APRILE 2022 N 4 MAGAZINE - FOSSATI SERRAMENTI. VIVERE GLI SPAZI IN MANIERA COMPLETAMENTE NUOVA
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
MAGAZINE N°4 APRILE 2022 PERIODICO DI INFORMAZIONE COPIA GRATUITA DISTRIBUITA PRESSO I PUNTI VENDITA PARTNER FOSSATI E RIVENDITORI FOSSATI SERRAMENTI. VIVERE GLI SPAZI IN MANIERA COMPLETAMENTE NUOVA
APRILE 2022 Benvenuti in Fossati IL DESIGN CREA CULTURA. LA CULTURA MODELLA I VALORI. I VALORI DETERMINANO IL FUTURO. ROBERT L. PETERS G li ultimi mesi, per chi in Italia ha con cautela, monitorando l’andamento della programmato o addirittura iniziato situazione settimana dopo settimana. una ristrutturazione, sono stati Mentre per noi di Fossati le cose sono andate abbastanza strani. Il Governo infatti diversamente. Avevamo investito perché la ha stabilizzato per i prossimi anni tutte le forme produzione crescesse già prima degli incentivi di incentivo, compreso il famoso 110%, ma statali e ora abbiamo un secondo stabilimento allo stesso tempo ha reso molto più difficile dedicato al PVC, attivo a pieno regime da praticare lo sconto in fattura e la cessione settembre 2021. Mentre anche il numero dei del credito. Sono meccanismi importanti: rivenditori su territorio nazionale continua ad permettono infatti di migliorare il proprio aumentare. ambiente e la propria qualità di vita a molti più Se questo accade, è perché ci sforziamo di cittadini. Senza di essi, solo coloro che hanno credere nella qualità, nella puntualità e nella maggiore disponibilità economica possono serietà. Viviamo in tempi molto complessi: ci pensare di avviare un cantiere. sentiamo in dovere di rappresentare un punto Questo, tra gli operatori del settore, è stato un di riferimento. Senza dimenticare la ricerca, in forte motivo di apprensione. Anche perché, modo da fare un prodotto sempre più nostro. come noto, c’è stata carenza di materie prime E sempre più bello. Per questo il quarto numero Giovanni Fossati Amministratore Unico di e i costi energetici sono aumentati. Così sono del magazine è dedicato al design. Fossati Serramenti tante le aziende che hanno deciso di procedere Buona lettura. Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 | 1
MAGAZINE N°4 Cover Story APRILE 2022 Fossati Magazine è la rivista periodica ufficiale di Fossati Serramenti SRL Pubblicato nell’Aprile 2022 da: Tecnostampa La luce, per L’autore Contributors Direttore responsabile: Nicola Gherardi Coordinamento: Davide Scicolone Davide Groppi Editor in chief: Gabriele Dadati Davide Groppi, è Progetto e realizzazione: Likecube una meravigliosa “Noi raccontiamo con la luce”. Iscrizione al Registro dei Periodici Tribunale di Ancona n° 3/2020 occasione per sedurre ed Come lettere di un Hanno scritto per Fossati Magazine. emozionare. alfabeto, le lampade di Davide Groppi scrivono Dalla fine degli anagrammi, parole e, infine, racconti. anni Ottanta, Il risultato è un dialogo partendo da un continuo tra luce diretta, piccolissimo indiretta e diffusa, che suggerisce la capienza laboratorio nel degli spazi, sottolinea i centro storico percorsi, evidenzia i luoghi d’incontro. di Piacenza, Ogni situazione ha bisogno inventa e produce di una luce diversa, non Gabriele Dadati Flavio Arensi Martina Liverani lampade con esiste la luce perfetta Scrittore Art curator Scrittrice e giornalista per tutte le occasioni. il marchio È necessaria una luce Il suo ultimo romanzo è La modella di Klimt, Ha progettato esposizioni dedicate a mostri Nel 2013 ha fondato Dispensa Magazine, sartoriale, cucita su misura edito con successo di critica e di pubblico sacri del passato, come Auguste Rodin, che dirige. Il suo ultimo libro è Atlante di omonimo. della nostra vita, dei nostri da Baldini+Castoldi. o del presente, come Mimmo Paladino. geograstronomia (Rizzoli, 2020). ambienti. www.davidegroppi.com TEATRO è il luogo dove rappresentiamo la nostra visione di verità e bellezza. Un luogo aperto ai professionisti che vogliono immergersi nel nostro mondo. Uno spazio concepito come un percorso attraverso le nostre estetiche e i nostri significati, dagli stati fondamentali della Luciano Galimberti Susanna Gualazzini Filippo Lezoli luce fino ai progetti in cui gioco e ironia sono l’anima del racconto. Design manager Art curator Giornalista Fondatore con Rolando Borsato dello Storica dell’arte e giornalista. Organizza e Scrive per il quotidiano Libertà. Autore di studio milanese Bigipiù, è presidente di gestisce la fitta programmazione di mostre, reportage dall’Italia e dall’estero, si interessa ADI Design Museum. conferenze ed eventi culturali di Biffi Arte a anche di arte e dintorni. Piacenza. Hanno condiviso le loro idee. Arianna Ulian Emilio Tremolada Davide Scicolone Carlo Scagnelli Pietro Casella Sound designer e scrittrice Fotografo Pubbliche relazioni e comunicazione Architetto Imprenditore Fossati Serramenti Già attiva presso Mario Cucinella La sua esperienza di collaborazione Professionista eclettico, i suoi progetti Fondatore e Presidente di Formec Biffi. Architects su ecologia sonora e nell’ambito con le aziende e l’editoria del settore Appassionato cultore del bello. Cerca la spaziano fra architettura, design e interior La vocazione all’innovazione anima la sua del Salone del mobile, è autrice del design-arredo è più che trentennale. qualità in tutto: nella giornata lavorativa design. È direttore artistico di Biffi Arte filosofia aziendale e ne fa un imprenditore romanzo La questione dei cavalli (Laurana, e nelle relazioni con gli altri, nelle buone e consulente aziendale per corporate illuminato, sempre attivo fra arte e 2020). letture e nella buona musica. identity. impresa. 2 | Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 | 3
6 68 80 Indice DESIGN DI INTERNI IL DESIGN ETTORE SOTTSASS TIPOGRAFICO AZIENDA 22 32 96 98 DESIGN LIGHT FOSSATI PER ELETTRONICO DESIGN LA CULTURA CASE HISTORY 42 50 112 120 DESIGN DEL UN MUSEO VETRO PER IL DESIGN SOUND DESIGN FOOD DESIGN 56 60 128 136 DISEGNARE SEMPRE, GIOCARE COLOR CAMERA DISEGNARE TUTTO CON I DESIGNER INSPIRATION CON VISTA 4 | Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 | 5
DESIGN INTERNI di ETTORE SOTTSASS 6 | Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 | 7
