D ONNE CHIESA MOND O - L'Osservatore Romano
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DDONNECHIESA ONNE CHIESAMOND MOND OO MENSILE MENSILE DELL’OSSERVATORE DELL’OSSERVATORE ROMANO ROMANO NUMERO NUMERO 107 GENNAIO 107 GENNAIO 2022 2022 CITTÀCITTÀ DEL DEL VAT VAT ICA NOICANO
www.vaticannews.va LE ULTIME NOTIZIE SU PAPA FRANCESCO LA SANTA SEDE E LA CHIESA NEL MONDO Un portale multimediale in 35 lingue che informa con tempestività e offre una lettura dei fatti alla luce del Vangelo
Numero 107 gennaio 2022 LE IDEE Quando parla una donna “L un dovere di tutti gli Stati, chiamati a individuare sia i traf- a protezione dei bambini contro lo sfruttamento sessuale è ficanti sia gli abusatori... In pari tempo, sono quanto mai doverose la denuncia e la prevenzione attuate nei vari ambiti della società: scuola, realtà sportive, ricreative e culturali, comunità religiose, sin- goli individui... Anche oggi vediamo quante volte, nelle famiglie, la prima reazione è coprire tutto: anche nelle altre istituzioni, nella Chiesa, dobbiamo lottare con questa abitudine vecchia di copri- re” Francesco, 15 maggio 2021, ricevendo l’associazione Meter impegnata contro la pedofilia, lo sfruttamento e per i diritti dei bambini * “L e donne si vendono, le donne si schiavizzano. Anche nel cen- D ONNE CHIESA MOND O tro di Roma il lavoro contro la tratta è un lavoro di ogni gior- no. Nel Giubileo sono stato a visitare una delle tante case dell’O pe- Mensile de L’Osservatore Romano ra don Benzi. Ragazze riscattate, una con l’orecchio tagliato perché non aveva portato i soldi quel giorno, l’altra portata da Bratislava Sito Web nel bagagliaio della macchina, schiava, rapita. Questo succede fra WWW.OSSERVATOREROMANO.VA/IT/ D ONNE-CHIESA-MOND O.HTML noi, eh! La tratta della gente” Francesco, 8 marzo 2021, sul volo di ritorno dall’Iraq Edizioni * “L’ Inglese abuso delle religiose è un problema serio. E non solo l’abu- WWW.OSSERVATOREROMANO.VA/EN/ so sessuale, anche l’abuso di potere, l’abuso di coscienza. WOMEN-CHURCH-WORLD.HTML Dobbiamo lottare contro questo” Spagnolo Francesco, 10 maggio 2019, alla Unione superiore generali WWW.OSSERVATOREROMANO.VA/ES/ * “U MUJERS-IGLESIA-MUND O.HTML na situazione storica va interpretata con l’ermeneutica del- Francese l’epoca, non con la nostra. Nel caso degli abusi nella Chie- WWW.OSSERVATOREROMANO.VA/FR/ sa, il coprire, che è il modo che si usa – purtroppo – nelle famiglie, FEMMES-EGLISE-MONDE.HTML anche oggi, nella grande quantità delle famiglie, nei quartieri, cer- Portoghese care di coprire, noi diciamo “no, non va questo, dobbiamo scopri- WWW.OSSERVATOREROMANO.VA/PT/ re” MULHER-IGREJA-MUND O.HTML Francesco, 6 dicembre 2021, sul volo di ritorno dalla Grecia Tedesco * “I WWW.OSSERVATOREROMANO.VA/DE/ nvitare a parlare una donna sulle ferite della Chiesa è invitare FRAUEN-KIRCHE-WELT.HTML la Chiesa a parlare su se stessa, sulle ferite che ha” Polacco Francesco, 22 febbraio 2019, Incontro ‘La protezione dei minori nella Chiesa’ WWW.OSSERVATOREROMANO.VA/PL/ Siamo partite da qui per raccontare le donne che lottano contro KOBIETY-KOSCIOL-SWIAT.HTML gli abusi e la violenza, e raccogliere le loro testimonianze. (DCM) D ONNE CHIESA MONDO 1
4 12 SOMMARIO INAPERTURA L’INTERVENTO Fare la suora in Libano: Abusi sulle consacrate: missione quotidiana di Jocelyne una ferita che richiede parresia BIANCA STANCANELLI A PAG. 4 ANNA DEODATO A PAG.18 INEVIDENZA IL COMMENTO Teologia e giustizia ANNE BURGHARDT A PAG. 8 All’origine c’è un atto di potere LINDA GHISONI A PAG. 24 INCOPERTINA Le tracce del danno LA TESTIMONIANZA A PAG. 11 Ascoltare le vittime: INAGENDA l’esperienza cilena ANA MARÌA CELIS BRUNET A PAG.26 Appuntamenti di gennaio VALERIA PENDENZA A PAG. 11 LE ISTITUZIONI L’INTERVISTA Tutela dei minori: il lavoro Véronique Margron: diamo della Commissione Pontificia al male il suo vero nome EMER MCCARTHY A PAG. 30 MARIE-LUCILE KUBACKI A PAG.12 LE STORIE IL PUNTO La risposta della Chiesa Talitha Kum: le pioniere per la protezione dei minori della lotta contro la tratta ISABELLA PIRO A PAG. 16 LUCIA CAPUZZI A PAG. 32 D ONNE CHIESA MONDO 2
32 D ONNE CHIESA MOND O COMITATO DI DIREZIONE MOSTRE Ritanna Armeni Francesca Bugliani Knox Elena Buia Rutt Foto contro la violenza Yvonne Dohna Schlobitten Chiara Giaccardi sulle donne Shahrzad Houshmand Zadeh A PAG. 35 Amy-Jill Levine Marta Rodríguez Díaz Giorgia Salatiello LIBRI Carola Susani Rita Pinci (coordinatrice) Aleksandra e le altre suore IN REDAZIONE ne “Il velo del silenzio” Giulia Galeotti Silvia Guidi SALVATORE CERNUZIO A PAG. 36 Valeria Pendenza REALIZZATO INSIEME A LIBRI Elisa Calessi, Lucia Capuzzi Laura Eduati, Romilda Ferrauto Federica Re David Le salesiane soldati semplici: piccole storie del carisma COPERTINA Anna Milano GLORIA SATTA A PAG. 38 IMPAGINAZIONE Marco De Angelis LE IDEE PUBBLICAZIONE ON LINE Marco Sinisi Quando parla ORGANIZZAZIONE una donna Maurizio Fontana A PAG. 1 CONTATTI Redazione redazione.donnechiesamondo.or@spc.va Se si rilegge (con coraggio) la Tradizione Abbonamenti osservatoreromano.it/pages/abbonamenti.html RITANNA ARMENI A PAG. 40 abbonamenti.donnechiesamondo.or@spc.va 3 D ONNE CHIESA MOND O
Fare la suora in Libano La sfida quotidiana di Jocelyne e delle sue consorelle al freddo, alla fame e alle malattie di BIANCA STANCANELLI maronite della Sacra Famiglia la combattono S con l’ansia di non farcela. «Non sappiamo se ui monti del Libano, nel quieto vil- arriveremo alla fine dell’inverno» scandisce, in- laggio di Fatka, trenta chilometri a trepida e inquieta, suor Jocelyne Chahwane. nord di Beirut, una comunità di Nel Centro di Notre-Dame du Mont, un suore lotta per sopravvivere e per grande edificio bianco, sormontato da una cro- fornire cibo e cure a donne anziane, ce, che guarda dall’alto lo splendore del Medi- bambini malati, famiglie in miseria. È una sfida terraneo, suor Jocelyne dirige la guest house, un quotidiana alla fame, al freddo, alle malattie, tempo polmone finanziario della comunità e combattuta in un paese della stessa congregazione. A quella poderosa devastato dalla pover- struttura con 100 stanze, capaci di accogliere tà, saccheggiato da una 275 persone, un ristorante e un teatro per cen- politica rapace, fiaccato tinaia di posti, in grado di ospitare ritiri spiri- dall’emigrazione, dove tuali, convegni, conferenze, seminari, toccava il i giovani sognano la fu- compito di sostenere, con i propri introiti, la ca- ga e gli speculatori si sa di riposo per le anziane religiose. arricchiscono col mer- Ma oggi il Paese dei Cedri, quel Libano che cato nero. Quella sfida, - nel ricordo di un intellettuale raffinato come le religiose della Con- Amin Malouf, libanese d’origine, da anni in gregazione delle sorelle Francia - «è stato spesso definito la Svizzera D ONNE CHIESA MONDO 4
