Cambiamenti nella Chiesa - Il Centro Don Vecchi
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SETTIMANALE DELLA FONDAZIONE CARPINETUM COPIA GRATUITA ANNO 16 - N° 9 / Domenica 1 marzo 2020 Cambiamenti nella Chiesa di don Gianni Antoniazzi La Chiesa veneziana, come altrove del resto, sta cambiando l’assetto, anche nel nostro territorio: i 3 vi- cariati di Mestre, Carpenedo e Ca- stellana/Miranese, vengono uniti in uno soltanto, molto vasto. Il Vi- cario è don Natalino Bonazza. Per Marghera c’è don Marco De Rossi mentre don Massimo Cadamuro guida il vicariato di Favaro, Cam- palto e Altino. I cambiamenti se- guono il calo demografico e quello delle vocazioni. In questi giorni il Gazzettino riporta la drammati- ca situazione del centro storico: nell’isola sono a rischio le prime elementari per mancanza di alun- ni. I genitori chiedono deroghe ma il declino sembra inesorabile: tolti i figli dei neocatecumenali il ter- ritorio si sta spegnendo. Anche il Seminario è ridotto al lumicino: in 7 anni di teologia appena una dozzina di giovani. Con questa realtà le strutture vanno ripen- sate. Le parrocchie avviano col- laborazioni pastorali e i vicariati si accorpano. Capisco il disagio e la tristezza: ho visto chiudere le scuole elementari dove ho studia- to, mentre al Lido, nei primi anni di sacerdozio, hanno tolto i licei, l’ospedale e altri servizi. L’unione dei vicariati non è solo una scon- fitta: è lo Spirito che ci esorta a collaborare e a favorire l’azione dei laici. Sia chiaro, stare insieme costa più fatica che fare da soli. Non solo: serve pazienza per chia- rire i nuovi ruoli e distinguere gli impegni sostanziali da quelli mar- ginali. Se c’è l’amore fraterno que- sti passi porteranno una crescita.
Focus/1 Unire le forze di don Natalino Bonazza Intervista a don Natalino Bonazza, vicario di un’area complessa che conta 126 mila persone Gli obiettivi di un territorio che deve riuscire a cogliere, unito, le diverse opportunità Quali sono le ricchezze del ter- rocchie… ma la vita consacrata ha e senz’altro tralascio qualcosa. In ritorio? un valore ben più grande delle sole tutti questi ambiti i cristiani sono "L’attuale vicariato di Mestre com- attività. A Mestre ci sono dei centri chiamati a vivere il battesimo e a prende i tre precedenti di Mestre di spiritualità come la chiesa dei seminare il vangelo con le azioni Centro, Castellana e Carpenedo. Cappuccini, la chiesa di San Giro- e, quando occorre, con la parola. Ora assume proporzioni importan- lamo e specialmente il monastero Ecco perché, in definitiva, la ric- ti, sia per numero di parrocchie delle Cappuccine alla Cipressina: chezza del nostro territorio sono (25, per lo più raccolte in 7 colla- l’unica comunità monastica oggi proprio i fedeli laici. Sono le perso- borazioni pastorali), sia per nume- esistente a Mestre. Insieme ad al- ne, prima che le strutture, il cen- ro di abitanti (126.000). Si colloca tre esperienze di preghiera - pen- tro della nostra cura pastorale". nel tessuto urbano, densamente so all’adorazione perpetua in chie- abitato, con alcune zone verdi sa di Santa Maria Goretti - queste Quali le maggiori problematiche ai margini (intorno ad Asseggia- realtà sono arricchenti e occorre su cui lavorare? no, Zelarino e Trivignano) e i due maggiormente apprezzarle e pren- "I problemi siamo noi a porli, talvol- grandi parchi all’interno (Alba- dercene cura insieme. Vedo poi ta li ingigantiamo pure con le nostre nese e San Giuliano). Quanto alle come ricchezze del territorio tutti discussioni e prese di posizione. In ricchezze del territorio, mi pre- quei luoghi, in cui certamente Dio tal senso i problemi non esistono, me evidenziare quelle rilevanti in abita: i luoghi della povertà, che bensì esistono le soluzioni e si pos- un’ottica pastorale. Il primo dato: non possiamo nascondere come sono trovare. Nella nostra realtà in questa parte notevole della cit- qualcosa di brutto; i luoghi della ecclesiale, che pure è complessa e tà una cinquantina di sacerdoti, malattia e dell’infermità, che nel fragile, occorre vedere le opportu- compresi i religiosi e più anziani, e nostro territorio sono molti e si- nità, più che fissarsi sui problemi. una decina di diaconi permanenti gnificativi; i luoghi dell’istruzione Conviene sempre partire dall’esi- svolgono il loro servizio pastorale. e della ricerca: a Mestre c’è una stente. Partire davvero significa Le comunità religiose sono poche concentrazione notevole di istitu- uscire da noi stessi, andare ver- e presenti a macchia di leopardo. ti medi e l’università ha una pre- so l’altro. Ecco, possiamo fare di La loro opera si svolge nelle scuole senza sempre più rilevante. Mi più per conoscerci a vicenda, per paritarie, nei luoghi di cura e di rendo conto che sto abbozzando apprezzarci, per farci visita e poi carità, in alcune delle nostre par- appena una mappatura pastorale per fare qualcosa insieme, libe- randoci dall’«autarchia pastorale» ovvero dal mito di appartenere ad una comunità che ha tutto e considera virtuoso non aver biso- gno di nulla da fuori. Questo mo- dello ha formato laici attaccati al campanile o alla tonaca, che poi vivono tragicamente ogni passo di collaborazione pastorale, impun- tandosi sul si-è-sempre-fatto-così e resistendo ai cambiamenti. E’ urgente quindi aprire sempre più processi di comunione, mostrando che arricchiscono e non impoveri- scono. Penso alle iniziative che in vario modo sostengono la forma- zione. Vanno promosse e condivise se non altro per ragioni di effica- cia: unire le forze conviene e dà 2 ANNO 16 - N° 9 / Domenica 1 marzo 2020
