività turistiche che si stavano ve-        dere per molto tempo dai genitori,        voro, il più delle volte manuale, era
locemente sviluppando nelle nostre            stipendi bassi e i lavori precari of-     indubbiamente più duro e faticoso,
spiagge. Nei paesi attorno a Mestre           fuscano le prospettive e le speran-       mancavano quelle garanzie che i
il polo d’attrazione per il lavoro era        ze per il futuro. In questo contesto      sindacati hanno ottenuto con anni
costituito dalle fabbriche di Mar-            hanno successo quei giovani che           di lotta, la sicurezza nei cantieri era
ghera. Spesso gli operai avevano              posseggono doti di creatività, adat-      spesso una chimera. Il lavoro veni-
un pezzo di terra, che coltivavano            tamento, flessibilità, mentre i più        va tuttavia vissuto all’insegna della
come doppio lavoro, contribuendo              deboli, i meno dotati, rischiano di       solidarietà. Quella solidarietà che
ad integrare il bilancio familiare.           rimanere ai margini, anche perché i       spingeva, ad esempio, gli operai di
Erano gli anni del boom economico             lavori sono sempre più specializzati      una stessa ditta a lavorare spesso
e l’offerta di lavoro nel nord Italia          e richiedono abilità e competenze         anche il sabato e la domenica per
era abbondante, tanto da attira-              un tempo non necessarie. Va anche         aiutare il ‘collega’ a costruirsi la
re grandi masse di immigrati dal              detto che i lavori manuali, che un        casa, nella certezza che lui avreb-
sud, che trovavano lavoro nelle in-           tempo impegnavano la maggior par-         be fatto lo stesso per loro. Non esi-
dustrie. Si finiva di studiare con la          te dei giovani che si affacciavano         steva quella competizione che oggi
terza media, pochi erano quelli che           al mondo del lavoro, oggi non sono        avvelena il mondo del lavoro, né
frequentavano le superiori e pochis-          graditi: si cercano i lavori conside-     l’emarginazione del più debole che,
simi l’università. Ci si sposava molto        rati più ‘qualificati’ e si lasciano i     comunque, trovava un proprio ruo-
prima di oggi, perché le condizioni           lavori manuali, come il muratore,         lo. Paradossalmente in un tempo nel
economiche lo consentivano. Oggi il           il falegname, il contadino, agli im-      quale il lavoro era più duro e le sue
mercato del lavoro è molto diverso            migrati. Cresce di anno in anno il        condizioni meno garantite, la perso-
per i giovani, che devono sudare per          numero dei ‘neet’, quei giovani che       na con le sue esigenze aveva anco-
                                                                                        ra un posto importante. Lo sviluppo
                                                                                        esponenziale della tecnica nell’eco-
                                                                                        nomia di mercato, assieme all’indi-
                                                                                        vidualismo cresciuto negli anni, fa
                                                                                        sì che oggi il lavoratore perda sem-
                                                                                        pre di più il carattere di ‘persona’
                                                                                        e diventi un piccolo ingranaggio di
                                                                                        una grande macchina che serve per
                                                                                        produrre. Competizione, invidie,
                                                                                        gelosie, emarginazione del debo-
                                                                                        le, esercizio di forme a volte anche
                                                                                        gravi di autoritarismo da parte del
                                                                                        datore di lavoro sono le conseguen-
                                                                                        ze di ciò. Charlie Chaplin in ‘Tempi
                                                                                        Moderni’ profetizzò questa situazio-
                                                                                        ne, immaginando il protagonista del
                                                                                        film ‘mangiato’ dalla grande macchi-
                                                                                        na fino a diventarne un ingranaggio.

ANNO 18 - N° 18 / Domenica 1 maggio 2022                                                                                     3
Sottovoce

                        Libertà e riposo
                        di don Gianni Antoniazzi

È giusto ricordare che molti fratelli ortodossi hanno ce-        ca. Sarebbe importante riflettere sul valore della domeni-
lebrato Pasqua con una settimana di ritardo, il 24 aprile.       ca, come giorno di riposo nel quale alzare lo sguardo dalle
Questo fatto è presto spiegato: nel 1582 papa Gregorio XIII      occupazioni, vedere i fratelli e, poco per volta, contempla-
ha riformato il calendario e, per ripristinare le stagioni, ha   re anche l’Infinito di Dio. La Genesi riferisce che, compiuta
tolto 10 giorni e alcuni anni bisestili dal futuro. Col tempo    l’opera di creazione, nel 7° giorno, anche Dio si riposò. Se
la modifica è diventata universale, ma la Chiesa d’oriente,       è servito a lui, figuriamoci quanto non servirà anche a noi.
per le celebrazioni liturgiche, volle restare all’antico ca-
lendario giuliano (46 a.C.). Poiché la Pasqua cade la prima
domenica dopo il plenilunio di primavera, a seconda dei
calendari e delle lune, talora fra le Chiese le date coincido-
no, talvolta invece si distinguono. Detto questo: la Pasqua
Ortodossa è stata festeggiata al don Vecchi insieme alle
donne e ai bambini scappati dalla guerra. “Il Prossimo” ha
offerto un uovo enorme e il resto è venuto da sé: un tripu-
dio. Per restare al tema del lavoro, la Pasqua è però anche
liberazione dalla schiavitù e riposo. In Occidente, avremmo
bisogno di ricuperare questi riferimenti. Non basta conce-
dere qualche giorno in più di ferie. Serve stabilire un riposo
comune a tutti, che diventi un momento di incontro coi fra-
telli. Da noi, purtroppo, aumentano di continuo gli impegni
al punto che anche i più giovani hanno un’agenda freneti-

