D ONNE CHIESA MOND O - L'Osservatore Romano

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D ONNE CHIESA MOND O - L'Osservatore Romano
DDONNECHIESA
 ONNE  CHIESAMOND
              MOND
                 OO
    MENSILE
MENSILE      DELL’OSSERVATORE
        DELL’OSSERVATORE      ROMANO
                         ROMANO            NUMERO
                                       NUMERO     107 GENNAIO
                                              107 GENNAIO 2022   2022
                                                                  CITTÀCITTÀ DEL
                                                                        DEL VAT   VAT
                                                                                ICA NOICANO
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         e offre una lettura dei fatti
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D ONNE CHIESA MOND O - L'Osservatore Romano
Numero 107
gennaio 2022

                                                                                              LE IDEE

                                           Quando parla una donna
                                     “L un dovere di tutti gli Stati, chiamati a individuare sia i traf-
                                             a protezione dei bambini contro lo sfruttamento sessuale è

                                     ficanti sia gli abusatori... In pari tempo, sono quanto mai doverose
                                     la denuncia e la prevenzione attuate nei vari ambiti della società:
                                     scuola, realtà sportive, ricreative e culturali, comunità religiose, sin-
                                     goli individui... Anche oggi vediamo quante volte, nelle famiglie,
                                     la prima reazione è coprire tutto: anche nelle altre istituzioni, nella
                                     Chiesa, dobbiamo lottare con questa abitudine vecchia di copri-
                                     re”
                                                           Francesco, 15 maggio 2021, ricevendo l’associazione Meter
                                              impegnata contro la pedofilia, lo sfruttamento e per i diritti dei bambini
                                                                           *

                                     “L
                                            e donne si vendono, le donne si schiavizzano. Anche nel cen-
D ONNE CHIESA MOND O                        tro di Roma il lavoro contro la tratta è un lavoro di ogni gior-
                                     no. Nel Giubileo sono stato a visitare una delle tante case dell’O pe-
Mensile de L’Osservatore Romano      ra don Benzi. Ragazze riscattate, una con l’orecchio tagliato perché
                                     non aveva portato i soldi quel giorno, l’altra portata da Bratislava
                     Sito Web        nel bagagliaio della macchina, schiava, rapita. Questo succede fra
     WWW.OSSERVATOREROMANO.VA/IT/
        D ONNE-CHIESA-MOND O.HTML    noi, eh! La tratta della gente”
                                                             Francesco, 8 marzo 2021, sul volo di ritorno dall’Iraq
                      Edizioni                                          *

                                     “L’
                          Inglese          abuso delle religiose è un problema serio. E non solo l’abu-
     WWW.OSSERVATOREROMANO.VA/EN/          so sessuale, anche l’abuso di potere, l’abuso di coscienza.
        WOMEN-CHURCH-WORLD.HTML      Dobbiamo lottare contro questo”
                        Spagnolo                      Francesco, 10 maggio 2019, alla Unione superiore generali
     WWW.OSSERVATOREROMANO.VA/ES/
                                                                            *

                                     “U
        MUJERS-IGLESIA-MUND O.HTML            na situazione storica va interpretata con l’ermeneutica del-
                         Francese             l’epoca, non con la nostra. Nel caso degli abusi nella Chie-
     WWW.OSSERVATOREROMANO.VA/FR/    sa, il coprire, che è il modo che si usa – purtroppo – nelle famiglie,
         FEMMES-EGLISE-MONDE.HTML    anche oggi, nella grande quantità delle famiglie, nei quartieri, cer-
                      Portoghese     care di coprire, noi diciamo “no, non va questo, dobbiamo scopri-
     WWW.OSSERVATOREROMANO.VA/PT/    re”
        MULHER-IGREJA-MUND O.HTML                       Francesco, 6 dicembre 2021, sul volo di ritorno dalla Grecia
                         Tedesco
                                                                             *

                                     “I
     WWW.OSSERVATOREROMANO.VA/DE/          nvitare a parlare una donna sulle ferite della Chiesa è invitare
          FRAUEN-KIRCHE-WELT.HTML          la Chiesa a parlare su se stessa, sulle ferite che ha”
                         Polacco        Francesco, 22 febbraio 2019, Incontro ‘La protezione dei minori nella Chiesa’
     WWW.OSSERVATOREROMANO.VA/PL/      Siamo partite da qui per raccontare le donne che lottano contro
        KOBIETY-KOSCIOL-SWIAT.HTML    gli abusi e la violenza, e raccogliere le loro testimonianze. (DCM)

                                                                                          D ONNE CHIESA MONDO         1
D ONNE CHIESA MOND O - L'Osservatore Romano
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     SOMMARIO

INAPERTURA                                             L’INTERVENTO

Fare la suora in Libano:
                                                       Abusi sulle consacrate:
missione quotidiana di Jocelyne
                                                       una ferita che richiede parresia
                 BIANCA STANCANELLI      A PAG.   4
                                                                            ANNA DEODATO    A PAG.18

INEVIDENZA
                                                       IL COMMENTO
Teologia e giustizia
                      ANNE BURGHARDT     A PAG.   8
                                                       All’origine c’è un atto di potere
                                                                           LINDA GHISONI    A PAG.   24
INCOPERTINA

Le tracce del danno                                    LA TESTIMONIANZA
                                         A PAG.   11

                                                       Ascoltare le vittime:
INAGENDA
                                                       l’esperienza cilena
                                                                   ANA MARÌA CELIS BRUNET   A PAG.26
Appuntamenti di gennaio
                      VALERIA PENDENZA   A PAG.   11
                                                       LE ISTITUZIONI
L’INTERVISTA
                                                       Tutela dei minori: il lavoro
Véronique Margron: diamo                               della Commissione Pontificia
al male il suo vero nome
                                                                         EMER MCCARTHY      A PAG.   30
              MARIE-LUCILE KUBACKI       A PAG.12

                                                       LE STORIE
IL PUNTO

La risposta della Chiesa                               Talitha Kum: le pioniere
per la protezione dei minori                           della lotta contro la tratta
                         ISABELLA PIRO   A PAG.   16                        LUCIA CAPUZZI   A PAG.   32

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                                                                D ONNE
                                                                CHIESA
                                                                MOND O
                                                           COMITATO       DI DIREZIONE

MOSTRE                                                            Ritanna Armeni
                                                             Francesca Bugliani Knox
                                                                  Elena Buia Rutt
Foto contro la violenza                                     Yvonne Dohna Schlobitten
                                                                 Chiara Giaccardi
sulle donne                                                Shahrzad Houshmand Zadeh
                                      A PAG.     35               Amy-Jill Levine
                                                              Marta Rodríguez Díaz
                                                                 Giorgia Salatiello
LIBRI                                                              Carola Susani
                                                             Rita Pinci (coordinatrice)

Aleksandra e le altre suore                                       IN   REDAZIONE

ne “Il velo del silenzio”                                          Giulia Galeotti
                                                                    Silvia Guidi
SALVATORE CERNUZIO   A PAG.   36                                  Valeria Pendenza

                                                             REALIZZATO       INSIEME A
LIBRI
                                                          Elisa Calessi, Lucia Capuzzi
                                                         Laura Eduati, Romilda Ferrauto
                                                               Federica Re David
Le salesiane soldati semplici:
piccole storie del carisma                                          COPERTINA
                                                                    Anna Milano
                      GLORIA SATTA    A PAG.     38
                                                                 IMPAGINAZIONE
                                                                 Marco De Angelis
  LE    IDEE
                                                           PUBBLICAZIONE        ON LINE
                                                                    Marco Sinisi

  Quando parla                                                  ORGANIZZAZIONE
  una donna                                                      Maurizio Fontana

                                    A PAG.   1
                                                                     CONTATTI
                                                                   Redazione
                                                      redazione.donnechiesamondo.or@spc.va
  Se si rilegge (con coraggio)
  la Tradizione                                                     Abbonamenti
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               RITANNA ARMENI      A PAG.   40         abbonamenti.donnechiesamondo.or@spc.va