Focus/1 qualità all’azione pastorale di tut- mi ritrovo volentieri, perchè ri- ti. Noi ministri ordinati, sia preti specchia lo stile con il quale vor- Lente d'ingrandimento che diaconi, siamo i primi chiamati rei mantenere il compito che mi di don Gianni Antoniazzi a fare coro, mettendoci la faccia. è richiesto. Dice così: «Nella mia Diventa indispensabile fare pas- comunità, Signore, aiutami ad Lavoro e alimenti si di fraternità, imparando gli uni amare, ad essere come il filo di un a chi ha bisogno dagli altri. Ogni esperienza riusci- vestito. Esso tiene insieme i vari Ho ricevuto alcune proposte ta diventa uno stimolo per tutti. pezzi e nessuno lo vede se non il di lavoro a Marghera per uomi- Personalmente credo che il nostro sarto che ce l'ha messo…» Il vesti- ni "con cittadinanza italiana". Si presbiterio abbia energie, espe- to riesce bene quando il filo non tratta di prestare servizio per rienze e creatività, per cammina- si vede e la lezione è chiara: per una ditta che vigila sui fuochi re insieme nel sostegno reciproco. servire il bene della comunione e la sicurezza delle aziende. In Che non ci passi per la testa la ter- bisogna vincere il protagonismo". una settimana non ho trovato al- ribile battuta di J. P. Sartre: «L’in- cuno che avesse piacere di intra- ferno sono gli altri»! Tutt’altro: gli Alla Castellana molti cittadini prendere questo tipo di attività. altri o, per meglio dire, i fratelli e denunciano il problema del traf- Eppure si tratta di un lavoro re- le sorelle, che ti sono dati, sono fico, cosa si può fare? Carpenedo tribuito su base sindacale con as- un bene per te. In questa dispo- e Mestre centro vedono invece sunzione a tempo indeterminato. sizione concreta di relazione pa- molti piccoli negozi in difficoltà Il primo mese è di formazione e storale noi pastori diventiamo ciò a restare aperti… è un tema da non è retribuito. Questo scrivo per cui siamo costituti: «forma affrontare e come? perché se qualche parroco ne gregis» modello del gregge. Il no- "Mi chiedo prima di tutto perché avesse bisogno sappia che l'op- stro non è più il tempo dei solisti mai indirizzare tali domande al portunità è concreta. Ribadisco e dei loro virtuosismi. Noi siamo vicario. D’accordo, questi temi poi quanto ho pubblicato la setti- chiamati a dar corpo e anima alla - e altri ben più urgenti - vanno mana scorsa. La nostra Associa- comunione missionaria. Credo che senz’altro affrontati e non evita- zione “il Prossimo” distribuisce la grande sfida consista nel mo- ti. Trovo però riduttivo rivolgersi generi alimentari: pasta, riso, bilitare in tal senso le comunità al proprio don o al vicario stesso, olio, zucchero, latte, sale, frut- che ci sono affidate e nondimeno perchè se ne faccia portatore e ta, verdura, biscotti, formaggio, nel lasciarci muovere da esse". sostenga una possibile soluzione. legumi, surgelati e altri cibi che, Noi non siamo semplicemente dei a seconda del mercato, si riesce Quali gli obiettivi del suo manda- «notabili», a cui affidare le istan- a raccogliere dai donatori. Riu- to? quali progetti le piacerebbe ze del territorio e nemmeno de- sciamo ad aiutare circa 5/6000 sviluppare? gli intermediari. Siamo prima di persone ogni mese. Desideriamo "Il mio mandato è regolato dal de- tutto degli educatori nella fede. informare i parroci di Mestre e creto, con il quale il Patriarca ha Proprio per questo dobbiamo ri- dintorni che, grazie a Dio, pos- stabilito i vicariati, il loro scopo e prendere la formazione della co- sono mandarci altre persone, se perciò il ruolo dei vicari. In questa scienza politica dei battezzati. avessero bisogno di una mano. prima fase do priorità all’ascolto Nel percorso aperto con l’associa- La provvidenza del Signore ci sta delle persone e non seguo miei zione «Dialoghi per la città» stia- sostenendo. Chi legge queste ri- progetti preconfezionati. Date le mo sperimentando l’importanza di ghe sappia che la porta è aperta a molti, volontari compresi. Cer- dimensioni e la complessità del riaccendere la partecipazione alla to ci sono dei criteri. Il primo: è nuovo vicariato, credo che sarà vita politica e perciò di generare necessario che il parroco segna- ragionevolmente possibile fare pratiche di democrazia dal basso. li con uno scritto la condizione poche cose e sostanziali. Diven- Ancora una volta occorre ricono- di necessità di una persona o di ta inevitabile discernere e nello scere che i battezzati laici sono una famiglia. Secondo: bisogna stesso tempo occorre superare e devono diventare sempre più i farsi compilare un modulo ai Don ogni individualismo di ritorno. protagonisti di un processo, che Vecchi di Carpenedo al quale Confido nel coinvolgimento attivo rende concreto e positivo l’amore aggiungere qualche documento. non solo dei miei confratelli, ma per la città, la ricerca del bene Terzo: chi riceve un aiuto deve anche del nuovo consiglio pastora- comune e le possibili soluzioni. Ed contribuire con la propria re- le vicariale, organismo ancora da anche qui: le persone, prima che sponsabilità versando un minimo creare. In questa impresa è chiaro le strutture. I giovani, le famiglie, di offerta simbolica anche per che il vicario ha una responsabi- i bambini, gli anziani, i lavorato- concorrere alle spese di traspor- lità tutta sua. C’è una preghiera ri. La città fatta di persone, prima to e di gestione degli ambienti. di Madeleine Delbrel, nella quale che di strade, costruzioni ecc.". ANNO 16 - N° 9 / Domenica 1 marzo 2020 3
Sottovoce In due si fa per tre di don Gianni Antoniazzi In Italia c’è il proverbio “chi fa da dato i suoi a due a due. Certo: i stevano parrocchie con poche cen- sé fa per tre”: chi lavora da solo ruoli devono essere chiari e biso- tinaia di abitanti e si lamentavano può riuscire meglio che non con al- gna sapere chi risponde e di cosa: del lavoro: vero, da soli si fa per tri compagni. C’è un esempio: tra altrimenti c’è la confusione del mezzo! Il punto è questo: per col- il 1526 e il 1533, in Valle di Susa, governo. A Napoli una parrocchia laborare non è necessario vivere un certo Colombano Romean sca- conta 73.000 abitanti, il doppio di insieme. Bisogna gareggiare nello vò in solitudine il Gran Pertus, una Venezia, e va avanti con un parro- stimarsi a vicenda. Così si cresce. galleria nella roccia lunga 433 me- co e 3 cappellani. In passato esi- Sul resto si trovano le soluzioni. tri, per portare acqua nei campi della valle. Man mano che scavava poggiava dietro a sé delle cande- le per controllare dalla linea delle fiamme se lo scavo era diritto. So- litario e ingegnoso. Nella fede vale però un principio contrario: mons. Attilio Costantini, insegnante di fi- losofia, ripeteva come un mantra che in parrocchia “due preti fanno per 3” e “in uno si lavora per mez- zo”. Vero: in due ci si sostiene, si impara a vicenda, ci si corregge, e si dà la