La libreria Carlton, disegnata da Ettore Sottsass nel 1981, ha forma vagamente antropomorfa, poiché richiama l’immagine di un uomo con le braccia sollevate e le gambe aperte, e può essere usata come libreria o anche come parete divisoria, date le sue significative dimensioni. FARE LA STORIA DEL DESIGN, MA ANCHE CATALOGO RAGIONATO SAPERLA DELL’ARCHIVIO 1922-1978 CSAC GUARDARE Il rapporto fra pensiero e immagine è una costante nel lavoro di Ettore Sottsass. Rapporto che emerge con evidenza dal DA FUORI suo archivio, creato e donato allo CSAC dell’Università di Parma nel 1979 per testimoniare la sua attività dal 1922 al 1978. Di questo archivio, una sorta di autobiografia comprensiva di quasi 14.000 piccoli fogli, tempere, schizzi, appunti e qualche rara fotografia, emerge uno spaccato dei momenti più significativi di collaborazione con l’industria e quindi l’avvio di una riflessione su una nuova idea di design negli anni Settanta. Vincitore per tre volte del di Gabriele Dadati Compasso d’Oro – il più S antico e il più importante ottsass nacque a Innsbruck il 14 settembre 1917. Il padre era un premio di settore al architetto trentino-tirolese, e si mondo – Ettore Sottsass chiamava Ettore proprio come lui, mentre la madre era l’austriaca Antonia rappresenta una figura Peintner. Diplomatosi al Liceo scientifico “Galileo Ferraris” di Torino, nella stessa città indimenticabile di si iscrisse al Politecnico, discutendo la tesi in architettura nel 1939. Aveva ventidue anni designer, amata in tutto il ed era pieno di energie, ma purtroppo aveva mondo. concluso gli studi in una data critica per l’Occidente: quella dello scoppio della Seconda A lui quindi Fossati guerra mondiale. Arruolatosi, partì e venne fatto prigioniero Magazine dedica oltreconfine. Solo nel 1947 poté finalmente rientrare in Italia, e in particolare a Milano, l’apertura di un numero dove avrebbe aderito al MAC-Movimento Arte che, un servizio dopo Concreta. Tra i primi incarichi professionali ci fu, negli anni Cinquanta, una collaborazione l’altro, ci porterà a con il padre in Sardegna. Un’impresa in cui mettere a punto progetti tra architettura scoprire i mille volti e urbanistica, soprattutto case popolari, quartieri realizzati con i fondi INA-Casa. Ne di una disciplina che avrebbe parlato in un’intervista rilasciata sembra trasversale a negli anni della maturità: “Erano tempi poveri in tutti i sensi. Povera la società italiana, tutte le altre. povera la società sarda, poveri i mezzi, povero tutto: il minimalismo non era uno stile, ma una condizione. 8 | Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 | 9
L’appartamento del designer Karl Lagerfeld a Monaco arredato con l’intera prima collezione di Sottsass e del gruppo Memphis. I pezzi erano caratterizzati da forme assurde e irrazionali, giustapposizione di colori primari e accesi e un mix di pattern audaci. 1981 – Lampada da terra Malgrado tutta questa povertà abbiamo Treetops per Memphis, tentato comunque con mio padre di salvare Ettore Sottsass. nell’architettura quel tanto di possibile aderenza a quella vita della cultura agricola che aveva trovato, sembra, un certo equilibrio tra desideri e possibilità… Forse con mio padre immaginavamo un luogo per una vita un po’ più poetica di come è diventata la vita contemporanea, la vita del cosiddetto benessere”. Fu anche l’occasione, per Sottsass junior, di veder lavorare Sottsass senior in grande: “Con la mano destra mio padre disegnò sulla carta innumerevoli righe, angoli, cerchi e diagonali usando matite varie, tiralinee e lucidi inchiostri neri; dipinse con l’acquarello prospettive di intere città, palazzi, case e tombe; cancellò per ore e ore progetti sbagliati; misurò altezze, larghezze e spessori”. Il giovane se ne tornò a casa con una lezione fondamentale: occorreva intervenire, più che sulle cose, sul pensiero con cui le si percepisce. Scattò inoltre numerose fotografie, sua grande passione oltre all’architettura, al design e all’arte. Messosi in proprio, grazie all’incontro con l’imprenditore Sergio Camilli nel 1957 Sottsass divenne art director di Poltronova, per la quale progettò i Superbox, armadi rivestiti in laminato ispirati a segnali stradali o distributori di benzina. L’anno seguente iniziò la propria collaborazione con Olivetti, dapprima affiancando e poi sostituendo Marcello Nizzoli. Sarebbe durata trent’anni folti di premi, tra cui i tre Compassi d’Oro citati, e gli avrebbe permesso tra l’altro di entrare in tutti gli uffici, Fotografia di © Jacques Schumacher 10 | Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 | 11
L’architettura si abita mentre l’arte si guarda; questa è una differenza fondamentale. L’architettura è un’esperienza fisica e sensoriale perché ci si va dentro. Ettore Sottsass Gli oggetti diventati manifesto del movimento Memphis e che più identificano e descrivono questo periodo storico sono la libreria Carlton, un mix tra un totem e forme vagamente antropomorfe, la lampada Ashoka e la lampada Tahiti con il suo profilo zoomorfo. Fotografia di © Jacques Schumacher le banche, gli studi professionali e le case con le Significativa e fuori dagli schemi macchine da scrivere (Praxis e Tekne, nel 1964, la collaborazione con l’azienda e la famosa Valentine, insieme a Perry King, nel toscana Poltronova, della quale 1969) e i calcolatori meccanici (Logos 27, nel Sottsass diventa art director potendo 1963, Divisumma 26 nel 1967 e Summa-19 nel sperimentare nuove forme, tecniche 1970) da lui disegnati. Sono ancora le sue parole e proporzioni come i Superbox, mobili – riportate dalla rivista Domus – a guidarci monolitici dalle grandi basi rivestiti in nella comprensione di come, in quegli anni, laminato optical e dalle composizioni Sottsass iniziò a vedere quello che faceva come di colore più disparate. uno strumento di critica sociale: “Il design è un modo di discutere la vita. È un modo di discutere la società, la politica, l’erotismo, il cibo e persino il design. Infine, è un modo di costruire una possibile utopia figurativa, o di costruire una metafora della vita. Certo, per me il design non è limitato dalla necessità di dare più o meno forma a uno stupido prodotto destinato a un’industria più o meno sofisticata; per cui, se devi insegnare qualcosa sul design, devi insegnare prima di tutto qualcosa sulla vita e devi insistere anche spiegando che la tecnologia è una delle metafore della vita”. Dopo aver aderito ai principi del Radical design, Sottsass fu presente nel 1979 al Design Forum di Linz insieme al gruppo Alchymia. Fotografia di ©Giuseppe Pino/Contrasto In quell’occasione espose la Seggiolina da pranzo in ferro cromato e laminato Abet Print, la lampada da terra Svicolo, che grazie a neon rosa e neri era ammantata da un’inedita aura pop, e infine il tavolino Le strutture tremano. Non c’era più distinzione, ormai, tra funzione dell’oggetto e ornamento. Karl Lagerfeld nel suo appartamento a Monaco. 12 | Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 | 13