INAPERTURA Vita quotidiana di Jocelyne Chahwane e delle sue tre consorelle. Tra i segni dei bombardamenti, si circola con caschi di sicurezza e mascherine (da Facebook) 5 D ONNE CHIESA MOND O
del Vicino Oriente» è sull’orlo dell’abisso. lavorano come infermiere. Con voce lieve suor «Crisi economica e pandemia hanno fatto spa- Jocelyne racconta una tragedia, mette in fila le rire i turisti. Stranieri, non ne vengono più. Sia- date: la rivolta del 17 ottobre 2019, quando si mo in un grande isolamento», spiega suor Jo- scatenò la rabbia popolare contro la corruzione celyne. E nel frattempo la casa di riposo ha de- della politica e le strade si riempirono di una ciso di accogliere anche le donne anziane dei folla inferocita; la catastrofe del 4 agosto 2020, dintorni: tra religiose e laiche, ospita 70 perso- quando nel porto di Beirut esplosero 2750 ton- ne. Le accudiscono 30 dipendenti, «donne an- nellate di nitrato d’ammonio, custodite da anni che loro: madri, spose divorziate, con proble- in un enorme deposito, provocando 217 morti, mi. A tutte dobbiamo dare ogni giorno da oltre 7000 feriti e 300mila sfollati; poi l’irrom- mangiare. Ed è un’impresa». pere del covid-19. Suor Jocelyne ha 49 anni, si è consacrata L’effetto è una crisi economica e sociale che ventun anni fa. Libanese di Beirut, aveva 28 an- la Banca mondiale ha definito la peggiore in ni e lavorava come manager in una grande so- cietà farmaceutica, la SmithKline Beecham, quando, durante un ritiro spirituale, affrontò una grande crisi interiore. Era il 2000; la sua Ex manager in una società farmaceutica, ora società stava per fondersi con un altro colosso nella congregazione della Sacra Famiglia, farmaceutico, la Glaxo. «Mi venivano in mente le pagine della Bibbia, l’incontro di Gesù con dirige la guest house di Notre-Dame du Mont l’uomo ricco, che voleva seguirlo. Quando Ge- Per i piccoli malati a Natale chiede cioccolato sù gli dice: vendi tutto quello che hai, dallo ai poveri e vieni con me, il ricco diventa triste. E rinuncia. Quella tristezza mi toccava. Sentivo di essere chiamata a servire. Dopo otto mesi dissi il mio grande sì a Cristo». 150 anni di storia del paese: due terzi della po- A Beirut, nella sede della congregazione del- polazione vive sotto la soglia di povertà, l’infla- la Sacra Famiglia, suor Jocelyne è responsabile zione è pari al 90 per cento, la classe media è delle tecnologie dell’informazione. Da cinque stata annientata. Il cambio tra la lira libanese e anni ha aggiunto a quell’incarico la missione di il dollaro è schizzato alle stelle: nel 2019 un dol- dirigere la guest house di Notre-Dame du Mont. laro valeva 1.500 lire; due anni dopo, al mercato Aveva uno staff ad aiutarla. È rimasta sola: «I nero, è esploso a 25.000 lire. E il potere d’ac- professionisti vanno via dal paese. Vogliono as- quisto si è disintegrato: uno stipendio di un mi- sicurare un futuro ai figli, hanno bisogno di de- lione di lire, che valeva fino al 2019 circa 660 naro per vivere. E fuggono. Al Centro sono an- dollari, oggi è pari a 70/80. dati via in sette: l’operation manager, il social «Per le vie del centro di Beirut o di Tripoli media manager, lo chef della cucina… Alcuni vedi mendicare i bambini, vestiti di stracci» ha sono partiti verso l’Europa, oggi vivono in raccontato lo scrittore tedesco-libanese Pierre Francia, altri si sono diretti in Egitto, in Arabia Jarawan, ospite di recente della rassegna mila- Saudita». E tutto il Centro di Notre-Dame du nese Bookcity. «Su Facebook la gente baratta Mont si affida alle forze di quattro suore: la su- televisori per avere pannolini. I black out sono periora, suor Jocelyne e altre due religiose, che all’ordine del giorno. La corruzione dilaga. D ONNE CHIESA MONDO 6
Mentre i comuni cittadini possono prelevare al parenti, agli amici chiediamo di portare farmaci bancomat solo cifre limitate, l’élite politica ha per i malati cronici, vitamine, medicine. Non portato all’estero i suoi patrimoni milionari». abbiamo solo le religiose della congregazione a A Fatka, nel Centro di Nostre-Dame du cui pensare, dobbiamo aiutare anche tante fa- Mont, suor Jocelyne affronta tremende ristret- miglie». tezze. «La nostra ansia quotidiana è come assi- Aiuti sono arrivati dai volontari di Ulis,Uni- curare ciò che serve per vivere, a cominciare dal té Lègere d’Intervention et de Secours, da cibo. Ho bisogno di latte in polvere, per esem- grandi organizzazioni come Œvre d’Orient, da pio, e posso impiegare anche tre giorni, telefo- Aide à l’Eglise en détresse, da quella Francia nando dappertutto, chiedendo dove lo si può che storicamente ha grandi legami con il Liba- trovare, tentando di strappare il prezzo più bas- no. «Ma il problema è che noi abbiamo biso- so. Tutto manca. Anche l’olio per cucinare, o gno di poter costruire un budget quotidiano, di per condire. E i detergenti, i fazzoletti, la carta poter contare su risorse stabili per trovare e igienica. È una lotta per avere le cose più ele- comprare il cibo, per pagare i nostri impiegati» mentari». Manca, anche, l’elettricità. «È un dice suor Jocelyne, e confessa di sentirsi «isola- problema enorme: dobbiamo pagare in dollari ta: sola con le mie responsabilità, con le perso- per avere il mazout (il combustibile per far fun- ne intorno che hanno bisogno d’aiuto, con le zionare i gruppi elettrogeni), il gasolio per ga- anziane che necessitano di cure. I bisogni sono rantire l’acqua calda, il riscaldamento». Nei ri- grandi e l’aiuto non arriva, non c’è un vero gori dell’inverno, è una necessità vitale, soprat- coordinamento. Soffriamo per i bambini, sof- tutto per le anziane della casa di riposo. friamo tanto per loro». A Natale, ai suoi amici Mancano anche le medicine. Le suore maro- di Parigi, di Nizza suor Jocelyne ha chiesto di nite le chiedono in dono ai volontari che a volte portare un dono speciale ai piccoli malati: cioc- arrivano al Centro di Notre-Dame du Mont. colato. Nient’altro che cioccolato. «Ad associazioni di Parigi, di Nizza, ai nostri C’è un dolore particolare in questa tragedia, un’angoscia in più: «Non è solo una questione di politica o di economia: è in pericolo l’iden- tità stessa dei cristiani in Libano». Nel paese, un complesso mosaico di religioni, vivono (o vivevano, prima che l’emigrazione svuotasse le città) due milioni di cristiani. «È la comunità più colpita dalla crisi», riflette suor Jocelyne. «Tutti i nostri vicini sono paesi musulmani; qui invece, tradizionalmente, c’è una diversità di ri- ti: i maroniti, gli ortodossi… Ma questi cristiani sono la parte che soffre di più; i musulmani sciiti hanno l’aiuto dell’Iran, i sunniti dell’Ara- bia saudita. Ma i cristiani? Eppure papa Fran- cesco, pregando per noi, ha detto che siamo l’ultimo baluardo della cristianità in Medio Oriente. Oggi la grande domanda è: il Libano resterà un paese cristiano o no?» Notre-Dame du Mont a Fatka, in Libano (ndm-lb.com) 7 D ONNE CHIESA MOND O
