DA42 Per la ricerca e l'innovazione - DA La rivista per la ricerca e l'innovazione

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DA42
Per la ricerca e l’innovazione
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INDICE
04\05
Editoriale
                                        26\29                                            48\51
                                                                                         Innovazione a servizio della qualità
                                        Migliorare, crescere: in una parola,
                                        innovare                                         degli alimenti
Ricerca, salute e biotecnologie

06\11                                   30\33
                                        Quando il cuore è stanco
                                                                                         52\55
                                                                                         Manifesto per la foodomica: contributo
Nanoparticelle per curare l’Alzheimer                                                    a EXPO2015

12\13                                   34\37
                                        Con il pallino dell’Innovazione
                                                                                         ricercatori.. oltre le barriere
Tornare a vedere

                                        38\41                                            56\57
14\17
Crescere in salute
                                        Una speranza per l’assistenza
                                                                                         Oltre la barriera del suono

                                        ventilatoria del neonato prematuro
                                                                                         58\61
18\21
Primi al mondo
                                        alimentazione e salute                           Studio e ricerca, nonostante tutto

                                        42\47                                            62\64
22\25
Intervento da applauso
                                        Mangia bene, cresci bene                         Cervelli in… rientro

                                                                               DA || La rivista per superare le barriere culturali ||

                                                                                                                                        1
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DA 42 N. 1 2015

                       DA42      Per la ricerca e l’innovazione

                        MIGLIORARE, CRESCERE, INNOVARE

               NANOPARTICELLE PER
               CURARE L’A LZHEIMER
                                       Innovazione a servizio
                                       della qualitA ' degli alimenti
                                                                        Cervelli in...
                                                                        rientro
                                                                                         Iniziativa editoriale promossa da    E sostenuta da
                                                                                         Publishing initiative promoted by   With the support of

                                         DA 42 N.1 2015

                                                                                           DYNAMICAIR ONLUS

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DA 42 N. 1 2015

Direttore responsabile:
Gastone Quadri

Direttore editoriale:
Bruno Verardi
Hanno collaborato a questo numero:
Luca Antonelli
Daniela Bacich
Paola Bagnoli
Domenico Siro Brocchetta
Roberta Bulgari
Luca Buzzonetti
Alessandro Cagliani
Francesco Capozzi
Giacomo Cocetta
Maurizio Colombo
Francesca Confalonieri
Maria Laura Costantino
Antonio Ferrante
Alberto Fiorito
Maria Giovanna Francipane
Filippo Lintas
Simona Mancini
Giuseppe Massazza
Massimo Masserini
Raimondo Piana
Carmine Pinto
Luca Rotondi

Progetto grafico, impaginazione e
coordinamento editoriale:
Indalo Comunicazione

Fotolito e stampa:
Tipografia Gamberini - Bologna

Autorizzazione del Tribunale di Rovigo
N° 13/00 del 27/09/2000
Pubblicazione semestrale

Anno XVI n° 1 - Aprile 2015
Tariffa R.O.C. - Poste Italiane s.p.a. Sped.
in abb. Postale D.L. 353/2003 (conv. in
L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1,
DCB Bologna Filiale di Bologna

Editore e redazione:
Indalo Comunicazione s.r.l. - Via Roma, 1
45025 Fratta Polesine, Rovigo (RO)
E-mail: info@indalo.it
Tel. 0425.659064 - Fax 0425.659049

Gli articoli pubblicati non impegnano la redazione ma
sono sotto completa responsabilità degli estensori.

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DA42 Per la ricerca e l'innovazione - DA La rivista per la ricerca e l'innovazione
DA 42 N. 1 2015 // Editoriale

                                            EDITORIALE

    Ha senso parlare ancora di innovazione?      Presentiamo tante esperienze diverse,         cibo e salute? Come può la qualità degli
    Non è forse un concetto ormai sconta-        testimonianze, ricerche, che ci permet-       alimenti incidere nel nostro benessere?
    to, sul quale si è detto e ridetto tutto?    tono di capire che cosa sta accadendo         La risposta arriva da esperti che ci aiu-
    La risposta è un no convinto e fortissi-     di nuovo e di straordinario nel nostro        tano a capire meglio questi aspetti così
    mo. No! Anzi, dobbiamo far sì che non        Paese.                                        importanti.
    perda di significato, ma diventi sempre      Nella sezione Ricerca, Salute e Biotec-       Nello spazio chiamato Ricercatori… oltre
    di più un concetto ispiratore, un prin-      nologie ospitiamo ad esempio i contri-        le barriere ospitiamo invece esperienze e
    cipio basilare sul quale fondare azioni      buti di medici e ricercatori che ci parlano   testimonianze concrete di ricercatori che
    e progetti.                                  di approcci terapeutici innovativi per i      hanno messo lo studio, l’innovazione e la
    L’innovazione è l’unica strada possibi-      tumori e le malattie neurodegenerative,       conoscenza al primo posto, anche supe-
    le e alla domanda con la quale abbiamo       come l’Alzheimer.                             rando barriere e ostacoli apparentemen-
    provocatoriamente aperto questo edito-       Ma presentiamo anche alcuni interventi        te insormontabili.
    riale rispondiamo con i fatti: all’interno   all’avanguardia: il trapianto di ginocchio,   Le loro storie sono esemplari e vale la
    di strutture sanitarie, centri di ricerca,   l’impianto di un emi bacino artificia-        pena conoscerle.
    laboratori, università, si sta lavorando     le custome made, il trapianto di cornea
    con passione e impegno per raggiunge-        artificiale in un bambino. Interventi che     L’obiettivo rimane sempre lo stesso, per
    re risultati importanti per la salute, per   pongono il nostro Paese ai primi posti in     noi importantissimo: continuare a parla-
    la qualità della vita, per l’innovazione.    Europa e nel mondo.                           re di ricerca e innovazione, veri pilastri
    In queste pagine vogliamo farvi cono-        Abbiamo poi voluto dedicare una sezione       dello sviluppo.
    scere i protagonisti, i loro traguardi e i   al tema Alimentazione e Salute, in vista
    loro obiettivi.                              dell’Expo 2015: che rapporto esiste tra

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DA 42 N. 1 2015 // Editoriale

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DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie

       NANOPARTICELLE PER CURARE
              L’ALZHEIMER
        I risultati ottenuti presso il Centro di Nanomedicina dell’Università di Milano-Bicocca,
                 se saranno verificati nell’uomo, permetteranno ai malati di Alzheimer
                           di migliorare drasticamente le loro condizioni di vita.
           Di Simona Mancini, Massimo Masserini - Dipartimento di Scienze della Salute,
                    Centro di Nanomedicina NANOMIB, Università di Milano-Bicocca

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DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie

La malattia di Alzheimer (AD) è una pa-        caratteristico della patologia e, a livello
tologia neurodegenerativa caratterizzata       cellulare, è responsabile della degenera-
da un continuo e inarrestabile declino         zione neuronale, che si traduce poi, a li-
cognitivo. È in assoluto la forma di dege-     vello macroscopico, nell’estesa atrofia
nerazione neuronale più frequente, non-        cerebrale tipica dei malati di AD. Tutta-
ché la più comune forma di demenza tra         via, sebbene siano trascorsi più di 100
gli anziani.                                   anni dalla descrizione del primo caso di
Nonostante l’AD si sviluppi in modo ete-       AD e moltissimi studi siano stati condotti
rogeneo nei diversi soggetti, si possono       per chiarire i processi alla base di questa
delineare dei sintomi comuni. Il deficit       condizione, i meccanismi che promuovo-
principale è la perdita della memoria sia      no l’accumulo dell’Aß e il progredire del-
a breve (fasi precoci della malattia) che a    la malattia non sono ancora stati del tut-
lungo termine (fasi tardive), che si ac-       to chiariti e, ad oggi, non esiste ancora
compagna al deterioramento progressivo         una cura per la malattia. Tutti i tratta-
di altre funzioni cognitive, prima fra tut-    menti disponibili, infatti, sono solamente
te il linguaggio. Durante la fase finale       in grado di alleviare la sintomatologia,
dell’AD si ha, poi, perdita completa           migliorando temporaneamente le fun-
dell’autonomia dell’individuo e la morte       zioni cognitive, ma non rallentano la pro-
sopraggiunge generalmente nell’arco di         gressione a lungo termine della malattia.
10 anni dall’insorgenza dei primi segni        Inoltre, un grosso ostacolo per il tratta-
della patologia. A livello cellulare, due      mento dell’AD è rappresentato dalla bar-
sono le strutture anomale rintracciabili       riera emato-encefalica (BBB), una barrie-
nel cervello dei pazienti affetti da AD: le    ra fisica molto importante che protegge
placche senili e i grovigli neurofibrillari.   il cervello dalle potenziali sostanze tossi-
Le prime sono costituite principalmente        che presenti nel circolo ematico, ma che,
da ß-amiloide (Aß), una proteina prodot-       a causa di questa sua attività, impedisce
ta fisiologicamente dall’organismo, che,       anche il passaggio del 98% dei farmaci
però, in questi individui si accumula in       potenzialmente utilizzabili per la terapia
modo anomalo, mentre i secondi sono            dell’AD. C’è quindi un’urgente necessità
considerati una conseguenza dell’esposi-       di trovare nuove strategie che permetta-
zione dei neuroni a questa proteina. Nu-       no di migliorare l’efficacia e il passaggio
merose evidenze indicano che proprio           della BBB da parte di composti terapeuti-
l’Aß, soprattutto nelle sue specie oligo-      ci e che, contemporaneamente, limitino
meriche, abbia un ruolo centrale nella         gli effetti collaterali dovuti a una loro dif-
patogenesi dell’AD. L’aumento di tali oli-     fusione nel resto dell’organismo. Un va-
gomeri è, infatti, strettamente correlato      lido aiuto in questo senso può venire dal-
alla progressione del deficit cognitivo        le nanotecnologie, in particolare, dalle

                                                                                                7
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DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie

    nanoparticelle, particelle di dimensione       siamo focalizzati sui liposomi, vescicole
    nell’ordine del miliardesimo di metro co-      sferiche, sempre di dimensione del mi-
    stituite dai più svariati materiali, che       liardesimo di metro, in cui una cavità ac-
    possono incapsulare il farmaco o legarlo       quosa centrale è racchiusa da un doppio
    alla loro superficie. La multi-funzionaliz-    strato lipidico composto dagli stessi lipidi
    zazione, cioè la possibilità di modificare     (fosfolipidi e colesterolo) che normal-
    chimicamente la superficie delle nano-         mente ritroviamo nelle membrane cellu-
    particelle, è uno dei loro vantaggi più im-    lari. Queste nanoparticelle lipidiche sono
    portanti e significativi. Grazie a questa      state ampiamente studiate e, per le loro
    proprietà è, infatti, possibile dirigerle      caratteristiche di biocompatibilità, stabi-
    verso target specifici aumentando la con-      lità, biodegradabilità, mancata tossicità e
    centrazione di farmaco nel tessuto mala-       limitata antigenicità, già da tempo sono
    to e riducendo gli effetti avversi nei tes-    utilizzate in clinica come mezzi di tra-
    suti sani, nonché aumentare la solubilità,     sporto di farmaci. Mirando ad una tera-
    la biodisponibilità e la stabilità delle mo-   pia per l’AD, innanzitutto ci siamo preoc-
    lecole terapeutiche, riducendone la de-        cupati che le nostre nanoparticelle
    gradazione nella circolazione sistemica.       fossero in grado di legare l’Aß, principale
    Riguardo alla terapia dell’AD, e in genera-    attore nella patologia. Per fare questo,
    le di tutte le malattie del sistema nervoso    abbiamo valutato la capacità di svariate
    centrale, è poi possibile funzionalizzare      molecole di interagire con la suddetta
    le nanoparticelle in modo da permettere        proteina, arrivando, infine, all’acido fo-
    loro di oltrepassare la BBB sfruttando         sfatidico (PA), un lipide fisiologicamente
    trasportatori fisiologicamente presenti        presente nell’organismo ma che, a causa
    in essa e trasportare le molecole attive       della sua posizione intracellulare, nor-
    direttamente nel cervello. Considerando        malmente non riesce ad interagire con
    tutte queste caratteristiche positive, è fa-   l’Aß, che, invece, si accumula al di fuori
    cile capire come la ricerca biomedica ne-      delle cellule. Il passo successivo è stato
    gli ultimi anni si sia fortemente focalizza-   quello di rendere i nanoliposomi in grado
    ta su nanoparticelle e nanomedicina,           di oltrepassare la BBB. A tal proposito è
    considerate ormai una concreta possibili-      stato fondamentale il modello in vitro di
    tà non solo per il trattamento, ma anche       BBB che abbiamo a disposizione nel no-
    per la diagnosi delle più disparate condi-     stro laboratorio. Esso è costituito da cel-
    zioni patologiche. Un gran numero di na-       lule di capillari cerebrali umani, simili a
    noparticelle per diagnosi e terapia            quelle presenti nel nostro cervello, che si
    dell’AD sono state sviluppate, tutte anco-     dispongono a separare due comparti-
    ra ferme, purtroppo, a stadi più o meno        menti, idealmente il sangue e il parenchi-
    avanzati della ricerca preclinica. Il nostro   ma cerebrale, riproducendo quindi in
    laboratorio ha fortemente contribuito          modo semplificato la struttura della bar-
    allo sviluppo di nuove strategie terapeu-      riera pur mantenendone tutte le caratte-
    tiche per il trattamento dell’AD, sintetiz-    ristiche fisiologiche essenziali per il pas-
    zando, caratterizzando e testando nano-        saggio delle molecole. Questo modello ci
    particelle registrate anche con il nome di     ha permesso di testare la capacità di ol-
    Amyposomes®, che hanno raggiunto otti-         trepassare la barriera di un gran numero
    mi risultati nella fase preclinica e sono,     di molecole in modo veloce e semplice,
    ad oggi, la strategia terapeutica nanotec-     evitando l’utilizzo di animali in queste
    nologica per l’AD più promettente. Questi      prime fasi. La molecola che ha mostrato i
    risultati sono stati ottenuti all’interno      migliori risultati è stato un peptide deri-    permesso di raggiungere il nostro scopo.
    del 7° Programma Quadro dell’Unione            vato da una proteina normalmente pre-          A questo punto avevamo quindi nelle no-
    Europea, con il progetto NAD (Nanoparti-       sente nel nostro corpo: l’apolipoproteina      stre mani nanoparticelle molto promet-
    cles for therapy and diagnosis of Alzhei-      E. Si tratta di una proteina plasmatica de-    tenti. Tuttavia, dato che nessun risultato
    mer Disease), progetto multidisciplinare       putata al trasporto di lipidi e colesterolo    ottenuto in vitro per ora può sostituire
    con l’obiettivo di creare nanoparticelle       in tutti i distretti dell’organismo, com-      quelli ottenuti in organismi in vivo, ab-
    utili sia per la diagnosi che per il tratta-   preso il cervello, che possiede una por-       biamo testato i nostri liposomi in un mo-
    mento dell’AD, che ha coinvolto 19 part-       zione capace di riconoscere un recettore       dello animale. Prima di tutto abbiamo
    ner dislocati in tutta Europa ed è stato co-   presente sulla BBB e oltrepassarla. È pro-     appurato che essi fossero in grado di ol-
    ordinato dall’Università di Milano-Bicocca.    prio questa porzione (mApoE) che legata        trepassare realmente la BBB, seguendoli
    Tra tutte le nanoparticelle disponibili ci     alla superficie dei nostri liposomi ci ha      tramite radiotraccianti dopo iniezione in