Fotografie di © Jacques Pepion Courtesy VG Bild-Kunst, Bonn 2021 La ricerca di Sottsass sul rapporto tra spazio, forma e colore si concretizza nel campo delle arti applicate: attraverso l’uso di un materiale plastico come l’argilla il designer è stato in grado di dare voce ai suoi pensieri e alle sue emozioni più profonde. La mostra “Dialogo”, curata dall’architetto Charles Zana, ospitata al Negozio Olivetti di Venezia e dedicata all’estesa opera del rivoluzionario architetto e designer italiano Ettore Sottsass celebra e documenta la poliedrica produzione ceramica compresa tra il 1957 e il 1969, anni estremamente fertili in cui utilizza questo materiale per lo sviluppo di un nuovo linguaggio del design teso a superare la filosofia razionalista del Bauhaus. Sessanta opere in mostra tra vasi, piatti e i suoi celebri menhir sono in dialogo con i volumi e i profili progettati da Carlo Scarpa per il Negozio Olivetti nel 1957: i due grandi protagonisti del design italiano sono idealmente riuniti sotto l’egida dell’imprenditore illuminato Adriano Olivetti, che proprio in quegli anni avviò con entrambi un’intensa collaborazione. 14 | Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 | 15
L’ingresso progettato da Ettore Sottsass esposto nel 1960 nell’Atrio del Palazzo della Triennale di Milano in occasione della XII esposizione. Fu acquistato dall’attuale proprietario nel CHE STAGIONE FORMIDABILE 1970 presso Sergio Cammilli, l’innovativo QUELLA DEL GRUPPO MEMPHIS fondatore del mobilificio italiano Poltronova, di cui Sottsass divenne art director nel 1958. Nel corso degli anni 1981 Cammilli realizzò numerosi progetti e design di Sottsass. Questo monumentale pezzo unico è uno straordinario esempio della prima collaborazione tra Ettore Sottsass e il laboratorio di ceramica Bitossi, iniziata nel 1955 con una serie di piatti e piccoli oggetti. La funzionalità e il gusto estetico erano a tal punto compenetrati l’una nell’altro da creare forme del tutto nuove. Fondò quindi a Milano un collettivo di designer e architetti chiamato Memphis – che fu attivo tra il 1981 e il 1987 e che annoverava, tra le Il team di Memphis in posa sul letto Masanori di Umeda Tawaraya, 1981 © Masanori altre, figure di primaria grandezza come Umeda © Studio Azzurro, per gentile concessione di Memphis, Milano Hans Hollein, Arata Isozaki, Andrea Branzi e Michele de Lucchi – e in parallelo diede avvio Il gruppo Memphis in soli sette anni – dal 1980-81 al 1987, circa – rivoluzionò il modo di all’esperienza dello studio Ettore Sottsass vedere e di pensare il design dei decenni successivi e ancora oggi il suo influsso si ritrova Associati con Aldo Cibic, Matteo Thun, Marco nelle collezioni di diversi designer, in una sorta di revival anni Ottanta, tra citazioni Zanini e Marco Marabelli. Gli oggetti, stando nostalgiche e coraggiosi omaggi. Collettivo italiano di design e architettura radunatosi a una dichiarazione di quegli anni, dovevano a Milano attorno alla figura magnetica di Ettore Sottsass, Memphis fu l’espressione più acquisire “uno spessore simbolico, emotivo e alta del movimento Postmoderno in Italia e, con la sua forza dirompente, si affrancò dagli rituale. Il principio alla base di mobili assurdi stereotipi del funzionalismo che avevano caratterizzato il design nostrano fino agli anni e monumentali è l’emozione prima della Settanta, ricorrendo a colori sgargianti, forme geometriche, pattern optical, nonché a una funzione”. Ne vennero ad esempio il mobile rilettura ironica e intelligente del kitsch. Cargo (1979), la libreria Carlton (1981) e il tavolo Tatar (1985). Abbiamo citato l’esposizione a Linz del 1979, 2000 ma è necessario, facendo un passo indietro, ricordare quella al MoMA di New York nel 1972, quando Emilio Ambasz lo selezionò per rappresentare il nuovo design italiano in occasione della mostra “Italy. The New Domestic Landscape”. Nello stesso anno, tra l’altro, tenne un ciclo di conferenze in Inghilterra, mentre nel 1976 ebbe la laurea honoris causa al Royal College of Art di Londra. Si tratta di alcune delle numerose attestazioni di stima che Sottsass ha ricevuto in giro per il mondo, dove l’ammirazione per i suoi lavori non si spegne neppure oggi. Del resto, come aveva imparato fin dagli anni Cinquanta in Sardegna, era opportuno risemantizzare le forme tenendo conto dell’esperienza di chi le avrebbe usate, a tutti i livelli. Ecco allora che al MoMA, ad esempio, presentò il prototipo Micro Environment. Adottandolo, le stanze della casa avrebbero smesso di essere distinte in cucina e salotto, camera da letto e studio. Si trattava di superare il funzionalismo tramite, stando alle sue parole, “un sistema di ‘contenitori’ in plastica per l’arredamento. Questi contenitori Da sinistra e in senso orario i componenti del gruppo Memphis: Michele De Lucchi, permettono la costruzione di un environment Matteo Thun, Marco Zanini, Aldo Cibic, Andrea Branzi, Ettore Sottsass, Barbara domestico adattabile in ogni momento alle Radice, Martine Bedin, George J. Sowden, Nathalie du Pasquier. necessità degli abitanti. 16 | Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 | 17
IL MAC: UN’INCREDIBILE GRUPPO DI L’idea è che le necessità ‘arredino’ la casa. FUORICLASSE NELL’ARTE ITALIANA In altre parole, mentre finora la scena per il dramma o la commedia domestica è stata una DEL NOVECENTO scena fissa, come nel teatro greco, ora la scena potrà cambiare facilmente a ogni mutamento di situazione. Questa possibilità di cambiare la scena potrà modificare o permettere di modificare, penso, anche la materia stessa del dramma o della commedia o del rito domestico”. Sarebbero ancora molti i progetti e gli interventi che si potrebbero citare – alcuni anche “quotidiani”, non appariscenti, perfettamente inseriti nel tessuto urbano come l’Edificio condominiale di viale Roma 380 a Marina di Massa – ma citiamo un’ultima impresa, di tipo editoriale: la fondazione, nel Vico Magistretti con Ettore Sottsass, Enzo Mari, Andrea Branzi, Alessandro 1988, della rivista Terrazzo. Dedicata a design Mendini sulla copertina di Domus 869, aprile 2004 e architettura, ne sarebbero usciti tredici numeri, l’ultimo nel 1996. Insieme ai redattori Barbara Radice, Christoph Radl, Anna Wagner Come abbiamo visto, terminata la La prima uscita pubblica, per il MAC, e Santi Caleca, Sottsass aveva in quelle pagine guerra, e precisamente nel 1948, Ettore fu la mostra collettiva presso la uno spazio per ragionare criticamente sul reale, Sottsass aderì a Milano al MAC- Libreria Salto di Milano (dicembre da intellettuale qual era. La produzione di Movimento Arte Concreta. Di cosa si 1948), presentata dal critico Giuseppe massa italiana, dedita soltanto a incrementare trattava? Marchiori. Da subito la proposta risultò i consumi, non gli piaceva e intendeva dirlo Il contesto artistico italiano all’epoca dirompente. Oltre a pittori e scultori chiaramente, a costo di farsi in un