testimonianza concreta della fraternità evangelica. Da soli ci si avvilisce. Gesù stesso ha man- In punta di piedi Un vicariato di Anziani? Quarant’anni fa la prima attenzione pastorale era per chiari: Carpenedo ha un’età media di quasi 53 anni, la formazione di bambini, ragazzi e giovani. Mestre 7 anni in più della media nazionale che già è la più viveva il boom demografico. Oggi, il nostro territorio alta del pianeta dopo il Giappone. I nostri vicariati è anziano. Ci sono i dati Istat, ma faccio la benedi- tengono dunque presente l’attenzione agli anziani. A zione delle famiglie e i numeri della parrocchia sono Carpenedo c’è un patronato per i “diversamente gio- vani”: è il Ritrovo con attività, incontri e stimoli per la formazione intellettuale e fisica. Vi partecipano più di un centinaio di adulti e nonni in gamba. Ma l’attenzio- ne per gli anziani è diventata concretissima anche coi Centri don Vecchi dove da 40 anni oramai la comunità cristiana offre la possibilità a chi è più avanti negli anni di trovare un alloggio ad alta protezione. Que- sto gesto concreto riguarda i vicariati di Carpenedo/ Mestre, Marghera e Campalto. I volontari vengono da ogni angolo del Comune e così i residenti. I Comuni della nostra Provincia (e più lontani) ci chiedono di avere strutture analoghe. Come mai, gratis, le comuni- tà cristiane provano a rispondere a queste necessità e l’assessore regionale Lanzarin, stipendiata da noi per occuparsi di queste politiche, non interviene ancora? 4 ANNO 16 - N° 9 / Domenica 1 marzo 2020
Focus/2 Un cantiere di possibilità di don Marco De Rossi Don Marco De Rossi, vicario di Marghera, ci racconta un territorio di sfide e opportunità Dalla questione industriale, al problema delle case popolari: Marghera non è solo Porto Il vicariato di Marghera coincide L’area industriale ha subito delle taggi inerenti alla mobilità: a due quasi interamente con la municipa- trasformazioni in questi anni e ha passi dalla tangenziale, a due passi lità di Marghera. Questo è un terri- visto crescere lo spazio occupato dal centro di Mestre, a dieci minu- torio con una forte identità e una dal settore logistico; ha visto un ti di autobus da Venezia. Marghera grande vitalità. Dal punto di vista investimento nella cosiddetta chi- significa uno dei più grandi mercati ecclesiale la presenza storica di mica verde; ha visto presentarsi a della zona. Significa cinema e opere due ordini religiosi (i frati minori e più riprese la problematica del ri- liriche d’estate. Significa tre feste gli orionini) è sempre stata una ric- utilizzo e della bonifica di aree di- patronali con relativi stand gastro- chezza. Le parrocchie, per quanto smesse; ha visto aziende entrare in nomici, i carri mascherati a carne- vivano le difficoltà di ogni comunità crisi ma anche aziende salvate dalla vale, la pista di pattinaggio durante cristiana, hanno una grande tradi- chiusura; le scelte inerenti al termi- le vacanze invernali, la festa di pri- zione di collaborazione che si sta nal delle navi da crociera avranno mavera al parco Catene, la festa dei cercando di ravvivare e rilanciare: conseguenze sull’utilizzo dell’area popoli e molte altre cose. Marghera la preparazione al matrimonio e la in questione. Parlare di Porto Mar- significa anche sfide e problemi: lo formazione dei catechisti dell’ini- ghera, del Porto, delle navi da cro- spaccio di droga è sicuramente uno ziazione cristiana e del battesimo ciera, significa affrontare problemi di questi. Un’altra sfida che andrà vengono fatte assieme da tutte e complessi e strategici per il futuro affrontata è la questione abitati- otto le parrocchie; esiste un coordi- di tutta la città di Venezia, non solo va: molte case che necessitano di namento vicariale della carità che di Marghera. La riqualificazione di ristrutturazione e che non hanno sostiene e promuove tutte le attivi- alcune aree ad uso turistico coin- l’ascensore sono un problema per tà caritative del vicariato a partire volgerà anche delle zone di Marghe- le persone anziane e spingono le dal centro di ascolto; una domenica ra, ma, come ho già detto sopra, famiglie più giovani a spostarsi al di all’anno (solitamente a maggio) in non è corretto far coincidere Mar- fuori del comune. Case dell’Ater e piazza Mercato si celebra una unica ghera con Porto Marghera: Marghe- del comune non possono essere as- S. Messa tutti assieme. Tante volte ra significa lavoro come ogni altra segnate perché bisognose di grossi si commette l’errore di identifica- zona del nostro territorio significa interventi di manutenzione e ven- re Marghera con Porto Marghera: lavoro, poiché questo, il lavoro, è gono, a volte, occupate abusiva- non è così. Le problematiche di componente essenziale di qualsia- mente. Esistono ancora zone di po- Porto Marghera e del Porto riguar- si realtà umana. Marghera significa vertà umane e materiali. Marghera dano tutto il territorio veneziano. anche realtà urbana con grandi van- è una zona con una alta percentua- le di presenze straniere: stando ai dati del comune di Venezia la fascia dei 0-4 anni è composta dal 48% di stranieri. Parliamo per la maggio- ranza di famiglie con figli. Di fronte a una presenza così significativa più che di problemi parlerei di fatiche: fatiche legate a tradizioni e abitu- dini diverse, legate al fatto che non sempre tutti gli interessati cono- scono la lingua italiana. Le scuole elementari e medie da molti anni si sono mobilitate e hanno affrontato la questione; qualche parrocchia ha attivato degli “spazi compiti”; Save the children ha aperto uno “spazio luce”. In sintesi se devo pensare a Marghera la immagino come un cantiere aperto con molte fatiche ma anche con grandi possibilità. ANNO 16 - N° 9 / Domenica 1 marzo 2020 5
