DA42 Per la ricerca e l'innovazione - DA La rivista per la ricerca e l'innovazione
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INDICE 04\05 Editoriale 26\29 48\51 Innovazione a servizio della qualità Migliorare, crescere: in una parola, innovare degli alimenti Ricerca, salute e biotecnologie 06\11 30\33 Quando il cuore è stanco 52\55 Manifesto per la foodomica: contributo Nanoparticelle per curare l’Alzheimer a EXPO2015 12\13 34\37 Con il pallino dell’Innovazione ricercatori.. oltre le barriere Tornare a vedere 38\41 56\57 14\17 Crescere in salute Una speranza per l’assistenza Oltre la barriera del suono ventilatoria del neonato prematuro 58\61 18\21 Primi al mondo alimentazione e salute Studio e ricerca, nonostante tutto 42\47 62\64 22\25 Intervento da applauso Mangia bene, cresci bene Cervelli in… rientro DA || La rivista per superare le barriere culturali || 1
DA 42 N. 1 2015 DA42 Per la ricerca e l’innovazione MIGLIORARE, CRESCERE, INNOVARE NANOPARTICELLE PER CURARE L’A LZHEIMER Innovazione a servizio della qualitA ' degli alimenti Cervelli in... rientro Iniziativa editoriale promossa da E sostenuta da Publishing initiative promoted by With the support of DA 42 N.1 2015 DYNAMICAIR ONLUS 2
DA 42 N. 1 2015 Direttore responsabile: Gastone Quadri Direttore editoriale: Bruno Verardi Hanno collaborato a questo numero: Luca Antonelli Daniela Bacich Paola Bagnoli Domenico Siro Brocchetta Roberta Bulgari Luca Buzzonetti Alessandro Cagliani Francesco Capozzi Giacomo Cocetta Maurizio Colombo Francesca Confalonieri Maria Laura Costantino Antonio Ferrante Alberto Fiorito Maria Giovanna Francipane Filippo Lintas Simona Mancini Giuseppe Massazza Massimo Masserini Raimondo Piana Carmine Pinto Luca Rotondi Progetto grafico, impaginazione e coordinamento editoriale: Indalo Comunicazione Fotolito e stampa: Tipografia Gamberini - Bologna Autorizzazione del Tribunale di Rovigo N° 13/00 del 27/09/2000 Pubblicazione semestrale Anno XVI n° 1 - Aprile 2015 Tariffa R.O.C. - Poste Italiane s.p.a. Sped. in abb. Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Bologna Filiale di Bologna Editore e redazione: Indalo Comunicazione s.r.l. - Via Roma, 1 45025 Fratta Polesine, Rovigo (RO) E-mail: info@indalo.it Tel. 0425.659064 - Fax 0425.659049 Gli articoli pubblicati non impegnano la redazione ma sono sotto completa responsabilità degli estensori. 3
DA 42 N. 1 2015 // Editoriale EDITORIALE Ha senso parlare ancora di innovazione? Presentiamo tante esperienze diverse, cibo e salute? Come può la qualità degli Non è forse un concetto ormai sconta- testimonianze, ricerche, che ci permet- alimenti incidere nel nostro benessere? to, sul quale si è detto e ridetto tutto? tono di capire che cosa sta accadendo La risposta arriva da esperti che ci aiu- La risposta è un no convinto e fortissi- di nuovo e di straordinario nel nostro tano a capire meglio questi aspetti così mo. No! Anzi, dobbiamo far sì che non Paese. importanti. perda di significato, ma diventi sempre Nella sezione Ricerca, Salute e Biotec- Nello spazio chiamato Ricercatori… oltre di più un concetto ispiratore, un prin- nologie ospitiamo ad esempio i contri- le barriere ospitiamo invece esperienze e cipio basilare sul quale fondare azioni buti di medici e ricercatori che ci parlano testimonianze concrete di ricercatori che e progetti. di approcci terapeutici innovativi per i hanno messo lo studio, l’innovazione e la L’innovazione è l’unica strada possibi- tumori e le malattie neurodegenerative, conoscenza al primo posto, anche supe- le e alla domanda con la quale abbiamo come l’Alzheimer. rando barriere e ostacoli apparentemen- provocatoriamente aperto questo edito- Ma presentiamo anche alcuni interventi te insormontabili. riale rispondiamo con i fatti: all’interno all’avanguardia: il trapianto di ginocchio, Le loro storie sono esemplari e vale la di strutture sanitarie, centri di ricerca, l’impianto di un emi bacino artificia- pena conoscerle. laboratori, università, si sta lavorando le custome made, il trapianto di cornea con passione e impegno per raggiunge- artificiale in un bambino. Interventi che L’obiettivo rimane sempre lo stesso, per re risultati importanti per la salute, per pongono il nostro Paese ai primi posti in noi importantissimo: continuare a parla- la qualità della vita, per l’innovazione. Europa e nel mondo. re di ricerca e innovazione, veri pilastri In queste pagine vogliamo farvi cono- Abbiamo poi voluto dedicare una sezione dello sviluppo. scere i protagonisti, i loro traguardi e i al tema Alimentazione e Salute, in vista loro obiettivi. dell’Expo 2015: che rapporto esiste tra 4
DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie NANOPARTICELLE PER CURARE L’ALZHEIMER I risultati ottenuti presso il Centro di Nanomedicina dell’Università di Milano-Bicocca, se saranno verificati nell’uomo, permetteranno ai malati di Alzheimer di migliorare drasticamente le loro condizioni di vita. Di Simona Mancini, Massimo Masserini - Dipartimento di Scienze della Salute, Centro di Nanomedicina NANOMIB, Università di Milano-Bicocca 6
DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie La malattia di Alzheimer (AD) è una pa- caratteristico della patologia e, a livello tologia neurodegenerativa caratterizzata cellulare, è responsabile della degenera- da un continuo e inarrestabile declino zione neuronale, che si traduce poi, a li- cognitivo. È in assoluto la forma di dege- vello macroscopico, nell’estesa atrofia nerazione neuronale più frequente, non- cerebrale tipica dei malati di AD. Tutta- ché la più comune forma di demenza tra via, sebbene siano trascorsi più di 100 gli anziani. anni dalla descrizione del primo caso di Nonostante l’AD si sviluppi in modo ete- AD e moltissimi studi siano stati condotti rogeneo nei diversi soggetti, si possono per chiarire i processi alla base di questa delineare dei sintomi comuni. Il deficit condizione, i meccanismi che promuovo- principale è la perdita della memoria sia no l’accumulo dell’Aß e il progredire del- a breve (fasi precoci della malattia) che a la malattia non sono ancora stati del tut- lungo termine (fasi tardive), che si ac- to chiariti e, ad oggi, non esiste ancora compagna al deterioramento progressivo una cura per la malattia. Tutti i tratta- di altre funzioni cognitive, prima fra tut- menti disponibili, infatti, sono solamente te il linguaggio. Durante la fase finale in grado di alleviare la sintomatologia, dell’AD si ha, poi, perdita completa migliorando temporaneamente le fun- dell’autonomia dell’individuo e la morte zioni cognitive, ma non rallentano la pro- sopraggiunge generalmente nell’arco di gressione a lungo termine della malattia. 