certo senso era ancora pervaso dal naturalismo entrarono a far parte del movimento da parte. della pittura accademica e dal realismo architetti, industrial designer e grafici Grande Ufficiale per l’Ordine al Merito, sociale del dopoguerra. Per provare a sparpagliati tra la Lombardia e Roma, nominato Officier de l’Ordre des Arts et des contrastare queste tendenze, o meglio Torino e Firenze, Napoli e Genova. Lettres della Repubblica Francese (1992) e a superarle con un linguaggio artistico È bello, a proposito dell’esperienza Honorary Doctor del Royal College of Art di nuovo, autonomo e più vicino alle del MAC, rileggere le parole affidate Londra (1996), vincitore di premi come IF esperienze estetiche internazionali, molti anni dopo da Gillo Dorfles a Award Design dall’Industrie Forum Design di Gillo Dorfles, Gianni Monnet, Bruno Silvia Sperandio: “Non ho mai fatto Hannover (1994) e l’Oribe Award dalla città di Munari e Atanasio Soldati diedero avvio parte di una tendenza ufficiale: il MAC Gifu in Giappone (1997), Ettore Sottsass jr si è a un’esperienza che presto avrebbe era ‘contro’ la pittura del momento; morto a Milano il 31 dicembre 2007. Terminava coinvolto, oltre a Sottsass, artisti quali una volta che quell’esperienza si è l’anno e così la vita di un uomo che, in novanta Lucio Fontana, Luigi Veronesi, Mario esaurita, ho continuato a essere contro lunghi anni, ha saputo mettere a frutto ogni suo Nigro, Carla Accardi, Piero Dorazio, l’avanguardia del momento”. talento. Achille Perilli e altri ancora. Ognuno Fu una grande stagione che lasciò a modo suo, ma percorrendo binari segni indelebili nel modo di progettare paralleli, avrebbero trovato il proprio di Sottsass. Non gli insegnò, “linguaggio concreto”, vale a dire capace probabilmente, a essere “contro” a di far corrispondere alle intuizioni prescindere. Ma qualcosa di meglio. e alle emozioni dell’artista giochi di A essere “oltre”, sempre un passo avanti. forma-colore che esaltano il ritmo e le interazioni formali, liberandosi da qualsiasi riferimento figurativo o significato simbolico. Ettore Sottsass, autoritratto. 18 | Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 | 19
Un’autobiografia pensata come testamento in cui Sottsass manovra una scatola ottica di cui lui solo sembra conoscere il funzionamento. La usa per proporre al lettore, in un ordine solo apparentemente capriccioso, le immagini della sua infanzia e della sua giovinezza. Sottsass accompagna ogni rievocazione con una voce ETTORE ironica, beffarda, sorniona. “Chi tiene fra le SOTTSASS E mani questo libro”, dice Sottsass in una sua breve introduzione al testo, “tiene fra le mani FERNANDA (forse) un uomo nudo”. PIVANO: CHE COPPIA! “Sono entrato nell’ingresso blu e rosso Così Ettore Sottsass, nel suo libro Scritto di della nuova casa tenendo in braccio la sposa notte (Adelphi, 2010), racconta il matrimonio Fernanda, poi l’ho fatta scivolare adagio con Fernanda… Pivano! Il grande designer, perché mettesse i piedi per terra. ‘Eccoci qui’, infatti, convolò a nozze con la celebre le ho detto, e senza neanche accorgermene americanista che durante il fascismo mi sono messo a piangere. Fernanda mi ha aveva tradotto di nascosto (non si poteva chiesto: ‘Perché piangi?’. Non sapevo, o forse assolutamente, importare cultura dall’America) sì. Le ho risposto: ‘Mi è entrato di colpo nella L’antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters testa il pensiero che adesso dovrò vivere che sarebbe uscita per Einaudi e in seguito con te tutta la vita. Scusami’. Scusarsi non (1943) Addio alle armi di Ernest Hemingway, serviva. Fernanda non ha detto niente, ha di cui sarebbe divenuta amica. Come sarebbe sorriso. Era un bel sorriso, ma penso che divenuta amica di tutti i protagonisti della Beat stesse molto male, malissimo. Così, con un Generation – da Allen Ginsberg a Jack Kerouac, sotterraneo, inconscio, impercettibile senso da Gregory Corso a Lawrence Ferlinghetti – di claustrofobia è cominciata la mia vita con durante il suo primo viaggio negli USA (1956). Fernanda. Una vita fantastica, alta, senza Li avrebbe incoraggiati, promossi, tradotti. E cadute nel bene e nel male, andando di qua e negli anni Ottanta avrebbe fatto lo stesso con di là curiosi e sempre sperando”. le nuove, formidabili leve della letteratura americana: Jay McInerny, Erica Jong e Bret Easton Ellis. Ettore e Fernanda – che Vogue avrebbe etichettato come “una delle dieci coppie più brillanti al mondo” – si sposarono nel 1949. Nel 1967 fondarono, insieme ad Allen Ginsberg, la rivista d’arte Pianeta fresco. Non ebbero figli e il loro matrimonio entrò in crisi negli anni Settanta. Solo nel 1990 Ettore chiese il divorzio a Fernanda. Ma pare che non sia mai avvenuto. Di questo lungo, grande, travolgente amore scrivono entrambi nelle loro memorie: i Diari di Fernanda Pivano sono fluviali e vanno dal 1917 al 2009; quelle di Ettore Sottsass sono frammentate e fantasiose. Il loro rapporto si è nutrito di molte passioni: dell’uno per l’altra, ma anche di entrambi per la letteratura, l’arte e il design. 20 | Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 | 21
design elettronico 22 | Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 | 23
EFFICIENTE E DI DESIGN: IL PRIMO COMPUTER DA TAVOLO NACQUE IN ITALIA Un imprenditore illuminato come Adriano Olivetti aprì la strada. A percorrerla fu suo figlio Roberto. E così il Made in Italy conquistò anche la NASA. di Gabriele Dadati O ggi, quando annusiamo l’aria e ci particolare il Bel Paese. Eppure… aspettiamo qualche innovazione Eppure, ai bei tempi, era proprio un’industria in ambito tecnologico, di solito italiana a essere considerata la risposta del dirigiamo il naso verso la Cina e Vecchio Continente allo strapotere americano: verso il Giappone: è da là, ormai, che arrivano le la Olivetti. Fondata a Ivrea all’inizio del secolo invenzioni più eclatanti. Oppure, al contrario, scorso, specializzata nella produzione di puntiamo oltre l’Oceano Atlantico e aspettiamo macchine da scrivere, dalla fine degli anni che le tante start-up e multinazionali in campo Cinquanta grazie alla direzione illuminata di tecnologico che hanno sede nella Silicon Valley, Adriano Olivetti prima e di suo figlio Roberto nel sud della California, ci stupiscano. Senza poi, era stata tra le prime aziende europee a dimenticare singole personalità che in ogni costruire computer. Lo faceva secondo la grande momento potrebbero tirare fuori dal cilindro tradizione del Made in Italy: la tecnologia qualche novità stupefacente: ieri Steve Jobs o migliore all’interno, il design più elegante La macchina da scrivere progettata Bill Gates, in tempi più recenti Mark Zuckerberg possibile all’esterno. da Ettore Sottsass per Olivetti è un e domani, forse, Elon Musk. All’inizio, però, i computer erano macchinari di oggetto capace di racchiudere le grandi L’unica direzione verso cui non abbiamo l’istinto grandi dimensioni destinati alle aziende. Quindi, trasformazioni culturali del Sessantotto. di dirigere il naso è proprio in Europa. E in all’inizio degli anni Settanta, arrivò la svolta. 24 | Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 | 25
