Cambiamenti nella Chiesa - Il Centro Don Vecchi

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SETTIMANALE DELLA FONDAZIONE CARPINETUM   COPIA GRATUITA   ANNO 16 - N° 9 / Domenica 1 marzo 2020

Cambiamenti
nella Chiesa
di don Gianni Antoniazzi

La Chiesa veneziana, come altrove
del resto, sta cambiando l’assetto,
anche nel nostro territorio: i 3 vi-
cariati di Mestre, Carpenedo e Ca-
stellana/Miranese, vengono uniti
in uno soltanto, molto vasto. Il Vi-
cario è don Natalino Bonazza. Per
Marghera c’è don Marco De Rossi
mentre don Massimo Cadamuro
guida il vicariato di Favaro, Cam-
palto e Altino. I cambiamenti se-
guono il calo demografico e quello
delle vocazioni. In questi giorni il
Gazzettino riporta la drammati-
ca situazione del centro storico:
nell’isola sono a rischio le prime
elementari per mancanza di alun-
ni. I genitori chiedono deroghe ma
il declino sembra inesorabile: tolti
i figli dei neocatecumenali il ter-
ritorio si sta spegnendo. Anche il
Seminario è ridotto al lumicino:
in 7 anni di teologia appena una
dozzina di giovani. Con questa
realtà le strutture vanno ripen-
sate. Le parrocchie avviano col-
laborazioni pastorali e i vicariati
si accorpano. Capisco il disagio e
la tristezza: ho visto chiudere le
scuole elementari dove ho studia-
to, mentre al Lido, nei primi anni
di sacerdozio, hanno tolto i licei,
l’ospedale e altri servizi. L’unione
dei vicariati non è solo una scon-
fitta: è lo Spirito che ci esorta a
collaborare e a favorire l’azione
dei laici. Sia chiaro, stare insieme
costa più fatica che fare da soli.
Non solo: serve pazienza per chia-
rire i nuovi ruoli e distinguere gli
impegni sostanziali da quelli mar-
ginali. Se c’è l’amore fraterno que-
sti passi porteranno una crescita.
Focus/1

                      Unire le forze
                      di don Natalino Bonazza

Intervista a don Natalino Bonazza, vicario di un’area complessa che conta 126 mila persone
Gli obiettivi di un territorio che deve riuscire a cogliere, unito, le diverse opportunità
Quali sono le ricchezze del ter-        rocchie… ma la vita consacrata ha       e senz’altro tralascio qualcosa. In
ritorio?                                un valore ben più grande delle sole     tutti questi ambiti i cristiani sono
"L’attuale vicariato di Mestre com-     attività. A Mestre ci sono dei centri   chiamati a vivere il battesimo e a
prende i tre precedenti di Mestre       di spiritualità come la chiesa dei      seminare il vangelo con le azioni
Centro, Castellana e Carpenedo.         Cappuccini, la chiesa di San Giro-      e, quando occorre, con la parola.
Ora assume proporzioni importan-        lamo e specialmente il monastero        Ecco perché, in definitiva, la ric-
ti, sia per numero di parrocchie        delle Cappuccine alla Cipressina:       chezza del nostro territorio sono
(25, per lo più raccolte in 7 colla-    l’unica comunità monastica oggi         proprio i fedeli laici. Sono le perso-
borazioni pastorali), sia per nume-     esistente a Mestre. Insieme ad al-      ne, prima che le strutture, il cen-
ro di abitanti (126.000). Si colloca    tre esperienze di preghiera - pen-      tro della nostra cura pastorale".
nel tessuto urbano, densamente          so all’adorazione perpetua in chie-
abitato, con alcune zone verdi          sa di Santa Maria Goretti - queste      Quali le maggiori problematiche
ai margini (intorno ad Asseggia-        realtà sono arricchenti e occorre       su cui lavorare?
no, Zelarino e Trivignano) e i due      maggiormente apprezzarle e pren-        "I problemi siamo noi a porli, talvol-
grandi parchi all’interno (Alba-        dercene cura insieme. Vedo poi          ta li ingigantiamo pure con le nostre
nese e San Giuliano). Quanto alle       come ricchezze del territorio tutti     discussioni e prese di posizione. In
ricchezze del territorio, mi pre-       quei luoghi, in cui certamente Dio      tal senso i problemi non esistono,
me evidenziare quelle rilevanti in      abita: i luoghi della povertà, che      bensì esistono le soluzioni e si pos-
un’ottica pastorale. Il primo dato:     non possiamo nascondere come            sono trovare. Nella nostra realtà
in questa parte notevole della cit-     qualcosa di brutto; i luoghi della      ecclesiale, che pure è complessa e
tà una cinquantina di sacerdoti,        malattia e dell’infermità, che nel      fragile, occorre vedere le opportu-
compresi i religiosi e più anziani, e   nostro territorio sono molti e si-      nità, più che fissarsi sui problemi.
una decina di diaconi permanenti        gnificativi; i luoghi dell’istruzione    Conviene sempre partire dall’esi-
svolgono il loro servizio pastorale.    e della ricerca: a Mestre c’è una       stente. Partire davvero significa
Le comunità religiose sono poche        concentrazione notevole di istitu-      uscire da noi stessi, andare ver-
e presenti a macchia di leopardo.       ti medi e l’università ha una pre-      so l’altro. Ecco, possiamo fare di
La loro opera si svolge nelle scuole    senza sempre più rilevante. Mi          più per conoscerci a vicenda, per
paritarie, nei luoghi di cura e di      rendo conto che sto abbozzando          apprezzarci, per farci visita e poi
carità, in alcune delle nostre par-     appena una mappatura pastorale          per fare qualcosa insieme, libe-
                                                                                randoci dall’«autarchia pastorale»
                                                                                ovvero dal mito di appartenere
                                                                                ad una comunità che ha tutto e
                                                                                considera virtuoso non aver biso-
                                                                                gno di nulla da fuori. Questo mo-
                                                                                dello ha formato laici attaccati al
                                                                                campanile o alla tonaca, che poi
                                                                                vivono tragicamente ogni passo di
                                                                                collaborazione pastorale, impun-
                                                                                tandosi sul si-è-sempre-fatto-così
                                                                                e resistendo ai cambiamenti. E’
                                                                                urgente quindi aprire sempre più
                                                                                processi di comunione, mostrando
                                                                                che arricchiscono e non impoveri-
                                                                                scono. Penso alle iniziative che in
                                                                                vario modo sostengono la forma-
                                                                                zione. Vanno promosse e condivise
                                                                                se non altro per ragioni di effica-
                                                                                cia: unire le forze conviene e dà