In punta di piedi

Il lavoro nei numeri
Talvolta ho l'impressione che il nostro lavoro si perda in       rubba: al corso giornalisti insegnava che le notizie vanno
attività virtuali. Per carità, l’impiego di Internet e dei So-   sviluppate coi piedi, cioè andando di persona a vedere i
cial può essere efficace. Rischia però di portarci distante        fatti. Al contrario molti si preoccupano non della realtà
dalla realtà. Ricordo sempre il mio maestro, Orazio Car-         ma di figurare su Linkedin e su FaceBook… di ricevere like
                                                                 e seguire Netflix. Lavorare non significa inventare una re-
                                                                 altà virtuale ma prendere per mano la vita reale, svilup-
                                                                 parla, farla crescere secondo le opportunità di cui dispo-
                                                                 niamo. Così, per esempio, il Centro di Solidarietà Cristiana
                                                                 Papa Francesco sta continuando a lavorare in silenzio per
                                                                 le persone che scappano dalla guerra. I dati non vengono
                                                                 riportati sui social ma annotati sulla vecchia carta, giusto
                                                                 per tener conto di quello che accade. Le foto qui accanto
                                                                 lo testimoniano. Finora sono stati consegnati 2.928 capi
                                                                 di abbigliamento a 459 persone fuggite dall'Ucraina. Pa-
                                                                 recchie di loro vivono in periferia di Mestre ma a tutte
                                                                 è stato ugualmente consegnato l'abbigliamento. Nell'altro
                                                                 foglio invece si legge la situazione degli alimenti. La spe-
                                                                 sa settimanale è stata consegnata fin qui 312 volte (dati
                                                                 aggiornati al 20/04/22). Le persone che hanno ricevuto
                                                                 in modo del tutto gratuito da mangiare sono 887. Molto?
                                                                 Poco? Non sto a discutere su questo ma sul fatto che il
                                                                 lavoro e il servizio sono fatti estremamente reali, pensati
                                                                 per risolvere questioni di vita prima di approdare ai social.

4                                                                                            ANNO 18 - N° 18 / Domenica 1 maggio 2022
Da sapere

                             Dove c’è lavoro
                             di Matteo Riberto

L’indeterminato pare un miraggio per molti ragazzi e tanti sono attratti da falsi, facili
guadagni. Ma quali sono i settori con più opportunità? Quali gli studi più spendibili?
«Il problema dei giovani è che non               studio e impegno. Insomma, anche          ce, i lavori più richiesti? Ovviamente
cercano il lavoro dei sogni, sogna-              il lavoro dei sogni ha sempre die-        seguono il trend. Linkedin, piatta-
no di non lavorare». La sentenza,                tro sacrificio. E, oltretutto, quanti      forma nata per sviluppare contati
formulata in diversi modi, circola               tra i milioni di ragazzi che giocano      di lavoro, ha stilato la classifica di
molto. Va detto che potrebbe es-                 a calcio arriveranno in serie A? Po-      quelli più ricercati. Al primo posto
sere applicata anche a tanti adulti              chissimi, anche se sognare, non solo      c’è l’ingegnere robotico: figura che
che non disdegnerebbero di bearsi                per il calcio, fa sempre bene: solo       si occupa della progettazione e del-
nel dolce far nulla. Fatto sta che               chi sogna arriva. Facendo però un         la costruzione di robot. Al secondo
se si domanda ai giovanissimi cosa               discorso più generale, e concreto,        l’ingegnere del machine learning,
vorrebbero fare da grandi non sono               quali sono i percorsi di studio e i       che realizza algoritmi di apprendi-
pochi quelli che individuano profes-             settori dove si trova più facilmente      mento automatico e sistemi di intel-
sioni che, pensano, gli consentireb-             lavoro. Non tutti sono legati a una       ligenza artificiale; al terzo l’archi-
bero di faticare poco e guadagnare               laurea, anzi. Artigiani, tecnici e pro-   tetto informatico in grado di creare
molto. Rapper e youtuber (persone                fessionalità con alta manualità nel       software adatti al business di diver-
che caricano video sulla piattafor-              settore industriale sono sempre più       se imprese; al quarto il data engi-
ma guadagnando e dalle pubblicità                richiesti. Chiedere a Confindustria.       neer: l’ingegnere in grado di svilup-
che pagano in base al numero di vi-              Soffermandosi sulle lauree, l’ulti-        pare algoritmi per trasformare dati
sualizzazioni) sembrano andare per               mo rapporto di Alma Laurea forni-         grezzi in utili. Al quinto il sustaina-
la maggiore. Hanno soppiantato il                sce dati precisi, raccolti attraverso     bility manager: professionista che
mito del calciatore. Ma c’è un er-               un’indagine in cui si chiede a laure-     implementa le strategie e i progetti
rore. Ogni calciatore - le eccezioni             ati di diverse facoltà se hanno trova-    di un’impresa per diventare sempre
sono poche - ha dovuto allenarsi du-             to lavoro entro 5 anni dal titolo. In     più sostenibile. Cosa ci dice questa
ramente ogni giorno per raggiunge-               questa classifica svetta Ingegneria        classifica? Che il presente e il futuro
re livelli di eccellenza rinunciando             (il 93,9% ha trovato lavoro entro i 5     sono nel digitale e nel settore della
quasi sempre all’adolescenza. An-                anni). Segue Medicina (91%), Archi-       sostenibilità. La settimana scorsa, il
che per diventare un rapper serve                tettura (90,1%) Economia e statisti-      patron di Diesel Renzo Rosso (uno
sacrificio e gli youtuber, a parte rari           ca (89,7), Chimica e farmaceutica         dei più importanti imprenditori ita-
casi, rischiano di essere meteore                (89,5). Si posizionano bene anche         liani) era a Venezia e ha risposto a
se non sanno rinnovarsi e produrre               Agraria (85,6), Lingue (85,2) e Scien-    chi gli chiedeva come si salveranno
contenuti nuovi; cosa che passa da               ze Motorie (83,5). E quali sono, inve-    le imprese; che dopo la crisi finan-
                                                                                           ziaria e quella del Covid dovranno
                                                                                           affrontare anche le ripercussioni
                                                                                           economiche derivanti dalla guerra.
                                                                                           «Ci salverà la creatività che con-
                                                                                           traddistingue gli italiani, la capacità
                                                                                           di sfruttare al meglio l’online per ri-
                                                                                           uscire a raggiungere nuovi mercati.
                                                                                           Sarà poi necessario che le imprese
                                                                                           attuino una vera rivoluzione green.
                                                                                           In futuro solo le aziende sostenibili
                                                                                           sopravvivranno», ha detto ricordan-
                                                                                           do che le nuove generazioni sono
                                                                                           sempre più sensibili nel premiare
                                                                                           le aziende sostenibili e rispettose
                                                                                           dell’ambiente. Le imprese dovranno
                                                                                           quindi essere sempre più digitali e
                                                                                           sostenibili. Cercheranno professioni-
                                                                                           sti con competenze in questi ambiti.