L’eccellenza di un prodotto e della sua pubblicità. © Archivio storico Olivetti Olivetti decise di mettere a punto un “computer Sandre, Giuliano Gaiti, Gastone Garziera e Semplicità, ma anche bellezza. L’Olivetti da tavolo”. Il patron Roberto ne parlò in una Giancarlo Toppi. Ma l’impresa avrebbe potuto ha sempre considerato l’estetica e il telefonata al designer Mario Bellini e gli facilmente finire nel niente, perché proprio in design come aspetti non solo formali, ma disse che dovevano riuscire a inventarsi un quel momento Olivetti stava cedendo la propria sostanziali per la funzionalità del prodotto oggetto personale, con cui chi lo possedeva divisione elettronica alla General Electric. La e il successo dell’impresa. Al grafico condividesse la propria giornata una volta quale non aveva interesse a portare avanti il Giovanni Pintori è affidato il compito di seduto alla scrivania. Insomma: ci si metteva progetto. Dunque? Per difenderlo, Perotti e gli sedurre gli italiani. Allora Pintori inizia ad sulle tracce del primo personal computer, un altri gli diedero una diversa classificazione, così accostare fiori, figure geometriche, linee oggetto del tutto diverso dai grandi armadi che rimanesse escluso dagli accordi di cessione. curve, palline saltellanti e soprattutto il che nelle aziende riempivano stanze intere ed Programma 101/Perottina sarebbe nato in colore ai prodotti della Olivetti. erano manovrati esclusivamente da tecnici che, Italia. con i loro camici bianchi, sembravano più che Quando fu messo a punto, sul tavolo ci si trovò altro scienziati. con una macchina che era in grado di fare Nacque in questo modo Programma 101 calcoli aritmetici (radici quadrate comprese), (in sigla “P101”), conosciuto da tutti come alcune operazioni logiche, salti condizionati “Perottina”: l’ingegnere che lo aveva messo e non (vale a dire seguire o meno il flusso di a punto si chiamava appunto Pier Giorgio lavoro a seconda dell’intervento dell’uomo: è Perotto. Oltre a lui, il team che si mise al una forma di programmazione di base) e infine lavoro nel 1962 era costituito da Giovanni De stampare. 26 | Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 | 27
Non tento di parlare a nome delle macchine. Cerco di farle parlare da sole, attraverso la presentazione grafica Raccontato in questa maniera, Programma dei loro elementi, delle 101/Perottina somiglia molto più a una calcolatrice che non a un computer per come loro operazioni e del lo intendiamo noi. E probabilmente è così: era un calcolatore che iniziava ad avere quel loro uso. qualcosa in più, in termini di complessità delle Giovanni Pintori operazioni, che avrebbe portato ai computer da tavolo veri e propri. Il fatto che stampasse “tamponava” l’assenza di un monitor: le informazioni elaborate passavano per forza di cose da lì. Inoltre era in grado registrare la sequenza delle operazioni compiute su una piccola tessera magnetica. In precedenza si erano usati nastri che riempivano mobili grandi come frigoriferi… Ma veniamo al design. Dentro, Programma 101/Perottina aveva un cuore fatto principalmente di transistor, diodi e condensatori. Fuori… Lo abbiamo già citato: per il fuori, ci avrebbe pensato Mario Bellini. 28 | Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 | 29
Ha poco più di cinquant’anni la mitica 1982. Ettore Sottsass con i collaboratori che presso lo studio Sottsass di Milano fanno Rossa Portatile progettata da Ettore parte del cosiddetto “gruppo Olivetti”. Da sinistra, in seconda fila: Antonio Macchi Cassia, Sottsass e Perry A. King per Olivetti: la Michele De Lucchi, Ettore Sottsass, Adolfo Dalla Tea, Teo Gonser, Eric Gottein. In prima fila macchina da scrivere Valentine non è da sinistra: James Irvine, Simon P. Morgan, George J. Sowden, Marco Susani. solo un’icona del design italiano, ma il simbolo del momento storico in cui è nata, caratterizzato da forti rotture sociali, politiche e culturali. La macchina da scrivere Olivetti diventa da subito un oggetto di culto. Messa in produzione nel 1969, l’anno dopo vince il Compasso d’Oro ADI, mentre in quello seguente entra nella prestigiosa collezione del MoMA. Nato a Milano nel 1935, e laureatosi al di puntare su angoli arrotondati, in modo che la propria divisione elettronica alla General Politecnico di quella città nel 1959 dopo aver Programma 101/Perottina non assomigliasse Electric? Bene: era ora di tornare a crederci. seguito gli insegnamenti di Ernesto Nathan a nessun prodotto visto fino a quel momento. In tutto, durante la sua vita, di Programma Rogers, Gio Ponti e Piero Portaluppi, aveva Una certa aria di famiglia la aveva con Olivetti 101/Perottina vennero realizzati 44.000 lavorato come capo designer alla Rinascente. Logos 27, calcolatore meccanico disegnato esemplari. Uno dei mercati in cui venne Quindi, nel 1963, era entrato alla Olivetti. da Sottsass, ma le dolci curve del progetto di apprezzato di più fu quello americano, dove Sarebbe stato il primo passo di una carriera Bellini rendevano Programma 101/Perottina costava 3.800 dollari. Una cifra importante, prestigiosissima, che lo avrebbe portato qualcosa di diverso. Qualcosa di più… per l’epoca, ma molto contenuta se la si a progettare mobili e oggetti per brand di domestico. Di più vicino alle persone. Proprio confronta con quella dei computer “non da assoluto prestigio (tra gli altri ricordiamo come voleva Roberto Olivetti. tavolo”. Ne comprò diversi esemplari anche la Artemide, Fiat, Brionvega, Cassina, Flou, Una volta messa a punto, la nuova creatura NASA. Alcuni sarebbero stati usati, nell’estate Renault, Lancia, Tecno, Yamaha, Vitra, B&B venne sottoposta a Natale Capellaro, direttore del 1969, per spedire Apollo 11 sulla Luna. Neil Italia), a dirigere la rivista Domus (dal 1986 generale tecnico e progettista di quasi tutte Armstrong, Michael Collins e Buzz Aldrin – i al 1991) e a realizzare architetture in tutto il le calcolatrici meccaniche di casa Olivetti. tre astronauti impegnati nella missione – e mondo (dalla Fiera internazionale di Rho/ Cepollaro la scrutò, la analizzò, la mise alla i tanti tecnici che lavorarono con loro e per Pero, nel 2002, alla National Gallery of prova. E infine sentenziò che la sua velocità, loro hanno più di un debito