2                                                                                      ANNO 16 - N° 9 / Domenica 1 marzo 2020
Focus/1

qualità all’azione pastorale di tut-     mi ritrovo volentieri, perchè ri-
ti. Noi ministri ordinati, sia preti     specchia lo stile con il quale vor-       Lente d'ingrandimento
che diaconi, siamo i primi chiamati      rei mantenere il compito che mi             di don Gianni Antoniazzi
a fare coro, mettendoci la faccia.       è richiesto. Dice così: «Nella mia
Diventa indispensabile fare pas-         comunità, Signore, aiutami ad                 Lavoro e alimenti
si di fraternità, imparando gli uni      amare, ad essere come il filo di un             a chi ha bisogno
dagli altri. Ogni esperienza riusci-     vestito. Esso tiene insieme i vari
                                                                                 Ho ricevuto alcune proposte
ta diventa uno stimolo per tutti.        pezzi e nessuno lo vede se non il
                                                                                 di lavoro a Marghera per uomi-
Personalmente credo che il nostro        sarto che ce l'ha messo…» Il vesti-
                                                                                 ni "con cittadinanza italiana". Si
presbiterio abbia energie, espe-         to riesce bene quando il filo non
                                                                                 tratta di prestare servizio per
rienze e creatività, per cammina-        si vede e la lezione è chiara: per
                                                                                 una ditta che vigila sui fuochi
re insieme nel sostegno reciproco.       servire il bene della comunione         e la sicurezza delle aziende. In
Che non ci passi per la testa la ter-    bisogna vincere il protagonismo".       una settimana non ho trovato al-
ribile battuta di J. P. Sartre: «L’in-                                           cuno che avesse piacere di intra-
ferno sono gli altri»! Tutt’altro: gli   Alla Castellana molti cittadini         prendere questo tipo di attività.
altri o, per meglio dire, i fratelli e   denunciano il problema del traf-        Eppure si tratta di un lavoro re-
le sorelle, che ti sono dati, sono       fico, cosa si può fare? Carpenedo        tribuito su base sindacale con as-
un bene per te. In questa dispo-         e Mestre centro vedono invece           sunzione a tempo indeterminato.
sizione concreta di relazione pa-        molti piccoli negozi in difficoltà        Il primo mese è di formazione e
storale noi pastori diventiamo ciò       a restare aperti… è un tema da          non è retribuito. Questo scrivo
per cui siamo costituti: «forma          affrontare e come?                       perché se qualche parroco ne
gregis» modello del gregge. Il no-       "Mi chiedo prima di tutto perché        avesse bisogno sappia che l'op-
stro non è più il tempo dei solisti      mai indirizzare tali domande al         portunità è concreta. Ribadisco
e dei loro virtuosismi. Noi siamo        vicario. D’accordo, questi temi         poi quanto ho pubblicato la setti-
chiamati a dar corpo e anima alla        - e altri ben più urgenti - vanno       mana scorsa. La nostra Associa-
comunione missionaria. Credo che         senz’altro affrontati e non evita-       zione “il Prossimo” distribuisce
la grande sfida consista nel mo-          ti. Trovo però riduttivo rivolgersi     generi alimentari: pasta, riso,
bilitare in tal senso le comunità        al proprio don o al vicario stesso,     olio, zucchero, latte, sale, frut-
che ci sono affidate e nondimeno           perchè se ne faccia portatore e         ta, verdura, biscotti, formaggio,
nel lasciarci muovere da esse".          sostenga una possibile soluzione.       legumi, surgelati e altri cibi che,
                                         Noi non siamo semplicemente dei         a seconda del mercato, si riesce
Quali gli obiettivi del suo manda-       «notabili», a cui affidare le istan-      a raccogliere dai donatori. Riu-
to? quali progetti le piacerebbe         ze del territorio e nemmeno de-         sciamo ad aiutare circa 5/6000
sviluppare?                              gli intermediari. Siamo prima di        persone ogni mese. Desideriamo
"Il mio mandato è regolato dal de-       tutto degli educatori nella fede.       informare i parroci di Mestre e
creto, con il quale il Patriarca ha      Proprio per questo dobbiamo ri-         dintorni che, grazie a Dio, pos-
stabilito i vicariati, il loro scopo e   prendere la formazione della co-        sono mandarci altre persone, se
perciò il ruolo dei vicari. In questa    scienza politica dei battezzati.        avessero bisogno di una mano.
prima fase do priorità all’ascolto       Nel percorso aperto con l’associa-      La provvidenza del Signore ci sta
delle persone e non seguo miei           zione «Dialoghi per la città» stia-     sostenendo. Chi legge queste ri-
progetti preconfezionati. Date le        mo sperimentando l’importanza di        ghe sappia che la porta è aperta
                                                                                 a molti, volontari compresi. Cer-
dimensioni e la complessità del          riaccendere la partecipazione alla
                                                                                 to ci sono dei criteri. Il primo: è
nuovo vicariato, credo che sarà          vita politica e perciò di generare
                                                                                 necessario che il parroco segna-
ragionevolmente possibile fare           pratiche di democrazia dal basso.
                                                                                 li con uno scritto la condizione
poche cose e sostanziali. Diven-         Ancora una volta occorre ricono-
                                                                                 di necessità di una persona o di
ta inevitabile discernere e nello        scere che i battezzati laici sono
                                                                                 una famiglia. Secondo: bisogna
stesso tempo occorre superare            e devono diventare sempre più i         farsi compilare un modulo ai Don
ogni individualismo di ritorno.          protagonisti di un processo, che        Vecchi di Carpenedo al quale
Confido nel coinvolgimento attivo         rende concreto e positivo l’amore       aggiungere qualche documento.
non solo dei miei confratelli, ma        per la città, la ricerca del bene       Terzo: chi riceve un aiuto deve
anche del nuovo consiglio pastora-       comune e le possibili soluzioni. Ed     contribuire con la propria re-
le vicariale, organismo ancora da        anche qui: le persone, prima che        sponsabilità versando un minimo
creare. In questa impresa è chiaro       le strutture. I giovani, le famiglie,   di offerta simbolica anche per
che il vicario ha una responsabi-        i bambini, gli anziani, i lavorato-     concorrere alle spese di traspor-
lità tutta sua. C’è una preghiera        ri. La città fatta di persone, prima    to e di gestione degli ambienti.
di Madeleine Delbrel, nella quale        che di strade, costruzioni ecc.".

ANNO 16 - N° 9 / Domenica 1 marzo 2020                                                                                 3
Sottovoce

                      In due si fa per tre
                      di don Gianni Antoniazzi

In Italia c’è il proverbio “chi fa da   dato i suoi a due a due. Certo: i     stevano parrocchie con poche cen-
sé fa per tre”: chi lavora da solo      ruoli devono essere chiari e biso-    tinaia di abitanti e si lamentavano
può riuscire meglio che non con al-     gna sapere chi risponde e di cosa:    del lavoro: vero, da soli si fa per
tri compagni. C’è un esempio: tra       altrimenti c’è la confusione del      mezzo! Il punto è questo: per col-
il 1526 e il 1533, in Valle di Susa,    governo. A Napoli una parrocchia      laborare non è necessario vivere
un certo Colombano Romean sca-          conta 73.000 abitanti, il doppio di   insieme. Bisogna gareggiare nello
vò in solitudine il Gran Pertus, una    Venezia, e va avanti con un parro-    stimarsi a vicenda. Così si cresce.
galleria nella roccia lunga 433 me-     co e 3 cappellani. In passato esi-    Sul resto si trovano le soluzioni.
tri, per portare acqua nei campi
della valle. Man mano che scavava
poggiava dietro a sé delle cande-
le per controllare dalla linea delle
fiamme se lo scavo era diritto. So-
litario e ingegnoso. Nella fede vale
però un principio contrario: mons.
Attilio Costantini, insegnante di fi-
losofia, ripeteva come un mantra
che in parrocchia “due preti fanno
per 3” e “in uno si lavora per mez-
zo”. Vero: in due ci si sostiene, si
impara a vicenda, ci si corregge,
e si dà la testimonianza concreta
della fraternità evangelica. Da soli
ci si avvilisce. Gesù stesso ha man-