                                                                          3     D ONNE CHIESA MOND O
D ONNE CHIESA MOND O - L'Osservatore Romano
Fare la suora in Libano
      La sfida quotidiana di Jocelyne e delle sue consorelle
               al freddo, alla fame e alle malattie
          di BIANCA STANCANELLI                     maronite della Sacra Famiglia la combattono

S
                                                    con l’ansia di non farcela. «Non sappiamo se
           ui monti del Libano, nel quieto vil-     arriveremo alla fine dell’inverno» scandisce, in-
           laggio di Fatka, trenta chilometri a     trepida e inquieta, suor Jocelyne Chahwane.
           nord di Beirut, una comunità di             Nel Centro di Notre-Dame du Mont, un
           suore lotta per sopravvivere e per       grande edificio bianco, sormontato da una cro-
           fornire cibo e cure a donne anziane,     ce, che guarda dall’alto lo splendore del Medi-
bambini malati, famiglie in miseria. È una sfida    terraneo, suor Jocelyne dirige la guest house, un
quotidiana alla fame, al freddo, alle malattie,     tempo polmone finanziario della comunità e
                        combattuta in un paese      della stessa congregazione. A quella poderosa
                        devastato dalla pover-      struttura con 100 stanze, capaci di accogliere
                        tà, saccheggiato da una     275 persone, un ristorante e un teatro per cen-
                        politica rapace, fiaccato   tinaia di posti, in grado di ospitare ritiri spiri-
                        dall’emigrazione, dove      tuali, convegni, conferenze, seminari, toccava il
                        i giovani sognano la fu-    compito di sostenere, con i propri introiti, la ca-
                        ga e gli speculatori si     sa di riposo per le anziane religiose.
                        arricchiscono col mer-         Ma oggi il Paese dei Cedri, quel Libano che
                        cato nero. Quella sfida,    - nel ricordo di un intellettuale raffinato come
                        le religiose della Con-     Amin Malouf, libanese d’origine, da anni in
                        gregazione delle sorelle    Francia - «è stato spesso definito la Svizzera

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D ONNE CHIESA MOND O - L'Osservatore Romano
INAPERTURA

Vita quotidiana di Jocelyne Chahwane
e delle sue tre consorelle. Tra i segni
dei bombardamenti, si circola con caschi
di sicurezza e mascherine (da Facebook)

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D ONNE CHIESA MOND O - L'Osservatore Romano
del Vicino Oriente» è sull’orlo dell’abisso.          lavorano come infermiere. Con voce lieve suor
«Crisi economica e pandemia hanno fatto spa-          Jocelyne racconta una tragedia, mette in fila le
rire i turisti. Stranieri, non ne vengono più. Sia-   date: la rivolta del 17 ottobre 2019, quando si
mo in un grande isolamento», spiega suor Jo-          scatenò la rabbia popolare contro la corruzione
celyne. E nel frattempo la casa di riposo ha de-      della politica e le strade si riempirono di una
ciso di accogliere anche le donne anziane dei         folla inferocita; la catastrofe del 4 agosto 2020,
dintorni: tra religiose e laiche, ospita 70 perso-    quando nel porto di Beirut esplosero 2750 ton-
ne. Le accudiscono 30 dipendenti, «donne an-          nellate di nitrato d’ammonio, custodite da anni
che loro: madri, spose divorziate, con proble-        in un enorme deposito, provocando 217 morti,
mi. A tutte dobbiamo dare ogni giorno da              oltre 7000 feriti e 300mila sfollati; poi l’irrom-
mangiare. Ed è un’impresa».                           pere del covid-19.
    Suor Jocelyne ha 49 anni, si è consacrata            L’effetto è una crisi economica e sociale che
ventun anni fa. Libanese di Beirut, aveva 28 an-      la Banca mondiale ha definito la peggiore in
ni e lavorava come manager in una grande so-
cietà farmaceutica, la SmithKline Beecham,
quando, durante un ritiro spirituale, affrontò
una grande crisi interiore. Era il 2000; la sua       Ex manager in una società farmaceutica, ora
società stava per fondersi con un altro colosso         nella congregazione della Sacra Famiglia,
farmaceutico, la Glaxo. «Mi venivano in mente
le pagine della Bibbia, l’incontro di Gesù con        dirige la guest house di Notre-Dame du Mont
l’uomo ricco, che voleva seguirlo. Quando Ge-         Per i piccoli malati a Natale chiede cioccolato
sù gli dice: vendi tutto quello che hai, dallo ai
poveri e vieni con me, il ricco diventa triste. E
rinuncia. Quella tristezza mi toccava. Sentivo
di essere chiamata a servire. Dopo otto mesi
dissi il mio grande sì a Cristo».                     150 anni di storia del paese: due terzi della po-
    A Beirut, nella sede della congregazione del-     polazione vive sotto la soglia di povertà, l’infla-
la Sacra Famiglia, suor Jocelyne è responsabile       zione è pari al 90 per cento, la classe media è
delle tecnologie dell’informazione. Da cinque         stata annientata. Il cambio tra la lira libanese e
anni ha aggiunto a quell’incarico la missione di      il dollaro è schizzato alle stelle: nel 2019 un dol-
dirigere la guest house di Notre-Dame du Mont.        laro valeva 1.500 lire; due anni dopo, al mercato
Aveva uno staff ad aiutarla. È rimasta sola: «I       nero, è esploso a 25.000 lire. E il potere d’ac-
professionisti vanno via dal paese. Vogliono as-      quisto si è disintegrato: uno stipendio di un mi-
sicurare un futuro ai figli, hanno bisogno di de-     lione di lire, che valeva fino al 2019 circa 660
naro per vivere. E fuggono. Al Centro sono an-        dollari, oggi è pari a 70/80.
dati via in sette: l’operation manager, il social         «Per le vie del centro di Beirut o di Tripoli
media manager, lo chef della cucina… Alcuni           vedi mendicare i bambini, vestiti di stracci» ha
sono partiti verso l’Europa, oggi vivono in           raccontato lo scrittore tedesco-libanese Pierre
Francia, altri si sono diretti in Egitto, in Arabia   Jarawan, ospite di recente della rassegna mila-
Saudita». E tutto il Centro di Notre-Dame du          nese Bookcity. «Su Facebook la gente baratta
Mont si affida alle forze di quattro suore: la su-    televisori per avere pannolini. I black out sono
periora, suor Jocelyne e altre due religiose, che     all’ordine del giorno. La corruzione dilaga.