ANNO 18 - N° 18 / Domenica 1 maggio 2022                                                                                        5
Vivere la comunità

                        Turisti                                                         Lente d'ingrandimento
                                                                                            di don Gianni Antoniazzi
                        di Daniela Bonaventura
                                                                                             Uniti nella solidarietà
Gira sul web una lettera indirizzata       quista, che ha angoli di una bellezza       Per solito dedichiamo questa colon-
                                                                                       na ai Centri don Vecchi ma continu-
ad un ipotetico turista che volesse        sconvolgente. Nel tempo è cambia-
                                                                                       iamo a riportare qualche nota circa
recarsi a Venezia. Ecco il titolo: “Ami    ta: tantissimi giovani hanno dovuto         la vita de “Il Prossimo” e l’attivi-
Venezia? Non venire a Venezia.” Già        lasciarla per mancanza di qualsiasi         tà di servizio ai più deboli. Anche
così si resta un po’ perplessi: leggen-    politica che proteggesse i residenti,       questo appartiene ai nostri Centri.
dola poi, ancor di più. È lo sfogo di un   hanno chiuso negozietti che erano,          Nella foto qui sotto l’associazione
                                                                                       parkinsoniani di Mestre consegna
ex residente che spiega come la sua        dopo le bellezze artistiche, il vero
città, la più bella del mondo, sia or-     patrimonio di Venezia. Ho amato il
mai preda di persone che in nome di        Carnevale, ho vissuto il suo rinascere:
tale bellezza vogliono solo percepire      lavoravo, a quel tempo, vicino a Piaz-
denaro. Le informazioni che vengono        za San Marco e la pausa pranzo era
date parlano chiaro: nel 1951 Vene-        dedicata alla ricerca di maschere che
zia aveva 174.800 abitanti, oggi solo      ogni volta mi lasciavano senza paro-
50.412. I posti letto per turisti sono     le. Non sono più andata a Venezia du-
invece aumentati in maniera esorbi-        rante il Carnevale dopo che uscendo
tante. La lettera continua con una         dalla stazione vidi il ponte degli scal-
triste polemica su Venezia che non         zi…muoversi: c’era così tanta gen-
sopporta il turista (soprattutto quel-     te che sembrava si muovesse. Sono
lo mordi e fuggi) e cerca di sfruttarlo    nati i sensi unici, le vie obbligate per
in tutti i modi con negozi che ven-        arrivare in centro ed ho capito che
dono paccottiglia e bar aperti in ogni     non sarebbe più stata la festa che
angolo i cui esercenti della storia di     tanto mi aveva affascinato. In questi
Venezia conoscono poco o niente. La        giorni in cui, dopo le feste Pasquali,      più di 1300 € di valore in generi di
scelta di alcuni facoltosi proprietari     si ritorna a parlare di numero chiuso,      igiene personale all’Associazione “Il
di non rinnovare il contratto a fami-      prenotazioni per entrare mi viene un        Prossimo”. Si tratta di un dono con-
glie ed artigiani ha fatto un po’ alla     po’ di tristezza. Prenotare significa        segnato da Toni Marra per le per-
                                                                                       sone che in questo periodo scap-
volta sparire il vero cuore di Venezia     trattare Venezia come un museo, non
                                                                                       pano dai combattimenti dell’Est.
è così sono spariti anche i servizi,       come una città. Venezia è una città
obbligando tantissimi veneziani a la-      con tutti i suoi pregi ed i suoi difetti         Il furgone delle scuole
sciare, a malincuore, la propria città.    una città che sicuramente non puoi          Il Plesso scolastico della Spallanza-
Anche io amo Venezia: l’amo perché         conoscere camminando ammassato              ni (via Cima d'Asta 8), il plesso Go-
ci ho studiato e lavorato per tanti        ad altre persone e mangiando un pa-         retti (via Santa Maria Goretti 4), il
anni, perché è una città che ti con-       nino seduto su degli scalini. Personal-     plesso della scuola Bellini (via Mon-
                                           mente mi chiedo cosa induca un po-          te Berico 16) e il plesso della scuo-
                                                                                       la Quadrifoglio (via Santa Maria
                                           tenziale turista ad andare a visitare       Goretti 1) hanno fatto una straordi-
                                           questa bellissima città sapendo che         naria raccolta di generi alimentari
                                           non riuscirà a viverla per le troppe        e di materiale per l’igiene perso-
                                           persone presenti. Potremmo stare            nale. Gli alunni hanno portato in
                                           qui per ore a pensare a cosa fare, a        classe e raccolto gli aiuti destinati
                                                                                       alle mamme e ai bambini e ragazzi
                                           cosa non fare, alle politiche degli ul-     che vengono alla guerra in Ucrai-
                                           timi decenni, a quanto si è preferito       na. Il giovedì prima di Pasqua, 14
                                           trascurare i residenti a scapito del        aprile, siamo passati a raccogliere
                                           turismo per lamentarcene ora, ma            tutto questo materiale e ne abbia-
                                           resta per me un mistero la scelta di        mo fatto un furgone pieno zeppo.
                                                                                       Si tratta di svariati quintali di ma-
                                           chi viene a Venezia accontentando-          teriale. Ringraziamo gli educato-
                                           si di fotografare Piazza San Marco e        ri, gli insegnanti, i responsabili di
                                           la Basilica stando attenti a non farsi      queste scuole e chiaramente, per
                                           strattonare o spingere, senza voler         primi, gli alunni, che hanno dato
                                           conoscere anche gli angoli più carat-       una mano così preziosa e garan-
                                                                                       tiamo che il loro sostegno arrive-
                                           teristici, più veri , per poter capire la   rà dove ce n’è urgente bisogno.
                                           storia di questa città unica al mondo.