di riconoscenza Victoria a Melbourne, nel 2003, dal Museo nell’elaborare i dati, era straordinaria. con il piccolo “computer da tavolo” sognato della città di Berlino, nel 2008, alla Deutsche Era ora che la meccanica cedesse il passo da Alberto Olivetti, creato dal team di Pier Bank di Francoforte, nel 2007-11), vincendo all’elettronica. Giorgio Perotto e reso bello da Mario Bellini. per otto volte il Compasso d’Oro, tra l’altro… Nell’ottobre del 1965 Programma 101/ Un debito di riconoscenza, però, che qualsiasi Abbiamo divagato. Torniamo a quel primo Perottina venne presentata al BEMA, il salone utente deve forse sentire. Per la prima volta computer, che fu affidato a Bellini anche se, delle macchine per l’automazione dell’ufficio non fu l’uomo a doversi adattare alle macchine all’epoca, per Olivetti avevano già lavorato di New York. Il successo fu superiore a ogni (magari maneggiandole dopo aver indossato designer di livello come Ettore Sottsass e attesa e a dicembre venne il momento di un camice), ma furono le macchine ad Marcello Nizzoli. Bellini decise di impiegare presentarla a Mosca. A seguire, le tappe furono adattarsi all’uomo. Era l’inizio del futuro un materiale pressoché inedito (l’alluminio varie sedi europee. Tra cui, nell’aprile del in cui siamo immersi ancora oggi. pressofuso, invece della più pesante lamiera) e 1966, la Fiera di Milano. Olivetti aveva ceduto E capitava in Italia. 30 | Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 | 31
DESIGN DAVIDE GROPPI LIGHT 32 | Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 | 33
NERO D’ABITO E DI OCCHIALI. L’UOMO DELLA LUCE SI NEGA ALLA LUCE COPRENDOSI D’OMBRA. COMINCIA DA SE STESSO, QUASI A SOTTOLINEARE QUELLI CHE AMMETTE ESSERE DA SEMPRE SUOI PENSIERI RICORRENTI: “LA NEGAZIONE DEL MIO LAVORO E L’ILLUSIONE”. D’ALTRONDE DAVIDE GROPPI È STATO IL PRIMO A CREARE UNA LAMPADA CHE È L’ESSENZA DELL’ASSENZA: NULLA, IL SUO NOME. PURA LUCE: UN FORO DI SOLI DICIOTTO MILLIMETRI SUL SOFFITTO, UN PRODOTTO CHE OPERA PER SOTTRAZIONE CREANDO UN’ATMOSFERA MAGICA AFFIDANDOSI AL SOLO FENOMENO FISICO DELLA LUCE. 34 | Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 | 35
MOON CALVINO Da un sogno è nata Un lavoro sui piani e sulla Moon… l’idea di bidimensionalità. portare la luna in casa. La sottigliezza e la leggerezza sono le componenti fondamentali di progetto di questa lampada. Uno specchio circolare può essere orientato a piacimento per illuminare e nello stesso tempo cogliere lo spazio circostante. di Filippo Lezoli D avide Groppi, designer, è partito da lampade”. Ma cos’è allora? Sorride: “Sì, lo è”. sottili si incrociano sul soffitto e illuminano uno stanzino-laboratorio metà degli Ma quest’ultimo gioco nasconde un po’ di verità. la sala. Sono Infinito e Flash, sue creazioni anni Ottanta – nella piazzetta di Aggiunge infatti: “Intendo che non produce minimali. Per arrivarci si attraversano laboratori San Giovanni in Canale, nel centro oggetti con un interruttore da premere. Dietro dove si montano le lampade e dove viene storico di Piacenza – assemblando lampade che ogni lampada c’è una storia”. controllata la qualità, oltre al magazzino dove lui stesso definisce “più simili a gesti artistici Quella del loro creatore racconta di un giovane sono stoccati prodotti in attesa di spedizione. Lì, assurdi, come le lampade del pane”. Oggi è disegnatore meccanico che a ventidue anni, nel in terra, ancora non imballata, c’è Moon, una al vertice di un’azienda che vende in tutto il 1985, decide di mettersi in proprio. “Sulla scelta lampada fatta a mano con carta giapponese, una mondo, dove lavorano quasi sessanta persone, di dedicarmi alla luce”, racconta Groppi, “ha luna destinata a breve a trovare il suo cielo. che nel 2021 ha fatturato sedici milioni, che influito mio papà. Con lui, che lavorava all’Enel, Superata una porta, il rumore della produzione quest’anno ha ulteriori prospettive di crescita e ho costruito molte cose. Fra le tante, ricordo resta in sottofondo. Si entra nello spazio che si propone in futuro di diventare sempre più una lampada. Io cercavo di fare qualcosa che mi espositivo, dove vengono accolti gli ospiti. Qui internazionale. piacesse, che consentisse di esprimere il mio lato sono in mostra alcune lampade selezionate. Nel 2014, con Nulla e con Sampei, quest’ultima creativo: la scelta è caduta sulle lampade, che Groppi parla di luce metafisica, poi entra in la lampada che oggi illumina la scrivania del cercavo di vendere alla gente di passaggio”. una stanzina. Indica i punti luce e dice: “Linea, Presidente della Repubblica al Quirinale, Groppi Un esordio difficile, solitario, con uno stanzino punto, piano, luce diretta, indiretta e diffusa”. ha vinto un doppio Compasso d’Oro. Cita il più a fungere da laboratorio, ma lo spirito era È la geometria della luce, una visione euclidea: antico e prestigioso premio di disegno industriale quello di oggi, dice. Già allora era alla ricerca Punto, linea, superficie, per citare il titolo celebre al mondo solo di sfuggita, ne riconosce degli ingredienti che nel 2022 rendono la sua di Vasilij Kandinskij. In altre aree della sala è l’importanza, ma non ne fa un manifesto. azienda un brand riconoscibile al primo sguardo. rappresentata la libertà della luce, sublimata dalle Amando l’illusione e l’ironia è anche uomo “Semplicità, leggerezza, emozione, invenzione e lampade a batteria, senza vincoli all’impianto di bluff innocenti. “Ho trentotto anni”, stupore. Cercavo e cerco quelli”. elettrico. È un ambiente che invita a guardare e a dice, scoppiando a ridere quando sul volto Davide Groppi parla in una stanza bianca, dove perdersi. C’è qualcosa di metafisico, in tutto ciò. dell’interlocutore silenzioso legge il manifestarsi lui stesso è l’unica concessione al nero. La sede Ma una carriera, per essere fortunata, ha bisogno del dubbio. “Ne ho cinquantotto”, corregge. E è sempre a Piacenza, ma ora si trova nella zona degli incontri giusti. Fra i tanti avvenuti negli poi: “La Davide Groppi non è un’azienda di produttiva: c’è bisogno di spazio. Due strisce oltre quarant’anni di attività, Groppi ne cita tre. 36 | Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 | 37