In punta di piedi

Un vicariato di Anziani?
Quarant’anni fa la prima attenzione pastorale era per     chiari: Carpenedo ha un’età media di quasi 53 anni,
la formazione di bambini, ragazzi e giovani. Mestre       7 anni in più della media nazionale che già è la più
viveva il boom demografico. Oggi, il nostro territorio     alta del pianeta dopo il Giappone. I nostri vicariati
è anziano. Ci sono i dati Istat, ma faccio la benedi-     tengono dunque presente l’attenzione agli anziani. A
zione delle famiglie e i numeri della parrocchia sono     Carpenedo c’è un patronato per i “diversamente gio-
                                                          vani”: è il Ritrovo con attività, incontri e stimoli per la
                                                          formazione intellettuale e fisica. Vi partecipano più di
                                                          un centinaio di adulti e nonni in gamba. Ma l’attenzio-
                                                          ne per gli anziani è diventata concretissima anche coi
                                                          Centri don Vecchi dove da 40 anni oramai la comunità
                                                          cristiana offre la possibilità a chi è più avanti negli
                                                          anni di trovare un alloggio ad alta protezione. Que-
                                                          sto gesto concreto riguarda i vicariati di Carpenedo/
                                                          Mestre, Marghera e Campalto. I volontari vengono da
                                                          ogni angolo del Comune e così i residenti. I Comuni
                                                          della nostra Provincia (e più lontani) ci chiedono di
                                                          avere strutture analoghe. Come mai, gratis, le comuni-
                                                          tà cristiane provano a rispondere a queste necessità e
                                                          l’assessore regionale Lanzarin, stipendiata da noi per
                                                          occuparsi di queste politiche, non interviene ancora?

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Focus/2

                             Un cantiere di possibilità
                             di don Marco De Rossi

Don Marco De Rossi, vicario di Marghera, ci racconta un territorio di sfide e opportunità
Dalla questione industriale, al problema delle case popolari: Marghera non è solo Porto
Il vicariato di Marghera coincide            L’area industriale ha subito delle       taggi inerenti alla mobilità: a due
quasi interamente con la municipa-           trasformazioni in questi anni e ha       passi dalla tangenziale, a due passi
lità di Marghera. Questo è un terri-         visto crescere lo spazio occupato        dal centro di Mestre, a dieci minu-
torio con una forte identità e una           dal settore logistico; ha visto un       ti di autobus da Venezia. Marghera
grande vitalità. Dal punto di vista          investimento nella cosiddetta chi-       significa uno dei più grandi mercati
ecclesiale la presenza storica di            mica verde; ha visto presentarsi a       della zona. Significa cinema e opere
due ordini religiosi (i frati minori e       più riprese la problematica del ri-      liriche d’estate. Significa tre feste
gli orionini) è sempre stata una ric-        utilizzo e della bonifica di aree di-     patronali con relativi stand gastro-
chezza. Le parrocchie, per quanto            smesse; ha visto aziende entrare in      nomici, i carri mascherati a carne-
vivano le difficoltà di ogni comunità          crisi ma anche aziende salvate dalla     vale, la pista di pattinaggio durante
cristiana, hanno una grande tradi-           chiusura; le scelte inerenti al termi-   le vacanze invernali, la festa di pri-
zione di collaborazione che si sta           nal delle navi da crociera avranno       mavera al parco Catene, la festa dei
cercando di ravvivare e rilanciare:          conseguenze sull’utilizzo dell’area      popoli e molte altre cose. Marghera
la preparazione al matrimonio e la           in questione. Parlare di Porto Mar-      significa anche sfide e problemi: lo
formazione dei catechisti dell’ini-          ghera, del Porto, delle navi da cro-     spaccio di droga è sicuramente uno
ziazione cristiana e del battesimo           ciera, significa affrontare problemi       di questi. Un’altra sfida che andrà
vengono fatte assieme da tutte e             complessi e strategici per il futuro     affrontata è la questione abitati-
otto le parrocchie; esiste un coordi-        di tutta la città di Venezia, non solo   va: molte case che necessitano di
namento vicariale della carità che           di Marghera. La riqualificazione di       ristrutturazione e che non hanno
sostiene e promuove tutte le attivi-         alcune aree ad uso turistico coin-       l’ascensore sono un problema per
tà caritative del vicariato a partire        volgerà anche delle zone di Marghe-      le persone anziane e spingono le
dal centro di ascolto; una domenica          ra, ma, come ho già detto sopra,         famiglie più giovani a spostarsi al di
all’anno (solitamente a maggio) in           non è corretto far coincidere Mar-       fuori del comune. Case dell’Ater e
piazza Mercato si celebra una unica          ghera con Porto Marghera: Marghe-        del comune non possono essere as-
S. Messa tutti assieme. Tante volte          ra significa lavoro come ogni altra       segnate perché bisognose di grossi
si commette l’errore di identifica-           zona del nostro territorio significa      interventi di manutenzione e ven-
re Marghera con Porto Marghera:              lavoro, poiché questo, il lavoro, è      gono, a volte, occupate abusiva-
non è così. Le problematiche di              componente essenziale di qualsia-        mente. Esistono ancora zone di po-
Porto Marghera e del Porto riguar-           si realtà umana. Marghera significa       vertà umane e materiali. Marghera
dano tutto il territorio veneziano.          anche realtà urbana con grandi van-      è una zona con una alta percentua-
                                                                                      le di presenze straniere: stando ai
                                                                                      dati del comune di Venezia la fascia
                                                                                      dei 0-4 anni è composta dal 48% di
                                                                                      stranieri. Parliamo per la maggio-
                                                                                      ranza di famiglie con figli. Di fronte
                                                                                      a una presenza così significativa più
                                                                                      che di problemi parlerei di fatiche:
                                                                                      fatiche legate a tradizioni e abitu-
                                                                                      dini diverse, legate al fatto che non
                                                                                      sempre tutti gli interessati cono-
                                                                                      scono la lingua italiana. Le scuole
                                                                                      elementari e medie da molti anni si
                                                                                      sono mobilitate e hanno affrontato
                                                                                      la questione; qualche parrocchia ha
                                                                                      attivato degli “spazi compiti”; Save
                                                                                      the children ha aperto uno “spazio
                                                                                      luce”. In sintesi se devo pensare
                                                                                      a Marghera la immagino come un
                                                                                      cantiere aperto con molte fatiche
                                                                                      ma anche con grandi possibilità.