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Pensieri a voce alta

                             Il diritto di viaggiare
                             di Federica Causin

Ha fatto molto scalpore la vicenda            ho capito di dover in qualche modo       carrozzina e viaggia in treno sulla
di un gruppo di ragazzi con Sindro-           correggere il tiro e dare un respiro     tratta Bologna-Firenze con cambio
me di Down e dei loro accompagna-             più ampio alla mia riflessione. “Il       a Prato per il quale sono previsti 12
tori che dovevano rientrare a Mila-           punto centrale è la mancata tutela       minuti. Il suo problema è che la Sala
no, dopo una gita in Liguria, ma non          di un diritto: quello di viaggiare” ha   Blu rifiuta di prenotare l'assistenza
sono riusciti a salire sul treno alla         dichiarato Giulia Boniardi. “Il mes-     se il tempo di cambio è inferiore
stazione di Genova. I posti che ave-          saggio non è “poveri disabili tratta-    ai 15 minuti. Di conseguenza, ogni
vano prenotato, infatti, erano stati          ti male. Trenitalia doveva garantire     volta, lei è obbligata a prendere il
occupati da altri passeggeri, che si          lo spazio e il servizio a tutti i suoi   treno successivo dovendo allungare
sono rifiutati di alzarsi. A causa di          clienti, compresi i passeggeri con       il viaggio di 30/45 minuti, che su una
un atto vandalico, era stato neces-           disabilità. Tutti i passeggeri presen-   tratta del genere vuol dire spesso
sario rimpiazzare la vettura diret-           ti su quel treno hanno vissuto una       renderlo insensato. Un amaro esem-
ta a Milano e Trenitalia aveva pre-           situazione di forte disagio. Quando      pio di quanto l’applicazione troppo
disposto bus sostitutivi e un nuovo           il convoglio è arrivato, già viaggiava   rigida di una regola può compromet-
treno sul quale erano stati riservati         con i passeggeri ammassati. Le per-      tere l’autonomia e la libertà di una
i posti per la comitiva, che invece           sone che si trovavano su quel treno      persona con disabilità. Tre minuti
ha dovuto rientrare in autobus con            avevano diritto quanto noi a viaggia-    per i quali Alice si sta battendo, nel-
non pochi disagi: l’assenza di servizi        re. La responsabilità di quanto suc-     la speranza di ottenere che sia pos-
igienici sul mezzo, un ritardo di due         cesso non è di chi non si è alzato,      sibile prenotare l’assistenza anche
ore rispetto all’orario di rientro pre-       ma di chi non ha garantito il servi-     con 12 minuti, visto che le condizio-
visto, la mancanza d’informazioni             zio”. Concordo con questa lettura        ni della stazione di Prato lo permet-
sul luogo di arrivo preciso (un det-          dell’accaduto, anche se credo che        tono. Come ribadisce il giornalista e
taglio indispensabile per le famiglie         dovrebbe comunque esserci maggior        scrittore Claudio Imprudente, “non
dei partecipanti) e l’impossibilità di        conoscenza e rispetto dei bisogni        è cancellando la disabilità che si fa
recuperare le valigie in sicurezza.           speciali di persone che, come chiun-     inclusione, ma mettendo al centro
Avendo sentito la notizia di sfuggita         que altro, hanno il diritto di muover-   la relazione, facendo in modo che
al telegiornale, avevo pensato all’en-        si, di vivere le città, di rapportarsi   la persona possa, con le sue gam-
nesimo gesto d’inciviltà e di scarsa,         e che dovrebbero poter disporre di       be, le sue ruote o i suoi vari ausili,
per non dire nessuna, considerazio-           soluzioni che agevolano la loro mo-      partecipare alla vita che desidera,
ne delle difficoltà altrui. Tuttavia,           bilità e la loro capacità relazionale.   dentro o fuori dalle porte che si tro-
dopo aver letto le dichiarazioni della        Tornando al diritto di viaggiare, vor-   verà di volta in volta davanti.” Un
responsabile di Haccade, l’associa-           rei riportare un’altra testimonianza     cambiamento di prospettiva che po-
zione con cui i ragazzi viaggiavano,          che mi ha colpito: Alice si muove in     trebbe fare un’enorme differenza.

                                                                                                 Il nostro aiuto
                                                                                                è rivolto a tutti
                                                                                        Molti pensano che i generi alimentari,
                                                                                        la frutta e la verdura, i mobili, gli indu-
                                                                                        menti e gli oggetti per la casa, distri-
                                                                                        buiti al Centro Papa Francesco, siano
                                                                                        destinati esclusivamente ai senza tet-
                                                                                        to, ai disperati e ai mendicanti. In re-
                                                                                        altà tutto ciò che viene raccolto e che
                                                                                        si può ricevere a fronte di un’offerta
                                                                                        simbolica, destinata ai costi di gestio-
                                                                                        ne, è a disposizione di chiunque abbia
                                                                                        una difficoltà ad arrivare alla fine del
                                                                                        mese: disoccupati, precari, lavorato-
                                                                                        ri con stipendio inadeguato, famiglie
                                                                                        numerose o in situazioni di disagio.
                                                                                        Per fortuna di prodotti e materiali ne
                                                                                        abbiamo spesso in abbondanza: chi ne
                                                                                        avesse bisogno non esiti a farsi avanti!

ANNO 18 - N° 18 / Domenica 1 maggio 2022                                                                                              7
Viaggio nel tempo