Focus/3 È necessario rinnovare di don Massimo Cadamuro Favaro, Campalto, Altino: dal tema aeroporto, al problema traffico, ambiente e alloggi Intervista a don Massimo Cadamuro, vicario di un territorio che chiede cambiamenti Quali sono le ricchezze del territorio? teriore aumento del traffico che in "Il territorio dove esercito il ministe- quest’area ha già causato tragedie ro di Vicario foraneo è molto grande e con morti sulle strade. molto diversificato, basti pensare che "Questo è un tema importante e che ci parte dalla periferia di Mestre, costeg- fa soffrire. Sono molto consapevole che gia la Laguna di Venezia e risale fino l’aeroporto è una grande risorsa per i a Portegrandi, passando per Altino. posti di lavoro che esso genera. È pur Inoltre insiste su due zone molto dif- vero che l’impatto per il nostro territo- ferenti. Da una parte la zona di Cam- rio è molto pesante, come mole e tipo palto, Favaro, Tessera e Dese che fa di traffico e per l’ambiente. Non vedo riferimento a Venezia e dall’altra par- una politica che abbia la capacità di te, la zona di Altino, Quarto d’Altino e formulare lunghi progetti, visioni d’in- Portegrandi che di fatto sente più vici- sieme, e che spesso, o perché non può, na la città di Treviso che la citta del- un modo nuovo per rendere ancora o perché non vuole, lascia l’iniziativa la laguna. Indubbiamente una grande attuale questo soggetto ecclesiale. in mano ai privati che, giustamente, ricchezza di questo territorio è la pre- Questo rinnovamento è diventato ne- cercano i loro interessi che non sempre senza di ambienti naturali molto belli e cessario, anche per la nascita delle coincidono con quelli della collettività. diversi: la Laguna, il bosco di Dese ed Collaborazione pastorali. Se la scelta Come parrocchie della zona, cerchiamo il Sile. Non meno importante anche se delle Collaborazioni pastorali risponde di aiutare i cittadini ad essere respon- non sufficientemente valorizzata è la al tentativo di aiutare le parrocchie ad sabili del territorio in cui vivono recu- zona archeologica attorno ad Altino". annunciare in modo più efficace il Van- perando una passione politica troppo gelo in alcuni ambiti della pastorale, spesso delegata in bianco ad altri". Quali le problematiche? dobbiamo anche ammettere che que- "La vicinanza con Venezia porta con sta collaborazione tra parrocchie ha Campalto è una delle aree con più sé delle criticità che non si possono messo in “crisi” la realtà del Vicariato. giovani nel Comune. Come avvici- nascondere. Il turismo ha inquinato il Questa crisi potrà essere salutare, se il narli di più alla Chiesa? (come in tan- mercato della casa, portando ad una Vicariato sarà ancora capace di indica- tissime altre zone i ragazzi spesso si lievitazione dei prezzi delle abitazioni, re alle parrocchie quella necessaria ri- allontanano dopo la Comunione). che scoraggia il progetto di molte cop- forma che nasce dal fatto di non vivere "Non sono sicuro se quello che ci è pie giovani, che preferiscono andare più in un contesto di cristianità, come chiesto è di avvicinarli di più alla Chie- altrove. Un altro frutto amaro della vi- ci sta dicendo con forza il Vescovo di sa. È sicuramente decisivo per l’età che cinanza con Venezia è una monocultu- Roma. Ho sempre vissuto il mio servi- stanno vivendo, che possano trovare ra lavorativa, sempre legata al mondo zio come Vicario foraneo, come servi- il Signore Gesù nella loro vita, come del turismo. Tutta un'altra serie di cri- zio alla comunione ecclesiale, in modo amico e compagno in questa avventura ticità si possono ricondurre alla condi- speciale con i preti di questo territo- meravigliosa che è il loro futuro. Che zione di essere periferia: mancanza di rio. Ho sempre cercato di costruire un siano essi stessi i protagonisti della proposte culturali; marginalizzazione presbiterio vicariale, dove al primo po- propria formazione, rifiutando model- giovanile; edilizia popolare non armo- sto ci siano le relazioni tra le persone e li preconfezionati e calati dall’alto (a nizzata con il contesto del quartiere. non le prestazioni, altrimenti la Chiesa volte anche da noi preti). Per questo, Una grande criticità riguarda i molti diventa un azienda e non una famiglia. come ha indicato papa Francesco dopo anziani, spesso soli, costretti a vivere in Se posso indicare un ultimo obiettivo, il Sinodo sui Giovani, dobbiamo trovare case che diventano delle prigioni, per- lo indicherei nel protagonismo dei lai- modi nuovi per annunciare Gesù e così ché impediscono loro di uscire, a cau- ci. Riconoscere il primato della voca- rispondere alla loro sete di Dio. Sulla sa di scale e mancanza di ascensori". zione battesimale nella Chiesa, che condizione giovanile, non posso non rende ciascuno e ciascuna autorevo- denunciare la situazione preoccupante Quali gli obiettivi del suo mandato? le, non per mandato del presbitero, delle politiche sociali, la mancanza di Quali i progetti? ma in forza della grazia battesimale". progetti e proposte. Il giovane che ha "Quello che sto vivendo ora è il mio qualche risorsa e capacità trova il modo terzo mandato come Vicario foraneo. Come vede il progetto di espansio- di andare avanti, ma chi fa più fatica La sfida più urgente è quella di dare ne dell’aeroporto? Molti sono pre- viene lasciato indietro e spesso entra un volto nuovo al Vicariato, trovando occupati per il verde e per un ul- nella marginalità e nella devianza". 6 ANNO 16 - N° 9 / Domenica 1 marzo 2020
Prospettive Quale futuro per la Chiesa? di don Sandro Vigani La crisi di vocazioni richiede un cambio nel modo di vivere l’esperienza della Chiesa È necessario che anche i laici cristiani diventino corresponsabili della vita delle parrocchie I preti diminuiscono sempre più, la chie più grandi e pastoralmente più le e non… è logico che quando vie- crisi di vocazioni al sacerdozio in Oc- importanti dell’unità pastorale. La ne a mancare la sua presenza stabile cidente sta diventando endemica. Già crisi di vocazioni al sacerdozio mette la parrocchia vada in crisi. Di fatto oggi molte parrocchie non hanno un in luce un’altra fondamentale esigen- oggi al prete viene chiesto di avere, parroco residente in modo stabile. Tra za: che i laici cristiani diventino real- più che la sintesi, la somma di tutti pochi anni, anche in Italia, la situazio- mente corresponsabili della vita delle i carismi e ministeri. Deve predicare, ne diverrà drammatica, se non cam- parrocchie. Non è una bella cosa che celebrare i sacramenti, essere guida bia radicalmente il modo attuale di questa necessità appaia solo oggi im- spirituale, catechista, esperto con i vivere l’esperienza della Chiesa. Che prorogabile, a causa della crisi di