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DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie

                                                                            L’AD rappresenta la sesta principale causa di morte e si stima che tra il 2000
                                                                                e il 2010 le morti provocate da questa patologia siano aumentate del 68%,
                                                                         a differenza di quelle causate dalle altre malattie principali, che sono diminuite.

topi sani. I risultati ottenuti hanno indi-     vengono ad esprimere alcuni dei segni              accumulandosi, determina la formazio-
cato che solo una percentuale piccola, ma       patologici che si ritrovano nell’uomo,             ne di placche extracellulari e la comparsa
significativa, della dose iniettata arriva al   consentendo non solo di studiare i mec-            di deficit cognitivi. Dopo un trattamento
cervello, mentre la gran parte rimane in        canismi che determinano la malattia, ma            di 3 settimane in cui i liposomi sono stati
circolo per poi finire nel fegato e nella       anche di testare nuove strategie terapeu-          iniettati intraperitonealmente negli ani-
milza. Abbiamo poi effettuato un vero e         tiche. Nel nostro caso, i topi AD (APP/            mali 3 volte a settimana, è stato valutato
proprio trattamento terapeutico su mo-          PS1) over-esprimevano l’APP, proteina              l’effetto del trattamento sia sui deficit co-
delli animali di AD (topi transgenici). I       da cui deriva l’Aß, e un’altra proteina che        gnitivi che sulla deposizione di Aß. La
modelli animali di malattia sono molto          partecipa alla produzione del peptide              memoria degli animali è stata esaminata
utili nel campo della ricerca perché per-       amiloide, presenilina, e avevano, dunque,          tramite il test di riconoscimento dell’og-
mettono di ricreare condizioni in cui si        una produzione aumentata di Aß che,                getto nuovo (NOR test), un semplice test

                                                                                                                                                               9
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     di memoria nel quale gli animali vengono      vista istologico che da un punto di vista     nell’animale da esperimento. Anche in
     lasciati liberi di esplorare due oggetti      biochimico. Istologicamente, marcando         questo caso, il trattamento con le nostre
     identici uno dei quali il giorno dopo viene   le placche amiloidi sulle sezioni cerebrali   particelle diminuiva il carico di placche
     sostituito con un oggetto nuovo: il topo      degli animali con un anticorpo specifico      visibili nel cervello dei topi malati. Bio-
     sano si ricorda l’oggetto vecchio e spende    per Aß e quantificandole, abbiamo trova-      chimicamente, invece, l’effetto sulla de-
     più tempo vicino a quello nuovo per           to che il trattamento con Amyposomes          posizione di Aß è stato valutato tramite
     esplorarlo, mentre il topo con la memo-       diminuiva il numero e l’area delle plac-      saggio ELISA, che utilizza anticorpi speci-
     ria compromessa non ricorda l’oggetto         che di circa il 30% negli animali trattati.   fici per una determinata molecola per
     vecchio e, di conseguenza, spende lo          Questo risultato è stato confermato an-       misurare la quantità della molecola stes-
     stesso tempo su entrambi gli oggetti. Sor-    che su un altro modello animale, sempre       sa all’interno del campione biologico in
     prendentemente è emerso che il tratta-        over-esprimente Aß, attraverso l’utilizzo     esame, e Western blot, una tecnica che
     mento con i liposomi mApoE-PA-LIP ri-         della PET, uno strumento di imaging uti-      permette la separazione elettroforetica
     pristinava la memoria dei topi malati         lizzato anche sull’uomo. Grazie a un li-      delle proteine presenti all’interno del
     rendendoli simili ai topi controllo. Per      gando per l’Aß visibile tramite PET è, in-    campione biologico a seconda del loro
     quanto riguarda la deposizione di Aß,         fatti, possibile visualizzare la diffusione   peso molecolare. Attraverso il saggio ELI-
     essa è stata analizzata sia da un punto di    delle placche amiloidi sia nell’uomo che      SA abbiamo quantificato la quantità di Aß

10
DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie

presente nel cervello degli animali dopo       quindi, in animali modello di AD, le no-     adeguato per l’intervento terapeutico
il trattamento. Rispetto ai topi malati        stre particelle bi-funzionalizzate hanno     nell’uomo. Il processo di sviluppo di un
non trattati con i liposomi, quelli trattati   dato risultati sorprendenti, rivelandosi     farmaco è, infatti, un processo molto lun-
con Amyposomes esibivano circa il 30%          in grado di migliorare i deficit cognitivi   go e costoso, durante il quale anche i far-
in meno di Aß sia insolubile (placche) che     degli animali trattati, ripristinandone la   maci più promettenti possono rivelarsi
solubile (oligomeri tossici). Inoltre, come    memoria, e di diminuire il numero e l’a-     inadeguati.
valutato tramite Western blot, il tratta-      rea delle placche amiloidi, nonché la        Per il momento ciò che si sta facendo è la
mento riduceva fortemente (- 70% circa)        quantità totale di Aß e degli oligomeri      costituzione di una società che consenta
le specie oligomeriche solubili di Aß, le      presenti nel loro cervello, favorendone lo   di trovare finanziamenti per procedere
specie maggiormente tossiche centrali          smaltimento dei peptidi attraverso il cir-   alle prossime fasi della ricerca preclinica.
nella patogenesi dell’AD. La diminuzione       colo sanguigno. La ricerca, pubblicata sul   Se, come ci auguriamo, in futuro questi
di Aß nel cervello era in gran parte com-      prestigioso Journal of Neuroscience, co-     risultati saranno verificati nell’uomo,
pensata dall’aumento del peptide in fega-      stituisce per ora solamente un piccolo,      il trattamento, abbinato ad una diagno-
to e milza, indicando che Amyposomes           ma promettente e fondamentale, passo         si precoce permetterebbe ai malati di
favoriscono lo smaltimento dell’Aß attra-      nella direzione di poter considerare         Alzheimer di migliorare drasticamente le
verso il circolo sistemico. Ricapitolando,     queste nanoparticelle uno strumento          loro condizioni di vita.

                                                                  Nanoparticelle per curare l’Alzheimer

                                                                                                                                           11
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     TORNARE A VEDERE
     Avrebbe inevitabilmente perso l’occhio
     destro a causa di una trauma che lo aveva
     già costretto a subire numerosi interven-
     ti, ma la vista di un bambino di appena 7
     anni è stata salvata grazie a un trapian-
     to di cornea artificiale eseguito dal Prof.
     Buzzonetti. Si tratta del primo intervento
     del genere effettuato presso il Bambino
     Gesù e uno dei pochissimi realizzati fino-
     ra al mondo su pazienti pediatrici.

     Professore, che cos’è la cornea artifi-
     ciale e come avviene il trapianto?