                        Il senso della vita
                        di Adriana Cercato

A molti potrà sembrare incredibile,        divenire adulti, questa ricerca del       che perfino nell'ipotesi che tutte le
ma la fede religiosa è l'unica in gra-     “perché” non scompare, al contrario       possibili domande scientifiche abbia-
do di fornire una risposta definitiva       cresce e si stratifica con l'accumular-    no avuto risposta, i nostri problemi
al problema del senso dell'esistenza       si delle conoscenze, trasformandosi       vitali non sarebbero ancora neppure
umana, problema riassunto in ma-           in un interrogativo su se stessi e sul    stati sfiorati. E bisogna anche stare
niera impeccabile da Blaise Pascal,        significato della propria esistenza. È     guardinghi dal credere che il senso
come segue: “Quando considero la           infatti vero che nessuno di noi può       della vita “risieda nell’appagamen-
piccola durata della mia vita, assor-      fare a meno di assegnare un signifi-       to e nella realizzazione di se stessi
bita nell'eternità precedente e se-        cato al proprio esistere, dal momen-      per mezzo di se stessi…, come se
guente… il piccolo spazio che riem-        to che - come ci ricorda Guitton -        l'uomo esistesse solo per soddisfa-
pio… io mi sgomento e mi stupisco          noi siamo già a bordo della zattera       re dei bisogni”, come chiarisce V. E.
di vedermi  piuttosto che ;       della vita e non possiamo scendere;       Frankl; al contrario, è proprio que-
infatti non c'è alcuna ragione perché      dobbiamo decidere se navigare in un       sta raffigurazione della vita a rive-
 piuttosto che , perché nel       mondo che ci appare spesso assur-         larsi estremamente ingannatrice,
 piuttosto che .         do, inspiegabile, oppure nutrire fidu-     perché l'uomo è fatto per qualcosa
Pertanto mi chiedo: chi mi ci ha mes-      cia in una spiegazione trascendente.      o qualcuno che ci trascende. Chi
so?”. Il dilemma viene ripreso anche       Ciascun individuo della nostra specie     prova a soffocare questa ricerca di
dal filosofo cristiano J. Guitton, che      si pone dunque - almeno una volta         senso e questo bisogno di trascen-
sostiene che tra l'assurdità della vi-     nella vita - il problema del senso del-   denza, presto o tardi verrà svegliato
sione del mondo e la scelta ragione-       la propria esistenza: lo fa in forme      mentre si trova a combattere con-
vole dei teologi non c'è paragone,         diverse, in momenti differenti e a un      tro qualche avversità o situazione
infatti: “Tra l'assurdo e il mistero, ho   livello di consapevolezza diseguale,      critica. L’esperienza ci insegna che
scelto il mistero. L’assurdità non è       a seconda della sua storia personale,     la nostra vita assomiglia a un'imbar-
una via, è il traguardo; il mistero in-    della sua cultura e della sua sensi-      cazione, sicura di non poter solcare
vece è una via”. Il dilemma del sen-       bilità. Bisogna tuttavia stare atten-     sempre mari tranquilli, perché alme-
so della vita comincia già dai nostri      ti a dove si cercano tali risposte: il    no una volta tutti ci troviamo cata-
primi anni di vita: come classificare       primo passo in questa direzione, sia      pultati in una burrasca esistenziale,
altrimenti quel compulsivo doman-          per gli scienziati, sia per i creden-     che ci fa sobbalzare ed interrogare:
dare: “Perché?” che caratterizza i         ti, consiste nel non farsi irretire che   “perché?”. La giusta rotta e il giusto
bambini non appena sono in grado           tutte le risposte si trovino soltanto     porto non possono provenire diret-
di parlare, se non come il bisogno         nella natura o nel mondo materiale.       tamente dalle conoscenze scienti-
innato di cercare una spiegazione          La scienza da sola, infatti, non forni-   fiche, per loro natura limitate, ma
e quindi un senso a tutto ciò che li       sce e non può fornire una risposta a      scaturiscono esclusivamente da un
circonda? Col passare degli anni, nel      tutti i problemi dell'uomo. Sappiamo      corretto dialogo tra scienza e fede.

                                                                                        Centro di Solidarietà
                                                                                      Cristiana Papa Francesco
                                                                                      Vi invitiamo a visitare il Centro di So-
                                                                                      lidarietà Cristiana Papa Francesco. È
                                                                                      un ambiente accogliente, semplice,
                                                                                      familiare, diverso dai supermercati ai
                                                                                      quali siamo abituati. Desidera essere
                                                                                      un luogo di fraternità concreta: chi
                                                                                      può dà una mano mentre chi ha biso-
                                                                                      gno trova un soccorso. Al momento il
                                                                                      Centro si occupa di raccogliere e di-
                                                                                      stribuire abiti, di provvedere a mobili
                                                                                      usati, di impiegare il cibo in prossimi-
                                                                                      tà di scadenza, che rimane invenduto
                                                                                      negli scaffali della grande distribuzio-
                                                                                      ne. Il Centro offre anche alimenti a
                                                                                      lunga scadenza che giungono da Agea
                                                                                      e dal Banco alimentare di Verona.

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Viaggio nella mente

                             Disagi moderni (parte 2)
                             di Nelio Fonte

È una percezione collettiva, odierna          "Psicanalisi della società contem-          questo punto c'è da chiedersi: "dove
e comune quella di essere stati priva-        poranea"; dove viene sottolineato           possiamo ancora trovare la persona,
ti del futuro. È col pressante deside-        quanto l'essere umano non può esse-         il suo valore, la sua essenza, il suo
rio di gratificazioni contingenti che si       re abbassato a livello di puri impulsi      significato? Come possiamo in que-
è cercato spesso di evadere quotidia-         animali, come fame, sete e procrea-         sto quadro nefasto ancora cercare e
namente da un clima di monotonia e            zione: perché la comunione, la veri-        trovare la fede, la speranza, la ca-
tedio facendo ricorso ad esperienze           tà, la giustizia, l'affetto, gli interessi   rità?". Forse nella loro traduzione in
alienanti; in un contesto dove l'adulto       culturali, religiosi e sociali s'impongo-   solidarietà, in coscienza collettiva, in
non può essere né felice, né sereno,          no e reclamano la loro realizzazione.       opera di volontariato. Dobbiamo es-
né tantomeno sano. Siccome lo "star           L'odierna società purtroppo enfatizza       sere consapevoli che l'essere umano
bene" ha a che fare soprattutto con           le esigenze di ordine fisico, fornendo       matura lentamente a se stesso e che
le pressioni del contesto in cui vivia-       beni materiali in grande quantità e         man mano impara ad impossessarsi
mo, molto spesso queste influenzano            varietà, che però non sono sufficien-         del suo destino ...e che niente è più
negativamente la nostra mente, la             ti a soddisfare l'animo umano. Il di-       ricco di insegnamenti di quanto sia-
nostra personalità, la nostra salute.         sagio esistenziale dell'adulto di oggi      no le esperienze del sacrificio, della
Ecco che, prima ancora di farlo fisica-        è quindi dovuto essenzialmente alla         sofferenza, del dolore; perché pon-
mente, ci si ammala psichicamente:            sproporzione tra i valori edonistici        gono l'individuo di fronte alle proprie
la persona si trova allora aggredita          individuali e quelli etici collettivi.      responsabilità, alle proprie scelte e
da un complesso di stimoli sfavorevo-         Inoltre vi è da dire che, nell'attuale      decisioni, senza concedergli possi-
li, di fronte ai quali è facile reagisca      situazione, la progressiva crescita         bilità di sostituzioni vicarie o fughe.
nella forma dell'insofferenza, dell'in-        tecnologica non è stata accompagna-         Il malessere quindi è tutto nostro e
soddisfazione, dell'indifferenza o             ta da un'adeguata educazione dello          siamo noi che lo dobbiamo accettare,
dell'ira. Il disordine interiore che          spirito e quindi come conseguenza si        sopportare, affrontare e combattere:
viene così a crearsi – dovuto princi-         incorre in una alquanto difficile, se         qui non è ammesso alcun anonimato,
palmente alla mancanza di senso per           non pericolosa, frustrazione emoti-         né alcuna scappatoia; non ci si può
l'instabilità emotiva, nonché ai falsi        vo-affettiva, che potrebbe sfociare          nascondere dietro alcuna masche-
diversivi e fatui impegni dei quali           successivamente in disturbi funzio-         ra. Siamo tutti costretti ad uscire,
l'attuale adulto si nutre abitualmente        nali, se non adirittura organici. Tale      a mostrarci e ad esprimerci ognuno
– predispone le condizioni più adatte         malessere dilaga accompagnato dal-          con la propria autenticità. Rendia-
per l'insorgere della malattia: qual-         la decadenza e dall'inadeguatezza           moci conto perciò che "la salvezza"
siasi essa sia. A conclusioni analoghe        delle Istituzioni che, impotenti nelle      c'è ed è nella condivisione, ovvero
era già arrivato nel 1955 lo psicoana-        loro funzioni e vocazioni, continuano       nell'affrontare qualsiasi problema
lista Erich Fromm, affrontando l'argo-         comunque ad esistere solo per man-          mai da soli, ma assieme all'altro, an-
mento salute e comunità nel suo libro         tenersi in vita ed autolegittimarsi. A      che se questi è molto diverso da noi.