ANNO 16 - N° 9 / Domenica 1 marzo 2020                                                                                    5
Focus/3

                          È necessario rinnovare
                          di don Massimo Cadamuro

Favaro, Campalto, Altino: dal tema aeroporto, al problema traffico, ambiente e alloggi
Intervista a don Massimo Cadamuro, vicario di un territorio che chiede cambiamenti
Quali sono le ricchezze del territorio?                                                    teriore aumento del traffico che in
"Il territorio dove esercito il ministe-                                                   quest’area ha già causato tragedie
ro di Vicario foraneo è molto grande e                                                     con morti sulle strade.
molto diversificato, basti pensare che                                                      "Questo è un tema importante e che ci
parte dalla periferia di Mestre, costeg-                                                   fa soffrire. Sono molto consapevole che
gia la Laguna di Venezia e risale fino                                                      l’aeroporto è una grande risorsa per i
a Portegrandi, passando per Altino.                                                        posti di lavoro che esso genera. È pur
Inoltre insiste su due zone molto dif-                                                     vero che l’impatto per il nostro territo-
ferenti. Da una parte la zona di Cam-                                                      rio è molto pesante, come mole e tipo
palto, Favaro, Tessera e Dese che fa                                                       di traffico e per l’ambiente. Non vedo
riferimento a Venezia e dall’altra par-                                                    una politica che abbia la capacità di
te, la zona di Altino, Quarto d’Altino e                                                   formulare lunghi progetti, visioni d’in-
Portegrandi che di fatto sente più vici-                                                   sieme, e che spesso, o perché non può,
na la città di Treviso che la citta del-      un modo nuovo per rendere ancora             o perché non vuole, lascia l’iniziativa
la laguna. Indubbiamente una grande           attuale questo soggetto ecclesiale.          in mano ai privati che, giustamente,
ricchezza di questo territorio è la pre-      Questo rinnovamento è diventato ne-          cercano i loro interessi che non sempre
senza di ambienti naturali molto belli e      cessario, anche per la nascita delle         coincidono con quelli della collettività.
diversi: la Laguna, il bosco di Dese ed       Collaborazione pastorali. Se la scelta       Come parrocchie della zona, cerchiamo
il Sile. Non meno importante anche se         delle Collaborazioni pastorali risponde      di aiutare i cittadini ad essere respon-
non sufficientemente valorizzata è la           al tentativo di aiutare le parrocchie ad     sabili del territorio in cui vivono recu-
zona archeologica attorno ad Altino".         annunciare in modo più efficace il Van-        perando una passione politica troppo
                                              gelo in alcuni ambiti della pastorale,       spesso delegata in bianco ad altri".
Quali le problematiche?                       dobbiamo anche ammettere che que-
"La vicinanza con Venezia porta con           sta collaborazione tra parrocchie ha         Campalto è una delle aree con più
sé delle criticità che non si possono         messo in “crisi” la realtà del Vicariato.    giovani nel Comune. Come avvici-
nascondere. Il turismo ha inquinato il        Questa crisi potrà essere salutare, se il    narli di più alla Chiesa? (come in tan-
mercato della casa, portando ad una           Vicariato sarà ancora capace di indica-      tissime altre zone i ragazzi spesso si
lievitazione dei prezzi delle abitazioni,     re alle parrocchie quella necessaria ri-     allontanano dopo la Comunione).
che scoraggia il progetto di molte cop-       forma che nasce dal fatto di non vivere      "Non sono sicuro se quello che ci è
pie giovani, che preferiscono andare          più in un contesto di cristianità, come      chiesto è di avvicinarli di più alla Chie-
altrove. Un altro frutto amaro della vi-      ci sta dicendo con forza il Vescovo di       sa. È sicuramente decisivo per l’età che
cinanza con Venezia è una monocultu-          Roma. Ho sempre vissuto il mio servi-        stanno vivendo, che possano trovare
ra lavorativa, sempre legata al mondo         zio come Vicario foraneo, come servi-        il Signore Gesù nella loro vita, come
del turismo. Tutta un'altra serie di cri-     zio alla comunione ecclesiale, in modo       amico e compagno in questa avventura
ticità si possono ricondurre alla condi-      speciale con i preti di questo territo-      meravigliosa che è il loro futuro. Che
zione di essere periferia: mancanza di        rio. Ho sempre cercato di costruire un       siano essi stessi i protagonisti della
proposte culturali; marginalizzazione         presbiterio vicariale, dove al primo po-     propria formazione, rifiutando model-
giovanile; edilizia popolare non armo-        sto ci siano le relazioni tra le persone e   li preconfezionati e calati dall’alto (a
nizzata con il contesto del quartiere.        non le prestazioni, altrimenti la Chiesa     volte anche da noi preti). Per questo,
Una grande criticità riguarda i molti         diventa un azienda e non una famiglia.       come ha indicato papa Francesco dopo
anziani, spesso soli, costretti a vivere in   Se posso indicare un ultimo obiettivo,       il Sinodo sui Giovani, dobbiamo trovare
case che diventano delle prigioni, per-       lo indicherei nel protagonismo dei lai-      modi nuovi per annunciare Gesù e così
ché impediscono loro di uscire, a cau-        ci. Riconoscere il primato della voca-       rispondere alla loro sete di Dio. Sulla
sa di scale e mancanza di ascensori".         zione battesimale nella Chiesa, che          condizione giovanile, non posso non
                                              rende ciascuno e ciascuna autorevo-          denunciare la situazione preoccupante
Quali gli obiettivi del suo mandato?          le, non per mandato del presbitero,          delle politiche sociali, la mancanza di
Quali i progetti?                             ma in forza della grazia battesimale".       progetti e proposte. Il giovane che ha
"Quello che sto vivendo ora è il mio                                                       qualche risorsa e capacità trova il modo
terzo mandato come Vicario foraneo.           Come vede il progetto di espansio-           di andare avanti, ma chi fa più fatica
La sfida più urgente è quella di dare          ne dell’aeroporto? Molti sono pre-           viene lasciato indietro e spesso entra
un volto nuovo al Vicariato, trovando         occupati per il verde e per un ul-           nella marginalità e nella devianza".

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Prospettive

                             Quale futuro per la Chiesa?
                             di don Sandro Vigani

La crisi di vocazioni richiede un cambio nel modo di vivere l’esperienza della Chiesa
È necessario che anche i laici cristiani diventino corresponsabili della vita delle parrocchie
I preti diminuiscono sempre più, la           chie più grandi e pastoralmente più         le e non… è logico che quando vie-
crisi di vocazioni al sacerdozio in Oc-       importanti dell’unità pastorale. La         ne a mancare la sua presenza stabile
cidente sta diventando endemica. Già          crisi di vocazioni al sacerdozio mette      la parrocchia vada in crisi. Di fatto
oggi molte parrocchie non hanno un            in luce un’altra fondamentale esigen-       oggi al prete viene chiesto di avere,
parroco residente in modo stabile. Tra        za: che i laici cristiani diventino real-   più che la sintesi, la somma di tutti
pochi anni, anche in Italia, la situazio-     mente corresponsabili della vita delle      i carismi e ministeri. Deve predicare,
ne diverrà drammatica, se non cam-            parrocchie. Non è una bella cosa che        celebrare i sacramenti, essere guida
bia radicalmente il modo attuale di           questa necessità appaia solo oggi im-       spirituale, catechista, esperto con i
vivere l’esperienza della Chiesa. Che         prorogabile, a causa della crisi di vo-     giovani, i bambini, gli anziani, esse-
il cambiamento sia necessario, inevi-         cazioni sacerdotali. Sono infatti tra-      re all’occorrenza un buon assistente
tabile… tutti lo dicono: è l’argomento        scorsi più di cinquant’anni da quando       sociale, ma anche un amministratore,
principe degli incontri e dei conve-          il concilio Vaticano II aiutò la Chiesa     un manager, l’esperto in manutenzio-
gni ecclesiali. Ma come cambiare? La          a prendere coscienza della responsa-        ne e restauri, organizzare i grest e la
direzione che molte diocesi italiane          bilità del laico nell’edificazione della     gita sulla neve… e magari perfino ave-
hanno preso è quella della collabo-           comunità cristiana, in forza del dono       re un buon carattere! Molti dei ruoli
razione interparrocchiale nella linea         dello Spirito Santo e del sacerdozio        che il prete ha concentrato su di sé
delle unità pastorali, delle collabora-       battesimale, ma dobbiamo ricono-            potrebbero (dovrebbero) essere dei
zioni pastorali, o del potenziamento          scere che questa presa di coscienza         laici, non per delega, perché i preti
dei vicariati o decanati ecc.. L’idea         non sempre è stata accompagnata da          sono sempre meno, ma perché quei
che prende forma e sembra prevale-            una assunzione concreta di responsa-        ruoli appartengono alla loro responsa-
re, soprattutto nelle diocesi del nord        bilità ecclesiale. Dobbiamo prendere        bilità di cristiani adulti e la esprimo-
Italia, è quella di più parrocchie che        atto che, a più di mezzo secolo dal         no. Il passaggio da una Chiesa ancora
condividono l’attività pastorale, gui-        Vaticano II, la nostra Chiesa è ancora      molto clericocentrica, ad una Chiesa
date da più sacerdoti che vivono as-          molto clericale, anzi, clericocentri-       capace di promuovere i doni che Dio
sieme, ciascuno responsabile di un            ca. Di conseguenza, se l’organizza-         le fa spesso, passa per la rinuncia, da
settore particolare della pastorale. La       zione della comunità cristiana non          parte dei preti, non tanto della loro
meta verso la quale cammina questo            cambia radicalmente, è inevitabile          autorità, quanto piuttosto di molti
processo – spesso non detta ma pro-           che la mancanza di preti oggi diventi       piccoli e grandi ‘poteri’ clericali, che
babilmente inevitabile - è la progres-        un dramma. Se infatti nella parroc-         a volte gli stessi sacerdoti vivono con
siva soppressione di molte parrocchie         chia il prete è il punto di riferimento     fatica e frustrazione senza tuttavia
e il loro assorbimento nelle parroc-          per ogni decisione, attività pastora-       riuscire lasciarli andare. (continua)