     La cornea artificiale è paragonabile ad
     una lente simile ad una cornea naturale
     composta in parte da tessuto sintetico in
     parte da tessuto umano. È una protesi co-
     stituita da due elementi in PMMA (polite-
     milmetaacrilato), un materiale sintetico,
     che contengono come un sandwich un
     lembo di cornea di donatore del diame-
     tro di 3mm; il tutto viene bloccato da un
     anello di titanio. Il grande vantaggio è che
     questo tipo di materiale, così detto iner-
     te, evita il rigetto su base immunologica,
     certamente il principale “avversario”
     nella chirurgia dei trapianti di cornea,
     specialmente nell’età pediatrica in cui la
     percentuale di rigetto è intorno al 50%
     nel primo anno successivo all’intervento.
     Da un punto di vista tecnico l’interven-
     to non è particolarmente complesso per
     chi si occupa di trapianti di cornea. Una
     volta assemblata, la cheratoprotesi viene
     suturata al tessuto corneale del paziente
     ricevente con una tecnica sovrapponibile
                                                      Il trapianto di cornea artificiale eseguito a Roma
     a quella dei trapianti “normali”.                   su un bambino di 7 anni è stato un successo;
     L’intervento su pazienti pediatrici pre-
                                                    un risultato che ci riguarda tutti, perché fa dell’Italia
     senta caratteristiche diverse rispetto a          un punto di riferimento a livello internazionale.
     quello sugli adulti?
                                                     Intervista a Luca Buzzonetti, responsabile della
     Sicuramente nei bambini più piccoli,            Struttura Complessa di Oculistica dell’Ospedale
     quando è più frequente la concomitanza
     di altre patologie spesso legate a mal-                 Pediatrico Bambino Gesù di Palidoro
     formazioni congenite del segmento
     anteriore, ovvero della porzione ante-
     riore dell’occhio.

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DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie

                                               Il primo intervento è stato effettuato campo dei trapianti di cornea pediatrici.
                                               al Bambin Gesù circa un anno fa: come Effettuiamo circa 20 trapianti pediatrici
                                               si è arrivati a quel risultato?               l’anno (un numero considerevole data
                                                                                             - per fortuna - la casistica limitata) che
                                               Questo intervento, poco frequente anche sommati ad altrettanti effettuati in pa-
                                               nei pazienti adulti, non era mai stato ef- zienti adulti pone il nostro centro fra i
                                               fettuato all’Ospedale Bambino Gesù. La principali in Italia in questo delicato set-
                                               scorsa primavera si è presentato un caso tore dell’oculistica.
                                               molto particolare: un bambino di 7 anni, A proposito dei risultati ottenuti in cam-
                                               vispo e simpatico, che aveva già subito po pediatrico, dai dati che stiamo analiz-
                                               due trapianti di cornea con doppio riget- zando, emerge una percentuale di rigetto
                                               to e per cui l’alternativa era un interven- molto elevata fino ai 5 anni di età, in ogni
                                               to demolitivo.                                caso ridotta quando si esegue una chera-
                                               Avendo però misurato nel corso dei vari toplastica lamellare, ovvero un trapian-
                                               esami diagnostici una soddisfacente ca- to in cui si sostituisce solo una lamella,
                                               pacità funzionale, d’accordo con i genito- ovvero una “fettina” di cornea e non “il
                                               ri che ovviamente ho coinvolto nel per- tassello intero”.
                                               corso decisionale, ho proposto l’impianto
                                               di una cornea artificiale. Questa soluzio- Quali sono le patologie oculari più dif-
                                               ne non garantisce un risultato definitivo fuse tra i bambini?
                                               poiché è molto alto il rischio che nel tem-
                                               po si presentino gravi infezioni, tutta- Nella nostra casistica le patologie che più
                                               via ha rappresentato l’unica alternativa frequentemente portano ad un trapianto
                                               “conservativa”. D’altra parte, crescendo di cornea nei bambini sono il glaucoma
                                               il bambino che aveva iniziato la sua via congenito, il cheratocono e i traumi.
                                               crucis oculistica all’età di 4 anni in segui-
                                               to ad un incidente di gioco, ormai si sta- Innovazione e alta tecnologia: possia-
                                               vano presentando anche problematiche mo dire che sono fondamentali per il
                                               di tipo relazionale di difficile gestione.    lavoro dei medici, in particolare nel
                                                                                             settore dell’oculistica?
                                               Qual è il decorso post operatorio?
                                                                                             La tecnologia è senza dubbio di grande
                                               I controlli sono regolari e a circa 9 mesi aiuto. Non risolve tutti i problemi, ma
                                               dall’intervento tutto procede regolar- migliora decisamente la chirurgia. L’O-
La particolarità di queste patologie e le      mente. Il bambino gestisce bene la lente spedale Bambino Gesù è l’unica struttura
dimensioni ovviamente ridotte del “cam-        a contatto che va indossata in maniera pediatrica al mondo dotata di un laser a
po operatorio”, rendono indispensabile         stabile, ha recuperato una minima capa- femtosecondi, la frontiera più avanza-
una certa consuetudine con questo tipo         cità visiva e ha risolto tutti i problemi di ta nel campo della chirurgia corneale.
di casistica.                                  rapporto con gli altri bambini.               Grazie anche a particolari tecniche chi-
                                                                                             rurgiche che abbiamo messo a punto, la
In quali casi si può ipotizzare il ricorso     Parliamo del trapianto di cornea, per possibilità di utilizzare questo strumento
al trapianto di cornea artificiale?            il quale la vostra struttura è centro di migliora i nostri risultati, specialmente
                                               riferimento a livello internazionale: nella chirurgia lamellare.
Il trapianto di cornea artificiale è indi-     quanti interventi vengono eseguiti e
cato dopo più interventi di trapianto          con quale percentuale di successo?
effettuati senza successo o in presenza
di patologie gravi della superficie oculare,   Negli ultimi 5 anni circa l’ospedale
specialmente in presenza di danni suc-         Bambino Gesù è diventato centro di rife-
cessivi ad ustione della cornea stessa.        rimento nazionale ed internazionale nel

                                                                                                                                          13
DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie

                            Crescere…in salute
          Il 40% dei decessi per tumore è causato da fattori di rischio potenzialmente modificabili. La
        campagna “Non fare autogol” utilizza il linguaggio universale dello sport per veicolare ai ragazzi
                                     importanti valori e messaggi di salute.
                          Intervista a Carmine Pinto, Presidente nazionale AIOM,
                                  Associazione Italiana di Oncologia Medica
     non fare autogol

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DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie

Come si concretizza la campagna Non             del calcio in particolare, per veicolare i     (www.facebook.com/NonfareAutogol) e
fare autogol?                                   messaggi di salute. Al fianco dell’AIOM si     un profilo twitter (http://twitter.com/
                                                sono schierati la Presidenza del Consiglio     NonFareAutogol). Sul sito è inoltre stato
“Non fare autogol” è l’iniziativa promos-       dei Ministri, il CONI, la FIGC (Federazione    attivato il “Quiz della salute”: gli studen-
sa dall’Associazione Italiana di Oncologia      Italiana Giuoco Calcio) e il MIUR (Ministero   ti di tutta Italia possono rispondere a 21
Medica (AIOM) per la formazione e la            dell’Istruzione Università e Ricerca).         domande per saperne di più sui fattori di
sensibilizzazione degli adolescenti italia-     L’iniziativa ha preso il via durante la sta-   rischio per la loro salute.
ni rispetto ai principali fattori di rischio    gione sportiva 2010-2011. Gli straordinari
oncologico. Per rendere più incisivo il         numeri delle prime quattro edizioni han-       Qual è la risposta dei ragazzi?
messaggio sono stati coinvolti grandi cal-      no convinto AIOM a riproporre il proget-
ciatori di serie A che, al fianco degli onco-   to anche per questa stagione: la quinta edi-   Siamo giunti alla quinta edizione del pro-
logi, incontrano direttamente nelle scuo-       zione coinvolge tutte le squadre di Serie A    getto. Sono migliaia gli studenti finora
le superiori italiane gli adolescenti per un    per un totale di 20 tappe in 15 città. Per     coinvolti e ogni giorno riceviamo riscon-
progetto nazionale itinerante di educazione     massimizzare la ricaduta educazionale          tri positivi dalle scuole che già hanno par-
a corretti stili di vita. Il progetto utiliz-   sono stati attivati un sito internet (www.     tecipato all’iniziativa o che si candidano
za il linguaggio universale dello sport,        nonfareautogol.it), una pagina facebook        per ospitare i futuri incontri.