INFINITO Infinito è un concetto spaziale, è luce continua. Un nastro sottilissimo, in un particolare acciaio inossidabile e di soli 18 millimetri di larghezza, taglia lo spazio e produce luce indiretta. Infinito, essenza e assenza. Infinito smaterializza l’oggetto lampada, trasformandolo in qualcos’altro, lasciandone solo una traccia, una riga e poi nemmeno più quella, solo un concetto… Solo la luce. È un omaggio all’arte di Lucio Fontana e ai suoi concetti spaziali. La forza grafica di questo sistema è sorprendente, per la sua capacità di essere integrato e nello stesso tempo presente nello spazio. Il primo nel 1994. “Quell’anno stampai il primo catalogo offset, in bianco e nero”, dice: “semplice, conteneva solo quattro lampade, e cominciai a girare per i negozi di arredamento e di illuminazione del nord Italia. Fu così che mi imbattei in Maddalena De Padova, un riferimento per la categoria, il suo negozio milanese di Corso Venezia era una miscela tra la cultura scandinava del mobile e quella americana, con l’aggiunta della tradizione del design italiano, da Magistretti a Castiglioni. La ricordo sul tavolo a sfogliare il mio catalogo strambo, allungato, poi decise di acquistare quaranta lampade Baloo per illuminare lo spazio su tre piani del Salone del Mobile. Mi ritrovai così a suonare nel centro della musica”. Ancora oggi Groppi mostra stupore nel raccontarlo. Un altro incontro è con il mecenate Peter Pfeiffer, che ne favorisce l’accreditamento nel mercato tedesco e grazie al quale conosce Roberto Gavazzi, che ha appena acquistato la Boffi. Gavazzi lo ospita fino al 2002 alla fiera di Colonia, allestita in un vecchio magazzino doganale lungo il Reno, dove Groppi ha a disposizione una parete per le sue lampade, che allora sono ancora poche: dieci. 38 | Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 | 39
A sinistra, OHM La luce corre sul filo. Un filo quasi impercettibile, sospeso nell’aria. Come un funambolo su una corda sottilissima, la luce arriva dove serve, con leggerezza ed emozione. In questa pagina, ORIGINE Evoca un germoglio che emerge dalla terra e si slancia verso il cielo, lo stelo che diventa sempre più sottile. Misteriosa, enigmatica ma confortevole, unisce il fascino dell’incognito al piacere di una luce d’ambiente sofisticata ed elegante. “Grazie a questi incontri ho cominciato a sperimentare la possibilità di mantenere le mie idee di luce e di lampada per fare in modo che funzionassero a livello commerciale”. Un designer della luce per cui le lampade sono l’incontro tra funzione e poesia, un designer come Davide Groppi, lavora in equilibrio su un confine sottile. “Non ho mai venduto l’anima al diavolo”, afferma: “quando sperimenti il successo commerciale è sempre un momento delicato, non devi cadere nel tranello di realizzare prodotti solo per essere venduti. Vendere è importante, ma lo è altrettanto mantenere la propria personalità, che si basa sulla diversità, è l’unico modo per farsi riconoscere dagli altri come unici. Ma è anche la cosa più complicata”. Forse per questo, quando si parla con Groppi, più Nel 2010 giungono infatti i primi led. “Con questo molteplici idee di luce, da quella barocca e che di oggetti si parla di luce. E di luce sartoriale, cambiamento tecnologico è nata una lampada quella dell’arte contemporanea, ma soprattutto si cucita sullo spazio che deve illuminare. “Ci sono che si chiama Nulla, la prima a cogliere l’aspetto affida alla sua sensibilità di designer. “Non tutte lampade che nascono sull’onda di un’intuizione, monodimensionale della fonte luminosa”. È come le lampade sono disegnate da me. Il mio ruolo ma è importante che siano funzionali al progetto”. se una falce avesse azzerato ogni orpello attorno e è sempre più di selezione, per non perdere la Come la TeTaTeT, la prima soluzione a batteria il labor limae avesse affinato il lavoro. Il risultato coerenza che ci ha caratterizzato fino a oggi”. lanciata sul mercato. “Nel 2013 ho iniziato a fare è un piccolo foro sul soffitto che irradia luce. Da La sfida è quella di sempre, dice. “Conservare i primi ristoranti d’autore”, racconta. “Mi sono quel momento comincia una stagione fortunata di un alto contenuto creativo e allo stesso tempo reso conto presto che la luce sul tavolo aveva prodotti: fra i quali Sampei, un autentico ready- assicurare uno standard industriale: mi riferisco un limite: talvolta i tavoli vengono spostati. Per made, una canna da pesca che illumina e che è alla qualità, ai tempi di consegna e all’assistenza. l’illuminazione del locale dello chef Moreno essa stessa un segno nello spazio, oppure Infinito, Quelli devono restare, e resteranno, ai massimi Cedroni è nata perciò la TeTaTeT, che risponde una sottilissima linea che lo spazio lo taglia livelli”. Anche nel prossimo futuro, come sembra alla necessità di spostare il punto luce all’ultimo producendo luce diffusa. indicare Origine, una delle ultime opere, descritta secondo, senza il vincolo del cavo elettrico”. Illuminare una storia – letteralmente – attraverso come un germoglio che emerge dalla terra e si Quando dà vita alla TeTaTeT, il mercato una lampada, questo fa Davide Groppi. Lo fa slancia verso il cielo, che nel nome porta l’incipit dell’illuminazione ha già conosciuto la sua svolta. pescando da un universo visivo che accoglie di nuovi anni da illuminare. Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 | 41
DESIGN DEL CIARMOLI QUEDA STUDIO VETRO 42 | Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 | 43
LA SEDUZIONE DELLE TRASPARENZE Dalle residenze private agli interni di yacht, dalla collaborazione con il Salone del mobile di Milano alla realizzazione di arredi su misura: in nemmeno quindici anni dalla fondazione, Ciarmoli Queda Studio si è abituato a tagliare sempre nuovi traguardi. Ora, per la prima volta, arriva anche il vetro. F ondato nel 2009 a Milano, design, sviluppando idee e concetti innovativi del dettaglio e dei materiali. Nascono quindi Ciarmoli Queda Studio unisce alla e collaborando con importanti aziende. Simone collezioni di mobili, creati ad hoc per i progetti competenza architettonica dimensioni Ciarmoli e Miguel Queda si sono inoltre dedicati di interior, e conseguentemente vere collezioni di fascino, cura del dettaglio e all’art direction per diversi progetti e hanno di pezzi d’arredo messe a catalogo da aziende ricerca sui materiali, con uno stile e una firma dato vita ad eventi coinvolgenti ed evocativi. di risonanza internazionale come Annibale inconfondibili. Una visione modellata dall’amore Tra questi ricordiamo le mostre “Before Design: Colombo, Cantori, Officina Ciani, UNO per l’arte e dalla creatività a tutto tondo dei due Classic” e “Delightful” per il Salone del Mobile Contract, solo per citarne alcuni. fondatori, Simone Ciarmoli e Miguel Queda. di Milano. Sospesi tra passato e presente, i prodotti creati Con un team di designer e architetti, lo Studio Nei progetti di interior design le soluzioni dallo studio hanno una decisa personalità e ha ideato ed elaborato molti progetti innovativi, sono sempre autenticamente su misura, per uniscono una preziosa attenzione per i dettagli a spaziando tra differenti ambiti e muovendosi creare ambienti unici ed evocativi, unendo alle una forte componente emozionale, per offrire una tra interior, product, textile ed exhibition competenze tecniche dimensioni di fascino, cura sensazione di “lusso confortevole”. 44 | Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 | 45