vo- giovani, i bambini, gli anziani, esse- il cambiamento sia necessario, inevi- cazioni sacerdotali. Sono infatti tra- re all’occorrenza un buon assistente tabile… tutti lo dicono: è l’argomento scorsi più di cinquant’anni da quando sociale, ma anche un amministratore, principe degli incontri e dei conve- il concilio Vaticano II aiutò la Chiesa un manager, l’esperto in manutenzio- gni ecclesiali. Ma come cambiare? La a prendere coscienza della responsa- ne e restauri, organizzare i grest e la direzione che molte diocesi italiane bilità del laico nell’edificazione della gita sulla neve… e magari perfino ave- hanno preso è quella della collabo- comunità cristiana, in forza del dono re un buon carattere! Molti dei ruoli razione interparrocchiale nella linea dello Spirito Santo e del sacerdozio che il prete ha concentrato su di sé delle unità pastorali, delle collabora- battesimale, ma dobbiamo ricono- potrebbero (dovrebbero) essere dei zioni pastorali, o del potenziamento scere che questa presa di coscienza laici, non per delega, perché i preti dei vicariati o decanati ecc.. L’idea non sempre è stata accompagnata da sono sempre meno, ma perché quei che prende forma e sembra prevale- una assunzione concreta di responsa- ruoli appartengono alla loro responsa- re, soprattutto nelle diocesi del nord bilità ecclesiale. Dobbiamo prendere bilità di cristiani adulti e la esprimo- Italia, è quella di più parrocchie che atto che, a più di mezzo secolo dal no. Il passaggio da una Chiesa ancora condividono l’attività pastorale, gui- Vaticano II, la nostra Chiesa è ancora molto clericocentrica, ad una Chiesa date da più sacerdoti che vivono as- molto clericale, anzi, clericocentri- capace di promuovere i doni che Dio sieme, ciascuno responsabile di un ca. Di conseguenza, se l’organizza- le fa spesso, passa per la rinuncia, da settore particolare della pastorale. La zione della comunità cristiana non parte dei preti, non tanto della loro meta verso la quale cammina questo cambia radicalmente, è inevitabile autorità, quanto piuttosto di molti processo – spesso non detta ma pro- che la mancanza di preti oggi diventi piccoli e grandi ‘poteri’ clericali, che babilmente inevitabile - è la progres- un dramma. Se infatti nella parroc- a volte gli stessi sacerdoti vivono con siva soppressione di molte parrocchie chia il prete è il punto di riferimento fatica e frustrazione senza tuttavia e il loro assorbimento nelle parroc- per ogni decisione, attività pastora- riuscire lasciarli andare. (continua) L’editrice L’incontro La nostra editrice pubblica anche: Sole sul nuovo giorno, un quader- no mensile utile per la meditazio- ne quotidiana; Il messaggio di Papa Francesco, settimanale che riporta i passaggi più importanti dei discorsi tenuti dal Pontefice; Favole per adul- ti, quindicinale di racconti di fantasia con una finalità morale; Il libro delle preghiere, delle verità e delle fonda- mentali regole morali per un cristia- no, edito in 8 mila copie. Il settima- nale è pubblicato in 5 mila copie in distribuzione gratuita in tutta la cit- tà, ma può essere letto anche con la versione digitale scaricabile dal sito internet www.centrodonvecchi.org ANNO 16 - N° 9 / Domenica 1 marzo 2020 7
Confidenze di un vecchio prete Aiutare chi ha aiutato di don Armando Trevisiol La diocesi di Venezia ha deciso di creare una struttura per i preti non più autosufficienti Un luogo che si occupi di chi già ha speso la propria vita per il bene delle nostre parrocchie “Ora mi puoi lasciare andare in struttura adeguata al loro passato tempo, ho capito che chi non è più pace, Signore!” e alla loro attuale condizione di autosufficiente ha bisogno anche di Non so se il santo vecchio Simeo- fragilità. Permettetemi di spendere un presidio medico ed infermieristi- ne, che abbiamo incontrato qual- qualche parola per spiegare meglio co che non avrei mai potuto fornire che giorno fa in occasione della il motivo della mia soddisfazione. disponendo soltanto di sei alloggi, festa della presentazione di Gesù Molti, forse per incoraggiarmi, mi per quanto confortevoli fossero. In al tempio, fosse più o meno an- dicono che a 91 anni sono ancora questi anni mi sono trovato spesso ziano di me. Penso fosse più gio- una “roccia”, mentre io avverto a confrontare la mia pensione con vane, visto che io a giorni compio tutta la mia fragilità fisica e psico- le rette applicate dalle case di ri- 91 anni! La sua affermazione “Ora logica. Non passa settimana senza poso della nostra città e, con ama- Signore, che ti ho finalmente incon- che qualcuno dei miei coinquilini al rezza, ho dovuto concludere, non trato, posso morire in pace” mi ha don Vecchi sia costretto ad anda- senza preoccupazione, che mi sa- particolarmente colpito. Di recen- re in casa di riposo per l’aggravar- rei potuto permettere al massimo te ho ricevuto una buona notizia si dei suoi acciacchi e porti con sé 15 giorni al mese. Un mese fa un che aspettavo da una vita e sono il patema di pesare sui figli, viste sacerdote di Treviso, che ha diretto davvero felice: finalmente la dio- le rette impossibili richieste dalle la Casa del clero della sua diocesi cesi di Venezia ha deciso di crea- strutture della nostra città. Io, che per una quindicina di anni, mi ha re una struttura per i preti non più posso contare soltanto su fratelli assicurato che, a Treviso, baste- autosufficienti e ha nominato una anziani, ognuno dei quali ha le pro- rebbe anche la mia pensione. Pur commissione che si occuperà di re- prie difficoltà, ho sempre vissuto il essendomi rasserenato, mi è rima- alizzarla. Di certo, il vecchio Sime- problema degli anziani con grande sto nel cuore il desiderio di “morire one aveva motivi più validi del mio, preoccupazione. E infatti, quan- in patria” assieme ai miei colleghi comunque le buone notizie fanno do 25 anni fa ho costruito il primo di sacerdozio! Don Marino Gallina, sempre bene! Sono lieto che ci si centro don Vecchi, ho messo a di- mio vecchio cappellano, che oggi occupi dei preti che hanno speso sposizione della diocesi sei appar- ricopre un ruolo di responsabilità la loro vita per il bene delle nostre tamenti, strutturati in modo che il presso l’ufficio per il mantenimen- parrocchie e che hanno il diritto sacerdote potesse portare con sé la to del clero, mi ha assicurato che la di terminare la loro esistenza con sua perpetua per essere accudito diocesi non abbandona i suoi vec- dignità, accolti ed aiutati, in una adeguatamente. Con il passare del chi preti, tuttavia, viste le soluzioni proposte a quelli ospitati al centro Nazareth a Zelarino e al Contarini alla Gazzera, non c’è molto di cui essere allegri! Ripeto quindi che mi ha fatto particolarmente piacere sentire che il Patriarca e il consi- glio presbiterale abbiano affrontato e stiano risolvendo questo annoso problema. Spero che lo facciano presto, perché a 91 anni non ho di certo molto tempo! Mi riservo quindi di intervenire ancora sull’ar- gomento per coinvolgere la città e, qualora sia gradito, offrire idee e soluzioni alle quali sono giunto in questi ultimi tempi. Metto inol- tre a disposizione la nostra orga- nizzazione e un aiuto economico. 