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D ONNE CHIESA MOND O - L'Osservatore Romano
Mentre i comuni cittadini possono prelevare al        parenti, agli amici chiediamo di portare farmaci
            bancomat solo cifre limitate, l’élite politica ha     per i malati cronici, vitamine, medicine. Non
            portato all’estero i suoi patrimoni milionari».       abbiamo solo le religiose della congregazione a
               A Fatka, nel Centro di Nostre-Dame du              cui pensare, dobbiamo aiutare anche tante fa-
            Mont, suor Jocelyne affronta tremende ristret-        miglie».
            tezze. «La nostra ansia quotidiana è come assi-           Aiuti sono arrivati dai volontari di Ulis,Uni-
            curare ciò che serve per vivere, a cominciare dal     té Lègere d’Intervention et de Secours, da
            cibo. Ho bisogno di latte in polvere, per esem-       grandi organizzazioni come Œvre d’Orient, da
            pio, e posso impiegare anche tre giorni, telefo-      Aide à l’Eglise en détresse, da quella Francia
            nando dappertutto, chiedendo dove lo si può           che storicamente ha grandi legami con il Liba-
            trovare, tentando di strappare il prezzo più bas-     no. «Ma il problema è che noi abbiamo biso-
            so. Tutto manca. Anche l’olio per cucinare, o         gno di poter costruire un budget quotidiano, di
            per condire. E i detergenti, i fazzoletti, la carta   poter contare su risorse stabili per trovare e
            igienica. È una lotta per avere le cose più ele-      comprare il cibo, per pagare i nostri impiegati»
            mentari». Manca, anche, l’elettricità. «È un          dice suor Jocelyne, e confessa di sentirsi «isola-
            problema enorme: dobbiamo pagare in dollari           ta: sola con le mie responsabilità, con le perso-
            per avere il mazout (il combustibile per far fun-     ne intorno che hanno bisogno d’aiuto, con le
            zionare i gruppi elettrogeni), il gasolio per ga-     anziane che necessitano di cure. I bisogni sono
            rantire l’acqua calda, il riscaldamento». Nei ri-     grandi e l’aiuto non arriva, non c’è un vero
            gori dell’inverno, è una necessità vitale, soprat-    coordinamento. Soffriamo per i bambini, sof-
            tutto per le anziane della casa di riposo.            friamo tanto per loro». A Natale, ai suoi amici
               Mancano anche le medicine. Le suore maro-          di Parigi, di Nizza suor Jocelyne ha chiesto di
            nite le chiedono in dono ai volontari che a volte     portare un dono speciale ai piccoli malati: cioc-
            arrivano al Centro di Notre-Dame du Mont.             colato. Nient’altro che cioccolato.
            «Ad associazioni di Parigi, di Nizza, ai nostri           C’è un dolore particolare in questa tragedia,
                                                                  un’angoscia in più: «Non è solo una questione
                                                                  di politica o di economia: è in pericolo l’iden-
                                                                  tità stessa dei cristiani in Libano». Nel paese,
                                                                  un complesso mosaico di religioni, vivono (o
                                                                  vivevano, prima che l’emigrazione svuotasse le
                                                                  città) due milioni di cristiani. «È la comunità
                                                                  più colpita dalla crisi», riflette suor Jocelyne.
                                                                  «Tutti i nostri vicini sono paesi musulmani; qui
                                                                  invece, tradizionalmente, c’è una diversità di ri-
                                                                  ti: i maroniti, gli ortodossi… Ma questi cristiani
                                                                  sono la parte che soffre di più; i musulmani
                                                                  sciiti hanno l’aiuto dell’Iran, i sunniti dell’Ara-
                                                                  bia saudita. Ma i cristiani? Eppure papa Fran-
                                                                  cesco, pregando per noi, ha detto che siamo
                                                                  l’ultimo baluardo della cristianità in Medio
                                                                  Oriente. Oggi la grande domanda è: il Libano
                                                                  resterà un paese cristiano o no?»

Notre-Dame du Mont a Fatka, in Libano (ndm-lb.com)

                                                                                          7     D ONNE CHIESA MOND O
D ONNE CHIESA MOND O - L'Osservatore Romano
Teologia e giustizia
                  Anne Burghardt: i miei obiettivi con la Federazione luterana
                          di ANNE BURGHARDT                          Inviti e percorsi

             I
                                                                        Fu l’invito alla confermazione di un amico
                      l mio paese, l’Estonia, è noto come una        delle superiori a instradarmi sul cammino del-
                      delle nazioni più laiche al mondo,             l’ordinazione – un cammino al quale avrei sten-
                      quindi uno dei doni che di certo appor-        tato a credere se qualcuno me lo avesse suggeri-
                      terò sarà l’esperienza di condividere la       to 30 anni fa! La mia scuola era una delle poche
                      parola di Dio con la gente in società          che all’epoca offriva corsi di educazione religio-
             laiche. Sono nata nel 1975, durante l’occupazio-        sa e le discussioni con i miei compagni di classe
             ne sovietica, e sono cresciuta in un ambiente fa-       accesero una scintilla dentro di me. Tutti cerca-
             miliare laicizzato. I miei nonni erano stati mem-       vano un’identità, a livello sia nazionale sia per-
             bri attivi della Chiesa luterana; nel 1949 mia          sonale, e io iniziai a interessarmi sempre più alle
             nonna fu deportata in Siberia insieme a mio pa-         questioni religiose.
             dre e a mia zia. Come molti altri che avevano              Guardando indietro al mio percorso di fede,
             vissuto quel tipo di esperienza, i miei nonni esi-      direi che alcuni vivono un cammino di crescita
             tarono a coinvolgere attivamente i loro figli nel-      naturale in una famiglia cristiana tradizionale.
             la vita della Chiesa, poiché si preoccupavano           Qualcuno ha una conversione improvvisa, co-
             delle conseguenze che ciò avrebbe potuto avere          me l’apostolo Paolo. Poi c’è un altro cammino,
             in uno stato aggressivamente ateo.                      che è il mio, di lenta crescita attraverso tante
                                                                     domande, avanzando passo dopo passo, radi-
                                                                     candosi sempre più nella fede. Nel 2004, a dieci
La prima donna Segretario generale                                   anni da quell’invito ricevuto dall’amico delle
                                                                     superiori, mi ritrovai a essere ordinata pastore
                                                                     nella cattedrale di Santa Maria a Tallin, poiché
Il reverendo Anne Burghardt, della Chiesa evangelica luterana        avevo sentito di voler servire la Chiesa con i do-
estone, è la prima donna, nonché la prima persona originaria         ni che mi erano stati dati.
della regione del centro ed est Europa, ad essere eletta Segreta-
rio Generale della Federazione Luterana Mondiale. Teologa e          Ecumenismo e formazione
pastore, ha iniziato il suo mandato nel novembre 2021, suben-           Nel frattempo avevo studiato teologia presso
trando al reverendo Martin Junge, che era a capo della comu-         l’antica università di Tartu, trascorrendo del
nione mondiale di 148 Chiese luterane dal 2010. Burghardt,           tempo anche a Berlino e in Baviera, dove avevo
46 anni, moglie e madre di due figli biologici e di un rifugiato     preparato il dottorato in studio delle liturgie or-
palestinese adottato, riflette sul suo cammino verso la leadership   todosse. Avevo svolto la formazione pastorale,
e sui doni particolari che spera di apportare nel suo lavoro.        insegnando in seguito all’Istituto di Teologia a
                                                                     Tallin, che comprende una cattedra di teologia

             D ONNE CHIESA MONDO      8
Il reverendo Anne Burghardt è stata eletta
                                                     Segretario generale della Federazione Luterana Mondiale
                                                     nel giugno 2021 e si è insediata il 1 novembre
                                                     (in alto LWF/A. Hillert , sotto LWF/A. Danielsson)

                                                                              INEVIDENZA

                                                        tribuisce con i propri doni speciali alla Chiesa
                                                        globale, e così anche la nostra tradizione lutera-
                                                        na dà il suo apporto attraverso l’enfasi che pone
                                                        sulla centralità della grazia incondizionata di
                                                        Dio e sulla libertà che ne scaturisce.
                                                           Un’altra caratteristica dei riformatori era
                                                        l’importanza attribuita all’educazione per con-
                                                        dividere il Vangelo e incoraggiare il pensiero
                                                        critico; sono principi centrali anche alla mia
                                                        comprensione personale della missione della
                                                        Chiesa nel mondo contemporaneo. Una delle
                                                        principali innovazioni durante il periodo in cui
                                                        sono stata direttore dello sviluppo all’Istituto di
                                                        Teologia di Tallin è stata l’istituzione di un ma-
                                                        ster in “studi della cultura cristiana”. Il corso
                                                        era concepito come “missione accademica” per
                                                        quanti lavoravano nel mondo laico, ma voleva-
ortodossa, raro esempio di cooperazione ecu-            no comprendere qualcosa in più sulla loro sto-
menica di alto livello in una istituzione accade-       ria e tradizione cristiana.
mica ecclesiastica. Visto il mio interesse per il
mondo ortodosso sono diventata membro della             Pensiero critico per contrastare
prima commissione di dialogo luterano-orto-             la polarizzazione
dosso in Estonia e ho fatto parte della Commis-             Il programma ha riscosso grande successo,
sione congiunta globale luterano-ortodossa.             costruendo sull’eredità dell’Istituto di Teologia
Poi ho lavorato per cinque anni come segretario         rimasto aperto durante tutto il periodo sovieti-
per le relazioni ecumeniche presso il quartier          co. In quegli anni l’Istituto ha fornito una for-
generale della Federazione Luterana Mondiale            mazione accademica che ha assicurato che i pa-
a Ginevra, sovrintendendo al dialogo con gli            stori fossero preparati a pensare in maniera dif-
anglicani e i mennoniti, come anche, in seguito,        ferenziata, non solo in bianco e nero. Oggi,
con i cristiani ortodossi e pentecostali.               mentre molte società affrontano una crescente
   Durante quel periodo ho anche aiutato a              polarizzazione, è essenziale che la Chiesa non
coordinare i preparativi per il V centenario della      sostenga un paradigma bianco e nero, ma che
Riforma, che ha visto Papa Francesco pregare al         piuttosto rispecchi un modo di pensare più dif-
fianco di leader luterani nella città svedese di        ferenziato. Uno dei miei obiettivi è di rafforzare
Lund, dove la Federazione Luterana Mondiale             la rete di educazione teologica e di formazione
è stata istituita nel ‘47. Penso che, pur essendo       della Federazione Luterana Mondiale, metten-
una comunione confessionale di Chiese, la Fe-           do largamente a disposizione materiale per gli
derazione Luterana Mondiale si sia sempre im-           studenti che non hanno accesso alle risorse e al-
pegnata molto per l’unità dei cristiani, e la sua       la formazione al pensiero critico. Così facendo,
costituzione è stata fortemente influenzata dal         spero di poter condividere in parte la mia espe-
movimento ecumenico più ampio dell’inizio               rienza di ricerca e formazione in diversi campi,
del XX secolo. Ogni comunione cristiana con-            compresa la risoluzione dei conflitti, l’assisten-