Teologia e giustizia Anne Burghardt: i miei obiettivi con la Federazione luterana di ANNE BURGHARDT Inviti e percorsi I Fu l’invito alla confermazione di un amico l mio paese, l’Estonia, è noto come una delle superiori a instradarmi sul cammino del- delle nazioni più laiche al mondo, l’ordinazione – un cammino al quale avrei sten- quindi uno dei doni che di certo appor- tato a credere se qualcuno me lo avesse suggeri- terò sarà l’esperienza di condividere la to 30 anni fa! La mia scuola era una delle poche parola di Dio con la gente in società che all’epoca offriva corsi di educazione religio- laiche. Sono nata nel 1975, durante l’occupazio- sa e le discussioni con i miei compagni di classe ne sovietica, e sono cresciuta in un ambiente fa- accesero una scintilla dentro di me. Tutti cerca- miliare laicizzato. I miei nonni erano stati mem- vano un’identità, a livello sia nazionale sia per- bri attivi della Chiesa luterana; nel 1949 mia sonale, e io iniziai a interessarmi sempre più alle nonna fu deportata in Siberia insieme a mio pa- questioni religiose. dre e a mia zia. Come molti altri che avevano Guardando indietro al mio percorso di fede, vissuto quel tipo di esperienza, i miei nonni esi- direi che alcuni vivono un cammino di crescita tarono a coinvolgere attivamente i loro figli nel- naturale in una famiglia cristiana tradizionale. la vita della Chiesa, poiché si preoccupavano Qualcuno ha una conversione improvvisa, co- delle conseguenze che ciò avrebbe potuto avere me l’apostolo Paolo. Poi c’è un altro cammino, in uno stato aggressivamente ateo. che è il mio, di lenta crescita attraverso tante domande, avanzando passo dopo passo, radi- candosi sempre più nella fede. Nel 2004, a dieci La prima donna Segretario generale anni da quell’invito ricevuto dall’amico delle superiori, mi ritrovai a essere ordinata pastore nella cattedrale di Santa Maria a Tallin, poiché Il reverendo Anne Burghardt, della Chiesa evangelica luterana avevo sentito di voler servire la Chiesa con i do- estone, è la prima donna, nonché la prima persona originaria ni che mi erano stati dati. della regione del centro ed est Europa, ad essere eletta Segreta- rio Generale della Federazione Luterana Mondiale. Teologa e Ecumenismo e formazione pastore, ha iniziato il suo mandato nel novembre 2021, suben- Nel frattempo avevo studiato teologia presso trando al reverendo Martin Junge, che era a capo della comu- l’antica università di Tartu, trascorrendo del nione mondiale di 148 Chiese luterane dal 2010. Burghardt, tempo anche a Berlino e in Baviera, dove avevo 46 anni, moglie e madre di due figli biologici e di un rifugiato preparato il dottorato in studio delle liturgie or- palestinese adottato, riflette sul suo cammino verso la leadership todosse. Avevo svolto la formazione pastorale, e sui doni particolari che spera di apportare nel suo lavoro. insegnando in seguito all’Istituto di Teologia a Tallin, che comprende una cattedra di teologia D ONNE CHIESA MONDO 8
Il reverendo Anne Burghardt è stata eletta Segretario generale della Federazione Luterana Mondiale nel giugno 2021 e si è insediata il 1 novembre (in alto LWF/A. Hillert , sotto LWF/A. Danielsson) INEVIDENZA tribuisce con i propri doni speciali alla Chiesa globale, e così anche la nostra tradizione lutera- na dà il suo apporto attraverso l’enfasi che pone sulla centralità della grazia incondizionata di Dio e sulla libertà che ne scaturisce. Un’altra caratteristica dei riformatori era l’importanza attribuita all’educazione per con- dividere il Vangelo e incoraggiare il pensiero critico; sono principi centrali anche alla mia comprensione personale della missione della Chiesa nel mondo contemporaneo. Una delle principali innovazioni durante il periodo in cui sono stata direttore dello sviluppo all’Istituto di Teologia di Tallin è stata l’istituzione di un ma- ster in “studi della cultura cristiana”. Il corso era concepito come “missione accademica” per quanti lavoravano nel mondo laico, ma voleva- ortodossa, raro esempio di cooperazione ecu- no comprendere qualcosa in più sulla loro sto- menica di alto livello in una istituzione accade- ria e tradizione cristiana. mica ecclesiastica. Visto il mio interesse per il mondo ortodosso sono diventata membro della Pensiero critico per contrastare prima commissione di dialogo luterano-orto- la polarizzazione dosso in Estonia e ho fatto parte della Commis- Il programma ha riscosso grande successo, sione congiunta globale luterano-ortodossa. costruendo sull’eredità dell’Istituto di Teologia Poi ho lavorato per cinque anni come segretario rimasto aperto durante tutto il periodo sovieti- per le relazioni ecumeniche presso il quartier co. In quegli anni l’Istituto ha fornito una for- generale della Federazione Luterana Mondiale mazione accademica che ha assicurato che i pa- a Ginevra, sovrintendendo al dialogo con gli stori fossero preparati a pensare in maniera dif- anglicani e i mennoniti, come anche, in seguito, ferenziata, non solo in bianco e nero. Oggi, con i cristiani ortodossi e pentecostali. mentre molte società affrontano una crescente Durante quel periodo ho anche aiutato a polarizzazione, è essenziale che la Chiesa non coordinare i preparativi per il V centenario della sostenga un paradigma bianco e nero, ma che Riforma, che ha visto Papa Francesco pregare al piuttosto rispecchi un modo di pensare più dif- fianco di leader luterani nella città svedese di ferenziato. Uno dei miei obiettivi è di rafforzare Lund, dove la Federazione Luterana Mondiale la rete di educazione teologica e di formazione è stata istituita nel ‘47. Penso che, pur essendo della Federazione Luterana Mondiale, metten- una comunione confessionale di Chiese, la Fe- do largamente a disposizione materiale per gli derazione Luterana Mondiale si sia sempre im- studenti che non hanno accesso alle risorse e al- pegnata molto per l’unità dei cristiani, e la sua la formazione al pensiero critico. Così facendo, costituzione è stata fortemente influenzata dal spero di poter condividere in parte la mia espe- movimento ecumenico più ampio dell’inizio rienza di ricerca e formazione in diversi campi, del XX secolo. Ogni comunione cristiana con- compresa la risoluzione dei conflitti, l’assisten- 9 D ONNE CHIESA MOND O