8 ANNO 16 - N° 9 / Domenica 1 marzo 2020
La toponomastica cittadina I Sabbioni di Sergio Barizza “Ai Sabbioni”: ho trovato molte vol- Barche, fu il primo a subire gli effetti lizzato la Galleria e il teatro che por- te questa espressione nelle vecchie dell’urbanizzazione. Cominciò Cesa- ta il suo nome, vi avrebbe costruito carte della Mestre d’un tempo. Si in- re Ticozzi, l’imprenditore che aveva una serie di villette e case a schiera dicava così quel territorio, al margi- aperto la sua fabbrica di dolciumi in affacciate su un paio di nuove stra- ne occidentale del centro di Mestre, piazza Barche che, alla metà dell’ot- de che sarebbero state intitolate ai attraversato da una stradicciola che tocento, acquistò in due riprese un ‘martiri’ irredentisti Nazario Sauro e iniziava alla curva della Rosa (dove paio di fabbricati per realizzarvi la Fabio Filzi. Il ‘sentiero dei Sabbioni’, esisteva un’antica trattoria): costeg- propria ‘villa’. Vecchie e suggesti- divenuto ‘via Verdi’, fu tagliato in giava per un tratto il Marzenego e ve fotografie ne fissano l’immagine due dopo che, nel 1912, il Comune di andava infine a confluire su via Mi- singolare: un edificio triangolare Mestre decise di costruire una strada ranese poco prima del Piraghetto. con il vertice lì dove ‘sentiero dei che aggirasse il centro e facesse più Quella stretta strada in molti docu- Sabbioni’ e fiume corrono affiancati facilmente e velocemente defluire menti viene chiamata appunto ‘sen- e la base che occupa tutto lo spa- il traffico da e per la stazione fer- tiero dei Sabbioni’ e corrisponde zio libero quando divergono (per un roviaria – denominandola appunto all’attuale via Verdi. Il termine ‘Sab- periodo la strada venne da allora ‘via Circonvallazione’. (20/continua) bioni’ evoca direttamente la sabbia, identificata come ‘via Ticozzi’). Ma e non a caso, perché quella zona, quello che più colpisce in quelle foto molto bassa, era spesso soggetta è l’immagine di una Mestre ‘bucoli- Camere disponibili ad allagamenti (del resto, lì vicino, ca’, oggi la chiameremmo una città ai Centri don Vecchi 6 e 7 c’era il primo insediamento di Me- ‘giardino’, con l’acqua del Marzene- Al Centro don Vecchi numero 6 degli stre – il Castelvecchio – e le frequen- go (oggi coperto) che scorre tra due Arzeroni, a non molta distanza dalla ti alluvioni furono uno dei motivi del verdi rive e, sul lato opposto, una zona commerciale Aev del Terraglio suo abbandono). Rimase per secoli riviera puntellata di villette che, e dall’ospedale dell’Angelo, può es- un territorio ai margini del centro, nel 1911, sarebbe stata denominata serci la disponibilità di qualche stan- lì dove iniziava ‘la campagna’ che si ‘riviera XX settembre’. Col tempo za per chi dovesse trascorrere un estendeva verso il Miranese e l’en- quelle villette hanno tutte lasciato certo periodo a Mestre per lavorare oppure, ad esempio, per assistere troterra padovano e perciò non è un il posto a palazzoni, tranne la pri- i propri parenti ricoverati in città. caso se i Querini Stampalia vi costru- ma (venendo dalla Galleria), ch’era Queste stanze sono a disposizione irono, nel settecento, la loro ‘casa la dimora dell’imprenditore edile anche di chi abbia per qualsiasi mo- di villeggiatura’ con un ampio par- Domenico Toniolo (oggi sede di una tivo una necessità abitativa di carat- co. Quando però la città cominciò a banca). Nel 1909 Toniolo avrebbe ac- tere temporaneo. Per prenotare una crescere e a espandersi al di fuori quistato dai Ticozzi il terreno che si stanza cosiddetta di "formula uno" della cinta del Castelnuovo e degli estendeva tra il corso del Marzenego è possibile chiamare lo 0413942214. spazi di piazza Maggiore e piazza e via Castelvecchio e, dopo aver rea- Pranzo della domenica per anziani soli Ogni prima e terza domenica del mese la Fondazione Carpinetum in- vita a pranzo tutti gli anziani della città che vivono da soli e tutte le persone che non hanno compagnia. L'appuntamento è al Senior Restau- rant del Centro don Vecchi 1, al quale si può accedere da via dei Trecento campi a Carpenedo, dietro viale Don Sturzo. È necessario soltanto pre- notare il posto telefonicamente in orario d'ufficio contattando la segre- teria al Don Vecchi allo 0415353000. Il prossimo pranzo è fissato per do- menica 1 marzo, alle ore 12.30. ANNO 16 - N° 9 / Domenica 1 marzo 2020 9
Proverbi africani L'onore di padre Oliviero Ferro, missionario saveriano È l’egregia espressione e solenne (qualcuno arriva a disonorarsi per cosa della personalità di qualcuno. o implicito riconoscimento della motivi banali). È importante curare “Chiunque cada dall’albero, non ri- forza vitale di un individuo, di un bene il proprio linguaggio, perché è mane mai sano e salvo” (Basonge, clan, di un villaggio o di un impero. la perfetta espressione del proprio Congo RDC). A volte si è in disaccor- È l’appagamento, il riconoscimento essere e dell’agire che crea o rovina do con le persone, ma non bisogna dei sacrifici subiti per ascendere a l’onore. “La personalità si ricono- mai togliergli l’onore e la dignità, una vita più dignitosa. L’onore, pic- sce dal linguaggio anche se si brilla come invece sta succedendo spes- colo o grande che sia, è ciò che ogni come il sole” (Mandingue, Guinea). so in questi tempi. “Se ti capita di