                                                                                   9    D ONNE CHIESA MOND O
za psicologica nell’ambito del Hiv e lo sviluppo      ritas Internationalis, nonché con altri gruppi
delle comunità nelle aree rurali.                     confessionali come Islamic World Relief. La si-
    Un altro mio obiettivo è quello di allargare il   tuazione dei rifugiati, che già preoccupava i
dibattito teologico sulla comprensione luterana       fondatori della Federazione Luterana Mondia-
dell’ordinazione, per sostenere quelle Chiese         le sulla scia della seconda guerra mondiale,
che stanno procedendo verso l’inclusione delle        continua a essere ancora oggi una delle nostre
donne nel ministero ordinato e nelle posizioni        principali preoccupazioni nel lavoro con le co-
di leadership. Come prima donna a guidare la          munità vulnerabili. Attualmente nel mondo ci
Federazione Luterana Mondiale, penso che in           sono più di 80 milioni di persone internamente
molte regioni e in molte nostre Chiese vi siano       dislocate o costrette a fuggire dal loro paese a
donne che si sentono incoraggiate dal mio             causa di conflitti, povertà, persecuzione o della
esempio. In Estonia le prime donne sono state         crisi climatica. Allo stesso tempo constatiamo
ordinate pastore più di mezzo secolo fa, ma cre-      l’insorgere di regimi autoritari, lentezza nelle
do che la mia nomina segni un momento stori-          azioni adottate dagli stati per ridurre l’impatto
co per la nostra Chiesa e per la nostra regione.      del cambiamento climatico e ritrosia rispetto ai
Al tempo stesso, però, attendo con impazienza         diritti umani, in particolare i diritti delle don-
il giorno in cui il genere non sarà più un tema       ne. Un’altra preoccupazione è la persistente di-
nel dibattito sulle posizioni di leadership nelle     sparità nell’accesso al vaccino contro il covid
nostre Chiese o nella società.                        nel mondo, nonché il fatto che i vaccini stessi
                                                      vengano sempre più trasformati in un’arma di
Teologia, missione e giustizia                        una guerra di disinformazione, andando ad ag-
    Tra i principali compiti che dovrò affrontare     giungersi alla polarizzazione esistente e alle
come nuovo Segretario generale c’è la supervi-        teorie di cospirazione. Come Federazione Lu-
sione dei preparativi per la prossima Assemblea       terana Mondiale continuiamo a impegnarci per
della Federazione Luterana Mondiale, prevista         soluzioni giuste e a lungo termine, che siano
a Cracovia nel settembre 2023 e incentrata su         coerenti con gli obiettivi di sviluppo sostenibi-
“Un solo corpo, un solo spirito, una sola spe-        le, che affrontino le cause che sono alla base
ranza”. Accanto al lavoro teologico ed ecume-         della povertà, di modo che tutti possano gode-
nico, occorre fissare un orientamento per il          re dei propri diritti e vivere una vita dignitosa.
braccio assistenziale e di sviluppo della Chiesa,         Essendo cresciuta in un tempo in cui i diritti
conosciuto come LWF World Service. Opera-             e la dignità venivano regolarmente calpestati
tivo in 27 paesi, spesso in luoghi isolati e diffi-   dal regime sovietico, penso che le nostre Chiese
cili da raggiungere, il nostro World Service è        possano e debbano svolgere un ruolo essenziale
noto per il suo lavoro umanitario professionale,      nel sostenere questi valori cristiani nella pubbli-
che costituisce un collegamento tra le comunità       ca piazza. In un mondo sempre più frammenta-
locali e la tutela internazionale della giustizia,    to, siamo chiamati a discernere la volontà di
della pace e della dignità umana, specialmente        Dio in situazioni complesse e a essere agenti di
per i più vulnerabili. Per molti anni siamo stati     cambiamento positivo e di riconciliazione. Co-
uno dei principali partner confessionali opera-       me cristiani dobbiamo per primi passare dalle
tivi dell’Alto Commissariato delle Nazioni            parole ai fatti, rispondendo alla volontà di Cri-
Unite per i Rifugiati e lavoriamo a stretto con-      sto di unità e guarigione nel nostro mondo
tatto con diversi partner ecumenici, tra cui Ca-      spezzato.

D ONNE CHIESA MONDO   10
INCOPERTINA

                   Abusi, le tracce del danno

                                          L’
                                                       opera in copertina è dell’artista Luca Sacchetti. È uno dei 24
                                                       dipinti della serie “Il Danno” che si focalizza sul tema dell’abuso
                                                       sui minori e rientra in un progetto di mostra itinerante dedicata
                                          all'informazione, prevenzione e al contrasto della violenza su bambini e
                                          adolescenti, con l’intento di restituire al pubblico le dinamiche e le tensioni
                                          psicologiche che travagliano l’animo delle vittime. Il 20 novembre del 2019, in
                                          occasione della celebrazione del trentennale della Convenzione Onu sui diritti
                                          dell’infanzia e dell’adolescenza, è stata esposta a Milano presso la Chiesa di
                                          Santa Maria del Carmine – Chiostro e Sacrestia, a cura di Antonella
                                          Mantovani, fondatrice di Castello 13, e Fortunato D’Amico, con la direzione
                                          scientifica della psicanalista Nadia Muscialini.
                                          Luca Sacchetti, romano, con grande abilità artistica guida il pubblico verso
                                          una riflessione attenta a certi miti e valori della società contemporanea che
                                          incoraggiano l’individualità, la competizione e la violenza tra gli esseri umani.
                                          Sulle tele, il volto visibile solo per una metà rimanda al danno subito. E quegli
                                          sguardi assenti, quei i corpi irrigiditi, che tendono a nascondere la tragedia
                                          interiore, ne descrivono le tracce. [DCM]

INAGENDA

Bioetica, Multiculturalismo e religione                  Benedetto XV, un papa legato al culto
                                                         di Giovanna d’Arco
L’ottava edizione del workshop Unesco su                 Il 22 gennaio ricorre il centenario della morte di
“Bioethics, Multiculturalism and Religion” si            Papa Benedetto XV. Nel 1920 proclamò santa
svolgerà qust’anno presso la Chulalongkorn               Giovanna d’Arco, della quale il 6 gennaio ricorre
University, a Bangkok, Thailandia dal 31 gen-            il seicentodecimo anniversario delle nascita.
naio al 2 febbraio.
   Per tre giorni si discuterà su come la bioetica       Donne e Visitazioni
può dare risposte sulla tutela dell’ambiente e del-      Il 21 gennaio su piattaforma zoom Elena Lobina
la natura con esperti delle tradizioni religiose         Cocco dei “Gruppi donne delle Comunità di ba-
(buddiste, cristiane, confuciane, indù, islamiche,       se e le molte altre” presenterà Visitazioni con Paola
ebraiche) e laiche .                                     Cavallari dell’Osservatorio interreligioso violen-
                                                         za alle donne, la teologa Antonietta Potente, mo-
Giornate di spiritualità diocesane                       naca benedettina, isieme alla teologa pastora val-
Dal 13 al 16 gennaio a Torino-Valdocco, si terrà la      dese Elizabeth Green.
40esima edizione delle Giornate di Spiritualità
della Famiglia Salesiana.                                a cura di Valeria Pendenza