Visioni, creatività ed esperienza si traducono in realizzazioni molto precise, anche grazie alla preziosa rete di artigiani, aziende e artisti che incarnano l’eccellenza manifatturiera del Made in Italy. Naturale evoluzione di un processo di ricerca a la necessità di oggetti dalle forme plastiche generazione in generazione dai maestri d’arte”, tutto tondo, che coinvolge ogni dimensione del che potessero essere utilizzati nei loro progetti spiegano Simone Ciarmoli e Miguel Queda. “Così design, sono espressione di una volontà creativa di interni. Oggetti che potessero integrarsi abbiamo incontrato Salviati, ed è stato l’inizio di sempre più rivolta al futuro. con i mobili progettati dallo Studio per creare una nuova dimensione del design per noi. Abituati “Come interior designer abbiamo approcciato il un’armonia domestica, come dettagli preziosi per a lavorare con volumi domestici, l’approccio è design di oggetti in vetro di Murano nel 2016. Il completare progetti unici fuori dalle dinamiche dei stato quello di realizzare modellini bidimensionali vetro è mutevole e stabile nello stesso tempo, si prodotti industriali. che potessero cristallizzare la nostra idea di plasma con le mani dell’uomo, e in particolare “Abbiamo iniziato una ricerca di possibili partner oggetti decorativi essenziali, puri nelle forme. a Murano vive di una storia di saperi antichi e per la nostra autoproduzione che tenessero in Frequentando la fornace abbiamo incontrato i preziosità”. considerazione aspetti fondamentali per noi: maestri d’arte che con le loro mani plasmano Simone Ciarmoli e Miguel Queda sentivano artigianalità e antico sapere tramandato di questi oggetti dando loro una dimensione reale”. 46 | Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 | 47
Un approccio umanistico fatto di discussioni e incontri, per conoscere ogni singolo dettaglio e la sua possibile realizzazione. Un gioco di equilibri e di forze che permette la creazione di superfici uniche. Simone Ciarmoli e Miguel Queda hanno scelto di lavorare con un vetro trasparente ma colorato e con un importante spessore, per dare una dimensione architettonica, usando cromie complementari, che hanno imparato a conoscere. Ne è nata una collezione di quattro diversi pezzi, oggetti di uso quotidiano a cavallo tra funzione e arte. Vasi unici, come Giove e Ira, colorati portafrutta come Limoniera e Pomona. Nomi che riecheggiano memorie mitologiche e suggestioni antiche, mentre le forme arcaiche sono rese contemporanee dal gioco delle trasparenze e dei colori, per vestire la casa con accenti unici. “Con lo stesso spirito abbiamo poi continuato con la progettazione di bicchieri con funzione specifiche, ma sempre con una tensione verso l’oggetto d’arte. Ogni progetto è pensato su misura. Simone Ciarmoli e Miguel Queda considerano importante dare vita sempre a oggetti unici. Con l’esperienza acquisita e grazie al supporto di Salviati abbiamo disegnato una collezione completa di bicchieri che sono in fase di prototipia”, continuano Simone Ciarmoli e Miguel Queda. “Ci siamo confrontati con lavorazioni particolari e abbiamo giocato con forme semplici e stilizzate, nate a Venezia dopo aver disegnato una grafica che è stata utilizzata per la comunicazione di Aperture Straordinarie al padiglione Venezia, giardini della Biennale”. Una sfida che si perpetua nel tempo, quella dello Studio Ciarmoli Queda, capace di affrontare la creatività su supporti e con materiali diversi, venendo a contatto con le realtà artigiane italiane che, attraverso i progetti di interior, portano in tutto il mondo. 48 | Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 | 49
UN MUSEO PER IL DESIGN ADIDESIGNMUSEUM 50 | Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 | 51
UN MUSEO NUOVO CHE HA PIÙ DI MEZZO SECOLO SECOLO DI STORIA ALLE SPALLE di Luciano Galimberti L ’ADI Design Museum-Compasso d’Oro italiano dell’anno per il 2021. Dal 1954, a ogni edizione, gli oggetti premiati ADI Design Museum nasce attorno all’intero Ora tutti questi oggetti hanno una casa aperta al di Milano è nato nel maggio 2021 e in È nato da poco, ma è il più recente risultato sono stati raccolti dall’ADI, prima direttamente, pubblico e fanno parte di un tessuto culturale che meno di un anno è stato visitato da oltre di oltre mezzo secolo di lavoro: lo ha voluto e dal 2001 con la costituzione di una Fondazione repertorio di progetti appartenenti alla – con la Triennale di Milano, i musei d’impresa e 45.000 persone provenienti da tutto il l’ADI, l’associazione più rappresentativa del che ha il compito specifico di conservarli e Collezione storica del premio Compasso gli archivi storici lombardi – agisce in una rete di mondo. Un successo, soprattutto se si pensa alle design italiano, che riunisce dal 1956 designer, valorizzarli. Per decenni sono stati visibili solo servizi disponibili a tutti. difficoltà che in piena pandemia hanno limitato imprenditori, ricercatori e giornalisti che si agli studiosi, ma sempre con l’obiettivo di renderli d’Oro. Nato nel 1954 da un’idea di Il ruolo specifico dell’ADI Design Museum, anche le iniziative di cultura, e che sicuramente occupano di progettare e produrre gli oggetti della un giorno uno strumento di diffusione al pubblico Gio Ponti per valorizzare la qualità del diretto da Andrea Cancellato, è proprio quello di hanno contribuito a scoraggiare presenze e nostra vita quotidiana. Il nucleo centrale dei pezzi della cultura del progetto. La Fondazione ADI, aprire la cultura del design al grande pubblico. incontri. Ma il museo è vivo attraverso mostre, che il museo presenta è la collezione storica del oggi presieduta da Umberto Cabini, è riuscita a design made in Italy, è oggi il più antico Illustra con la collezione permanente e le mostre convegni, presentazioni di libri e di concorsi – in più importante premio del settore – oltre mezzo raggiungere questo scopo, con un lavoro di oltre e istituzionale riconoscimento del settore a temporanee in un continuo e originale format, presenza e sul web –, e la piattaforma specializzata secolo di selezione della qualità del design: il un decennio e grazie al sostegno delle istituzioni il percorso della qualità nella produzione, che Artribune lo ha scelto come miglior museo Compasso d’Oro. nazionali e locali. livello mondiale. è cultura di idee ma anche cultura materiale: 52 | Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 Fossati Magazine | N° 4 | Aprile 2022 | 53
Puoi anche leggere