                                                                                              Domanda per entrare
                                                                                              ai Centri don Vecchi
                                                                                           Ai Centri don Vecchi il turnover degli
                                                                                           appartamenti è costante. Chi pen-
                                                                                           sasse di presentare domanda d’inse-
                                                                                           rimento, mettendosi in lista d'attesa,
                                                                                           può consegnarla in direzione al Cen-
                                                                                           tro don Vecchi 2 di via dei Trecento
                                                                                           campi a Carpenedo. Per richiedere
                                                                                           un alloggio occorre: non avere meno
                                                                                           di 65 anni e più di 83; trovarsi in una
                                                                                           condizione economica modesta; es-
                                                                                           sere normalmente autosufficienti;
                                                                                           disporre di un garante che si assu-
                                                                                           ma la responsabilità di intervenire
                                                                                           qualora la persona abbia necessità
                                                                                           di una diversa collocazione, in se-
                                                                                           guito alla perdita dell’autonomia.

ANNO 18 - N° 18 / Domenica 1 maggio 2022                                                                                             9
Proverbi africani

                       La fame
                       di padre Oliviero Ferro, missionario saveriano

La fame è una realtà presente, ma         ta nessun alimento. La fame è una         la fame nella vita sociale dell’uo-
negativamente vissuta dagli africa-       condizione di estrema debolezza e         mo. Ricordiamoci la storia del con-
ni. Essa conduce ad atti più ignobili     necessità). “Un pezzetto di manioca       te Ugolino nella “Divina Commedia”
come la mendicità, il parassitismo,       non è mai caldo per chi è affama-          nel canto 33° dell’Inferno “poscia,
La disonestà…Per evitare la fame,         to” (Ntomba, Congo RDC) (la fame          più che ‘l dolor, potè il digiuno”).
si consiglia di lavorare, di fare prov-   mette l’uomo in una condizione di         “Quando lo stomaco di un altro gri-
vigioni, scorte, per il futuro. Ed ora    debolezza tale che vengono persino        da aiuto, nessuno l’ascolta” (Hutu,
sotto con i proverbi. “Colui che non      molte facoltà meno vitali). “Il più       Rwanda) (nell’esperienza di fame,
cerca i suoi alimenti, morirà senza       dolce degli alimenti è colui che ha       la persona è sola; non la condivide
malattia” (Mossi, Togo) (la persona       trovato in te la fame” (Peul, Sene-       con un’altra). “Se lo stomaco non
che non lavora, può morire di fame).      gal) (nella tradizione italiana si di-    dorme, l’occhio non si chiude mai”
“Colui che è sazio rende orgoglioso       rebbe che l’alimento più gioiosamen-      (Bamoun, Cameroun) (la fame pro-
lo spendaccione; l’affamato invece         te accolto è quello del primo piatto,     voca l’insonnia). “Quando si attacca
non crea spendaccioni, egli genera i      perché trova l’uomo ancora in stato       qualcuno allo stomaco, quest’ultimo
ladroni” (Peul, Senegal) (l’abbondan-     di fame e di necessità. Quello che        dice “menti” (Tutsi, Rwanda) (quan-
za rende orgogliosi, la carestia rende    viene dopo è soltanto un supplemen-       do uno è affamato, usa ogni mezzo
ladroni. Sono due vizi capitali. Tra i    to. Il più grande riconoscimento va       per procurarsi il cibo). “Non si man-
due si preferisce l’orgoglio, giudica-    alla persona che ti viene in aiuto,       da un leopardo a seppellire in mor-
to un male minore rispetto alla di-       quando sei in stato di bisogno). “I       to” (Bassar, Togo) (non mandare un
sonestà). “Il ventre affamato non ha       cattivi alimenti tienili per il rientro   affamato con un cibo da portare a
coraggio” (Hutu, Rwanda) (nella cul-      dal campo” (Tutsi, Rwanda) (quan-         qualcuno. Non confidare il potere a
tura francese, un popolare proverbio      do uno ha fame, mangia senza se-          uno che nulla possiede). “Finiti i vi-
dice che il ventre affamato non ha         lezionare gli alimenti. L’abbondanza      veri, si mangia anche quello che si
orecchie. L’autore africano hutu usa      ha qualità, la fame ha la quantità.       rifiutava” (Hutu, Burundi) (la fame
una virtù morale al posto di un ele-      L’esperienza del lavoro dei campi         non ha scelta di alimenti; attacca la
mento anatomico. Il significato è lo       è fatto di lavori duri, a lunghissime     vita dell’uomo nei suoi punti nevral-
stesso. Si richiama soltanto a saziare    distanze dal villaggio. Quando un         gici). “Chi vuol levare la mosca dal
le persone, se le vuol tenere buone       rientra dal suo campo, la sua fame        suo piatto è sazio” (Basuto, Lesotho)
e docili. Il proverbi si indirizza so-    e la sua stanchezza sono veramen-         (chi ha fame non guarda alla qualità
prattutto a chi ha responsabilità su      te eccezionali). “A volte lo stomaco      del cibo, mangerebbe persino gli ali-
un gruppo di persone). “Un uomo           vale più del figlio” (Sakalave, Mada-      menti a rischio sulla vita. Le mosche
affamato che beve mangiando, non           gascar) (la fame rende egoista fino        spesso volteggiano sul cibo…). “Un
guarda mai agli escrementi” (Efik,         a lasciare perire i propri figli. È una    sacco vuoto non si tiene in piedi” (Sa-
Senegal) (l’uomo affamato non rifiu-        delle conseguenze a cui può portare       kalave, Madagascar). (128 continua)