                                                                                          11    D ONNE CHIESA MOND O
Véronique Margron
 Priora provinciale di Francia
     delle Suore di Carità
          Domenicane
della Presentazione della Santa
   Vergine, teologa morale,
 è nata a Dakar in Senegal,
         64 anni fa.
     Prima donna preside
   di una facoltà di teologia,
quella dell’Università cattolica
  de l'Ouest, da molto tempo
   assiste le vittime di abusi
nella Chiesa. Come presidente
della Conferenza delle religiose
il 5 ottobre scorso ha ricevuto
 il rapporto Ciase sugli abusi

                                          Diamo al male
                                        il suo vero nome
                                   Proposte dopo l’inchiesta francese sugli abusi

D ONNE CHIESA MONDO   12
L’INTERVISTA

                   A
                                                       di MARIE-LUCILE KUBACKI*

                                   Véronique Margron, in qualità di presidente della Conferenza dei Reli-
                                   giosi e delle Religiose di Francia (Corref), e a Monsignor Eric de Mou-
                                   lins-Beaufort, presidente della Conferenza episcopale francese (Cef), il
                                   5 ottobre 2021 la Commissione indipendente sugli abusi sessuali nella
                                   Chiesa (Ciase) ha presentato il suo rapporto. Si stima che, a partire dal
                                   1950, 216mila persone siano state abusate, in Francia, da chierici o reli-
                                   giosi.

                                   Come ha accolto il rapporto della Ciase?
                                       Provo un’immensa gratitudine per il lavoro delle donne e degli uo-
                                   mini che compongono questa commissione. Ho potuto constatare che
                                   si tratta di persone magnifiche che hanno donato il proprio tempo senza
                                   riserve, cercando di essere il più rigorose possibile nella loro disciplina.
                                   Sono stati tutti molto provati da questo lavoro e dall’ascolto delle vitti-
                                   me, da ciò che hanno subito, ma anche dalle lacune delle istituzioni che
                                   non le hanno protette né ascoltate. Esprimo gratitudine anche per la de-
                                   cisione della Cef e della Corref di creare la Commissione presieduta da
                                   Jean-Marc Sauvé che è all’origine del rapporto. È probabilmente una
                                   delle inchieste migliori a livello nazionale, perché mette a confronto nu-
                                   merose fonti scientifiche ma conferisce anche un posto determinante al-
                                   la parola delle vittime… Al tempo stesso provo un dolore molto profon-
Stop abuse                         do. È un sentimento strano e paradossale questa mescolanza di gratitu-
Il murale realizzato nel 2019      dine frammista a dolore. Di dolore e di vergogna dinanzi a quel che ap-
dal collettivo TVBOY in vicolo     pare dell’incapacità delle istituzioni di affrontare il peggio di se stesse,
degli Osti a Roma, ritrae          anche se hanno attraversato i secoli e noi pensavamo di esserne fieri.
Papa Francesco che tiene           Questa debolezza, anzi questo fallimento, rivela problemi abissali.
sulle spalle un bambino mentre
scrive la frase “Stop abuse”.      Appunto, da dove cominciare?
«L’opera - scrive il collettivo       Il rapporto è lunghissimo e presenta 45 raccomandazioni: occorre
sul proprio account Facebook -     dunque metodo. Bisogna stabilire un’agenda che non significa respin-
vuole essere un augurio alla       gere le cose ma organizzarle, vedere ciò che deve essere messo in atto a
risoluzione di una questione       breve e a medio termine, ciò che rientra nel cambiamento culturale e ciò
delicata e dolorosa, come quella   che va esaminato con il popolo di Dio, poiché decisioni gerarchiche non
degli abusi sessuali sui minori    seguite dal popolo di Dio non recherebbero frutto. A mio parere l’ascol-
da parte di uomini di Chiesa,      to delle vittime resta prioritario. Ancora non tutte hanno testimoniato e
che per troppo tempo è stato       alcune hanno scoperto l’esistenza della Ciase il 5 ottobre: nella settima-
un tabù e che Papa Francesco       na successiva alla pubblicazione del rapporto la Ciase ha ricevuto 200
ha iniziato ad affrontare          mail, e per quel che mi riguarda ne ho ricevute una quarantina. È dun-
apertamente all’interno            que necessario che ci sia un ascolto costante, neutrale e professionale.
e all’esterno del Vaticano»        Occorre anche prevedere “turni” ecclesiali quando queste persone vo-

                                                                                   13    D ONNE CHIESA MOND O
gliono contattare una persona della Chiesa – cosa che non sempre acca-
                           de. Dopo la pubblicazione del rapporto, è stato attivato un numero ver-
                           de per la denuncia di abusi sessuali nella Chiesa, con professionisti indi-
                           pendenti. Se lo desiderano, le vittime possono essere messe in contatto
                           con un apposito numero o un indirizzo mail della Cef o della Corref.

                           C’è anche il problema del risarcimento…
                               La seconda urgenza in assoluto sarà la creazione di commissioni in-
                           dipendenti per ricevere tutte le persone vittime di abusi che lo desidera-
                           no e l’istituzione di mediazioni. Se chiedono una modalità di risarci-
                           mento, la commissione avrà come compito quello di avvicinarsi il più
                           possibile alla richiesta di ognuno e di assicurare una mediazione presso
      Bisogna stabilire
                           l’istituto religioso coinvolto. E tale richiesta può riguardare un risarci-
            un’agenda,     mento economico, un accesso agli archivi, il fatto di sapere se ci sono
                           state altre vittime, o la volontà di rivolgersi ai giovani religiosi in forma-
    vedere ciò che deve
                           zione… Si tratta comunque di riconoscere il crimine subìto dalla vittima
   essere messo in atto    e di prendere sul serio le sue parole. Di cercare, in definitiva, di stare il
                           più vicino possibile al singolo, in quanto il trauma è sempre vissuto in-
     a breve e a medio
                           dividualmente. Sappiamo che questo non è sempre correlato a quella
termine, ciò che rientra   che sarebbe la risposta sotto il profilo penale. Le ripercussioni del male
                           fatto sulla vita delle persone e gli effetti a lungo termine del male subìto
      nel cambiamento
                           sono drammi individuali ai quali bisogna rispondere.
 culturale e ciò che va
                           Perché la pubblicazione di questo rapporto è un punto di svolta?
      esaminato con il        Il 5 ottobre è stato un momento storico della Chiesa… Mi azzardo a
 popolo di Dio, poiché     pensare che per tutti noi ci sarà un prima e un dopo: spero in particolare
                           che non penseremo mai più di poter essere giudice e parte in causa. L’in-
   decisioni gerarchiche   dipendenza è un dato fondamentale. Lo stesso vale per le cellule di
            non seguite    ascolto. Diverse vittime contattate non hanno voluto ricorrervi; di fatto,
                           sebbene siano composte da professionisti, le persone le giudicano trop-
     dal popolo di Dio     po vicine agli istituti o alle diocesi coinvolte. La fiducia ha bisogno di
non recherebbero frutto    tempo e richiede distacco. Questo 5 ottobre è stato anche decisivo per-
                           ché quel mattino è stato uno sconvolgimento del volto del Vangelo: so-
                           no stati uomini al di fuori dell’istituzione, le parole delle vittime, il pre-
                           sidente della Commissione Jean Marc Sauvé, a dire alla Chiesa la verità
                           sulla sua parte più oscura. La nostra Chiesa che intende – nel senso buo-
                           no del termine – dire la verità, non solo riguardo alla fede, ma molto
                           spesso anche riguardo all’umano, si è sentita dire la sua verità – in ogni
                           caso qualcosa che le si avvicina – da altri.