                                                                                                                                              15
DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie

     Un livello di interesse elevatissimo, come
     dimostra anche la partecipazione sui so-
     cial network legati al progetto.                                                    Crescere in salute
     Perché vi è l’esigenza di portare avanti
     una azione specifica di sensibilizzazione
     sui fattori di rischio oncologico rivolta
     agli adolescenti?

     Circa il 40% dei tumori è potenzialmente
     evitabile seguendo uno stile di vita cor-
     retto. E la prevenzione, vera arma vincen-
     te per sconfiggere il cancro, passa sem-
     pre di più dai giovani. Preoccupano però
     i dati sulla diffusione del fumo di sigaret-
     ta, in crescita soprattutto fra le ragazze.
     Nella fascia di età compresa tra i 15 e i 24
     anni, circa il 20% dei ragazzi e il 16% delle
     femmine fumano, per un totale di qua-
     si 1 milione e 100mila giovani. In 3 casi
     su 4 si inizia a fumare proprio tra i 15 e
     i 17 anni. Otto giovani su 10 accendono la
     prima sigaretta perché influenzati dagli
     amici e dai compagni di scuola. E l’età di
     approccio al fumo si sta pericolosamente
     abbassando. Le bionde rappresentano la              Quali sono i fattori di rischio che ca-        a questi temi. Come è possibile parlare
     causa principale del tumore del polmone,            ratterizzano lo stile di vita degli ado-       in modo efficace agli adolescenti di ri-
     che nel 2014 nel nostro Paese ha fatto re-          lescenti?                                      schio oncologico, salute e prevenzione?
     gistrare 40.000 nuove diagnosi. I numeri
     dei fumatori di oggi si riflettono nei pa-          In ogni tappa di “Non fare autogol” ven-       L’informazione è la prima arma per com-
     zienti colpiti da cancro al polmone fra 20          gono approfonditi i principali fattori         battere i tumori. Ecco perché con il pro-
     anni. Se riuscissimo ad eliminare il vizio          di rischio oncologico: fumo, alcol, dieta      getto “Non fare autogol” abbiamo scelto
     del fumo dagli 11,3 milioni di italiani, il         scorretta, sedentarietà, sesso non protet-     testimonial d’eccezione, i calciatori della
     tumore polmonare diventerebbe una                   to, esposizione eccessiva al sole, uso delle   serie A, per raggiungere i giovani e for-
     malattia rara. Un’altra tendenza diffusa            lampade abbronzanti, sostanze dopan-           nire loro le regole fondamentali della
     fra gli adolescenti, ma molto pericolosa,           ti. Fra i ragazzi la conoscenza di questi      prevenzione. E le abbiamo sintetizzate
     è quella del binge drinking, bevute compul-         fattori è molto scarsa. Pochissimi sanno       in una pubblicazione che utilizza un lin-
     sive soprattutto nei weekend: più del 15%           che oltre il 30% dei tumori è direttamen-      guaggio semplice e diretto. L’opuscolo,
     dei ragazzi si comporta in questo modo.             te collegato ad una dieta scorretta e che      distribuito nel corso di ogni tappa, ren-
     Bastano poco più di tre bicchieri di una be-        esiste una forte relazione, ad esempio,        de concreto il connubio fra medicina e
     vanda alcolica al giorno per aumentare di           tra alcol e cancro. Secondo i sondaggi         sport: è questa la strada da seguire per
     due o tre volte il rischio di tumori rispetto       raccolti dalla nostra Associazione fra gli     sensibilizzare i più giovani.
     ai non bevitori. In Italia inoltre si registra il   studenti delle scuole superiori nel 2011, il
     record europeo di bambini/adolescenti in            71% non ha mai ricevuto informazioni in        Parliamo di oncologia medica in Italia:
     sovrappeso (36%) e obesi (10-15%).                  proposito, solo il 17% ne ha parlato in fa-    quali sono i punti di forza e di debolez-
     Si calcola che vi siano più di 1 milione di         miglia, appena il 12% a scuola. Le conse-      za dal punto di vista clinico, sperimen-
     bimbi tra i 6 e gli 11 anni in sovrappeso o         guenze sono una forte ignoranza sui peri-      tale e socio-assistenziale?
     obesi, con notevoli differenze tra le Regio-        coli causati dal fumo e dall’alcol (un terzo
     ni. E sono 22 milioni gli italiani che non          non crede abbiano legami con i tumori) e       Il nostro sistema di cura è uno dei più ef-
     praticano sport, circa il 28% della popo-           dalla sedentarietà (il 43% la sottovaluta).    ficienti al mondo, infatti i pazienti onco-
     lazione. È importante che i ragazzi com-            Vogliamo spiegare ai giovani quali sono i      logici italiani vivono più a lungo rispetto
     prendano l’importanza del movimento,                fattori di rischio e convincerli che non è     alla media europea. Va sottolineato che
     anche se non praticato a livello agonisti-          mai troppo presto per iniziare a seguire       l’Italia investe meno risorse in salute ri-
     co. Chi svolge attività fisica ha il 30% di         un corretto stile di vita.                     spetto ad altri Paesi, ma ottiene risultati
     probabilità in meno di contrarre malattie                                                          migliori. Perché il nostro sistema, basato
     anche gravi rispetto a chi ha uno stile di          Tuttavia, a quell’età ci si sente invin-       sul principio di universalità, è efficiente,
     vita sedentario.                                    cibili e non si presta molta attenzione        grazie all’uso appropriato delle terapie, a

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DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie

                                                                                                    Il Prof. Carmine Pinto durante la tappa di
                                                                                                                 Non Fare Autogol a Bologna

servizi territoriali diffusi e alle eccellen-   761, nel 2013 l’AIFA ne ha autorizzate
ze ospedaliere. Ma tagli lineari, lunghe        583, 204 relative ai tumori.
liste d’attesa e scarso sostegno alla ri-       Una diminuzione sostanziale è stata
cerca rischiano di compromettere la             quella degli studi indipendenti, calati
qualità dell’assistenza. Inoltre, i pro-        dal 41,8% (318) del 2009 al 23,8% (139)
grammi di prevenzione oncologica nel            del 2013. In Italia è assente il sostegno
nostro Paese sono troppo pochi e han-           finanziario pubblico ai gruppi coopera-
no spesso un ruolo marginale, anche se          tivi di ricerca clinica in modo che pos-
si traducono nel lungo termine in mi-           sano mantenere un’infrastruttura orga-
lioni di vite salvate. Vanno realizzate         nizzativa necessaria per svolgere la loro                  Il calciatore Alessandro Diamanti,
quanto prima le reti oncologiche regio-         attività.                                                          testimonial della campagna
nali, essenziali per risparmiare risorse,
garantire alti standard qualitativi su          Qual è il ruolo dell’Associazione Ita-
tutto il territorio e realizzare percorsi       liana Oncologia Medica in questo qua-
assistenziali uniformi. Finora ha visto         dro?
la luce solo il 5% dei progetti iniziali.
                                                Siamo in grado di produrre strumenti e
Cancro e ricerca: l’Italia come si              documenti che possono essere utilizza-
pone a livello internazionale?                  ti per un’efficace interlocuzione sia sui
                                                tavoli nazionali (in particolare con il Mi-
La ricerca oncologica italiana è tra le         nistero della Salute e con l’AIFA) che su
migliori e più produttive nel mondo in-         quelli regionali, dove sempre più si gio-
dustrializzato.                                 ca la partita della sanità.
Ma le regole del sistema Italia inges-          Noi abbiamo fatto la nostra parte e con-
sano i ricercatori, provocano ritardi           tinuiamo a farla, fornendo una serie di
nell’approvazione degli studi, ostacola-        strumenti epidemiologici (I numeri del
no l’arrivo di nuove molecole e la colla-       cancro in Italia), organizzativi (Il Libro
borazione con l’industria del farmaco e         Bianco dell’oncologia) e di appropria-
favoriscono la fuga di cervelli.                tezza (Linee guida), indispensabili per
In cinque anni si è registrato un calo          impostare azioni di politica sanitaria e
preoccupante del numero complessivo             di prevenzione.
delle sperimentazioni: nel 2009 erano