za psicologica nell’ambito del Hiv e lo sviluppo ritas Internationalis, nonché con altri gruppi delle comunità nelle aree rurali. confessionali come Islamic World Relief. La si- Un altro mio obiettivo è quello di allargare il tuazione dei rifugiati, che già preoccupava i dibattito teologico sulla comprensione luterana fondatori della Federazione Luterana Mondia- dell’ordinazione, per sostenere quelle Chiese le sulla scia della seconda guerra mondiale, che stanno procedendo verso l’inclusione delle continua a essere ancora oggi una delle nostre donne nel ministero ordinato e nelle posizioni principali preoccupazioni nel lavoro con le co- di leadership. Come prima donna a guidare la munità vulnerabili. Attualmente nel mondo ci Federazione Luterana Mondiale, penso che in sono più di 80 milioni di persone internamente molte regioni e in molte nostre Chiese vi siano dislocate o costrette a fuggire dal loro paese a donne che si sentono incoraggiate dal mio causa di conflitti, povertà, persecuzione o della esempio. In Estonia le prime donne sono state crisi climatica. Allo stesso tempo constatiamo ordinate pastore più di mezzo secolo fa, ma cre- l’insorgere di regimi autoritari, lentezza nelle do che la mia nomina segni un momento stori- azioni adottate dagli stati per ridurre l’impatto co per la nostra Chiesa e per la nostra regione. del cambiamento climatico e ritrosia rispetto ai Al tempo stesso, però, attendo con impazienza diritti umani, in particolare i diritti delle don- il giorno in cui il genere non sarà più un tema ne. Un’altra preoccupazione è la persistente di- nel dibattito sulle posizioni di leadership nelle sparità nell’accesso al vaccino contro il covid nostre Chiese o nella società. nel mondo, nonché il fatto che i vaccini stessi vengano sempre più trasformati in un’arma di Teologia, missione e giustizia una guerra di disinformazione, andando ad ag- Tra i principali compiti che dovrò affrontare giungersi alla polarizzazione esistente e alle come nuovo Segretario generale c’è la supervi- teorie di cospirazione. Come Federazione Lu- sione dei preparativi per la prossima Assemblea terana Mondiale continuiamo a impegnarci per della Federazione Luterana Mondiale, prevista soluzioni giuste e a lungo termine, che siano a Cracovia nel settembre 2023 e incentrata su coerenti con gli obiettivi di sviluppo sostenibi- “Un solo corpo, un solo spirito, una sola spe- le, che affrontino le cause che sono alla base ranza”. Accanto al lavoro teologico ed ecume- della povertà, di modo che tutti possano gode- nico, occorre fissare un orientamento per il re dei propri diritti e vivere una vita dignitosa. braccio assistenziale e di sviluppo della Chiesa, Essendo cresciuta in un tempo in cui i diritti conosciuto come LWF World Service. Opera- e la dignità venivano regolarmente calpestati tivo in 27 paesi, spesso in luoghi isolati e diffi- dal regime sovietico, penso che le nostre Chiese cili da raggiungere, il nostro World Service è possano e debbano svolgere un ruolo essenziale noto per il suo lavoro umanitario professionale, nel sostenere questi valori cristiani nella pubbli- che costituisce un collegamento tra le comunità ca piazza. In un mondo sempre più frammenta- locali e la tutela internazionale della giustizia, to, siamo chiamati a discernere la volontà di della pace e della dignità umana, specialmente Dio in situazioni complesse e a essere agenti di per i più vulnerabili. Per molti anni siamo stati cambiamento positivo e di riconciliazione. Co- uno dei principali partner confessionali opera- me cristiani dobbiamo per primi passare dalle tivi dell’Alto Commissariato delle Nazioni parole ai fatti, rispondendo alla volontà di Cri- Unite per i Rifugiati e lavoriamo a stretto con- sto di unità e guarigione nel nostro mondo tatto con diversi partner ecumenici, tra cui Ca- spezzato. D ONNE CHIESA MONDO 10
INCOPERTINA Abusi, le tracce del danno L’ opera in copertina è dell’artista Luca Sacchetti. È uno dei 24 dipinti della serie “Il Danno” che si focalizza sul tema dell’abuso sui minori e rientra in un progetto di mostra itinerante dedicata all'informazione, prevenzione e al contrasto della violenza su bambini e adolescenti, con l’intento di restituire al pubblico le dinamiche e le tensioni psicologiche che travagliano l’animo delle vittime. Il 20 novembre del 2019, in occasione della celebrazione del trentennale della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, è stata esposta a Milano presso la Chiesa di Santa Maria del Carmine – Chiostro e Sacrestia, a cura di Antonella Mantovani, fondatrice di Castello 13, e Fortunato D’Amico, con la direzione scientifica della psicanalista Nadia Muscialini. Luca Sacchetti, romano, con grande abilità artistica guida il pubblico verso una riflessione attenta a certi miti e valori della società contemporanea che incoraggiano l’individualità, la competizione e la violenza tra gli esseri umani. Sulle tele, il volto visibile solo per una metà rimanda al danno subito. E quegli sguardi assenti, quei i corpi irrigiditi, che tendono a nascondere la tragedia interiore, ne descrivono le tracce. [DCM] INAGENDA Bioetica, Multiculturalismo e religione Benedetto XV, un papa legato al culto di Giovanna d’Arco L’ottava edizione del workshop Unesco su Il 22 gennaio ricorre il centenario della morte di “Bioethics, Multiculturalism and Religion” si Papa Benedetto XV. Nel 1920 proclamò santa svolgerà qust’anno presso la Chulalongkorn Giovanna d’Arco, della quale il 6 gennaio ricorre University, a Bangkok, Thailandia dal 31 gen- il seicentodecimo anniversario delle nascita. naio al 2 febbraio. Per tre giorni si discuterà su come la bioetica Donne e Visitazioni può dare risposte sulla tutela dell’ambiente e del- Il 21 gennaio su piattaforma zoom Elena Lobina la natura con esperti delle tradizioni religiose Cocco dei “Gruppi donne delle Comunità di ba- (buddiste, cristiane, confuciane, indù, islamiche, se e le molte altre” presenterà Visitazioni con Paola ebraiche) e laiche . Cavallari dell’Osservatorio interreligioso violen- za alle donne, la teologa Antonietta Potente, mo- Giornate di spiritualità diocesane naca benedettina, isieme alla teologa pastora val- Dal 13 al 16 gennaio a Torino-Valdocco, si terrà la dese Elizabeth Green. 40esima edizione delle Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana. a cura di Valeria Pendenza 11 D ONNE CHIESA MOND O
Véronique Margron Priora provinciale di Francia delle Suore di Carità Domenicane della Presentazione della Santa Vergine, teologa morale, è nata a Dakar in Senegal, 64 anni fa. Prima donna preside di una facoltà di teologia, quella dell’Università cattolica de l'Ouest, da molto tempo assiste le vittime di abusi nella Chiesa. Come presidente della Conferenza delle religiose il 5 ottobre scorso ha ricevuto il rapporto Ciase sugli abusi Diamo al male il suo vero nome Proposte dopo l’inchiesta francese sugli abusi D ONNE CHIESA MONDO 12