                                                                                                L’editrice L’incontro
                                                                                           La nostra editrice pubblica anche:
                                                                                           Sole sul nuovo giorno, un quader-
                                                                                           no mensile utile per la meditazio-
                                                                                           ne quotidiana; Il messaggio di Papa
                                                                                           Francesco, settimanale che riporta i
                                                                                           passaggi più importanti dei discorsi
                                                                                           tenuti dal Pontefice; Favole per adul-
                                                                                           ti, quindicinale di racconti di fantasia
                                                                                           con una finalità morale; Il libro delle
                                                                                           preghiere, delle verità e delle fonda-
                                                                                           mentali regole morali per un cristia-
                                                                                           no, edito in 8 mila copie. Il settima-
                                                                                           nale è pubblicato in 5 mila copie in
                                                                                           distribuzione gratuita in tutta la cit-
                                                                                           tà, ma può essere letto anche con la
                                                                                           versione digitale scaricabile dal sito
                                                                                           internet www.centrodonvecchi.org

ANNO 16 - N° 9 / Domenica 1 marzo 2020                                                                                                7
Confidenze di un vecchio prete

                      Aiutare chi ha aiutato
                      di don Armando Trevisiol

La diocesi di Venezia ha deciso di creare una struttura per i preti non più autosufficienti
Un luogo che si occupi di chi già ha speso la propria vita per il bene delle nostre parrocchie
“Ora mi puoi lasciare andare in         struttura adeguata al loro passato      tempo, ho capito che chi non è più
pace, Signore!”                         e alla loro attuale condizione di       autosufficiente ha bisogno anche di
Non so se il santo vecchio Simeo-       fragilità. Permettetemi di spendere     un presidio medico ed infermieristi-
ne, che abbiamo incontrato qual-        qualche parola per spiegare meglio      co che non avrei mai potuto fornire
che giorno fa in occasione della        il motivo della mia soddisfazione.      disponendo soltanto di sei alloggi,
festa della presentazione di Gesù       Molti, forse per incoraggiarmi, mi      per quanto confortevoli fossero. In
al tempio, fosse più o meno an-         dicono che a 91 anni sono ancora        questi anni mi sono trovato spesso
ziano di me. Penso fosse più gio-       una “roccia”, mentre io avverto         a confrontare la mia pensione con
vane, visto che io a giorni compio      tutta la mia fragilità fisica e psico-   le rette applicate dalle case di ri-
91 anni! La sua affermazione “Ora        logica. Non passa settimana senza       poso della nostra città e, con ama-
Signore, che ti ho finalmente incon-     che qualcuno dei miei coinquilini al    rezza, ho dovuto concludere, non
trato, posso morire in pace” mi ha      don Vecchi sia costretto ad anda-       senza preoccupazione, che mi sa-
particolarmente colpito. Di recen-      re in casa di riposo per l’aggravar-    rei potuto permettere al massimo
te ho ricevuto una buona notizia        si dei suoi acciacchi e porti con sé    15 giorni al mese. Un mese fa un
che aspettavo da una vita e sono        il patema di pesare sui figli, viste     sacerdote di Treviso, che ha diretto
davvero felice: finalmente la dio-       le rette impossibili richieste dalle    la Casa del clero della sua diocesi
cesi di Venezia ha deciso di crea-      strutture della nostra città. Io, che   per una quindicina di anni, mi ha
re una struttura per i preti non più    posso contare soltanto su fratelli      assicurato che, a Treviso, baste-
autosufficienti e ha nominato una         anziani, ognuno dei quali ha le pro-    rebbe anche la mia pensione. Pur
commissione che si occuperà di re-      prie difficoltà, ho sempre vissuto il     essendomi rasserenato, mi è rima-
alizzarla. Di certo, il vecchio Sime-   problema degli anziani con grande       sto nel cuore il desiderio di “morire
one aveva motivi più validi del mio,    preoccupazione. E infatti, quan-        in patria” assieme ai miei colleghi
comunque le buone notizie fanno         do 25 anni fa ho costruito il primo     di sacerdozio! Don Marino Gallina,
sempre bene! Sono lieto che ci si       centro don Vecchi, ho messo a di-       mio vecchio cappellano, che oggi
occupi dei preti che hanno speso        sposizione della diocesi sei appar-     ricopre un ruolo di responsabilità
la loro vita per il bene delle nostre   tamenti, strutturati in modo che il     presso l’ufficio per il mantenimen-
parrocchie e che hanno il diritto       sacerdote potesse portare con sé la     to del clero, mi ha assicurato che la
di terminare la loro esistenza con      sua perpetua per essere accudito        diocesi non abbandona i suoi vec-
dignità, accolti ed aiutati, in una     adeguatamente. Con il passare del       chi preti, tuttavia, viste le soluzioni
                                                                                proposte a quelli ospitati al centro
                                                                                Nazareth a Zelarino e al Contarini
                                                                                alla Gazzera, non c’è molto di cui
                                                                                essere allegri! Ripeto quindi che mi
                                                                                ha fatto particolarmente piacere
                                                                                sentire che il Patriarca e il consi-
                                                                                glio presbiterale abbiano affrontato
                                                                                e stiano risolvendo questo annoso
                                                                                problema. Spero che lo facciano
                                                                                presto, perché a 91 anni non ho
                                                                                di certo molto tempo! Mi riservo
                                                                                quindi di intervenire ancora sull’ar-
                                                                                gomento per coinvolgere la città
                                                                                e, qualora sia gradito, offrire idee
                                                                                e soluzioni alle quali sono giunto
                                                                                in questi ultimi tempi. Metto inol-
                                                                                tre a disposizione la nostra orga-
                                                                                nizzazione e un aiuto economico.