                           Il rapporto mostra che ci sono stati abusi anche nell’ambito familiare, sportivo… esiste
                           una specificità degli abusi nella Chiesa?

D ONNE CHIESA MONDO   14
Sì e no. Alcuni psicologi dicono che le aggressioni sessuali commesse
nella Chiesa sono dei neo-incesti: la Chiesa si vive come una famiglia, i
sacerdoti sono padri e le religiose sorelle, a volte persino madri. L’inti-
mo dell’aggressione si gioca sulla mescolanza tra paura e affetto e l’abu-
so di autorità è molto vicino a ciò che si constata negli incesti. La strate-
gia dell’aggressore è spesso simile: cerca di poter continuare le sue ag-
gressioni costringendo la vittima al silenzio con ricatti basati sulla paura
e sull’affetto, giocando proprio sul fatto che la famiglia, come la Chiesa
non vuole scandali. La specificità consiste nel fatto che la famiglia è un
piccolo mondo mentre la Chiesa è un mondo
molto organizzato. Così la strategia degli aggres-
sori ha contaminato l’insieme delle istituzioni af-
finché nessuna reagisse come avrebbe dovuto
con, per corollario, l’aggravante dovuta al clerica-
lismo, a un rapporto problematico con il segreto,
e soprattutto con il riferimento al sacro. Far riferi-
mento al sacro significa dire che non c’è alcuna
legge che s’impone a me, a noi. Anche questo fa
parte della strategia dell’aggressore. E dell’istitu-
zione che aggredisce a sua volta.

In che cosa?
    È più difficile per i bambini provenienti da
ambienti molto religiosi parlare, poiché hanno la
sensazione di tradire i propri genitori ancora di                               Suor Véronique Margron
più. Si aggrava ulteriormente quando gli abusatori, in ambito ecclesiale,       e mons. Eric de Moulins-
rivendicano la volontà di Dio.                                                  Beaufort ricevono
    Anche il rapporto con la purezza gioca un ruolo, e alcuni aggressori        il Rapporto Ciase
nella Chiesa ci hanno giocato stabilendo criteri perché il rapporto ri-         da Jean Marc Sauvè (Afp)
manga nel regno del “puro”.
    È agghiacciante. Il rapporto con la purezza è una questione tanto an-
tropologica quanto biblica: fin dalla Genesi si tratta di passare dal puro
al santo. Il rapporto con la purezza è qualcosa di molto arcaico in noi,
che non ha nulla a che vedere con l’etica. Inoltre, quando è corroborato
da un discorso religioso subdolo, allora le persone si sentono inibite.
Non si tratta neppure di fare un discorso di facciata sulla castità, se non
s’interroga la realtà in profondità, quella della sessualità in quanto tale,
anche della violenza e dell’abuso. Fin dall’inizio la Bibbia chiama le co-
se così come sono: il giorno è il giorno, la notte è la notte, l’assassinio è
un crimine. Bisogna chiamare le cose con il loro nome.

*Giornalista di «La Vie» a Roma

                                                                                15   D ONNE CHIESA MOND O
La risposta
   della Chiesa
   Leggi e provvedimenti
per la protezione dei minori
               di ISABELLA PIRO

«I
                     l mio corpo ricorda ogni sin-
                     golo tocco… La mia anima è
                     stata fatta a pezzi»: è il 19 ot-
                     tobre 2021 quando queste
                     parole cominciano a rimbal-
zare sui media. A diffonderle è la Pontificia
Commissione per la Tutela dei Minori, a scri-
verle è una vittima di abusi da parte di un sa-
cerdote. Parole che sono un pugno allo stoma-
co, contenute in una lettera che scuote gli ani-
mi, arrivata nelle mani di Papa Francesco. Ed è
proprio il Pontefice ad autorizzare la Commis-              Ma la pubblicazione della lettera e del rap-
sione a diffondere il testo, per accogliere la vo-       porto della Ciase sono solo una tappa di un
ce di tutte le persone ferite e mostrare a tutti i       percorso coraggioso, di consapevolezza e di
sacerdoti la via che porta all’autentico servizio        impegno iniziato da tempo e rinnovato soprat-
di Dio a beneficio di tutti i vulnerabili.               tutto dopo il summit sulla protezione dei mino-
    Qualche giorno prima, all’udienza generale           ri nella Chiesa, svoltosi in Vaticano nel feb-
del 6 ottobre, Papa Francesco pronuncia la pa-           braio del 2019. Un incontro davvero globale,
rola “vergogna” per ben cinque volte in dieci ri-        convocato da Papa Francesco, e al quale pren-
ghe di testo: lo fa salutando i pellegrini franco-       dono parte i rappresentanti di tutte le Confe-
foni, in riferimento alla pubblicazione del Rap-         renze episcopali e delle congregazioni religiose
porto della Commissione indipendente sugli               maschili e femminili del mondo. Il vertice de-
abusi sessuali nella Chiesa (Ciase) in Francia.          nota chiaramente la volontà della Chiesa di as-
D all’indagine emergono dati agghiaccianti: tra          sumersi le proprie responsabilità e di compiere,
il 1950 e il 2020, nel Paese d’Oltralpe, sono sta-       pubblicamente, un atto penitenziale, con verità
te almeno 216 mila le vittime e tra i 2.900 e            e trasparenza. Altrettanto chiare sono l’eredità
3.200 i sacerdoti e i religiosi coinvolti in crimini     e le prospettive che ne emergono.
di pedofilia.                                               Nell’ottica della responsabilità, da quell’in-

D ONNE CHIESA MONDO     16
Una immagine della Liturgia penitenziale durante
l’Incontro sulla Protezione dei Minori nella Chiesa
in Vaticano 21-14 febbraio 2019

                                                                                 IL PUNTO

contro derivano alcuni documenti basilari,               so “contro la vita, la dignità e la libertà della
pubblicati alla fine di marzo 2019: una legge            persona”. A chi domanda verità, infine, basti ri-
sulla tutela dei minori nello Stato Città del Va-        cordare la pubblicazione, a novembre 2020, del
ticano, un Motu proprio che ne estende le norme          Rapporto McCarrick, relativo all’ex cardinale
alla Curia Romana e le linee-guida per il Vica-          responsabile di abusi sessuali su minori e di-
riato della Città del Vaticano. Si tratta di nor-        messo poi dallo stato clericale nel 2019. Il Rap-
mative che ampliano l’approccio di partenza,             porto viene elaborato dalla Segretaria di Stato
prendendo in considerazione, oltre agli abusi            su mandato del Papa.
sui minori, anche le persone vulnerabili. Suc-              Ma il cammino della Chiesa non si ferma: lo
cessivamente, a maggio, viene diffuso il Motu            scorso settembre, a Varsavia, si è tenuta una
proprio Vos estis lux mundi che stabilisce nuove         Conferenza internazionale sulla salvaguardia
procedure per segnalare molestie e violenze, e           dei minori e degli adulti vulnerabili per le
assicurare che vescovi e superiori religiosi ren-        Chiese dell’Europa centro-orientale. Dai lavori
dano conto del loro operato. In particolare, il
documento introduce l’obbligo, per chierici e
religiosi, di segnalare gli abusi e lo stesso vale
per i laici. Inoltre, ogni diocesi deve dotarsi di             Il percorso e il rinnovato impegno
un sistema accessibile al pubblico per ricevere           dopo il summit di tre anni fa in Vaticano.
le segnalazioni. La stessa legge stabilisce anche
il procedimento da seguire in casi di “copertu-            Ogni diocesi deve dotarsi di un sistema
ra”.                                                         accessibile per ricevere le segnalazioni
    Per una maggiore trasparenza a dicembre,
con due Rescritti, il Papa abolisce il segreto
pontificio per i casi di abusi sessuali e modifica
la norma riguardante il delitto di pedoporno-
grafia, facendo ricadere tra i delicta graviora la de-   è emersa la volontà di creare delle piattaforme
tenzione e la diffusione di immagini pornogra-           di collaborazione e scambio, in modo da non
fiche che coinvolgano minori fino all’età di 18          lasciare sole o isolate le persone che, nei diversi
anni. E ancora: a luglio 2020, la Congregazio-           Paesi, si occupano dalla prevenzione degli abu-
ne per la Dottrina della Fede pubblica un Va-            si e dell’ascolto delle vittime.
demecum: richiesto durante il summit del feb-                «Siamo di fronte a un problema enorme,
braio 2019, esso rappresenta un “manuale di              difficile e doloroso, che riguarda la credibilità
istruzioni” per guidare, passo dopo passo, chi           della Chiesa - ha scritto su L’Osservatore Romano
deve procedere all’accertamento della verità             del 26 agosto Padre Federico Lombardi, che
quando un minore subisce abusi da parte di un            delle sessioni plenarie del summit del 2019 è
chierico. Inoltre, a maggio 2021, con la Costitu-        stata moderatore - Però non è affatto vero che
zione apostolica Pascite gregem Dei, Papa France-        non si sia fatto niente o che non si stia facendo
sco riforma il Libro VI del Codice di Diritto            niente o poco. Si può e si deve tranquillamente
Canonico. Tra le novità più rilevanti, il fatto          dire, con chiarezza, che la Chiesa universale ha
che il reato di abuso di minori sia ora inquadra-        affrontato e affronta questo problema, ha fatto
to non all’interno dei reati contro gli obblighi         passi necessari e stabilito norme, procedure e
speciali dei chierici, bensì come reato commes-          regole per affrontarlo correttamente».