L’INTERVISTA A di MARIE-LUCILE KUBACKI* Véronique Margron, in qualità di presidente della Conferenza dei Reli- giosi e delle Religiose di Francia (Corref), e a Monsignor Eric de Mou- lins-Beaufort, presidente della Conferenza episcopale francese (Cef), il 5 ottobre 2021 la Commissione indipendente sugli abusi sessuali nella Chiesa (Ciase) ha presentato il suo rapporto. Si stima che, a partire dal 1950, 216mila persone siano state abusate, in Francia, da chierici o reli- giosi. Come ha accolto il rapporto della Ciase? Provo un’immensa gratitudine per il lavoro delle donne e degli uo- mini che compongono questa commissione. Ho potuto constatare che si tratta di persone magnifiche che hanno donato il proprio tempo senza riserve, cercando di essere il più rigorose possibile nella loro disciplina. Sono stati tutti molto provati da questo lavoro e dall’ascolto delle vitti- me, da ciò che hanno subito, ma anche dalle lacune delle istituzioni che non le hanno protette né ascoltate. Esprimo gratitudine anche per la de- cisione della Cef e della Corref di creare la Commissione presieduta da Jean-Marc Sauvé che è all’origine del rapporto. È probabilmente una delle inchieste migliori a livello nazionale, perché mette a confronto nu- merose fonti scientifiche ma conferisce anche un posto determinante al- la parola delle vittime… Al tempo stesso provo un dolore molto profon- Stop abuse do. È un sentimento strano e paradossale questa mescolanza di gratitu- Il murale realizzato nel 2019 dine frammista a dolore. Di dolore e di vergogna dinanzi a quel che ap- dal collettivo TVBOY in vicolo pare dell’incapacità delle istituzioni di affrontare il peggio di se stesse, degli Osti a Roma, ritrae anche se hanno attraversato i secoli e noi pensavamo di esserne fieri. Papa Francesco che tiene Questa debolezza, anzi questo fallimento, rivela problemi abissali. sulle spalle un bambino mentre scrive la frase “Stop abuse”. Appunto, da dove cominciare? «L’opera - scrive il collettivo Il rapporto è lunghissimo e presenta 45 raccomandazioni: occorre sul proprio account Facebook - dunque metodo. Bisogna stabilire un’agenda che non significa respin- vuole essere un augurio alla gere le cose ma organizzarle, vedere ciò che deve essere messo in atto a risoluzione di una questione breve e a medio termine, ciò che rientra nel cambiamento culturale e ciò delicata e dolorosa, come quella che va esaminato con il popolo di Dio, poiché decisioni gerarchiche non degli abusi sessuali sui minori seguite dal popolo di Dio non recherebbero frutto. A mio parere l’ascol- da parte di uomini di Chiesa, to delle vittime resta prioritario. Ancora non tutte hanno testimoniato e che per troppo tempo è stato alcune hanno scoperto l’esistenza della Ciase il 5 ottobre: nella settima- un tabù e che Papa Francesco na successiva alla pubblicazione del rapporto la Ciase ha ricevuto 200 ha iniziato ad affrontare mail, e per quel che mi riguarda ne ho ricevute una quarantina. È dun- apertamente all’interno que necessario che ci sia un ascolto costante, neutrale e professionale. e all’esterno del Vaticano» Occorre anche prevedere “turni” ecclesiali quando queste persone vo- 13 D ONNE CHIESA MOND O
gliono contattare una persona della Chiesa – cosa che non sempre acca- de. Dopo la pubblicazione del rapporto, è stato attivato un numero ver- de per la denuncia di abusi sessuali nella Chiesa, con professionisti indi- pendenti. Se lo desiderano, le vittime possono essere messe in contatto con un apposito numero o un indirizzo mail della Cef o della Corref. C’è anche il problema del risarcimento… La seconda urgenza in assoluto sarà la creazione di commissioni in- dipendenti per ricevere tutte le persone vittime di abusi che lo desidera- no e l’istituzione di mediazioni. Se chiedono una modalità di risarci- mento, la commissione avrà come compito quello di avvicinarsi il più possibile alla richiesta di ognuno e di assicurare una mediazione presso Bisogna stabilire l’istituto religioso coinvolto. E tale richiesta può riguardare un risarci- un’agenda, mento economico, un accesso agli archivi, il fatto di sapere se ci sono state altre vittime, o la volontà di rivolgersi ai giovani religiosi in forma- vedere ciò che deve zione… Si tratta comunque di riconoscere il crimine subìto dalla vittima essere messo in atto e di prendere sul serio le sue parole. Di cercare, in definitiva, di stare il più vicino possibile al singolo, in quanto il trauma è sempre vissuto in- a breve e a medio dividualmente. Sappiamo che questo non è sempre correlato a quella termine, ciò che rientra che sarebbe la risposta sotto il profilo penale. Le ripercussioni del male fatto sulla vita delle persone e gli effetti a lungo termine del male subìto nel cambiamento sono drammi individuali ai quali bisogna rispondere. culturale e ciò che va Perché la pubblicazione di questo rapporto è un punto di svolta? esaminato con il Il 5 ottobre è stato un momento storico della Chiesa… Mi azzardo a popolo di Dio, poiché pensare che per tutti noi ci sarà un prima e un dopo: spero in particolare che non penseremo mai più di poter essere giudice e parte in causa. L’in- decisioni gerarchiche dipendenza è un dato fondamentale. Lo stesso vale per le cellule di non seguite ascolto. Diverse vittime contattate non hanno voluto ricorrervi; di fatto, sebbene siano composte da professionisti, le persone le giudicano trop- dal popolo di Dio po vicine agli istituti o alle diocesi coinvolte. La fiducia ha bisogno di non recherebbero frutto tempo e richiede distacco. Questo 5 ottobre è stato anche decisivo per- ché quel mattino è stato uno sconvolgimento del volto del Vangelo: so- no stati uomini al di fuori dell’istituzione, le parole delle vittime, il pre- sidente della Commissione Jean Marc Sauvé, a dire alla Chiesa la verità sulla sua parte più oscura. La nostra Chiesa che intende – nel senso buo- no del termine – dire la verità, non solo riguardo alla fede, ma molto spesso anche riguardo all’umano, si è sentita dire la sua verità – in ogni caso qualcosa che le si avvicina – da altri. Il rapporto mostra che ci sono stati abusi anche nell’ambito familiare, sportivo… esiste una specificità degli abusi nella Chiesa? D ONNE CHIESA MONDO 14
Sì e no. Alcuni psicologi dicono che le aggressioni sessuali commesse nella Chiesa sono dei neo-incesti: la Chiesa si vive come una famiglia, i sacerdoti sono padri e le religiose sorelle, a volte persino madri. L’inti- mo dell’aggressione si gioca sulla mescolanza tra paura e affetto e l’abu- so di autorità è molto vicino a ciò che si constata negli incesti. La strate- gia dell’aggressore è spesso simile: cerca di poter continuare le sue ag- gressioni costringendo la vittima al silenzio con ricatti basati sulla paura e sull’affetto, giocando proprio sul fatto che la famiglia, come la Chiesa non vuole scandali. La specificità consiste nel fatto che la famiglia è un piccolo mondo mentre la Chiesa è un mondo molto organizzato. Così la strategia degli aggres- sori ha contaminato l’insieme delle istituzioni af- finché nessuna reagisse come avrebbe dovuto con, per corollario, l’aggravante dovuta al clerica- lismo, a un rapporto problematico con il segreto, e soprattutto con il riferimento al sacro. Far riferi- mento al sacro significa dire che non c’è