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La toponomastica cittadina

                             I Sabbioni
                             di Sergio Barizza

“Ai Sabbioni”: ho trovato molte vol-             Barche, fu il primo a subire gli effetti   lizzato la Galleria e il teatro che por-
te questa espressione nelle vecchie              dell’urbanizzazione. Cominciò Cesa-       ta il suo nome, vi avrebbe costruito
carte della Mestre d’un tempo. Si in-            re Ticozzi, l’imprenditore che aveva      una serie di villette e case a schiera
dicava così quel territorio, al margi-           aperto la sua fabbrica di dolciumi in     affacciate su un paio di nuove stra-
ne occidentale del centro di Mestre,             piazza Barche che, alla metà dell’ot-     de che sarebbero state intitolate ai
attraversato da una stradicciola che             tocento, acquistò in due riprese un       ‘martiri’ irredentisti Nazario Sauro e
iniziava alla curva della Rosa (dove             paio di fabbricati per realizzarvi la     Fabio Filzi. Il ‘sentiero dei Sabbioni’,
esisteva un’antica trattoria): costeg-           propria ‘villa’. Vecchie e suggesti-      divenuto ‘via Verdi’, fu tagliato in
giava per un tratto il Marzenego e               ve fotografie ne fissano l’immagine         due dopo che, nel 1912, il Comune di
andava infine a confluire su via Mi-               singolare: un edificio triangolare         Mestre decise di costruire una strada
ranese poco prima del Piraghetto.                con il vertice lì dove ‘sentiero dei      che aggirasse il centro e facesse più
Quella stretta strada in molti docu-             Sabbioni’ e fiume corrono affiancati         facilmente e velocemente defluire
menti viene chiamata appunto ‘sen-               e la base che occupa tutto lo spa-        il traffico da e per la stazione fer-
tiero dei Sabbioni’ e corrisponde                zio libero quando divergono (per un       roviaria – denominandola appunto
all’attuale via Verdi. Il termine ‘Sab-          periodo la strada venne da allora         ‘via Circonvallazione’. (20/continua)
bioni’ evoca direttamente la sabbia,             identificata come ‘via Ticozzi’). Ma
e non a caso, perché quella zona,                quello che più colpisce in quelle foto
molto bassa, era spesso soggetta                 è l’immagine di una Mestre ‘bucoli-            Camere disponibili
ad allagamenti (del resto, lì vicino,            ca’, oggi la chiameremmo una città         ai Centri don Vecchi 6 e 7
c’era il primo insediamento di Me-               ‘giardino’, con l’acqua del Marzene-       Al Centro don Vecchi numero 6 degli
stre – il Castelvecchio – e le frequen-          go (oggi coperto) che scorre tra due       Arzeroni, a non molta distanza dalla
ti alluvioni furono uno dei motivi del           verdi rive e, sul lato opposto, una        zona commerciale Aev del Terraglio
suo abbandono). Rimase per secoli                riviera puntellata di villette che,        e dall’ospedale dell’Angelo, può es-
un territorio ai margini del centro,             nel 1911, sarebbe stata denominata         serci la disponibilità di qualche stan-
lì dove iniziava ‘la campagna’ che si            ‘riviera XX settembre’. Col tempo          za per chi dovesse trascorrere un
estendeva verso il Miranese e l’en-              quelle villette hanno tutte lasciato       certo periodo a Mestre per lavorare
                                                                                            oppure, ad esempio, per assistere
troterra padovano e perciò non è un              il posto a palazzoni, tranne la pri-
                                                                                            i propri parenti ricoverati in città.
caso se i Querini Stampalia vi costru-           ma (venendo dalla Galleria), ch’era
                                                                                            Queste stanze sono a disposizione
irono, nel settecento, la loro ‘casa             la dimora dell’imprenditore edile
                                                                                            anche di chi abbia per qualsiasi mo-
di villeggiatura’ con un ampio par-              Domenico Toniolo (oggi sede di una         tivo una necessità abitativa di carat-
co. Quando però la città cominciò a              banca). Nel 1909 Toniolo avrebbe ac-       tere temporaneo. Per prenotare una
crescere e a espandersi al di fuori              quistato dai Ticozzi il terreno che si     stanza cosiddetta di "formula uno"
della cinta del Castelnuovo e degli              estendeva tra il corso del Marzenego       è possibile chiamare lo 0413942214.
spazi di piazza Maggiore e piazza                e via Castelvecchio e, dopo aver rea-

                                                                                               Pranzo della domenica
                                                                                                  per anziani soli
                                                                                            Ogni prima e terza domenica del
                                                                                            mese la Fondazione Carpinetum in-
                                                                                            vita a pranzo tutti gli anziani della
                                                                                            città che vivono da soli e tutte le
                                                                                            persone che non hanno compagnia.
                                                                                            L'appuntamento è al Senior Restau-
                                                                                            rant del Centro don Vecchi 1, al quale
                                                                                            si può accedere da via dei Trecento
                                                                                            campi a Carpenedo, dietro viale Don
                                                                                            Sturzo. È necessario soltanto pre-
                                                                                            notare il posto telefonicamente in
                                                                                            orario d'ufficio contattando la segre-
                                                                                            teria al Don Vecchi allo 0415353000.
                                                                                            Il prossimo pranzo è fissato per do-
                                                                                            menica 1 marzo, alle ore 12.30.

ANNO 16 - N° 9 / Domenica 1 marzo 2020                                                                                                9
Proverbi africani