10 anni dall’insorgenza dei primi segni Inoltre, un grosso ostacolo per il tratta- della patologia. A livello cellulare, due mento dell’AD è rappresentato dalla bar- sono le strutture anomale rintracciabili riera emato-encefalica (BBB), una barrie- nel cervello dei pazienti affetti da AD: le ra fisica molto importante che protegge placche senili e i grovigli neurofibrillari. il cervello dalle potenziali sostanze tossi- Le prime sono costituite principalmente che presenti nel circolo ematico, ma che, da ß-amiloide (Aß), una proteina prodot- a causa di questa sua attività, impedisce ta fisiologicamente dall’organismo, che, anche il passaggio del 98% dei farmaci però, in questi individui si accumula in potenzialmente utilizzabili per la terapia modo anomalo, mentre i secondi sono dell’AD. C’è quindi un’urgente necessità considerati una conseguenza dell’esposi- di trovare nuove strategie che permetta- zione dei neuroni a questa proteina. Nu- no di migliorare l’efficacia e il passaggio merose evidenze indicano che proprio della BBB da parte di composti terapeuti- l’Aß, soprattutto nelle sue specie oligo- ci e che, contemporaneamente, limitino meriche, abbia un ruolo centrale nella gli effetti collaterali dovuti a una loro dif- patogenesi dell’AD. L’aumento di tali oli- fusione nel resto dell’organismo. Un va- gomeri è, infatti, strettamente correlato lido aiuto in questo senso può venire dal- alla progressione del deficit cognitivo le nanotecnologie, in particolare, dalle 7
DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie nanoparticelle, particelle di dimensione siamo focalizzati sui liposomi, vescicole nell’ordine del miliardesimo di metro co- sferiche, sempre di dimensione del mi- stituite dai più svariati materiali, che liardesimo di metro, in cui una cavità ac- possono incapsulare il farmaco o legarlo quosa centrale è racchiusa da un doppio alla loro superficie. La multi-funzionaliz- strato lipidico composto dagli stessi lipidi zazione, cioè la possibilità di modificare (fosfolipidi e colesterolo) che normal- chimicamente la superficie delle nano- mente ritroviamo nelle membrane cellu- particelle, è uno dei loro vantaggi più im- lari. Queste nanoparticelle lipidiche sono portanti e significativi. Grazie a questa state ampiamente studiate e, per le loro proprietà è, infatti, possibile dirigerle caratteristiche di biocompatibilità, stabi- verso target specifici aumentando la con- lità, biodegradabilità, mancata tossicità e centrazione di farmaco nel tessuto mala- limitata antigenicità, già da tempo sono to e riducendo gli effetti avversi nei tes- utilizzate in clinica come mezzi di tra- suti sani, nonché aumentare la solubilità, sporto di farmaci. Mirando ad una tera- la biodisponibilità e la stabilità delle mo- pia per l’AD, innanzitutto ci siamo preoc- lecole terapeutiche, riducendone la de- cupati che le nostre nanoparticelle gradazione nella circolazione sistemica. fossero in grado di legare l’Aß, principale Riguardo alla terapia dell’AD, e in genera- attore nella patologia. Per fare questo, le di tutte le malattie del sistema nervoso abbiamo valutato la capacità di svariate centrale, è poi possibile funzionalizzare molecole di interagire con la suddetta le nanoparticelle in modo da permettere proteina, arrivando, infine, all’acido fo- loro di oltrepassare la BBB sfruttando sfatidico (PA), un lipide fisiologicamente trasportatori fisiologicamente presenti presente nell’organismo ma che, a causa in essa e trasportare le molecole attive della sua posizione intracellulare, nor- direttamente nel cervello. Considerando malmente non riesce ad interagire con tutte queste caratteristiche positive, è fa- l’Aß, che, invece, si accumula al di fuori cile capire come la ricerca biomedica ne- delle cellule. Il passo successivo è stato gli ultimi anni si sia fortemente focalizza- quello di rendere i nanoliposomi in grado ta su nanoparticelle e nanomedicina, di oltrepassare la BBB. A tal proposito è considerate ormai una concreta possibili- stato fondamentale il modello in vitro di tà non solo per il trattamento, ma anche BBB che abbiamo a disposizione nel no- per la diagnosi delle più disparate condi- stro laboratorio. Esso è costituito da cel- zioni patologiche. Un gran numero di na- lule di capillari cerebrali umani, simili a noparticelle per diagnosi e terapia quelle presenti nel nostro cervello, che si dell’AD sono state sviluppate, tutte anco- dispongono a separare due comparti- ra ferme, purtroppo, a stadi più o meno menti, idealmente il sangue e il parenchi- avanzati della ricerca preclinica. Il nostro ma cerebrale, riproducendo quindi in laboratorio ha fortemente contribuito modo semplificato la struttura della bar- allo sviluppo di nuove strategie terapeu- riera pur mantenendone tutte le caratte- tiche per il trattamento dell’AD, sintetiz- ristiche fisiologiche essenziali per il pas- zando, caratterizzando e testando nano- saggio delle molecole. Questo modello ci particelle registrate anche con il nome di ha permesso di testare la capacità di ol- Amyposomes®, che hanno raggiunto otti- trepassare la barriera di un gran numero mi risultati nella fase preclinica e sono, di molecole in modo veloce e semplice, ad oggi, la strategia terapeutica nanotec- evitando l’utilizzo di animali in queste nologica per l’AD più promettente. Questi prime fasi. La molecola che ha mostrato i risultati sono stati ottenuti all’interno migliori risultati è stato un peptide deri- permesso di raggiungere il nostro scopo. del 7° Programma Quadro dell’Unione vato da una proteina normalmente pre- A questo punto avevamo quindi nelle no- Europea, con il progetto NAD (Nanoparti- sente nel nostro corpo: l’apolipoproteina stre mani nanoparticelle molto promet- cles for therapy and diagnosis of Alzhei- E. Si tratta di una proteina plasmatica de- tenti. Tuttavia, dato che nessun risultato mer Disease), progetto multidisciplinare putata al trasporto di lipidi e colesterolo ottenuto in vitro per ora può sostituire con l’obiettivo di creare nanoparticelle in tutti i distretti dell’organismo, com- quelli ottenuti in organismi in vivo, ab- utili sia per la diagnosi che per il tratta- preso il cervello, che possiede una por- biamo testato i nostri liposomi in un mo- mento dell’AD, che ha coinvolto 19 part- zione capace di riconoscere un recettore dello animale. Prima di tutto abbiamo ner dislocati in tutta Europa ed è stato co- presente sulla BBB e oltrepassarla. È pro- appurato che essi fossero in grado di ol- ordinato dall’Università di Milano-Bicocca. prio questa porzione (mApoE) che legata trepassare realmente la BBB, seguendoli Tra tutte le nanoparticelle disponibili ci alla superficie dei nostri liposomi ci ha tramite radiotraccianti dopo iniezione in 8
DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie L’AD rappresenta la sesta principale causa di morte e si stima che tra il 2000 e il 2010 le morti provocate da questa patologia siano aumentate del 68%, a differenza di quelle causate dalle altre malattie principali, che sono diminuite. topi sani. I risultati ottenuti hanno indi- vengono ad esprimere alcuni dei segni accumulandosi, determina la formazio- cato che solo una percentuale piccola, ma patologici che si ritrovano nell’uomo, ne di placche extracellulari e la comparsa significativa, della dose iniettata arriva al consentendo non solo di studiare i mec- di deficit cognitivi. Dopo un trattamento cervello, mentre la gran parte rimane in canismi che determinano la malattia, ma di 3 settimane in cui i liposomi sono stati circolo per poi finire nel fegato e nella anche di testare nuove strategie terapeu- iniettati intraperitonealmente negli ani- milza. Abbiamo poi effettuato un vero e tiche. Nel nostro caso, i topi AD (APP/ mali 3 volte a settimana, è stato valutato proprio trattamento terapeutico su mo- PS1) over-esprimevano l’APP, proteina l’effetto del trattamento sia sui deficit co- delli animali di AD (topi transgenici). I da cui deriva l’Aß, e un’altra proteina che gnitivi che sulla deposizione di Aß. La modelli animali di malattia sono molto partecipa alla produzione del peptide memoria degli animali è stata esaminata utili nel campo della ricerca perché per- amiloide, presenilina, e avevano, dunque, tramite il test di riconoscimento dell’og- mettono di ricreare condizioni in cui si una produzione aumentata di Aß che, getto nuovo (NOR test), un semplice test 9
DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie di memoria nel quale gli animali vengono vista istologico che da un punto di vista nell’animale da esperimento. Anche in lasciati liberi di esplorare due oggetti biochimico. Istologicamente, marcando questo caso, il trattamento con le nostre identici uno dei quali il giorno dopo viene le placche amiloidi sulle sezioni cerebrali particelle diminuiva il carico di placche sostituito con un oggetto nuovo: il topo degli animali con un anticorpo specifico visibili nel cervello dei topi malati. Bio- sano si ricorda l’oggetto vecchio e spende per Aß e quantificandole, abbiamo trova- chimicamente, invece, l’effetto sulla de- più tempo vicino a quello nuovo per to che il trattamento con Amyposomes posizione di Aß è stato valutato tramite esplorarlo, mentre il topo con la memo- diminuiva il numero e l’area delle plac- saggio ELISA, che utilizza anticorpi speci- ria compromessa non ricorda l’oggetto che di circa il 30% negli animali trattati. fici per una determinata molecola per vecchio e, di conseguenza, spende lo Questo risultato è stato confermato an- misurare la quantità della molecola stes- stesso tempo su entrambi gli oggetti. Sor- che su un altro modello animale, sempre sa all’interno del campione biologico in prendentemente è emerso che il tratta- over-esprimente Aß, attraverso l’utilizzo esame, e Western blot, una tecnica che mento con i liposomi mApoE-PA-LIP ri- della PET, uno strumento di imaging uti- permette la separazione elettroforetica pristinava la memoria dei topi malati lizzato anche sull’uomo. Grazie a un li- delle proteine presenti all’interno del rendendoli simili ai topi controllo. Per gando per l’Aß visibile tramite PET è, in- campione biologico a seconda del loro quanto riguarda la deposizione di Aß, fatti, possibile visualizzare la diffusione peso molecolare. Attraverso il saggio ELI- essa è stata analizzata sia da un punto di delle placche amiloidi sia nell’uomo che SA abbiamo quantificato la quantità di Aß 10
DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie presente nel cervello degli animali dopo quindi, in animali modello di AD, le no- adeguato per l’intervento terapeutico il trattamento. Rispetto ai topi malati stre particelle bi-funzionalizzate hanno nell’uomo. Il processo di sviluppo di un non trattati con i liposomi, quelli trattati dato risultati sorprendenti, rivelandosi farmaco è, infatti, un processo molto lun- con Amyposomes esibivano circa il 30% in grado di migliorare i deficit cognitivi go e costoso, durante il quale anche i far- in meno di Aß sia insolubile (placche) che degli animali trattati, ripristinandone la maci più promettenti possono rivelarsi solubile (oligomeri tossici). Inoltre, come memoria, e di diminuire il numero e l’a- inadeguati. valutato tramite Western blot, il tratta- rea delle placche amiloidi, nonché la Per il momento ciò che si sta facendo è la mento riduceva fortemente (- 70% circa) quantità totale di Aß e degli oligomeri costituzione di una società che consenta le specie oligomeriche solubili di Aß, le presenti nel loro cervello, favorendone lo di trovare finanziamenti per procedere specie maggiormente tossiche centrali smaltimento dei peptidi attraverso il cir- alle prossime fasi della ricerca preclinica. nella patogenesi dell’AD. La diminuzione colo sanguigno. La ricerca, pubblicata sul Se, come ci auguriamo, in futuro questi di Aß nel cervello era in gran parte com- prestigioso Journal of Neuroscience, co- risultati saranno verificati nell’uomo, pensata dall’aumento del peptide in fega- stituisce per ora solamente un piccolo, il trattamento, abbinato ad una diagno- to e milza, indicando che Amyposomes ma promettente e fondamentale, passo si precoce permetterebbe ai malati di favoriscono lo smaltimento dell’Aß attra- nella direzione di poter considerare Alzheimer di migliorare drasticamente le verso il circolo sistemico. Ricapitolando, queste nanoparticelle uno strumento loro condizioni di vita. Nanoparticelle per curare l’Alzheimer 11
DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie TORNARE A VEDERE Avrebbe inevitabilmente perso l’occhio destro a causa di una trauma che lo aveva già costretto a subire numerosi interven- ti, ma la vista di un bambino di appena 7 anni è stata salvata grazie a un trapian- to di cornea artificiale eseguito dal Prof. Buzzonetti. Si tratta del primo intervento del genere effettuato presso il Bambino Gesù e uno dei pochissimi realizzati fino- ra al mondo su pazienti pediatrici. Professore, che cos’è la cornea artifi- ciale e come avviene il trapianto? La cornea artificiale è paragonabile ad una lente simile ad una cornea naturale composta in parte da tessuto sintetico in parte da tessuto umano. È una protesi co- stituita da due elementi in PMMA (polite- milmetaacrilato), un materiale sintetico, che contengono come un sandwich un lembo di cornea di donatore del diame- tro di 3mm; il tutto viene bloccato da un anello di titanio. Il grande vantaggio è che questo tipo di materiale, così detto iner- te, evita il rigetto su base immunologica, certamente il principale “avversario” nella chirurgia dei trapianti di cornea, specialmente nell’età pediatrica in cui la percentuale di rigetto è intorno al 50% nel primo anno successivo all’intervento. Da un punto di vista tecnico l’interven- to non è particolarmente complesso per chi si occupa di trapianti di cornea. Una volta assemblata, la cheratoprotesi viene suturata al tessuto corneale del paziente ricevente con una tecnica sovrapponibile Il trapianto di cornea artificiale eseguito a Roma a quella dei trapianti “normali”. su un bambino di 7 anni è stato un successo; L’intervento su pazienti pediatrici pre- un risultato che ci riguarda tutti, perché fa dell’Italia senta caratteristiche diverse rispetto a un punto di riferimento a livello internazionale. quello sugli adulti? Intervista a Luca Buzzonetti, responsabile della Sicuramente nei bambini più piccoli, Struttura Complessa di Oculistica dell’Ospedale quando è più frequente la concomitanza di altre patologie spesso legate a mal- Pediatrico Bambino Gesù di Palidoro formazioni congenite del segmento anteriore, ovvero della porzione ante- riore dell’occhio. 12
DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie Il primo intervento è stato effettuato campo dei trapianti di cornea pediatrici. al Bambin Gesù circa un anno fa: come Effettuiamo circa 20 trapianti pediatrici si è arrivati a quel risultato? l’anno (un numero considerevole data - per fortuna - la casistica limitata) che Questo intervento, poco frequente anche sommati ad altrettanti effettuati in pa- nei pazienti adulti, non era mai stato ef- zienti adulti pone il nostro centro fra i fettuato all’Ospedale Bambino Gesù. La principali in Italia in questo delicato set- scorsa primavera si è presentato un caso tore dell’oculistica. molto particolare: un bambino di 7 anni, A proposito dei risultati ottenuti in cam- vispo e simpatico, che aveva già subito po pediatrico, dai dati che stiamo analiz- due trapianti di cornea con doppio riget- zando, emerge una percentuale di rigetto to e per cui l’alternativa era un interven- molto elevata fino ai 5 anni di età, in ogni to demolitivo. caso ridotta quando si esegue una chera- Avendo però misurato nel corso dei vari toplastica lamellare, ovvero un trapian- esami diagnostici una soddisfacente ca- to in cui si sostituisce solo una lamella, pacità funzionale, d’accordo con i genito- ovvero una “fettina” di cornea e non “il ri che ovviamente ho coinvolto nel per- tassello intero”. corso decisionale, ho proposto l’impianto di una cornea artificiale. Questa soluzio- Quali sono le patologie oculari più dif- ne non garantisce un risultato definitivo fuse tra i bambini? poiché è molto alto il rischio che nel tem- po si presentino gravi infezioni, tutta- Nella nostra casistica le patologie che più via ha rappresentato l’unica alternativa frequentemente portano ad un trapianto “conservativa”. D’altra parte, crescendo di cornea nei bambini sono il glaucoma il bambino che aveva iniziato la sua via congenito, il cheratocono e i traumi. crucis oculistica all’età di 4 anni in segui- to ad un incidente di gioco, ormai si sta- Innovazione e alta tecnologia: possia- vano presentando anche problematiche mo dire che sono fondamentali per il di tipo relazionale di difficile gestione. lavoro dei medici, in particolare nel settore dell’oculistica? Qual è il decorso post operatorio? La tecnologia è senza dubbio di grande I controlli sono regolari e a circa 9 mesi aiuto. Non risolve tutti i problemi, ma dall’intervento tutto procede regolar- migliora decisamente la chirurgia. L’O- La particolarità di queste patologie e le mente. Il bambino gestisce bene la lente spedale Bambino Gesù è l’unica struttura dimensioni ovviamente ridotte del “cam- a contatto che va indossata in maniera pediatrica al mondo dotata di un laser a po operatorio”, rendono indispensabile stabile, ha recuperato una minima capa- femtosecondi, la frontiera più avanza- una certa consuetudine con questo tipo cità visiva e ha risolto tutti i problemi di ta nel campo della chirurgia corneale. di casistica. rapporto con gli altri bambini. Grazie anche a particolari tecniche chi- rurgiche che abbiamo messo a punto, la In quali casi si può ipotizzare il ricorso Parliamo del trapianto di cornea, per possibilità di utilizzare questo strumento al trapianto di cornea artificiale? il quale la vostra struttura è centro di migliora i nostri risultati, specialmente riferimento a livello internazionale: nella chirurgia lamellare. Il trapianto di cornea artificiale è indi- quanti interventi vengono eseguiti e cato dopo più interventi di trapianto con quale percentuale di successo? effettuati senza successo o in presenza di patologie gravi della superficie oculare, Negli ultimi 5 anni circa l’ospedale specialmente in presenza di danni suc- Bambino Gesù è diventato centro di rife- cessivi ad ustione della cornea stessa. rimento nazionale ed internazionale nel 13
DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie Crescere…in salute Il 40% dei decessi per tumore è causato da fattori di rischio potenzialmente modificabili. La campagna “Non fare autogol” utilizza il linguaggio universale dello sport per veicolare ai ragazzi importanti valori e messaggi di salute. Intervista a Carmine Pinto, Presidente nazionale AIOM, Associazione Italiana di Oncologia Medica non fare autogol 14
DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie Come si concretizza la campagna Non del calcio in particolare, per veicolare i (www.facebook.com/NonfareAutogol) e fare autogol? messaggi di salute. Al fianco dell’AIOM si un profilo twitter (http://twitter.com/ sono schierati la Presidenza del Consiglio NonFareAutogol). Sul sito è inoltre stato “Non fare autogol” è l’iniziativa promos- dei Ministri, il CONI, la FIGC (Federazione attivato il “Quiz della salute”: gli studen- sa dall’Associazione Italiana di Oncologia Italiana Giuoco Calcio) e il MIUR (Ministero ti di tutta Italia possono rispondere a 21 Medica (AIOM) per la formazione e la dell’Istruzione Università e Ricerca). domande per saperne di più sui fattori di sensibilizzazione degli adolescenti italia- L’iniziativa ha preso il via durante la sta- rischio per la loro salute. ni rispetto ai principali fattori di rischio gione sportiva 2010-2011. Gli straordinari oncologico. Per rendere più incisivo il numeri delle prime quattro edizioni han- Qual è la risposta dei ragazzi? messaggio sono stati coinvolti grandi cal- no convinto AIOM a riproporre il proget- ciatori di serie A che, al fianco degli onco- to anche per questa stagione: la quinta edi- Siamo giunti alla quinta edizione del pro- logi, incontrano direttamente nelle scuo- zione coinvolge tutte le squadre di Serie A getto. Sono migliaia gli studenti finora le superiori italiane gli adolescenti per un per un totale di 20 tappe in 15 città. Per coinvolti e ogni giorno riceviamo riscon- progetto nazionale itinerante di educazione massimizzare la ricaduta educazionale tri positivi dalle scuole che già hanno par- a corretti stili di vita. Il progetto utiliz- sono stati attivati un sito internet (www. tecipato all’iniziativa o che si candidano za il linguaggio universale dello sport, nonfareautogol.it), una pagina facebook per ospitare i futuri incontri. 15
DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie Un livello di interesse elevatissimo, come dimostra anche la partecipazione sui so- cial network legati al progetto. Crescere in salute Perché vi è l’esigenza di portare avanti una azione specifica di sensibilizzazione sui fattori di rischio oncologico rivolta agli adolescenti? Circa il 40% dei tumori è potenzialmente evitabile seguendo uno stile di vita cor- retto. E la prevenzione, vera arma vincen- te per sconfiggere il cancro, passa sem- pre di più dai giovani. Preoccupano però i dati sulla diffusione del fumo di sigaret- ta, in crescita soprattutto fra le ragazze. Nella fascia di età compresa tra i 15 e i 24 anni, circa il 20% dei ragazzi e il 16% delle femmine fumano, per un totale di qua- si 1 milione e 100mila giovani. In 3 casi su 4 si inizia a fumare proprio tra i 15 e i 17 anni. Otto giovani su 10 accendono la prima sigaretta perché influenzati dagli amici e dai compagni di scuola. E l’età di approccio al fumo si sta pericolosamente abbassando. Le bionde rappresentano la Quali sono i fattori di rischio che ca- a questi temi. Come è possibile parlare causa principale del tumore del polmone, ratterizzano lo stile di vita degli ado- in modo efficace agli adolescenti di ri- che nel 2014 nel nostro Paese ha fatto re- lescenti? schio oncologico, salute e prevenzione? gistrare 40.000 nuove diagnosi. I numeri dei fumatori di oggi si riflettono nei pa- In ogni tappa di “Non fare autogol” ven- L’informazione è la prima arma per com- zienti colpiti da cancro al polmone fra 20 gono approfonditi i principali fattori battere i tumori. Ecco perché con il pro- anni. Se riuscissimo ad eliminare il vizio di rischio oncologico: fumo, alcol, dieta getto “Non fare autogol” abbiamo scelto del fumo dagli 11,3 milioni di italiani, il scorretta, sedentarietà, sesso non protet- testimonial d’eccezione, i calciatori della tumore polmonare diventerebbe una to, esposizione eccessiva al sole, uso delle serie A, per raggiungere i giovani e for- malattia rara. Un’altra tendenza diffusa lampade abbronzanti, sostanze dopan- nire loro le regole fondamentali della fra gli adolescenti, ma molto pericolosa, ti. Fra i ragazzi la conoscenza di questi prevenzione. E le abbiamo sintetizzate è quella del binge drinking, bevute compul- fattori è molto scarsa. Pochissimi sanno in una pubblicazione che utilizza un lin- sive soprattutto nei weekend: più del 15% che oltre il 30% dei tumori è direttamen- guaggio semplice e diretto. L’opuscolo, dei ragazzi si comporta in questo modo. te collegato ad una dieta scorretta e che distribuito nel corso di ogni tappa, ren- Bastano poco più di tre bicchieri di una be- esiste una forte relazione, ad esempio, de concreto il connubio fra medicina e vanda alcolica al giorno per aumentare di tra alcol e cancro. Secondo i sondaggi sport: è questa la strada da seguire per due o tre volte il rischio di tumori rispetto raccolti dalla nostra Associazione fra gli sensibilizzare i più giovani. ai non bevitori. In Italia inoltre si registra il studenti delle scuole superiori nel 2011, il record europeo di bambini/adolescenti in 71% non ha mai ricevuto informazioni in Parliamo di oncologia medica in Italia: sovrappeso (36%) e obesi (10-15%). proposito, solo il 17% ne ha parlato in fa- quali sono i punti di forza e di debolez- Si calcola che vi siano più di 1 milione di miglia, appena il 12% a scuola. Le conse- za dal punto di vista clinico, sperimen- bimbi tra i 6 e gli 11 anni in sovrappeso o guenze sono una forte ignoranza sui peri- tale e socio-assistenziale? obesi, con notevoli differenze tra le Regio- coli causati dal fumo e dall’alcol (un terzo ni. E sono 22 milioni gli italiani che non non crede abbiano legami con i tumori) e Il nostro sistema di cura è uno dei più ef- praticano sport, circa il 28% della popo- dalla sedentarietà (il 43% la sottovaluta). ficienti al mondo, infatti i pazienti onco- lazione. È importante che i ragazzi com- Vogliamo spiegare ai giovani quali sono i logici italiani vivono più a lungo rispetto prendano l’importanza del movimento, fattori di rischio e convincerli che non è alla media europea. Va sottolineato che anche se non praticato a livello agonisti- mai troppo presto per iniziare a seguire l’Italia investe meno risorse in salute ri- co. Chi svolge attività fisica ha il 30% di un corretto stile di vita. spetto ad altri Paesi, ma ottiene risultati probabilità in meno di contrarre malattie migliori. Perché il nostro sistema, basato anche gravi rispetto a chi ha uno stile di Tuttavia, a quell’età ci si sente invin- sul principio di universalità, è efficiente, vita sedentario. cibili e non si presta molta attenzione grazie all’uso appropriato delle terapie, a 16
DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie Il Prof. Carmine Pinto durante la tappa di Non Fare Autogol a Bologna servizi territoriali diffusi e alle eccellen- 761, nel 2013 l’AIFA ne ha autorizzate ze ospedaliere. Ma tagli lineari, lunghe 583, 204 relative ai tumori. liste d’attesa e scarso sostegno alla ri- Una diminuzione sostanziale è stata cerca rischiano di compromettere la quella degli studi indipendenti, calati qualità dell’assistenza. Inoltre, i pro- dal 41,8% (318) del 2009 al 23,8% (139) grammi di prevenzione oncologica nel del 2013. In Italia è assente il sostegno nostro Paese sono troppo pochi e han- finanziario pubblico ai gruppi coopera- no spesso un ruolo marginale, anche se tivi di ricerca clinica in modo che pos- si traducono nel lungo termine in mi- sano mantenere un’infrastruttura orga- lioni di vite salvate. Vanno realizzate nizzativa necessaria per svolgere la loro Il calciatore Alessandro Diamanti, quanto prima le reti oncologiche regio- attività. testimonial della campagna nali, essenziali per risparmiare risorse, garantire alti standard qualitativi su Qual è il ruolo dell’Associazione Ita- tutto il territorio e realizzare percorsi liana Oncologia Medica in questo qua- assistenziali uniformi. Finora ha visto dro? la luce solo il 5% dei progetti iniziali. Siamo in grado di produrre strumenti e Cancro e ricerca: l’Italia come si documenti che possono essere utilizza- pone a livello internazionale? ti per un’efficace interlocuzione sia sui tavoli nazionali (in particolare con il Mi- La ricerca oncologica italiana è tra le nistero della Salute e con l’AIFA) che su migliori e più produttive nel mondo in- quelli regionali, dove sempre più si gio- dustrializzato. ca la partita della sanità. Ma le regole del sistema Italia inges- Noi abbiamo fatto la nostra parte e con- sano i ricercatori, provocano ritardi tinuiamo a farla, fornendo una serie di nell’approvazione degli studi, ostacola- strumenti epidemiologici (I numeri del no l’arrivo di nuove molecole e la colla- cancro in Italia), organizzativi (Il Libro borazione con l’industria del farmaco e Bianco dell’oncologia) e di appropria- favoriscono la fuga di cervelli. tezza (Linee guida), indispensabili per In cinque anni si è registrato un calo impostare azioni di politica sanitaria e preoccupante del numero complessivo di prevenzione. delle sperimentazioni: nel 2009 erano 17
DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie PRIMI AL MONDO Al Policlinico di Monza s’è scritto un pezzo di storia della chirurgia ortopedica. Portato a termine un intervento innovativo a livello mondiale: il primo trapianto di ginocchio al mondo. A cura di Alessandro Cagliani - Policlinico di Monza 18
DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie Rx post operatoria “Trattasi del primo trapianto completo di legamenti alari, tendine quadricipitale, articolazione funzionante di ginocchio - nonchè parte di femore e tibia. spiega il Dott. Brocchetta - non esistono “Per l’innesto nella sezione di femore in letteratura precedenti documentati e tibia ho utilizzato due frammenti di per cui credo di poter affermare che è il perone inseriti “ad incastro” nel dotto primo intervento di questo tipo al mon- midollare delle ossa della paziente e del do”. moncone proveniente dal donatore - pro- È emozionato il Dott. Brocchetta mentre segue il Dott. Brocchetta - questo per ga- racconta le diverse fasi dell’operazione. rantire una sintesi basata esclusivamente “È da molti anni che stavo lavorando a su materiale osseo naturale, senza quindi questo intervento e in particolare per ricorrere a elementi protesici artificiali.” questa paziente (G.P. donna di 37 anni). Il momento cruciale dell’intervento, che Dal mese di giugno ero in contatto con la rappresenta il cosiddetto punto di non ri- banca dell’osso per poter ricevere la par- torno verso l’impianto dell’articolazione te anatomica da trapiantare. Il ginocchio del donatore, è quello in cui l’Équipe del è pervenuto da una donatrice di 41 anni Dott. Brocchetta ha prelevato dalla pa- all’inizio del mese di novembre.” ziente, tramite osteotomia, l’intera pro- La paziente, che in precedenza aveva su- tesi di ginocchio con le parti di femore e bito diversi interventi di impianto di pro- tibia su cui la protesi era innestata. tesi, non poteva più sopportare alcun im- “A quel punto - continua il Dott. Broc- pianto protesico dato lo scollamento dei chetta - ci trovavamo di fronte ai soli precedenti, causato dal fatto che femore monconi di femore e tibia. In mezzo non e tibia non erano più nelle condizioni per c’era nulla. Abbiamo quindi innestato su poter fare perno e portare a compimento tibia e femore le ulteriori parti di osso una sintesi ossea sufficiente a vincolare del donatore con l’intera articolazione. la protesi stessa. Si è proceduto alla limatura delle ossa del “La scelta a quel punto - continua il donatore per renderle omogenee a quelle Dott. Brocchetta - era tra l’immobiliz- della paziente e quindi, una volta inseriti zazione dell’articolazione, tramite ar- i cilindri costituiti da frammenti di pero- trodesi, oppure procedere con qualcosa ne nei dotti midollari delle ossa della pa- di innovativo”. ziente e del donatore, abbiamo verificato E qualcosa di innovativo effettivamente la funzionalità del ginocchio procedendo è stato. L’operazione ha visto l’impian- con dei piegamenti dell’articolazione. Ve- to dell’intera articolazione con tendine rificata la funzionalità dell’articolazione rotuleo, menisco mediale e laterale, le- si è proceduto con la sutura”. La paziente gamenti crociati, collaterale mediale, è ad oggi ancora ricoverata presso l’unità collaterale laterale, rotula con relativi Operativa di Ortopedia del Policlinico di 19
DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie Monza. “Il 23 dicembre scorso alla pa- merito e organizzando occasioni di mee- ziente è stato applicato un gesso fun- ting di carattere scientifico. zionale che le ha permesso di iniziare a “La medicina è una scienza aperta al camminare con l’ausilio delle stampelle contributo di tutti – conclude il Dott. – spiega ancora il Dott. Brocchetta – la ri- Brocchetta – e lo sforzo di un singolo abilitazione prosegue bene già con primi non può rappresentare il termine di un movimenti autonomi del ginocchio. procedimento, bensì l’inizio di una nuo- Il percorso è ancora lungo, ma per ora va sfida. posso dire che procede tutto al di sopra E per cogliere le sfide occorre condivi- delle più ottimistiche previsioni. In real- sione e confronto.” tà la paziente potrebbe anche andare a “Vorrei ringraziare l’equipe con cui ho casa – afferma il Dott. Brocchetta – ma ci portato a termine l’intervento e segna- sentiamo più tranquilli a tenerla qui per tamente il Dott. Saverio Antonelli, aiu- seguire passo dopo passo la convalescen- to secondo operatore; il Dott. Lorenzo za. Ricordo infatti che non esiste casistica Panico, aiuto ortopedico di reparto; Ga- su questo tipo di intervento e per questo briella Giardi, strumentista; la Dott.ssa il tutto va monitorato con estrema scru- Anna Moruzzi, anestesista; Angela Iaco- polosità”. no, Daniele Sestito e Antonella Bruno, Il Dott. Domenico Brocchetta ha intenzio- gli assistenti di sala; Cristina Erba per il ne di condividere con la comunità scien- coordinamento infermieristico e la Dott.ssa tifica e con i colleghi ortopedici la novità Maristella Farè della Banca dell’osso di effettuando pubblicazioni scientifiche in Milano”. Al Policlinico di Monza s’è scritto un pezzo di storia Rx pre operatoria 20
DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie Il Dott. Domenico Siro Brocchetta, Primario della divisione di Chirurgia protesica di anca e ginocchio del Policlinico di Monza Policlinico di Monza 21
DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie INTERVENTO DA APPLAUSO Una resezione così importante, utilizzando un impianto di protesi artificiale, non era mai stata eseguita. Così, si è salvata la vita ad un ragazzo di 18 anni inoperabile alla diagnosi. Che ora ha un emi bacino tutto nuovo. Intervista a Raimondo Piana, Responsabile Chirurgia Oncologica Ortopedica, Città della Salute, Torino INNOVAZIONE 22
DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie Il Presidio Ospedaliero CTO/Maria Ade- un intervento che ha attirato l’attenzione dell’ospedale Regina Margherita. Nel laide è un tassello della Città della Salute a livello nazionale e internazionale: il tra- frattempo i chirurghi ortopedici dell’o- di Torino. Ha competenze di alta specia- pianto di bacino (ma capiremo dalle paro- spedale Cto avevano fatto costruire in lizzazione nei campi della Chirurgia Orto- le del chirurgo che la parola trapianto non USA un emibacino in titanio con rivesti- pedica e Traumatologica, della Chirurgia è proprio corretta). Colpisce che sia stato menti in tantalio, materiale che si integra Plastica, della Neurochirurgia, della Neu- eseguito su un paziente di soli 18 anni, con le ossa umane, con misure perfette rourologia e della Medicina del Lavoro. È che riguardi una parte anatomica così am- prese da un calco ricavato dalla Tac del inoltre Trauma Center regionale di riferi- pia, che il pezzo in questione sia artificia- paziente. Durante un intervento durato mento per il politrauma, la traumatologia le. Proviamo stupore, noi che non siamo circa 12 ore, sono stati rimossi dal dottor vertebrale, i Grandi Ustionati e la Micro- addetti ai lavori, di fronte a tanto: bravura, Piana l’emibacino destro e l’anca colpiti chirurgia. Ospita la Banca della Cute e la competenza, capacità di trovare soluzioni dall’osteosarcoma e successivamente so- Banca dei Tessuti Muscolo-scheletrici. È a problemi gravi, molto gravi. Il paziente, stituiti e ricostruiti con la protesi in tita- sede dell’Unità Spinale Unipolare, centro appena diciottenne della provincia di To- nio e tantalio dal professor Alessandro di riferimento per la cura e la riabilita- rino, era affetto da circa un anno da osteo- Massè (Direttore Clinica universitaria or- zione dei pazienti mielolesi e delle pato- sarcoma del bacino. Inoperabile, ma aveva topedica CTO). La parte anestesiologica è logie cronico-degenerative dell’apparato risposto bene a ben 16 cicli di chemiote- stata seguita dal dottor Maurizio Berardi- osteoarticolare. Presso questo centro di rapia nel reparto di Oncoematologia, no (Direttore di Anestesia e Rianimazio- eccellenza è stato eseguito recentemente diretto dalla dottoressa Franca Fagioli ne del CTO). 23
DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie Dott. Piana, è vero che si è trattato del prolungata oltre i cicli normali la malattia Il tumore è stato tolto. Naturalmente non primo intervento al mondo? ha avuto una riduzione tale da renderlo possiamo sapere se una cellula è partita operabile. Dai vari interventi eseguiti per i ed è arrivata ai polmoni. Questo lo sapre- Interventi di questo tipo con ossa da ban- reimpianti, ad esempio per le protesi d’an- mo solo con i controlli ai quali sarà co- ca, quindi ossa di donatori, sono già stati ca, abbiamo visto che il tantalio ha un’ot- stantemente sottoposto. eseguiti in più centri in Europa e l’Italia tima integrazione con l’osso e si è quindi è uno dei maggiori poli di riferimento, deciso di utilizzarlo anche in una resezione Quanto è stato importante il lavoro di nella figura del Professor Capanna e del così importante, nella speranza che potesse equipe? Rizzoli di Bologna. La novità e l’esclusi- integrarsi con l’osso del ragazzo. Abbiamo Questi risultati non si possono ottenere vità del nostro intervento sta nell’aver fatto costruire l’emi bacino artificiale negli senza un impegno multidisciplinare che fatto una resezione così importante uti- Stati Uniti, unico Paese che ha la licenza in questo caso è stato messo a segno nel lizzando questa lega in titanio rivestito per il tantalio. Tengo a precisare che in re- seguire il paziente step by step, nello in tantalio nei punti di contatto osseo e altà più che di trapianto, che prevede la so- studiare la ricostruzione sulle sue Tac, nei punti di reinserzione tendinea. stituzione di un organo o di un tessuto con nella perfetta sincronizzazione tra i chi- un altro prelevato da donatore, sarebbe più Il ragazzo era affetto da un tumore al- rurghi, gli anestesisti e tutti gli operato- corretto parlare di resezione con impianto tamente maligno. ri della Città della Salute. di protesi custom made. Si, il ragazzo aveva un ostesarcoma osto- Qual è stato l’esito dell’intervento? blastico di quarto grado che alla diagnosi era inoperabile. Grazie alla chemioterapia L’esito è positivo, il ragazzo sta bene. 24
DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie Tre domande al Prof. Giuseppe Massazza, Di- della Salute e della Scienza amplifica e potenzia rettore del Dipartimento di Ortopedia, Trau- ulteriormente tali caratteristiche. matologia e Riabilitazione, Città della Salute, Quali importanti interventi sono stati fino ad Torino. oggi eseguiti? Prof. Massazza, quali sono i punti di forza del Come è facilmente comprensibile l’eccezionalità CTO di Torino? non è la normalità, ma per fare interventi ec- La multidisciplinarità e l'alta professionalità, sia cezionali si devono fare ogni giorno interventi individuale che di gruppo, sono la base dei punti complessi. Ogni mese, nei vari ambiti citati, ven- di forza del CTO di Torino; questo si concretizza gono eseguiti interventi ad alta complessità che nella possibilità di avere a disposizione medici e potrebbero singolarmente raccontare storie di infermieri molto competenti in ambito ortopedi- pazienti e di chirurghi degni di nota: dal tratta- co traumatologico, supportati da specialisti in al- mento dei politraumatizzati ai reimpianti di arti tre discipline come chirurghi plastici, anestesisti, con lesioni complesse, dai pazienti oncologico- chirurghi generali, neurochirurghi, radiologi, me- pediatrici ai reimpianti protesici. dici internisti, medici oncologi e fisiatri, che sup- portano, integrano e completano il team. Inoltre, Si è parlato tanto dell’impianto di bacino: ma da sempre, la presenza delle sub-specialità (chi- in realtà è l’ennesima prova dell’eccellenza rurgia vertebrale, chirurgia oncologica, chirurgia del CTO. È così? della mano-microchirurgia, chirurgia pediatrica, Su questo argomento vorrei solo sottolineare il chirurgia delle infezioni ossee, chirurgia del ba- grande lavoro che ha reso operabile il ragazzo. cino complesso) hanno caratterizzato le attività Qui si deve porre attenzione a tutto il team on- ortopediche traumatologiche del CTO, facendolo cologico del Regina Margherita, che ha segui- diventare centro di riferimento regionale e di ec- to e seguirà l’evoluzione di un paziente molto cellenza nazionale per tali patologie. La presenza complesso, all’attività di eccellenza del servizio universitaria ha contribuito da sempre all’eccel- di anestesiologia, e non ultimo alla fase riabili- lenza nei vari campi, grazie alla ricerca scientifica tativa, che è iniziata nei primi giorni dopo l’in- e alla didattica nei vari settori, sia ortopedici che tervento, seguendo il paziente a domicilio grazie riabilitativi. La presa in carico del paziente com- all’attivazione dei servizi territoriali, e che