alcuna legge che s’impone a me, a noi. Anche questo fa parte della strategia dell’aggressore. E dell’istitu- zione che aggredisce a sua volta. In che cosa? È più difficile per i bambini provenienti da ambienti molto religiosi parlare, poiché hanno la sensazione di tradire i propri genitori ancora di Suor Véronique Margron più. Si aggrava ulteriormente quando gli abusatori, in ambito ecclesiale, e mons. Eric de Moulins- rivendicano la volontà di Dio. Beaufort ricevono Anche il rapporto con la purezza gioca un ruolo, e alcuni aggressori il Rapporto Ciase nella Chiesa ci hanno giocato stabilendo criteri perché il rapporto ri- da Jean Marc Sauvè (Afp) manga nel regno del “puro”. È agghiacciante. Il rapporto con la purezza è una questione tanto an- tropologica quanto biblica: fin dalla Genesi si tratta di passare dal puro al santo. Il rapporto con la purezza è qualcosa di molto arcaico in noi, che non ha nulla a che vedere con l’etica. Inoltre, quando è corroborato da un discorso religioso subdolo, allora le persone si sentono inibite. Non si tratta neppure di fare un discorso di facciata sulla castità, se non s’interroga la realtà in profondità, quella della sessualità in quanto tale, anche della violenza e dell’abuso. Fin dall’inizio la Bibbia chiama le co- se così come sono: il giorno è il giorno, la notte è la notte, l’assassinio è un crimine. Bisogna chiamare le cose con il loro nome. *Giornalista di «La Vie» a Roma 15 D ONNE CHIESA MOND O
La risposta della Chiesa Leggi e provvedimenti per la protezione dei minori di ISABELLA PIRO «I l mio corpo ricorda ogni sin- golo tocco… La mia anima è stata fatta a pezzi»: è il 19 ot- tobre 2021 quando queste parole cominciano a rimbal- zare sui media. A diffonderle è la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, a scri- verle è una vittima di abusi da parte di un sa- cerdote. Parole che sono un pugno allo stoma- co, contenute in una lettera che scuote gli ani- mi, arrivata nelle mani di Papa Francesco. Ed è proprio il Pontefice ad autorizzare la Commis- Ma la pubblicazione della lettera e del rap- sione a diffondere il testo, per accogliere la vo- porto della Ciase sono solo una tappa di un ce di tutte le persone ferite e mostrare a tutti i percorso coraggioso, di consapevolezza e di sacerdoti la via che porta all’autentico servizio impegno iniziato da tempo e rinnovato soprat- di Dio a beneficio di tutti i vulnerabili. tutto dopo il summit sulla protezione dei mino- Qualche giorno prima, all’udienza generale ri nella Chiesa, svoltosi in Vaticano nel feb- del 6 ottobre, Papa Francesco pronuncia la pa- braio del 2019. Un incontro davvero globale, rola “vergogna” per ben cinque volte in dieci ri- convocato da Papa Francesco, e al quale pren- ghe di testo: lo fa salutando i pellegrini franco- dono parte i rappresentanti di tutte le Confe- foni, in riferimento alla pubblicazione del Rap- renze episcopali e delle congregazioni religiose porto della Commissione indipendente sugli maschili e femminili del mondo. Il vertice de- abusi sessuali nella Chiesa (Ciase) in Francia. nota chiaramente la volontà della Chiesa di as- D all’indagine emergono dati agghiaccianti: tra sumersi le proprie responsabilità e di compiere, il 1950 e il 2020, nel Paese d’Oltralpe, sono sta- pubblicamente, un atto penitenziale, con verità te almeno 216 mila le vittime e tra i 2.900 e e trasparenza. Altrettanto chiare sono l’eredità 3.200 i sacerdoti e i religiosi coinvolti in crimini e le prospettive che ne emergono. di pedofilia. Nell’ottica della responsabilità, da quell’in- D ONNE CHIESA MONDO 16
Una immagine della Liturgia penitenziale durante l’Incontro sulla Protezione dei Minori nella Chiesa in Vaticano 21-14 febbraio 2019 IL PUNTO contro derivano alcuni documenti basilari, so “contro la vita, la dignità e la libertà della pubblicati alla fine di marzo 2019: una legge persona”. A chi domanda verità, infine, basti ri- sulla tutela dei minori nello Stato Città del Va- cordare la pubblicazione, a novembre 2020, del ticano, un Motu proprio che ne estende le norme Rapporto McCarrick, relativo all’ex cardinale alla Curia Romana e le linee-guida per il Vica- responsabile di abusi sessuali su minori e di- riato della Città del Vaticano. Si tratta di nor- messo poi dallo stato clericale nel 2019. Il Rap- mative che ampliano l’approccio di partenza, porto viene elaborato dalla Segretaria di Stato prendendo in considerazione, oltre agli abusi su mandato del Papa. sui minori, anche le persone vulnerabili. Suc- Ma il cammino della Chiesa non si ferma: lo cessivamente, a maggio, viene diffuso il Motu scorso settembre, a Varsavia, si è tenuta una proprio Vos estis lux mundi che stabilisce nuove Conferenza internazionale sulla salvaguardia procedure per segnalare molestie e violenze, e dei minori e degli adulti vulnerabili per le assicurare che vescovi e superiori religiosi ren- Chiese dell’Europa centro-orientale. Dai lavori dano conto del loro operato. In particolare, il documento introduce l’obbligo, per chierici e religiosi, di segnalare gli abusi e lo stesso vale per i laici. Inoltre, ogni diocesi deve dotarsi di Il percorso e il rinnovato impegno un sistema accessibile al pubblico per ricevere dopo il summit di tre anni fa in Vaticano. le segnalazioni. La stessa legge stabilisce anche il procedimento da seguire in casi di “copertu- Ogni diocesi deve dotarsi di un sistema ra”. accessibile per ricevere le segnalazioni Per una maggiore trasparenza a dicembre, con due Rescritti, il Papa abolisce il segreto pontificio per i casi di abusi sessuali e modifica la norma riguardante il delitto di pedoporno- grafia, facendo ricadere tra i delicta graviora la de- è emersa la volontà di creare delle piattaforme tenzione e la diffusione di immagini pornogra- di collaborazione e scambio, in modo da non fiche che coinvolgano minori fino all’età di 18 lasciare sole o isolate le persone che, nei diversi anni. E ancora: a luglio 2020, la Congregazio- Paesi, si occupano dalla prevenzione degli abu- ne per la Dottrina della Fede pubblica un Va- si e dell’ascolto delle vittime. demecum: richiesto durante il summit del feb- «Siamo di fronte a un problema enorme, braio 2019, esso rappresenta un “manuale di difficile e doloroso, che riguarda la credibilità istruzioni” per guidare, passo dopo passo, chi della Chiesa - ha scritto su L’Osservatore Romano deve procedere all’accertamento della verità del 26 agosto Padre Federico Lombardi, che quando un minore subisce abusi da parte di un delle sessioni plenarie del summit del 2019 è chierico. Inoltre, a maggio 2021, con la Costitu- stata moderatore - Però non è affatto vero che zione apostolica Pascite gregem Dei, Papa France- non si sia fatto niente o che non si stia facendo sco riforma il Libro VI del Codice di Diritto niente o poco. Si può e si deve tranquillamente Canonico. Tra le novità più rilevanti, il fatto dire, con chiarezza, che la Chiesa universale ha che il reato di abuso di minori sia ora inquadra- affrontato e affronta questo problema, ha fatto to non all’interno dei reati contro gli obblighi passi necessari e stabilito norme, procedure e speciali dei chierici, bensì come reato commes- regole per affrontarlo correttamente». 17 D ONNE CHIESA MOND O