                       L'onore
                       di padre Oliviero Ferro, missionario saveriano

È l’egregia espressione e solenne        (qualcuno arriva a disonorarsi per        cosa della personalità di qualcuno.
o implicito riconoscimento della         motivi banali). È importante curare       “Chiunque cada dall’albero, non ri-
forza vitale di un individuo, di un      bene il proprio linguaggio, perché è      mane mai sano e salvo” (Basonge,
clan, di un villaggio o di un impero.    la perfetta espressione del proprio       Congo RDC). A volte si è in disaccor-
È l’appagamento, il riconoscimento       essere e dell’agire che crea o rovina     do con le persone, ma non bisogna
dei sacrifici subiti per ascendere a      l’onore. “La personalità si ricono-       mai togliergli l’onore e la dignità,
una vita più dignitosa. L’onore, pic-    sce dal linguaggio anche se si brilla     come invece sta succedendo spes-
colo o grande che sia, è ciò che ogni    come il sole” (Mandingue, Guinea).        so in questi tempi. “Se ti capita di
uomo ricerca sia nella progenitura,      Si invita alla modestia nella ricerca     privare del tuo danaro qualcuno,
sia nell’educazione, sia nell’eserci-    e nell’acquisizione di una vita ono-      non privargli l’onore” (Sakalave,
zio di ogni forma di attività. L’onore   rata. “Il coltivatore non si dà gloria,   Madagascar). C’è chi vende il pro-
però si merita. Lo si può anche con-     la gloria gliela danno i passanti”        prio onore per delle cose banali,
quistare. Bisogna essere però pru-       (Luluwa, Congo RDC). L’importante         senza vergogna. Ce lo ricordano i
denti e sapienti nella ricerca degli     è avere lo spirito dell’onore, perché     Minah del Benin. “Hai venduto la
onori, per non cadere nel disvalo-       è molto importante nei rapporti in-       tua persona per cibo”. Ci dicono i
re della vanità e dell’orgoglio. La      terpersonali. Promuove il rispetto        Warega del Congo RDC “Chi ti rega-
sapienza africana ci insegna come        da parte degli altri, mentre il diso-     la una pianta di banane, ti procura
coltivare il senso dell’onore, come      nore è il contrario. Ce lo ricordano i    una banana: colui che ti regala un
vivere da uomo ben onorato, cioè         Toma della Guinea “L’uomo è come          pappagallo ti procura dell’onore”
come conservare l’onore. Perché          una palma che si teme a causa del-        (cioè: colui che ti dà da mangiare o
lo si può anche perdere. È più fa-       le sue spine”. Lo sappiamo che, a         ti dà dei soldi ti rende servizio: ma
cile perdere l’onore che riconqui-       volte, il disonore rimane nascosto,       colui che ti stima e ti onora ti dà di
starlo. Viene quindi raccomandata        ma scoppierà un giorno (ciò che è         più: si rivolge non solo al tuo cor-
una vigile attenzione alle proprie       nascosto, verrà sempre alla luce).        po, ma a tutta la tua personalità).
parole, al proprio atteggiamen-          “Anche se la mano nasconde ciò            E aggiungono che: quando tu doni a
to e comportamento. Veniamo ai           che ha preso, là dove ha tirato fuo-      qualcuno, che è povero, non accon-
proverbi. “Ciò che vergogna è più        ri la cosa, rimane sempre il vuoto”       tentarti di cedere un po’ dei tuoi
grave di ciò che implica una con-        (Ambara, Etiopia). Non bisogna mai        beni. Fa in modo che egli si senta ri-
danna da pagare” (Ibo, Nigeria) (il      gloriarsi per delle ridicole vittorie     conosciuto come uomo e rispettato
disonore ferisce molto di più la per-    (le vittorie di Pirro). “Si disprez-      nella sua dignità umana. Infine “La
sonalità di qualcuno). Interessante      zano i rospi e tu gioisci di averne       vostra capretta può portare la zam-
questo che viene dai Bamoun del          acchiappati sei” (Baoulè, Costa           petta sul vostro viso”. Il capo deve
Cameroun “l’orgoglio del leopardo        d’Avorio). Non dimentichiamo che          salvare la propria dignità di fron-
si rompe solo per causa del grillo”      il disonore diminuisce sempre qual-       te ai propri sudditi. (51/continua)

                                                                                    Testamento a favore della
                                                                                     Fondazione Carpinetum
                                                                                    La Fondazione Carpinetum ha come
                                                                                    scopo il supporto alle persone anziane
                                                                                    accolte nei sei Centri don Vecchi pre-
                                                                                    senti tra Carpenedo, Marghera, Cam-
                                                                                    palto e gli Arzeroni e l’aiuto ai soggetti
                                                                                    più fragili che vivono in città. Si so-
                                                                                    stiene solo con le offerte e i contri-
                                                                                    buti della gente di buona volontà che
                                                                                    vengono tutti destinati ad azioni di be-
                                                                                    neficienza. Per sostenerla è possibile
                                                                                    fare testamento a suo favore: chi non
                                                                                    avesse eredi o chi volesse comunque
                                                                                    lasciare un legato, sappia che il suo
                                                                                    grande gesto di generosità si tradurrà
                                                                                    in carità concreta, per fare del bene a
                                                                                    vantaggio del prossimo che ha bisogno.

10                                                                                         ANNO 16 - N° 9 / Domenica 1 marzo 2020
Per trasparenza

Per realizzare l'Ipermercato solidale
Sottoscrizione cittadina: tutti i fondi a favore della costruzione della nuova opera di bene
La signora Pistolato ha sottoscritto        Il fratello del defunto Bruno Micciché
quasi mezza azione pari a € 20, in          ha sottoscritto un’azione, pari a € 50,                5 per mille
ricordo dei defunti: Umberto, Maria,        per onorare la memoria del suo caro
Remo e Maria Chiara.                        recentemente scomparso.                     Un modo concreto per aiutare
La famiglia Rovella ha sottoscritto         I figli del defunto Ettore Calvani hanno     Il 5 per mille è una parte delle no-
un’azione pari a € 50, per onorare la       sottoscritto quattro azioni, pari a €       stre tasse a cui lo Stato "rinuncia"
memoria del loro caro Luigi.                200, per onorare la memoria del loro        per sostenere un ente benefico che
                                            caro genitore.                              aiuta il prossimo in difficoltà. Non
È stata sottoscritta quasi mezza                                                        costa nulla e se non si sceglie di do-
azione, pari a € 20, in ricordo dei         Una persona, rimasta anonima, ha            narlo rimane comunque allo Stato.
seguenti defunti: Bruno, Angela,            sottoscritto due azioni, pari a € 100, in   Il 5 per mille non sostituisce l’8 per
Esterina, Tiziano, Mario e Ines.            memoria del defunto Ettore Calvani.         mille destinato alle confessioni reli-
La figlia della defunta Giuseppina ha                                                    giose. Sono due opportunità diverse
                                            Una persona vicina ai coniugi Vittorio
sottoscritto due azioni, pari a € 100,      e Maria Dall’Agnola ha sottoscritto         di destinare le proprie imposte per
per onorare la memoria della sua            cinque azioni, pari a € 250, in suffragio    fini differenti. Amici lettori vi chie-
adorata madre.                              di questi defunti.                          diamo di impiegare bene le tasse
                                                                                        scegliendo, nella dichiarazione dei
È stata sottoscritta quasi mezza            Il marito e il figlio della defunta Laura    redditi, come destinare il 5 per mille.
azione, pari a € 20, in ricordo del         Trevenzoli hanno sottoscritto quattro
defunto Pietro.                             azioni, pari a € 200, per onorare la              Tre possibilità di scelta
                                            memoria della loro cara congiunta.          Se credete opportuno il lavoro fat-
È stata sottoscritta mezza azione                                                       to con gli anziani e le famiglie in
abbondante, pari a € 30, in memoria         I familiari del defunto Riccardo            difficoltà proponiamo di dare il 5
dei defunti: Giovanni, Salvatore e          hanno sottoscritto un’azione e mezza        permille alla Fondazione Carpine-
Lucia.                                      abbondante, pari a € 80, per onorare        tum dei Centri don vecchi: codi-
                                            la memoria del loro caro congiunto.         ce fiscale 94064080271. Se inve-
La signora Carmela, moglie del defunto
Sergio Camani, e la figlia dottoressa                                                    ce preferite sostenere i bambini
                                            La signora Liana Foletto ha sottoscritto    si può aiutare il Centro Infanzia Il
Patrizia hanno sottoscritto un’azione,
                                            un’azione, pari a € 50.                     Germoglio che da più di 100 anni
pari a € 50, in suffragio del loro caro
congiunto.                                                                              si occupa della formazione e del-
                                            Il marito e i due figli della defunta
                                            Valeria Fabris hanno sottoscritto
                                                                                        la crescita dei bambini in via Ca’
La signora Maria Fiorin ha sottoscritto                                                 Rossa: codice fiscale 90178890274.
                                            un’azione, pari a € 50, per onorare la
quasi mezza azione, pari a € 20, in                                                     Da ultimo invece, per chi ritiene
                                            memoria della loro cara congiunta.
memoria del marito Giovanni.                                                            di sostenere le donne in difficol-
                                            Una signora ha sottoscritto quattro         tà da secoli c’è l’Associazione Pia-
II professor Paolo Pallini e la sorella
Graziella, in occasione del 2°              quinti di azione, pari a € 40, in           vento: codice fiscale 90017970279.
anniversario della morte di Maria, loro     memoria dei defunti: Piero, Adolfo,
                                            Rita, Patrizia, Anna, Vally e Antonino.               Come destinarlo
madre, hanno sottoscritto un’azione,                                                    Se compili il Modello 730 o il Model-
pari a € 50, per onorarne la memoria.
                                            È stata sottoscritta un’azione, pari a      lo Redditi, nel riquadro “Sostegno
I due figli della defunta Vanda Dei          € 50, per ricordare i defunti: Ezio e       del volontariato…” firma e scrivi il
Rossi hanno sottoscritto un’azione, pari    Maria Vittoria.                             codice fiscale dell'ente prescelto.
a € 50, per onorare la memoria della                                                    Se non sei tenuto a presentare la
loro madre.                                 È stata sottoscritta quasi mezza            dichiarazione dei redditi puoi co-
                                            azione, pari a € 20, in ricordo dei         munque donare il tuo 5 per mille:
Il dottor Sandro Del Todesco, in            defunti: Regina, Rosetta, Roberto e         nella scheda fornita insieme alla
occasione del terzo anniversario della      Bertino.                                    Certificazione Unica dal tuo da-
morte della dottoressa Francesca Corsi,                                                 tore di lavoro o dall’ente che ero-
funzionaria del comune di Venezia           Una signora ha sottoscritto quasi
                                            mezza azione, pari a € 20, in ricordo di    ga la pensione, firma nel riquadro
che collaborò in maniera intelligente
                                            Piero, suo padre, morto 24 anni fa.         “Sostegno del volontariato…” e
e generosa alla nascita dei Centri Don
Vecchi, ha sottoscritto tre azioni pari a                                               scrivi nel riquadro il codice fisca-
€ 150, per onorarne la memoria.             La figlia dei coniugi Eligio e Lisa ha       le dell'ente prescelto. Inserisci la
                                            sottoscritto quasi mezza azione, pari a     scheda in una busta chiusa e scrivi-
I sei figli della defunta Maria Comin        € 20, in memoria dei suoi genitori.         ci “Destinazione 5 per mille Irpef”
hanno sottoscritto un’azione, pari a                                                    insieme al tuo cognome, nome e
€ 50, per onorare la memoria della          L’avvocato Paolo Piovesana e le figlie       codice fiscale, consegnala poi gra-
loro madre che per diverso tempo ha         Mariapaola e Valeria hanno sottoscritto     tuitamente ad un ufficio postale, al
abitato presso il Centro Don Vecchi di      due azioni, pari a € 100, per ricordare     Caf oppure al tuo commercialista.
Marghera.                                   la loro carissima Bruna.