                                                                                              I recapiti
                                                                                        dei Centri don Vecchi
                                                                                     Don Vecchi 1: Carpenedo - viale don
                                                                                     Sturzo, 53 - tel. 0415353000
                                                                                     Don Vecchi 2: Carpenedo - via dei
                                                                                     300 campi, 6 - tel. 0415353000
                                                                                     Don Vecchi 3: Marghera - via Carra-
                                                                                     ra, 10 - tel. 0412586500
                                                                                     Don Vecchi 4: Campalto - via Orlan-
                                                                                     da, 187 - tel. 0415423180
                                                                                     Don Vecchi 5: Arzeroni - via Marsala,
                                                                                     14 - tel. 0413942480
                                                                                     Don Vecchi 6: Arzeroni - via Marsala,
                                                                                     14 - tel. 0413942214
                                                                                     Don Vecchi 7: Arzeroni - via Marsala,
                                                                                     14 - tel. 0413942214

10                                                                                        ANNO 18 - N° 18 / Domenica 1 maggio 2022
Per trasparenza

Per il Centro di Solidarietà Cristiana
Sottoscrizione cittadina: tutti i fondi a favore del funzionamento della nuova opera di bene
La nipote della defunta Tersilla           Una persona rimasta sconosciuta          di azione, pari a € 40, in memoria
Castellaro ha sottoscritto quattro         ha sottoscritto, sabato 12 febbraio,     di Ofelia e di tutti i defunti della
azioni, pari a € 200, per onorare la       un’azione, pari a € 50.                  famiglia Patrizio.
memoria della sua cara zia.
                                           È stato sottoscritto un quinto di        Le tre figlie della defunta Ada
La dottoressa Giustina Saccardo            azione, pari a € 10, in ricordo della    Nalon hanno sottoscritto quattro
Scaldaferro ha sottoscritto dieci          defunta Marisa.                          azioni, pari a € 200, per onorare la
azioni, pari a € 500, in memoria dei                                                memoria della loro cara madre.
defunti della sua famiglia.                I familiari della defunta Vittoria
                                           hanno sottoscritto quasi mezza           I nipoti della defunta Lidia Rita
La moglie del defunto Giuseppe             azione, pari a € 20, in memoria          Doris (chiamata llde) hanno
Scaccianoce ha sottoscritto                della loro cara congiunta.               sottoscritto un’azione,
un’azione, pari a € 50, per onorare                                                 pari a € 50, per onorare la cara
la memoria del marito.                     La famiglia Trinchillo ha sottoscritto   memoria della loro congiunta.
                                           quasi mezza azione, pari a € 20, in
I familiari della defunta Argia            ricordo del loro caro Antonio.           I tre figli della defunta Carla
Pergoli hanno sottoscritto                                                          Paronetto hanno sottoscritto tre
un’azione, pari a € 50, per                I familiari dei defunti Giulietta        azioni, pari a € 150, per onorare la
onorare la memoria della loro cara         e Ottavio hanno sottoscritto             memoria della loro cara madre.
congiunta.                                 un’azione, pari a € 50, in onore dei
                                           loro congiunti.                          La famiglia Longo ha sottoscritto
I familiari dei defunti: Maria                                                      quasi mezza azione,
Teresa, Adolfo, Rita, Vally e Antonio      È stata sottoscritta un’azione, pari     pari a € 20, in memoria della loro
hanno sottoscritto quasi mezza             a € 50, in memoria dei defunti della     cara Oliva.
azione, pari a € 20, in suffragio di        famiglia Semenzato.
questi loro cari congiunti.                                                         Una persona ha sottoscritto due
                                           È stato sottoscritto un quinto di        azioni, pari a € 100, in suffragio di
È stato sottoscritto un quinto di          azione, pari a € 10, in memoria          Luisa e Carlo.
azione, pari a € 10, in ricordo del        della defunta Marisa.
defunto Sergio.                                                                     La nipote della defunta Lucia
                                           Il signor Piccardi Ceci ha               Poropat ha sottoscritto due azioni,
È stata sottoscritta quasi mezza           sottoscritto un’azione, pari a € 50,     pari a € 100, per onorare la
azione, pari a € 20, per ricordare         per ricordare la moglie Giuseppina.      memoria di sua zia.
i defunti delle famiglie Pauletto e
Chiaro.                                    Il signor Umberto Bottecchia e           I due fratelli della defunta
                                           la figlia dottoressa Paola hanno          Gabriella Degan hanno sottoscritto
È stato sottoscritto un quinto di          sottoscritto un’azione, pari a € 50,     due azioni, pari a € 100, per
azione, pari a € 10, in memoria            in ricordo dei loro cari defunti:        onorare la memoria della loro cara
dei defunti: Dora, Lorenzo, Maria,         Franca, Sergio e Guido.                  congiunta.
Guido e dei defunti della famiglia
Crosara.                                   La signora Silvia Tommasoni ha           I figli della defunta Clelia M. hanno
                                           sottoscritto un’azione, pari a €         sottoscritto otto azioni, pari a €
L’ingegner Paolo Piovesana assieme         50, per ricordare la defunta Vilma       400, per onorare la memoria della
alle figlie Maria Paola e Valeria ha        Scognamiglio, in occasione del terzo     loro carissima madre.
sottoscritto tre azioni, pari a € 150,     anniversario della sua morte.
per ricordare la loro amatissima                                                    La moglie del defunto Paolo
Bruna.                                     Sono state sottoscritte due azioni,      Semenzato ha sottoscritto cinque
                                           pari a € 100, per onorare la             azioni, pari a € 250, per onorare la
La signora Federica e la signora           memoria dei defunti: Onorina,            memoria di suo marito.
Elena hanno sottoscritto quasi             Marsilio, Paola, Marino, Giuseppina,
mezza azione, apri a € 20, in              Cesare e Rosina.                         La famiglia dei defunti Saverio e
occasione del terzo anniversario                                                    Tosca ha sottoscritto un quinto di
della morte di Maria Baldo.                Sono stati sottoscritti quattro quinti   azione, pari a € 10.