                                                                                                                                                 17
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                                  PRIMI AL MONDO
              Al Policlinico di Monza s’è scritto un pezzo di storia della chirurgia ortopedica.
                       Portato a termine un intervento innovativo a livello mondiale:
                                  il primo trapianto di ginocchio al mondo.
                              A cura di Alessandro Cagliani - Policlinico di Monza

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DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie

Rx post operatoria

                     “Trattasi del primo trapianto completo di     legamenti alari, tendine quadricipitale,
                     articolazione funzionante di ginocchio -      nonchè parte di femore e tibia.
                     spiega il Dott. Brocchetta - non esistono     “Per l’innesto nella sezione di femore
                     in letteratura precedenti documentati         e tibia ho utilizzato due frammenti di
                     per cui credo di poter affermare che è il     perone inseriti “ad incastro” nel dotto
                     primo intervento di questo tipo al mon-       midollare delle ossa della paziente e del
                     do”.                                          moncone proveniente dal donatore - pro-
                     È emozionato il Dott. Brocchetta mentre       segue il Dott. Brocchetta - questo per ga-
                     racconta le diverse fasi dell’operazione.     rantire una sintesi basata esclusivamente
                     “È da molti anni che stavo lavorando a        su materiale osseo naturale, senza quindi
                     questo intervento e in particolare per        ricorrere a elementi protesici artificiali.”
                     questa paziente (G.P. donna di 37 anni).      Il momento cruciale dell’intervento, che
                     Dal mese di giugno ero in contatto con la     rappresenta il cosiddetto punto di non ri-
                     banca dell’osso per poter ricevere la par-    torno verso l’impianto dell’articolazione
                     te anatomica da trapiantare. Il ginocchio     del donatore, è quello in cui l’Équipe del
                     è pervenuto da una donatrice di 41 anni       Dott. Brocchetta ha prelevato dalla pa-
                     all’inizio del mese di novembre.”             ziente, tramite osteotomia, l’intera pro-
                     La paziente, che in precedenza aveva su-      tesi di ginocchio con le parti di femore e
                     bito diversi interventi di impianto di pro-   tibia su cui la protesi era innestata.
                     tesi, non poteva più sopportare alcun im-     “A quel punto - continua il Dott. Broc-
                     pianto protesico dato lo scollamento dei      chetta - ci trovavamo di fronte ai soli
                     precedenti, causato dal fatto che femore      monconi di femore e tibia. In mezzo non
                     e tibia non erano più nelle condizioni per    c’era nulla. Abbiamo quindi innestato su
                     poter fare perno e portare a compimento       tibia e femore le ulteriori parti di osso
                     una sintesi ossea sufficiente a vincolare     del donatore con l’intera articolazione.
                     la protesi stessa.                            Si è proceduto alla limatura delle ossa del
                     “La scelta a quel punto - continua il         donatore per renderle omogenee a quelle
                     Dott. Brocchetta - era tra l’immobiliz-       della paziente e quindi, una volta inseriti
                     zazione dell’articolazione, tramite ar-       i cilindri costituiti da frammenti di pero-
                     trodesi, oppure procedere con qualcosa        ne nei dotti midollari delle ossa della pa-
                     di innovativo”.                               ziente e del donatore, abbiamo verificato
                     E qualcosa di innovativo effettivamente       la funzionalità del ginocchio procedendo
                     è stato. L’operazione ha visto l’impian-      con dei piegamenti dell’articolazione. Ve-
                     to dell’intera articolazione con tendine      rificata la funzionalità dell’articolazione
                     rotuleo, menisco mediale e laterale, le-      si è proceduto con la sutura”. La paziente
                     gamenti crociati, collaterale mediale,        è ad oggi ancora ricoverata presso l’unità
                     collaterale laterale, rotula con relativi     Operativa di Ortopedia del Policlinico di

                                                                                                                  19
DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie

     Monza. “Il 23 dicembre scorso alla pa-         merito e organizzando occasioni di mee-
     ziente è stato applicato un gesso fun-         ting di carattere scientifico.
     zionale che le ha permesso di iniziare a       “La medicina è una scienza aperta al
     camminare con l’ausilio delle stampelle        contributo di tutti – conclude il Dott.
     – spiega ancora il Dott. Brocchetta – la ri-   Brocchetta – e lo sforzo di un singolo
     abilitazione prosegue bene già con primi       non può rappresentare il termine di un
     movimenti autonomi del ginocchio.              procedimento, bensì l’inizio di una nuo-
     Il percorso è ancora lungo, ma per ora         va sfida.
     posso dire che procede tutto al di sopra       E per cogliere le sfide occorre condivi-
     delle più ottimistiche previsioni. In real-    sione e confronto.”
     tà la paziente potrebbe anche andare a         “Vorrei ringraziare l’equipe con cui ho
     casa – afferma il Dott. Brocchetta – ma ci     portato a termine l’intervento e segna-
     sentiamo più tranquilli a tenerla qui per      tamente il Dott. Saverio Antonelli, aiu-
     seguire passo dopo passo la convalescen-       to secondo operatore; il Dott. Lorenzo
     za. Ricordo infatti che non esiste casistica   Panico, aiuto ortopedico di reparto; Ga-
     su questo tipo di intervento e per questo      briella Giardi, strumentista; la Dott.ssa
     il tutto va monitorato con estrema scru-       Anna Moruzzi, anestesista; Angela Iaco-
     polosità”.                                     no, Daniele Sestito e Antonella Bruno,
     Il Dott. Domenico Brocchetta ha intenzio-      gli assistenti di sala; Cristina Erba per il
     ne di condividere con la comunità scien-       coordinamento infermieristico e la Dott.ssa
     tifica e con i colleghi ortopedici la novità   Maristella Farè della Banca dell’osso di
     effettuando pubblicazioni scientifiche in      Milano”.