uomo ricerca sia nella progenitura, Si invita alla modestia nella ricerca privare del tuo danaro qualcuno, sia nell’educazione, sia nell’eserci- e nell’acquisizione di una vita ono- non privargli l’onore” (Sakalave, zio di ogni forma di attività. L’onore rata. “Il coltivatore non si dà gloria, Madagascar). C’è chi vende il pro- però si merita. Lo si può anche con- la gloria gliela danno i passanti” prio onore per delle cose banali, quistare. Bisogna essere però pru- (Luluwa, Congo RDC). L’importante senza vergogna. Ce lo ricordano i denti e sapienti nella ricerca degli è avere lo spirito dell’onore, perché Minah del Benin. “Hai venduto la onori, per non cadere nel disvalo- è molto importante nei rapporti in- tua persona per cibo”. Ci dicono i re della vanità e dell’orgoglio. La terpersonali. Promuove il rispetto Warega del Congo RDC “Chi ti rega- sapienza africana ci insegna come da parte degli altri, mentre il diso- la una pianta di banane, ti procura coltivare il senso dell’onore, come nore è il contrario. Ce lo ricordano i una banana: colui che ti regala un vivere da uomo ben onorato, cioè Toma della Guinea “L’uomo è come pappagallo ti procura dell’onore” come conservare l’onore. Perché una palma che si teme a causa del- (cioè: colui che ti dà da mangiare o lo si può anche perdere. È più fa- le sue spine”. Lo sappiamo che, a ti dà dei soldi ti rende servizio: ma cile perdere l’onore che riconqui- volte, il disonore rimane nascosto, colui che ti stima e ti onora ti dà di starlo. Viene quindi raccomandata ma scoppierà un giorno (ciò che è più: si rivolge non solo al tuo cor- una vigile attenzione alle proprie nascosto, verrà sempre alla luce). po, ma a tutta la tua personalità). parole, al proprio atteggiamen- “Anche se la mano nasconde ciò E aggiungono che: quando tu doni a to e comportamento. Veniamo ai che ha preso, là dove ha tirato fuo- qualcuno, che è povero, non accon- proverbi. “Ciò che vergogna è più ri la cosa, rimane sempre il vuoto” tentarti di cedere un po’ dei tuoi grave di ciò che implica una con- (Ambara, Etiopia). Non bisogna mai beni. Fa in modo che egli si senta ri- danna da pagare” (Ibo, Nigeria) (il gloriarsi per delle ridicole vittorie conosciuto come uomo e rispettato disonore ferisce molto di più la per- (le vittorie di Pirro). “Si disprez- nella sua dignità umana. Infine “La sonalità di qualcuno). Interessante zano i rospi e tu gioisci di averne vostra capretta può portare la zam- questo che viene dai Bamoun del acchiappati sei” (Baoulè, Costa petta sul vostro viso”. Il capo deve Cameroun “l’orgoglio del leopardo d’Avorio). Non dimentichiamo che salvare la propria dignità di fron- si rompe solo per causa del grillo” il disonore diminuisce sempre qual- te ai propri sudditi. (51/continua) Testamento a favore della Fondazione Carpinetum La Fondazione Carpinetum ha come scopo il supporto alle persone anziane accolte nei sei Centri don Vecchi pre- senti tra Carpenedo, Marghera, Cam- palto e gli Arzeroni e l’aiuto ai soggetti più fragili che vivono in città. Si so- stiene solo con le offerte e i contri- buti della gente di buona volontà che vengono tutti destinati ad azioni di be- neficienza. Per sostenerla è possibile fare testamento a suo favore: chi non avesse eredi o chi volesse comunque lasciare un legato, sappia che il suo grande gesto di generosità si tradurrà in carità concreta, per fare del bene a vantaggio del prossimo che ha bisogno. 10 ANNO 16 - N° 9 / Domenica 1 marzo 2020
Per trasparenza Per realizzare l'Ipermercato solidale Sottoscrizione cittadina: tutti i fondi a favore della costruzione della nuova opera di bene La signora Pistolato ha sottoscritto Il fratello del defunto Bruno Micciché quasi mezza azione pari a € 20, in ha sottoscritto un’azione, pari a € 50, 5 per mille ricordo dei defunti: Umberto, Maria, per onorare la memoria del suo caro Remo e Maria Chiara. recentemente scomparso. Un modo concreto per aiutare La famiglia Rovella ha sottoscritto I figli del defunto Ettore Calvani hanno Il 5 per mille è una parte delle no- un’azione pari a € 50, per onorare la sottoscritto quattro azioni, pari a € stre tasse a cui lo Stato "rinuncia" memoria del loro caro Luigi. 200, per onorare la memoria del loro per sostenere un ente benefico che caro genitore. aiuta il prossimo in difficoltà. Non È stata sottoscritta quasi mezza costa nulla e se non si sceglie di do- azione, pari a € 20, in ricordo dei Una persona, rimasta anonima, ha narlo rimane comunque allo Stato. seguenti defunti: Bruno, Angela, sottoscritto due azioni, pari a € 100, in Il 5 per mille non sostituisce l’8 per Esterina, Tiziano, Mario e Ines. memoria del defunto Ettore Calvani. mille destinato alle confessioni reli- La figlia della defunta Giuseppina ha giose. Sono due opportunità diverse Una persona vicina ai coniugi Vittorio sottoscritto due azioni, pari a € 100, e Maria Dall’Agnola ha sottoscritto di destinare le proprie imposte per per onorare la memoria della sua cinque azioni, pari a € 250, in suffragio fini differenti. Amici lettori vi chie- adorata madre. di questi defunti. diamo di impiegare bene le tasse scegliendo, nella dichiarazione dei È stata sottoscritta quasi mezza Il marito e il figlio della defunta Laura redditi, come destinare il 5 per mille. azione, pari a € 20, in ricordo del Trevenzoli hanno sottoscritto quattro defunto Pietro. azioni, pari a € 200, per onorare la Tre possibilità di scelta memoria della loro cara congiunta. Se credete opportuno il lavoro fat- È stata sottoscritta mezza azione to con gli anziani e le famiglie in abbondante, pari a € 30, in memoria I familiari del defunto Riccardo difficoltà proponiamo di dare il 5 dei defunti: Giovanni, Salvatore e hanno sottoscritto un’azione e mezza permille alla Fondazione Carpine- Lucia. abbondante, pari a € 80, per onorare tum dei Centri don vecchi: codi- la memoria del loro caro congiunto. ce fiscale 94064080271. Se inve- La signora Carmela, moglie del defunto Sergio Camani, e la figlia dottoressa ce preferite sostenere i bambini La signora Liana Foletto ha sottoscritto si può aiutare il Centro Infanzia Il Patrizia hanno sottoscritto un’azione, un’azione, pari a € 50. Germoglio che da più di 100 anni pari a € 50, in suffragio