                                                                                 17    D ONNE CHIESA MOND O
Anna Deodato
    Consacrata, appartiene
   all’Istituto delle Ausiliarie
     Diocesane di Milano.
     È membro del Consiglio
    di presidenza del Servizio
     nazionale per la tutela
   dei minori della Conferenza
       episcopale italiana,
      del Servizio regionale
      delle diocesi lombarde
 e della Commissione congiunta
Uisg – Usg. Svolge il suo servizio
al Centro per l'accompagnamento
      vocazionale di Milano.
   Ha scritto “Vorrei risorgere
dalle mie ferite. Donne consacrate
       e abusi sessuali”, Edb

                                   Una ferita nella Chiesa
                                    che richiede parresia
                                     La realtà degli abusi sulle donne consacrate

D ONNE CHIESA MONDO   18
L’INTERVENTO

                    L’
                                                               di ANNA DEODATO

                                    abuso che coinvolge donne consacrate è una realtà più diffusa di quanto
                                    si possa immaginare attorno alla quale c’è ancora molta indifferenza e
                                    omertà. Oscurata e silenziata proprio all’interno del diversificato tessuto
                                    ecclesiale. Una realtà in parte ancora sconosciuta nelle sue molte sfaccet-
                                    tature: le dinamiche che si intrecciano, le cause scatenanti, gli effetti di
                                    sofferenza che si manifestano nel corso del tempo nella vita delle perso-
                                    ne ferite. Le donne che sono vittima di queste forme di abuso lottano per
                                    molto tempo con nuclei di dolore e sofferenze profonde: la perdita del-
                                    l’orizzonte vitale, il senso di smarrimento che colpisce anche il vissuto
                                    della fede, la fatica nella ricostruzione della dignità della propria perso-
                                    na e del senso della propria vita. È un crimine circa il quale parole come
                                    tutela, prevenzione, formazione e giustizia sono ancora molto, troppo
                                    lontane. Scrivere qualcosa su questa realtà chiede moltissima delicatezza
                                    e rispetto affinché non venga violata ancora una volta l’intimità delle
                                    persone, non è infatti la curiosità che ci deve guidare, bensì il desiderio
                                    di un ascolto vero che ci impegni in un cambiamento e in una conversio-
                                    ne.
                                    Parliamo di una forma di abuso “familiare” che richiede un’osserva-
                                    zione sistemica per essere compreso.
                                        Abuso “familiare”: perché avviene frequentemente all’interno della stret-
                                    ta rete di relazioni intra-ecclesiali: prete e suora, formatrice, superiora e
                                    giovane in formazione. Risponde quindi alle leggi dell’omertà degli
                                    abusi incestuosi intra-familiari: si tace, nascondendo, negando e collu-
                                    dendo così con il colpevole. Talvolta si giunge a difendere l’autore del-
                                    l’abuso per convenienze economiche, di fama della congregazione stes-
                                    sa o di quella dell’abusatore quando è molto influente nell’orizzonte ec-
                                    clesiale. Inoltre, nel caso degli abusi sulle donne consacrate la cultura
Se le vittime sono suore            che mescola autorità, obbedienza e silenzio è molto forte e rischia di fa-
«Scrivere qualcosa su questa        vorire questo stesso sistema difensivo.
realtà chiede moltissima                Osservazione sistemica: chi abusa riesce ad attuare il crimine e a rimanere
delicatezza e rispetto              spesso impunito proprio per il sistema di copertura all’interno del quale
affinché non venga violata          opera indisturbato: spesso si crea una forte complicità alimentata da le-
ancora una volta l’intimità         gami esclusivi con superiori ecclesiastici disponibili anche a testimonia-
delle persone, non è infatti        re la buona fama e la condotta integerrima di colui che ha agito una con-
la curiosità che ci deve guidare,   dotta abusante. Il sistema all’interno del quale accade ogni forma di
bensì il desiderio di un ascolto    abuso, se osservato con attenzione, è marcatamente patologico, capace
vero che ci impegni                 di incorporare in maniera simbiotica e invischiata chi si adegua, ma an-
in un cambiamento                   che di isolare ed espellere chi, mantenendo miracolosamente una sua au-
e in una conversione»               tonomia nella lettura della realtà e quindi di giudizio, esprime osserva-
sottolinea Anna Deodato             zioni critiche e manifesta atteggiamenti e scelte non conformi alla mag-

                                                                                      19    D ONNE CHIESA MOND O
gioranza. Nello stesso tempo è un sistema estremamente resistente ad
                           ogni confronto esterno.
                           Due elementi che caratterizzano le comunità con alto potenziale di ri-
                           schio di abuso: uso strumentale dei valori proclamati e lo stile di lea-
                           dership nelle comunità.
                               Uso strumentale dei valori: in queste esperienze di vita fraterna è frequente
                           l’uso strumentale dei valori intrinsecamente connessi con la scelta voca-
                           zionale: i voti – povertà, castità, obbedienza - la preghiera, il significato
                           attribuito alla Parola di Dio, la celebrazione dei sacramenti, l’abitudine
                           all’accompagnamento spirituale, le dinamiche intrinseche della e nella
                           vita comunitaria, lo svolgimento del proprio servizio apostolico. Tutto
                           ciò contribuisce a formare delle realtà all’interno delle quali relazioni di
      Le persone ferite
                           manipolazione, sfruttamento, dipendenza, spiritualizzazione vanno a
           dagli abusi     creare il tessuto nel quale forme diverse di abusi possono trovare radice
                           ed espressione. Purtroppo, in queste forme di vita, l’obbedienza, o piut-
 si attendono di essere
                           tosto la sottomissione, è presentata in modo assoluto come una virtù fon-
            riconosciute   damentale. La povertà è usata per giustificare forme di dipendenza ecces-
                           sive e di controllo da parte delle superiore. La castità, non correttamente
               e accolte
                           presentata nella formazione e nell’accompagnamento, può portare a
          come persone,    chiusure anticipate, a forme di negazione dei bisogni emotivi e affettivi
                           che ciascuno di noi vive, a censurare il vissuto sessuale in ogni sua espres-
     prima ancora che      sione e contenuto, a integrare con fatica la propria identità sessuale.
  come - unicamente -          Leadership patologiche, discernimento debole, reclutamento eccessivamente rapido:
                           nelle comunità in cui le diverse forme di abuso di autorità favoriscono un
                vittime,   contesto di manipolazione l’obbedienza - sottomissione è quasi assolu-
       di essere credute   ta, si vive secondo uno stile passivo riconosciuto proprio come virtù fon-
                           damentale. Questo porta lentamente, ma inesorabilmente, una trasfor-
        nel loro dolore,   mazione patologica del concetto di fedeltà al carisma che si trasforma in
 ascoltate con rispetto.   fedeltà ai gusti e alle preferenze di una particolare persona che a sua vol-
                           ta decide arbitrariamente chi può usufruire di possibilità formative, im-
        E si attendono     pegni apostolici più o meno gratificanti, responsabilità all’interno del
               giustizia   gruppo eccetera. Quasi fosse un premio assegnato alle persone più doci-
                           li, acritiche e, appunto, sottomesse. Questa forma di leadership grave-
                           mente manipolatoria, assoluta, totalizzante ha ricadute gravi sulla co-
                           munità poiché favorisce la regressione dei membri lasciando spazio a di-
                           namiche di idealizzazione del leader e di asservimento alle sue volontà.
                               A questo riguardo è interessante, e dovrà essere riletto e studiato con
                           maggiore attenzione, ciò che accade nelle comunità miste che vedono la
                           presenza di laici, famiglie, consacrate, religiosi, preti, apparentemente
                           poco gerarchiche, prive di confini precisi, con un notevole numero di
                           comportamenti invischiati, guidate da personaggi “magnetici” ai quali
                           viene attribuito e riconosciuto un ruolo assoluto e che spesso sono anche