          Al Policlinico di Monza s’è scritto un pezzo di storia

                                                                                                   Rx pre operatoria

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Il Dott. Domenico Siro Brocchetta, Primario della divisione di Chirurgia protesica
                                     di anca e ginocchio del Policlinico di Monza

   Policlinico di Monza

                                                                                     21
DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie

             INTERVENTO DA APPLAUSO
                Una resezione così importante, utilizzando un impianto di protesi artificiale,
                non era mai stata eseguita. Così, si è salvata la vita ad un ragazzo di 18 anni
                      inoperabile alla diagnosi. Che ora ha un emi bacino tutto nuovo.
             Intervista a Raimondo Piana, Responsabile Chirurgia Oncologica Ortopedica,
                                          Città della Salute, Torino
 INNOVAZIONE

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DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie

Il Presidio Ospedaliero CTO/Maria Ade-         un intervento che ha attirato l’attenzione       dell’ospedale Regina Margherita. Nel
laide è un tassello della Città della Salute   a livello nazionale e internazionale: il tra-    frattempo i chirurghi ortopedici dell’o-
di Torino. Ha competenze di alta specia-       pianto di bacino (ma capiremo dalle paro-        spedale Cto avevano fatto costruire in
lizzazione nei campi della Chirurgia Orto-     le del chirurgo che la parola trapianto non      USA un emibacino in titanio con rivesti-
pedica e Traumatologica, della Chirurgia       è proprio corretta). Colpisce che sia stato      menti in tantalio, materiale che si integra
Plastica, della Neurochirurgia, della Neu-     eseguito su un paziente di soli 18 anni,         con le ossa umane, con misure perfette
rourologia e della Medicina del Lavoro. È      che riguardi una parte anatomica così am-        prese da un calco ricavato dalla Tac del
inoltre Trauma Center regionale di riferi-     pia, che il pezzo in questione sia artificia-    paziente. Durante un intervento durato
mento per il politrauma, la traumatologia      le. Proviamo stupore, noi che non siamo          circa 12 ore, sono stati rimossi dal dottor
vertebrale, i Grandi Ustionati e la Micro-     addetti ai lavori, di fronte a tanto: bravura,   Piana l’emibacino destro e l’anca colpiti
chirurgia. Ospita la Banca della Cute e la     competenza, capacità di trovare soluzioni        dall’osteosarcoma e successivamente so-
Banca dei Tessuti Muscolo-scheletrici. È       a problemi gravi, molto gravi. Il paziente,      stituiti e ricostruiti con la protesi in tita-
sede dell’Unità Spinale Unipolare, centro      appena diciottenne della provincia di To-        nio e tantalio dal professor Alessandro
di riferimento per la cura e la riabilita-     rino, era affetto da circa un anno da osteo-     Massè (Direttore Clinica universitaria or-
zione dei pazienti mielolesi e delle pato-     sarcoma del bacino. Inoperabile, ma aveva        topedica CTO). La parte anestesiologica è
logie cronico-degenerative dell’apparato       risposto bene a ben 16 cicli di chemiote-        stata seguita dal dottor Maurizio Berardi-
osteoarticolare. Presso questo centro di       rapia nel reparto di Oncoematologia,             no (Direttore di Anestesia e Rianimazio-
eccellenza è stato eseguito recentemente       diretto dalla dottoressa Franca Fagioli          ne del CTO).

                                                                                                                                                 23
DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie

     Dott. Piana, è vero che si è trattato del     prolungata oltre i cicli normali la malattia     Il tumore è stato tolto. Naturalmente non
     primo intervento al mondo?                    ha avuto una riduzione tale da renderlo          possiamo sapere se una cellula è partita
                                                   operabile. Dai vari interventi eseguiti per i    ed è arrivata ai polmoni. Questo lo sapre-
     Interventi di questo tipo con ossa da ban-    reimpianti, ad esempio per le protesi d’an-      mo solo con i controlli ai quali sarà co-
     ca, quindi ossa di donatori, sono già stati   ca, abbiamo visto che il tantalio ha un’ot-      stantemente sottoposto.
     eseguiti in più centri in Europa e l’Italia   tima integrazione con l’osso e si è quindi
     è uno dei maggiori poli di riferimento,       deciso di utilizzarlo anche in una resezione     Quanto è stato importante il lavoro di
     nella figura del Professor Capanna e del      così importante, nella speranza che potesse      equipe?
     Rizzoli di Bologna. La novità e l’esclusi-    integrarsi con l’osso del ragazzo. Abbiamo
                                                                                                    Questi risultati non si possono ottenere
     vità del nostro intervento sta nell’aver      fatto costruire l’emi bacino artificiale negli
                                                                                                    senza un impegno multidisciplinare che
     fatto una resezione così importante uti-      Stati Uniti, unico Paese che ha la licenza
                                                                                                    in questo caso è stato messo a segno nel
     lizzando questa lega in titanio rivestito     per il tantalio. Tengo a precisare che in re-
                                                                                                    seguire il paziente step by step, nello
     in tantalio nei punti di contatto osseo e     altà più che di trapianto, che prevede la so-
                                                                                                    studiare la ricostruzione sulle sue Tac,
     nei punti di reinserzione tendinea.           stituzione di un organo o di un tessuto con
                                                                                                    nella perfetta sincronizzazione tra i chi-
                                                   un altro prelevato da donatore, sarebbe più
     Il ragazzo era affetto da un tumore al-                                                        rurghi, gli anestesisti e tutti gli operato-
                                                   corretto parlare di resezione con impianto
     tamente maligno.                                                                               ri della Città della Salute.
                                                   di protesi custom made.

     Si, il ragazzo aveva un ostesarcoma osto-     Qual è stato l’esito dell’intervento?
     blastico di quarto grado che alla diagnosi
     era inoperabile. Grazie alla chemioterapia    L’esito è positivo, il ragazzo sta bene.

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DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie

     Tre domande al Prof. Giuseppe Massazza, Di-                  della Salute e della Scienza amplifica e potenzia
     rettore del Dipartimento di Ortopedia, Trau-                 ulteriormente tali caratteristiche.
     matologia e Riabilitazione, Città della Salute,
                                                                  Quali importanti interventi sono stati fino ad
     Torino.
                                                                  oggi eseguiti?
     Prof. Massazza, quali sono i punti di forza del
                                                                  Come è facilmente comprensibile l’eccezionalità
     CTO di Torino?
                                                                  non è la normalità, ma per fare interventi ec-
     La multidisciplinarità e l'alta professionalità, sia         cezionali si devono fare ogni giorno interventi
     individuale che di gruppo, sono la base dei punti            complessi. Ogni mese, nei vari ambiti citati, ven-
     di forza del CTO di Torino; questo si concretizza            gono eseguiti interventi ad alta complessità che
     nella possibilità di avere a disposizione medici e           potrebbero singolarmente raccontare storie di
     infermieri molto competenti in ambito ortopedi-              pazienti e di chirurghi degni di nota: dal tratta-
     co traumatologico, supportati da specialisti in al-          mento dei politraumatizzati ai reimpianti di arti
     tre discipline come chirurghi plastici, anestesisti,         con lesioni complesse, dai pazienti oncologico-
     chirurghi generali, neurochirurghi, radiologi, me-           pediatrici ai reimpianti protesici.
     dici internisti, medici oncologi e fisiatri, che sup-
     portano, integrano e completano il team. Inoltre,            Si è parlato tanto dell’impianto di bacino: ma
     da sempre, la presenza delle sub-specialità (chi-            in realtà è l’ennesima prova dell’eccellenza
     rurgia vertebrale, chirurgia oncologica, chirurgia           del CTO. È così?
     della mano-microchirurgia, chirurgia pediatrica,             Su questo argomento vorrei solo sottolineare il
     chirurgia delle infezioni ossee, chirurgia del ba-           grande lavoro che ha reso operabile il ragazzo.
     cino complesso) hanno caratterizzato le attività             Qui si deve porre attenzione a tutto il team on-
     ortopediche traumatologiche del CTO, facendolo               cologico del Regina Margherita, che ha segui-
     diventare centro di riferimento regionale e di ec-           to e seguirà l’evoluzione di un paziente molto
     cellenza nazionale per tali patologie. La presenza           complesso, all’attività di eccellenza del servizio
     universitaria ha contribuito da sempre all’eccel-            di anestesiologia, e non ultimo alla fase riabili-
     lenza nei vari campi, grazie alla ricerca scientifica        tativa, che è iniziata nei primi giorni dopo l’in-
     e alla didattica nei vari settori, sia ortopedici che        tervento, seguendo il paziente a domicilio grazie
     riabilitativi. La presa in carico del paziente com-          all’attivazione dei servizi territoriali, e che pro-
     plesso che inizia da una diagnosi accurata, passa            seguirà in ambito ospedaliero nella fase più com-
     attraverso un trattamento chirurgico multidisci-             plessa. Grazie a questo paziente abbiamo rivisto
     plinare e si completa nella presa in carico riabilita-       i nostri protocolli operativi, per meglio attivarci
     tivo a qualunque livello (pazienti medullolesi, ce-          nei casi così complessi. Infatti, abbiamo previsto
     rebrolesi e pazienti che necessitano di trattamenti          un protocollo del tutto nuovo per quanto riguar-
     complessi riabilitativi in regime ambulatoriale)             da l’oncologia ortopedica ricostruttiva e riabili-
     completa il quadro del CTO di Torino. Oggi l’in-             tativa, inserendo di fatto la riabilitazione in tutte
     tegrazione del CTO nell’ambito dell’A.O.U. Città             le fasi di presa in carico del paziente.