del loro caro congiunto. si occupa della formazione e del- Il marito e i due figli della defunta Valeria Fabris hanno sottoscritto la crescita dei bambini in via Ca’ La signora Maria Fiorin ha sottoscritto Rossa: codice fiscale 90178890274. un’azione, pari a € 50, per onorare la quasi mezza azione, pari a € 20, in Da ultimo invece, per chi ritiene memoria della loro cara congiunta. memoria del marito Giovanni. di sostenere le donne in difficol- Una signora ha sottoscritto quattro tà da secoli c’è l’Associazione Pia- II professor Paolo Pallini e la sorella Graziella, in occasione del 2° quinti di azione, pari a € 40, in vento: codice fiscale 90017970279. anniversario della morte di Maria, loro memoria dei defunti: Piero, Adolfo, Rita, Patrizia, Anna, Vally e Antonino. Come destinarlo madre, hanno sottoscritto un’azione, Se compili il Modello 730 o il Model- pari a € 50, per onorarne la memoria. È stata sottoscritta un’azione, pari a lo Redditi, nel riquadro “Sostegno I due figli della defunta Vanda Dei € 50, per ricordare i defunti: Ezio e del volontariato…” firma e scrivi il Rossi hanno sottoscritto un’azione, pari Maria Vittoria. codice fiscale dell'ente prescelto. a € 50, per onorare la memoria della Se non sei tenuto a presentare la loro madre. È stata sottoscritta quasi mezza dichiarazione dei redditi puoi co- azione, pari a € 20, in ricordo dei munque donare il tuo 5 per mille: Il dottor Sandro Del Todesco, in defunti: Regina, Rosetta, Roberto e nella scheda fornita insieme alla occasione del terzo anniversario della Bertino. Certificazione Unica dal tuo da- morte della dottoressa Francesca Corsi, tore di lavoro o dall’ente che ero- funzionaria del comune di Venezia Una signora ha sottoscritto quasi mezza azione, pari a € 20, in ricordo di ga la pensione, firma nel riquadro che collaborò in maniera intelligente Piero, suo padre, morto 24 anni fa. “Sostegno del volontariato…” e e generosa alla nascita dei Centri Don Vecchi, ha sottoscritto tre azioni pari a scrivi nel riquadro il codice fisca- € 150, per onorarne la memoria. La figlia dei coniugi Eligio e Lisa ha le dell'ente prescelto. Inserisci la sottoscritto quasi mezza azione, pari a scheda in una busta chiusa e scrivi- I sei figli della defunta Maria Comin € 20, in memoria dei suoi genitori. ci “Destinazione 5 per mille Irpef” hanno sottoscritto un’azione, pari a insieme al tuo cognome, nome e € 50, per onorare la memoria della L’avvocato Paolo Piovesana e le figlie codice fiscale, consegnala poi gra- loro madre che per diverso tempo ha Mariapaola e Valeria hanno sottoscritto tuitamente ad un ufficio postale, al abitato presso il Centro Don Vecchi di due azioni, pari a € 100, per ricordare Caf oppure al tuo commercialista. Marghera. la loro carissima Bruna. ANNO 16 - N° 9 / Domenica 1 marzo 2020 11
Il punto di vista Un percorso a tappe di don Fausto Bonini Con la cenere sul capo siamo en- A Carpenedo tutti i mercoledì di allo splendore della luce del Si- trati in Quaresima. Da non dimen- Quaresima (a partire da mercoledì gnore per non perderci per strada. ticare: “Ricordati che sei polvere 4 marzo) dalle ore 19:00 alle ore Infine il profeta Ezechiele ci co- e in polvere ritornerai” e quindi 20:15 nella Sala Lux del patronato. munica che il Signore toglierà da “convertiti e credi al vangelo”. La Nella Collaborazione pastorale del- noi il cuore di pietra e lo sostituirà liturgia della Veglia Pasquale ci le tre parrocchie di Viale San Marco con un cuore nuovo, un cuore di propone un percorso a tappe du- e Corpus Domini tutti i venerdì (a carne, capace di aprirsi all’amore rante il quale riascolteremo i fatti partire da venerdì 6 marzo) dalle verso tutti. Pronti per passare at- salienti della storia della nostra sal- ore 20:45 alle ore 22:00. Due op- traverso il dono della luce nuova vezza e rifaremo le promesse del portunità aperte a tutti coloro che e l’acqua del fonte battesimale a nostro battesimo. Quella storia ci intendono seguire questo percor- rivestirci del Cristo risorto. Nell’at- riguarda e va ascoltata e meditata so biblico di Lectio Divina sui te- tesa della nostra risurrezione. Me- con attenzione. Lo faremo in cin- sti della Veglia pasquale. Si tratta ditare su quei testi nello stile della que tappe lungo tutto il percorso della storia della nostra salvezza Lectio Divina che prevede la lettu- della Quaresima nella parrocchia in cinque tappe che si concluderà ra, la meditazione con l’esercizio di Carpenedo e nelle parrocchie con l’annuncio della risurrezione della condivisione, la preghiera della Collaborazione pastorale di del Signore. Si inizia con il sacri- e la contemplazione ci aiuterà a San Giuseppe, San Marco e Corpus ficio di Abramo nostro padre nel- partecipare più consapevolmente Domini. Quei parroci hanno chiesto la fede, come riportato nel libro alla festa della Pasqua del Signore. a me di proporre un’ora di Lectio della Genesi. Poi il racconto del Divina sulle letture della Veglia e passaggio del Mar Rosso verso la li- CENTRI DON VECCHI io allargo l’invito a partecipare a bertà, secondo il racconto del libro tutte le persone che ne fossero in- dell’Esodo. Poi l’invito del profeta Intrattenimenti teressate. Lo scopo: vivere bene Isaia ad attingere acqua a sorgenti Marzo 2020 la Quaresima ascoltando la Parola buone e a imparare a pensare con MARGHERA di Dio e prepararci a partecipare i pensieri di Dio. Mentre il profeta Domenica 15 marzo ore 16:30 con frutto alla Veglia pasquale. Baruc ci suggerisce di camminare Gruppo corale LA BARCAROLA CAMPALTO Domenica 23 marzo ore 16:30 Gruppo corale LA GERLA CARPENEDO Domenica 29 marzo ore 16:30 Gruppo corale LA CORDATA ARZERONI Domenica 29 marzo ore 16:30 Gruppo corale VOCI D'ARGENTO CAMPALTO Domenica 29 marzo ore 16:30 Giochi di prestigio con GIOVANNI Ingressi liberi Pubblicazione settimanale a cura della Fondazione Carpinetum dei Centri don Vecchi presenti a Carpenedo, Marghera, Campalto e Arzeroni - Autorizzazione del Tribunale di Venezia del 5/2/1979 - Direttore responsabile: don Gianni Antoniazzi; grafica: Maurizio Nardi - Via dei Trecento campi - Mestre (Ve), www.fondazionecarpinetum.org e incontro@centrodonvecchi.org
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