ANNO 16 - N° 9 / Domenica 1 marzo 2020                                                                                        11
Il punto di vista

                       Un percorso a tappe
                       di don Fausto Bonini

Con la cenere sul capo siamo en-          A Carpenedo tutti i mercoledì di                allo splendore della luce del Si-
trati in Quaresima. Da non dimen-         Quaresima (a partire da mercoledì               gnore per non perderci per strada.
ticare: “Ricordati che sei polvere        4 marzo) dalle ore 19:00 alle ore               Infine il profeta Ezechiele ci co-
e in polvere ritornerai” e quindi         20:15 nella Sala Lux del patronato.             munica che il Signore toglierà da
“convertiti e credi al vangelo”. La       Nella Collaborazione pastorale del-             noi il cuore di pietra e lo sostituirà
liturgia della Veglia Pasquale ci         le tre parrocchie di Viale San Marco            con un cuore nuovo, un cuore di
propone un percorso a tappe du-           e Corpus Domini tutti i venerdì (a              carne, capace di aprirsi all’amore
rante il quale riascolteremo i fatti      partire da venerdì 6 marzo) dalle               verso tutti. Pronti per passare at-
salienti della storia della nostra sal-   ore 20:45 alle ore 22:00. Due op-               traverso il dono della luce nuova
vezza e rifaremo le promesse del          portunità aperte a tutti coloro che             e l’acqua del fonte battesimale a
nostro battesimo. Quella storia ci        intendono seguire questo percor-                rivestirci del Cristo risorto. Nell’at-
riguarda e va ascoltata e meditata        so biblico di Lectio Divina sui te-             tesa della nostra risurrezione. Me-
con attenzione. Lo faremo in cin-         sti della Veglia pasquale. Si tratta            ditare su quei testi nello stile della
que tappe lungo tutto il percorso         della storia della nostra salvezza              Lectio Divina che prevede la lettu-
della Quaresima nella parrocchia          in cinque tappe che si concluderà               ra, la meditazione con l’esercizio
di Carpenedo e nelle parrocchie           con l’annuncio della risurrezione               della condivisione, la preghiera
della Collaborazione pastorale di         del Signore. Si inizia con il sacri-            e la contemplazione ci aiuterà a
San Giuseppe, San Marco e Corpus          ficio di Abramo nostro padre nel-                partecipare più consapevolmente
Domini. Quei parroci hanno chiesto        la fede, come riportato nel libro               alla festa della Pasqua del Signore.
a me di proporre un’ora di Lectio         della Genesi. Poi il racconto del
Divina sulle letture della Veglia e       passaggio del Mar Rosso verso la li-                        CENTRI DON VECCHI
io allargo l’invito a partecipare a       bertà, secondo il racconto del libro
tutte le persone che ne fossero in-       dell’Esodo. Poi l’invito del profeta                      Intrattenimenti
teressate. Lo scopo: vivere bene          Isaia ad attingere acqua a sorgenti                         Marzo 2020
la Quaresima ascoltando la Parola         buone e a imparare a pensare con                            MARGHERA
di Dio e prepararci a partecipare         i pensieri di Dio. Mentre il profeta                 Domenica 15 marzo ore 16:30
con frutto alla Veglia pasquale.          Baruc ci suggerisce di camminare                           Gruppo corale
                                                                                                    LA BARCAROLA
                                                                                                       CAMPALTO
                                                                                               Domenica 23 marzo ore 16:30
                                                                                                     Gruppo corale
                                                                                                       LA GERLA
                                                                                                      CARPENEDO
                                                                                               Domenica 29 marzo ore 16:30
                                                                                                     Gruppo corale
                                                                                                      LA CORDATA
                                                                                                       ARZERONI
                                                                                               Domenica 29 marzo ore 16:30
                                                                                                     Gruppo corale
                                                                                                   VOCI D'ARGENTO
                                                                                                       CAMPALTO
                                                                                               Domenica 29 marzo ore 16:30
                                                                                                  Giochi di prestigio con
                                                                                                        GIOVANNI
                                                                                                        Ingressi liberi

                                          Pubblicazione settimanale a cura della Fondazione Carpinetum dei Centri don Vecchi presenti
                                          a Carpenedo, Marghera, Campalto e Arzeroni - Autorizzazione del Tribunale di Venezia del
                                          5/2/1979 - Direttore responsabile: don Gianni Antoniazzi; grafica: Maurizio Nardi - Via dei
                                          Trecento campi - Mestre (Ve), www.fondazionecarpinetum.org e incontro@centrodonvecchi.org
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