Anna Deodato Consacrata, appartiene all’Istituto delle Ausiliarie Diocesane di Milano. È membro del Consiglio di presidenza del Servizio nazionale per la tutela dei minori della Conferenza episcopale italiana, del Servizio regionale delle diocesi lombarde e della Commissione congiunta Uisg – Usg. Svolge il suo servizio al Centro per l'accompagnamento vocazionale di Milano. Ha scritto “Vorrei risorgere dalle mie ferite. Donne consacrate e abusi sessuali”, Edb Una ferita nella Chiesa che richiede parresia La realtà degli abusi sulle donne consacrate D ONNE CHIESA MONDO 18
L’INTERVENTO L’ di ANNA DEODATO abuso che coinvolge donne consacrate è una realtà più diffusa di quanto si possa immaginare attorno alla quale c’è ancora molta indifferenza e omertà. Oscurata e silenziata proprio all’interno del diversificato tessuto ecclesiale. Una realtà in parte ancora sconosciuta nelle sue molte sfaccet- tature: le dinamiche che si intrecciano, le cause scatenanti, gli effetti di sofferenza che si manifestano nel corso del tempo nella vita delle perso- ne ferite. Le donne che sono vittima di queste forme di abuso lottano per molto tempo con nuclei di dolore e sofferenze profonde: la perdita del- l’orizzonte vitale, il senso di smarrimento che colpisce anche il vissuto della fede, la fatica nella ricostruzione della dignità della propria perso- na e del senso della propria vita. È un crimine circa il quale parole come tutela, prevenzione, formazione e giustizia sono ancora molto, troppo lontane. Scrivere qualcosa su questa realtà chiede moltissima delicatezza e rispetto affinché non venga violata ancora una volta l’intimità delle persone, non è infatti la curiosità che ci deve guidare, bensì il desiderio di un ascolto vero che ci impegni in un cambiamento e in una conversio- ne. Parliamo di una forma di abuso “familiare” che richiede un’osserva- zione sistemica per essere compreso. Abuso “familiare”: perché avviene frequentemente all’interno della stret- ta rete di relazioni intra-ecclesiali: prete e suora, formatrice, superiora e giovane in formazione. Risponde quindi alle leggi dell’omertà degli abusi incestuosi intra-familiari: si tace, nascondendo, negando e collu- dendo così con il colpevole. Talvolta si giunge a difendere l’autore del- l’abuso per convenienze economiche, di fama della congregazione stes- sa o di quella dell’abusatore quando è molto influente nell’orizzonte ec- clesiale. Inoltre, nel caso degli abusi sulle donne consacrate la cultura Se le vittime sono suore che mescola autorità, obbedienza e silenzio è molto forte e rischia di fa- «Scrivere qualcosa su questa vorire questo stesso sistema difensivo. realtà chiede moltissima Osservazione sistemica: chi abusa riesce ad attuare il crimine e a rimanere delicatezza e rispetto spesso impunito proprio per il sistema di copertura all’interno del quale affinché non venga violata opera indisturbato: spesso si crea una forte complicità alimentata da le- ancora una volta l’intimità gami esclusivi con superiori ecclesiastici disponibili anche a testimonia- delle persone, non è infatti re la buona fama e la condotta integerrima di colui che ha agito una con- la curiosità che ci deve guidare, dotta abusante. Il sistema all’interno del quale accade ogni forma di bensì il desiderio di un ascolto abuso, se osservato con attenzione, è marcatamente patologico, capace vero che ci impegni di incorporare in maniera simbiotica e invischiata chi si adegua, ma an- in un cambiamento che di isolare ed espellere chi, mantenendo miracolosamente una sua au- e in una conversione» tonomia nella lettura della realtà e quindi di giudizio, esprime osserva- sottolinea Anna Deodato zioni critiche e manifesta atteggiamenti e scelte non conformi alla mag- 19 D ONNE CHIESA MOND O
gioranza. Nello stesso tempo è un sistema estremamente resistente ad ogni confronto esterno. Due elementi che caratterizzano le comunità con alto potenziale di ri- schio di abuso: uso strumentale dei valori proclamati e lo stile di lea- dership nelle comunità. Uso strumentale dei valori: in queste esperienze di vita fraterna è frequente l’uso strumentale dei valori intrinsecamente connessi con la scelta voca- zionale: i voti – povertà, castità, obbedienza - la preghiera, il significato attribuito alla Parola di Dio, la celebrazione dei sacramenti, l’abitudine all’accompagnamento spirituale, le dinamiche intrinseche della e nella vita comunitaria, lo svolgimento del proprio servizio apostolico. Tutto ciò contribuisce a formare delle realtà all’interno delle quali relazioni di Le persone ferite manipolazione, sfruttamento, dipendenza, spiritualizzazione vanno a dagli abusi creare il tessuto nel quale forme diverse di abusi possono trovare radice ed espressione. Purtroppo, in queste forme di vita, l’obbedienza, o piut- si attendono di essere tosto la sottomissione, è presentata in modo assoluto come una virtù fon- riconosciute damentale. La povertà è usata per giustificare forme di dipendenza ecces- sive e di controllo da parte delle superiore. La castità, non correttamente e accolte presentata nella formazione e nell’accompagnamento, può portare a come persone, chiusure anticipate, a forme di negazione dei bisogni emotivi e affettivi che ciascuno di noi vive, a censurare il vissuto sessuale in ogni sua espres- prima ancora che sione e contenuto, a integrare con fatica la propria identità sessuale. come - unicamente - Leadership patologiche, discernimento debole, reclutamento eccessivamente rapido: nelle comunità in cui le diverse forme di abuso di autorità favoriscono un vittime, contesto di manipolazione l’obbedienza - sottomissione è quasi assolu- di essere credute ta, si vive secondo uno stile passivo riconosciuto proprio come virtù fon- damentale. Questo porta lentamente, ma inesorabilmente, una trasfor- nel loro dolore, mazione patologica del concetto di fedeltà al carisma che si trasforma in ascoltate con rispetto. fedeltà ai gusti e alle preferenze di una particolare persona che a sua vol- ta decide arbitrariamente chi può usufruire di possibilità formative, im- E si attendono pegni apostolici più o meno gratificanti, responsabilità all’interno del giustizia gruppo eccetera. Quasi fosse un premio assegnato alle persone più doci- li, acritiche e, appunto, sottomesse. Questa forma di leadership grave- mente manipolatoria, assoluta, totalizzante ha ricadute gravi sulla co- munità poiché favorisce la regressione dei membri lasciando spazio a di- namiche di idealizzazione del leader e di asservimento alle sue volontà. A questo riguardo è interessante, e dovrà essere riletto e studiato con maggiore attenzione, ciò che accade nelle comunità miste che vedono la presenza di laici, famiglie, consacrate, religiosi, preti, apparentemente poco gerarchiche, prive di confini precisi, con un notevole numero di comportamenti invischiati, guidate da personaggi “magnetici” ai quali viene attribuito e riconosciuto un ruolo assoluto e che spesso sono anche D ONNE CHIESA MONDO 20