                       Durante un intervento durato circa 12 ore, sono stati rimossi dal dottor Raimondo Piana (responsabile
                             Chirurgia oncologica ortopedica del CTO) l’emibacino destro e l’anca colpiti dall’osteosarcoma
                   e successivamente sostituiti e ricostruiti con la protesi in titanio e tantalio dal professor Alessandro Massè
                                                                              (Direttore Clinica universitaria ortopedica CTO).

L’intervento è stato un esempio di collaborazione e di lavoro di equipe
da parte di tutta la Città della Salute.

                                                                                                                                    25
DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie

                   Migliorare, crescere:
                 in una parola, innovare
       La nuova edizione del Premio Sapio è dedicata all’innovazione: alcune novità e diverse
       occasioni preziose per valorizzare il cambiamento, la possibilità di raggiungere sempre
        nuovi traguardi in settori fondamentali della nostra vita e di quella del nostro Paese.
                                       A cura della Redazione

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DA 42 N. 1 2015 // Ricerca, salute e biotecnologie

Innovazione: la Treccani ci dice che è l’at-   dedicato al concetto di smart city, la
to, l’opera di innovare, cioè di introdurre    città intelligente fondata su uno sviluppo
nuovi sistemi, nuovi ordinamenti, nuovi        economico sostenibile e un’alta qualità
metodi di produzione; è ogni novità, mu-       della vita, su una gestione sapiente delle
tamento, trasformazione che modifichi          risorse naturali e su un autentico coin-
radicalmente o provochi comunque un            volgimento dei cittadini: alimentazione,
efficace svecchiamento in un ordina-           economia, mobilità, ambiente, persone,
mento politico o sociale, in un metodo di      vita, governance, tutto ciò è destinato a
produzione, in una tecnica, ecc.: un’inno-     diventare intelligente cioè dotato dell’at-
vazione felice, ricca di conseguenze e di      titudine a comprendere le cose nel loro
risultati. Proporre, progettare, tentare       profondo e nel loro contesto, a scegliere
innovazioni.                                   nel modo migliore in base alle situazioni
Qualcosa di positivo, sempre. Perché pre-      e di modificare la situazione stessa quan-
suppone l’andare avanti, il non fermarsi       do questa presenta ostacoli all’adatta-
a ciò che già sappiamo e già conosciamo.       mento.
Il Premio Sapio riparte da qui: dall’idea di   Anche in questo caso, non stiamo parlan-
dare un peso forte a tutto ciò che ci pro-     do di utopia, ma di un processo avviato,
ietta verso il futuro, ma non uno qualun-      che si sta sviluppando concretamente, ma
que. Un futuro fatto di qualità, sostenibi-    che deve essere sostenuto e promosso.
lità, tecnologia al servizio delle persone e   La giornata finale della nuova edizione
dell’ambiente.                                 del Premio Sapio sarà invece dedica-
È qualcosa di vero, concreto, già in movi-     ta alla ricerca al femminile: un evento
mento: ma è necessario dargli visibilità,      incentrato sulle ricercatrici e sull’inno-
permettergli di avere un impatto signifi-      vazione che esse hanno permesso di rag-
cativo sulla nostra vita, di emergere, di-     giungere, per premiare e valorizzare figure
lagare.                                        femminili di grande spessore scientifico.
La nuova edizione prevede due impor-           Le sezioni del Premio sono quattro, con
tanti Giornate di studio.                      apertura ai giovanissimi e al tema della
Innanzitutto, si parlerà di biotecno-          sicurezza nella bioconservazione: il Pre-
logie grazie ad un incontro incentrato         mio Junior, destinato a un giovane che
sull’evoluzione degli strumenti a dispo-       si distingue per attività di studio, ricerca,
sizione della ricerca genetica e sulla ge-     impegno nel raggiungere i propri obiet-
stione dei dati clinici; ricercatori e lumi-   tivi, nel nostro Paese; il Premio Innova-
nari italiani faranno il punto sui traguardi   zione riservato a ricercatori che studiano
raggiunti e su quelli che richiedono ancora    nuove tecnologie, in ogni ambito, indu-
l’impegno congiunto di tutta la comunità       striale, ambientale ma anche sanitario
scientifica.                                   e sociale; il Premio Ricerca, per stu-
Il secondo appuntamento sarà invece            diosi di tutti gli ambiti, dall’industria

                                                                                               27
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     alla sanità; il Premio Sicurezza che           del Premio Sapio: un esempio di co-             debba essere: per essere un modello vir-
     in questa edizione verrà assegnato ad una      stanza, non c’è che dire.                       tuoso da seguire e da imitare, per accom-
     ricerca nell’ambito della crioconservazio-                                                     pagnare i processi di crescita, per soste-
     ne e delle biotecnologie.                      Questo premio è giunto alla XV edizione         nere la ricerca e sviluppo, per aggregare
     Insomma, tante novità per dare a questo        ed è per noi un motivo di grande soddisfa-      impresa, ricercatori, università, asso-
     evento scientifico un respiro sempre più       zione. Dopo tanto impegno e tanti investi-      ciazioni e media e per contribuire a fare
     ampio, per metterlo a disposizione del-        menti, la nostra intenzione e convinzione       parte di quella importante piattaforma
     la ricerca e dell’innovazione e far sì che     è di continuare questa bellissima impresa       di rilancio di tutto ciò che è innovativo,
     possa essere una opportunità di crescita       del premio cercando di rinnovarlo ad ogni       aiutando la comunità scientifica.
     per tante idee, esperienze, progetti, per il   nuova edizione per renderlo sempre attua-       Il nostro entusiasmo e la nostra energia
     miglioramento del nostro Paese.                le e adeguato al contesto economico. Il Pa-     per promuovere il Premio Sapio sono
                                                    ese sta tentando di uscire dalla lunga crisi    quelle della prima edizione del 1999.
     Qualche domanda ad Alberto Dossi,              approfittando di un grande spiraglio di ri-
     Maurizio Colombo e Mario Paterlini,            presa a livello globale e macroeconomico.       Dott. Colombo, una delle novità di
     Presidente, Vice Presidente e AD del           In questo contesto l’innovazione farà la        quest’anno è l’istituzione del Premio
     Gruppo Sapio.                                  vera differenza per alzare il livello di com-   Sicurezza, con una attenzione par-
                                                    petizione delle aziende italiane nel mondo.     ticolare verso la crioconservazione:
     Dott. Dossi, parte una nuova edizione          E allora io credo che il Premio Sapio ci        perché questa scelta?
smart cit y

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