pro- plesso che inizia da una diagnosi accurata, passa seguirà in ambito ospedaliero nella fase più com- attraverso un trattamento chirurgico multidisci- plessa. Grazie a questo paziente abbiamo rivisto plinare e si completa nella presa in carico riabilita- i nostri protocolli operativi, per meglio attivarci tivo a qualunque livello (pazienti medullolesi, ce- nei casi così complessi. Infatti, abbiamo previsto rebrolesi e pazienti che necessitano di trattamenti un protocollo del tutto nuovo per quanto riguar- complessi riabilitativi in regime ambulatoriale) da l’oncologia ortopedica ricostruttiva e riabili- completa il quadro del CTO di Torino. Oggi l’in- tativa, inserendo di fatto la riabilitazione in tutte tegrazione del CTO nell’ambito dell’A.O.U. Città le fasi di presa in carico del paziente. Durante un intervento durato circa 12 ore, sono stati rimossi dal dottor Raimondo Piana (responsabile Chirurgia oncologica ortopedica del CTO) l’emibacino destro e l’anca colpiti dall’osteosarcoma e successivamente sostituiti e ricostruiti con la protesi in titanio e tantalio dal professor Alessandro Massè (Direttore Clinica universitaria ortopedica CTO). L’intervento è stato un esempio di collaborazione e di lavoro di equipe da parte di tutta la Città della Salute. 25
DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie Migliorare, crescere: in una parola, innovare La nuova edizione del Premio Sapio è dedicata all’innovazione: alcune novità e diverse occasioni preziose per valorizzare il cambiamento, la possibilità di raggiungere sempre nuovi traguardi in settori fondamentali della nostra vita e di quella del nostro Paese. A cura della Redazione 26
DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie Innovazione: la Treccani ci dice che è l’at- dedicato al concetto di smart city, la to, l’opera di innovare, cioè di introdurre città intelligente fondata su uno sviluppo nuovi sistemi, nuovi ordinamenti, nuovi economico sostenibile e un’alta qualità metodi di produzione; è ogni novità, mu- della vita, su una gestione sapiente delle tamento, trasformazione che modifichi risorse naturali e su un autentico coin- radicalmente o provochi comunque un volgimento dei cittadini: alimentazione, efficace svecchiamento in un ordina- economia, mobilità, ambiente, persone, mento politico o sociale, in un metodo di vita, governance, tutto ciò è destinato a produzione, in una tecnica, ecc.: un’inno- diventare intelligente cioè dotato dell’at- vazione felice, ricca di conseguenze e di titudine a comprendere le cose nel loro risultati. Proporre, progettare, tentare profondo e nel loro contesto, a scegliere innovazioni. nel modo migliore in base alle situazioni Qualcosa di positivo, sempre. Perché pre- e di modificare la situazione stessa quan- suppone l’andare avanti, il non fermarsi do questa presenta ostacoli all’adatta- a ciò che già sappiamo e già conosciamo. mento. Il Premio Sapio riparte da qui: dall’idea di Anche in questo caso, non stiamo parlan- dare un peso forte a tutto ciò che ci pro- do di utopia, ma di un processo avviato, ietta verso il futuro, ma non uno qualun- che si sta sviluppando concretamente, ma que. Un futuro fatto di qualità, sostenibi- che deve essere sostenuto e promosso. lità, tecnologia al servizio delle persone e La giornata finale della nuova edizione dell’ambiente. del Premio Sapio sarà invece dedica- È qualcosa di vero, concreto, già in movi- ta alla ricerca al femminile: un evento mento: ma è necessario dargli visibilità, incentrato sulle ricercatrici e sull’inno- permettergli di avere un impatto signifi- vazione che esse hanno permesso di rag- cativo sulla nostra vita, di emergere, di- giungere, per premiare e valorizzare figure lagare. femminili di grande spessore scientifico. La nuova edizione prevede due impor- Le sezioni del Premio sono quattro, con tanti Giornate di studio. apertura ai giovanissimi e al tema della Innanzitutto, si parlerà di biotecno- sicurezza nella bioconservazione: il Pre- logie grazie ad un incontro incentrato mio Junior, destinato a un giovane che sull’evoluzione degli strumenti a dispo- si distingue per attività di studio, ricerca, sizione della ricerca genetica e sulla ge- impegno nel raggiungere i propri obiet- stione dei dati clinici; ricercatori e lumi- tivi, nel nostro Paese; il Premio Innova- nari italiani faranno il punto sui traguardi zione riservato a ricercatori che studiano raggiunti e su quelli che richiedono ancora nuove tecnologie, in ogni ambito, indu- l’impegno congiunto di tutta la comunità striale, ambientale ma anche sanitario scientifica. e sociale; il Premio Ricerca, per stu- Il secondo appuntamento sarà invece diosi di tutti gli ambiti, dall’industria 27
DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie alla sanità; il Premio Sicurezza che del Premio Sapio: un esempio di co- debba essere: per essere un modello vir- in questa edizione verrà assegnato ad una stanza, non c’è che dire. tuoso da seguire e da imitare, per accom- ricerca nell’ambito della crioconservazio- pagnare i processi di crescita, per soste- ne e delle biotecnologie. Questo premio è giunto alla XV edizione nere la ricerca e sviluppo, per aggregare Insomma, tante novità per dare a questo ed è per noi un motivo di grande soddisfa- impresa, ricercatori, università, asso- evento scientifico un respiro sempre più zione. Dopo tanto impegno e tanti investi- ciazioni e media e per contribuire a fare ampio, per metterlo a disposizione del- menti, la nostra intenzione e convinzione parte di quella importante piattaforma la ricerca e dell’innovazione e far sì che è di continuare questa bellissima impresa di rilancio di tutto ciò che è innovativo, possa essere una opportunità di crescita del premio cercando di rinnovarlo ad ogni aiutando la comunità scientifica. per tante idee, esperienze, progetti, per il nuova edizione per renderlo sempre attua- Il nostro entusiasmo e la nostra energia miglioramento del nostro Paese. le e adeguato al contesto economico. Il Pa- per promuovere il Premio Sapio sono ese sta tentando di uscire dalla lunga crisi quelle della prima edizione del 1999. Qualche domanda ad Alberto Dossi, approfittando di un grande spiraglio di ri- Maurizio Colombo e Mario Paterlini, presa a livello globale e macroeconomico. Dott. Colombo, una delle novità di Presidente, Vice Presidente e AD del In questo contesto l’innovazione farà la quest’anno è l’istituzione del Premio Gruppo Sapio. vera differenza per alzare il livello di com- Sicurezza, con una attenzione par- petizione delle aziende italiane nel mondo. ticolare verso la crioconservazione: Dott. Dossi, parte una nuova edizione E allora io credo che il Premio Sapio ci perché questa scelta? smart cit y 28
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