oggetto di forme di venerazione. Queste realtà di nuova fondazione ri- schiano di essere una sorta di chiesa parallela autosufficiente, autorefe- renziale, nelle quali la formazione è praticamente assente o unicamente centrata sulla parola del fondatore che si fa spesso unico interprete an- che della parola di Dio. Sono comunità all’interno delle quali si vive fre- quentemente una confusione tra foro esterno e foro interno, il discerni- mento è assente, la formazione debole e pilotata. Anzi, proprio il discer- nimento risulta più rispondente alla realtà di un reclutamento come ri- sposta a rapide conversioni che portano la persona a idealizzare il leader, il sistema di vita e a vivere cambiamenti esistenziali tanto improvvisi e as- soluti quanto poco rielaborati e radicati nella persona. Tratti della storia familiare delle persone più vulnerabili Con estremo rispetto possiamo raccogliere alcuni brevi tratti, presen- ti in modo trasversale, nella storia familiare delle persone più a rischio di essere individuate dai potenziali abusatori proprio perché più vulnerabi- li: una forma di “morale” religiosa severa, intransigente e integralista, forme di eccessiva espressione emotiva della fede, forme di ritualità un po’ magiche e molta spiritualizzazione della realtà, abitudine appresa in famiglia di idealizzazione della figura sacerdotale e comunque il ricono- scimento di una superiorità della figura maschile nella gestione della vi- Quando una persona arriva ta, un’educazione rivolta a vivere tutti i valori con rigore e una disciplina chiedendo un ascolto ha già alimentata da un senso del dovere assoluto. Bisogna però considerare percorso una strada difficile con molta attenzione anche un altro dato: chi abusa sceglie le proprie e, spesso, sta ancora lottando vittime, difficilmente sbaglia! Nella realtà del reato compiuto verso don- con la vergogna e la colpa ne consacrate, spesso vengono “scelte” giovani donne molto sensibili ai valori religiosi, con una particolare finezza nella ricerca spirituale, una profonda capacità di riflessione, ma con forme, spesso inconsce, di idea- lizzazione verso il ruolo e la persona del prete. Cosa si attendono da noi le persone ferite dagli abusi? Quale stile de- ve avere il nostro ascolto? Si attendono di essere riconosciute e accolte come persone, prima an- cora che come – unicamente – vittime, di essere credute nel loro dolore, ascoltate con rispetto. Chi è stato ferito nella chiesa vuole avere il diritto di scegliere se rimanere nella chiesa o lasciarla. Si attendono giustizia: vogliono che sia detto con chiarezza chi ha fatto che cosa. Chi ha com- messo l’abuso e chi è la vittima che lo ha subito. Si aspettano di essere soggetti del procedimento giudiziario e di non doverlo subire senza il giusto coinvolgimento. Dobbiamo essere consapevoli che quando una persona arriva chiedendo un ascolto ha già percorso una strada molto difficile e, spesso, sta ancora lottando con la vergogna e la colpa, con la paura che l’altro che l’ascolta non le creda. Va creato un clima di fiducia, di delicatezza e di rispetto, vanno assolutamente evitati il giudizio e il 21 D ONNE CHIESA MOND O
pregiudizio, atteggiamenti svalutanti, stili relazionali frettolosi, anche minime espressioni di disturbo, rabbia, fastidio, disgusto, per ciò che viene espresso perché sarebbe come reiterare l’abuso stesso. Dobbiamo vivere un ascolto compassionevole nel suo vero significato. Abuso come reato spia Nella pratica dell’ascolto e dell’accompagnamento si incontrano del- le costanti che meritano attenzione: l’abuso di coscienza come tragico preludio di forme di abuso sessuale e la frequenza dell’abuso in adulti vulnerabili. Vi è una stretta connessione tra abuso di coscienza, spiritua- le e sessuale: la chiave interpretativa di questa forma di abuso sta nell’e- sercizio della autorità spirituale in modo deviato e improprio rispetto al suo fine specifico, quello di avvicinare l’altro a Dio. Difendere Questi abusi avvengono nelle forme di antiche e nuove esperienze di i più vulnerabili vita fraterna consacrata, in movimenti e associazioni, nelle quali il fon- datore\trice o il\la superiore manipola la coscienza dei membri strumen- anche talizzando la loro relazione con Dio. Possono accadere più ordinaria- professionalmente mente anche all’interno delle relazioni di confidenza e consegna della propria intimità ad un sacerdote: durante l’accompagnamento spirituale è un rischio e la confessione. Proprio in questo ambito molto delicato vengono com- e ci vogliono coraggio piuti atti e gesti di carattere abusante, comprese forme diverse di mole- stie e abusi sessuali anche molto gravi. e determinazione. Le persone ferite, l’adulto vulnerabile: nell’accompagnamento tera- Possiamo dire però peutico ci si imbatte frequentemente in persone adulte che sono già state abusate quando erano minorenni e nella cui storia personale l’abuso è con parresia stato poi reiterato. che è una scelta Fatta salva la vulnerabilità che riguarda forme di disabilità e di gravi patologie psichiatriche, la realtà delle situazioni esistenziali è molto più evangelica: ampia e articolata. Fa pensare molto il fatto che, nonostante questa sia una forma preziosa una realtà diffusa, è come tenuta tra parentesi, non viene sino in fondo ri- conosciuta perché di difficile esplicazione e di conseguenza è poco inda- di tutela gata. Molti servizi interdiocesani e diocesani parlano solo della tutela e prevenzione dei minori che è realtà molto importante, ma senz’altro parziale. Tra l’al- tro spesso la persona ferita di oggi è il piccolo o la piccola abusata ieri nel contesto familiare in senso stretto (genitori) o nella famiglia allargata (parenti) o nella cerchia degli amici di famiglia. L’esperienza di ascolto di adulti ci presenta almeno tre livelli di vulne- rabilità che aprono a riflessione. Primo livello essenziale: la vulnerabilità ha inizio nel momento in cui una persona si confida, consegnando esperienze e tempi particolarmente difficili della sua vita ad un altro che si ritiene degno di fiducia. Secondo livello: si attraversano momenti di particolare vulnerabilità dentro a passaggi di vita molto difficili quali, per esempio, malattia, lut- D ONNE CHIESA MONDO 22
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