ANNO 18 - N° 18 / Domenica 1 maggio 2022                                                                                   11
Il punto di vista

                        Costruire futuro
                        di don Fausto Bonini

“Datemi un punto d’appoggio e solle-       Candiani progettato nel 1978 e com-             anni. Una scuola che non trasmet-
verò il mondo” è una frase attribuita      pletato nel 2013 con un progetto di ri-         te solo conoscenze, ma sperimenta
ad Archimede, grande matematico e          qualificazione dell’architetto mestri-           una nuova didattica per i lavori del
fisico di Siracusa, vissuto nel terzo       no Giovanni Caprioglio e, per quanto            futuro. Purtroppo Mestre non sente
secolo prima di Cristo. Da allora la       riguarda il piazzale esterno, con una           questa presenza che resta ai margi-
ricerca del punto di appoggio ha an-       pavimentazione policroma disegnata              ni della città perché manca quasi del
gustiato tutti i ricercatori di futuro,    dall’artista Luigi Gardenal. Una strut-         tutto la residenzialità degli studenti
compresi noi mestrini che ci affannia-      tura grande e bella, ma priva di un             che qui vivono sparsi in vari appar-
mo nella costruzione del futuro della      “cervello” che produca cultura. Ospi-           tamenti privati. La Casa studentesca
nostra città. Di una cosa sono ferma-      ta cultura, ma non ne produce. L’altro          San Michele, della Diocesi di Venezia,
mente convinto e lo vado ripetendo         è il Museo M9, bella architettura di            che si trova in via Carducci, è l’unica
in continuità: il futuro si crea dal fu-   avanguardia che sta cercando a fatica           struttura ricettiva per universitari.
turo e non dal passato. Il che significa    una sua strada, ma con buone pre-               Un po’ poco per una città come Me-
che, all’interno della città, bisogna      messe per un futuro diverso e mag-              stre, mentre a Venezia sono numero-
andare alla ricerca dei luoghi in cui      giormente integrato con la città. Però          se le case per studenti, sia quelle ge-
si pensa al futuro e questi sono i luo-    né al Candiani, né all’M9 troverete i           stite dall’Università sia quelle gestite
ghi della cultura e i luoghi frequentati   giovani. Ma a Mestre ci sono luoghi             da religiosi. A proposito dell’incontro
dai giovani. Però, per costruire novi-     della cultura frequentati da giovani?           fra giovani cultura e città vale la pena
tà, le due cose devono stare insieme.      Certo che ce ne sono. Peccato che si            ricordare un prossimo convegno che
Anche Mestre, come ogni altro agglo-       trovino ai margini della città e quin-          si terrà a Venezia venerdì 6 maggio
merato urbano, alla sera si anima di       di non si vedono e soprattutto non              a partire dalle 14.30 presso la Scuo-
gruppi di giovani che prendono l’ape-      sono significativi per la città. In via          la Grande di San Teodoro sul tema:
ritivo in compagnia in vari punti della    Torino e al Centro Vega 2.500 giova-            UNIVERSITARI CITTA’ FUTURO, orga-
città. È un modo di vivere il presente,    ni frequentano l’università di Ca’ Fo-          nizzato per celebrare i quarant’anni
di superare lo stress di una giornata di   scari. Altri 2.000 giovani frequentano          della Casa studentesca Santa Fosca.
lavoro, di ritrovarsi tra amici per fare   l’università salesiana alla Gazzera.            Il Convegno si concluderà con una
quattro chiacchiere, ma nient’altro.       Altri ancora frequentano l’H-Farm a             Tavola rotonda per “riflettere sulle
In questi luoghi di incontro giovanile     Roncade, in provincia di Treviso, un            prospettive della residenzialità uni-
non si costruisce futuro. Per quanto       Campus inaugurato nel 2020 sulla riva           versitaria e sul rapporto con la città”.
riguarda i luoghi della cultura, a Me-     del fiume Sile che ingloba aule per              Mi auguro che qualche mestrino vi
stre ce ne sono due di molto signifi-       corsi universitari e una scuola per 450         prenda parte perché su questo tema
cativi. Mi riferisco al Centro culturale   bambini e giovani dai tre ai diciotto           si gioca il futuro anche di Mestre.

                                                                                                       Per chi ha un
                                                                                                       basso reddito
                                                                                             Tutti i concittadini che han-
                                                                                             no un reddito inferiore ai
                                                                                             6000 euro “annuali” possono
                                                                                             prendere contatto col “Ban-
                                                                                             co solidale” dell’Ipermercato
                                                                                             per ricevere ogni settimana
                                                                                             un pacco di viveri in maniera
                                                                                             totalmente gratuita in rap-
                                                                                             porto al numero di compo-
                                                                                             nenti della relativa famiglia.
                                                                                             Giorni di apertura: martedì e
                                                                                             giovedì dalle ore 9 alle 12.

                                           Pubblicazione settimanale a cura della Fondazione Carpinetum dei Centri don Vecchi presenti
                                           a Carpenedo, Marghera, Campalto e Arzeroni - Autorizzazione del Tribunale di Venezia del
                                           5/2/1979 - Direttore responsabile: don Gianni Antoniazzi; grafica: Maurizio Nardi - Via dei
                                           Trecento campi - Mestre (Ve), www.fondazionecarpinetum.org e incontro@centrodonvecchi.org
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