D ONNE CHIESA MONDO   20
oggetto di forme di venerazione. Queste realtà di nuova fondazione ri-
schiano di essere una sorta di chiesa parallela autosufficiente, autorefe-
renziale, nelle quali la formazione è praticamente assente o unicamente
centrata sulla parola del fondatore che si fa spesso unico interprete an-
che della parola di Dio. Sono comunità all’interno delle quali si vive fre-
quentemente una confusione tra foro esterno e foro interno, il discerni-
mento è assente, la formazione debole e pilotata. Anzi, proprio il discer-
nimento risulta più rispondente alla realtà di un reclutamento come ri-
sposta a rapide conversioni che portano la persona a idealizzare il leader,
il sistema di vita e a vivere cambiamenti esistenziali tanto improvvisi e as-
soluti quanto poco rielaborati e radicati nella persona.
Tratti della storia familiare delle persone più vulnerabili
     Con estremo rispetto possiamo raccogliere alcuni brevi tratti, presen-
ti in modo trasversale, nella storia familiare delle persone più a rischio di
essere individuate dai potenziali abusatori proprio perché più vulnerabi-
li: una forma di “morale” religiosa severa, intransigente e integralista,
forme di eccessiva espressione emotiva della fede, forme di ritualità un
po’ magiche e molta spiritualizzazione della realtà, abitudine appresa in
famiglia di idealizzazione della figura sacerdotale e comunque il ricono-
scimento di una superiorità della figura maschile nella gestione della vi-       Quando una persona arriva
ta, un’educazione rivolta a vivere tutti i valori con rigore e una disciplina    chiedendo un ascolto ha già
alimentata da un senso del dovere assoluto. Bisogna però considerare             percorso una strada difficile
con molta attenzione anche un altro dato: chi abusa sceglie le proprie           e, spesso, sta ancora lottando
vittime, difficilmente sbaglia! Nella realtà del reato compiuto verso don-       con la vergogna e la colpa
ne consacrate, spesso vengono “scelte” giovani donne molto sensibili ai
valori religiosi, con una particolare finezza nella ricerca spirituale, una
profonda capacità di riflessione, ma con forme, spesso inconsce, di idea-
lizzazione verso il ruolo e la persona del prete.
Cosa si attendono da noi le persone ferite dagli abusi? Quale stile de-
ve avere il nostro ascolto?
     Si attendono di essere riconosciute e accolte come persone, prima an-
cora che come – unicamente – vittime, di essere credute nel loro dolore,
ascoltate con rispetto. Chi è stato ferito nella chiesa vuole avere il diritto
di scegliere se rimanere nella chiesa o lasciarla. Si attendono giustizia:
vogliono che sia detto con chiarezza chi ha fatto che cosa. Chi ha com-
messo l’abuso e chi è la vittima che lo ha subito. Si aspettano di essere
soggetti del procedimento giudiziario e di non doverlo subire senza il
giusto coinvolgimento. Dobbiamo essere consapevoli che quando una
persona arriva chiedendo un ascolto ha già percorso una strada molto
difficile e, spesso, sta ancora lottando con la vergogna e la colpa, con la
paura che l’altro che l’ascolta non le creda. Va creato un clima di fiducia,
di delicatezza e di rispetto, vanno assolutamente evitati il giudizio e il

                                                                                 21    D ONNE CHIESA MOND O
pregiudizio, atteggiamenti svalutanti, stili relazionali frettolosi, anche
                           minime espressioni di disturbo, rabbia, fastidio, disgusto, per ciò che
                           viene espresso perché sarebbe come reiterare l’abuso stesso. Dobbiamo
                           vivere un ascolto compassionevole nel suo vero significato.
                           Abuso come reato spia
                               Nella pratica dell’ascolto e dell’accompagnamento si incontrano del-
                           le costanti che meritano attenzione: l’abuso di coscienza come tragico
                           preludio di forme di abuso sessuale e la frequenza dell’abuso in adulti
                           vulnerabili. Vi è una stretta connessione tra abuso di coscienza, spiritua-
                           le e sessuale: la chiave interpretativa di questa forma di abuso sta nell’e-
                           sercizio della autorità spirituale in modo deviato e improprio rispetto al
                           suo fine specifico, quello di avvicinare l’altro a Dio.
              Difendere
                               Questi abusi avvengono nelle forme di antiche e nuove esperienze di
       i più vulnerabili   vita fraterna consacrata, in movimenti e associazioni, nelle quali il fon-
                           datore\trice o il\la superiore manipola la coscienza dei membri strumen-
                  anche
                           talizzando la loro relazione con Dio. Possono accadere più ordinaria-
      professionalmente    mente anche all’interno delle relazioni di confidenza e consegna della
                           propria intimità ad un sacerdote: durante l’accompagnamento spirituale
            è un rischio
                           e la confessione. Proprio in questo ambito molto delicato vengono com-
 e ci vogliono coraggio    piuti atti e gesti di carattere abusante, comprese forme diverse di mole-
                           stie e abusi sessuali anche molto gravi.
     e determinazione.
                           Le persone ferite, l’adulto vulnerabile: nell’accompagnamento tera-
    Possiamo dire però     peutico ci si imbatte frequentemente in persone adulte che sono già state
                           abusate quando erano minorenni e nella cui storia personale l’abuso è
           con parresia    stato poi reiterato.
       che è una scelta        Fatta salva la vulnerabilità che riguarda forme di disabilità e di gravi
                           patologie psichiatriche, la realtà delle situazioni esistenziali è molto più
            evangelica:    ampia e articolata. Fa pensare molto il fatto che, nonostante questa sia
   una forma preziosa      una realtà diffusa, è come tenuta tra parentesi, non viene sino in fondo ri-
                           conosciuta perché di difficile esplicazione e di conseguenza è poco inda-
               di tutela   gata. Molti servizi interdiocesani e diocesani parlano solo della tutela
          e prevenzione    dei minori che è realtà molto importante, ma senz’altro parziale. Tra l’al-
                           tro spesso la persona ferita di oggi è il piccolo o la piccola abusata ieri nel
                           contesto familiare in senso stretto (genitori) o nella famiglia allargata
                           (parenti) o nella cerchia degli amici di famiglia.
                           L’esperienza di ascolto di adulti ci presenta almeno tre livelli di vulne-
                           rabilità che aprono a riflessione.
                               Primo livello essenziale: la vulnerabilità ha inizio nel momento in cui una
                           persona si confida, consegnando esperienze e tempi particolarmente
                           difficili della sua vita ad un altro che si ritiene degno di fiducia.
                               Secondo livello: si attraversano momenti di particolare vulnerabilità
                           dentro a passaggi di vita molto difficili quali, per esempio, malattia, lut-

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